ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01469

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 627 del 03/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: BENAMATI GIANLUCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 02/05/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FIORONI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 02/05/2012
FOGLIARDI GIAMPAOLO PARTITO DEMOCRATICO 02/05/2012
GINOBLE TOMMASO PARTITO DEMOCRATICO 02/05/2012
GRASSI GERO PARTITO DEMOCRATICO 02/05/2012
RUBINATO SIMONETTA PARTITO DEMOCRATICO 02/05/2012
VIOLA RODOLFO GIULIANO PARTITO DEMOCRATICO 02/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 02/05/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-01469
presentata da
GIANLUCA BENAMATI
giovedì 3 maggio 2012, seduta n.627

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:

la produzione, il trasporto e la distribuzione nazionale dell'energia è materia concorrente ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione;

la produzione, il trasporto e la distribuzione dell'energia fanno quindi parte delle materie nelle quali Stato e regioni concorrono nell'approntare la normativa di riferimento;

più specificamente, lo Stato determina i principi fondamentali e le regioni hanno piena potestà legislativa nel merito della materia, all'interno degli indirizzi predisposti dallo Stato;

l'ordinamento italiano prevede, anche in correlazione con specifiche indicazioni di direttive e regolamenti europei, diversi strumenti di pianificazione/indirizzo in materia energetica. Si fa riferimento, in specifico, ai seguenti:

a) gli scenari decennali relativi allo sviluppo dei mercati del gas naturale e dell'energia elettrica, che il Ministero dello sviluppo economico è tenuto a predisporre, previa consultazione delle regioni e della parti interessate e ad aggiornare ogni biennio;

b) il Piano degli impianti e infrastrutture energetiche necessari a conseguire gli obiettivi della politica energetica nazionale;

c) il Piano di azione preventivo e il Piano di emergenza e monitoraggio della sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale;

d) il Piano decennale per lo sviluppo della Rete gas predisposto dai Gestori della Rete gas secondo modalità definite con decreto ministeriale del Ministro dello sviluppo economico, sentite la conferenza Stato-regioni e l'Autorità per l'energia;

e) il Piano di sviluppo della rete elettrica nazionale di trasmissione;

f) il Piano di azione nazionale per le energie rinnovabili;

g) il Piano di azione per l'efficienza energetica;

oltre a questi piani per i diversi settori dal 2008 si era stabilito di definire anche un quadro di indirizzo e programmazione a carattere generale in materia di energia, denominato «Strategia energetica nazionale»;

l'articolo 7 del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008, aveva, infatti, attribuito al Governo il compito di definire una «Strategia energetica nazionale» cui pervenire a seguito di una Conferenza nazionale dell'energia e dell'ambiente;

lo scopo era di indicare le priorità per il breve e il lungo periodo per conseguire, anche attraverso meccanismi di mercato, gli obiettivi della diversificazione delle fonti di energia e delle aree di approvvigionamento, del potenziamento della dotazione infrastrutturale, della promozione delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica, della realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare, del potenziamento della ricerca nel settore energetico e della sostenibilità ambientale nella produzione e negli usi dell'energia;

la definizione di «Strategia energetica nazionale» prevista nel 2008 riportava specificamente tra le fonti future di approvvigionamento per il Paese il nucleare da fissione secondo quanto disciplinato dalla legge delega n. 99 del 2009 e dal decreto legislativo n. 31 del 2010;

dopo l'incidente alla centrale nucleare giapponese di Fukushima (a seguito del terribile sisma e del maremoto conseguente che ha colpito quel paese), il decreto-legge n. 34 del 2011 ha abrogato tutte le norme in materia di energia nucleare, mentre l'articolo 5, comma 8, del medesimo decreto-legge ha dettato una nuova formulazione della norma sulla «Strategia energetica nazionale», depurata da riferimenti all'energia nucleare;

anche in questa versione, tuttavia, la norma è venuta meno per effetto del referendum popolare abrogativo tenutosi nei giorni 12 e 13 giugno 2011. Uno dei quesiti, così come riformulati dalla Corte aveva, infatti, ad oggetto proprio la riformulazione della norma sulla Strategia energetica nazionale dettata dal citato decreto-legge; il successo dei Sì al referendum ha quindi determinato l'abrogazione anche del citato comma 8, dell'articolo 5 (abrogazione resa esecutiva con decreto del Presidente della Repubblica n. 114 del 2011) e dell'istituto della Sen da esso disciplinato;

in ogni caso nel triennio 2008-2011 non è stato adottato né un atto d'indirizzo generale per la definizione della strategia energetica nazionale, né è stata convocata la Conferenza nazionale dell'energia e dell'ambiente;

secondo quanto riportato nel Documento di economia e finanza 2012 (Doc. XVII, n. 5), il Governo intende formulare una Strategia energetica nazionale, incentrata su tre obiettivi cardine: energia più competitiva e meno costosa per consumatori e imprese; maggiore sicurezza e indipendenza di approvvigionamento; crescita economica legata al settore energetico, nel rispetto dell'ambiente. La nuova strategia dovrebbe focalizzarsi quindi su una serie di azioni tra le quali: il conseguimento di una posizione di leadership industriale nel settore dell'efficienza energetica sulla base di un programma nazionale ampio e articolato e il perseguimento di uno sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili;

la situazione energetica del Paese appare sempre più problematica, in relazione anche alle scelte adottate e da adottarsi per adeguarsi alla normativa europea nell'ambito del pacchetto Clima-Energia (cosiddetto «20-20-20»);

per quanto attiene alla sola produzione di energia elettrica, si è operata negli ultimi due anni una promozione delle fonti rinnovabili che portato a raggiungere nel 2012 una capacità di produzione di poco inferiore agli obiettivi previsti per il 2020 di 100 Twh;

sempre limitandosi alla sola energia elettrica si può notare come i prezzi dell'energia elettrica pagati dalla piccola e media industria in Italia siano superiori del 30 per cento rispetto alla media europea (con riferimento al 1o semestre 2011) mentre quelli per le famiglie lo siano per poco meno del 20 per cento;

questi costi sono in parte negativamente accresciuti ponendo in bolletta voci scorrette e attinenti in maniera marginale alla generazione di energia elettrica ma temi sostanziali collegati al tipo di fonti usate, come il forte ricorso al gas (i cui prezzi sono legati al petrolio) ed il regime di incentivi ad alcune rinnovabili e vanno anch'essi considerati nell'analisi di sistema;

l'approccio complessivo al problema energetico sin qui seguito non appare comunque essere stato ottimale per il Paese soprattutto in termini di costi -:

se e quali iniziative il Governo intenda adottare per dotare il Paese di un piano energetico nazionale che produca uno sviluppo più equilibrato e più conveniente del sistema energetico italiano a beneficio delle imprese e dei cittadini.

(2-01469)
«Benamati, Fioroni, Fogliardi, Ginoble, Grassi, Rubinato, Viola».