ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01465

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 627 del 03/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: GIACOMELLI ANTONELLO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 27/04/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LULLI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 27/04/2012
VENTURA MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 27/04/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 27/04/2012
Stato iter:
10/05/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 10/05/2012
Resoconto LULLI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 10/05/2012
Resoconto RUPERTO SAVERIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 10/05/2012
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 10/05/2012

SVOLTO IL 10/05/2012

CONCLUSO IL 10/05/2012

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01465
presentata da
ANTONELLO GIACOMELLI
giovedì 3 maggio 2012, seduta n.627

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:

durante lo svolgimento della cerimonia del 25 aprile a Prato, la banda eseguiva l'inno di Mameli, l'inno del Piave ed altre musiche militari, ma non eseguiva - sebbene esplicitamente sollecitata dai rappresentanti dell'ANPI locale - la canzone simbolo della resistenza «Bella ciao»;

soltanto dopo che i gonfaloni e le autorità avevano lasciato il luogo della cerimonia, un gruppo di giovani e di partecipanti, colpiti dalla mancata esecuzione del canto simbolo della Resistenza intonava spontaneamente, accompagnati dalla banda musicale, la suddetta canzone;

la prefettura, che ha svolto il ruolo di organizzatore della cerimonia ha più volte opposto, ad ogni proposta e richiesta concernente le modalità di svolgimento della cerimonia, la inderogabile necessità di conformarsi alle direttive, emesse per tale occasione, facendo altresì riferimento ad una circolare ministeriale;

le modalità scelte dalla prefettura di Prato o imposte da normative ministeriali hanno dato la sensazione più di una impropria ripetizione della festa delle Forze armate e degli apparati dello Stato che non di una festa di tutto il popolo, laddove le Forze armate sono certamente comprese ma non sono le uniche protagoniste dell'evento -:

se esista una circolare, o altro atto del Ministero, che regoli lo svolgimento della cerimonia del 25 aprile e quale ne sia il contenuto;

se tale atto in particolare preveda o meno o vieti l'esecuzione della canzone simbolo della Resistenza;

in base a quali normative o disposizioni la prefettura, quale organo periferico dello Stato, abbia assunto in una circostanza come il 25 aprile un ruolo centrale e determinante tale da trasformare una festa popolare con protagonisti tutti i cittadini, tutte le comunità locali, le associazioni partigiane e le forze democratiche di ogni cultura e schieramento in una cerimonia di Stato rigidamente controllata ed indirizzata dagli «apparati burocratici»;

se le circostanze ricordate abbiano caratterizzato lo svolgimento della cerimonia del 25 aprile in tutte le città d'Italia o se siano ascrivibili solo ad una autonoma iniziativa della prefettura di Prato.

(2-01465) «Giacomelli, Lulli, Ventura».