Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
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Autore: | Servizio Studi - Dipartimento giustizia | ||
Titolo: | Bilancio e Finanziaria 2010 - A.C. 2937 ' A.C. 2936 - Commissione Giustizia (seconda edizione) | ||
Riferimenti: |
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Serie: | Progetti di legge Numero: 245 Progressivo: 2 | ||
Data: | 19/11/2009 | ||
Descrittori: |
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Organi della Camera: | II-Giustizia | ||
Altri riferimenti: |
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Camera dei deputati |
XVI LEGISLATURA |
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Documentazione per l’esame di |
Bilancio e Finanziaria 2010 A.C. 2937 – A.C. 2936 |
Commissione Giustizia |
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n. 245/2 |
(Seconda edizione) |
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19 novembre 2009 |
Servizio responsabile: |
Servizio Studi – Dipartimento Giustizia ( 066760-9148 – * st_giustizia@camera.it Servizio Studi – Dipartimento Bilancio ( 066760-9932 – * st_bilancio@camera.it |
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I dossier dei
servizi e degli uffici della Camera sono destinati alle esigenze di
documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei
parlamentari. |
File: gi0289.doc |
I N D I C E
PARTE I – La manovra finanziaria
1. Il
quadro macroeconomico e gli obiettivi di finanza pubblica 2010
2. La
manovra di finanza pubblica 2010-2012
PARTE II – Il disegno di legge di bilancio
1. Il
disegno di legge di bilancio a legislazione vigente
§ 1.1
La struttura del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il
2010
§ 1.2
Le rimodulazioni effettuate sulle spese predeterminate per legge
§ 1.3
Il quadro generale riassuntivo
§ 1.4
Le variazioni rispetto alle previsioni 2009
-
Analisi
delle spese di parte corrente
-
Analisi
delle spese in conto capitale
§ 1.5
Analisi delle spese finali per Missioni
-
Le
rimodulazioni effettuate tra i programmi delle missioni di spesa
2.
Emendamenti al disegno di legge di bilancio
approvati dal Senato
3.
L’evoluzione della spesa nel bilancio dello Stato: Tavole allegate
Parte III – Disegno di legge di bilancio: profili di
competenza della Commissione Giustizia
Premessa:
le missioni comprese nello stato di previsione del Ministero della giustizia
Lo
stato di previsione del Ministero della giustizia (Tabella 5)
Ulteriori
spese di interesse della Commissione giustizia
Parte IV - Il disegno di legge finanziaria (AC. 2936)
Gli
effetti del disegno di legge finanziaria sullo stato di previsione del
Ministero della giustizia
Gli
articoli del disegno di legge finanziaria
di interesse della Commissione giustizia
§ Articolo
2, comma 22 (Esenzione fiscale per le
vittime del terrorismo)
§ Articolo
2, co. 47 (Vendita dei beni immobili
confiscati alla mafia)
Normativa di riferimento
§ L.
31 maggio 1965 n. 575. Disposizioni contro le organizzazioni criminali di tipo
mafioso, anche straniere (art. 2-undecies)
§ D.P.R.
26 aprile 1986 n. 131. Approvazione del testo unico delle disposizioni
concernenti l'imposta di registro (art. 57)
Il disegno di legge finanziaria per il
2010 (A.C. 2936) si inserisce nell’ambito degli indirizzi indicati con le
risoluzioni parlamentari di approvazione del DPEF 2010-2013 dello scorso
luglio, tenendo conto della revisione del
quadro macroeconomico e di finanza pubblica
effettuata con
Il quadro macroeconomico
Il miglioramento della congiuntura
economica internazionale ha consentito di delineare uno scenario lievemente più
favorevole per l’Italia rispetto a quello delineato nel DPEF di luglio per il
biennio 2009-2010.
In particolare, per il 2009 la variazione del PIL presenta un
miglioramento di 0,4 punti percentuali rispetto a quanto inizialmente previsto;
la contrazione del PIL si attesterebbe infatti a -4,8 per cento, rispetto al -5,2 per cento stimato nel DPEF, in
linea con i risultati, lievemente superiori alle attese, del secondo trimestre
2009[1],.
Per il 2010,
Restano invariate le stime di crescita per il periodo successivo, fissate dal DPEF di luglio in media al 2 per cento: tale previsione si situa, peraltro,
all’interno di una elevata incertezza circa la solidità e l’intensità della
ripresa economica mondiale.
La revisione in aumento delle stime di
crescita è in larga parte ascrivibile alla minore contrazione dei consumi nel
2009 e ad una maggiore crescita degli stessi nel 2010, nonché ad miglior
andamento per il medesimo anno degli investimenti, come si evince dai dati
contenuti nella Relazione
previsionale e programmatica 2010 (RPP), cui
(var. %) |
RPP
2010 (sett. 2009) |
||||
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
|
PIL |
-4,8 |
0,7 |
2,0 |
2,0 |
2,0 |
Importazioni |
-16,1 |
0,9 |
3,6 |
4,1 |
4,3 |
Consumi nazionali |
-1,1 |
0,4 |
1,7 |
1,9 |
1,8 |
Investim. fissi lordi |
-11,7 |
1,7 |
2,4 |
2,4 |
2,5 |
Esportazioni |
-19,9 |
1,2 |
4,2 |
4,1 |
4,3 |
La revisione delle stime del Governo in
ordine al quadro macroeconomico degli anni 2009 e 2010 è confermata dalle
ultime previsioni della Commissione
europea, formulate alla fine del mese di ottobre, le quali, rispetto all’Interim forecast dello scorso settembre,
hanno anche rivisto al rialzo il dato del PIL 2009 di 3 decimi di punto (-4,7%
anziché -5%). Secondo le stima della Commissione UE, anche nel 2010 dovrebbe registrarsi un ritorno
alla crescita economica - pari allo 0,7% del Pil, come indicato nella Nota –
alimentata da alcuni fattori quali la riduzione dei risparmi precauzionali
delle famiglie, il recupero dei consumi, anche in virtù dei moderati andamenti
inflazionistici, gli effetti delle misure di detassazione degli investimenti ed
altri. Nel
2011 la stima della Commissione relativa al Pil è più bassa rispetto a
quella della Nota (1,4% anziché 2%), pur confermando il trend in aumento, seppure moderato, della crescita, come evidenzia
la tabella che segue
(European economic forecast - Autumn 2009)
(var.%) |
2009 |
2010 |
2011 |
PIL |
-4,7 |
0,7 |
1,4 |
Gli obiettivi di finanza pubblica
Il conto consolidato delle
Amministrazioni pubbliche per il periodo 2009-2013 è stato rivisto dalla Nota
di aggiornamento del DPEF tenendo conto di una serie di fattori, quali: la
revisione delle prospettive di crescita dell’economia italiana, che vede una
minore contrazione nel 2009 e una ripresa lievemente più sostenuta nel 2010; l’aggiornamento
del conto delle PA in base all’attività di monitoraggio; le modifiche alla
manovra di cui al decreto legge 78/2009, introdotte in sede di conversione, e le
variazioni alla curva dei tassi di interesse.
Tali fattori, che comportano una
ricomposizione all’interno degli aggregati di entrata e di spesa, hanno inciso solo
lievemente sull’ indebitamento netto.
Nel periodo successivo prosegue la
riduzione del saldo (4,3 per cento del PIL nel 2011, 3,9 per cento nel 2012 e
3,5 per cento nel 2013), evidenziando un miglioramento, rispetto alle
precedenti stime, pari allo 0,1 di PIL nel 2011, e allo 0,2 nel biennio
successivo. Su tale evoluzione tendenziale incide una dinamica più favorevole
della spesa per interessi, che più che compensa il peggioramento atteso del
saldo primario.
In tale quadro,
La manovra correttiva resta confermata nell’entità
indicata dal DPEF, risultando pari all’1,2 per cento del PIL nel triennio 2011-2013,
di cui lo 0,4 per cento nel 2011.
Per l’anno in corso e per il 2010 il quadro programmatico di finanza
pubblica coincide pertanto con quello tendenziale, mentre un primo miglioramento dei saldi (e del
debito) si registra nel 2011 e prosegue negli anni successivi, come risulta dalla tabella che segue.
Quadro programmatico (%Pil)
|
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
Saldo primario |
-0,5 |
0,0 |
1,3 |
2,7 |
3,4 |
Interessi |
4,8 |
4,9 |
5,2 |
5,5 |
5,6 |
Indebitamento netto |
-5,3 |
-5,0 |
-3,9 |
-2,7 |
-2,2 |
Debito |
115,1 |
117,3 |
116,9 |
115,1 |
112,7 |
Quadro tendenziale (%Pil)
|
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
Saldo primario |
-0,5 |
0,0 |
0,4 |
1,9 |
1,2 |
Interessi |
4,8 |
4,9 |
5,3 |
5,5 |
5,7 |
Indebitamento netto |
-5,3 |
-5,0 |
-4,3 |
-3,9 |
-3,5 |
Debito |
115,1 |
117,3 |
117,3 |
116,8 |
115,5 |
Per quanto concerne il debito, dopo aver raggiunto un livello
massimo pari al 117,3 per cento del PIL nel 2010, è previsto in progressiva
diminuzione fino al 112,7 per cento nel 2013.
Con riferimento al debito
(European economic forecast - Autumn 2009)
|
2009 |
2010 |
2011 |
|
Indebitamento netto |
-5,3 |
-5,3 |
-5,1 |
|
Debito |
114,6 |
116,7 |
117,8 |
In relazione alle previsioni formulate dalla
Commissione, occorre precisare come le stesse siano predisposte secondo il
criterio delle “politiche invariate”, vale a dire considerando, oltre al
quadro finanziario determinato dalla legislazione vigente, anche gli impegni e
le necessità di spesa che, seppur non ancora previsti normativamente, è
presumibile che vengano riproposti, vincolando comunque il legislatore. Tale
criterio non coincide, pur approssimandolo, con il quadro
programmatico, non potendo, a differenza di quest’ultimo, scontare
ulteriori interventi di manovra.
Analogamente
a quanto avvenuto lo scorso anno, la manovra finanziaria per il triennio
2010-2012, nella sua articolazione complessiva, è stata anticipata dal Governo
lo scorso luglio con il decreto legge n.
78 del 2009 - convertito con modificazioni dalla legge n. 102 del 2009 - recante
una serie di misure volte a contrastare gli effetti avversi della crisi
economica, salvaguardando nel contempo l'equilibrio dei conti pubblici.
Il decreto, adottato prima della pausa estiva dei
lavori contestualmente alla presentazione del DPEF, ha sostanzialmente operato
un aggiornamento del piano di stabilizzazione della finanza pubblica per il
triennio 2009-2011 delineato con il decreto-legge n. 112 del 2008, al fine di
consolidare l’evoluzione attesa dei conti pubblici per gli anni 2009-2010,
senza introdurre interventi espansivi che avrebbero gravato sugli equilibri di
finanza pubblica.
Gli interventi disposti, indirizzati al sostegno delle
famiglie, delle imprese nonché al finanziamento di azioni per il rilancio delle
infrastrutture e dello sviluppo, hanno trovato infatti copertura nello stesso
decreto, principalmente attraverso il contrasto dell'evasione fiscale,
interventi di razionalizzazione della spesa farmaceutica e misure in materia di
pensionamento.
Le misure
correttive degli andamenti tendenziali dei conti pubblici sono state invece
previste a partire dall’esercizio 2011,
nel corso del quale, con l’esaurirsi del ciclo recessivo e l’inizio di una fase
espansiva, dovrebbe registrarsi un più stabile miglioramento del quadro macro
economico.
Nel complesso, il decreto ha reperito risorse per un importo pari, nel
quadriennio 2009 –
Il provvedimento - successivamente modificato,
peraltro, dal decreto-legge n. 103 del
3 agosto 2009 - ha in particolare introdotto misure di contrasto
all’evasione ed all’elusione fiscale, i cui proventi – pari a 200 milioni di
euro nel 2010 e di ammontare più significativo negli anni successivi, con
importi che a partire dal 2012 si situano annualmente tra 1,5 e 2 miliardi di
euro - sono stati destinati alla manovra per gli anni 2010 e seguenti.
A tali importi si dovrebbero aggiungere le ulteriori
entrate, al momento non quantificabili, derivanti dalle misure per il rimpatrio
delle attività detenute all’estero (c.d. “scudo fiscale”), anche esse
contenute nel decreto legge n. 78/09. Tali risorse – che dovrebbero pervenire
dal pagamento di una imposta straordinaria corrispondente al 5 per cento delle
attività regolarizzate o rimpatriate, da versare entro 15 dicembre dell'anno in
corso – sono destinate ad essere accantonate in una contabilità speciale, per
venire poi utilizzate nell'ambito della manovra per gli anni 2010 e seguenti[3].
A tale ultimo proposito, occorre segnalare che il Consiglio
dei Ministri ha approvato, in data 12 novembre 2009, un decreto-legge – che
alla data di redazione del presente dossier non risulta ancora pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale[4] - recante disposizioni
in materia di riduzione degli acconti di imposta dovuti dai contribuenti entro
il prossimo 30 novembre. L’intervento – da cui dovrebbe discendere, in
particolare, una riduzione dal 99 per cento al 79 per cento dell’acconto
complessivo IRPEF - comporta, in sostanza il differimento del pagamento al
momento del saldo delle imposte dovute, ossia nel 2010.
Sul piano della finanza pubblica, alle minori entrate
previste nel 2009 (quantificate in 3.716 milioni di euro) si dovrebbe fa fronte
utilizzando “quota parte” del gettito atteso, entro il prossimo 15 dicembre,
dalle operazioni di rimpatrio e regolarizzazione dei capitali connesse allo
“scudo fiscale”. Tale gettito, pertanto, manterrebbe la destinazione originaria
alla manovra 2010 solo per la parte residua. Per quanto concerne, invece, il
gettito d’imposta differito al 2010, si prevede che esso sia destinato ad incrementare
la dotazione del fondo di cui all’articolo 7-quinquies, comma 1, del D.L. n. 5 del 2009, finalizzato ad
“assicurare il finanziamento di interventi urgenti e indifferibili, con
particolare riguardo ai settori dell’istruzione e agli interventi organizzativi
connessi ad eventi celebrativi”.
In continuità con la manovra adottata lo scorso anno, anche gli interventi di politica economica per il prossimo triennio si sono ispirati ad una logica di prudenza fiscale, in base alla quale l’intento di contrastare gli effetti negativi della crisi economica senza determinare un peggioramento della situazione dei conti pubblici è stato perseguito attraverso la definizione di misure di sostegno articolate in modo da determinare un impatto quanto più possibile neutrale sulla finanza pubblica.
Nell’ambito di tale linea d’indirizzo il disegno di legge finanziaria per il 2010 vede confermata l’impostazione semplificata già adottata nella manovra dello scorso anno, sia in quanto a contenuto normativo, sia in termini di effetti sui saldi di finanza pubblica.
Anche per il 2010, il Governo ha, infatti, presentato in prima lettura al Senato una finanziaria “snella”, articolata in soli tre articoli, che si limitano a fissare gli obiettivi dei saldi di bilancio (livello massimo del saldo netto da finanziare, in termini di competenza, e di ricorso al mercato finanziario), a introdurre un numero limitato di misure, tra le quali la quantificazione delle risorse da destinare ai rinnovi contrattuali del pubblico impiego e la proroga di norme di carattere tributario recanti regimi agevolati, nonché a stabilire l’importo da iscrivere nelle tabelle allegate.
Tale limitazione del contenuto del disegno di legge finanziaria discende da quanto disposto inizialmente per il solo esercizio finanziario 2009 dall’articolo 1, comma 1-bis, del decreto legge n. 112/08 e riproposto, per l'esercizio 2010, dall'articolo 23, comma 21-ter del decreto legge n. 78/2009. Per effetto di tali disposizioni, in deroga alle disposizioni della legge di contabilità generale in materia di contenuto della legge finanziaria (articolo 11 della legge n. 468/1978), viene stabilito che in via sperimentale la legge finanziaria per l’anno 2009 e per l'anno 2010 possa contenere esclusivamente disposizioni strettamente attinenti al suo contenuto tipico, con l’esclusione di disposizioni finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell’economia, nonché di carattere ordinamentale, microsettoriale e localistico.
A tale ridimensionamento del contenuto proprio della legge finanziaria corrisponde peraltro una valorizzazione del contenuto decisionale del bilancio dello Stato, stante la possibilità - prevista anch’essa in via sperimentale per il solo esercizio 2009 dall’articolo 60, comma 3, del decreto legge n. 112/08 e riproposta per il 2010 dall'articolo 23, comma 21-quater, del decreto legge n. 78/09 - di rimodulare nella legge di bilancio tra i programmi le dotazioni finanziarie di ciascuna missione, ivi incluse le risorse derivanti da autorizzazioni legislative di spesa.
La conferma, da parte del Governo, di predisporre per
il 2010 - analogamente a quanto accaduto per l'esercizio finanziario 2009 - un
disegno di legge finanziaria snello, risulta in linea, peraltro, con quello che
potrebbe essere in futuro il contenuto della "legge di stabilità", strumento destinato a sostituire
l'attuale legge finanziaria secondo quanto previsto dal progetto di riforma
della legge di contabilità nazionale, recentemente approvato dalla Camera dei
Deputati in seconda lettura (A.C. 2555)
ed attualmente all’esame del Senato.
Per quanto concerne gli effetti sui saldi di finanza pubblica, il disegno di legge finanziaria non comporta effetti correttivi di rilievo in termini di indebitamento netto del conto economico delle amministrazioni pubbliche, la cui incidenza sul PIL rimane pertanto fissata per il triennio 2010-2012 nei valori indicati dalla nota di aggiornamento al DPEF.
Analogamente, gli interventi introdotti dal disegno di legge incidono marginalmente sul fabbisogno del settore statale, mentre variazioni in aumento nel triennio 2010-2012 sono previste in termini di saldo netto da finanziare.
Le
tabelle seguenti riepilogano gli effetti complessivi del disegno di legge in
termini di saldo netto da finanziare, fabbisogno e indebitamento netto per il
triennio 2010-2012, disaggregandoli in termini di variazione netta delle
entrate (composta dal saldo delle minori e maggiori entrate) e delle spese
(anch'esse espresse come saldo delle maggiori e minori spese).
SALDO
NETTO DA FINANZIARE |
|||
|
2010 |
2011 |
2012 |
Minori
entrate |
0,2 |
0,2 |
406,7 |
Maggiori
entrate |
157,9 |
0,1 |
0,1 |
Totale
entrate |
157,7 |
-0,1 |
-406,6 |
Maggiori
spese (articolato) |
659 |
495,8 |
500,8 |
Maggiori
spese (tabelle) |
1277,4 |
5239,9 |
3309 |
Minori
Spese |
478,9 |
479,7 |
481,7 |
Totale
spese |
1.457,50 |
5.256,00 |
3.328,10 |
TOTALE
GENERALE |
1.299,80 |
5.256,10 |
3.734,70 |
INDEBITAMENTO
NETTO P.A. E FABBISOGNO |
|||
|
2010 |
2011 |
2012 |
Minori
entrate |
0,2 |
0,2 |
406,7 |
Maggiori
entrate |
157,9 |
0,1 |
0,1 |
Totale
entrate |
157,7 |
-0,1 |
-406,6 |
Maggiori
spese (articolato) |
236,7 |
73,5 |
78,5 |
Minori
spese (tabelle) |
57,9 |
17,2 |
427,1 |
Minori
Spese |
105,1 |
105,9 |
107,9 |
Totale
spese |
73,70 |
-49,60 |
-456,50 |
TOTALE
GENERALE |
-84,00 |
-49,50 |
-49,90 |
Nel complesso, gli effetti derivanti
dall’articolato e dalla tabelle del disegno di legge comportano un peggioramento del saldo netto da finanziare pari a circa 1,3 miliardi di euro nel
2010, 5,25 miliardi nel 2011 e 3,7
miliardi alla fine del triennio.
Tale risultato è in linea con il livello massimo del saldo netto da finanziare, in termini di competenza, fissato per l’esercizio 2010 – ai sensi dell’articolo 1 del disegno di legge - in 63.000 milioni di euro, al netto di 4.684 milioni di euro per regolazioni debitorie[5].
Il bilancio a legislazione vigente per il 2010 (A.C.
2937 ), espone, infatti, in termini di competenza e al netto delle regolazioni
debitorie e contabili, un saldo netto da finanziare per il 2010 pari a 61.118
milioni di euro. Secondo quanto riportato nell’allegato 8 al disegno di legge
finanziaria - che espone gli effetti del disegno di legge finanziaria medesimo
sul bilancio - il valore effettivo del
saldo netto da finanziare per il 2010, come rideterminato per effetto del
disegno di legge finanziaria medesimo, come approvato dal Senato, risulterebbe pari
a 62.418 milioni di euro, al di
sotto pertanto del livello massimo il livello massimo fissato dal comma
Per quanto concerne la composizione della
manovra lorda, il disegno di legge reca nuove
o maggiori spese – quasi tutte di parte corrente – per un ammontare pari a circa 1,9 miliardi di euro per il 2010, 5,7 miliardi nel 2011 e 3,8 miliardi
per il 2012, cui si aggiungono 0,4 miliardi
di euro di minori entrate per il
solo esercizio 2012.
A tali impieghi si fa parzialmente fronte
mediante una riduzione delle spese pari
a circa 0,48 miliardi di euro per ciascuno degli anni del triennio, cui si
aggiungono circa 0,16 miliardi di
euro di maggiori entrate per l’anno 2010.
Si segnala, infine, che ai sensi dell’articolo 1, comma 4, del disegno di legge le eventuali maggiori disponibilità di finanza pubblica che dovessero determinarsi nel 2010 rispetto alle previsioni del Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2010-2013 vengono destinate a fronteggiare la diminuzione della domanda interna mediante la riduzione della pressione fiscale nei confronti delle famiglie con figli e dei percettori di reddito medio-basso, con una specifica priorità per i lavoratori dipendenti e pensionati.
Si
ricorda, infine, che assieme agli interventi contenuti nel citato decreto legge
n. 78/09 e ai disegni di legge finanziaria e di bilancio, nonché al disegno di
legge recante il bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012, concorrono
alla composizione della manovra di finanza pubblica, i seguenti provvedimenti collegati elencati nella
Nota di aggiornamento al DPEF:
§ A.S.
1167 "Delega al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione
di enti, di congedi, aspettative e permessi, nonché misure contro il lavoro
sommerso e norme in tema di lavoro pubblico, di controversie di lavoro e di
ammortizzatori sociali" già indicato lo scorso anno (approvato dalla
Camera e in corso di esame presso il Senato;
§ "Disposizioni in materia di organi e funzioni degli enti locali, semplificazione e razionalizzazione dell'ordinamento e carta delle autonomie locali" (approvato dal Consiglio dei Ministri in data 17 settembre 2009, non ancora trasmesso in Parlamento - in attesa della definizione dell'esame da parte della Conferenza unificata);
§ "Disposizioni in materia di semplificazione dei rapporti della pubblica amministrazione con cittadini e imprese e delega al governo per l'emanazione della carta dei doveri delle amministrazioni pubbliche" (approvato dal Consiglio dei Ministri il 12 novembre 2009, ma non ancora presentato in Parlamento).
La disciplina contabile transitoria per l’esercizio finanziario 2010
L'articolo 23, commi 21-ter e 21-quater, del decreto legge 1 luglio 2009, n. 78, recante
"Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini" ha esteso
all’esercizio finanziario 2010 la disciplina contabile sperimentale inerente i
limiti di contenuto del disegno di legge finanziaria e la flessibilità del
bilancio, introdotta, per il solo esercizio finanziario 2009, dall’articolo 1,
comma 1-bis e dall’articolo 60 comma
3, del decreto legge n. 112 del 25 giugno 2008.
Per effetto di tale intervento:
§
il disegno di
legge finanziaria per l'anno 2010 potrà contenere “esclusivamente disposizioni
strettamente attinenti al suo contenuto tipico con l'esclusione di disposizioni
finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia, nonché di
carattere ordinamentale, microsettoriale e localistico”. La disposizione di cui
al citato articolo 1, comma 1-bis del decreto legge n. 112/2008 – la cui
applicazione è oggetto di estensione all’esercizio 2010 - opera una deroga alle
disposizioni generali di contabilità recanti la disciplina del contenuto della
legge finanziaria (articolo 11, legge n. 468/1978). Ad eccezione
dell’esclusione relativa agli intereventi di carattere localistico o micro
settoriale, già prevista ai sensi del citato art. 11, comma 3, lett. i-ter, della legge di contabilità generale
n. 468/1978, il citato comma 1-bis vieta
tout court sia la previsione di
disposizioni di carattere ordinamentale - che la lettera i-bis del citato comma 3 consente qualora le stesse si caratterizzino
per un rilevante contenuto di miglioramento dei saldi – sia le norme
finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia, che il comma
17 dell'art. 2 della legge di riforma n. 208/1999 aveva invece consentito con
la sola esclusione degli intereventi di carattere localistico o micro
settoriale;
§
si estende
all’esercizio finanziario 2010 la disciplina, introdotta in via sperimentale
per il 2009, che consente di apportare, nella legge di bilancio, rimodulazione
delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa tra i relativi
programmi. L’articolo 60 del citato decreto legge n. 112/2008, ha previsto, al
comma 1, una riduzione lineare, per il triennio 2009-2011, delle dotazioni
finanziarie a legislazione vigente delle missioni di spesa dei Ministeri, ivi
comprese le spese predeterminate con legge, ma con l’esclusione si talune voci di
spesa, indicate dal comma 2, essenzialmente di carattere obbligatorio. A fronte
di tale taglio trasversale delle dotazioni assegnate a ciascun Ministero alle
singole Amministrazioni lo stesso articolo
Il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2010 e per il triennio 2010-2012 è impostato secondo la struttura contabile per Missioni e Programmi, volta a privilegiare il contenuto funzionale della spesa, introdotta con la legge di bilancio per il 2008.
In
particolare, la riorganizzazione operata si fonda su una classificazione delle
risorse finanziarie secondo due livelli di aggregazione: 34 missioni, che rappresentano le funzioni principali della spesa
pubblica e ne delineano gli obiettivi strategici, a loro volta articolate,
nella legge di bilancio
Come
già per il 2009, sul processo di formazione del disegno di legge di bilancio per
il
L’articolo
60, comma 3, del D.L. n.
Come riportato nella Relazione illustrativa al disegno di legge, “nella fase di formazione del disegno di legge di bilancio per il 2010 è stata concessa ai Ministeri la facoltà di riallocare le risorse stesse verso altre forme di impiego ritenute prioritarie o più produttive, attraverso la loro rimodulazione tra Programmi che realizzano la stessa Missione di spesa”.
Si ricorda
che le riduzioni disposte dall’articolo 60, comma 1, del D.L. n. 112/2008
hanno riguardato le dotazioni finanziarie a legislazione vigente per il
triennio 2009-2011 delle missioni di spesa di competenza dei vari Ministeri,
incluse le risorse derivanti da autorizzazioni legislative di spesa. Dalla riduzione sono state escluse, ai sensi del
comma 2, alcune voci, riferibili, in sostanza, alle spese di carattere
obbligatorio o aventi natura obbligatoria: stipendi, assegni, pensioni e altre
spese fisse; spese per interessi; poste correttive e compensative delle entrate;
trasferimenti a enti territoriali aventi natura obbligatoria; fondo ordinario
delle università; le risorse destinate alla ricerca; le risorse destinate al
finanziamento del 5 per mille IRPEF; le risorse derivanti da accordi
internazionali.
Il totale delle riduzioni operate alle dotazioni del
bilancio a legislazione vigente è stata pari, nel 2009, ad oltre 8 miliardi di euro, di cui la
parte preponderante, oltre 6 miliardi, su spese predeterminate
per legge. La riduzione delle risorse a legislazione vigente del bilancio dello
Stato raggiunge l’entità di 9 miliardi
nel 2010, di cui 6,7 miliardi
relativi a spese predeterminate per legge, e aumenta fino a oltre 15
miliardi di euro per il 2011, di cui 11,8 miliardi relativi a spese da fattore
legislativo.
Le riduzioni per
gli anni 2009-2011 sono risultate così distribuite per ciascun Ministero:
(milioni di euro)
|
2009 |
2010 |
2011 |
|||
Ministero |
riduzioni |
di cui: |
riduzioni |
di cui: |
riduzioni |
di cui: |
economia e finanze |
2.995,8 |
2.570,4 |
3.307,0 |
2.796,8 |
5.895,1 |
4986,0 |
sviluppo economico |
2.247,8 |
2.235,5 |
2.459,0 |
2.444,4 |
4.310,8 |
4.286,0 |
lavoro |
220,0 |
187,6 |
261,1 |
222,5 |
452,5 |
385,6 |
giustizia |
218,6 |
1,6 |
262,1 |
3,2 |
454,2 |
5,5 |
esteri |
202,4 |
153,4 |
225,4 |
167,0 |
388,0 |
286,5 |
istruzione |
447,0 |
214,4 |
456,4 |
200,2 |
790,1 |
346,4 |
interno |
413,7 |
78,4 |
462,2 |
55,2 |
799,0 |
95,6 |
ambiente |
249,7 |
241,3 |
166,2 |
156,3 |
261,9 |
244,5 |
infrastrutture |
519,6 |
405,3 |
463,0 |
332,9 |
770,4 |
544,7 |
difesa |
503,7 |
158,0 |
478,1 |
59,0 |
834,5 |
101,7 |
politiche agricole |
180,0 |
137,0 |
137,4 |
88,4 |
220,2 |
135,2 |
beni culturali |
236,7 |
216,8 |
251,3 |
227,1 |
434,6 |
392,5 |
totale |
8.435 |
6.599,7 |
8.929,2 |
6.753 |
15.611,3 |
11.810,2 |
Nel disegno di
legge di bilancio per il 2010 è esposta, nella Tabella 13, l’analisi delle dotazioni finanziarie per missioni che
evidenzia la quota di spesa “rimodulabile”
e quella “non rimodulabile” di
ciascuna missione, ai sensi dell’articolo 60, commi 2 e 3, del D.L. n.
112/2008.
Nell’ambito di
questa percentuale, risulta rimodulabile una quota pari al 33 per cento delle
spese in conto capitale, a fronte di una quota pari al 2 per cento delle spese
correnti.
Gli
stanziamenti rimodulabili sono individuati nell’allegato tecnico per capitoli
contenuto nelle tabelle relative a ciascuno stato di previsione della spesa
mediante l’apposizione della lettera “R”
sotto la denominazione dei capitoli.
|
BLV 2010 |
NON rimodulab. |
Rimodul. |
% |
% |
|
1 - Organi costituzionali |
C |
3.161 |
2.990 |
171 |
95 |
5 |
K |
0 |
0 |
0 |
|
|
|
2 - Amministrazione generale territorio |
C |
463 |
434 |
29 |
94 |
6 |
K |
2 |
0 |
2 |
0 |
100 |
|
3 - Relazioni autonomie territoriali |
C |
110.919 |
110.905 |
14 |
100 |
0 |
K |
4.071 |
4.030 |
41 |
99 |
1 |
|
4 - L'Italia in Europa e nel mondo |
C |
19.553 |
19.034 |
520 |
97 |
3 |
K |
5.682 |
5.680 |
2 |
100 |
0 |
|
5 - Difesa e sicurezza del territorio |
C |
16.491 |
15.717 |
774 |
95 |
5 |
K |
2.084 |
2.050 |
34 |
98 |
2 |
|
6 – Giustizia |
C |
7.004 |
6.608 |
397 |
94 |
6 |
K |
268 |
0 |
268 |
0 |
100 |
|
7 - Ordine pubblico e sicurezza |
C |
10.107 |
9.197 |
910 |
91 |
9 |
K |
322 |
221 |
101 |
69 |
31 |
|
8 - Soccorso civile |
C |
1.879 |
1.669 |
210 |
89 |
11 |
K |
2.261 |
1.527 |
634 |
72 |
28 |
|
9 - Agricoltura e pesca |
C |
621 |
552 |
69 |
89 |
11 |
K |
264 |
129 |
135 |
49 |
51 |
|
10 - Energia e fonti energetiche |
C |
8 |
7 |
1 |
93 |
7 |
K |
0 |
0 |
0 |
|
|
|
11 - Competitività e sviluppo imprese |
C |
300 |
213 |
87 |
71 |
29 |
K |
4.375 |
3.170 |
1.205 |
72 |
28 |
|
12 - Regolazione dei mercati |
C |
27 |
9 |
19 |
31 |
69 |
K |
2 |
2 |
0 |
100 |
0 |
|
13 - Diritto alla mobilità |
C |
2.709 |
2.622 |
87 |
97 |
3 |
K |
4.681 |
2.273 |
2.408 |
49 |
51 |
|
14 - Infrastrutture pubbliche e logistica |
C |
99 |
83 |
16 |
84 |
16 |
K |
4.751 |
2.398 |
2.353 |
50 |
50 |
|
15 – Comunicazioni |
C |
977 |
559 |
418 |
57 |
43 |
K |
195 |
171 |
24 |
88 |
12 |
|
16 - Commercio internazionale |
C |
176 |
95 |
81 |
54 |
46 |
K |
13 |
0 |
13 |
0 |
100 |
|
17 - Ricerca ed innovazione |
C |
955 |
892 |
63 |
93 |
7 |
K |
2.526 |
2.514 |
12 |
100 |
0 |
|
18 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio |
C |
478 |
338 |
140 |
71 |
29 |
K |
419 |
120 |
299 |
29 |
71 |
|
19 - Casa e assetto urbanistico |
C |
316 |
172 |
144 |
54 |
46 |
K |
394 |
393 |
1 |
100 |
0 |
|
20 - Tutela della salute |
C |
780 |
674 |
106 |
86 |
14 |
K |
0 |
0 |
0 |
|
|
|
21 - Tutela beni culturali |
C |
1.076 |
624 |
452 |
58 |
42 |
K |
282 |
74 |
208 |
26 |
74 |
|
22 - Istruzione scolastica |
C |
44.156 |
43.387 |
818 |
98 |
2 |
K |
22 |
0 |
22 |
0 |
100 |
|
23 - Istruzione universitaria |
C |
7.785 |
7.479 |
306 |
96 |
4 |
K |
117 |
109 |
8 |
93 |
7 |
|
24 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia |
C |
25.084 |
24.870 |
214 |
99 |
1 |
K |
70 |
50 |
20 |
72 |
28 |
|
25 - Politiche previdenziali |
C |
76.870 |
76.869 |
1 |
100 |
0 |
K |
0 |
0 |
0 |
|
|
|
26 - Politiche per il lavoro |
C |
1.737 |
1.675 |
62 |
96 |
4 |
K |
992 |
918 |
73 |
93 |
7 |
|
27 – Immigrazione |
C |
1.445 |
1.292 |
153 |
89 |
11 |
K |
130 |
0 |
130 |
0 |
100 |
|
28 - Sviluppo e riequilibrio territoriale |
C |
51 |
40 |
10 |
79 |
21 |
K |
6.013 |
2 |
6.011 |
0 |
100 |
|
29 - Politiche finanziarie e di bilancio |
C |
63.127 |
62.480 |
647 |
99 |
1 |
K |
412 |
323 |
89 |
78 |
22 |
|
30 - Giovani e sport |
C |
568 |
470 |
98 |
83 |
17 |
K |
221 |
155 |
66 |
70 |
30 |
|
31 – Turismo |
C |
76 |
0 |
76 |
0 |
100 |
K |
0 |
0 |
0 |
|
|
|
32 - Servizi generali amministrazioni |
C |
1.625 |
1.182 |
443 |
73 |
27 |
K |
143 |
55 |
88 |
39 |
61 |
|
33 - Fondi da ripartire |
C |
10.636 |
9.217 |
1.419 |
87 |
13 |
K |
2.584 |
2.501 |
83 |
97 |
3 |
|
34 - Debito pubblico (*) |
C |
79.569 |
79.569 |
0 |
100 |
0 |
Totale
spese correnti |
C |
490.827 |
481.871 |
8.956 |
98 |
2 |
Totale
spese conto capitale |
K |
43.297 |
28.966 |
14.331 |
67 |
33 |
Totale
Spese Finali |
|
534.124 |
510.837 |
23.286 |
96 |
4 |
(*)
Ai
sensi dell’articolo 60, comma 3, le rimodulazioni
tra i programmi delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa, riguardano anche le spese predeterminate per legge, con la sola eccezione delle spese di natura obbligatoria, in
annualità e a pagamento differito.
Le
rimodulazioni che possono essere proposte nel disegno di legge di bilancio soggiacciono
peraltro ad alcuni limiti, quali:
§
il rispetto dell’invarianza dei saldi di finanza
pubblica;
§
il limite massimo del 10% delle risorse
stanziate per il macroaggregato “Interventi” per le rimodulazioni tra queste
ultime e le risorse del macroaggregato “funzionamento”;
§
il divieto di utilizzo degli stanziamenti in
conto capitale per finanziare spese correnti, in quanto intervento di dequalificazione
della spesa.
In
ragione della possibilità di incidere, con le rimodulazioni presentate a
bilancio, sulla legislazione sostanziale
di spesa, in apposito allegato a ciascuno
stato di previsione della spesa del disegno di legge di bilancio sono esposte le autorizzazioni legislative di spesa ed i relativi
importi da utilizzare per ciascun programma che possono essere oggetto di
rimodulazione, con indicazione delle
rimodulazioni effettuate per il triennio dalle Amministrazioni.
Nel disegno di legge di bilancio per il 2010 (A.S. 1791), come già lo scorso anno, è presente, in allegato a ciascuno stato di previsione, un apposito prospetto, l’Allegato 2 “Prospetto delle autorizzazioni di spesa per programmi”, che espone le autorizzazioni di spesa relative a ciascun Ministero rientranti nella componente rimodulabile del bilancio.
In particolare, nell’Allegato 2 è
indicato, con riferimento a ciascuna autorizzazione legislativa, l’importo a
legislazione vigente, l’eventuale variazione operata mediante rimodulazione per
ciascun anno del triennio 2010-2012 e il conseguente importo iscritto nel
disegno di legge di bilancio.
I prospetti seguono l’impostazione già adottata lo scorso anno. Le voci incluse sembrano corrispondere, infatti, per la quasi totalità, a quelle incluse nell’allegato 2 del disegno di legge di bilancio dello scorso anno, eventualmente aggiornato con le disposizioni legislative approvate nel 2009, come precisato nella circolare n. 21/2009, le cui risorse sono iscritte in bilancio in programmi/capitoli già inclusi nella rimodulabilità lo scorso anno[6].
Vi
sono, tuttavia, casi di programmi le cui autorizzazioni legislative di spesa
sottese, considerate come rimobulabili per l’anno 2009, non trovano invece più
inclusione nell’allegato 2 del bilancio di previsione per il 2010 (è questo, ad
esempio, il caso dei fattori legislativi di cui ai programmi 4 e 5 della
Missione “Diritto alla mobilità” del Ministero delle Infrastrutture e dei
trasporti).
In merito alla composizione dell’Allegato 2, va, in ultimo,
considerato che, in virtù della ristrutturazione subita da taluni programmi di
spesa, alcune autorizzazioni legislative già presenti negli Allegati 2 trovano
ora collocazione in programmi diversi[7].
Al fine di una compiuta valutazione
dell’Allegato 2, sarebbe pertanto utile che il Governo fornisse ulteriori
informazioni in merito ai criteri di inclusione delle autorizzazioni
legislative nell’ambito dell’Allegato 2.
Nella tabella che segue sono esposte, ripartite per stato di previsione, le autorizzazioni legislative di spesa presenti negli Allegati 2 su cui sono state effettuate variazioni nell’ambito delle rimodulazioni tra programmi delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa.
Per ciascuna autorizzazione legislativa di spesa è indicata la dotazione prevista nel bilancio di previsione per il triennio 2010-2012 e l’entità della rimodulazione che è stata effettuata dall’Amministrazione in sede di predisposizione del bilancio medesimo.
E’ altresì indicata la collocazione della legge di spesa all’interno della missione e del programma di spesa cui essa afferisce. Si fa notare, al riguardo, che ai fini della predisposizione della tabella la numerazione delle missioni e dei programmi adottata fa riferimento alla classificazione generale delle missioni e non alla numerazione che tali missioni assumono all’interno di ciascuno stato di previsione.
Le
rimodulazioni delle autorizzazioni di spesa esposte nell’Allegato 2
(importi in euro)
ECONOMIA E FINANZE |
||||||||
Mis/Pro |
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
M. 29 - Politiche finanziarie e di bilancio
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
Prog.
1 |
L. 358/1991, art. 9, co. 4 |
7751 |
48.143 |
+5.777 |
60.584 |
+7.270 |
104.553 |
+12.546 |
M. 32 – Servizi generali delle amministrazioni
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Prog.
3 |
L. 358/1991, art. 9, co. 4 |
7753 |
0 |
-5.777 |
0 |
-7.270 |
0 |
-12.546 |
SVILUPPO ECONOMICO |
||||||||
Mis/Pro |
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
|||
M. 12 - Regolazione dei mercati |
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
Prog. 4 |
L. 229/2003, art. 16, co.
1 |
2261 |
84.185 |
-70.000 |
117.982 |
0 |
117.982 |
0 |
M. 16 - Commercio internazionale |
|
|
|
|
|
|
|
|
Prog. 5 |
L. 549/1995, art. 1, co.
43 |
2501 |
24.854.989 |
-55.000 |
18.955.470 |
0 |
18.955.470 |
0 |
Prog. 5 |
L. 68/1997, art. 8, co. 1,
punto B |
2531 |
54.912.157 |
-105.000 |
41.684.037 |
0 |
41.684.037 |
0 |
LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI |
||||||||
Mis/Pro |
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
|||
M. 26 - Politiche per il lavoro |
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
Prog. 1 |
L. 125/1991, art. 5 |
5061 |
145.735 |
-25.000 |
130.646 |
0 |
130.646 |
0 |
Prog. 1 |
L. 244/2007, art. 2, co.
533 |
7984 |
36.362.803 |
-1.500.000 |
27.472.613 |
-1.500.000 |
27.472.613 |
-1.500.000 |
Prog. 6 |
L. 54/1982, art. 12 |
76827682 |
1.810.283 |
-2.271.769 |
1.346.122 |
-1.738.357 |
1.346.122 |
-1.738.357 |
Prog. 6 |
L. 296/2006, art. 1, co.
1163 |
7682 |
2.271.769 |
+2.271.769 |
1.738.357 |
+1.738.357 |
1.738.357 |
+1.738.357 |
M. 20 - Tutela della salute |
|
|
|
|
|
|
|
|
Prog. 1 |
L. 12/2003 |
4133 |
334.659 |
+100.000 |
179.561 |
0 |
0 |
0 |
M. 33 - Fondi da ripartire |
|
|
|
|
|
|
|
|
Prog. 1 |
L. 388/2000, art. 116, co.
7 |
3976 |
0 |
-138.264 |
0 |
-105.799 |
0 |
-105.799 |
Prog. 1 |
L. 266/2005, art. 1, co.
222, punto B |
1161 |
11.042.751 |
+138.264 |
8.218.130 |
+155.799 |
8.218.130 |
+155.799 |
AFFARI ESTERI |
||||||||
Mis/Pro |
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
|||
M. 4 - L'Italia in Europa e nel mondo |
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
Prog. 2 |
L. 49/1987, art. 37, co. 1 |
Vari |
326.962.000 |
-2.005.979 |
210.940.000 |
-2.007.977 |
210.940.000 |
-2.007.977 |
Prog. 6 |
L. 794/1966 |
4131 |
2.383.000 |
-11.899 |
2.375.000 |
-19.841 |
2.375.000 |
-19.841 |
Prog. 6 |
L. 140/1980, art. 2, co. 1 |
4052 |
272.000 |
0 |
270.000 |
-3.000 |
270.000 |
-3.000 |
Prog. 8 |
D.P.R. 200/1967 |
31053121 |
11.316.114 |
+604.114 |
11.712.000 |
+1.000.000 |
11.712.000 |
+1.000.000 |
Prog. 8 |
L. 286/2003, art. 3 |
3103 |
2.400.000 |
+405.425 |
1.986.016 |
0 |
1.986.016 |
0 |
Prog. 8 |
L. 286/2003, art. 6, co. 4 |
3106 |
160.000 |
-9.539 |
168.811 |
0 |
168.811 |
0 |
ISTRUZIONE, UNIVERSITA’ E RICERCA |
||||||||
Mis/Pro |
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
|||
M. 33 - Fondi da ripartire |
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
Prog. 1 |
L. 296/2006, art. 1, co.
634 |
1287 |
97.323.005 |
-6.703.220 |
68.240.707 |
-11.703.220 |
68.240.707 |
-11.703.220 |
INTERNO |
||||||||
Mis/Pro |
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
|||
M. 8 – Soccorso civile |
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
Prog. 3 |
L. 246/2000, art. 10, co.
4 |
2053 |
100.793 |
-40.000 |
107.734 |
0 |
108.493 |
0 |
AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE |
||||||||
Mis/Pro |
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
|||
M. 18 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio |
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
Prog. 3 |
L. 344/1997, art. 1, co. 5
Progettazione interventi ambientali e promozione di figure professionali |
2717 |
3.451.586 |
+512.471 |
2.249.591 |
0 |
2.249.591 |
0 |
Prog. 3 |
L. 36/2001, art. 4, co. 1 |
2717 |
0 |
-341.648 |
262.206 |
0 |
262.206 |
0 |
Prog. 3 |
L. 36/2001, art. 6, co. 7 |
2717 |
0 |
-170.823 |
131.102 |
0 |
131.102 |
0 |
Prog. 3 |
L. 179/2002, art. 3, co. 2 |
8406 |
1.078.921 |
-400.000 |
1.131.671 |
0 |
1.131.671 |
0 |
Prog. 3 |
DL 10/2007, Art. 5/bis
comma 1 |
2717 |
1.112.110 |
-79.000 |
912.404 |
0 |
912.404 |
0 |
Prog. 3 |
LF n. 244/2007, art.2 co.
322 |
8441 |
778.628 |
+400.000 |
0 |
0 |
0 |
0 |
Prog. 5 |
L. 120/2002, art. 3 |
2211 |
47.743.411 |
-3.750.000 |
39.402.753 |
0 |
39.402.753 |
0 |
Prog. 7 |
L. 344/1997, art. 4, co.
11 |
7216 |
8.010.017 |
+4.764.006 |
2.483.847 |
0 |
2.483.847 |
0 |
Prog. 7 |
L. 426/1998, art. 2, co. 1 |
7216 |
0 |
-977.725 |
748.155 |
0 |
748.155 |
0 |
Prog. 7 |
LF 244/2007, art. 2, co.
325 |
7351 |
0 |
-3.786.281 |
2.897.262 |
0 |
0 |
0 |
Prog. 9 |
L. 36/1994, art. 22, co. 6 |
1731 |
545.000 |
-69.120 |
522.412 |
0 |
522.412 |
0 |
Prog. 9 |
L. 308/2004, art.1 co.42 |
1731 |
580.000 |
-48.291 |
522.412 |
0 |
522.412 |
0 |
Prog. 9 |
LF 244/2007, art. 2, co.
334 |
1862 |
3.400.000 |
-386.281 |
0 |
0 |
0 |
0 |
INFRASTRUTTURE E TRASPORTI |
||||||||
Mis/Pro |
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
|||
M. 13 - Diritto alla mobilità |
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
Prog. 1 |
LF 296/2006, art. 1, co.
921, p. B |
1096 |
500.000 |
-1.771.769 |
500.000 |
-1.238.357 |
600.262 |
-1.138.095 |
M. 17 – Ricerca ed innovazione |
|
|
|
|
|
|
|
|
Prog. 6 |
L. 267/2002, art. 1, co. 2 |
1801 |
6.807.599 |
+48.358 |
6.607.129 |
+48.358 |
6.607.129 |
+48.358 |
DIFESA |
||||||||
Mis/Pro |
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
|||
M. 5 – Difesa e sicurezza del territorio |
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
Prog. 5 |
L. 267/2002, art. 1, co. 3
|
1345 |
77.000 |
+30.282 |
66.000 |
+30.397 |
66.000 |
+30.397 |
Prog. 6 |
LF. 244/2007, art. 2, co.
78 |
1331 |
10.000.000 |
+2.427.440 |
0 |
0 |
0 |
0 |
M. 33 - Fondi da ripartire |
|
|
|
|
|
|
|
|
Prog. 1 |
L.F 244/2007, art. 1, co.
181 |
1186 |
79.466.165 |
+215.534 |
60.642.576 |
0 |
60.642.576 |
0 |
Prog. 1 |
LF 244/2007, art. 2, co.
615 |
1187 |
42.963.590 |
+116.529 |
42.663.189 |
0 |
42.663.189 |
0 |
POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI |
||||||||
Mis/Pro |
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
|||
M. 9 - Agricoltura e pesca |
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
Prog. 2 |
DLG n. 226/2001, art. 10,
co. 1/bis |
1482 |
1.717.103 |
-120.000 |
1.405.751 |
0 |
1405.751 |
0 |
Prog. 6 |
DLG 228/2001, art. 3 |
2143 |
1.025.929 |
-1.500.000 |
1.932.840 |
0 |
1.932.840 |
0 |
Prog. 6 |
DL 202/2005, art. 5, Co.
3/ter |
2275 |
400.000 |
-2.500.000 |
2.900.000 |
0 |
2.900.000 |
0 |
Prog. 6 |
DL 2/2006, art. 4 co.
4/ter |
2287 |
457.257 |
-300.000 |
579.452 |
0 |
579.452 |
0 |
M. 8 – Soccorso civile |
|
|
|
|
|
|
|
|
Prog. 1 |
DL 223/2006, art. 18/bis |
3081 |
7.272.560 |
-300.000 |
5.562.522 |
-232.000 |
5.562.522 |
-232.000 |
BENI E ATTIVITA’ CULTURALI |
||||||||
Mis/Pro |
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
|||
M. 21 - Tutela beni culturali |
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
Prog. 10 |
L. 190/1975, art. 3 |
3610 |
1.840.000 |
+249.577 |
1.482.000 |
+271.444 |
1.482.000 |
+271.444 |
Prog. 10 |
DPR 805/1975, art. 22 |
3611 |
2.261.000 |
+1.499.586 |
1.728.000 |
+1.148.435 |
1.728.000 |
+1.148.435 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
TOTALE RIMODULAZIONE su fattore legislativo |
|
|
-15.653.253 |
|
-14.155.761 |
|
-14.055.499 |
Analizzando gli Allegati 2 agli stati di previsione dei Ministeri si evidenzia che le rimodulazioni effettuate sui fattori legislativi hanno determinato, nel complesso, una riduzione delle dotazioni di spesa delle leggi considerate di oltre 15,6 milioni di euro nel 2010, di 14,2 milioni nel 2011 e di 14,1 milioni nel 2012.
La
quasi totalità delle riduzioni riguarda le autorizzazioni di spesa di parte
corrente (circa 14,2 milioni nel 2010, 12,7 milioni nel 2011 e 12,6 nel 2012).
In base alla disciplina della flessibilità
del bilancio, recata dall’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112, - che impone
il rispetto dell’invarianza degli effetti sui saldi di finanza pubblica - è da
ritenere che alla riduzione del fattore legislativo abbia corrisposto una variazione positiva della medesima entità
della restante componente rimodulabile del bilancio, vale a dire la spesa discrezionale.
Sul punto, appare pertanto opportuno che il
Governo fornisca un chiarimento, anche al fine di valutare l’entità e gli
effetti delle variazioni delle dotazioni finanziarie di carattere discrezionale.
Va ricordato, infatti, che ai fini dell’analisi complessiva del livello di flessibilità operata attraverso il disegno di legge di bilancio, in attuazione dell’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112/2008, andrebbero considerate oltre alle rimodulazioni effettuate dalle Amministrazioni sui fattori legislativi anche quelle effettuate a valere sugli stanziamenti per le spese discrezionali.
Le
informazioni relative alle rimodulazioni effettuate sulla componente
discrezionale della spesa sono del resto necessarie ai fini della verifica
dell’applicazione dell’articolo 60, comma 3, che prevede, come accennato, che
le rimodulazioni delle dotazioni finanziarie siano effettuate tra i programmi
nell’ambito di ciascuna missione di spesa, fissando peraltro il limite di
rimodulazione del 10 per cento delle risorse stanziate per gli interventi
nonché il divieto di utilizzo degli stanziamenti di spesa in conto capitale per
finanziare spese correnti.
Il
quadro generale riassuntivo del bilancio di previsione per il
BLV 2010 (A.S. 1791) |
||
|
Competenza |
Cassa |
(1) Entrate
finali |
436.759 |
403.655 |
(2) Spese
finali |
497.878 |
519.048 |
(3=1-2) Saldo
netto da finanziare |
61.118 |
115.393 |
Il
disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il
Il saldo netto da finanziare, corrispondente
alla differenza tra le entrate finali e le spese finali, risulta pari a 61,1 miliardi di euro.
In termini di cassa, il saldo netto da finanziare è pari a 115,4 miliardi di euro.
A
seguito delle modifiche approvate nel corso dell’esame al Senato, e
considerando gli effetti prodotti sul bilancio dal disegno di legge finanziaria
(A.C. 2936), il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato per il
Al lordo delle regolazioni
contabili e debitorie (pari a 32.696 milioni di euro per quanto concerne le
entrate, e a 36.326 milioni di euro, per quanto concerne le spese), il bilancio
a legislazione vigente per il 2010 prevede:
BLV 2010 (A.S. 1791) |
||
|
Competenza |
Cassa |
(1) Entrate
finali |
469.455 |
436.351 |
(2) Spese
finali |
534.204 |
555.374 |
(3=1-2) Saldo
netto da finanziare |
64.748 |
119.023 |
Considerando
Con
riferimento alle entrate finali, alle spese finali e ai saldi di bilancio,
nella Tavola seguente sono posti a raffronto, in termini di competenza, le
previsioni iniziali del bilancio per il 2009, le previsioni contenute nel
disegno di legge di assestamento, come presentato dal Governo (A.S. 1646) e le
previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2010 (A.S. 1791).
(Valori in
milioni di euro)
|
Bilancio
di previsione 2009 |
Assestato |
B.L.V. |
Diff. |
Entrate finali |
463.688 |
437.488 |
436.759 |
-729 |
Tributarie |
433.373 |
403.994 |
407.540 |
+3.546 |
Extratributarie |
28.964 |
31.916 |
28.004 |
-3.912 |
Entrate per
alienazione e ammort. beni patrimoniali |
1.350 |
1.578 |
1.216 |
-363 |
Spese finali |
496.478 |
507.148 |
497.878 |
-9.270 |
Spese correnti |
449.589 |
455.503 |
454.581 |
-922 |
368.269 |
377.330 |
375.234 |
-2.096 |
|
- Interessi |
81.320 |
78.173 |
79.347 |
+1.174 |
Spese conto capitale |
46.889 |
51.645 |
43.297 |
-8.348 |
Rimborso
prestiti |
215.245 |
215.294 |
258.589 |
+43.295 |
Spese Complessive |
711.723 |
722.441 |
756.466 |
+34.025 |
32.790 |
69.659 |
61.118 |
|
|
Risparmio
pubblico |
12.748 |
-19.593 |
-19.037 |
|
Ricorso al
mercato (*) |
255.105 |
292.023 |
323.337 |
|
(*) Il ricorso al mercato è calcolato al lordo
delle regolazioni debitorie e contabili.
Per il 2010, la relazione al disegno di legge di bilancio precisa che nell’importo
del ricorso al mercato sono ricompresi 45 miliardi, quale importo per
ristrutturazioni delle passività preesistenti. Pertanto, al netto di tale
importo, il ricorso al mercato sarebbe pari a 278.337 milioni di euro.
Le
previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2010 registrano una
riduzione del saldo netto da finanziare
rispetto all’assestamento per il 2009, nell’importo di 8.541 milioni di euro, derivante da:
§ una riduzione delle spese finali di 9.270
milioni di euro, che riguarda in larga parte le spese in conto capitale;
§ una
riduzione delle entrate finali di 729
milioni di euro.
Il saldo corrente (risparmio pubblico) del
bilancio a legislazione vigente per il 2010 registra, rispetto ai dati
assestati per il 2009, un miglioramento
di 556 milioni di euro.
Per quanto riguarda le spese finali iscritte nel bilancio a legislazione vigente per il 2010, la riduzione (9.270 milioni) è pressoché interamente imputabile ad un sensibile decremento delle spese in conto capitale, che registrano una riduzione di 8.348 milioni di euro rispetto al bilancio assestato 2009. Anche rispetto al dato del bilancio 2009, le spese in conto capitale risultano ridotte di 3.592 milioni.
Anche la spesa corrente registra, rispetto al bilancio assestato 2009, una riduzione (- 922 milioni di euro). Se confrontata, tuttavia, con il bilancio 2009, la previsione di spesa corrente nel 2010 evidenzia un incremento di circa 5 miliardi di euro.
Riguardo alle entrate finali, la riduzione di 729 milioni rispetto alle previsioni assestate per il 2009 risulta determinata dall’andamento decrescente delle entrate extratributarie e di quelle da alienazione e ammortamento beni patrimoniali (nel complesso -4.037 milioni), in parte compensato dall’incremento delle entrate tributarie (+3.546 milioni).
Confrontando
i dati con quelli della legge di bilancio
per il 2009, si evidenzia peraltro una considerevole riduzione delle entrate finali nel 2010, di circa 27 miliardi di euro, quasi interamente
ascrivibile alle entrate tributarie.
Le previsioni di competenza delle spese correnti presentano, per il 2010, un decremento, rispetto al dato assestato 2009, di 922 milioni di euro.
Tale
importo è sostanzialmente dovuto alla previsione di una consistente riduzione della spesa corrente primaria di 2.096 milioni di euro, cui fa da contrappeso un aumento della spesa per interessi di 1.174 milioni di euro.
Le variazioni maggiori rispetto al dato assestato 2009 sono previste per le seguenti categoria di spesa:
§
i trasferimenti
correnti alle famiglie registrano una flessione
di 3.075 milioni, di cui 2.400 milioni
sono riferiti al venir meno nel 2010 del bonus straordinario ai contribuenti a
basso reddito, beneficio previsto dall’articolo 1, comma 2, del D.L. n. 185/2009
per il solo 2009. Anche le risorse destinate al fondo speciale per la “social card” presentano una riduzione di
487 milioni, in quanto il meccanismo
di finanziamento del fondo è basato sulla riassegnazione di risorse che
affluiranno in entrata nel corso del 2010. Ulteriori riduzioni interessano gli Istituti
di patronato ed assistenza sociale (96 milioni) e le spese per detenuti (73
milioni);
§
i consumi
intermedi presentano una contrazione
di 1.186 milioni rispetto al 2009.
§
le altre
uscite correnti presentano nel 2010 una riduzione di 1.991 milioni, di cui 674 milioni sono da riferirsi al venir
meno, per l’anno 2010, della dotazione del fondo costituito con le risorse
provenienti dai c.d. “ conti bancari dormienti” (cap. 2175/Economia);
§
i redditi
da lavoro dipendente registrano una flessione
pari a 590 milioni. Tale flessione
tiene conto del venir meno di una quota delle risorse destinate alla
prosecuzione delle missioni internazionali di pace. La relazione precisa che
risultano incluse, nell’ambito dello stanziamento del fondo contratti per il
pubblico impiego, le risorse occorrenti per la corresponsione degli adeguamenti
relativi all’indennità di vacanza contrattuale.
Le
suddette variazioni negative sono compensate, in parte, dalle seguenti variazioni in aumento relative a:
§
i trasferimenti
alle amministrazioni pubbliche, che aumentano di complessivi 4.655 milioni.
In particolare,
§
gli interessi passivi registrano un incremento di 1.174 milioni connesso all’andamento sia degli interessi sui BOT
poliennali (3.500 milioni) sia all’andamento dei tassi di interesse sui buoni
postali fruttiferi (2.350 milioni). Per contro si riducono di 2.250 milioni gli
interessi sui conti correnti di tesoreria.
La contrazione
delle spese in conto capitale per 8.348 milioni nel 2010 è principalmente
ascrivibile ai seguenti comparti di spesa:
§
riduzione
di 2.537 milioni dei contributi agli investimenti ad imprese, di cui 2.160 milioni riferiti a minori
trasferimenti alle Ferrovie dello Stato.
La riduzione dei contributi a Ferrovie deriva per 960 milioni dal venir meno dello
stanziamento, disposto per il solo 2009, dall’articolo 25, comma 1, del D.L. n.
185/2008 per la realizzazione di investimenti in favore di Ferrovie dello Stato
Spa (cap. 7120/Economia), e per 1.200
milioni dal minor finanziamento previsto per l’anno 2010 per il Sistema
«Alta Velocità/Alta Capacità» della linea Torino-Milano-Napoli, ai sensi dell’articolo
1, comma 964, della legge finanziaria 2007 (legge n. 296/2006), che ha
stanziato 400 milioni per il 2007, 1.300 milioni per il 2008, 1.600 milioni per
il 2009 e 400 milioni annui per il periodo 2010-2021 (cap. 7124/Economia);
§
riduzione
di 4.219 milioni dei contributi agli
investimenti ad amministrazioni pubbliche, di cui -2.742 milioni di contributi alle amministrazioni centrali, dovuto principalmente a minori
stanziamenti per il Fondo di rotazione per
l’attuazione delle politiche comunitarie
(-1.601 milioni) e per l’ANAS
(-1.205 milioni);
La dotazione del Fondo
politiche comunitarie (cap. 7493/Economia) passa da 6.872 milioni nel
Per quanto concerne i minori trasferimenti ad ANAS, va considerato che nel bilancio per il 2010 è
venuto meno lo stanziamento di 1.205 milioni disposto ai sensi dell’art. 1, co.
1026, della legge finanziaria 2007 (legge n. 296/2006) per la realizzazione di
un programma di investimenti ANAS per lo sviluppo e l’ammodernamento delle
infrastrutture, in quanto limitata alle annualità 2008 e 2009 (ex cap. 7372/Economia).
§ riduzioni di 1.538 milioni di altri trasferimenti in conto capitale. In tale categoria di spesa va considerato:
-
il decremento
di 1.460 milioni del corrispettivo
dovuto a SCIP per l’anno 2009, per
gli immobili relativi ad operazioni di cartolarizzazione, al fine di estinguere
le passività in capo alla stessa (cap. 7288/Economia);
- la riduzione del Fondo per la riassegnazione dei residui passivi perenti in conto capitale (cap. 7496/Economia), che pur mantenendosi nel 2010 superiore rispetto alla dotazione iniziale del bilancio 2009, presenta una riduzione di 3.114 milioni rispetto all’assestamento 2009.
-
In tale sede, infatti,
il Fondo era stato incrementato di 4.000 milioni per il 2009 per il pagamento di crediti vantati dalle imprese
per richieste rimaste inevase nel corso del
-
le maggiori
risorse stanziate sul Fondo per le aree
sottoutilizzate (cap. 8425/Sviluppo) per 2.386 milioni. In realtà, le
risorse del FAS per il 2010 sono previste dal bilancio a legislazione vigente allo
stesso livello del dato di previsione 2009 (6 miliardi). La variazione è indicata
con riferimento al dato assestato
La tavola che segue illustra le spese finali del bilancio dello Stato, ripartite per categorie, secondo la classificazione economica, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, evidenziando il raffronto tra il dato assestato 2009 e il dato a legislazione vigente per il 2010 (A.S. 1791).
Spese finali del bilancio dello stato
(competenza - valori in
milioni di euro – al netto delle regolazioni debitorie)
CATEGORIE |
BIL. 2009 |
ASS. 2009 |
BLV 2010 |
Var. |
Redditi da lavoro dipendente |
91.355 |
91.646 |
91.056 |
-590 |
Consumi intermedi |
7.516 |
9.143 |
7.957 |
-1.186 |
Imposte pagate sulla produzione |
4.875 |
4.862 |
4.817 |
-45 |
Trasferimenti correnti ad
amministrazioni pubbliche |
213.307 |
215.579 |
220.234 |
4.655 |
Trasferimenti correnti a famiglie
e istituzioni sociali private |
3.801 |
6.874 |
3.799 |
-3.075 |
Trasferimenti correnti a imprese |
3.359 |
4.129 |
4.279 |
150 |
Trasferimenti all'estero |
1.493 |
1.601 |
1.508 |
-93 |
Risorse proprie CEE |
17.000 |
17.000 |
17.200 |
200 |
Interessi passivi e redditi da
capitale |
81.320 |
78.173 |
79.347 |
1.174 |
Poste correttive e compensative |
17.078 |
17.303 |
17.335 |
32 |
Ammortamenti |
890 |
1.054 |
900 |
-154 |
Altre uscite correnti |
7.596 |
8.138 |
6.147 |
-1.991 |
Totale
Spese Correnti |
449.590 |
455.502 |
454.579 |
-923 |
Investimenti fissi lordi e
acquisti di terreni |
4.866 |
5.144 |
5.056 |
-88 |
Contributi agli investimenti ad
amministrazioni pubbliche |
20.495 |
20.930 |
16.711 |
-4.219 |
Contributi agli investimenti ad
imprese |
10.564 |
11.577 |
9.039 |
-2.537 |
Contributi agli investimenti a
famiglie e istituzioni sociali private |
94 |
97 |
46 |
-51 |
Contributi agli investimenti a
estero |
205 |
220 |
554 |
334 |
Altri trasferimenti in conto
capitale |
10.315 |
13.278 |
11.740 |
-1.538 |
Acquisizioni di attività
finanziarie |
350 |
400 |
150 |
-250 |
Totale
spese Conto Capitale |
46.889 |
51.645 |
43.297 |
-8.348 |
Totale
Spese Finali |
496.478 |
507.148 |
497.878 |
-9.270 |
Per quanto riguarda le entrate finali viene prevista nel 2010 una riduzione complessiva di 729 milioni rispetto al dato assestato 2009, determinata da un incremento dello 0,9% delle entrate tributarie (+3.546 milioni) a fronte di una riduzione di quelle extratributarie e delle entrate da alienazione e ammortamento beni patrimoniali, per oltre 4.000 milioni di euro.
In particolare, le entrate extratributarie (Titolo II) registrano complessivamente, nelle previsioni 2010, una diminuzione del 12,3%, pari a 3.912 milioni di euro.
Ponendo
a raffronto le previsioni 2010 con i
dati indicati nella legge di bilancio di
previsione
In particolare, tra le entrate tributarie il gettito IRE risulta ridotto di 6,5 miliardi, quello IRES di oltre 4 miliardi e il gettito dell’IVA di oltre 12 miliardi.
Entrate tributarie
(al netto dei rimborsi IVA,
regolazioni contabili e acconto concessionari - milioni di euro)
|
Bil.
2009 |
Ass. 2009 (b) |
BLV
2010 (c) |
Var. |
Var. |
I
– Imposte sul patrimonio e sul reddito |
256.595 |
242.191 |
245.218 |
3.027 |
1,2 |
II
- Tasse e imposte sugli affari |
127.389 |
113.343 |
113.144 |
-199 |
-0,2 |
III
- Imposte sulla produzione, consumi e dogane |
27.906 |
25.660 |
26.017 |
357 |
1,4 |
IV
– Monopoli |
10.335 |
10.507 |
10.507 |
0 |
0 |
V
- Lotto, lotterie ed altre attività di giuoco |
11.148 |
12.294 |
12.654 |
360 |
2,9 |
Totale
Entrate Tributarie |
433.373 |
403.994 |
407.540 |
3.546 |
0,9 |
Come
già ricordato, il disegno di legge di bilancio per il 2010 conferma la struttura contabile introdotta a partire dalla legge
di bilancio per il 2008.
In tale quadro, al fine di rendere diretto il legame tra “risorse stanziate e azioni perseguite”, viene mantenuta l’articolazione degli stati di previsione della spesa secondo le 34 Missioni, le quali rappresentano le funzioni principali della spesa pubblica e ne delineano gli obiettivi strategici.
Modificazioni
sono invece intervenute in ordine al quadro
funzionale relativo ai Programmi,
che è stato rivisitato, in ossequio
a quanto previsto dalla Circolare n. 21 del 5 giugno 2009, che – nel fornire i
criteri per la redazione delle previsioni di bilancio per l’anno 2010 e per il
triennio 2010-2012 - ha evidenziato l’opportunità di proseguire, anche con
riferimento alle proposte di previsione per il 2010, l’attività iniziata nel
2009, di perfezionamento e affinamento della classificazione, al fine di migliorarne
la leggibilità e la significatività.
La suddetta Circolare ha indicato
alle singole Amministrazioni una serie di principi, analoghi a quelli forniti
lo scorso anno, per la formazione delle previsioni di bilancio, volti a:
-
garantire, di
norma, la specificità dei programmi per ciascun Ministero e dunque la riduzione
dei casi di condivisione dei medesimi tra più ministeri, fermi restando i due
Programmi trasversali nei quali sono allocate le spese relative ai Gabinetti
dei Ministri (Programma: Indirizzo politico) e quelle relative al funzionamento dell’Amministrazione
(Programma: Servizi e affari generali per
le amministrazioni di competenza);
-
assicurare che la
denominazione dei programmi risulti il più possibile espressiva del loro
contenuto;
-
assicurare, per
quanto possibile, che a ciascun centro di responsabilità amministrativa sia
collegato un solo programma, tenendo conto della necessità di associare la
responsabilità della gestione delle risorse e del risultato ad un unico
soggetto;
-
favorire la
razionalizzazione dei programmi sia in termini di competenza finanziaria, con
l’accorpamento di quelli meno significativi, che di attività svolte. Di regola,
ad ogni programma devono essere associate le risorse umane necessarie per lo
svolgimento delle attività sottostanti;
-
favorire
l’associazione delle spese connesse alle strutture periferiche delle
Amministrazioni ai Programmi effettivamente svolti, in luogo della loro
attribuzione al Programma “Servizi e
affari generali per le amministrazioni di competenza”.
A
seguito della revisione operata dai diversi dicasteri, nel disegno di legge di
bilancio per il 2010, le Missioni
sono state articolate in 162 programmi,
rispetto ai 163 presenti nel disegno di legge di bilancio 2009, poi divenuti
164 nel testo di legge (legge n. 204/2008).
Per
quanto concerne il Ministero per i beni e le attività culturali, oggetto di
revisione sono stati, in particolare, i programmi relativi alla missione 21 “Tutela
e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici”, la quale è
interamente iscritta nello stato di previsione del suddetto Ministero.
Con
riferimento al Ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca,
oggetto di revisione sono stati i programmi sottostanti la missione 22 “Istruzione
scolastica”. Tale missione è trasversale al suddetto Ministero e al Ministero
dell’economia[8], ma i programmi oggetto di ristrutturazione
sono stati quelli di competenza del Ministero dell’istruzione.
Oggetto
di revisione sono stati anche i programmi relativi alla missione 5 “Difesa e
sicurezza del territorio”, interamente iscritta presso il Ministero della
Difesa.
Infine,
la revisione ha riguardato anche i programmi interni alla Missione 14 “infrastrutture
pubbliche e logistica”, trasversale al Ministero dell’economia e al Ministero
delle infrastrutture e trasporti, ma oggetto di revisione sono i programmi
iscritti presso quest’ultimo Ministero.
Si
osserva che la revisione ha riguardato anche i programmi interni alla missione
15, Comunicazioni, trasversale al Ministero dell’economia e finanze e al
Ministero dello sviluppo economico.
Con riferimento al
raccordo con la classificazione funzionale della spesa COFOG (classification of
functions of government), ossia la classificazione delle funzioni di
governo previste dal SEC 95 ed elaborata in sede OCSE,
E’ stato pertanto
oggetto di revisione anche il quadro riassuntivo per COFOG e per
categorie/divisioni (il quali trovano esposizione in un apposito allegato per
ciascuno stato di previsione della spesa).
Come evidenziato dalla Relazione illustrativa, la
classificazione del bilancio per Missioni e Programmi si muove nel solco dei
principi generali vigenti di contabilità pubblica, definiti con la legge n. 94
del 1997[9]. Dunque,
l’unità di voto parlamentare rimane l’unità previsionale di base, la quale è
sottostante al programma e raggruppa entrate e spese di una stessa natura. Ai
fini gestionali, al di sotto delle unità previsionali di base si trovano i
capitoli, i quali possono essere gestiti da uno o più centri di responsabilità
amministrativa (corrispondenti all’unità organizzativa di livello dirigenziale
cui sono affidate le risorse finanziarie).
Si osserva al riguardo che è all’esame in terza
lettura presso il Senato un articolato progetto di riforma della disciplina di
contabilità nazionale, disegno di legge A.S. 1397-B “Legge di contabilità e
finanza pubblica”, il quale, per ciò che attiene al bilancio dello Stato, da un
lato mette a regime le innovazioni apportate al bilancio nel corso degli ultimi
due esercizi finanziari, confermando l’articolazione delle voci di spesa in
missioni e programmi, dall’altro introduce novità rilevanti per ciò che attiene
all’oggetto della decisione parlamentare, prevedendo che l’unità di voto non
sia più l’u.p.b, bensì il programma. Per l’entrata, l’unità di voto è
rappresentata dalla tipologia di cespite.
Il disegno di legge, ai fini del completamento della
riforma della struttura del bilancio dello Stato, reca poi una apposita delega
Governo, da esercitarsi entro due anni dalla data di entrata in vigore della
riforma, finalizzata, tra l’altro, alla revisione delle missioni e dei
programmi, alla previsione che le autorizzazioni legislative di spesa debbano
essere formulate in termini di finanziamento di specifici programmi di spesa,
nonché all’affidamento di questi ultimi ad un unico centro di responsabilità
amministrativa.
Per
quanto concerne gli aspetti quantitativi, il disegno di legge di bilancio
consente di identificare lo stock delle risorse disponibili a
legislazione vigente per ciascuna della 34 grandi finalità istituzionali perseguite con la spesa pubblica.
La tabella che segue mostra l’ammontare
complessivo e in quota percentuale delle risorse
disponibili per ciascuna delle 34 Missioni iscritte nel bilancio a
legislazione vigente per il 2010[10] (A.S.
1791), come risultanti dalla prima nota
di variazioni (A.C. 2937-bis), poste a raffronto con le previsioni iniziali e
assestate del bilancio 2009, nonché con i dati di consuntivo per il 2008.
I dati sono al lordo delle regolazioni contabili e debitorie.
(milioni di euro)
Missioni |
Rend. |
Bilancio
2009 |
Assestato |
BLV |
I nota di variazioni |
% su totale |
1 - Organi costituzionali |
3.513 |
3.058 |
3.181 |
3.161 |
3.161 |
0,6 |
2 – Amm.ne generale
territorio |
532 |
424 |
424 |
465 |
465 |
0,1 |
3 - Relazioni autonomie
territoriali |
122.217 |
111.056 |
113.263 |
114.990 |
116.324 |
21,7 |
4 - L'Italia in Europa e
nel mondo |
27.137 |
26.297 |
26.411 |
25.235 |
25.312 |
4,7 |
5 - Difesa e sicurezza del
territorio |
22.661 |
19.244 |
21.271 |
18.575 |
18.575 |
3,5 |
6 - Giustizia |
7.345 |
7.308 |
7.600 |
7.272 |
7.272 |
1,4 |
7 - Ordine pubblico e
sicurezza |
9.990 |
10.639 |
10.861 |
10.429 |
10.429 |
1,9 |
8 - Soccorso civile |
4.544 |
3.505 |
3.717 |
4.140 |
4.150 |
0,8 |
9 - Agricoltura e pesca |
1.551 |
1.004 |
1.070 |
885 |
895 |
0,2 |
10 - Energia e fonti
energetiche |
62 |
48 |
48 |
8 |
8 |
0,0 |
11 - Competitività e
sviluppo imprese |
4.977 |
4.690 |
4.822 |
4.675 |
4.763 |
0,9 |
12 - Regolazione dei
mercati |
378 |
31 |
53 |
30 |
30 |
0,0 |
13 - Diritto alla mobilità |
12.218 |
10.017 |
11.394 |
7.390 |
7.395 |
1,4 |
14 - Infrastrutture pubbliche e logistica |
3.370 |
3.640 |
3.722 |
4.850 |
4.850 |
0,9 |
15 - Comunicazioni |
1.317 |
1.030 |
1.034 |
1.252 |
1.252 |
0,2 |
16 - Commercio
internazionale |
258 |
204 |
210 |
188 |
188 |
0,0 |
17 - Ricerca ed
innovazione |
4.120 |
3.613 |
3.721 |
3.481 |
3.496 |
0,7 |
18 - Sviluppo sostenibile
e tutela del territorio |
2.179 |
1.443 |
1.393 |
897 |
897 |
0,2 |
19 - Casa e assetto
urbanistico |
1.281 |
890 |
1.024 |
710 |
622 |
0,1 |
20 - Tutela della salute |
1.050 |
841 |
860 |
780 |
780 |
0,1 |
21 - Tutela beni culturali
|
1.739 |
1.394 |
1.408 |
1.358 |
1.358 |
0,3 |
22 - Istruzione scolastica |
46.943 |
44.016 |
44.264 |
44.178 |
44.184 |
8,2 |
23 - Istruzione
universitaria |
8.614 |
8.553 |
8.555 |
7.902 |
7.909 |
1,5 |
24 - Diritti sociali,
politiche sociali e famiglia |
23.090 |
25.373 |
26.319 |
25.154 |
25.154 |
4,7 |
25 - Politiche previdenziali |
67.411 |
73.996 |
74.173 |
76.871 |
76.991 |
14,3 |
26 - Politiche per il
lavoro |
3.567 |
2.934 |
3.168 |
2.729 |
2.729 |
0,5 |
27 - Immigrazione |
1.480 |
1.416 |
1.400 |
1.575 |
1.580 |
0,3 |
28 -
Sviluppo e riequilibrio territoriale (*) |
2.439 |
6.103 |
3.758 |
6.064 |
7.059 |
1,3 |
29 - Politiche finanziarie
e di bilancio |
62.482 |
66.254 |
71.225 |
63.539 |
63.339 |
11,8 |
30 - Giovani e sport |
1.069 |
828 |
801 |
789 |
792 |
0,1 |
31 - Turismo |
104 |
76 |
76 |
76 |
76 |
0,0 |
32 - Servizi generali
amministrazioni |
1.279 |
2.324 |
2.426 |
1.767 |
1.770 |
0,3 |
33 - Fondi da ripartire |
3.331 |
13.750 |
16.627 |
13.219 |
13.341 |
2,5 |
34 - Debito pubblico (**) |
79.446 |
81.349 |
77.654 |
79.568 |
79.570 |
14,8 |
Totale
Spese Finali |
535.737 |
537.348 |
547.933 |
534.202 |
536.716 |
100,0 |
(*) Al netto di 36 milioni di euro relativi a
rimborsi del debito statale.
(**)
Analizzando
la quota delle risorse disponibili per
il 2010 per ognuna delle 34 Missioni
rispetto al totale del bilancio dello Stato, emerge come le percentuali maggiori delle risorse siano destinate alle seguenti finalità:
§
relazioni
finanziarie con le autonomie locali (Missione 3 “Relazioni autonomie
territoriali”), che rappresenta circa il 21,7%
della spesa finale dello Stato;
§
interessi
per il servizio del debito (Missione 34 “Debito pubblico”), cui sono
destinati il 14,8% delle risorse;
§
trasferimenti
agli enti previdenziali per la previdenza obbligatoria e complementare
(Missione 25 “Politiche previdenziali”), che rappresentano il 14,3% delle risorse;
§
politiche
finanziarie e di bilancio (Missione 29), che assorbono il 11,8% della spesa;
§
istruzione
scolastica (Missione 22), cui è destinato l’8,2 della spesa.
Inoltre,
alle relazioni internazionali e alla
cooperazione (Missione 4 “L’Italia in Europa e nel mondo”) è destinato il 4,7%, analogamente ai diritti sociali, politiche sociali e alle politiche
per la famiglia (Missione 24).
Bilancio a legislazione vigente 2010,
integrato dalla I Nota di variazioni
Incidenza % degli stanziamenti per Missione
* Nella voce
“Altro” sono raggruppate le Missioni (21 su un totale di 34) che presentano
un’incidenza percentuale rispetto al totale dello stati di previsioni della
spesa inferiore all’1,4%. In particolare, si tratta – come per l’anno 2009 - delle
Missioni 1, 2, 8-12, 14-21, 26-28, 30-32.
Si ricorda che sulla base dell’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112/2008, come modificato dall’articolo 23, comma 21-quater del D.L. n. 78/2009, alla legge annuale di bilancio è consentito, in via sperimentale anche per l’anno 2010, di rimodulare tra i programmi le dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa, compresi gli stanziamenti di spesa predeterminati per legge, nel rispetto dell’invarianza degli effetti sui saldi di finanza pubblica e dell’obiettivo di pervenire ad un consolidamento per missioni e programmi di ciascuno stato di previsione.
Sono escluse dalla rimodulazione soltanto le spese obbligatorie e quelle in annualità e a pagamento differito.
Le autorizzazioni legislative ed i relativi importi da utilizzare per ogni programma ai fini della rimodulazione sono esposti in un apposito Allegato a ciascuno stato di previsione della spesa.
Nelle tabelle seguenti sono riportati, raggruppati per missione, i programmi di spesa che sono stati oggetto di rimodulazione da parte delle Amministrazioni, relativamente al solo fattore legislativo.
Si ricorda, comunque, che nell’Allegato 2 sono esposti
anche programmi di spesa, con le relative autorizzazioni legislative, che non
presentano alcuna rimodulazione da parte delle Amministrazioni.
Missione 4 - L'Italia in Europa e nel mondo |
||||||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
AFFARI ESTERI |
||||||||
Prog. 2 |
L. 49/1987, art. 37, co. 1
- cooperazione con i paesi in via di sviluppo |
Vari |
326.962.000 |
-2.005.979 |
210.940.000 |
-2.007.977 |
210.940.000 |
-2.007.977 |
Prog. 6 |
L. 794/1966 |
4131 |
2.383.000 |
-11.899 |
2.375.000 |
-19.841 |
2.375.000 |
-19.841 |
Prog. 6 |
L. 140/1980, art. 2, co. 1 |
4052 |
272.000 |
0 |
270.000 |
-3.000 |
270.000 |
-3.000 |
Prog. 8 |
D.P.R. 200/1967 |
31053121 |
11.316.114 |
+604.114 |
11.712.000 |
+1.000.000 |
11.712.000 |
+1.000.000 |
Prog. 8 |
L. 286/2003, art. 3 |
3103 |
2.400.000 |
+405.425 |
1.986.016 |
0 |
1.986.016 |
0 |
Prog. 8 |
L. 286/2003, art. 6, co. 4 |
3106 |
160.000 |
-9.539 |
168.811 |
0 |
168.811 |
0 |
|
Totale |
|
|
-1.017.878 |
|
-1.030.818 |
|
-1.030.818 |
Missione 5 – Difesa e sicurezza del territorio |
||||||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
DIFESA |
||||||||
Prog. 5 |
L. 267/2002, art. 1, co. 3
|
1345 |
77.000 |
+30.282 |
66.000 |
+30.397 |
66.000 |
+30.397 |
Prog. 6 |
LF. 244/2007, art. 2, co.
78 |
1331 |
10.000.000 |
+2.427.440 |
0 |
0 |
0 |
0 |
|
Totale |
|
|
+2.457.722 |
|
+30.397 |
|
+30.397 |
Missione 8 – Soccorso civile |
||||||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
INTERNO |
||||||||
Prog. 3 |
L. 246/2000, art. 10, co.
4 |
2053 |
100.793 |
-40.000 |
107.734 |
0 |
108.493 |
0 |
POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI |
||||||||
Prog. 1 |
DL 223/2006, art. 18/bis |
3081 |
7.272.560 |
-300.000 |
5.562.522 |
-232.000 |
5.562.522 |
-232.000 |
|
Totale |
|
|
-340.000 |
|
-232.000 |
|
-232.000 |
Missione 9 - Agricoltura e pesca |
|
|
|
|
||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI |
||||||||
Prog. 2 |
DLG n. 226/2001, art. 10, co.
1/bis |
1482 |
1.717.103 |
-120.000 |
1.405.751 |
0 |
1405.751 |
0 |
Prog. 6 |
DLG 228/2001, art. 3 |
2143 |
1.025.929 |
-1.500.000 |
1.932.840 |
0 |
1.932.840 |
0 |
Prog. 6 |
DL 202/2005, art. 5, Co.
3/ter |
2275 |
400.000 |
-2.500.000 |
2.900.000 |
0 |
2.900.000 |
0 |
Prog. 6 |
DL 2/2006, art. 4 co.
4/ter |
2287 |
457.257 |
-300.000 |
579.452 |
0 |
579.452 |
0 |
|
Totale |
|
|
-4.420.000 |
|
0 |
|
0 |
Missione 12 - Regolazione dei mercati |
||||||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
SVILUPPO ECONOMICO |
||||||||
Prog. 4 |
L. 229/2003, art. 16, co.
1 |
2261 |
84.185 |
-70.000 |
117.982 |
0 |
117.982 |
0 |
Missione 13 - Diritto alla mobilità |
||||||||
|
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
|||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
INFRASTRUTTURE E TRASPORTI |
||||||||
Prog. 1 |
LF 296/2006, art. 1, co.
921, punto B |
1096 |
500.000 |
-1.771.769 |
500.000 |
-1.238.357 |
600.262 |
-1.138.095 |
Missione 16 - Commercio internazionale |
||||||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
SVILUPPO ECONOMICO |
||||||||
Prog. 5 |
L. 549/1995, art. 1, co.
43 |
2501 |
24.854.989 |
-55.000 |
18.955.470 |
0 |
18.955.470 |
0 |
Prog. 5 |
L. 68/1997, art. 8, co. 1,
punto B |
2531 |
54.912.157 |
-105.000 |
41.684.037 |
0 |
41.684.037 |
0 |
|
Totale |
|
|
-160.000 |
|
0 |
|
0 |
Missione 17 – Ricerca ed innovazione |
||||||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
INFRASTRUTTURE E TRASPORTI |
||||||||
Prog. 6 |
L. 267/2002, art. 1, co. 2 |
1801 |
6.807.599 |
+48.358 |
6.607.129 |
+48.358 |
6.607.129 |
+48.358 |
Missione 18 - Sviluppo sostenibile e tutela
del territorio |
||||||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE |
||||||||
Prog. 3 |
L. 344/1997, art. 1, co. Progettazione
interventi ambientali e promozione di figure professionali |
2717 |
3.451.586 |
+512.471 |
2.249.591 |
0 |
2.249.591 |
0 |
Prog. 3 |
L. 36/2001, art. 4, co. 1 |
2717 |
0 |
-341.648 |
262.206 |
0 |
262.206 |
0 |
Prog. 3 |
L. 36/2001, art. 6, co. 7 |
2717 |
0 |
-170.823 |
131.102 |
0 |
131.102 |
0 |
Prog. 3 |
L. 179/2002, art. 3, co. 2 |
8406 |
1.078.921 |
-400.000 |
1.131.671 |
0 |
1.131.671 |
0 |
Prog. 3 |
DL 10/2007, Art. 5/bis
comma 1 |
2717 |
1.112.110 |
-79.000 |
912.404 |
0 |
912.404 |
0 |
Prog. 3 |
LF n. 244/2007, art.2 co.
322 |
8441 |
778.628 |
+400.000 |
0 |
0 |
0 |
0 |
Prog. 5 |
L. 120/2002, art. 3 |
2211 |
47.743.411 |
-3.750.000 |
39.402.753 |
0 |
39.402.753 |
0 |
Prog. 7 |
L. 344/1997, art. 4, co.
11 |
7216 |
8.010.017 |
+4.764.006 |
2.483.847 |
0 |
2.483.847 |
0 |
Prog. 7 |
L. 426/1998, art. 2, co. 1 |
7216 |
0 |
-977.725 |
748.155 |
0 |
748.155 |
0 |
Prog. 7 |
LF 244/2007, art. 2, co.
325 |
7351 |
0 |
-3.786.281 |
2.897.262 |
0 |
0 |
0 |
Prog. 9 |
L. 36/1994, art. 22, co. 6 |
1731 |
545.000 |
-69.120 |
522.412 |
0 |
522.412 |
0 |
Prog. 9 |
L. 308/2004, art.1 co.42 |
1731 |
580.000 |
-48.291 |
522.412 |
0 |
522.412 |
0 |
Prog. 9 |
LF 244/2007, art. 2, co.
334 |
1862 |
3.400.000 |
-386.281 |
0 |
0 |
0 |
0 |
|
Totale |
|
|
-4.332.692 |
|
0 |
|
0 |
Missione 20 - Tutela della salute |
||||||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI |
||||||||
Prog. 1 |
L. 12/2003 |
4133 |
334.659 |
+100.000 |
179.561 |
0 |
0 |
0 |
Missione 21 - Tutela beni culturali |
||||||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
BENI E ATTIVITA’ CULTURALI |
||||||||
Prog. 10 |
L. 190/1975, art. 3 |
3610 |
1.840.000 |
+249.577 |
1.482.000 |
+271.444 |
1.482.000 |
+271.444 |
Prog. 10 |
DPR 805/1975, art. 22 |
3611 |
2.261.000 |
+1.499.586 |
1.728.000 |
+1.148.435 |
1.728.000 |
+1.148.435 |
|
Totale |
|
|
1.749.163 |
|
1.419.879 |
|
1.419.879 |
Missione 26 - Politiche per il lavoro |
||||||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI |
||||||||
Prog. 1 |
L. 125/1991, art. 5 |
5061 |
145.735 |
-25.000 |
130.646 |
0 |
130.646 |
0 |
Prog. 1 |
L. 244/2007, art. 2, co.
533 |
7984 |
36.362.803 |
-1.500.000 |
27.472.613 |
-1.500.000 |
27.472.613 |
-1.500.000 |
Prog. 6 |
L. 54/1982, art. 12 |
76827682 |
1.810.283 |
-2.271.769 |
1.346.122 |
-1.738.357 |
1.346.122 |
-1.738.357 |
Prog. 6 |
L. 296/2006, art. 1, co.
1163 |
7682 |
2.271.769 |
+2.271.769 |
1.738.357 |
+1.738.357 |
1.738.357 |
+1.738.357 |
|
Totale |
|
|
-1.525.000 |
|
-1.500.000 |
|
-1.500.000 |
Missione 29 - Politiche finanziarie e di bilancio |
||||||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
ECONOMIA E FINANZE |
||||||||
Prog.
1 |
L. 358/1991, art. 9, co. 4 |
7751 |
48.143 |
+5.777 |
60.584 |
+7.270 |
104.553 |
+12.546 |
Missione 32 – Servizi e affari generali per le amministrazioni di
competenza |
||||||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
ECONOMIA E FINANZE |
||||||||
Prog.
3 |
L. 358/1991, art. 9, co. 4 |
7753 |
0 |
-5.777 |
0 |
-7.270 |
0 |
-12.546 |
Missione 33 – Fondi da ripartire |
||||||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI |
||||||||
Prog. 1 |
L. 388/2000, art. 116, co.
7 |
3976 |
0 |
-138.264 |
0 |
-105.799 |
0 |
-105.799 |
Prog. 1 |
L. 266/2005, art. 1, co.
222, punto B |
1161 |
11.042.751 |
+138.264 |
8.218.130 |
+155.799 |
8.218.130 |
+155.799 |
ISTRUZIONE, UNIVERSITA’ E RICERCA |
||||||||
Prog. 1 |
L. 296/2006, art. 1, co.
634 |
1287 |
97.323.005 |
-6.703.220 |
68.240.707 |
-11.703.220 |
68.240.707 |
-11.703.220 |
DIFESA |
||||||||
Prog. 1 |
L.F 244/2007, art. 1, co.
181 |
1186 |
79.466.165 |
+215.534 |
60.642.576 |
0 |
60.642.576 |
0 |
Prog. 1 |
LF 244/2007, art. 2, co.
615 |
1187 |
42.963.590 |
+116.529 |
42.663.189 |
0 |
42.663.189 |
0 |
|
Totale |
|
|
-6.371.157 |
|
-11.653.220 |
|
-11.653.220 |
Di
seguito si riportano le variazioni risultanti dagli emendamenti al disegno di
legge di bilancio 2010, approvati presso il Senato, e in Aula.
La
gran parte delle variazioni sono state apportate in sede referente, dalla 5a
Commissione, mentre l’Assemblea ha apportato una sola variazione[11].
Tab. 2 - Economia e finanze |
|||
Emendamento |
UPB |
Missione/Programma
/Denominazione UPB |
Competenza |
2.Tab.
2.30-5 |
3.2.6 |
L’Italia in
Europa e nel mondo (4) - Politica economica e finanziaria in ambito
internazionale – Investimenti L’incremento è relativo
al finanziamento degli oneri derivanti dalla partecipazione dell’Italia al
capitale della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (cap. 7178). |
+1.673.865 |
|
21.2.3 |
Organi
costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei
Ministri (1) – Organi a rilevanza costituzionale – Oneri comuni di parte
corrente L’incremento
è destinato al Fondo per il funzionamento del Consiglio di giustizia
amministrativa della regione siciliana (cap. 2182) |
+153.152 |
|
25.2.3 |
Fondi da
ripartire (33) – Fondi di riserva e speciali – Oneri comuni di parte
corrente. Riduzione del
Fondo di riserva per le spese impreviste (cap. 3001). |
- 3.267.017 |
2.Tab.
2.120-5 |
24.1.1 |
Servizi
istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32) – Servizi
generali, formativi, assistenza legale ed approvvigionamenti per le
amministrazioni pubbliche – Funzionamento. La riduzione opera sulle spese per
acquisto di beni e servizi (cap. 1255). |
- 2.000.000 |
2.Tab.
2.147-5 |
24.3.1 |
Servizi
istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32) – Servizi e affari
generali per le amministrazioni di competenza – Funzionamento. La riduzione
concerne le spese per acquisto di beni e servizi (cap. 1248). |
- 4.000.000 |
2.Tab.
2.158-5 |
25.2.3 |
Fondi da ripartire (33) – Fondi di riserva e
speciali – Oneri comuni di parte corrente. Riduzione del Fondo di riserva per le
spese impreviste (cap. 3001). |
- 4.000.000 |
Tab. 3 – Sviluppo economico |
|||
Emendamento |
UPB |
Missione/Programma
/Denominazione UPB |
Competenza |
2.Tab.
2.30-5 |
9.2.1 |
Servizi
istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32) – Servizi e
affari generali per le amministrazioni di competenza – Funzionamento Finanziamento
del funzionamento del “Monitoring trustee” istituito in attuazione della
decisione della Commissione europea del 12 novembre 2008 (cap. 1221) |
+1.440.000 |
|
2.1.6 |
Sviluppo e
riequilibrio territoriale (28) – Politiche per lo sviluppo economico ed il
miglioramento istituzionale delle aree sottoutilizzate. La riduzione
è a valere sul Fondo per le aree sottoutilizzate (cap. 8425). |
- 5.000.000 |
Tab. 5 – Ministero della giustizia |
|||
Emendamento
|
UPB |
Missione/Programma
/Denominazione UPB |
Competenza |
5.Tab.5.1 |
1.2.1 |
Giustizia
(6) – Giustizia civile e penale – Funzionamento La riduzione
opera sulle competenze accessorie al personale (cap. 1404). |
- 622.000 |
|
2.1.1 |
Giustizia
(6) – Indirizzo politico – Funzionamento L’incremento
è diretto alle competenze fisse ed accessorie agli addetti al gabinetto ed
alle segreterie particolari (1003). |
+ 622.000 |
Tab. 6 – Ministero degli affari esteri |
|||
Emendamento |
UPB |
Missione/Programma
/Denominazione UPB |
Competenza |
6.Tab.
6.1-5 |
1.2.2 |
L’Italia in
Europa e nel mondo (4) - Cooperazione allo sviluppo e gestione delle sfide
globali – Interventi L’incremento
riguarda il Fondo per lo sminamento umanitario (cap. 2210) |
+1.000.000 |
|
1.4.1 |
L’Italia in
Europa e nel mondo (4) - Cooperazione politica, promozione della pace e
sicurezza internazionale – Funzionamento La riduzione
opera, per 500.000 euro a valere sulle risorse finalizzate alla retribuzione
al personale a contratto nelle rappresentanze diplomatiche, uffici consolari
e istituti di cultura (cap. 1501), e per 500.000 euro sulle competenze
accessorie al personale (cap. 1503). |
- 1.000.000 |
Tab. 7 – Ministero dell’istruzione,
dell’università e della ricerca |
|||
Emendamento |
UPB |
Missione/Programma
/Denominazione UPB |
Competenza |
2.Tab.
2.120-5 |
1.3.6 |
Istruzione
scolastica (22) – Istruzione primaria –Investimenti L’incremento
è diretto ad investimenti vari. |
+2.000.000 |
2.Tab.
2.147-5 |
2.1.2 |
Istruzione
universitaria (23) – Diritto allo studio nell’istruzione universitaria –
Interventi L’incremento
opera sul contributo a favore dei collegi universitari legalmente
riconosciuti e per il finanziamento delle funzioni delegate alla regione
Sardegna in materia di diritto allo studio (cap. 1696). |
+4.000.000 |
2.Tab.
2.158-5 |
1.9.2 |
Istruzione
scolastica (22) – istituzioni scolastiche non statali – Interventi L’incremento
è diretto ad interventi vari. In particolare, 958.292 euro vengono iscritti nell’ambito
del CDR Ufficio scolastico regionale per |
+ 4.000.000 |
Tab. 10 – Ministero delle Infrastrutture
e dei trasporti |
|||
Emendamento |
UPB |
Missione/programma
/Denominazione UPB |
Competenza |
2.Tab.
2.30-5 |
2.7.6 |
Diritto alla
mobilità (13) – Sviluppo della mobilità locale – Investimenti L’incremento
è destinato alla realizzazione delle infrastrutture per la mobilità al
servizio delle fiere di Bari, Verona, Foggia e Padova. |
+5.000.000 |
Infine, sono stati approvati in Commissione due
emendamenti che hanno apportato modifiche all’articolato del disegno di legge
di bilancio, ed in particolare agli articoli che approvano lo stato di
previsione del Ministero dell’economia e finanze, del Ministero
dell’Istruzione, dell’università e ricerca e del Ministero dell’Interno.
Tavola I Evoluzione
della spesa finale dei singoli stati di previsione e incidenza percentuale
sul bilancio dello Stato;
Tavola II Le spese complessive per
funzioni-obiettivo e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;
Le variazioni in termini assoluti, a seguito
della I Nota di variazioni e in percentuale sono riferite al dato assestato 2009.
Tutti i dati delle spese sono al lordo dei rimborsi IVA e
delle regolazioni debitorie.
I dati del disegno di legge di assestamento
2009 sono riferiti al testo presentato al Senato (A.S. 1646).
Tavola I – Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di
previsione ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato
(competenza – milioni
di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)
MINISTERI |
Ass. 2009 |
% |
BLV |
% |
I Nota |
% |
Diff. VA |
Diff. % |
Economia
e finanze |
329.989 |
60,2 |
318.622 |
59,6 |
319.844 |
59,6 |
-10.145 |
-3,1 |
Sviluppo
economico |
7.730 |
1,4 |
9.558 |
1,8 |
10.555 |
2,0 |
2.825 |
36,5 |
Lavoro
e politiche sociali |
81.949 |
15,0 |
82.920 |
15,5 |
83.044 |
15,5 |
1.095 |
1,3 |
Giustizia |
7.757 |
1,4 |
7.408 |
1,4 |
7.408 |
1,4 |
-349 |
-4,5 |
Affari
esteri |
2.164 |
0,4 |
2.074 |
0,4 |
2.074 |
0,4 |
-90 |
-4,2 |
Istruzione |
55.661 |
10,2 |
55.252 |
10,3 |
55.280 |
10,3 |
-381 |
-0,7 |
Interno |
29.035 |
5,3 |
27.205 |
5,1 |
27.330 |
5,1 |
-1.705 |
-5,9 |
Ambiente
e tutela del mare |
1.284 |
0,2 |
738 |
0,1 |
738 |
0,1 |
-546 |
-42,5 |
Infrastrutture |
7.648 |
1,4 |
6.985 |
1,3 |
6.990 |
1,3 |
-658 |
-8,6 |
Difesa |
21.447 |
3,9 |
20.363 |
3,8 |
20.364 |
3,8 |
-1.083 |
-5,0 |
Politiche
agricole |
1.546 |
0,3 |
1.377 |
0,3 |
1.386 |
0,3 |
-160 |
-10,3 |
Beni
e attività culturali |
1.731 |
0,3 |
1.702 |
0,3 |
1.702 |
0,3 |
-29 |
-1,7 |
TOTALE SPESE FINALI |
547.941 |
100 |
534.204 |
100,0 |
536.715 |
100,0 |
-11.226 |
-2,0 |
Tavola II – Le spese complessive per
funzioni-obiettivo ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato
(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni
debitorie e contabili)
FUNZIONI-OBIETTIVO |
Ass. 2009 |
% |
BLV |
% |
I Nota |
% |
Diff. |
Diff. % |
1 Servizi generali delle
pubbliche amministrazioni |
494.952 |
64,8 |
534.306 |
67,4 |
535.357 |
67,3 |
40.405 |
8,2 |
2 Difesa |
22.147 |
2,9 |
20.791 |
2,6 |
20.791 |
2,6 |
-1.356 |
-6,1 |
3 Ordine pubblico e sicurezza |
20.351 |
2,7 |
19.690 |
2,5 |
19.690 |
2,5 |
-661 |
-3,2 |
4 Affari economici |
49.049 |
6,4 |
42.923 |
5,4 |
43.175 |
5,4 |
-5.874 |
-12,0 |
5 Protezione dell'ambiente |
1.654 |
0,2 |
1.100 |
0,1 |
1.100 |
0,1 |
-554 |
-33,5 |
6 Abitazioni e assetto
territoriale |
1.120 |
0,1 |
754 |
0,1 |
754 |
0,1 |
-366 |
-32,7 |
7 Sanità |
9.506 |
1,2 |
10.733 |
1,4 |
11.791 |
1,5 |
2.285 |
24,0 |
8 Attività ricreative, culturali
e di culto |
5.524 |
0,7 |
5.711 |
0,7 |
5.714 |
0,7 |
190 |
3,4 |
9 Istruzione |
53.190 |
7,0 |
52.956 |
6,7 |
52.969 |
6,7 |
-221 |
-0,4 |
10 Protezione sociale |
105.732 |
13,9 |
103.828 |
13,1 |
103.963 |
13,1 |
-1.769 |
-1,7 |
TOTALE SPESE COMPLESSIVE |
763.226 |
100,0 |
792.792 |
100,0 |
795.304 |
100,0 |
32.078 |
4,2 |
Come noto, a seguito della revisione in senso
funzionale del sistema di classificazione del bilancio statale, anche il bilancio di previsione per l'anno
finanziario 2010 presenta una classificazione
per missioni e programmi di spesa.
La classificazione del bilancio per programmi
ha l'obiettivo di realizzare una struttura dei documenti che:
- individui
le finalità dell'azione pubblica e le risorse destinate a ciascuna di esse, per
avere una decisione annuale che meglio realizzi le priorità politiche di
intervento;
- contribuisca
ad una decisione coerente con gli obiettivi di disciplina fiscale (con la
responsabilizzazione dei Ministri di settore);
- promuova
una gestione efficiente della spesa, intervenendo sui criteri di gestione
amministrativa delle risorse (responsabilizzazione dei dirigenti).
Il bilancio 2010 presenta i seguenti livelli:
- Missione
(ad esempio, Giustizia),
- Programma
(ad esempio, Amministrazione
penitenziaria),
- Macroaggregato
(Funzionamento, Interventi, Oneri comuni di parte corrente e Investimenti).
I macroaggregati evidenziano le risorse
attribuite e gestite dai Centri di responsabilità.
Il Ministero della
giustizia è suddiviso nei seguenti cinque
Centri di responsabilità amministrativa:
§
Gabinetto e Uffici di diretta collaborazione
all’opera del Ministro: ai sensi dell'art. 3 del decreto del Presidente
della Repubblica 25 luglio 2001, n. 315[12], per
l'espletamento delle funzioni del Ministero sono istituiti i seguenti uffici di
diretta collaborazione: a) Segreteria del Ministro; b) Segreterie dei
Sottosegretari di Stato; c) Gabinetto del Ministro; d) Ufficio legislativo; e)
Ispettorato generale; f) Servizio di controllo interno; g) Ufficio per il
coordinamento dell'attività internazionale; h) Ufficio stampa ed informazione.
Gli uffici di diretta collaborazione, ciascuno nell'ambito di propria
competenza, esercitano le funzioni di supporto all'organo di direzione politica
e di raccordo tra questo e l'amministrazione, collaborando alla definizione
degli obiettivi e all'elaborazione delle politiche pubbliche, nonché alla
relativa valutazione e alle connesse attività di comunicazione, con particolare
riguardo all'analisi dell'impatto normativo, all'analisi costi-benefìci e alla
congruenza tra obiettivi e risultati.
§
Affari di giustizia: il Dipartimento
per gli affari di giustizia esercita le funzioni e i compiti inerenti ai
servizi relativi all’attività giudiziaria attraverso le seguenti aree
funzionali: gestione amministrativa della attività giudiziaria in ambito civile
e penale; attività preliminare all'esercizio da parte del Ministro delle sue
competenze in materia processuale; casellario giudiziale; cooperazione
internazionale in materia civile e penale; studio e proposta di interventi
normativi nel settore di competenza. Esso si articola in 3 Direzioni generali: Giustizia civile (a sua volta suddiviso
in tre uffici), Giustizia penale, (a
sua volta suddiviso in tre uffici: Affari legislativi, internazionali e Grazie;
Cooperazione internazionale; Casellario), Contenzioso
e diritti umani (a sua volta diviso in due uffici)[13]
§
Organizzazione giudiziaria, del personale e
dei servizi: il Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria, del
personale e dei servizi esercita le funzioni e i compiti inerenti le seguenti
aree funzionali: organizzazione e funzionamento dei servizi relativi alla
giustizia; gestione amministrativa del personale amministrativo e dei mezzi e
strumenti anche informatici necessari; attività relative alle competenze del
ministro in ordine ai magistrati; studio e proposta di interventi normativi nel
settore di competenza. In altri termini, il Dipartimento in questione provvede
a: (a) fornire all'Amministrazione giudiziaria i servizi e i mezzi finanziari
connessi alla gestione delle risorse umane, con riguardo sia al personale
amministrativo sia al personale di magistratura, nonché assicurare una
razionale organizzazione degli uffici per un esercizio ottimale della
giurisdizione, e (b) dotare gli uffici giudiziari di risorse strumentali e
logistiche in modo da garantire il corretto funzionamento istituzionale della giustizia
civile e penale. Il Dipartimento si articola in 6 Direzioni generali[14]: Personale e formazione; Risorse materiali, beni e servizi; Bilancio
e contabilità; Magistrati; Statistica; Sistemi informativi automatizzati.
§
Amministrazione penitenziaria: il
Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (D.A.P.) provvede allo
svolgimento dei compiti inerenti all'esecuzione della misura cautelare della
custodia in carcere, delle pene e delle misure di sicurezza detentive, delle
misure alternative alla detenzione; all'attuazione della politica dell'ordine e
della sicurezza degli istituti e servizi penitenziari e del trattamento dei
detenuti e degli internati, nonché dei condannati ed internati ammessi a fruire
delle misure alternative alla detenzione; al coordinamento tecnico operativo e
alla direzione e amministrazione del personale penitenziario, nonché al
coordinamento tecnico-operativo del predetto personale e dei collaboratori
esterni dell'Amministrazione; alla direzione e gestione dei supporti tecnici, per
le esigenze generali del Dipartimento medesimo.
Il D.A.P. si articola in 6 Direzioni generali: Personale e formazione; Risorse
materiali, beni e servizi; Bilancio e contabilità; Detenuti e trattamento;
Esecuzione penale esterna; Istituto superiore di studi penitenziari.
§
Giustizia minorile: il Dipartimento
per la Giustizia minorile provvede alla realizzazione degli interventi di
giustizia minorile e all’attuazione dei provvedimenti giudiziari. Esso si
articola in tre Direzioni generali: Attuazione dei provvedimenti giudiziari;
Personale e formazione, Risorse materiali, beni e servizi.
Un ulteriore centro di responsabilità
amministrativa è l’amministrazione degli Archivi notarili, che ha un proprio
bilancio di sola cassa.
Lo
stato di previsione del Ministero della giustizia comprende 3 missioni:
§
nella sua interezza, la missione n. 6, denominata Giustizia, articolata in 4 programmi
di spesa:
-
1.1.
Amministrazione penitenziaria;
-
1.2.
Giustizia civile e penale;
-
1.3.
Giustizia minorile;
-
1.4.
Edilizia giudiziaria, penitenziaria e minorile.
§
pro quota,
la missione n. 32, denominata Servizi
istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche, cui fa
riferimento il programma:
-
2.1: Indirizzo politico;
§
pro quota,
la missione n. 33, denominata Fondi
da ripartire, cui fa riferimento il programma:
-
3.1: Fondi da assegnare.
La numerazione delle tre missioni (6, 32 e 33) si riferisce
all’ordine di classificazione generale delle missioni stesse all’interno del
bilancio dello Stato. Nel bilancio del Ministero della giustizia, alle 3
missioni corrispondono i numeri 1 (Giustizia), 2 (Servizi istituzionali e
generali delle amministrazioni pubbliche) e 3 (Fondi da ripartire).
Lo stato di previsione del Ministero della
giustizia per il 2010 (A.C. 1714/Tab. 5)
– tenuto conto della prima nota di variazioni (AC 2937/5-bis) – reca spese
finali per complessivi 7.408,1 milioni
di euro.
Come detto nella parte generale del dossier (v. sopra), le
dotazioni assegnate ai ministeri scontano gli effetti della manovra di finanza
pubblica introdotta dall’art. 60 del D.L.
n. 112/2008, convertito con modificazioni, dalla legge 133/2008, che ha
disposto, per il triennio 2009–2011, una riduzione lineare delle dotazioni finanziarie
a legislazione vigente, delle missioni di spesa del bilancio di ciascun Ministero. In connessione con
le riduzioni, la norma (comma 3) ha introdotto specifici criteri di
flessibilità rispetto alla determinazione degli stanziamenti di spesa del
bilancio, inclusi quelli predeterminati per legge; tale previsione,
inizialmente prevista per il solo 2009, è stata poi estesa al 2010 dal D.L: cd.
anticrisi (n. 78/2009, conv. dalla L: 102/2009). La relazione al d.d.l.
bilancio, richiamando la circolare Min.
economia 5 giugno 2009, n. 21, prevede per ogni ministero, per il 2010, un
plafond di risorse rimodulabili tra programmi della stessa missione di spesa
allo scopo di riallocare le risorse verso forme di impiego più produttive o
ritenute prioritarie.
Per il Ministero della giustizia le riduzioni di spesa nel 2009 sono state pari a 218,6 milioni di
euro; quelle per il 2010 sono pari a
262,1 mln; le riduzioni 2011
ammonteranno a 454,2 milioni di euro.
In relazione alla Missione
“Giustizia”, la sola integralmente sostenuta dallo stato di previsione del
Ministero della giustizia, dei circa 7.272 milioni di euro previsti dal
bilancio 2010, sul totale di parte corrente (pari a 7.004 mln) le risorse rimodulabili ammontano a 397
mln (ovvero il 6% del totale); gli stanziamenti in conto capitale (pari a 268 mln)
sono invece integralmente rimodulabili.
Distinguendo le spese correnti - ossia quelle
destinate alla produzione ed al funzionamento dei servizi statali nonché alla
redistribuzione dei redditi per fini non direttamente produttivi - dalle spese
in conto capitale - ossia quelle per investimenti - il complesso delle spese
dello stato di previsione del Ministero della giustizia per il 2010 si articola
nel seguente modo:
- 7.139,7 milioni di euro per le spese
correnti, pari al 96,4% delle spese finali del Ministero;
- 268,4 milioni di euro per le spese in
conto capitale, pari al 3,6% del totale delle spese.
Complessivamente, rispetto ai 7.560,7 mln di
euro delle previsioni iniziali della legge di bilancio 2009 (L. 22 dicembre 2008, n. 204), le
previsioni per il 2010 (7.408,1 mln) evidenziano una diminuzione del 2%
(-152,6 mln di euro).
Rispetto alle previsioni della legge di
assestamento (L. 121/2009), ovvero 7.757,3 mln di euro, la diminuzione delle spese è pari al 4,7% (- 349,2 mln), risultante dalla compensazione tra variazioni
in aumento e variazioni in diminuzione delle previsioni di spesa dei singoli
macroaggregati.
Dall'analisi dei bilanci statali per gli anni
2000-2010 risulta che la percentuale
delle spese del Ministero della giustizia in rapporto alle spese finali dello
Stato è progressivamente aumentata fino al 2004, passando dall’1,4% del
bilancio 2000, all'1,5% del bilancio 2003, all’1,7% del bilancio 2004. Negli
anni 2005-2007 la percentuale si è assestata intorno all’1,6-1,7%, per poi
scendere a partire dal 2008 all’1,4%,
previsione confermata anche per il 2010.
La tabella seguente mostra, per il periodo
indicato, l'evoluzione delle spese del
Ministero, espresse in milioni di euro, indicando per ciascun anno la
percentuale di scostamento sull’esercizio precedente e quelle di incidenza
sulle spese finali del bilancio dello Stato.
(importi in milioni di euro al lordo di
regolazioni debitorie e contabili)
|
Ministero della giustizia |
Bilancio dello Stato |
|
||
Anno (*) |
Spese finali (A) |
% variazione
sull’esercizio precedente |
Spese finali |
% variazione
sull’esercizio precedente |
% |
2000 |
6.050 |
+ 7,4 |
425.599 |
- 1,3 |
1,4 |
2001 |
6.315 |
+ 4,4 |
439.854 |
+ 3,3 |
1,4 |
2002 |
6.342 |
+ 0,4 |
454.318 |
+ 3,2 |
1,4 |
2003 |
6.576 |
+ 3,7 |
466.093 |
+ 2,6 |
1,5 |
2004 |
7.832 |
+ 19,1 |
472.412 |
+ 1,3 |
1,7 |
2005 |
7.655 |
- 2,3 |
467.243 |
- 1,1 |
1,6 |
2006 |
8.155 |
+ 6,5 |
479.381 |
+ 2,6 |
1,7 |
2007 |
8.128 |
- 0,3 |
490.346 |
+ 2,3 |
1,6 |
2008 |
8.001 |
- 1,5 |
535.735 |
+ 9,2 |
1,4 |
2009 |
7.757 |
-3,1 |
547.941 |
+2,3 |
1,4 |
2010 |
7.408 |
-4,7 |
536.715 |
-2,1 |
1,4 |
(*) Per
gli anni 2000-2008 i dati sono stati tratti dai Rendiconti generali dello
Stato, per il 2009 dalla legge di assestamento e per il 2010 dal disegno di
legge di bilancio, dopo la I nota di variazioni.
Al fine di consentire un più ampio esame della
capacità di spesa del Ministero della giustizia, la tabella seguente mostra la serie
storica delle spese dell'amministrazione a partire dal 2000.
(importi
in milioni di euro)
|
|
2001 |
2002 |
2003 |
2004 |
2005 |
2006 |
2007 |
2008 |
2009 |
2010 |
Spese corr. |
RS CP CS |
979 5.893 6.099 |
1.064 6.058 6.296 |
1.011 6.323 6.524 |
1.025 7.566 7.538 |
1.477 7.143 7.320 |
1.441 7.925 8.063 |
1.326 7.792 8.309 |
890 7.647 7.985 |
658 7.522 7.773 |
435 7.140 7.141 |
Spese C/cap |
RS CP CS |
426 346 386 |
517 283 372 |
518 289 336 |
515 266 388 |
511 273 388 |
573 229 291 |
571 336 440 |
502 354 430 |
519 235 243 |
412 268 283 |
Spese finali |
RS CP CS |
1.405 6.239 6.485 |
1.581 6.341 6.668 |
1.529 6.576 6.895 |
1.540 7.832 7.926 |
1.988 7.416 7.708 |
2.014 8.155 8.354 |
1.897 8.128 8.749 |
1.392 8.001 8.415 |
1.177 7.757 8.116 |
847 7.408 7.424 |
(*) Per
gli anni 2000-2008 i dati sono stati tratti dai Rendiconti generali dello
Stato; per il 2009 dalla legge di assestamento; per il 2010 dal disegno di
legge di bilancio, come modificato dalla I nota di variazioni.
La presunta consistenza dei residui passivi alla data del 1°
gennaio 2010 viene valutata in 847,3
milioni di euro, di cui 435,6 mln per la parte corrente e 411,7 mln per
quella in conto capitale.
La valutazione ha carattere assolutamente provvisorio
essendo condizionata dall’effettivo evolversi della gestione 2009, e tiene
conto della massa spendibile del 2009 aggiornata, oltre che con le variazioni
di bilancio al momento disposte, anche del provvedimento di assestamento del
bilancio 2009.
Rispetto alle previsioni iniziali, ovvero ai
residui presunti al 1° gennaio 2009, (1.007,4 mln di euro), si evidenzia quindi
una diminuzione di 160,1 mln euro; l’andamento conferma la tendenza al regresso
nel processo di formazione dei residui.
La massa
spendibile - costituita dalla somma dei residui passivi e degli
stanziamenti di competenza - ammonta per il 2010 a 8.255,4 milioni di euro.
L'autorizzazione complessiva di
cassa, cioè la consistenza delle somme che possono effettivamente
essere pagate, è prevista per il 2010 in 7.423,7
mln di euro, con un coefficiente medio di realizzazione rispetto al volume
della massa spendibile, di circa il 90%.
Tale coefficiente – che è determinato dal rapporto tra l'autorizzazione di
cassa e la massa spendibile – rappresenta la percentuale della massa spendibile
che può essere effettivamente pagata nel corso dell'esercizio finanziario
successivo. Nel caso di specie, si tratta di un coefficiente di realizzazione
piuttosto alto, anche per effetto della struttura della spesa del Ministero
della giustizia, che è prevalentemente costituita da spese correnti.
La nota illustrativa della tabella 5 espone, a
titolo informativo, un quadro sintetico delle previsioni di competenza per il
triennio 2010-2012.
Tale bilancio
pluriennale è illustrato dalla tabella seguente:
(in milioni di euro)
|
2010 |
2011 |
2012 |
Parte corrente |
7.139,7 |
7.031,2 |
7.040 |
Conto capitale |
268,4 |
205,9 |
205,9 |
Totale |
7.408,1 |
7.237,1 |
7.245,9 |
Le dotazioni finanziarie assegnate al Ministero
della giustizia per il 2010, pari a circa 7
miliardi e 408 milioni di euro sono ripartite tra le tre missioni di spesa.
Come evidenziato dal grafico che segue, la quasi totalità delle risorse è
assegnata alla missione Giustizia, di integrale pertinenza del Ministero.
A seguito della prima Nota di variazioni, alla
missione 1 Giustizia è assegnata una dotazione pari a 7.271,9 milioni di euro. La missione è articolata in 4 programmi di spesa:
§
1.1. Amministrazione penitenziaria;
§
1.2. Giustizia civile e penale;
§
1.3. Giustizia minorile;
§ 1.4. Edilizia giudiziaria, penitenziaria e minorile.
Sono ricondotte al programma le seguenti
attività: coordinamento tecnico operativo del personale penitenziario e dei
collaboratori esterni; assistenza ai detenuti per il reinserimento nel mondo
del lavoro e per le misure alternative alla detenzione; trattamento
penitenziario detenuti ed internati; servizi sanitari penitenziari; politiche
di ordine e di sicurezza per i detenuti negli istituti penitenziari, per i
detenuti con misure alternative a detenzione; funzionamento e sicurezza
istituti penitenziari.
Il programma si articola in
4 macroaggregati (UPB).
1.1.1 "Funzionamento";
1.1.2 “Interventi”;
1.1.3 "Oneri comuni di parte
corrente";
1.1.6 "Investimenti".
Lo stanziamento
complessivo per il programma amministrazione penitenziaria è pari a 2.679,6 mln di euro, di cui:
- spese
correnti: 2.632,5 mln;
- spese
in conto capitale: 47 mln.
La seguente tabella raffronta gli stanziamenti
per il programma amministrazione
penitenziaria secondo la legge di bilancio 2009, nelle previsioni assestate
ed in quelle attuali risultanti dal bilancio 2010 in esame.
(importi in milioni di euro)
|
Bilancio 2009 |
Assestamento |
Previsioni 2010 |
Funzionamento |
2.253,0 |
2.297,1 |
2.412,9 |
Interventi |
217,6 |
250,5 |
180,2 |
Oneri comuni di parte corrente |
39,4 |
2,1 |
39,4 |
Investimenti |
42,0 |
42,0 |
47,0 |
Totale |
2.552,1 |
2.591,7 |
2.679,6 |
La dotazione
dell’amministrazione penitenziaria per il 2010, quindi, rispetto al bilancio 2009 è in aumento
di 127,5 mln di euro, dovuto soprattutto ad un incremento di spese di
funzionamento di natura obbligatoria.
Dall’analisi
del bilancio per programmi/obiettivo
si segnalano - rispetto allo stanziamento complessivo del programma (2.679,6
milioni di euro), in gran parte assorbito dalle spese di funzionamento - le
seguenti finalizzazioni della spesa:
-
60 milioni di euro per la tutela dei detenuti
(es. differenziazione condizioni di detenzione tra imputati e condannati,
reinserimento lavorativo, cure mediche ai detenuti tossicodipendenti presso
strutture esterne);
-
40 milioni di euro per la valorizzazione delle
risorse umane (formazione e valorizzazione della dirigenza; razionalizzazione
delle funzioni e dell’organico della polizia penitenziaria).
Sono ricondotte al programma le seguenti
attività: cooperazione giudiziaria; gestione
delle attività inerenti prove concorsuali; gestione degli adempimenti connessi
alle consultazioni elettorali; attività di verbalizzazione degli atti
giudiziari; gestione delle spese di giustizia; contenzioso relativo ai diritti
umani in materia civile e penale; organizzazione e funzionamento dei servizi
relativi alla giustizia civile e penale; studio e proposta di interventi
normativi in materia giudiziaria; attività inerenti le notifiche, le esecuzioni
e i protesti in materia giudiziaria; ricerche e studi sulla devianza minorile;
attività di indagine sulle problematiche penitenziarie; rapporti con U.E.,
O.N.U. e altri organismi internazionali in tema di prevenzione; studi, analisi
ed elaborazione di materiale del settore penale e criminologico.
Il programma si articola in
4 macroaggregati (UPB):
1.2.1 "Funzionamento";
1.2.2 "Interventi";
1.2.3 "Oneri comuni di parte
corrente";
1.2.6 "Investimenti".
La spesa
complessiva, a seguito dell’approvazione da parte del Senato della I nota
di variazioni,è pari a 4.293,5 milioni
di euro ed è così ripartita:
- spese
correnti: 4.238,4 mln di euro;
- spese
in conto capitale: 55,1 mln di euro.
Originariamente il disegno di legge di bilancio (AS 1791-tab. 5) prevedeva per il Programma: Giustizia civile e penale uno stanziamento di 4.294,1 milioni di euro. Con l’approvazione da parte del Senato della I nota di variazioni, tale stanziamento – imputabile a spese correnti - è diminuito di 622.000 euro. Si tratta di risorse sottratte al funzionamento del Dipartimento organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi e trasferite al capitolo 1300 relativo a Competenze agli addetti al Gabinetto e alle segreterie particolari (v. infra, Missione: Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche).
La seguente tabella raffronta gli stanziamenti
per il programma giustizia civile e
penale secondo la legge di bilancio 2009, le previsioni assestate e le
previsioni attuali risultanti dal disegno di legge di bilancio 2010, come
modificato dalla I nota di variazione.
(importi in milioni di euro)
|
Bilancio 2009 |
Assestamento |
Previsioni 2010 |
Funzionamento |
3.564,6 |
3.654,1 |
3.275,6 |
Interventi |
871,4 |
1.021,4 |
962,8 |
Oneri comuni di parte corrente |
0 |
0 |
0 |
Investimenti |
48,0 |
48,0 |
55,1 |
Totale |
4.484,0 |
4.723,5 |
4.293,5 |
Il macroaggregato 1.2.1 "Funzionamento", a seguito dell’approvazione della I nota di variazioni (AC 2937/5-bis), registra uno stanziamento di 3.275,6 milioni di euro, in diminuzione di 378,5 mln rispetto alle previsioni assestate per il 2009.
Tale decremento è per lo più dovuto alla diminuzione degli oneri sociali a carico dell’amministrazione sulle retribuzioni dei dipendenti del Dipartimento organizzazione giudiziaria (cap. 1420): -297 mln. rispetto al bilancio 2009 e all’assestamento.
Lo stanziamento previsto per il funzionamento
della giustizia civile e penale è ripartito tra due centri di responsabilità:
Dipartimento degli affari di giustizia e Dipartimento dell'organizzazione
giudiziaria, che così si spartiscono lo stanziamento complessivo:
- 25,3 mln di euro per il Dipartimento affari di giustizia;
- 3.250,3 mln di euro per il Dipartimento organizzazione giudiziaria, del
personale e dei servizi.
Come detto (v. sopra),
rispetto al disegno di legge di bilancio il Dipartimento organizzazione
giudiziaria sconta una diminuzione del proprio stanziamento (originariamente
pari a 3.250,9 mln) pari a 622.000
euro, sottratti alle competenze accessorie del personale del dipartimento, al
netto dell’IRAP e degli oneri sociali (cap. 1404). Tale diminuzione è
compensata da un corrispondente aumento delle risorse assegnate alla missione Servizi istituzionali e generali delle
amministrazioni pubbliche.
Anche il macroaggregato 1.2.2 "Interventi"
fa capo ai medesimi centri di responsabilità. La somma complessiva di 962,8 milioni di euro (-58,6 mln
rispetto all’assestamento) è infatti così ripartita:
- 645,7 mln di euro al Dipartimento affari di giustizia;
Il Dipartimento registra una diminuzione di 58,6 mln di euro rispetto allo stanziamento per gli interventi previsto dall’assestamento 2009.
Quasi la metà delle spese per interventi (328,3 miln di euro) sono assorbite dal capitolo 1360, Spese di giustizia. Peraltro, a partire dal bilancio 2010 da tale capitolo sono scorporate le Spese per intercettazioni, ora imputabili all’autonomo nuovo capitolo 1363, che reca uno stanziamento per il 2010 di 179,8 milioni di euro.
- 317,1 mln di euro al Dipartimento organizzazione giudiziaria.
La quasi totalità delle risorse (297,1 mln di euro) sono assegnate
al capitolo 1551 relativo ai contributi
ai comuni per le spese degli uffici giudiziari.
Il macroaggregato 1.2.3 ("Oneri
comuni di parte corrente") risulta privo di stanziamenti a seguito
della riallocazione delle risorse tradizionalmente ivi previste al capitolo
1420 (Oneri sociali a carico dell’amministrazione sulle retribuzioni
corrisposte ai dipendenti), all’interno del macroaggregato 1.2.1, relativo a
spese di funzionamento del Dipartimento per l’organizzazione giudiziaria.
Il macroaggregato 1.2.6 ("Investimenti")
reca una previsione di spesa di 55,1 milioni di euro, con un aumento di circa 7
milioni di euro rispetto al bilancio e all’assestamento 2009.
Dall’analisi del bilancio per programmi/obiettivo si segnalano -
rispetto allo stanziamento complessivo del programma (4.293,5 milioni di euro),
in gran parte assorbito dalle spese di funzionamento (3.275,6 milioni di euro)
- le seguenti finalizzazioni della spesa:
- 7,5
milioni di euro per la diffusione e la piena attuazione del processo telematico
(nel bilancio 2009 erano previsti 26 milioni di euro);
- 12,4 milioni di euro per il decentramento dell’Amministrazione giudiziaria attraverso l’attribuzione di competenze alle istituende direzioni regionali e interregionali (stessa cifra stanziata lo scorso anno);
Sono ricondotte al programma le seguenti
attività: tutela e protezione giuridica dei minori (attività istituzionali dei
tribunali minorili); promozione di iniziative di salvaguardia dei diritti dei
minorenni; applicazione ed esecuzione delle convenzioni internazionali in
materia minorile; garanzie diritti soggettivi dei minori; ricerche e studi
sulla devianza minorile; attività di indagine sulle problematiche penitenziarie
minorili; rapporti con U.E. e O.N.U. e altri organismi internazionali in tema
di prevenzione in materia minorile; studi, analisi ed elaborazione di materiale
del settore penale e criminologico minorile; nomina e revoca dei giudici
esperti dei tribunali minorili.
Il programma si articola in
3 macroaggregati:
1.3.1
"Funzionamento";
1.3.2
"Interventi";
1.3.6
"Investimenti".
La spesa
complessiva di 133,9 milioni di euro
è così ripartita:
- spese correnti: 132,7 mln;
- spese in conto capitale: 1,2 mln.
La seguente tabella illustra gli stanziamenti
per il programma giustizia minorile nel bilancio 2009, nella legge di
assestamento e nel d.d.l. bilancio 2010 in esame (AC 2937).
(importi in milioni di euro)
|
Bilancio 2009 |
Assestamento |
Previsioni 2010 |
Funzionamento |
116,4 |
121,5 |
116,1 |
Interventi |
10,3 |
17,9 |
16,6 |
Investimenti |
1 |
1 |
1,2 |
Totale |
127,8 |
140,5 |
133,9 |
In particolare, la riduzione di 5,4 mln delle
spese di funzionamento (macroaggregato 1.3.1) rispetto al dato assestato è in
gran parte imputabile:
§
alla diminuzione di 2,5 mln di euro per
stipendi, retribuzioni ed altri assegni fissi alla polizia penitenziaria (cap.
2001);
§
alla diminuzione di 2,2 mln di euro per
l’acquisto di beni e servizi (cap. 2061).
Dall’analisi del bilancio per programmi/obiettivo si segnala -
rispetto allo stanziamento complessivo del programma (133,9 milioni di euro) – che la gran parte delle risorse sono
assorbite dai seguenti obiettivi:
§
assicurare le attività ordinarie relative alla
gestione del personale (66,7 mln di euro);
§
assicurare l’ordine e la sicurezza interni agli
istituti minorili (42,3 mln di euro);
§ eseguire i provvedimenti del giudice minorile relativi al collocamento dei minori in comunità (10,5 mln di euro);
§
garantire il trattamento, l’accoglienze e
l’assistenza socio-educativa dei minori, anche al fine del loro reinserimento
(6 mln di euro).
Sono ricondotte al programma le seguenti
attività: programmazione tecnica ed economica, controllo e verifica in materia;
sostegno per infrastrutture giudiziarie e penitenziarie; interventi finanziari
per l'edilizia giudiziaria comunale e demaniale; infrastrutture per gli uffici
giudiziari minorili.
Il programma consta di un
solo macroaggregato (1.4.6 "Investimenti").
Attualmente, il programma evidenzia una spesa complessiva di 164,8 milioni di euro.
Si ricorda che, a decorrere dal 2008, il fondo
per gli investimenti precedentemente[15] costituito
nello stato di previsione del Ministero della Giustizia è stato soppresso, e i
relativi stanziamenti risultano ora esposti nel programma in esame, nei tre
seguenti capitoli:
§
7200 (spese
per edilizia giudiziaria): 58,1 milioni di euro;
§
7300 (spese
per edilizia penitenziaria): 90,1 milioni di euro;
§
7400 (spese
per edilizia minorile): 16,6 milioni di euro.
Rispetto alla legge di bilancio 2009 si
evidenzia per il 2010 un aumento dei
fondi pari a:
- 6,9
milioni di euro (cap. 7200);
- 11,6
milioni di euro (cap 7300);
- 2
milioni di euro (cap 7400);
Alla missione in esame fa capo un solo
programma, denominato "Indirizzo
politico".
Sono ricondotte al programma le seguenti
attività: programmazione e coordinamento generale dell'attività
dell'Amministrazione, produzione e diffusione di informazioni generali,
predisposizione della legislazione sulle politiche di settore su cui ha
competenza il Ministero (attività di diretta collaborazione all'opera del
Ministro), valutazione e controllo strategico ed emanazione degli atti di
indirizzo.
Il programma contiene tre macroaggregati:
2.1.1
"Funzionamento", che equivale alla vecchia U.P.B. 1.1.1.0, relativa
al funzionamento del Gabinetto,
2.1.2
"Interventi", che equivale alla vecchia U.P.B. 1.1.2.1, su cui
insistevano le somme da erogare ad enti, istituti e associazioni;
2.1.6
"Investimenti", che equivale alla vecchia U.P.B. 1.2.3.2 ("Beni
mobili").
La spesa
complessiva, a seguito dell’approvazione da parte del Senato della I nota
di variazioni, è di 27,44 milioni di
euro, così ripartiti:
- spese
correnti: 27,26 mln;
- spese
in conto capitale: 0,18 mln di euro.
La seguente tabella illustra gli stanziamenti per
il programma servizi istituzionali e
generali delle amministrazioni pubbliche nel bilancio 2009, nelle
previsioni assestate e in quelle derivanti dal bilancio 2010, come modificato
dalla citata nota di variazioni.
(importi in milioni di euro)
|
Bilancio 2009 |
Assestamento |
Previsioni 2010 |
Funzionamento |
30,07 |
32, 51 |
27,17 |
Interventi |
0,09 |
0,09 |
0,09 |
Investimenti |
0,16 |
0,16 |
0,18 |
Totale |
30,32 |
32,76 |
27,44 |
Si evidenzia che presso il Gabinetto del
Ministro risultano attualmente presenti le seguenti unità di personale:
§
264 unità di personale amministrativo (per una
spesa di 6,1 milioni di euro);
§
47 unità di magistratura ordinaria (per una
spesa di 6,6 milioni di euro).
Alla missione in esame fa capo un solo
programma, denominato "Fondi da
assegnare".
Sono ricondotte al programma le seguenti
attività: risorse da assegnare in ambito PA - Fondo consumi intermedi e Fondi
da ripartire nell'ambito dell'amministrazione.
Il programma contiene un solo macroaggregato:
3.1.3 "Oneri comuni di parte corrente", la cui dotazione ammonta a 108,8 milioni di euro. Di questi,
105,7 milioni sono relativi al Fondo unico di amministrazione (cap. 1511).
È annesso allo stato di previsione del
Ministero della giustizia il bilancio di previsione dell'Amministrazione degli
Archivi notarili.
All’amministrazione degli Archivi notarili sono demandati, quali
principali compiti istituzionali, il controllo sull’esercizio dell’attività
notarile, la conservazione del materiale documentario (in particolare degli
atti dei notai cessati) ed il rilascio delle copie degli atti conservati,
nonché lo svolgimento di funzioni notarili relativamente agli atti depositati
(servizi resi al pubblico) e la gestione del registro generale dei testamenti.
L’Amministrazione degli Archivi notarili presenta tradizionalmente un quadro previsionale di sola cassa, nel quale non risultano quindi iscritti stanziamenti di competenza.
Sostanzialmente, si tratta di risorse - 422,9 milioni di euro - che l’Amministrazione degli Archivi notarili è autorizzata ad incassare (rispetto alle previsioni della legge di bilancio 2009 e alle previsioni assestate si registra una diminuzione di tali autorizzazioni di circa 5,3 milioni di euro).
Parallelamente, il bilancio, che si chiude in pareggio, autorizza l’Amministrazione degli Archivi notarili a impiegare tali stanziamenti per le attività d’istituto. In particolare, i 422,9 milioni stanziati vengono destinati per 317,9 mln di euro a spese correnti e per 105 mln di euro a spese in conto capitale.
Per completezza di informazione, di seguito si
riportano alcuni capitoli del bilancio dello Stato con il relativo
stanziamento. Si evidenzia che, per la maggior parte dei casi si tratta di
spese obbligatorie, non emendabili.
(importi in milioni di euro) [16]
U.P.B./ |
relativo a… |
Unità al
31/12 |
Previsioni |
Unità al 31/12 |
Previsioni |
2008 |
2009 |
||||
1.1.1/1601 |
Stipendi
corpo di polizia penitenziaria |
40.615 |
1.211,81 |
41.172 |
1.242,88 |
1.2.1/1400 |
Stipendi
magistratura giudiziaria |
8.680 |
1.125,07 |
9.056 |
1.169,92 |
1.1.1/1602 |
Stipendi
magistratura ordinaria in servizio
c/o l’amministrazione centrale |
79 |
11,75 |
78 |
11,28 |
1.2.1/1402 |
Stipendi
personale delle cancellerie e
segreterie giudiziarie |
43.402 |
1.049,58 |
41.754 |
1.065,35 |
1.1.1/1600 |
Stipendi
personale amministrativo
Dipartimento amministrazione penitenziaria |
6.325 |
194,33 |
6.566 |
214,43 |
1.2.1/1200 |
Stipendi
personale amministrativo Dipartimento affari di giustizia |
330 |
7,38 |
320 |
8.71 |
1.3.1/2000 |
Stipendi
personale amministrativo Dipartimento giustizia minorile |
1.406 |
44,10 |
1.497 |
44,66 |
2.1.1/1005 |
Stipendi
personale amministrativo Gabinetto e uffici di diretta collaborazione |
283 |
7,25 |
264 |
6,10 |
In relazione ai costi per stipendi, competenze e indennità si ricordano in particolare, le spese per le indennità dei giudici onorari (1.2.2/1362), cioè dei giudici di pace, giudici onorati aggregati, giudici onorari di tribunale e vice procuratori onorari, pari a 137,3 milioni di euro: +7,3 mln di euro rispetto sia al bilancio 2009 che alle previsioni assestate.
L’aumento è giustificato dai documenti di bilancio con
l’applicazione della legge n. 94 del 2009, in materia di sicurezza pubblica,
che attribuisce nuove competenze ai giudici di pace.
- Spese
riguardanti il mantenimento, l’assistenza, la rieducazione ed il trasporto dei
detenuti (1.1.2/1761): 105,9 mln di euro;
- Interventi
in favore dei detenuti tossicodipendenti e affetti da HIV (1.1.2/1768): 4,4 mln di
euro (v. infra tabella C
allegata alla legge finanziaria);
- Istituzione
e funzionamento della Scuola superiore della magistratura (1.2.1/1478): 8,5
milioni di euro.
- Spese
di funzionamento del Consiglio Superiore della Magistratura (21.2.3/2195): 34,7 mln di euro;
- Spese
di funzionamento dei TAR e del Consiglio di Stato (21.2.3/2170): 192,3 mln di euro;
- Spese
di funzionamento del Consiglio di giustizia amministrativa della Regione
siciliana (21.2.3/2182): 1,8 mln di euro;
- Somme da erogare per l’ammortamento dei mutui concessi dalla Cassa Depositi e prestiti agli enti locali per interventi e manutenzione di uffici giudiziari e case mandamentali (10.1.6/7528): 8 mln di euro.
Per quanto riguarda le somme da corrispondere a titolo di equa riparazione si registrano stanziamenti identici a quelli dello scorso anno; in particolare:
§
per ingiusta detenzione nei casi di errore
giudiziario (17.2.2/1312): 16,78 mln di
euro;
§
per violazione del termine ragionevole del
processo (17.2.2/1313): 15 mln di euro.
- Fondo
per il contrasto della pedopornografia
su internet e per la protezione delle infrastrutture informatiche di
interesse nazionale (3.1.1/2632): 2 mln
di euro (invariato rispetto al bilancio 2009);
- Programmi
di protezione dei collaboratori di
giustizia e dei loro familiari (3.3.2/2840): 49,7 mln di euro, in
netta diminuzione (-23,4 mln) rispetto alle previsioni assestate 2009;
- Fondo
di solidarietà per le vittime dell’usura
e delle richieste estorsive (5.1.2/2341): 5,9 mln di euro (sostanzialmente
invariato rispetto al bilancio 2009);
- Fondo
di rotazione per la solidarietà alle vittime
dei reati di tipo mafioso (5.1.2/2384): 7,8 mln di euro
(sostanzialmente invariato rispetto al bilancio 2009).
- Spesa
per l’avvio di un programma
straordinario di edilizia penitenziaria (1.7.6/7472): 5 mln di euro.
Il Cap. 7472 è stato istituito in relazione
all’art. 2, comma 278, della legge finanziaria 2008, che prevedeva - per
fronteggiare l’emergenza penitenziaria con l’adeguamento strutturale degli
edifici esistenti o con la realizzazione di nuove carceri - un’autorizzazione
di spesa nel triennio pari a 70 milioni di euro, così suddivisa:
- 20
milioni nel 2008;
- 20
milioni nel 2009;
- 30
milioni nel 2010.
L’art. 5, comma 9, lett. 5-ter del DL n. 93/2008 ha ridotto di 15 mln di euro la spesa per il 2008 ed il 2009 e di 25 milioni quella per il 2010, stabilendo per ogni anno del triennio un autorizzazione di spesa di 5 milioni di euro.
Si ricorda che, con delibera CIPE 6 marzo 2009, n. 3, sono stati assegnati al Fondo infrastrutture (istituito nello stato di previsione del Ministero delle sviluppo economico) 5 miliardi di euro per interventi di competenza del Ministero delle infrastrutture, di cui 200 milioni riservati al finanziamento di interventi di edilizia carceraria.
Con la successiva delibera 31 luglio 2009, pubblicata nella G.U. n. 267 del 16 novembre scorso, il CIPE ha disposto l’assegnazione dell’intera dotazione al Programma straordinario per il finanziamento di istituti penitenziari in corso di costruzione presentato dal Ministero della giustizia.
Il Programma include 8 opere, attualmente in corso di completamento, e più specificatamente riguarda i nuovi istituti penitenziari di Cagliari, Sassari, Tempio Pausania, Oristano, Forlì, Rovigo, Savona e Reggio Calabria, che aumentano la capacità totale a 2095 “posti-detenuto”.
Si ricorda peraltro che nell’audizione svolta presso la Commissione Giustizia della Camera il 7 ottobre scorso, il capo del Dipartimento per l'Amministrazione penitenziaria, Franco Ionta, ha annunciato l’intenzione del Governo di adottare un nuovo piano per l’edilizia penitenziaria, destinato a «creare tra i 17 e i 20 mila posti detentivi in più», il cui costo è stato stimato «intorno a 1 miliardo e 600 milioni di euro circa».
Parte
IV - Il disegno di legge finanziaria
(AC. 2936)
Come è noto, le tabelle A e B del disegno di legge finanziaria contengono, rispettivamente, per la spesa corrente e per quella in conto capitale, gli accantonamenti sui fondi speciali, iscritti nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, finalizzati al finanziamento dei provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati per il triennio 20010-2012. Si tratta in effetti di "prenotazioni" di spesa, dal momento che gli importi indicati verranno iscritti nello stato di previsione di ciascun ministero assegnatario solo dopo l'approvazione di leggi che impegnano tali fondi.
Tali tabelle non prevedono accantonamenti in favore del Ministero della giustizia.
La Tabella C determina il finanziamento di leggi di spesa che espressamente demandano alla
legge finanziaria la quantificazione delle risorse da impiegare annualmente.
Tale definizione è effettuata su base triennale, ma ha valore prescrittivo solo
per il primo anno di esercizio.
Per quanto riguarda il Ministero della
giustizia, la Tabella C, che non presenta variazioni di rilievo rispetto alla
Tabella C allegata alla legge finanziaria 2008, reca i seguenti stanziamenti:
- 4,4 milioni di euro per il 2010, 4,4 milioni di euro per il 2011
e per il 2012, per il finanziamento
dei programmi previsti dall’art. 135 del D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, ai fini
della prevenzione e della cura dei
detenuti affetti da AIDS, del trattamento socio-sanitario, del recupero e del
successivo reinserimento dei detenuti tossicodipendenti (Missione
Giustizia, Programma Amministrazione penitenziaria, macroaggregato 1.1.2,
Interventi, cap. 1768);
- 91.000 euro per il 2010, 79.000 euro per il
2011 e per il 2012, finalizzati all’erogazione di contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri
organismi a norma dell’art. 1, comma 43, della legge 28 dicembre 1995, n.
549 (Missione Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche,
macroaggregato 2.1.1 Indirizzo politico, cap. 1160 "Somma da erogare a
enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi").
La legge finanziaria 2009 per i medesimi contributi stabiliva la
somma di 94.000 mila euro nel 2009, 91.000 per il 2010 e 80.000 per il 2011.
Per il 2009 l’intero importo è stato attribuito al Centro Nazionale di Prevenzione e Difesa Sociale di Milano.
La tabella D, che dispone il rifinanziamento di norme recanti
interventi di sostegno dell'economia, classificata tra le spese in conto
capitale, non prevede alcuno
stanziamento per il Ministero della giustizia.
La Tabella E, che contiene le variazioni da
apportare al bilancio a legislazione vigente, a seguito della riduzione di autorizzazioni legislative
di spesa precedentemente disposte, non
prevede variazioni allo stato di previsione del Ministero della giustizia.
La tabella F, ai sensi della normativa sulla
contabilità pubblica, ha il compito di indicare, nel corso degli anni, gli
importi relativi alle autorizzazioni di
spesa recate da leggi di spesa aventi effetto finanziario pluriennale.
Non si tratta di nuove autorizzazioni di
spesa, ma della nuova articolazione annuale di somme già precedentemente
autorizzate. In pratica è possibile, ferma restando l'entità complessiva delle
somme autorizzate, spostare una parte o tutte le somme stanziate per l'anno di
riferimento agli anni successivi, anche prorogando nel tempo l'originaria
durata della legge.
La tabella F del disegno di legge finanziaria
2010 reca, tra i settori di intervento oggetto di provvedimenti legislativi ad
effetto pluriennale di interesse dell’amministrazione della giustizia, il
comparto dell'edilizia penitenziaria.
In particolare, si prevede un’ultima autorizzazione di spesa, pari a 5 milioni di euro per il 2010, per il finanziamento del
Programma straordinario di edilizia penitenziaria, di cui all’articolo 2, comma
278, della legge finanziaria 2008 (v. ante,
stanziamenti di interesse della
Commissione giustizia nello stato di previsione del Ministero delle
infrastrutture) (Programma Edilizia statale, interventi speciali,
macroaggregato 1.7.6 Investimenti, cap. 7472).
Articolo 2, comma 22
(Esenzione fiscale per le vittime del
terrorismo)
22. Le vittime
di atti di terrorismo e delle stragi di tale matrice e i loro superstiti,
compresi i figli maggiorenni, gli ascendenti, i fratelli e le sorelle che siano
stati parti in causa in un procedimento civile, penale, amministrativo o
contabile comunque dipendente da atti di terrorismo o da stragi di tale
matrice, sono esenti dall'obbligo di pagamento dell'imposta di registro
previsto, quali parti in causa, dall'articolo 57 del testo unico delle
disposizioni concernenti l'imposta di registro, di cui al decreto del
Presidente della Repubblica 26 aprile 1986, n. 131, e di ogni altra imposta.
Il comma 22, introdotto durante l’esame del disegno di legge al Senato, dispone l’esenzione dal pagamento
dell’imposta di registro - prevista dall’articolo 57 del decreto
del Presidente della Repubblica 26 aprile 1986, n. 131[17] per le parti in
causa - e di ogni altra imposta, per i seguenti soggetti:
§ vittime di atti di terrorismo e delle stragi di
tale matrice;
§ i loro superstiti,
compresi i figli maggiorenni, gli ascendenti, i fratelli e le sorelle che siano
state parti in causa in un procedimento civile, penale, amministrativo o
contabile comunque dipendente da atti di terrorismo o di stragi di tale
matrice.
L'articolo 57 del D.P.R. n. 131/1986 enumera altresì
le parti in causa tra i soggetti obbligati al pagamento dell’imposta di
registro per alcune categorie di atti (tra gli altri, i contratti verbali e
delle operazioni di società ed enti esteri, di cui al primo comma dell’articolo
57).
Si osserva tuttavia
che non appare chiaro il riferimento all’esenzione per "ogni altra
imposta"; benché, in considerazione della materia cui fa riferimento il
comma in esame, possa ipotizzarsi che essa sia circoscritta agli obblighi
previsti dal Testo unico in materia di spese di giustizia[18], la
genericità della dizione in questione potrebbe dar luogo a problematiche in
sede applicativa. Sembrerebbe pertanto utile precisare più circostanziatamente
in norma il contenuto dell’esenzione medesima.
Articolo 2, co. 47
(Vendita dei beni immobili confiscati
alla mafia)
47.
All'articolo 2-undecies della legge 31 maggio 1965, n. 575, sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) dopo il
comma 2, è inserito il seguente:
«2-bis. I beni
di cui al comma 2, di cui non sia possibile effettuare la destinazione o il
trasferimento per le finalità di pubblico interesse ivi contemplate entro i
termini previsti dall'articolo 2-decies, sono destinati alla vendita»;
b) il comma 4 è
sostituito dal seguente:
«4. Alla
vendita dei beni di cui al comma 2-bis e alle operazioni di cui al comma 3
provvede, previo parere obbligatorio del Commissario straordinario per la
gestione e la destinazione dei beni confiscati alle organizzazioni mafiose, il
dirigente del competente ufficio del territorio dell'Agenzia del demanio, che
può affidarle all'amministratore di cui all'articolo 2-sexies, con l'osservanza
delle disposizioni di cui al comma 3 dell'articolo 2-nonies, entro sei mesi
dalla data di emanazione del provvedimento del direttore centrale dell'Agenzia
del demanio di cui al comma 1 dell'articolo 2-decies. Il dirigente del
competente ufficio dell'Agenzia del demanio richiede al prefetto della
provincia interessata un parere obbligatorio, sentito il Comitato provinciale
per l'ordine e la sicurezza pubblica, e ogni informazione utile affinché i beni
non siano acquistati, anche per interposta persona, dai soggetti ai quali
furono confiscati ovvero da soggetti altrimenti riconducibili alla criminalità
organizzata»;
c) dopo il comma
5 è inserito il seguente:
«5-bis. Le
somme ricavate dalla vendita dei beni di cui al comma 2-bis, al netto delle
spese per la gestione e la vendita degli stessi, affluiscono, previo versamento
all'entrata del bilancio dello Stato, al Fondo unico giustizia per essere
riassegnati, nella misura del 50 per cento, al Ministero dell'interno per la
tutela della sicurezza pubblica e del soccorso pubblico e, nella restante
misura del 50 per cento, al Ministero della giustizia, per assicurare il
funzionamento e il potenziamento degli uffici giudiziari e degli altri servizi
istituzionali, in coerenza con gli obiettivi di stabilità della finanza
pubblica».
La disposizione novella l’articolo 2-undecies della legge n. 575 del 1965 in materia di destinazione dei beni confiscati alle organizzazioni mafiose.
In base all’articolo 2-nonies della legge n. 575 del 1965 i beni confiscati sono devoluti allo Stato: Il successivo articolo 2-decies disciplina il procedimento di adozione del provvedimento che imprime la destinazione di beni immobili e beni aziendali confiscati. In particolare, la destinazione è effettuata con provvedimento del prefetto dell’ufficio territoriale del Governo dove si trovano i beni (o ha sede l’azienda), dietro relativa proposta (non vincolante) del dirigente regionale dell’Agenzia del demanio sulla base della stima del valore risultante dagli atti giudiziari, salvo che sia ritenuta necessaria dal prefetto una nuova stima; vanno sentite le amministrazioni interessate di cui all’articolo 2-undecies della legge 575 eventualmente in sede di conferenza di servizi, nonché i soggetti cui è devoluta la gestione dei beni. Il prefetto procede d’iniziativa se la proposta non è formulata dall’Agenzia del demanio entro novanta giorni dal ricevimento della comunicazione di cui al comma 1 dell’articolo 2-nonies. Il provvedimento del prefetto è emanato entro 90 giorni dalla proposta dell’Agenzia del demanio o dal decorso del termine sopraindicato, prorogabili di ulteriori 90 giorni in caso di operazioni particolarmente complesse.
Il successivo articolo 2-undecies detta una disciplina differenziata della destinazione di tali beni, in relazione alla natura dei medesimi. In particolare, I beni immobili sono:
a) mantenuti al patrimonio dello Stato per finalità di giustizia, di ordine pubblico e di protezione civile e, ove idonei, anche per altri usi governativi o pubblici connessi allo svolgimento delle attività istituzionali di amministrazioni statali, agenzie fiscali, università statali, enti pubblici e istituzioni culturali di rilevante interesse, salvo che si debba procedere alla vendita degli stessi finalizzata al risarcimento delle vittime dei reati di tipo mafioso);
b) trasferiti per finalità istituzionali o sociali, in via prioritaria, al patrimonio del comune ove l'immobile è sito, ovvero al patrimonio della provincia o della regione. Gli enti territoriali possono amministrare direttamente il bene o assegnarlo in concessione a titolo gratuito a comunità, ad enti, ad associazioni maggiormente rappresentative degli enti locali, ad organizzazioni di volontariato, a cooperative sociali o a comunità terapeutiche e centri di recupero e cura di tossicodipendenti, nonché alle associazioni ambientaliste riconosciute. Se entro un anno dal trasferimento l'ente territoriale non ha provveduto alla destinazione del bene, il prefetto nomina un commissario con poteri sostitutivi ;
c) trasferiti al patrimonio del comune ove l'immobile è sito, se confiscati per il reato di associazione finalizzata al traffico di droga; il comune può amministrare direttamente il bene oppure, preferibilmente, assegnarlo in concessione, anche a titolo gratuito ad associazioni, comunità o enti per il recupero di tossicodipendenti operanti nel territorio.
La lettera a) inserisce un comma aggiuntivo volto a prevedere che siano destinati alla vendita i beni immobili confiscati di cui non sia possibile effettuare la destinazione o il trasferimento per le finalità di pubblico interesse sopra illustrate ed entro i termini previsti dall’articolo 2-decies.
La lettera b) modifica l’attuale comma 4, relativo alle operazioni di destinazione dei beni aziendali, prevedendo che alle medesime, come anche alla vendita dei beni di cui al comma 2-bis, provveda il dirigente del competente ufficio del territorio dell’Agenzia del demanio, previo parere del Commissario straordinario per la gestione e destinazione dei beni confiscati. Viene confermata la possibilità di affidamento all’Amministratore nominato dal giudice e il termine per procedere a tali operazioni. La novella aggiunge, inoltre, una disposizione in base alla quale il dirigente del competente ufficio dell’agenzia del demanio chiede al prefetto della provincia interessata le informazioni utili affinché i beni non siano acquistati, anche per interposta persona, dai soggetti cui furono confiscati o da soggetti altrimenti riconducibili alla criminalità organizzata.
La lettera c), infine, attraverso l’aggiunta del comma 5-bis, destina le somme ricavate dalla vendita dei beni immobili confiscati (al netto delle spese per la gestione e la vendita) all’entrata del bilancio dello Stato, prevedendone l’afflusso al Fondo unico giustizia e la successiva riassegnazione:
§
per il 50% al Ministero dell'Interno per la
tutela della sicurezza pubblica e del soccorso pubblico;
§ per il restante 50% al Ministero della giustizia, per assicurare il funzionamento e il potenziamento degli uffici giudiziari e degli altri servizi istituzionali.
Si ricorda che in base a quanto disposto dal decreto-legge “milleproroghe” (decreto-legge 207/2008, convertito dalla legge 14/2009), spetta ad un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri determinare ogni anno la destinazione delle risorse del Fondo unico giustizia. Nell’emanare tale decreto il Governo dovrà rispettare i seguenti parametri, cui potrà derogare solo in presenza di circostanze gravi ed eccezionali: minimo un terzo delle risorse dovranno essere destinate al Ministero dell'interno, per la tutela della sicurezza pubblica e del soccorso pubblico; almeno un ulteriore terzo delle risorse dovranno essere destinate al funzionamento e al potenziamento degli uffici giudiziari e degli altri servizi istituzionali del Ministero della giustizia; il resto dovrà affluire all’entrata del bilancio dello Stato.
[1] Le cui indicazioni positive sembrano trovare conferma nei dati Istat relativi al terzo trimestre dell’anno, in cui si è registrata una crescita del Pil dello 0,6% rispetto al trimestre precedente (comunicato Istat del 13 novembre 2009).
[2] Decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102.
[3] Si ricorda che nella medesima contabilità
dovranno, inoltre, essere riversate le ulteriori risorse, quantificabili in
circa 270 milioni di euro, derivanti dal recupero di alcune tipologie di aiuti
di Stato disposto ai sensi dell’articolo 19 del decreto-legge del 25 settembre
2009, n. 135, concernente l’attuazione di obblighi comunitari.
[4] Al momento deve pertanto farsi riferimento, oltre che al comunicato stampa relativo all’approvazione del decreto-legge, alle anticipazioni riportate ne “Il sole 24 ore” del 17 novembre 2009.
[5] Il DPEF 2010-2013 presentato nel luglio
scorso e le risoluzioni parlamentari con cui è stato approvato, avevano
fissato, a livello programmatico, un limite massimo del saldo netto da
finanziare del bilancio dello Stato per il 2010 pari a 61.400 milioni di euro,
al netto delle regolazioni contabili e debitorie. Con
[6] Si veda, ad esempio, che nell’ambito dell’allegato 2 dello stato di previsione del Ministero della giustizia, alla Missione 6 – Giustizia (Missione 1 del Ministero della Giustizia), è stata introdotta la legge n. 85/2009, art. 32, co. 1, all’interno del programma 1. Tale programma già lo scorso anno conteneva risorse rimodulabili, seppure non da fattore legislativo.
[7] Ad esempio, all’Interno del Ministero per i beni e le attività culturali, talune autorizzazioni legislative rientranti nell’allegato 2 del bilancio 2009 nell’ambito dei programmi 7 e 8 della Missione 1 “Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici”, trovano ora allocazione nell’allegato 2 del bilancio di previsione 2010 nel programma 12 di nuova istituzione della medesima Missione.
[8] Il quale ne detiene il programma 22.10
“sostegno all’istruzione”.
[9] La relazione illustrativa osserva, in
particolare, come ogni programma di spesa trovi il suo fondamento nell’articolo
2, comma 2 della legge n. 468 del 1978, come modificato dalla legge n. 94/1997.
Tale comma, in particolare, prevede che il progetto di bilancio annuale di
previsione è articolato, per l'entrata e per la spesa, in unità previsionali di
base, stabilite in modo che a ciascuna unità corrisponda un unico centro di
responsabilità amministrativa, cui è affidata la relativa gestione. Le unità
previsionali sono determinate con riferimento ad aree omogenee di attività,
anche a carattere strumentale, in cui si articolano le competenze istituzionali
di ciascun Ministero.
[10] Il riepilogo delle Missioni e dei Programmi
è contenuto in un apposita Tabella del disegno di legge di bilancio in esame
(pag. 60 dello stampato A.S. 1791). In tale elenco, per ogni Missione e
sottostante Programma viene indicato il relativo stanziamento a legislazione
vigente per il
[11] Si tratta
dell’em. 5.Tab.5.1.
[12]
"Regolamento di organizzazione
degli Uffici di diretta collaborazione del Ministro della Giustizia".
[13]
Per quanto riguarda l'articolazione
interna del Dipartimento, si vedano il D.M. 23 ottobre 2001
"Individuazione delle unità dirigenziali di livello non generale presso il
Dipartimento per gli Affari di Giustizia", ed il D.M. 16 marzo 2006
"Modifica degli Uffici III e IV della Direzione generale della giustizia
civile - Dipartimento degli Affari di Giustizia".
[14]
Per quanto concerne la struttura del
Dipartimento, si veda il D.M. 18 dicembre 2001, recante "Individuazione e
disciplina delle articolazioni interne di livello dirigenziale nell'ambito
degli uffici dirigenziali generali istituiti con il DPR 6 marzo 2001, n. 55,
presso il Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria, del personale e dei
servizi".
[15]
Per effetto dell’art. 46, comma 1,
della legge finanziaria 2002 (legge 28 dicembre 2001, n. 448).
[16] I dati sono tratti dagli allegati alla tabella n. 5 (Stato di previsione del Ministero della giustizia per l’anno finanziario 2010), nn. da 5 a 17.
[17] Approvazione del testo unico delle disposizioni concernenti l'imposta di registro.
[18] Decreto
del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia
di spese di giustizia.