ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02529

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 701 del 11/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: MILANESE MARCO MARIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 11/10/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 11/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02529
presentata da
MARCO MARIO MILANESE
giovedì 11 ottobre 2012, seduta n.701

MILANESE. -
Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:

in Italia circolano circa 31 mila autobus per il trasporto pubblico e la loro età media si attesta intorno agli 11 anni, contro i 7 anni di quella europea. Gli autobus del 1990, che rappresentano il 35 per cento del totale, inquinano quanto 15 autobus a metano, che tra quelli ecologici sono ad a oggi i più utilizzati. Più in generale, la maggioranza degli autobus circolanti nelle nostre città (78 per cento del totale), sono alimentati a gasolio, ciò che li rende significativamente più impattanti dal punto di vista delle emissioni, essendo per oltre il 60 per cento appartenenti alle classi di emissione euro2 ed euro3;

per fronteggiare il fenomeno dell'invecchiamento degli autobus per il trasporto pubblico urbano e concorrere alla riduzione delle emissioni inquinanti degli stessi, in passato sono state approvate diverse norme volte a favorire la rottamazione ed il rinnovamento del parco degli autobus per il trasporto pubblico. Purtroppo, da alcuni anni, soprattutto a causa della crisi economica e finanziaria e delle ristrettezze di bilancio pubblico, sia dello Stato e sia degli enti locali, gli incentivi all'ammodernamento del parco dei mezzi per il trasporto urbano sono via via diminuiti, fino ad essere annullati nel 2011;

nel 2011 vi è stato un crollo impietoso delle immatricolazioni di autobus per il trasporto pubblico: nel 2006, per ogni 100 autobus per trasporto extraurbano aventi più di 15 anni, ne venivano immatricolati nuovi circa 15, mentre nel 2011 si è scesi a 11 immatricolazioni. Ma il tracollo si è avuto per gli autobus per il trasporto urbano: sempre per 100 autobus con più di 15 anni, nel 2006 se ne immatricolavano nuovi oltre 44, nel 2011 si è precipitati a 17. In questo modo, l'indice di rotazione nel rinnovamento del parco autobus si è, quasi azzerato;

per conseguire un obiettivo positivo, sia dal punto di vista ambientale e sia dal punto di vista dell'ammodernamento e potenziamento del parco degli autobus per il trasporto pubblico, andrebbero investiti circa 7,5 miliardi di euro nei prossimi 10 anni. Con tale spesa l'età media dei mezzi scenderebbe a 7 anni ed anche la consistenza della flotta aumenterebbe in maniera da soddisfare la crescente domanda personale di trasporti pubblici;

vista la mancanza di risorse pubbliche da investire per ammodernare e potenziare la flotta nazionale degli autobus per il trasporto pubblico, segnatamente quello urbano, una soluzione innovativa e maggiormente efficiente rispetto all'acquisto di autobus nuovi, sia sotto il profilo finanziario e sia sotto l'aspetto dello svecchiamento dei veicoli, potrebbe essere rappresentata dalla trasformazione degli autobus esistenti. In tal senso, soccorre al caso il recente esempio del progetto Hybus, il nuovo autobus ecologico progettato da Pininfarina, il quale offre alle pubbliche amministrazioni la possibilità di modernizzare il parco dei mezzi urbani riciclando quelli vecchi in un'ottica sostenibile a livello sia ambientale, sia economico. L'iniziativa industriale concerne la conversione dei mezzi attualmente equipaggiati con motori euro 0-1-2 in autobus con motorizzazione elettrica o ibrido seriale;

più in generale, si sta assistendo in Italia ad una nascente industria del settore della trasformazione, la quale ha realizzato il 10 per cento degli autoveicoli elettrici venduti in Italia nel 2011, primo anno di attività di produzione di tale settore;

sostenere, anche dal solo punto di vista delle semplificazioni amministrative, il nascente settore industriale della trasformazione dei veicoli per il trasporto pubblico con motorizzazione a gasolio in trazione elettrica o ibrida, significherebbe la creazione di un formidabile strumento di crescita tecnologica e di sviluppo economico-occupazionale per l'intero Paese, dando occasione di investimento per le residue aziende del settore automotive elettrico attive in Italia:

in un simile scenario potrebbe essere ripensata anche la tragica sorte dello stabilimento di Flumeri (Avellino), della Irisbus Italia spa purtroppo destinato alla definitiva chiusura, ma dove, in collaborazione con le industrie innovative come la predetta Pininfarina - Hybus, potrebbe essere riattivata una specifica attività di riconversione dei vecchi ed inquinanti autobus oggi circolanti, in veicoli moderni, tecnologicamente avanzati ed il cui motore sia ad esclusiva trazione elettrica o ibrida;

vantaggi in tal senso si otterrebbero anche sotto l'aspetto ambientale. Le operazioni di trasformazione in oggetto danno vita a veicoli a basse o nulle emissioni che hanno il minore impatto in assoluto in termini ambientali (non vi è rottamazione, con conseguente dispersione sia di materie prime sia di energia impiegata per la realizzazione dei veicoli, spesso avente un ordine di grandezza confrontabile con quella consumata dal veicolo durante la sua vita);

un nodo fondamentale da sciogliere affinché iniziative imprenditoriali come quelle sopra descritte possano concretamente svilupparsi, è la necessità di semplificare le attuali norme del codice della strada sull'accertamento dei requisiti di idoneità alla circolazione e di omologazione dei veicoli. In particolare, andrebbe prevista la possibilità di poter modificare veicoli esistenti al fine di trasformarli in autobus elettrici senza la preventiva autorizzazione da parte della casa costruttrice del veicolo originale e senza il vincolo dell'età inferiore a sette anni per il veicolo da modificare; si tratta di due pesantissimi vincoli oggi esistenti e che costituiscono un unicum ostativo tutto italiano;

a causa di queste criticità si è verificato il caso paradossale che, i veicoli attualmente modificati, circa una trentina, sono stati radiati, reimmatricolati in altro Paese europeo come elettrici e poi importati e reimmatricolati in Italia, con elevati extracosti;

si deve pur tuttavia evidenziare un piccolo passo avanti in tale materia è stato fatto ai sensi dell'articolo 17-terdecies del decreto-legge n. 83 del 2012 nel testo consolidato, a norma del quale si consente di effettuare con procedure semplificate le modifiche delle caratteristiche costruttive e funzionali dei veicoli in circolazione ma per le sole categorie internazionali L (veicoli a 2 e 3 ruote e quadricicli), M1 (veicoli destinati al trasporto di persone, aventi al massimo otto posti a sedere oltre al sedile del conducente) e N1 (veicoli destinati al trasporto di merci, aventi massa massima non superiore a 3,5 t), consistenti nella trasformazione degli stessi in veicoli il cui motore sia ad esclusiva trazione elettrica, e per tali fini si applica l'articolo 75, comma 3-bis, del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 e successive modificazioni;

tale disposizione, pur lodevole, è ancora assai limitata in quanto esclude le modifiche ai veicoli di maggior importanza, ossia quelli aventi massa superiore alle 3,5 tonnellate, usualmente adibiti ad autobus per trasporto pubblico, ciò che costituisce un limite rilevante ed ingiustificato, tanto più quanto è proprio nel settore dei trasporti pubblici che ci si attendono maggiori e più positive ricadute di queste tipologie di attività di trasformazione -:

se il Governo non intenda adottare specifiche iniziative volte a promuovere e sostenere l'ammodernamento ed il potenziamento del parco autobus per il trasporto pubblico locale assolutamente necessarie in relazione all'oggettiva obsolescenza del parco autobus nazionale;

se per le finalità in questione, non intenda, in particolare:

a) promuovere una sede di concertazione cui far partecipare le industrie del settore dell'automotive elettrico, tra cui la Pininfarina - Hybus, allo scopo di elaborare specifiche azioni dirette a consentire lo sviluppo degli innovativi sistemi di rigenerazione degli autobus per il trasporto pubblico oggi vecchi e non più adeguati a tale scopo ma facilmente trasformabili, a costi limitati, in veicoli a trazione elettrica o ibrida a bassissimo impatto ambientale;

b) valutare l'opportunità di coinvolgere le parti interessate cui fa capo lo stabilimento Irisibus di Flumeri (AV), affinché prendano in considerazione la strategicità di destinare tale impianto a processi di riciclo-trasformazione degli autobus per il trasporto pubblico non più attuali e alimentati a carburanti fossili, in veicoli a trazione elettrica o ibrida da ridestinare al trasporto locale;

c) assumere iniziative normative, che integrino le norme di cui all'articolo 17-tredicies del decreto-legge n. 83 del 2012 convertito con modificazioni dalla legge n. 134 del 2012, volte a consentire la possibilità di effettuare, senza necessità di ulteriori provvedimenti ministeriali, modifiche delle caratteristiche costruttive e funzionali di tutti veicoli in circolazione delle categorie internazionali L, M e N, di età anche superiore ai sette anni ed utilizzati per il trasporto pubblico, consistenti nella trasformazione degli stessi in veicoli il cui motopropulsore sia a trazione elettrica o ibrida, senza per questo dover sottostare alla disciplina di cui all'articolo 78 del codice della strada di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992 e successive modificazioni. (3-02529)