Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento affari comunitari
Titolo: Bilancio e finanziaria 2010 - A.C. 2937 e A.C. 2936 - Commissione Politiche dell'Unione europea
Riferimenti:
AC N. 2937/XVI   AC N. 2936/XVI
Serie: Progetti di legge    Numero: 245    Progressivo: 14
Data: 17/11/2009
Descrittori:
BILANCIO DELLO STATO   LEGGE FINANZIARIA
Organi della Camera: XIV - Politiche dell'Unione europea
Altri riferimenti:
AS N. 1790/XVI   AS N. 1791/XVI

 

Camera dei deputati

XVI LEGISLATURA

 

 

 

Documentazione per l’esame di
Progetti di legge

Bilancio e finanziaria 2010

A.C. 2937 e A.C. 2936

Commissione Politiche dell’Unione europea

 

 

 

 

 

 

n. 245/14

 

 

 

18 novembre 2009

 


Servizio responsabile:

Servizio Studi – Dipartimento Affari comunitari

( 066760-9409 – * st_affari_comunitari@camera.it

Servizio Studi – Dipartimento Bilancio

( 066760-9932 – * st_bilancio@camera.it

 

 

 

 

Il dossier offre una ricostruzione generale della manovra di finanza pubblica per il triennio 2010-2012 e analizza le parti di competenza della XIV Commissione in relazione al disegno di legge di bilancio 2010-2012 (A.C. 2937) e al disegno di legge finanziaria 2010 (A.C. 2936).

Le schede di lettura analitiche dell’articolato del disegno di legge finanziaria sono contenute nel dossier n. 245.

 

I dossier dei servizi e degli uffici della Camera sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge.

File: UE0156.doc

 


INDICE

PARTE I – La manovra finanziaria

1. Il quadro macroeconomico e gli obiettivi di finanza pubblica 2010  3

2. La manovra di finanza pubblica 2010-2012  7

PARTE II – Il disegno di legge di bilancio

1. Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente  17

§      1.1 La struttura del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2010  17

§      1.2 Le rimodulazioni effettuate sulle spese predeterminate per legge  21

§      1.3 Il quadro generale riassuntivo  27

§      1.4 Le variazioni rispetto alle previsioni 2009  29

§      1.5 Analisi delle spese finali per Missioni35

2. Emendamenti al disegno di legge di bilancio  approvati dal Senato  46

3. L’evoluzione della spesa nel bilancio dello Stato:  Tavole allegate  49

PARTE III – Profili di competenza della XIV Commissione

1. Il disegno di legge di bilancio per il 2010  55

§      1.1.   Le politiche comunitarie nel disegno di legge di bilancio per il 2010  55

2. La struttura del bilancio della presidenza del consiglio dei ministri ed il dipartimento per le politiche comunitarie  57

3. Il sistema di finanziamento dell’Unione europea ed i flussi finanziari in favore dell’Italia  61

§      3.1.   Il sistema di finanziamento dell’Unione europea  61

§      3.2.   La contribuzione dell’Unione europea in favore dell’Italia  61

4. Il disegno di legge finanziaria 2009  65

§      4.1.   Tabella D e Tabella F – Parti di competenza della XIV Commissione  65

§      4.2.   Articoli di interesse della XIV Commissione  68

§      Articolo 2, co. 23, 28-32 (Difesa servizi S.p.A)68

§     

§     


PARTE I
La manovra finanziaria

 


1. Il quadro macroeconomico e gli obiettivi di
finanza pubblica 2010

Il disegno di legge finanziaria per il 2010 (A.C. 2936) si inserisce nell’ambito degli indirizzi indicati con le risoluzioni parlamentari di approvazione del DPEF 2010-2013 dello scorso luglio, tenendo conto della revisione del quadro macroeconomico e di finanza pubblica effettuata con la Nota di aggiornamento al medesimo Documento, presentata contestualmente ai disegni di legge finanziaria e di bilancio.

Il quadro macroeconomico

La Nota di aggiornamento al DPEF 2010-2013 ha rivisto le stime di crescita per l’anno in corso e per il 2010, in considerazione dei primi segnali di ripresa che si sono manifestati a livello internazionale, nei mesi estivi, dopo la grave crisi economica e finanziaria che si è manifestata a partire dal 2008.

Il miglioramento della congiuntura economica internazionale ha consentito di delineare uno scenario lievemente più favorevole per l’Italia rispetto a quello delineato nel DPEF di luglio per il biennio 2009-2010.

In particolare, per il 2009 la variazione del PIL presenta un miglioramento di 0,4 punti percentuali rispetto a quanto inizialmente previsto; la contrazione del PIL si attesterebbe infatti a -4,8 per cento, rispetto al -5,2 per cento stimato nel DPEF, in linea con i risultati, lievemente superiori alle attese, del secondo trimestre 2009[1],.

Per il 2010, la Nota prevede una crescita più sostenuta dell’economia italiana, pari allo 0,7 per cento, di circa 0,2 punti percentuali superiore rispetto alle indicazioni fornite a luglio.

Restano invariate le stime di crescita per il periodo successivo, fissate dal DPEF di luglio in media al 2 per cento: tale previsione si situa, peraltro, all’interno di una elevata incertezza circa la solidità e l’intensità della ripresa economica mondiale.

La revisione in aumento delle stime di crescita è in larga parte ascrivibile alla minore contrazione dei consumi nel 2009 e ad una maggiore crescita degli stessi nel 2010, nonché ad miglior andamento per il medesimo anno degli investimenti, come si evince dai dati contenuti nella Relazione previsionale e programmatica 2010 (RPP), cui la Nota rinvia, esposti nella seguente tabella.

 


 

(var. %)

RPP 2010 (sett. 2009)

2009

2010

2011

2012

2013

PIL

-4,8

0,7

2,0

2,0

2,0

Importazioni

-16,1

0,9

3,6

4,1

4,3

Consumi nazionali

-1,1

0,4

1,7

1,9

1,8

Investim. fissi lordi

-11,7

1,7

2,4

2,4

2,5

Esportazioni

-19,9

1,2

4,2

4,1

4,3

La revisione delle stime del Governo in ordine al quadro macroeconomico degli anni 2009 e 2010 è confermata dalle ultime previsioni della Commissione europea, formulate alla fine del mese di ottobre, le quali, rispetto all’Interim forecast dello scorso settembre, hanno anche rivisto al rialzo il dato del PIL 2009 di 3 decimi di punto (-4,7% anziché -5%). Secondo le stima della Commissione UE, anche nel 2010 dovrebbe registrarsi un ritorno alla crescita economica - pari allo 0,7% del Pil, come indicato nella Nota – alimentata da alcuni fattori quali la riduzione dei risparmi precauzionali delle famiglie, il recupero dei consumi, anche in virtù dei moderati andamenti inflazionistici, gli effetti delle misure di detassazione degli investimenti ed altri. Nel 2011 la stima della Commissione relativa al Pil è più bassa rispetto a quella della Nota (1,4% anziché 2%), pur confermando il trend in aumento, seppure moderato, della crescita, come evidenzia la tabella che segue

 

(European economic forecast - Autumn 2009)

(var.%)

2009

2010

2011

PIL

-4,7

0,7

1,4

 

Gli obiettivi di finanza pubblica

Il conto consolidato delle Amministrazioni pubbliche per il periodo 2009-2013 è stato rivisto dalla Nota di aggiornamento del DPEF tenendo conto di una serie di fattori, quali: la revisione delle prospettive di crescita dell’economia italiana, che vede una minore contrazione nel 2009 e una ripresa lievemente più sostenuta nel 2010; l’aggiornamento del conto delle PA in base all’attività di monitoraggio; le modifiche alla manovra di cui al decreto legge 78/2009, introdotte in sede di conversione, e le variazioni alla curva dei tassi di interesse.

Tali fattori, che comportano una ricomposizione all’interno degli aggregati di entrata e di spesa, hanno inciso solo lievemente sull’ indebitamento netto.

La Nota ne conferma, quindi, per il 2009 ed il 2010 il valore tendenziale indicato dal Documento di programmazione (rispettivamente, 5,3 e 5 per cento del PIL).

Nel periodo successivo prosegue la riduzione del saldo (4,3 per cento del PIL nel 2011, 3,9 per cento nel 2012 e 3,5 per cento nel 2013), evidenziando un miglioramento, rispetto alle precedenti stime, pari allo 0,1 di PIL nel 2011, e allo 0,2 nel biennio successivo. Su tale evoluzione tendenziale incide una dinamica più favorevole della spesa per interessi, che più che compensa il peggioramento atteso del saldo primario.

In tale quadro, la Nota conferma la linea di intervento già delineata nel DPEF ed attuata con il decreto legge n. 78/2009[2], volta a consolidare i conti pubblici negli anni 2009 e 2010 e a disporre un’azione correttiva che esplica i suoi effetti a partire dal 2011, in concomitanza con il previsto miglioramento delle prospettive di crescita.

La manovra correttiva resta confermata nell’entità indicata dal DPEF, risultando pari all’1,2 per cento del PIL nel triennio 2011-2013, di cui lo 0,4 per cento nel 2011.

Per l’anno in corso e per il 2010 il quadro programmatico di finanza pubblica coincide pertanto con quello tendenziale, mentre un primo miglioramento dei saldi (e del debito) si registra nel 2011 e prosegue negli anni successivi, come risulta dalla tabella che segue.

Quadro programmatico (%Pil)

 

2009

2010

2011

2012

2013

Saldo primario

-0,5

0,0

1,3

2,7

3,4

Interessi

4,8

4,9

5,2

5,5

5,6

Indebitamento netto

-5,3

-5,0

-3,9

-2,7

-2,2

Debito

115,1

117,3

116,9

115,1

112,7

Quadro tendenziale (%Pil)

 

2009

2010

2011

2012

2013

Saldo primario

-0,5

0,0

0,4

1,9

1,2

Interessi

4,8

4,9

5,3

5,5

5,7

Indebitamento netto

-5,3

-5,0

-4,3

-3,9

-3,5

Debito

115,1

117,3

117,3

116,8

115,5

 

Per quanto concerne il debito, dopo aver raggiunto un livello massimo pari al 117,3 per cento del PIL nel 2010, è previsto in progressiva diminuzione fino al 112,7 per cento nel 2013.

La Commissione europea delinea un quadro previsionale peggiorativo rispetto a quello indicato nella Nota di aggiornamento, con riferimento all’indebitamento netto, che è previsto mantenersi su un livello pressoché costante - intorno al -5,3 per cento - nel triennio 2009-2011, per ragioni riconducibili prevalentemente agli andamenti della spesa primaria.

La Commissione fa riferimento, segnatamente, alla spesa pubblica per consumi intermedi, prevista in crescita nonostante le misure di bilancio adottate per contenerla; al quella per il rinnovo dei contratti pubblici, determinata sulla base di tassi più elevati rispetto all’inflazione, nonché alla dinamica dei trasferimenti alle famiglie, piuttosto accentuata nel 2009.

Con riferimento al debito la Commissione prevede invece che esso si attesti, negli anni 2009 e 2010, su valori più bassi di quelli previsti nella Nota, mentre risulterebbero valori più elevati nell’ultimo anno del periodo previsionale, ossia a il 2011.

 

(European economic forecast - Autumn 2009)

 

2009

2010

2011

 

Indebitamento netto

-5,3

-5,3

-5,1

Debito

114,6

116,7

117,8

 

In relazione alle previsioni formulate dalla Commissione, occorre precisare come le stesse siano predisposte secondo il criterio delle “politiche invariate”, vale a dire considerando, oltre al quadro finanziario determinato dalla legislazione vigente, anche gli impegni e le necessità di spesa che, seppur non ancora previsti normativamente, è presumibile che vengano riproposti, vincolando comunque il legislatore. Tale criterio non coincide, pur approssimandolo, con il quadro programmatico, non potendo, a differenza di quest’ultimo, scontare ulteriori interventi di manovra.


2. La manovra di finanza pubblica 2010-2012

Analogamente a quanto avvenuto lo scorso anno, la manovra finanziaria per il triennio 2010-2012, nella sua articolazione complessiva, è stata anticipata dal Governo lo scorso luglio con il decreto legge n. 78 del 2009 - convertito con modificazioni dalla legge n. 102 del 2009 - recante una serie di misure volte a contrastare gli effetti avversi della crisi economica, salvaguardando nel contempo l'equilibrio dei conti pubblici.

Il decreto, adottato prima della pausa estiva dei lavori contestualmente alla presentazione del DPEF, ha sostanzialmente operato un aggiornamento del piano di stabilizzazione della finanza pubblica per il triennio 2009-2011 delineato con il decreto-legge n. 112 del 2008, al fine di consolidare l’evoluzione attesa dei conti pubblici per gli anni 2009-2010, senza introdurre interventi espansivi che avrebbero gravato sugli equilibri di finanza pubblica.

Gli interventi disposti, indirizzati al sostegno delle famiglie, delle imprese nonché al finanziamento di azioni per il rilancio delle infrastrutture e dello sviluppo, hanno trovato infatti copertura nello stesso decreto, principalmente attraverso il contrasto dell'evasione fiscale, interventi di razionalizzazione della spesa farmaceutica e misure in materia di pensionamento.

Le misure correttive degli andamenti tendenziali dei conti pubblici sono state invece previste a partire dall’esercizio 2011, nel corso del quale, con l’esaurirsi del ciclo recessivo e l’inizio di una fase espansiva, dovrebbe registrarsi un più stabile miglioramento del quadro macro economico.

Nel complesso, il decreto ha reperito risorse per un importo pari, nel quadriennio 2009 – 2012, a circa 17 miliardi di euro, di cui circa 10,6 miliardi di maggiori entrate e 6 miliardi di minori spese. Tali risorse sono state impiegate per finanziare, rispettivamente, circa 11 miliardi di maggiori spese e circa 5,7 miliardi di minori entrate.

Il provvedimento - successivamente modificato, peraltro, dal decreto-legge n. 103 del 3 agosto 2009 - ha in particolare introdotto misure di contrasto all’evasione ed all’elusione fiscale, i cui proventi – pari a 200 milioni di euro nel 2010 e di ammontare più significativo negli anni successivi, con importi che a partire dal 2012 si situano annualmente tra 1,5 e 2 miliardi di euro - sono stati destinati alla manovra per gli anni 2010 e seguenti.

A tali importi si dovrebbero aggiungere le ulteriori entrate, al momento non quantificabili, derivanti dalle misure per il rimpatrio delle attività detenute all’estero (c.d. “scudo fiscale”), anche esse contenute nel decreto legge n. 78/09. Tali risorse – che dovrebbero pervenire dal pagamento di una imposta straordinaria corrispondente al 5 per cento delle attività regolarizzate o rimpatriate, da versare entro 15 dicembre dell'anno in corso – sono destinate ad essere accantonate in una contabilità speciale, per venire poi utilizzate nell'ambito della manovra per gli anni 2010 e seguenti[3].

A tale ultimo proposito, occorre segnalare che il Consiglio dei Ministri ha approvato, in data 12 novembre 2009, un decreto-legge – che alla data di redazione del presente dossier non risulta ancora pubblicato nella Gazzetta Ufficiale[4] - recante disposizioni in materia di riduzione degli acconti di imposta dovuti dai contribuenti entro il prossimo 30 novembre. L’intervento – da cui dovrebbe discendere, in particolare, una riduzione dal 99 per cento al 79 per cento dell’acconto complessivo IRPEF - comporta, in sostanza il differimento del pagamento al momento del saldo delle imposte dovute, ossia nel 2010.

Sul piano della finanza pubblica, alle minori entrate previste nel 2009 (quantificate in 3.716 milioni di euro) si dovrebbe fa fronte utilizzando “quota parte” del gettito atteso, entro il prossimo 15 dicembre, dalle operazioni di rimpatrio e regolarizzazione dei capitali connesse allo “scudo fiscale”. Tale gettito, pertanto, manterrebbe la destinazione originaria alla manovra 2010 solo per la parte residua. Per quanto concerne, invece, il gettito d’imposta differito al 2010, si prevede che esso sia destinato ad incrementare la dotazione del fondo di cui all’articolo 7-quinquies, comma 1, del D.L. n. 5 del 2009, finalizzato ad “assicurare il finanziamento di interventi urgenti e indifferibili, con particolare riguardo ai settori dell’istruzione e agli interventi organizzativi connessi ad eventi celebrativi”.

In continuità con la manovra adottata lo scorso anno, anche gli interventi di politica economica per il prossimo triennio si sono ispirati ad una logica di prudenza fiscale, in base alla quale l’intento di contrastare gli effetti negativi della crisi economica senza determinare un peggioramento della situazione dei conti pubblici è stato perseguito attraverso la definizione di misure di sostegno articolate in modo da determinare un impatto quanto più possibile neutrale sulla finanza pubblica.

Nell’ambito di tale linea d’indirizzo il disegno di legge finanziaria per il 2010 vede confermata l’impostazione semplificata già adottata nella manovra dello scorso anno, sia in quanto a contenuto normativo, sia in termini di effetti sui saldi di finanza pubblica.

Anche per il 2010, il Governo ha, infatti, presentato in prima lettura al Senato una finanziaria “snella”, articolata in soli tre articoli, che si limitano a fissare gli obiettivi dei saldi di bilancio (livello massimo del saldo netto da finanziare, in termini di competenza, e di ricorso al mercato finanziario), a introdurre un numero limitato di misure, tra le quali la quantificazione delle risorse da destinare ai rinnovi contrattuali del pubblico impiego e la proroga di norme di carattere tributario recanti regimi agevolati, nonché a stabilire l’importo da iscrivere nelle tabelle allegate.

Tale limitazione del contenuto del disegno di legge finanziaria discende da quanto disposto inizialmente per il solo esercizio finanziario 2009 dall’articolo 1, comma 1-bis, del decreto legge n. 112/08 e riproposto, per l'esercizio 2010, dall'articolo 23, comma 21-ter del decreto legge n. 78/2009. Per effetto di tali disposizioni, in deroga alle disposizioni della legge di contabilità generale in materia di contenuto della legge finanziaria (articolo 11 della legge n. 468/1978), viene stabilito che in via sperimentale la legge finanziaria per l’anno 2009 e per l'anno 2010 possa contenere esclusivamente disposizioni strettamente attinenti al suo contenuto tipico, con l’esclusione di disposizioni finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell’economia, nonché di carattere ordinamentale, microsettoriale e localistico.

A tale ridimensionamento del contenuto proprio della legge finanziaria corrisponde peraltro una valorizzazione del contenuto decisionale del bilancio dello Stato, stante la possibilità - prevista anch’essa in via sperimentale per il solo esercizio 2009 dall’articolo 60, comma 3, del decreto legge n. 112/08 e riproposta per il 2010 dall'articolo 23, comma 21-quater, del decreto legge n. 78/09 - di rimodulare nella legge di bilancio tra i programmi le dotazioni finanziarie di ciascuna missione, ivi incluse le risorse derivanti da autorizzazioni legislative di spesa.

La conferma, da parte del Governo, di predisporre per il 2010 - analogamente a quanto accaduto per l'esercizio finanziario 2009 - un disegno di legge finanziaria snello, risulta in linea, peraltro, con quello che potrebbe essere in futuro il contenuto della "legge di stabilità", strumento destinato a sostituire l'attuale legge finanziaria secondo quanto previsto dal progetto di riforma della legge di contabilità nazionale, recentemente approvato dalla Camera dei Deputati in seconda lettura (A.C. 2555) ed attualmente all’esame del Senato.

Per quanto concerne gli effetti sui saldi di finanza pubblica, il disegno di legge finanziaria non comporta effetti correttivi di rilievo in termini di indebitamento netto del conto economico delle amministrazioni pubbliche, la cui incidenza sul PIL rimane pertanto fissata per il triennio 2010-2012 nei valori indicati dalla nota di aggiornamento al DPEF.

Analogamente, gli interventi introdotti dal disegno di legge incidono marginalmente sul fabbisogno del settore statale, mentre variazioni in aumento nel triennio 2010-2012sono previste in termini di saldo netto da finanziare.

Le tabelle seguenti riepilogano gli effetti complessivi del disegno di legge in termini di saldo netto da finanziare, fabbisogno e indebitamento netto per il triennio 2010-2012, disaggregandoli in termini di variazione netta delle entrate (composta dal saldo delle minori e maggiori entrate) e delle spese (anch'esse espresse come saldo delle maggiori e minori spese).


 

SALDO NETTO DA FINANZIARE
(mln euro)

 

2010

2011

2012

Minori entrate

0,2

0,2

406,7

Maggiori entrate

157,9

0,1

0,1

Totale entrate

157,7

-0,1

-406,6

Maggiori spese (articolato)

659

495,8

500,8

Maggiori spese (tabelle)

1277,4

5239,9

3309

Minori Spese

478,9

479,7

481,7

Totale spese

1.457,50

5.256,00

3.328,10

TOTALE GENERALE

1.299,80

5.256,10

3.734,70

 

 

INDEBITAMENTO NETTO P.A. E FABBISOGNO
(mln euro)

 

2010

2011

2012

Minori entrate

0,2

0,2

406,7

Maggiori entrate

157,9

0,1

0,1

Totale entrate

157,7

-0,1

-406,6

Maggiori spese (articolato)

236,7

73,5

78,5

Minori spese (tabelle)

57,9

17,2

427,1

Minori Spese

105,1

105,9

107,9

Totale spese

73,70

-49,60

-456,50

TOTALE GENERALE

-84,00

-49,50

-49,90

 

Nel complesso, gli effetti derivanti dall’articolato e dalla tabelle del disegno di legge comportano un peggioramento del saldo netto da finanziare pari a circa 1,3 miliardi di euro nel 2010, 5,25 miliardi nel 2011 e 3,7 miliardi alla fine del triennio.

 

Tale risultato è in linea con il livello massimo del saldo netto da finanziare, in termini di competenza, fissato per l’esercizio 2010 – ai sensi dell’articolo 1 del disegno di legge - in 63.000 milioni di euro, al netto di 4.684 milioni di euro per regolazioni debitorie[5].

Il bilancio a legislazione vigente per il 2010 (A.C. 2937 ), espone, infatti, in termini di competenza e al netto delle regolazioni debitorie e contabili, un saldo netto da finanziare per il 2010 pari a 61.118 milioni di euro. Secondo quanto riportato nell’allegato 8 al disegno di legge finanziaria - che espone gli effetti del disegno di legge finanziaria medesimo sul bilancio - il valore effettivo del saldo netto da finanziare per il 2010, come rideterminato per effetto del disegno di legge finanziaria medesimo, come approvato dal Senato, risulterebbe pari a 62.418 milioni di euro, al di sotto pertanto del livello massimo il livello massimo fissato dal comma 1 in esame.

 

Per quanto concerne la composizione della manovra lorda, il disegno di legge reca nuove o maggiori spese – quasi tutte di parte corrente – per un ammontare pari a circa 1,9 miliardi di euro per il 2010, 5,7 miliardi nel 2011 e 3,8 miliardi per il 2012, cui si aggiungono 0,4 miliardi di euro di minori entrate per il solo esercizio 2012.

A tali impieghi si fa parzialmente fronte mediante una riduzione delle spese pari a circa 0,48 miliardi di euro per ciascuno degli anni del triennio, cui si aggiungono circa 0,16 miliardi di euro di maggiori entrate per l’anno 2010.

Si segnala, infine, che ai sensi dell’articolo 1, comma 4, del disegno di legge le eventuali maggiori disponibilità di finanza pubblica che dovessero determinarsi nel 2010 rispetto alle previsioni del Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2010-2013 vengono destinate a fronteggiare la diminuzione della domanda interna mediante la riduzione della pressione fiscale nei confronti delle famiglie con figli e dei percettori di reddito medio-basso, con una specifica priorità per i lavoratori dipendenti e pensionati.

 

Si ricorda, infine, che assieme agli interventi contenuti nel citato decreto legge n. 78/09 e ai disegni di legge finanziaria e di bilancio, nonché al disegno di legge recante il bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012, concorrono alla composizione della manovra di finanza pubblica, i seguenti provvedimenti collegati elencati nella Nota di aggiornamento al DPEF:

§      A.S. 1167 "Delega al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, nonché misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico, di controversie di lavoro e di ammortizzatori sociali" già indicato lo scorso anno (approvato dalla Camera e in corso di esame presso il Senato;

§      "Disposizioni in materia di organi e funzioni degli enti locali, semplificazione e razionalizzazione dell'ordinamento e carta delle autonomie locali" (approvato dal Consiglio dei Ministri in data 17 settembre 2009, non ancora trasmesso in Parlamento - in attesa della definizione dell'esame da parte della Conferenza unificata);

§      "Disposizioni in materia di semplificazione dei rapporti della pubblica amministrazione con cittadini e imprese e delega al governo per l'emanazione della carta dei doveri delle amministrazioni pubbliche" (approvato dal Consiglio dei Ministri il 12 novembre 2009, ma non ancora presentato in Parlamento).

 

 

La disciplina contabile transitoria per l’esercizio finanziario 2010

L'articolo 23, commi 21-ter e 21-quater, del decreto legge 1 luglio 2009, n. 78, recante "Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini" ha esteso all’esercizio finanziario 2010 la disciplina contabile sperimentale inerente i limiti di contenuto del disegno di legge finanziaria e la flessibilità del bilancio, introdotta, per il solo esercizio finanziario 2009, dall’articolo 1, comma 1-bis e dall’articolo 60 comma 3, del decreto legge n. 112 del 25 giugno 2008.

Per effetto di tale intervento:

§      il disegno di legge finanziaria per l'anno 2010 potrà contenere “esclusivamente disposizioni strettamente attinenti al suo contenuto tipico con l'esclusione di disposizioni finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia, nonché di carattere ordinamentale, microsettoriale e localistico”. La disposizione di cui al citato articolo 1, comma 1-bis del decreto legge n. 112/2008 – la cui applicazione è oggetto di estensione all’esercizio 2010 - opera una deroga alle disposizioni generali di contabilità recanti la disciplina del contenuto della legge finanziaria (articolo 11, legge n. 468/1978). Ad eccezione dell’esclusione relativa agli intereventi di carattere localistico o micro settoriale, già prevista ai sensi del citato art. 11, comma 3, lett. i-ter, della legge di contabilità generale n. 468/1978, il citato comma 1-bis vieta tout court sia la previsione di disposizioni di carattere ordinamentale - che la lettera i-bis del citato comma 3 consente qualora le stesse si caratterizzino per un rilevante contenuto di miglioramento dei saldi – sia le norme finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia, che il comma 17 dell'art. 2 della legge di riforma n. 208/1999 aveva invece consentito con la sola esclusione degli intereventi di carattere localistico o micro settoriale;

§      si estende all’esercizio finanziario 2010 la disciplina, introdotta in via sperimentale per il 2009, che consente di apportare, nella legge di bilancio, rimodulazione delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa tra i relativi programmi. L’articolo 60 del citato decreto legge n. 112/2008, ha previsto, al comma 1, una riduzione lineare, per il triennio 2009-2011, delle dotazioni finanziarie a legislazione vigente delle missioni di spesa dei Ministeri, ivi comprese le spese predeterminate con legge, ma con l’esclusione si talune voci di spesa, indicate dal comma 2, essenzialmente di carattere obbligatorio. A fronte di tale taglio trasversale delle dotazioni assegnate a ciascun Ministero alle singole Amministrazioni lo stesso articolo 60 ha concesso un più ampio margine di flessibilità sia nel processo di allocazione delle risorse tra i programmi di spesa nella fase di formazione del bilancio, sia nella fase di gestione delle medesime risorse in corso d’anno (con il disegno di legge di assestamento). In particolare, il comma 3 dell’articolo 60 ha introdotto la possibilità di apportare, nella legge di bilancio, rimodulazioni delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa tra i relativi programmi, fatta eccezione per le spese di natura obbligatoria, in annualità e a pagamento differito, ivi comprese le spese predeterminate per legge. Le rimodulazioni devono avvenire nel rispetto dell’invarianza dei saldi di finanza pubblica e dell’obiettivo di un consolidamento della riclassificazione del bilancio per missioni/programmi. La rimodulazione tra spese di funzionamento e spese per interventi è consentita nel limite massimo del 10 per cento delle risorse stanziate per gli interventi stessi. Rimane precluso - in quanto intervento dequalificativo della spesa - l’utilizzo degli stanziamenti in conto capitale per finanziare spese correnti. Il comma mantiene inoltre fermo quanto previsto in materia di flessibilità con la legge annuale di bilancio.

 

 


PARTE II
Il disegno di legge di bilancio


1. Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente

1.1 La struttura del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2010

Il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2010 e per il triennio 2010-2012 è impostato secondo la struttura contabile per Missioni e Programmi, volta a privilegiare il contenuto funzionale della spesa, introdotta con la legge di bilancio per il 2008.

In particolare, la riorganizzazione operata si fonda su una classificazione delle risorse finanziarie secondo due livelli di aggregazione: 34 missioni, che rappresentano le funzioni principali della spesa pubblica e ne delineano gli obiettivi strategici, a loro volta articolate, nella legge di bilancio 2010, in 162 programmi, che rappresentano aggregati omogenei di attività svolte all’interno di ogni singolo ministero.

 

Come già per il 2009, sul processo di formazione del disegno di legge di bilancio per il 2010 ha inciso la disciplina introdotta dall’articolo 60, comma 3, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 (legge n. 133/2008)che, originariamente prevista, in via sperimentale, per il solo anno 2009, è stata estesa all’anno 2010 dall’articolo 23, comma 21-quater, del decreto legge 1 luglio 2009, n. 78 (legge n. 102/2009).

L’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112 ha introdotto - in connessione con la sensibile riduzione delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa di competenza dei vari Ministeri per gli anni 2009, 2010 e 2011, disposta ai sensi del comma 1 – alcuni criteri specifici di flessibilità per quanto concerne la determinazione degli stanziamenti di spesa del bilancio dello Stato, inclusi quelli predeterminati per legge, da iscrivere a legislazione vigente per il 2009 e per il 2010.

 

Come riportato nella Relazione illustrativa al disegno di legge, “nella fase di formazione del disegno di legge di bilancio per il 2010 è stata concessa ai Ministeri la facoltà di riallocare le risorse stesse verso altre forme di impiego ritenute prioritarie o più produttive, attraverso la loro rimodulazione tra Programmi che realizzano la stessa Missione di spesa”.

La Relazione illustrativa richiama, al riguardo, la Circolare del Ministero dell’economia del 5 giugno 2009, n. 21 relativa ai criteri per la determinazione delle previsioni di bilancio per l’anno 2010 e per il triennio 2010-2012, nella quale si afferma che a seguito del taglio disposto dal D.L. n. 112/2008, ciascun Ministero dispone, per l’anno 2010, di un plafond di risorse rimodulabili - aggiornato sulla base di quanto previsto da disposizioni legislative intervenute - che possono essere ripartite tra i programmi di spesa che compongono una missione, secondo i criteri dettati dall’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112, e di un plafond non rimodulabile, da collegarsi alle spese escluse dal taglio. La rimodulabilità delle risorse “R” iscritte nel disegno di legge di bilancio 2010 afferisce, dunque, a risorse relative a voci, anche predeterminate per legge, sulle quali è stato operato un taglio, ai sensi del combinato disposto dei commi 1 e 2 dell’articolo 60 del D.L. n. 112 e che pertanto, essendo state ridotte, possono essere riallocate in modo più funzionale, ai sensi del comma 3 del medesimo articolo 60.

 

Si ricorda che le riduzioni disposte dall’articolo 60, comma 1, del D.L. n. 112/2008 hanno riguardato le dotazioni finanziarie a legislazione vigente per il triennio 2009-2011 delle missioni di spesa di competenza dei vari Ministeri, incluse le risorse derivanti da autorizzazioni legislative di spesa. Dalla riduzione sono state escluse, ai sensi del comma 2, alcune voci, riferibili, in sostanza, alle spese di carattere obbligatorio o aventi natura obbligatoria: stipendi, assegni, pensioni e altre spese fisse; spese per interessi; poste correttive e compensative delle entrate; trasferimenti a enti territoriali aventi natura obbligatoria; fondo ordinario delle università; le risorse destinate alla ricerca; le risorse destinate al finanziamento del 5 per mille IRPEF; le risorse derivanti da accordi internazionali.

Il totale delle riduzioni operate alle dotazioni del bilancio a legislazione vigente è stata pari, nel 2009, ad oltre 8 miliardidi euro, di cui la parte preponderante, oltre 6 miliardi, su spese predeterminate per legge. La riduzione delle risorse a legislazione vigente del bilancio dello Stato raggiunge l’entità di 9 miliardi nel 2010, di cui 6,7 miliardi relativi a spese predeterminate per legge, e aumenta fino a oltre 15 miliardi di euro per il 2011, di cui 11,8 miliardi relativi a spese da fattore legislativo.

Le riduzioni per gli anni 2009-2011 sono risultate così distribuite per ciascun Ministero:

(milioni di euro)

 

2009

2010

2011

Ministero

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

economia e finanze

2.995,8

2.570,4

3.307,0

2.796,8

5.895,1

4986,0

sviluppo economico

2.247,8

2.235,5

2.459,0

2.444,4

4.310,8

4.286,0

lavoro

220,0

187,6

261,1

222,5

452,5

385,6

giustizia

218,6

1,6

262,1

3,2

454,2

5,5

esteri

202,4

153,4

225,4

167,0

388,0

286,5

istruzione

447,0

214,4

456,4

200,2

790,1

346,4

interno

413,7

78,4

462,2

55,2

799,0

95,6

ambiente

249,7

241,3

166,2

156,3

261,9

244,5

infrastrutture

519,6

405,3

463,0

332,9

770,4

544,7

difesa

503,7

158,0

478,1

59,0

834,5

101,7

politiche agricole

180,0

137,0

137,4

88,4

220,2

135,2

beni culturali

236,7

216,8

251,3

227,1

434,6

392,5

totale

8.435

6.599,7

8.929,2

6.753

15.611,3

11.810,2

 

Nel disegno di legge di bilancio per il 2010 è esposta, nella Tabella 13, l’analisi delle dotazioni finanziarie per missioni che evidenzia la quota di spesa “rimodulabile” e quella “non rimodulabile” di ciascuna missione, ai sensi dell’articolo 60, commi 2 e 3, del D.L. n. 112/2008.

La Tabella evidenzia come l’entità delle spese “rimodulabili” rappresenti circa il 4 per cento della spesa finale del bilancio dello Stato.

Nell’ambito di questa percentuale, risulta rimodulabile una quota pari al 33 per cento delle spese in conto capitale, a fronte di una quota pari al 2 per cento delle spese correnti.

Gli stanziamenti rimodulabili sono individuati nell’allegato tecnico per capitoli contenuto nelle tabelle relative a ciascuno stato di previsione della spesa mediante l’apposizione della lettera “R” sotto la denominazione dei capitoli.

 

Missioni

 

BLV 2010

NON rimodulab.

Rimodul.

%
non R

%
R

1 - Organi costituzionali

C

3.161

2.990

171

95

5

K

0

0

0

 

 

2 - Amministrazione generale territorio

C

463

434

29

94

6

K

2

0

2

0

100

3 - Relazioni autonomie territoriali

C

110.919

110.905

14

100

0

K

4.071

4.030

41

99

1

4 - L'Italia in Europa e nel mondo

C

19.553

19.034

520

97

3

K

5.682

5.680

2

100

0

5 - Difesa e sicurezza del territorio

C

16.491

15.717

774

95

5

K

2.084

2.050

34

98

2

6 – Giustizia

C

7.004

6.608

397

94

6

K

268

0

268

0

100

7 - Ordine pubblico e sicurezza

C

10.107

9.197

910

91

9

K

322

221

101

69

31

8 - Soccorso civile

C

1.879

1.669

210

89

11

K

2.261

1.527

634

72

28

9 - Agricoltura e pesca

C

621

552

69

89

11

K

264

129

135

49

51

10 - Energia e fonti energetiche

C

8

7

1

93

7

K

0

0

0

 

 

11 - Competitività e sviluppo imprese

C

300

213

87

71

29

K

4.375

3.170

1.205

72

28

12 - Regolazione dei mercati

C

27

9

19

31

69

K

2

2

0

100

0

13 - Diritto alla mobilità

C

2.709

2.622

87

97

3

K

4.681

2.273

2.408

49

51

14 - Infrastrutture pubbliche e logistica

C

99

83

16

84

16

K

4.751

2.398

2.353

50

50

15 – Comunicazioni

C

977

559

418

57

43

K

195

171

24

88

12

16 - Commercio internazionale

C

176

95

81

54

46

K

13

0

13

0

100

17 - Ricerca ed innovazione

C

955

892

63

93

7

K

2.526

2.514

12

100

0

18 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio

C

478

338

140

71

29

K

419

120

299

29

71

19 - Casa e assetto urbanistico

C

316

172

144

54

46

K

394

393

1

100

0

20 - Tutela della salute

C

780

674

106

86

14

K

0

0

0

 

 

21 - Tutela beni culturali

C

1.076

624

452

58

42

K

282

74

208

26

74

22 - Istruzione scolastica

C

44.156

43.387

818

98

2

K

22

0

22

0

100

23 - Istruzione universitaria

C

7.785

7.479

306

96

4

K

117

109

8

93

7

24 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

C

25.084

24.870

214

99

1

K

70

50

20

72

28

25 - Politiche previdenziali

C

76.870

76.869

1

100

0

K

0

0

0

 

 

26 - Politiche per il lavoro

C

1.737

1.675

62

96

4

K

992

918

73

93

7

27 – Immigrazione

C

1.445

1.292

153

89

11

K

130

0

130

0

100

28 - Sviluppo e riequilibrio territoriale

C

51

40

10

79

21

K

6.013

2

6.011

0

100

29 - Politiche finanziarie e di bilancio

C

63.127

62.480

647

99

1

K

412

323

89

78

22

30 - Giovani e sport

C

568

470

98

83

17

K

221

155

66

70

30

31 – Turismo

C

76

0

76

0

100

K

0

0

0

 

 

32 - Servizi generali amministrazioni

C

1.625

1.182

443

73

27

K

143

55

88

39

61

33 - Fondi da ripartire

C

10.636

9.217

1.419

87

13

K

2.584

2.501

83

97

3

34 - Debito pubblico (*)

C

79.569

79.569

0

100

0

Totale spese correnti

C

490.827

481.871

8.956

98

2

Totale spese conto capitale

K

43.297

28.966

14.331

67

33

Totale Spese Finali

 

534.124

510.837

23.286

96

4

(*)    La Missione “Debito pubblico” rappresenta il valore cumulato del debito lordo consolidato dello Stato. Il dato indicato nella tabella si riferisce invece alla spesa per interessi, ossia alla Missione al netto dei rimborsi del debito statale.


 

1.2 Le rimodulazioni effettuate sulle spese predeterminate per legge

Ai sensi dell’articolo 60, comma 3, le rimodulazioni tra i programmi delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa, riguardano anche le spese predeterminate per legge, con la sola eccezione delle spese di natura obbligatoria, in annualità e a pagamento differito.

Le rimodulazioni che possono essere proposte nel disegno di legge di bilancio soggiacciono peraltro ad alcuni limiti, quali:

§      il rispetto dell’invarianza dei saldi di finanza pubblica;

§      il limite massimo del 10% delle risorse stanziate per il macroaggregato “Interventi” per le rimodulazioni tra queste ultime e le risorse del macroaggregato “funzionamento”;

§      il divieto di utilizzo degli stanziamenti in conto capitale per finanziare spese correnti, in quanto intervento di dequalificazione della spesa.

 

In ragione della possibilità di incidere, con le rimodulazioni presentate a bilancio, sulla legislazione sostanziale di spesa, in apposito allegato a ciascuno stato di previsione della spesa del disegno di legge di bilanciosono esposte le autorizzazioni legislative di spesa ed i relativi importi da utilizzare per ciascun programma che possono essere oggetto di rimodulazione, con indicazione delle rimodulazioni effettuate per il triennio dalle Amministrazioni.

 

Nel disegno di legge di bilancio per il 2010 (A.S. 1791), come già lo scorso anno, è presente, in allegato a ciascuno stato di previsione, un apposito prospetto, l’Allegato 2Prospetto delle autorizzazioni di spesa per programmi”, che espone le autorizzazioni di spesa relative a ciascun Ministero rientranti nella componente rimodulabile del bilancio.

In particolare, nell’Allegato 2 è indicato, con riferimento a ciascuna autorizzazione legislativa, l’importo a legislazione vigente, l’eventuale variazione operata mediante rimodulazione per ciascun anno del triennio 2010-2012 e il conseguente importo iscritto nel disegno di legge di bilancio.

I prospetti seguono l’impostazione già adottata lo scorso anno. Le voci incluse sembrano corrispondere, infatti, per la quasi totalità, a quelle incluse nell’allegato 2 del disegno di legge di bilancio dello scorso anno, eventualmente aggiornato con le disposizioni legislative approvate nel 2009, come precisato nella circolare n. 21/2009, le cui risorse sono iscritte in bilancio in programmi/capitoli già inclusi nella rimodulabilità lo scorso anno[6].

Vi sono, tuttavia, casi di programmi le cui autorizzazioni legislative di spesa sottese, considerate come rimobulabili per l’anno 2009, non trovano invece più inclusione nell’allegato 2 del bilancio di previsione per il 2010 (è questo, ad esempio, il caso dei fattori legislativi di cui ai programmi 4 e 5 della Missione “Diritto alla mobilità” del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti).

In merito alla composizione dell’Allegato 2, va, in ultimo, considerato che, in virtù della ristrutturazione subita da taluni programmi di spesa, alcune autorizzazioni legislative già presenti negli Allegati 2 trovano ora collocazione in programmi diversi[7].

Al fine di una compiuta valutazione dell’Allegato 2, sarebbe pertanto utile che il Governo fornisse ulteriori informazioni in merito ai criteri di inclusione delle autorizzazioni legislative nell’ambito dell’Allegato 2.

Nella tabella che segue sono esposte, ripartite per stato di previsione, le autorizzazioni legislative di spesa presenti negli Allegati 2 su cui sono state effettuate variazioni nell’ambito delle rimodulazioni tra programmi delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa.

Per ciascuna autorizzazione legislativa di spesa è indicata la dotazione prevista nel bilancio di previsione per il triennio 2010-2012 e l’entità della rimodulazione che è stata effettuata dall’Amministrazione in sede di predisposizione del bilancio medesimo.

E’ altresì indicata la collocazione della legge di spesa all’interno della missione e del programma di spesa cui essa afferisce. Si fa notare, al riguardo, che ai fini della predisposizione della tabella la numerazione delle missioni e dei programmi adottata fa riferimento alla classificazione generale delle missioni e non alla numerazione che tali missioni assumono all’interno di ciascuno stato di previsione.

Le rimodulazioni delle autorizzazioni di spesa esposte nell’Allegato 2

(importi in euro)

ECONOMIA E FINANZE

Mis/Pro

Cap.

2010

2011

2012

M. 29 - Politiche finanziarie e di bilancio

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 1

L. 358/1991, art. 9, co. 4
Acquisto e costruzioni di sedi per gli uffici finanziari

7751

48.143

+5.777

60.584

+7.270

104.553

+12.546

M. 32 – Servizi generali delle amministrazioni

 

 

 

 

 

 

 

Prog. 3

L. 358/1991, art. 9, co. 4
Acquisto e costruzione di sedi per gli uffici finanziari

7753

0

-5.777

0

-7.270

0

-12.546

SVILUPPO ECONOMICO

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 12 - Regolazione dei mercati

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 4

L. 229/2003, art. 16, co. 1
Istituzione registro informatico adempimenti amministrativi imprese

2261

84.185

-70.000

117.982

0

117.982

0

M. 16 - Commercio internazionale

 

 

 

 

 

 

 

Prog. 5

L. 549/1995, art. 1, co. 43
Contributi ad enti, istituti, fondazioni ed altri organismi

2501

24.854.989

-55.000

18.955.470

0

18.955.470

0

Prog. 5

L. 68/1997, art. 8, co. 1, punto B
Attività promozionale delle esportazioni italiane

2531

54.912.157

-105.000

41.684.037

0

41.684.037

0

LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 26 - Politiche per il lavoro

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 1

L. 125/1991, art. 5
Azioni per la realizzazione nel lavoro della parità uomo donna

5061

145.735

-25.000

130.646

0

130.646

0

Prog. 1

L. 244/2007, art. 2, co. 533
Sicurezza luoghi di lavoro

7984

36.362.803

-1.500.000

27.472.613

-1.500.000

27.472.613

-1.500.000

Prog. 6

L. 54/1982, art. 12
Finanziamento attività di formazione professionale

76827682

1.810.283

-2.271.769

1.346.122

-1.738.357

1.346.122

-1.738.357

Prog. 6

L. 296/2006, art. 1, co. 1163
Finanziamento attività formazione professionale

7682

2.271.769

+2.271.769

1.738.357

+1.738.357

1.738.357

+1.738.357

M. 20 - Tutela della salute

 

 

 

 

 

 

 

Prog. 1

L. 12/2003
Accordo Governo italiano e OMS

4133

334.659

+100.000

179.561

0

0

0

M. 33 - Fondi da ripartire

 

 

 

 

 

 

 

Prog. 1

L. 388/2000, art. 116, co. 7
Istituzione commissioni camere di commercio

3976

0

-138.264

0

-105.799

0

-105.799

Prog. 1

L. 266/2005, art. 1, co. 222, punto B
Fondo da ripartire per gli uffici periferici Ministero lavoro

1161

11.042.751

+138.264

8.218.130

+155.799

8.218.130

+155.799

AFFARI ESTERI

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 4 - L'Italia in Europa e nel mondo

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 2

L. 49/1987, art. 37, co. 1
Cooperazione paesi in via di sviluppo

Vari

326.962.000

-2.005.979

210.940.000

-2.007.977

210.940.000

-2.007.977

Prog. 6

L. 794/1966
Ratifica convenzione costituzione Istituto italo latino americano

4131

2.383.000

-11.899

2.375.000

-19.841

2.375.000

-19.841

Prog. 6

L. 140/1980, art. 2, co. 1
Contributo al fondo europeo per la gioventù

4052

272.000

0

270.000

-3.000

270.000

-3.000

Prog. 8

D.P.R. 200/1967
Disposizioni sulle funzioni e sui poteri consolari

31053121

11.316.114

+604.114

11.712.000

+1.000.000

11.712.000

+1.000.000

Prog. 8

L. 286/2003, art. 3
Spese funzionamento COMITES

3103

2.400.000

+405.425

1.986.016

0

1.986.016

0

Prog. 8

L. 286/2003, art. 6, co. 4
Norme relative alla disciplina dei COMITES – Comitato dei residenti

3106

160.000

-9.539

168.811

0

168.811

0

ISTRUZIONE, UNIVERSITA’ E RICERCA

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 33 - Fondi da ripartire

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 1

L. 296/2006, art. 1, co. 634
Interventi a favore dell’istruzione

1287

97.323.005

-6.703.220

68.240.707

-11.703.220

68.240.707

-11.703.220

INTERNO

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 8 – Soccorso civile

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 3

L. 246/2000, art. 10, co. 4
Potenziamento vigili del fuoco

2053

100.793

-40.000

107.734

0

108.493

0

AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 18 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 3

L. 344/1997, art. 1, co. 5 Progettazione interventi ambientali e promozione di figure professionali

2717
8432
8461

3.451.586

+512.471

2.249.591

0

2.249.591

0

Prog. 3

L. 36/2001, art. 4, co. 1
Misure di prevenzione e monitoraggio sull’inquinamento elettromagnetico

2717

0

-341.648

262.206

0

262.206

0

Prog. 3

L. 36/2001, art. 6, co. 7
Comitato interministeriale per la pre­venzione inquinamento elettromagnetico

2717

0

-170.823

131.102

0

131.102

0

Prog. 3

L. 179/2002, art. 3, co. 2
Provvidenze per il controllo delle emissioni inquinanti

8406

1.078.921

-400.000

1.131.671

0

1.131.671

0

Prog. 3

DL 10/2007, Art. 5/bis comma 1
Applicazione regolamento CE n. 1907/2006 concernente registrazione, valutazione, autorizzazione, restrizione sostanze chimiche

2717
2793

1.112.110

-79.000

912.404

0

912.404

0

Prog. 3

LF n. 244/2007, art.2 co. 322
Ricerca studi interazione per fattori ambientali

8441

778.628

+400.000

0

0

0

0

Prog. 5

L. 120/2002, art. 3
Convenzione cambiamenti climatici

2211

47.743.411

-3.750.000

39.402.753

0

39.402.753

0

Prog. 7

L. 344/1997, art. 4, co. 11
Interventi per la conservazione della natura

7216
7217
7311

8.010.017

+4.764.006

2.483.847

0

2.483.847

0

Prog. 7

L. 426/1998, art. 2, co. 1
Interventi di demolizione

7216

0

-977.725

748.155

0

748.155

0

Prog. 7

LF 244/2007, art. 2, co. 325
Attività di vigilanza in ambiente marino

7351

0

-3.786.281

2.897.262

0

0

0

Prog. 9

L. 36/1994, art. 22, co. 6
Costituzione del comitato servizi idrici

1731

545.000

-69.120

522.412

0

522.412

0

Prog. 9

L. 308/2004, art.1 co.42
Istituzione e funzionamento segreteria tecnica migliori tecnologie ambientali

1731

580.000

-48.291

522.412

0

522.412

0

Prog. 9

LF 244/2007, art. 2, co. 334
Potabilizzazione acque di rubinetto

1862

3.400.000

-386.281

0

0

0

0

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 13 - Diritto alla mobilità

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 1

LF 296/2006, art. 1, co. 921, p. B
Piano generale della mobilità

1096

500.000

-1.771.769

500.000

-1.238.357

600.262

-1.138.095

M. 17 – Ricerca ed innovazione

 

 

 

 

 

 

 

Prog. 6

L. 267/2002, art. 1, co. 2
Contributi in favore dell’INSEAN

1801

6.807.599

+48.358

6.607.129

+48.358

6.607.129

+48.358

DIFESA

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 5 – Difesa e sicurezza del territorio

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 5

L. 267/2002, art. 1, co. 3
Contributo in favore dell’Iho

1345

77.000

+30.282

66.000

+30.397

66.000

+30.397

Prog. 6

LF. 244/2007, art. 2, co. 78
Indennizzi personale militare impe­gnato in missioni e aeree a rischio

1331

10.000.000

+2.427.440

0

0

0

0

M. 33 - Fondi da ripartire

 

 

 

 

 

 

 

Prog. 1

L.F 244/2007, art. 1, co. 181
Fondo pagamento accisa su prodotti energetici impiegati dalla FF.AA

1186

79.466.165

+215.534

60.642.576

0

60.642.576

0

Prog. 1

LF 244/2007, art. 2, co. 615
Riassegnazione entrate

1187

42.963.590

+116.529

42.663.189

0

42.663.189

0

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 9 - Agricoltura e pesca

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 2

DLG n. 226/2001, art. 10, co. 1/bis
Orientamento del settore della pesca e dell’acquacoltura

1482

1.717.103

-120.000

1.405.751

0

1405.751

0

Prog. 6

DLG 228/2001, art. 3
Orientamento e modernizzazione del settore agricolo

2143

1.025.929

-1.500.000

1.932.840

0

1.932.840

0

Prog. 6

DL 202/2005, art. 5, Co. 3/ter
Misure urgenti per la prevenzione dell’influenza aviaria

2275

400.000

-2.500.000

2.900.000

0

2.900.000

0

Prog. 6

DL 2/2006, art. 4 co. 4/ter
Consorzio anagrafe animale

2287

457.257

-300.000

579.452

0

579.452

0

M. 8 – Soccorso civile

 

 

 

 

 

 

 

Prog. 1

DL 223/2006, art. 18/bis
Contrasto incendi boschivi

3081

7.272.560

-300.000

5.562.522

-232.000

5.562.522

-232.000

BENI E ATTIVITA’ CULTURALI

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 21 - Tutela beni culturali

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 10

L. 190/1975, art. 3
Spese funzionamento biblioteca “Vittorio Emanuele II” di Roma

3610

1.840.000

+249.577

1.482.000

+271.444

1.482.000

+271.444

Prog. 10

DPR 805/1975, art. 22
Assegnazione per il funzionamento degli istituti centrali

3611

2.261.000

+1.499.586

1.728.000

+1.148.435

1.728.000

+1.148.435

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TOTALE RIMODULAZIONE su fattore legislativo

 

 

-15.653.253

 

-14.155.761

 

-14.055.499

 

Analizzando gli Allegati 2 agli stati di previsione dei Ministeri si evidenzia che le rimodulazioni effettuate sui fattori legislativi hanno determinato, nel complesso, una riduzione delle dotazioni di spesa delle leggi considerate di oltre 15,6 milioni di euro nel 2010,di 14,2 milioni nel 2011 e di 14,1 milioni nel 2012.

La quasi totalità delle riduzioni riguarda le autorizzazioni di spesa di parte corrente (circa 14,2 milioni nel 2010, 12,7 milioni nel 2011 e 12,6 nel 2012).

In base alla disciplina della flessibilità del bilancio, recata dall’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112, - che impone il rispetto dell’invarianza degli effetti sui saldi di finanza pubblica - è da ritenere che alla riduzione del fattore legislativo abbia corrisposto una variazione positiva della medesima entità della restante componente rimodulabile del bilancio, vale a dire la spesa discrezionale.

Sul punto, appare pertanto opportuno che il Governo fornisca un chiarimento, anche al fine di valutare l’entità e gli effetti delle variazioni delle dotazioni finanziarie di carattere discrezionale.

 

Va ricordato, infatti, che ai fini dell’analisi complessiva del livello di flessibilità operata attraverso il disegno di legge di bilancio, in attuazione dell’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112/2008, andrebbero considerate oltre alle rimodulazioni effettuate dalle Amministrazioni sui fattori legislativi anche quelle effettuate a valere sugli stanziamenti per le spese discrezionali.

Le informazioni relative alle rimodulazioni effettuate sulla componente discrezionale della spesa sono del resto necessarie ai fini della verifica dell’applicazione dell’articolo 60, comma 3, che prevede, come accennato, che le rimodulazioni delle dotazioni finanziarie siano effettuate tra i programmi nell’ambito di ciascuna missione di spesa, fissando peraltro il limite di rimodulazione del 10 per cento delle risorse stanziate per gli interventi nonché il divieto di utilizzo degli stanziamenti di spesa in conto capitale per finanziare spese correnti.


1.3 Il quadro generale riassuntivo

Il quadro generale riassuntivo del bilancio di previsione per il 2010 a legislazione vigente evidenzia i seguenti importi:

 

BLV 2010 (A.S. 1791)
al netto delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

Competenza

Cassa

(1)      Entrate finali
          - di cui entrate tributarie

436.759
407.540

403.655
382.492

(2)      Spese finali

497.878

519.048

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

61.118

115.393

 

Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2010, in termini di competenza e al netto delle regolazioni contabili e debitorie e dei rimborsi IVA, prevede entrate finali per 436,8 miliardi di euro e spese finali per 497,9 miliardi.

Il saldo netto da finanziare, corrispondente alla differenza tra le entrate finali e le spese finali, risulta pari a 61,1 miliardi di euro.

In termini di cassa, il saldo netto da finanziare è pari a 115,4 miliardi di euro.

 

A seguito delle modifiche approvate nel corso dell’esame al Senato, e considerando gli effetti prodotti sul bilancio dal disegno di legge finanziaria (A.C. 2936), il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato per il 2010, in termini di competenza e al netto delle regolazioni contabili e debitorie e dei rimborsi IVA, viene rideterminato in 62.418 milioni di euro

 

Al lordo delle regolazioni contabili e debitorie (pari a 32.696 milioni di euro per quanto concerne le entrate, e a 36.326 milioni di euro, per quanto concerne le spese), il bilancio a legislazione vigente per il 2010 prevede:

 

BLV 2010 (A.S. 1791)
al lordo delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

Competenza

Cassa

(1)      Entrate finali
          - di cui entrate tributarie

469.455
440.236

436.351
415.188

(2)      Spese finali

534.204

555.374

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

64.748

119.023

Considerando la I Nota di variazioni al bilancio (A.C. 2937-bis), il saldo netto da finanziare, in termini di competenza e al lordo delle regolazioni, risulta pari a 67.102 milioni di euro.


1.4 Le variazioni rispetto alle previsioni 2009

Con riferimento alle entrate finali, alle spese finali e ai saldi di bilancio, nella Tavola seguente sono posti a raffronto, in termini di competenza, le previsioni iniziali del bilancio per il 2009, le previsioni contenute nel disegno di legge di assestamento, come presentato dal Governo (A.S. 1646) e le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2010 (A.S. 1791).

 

Il raffronto è effettuato con i dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili, non tenendo conto delle modifiche apportate al disegno di legge nel corso dell’esame presso il Senato.

(Valori in milioni di euro)

 

Bilancio di previsione 2009

Assestato
2009
(A)

B.L.V.
2010

(
B)

Diff.

(A)-(B)

Entrate finali

463.688

437.488

436.759

-729

Tributarie

433.373

403.994

407.540

+3.546

Extratributarie

28.964

31.916

28.004

-3.912

Entrate per alienazione e ammort. beni patrimoniali

1.350

1.578

1.216

-363

Spese finali

496.478

507.148

497.878

-9.270

Spese correnti

449.589

455.503

454.581

-922

- Spese correnti netto interessi

368.269

377.330

375.234

-2.096

- Interessi

81.320

78.173

79.347

+1.174

Spese conto capitale

46.889

51.645

43.297

-8.348

Rimborso prestiti

215.245

215.294

258.589

+43.295

Spese Complessive

711.723

722.441

756.466

+34.025

Saldo netto da finanziare

32.790

69.659

61.118

 

Risparmio pubblico

12.748

-19.593

-19.037

 

Ricorso al mercato (*)

255.105

292.023

323.337

 

(*)  Il ricorso al mercato è calcolato al lordo delle regolazioni debitorie e contabili.
Per il 2010, la relazione al disegno di legge di bilancio precisa che nell’importo del ricorso al mercato sono ricompresi 45 miliardi, quale importo per ristrutturazioni delle passività preesistenti. Pertanto, al netto di tale importo, il ricorso al mercato sarebbe pari a 278.337 milioni di euro.

 

Le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2010 registrano una riduzione del saldo netto da finanziare rispetto all’assestamento per il 2009, nell’importo di 8.541 milioni di euro, derivante da:

§      una riduzione delle spese finali di 9.270 milioni di euro, che riguarda in larga parte le spese in conto capitale;

§      una riduzione delle entrate finali di 729 milioni di euro.


Il saldo corrente (risparmio pubblico) del bilancio a legislazione vigente per il 2010 registra, rispetto ai dati assestati per il 2009, un miglioramento di 556 milioni di euro.

 

Per quanto riguarda le spese finali iscritte nel bilancio a legislazione vigente per il 2010, la riduzione (9.270 milioni) è pressoché interamente imputabile ad un sensibile decremento delle spese in conto capitale, che registrano una riduzionedi 8.348 milioni di euro rispetto al bilancio assestato 2009. Anche rispetto al dato del bilancio 2009, le spese in conto capitale risultano ridotte di 3.592 milioni.

Anche la spesa corrente registra, rispetto al bilancio assestato 2009, una riduzione (- 922 milioni di euro). Se confrontata, tuttavia, con il bilancio 2009, la previsione di spesa corrente nel 2010 evidenzia un incremento di circa 5 miliardi di euro.

 

Riguardo alle entrate finali, la riduzione di 729 milioni rispetto alle previsioni assestate per il 2009 risulta determinata dall’andamento decrescente delle entrate extratributarie e di quelle da alienazione e ammortamento beni patrimoniali (nel complesso -4.037 milioni), in parte compensato dall’incremento delle entrate tributarie(+3.546 milioni).

Confrontando i dati con quelli della legge di bilancio per il 2009, si evidenzia peraltro una considerevole riduzione delle entrate finali nel 2010, di circa 27 miliardi di euro, quasi interamente ascrivibile alle entrate tributarie.

Analisi delle spese di parte corrente

Le previsioni di competenza delle spese correnti presentano, per il 2010, un decremento, rispetto al dato assestato 2009, di 922 milioni di euro.

Tale importo è sostanzialmente dovuto alla previsione di una consistente riduzione della spesa corrente primaria di 2.096 milioni di euro, cui fa da contrappeso un aumento della spesa per interessi di 1.174 milioni di euro.

Le variazioni maggiori rispetto al dato assestato 2009 sono previste per le seguenti categoria di spesa:

§      i trasferimenti correnti alle famiglie registrano una flessione di 3.075 milioni, di cui 2.400 milioni sono riferiti al venir meno nel 2010 del bonus straordinario ai contribuenti a basso reddito, beneficio previsto dall’articolo 1, comma 2, del D.L. n. 185/2009 per il solo 2009. Anche le risorse destinate al fondo speciale per la “social card” presentano una riduzione di 487 milioni, in quanto il meccanismo di finanziamento del fondo è basato sulla riassegnazione di risorse che affluiranno in entrata nel corso del 2010. Ulteriori riduzioni interessano gli Istituti di patronato ed assistenza sociale (96 milioni) e le spese per detenuti (73 milioni);

§      i consumi intermedi presentano una contrazione di 1.186 milioni rispetto al 2009. La Relazione rileva che tale flessione interessa in modo particolare il dicastero della Difesa per quanto concerne le risorse destinate alle missioni di pace;

§      le altre uscite correnti presentano nel 2010 una riduzione di 1.991 milioni, di cui 674 milioni sono da riferirsi al venir meno, per l’anno 2010, della dotazione del fondo costituito con le risorse provenienti dai c.d. “ conti bancari dormienti” (cap. 2175/Economia);

§      i redditi da lavoro dipendente registrano una flessione pari a 590 milioni. Tale flessione tiene conto del venir meno di una quota delle risorse destinate alla prosecuzione delle missioni internazionali di pace. La relazione precisa che risultano incluse, nell’ambito dello stanziamento del fondo contratti per il pubblico impiego, le risorse occorrenti per la corresponsione degli adeguamenti relativi all’indennità di vacanza contrattuale.

 

Le suddette variazioni negative sono compensate, in parte, dalle seguenti variazioni in aumento relative a:

§      i trasferimenti alle amministrazioni pubbliche, che aumentano di complessivi 4.655 milioni. In particolare, la Relazione evidenzia l’incremento dei trasferimenti alle amministrazioni locali (+1.780 milioni), quale risultante dei maggiori finanziamenti alle regioni (+3.741 milioni a titolo di compartecipazione all’IVA) e dei minori trasferimenti agli enti locali (riduzione di 901 milioni del fondo ordinario per il finanziamento dei bilanci degli enti locali e riduzione di 342 milioni della compartecipazione dei comuni e delle province al gettito IRPEF). Analogamente, presentano un incremento di 2.550 milioni anche i trasferimenti agli enti di previdenza ed assistenza sociale, relativi a maggiori finanziamenti riferiti sia all’INPS che all’INPDAP;

§      gli interessi passivi registrano un incremento di 1.174 milioni connesso all’andamento sia degli interessi sui BOT poliennali (3.500 milioni) sia all’andamento dei tassi di interesse sui buoni postali fruttiferi (2.350 milioni). Per contro si riducono di 2.250 milioni gli interessi sui conti correnti di tesoreria.

Analisi delle spese in conto capitale

La contrazione delle spese in conto capitale per 8.348 milioni nel 2010 è principalmente ascrivibile ai seguenti comparti di spesa:

§      riduzione di 2.537 milioni dei contributi agli investimenti ad imprese, di cui 2.160 milioni riferiti a minori trasferimenti alle Ferrovie dello Stato.

La riduzione dei contributi a Ferrovie deriva per 960 milioni dal venir meno dello stanziamento, disposto per il solo 2009, dall’articolo 25, comma 1, del D.L. n. 185/2008 per la realizzazione di investimenti in favore di Ferrovie dello Stato Spa (cap. 7120/Economia), e per 1.200 milioni dal minor finanziamento previsto per l’anno 2010 per il Sistema «Alta Velocità/Alta Capacità» della linea Torino-Milano-Napoli, ai sensi dell’articolo 1, comma 964, della legge finanziaria 2007 (legge n. 296/2006), che ha stanziato 400 milioni per il 2007, 1.300 milioni per il 2008, 1.600 milioni per il 2009 e 400 milioni annui per il periodo 2010-2021 (cap. 7124/Economia);

§      riduzione di 4.219 milioni dei contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche, di cui -2.742 milioni di contributi alle amministrazioni centrali, dovuto principalmente a minori stanziamenti per il Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie (-1.601 milioni) e per l’ANAS (-1.205 milioni);

La dotazione del Fondo politiche comunitarie (cap. 7493/Economia) passa da 6.872 milioni nel 2009 a 5.271 milioni nel 2010.

Per quanto concerne i minori trasferimenti ad ANAS, va considerato che nel bilancio per il 2010 è venuto meno lo stanziamento di 1.205 milioni disposto ai sensi dell’art. 1, co. 1026, della legge finanziaria 2007 (legge n. 296/2006) per la realizzazione di un programma di investimenti ANAS per lo sviluppo e l’ammodernamento delle infrastrutture, in quanto limitata alle annualità 2008 e 2009 (ex cap. 7372/Economia).

§      riduzioni di 1.538 milioni di altri trasferimenti in conto capitale. In tale categoria di spesa va considerato:

-        il decremento di 1.460 milioni del corrispettivo dovuto a SCIP per l’anno 2009, per gli immobili relativi ad operazioni di cartolarizzazione, al fine di estinguere le passività in capo alla stessa (cap. 7288/Economia);

-        la riduzione del Fondo per la riassegnazione dei residui passivi perenti in conto capitale (cap. 7496/Economia), che pur mantenendosi nel 2010 superiore rispetto alla dotazione iniziale del bilancio 2009, presenta una riduzione di 3.114 milioni rispetto all’assestamento 2009.

-        In tale sede, infatti, il Fondo era stato incrementato di 4.000 milioni per il 2009 per il pagamento di crediti vantati dalle imprese per richieste rimaste inevase nel corso del 2008, a causa della esiguità delle risorse disponibili.

-        le maggiori risorse stanziate sul Fondo per le aree sottoutilizzate (cap. 8425/Sviluppo) per 2.386 milioni. In realtà, le risorse del FAS per il 2010 sono previste dal bilancio a legislazione vigente allo stesso livello del dato di previsione 2009 (6 miliardi). La variazione è indicata con riferimento al dato assestato 2009, in cui il Fondo è ridotto a 3,6 miliardi a seguito delle variazioni di bilancio apportate per ripartizioni ai sensi di delibere CIPE o per copertura di oneri posti da provvedimenti legislativi.

 

La tavola che segue illustra le spese finali del bilancio dello Stato, ripartite per categorie, secondo la classificazione economica, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, evidenziando il raffronto tra il dato assestato 2009 e il dato a legislazione vigente per il 2010 (A.S. 1791).

 

Spese finali del bilancio dello stato
(competenza - valori in milioni di euro – al netto delle regolazioni debitorie)

CATEGORIE

BIL. 2009

ASS. 2009

BLV 2010

Var.

Redditi da lavoro dipendente

91.355

91.646

91.056

-590

Consumi intermedi

7.516

9.143

7.957

-1.186

Imposte pagate sulla produzione

4.875

4.862

4.817

-45

Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche

213.307

215.579

220.234

4.655

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

3.801

6.874

3.799

-3.075

Trasferimenti correnti a imprese

3.359

4.129

4.279

150

Trasferimenti all'estero

1.493

1.601

1.508

-93

Risorse proprie CEE

17.000

17.000

17.200

200

Interessi passivi e redditi da capitale

81.320

78.173

79.347

1.174

Poste correttive e compensative

17.078

17.303

17.335

32

Ammortamenti

890

1.054

900

-154

Altre uscite correnti

7.596

8.138

6.147

-1.991

Totale Spese Correnti

449.590

455.502

454.579

-923

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

4.866

5.144

5.056

-88

Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche

20.495

20.930

16.711

-4.219

Contributi agli investimenti ad imprese

10.564

11.577

9.039

-2.537

Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali private

94

97

46

-51

Contributi agli investimenti a estero

205

220

554

334

Altri trasferimenti in conto capitale

10.315

13.278

11.740

-1.538

Acquisizioni di attività finanziarie

350

400

150

-250

Totale spese Conto Capitale

46.889

51.645

43.297

-8.348

Totale Spese Finali

496.478

507.148

497.878

-9.270

 


Analisi delle entrate

Per quanto riguarda le entrate finali viene prevista nel 2010 una riduzione complessiva di 729 milioni rispetto al dato assestato 2009, determinata da un incremento dello 0,9% delle entrate tributarie (+3.546 milioni) a fronte di una riduzione di quelle extratributarie e delle entrate da alienazione e ammortamento beni patrimoniali, per oltre 4.000 milioni di euro.

In particolare, le entrate extratributarie (Titolo II)registrano complessivamente, nelle previsioni 2010, una diminuzione del 12,3%, pari a 3.912 milioni di euro.

Ponendo a raffronto le previsioni 2010 con i dati indicati nella legge di bilancio di previsione 2009, a seguito del minor gettito dovuto alla crisi economica, le entrate finali diminuiscono di circa 27 miliardi di euro.

In particolare, tra le entrate tributarie il gettito IRE risulta ridotto di 6,5 miliardi, quello IRES di oltre 4 miliardi e il gettito dell’IVA di oltre 12 miliardi.

 

Entrate tributarie

(al netto dei rimborsi IVA, regolazioni contabili e acconto concessionari - milioni di euro)

 

Bil. 2009
(a)

Ass. 2009 (b)

BLV 2010 (c)

Var.
(b-c)

Var.
%

I – Imposte sul patrimonio e sul reddito

256.595

242.191

245.218

3.027

1,2

II - Tasse e imposte sugli affari

127.389

113.343

113.144

-199

-0,2

III - Imposte sulla produzione, consumi e dogane

27.906

25.660

26.017

357

1,4

IV – Monopoli

10.335

10.507

10.507

0

0

V - Lotto, lotterie ed altre attività di giuoco

11.148

12.294

12.654

360

2,9

Totale Entrate Tributarie

433.373

403.994

407.540

3.546

0,9

 


1.5 Analisi delle spese finali per Missioni

Come già ricordato, il disegno di legge di bilancio per il 2010conferma la struttura contabile introdotta a partire dalla legge di bilancio per il 2008.

In tale quadro, al fine di rendere diretto il legame tra “risorse stanziate e azioni perseguite”, viene mantenuta l’articolazionedegli stati di previsione della spesa secondo le 34 Missioni, le quali rappresentano le funzioni principali della spesa pubblica e ne delineano gli obiettivi strategici.

 

Modificazioni sono invece intervenute in ordine al quadro funzionale relativo ai Programmi, che è stato rivisitato, in ossequio a quanto previsto dalla Circolare n. 21 del 5 giugno 2009, che – nel fornire i criteri per la redazione delle previsioni di bilancio per l’anno 2010 e per il triennio 2010-2012 - ha evidenziato l’opportunità di proseguire, anche con riferimento alle proposte di previsione per il 2010, l’attività iniziata nel 2009, di perfezionamento e affinamento della classificazione, al fine di migliorarne la leggibilità e la significatività.

La suddetta Circolare ha indicato alle singole Amministrazioni una serie di principi, analoghi a quelli forniti lo scorso anno, per la formazione delle previsioni di bilancio, volti a:

-        garantire, di norma, la specificità dei programmi per ciascun Ministero e dunque la riduzione dei casi di condivisione dei medesimi tra più ministeri, fermi restando i due Programmi trasversali nei quali sono allocate le spese relative ai Gabinetti dei Ministri(Programma: Indirizzo politico) e quelle relative al funzionamento dell’Amministrazione (Programma: Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza);

-        assicurare che la denominazione dei programmi risulti il più possibile espressiva del loro contenuto;

-        assicurare, per quanto possibile, che a ciascun centro di responsabilità amministrativa sia collegato un solo programma, tenendo conto della necessità di associare la responsabilità della gestione delle risorse e del risultato ad un unico soggetto;

-        favorire la razionalizzazione dei programmi sia in termini di competenza finanziaria, con l’accorpamento di quelli meno significativi, che di attività svolte. Di regola, ad ogni programma devono essere associate le risorse umane necessarie per lo svolgimento delle attività sottostanti;

-        favorire l’associazione delle spese connesse alle strutture periferiche delle Amministrazioni ai Programmi effettivamente svolti, in luogo della loro attribuzione al Programma “Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza”.

 

A seguito della revisione operata dai diversi dicasteri, nel disegno di legge di bilancioper il 2010, le Missioni sono state articolate in 162 programmi, rispetto ai 163 presenti nel disegno di legge di bilancio 2009, poi divenuti 164 nel testo di legge (legge n. 204/2008).

La Relazione illustrativa al disegno di legge osserva che gli interventi di modifica hanno interessato, in primo luogo, il Ministero per i beni e le attività culturali, il quale è stato ristrutturato in applicazione del D.P.R. 2 luglio 2009, n. 91, e, in misura minore, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, e il Ministero della Difesa.

Per quanto concerne il Ministero per i beni e le attività culturali, oggetto di revisione sono stati, in particolare, i programmi relativi alla missione 21 “Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici”, la quale è interamente iscritta nello stato di previsione del suddetto Ministero.

Con riferimento al Ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca, oggetto di revisione sono stati i programmi sottostanti la missione 22 “Istruzione scolastica”. Tale missione è trasversale al suddetto Ministero e al Ministero dell’economia[8], ma i programmi oggetto di ristrutturazione sono stati quelli di competenza del Ministero dell’istruzione.

Oggetto di revisione sono stati anche i programmi relativi alla missione 5 “Difesa e sicurezza del territorio”, interamente iscritta presso il Ministero della Difesa.

Infine, la revisione ha riguardato anche i programmi interni alla Missione 14 “infrastrutture pubbliche e logistica”, trasversale al Ministero dell’economia e al Ministero delle infrastrutture e trasporti, ma oggetto di revisione sono i programmi iscritti presso quest’ultimo Ministero.

Si osserva che la revisione ha riguardato anche i programmi interni alla missione 15, Comunicazioni, trasversale al Ministero dell’economia e finanze e al Ministero dello sviluppo economico.

 

Con riferimento al raccordo con la classificazione funzionale della spesa COFOG (classification of functions of government), ossia la classificazione delle funzioni di governo previste dal SEC 95 ed elaborata in sede OCSE, la Relazione illustrativa rileva che “in occasione delle modifiche intervenute sui programmi e/o sulle strutture organizzative, sono state riviste le attribuzioni dei singoli capitoli alle classi COFOG di pertinenza”.

E’ stato pertanto oggetto di revisione anche il quadro riassuntivo per COFOG e per categorie/divisioni (il quali trovano esposizione in un apposito allegato per ciascuno stato di previsione della spesa).

 

Come evidenziato dalla Relazione illustrativa, la classificazione del bilancio per Missioni e Programmi si muove nel solco dei principi generali vigenti di contabilità pubblica, definiti con la legge n. 94 del 1997[9]. Dunque, l’unità di voto parlamentare rimane l’unità previsionale di base, la quale è sottostante al programma e raggruppa entrate e spese di una stessa natura. Ai fini gestionali, al di sotto delle unità previsionali di base si trovano i capitoli, i quali possono essere gestiti da uno o più centri di responsabilità amministrativa (corrispondenti all’unità organizzativa di livello dirigenziale cui sono affidate le risorse finanziarie).

Si osserva al riguardo che è all’esame in terza lettura presso il Senato un articolato progetto di riforma della disciplina di contabilità nazionale, disegno di legge A.S. 1397-B “Legge di contabilità e finanza pubblica”, il quale, per ciò che attiene al bilancio dello Stato, da un lato mette a regime le innovazioni apportate al bilancio nel corso degli ultimi due esercizi finanziari, confermando l’articolazione delle voci di spesa in missioni e programmi, dall’altro introduce novità rilevanti per ciò che attiene all’oggetto della decisione parlamentare, prevedendo che l’unità di voto non sia più l’u.p.b, bensì il programma. Per l’entrata, l’unità di voto è rappresentata dalla tipologia di cespite.

Il disegno di legge, ai fini del completamento della riforma della struttura del bilancio dello Stato, reca poi una apposita delega Governo, da esercitarsi entro due anni dalla data di entrata in vigore della riforma, finalizzata, tra l’altro, alla revisione delle missioni e dei programmi, alla previsione che le autorizzazioni legislative di spesa debbano essere formulate in termini di finanziamento di specifici programmi di spesa, nonché all’affidamento di questi ultimi ad un unico centro di responsabilità amministrativa.

 

Per quanto concerne gli aspetti quantitativi, il disegno di legge di bilancio consente di identificare lo stock delle risorse disponibili a legislazione vigente per ciascuna della 34 grandi finalità istituzionali perseguite con la spesa pubblica.

La tabella che segue mostra l’ammontare complessivo e in quota percentuale delle risorse disponibili per ciascuna delle 34 Missioni iscritte nel bilancio a legislazione vigente per il 2010[10](A.S. 1791), come risultanti dalla prima nota di variazioni (A.C. 2937-bis), poste a raffronto con le previsioni iniziali e assestate del bilancio 2009, nonché con i dati di consuntivo per il 2008.

I dati sono al lordo delle regolazioni contabili e debitorie.


(milioni di euro)

Missioni

Rend.
2008

Bilancio 2009

Assestato
2009

BLV
2010

I nota di variazioni

% su totale

1 - Organi costituzionali

3.513

3.058

3.181

3.161

3.161

0,6

2 – Amm.ne generale territorio

532

424

424

465

465

0,1

3 - Relazioni autonomie territoriali

122.217

111.056

113.263

114.990

116.324

21,7

4 - L'Italia in Europa e nel mondo

27.137

26.297

26.411

25.235

25.312

4,7

5 - Difesa e sicurezza del territorio

22.661

19.244

21.271

18.575

18.575

3,5

6 - Giustizia

7.345

7.308

7.600

7.272

7.272

1,4

7 - Ordine pubblico e sicurezza

9.990

10.639

10.861

10.429

10.429

1,9

8 - Soccorso civile

4.544

3.505

3.717

4.140

4.150

0,8

9 - Agricoltura e pesca

1.551

1.004

1.070

885

895

0,2

10 - Energia e fonti energetiche

62

48

48

8

8

0,0

11 - Competitività e sviluppo imprese

4.977

4.690

4.822

4.675

4.763

0,9

12 - Regolazione dei mercati

378

31

53

30

30

0,0

13 - Diritto alla mobilità

12.218

10.017

11.394

7.390

7.395

1,4

14 - Infrastrutture pubbliche e logistica

3.370

3.640

3.722

4.850

4.850

0,9

15 - Comunicazioni

1.317

1.030

1.034

1.252

1.252

0,2

16 - Commercio internazionale

258

204

210

188

188

0,0

17 - Ricerca ed innovazione

4.120

3.613

3.721

3.481

3.496

0,7

18 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio

2.179

1.443

1.393

897

897

0,2

19 - Casa e assetto urbanistico

1.281

890

1.024

710

622

0,1

20 - Tutela della salute

1.050

841

860

780

780

0,1

21 - Tutela beni culturali

1.739

1.394

1.408

1.358

1.358

0,3

22 - Istruzione scolastica

46.943

44.016

44.264

44.178

44.184

8,2

23 - Istruzione universitaria

8.614

8.553

8.555

7.902

7.909

1,5

24 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

23.090

25.373

26.319

25.154

25.154

4,7

25 - Politiche previdenziali

67.411

73.996

74.173

76.871

76.991

14,3

26 - Politiche per il lavoro

3.567

2.934

3.168

2.729

2.729

0,5

27 - Immigrazione

1.480

1.416

1.400

1.575

1.580

0,3

28 - Sviluppo e riequilibrio territoriale (*)

2.439

6.103

3.758

6.064

7.059

1,3

29 - Politiche finanziarie e di bilancio

62.482

66.254

71.225

63.539

63.339

11,8

30 - Giovani e sport

1.069

828

801

789

792

0,1

31 - Turismo

104

76

76

76

76

0,0

32 - Servizi generali amministrazioni

1.279

2.324

2.426

1.767

1.770

0,3

33 - Fondi da ripartire

3.331

13.750

16.627

13.219

13.341

2,5

34 - Debito pubblico (**)

79.446

81.349

77.654

79.568

79.570

14,8

Totale Spese Finali

535.737

537.348

547.933

534.202

536.716

100,0

(*)    Al netto di 36 milioni di euro relativi a rimborsi del debito statale.

(**)  La Missione “Debito pubblico” rappresenta il valore cumulato del debito lordo consolidato dello Stato. Il dato indicato nella tabella si riferisce invece alla spesa per interessi, ossia alla Missione al netto dei rimborsi del debito statale.

Analizzando la quota delle risorse disponibili per il 2010 per ognuna delle 34 Missioni rispetto al totale del bilancio dello Stato, emerge come le percentuali maggiori delle risorse siano destinate alle seguenti finalità:

§      relazioni finanziarie con le autonomie locali (Missione 3 “Relazioni autonomie territoriali”), che rappresenta circa il 21,7% della spesa finale dello Stato;

§      interessi per il servizio del debito (Missione 34 “Debito pubblico”), cui sono destinati il 14,8% delle risorse;

§      trasferimenti agli enti previdenziali per la previdenza obbligatoria e complementare (Missione 25 “Politiche previdenziali”), che rappresentano il 14,3% delle risorse;

§      politiche finanziarie e di bilancio (Missione 29), che assorbono il 11,8% della spesa;

§      istruzione scolastica (Missione 22), cui è destinato l’8,2 della spesa.

Inoltre, alle relazioni internazionali e alla cooperazione (Missione 4 “L’Italia in Europa e nel mondo”) è destinato il 4,7%, analogamente ai diritti sociali, politiche sociali e alle politiche per la famiglia (Missione 24).

 

 

Bilancio a legislazione vigente 2010, integrato dalla I Nota di variazioni
Incidenza % degli stanziamenti per Missione

 

 

*         Nella voce “Altro” sono raggruppate le Missioni (21 su un totale di 34) che presentano un’incidenza percentuale rispetto al totale dello stati di previsioni della spesa inferiore all’1,4%. In particolare, si tratta – come per l’anno 2009 - delle Missioni 1, 2, 8-12, 14-21, 26-28, 30-32.

Le rimodulazioni effettuate tra i programmi delle missioni di spesa

Si ricorda che sulla base dell’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112/2008, come modificato dall’articolo 23, comma 21-quater del D.L. n. 78/2009, alla legge annuale di bilancio è consentito, in via sperimentale anche per l’anno 2010, di rimodulare tra i programmi le dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa, compresi gli stanziamenti di spesa predeterminati per legge, nel rispetto dell’invarianza degli effetti sui saldi di finanza pubblica e dell’obiettivo di pervenire ad un consolidamento per missioni e programmi di ciascuno stato di previsione.

Sono escluse dalla rimodulazione soltanto le spese obbligatorie e quelle in annualità e a pagamento differito.

Le autorizzazioni legislative ed i relativi importi da utilizzare per ogni programma ai fini della rimodulazione sono esposti in un apposito Allegato a ciascuno stato di previsione della spesa.

 

Nelle tabelle seguenti sono riportati, raggruppati per missione, i programmi di spesa che sono stati oggetto di rimodulazione da parte delle Amministrazioni, relativamente al solo fattore legislativo.

Si ricorda, comunque, che nell’Allegato 2 sono esposti anche programmi di spesa, con le relative autorizzazioni legislative, che non presentano alcuna rimodulazione da parte delle Amministrazioni.

 

 

Missione 4 - L'Italia in Europa e nel mondo

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

AFFARI ESTERI

Prog. 2

L. 49/1987, art. 37, co. 1 - cooperazione con i paesi in via di sviluppo

Vari

326.962.000

-2.005.979

210.940.000

-2.007.977

210.940.000

-2.007.977

Prog. 6

L. 794/1966
Ratifica convenzione costituzione Istituto italo latino americano

4131

2.383.000

-11.899

2.375.000

-19.841

2.375.000

-19.841

Prog. 6

L. 140/1980, art. 2, co. 1
Contributo al fondo europeo per la gioventù

4052

272.000

0

270.000

-3.000

270.000

-3.000

Prog. 8

D.P.R. 200/1967
Disposizioni sulle funzioni e sui poteri consolari

31053121

11.316.114

+604.114

11.712.000

+1.000.000

11.712.000

+1.000.000

Prog. 8

L. 286/2003, art. 3
Spese funzionamento COMITES

3103

2.400.000

+405.425

1.986.016

0

1.986.016

0

Prog. 8

L. 286/2003, art. 6, co. 4
Norme relative alla disciplina dei COMITES – Comitato dei residenti

3106

160.000

-9.539

168.811

0

168.811

0

 

Totale

 

 

-1.017.878

 

-1.030.818

 

-1.030.818

 

Missione 5 – Difesa e sicurezza del territorio

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

DIFESA

Prog. 5

L. 267/2002, art. 1, co. 3
Contributo dello stato in favore dell’Iho

1345

77.000

+30.282

66.000

+30.397

66.000

+30.397

Prog. 6

LF. 244/2007, art. 2, co. 78
Indennizzi personale militare impegnato in missioni e altre aeree a rischio

1331

10.000.000

+2.427.440

0

0

0

0

 

Totale

 

 

+2.457.722

 

+30.397

 

+30.397

 

Missione 8 – Soccorso civile

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

INTERNO

Prog. 3

L. 246/2000, art. 10, co. 4
Potenziamento vigili del fuoco

2053

100.793

-40.000

107.734

0

108.493

0

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

Prog. 1

DL 223/2006, art. 18/bis
Disposizioni contrasto incendi boschivi

3081

7.272.560

-300.000

5.562.522

-232.000

5.562.522

-232.000

 

Totale

 

 

-340.000

 

-232.000

 

-232.000

 

Missione 9 - Agricoltura e pesca

 

 

 

 

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

Prog. 2

DLG n. 226/2001, art. 10, co. 1/bis
Orientamento e modernizzazione del settore della pesca e dell’acquacoltura

1482

1.717.103

-120.000

1.405.751

0

1405.751

0

Prog. 6

DLG 228/2001, art. 3
Orientamento e modernizzazione del settore agricolo

2143

1.025.929

-1.500.000

1.932.840

0

1.932.840

0

Prog. 6

DL 202/2005, art. 5, Co. 3/ter
 Misure urgenti per la prevenzione dell’influenza aviaria

2275

400.000

-2.500.000

2.900.000

0

2.900.000

0

Prog. 6

DL 2/2006, art. 4 co. 4/ter
Consorzio anagrafe animale

2287

457.257

-300.000

579.452

0

579.452

0

 

Totale

 

 

-4.420.000

 

0

 

0

 


 

Missione 12 - Regolazione dei mercati

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

SVILUPPO ECONOMICO

Prog. 4

L. 229/2003, art. 16, co. 1
Istituzione registro informatico adempimenti amministrativi imprese

2261

84.185

-70.000

117.982

0

117.982

0

 

Missione 13 - Diritto alla mobilità

 

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Prog. 1

LF 296/2006, art. 1, co. 921, punto B
Piano generale della mobilità

1096

500.000

-1.771.769

500.000

-1.238.357

600.262

-1.138.095

 

Missione 16 - Commercio internazionale

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

SVILUPPO ECONOMICO

Prog. 5

L. 549/1995, art. 1, co. 43
Contributi ad enti, istituti, associazioni fondazioni ed altri organismi

2501

24.854.989

-55.000

18.955.470

0

18.955.470

0

Prog. 5

L. 68/1997, art. 8, co. 1, punto B
Attività promozionale delle esportazioni italiane

2531

54.912.157

-105.000

41.684.037

0

41.684.037

0

 

Totale

 

 

-160.000

 

0

 

0

 

Missione 17 – Ricerca ed innovazione

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Prog. 6

L. 267/2002, art. 1, co. 2
Contributi dello stato in favore dell’INSEAN

1801

6.807.599

+48.358

6.607.129

+48.358

6.607.129

+48.358

 


 


Missione 18 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

Prog. 3

L. 344/1997, art. 1, co. Progettazione interventi ambientali e promozione di figure professionali

2717
8432
8461

3.451.586

+512.471

2.249.591

0

2.249.591

0

Prog. 3

L. 36/2001, art. 4, co. 1
Prevenzione e monitoraggio sull’inquinamento elettromagnetico

2717

0

-341.648

262.206

0

262.206

0

Prog. 3

L. 36/2001, art. 6, co. 7
Comitato interministeriale pre­venzione inquinamento elettromagnetico

2717

0

-170.823

131.102

0

131.102

0

Prog. 3

L. 179/2002, art. 3, co. 2
Provvidenze per il controllo delle emissioni inquinanti

8406

1.078.921

-400.000

1.131.671

0

1.131.671

0

Prog. 3

DL 10/2007, Art. 5/bis comma 1
Applicazione regolamento CE n. 1907/2006 concernente registrazione, autorizzazione sostanze chimiche

2717
2793

1.112.110

-79.000

912.404

0

912.404

0

Prog. 3

LF n. 244/2007, art.2 co. 322
Ricerca studi interazione per fattori ambientali

8441

778.628

+400.000

0

0

0

0

Prog. 5

L. 120/2002, art. 3
Convenzione sui cambiamenti climatici

2211

47.743.411

-3.750.000

39.402.753

0

39.402.753

0

Prog. 7

L. 344/1997, art. 4, co. 11
Interventi per la conservazione della natura

7216
7217
7311

8.010.017

+4.764.006

2.483.847

0

2.483.847

0

Prog. 7

L. 426/1998, art. 2, co. 1
Interventi di demolizione

7216

0

-977.725

748.155

0

748.155

0

Prog. 7

LF 244/2007, art. 2, co. 325
Attività di vigilanza in ambiente marino

7351

0

-3.786.281

2.897.262

0

0

0

Prog. 9

L. 36/1994, art. 22, co. 6
Costituzione del comitato servizi idrici

1731

545.000

-69.120

522.412

0

522.412

0

Prog. 9

L. 308/2004, art.1 co.42
Istituzione segreteria tecnica migliori tecnologie e pratiche ambientali

1731

580.000

-48.291

522.412

0

522.412

0

Prog. 9

LF 244/2007, art. 2, co. 334
Potabilizzazione acque di rubinetto

1862

3.400.000

-386.281

0

0

0

0

 

Totale

 

 

-4.332.692

 

0

 

0

 

Missione 20 - Tutela della salute

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI

Prog. 1

L. 12/2003
Accordo Governo italiano e OMS

4133

334.659

+100.000

179.561

0

0

0

 

Missione 21 - Tutela beni culturali

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

BENI E ATTIVITA’ CULTURALI

Prog. 10

L. 190/1975, art. 3
Spese funzionamento biblioteca “Vittorio Emanuele II” di Roma

3610

1.840.000

+249.577

1.482.000

+271.444

1.482.000

+271.444

Prog. 10

DPR 805/1975, art. 22
Assegnazione per il funzionamento degli istituti centrali

3611

2.261.000

+1.499.586

1.728.000

+1.148.435

1.728.000

+1.148.435

 

Totale

 

 

1.749.163

 

1.419.879

 

1.419.879

 

Missione 26 - Politiche per il lavoro

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI

Prog. 1

L. 125/1991, art. 5
Azioni per la realizzazione nel lavoro della parità uomo donna

5061

145.735

-25.000

130.646

0

130.646

0

Prog. 1

L. 244/2007, art. 2, co. 533
Sicurezza luoghi di lavoro

7984

36.362.803

-1.500.000

27.472.613

-1.500.000

27.472.613

-1.500.000

Prog. 6

L. 54/1982, art. 12
Finanziamento attività di formazione professionale

76827682

1.810.283

-2.271.769

1.346.122

-1.738.357

1.346.122

-1.738.357

Prog. 6

L. 296/2006, art. 1, co. 1163
Finanziamento attività formazione professionale

7682

2.271.769

+2.271.769

1.738.357

+1.738.357

1.738.357

+1.738.357

 

Totale

 

 

-1.525.000

 

-1.500.000

 

-1.500.000

 

Missione 29 - Politiche finanziarie e di bilancio

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

ECONOMIA E FINANZE

Prog. 1

L. 358/1991, art. 9, co. 4
Acquisto e costruzioni di sedi per gli uffici finanziari

7751

48.143

 +5.777

60.584

+7.270

104.553

+12.546

 

Missione 32 – Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

ECONOMIA E FINANZE

Prog. 3

L. 358/1991, art. 9, co. 4
Acquisto e costruzione di sedi per gli uffici finanziari

7753

0

-5.777

0

-7.270

0

-12.546

 

Missione 33 – Fondi da ripartire

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI

Prog. 1

L. 388/2000, art. 116, co. 7
Istituzione commissioni camere di commercio

3976

0

-138.264

0

-105.799

0

-105.799

Prog. 1

L. 266/2005, art. 1, co. 222, punto B
Fondo da ripartire per gli uffici periferici Ministero lavoro

1161

11.042.751

+138.264

8.218.130

+155.799

8.218.130

+155.799

ISTRUZIONE, UNIVERSITA’ E RICERCA

Prog. 1

L. 296/2006, art. 1, co. 634
Interventi a favore dell’istruzione

1287

97.323.005

-6.703.220

68.240.707

-11.703.220

68.240.707

-11.703.220

DIFESA

Prog. 1

L.F 244/2007, art. 1, co. 181
Fondo per il pagamento dell’accisa su prodotti energetici impiegati dalla FF.AA

1186

79.466.165

+215.534

60.642.576

0

60.642.576

0

Prog. 1

LF 244/2007, art. 2, co. 615
Riassegnazione entrate

1187

42.963.590

+116.529

42.663.189

0

42.663.189

0

 

Totale

 

 

-6.371.157

 

-11.653.220

 

-11.653.220

 


2. Emendamenti al disegno di legge di bilancio
approvati dal Senato

Di seguito si riportano le variazioni risultanti dagli emendamenti al disegno di legge di bilancio 2010, approvati presso il Senato, e in Aula.

La gran parte delle variazioni sono state apportate in sede referente, dalla 5a Commissione, mentre l’Assemblea ha apportato una sola variazione[11].

 

Tab. 2 - Economia e finanze

Emendamento

UPB

Missione/Programma /Denominazione UPB

Competenza

2.Tab. 2.30-5

3.2.6

L’Italia in Europa e nel mondo (4) - Politica economica e finanziaria in ambito internazionale – Investimenti

L’incremento è relativo al finanziamento degli oneri derivanti dalla partecipazione dell’Italia al capitale della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (cap. 7178).

+1.673.865

 

21.2.3

Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei Ministri (1) – Organi a rilevanza costituzionale – Oneri comuni di parte corrente

L’incremento è destinato al Fondo per il funzionamento del Consiglio di giustizia amministrativa della regione siciliana (cap. 2182)

+153.152

 

25.2.3

Fondi da ripartire (33) – Fondi di riserva e speciali – Oneri comuni di parte corrente.

Riduzione del Fondo di riserva per le spese impreviste (cap. 3001).

- 3.267.017

2.Tab. 2.120-5

24.1.1

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32) – Servizi generali, formativi, assistenza legale ed approvvigionamenti per le amministrazioni pubbliche – Funzionamento.

La riduzione opera sulle spese per acquisto di beni e servizi (cap. 1255).

- 2.000.000

2.Tab. 2.147-5

24.3.1

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32) – Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza – Funzionamento.

La riduzione concerne le spese per acquisto di beni e servizi (cap. 1248).

- 4.000.000

2.Tab. 2.158-5

25.2.3

Fondi da ripartire (33) – Fondi di riserva e speciali – Oneri comuni di parte corrente.

Riduzione del Fondo di riserva per le spese impreviste (cap. 3001).

- 4.000.000

 

Tab. 3 – Sviluppo economico

Emendamento

UPB

Missione/Programma /Denominazione UPB

Competenza

2.Tab. 2.30-5

9.2.1

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32) – Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza – Funzionamento

Finanziamento del funzionamento del “Monitoring trustee” istituito in attuazione della decisione della Commissione europea del 12 novembre 2008 (cap. 1221)

+1.440.000

 

2.1.6

Sviluppo e riequilibrio territoriale (28) – Politiche per lo sviluppo economico ed il miglioramento istituzionale delle aree sottoutilizzate.

La riduzione è a valere sul Fondo per le aree sottoutilizzate (cap. 8425).

- 5.000.000

 

Tab. 5 – Ministero della giustizia

Emendamento

UPB

Missione/Programma /Denominazione UPB

Competenza

5.Tab.5.1

1.2.1

Giustizia (6) – Giustizia civile e penale – Funzionamento

La riduzione opera sulle competenze accessorie al personale (cap. 1404).

- 622.000

 

2.1.1

Giustizia (6) – Indirizzo politico – Funzionamento

L’incremento è diretto alle competenze fisse ed accessorie agli addetti al gabinetto ed alle segreterie particolari (1003).

+ 622.000

 

Tab. 6 – Ministero degli affari esteri

Emendamento

UPB

Missione/Programma /Denominazione UPB

Competenza

6.Tab. 6.1-5

1.2.2

L’Italia in Europa e nel mondo (4) - Cooperazione allo sviluppo e gestione delle sfide globali – Interventi

L’incremento riguarda il Fondo per lo sminamento umanitario (cap. 2210)

+1.000.000

 

1.4.1

L’Italia in Europa e nel mondo (4) - Cooperazione politica, promozione della pace e sicurezza internazionale – Funzionamento

La riduzione opera, per 500.000 euro a valere sulle risorse finalizzate alla retribuzione al personale a contratto nelle rappresentanze diplomatiche, uffici consolari e istituti di cultura (cap. 1501), e per 500.000 euro sulle competenze accessorie al personale (cap. 1503).

- 1.000.000

 


 

Tab. 7 – Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca

Emendamento

UPB

Missione/Programma /Denominazione UPB

Competenza

2.Tab. 2.120-5

1.3.6

Istruzione scolastica (22) – Istruzione primaria –Investimenti

L’incremento è diretto ad investimenti vari.

+2.000.000

2.Tab. 2.147-5

2.1.2

Istruzione universitaria (23) – Diritto allo studio nell’istruzione universitaria – Interventi

L’incremento opera sul contributo a favore dei collegi universitari legalmente riconosciuti e per il finanziamento delle funzioni delegate alla regione Sardegna in materia di diritto allo studio (cap. 1696).

+4.000.000

2.Tab. 2.158-5

1.9.2

Istruzione scolastica (22) – istituzioni scolastiche non statali – Interventi

L’incremento è diretto ad interventi vari. In particolare, 958.292 euro vengono iscritti nell’ambito del CDR Ufficio scolastico regionale per la Lombardia, destinati alle spese per la realizzazione del sistema pre-scolastico integrato e mantenimento scuole per l’infanzia (cap. 2183).

+ 4.000.000

 

Tab. 10 – Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti

Emendamento

UPB

Missione/programma /Denominazione UPB

Competenza

2.Tab. 2.30-5

2.7.6

Diritto alla mobilità (13) – Sviluppo della mobilità locale – Investimenti

L’incremento è destinato alla realizzazione delle infrastrutture per la mobilità al servizio delle fiere di Bari, Verona, Foggia e Padova.

+5.000.000

 

Infine, sono stati approvati in Commissione due emendamenti che hanno apportato modifiche all’articolato del disegno di legge di bilancio, ed in particolare agli articoli che approvano lo stato di previsione del Ministero dell’economia e finanze, del Ministero dell’Istruzione, dell’università e ricerca e del Ministero dell’Interno.


3. L’evoluzione della spesa nel bilancio dello Stato:
Tavole allegate

 

 

 

 

Tavola I       Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola II      Le spese complessive per funzioni-obiettivo e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Le variazioni in termini assoluti, a seguito della I Nota di variazioni e in percentuale sono riferite al dato assestato 2009.

 

Tutti i dati delle spese sono al lordo dei rimborsi IVA e delle regolazioni debitorie.

 

I dati del disegno di legge di assestamento 2009 sono riferiti al testo presentato al Senato (A.S. 1646).


Tavola I – Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

MINISTERI

Ass. 2009

%

BLV
2010

%

I Nota
Bil 2010

%

Diff. VA

Diff. %

Economia e finanze

329.989

60,2

318.622

59,6

319.844

59,6

-10.145

-3,1

Sviluppo economico

7.730

1,4

9.558

1,8

10.555

2,0

2.825

36,5

Lavoro e politiche sociali

81.949

15,0

82.920

15,5

83.044

15,5

1.095

1,3

Giustizia

7.757

1,4

7.408

1,4

7.408

1,4

-349

-4,5

Affari esteri

2.164

0,4

2.074

0,4

2.074

0,4

-90

-4,2

Istruzione

55.661

10,2

55.252

10,3

55.280

10,3

-381

-0,7

Interno

29.035

5,3

27.205

5,1

27.330

5,1

-1.705

-5,9

Ambiente e tutela del mare

1.284

0,2

738

0,1

738

0,1

-546

-42,5

Infrastrutture

7.648

1,4

6.985

1,3

6.990

1,3

-658

-8,6

Difesa

21.447

3,9

20.363

3,8

20.364

3,8

-1.083

-5,0

Politiche agricole

1.546

0,3

1.377

0,3

1.386

0,3

-160

-10,3

Beni e attività culturali

1.731

0,3

1.702

0,3

1.702

0,3

-29

-1,7

TOTALE SPESE FINALI

547.941

100

534.204

100,0

536.715

100,0

-11.226

-2,0

 

Tavola II – Le spese complessive per funzioni-obiettivo ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

FUNZIONI-OBIETTIVO

Ass. 2009

%

BLV
2010

%

I Nota
Bil 2010

%

Diff.
I Nota/Ass

Diff. %

1 Servizi generali delle pubbliche amministrazioni

494.952

64,8

534.306

67,4

535.357

67,3

40.405

8,2

2 Difesa

22.147

2,9

20.791

2,6

20.791

2,6

-1.356

-6,1

3 Ordine pubblico e sicurezza

20.351

2,7

19.690

2,5

19.690

2,5

-661

-3,2

4 Affari economici

49.049

6,4

42.923

5,4

43.175

5,4

-5.874

-12,0

5 Protezione dell'ambiente

1.654

0,2

1.100

0,1

1.100

0,1

-554

-33,5

6 Abitazioni e assetto territoriale

1.120

0,1

754

0,1

754

0,1

-366

-32,7

7 Sanità

9.506

1,2

10.733

1,4

11.791

1,5

2.285

24,0

8 Attività ricreative, culturali e di culto

5.524

0,7

5.711

0,7

5.714

0,7

190

3,4

9 Istruzione

53.190

7,0

52.956

6,7

52.969

6,7

-221

-0,4

10 Protezione sociale

105.732

13,9

103.828

13,1

103.963

13,1

-1.769

-1,7

TOTALE SPESE COMPLESSIVE

763.226

100,0

792.792

100,0

795.304

100,0

32.078

4,2

 


PARTE III
Profili di competenza della XIV Commissione

 

 


1. Il disegno di legge di bilancio per il 2010

1.1.   Le politiche comunitarie nel disegno di legge di bilancio per il 2010

Nel ddl di bilancio per l’anno finanziario 2010, le politiche comunitarie sono esposte nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze (Tabella 2 allegata al ddl di bilancio) e più precisamente nella missione 3 – L’Italia nell’Europa e nel mondo.Tale missione comprende sia alcuni programmi riguardanti principalmente le relazioni finanziarie internazionali, che fanno capo al Centro di responsabilità 3 (Dipartimento del tesoro)[12], sia il programma 3.1 – Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE, che fa capo al centro di responsabilità 4 – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato[13]; lo stanziamento previsto complessivamente dal disegno di legge di bilancio per tale ultimo programma risulta essere pari a 22.488,7 milioni di euro.

In seguito alle modifiche apportate al Senato tale stanziamento complessivo è stato incrementato di 75,2 milioni di euro, imputati dalla Nota di variazioni all’unità previsionale di base 3.1.6 (investimenti, ed in particolare al capito 7493, cfr. infra). Lo stanziamento complessivo risulta quindi ora pari a 22.563,9 milioni di euro

Nella legge di bilancio 2009 per la medesima spesa erano previsti 23.890,3 milioni di euro, mentre nelle previsioni assestate si era registrato un lieve decremento (23.889,1 milioni di euro).

Pertanto, rispetto alle previsioni assestate 2009, il disegno di legge di bilancio registrava complessivamente una variazione in diminuzione dello stanziamento pari a 1.400 milioni di euro: tale dato risultava dal decremento previsto per i capitoli di spesa riguardanti gli Investimenti (-1.600 milioni di euro, ed in particolare il cap. 7493, cfr. ultra) e dall’aumento che si rileva per le voci di spesa attinenti gli Interventi (+ 200 milioni di euro).

Il decremento risulta ora leggermente ridotto di 75,2 milioni di euro a seguito delle modifiche introdotte dal Senato ed ammonta quindi a 1324,2 milioni di euro

In particolare i capitoli direttamente interessati alla partecipazione italiana alle politiche di bilancio UE registrano le seguenti variazioni:

ü      Capitolo 2751 – somme da versare per il finanziamento del bilancio dell’UE a titolo di risorsa RNL e di risorsa IVA: 14.500 milioni di euro, con un aumento di 100 milioni di euro rispetto al bilancio preventivo ed alle previsioni assestate 2009;

ü      Capitolo 2752 – somme da versare per il finanziamento del bilancio dell’UE a titolo di risorse proprie tradizionali: 2.700 milioni di euro, con un aumento di 100 milioni di euro rispetto al bilancio di previsione ed alle previsioni assestate 2009;

ü      Capitolo 7493 – somme da versare al conto corrente infruttifero presso la Tesoreria centrale dello Stato denominato “Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie: finanziamenti nazionali”: 5.346,350 milioni di euro, con una diminuzione di 1.525,936 milioni di euro rispetto al bilancio di previsione ed alle previsioni assestate 2009, pari a 8.872,286 mln (su questo capitolo ha inciso la modifica apportata nel corso dell’esame al Senato, in quanto lo stanziamento recato dal disegno di legge di bilancio iniziale era pari a 5.271,150 milioni di euro).

 

Si rileva che sul capitolo 7493 relativo al Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie, istituito dall’articolo 5 della legge n. 183/1987 (c.d. “legge Fabbri”)[14], sono iscritte le risorse nazionali destinate al cofinanziamento degli interventi comunitari nelle aree obiettivo dei Fondi strutturali: ad esso infatti affluiscono disponibilità provenienti sia dal bilancio comunitario sia dal bilancio nazionale.

Il Fondo è dotato di amministrazione autonoma e di gestione fuori bilancio e si avvale di due conti correnti infruttiferi presso la Tesoreria centrale dello Stato:

-          il conto corrente n. 23211, che registra i movimenti di entrata e uscita che fanno capo ai versamenti comunitari, denominato “Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie: finanziamenti CEE”;

-          il conto corrente n. 23209, che registra le analoghe operazioni a carico dei finanziamenti nazionali, denominato “Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie: finanziamenti nazionali”.

Il Fondo di rotazione presenta annualmente il proprio rendiconto alla Corte dei Conti.

Lo stanziamento del capitolo 7493 viene esposto anche nella Tabella F allegato al disegno di legge finanziaria 2010 (A.C. 2936).


2. La struttura del bilancio della presidenza del consiglio dei ministri ed il dipartimento per le politiche comunitarie

Il Dipartimento per le politiche comunitarie è uno dei centri di responsabilità di spesa (C.d.R. n. 4) della Presidenza del Consiglio dei ministri: tale organo gode di autonomia finanziaria e contabile disciplinata con il D.P.C.M. 9 dicembre 2002[15].

La dotazione finanziaria spettante alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per garantirne il funzionamento viene annualmente indicata nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze: in particolare la Presidenza del Consiglio è oggetto del Programma 21.3, che fa capo alla Missione n. 21 (Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei Ministri).

Per l’anno finanziario 2010 lo stanziamento iscritto nel Programma 21.3 risulta essere di 628,594 milioni di euro, con una variazione in aumento rispetto alle previsioni assestate 2009 di 40,770 milioni di euro (il bilancio di previsione aveva previsto 577,850 mln. di euro, mentre le previsioni assestate risultano essere pari a 587,823 mln.)

Si rileva che non è ancora disponibile il bilancio di previsione 2010 della Presidenza del Consiglio, e, pertanto, non si conosce la ripartizione delle somme spettanti a ciascun Centro di responsabilità.

 

Con il d.lgs. n. 303/1999 è stata attribuita un’ampia autonomia finanziaria ed organizzativa alla Presidenza del Consiglio. La struttura dei bilanci e la disciplina della gestione delle spese, in coerenza con i principi generali della contabilità pubblica e tenendo conto di specifiche esigenze, sono demandati all’emanazione di appositi DPCM. La disciplina dell’autonomia finanziaria e contabile della Presidenza del Consiglio è stata definita con il DPCM 9 dicembre 2002. La Presidenza del Consiglio presenta pertanto annualmente un autonomo bilancio che viene approvato con apposito DPCM. Il bilancio di previsione è ripartito in unità previsionali di base, determinate per aree omogenee di attività, affidate a ciascun centro di responsabilità. I centri di responsabilità corrispondono al Segretariato generale ed alle strutture affidate a Ministri e Sottosegretari: il Dipartimento per le politiche comunitarie costituisce uno dei centri di responsabilità di spesa (CdR n. 4) della Presidenza del Consiglio.

L’organizzazione interna del Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie è stata definita inizialmente con il DM 19 settembre 2000 e successivamente con il decreto del Ministro delle politiche comunitarie del 10 febbraio 2004, visto anche il DPCM 23 luglio 2002, recante “Ordinamento delle strutture generali della Presidenza del Consiglio dei Ministri”, il cui art. 10 aveva provveduto ad individuare gli uffici ed i servizi del Dipartimento per le politiche comunitarie.

L'attuale organizzazione interna del Dipartimento è stabilita dal decreto del Ministro per le politiche comunitarie del 9 ottobre 2006, che ha completato l’organizzazione della struttura alla luce delle nuove competenze e finalità previste dalla legge 4 febbraio 2005, n. 11, ed ha ridefinito le modalità di esercizio delle competenze attribuite al Dipartimento in relazione ai più ampi contenuti della delega di funzioni assegnate al Ministro dal DPCM 15 giugno 2006.

Con il DPR 17 maggio 2007, n. 91, si è provveduto infine a riordinare gli organismi operanti nel Dipartimento (la Commissione per l’attuazione delle normativa comunitaria, il Comitato per la lotta contro le frodi comunitarie e il Comitato tecnico permanente).

Inoltre con DPCM 28 luglio 2006 è stata istituita, presso il Dipartimento per le politiche comunitarie, una Struttura di missione con i compiti di prevenzione dell’insorgenza del contenzioso comunitario e rafforzamento del coordinamento delle attività volte alla risoluzione delle procedure d’infrazione.

Oltre agli organismi sopra illustrati, presso il Dipartimento per le politiche comunitarie opera anche il Comitato interministeriale per gli affari comunitari europei (CIACE), con il compito di concordare le linee politiche del Governo nel processo di formazione della posizione italiana nella fase di predisposizione degli atti comunitari.

Il funzionamento del CIACE è disciplinato dal DPCM 9 gennaio 2006.

 

Per quanto riguarda l’anno 2009, il bilancio di previsione della Presidenza del Consiglio è stato approvato con DPCM 19 dicembre 2008.

La nota preliminare allegata al bilancio di previsione 2009 evidenziava che al Centro di responsabilità del Dipartimento per le politiche comunitarie (C.d.R. 4) erano destinati fondi per 2.947,7 milioni di euro (con una diminuzione rispetto all’anno 2008 pari a circa il 10%), da utilizzare per il perseguimento degli obiettivi strategici e strutturali propri del Dipartimento.

In particolare la medesima Nota evidenzia come l’attività del Dipartimento per le politiche comunitarie continui ad essere finalizzata al rafforzamento del ruolo dell’Italia nell’Unione europea. Pertanto per il 2009 l’attività si è svolta con le seguenti linee programmatiche:

a)    sviluppo delle procedure di coordinamento dell’attività delle Amministrazioni statali nella fase ascendente della normativa europea, in sinergia con l’azione del CIACE e del Comitato tecnico permanente;

b)    la prosecuzione – anche in riferimento al secondo ciclo della Strategia di Lisbona - dell’attività di coordinamento delle Amministrazioni statali per la diffusione della cultura del “monitoraggio” e della “valutazione”, oltre che per la predisposizione del nuovo Piano Nazionale di Riforma (PNR) 2008-2010 e del Terzo Rapporto sull’attuazione del PNR;

c) la continuazione, mediante la Struttura di missione, della strategia finalizzata a ridurre il carico delle procedure di infrazione ed a prevenire il contenzioso comunitario;

d)    il consolidamento della posizione italiana nello scoreboard comunitario;

e)    il proseguimento e l’intensificazione della lotta alle frodi comunitarie, in collaborazione con l’apposito Nucleo della Guardia di finanza;

f)     il monitoraggio della normativa nazionale, regionale e locale sulla libera prestazione dei servizi e sui regimi autorizzatori, in vista del recepimento della direttiva 2006/123/CE (“direttiva Bolkenstein”) entro il mese di dicembre 2009.

 

 


3. Il sistema di finanziamento dell’Unione europea ed i flussi finanziari in favore dell’Italia

3.1.   Il sistema di finanziamento dell’Unione europea

Il sistema di finanziamento dell’Unione, previsto dall’articolo 269 del Trattato CE, stabilisce che il bilancio generale dell’Unione Europea sia integralmente finanziato dalle cosiddette “risorse proprie”, ossia dai mezzi finanziari conferiti da ciascuno Stato membro per garantire il funzionamento dell’amministrazione comunitaria e la realizzazione delle relative politiche. Tali risorse sono costituite da:

•      risorse proprie tradizionali (R.P.T.): derivano dall’esistenza di uno spazio doganale unificato e sono riscosse dai Paesi membri e poi versate alla Comunità, al netto delle spese di riscossione; esse sono costituite dai dazi doganali riscossi dai Paesi membri negli scambi con Paesi terzi, dai prelievi sulle importazioni di prodotti agricoli, derivanti da scambi con paesi terzi, nonché da contributi provenienti dall’imposizione di diritti alla produzione dello zucchero;

•      risorsa I.V.A., è costituita da un contributo a carico di ciascuno Stato membro calcolato applicando un’aliquota uniforme all’imponibile nazionale dell’IVA;

•      risorsa R.N.L. (Reddito Nazionale Lordo, già P.N.L.), che consiste in un contributo degli Stati membri commisurato alle quote parte dei RNL nazionali sul RNL comunitario, e destinata a finanziare le spese di bilancio non coperte dalle altre due suddette risorse (c.d. “risorsa complementare”).

La risorsa I.V.A. e la risorsa R.N.L. rappresentano attualmente la maggior parte delle risorse del bilancio UE.

Il sistema di finanziamento dell’Unione europea è attualmente disciplinato dalla decisione 2007/436/CE, Euratom, adottata dal Consiglio il 7 giugno 2007, che ha sostituito, per il periodo 2007-2013, la precedente decisione del 2000/597/CE, Euratom, sul sistema delle risorse proprie. Alla decisione è stata data attuazione nell’ordinamento italiano con il comma 66 dell’articolo 2 della legge n. 244/2007 (legge finanziaria per il 2008).

3.2.     La contribuzione dell’Unione europea in favore dell’Italia

Per quanto riguarda la contribuzione dell’Unione europea in favore dell’Italia, essa consegue alle politiche comuni di sviluppo poste in essere dall’Unione in vari settori e si realizza concretamente con gli Strumenti finanziari costituiti dai Fondi strutturali.

A seguito della definizione del nuovo quadro finanziario dell’UE per il periodo 2007-2013, l’11 luglio 2006 sono stati definitivamente adottati i seguenti provvedimenti relativi alla politica di coesione dell’UE per il medesimo periodo:

-      il regolamento (CE) 1083/2006 recante norme e princìpi comuni applicabili al Fondo europeo di sviluppo regionale, al Fondo sociale e al Fondo di coesione (c.d. regolamento generale);

-      il regolamento (CE) 1080/2006 sul Fondo europeo di sviluppo regionale (FEDER);

-      il regolamento (CE) 1081/2006 sul Fondo sociale europeo (FSE);

-      il regolamento (CE) 1083/2006 sul Fondo di coesione.

In sintesi, il Regolamento (CE) 1083/2006 del Consiglio ha abrogato il precedente regolamento 1260/1999 ed ha riformato la disciplina comunitaria dei Fondi strutturali a decorrere dal 2007, disponendo la riduzione di tali fondi dai cinque del precedente periodo di programmazione a tre: Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, Fondo Sociale Europeo, Fondo di Coesione.

I nuovi Regolamenti prevedono il finanziamento dei seguenti 3 obiettivi prioritari di sviluppo:

a) l'obiettivo "Convergenza", volto ad accelerare la convergenza degli Stati membri e regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni per la crescita e l'occupazione tramite l'aumento e il miglioramento della qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, lo sviluppo dell'innovazione e della società della conoscenza, dell'adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, la tutela e il miglioramento della qualità dell'ambiente e l'efficienza amministrativa;

b) l'obiettivo "Competitività regionale e occupazione", che punta, al di fuori delle regioni in ritardo di sviluppo, a rafforzare la competitività e le attrattive delle regioni e l'occupazione anticipando i cambiamenti economici e sociali, inclusi quelli connessi all'apertura degli scambi, mediante l'incremento e il miglioramento della qualità degli investimenti nel capitale umano, l'innovazione e la promozione della società della conoscenza, l'imprenditorialità, la tutela e il miglioramento dell'ambiente e il miglioramento dell'accessibilità, dell'adattabilità dei lavoratori e delle imprese e lo sviluppo di mercati del lavoro inclusivi;

c) l'obiettivo "Cooperazione territoriale europea", che è inteso a rafforzare la cooperazione transfrontaliera mediante iniziative congiunte locali e regionali, a rafforzare la cooperazione transnazionale mediante azioni volte allo sviluppo territoriale integrato connesse alle priorità comunitarie e a rafforzare la cooperazione interregionale e lo scambio di esperienze al livello territoriale adeguato.

Inoltre con il regolamento (CE) 1082/2006 è stato istituito un nuovo strumento giuridico denominato Gruppo europeo di cooperazione transfrontaliera (GECT).

Per quanto riguarda invece il finanziamento della politica agricola, sono stati di recente adottati i seguenti provvedimenti:

§       Regolamento (CE) n. 1290/2005 del Consiglio, del 21 giugno 2005, relativo al finanziamento della politica agricola comune, che istituisce il FEAGA (per il 1° pilastro) e il FEASR (per il 2° pilastro): in particolare il FEAGA diviene lo strumento per realizzare la politica di sostegno dei mercati agricoli e dei redditi, denominata 1° pilastro della Politica Agricola Comunitaria (PAC), mentre il FEASR finanzia i programmi di sviluppo rurale, ossia il 2° pilastro della PAC;

§       Regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio, del 20 settembre 2005, sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), che definisce gli obiettivi finanziati dal fondo;

§       Regolamento (CE) n. 1198/2006 del Consiglio, del 27 luglio 2006, relativo al Fondo europeo per la pesca.

Dal Bollettino statistico pubblicato dalla RGS sulla situazione complessiva riferita all’anno 2008[16], risulta che nel corso dell’esercizio l’Italia ha versato complessivamente al bilancio generale dell’UE risorse pari a 15.265,56 milioni di euro, ed ha ricevuto accredito per 9.244,64 milioni di euro, facendo pertanto registrare un saldo negativo (ovvero la differenza tra i movimenti in entrata e quelli in uscita) pari a 6.020,92 milioni di euro.

Dall’ultimo Bollettino statistico pubblicato dalla RGS[17] sulla situazione trimestrale dei flussi finanziari Italia-UE risulta che nel corso del secondo trimestre 2009, a fronte di un contributo italiano al bilancio generale dell’UE pari a 3.605,619 milioni di euro,sono stati accreditati all’Italia 2.319,382 milioni di euro, con un saldo netto negativo di circa 1,286,14 milionidi euro.

Viene così confermata una tendenza ormai consolidata da diversi anni, ovvero che i versamenti dell’Italia al bilancio UE superano abbondantemente i rientri in favore del nostro Paese.

Nel complesso, i fondi accreditati all’Italia nel secondo trimestre 2009 hanno riguardato interventi variamente localizzati sul territorio nazionale, in relazione ai diversi periodi di programmazione, agli obiettivi prioritari ed ai programmi di sviluppo cofinanziati da Bruxelles. La distribuzione geografica degli accrediti evidenzia - in particolare – che il 16,35% delle risorse affluite all’Italia sono state attivate da interventi realizzati dalla Regione Calabria ed il 13,19% da interventi della Regione Sicilia.

I programmi gestiti da Amministrazioni centrali che riguardano, contemporaneamente, il territorio di più regioni o l’intero territorio nazionale hanno assorbito, nel secondo trimestre 2009, il 26,10% degli accrediti.

 


4. Il disegno di legge finanziaria 2009

4.1.   Tabella D e Tabella F – Parti di competenza della XIV Commissione

I profili di specifico interesse della XIV Commissione contenuti nel disegno di legge finanziaria 2010, di carattere più strettamente finanziario-quantitativo, sono ricavabili dalle Tabelle D ed F allegate al medesimo disegno di legge. In particolare rileva lo stanziamento previsto per il Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie, istituito dall’articolo 5 della legge n. 183 del 1987.

 

Si osserva che nel disegno di legge di bilancio a legislazione vigente 2010 (A.C. 2937) la dotazione del Fondo risulta 5.346,350 milioni di euro, con una diminuzione di 1.525,936 milioni di euro rispetto al bilancio di previsione ed alle previsioni assestate 2009, pari a 8.872,286 mln (su questo capitolo ha inciso la modifica apportata nel corso dell’esame al Senato, in quanto lo stanziamento recato dal disegno di legge di bilancio iniziale era pari a 5.271,150 milioni di euro).

 

Per il 2010 la tabella D allegata al ddl. Finanziaria, a seguito delle modifiche apportate al Senato,dispone un rifinanziamento del Fondo di rotazione per un importo pari a 75,2 milioni di euro per l’anno 2010, a 41 milioni per l’anno 2011 e a 5.541 milioni per l’anno 2011: pertanto l’ammontare delle risorse stanziate a favore del Fondo risultano essere pari a 5.346,35 milioni, come riportato nella tabella F (A.C. 2936).

 

Il rifinanziamento del Fondo è, in genere, presente in tutte le leggi finanziarie, in quanto la funzione del Fondo è quella di affiancare le proprie risorse (unitamente ad altre risorse nazionali, quali ad esempio il Fondo per le aree sottoutilizzate) a quelle che l’Unione europea destina per gli interventi della politica di coesione attraverso i fondi strutturali.

Ad esempio:

§       la legge finanziaria per il 2006 (legge n. 266/2005) ha previsto un rifinanziamento di 3.767 milioni nel 2006. Contestualmente la tabella F ha effettuato una rimodulazione delle risorse, determinando riduzioni di 5.999,5 milioni nel 2006, di 4.000 milioni nel 2007 e di 5.000 milioni nel 2008, che slittano al 2009 (14.999,5 milioni).

§       la legge finanziaria per il 2007 (legge n. 296/2006) ne ha disposto un rifinanziamento di 4 miliardi per il 2009;

§       la legge finanziaria per il 2008 (legge n. 244/2007) ne ha disposto un rifinanziamento di 3,2 miliardi nel 2008, di 2 miliardi nel 2009 e di 300 milioni nel 2010. Contestualmente disposizioni contenute nell’articolato della stessa utilizzavano le risorse del Fondo a copertura di oneri recati da specifiche disposizioni (art. 2, co. 378 - soppressione ticket ambulatoriale: 326 milioni nel 2008; art. 3, co. 159 - convenzioni stipulate dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale con i comuni per lo svolgimento di attività socialmente utili (ASU): 15 milioni nel 2008 e 15 milioni a decorrere dal 2010);

§       la legge finanziaria per il 2009 (legge n. 203/2008) ha previsto una riduzione delle risorse del Fondo pari a 1.684,7 milioni di euro. Tale riduzione è stata determinata fondamentalmente da un minore dotazione di bilancio già stabilita dalla legge finanziaria 2008 relativamente al 2009 (6.897 milioni) e al 2010 (5.283 milioni).

 

Si riporta di seguito l’ammontare gli stanziamenti pluriennali del Fondo come determinati da ciascuna legge finanziaria nel periodo 2006-2010 (dati in milioni di euro)

 

 

 

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

 

4.232

4.204

5.600

 

 

 

 

Fin. 2006

2.000

204

600

14.999

 

 

 

Fin. 2007

 

4.204

5.700

4.899

5.000

 

 

Fin. 2008

 

 

8.557

6.897

5.283

 

 

Fin. 2009

 

 

 

6.872

5.271

5.271

 

Ddl Fin. 2010

 

 

 

 

5.346

5.312

5.541

 

 

Nelle successive tavole sono indicate, relativamente alle leggi finanziarie dal 2006 ad oggi, la “costruzione in bilancio” delle risorse del Fondo di rotazione per l’attuazione per le politiche comunitarie, come determinato da ciascuna legge finanziarie. Non si tiene conto di eventuali riduzioni delle risorse intervenute nel corso di ciascun esercizio. (dati in migliaia di euro):

 

 

Finanziaria 2006

2006

2007

2008

2009 e succ.

BLV

4.232.500

4.204.000

5.600.000

 

Tabella D

+3.767.000

-

-

-

Tabella F

-5.999.500

-4.000.000

-5.000.000

+14.999.500

Disponibilità

2.000.000

204.000

600.000

14.999.500

 

 


Finanziaria 2007

2007

2008

2009

2010 e succ.

BLV

204.000

600.000

14.999.500

-

Tabella D

-

-

+4.000.000

 

Tabella F

+4.000.000

+5.100.00

-14.100.000

+5.000.000

Disponibilità

4.204.000

5.700.000

4.899.500

5.000.000

 


 

Finanziaria 2008

2008

2009

2010.

2011 e succ.

Bilancio a legislazione vigente

5.698.000

4.897.500

4.998.000

 

Tabella D

+3.200.000

+2.000.000

+300.000

 

Art. 2, co. 378 (copertura oneri soppressione ticket ambulatoriale)

-326.000

0

0

 

Art. 3, co. 159 (copertura oneri convenzioni ASU)

-15.000

0

-15.000

 

Disponibilità

8.557.000

6.897.500

5.283.000

5.283.000

 

 

 

Finanziaria 2009

2009

2010

2011 e succ.

Bilancio a legislazione vigente

6.872.300

 

 

Tabella D

- 1.684.700

 

 

Tabella F

0

 

 

Disponibilità

5.271.000

5.271.000

5.271.000

 


4.2.           Articoli di interesse della XIV Commissione

Articolo 2, co. 23, 28-32
(Difesa servizi S.p.A)

23. Ai fini dello svolgimento dell'attività negoziale diretta all'acquisizione di beni mobili, servizi e connesse prestazioni strettamente correlate allo svolgimento dei compiti istituzionali dell'Amministrazione della difesa e non direttamente correlate all'attività operativa delle Forze armate, compresa l'Arma dei carabinieri, da individuare con decreto del Ministro della difesa di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, nonché ai fini dell'articolo 7 della legge 24 dicembre 1985, n. 808, nonché delle attività di valorizzazione e di gestione, fatta eccezione per quelle di alienazione, degli immobili militari, da realizzare anche attraverso accordi con altri soggetti e la stipula di contratti di sponsorizzazione, è costituita la società per azioni denominata «Difesa Servizi Spa», con sede in Roma. Il capitale sociale della società di cui al presente comma è stabilito in 1 milione di euro e i successivi eventuali aumenti del capitale sono determinati con decreto del Ministro della difesa, che esercita i diritti dell'azionista. Le azioni della società sono interamente sottoscritte dal Ministero della difesa e non possono formare oggetto di diritti a favore di terzi.

28. La società di cui al comma 23, che è posta sotto la vigilanza del Ministro della difesa, opera secondo gli indirizzi strategici e i programmi stabiliti con decreto del medesimo Ministero, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze. La medesima società ha ad oggetto la prestazione di servizi e l'espletamento di attività strumentali e di supporto tecnico-amministrativo in favore dell'Amministrazione della difesa per lo svolgimento di compiti istituzionali di quest'ultima. L'oggetto sociale, riguardante l'attività negoziale diretta all'acquisizione di beni mobili, servizi e connesse prestazioni, è strettamente correlato allo svolgimento dei compiti istituzionali del comparto sicurezza e difesa, anche attraverso l'espletamento, per le Forze armate, compresa l'Arma dei carabinieri, delle funzioni di centrale di committenza ai sensi dell'articolo 33 del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163. Le predette funzioni di centrale di committenza possono essere svolte anche per le altre Forze di polizia, previa stipula di apposite convenzioni con le amministrazioni interessate. La società può altresì esercitare ogni attività strumentale, connessa o accessoria ai suoi compiti istituzionali, nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria in materia di affidamento a società a capitale interamente pubblico.

29. La società di cui al comma 23, nell'espletare le funzioni di centrale di committenza, utilizza i parametri di prezzo-qualità delle convenzioni di cui all'articolo 26, comma 1, della legge 23 dicembre 1999, n. 488, e successive modificazioni, come limiti massimi per l'acquisto di beni e servizi comparabili.

30. Lo statuto disciplina il funzionamento interno della società di cui al comma 23. Esso è approvato con decreto del Ministro della difesa, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, entro quarantacinque giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge. È ammessa la delega dei poteri dell'organo amministrativo a uno dei suoi membri. Con lo stesso decreto sono nominati i componenti del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale per il primo periodo di durata in carica. I membri del consiglio di amministrazione possono essere scelti anche tra gli appartenenti alle Forze armate in servizio permanente. Le successive modifiche allo statuto e le nomine dei componenti degli organi sociali per i successivi periodi sono deliberate a norma del codice civile ed entrano in vigore a seguito dell'approvazione delle stesse con decreto del Ministro della difesa, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Ai fini del presente comma lo statuto prevede:

a) il divieto esplicito di cedere le azioni o di costituire su di esse diritti a favore di terzi;

b) la nomina da parte del Ministro della difesa dell'intero consiglio di amministrazione e il suo assenso alla nomina dei dirigenti;

c) le modalità per l'esercizio del «controllo analogo» sulla società, nel rispetto dei princìpi del diritto europeo e della relativa giurisprudenza comunitaria;

d) le modalità per l'esercizio dei poteri di indirizzo e controllo sulla politica aziendale;

e) l'obbligo dell'esercizio della attività societaria in maniera prevalente in favore del Ministero della difesa;

f) il divieto di chiedere la quotazione in borsa o al mercato ristretto.

31. Gli utili netti della società di cui al comma 23 sono destinati a riserva, se non altrimenti determinato dall'organo amministrativo della società previa autorizzazione del Ministero vigilante. La società non può sciogliersi se non per legge.

32. La pubblicazione del decreto di cui al comma 30 nella Gazzetta Ufficiale tiene luogo degli adempimenti in materia di costituzione delle società previsti dalla normativa vigente. Il rapporto di lavoro del personale dipendente della società è disciplinato dalle norme di diritto privato e dalla contrattazione collettiva. Ai fini dell'applicazione dei commi 23 e da 28 a 31 del presente articolo, in deroga a quanto previsto dal comma 9 dell'articolo 23-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, la società si avvale anche del personale militare e civile del Ministero della difesa, anche di livello non dirigenziale, in possesso di specifiche competenze in campo amministrativo e gestionale, da impiegare secondo le modalità previste dallo stesso articolo.

 

 

I commi in esame riprendono il contenuto del disegno di legge S. 1373, attualmente all’esame del Senato, in materia di misure a tutela dei segni distintivi delle forze armate e costituzione della società “Difesa Servizi Spa”. In particolare, è ripreso il contenuto dell’articolo 2.

I commi 23 e da 28 a 32 dell'articolo 2, introdotti durante l'esame presso la Commissione bilancio del Senato, recano la costituzione di una società per azioni denominata "Difesa Servizi Spa", con capitale iniziale di un milione di euro e sede in Roma. Le attività affidate a "Difesa Servizi Spa", indicate dal comma 23, consistono, da un lato, nello svolgimento dell'attività negoziale diretta all'acquisizione di beni mobili, servizi e connesse prestazioni strettamente correlate allo svolgimento dei compiti istituzionali dell'Amministrazione della Difesa e non direttamente correlate all'attività operativa delle Forze Armate, compresa l'Arma dei Carabinieri, da individuare con decreto del Ministro della difesa di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze; dall'altro nella concessione in uso temporaneo, a titolo oneroso, previa autorizzazione del Ministro della Difesa, dei mezzi e materiali prodotti dall'industria nazionale e acquisiti dalle Forze armate, per effettuare prove dimostrative, anche all'estero, ai sensi dell'art. 7 della legge n. 808 del 1985

 

L’articolo 7, comma unico (Attività dimostrativa sul territorio nazionale e/o all'estero), della legge 24 dicembre 1985, n. 808 (Interventi per lo sviluppo e l'accrescimento di competitività delle industrie operanti nel settore aeronautico) prevede che i mezzi e i materiali realizzati dalle industrie italiane ed acquisiti dallo Stato possono essere messi a disposizione delle stesse industrie per effettuare a titolo oneroso prove dimostrative in occasione di vari eventi, quali ad esempio mostre o visite di alte personalità straniere.

 

Inoltre (comma 28), la nuova società per azioni espleta funzioni di centrale di committenza per gli acquisti inerenti allo svolgimento dei compiti istituzionali del comparto sicurezza e difesa; è previsto altresì l'espletamento delle predette funzioni di centrale di committenza anche per le altre forze di polizia, previa stipula di apposite convenzioni con le amministrazioni interessate.

 

In base all’articolo 33 del codice dei contratti pubblici per lavori, servizi e forniture (D.Lgs. n. 163 del 2006) le stazioni appaltanti e gli enti aggiudicatori possono acquisire lavori, servizi e forniture facendo ricorso a centrali di committenza, anche associandosi e consorziandosi.

 

In tutti i casi, nell'esercizio delle funzioni di centrale di committenza la società utilizza i parametri di prezzo-qualità, come limiti massimi, stabiliti nelle convenzioni di cui all'articolo 26 della  legge finanziaria per il 2000 (legge n. 488/1999) e successive modificazioni (comma 29).

 

Con riferimento ai profili di interesse della Commissione politiche dell’Unione europea, si rileva che, dall'insieme delle previsioni esposte fin qui, consegue che "Difesa Servizi Spa", oltre a svolgere la funzione di centrale di committenza, rientrerebbe, per lo svolgimento degli ulteriori compiti alla stessa attribuiti, nella fattispecie -di derivazione comunitaria- della società in house, ovvero formalmente terza e separata dall'amministrazione pubblica ma sostanzialmente unita alla stessa da una relazione organica, chiamata a svolgere funzioni proprie dell’amministrazione e totalmente partecipata dallo Stato.

In tal senso, si ricorda che la giurisprudenza della Corte di giustizia della Comunità europea ha subordinato la compatibilità dell’affidamento di funzioni a società in house, con i principi del Trattato CE, ed in particolare con quelli di cui agli articoli 12(divieto di discriminazione), 43 (libertà di stabilimento) e 49 (libertà di prestazione di servizi) a precise condizioni. In particolare, il principio dell’affidamento attraverso gara può essere derogato, attraverso la procedura in house, nel caso in cui l’amministrazione eserciti sulla società un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi e questa società realizzi la parte più importante della propria attività con l’amministrazione che la controlla (da ultimo la sentenza 10 settembre 2009, causa C-573/07).



[1]     Le cui indicazioni positive sembrano trovare conferma nei dati Istat relativi al terzo trimestre dell’anno, in cui si è registrata una crescita del Pil dello 0,6% rispetto al trimestre precedente (comunicato Istat del 13 novembre 2009).

[2]     Decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102.

[3]     Si ricorda che nella medesima contabilità dovranno, inoltre, essere riversate le ulteriori risorse, quantificabili in circa 270 milioni di euro, derivanti dal recupero di alcune tipologie di aiuti di Stato disposto ai sensi dell’articolo 19 del decreto-legge del 25 settembre 2009, n. 135, concernente l’attuazione di obblighi comunitari.

[4]     Al momento deve pertanto farsi riferimento, oltre che al comunicato stampa relativo all’approvazione del decreto-legge, alle anticipazioni riportate ne “Il sole 24 ore” del 17 novembre 2009.

[5]     Il DPEF 2010-2013 presentato nel luglio scorso e le risoluzioni parlamentari con cui è stato approvato, avevano fissato, a livello programmatico, un limite massimo del saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato per il 2010 pari a 61.400 milioni di euro, al netto delle regolazioni contabili e debitorie. Con la Nota di Aggiornamento al Documento di Programmazione, presentata a settembre, si è provveduto ad aggiornare tale stima, fissando il saldo netto da finanziare per il 2010 in misura pari ai 63.000 milioni di euro indicato nella norma. La rideterminazione del saldo in 63.000 miliardi di euro è stata effettuata sulla base dei dati del bilancio a legislazione vigente 2010 e degli interventi della manovra per lo stesso anno.

[6]     Si veda, ad esempio, che nell’ambito dell’allegato 2 dello stato di previsione del Ministero della giustizia, alla Missione 6 – Giustizia (Missione 1 del Ministero della Giustizia), è stata introdotta la legge n. 85/2009, art. 32, co. 1, all’interno del programma 1. Tale programma già lo scorso anno conteneva risorse rimodulabili, seppure non da fattore legislativo.

[7]     Ad esempio, all’Interno del Ministero per i beni e le attività culturali, talune autorizzazioni legislative rientranti nell’allegato 2 del bilancio 2009 nell’ambito dei programmi 7 e 8 della Missione 1 “Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici”, trovano ora allocazione nell’allegato 2 del bilancio di previsione 2010 nel programma 12 di nuova istituzione della medesima Missione.

[8]     Il quale ne detiene il programma 22.10 “sostegno all’istruzione”.

[9]     La relazione illustrativa osserva, in particolare, come ogni programma di spesa trovi il suo fondamento nell’articolo 2, comma 2 della legge n. 468 del 1978, come modificato dalla legge n. 94/1997. Tale comma, in particolare, prevede che il progetto di bilancio annuale di previsione è articolato, per l'entrata e per la spesa, in unità previsionali di base, stabilite in modo che a ciascuna unità corrisponda un unico centro di responsabilità amministrativa, cui è affidata la relativa gestione. Le unità previsionali sono determinate con riferimento ad aree omogenee di attività, anche a carattere strumentale, in cui si articolano le competenze istituzionali di ciascun Ministero.

[10]    Il riepilogo delle Missioni e dei Programmi è contenuto in un apposita Tabella del disegno di legge di bilancio in esame (pag. 60 dello stampato A.S. 1791). In tale elenco, per ogni Missione e sottostante Programma viene indicato il relativo stanziamento a legislazione vigente per il 2009, in termini di competenza, cassa e residui.

[11]    Si tratta dell’em. 5.Tab.5.1.

[12]   Nella relazione illustrativa della Tabella 2 allegata al ddl di bilancio si rileva che il Dipartimento del tesoro - nello svolgimento dei propri compiti istituzionali nell’ambito della priorità politica denominata “Contribuire alla definizione del quadro giuridico globale, che dovrà assicurare la stabilità e l’efficiente funzionamento dei mercati a livello internazionale” – perseguirà, tra gli obiettivi strategici, anche quello relativo alla partecipazione al processo normativo comunitario sia in fase ascendente, intervenendo ai negoziati comunitari, sia in fase discendente con il recepimento di direttive. In particolare viene segnalata la partecipazione al processo di riforma della vigilanza sul settore finanziario, la revisione della “direttiva Basilea II”, il recepimento della direttiva sul credito al consumo, la riforma dei principi contabili internazionali, oltre alla regolamentazione della previdenza complementare e della gestione del risparmio.

[13]    Si ricorda che la Ragioneria generale dello Stato svolge un duplice ruolo nella gestione finanziaria degli interventi di politica comunitaria, curando sia l’intermediazione finanziaria tra le istituzioni comunitarie e le Amministrazioni titolari degli interventi, sia l’assegnazione delle quote di cofinanziamento nazionale degli interventi a carico della legge n. 183/1987.

[14]    Legge 16 aprile 1987, n. 183, Coordinamento delle politiche riguardanti l’appartenenza dell’Italia alle Comunità europee ed adeguamento dell’ordinamento interno agli atti normativi comunitari.

[15]   Tale decreto ha integralmente sostituito il precedente DPCM 23 dicembre 1999, recante anch’esso “Disciplina dell’autonomia finanziaria e della contabilità della Presidenza del Consiglio”.

[16]   Situazione trimestrale dei flussi finanziari Italia – Unione europea, n. 4/2008.

[17]   Situazione trimestrale dei flussi finanziari Italia – Unione europea, n. 2/2009.