Atto Camera
Interpellanza 2-01470
presentata da
SILVIA VELO
giovedì 3 maggio 2012, seduta n.627
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere - premesso che:
Poste Italiane ha recentemente presentato un piano di ristrutturazione organizzativa del servizio postale che prevede, tra l'altro, una diversa distribuzione dei portalettere sul territorio con pesanti effetti occupazionali e sulla regolarità del servizio;
secondo stime sindacali, tale piano comporterà il licenziamento nel 2012 di 1.765 lavoratori nelle sole 5 regioni del Piemonte, dell'Emilia Romagna, delle Marche, della Toscana e della Basilicata e, per il 2013, con l'estensione a tutto il territorio nazionale, alla perdita di 10-12.000 posti di lavoro e, a quanto sembra, la chiusura di circa 2.000 uffici postali, nonché il taglio del 50 per cento degli appalti;
come si vede, si tratta di cifre preoccupanti che lasciano intendere una volontà di procedere a un progressivo abbandono del servizio di recapito, compromettendo una delle funzioni proprie della società e il concetto stesso del servizio universale per il quale lo Stato riconosce i relativi contributi proprio per assicurare la capillarità e la qualità del recapito postale;
tale riorganizzazione si sommerebbe a quelle già intraprese dal 2006 ed è stata annunciata nonostante risultati di bilancio 2011 più che confortanti, con 846 milioni di utili e un risultato operativo pari a 1 miliardo a 641 milioni, che collocano la società di gran lunga al primo posto al mondo per redditività nel confronto con i principali operatori internazionali;
un piano che, come detto, non prevede alcun futuro per il recapito e che sembra non riconoscere una prospettiva strategica al settore della logistica e delle sue opportunità quale grande mercato in espansione e che potrebbe rappresentare il cuore di un moderno recapito, così come dell'esigenza di una integrazione verticale tra asset legati al trasporto di «cose» che attraversano continenti, paesi e città;
per di più, in alcune realtà territoriali, il servizio di recapito già presenta evidenti carenze e inefficienze di cui il piano non sembra tener conto. Così come non sembra tener conto di alcuni recenti investimenti, come nel caso del centro meccanico di smistamento di Ospedaletto di Pisa, inaugurato nell'aprile 2010, per il quale sono stati spesi diversi milioni di euro per apparecchiature che fanno di questo impianto per livelli di produttività ed efficienza, secondo parametri aziendali, il secondo in Italia, interventi che verrebbero vanificati con il trasferimento delle attività su Firenze;
un piano che non ha visto il coinvolgimento e il confronto con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative né con le regioni e le amministrazioni locali;
le ricadute occupazionali di tali scelte rischiano di risultare ancora più gravi alla luce della recente riforma del sistema pensionistico, con il prolungamento dell'età lavorativa e l'impossibilità, di fatto, di ipotizzare ulteriori misure di accompagnamento alla pensione per i lavoratori coinvolti -:
quali siano gli orientamenti del Governo in merito alle iniziative annunciate dalla società Poste italiane in materia di riorganizzazione del servizio di recapito e se tale piano sia considerato compatibile con gli obiettivi del contratto di programma e con il principio dell'universalità del servizio;
come i Ministri interpellati intendano intervenire al fine di scongiurare che gli effetti di tale piano possano tradursi in ulteriore aggravarsi delle tensioni occupazionali nel nostro Paese;
quali iniziative intendano assumere al fine di consentire l'apertura di un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali, con le regioni e le amministrazioni locali, volto a individuare le soluzioni più opportune per la definizione delle strategie future di una società pubblica che svolge un ruolo cruciale sul piano economico e sociale.
(2-01470)
«Velo, Meta, Lovelli, Fontanelli, Boffa, Bonavitacola, Cardinale, Gasbarra, Gentiloni Silveri, Ginefra, Laratta, Pierdomenico Martino, Giorgio Merlo, Tullo, Zampa».