ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01751

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 722 del 22/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: MAZZONI RICCARDO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 08/11/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FAENZI MONICA POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
FRASSINETTI PAOLA POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
NIZZI SETTIMO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
MOLES GIUSEPPE POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
DE NICHILO RIZZOLI MELANIA POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
PARISI MASSIMO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
DI CENTA MANUELA POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
MILANATO LORENA POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
PELINO PAOLA POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
GOLFO LELLA POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
ABELLI GIAN CARLO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
NOLA CARLO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
MILANESE MARCO MARIO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
FUCCI BENEDETTO FRANCESCO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
MOTTOLA GIOVANNI CARLO FRANCESCO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 08/11/2012
GOTTARDO ISIDORO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
VENTUCCI COSIMO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
CASSINELLI ROBERTO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
SAVINO ELVIRA POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
BOCCIARDO MARIELLA POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
CERONI REMIGIO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
MAZZUCA GIANCARLO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
HOLZMANN GIORGIO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
CASTELLANI CARLA POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
MANCUSO GIANNI POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
DIMA GIOVANNI POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
BONIVER MARGHERITA POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
MINARDO ANTONINO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
BARANI LUCIO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
DE LUCA FRANCESCO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
BECCALOSSI VIVIANA POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
DE CORATO RICCARDO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
D'ALESSANDRO LUCA POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
SAMMARCO GIANFRANCO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
PISO VINCENZO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
TOCCAFONDI GABRIELE POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
MUSSOLINI ALESSANDRA POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
ROSSO ROBERTO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
LANDOLFI MARIO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012
BIANCONI MAURIZIO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LA SEMPLIFICAZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LA SEMPLIFICAZIONE delegato in data 08/11/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-01751
presentata da
RICCARDO MAZZONI
giovedì 22 novembre 2012, seduta n.722

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, per sapere - premesso che:

il decreto-legge di luglio 2012 n. 95 sul riordino delle province prevedeva: «1) A garanzia dell'efficace ed efficiente svolgimento delle funzioni amministrative, in attuazione degli articoli 114 e 117, secondo comma, lettera p), della Costituzione, che le Province di Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria sono soppresse, con contestuale istituzione delle relative città metropolitane»; «2. Il territorio della città metropolitana coincide con quello della provincia contestualmente soppressa ai sensi del comma 1, fermo restando il potere di deliberare dei comuni interessati (...) ai sensi dell'articolo 133, primo comma, della Costituzione»;

il vademecum sul riordino delle province diffuso dal Ministero per la pubblica amministrazione e la semplificazione, alla domanda 31 recitava testualmente: «Il territorio delle province destinate a diventare Città metropolitana potrà ampliarsi con l'adesione di nuovi comuni o province? E la risposta era inequivocabile: "Si, per quanto attiene ai Comuni. Non è invece consentito che una o più Province siano accorpate in seno ad una delle province sopprimende, per esplicita previsione contenuta nella deliberazione del Consiglio dei ministri del 20 luglio 2012"»;

questa impostazione trovava la sua ratio nella motivazione stessa che aveva indotto il legislatore statale a introdurre tale nuovo ente territoriale, che era costituita dall'esigenza di fornire un istituto sufficientemente flessibile per risolvere i problemi delle grandi aree urbane, la cui dimensione territoriale superasse i confini comunali; problemi, questi ultimi, caratteristici delle zone densamente popolate ovvero derivanti dall'esigenza di coordinamento di una pluralità di comuni che, di fatto, per la loro collocazione sono satelliti del capoluogo;

la Costituzione non fornisce alcuna indicazione in ordine all'individuazione e alla localizzazione delle città metropolitane. Se ne deduce che il legislatore costituzionale abbia inteso far propria la nozione di area metropolitana fornita dall'articolo 22 del Testo unico degli enti locali e fondata sui «rapporti di stretta integrazione territoriale e in ordine alle attività economiche, ai servizi essenziali alla vita sociale, nonché alle relazioni culturali e alle caratteristiche territoriali»;

il legislatore costituzionale della riforma del Titolo V, al pari del legislatore ordinario della legge n. 142 del 1990, concepisce la città metropolitana come ente «alternativo» alla provincia, nel senso che la costituzione della città metropolitana in una determinata area del territorio nazionale esclude in quell'ambito territoriale la presenza della provincia, e tende a far coincidere il territorio della città metropolitana con il territorio della provincia preesistente;

il Ministro interrogato, sia nell'audizione del 4 ottobre in Commissione Affari costituzionali della Camera, sia nell'incontro con i vertici dell'Unione province italiane ha sempre, categoricamente assicurato che non ci sarebbero state deroghe ai criteri di accorpamento delle province fissati nel decreto di luglio 2012;

il secondo decreto-legge di riordino delle province approvato dal Governo il 31 ottobre 2012 ha totalmente modificato l'impostazione originaria, inglobando le province di Prato e Pistoia nella città metropolitana di Firenze si tratta, ad avviso degli interpellanti, di una forzatura che riduce Prato, la terza città del Centro Italia per numero di abitanti, a sobborgo del capoluogo limitandone in modo sostanziale l'autonomia di autogoverno;

questa deroga è stata fatta senza alcun preavviso, senza alcuna specifica richiesta dei territori, come previsto dall'articolo 133 della Costituzione, e senza alcuna consultazione degli organi istituzionali locali, in merito: a) al fatto che la città metropolitana di Firenze possa inglobare anche territori appartenenti alle province vicine; b) al fatto che Prato perda lo status di capoluogo di una nuova futura provincia -:

quale ratio abbia ispirato la deroga sull'inserimento di due province limitrofe nella città metropolitana di Firenze, visto che il legislatore costituzionale e il legislatore ordinario, come si evince dai lavori preparatori, hanno prefigurato la città metropolitana come coincidente col territorio della provincia preesistente (testuale: «In particolare, la perimetrazione della città metropolitana, nel rispetto del principio di continuità territoriale, deve comprendere almeno tutti i comuni proponenti e il comune capoluogo, nonché coincidere con il territorio di una sola provincia o di una sua parte»);

se risponda al vero il fatto che sul Ministero sono state fatte nei giorni e nelle ore precedenti il Consiglio dei ministri del 31 ottobre 2012 fortissime pressioni politiche perché si concedesse questa deroga e da parte di chi queste pressioni siano state messe in atto.

(2-01751)
«Mazzoni, Faenzi, Frassinetti, Nizzi, Moles, De Nichilo Rizzoli, Massimo Parisi, Di Centa, Milanato, Pelino, Golfo, Abelli, Nola, Milanese, Fucci, Mottola, Gottardo, Ventucci, Cassinelli, Savino, Bocciardo, Ceroni, Mazzuca, Holzmann, Castellani, Mancuso, Dima, Boniver, Minardo, Barani, De Luca, Beccalossi, De Corato, D'Alessandro, Sammarco, Piso, Toccafondi, Mussolini, Rosso, Landolfi, Bianconi».