Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
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Autore: | Servizio Studi - Dipartimento affari comunitari | ||
Altri Autori: | Ufficio Rapporti con l'Unione Europea | ||
Titolo: | Promozione della piena partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva e riconoscimento della lingua dei segni italiana - A.C. 4207 ' Nuovo testo - Elementi di valutazione per la compatibilità con l'ordinamento dell'Unione europea | ||
Riferimenti: |
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Serie: | Note per la compatibilità comunitaria Numero: 102 | ||
Data: | 12/09/2011 | ||
Descrittori: |
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Organi della Camera: | XIV - Politiche dell'Unione europea | ||
Altri riferimenti: |
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12 settembre 2011 |
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n. 102 |
Promozione della piena partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva e riconoscimento della lingua dei segni italianaA.C. 4207 – Nuovo testoElementi di valutazione per la compatibilità con l’ordinamento dell’Unione europea |
Numero dell’atto |
4207 |
Titolo |
Disposizioni per la promozione della piena partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva e riconoscimento della lingua dei segni italiana |
Iniziativa |
Parlamentare |
Iter: |
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sede |
Referente |
esame al Senato |
Sì ((S. 37 T.U. con S. 831, S. 948, S. 1344, S. 1354, S. 1391) |
Commissione competente |
XII Commissione (Affari sociali) |
Pareri previsti |
I Affari Costituzionali, II Giustizia, III Affari esteri, V Bilancio, VII Cultura, XI Lavoro, XIV Politiche dell'Unione europea e della Commissione parlamentare per le questioni regionali |
Il provvedimento, che detta disposizioni per promuovere la
piena partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva e per il
riconoscimento della lingua dei segni italiana, in armonia con
Nel 2006,
L’articolo 1 promuove, nell’ambito delle finalità della legge 104 del 1992 (Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate), l’adozione di provvedimenti volti a facilitare l'integrazione sociale e culturale delle persone sorde, ed a garantire ogni forma di prevenzione, diagnosi e cura della sordità. Il provvedimento sancisce il riconoscimento della lingua dei segni italiana (LIS) e ne promuove l’acquisizione e l’uso, consentendone l’utilizzazione in giudizio e nei rapporti con le pubbliche amministrazione.
L’articolo 2 prevede l’emanazione di un regolamento attuativo, entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, nell’ambito delle finalità di cui alla legge n. 104/1992, previa intesa in sede di Conferenza unificata, sentite le associazioni di rilevanza nazionale per la tutela e la promozione dei diritti delle persone sorde, per disciplinare, tra l’altro, le modalità degli interventi diagnostici precoci per i bambini nati o divenuti sordi quali livelli essenziali delle prestazioni, determinare le modalità di utilizzo della LIS in ambito scolastico e universitario, promuovere l’utilizzo della LIS in sede giurisdizionale, nei rapporti con le pubbliche amministrazioni e nelle trasmissioni televisive, favorire i progetti di ricerca sulle tecnologie avanzate per la sordità.
L’articolo 3 pone la clausola di invarianza finanziaria del provvedimento.
Il provvedimento in esame detta disposizioni finalizzate al riconoscimento della lingua dei segni italiana, anche in attuazione dei numerosi provvedimenti adottati dalle Istituzioni comunitarie a garanzia della pari dignità e del pieno inserimento sociale dei soggetti affetti da sordità.
Per quanto riguarda il riconoscimento e il diritto all’uso della lingua dei segni,
il Parlamento europeo è intervenuto
con
Il Parlamento europeo
è nuovamente intervenuto sul tema con la risoluzione
del 18 novembre 1998, ribadendo,
a dieci anni di distanza, gli stessi principi definiti nella richiamata
risoluzione del 1988, e invitando nuovamente
Nel 2003Il Consiglio d’Europa ha sollecitato i Paesi membri ad elaborazione un nuovo strumento giuridico per proteggere i diritti delle persone che comunicano nella lingua dei segni, inserendo un protocollo aggiuntivo, nell’ambito della Convenzione sulle lingue minoritarie (vedi infra), al fine di conferire a tale lingua lo stesso statuto delle lingue vocali.
Nel 2006 il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione sulla situazione delle persone con disabilità nell’Unione europea allargata: Piano d’azione europeo 2006-
Nel 2010
Per quanto riguarda il riconoscimento della comunità dei sordi quale minoranza linguistica, nel 1997 l’Unione Europea dei Non Udenti (European Union of the Deaf-EUD)[1] ha approvato una risoluzione per il riconoscimento da parte degli Stati membri dell’Unione della lingua dei segni, come lingua della comunità dei sordi, da inserire nella Carta europea delle lingue regionali o minoritarie (European Charter for Regional or Minority Languages - ECRML), trattato internazionale concluso dal Consiglio d'Europa nel 1992, al quale hanno aderito diversi Stati europei, inclusa l’Italia.
Nel
Per gestire il progetto, l'EUD è in collaborazione con quattro centri di ricerca e un partner industriale in vari paesi europei: Spagna, Paesi Bassi, Germania e Belgio.
Si menziona inoltre che, nell'ambito del programma "Leonardo da Vinci", il progetto Deaf people in Europe acquiring languages through e-learning (DEAL) ha coinvolto fin dal 2006 le istituzioni italiane, austriache e spagnole nella realizzazione di interventi a sostegno della formazione professionale dei sordi.
In particolare, il progetto ha il duplice obiettivo di realizzare un corso a distanza di italiano, spagnolo e tedesco scritti per studenti sordi e di creare in tale modo un modello di e-learning specificatamente concepito a misura delle risorse e degli stili di apprendimento dei sordi, utilizzabile per l’erogazione di corsi di lingue straniere nell’ambito della formazione professionale, con particolare riguardo alle mansioni di segreteria/o in azienda.
Servizio Studi – Dipartimento Affari Comunitari |
( 066760-9409 – *st_affari_comunitari@camera.it |
I dossier dei servizi e degli uffici della Camera
sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli
organi parlamentari e dei parlamentari. |
File: NOTST102.doc
[1] L’Unione
Europea dei Non Udenti (EUD) è stata fondata nel 1985 da 5 associazioni
nazionali dei non udenti che intendevano assicurare che la voce dei non udenti
fosse sentita nell’Unione Europea. Attualmente, rappresenta le
associazioni di venticinque Stati membri
dell’UE e di tre Stati come membri affliliati Tale struttura coopera con