ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01747

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 721 del 21/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: D'IPPOLITO VITALE IDA
Gruppo: UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Data firma: 21/11/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TASSONE MARIO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 21/11/2012
OCCHIUTO ROBERTO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 21/11/2012
MEREU ANTONIO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 21/11/2012
COMPAGNON ANGELO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 21/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 21/11/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-01747
presentata da
IDA D'IPPOLITO VITALE
mercoledì 21 novembre 2012, seduta n.721

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che:

da notizie circolate su organi di stampa si apprende con grande stupore, che secondo il programma di riorganizzazione delle infrastrutture ferroviarie in regione Calabria operato da Trenitalia, dal prossimo anno la stazione centrale di Lamezia Terme potrebbe subire un sostanziale declassamento con conseguente trasformazione da hub-snodo di scalo a semplice stazione di fermata ferroviaria;

nello specifico lo scalo lametino sarà privato dei dirigenti movimento e dei capi stazione di turno mentre dovrebbe essere soppresso e accorpato a Napoli il dirigente centrale operativo, destinando in questo modo lo snodo a diventare da stazione controllante a stazione controllata da quella partenopea; a questo dovrebbe inoltre aggiungersi la soppressione della biglietteria, del deposito personale viaggiante, del reparto territoriale movimento e dell'ufficio verifiche che comporterà come conseguenza finale la chiusura della stessa nelle ore notturne;

se le notizie sopra riportate avessero fondamento si tratterebbe di un ulteriore e intollerabile smacco operato da Trenitalia al sistema del trasporto ferroviario di tutto il mezzogiorno e della regione Calabria in particolare e dell'ennesimo affronto nei confronti di molti cittadini calabresi che verrebbero privati di uno scalo che da sempre ha rappresentato il punto di riferimento logistico nel trasporto ferroviario calabrese con la gravissima e inevitabile perdita di posti di lavoro per chi ad oggi è occupato ed opera con dedizione e professionalità nello snodo ferroviario;

lo scalo ferroviario di Lamezia Terme oltre ad essere strategico nel sistema regionale e nazionale dei trasporti ferroviari, sia in termini di passeggeri che di movimentazione merci, è fondamentale sia sulla dorsale tirrenica sia nel collegamento con Catanzaro e nello snodo rapido con la dorsale ionica nonché col vicinissimo aeroporto civile, tanto da meritare, in una regione in cui lo stato della viabilità e dell'offerta del trasporto pubblico da parte delle Ferrovie dello Stato è assai problematica un intervento di potenziamento dell'infrastruttura piuttosto che la sua trasformazione in semplice fermata ferroviaria;

da un punto di vista politico non si può non condannare fermamente l'eventualità della definizione di una ridefinizione dell'organizzazione e della razionalizzazione delle infrastrutture ferroviarie operata secondo la logica intesa da Trenitalia; dopo, infatti, gli appelli lanciati per favorire la nascita dell'alta velocità fino a Reggio che non hanno avuto riscontro positivo, almeno nell'immediato, nelle intenzioni del Governo, non si può assistere al depauperamento dell'esistente mediante una manovra che, se posta in essere, sarebbe dannosa e pregiudizievole sia per i cittadini che usufruiscono del servizio che per i lavoratori che prestano la loro attività alla stazione centrale di Lamezia Terme e per l'economia regionale;

qualche tempo fa, in risposta ad alcune sollecitazioni fatte attraverso atti di sindacato ispettivo sulla materia dall'interrogante e da numerosi colleghi, il Governo, seppur evidenziando la necessità di un piano di razionalizzazione delle risorse nel settore del trasporto ferroviario, aveva dato rassicurazioni sull'attenzione massima da porre verso il territorio della Calabria sul quale il Governo ha investito, sentita anche Trenitalia, un intenso programma di potenziamento infrastrutturale e tecnologico, destinato ad aumentare e migliorare la capacità e la funzionalità della rete nella regione anche nel contesto di riordino e aggiornamento del Piano nazionale della logistica; oggi, invece, alla luce dei fatti sopra esposti gli impegni sembrerebbero nettamente disattesi;

è opportuno un intervento rapido da parte del Governo in funzione della messa in atto di un confronto chiaro con i vertici di Trenitalia al fine di scongiurare il paventato declassamento dello scalo lametino e di indirizzare le politiche nel settore del trasporto ferroviario nel Sud e in Calabria in particolare verso un sostanziale potenziamento e ammodernamento dell'intera rete ferroviaria -:

se sia a conoscenza dell'intenzione di Trenitalia di operare al declassamento dello snodo ferroviario di Lamezia Terme e nel caso quali iniziative di competenza intenda adottare per scongiurarne il verificarsi;

quali urgenti e indifferibili misure, anche di natura economica, intenda adottare al fine di operare per il potenziamento e l'ammodernamento in termini di competitività ed efficienza della rete di trasporto ferroviario del mezzogiorno del Paese e della regione Calabria in particolare, condizione essenziale ed imprescindibile per le politiche di coesione e sviluppo della regione.

(2-01747) «D'Ippolito Vitale, Tassone, Occhiuto, Mereu, Compagnon».