Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento trasporti
Titolo: Bilancio e Finanziaria 2009 - A.C. 1714 e A.C. 1713 Commissione IX
Riferimenti:
AC N. 1714/XVI   AC N. 1713/XVI
Serie: Progetti di legge    Numero: 59    Progressivo: 9
Data: 07/10/2008
Descrittori:
BILANCIO DELLO STATO   LEGGE FINANZIARIA
Organi della Camera: IX-Trasporti, poste e telecomunicazioni


Camera dei deputati

XVI LEGISLATURA

 

 

 

 

 

SERVIZIO STUDI

Progetti di legge

 

 

 

 

Bilancio e Finanziaria 2009

A.C. 1714 e A.C. 1713

Commissione IX

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

n. 59/9

 

7 ottobre 2008


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dipartimento Trasporti

 

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File TR0038.doc


I N D I C E

 

PARTE I – Gli obiettivi di finanza pubblica

1. Le previsioni macroeconomiche. 3

2. Il quadro di finanza pubblica 2008-2013. 5

PARTE II – La manovra di finanza pubblica

1. L’articolazione della manovra. 8

2. Il contenuto della manovra. 10

§      2.1 Il decreto legge n. 112 del 2008. 10

§      2.2 Il disegno di legge finanziaria per il 2009. 14

PARTE III – Il disegno di legge di bilancio per il 2009

1. Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente 2009. 21

§      1.1 Novità in tema di formazione del bilancio a legislazione vigente per il 2009. 21

§      1.2 Il quadro generale riassuntivo. 26

§      1.3 Le variazioni rispetto alle previsioni 2008. 27

§      1.4 Analisi delle spese finali per Missioni30

§      1.5 Il quadro pluriennale a legislazione vigente. 33

2. Gli effetti sul saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato determinati dal disegno di legge finanziaria (A.C. 1713)35

3. L’evoluzione della spesa nel bilancio dello Stato Tavole allegate. 37

PARTE IV – Ambiti di competenza della IX Commissione

Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti45

§      1. Il bilancio di competenza. 46

§      2. Gli effetti delle riduzioni di spesa sul bilancio triennale. 47

§      3. Analisi per Missioni47

-       3.1  Missione n. 13 – Diritto alla mobilità. 49

-       3.2  Missione n. 7 – Ordine pubblico e sicurezza. 62

-       3.3  Missione n. 17 – Ricerca e innovazione. 63

§      4. I residui e le autorizzazioni di cassa. 64

Il Ministero dello sviluppo economico. 67

§      1. Il bilancio di competenza. 68

§      2. Analisi per missioni e programmi70

-       2.1 Missione 15 (Comunicazioni)70

-       2.2 Missione 17 (Ricerca e innovazione)72

-       2.3 Missione 18 (Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente)73

Le tabelle del disegno di legge finanziaria 2009. 75

-       Le tabelle A e B.. 75

-       La tabella C.. 75

-       La tabella D.. 77

-       La tabella E.. 77

-       La tabella F. 77

PARTE V – Articoli del disegno di legge finanziaria di interesse della IX Commissione

§      Articolo 2, comma 3 (Deducibilità del contributo SSN sui premi di assicurazione per le imprese di autotrasporto)84

§      Articolo 2, comma 4 (Deduzione per i trasporti effettuati dall'imprenditore all'interno del comune in cui ha sede l'impresa)86

§      Articolo 2, comma 7 (Proroga del termine per la detrazione delle spese per l’acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico locale)88

§      Articolo 2, commi 17-20 (Agevolazioni fiscali in favore del settore dell’autotrasporto)90

Appendice

1. La disciplina contabile: il bilancio dello Stato. 95

2. La disciplina contabile: la legge finanziaria. 103

 


PARTE I
Gli obiettivi di finanza pubblica

 


1. Le previsioni macroeconomiche

Le previsioni macroeconomiche contenute nel DPEF 2009-2013, presentato nel giugno scorso, sono state riviste nella Nota di aggiornamento, presentata in data 23 settembre 2008.

 

Per quanto concerne il prodotto, la Nota di aggiornamento rivede al ribasso di 0,4 punti percentuali le stima di crescita del PIL reale per il 2008 ed il 2009, indicandola rispettivamente allo 0,1 e allo 0,5 per cento, rispetto ad una previsione dello 0,5 per il 2008 e dello 0,9 per cento indicata nel DPEF di giugno.

Anchela crescita del PIL attesa nel biennio 2010-2011 viene rivista al ribasso (0,9 e 1,2 per cento rispettivamente, a fronte di 1,2 e 1,3 stimati a giugno), mentre viene confermata la previsione di fine periodo relativa agli anni 2012 e 2013 (pari all'1,5 per cento).

Tali revisioni sono ascrivibili all’operare congiunto di una serie di fattori negativi che hanno condizionato l’andamento dell’economia italiana già dal primo semestre 2008, tra i quali la Nota di aggiornamento al DPEF annovera:

§      il rincaro dei beni energetici e alimentari, che ha inciso sui consumi delle famiglie;

§      l’apprezzamento dell’euro, che ha indebolito la domanda estera,

§      una correzione superiore alle attese nel settore delle costruzioni.

 

In generale, la revisione delle stime riflette il deterioramento della congiuntura internazionale derivante dalle persistenti incertezze in ordine all’ampiezza e alla durata degli effetti delle turbolenze sui mercati finanziari internazionali indotte dalla crisi dei mutui sub-prime statunitensi, che ha determinato sui mercati azionari e del credito forti tensioni e perdite significative.

Oltre all’accentuarsi della crisi finanziaria, nel 2008 hanno contribuito al peggioramento del quadro macroeconomico anche l’incremento del prezzo delle materie prime (segnatamente energetiche e alimentari)elenuove pressioni inflazionistiche, nonché, nell’area dell’euro,l’apprezzamento del cambio nei confronti del dollaro su mercati valutari, peraltro parzialmente ridimensionato dalla fine dell’estate, analogamente a quanto avvenuto con l’andamento dei prezzi delle commodity, e in particolare del petrolio, che ha registrato nell’ultimo trimestre un’ampia correzione.

L’elemento di maggiore incertezza è ancora costituito dalla crisi finanziaria mondiale, acuitasi peraltro nel mese di settembre con il coinvolgimento di alcune grandi istituzioni bancarie e assicurative, a fronte del quale le autorità monetarie delle principali aree economiche sono dovute intervenire per garantire massicce iniezioni di liquidità al fine di stabilizzare i mercati.

Permane pertanto il rischio di un restrizione del credito nei prossimi mesi, cui si aggiungono i timori di un sensibile rallentamento dell’economia statunitense.

Nell’area dell’euro, dopo una crescita oltre le previsioni nel primo trimestre, nel secondo trimestre si è registra tata una contrazione del PIL rispetto al periodo precedente, in gran parte imputabile ad una flessione di tutte le componenti della domanda aggregata, e segnatamente degliinvestimenti fissi lordi e dei consumi delle famiglie.

Nel secondo trimestre l’andamento economico dell’area dell’euro ha dunque risentito oltre il previsto dell’indebolimento del contesto internazionale: le turbolenze che hanno caratterizzato i mercati finanziari e immobiliari si sono tradotte in un inasprimento delle condizioni del credito bancario; i rincari delle commodity, e, segnatamente, dei prodotti energetici e alimentari, hanno spinto l’inflazione su valori elevati; l’apprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro non ha agevolato la domanda estera, mentre la debolezza del quadro economico e il minor reddito disponibile dei consumatori hanno indebolito la domanda interna.

 

In questo scenario , la Nota di aggiornamento sottolinea come la congiuntura economica internazionale sia caratterizzata da un elevato grado di incertezza.

 


2. Il quadro di finanza pubblica 2008-2013

Nonostante il deterioramento della congiuntura economica, l’aggiornamento delle stime del conto consolidato delle Pubbliche Amministrazioni per il periodo 2008-2013 - contenuto nella Nota di aggiornamento al DPEF - conferma l’obiettivo di indebitamento netto al 2,5 per cento del PIL per il 2008; mentre rivede lievemente al rialzo le previsioni del deficit per gli anni successivi, pur mantenendo fermo l’obiettivo del perseguimento del “sostanziale” pareggio di bilancio entro il 2011.

Gli scostamenti rispetto alle stime formulate nel DPEF presentato nel luglio scorso sono in gran parte ascrivibili, secondo quanto asserito nella Nota, ai seguenti fattori:

§      un indebolimento delle prospettive di crescita dell’economia italiana;

§      una più puntuale ripartizione della manovra di finanza pubblica per gli anni 2009-2011 tra le categorie economiche di entrata e spesa del conto della PA;

§      le modifiche alla manovra introdotte in sede di conversione dei provvedimenti attuativi ;

§      l’aggiornamento del conto delle PA per il 2008 in base all’attività di monitoraggio;

§      le variazioni dei tassi di interesse derivanti dalle turbolenze sui mercati finanziari internazionali

 

Per l’anno in corso, l’indebitamento netto, sostanzialmente invariato in termini nominali, sconta una ricomposizione dei suoi grandi aggregati che riflette gli effetti della minore crescita sul gettito tributario, nonché, sul lato della spesa, un aumento degli oneri per interessi.

Il rapporto debito/PIL, in presenza di una lieve revisione al rialzo del PIL nominale, è invece stimato collocarsi nel 2008 al 103,7 per cento, registrando un miglioramento di due decimi di punti percentuali rispetto a quanto stimato nel DPEF.

 

Per il 2009 il quadro di finanza pubblica – che incorpora gli effetti della manovra realizzata con il decreto legge n. 112 del 2008[1] - prospetta un indebitamento netto pari al 2,1 per cento del PIL, con un peggioramento rispetto alla previsione indicata nel DPEF di 0,1 punti percentuali di PIL.

Secondo quanto riportato nella RPP, la revisione è riconducibile ad un moderato rialzo della spesa, compensata in parte dall’andamento delle entrate. Le nuove stime delle entrate scontano una ricomposizione del prelievo fiscale: il minor gettito previsto per il comparto tributario, trainato dal ridimensionamento delle imposte indirette, risulta più che compensato dalla maggiore crescita dei contributi sociali rispetto a quanto previsto in precedenza.

Anche nel periodo successivo si evidenzia un lieve peggioramento del deficit rispetto alle precedenti stime pari allo 0,2 per cento nel 2010 e nel 2011, che si riduce di un decimo di punto nel biennio 2012-2013.

Tale dinamica è influenzata da una peggioramento dell’avanzo primario di 0,1 punti percentuali del PIL per il periodo 2009-2013 - ad esclusione del 2011 quando il peggioramento risulta pari a 0,3 - cui si aggiunge un aumento della spesa per interessi nella prima parte del periodo di previsione.

L’indebitamento netto strutturale (corretto per il ciclo e al netto delle misure una tantum), pari all’1,8 per cento del PIL nel 2009 e allo 0,7 per cento nel 2010 (a fronte, rispettivamente, dell’1,7 e dello 0,6 per cento indicati nel DPEF) diventa positivo nel 2011 (0,2 per cento del PIL), pur mantenendo un valore più basso rispetto al profilo di aggiustamento in precedenza indicato.

Nel quadriennio 2008-2011, la correzione complessiva ammonta a oltre due punti percentuali, assicurando la convergenza verso l’obiettivo di medio termine del bilancio in pareggio richiesto dal Patto di stabilità e crescita europeo.

Il debito pubblico, a fronte di una previsione migliore delle attese per l’anno in corso (103,7 per cento del PIL invece di 103,9), evidenzia un percorso di rientro più lento, attestandosi sotto il 100 per cento nel 2011, fino a raggiungere il 91,9 per cento nel 2013, ossia 1,8 punti percentuali in più rispetto a quanto indicato nel DPEF.

Nella tavola che segue si confrontano le previsioni contenute nella Nota di aggiornamento e quelle contenute nel DPEF presentato a giugno.

Quadro sintetico aggiornato(1) di finanza pubblica

(in percentuale del PIL)

 

 

2008

2009

2010

2011

2012

2013

Indebitamento netto

(Agg. DPEF)

-2,5

-2,1

-1,2

-0,3

-0,1

0,0

(DPEF 2009-2013)

-2,5

-2,0

-1,0

-0,1

0,0

0,1

Interessi

(Agg. DPEF)

5,1

5,1

5,1

5,0

4,9

4,8

(DPEF 2009-2013)

5,0

5,1

5,0

5,0

4,9

4,9

Saldo corrente netto interessi

(Agg. DPEF)

6,2

6,6

7,2

7,5

7,6

7,6

(DPEF 2009-2013)

6,2

6,7

7,4

7,8

7,8

7,8

Saldo primario

(Agg. DPEF)

2,6

3,0

3,9

4,6

4,8

4,9

(DPEF 2009-2013)

2,6

3,1

4,0

4,9

4,9

5,0

Indebitamento netto corretto (2)

(Agg. DPEF)

-2,5

-1,8

-0,7

0,2

0,2

0,2

(DPEF 2009-2013)

-2,3

-1,7

-0,6

0,3

0,2

0,2

Debito

(Agg. DPEF)

103,7

102,9

101,3

98,4

95,1

91,9

(DPEF 2009-2013)

103,9

102,7

100,4

97,2

93,6

90,1

Fabbisogno settore statale

(Agg. DPEF)

-2,9

-1,4

-0,6

0,5

0,8

0,9

(DPEF 2009-2013)

-2,9

-1,3

-0,4

0,7

1,0

1,1

Fabbisogno settore pubblico

(Agg. DPEF)

-2,9

-1,8

-1,0

0,1

0,4

0,5

(DPEF 2009-2013)

-2,8

-1,6

-0,8

0,4

0,7

0,7

(1) I dati non considerano la riclassificazione di Equitalia ancora in via di definizione.

(2) Per il ciclo e al netto delle una tantum.

Fonte: Nota di aggiornamento al DPEF 2009-2013.


PARTE II
La manovra di finanza pubblica

 


1. L’articolazione della manovra

Il procedimento di formazione della manovra di finanza pubblica presenta quest’anno elementi innovativi rispetto al passato.

 

Le linee essenziali della decisione di bilancio sono state infatti contestualmente definite nel DPEF ed attuate con il decreto legge n. 112 del 2008[2] l’estate scorsa, attraverso l’adozione di un piano triennale (2009-2011) di stabilizzazione della finanza pubblica, volto ad attuare una politica di contenimento del deficit pubblico funzionale al raggiungimento del sostanziale pareggio di bilancio nel 2011, secondo gli impegni assunti in sede europea.

 

Il processo di programmazione economico-finanziaria è stato dunque anticipato nella tempistica ed impostato su base triennale, facendo sostanzialmente convergere i profili programmatici con quelli attuativi.

 

La finalità sottesa a tale approccio è rinvenibile nell’esigenza di conferire alle Amministrazioni maggiori certezze nella pianificazione delle risorse disponibili e nella programmazione delle attività connesse alle missioni e ai programma di spesa di propria competenza.

Le esigenze di riqualificazione della spesa, derivanti anche dalle consistenti riduzioni delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa operate dall’articolo 60 del decreto legge n. 112/08 per il triennio 2009-2011, hanno inoltre indotto il Legislatore a concedere alle Amministrazioni un più ampio margine di flessibilità nella gestione delle risorse, consentendo alle stesse, in sede di formazione del bilancio di previsione a legislazione vigente per il 2009, di rimodulare entro certi limiti le dotazioni finanziarie tra i programmi di ciascuna missione, riconfigurando anche le autorizzazioni legislative di spesa ad essi sottostanti (per un approfondimento cfr. oltre).

 

Per quanto concerne l’articolazione della manovra, le linee portanti della politica di bilancio per il triennio 2009-2011 sono state definite, come accennato, dal decreto legge n. 112 adottato nel giugno scorso; assieme agli interventi ivi contenuti, come di consueto, concorrono alla composizione della manovra di finanza pubblica il disegno di legge finanziaria per il 2009 (AC 1713), il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e il bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011 (AC 1714), nonché una serie di provvedimenti collegati elencati nella Nota di aggiornamento al DPEF.

 

In particolare, a completamento della manovra di bilancio 2009-2011 varata nel luglio scorso il Governo collega alla decisione di bilancio i seguenti disegni di legge:

§      A.C. 1441-bis, recante “Disposizioni per lo sviluppo economico, la riforma del processo civile, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria “, in corso di esame in prima lettura alla Camera;

§      A.C. 1441-ter, recante “Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia, in corso di esame in prima lettura alla Camera;

§      A.C. 1441-quater, recante la “Delega al Governo in materia di lavori usuranti e di riorganizzazione di enti, misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro , in corso di esame in prima lettura alla Camera ;

§      A.S. 847, recante la “Delega al Governo finalizzata all’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico”, in corso di esame in prima lettura presso il Senato.

 

A tali progetti di legge vanno aggiunti il disegno di legge recante la “Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione, approvato dal Consiglio dei Ministri il 2 ottobre 2008, nonché, secondo quanto indicato nel DPEF, un ulteriore disegno di legge, non ancora deliberato dal Consiglio dei Ministri, volto alla costituzione di un “Codice delle autonomie”.


2. Il contenuto della manovra

Il contenuto del disegno di legge finanziaria per il 2009 (A.C. 1713) non reca effetti in termini di variazione dell’indebitamento netto della PA, né in termini di fabbisogno, limitandosi ad incidere sul saldo netto da finanziare, in diminuzione nel biennio 2009-2010 e in aumento nel 2011.

A larga parte degli oneri recati dal disegno di legge finanziaria si fa inoltre fronte mediante il ricorso a disponibilità finanziarie già precostituite nell’ambito del decreto legge n. 112/08, sicché ai fini dell’analisi degli effetti finanziari della manovra di finanza pubblica occorre fare in primo luogo riferimento a tale ultimo provvedimento adottato nel giugno scorso.

2.1 Il decreto legge n. 112 del 2008

Il decreto legge n. 112, anticipando gli effetti tipici della legge finanziaria, ha reperito un ammontare di risorse pari, in termini cumulati nel triennio 2009 -2011, a 36,7 miliardi di euro, di cui 6,1 miliardi di maggiori entrate e 30,6 miliardi di minori spese.

Tra le minori spese 22 miliardi di euro sono spese correnti e 8,5 miliardi di euro rappresentano minori spese di conto capitale.

Del complesso di tali risorse la quota prevalente (pari a regime a circa l’84 per cento dell’ammontare complessivo) è stata destinata ad una correzione progressivamente crescente nel triennio 2009-2011 dei conti pubblici.

 

La riduzione dell’indebitamento netto ammonta a circa lo 0,6 per cento del PIL nel 2009, all’1 per cento nel 2010 e all’ 1,78 per cento nel 2011, anno nel quale la Nota di aggiornamento al DPEF prevede un valore del saldo pari a – 0,3 per cento.

Nel 2009 il contributo delle entrate nette e delle spese nette alla correzione dell’indebitamento è sostanzialmente analogo, rappresentando rispettivamente circa il 47 e il 53 per cento della correzione complessiva (4,662 miliardi di euro di maggiori entrate nette a fronte di 5,231 miliardi di riduzione netta delle spese).

Negli anni successivi gli interventi correttivi si concentrano invece in larga parte sul versante del contenimento della spesa: nel 2010 la riduzione netta delle spese rappresenta, infatti, oltre il 70 cento della correzione del saldo, per poi giungere a fine periodo ad oltre l’82 per cento.

Alla riduzione dell’indebitamento si perviene mediante un aumento netto annuo delle entrate pari a circa lo 0,3 per cento del PIL ed una riduzione netta delle spese gradualmente crescente nel triennio (0,32 per cento del PIL nel 2009, 0,72 per cento nel 2010, 1,46 per cento del PIL nel 2011).

 

La tabella seguente riepiloga gli effetti della manovra di finanza pubblica in termini di indebitamento netto per il triennio 2009-2011, disaggregandoli in termini di variazione netta delle entrate (composta dal saldo delle minori e maggiori entrate) e delle spese (anch'esse espresse come saldo delle maggiori e minori spese). I valori sono riportati in termini cumulati.

 

 

EFFETTI SUL CONTO ECONOMICO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
(mln euro)

 

2009

2010

2011

Maggiori entrate

5.765

5.516

6.103

Minori entrate

1.103

555

580

Aumento netto entrate

4.662

4.961

5.523

Maggiori spese

6101

5270

5.222

Minori Spese

11.332

17.446

30.624

Riduzione netta spese

5.231

12.177

25.042

Riduzione dell'Indebitamento netto

9.893

17.138

31.925

Fonte: Relazione previsionale e programmatica e per il 2009.

 

Le maggiori entrate derivano principalmente dagli interventi relativi al settore bancario e assicurativo, tramite misure di rimodulazione della base imponibile degli istituti e delle società, e alle industrie operanti nel settore dell’energia. Ulteriori misure sono destinate a potenziare la lotta all’evasione e al sommerso tramite l’incremento del 10 per cento (rispetto al biennio 2007-2008) della capacità operativa destinata all’attività di contrasto all’evasione fiscale; la predisposizione di un piano straordinario di controlli anche tramite un maggiore coinvolgimento dei comuni; norme di contrasto all’evasione derivante dalle estero-residenze fittizie; il controllo degli obblighi fiscali e contributivi dei soggetti extracomunitari e non residenti; l’applicazione dello strumento dell’accertamento con adesione anche ai verbali di constatazione relativi ad accertamenti parziali con un effetto crescente nel triennio. Altre misure attengono all’incremento dei diritti statali di estrazione mineraria, all’armonizzazione del regime fiscale delle cooperative e all’eliminazione dei requisiti di favore fiscale per gli extra-compensi (stock-option).

 

Le minori entrate sono dovute principalmente all’autorizzazione del Fondo proroga agevolazioni fiscali. La manovra sulle entrate tiene inoltre conto delle modifiche al regime di detraibilità dell’IVA sulle prestazioni alberghiere.

 

Dal lato della spesa, l’azione correttiva deriva in larga parte dall’applicazione di un taglio lineare riferito al triennio 2009-2011, delle dotazioni finanziarie, a legislazione vigente, delle missioni di spesa dei Ministeri, disposto ai sensi del citato articolo 60, comma 1, del decreto legge n. 112 del 2009.

 

Negli anni 2009-2011, l’ammontare della riduzione delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa dei Ministeri viene ad incidere in modo prevalente sulle spese in conto capitale, attestandosi a circa 3,6 miliardi euro nel 2010 e 8,6 miliardi nel 2011 (a fronte di una riduzione delle spese correnti pari a circa 3,4 miliardi di euro nel 2010 e 6,3 miliardi nel 2011)

Nella definizione degli stanziamenti iniziali su quali sono state apportate le suddette riduzioni, si è tenuto conto, per il 2009, degli effetti derivanti dalla trasformazione in riduzioni di spesa degli accantonamenti sulle dotazioni di bilancio (pari a circa 4,9 miliardi di euro) disposti ai sensi dell’art. 1, commi 507-508, dalla legge finanziaria per il 2007, prevista dal comma 10 del medesimo articolo 60 del D.L. 112/08.

Nel 2009, il combinato disposto della trasformazione in riduzioni di spesa degli accantonamenti previsti dal citato comma 507 e dei tagli lineari operati ai sensi del citato comma 1 dell’articolo 60 del decreto legge n. 112, ha determinato una riduzione delle dotazioni delle missioni di spesa pari, nel complesso, a circa 13,4 miliardi di euro (per una analisi delle riduzioni di spesa cfr. oltre).

 

In termini di indebitamento netto, la riduzione delle missioni di spesa disposta per il 2009 risulta pari a circa 3 miliardi di euro per la spesa corrente e 2,3 miliardi per la spesa in conto capitale.

 

Ulteriori interventi sono volti al contenimento della spesa nei settori del pubblico impiego, della finanza decentrata, della sanità e della previdenza.

 

Le maggiori spese correnti sono principalmente attribuibili:

§      ai rinnovi contrattuali nel pubblico impiego;

§      agli oneri per la sanità conseguenti all’abolizione per gli anni 2009-2011 della quota fissa di partecipazione al costo per assistenza specialistica,

§      alle norme in materia previdenziale che sanciscono l’abolizione del divieto di cumulo fra pensioni e redditi da lavoro sia autonomo che dipendente,

§      alle modifiche al fondo interventi strutturali di politica economica e in favore degli enti o società di pubblica utilità.

 

Le maggiori spese in conto capitale si riferiscono all’incremento per il 2009 dell’autorizzazione di spesa relativa al Fondo per l’occupazione e all’istituzione del Fondo per la promozione e il sostegno del trasporto pubblico locale.

 


Effetti della manovra di bilancio per gli anni 2009-2011
(articolazione per settori, valori cumulati. Fonte: RPP per il 2009)

 

 

2009

2010

2011

2009

2010

2011

 

(in milioni di euro)

(in % PIL)

REPERIMENTO RISORSE

17.097

22.962

36.727

1,04

1,36

2,11

Maggiori entrate

5.765

5.516

6.103

0,35

0,33

0,35

Imprese operanti nel settore energetico

2.395

1.323

1.331

0,15

0,08

0,08

Settore bancario e assicurativo

2.522

3.099

2.494

0,15

0,18

0,14

Riscossione e lotta all'evasione

513

793

1.953

0,03

0,05

0,11

Altre

335

301

325

0,02

0,02

0,02

Minori spese

11.332

17.446

30.624

0,69

1,03

1,76

Minori spese correnti

8.923

13.776

22.050

0,54

0,82

1,27

Pubblico impiego
(al netto degli effetti indotti)

829

1.336

1.874

0,05

0,08

0,11

Finanza decentrata
(Patto di stabilità interno e altre razionalizzazioni)

3.430

5.480

9.480

0,21

0,32

0,54

Spesa sanitaria

357

2.351

3.344

0,02

0,14

0,19

Misure previdenziali

247

267

295

0,02

0,02

0,02

Riduzione missioni di spesa

3.049

3.532

6.328

0,19

0,21

0,36

Altro

1.011

811

729

0,06

0,05

0,04

Minori spese in conto capitale

2.409

3.670

8.574

0,15

0,22

0,49

Riduzione missioni di spesa

2.280

3.616

8.574

0,14

0,21

0,49

Altro

129

54

 

0,01

0,00

 

USO DELLE RISORSE

7.204

5.825

5.802

0,44

0,35

0,33

Minori entrate

1.103

555

580

0,07

0,03

0,03

Fondo proroga agevolazioni fiscali

900

500

500

0,05

0,03

0,03

Detraibilità IVA su prestazioni alberghiere

147

-80

-17

0,01

0,00

0,00

Altro

56

135

97

0,00

0,01

0,01

Maggiori spese

6.101

5.270

5.222

0,37

0,31

0,30

Maggiori spese correnti

5.182

5.003

4.978

0,32

0,30

0,29

Pubblico impiego (al netto degli effetti indotti)

1.984

1.984

1.984

0,12

0,12

0,11

Spesa sanitaria

834

834

834

0,05

0,05

0,05

Misure previdenziali

410

415

420

0,02

0,02

0,02

Misure in favore di Enti e società pubbliche

453

453

450

0,03

0,03

0,03

Misure a carattere sociale

300

 

 

0,02

 

 

Fondo sicurezza e contrattazione integrativa

260

100

100

0,02

0,01

0,01

Fondo interventi strutturali di politica economica

599

615

603

0,04

0,04

0,03

Altro

342

602

587

0,02

0,04

0,03

Maggiori spese in conto capitale

919

267

244

0,06

0,02

0,01

Fondo per l'occupazione

700

 

 

0,04

 

 

Trasporto pubblico locale

100

110

120

0,01

0,01

0,01

Altro

119

157

124

0,01

0,01

0,01

EFFETTO DELLA MANOVRA SUL SALDO PRIMARIO

9.893

17.138

30.925

0,60

1,02

1,78

2.2 Il disegno di legge finanziaria per il 2009

Il disegno di legge finanziaria per il 2009 presenta significative novità rispetto al passato, sia in quanto a contenuto normativo, sia in termini di effetti sui saldi di finanza pubblica.

Una finanziaria snella

Quanto al primo aspetto, la portata innovativa del quadro legislativo vigente del disegno di legge risulta sensibilmente ridotta rispetto al passato, posto che esso si articola in soli tre articoli, riconducibili al contenuto tipico della legge finanziaria, che si limitano a:

§      fissare gli obiettivi dei saldi di bilancio (livello massimo del saldo netto da finanziare, in termini di competenza, e di ricorso al mercato finanziario);

§      disporre la proroga di norme di carattere tributario recanti regimi agevolati e incidenti sulla misura di aliquote o comunque sulla determinazione di parametri da cui deriva il quantum della prestazione;

§      definire l’importo delle risorse destinate ai rinnovi contrattuali e alle modifiche del trattamento economico del pubblico impiego, nonché l’importo dei trasferimenti destinati agli enti previdenziali;

§      stabilire l’importo da iscrivere nelle tabelle allegate.

 

Tale limitazione del contenuto del disegno di legge finanziaria è coerente con quanto disposto dall’articolo 1, comma 1-bis, del decreto legge n. 112/08, il quale, operando una deroga alle disposizioni della legge di contabilità generale in materia di contenuto della legge finanziaria (articolo 11 della legge n. 468/1978), ha disposto che in via sperimentale la legge finanziaria per l’anno 2009 possa contenere esclusivamente disposizioni strettamente attinenti al suo contenuto tipico, con l’esclusione di disposizioni finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell’economia, nonché di carattere ordinamentale, microsettoriale e localistico.

 

A tale ridimensionamento del contenuto della legge finanziaria corrisponde una significativa valorizzazione del contenuto decisionale del bilancio dello Stato, stante la possibilità - prevista anch’essa in via sperimentale per il solo esercizio 2009 dall’articolo 60, comma 3, del decreto legge n. 112/08 – di rimodulare nella legge di bilancio tra i programmi le dotazioni finanziarie di ciascuna missione, ivi incluse le risorse derivanti da autorizzazioni legislative di spesa (per un approfondimento cfr. oltre).

Gli effetti sui saldi di finanza pubblica

Per quanto attiene agli effetti sui saldi di finanza pubblica, il disegno di legge finanziaria per il 2009 non comporta, come accennato, effetti correttivi in termini di indebitamento netto del conto economico delle amministrazioni pubbliche, la cui incidenza sul PIL rimane pertanto fissata per il triennio 2009-2011 nei valori indicati dalla Nota di aggiornamento al DPEF[3], che pur rivedendo lievemente al rialzo le stime del saldo - in ragione del deterioramento della congiuntura economica internazionale e dell’aumento della spesa per interessi derivante dalle turbolenze nei mercati finanziari - ha confermato l’obiettivo del sostanziale pareggio di bilancio nel 2011.

 

Analogamente, gli interventi introdotti dalla legge finanziaria non incidono sul fabbisogno del settore statale, mentre variazioni in diminuzione nel biennio 2009-2010 e in aumento nel 2011 sono previste in termini di saldo netto da finanziare.

 

La tabelle seguenti riepilogano gli effetti complessivi del disegno di legge in termini di saldo netto da finanziare, fabbisogno e indebitamento netto per il triennio 2009-2011, disaggregandoli in termini di variazione netta delle entrate (composta dal saldo delle minori e maggiori entrate) e delle spese (anch'esse espresse come saldo delle maggiori e minori spese).

 

SALDO NETTO DA FINANZIARE
(mln euro)

 

2009

2010

2011

Minori entrate

506

313,6

181,4

Maggiori entrate

90,5

9,5

0

Totale entrate

-416,1

-304,1

-181,4

Maggiori spese (articolato)

5.458,1

5.235,2

5.233,5

Maggiori spese (tabelle)

235

1.305

6.576,2

Minori Spese

6886,2

7.113,3

7.303,9

Totale spese

-1.193,1

-573,1

+4.506

TOTALE GENERALE

-777,1

-269

+4.687,4

 

 

INDEBITAMENTO NETTO P.A. E FABBISOGNO
(mln euro)

 

2009

2010

2011

Minori entrate

924,5

530,8

396,9

Maggiori entrate

90,5

9,5

0

Totale entrate

-834

-521,3

-396,9

Maggiori spese (articolato)

63,7

41,5

41,5

Maggiori spese (tabelle)

0

0

0

Minori Spese

-897,7

562,8

438,4

Totale spese

834

521,3

396,9

TOTALE GENERALE

0

0

0

 

Per quanto concerne l’entità della manovra, il disegno di legge reca nuove o maggiori spese correnti per un ammontare pari ad oltre 5,45 miliardi di euro per il 2009, 5,23 miliardi per il 2010 e il 2011, cui si aggiungono 507 milioni di euro per il 2009, 314 per il 2010 e 181 per il 2011 di minori entrate.

Tali oneri sono più che compensati da una riduzione delle spese correnti pari a circa 6,9 miliardi di euro per il 2009, 7,11 miliardi per il 2010 e 7,3 miliardi per il 2011, cui si aggiungono 91 milioni di euro per il 2009 e 10 milioni per il 2010 di maggiori entrate.

 

In particolare, per quanto concerne il reperimento delle risorse (maggiori entrate e minori spese), alla copertura finanziaria di larga parte delle disposizioni onerose previste dal disegno di legge si fa fronte nell'ambito delle risorse già precostituite con il decreto-legge n. 112 del 2008 e, in particolare mediante la riduzione della dotazione:

§      del Fondo per la proroga di agevolazioni fiscali, istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze ai sensi dell’articolo 63, comma 8 del decreto legge n. 112 del 2008 (per circa 900 milioni di euro nel 2009 – cfr. art. 2, co. 16);

§      del Fondo intereventi strutturali di politica economica, che il comma 10 del citato articolo 63 del D.L. n. 112 ha appositamente rifinanziato al fine di garantire, tra l’altro, le risorse occorrenti per i rinnovi contrattuali e gli adeguamenti retributivi del personale statale (la riduzione è pari a circa 2,2 miliardi di euro per ciascun anno del triennio 2009-2011).

 

Minori spese correnti sono altresì riconducibili al riordino dei trasferimenti dal bilancio dello Stato all'INPS conseguenti dell’incremento delle aliquote contributive di finanziamento delle gestioni previdenziali disposto dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007) e dalla legge 24 dicembre 2007, n. 247, recante le norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 (cfr. art. 2, c. 25).

 

Maggiori entrate sono invece ascrivibili al versamento all'entrata del bilancio dello Stato di parte delle risorse dell'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa Spa giacenti fuori dalla tesoreria statale (per circa 90 milioni di euro nel 2009 – cfr. art. 2, c. 21).

 

In ordine all’utilizzo delle risorse, tra le misure recanti minori entrate si segnalano una serie di disposizioni di carattere tributario, in larga parte costituite da proroghe di regimi fiscali agevolati, a favore dei soggetti che operano nel settore agricolo e della proprietà contadina, della pesca e dell’autotrasporto, nonché in materia di recupero del patrimonio edilizio, spese per la frequenza di asili nido, per l'acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico e per l’aggiornamento e la formazione del personale docente scolastico. Ulteriori proroghe e disposizioni agevolative di natura tributaria concernono le accise sul gas naturale per gli usi industriali; sul gasolio e GPL impiegati per riscaldamento in comuni non metanizzati; sul gasolio impiegato nelle coltivazioni sotto serra e per gli oli vegetali impiegati per fini energetici nelle serre (cfr. articolo 2, commi 1-18).

 

Sul versante della spesa, le maggiori spese sono principalmente ascrivibili:

§      ai maggiori trasferimenti all'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) a titolo di adeguamento ISTAT ( 936 milioni di euro nel triennio 2009-2001 – cfr art. 2, co. 26) e per la gestione degli invalidi civili (1.800 milioni di euro annui per il triennio 2009-2001 – cfr art. 2, co. 26);

§      alle disposizioni in materia di pubblico impiego, che stabiliscono, tra l’altro, le risorse destinate ai rinnovi contrattuali per il biennio 2008-2009 e agli incrementi retributivi del personale statale in regime di diritto pubblico (2.240 milioni di euro annui per il triennio 2009-2001 – cfr art. 2, co. 27,28 e 29).

 

Per quanto riguarda le Tabelle allegate al disegno di legge (in particolare le Tabelle C ed F), la relazione illustrativa al disegno di legge sottolinea come i relativi stanziamenti a legislazione vigente scontino sia le riduzioni della Tabella C disposte nei decreti-legge n. 93/2008 (c.d. decreto ICI) e n. 134/2008 (c.d. decreto Alitalia), sia le riduzioni di spesa previste ai sensi dell'articolo 60, commi 1 e 10, del decreto-legge n. 112, rispettivamente in relazione ai tagli delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa e alla decurtazione delle quote rese indisponibili ai sensi del comma 507 della legge n. 296/2006.

Nelle tabelle del disegno di legge finanziaria sono inoltre ricompresi gli effetti derivanti dalle rimodulazioni tra i programmi delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa (ivi incluse le spese predeterminate per legge ) operate dalle Amministrazioni ai sensi del comma 3 del citato articolo 60 del decreto-legge n. 112. Le autorizzazioni legislative, nei termini riportati nelle tabelle a seguito delle rimodulazioni, sono esposte in un apposito allegato a ciascuno stato di previsione della spesa del disegno di legge di bilancio.


 

PARTE III
Il disegno di legge di bilancio per il 200
9


1. Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente 2009

1.1 Novità in tema di formazione del bilancio a legislazione vigente per il 2009

Il disegno di legge recante il bilancio annuale di previsione dello Stato e il bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011 è impostato secondo la nuova struttura contabile per missioni e programmi, volta a privilegiare il contenuto funzionale della spesa, introdotta con la legge di bilancio 2008.

Esso presenta tuttavia rilevanti novità rispetto allo scorso anno, sia in ordine all’arco temporale di riferimento, sia in termini di contenuti e portata decisionale del documento.

Sul processo di formazione del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente ha infatti inciso in maniera sostanziale la disciplina introdotta dal decreto legge 25 giugno 2008, n. 112[4], con il quale, ai fini del rispetto degli impegni di medio periodo assunti con l’Unione europea nell’ambito del Patto di stabilità e crescita, è stata realizzata una manovra di stabilizzazione della finanza pubblica riferita al triennio 2009-2011.

Il processo di programmazione economico-finanziaria è stato dunque anticipato nella tempistica ed impostato su base triennale, al fine di conferire alle Amministrazioni maggiori certezze nella pianificazione delle risorse disponibili e nella programmazione delle attività connesse alle missioni e ai programma di spesa di propria competenza.

Gli effetti del decreto legge, approvato prima della presentazione del disegno di legge di bilancio e del disegno di legge finanziaria, risultano pertanto già contabilizzati nel disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per l’esercizio 2009 e nel bilancio pluriennale 2009-2011.

 

La normativa recata dall’articolo 60 del citato decreto legge n. 112 ha peraltro introdotto alcuni criteri specifici per quanto concerne la determinazione degli stanziamenti di spesa del bilancio dello Stato da iscrivere a legislazione vigente per il 2009.

In particolare, ai fini del conseguimento dell’obiettivo del sostanziale pareggio di bilancio nell’anno 2011, i commi 1 e 2 dell’articolo 60 hanno disposto una sensibile riduzione delle dotazioni finanziarie a legislazione vigente per il triennio 2009–2011 delle missioni di spesa di competenza dei vari Ministeri, secondo gli importi indicati nell'elenco n. 1 allegato al decreto-legge.

Oggetto di riduzione sono state anche le risorse derivanti da autorizzazioni legislative di spesa.

Dalla riduzione operata sono escluse le spese relative a stipendi, assegni, pensioni e altre spese fisse; spese per interessi; poste correttive e compensative delle entrate[5], comprese le regolazioni contabili con le regioni; trasferimenti a favore degli enti territoriali aventi natura obbligatoria; fondo ordinario delle università; le risorse destinate alla ricerca; le risorse destinate al finanziamento del 5 per mille delle imposte sui redditi delle persone fisiche; le risorse dipendenti da parametri stabiliti dalla legge o derivanti da accordi internazionali.

Si tratta, in sostanza, delle spese di carattere obbligatorio o aventi natura obbligatoria, nonché di altre specifiche spese ritenute “indisponibili”.

 

Con riferimento all’anno 2009, il totale delle riduzioni operate alle dotazioni del bilancio a legislazione vigente è stata pari ad oltre8 miliardi di euro, di cui la parte preponderante, più di 6 miliardi, è costituita da riduzioni apportate a spese predeterminate per legge.

Negli anni successivi, la riduzione delle risorse a legislazione vigente del bilancio dello Stato raggiunge l’entità di 9 miliardi nel 2010, di cui 6,7 miliardi relativi a spese predeterminate per legge, e aumenta fino a oltre 15 miliardi di euro per il 2011, di cui 11,8 miliardi relativi a spese da fattore legislativo.

Le riduzioni, in valori assoluti, risultano, così distribuite per ciascun Ministero:

milioni di euro

 

2009

2010

2011

Ministero

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

economia e finanze

2.995,8

2.570,4

3.307,0

2.796,8

5.895,1

4986,0

sviluppo economico

2.247,8

2.235,5

2.459,0

2.444,4

4.310,8

4.286,0

lavoro

220,0

187,6

261,1

222,5

452,5

385,6

giustizia

218,6

1,6

262,1

3,2

454,2

5,5

esteri

202,4

153,4

225,4

167,0

388,0

286,5

istruzione

447,0

214,4

456,4

200,2

790,1

346,4

interno

413,7

78,4

462,2

55,2

799,0

95,6

ambiente

249,7

241,3

166,2

156,3

261,9

244,5

infrastrutture

519,6

405,3

463,0

332,9

770,4

544,7

difesa

503,7

158,0

478,1

59,0

834,5

101,7

politiche agricole

180,0

137,0

137,4

88,4

220,2

135,2

beni culturali

236,7

216,8

251,3

227,1

434,6

392,5

totale

8.435

6.599,7

8.929,2

6.753

15.611,3

11.810,2

 

Nella definizione degli stanziamenti iniziali su quali sono state apportate le suddette riduzioni, si è tenuto conto, per il 2009, degli effetti derivanti dalla trasformazione in riduzioni di spesa degli accantonamenti sulle dotazioni di bilancio (pari a circa 4,9 miliardi di euro) disposti ai sensi dell’art. 1, commi 507-508, dalla legge finanziaria per il 2007, prevista dal comma 10 del medesimo articolo 60 del D.L. 112/08[6].

Nell’esercizio 2009,il combinato disposto dellatrasformazione in riduzioni di spesa degli accantonamenti previsti dal citato comma 507 e dei tagli lineari operati ai sensi del citato comma 1 dell’articolo 60 del decreto legge n. 112,ha determinato una riduzione delle dotazioni delle missioni di spesa pari, nel complesso, a circa 13,4 miliardi di euro.

 

A fronte dei tagli operati, è stato infatti introdotto, in via sperimentalee limitatamente all’esercizio finanziario 2009, un meccanismo di flessibilitàin ordine all’allocazione delle risorse nell’ambito dei programmi di spesa di pertinenza delle singole Amministrazioni.

In particolare, l’articolo 60, comma 3, ha previsto la possibilità di effettuare, nella legge di bilancio, rimodulazioni tra i programmi delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa, ivi comprese le spese predeterminate per legge econ la sola eccezione delle spese di natura obbligatoria, in annualità e a pagamento differito.

Ai sensi del comma 3 dell’articolo 60, le rimodulazioni che possono essere proposte nel disegno di legge di bilancio soggiacciono a taluni limiti, quali:

§      il rispetto dell’invarianza dei saldi di finanza pubblica;

§      un limite massimo del 10 per cento delle risorse stanziate per il macroaggregato “Interventi” e tra queste ultime e le risorse destinate al macroaggregato “funzionamento”;

§      il divieto di utilizzo degli stanziamenti in conto capitale per finanziare spese correnti, in quanto intervento di dequalificazione della spesa.

 

In ragione della possibilità di incidere, con le rimodulazioni presentate a bilancio, sulla legislazione sostanziale di spesa, in apposito allegato a ciascuno stato di previsione della spesa del bilancio a legislazione vigente per il 2009 sono esposte le autorizzazioni legislative di spesa ed i relativi importi, con le rimodulazioni effettuate dalle Amministrazioni (a tale riguardo, cfr. l’allegato 2 a ciascun stato di previsione della spesa: “Prospetto delle autorizzazioni di spesa per programmi”).

 

In particolare, a seguito dell’applicazione della disciplina in oggetto, le dotazioni finanziarie a legislazione vigente delle missioni di spesa si distinguono ora in due parti:

§      una concernente le “risorse rimodulabili”, il cui ammontare rappresenta, come accennato, il plafond complessivo di risorse a disposizione di ciascuna Amministrazione. La quota rimodulabile costituisce, dunque, per ciascun anno del triennio, un complessivo “tetto” di spesa in sede previsionale e gestionale, entro il quale le Amministrazioni, nei limiti suddetti, possono ripartire le risorse tra i programmi di competenza, tenendo conto delle priorità e delle finalità strategiche piuttosto che del livello della spesa storica;

§      l’altra relativa alle “risorse non rimodulabili” tra i programmi, per la quale la quantificazione definitiva ha formato oggetto di proposta da parte della Amministrazioni e di revisione a cura della Ragioneria Generale ai fini della verifica della corretta applicazione dei parametri previsti dalla legge per la quantificazione medesima (es. competenze fisse al personale, spese per interessi ed altre classificabili come oneri inderogabili).

 

Nel disegno di legge di bilancio per il 2009 (A.C. 1714) è esposta, nella Tabella 13, l’analisi delle dotazioni finanziarie per missioni che evidenzia la quota di spesa “rimodulabile” e quella “non rimodulabile” di ciascuna missione, ai sensi dell’articolo 60, commi 2 e 3, del D.L. n. 112/2008.

Nella seguente Tabella sono esposti, per l’intero bilancio triennale 2009-2011, le variazioni delle dotazioni di spesa di ciascun Ministero, ponendo a raffronto i dati di bilancio a legislazione vigente preesistenti alla manovra di finanza pubblica attuata con il D.L. n. 112/2008, con le risultanze del disegno di legge di bilancio di previsione 2009, con separata indicazione delle variazioni proposte nel disegno di legge medesimo.

 

(milioni di euro)

Ministero

Anno

Legislazione vigente
2009
ante DL 112
(a)

Manovra

BLV
2009
(AC 1714)

(b)

Differenza (b)-(a)

DL 112
(60, c. 10)
riduzioni co. 507

DL 112
(60, c. 1)
riduzioni missioni

Rimodulazioni
DL 112 (60, c. 3) +
manovra

Valori assoluti

Valori %

Economia

2009

316.365

-2.363

-2.996

12.159

323.165

6.800

2,1

2010

306.562

0

-3.307

18.590

321.845

15.283

5,0

2011

305.543

0

-5.895

21.676

321.324

15.781

5,2

Sviluppo economico

2009

12.516

-587

-2.248

-89

9.592

-2.924

-23,4

2010

12.323

0

-2.459

-61

9.803

-2.520

-20,4

2011

12.612

0

-4.311

16

8.317

-4.295

-34,1

Lavoro

2009

82.070

-349

-220

39

81.541

-529

-0,6

2010

82.697

0

-261

-83

82.353

-344

-0,4

2011

82.578

0

-452

514

82.640

62

0,1

Giustizia

2009

7.702

-196

-219

255

7.542

-160

-2,1

2010

7.738

0

-262

167

7.644

-94

-1,2

2011

7.750

0

-454

205

7.500

-250

-3,2

Esteri

2009

2.360

-128

-202

14

2.044

-316

-13,4

2010

2.266

0

-225

-36

2.005

-261

-11,5

2011

2.258

0

-388

5

1.875

-383

-17,0

Istruzione

2009

57.142

-324

-447

-1.022

55.349

-1.793

-3,1

2010

56.865

0

-456

-2.752

53.657

-3.208

-5,6

2011

56.283

0

-790

-3.565

51.929

-4.354

-7,7

Interno

2009

27.710

-231

-414

166

27.231

-479

-1,7

2010

26.826

0

-462

404

26.768

-58

-0,2

2011

26.738

0

-799

390

26.328

-410

-1,5

Ambiente

2009

1.556

-26

-250

-17

1.263

-293

-18,8

2010

912

0

-166

-16

730

-182

-20,0

2011

848

0

-262

-11

575

-273

-32,2

Infrastrutture

2009

7.782

-90

-520

10

7.183

-599

-7,7

2010

7.038

0

-463

14

6.589

-449

-6,4

2011

7.562

0

-770

28

6.819

-743

-9,8

Difesa

2009

20.987

-457

-504

268

20.294

-693

-3,3

2010

19.309

0

-478

490

19.322

13

0,1

2011

19.329

0

-835

504

18.999

-330

-1,7

Politiche agricole

2009

1.504

-54

-180

64

1.334

-170

-11,3

2010

1.203

0

-137

66

1.131

-72

-6,0

2011

1.125

0

-220

66

971

-154

-13,7

Beni e attività culturali

2009

2.060

-118

-237

4

1.710

-350

-17,0

2010

1.942

0

-251

7

1.698

-244

-12,6

2011

1.921

0

-435

14

1.500

-421

-21,9

Totale Spese finali

2009

539.754

-4.922

-8.435

11.853

538.249

-1.505

-0,3

2010

525.681

0

-8.929

16.790

533.544

7.863

1,5

2011

524.547

0

-15.611

19.842

528.779

4.232

0,8

 


1.2 Il quadro generale riassuntivo

Il quadro generale riassuntivo del bilancio di previsione per il 2009 a legislazione vigente evidenzia i seguenti importi:

 

BLV 2009 (A.C. 1714)
al netto delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

Competenza

Cassa

(1)    Entrate finali
   - di cui entrate tributarie

463.904
433.608

437.684
414.058

(2)    Spese finali

497.400

517.442

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

33.496

79.758

 

Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2009, in termini di competenza e al netto delle regolazioni contabili e debitorie e dei rimborsi IVA, prevede entrate finali per 463.904 milioni e spese finali per 517.442 milioni.

Il saldo netto da finanziare, corrispondente alla differenza tra le entrate finali e le spese finali, risulta, in termini di competenza e al netto delle regolazioni debitorie e contabili e dei rimborsi IVA, pari a 33.496 milioni di euro.

 

Per quanto riguarda il bilancio di cassa, il saldo netto da finanziare risulta pari a 79.758 milioni di euro.

 

Al lordo delle regolazioni contabili e debitorie (pari a 33.800 milioni di euro per quanto concerne le entrate, e a 40.850 milioni di euro, per quanto concerne le spese), il bilancio a legislazione vigente per il 2009 prevede:

 

 

BLV 2009 (A.C. 1714)
al lordo delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

Competenza

Cassa

(1)    Entrate finali
   - di cui entrate tributarie

497.704
467.480

471.484
447.858

(2)    Spese finali

538.250

558.292

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

40.545

86.808

 


1.3 Le variazioni rispetto alle previsioni 2008

Nella Tavola seguente sono posti a raffronto, in termini di competenza, le previsioni iniziali del bilancio per il 2008, le previsioni contenute nel disegno di legge di assestamento, come presentato dal Governo (A.C. 1417) e come modificato dalla manovra recata dal D.L. n. 112/2008, e le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2009 (A.C. 1714).

 

Il raffronto è effettuato con i dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili.

(Valori in milioni di euro)

 

Bilancio di previsione 2008

Assestato
2008
(A.C. 1417)
(
A)

Assestato
2008
+
DL 112/2008

B.L.V.
2009
(A.C. 1714)
(
B)

Diff.

(A)-(B)

Entrate finali

458.373

457.432

459.135

463.904

6.472

Tributarie

426.484

423.191

424.724

433.680

10.489

Extratributarie

29.636

30.876

31.046

28.874

-2.002

Entrate alienazione e ammort. beni patrimoniali

2.254

3.385

3.365

1.350

-2.035

Spese finali

491.711

513.630

514.793

497.400

-16.230

Spese correnti

431.277

451.242

452.362

450.766

-476

- Spese correnti netto interessi

352.751

365.808

366.928

369.446

3.638

- Interessi

78.526

85.434

85.434

81.320

-4.114

Spese conto capitale

60.434

62.388

62.431

46.634

-15.754

Rimborso prestiti

198.212

191.188

191.188

215.245

24.057

Spese Complessive

689.923

704.818

705.981

712.645

7.827

Saldo netto da finanziare

33.337

56.198

55.658

33.496

 

Risparmio pubblico

24.843

2.825

3.408

11.788

 

Ricorso al mercato (*)

239.455

256.126

246.846

255.791

 

(*)  Il ricorso al mercato è calcolato al lordo delle regolazioni debitorie e contabili.

 

L’analisi delle variazioni rispetto al 2008 che seguono è effettuato prendendo a riferimento le previsioni contenute nel disegno di legge di assestamento per il 2008 (A.C. 1417), senza considerare gli effetti determinati su tale anno dal D.L. n. 112/2008.

 

Le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2009 registrano una forte riduzione del saldo netto da finanziare rispetto al disegno di legge di assestamento per il 2008, nell’importo di 22.702 milioni di euro, derivante da:

§      una riduzione delle spese finali di 16.230 milioni di euro;

§      un aumento delle entrate finali di 6.472 milioni di euro.

 

Anche il saldo corrente (risparmio pubblico) del bilancio a legislazione vigente per il 2009 registra, rispetto alle previsioni assestate per il 2008, un miglioramento di 8.963 milioni di euro, essenzialmente riconducibile all’incremento delle entrate correnti per circa 8.500 milioni di euro.

 

Riguardo alle spese finali iscritte nel bilancio a legislazione vigente per il 2009, la riduzione è pressoché interamente imputabile al forte decremento delle spese in conto capitale, che registrano, rispetto al bilancio assestato 2008, una riduzionedi 15.754 milioni di euro, a fronte di un lieve contenimento della spesa corrente (- 477 milioni di euro).

Le spese di parte corrente

Le spese correnti presentano un decremento, rispetto al dato assestato 2008,di 477 milioni di euro, risultante da una sensibile riduzione della spesa per interessi di 4.114 milioni di euro che ha più che compensato l’aumento della spesa corrente primaria pari a 3.638 milioni di euro.

Le spese in conto capitale

La relazione illustrativa del disegno di legge rileva come la contrazione delle spese in conto capitale sia principalmente ascrivibile ai seguenti comparti di spesa:

-          la cessazione del finanziamento dello Stato per l’attuazione dei piani di rientro regionali in materia sanitaria (circa -9.100 milioni);

-          gli investimenti fissi lordi, chesi riducono di 3.678 milioni di euro. La riduzione è in larga parte imputabile ai minori interventi per le opere infrastrutturali nelle regioni Sicilia e Calabria, per oltre 1.800 milioni di euro, ai sensi del D.L. n. 93/2008[7] (decreto ICI) nonché a minori stanziamenti per investimenti relativi al Ministero della Difesa (-800 milioni di euro);

-          i trasferimenti ad amministrazioni pubbliche, che si riducono di complessivi 4.161 milioni di euro. In particolare, la riduzione è connessa ai minori trasferimenti alle amministrazioni centrali, per complessivi 3.735 milioni di euro, di cui 1.684 milioni di euro conseguenti alla riduzione degli stanziamenti del Fondo per le politiche comunitarie.

La tavola seguente illustra la ripartizione delle spese finali del bilancio dello Stato per categorie, secondo la classificazione economica, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, evidenziando il raffronto tra il dato assestato 2008 e il dato a legislazione vigente per il 2009.

SPESE FINALI DEL BILANCIO DELLO STATO
(competenza - valori in milioni di euro)

CATEGORIE

ASS. 2008

BLV 2009

Var. %

Redditi da lavoro dipendente

91.534

89.133

-2,6

Consumi intermedi

10.823

7.433

-31,3

Imposte pagate sulla produzione

4.692

4.865

3,7

Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche

204.926

212.755

3,8

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

4.307

3.775

-12,4

Trasferimenti correnti a imprese

4.956

3.281

-33,8

Trasferimenti all'estero

2.057

1.493

-27,4

Risorse proprie CEE

15.800

17.000

7,6

Interessi passivi e redditi da capitale

85.434

81.320

-4,8

Poste correttive e compensative

18.354

17.038

-7,2

Ammortamenti

870

890

2,3

Altre uscite correnti

7.489

11.782

57,3

Totale Spese Correnti

451.242

450.765

-0,1

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

8.544

4.866

-43,0

Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche

24.620

20.459

-16,9

Contributi agli investimenti ad imprese

10.045

10.324

2,8

Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali private

128

96

-25,0

Contributi agli investimenti a estero

351

205

-41,6

Altri trasferimenti in conto capitale

9.151

10.314

12,7

Acquisizioni di attività finanziarie

9.549

370

-96,1

Totale spese Conto Capitale

62.388

46.634

-25,3

Totale Spese Finali

513.630

497.400

-3,2

Le entrate

Per quanto riguarda le entrate finali, l’incremento di oltre 8.500 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate per il 2008, è determinato dall’aumento di quasi 10.500 milioni di euro delle entrate tributarie e dalla riduzione di circa 2.000 milioni delle entrate extratributarie.

 

L’incremento delle entrate tributarie riguarda, in particolare, per 11.449 milioni di euro le imposte dirette; a tale incremento corrisponde una diminuzione pari a 960 milioni delle imposte indirette. Su tale risultato incide la previsione di una diminuzione del gettito derivante dalle imposte sugli affari per 1.676 milioni di euro (-1,3%).

 

 

(al netto dei rimborsi IVA, regolazioni contabili e acconto concessionari - milioni di euro)

 

Ass. 2008

BLV 2009

Var.

Var.%

I - Imposte sul patrimonio e sul reddito

245.328

256.777

11.449

4,7

II - Tasse e imposte sugli affari

129.245

127.569

-1.676

-1,3

III Imposte sulla produzione, consumi e dogane

27.625

28.051

426

1,5

IV – Monopoli

10.219

10.335

116

1,1

V - Lotto, lotterie ed altre attività di giuoco

10.774

10.948

174

1,6

Totale Entrate Tributarie

423.191

433.680

10.489

2,5

 

1.4 Analisi delle spese finali per Missioni

Il disegno di legge di bilancio per il 2009conferma la nuova struttura contabile introdotta con la legge di bilancio per il 2008.

 

In tale quadro, al fine di favorire il passaggio da una cultura di "previsione per capitoli" ad una di "programmazione per politiche pubbliche", viene mantenuta l’articolazionedegli stati di previsione della spesa secondo le 34 Missioni individuate lo scorso anno.

 

Modificazioni sono invece intervenute in ordine al quadro funzionale relativo ai Programmi, che è stato rivisitato sia per tenere conto della riorganizzazione dei Ministeri definita dal decreto legge n. 85 del 2008[8], sia in ragione di una ricognizione e razionalizzazione delle attività svolte dalle Amministrazioni, indotta anche dalle esigenze di contenimento e riqualificazione della spesa derivanti dagli interventi adottati con il citato decreto legge n. 112 del 2008.

 

Rispetto alla ripartizione prevista nel bilancio 2008, i programmi sono stati pertanto oggetto di accorpamento e di nuova denominazione.

In particolare, nel disegno di legge di bilancioper il 2009, le Missioni sono state pertanto articolate in 163 programmi, rispetto ai 168 presenti nella legge di bilancio per il 2008.

 


La tabella che segue mostra l’ammontare complessivo e in quota percentuale delle risorse disponibili per ciascuna delle 34 Missioni[9]. I dati sono al lordo delle regolazioni contabili e debitorie.

(milioni di euro)

Missioni

Bilancio di previsione 2008

Assestato
2008

BLV
2009

%
BLV 2009 su totale

1 - Organi costituzionali

3.341

3.410

3.037

0,6

2 – Amm.ne generale territorio

352

369

424

0,1

3 - Relazioni autonomie territoriali

113.465

119.300

110.666

20,6

4 - L'Italia in Europa e nel mondo

27.187

27.492

26.295

4,9

5 - Difesa e sicurezza del territorio

19.022

22.406

19.244

3,6

6 - Giustizia

7.278

7.683

7.290

1,4

7 - Ordine pubblico e sicurezza

9.375

10.000

10.073

1,9

8 - Soccorso civile

3.910

4.003

3.505

0,7

9 - Agricoltura e pesca

1.414

1.437

863

0,2

10 - Energia e fonti energetiche

59

59

48

0,0

11 - Competitività e sviluppo imprese

4.065

4.127

4.448

0,8

12 - Regolazione dei mercati

16

16

16

0,0

13 - Diritto alla mobilità

10.967

12.538

9.980

1,9

14 - Infrastrutture pubbliche e logistica

3.245

5.159

3.677

0,7

15 - Comunicazioni

1.386

1.418

1.030

0,2

16 - Commercio internazionale

265

265

204

0,0

17 - Ricerca ed innovazione

4.092

4.156

3.601

0,7

18 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio

1.717

1.920

1.451

0,3

19 - Casa e assetto urbanistico

1.052

1.148

890

0,2

20 - Tutela della salute

928

993

841

0,2

21 - Tutela beni culturali

1.646

1.646

1.394

0,3

22 - Istruzione scolastica

41.618

43.275

43.896

8,2

23 - Istruzione universitaria

8.683

8.683

8.549

1,6

24 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

24.284

24.292

24.379

4,5

25 - Politiche previdenziali

68.216

68.484

75.544

14,0

26 - Politiche per il lavoro

3.657

3.711

3.298

0,6

27 - Immigrazione

1.558

1.528

1.416

0,3

28 - Sviluppo e riequilibrio territoriale

4.653

4.654

6.103

1,1

29 - Politiche finanziarie e di bilancio

63.141

63.101

69.385

12,9

30 - Giovani e sport

963

963

728

0,1

31 - Turismo

111

111

76

0,0

32 - Servizi generali amministrazioni

2.842

3.359

2.323

0,4

33 - Fondi da ripartire

19.963

14.014

12.226

2,3

34 - Debito pubblico (*)

78.161

85.047

81.349

15,1

Totale Spese Finali

532.632

550.767

538.250

100

(*)    La Missione “Debito pubblico” rappresenta il valore cumulato del debito lordo consolidato dello Stato. Il dato indicato nella tabella si riferisce invece alla spesa per interessi, ossia alla Missione al netto dei rimborsi del debito statale.

Analizzando la quota delle risorse disponibili per il 2009 per ognuna delle 34 Missioni rispetto al totale del Bilancio dello Stato, emerge come le percentuali maggiori delle risorse siano destinate alle seguenti finalità:

§      relazioni finanziarie con le autonomie locali (Missione 3 “Relazioni autonomie territoriali”), che rappresenta circa il 20,6 per cento della spesa finale dello Stato;

§      interessi per il servizio del debito (Missione 34 “Debito pubblico”), cui sono destinati il 15,1 per cento delle risorse;

§      trasferimenti agli enti previdenziali per la previdenza obbligatoria e complementare (Missione 25 “Politiche previdenziali”), che rappresentano il 14,0 per cento delle risorse;

§      politiche finanziarie e di bilancio (Missione 29), pari al 12,9 per cento;

§      istruzione scolastica (Missione 22), cui è destinato l’8,2 per cento.

 

Inoltre, alle relazioni internazionali e alla cooperazione (Missione 4 “L’Italia in Europa e nel mondo”) è destinato il 4,9 per cento, mentre ai diritti sociali, alle politiche sociali e alle politiche per la famiglia (Missione 24) sono assegnate il 4,5 per cento delle risorse.

 

Bilancio a legislazione vigente 2009
Incidenza % degli stanziamenti per Missione

 

*   Nella voce “Altro” sono raggruppate le Missioni (21 su un totale di 34) che presentano un’incidenza percentuale rispetto al totale dello stati di previsioni della spesa inferiore all’1,15%. In particolare, si tratta delle Missioni 1, 2, 8-12, 14-21, 26-28, 30-32.


1.5 Il quadro pluriennale a legislazione vigente

A seguito della riduzione delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa, disposta dal decreto legge n. 112 del 2008 per ciascun anno del triennio 2009-2011, il progetto di bilancio risulta quest’anno puntualmente articolato per ciascuno degli esercizi considerati nel bilancio pluriennale.

In particolare, il quadro generale riassuntivo del bilancio pluriennale dello Stato per il triennio 2009-2011 a legislazione vigente evidenzia i seguenti importi, in termini di competenza.

Dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili.

(Valori in milioni di euro)

 

Ass. 2008

2009

2010

2011

Entrate finali

457.432

463.904

476.960

491.353

Tributarie

423.191

433.680

450.692

464.646

Extratributarie

30.876

28.874

25.284

25.713

Entrate per alienazione e ammort. beni patrimoniali

3.385

1.350

984

994

Spese finali

513.630

497.400

496.484

491.829

Spese correnti

451.242

450.766

456.262

461.646

- Spese correnti netto interessi

365.808

369.446

370.071

370.534

- Interessi

85.434

81.320

86.191

91.112

Spese conto capitale

62.388

46.634

40.222

30.183

Rimborso prestiti

191.188

215.245

217.793

212.964

Spese Complessive

704.818

712.645

714.277

704.793

Saldo netto da finanziare

56.198

33.496

19.524

476

Risparmio pubblico

2.825

11.788

19.714

28.713

Ricorso al mercato (*)

256.126

255.791

240.577

216.590

(*)  Il ricorso al mercato è calcolato al lordo delle regolazioni debitorie e contabili.

 

Per concerne i saldi di finanza pubblica, il saldo netto da finanziare si riduce progressivamente sino ad attestarsi a 476 milioni di euro a fine periodo.

Tale risultato è ascrivibile a:

§      unaprogressiva riduzione delle spese finali (491.829 milioninel 2011);

§      un progressivo aumento delle entrate (491.353 milioni nel 2011).

 

Anche il saldo corrente (risparmio pubblico) registra un andamento positivo (attestandosi a quasi 29 miliardi di euro nel 2011).

 

Per quanto concerne le spese, il bilancio pluriennale a legislazione vigente evidenzia un tasso di incremento contenuto della spesa primaria corrente, mentre le spese in conto capitale registrano una sensibile riduzione.

La spesa per interessi è prevista crescere nel triennio considerato.

 

Nel grafico seguente è evidenziato l’andamento in quota percentuale delle spese quale risultante dal bilancio pluriennale a legislazione vigente.

 

 

 


2. Gli effetti sul saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato determinati dal disegno di legge finanziaria
(A.C. 1713)

Il bilancio a legislazione vigente per il 2009, espone, in termini di competenza e al netto delle regolazioni debitorie e contabili, i seguenti saldi:

§      un risparmio pubblico pari a 11.788 milioni di euro;

§      un saldo netto da finanziare pari a -33.495 milioni di euro;

§      un livello di ricorso al mercato pari a 255.791 milioni di euro(al lordo delle regolazioni debitorie e contabili).

 

Secondo quanto riportato nell’allegato 8 al disegno di legge finanziaria (A.C. 1713), il complesso delle disposizioni previste dal disegno di legge finanziaria (articolato e tabelle), determinano una riduzione delle entrate per 416 milioni di euro, più che compensata da una riduzione delle spese per 1.193 milioni.

La riduzione delle entrate è interamente attribuibile alla diminuzione delle entrate tributarie (- 507 milioni, da ascriversi alle agevolazioni tributarie, in larga parte proroghe, disposte dall’art. 2 del disegno di legge), in minima parte compensata da un incremento delle entrate extratributarie (+ 91 milioni di euro, interamente riconducibili al versamento all'entrata del bilancio dello Stato di parte delle risorse dell'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa Spa giacenti fuori dalla tesoreria statale).

Dal lato delle uscite, le disposizioni contenute nel disegno di legge finanziaria determinano una diminuzione delle spese correnti primarie di 1.440 milioni e un incremento della spesa in conto capitale di 247 milioni di euro.

Nel complesso, i saldi del bilancio dello Stato per il 2009 registrano un miglioramento, risultando rideterminati nei seguenti valori:

§      il saldo netto da finanziare risulta pari a 32.718 milioni di euro ( - 777 milioni rispetto al bilancio a legislazione vigente 2009);

§      il risparmio pubblico assume un valore pari a 12.812 milioni di euro (+1.024 milioni);

§      il ricorso al mercato risulta pari, al lordo delle regolazioni debitorie e contabili, a 255.034 milioni di euro( -757 milioni).

 

I valori del saldo netto da finanziare e del ricorso al mercato, che dovrebbero determinarsi nel bilancio di previsione per il 2009 integrato con gli effetti del disegno di legge finanziaria, risultano pertanto inferiori ai limiti massimi per l’anno finanziario 2009, stabiliti dall’articolo 1, comma 1, del disegno di legge finanziaria medesimo, pari, rispettivamente, a 33.600 milioni di euro, al netto delle regolazioni debitorie, e a 260.000 milioni di euro.

Nella tavola seguente è riportato l’allegato 8 al disegno di legge finanziaria, che illustra gli effetti sul bilancio dello Stato per il 2009 del disegno di legge medesimo.


Allegato 8

 

Bilancio dello Stato – Quadro di sintesi previsioni 2009 – Competenza
(al netto delle regolazioni contabili e debitorie)

(milioni di euro)

 

 

 

2008

2009

Bilancio integrato 2009

Assestato

D.L. 112/2008

Assestato + D.L.112/2008

BLV 2009

Legge finanziaria

ENTRATE

 

 

 

 

Articolato

Tab. A-B

Tab. C

Tab. D

Tab. E

Tab. F

Totale

 

Tributarie

423.191

1.533

424.724

433.680

-507

 

 

 

 

 

-507

433.173

Extratributarie

30.876

170

31.046

28.874

91

 

 

 

 

 

91

28.964

Alien. e amm.to ecc.

3.365

0

3.365

1.350

0

 

 

 

 

 

0

1.350

ENTRATE FINALI

457.432

1.703

459.135

463.904

-416

 

 

 

 

 

-416

463.488

SPESE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spese correnti
(netto interessi)

365.808

1.120

366.928

369.445

-1.428

0

0

 

-12

 

-1.440

368.005

Interessi

85.434

0

85.434

81.320

0

 

 

 

 

 

0

81.320

Spese c/Capitale

62.388

43

62.431

46.634

0

0

0

12

0

235

247

46.881

SPESE FINALI

513.603

1.163

514.793

497.400

-1.428

0

0

12

-12

235

-1.193

496.206

Rimborso prestiti

191.188

0

191.188

215.245

0

 

 

 

 

 

0

215.245

Risparmio pubblico

2.825

583

3.408

11.788

1.012

0

0

0

12

0

1.024

12.812

Saldo netto da finanz.

-56.198

540

-55.658

-33.495

1.012

0

0

-12

12

-235

777

-32.718

Ricorso al mercato

256.126

-540

246.846

255.791

-1.012

0

20

12

-12

235

-757

255.034

 


3. L’evoluzione della spesa nel bilancio dello Stato
Tavole allegate

 

 

 

 

Tavola I       Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola II      Evoluzione della spesa finale per categorie e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola III     Le spese complessive per funzioni-obiettivo e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola IV    Andamento della spesa finale delle unità previsionali di base (III livello) e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola V     Andamento delle Missioni ed incidenza percentuale sulle spese complessive del bilancio dello Stato

 

Le variazioni in termini assoluti (Diff. VA) e in percentuale (Diff. %) sono riferite al dato assestato 2008.

 

Tutti i dati delle spese sono al lordo dei rimborsi IVA e delle regolazioni debitorie.

 

 

I dati del disegno di legge di assestamento 2008 sono riferiti al testo presentato alla Camera dei deputati (A.C. 1417).


 

Tavola I – Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

MINISTERI

BIL 2008

%

Ass. 2008

%

BLV 2009

%

Diff. VA

Diff. %

Economia e finanze

319.621

60,0

330.414

60,0

323.165

60,0

-7.249

-2,2

Sviluppo economico

7.990

1,5

8.690

1,6

9.592

1,8

902

10,4

- Comunicazioni

351

0,1

 

 

 

 

-

 

- Commercio internazionale

276

0,1

 

 

 

 

-

 

Lavoro e politiche soc.

61.417

11,5

80.481

14,6

81.541

15,1

1.060

1,3

- Salute

1.597

0,3

 

 

 

 

-

 

- Solidarietà sociale

17.252

3,2

 

 

 

 

-

 

Giustizia

7.575

1,4

7.850

1,4

7.542

1,4

-308

-3,9

Affari esteri

2.546

0,5

2.722

0,5

2.044

0,4

-678

-24,9

Istruzione

42.458

8,0

55.266

10,0

55.349

10,3

83

0,2

- Universita' e ricerca

11.333

2,1

 

 

 

 

-

 

Interno

25.256

4,7

26.681

4,8

27.231

5,1

550

2,1

Ambiente e tutela del mare

1.649

0,3

1.833

0,3

1.263

0,2

-570

-31,1

Infrastrutture

3.475

0,7

10.016

1,8

7.183

1,3

-2.833

-28,3

- Trasporti

4.923

0,9

 

 

 

 

-

 

Difesa

21.132

4,0

23.014

4,2

20.294

3,8

-2.720

-11,8

Politiche agricole

1.754

0,3

1.793

0,3

1.334

0,2

-459

-25,6

Beni e attività culturali

2.019

0,4

2.011

0,4

1.710

0,3

-301

-15,0

TOTALE SPESE FINALI

532.624

100

550.771

100

538.248

100

-12.523

-2,3

 

 


Tavola II – Evoluzione della spesa finale per categorie ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

CATEGORIE

BIL 2008

%

Ass. 2008

%

BLV 2009

%

Diff. VA

Diff. %

Redditi da lavoro dipendente

89.183

16,7

91.535

16,6

89.133

16,6

-2.402

-2,6

Consumi intermedi

10.019

1,9

11.078

2,0

7.633

1,4

-3.445

-31,1

Imposte pagate sulla produzione

4.533

0,9

4.692

0,9

4.865

0,9

173

3,7

Trasferimenti correnti alle amministrazioni pubbliche

199.364

37,4

206.678

37,5

212.755

39,5

6.077

2,9

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

4.206

0,8

4.307

0,8

3.775

0,7

-532

-12,4

Trasferimenti correnti a imprese

4.323

0,8

4.955

0,9

3.281

0,6

-1.674

-33,8

Trasferimenti all'estero

1.931

0,4

2.057

0,4

1.493

0,3

-564

-27,4

Risorse proprie CEE

15.800

3,0

15.800

2,9

17.000

3,2

1.200

7,6

Interessi passivi e redditi da capitale

78.526

14,7

85.434

15,5

81.320

15,1

-4.114

-4,8

Poste correttive e compensative

50.230

9,4

49.787

9,0

53.988

10,0

4.201

8,4

Ammortamenti

847

0,2

870

0,2

890

0,2

20

2,3

Altre uscite correnti

9.529

1,8

7.489

1,4

11.782

2,2

4.293

57,3

Totale spese correnti

468.491

88,0

484.682

88

487.915

90,6

3.233

0,7

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

6.801

1,3

8.544

1,6

4.866

0,9

-3.678

-43,0

Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche

24.475

4,6

24.620

4,5

20.459

3,8

-4.161

-16,9

Contributi agli investimenti ad imprese

9.970

1,9

10.045

1,8

10.324

1,9

279

2,8

Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali pr.

120

0,0

128

0,0

96

0,0

-32

-25,0

Contributi agli investimenti a estero

215

0,0

351

0,1

205

0,0

-146

-41,6

Altri trasferimenti in conto capitale

13.033

2,4

12.851

2,3

14.014

2,6

1.163

9,0

Acquisizioni di attività finanziarie

9.520

1,8

9.549

1,7

370

0,1

-9.179

-96,1

Totale spese conto capitale

64.134

12,0

66.088

12,0

50.334

9,4

-15.754

-23,8

TOTALE SPESE FINALI

532.625

100,0

550.770

100,0

538.249

100,0

-12.521

-2,3


 

Tavola III – Le spese complessive per funzioni-obiettivo ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

FUNZIONI-OBIETTIVO

BIL 2008

%

Ass. 2008

%

BLV 2009

%

Diff. VA

Diff. %

1Servizi generali delle pubbliche amministrazioni

479.417

65,6

475.173

64,1

485.599

64,4

10.426

2,2

2 Difesa

18.678

2,6

22.933

3,1

21.205

2,8

-1.728

-7,5

3 Ordine pubblico e sicurezza

21.146

2,9

20.535

2,8

19.944

2,6

-591

-2,9

4 Affari economici

61.913

8,5

50.759

6,8

53.662

7,1

2.903

5,7

5 Protezione dell'ambiente

2.029

0,3

2.213

0,3

1.713

0,2

-500

-22,6

6Abitazioni e assetto territoriale

1.566

0,2

3.305

0,4

3.157

0,4

-148

-4,5

7 Sanità

11.976

1,6

10.306

1,4

9.209

1,2

-1.097

-10,6

8Attività ricreative, culturali e di culto

10.068

1,4

6.361

0,9

5.502

0,7

-859

-13,5

9 Istruzione

51.168

7,0

52.760

7,1

52.901

7,0

141

0,3

10 Protezione sociale

72.877

10,0

97.252

13,1

100.603

13,4

3.351

3,4

TOTALE SPESE COMPLESSIVE

730.838

100,0

741.859

100,0

753.495

100,0

11.636

1,6

 

 

Tavola IV – Andamento delle U.P.B. (III livello) ed incidenza percentuale sulle spese finali del bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

U.P.B. III LIVELLO

BIL 2008

%

Ass. 2008

%

BLV 2009

%

Diff. VA

Diff. %

Funzionamento

81.530

15,3

87.034

15,8

85.225

15,8

-1.809

-2,1

Interventi

273.187

51,3

281.259

51,1

290.749

54,0

9.490

3,4

Oneri comuni

34.646

6,5

30.370

5,5

29.989

5,6

-381

-1,3

Oneri del debito pubblico

79.128

14,9

86.019

15,6

81.952

15,2

-4.067

-4,7

Totale spese correnti

468.491

88,0

484.682

88,0

487.915

90,6

3.233

0,7

Investimenti

60.478

11,4

62.473

11,3

46.330

8,6

-16.143

-25,8

Altre spese in conto capitale

122

0,0

123

0,0

112

0,0

-11

-8,9

Oneri comuni

3.534

0,7

3.492

0,6

3.892

0,7

400

11,5

Totale conto capitale

64.134

12,0

66.088

12,0

50.334

9,4

-15.754

-23,8

TOTALE SPESE FINALI

532.625

100,0

550.770

100,0

538.249

100,0

-12.521

-2,3


Tavola V – Andamento delle Missioni ed incidenza percentuale sulle spese complessive del bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

MISSIONI

BIL 2008

%

Ass. 2008

%

BLV 2009

%

Diff. VA

Diff. %

1 - Organi costituzionali

3.341

0,5

3.410

0,5

3.037

0,4

-373

-10,9

2 - Amm.ne generale territorio

352

0,0

369

0,0

424

0,1

55

14,9

3 - Relazioni autonomie territoriali

113.465

15,5

119.295

16,1

110.666

14,7

-8.629

-7,2

4 - L'Italia in Europa e nel mondo

27.187

3,7

27.492

3,7

26.295

3,5

-1.197

-4,4

5 - Difesa e sicurezza del territorio

19.022

2,6

22.406

3,0

19.244

2,6

-3.162

-14,1

6 - Giustizia

7.278

1,0

7.683

1,0

7.290

1,0

-393

-5,1

7 - Ordine pubblico e sicurezza

9.375

1,3

10.000

1,3

10.073

1,3

73

0,7

8 - Soccorso civile

3.910

0,5

4.003

0,5

3.505

0,5

-498

-12,4

9 - Agricoltura e pesca

1.414

0,2

1.437

0,2

863

0,1

-574

-39,9

10 - Energia e fonti energetiche

59

0,0

59

0,0

48

0,0

-11

-18,6

11 - Competitività e sviluppo imprese

4.065

0,6

4.127

0,6

4.448

0,6

321

7,8

12 - Regolazione dei mercati

16

0,0

16

0,0

16

0,0

-

0,0

13 - Diritto alla mobilità

10.967

1,5

12.508

1,7

9.980

1,3

-2.528

-20,2

14 - Infrastrutture pubbliche e logistica

3.245

0,4

5.159

0,7

3.677

0,5

-1.482

-28,7

15 - Comunicazioni

1.386

0,2

1.418

0,2

1.030

0,1

-388

-27,4

16 - Commercio internazionale

265

0,0

265

0,0

204

0,0

-61

-23,0

17 - Ricerca ed innovazione

4.092

0,6

4.156

0,6

3.601

0,5

-555

-13,4

18 - Sviluppo sostenibile

1.717

0,2

1.920

0,3

1.451

0,2

-469

-24,4

19 - Casa e assetto urbanistico

1.052

0,1

1.148

0,2

890

0,1

-258

-22,5

20 - Tutela della salute

928

0,1

993

0,1

841

0,1

-152

-15,3

21 - Tutela beni culturali

1.646

0,2

1.646

0,2

1.394

0,2

-252

-15,3

22 - Istruzione scolastica

41.618

5,7

43.275

5,8

43.896

5,8

621

1,4

23 - Istruzione universitaria

8.683

1,2

8.683

1,2

8.549

1,1

-134

-1,5

24 - Diritti sociali e solidarietà sociale

24.284

3,3

24.292

3,3

24.379

3,2

87

0,4

25 - Politiche previdenziali

68.216

9,3

68.452

9,2

75.544

10,0

7.092

10,4

26 - Politiche per il lavoro

3.657

0,5

3.711

0,5

3.298

0,4

-413

-11,1

27 - Immigrazione

1.558

0,2

1.528

0,2

1.416

0,2

-112

-7,3

28 - Sviluppo e riequilibrio territoriale

4.689

0,6

4.665

0,6

6.139

0,8

1.474

31,6

29 - Politiche finanziarie e di bilancio

63.141

8,6

63.074

8,5

69.385

9,2

6.311

10,0

30 - Giovani e sport

963

0,1

963

0,1

728

0,1

-235

-24,4

31 - Turismo

111

0,0

111

0,0

76

0,0

-35

-31,5

32 - Servizi generali amministrazioni

2.842

0,4

3.359

0,5

2.323

0,3

-1.036

-30,8

33 - Fondi da ripartire

19.963

2,7

14.012

1,9

12.226

1,6

-1.786

-12,7

34 - Debito pubblico

276.331

37,8

276.224

37,2

296.558

39,4

20.334

7,4

TOTALE SPESE COMPLESSIVE

730.838

100

741.859

100

753.494

100

11.635

1,6

 


PARTE IV
Ambiti di competenza della IX Commissione

 

 


Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

Si ricorda preliminarmente che le competenze del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, istituito a seguito della riorganizzazione dei ministeri operata con il D.Lgs. n. 300 del 1999[10], erano state nuovamente suddivise, all’inizio della XV legislatura[11], tra il Ministero delle infrastrutture e il Ministero dei trasporti.

Da ultimo, con il D.L. n. 85 del 2008,[12] le funzioni attribuite al Ministero dei trasporti sono state nuovamente trasferite al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, istituito con il medesimo provvedimento.

Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, secondo quanto previsto nello schema di regolamento di organizzazione n. 30, trasmesso al Parlamento il 23 settembre 2008 per l’espressione del parere da parte delle competenti Commissioni parlamentari, sarà articolato, a livello centrale, in diciotto direzioni generali, incardinate nei seguenti due Dipartimenti:

§         Dipartimento per le infrastrutture, gli affari generali e il personale;

§         Dipartimento per i trasporti e la navigazione ed i sistemi informativi e statistici.

Il Ministero di articola in cinque centri di responsabilità amministrativa: il Gabinetto, i due menzionati Dipartimenti, il Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto e il Consiglio superiore dei lavori pubblici.

Al Dipartimento per i trasporti e la navigazione ed i sistemi informativi e statistici sono attribuite le funzioni precedentemente di competenza del Ministero dei trasporti e precisamente:

-        programmazione, indirizzo, regolazione e vigilanza in materia di trasporti terrestri;

-        omologazione di veicoli ed abilitazione conducenti;

-        programmazione e regolazione in materia di trasporto intermodale;

-        trasporto pubblico locale;

-        piani urbani della mobilità,

-        trasporto su ferrovia;

-        vigilanza sull'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie;

-        autotrasporto di persone e cose;

-        monitoraggio, elaborazione e controllo dei dati statistici;

-        Conto nazionale dei trasporti;

-        sistemi di trasporto a impianti fissi;

-        trasporti esercitati in regime di concessione;

-        sicurezza e regolazione tecnica dei trasporti terrestri;

-        coordinamento, direzione e controllo delle attività delle direzioni generali territoriali;

-        indirizzo, programmazione e regolazione in materia di navigazione e trasporto marittimo;

-        vigilanza sulle autorità portuali e sulle attività nei porti;

-        demanio marittimo;

-        programmazione, previa intesa con le regioni interessate, del sistema idroviario padano-veneto;

-        aviazione civile e vigilanza sugli enti di settore;

-        rapporti con organismi internazionali, comunitari e nazionali in materia di trasporto terrestre, marittimo ed aereo;

-        informatica di servizio, consulenza tecnico-informatica alle Direzioni Generali ed alle Strutture facenti capo all'altro Dipartimento coordinamento e propulsione attività delle Direzioni Generali Territoriali.

 

1. Il bilancio di competenza

Lo stato di previsione per il 2009 del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Tabella 10) reca spese in termini di competenza per complessivi 7.183,3 milioni di euro,pari allo 0,95% del totale generale del bilancio dello Stato (753.495 milioni di euro). Rispetto al disegno di legge di bilancio assestato 2008 dei due Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti, attualmente all’esame del Senato[13], si riscontra una riduzione in termini di competenza di 2.832,2 milioni di euro, risultante dalla somma tra una riduzione delle spese correnti di 390,7 milioni di euro e una riduzione delle spese in conto capitale di 2.441,5 milioni di euro.

L’autorizzazione di cassa complessiva è fissata in 7.513 milioni di euro.

 

La consistenza presunta dei residui passivi al 1° gennaio 2009 è stata valutata complessivamente in 8.091,3 milioni di euro di cui 1.370,8 per le unità previsionali di parte corrente e 6.720,5 milioni per le unità previsionali di conto capitale. Come è noto, la consistenza presunta dei residui passivi concorre, insieme alle somme proposte per la competenza dell’anno 2009, a determinare il volume della massa spendibile presa in considerazione ai fini della valutazione delle autorizzazioni di cassa dello stato di previsione del Ministero.

Distinguendo quindi le spese tra spese di parte corrente e spese in conto capitale, si riscontrano complessivamente nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti:

Ø      2.404,9 milioni di euro per la parte corrente;

Ø      4.778,4 milioni di euro per la parte in conto capitale.

 

Stanziamenti per il settore dei trasporti insistono anche sullo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze (per i quali vedi infra)

2. Gli effetti delle riduzioni di spesa sul bilancio triennale

Con riferimento alle norme di legge che hanno introdotto riduzioni di spesa nella pubblica amministrazione (cd. tagli lineari), si segnala che per il Ministero Infrastrutture e trasporti la legge finanziaria 2007 (comma 507) incide per una riduzione pari a 90 milioni di euro, il DL 112 del 2008[14] (articolo 60, comma 1) per 519,6 milioni di euro, il ddl finanziaria 2009 per una variazione in aumento pari a 10,4 milioni di euro, per un totale di 599,1 milioni di euro, pari a circa il 7,7 per cento dello stanziamento complessivo del Ministero. Ulteriori riduzioni di spesa sono previste per gli anni 2010 e 2011.

La Tabella riportata di seguito reca gli importi – per missione di competenza del settore Trasporti – relativi allo stanziamento a legislazione vigente, alle variazioni introdotte rispettivamente dalla legge finanziaria del 2007, dal DL n. 112 del 2008 nonché dalle variazioni apportate in sede di predisposizione del disegno di legge di bilancio. Per ciascun anno è altresì calcolata la percentuale di riduzione complessiva derivante dalle predette norme.

 

(milioni di euro)

Anno 

Legisl. vigente

L.F. 2007

c. 507

DL n. 112

art.60, c.1

Varia­zioni

Ddl di bilancio

Tot. riduzioni

%

Ministero infrastrutture e trasporti

2009

7.782,5

-90,0

-519,6

10,4

7.183,3

-599,1

-7,70%

2010

7.038,1

 

-463,1

14,3

6.589,3

-448,8

-6,38%

2011

7.562,1

 

-770,4

27,6

6.819,2

-742,9

-9,82%

13 (Diritto alla mobilità)

2009

3.382,4

-49,0

-302,9

-6,4

3.024,1

-358,3

-10,59%

2010

2.851,3

 

-260,3

-6,0

2.585,0

-266,3

-9,34%

2011

3.347,2

 

-432,6

-6,7

2.907,9

-439,3

-13,12%

7 (Ordine pubblico e sicurezza)

2009

638,7

-5,6

-13,6

34,1

653,6

14,9

+2,33%

2010

641,9

 

-16,5

34,1

659,5

17,6

+2,74%

2011

642,0

 

-28,6

34,1

647,5

5,5

+0,86%

17 (Ricerca e innovazione)

2009

20,3

-0,7

-2,8

 

16,8

-3,5

-17,24%

2010

15,9

 

-2,7

 

13,2

-2,7

-16,98%

2011

15,6

 

-4,8

 

10,8

-4,8

-30,77%

 

 

3. Analisi per Missioni

Si rammenta che la circolare n. 21 del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato del Ministero dell'economia e delle finanze del 5 giugno 2007 ha disposto modifiche rilevanti in ordine alla struttura di classificazione del bilancio e della legge finanziaria.

Con le misure introdotte, applicate per la prima volta al bilancio 2008, si è scelto di orientare i suddetti documenti verso un'articolazione per missioni e programmi (per un totale di 34 missioni e di 167 programmi) che, seppure inserita nella tradizionale suddivisione per stati di previsione di spesa per ciascun Dicastero, presenta il vantaggio di garantire una più immediata e chiara individuazione di insiemi omogenei di azioni, premessa per l'avvio di un programma di revisione della spesa pubblica (spending review) come previsto dalla legge finanziaria 2007.

Le missioni in cui è suddiviso il Bilancio dello Stato rappresentano le grandi finalità perseguite con la spesa pubblica, le quali sono concretamente realizzate attraverso uno o più programmi di spesa.

Secondo la nuova impostazione, immediatamente al di sotto della menzione dello stato di previsione si collocano nell'ordine: il riferimento alla missione, al programma e al macroaggregato. Quest'ultimo, letto contestualmente alla specificazione del o dei centri di responsabilità amministrativa che vi sono inclusi, rappresenta la nuova unità di voto parlamentare. Ne consegue che i centri di responsabilità potranno comparire anche all'interno di più missioni e/o programmi e così pure i dispositivi normativi di autorizzazione della spesa.

 

L’analisi dello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per il 2009 viene svolta con riferimento alle sole missioni di competenza esclusiva del preesistente Ministero dei trasporti.

Nella tabella sottostante gli stanziamenti di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sono suddivisi tra le missioni facenti capo ai due Ministeri:

 

 

Stanziamento di competenza

(in milioni di euro)

Missioni ex-Ministero delle infrastrutture

3.303,5

Missioni ex-Ministero dei trasporti

3.694,5

Missioni in comune

185,3

Totale

7.183,3

 

Le missioni di competenza esclusiva del preesistente Ministero dei trasporti sono 3, articolate in 9 programmi, e presentano un decremento complessivo, rispetto alle corrispondenti previsioni assestate 2008, di 675,3 milioni di euro:

§      Missione n. 13 - Diritto alla mobilità:3.024,2 milioni di euro (pari al 30,30% del totale degli stanziamenti del Bilancio dello Stato relativi a detta Missione), con una riduzione, rispetto alle previsioni assestate 2008, di 659,5 milioni di euro, dei quali 302,9 milioni di euro conseguono all’applicazione dell’articolo 60, comma 1, del D.L. n. 112 del 2008;

§      Missione n. 7 - Ordine pubblico e sicurezza: 653,6 milioni di euro, con un incremento di 1 milione di euro rispetto alle previsioni assestate 2008. In conseguenza dell’applicazione dell’articolo 60, comma 1, del D.L. n. 112 del 2008 lo stanziamento è stato ridotto di 13,6 milioni di euro;

§      Missione n. 17 – Ricerca e innovazione: 16,8 milioni di euro, con una riduzione di pari importo rispetto alle previsioni assestate 2008, comprensiva della riduzione di 2,8 milioni di euro conseguente all’applicazione dell’articolo 60, comma 1, del D.L. n. 112 del 2008.

 

3.1  Missione n. 13 – Diritto alla mobilità

La Missione 13 (corrispondente al n. 2 della Tabella 10) è presente nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze[15] e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. In quest’ultimo stato di previsione si trovano stanziamenti relativi ai seguenti programmi, i quali sono interamente di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti:

§      Programma 13.1 (corrispondente al n. 2.1 della Tabella 10) – Gestione della sicurezza e della mobilità stradale;

§      Programma 13.2 (corrispondente al n. 2.4 della Tabella 10) – Logistica ed intermodalità nel trasporto;

§      Programma 13.3 (corrispondente al n. 2.2 della Tabella 10) – Sistemi portuali;

§      Programma 13.4 (corrispondente al n. 2.3 della Tabella 10) – Sviluppo e sicurezza del trasporto aereo;

§      Programma 13.5 (corrispondente al n. 2.5 della Tabella 10) – Sviluppo e sicurezza del trasporto ferroviario;

§      Programma 13.6 (corrispondente al n. 2.7 della Tabella 10) – Sviluppo della mobilità locale;

§      Programma 13.9 (corrispondente al n. 2.6 della Tabella 10) – Sviluppo e sicurezza della navigazione e del trasporto marittimo e per vie d’acqua interne.

 

 

Il Programma 2.1 prevede spese per 312,1 milioni di euro, dei quali 231 milioni di euro di parte corrente e 81,1 milioni di euro in conto capitale. All’interno del Programma si trovano tre macroaggregati.

Le spese relative al Funzionamento (macroaggregato 2.1.1) ammontano a 227,4 milioni di euro, con una riduzione di 6,8 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008. I capitoli di maggior rilevanza sono: il cap. 1148 (Stipendi e altri assegni fissi al personale), con uno stanziamento di 119,1 milioni di euro, incrementato di 6,4 milioni di euro rispetto al 2008; il cap. 1188 (Oneri sociali a carico dell’amministrazione sulle retribuzioni corrisposte ai dipendenti), con uno stanziamento di 35.9 milioni di euro e un incremento di 2,2 milioni di euro e il cap. 1282 (Somme da assegnare all’Agenzia del demanio per immobili in uso), di nuova istituzione, con uno stanziamento di 15,1 milioni di euro.

Si segnala infine il cap. 1276 (Spese per il funzionamento del centro elaborazione dati del Dipartimento dei trasporti terrestri e per la gestione dei sistemi informativi di supporto) sul quale era previsto, nell’assestamento 2008, uno stanziamento di 32 milioni di euro, ridotto a 24,7 milioni di euro per effetto dei tagli operati dall’articolo 60, comma 1, del D.L. n. 112 del 2008. Tale capitolo, nell’ambito delle rimodulazioni effettuate ai sensi del comma 3 del medesimo articolo 60, è stato incrementato di 1,3 milioni di euro, raggiungendo l’importo di 25 milioni di euro.

Il Macroaggregato 2.1.2 – Interventi prevede spese per 3,6 milioni di euro, con una riduzione di 35,7 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008, dovuto quasi totalmente alla soppressione del cap. 1391 (Spese per l’implementazione delle azioni tese ad accrescere la sicurezza stradale e per l’attuazione del Piano nazionale della sicurezza stradale) sul quale, nell’assestamento 2008, erano appostati 35 milioni di euro[16]. La soppressione del capitolo è conseguente all’eliminazione dei relativi stanziamenti disposta dall’articolo 5, comma 5, lett. b), n. 5), del D.L. n. 93 del 2008[17]. Il capitolo di maggiore entità del macroaggregato è il cap. 1096 (Spese per la predisposizione del piano generale di mobilità, il monitoraggio e la valutazione di efficacia degli interventi), con uno stanziamento di 2,3 milioni di euro, ridotto di 0,7 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008.

Il Macroaggregato 1.1.6 – Investimenti prevede uno stanziamento in conto capitale di 81 milioni di euro, con una riduzione di 44,2 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008. Si segnalano i seguenti capitoli:

§      il cap. 7180 (Spese per l’adeguamento degli attraversamenti pedali semaforizzati alle norme del nuovo codice della strada) sul quale era previsto, nell’assestamento 2008, uno stanziamento di 2,6 milioni di euro, ridotto a 2 milioni di euro per effetto dei tagli operati dall’articolo 60, comma 1, del D.L. n. 112 del 2008. Tale stanziamento, nell’ambito delle rimodulazioni effettuate ai sensi del comma 3 del medesimo articolo 60, è stato completamente azzerato;

§      il cap. 7334 (Spese per attuazione, valutazione di efficacia e aggiornamento del Piano nazionale della sicurezza stradale) sul quale era previsto, nell’assestamento 2008, uno stanziamento di 53 milioni di euro, ridotto a 40,9 milioni di euro per effetto dei tagli operati dall’articolo 60, comma 1, del D.L. n. 112 del 2008. Tale stanziamento, nell’ambito delle rimodulazioni effettuate ai sensi del comma 3 del medesimo articolo 60, è stato ulteriormente ridotto di 5,9 milioni di euro, raggiungendo l’importo di 35 milioni di euro. Il capitolo è esposto in tabella F del disegno di legge finanziaria (A.C. 1713), con un corrispondente stanziamento di 35 milioni di euro per l’anno 2009;

§      il cap. 7335 (Spese per una campagna di comunicazione per diffondere i valori della sicurezza stradale e assicurare un’adeguata informazione agli utenti) sul quale era previsto, nell’assestamento 2008, uno stanziamento di 14,5 milioni di euro, ridotto a 11,6 milioni di euro per effetto dei tagli operati dall’articolo 60, comma 1, del D.L. n. 112 del 2008. Tale stanziamento, nell’ambito delle rimodulazioni effettuate ai sensi del comma 3 del medesimo articolo 60, è stato ulteriormente ridotto di 5,6 milioni di euro e reca pertanto uno stanziamento di 6 milioni di euro. Il capitolo è esposto in tabella F del citato disegno di legge finanziaria, con un corrispondente stanziamento di 6 milioni di euro per l’anno 2009;

§      il cap. 7336 (Annualità quindicennali per gli interventi connessi all’attuazione del Piano nazionale per la sicurezza stradale) con uno stanziamento di 33,6 milioni di euro, corrispondente al dato assestato 2008.

Il cap. 7395 (Spese per interventi necessari a fronteggiare i problemi di mobilità e sicurezza derivanti dai programmati lavori di ammodernamento dell'autostrada A3 nel tratto Gioia Tauro - Reggio Calabria e per migliorare la qualità del servizio di trasporto e di sicurezza nello Stretto di Messina), che recava uno stanziamento di 10 milioni di euro nel bilancio assestato 2008[18], è stato soppresso ai sensi dell’articolo 5, comma 1, del D.L. n. 93 del 2008.

 

Il Programma 2.2 prevede spese per 14,3 milioni di euro, dei quali 4,3 milioni di euro di parte corrente e 10 milioni di euro in conto capitale.

Le spese relative al Funzionamento (macroaggregato 2.2.1) ammontano a 4,3 milioni di euro, con una riduzione di 1,2 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008. Il capitolo di maggior rilevanza è il cap. 1630 (Stipendi ed altri assegni fissi al personale), con uno stanziamento di 2,7 milioni di euro, ridotto di 0,8 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008.

Il macroaggregato 2.2.6 – Investimenti reca spese per 10 milioni di euro, con una riduzione di 140 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008. Gli stanziamenti sono appostati quasi totalmente sul cap. 7631 (Fondo perequativo per le autorità portuali) che reca un importo di 10 milioni di euro. Si segnala che lo stanziamento di 50 milioni di euro, previsto dall’assestamento 2008, è stato dapprima azzerato, per effetto dei tagli di cui all’articolo 60, comma 1, del D.L. n. 112 del 2008, e successivamente ricostituito nel suddetto importo di 10 milioni di euro, con le rimodulazioni conseguenti all’applicazione del comma 3 del medesimo articolo 60. Si segnala inoltre la soppressione del cap. 7260 (Sviluppo delle filiere logistiche dei servizi, interventi per gli hub portuali di interesse nazionale, sviluppo dell’intermodalità e delle attività di transhipment), il quale, nel bilancio assestato 2008, recava uno stanziamento di 100 milioni di euro.

 

Il Programma 2.3 prevede spese per 133,1 milioni di euro, dei quali 110,3 milioni di euro di parte corrente e 22,8 milioni di euro in conto capitale.

Il macroaggregato 2.3.1 - Funzionamento prevede uno stanziamento di 4,2 milioni di euro, con una riduzione di 0,8 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008. Il capitolo di maggior rilevanza è il cap. 1661 (Stipendi ed altri assegni fissi al personale), con uno stanziamento di 2,7 milioni di euro, incrementato di 0,5 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008.

Il macroaggregato 2.3.2 – Interventi reca uno stanziamento di 106,1 milioni di euro, con un incremento di 13,1 milioni di euro rispetto dal dato assestato 2008. I capitoli di maggior rilevanza sono:

§      cap. 1921 (Somme da trasferire all’Ente nazionale per l’aviazione civile - ENAC), con uno stanziamento di 103,8 milioni di euro, incrementato di 43,2 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008. Il capitolo è esposto in tabella C del disegno di legge finanziaria (A.C. 1713) con uno stanziamento di 61,8 milioni di euro per il 2009 e di 56,4 milioni di euro per ciascuno degli anni 1010 e 2011;

§      cap. 1942 (Oneri di servizio pubblico per i collegamenti aerei di linea tra l’aeroporto di Crotone ed i principali aeroporti nazionali), con 2,1 milioni di euro, invariato rispetto all’assestamento 2008.

Si segnala inoltre la soppressione del cap. 1922 (Fondo per compensare l’E.N.A.V. per i costi sostenuti per garantire la sicurezza ai propri impianti e la sicurezza operativa) per il quale era previsto uno stanziamento di 30 milioni di euro nell’assestamento 2008, ridotto a 23,2 milioni di euro per effetto dei tagli di cui all’articolo 60, comma 1, del D.L. n. 112 del 2008.

Infine il macroaggregato 2.3.6 – Investimenti autorizza spese in conto capitale per 22,8 milioni di euro, con una riduzione di 34,7 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008. Lo stanziamento è quasi interamente appostato sul cap. 7740 (Somme da trasferire all’Ente nazionale per l’aviazione civile - ENAC). Il capitolo, che prevedeva uno stanziamento di 57,4 milioni di euro nel bilancio assestato 2008 ha subito una riduzione di 47,6 milioni di euro, per effetto dei tagli di cui all’articolo 60, comma 1, del D.L. n. 112 del 2008, ed è stato successivamente incrementato di 12,9 milioni di euro, in seguito alla rimodulazione consentita dal comma 3 del medesimo articolo.

 

Il Programma 2.4 prevede spese per 166,3 milioni di euro, dei quali 58,7 milioni di euro di parte corrente e 107,6 milioni di euro in conto capitale.

Il macroaggregato 2.4.1 - Funzionamento prevede uno stanziamento di 6,4 milioni di euro, con una riduzione di 2,3 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008. Il capitolo di maggior rilevanza è il cap. 1176 (Stipendi ed altri assegni fissi al personale), con uno stanziamento di 4,1 milioni di euro, ridotto di 1,3 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008.

Il macroaggregato 2.4.2Interventi reca uno stanziamento di 52,3 milioni di euro, interamente allocato sul cap. 1330 (Somme assegnate al Comitato centrale per l’Albo degli autotrasportatori e alla Consulta centrale per l’autotrasporto). Rispetto al bilancio assestato 2008, che prevedeva uno stanziamento di 100,5 milioni di euro, Il capitolo ha subito una riduzione di 56,8 milioni di euro, per effetto dei tagli di cui all’articolo 60, comma 1, del D.L. n. 112 del 2008, ed è stato poi ulteriormente ridotto di 1,4 milioni di euro, in seguito alla rimodulazione consentita dal comma 3 del medesimo articolo. Si evidenzia inoltre che, con la suddetta rimodulazione, all’interno del capitolo, 3,4 milioni di euro hanno cambiato destinazione passando dal Comitato autotrasportatori, a rimborso di pedaggi autostradali.

Il macroaggregato 2.4.6 – Investimenti dispone uno stanziamento in conto capitale di 107,6 milioni di euro, con una riduzione di 20,5 milioni di euro, rispetto all’assestamento 2008. Si segnalano i seguenti capitoli:

§      cap. 7330 (Fondo per la ristrutturazione dell’autotrasporto e lo sviluppo dell’intermodalità e del trasporto combinato), con uno stanziamento di 21,1 milioni di euro, invariato rispetto all’assestamento 2008;

§      cap. 7305 (Contributo per il completamento della rete immateriale degli interporti al fine di potenziare il livello di servizio sulla rete logistica nazionale), che prevedeva, nel bilancio assestato 2008, uno stanziamento di 5 milioni di euro: il capitolo è stato soppresso in seguito all’azzeramento dell’autorizzazione di spesa, operato dall’articolo 5, comma 1, del citato D.L. n. 93 del 2008;

§      cap. 7306 (Spese per la piena operatività degli incentivi alle imprese di autotrasporto al fine di consentire lo spostamento di quote rilevanti di traffico pesante dalla modalità stradale a quella marittima), con uno stanziamento di 77 milioni di euro, senza variazioni rispetto all’assestamento 2008;[19]

La tabella F allegata al disegno di legge finanziaria, in attuazione dell’articolo 2, comma 232, della legge n. 244 del 2007 (legge finanziaria per il 2008), reca ulteriori stanziamenti di 77 milioni di euro per il 2010;

§      cap. 7311 (Fondo per lo sviluppo del trasporto merci per ferrovia, con particolare riferimento al trasporto combinato e di merci pericolose e agli investimenti per le autostrade viaggianti), che prevedeva, nel bilancio assestato 2008, uno stanziamento di 10 milioni di euro: il capitolo è stato soppresso in seguito all’azzeramento dell’autorizzazione di spesa, operato dall’articolo 5, comma 1, del citato D.L. n. 93 del 2008;

§      cap. 7420 (Fondo per il proseguimento degli interventi a favore dell’autotrasporto di merci), con uno stanziamento di 9,5 milioni di euro, corrispondente allo stanziamento previsto per il 2009 dalla tabella F allegata al disegno di legge finanziaria. Per tale capitolo è stata effettuata una riduzione di 5,9 milioni di euro per effetto delle rimodulazioni previste dall’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112 del 2008.

 

Il Programma 2.5 autorizza spese per 42 milioni di euro, dei quali 3,2 milioni di euro di spese correnti e 38,2 milioni di euro in conto capitale.

Le spese relative al Funzionamento (macroaggregato 2.5.1) ammontano a 3,2 milioni di euro, con un incremento di 1,2 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008. Il capitolo di maggior rilevanza è il cap. 1150 (Stipendi ed altri assegni fissi al personale), con uno stanziamento di 2,3 milioni di euro e un incremento, rispetto all’assestamento 2008, di 0,9 milioni di euro.

Il macroaggregato 2.5.2 – Interventi autorizza la spesa di 11.360 euro sul cap. 1350 (Quota a carico dell'Italia della spesa riguardante la delegazione italo - svizzera per il Sempione. concorso al comitato permanente del congresso internazionale ferroviario residente in Bruxelles e ad altre organizzazioni ed enti per attività svolte nel campo dei trasporti).

Si segnala inoltre il cap. 1351 (Fondo per il finanziamento dei servizi pubblici di viaggiatori e merci sulla media e lunga percorrenza), privo di stanziamenti per il 2009, sul quale l’articolo 2, comma 252, della legge n. 244 del 2007 (legge finanziaria 2008) aveva stanziato, per il solo 2008, 104 milioni di euro.

Il macroaggregato 2.5.6 – Investimenti reca spese per 38,8 milioni di euro, con una riduzione di 64,7 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008. Gli stanziamenti sono appostati interamente sul cap. 7301 (Fondo per lo sviluppo del trasporto merci per ferrovia, con particolare riferimento al trasporto combinato, al trasporto delle merci pericolose e agli investimenti per le autostrade viaggianti), che è stato rimodulato in applicazione dell’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112 del 2008.

Si segnala la soppressione dei seguenti capitoli, in seguito all’azzeramento delle relative autorizzazioni di spesa, operato dall’articolo 5, comma 1, del citato D.L. n. 93 del 2008

§      cap. 7140 (Ammodernamento tecnologico dei sistemi di sicurezza, sia dell’infrastruttura ferroviaria che installati a bordo dei materiali rotabili), che, nel bilancio assestato 2008 prevedeva uno stanziamento di 10 milioni di euro;

§      cap. 7302 (Fondo per l’ammodernamento dei collegamenti ferroviari tra Pescara e Roma, con vincolo di destinazione per la tratta Avezzano - Roma), che nel bilancio assestato 2008 aveva uno stanziamento di 56 milioni di euro.

E’ stato inoltre soppresso il cap. 7142 (Fondo per la mobilità dei disabili), il quale, nel bilancio assestato 2008, contemplava uno stanziamento di 5 milioni di euro ed è stato rimodulato in attuazione dell’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112 del 2008.

 

Il Programma 2.6 prevede spese per 525,1 milioni di euro, dei quali 305,7 milioni di euro di parte corrente e 219,4 milioni di euro in conto capitale. All’interno del Programma si trovano tre macroaggregati.

Le spese relative al Funzionamento (macroaggregato 2.6.1) ammontano a 10 milioni di euro, sostanzialmente invariate rispetto all’assestamento 2008. ll capitolo di importo più elevato è, come sempre, quello relativo alle retribuzioni del personale: cap. 1664 (Stipendi ed altri assegni fissi al personale), con uno stanziamento di 6,6 milioni di euro, aumentato di 0,6 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008.

Il macroaggregato 2.6.2 – Interventi reca uno stanziamento di 295,7 milioni di euro, con una riduzione di 111,3 milioni di euro rispetto dal dato assestato 2008. I capitoli di maggior rilevanza sono:

§      il cap. 1800 (Contributi alle imprese armatoriali per la riduzione degli oneri finanziari), con uno stanziamento di 47,5 milioni di euro, ridotto di 18,4 milioni di euro rispetto al dato assestato per il 2008. Nel capitolo era compreso lo stanziamento di 21 milioni di euro per il 2009, previsto dall’articolo 2, comma 205, della legge n. 244 del 2007 (legge finanziaria per il 2008). Tale stanziamento è stato successivamente soppresso dall’articolo 5, comma 9, lett. b), n. 4), del D.L. n. 93 del 2008. Il capitolo in esame è stato inoltre oggetto di rimodulazione in applicazione dell’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112 del 2008;

§      il cap. 1850 (Contributo al Centro internazionale radio – medico C.I.R.M.), con uno stanziamento 0,7 milioni di euro, aumentato di 0,1 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008. Il capitolo è esposto in tabella C del disegno di legge finanziaria (A.C. 1713) con uno stanziamento di 0,7 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009-2011 ed è stato oggetto di rimodulazione in applicazione dell’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112 del 2008;

§      il cap. 1880 (Sgravi contributivi e fiscali a favore delle imprese armatoriali), che autorizza spese per 137,2 milioni di euro, con una riduzione di 23 milioni di euro;

§      il cap. 1960 (Sovvenzioni, contributi ed erogazioni per ripianamento di oneri derivanti dalla ristrutturazione dei servizi alle società assuntrici di servizi marittimi e compensi per speciali trasporti con carattere postale e commerciale), con uno stanziamento di 108,5 milioni di euro, ridotto di 70 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008. Il capitolo è stato oggetto di rimodulazione in applicazione dell’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112 del 2008.

Il macroaggregato 2.6.6 – Investimenti reca spese in conto capitale per 219,4 milioni di euro, con una riduzione di 31,3 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008. I principali stanziamenti si trovano sui seguenti capitoli:

§         cap. 7601 (Contributi per la costruzione, trasformazione e grande riparazione navale), che autorizza spese per 138,3 milioni di euro, con una riduzione di 21,7 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008. Gli stanziamenti del capitolo sono stati rimodulati in applicazione dell’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112 del 2008;

§         cap. 7602 (Contributi alle imprese di costruzione e di riparazione navale volti a rendere più efficiente l’organizzazione produttiva, a razionalizzare l’assetto impiantistico e a migliorare le condizioni di lavoro), con uno stanziamento di 14,6 milioni di euro e un incremento di 5,4 milioni di euro. Il capitolo è stato oggetto di rimodulazione in applicazione dell’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112 del 2008;

§      cap. 7607 (Anticipazioni sulle rate di contributi sul credito navale alle imprese armatoriali), con uno stanziamento di 29,9 milioni di euro, senza variazioni rispetto all’assestamento 2008;

§      cap. 7608 (Contributi alle imprese armatoriali a seguito della rideterminazione di precedenti contributi nella valuta di paesi dell’UE) con uno stanziamento di 0,8 milioni di euro, rimodulato in applicazione dell’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112 del 2008;

§      cap. 7609 (Contributi pr la demolizione di navi cisterna), con uno stanziamento di 10,8 milioni di euro, invariato rispetto all’assestamento 2008. Il capitolo è stato oggetto di rimodulazione in applicazione dell’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112 del 2008;

§      cap. 7612 (Fondo per la demolizione del naviglio cisterniero obsoleto) senza stanziamenti, in applicazione dell’articolo 5, comma 1, del D.L. n. 93 del 2008;

§      cap. 7614 (Contributo alle imprese iscritte negli albi speciali delle imprese navalmeccaniche per la realizzazione di progetti innovativi), con uno stanziamento di 25 milioni di euro, invariato rispetto all’assestamento 2008. Lo stanziamento era stato ridotto per effetto dell’articolo 60, camma 1, del D.L. n. 122 del 2008 ed è stato successivamente rimodulato in applicazione del comma 3 dello stesso articolo 60.

Si segnala infine la soppressione dei seguenti capitoli per effetto dell’articolo 5, comma 1, D.L. n. 93 del 2008:

§      cap. 7621 (Spesa rivolta all’attuazione del meccanismo di difesa temporaneo della cantieristica europea dal dumping dei paesi asiatici), il quale, nel bilancio assestato 2008 recava uno stanziamento di 10 milioni di euro;

§      cap. 7640 (Fondo per gli interventi volti a migliorare l’efficienza energetica e ridurre le emissioni in atmosfera delle navi passeggere in navigazione e in porto oltre quanto previsto dalla normativa vigente), il quale, nel bilancio assestato 2008, recava uno stanziamento di un milione di euro. L’articolo 2, comma 210, della legge n. 244 del 2007 (legge finanziaria 2008), aveva inoltre previsto uno stanziamento di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009 e 2010.

 

Il Programma 2.7 autorizza spese per 1.831,3 milioni di euro, dei quali 438,5 milioni di euro di parte corrente e 1.392,8 milioni di euro in conto capitale. Gli stanziamenti sono distribuiti su tre macroaggregati.

Le spese di Funzionamento (macroaggregato 2.7.1) ammontano a 5,3 milioni di euro. Il capitolo di importo più elevato è il cap. 1177 (Stipendi e altri assegni fissi al personale), con uno stanziamento di 3,7 milioni di euro, incrementato di 0,8 milioni di euro rispetto al 2008.

Il macroaggregato 2.7.2 – Interventi prevede uno stanziamento di 433,2 milioni di euro, con un incremento di 4,3 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008. Lo stanziamento complessivo è di competenza del Dipartimento per i trasporti e la navigazione ed i sistemi informativi e statistici per 416,4 milioni di euro e del Dipartimento per le infrastrutture, gli affari generali ed il personale per i restanti 16,8 milioni di euro, questi ultimi allocati interamente sul cap. 1970 (Spese di esercizio per gestioni di servizi di navigazione lacuale. Anticipazioni di spese per provvedimenti di ufficio), con una riduzione di 13,3 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008.

Per quanto riguarda gli importi di competenza del Dipartimento per i trasporti e la navigazione ed i sistemi informativi e statistici si segnalano i seguenti capitoli:

§      cap. 1302 (Spese di esercizio per gestioni di ferrovie. Anticipazioni di spese per provvedimenti di ufficio), con uno stanziamento di 81,9 milioni di euro e una riduzione di 21,9 milioni di euro rispetto all’assestamento2008;

§      cap. 1311 (Concorso dello stato alla copertura dei disavanzi di esercizio delle aziende esercenti servizi di trasporto pubblico locale di competenza delle regioni a statuto ordinario), con uno stanziamento di 100,7 milioni di euro, invariato rispetto al dato assestato 2008;

§      cap. 1312 (Contributi per gli oneri per capitale ed interessi derivanti dall’ammortamento dei mutui contratti dalle aziende esercenti servizi ferroviari e servizi ad impianti fissi in gestione commissariale governativa ed in regime di concessione) con uno stanziamento di 93 milioni di euro, invariato rispetto all’assestamento 2008;.

§      cap. 1314 (Somme relative al finanziamento del rinnovo contrattuale del settore del trasporto pubblico locale), con uno stanziamento di 124,1 milioni di euro e un aumento di 34 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008;

§      cap. 1325 (Sovvenzioni per l’esercizio di ferrovie, tramvie extraurbane, funivie ed ascensori in servizio pubblico ed autolinee non di competenza delle regioni), con uno stanziamento di 11,6 milioni di euro, incrementato di 7,5 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008;

§      cap. 1342 (Rimborso all’INPS delle minori entrate derivanti dalla riduzione delle aliquote contributive a carico dei dipendenti delle aziende esercenti pubblici servizi di trasporto), che reca uno stanziamento di 5,2 milioni di euro, invariato rispetto all’assestamento 2008.

Si segnala infine la soppressione del cap. 1316 (Spese per l’Osservatorio nazionale sulle politiche del trasporto pubblico locale), sul quale era appostato, nel bilancio 2008, uno stanziamento di 2 milioni di euro. La soppressione consegue all’abrogazione della relativa autorizzazione di spesa, disposta dall’articolo 5, comma 1, del D.L. n. 93 del 2008.

Il macroaggregato 2.7.6 – Investimenti reca spese in conto capitale per 1.392,8 milioni di euro, con una riduzione di 27,3 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008. Gli stanziamenti di maggiore rilevanza sono allocati sui seguenti capitoli:

§      cap. 7137 (Fondo comune per il rinnovo impianti fissi e materiale rotabile delle ferrovie in regime di concessione ed in gestione governativa), con uno stanziamento di 6,1 milioni di euro, ridotto di 5,2 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008;

§      cap. 7141(Contributi per capitale e interessi per l’ammortamento dei mutui garantiti dallo Stato che le ferrovie in regime di concessione e in gestione commissariale governativa possono contrarre per la realizzazione degli investimenti) con uno stanziamento di 419,2 milioni di euro e un aumento di 50,4 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008;

§      cap. 7150 (Contributo per l'ammodernamento tecnologico dei sistemi di sicurezza, sia dell'infrastruttura ferroviaria che installati a bordo dei materiali rotabili, finalizzati a un maggior livello della sicurezza della circolazione), senza stanziamenti per effetto delle rimodulazioni operate ai sensi dell’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112 del 2008. Nel bilancio assestato 2008 era previsto uno stanziamento di 15 milioni di euro;

§      cap. 7241 (Contributi per l’acquisto e la sostituzione di autobus e di altri mezzi di trasporto pubblico di persone), con uno stanziamento di 144,9 milioni di euro e una riduzione di 94,1 milioni di euro rispetto al dato assestato per il 2008. Il capitolo è stato rimodulato in applicazione del citato articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112 del 2008;

§      cap. 7251 (Fondo per l’acquisto di veicoli adibiti al miglioramento dei servizi offerti per il trasporto pubblico locale), che autorizza una spesa di 100 milioni di euro, senza variazioni rispetto all’assestamento 2008. Tale stanziamento è stato rimodulato in applicazione del comma 3 dell’articolo 60 del D.L. n. 112 del 2008. Il capitolo è esposto in tabella F del disegno di legge finanziaria (A.C. 1713), con un corrispondente stanziamento di 100 milioni di euro per l’anno 2009;

§      cap. 7252 (Fondo per il finanziamento di interventi volti ad elevare il livello di sicurezza ne trasporti pubblici locali ed il loro sviluppo), con uno stanziamento di 50 milioni di euro, incrementato di 9 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008, in attuazione dell’articolo 2, comma 54, del D.L. n. 262 del 2006 (convertito, con modificazioni, nella legge n. 286 del 2006), il quale ha disposto che quota parte delle entrate derivate derivanti dalla reintroduzione dell’imposta sulle successione e donazioni, pari a 50 milioni di euro per il 2009, fosse destinata al Fondo di cui al presente capitolo. Il capitolo è stato rimodulato in applicazione del citato articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112 del 2008;

§      cap. 7254 (Fondo per promuovere lo sviluppo del trasporto pubblico locale), con uno stanziamento di 130 milioni di euro. Il Fondo di cui al presente capitolo è stato istituito dall’articolo 1, comma 304, della legge n. 244 del 2007 (legge finanziaria 2008), soppresso dall’articolo 5, comma 1, del D.L. n. 93 del 2008 e ricostituito con l’articolo 63, comma 12, del D.L. n. 112 del 2008. Il capitolo Il capitolo è esposto in tabella F del disegno di legge finanziaria (A.C. 1713), con un corrispondente stanziamento di 130 milioni di euro per l’anno 2009;

§      cap. 7400 (Spese per il completamento di interventi nel settore dei sistemi di trasporto rapido di massa), senza stanziamenti, mentre nel bilancio assestato 2008 era previsto uno stanziamento di 10 milioni di euro. Il capitolo è stato rimodulato in applicazione del citato articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112 del 2008;

§      cap. 7403 (Concorso dello stato alla spesa per la realizzazione di sistemi di trasporto rapido di massa a guida vincolata e di tranvie veloci nelle aree  urbane) con uno stanziamento di 342,2 milioni di euro, incrementato di 126,7 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008;

§      cap. 7404 (Contributi per capitale ed interessi per l'ammortamento dei mutui garantiti dallo Stato contratti per la realizzazione di sistemi ferroviari passanti, di collegamenti ferroviari con aree aeroportuali, espositive ed universitarie, di sistemi di trasporto rapido di massa e di programmi urbani integrati) con uno stanziamento di 129,4 milioni di euro, ridotto di 39,9 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008;

§      cap. 7415 (Spese per la realizzazione delle infrastrutture per la mobilità al servizio delle Fiere di Bari, Verona, Foggia e Padova) con uno stanziamento di 1,5 milioni di euro, ridotto di 8,5 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008. Il capitolo è stato rimodulato in applicazione del citato articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112 del 2008;

§      cap. 7613 (Fondo per favorire il potenziamento, la sostituzione e l'ammodernamento delle unità navali destinate al trasporto pubblico locale effettuato per via marittima, fluviale e lacuale) con uno stanziamento di 16,3 milioni di euro e un incremento di 7,3 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008. Il capitolo è stato rimodulato in applicazione del citato articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112 del 2008 ed è esposto in tabella F del disegno di legge finanziaria (A.C. 1713), con un corrispondente stanziamento di 16,3 milioni di euro per l’anno 2009;

§      cap. 7697 (Spese di carattere patrimoniale per il funzionamento dei servizi di navigazione lacuale non di competenza delle regioni): reca uno stanziamento di 5,2 milioni di euro, invariato rispetto all’assestamento 2008;

§      cap. 7700 (Spese per la realizzazione del sistema idroviario padano-veneto) con uno stanziamento di 43,2 milioni di euro, invariato rispetto all’assestamento 2008. Il capitolo è stato rimodulato in applicazione del citato articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112 del 2008;

§      cap. 7710 (Contributi per il miglioramento tecnico ambientale dei servizi di trasporto pubblico sui Laghi d’Iseo e Trasimeno), che autorizza spese per 0,8 milioni di euro, senza variazioni rispetto all’assestamento 2008.

In applicazione dell’articolo 5, comma 1, del D.L. n. 93 del 2008, si segnala la soppressione:

§      del cap. 7275 (Spese per la riattivazione, in via di urgenza, dei lavori di realizzazione di sistemi innovativi di trasporto in àmbito urbano), con uno stanziamento di 12 milioni di euro nel bilancio assestato 2008;

§      del cap. 7256 (Fondo per favorire i processi di mobilità alternativa nei centri storici di città di particolare rilievo urbanistico e culturale già riconosciuti dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità) con uno stanziamento di 4 milioni di euro nel bilancio assestato 2008.

 

 

Gli stanziamenti relativi alla Missione 13 – Diritto alla mobilità presenti nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze sono interamente ricompresi nel Programma 13.8 – Sostegno alla sviluppo del trasporto (corrispondente al programma 9.1 della Tabella 2) ed ammontano a 6.965,3 milioni di euro, dei quali 1443,4 di parte corrente e 5512,9 in conto capitale, con variazioni, rispetto al dato assestato 2008, pari a 1,9 milioni di euro.

Gli stanziamenti di parte corrente sono interamente ricompresi nel macroaggregato 9.1.2 – Interventi all’interno del quale sono posti, tra gli altri, i seguenti capitoli, entrambi facenti capo al Dipartimento del tesoro:

§      cap. 1711 (Concorso statale nel pagamento degli interessi dei mutui contratti dai comuni impegnati nella ricostruzione dei sistemi ferroviari passanti), che autorizza spese per 33 milioni di euro, senza variazioni rispetto al dato assestato 2008;

§      cap. 1723 (Spese per il funzionamento dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo), con uno stanziamento di 2,5 milioni di euro ed una riduzione, rispetto al dato assestato 2008, pari a 1,1 milione di euro. Si fa presente che tale capitolo risulta esposto nella tabella C di legge finanziaria (A.C. 1713) con la medesima dotazione. Si segnala, altresì, che, come evidenziato dalla nota preliminare tecnica, anche le risorse di tale capitolo costituiscono parte del plafond sul quale si è realizzata la manovra di contenimento ai sensi dell’art. 60, comma 3, D.L. n.112/2008, e per le quali viene consentita all’Amministrazione la più ampia flessibilità nell’allocazione in bilancio delle risorse medesime. Ad ogni modo appare corretto specificare che per il 2009 non vi sono rimodulazioni previste a fronte di un decremento di 8 e 7 milioni di euro, rispettivamente per gli anni 2010 e 2011.

 

All’interno del macroaggregato 9.1.2 sono inoltre presenti tre capitoli (cap. 1541, cap. 1542 e cap. 1543) relativi a somme da corrispondere all’impresa Ferrovie dello stato S.p.A. a fronte degli obblighi di servizio ad essa spettanti. Tali capitoli recano attualmente i seguenti stanziamenti:

cap. 1541: 862,8 milioni di euro, con un decremento, rispetto al dato assestato 2008, pari a 612 milioni di euro;

cap. 1542: 116,2 milioni di euro, con un decremento, rispetto al dato assestato 2008, pari a 40,3 milioni di euro;

cap. 1543: 112 milioni di euro, con un decremento, rispetto al dato assestato 2008, pari a 4,6 milioni di euro.

 

Fra gli stanziamenti in conto capitale (macroaggregato 9.1.6 – Investimenti), interamente di competenza del Dipartimento del tesoro, rientrano nelle competenze della IX Commissione i seguenti capitoli:

§      cap. 7028 (Somma da erogare per la ricapitalizzazione della società Fincantieri – Cantieri navali S.p.A.), con uno stanziamento di 18 milioni di euro, senza variazioni rispetto al dato assestato 2008;

§      cap. 7060 (Concorso nel pagamento delle annualità dei mutui contratti da comuni, consorzi pubblici per i servizi di trasporto e società a prevalente capitale pubblico con la cassa depositi e prestiti per la realizzazione di interventi relativi a linee metropolitane anche con sistemai innovativi e a parcheggi), che autorizza spese per 30 milioni di euro, senza variazioni rispetto al dato assestato 2008;

§      cap. 7122 (Contributi in conto impianti da corrispondere all’impresa Ferrovie dello Stato S.p.A. per la realizzazione di un programma di investimenti per lo sviluppo e l’ammodernamento delle infrastrutture ferroviarie), con un’autorizzazione di spesa di 2.362,7 milioni di euro, con un incremento, rispetto all’assestamento 2008, di 586,7 milioni di euro. Si segnala, che anche le risorse di tale capitolo costituiscono parte del plafond sul quale si è realizzata la manovra di contenimento ai sensi dell’art. 60, comma 3, D.L. n.112/2008, e per le quali viene consentita all’Amministrazione la più ampia flessibilità nell’allocazione in bilancio delle risorse medesime. Si precisa che per il 2009 non sono previste, ad oggi, rimodulazioni.

Tale capitolo risulta, inoltre, esposto in tabella F, in attuazione dell’articolo 1, comma 86, della legge n. 266 del 2005 (legge finanziaria per il 2006), che disciplina il finanziamento del Gestore dell’infrastruttura ferroviaria nazionale a copertura degli investimenti relativi alla rete tradizionale allegata al disegno di legge finanziaria, senza registrare ulteriori stanziamento per il 2009.

§      cap. 7123 (Contributo in conto impianti da corrispondere all’impresa Ferrovie dello Stato S.p.A. per la realizzazione di opere specifiche), con uno stanziamento di 2,6 milioni di euro e una riduzione di 25,8 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008;

§      cap. 7124 (Contributi quindicennali concessi a Ferrovie dello stato Spa per la prosecuzione degli interventi relativi al “Sistema di alta velocità/alta capacità” nonché per il finanziamento delle attività preliminari alla realizzazione delle linee AV/AC Milano-Genova e Milano-Verona, incluso il nodo di Verona), con uno stanziamento di 1.800 milioni di euro, incrementato di 300 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008, in attuazione dell’articolo 1, comma 964, della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria per il 2007), la quale ha stanziato, per la linea AV/AC Torino-Milano-Napoli, 1.600 milioni di euro per il 2009, 400 milioni di euro per il 2010, 400 milioni di euro per il 2011 e 400 milioni di euro per ciascuno degli anni 2012-2021 (i suddetti importi sono riportati anche nella tabella F, allegata al disegno di legge finanziaria per il 2008);

§      cap. 7218 (Oneri per capitale ed interessi per l’ammortamento dei mutui contratti dalla regioni per gli investimenti nel settore del trasporto pubblico locale), con uno stanziamento di 52 milioni di euro, senza variazioni rispetto all’assestamento 2008;

§      cap. 7350 (Annualità quindicennali per la prosecuzione degli interventi per la realizzazione di opere funzionali al progetto Malpensa 2000), con uno stanziamento di 15,5 milioni di euro, invariato rispetto al dato assestato 2008.

 

 

3.2  Missione n. 7 – Ordine pubblico e sicurezza

Nell’àmbito della Missione n. 7 (corrispondente al n. 4 della Tabella 10), è interamente iscritto nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti il Programma 7.7 (corrispondente al n. 4.1 della Tabella 10) – Sicurezza e controllo nei mari, nei porti e sulle coste, con uno stanziamento di competenza complessivo di 653,6 milioni di euro (+1 milione di euro rispetto all’assestamento 2008), di cui 587,2 milioni di euro di spese correnti e 66,4 milioni di euro in conto capitale. Tali importi sono interamente attribuiti al centro di responsabilità Capitanerie di porto.

Le spese di parte corrente sono in gran parte allocate nel macroaggregato 4.1.1 – Funzionamento con una dotazione di 579,7 milioni di euro. Nell’ambito di tale macroaggregato i capitoli di maggiore rilevanza sono il cap. 2043 (Stipendi, assegni ed altre indennità mensili previste per legge al personale militare), con 350,1 milioni di euro, che registra un incremento di 22,6 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008, e il cap. 2050 (Oneri sociali a carico dell’Amministrazione sulle retribuzioni corrisposte al personale militare), con 104,4 milioni di euro, che registra un incremento di 6,6 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008.

Ulteriori stanziamenti di parte corrente, per un importo di 7,4 milioni di euro, sono allocati nel macroaggregato 4.1.3 – Oneri comuni di parte corrente, cap. 2309 (Trattamenti provvisori di pensione ed altri assegni fissi non pagabili a mezzo di ruoli di spesa fissa), con un incremento di 0,1 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008.

Lo stanziamento di 66,4 milioni di euro in conto capitale è interamente allocato nel macroaggregato 4.1.6 – Investimenti i cui capitoli di maggiore rilevanza sono il cap. 7847 (Spese per l’adeguamento della componente navale con unità atte ai compiti di vigilanza e soccorso), con 20,5 milioni d euro, il cap. 7848 (Spese per la costruzione di unità navali per la vigilanza a tutela degli interessi nazionali al di là del limite esterno del mare territoriale), con 18,1 milioni di euro, entrambi senza variazioni rispetto al dato assestato per il 2008, e il cap. 7853 (Spese per lo sviluppo della componente aeronavale e dei sistemi di comunicazione del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia costiera) con uno stanziamento di 7,7 milioni di euro e un incremento di 2,7 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008. Quest’ultimo capitolo è esposto in tabella F del disegno di legge finanziaria (A.C. 1713), con un corrispondente stanziamento di 7,7 milioni di euro per l’anno 2009. Si segnala inoltre il cap. 7842 (Spesa per il potenziamento della componente aereo navale), esposto in tabella F al citato disegno di legge finanziaria 2009, con uno stanziamento di 5,4 milioni di euro per il 2009.

 

3.3  Missione n. 17 – Ricerca e innovazione

Nell’àmbito della Missione n. 17 (corrispondente al n. 5 della Tabella 10), è interamente iscritto nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti il Programma 17.6 (corrispondente al n. 5.1 della Tabella 10) – Ricerca nel settore dei trasporti, con uno stanziamento di competenza complessivo di 16,8 milioni di euro (dimezzato rispetto all’assestamento 2008 che era pari 33,6 milioni di euro), di cui 9,5 milioni di euro di parte corrente, con una riduzione rispetto alle previsioni assestate per il 2008 di 5,4 milioni di euro, e 7,3 milioni di euro in conto capitale, con una riduzione di 11,4 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate per il 2008.

Le spese di parte corrente sono interamente allocate nel macroaggregato 5.1.2 – Interventi, facente capo al Dipartimento per la navigazione marittima ed aerea. Nell’ambito di tale macroaggregato sono presenti due capitoli:

§      il cap. 1801 (Contributo all’Istituto nazionale per studi ed esperienze di architettura navale - INSEAN), con 7,9 milioni di euro, che registra una riduzione di 1,8 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008. Si segnala che, per effetto dell’articolo 5, comma 9, lett. b), n. 6) del D.L. n. 93 del 2008, l’autorizzazione di spesa iscritta nel presente capitolo è stata ridotta di 2 milioni di euro e che il capitolo stesso è stato oggetto di rimodulazione ai sensi dell’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112 del 2008. Il capitolo è inoltre esposto in tabella C del disegno di legge finanziaria (A.C. 1713), con uno stanziamento di 6,8 milioni di euro per l’anno 2009, di 6,7 milioni per il 2010 e di 6,5 milioni per il 2011;

§      il cap. 1962 (Spese destinate al settore della nautica da diporto per la promozione di trasporti marittimi sicuri), con uno stanziamento di 1,6 milioni di euro, ridotto di 3,6 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008. Anche questo capitolo è stato rimodulato ai sensi dell’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112 del 2008.

Lo stanziamento di 7,3 milioni di euro in conto capitale è interamente allocato nel macroaggregato 5.1.6 – Investimenti, nel quale si segnalano i seguenti capitoli:

§      cap. 7121 (Spese per la ricerca e la formazione in materia di trasporti), senza stanziamenti per effetto dell’articolo 5, co. 9, lett. b), n. 6), del D.L. n. 93 del 2008. Nel bilancio assestato 2008 era previsto uno stanziamento di 2 milioni di euro, mentre, per gli anni 2009 e 2010, la legge finanziaria 2008[20] aveva previsto uno stanziamento rispettivamente di 5 e 10 milioni di euro;

§      cap. 7308 (Spese per la realizzazione di un sistema informativo finalizzato anche ad attuare il trasferimento modale delle merci dalla strada verso le autostrade del mare), soppresso per effetto dell’articolo 5, comma 1, del D.L. n. 93 del 2008. Nell’assestamento 2008 era previsto uno stanziamento di 10 milioni di euro; la norma istitutiva[21] non prevedeva stanziamenti per gli anni successivi.

§      cap. 7618: (Contributo all’Istituto nazionale per studi ed esperienze di architettura navale - INSEAN e al Centro per gli studi di tecnica navale - CETENA), con uno stanziamento di 7,2 milioni di euro, ridotto di 9,4milioni di euro rispetto al dato assestato 2008.

 

 

4. I residui e le autorizzazioni di cassa

Lo stato di previsione, a legislazione vigente, del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti riporta anche i dati relativi alla consistenza presunta dei residui al 1° gennaio 2009: 8.091,3 milioni di euro, di cui 1.370,8 milioni di euro di parte corrente e 6.720,5 milioni di euro in conto capitale.

La consistenza presunta dei residui concorre, insieme alla previsioni di competenza per il 2009 (pari, come si ricorda a 7.183,3 milioni di euro), a determinare il volume della massa spendibile (pari quindi a 15.274,6 milioni di euro), presa in considerazione ai fini della valutazione delle autorizzazioni di cassa iscritte nello stato di previsione, pari a 7.513 milioni di euro.

La stima delle autorizzazioni di cassa è stata compiuta dal Governo attraverso un esame analitico delle varie componenti di bilancio, in relazione alla loro specifica natura, individuando per ciascuna un tasso di realizzabilità coerente con quello di precedenti esercizi, tenendo conto dei particolari fattori legislativi e amministrativi che nell’anno 2008 possono influenzare il volume dei pagamenti.

Data una massa spendibile di 15.274,6 milioni di euro ed autorizzazioni di cassa pari a 7.513 milioni di euro, il coefficiente di realizzazione risulta del 49,19% (inferiore a quello calcolato in sede di disegno di legge di bilancio dell’anno precedente, pari al 75,14%).

 

 


Il Ministero dello sviluppo economico

Il Ministero delle Comunicazioni è stato oggetto di progressivi interventi normativi succedutisi dal 1994 ad oggi che hanno modificato l’assetto originario dell’ex Ministero delle Poste e Telecomunicazioni. Soppresso a seguito della riorganizzazione dei Ministeri operata dal D.Lgs. n. 300/1999[22] (che ne aveva inizialmente previsto l'incorporazione nel Ministero delle attività produttive) il Ministero delle comunicazioni è stato ricostituito dall'articolo 6 del DL 217/2001[23], per l’esercizio difunzioni e compiti spettanti allo Stato in materia di poste, telecomunicazioni, reti multimediali, informatica, telematica, radiodiffusione sonora e televisiva, tecnologie innovative applicate al settore delle comunicazioni, con particolare riguardo per l'editoria, ad eccezione delle funzioni in materia di giornali e testate periodiche politici o di partito.

Da ultimo, in virtù dell’art. 1, comma 7, del D.L. 16 maggio 2008, n.85[24], le funzioni del Ministero delle comunicazioni, con le inerenti risorse finanziarie, strumentali e di personale, sono state trasferite al Ministero dello sviluppo economico. Successivamente, il D.P.C.M. 24 giugno 2008, ottemperando a quanto prescritto dall’art. 1, comma 8 del D.L. n. 85/2008[25], ha dettato, all’articolo 2, le norme relative all’accorpamento delle strutture riguardanti il Ministero delle comunicazioni presso il Ministero dello sviluppo economico.

Ai sensi del predetto articolo 2 risultano, pertanto, trasferiti i seguenti Uffici di livello dirigenziale generale già operanti presso il Ministero delle comunicazioni:

§         il Segretariato generale;

§         la Direzione generale per la gestione delle risorse umane;

§         la Direzione generale per la pianificazione e la gestione dello spettro radioelettrico;

§         la Direzione generale per i servizi di comunicazione elettronica e di radiodiffusione;

§         la Direzione generale per la regolamentazione del settore postale;

§         la Direzione generale per la gestione delle risorse strumentali ed informative;

§         l’Istituto superiore delle comunicazioni e delle tecnologie dell'informazione.

Risultano, altresì, trasferiti al Ministero dello sviluppo economico trentadue uffici dirigenziali di livello non generale, individuati presso gli uffici di cui sopra, e sedici Ispettorati territoriali.

Si segnala che, in data 23 settembre 2008, è stato trasmesso al Parlamento, per l’espressione del parere da parte delle Commissioni parlamentari competenti, lo schema di regolamento di organizzazione del Ministero dello sviluppo economico (n. 25) a norma del quale, accanto ai Dipartimenti già operanti presso il dicastero, viene istituito il Dipartimento per le comunicazioni, per gli affari generali e per le risorse umane (art. 17).

Ad esso sono attribuite funzioni di promozione, sviluppo e disciplina del settore delle comunicazioni, di rilascio di titoli abilitativi nonché di attività di pianificazione, controllo, vigilanza e sanzionatoria, ferme restando le competenze dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

Il Dipartimento risulta articolato in cinque uffici di livello dirigenziale generale:

a)               Direzione generale per la pianificazione e la gestione dello specchio radioelettrico;

b)               Direzione generale per i servizi di comunicazione elettronica e di radiodiffusione;

c)               Direzione generale per la regolamentazione del servizio postale;

d)               Direzione generale per gli affari generali e per le risorse umane.

L’Istituto superiore delle comunicazioni e delle tecnologie dell'informazione, di livello dirigenziale generale, opera sotto la vigilanza del Dipartimento ed è articolato in quattro uffici di livello dirigenziale non generale di cui all’art. 32-quater del D.Lgs. n.300/1999.

Costituiscono, altresì, articolazioni del Dipartimento due Uffici di staff di livello dirigenziale non generale;  sono, inoltre, previsti tre organi consultivi di natura tecnica:

a)      il Consiglio superiore delle comunicazioni;

b)      la Consulta per l’emissione delle carte valori postali e la filatelia;

c)      la Commissione consultiva nazionale per l’immissione nel mercato, la libra circolazione e la messa in servizio delle apparecchiature radio e delle apparecchiature terminali di telecomunicazione.

1. Il bilancio di competenza

Come ricordato nella nota preliminare tecnica, lo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico risulta articolato per missioni e programmi in seguito alla radicale riorganizzazione operata nel corso del 2007 (circolare n. 21 del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato del 5 giugno 2007 adottata in attuazione di quanto previsto dalla legge 94/1997[26]), nonché ristrutturato in attuazione dell’art. 1, commi 376 e 377 della legge n. 244 del 2007 (finanziaria 2008), che ha disposto la riduzione del numero dei Ministeri, poi attuata con il decreto legge n. 85 del 2008.

L’analisi dello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per il 2009  (Tabella 3), viene svolta, in questa sede, con riferimento a tre missioni di competenza dell’IX Commissione (Trasporti), facenti riferimento alle attribuzioni del preesistente Ministero delle comunicazioni ora trasferite al Dipartimento delle comunicazioni per gli affari generali e per le risorse umane.

 

Dipartimento delle comunicazioni per gli affari generali e per le risorse umane

Stanziamento di competenza

(in milioni di euro)

 

Comunicazioni

212,8

Ricerca e innovazione

8,1

Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente

1,4

Totale

222,3

 

Lo stanziamento di competenza relativo alla missione Comunicazioni reca previsioni di spesa per complessivi 212,8 milioni di euro, con un decremento, rispetto alle previsioni assestate 2008, di 92,3 milioni di euro.

Tali previsioni di competenza risultano così ripartite:

§         32,3 milioni di europer laparte capitale;

§         180,5 milioni di europer laparte corrente.

Con riferimento alla missione Ricerca e innovazione, la spesa prevista per il Dipartimento delle comunicazioni è pari a 8,1 milioni di euro, con un decremento, rispetto alle previsioni assestate 2008, di 253.527 euro.

Tali previsioni di competenza risultano così ripartite:

§         5 milioni di europer laparte capitale;

§         3,1 milioni di europer laparte corrente.

Lo stanziamento di competenza relativo alla missione Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente reca previsioni di spesa per complessivi 1,4 milioni di euro, con un decremento, rispetto alle previsioni assestate 2008, di 492.140 euro.

Tali previsioni di competenza risultano così ripartite:

§         1,3 milioni di europer laparte capitale;

§         172.287 europer laparte corrente.

 

Per quanto concerne la consistenza dei residui passivi presunti al 1° gennaio 2009:

-            Comunicazioni: 190 milioni di euro; rispetto al dato assestato 2008, si registra una diminuzione dei residui, pari a 638.000 euro.

-            Ricerca e innovazione: 2,8 milioni di euro; rispetto al dato assestato 2008, si registra una diminuzione dei residui, pari a 13.259 euro.

-            Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente:  4 milioni di euro; rispetto al dato assestato 2008, si registra una diminuzione dei residui, pari a 1,6 milioni di euro.

 

Si fa presente che ai sensi dell’art. 60, comma 1, del D.L. n. 112/2008, per l’anno 2009 le dotazioni finanziarie, a legislazione vigente, relative alle missioni di spesa del Ministero dello sviluppo economico sopra riportate, sono state ridotte per i seguenti importi:

-            Comunicazioni: riduzione pari a 43,8 milioni di euro, di cui 42,9 milioni euro quale componente relativa a competenze predeterminate per legge;

-            Ricerca e innovazione: riduzione pari a 102,6 milioni di euro, di cui 102,5 milioni euro quale componente relativa a competenze predeterminate per legge;

-            Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente: riduzione pari a 55 milioni di euro.

2. Analisi per missioni e programmi

Secondo la nuova impostazione della struttura di classificazione del bilancio e della legge finanziaria, immediatamente al di sotto della menzione dello stato di previsione si collocano nell'ordine: il riferimento alla missione, al programma e al macroaggregato, rappresentando, quest'ultimo la nuova unità di voto parlamentare. Ne consegue che i centri di responsabilità potranno comparire anche all'interno di più missioni e/o programmi e così pure i dispositivi normativi di autorizzazione della spesa.

Come anticipato supra, gli stanziamenti di competenza del bilancio 2009 del nuovo Dipartimento delle comunicazioni istituito presso il Ministero dello sviluppo economico rientrano nelle seguenti tre Missioni:

-            Missione n. 15 - Comunicazioni: 212,8 milioni di euro;

-            Missione n. 17 – Ricerca e innovazione: 8,1 milioni di euro;

-            Missione n. 18 – Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente: 1,4 milioni di euro;

2.1 Missione 15 (Comunicazioni)

I principali interventi del Ministero dello sviluppo economico, con riferimento agli ambiti di competenza del preesistente Ministero delle comunicazioni, riguardano la missione 15 - Comunicazioni(corrispondente al n. 6 della Tabella 3) con 212,8 milioni di euro, con una riduzione, rispetto alle previsioni assestate 2008, di 92,3 milioni di euro, dei quali 43,8 milioni di euro conseguono all’applicazione dell’articolo 60, comma 1, del D.L. n. 112 del 2008. Le risorse sono destinate a realizzare i seguenti programmi:

§      Programma 15.5 (corrispondente al n. 6.1 della Tabella 3) – Pianificazione, regolamentazione, vigilanza e controllo delle comunicazioni elettroniche e radiodiffusione;

§      Programma 15.6 (corrispondente al n. 6.2 della Tabella 3) – Normazione, verifiche, certificazioni e sostegno allo sviluppo delle comunicazioni;

§      Programma 15.7 (corrispondente al n. 6.3 della Tabella 3) – Regolamentazione e vigilanza del settore postale.

 

Il Programma 15.5 prevede spese per 207,1 milioni di euro, dei quali 174,8 milioni di euro di parte corrente e  32,3 milioni di euro in conto capitale. All’interno del Programma si trovano tre macroaggregati.

Le spese relative al Funzionamento (macroaggregato 6.1.1) ammontano a 44 milioni di euro, con un aumento di 8,1 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008.I capitoli di maggior rilevanza sono: il cap. 2491 (Stipendi e altri assegni fissi al personale), con uno stanziamento di 30,8 milioni di euro, incrementato di 7 milioni di euro rispetto al 2008 e il cap. 2497 (Oneri sociali a carico dell’amministrazione sulle retribuzioni corrisposte ai dipendenti), con uno stanziamento di 9,3 milioni di euro e un incremento di 2,1 milioni di euro.

Il Macroaggregato 6.1.2 – Interventi prevede spese per 130,8 milioni di euro, con una riduzione di 40,2 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008. Il capitolo di maggior rilevanza è il cap. 3121 (Contributi e rimborso oneri sostenuti dalle emittenti radiofoniche e televisive in ambito locale), con uno stanziamento pari a 114,8 milioni di euro ed una riduzione di 40 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008. Tale capitolo, nell’ambito delle rimodulazioni effettuate ai sensi dell’articolo 60, comma 3 ultimo periodo del D.L. 112/2008 , non ha subito variazioni.

 

Il Macroaggregato 6.1.6 – Investimenti prevede uno stanziamento in conto capitale di 32,3 milioni di euro, con una riduzione di 60 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008.

Si segnala, in particolare il capitolo 7596 (Fondo per il passaggio al digitale). Il capitolo è esposto in tabella F del disegno di legge finanziaria (A.C. 1713), con uno stanziamento di 30,9 milioni di euro per il 2008 ed una riduzione di 29,1 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008. Tale capitolo, nell’ambito delle rimodulazioni effettuate ai sensi dell’articolo 60, comma 3 ultimo periodo del D.L. 112/2008 , non ha subito variazioni.

 

Risultano, infine soppressi i seguenti capitoli: fondo per la promozione e la realizzazione di aree all digital e servizi T-Government sulla piattaforma della televisione digitale terrestre; contributi per i titolari di televisioni locali operanti al 1 settembre 1999 per l’adeguamento al piano nazionale di assegnazione delle frequenze radiotelevisive e ammodernamento impianti; contributi per l’acquisto di ricevitori-decoder e di apparati per la trasmissione e ricezione a larga banda di dati.

 

Il Programma 15.6 prevede spese per 2,6 milioni di euro per la quasi totalità assorbite dalle spese di parte corrente ammontanti proprio a 2,6 milioni di euro a fronte di un importo pari a 3000 euro in conto capitale. All’interno del Programma si trovano due macroaggregati, tutti di competenza del Dipartimento delle comunicazioni, per gli affari generali e per le risorse umane.

Le spese relative al Funzionamento (macroaggregato 6.2.1) ammontano a 2,6 milioni di euro, con una riduzione di 373.404 euro rispetto all’assestamento 2008. Il capitolo di maggior rilevanza è il cap. 4306 (Stipendi ed altri assegni fissi al personale), con uno stanziamento di 1,7 milioni di euro.

Il macroaggregato 6.2.6Investimenti reca uno stanziamento di soli 3.000 interamente allocato sul cap. 7935 (Spese per acquisto apparecchiature non informatiche, mobilio e dotazioni librarie), con una riduzione di 1.200 euro, rispetto all’assestamento 2008.

 

Il Programma 15.7 prevede spese per 3 milioni di euro, dei quali 3 milioni di euro di parte corrente e 6.300 euro in conto capitale. All’interno del Programma si trovano tre macroaggregati.

Le spese relative al Funzionamento (macroaggregato 6.3.1) ammontano a 2,3 milioni di euro, con un incremento di 54.146 euro rispetto all’assestamento 2008. Il capitolo di maggior rilevanza è il cap. 3891 (Stipendi ed altri assegni fissi al personale), con uno stanziamento di 1,5 milioni di euro, incrementato di 95.000 euro rispetto all’assestamento 2008.

Il macroaggregato 6.3.2 – Interventi reca spese per 750.000 euro interamente assorbite dal cap. 1378 (concorso nella spesa dell’unione postale universale).

Il macroaggregato 6.3.6 – Investimenti reca spese per 6300 euro, con una riduzione di 2.700 euro rispetto al dato assestato 2008.

 

Gli stanziamenti relativi alla Missione 15 – Comunicazioni presenti nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze sono interamente ricompresi nel Programma 15.3 – Servizi postali e telefonici (in Tabella 2) ed ammontano a 520,7 milioni di euro, di cui 341,7 milioni di euro di parte corrente e 179 milioni di euro in conto capitale. Tale capitolo, nell’ambito delle rimodulazioni effettuate ai sensi dell’articolo 60, comma 3 ultimo periodo del D.L. 112/2008 , non ha subito variazioni.

 

2.2 Missione 17 (Ricerca e innovazione)

Nell’ambito della missione 17Ricerca e innovazione(corrispondente al n. 7 della Tabella 3) è previsto uno stanziamento di competenza del neo istituito Dipartimento delle comunicazioni, per gli affari generali e per le risorse umane presso il Ministero dello sviluppo economico, pari a 8,1 milioni di euro con una riduzione rispetto alle previsioni assestate 2008 di 253.527 euro. Tale importo risulta interamente assorbito dal Programma 17.18 (corrispondente al n. 7.3 della Tabella 3) – Innovazione Tecnologica e ricerca per lo sviluppo delle comunicazioni e della società dell’informazione.

Il Programma 17.18 prevede spese per 8,1 milioni di euro, dei quali 3,1 milioni di euro di parte corrente e 5 milioni di euro in conto capitale. All’interno del Programma si trovano due macroaggregati.

Le spese relative al Funzionamento (macroaggregato 7.3.1) ammontano a 3,1 milioni di euro, con un decremento di 50.000 euro rispetto all’assestamento 2008.Il capitolo di maggior rilevanza è rappresentato dal cap. 4304 (Stipendi e altri assegni fissi al personale), con uno stanziamento di 2 milioni di euro, incrementato di 53.459 euro rispetto al 2008.

Il Macroaggregato 7.3.6 – Investimenti prevede uno stanziamento di 5 milioni di euro, con una  lieve riduzione di 203.550 euro rispetto all’assestamento 2008.

In tale ambito lo stanziamento più robusto è situato nel capitolo 7220 (Spese per lo sviluppo ed il potenziamento della ricerca nel campo delle comunicazioni) con un importo pari a 3 milioni di euro per il 2009 in assenza di variazioni proposte rispetto all’assestamento 2008.

 

Si segnala, in conclusione, la soppressione dei capitoli relativi al contributo alla “fondazione Ugo Bordoni” ed alle spese per la realizzazione di progetti nel settore informatico.

 

2.3 Missione 18 (Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente)

All’interno della missione 18Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente(corrispondente al n. 8 della Tabella 3), con riferimento alle competenze del Dipartimento delle comunicazioni, per gli affari generali e per le risorse umane, è previsto uno stanziamento pari a 1,4 milioni di euro con un decremento di 492.140 euro rispetto alle previsioni assestate dell’anno finanziario 2008. Tale importo risulta integralmente assorbito dal Programma 18.10 (corrispondente al n. 8.1 della Tabella 3) – Prevenzione e riduzione dell’inquinamento elettromagnetico e impatto sui sistemi di comunicazione elettronica.

Il Programma 18.10 prevede spese per 1,4 milioni di euro, dei quali 1,2 milioni di euro di parte corrente e 172.287 euro in conto capitale. All’interno del Programma si trovano tre macroaggregati.

Le spese previste per il 2009 relative al Funzionamento (macroaggregato 8.1.1) ammontano a 1,2 milioni di euro, con un decremento di 407.000 euro rispetto all’assestamento 2008.Il capitolo di maggior rilevanza è rappresentato dal cap. 4304 (Stipendi e altri assegni fissi al personale), con uno stanziamento di 857.113 euro, ridotto di 253.932 euro rispetto al 2008.

Il Macroaggregato 8.1.2 – Interventi prevede uno stanziamento di 24.138 euro, con una  lieve riduzione di 13.000 euro rispetto all’assestamento 2008.

Il Macroaggregato 8.1.6 – Investimenti prevede uno stanziamento di 172.287 di euro, con una riduzione di 71.326 euro rispetto all’assestamento 2008.

 

 


Le tabelle del disegno di legge finanziaria 2009

Nel presente paragrafo sono esposti gli interventi presenti nelle tabelle del disegno di legge finanziaria di interesse della IX Commissione.

Le tabelle A e B

Le tabelle A e B prevedono rispettivamente gli accantonamenti per il Fondo speciale di parte corrente e per il Fondo speciale in conto capitale, per il finanziamento dei provvedimenti di legge che saranno approvati nel corso dell'esercizio 2009.

Si ricorda che nel disegno di legge finanziaria 2009, come già nelle precedenti leggi finanziarie, l'indicazione delle voci da includere nel Fondo speciale di parte corrente e in conto capitale reca solo la menzione del Ministero interessato e del relativo accantonamento, senza precisazione del provvedimento (o dei provvedimenti) per cui viene disposto l'accantonamento.

 

La tabella A del disegno di legge finanziaria per il 2009 prevede, per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, un accantonamento di 38.000 euro per il 2009, di 974.000 euro per il 2010 e di 974.000 euro per il 2011. Non sono previsti accantonamenti per il Ministero dello sviluppo economico, che ha assorbito il Ministero delle Comunicazioni.

Le tabella B non reca accantonamenti né per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, né per il Ministero dello sviluppo economico.

La tabella C

La tabella C indica gli stanziamento autorizzati in relazione a disposizioni di legge la cui quantificazione annua è demandata alla legge finanziaria.

La tabella C allegata al disegno di legge finanziaria per il 2009 reca quantificazioni riguardanti le seguenti leggi di interesse della IX Commissione:

 

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

§      Legge n. 721 del 1954, “Istituzione del fondo scorta per le Capitanerie di porto”, Macroaggregato 4.1.1 - Funzionamento - cap. 2121 (Anticipazioni alle Capitanerie di porto per sopperire alle momentanee deficienze di cassa): sono stanziati 5,912 milioni di euro per il 2009 e 5,399 milioni di euro per ciascuno degli anni 2010 e 2011;

§      Legge n. 267 del 1991 (articolo 2, comma 1), “Attuazione del piano nazionale della pesca marittima e misure in materia di credito peschereccio, nonché di conversione delle unità adibite alla pesca con reti da posta derivante”, Macroaggregato 4.1.1 – Funzionamento cap. 2179 (Manutenzione ed esercizio di mezzi operativi e spese per attrezzature tecniche, destinati alla vigilanza sulla pesca): sono stanziati 1,330 milioni di euro per il 2009; 1,361 milioni di euro per il 2010 e 1,041 milioni di euro per il 2011;

§      Legge n. 549 del 1995 (articolo 1, comma 43), “Misure di razionalizzazione della finanza pubblica”, Macroaggregato 2.3.2 – Interventi cap. 1952 (Somme da erogare a enti, istituti, associazioni fondazioni ed altri organismi): sono stanziati 0,228 milioni di euro per il 2009; 0,233 milioni di euro per il 2010 e 0,079 milioni di euro per il 2011;

§      D.Lgs. n. 250 del 1997, (articolo 7) ”Istituzione dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC)”, Macroaggregato 2.3.2 – Interventi cap. 1921 (Somme da trasferire all’Ente nazionale per l’aviazione civile): sono stanziati 61,789 milioni di euro per il 2009 e 56,416 milioni di euro per ciascuno degli anni 2010 e 2011;

§      D.L. n. 535 del 1996, convertito, con modificazioni dalla legge n. 647 del 1996 (articolo 3), “Disposizioni urgenti per i settori portuale, marittimo, cantieristico ed armatoriale, nonché interventi per assicurare taluni collegamenti aerei”, Macroaggregato 2.6.2 – Interventi cap. 1850 (Contributo al “Centro internazionale radio-medico C.I.R.M.”): sono stanziati 0,727 milioni di euro per il 2009 e 0,726 milioni di euro per ciascuno degli anni 2010 e 2011;

§      Legge n. 267 del 2002 (articolo 1, comma 2), “Disposizioni in materia di corresponsione di contributi dello Stato a favore dell’Organizzazione idrografica internazionale (IHO) e dell’Istituto nazionale per studi ed esperienze di architettura navale (INSEAN)”, Macroaggregato 5.1.2 – Interventi cap. 1801 (Contributo all’Istituto nazionale per studi ed esperienze di architettura navale - INSEAN): sono stanziati 6,824 milioni di euro per il 2009; 6,749 milioni di euro per il 2010 e 6,549 milioni di euro per il 2011.

 

Ministero dell’economia e delle finanze

§      Legge n. 128 del 1998, articolo 23, “Disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dalla appartenenza dell’Italia alle Comunità europee”: Macroaggregato 9.1.2 – Interventi cap. 1723 (Spese di funzionamento dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo): sono stanziati 2,555 milioni di euro per il 2009; 2,613 milioni di euro per il 2010 e 1,999 milioni di euro per il 2011;

§      Legge n. 67 del 1987, “Rinnovo della legge. 5 agosto 1981, n. 416, recante disciplina delle imprese editrici e provvidenze per l'editoria”: Macroaggregato 11.2.3 – Oneri comuni di parte correntecap. 2183 (Fondo occorrente per gli interventi dell'editoria) e Macroaggregato 11.2.8 – Oneri comuni di conto capitale cap. 7742 (Fondo occorrente per gli investimenti del dipartimento dell'editoria): sono stanziati complessivamente 261,748 milioni di euro per il 2009; 265,998 milioni di euro per il 2010 e 197,883 milioni di euro per il 2011;

§      Legge n. 249 del 1997, “Istituzione dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e norme dei sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo”, Macroaggregato 11.2.2 – Interventi –cap. 1575 (Spese di funzionamento dell’ufficio per l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni): sono stanziati 2,607 milioni di euro per 2009; 2,667 milioni di euro per il 2010 e 2,040 milioni di euro per il 2011.

La tabella D

La tabella D indica il rifinanziamento di norme recanti interventi di sostegno all’economia classificati tra le spese in conto capitale

Per i settori di competenza della IX Commissione non sono presenti stanziamenti nella tabella D allegata al disegno di legge finanziaria per il 2009.

La tabella E

La tabella E contiene le variazioni da apportare al bilancio a legislazione vigente a seguito della riduzione di autorizzazioni legislative di spesa precedentemente disposte.

La tabella E allegata al disegno di legge finanziaria per il 2009 non contiene alcuna variazione.

La tabella F

La tabella F contiene la rimodulazione delle quote di spesa già autorizzate da leggi pluriennali, ossia le leggi che hanno una durata determinata per più anni e recano le relative autorizzazioni di spesa, per ciascuno degli anni del triennio 2009-2011 e successivi, questi ultimi in un'unica posta.

Con la tabella F quindi non è possibile modificare il totale complessivo degli stanziamenti previsti dalle leggi di spesa, ma esclusivamente rimodularne le relative quote annuali, come spostare ad un anno o più anni successivi uno stanziamento.

 

Nel disegno di legge finanziaria per il 2009, le rimodulazioni relative a provvedimenti finanziati di interesse per i settori di competenza della IX Commissione sono le seguenti:

 

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

§      Legge n. 296 del 2006, “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello stato (legge finanziaria 2007)”:

-       articolo 1, comma 1031: Macroaggregato 2.7.6 – Investimenti - cap. 7251 (Fondo per l’acquisto di veicoli adibiti al miglioramento dei servizi offerti per il trasporto pubblico locale): sono stanziati 100 milioni di euro per il 2009;

-       articolo 1, comma 1035: Macroaggregato 2.1.6 – Investimenti - cap. 7334 (Spese per l’attuazione, la valutazione di efficacia e l’aggiornamento del Piano nazionale della sicurezza stradale): sono stanziati 35 milioni di euro per il 2009;

-       articolo 1, comma 1036: Macroaggregato 2.1.6 – Investimenti - cap. 7335 (Spese per la realizzazione di una campagna di comunicazione volta a diffondere i valori della sicurezza stradale): sono stanziati 6 milioni di euro il 2009;

-       articolo 1, comma 1039: Macroaggregato 4.1.6 – Investimenti - cap. 7842 (Spesa per il potenziamento della componente aereo navale delle Capitanerie di porto): sono stanziati 5,4 milioni di euro per il 2009;

§      Legge n. 244 del 2007, “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello stato (legge finanziaria 2008)”:

-       articolo 2, comma 99: Macroaggregato 4.1.6 – Investimenti – cap. 7853 (Spese per lo sviluppo della componente aeronavale e dei sistemi di comunicazione del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia costiera): sono stanziati 7,7 milioni di euro per il 2009; 15,2 milioni di euro per il 2010 e 11,7 milioni di euro per il 2011;

-       articolo 2, comma 226: Macroaggregato 2.4.6 – Investimenti – cap. 7420 (Fondo per il proseguimento degli interventi a favore dell’autotrasporto di merci): sono stanziati 9,5 milioni di euro per il 2009;

-       articolo 2, comma 232: Macroaggregato 2.4.6 – Investimenti – cap. 7306 (Spese per la piena operatività degli incentivi alle imprese di autotrasporto al fine di consentire lo spostamento di quote rilevanti di traffico pesante dalla modalità stradale a quella marittima), sono stanziati 77 milioni di euro per gli anni 2009 e 2010;

-       articolo 2, comma 255: Macroaggregato 2.7.6 – Investimenti – cap. 7411 (Spese per la progettazione e l'avvio delle linee metropolitane delle città di Bologna e Torino): sono stanziati 10 milioni di euro per l’anno 2010.

§      D.L. n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008, “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria”:

-       articolo 63, comma 12: Macroaggregato 2.7.6 – Investimenti – cap. 7254 (Fondo per promuovere lo sviluppo del trasporto pubblico locale): sono stanziati 130 milioni di euro per il 2009 e 110 milioni di euro per ciascuno degli anni 2010 e 2011;

 

Ministero dell’economia e delle finanze

§      Legge n. 266 del 2005, “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello stato (legge finanziaria 2006)”:

-       articolo 1, comma 84: Macroaggregato 9.1.6 – Investimenti - cap. 7124 (Contributi quindicennali concessi a Ferrovie dello stato Spa per la prosecuzione degli interventi relativi al “Sistema di alta velocità/alta capacità” nonché per il finanziamento delle attività preliminari alla realizzazione delle linee AV/AC Milano-Genova e Milano-Verona, incluso il nodo di Verona): sono stanziati complessivamente 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009-2011, 1.900 milioni di euro per il 2012-2020 e 1.765 milioni di euro per il 2021: lo stanziamento per il 2009 si riferisce per 185 milioni di euro alla prosecuzione degli interventi relativi al sistema alta velocità/alta capacità Torino-Milano-Napoli e per 15 milioni di euro alla copertura degli investimenti relativi alla rete tradizionale dell'infrastruttura ferroviaria nazionale;

-       articolo 1, comma 86: Macroaggregato 9.1.6 – Investimenti - cap. 7122 (Contributi in conto impianti da corrispondere all’impresa Ferrovie dello Stato S.p.A. per la realizzazione di un programma di investimenti per lo sviluppo e l’ammodernamento delle infrastrutture ferroviarie): sono stanziati 2.362,7 milioni di euro per il 2009; 2.391,8 milioni di euro per il 2010 e 2.334,1 milioni di euro per il 2011.

§      Legge n. 296 del 2006, “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello stato (legge finanziaria 2007)”:

-       articolo 1, comma 964: Macroaggregato 9.1.6 – Investimenti - cap. 7124 (Contributi quindicennali concessi a Ferrovie dello stato Spa per la prosecuzione degli interventi relativi al “Sistema di alta velocità/alta capacità” nonché per il finanziamento delle attività preliminari alla realizzazione delle linee AV/AC Milano-Genova e Milano-Verona, incluso il nodo di Verona): sono stanziati 1.600 milioni di euro per il 2009 e 400 milioni di euro per ciascuno degli anni 2010-2021, per la prosecuzione degli interventi relativi al Sistema «Alta Velocità/Alta Capacità» della linea Torino-Milano-Napoli;

 

Ministero dello sviluppo economico

§      Legge n. 296 del 2006, “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello stato (legge finanziaria 2007)”:

-       articolo 1, comma 927: Macroaggregato 6.1.6 – Investimenti - cap. 7596 (Fondo per il passaggio al digitale): sono stanziati 30,9 milioni di euro per il 2009.

 


PARTE V
Articoli del disegno di legge finanziaria di interesse della IX Commissione

 

 


 

Articolo 2, comma 3
(Deducibilità del contributo SSN sui premi di assicurazione per le imprese di autotrasporto)

 

3. Le disposizioni di cui al comma 103 dell'articolo 1 della legge 23 dicembre 2005, n. 266, nei limiti di spesa ivi indicati, si applicano anche alle somme versate nel periodo d'imposta 2008 ai fini della compensazione dei versamenti effettuati dal 1o gennaio 2009 al 31 dicembre 2009.

 

 

La norma in esame stabilisce che, anche per l’anno 2009, le somme versate nel periodo d'imposta 2008 a titolo di contributo al Servizio sanitario nazionale sui premi di assicurazione per la responsabilità civile per i danni derivanti dalla circolazione di veicoli a motore adibiti a trasporto merci, fino alla concorrenza di 300 euro per ciascun veicolo, possono essere utilizzate in compensazione dei versamenti effettuati dal 1° gennaio 2009 al 31 dicembre 2009.

 

Nel dettaglio, il comma 3 dell’articolo 2 in esame stabilisce che le disposizioni di cui al comma 103 dell'articolo 1 della legge 23 dicembre 2005, n. 266, nei limiti di spesa ivi indicati, si applicano anche alle somme versate nel periodo d'imposta 2008 ai fini della compensazione dei versamenti effettuati dal 1° gennaio 2009 al 31 dicembre 2009.

Il richiamato comma 103 dell’articolo 1 della legge n. 266 del 2005 ha stabilito che le somme versate nel periodo d'imposta 2005 a titolo di contributo al Servizio sanitario nazionale sui premi di assicurazione per la responsabilità civile per i danni derivanti dalla circolazione di veicoli a motore adibiti a trasporto merci, di massa complessiva a pieno carico non inferiore a 11,5 tonnellate, omologati ai sensi della direttiva 91/542/CEE, riga B, recepita con D.M. 23 marzo 1992 del Ministro dell'ambiente, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 77 del 1° aprile 1992, fino alla concorrenza di 300 euro per ciascun veicolo, possono essere utilizzate in compensazione dei versamenti effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2006, ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241.

 

Il citato articolo 17 del D.Lgs. n. 241 del 1997 prevede che i contribuenti eseguono versamenti unitari delle imposte, dei contributi dovuti all'INPS e delle altre somme a favore dello Stato, delle regioni e degli enti previdenziali, con eventuale compensazione dei crediti, dello stesso periodo, nei confronti dei medesimi soggetti, risultanti dalle dichiarazioni e dalle denunce periodiche presentate successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto. Tale compensazione deve essere effettuata entro la data di presentazione della dichiarazione successiva.

Il versamento unitario e la compensazione riguardano i crediti e i debiti relativi:

a) alle imposte sui redditi, alle relative addizionali e alle ritenute alla fonte riscosse mediante versamento diretto ai sensi dell'articolo 3 del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 602; per le ritenute di cui al secondo comma del citato articolo 3 resta ferma la facoltà di eseguire il versamento presso la competente sezione di tesoreria provinciale dello Stato; in tal caso non è ammessa la compensazione;

b) all'imposta sul valore aggiunto dovuta ai sensi degli articoli 27 e 33 del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 , e quella dovuta dai soggetti di cui all'articolo 74;

c) alle imposte sostitutive delle imposte sui redditi e dell'imposta sul valore aggiunto;

d) all'imposta prevista dall'art. 3, comma 143, lettera a), della L. 23 dicembre 1996, n. 662;

e) ai contributi previdenziali dovuti da titolari di posizione assicurativa in una delle gestioni amministrate da enti previdenziali, comprese le quote associative;

f) ai contributi previdenziali ed assistenziali dovuti dai datori di lavoro e dai committenti di prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa di cui all'articolo 49, comma 2, lettera a), del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917;

g) ai premi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali dovuti ai sensi del testo unico approvato con D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124;

h) agli interessi previsti in caso di pagamento rateale ai sensi dell'articolo 20;

h-bis) al saldo per il 1997 dell'imposta sul patrimonio netto delle imprese, istituita con D.L. 30 settembre 1992, n. 394, convertito, con modificazioni, dalla L. 26 novembre 1992, n. 461, e del contributo al Servizio sanitario nazionale di cui all'art. 31 della L. 28 febbraio 1986, n. 41, come da ultimo modificato dall'art. 4 del D.L. 23 febbraio 1995, n. 41, convertito, con modificazioni, dalla L. 22 marzo 1995, n. 85;

h-ter) alle altre entrate individuate con decreto del Ministro delle finanze, di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, e con i Ministri competenti per settore;

h-quater) al credito d'imposta spettante agli esercenti sale cinematografiche.

 

L’utilizzazione in compensazione può avvenire nel limite di spesa di 75 milioni di euro; in tal caso, la quota utilizzata in compensazione non concorre alla formazione del reddito d'impresa ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione netta ai fini dell'imposta regionale sulle attività produttive.

Tali disposizioni recate dal comma 103 dell’articolo 1 della legge n. 266 del 2005 erano state prorogate dal comma 396 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e dal comma 169 dell'articolo 1 della legge 24 dicembre 2007, n. 244.

 

 


 

Articolo 2, comma 4
(Deduzione per i trasporti effettuati dall'imprenditore all'interno del comune in cui ha sede l'impresa)

 

4. Le disposizioni di cui al comma 106 dell'articolo 1 della legge 23 dicembre 2005, n. 266, nei limiti di spesa ivi indicati, sono prorogate al periodo d'imposta in corso alla data del 31 dicembre 2008.

 

 

La norma in esame estende all’anno 2009 l’agevolazione fiscale consistente nella possibilità di dedurre in via forfetaria spese non documentate anche per i trasporti personalmente effettuati dall'imprenditore all'interno del comune in cui ha sede l'impresa, per un importo pari al 35 per cento di quello spettante per i medesimi trasporti nell'ambito della regione o delle regioni confinanti.

 

Nel dettaglio, il comma 4 dell’articolo 2 in esame proroga le disposizioni di cui al comma 106 dell'articolo 1 della legge 23 dicembre 2005, n. 266, nei limiti di spesa ivi indicati, al periodo d'imposta in corso alla data del 31 dicembre 2008.

Il richiamato comma 106 dell’articolo 1 della legge n. 266 del 2005 ha stabilito che, limitatamente al periodo d'imposta in corso alla data del 31 dicembre 2005, la deduzione forfetaria di spese non documentate di cui all'articolo 66, comma 5, primo periodo, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, spetta anche per i trasporti personalmente effettuati dall'imprenditore all'interno del comune in cui ha sede l'impresa.

In particolare, la deduzione spetta per un importo pari al 35 per cento di quello spettante per i medesimi trasporti nell'ambito della regione o delle regioni confinanti.

 

Il citato articolo 66 del TUIR riguarda le imprese minori, stabilendo al comma 1 che il reddito d'impresa dei soggetti che secondo le norme del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, sono ammessi al regime di contabilità semplificata e non hanno optato per il regime ordinario è costituito dalla differenza tra l'ammontare dei ricavi di cui all'articolo 85 e degli altri proventi di cui agli articoli 89 e 90, comma 1, conseguiti nel periodo d'imposta e l'ammontare delle spese documentate sostenute nel periodo stesso. La differenza è rispettivamente aumentata e diminuita delle rimanenze finali e delle esistenze iniziali di cui agli articoli 92, 93 e 94 ed è ulteriormente aumentata delle plusvalenze realizzate ai sensi dell'articolo 86 e delle sopravvenienze attive di cui all'articolo 88 e diminuita delle minusvalenze e sopravvenienze passive di cui all'articolo 101.

 

Il richiamato comma 5 dell’articolo 66 del TUIR stabilisce che per le imprese autorizzate all'autotrasporto di merci per conto di terzi il reddito determinato a norma dei precedenti commi è ridotto, a titolo di deduzione forfetaria di spese non documentate, di euro 7,75 per i trasporti personalmente effettuati dall'imprenditore oltre il comune in cui ha sede l'impresa ma nell'àmbito della regione o delle regioni confinanti e di euro 15,49 per quelli effettuati oltre tale àmbito. Per le medesime imprese compete, altresì, una deduzione forfetaria annua di euro 154,94 per ciascun motoveicolo e autoveicolo avente massa complessiva a pieno carico non superiore a 3.500 chilogrammi. La deduzione spetta una sola volta per ogni giorno di effettuazione del trasporto, indipendentemente dal numero dei viaggi.

 

Il contribuente deve predisporre e conservare un prospetto recante l'indicazione dei viaggi effettuati e della loro durata e località di destinazione nonché degli estremi dei relativi documenti di trasporto delle merci o, delle fatture o delle lettere di vettura di cui all'articolo 56 della legge 6 giugno 1974, n. 298; i documenti di trasporto, le fatture e le lettere di vettura devono essere conservate fino alla scadenza del termine per l'accertamento.

 

Il richiamato comma 106 dell’articolo 1 della legge n. 266 del 2005, ai fini di quanto previsto dal primo periodo dello stesso comma 106 nonché, relativamente all'anno 2005, dall'articolo 2, comma 1-bis, del decreto-legge 28 dicembre 1998, n. 451, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 1999, n. 40, introdotto dall'articolo 61, comma 3, della legge 21 novembre 2000, n. 342, autorizzava uno stanziamento di 120 milioni di euro per l'anno 2006.

 

Il comma 106 dell’articolo 1 della legge n. 266 del 2005 era stato prorogato dal comma 397 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e dal comma 170 dell'articolo 1 della legge 24 dicembre 2007, n. 244.

 

La Relazione tecnica stima, quale effetto finanziario della norma in esame, una perdita di cassa totale per 120 milioni di euro nel 2009 e un gettito positivo di 52 milioni nel 2010.

 

 


 

Articolo 2, comma 7
(Proroga del termine per la detrazione delle spese per l’acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico locale)

 

7. Il termine del 31 dicembre 2008, di cui al comma 309 dell'articolo 1 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, concernente la detrazione delle spese per l'acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, è prorogato al 31 dicembre 2009.

 

 

La norma in esame proroga al 31 dicembre 2009 il termine entro cui si possono detrarre dall’imposta lorda nella misura del 19 per cento le spese per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, per un importo non superiore a 250 euro.

 

Nel dettaglio, il comma 7 dell’articolo 2 in esame proroga al 31 dicembre 2009 l’originario termine del 31 dicembre 2008 previsto dal comma 309, dell'articolo 1, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria per il 2008).

Il richiamato comma 309 dell'articolo 1, della legge n. 244 del 2007 ha riconosciuto, ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2008 per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, una detrazione dall’imposta lorda, fino alla concorrenza del suo ammontare, nella misura del 19 per cento per un importo delle spese stesse non superiore a 250 euro.

Viene specificato che la detrazione spetta ove le spese stesse non siano deducibili nella determinazione dei singoli redditi che concorrono a formare il reddito complessivo.

La stessa detrazione spetta anche se la spesa è stata sostenuta nell’interesse delle persone indicate nell’articolo 12 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917 (TUIR), che si trovino nelle condizioni indicate nel comma 2 del medesimo articolo 12.

 

Il richiamato articolo 12 del TUIR, in materia di detrazioni per carichi di famiglia, prevede al comma 1 gli importi da detrarre dall’imposta per familiari a carico (coniuge, figli, altri conviventi). Ai sensi del comma 2, le detrazioni fiscali spettano a condizione che le persone alle quali si riferiscono possiedano un reddito complessivo, computando anche le retribuzioni corrisposte da enti e organismi internazionali, rappresentanze diplomatiche e consolari e missioni, nonché quelle corrisposte dalla Santa Sede, dagli enti gestiti direttamente da essa e dagli enti centrali della Chiesa cattolica, non superiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili.

 

La Relazione tecnica stima, quale effetto finanziario della norma in esame, una variazione negativa del gettito di cassa per 163 milioni di euro nel 2010 e una variazione positiva per 70 milioni nel 2011.

 

 


 

Articolo 2, commi 17-20
(Agevolazioni fiscali in favore del settore dell’autotrasporto)

 

17. Nei limiti di spesa di complessivi 30 milioni di euro, sono rideterminati:

a) la quota di indennità percepita nell'anno 2009 dai prestatori di lavoro addetti alla guida dipendenti delle imprese autorizzate all'autotrasporto di merci per le trasferte o le missioni fuori del territorio comunale effettuate nel medesimo anno, di cui al comma 5 dell'articolo 51 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, che non concorre a formare il reddito di lavoro dipendente, ferme restando le ulteriori disposizioni del medesimo comma 5;

b) l'importo della deduzione forfetaria relativa a trasferte effettuate fuori dal territorio comunale nel periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2009, previsto dall'articolo 95, comma 4, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, al netto delle spese di viaggio e di trasporto.

18. Nei limiti di spesa di 30 milioni di euro, è fissata la percentuale delle somme percepite nell'anno 2009 relative alle prestazioni di lavoro straordinario di cui al decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66, effettuate nel medesimo anno dai prestatori di lavoro addetti alla guida dipendenti delle imprese autorizzate all'autotrasporto di merci, che non concorre alla formazione del reddito imponibile ai fini fiscali e contributivi. Ai fini dell'applicazione dell'imposta sostitutiva di cui all'articolo 2 del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 luglio 2008, n. 126, le somme di cui al periodo precedente rilevano nella loro interezza.

19. Per l'anno 2009, nei limiti di spesa di 40 milioni di euro, è riconosciuto un credito d'imposta corrispondente a quota parte dell'importo pagato quale tassa automobilistica per l'anno 2009 per ciascun veicolo, di massa massima complessiva non inferiore a 7,5 tonnellate, posseduto e utilizzato per la predetta attività. La misura del credito d'imposta deve essere determinata in modo tale che, per i veicoli di massa massima complessiva superiore a 11,5 tonnellate, sia pari al doppio della misura del credito spettante per i veicoli di massa massima complessiva compresa tra 7,5 e 11,5 tonnellate. Il credito d'imposta è usufruibile in compensazione ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e successive modificazioni, non è rimborsabile, non concorre alla formazione del valore della produzione netta di cui al decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, né dell'imponibile agli effetti delle imposte sui redditi e non rileva ai fini del rapporto di cui agli articoli 61 e 109, comma 5, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni.

20. Tenuto conto del numero degli aventi diritto e dei limiti di spesa indicati nei commi 17, 18 e 19, con provvedimenti del direttore dell'Agenzia delle entrate e, limitatamente a quanto previsto dal comma 18, di concerto con il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, sono stabiliti la quota di indennità non imponibile, gli importi della deduzione forfetaria, la percentuale delle somme per lavoro straordinario non imponibile e la misura del credito d'imposta, previsti dai medesimi commi, nonché le eventuali disposizioni applicative necessarie per assicurare il rispetto dei limiti di spesa.

 

 

I commi da 17 a 20 dell’articolo 2 recano interventi in favore delle imprese di autotrasporto di merci, sotto forma di agevolazioni fiscali volte a ridurne i costi di esercizio.

Analogamente a quanto disposto per il 2008 dall’articolo 83-bis, comma 24 del decreto-legge n. 112 del 2008[27], convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008. il comma 17 dell’articolo 2 prevede che sia rideterminata, nel limite complessivo di 30 milioni di euro:

a)      la quota di indennità per trasferte e missioni fuori del territorio comunale percepita, nel 2009, dai lavoratori addetti alla guida nel settore dell’autotrasporto merci, che non concorre a formare il reddito da lavoro dipendente (art. 51, co. 5 TUIR) ai fini dell’imposta sui redditi. La norma fa salve le ulteriori disposizioni del medesimo comma 5;

Si ricorda in proposito che l’articolo 51, comma 5 del Testo unico delle imposte sui redditi - TUIR (DPR 22 dicembre 1986, n. 917) dispone infatti che le indennità percepite per le trasferte o le missioni fuori del territorio comunale concorrono a formare il reddito per la parte eccedente 46,48 euro al giorno, elevate a lire 77,47 euro per le trasferte all'estero, al netto delle spese di viaggio e di trasporto; in caso di rimborso delle spese di alloggio, ovvero di quelle di vitto, o di alloggio o vitto fornito gratuitamente il limite è ridotto di un terzo. Il limite è ridotto di due terzi in caso di rimborso sia delle spese di alloggio che di quelle di vitto. In caso di rimborso analitico delle spese per trasferte o missioni fuori del territorio comunale non concorrono a formare il reddito i rimborsi di spese documentate relative al vitto, all'alloggio, al viaggio e al trasporto, nonché i rimborsi di altre spese, anche non documentabili, eventualmente sostenute dal dipendente, sempre in occasione di dette trasferte o missioni, fino all'importo massimo giornaliero di 15,49 euro, elevate a 25,82 euro per le trasferte all'estero. Le indennità o i rimborsi di spese per le trasferte nell'ambito del territorio comunale, tranne i rimborsi di spese di trasporto comprovate da documenti provenienti dal vettore, concorrono a formare il reddito;

b)      l’importo della deduzione forfetaria delle spese sostenute dalla imprese di autotrasporto merci per trasferte fuori dal territorio comunale (art. 95, co. 4 TUIR), per il periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2009, al netto delle spese di viaggio e trasporto.

Ai sensi dell’articolo 95, comma 4 del TUIR, le imprese autorizzate all'autotrasporto di merci, in luogo della deduzione, anche analitica, delle spese sostenute in relazione alle trasferte effettuate dal proprio dipendente fuori del territorio comunale, possono dedurre forfettariamente un importo pari a euro 59,65 al giorno, elevate a euro 95,80 per le trasferte all'estero, al netto delle spese di viaggio e di trasporto.

 

Il comma 18 dell’articolo 2 (analogamente a quanto previsto dall’articolo 83-bis, comma 25 del decreto-legge n. 112 del 2008[28]) dispone che sia rideterminata, nel limite di spesa di 30 milioni di euro, la percentuale dei compensi per lavoro straordinario da percepire, nel 2009, da dipendenti di imprese di autotrasporto merci, esclusa dalla formazione del reddito imponibile ai fini fiscali e contributivi. E’ prevista, inoltre, l’applicazione a tali somme dell’imposta sostitutiva sugli straordinari, di cui all’articolo 2 del D.L. 93/2008.

L’applicazione della misura nell’anno 2008 è stata prevista dall’articolo 83-bis, comma 25 del decreto-legge n. 112 del 2008[29]

Si ricorda a tal proposito che l’articolo 2, commi da 1 a 5, ha introdotto, in via transitoria e con natura sperimentale, un regime fiscale agevolato in favore dei lavoratori dipendenti del settore privato che, nel 2007, hanno realizzato un reddito annuo per lavoro dipendente non superiore a 30.000 euro.

Il beneficio fiscale consiste nell’applicazione, sulle remunerazioni oggetto di agevolazione, di una imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle relative addizionali fissata in misura pari al 10%.

Al lavoratore, in ogni caso, è concessa la facoltà di optare per l’applicazione del regime di tassazione ordinaria. In particolare, l’articolo 2, comma 1,annovera tra le remunerazioni agevolate:

a) le prestazioni di lavoro straordinario effettuate nel periodo dal 1° luglio 2008 al 31 dicembre 2008;

b) le prestazioni di lavoro supplementare ovvero le prestazioni rese in funzione di clausole elastiche effettuate nello stesso periodo e con esclusivo riferimento a contratti di lavoro a tempo parziale stipulati prima della data di entrata in vigore del decreto-legge n. 93 del 2008 (ovvero prima del 29 maggio 2008);

c) in relazione a incrementi di produttività, innovazione ed efficienza organizzativa e altri elementi di competitività e redditività legati all'andamento economico dell'impresa.

 

La Relazione tecnica, in ordine ai commi 17 e 18, quantifica l’effetto complessivo derivante dalle suddette disposizioni agevolative in un minor gettito pari a 60 milioni di euro, così distribuito:

-          50,5 milioni di euro per il 2009;

-          9,5 milioni di euro per il 2010.

 

Il comma 19 proroga per l’anno 2009, nel limite di spesa di 40 milioni di euro, l’agevolazione fiscale introdotta in favore del settore dell’autotrasporto con l’articolo 83-bis, comma 26, del citato d.l. n. 112 del 2008. Si tratta della concessione di un credito d’imposta che corrisponde ad una quota dell’importo pagato quale tassa automobilistica per l’anno 2009, per ciascun veicolo di massa massima complessiva non inferiore a 7,5 tonnellate posseduto e utilizzato per l’attività di trasporto merci.

Ai fini della determinazione della misura del credito di imposta, la norma dispone che si rispetti il parametro secondo cui esso deve ammontare, per i veicoli di massa massima complessiva superiore a 11,5 tonnellate, al doppio della misura del credito spettante per i veicoli di massa massima complessiva compresa tra 7,5 e 11,5 tonnellate.

La norma prevede inoltre che il credito di imposta sia usufruibile in compensazione (secondo le regole previste dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241), non sia rimborsabile e non concorra alla formazione del valore della produzione netta a fini IRAP (decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446), né dell’imponibile agli effetti delle imposte sui redditi; tale credito inoltre non rileva ai fini del rapporto per la determinazione della quota di interessi passivi (articolo 61 del D.Lgs 22 dicembre 1986, n. 917 - TUIR) ovvero della quota di inerenza degli altri costi (articolo 109, comma 5, del medesimo TUIR) ammessa in deduzione ai fini fiscali.

 

La relazione tecnica stima che l’effetto di maggiore spesa, pari a 40 milioni di euro, si registri interamente nell’esercizio finanziario 2009.

 

Il comma 20 demanda ad appositi provvedimenti del Direttore dell’Agenzia delle entrate – limitatamente a quanto previsto dal comma 18, di concerto con il Ministero del Lavoro, della salute e della previdenza sociale la determinazione:

§      della quota di indennità non imponibile e gli importi della deduzione forfetaria (articolo 2, comma 17);

§      della percentuale delle somme per lavoro straordinario non imponibile (articolo 2, comma 18)

§      della misura del credito di imposta (articolo 2, comma 19), previsti dai medesimi commi;

§      delle eventuali disposizioni applicative necessarie per assicurare il rispetto dei limiti di spesa.

 

 

 

 


 

 

 

APPENDICE

1. La disciplina contabile: il bilancio dello Stato

1.1 Struttura del bilancio

Il bilancio dello Stato è il documento con il quale viene regolata la gestione finanziaria delle amministrazioni dello Stato, attraverso l’indicazione delle entrate e delle spese.

Ai sensi dell’articolo 81, comma primo, della Costituzione, l’iniziativa relativa alla presentazione in Parlamento del bilancio dello Stato è riservata al Governo. Il Parlamento approva il bilancio con legge.

L’articolo 81, comma terzo, della Costituzione dispone inoltre che “con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese”.

 

Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente, presentato dal Governo entro il 30 settembre di ogni anno, è costituito :

§      da un unico stato di previsione dell’entrata, nel quale sono registrate le entrate di competenza statale;

§      dagli stati di previsione della spesa, relativi ai singoli Ministeri con portafoglio[30];

§      dal quadro generale riassuntivo.

 

Il disegno di legge di bilancio viene esaminato congiuntamente al disegno di legge finanziaria nell’ambito della c.d. sessione di bilancio.

 

A partire dal 1997 (a seguito della riforma della struttura del bilancio dello Stato effettuata con le legge n. 94/1997 e il decreto legislativo n. 279/1997), all’interno di ciascuno stato di previsione, le voci contabili in rapporto alle quali sono indicate le previsioni di entrata e di spesa, in termini di competenza e di cassa, sono rappresentate dalle unità previsionali di base, che costituiscono le unità fondamentali di voto ai fini dell’approvazione parlamentare del disegno di legge di bilancio.

 

L’approvazione del bilancio con legge ha l’effetto giuridico di autorizzare l’Amministrazione a incassare le entrate ed effettuare le spese iscritte in bilancio.

Le previsioni relative all’entrata non rappresentano un limite massimo, ma hanno carattere estimativo: le amministrazioni dello Stato hanno comunque facoltà di accertare tutte le entrate per le quali, nel corso dell’esercizio, lo Stato acquisisca un credito e di incassare tutte le entrate versate presso la Tesoreria dello Stato.

L’approvazione delle previsioni di spesa ha invece carattere giuridicamente vincolante: le previsioni di spesa iscritte in bilancio costituiscono, infatti, il limite massimo entro il quale le amministrazioni dello Stato sono autorizzate ad assumere impegni di spesa (autorizzazioni di competenza) e ad effettuare pagamenti (autorizzazioni di cassa).

1.2 Bilancio di competenza e di cassa

Per ciascuna unità previsionale di base viene indicata la previsione di competenza e quella di cassa.

il bilancio dello Stato, pertanto, è un bilancio misto, vale a dire un bilancio redatto sia in termini di competenza che in termini di cassa.

Le dotazioni di competenza quantificano l’entità prevista delle entrate che le amministrazioni statali acquisiranno il diritto di percepire (entrate che si prevede di accertare) e l’entità prevista delle spese che le amministrazioni statali assumeranno l’obbligo di effettuare (spese che si prevede di impegnare).

Le dotazioni di cassa quantificano l’entità prevista delle entrate che saranno incassate (vale a dire versate in Tesoreria) e delle spese che saranno pagate (erogate dalla Tesoreria).

La competenza, pertanto, tiene conto del momento in cui sorge il titolo giuridico dal quale deriva l’entrata o la spesa; la cassa, invece, si riferisce al compimento, di fatto, delle operazioni di incasso e di pagamento.

 

Le previsioni di cassa sono determinate assumendo come limite massimo, per quanto concerne l’entrata, la massa acquisibile, e per quanto concerne la spesa, la massa spendibile.

La massa acquisibile e spendibile è data dalla somma della consistenza dei residui (rispettivamente attivi e passivi) e della dotazione di competenza.

 

Si definiscono residui attivi le entrate accertate, ma non incassate, vale a dire le entrate per le quali ha avuto luogo l’accertamento, ma non è stato effettuato il versamento in tesoreria, entro il termine dell’esercizio finanziario.

Si definiscono residui passivi le spese che sono state impegnate, ma non sono state pagate, perché non si è concluso entro la fine dell’esercizio il relativo procedimento di spesa[31].

In deroga al principio generale per il quale le somme stanziate che alla fine dell’esercizio non siano state impegnate costituiscono economie di bilancio, può essere autorizzata la conservazione in bilancio anche di somme non impegnate. Più precisamente, ai sensi dell’articolo 36, comma 2, del R.D. n. 2440/1923, gli stanziamenti relativi a spese in conto capitale possono essere conservati in bilancio, quali residui, anche se non risultano impegnati entro la fine dell’esercizio finanziario (residui di stanziamento o residui impropri)[32].

 

Sono oggetto di approvazione parlamentare soltanto le previsioni di competenza e di cassa.

Per quanto riguarda i residui, che sono indicati a fini conoscitivi, la quantificazione nel disegno di legge di bilancio è effettuata in via presuntiva. L’esatto ammontare dei residui al 1° gennaio dell’anno di riferimento sarà determinato in sede di rendiconto relativo all’esercizio precedente.

1.3 Bilancio pluriennale

Il bilancio a legislazione vigente viene presentato sia su base annuale, con riferimento all’anno successivo, che su base pluriennale, vale a dire con riferimento ad un periodo di tre anni.

Più precisamente, l’articolo 4 della legge n. 468/1978 prevede che, oltre al bilancio pluriennale a legislazione vigente – il quale, a seguito dell’approvazione della legge finanziaria, viene integrato con gli effetti da essa recati – sia predisposto un bilancio pluriennale programmatico, nel quale si evidenziano i saldi di bilancio da conseguire in ciascuno degli anni considerati, tenendo conto sia della manovra finanziaria da attuare per l’anno successivo, sia delle ulteriori manovre che saranno operate nei due anni seguenti[33].

Il bilancio pluriennale è approvato con apposito articolo del disegno di legge di bilancio.

Rispetto al bilancio annuale, il bilancio pluriennale viene presentato in forma più aggregata: si dà conto, infatti, dell’evoluzione pluriennale del quadro generale riassuntivo e delle voci contenute nella classificazione per categorie delle entrate e delle spese.

1.4 La classificazione delle entrate e delle spese

La classificazione delle entrate e delle spese rispecchia la nuova struttura del bilancio, come introdotto a partire dal 2008, incentrato sull’aspetto funzionale piuttosto che su quello gestionale.

 

Per quanto concerne le entrate, la legge di bilancio presenta una classificazione che, superando la struttura per centri di responsabilità amministrativa, mette in risalto la tipologia di entrata e il suo carattere di entrata ordinaria o straordinaria. In particolare, le entrate sono classificate per:

§      titoli, individuati in numero di quattro. Titolo I: entrate tributarie; Titolo II: entrate extra-tributarie; Titolo III: entrate derivanti da alienazione e ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti; Titolo IV: entrate derivanti da accensione di prestiti.

§      entrate ricorrenti e non ricorrenti, con riferimento al carattere strutturale o meno dell’entrata (di particolare rilevanza ai fini della valutazione dei conti pubblici rilevanti ai fini del rispetto del Patto di stabilità e crescita, in particolare dell’indebitamento strutturale, al netto del ciclo e delle una tantum);

§      tipologia di entrata: per le entrate tributarie, le voci sono costituite dai tributi più importanti (Imposta sui redditi, IRES, IVA), ovvero da raggruppamenti di tributi con caratteristiche analoghe (ad esempio, imposte sostitutive, imposte sui generi di monopolio, ecc.); per i restanti titoli, è indicata la tipologia del provento per aggregati più o meno ampi (ad esempio, proventi speciali, redditi da capitale, entrate derivanti da servizi resi dall'amministrazione statale, ecc.).

§      unità previsionali di base (u.p.b) che costituiscono oggetto di approvazione parlamentare (individuate da una numerazione a quattro cifre);

§      capitoli, che rappresentano una ripartizione delle unità previsionali di base ai fini della gestione e della rendicontazione.

 

Per quanto concerne le spese, fino al bilancio per il 2007, le unità previsionali di base sono state articolate per centri di responsabilità amministrativa, i quali rappresentano, nell’ambito dell’amministrazione di ciascun Ministero, le strutture preposte alla gestione delle risorse stanziate.

Il bilancio decisionale (votato dal Parlamento) è stato pertanto strutturato sino ad allora sulla base dell’organizzazione delle Amministrazioni (chi gestisce le risorse) e non anche sulle funzioni (cosa viene realizzato con le risorse disponibili).

Tale struttura del bilancio non consentiva una chiara identificazione delle “azioni” svolte attraverso l’utilizzo delle risorse pubbliche. Ciò rendeva complesso il monitoraggio e la valutazione delle politiche pubbliche e, conseguentemente, non agevolava la definizione delle priorità dell’azione politica ed amministrativa.

Con il bilancio di previsione per l’anno finanziario 2008 si è pertanto proceduto ad una profonda revisione in senso funzionale del sistema di classificazione delle voci del bilancio dello Stato, volta a chiarire meglio la relazione fra l’insieme complessivo delle risorse disponibili e le specifiche finalità pubbliche perseguite, anche al fine di consentire una più agevole misurazione e verifica degli obiettivi raggiunti.

 

In particolare, le spese sono classificate per:

§      Missioni

Nel bilancio sono elencate 34 missioni, che identificano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti con la spesa pubblica. Esse possono essere ricondotte ad un concetto di "risorse di settore", ove la missione circoscrive l'insieme di risorse disponibili per una specifica funzione, e può dunque essere utilizzata nell'ambito del dibattito parlamentare per organizzare la discussione della sessione di bilancio[34]. Le missioni non corrispondono alla ripartizione degli stati di previsione, nel senso che vi sono Ministeri che partecipano a più di una missione istituzionale e che vi sono missioni istituzionali affidate alla responsabilità di più Ministeri: esse possono essere pertanto ministeriali o trasversali a più Dicasteri (interministeriali), a seconda dell’attuale ripartizione di funzioni.La nuova struttura prevede inoltre due Missioni trasversali, presenti in tutti i Ministeri: "Fondi da ripartire" e "Servizi istituzionali e generali"[35].

§      Programmi

Ciascuna missione è di norma suddivisa in più programmi, che rappresentano aggregati omogenei di attività svolte all’interno di ogni singolo Ministero, per perseguire obiettivi ben definiti nell’ambito delle finalità istituzionali, riconosciute al Dicastero competente. Essi sono prevalentemente di competenza di un unico Ministero, anche se non mancano Programmi condivisi tra più Amministrazioni. I programmi indicano quanto più possibile i risultati da perseguire in termini di impatto dell’azione pubblica sui cittadini e nel territorio (outcome). Nel concreto, alcuni programmi hanno carattere strumentale, indicano cioè input dell’Amministrazione statale per perseguire le sue finalità, o evidenziano prodotti o servizi finali dell’azione dello Stato (output). Per ogni Ministero esistono due programmi trasversali, dove vengono allocate le “spese indirette”, non attribuibili ex ante ai Programmi (Servizi e affari generali per le Amministrazioni di competenza), e le spese di "indirizzo politico", collegati entrambi alla corrispondente missione "Servizi istituzionali e generali", sopra richiamata[36].

§      Unità previsionali di base (o macroaggregati), che costituiscono oggetto di approvazione parlamentare (individuate da una numerazione a tre cifre), che rappresentano le diverse tipologie di spesa necessarie all’attuazione del programma medesimo;

§      Centri di responsabilità amministrativa, che indicano le strutture amministrative cui compete la gestione e, specificamente, l’assunzione degli impegni di spesa e l’emissione dei titoli di pagamento;

§      Capitoli, che rappresentano un’ulteriore ripartizione, a fini gestionali, delle unità previsionali di base.

1.5 Le unità di voto parlamentare

Le unità previsionali di base (UPB), che costituiscono l’oggetto dell’approvazione parlamentare sono individuate dal disegno di legge di bilancio, che provvede, di volta in volta, alle eventuali modifiche o integrazioni rispetto alla classificazione dell'anno precedente.

Esse sono identificate da una numerazione a tre cifre. La prima e la seconda cifra indicano, rispettivamente, la missione e il programma nell’ordine progressivo in cui questi sono esposti nello stato di previsione. La terza cifra indica la natura economica della spesa. In particolare, se essa è costituita da numeri tra 1 e 5, si tratta di spesa di natura di corrente; se la cifra è compresa tra 6 e 8, si tratta di spesa di conto capitale (le UPB la cui numerazione termina con il n. 9 sono relative rimborso del debito pubblico).

In particolare, le UPB di spesa corrente sono distinte in:

1.      spese di funzionamento;

2.      spese per interventi;

3.      spese per oneri comuni di parte corrente;

4.      spese per trattamenti di quiescenza e altri trattamenti integrativi o sostitutivi di questi ultimi;

5.      spese per oneri del debito pubblico.

Per la spesa in conto capitale, le UPB sono articolate in:

6.      spese di investimento;

7.      altre spese in conto capitale;

8.      spese per oneri comuni.

 

La ripartizione in capitoli delle unità previsionali di baseviene esposta, a scopo esclusivamente conoscitivo, nelle tabelle allegate al disegno di legge di bilancio, concernenti lo stato di previsione dell’entrata e ciascun stato di previsione della spesa.

La ripartizione delle unità previsionali di base in capitoli viene effettuata successivamente all’approvazione e alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della legge di bilancio, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze.

Le variazioni degli stanziamenti

L’individuazione delle unità previsionali di base come oggetto di approvazione parlamentare e, di conseguenza, l’attribuzione ad un decreto ministeriale della ripartizione in capitoli, ha introdotto significativi profili di elasticità nel sistema di gestione delle risorse.

Infatti, la disciplina contabile prevede che le variazioni compensative tra capitoli appartenenti alla medesima unità previsionale di base possono essere attuate con decreto del Ministro competente, da comunicare al Ministro dell’economia e finanze e alle Commissioni parlamentari.

Tali variazioni, peraltro, non possono avere come oggetto le spese obbligatorie, le spese in annualità e pagamento differito e le autorizzazioni di spesa regolate direttamente dalla legge finanziaria.

È in ogni caso esclusa la possibilità di effettuare in via amministrativa variazioni, anche compensative, tra stanziamenti relativi a diverse unità previsionali di base, in quanto oggetto della deliberazione parlamentare.

Tali variazioni devono pertanto essere autorizzate con legge di assestamento del bilancio o con successivi provvedimenti legislativi.

In sede di legge di bilancio è stata peraltro più volte introdotta una disposizione che autorizza variazioni compensative anche tra diverse unità previsionali di base di uno stato di previsione per l’esercizio finanziario al quale il bilancio si riferisce.

 

Una disciplina specifica in materia di variazione delle dotazioni di bilancio è stata disposta, in via sperimentale per il solo esercizio 2009, dall’articolo 60, comma 3, del decreto legge n. 112 del 2008, per un approfondimento della quale si rinvia alla Parte III concernente il disegno di legge di bilancio per il 2009 del presente dossier .

1.6 La classificazione funzionale e la classificazione economica

Per rendere più significativa la lettura del bilancio, la legge 468/1978 e successive modificazioni prevede che, in appositi allegati (contenuti, a livello generale, nel quadro generale riassuntivo, e, in modo più dettagliato, negli stati di previsione del disegno di legge presentato dal Governo) gli stanziamenti di spesa siano ripartiti secondo l’analisi funzionale e secondo l’analisi economica.

Queste ripartizioni, pur non essendo oggetto di votazione in Parlamento, hanno un rilevante valore conoscitivo.

In primo luogo la riforma del 1997 ha previsto la classificazione degli stanziamenti di spesa per funzioni-obiettivo (analisi funzionale), con l’intento di evidenziare la ripartizione delle risorse tra le diverse finalità della spesa, ovvero tra le diverse politiche di settore che si intendono attuare.

Oltre all’analisi funzionale, è prevista la classificazione per categorie (analisi economica), che mira ad evidenziare l’effetto che le spese di bilancio hanno sul sistema economico nazionale. Per questo, con la riforma del 1997, si è previsto che le categorie economiche siano definite in conformità con gli schemi di classificazione del sistema di contabilità nazionale, che è identico per tutti i paesi membri della Comunità europea.

Anche per le entrate viene esposta una classificazione per categorie, che tuttavia non è ancora stata riformulata in base ai criteri della contabilità nazionale, ma fa riferimento, piuttosto, alla natura dei proventi.


2. La disciplina contabile: la legge finanziaria

La legge finanziaria costituisce lo strumento attraverso il quale viene modificata la legislazione vigente al fine di conseguire gli obiettivi finanziari stabiliti nel DPEF e nell’eventuale Nota di aggiornamento, come approvati dalle relative risoluzioni parlamentari.

A tal fine gli effetti, in termini di entrata e di spesa, delle disposizioni contenute nella legge finanziaria, una volta che quest’ultima è stata approvata da ciascun ramo del Parlamento, sono recepiti nel bilancio dello Stato per effetto dell’approvazione della Nota di variazioni. Attraverso la Nota di variazioni, infatti, le previsioni del bilancio dello Stato, che viene presentato in Parlamento in base alla legislazione vigente, sono modificate per tenere conto degli effetti delle norme contenute nella legge finanziaria.

La legge finanziaria risulta pertanto lo strumento di attuazione della manovra di finanza pubblica, vale a dire del complesso di interventi per mezzo dei quali viene operata una correzione degli andamenti tendenziali (gli andamenti a legislazione vigente) del bilancio dello Stato e della finanza pubblica, in modo da adeguarli al perseguimento degli obiettivi programmati.

 

Il contenuto della legge finanziaria è stabilito dall’articolo 11 della legge della legge n. 468/1978, e successive modificazioni.

In base al citato articolo (comma 3), essa contiene esclusivamente norme recanti effetti finanziari con decorrenza dal primo anno considerato nel bilancio pluriennale, e per ciò che attiene al contenuto necessario, disposizioni recanti:

§      il livello massimo di saldo netto da finanziare, in termini di competenza, e di ricorso al mercato finanziario, vale a dire il tetto massimo del nuovo indebitamento aggiuntivo consentito in ciascuno degli anni del periodo considerato nel bilancio pluriennale (lett. a); con riferimento al livello massimo di saldo netto da finanziare, sono distintamente indicate le eventuali regolazioni debitorie pregresse;

§      l'importo complessivo massimo destinato, per ciascun anno, al rinnovo dei contratti del pubblico impiego ed alle modifiche del trattamento economico e normativo del personale dipendente da pubbliche amministrazioni non compreso nel regime contrattuale (lett. h);

§      altre regolazioni meramente quantitative rinviate alla finanziaria da norme vigenti (lett. i);

§      norme recanti misure correttive degli effetti finanziari delle leggi dalla cui attuazione siano derivati oneri maggiori rispetto a quelli previsti (lettera i-quater, introdotta dal comma 01, lett. a), dell'art. 1 del D.L. n. 194/2002 come modificato dalla legge di conversione n. 246/2002).

Di conseguenza, ai sensi del comma 01, lett. b), dell'art. 1 del D.L. n. 194/2002, come modificato dalla relativa legge di conversione, in allegato alla legge finanziaria sono indicati i provvedimenti legislativi adottati ai sensi dell’art. 11-ter, comma 7, della L. n. 468/1978, per correggere gli effetti finanziari di leggi che abbiano registrato oneri superiori a quelli previsti, e le misure correttive inserite a tal fine nella legge finanziaria medesima.

 

Possono inoltre essere contenute nella legge finanziaria (cd. contenuto eventuale):

§      le variazioni delle aliquote, delle detrazioni e degli scaglioni e le altre misure che incidono sulla determinazione quantitativa della prestazione, relativamente ad imposte indirette, tasse, canoni, tariffe e contributi in vigore, con effetto, di norma, dal 1° gennaio dell'anno cui essa si riferisce, nonché le correzioni delle imposte conseguenti all'andamento dell'inflazione (lett. b);

§      norme che comportino aumenti di entrata o riduzioni di spesa, escluse quelle a carattere ordinamentale o organizzatorio, a meno che si caratterizzino per un rilevante contenuto di miglioramento dei saldi (lett. i-bis, introdotta dal comma 17 dell'art. 2 della legge n. 208/1999);

§      norme che comportino aumenti di spesa o riduzioni di entrata, il cui contenuto sia finalizzato direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia, con esclusione di interventi di carattere localistico o microsettoriale (lett. i-ter, introdotta dal comma 17 dell'art. 2 della legge n. 208/1999);

 

Si ricorda che, per quanto concerne il disegno di legge finanziaria per il 2009, l’articolo 1, comma 1-bis del D.L. 112/08, operando una deroga alla disciplina generale sopra descritta, ha disposto che, in via sperimentale, esso possa contenere “esclusivamente disposizioni strettamente attinenti al suo contenuto tipico con l'esclusione di disposizioni finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia, nonché di carattere ordinamentale, microsettoriale e localistico(sul punto, si rinvia alla Parte II concernente il d.d.l. finanziaria 2009 del presente dossier).

 

Nelle Tabelle approvate con la legge finanziaria sono inoltre disposti (e rientrano sempre nel contenuto necessario):

§      gli importi dei fondi speciali destinati al finanziamento di provvedimenti che si prevede saranno approvati nel corso d'anno (lett. g). I fondi speciali sono indicati per Ministeri in due distinte tabelle, una per la parte corrente e l'altra per quella in conto capitale (rispettivamente, Tabelle A e B).

La legge n. 468/1978 ha inoltre previsto l'introduzione nei fondi speciali di accantonamenti di segno negativo, relativi cioè a provvedimenti di risparmio di spesa o di aumento di entrata, il cui perfezionamento in corso di anno condiziona per pari ammontare la successiva approvazione di provvedimenti collegati ad accantonamenti positivi;

§      la determinazione per ciascun anno del finanziamento da iscrivere in bilancio per le leggi di spesa permanenti la cui quantificazione è rinviata alla legge finanziaria, sia che si tratti di spese di parte corrente che di spese in conto capitale (Tabella C – lett. d), come modificata dal comma 15 dell'art. 2 della legge n. 208/1999).

Le leggi di spesa quantificate nella Tabella C sono, in gran parte, riferite a trasferimenti di risorse per il funzionamento di enti, organi, autorità amministrative indipendenti e Agenzie di settore, leggi di spesa relative al finanziamento di alcuni fondi (Università, Osservatori, Protezione civile);

§      la determinazione (le c.d. “rimodulazioni”), per le leggi di spesa a carattere pluriennale, ripartite per settori di intervento, delle quote destinate a gravare su ciascuno degli anni considerati (Tabella F – lett. c) dell'art. 11, comma 3).

Nelle tabelle possono inoltre essere disposti:

§      il rifinanziamento, per un solo anno, di interventi di conto capitale per i quali nell'ultimo esercizio sia previsto uno stanziamento di competenza, nonché il rifinanziamento, per uno o più degli anni considerati nel bilancio pluriennale, di norme vigenti che prevedono interventi di particolare rilievo definiti di "sostegno dell'economia", classificati tra le spese in conto capitale. Mentre il finanziamento annuale può essere autonomamente disposto al momento della predisposizione dalla legge finanziaria, il rifinanziamento pluriennale deve essere previsto dalla legge sostanziale, (Tabella D – lett. f), modificata dal comma 16 dell'art. 2 della legge n. 208);

§      la riduzione per ciascun anno di autorizzazioni legislative di spese: il cosiddetto "definanziamento" (Tabella E – lett. e).

 


 



[1]    Convertito con modificazioni dalla legge 133/2008.

[2]    Convertito, con modificazioni, nella legge n°133/2008

[3]    -Pari al 2,1 per cento nel 2009, -1,2 per cento nel 2010 e -03 per cento nel 2010.

[4]    Convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008.

[5]    Si ricorda che, secondo la definizione ISTAT, sono poste correttive e compensative delle entrate gli importi inseriti tra le spese e riferiti ad entrate indebitamente percepite.

[6]    Il citato comma 10 ha infatti previsto che, per l’anno 2009, sia portata ad effettiva riduzione la quota delle dotazioni di bilancio di previsione per il predetto anno resa indisponibile (“accantonata”) ai sensi dell’articolo 507 e 508 della legge finanziaria per il 2007 (legge n. 296 del 2006). Tali disposizioni avevano disposto l’accantonamento in maniera lineare di quote pari a 4.572 milioni di euro per il 2007, a 5.031 milioni di euro per il 2008 e a 4.922 milioni di euro per il 2009 sul totale degli stanziamenti di spesa iscritti nel bilancio dello Stato. Pertanto, a seguito del calcolo proporzionale delle quote rispetto ai predetti stanziamenti, erano state rese indisponibili per ciascuno stato di previsione somme corrispondenti alla percentuale fissa - ad eccezione dello stato di previsione relativo alla Pubblica istruzione - del 12,57% nel 2007, 14,34% nel 2008 e 12,82% nel 2009, relativamente alle previsioni delle dotazioni del bilancio triennale 2007-2009.

[7]    Si tratta, nello specifico, della riduzione, rispetto all’assestamento 2008, di 500 milioni di euro, per il potenziamento della viabilità non statale in Sicilia e Calabria (cap. 7486/Infrastrutture) e di 1.363,5 milioni di euro, autorizzati ai sensi dell’art. 1, co. 1155, della legge n. 296/2006 per la realizzazione di opere infrastrutturali in Sicilia e Calabria (cap. 7487/Infrastrutture).

[8]    Convertito, con modificazioni, dalla legge n.121 del 2008.

[9]    Il riepilogo delle Missioni e dei Programmi è contenuto in un apposita Tabella del disegno di legge di bilancio in esame (pag. 63 dello stampato A.C. 1714). In tale elenco, per ogni Missione e sottostante Programma viene indicato il relativo stanziamento a legislazione vigente per il 2009, in termini di competenza, cassa e residui.

[10]    Articoli da 40 a 44 del D.Lgs. 30 luglio 1999, n. 300, recante “Riforma dell'organizzazione del Governo, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59”.

[11]    Articolo 1 del D.L. 18 maggio 2006, n. 181, recante “Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri”, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2006, n. 233.

[12]  Articolo 1, comma 3, del D.L. 16 maggio 2008, n. 85, recante “Disposizioni urgenti per l'adeguamento delle strutture di Governo in applicazione dell'articolo 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre 2007, n. 244”, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 121.

[13]    A.S. 1033.

[14]   D.L. 25 giugno 2008, n. 112, “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria”, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.

[15]    Nella tabella 2 (Ministero dell’economia e delle finanze) si trova il rimanente Programma 13.8, Sostegno allo sviluppo del trasporto, con una dotazione di competenza di 6.956,3 milioni di euro.

[16]    L’articolo 2, comma 247, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008) aveva inoltre previsto uno stanziamento di 25 milioni di euro per il 2009 e di 30 milioni per il 2010.

[17]    D.L. D.L. 27 maggio 2008 n. 93, recante “Disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie” e convertito, con modificazioni, dalla legge 24 luglio 2008, n. 126.

[18]    Ai sensi della disposizione istitutiva del capitolo (articolo 2, comma 234, della legge n. 244 del 2007), lo stanziamento per il 2009 era fissato in 22 milioni di euro e quello per il 2010 in 7 milioni di euro, entrambi comprensivi della quota di competenza del Dipartimento per le infrastrutture.

[19]    Si segnala che l’articolo 5, comma 1, del D.L. n. 93 del 2008 prevedeva la soppressione dello stanziamento del cap. 7306, ma tale previsione è stata eliminata nella legge n. 126 del 2008, di conversione del citato D.L. n. 93.

[20]    Articolo 2, comma 309, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.

[21]    Articolo 2, comma 311, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.

[22]   Recante Riforma dell'organizzazione del Governo, a norma dell'articolo 11 della L. 15 marzo 1997, n. 59.

[23]   Decreto legge 12 giugno 2001, n. 217, recante Modificazioni al D.Lgs. 30 luglio 1999, n. 300, nonché alla L. 23 agosto 1988, n. 400, in materia di organizzazione del Governo, convertito in legge, con modificazioni dalla legge 3 agosto 2001, n. 317.

[24]   Il D.L. 16 maggio 2008, n.85, pubblicato sulla G.U.- Serie Generale - n.114 del 16 maggio 2008, reca “Disposizioni urgenti per l'adeguamento delle strutture di Governo in applicazione dell'articolo 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre 2007, n. 244”.

[25]   Il comma in esame stabilisce che, con D.P.C.M., di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, sentiti i Ministri interessati, si procede all'immediata ricognizione in via amministrativa delle strutture trasferite ai sensi del decreto n. 85/2008. Con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, su proposta dei Ministri competenti, sono apportate le variazioni di bilancio occorrenti per l'adeguamento del bilancio di previsione dello Stato alla nuova struttura del Governo.

[26]    Legge 3 aprile 1997, n. 94, Modifiche alla legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni e integrazioni, recante norme di contabilità generale dello Stato in materia di bilancio. Delega al Governo per l'individuazione delle unità previsionali di base del bilancio dello Stato.

[27]   Decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria e convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.

[28]   Decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria e convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.

[29]   Decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria e convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.

[30]    Agli stati di previsione della spesa sono allegati i bilanci delle aziende ed amministrazioni autonome controllate dal relativo Ministero. Le principali aziende ed amministrazioni autonome, peraltro, nel corso di un processo sviluppatosi in particolare negli anni novanta, sono state trasformate in società per azioni (talora con un passaggio intermedio ad ente pubblico economico). Esse pertanto costituiscono adesso una struttura organizzativa residuale.

[31]   I residui propri relativi alle spese correnti sono mantenuti in bilancio per i due esercizi successivi a quello nel quale le somme corrispondenti sono state inizialmente stanziate (art. 36, comma 1, R.D. n. 2440/1923). Tra i residui di parte corrente hanno un regime particolare quelli concernenti spese per lavori, forniture e servizi, che possono essere mantenuti in bilancio per tre esercizi.

I residui propri relativi alle spese in conto capitale sono mantenuti in bilancio per tre esercizi successivi a quello in cui è stato iscritto il corrispondente stanziamento (art. 36, comma 3, R.D. n. 2440/1923, come novellato dall’art. 3, comma 36, della legge n. 244/2007)

[32]    L’art. 1, comma 6, del D.L. n. 194/2002 (legge n. 246/2002), modificando l’articolo 36, comma 2, del R.D. n. 2440/1923, ha limitato ad un solo anno, dopo l’esercizio di iscrizione in bilancio, il periodo di conservazione in bilancio dei residui di stanziamento di conto capitale. Per gli stanziamenti iscritti in bilancio in forza di disposizioni legislative entrate in vigore nell'ultimo quadrimestre dell'esercizio finanziario, il periodo di conservazione è protratto di un ulteriore anno.

[33]   Con il DPEF 2009-2013 e con il D.L. n. 112/2008 è stata configurata ed attuata una manovra di stabilizzazione triennale della finanza pubblica. Il bilancio pluriennale evidenzia 2009-2011 evidenzia pertanto i saldi di bilancio da conseguire nell’arco triennale di riferimento della manovra.

[34]   L’articolazione delle missioni sottende una visione dello Stato che non svolge solo le funzioni fondamentali - quali, ad esempio, l'amministrazione della difesa (Missione 5), e della giustizia (Missione 6), la tutela della salute (Missione 20) e la promozione dell’istruzione scolastica (Missione 22) - ma espleta anche compiti di protezione di particolari categorie sociali e di redistribuzione delle risorse, tutelando, ad esempio, i diritti sociali e la famiglia (Missione 24) e i giovani e lo sport (Missione 30), ovvero interessi collettivi, come lo sviluppo sostenibile e la tutela del territorio e dell’ambiente (Missione 18).

[35]   La missione "Fondi da ripartire" raccoglie alcuni fondi di riserva e speciali, che non hanno, in sede di predisposizione della legge di Bilancio di previsione, una collocazione specifica, ma la cui attribuzione è demandata ad atti e provvedimenti successivi adottati in corso di gestione.

      La seconda - "Servizi istituzionali e generali" - raggruppa le spese di funzionamento dell'apparato amministrativo, le quali sono trasversali a più finalità e non attribuibili puntualmente alle singole Missioni. Rientrano, in particolare, in tale categoria le spese per "l'indirizzo politico" e per "gli affari generali".

[36]   Ciascun Programma si articola in un insieme di attività che ogni Amministrazione pone in essere per il raggiungimento delle proprie finalità. attraverso l’attuazione dei processi e delle funzioni da parte singole strutture amministrative. Fanno tuttavia eccezione i c.d. “Programmi finanziari”, i quali non sono rappresentati da attività operative svolte dai competenti Centri di responsabilità amministrativa, ma costituiscono mere operazioni di trasferimento delle risorse finanziarie ai rispettivi enti destinatari, che a loro volta utilizzeranno le risorse per il perseguimento degli obiettivi istituzionali.