ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01576

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 659 del 03/07/2012
Firmatari
Primo firmatario: ZAMPA SANDRA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/07/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DE TORRE MARIA LETIZIA PARTITO DEMOCRATICO 03/07/2012
MATTESINI DONELLA PARTITO DEMOCRATICO 03/07/2012
SBROLLINI DANIELA PARTITO DEMOCRATICO 03/07/2012
SCHIRRU AMALIA PARTITO DEMOCRATICO 03/07/2012
BRANDOLINI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO 03/07/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 03/07/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-01576
presentata da
SANDRA ZAMPA
martedì 3 luglio 2012, seduta n.659

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere - premesso che:

a partire dai primi mesi del 2011, in concomitanza con i fatti della cosiddetta «primavera araba» un numero considerevole di comunità alloggio, si stanno occupando della accoglienza dei minori stranieri non accompagnati rientranti nell'emergenza nord Africa così come previsto dall'Opcm 3924 del 18 febbraio 2011 e dall'Opcm n. 3933 del 13 aprile 2011;

a seguito dell'escalation della guerra in Libia e della fuga di migliaia di cittadini nordafricani, le coste italiane, e quindi europee, sono state raggiunte da migranti alla ricerca di un destino meno «crudele», e tra questi, ci sono migliaia di minorenni;

in seguito a questi avvenimenti, il Governo italiano ha coinvolto le Comunità di accoglienza per minori, e quindi comuni nei quali le stesse insistono, al fine di adoperarsi per l'accoglienza dei minorenni non accompagnati sbarcati sulle coste italiane;

la retta giornaliera «riconosciuta» per l'accoglienza, l'assistenza, l'integrazione e il programma psicoterapeutico ed educativo da svolgere, fu stabilita in euro 80,00 al giorno. Le comunità, condividendo il particolare momento storico e la particolare crisi umanitaria determinata dagli eventi bellici, consapevoli delle difficoltà vissute dai minori coinvolti in queste «ondate migratorie», loro malgrado, decisero di accettare queste «condizioni» poste per l'accoglienza, tra le proteste delle varie organizzazioni di categoria che auspicavano la rinuncia, in quanto le rette per garantire tutti i servizi e le attività indispensabili per i minori ospitati, non potevano essere inferiori ai 130,00 al giorno;

a più di un anno dall'inizio di questa crisi umanitaria, i minori extracomunitari accolti presso le suddette strutture, hanno avuto la possibilità di vivere in maniera normale;

tutto questo processo di normalizzazione, a detta del coordinamento delle comunità alloggio per minori italiane, sta però per cessare. Nonostante la proroga dell'emergenza sia stata procrastinata al 31 dicembre 2012 non è ancora chiaro quali potranno essere le prospettive per le migliaia di ragazzi ospiti in dette strutture. Di fatto manca da parte delle istituzioni preposte un «indirizzo operativo» attraverso il quale percepire le intenzioni e la programmazione futura per questi minori. Inoltre, alla scadenza della proroga i minori non risulterebbero più in carico al comitato minori ma ospiti presso le comunità presenti nei comuni dove sono stati precedentemente collocati;

a ciò si aggiunge che le strutture di accoglienza non ricevono il pagamento delle rette da più di un anno, poiché manca lo stanziamento di fondi sul bilancio dello Stato;

risulta che alcuni comuni hanno provveduto alle anticipazioni dei fondi alle strutture, in particolare i comuni dell'Emilia-Romagna, della Lombardia e il comune di Roma. Tutto ciò è però molto relativo, in quanto le strutture nella maggior parte dei casi sono collocate in piccoli comuni che non hanno in nessun modo la possibilità di effettuare anticipazioni, perché questo comporterebbe il dissesto dell'ente;

questa situazione sta determinando il licenziamento di molti operatori e diverse imprese sociali sono sull'orlo del fallimento. Inoltre, c'è il rischio che i minori ospiti saranno dimessi e lasciati al loro destino;

è evidente che risulta difficile ipotizzare che le singole strutture di accoglienza, tanto meno i comuni, possano interamente sobbarcarsi «il peso di questa crisi umanitaria» sia in termini economici che sociali;

il coordinamento delle comunità alloggio ha richiesto un incontro con il Ministro dell'interno ma ad oggi, a quanto consta agli interpellanti, non c'è stata alcuna risposta -:

se sia a conoscenza della situazione descritta in premessa e quali iniziative intenda assumere per assicurare ai soggetti gestori l'erogazione, dovuta e necessaria, dei contributi relativi alle spese sostenute per l'accoglienza di minori stranieri non accompagnati.

(2-01576)
«Zampa, De Torre, Mattesini, Sbrollini, Schirru, Brandolini».