Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento affari comunitari
Titolo: Ratifica ed esecuzione del Trattato relativo all'adesione della Croazia all'Unione europea - A.C. 4935 - Elementi di valutazione per la compatibilità con l'ordinamento dell'Unione europea
Riferimenti:
AC N. 4935/XVI     
Serie: Note per la compatibilità comunitaria    Numero: 126
Data: 09/02/2012
Descrittori:
CROAZIA   RATIFICA DEI TRATTATI
UNIONE EUROPEA     
Organi della Camera: XIV - Politiche dell'Unione europea

 

9 febbraio 2012

 

n. 126

Ratifica ed esecuzione del Trattato relativo all’adesione della Croazia all’Unione europea

A.C. 4935

Elementi di valutazione per la compatibilità con l’ordinamento dell’Unione europea

 

Numero dell’atto

C. 4935

Titolo

Ratifica ed esecuzione del Trattato tra il Regno del Belgio, la Repubblica di Bulgaria, la Repubblica ceca, il Regno di Danimarca, la Repubblica federale di Germania, la Repubblica di Estonia, l’Irlanda, la Repubblica  ellenica, il Regno di Spagna, la repubblica francese, la Repubblica italiana, la repubblica di Cipro, la Repubblica di Lettonia, la Repubblica di Lituania, il Granducato di Lussemburgo, la Repubblica di Ungheria, la Repubblica di Malta, il Regno dei Paesi Bassi, la Repubblica d’Austria, la Repubblica di Polonia, la Repubblica portoghese, la Romania, la Repubblica di Slovenia, la Repubblica slovacca, la Repubblica di Finlandia, il Regno di Svezia, il Regno unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (Stato membri dell’Unione europea) e la Repubblica di Croazia, relativo all’adesione della Repubblica di Croazia all’Unione europea, e dell’Atto relativo alle condizioni di adesione, con allegato, protocollo, Atto finale, dichiarazioni e scambio di lettere, fatto a Bruxelles il 9 dicembre 2011.

Iniziativa

Governativa

Iter:

 

sede

Referente

esame al Senato

No

Commissione competente

III (Esteri)

Pareri previsti

I (Affari Costituzionali), II (Giustizia), V (Bilancio) e XIV (Politiche dell’Unione europea)

 

 


Contenuto

Il disegno di legge di autorizzazione alla ratifica del Trattato tra gli Stati membri dell’UE e la Repubblica croata, relativo all’adesione della Croazia all’Unione europea, si compone di tre articoli: l’articolo 1 reca l'autorizzazione alla ratifica del Trattato di adesione e dell’Atto relativo alle condizioni di adesione, l’articolo 2 reca il relativo ordine di esecuzione e l'articolo 3 prevede l'entrata in vigore della legge di ratifica per il giorno successivo a quello della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Nel febbraio 2003 Zagabria ha presentato domanda di adesione all’Unione europea. Quattro mesi più tardi, il Consiglio europeo di Salonicco del giugno 2003 ha confermato la prospettiva di adesione dei Balcani occidentali. Nel giugno 2004, la Croazia ha ottenuto lo status di candidato ufficiale dell’Unione Europea. Le negoziazioni tra Zagabria e Bruxelles, aperte il 3 ottobre del 2005, si sono concluse il 30 giugno 2011.

Il 1° dicembre 2011 il Parlamento Europeo ha approvato, con 564 voti favorevoli, 38 contrari e 32 astensioni, l’entrata della Croazia nell’Unione europea, e il 9 dicembre 2011 la Croazia ha firmato a Bruxelles il suo Trattato di adesione all’Unione Europea, che deve essere ratificato dai ventisette Stati membri prima del 1° luglio 2013, data nella quale l’adesione della Croazia dovrebbe diventare effettiva.

I membri del Sabor, camera unica del Parlamento, eletta il 4 dicembre 2011, hanno approvato con 129 voti l’organizzazione del referendum sull’adesione del loro paese.

Il 22 gennaio 2012 i croati hanno approvato a grande maggioranza l’ingresso del loro paese nell’Unione Europea. I tre quarti degli elettori, vale a dire il 66,67 per cento, ha votato a favore dell’adesione, mentre il 33,33 per cento ha votato no.

La partecipazione è stata tuttavia scarsa, fermandosi al 43,54 per cento.

L’Accordo si compone del Trattato di adesione vero e proprio, dell’Atto di adesione con i relativi allegati e protocolli e dell’Atto finale, con le dichiarazioni e lo scambio di lettere tra l’Unione Europea e la Repubblica di Croazia.

Il Trattato di adesione reca le disposizioni procedurali che regolano l’adesione della Croazia all’UE: in particolare viene specificato che alla Croazia verranno applicate tutte le disposizioni concernenti i diritti e gli obblighi degli Stati membri ai sensi dei Trattati vigenti (TUE, TFUE e Trattato che istituisce la Comunità europea dell’energia atomica).

L’Atto di adesione disciplina le condizioni di adesione della Croazia all’UE e, conseguentemente, le modifiche che si rende necessario apportare ai Trattati vigenti. L’Atto di adesione è corredato di nove allegati e di un protocollo, che formano parte integrante dell’Accordo.

L’Atto finale riepiloga i testi adottati dalla Conferenza tra gli Stati membri dell’UE e la Croazia; a esso sono allegate le dichiarazioni rese dagli Stati membri e dalla stessa Croazia

 

L’adesione della Croazia all’Unione europea
(a cura dell'Ufficio Rapporti con l'Unione europea)

La Croazia, dichiarata paese candidato dal Consiglio europeo del 17 e 18 giugno 2004, ha avviato formalmente i negoziati per l’adesione il 3 ottobre 2005. I negoziati sono stati dichiarati conclusi il 30 giugno 2011 nel corso della tredicesima Conferenza di adesione UE-Croazia a livello ministeriale. Gli Stati membri hanno concordato che la Commissione continuerà a verificare il rispetto da parte della Croazia degli impegni assunti nel corso dei negoziati e la sua preparazione in vista dell’adesione.

Nella stessa occasione è stato approvato il quadro finanziario post-adesione: per la seconda metà del 2013 i fondi totali UE in favore della Croazia ammonteranno a 687,5 milioni di euro, di cui 449.4 dai fondi strutturali e dal fondo di coesione; inoltre la Croazia disporrà di 40 milioni di euro nell’ambito della cosiddetta Schengen facility, intesa a finanziare l’attuazione dell’acquis di Schengen; di 29 milioni di euro nell’ambito dello strumento di transizione, destinato al rafforzamento della capacità amministrativa e giudiziaria e di 75 milioni di euro strumento temporaneo per i flussi di tesoreria per aiutare la Croazia a migliorare i flussi di tesoreria del bilancio nazionale.

Come previsto dall’articolo 49 del Trattato sull’Unione europea, su richiesta del Consiglio, il 1° dicembre 2011 il Parlamento europeo ha dato la sua approvazione all'adesione all'Unione europea della Repubblica di Croazia. Nella stessa occasione, pur riconoscendo i notevoli progressi realizzati, il Parlamento europeo ha invitato il paese:

       a proseguire l'attuazione delle riforme del settore giudiziario in accordo con le raccomandazioni della Commissione, e ad affrontare le restanti sfide in questo ambito, soprattutto in relazione al miglioramento dell'efficienza giudiziaria e all'attuazione delle disposizioni in materia di indipendenza, imparzialità e responsabilità del sistema giudiziario nonché di criteri obiettivi e basati sul merito per la nomina e la promozione dei giudici;

       a contrastare la corruzione, in particolare ad alto livello – nel sistema giudiziario, negli organi di polizia, nella pubblica amministrazione e nelle aziende di proprietà statale – mediante l'applicazione rigorosa del diritto penale; il rafforzamento ulteriore della trasparenza e dell'integrità della pubblica amministrazione e della polizia; l'attuazione efficace della legislazione in materia di appalti pubblici;

       a intensificare gli sforzi intesi a perseguire i crimini di guerra e ad affrontare i casi di impunità in cui le vittime erano di etnia serba o i presunti responsabili appartenevano alle forze di sicurezza croate;

       a proseguire la collaborazione attiva con il Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia e a rispettare tutte le restanti raccomandazioni avanzate dall'ufficio del procuratore capo del Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia; invita la Croazia e la Serbia a cooperare pienamente nel settore della giustizia, in particolare in merito al perseguimento dei crimini di guerra;

       a continuare a promuovere, e ad agevolare efficacemente, il rientro dei rifugiati e dei profughi, prestando particolare attenzione alla situazione dei rimpatriati di etnia serba, migliorando le loro condizioni di vita e di lavoro;

       a proseguire gli sforzi volti a risolvere le questioni bilaterali in sospeso con alcuni paesi vicini, soprattutto la Serbia, in particolare per quanto concerne la demarcazione dei confini, le persone scomparse, la restituzione delle proprietà e i rifugiati.

Infine, il Parlamento europeo ha invitato la Croazia a continuare a realizzare le riforme strutturali per la sua economia, stimolare l'occupazione facendo rivivere il mercato del lavoro e perseguire il risanamento di bilancio, al fine di potenziare la competitività.

La firma del Trattato di adesione è avvenuta il 9 dicembre 2011, in occasione del Consiglio europeo. Purché siano state concluse le procedure di ratifica del Trattato da parte di tutti gli Stati membri e della Croazia, l’adesione del paese all’UE dovrebbe avvenire il 1° luglio 2013.

Dopo la firma del trattato di adesione, la Croazia è diventata “Stato aderente” e può beneficiare di una serie di diritti provvisori prima di diventare Stato membro dell’UE. Può esprimere osservazioni su progetti di proposte, comunicazioni, raccomandazioni o iniziative dell’UE e acquisisce lo status di “osservatore attivo” in seno agli organi e alle agenzie dell’Unione, con diritto di espressione ma non di voto. È al termine del processo di ratifica, con l’entrata in vigore del trattato di adesione alla data prevista, che lo Stato aderente diventa a tutti gli effetti Stato membro dell’UE.

Il 23 gennaio 2011 si è svolto in Croazia il referendum popolare sull’adesione del paese all’Unione europea: il 66,27% dei votanti si è espressa favorevolmente. Tale esito è stato salutato con soddisfazione in una dichiarazione congiunta dal Presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, e dal Presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, che hanno sottolineato come l’adesione all’UE della Croazia rappresenti un segnale positivo per gli altri paesi della regione.

Nel lungo periodo, la prospettiva dei paesi dei Balcani occidentali è infatti quella della progressiva integrazione nell’Unione europea, sulla base delle previsioni del Trattato sull’Unione europea e dei criteri di Copenaghen. Tale approccio è stato ribadito in più occasioni dal Consiglio europeo, a partire da quello tenutosi a Feira il 19 e 20 giugno 2000 che ha definito i paesi della regione “candidati potenziali all’adesione all’Unione europea”.

A tale proposito si ricorda che alla ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia è stato riconosciuto lo status di paese candidato nel dicembre 2005 e nel 2009 la Commissione ha presentato una raccomandazione a favore dell’avvio del negoziato di adesione, ma il Consiglio Europeo non ha ancora formalizzato una decisione al riguardo. Altro Paese candidato è il Montenegro, che ha presentato domanda di adesione nel dicembre 2008 e ottenuto lo status di candidato nel dicembre 2010; l’apertura dei negoziati dovrebbe avvenire a giugno 2012. Il 28 aprile 2009 l’Albania ha presentato domanda di adesione all’UE, seguita dalla Serbia il 21 dicembre 2009. Su invito del Consiglio del 25 ottobre 2010, il 12 ottobre 2011 la Commissione ha espresso parere positivo sull’attribuzione alla Serbia dello status di paese candidato; tuttavia il Consiglio europeo non si è ancora espresso al riguardo.

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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File: NOTST126.doc