Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento lavoro
Titolo: Bilancio e Finanziaria 2010 - A.C. 2937 e A.C. 2936 - Commissione Lavoro
Riferimenti:
AC N. 2937/XVI   AC N. 2936/XVI
Serie: Progetti di legge    Numero: 245    Progressivo: 11
Data: 18/11/2009
Descrittori:
BILANCIO DELLO STATO   LEGGE FINANZIARIA
Organi della Camera: XI-Lavoro pubblico e privato
Altri riferimenti:
AS N. 1790/XVI   AS N. 1791/XVI

 

Camera dei deputati

XVI LEGISLATURA

 

 

 

Documentazione per l’esame di
Progetti di legge

Bilancio e finanziaria 2010

A.C. 2937 - A.C. 2936

Commissione Lavoro

 

 

 

 

 

 

n. 245/11

 

 

 

18 novembre 2009

 


Servizio responsabile:

Servizio Studi – Dipartimento Lavoro

( 066760-4974 / 066760-4884 – * st_lavoro@camera.it

Servizio Studi – Dipartimento Bilancio

( 066760-9932 – * st_bilancio@camera.it

 

 

 

 

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File: LA0230.doc

 


INDICE

PARTE I – La manovra finanziaria

1. Il quadro macroeconomico e gli obiettivi di finanza pubblica 2010  3

2. La manovra di finanza pubblica 2010-2012  7

PARTE II – Il disegno di legge di bilancio

1. Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente  17

§      1.1 La struttura del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2010  17

§      1.2 Le rimodulazioni effettuate sulle spese predeterminate per legge  21

§      1.3 Il quadro generale riassuntivo  27

§      1.4 Le variazioni rispetto alle previsioni 2009  28

- Analisi delle spese di parte corrente  29

- Analisi delle spese in conto capitale  30

- Analisi delle entrate  33

§      1.5 Analisi delle spese finali per Missioni34

- Le rimodulazioni effettuate tra i programmi delle missioni di spesa  39

2. Emendamenti al disegno di legge di bilancio  approvati dal Senato  45

3. L’evoluzione della spesa nel bilancio dello Stato:  Tavole allegate  48

PARTE III – Bilancio di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali per l’anno 2010 (A.C. 2936)

Bilancio di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali53

§      Premessa  53

§      Organizzazione del Ministero e priorità politiche per il 2010  54

§      Principali variazioni nei capitoli di spesa  55

§      Bilancio di competenza  60

§      Conto dei Residui61

§      Autorizzazioni di cassa  61

§      Bilancio pluriennale 2010 – 2012  65

§      Bilancio di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze (tabella n. 2) - voci di interesse della Commissione Lavoro  66

Le Tabelle del disegno di legge finanziaria 2010: parti di interesse della Commissione Lavoro

§      Tabella A Voci da includere nel fondo speciale di parte corrente  69

§      Tabella B  Voci da includere nel Fondo speciale in conto capitale  69

§      Tabella C Stanziamenti autorizzati in relazione a disposizioni la cui quantificazione è demandata alla legge finanziaria  70

§      Tabella D Rifinanziamento di leggi di spesa in conto capitale  73

§      Tabella E Variazioni da apportare al bilancio a legislazione vigente  73

§      Tabella F Rimodulazione di autorizzazioni di spesa recate da leggi pluriennali74

Schede di lettura del ddl finanziaria 2010 (A.C. 2936)

§      Articolo 2, co. 1-4 (Disposizioni contabili in materia previdenziale)77

§      Articolo 2, co. 5 (Contribuzione e trattamenti pensionistici per gli operai agricoli)81

§      Articolo 2, co. 9 (Non applicazione del DURC agli esercenti attività di commercio al dettaglio ambulante)83

§      Articolo 2, co. 10-17 (Rinnovi contrattuali nel pubblico impiego)86

§      Articolo 2, co. 19 (Assunzione di personale nelle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura)96

§      Articolo 2, comma 33 (Finanziamento in favore dei consorzi di confidi)98

§      Articolo 2, co. 38 (Stanziamenti per il personale appartenente al comparto sicurezza-difesa)100

§      Articolo 2, co. 44 (Agevolazioni contributive per i datori di lavoro agricoli)101

§      Articolo 2, co. 45 (Fondo di sostegno per l'occupazione e l'imprenditoria giovanile)103

 


PARTE I
La manovra finanziaria

 


1. Il quadro macroeconomico e gli obiettivi di
finanza pubblica 2010

Il disegno di legge finanziaria per il 2010 (A.C. 2936) si inserisce nell’ambito degli indirizzi indicati con le risoluzioni parlamentari di approvazione del DPEF 2010-2013 dello scorso luglio, tenendo conto della revisionedel quadro macroeconomico e di finanza pubblicaeffettuata con la Nota di aggiornamento al medesimo Documento, presentata contestualmente ai disegni di legge finanziaria e di bilancio.

Il quadro macroeconomico

La Nota di aggiornamento al DPEF 2010-2013 ha rivisto le stime di crescita per l’anno in corso e per il 2010, in considerazione dei primi segnali di ripresa che si sono manifestati a livello internazionale, nei mesi estivi, dopo la grave crisi economica e finanziaria che si è manifestata a partire dal 2008.

Il miglioramento della congiuntura economica internazionale ha consentito di delineare uno scenario lievemente più favorevole per l’Italia rispetto a quello delineato nel DPEF di luglio per il biennio 2009-2010.

In particolare, per il 2009 la variazione del PIL presenta un miglioramento di 0,4 punti percentuali rispetto a quanto inizialmente previsto; la contrazione del PIL si attesterebbe infatti a -4,8 per cento, rispetto al -5,2 per cento stimato nel DPEF, in linea con i risultati, lievemente superiori alle attese, del secondo trimestre 2009[1],.

Per il 2010, la Nota prevede una crescita più sostenuta dell’economia italiana, pari allo 0,7 per cento, di circa 0,2 punti percentuali superiore rispetto alle indicazioni fornite a luglio.

Restano invariate le stime di crescita per il periodo successivo, fissate dal DPEF di luglio in media al 2 per cento: tale previsione si situa, peraltro, all’interno di una elevata incertezza circa la solidità e l’intensità della ripresa economica mondiale.

La revisione in aumento delle stime di crescita è in larga parte ascrivibile alla minore contrazione dei consumi nel 2009 e ad una maggiore crescita degli stessi nel 2010, nonché ad miglior andamento per il medesimo anno degli investimenti, come si evince dai dati contenuti nella Relazione previsionale e programmatica 2010 (RPP), cui la Nota rinvia, esposti nella seguente tabella.

 


 

(var. %)

RPP 2010 (sett. 2009)

2009

2010

2011

2012

2013

PIL

-4,8

0,7

2,0

2,0

2,0

Importazioni

-16,1

0,9

3,6

4,1

4,3

Consumi nazionali

-1,1

0,4

1,7

1,9

1,8

Investim. fissi lordi

-11,7

1,7

2,4

2,4

2,5

Esportazioni

-19,9

1,2

4,2

4,1

4,3

La revisione delle stime del Governo in ordine al quadro macroeconomico degli anni 2009 e 2010 è confermata dalle ultime previsioni della Commissione europea, formulate alla fine del mese di ottobre, le quali, rispetto all’Interim forecast dello scorso settembre, hanno anche rivisto al rialzo il dato del PIL 2009 di 3 decimi di punto (-4,7% anziché -5%). Secondo le stima della Commissione UE, anche nel 2010 dovrebbe registrarsi un ritorno alla crescita economica - pari allo 0,7% del Pil, come indicato nella Nota – alimentata da alcuni fattori quali la riduzione dei risparmi precauzionali delle famiglie, il recupero dei consumi, anche in virtù dei moderati andamenti inflazionistici, gli effetti delle misure di detassazione degli investimenti ed altri. Nel 2011 la stima della Commissione relativa al Pil è più bassa rispetto a quella della Nota (1,4% anziché 2%), pur confermando il trend in aumento, seppure moderato, della crescita, come evidenzia la tabella che segue

 

(European economic forecast - Autumn 2009)

(var.%)

2009

2010

2011

PIL

-4,7

0,7

1,4

 

Gli obiettivi di finanza pubblica

Il conto consolidato delle Amministrazioni pubbliche per il periodo 2009-2013 è stato rivisto dalla Nota di aggiornamento del DPEF tenendo conto di una serie di fattori, quali: la revisione delle prospettive di crescita dell’economia italiana, che vede una minore contrazione nel 2009 e una ripresa lievemente più sostenuta nel 2010; l’aggiornamento del conto delle PA in base all’attività di monitoraggio; le modifiche alla manovra di cui al decreto legge 78/2009, introdotte in sede di conversione, e le variazioni alla curva dei tassi di interesse.

Tali fattori, che comportano una ricomposizione all’interno degli aggregati di entrata e di spesa, hanno inciso solo lievemente sull’ indebitamento netto.

La Nota ne conferma, quindi, per il 2009 ed il 2010 il valore tendenziale indicato dal Documento di programmazione (rispettivamente, 5,3 e 5 per cento del PIL).

Nel periodo successivo prosegue la riduzione del saldo (4,3 per cento del PIL nel 2011, 3,9 per cento nel 2012 e 3,5 per cento nel 2013), evidenziando un miglioramento, rispetto alle precedenti stime, pari allo 0,1 di PIL nel 2011, e allo 0,2 nel biennio successivo. Su tale evoluzione tendenziale incide una dinamica più favorevole della spesa per interessi, che più che compensa il peggioramento atteso del saldo primario.

In tale quadro, la Nota conferma la linea di intervento già delineata nel DPEF ed attuata con il decreto legge n. 78/2009[2], volta a consolidare i conti pubblici negli anni 2009 e 2010 e a disporre un’azione correttiva che esplica i suoi effetti a partire dal 2011, in concomitanza con il previsto miglioramento delle prospettive di crescita.

La manovra correttiva resta confermata nell’entità indicata dal DPEF, risultando pari all’1,2 per cento del PIL nel triennio 2011-2013, di cui lo 0,4 per cento nel 2011.

Per l’anno in corso e per il 2010 il quadro programmatico di finanza pubblica coincide pertanto con quello tendenziale, mentre un primo miglioramento dei saldi (e del debito) si registra nel 2011 e prosegue negli anni successivi, come risulta dalla tabella che segue.

Quadro programmatico (%Pil)

 

2009

2010

2011

2012

2013

Saldo primario

-0,5

0,0

1,3

2,7

3,4

Interessi

4,8

4,9

5,2

5,5

5,6

Indebitamento netto

-5,3

-5,0

-3,9

-2,7

-2,2

Debito

115,1

117,3

116,9

115,1

112,7

Quadro tendenziale (%Pil)

 

2009

2010

2011

2012

2013

Saldo primario

-0,5

0,0

0,4

1,9

1,2

Interessi

4,8

4,9

5,3

5,5

5,7

Indebitamento netto

-5,3

-5,0

-4,3

-3,9

-3,5

Debito

115,1

117,3

117,3

116,8

115,5

 

Per quanto concerne il debito, dopo aver raggiunto un livello massimo pari al 117,3 per cento del PIL nel 2010, è previsto in progressiva diminuzione fino al 112,7 per cento nel 2013.

La Commissione europea delinea un quadro previsionale peggiorativo rispetto a quello indicato nella Nota di aggiornamento, con riferimento all’indebitamento netto, che è previsto mantenersi su un livello pressoché costante - intorno al -5,3 per cento - nel triennio 2009-2011, per ragioni riconducibili prevalentemente agli andamenti della spesa primaria.

La Commissione fa riferimento, segnatamente, alla spesa pubblica per consumi intermedi, prevista in crescita nonostante le misure di bilancio adottate per contenerla; al quella per il rinnovo dei contratti pubblici, determinata sulla base di tassi più elevati rispetto all’inflazione, nonché alla dinamica dei trasferimenti alle famiglie, piuttosto accentuata nel 2009.

Con riferimento al debito la Commissione prevede invece che esso si attesti, negli anni 2009 e 2010, su valori più bassi di quelli previsti nella Nota, mentre risulterebbero valori più elevati nell’ultimo anno del periodo previsionale, ossia a il 2011.

 

(European economic forecast - Autumn 2009)

 

2009

2010

2011

 

Indebitamento netto

-5,3

-5,3

-5,1

Debito

114,6

116,7

117,8

 

In relazione alle previsioni formulate dalla Commissione, occorre precisare come le stesse siano predisposte secondo il criterio delle “politiche invariate”, vale a dire considerando, oltre al quadro finanziario determinato dalla legislazione vigente, anche gli impegni e le necessità di spesa che, seppur non ancora previsti normativamente, è presumibile che vengano riproposti, vincolando comunque il legislatore. Tale criterio non coincide, pur approssimandolo, con il quadro programmatico, non potendo, a differenza di quest’ultimo, scontare ulteriori interventi di manovra.


 

2. La manovra di finanza pubblica 2010-2012

Analogamente a quanto avvenuto lo scorso anno, la manovra finanziaria per il triennio 2010-2012, nella sua articolazione complessiva, è stata anticipata dal Governo lo scorso luglio con il decreto legge n. 78 del 2009 - convertito con modificazioni dalla legge n. 102 del 2009 - recante una serie di misure volte a contrastare gli effetti avversi della crisi economica, salvaguardando nel contempo l'equilibrio dei conti pubblici.

Il decreto, adottato prima della pausa estiva dei lavori contestualmente alla presentazione del DPEF, ha sostanzialmente operato un aggiornamento del piano di stabilizzazione della finanza pubblica per il triennio 2009-2011 delineato con il decreto-legge n. 112 del 2008, al fine di consolidare l’evoluzione attesa dei conti pubblici per gli anni 2009-2010, senza introdurre interventi espansivi che avrebbero gravato sugli equilibri di finanza pubblica.

Gli interventi disposti, indirizzati al sostegno delle famiglie, delle imprese nonché al finanziamento di azioni per il rilancio delle infrastrutture e dello sviluppo, hanno trovato infatti copertura nello stesso decreto, principalmente attraverso il contrasto dell'evasione fiscale, interventi di razionalizzazione della spesa farmaceutica e misure in materia di pensionamento.

Le misure correttive degli andamenti tendenziali dei conti pubblici sono state invece previste a partire dall’esercizio 2011, nel corso del quale, con l’esaurirsi del ciclo recessivo e l’inizio di una fase espansiva, dovrebbe registrarsi un più stabile miglioramento del quadro macro economico.

Nel complesso, il decreto ha reperito risorse per un importo pari, nel quadriennio 2009 – 2012, a circa 17 miliardi di euro, di cui circa 10,6 miliardi di maggiori entrate e 6 miliardi di minori spese. Tali risorse sono state impiegate per finanziare, rispettivamente, circa 11 miliardi di maggiori spese e circa 5,7 miliardi di minori entrate.

Il provvedimento - successivamente modificato, peraltro, dal decreto-legge n. 103 del 3 agosto 2009 - ha in particolare introdotto misure di contrasto all’evasione ed all’elusione fiscale, i cui proventi – pari a 200 milioni di euro nel 2010 e di ammontare più significativo negli anni successivi, con importi che a partire dal 2012 si situano annualmente tra 1,5 e 2 miliardi di euro - sono stati destinati alla manovra per gli anni 2010 e seguenti.

A tali importi si dovrebbero aggiungere le ulteriori entrate, al momento non quantificabili, derivanti dalle misure per il rimpatrio delle attività detenute all’estero (c.d. “scudo fiscale”), anche esse contenute nel decreto legge n. 78/09. Tali risorse – che dovrebbero pervenire dal pagamento di una imposta straordinaria corrispondente al 5 per cento delle attività regolarizzate o rimpatriate, da versare entro 15 dicembre dell'anno in corso – sono destinate ad essere accantonate in una contabilità speciale, per venire poi utilizzate nell'ambito della manovra per gli anni 2010 e seguenti[3].

A tale ultimo proposito, occorre segnalare che il Consiglio dei Ministri ha approvato, in data 12 novembre 2009, un decreto-legge – che alla data di redazione del presente dossier non risulta ancora pubblicato nella Gazzetta Ufficiale[4] - recante disposizioni in materia di riduzione degli acconti di imposta dovuti dai contribuenti entro il prossimo 30 novembre. L’intervento – da cui dovrebbe discendere, in particolare, una riduzione dal 99 per cento al 79 per cento dell’acconto complessivo IRPEF - comporta, in sostanza il differimento del pagamento al momento del saldo delle imposte dovute, ossia nel 2010.

Sul piano della finanza pubblica, alle minori entrate previste nel 2009 (quantificate in 3.716 milioni di euro) si dovrebbe fa fronte utilizzando “quota parte” del gettito atteso, entro il prossimo 15 dicembre, dalle operazioni di rimpatrio e regolarizzazione dei capitali connesse allo “scudo fiscale”. Tale gettito, pertanto, manterrebbe la destinazione originaria alla manovra 2010 solo per la parte residua. Per quanto concerne, invece, il gettito d’imposta differito al 2010, si prevede che esso sia destinato ad incrementare la dotazione del fondo di cui all’articolo 7-quinquies, comma 1, del D.L. n. 5 del 2009, finalizzato ad “assicurare il finanziamento di interventi urgenti e indifferibili, con particolare riguardo ai settori dell’istruzione e agli interventi organizzativi connessi ad eventi celebrativi”.

In continuità con la manovra adottata lo scorso anno, anche gli interventi di politica economica per il prossimo triennio si sono ispirati ad una logica di prudenza fiscale, in base alla quale l’intento di contrastare gli effetti negativi della crisi economica senza determinare un peggioramento della situazione dei conti pubblici è stato perseguito attraverso la definizione di misure di sostegno articolate in modo da determinare un impatto quanto più possibile neutrale sulla finanza pubblica.

Nell’ambito di tale linea d’indirizzo il disegno di legge finanziaria per il 2010 vede confermata l’impostazione semplificata già adottata nella manovra dello scorso anno, sia in quanto a contenuto normativo, sia in termini di effetti sui saldi di finanza pubblica.

Anche per il 2010, il Governo ha, infatti, presentato in prima lettura al Senato una finanziaria “snella”, articolata in soli tre articoli, che si limitano a fissare gli obiettivi dei saldi di bilancio (livello massimo del saldo netto da finanziare, in termini di competenza, e di ricorso al mercato finanziario), a introdurre un numero limitato di misure, tra le quali la quantificazione delle risorse da destinare ai rinnovi contrattuali del pubblico impiego e la proroga di norme di carattere tributario recanti regimi agevolati, nonché a stabilire l’importo da iscrivere nelle tabelle allegate.

Tale limitazione del contenuto del disegno di legge finanziaria discende da quanto disposto inizialmente per il solo esercizio finanziario 2009 dall’articolo 1, comma 1-bis, del decreto legge n. 112/08 e riproposto, per l'esercizio 2010, dall'articolo 23, comma 21-ter del decreto legge n. 78/2009. Per effetto di tali disposizioni, in deroga alle disposizioni della legge di contabilità generale in materia di contenuto della legge finanziaria (articolo 11 della legge n. 468/1978), viene stabilito che in via sperimentale la legge finanziaria per l’anno 2009 e per l'anno 2010 possa contenere esclusivamente disposizioni strettamente attinenti al suo contenuto tipico, con l’esclusione di disposizioni finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell’economia, nonché di carattere ordinamentale, microsettoriale e localistico.

A tale ridimensionamento del contenuto proprio della legge finanziaria corrisponde peraltro una valorizzazione del contenuto decisionale del bilancio dello Stato, stante la possibilità - prevista anch’essa in via sperimentale per il solo esercizio 2009 dall’articolo 60, comma 3, del decreto legge n. 112/08 e riproposta per il 2010 dall'articolo 23, comma 21-quater, del decreto legge n. 78/09 - di rimodulare nella legge di bilancio tra i programmi le dotazioni finanziarie di ciascuna missione, ivi incluse le risorse derivanti da autorizzazioni legislative di spesa.

La conferma, da parte del Governo, di predisporre per il 2010 - analogamente a quanto accaduto per l'esercizio finanziario 2009 - un disegno di legge finanziaria snello, risulta in linea, peraltro, con quello che potrebbe essere in futuro il contenuto della "legge di stabilità", strumento destinato a sostituire l'attuale legge finanziaria secondo quanto previsto dal progetto di riforma della legge di contabilità nazionale, recentemente approvato dalla Camera dei Deputati in seconda lettura (A.C. 2555) ed attualmente all’esame del Senato.

Per quanto concerne gli effetti sui saldi di finanza pubblica, il disegno di legge finanziaria non comporta effetti correttivi di rilievo in termini di indebitamento netto del conto economico delle amministrazioni pubbliche, la cui incidenza sul PIL rimane pertanto fissata per il triennio 2010-2012 nei valori indicati dalla nota di aggiornamento al DPEF.

Analogamente, gli interventi introdotti dal disegno di legge incidono marginalmente sul fabbisogno del settore statale, mentre variazioni in aumento nel triennio 2010-2012sono previste in termini di saldo netto da finanziare.

Le tabelle seguenti riepilogano gli effetti complessivi del disegno di legge in termini di saldo netto da finanziare, fabbisogno e indebitamento netto per il triennio 2010-2012, disaggregandoli in termini di variazione netta delle entrate (composta dal saldo delle minori e maggiori entrate) e delle spese (anch'esse espresse come saldo delle maggiori e minori spese).


 

SALDO NETTO DA FINANZIARE
(mln euro)

 

2010

2011

2012

Minori entrate

0,2

0,2

406,7

Maggiori entrate

157,9

0,1

0,1

Totale entrate

157,7

-0,1

-406,6

Maggiori spese (articolato)

659

495,8

500,8

Maggiori spese (tabelle)

1277,4

5239,9

3309

Minori Spese

478,9

479,7

481,7

Totale spese

1.457,50

5.256,00

3.328,10

TOTALE GENERALE

1.299,80

5.256,10

3.734,70

 

 

INDEBITAMENTO NETTO P.A. E FABBISOGNO
(mln euro)

 

2010

2011

2012

Minori entrate

0,2

0,2

406,7

Maggiori entrate

157,9

0,1

0,1

Totale entrate

157,7

-0,1

-406,6

Maggiori spese (articolato)

236,7

73,5

78,5

Minori spese (tabelle)

57,9

17,2

427,1

Minori Spese

105,1

105,9

107,9

Totale spese

73,70

-49,60

-456,50

TOTALE GENERALE

-84,00

-49,50

-49,90

 

Nel complesso, gli effetti derivanti dall’articolato e dalla tabelle del disegno di legge comportano un peggioramento del saldo netto da finanziare pari a circa 1,3 miliardi di euro nel 2010, 5,25 miliardinel 2011 e 3,7 miliardi alla fine del triennio.

 

Tale risultato è in linea con il livello massimo del saldo netto da finanziare, in termini di competenza, fissato per l’esercizio 2010 – ai sensi dell’articolo 1 del disegno di legge - in 63.000 milioni di euro, al netto di 4.684 milioni di euro per regolazioni debitorie[5].

Il bilancio a legislazione vigente per il 2010 (A.C. 2937 ), espone, infatti, in termini di competenza e al netto delle regolazioni debitorie e contabili, un saldo netto da finanziare per il 2010 pari a 61.118 milioni di euro. Secondo quanto riportato nell’allegato 8 al disegno di legge finanziaria - che espone gli effetti del disegno di legge finanziaria medesimo sul bilancio - il valore effettivo del saldo netto da finanziare per il 2010, come rideterminato per effetto del disegno di legge finanziaria medesimo, come approvato dal Senato, risulterebbe pari a 62.418 milioni di euro, al di sotto pertanto del livello massimo il livello massimo fissato dal comma 1 in esame.

 

Per quanto concerne la composizione della manovra lorda, il disegno di legge reca nuove o maggiori spese – quasi tutte di parte corrente – perun ammontare pari a circa 1,9 miliardidi euro per il2010, 5,7 miliardi nel 2011 e 3,8 miliardi per il 2012, cui si aggiungono 0,4 miliardidi euro di minori entrate per il solo esercizio2012.

A tali impieghi si fa parzialmente fronte mediante una riduzione delle spese pari a circa 0,48 miliardi di euro per ciascuno degli anni del triennio, cui si aggiungono circa 0,16 miliardidi euro di maggiori entrate per l’anno 2010.

Si segnala, infine, che ai sensi dell’articolo 1, comma 4, del disegno di legge le eventuali maggiori disponibilità di finanza pubblica che dovessero determinarsi nel 2010 rispetto alle previsioni del Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2010-2013 vengono destinate a fronteggiare la diminuzione della domanda interna mediante la riduzione della pressione fiscale nei confronti delle famiglie con figli e dei percettori di reddito medio-basso, con una specifica priorità per i lavoratori dipendenti e pensionati.

 

Si ricorda, infine, che assieme agli interventi contenuti nel citato decreto legge n. 78/09 e ai disegni di legge finanziaria e di bilancio, nonché al disegno di legge recante il bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012, concorrono alla composizione della manovra di finanza pubblica, i seguenti provvedimenti collegati elencati nella Nota di aggiornamento al DPEF:

§      A.S. 1167 "Delega al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, nonché misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico, di controversie di lavoro e di ammortizzatori sociali" già indicato lo scorso anno (approvato dalla Camera e in corso di esame presso il Senato;

§      "Disposizioni in materia di organi e funzioni degli enti locali, semplificazione e razionalizzazione dell'ordinamento e carta delle autonomie locali" (approvato dal Consiglio dei Ministri in data 17 settembre 2009, non ancora trasmesso in Parlamento - in attesa della definizione dell'esame da parte della Conferenza unificata);

§      "Disposizioni in materia di semplificazione dei rapporti della pubblica amministrazione con cittadini e imprese e delega al governo per l'emanazione della carta dei doveri delle amministrazioni pubbliche" (approvato dal Consiglio dei Ministri il 12 novembre 2009, ma non ancora presentato in Parlamento).

 

La disciplina contabile transitoria per l’esercizio finanziario 2010

L'articolo 23, commi 21-ter e 21-quater, del decreto legge 1 luglio 2009, n. 78, recante "Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini" ha esteso all’esercizio finanziario 2010 la disciplina contabile sperimentale inerente i limiti di contenuto del disegno di legge finanziaria e la flessibilità del bilancio, introdotta, per il solo esercizio finanziario 2009, dall’articolo 1, comma 1-bis e dall’articolo 60 comma 3, del decreto legge n. 112 del 25 giugno 2008.

Per effetto di tale intervento:

§      il disegno di legge finanziaria per l'anno 2010 potrà contenere “esclusivamente disposizioni strettamente attinenti al suo contenuto tipico con l'esclusione di disposizioni finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia, nonché di carattere ordinamentale, microsettoriale e localistico”. La disposizione di cui al citato articolo 1, comma 1-bis del decreto legge n. 112/2008 – la cui applicazione è oggetto di estensione all’esercizio 2010 - opera una deroga alle disposizioni generali di contabilità recanti la disciplina del contenuto della legge finanziaria (articolo 11, legge n. 468/1978). Ad eccezione dell’esclusione relativa agli intereventi di carattere localistico o micro settoriale, già prevista ai sensi del citato art. 11, comma 3, lett. i-ter, della legge di contabilità generale n. 468/1978, il citato comma 1-bis vieta tout court sia la previsione di disposizioni di carattere ordinamentale - che la lettera i-bis del citato comma 3 consente qualora le stesse si caratterizzino per un rilevante contenuto di miglioramento dei saldi – sia le norme finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia, che il comma 17 dell'art. 2 della legge di riforma n. 208/1999 aveva invece consentito con la sola esclusione degli intereventi di carattere localistico o micro settoriale;

§      si estende all’esercizio finanziario 2010 la disciplina, introdotta in via sperimentale per il 2009, che consente di apportare, nella legge di bilancio, rimodulazione delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa tra i relativi programmi. L’articolo 60 del citato decreto legge n. 112/2008, ha previsto, al comma 1, una riduzione lineare, per il triennio 2009-2011, delle dotazioni finanziarie a legislazione vigente delle missioni di spesa dei Ministeri, ivi comprese le spese predeterminate con legge, ma con l’esclusione si talune voci di spesa, indicate dal comma 2, essenzialmente di carattere obbligatorio. A fronte di tale taglio trasversale delle dotazioni assegnate a ciascun Ministero alle singole Amministrazioni lo stesso articolo 60 ha concesso un più ampio margine di flessibilità sia nel processo di allocazione delle risorse tra i programmi di spesa nella fase di formazione del bilancio, sia nella fase di gestione delle medesime risorse in corso d’anno (con il disegno di legge di assestamento). In particolare, il comma 3 dell’articolo 60 ha introdotto la possibilità di apportare, nella legge di bilancio, rimodulazioni delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa tra i relativi programmi, fatta eccezione per le spese di natura obbligatoria, in annualità e a pagamento differito, ivi comprese le spese predeterminate per legge. Le rimodulazioni devono avvenire nel rispetto dell’invarianza dei saldi di finanza pubblica e dell’obiettivo di un consolidamento della riclassificazione del bilancio per missioni/programmi. La rimodulazione tra spese di funzionamento e spese per interventi è consentita nel limite massimo del 10 per cento delle risorse stanziate per gli interventi stessi. Rimane precluso - in quanto intervento dequalificativo della spesa - l’utilizzo degli stanziamenti in conto capitale per finanziare spese correnti. Il comma mantiene inoltre fermo quanto previsto in materia di flessibilità con la legge annuale di bilancio.

 


PARTE II
Il disegno di legge di bilancio

 


1. Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente

1.1 La struttura del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2010

Il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2010 e per il triennio 2010-2012 è impostato secondo la struttura contabile per Missioni e Programmi, volta a privilegiare il contenuto funzionale della spesa, introdotta con la legge di bilancio per il 2008.

In particolare, la riorganizzazione operata si fonda su una classificazione delle risorse finanziarie secondo due livelli di aggregazione: 34 missioni, che rappresentano le funzioni principali della spesa pubblica e ne delineano gli obiettivi strategici, a loro volta articolate, nella legge di bilancio 2010, in 162 programmi, che rappresentano aggregati omogenei di attività svolte all’interno di ogni singolo ministero.

 

Come già per il 2009, sul processo di formazione del disegno di legge di bilancio per il 2010 ha inciso la disciplina introdotta dall’articolo 60, comma 3, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 (legge n. 133/2008)che, originariamente prevista, in via sperimentale, per il solo anno 2009, è stata estesa all’anno 2010 dall’articolo 23, comma 21-quater, del decreto legge 1 luglio 2009, n. 78 (legge n. 102/2009).

L’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112 ha introdotto - in connessione con la sensibile riduzione delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa di competenza dei vari Ministeri per gli anni 2009, 2010 e 2011, disposta ai sensi del comma 1 – alcuni criteri specifici di flessibilità per quanto concerne la determinazione degli stanziamenti di spesa del bilancio dello Stato, inclusi quelli predeterminati per legge, da iscrivere a legislazione vigente per il 2009 e per il 2010.

 

Come riportato nella Relazione illustrativa al disegno di legge, “nella fase di formazione del disegno di legge di bilancio per il 2010 è stata concessa ai Ministeri la facoltà di riallocare le risorse stesse verso altre forme di impiego ritenute prioritarie o più produttive, attraverso la loro rimodulazione tra Programmi che realizzano la stessa Missione di spesa”.

La Relazione illustrativa richiama, al riguardo, la Circolare del Ministero dell’economia del 5 giugno 2009, n. 21 relativa ai criteri per la determinazione delle previsioni di bilancio per l’anno 2010 e per il triennio 2010-2012, nella quale si afferma che a seguito del taglio disposto dal D.L. n. 112/2008, ciascun Ministero dispone, per l’anno 2010, di un plafond di risorse rimodulabili - aggiornato sulla base di quanto previsto da disposizioni legislative intervenute - che possono essere ripartite tra i programmi di spesa che compongono una missione, secondo i criteri dettati dall’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112, e di un plafond non rimodulabile, da collegarsi alle spese escluse dal taglio. La rimodulabilità delle risorse “R” iscritte nel disegno di legge di bilancio 2010 afferisce, dunque, a risorse relative a voci, anche predeterminate per legge, sulle quali è stato operato un taglio, ai sensi del combinato disposto dei commi 1 e 2 dell’articolo 60 del D.L. n. 112 e che pertanto, essendo state ridotte, possono essere riallocate in modo più funzionale, ai sensi del comma 3 del medesimo articolo 60.

Si ricorda che le riduzioni disposte dall’articolo 60, comma 1, del D.L. n. 112/2008 hanno riguardato le dotazioni finanziarie a legislazione vigente per il triennio 2009-2011 delle missioni di spesa di competenza dei vari Ministeri, incluse le risorse derivanti da autorizzazioni legislative di spesa. Dalla riduzione sono state escluse, ai sensi del comma 2, alcune voci, riferibili, in sostanza, alle spese di carattere obbligatorio o aventi natura obbligatoria: stipendi, assegni, pensioni e altre spese fisse; spese per interessi; poste correttive e compensative delle entrate; trasferimenti a enti territoriali aventi natura obbligatoria; fondo ordinario delle università; le risorse destinate alla ricerca; le risorse destinate al finanziamento del 5 per mille IRPEF; le risorse derivanti da accordi internazionali.

Il totale delle riduzioni operate alle dotazioni del bilancio a legislazione vigente è stata pari, nel 2009, ad oltre 8 miliardidi euro, di cui la parte preponderante, oltre 6 miliardi, su spese predeterminate per legge. La riduzione delle risorse a legislazione vigente del bilancio dello Stato raggiunge l’entità di 9 miliardi nel 2010, di cui 6,7 miliardi relativi a spese predeterminate per legge, e aumenta fino a oltre 15 miliardi di euro per il 2011, di cui 11,8 miliardi relativi a spese da fattore legislativo.

Le riduzioni per gli anni 2009-2011 sono risultate così distribuite per ciascun Ministero:

(milioni di euro)

 

2009

2010

2011

Ministero

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

economia e finanze

2.995,8

2.570,4

3.307,0

2.796,8

5.895,1

4986,0

sviluppo economico

2.247,8

2.235,5

2.459,0

2.444,4

4.310,8

4.286,0

lavoro

220,0

187,6

261,1

222,5

452,5

385,6

giustizia

218,6

1,6

262,1

3,2

454,2

5,5

esteri

202,4

153,4

225,4

167,0

388,0

286,5

istruzione

447,0

214,4

456,4

200,2

790,1

346,4

interno

413,7

78,4

462,2

55,2

799,0

95,6

ambiente

249,7

241,3

166,2

156,3

261,9

244,5

infrastrutture

519,6

405,3

463,0

332,9

770,4

544,7

difesa

503,7

158,0

478,1

59,0

834,5

101,7

politiche agricole

180,0

137,0

137,4

88,4

220,2

135,2

beni culturali

236,7

216,8

251,3

227,1

434,6

392,5

totale

8.435

6.599,7

8.929,2

6.753

15.611,3

11.810,2

 

Nel disegno di legge di bilancio per il 2010 è esposta, nella Tabella 13, l’analisi delle dotazioni finanziarie per missioni che evidenzia la quota di spesa “rimodulabile” e quella “non rimodulabile” di ciascuna missione, ai sensi dell’articolo 60, commi 2 e 3, del D.L. n. 112/2008.

La Tabella evidenzia come l’entità delle spese “rimodulabili” rappresenti circa il 4 per cento della spesa finale del bilancio dello Stato.

Nell’ambito di questa percentuale, risulta rimodulabile una quota pari al 33 per cento delle spese in conto capitale, a fronte di una quota pari al 2 per cento delle spese correnti.

Gli stanziamenti rimodulabili sono individuati nell’allegato tecnico per capitoli contenuto nelle tabelle relative a ciascuno stato di previsione della spesa mediante l’apposizione della lettera “R” sotto la denominazione dei capitoli.

 

Missioni

 

BLV 2010

NON rimodulab.

Rimodul.

%
non R

%
R

1 - Organi costituzionali

C

3.161

2.990

171

95

5

K

0

0

0

 

 

2 - Amministrazione generale territorio

C

463

434

29

94

6

K

2

0

2

0

100

3 - Relazioni autonomie territoriali

C

110.919

110.905

14

100

0

K

4.071

4.030

41

99

1

4 - L'Italia in Europa e nel mondo

C

19.553

19.034

520

97

3

K

5.682

5.680

2

100

0

5 - Difesa e sicurezza del territorio

C

16.491

15.717

774

95

5

K

2.084

2.050

34

98

2

6 – Giustizia

C

7.004

6.608

397

94

6

K

268

0

268

0

100

7 - Ordine pubblico e sicurezza

C

10.107

9.197

910

91

9

K

322

221

101

69

31

8 - Soccorso civile

C

1.879

1.669

210

89

11

K

2.261

1.527

634

72

28

9 - Agricoltura e pesca

C

621

552

69

89

11

K

264

129

135

49

51

10 - Energia e fonti energetiche

C

8

7

1

93

7

K

0

0

0

 

 

11 - Competitività e sviluppo imprese

C

300

213

87

71

29

K

4.375

3.170

1.205

72

28

12 - Regolazione dei mercati

C

27

9

19

31

69

K

2

2

0

100

0

13 - Diritto alla mobilità

C

2.709

2.622

87

97

3

K

4.681

2.273

2.408

49

51

14 - Infrastrutture pubbliche e logistica

C

99

83

16

84

16

K

4.751

2.398

2.353

50

50

15 – Comunicazioni

C

977

559

418

57

43

K

195

171

24

88

12

16 - Commercio internazionale

C

176

95

81

54

46

K

13

0

13

0

100

17 - Ricerca ed innovazione

C

955

892

63

93

7

K

2.526

2.514

12

100

0

18 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio

C

478

338

140

71

29

K

419

120

299

29

71

19 - Casa e assetto urbanistico

C

316

172

144

54

46

K

394

393

1

100

0

20 - Tutela della salute

C

780

674

106

86

14

K

0

0

0

 

 

21 - Tutela beni culturali

C

1.076

624

452

58

42

K

282

74

208

26

74

22 - Istruzione scolastica

C

44.156

43.387

818

98

2

K

22

0

22

0

100

23 - Istruzione universitaria

C

7.785

7.479

306

96

4

K

117

109

8

93

7

24 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

C

25.084

24.870

214

99

1

K

70

50

20

72

28

25 - Politiche previdenziali

C

76.870

76.869

1

100

0

K

0

0

0

 

 

26 - Politiche per il lavoro

C

1.737

1.675

62

96

4

K

992

918

73

93

7

27 – Immigrazione

C

1.445

1.292

153

89

11

K

130

0

130

0

100

28 - Sviluppo e riequilibrio territoriale

C

51

40

10

79

21

K

6.013

2

6.011

0

100

29 - Politiche finanziarie e di bilancio

C

63.127

62.480

647

99

1

K

412

323

89

78

22

30 - Giovani e sport

C

568

470

98

83

17

K

221

155

66

70

30

31 – Turismo

C

76

0

76

0

100

K

0

0

0

 

 

32 - Servizi generali amministrazioni

C

1.625

1.182

443

73

27

K

143

55

88

39

61

33 - Fondi da ripartire

C

10.636

9.217

1.419

87

13

K

2.584

2.501

83

97

3

34 - Debito pubblico (*)

C

79.569

79.569

0

100

0

Totale spese correnti

C

490.827

481.871

8.956

98

2

Totale spese conto capitale

K

43.297

28.966

14.331

67

33

Totale Spese Finali

 

534.124

510.837

23.286

96

4

(*)    La Missione “Debito pubblico” rappresenta il valore cumulato del debito lordo consolidato dello Stato. Il dato indicato nella tabella si riferisce invece alla spesa per interessi, ossia alla Missione al netto dei rimborsi del debito statale.


 

1.2 Le rimodulazioni effettuate sulle spese predeterminate per legge

Ai sensi dell’articolo 60, comma 3, le rimodulazioni tra i programmi delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa, riguardano anche le spese predeterminate per legge, con la sola eccezione delle spese di natura obbligatoria, in annualità e a pagamento differito.

Le rimodulazioni che possono essere proposte nel disegno di legge di bilancio soggiacciono peraltro ad alcuni limiti, quali:

§      il rispetto dell’invarianza dei saldi di finanza pubblica;

§      il limite massimo del 10% delle risorse stanziate per il macroaggregato “Interventi” per le rimodulazioni tra queste ultime e le risorse del macroaggregato “funzionamento”;

§      il divieto di utilizzo degli stanziamenti in conto capitale per finanziare spese correnti, in quanto intervento di dequalificazione della spesa.

 

In ragione della possibilità di incidere, con le rimodulazioni presentate a bilancio, sulla legislazione sostanziale di spesa, in apposito allegato a ciascuno stato di previsione della spesa del disegno di legge di bilanciosono esposte le autorizzazioni legislative di spesa ed i relativi importi da utilizzare per ciascun programma che possono essere oggetto di rimodulazione, con indicazione delle rimodulazioni effettuate per il triennio dalle Amministrazioni.

Nel disegno di legge di bilancio per il 2010 (A.S. 1791), come già lo scorso anno, è presente, in allegato a ciascuno stato di previsione, un apposito prospetto, l’Allegato 2Prospetto delle autorizzazioni di spesa per programmi”, che espone le autorizzazioni di spesa relative a ciascun Ministero rientranti nella componente rimodulabile del bilancio.

In particolare, nell’Allegato 2 è indicato, con riferimento a ciascuna autorizzazione legislativa, l’importo a legislazione vigente, l’eventuale variazione operata mediante rimodulazione per ciascun anno del triennio 2010-2012 e il conseguente importo iscritto nel disegno di legge di bilancio.

I prospetti seguono l’impostazione già adottata lo scorso anno. Le voci incluse sembrano corrispondere, infatti, per la quasi totalità, a quelle incluse nell’allegato 2 del disegno di legge di bilancio dello scorso anno, eventualmente aggiornato con le disposizioni legislative approvate nel 2009, come precisato nella circolare n. 21/2009, le cui risorse sono iscritte in bilancio in programmi/capitoli già inclusi nella rimodulabilità lo scorso anno[6].


 

Vi sono, tuttavia, casi di programmi le cui autorizzazioni legislative di spesa sottese, considerate come rimobulabili per l’anno 2009, non trovano invece più inclusione nell’allegato 2 del bilancio di previsione per il 2010 (è questo, ad esempio, il caso dei fattori legislativi di cui ai programmi 4 e 5 della Missione “Diritto alla mobilità” del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti).

In merito alla composizione dell’Allegato 2, va, in ultimo, considerato che, in virtù della ristrutturazione subita da taluni programmi di spesa, alcune autorizzazioni legislative già presenti negli Allegati 2 trovano ora collocazione in programmi diversi[7].

Al fine di una compiuta valutazione dell’Allegato 2, sarebbe pertanto utile che il Governo fornisse ulteriori informazioni in merito ai criteri di inclusione delle autorizzazioni legislative nell’ambito dell’Allegato 2.

Nella tabella che segue sono esposte, ripartite per stato di previsione, le autorizzazioni legislative di spesa presenti negli Allegati 2 su cui sono state effettuate variazioni nell’ambito delle rimodulazioni tra programmi delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa.

Per ciascuna autorizzazione legislativa di spesa è indicata la dotazione prevista nel bilancio di previsione per il triennio 2010-2012 e l’entità della rimodulazione che è stata effettuata dall’Amministrazione in sede di predisposizione del bilancio medesimo.

E’ altresì indicata la collocazione della legge di spesa all’interno della missione e del programma di spesa cui essa afferisce. Si fa notare, al riguardo, che ai fini della predisposizione della tabella la numerazione delle missioni e dei programmi adottata fa riferimento alla classificazione generale delle missioni e non alla numerazione che tali missioni assumono all’interno di ciascuno stato di previsione.

Le rimodulazioni delle autorizzazioni di spesa esposte nell’Allegato 2

(importi in euro)

ECONOMIA E FINANZE

Mis/Pro

Cap.

2010

2011

2012

M. 29 - Politiche finanziarie e di bilancio

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 1

L. 358/1991, art. 9, co. 4
Acquisto e costruzioni di sedi per gli uffici finanziari

7751

48.143

+5.777

60.584

+7.270

104.553

+12.546

M. 32 – Servizi generali delle amministrazioni

 

 

 

 

 

 

 

Prog. 3

L. 358/1991, art. 9, co. 4
Acquisto e costruzione di sedi per gli uffici finanziari

7753

0

-5.777

0

-7.270

0

-12.546

SVILUPPO ECONOMICO

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 12 - Regolazione dei mercati

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 4

L. 229/2003, art. 16, co. 1
Istituzione registro informatico adempimenti amministrativi imprese

2261

84.185

-70.000

117.982

0

117.982

0

M. 16 - Commercio internazionale

 

 

 

 

 

 

 

Prog. 5

L. 549/1995, art. 1, co. 43
Contributi ad enti, istituti, fondazioni ed altri organismi

2501

24.854.989

-55.000

18.955.470

0

18.955.470

0

Prog. 5

L. 68/1997, art. 8, co. 1, punto B
Attività promozionale delle esportazioni italiane

2531

54.912.157

-105.000

41.684.037

0

41.684.037

0

LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 26 - Politiche per il lavoro

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 1

L. 125/1991, art. 5
Azioni per la realizzazione nel lavoro della parità uomo donna

5061

145.735

-25.000

130.646

0

130.646

0

Prog. 1

L. 244/2007, art. 2, co. 533
Sicurezza luoghi di lavoro

7984

36.362.803

-1.500.000

27.472.613

-1.500.000

27.472.613

-1.500.000

Prog. 6

L. 54/1982, art. 12
Finanziamento attività di formazione professionale

76827682

1.810.283

-2.271.769

1.346.122

-1.738.357

1.346.122

-1.738.357

Prog. 6

L. 296/2006, art. 1, co. 1163
Finanziamento attività formazione professionale

7682

2.271.769

+2.271.769

1.738.357

+1.738.357

1.738.357

+1.738.357

M. 20 - Tutela della salute

 

 

 

 

 

 

 

Prog. 1

L. 12/2003
Accordo Governo italiano e OMS

4133

334.659

+100.000

179.561

0

0

0

M. 33 - Fondi da ripartire

 

 

 

 

 

 

 

Prog. 1

L. 388/2000, art. 116, co. 7
Istituzione commissioni camere di commercio

3976

0

-138.264

0

-105.799

0

-105.799

Prog. 1

L. 266/2005, art. 1, co. 222, punto B
Fondo da ripartire per gli uffici periferici Ministero lavoro

1161

11.042.751

+138.264

8.218.130

+155.799

8.218.130

+155.799

AFFARI ESTERI

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 4 - L'Italia in Europa e nel mondo

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 2

L. 49/1987, art. 37, co. 1
Cooperazione paesi in via di sviluppo

Vari

326.962.000

-2.005.979

210.940.000

-2.007.977

210.940.000

-2.007.977

Prog. 6

L. 794/1966
Ratifica convenzione costituzione Istituto italo latino americano

4131

2.383.000

-11.899

2.375.000

-19.841

2.375.000

-19.841

Prog. 6

L. 140/1980, art. 2, co. 1
Contributo al fondo europeo per la gioventù

4052

272.000

0

270.000

-3.000

270.000

-3.000

Prog. 8

D.P.R. 200/1967
Disposizioni sulle funzioni e sui poteri consolari

31053121

11.316.114

+604.114

11.712.000

+1.000.000

11.712.000

+1.000.000

Prog. 8

L. 286/2003, art. 3
Spese funzionamento COMITES

3103

2.400.000

+405.425

1.986.016

0

1.986.016

0

Prog. 8

L. 286/2003, art. 6, co. 4
Norme relative alla disciplina dei COMITES – Comitato dei residenti

3106

160.000

-9.539

168.811

0

168.811

0

ISTRUZIONE, UNIVERSITA’ E RICERCA

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 33 - Fondi da ripartire

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 1

L. 296/2006, art. 1, co. 634
Interventi a favore dell’istruzione

1287

97.323.005

-6.703.220

68.240.707

-11.703.220

68.240.707

-11.703.220

INTERNO

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 8 – Soccorso civile

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 3

L. 246/2000, art. 10, co. 4
Potenziamento vigili del fuoco

2053

100.793

-40.000

107.734

0

108.493

0

AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 18 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 3

L. 344/1997, art. 1, co. 5 Progettazione interventi ambientali e promozione di figure professionali

2717
8432
8461

3.451.586

+512.471

2.249.591

0

2.249.591

0

Prog. 3

L. 36/2001, art. 4, co. 1
Misure di prevenzione e monitoraggio sull’inquinamento elettromagnetico

2717

0

-341.648

262.206

0

262.206

0

Prog. 3

L. 36/2001, art. 6, co. 7
Comitato interministeriale per la pre­venzione inquinamento elettromagnetico

2717

0

-170.823

131.102

0

131.102

0

Prog. 3

L. 179/2002, art. 3, co. 2
Provvidenze per il controllo delle emissioni inquinanti

8406

1.078.921

-400.000

1.131.671

0

1.131.671

0

Prog. 3

DL 10/2007, Art. 5/bis comma 1
Applicazione regolamento CE n. 1907/2006 concernente registrazione, valutazione, autorizzazione, restrizione sostanze chimiche

2717
2793

1.112.110

-79.000

912.404

0

912.404

0

Prog. 3

LF n. 244/2007, art.2 co. 322
Ricerca studi interazione per fattori ambientali

8441

778.628

+400.000

0

0

0

0

Prog. 5

L. 120/2002, art. 3
Convenzione cambiamenti climatici

2211

47.743.411

-3.750.000

39.402.753

0

39.402.753

0

Prog. 7

L. 344/1997, art. 4, co. 11
Interventi per la conservazione della natura

7216
7217
7311

8.010.017

+4.764.006

2.483.847

0

2.483.847

0

Prog. 7

L. 426/1998, art. 2, co. 1
Interventi di demolizione

7216

0

-977.725

748.155

0

748.155

0

Prog. 7

LF 244/2007, art. 2, co. 325
Attività di vigilanza in ambiente marino

7351

0

-3.786.281

2.897.262

0

0

0

Prog. 9

L. 36/1994, art. 22, co. 6
Costituzione del comitato servizi idrici

1731

545.000

-69.120

522.412

0

522.412

0

Prog. 9

L. 308/2004, art.1 co.42
Istituzione e funzionamento segreteria tecnica migliori tecnologie ambientali

1731

580.000

-48.291

522.412

0

522.412

0

Prog. 9

LF 244/2007, art. 2, co. 334
Potabilizzazione acque di rubinetto

1862

3.400.000

-386.281

0

0

0

0

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 13 - Diritto alla mobilità

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 1

LF 296/2006, art. 1, co. 921, p. B
Piano generale della mobilità

1096

500.000

-1.771.769

500.000

-1.238.357

600.262

-1.138.095

M. 17 – Ricerca ed innovazione

 

 

 

 

 

 

 

Prog. 6

L. 267/2002, art. 1, co. 2
Contributi in favore dell’INSEAN

1801

6.807.599

+48.358

6.607.129

+48.358

6.607.129

+48.358

DIFESA

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 5 – Difesa e sicurezza del territorio

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 5

L. 267/2002, art. 1, co. 3
Contributo in favore dell’Iho

1345

77.000

+30.282

66.000

+30.397

66.000

+30.397

Prog. 6

LF. 244/2007, art. 2, co. 78
Indennizzi personale militare impe­gnato in missioni e aeree a rischio

1331

10.000.000

+2.427.440

0

0

0

0

M. 33 - Fondi da ripartire

 

 

 

 

 

 

 

Prog. 1

L.F 244/2007, art. 1, co. 181
Fondo pagamento accisa su prodotti energetici impiegati dalla FF.AA

1186

79.466.165

+215.534

60.642.576

0

60.642.576

0

Prog. 1

LF 244/2007, art. 2, co. 615
Riassegnazione entrate

1187

42.963.590

+116.529

42.663.189

0

42.663.189

0

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 9 - Agricoltura e pesca

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 2

DLG n. 226/2001, art. 10, co. 1/bis
Orientamento del settore della pesca e dell’acquacoltura

1482

1.717.103

-120.000

1.405.751

0

1405.751

0

Prog. 6

DLG 228/2001, art. 3
Orientamento e modernizzazione del settore agricolo

2143

1.025.929

-1.500.000

1.932.840

0

1.932.840

0

Prog. 6

DL 202/2005, art. 5, Co. 3/ter
Misure urgenti per la prevenzione dell’influenza aviaria

2275

400.000

-2.500.000

2.900.000

0

2.900.000

0

Prog. 6

DL 2/2006, art. 4 co. 4/ter
Consorzio anagrafe animale

2287

457.257

-300.000

579.452

0

579.452

0

M. 8 – Soccorso civile

 

 

 

 

 

 

 

Prog. 1

DL 223/2006, art. 18/bis
Contrasto incendi boschivi

3081

7.272.560

-300.000

5.562.522

-232.000

5.562.522

-232.000

BENI E ATTIVITA’ CULTURALI

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 21 - Tutela beni culturali

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 10

L. 190/1975, art. 3
Spese funzionamento biblioteca “Vittorio Emanuele II” di Roma

3610

1.840.000

+249.577

1.482.000

+271.444

1.482.000

+271.444

Prog. 10

DPR 805/1975, art. 22
Assegnazione per il funzionamento degli istituti centrali

3611

2.261.000

+1.499.586

1.728.000

+1.148.435

1.728.000

+1.148.435

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TOTALE RIMODULAZIONE su fattore legislativo

 

 

-15.653.253

 

-14.155.761

 

-14.055.499

 

Analizzando gli Allegati 2 agli stati di previsione dei Ministeri si evidenzia che le rimodulazioni effettuate sui fattori legislativi hanno determinato, nel complesso, una riduzione delle dotazioni di spesa delle leggi considerate di oltre 15,6 milioni di euro nel 2010,di 14,2 milioni nel 2011 e di 14,1 milioni nel 2012.

La quasi totalità delle riduzioni riguarda le autorizzazioni di spesa di parte corrente (circa 14,2 milioni nel 2010, 12,7 milioni nel 2011 e 12,6 nel 2012).

In base alla disciplina della flessibilità del bilancio, recata dall’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112, - che impone il rispetto dell’invarianza degli effetti sui saldi di finanza pubblica - è da ritenere che alla riduzione del fattore legislativo abbia corrisposto una variazione positiva della medesima entità della restante componente rimodulabile del bilancio, vale a dire la spesa discrezionale.

Sul punto, appare pertanto opportuno che il Governo fornisca un chiarimento, anche al fine di valutare l’entità e gli effetti delle variazioni delle dotazioni finanziarie di carattere discrezionale.

 

Va ricordato, infatti, che ai fini dell’analisi complessiva del livello di flessibilità operata attraverso il disegno di legge di bilancio, in attuazione dell’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112/2008, andrebbero considerate oltre alle rimodulazioni effettuate dalle Amministrazioni sui fattori legislativi anche quelle effettuate a valere sugli stanziamenti per le spese discrezionali.

Le informazioni relative alle rimodulazioni effettuate sulla componente discrezionale della spesa sono del resto necessarie ai fini della verifica dell’applicazione dell’articolo 60, comma 3, che prevede, come accennato, che le rimodulazioni delle dotazioni finanziarie siano effettuate tra i programmi nell’ambito di ciascuna missione di spesa, fissando peraltro il limite di rimodulazione del 10 per cento delle risorse stanziate per gli interventi nonché il divieto di utilizzo degli stanziamenti di spesa in conto capitale per finanziare spese correnti.


1.3 Il quadro generale riassuntivo

Il quadro generale riassuntivo del bilancio di previsione per il 2010 a legislazione vigente evidenzia i seguenti importi:

 

BLV 2010 (A.S. 1791)
al netto delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

Competenza

Cassa

(1)      Entrate finali
          - di cui entrate tributarie

436.759
407.540

403.655
382.492

(2)      Spese finali

497.878

519.048

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

61.118

115.393

Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2010, in termini di competenza e al netto delle regolazioni contabili e debitorie e dei rimborsi IVA, prevede entrate finali per 436,8 miliardi di euro e spese finali per 497,9 miliardi.

Il saldo netto da finanziare, corrispondente alla differenza tra le entrate finali e le spese finali, risulta pari a 61,1 miliardi di euro.

In termini di cassa, il saldo netto da finanziare è pari a 115,4 miliardi di euro.

A seguito delle modifiche approvate nel corso dell’esame al Senato, e considerando gli effetti prodotti sul bilancio dal disegno di legge finanziaria (A.C. 2936), il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato per il 2010, in termini di competenza e al netto delle regolazioni contabili e debitorie e dei rimborsi IVA, viene rideterminato in 62.418 milioni di euro

Al lordo delle regolazioni contabili e debitorie (pari a 32.696 milioni di euro per quanto concerne le entrate, e a 36.326 milioni di euro, per quanto concerne le spese), il bilancio a legislazione vigente per il 2010 prevede:

 

BLV 2010 (A.S. 1791)
al lordo delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

Competenza

Cassa

(1)      Entrate finali
          - di cui entrate tributarie

469.455
440.236

436.351
415.188

(2)      Spese finali

534.204

555.374

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

64.748

119.023

Considerando la I Nota di variazioni al bilancio (A.C. 2937-bis), il saldo netto da finanziare, in termini di competenza e al lordo delle regolazioni, risulta pari a 67.102 milioni di euro.


1.4 Le variazioni rispetto alle previsioni 2009

Con riferimento alle entrate finali, alle spese finali e ai saldi di bilancio, nella Tavola seguente sono posti a raffronto, in termini di competenza, le previsioni iniziali del bilancio per il 2009, le previsioni contenute nel disegno di legge di assestamento, come presentato dal Governo (A.S. 1646) e le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2010 (A.S. 1791).

 

Il raffronto è effettuato con i dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili, non tenendo conto delle modifiche apportate al disegno di legge nel corso dell’esame presso il Senato.

(Valori in milioni di euro)

 

Bilancio di previsione 2009

Assestato
2009
(A)

B.L.V.
2010

(
B)

Diff.

(A)-(B)

Entrate finali

463.688

437.488

436.759

-729

Tributarie

433.373

403.994

407.540

+3.546

Extratributarie

28.964

31.916

28.004

-3.912

Entrate per alienazione e ammort. beni patrimoniali

1.350

1.578

1.216

-363

Spese finali

496.478

507.148

497.878

-9.270

Spese correnti

449.589

455.503

454.581

-922

- Spese correnti netto interessi

368.269

377.330

375.234

-2.096

- Interessi

81.320

78.173

79.347

+1.174

Spese conto capitale

46.889

51.645

43.297

-8.348

Rimborso prestiti

215.245

215.294

258.589

+43.295

Spese Complessive

711.723

722.441

756.466

+34.025

Saldo netto da finanziare

32.790

69.659

61.118

 

Risparmio pubblico

12.748

-19.593

-19.037

 

Ricorso al mercato (*)

255.105

292.023

323.337

 

(*)  Il ricorso al mercato è calcolato al lordo delle regolazioni debitorie e contabili.
Per il 2010, la relazione al disegno di legge di bilancio precisa che nell’importo del ricorso al mercato sono ricompresi 45 miliardi, quale importo per ristrutturazioni delle passività preesistenti. Pertanto, al netto di tale importo, il ricorso al mercato sarebbe pari a 278.337 milioni di euro.

 

Le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2010 registrano una riduzione del saldo netto da finanziare rispetto all’assestamento per il 2009, nell’importo di 8.541 milioni di euro, derivante da:

§      una riduzione delle spese finali di 9.270 milioni di euro, che riguarda in larga parte le spese in conto capitale;

§      una riduzione delle entrate finali di 729 milioni di euro.


Il saldo corrente (risparmio pubblico) del bilancio a legislazione vigente per il 2010 registra, rispetto ai dati assestati per il 2009, un miglioramento di 556 milioni di euro.

 

Per quanto riguarda le spese finali iscritte nel bilancio a legislazione vigente per il 2010, la riduzione (9.270 milioni) è pressoché interamente imputabile ad un sensibile decremento delle spese in conto capitale, che registrano una riduzionedi 8.348 milioni di euro rispetto al bilancio assestato 2009. Anche rispetto al dato del bilancio 2009, le spese in conto capitale risultano ridotte di 3.592 milioni.

Anche la spesa corrente registra, rispetto al bilancio assestato 2009, una riduzione (- 922 milioni di euro). Se confrontata, tuttavia, con il bilancio 2009, la previsione di spesa corrente nel 2010 evidenzia un incremento di circa 5 miliardi di euro.

 

Riguardo alle entrate finali, la riduzione di 729 milioni rispetto alle previsioni assestate per il 2009 risulta determinata dall’andamento decrescente delle entrate extratributarie e di quelle da alienazione e ammortamento beni patrimoniali (nel complesso -4.037 milioni), in parte compensato dall’incremento delle entrate tributarie(+3.546 milioni).

Confrontando i dati con quelli della legge di bilancio per il 2009, si evidenzia peraltro una considerevole riduzione delle entrate finali nel 2010, di circa 27 miliardi di euro, quasi interamente ascrivibile alle entrate tributarie.

Analisi delle spese di parte corrente

Le previsioni di competenza delle spese correnti presentano, per il 2010, un decremento, rispetto al dato assestato 2009, di 922 milioni di euro.

Tale importo è sostanzialmente dovuto alla previsione di una consistente riduzione della spesa corrente primaria di 2.096 milioni di euro, cui fa da contrappeso un aumento della spesa per interessi di 1.174 milioni di euro.

Le variazioni maggiori rispetto al dato assestato 2009 sono previste per le seguenti categoria di spesa:

§      i trasferimenti correnti alle famiglie registrano una flessione di 3.075 milioni, di cui 2.400 milioni sono riferiti al venir meno nel 2010 del bonus straordinario ai contribuenti a basso reddito, beneficio previsto dall’articolo 1, comma 2, del D.L. n. 185/2009 per il solo 2009. Anche le risorse destinate al fondo speciale per la “social card” presentano una riduzione di 487 milioni, in quanto il meccanismo di finanziamento del fondo è basato sulla riassegnazione di risorse che affluiranno in entrata nel corso del 2010. Ulteriori riduzioni interessano gli Istituti di patronato ed assistenza sociale (96 milioni) e le spese per detenuti (73 milioni);

§      i consumi intermedi presentano una contrazione di 1.186 milioni rispetto al 2009. La Relazione rileva che tale flessione interessa in modo particolare il dicastero della Difesa per quanto concerne le risorse destinate alle missioni di pace;

§      le altre uscite correnti presentano nel 2010 una riduzione di 1.991 milioni, di cui 674 milioni sono da riferirsi al venir meno, per l’anno 2010, della dotazione del fondo costituito con le risorse provenienti dai c.d. “ conti bancari dormienti” (cap. 2175/Economia);

§      i redditi da lavoro dipendente registrano una flessione pari a 590 milioni. Tale flessione tiene conto del venir meno di una quota delle risorse destinate alla prosecuzione delle missioni internazionali di pace. La relazione precisa che risultano incluse, nell’ambito dello stanziamento del fondo contratti per il pubblico impiego, le risorse occorrenti per la corresponsione degli adeguamenti relativi all’indennità di vacanza contrattuale.

 

Le suddette variazioni negative sono compensate, in parte, dalle seguenti variazioni in aumento relative a:

§      i trasferimenti alle amministrazioni pubbliche, che aumentano di complessivi 4.655 milioni. In particolare, la Relazione evidenzia l’incremento dei trasferimenti alle amministrazioni locali (+1.780 milioni), quale risultante dei maggiori finanziamenti alle regioni (+3.741 milioni a titolo di compartecipazione all’IVA) e dei minori trasferimenti agli enti locali (riduzione di 901 milioni del fondo ordinario per il finanziamento dei bilanci degli enti locali e riduzione di 342 milioni della compartecipazione dei comuni e delle province al gettito IRPEF). Analogamente, presentano un incremento di 2.550 milioni anche i trasferimenti agli enti di previdenza ed assistenza sociale, relativi a maggiori finanziamenti riferiti sia all’INPS che all’INPDAP;

§      gli interessi passivi registrano un incremento di 1.174 milioni connesso all’andamento sia degli interessi sui BOT poliennali (3.500 milioni) sia all’andamento dei tassi di interesse sui buoni postali fruttiferi (2.350 milioni). Per contro si riducono di 2.250 milioni gli interessi sui conti correnti di tesoreria.

Analisi delle spese in conto capitale

La contrazione delle spese in conto capitale per 8.348 milioni nel 2010 è principalmente ascrivibile ai seguenti comparti di spesa:

§         riduzione di 2.537 milioni dei contributi agli investimenti ad imprese, di cui 2.160 milioni riferiti a minori trasferimenti alle Ferrovie dello Stato.

La riduzione dei contributi a Ferrovie deriva per 960 milioni dal venir meno dello stanziamento, disposto per il solo 2009, dall’articolo 25, comma 1, del D.L. n. 185/2008 per la realizzazione di investimenti in favore di Ferrovie dello Stato Spa (cap. 7120/Economia), e per 1.200 milioni dal minor finanziamento previsto per l’anno 2010 per il Sistema «Alta Velocità/Alta Capacità» della linea Torino-Milano-Napoli, ai sensi dell’articolo 1, comma 964, della legge finanziaria 2007 (legge n. 296/2006), che ha stanziato 400 milioni per il 2007, 1.300 milioni per il 2008, 1.600 milioni per il 2009 e 400 milioni annui per il periodo 2010-2021 (cap. 7124/Economia);

§         riduzione di 4.219 milioni dei contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche, di cui -2.742 milioni di contributi alle amministrazioni centrali, dovuto principalmente a minori stanziamenti per il Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie (-1.601 milioni) e per l’ANAS (-1.205 milioni);

La dotazione del Fondo politiche comunitarie (cap. 7493/Economia) passa da 6.872 milioni nel 2009 a 5.271 milioni nel 2010.

Per quanto concerne i minori trasferimenti ad ANAS, va considerato che nel bilancio per il 2010 è venuto meno lo stanziamento di 1.205 milioni disposto ai sensi dell’art. 1, co. 1026, della legge finanziaria 2007 (legge n. 296/2006) per la realizzazione di un programma di investimenti ANAS per lo sviluppo e l’ammodernamento delle infrastrutture, in quanto limitata alle annualità 2008 e 2009 (ex cap. 7372/Economia).

§         riduzioni di 1.538 milioni di altri trasferimenti in conto capitale. In tale categoria di spesa va considerato:

-        il decremento di 1.460 milioni del corrispettivo dovuto a SCIP per l’anno 2009, per gli immobili relativi ad operazioni di cartolarizzazione, al fine di estinguere le passività in capo alla stessa (cap. 7288/Economia);

-        la riduzione del Fondo per la riassegnazione dei residui passivi perenti in conto capitale (cap. 7496/Economia), che pur mantenendosi nel 2010 superiore rispetto alla dotazione iniziale del bilancio 2009, presenta una riduzione di 3.114 milioni rispetto all’assestamento 2009.

-        In tale sede, infatti, il Fondo era stato incrementato di 4.000 milioni per il 2009 per il pagamento di crediti vantati dalle imprese per richieste rimaste inevase nel corso del 2008, a causa della esiguità delle risorse disponibili.

-        le maggiori risorse stanziate sul Fondo per le aree sottoutilizzate (cap. 8425/Sviluppo) per 2.386 milioni. In realtà, le risorse del FAS per il 2010 sono previste dal bilancio a legislazione vigente allo stesso livello del dato di previsione 2009 (6 miliardi). La variazione è indicata con riferimento al dato assestato 2009, in cui il Fondo è ridotto a 3,6 miliardi a seguito delle variazioni di bilancio apportate per ripartizioni ai sensi di delibere CIPE o per copertura di oneri posti da provvedimenti legislativi.

 

La tavola che segue illustra le spese finali del bilancio dello Stato, ripartite per categorie, secondo la classificazione economica, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, evidenziando il raffronto tra il dato assestato 2009 e il dato a legislazione vigente per il 2010 (A.S. 1791).

 

Spese finali del bilancio dello stato
(competenza - valori in milioni di euro – al netto delle regolazioni debitorie)

CATEGORIE

BIL. 2009

ASS. 2009

BLV 2010

Var.

Redditi da lavoro dipendente

91.355

91.646

91.056

-590

Consumi intermedi

7.516

9.143

7.957

-1.186

Imposte pagate sulla produzione

4.875

4.862

4.817

-45

Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche

213.307

215.579

220.234

4.655

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

3.801

6.874

3.799

-3.075

Trasferimenti correnti a imprese

3.359

4.129

4.279

150

Trasferimenti all'estero

1.493

1.601

1.508

-93

Risorse proprie CEE

17.000

17.000

17.200

200

Interessi passivi e redditi da capitale

81.320

78.173

79.347

1.174

Poste correttive e compensative

17.078

17.303

17.335

32

Ammortamenti

890

1.054

900

-154

Altre uscite correnti

7.596

8.138

6.147

-1.991

Totale Spese Correnti

449.590

455.502

454.579

-923

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

4.866

5.144

5.056

-88

Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche

20.495

20.930

16.711

-4.219

Contributi agli investimenti ad imprese

10.564

11.577

9.039

-2.537

Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali private

94

97

46

-51

Contributi agli investimenti a estero

205

220

554

334

Altri trasferimenti in conto capitale

10.315

13.278

11.740

-1.538

Acquisizioni di attività finanziarie

350

400

150

-250

Totale spese Conto Capitale

46.889

51.645

43.297

-8.348

Totale Spese Finali

496.478

507.148

497.878

-9.270

 


Analisi delle entrate

Per quanto riguarda le entrate finali viene prevista nel 2010 una riduzione complessiva di 729 milioni rispetto al dato assestato 2009, determinata da un incremento dello 0,9% delle entrate tributarie (+3.546 milioni) a fronte di una riduzione di quelle extratributarie e delle entrate da alienazione e ammortamento beni patrimoniali, per oltre 4.000 milioni di euro.

In particolare, le entrate extratributarie (Titolo II)registrano complessivamente, nelle previsioni 2010, una diminuzione del 12,3%, pari a 3.912 milioni di euro.

Ponendo a raffronto le previsioni 2010 con i dati indicati nella legge di bilancio di previsione 2009, a seguito del minor gettito dovuto alla crisi economica, le entrate finali diminuiscono di circa 27 miliardi di euro.

In particolare, tra le entrate tributarie il gettito IRE risulta ridotto di 6,5 miliardi, quello IRES di oltre 4 miliardi e il gettito dell’IVA di oltre 12 miliardi.

 

Entrate tributarie

(al netto dei rimborsi IVA, regolazioni contabili e acconto concessionari - milioni di euro)

 

Bil. 2009
(a)

Ass. 2009 (b)

BLV 2010 (c)

Var.
(b-c)

Var.
%

I – Imposte sul patrimonio e sul reddito

256.595

242.191

245.218

3.027

1,2

II - Tasse e imposte sugli affari

127.389

113.343

113.144

-199

-0,2

III - Imposte sulla produzione, consumi e dogane

27.906

25.660

26.017

357

1,4

IV – Monopoli

10.335

10.507

10.507

0

0

V - Lotto, lotterie ed altre attività di giuoco

11.148

12.294

12.654

360

2,9

Totale Entrate Tributarie

433.373

403.994

407.540

3.546

0,9

 


1.5 Analisi delle spese finali per Missioni

Come già ricordato, il disegno di legge di bilancio per il 2010conferma la struttura contabile introdotta a partire dalla legge di bilancio per il 2008.

In tale quadro, al fine di rendere diretto il legame tra “risorse stanziate e azioni perseguite”, viene mantenuta l’articolazionedegli stati di previsione della spesa secondo le 34 Missioni, le quali rappresentano le funzioni principali della spesa pubblica e ne delineano gli obiettivi strategici.

 

Modificazioni sono invece intervenute in ordine al quadro funzionale relativo ai Programmi, che è stato rivisitato, in ossequio a quanto previsto dalla Circolare n. 21 del 5 giugno 2009, che – nel fornire i criteri per la redazione delle previsioni di bilancio per l’anno 2010 e per il triennio 2010-2012 - ha evidenziato l’opportunità di proseguire, anche con riferimento alle proposte di previsione per il 2010, l’attività iniziata nel 2009, di perfezionamento e affinamento della classificazione, al fine di migliorarne la leggibilità e la significatività.

La suddetta Circolare ha indicato alle singole Amministrazioni una serie di principi, analoghi a quelli forniti lo scorso anno, per la formazione delle previsioni di bilancio, volti a:

-        garantire, di norma, la specificità dei programmi per ciascun Ministero e dunque la riduzione dei casi di condivisione dei medesimi tra più ministeri, fermi restando i due Programmi trasversali nei quali sono allocate le spese relative ai Gabinetti dei Ministri(Programma: Indirizzo politico) e quelle relative al funzionamento dell’Amministrazione (Programma: Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza);

-        assicurare che la denominazione dei programmi risulti il più possibile espressiva del loro contenuto;

-        assicurare, per quanto possibile, che a ciascun centro di responsabilità amministrativa sia collegato un solo programma, tenendo conto della necessità di associare la responsabilità della gestione delle risorse e del risultato ad un unico soggetto;

-        favorire la razionalizzazione dei programmi sia in termini di competenza finanziaria, con l’accorpamento di quelli meno significativi, che di attività svolte. Di regola, ad ogni programma devono essere associate le risorse umane necessarie per lo svolgimento delle attività sottostanti;

-        favorire l’associazione delle spese connesse alle strutture periferiche delle Amministrazioni ai Programmi effettivamente svolti, in luogo della loro attribuzione al Programma “Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza”.

 

A seguito della revisione operata dai diversi dicasteri, nel disegno di legge di bilancioper il 2010, le Missioni sono state articolate in 162 programmi, rispetto ai 163 presenti nel disegno di legge di bilancio 2009, poi divenuti 164 nel testo di legge (legge n. 204/2008).

La Relazione illustrativa al disegno di legge osserva che gli interventi di modifica hanno interessato, in primo luogo, il Ministero per i beni e le attività culturali, il quale è stato ristrutturato in applicazione del D.P.R. 2 luglio 2009, n. 91, e, in misura minore, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, e il Ministero della Difesa.

Per quanto concerne il Ministero per i beni e le attività culturali, oggetto di revisione sono stati, in particolare, i programmi relativi alla missione 21 “Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici”, la quale è interamente iscritta nello stato di previsione del suddetto Ministero.

Con riferimento al Ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca, oggetto di revisione sono stati i programmi sottostanti la missione 22 “Istruzione scolastica”. Tale missione è trasversale al suddetto Ministero e al Ministero dell’economia[8], ma i programmi oggetto di ristrutturazione sono stati quelli di competenza del Ministero dell’istruzione.

Oggetto di revisione sono stati anche i programmi relativi alla missione 5 “Difesa e sicurezza del territorio”, interamente iscritta presso il Ministero della Difesa.

Infine, la revisione ha riguardato anche i programmi interni alla Missione 14 “infrastrutture pubbliche e logistica”, trasversale al Ministero dell’economia e al Ministero delle infrastrutture e trasporti, ma oggetto di revisione sono i programmi iscritti presso quest’ultimo Ministero.

Si osserva che la revisione ha riguardato anche i programmi interni alla missione 15, Comunicazioni, trasversale al Ministero dell’economia e finanze e al Ministero dello sviluppo economico.

 

Con riferimento al raccordo con la classificazione funzionale della spesa COFOG (classification of functions of government), ossia la classificazione delle funzioni di governo previste dal SEC 95 ed elaborata in sede OCSE, la Relazione illustrativa rileva che “in occasione delle modifiche intervenute sui programmi e/o sulle strutture organizzative, sono state riviste le attribuzioni dei singoli capitoli alle classi COFOG di pertinenza”.

E’ stato pertanto oggetto di revisione anche il quadro riassuntivo per COFOG e per categorie/divisioni (il quali trovano esposizione in un apposito allegato per ciascuno stato di previsione della spesa).

 

Come evidenziato dalla Relazione illustrativa, la classificazione del bilancio per Missioni e Programmi si muove nel solco dei principi generali vigenti di contabilità pubblica, definiti con la legge n. 94 del 1997[9]. Dunque, l’unità di voto parlamentare rimane l’unità previsionale di base, la quale è sottostante al programma e raggruppa entrate e spese di una stessa natura. Ai fini gestionali, al di sotto delle unità previsionali di base si trovano i capitoli, i quali possono essere gestiti da uno o più centri di responsabilità amministrativa (corrispondenti all’unità organizzativa di livello dirigenziale cui sono affidate le risorse finanziarie).

Si osserva al riguardo che è all’esame in terza lettura presso il Senato un articolato progetto di riforma della disciplina di contabilità nazionale, disegno di legge A.S. 1397-B “Legge di contabilità e finanza pubblica”, il quale, per ciò che attiene al bilancio dello Stato, da un lato mette a regime le innovazioni apportate al bilancio nel corso degli ultimi due esercizi finanziari, confermando l’articolazione delle voci di spesa in missioni e programmi, dall’altro introduce novità rilevanti per ciò che attiene all’oggetto della decisione parlamentare, prevedendo che l’unità di voto non sia più l’u.p.b, bensì il programma. Per l’entrata, l’unità di voto è rappresentata dalla tipologia di cespite.

Il disegno di legge, ai fini del completamento della riforma della struttura del bilancio dello Stato, reca poi una apposita delega Governo, da esercitarsi entro due anni dalla data di entrata in vigore della riforma, finalizzata, tra l’altro, alla revisione delle missioni e dei programmi, alla previsione che le autorizzazioni legislative di spesa debbano essere formulate in termini di finanziamento di specifici programmi di spesa, nonché all’affidamento di questi ultimi ad un unico centro di responsabilità amministrativa.

 

Per quanto concerne gli aspetti quantitativi, il disegno di legge di bilancio consente di identificare lo stock delle risorse disponibili a legislazione vigente per ciascuna della 34 grandi finalità istituzionali perseguite con la spesa pubblica.

La tabella che segue mostra l’ammontare complessivo e in quota percentuale delle risorse disponibili per ciascuna delle 34 Missioni iscritte nel bilancio a legislazione vigente per il 2010[10](A.S. 1791), come risultanti dalla prima nota di variazioni (A.C. 2937-bis), poste a raffronto con le previsioni iniziali e assestate del bilancio 2009, nonché con i dati di consuntivo per il 2008.

I dati sono al lordo delle regolazioni contabili e debitorie.


(milioni di euro)

Missioni

Rend.
2008

Bilancio 2009

Assestato
2009

BLV
2010

I nota di variazioni

% su totale

1 - Organi costituzionali

3.513

3.058

3.181

3.161

3.161

0,6

2 – Amm.ne generale territorio

532

424

424

465

465

0,1

3 - Relazioni autonomie territoriali

122.217

111.056

113.263

114.990

116.324

21,7

4 - L'Italia in Europa e nel mondo

27.137

26.297

26.411

25.235

25.312

4,7

5 - Difesa e sicurezza del territorio

22.661

19.244

21.271

18.575

18.575

3,5

6 - Giustizia

7.345

7.308

7.600

7.272

7.272

1,4

7 - Ordine pubblico e sicurezza

9.990

10.639

10.861

10.429

10.429

1,9

8 - Soccorso civile

4.544

3.505

3.717

4.140

4.150

0,8

9 - Agricoltura e pesca

1.551

1.004

1.070

885

895

0,2

10 - Energia e fonti energetiche

62

48

48

8

8

0,0

11 - Competitività e sviluppo imprese

4.977

4.690

4.822

4.675

4.763

0,9

12 - Regolazione dei mercati

378

31

53

30

30

0,0

13 - Diritto alla mobilità

12.218

10.017

11.394

7.390

7.395

1,4

14 - Infrastrutture pubbliche e logistica

3.370

3.640

3.722

4.850

4.850

0,9

15 - Comunicazioni

1.317

1.030

1.034

1.252

1.252

0,2

16 - Commercio internazionale

258

204

210

188

188

0,0

17 - Ricerca ed innovazione

4.120

3.613

3.721

3.481

3.496

0,7

18 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio

2.179

1.443

1.393

897

897

0,2

19 - Casa e assetto urbanistico

1.281

890

1.024

710

622

0,1

20 - Tutela della salute

1.050

841

860

780

780

0,1

21 - Tutela beni culturali

1.739

1.394

1.408

1.358

1.358

0,3

22 - Istruzione scolastica

46.943

44.016

44.264

44.178

44.184

8,2

23 - Istruzione universitaria

8.614

8.553

8.555

7.902

7.909

1,5

24 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

23.090

25.373

26.319

25.154

25.154

4,7

25 - Politiche previdenziali

67.411

73.996

74.173

76.871

76.991

14,3

26 - Politiche per il lavoro

3.567

2.934

3.168

2.729

2.729

0,5

27 - Immigrazione

1.480

1.416

1.400

1.575

1.580

0,3

28 - Sviluppo e riequilibrio territoriale (*)

2.439

6.103

3.758

6.064

7.059

1,3

29 - Politiche finanziarie e di bilancio

62.482

66.254

71.225

63.539

63.339

11,8

30 - Giovani e sport

1.069

828

801

789

792

0,1

31 - Turismo

104

76

76

76

76

0,0

32 - Servizi generali amministrazioni

1.279

2.324

2.426

1.767

1.770

0,3

33 - Fondi da ripartire

3.331

13.750

16.627

13.219

13.341

2,5

34 - Debito pubblico (**)

79.446

81.349

77.654

79.568

79.570

14,8

Totale Spese Finali

535.737

537.348

547.933

534.202

536.716

100,0

(*)    Al netto di 36 milioni di euro relativi a rimborsi del debito statale.

(**)  La Missione “Debito pubblico” rappresenta il valore cumulato del debito lordo consolidato dello Stato. Il dato indicato nella tabella si riferisce invece alla spesa per interessi, ossia alla Missione al netto dei rimborsi del debito statale.

Analizzando la quota delle risorse disponibili per il 2010 per ognuna delle 34 Missioni rispetto al totale del bilancio dello Stato, emerge come le percentuali maggiori delle risorse siano destinate alle seguenti finalità:

§      relazioni finanziarie con le autonomie locali (Missione 3 “Relazioni autonomie territoriali”), che rappresenta circa il 21,7% della spesa finale dello Stato;

§      interessi per il servizio del debito (Missione 34 “Debito pubblico”), cui sono destinati il 14,8% delle risorse;

§      trasferimenti agli enti previdenziali per la previdenza obbligatoria e complementare (Missione 25 “Politiche previdenziali”), che rappresentano il 14,3% delle risorse;

§      politiche finanziarie e di bilancio (Missione 29), che assorbono il 11,8% della spesa;

§      istruzione scolastica (Missione 22), cui è destinato l’8,2 della spesa.

Inoltre, alle relazioni internazionali e alla cooperazione (Missione 4 “L’Italia in Europa e nel mondo”) è destinato il 4,7%, analogamente ai diritti sociali, politiche sociali e alle politiche per la famiglia (Missione 24).

 

 

Bilancio a legislazione vigente 2010, integrato dalla I Nota di variazioni
Incidenza % degli stanziamenti per Missione

 

 

*         Nella voce “Altro” sono raggruppate le Missioni (21 su un totale di 34) che presentano un’incidenza percentuale rispetto al totale dello stati di previsioni della spesa inferiore all’1,4%. In particolare, si tratta – come per l’anno 2009 - delle Missioni 1, 2, 8-12, 14-21, 26-28, 30-32.

 

Le rimodulazioni effettuate tra i programmi delle missioni di spesa

Si ricorda che sulla base dell’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112/2008, come modificato dall’articolo 23, comma 21-quater del D.L. n. 78/2009, alla legge annuale di bilancio è consentito, in via sperimentale anche per l’anno 2010, di rimodulare tra i programmi le dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa, compresi gli stanziamenti di spesa predeterminati per legge, nel rispetto dell’invarianza degli effetti sui saldi di finanza pubblica e dell’obiettivo di pervenire ad un consolidamento per missioni e programmi di ciascuno stato di previsione.

Sono escluse dalla rimodulazione soltanto le spese obbligatorie e quelle in annualità e a pagamento differito.

Le autorizzazioni legislative ed i relativi importi da utilizzare per ogni programma ai fini della rimodulazione sono esposti in un apposito Allegato a ciascuno stato di previsione della spesa.

 

Nelle tabelle seguenti sono riportati, raggruppati per missione, i programmi di spesa che sono stati oggetto di rimodulazione da parte delle Amministrazioni, relativamente al solo fattore legislativo.

Si ricorda, comunque, che nell’Allegato 2 sono esposti anche programmi di spesa, con le relative autorizzazioni legislative, che non presentano alcuna rimodulazione da parte delle Amministrazioni.

 

Missione 4 - L'Italia in Europa e nel mondo

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

AFFARI ESTERI

Prog. 2

L. 49/1987, art. 37, co. 1 - cooperazione con i paesi in via di sviluppo

Vari

326.962.000

-2.005.979

210.940.000

-2.007.977

210.940.000

-2.007.977

Prog. 6

L. 794/1966
Ratifica convenzione costituzione Istituto italo latino americano

4131

2.383.000

-11.899

2.375.000

-19.841

2.375.000

-19.841

Prog. 6

L. 140/1980, art. 2, co. 1
Contributo al fondo europeo per la gioventù

4052

272.000

0

270.000

-3.000

270.000

-3.000

Prog. 8

D.P.R. 200/1967
Disposizioni sulle funzioni e sui poteri consolari

31053121

11.316.114

+604.114

11.712.000

+1.000.000

11.712.000

+1.000.000

Prog. 8

L. 286/2003, art. 3
Spese funzionamento COMITES

3103

2.400.000

+405.425

1.986.016

0

1.986.016

0

Prog. 8

L. 286/2003, art. 6, co. 4
Norme relative alla disciplina dei COMITES – Comitato dei residenti

3106

160.000

-9.539

168.811

0

168.811

0

 

Totale

 

 

-1.017.878

 

-1.030.818

 

-1.030.818

 

 

 

Missione 5 – Difesa e sicurezza del territorio

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

DIFESA

Prog. 5

L. 267/2002, art. 1, co. 3
Contributo dello stato in favore dell’Iho

1345

77.000

+30.282

66.000

+30.397

66.000

+30.397

Prog. 6

LF. 244/2007, art. 2, co. 78
Indennizzi personale militare impegnato in missioni e altre aeree a rischio

1331

10.000.000

+2.427.440

0

0

0

0

 

Totale

 

 

+2.457.722

 

+30.397

 

+30.397

 

Missione 8 – Soccorso civile

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

INTERNO

Prog. 3

L. 246/2000, art. 10, co. 4
Potenziamento vigili del fuoco

2053

100.793

-40.000

107.734

0

108.493

0

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

Prog. 1

DL 223/2006, art. 18/bis
Disposizioni contrasto incendi boschivi

3081

7.272.560

-300.000

5.562.522

-232.000

5.562.522

-232.000

 

Totale

 

 

-340.000

 

-232.000

 

-232.000

 

Missione 9 - Agricoltura e pesca

 

 

 

 

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

Prog. 2

DLG n. 226/2001, art. 10, co. 1/bis
Orientamento e modernizzazione del settore della pesca e dell’acquacoltura

1482

1.717.103

-120.000

1.405.751

0

1405.751

0

Prog. 6

DLG 228/2001, art. 3
Orientamento e modernizzazione del settore agricolo

2143

1.025.929

-1.500.000

1.932.840

0

1.932.840

0

Prog. 6

DL 202/2005, art. 5, Co. 3/ter
 Misure urgenti per la prevenzione dell’influenza aviaria

2275

400.000

-2.500.000

2.900.000

0

2.900.000

0

Prog. 6

DL 2/2006, art. 4 co. 4/ter
Consorzio anagrafe animale

2287

457.257

-300.000

579.452

0

579.452

0

 

Totale

 

 

-4.420.000

 

0

 

0

 


 

Missione 12 - Regolazione dei mercati

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

SVILUPPO ECONOMICO

Prog. 4

L. 229/2003, art. 16, co. 1
Istituzione registro informatico adempimenti amministrativi imprese

2261

84.185

-70.000

117.982

0

117.982

0

 

Missione 13 - Diritto alla mobilità

 

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Prog. 1

LF 296/2006, art. 1, co. 921, punto B
Piano generale della mobilità

1096

500.000

-1.771.769

500.000

-1.238.357

600.262

-1.138.095

 

Missione 16 - Commercio internazionale

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

SVILUPPO ECONOMICO

Prog. 5

L. 549/1995, art. 1, co. 43
Contributi ad enti, istituti, associazioni fondazioni ed altri organismi

2501

24.854.989

-55.000

18.955.470

0

18.955.470

0

Prog. 5

L. 68/1997, art. 8, co. 1, punto B
Attività promozionale delle esportazioni italiane

2531

54.912.157

-105.000

41.684.037

0

41.684.037

0

 

Totale

 

 

-160.000

 

0

 

0

 

Missione 17 – Ricerca ed innovazione

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Prog. 6

L. 267/2002, art. 1, co. 2
Contributi dello stato in favore dell’INSEAN

1801

6.807.599

+48.358

6.607.129

+48.358

6.607.129

+48.358

 


 


Missione 18 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

Prog. 3

L. 344/1997, art. 1, co. Progettazione interventi ambientali e promozione di figure professionali

2717
8432
8461

3.451.586

+512.471

2.249.591

0

2.249.591

0

Prog. 3

L. 36/2001, art. 4, co. 1
Prevenzione e monitoraggio sull’inquinamento elettromagnetico

2717

0

-341.648

262.206

0

262.206

0

Prog. 3

L. 36/2001, art. 6, co. 7
Comitato interministeriale pre­venzione inquinamento elettromagnetico

2717

0

-170.823

131.102

0

131.102

0

Prog. 3

L. 179/2002, art. 3, co. 2
Provvidenze per il controllo delle emissioni inquinanti

8406

1.078.921

-400.000

1.131.671

0

1.131.671

0

Prog. 3

DL 10/2007, Art. 5/bis comma 1
Applicazione regolamento CE n. 1907/2006 concernente registrazione, autorizzazione sostanze chimiche

2717
2793

1.112.110

-79.000

912.404

0

912.404

0

Prog. 3

LF n. 244/2007, art.2 co. 322
Ricerca studi interazione per fattori ambientali

8441

778.628

+400.000

0

0

0

0

Prog. 5

L. 120/2002, art. 3
Convenzione sui cambiamenti climatici

2211

47.743.411

-3.750.000

39.402.753

0

39.402.753

0

Prog. 7

L. 344/1997, art. 4, co. 11
Interventi per la conservazione della natura

7216
7217
7311

8.010.017

+4.764.006

2.483.847

0

2.483.847

0

Prog. 7

L. 426/1998, art. 2, co. 1
Interventi di demolizione

7216

0

-977.725

748.155

0

748.155

0

Prog. 7

LF 244/2007, art. 2, co. 325
Attività di vigilanza in ambiente marino

7351

0

-3.786.281

2.897.262

0

0

0

Prog. 9

L. 36/1994, art. 22, co. 6
Costituzione del comitato servizi idrici

1731

545.000

-69.120

522.412

0

522.412

0

Prog. 9

L. 308/2004, art.1 co.42
Istituzione segreteria tecnica migliori tecnologie e pratiche ambientali

1731

580.000

-48.291

522.412

0

522.412

0

Prog. 9

LF 244/2007, art. 2, co. 334
Potabilizzazione acque di rubinetto

1862

3.400.000

-386.281

0

0

0

0

 

Totale

 

 

-4.332.692

 

0

 

0

 

Missione 20 - Tutela della salute

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI

Prog. 1

L. 12/2003
Accordo Governo italiano e OMS

4133

334.659

+100.000

179.561

0

0

0

 

Missione 21 - Tutela beni culturali

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

BENI E ATTIVITA’ CULTURALI

Prog. 10

L. 190/1975, art. 3
Spese funzionamento biblioteca “Vittorio Emanuele II” di Roma

3610

1.840.000

+249.577

1.482.000

+271.444

1.482.000

+271.444

Prog. 10

DPR 805/1975, art. 22
Assegnazione per il funzionamento degli istituti centrali

3611

2.261.000

+1.499.586

1.728.000

+1.148.435

1.728.000

+1.148.435

 

Totale

 

 

1.749.163

 

1.419.879

 

1.419.879

 

Missione 26 - Politiche per il lavoro

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI

Prog. 1

L. 125/1991, art. 5
Azioni per la realizzazione nel lavoro della parità uomo donna

5061

145.735

-25.000

130.646

0

130.646

0

Prog. 1

L. 244/2007, art. 2, co. 533
Sicurezza luoghi di lavoro

7984

36.362.803

-1.500.000

27.472.613

-1.500.000

27.472.613

-1.500.000

Prog. 6

L. 54/1982, art. 12
Finanziamento attività di formazione professionale

76827682

1.810.283

-2.271.769

1.346.122

-1.738.357

1.346.122

-1.738.357

Prog. 6

L. 296/2006, art. 1, co. 1163
Finanziamento attività formazione professionale

7682

2.271.769

+2.271.769

1.738.357

+1.738.357

1.738.357

+1.738.357

 

Totale

 

 

-1.525.000

 

-1.500.000

 

-1.500.000

 

Missione 29 - Politiche finanziarie e di bilancio

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

ECONOMIA E FINANZE

Prog. 1

L. 358/1991, art. 9, co. 4
Acquisto e costruzioni di sedi per gli uffici finanziari

7751

48.143

 +5.777

60.584

+7.270

104.553

+12.546

 

Missione 32 – Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

ECONOMIA E FINANZE

Prog. 3

L. 358/1991, art. 9, co. 4
Acquisto e costruzione di sedi per gli uffici finanziari

7753

0

-5.777

0

-7.270

0

-12.546

 

 

Missione 33 – Fondi da ripartire

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI

Prog. 1

L. 388/2000, art. 116, co. 7
Istituzione commissioni camere di commercio

3976

0

-138.264

0

-105.799

0

-105.799

Prog. 1

L. 266/2005, art. 1, co. 222, punto B
Fondo da ripartire per gli uffici periferici Ministero lavoro

1161

11.042.751

+138.264

8.218.130

+155.799

8.218.130

+155.799

ISTRUZIONE, UNIVERSITA’ E RICERCA

Prog. 1

L. 296/2006, art. 1, co. 634
Interventi a favore dell’istruzione

1287

97.323.005

-6.703.220

68.240.707

-11.703.220

68.240.707

-11.703.220

DIFESA

Prog. 1

L.F 244/2007, art. 1, co. 181
Fondo per il pagamento dell’accisa su prodotti energetici impiegati dalla FF.AA

1186

79.466.165

+215.534

60.642.576

0

60.642.576

0

Prog. 1

LF 244/2007, art. 2, co. 615
Riassegnazione entrate

1187

42.963.590

+116.529

42.663.189

0

42.663.189

0

 

Totale

 

 

-6.371.157

 

-11.653.220

 

-11.653.220

 


2. Emendamenti al disegno di legge di bilancio
approvati dal Senato

Di seguito si riportano le variazioni risultanti dagli emendamenti al disegno di legge di bilancio 2010, approvati presso il Senato, e in Aula.

La gran parte delle variazioni sono state apportate in sede referente, dalla 5a Commissione, mentre l’Assemblea ha apportato una sola variazione[11].

 

Tab. 2 - Economia e finanze

Emendamento

UPB

Missione/Programma /Denominazione UPB

Competenza

2.Tab. 2.30-5

3.2.6

L’Italia in Europa e nel mondo (4) - Politica economica e finanziaria in ambito internazionale – Investimenti

L’incremento è relativo al finanziamento degli oneri derivanti dalla partecipazione dell’Italia al capitale della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (cap. 7178).

+1.673.865

 

21.2.3

Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei Ministri (1) – Organi a rilevanza costituzionale – Oneri comuni di parte corrente

L’incremento è destinato al Fondo per il funzionamento del Consiglio di giustizia amministrativa della regione siciliana (cap. 2182)

+153.152

 

25.2.3

Fondi da ripartire (33) – Fondi di riserva e speciali – Oneri comuni di parte corrente.

Riduzione del Fondo di riserva per le spese impreviste (cap. 3001).

- 3.267.017

2.Tab. 2.120-5

24.1.1

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32) – Servizi generali, formativi, assistenza legale ed approvvigionamenti per le amministrazioni pubbliche – Funzionamento.

La riduzione opera sulle spese per acquisto di beni e servizi (cap. 1255).

- 2.000.000

2.Tab. 2.147-5

24.3.1

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32) – Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza – Funzionamento.

La riduzione concerne le spese per acquisto di beni e servizi (cap. 1248).

- 4.000.000

2.Tab. 2.158-5

25.2.3

 Fondi da ripartire (33) – Fondi di riserva e speciali – Oneri comuni di parte corrente.

Riduzione del Fondo di riserva per le spese impreviste (cap. 3001).

- 4.000.000

 

Tab. 3 – Sviluppo economico

Emendamento

UPB

Missione/Programma /Denominazione UPB

Competenza

2.Tab. 2.30-5

9.2.1

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32) – Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza – Funzionamento

Finanziamento del funzionamento del “Monitoring trustee” istituito in attuazione della decisione della Commissione europea del 12 novembre 2008 (cap. 1221)

+1.440.000

 

2.1.6

Sviluppo e riequilibrio territoriale (28) – Politiche per lo sviluppo economico ed il miglioramento istituzionale delle aree sottoutilizzate.

La riduzione è a valere sul Fondo per le aree sottoutilizzate (cap. 8425).

- 5.000.000

 

Tab. 5 – Ministero della giustizia

Emendamento

UPB

Missione/Programma /Denominazione UPB

Competenza

5.Tab.5.1

1.2.1

Giustizia (6) – Giustizia civile e penale – Funzionamento

La riduzione opera sulle competenze accessorie al personale (cap. 1404).

- 622.000

 

2.1.1

Giustizia (6) – Indirizzo politico – Funzionamento

L’incremento è diretto alle competenze fisse ed accessorie agli addetti al gabinetto ed alle segreterie particolari (1003).

+ 622.000

 

Tab. 6 – Ministero degli affari esteri

Emendamento

UPB

Missione/Programma /Denominazione UPB

Competenza

6.Tab. 6.1-5

1.2.2

L’Italia in Europa e nel mondo (4) - Cooperazione allo sviluppo e gestione delle sfide globali – Interventi

L’incremento riguarda il Fondo per lo sminamento umanitario (cap. 2210)

+1.000.000

 

1.4.1

L’Italia in Europa e nel mondo (4) - Cooperazione politica, promozione della pace e sicurezza internazionale – Funzionamento

La riduzione opera, per 500.000 euro a valere sulle risorse finalizzate alla retribuzione al personale a contratto nelle rappresentanze diplomatiche, uffici consolari e istituti di cultura (cap. 1501), e per 500.000 euro sulle competenze accessorie al personale (cap. 1503).

- 1.000.000

 


 

Tab. 7 – Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca

Emendamento

UPB

Missione/Programma /Denominazione UPB

Competenza

2.Tab. 2.120-5

1.3.6

Istruzione scolastica (22) – Istruzione primaria –Investimenti

L’incremento è diretto ad investimenti vari.

 +2.000.000

2.Tab. 2.147-5

2.1.2

Istruzione universitaria (23) – Diritto allo studio nell’istruzione universitaria – Interventi

L’incremento opera sul contributo a favore dei collegi universitari legalmente riconosciuti e per il finanziamento delle funzioni delegate alla regione Sardegna in materia di diritto allo studio (cap. 1696).

+4.000.000

2.Tab. 2.158-5

1.9.2

Istruzione scolastica (22) – istituzioni scolastiche non statali – Interventi

L’incremento è diretto ad interventi vari. In particolare, 958.292 euro vengono iscritti nell’ambito del CDR Ufficio scolastico regionale per la Lombardia, destinati alle spese per la realizzazione del sistema pre-scolastico integrato e mantenimento scuole per l’infanzia (cap. 2183).

+ 4.000.000

 

Tab. 10 – Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti

Emendamento

UPB

Missione/programma /Denominazione UPB

Competenza

2.Tab. 2.30-5

2.7.6

Diritto alla mobilità (13) – Sviluppo della mobilità locale – Investimenti

L’incremento è destinato alla realizzazione delle infrastrutture per la mobilità al servizio delle fiere di Bari, Verona, Foggia e Padova.

+5.000.000

 

Infine, sono stati approvati in Commissione due emendamenti che hanno apportato modifiche all’articolato del disegno di legge di bilancio, ed in particolare agli articoli che approvano lo stato di previsione del Ministero dell’economia e finanze, del Ministero dell’Istruzione, dell’università e ricerca e del Ministero dell’Interno.


3. L’evoluzione della spesa nel bilancio dello Stato:
Tavole allegate

 

 

 

 

Tavola I       Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola II      Le spese complessive per funzioni-obiettivo e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

 

Le variazioni in termini assoluti, a seguito della I Nota di variazioni e in percentuale sono riferite al dato assestato 2009.

 

Tutti i dati delle spese sono al lordo dei rimborsi IVA e delle regolazioni debitorie.

 

I dati del disegno di legge di assestamento 2009 sono riferiti al testo presentato al Senato (A.S. 1646).

 


Tavola I – Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

MINISTERI

Ass. 2009

%

BLV
2010

%

I Nota
Bil 2010

%

Diff. VA

Diff. %

Economia e finanze

329.989

60,2

318.622

59,6

319.844

59,6

-10.145

-3,1

Sviluppo economico

7.730

1,4

9.558

1,8

10.555

2,0

2.825

36,5

Lavoro e politiche sociali

81.949

15,0

82.920

15,5

83.044

15,5

1.095

1,3

Giustizia

7.757

1,4

7.408

1,4

7.408

1,4

-349

-4,5

Affari esteri

2.164

0,4

2.074

0,4

2.074

0,4

-90

-4,2

Istruzione

55.661

10,2

55.252

10,3

55.280

10,3

-381

-0,7

Interno

29.035

5,3

27.205

5,1

27.330

5,1

-1.705

-5,9

Ambiente e tutela del mare

1.284

0,2

738

0,1

738

0,1

-546

-42,5

Infrastrutture

7.648

1,4

6.985

1,3

6.990

1,3

-658

-8,6

Difesa

21.447

3,9

20.363

3,8

20.364

3,8

-1.083

-5,0

Politiche agricole

1.546

0,3

1.377

0,3

1.386

0,3

-160

-10,3

Beni e attività culturali

1.731

0,3

1.702

0,3

1.702

0,3

-29

-1,7

TOTALE SPESE FINALI

547.941

100

534.204

100,0

536.715

100,0

-11.226

-2,0

Tavola II – Le spese complessive per funzioni-obiettivo ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

FUNZIONI-OBIETTIVO

Ass. 2009

%

BLV
2010

%

I Nota
Bil 2010

%

Diff.
I Nota/Ass

Diff. %

1Servizi generali delle pubbliche amministrazioni

494.952

64,8

534.306

67,4

535.357

67,3

40.405

8,2

2 Difesa

22.147

2,9

20.791

2,6

20.791

2,6

-1.356

-6,1

3 Ordine pubblico e sicurezza

20.351

2,7

19.690

2,5

19.690

2,5

-661

-3,2

4 Affari economici

49.049

6,4

42.923

5,4

43.175

5,4

-5.874

-12,0

5 Protezione dell'ambiente

1.654

0,2

1.100

0,1

1.100

0,1

-554

-33,5

6Abitazioni e assetto territoriale

1.120

0,1

754

0,1

754

0,1

-366

-32,7

7 Sanità

9.506

1,2

10.733

1,4

11.791

1,5

2.285

24,0

8Attività ricreative, culturali e di culto

5.524

0,7

5.711

0,7

5.714

0,7

190

3,4

9 Istruzione

53.190

7,0

52.956

6,7

52.969

6,7

-221

-0,4

10 Protezione sociale

105.732

13,9

103.828

13,1

103.963

13,1

-1.769

-1,7

TOTALE SPESE COMPLESSIVE

763.226

100,0

792.792

100,0

795.304

100,0

32.078

4,2

 


Parte III
Bilancio di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali per l’anno 2010 (A.C. 2937)

 


Bilancio di previsione del Ministero del lavoro,
della salute e delle politiche sociali

Premessa

Nelle pagine seguenti sono illustrati i principali dati, per i settori di interesse della XI Commissione, del bilancio a legislazione vigente 2010 e pluriennale per il triennio 2010-2012, relativi agli stati di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e di quelli del Ministero dell’economia e delle finanze (per le voci di interesse).

La classificazione delle risorse pubbliche si articola su due principali livelli di aggregazione: Missioni e Programmi, questi ultimi frazionati in Macroaggregati o “unità di voto” (corrispondenti, per la spesa corrente, alle seguenti voci: Funzionamento, Interventi, Trattamenti di quiescenza, integrativi e sostitutivi, Oneri del debito pubblico e Oneri comuni; per la spesa in conto capitale: Investimenti, Altre spese in c/capitale e oneri comuni; per il Rimborso di prestiti: rimborso del debito pubblico), i quali evidenziano le risorse attribuite e gestite dai Centri di responsabilità. L’analisi si esplica sulle componenti del quadro contabile generale delle previsioni 2010 e quindi sugli aspetti specificatamente relativi alla competenza e ai residui di cassa.


Organizzazione del Ministero e priorità politiche per il 2010

Con il D.L. 16 maggio 2008, n. 85[12], è stato istituito il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, che ha riunito in un’unica struttura ministeriale i dicasteri precedentemente istituiti con il D.L. 18 maggio 2006, n. 181[13] del Ministero del lavoro e della previdenza sociale e del Ministero della solidarietà sociale nonché il Ministero della salute. Peraltro, nel D.L. 181/2006 (c.d. di “spacchettamento”), erano stati istituiti anche due Ministeri senza portafoglio, aventi compiti di indirizzo in materia di politiche giovanili e in materia di politiche per la famiglia, ora confluiti nel dicastero istituito con il D.L. 85/2008.

Secondo quanto riportato nella Nota preliminare, il Ministero è tuttora privo di un regolamento di riorganizzazione che ne unifichi l’identità e gli assetti, sebbene tale regolamento sia stato presentato in Consiglio dei Ministri nel dicembre 2008. In relazione a ciò, continuano ad esplicare i loro effetti i precedenti regolamenti di organizzazione dei Ministeri “unificati”.

Tutto ciò ha comportato e comporta la vigenza contestuale, prosegue la Nota, di due modelli organizzativi: quella articolati in dipartimenti e quella strutturata in direzioni generali con il coordinamento del Segretario generale. Stante tale situazione, la Nota espone e rappresenta un quadro degli assetti strutturali e programmatici che ricalca il modello organizzativo dipartimentale previsto nel richiamato decreto di riorganizzazione non ancora emanato.

Il carattere transitorio di tale fase di pianificazione va poi considerata alla luce del fatto che l’11 novembre 2009 è stato definitivamente approvato, ed attualmente è in attesa di pubblicazione sulla G.U., l’A.C. 2766 (recante “Istituzione del Ministero della salute e incremento del numero complessivo dei Sottosegretari di Stato”), che prevede lo “spacchettamento” del Dicastero della salute. Tale provvedimento, ovviamente, comporta “la rideterminazione degli assetti ordinamentali e, conseguentemente, una rivisitazione ulteriore dell’azione strategica e programmatica delle distinte entità amministrative che non potrà non avere riflessi sull’assetto del bilancio”.

Principali variazioni nei capitoli di spesa

Nello stato di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali le due principali Missioni riguardanti il settore del lavoro e della previdenza sociale sono: Politiche previdenziali (25) e Politiche per il lavoro (26). Tali missioni sono attuate attraverso i seguenti specifici programmi:

§         previdenza obbligatoria e complementare, sicurezza sociale (25.2);

§         regolamentazione e vigilanza del lavoro (26.1); Servizi per lo sviluppo del mercato del lavoro (26.5) e Reinserimento lavorativo e sostegno all'occupazione ed al reddito (26.6).

 

I macroaggregati previsti nello stato di previsione per il settore del lavoro e della previdenza sociale sono suddivisi per spesa corrente (funzionamento, interventi, oneri comuni) e per conto capitale (investimenti, spese in conto capitale e altre spese in conto capitale).

 

Le previsioni di spesa in termini di competenza dello stato di previsione Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali nell'esercizio finanziario 2010 risultano complessivamente pari a 82.919.868.798 euro (di cui 81.919.847.922 per spese correnti e 1.000.020.876 per spese in conto capitale).

Nella tabella seguente sono riportati gli stanziamenti di competenza delle missioni relative al settore del lavoro e della previdenza sociale. Le singole voci sono quindi ottenute attraverso l'aggregazione delle risorse (attribuite ai cinque centri di responsabilità) stanziate per i singoli programmi che afferiscono a ciascuna missione.

 

Missioni

Stanziamento legge di bilancio iniziale di competenza (2009)

Previsioni risultanti anno finanziario 2010

Politiche previdenziali

58.801,0

58.713,8

Politiche per il lavoro

3.290,7

2.721,4

Totale

62.091,7

61.435,2

(Valori in  milioni di euro)

 

Per quanto riguarda lo stato di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali (tabella n. 4) (settore Lavoro e Previdenza sociale) le Direzioni generali e gli Uffici di gabinetto del Ministro e del Segretariato generale si configurano quali autonomi Centri di Responsabilità Amministrativa (CRA).

 

Lo stato di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali per il 2009 (Tabella 4) contiene una Nota preliminare tecnica allo stato di previsione della spesa[14], elaborata con riferimento alla nuova struttura del bilancio che si basa sulla L. 94/1997 e che passa da una struttura per organizzazione delle amministrazioni (CRA – Centri di responsabilità amministrativa, gestori delle risorse), ad una struttura che pone al centro le funzioni, che viene fatto con le risorse disponibili.

Nella nuova classificazione delle risorse pubbliche si articolano due principali livelli di aggregazione: Missioni e Programmi, questi ultimi frazionati in macro aggregati, che rappresentano le nuove Unità revisionali di base (UPB) sottoposte al voto delle Camere.

Missione n. 25 - Politiche previdenziali

(Programma 25.2, “Previdenza obbligatoria e complementare, sicurezza sociale – trasferimenti agli enti ed organismi interessati)

previsione iniziale 2009:               57.252,96 mln di euro

prev. assestate 2009:                   57.467,73 mln di euro

variazioni proposte:                         1.246,09 mln di euro

prev. 2010 risultante                     58.713,83 mln di euro

nota di variazioni                             120,20 mln di euro

prev. 2010 dopo nota                 58.834,03 mln di euro

 

Si evidenzia che il macroaggregato 2.1.2 “Interventi” presenta, con una previsione assestata 2009 di 57.391,60 mln ed un aumento di 1.316,36 mnl di euro, una previsione per l’anno finanziario 2010 di 58.707,96 mln di euro.

A seguito della nota di variazioni, si propone un incremento di 120,20 mln di euro: pertanto la previsione risultante per l’anno 2010 risulta variata in complessivi 58.828,16 mln di euro.

 

A tal riguardo, si segnala che:

§         il cap. 4331 recante “finanziamento degli istituti di patronato e di assistenza sociale”, a fronte di una previsione assestata 2009 di 396,97 mln di euro, presenta una diminuzione di 96,26 mln di euro, con la conseguente previsione per il 2010 di 300,71 mln di euro[15]

§         il cap. 4339 recante “somme da trasferire all’INPS a titolo di anticipazioni di bilancio sul fabbisogno finanziario delle gestioni previdenziali nel loro complesso”, a fronte di un previsione assestata 2009 di 1.184,19 mln di euro, presenta un aumento di 506,00 mln di euro, con la conseguente previsione per il 2010 di 1.690,19 mln di euro[16]. A seguito della nota di variazioni, si propone un decremento di 378,81 mln di euro, pertanto la previsione risultante per l’anno 2010 risulta variata in complessivi 1.311,38 mln di euro;

§         il cap. 4351 recante “quote di mensilità di pensione a carico della gestione degli interventi assistenziali di sostegno alle gestioni previdenziali da finanziarsi dalo Stato”, a fronte di un previsione assestata 2009 di 16.654,63 mln di euro, presenta un decremento di 150,20 mln di euro, con la conseguente previsione per il 2010 di 16.504,43 mln di euro[17];

§         il cap. 4352 recante “partecipazione dello Stato all’onere delle pensioni di invalidità liquidate prima della revisione della disciplina dell’invalidità pensionabile” non presentava variazioni per il 2010, attestandosi a 4.402,68 mln di euro. A seguito della nota di variazioni, si propone un incremento di 377,26 mln di euro, pertanto la previsione risultante per l’anno 2010 risulta variata in complessivi 4.779,94 mln di euro

§         il cap. 4356 recante “rivalutazione delle pensioni ed altri oneri previdenziali”, a fronte di una previsione assestata 2009 di 3.120,88 mln di euro, presenta un aumento di 48 mln di euro, con la conseguente previsione per il 2010 di 3.168,88 mln di euro;

§         il cap. 4363 recante “Sgravi contributivi”, a fronte di una previsione assestata 2009 di 653,07 mln di euro, presenta una diminuzione di 250,00 mln di euro, con la conseguente previsione per il 2010 di 403,07 mln di euro;

§         il cap. 4364 recante “Agevolazioni contributive, sottocontribuzioni ed esoneri”, a fronte di una previsione assestata 2009 di 11.971,47 mln di euro, presenta un aumento di 124,95 mln di euro, per cui la previsione per il 2010 è di 12.096,42 mln di euro. A seguito della nota di variazioni, si propone un incremento di 120,20 mln di euro, pertanto la previsione risultante per l’anno 2010 risulta variata in complessivi 12.216,62 mln di euro;

§         il cap. 4377 recante “Protocollo su previdenza, lavoro e competitività per l’equità e la crescita sostenibili”, con una previsione assestata 2009 di 365,00 mln di euro, presenta un aumento di 936,00 mln di euro, per cui la previsione per il 2010 è di 1.301,00 mln di euro.

 

 

Missione n. 26 - Politiche per il lavoro

previsione iniziale 2009:                2.943,74 mln di euro

prev. assestate 2009:                   3.177,61 mln di euro

variazioni proposte:                       - 458,16 mln di euro

prev. 2009 risultante                     2.721,44 mln di euro

 

Nell’ambito di questa missione si segnala il programma 26.6, recante “Reinserimento lavorativo e sostegno all’occupazione ed al reddito”, il quale, a fronte di una previsione assestata 2009 pari a 2.934,86 mln di euro, presenta un decremento di 726,00 mln di euro, per cui la previsione 2010 risulta pari a 2.208,86 mln di euro.

Si evidenzia che il macroaggregato 1.3.2 “Interventi” presenta, con una previsione assestata 2009 di 1.344,53 mln di euro ed un aumento di 1,84 mln di euro, una previsione per l’anno finanziario 2010 di 1.346,37 mln di euro. Inoltre, con riferimento al macroaggregato 1.3.3 “Oneri comuni di parte corrente”, si evidenzia che rispetto alle previsioni assestate 2009 di 28,31 mln di euro vi è un decremento di pari importo, per cui le previsioni per l’anno finanziario 2010 non presentano stanziamenti.

Infine, il macroaggregato 1.3.6 “Investimenti” presenta, con una previsione assestata 2009 di 1.546,12 mln di euro ed un decremento di 702,03 mln di euro, una previsione per l’anno finanziario 2010 di 844,09 mln di euro.

In particolare, il cap. 7206 recante “Fondo per l’occupazione” a fronte di una previsione assestata 2009 di 1.514,22 mln di euro, presenta una diminuzione di 707,10 mln di euro, con la conseguente previsione per il 2010 di 807,12 mln di euro[18].

 

Il programma 26.5 recante “Servizi per lo sviluppo del mercato del lavoro”, a fronte di una previsione assestata 2009 pari a 159,59 mln di euro, presenta un decremento di 47,03 mln di euro, per cui la previsione 2010 è pari a 112,56 mln di euro.

Con riferimento al macroaggregato 1.2.2 “Interventi”, si fa presente che si propone un decremento di pari importo a quello presente nelle previsioni assestate 2009 (32,20 mln di euro). In particolare, il cap. 3447, recante “Somme occorrenti per gli accordi di contratti di solidarietà”, presenta un decremento di 32,20 mln di euro, per cui le previsioni per l’anno finanziario 2010 non presentano stanziamenti.

Inoltre, al macroaggregato 1.2.6 “Investimenti”, a fronte di previsioni assestate 2009 di 126,02 mln di euro, vi è una diminuzione di 14,82 mln di euro, pertanto, le previsioni per l’anno finanziario 2010 sono stabilite in 111,21 mln di euro.

 

Infine, il programma 26.1, recante “Regolamentazione e vigilanza del lavoro”, a fronte di una previsione assestata 2009 pari a 26,86 mln di euro, presenta un incremento di 313,89 mln di euro, per cui la previsione 2010 è pari a 340,75 mln di euro.

A tal riguardo, con riferimento al macroaggregato 1.1.2 “Interventi”, si fa presente che con le previsioni 2009 assestate in 17,66 mln di euro ed un decremento di 5,24 mln di euro, le previsioni per l’anno finanziario 2010 sono stabilite in 22,90 mln di euro.

Inoltre, al macroaggregato 1.1.6 “Investimenti”, a fronte di previsioni assestate 2009 di 38,63 mln di euro vi è una diminuzione di 2,26 mln di euro: pertanto, le previsioni per l’anno finanziario 2010 sono stabilite in 36,37 mln di euro.

Missione n. 17 – Ricerca e innovazione

previsione iniziale 2009:                516,89 mln di euro

prev. assestate 2009:                   528,51 mln di euro

variazioni proposte:                       - 22,39 mln di euro

prev. 2009 risultante                     506,12 mln di euro

 

Nel programma 17.20 denominato “Ricerca per il settore della sanità pubblica e zooprofilattico” si evidenzia che rispetto alla previsione assestata 2009, pari a 527,30 mln di euro, viene proposto un decremento di 22,57 mln di euro: pertanto, la previsione 2010 è determinata in 504,73 mln di euro

In particolare, al macroaggregato 6.2.2 “Interventi”, a fronte di previsioni assestate 2009 di 510,76 mln di euro vi è una diminuzione di 20,01 mln di euro: pertanto, le previsioni per l’anno finanziario 2010 sono stabilite in 490,75 mln di euro. Più specificamente, si evidenzia che il cap. 3447, recante “Fondo occorrente per il funzionamento dell’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro” (ISPESL), presenta un decremento di 4,43 mln di euro, portando così le previsioni 2010 ad un importo di 61,68 mln di euro a fronte dei 66,11 mln di euro previsti nelle previsioni assestate 2009.

 

Missione n. 32 – Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche

previsione iniziale 2009:                398,80 mln di euro

prev. assestate 2009:                   401,15 mln di euro

variazioni proposte:                      -259,55 mln di euro

prev. 2009 risultante                     141,60 mln di euro

Inoltre, per il programma 32.3 denominato “Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza”, si evidenzia che rispetto alla previsione assestata 2009, pari a 378,52 mln di euro, vien proposto un decremento di 259,53 mln di euro: pertanto, la previsione 2010 è determinata in 118,99 mln di euro.

In particolare, al macroaggregato 7.2.1 “Funzionamento”, a fronte di previsioni assestate 2009 di 377,06 mln di euro vi è una diminuzione di 259,60 mln di euro: pertanto, le previsioni per l’anno finanziario 2010 sono stabilite in 117,46 mln di euro.

Più specificamente, si evidenzia che il cap. 4763, recante “Stipendi ed altri assegni fissi al personale al netto dell’imposta regionale sulle attività produttive e degli oneri sociali a carico dell’amministrazione”, presenta un decremento di 178,02 mln di euro, portando così le previsioni 2010 ad un importo di 45,16 mln di euro a fronte dei 223,18 mln di euro previsti nelle previsioni assestate 2009.

 

Più in generale, la tabella seguente dà conto dell'andamento delle spese a partire dal rendiconto 2008.

 

Spese del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali

(milioni di euro)

 

 

Rendiconto 2008

Previsioni 2009

Previsioni Ass. 2009

Var.%

Previsioni 2010

Var.%

Nota variaz.

Previsioni 2011

 

 

(a)

(b)

(b/a-1)

(c)

(c/b - 1)

 

 

Spese correnti

78.478,70

79.981,25

80.229,57

0,003

81.919,85

0,021

124,20

82.044,08

Spese c/cap.

1.842,02

1.513,63

1.719,12

0,136

1.000,02

-(0,418)

==

1000,02

TOTALE

80.320,72

81.404,88

81.948,69

0,007

82.919,87

0,012

124,20

83.044,08

 

Bilancio di competenza

Al riguardo, la Nota preliminare tecnica ricorda come il raffronto tra le previsioni per l’anno 2010 e le previsioni di bilancio assestate per l’anno 2009 sono contenute nell’allegata tabella n. 1.

Nell’allegato tecnico recante l’indicazione, disaggregata per capitolo, dei contenuti di ciascuna unità previsionale di base, sono esposte le singole note giustificative delle predette variazioni.

Con riferimento all’articolo 60, comma 3, del D.L. 112/2008, al fine di dare evidenza alle risorse che costituiscono il plafond sul quale si è realizzata la manovra di contenimento e per il quale è consentita all’Amministrazione la più ampia  flessibilità nell’allocazione in bilancio delle risorse medesime, i pertinenti capitolo sono stati contraddistinti con l’apposizione di una erre (R) dopo le denominazione.

Infine, la spesa complessiva di 82.919,9 milioni di euro dello stato di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali viene ripartita con riferimento alle missioni ed ai programmi che compongono la spesa di parte corrente (tabella 2), quella di conto capitale (tabella 3) nonché con evidenziazione dei relativi centri di responsabilità dell’Amministrazione ponendo a confronto i dati relativi alle previsioni assestate 2009 con i dati proposti per le previsioni 2010.

Per una disamina più approfondita, si rimanda a quanto contenuto nel ddl contenente il bilancio di previsione. 

Conto dei Residui

La consistenza dei residui passivi presunti al 1° gennaio 2010 è stata valutata complessivamente in 6.902,8 mln. di euro, di cui 5.301,7 mln. di parte corrente e 1.601,1 mln. in conto capitale. Tale valutazione presenta carattere di provvisorietà, in quanto condizionata dal concreto evolversi della gestione 2009, e tiene altresì conto della “massa spendibile” (cassa + residui) dell’anno 2009, aggiornata con le normali variazioni di bilancio al momento disposte, anche con il provvedimento legislativo di assestamento del bilancio 2009.

Autorizzazioni di cassa

La Nota preliminare al riguardo afferma che la consistenza presunta dei residui, esaminata in precedenza, concorre, insieme alle somme proposte per la competenza per l'anno 2010, a determinare il volume della massa spendibile ai fini della valutazione delle autorizzazioni di cassa iscritte nello stesso di previsione.

La stima è stata compiuta attraverso un esame analitico  delle varie componenti di bilancio, in relazione alla loro natura specifica, individuando per ciascuna di esse un tasso di realizzabilità coerente con quello degli esercizi precedenti, “tenuto conto dei particolari fattori legislativi ed amministrativi che nel 2009 possono influenzare il volume dei pagamenti”. La stessa nota evidenzia altresì che la valutazione stessa rimane comunque subordinata al verificarsi delle ipotesi di pagamento fatte per il 2009. Eventuali scostamenti, infatti, “verranno a riflettersi automaticamente sulla cassa 2010”, potendosi intervenire in questo caso solamente in sede di assestamento, utilizzando il Fondo di riserva per l’integrazione delle autorizzazioni di cassa di cui all’articolo 9-bis della L. 468/1978, ovvero in sede di assestamento di bilancio ai sensi dell’articolo 17 della stessa L. 468/1978.

 

La seguente tabella riporta l’analisi per categoria e per titoli di bilancio della massa spendibile e dei pagamenti per l’anno 2010 (dati in migliaia di euro).

 


 

Residui presunti al 1° gennaio 2010

Previsioni di competenza 2010

Massa spendibile

Autorizzazioni di cassa

Coefficiente di realizzazione

Titolo I - spese correnti

 

 

 

 

 

Redditi da lavoro dipendente

50.467

525.588

576.055

525.588

91,24%

Consumi intermedi

44.145

193.987

238.132

204.434

85,85%

Imposte pagate sulla produzione

1

33.423

33.424

33.423

100,00%

Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche

4.732.651

79.297.619

84.030.270

79.422.197

94,52%

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

470.226

775.226

1.245.452

812.770

65,26%

Trasferimenti correnti a imprese

2.964

10.976

13.940

10.976

78,74%

Trasferimenti correnti a estero

31

18.010

18.041

18.010

99,83%

Interessi passivi e redditi da capitale

139

<<

139

139

100,00%

Poste correttive e compensative

10

<<

10

10

100,00%

Altre uscite correnti

1.020

1.065019

1.066.040

1.065.630

99.96%

TOTALE TITOLO I

5.301.653

81.919.848

87.221.501

82.093.177

94,12%

Titolo II – spese in conto capitale

 

 

 

 

 

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

13.398

9.709

23.107

10.295

44,55%

Contributi agli investimenti

1.586.100

990.219

2.576.319

1.018.334

39,53%

Contributi agli investimenti ad imprese

1.635

<<

1.635

1.635

100,00%

Altri trasferimenti in conto capitale

<<

93

93

93

100,00%

TOTALE TITOLO II

1.601.133

1.000.021

2.601.153

1.030.357

39.61%

TOTALE GENERALE

6.902.786

82.919.869

89.822.655

83.123.534

92,54%


Bilancio pluriennale 2010 – 2012

A titolo informativo, di seguito si espone un quadro sintetico delle previsioni di competenza del Ministero per il triennio 2010-2012 (dati in milioni di euro).

 

 

2010

2011

2012

Parte corrente

81.919,9

81.831,5

82.508,7

Conto capitale

1.000,0

954,8

644,4

Totale

82.919,9

82.786,3

83.153,1

 

 

La seguente tabella espone un quadro sintetico delle previsioni di competenza delle spese del Ministero per il triennio 2010-2012, dal punto di vista dell’analisi per categoria e per titolo di bilancio (dati in migliaia di euro).

 

2010

2011

2012

Parte corrente

 

 

 

Redditi da lavoro dipendente

525.588

525.588

525.273

Consumi intermedi

193.987

167.491

167.625

Imposte pagate sulla produzione

33.423

33.423

33.423

Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche

79.297.619

79.359.554

80.030.262

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

775.226

776.587

779.279

Trasferimenti correnti a imprese

10.976

5.949

5.949

Trasferimenti correnti a estero

18.010

17.849

17.669

Interessi passivi e redditi da capitale

<<

<<

<<

Poste correttive e compensative

<<

<<

<<

Altre uscite correnti

1.065.019

945.063

949.231

TOTALE

81.919.848

81.831.503

82.508.711

Conto capitale

 

 

 

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

9.709

7.878

7.878

Contributi agli investimenti

990.219

946.807

636.417

Contributi agli investimenti ad imprese

<<

<<

<<

Altri trasferimenti in conto capitale

93

71

71

TOTALE

1.000.021

954.756

644.366

TOTALE GENERALE

82.919.869

82.786.259

83153.077

Bilancio di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze (tabella n. 2) - voci di interesse della Commissione Lavoro

Si segnala, infine, che nello stato di previsione della spesa del Ministero dell’economia e delle finanze:

§         nell’ambito della Missione n. 26 “Politiche per il lavoro”, il programma n. 26.2 denominato “Infortuni sul lavoro”, a fronte di una previsione assestata 2009 pari a 7,33 mln di euro, presenta un aumento di 0,02 mln di euro, per cui la previsione 2010 è pari a 7,35 mln di euro.

§         nell’ambito della Missione n. 17 (Missione n. 24 dell’elenco generale), il programma n. 17.4 denominato “Promozione dei diritti e delle pari opportunità” a fronte di una previsione assestata di 29,92 mln di euro presenta un decremento di 25,61 mln di euro, per cui la previsione per il 2010 è pari a 4,31 mln di euro (il decremento è interamente ascrivibile al cap. 2108 recante “somme da corrispondere alla presidenza del consiglio dei ministri per le politiche delle pari opportunità).

 

 


Le Tabelle del disegno di legge finanziaria 2010: parti di interesse della Commissione Lavoro

 


 

Tabella A
Voci da includere nel fondo speciale di parte corrente

La tabella A del disegno di legge finanziaria reca le indicazioni delle voci da includere nel fondo speciale di parte corrente, per la copertura degli oneri derivanti da provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati nel triennio. Si ricorda che nel disegno di legge finanziaria 2010, come già nelle precedenti leggi finanziarie, l'indicazione delle voci da includere nel Fondo speciale di parte corrente e in conto capitale reca solo la menzione del Ministero interessato e del relativo accantonamento, senza precisazione del provvedimento (o dei provvedimenti) per cui viene disposto l'accantonamento.

In particolare, nella tabella A per il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali non vi sono stanziamenti per gli anni 2010 e 2011, mentre per l’anno 2012 è stato previsto uno stanziamento di 40 milioni di euro.

Nella relazione illustrativa allegata al disegno di legge finanziaria si sottolinea come l’accantonamento sopra riportato sia preordinato per l’applicazione delle sentenze della Corte costituzionale nn. 306/2008 e 11/2009, che hanno dichiarato illegittime le norme che, per gli stranieri extracomunitari, escludono il riconoscimento dell'indennità di accompagnamento e della pensione di inabilità, nel caso in cui non sussistano specifici requisiti di reddito.

 

Nella Tabella A della legge finanziaria per il 2009 era previsto uno stanziamento di 38,40 milioni di euro per l’anno 2009, di 40,77 milioni di euro per il 2010 e di 24,65 milioni di euro per il 2011.

Tabella B
Voci da includere nel Fondo speciale in conto capitale

La tabella B provvede alla costituzione del fondo speciale in conto capitale, le cui funzioni e caratteristiche sono identiche a quelle del fondo di parte corrente. Nella tabella B del disegno di legge finanziaria per l’anno 2010 non sono previsti stanziamenti per gli anni 2010 e 2011, mentre per l’anno 2012 è stato previsto uno stanziamento di 50 milioni di euro per il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.

Si fa presente che nella relazione illustrativa si evidenzia come lo stanziamento sopra riportato sia preordinato per la stabilizzazione dei lavoratori impiegati in ASU nella città di Napoli.

 

Tabella C
Stanziamenti autorizzati in relazione a disposizioni la cui quantificazione è demandata alla legge finanziaria

Nella tabella C, che reca gli stanziamenti relativi a disposizioni di legge la cui quantificazione annua è demandata alla legge finanziaria, per l'anno 2010 sono iscritti i seguenti provvedimenti di interesse per il bilancio di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali:

-          Politiche previdenziali:

Legge 335 del 1995, “Riforma del sistema pensionistico obbligatorio e complementare”: articolo 13 - Vigilanza sui fondi pensione

-          (Macroaggregato 2.1.2 - Vigilanza sui fondi pensione: cap. 4332)

-          Anno 2010: 0,477 mln di euro;

-          Anno 2011: 0,362 mln di euro;

-          Anno 2012: 0,362 mln di euro.

Nella tabella C della legge finanziaria per il 2009 lo stanziamento era pari a 0,469 mln di euro per il 2009, a 0,480 mln di euro per il 2010 e a 0,366 mln di euro per il 2011.

 

-          Politiche per il lavoro – Reinserimento lavorativo e sostegno all’occupazione ed al reddito

Legge 448 del 1998, “Misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo”(provvedimento collegato alla manovra finanziaria per il 1999): articolo 80, comma 4 – Formazione professionale

-          (Macroaggregato 1.3.2- interventi: cap. 4161)

-          Anno 2010: 1,193 mln di euro;

-          Anno 2011: 0,908 mln di euro;

-          Anno 2012: 0,908 mln di euro.

Nella tabella C della legge finanziaria per il 2009 lo stanziamento era di 1,173 mln di euro per il 2009, di 1,200 mln di euro per il 2010 e di 0,918 mln di euro per il 2011.

 

-          Politiche per il lavoro – Regolamentazione e vigilanza del lavoro

Legge 350 del 2003, “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2004)”: articolo 3, comma 149 – Fondo per le spese di funzionamento della Commissione di garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero dei servizi pubblici essenziali

-          (Macroaggregato 1.1.1 – Funzionamento: cap. 5025)

-          Anno 2010: 2,000 mln di euro;

-          Anno 2011: 1,522 mln di euro;

-          Anno 2012: 1,522 mln di euro.

Nella tabella C della legge finanziaria per il 2009 lo stanziamento era pari a 1,967 mln di euro per il 2009, a 2,012 mln di euro per il 2010 e a 1,539 mln di euro per il 2011.

 

-          Politiche per il lavoro – Reinserimento lavorativo e sostegno all’occupazione ed al reddito

Legge 296 del 2006, “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)”: articolo 1, comma 1163 – Finanziamento delle attività di formazione professionale

-          (Macroaggregato 1.3.6 – Investimenti: cap. 7682)

-          Anno 2010: 2,272 mln di euro;

-          Anno 2011: 1,738 mln di euro;

-          Anno 2012: 1,738 mln di euro.

Nella tabella C della legge finanziaria per il 2009 lo stanziamento era di 2,317 mln di euro per il 2009, di 2,278 mln di euro per il 2010 e di 1,751 mln di euro per il 2011.

 

-          Ricerca e innovazione – Ricerca per il settore della sanità pubblica e zooprofilattico

Decreto legislativo 268 del 1993, “Riordinamento dell’Istituto Superiore di Prevenzione e Sicurezza del Lavoro”

-          (Macroaggregato 6.2.2 – Interventi: cap. 3447)

-          Anno 2010: 61,684 mln di euro;

-          Anno 2011: 61,678 mln di euro;

-          Anno 2012: 61,678 mln di euro.

Nella tabella C della legge finanziaria per il 2009 lo stanziamento era pari a 66,214 mln di euro per il 2009 e a 66,600 mln di euro per gli anni 2010 e 2011.

 

Si segnala, inoltre, il finanziamento dei seguenti provvedimenti nel bilancio di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze:

-          Politiche previdenziali – Previdenza obbligatoria e complementare, sicurezza sociale – trasferimenti agli enti ed organismi interessati

Legge 388 del 2000, “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2001)”: articolo 74, comma 1 – previdenza complementare dipendenti pubblici

-          (Macroaggregato 18.1.3 – Oneri comuni di parte corrente: cap. 2156)

-          Anno 2010: 92,225 mln di euro;

-          Anno 2011: 92,214 mln di euro;

-          Anno 2012: 92,214 mln di euro.

Nella tabella C della legge finanziaria per il 2009 lo stanziamento era di 104,195 mln di euro per il 2009 e di 92,524 mln di euro per gli anni 2010 e 2011.

 

-          Diritti sociali, politiche sociali e famiglia – Promozione dei diritti e delle pari opportunità

Decreto Legge 223 del 2006, “Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materiali entrate e di contrasto all’evasione fiscale”: articolo 19, comma 3 – fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità

-          (Macroaggregato 17.4.3 – Oneri comuni di parte corrente: cap. 2108)

-          Anno 2010: 3,309 mln di euro;

-          Anno 2011: 2,442 mln di euro;

-          Anno 2012: 2,442 mln di euro.

Nella tabella C della legge finanziaria per il 2009 lo stanziamento era pari a 29,983 mln di euro per il 2009, a 3,329 mln di euro il 2010 e di 2,469 per il 2011.

 

-          Politiche economico-finanziarie e di bilancio – Programmazione economico-finanziaria e politiche di bilancio

Legge 144 del 1999, “Misure in materia di investimenti, delega al Governo per il riordino degli incentivi all'occupazione e della normativa che disciplina l'INAIL, nonché disposizioni per il riordino degli enti previdenziali”: articolo 51 – contributo dello Stato in favore dell’associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno - SVIMEZ

-          (Macroaggregato 1.2.6 - Investimenti: cap. 7330)

-          Anno 2010: 1,787 mln di euro;

-          Anno 2011: 1,484 mln di euro;

-          Anno 2012: 1,484 mln di euro.

Nella tabella C della legge finanziaria per il 2009 lo stanziamento era pari a 1,647 mln di euro per il 2009, di 1,790 per il 2010 e di 1,491 per l’anno 2011.

 

-          Servizi istituzionali e generali delle Amministrazioni pubbliche – Servizi generali, formativi, assistenza legale ed approvvigionamenti per le Amministrazioni pubbliche

Decreto Legislativo 165 del 2001, “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche - articolo 46: Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni

-          (Macroaggregato 24.1.2 - Interventi: cap. 5223)

-          Anno 2010: 2,495 mln di euro;

-          Anno 2011: 1,941 mln di euro;

-          Anno 2012: 1,941 mln di euro.

Nella tabella C della legge finanziaria per il 2009 lo stanziamento era pari a 2,281 mln di euro per il 2009, di 2,333 per il 2010 e di 1,785 mln di euro per l’anno 2011.

 

-          Fondi da ripartire – Fondi da assegnare

Legge 385 del 1978, “Adeguamento della disciplina dei compensi per lavoro straordinario ai dipendenti dello Stato”

-          (Macroaggregato 25.1.3 – Oneri comuni di parte corrente: cap. 3026)

-          anno 2009: 35,489 mln. di euro;

-          anno 2010: 35,485 mln. di euro;

-          anno 2011: 35,485 mln. di euro.

Nella tabella C della legge finanziaria per il 2009 lo stanziamento era di 38,976 mln di euro per il 2009, di 35,587 per il 2010 e di 35,586 mln di euro per l’anno 2011.

Tabella D
Rifinanziamento di leggi di spesa in conto capitale

La tabella D, che provvede al rifinanziamento di norme recanti interventi di sostegno dell'economia classificati come spese in conto capitale, non reca il rifinanziamento di norme incidenti sullo stato di previsione a legislazione vigente del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.

Tabella E
Variazioni da apportare al bilancio a legislazione vigente

La tabella E indica le variazioni che si intendono apportare al bilancio a legislazione vigente a seguito della riduzione di autorizzazioni legislative di spesa disposte precedentemente.

Non sono previste variazioni riguardanti il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.

Tabella F
Rimodulazione di autorizzazioni di spesa recate da leggi pluriennali

La tabella F rimodula le quote per il triennio finanziario di riferimento delle leggi di spesa pluriennali, scontando l'eventuale effetto della precedente tabella D (cosiddetto rifinanziamento).

 

Per quanto attiene ai finanziamenti di competenza, si segnala, nell’ambito della missione n. 26 - Politiche per il lavoro:

 

§         Reinserimento lavorativo e sostegno all’occupazione: nel settore n. 27 denominato "interventi diversi" il finanziamento del fondo per l'occupazione di cui all'articolo 1, comma 7, del D.L. 20 maggio 1993, n. 148, convertito, con modificazioni dalla L. 19 luglio 1993, n. 236, iscritto al cap. 7206 - Macroaggregato 1.3.6 “Investimenti”, al quale sono stati attribuiti 8 mln di euro per il 2010 sia per il 2011 mentre non sono previsti stanziamenti per il 2012;

Nella tabella F della legge finanziaria per il 2009 lo stanziamento era pari a 865,3 mln. di euro per il 2009 e 8 mln. di euro per il 2010 e il 2011;

 

§         nell’ambito della Missione 11Competitività e sviluppo delle imprese”, Incentivazione per lo sviluppo industriale nell’ambito delle politiche di sviluppo e coesione, nel settore n. 2 denominato “interventi a favore delle imprese industriali”, il finanziamento degli incentivi all’occupazione di cui all’articolo 2, comma 547, della L. 244/2007 (legge finanziaria 2008), iscritti al cap. 7346 - Macroaggregato 1.3.6 “Investimenti”, al quale sono stati attribuiti 56,772 mln di euro per il 2010, mentre nessun stanziamento è stato previsto per gli anni successivi, dal momento che l’anno terminale è il 2010;

Nella tabella F della legge finanziaria per il 2009 lo stanziamento era pari a 65 mln. di euro per il 2009, a 56,926 mln. di euro per il 2010, mentre non erano previsti stanziamenti per il 2011.

 

 

 

 


Schede di lettura del ddl finanziaria 2010
(A.C. 2936)

 


Articolo 2, co. 1-4
(Disposizioni contabili in materia previdenziale)

 

1. L'adeguamento dei trasferimenti dovuti dallo Stato, ai sensi rispettivamente dell'articolo 37, comma 3, lettera c), della legge 9 marzo 1989, n. 88, e successive modificazioni, e dell'articolo 59, comma 34, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni, è stabilito per l'anno 2010:

a) in 303,76 milioni di euro in favore del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, delle gestioni dei lavoratori autonomi, della gestione speciale minatori, nonché in favore dell'Ente nazionale di previdenza e di assistenza per i lavoratori dello spettacolo e dello sport professionistico (ENPALS);

b) in 75,05 milioni di euro in favore del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, ad integrazione dei trasferimenti di cui alla lettera a), della gestione esercenti attività commerciali e della gestione artigiani.

2. Conseguentemente a quanto previsto dal comma 1, gli importi complessivamente dovuti dallo Stato sono determinati per l'anno 2010 in 18.121,52 milioni di euro per le gestioni di cui al comma 1, lettera a), e in 4.477,88 milioni di euro per le gestioni di cui al comma 1, lettera b).

3. I medesimi importi complessivi di cui ai commi 1 e 2 sono ripartiti tra le gestioni interessate con il procedimento di cui all'articolo 14 della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni, al netto, per quanto attiene al trasferimento di cui al comma 1, lettera a), della somma di 836,97 milioni di euro attribuita alla gestione per i coltivatori diretti, mezzadri e coloni a completamento dell'integrale assunzione a carico dello Stato dell'onere relativo ai trattamenti pensionistici liquidati anteriormente al 1o gennaio 1989, nonché al netto delle somme di 2,72 milioni di euro e di 63,06 milioni di euro di pertinenza, rispettivamente, della gestione speciale minatori e dell'ENPALS.

4. Ai fini del finanziamento dei maggiori oneri a carico della gestione per l'erogazione delle pensioni, assegni e indennità agli invalidi civili, ciechi e sordomuti di cui all'articolo 130 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, valutati in 204,09 milioni di euro per l'esercizio 2008 e in 200 milioni di euro per l'esercizio 2009, sono utilizzate:

a) le somme che risultano, sulla base del bilancio consuntivo dell'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) per l'anno 2008, trasferite alla gestione di cui all'articolo 37 della legge 9 marzo 1989, n. 88, e successive modificazioni, in eccedenza rispetto agli oneri per prestazioni e provvidenze varie, per un ammontare complessivo pari a 244,09 milioni di euro;

b) le risorse trasferite all'INPS e accantonate presso la gestione di cui alla lettera a), come risultanti dal bilancio consuntivo per l'anno 2008 del predetto Istituto, per un ammontare complessivo di 160 milioni di euro, in quanto non utilizzate per i rispettivi scopi.

 

 

I commi da 1 a 4 dell’articolo 2 recano disposizioni relative ai trasferimenti a favore di alcune gestioni previdenziali dell’INPS.

 

In primo luogo, il comma 1 determina l'adeguamento, per l'anno 2010, dei trasferimenti dovuti dallo Stato verso la “Gestione degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali” (GIAS) presso l’INPS, a favore di alcune specifiche gestioni pensionistiche (Fondo pensioni lavoratori dipendenti, Gestione dei lavoratori autonomi, Gestione speciale minatori e ENPALS).

 

La GIAS (gestione degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali) è stata istituita, presso l’INPS, dall’articolo 37 della L. 9 marzo 1989, n. 88[19], per la progressiva separazione tra previdenza e assistenza e la correlativa assunzione a carico dello Stato delle spese relative a quest'ultima. Il finanziamento della gestione è posto progressivamente a carico del bilancio dello Stato.

Ai sensi della lettera c) dell’articolo 37 della L. 88/1989, è a carico della GIAS una quota parte delle pensioni erogate dal Fondo pensioni lavoratori dipendenti (FPLD), dalla gestione dei lavoratori autonomi, dalla gestione speciale minatori e dall'ENPALS. La somma a ciò destinata è incrementata annualmente, con la legge finanziaria, in base alla variazione - maggiorata di un punto percentuale - dell'indice nazionale annuo dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati calcolato dall'ISTAT.

L’articolo 59, comma 34, della L. 449/1997 (provvedimento collegato alla manovra finanziaria per il 1998) ha previsto un ulteriore incremento dell’importo dei trasferimenti dallo Stato alle gestioni pensionistiche, di cui alla predetta lettera c). Tale incremento è assegnato esclusivamente al FPLD, alla gestione artigiani e alla gestione esercenti attività commerciali ed è a sua volta incrementato annualmente in base ai criteri previsti dalla medesima lettera c).

 

Gli incrementi dei trasferimenti disposti per il 2010, pari complessivamente a 378,81 milioni di euro, sono determinati:

a)   nella misura di 303,76 milioni di euro, in favore del Fondo pensioni lavoratori dipendenti (FPLD), delle gestioni dei lavoratori autonomi, della gestione speciale minatori e dell’ENPALS;

b)   nella misura di 75,05 milioni di euro, in favore del Fondo pensioni lavoratori dipendenti (ad integrazione) e delle gestioni artigiani ed esercenti attività commerciali.

 

Pertanto, come previsto dal successivo comma 2, gli importi complessivamente dovuti dallo Stato per l’anno 2010 sono determinati:

§      per il FPLD, le gestioni dei lavoratori autonomi, la gestione speciale minatori e l’ENPALS – considerando l'incremento di cui al comma 22, lettera a) – in 18.121,52 milioni di euro (per l’anno 2009 l’importo dovuto era pari a 17.817,76 milioni);

§      per il FPLD (ad integrazione) e le gestioni artigiani ed esercenti attività commerciali – considerando l'incremento di cui al comma 22, lettera b) – in 4.477,88 milioni di euro (nel 2009 l’importo dovuto era pari a 4.402,83 milioni).

 

Ai sensi del comma 3 – che conferma implicitamente i criteri posti dall’articolo 59, comma 34, della L. 449/1997 - la ripartizione degli importi complessivi dei trasferimenti a carico dello Stato considerati nei precedenti commi tra le gestioni interessate deve essere effettuata mediante ricorso alla conferenza di servizi[20], di cui all'articolo 14 della L. 241/1990.

 

Viene inoltre specificato che, per quanto riguarda il trasferimento relativo alle gestioni di cui al comma 1, lettera a), pari a complessivi 18.121,52 milioni di euro, il suddetto riparto è al netto delle seguenti quote:

§      836,97 milioni di euro, attribuiti alla gestione per i coltivatori diretti, mezzadri e coloni, a completamento dell'integrale assunzione a carico dello Stato dell'onere relativo ai trattamenti pensionistici liquidati anteriormente al 1° gennaio 1989;

§       2,72 milioni di euro, destinati alla gestione speciale minatori;

63,06 milioni di euro, attribuiti all'ENPALS.

Infine, il comma 4 prevede l’utilizzo di specifiche risorse ai fini del finanziamento dei maggiori oneri a carico della Gestione per l'erogazione delle pensioni, assegni e indennità agli invalidi civili, ciechi e sordomuti di cui all’articolo 130 del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112[21], valutati in 204,09 milioni di euro per il 2008 ed in 200 milioni di euro per il 2009.

 

A tal fine si prevede che siano utilizzate:

-       per un importo complessivo di 244,09 milioni di euro, le somme che risultano – nel bilancio consuntivo dell’INPS per l’anno 2008 – trasferite alla “Gestione degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali” (GIAS) in eccedenza rispetto agli oneri per prestazioni e provvidenza varie (lettera a));

-       per un importo complessivo di 160 milioni, le risorse trasferite all’INPS ed accantonate presso la medesima Gestione (in specifici fondi destinati alla copertura di eventuali oneri futuri), come risultanti dal bilancio consuntivo 2007, in quanto non utilizzate per i rispettivi scopi (lettera b));

Al riguardo, la relazione tecnica allegata al disegno di legge originario  (A.S. 1790) indicava, in particolare, le seguenti voci:

-        fondo di accantonamento per la copertura delle prestazioni economiche per la tubercolosi, ai sensi dell’articolo 3, comma 14, della L. 448/1998, per un importo pari a 70 milioni di euro;

-        fondo di accantonamento a copertura degli oneri per prestazioni a sostegno della maternità e della paternità, di cui alla L. 53/2000, per un importo pari a 20 milioni di euro;

-        fondo di accantonamento per la copertura degli oneri per i pensionamenti anticipati di cui all’articolo 8 della L. 451/1994, per un importo pari a 70 milioni di euro.

 

 

 

 


Articolo 2, co. 5
(Contribuzione e trattamenti pensionistici per gli operai agricoli)

5. Il terzo comma dell'articolo 3 della legge 8 agosto 1972, n. 457, si interpreta nel senso che il termine ivi previsto del 30 ottobre per la rilevazione della media tra le retribuzioni per le diverse qualifiche previste dai contratti collettivi provinciali di lavoro ai fini della determinazione della retribuzione media convenzionale da porre a base per le prestazioni pensionistiche e per il calcolo della contribuzione degli operai agricoli a tempo determinato è il medesimo di quello previsto al secondo comma dell'articolo 3 della citata legge n. 457 del 1972 per gli operai a tempo indeterminato.

 

 

Il comma 5 reca una norma di interpretazione autentica (avente, quindi, effetto retroattivo) riguardante i criteri di calcolo della retribuzione convenzionale, valida come base di calcolo ai fini della contribuzione pensionistica obbligatoria e del trattamento pensionistico, per gli operai agricoli a tempo determinato. La norma chiarisce che per la rilevazione della media tra le retribuzioni per le diverse qualifiche previste dai contratti collettivi provinciali di lavoro ai fini della determinazione della retribuzione media convenzionale, occorre far riferimento ai contratti collettivi provinciali vigenti al 30 ottobre dell'anno precedente.

 

Nella relazione tecnica si evidenza come la nuova norma è intesa a confermare l'interpretazione fin qui seguìta in via amministrativa, al fine di evitare oneri finanziari non compresi nei saldi tendenziali[22].

La retribuzione convenzionale è stabilita annualmente con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per ogni provincia, sulla base delle retribuzioni previste dai contratti collettivi per le diverse qualifiche di operaio agricolo. L’ultimo provvedimento in tal senso è stato adottato con il Decreto Direttoriale 9 luglio 2007, recente “Determinazione delle retribuzioni medie giornaliere per talune categorie di lavoratori agricoli, ai fini previdenziali, per l'anno 2007”. Inoltre l’INPS, con circolare n. 31 del 2 febbraio 2007, ha fornito le direttive operative ai fini della rilevazione delle retribuzioni contrattuali degli operai a tempo determinato (O.T.D.) e degli operai a tempo indeterminato (O.T.I.) del settore agricolo, in vigore alla data del 30 ottobre 2006, per la determinazione delle medie salariali”.

Merita ricordare, infine, che il richiamato articolo 3, comma 3, della legge 457/1972[23], è stato già in passato oggetto di una un'interpretazione autentica[24]. In quel caso, il chiarimento faceva riferimento alla retribuzione convenzionale come base di calcolo per le sole prestazioni previdenziali temporanee (mentre in questo caso la base di computo riguarda sia la contribuzione pensionistica che i trattamenti pensionistici).

 

 


Articolo 2, co. 9
(Non applicazione del DURC agli esercenti attività di commercio al dettaglio ambulante)

9. Non si applicano agli esercenti attività di commercio al dettaglio ambulante, in forma itinerante o a posto fisso, le disposizioni inerenti alla certificazione relativa alla regolarità contributiva e al documento unico di regolarità contributiva (DURC), di cui all'articolo 2 del decreto-legge 25 settembre 2002, n. 210, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 novembre 2002, n. 266, all'articolo 86, comma 10, e all'articolo 2, comma 1, lettera h), del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, all'articolo 38 del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e all'articolo 1 del decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale 24 ottobre 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 279 del 30 novembre 2007. Si intendono comunque inapplicabili ai predetti soggetti tutte le norme che subordinano all'attestazione di una posizione regolare contributiva l'accesso ad agevolazioni contributive o a finanziamenti pubblici, nazionali o comunitari.

 

 

Il comma 9 dispone che agli esercenti attività di commercio al dettaglio ambulante (sia in forma itinerante sia a posto fisso) non si applicano le disposizioni[25] concernenti il  documento unico di regolarità contributiva (DURC), comprese le normeche subordinano l'attribuzione di agevolazioni contributive o di finanziamenti pubblici (ivi compresi quelli di fonte comunitaria) all'attestazione della regolarità della posizione contributiva.

 

Si fa presente che la disciplina sul commercio, recata sul punto dagli articoli 28 e 29 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114 (come modificati, da ultimo, dall'art. 11-bis del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78[26]) autorizzazione all'esercizio del commercio sulle aree pubbliche è soggetta alla presentazione del documento unico di regolarità contributiva e che l'autorizzazione medesima è revocata in caso di mancata presentazione, iniziale o annua. Tuttavia, il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, con nota prot. 25/1/0014909 del 12 ottobre 2009, ha rilevato che la suddetta condizione è invasiva delle competenze delle regioni (alle quali è demandata, in via esclusiva, la potestà legislativa in materia di commercio) e che, di conseguenza, la disposizione medesima può essere considerata solo una norma di indirizzo per le regioni.

 

Il Documento unico di regolarità contributiva attesta la regolarità dei versamenti dovuti agli Istituti previdenziali e, per i datori di lavoro dell'edilizia, la regolarità dei versamenti dovuti alle Casse edili. La sua validità è mensile, mentre per il settore degli appalti privati[27] è trimestrale, ai sensi dell’articolo 39-septies, del D.L. 273/2005[28].

I soggetti competenti al rilascio del DURC sono l'Istituto nazionale di previdenza sociale (INPS), l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) e, previa apposita convenzione con i predetti enti, gli altri istituti previdenziali che gestiscono forme di assicurazione obbligatoria. Per il settore edile il documento può essere rilasciato anche dalle Casse edili costituite da una o più associazioni dei datori o dei prestatori di lavoro[29].

Con l’introduzione del DURC ad opera del D.Lgs. 494/1996, si è previsto che il committente o il responsabile dei lavori, anche nel caso di affidamento dei lavori ad un'unica impresa, fosse tenuto a chiedere un certificato di regolarità contributiva rilasciato, oltre che dall'INPS e dall'INAIL, anche dalle casse edili sulla base di una apposita convenzione stipulata con i predetti istituti.

In seguito, tale obbligo è stato esteso dapprima alle ipotesi di imprese affidatarie di un appalto pubblico, tenute alla presentazione del documento alla stazione appaltante a pena di revoca dell'affidamento[30], e successivamente per l’accesso da parte delle imprese ai benefici e alle sovvenzioni comunitari[31], anche per la realizzazione di investimenti[32].

L’articolo 1, comma 1176 della legge 296/2006 (Finanziaria per il 2007) ha poi generalizzato l’applicazione del Documento unico di regolarità contributiva a settori e situazioni ulteriori. In particolare, si è previsto che con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, sentiti gli istituti previdenziali e le parti sociali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, siano definite per il DURC le modalità di rilascio, i contenuti analitici della certificazione e le tipologie di pregresse irregolarità previdenziali relative al rapporto di lavoro che non impediscono il rilascio della certificazione. Tale provvedimento è stato adottato con il D.M. 24 ottobre 2007, recante “Documento unico di regolarità contributiva”, nel quale vengono indicati come soggetti obbligati al possesso del documento:

          - i datori di lavoro, ai fini della fruizione dei benefici normativi e contributivi in materia di lavoro e di legislazione sociale previsti, nonché per la fruizione dei benefici e delle sovvenzioni previsti dalla disciplina comunitaria;

          - i datori di lavoro e i lavoratori autonomi nell'ambito delle procedure di appalto di opere, servizi e forniture pubblici e nei lavori privati dell'edilizia.

 

 

 

 


Articolo 2, co. 10-17
(Rinnovi contrattuali nel pubblico impiego)

 

10. Nelle more della definizione del nuovo assetto contrattuale delle amministrazioni pubbliche, con particolare riferimento all'individuazione del numero e alla composizione dei comparti di contrattazione e alle conseguenti implicazioni in termini di rappresentatività sindacale, tenuto anche conto delle compatibilità di finanza pubblica nel contesto degli attuali sviluppi della congiuntura economica, interna ed internazionale, ai fini dei rinnovi contrattuali del triennio 2010-2012, in applicazione dell'articolo 48, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e di quanto previsto dall'articolo 2, comma 35, della legge 22 dicembre 2008, n. 203, gli oneri posti a carico del bilancio statale per la contrattazione collettiva nazionale sono quantificati complessivamente in 215 milioni di euro per l'anno 2010, 370 milioni di euro per l'anno 2011 e 585 milioni di euro a decorrere dall'anno 2012.

11. In relazione a quanto previsto al comma 10, per il triennio 2010-2012, le risorse per i miglioramenti economici del rimanente personale statale in regime di diritto pubblico sono determinate complessivamente in 135 milioni di euro per l'anno 2010, 201 milioni di euro per l'anno 2011 e 307 milioni di euro a decorrere dall'anno 2012, con specifica destinazione, rispettivamente, di 79, 135 e 214 milioni di euro per il personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia di cui al decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 195.

12. Le somme di cui ai commi 10 e 11, comprensive degli oneri contributivi e dell'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) di cui al decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, concorrono a costituire l'importo complessivo massimo di cui all'articolo 11, comma 3, lettera h), della legge 5 agosto 1978, n. 468.

13. Per il personale dipendente da amministrazioni, istituzioni ed enti pubblici diversi dall'amministrazione statale, gli oneri derivanti dai rinnovi contrattuali per il triennio 2010-2012, nonché quelli derivanti dalla corresponsione dei miglioramenti economici al personale di cui all'articolo 3, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono posti a carico dei rispettivi bilanci ai sensi dell'articolo 48, comma 2, del medesimo decreto legislativo n. 165 del 2001. In sede di deliberazione degli atti di indirizzo previsti dall'articolo 47, comma 1, del citato decreto legislativo n. 165 del 2001, i comitati di settore provvedono alla quantificazione delle relative risorse, attenendosi quale limite massimo ai criteri ed ai parametri, anche metodologici, di determinazione degli oneri, previsti per il personale delle amministrazioni dello Stato di cui al comma 10 del presente articolo. A tal fine, i comitati di settore si avvalgono dei dati disponibili presso il Ministero dell'economia e delle finanze comunicati dalle rispettive amministrazioni in sede di rilevazione annuale dei dati concernenti il personale dipendente.

14. Fermo restando quanto previsto al comma 13, per gli enti del Servizio sanitario nazionale continua a trovare applicazione l'obbligo contabile disposto dall'articolo 9, comma 1, del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248.

15. In aggiunta alle risorse previste dai commi da 10 a 13 del presente articolo, le amministrazioni destinatarie utilizzano le risorse disponibili ai sensi dell'articolo 2, commi 33 e 34, della legge 22 dicembre 2008, n. 203, con le modalità e per le finalità ivi previste, previa verifica da effettuare entro il primo semestre del 2010 sulla base delle risultanze finanziarie dei dati di consuntivo per l'anno 2009. Per il comparto scuola resta ferma la normativa di settore di cui all'articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.

16. Le risorse aggiuntive risultanti dalla verifica di cui al comma 15 confluiscono in un apposito fondo istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, per essere destinate, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, alle finalità di cui ai commi da 10 a 17 del presente articolo.

17. Al termine della fase di cui al comma 10, si provvede alla individuazione ed al relativo stanziamento delle ulteriori risorse finanziarie occorrenti per i rinnovi contrattuali del triennio 2010-2012.

 

 

I commi da 10 a 17 dell’articolo 2 recano stanziamenti di risorse per i rinnovi contrattuali per il triennio 2010-2012 relativi al personale delle pubbliche amministrazioni.

 

In particolare:

§         si dispongono stanziamenti sia per il personale statale “contrattualizzato” sia per il personale statale in regime di diritto pubblico, alla luce delle recenti disposizioni sul nuovo assetto contrattuale della P.A., introdotte dal D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150[33] (commi 10-12);

In proposito, si ricorda che i commi da 27 a 31 dell’articolo 2 della legge finanziaria per il 2009 hanno stanziato le risorse per i rinnovi contrattuali relativi al biennio 2008-2009 per il personale delle pubbliche amministrazioni.

Tali commi hanno disposto ulteriori stanziamenti sia per il personale statale “contrattualizzato” sia per il personale statale in regime di diritto pubblico, in aggiunta alle risorse già stanziate, per lo stesso biennio contrattuale, dall’articolo 3, commi 143 e 144, della L. 244/2007 (legge finanziaria per il 2008).

Più specificamente, il comma 27 ha disposto che lo stanziamento delle risorse destinate, per il biennio 2008-2009, alla contrattazione collettiva nazionale relativa al personale contrattualizzato dipendente dalle amministrazioni dello Stato (comprese le Agenzie fiscali e la Presidenza del Consiglio dei ministri), in aggiunta a quelle previste dall’articolo 3, comma 143, della L. 244/2007, fosse pari complessivamente a 1.560 milioni di euro a decorrere dal 2009.

Analogamente, il successivo comma 28 ha disposto per lo stesso periodo uno stanziamento delle risorse destinate per il biennio 2008-2009 ai miglioramenti stipendiali per il personale statale in regime di diritto pubblico, in aggiunta a quelle previste dall’articolo 3, comma 143, della L. 244/2007, pari complessivamente a 680 milioni di euro a decorrere dal 2009, con specifica destinazione, rispettivamente, di 586 milioni di euro per il personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia.

 

§      si conferma che per il personale dipendente da amministrazioni, istituzioni ed enti pubblici diversi dall’amministrazione statale, gli oneri conseguenti ai rinnovi contrattuali per il triennio 2010-2012 sono comunque a carico dei rispettivi bilanci (comma 13);

Si ricorda che già il comma 146 dell’articolo 3 della legge finanziaria per il 2008 ed il comma 30 della legge finanziaria per il 2009 hanno previsto che, per il personale dipendente da amministrazioni, istituzioni ed enti pubblici diversi dall’amministrazione statale, gli oneri conseguenti ai rinnovi contrattuali per il biennio 2008-2009 siano comunque a carico dei rispettivi bilanci, ai sensi dell’articolo 48, comma 2, del D.Lgs. 165/2001. Per il personale delle università, compresi i professori e i ricercatori universitari, gli oneri derivanti da tali rinnovi contrattuali vengono inclusi nel Fondo istituito, dall’articolo 2, comma 428[34], della legge finanziaria per il 2008, ai fini del concorso dello Stato agli oneri per gli adeguamenti retributivi del personale delle università[35]. Infine, nell’ambito della deliberazione degli atti di indirizzo per la contrattazione collettiva nazionale di cui all’articolo 47, comma 1, del D.Lgs. 165/2001, la quantificazione delle risorse relative ai rinnovi contrattuali sarà stabilita dagli specifici comitati di settore attenendosi ai criteri previsti per il personale delle amministrazioni statali. A tal fine, i richiamati comitati di settore si avvalgono dei dati disponibili presso il Ministero dell’economia e delle finanze comunicati dalle rispettive amministrazioni in sede di rilevazione annuale dei dati concernenti il personale dipendente;

 

§         si ribadisce l’applicazione, per le regioni, dell'obbligo di costituire nel proprio bilancio gli accantonamenti necessari alla copertura degli oneri derivanti dal rinnovo dei contratti collettivi nazionali per il personale dipendente del S.S.N. e degli accordi collettivi nazionali per il personale convenzionato con il Servizio stesso (comma 14);

 

§         si prevede l’utilizzo, per determinate finalità, da parte delle amministrazioni, dei maggiori risparmi eventuali derivanti dalle misure di riorganizzazione e razionalizzazione delle spese di personale, previa verifica, con specifiche clausole di salvaguardia per il settore della scuola (comma 15);

 

§         si istituisce un apposito fondo, nel quale confluiscono le risorse aggiuntive risultanti dalla verifica di cui al comma 15 e destinate alle finalità di cui ai commi 10-17 (comma 16);

 

§         infine, si rinvia l'individuazione di ulteriori risorse ai fini della definizione del triennio contrattuale 2010-2012 alla conclusione della fase transitoria e congiunturale individuata nel comma 10 (comma 17).

 

In particolare, il comma 10, nell’ambito della definizione del nuovo assetto contrattuale della P.A., così come stabilito dal D.Lgs. 150/2009, con particolare riferimento all’individuazione del numero ed alla composizione dei comparti di contrattazione, nonché alle conseguenti implicazioni in termini di rappresentatività sindacale, e tenendo anche conto delle compatibilità di finanza pubblica nel contesto degli attuali sviluppi della congiuntura economica, individua lo stanziamento di risorse destinate alla contrattazione collettiva nazionale per il personale statale “contrattualizzato” per il triennio 2010-2012, in applicazione di quanto previsto dall’articolo 48, comma 1, del D.Lgs. 165/2001 e di quanto previsto dall’articolo 2, comma 35, della L. 203/2008 (legge finanziaria per il 2009).

Le risorse sono quantificate complessivamente in 215 milioni di euro per il 2010, 370 milioni di euro per il 2011 e 585 milioni di euro per il 2012.

 

Il richiamato D.Lgs. 150/2009, operando una parziale rilegificazione della materia, interviene sulla contrattazione collettiva, sulla valutazione delle strutture e del personale delle amministrazioni pubbliche, sulla valorizzazione del merito, sulla promozione delle pari opportunità, sulla dirigenza pubblica e sulla responsabilità disciplinare. In particolare, nell’ambito del generale riordino delle procedure di contrattazione collettiva nazionale, l’articolo 54, comma 3, prevede la coincidenza tra vigenza giuridica ed economica del contratto, prevedendo una durata triennale ed eliminando dunque la dicotomia tra il quadriennio giuridico ed il biennio economico caratteristica dei contratti pubblici. Il successivo articolo 63, inoltre, stabilisce la cadenza triennale degli aspetti giuridici ed economici del rapporto di lavoro anche per i dipendenti di diritto pubblico. Inoltre, l’articolo 54 prevede la costituzione di quattro comparti di contrattazione collettiva nazionale, cui corrispondono quattro aree separate per la dirigenza, secondo specifiche procedure. Sono previste apposite aree all’interno della dirigenza per la dirigenza del ruolo sanitario e per i professionisti degli enti pubblici appartenenti alla X qualifica funzionale. Nell’ambito dei comparti di competenza possono essere costituite specifiche sezioni contrattuali

 

Analogamente, il successivo comma 11 prevede che lo stanziamento delle risorse destinate per il triennio 2010-2012 ai miglioramenti stipendiali per il personale statale in regime di diritto pubblico (di cui all’articolo 3 del D.Lgs. 165/2001) è pari complessivamente a 135 milioni di euro per il 2010, 201 milioni di euro per il 2011, e 307 milioni di euro a decorrere dal 2012, con specifica destinazione, rispettivamente, di 79, 135 e 214 milioni di euro per il personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia di cui al D.Lgs. 12 maggio 1995, n. 195[36].

Si ricorda che, ai sensi dell’articolo 3 del D.Lgs. 165/2001, sono tuttora in regime di diritto pubblico e rimangono quindi disciplinati dai rispettivi ordinamenti in deroga alle norme generali sulla “privatizzazione” e “contrattualizzazione” dei rapporti di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni (di cui all’articolo 2, commi 2 e 3 del medesimo decreto): i magistrati ordinari, amministrativi e contabili; gli avvocati e procuratori dello Stato; il personale militare e le Forze di polizia di Stato; il personale della carriera diplomatica e della carriera prefettizia; i dipendenti degli enti che svolgono la loro attività nelle materie contemplate dall'articolo 1 del D.Lgs. Capo provv. dello Stato 691/1947, dalla L. 281/1985 e dalla L. 287/1990, cioè sostanzialmente nelle materie della vigilanza sul mercato dei valori mobiliari, della tutela del risparmio e della tutela della concorrenza e del mercato (quali Banca d’Italia, Consob, Autorità garante della concorrenza e del mercato); il personale, anche di livello dirigenziale, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, esclusi il personale volontario; il personale della carriera dirigenziale penitenziaria; i professori e i ricercatori universitari.

 

Il comma 12, recando disposizioni identiche a quelle di cui all’articolo 2, comma 29, della legge finanziaria per il 2009 (L. 203/2008), prevede che le somme di cui ai precedenti commi 10 e 11, stanziate per il riconoscimento degli aumenti retributivi per il triennio 2010-2012 per il personale delle amministrazioni statali, contrattualizzato e in regime di diritto pubblico, costituiscono l'ammontare complessivo massimo destinato a copertura degli oneri contrattuali per ciascuno degli anni compresi nel bilancio pluriennale – ai sensi dell’articolo 11, comma 3, lettera h), della L. 468/1978 - e precisa che le somme medesime sono da ritenersi comprensive degli oneri contributivi e dell'IRAP.

 

La seguente tabella, presente nella relazione tecnica originaria (A.S. 1790), definisce il quadro delle risorse necessarie per la copertura derivanti dagli oneri di cui ai commi 9-11 (attuali commi 10-12) (dati in mln. di euro).

 

Anni

Personale statale contrattualizzato (co. 9)

Personale statale non contrattualizzato (co.10*)

Totale personale statale (co. 9 e 10)

2010

215

135

350

2011

370

201

571

2012

585

307

892

*Nel comma 10 (attuale comma 11) sono specificate le risorse complessivamente destinate alle FF.AA e ai Corpi di Polizia di cui al D.Lgs. 195/1995 sono specificate in 79 mln. di euro per il 2010, 135 mln. per il 2011 e 214 mln. a decorrere dal 2012. Le restanti risorse sono destinate al rimanente personale in regime di diritto pubblico e a quello in forma volontaria, ad eccezione dei magistrati ordinari amministrativi e contabili e gli avvocati e procuratori dello Stato, per i quali gli aumenti retributivi derivanti dal meccanismo di adeguamento automatico vengono inseriti, in fase di previsione, nei pertinenti capitoli di bilancio.

 

Il comma 13 reca disposizioni in materia di risorse per i rinnovi contrattuali del personale dipendente da amministrazioni, istituzioni ed enti pubblici diversi dall’amministrazione statale. Per tali categorie, il comma in esame dispone che gli oneri derivanti dai rinnovi contrattuali, sempre per il triennio 2010-2012, nonché gli oneri derivanti dalla corresponsione dei miglioramenti economici ai professori e ai ricercatori universitari, sono posti a carico dei rispettivi bilanci ai sensi dell’articolo 48, comma 2, del D.Lgs. 165/2001.

Si ricorda che l’articolo 48 disciplina il meccanismo di finanziamento della contrattazione collettiva, individuando le modalità con le quali vengono determinate le risorse a carico del bilancio pubblico, da destinare al rinnovo, appunto, dei contratti collettivi nazionali ed integrativi.

Più specificamente, ai sensi del comma 1, spetta al Ministero dell’economia e delle finanze quantificare, in coerenza con i parametri previsti dagli strumenti di programmazione e di bilancio, l'onere derivante dalla contrattazione collettiva nazionale a carico del bilancio dello Stato con apposita norma da inserire nella legge finanziaria. Allo stesso modo sono determinati gli eventuali oneri aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato per la contrattazione integrativa delle amministrazioni dello Stato.

Il successivo comma 2 prevede che per le altre pubbliche amministrazioni gli oneri derivanti dalla contrattazione collettiva nazionale siano determinati a carico dei rispettivi bilanci, in coerenza con i medesimi parametri richiamati dal comma 1.

 

Lo stesso comma 12, inoltre, dispone che, nell’ambito della deliberazione degli atti di indirizzo per la contrattazione collettiva nazionale di cui all’articolo 47, comma 1, del D.Lgs. 165/2001, la quantificazione delle risorse relative ai rinnovi contrattuali sarà stabilita dagli specifici comitati di settore attenendosi ai criteri previsti per il personale delle amministrazioni statali. A tal fine, i richiamati comitati di settore si avvalgono dei dati disponibili presso il Ministero dell’economia e delle finanze comunicati dalle rispettive amministrazioni in sede di rilevazione annuale dei dati concernenti il personale dipendente.

 

Secondo la relazione tecnica originaria (A.S. 1790), la disposizione di cui al comma 12 (attuale comma 13) comporta oneri annuali lordi a carico delle Amministrazioni del settore pubblico non statale per un importo apri a 343 milioni di euro per il 2010, 516 milioni di euro per il 2011 e 788 milioni di euro per 2012.

 

Sempre secondo la relazione tecnica originaria, la stima degli oneri connessi all’applicazione delle disposizioni di cui ai commi da 9 a 12 è stata effettuata, in via prudenziale, sulla base della consistenza di personale utilizzata nelle trattative del biennio 2008-2009 ed ha tenuto conto di stipendi iniziali comprensivi di una stima degli aumenti stabiliti per lo stesso biennio, in corso di definizione.

In particolare, le unità prese a riferimento dei calcoli (3.350.529 unità di personale) sono riferite al 31 dicembre 2007, sulla base delle risultanze del conto annuale 2007, maggiorate di 25.000 unità come stima dei supplenti brevi della Scuola. In particolare, sono state calcolate 1.982.914 unità per il settore Stato e 1.547.615 unità per il settore pubblico non statale. 

La stessa relazione, infine, evidenzia oneri riflessi a carico delle Amministrazioni pari a +38,38% per il settore Stato e +37% per il settore pubblico non, statale. In paticolare, si sottolinea come “le predette disposizioni non hanno impatto sui saldi di finanza pubblica, atteso che si tratta di importi convenzionali già scontati nei tendenziali di spesa a legislazione vigente. In particolare, ai fini del saldo netto da finanziare, gli oneri per le amministrazioni dello Stato sono considerati nel disegno di legge di bilancio a legislazione vigente”.

 

La seguente tabella riporta un riepilogo degli oneri previsti per l’intero pubblico impiego, nel triennio contrattuale 2010-2012 delle risorse finanziarie previste nei commi 9-12.

Oneri complessivi annui al lordo dei contributi e dell'IRAP

Disegno di legge finanziaria 2010

Comparti/settori

2010

2011

2012

 

(mln di euro)

(mln di euro)

(mln di euro)

Stato (ARAN)

215

370

585

Stato non contrattualizzati

Di cui: Corpi e Forze

135

79

201

135

307

214

Totale Stato

350

571

892

Totale settore non statale

343

516

788

Totale pubblico impiego

693

1.087

1.680

 

Il successivo comma 14 specifica che, ferma restando la disciplina di cui al precedente comma 13, continua a trovare applicazione, per le regioni, l'obbligo di costituire nel proprio bilancio gli accantonamenti necessari alla copertura degli oneri derivanti dal rinnovo dei contratti collettivi nazionali per il personale dipendente del S.S.N. e degli accordi collettivi nazionali per il personale convenzionato con il Servizio stesso, nell'ambito del proprio territorio, quantificati sulla base dei parametri previsti dai documenti di finanza pubblica.

Tale obbligo è previsto dall'articolo 9, comma 1, del D.L. 203/2005[37], convertito dalla L. 248/2005, e rientra tra gli adempimenti, a carico delle regioni, ai quali la legislazione vigente subordina l'attribuzione di una quota del finanziamento statale del Servizio sanitario nazionale.

 

Secondo la relazione tecnica originaria (A.S. 1790), la norma in esame ribadisce disposizioni e procedure contabili già in vigore per gli enti del S.S.N., e quindi non determina modifiche ai saldi di finanza pubblica definiti a legislazione vigente.

 

In aggiunta alle risorse previste dai commi 10-13, il comma 15, primo periodo, prevede l’utilizzo, da parte delle amministrazioni, ai sensi e per le finalità di cui all'articolo 2, commi 33 e 34, della legge finanziaria per il 2009 (L. 203/2008), dei maggiori risparmi eventuali derivanti dalle misure di riorganizzazione e razionalizzazione delle spese di personale, previo accertamento da effettuarsi entro il primo semestre del 2010  sulla base delle risultanze finanziarie dei dati del consuntivo 2009.

 

I commi 33 e 34 hanno avuto lo scopo di consentire la destinazione di risorse aggiuntive alla contrattazione integrativa per compensare parzialmente le riduzioni apportate a tali risorse dal D.L. 112/2008.

In particolare, il comma 33 ha disposto una verifica periodica, da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica, e del Ministero dell’economia e delle finanze, avente cadenza semestrale, in relazione all’attuazione delle disposizioni del D.L. 112/2008 concernenti le misure di riorganizzazione e razionalizzazione delle spese del personale, al fine di riscontrare l’effettività della realizzazione dei risparmi di spesa previsti. Nel caso in cui si realizzino economie aggiuntive rispetto a quelle già considerate ai fini del miglioramento dei saldi di finanza pubblica o comunque destinate al medesimo scopo sulla base di una specifica prescrizione normativa, si demanda ad un decreto la definizione dei limiti percentuali e delle modalità di destinazione delle richiamate risorse aggiuntive al finanziamento della contrattazione integrativa delle amministrazioni menzionate nel comma 5 dell’articolo 67 del D.L. 112/2008, o interessate all’applicazione del comma 2 del medesimo articolo 67. La disposizione non si applica agli enti territoriali e agli enti di competenza regionale del SSN.

Il successivo comma 34 ha previsto che, ai sensi e con le modalità di cui al comma 33, nel quadro delle generali compatibilità economico-finanziarie, può essere, altresì, devoluta al finanziamento della contrattazione integrativa delle amministrazioni ivi indicate una quota parte delle risorse eventualmente derivanti dai risparmi aggiuntivi rispetto a quelli già considerati ai fini del miglioramento dei saldi di finanza pubblica o comunque destinati a tale scopo in forza di una specifica disposizione normativa, realizzati per effetto di processi amministrativi di razionalizzazione e di riduzione dei costi di funzionamento dell'amministrazione, attivati in applicazione del decreto-legge 112/2008.

 

Il secondo periodo del comma 15 prevede che per il comparto scuola resti ferma la normativa di settore di cui all'art. 64 del D.L. 112/2008.

 

Il richiamato articolo 64 ha individuato una serie di misure volte alla riorganizzazione del servizio scolastico, con riguardo all’organico dei docenti e del personale ATA (amministrativo, tecnico, ausiliario), nonché all’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico, indica le modalità per la realizzazione degli interventi e quantifica le economie di spesa da questi discendenti a partire dall’esercizio finanziario 2009; riserva, inoltre, il 30 per cento dei risparmi all’incremento delle risorse contrattuali per la valorizzazione e la carriera del personale della scuola (commi 1-9). La disposizione, infine, (commi 4-bis e 4-ter) consente l’assolvimento dell’obbligo di istruzione nell’ambito dei percorsi di istruzione e formazione professionale gestiti dalle regioni e sospende l’accesso alle scuole di specializzazione per l’insegnamento secondario (S.I.S.S).

 

Al riguardo, la relazione tecnica originaria (A.S. 1790) evidenzia che il comma in esame “individua più puntualmente la tempistica delle verifiche da effettuarsi ai fini dell’erogazione di somme già previste dalla legge finanziaria per il 2009, e , pertanto, comprese nel quadro di proiezione a legislazione vigente”. La stessa relazione, inoltre, precisa che le disposizioni di cui all’articolo 2, commi 33 e 34 della l. 203/2008 già facevano riferimento ad economie o risparmi aggiuntivi rispetto a quanto considerato ai fini del miglioramento dei saldi di finanza pubblica. In relazione a ciò, i richiamati commi non determinavano effetti aggiuntivi sui predetti saldi.

 

Il comma 16 istituisce un apposito fondo,nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, nel quale confluiscono le risorse aggiuntive risultanti dalla verifica di cui al comma 15 e destinate alle finalità di cui ai commi 10-17 dell'articolo in esame.

 

Il comma 17, infine, rinvia l'individuazione di ulteriori risorse ai fini della definizione del triennio contrattuale 2010-2012 alla conclusione della fase transitoria e congiunturale di cui al precedente comma 10.

 

Riguardo al comma 16 (attuale comma 17) la relazione tecnica originaria (A.S. 1790) ha sottolineato che non produce effetti di spesa trattandosi di norma programmatica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Articolo 2, co. 19
(Assunzione di personale nelle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura)

 

19. Ai fini del concorso al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica, le disposizioni di cui all'articolo 3, commi 116, 117 e 118, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, operano con riferimento a ciascuno degli anni 2010, 2011 e 2012.

 

 

Per il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica, il comma 19 proroga per il triennio 2010-2012 le disposizioni previste all’articolo 3, commi da 116 a 118, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008) in materia di assunzione di personale a tempo indeterminato da parte delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura (CCIAA) e dell’Unioncamere.

 

In primo luogo, il comma 116, ai fini del concorso al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica, prevede che le CCIAA possono procedere alle assunzioni, previo svolgimento delle procedure di mobilità, nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari ad una determinata percentuale delle cessazioni avvenute nell’anno precedente, facendo dipendere tale percentuale dal valore assunto per ogni singolo ente da un indice di equilibrio economico-finanziario. In particolare, tali assunzioni possono avvenire:

§       qualora l’indice di equilibrio economico finanziario risulti inferiore a 35, nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 70% di quella relativa alle cessazioni avvenute nell’anno precedente;

§       qualora l’indice di equilibrio economico finanziario risulti compreso tra 36 e 45, nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 35% di quella relativa alle cessazioni avvenute nell’anno precedente;

§       qualora l’indice di equilibrio economico finanziario risulti superiore a 45, nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 25% di quella relativa alle cessazioni avvenute nell’anno precedente.

 

Nel successivo comma 117 l’indice di equilibrio economico finanziario è determinato secondo le modalità e i criteri disciplinati al D.M. 8 febbraio 2006[38].

Nel decreto ministeriale qui citato la possibilità di assunzione del personale presso le CCIAA viene limitata ad una unità ogni tre cessate dal servizio al 31 dicembre dell'anno precedente per le camere di commercio che presentano un indice generale di equilibrio economico finanziario inferiore a 41, mentre per quelle con indice superiore a 41 la possibilità di assunzione scende a una unità ogni cinque cessate cumulativamente dal servizio nel triennio precedente.

Inoltre, nel provvedimento ministeriale gli indicatori di equilibrio economico-finanziario sono determinati dal rapporto tra i costi del personale e le entrate correnti, espresso in millesimi, e dal rapporto tra le unità di personale in servizio presso la camera di commercio ed il numero delle imprese attive iscritte o annotate nel registro delle imprese di cui all'articolo 8 della legge 580/1993[39]. La somma dei due indici predetti determina l'indice generale di equilibrio economico-finanziario.

Per l'Unioncamere, nel decreto si considera quale indicatore di equilibrio economico-finanziario l'indice medio, per ciascun triennio considerato, rappresentato dal rapporto tra i costi del personale ed entrate correnti.

 

Infine, il comma 118 prevede l’adozione, per le assunzioni a tempo indeterminato dell’Unioncamere, del limite previsto dalla lettera a) del comma 116 (70% della spesa relativa alle cessazioni avvenute nell'anno precedente).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Articolo 2, comma 33
(Finanziamento in favore dei consorzi di confidi)

 

33. Al fine di assicurare efficace sostegno alle iniziative di rilancio produttivo e di tutela occupazionale nelle aree a più alto tasso di ricorso alla cassa integrazione, nonché per potenziare gli strumenti di tutela della stabilità dell'occupazione, nell'ambito delle risorse del fondo di garanzia di cui all'articolo 15 della legge 7 agosto 1997, n. 266, una quota di 10 milioni di euro è destinata agli interventi in favore dei consorzi dei confidi delle province con il più alto tasso di utilizzazione della cassa integrazione. Con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro dello sviluppo economico, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabilite le modalità attuative del presente comma.

 

 

Il comma 33 dell’articolo 2 in esame destina, nell'ambito delle risorse del Fondo per la finanza d'impresa, una quota di 10 milioni di euro agli interventi in favore dei consorzi dei confidi delle province con il più alto tasso di utilizzazione della cassa integrazione.

 

Il richiamato articolo 15 della legge 7 agosto 1997, n. 266 aveva stabilito, in generale, che la garanzia del fondo ivi previsto poteva essere concessa alle banche, agli intermediari finanziari iscritti nell'elenco speciale di cui all'articolo 107 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, recante il testo unico bancario, e alle società finanziarie per l'innovazione e lo sviluppo iscritte all'albo di cui all'articolo 2, comma 3, della legge 5 ottobre 1991, n. 317, a fronte di finanziamenti a piccole e medie imprese, ivi compresa la locazione finanziaria, e di partecipazioni, temporanee e di minoranza, al capitale delle piccole e medie imprese. La garanzia del fondo era estesa a quella prestata dai fondi di garanzia gestiti dai consorzi di garanzia collettiva fidi di cui all'articolo 155, comma 4, del testo unico bancario e dagli intermediari finanziari iscritti nell'elenco generale di cui all'articolo 106 del medesimo testo unico.

L’articolo 1, comma 847, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria per il 2007), in attesa della riforma delle misure a favore dell'innovazione industriale, ha quindi istituito il Fondo per la finanza d'impresa, al quale sono conferite le risorse del sopra citato Fondo di cui all'articolo 15 della legge 7 agosto 1997, n. 266, del Fondo di cui all'articolo 4, comma 106, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, che vengono soppressi, nonché altre risorse.

 

Il Fondo opera con interventi mirati a facilitare operazioni di concessione di garanzie su finanziamenti e di partecipazione al capitale di rischio delle imprese anche tramite banche o società finanziarie sottoposte alla vigilanza della Banca d'Italia e la partecipazione a operazioni di finanza strutturata, anche tramite sottoscrizione di fondi di investimento chiusi, privilegiando gli interventi di sistema in grado di attivare ulteriori risorse finanziarie pubbliche e private in coerenza con la normativa nazionale in materia di intermediazione finanziaria. Con riferimento alle operazioni di partecipazione al capitale di rischio gli interventi del Fondo per la finanza di impresa sono prioritariamente destinati al finanziamento di programmi di investimento per la nascita ed il consolidamento delle imprese operanti in comparti di attività ad elevato contenuto tecnologico, al rafforzamento patrimoniale delle piccole e medie imprese localizzate nelle aree dell'obiettivo 1 e dell'obiettivo 2 di cui al regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio, del 21 giugno 1999, nonché a programmi di sviluppo posti in essere da piccole e medie imprese e per sostenere la creazione di nuove imprese femminili ed il consolidamento aziendale di piccole e medie imprese femminili.

 

Tuttavia, alcune recenti disposizioni hanno ancora riguardato il finanziamento della dotazione del Fondo di garanzia di cui all’articolo 15 della legge 7 agosto 1997, n. 266 (ad esempio, i commi 5 e 8 dell'articolo 7-quinquies, l'articolo 7-septies e il comma 2 dell'articolo 8, del D.L. 10 febbraio 2009, n. 5, nel testo integrato dalla relativa legge di conversione).

 

Sarebbe opportuno che la norma facesse quindi direttamente riferimento al sopra menzionato Fondo per la finanza d'impresa, piuttosto che ad uno dei fondi che il citato comma 847 ha soppresso, disponendone la confluenza nel medesimo Fondo per la finanza d'impresa.

 

La destinazione di una quota di 10 milioni di euro nell'ambito delle risorse del fondo agli interventi in favore dei consorzi dei confidi delle province con il più alto tasso di utilizzazione della cassa integrazione viene effettuata con le finalità:

1)      di assicurare efficace sostegno alle iniziative di rilancio produttivo e di tutela occupazionale nelle aree a più alto tasso di ricorso alla cassa integrazione;

2)      di potenziare gli strumenti di tutela della stabilità dell'occupazione.

 

La disposizione demanda quindi ad un decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro dello sviluppo economico, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il compito di stabilire le modalità di attuazione.

 

 


Articolo 2, co. 38
(Stanziamenti per il personale appartenente
al comparto sicurezza-difesa
)

38. Al fine di riconoscere la specificità della funzione e del ruolo del personale appartenente al comparto sicurezza-difesa di cui al decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 195, per il biennio 2008-2009, in aggiunta a quanto previsto dall'articolo 2, comma 28, della legge 22 dicembre 2008, n. 203, sono stanziati 100 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2010.

 

 

Il comma 38 stanzia, in aggiunta a quanto previsto dall’articolo 2, comma 28, della legge finanziaria per il 2009 (L. 203/2008), ulteriori 100 milioni di euro, a decorrere dal 2010, al fine di riconoscere la specificità della funzione e del ruolo del personale appartenente al comparto sicurezza-difesa di cui al D.Lgs. 12 maggio 1995, n. 195[40].

 

Nell’ambito più generale dell’articolo 2, commi da 27 a 31, della L. 203/2008, i quali hanno disposto ulteriori stanziamenti di risorse per i rinnovi contrattuali per il biennio 2008-2009 relativi al personale delle pubbliche amministrazioni, il comma 28 ha previsto che lo stanziamento delle risorse destinate per il biennio 2008-2009 ai miglioramenti stipendiali per il personale statale in regime di diritto pubblico (di cui all’articolo 3 del D.Lgs. 165/2001), in aggiunta a quelle previste dall’articolo 3, comma 144, della L. 244/2007, fosse pari complessivamente a 680 milioni di euro a decorrere dal 2009, con specifica destinazione, rispettivamente, di 586 milioni di euro per il personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia di cui al D.Lgs. 195/1995.

In proposito, si ricorda che i commi da 143 a 147 dell’articolo 3 della legge finanziaria per il 2008 hanno stanziato le risorse per i rinnovi contrattuali relativi al biennio 2008-2009 per il personale delle pubbliche amministrazioni.

In particolare, il comma 144 ha stabilito che lo stanziamento delle risorse destinate per il biennio 2008-2009 ai miglioramenti stipendiali per il personale statale in regime di diritto pubblico fosse pari complessivamente a 117 milioni di euro per il 2008 e a 229 milioni di euro a decorrere dal 2009, di cui rispettivamente 78 milioni di euro e 116 milioni di euro specificamente destinati al personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia di cui al D.Lgs. 195/1995.

 

 


Articolo 2, co. 44
(Agevolazioni contributive per i datori di lavoro agricoli)

44. La rideterminazione delle agevolazioni contributive di cui al comma 2 dell'articolo 01 del decreto-legge 10 gennaio 2006, n. 2, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 marzo 2006, n. 81, e all'articolo 1-ter, comma 1, del decreto-legge 3 novembre 2008, n. 171, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 dicembre 2008, n. 205, disciplinata per gli anni 2006-2009, è estesa al periodo dal 1o gennaio 2010 al 31 luglio 2010. A tal fine, per l'anno 2010, è autorizzata la spesa di 120,2 milioni di euro.

 

 

Il comma 44 proroga, per il periodo 1° gennaio – 31 luglio 2010, la rideterminazione delle agevolazioni contributive di cui all’articolo 9, commi 5, 5-bis e 5-ter della L. 67/1988, per i datori di lavoro agricoli di zone svantaggiate o particolarmente svantaggiate, così come in precedenza rimodulate per il periodo 2006-2008 dall’articolo 01, comma 2, del D.L. 10 gennaio 2006, n. 2, convertito dalla L. 11 marzo 2006, n. 81[41], e successivamente prorogate al 31 dicembre 2009 dall’articolo 1-ter del D.L. 3 novembre 2008, n. 171, convertito dalla L. 30 dicembre 2008, n. 235[42].

A tal fine, per il 2010 viene autorizzata la spesa di 120,2 milioni di euro.

 

Si tratta, ai sensi del comma 5 del richiamato articolo 9 della L. 67/1988, della disciplina concernente le agevolazioni contributive per le imprese agricoledi zone svantaggiate o particolarmente svantaggiate. Più specificamente, tale articolo, così come modificato dall’articolo 11, comma 27, della L. 24 dicembre 1993, n. 537[43], ha stabilito una riduzione percentuale dei premi e dei contributi relativi alle gestioni previdenziali ed assistenziali, dovuti dai datori di lavoro agricolo per il proprio personale dipendente, occupato a tempo indeterminato e a tempo determinato, operanti:

-        nei territori montani particolarmente svantaggiati di cui all'articolo 9, D.P.R. 29 settembre 1973, n. 601[44], e cioè i territori dei comuni situati ad una altitudine di almeno 700 metri, i territori compresi nell’elenco dei territori montani compilato dalla Commissione censuaria centrale e quelli facenti parte di comprensori di bonifica montana. Per tali territori i richiamati contributi sono fissati nella misura del 20% a decorrere dal 1° ottobre 1994, del 25% a decorrere dal 1° ottobre 1995 e del 30% a decorrere dal 1° ottobre 1996;

-        nelle zone agricole svantaggiate, delimitate ai sensi dell'articolo 15 della L. 27 dicembre 1977, n. 984[45], per le quali i richiamati contributi sono fissati nella misura del 30% a decorrere dal 1° ottobre 1994, del 40% a decorrere dal 1° ottobre 1995, del 60% a decorrere dal 1° ottobre 1996.

Tali agevolazioni non spettano ai datori di lavoro agricolo per i lavoratori occupati in violazione delle norme sul collocamento (comma 5-bis), e si applicano soltanto sulla quota a carico del datore di lavoro (comma 5-ter).

 

Successivamente, l’articolo 01 del D.L. 2/2006, introducendo disposizioni varie relative alla previdenza agricola, al comma 2 ha disposto, dal 1° gennaio 2006 e per il triennio 2006-2008, l’aumento delle richiamate agevolazioni contributive per i datori di lavoro agricoli di zone svantaggiate o particolarmente svantaggiate.

In sostanza, il comma 2 ha reso più vantaggiose le agevolazioni sopra descritte per il triennio 2006-2008, stabilendo che:

-        nei territori montani particolarmente svantaggiati, lo sgravio contributivo, rispetto a quanto normalmente dovuto sul territorio nazionale, spetta nella misura del 75% dei contributi a carico del datore di lavoro (pertanto la quota da versare sarà del 25%, quindi più bassa rispetto alla quota del 30% attualmente dovuta);

-        nelle zone agricole svantaggiate, comprese le aree dell’obiettivo 1 del Regolamento (CE) n. 1260/1999, recante “Disposizioni generali sui Fondi strutturali”, nonché i territori dei comuni delle regioni Abruzzo, Molise e Basilicata, lo sgravio contributivo compete nella misura del 68% (pertanto la quota da versare sarà del 32%, notevolmente più bassa rispetto al 60% attualmente previsto).

 

Da ultimo, l’articolo 1-ter del D.L. 171/2008 ha disposto l’applicazione, fino al 31 dicembre 2009, delle agevolazioni contributive previste dall’articolo 9, commi da 5 a 5-ter, della L. 67/1988 (legge finanziaria 1988), nei territori montani particolarmente svantaggiati e nelle zone agricole svantaggiate, nelle misure - più favorevoli - stabilite dall’articolo 01, comma 2, del D.L. 2/2006.

 

 

 

 

 

 

 


Articolo 2, co. 45
(Fondo di sostegno per l'occupazione e l'imprenditoria giovanile)

 

45. All'articolo 1, comma 72, della legge 24 dicembre 2007, n. 247, le parole: «accedere a finanziamenti agevolati per» sono soppresse e, dopo la parola: «ovvero», la parola: «per» è soppressa. Il comma 74 dell'articolo 1 della legge 24 dicembre 2007, n. 247, è abrogato.

 

 

Il comma 45modifica il funzionamento del Fondo di sostegno per l’occupazione e l’imprenditoria giovanile di cui all’articolo 1, comma 72, della legge 247/2007, escludendo che il sostegno debba avvenire mediante finanziamenti agevolati.

L’articolo 1, comma 72, della legge 247 del 2007[46] ha istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri (Dipartimento della gioventù), il Fondo di sostegno per l'occupazione e l'imprenditoria giovanile, al fine di favorire i soggetti di età inferiore a 35 anni nell’accesso a finanziamenti agevolati per sopperire alle esigenze scaturenti dalle peculiari caratteristiche del lavoro svolto o per sviluppare attività innovative ed imprenditoriali.

Si ricorda che la norma, originariamente introdotta dalla legge 247/2007, è stata successivamente modificata dall’articolo 19-bis, comma 1, lettera c) del D.L. 185/2008[47], che ha innalzato a 35 anni il precedente limite di età di 25 anni (29 se laureati) e istituito un unico Fondo in luogo dei tre già previsti[48], eliminando altresì ogni indicazione relativa a specifiche categorie di beneficiari, finalità e tipologie di interventi.

 

La norma in esame abroga poi il comma 74, dell’articolo 1, della legge 247/2007, il quale rimette a un decreto interministeriale (del Presidente del Consiglio dei ministri ovvero del Ministro con delega per la gioventù, di concerto con i Ministri dell'economia e delle finanze e dello sviluppo economico), la disciplina delle modalità operative di funzionamento del Fondo di cui al comma 72.

Anche su questo punto, vi era stato l’intervento dell’articolo 19-bis del D.L. 185/2008, il quale aveva modificato la procedura per l’adozione della normativa di attuazione, con la previsione dell’emanazione di un D.P.C.M., entro lo stesso termine di centottanta giorni disposto dalla norma vigente, in luogo di un decreto interministeriale.

Merita peraltro evidenziare che il decreto attuativo non risulta fin qui adottato.

 

Al riguardo merita ricordare che, secondo l’articolo 1, comma 14, lettera a), del D.L. 85/2008[49], ha attribuitoalla Presidenza del Consiglio dei ministrile funzioni di indirizzo e coordinamento in materia di politiche giovanili e più specificatamente:

§       le funzioni di competenza statale in materia di coordinamento dellepolitiche per le giovani generazioni;

§       le funzioni già attribuite al Ministero del lavoro e della previdenza sociale dall’articolo 1, commi da 72 a 74, della legge 247/2007, sopra esposte;

§         le funzioni in tema di contrasto e trattamento della devianza e del disagio giovanile.

 

 

 



[1]     Le cui indicazioni positive sembrano trovare conferma nei dati Istat relativi al terzo trimestre dell’anno, in cui si è registrata una crescita del Pil dello 0,6% rispetto al trimestre precedente (comunicato Istat del 13 novembre 2009).

[2]     Decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102.

[3]     Si ricorda che nella medesima contabilità dovranno, inoltre, essere riversate le ulteriori risorse, quantificabili in circa 270 milioni di euro, derivanti dal recupero di alcune tipologie di aiuti di Stato disposto ai sensi dell’articolo 19 del decreto-legge del 25 settembre 2009, n. 135, concernente l’attuazione di obblighi comunitari.

[4]     Al momento deve pertanto farsi riferimento, oltre che al comunicato stampa relativo all’approvazione del decreto-legge, alle anticipazioni riportate ne “Il sole 24 ore” del 17 novembre 2009.

[5]     Il DPEF 2010-2013 presentato nel luglio scorso e le risoluzioni parlamentari con cui è stato approvato, avevano fissato, a livello programmatico, un limite massimo del saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato per il 2010 pari a 61.400 milioni di euro, al netto delle regolazioni contabili e debitorie. Con la Nota di Aggiornamento al Documento di Programmazione, presentata a settembre, si è provveduto ad aggiornare tale stima, fissando il saldo netto da finanziare per il 2010 in misura pari ai 63.000 milioni di euro indicato nella norma. La rideterminazione del saldo in 63.000 miliardi di euro è stata effettuata sulla base dei dati del bilancio a legislazione vigente 2010 e degli interventi della manovra per lo stesso anno.

[6]     Si veda, ad esempio, che nell’ambito dell’allegato 2 dello stato di previsione del Ministero della giustizia, alla Missione 6 – Giustizia (Missione 1 del Ministero della Giustizia), è stata introdotta la legge n. 85/2009, art. 32, co. 1, all’interno del programma 1. Tale programma già lo scorso anno conteneva risorse rimodulabili, seppure non da fattore legislativo.

[7]     Ad esempio, all’Interno del Ministero per i beni e le attività culturali, talune autorizzazioni legislative rientranti nell’allegato 2 del bilancio 2009 nell’ambito dei programmi 7 e 8 della Missione 1 “Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici”, trovano ora allocazione nell’allegato 2 del bilancio di previsione 2010 nel programma 12 di nuova istituzione della medesima Missione.

[8]     Il quale ne detiene il programma 22.10 “sostegno all’istruzione”.

[9]     La relazione illustrativa osserva, in particolare, come ogni programma di spesa trovi il suo fondamento nell’articolo 2, comma 2 della legge n. 468 del 1978, come modificato dalla legge n. 94/1997. Tale comma, in particolare, prevede che il progetto di bilancio annuale di previsione è articolato, per l'entrata e per la spesa, in unità previsionali di base, stabilite in modo che a ciascuna unità corrisponda un unico centro di responsabilità amministrativa, cui è affidata la relativa gestione. Le unità previsionali sono determinate con riferimento ad aree omogenee di attività, anche a carattere strumentale, in cui si articolano le competenze istituzionali di ciascun Ministero.

[10]    Il riepilogo delle Missioni e dei Programmi è contenuto in un apposita Tabella del disegno di legge di bilancio in esame (pag. 60 dello stampato A.S. 1791). In tale elenco, per ogni Missione e sottostante Programma viene indicato il relativo stanziamento a legislazione vigente per il 2009, in termini di competenza, cassa e residui.

[11]    Si tratta dell’em. 5.Tab.5.1.

[12]   D.L. 16 maggio 2008, n. 85, Disposizioni urgenti per l'adeguamento delle strutture di Governo in applicazione dell’articolo 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, convertito, con modificazioni, dalla legge L. 14 luglio 2008, n. 121

[13]   D.L. 18 maggio 2006, n. 181, Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri, convertito, con modificazioni, dalla L. 17 luglio 2006, n. 233.

[14]   In questo documento si avverte che è stato preordinato in attesa di poter trasmettere la nota preliminare, in corso di predisposizione, ex art. 2, comma 4-quater, della legge 468/1978.

[15]   La variazione è proposta in relazione alla L. 152/2001, recante la nuova disciplina degli istituti di patronato e assistenza sociale.

[16]   La variazione è proposta in relazione al previsto utilizzo delle anticipazioni di tesoreria.

[17]   Tale variazione in diminuzione è stata effettuata in applicazione dell’articolo 25, commi 2 e 3, del D.L. 78/2009.

[18]   La variazione è stata proposta in relazione alla cessazione dell’onere recato dall’articolo 63, comma 6, del D.L. 112/2008, da variazioni in applicazione dell’articolo 8, comma 1, lett. a), del D.L. 39/2009 e dall’articolo 7-ter, comma 14, del D.L. 5/2009.

[19]    “Ristrutturazione dell'Istituto nazionale della previdenza sociale e dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro”.

[20]   Si ricorda che la conferenza di servizi costituisce uno strumento organizzativo operante nella fase decisoria di procedimenti amministrativi complessi ed è volta ad accelerare l’espressione dei consensi delle amministrazioni coinvolte, attraverso un confronto diretto tra le stesse.

[21]    “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della L. 15 marzo 1997, n. 59”. Tale norma ha disposto, a decorrere dal 120° giorno dall’entrata in vigore del medesimo decreto legislativo (cioè a decorrere dal 3 ottobre 1998), il trasferimento ad una apposita gestione istituita presso l’INPS della la funzione di erogazione di pensioni, assegni e indennità spettanti agli invalidi civili (comma 1).

Contestualmente le funzioni di concessione dei nuovi trattamenti economici a favore degli invalidi civili sono state trasferite alle regioni, precisando che, secondo il criterio di integrale copertura, le medesime regioni provvedono con risorse proprie alla eventuale concessione di benefìci aggiuntivi rispetto a quelli determinati con legge dello Stato, per tutto il territorio nazionale (comma 2).

[22]   In particolare, nella relazione si sottolinea come l’INPS valuti tale spesa sulla base dei dati amministrativi in circa 3 miliardi di euro nel primo anno, tenendo conto della spesa per arretrati e interessi legali, e circa 270 milioni di euro annui negli esercizi successivi.

[23]   L. 8 agosto 1972, n. 4, “Miglioramenti ai trattamenti previdenziali ed assistenziali nonché disposizioni per la integrazione del salario in favore dei lavoratori agricoli”.

[24]   In tal senso, l'art. 45, comma 21, della L. 17 maggio 1999, n. 144, “Misure in materia di investimenti, delega al Governo per il riordino degli incentivi all'occupazione e della normativa che disciplina l'INAIL, nonché disposizioni per il riordino degli enti previdenziali”.

[25]    Si tratta, in particolare, dell’articolo 2 del decreto legge n. 210 del 2002 (relativo alla presentazione alla stazione appaltante, da parte delle imprese affidatarie di un appalto pubblico della certificazione relativa alla regolarità contributiva, a pena di revoca dell'affidamento);  dell’articolo 2, comma 1, lettera h), del D.lgs. 276/2003 (che individua la certificazione della regolarità contributiva tra i compiti propri degli enti bilaterali); l’articolo 38 del D.lgs. 163/2006 (relativo ai requisiti di ordine generale per la parte partecipazione alle procedure di affidamento delle concessioni e degli appalti di lavori, forniture e servizi, e all’affidamento di subappalti, nonché alla stipula dei relativi contratti); l’articolo 1 del decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale 24 ottobre 2007 (relativo al Documento unico di regolarità contributiva, che indica i soggetti obbligati al possesso di tale documento, richiesto ai datori di lavoro ai fini della fruizione dei benefici normativi e contributivi in materia di lavoro e legislazione sociale previsti dall'ordinamento nonchè ai fini della fruizione dei benefici e sovvenzioni previsti dalla disciplina comunitaria, nonché per la partecipazione alle procedure di appalto di opere, servizi e forniture pubblici e nei lavori privati dell'edilizia).

[26]   D.L. 1 luglio 2009, n. 78, “Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini”, convertito, con modificazioni, dalla L. 3 agosto 2009, n. 102.

 

[27] di cui all’articolo 3, comma 8, lettera b-bis), del D.Lgs. 14 agosto 1996, n. 494, “Attuazione della direttiva 95/57/CE concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili”.

[28] D.L. 30 dicembre 2005, n. 273, “Definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti”, convertito in legge, con modificazioni dall'articolo 1, L. 23 febbraio 2006, n. 51.

[29]In tal senso, l’articolo 86, comma 10, lettera b) che ha aggiunto, tra l’altro, la lettera b-bis) alll’articolo 3, comma 8 ,del D.lgs. 494/1996, sopra esposto..

[30] articolo 2, comma 1, D.L. 25 settembre 2002, n. 210,  “Disposizioni urgenti in materia di emersione del lavoro sommerso e di rapporti di lavoro a tempo parziale” convertito in legge, con modificazioni, dall'articolo 1, L. 22 novembre 2002, n. 266.

[31]   articolo 10, comma 7, D.L. 30 settembre 2005, n. 203, “Misure di contrasto all'evasione fiscale e disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria”, convertito in legge, con modificazioni, dall'articolo 1, L. 2 dicembre 2005, n. 248.

[32]   articolo 1, comma 553, della L. 23 dicembre 2005, n. 266, “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2006)”.

[33]   “Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni”.

[34]   Tale comma ha istituito un fondo con una dotazione di 550 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2008-2010, destinato ad incrementare il Fondo di finanziamento ordinario per le università (FFO). Le risorse aggiuntive devono essere utilizzate per far fronte in via prevalente agli oneri lordi per gli adeguamenti retributivi per il personale docente e ai rinnovi contrattuali del restante personale; nonché, per la parte residua, ad altre esigenze di spesa corrente e d’investimento individuate autonomamente dagli atenei.

[35]   Si fa presente che l’articolo 2 del D.L. 180/2008 ha stabilito che una quota non inferiore al 7% del fondo di finanziamento ordinario di cui all’articolo 5 della L. 537/1993 e del Fondo straordinario dell’articolo 2 comma 428 della L. 244/2007 è ripartita prendendo in considerazione la qualità dell'offerta formativa e i risultati dei processi formativi, la qualità della ricerca scientifica, nonché quella dell’efficacia ed efficienza delle sedi didattiche, rinviando le modalità di ripartizione di tali risorse ad un decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, avente natura non regolamentare, da adottarsi, in prima attuazione, entro il 31 dicembre 2008. Tale decreto non risulta ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

[36]   “Attuazione dell'articolo 2 della L. 6 marzo 1992, n. 216, in materia di procedure per disciplinare i contenuti del rapporto di impiego del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate”.

[37] "Misure di contrasto all'evasione fiscale e disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria".

[38]D.M. 8 febbraio 2006, Definizione, ai sensi dell'articolo 1, comma 98, della L. 30 dicembre 2004, n. 311, per le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e per l'Unioncamere, degli indicatori di equilibrio economico-finanziario, volti a fissare criteri e limiti per le assunzioni a tempo indeterminato, per il triennio 2005-2007.

[39]   L. 29 dicembre 1993, n. 580, “Riordinamento delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura”.

[40]   “Attuazione dell'art. 2 della L. 6 marzo 1992, n. 216, in materia di procedure per disciplinare i contenuti del rapporto di impiego del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate”.

[41]   “Interventi urgenti per i settori dell'agricoltura, dell'agroindustria, della pesca, nonché in materia di fiscalità d'impresa”.

[42]   “Misure urgenti per il rilancio competitivo del settore agroalimentare”.

[43]   “Interventi correttivi di finanza pubblica”.

[44]   “Disciplina delle agevolazioni tributarie”.

[45]   “Coordinamento degli interventi pubblici nei settori della zootecnia, della produzione ortoflorofrutticola, della forestazione, dell'irrigazione, delle grandi colture mediterranee, della vitivinicoltura e della utilizzazione e valorizzazione dei terreni collinari e montani”.

[46]L. 24 dicembre 2007, n. 247, “Norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 su previdenza, lavoro e competitività per favorire l'equità e la crescita sostenibili, nonché ulteriori norme in materia di lavoro e previdenza sociale”.

[47]D.L. 29 novembre 2008, n. 185, “Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale”, convertito in legge, con modificazioni, dall’articolo 1, L. 28 gennaio 2009, n. 2.

[48]I fondi originariamente previsti erano i seguenti:

a)       Fondo credito per il sostegno dell’attività intermittente dei lavoratori a progetto iscritti alla gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 335/1995;

b)       Fondo microcredito per il sostegno all’attività dei giovani, al fine di incentivarne le attività innovative, con priorità per le donne;

c)       Fondo per il credito ai giovani lavoratori autonomi, per sostenere le necessità finanziarie legate al trasferimento generazionale delle piccole imprese, dell’artigianato, del commercio e del turismo, dell’agricoltura e della cooperazione e l’avvio di nuove attività in tali ambiti.

 

[49]   D.L. 16 maggio 2008, n. 85, “Disposizioni urgenti per l'adeguamento delle strutture di Governo in applicazione dell’articolo 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, convertito in legge, con modificazioni, dall’articolo 1, comma 1, Legge 14 luglio 2008, n. 121.