Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento trasporti
Titolo: La decisione di bilancio per il 2011 - A.C. 3778 e A.C. 3779 - Schede di lettura - Commissione Trasporti
Riferimenti:
AC N. 3778/XVI   AC N. 3779/XVI
Serie: Progetti di legge    Numero: 399    Progressivo: 9
Data: 25/10/2010
Descrittori:
BILANCIO DELLO STATO     
Organi della Camera: IX-Trasporti, poste e telecomunicazioni

 

 

Camera dei deputati

XVI LEGISLATURA

 

 

 

Documentazione per l’esame di
Progetti di legge

La decisione di bilancio per il 2011

A.C. 3778 e A.C. 3779

Schede di lettura

 

 

Commissione Trasporti

 

 

 

n. 399/9

 

 

 

25 ottobre 2010

 


Servizio responsabile:

Servizio Studi – Dipartimento Trasporti

( 066760-2614 – * st_trasporti@camera.it

Servizio Studi – Dipartimento Bilancio

( 066760-9932 – * st_bilancio@camera.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I dossier dei servizi e degli uffici della Camera sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge.

File: TR0233.doc

 


I N D I C E

PARTE I

Il disegno di legge di stabilita’ (A.C. 3778)3

§      La manovra 2011-2013 operata dal D.L. n. 78/2010. 8

PARTE II

La disciplina contabile del disegno di legge di bilancio. 13

§      Le unità di voto parlamentare. 14

§      La formazione degli stanziamenti del bilancio e flessibilità. 17

§      Classificazione delle entrate e delle spese. 19

§      La struttura del disegno di legge di bilancio. 21

§      Bilancio pluriennale. 23

1. Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2011 (A.C. 3779)24

§      1.1. La struttura del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2011  24

§      1.2 Le rimodulazioni delle dotazioni di bilancio. 27

§      1.3 Il quadro generale riassuntivo. 30

§      1.4 Le variazioni delle previsioni di entrata e di spesa rispetto al 2010. 32

§      1.5 Analisi delle spese finali per Missioni37

§      1.6 Il bilancio pluriennale programmatico. 40

2. L’evoluzione della spesa nel bilancio dello Stato:  Tavole allegate. 42

PARTE III Ambiti di competenza della IX Commissione

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti53

Dipartimento per le Comunicazioni71

Le tabelle del disegno di legge di stabilità 2011. 77

 


SIWEB

PARTE I

 


Il disegno di legge di stabilita’ (A.C. 3778)

La legge di stabilità – che sostituisce la legge finanziaria – compone, insieme alla legge di bilancio, la manovra di finanza pubblica prevista su base triennale e dispone annualmente il quadro di riferimento finanziario per il periodo compreso nel bilancio pluriennale. Per il medesimo periodo, essa provvede alla regolazione annuale delle grandezze previste dalla legislazione vigente al fine di adeguarne gli effetti finanziari agli obiettivi.

 

La nuova legge di contabilità (legge n. 196/2009), che ha riformato gli strumenti e le procedure di finanza pubblica, ha delineato una nuova configurazionedel ciclo della programmazione degli strumenti di bilancio[1] e ha previsto una correlazione della legge di stabilità con il carattere triennale della manovra. Si prevede infatti che la legge di stabilità debba contenere norme tese a realizzare effetti finanziari con decorrenza nel triennio considerato nel bilancio pluriennale.

 

Il suo contenuto tipico, parzialmente innovato rispetto alla normativa previgente, conferma l’esclusione delle norme di delega e di quelle a carattere ordinamentale ovvero organizzatorio, nonchè gli interventi di natura localistica o microsettoriale.

L’abrogazione integrale della legge di contabilità n. 468/1978 ha inoltre comportato la soppressione implicita della disposizione[2] che prevedeva la possibilità di inserire nella finanziaria norme finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia[3].

 

Più in dettaglio, i contenuti che la legge di stabilità deve indicare sono:

§      il livello massimo del ricorso al mercato finanziario e del saldo netto da finanziare in termini di competenza, per ciascun anno considerato nel bilancio pluriennale (ivi comprese le eventuali regolazioni contabili e debitorie pregresse) e le variazioni di aliquote, detrazioni e scaglioni, nonché le altre misure che incidono sulla determinazione del quantum della prestazione, in relazione alle diverse tipologie di imposte, tasse e contributi, con effetti a partire dal 1° gennaio dell’anno cui la legge di stabilità medesima si riferisce. In relazione alle sole imposte, essa indica altresì le correzioni conseguenti all’andamento dell’inflazione. In relazione alle variazioni delle aliquote, delle detrazioni e degli scaglioni recate dalla legge di stabilità, è fatta salva la normativa specifica riferita ai tributi, alle addizionali e alle compartecipazioni delle regioni e degli enti locali recata dalla legge delega per l’attuazione del federalismo fiscale (legge n. 42/2009);

Una novità contenuta nel disegno di legge di stabilità per il 2011, il quale presenta un articolo unico, è il rinvio a due appositi allegati che illustrano, rispettivamente, il contenuto dei commi 1 (livello massimo del saldo netto da finanziare e del ricorso al mercato finanziario) e dei commi 2, 3 e 4 (trasferimenti alle gestioni previdenziali e regolazioni contabili a favore delle gestioni assistenziali).

§      gli importi dei fondi speciali e le corrispondenti tabelle, vale a dire le somme, ripartite per ministeri, destinate alla copertura dei provvedimenti legislativi che si prevede saranno approvati nel corso degli esercizi finanziari compresi nel bilancio pluriennale, distintamente per la parte corrente e per la parte di conto capitale, i cui importi sono previsti nella legge di stabilità[4];

§      le nuove tabelle in allegato alla legge di stabilità - tre distinte -, finalizzate ad indicare, per ciascuno degli anni considerati nel bilancio pluriennale:

-       gli importi afferenti alle leggi di spesa di carattere permanente, per la quota da iscrivere nel bilancio di ciascun anno considerato nel bilancio pluriennale, la cui quantificazione è rinviata alla legge di stabilità, aggregate per programma e per missione, con l’esclusione delle spese obbligatorie; queste ultime peraltro rientrano direttamente nel disegno di legge di bilancio nell’ambito dei programmi di spesa oggetto di approvazione parlamentare.

-       gli importi delle leggi di spesa in conto capitale a carattere pluriennale, aggregate per programma e per missione, con specifica ed analitica evidenziazione dei rifinanziamenti, delle riduzioni e delle rimodulazioni, per la quota da iscrivere nel bilancio di ciascun anno considerato nel bilancio pluriennale.

-       gli importi delle riduzioni delle autorizzazioni legislative relative alla spesa di parte corrente, per ciascun anno considerato dal bilancio pluriennale, aggregate per programma e per missione;

 

 

In relazione alla nuova disciplina desunta dalla L. 196 in questione, le tabelle contenute nel disegno di legge di stabilità 2011 sono le seguenti:

-            Tabelle A e B: recano, come nella normativa previgente, gli importi dei fondi speciali per la copertura di nuovi provvedimenti legislativi, rispettivamente di parte corrente e di conto capitale, che si prevede verranno approvati nel corso del futuro esercizio finanziario. La relazione illustrativa in proposito sottolinea che, anche con riguardo alla triennalizzazione delle manovra, la determinazione delle annualità dei fondi si estende alle previsioni relative al secondo e al terzo anno del bilancio.

-            Tabella C: contiene autorizzazioni legislative di spese a carattere permanente dalle quali, rispetto a quanto previsto dalla normativa previgente, vengono espunte le autorizzazioni di spese aventi natura obbligatoria, i cui importi sono corrispondentemente riallocati nel disegno di legge di bilancio, attraverso l’istituzione di appositi capitoli di spesa;

-            Tabella D: riporta i definanziamenti delle autorizzazioni legislative di spesa della sola parte corrente;

-            Tabella E: reca i contenuti delle previgenti tabelle D, E e F per le spese in conto capitale, con evidenziazione dei rifinanziamenti, delle riduzioni e delle rimodulazioni degli importi destinati al finanziamento delle leggi che dispongono spese a carattere pluriennale. La tabella evidenzia separatamente le voci concernenti la legislazione vigente al momento della presentazione del disegno di legge e l’importo definitivo che sconta gli effetti della stessa legge di stabilità.

  Pertanto, mentre la struttura delle tabelle A e B non ha subito modifiche, le altre tabelle sono state accorpate e ridotte a tre. E’ stato inoltre ridotto il numero dei relativi allegati dimostrativi da 6 a 2. Le tabelle e gli allegati sono stati predisposti per missioni e programmi e riportano le rispettive dotazioni di competenza e di cassa articolate per ciascuna annualità del bilancio triennale.

§      l’indicazione dell’importo massimo da destinare ai contratti del pubblico impiego[5]e alle modifiche del trattamento economico e normativo del personale dipendente dalle amministrazioni statali in regime di diritto pubblico. Viene specificato che detto importo per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, per la parte non utilizzata al termine dell’esercizio, è conservato in conto residui fino alla sottoscrizione dei relativi contratti di lavoro o all’emanazione dei provvedimenti negoziali;

§      le regolazioni meramente quantitative rinviate alla legge stabilità dalle leggi vigenti;

§      norme che comportano aumenti di entrata o riduzioni di spesa, ad esclusione delle norme a carattere ordinamentale ovvero organizzatorio, facendo salva l’eccezione delle spese recate da norme eventualmente necessarie a garantire l’attuazione del Patto di stabilità interno, nonché a realizzare il Patto di convergenza, come disciplinato dalla citata legge sul federalismo fiscale;

§      le norme recanti misure correttive degli effetti finanziari delle leggi la cui attuazione possa recare pregiudizio al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, secondo il meccanismo ridefinito al comma 13 dell’articolo 17 della legge di contabilità relativo alla copertura finanziaria delle leggi[6].

§      le norme eventualmente necessarie a garantirel’attuazione del sopra richiamato Patto di stabilità interno e del Patto di convergenza.

 

Al disegno di legge di stabilità viene inoltre allegato, a fini conoscitivi, un prospetto riepilogativo degli effetti triennali sui saldi di finanza pubblica derivanti dalla manovra adottata. Tale prospetto deve essere aggiornato sulla base delle modifiche apportate in sede di esame parlamentare al disegno di legge di stabilità e successivamente allegato alla legge di stabilità medesima.

 

La nuova struttura della legge di stabilità recepisce la classificazione delle voci di bilancio presentata per la prima volta con il disegno di legge finanziaria per il 2008 e pertanto le disposizioni normative in essa contenute devono essere, di regola, articolate per missione e devono indicare il programma cui si riferiscono.

 

Con riferimento all’obbligo di copertura degli oneri correnti, si conferma la disposizione secondo cui la legge di stabilità può disporre, per ciascun anno del bilancio pluriennale, nuove o maggiori spese correnti, riduzioni di entrata e nuove finalizzazioni da iscrivere nel fondo speciale di parte corrente, nei limiti delle nuove o maggiori entrate tributarie, extratributarie e contributive e delle riduzioni permanenti di autorizzazioni di spesa corrente. Si prevede la possibilità di utilizzare gli eventuali margini di miglioramento del risparmio pubblico - dato dalla differenza positiva tra il suo valore previsto nel bilancio di previsione e quello risultante dall’assestamento relativo all’anno precedente - per la copertura finanziaria della legge di stabilità, purché ne venga comunque assicurato un valore positivo.

 

Ferme restando le modalità di copertura della legge di stabilità sopra descritte, si conferma che le nuove o maggiori spese disposte con tale legge non possano concorrere a determinare i tassi di evoluzione delle medesime spese, sia di parte corrente sia in conto capitale, che risultino incompatibili con gli obiettivi determinati nella risoluzione parlamentare sulla Decisione di finanza pubblica (DFP).

 

Riproducendo un meccanismo simile a quanto previsto dalla legislazione previgente, inoltre, si prevede che in allegato alla relazione al disegno di legge di stabilità vengano indicati i provvedimenti legislativi, con i relativi effetti finanziari, adottati nel corso dell'esercizio e conseguenti all’attuazione della specifica procedura prevista all'articolo 17, comma 13 della legge di contabilità. Si tratta, in particolare, delle iniziative legislative che il Ministro dell'economia e delle finanze è chiamato ad adottare qualora riscontri che l'attuazione di leggi rechi pregiudizio al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, ovvero in caso di sentenze definitive di organi giurisdizionali e della Corte costituzionale recanti interpretazioni della normativa vigente suscettibili di determinare maggiori oneri.

Al disegno di legge di stabilità viene allegata, oltre alla relazione tecnica prevista con riferimento agli obblighi di copertura, una nota tecnico-illustrativa finalizzata ad illustrare, a scopi conoscitivi, il raccordo tra i documenti di bilancio e il conto economico consolidato della P.A.

Tale nota espone i contenuti della manovra e gli effetti che questa produce sui saldi e sui principali settori di intervento, nonché i criteriutilizzati per la quantificazione degli stessi. Essa contiene le previsioni del conto economico delle pubbliche amministrazioni secondo lo schema delle previsioni tendenziali della DFP del conto del settore statale e del settore pubblico, e del relativo conto di cassa, integrate con gli effetti della manovra di finanza pubblica per il triennio di riferimento.

La relazione tecnica da allegare al disegno di legge di stabilità deve infine contenere, per ciascuna legge pluriennale di spesa per cui è prevista dal disegno di legge medesimo l’autorizzazione al rifinanziamento, la valutazione del Ministro competente riguardo il permanere delle ragioni che a suo tempo ne avevano giustificato l'adozione, tenuto anche conto dei nuovi programmi da avviare.

Si sottolinea da ultimo che la legge di stabilità la quale, insieme alla legge di bilancio, compone la manovra su base triennale è un provvedimento che costituisce a tutti gli effetti uno strumento ispirato al metodo della programmazione secondo quanto previsto dall’articolo 7 della legge di contabilità.

Tra gli strumenti di programmazione il predetto articolo elenca altresì i disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica. E’ da segnalare in proposito che nella risoluzione relativa alla DFP 2011-2013 approvata dalle Camere non vi è tuttavia indicazione dei provvedimenti collegati alla manovra di finanza pubblica da adottare entro i termini prestabili.

In ordine a tale circostanza va tuttavia rammentato, che – come precisato nella relazione illustrativa al provvedimento – il disegno di legge di stabilità in esame non produce effetti correttivi sui saldi di finanza pubblica atteso che la manovra per il triennio 2011-2013 è stata effettuata con il D.L. 78/2010[7], approvato la scorsa estate, che ha anticipato la correzione dei saldi per assicurare il rispetto degli obiettivi programmatici giàfissati in sede di aggiornamento del Patto di stabilità e crescita europeo.

Il ddl di stabilità comporta esclusivamente un impatto sul saldo netto da finanziare, pari ad 1 miliardo nel 2011, 3 miliardi nel 2012 e 9,5 miliardi nel 2013, derivante – sulla base di quanto esposto nella Nota tecnico-illustrativa al provvedimento – da alcune rimodulazioni della parte tabellare concernenti il Fondo aree sottoutilizzate ed il finanziamento della quota nazionale del Fondo di rotazione per le politiche comunitarie, su cui si rinvia al commento concernente la Tabella E

 

L’intervento operato dal decreto-legge sopradetto è sinteticamente riepilogato nel riquadro che segue.

 

La manovra 2011-2013 operata dal D.L. n. 78/2010

Com’è noto, la manovra correttiva sui conti pubblici per il triennio considerato dal ddl di stabilità è stata operata con il decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78 (convertito dalla legge n. 122/2010), con il quale è stato disposto un articolato insieme di interventi, recanti riduzioni di spesa e di aumento delle entrate, diretti a conseguire gli obiettivi di finanza pubblica indicati nella Nota di aggiornamento al DPEF 2010-2013 e confermati in sede europea in occasione della presentazione, nel gennaio 2010, dell’ aggiornamento annuale del Programma di stabilità .

Gli effetti finanziari delle misure

Le misure contenute nel decreto legge, che vengono richiamate anche nella Decisione di finanza Pubblica, oltre a comportare un marginale impatto nel 2010, determinano una correzione dell’indebitamento netto pari a circa 12 miliardi per il 2011 ed a circa 25 miliardi in ciascuno degli anni 2012 e 2013, pari allo 0,75 per cento del PIL nel 2011 ed a circa l’1,5 per cento nel 2012 e nel 2013.

La manovra lorda risulta ovviamente di importo più elevato, in quanto comprendente anche le risorse destinate a misure espansive, in particolare per l’anno 2011, ed ammonta a 17,8 miliardi per il 2011, 27,5 miliardi nel 2012 e 27,8 miliardi nel 2013.

Per quanto concerne la composizione dell’intervento, gli effetti correttivi sono riconducibili prevalentemente (circa il 67 per cento nella media del triennio) ad un contenimento della spesa e, al suo interno, della componente di parte corrente, mentre le entrate concorrono alla manovra per il restante 33 per cento circa, come evidenziato nella tabella che segue([1]).

(1) Le tabelle in oggetto, nonché quella che segue, sono tratte dalle Tabelle 2.8 e 2.9 riportate nella Decisione di finanza pubblica.


Manovra correttiva effettuata dal D.L. n. 78/2010

(valori in milioni di euro)

2011

2012

2013

Maggiori entrate

6.943

10.544

8.632

Minori entrate

3.044

1.253

1.753

Maggiori spese

2.657

1.192

976

Correnti

2.110

635

281

Conto capitale

548

558

695

Minori spese

10.889

16.970

19.130

Correnti

6.909

11.180

12.740

Conto capitale

3.980

5.790

6.390

Riduzione indebitamento netto

12.130

25.068

25.033

Le misure correttive incidono su diversi settori, ed in tale quadro, particolare rilievo assumono quelle e poste a carico delle Amministrazioni regionali e locali, che rappresentano una quota di poco inferiore alla metà (in quanto pari a circa il 46 per cento) dell’intervento complessivo previsto nel corso del triennio di riferimento, come risulta dalla tabella che segue:

Effetti della manovra sulle amministrazioni centrali e locali

(valori in milioni di euro)

2011

2012

2013

Correzione complessiva Amministrazioni pubbliche

12.130

25.068

25.033

di cui:              amministrazioni centrali

4.927

12.824

12.059

                         amministrazioni locali

6.937

10.087

10.152

Un ulteriore ambito di intervento è riferibile al pubblico impiego, per il quale, tra le misure di contenimento delle spese, si ricordano il blocco della contrattazione per il triennio 2010-2012, la riduzione dei trattamenti economici superiori ai 90.000 euro annuali, che opera sulla quota eccedente tale limite, la previsione di limiti al trattamento retributivo dei magistrati, la sospensione dell’adeguamento retributivo ordinariamente spettante sia al personale dirigenziale che a quello delle qualifiche contrattualizzate. Una riduzione dei trattamenti è prevista anche in relazione a quelli spettanti a Ministri e Sottosegretari non parlamentari e agli addetti agli uffici di diretta collaborazione dei Ministri.

Numerose sono altresì le misure previste in materia di previdenza, nell’ambito della quale rilevano gli interventi per contrastare agli abusi in materia di invalidità civile e le misure, richieste dall’Unione europea, volte ad allineare l'età pensionabile delle donne nel pubblico impiego al requisito di 65 anni di età. Un ulteriore intervento, volto a conseguire effetti strutturali di minore spesa che si manifestano a partire dal 2012, concerne la modifica delle decorrenze (le c.d. “finestre”) per la decorrenza del trattamento pensionistico, che ha l’effetto di un posticipo dell’età effettiva di accesso al trattamento medesimo; sono state altresì introdotte alcune disposizioni concernenti la correlazione dell’età di pensionamento rispetto all’andamento della speranza di vita.

 

 


Sul versante delle entrate, particolare rilevo assumono gli interventi in materia tributaria, e segnatamente, le misure di potenziamento della lotta all’evasione fiscale e contributiva,

le quali operano su un duplice piano: da un lato, attraverso l’introduzione di più efficaci strumenti di accertamento, dall’altro, attraverso la focalizzazione dell’attività di ispezione e

controllo su determinati segmenti di contribuenti, i cui comportamenti appaiono a più elevato rischio di evasione. In tale ambito si prevede, tra l’altro, l’adeguamento alle disposizioni comunitarie delle limitazioni all’uso del contante e dei titoli al portatore, un aggiornamento dell’accertamento sintetico (il c.d. redditometro), il contrasto al fenomeno delle imprese “apri e chiudi” nonché a quello delle imprese in perdita sistemica.

 


PARTE II

 


La disciplina contabile del disegno di legge di bilancio

Il disegno di legge del bilancio annuale di previsione è disciplinato dall’articolo 21 della nuova legge di contabilità (legge n. 196/2009).

Come già previsto nella precedente normativa contabile, si tratta di un bilancio annuale di previsione:

-       “annuale”: perché il periodo di tempo sui si riferisce è di dodici mesi e coincide con l’anno solare (inizia il 1° gennaio e termina il 31 dicembre);

-       “di previsione”: perché viene predisposto e approvato prima dell’inizio della gestione e, pertanto, indica le entrate e le spese che si presume verranno effettuate.

L’articolo 21 conferma che le previsioni di entrata e di spesa contenute nel bilancio sono formate sulla base della legislazione vigente, tenuto conto dei parametri economici utilizzati nella Decisione di finanza pubblica.

 

L’articolo 7 della nuova legge di contabilità fissa la presentazione alle Camere del disegno di legge di bilancio entro il termine del 15 ottobre di ogni anno, contestualmente alla presentazione del disegno di legge distabilità (ex disegno di legge finanziaria): i due documenti compongono infatti la manovra triennale di finanza pubblica.

La data di presentazione del documento alle Camere è stata posticipata rispetto alla precedente normativa contabile - che la fissava entro il 30 settembre di ogni anno – in relazione alla nuova data di avvio del ciclo della programmazione economica e finanziaria delineato dalla legge di riforma della contabilità, che inizia il 15 settembre con la presentazione della Decisione di finanza pubblica (DFP).

 

Nel caso in cui il bilancio non sia approvato entro il 31 dicembre, la Costituzione prevede la concessione al Governo dell’esercizio provvisorio.

La nuova normativa contabile conferma che l’esercizio provvisorio del bilancio può essere concesso soltanto per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi (articolo 32).

Durante l'esercizio provvisorio, la gestione del bilancio, riferita sia alle autorizzazioni di impegno sia a quelle di pagamento, è consentita per tanti dodicesimi della spesa quanti sono i mesi dell'esercizio provvisorio, ovvero nei limiti della maggiore spesa necessaria, qualora si tratti di spesa obbligatoria e non suscettibile di impegni o di pagamenti frazionati in dodicesimi.

Le unità di voto parlamentare

Per quanto riguarda l’individuazione delle unità di voto parlamentare, sono state introdotte alcune importanti novità rispetto alla precedente disciplina contabile.

 

1)      In luogo delle unità previsionali di base (o macroaggregati), le unità di voto sono ora individuate:

a)  per le entrate, con riferimento alla tipologia;

A titolo esemplificativo, le voci che ora costituiscono l’unità di voto sono costituite, per le entrate tributarie, dai tributi più importanti (Imposta sui redditi, IRES, IVA), ovvero da raggruppamenti di tributi con caratteristiche analoghe (ad esempio, imposte sostitutive, imposte sui generi di monopolio, ecc.); per i restanti titoli, è indicata la tipologia del provento per aggregati più o meno ampi (ad esempio, proventi speciali, redditi da capitale, entrate derivanti da servizi resi dall'amministrazione statale, ecc.).

b)  per le spese, con riferimento ai programmi, intesi quali aggregati diretti al perseguimento degli obiettivi definiti nell'ambito delle missioni.

Le nuove unità di voto fanno riferimento alla nuova struttura del bilancio, di fatto applicata a decorrere dal 2008, fondata sulla riclassificazione delle spese dei Ministeri per missioni e programmi e delle entrate per ricorrenza (entrate riferite a proventi la cui acquisizione sia prevista a regime, ovvero limitata a uno o più esercizi) e per tipologia dell’entrata medesima[8].

Sia per le entrate che per le spese, l’unità di voto risulta pertanto spostata ad un livello superiore rispetto a quello del quello del macroaggregato(unità previsionale di base) in precedenza previsto.

La nuova classificazionedel bilancio \ha operato una profonda revisione in senso funzionale della struttura delle voci di bilancio, volta a meglio evidenziare larelazione tra risorse disponibili e finalità delle politiche pubbliche, anche al fine di superare la tradizionale logica incrementale nel rifinanziamento delle politiche di spesa e di rendere più agevole l’attività di misurazione e verifica dei risultatiraggiunti con la spesa pubblica.

La nuova legge di contabilità, nel’individuare nei programmi l’unità di voto parlamentare, non definisce né il numero né le qualifiche delle missioni e dei programmi medesimi.

In proposito va tuttavia segnalato che l’articolo 40 della legge di contabilità medesima, nell’ambito della delega al Governo per il completamento della riforma della struttura del bilancio, prevede la revisione, da completarsi nell’arco di un periodo di due anni, sia delle missioni che del numero e della struttura dei programmi di spesa, al fine di renderli il più possibile omogenei. A tal fine, il Ministero dell’economia ha emanato la circolare 22 marzo 2010, n. 14, in cui è prevista la costituzione di appositi gruppi di lavoro per le attività relative alla revisione.

 

2)      Per quanto concerne i contenuti dell’unità di voto parlamentare, ogni singola unità di voto deve indicare:

§      l'ammontare presunto dei residui attivi o passivi alla chiusura dell'esercizio precedente a quello cui il bilancio si riferisce (come già previsto nella precedente normativa contabile);

§      l'ammontare delle entrate che si prevede di accertare e delle spese che si prevede di impegnare (competenza) nonché l'ammontare delleentrate che si prevede di incassare e delle speseche si prevede di pagare (cassa), nell'anno cui il bilancio si riferisce (come già previsto nella precedente normativa contabile);

§      le previsioni delle entrate e delle spese relative al secondo e terzo anno del bilancio triennale. L'introduzione di previsioni triennali delle unità di voto rappresenta una novità rispetto alla precedente legge di contabilità.

Le previsioni triennali dei programmi di spesa risultano già presenti nella precedente struttura della legge di bilancio, sebbene in allegati puramente conoscitivi: a partire dal 2009 ciascuno stato di previsione della legge di bilancio risulta corredato di un apposito allegato 1, che espone le proiezioni triennali degli stanziamenti di competenza delle missioni e dei programmi di ciascun Ministero.

Costituiscono oggetto di approvazione parlamentare sia le previsioni di entrata e di spesa, di competenza e di cassa, relative all’anno cui il bilancio si riferisce sia le previsioni relative al secondo e terzo anno del bilancio triennale.

Soltanto le previsioni del primo anno costituiscono tuttavia limite alle autorizzazioni di impegno e pagamento.

 

3)      Per quanto concerne la classificazione delle voci di spesa, la dotazione finanziaria dei programmi di spesa viene presentata:

§      distinta in spese correnti e spese d’investimento - come già nella precedente esperienza. Per le spese correnti viene tuttavia data specifica indicazione delle spese di personale;

§      ripartitain spesa “rimodulabile” e spesa “non rimodulabile”. La distinzione delle dotazioni finanziarie dei programmi di spesa del bilancio dello Stato nelle suddette due categorie è stata formalizzata nella nuova legge di contabilità ai fini dell’applicazione della disciplina della flessibilità del bilancio.

La distinzione delle spese in rimodulabili e non rimodulabili è stata introdotta, per la prima volta, nel disegno di legge di bilancio per il 2009, a seguito delle disposizioni introdotte dall’articolo 60 del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, che ha modificato in modo sostanziale il processo di definizione del progetto di bilancio a legislazione vigente. A fronte di consistenti riduzioni delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa a legislazione vigente per il triennio 2009–2011 di competenza dei vari Ministeri operate dal citato decreto-legge, alle singole Amministrazioni è stato infatti concesso un più ampio margine di discrezionalità in ordine alla allocazione delle risorse nei programmi di spesa di loro pertinenza.

A seguito dei tagli lineari, è stata stabilita una procedura che ha modificato il processo di definizione delle previsioni di bilancio, posto che è stato fissato una sorta di plafond a disposizione di ogni Amministrazione entro il quale ciascuna, in sede di formazione del progetto di bilancio, ha potuto ripartire le risorse a disposizione, per ogni missione, tra i relativi programmi di spesa ritenuti prioritari.

Secondo la definizione contenuta nella nuova legge di contabilità, le spese non rimodulabili sono quelle “per le quali l'amministrazione non ha la possibilità di esercitare un effettivo controllo, in via amministrativa, sulle variabili che concorrono alla loro formazione, allocazione e quantificazione”. Esse corrispondono alle spese definite come “oneri inderogabili”, vale a dire le spese vincolate a meccanismi o parametri (determinati da leggi o da altri atti normativi) che ne regolano autonomamente l’evoluzione.

Rientrano tra gli oneri inderogabili le cosiddette spese obbligatorie, ossia quelle relative a particolari finalità espressamente elencate: pagamento di stipendi, assegni, pensioni ed altre spese fisse, interessi passivi, obblighi comunitari ed internazionali, ammortamento di mutui. In via residuale, rientrano tra le spese obbligatorie anche quelle che sono così identificate per espressa disposizione normativa.

Le spese rimodulabili - delle quali non è data una vera e propria definizione - sono individuate:

a)  nelle spese derivanti da fattori legislativi, intendendo come tali quelle autorizzate da espressa disposizione legislativa che ne determina l'importo, considerato quale limite massimo di spesa, e il periodo di iscrizione in bilancio, la cui rimodulabilità è disciplinata da una apposita norma della legge (vedi articolo 23 L. n.196/2009));

b)  nelle spese di adeguamento al fabbisogno, ossia spese non predeterminate legislativamente ma quantificate tenendo conto delle esigenze delle amministrazioni.

Formalizzando una novità già introdotta con il disegno di legge di bilancio per il 2009, la nuova normativa contabile prevede che, sino all'esercizio della delega di cui all'articolo 40, in appositi allegati agli stati di previsione della spesa sono indicate per ciascun programma di spesa, per macroaggregato e distinte per capitolo, le spese rimodulabili e quelle non rimodulabili.

 

4)      Con riferimento ai programmi di spesa, la nuova legge di contabilità dispone l’affidamento della realizzazione di ciascun programma ad un unico centro di responsabilità amministrativa. La formulazione usata dalla norma, che affida la “realizzazione” di ciascun programma ad un unico centro di responsabilità amministrativa, sembra indicare che, indipendentemente dal numero delle strutture amministrative coinvolte nel programma (e finora, infatti, la gran parte dei programmi coinvolgeva più centri di responsabilità amministrativa di uno stesso Ministero ovvero, nell’ipotesi di programmi interministeriali, di Ministeri diversi), la sua realizzazione dovrebbe comunque essere affidata alla responsabilità di un unico soggetto.

La previsione dell’univocità tra programmi e centri di responsabilità amministrativa è invece espressa nell’articolo 40 della legge di contabilità, tra i criteri della delega al Governo per il completamento della riforma del bilancio. La norma richiamata prevede, inoltre, l'univoca corrispondenza tra il programma e ciascun Ministero, al fine di evitare, ove possibile, la condivisione di programmi tra più Ministeri.

L’univoca corrispondenza tra programma di spesa e centro di responsabilità e tra programma di spesa e ciascun Ministero cui sembra tendere, in prospettiva, l’articolo 40, oltre a permettere di superare la frammentazione dei programmi tra più centri di responsabilità, che ha rappresentato una delle maggiori criticità della riclassificazione del bilancio, sembrerebbe comportare, di conseguenza, l’eliminazione, ove possibile, di programmi di spesa interministeriali.

La formazione degli stanziamenti del bilancio e flessibilità

L’articolo 23 della nuova legge di contabilità reca disposizioni in merito alla formazione del bilancio di previsione per quanto concerne la quantificazione dei programmi di spesa.

La norma prevede che, in sede di formulazione degli schemi degli stati di previsione, i Ministri devono indicare, anche sulla base delle proposte dei responsabili della gestione dei programmi, gli obiettivi di ciascun Dicastero e quantificare le risorse necessarie per il loro raggiungimento, tenendo conto delle istruzioni fornite annualmente, con apposita circolare, dal Ministero dell’economia.

La norma introduce il divieto espresso di previsioni basate sul mero calcolo della spesa storica incrementale.

Per quanto concerne la quantificazione delle risorse necessarie al raggiungimento degli obiettivi dei rispettivi dicasteri, la norma prevede inoltre che i Ministri competenti possono proporre la rimodulazione delle risorse tra programmi appartenenti alla stessa missione di spesa.

Una volta che i Ministri competenti hanno dato le loro indicazioni in merito agli obiettivi perseguiti dal singolo dicastero e alle risorse necessarie per il loro raggiungimento, la nuova normativa contabile attribuisce al Ministro dell’economia il compito di valutare la congruità e la coerenza tra gli obiettivi perseguiti da ciascun Ministro e le risorse richieste per la loro realizzazione.

 

Per motivate esigenze, con il disegno di legge di bilancio possono inoltre essere effettuate rimodulazioni delle dotazioni finanziarie relative ai fattori legislativi, compensative all’interno di un programma o tra programmi di una medesima missione di spesa.

Resta preclusa la possibilità di utilizzare stanziamenti di spesa in conto capitale per il finanziamento di spese correnti.

In allegato a ciascuno stato di previsione della spesa devono essere indicate le autorizzazioni legislative di cui si propone la modifica e il corrispondente importo.

Con la possibilità di incidere sugli stanziamenti determinati da specifiche autorizzazioni legislative di spesa, viene pertanto messa a regime per il disegno di legge di bilancio un potere di intervento nelle scelte allocative finora limitato allo strumento della legge finanziaria.

 

Con la disposizione introdotta dall’articolo 23 viene formalizzato nella legge di contabilità quanto già previsto, in via sperimentale, per gli anni 2009 e 2010, dall’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112/2008 (come modificato dall’articolo 23, comma 21-quater, del D.L. n. 78/2009), il quale, come già ricordato, a fronte di consistenti riduzioni delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa per il triennio 2009–2011 di competenza dei vari Ministeri, ha introdotto un più ampio margine di flessibilità per le amministrazioni in sede di formazione del bilancio di previsione a legislazione vigente, consentendo di rimodulare, seppure con vari limiti, le dotazioni finanziarie tra i programmi di spesa di ciascuna missione, anche mediante modifica delle autorizzazioni legislative di spesa ad essi sottostanti.

In ragione della possibilità di incidere, con le rimodulazioni, sulla legislazione sostanziale di spesa, in apposito allegato a ciascuno stato di previsione della spesa dei disegni di legge di bilancio per il 2009 e 2010 sono state esposte le autorizzazioni legislative di spesa ed i relativi importi con le rimodulazioni effettuate dalle Amministrazioni. Il prospetto delle autorizzazioni di spesa rimodulabili di ciascun Ministero è stato inoltre riportato nelle rispettive leggi di bilancio (Allegato n. 2 a ciascuno stato di previsione).

 

Il D.L. 31 maggio 2010, n. 78 ha introdotto, per il solo triennio 2011-2013, norme di flessibilità degli stanziamenti di bilancio che derogano alla disciplina generale recata dalla legge n. 196/2009.

A fronte di consistenti riduzioni delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa a legislazione vigente, operate dal provvedimento a decorrere dal 2011, di competenza dei vari Ministeri, il citato decreto-legge prevede che con il disegno di legge di bilancio, per “motivate esigenze”, possono essere rimodulate le dotazioni finanziarie “tra le missioni” di ciascun stato di previsione della spesa (laddove l’articolo 23 della nuova legge di contabilità riconosce tale facoltà solo nell’ambito di un singolo programma o fra programmi della stessa missione).

Tale facoltà può essere esercitata solo per motivate esigenze ed entro i seguenti limiti:

-       esclusivamente con riferimento alle spese rimodulabili,riconducibili, come detto, a quelle disposte da fattori legislativi e di adeguamento al fabbisogno;

-       nel rispetto dell’invarianza degli effetti sui saldi di finanza pubblica;

-       restando precluso l’utilizzo degli stanziamenti di conto capitale per finanziare spese correnti.

Classificazione delle entrate e delle spese

L’articolo 25 della nuova legge di contabilità espone la nuova classificazione delle entrate e delle spese dello Stato, sulla base delle innovazione introdotte dall’articolo 21, che ha modificato le unità di voto parlamentare, identificandole, per le entrate, con la tipologia dell’entrata, e per le spese, con i programmi, determinando il venir meno delle unità previsionali di base (o macroaggregati).

La nuova classificazione delle voci di entrata si articola su cinque livelli di aggregazione:

a)       al primo livello, le entrate sono suddivise in titoli, a secondo della loro natura:

titolo I: entrate tributarie;

titolo II: entrate extra-tributarie;

titolo III: entrate derivanti da alienazione e ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti;

titolo IV: entrate derivanti da accensione di prestiti.

I primi tre titoli rappresentano le entrate finali; il quarto titolo corrisponde in sostanza all’entità del ricorso al mercato finanziario;

b)      al di sotto dei titoli, le entrate sono suddivise in ricorrenti e non ricorrenti, a seconda che si riferiscano a proventi la cui acquisizione sia prevista a regime ovvero limitata soltanto ad alcuni esercizi;

c)       nel terzo livelloè evidenziata la tipologia dell'entrata, ai fini dell’approvazione parlamentare e dell’accertamento dei cespiti.

d)       al di sotto dell’unità di voto, si trovano le categorie, secondo la natura dei cespiti;

e)       capitoli, che rappresentano una ripartizione delle unità di voto ai fini della gestione e della rendicontazione. I capitoli possono essere suddivisi in articoli.

Si osserva che nell’ambito dei principi della delega per il completamento della revisione della struttura del bilancio dello Stato è previsto che il Governo proceda alla revisione, per l'entrata, delle unità elementari del bilancio per assicurare che la denominazione richiami esplicitamente l'oggetto e ripartizione delle unità promiscue in articoli in modo da assicurare che la fonte di gettito sia chiaramente e univocamente individuabile (cfr. articolo 40, comma 2, lettera d).

 

Sul lato della spesa, la nuova esposizione delle voci di bilancio individua una classificazione di tre livelli:

a)       missioni, che rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici della spesa;

b)      programmi, ossia le unità di voto parlamentare, quali aggregati finalizzati al perseguimento degli obiettivi indicati nell’ambito delle missioni.

I programmi sono presentati suddivisi in macroaggregati per tipologie di spesa (spese di funzionamento, interventi, trattamenti di quiescenza e altri trattamenti integrativi o sostitutivi, oneri del debito pubblico, oneri comuni di parte corrente, investimenti e oneri comuni in conto capitale);

c)       capitoli, secondo l’oggetto della spesa, che rappresentano le unità di gestione e rendicontazione, classificati in base al loro contenuto economico e funzionale. I capitoli possono essere suddivisi in articoli (i quali corrisponderebbero agli attuali piani di gestione).

Al riguardo si osserva che in sede di delega per il completamento della riforma si prevede il superamento dei capitoli mediante l’introduzione delle azioni, quali componenti del programma e unità elementari del bilancio dello Statoaffiancate da un piano dei conti integrato che assicuri il loro raccordo alla classificazione COFOG e alla classificazione economica di terzo livello (cfr. articolo 40, comma 2, lettera e).

 

E’ inoltre confermata la classificazione economica e funzionale delle spese.

La nuova legge di contabilità prevede però che esse si conformino ai criteri adottati in contabilità nazionale per i conti del settore della pubblica amministrazione.

E’ pertanto confermata la presentazione, in allegato allo stato di previsione del Ministero dell’economia, di un quadro contabile da cui risultino le categorie in cui viene classificata la spesa secondo l'analisi economica e le classi, fino al terzo livello della classificazione COFOG (comparti di attività in cui si articolano le aree di intervento delle politiche pubbliche), in cui viene ripartita la spesa secondo l'analisi funzionale.

In appendice a tale quadro contabile sono previsti appositi prospetti illustrativi degli incroci tra i diversi criteri di classificazione.

Rispetto alla precedente normativa contabile, è richiesto altresì, in apposito prospetto, il raccordo tra le classi COFOG e le missioni e i programmi di spesa, nonché tra il bilancio dello Stato e il sistema di contabilità nazionale.

Tutti i suddetti prospetti devono essere aggiornati dopo l’approvazione della legge di bilancio.

La struttura del disegno di legge di bilancio

L’articolo 21 della nuova legge di contabilità conferma la struttura del disegno di legge di bilancio di previsione, costituito:

§      da un unico stato di previsione dell’entrata;

§      dagli stati di previsione della spesa, relativi ai singoli Ministeri con portafoglio, con le allegate appendici dei bilanci delle amministrazioni autonome;

§      dal quadro generale riassuntivo, che la nuova legge di contabilità estende al triennio.

 

Ciascuno stato di previsione è corredato da una serie di elementi informativi:

a)   la nota integrativa al bilancio di previsione – che sostituisce la nota preliminare prevista dalla precedente legge di contabilità – contenente i seguenti elementi informativi riferiti alle entrate e alle spese:

-       per le entrate, la nota illustra i criteri utilizzati per la previsione relativa alle principali imposte e tasse;

-       per la spesa, in una prima sezione, concernente il piano degli obiettivi correlati a ciascun programma ed i relativi indicatori di performance, la nota illustra il quadro di riferimento in cui l’amministrazione si trova ad operare, le priorità politiche, le attività e gli obiettivi riferiti a ciascun programma di spesa che le amministrazioni intendono conseguire, con espressa indicazione delle risorse destinate alla realizzazione degli obiettivi e degli indicatori di realizzazione ad essi riferiti, nonché dei criteri e dei parametri utilizzati per la loro quantificazione. In una seconda sezione, relativa ai programmi e alle corrispondenti risorse finanziarie, la nota illustra il contenuto di ciascun programma di spesa e i criteri di formulazione delle previsioni di spesa, con riguardo particolare alle varie tipologie di spesa e ai relativi riferimenti legislativi, con indicazione dei corrispondenti stanziamenti del bilancio triennale;

b)      una scheda illustrativa di ogni programma e delle leggi che lo finanziano, con indicazione dei corrispondenti stanziamenti del bilancio triennale, con l'articolazione per le categorie di spesa. Di tali schede è previsto un aggiornamento semestrale, in modo da tenere conto delle modifiche apportate alle previsioni iniziali attraverso le variazioni di bilancio adottate in corso d'anno ai sensi delle disposizioni normative vigenti.

 

Ciascuno stato di previsione deve inoltre recare, per ogni programma:

c)      l'elenco dei capitoli, articoli e relativi stanziamenti;

d)      un riepilogo delle dotazioni secondo l'analisi economica e funzionale;

 

Rispetto alla normativa precedente sono inoltre richieste, a corredo degli stati di previsione:

e)      una scheda illustrativa dei capitoli recanti i fondi settoriali correlati alle principali politiche pubbliche di rilevanza nazionale, con indicazione degli stanziamenti triennali, il riepilogo analitico dei provvedimenti legislativi e amministrativi che hanno determinato i suddetti stanziamenti e le relative variazioni, e gli interventi previsti a legislazione vigente a valere su detti fondi, con separata indicazione delle spese correnti e di quelle in conto capitale. Anche in questo caso, è previsto un aggiornamento semestrale di tali schede;

f)        la presentazione del budget dei costi relativo a ciascuna amministrazione, che finora ha invece costituito un documento a se stante[9]. Il budget riporta i costi previsti dai centri di costo dell’amministrazione e il prospetto di riconciliazione al fine di collegare le previsioni economiche a quelle finanziarie di bilancio.

La nuova normativa contabile conferma inoltre la presentazione alle Camere, in allegato al disegno di legge del bilancio di previsione, di una relazione del Ministro dello sviluppo economico sulla destinazione alle aree sottoutilizzate delle spese di investimento iscritte negli stati di previsione dei singoli Ministeri per interventi di rispettiva competenza.

 

Per quanto concerne l’approvazione del disegno di legge di bilancio, l’articolo 21 conferma in larga parte la precedente normativa, disponendo:

§      la predisposizione della nota di variazioni in caso di variazioni apportate al bilancio nel corso della discussione parlamentare;

§      l'approvazione, con distinti articoli, dello stato di previsione dell'entrata, di ciascuno stato di previsione della spesa e dei totali generali della spesa nonché del quadro generale riassuntivo, nell'ordine detto, con riferimento alle dotazioni di competenza e cassa;

§      l’approvazione, con apposite norme, dei fondi di riserva previsti dalla legge di contabilità: Fondo di riserva per le spese obbligatorie, Fondi speciali per la reiscrizione in bilancio di residui passivi perenti delle spese correnti e in conto capitale, Fondo di riserva per le spese impreviste e Fondo di riserva per le autorizzazioni di cassa.

Rispetto alla precedente legge di contabilità, va segnalato il venir meno del Fondo di riserva per le autorizzazioni di spesa delle leggi permanentidi natura corrente;

§      la fissazione, con apposita norma, dell'importo massimo di emissione di titoli dello Stato, in Italia e all'estero, al netto di quelli da rimborsare, in relazione alla indicazione del fabbisogno del settore statale;

§      la ripartizione delle unità di voto in capitoli, ai fini della gestione e della rendicontazione, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze;

§      l’annessione agli stati di previsione della spesa dei singoli Ministeri, secondo le rispettive competenze, dei conti consuntivi degli enti cui lo Stato contribuisce in via ordinaria.

Bilancio pluriennale

Come già previsto nella precedente legge di contabilità, il bilancio a legislazione vigente viene presentato sia su base annuale, con riferimento all’anno successivo, che su base pluriennale.

L'articolo 22 della nuova legge di contabilità disciplina il bilancio pluriennale di previsione, prevedendo – in linea con la precedente disciplina - che esso sia elaborato dal Ministro dell’economia, in coerenza con gli obiettivi indicati nella Decisione di finanza pubblica, con riferimento ad un periodo di tre anni.

Il bilancio pluriennale è redatto in base alla legislazione vigente in termini di competenza e di cassa (anziché in termini di sola competenza, come previsto in passato) ed è organizzato per missioni e programmi.

La norma prevede l’esposizione sia di un bilancio pluriennale a legislazione vigente che di un bilancio pluriennale programmatico, nel quale si evidenziano le previsioni dell’andamento delle entrate e delle spese da conseguire in ciascuno degli anni considerati, tenendo conto degli effetti degli interventi programmati nella Decisione di finanza pubblica.

Il bilancio pluriennale viene integrato con gli effetti della legge di stabilità ed aggiornato annualmente.

E’ ribadito il principio in base al quale il bilancio pluriennale non comporta autorizzazione a riscuotere le entrate e ad eseguire le spese ivi contemplate, in coerenza con quanto previsto dall’articolo 21 il quale esclude che le previsioni di entrata e di spesa del secondo e del terzo anno del bilancio triennale costituiscono limiti per le autorizzazioni di impegno e di pagamento.


1. Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente
per il 2011 (A.C. 3779)

1.1. La struttura del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2011

Il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 è impostato secondo la struttura contabile per Missioni e Programmi, volta a privilegiare il contenuto funzionale della spesa.

In particolare, la riorganizzazione operata si fonda su una classificazione delle risorse finanziarie secondo due livelli di aggregazione: 34 missioni, che rappresentano le funzioni principali della spesa pubblica e ne delineano gli obiettivi strategici, a loro volta articolate, nel disegno di legge di bilancio 2011, in 173 programmi, che rappresentano aggregati omogenei di attività svolte all’interno di ogni singolo Ministero.

A partire dal disegno di legge di bilancio per il 2011 in esame i programmi costituiscono le nuove unità di voto parlamentare.

 

Come riportato nella relazione illustrativa, è confermata, nel disegno di legge, la univoca corrispondenza tra programmi e centri di responsabilità.

Con la riforma introdotta con la legge n 196/2009 il bilancio ha assunto una nuova veste di natura non meramente formale. Oltre a formalizzare le previsioni di entrata e di spesa in base alla disciplina vigente, il disegno di legge di bilancio, in virtù della nuova disciplina della flessibilità disciplinata dall’articolo 23 della legge n. 196/2009, può infatti incidere sulla legislazione sostanziale di spesa, proponendo rimodulazione di spese predeterminate per legge nonché, in base all’articolo 52, comma 1, della legge n. 196/2009, quantificare gli stanziamenti destinati al funzionamento degli enti pubblici aventi natura obbligatoria, precedentemente determinati dalla Tabella C della legge finanziaria.

L’articolo 7 della nuova legge di contabilità considera, pertanto, il disegno di legge di bilancio tra gli strumenti della programmazione finanziaria.

La legge di bilancio compone, insieme alla legge di stabilità, la manovra di finanza pubblica prevista su base triennale.

 

Sotto il profilo quantitativo, va ricordato che su processo di formazione del disegno di legge di bilancio per il 2011 ha inciso la disciplina introdotta dall’articolo 2 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 (legge n. 122/2010)che ha disposto, a decorrere dal 2011, la riduzione lineare del 10 per cento delle dotazioni finanziarie, iscritte a legislazione vigente nell’ambito delle spese rimodulabili delle missioni di ciascun Ministero, riconducibili, in base all’articolo 21, commi 5 e 7, della nuova legge di contabilità, a quelle disposte da fattori legislativi e alle spese di adeguamento al fabbisogno.

Sono state escluse dai tagli le risorse destinate:

§      al fondo ordinario delle università;

§      all’informatica;

§      alla ricerca;

§      al 5 per mille del gettito IRE.

 

Le riduzioni sono state operate per importi complessivi pari a 2.443,7 milioni di euro nel 2011, 2.215,8 milioni nel 2012 e 2.395,2 milioni nel 2013.

Nell’ambito di tali importi complessivi, le riduzioni relative alle spese predeterminate per legge corrispondono a 1.850,5 milioni nel 2011, 1.646,9 milioni nel 2012 e 1.824,4 milioni nel 2013.

Le riduzioni, in valori assoluti, risultano, in base alla tabella allegata al D.L. n. 78/2010, così distribuite tra i Ministeri:

Riduzioni delle dotazioni finanziarie di ciascun Ministero nel triennio 2011-2013

(milioni di euro)

MINISTERO

2011

2012

2013

riduzioni

di cuipredeterm. per legge

riduzioni

di cuipredeterm. per legge

riduzioni

di cui predeterm. per legge

Ministero economia e finanze

712,0

470,2

847,5

626,9

644,2

423,5

Ministero dello sviluppo economico

963,2

952,4

561,5

550,3

1142,2

1130,9

Ministero del lavoro e politiche sociali

12,3

7,4

12,2

7,4

12,3

7,5

Ministero della giustizia

47,8

0,8

48,5

0,8

48,6

0,8

Ministero degli affari esteri

43,9

27,6

43,9

27,6

43,0

26,7

Ministero istruzione, università e ricerca

104,2

76,2

104,8

76,7

103,8

75,9

Ministero dell'interno

118,7

12,1

120,5

12,4

122,8

12,7

Ministero ambiente tutela del territorio e mare

34,2

32,1

33,3

31,1

33,6

31,4

Ministero infrastrutture e trasporti

56,1

30,2

49,1

28,6

50,3

30,0

Ministero della difesa

255,8

162,7

304,8

211,6

104,8

11,6

Ministero politiche agric. alimen e forest.

23,3

14,9

17,5

9,1

17,5

9,1

Ministero beni e le attività culturali

58,3

53,0

58,3

53,0

58,1

52,8

Ministero della salute

13,7

11,0

14,1

11,4

14,1

11,4

TOTALE

2.443,7

1.850,5

2.215,8

1.646,9

2.395,2

1.824,4

 

Al fine di mettere le singole Amministrazioni in condizione di far fronte alle consistenti riduzioni lineari delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa, e consentire il consolidamento delle risorse stanziate sulle missioni medesime, l’articolo 2 del decreto-legge ha introdotto, in deroga alla disciplina della flessibilità del bilancio contenuta nella nuova legge di contabilità (articolo 23), la possibilità di rimodulare, con il disegno di legge di bilancio, per “motivate esigenze”, e limitatamente al triennio 2011-2013, le dotazioni finanziarie “tra le missioni” di ciascun stato di previsione della spesa.

La flessibilità introdotta dal D.L. n. 78/2010, che consente la rimodulazione degli stanziamenti di spesa tra le missioni di ciascuno stato di previsione, è disposta in deroga alle norme in materia di flessibilità previste dalla vigente legge di contabilità n. 196/2009, che all’articolo 23, comma 3, consente la rimodulazione delle risorse finanziarie soltanto “tra programmi” appartenenti alla medesima missione di spesa o all’interno di un medesimo programma.

Le rimodulazioni tra missioni riguardano soltanto le spese rimodulabili, cioè quelle riconducibili, come già detto, a quelle disposte da fattori legislativi e alle spese di adeguamento al fabbisogno.

Le rimodulazioni devono garantire il principio dell’invarianza dei saldi. Resta, inoltre, preclusa – in quanto intervento dequalificante della spesa - la possibilità di utilizzare stanziamenti di spesa in conto capitale per il finanziamento di spese correnti.

La norma prevede che le autorizzazioni legislative che vengono rimodulate con il disegno di legge di bilancio e i corrispondenti importi rimodulati, per ciascuna missione e programma, siano indicatein appositi allegati agli stati di previsione della spesa.

Nel disegno di legge di bilancio per il 2011 (A.C. 3779) è presente, in allegato a ciascuno stato di previsione, un apposito prospetto, l’Allegato 1 “Prospetto delle autorizzazioni di spesa per programmi”, che espone le autorizzazioni di spesa di ciascun Ministero che sono state rimodulate dal disegno di legge di bilancio.

In particolare, nell’Allegato 1 è indicato, con riferimento a ciascuna autorizzazione legislativa, l’importo a legislazione vigente, l’eventuale variazione operata mediante rimodulazione per ciascun anno del triennio 2011-2013 e il conseguente importo iscritto nel disegno di legge di bilancio.

 

Per quanto riguarda gli stanziamenti del bilancio a legislazione vigente per il 2011, va ricordato che le riduzioni disposte dal D.L. n. 78/2010 si sommano a quelle disposte da precedenti provvedimenti legislativi, che hanno autorizzato analoghi tagli lineari a partire dal 2009.

Gli stanziamenti di spesa rimodulabili delle missioni di spesa del bilancio dello Stato sono stati, infatti, più volte oggetto di riduzione, la più importante in occasione della manovra di finanza pubblica per gli anni 2009-2011.

In particolare, il D.L. 112/2008 ha disposto (art. 60, commi 1-2) una riduzione lineare delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa di competenza dei vari Ministeri iscritte nel BLV per gli anni 2009, 2010 e 2011, con alcune esclusioni (spese obbligatorie o aventi natura di oneri inderogabili, fondo ordinario per l’università, risorse destinate alla ricerca e al finanziamento del 5 per mille). Il taglio lineare complessivamente applicato è stato pari al 22,7% per il 2009, al 24% nel 2010 e al 41,6% nel 2011.

Il totale delle riduzioni operate alle dotazioni del bilancio a legislazione vigente è stata pari a oltre 8 miliardi nel 2009 (di cui la parte preponderante, oltre 6 miliardi, su spese predeterminate per legge), 9 miliardi nel 2010 e oltre 15 miliardi per il 2011, di cui 11,8 miliardi relativi a spese da fattore legislativo.

 

 

Le riduzioni per gli anni 2009-2011 sono risultate così distribuite per ciascun Ministero:

(milioni di euro)

 

2009

2010

2011

Ministero

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

economia e finanze

2.995,8

2.570,4

3.307,0

2.796,8

5.895,1

4986,0

sviluppo economico

2.247,8

2.235,5

2.459,0

2.444,4

4.310,8

4.286,0

lavoro

220,0

187,6

261,1

222,5

452,5

385,6

giustizia

218,6

1,6

262,1

3,2

454,2

5,5

esteri

202,4

153,4

225,4

167,0

388,0

286,5

istruzione

447,0

214,4

456,4

200,2

790,1

346,4

interno

413,7

78,4

462,2

55,2

799,0

95,6

ambiente

249,7

241,3

166,2

156,3

261,9

244,5

infrastrutture

519,6

405,3

463,0

332,9

770,4

544,7

difesa

503,7

158,0

478,1

59,0

834,5

101,7

politiche agricole

180,0

137,0

137,4

88,4

220,2

135,2

beni culturali

236,7

216,8

251,3

227,1

434,6

392,5

totale

8.435

6.599,7

8.929,2

6.753

15.611,3

11.810,2

 

Ulteriori riduzioni lineari sono state disposte, con incidenza sulla formazione del bilancio a legislazione vigente per il 2011, dal D.L. n. 180/2008, art. 4[10], che ha disposto una riduzione lineare di 24 milioni di euro per l’anno 2009, 71 milioni per l’anno 2010, e 141 milioni a decorrere dall’anno 2011 delle dotazioni delle missioni di spesa di ciascun Ministero (esposte in apposito allegato al provvedimento) a copertura degli oneri relativi alle assunzioni in università statali.

 

1.2 Le rimodulazioni delle dotazioni di bilancio

 

A differenza dello scorso anno[11], nella Relazione illustrativa del disegno di legge di bilancio per il 2011 (A.C. 3779) non è presente una apposita sezione di analisi delle missioni e dei programmi del bilancio, che metta in evidenza la quota di spesa “rimodulabile” e quella “non rimodulabile” del bilancio dello Stato, ripartita per missione.

Non è pertanto possibile, al momento, individuare l’entità complessiva delle spese “rimodulabili” del bilancio statale.

Le spese rimodulabili trovano esposizione soltanto con riferimento ai singoli programmi di spesa nell’ambito delle schede illustrative dei programmi presenti in ciascuno stato di previsione.

Nelle suddette schede illustrative, infatti, le spese complessive dei programmi, sono suddivise, con riferimento ai macroaggregati[12], in spese rimodulabili e non rimodulabili. All’interno della componente rimodulabile (R), è data specifica indicazione delle spese riconducibili al “fabbisogno” e al “fattore legislativo”.

In sostanza, le schede illustrative sembrano avere assorbito la funzione che, in base alla nuova legge di contabilità (articolo 21, comma 4, secondo periodo, legge n. 96/2009) avrebbe dovuto essere svolta da appositi allegati agli stati di previsione della spesa, i quali, sino all'esercizio della delega al Governo per il completamento della revisione della struttura del bilancio dello Stato, debbono indicare, per ciascun programma, per macroaggregato e distinte per capitolo, le spese rimodulabili e quelle non rimodulabili.

 

Per quanto concerne, in particolare, la componente rimodulabile del bilancio riconducibile al fattore legislativo, si ricorda che l’articolo 23 della nuova legge di contabilità consente, con il disegno di legge di bilancio, per motivate esigenze, di rimodulare, in via compensativa, all'interno di un programma o tra programmi di ciascuna missione, le dotazioni finanziarie relative ai fattori legislativi, nel rispetto dei saldi di finanza pubblica.

La norma prevede che le autorizzazioni legislative di cui si propone la modifica e il corrispondente importo siano indicate in apposito allegato a ciascuno stato di previsione della spesa.

 

Tale principio di flessibilità è stato sostanzialmente ampliato dal D.L. n. 78/2010, il quale, come già detto, in deroga alla ordinaria disciplina, ha previsto la possibilità, limitatamente al triennio 2011-2013, per motivate esigenze, di rimodulare, in sede di disegno di legge di bilancio, le dotazioni finanziarie tra le missioni di ciascuno stato di previsione, prevede altresì che in appositi allegati agli stati di previsione della spesa debbano essere indicate le autorizzazioni legislative di cui si propongono le modifiche ed i corrispondenti importi.

 

Con riferimento alle rimodulazioni proposte dal disegno di legge di bilancio in esame, si osserva che la Relazione illustrativa, afferma che “ risultano utilizzati in sede di previsione 2011, gli strumenti di flessibilità già previsti dalla disciplina contabile di bilancio, tenuto anche conto di quanto previsto al riguardo dall’articolo 2, del decreto-legge n. 78 del 2010. In tal senso, nella fase di formazione del disegno di legge di bilancio 2011 da parte dei Ministeri è stata esercitata l’ulteriore possibilità di riallocare le risorse verso forme di impiego ritenute prioritarie o più produttive, attraverso la rimodulazione tra Missioni (anche per compensare, se ritenuto necessario, le riduzioni lineari disposte dal suddetto decreto legge n. 78 del 2010), limitatamente al triennio 2011-2013”, con ciò innovando rispetto alla disciplina generale che consente rimodulazioni solo tra programmi ricompresi nella stessa Missione di spesa.

 

Nel disegno di legge di bilancio per il 2011 (A.C. 3779), è presente, in allegato a ciascuno stato di previsione, un apposito prospetto, l’Allegato 1Prospetto autorizzazioni di spesa per programmi (art. 23, c. 3 della legge n. 196/2009)”, che espone le autorizzazioni di spesa relative a ciascun Ministero oggetto di proposta di rimodulazione.

In particolare, l’Allegato 1 è strutturato per missione e programma, e, con riferimento a ciascuna autorizzazione legislativa ad esso sottostante, è indicato l’importo a legislazione vigente, l’eventuale variazione operata mediante rimodulazione per ciascun anno del triennio 2011-2013 e il conseguente importo iscritto nel disegno di legge di bilancio.

 

Sembrerebbe pertanto che l’allegato 1 sia inclusivo non solo delle rimodulazioni effettuate ai sensi dell’articolo 23,comma 3 della legge n. 196/2009, che è citato come unico riferimento normativo, bensì anche delle rimodulazioni da fattore legislativo effettuate ai sensi del decreto legge n. 78/2010, mancando nella Relazione illustrativa una specificazione al riguardo.

 


1.3 Il quadro generale riassuntivo

Il quadro generale riassuntivo del bilancio di previsione per il 2011 a legislazione vigente evidenzia i seguenti importi:

 

BLV 2011 (A.C. 3779)
al netto delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

Competenza

Cassa

(1)      Entrate finali
          - di cui entrate tributarie

446.949
414.315

408.395
386.049

(2)      Spese finali

486.602

496.275

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

-39.652

-87.880

 

Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2011, in termini di competenza e al netto delle regolazioni contabili e debitorie e dei rimborsi IVA, prevede entrate finali per 446,9 miliardi di euro e spese finali per 486,6 miliardi.

Il saldo netto da finanziare, corrispondente alla differenza tra le entrate finali e le spese finali, risulta pari a oltre 39,6 miliardi di euro.

In termini di cassa, il saldo netto da finanziare è pari a 87,9 miliardi di euro.

 

In termini di competenza, per il biennio 2012-2013, il disegno di legge di bilancio evidenzia i seguenti importi:

 

 

BLV 2012-2013 (A.C. 3779)
al netto delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

2012

2013

(1)      Entrate finali
          - di cui entrate tributarie

469.931
437.171

489.710
455.910

(2)      Spese finali

489.196

494.366

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

-19.265

-4.656

 

 

 

Al lordo delle regolazioni contabili e debitorie (pari a 30.445 milioni di euro per quanto concerne le entrate, e a 41.751 milioni di euro, per quanto concerne le spese), il bilancio a legislazione vigente per il 2011 prevede:

 

BLV 2011 (A.C. 3779)
al lordo delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

Competenza

Cassa

(1)      Entrate finali
          - di cui entrate tributarie

497.394
447.780

438.840
416.494

(2)      Spese finali

528.353

538.026

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

-50.958

-99.186

 

 

In termini di competenza, per il biennio 2012-2013, il disegno di legge di bilancio evidenzia i seguenti import al lordo delle regolazioni debitorie:

 

BLV 2012-2013 (A.C. 3779)
al lordo delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

2012

2013

(1)      Entrate finali
          - di cui entrate tributarie

499.473
466.713

519.382
485.582

(2)      Spese finali

522.072

527.188

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

-22.599

-7.806

 

 


1.4 Le variazioni delle previsioni di entrata e di spesa rispetto al 2010

Nella Tavola seguente sono posti a raffronto, in termini di competenza, le previsioni iniziali del bilancio per il 2010, le previsioni contenute nella legge di assestamento e le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2011 e per il biennio successivo (A.C. 3779).

Il raffronto è effettuato con i dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili.

(Valori in milioni di euro)

 

Bilancio di previsione 2010

Assestato
2010
(A)

B.L.V.
2011

(
B)

Diff.

(A)-(B)

B.L.V.
2012

B.L.V.
2013

Entrate finali

443.411

443.448

446.949

3.502

469.931

489.710

Tributarie

410.842

410.112

414.315

4.203

437.171

455.910

Extratributarie

31.104

31.910

31.557

-353

31.679

32.713

Entrate per alienazione e ammort. beni patrimoniali

1.466

1.426

1.077

-349

1.081

1.087

Spese finali

505.829

498.202

486.602

-11.601

489.196

494.366

Spese correnti

460.180

451.464

446.940

-4.524

451.778

459.363

- Spese correnti netto interessi

380.832

377.302

362.697

-14.605

361.881

365.777

- Interessi

79.348

74.162

84.243

10.081

89.897

93.586

Spese conto capitale

45.649

46.739

39.662

-7.077

37.418

35.003

Rimborso prestiti

258.589

224.651

209.985

-14.665

248.495

222.347

Spese Complessive

764.418

722.853

696.587

-26.266

737.691

716.713

Saldo netto da finanziare

-62.418

-54.755

-39.652

+15.103

-19.265

-4.656

Risparmio pubblico

-18.235

-9.442

-1.067

8.374

17.072

29.260

Ricorso al mercato (*)

-325.691

-284.673

-260.944

23.729

-271.092

-230.156

(*)  Il ricorso al mercato è calcolato al lordo delle regolazioni debitorie e contabili.

 

Le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2011 registrano una riduzione del saldo netto da finanziare rispetto all’assestamento per il 2010, nell’importo di 15.103 milioni di euro, derivante da:

§      una riduzione delle spese finali di 11.601 milioni di euro, che riguarda soprattutto le spese in conto capitale;

§      un incremento delle entrate finali di 3.502 milioni di euro.

 

Il saldo corrente (risparmio pubblico) del bilancio a legislazione vigente per il 2011 registra, rispetto ai dati assestati per il 2010, un miglioramento di oltre 8 miliardi di euro.

 

Riguardo alle entrate finali, l’aumento di 3.500 milioni rispetto alle previsioni assestate per il 2010 risulta determinato dall’andamento crescente delle entrate tributarie (+4.203 milioni di euro).

 

Per quanto riguarda le spese finali iscritte nel bilancio a legislazione vigente per il 2011, la riduzione (11.601 milioni) è per la maggior parte imputabile ad un sensibile decremento delle spese in conto capitale, che registrano una riduzione di 7.077 milioni di euro rispetto al bilancio assestato 2010. Anche rispetto al dato del bilancio 2010, le spese in conto capitale risultano ridotte di 5.987 milioni.

Anche la spesa corrente registra, rispetto al bilancio assestato 2010, una riduzione ma più contenuta (-4.524 milioni di euro).

Se confrontata, tuttavia, con la previsione del bilancio per il 2010, la spesa corrente nel 2011 evidenzia una riduzione di oltre 13 miliardi di euro.

In particolare, la spesa primaria, considerata al netto degli interessi, registra una variazione in diminuzione particolarmente significativa, di circa 14.600 milioni di euro.

§        Analisi delle entrate

Per quanto riguarda le entrate finali è previsto per il 2011 un aumento complessivo di 3.501 milioni rispetto al dato assestato 2010, determinato da un incremento dell’1% delle entrate tributarie (+4.203 milioni) a fronte di una lieve riduzione di quelle extratributarie(-353 milioni) e delle entrate da alienazione e ammortamento beni patrimoniali (- 349 milioni).

In particolare, tra entrate tributarie, le imposte sul patrimonio e sul reddito registrano, nelle previsioni per il 2011, una diminuzione del 2,7%, pari a 6.688 milioni, a fronte di un incremento di 10.734 milioni delle tasse e imposte sugli affari.

Entrate tributarie

(al netto dei rimborsi IVA, regolazioni contabili e acconto concessionari - milioni di euro)

 

Ass. 2010

BLV 2011

Diff..

Var.
%

I – Imposte sul patrimonio e sul reddito

244.813

238.126

-6.688

-2,7

II - Tasse e imposte sugli affari

113.553

124.287

10.734

9,5

III - Imposte sulla produzione, consumi e dogane

28.965

28.673

-292

-1,0

IV – Monopoli

10.594

10.884

290

2,7

V - Lotto, lotterie ed altre attività di giuoco

12.187

12.345

158

0

Totale Entrate Tributarie

410.112

414.315

4.203

1,0

 

Nella tabella che segue vengono raffrontati alcuni dati relativi alle entrate tributarie,suddivise per categoria.

Rispetto al dato assestato 2010, a fronte di un gettito IRE pressoché invariato, viene prevista per il 2011 una riduzione dell’IRES (-4.158 milioni) e delle imposte sostitutive (-2.187 milioni), mentre per l’IVA vengono indicati maggiori introiti per 10.457 milioni.

I comparti dei monopoli e dei giochi riportano una lieve crescita delle entrate.

 

I dati illustrati sono calcolati al netto dei rimborsi IVA, cheammontano a 31.946 milioni nel bilancio assestato 2010 e a 30.445 milioni nel 2011.

 

Entrate tributarie – Competenza
(dati al netto dei rimborsi IVA)

(milioni di euro)

Descrizione

Assest.
2010

BLV
2011

Differenza

A) Entrate ricorrenti

 

 

 

IRE

182.256

182.351

+95

IRES

44.245

40.087

-4.158

Imposte sostitutive

12.965

10.882

-2.083

Altre imposte dirette

3.515

3.752

+237

Totale imposte dirette

 

 

 

IVA

89.758

100.215

+10.457

Registro, bollo e sostitutiva

11.713

11.781

+68

Accisa e imposta erariale su oli minerali

21.765

21.381

-384

Accisa e imposta erariale su altri prodotti

7.166

7.258

+92

Imposte sui generi di Monopolio

10.593

10.883

+290

Lotto

5.339

5.413

+74

Imposta sui giochi

3.759

3.802

+42

Lotterie ed altri giochi

3.089

3.130

+41

Altre imposte indirette

11.664

11.866

+202

Totale imposte indirette

 

 

 

Totale A)

407.827

412.801

+4.974

B) Entrate non ricorrenti

 

 

 

Imposte sostitutive

1.660

868

-792

Condoni imposte dirette

172

186

+14

Altre imposte indirette (successione e donazione)

449

456

+7

Condoni imposte indirette

4

4

0

Totale B)

2.285

1.514

-771

Totale tributarie (A + B)

410.112

414.315

+4.203

di cui derivanti da attività ordinaria di gestione

378.111

377.993

-118

di cui da attività di accertamento e controllo

32.001

36.322

+4.321

§        Analisi delle spese

La tavola che segue illustra le spese finali del bilancio dello Stato, ripartite per categorie, secondo la classificazione economica, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, evidenziando il raffronto tra il dato assestato 2010 e il dato a legislazione vigente per il 2010 (A.C. 3779).

Spese finali del bilancio dello stato
(competenza - valori in milioni di euro – al netto delle regolazioni debitorie)

CATEGORIE

BIL. 2010

ASS. 2010

BLV 2011

Var.

Redditi da lavoro dipendente

91.300

91.422

89.385

-2.037

Imposte pagate sulla produzione

4.817

4.805

4.713

-92

Consumi intermedi

7.935

8.460

7.642

-818

Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche

223.018

220.596

208.967

-11.629

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

3.802

4.163

3.658

-505

Trasferimenti correnti a imprese

4.230

4.240

3.736

-504

Trasferimenti all'estero

1.522

1.535

1.495

-40

Risorse proprie CEE

17.200

17.200

18.300

1.100

Interessi passivi e redditi da capitale

79.348

74.162

84.243

10.081

Poste correttive e compensative

17.343

16.593

17.172

579

Ammortamenti

900

900

910

10

Altre uscite correnti

8.765

7.387

6.719

-668

Totale Spese Correnti

460.180

451.483

446.939

-4.524

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

589

5.211

4.846

-365

Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche

16.838

19.319

12.729

-6.590

Contributi agli investimenti ad imprese

9.435

10.552

7.873

-2.678

Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali private

49

51

36

-15

Contributi agli investimenti a estero

541

536

631

95

Altri trasferimenti in conto capitale

12.544

9.916

13.386

3.469

Acquisizioni di attività finanziarie

1.153

1.153

160

-993

Totale spese Conto Capitale

45.649

46.739

39.662

-7.077

Totale Spese Finali

505.829

498.202

486.602

-11.601

Le spese di parte corrente

Le previsioni di competenza delle spese correnti presentano, per il 2011, un decremento, rispetto al dato assestato 2010, di 4.524 milioni di euro.

Tale importo è sostanzialmente dovuto alla previsione di una consistente riduzione della spesa corrente primaria di circa 14.600 milioni di euro, cui fa da contrappeso un aumento della spesa per interessi di 10.081 milioni di euro.

Le variazioni maggiori rispetto al dato assestato 2010 sono previste per le seguenti categoria di spesa:

§      i trasferimenti correnti alle amministrazioni pubbliche registrano nel 2011 una flessione di oltre 11,6 miliardi di euro, pressoché interamente imputabile alla riduzione dei trasferimenti statali destinati alle amministrazioni locali, in conseguenza delle disposizioni introdotte dal D.L. n. 78/2010.

Si ricorda, in particolare, la riduzione di complessivi 6,3 miliardi dei trasferimenti alle regioni e agli enti locali (che si ripercuote anche sulla categoria dei trasferimenti alle amministrazioni pubbliche in conto capitale), in applicazione dell’articolo 14, comma 2, del D.L. n. 78/2010, che ha disposto il taglio dei trasferimenti quale misura del concorso delle autonomie territoriali alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2011-2013.

La Relazione illustrativa ricorda, inoltre, la riduzione delle somme da erogare per la devoluzione alle regioni a statuto speciale del gettito di entrate erariali ad esse spettanti in quota fissa (circa 5 miliardi di euro);

§      i consumi intermedi presentano una contrazione di 818 milioni rispetto al 2010;

§      i redditi da lavoro dipendente registrano una flessione di circa 2.000 milioni;

§      le suddette variazioni negative sono compensate, in parte, dalla variazione in aumento relativa agli interessi passivi, che registrano un incremento di 10.081 milioni connesso all’andamento degli interessi sui titoli del debito pubblico (5.900 milioni), sui BOT poliennali (2.500 milioni), sui tassi di interesse sui buoni postali fruttiferi (1.300 milioni).

Le spese in conto capitale

La forte contrazione delle spese in conto capitale per oltre 7 miliardi rispetto al dato assestato 2010 è principalmente ascrivibile ai seguenti comparti di spesa:

§       riduzione di 6.590 milioni dei contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche, anche in questo caso per la gran parte imputabili ala riduzione dei trasferimenti alle amministrazioni locali, ed in particolare alle regioni la cui riduzione degli stanziamenti è da attribuire a quanto previsto nel D.L. n. 78/2010;

§       riduzione di 2.678 milioni dei contributi agli investimenti ad imprese, di cui 300 milioni riferiti a minori trasferimenti alle Ferrovie dello Stato e 1.822 milioni sono connessi a minori esigenze per i crediti d’imposta.


1.5 Analisi delle spese finali per Missioni

Come già ricordato, il disegno di legge di bilancio per il 2011conferma la struttura contabile introdotta, a partire dalla legge di bilancio per il 2008, articolata spesa secondo le 34 Missioni, le quali rappresentano le funzioni principali della spesa pubblica e ne delineano gli obiettivi strategici.

Modificazioni sono invece intervenute in ordine al quadro funzionale relativo ai Programmi, che è stato rivisitato, anche in relazione a quanto previsto dalla Circolare del Ministero dell’economia 22 marzo 2010, n. 14.

A seguito della revisione operata dai diversi dicasteri, nel disegno di legge di bilancioper il 2011, le Missioni sono state articolate in 173 programmi, rispetto ai 162 presenti nella legge di bilancio per il 2010 (legge n. 192/2009).

 

A differenza dello scorso anno, nella Relazione illustrativa del disegno di legge di bilancio per il 2011 (A.C. 3779) non è presente una apposita sezione di analisi delle missioni e dei programmi del bilancio.

 

I dati relativi agli stanziamenti triennali relativi alle Missioni di spesa del bilancio dello Stato, ripartiti tra i 173 programmi, sono stati comunque forniti dalla Ragioneria generale dello Stato.

 

Sulla base di tali dati, emerge che per il 2011, rispetto alle spese finali del bilancio dello Stato, le missioni (considerate al netto della quota relativa alle passività finanziarie[13]), che risultano avere i maggiori stanziamenti sono:

§      relazioni finanziarie con le autonomie locali (Missione 3 “Relazioni autonomie territoriali”), pari al 20,4%;

§      oneri per il servizio del debito (Missione 34 “Debito pubblico”), pari al 15,9%;

§      trasferimenti agli enti previdenziali per la previdenza obbligatoria e complementare (Missione 25 “Politiche previdenziali”), pari al 13,5%;

§      politiche finanziarie e di bilancio (Missione 29), pari all’11,7%;

§      istruzione scolastica (Missione 22), pari all’8%.

 

La tabella che segue mostra l’ammontare complessivo e in quota percentuale delle risorse finanziarie delle 34 Missioni iscritte nel bilancio a legislazione vigente per il 2011-2013.

I dati sono al lordo delle regolazioni contabili e debitorie.

(milioni di euro)

 

ASS.
2010

%

BLV
2011

%

Diff. 2011-2010

Var.
%

BLV
2012

%

BLV
2013

%

1 - Organi costituzionali

3.267

0,6

2.990

0,6

-277

-8,5

3.013

0,6

3.011

0,6

2 – Amm.ne gen.le terr.*

473

0,1

485

0,1

12

2,5

484

0,1

483

0,1

3 - Relazioni auton. Terr.

115.852

21,6

108.057

20,4

-7.806

-6,7

101.393

19,4

103.0188

19,5

4 - L'Italia nel mondo

25.271

4,7

26.267

5,0

996

3,9

26.892

5,2

22.153

4,2

5 - Difesa e sicurezza terr.

20.295

3,8

18.554

3,5

-1.741

-8,6

18.576

3,6

18.567

3,5

6 - Giustizia

7.295

1,4

7.064

1,3

-231

-3,2

7.022

1,3

7.021

1,3

7 - Ordine pubblico *

10.451

2,0

10.372

0,7

-183

-1,8

10.216

2,0

10.194

1,9

8 - Soccorso civile

4.201

0,8

3.937

0,2

-264

-6,3

3.668

0,7

3.637

0,7

9 - Agricoltura e pesca

1.047

0,2

813

0,0

-234

-22,3

807

0,2

670

0,1

10 - Energia

8

0,0

8

0,7

0

0,0

8

0,0

8

0,0

11 - Competitività imprese

5.903

1,1

3.855

0,7

-2.048

-34,7

3.484

0,7

2.153

0,4

12 – Regolaz. dei mercati

56

0,0

31

0,0

-25

-44,6

29

0,0

29

0,0

13 - Diritto alla mobilità

7.500

1,4

7.846

1,5

346

4,6

7.530

1,4

6.991

1,3

14 – Infrastrutt. e logistica

4.926

0,9

2.818

0,5

-2.108

-42,8

3.213

0,6

2.990

0,6

15 - Comunicazioni

1.291

0,2

1.113

0,2

-178

-13,8

891

0,2

891

0,2

16 - Commercio intern.le

233

0,0

168

0,0

-65

-27,9

190

0,0

190

0,0

17 - Ricerca ed innovaz.

3.549

0,7

3.243

0,6

-306

-8,6

3.118

0,6

3.090

0,6

18 - Sviluppo sostenibile

902

0,2

683

0,1

-219

-24,3

673

0,1

664

0,1

19 - Casa e ass. urban.

849

0,2

436

0,1

-413

-48,6

510

0,1

490

0,1

20 - Tutela della salute

777

0,1

739

0,1

-38

-4,9

730

0,1

724

0,1

21 - Tutela beni culturali*

1.367

0,3

1.210

0,2

-166

-12,1

1.193

0,2

1.191

0,2

22 - Istruzione scolastica

44.254

8,3

42.064

8,0

-2.190

-4,9

40.946

7,8

40.581

7,7

23 – Istruz. Universitaria

7.924

1,5

7.103

1,3

-821

-10,4

7.023

1,3

6.969

1,3

24 - Diritti sociali e famigl.

25.642

4,8

30.524

5,8

4.882

19,0

30.812

5,9

31.389

6,0

25 - Politiche previdenziali

77.393

14,5

71.304

13,5

-6.089

-7,9

73.351

14,0

74.718

14,2

26 - Politiche per il lavoro

5.239

1,0

4.678

0,9

-561

-10,7

4.239

0,8

4.111

0,8

27 - Immigrazione

1.637

0,3

1.408

0,3

-229

-14,0

1.431

0,3

1.471

0,3

28 - Sviluppo territoriale*

4.367

0,8

8.160

1,5

3.757

86,0

4.186

0,8

9.948

1,9

29 - Politiche fin. e di bil.

64.201

12,0

61.746

11,7

-2.455

-3,8

58.324

11,2

58.335

11,1

30 - Giovani e sport

806

0,2

685

0,1

-121

-15,0

671

0,1

661

0,1

31 – Turismo

76

0,0

37

0,0

-39

-51,3

37

0,0

33

0,0

32 - Servizi gen.li amm.ni

1.920

0,4

1.532

0,3

-388

-20,2

1.594

0,3

1.463

0,3

33 - Fondi da ripartire

12.451

2,3

14.518

2,7

2.067

16,6

15.895

3,0

15.825

3,0

34 - Debito pubblico (**)

73.991

13,8

84.064

15,9

10.073

13,6

89.924

17,2

93.519

17,7

TOTALE SPESE FINALI

535.414

100

528.512

100

-7.062

-1,3

522.073

100

527.188

100

(*)    Al netto dei rimborsi del debito statale come di seguito indicati: 11 mln per ciascuno degli anni 2011-2013 riferiti alla Missione 3; 104 mln nel 2011, 108 nel 2012 e 112 nel 2013 riferiti alla Missione 7; 9 mln nel 2011 e 10 mln per ciascuno degli anni 2012-2013 riferiti alla Missione 21; 36 mln per ciascuno degli anni 2011-2013 riferiti alla Missione 28.

(**)  La Missione “Debito pubblico” rappresenta il valore cumulato del debito lordo consolidato dello Stato. Il dato indicato nella tabella si riferisce invece agli oneri per il servizio del debito statale, ossia alla Missione al netto del programma relativo ai rimborsi del debito statale.

La precedente tabella espone altresì le variazioni degli stanziamenti iscritti nel bilancio di previsione 2011, in valore assoluto e in percentuale, rispetto agli stanziamenti previsti nell’assestamento 2010.

Il maggior incremento, in termini assoluti, viene fatto registrare dalla Missione Debito pubblico (oltre 10 milioni di euro) che viene peraltro esposta per la sola parte relativa al programma Oneri per il servizio del debito statale. Seguono le Missioni Diritti sociali, politiche sociali e famiglia (+4.882 milioni) e Sviluppo territoriale (+3.757 milioni). Anche in termini percentuali, alle predette Missioni sono ascrivibili le maggiori variazioni in aumento rispetto all’assestato 2010.

I più cospicui definanziamenti si registrano invece per le Missioni Relazioni con le autonomie territoriali (-7.806 milioni), Politiche previdenziali (-6.089 milioni) e Politiche finanziarie e di bilancio (-2.455 milioni). In termini percentuali, le maggiori variazioni in diminuzione sono ascrivibili alle missioni con stanziamenti di importo non elevato (Turismo, -51,3%; Casa e assetto urbanistico, -48,6%; Regolazione dei mercati, -44,6%; infrastrutture e logistica, -42,8%).

Il grafico che segue mostra l’incidenza percentuale degli stanziamenti per missione iscritti nel bilancio a legislazione vigente per il 2011:

 

Incidenza % stanziamenti per Missione – BLV 2011

 

*         Nella voce “Altro” sono raggruppate le Missioni (21 su un totale di 34) che presentano un’incidenza percentuale rispetto al totale dello stati di previsioni della spesa inferiore all’1%. In particolare, si tratta delle Missioni 1, 2, 7-12, 14-21, 26, 27, 30-32.

 


1.6 Il bilancio pluriennale programmatico

La nuova legge di contabilità prevede l’esposizione sia di un bilancio pluriennale a legislazione vigente che di un bilancio pluriennale programmatico, nel quale si evidenziano le previsioni dell’andamento delle entrate e delle spese da conseguire in ciascuno degli anni considerati, tenendo conto degli effetti degli interventi programmati nella Decisione di finanza pubblica.

Il bilancio pluriennale viene integrato con gli effetti della legge di stabilità ed aggiornato annualmente.

 

Il quadro generale riassuntivo del bilancio dello Stato (A.C. 3779) – Quadro C - evidenzia i seguenti importi, in termini di competenza, i valori di alcune voci dell’entrata e della spesa, nonché i saldi differenziali previsti nel bilancio programmatico per il 2011-2013, confrontati con i dati del bilancio consuntivo 2009 e dell’assestamento 2010, come riportato nella tabella che segue (valori in miliardi di euro ed in percentuale sul PIL, al netto delle regolazioni contabili, debitorie e rimborsi IVA):

 

 

Consuntivo 2009

Ass.
2010

2011

2012

2013

Entrate tributarie

412,4

410,1

414,3

437,2

455,9

In % sul PIL

27,1

26,4

25,8

26,3

26,4

Altre entrate

68,1

33,3

32,6

32,8

33,8

In % sul PIL

4,5

2,1

2,0

2,0

2,0

Totale entrate finali

480,5

443,4

446,9

469,9

489,7

In % sul PIL

31,6

28,5

27,9

28,2

28,3

Spese correnti al netto interessi

376,9

377,3

362,7

361,9

366,7

In % sul PIL

24,8

24,3

22,6

21,7

21,2

Interessi

73,2

74,2

84,2

90,0

94,6

In % sul PIL

4,8

4,8

5,3

5,4

5,5

Spese conto capitale

57,3

46,7

40,7

40,9

43,4

In % sul PIL

3,8

3,0

2,5

2,5

2,5

Totale spese finali

507,4

498,2

487,6

492,8

504,7

In % sul PIL

33,4

32,0

30,4

29,6

29,2

Saldo netto da finanziare

-26,9

-54,8

-40,6

-22,8

-15,0

In % sul PIL

-1,8

-3,5

-2,5

-1,4

-0,9

Avanzo primario

46,3

19,4

43,6

67,2

79,6

In % sul PIL

3,0

1,2

2,7

4,0

4,6

 

Il livello programmatico del saldo netto da finanziare è fissato per il 2011 a 40,6 miliardi di euro, superiore rispetto a quello del bilancio a legislazione vigente per il 2011 (39,6 milioni di euro).

Al riguardo, si rileva che il valore-obiettivo del saldo netto da finanziare indicato nel bilancio programmatico dello Stato (40,6 miliardi) risulta inferiore al livello massimo del saldo medesimo fissato - in ottemperanza a quanto indicato nelle risoluzioni parlamentari[14] di approvazione della Decisione di finanza pubblica (DFP) - in 41,9 miliardi dall’articolo 1, comma 1, del disegno di legge di stabilità per il 2011 (A.C. 3778).

 

Tale valore programmatico risulta, invece, pari a quello risultante dal bilancio a legislazione vigente come integrato dal disegno di legge di stabilità (40,6 miliardi) ed indicato nell’Allegato 4 del disegno di legge di stabilità (A.C. 3778)

 

Il bilancio programmatico confrontato ai dati del bilancio assestato 2010, evidenzia, per quanto concerne la spesa corrente al netto degli interessi una riduzione per il 2011 e il 2012 con un’incidenza sul PIL in costante diminuzione da oltre il 24 per cento al 21,7 per cento prevista nel 2012. L’incidenza è ancora più bassa nel 2013 (21,2%) benché la corrispondente spesa corrente al netto degli interessi in valore assoluto faccia registrare un incremento rispetto all’anno precedente.

La spesa per interessi in percentuale al PILè prevista in lieve aumento progressivo dal 4,8 per cento del 2009 al 5,5 per cento nel 2013.

La spesa in conto capitale è prevista, infine, ridursi dal 3,8 per cento sul PIL nel 2009 al 2,5 per cento nel 2013.


2. L’evoluzione della spesa nel bilancio dello Stato:
Tavole allegate

 

 

 

 

 

 

Tavola I       Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola II      Evoluzione della spesa finale per categorie e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola III     Le spese complessive per divisioni e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola IV    Andamento delle Missioni ed incidenza percentuale sulle spese complessive del bilancio dello Stato

Tavola V     Andamento delle entrate finali per categorie

Tavola VI    Andamento delle principali imposte

 

 

 

 

Tutti i dati delle spese sono al lordo dei rimborsi IVA e delle regolazioni debitorie.

 


Tavola I – Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

MINISTERI

Ass. 2010

%

BLV 2011

%

Diff. ‘11/’10

Var. %

BLV 2012

%

BLV 2013

%

Economia e finanze

315.642

59,0

318.156

60,2

2.514

0,8

316.989

60,7

317.161

60,2

Sviluppo economico

7.891

1,5

11.437

2,2

3.546

44,9

7.500

1,4

11.625

2,2

Lavoro e politiche sociali

84.280

15,7

80.140

15,2

-4.140

-4,9

81.126

15,5

81.905

15,5

Giustizia

7.441

1,4

7.204

1,4

-237

-3,2

7.154

1,4

7.153

1,4

Affari esteri

2.089

0,4

1.886

0,4

-203

-9,7

1.890

0,4

1.875

0,4

Istruzione, università e ricerca

55.319

10,3

52.493

9,9

-2.826

-5,1

51.461

9,9

51.044

9,7

Interno

28.672

5,4

25.207

4,8

-3.465

-12,1

23.848

4,6

23.953

4,5

Ambiente, tutela territorio e mare

747

0,1

514

0,1

-233

-31,2

504

0,1

498

0,1

Infrastrutture e trasporti

7.216

1,3

6.822

1,3

-394

-5,5

6.655

1,3

6.840

1,3

Difesa

20.650

3,9

20.495

3,9

-155

-0,8

21.016

4,0

21.367

4,1

Politiche agricole

1.538

0,3

1.321

0,3

-217

-14,1

1.269

0,2

1.128

0,2

Beni e attività culturali

1.709

0,3

1.420

0,3

-289

-16,9

1.412

0,3

1.408

0,3

Salute

2.216

0,4

1.259

0,2

-957

-43,2

1.249

0,2

1.231

0,2

TOTALE SPESE FINALI

535.410

100

528.353

100

-7.056

-1,3

522.072

100

527.188

99,8

 


Tavola II – Evoluzione della spesa finale per categorie ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

CATEGORIE

Ass. 2010

%

BLV 2011

%

Diff. ‘11/’10

Var. %

BLV 2012

%

BLV 2013

%

Redditi da lavoro dipendente

91.423

17,1

89.385

16,9

-2.038

-2,2

89.080

17,1

88.862

16,9

Consumi intermedi

8.563

1,6

7.642

1,4

-921

-10,8

7.649

1,5

7.553

1,4

Imposte pagate sulla produzione

4.804

0,9

4.713

0,9

-91

-1,9

4.651

0,9

4.630

0,9

Trasferimenti correnti alle amministrazioni pubbliche

221.840

41,4

214.890

40,7

-6.950

-3,1

210.198

40,3

214.046

40,6

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

4.169

0,8

3.658

0,7

-511

-12,3

3.702

0,7

3.725

0,7

Trasferimenti correnti a imprese

4.327

0,8

3.978

0,8

-349

-8,1

3.267

0,6

3.255

0,6

Trasferimenti all'estero

1.523

0,3

1.495

0,3

-28

-1,8

1.495

0,3

1.487

0,3

Risorse proprie CEE

17.200

3,2

18.300

3,5

1.100

6,4

18.700

3,6

19.500

3,7

Interessi passivi e redditi da capitale

74.162

13,9

84.243

15,9

10.081

13,6

89.897

17,2

93.586

17,8

Poste correttive e compensative

51.689

9,7

50.769

9,6

-920

-1,8

49.052

9,4

49.252

9,3

Ammortamenti

900

0,2

910

0,2

10

1,1

910

0,2

910

0,2

Altre uscite correnti

8.076

1,5

8.710

1,6

634

7,9

6.052

1,2

5.380

1,0

Totale spese correnti

488.671

91,3

488.690

92,5

19

0,0

484.654

92,8

492.186

93,4

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

5.211

1,0

4.846

0,9

-365

-7,0

5.344

1,0

6.041

1,1

Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche

19.319

3,6

12.729

2,4

-6.590

-34,1

13.299

2,5

5.932

1,1

Contributi agli investimenti ad imprese

10.552

2,0

7.873

1,5

-2.679

-25,4

7.314

1,4

5.838

1,1

Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali pr.

51

0,0

36

0,0

-15

-29,4

36

0,0

36

0,0

Contributi agli investimenti a estero

536

0,1

631

0,1

95

17,7

666

0,1

666

0,1

Altri trasferimenti in conto capitale

9.916

1,9

13.386

2,5

3.470

35,0

10.630

2,0

16.360

3,1

Acquisizioni di attività finanziarie

1.153

0,2

160

0,0

-993

-86,1

130

0,0

130

0,0

Totale spese conto capitale

46.739

8,7

39.662

7,5

-7.077

-15,1

37.418

7,2

35.003

6,6

TOTALE SPESE FINALI

535.410

100

528.353

100

-7.057

-1,3

522.072

100

527.188

100

 


Tavola III – Le spese complessive per funzioni-obiettivo ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

CATEGORIE

Ass. 2010

%

BLV 2011

%

Diff. ‘11/’10

Var. %

BLV 2012

%

BLV 2013

%

1.   Servizi generali delle pubbliche amministrazioni

494.904

65,1

496.524

67,2

1.620

0,3

533.676

69,3

519.028

69,2

2.   Difesa

21.055

2,8

17.587

2,4

-3.468

-16,5

18.127

2,4

18.474

2,5

3.   Ordine pubblico e sicurezza

19.822

2,6

22.755

3,1

2.933

14,8

22.637

2,9

22.621

3,0

4.   Affari economici

47.209

6,2

35.812

4,9

-11.397

-24,1

36.141

4,7

28.762

3,8

5.   Protezione dell'ambiente

1.215

0,2

874

0,1

-341

-28,1

837

0,1

821

0,1

6    Abitazioni e assetto territoriale

824

0,1

3.680

0,5

2.856

346,6

3.368

0,4

3.437

0,5

7.   Sanità

11.332

1,5

12.723

1,7

1.391

12,3

7.147

0,9

6.921

0,9

8    Attività ricreative, culturali e di culto

5.782

0,8

5.261

0,7

-521

-9,0

5.258

0,7

5.244

0,7

9    Istruzione

53.010

7,0

50.173

6,8

-2.837

-5,4

49.268

6,4

48.854

6,5

10  Protezione sociale

104.913

13,8

92.948

12,6

-11.965

-11,4

94.107

12,2

95.372

12,7

SPESE COMPLESSIVE

760.066

100

738.337

100

-21.729

-2,9

770.566

100

749.534

100

 


Tavola IV –  Andamento delle Missioni ed incidenza percentuale sulle spese complessive del bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

MISSIONI

Ass. 2010

%

BLV 2011

%

Diff. ‘11/’10

Var. %

BLV 2012

%

BLV 2013

%

1 - Organi costituzionali

3.267

0,4

2.990

0,4

-277

-8,5

3.013

0,4

3.011

0,4

2 - Amministrazione generale territorio

473

0,1

485

0,1

12

2,5

484

0,1

483

0,1

3 - Relazioni autonomie territoriali

115.852

15,2

108.057

14,6

-7.795

-6,7

101.404

13,2

103.030

13,7

4 - L'Italia in Europa e nel mondo

25.271

3,3

26.267

3,6

996

3,9

26.892

3,5

22.153

3,0

5 - Difesa e sicurezza del territorio

20.295

2,7

18.554

2,5

-1.741

-8,6

18.576

2,4

18.567

2,5

6 - Giustizia

7.295

1,0

7.064

1,0

-231

-3,2

7.022

0,9

7.021

0,9

7 - Ordine pubblico e sicurezza

10.451

1,4

10.372

0,5

-79

-0,8

10.324

1,3

10.306

1,4

8 - Soccorso civile

4.201

0,6

3.937

0,1

-264

-6,3

3.668

0,5

3.637

0,5

9 - Agricoltura e pesca

1.047

0,1

813

0,0

-234

-22,3

807

0,1

670

0,1

10 - Energia e fonti energetiche

8

0,0

8

0,5

0

0,0

8

0,0

8

0,0

11 - Competitività e sviluppo imprese

5.903

0,8

3.855

0,5

-2.048

-34,7

3.484

0,5

2.153

0,3

12 - Regolazione dei mercati

56

0,0

31

0,0

-25

-44,6

29

0,0

29

0,0

13 - Diritto alla mobilità

7.500

1,0

7.846

1,1

346

4,6

7.530

1,0

6.991

0,9

14 - Infrastrutture pubbliche e logistica

4.926

0,6

2.818

0,4

-2.108

-42,8

3.213

0,4

2.990

0,4

15 - Comunicazioni

1.291

0,2

1.113

0,2

-178

-13,8

891

0,1

891

0,1

16 - Commercio internazionale e internazionalizzazione sistema produttivo

233

0,0

168

0,0

-65

-27,9

190

0,0

190

0,0

17 - Ricerca ed innovazione

3.549

0,5

3.243

0,4

-306

-8,6

3.118

0,4

3.090

0,4

18 - Sviluppo sostenibile

902

0,1

683

0,1

-219

-24,3

673

0,1

664

0,1

19 - Casa e assetto urbanistico

849

0,1

436

0,1

-413

-48,6

510

0,1

490

0,1

20 - Tutela della salute

777

0,1

739

0,1

-38

-4,9

730

0,1

724

0,1

21 - Tutela beni culturali e paesaggistici

1.367

0,2

1.210

0,2

-157

-11,5

1.203

0,2

1.201

0,2

22 - Istruzione scolastica

44.254

5,8

42.064

5,7

-2.190

-4,9

40.946

5,3

40.581

5,4

23 - Istruzione universitaria

7.924

1,0

7.103

1,0

-821

-10,4

7.023

0,9

6.969

0,9

24 - Diritti sociali politiche sociali e famiglia

25.642

3,4

30.524

4,1

4.882

19,0

30.812

4,0

31.389

4,2

25 - Politiche previdenziali

77.393

10,2

71.304

9,7

-6.089

-7,9

73.351

9,5

74.718

10,0

26 - Politiche per il lavoro

5.239

0,7

4.678

0,6

-561

-10,7

4.239

0,6

4.111

0,5

27 – Immigrazione

1.637

0,2

1.408

0,2

-229

-14,0

1.431

0,2

1.471

0,2

28 - Sviluppo e riequilibrio territoriale

4.367

0,6

8.160

1,1

3.793

86,9

4.222

0,5

9.984

1,3

29 - Politiche economiche finanziarie e di bilancio

64.201

8,4

61.746

8,4

-2.455

-3,8

58.324

7,6

58.335

7,8

30 - Giovani e sport

806

0,1

685

0,1

-121

-15,0

671

0,1

661

0,1

31 – Turismo

76

0,0

37

0,0

-39

-51,3

37

0,0

33

0,0

32 - Servizi istituzionali generali amministrazioni

1.920

0,3

1.532

0,2

-388

-20,2

1.594

0,2

1.463

0,2

33 - Fondi da ripartire

12.451

1,6

14.518

2,0

2.067

16,6

15.895

2,1

15.825

2,1

34 - Debito pubblico

298.643

39,3

293.889

39,8

-4.754

-1,6

338.253

43,9

315.695

42,1

SPESE COMPLESSIVE

760.066

100

738.338

100

-21.728

-2,9

770.567

100

749.534

100

 


Tavola V –  Andamento delle entrate finali per categorie

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

CATEGORIE

Ass. 2010

%

BLV 2011

%

Diff. ‘11/’10

Var. %

BLV 2012

%

BLV 2013

%

I - Imposte sul patrimonio e sul reddito

244.813

51,5

238.126

49,9

-6.687

-2,7

254.181

50,9

266.443

51,3

II - Tasse e imposte sugli affari

145.499

30,6

154.732

32,4

9.233

6,3

159.404

31,9

164.742

31,7

III - Imposte sulla produzione, consumi e dogane

28.965

6,1

28.673

6,0

-292

-1,0

29.244

5,9

29.827

5,7

IV - Monopoli

10.594

2,2

10.884

2,3

290

2,7

11.292

2,3

11.727

2,3

V - Lotto, lotterie ed altre attività di gioco

12.187

2,6

12.345

2,6

158

1,3

12.592

2,5

12.843

2,5

Totale entrate tributarie

442.058

93,0

444.760

93,2

2.702

0,6

466.713

93,4

485.582

93,5

VI - Proventi speciali

720

0,2

720

0,2

-

0,0

720

0,1

697

0,1

VII - Proventi dei servizi pubblici minori

4.715

1,0

4.438

0,9

-277

-5,9

4.402

0,9

4.403

0,8

VIII – Proventi dei beni dello stato

203

0,0

192

0,0

-11

-5,4

190

0,0

184

0,0

IX - Prodotti netti di aziende autonome e utili di gestione

2.300

0,5

2.103

0,4

-197

-8,6

2.106

0,4

2.266

0,4

X - Interessi su anticipa­zioni e crediti vari del Tesoro

5.257

1,1

5.193

1,1

-64

-1,2

5.636

1,1

6.080

1,2

XI - Recuperi, rimborsi e contributi

15.829

3,3

15.992

3,3

163

1,0

15.606

3,1

15.964

3,1

XII - Partite che si compensano nella spesa

2.819

0,6

2.919

0,6

100

3,5

3.019

0,6

3.119

0,6

Totale entrate extratributarie

31.910

6,7

31.557

6,6

-353

-1,1

31.679

6,3

32.713

6,3

XIII - Vendita di beni ed affrancazione di canoni

380

0,1

12

0,0

-368

-96,8

8

0,0

5

0,0

XIV - Ammortamento di beni patrimoniali

900

0,2

910

0,2

10

1,1

910

0,2

910

0,2

XV - Rimborso anticipa­zioni e crediti vari del Tesoro

146

0,0

156

0,0

10

6,8

163

0,0

172

0,0

Totale alienazione ed ammortamento di beni

1.426

0,3

1.077

0,2

-349

-24,5

1.081

0,2

1.087

0,2

TOTALE ENTRATE FINALI

475.394

100

477.394

100

2.000

0,4

499.473

100

519.382

100

 


Tavola VI –  Andamento delle principali imposte

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

PRINCIPALI IMPOSTE

Ass. 2010

%

BLV 2011

%

Diff. ‘11/’10

Var. %

BLV 2012

%

BLV 2013

%

Entrate tributarie

442.058

 

444.760

 

2.702

0,6

466.713

 

485.582

 

di cui:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Entrate ricorrenti:

439.773

99,5

443.246

99,7

3.473

0,8

465.301

99,7

484.545

99,8

1 - Redditi

182.256

41,2

182.351

41,0

95

0,1

192.267

41,2

199.784

41,1

2 - Reddito delle società

44.245

10,0

40.087

9,0

-4.158

-9,4

45.782

9,8

50.322

10,4

3 - Imposte sostitutive

12.965

2,9

10.882

2,4

-2.083

-16,1

11.358

2,4

11.865

2,4

4 - Altre imposte dirette

3.515

0,8

3752

0,8

237

6,7

3.831

0,8

3.913

0,8

5 - IVA

121.704

27,5

130.660

29,4

8.956

7,4

134.789

28,9

139.605

28,8

6 - Registro, bollo e sostitutive

11.713

2,6

11781

2,6

68

0,6

12.005

2,6

12.235

2,5

7 - Accisa e imposta erariale sugli oli minerali

21.765

4,9

21.381

4,8

-384

-1,8

21.809

4,7

22.245

4,6

8 - Accisa e imposta erariale su altri prodotti

7.166

1,6

7.258

1,6

92

1,3

7.401

1,6

7.548

1,6

9 - Imposte sui generi di monopolio

10.593

2,4

10.883

2,4

290

2,7

11.291

2,4

11.726

2,4

10 - Lotto

5.339

1,2

5.413

1,2

74

1,4

5.528

1,2

5.646

1,2

11 - Imposte gravanti sui giochi

3.759

0,9

3.802

0,9

43

1,1

3.870

0,8

3.939

0,8

12 - Lotterie ed altri giochi

3.089

0,7

3.130

0,7

41

1,3

3.194

0,7

3.258

0,7

13 -Altre imposte indirette

11.664

2,6

11.866

2,7

202

1,7

12.176

2,6

12.459

2,6

Entrate non ricorrenti:

2.285

0,5

1.514

0,3

-771

-33,7

1.412

0,3

1.037

0,2

1 -Imposte sostitutive

1.660

0,4

868

0,2

-792

-47,7

747

0,2

353

0,1

2 - Altre imposte dirette

-

 

-

 

0

 

0

 

0

 

3 - Condoni dirette

172

0,0

186

0,0

14

8,1

196

0,0

206

0,0

4 - Altre imposte indirette

449

0,1

456

0,1

7

1,6

465

0,1

474

0,1

5 - Condoni indiretti

4

0,0

4

0,0

0

0,0

4

0,0

4

0,0

 

 

 


PARTE III
Ambiti di competenza della IX Commissione

 


Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

La riorganizzazione del Ministero

Con l’articolo 1, comma 3, del D.L. 16 maggio 2008, n. 85 (legge n. 121/2008), le funzioni attribuite al Ministero dei trasporti sono state trasferite, assieme con le inerenti risorse finanziarie, strumentali e di personale, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, istituito con lo stesso decreto-legge.

In conseguenza di tale innovazione, nello stato di previsione del nuovo Ministero(Tabella 10) sono confluiti le missioni, i programmi, i macroaggregati, i centri di responsabilità ed i capitoli in precedenza riferiti al Ministero delle infrastrutture ed al Ministero dei trasporti.

Rinviando al dossier n. 399/9/0 per l’illustrazione sintetica dei dati dello stato di previsione 2011, si analizzano nel prosieguo i singoli programmi di competenza della Commissione IX, inseriti nelle missioni:

§      Missione 13 – Diritto al mobilità, con stanziamenti per 2.972,7 milioni di euro;

§      Missione 7 – Ordine pubblico e sicurezza, con stanziamenti per 726,7 milioni di euro;

§      Missione 17 – Ricerca e innovazione, con stanziamenti per 4,3 milioni di euro.

Missione n. 13 – Diritto alla mobilità

La Missione 13 (corrispondente al n. 2 della Tabella 10) è presente nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze[15] e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. In quest’ultimo stato di previsione si trovano stanziamenti relativi ai seguenti programmi, i quali sono interamente di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti:

§      Programma 13.1 (corrispondente al n. 2.1 della Tabella 10) – Sviluppo e sicurezza della mobilità stradale;

§      Programma 13.2 (corrispondente al n. 2.4 della Tabella 10) – Autotrasporto ed intermodalità;

§      Programma 13.4 (corrispondente al n. 2.3 della Tabella 10) – Sviluppo e sicurezza del trasporto aereo;

§      Programma 13.5 (corrispondente al n. 2.5 della Tabella 10) – Sviluppo e sicurezza del trasporto ferroviario;

§      Programma 13.6 (corrispondente al n. 2.7 della Tabella 10) – Sviluppo e sicurezza della mobilità locale;

§      Programma 13.9 (corrispondente al n. 2.6 della Tabella 10) – Sviluppo e sicurezza della navigazione e del trasporto marittimo e per vie d’acqua interne.

Si segnala che il programma 13.3 (corrispondente al n. 2.2 della Tabella 10) – Sistemi portuali è stato eliminato. I capitoli 7631 (Fondo perequativo per le autorità portuali) e 7700 (Spese per la realizzazione del sistema idroviario padano-veneto), entrambi in conto capitale, recanti gli stanziamenti di maggiore entità, sono stati trasferiti nel programma 13.9 (corrispondente al n. 2.6 della Tabella 10).

 

Nella tabella sottostante sono riportare le previsioni triennali per tutti i programmi della missione 13 Diritto alla mobilità. Dalla tabella si evince che gli stanziamenti complessivi sono destinati a diminuire tra il 2010 e il 2013. Un diverso andamento si riscontra per i programmi 13.2 e 13.9.

Missione 13 – Diritto alla mobilità

Programmi

2010 A

2011 B

2012 B

2013 B

13.1 Sviluppo e sicurezza della mobilità stradale

 

344,8

 

271,8

 

269,8

 

276,6

13.4 Sviluppo e sicurezza del trasporto aereo

 

195,4

 

171,9

 

162,0

 

140,9

13.2 Autotrasporto ed intermodalità

278,2

64,4

126,8

126,8

13.5 Sviluppo e sicurezza del trasporto ferroviario

 

53,6

 

48,3

 

48,3

 

48,3

13.9 Sviluppo e sicurezza della navigazione e del trasporto marittimo e per vie d’acqua interne

 

 

889,8

 

 

1.075,7

 

 

1.032,4

 

 

1.031,7

13.6 Sviluppo e sicurezza della mobilità locale

 

1.389,4

 

1.340,6

 

1.098,3

 

1.004,0

Totale MIT

3.151,2

2.972,7

2.737,6

2.628,3

13.8 Sostegno allo sviluppo del trasporto (MEF)

 

5.413,5

 

4.873,3

 

4.792,9

 

4.362,9

Totale missione

8.564,7

7.846,0

7.530,5

6.991,2

(stanziamenti di competenza – milioni di euro)

A = Assestamento; B = Bilancio di previsione triennale

Eventuali incongruenze sono dovute agli arrotondamenti

 

I programmi della Missione 13

Il Programma 2.1 prevede spese per 271,8 milioni di euro, dei quali 225,7 milioni di euro di parte corrente e 46,1 milioni di euro in conto capitale.

Le spese relative al Funzionamento ammontano a 225 milioni di euro, con un decremento di 66,4 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010. I capitoli di maggior rilevanza sono: il cap. 1148 (Competenze fisse e accessorie al personale al netto dell’imposta regionale sulle attività produttive), con uno stanziamento di 149,2 milioni di euro, incrementato di 28,2 milioni di euro rispetto al 2010, anche per il trasporto delle risorse precedentemente allocate sul cap. 1188 (Oneri sociali a carico dell’amministrazione sulle retribuzioni corrisposte ai dipendenti), che risulta privo di stanziamenti per il 2011; il cap. 1276 (Spese per il funzionamento del centro elaborazione dati del Dipartimento dei trasporti terrestri e per la gestione dei sistemi informativi di supporto) con uno stanziamento di 26 milioni di euro e il cap. 1282 (Somma da assegnare all’Agenzia del demanio ai fini del pagamento dei canoni di affitto per immobili in uso conferiti o trasferiti ai fondi comuni di investimento immobiliare), con uno stanziamento di 18,6 milioni di euro, aumentato di 0,3 milioni di euro rispetto al 2010.

Le spese relative agli Interventi ammontano a 0,7 milioni di euro, con una riduzione di 0,5 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010.

Le spese relative agli Investimenti ammontano a 46,1 milioni di euro, con una riduzione di 6 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010. Si segnalano i seguenti capitoli:

§      il cap. 7100 (Spese per la progettazione e la realizzazione di impianti) con uno stanziamento di 3,2 milioni di euro e una riduzione di 0,5 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010;

§      il cap. 7124 (Annualità quindicennali per la gestione e lo sviluppo dei sistemi informativi automatizzati) con uno stanziamento di 3,9 milioni di euro e una riduzione di 1,3 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010. Il capitolo faceva parte fino al 2010 della missione 32.3 Servizi e affari generali;

§      il cap. 7333 (Spese per gli interventi di sicurezza stradale ivi compresi quelli per l’educazione stradale e per la redazione dei Piani urbani del traffico. Spese per le attività inerenti alla redazione ed all’attuazione del piano nazionale della sicurezza stradale) con uno stanziamento di 3 milioni di euro, ridotto di 3,5 milioni di euro rispetto al dato assestato del 2010;

§      il cap. 7336 (Annualità quindicennali per gli interventi connessi all’attuazione del Piano nazionale per la sicurezza stradale) con uno stanziamento di 33,6 milioni di euro, corrispondente al dato assestato 2010.

Si segnala infine l’istituzione del cap. 7339 (Spese per predisporre la dotazione strumentale necessaria alla raccolta e all’invio dei dati relativi all’incidentalità stradale ai fini dell’aggiornamento degli archivi), in attuazione dell’articolo 56 della legge n. 120/2010 (Sicurezza stradale). Il capitolo prevede uno stanziamento di 1,5 milioni di euro, come previsto dalla disposizione citata. Il capitolo è esposto nella tabella E allegata alla legge di stabilità per il 2011.

 

Il Programma 2.3 prevede spese per171,9 milioni di euro, dei quali 128,2 milioni di euro di parte corrente e 43,7 milioni di euro in conto capitale.

Le spese relative al Funzionamento ammontano a 4,5 milioni di euro, con un incremento di 0,3 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010.Il capitolo di maggior rilevanza è il cap. 1661(Competenze fisse e accessorie al personale al netto dell’imposta regionale sulle attività produttive),con uno stanziamento di3,8 milioni di euro e un aumento di 1,1 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010.

Le spese relative agli Interventi ammontano a 123,7 milioni di euro, con una riduzione di 9,3 milioni di euro rispetto dal dato assestato 2010. I capitoli di maggior rilevanza sono:

§      il cap. 1921 (Spese di funzionamento dell’Ente nazionale per l’aviazione civile), con uno stanziamento di 51 milioni di euro, ridotto di 47,1 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010. Il capitolo è esposto in tabella C del disegno di legge di stabilità (A.C. 3778) con uno stanziamento di 10,2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013;

§      il cap. 1922 (Fondo destinato a compensare l’ENAV S.p.A. per i costi sostenuti per garantire la sicurezza ai propri impianti e la sicurezza operativa)con uno stanziamento di 30 milioni di euro, ridotto di 2,6 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010;

§      il cap. 1923 (Spese di natura obbligatoria dell’ENAV S.p.A.) con uno stanziamento di 40,1 milioni di euro. Il capitolo è di nuova istituzione in attuazione dell’art. 52, co. 1, della legge n. 196/2009[16] e reca le spese di natura obbligatoria che, nello scorso anno finanziario, erano stanziate sul cap. 1921;

§      il cap. 1942 (Oneri di servizio pubblico relativi ai servizi aerei di linea effettuati tra lo scalo aeroportuale di Crotone ed i principali aeroporti nazionali), con 1,6 milioni di euro, ridotto di 0,4 milioni di euro rispetto all’assestamento 2009.

Infine la spesa relativa agli Investimenti ammonta a 43,7 milioni di euro, con un decremento di 14,5 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010. Lo stanziamento è quasi interamente appostato su due capitoli:

§      il cap. 7740 (Somme da trasferire all’Ente nazionale per l’aviazione civile , con uno stanziamento di 22,6 milioni di euro, ridotto di 14,5 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010;

§      il cap. 7741 (Spese per assicurare la piena funzionalità dei servizi di navigazione aerea da parte della società per azioni denominata Ente Nazionale per l’Assistenza al Volo (ENAV) sugli aeroporti di Brindisi, Comiso, Rimini, Roma Ciampino, Treviso Sant’Angelo e Verona Villafranca per i necessari interventi di ammodernamento dell’infrastruttura e dei sistemi), con uno stanziamento di 21,1 milioni di euro, invariato rispetto al dato assestato del 2010. Il capitolo è presente anche nella tabella E del disegno di legge di stabilità (A.C. 3778), con uno stanziamento di 21,1 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2011 e 2012.

 

Il Programma 2.4 prevede spese per 64,4 milioni di euro, dei quali 17,7 milioni di euro di parte corrente e 46,7 milioni di euro in conto capitale.

Le spese relative al Funzionamento ammontano a 7,4 milioni di euro, con un decremento di 3,1 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010. Il capitolo di maggior rilevanza è il cap. 1176(Competenze fisse e accessorie al personale al netto dell’imposta regionale sulle attività produttive), con uno stanziamento di 4,3 milioni di euro, incrementato di 0,5 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010.Si segnala inoltre il cap. 1329 (Somme assegnate alla Consulta dell’autotrasporto), con uno stanziamento di 2 milioni di euro, sostanzialmente invariato rispetto all’assestamento 2010.

Le spese relative agli Interventi ammontano a 10,3 milioni di euro,interamente allocato sul cap. 1330 (Somme assegnate al Comitato centrale per l’Albo degli autotrasportatori); rispetto al bilancio assestato 2010, il capitolo registra un decremento di 108,4 milioni di euro.

Le spese relative agli Investimenti ammontano a 46,7 milioni di euro, con una riduzione di 97 milioni di euro, rispetto all’assestamento 2010. Si segnalano i seguenti capitoli:

§      il cap. 7306 (Spese per la piena operatività degli incentivi alle imprese di autotrasporto al fine di consentire lo spostamento di quote rilevanti di traffico pesante dalla modalità stradale a quella marittima), che prevedeva uno stanziamento di 77 milioni di euro per l’anno 2010, in attuazione dell’art. 2, co. 232, della legge n. 244/2007[17] (legge finanziaria 2008), non prevede alcuno stanziamento per l’anno 2011, per cessazione dell’intervento. Sul capitolo restano allocati 14,6 milioni di euro di residui;

§      il cap. 7330 (Fondo per la ristrutturazione dell’autotrasporto e lo sviluppo dell’intermodalità e del trasporto combinato), con uno stanziamento di 21,1 milioni di euro, invariato rispetto all’assestamento 2010;

§      il cap. 7770 (Contributi per la realizzazione di infrastrutture interportuali), con uno stanziamento di 25,6 milioni di euro, invariato rispetto all’assestamento 2010.

Il cap. 7420 (Fondo per il proseguimento degli interventi a favore dell’autotrasporto di merci), che prevedeva uno stanziamento di 15 milioni di euro per l’anno 2010, è privo di stanziamenti per l’anno 2011.[18]

 

Il Programma 2.5 autorizza spese per 48,3 milioni di euro, dei quali 15,7 milioni di euro di spese correnti e 32,6 milioni di euro in conto capitale.

Le spese relative al Funzionamento ammontano a 15,4 milioni di euro, con un incremento di 0,9 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010.Il capitolo di maggior rilevanza è il cap. 1227 (Somme destinate a garantire la sicurezza del sistema ferroviario nazionale da attribuire all’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie) con uno stanziamento di 11,9 milioni di euro, invariato rispetto all’assestamento 2010.Si segnala poi il cap. 1150 (Competenze fisse e accessorie al personale al netto dell’imposta regionale sulle attività produttive),con uno stanziamento di 3 milioni di euro e un incremento, rispetto all’assestamento 2010, di 1,3 milioni di euro.

Le spese relative agli Interventi ammontano a 0,3 milioni di eurosul cap. 1350 (Quota a carico dell'Italia della spesa riguardante la delegazione italo - svizzera per il Sempione. Concorso al comitato permanente del congresso internazionale ferroviario residente in Bruxelles e ad altre organizzazioni ed enti per attività svolte nel campo dei trasporti), invariato rispetto all’assestamento 2010.

Le spese relative agli Investimenti ammontano a 32,5 milioni di euro, ridotte di 6,3 rispetto al dato assestato 2010 e quasi interamente appostate sul cap. 7301 (Fondo la contribuzione agli investimenti per lo sviluppo del trasporto merci per ferrovia, con particolare riferimento al trasporto combinato e di merci pericolose ed agli investimenti per le autostrade viaggianti).

 

Il Programma 2.6 prevede spese per 1.075,8 milioni di euro, dei quali 514,6 milioni di euro di parte corrente e 561,2 milioni di euro in conto capitale.

Le spese relative al Funzionamento ammontano a 10,3 milioni di euro, con una riduzione di 0,3 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010. Il capitolo di importo più elevato è, come sempre, quello relativo alle retribuzioni del personale: cap. 1664(Competenze fisse ed accessorie al personale al netto dell’imposta regionale sulle attività produttive), con uno stanziamento di 8,2 milioni di euro e un incremento di 4,3 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010, anche per il trasporto delle risorse precedentemente allocate sul cap. 1671 (Oneri sociali a carico dell’amministrazione sulle retribuzioni corrisposte ai dipendenti), che risulta privo di stanziamenti per il 2011.

Le spese relative agli Interventi ammontano a 504,2 milioni di euro, con un aumento di 179,1 milioni di euro rispetto dal dato assestato 2010. I capitoli di maggior rilevanza sono:

§      il cap. 1380 (Manutenzione, riparazione d illuminazione dei porti di I e II categoria – I classe – e delle opere marittime, manutenzione e riparazione delle opere edilizie in servizio dell’attività tecnica, amministrativa e di polizia dei porti), con uno stanziamento di 1,1 milioni di euro, invariato rispetto all’assestamento 2010. Il capitolo faceva parte fino al 2010 della missione 14 infrastrutture (Programma 1.3 della tabella 10: Infrastrutture portuali ed aeroportuali);

§      il cap. 1800 (Contributi alle imprese armatoriali per la riduzione degli oneri finanziari), con uno stanziamento di 47,1 milioni di euro, ridotto di 0,2 milioni di euro rispetto al dato assestato per il 2010;

§      il cap. 1850 (Spese di funzionamento del Centro internazionale radio – medico C.I.R.M.), con uno stanziamento 72.415 euro, con un decremento pari a 0,65 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010. La riduzione dello stanziamento è stata effettuata ai sensi dell’art. 23, co. 3, della legge n. 196/2009.[19] Il capitolo è esposto in tabella C del disegno di legge di stabilità (A.C. 3778) con uno stanziamento di 72 mila euro per ciascuno degli anni 2011-2013;

§      il cap. 1851 (Spese di natura obbligatoria del Centro internazionale radio – medico C.I.R.M.), con uno stanziamento di 0,3 milioni di euro. Il capitolo è stato istituito in attuazione del già citato art. 52, co. 1, della legge n. 196/2009 e reca le spese di natura obbligatoria che, nel precedente esercizio finanziario, erano stanziate sul cap. 1850;

§      il cap. 1870 (Contributo alla spesa sostenuta dall’INPS in conseguenza del riconoscimento, agli effetti delle prestazioni dallo stesso erogate ai propri iscritti, dei periodi di servizio militare e di navigazione mercantile, nonché di quelli valutabili come tali, non coperti da contribuzione), con uno stanziamento di 1,1 milioni di euro, invariato rispetto all’assestamento 2010;

§      il cap. 1880 (Sgravi contributivi e fiscali a favore delle imprese armatoriali), che autorizza spese per 255,6 milioni di euro, con un incremento di 179,6 milioni di euro. La variazione, relativa a crediti d’imposta e sgravi contributivi in favore di talune imprese armatoriali, adegua lo stanziamento agli effettivi trasferimenti previdenziali ed assistenziali all’INPS;

§      il cap. 1960 (Sovvenzioni, contributi di avviamento ed erogazioni per ripianamento degli oneri derivanti dalla ristrutturazione dei servizi alle società assuntrici di servizi marittimi e compensi per speciali trasporti con carattere postale e commerciale),con uno stanziamento di 181,4 milioni di euro,sostanzialmente invariato rispetto all’assestamento 2010;

§      il cap. 1970 (Spese di esercizio per gestioni di servizi di navigazione lacuale. Anticipazioni di spese per provvedimenti di ufficio), con uno stanziamento di 16,8 milioni di euro, invariato rispetto al dato 2010.

 

Le spese relative agli Investimenti ammontano a 561,2 milioni di euro, con un incremento di 9,2 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010. I principali stanziamenti si trovano sui seguenti capitoli:

§      il cap. 7261 (Costruzioni a opera dello Stato di opere relative ai porti di prima e seconda categoria – prima classe – nonché di quelle edilizie in servizio dell’attività tecnica, amministrativa e di polizia dei porti – difesa di spiagge – spese per la costruzione, sistemazione e completamento di infrastrutture intermodali ed escavazioni marittime) con uno stanziamento di 78,1 milioni di euro e una riduzione di 4,9 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010. Il capitolo in questione faceva parte fino al 2010 della missione 14 infrastrutture (Programma 1.3: Infrastrutture portuali ed aeroportuali);

§      il cap. 7262 (Lavori di riparazione e ricostruzione di opere marittime danneggiate dalle mareggiate, salvo quelle di competenza regionale) che autorizza spese per 2,9 milioni di euro, con una riduzione di 0,1 milioni di euro rispetto al dato assestato del 2010. Il capitolo in questione faceva parte fino al 2010 della missione 14 infrastrutture (Programma 1.3);

§      il cap. 7265 (Somma da assegnare all’autorità portuale di Venezia per gli interventi relativi all’escavazione ed alla manutenzione dei canali navigabili) con uno stanziamento pari a 4,8 milioni di euro, invariato rispetto al dato 2010. Anche questo capitolo faceva parte fino al 2010 della missione 14 infrastrutture (Programma 1.3);

§      il cap. 7267 (Somma da assegnare all’autorità portuale di Genova per la realizzazione di programmi di razionalizzazione e valorizzazione delle aree interessate dalla chiusura delle lavorazioni siderurgiche a caldo) con uno stanziamento di 9,7 milioni di euro, invariato rispetto all’assestamento 2010. Il capitolo in questione faceva parte fino al 2010 della missione 14 infrastrutture (Programma 1.3);

§      il cap. 7273 (Somma da assegnare dall’azienda speciale del porto di Chioggia per opere portuali), con uno stanziamento di 0,8 milioni di euro, invariato rispetto al dato assestato del 2010. Il capitolo in questione faceva parte fino al 2010 della missione 14 infrastrutture (Programma 1.3);

§      il cap. 7274 (Spese per la realizzazione di opere infrastrutturali di ampliamento, ammodernamento e riqualificazione dei porti), che autorizza spese per 215,6 milioni di euro, invariato rispetto all’assestamento 2010. Il capitolo in questione faceva parte fino al 2010 della missione 14 infrastrutture (Programma 1.3);

§      il cap. 7601 (Contributi per la costruzione, trasformazione e grande riparazione navale), che autorizza spese per 107,6 milioni di euro, sostanzialmente invariato rispetto all’assestamento 2010;

§      il cap. 7602 (Contributi alle imprese di costruzione e di riparazione navale volti a rendere più efficiente l’organizzazione produttiva, a razionalizzare l’assetto impiantistico e a migliorare le condizioni di lavoro), con uno stanziamento di 1,2 milioni di euro e una riduzione di 0,9 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010;

§      il cap. 7607 (Anticipazioni sulle rate di contributi sul credito navale alle imprese armatoriali), con uno stanziamento di 29,8 milioni di euro e una riduzione di 65 mila euro rispetto al dato assestato del 2010;

§      il cap. 7609 (Contributi per la demolizione di navi cisterna), con uno stanziamento di 10,8 milioni di euro, invariato rispetto all’assestamento 2010;

§      il cap. 7631 (Fondo perequativo per le autorità portuali), con uno stanziamento di 50 milioni di euro ed un aumento di 27,3 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010. Il capitolo, fino al 2010, faceva parte del Programma 2.2 Servizi portuali;

§      il cap. 7697 (Spese di carattere patrimoniale per il funzionamento dei servizi di navigazione lacuale non di competenza delle regioni): reca uno stanziamento di 5,2 milioni di euro, con una riduzione di 0,3 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010;

§      il cap. 7700 (Spese per la realizzazione del sistema idroviario padano-veneto), con uno stanziamento di 43,2 milioni di euro, invariato rispetto all’assestamento 2010. Il capitolo faceva parte, fino al 2010, del Programma 2.2. Servizi portuali;

 

Il Programma 2.7 autorizza spese per 1.340,7 milioni di euro, dei quali 498,1 milioni di euro di parte corrente e 842,6 milioni di euro in conto capitale.

Le spese di Funzionamento ammontano a 4,5 milioni di euro. Il capitolo di importo più elevato è il cap. 1177 (Competenze fisse a accessorie al personale al netto dell’imposta regionale sulle attività produttive), con uno stanziamento di 3,8 milioni di euro, aumentato di 0,5 milioni di euro rispetto al 2010, anche per il trasporto delle risorse precedentemente allocate sul cap. 1288 (Oneri sociali a carico dell’amministrazione sulle retribuzioni corrisposte ai dipendenti), che risulta privo di stanziamenti per il 2011.

Le spese relative agli Interventi ammontano a 493,6 milioni di euro, con un incremento di 187,8 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010. Si segnalano i seguenti capitoli:

§      il cap. 1302 (Spese di esercizio per gestioni di ferrovie. Anticipazione di spese per provvedimenti di ufficio), con uno stanziamento di 35 milioni di euro e un decremento di 60,4 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010;

§      il cap. 1311 (Concorso dello stato alla copertura dei disavanzi di esercizio delle aziende esercenti servizi di trasporto pubblico locale di competenza delle regioni a statuto ordinario), con uno stanziamento di 100,7 milioni di euro, invariato rispetto al dato assestato 2010;

§      il cap. 1312 (Contributi per gli oneri per capitale ed interessi derivanti dall’ammortamento dei mutui contratti dalle aziende esercenti servizi ferroviari e servizi ad impianti fissi in gestione commissariale governativa ed in regime di concessione) con uno stanziamento di 93 milioni di euro, invariato rispetto all’assestamento 2010;

§      il cap. 1314 (Somme relative al finanziamento del rinnovo contrattuale del settore del trasporto pubblico locale), per cui non erano state previste spese nell’assestamento 2010, con uno stanziamento di 248,2 milioni di euro. La variazione è proposta per tenere conto dei trasferimenti alle regioni a statuto ordinario;

§      il cap. 1325 (Sovvenzioni per l’esercizio di ferrovie, tramvie extraurbane, funivie ed ascensori in servizio pubblico ed autolinee non di competenza delle regioni), con uno stanziamento di 11,6 milioni di euro, sostanzialmente invariato rispetto all’assestamento 2010;

§      il cap. 1342 (Rimborso all’INPS delle minori entrate derivanti dalla riduzione delle aliquote contributive a carico dei dipendenti delle aziende esercenti pubblici servizi di trasporto), che reca uno stanziamento di 5,2 milioni di euro, invariato rispetto all’assestamento 2010.

Le spese relative agli Investimenti ammontano a 842,6 milioni di euro, con una riduzione di 236,1 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010. Gli stanziamenti di maggiore rilevanza sono allocati sui seguenti capitoli:

§      il cap. 7137 (Fondo comune per il rinnovo impianti fissi e materiale rotabile delle ferrovie in regime di concessione ed in gestione governativa), con uno stanziamento di 4 milioni di euro, ridotto di 2,9 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010;

§      il cap. 7141 (Concessione di contributi per capitale e interessi derivanti dall’ammortamento dei mutui garantiti dallo Stato che le ferrovie in regime di concessione e in gestione commissariale governativa possono contrarre per la realizzazione degli investimenti) con uno stanziamento di 342,4 milioni di euro e una riduzione di 13,9 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010;

§      il cap. 7241 (Contributi per l’acquisto e la sostituzione di autobus, nonché per l’acquisto di altri mezzi di trasporto pubblico di persone), con uno stanziamento di 155,8 milioni di euro e un decremento di 123,1 milioni di euro rispetto al dato assestato per il 2010. La riduzione è collegata all’art. 14, co. 2, del D.L. n. 78/2010, il quale ha riformato il sistema di finanziamento del trasporto pubblico locale;[20]

§      il cap. 7254 (Fondo per la promozione e il sostegno allo sviluppo del trasporto pubblico locale),[21] con uno stanziamento di 37,6 milioni di euro, ridotto di 72,4 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010. Anche in questo caso la riduzione è collegata al citato art. 14, co. 2, del D.L. n. 78/2010, che ha riformato il sistema di finanziamento del trasporto pubblico locale. Il capitolo è esposto in tabella E del disegno di legge di stabilità 2010 (A.C. 3778), con un stanziamento di 37,6 milioni di euro per il 2011;

§      il cap. 7403 (Concorso dello stato alla spesa per la realizzazione di sistemi di trasporto rapido di massa a guida vincolata e di tranvie veloci nelle aree  urbane) con uno stanziamento di 202,9 milioni di euro, invariato rispetto al dato assestato 2010;

§      il cap. 7404 (Contributi per capitale ed interessi derivanti dall'ammortamento dei mutui garantiti dallo Stato contratti per la realizzazione di sistemi ferroviari passanti, di collegamenti ferroviari con aree aeroportuali, espositive ed universitarie, di sistemi di trasporto rapido di massa e di programmi urbani integrati) con uno stanziamento di 79,6 milioni di euro, ridotto di 1,6 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010;

§      il cap. 7406 (Spese per la realizzazione delle infrastrutture per la mobilità al servizio della Fiera di Verona, di Foggia e di Padova), con uno stanziamento di 3 milioni di euro, invariato rispetto all’assestamento 2010;

§      il cap. 7407 (Spese per la realizzazione delle infrastrutture per la mobilità al servizio della Fiera del Levante di Bari), con uno stanziamento di un milione di euro, invariato rispetto all’assestamento 2010;

§      il cap. 7411 (Spese per la progettazione e l’avvio delle linee metropolitane della città di Bologna e Torino), per cui nell’assestamento 2010 era previsto uno stanziamento di 10 milioni di euro, è stato soppresso, per esaurimento degli effetti della norma istitutiva;[22]

§      il cap. 7413 (Concorso dello Stato nella spesa per la realizzazione di interventi relativi a linee metropolitane, anche con sistemi innovativi, e parcheggi a favore di comuni, di consorzi pubblici per i servizi di trasporto o di società), con uno stanziamento di 7,2 milioni di euro, ridotto di 7,2 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010;

§      il cap. 7415 (Spese per la realizzazione delle infrastrutture per la mobilità al servizio delle Fiere di Bari, Verona, Foggia e Padova) con uno stanziamento di 1,5 milioni di euro, ridotto di 5 milioni rispetto all’assestamento 2010. Parte di tale riduzione (4,35 milioni di euro) è stata operata ai sensi del citato art. 23, co. 3, della legge n. 196/2009;

§      il cap. 7580 (Fondo per il finanziamento degli interventi a favore della mobilità ciclistica), con uno stanziamento di 7,7 milioni di euro, invariato rispetto al bilancio di previsione e all’assestamento 2010.

 

 

Gli stanziamenti relativi alla Missione 13 – Diritto alla mobilità presenti nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze sono interamente ricompresi nel Programma 13.8 – Sostegno alla sviluppo del trasporto (corrispondente al programma 9.1 della Tabella 2) ed ammontano a4.873,3 milioni di euro, dei quali 2.036,9 di parte corrente e 2.836,4 in conto capitale, con una riduzione,rispetto al dato assestato 2010, pari a540,3milioni di euro.

Tra gli stanziamenti di parte corrente, interamente ricompresi tra gli Interventi, si segnalano i seguenti capitoli:

§      cap. 1711 (Concorso statale nel pagamento degli interessi derivanti da mutui contratti dei comuni impegnati nella ricostruzione di sistemi ferroviari passanti). Il capitolo in questione, che per l’anno 2010 autorizzava spese per 1,75 milioni di euro, è stato soppresso, non prevedendosi spese per tale titolo;

§      cap. 1723 (Spese di funzionamento dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo), con uno stanziamento di 0,4 milioni di euro, con una riduzione pari a 2,2 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010. Si fa presente che tale capitolo risulta esposto nella tabella C del disegno di legge di stabilità (A.C. 3778) con la medesima dotazione;

§      cap. 1725 (Spese di natura obbligatoria dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo), con uno stanziamento di 1,5 milioni di euro. Il capitolo è stato istituito in attuazione del già citato art. 52, co. 1, della legge n. 196/2009 e reca le spese di natura obbligatoria che, nello scorso anno finanziario, erano stanziate sul cap. 1723;

§      cap. 1890 (Somma da erogare all’ENAV S.p.A. per il pagamento dei servizi reso in condizioni di non remunerazione in applicazione del contratto di servizio), con uno stanziamento di102,2 milioni di euro,con un incremento di 52 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010. La variazione tiene conto del maggior onere sostenuto dall’ENAV per il servizio di assistenza al volo negli aeroporti minori e dell’abbattimento della tariffa di terminale per i voli nazionali e comunitari.

Tra le spese di parte corrente sono inoltre presenti quattro capitoli (cap. 1540, cap. 1541, cap. 1542 e cap. 1543) relativi a somme da corrispondere all’impresa Ferrovie dello stato S.p.A. a fronte degli obblighi di servizio ad essa spettanti. Tali capitoli recano attualmente i seguenti stanziamenti:

§      cap. 1540 (Somma da corrispondere all’impresa Ferrovie dello Stato S.P.A. per i servizi offerti in relazione ai contratti di servizio e di programma, da destinare alle Regioni a statuto speciale e in attuazione del federalismo amministrativo): 682,9 milioni di euro, con uno stanziamento invariato rispetto al dato assestato 2010;

§      cap. 1541 (Somma da corrispondere all’impresa Ferrovie dello Stato S.P.A., o a società dalla stessa controllate, in relazione agli obblighi di esercizio nell’infrastruttura nonché all’obbligo di servizio pubblico via mare tra terminali ferroviari): 975,4 milioni di euro, con uno stanziamento invariato rispetto al dato assestato 2010;

§      cap. 1542 (Somma da corrispondere all’impresa Ferrovie dello Stato S.P.A., o a società dalla stessa controllate, in relazione agli obblighi tariffari e di servizio per il trasporto viaggiatori di interesse nazionale): 133 milioni di euro, con uno stanziamento invariato rispetto al dato assestato 2010;

§      cap. 1543 (Somma da corrispondere all’impresa Ferrovie dello Stato S.P.A., o a società dalla stessa controllate, in relazione agli obblighi tariffari e di servizio per il trasporto merci): 128,4 milioni di euro,con uno stanziamento invariato rispetto al dato assestato 2010.

Fra gli stanziamenti in conto capitale (Investimenti), rientrano nelle competenze della IX Commissione i seguenti capitoli:

§      cap. 7028 (Somma da erogare per la ricapitalizzazione della società Fincantieri – Cantieri navali S.p.A.), con uno stanziamento di 18,1 milioni di euro, senza variazioni rispetto al dato assestato 2010;

§      cap. 7060 (Concorso nel pagamento delle annualità dei mutui contratti dai comuni, dai consorzi pubblici per i servizi di trasporto e dalle società a prevalente capitale pubblico con la cassa depositi e prestiti, per la realizzazione degli interventi relativi a linee metropolitane anche con sistemi innovativi e a parcheggi), che autorizza spese per 30 milioni di euro, senza variazioni rispetto al dato assestato 2010;

§      cap. 7122 (Contributi in conto impianti da corrispondere all’impresa Ferrovie dello Stato S.p.A. per la realizzazione di un programma di investimenti per lo sviluppo e ammodernamento delle infrastrutture ferroviarie), con un’autorizzazione di spesa di 2.086 milioni di euro, con un decremento, rispetto all’assestamento 2010, di 299,3 milioni di euro. Tale capitolo risulta, inoltre, esposto nella tabella E, allegata al disegno di legge di stabilità (A.C. 3778), in attuazione dell’articolo 1, comma 86, della legge n. 266/2005 (legge finanziaria per il 2006), con stanziamenti 2.086 milioni di euro per il 2011, 2.100,7 per ciascuno degli anni 2012 e 2013 e 2.015,4 per il 2014 e anni successivi;

§      cap. 7123 (Contributi in conto impianti da corrispondere all’impresa Ferrovie dello Stato S.p.A. per la realizzazione di opere specifiche), con uno stanziamento di 2,6 milioni di euro, senza variazioni rispetto all’assestamento 2010;

§      cap. 7124 (Contributi quindicennali concessi a Ferrovie dello stato Spa per la prosecuzione degli interventi relativi al “Sistema di alta velocità/alta capacità” delle linee AV/AC Torino-Milano-Napoli e rete tradizionale), con uno stanziamento di 600 milioni di euro, pari a quello previsto dal dato assestato 2010, in attuazione dell’articolo 1, comma 964, della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria per il 2007), la quale ha stanziato, per la linea AV/AC Torino-Milano-Napoli, 1.600 milioni di euro per il 2009, 400 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2010 al 2021 (i suddetti importi sono riportati anche nella tabella E, allegata al disegno di legge di stabilità per il 2011)[23];

§      cap. 7218 (Oneri per capitale ed interessi per l’ammortamento dei mutui contratti dalla regioni per gli investimenti nel settore del trasporto pubblico locale), con uno stanziamento di 15 milioni di euro, con una riduzione di 37 milioni di euro rispetto all’assestamento 2009;

§      cap. 7350 (Annualità quindicennali per la realizzazione di opere funzionali al progetto Malpensa 2000), con uno stanziamento di 15,5 milioni di euro, invariato rispetto al dato assestato 2010.

 

Il cap. 7120 (Fondo per gli investimenti del Gruppo Ferrovie dello Stato), che recava, nelle previsioni assestate per il 2009, uno stanziamento di 960 milioni di euro, in attuazione dell’articolo 25, comma 1, del D.L. n. 185/2008[24], reca ora un importo di 720 milioni di euro in conto residui.

 

Missione n. 7 – Ordine pubblico e sicurezza

Nell’àmbito della Missione n. 7 (corrispondente al n. 4 della Tabella 10), è interamente iscritto nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti il Programma 7.7 (corrispondente al n. 4.1 della Tabella 10) – Sicurezza e controllo nei mari, nei porti e sulle coste, con uno stanziamento di competenza complessivo di726,7 milioni di euro(+ 14,9 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010),di cui 619,3 milioni di euro di spese correnti e 107,4 milioni di euro in conto capitale.

La tabella sottostante contiene le previsioni triennali per il programma 7.7, evidenziando un andamento crescente tra il 2010 e il 2013.


Programma 7.7 – Sicurezza e controllo nei mari, nei porti e sulle coste

Programma

2010 A

2011 B

2012 B

2013 B

7.7 Sicurezza e controllo nei mari, nei porti e sulle coste

 

711,8

 

726,7

 

714,4

 

717,7

(stanziamenti di competenza – milioni di euro)

A = Assestamento; B = Bilancio di previsione triennale

Eventuali incongruenze sono dovute agli arrotondamenti

 

Le spese di Funzionamento ammontano a 610 milioni di euro. I capitoli di maggiore rilevanza sono: il cap. 2043 (Stipendi, assegni ed altre indennità mensili previste per legge al personale militare, al netto dell’imposta regionale sulle attività produttive e degli oneri sociali a carico dell’amministrazione), con 377,8 milioni di euro, che registra un incremento di 7,7 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010, e il cap. 2050 (Oneri sociali a carico dell’Amministrazione sulle retribuzioni corrisposte al personale militare), con 112,6 milioni di euro, che registra un incremento di 2,9 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010.

Ulteriori stanziamenti di parte corrente, per un importo di 7,6 milioni di euro, sono allocati negli Oneri comuni di parte corrente, cap. 2309 (Trattamenti provvisori di pensione ed altri assegni fissi non pagabili a mezzo di ruoli di spesa fissa), invariato rispetto al dato assestato 2010.

Lo stanziamento di 107,4 milioni di euro in conto capitale è interamente allocato negli Investimenti i cui capitoli di maggiore rilevanza sono:

§      il cap. 7838 (Spese per la realizzazione del sistema integrato per il controllo del traffico marittimo e le emergenze in mare, denominato VTMIS – Vessel Traffic Management Information System), con 18,2 milioni di euro, invariato rispetto all’assestamento 2010;

§      il cap. 7840 (Spese per la realizzazione di un programma concernente la progettazione di piattaforme per unità navali di futura generazione), con 2,6 milioni di euro, invariato rispetto al dato assestato del 2010;

§      il cap. 7841 (Contributo quindicennale per l’adeguamento della componente aeronavale del corpo delle Capitanerie di porto – Guardia costiera), con 4 milioni di euro, invariato rispetto all’assestamento 2010;

§      il cap. 7847 (Spese per l’adeguamento della componente navale con unità atte ai compiti di vigilanza e soccorso), con 20,5 milioni di euro, invariato rispetto all’assestamento 2010;

§      il cap. 7848 (Spese per la costruzione di unità navali per la vigilanza a tutela degli interessi nazionali al di là del limite esterno del mare territoriale), con 18,1 milioni di euro, senza variazioni rispetto al dato assestato per il 2010;

§      il cap. 7849 (Spese per l’adeguamento della componente aerea con velivoli atti ai compiti di vigilanza, ricerca e soccorso), con 5,2 milioni di euro, invariato rispetto all’assestamento 2010;

§      il cap. 7853 (Spese per lo sviluppo della componente aeronavale e dei sistemi di comunicazione del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia costiera) con uno stanziamento di 36,5 milioni di euro e un incremento di 21,3 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010. Questo capitolo è esposto in tabella E del disegno di legge di stabilità (A.C. 3778), in attuazione dell’articolo 2, comma 99, della legge n. 244/2007 (legge finanziaria 2008) con uno stanziamento di 10,43 milioni di euro per l’anno 2011.[25]

 

 

Missione n. 17 – Ricerca e innovazione

Nell’àmbito della Missione n. 17 (corrispondente al n. 5 della Tabella 10), è interamente iscritto nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti il Programma 17.6 (corrispondente al n. 5.1 della Tabella 10) – Ricerca nel settore dei trasporti, con uno stanziamento di competenza complessivodi 4,3 milioni di euro, con una riduzione di 8,1 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010, di cui 13.741 euro di parte corrente, con una riduzione rispetto alle previsioni assestate per il 2010 di 7 milioni di euro,e 4,3 milioni di euro in conto capitale, con una riduzione di 1,2 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate per il 2010.

La tabella sottostante contiene le previsioni triennali per il programma 17.6. Si segnala una forte riduzione degli stanziamenti tra il 2010 e il 2011, con un leggero incremento nei successivi anni 2012 e 2013.

Programma 17.6 – Ricerca nel settore dei trasporti

Programma

2010 A

2011 B

2012 B

2013 B

17.6 Ricerca nel settore dei trasporti

 

12,5

 

4,3

 

5,2

 

5,2

(stanziamenti di competenza – milioni di euro)

A = Assestamento; B = Bilancio di previsione triennale

Eventuali incongruenze sono dovute agli arrotondamenti

 

Le spese di parte corrente sonointeramente allocate negli Interventi, facente capo al Dipartimento per i trasporti e la navigazione ed i sistemi informativi e statistici. In tale ambito è presenti il capitolo: il cap. 1962 (Spese destinate al settore della nautica da diporto per il finanziamento di programmi di studio e ricerca),con uno stanziamento di 13.741 euro, ridotto di 0,2 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010.

Si segnala che il cap. 1801 (Contributo all’Istituto nazionale per studi ed esperienze di architettura navale - INSEAN), che prevedeva uno stanziamento di 6,8 milioni di euro per il 2010, è stato soppresso. Questo perché, come previsto dall’articolo 7, comma 21, del D.L. 31 maggio 2010, n. 78, l’INSEAN è stato soppresso.

 

Lo stanziamento di 4,3 milioni di euro in conto capitale relativo agli Investimenti è quasi interamente allocato sul cap. 7618: (Contributo all’Istituto nazionale per studi ed esperienze di architettura navale - INSEAN e al Centro per gli studi di tecnica navale – CETENA, nel quadro della disciplina comunitaria per gli aiuti di Stato alla ricerca e sviluppo),con uno stanziamento di 4,28 milioni di euro,ridotto di 1,2 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010.

 

 


Dipartimento per le Comunicazioni

Premessa

Il Ministero delle Comunicazioni è stato oggetto di progressivi interventi normativi succedutisi dal 1994 ad oggi che hanno modificato l’assetto originario dell’ex Ministero delle Poste e Telecomunicazioni. Soppresso a seguito della riorganizzazione dei Ministeri operata dal D.Lgs. n. 300/1999[26] (che ne aveva inizialmente previsto l'incorporazione nel Ministero delle attività produttive) il Ministero delle comunicazioni è stato ricostituito dall'articolo 6 del DL 217/2001[27], per l’esercizio difunzioni e compiti spettanti allo Stato in materia di poste, telecomunicazioni, reti multimediali, informatica, telematica, radiodiffusione sonora e televisiva, tecnologie innovative applicate al settore delle comunicazioni, con particolare riguardo per l'editoria, ad eccezione delle funzioni in materia di giornali e testate periodiche politici o di partito.

 

Da ultimo, in virtù dell’art. 1, comma 7, del D.L. 16 maggio 2008, n. 85[28], le funzioni del Ministero delle comunicazioni, con le inerenti risorse finanziarie, strumentali e di personale, sono state trasferite al Ministero dello sviluppo economico. Successivamente, il D.P.C.M. 24 giugno 2008 ha dettato le norme relative all’accorpamento delle strutture riguardanti il Ministero delle comunicazioni presso il Ministero dello sviluppo economico.

Analisi per missioni e programmi

Come indicato nel dossier 399/9/0, gli stanziamenti di competenza del bilancio 2011 del Dipartimento per le comunicazioni istituito presso il Ministero dello sviluppo economico rientrano nelle seguenti tre Missioni:

-            Missione n. 15 - Comunicazioni: 130,7 milioni di euro;

-            Missione n. 17 – Ricerca e innovazione: 9.2 milioni di euro;

-            Missione n. 18 – Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente: 1 milione di euro;

Missione 15 (Comunicazioni)

I principali interventi del Ministero dello sviluppo economico, con riferimento agli ambiti di competenza del Dipartimento per le comunicazioni, riguardano la missione 15 - Comunicazioni(corrispondente al n. 6 della Tabella 3) con 130,7 milioni di euro, con una riduzione, rispetto alle previsioni assestate 2010, di 21,5 milioni di euro. Le risorse sono destinate a realizzare i seguenti programmi:

§      Programma 15.5 (corrispondente al n. 6.1 della Tabella 3) – Pianificazione, regolamentazione, vigilanza e controllo delle comunicazioni elettroniche e radiodiffusione;

§      Programma 15.7 (corrispondente al n. 6.3 della Tabella 3) – Regolamentazione e vigilanza del settore postale;

§      Programma 15.8 (corrispondente al n. 6.7 della Tabella 3) – Servizi di comunicazione elettronica e di radiodiffusione.

Missione 15 – Comunicazioni

Programmi

2010 A

2011 B

2012 B

2013 B

15.5 Pianificazione, regolamentazione, vigilanza e controllo delle comunicazioni elettroniche e radiodiffusione

 

 

 

51,1

 

 

 

53,6

 

 

 

53,6

 

 

 

53,6

15.7 Regolamentazione e vigilanza del settore postale

 

3,3

 

3,7

 

3,7

 

3,7

15.8 Servizi di comunicazione elettronica e di radiodiffusione

 

97,8

 

73,4

 

92,9

 

92,9

Totale MSE

152,2

130,7

150,2

150,2

15.3 Servizi postali e telefonici (MEF)

 

764,6

 

756,7

 

514,3

 

514,3

Totale

916,8

887,4

664,5

667,5

(stanziamenti di competenza – milioni di euro)

A = Assestamento; B = Bilancio di previsione triennale

Eventuali incongruenze sono dovute agli arrotondamenti

 

Nella tabella sovrastante sono riportate le previsioni triennali per tutti i programmi della missione 15 – Comunicazioni. Dalla tabella si evince che gli stanziamenti complessivi sono destinati a diminuire tra il 2010 e il 2013, con una flessione più accentuata tra il 2011 e il 2012. Si evidenzia che gli stanziamenti di competenza del Ministero dello sviluppo economico si mantengono più stabili rispetto a quelli del Ministero dell’economia e delle finanze.

 

Passando all’analisi dei singoli programmi della Missione 15, si segnala che il Programma 15.5 prevede spese per 53,6 milioni di euro, dei quali 52,4 milioni di euro di parte corrente e 1,2 milioni di euro in conto capitale.

Le spese relative al Funzionamento ammontano a 47,3 milioni di euro, con un aumento di 3,1 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010. Il capitolo di maggior rilevanza è il cap. 2491 (Stipendi e altri assegni fissi al personale), con uno stanziamento di 41,9 milioni di euro, incrementato di 11,9 milioni di euro rispetto al 2010, anche per il trasporto delle risorse precedentemente allocate sul cap. 2497 (Oneri sociali a carico dell’amministrazione sulle retribuzioni corrisposte ai dipendenti), che risulta privo di stanziamenti per il 2011.

Gli Interventi prevedono spese per 5,1 milioni di euro, con una riduzione di 88.941 euro rispetto al dato assestato 2010.

Gli Investimenti prevedono uno stanziamento in conto capitale di 1 milione di euro, con una riduzione di 0,5 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010.

 

Il Programma 15.7 prevede spese per 3,7 milioni di euro, per la quasi totalità assorbite dalle spese di parte corrente e 4.930 euro in conto capitale.

Le spese relative al Funzionamento ammontano a 2,9 milioni di euro, con un incremento di 359.657 euro rispetto all’assestamento 2010. Il capitolo di maggior rilevanza è il cap. 3891 (Stipendi ed altri assegni fissi al personale), con uno stanziamento di 2,6 milioni di euro, incrementato di 0,8 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010. L’incremento è in parte dovuto al trasporto delle risorse precedentemente allocate sul cap. 3902 (Oneri sociali a carico dell’amministrazione sulle retribuzioni corrisposte ai dipendenti), che risulta privo di stanziamenti per il 2011.

Le spese per Interventi ammontano a 750.000 euro interamente assorbite dal cap. 1378 (concorso nella spesa dell’unione postale universale).

Gli Investimenti recano spese per 4.930 euro.

 

Il Programma 15.8 prevede spese per 73,4 milioni di euro, per la quasi totalità assorbite dalle spese di parte corrente, in prevalenza interventi, e 5.705 euro in conto capitale.

Le spese relative al Funzionamento ammontano a 6,8 milioni di euro, con un incremento di 1,2 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010. Il capitolo di maggior rilevanza è il cap. 2492 (Stipendi ed altri assegni fissi al personale), con uno stanziamento di 6,1 milioni di euro, incrementato di 2,1 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010. Si segnala il trasporto in questo capitolo delle risorse precedentemente allocate sul cap. 2503 (Oneri sociali a carico dell’amministrazione sulle retribuzioni corrisposte ai dipendenti), che risulta privo di stanziamenti per il 2011.

Gli Interventi recano spese per 66,6 milioni di euro, con un decremento di 25,6 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010. Lo stanziamento è suddiviso tra due capitoli:

§      cap. 3021 (Oneri per il servizio di trasmissione radiofonica delle sedute parlamentari), che autorizza spese per 9,9 milioni di euro, senza variazioni rispetto al dato assestato 2010;

§      cap. 3121 (Contributi e rimborso oneri sostenuti dalle emittenti radiofoniche e televisive in ambito locale), con uno stanziamento di 56,7 milioni di euro, ridotto di 25,6 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010.

Le spese per Investimenti ammontano a 5.075 euro.

 

Si segnala infine la soppressione del Programma 15.6 (corrispondente al n. 6.2 della tabella 3) Normazione, verifiche, certificazioni e sostegno allo sviluppo delle comunicazioni, che, nel bilancio 2010, recava esclusivamente spese per Funzionamento, pari a 2,5 milioni di euro.

 

Gli stanziamenti relativi alla Missione 15 – Comunicazioni presenti nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze nel Programma 15.3 – Servizi postali e telefonici (n. 11.1 della Tabella 2) ammontano a 756,7 milioni di euro, di cui 612 milioni di euro di parte corrente e 144,7 milioni di euro in conto capitale.

In particolare le spese per Interventi sono allocate su due capitoli:

§      cap. 1496 (Rimborso alle Poste Italiane spa degli oneri sostenuti per le agevolazioni tariffarie connesse allo svolgimento delle consultazioni elettorali), che autorizza spese per 18 milioni di euro, con una riduzione di 1,9 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010;

§      cap. 1502 (Somma da erogare alle Poste Italiane spa per i servizi offerti in convenzione allo Stato), con uno stanziamento di 594 milioni di euro, aumentato di 20,3 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010.

La nota relativa a questo capitolo precisa che la variazione è proposta in relazione alle minori esigenze connesse con la cessazione della spesa per il pagamento dei debiti pregressi dell’anno 2008, relativi alle tariffe agevolate per i prodotti editoriali (per un importo pari a - 222 milioni di euro) e per l’incremento occorrente per il ripiano dei debiti maturati nell’anno 2009 per la concessione delle medesime tariffe agevolate (per un importo di + 242 milioni di euro).

Le spese per Investimenti sono allocate sull’unico capitolo 7111 (Somme da erogare alle Poste Italiane spa per l’ammortamento complessivo o in conto capitale delle anticipazioni concesse dalla Cassa depositi e prestiti per il finanziamento di interventi di potenziamento, rinnovo e sviluppo dei servizi), che autorizza spese per 144,7 milioni di euro, con una riduzione di 26,3 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010.

 

Missione 17 (Ricerca e innovazione)

Nell’ambito della missione 17Ricerca e innovazione(corrispondente al n. 7 della Tabella 3), con riferimento alle competenze del Dipartimento per le comunicazioni, è previsto uno stanziamento di competenza pari a 9,2 milioni di euro con un incremento rispetto alle previsioni assestate 2010 di 0,6 milioni di euro. Tale importo risulta interamente assorbito dal Programma 17.18 (corrispondente al n. 7.3 della Tabella 3) – Innovazione Tecnologica e ricerca per lo sviluppo delle comunicazioni e della società dell’informazione.

Programma 17.18 – Innovazione tecnologica e ricerca per lo sviluppo delle comunicazioni e della società dell’informazione.

Programma

2010 A

2011 B

2012 B

2013 B

17.18 Innovazione tecnologica e ricerca per lo sviluppo delle comunicazioni e della società dell’informazione

 

8,5

 

9,2

 

9,2

 

9,2

(stanziamenti di competenza – milioni di euro)

A = Assestamento; B = Bilancio di previsione triennale

Eventuali incongruenze sono dovute agli arrotondamenti

 

Il Programma 17.18 prevede spese per 9,2 milioni di euro, dei quali 3,9 milioni di euro di parte corrente e 5,3 milioni di euro in conto capitale.

Le spese relative al Funzionamento ammontano a 3,9 milioni di euro, con un incremento di 0,6 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010. Il capitolo di maggior rilevanza è il cap. 4304 (Stipendi e altri assegni fissi al personale), con uno stanziamento di 3,4 milioni di euro, incrementato di 1,2 milioni di euro rispetto al 2010.

Per quanto riguarda gli Investimenti si prevede uno stanziamento di 5,3 milioni di euro, sostanzialmente immutato rispetto all’assestamento 2010, suddiviso tra i seguenti due capitoli:

§      il cap. 7220 (Spese per lo sviluppo ed il potenziamento della ricerca nel campo delle comunicazioni), con 3,1 milioni di euro;

§      il cap. 7931 (Spese per la ricerca scientifica), con 2,2 milioni di euro.

 

 

Missione 18 (Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente)

All’interno della Missione 18Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente(corrispondente al n. 8 della Tabella 3), con riferimento alle competenze del Dipartimento per le comunicazioni è previsto uno stanziamento pari a 1 milione di euro con una riduzione di 0,5 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate dell’anno finanziario 2010. Tale importo risulta integralmente assorbito dal Programma 18.10 (corrispondente al n. 8.1 della Tabella 3) – Prevenzione e riduzione dell’inquinamento elettromagnetico e impatto sui sistemi di comunicazione elettronica.

Programma 18.10 – Prevenzione e riduzione dell’inquinamento elettromagnetico e impatto sui sistemi di comunicazione elettronica.

Programma

2010 A

2011 B

2012 B

2013 B

18.10 Prevenzione e riduzione dell’inquinamento elettromagnetico e impatto sui sistemi di comunicazione elettronica

 

1,5

 

1,0

 

1,0

 

1,0

(stanziamenti di competenza – milioni di euro)

A = Assestamento; B = Bilancio di previsione triennale

Eventuali incongruenze sono dovute agli arrotondamenti

 

Le spese del Programma 18.10 sono per la quasi totalità di parte corrente e per 145.507 euro in conto capitale.

Le spese previste per il 2011 relative al Funzionamento ammontano a 0,84 euro, con una riduzione di 0,5 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010. Il capitolo di maggior rilevanza è rappresentato dal cap. 3335 (Stipendi e altri assegni fissi al personale), con uno stanziamento di 0,73 milioni di euro, ridotto di 0,2 milioni di euro rispetto al 2010.

Gli Interventi prevedono uno stanziamento di 18.834 euro (- 8.433 euro rispetto all’assestamento 2010).

Gli Investimenti prevedono uno stanziamento di 145.506 euro (- 50.989 euro rispetto all’assestamento 2010).

 


Le tabelle del disegno di legge di stabilità 2011

Nel presente capitolo sono esposti gli interventi contenuti nelle tabelle del disegno di legge finanziaria di interesse della IX Commissione.

Le tabelle A e B

Le tabelle A e B prevedono rispettivamente gli accantonamenti per il Fondo speciale di parte corrente e per il Fondo speciale in conto capitale, per il finanziamento dei provvedimenti di legge che saranno approvati nel corso dell'esercizio 2011.

Si ricorda che nel disegno di legge di stabilità 2011, come già nelle precedenti leggi finanziarie, l'indicazione delle voci da includere nel Fondo speciale di parte corrente e in conto capitale reca solo la menzione del Ministero interessato e del relativo accantonamento, senza precisazione del provvedimento (o dei provvedimenti) per cui viene disposto l'accantonamento.

 

La tabella A del disegno di legge di stabilità per il 2011 non prevede alcun accantonamento per il triennio 2011-2013 per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e per il Ministero delle sviluppo economico. Si evidenzia che, come si legge nella relazione illustrativa, lo stanziamento relativo al Ministero dell’economia e delle finanze (74,55 milioni di euro per il 2012 e 122,65 milioni di euro per il 2013) comprende le risorse necessarie per l’adozione del provvedimento A.C. 2184, recante “Misure per il sostegno dello sviluppo di sistemi di mobilità ad alta sostenibilità con impiego di idrogeno e carburanti ultrapuliti di nuova generazione di origine biologica”, attualmente all’esame della Commissione trasporti della Camera dei deputati.

 

Le tabella B reca accantonamenti per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti pari a 1.000 milioni di euro per ciascuno degli anni 2012 e 2013. La relazione illustrativa specifica che l’accantonamento è preordinato al finanziamento di opere ferroviarie.

La tabella C

La tabella C indica gli stanziamenti autorizzati in relazione a disposizioni di legge la cui quantificazione annua è demandata alla legge di stabilità.

La tabella C allegata al disegno di legge di stabilità per il 2011 reca quantificazioni riguardanti le seguenti leggi di interesse della IX Commissione:

 

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

§      Legge n. 721 del 1954, “Istituzione del fondo scorta per le Capitanerie di porto”,Programma 4.1 - Funzionamento - cap. 2121 (Anticipazioni alle Capitanerie di porto per sopperire alle momentanee deficienze di cassa): sono stanziati 5,383 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013;

§      Legge n. 267 del 1991 (articolo 2, comma 1), “Attuazione del piano nazionale della pesca marittima e misure in materia di credito peschereccio, nonché di conversione delle unità adibite alla pesca con reti da posta derivante”, Programma 4.1 – Funzionamento cap. 2179 (Manutenzione ed esercizio di mezzi operativi e spese per attrezzature tecniche, destinati alla vigilanza sulla pesca): sono stanziati 927.000 euro per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013;

§      Legge n. 549 del 1995 (articolo 1, comma 43), “Misure di razionalizzazione della finanza pubblica”, Programma 2.3 – Interventi cap. 1952 (Somme da erogare a enti, istituti, associazioni fondazioni ed altri organismi): sono stanziati 113.000 euro per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013;

§      D.Lgs. n. 250 del 1997, (articolo 7) ”Istituzione dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC)”, Programma 2.3 – Interventi cap. 1921 (Somme da trasferire all’Ente nazionale per l’aviazione civile): sono stanziati 10,236 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013;

§      D.L. n. 535 del 1996, convertito, con modificazioni dalla legge n. 647 del 1996 (articolo 3), “Disposizioni urgenti per i settori portuale, marittimo, cantieristico ed armatoriale, nonché interventi per assicurare taluni collegamenti aerei”, Programma 2.6 – Interventi cap. 1850 (Contributo al “Centro internazionale radio-medico C.I.R.M.”): sono stanziati 72.000 euro per ciascuno degli anni dal 2011 al 2013.

 

Ministero dell’economia e delle finanze

§      Legge n. 128 del 1998, articolo 23, “Disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dalla appartenenza dell’Italia alle Comunità europee”: Programma 9.1 – Interventi cap. 1723 (Spese di funzionamento dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo): sono stanziati 369.000 euro per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013;

§      Legge n. 67 del 1987, “Rinnovo della legge. 5 agosto 1981, n. 416, recante disciplina delle imprese editrici e provvidenze per l'editoria”: Programma 11.2 – Oneri comuni di parte correntecap. 2183 (Fondo occorrente per gli interventi dell'editoria) e Oneri comuni di conto capitale cap. 7742 (Fondo occorrente per gli investimenti del dipartimento dell'editoria): sono stanziati complessivamente 194,033 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013;

§      Legge n. 249 del 1997, “Istituzione dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e norme dei sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo”, Programma 11.2 – Interventi –cap. 1575 (Spese di funzionamento dell’ufficio per l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni): sono stanziati 167.000 euro per ciascuno degli anni 2011-2013.

La tabella D

La tabella D contiene le variazioni da apportare al bilancio a legislazione vigente a seguito della riduzione di autorizzazioni legislative di spesa di parte corrente precedentemente disposte.

La tabella D allegata al disegno di legge di stabilità per il 2011 non contiene variazioni per i settori di interesse della IX Commissione.

La tabella E

La tabella E contiene gli importi da iscrivere in bilancio in relazione alle autorizzazioni di spesa in conto capitale recate da legge pluriennali, ossia le leggi che hanno una durata determinata per più anni. Le autorizzazioni di spesa sono evidenziate per ciascuno degli anni del triennio 2011-2013 e successivi, questi ultimi in un'unica posta, con evidenziazione dei rifinanziamenti, delle riduzioni e delle rimodulazioni.

 

Nel disegno di legge di stabilità per il 2011, le rimodulazioni relative a provvedimenti finanziati di interesse per i settori di competenza della IX Commissione sono le seguenti:

 

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

§      Legge n. 244 del 2007, “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello stato (legge finanziaria 2008)”:

-       articolo 2, comma 99: Programma 4.1 – Investimenti – cap. 7853 (Spese per lo sviluppo della componente aeronavale e dei sistemi di comunicazione del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia costiera): sono stanziati 10,43 milioni di euro per il solo 2011;

§      D.L. n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008, “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria”:

-       articolo 63, comma 12: Programma 2.7 – Investimenti – cap. 7254 (Fondo per promuovere lo sviluppo del trasporto pubblico locale): sono stanziati 37,588 milioni di euro per il 2011;

§      D.L. n. 78 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 102 del 2009, “Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini”:

-       articolo 4-ter, comma 3: Programma 2.3 – Investimenti – cap. 7741 (Stanziamento in favore dell’ENAV S.p.A. per l’ammodernamento dell’infrastruttura e dei sistemi degli aeroporti di Brindisi, Comiso, Rimini, Roma Ciampino, Treviso Sant’Angelo e Verona Villafranca): sono stanziati 21,1 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011 e 2012;

§      Legge n. 120 del 2010 “Disposizioni in materia di sicurezza stradale”:

-       articolo 56, comma 2: Macroaggregato 2.1 – Investimenti – cap. 7339 (Spese per predisporre la dotazione strumentale necessaria alla raccolta e all’invio dei dati relativi all’incidentalità stradale ai fini dell’aggiornamento degli archivi ): per il 2011 sono stanziati 1,5 milioni di euro per competenza e 0,5 milioni di euro di cassa.

 

Ministero dell’economia e delle finanze

§      Legge n. 266 del 2005, “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello stato (legge finanziaria 2006)”:

-       articolo 1, comma 86: Programma 9.1 – Investimenti - cap. 7122 (Contributi in conto impianti da corrispondere all’impresa Ferrovie dello Stato S.p.A. per la realizzazione di un programma di investimenti per lo sviluppo e l’ammodernamento delle infrastrutture ferroviarie): sono stanziati 2.086,028 milioni di euro per il 2011, 2.100,716 per ciascuno degli anni 2012 e 2013 e 2.015,404 per il 2014 e anni successivi;

§      Legge n. 296 del 2006, “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello stato (legge finanziaria 2007)”:

-       articolo 1, comma 964: Programma 9.1 – Investimenti - cap. 7124 (Contributi quindicennali concessi a Ferrovie dello stato Spa per la prosecuzione degli interventi relativi al “Sistema di alta velocità/alta capacità” delle linee AV/AC Torino-Milano-Napoli e rete tradizionale): sono stanziati 400 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011-2021, per la prosecuzione degli interventi relativi al Sistema «Alta Velocità/Alta Capacità» della linea Torino-Milano-Napoli;

-       articolo 1, comma 975: Programma 9.1 – Investimenti - cap. 7124 (Contributi quindicennali concessi a Ferrovie dello stato Spa per la prosecuzione degli interventi relativi al “Sistema di alta velocità/alta capacità” delle linee AV/AC Torino-Milano-Napoli e rete tradizionale): sono stanziati 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011-2020 come contributi quindicennali per la prosecuzione degli interventi relativi al Sistema «Alta Velocità/Alta Capacità»;

-       articolo 1, comma 975: Programma 9.1 – Investimenti - cap. 7124 (Contributi quindicennali concessi a Ferrovie dello stato Spa per la prosecuzione degli interventi relativi al “Sistema di alta velocità/alta capacità” delle linee AV/AC Torino-Milano-Napoli e rete tradizionale): sono stanziati 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011-2021 come contributi quindicennali a copertura degli investimenti relativi alla rete tradizionale dell'infrastruttura ferroviaria nazionale.

 



[1]     A seguito di questa nuova configurazione, peraltro, il disegno di legge di stabilità – insieme al disegno di bilancio – viene presentato alle Camere entro la prima metà di ottobre e non più a fine settembre, come previsto nella disciplina previgente.

[2]     Previsto alla lettera i-ter) del comma 3 dell'articolo 11 della legge n. 468/1978.

[3]     Peraltro già inapplicata ai sensi di quanto previsto, in via sperimentale, dal co. 1-bis dell'art. 1 del D.L. n. 112/2008 (conv. L. 133/08) in relazione alla legge finanziaria per il 2009 e dal co. 21-ter, art. 23 del D. L. n. 78/2009 (conv. L. 102/09) per la legge finanziaria 2010.

[4]     Si ricorda che nella normativa previgente, tali importi venivano riepilogati, rispettivamente, nelle Tabelle A e B allegate alla legge finanziaria; analogamente, il testo in esame prevede l’esposizione di tali somme in “corrispondenti tabelle”.

[5]     Ai sensi dell’articolo 48, comma 1, del D.Lgs. n. 165 del 2001, concernente le disponibilità destinate alla contrattazione collettiva nelle amministrazioni pubbliche e la loro verifica.

[6]     Rispetto alla precedente procedura di correzione degli effetti finanziari, l’attuale procedura riguarda non più gli scostamenti fra oneri e coperture verificati su singole norme di legge, ma la necessità di riallineamento delle previsioni relative ad una legge rispetto agli obiettivi di finanza pubblica, fissati con la manovra triennale. La prima ipotesi, infatti (ossia la necessità di correggere gli scostamenti su singole norme), è ora considerata nell’ambito del meccanismo generale di copertura finanziaria delle leggi (articolo 17), in base al quale – nel caso di spese obbligatorie o vincolate – la clausola di salvaguardia predisposta per le previsioni di spesa deve avere carattere effettivo ed automatico.

[7]     Convertito con modificazioni nella legge n. 122/2010.

[8]    Nell’ambito della riorganizzazione del bilancio per missioni e programmi era stata tuttavia mantenuta, come unità di voto parlamentare, l’unità previsionale di base (denominata “macroaggregato”), codificata a seconda della natura della spesa.

[9]    Si ricorda che il budget economico è stato introdotto con la riforma del bilancio dello Stato del 1997, con l’introduzione della contabilità economica analitica per centri di costo, in aggiunta a quella finanziaria. Il principio fondamentale del sistema di contabilità economica è la rilevazione dei costi, intesa come valorizzazione monetaria dell’utilizzazione delle risorse, mentre la spesa, che caratterizza la contabilità finanziaria, è espressa dall’esborso monetario legato all’acquisizione delle risorse medesime. Quindi il Budget illustra i costi (valore dell’utilizzo effettivo delle risorse) che lo Stato prevede di sostenere nel corso dell’anno, in coerenza con gli stanziamenti finanziari (spesa per l’acquisizione di risorse e trasferimenti) approvati dal Parlamento. Finora il budget ha costituito un autonomo documento, trasmesso al Parlamento in modo separato rispetto al disegno di legge di bilancio (Doc. CLVIII).

[10]    Disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca.

[11]   Nella Relazione al disegno di legge di bilancio per il 2010 (A.S. 1791) era esposta, nella Tabella 13, l’analisi delle dotazioni finanziarie per missioni che evidenziava la quota di spesa “rimodulabile” e quella “non rimodulabile” di ciascuna missione, ai sensi dell’articolo 60, commi 2 e 3, del D.L. n. 112/2008. La Tabella metteva in evidenza come l’entità delle spese “rimodulabili” rappresentasse circa il 4% della spesa finale del bilancio dello Stato.

[12]   spese di funzionamento, interventi, trattamenti di quiescenza e altri trattamenti integrativi o sostitutivi, oneri del debito pubblico, oneri comuni di parte corrente, investimenti e oneri comuni in conto capitale.

[13]   Si segnala che, oltre alla Missione 34 (Debito pubblico) che comprende il programma Rimborsi del debito statale (pari a circa 209.824 milioni di euro), altre Missioni comprendono quote del rimborso del debito pubblico. Esse sono: la Missione 3 (Relazioni con le autonomie territoriali) nello stato di previsione del Ministero dell’interno, con una quota di rimborso, nel 2011, pari a 11 milioni; la Missione 7 (Ordine pubblico) nello stato di previsione del Ministero dell’interno, con una quota di rimborso pari a 104 milioni di euro; la Missione 21 (Tutela beni culturali), nello stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali, con una quota di rimborso pari a 9 milioni; la Missione 28 (Sviluppo territoriale), nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, con una quota di 36 milioni.

 

[14]   Approvate, rispettivamente, nelle sedute del 13 ottobre 2010 dall’Assemblea della Camera e del 19 ottobre dal Senato.

[15]    Nella tabella 2 (Ministero dell’economia e delle finanze) si trova il rimanente Programma 13.8, Sostegno allo sviluppo del trasporto, con una dotazione di competenza di 4.873,3 milioni di euro.

[16]    La citata disposizione della legge n. 196/2009 prevede che nella tabella C allegata alla legge di stabilità siano espunte le spese aventi natura obbligatoria, i cui importi sono corrispondentemente riallocati nel disegno di legge di bilancio, attraverso l’istituzione di appositi capitoli di spesa.

[17]    Il citato comma 232 ha autorizzato la spesa di 77 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2008-2010.

[18]    I 15 milioni di euro previsti per il 2010 sono stati inseriti in sede di approvazione dell’assestamento del bilancio 2010 (legge n. 158/2010) e si riferiscono al completamento degli interventi di sostegno agli investimenti attuati dalle imprese di autotrasporto, disposto dal D.M. 25 marzo 2010 (G.U. n. 93/2010).

[19]    Il citato articolo 23, co. 3, consente di effettuare, con il disegno di legge di bilancio, e per motivate esigenze, la rimodulazione in via compensativa delle dotazioni finanziarie relative ai fattori legislativi, nel rispetto dei saldi di finanza pubblica. Le rimodulazioni possono essere effettuate all'interno di un programma o tra programmi di ciascuna missione, ma è precluso l'utilizzo di stanziamenti di conto capitale per finanziare spese correnti. Di tali rimodulazioni viene dato conto in apposito allegato dello stato di previsione (allegato 1).

[20]    Il citato articolo 14 ha abrogato la normativa (art. 1 della legge n. 244/2007) che avrebbe trasformato, a decorrere dal 2011, i trasferimenti statali per il trasporto pubblico locale in compartecipazione al gettito dell'accisa sul gasolio per autotrazione.

[21]    Il Fondo è stato istituito dall’articolo 1, comma 304, della legge n. 244/2007 (legge finanziaria 2008), con una dotazione di 113 milioni di euro per il 2008, 130 per il 2009 e 100 per il 2010; per gli anni successivi l’entità dello stanziamento è demandata alla legge finanziaria.

[22]    L’art. 2, co. 255, della legge n. 244/2007 (legge finanziaria 2008), come modificata dal D.L. n. 93/2008, aveva concesso un finanziamento di complessivi 10 milioni di euro per il solo anno 2010.

[23]    Nella tabella E, per il cap. 7124, sono riportati anche gli stanziamenti attuativi dell’articolo 1, comma 975, della legge sopra citata legge finanziaria per il 2007, e precisamente:

§       uno stanziamento di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2011 al 2020 per la prosecuzione degli interventi relativi al sistema AV/AC Torino-Milano-Napoli;

§       un ulteriore stanziamento di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2011 al 2021 a copertura degli investimenti relativi alla rete tradizionale dell'infrastruttura ferroviaria nazionale.

[24]    Il citato art. 25, co. 1, ha concesso un finanziamento una tantum per il 2009 al Gruppo Ferrovie dello Stato per investimenti.

[25]    L’art. 3-bis, co. 2, del D.L. n. 135/2009 prevede l’istituzione, presso il Ministero dell’economia, di un Fondo per l’implementazione degli interventi di cui al sopra citato articolo 2, comma 99, della legge finanziaria 2008.

[26]   Recante Riforma dell'organizzazione del Governo, a norma dell'articolo 11 della L. 15 marzo 1997, n. 59.

[27]   Decreto legge 12 giugno 2001, n. 217, recante Modificazioni al D.Lgs. 30 luglio 1999, n. 300, nonché alla L. 23 agosto 1988, n. 400, in materia di organizzazione del Governo, convertito in legge, con modificazioni dalla legge 3 agosto 2001, n. 317.

[28]   D.L. 16 maggio 2008, n. 85, recante “Disposizioni urgenti per l'adeguamento delle strutture di Governo in applicazione dell'articolo 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre 2007, n. 244” e convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 121.