Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
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Autore: | Servizio Studi - Dipartimento finanze | ||
Titolo: | Bilancio e Finanziaria 2010 - A.C. 2937 - A.C. 2936 Schede di lettura | ||
Riferimenti: |
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Serie: | Progetti di legge Numero: 245 Progressivo: 6 | ||
Data: | 18/11/2009 | ||
Descrittori: |
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Altri riferimenti: |
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Camera dei deputati |
XVI LEGISLATURA |
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Documentazione per l’esame di |
Bilancio e Finanziaria 2010 A.C. 2937 – A.C. 2936 |
Commissione Finanze |
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n. 245/6 |
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18 novembre 2009 |
Servizio responsabile: |
Servizio Studi – Dipartimento Finanze ( 066760-9496 – * st_finanze@camera.it Servizio Studi – Dipartimento Bilancio ( 066760-9932 – * st_bilancio@camera.it
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I dossier dei
servizi e degli uffici della Camera sono destinati alle esigenze di
documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei
parlamentari. |
File: FI0241.doc |
PARTE I – La manovra finanziaria
1. Il quadro macroeconomico e gli obiettivi di finanza pubblica 2010
2. La manovra di finanza pubblica 2010-2012
PARTE II – Il disegno di legge di bilancio
1. Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente
§ 1.1 La struttura del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2010
§ 1.2 Le rimodulazioni effettuate sulle spese predeterminate per legge
§ 1.3 Il quadro generale riassuntivo
§ 1.4 Le variazioni rispetto alle previsioni 2009
- Analisi delle spese di parte corrente
- Analisi delle spese in conto capitale
§ 1.5 Analisi delle spese finali per Missioni
2. Stato di previsione dell’entrata - Tabella 1
§ 2.1 La struttura del bilancio
§ 2.2 L’andamento delle entrate nel periodo 1° gennaio – 30 settembre 2009
- Entrate tributarie degli enti territoriali
§ 2.3 Le previsioni di competenza 2010
- Alienazione ed ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti.
- Disegno di legge finanziaria per il 2010
§ 3.1 Il bilancio a legislazione vigente per il 2010
§ 3.3 Gli stanziamenti pluriennali 2010-2012
§ 3.4 La tabella C del disegno di legge finanziaria 2009 (A.C. 2936)
4. Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato
5. L’evoluzione della spesa nel bilancio dello Stato: Tavole allegate
PARTE III – Il disegno di legge finanziaria per il 2010
§ Articolo 2, commi 7 e 8 (Agevolazioni per ristrutturazioni edilizie)
§ Articolo 2, comma 22 (Esenzione fiscale per le vittime del terrorismo)
§ Articolo 2, comma 33 (Finanziamento in favore dei consorzi di confidi)
§ Articolo 2, comma 42 (Estensione alla Guardia di finanza delle attività negoziali della Difesa)
§ Articolo 2, comma 51 (Contributo orfani vittime terrorismo e stragi)
Il disegno di legge finanziaria per il
2010 (A.C. 2936) si inserisce nell’ambito degli indirizzi indicati con le
risoluzioni parlamentari di approvazione del DPEF 2010-2013 dello scorso
luglio, tenendo conto della revisione del
quadro macroeconomico e di finanza pubblica
effettuata con
Il quadro macroeconomico
Il miglioramento della congiuntura economica internazionale ha consentito di delineare uno scenario lievemente più favorevole per l’Italia rispetto a quello delineato nel DPEF di luglio per il biennio 2009-2010.
In particolare, per il 2009 la variazione del PIL presenta un miglioramento di 0,4 punti percentuali rispetto a quanto inizialmente previsto; la contrazione del PIL si attesterebbe infatti a -4,8 per cento, rispetto al -5,2 per cento stimato nel DPEF, in linea con i risultati, lievemente superiori alle attese, del secondo trimestre 2009[1],.
Per il 2010,
Restano invariate le stime di crescita per il periodo successivo, fissate dal DPEF di luglio in media al 2 per cento: tale previsione si situa, peraltro, all’interno di una elevata incertezza circa la solidità e l’intensità della ripresa economica mondiale.
La revisione in aumento delle stime di
crescita è in larga parte ascrivibile alla minore contrazione dei consumi nel
2009 e ad una maggiore crescita degli stessi nel 2010, nonché ad miglior
andamento per il medesimo anno degli investimenti, come si evince dai dati
contenuti nella Relazione
previsionale e programmatica 2010 (RPP), cui
(var. %) |
RPP 2010 (sett. 2009) |
||||
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
|
PIL |
-4,8 |
0,7 |
2,0 |
2,0 |
2,0 |
Importazioni |
-16,1 |
0,9 |
3,6 |
4,1 |
4,3 |
Consumi nazionali |
-1,1 |
0,4 |
1,7 |
1,9 |
1,8 |
Investim. fissi lordi |
-11,7 |
1,7 |
2,4 |
2,4 |
2,5 |
Esportazioni |
-19,9 |
1,2 |
4,2 |
4,1 |
4,3 |
La revisione delle stime del Governo in ordine al quadro macroeconomico degli anni 2009 e 2010 è confermata dalle ultime previsioni della Commissione europea, formulate alla fine del mese di ottobre, le quali, rispetto all’Interim forecast dello scorso settembre, hanno anche rivisto al rialzo il dato del PIL 2009 di 3 decimi di punto (-4,7% anziché -5%). Secondo le stima della Commissione UE, anche nel 2010 dovrebbe registrarsi un ritorno alla crescita economica - pari allo 0,7% del Pil, come indicato nella Nota – alimentata da alcuni fattori quali la riduzione dei risparmi precauzionali delle famiglie, il recupero dei consumi, anche in virtù dei moderati andamenti inflazionistici, gli effetti delle misure di detassazione degli investimenti ed altri. Nel 2011 la stima della Commissione relativa al Pil è più bassa rispetto a quella della Nota (1,4% anziché 2%), pur confermando il trend in aumento, seppure moderato, della crescita, come evidenzia la tabella che segue
(European economic forecast - Autumn 2009)
(var.%) |
2009 |
2010 |
2011 |
PIL |
-4,7 |
0,7 |
1,4 |
Gli obiettivi di finanza pubblica
Il conto consolidato delle Amministrazioni pubbliche per il periodo 2009-2013 è stato rivisto dalla Nota di aggiornamento del DPEF tenendo conto di una serie di fattori, quali: la revisione delle prospettive di crescita dell’economia italiana, che vede una minore contrazione nel 2009 e una ripresa lievemente più sostenuta nel 2010; l’aggiornamento del conto delle PA in base all’attività di monitoraggio; le modifiche alla manovra di cui al decreto legge 78/2009, introdotte in sede di conversione, e le variazioni alla curva dei tassi di interesse.
Tali fattori, che comportano una ricomposizione all’interno degli aggregati di entrata e di spesa, hanno inciso solo lievemente sull’ indebitamento netto.
Nel periodo successivo prosegue la riduzione del saldo (4,3 per cento del PIL nel 2011, 3,9 per cento nel 2012 e 3,5 per cento nel 2013), evidenziando un miglioramento, rispetto alle precedenti stime, pari allo 0,1 di PIL nel 2011, e allo 0,2 nel biennio successivo. Su tale evoluzione tendenziale incide una dinamica più favorevole della spesa per interessi, che più che compensa il peggioramento atteso del saldo primario.
In tale quadro,
La manovra correttiva resta confermata nell’entità indicata dal DPEF, risultando pari all’1,2 per cento del PIL nel triennio 2011-2013, di cui lo 0,4 per cento nel 2011.
Per l’anno in corso e per il 2010 il quadro programmatico di finanza pubblica coincide pertanto con quello tendenziale, mentre un primo miglioramento dei saldi (e del debito) si registra nel 2011 e prosegue negli anni successivi, come risulta dalla tabella che segue.
Quadro programmatico (%Pil)
|
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
Saldo primario |
-0,5 |
0,0 |
1,3 |
2,7 |
3,4 |
Interessi |
4,8 |
4,9 |
5,2 |
5,5 |
5,6 |
Indebitamento netto |
-5,3 |
-5,0 |
-3,9 |
-2,7 |
-2,2 |
Debito |
115,1 |
117,3 |
116,9 |
115,1 |
112,7 |
Quadro tendenziale (%Pil)
|
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
Saldo primario |
-0,5 |
0,0 |
0,4 |
1,9 |
1,2 |
Interessi |
4,8 |
4,9 |
5,3 |
5,5 |
5,7 |
Indebitamento netto |
-5,3 |
-5,0 |
-4,3 |
-3,9 |
-3,5 |
Debito |
115,1 |
117,3 |
117,3 |
116,8 |
115,5 |
Per quanto concerne il debito, dopo aver raggiunto un livello massimo pari al 117,3 per cento del PIL nel 2010, è previsto in progressiva diminuzione fino al 112,7 per cento nel 2013.
Con riferimento al debito
(European economic forecast - Autumn 2009)
|
2009 |
2010 |
2011 |
|
Indebitamento netto |
-5,3 |
-5,3 |
-5,1 |
|
Debito |
114,6 |
116,7 |
117,8 |
In relazione alle previsioni formulate dalla Commissione, occorre precisare come le stesse siano predisposte secondo il criterio delle “politiche invariate”, vale a dire considerando, oltre al quadro finanziario determinato dalla legislazione vigente, anche gli impegni e le necessità di spesa che, seppur non ancora previsti normativamente, è presumibile che vengano riproposti, vincolando comunque il legislatore. Tale criterio non coincide, pur approssimandolo, con il quadro programmatico, non potendo, a differenza di quest’ultimo, scontare ulteriori interventi di manovra.
Analogamente a quanto avvenuto lo scorso anno, la manovra finanziaria per il triennio 2010-2012, nella sua articolazione complessiva, è stata anticipata dal Governo lo scorso luglio con il decreto legge n. 78 del 2009 - convertito con modificazioni dalla legge n. 102 del 2009 - recante una serie di misure volte a contrastare gli effetti avversi della crisi economica, salvaguardando nel contempo l'equilibrio dei conti pubblici.
Il decreto, adottato prima della pausa estiva dei lavori contestualmente alla presentazione del DPEF, ha sostanzialmente operato un aggiornamento del piano di stabilizzazione della finanza pubblica per il triennio 2009-2011 delineato con il decreto-legge n. 112 del 2008, al fine di consolidare l’evoluzione attesa dei conti pubblici per gli anni 2009-2010, senza introdurre interventi espansivi che avrebbero gravato sugli equilibri di finanza pubblica.
Gli interventi disposti, indirizzati al sostegno delle famiglie, delle imprese nonché al finanziamento di azioni per il rilancio delle infrastrutture e dello sviluppo, hanno trovato infatti copertura nello stesso decreto, principalmente attraverso il contrasto dell'evasione fiscale, interventi di razionalizzazione della spesa farmaceutica e misure in materia di pensionamento.
Le misure correttive degli andamenti tendenziali dei conti pubblici sono state invece previste a partire dall’esercizio 2011, nel corso del quale, con l’esaurirsi del ciclo recessivo e l’inizio di una fase espansiva, dovrebbe registrarsi un più stabile miglioramento del quadro macro economico.
Nel complesso, il decreto ha reperito risorse per un importo pari, nel
quadriennio 2009 –
Il provvedimento - successivamente modificato, peraltro, dal decreto-legge n. 103 del 3 agosto 2009 - ha in particolare introdotto misure di contrasto all’evasione ed all’elusione fiscale, i cui proventi – pari a 200 milioni di euro nel 2010 e di ammontare più significativo negli anni successivi, con importi che a partire dal 2012 si situano annualmente tra 1,5 e 2 miliardi di euro - sono stati destinati alla manovra per gli anni 2010 e seguenti.
A tali importi si dovrebbero aggiungere le ulteriori entrate, al momento non quantificabili, derivanti dalle misure per il rimpatrio delle attività detenute all’estero (c.d. “scudo fiscale”), anche esse contenute nel decreto legge n. 78/09. Tali risorse – che dovrebbero pervenire dal pagamento di una imposta straordinaria corrispondente al 5 per cento delle attività regolarizzate o rimpatriate, da versare entro 15 dicembre dell'anno in corso – sono destinate ad essere accantonate in una contabilità speciale, per venire poi utilizzate nell'ambito della manovra per gli anni 2010 e seguenti[3].
A tale ultimo proposito, occorre segnalare che il Consiglio dei Ministri ha approvato, in data 12 novembre 2009, un decreto-legge – che alla data di redazione del presente dossier non risulta ancora pubblicato nella Gazzetta Ufficiale[4] - recante disposizioni in materia di riduzione degli acconti di imposta dovuti dai contribuenti entro il prossimo 30 novembre. L’intervento – da cui dovrebbe discendere, in particolare, una riduzione dal 99 per cento al 79 per cento dell’acconto complessivo IRPEF - comporta, in sostanza il differimento del pagamento al momento del saldo delle imposte dovute, ossia nel 2010.
Sul piano della finanza pubblica, alle minori entrate previste nel 2009 (quantificate in 3.716 milioni di euro) si dovrebbe fa fronte utilizzando “quota parte” del gettito atteso, entro il prossimo 15 dicembre, dalle operazioni di rimpatrio e regolarizzazione dei capitali connesse allo “scudo fiscale”. Tale gettito, pertanto, manterrebbe la destinazione originaria alla manovra 2010 solo per la parte residua. Per quanto concerne, invece, il gettito d’imposta differito al 2010, si prevede che esso sia destinato ad incrementare la dotazione del fondo di cui all’articolo 7-quinquies, comma 1, del D.L. n. 5 del 2009, finalizzato ad “assicurare il finanziamento di interventi urgenti e indifferibili, con particolare riguardo ai settori dell’istruzione e agli interventi organizzativi connessi ad eventi celebrativi”.
In continuità con la manovra adottata lo scorso anno, anche gli interventi di politica economica per il prossimo triennio si sono ispirati ad una logica di prudenza fiscale, in base alla quale l’intento di contrastare gli effetti negativi della crisi economica senza determinare un peggioramento della situazione dei conti pubblici è stato perseguito attraverso la definizione di misure di sostegno articolate in modo da determinare un impatto quanto più possibile neutrale sulla finanza pubblica.
Nell’ambito di tale linea d’indirizzo il disegno di legge finanziaria per il 2010 vede confermata l’impostazione semplificata già adottata nella manovra dello scorso anno, sia in quanto a contenuto normativo, sia in termini di effetti sui saldi di finanza pubblica.
Anche per il 2010, il Governo ha, infatti, presentato in prima lettura al Senato una finanziaria “snella”, articolata in soli tre articoli, che si limitano a fissare gli obiettivi dei saldi di bilancio (livello massimo del saldo netto da finanziare, in termini di competenza, e di ricorso al mercato finanziario), a introdurre un numero limitato di misure, tra le quali la quantificazione delle risorse da destinare ai rinnovi contrattuali del pubblico impiego e la proroga di norme di carattere tributario recanti regimi agevolati, nonché a stabilire l’importo da iscrivere nelle tabelle allegate.
Tale limitazione del contenuto del disegno di legge finanziaria discende da quanto disposto inizialmente per il solo esercizio finanziario 2009 dall’articolo 1, comma 1-bis, del decreto legge n. 112/08 e riproposto, per l'esercizio 2010, dall'articolo 23, comma 21-ter del decreto legge n. 78/2009. Per effetto di tali disposizioni, in deroga alle disposizioni della legge di contabilità generale in materia di contenuto della legge finanziaria (articolo 11 della legge n. 468/1978), viene stabilito che in via sperimentale la legge finanziaria per l’anno 2009 e per l'anno 2010 possa contenere esclusivamente disposizioni strettamente attinenti al suo contenuto tipico, con l’esclusione di disposizioni finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell’economia, nonché di carattere ordinamentale, microsettoriale e localistico.
A tale ridimensionamento del contenuto proprio della legge finanziaria corrisponde peraltro una valorizzazione del contenuto decisionale del bilancio dello Stato, stante la possibilità - prevista anch’essa in via sperimentale per il solo esercizio 2009 dall’articolo 60, comma 3, del decreto legge n. 112/08 e riproposta per il 2010 dall'articolo 23, comma 21-quater, del decreto legge n. 78/09 - di rimodulare nella legge di bilancio tra i programmi le dotazioni finanziarie di ciascuna missione, ivi incluse le risorse derivanti da autorizzazioni legislative di spesa.
La conferma, da parte del Governo, di predisporre per il 2010 - analogamente a quanto accaduto per l'esercizio finanziario 2009 - un disegno di legge finanziaria snello, risulta in linea, peraltro, con quello che potrebbe essere in futuro il contenuto della "legge di stabilità", strumento destinato a sostituire l'attuale legge finanziaria secondo quanto previsto dal progetto di riforma della legge di contabilità nazionale, recentemente approvato dalla Camera dei Deputati in seconda lettura (A.C. 2555) ed attualmente all’esame del Senato.
Per quanto concerne gli effetti sui saldi di finanza pubblica, il disegno di legge finanziaria non comporta effetti correttivi di rilievo in termini di indebitamento netto del conto economico delle amministrazioni pubbliche, la cui incidenza sul PIL rimane pertanto fissata per il triennio 2010-2012 nei valori indicati dalla nota di aggiornamento al DPEF.
Analogamente, gli interventi introdotti dal disegno di legge incidono marginalmente sul fabbisogno del settore statale, mentre variazioni in aumento nel triennio 2010-2012sono previste in termini di saldo netto da finanziare.
Le tabelle seguenti riepilogano gli effetti complessivi del disegno di legge in termini di saldo netto da finanziare, fabbisogno e indebitamento netto per il triennio 2010-2012, disaggregandoli in termini di variazione netta delle entrate (composta dal saldo delle minori e maggiori entrate) e delle spese (anch'esse espresse come saldo delle maggiori e minori spese).
SALDO
NETTO DA FINANZIARE |
|||
|
2010 |
2011 |
2012 |
Minori entrate |
0,2 |
0,2 |
406,7 |
Maggiori entrate |
157,9 |
0,1 |
0,1 |
Totale entrate |
157,7 |
-0,1 |
-406,6 |
Maggiori spese (articolato) |
659 |
495,8 |
500,8 |
Maggiori spese (tabelle) |
1277,4 |
5239,9 |
3309 |
Minori Spese |
478,9 |
479,7 |
481,7 |
Totale spese |
1.457,50 |
5.256,00 |
3.328,10 |
TOTALE GENERALE |
1.299,80 |
5.256,10 |
3.734,70 |
INDEBITAMENTO
NETTO P.A. E FABBISOGNO |
|||
|
2010 |
2011 |
2012 |
Minori entrate |
0,2 |
0,2 |
406,7 |
Maggiori entrate |
157,9 |
0,1 |
0,1 |
Totale entrate |
157,7 |
-0,1 |
-406,6 |
Maggiori spese (articolato) |
236,7 |
73,5 |
78,5 |
Minori spese (tabelle) |
57,9 |
17,2 |
427,1 |
Minori Spese |
105,1 |
105,9 |
107,9 |
Totale spese |
73,70 |
-49,60 |
-456,50 |
TOTALE GENERALE |
-84,00 |
-49,50 |
-49,90 |
Nel complesso, gli effetti derivanti dall’articolato e dalla tabelle del disegno di legge comportano un peggioramento del saldo netto da finanziare pari a circa 1,3 miliardi di euro nel 2010, 5,25 miliardi nel 2011 e 3,7 miliardi alla fine del triennio.
Tale risultato è in linea con il livello massimo del saldo netto da finanziare, in termini di competenza, fissato per l’esercizio 2010 – ai sensi dell’articolo 1 del disegno di legge - in 63.000 milioni di euro, al netto di 4.684 milioni di euro per regolazioni debitorie[5].
Il bilancio a legislazione vigente per il 2010 (A.C.
2937 ), espone, infatti, in termini di competenza e al netto delle regolazioni
debitorie e contabili, un saldo netto da finanziare per il 2010 pari a 61.118
milioni di euro. Secondo quanto riportato nell’allegato 8 al disegno di legge
finanziaria - che espone gli effetti del disegno di legge finanziaria medesimo
sul bilancio - il valore effettivo del
saldo netto da finanziare per il 2010, come rideterminato per effetto del
disegno di legge finanziaria medesimo, come approvato dal Senato, risulterebbe pari
a 62.418 milioni di euro, al di
sotto pertanto del livello massimo il livello massimo fissato dal comma
Per quanto concerne la composizione della manovra lorda, il disegno di legge reca nuove o maggiori spese – quasi tutte di parte corrente – per un ammontare pari a circa 1,9 miliardi di euro per il 2010, 5,7 miliardi nel 2011 e 3,8 miliardi per il 2012, cui si aggiungono 0,4 miliardi di euro di minori entrate per il solo esercizio 2012.
A tali impieghi si fa parzialmente fronte mediante una riduzione delle spese pari a circa 0,48 miliardi di euro per ciascuno degli anni del triennio, cui si aggiungono circa 0,16 miliardi di euro di maggiori entrate per l’anno 2010.
Si segnala, infine, che ai sensi dell’articolo 1, comma 4, del disegno di legge le eventuali maggiori disponibilità di finanza pubblica che dovessero determinarsi nel 2010 rispetto alle previsioni del Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2010-2013 vengono destinate a fronteggiare la diminuzione della domanda interna mediante la riduzione della pressione fiscale nei confronti delle famiglie con figli e dei percettori di reddito medio-basso, con una specifica priorità per i lavoratori dipendenti e pensionati.
Si ricorda, infine, che assieme agli interventi contenuti nel citato decreto legge n. 78/09 e ai disegni di legge finanziaria e di bilancio, nonché al disegno di legge recante il bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012, concorrono alla composizione della manovra di finanza pubblica, i seguenti provvedimenti collegati elencati nella Nota di aggiornamento al DPEF:
§ A.S. 1167 "Delega al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, nonché misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico, di controversie di lavoro e di ammortizzatori sociali" già indicato lo scorso anno (approvato dalla Camera e in corso di esame presso il Senato;
§ "Disposizioni in materia di organi e funzioni degli enti locali, semplificazione e razionalizzazione dell'ordinamento e carta delle autonomie locali" (approvato dal Consiglio dei Ministri in data 17 settembre 2009, non ancora trasmesso in Parlamento - in attesa della definizione dell'esame da parte della Conferenza unificata);
§ "Disposizioni in materia di semplificazione dei rapporti della pubblica amministrazione con cittadini e imprese e delega al governo per l'emanazione della carta dei doveri delle amministrazioni pubbliche" (approvato dal Consiglio dei Ministri il 12 novembre 2009, ma non ancora presentato in Parlamento).
La disciplina contabile transitoria per l’esercizio finanziario 2010
L'articolo 23, commi 21-ter e 21-quater, del decreto legge 1 luglio 2009, n. 78, recante "Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini" ha esteso all’esercizio finanziario 2010 la disciplina contabile sperimentale inerente i limiti di contenuto del disegno di legge finanziaria e la flessibilità del bilancio, introdotta, per il solo esercizio finanziario 2009, dall’articolo 1, comma 1-bis e dall’articolo 60 comma 3, del decreto legge n. 112 del 25 giugno 2008.
Per effetto di tale intervento:
§ il disegno di legge finanziaria per l'anno 2010 potrà contenere “esclusivamente disposizioni strettamente attinenti al suo contenuto tipico con l'esclusione di disposizioni finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia, nonché di carattere ordinamentale, microsettoriale e localistico”. La disposizione di cui al citato articolo 1, comma 1-bis del decreto legge n. 112/2008 – la cui applicazione è oggetto di estensione all’esercizio 2010 - opera una deroga alle disposizioni generali di contabilità recanti la disciplina del contenuto della legge finanziaria (articolo 11, legge n. 468/1978). Ad eccezione dell’esclusione relativa agli intereventi di carattere localistico o micro settoriale, già prevista ai sensi del citato art. 11, comma 3, lett. i-ter, della legge di contabilità generale n. 468/1978, il citato comma 1-bis vieta tout court sia la previsione di disposizioni di carattere ordinamentale - che la lettera i-bis del citato comma 3 consente qualora le stesse si caratterizzino per un rilevante contenuto di miglioramento dei saldi – sia le norme finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia, che il comma 17 dell'art. 2 della legge di riforma n. 208/1999 aveva invece consentito con la sola esclusione degli intereventi di carattere localistico o micro settoriale;
§
si estende
all’esercizio finanziario 2010 la disciplina, introdotta in via sperimentale
per il 2009, che consente di apportare, nella legge di bilancio, rimodulazione
delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa tra i relativi
programmi. L’articolo 60 del citato decreto legge n. 112/2008, ha previsto, al
comma 1, una riduzione lineare, per il triennio 2009-2011, delle dotazioni
finanziarie a legislazione vigente delle missioni di spesa dei Ministeri, ivi
comprese le spese predeterminate con legge, ma con l’esclusione si talune voci
di spesa, indicate dal comma 2, essenzialmente di carattere obbligatorio. A
fronte di tale taglio trasversale delle dotazioni assegnate a ciascun Ministero
alle singole Amministrazioni lo stesso articolo
Il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2010 e per il triennio 2010-2012 è impostato secondo la struttura contabile per Missioni e Programmi, volta a privilegiare il contenuto funzionale della spesa, introdotta con la legge di bilancio per il 2008.
In
particolare, la riorganizzazione operata si fonda su una classificazione delle
risorse finanziarie secondo due livelli di aggregazione: 34 missioni, che rappresentano le funzioni principali della spesa
pubblica e ne delineano gli obiettivi strategici, a loro volta articolate,
nella legge di bilancio
Come
già per il 2009, sul processo di formazione del disegno di legge di bilancio per
il
L’articolo
60, comma 3, del D.L. n.
Come riportato nella Relazione illustrativa al disegno di legge, “nella fase di formazione del disegno di legge di bilancio per il 2010 è stata concessa ai Ministeri la facoltà di riallocare le risorse stesse verso altre forme di impiego ritenute prioritarie o più produttive, attraverso la loro rimodulazione tra Programmi che realizzano la stessa Missione di spesa”.
Si ricorda che le riduzioni disposte dall’articolo 60, comma 1, del D.L. n. 112/2008 hanno riguardato le dotazioni finanziarie a legislazione vigente per il triennio 2009-2011 delle missioni di spesa di competenza dei vari Ministeri, incluse le risorse derivanti da autorizzazioni legislative di spesa. Dalla riduzione sono state escluse, ai sensi del comma 2, alcune voci, riferibili, in sostanza, alle spese di carattere obbligatorio o aventi natura obbligatoria: stipendi, assegni, pensioni e altre spese fisse; spese per interessi; poste correttive e compensative delle entrate; trasferimenti a enti territoriali aventi natura obbligatoria; fondo ordinario delle università; le risorse destinate alla ricerca; le risorse destinate al finanziamento del 5 per mille IRPEF; le risorse derivanti da accordi internazionali.
Il totale delle riduzioni operate alle dotazioni del bilancio a legislazione vigente è stata pari, nel 2009, ad oltre 8 miliardidi euro, di cui la parte preponderante, oltre 6 miliardi, su spese predeterminate per legge. La riduzione delle risorse a legislazione vigente del bilancio dello Stato raggiunge l’entità di 9 miliardi nel 2010, di cui 6,7 miliardi relativi a spese predeterminate per legge, e aumenta fino a oltre 15 miliardi di euro per il 2011, di cui 11,8 miliardi relativi a spese da fattore legislativo.
Le riduzioni per gli anni 2009-2011 sono risultate così distribuite per ciascun Ministero:
(milioni di euro)
|
2009 |
2010 |
2011 |
|||
Ministero |
riduzioni |
di cui: |
riduzioni |
di cui: |
riduzioni |
di cui: |
economia e finanze |
2.995,8 |
2.570,4 |
3.307,0 |
2.796,8 |
5.895,1 |
4986,0 |
sviluppo economico |
2.247,8 |
2.235,5 |
2.459,0 |
2.444,4 |
4.310,8 |
4.286,0 |
lavoro |
220,0 |
187,6 |
261,1 |
222,5 |
452,5 |
385,6 |
giustizia |
218,6 |
1,6 |
262,1 |
3,2 |
454,2 |
5,5 |
esteri |
202,4 |
153,4 |
225,4 |
167,0 |
388,0 |
286,5 |
istruzione |
447,0 |
214,4 |
456,4 |
200,2 |
790,1 |
346,4 |
interno |
413,7 |
78,4 |
462,2 |
55,2 |
799,0 |
95,6 |
ambiente |
249,7 |
241,3 |
166,2 |
156,3 |
261,9 |
244,5 |
infrastrutture |
519,6 |
405,3 |
463,0 |
332,9 |
770,4 |
544,7 |
difesa |
503,7 |
158,0 |
478,1 |
59,0 |
834,5 |
101,7 |
politiche agricole |
180,0 |
137,0 |
137,4 |
88,4 |
220,2 |
135,2 |
beni culturali |
236,7 |
216,8 |
251,3 |
227,1 |
434,6 |
392,5 |
totale |
8.435 |
6.599,7 |
8.929,2 |
6.753 |
15.611,3 |
11.810,2 |
Nel disegno di legge di bilancio per il 2010 è esposta, nella Tabella 13, l’analisi delle dotazioni finanziarie per missioni che evidenzia la quota di spesa “rimodulabile” e quella “non rimodulabile” di ciascuna missione, ai sensi dell’articolo 60, commi 2 e 3, del D.L. n. 112/2008.
Nell’ambito di questa percentuale, risulta rimodulabile una quota pari al 33 per cento delle spese in conto capitale, a fronte di una quota pari al 2 per cento delle spese correnti.
Gli stanziamenti rimodulabili sono individuati nell’allegato tecnico per capitoli contenuto nelle tabelle relative a ciascuno stato di previsione della spesa mediante l’apposizione della lettera “R” sotto la denominazione dei capitoli.
|
BLV 2010 |
NON rimodulab. |
Rimodul. |
% |
% |
|
1 - Organi costituzionali |
C |
3.161 |
2.990 |
171 |
95 |
5 |
K |
0 |
0 |
0 |
|
|
|
2 - Amministrazione generale territorio |
C |
463 |
434 |
29 |
94 |
6 |
K |
2 |
0 |
2 |
0 |
100 |
|
3 - Relazioni autonomie territoriali |
C |
110.919 |
110.905 |
14 |
100 |
0 |
K |
4.071 |
4.030 |
41 |
99 |
1 |
|
4 - L'Italia in Europa e nel mondo |
C |
19.553 |
19.034 |
520 |
97 |
3 |
K |
5.682 |
5.680 |
2 |
100 |
0 |
|
5 - Difesa e sicurezza del territorio |
C |
16.491 |
15.717 |
774 |
95 |
5 |
K |
2.084 |
2.050 |
34 |
98 |
2 |
|
6 – Giustizia |
C |
7.004 |
6.608 |
397 |
94 |
6 |
K |
268 |
0 |
268 |
0 |
100 |
|
7 - Ordine pubblico e sicurezza |
C |
10.107 |
9.197 |
910 |
91 |
9 |
K |
322 |
221 |
101 |
69 |
31 |
|
8 - Soccorso civile |
C |
1.879 |
1.669 |
210 |
89 |
11 |
K |
2.261 |
1.527 |
634 |
72 |
28 |
|
9 - Agricoltura e pesca |
C |
621 |
552 |
69 |
89 |
11 |
K |
264 |
129 |
135 |
49 |
51 |
|
10 - Energia e fonti energetiche |
C |
8 |
7 |
1 |
93 |
7 |
K |
0 |
0 |
0 |
|
|
|
11 – Competitività e sviluppo imprese |
C |
300 |
213 |
87 |
71 |
29 |
K |
4.375 |
3.170 |
1.205 |
72 |
28 |
|
12 - Regolazione dei mercati |
C |
27 |
9 |
19 |
31 |
69 |
K |
2 |
2 |
0 |
100 |
0 |
|
13 - Diritto alla mobilità |
C |
2.709 |
2.622 |
87 |
97 |
3 |
K |
4.681 |
2.273 |
2.408 |
49 |
51 |
|
14 – Infrastrutture pubbliche e logistica |
C |
99 |
83 |
16 |
84 |
16 |
K |
4.751 |
2.398 |
2.353 |
50 |
50 |
|
15 – Comunicazioni |
C |
977 |
559 |
418 |
57 |
43 |
K |
195 |
171 |
24 |
88 |
12 |
|
16 - Commercio internazionale |
C |
176 |
95 |
81 |
54 |
46 |
K |
13 |
0 |
13 |
0 |
100 |
|
17 - Ricerca ed innovazione |
C |
955 |
892 |
63 |
93 |
7 |
K |
2.526 |
2.514 |
12 |
100 |
0 |
|
18 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio |
C |
478 |
338 |
140 |
71 |
29 |
K |
419 |
120 |
299 |
29 |
71 |
|
19 - Casa e assetto urbanistico |
C |
316 |
172 |
144 |
54 |
46 |
K |
394 |
393 |
1 |
100 |
0 |
|
20 - Tutela della salute |
C |
780 |
674 |
106 |
86 |
14 |
K |
0 |
0 |
0 |
|
|
|
21 - Tutela beni culturali |
C |
1.076 |
624 |
452 |
58 |
42 |
K |
282 |
74 |
208 |
26 |
74 |
|
22 - Istruzione scolastica |
C |
44.156 |
43.387 |
818 |
98 |
2 |
K |
22 |
0 |
22 |
0 |
100 |
|
23 - Istruzione universitaria |
C |
7.785 |
7.479 |
306 |
96 |
4 |
K |
117 |
109 |
8 |
93 |
7 |
|
24 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia |
C |
25.084 |
24.870 |
214 |
99 |
1 |
K |
70 |
50 |
20 |
72 |
28 |
|
25 - Politiche previdenziali |
C |
76.870 |
76.869 |
1 |
100 |
0 |
K |
0 |
0 |
0 |
|
|
|
26 - Politiche per il lavoro |
C |
1.737 |
1.675 |
62 |
96 |
4 |
K |
992 |
918 |
73 |
93 |
7 |
|
27 – Immigrazione |
C |
1.445 |
1.292 |
153 |
89 |
11 |
K |
130 |
0 |
130 |
0 |
100 |
|
28 - Sviluppo e riequilibrio territoriale |
C |
51 |
40 |
10 |
79 |
21 |
K |
6.013 |
2 |
6.011 |
0 |
100 |
|
29 - Politiche finanziarie e di bilancio |
C |
63.127 |
62.480 |
647 |
99 |
1 |
K |
412 |
323 |
89 |
78 |
22 |
|
30 - Giovani e sport |
C |
568 |
470 |
98 |
83 |
17 |
K |
221 |
155 |
66 |
70 |
30 |
|
31 – Turismo |
C |
76 |
0 |
76 |
0 |
100 |
K |
0 |
0 |
0 |
|
|
|
32 - Servizi generali amministrazioni |
C |
1.625 |
1.182 |
443 |
73 |
27 |
K |
143 |
55 |
88 |
39 |
61 |
|
33 - Fondi da ripartire |
C |
10.636 |
9.217 |
1.419 |
87 |
13 |
K |
2.584 |
2.501 |
83 |
97 |
3 |
|
34 - Debito pubblico (*) |
C |
79.569 |
79.569 |
0 |
100 |
0 |
Totale spese correnti |
C |
490.827 |
481.871 |
8.956 |
98 |
2 |
Totale spese conto capitale |
K |
43.297 |
28.966 |
14.331 |
67 |
33 |
Totale Spese Finali |
|
534.124 |
510.837 |
23.286 |
96 |
4 |
(*)
Ai sensi dell’articolo 60, comma 3, le rimodulazioni tra i programmi delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa, riguardano anche le spese predeterminate per legge, con la sola eccezione delle spese di natura obbligatoria, in annualità e a pagamento differito.
Le rimodulazioni che possono essere proposte nel disegno di legge di bilancio soggiacciono peraltro ad alcuni limiti, quali:
§ il rispetto dell’invarianza dei saldi di finanza pubblica;
§ il limite massimo del 10% delle risorse stanziate per il macroaggregato “Interventi” per le rimodulazioni tra queste ultime e le risorse del macroaggregato “funzionamento”;
§ il divieto di utilizzo degli stanziamenti in conto capitale per finanziare spese correnti, in quanto intervento di dequalificazione della spesa.
In ragione della possibilità di incidere, con le rimodulazioni presentate a bilancio, sulla legislazione sostanziale di spesa, in apposito allegato a ciascuno stato di previsione della spesa del disegno di legge di bilanciosono esposte le autorizzazioni legislative di spesa ed i relativi importi da utilizzare per ciascun programma che possono essere oggetto di rimodulazione, con indicazione delle rimodulazioni effettuate per il triennio dalle Amministrazioni.
Nel disegno di legge di bilancio per il 2010 (A.S. 1791), come già lo scorso anno, è presente, in allegato a ciascuno stato di previsione, un apposito prospetto, l’Allegato 2“Prospetto delle autorizzazioni di spesa per programmi”, che espone le autorizzazioni di spesa relative a ciascun Ministero rientranti nella componente rimodulabile del bilancio.
In particolare, nell’Allegato 2 è indicato, con riferimento a ciascuna autorizzazione legislativa, l’importo a legislazione vigente, l’eventuale variazione operata mediante rimodulazione per ciascun anno del triennio 2010-2012 e il conseguente importo iscritto nel disegno di legge di bilancio.
I prospetti seguono l’impostazione già adottata lo scorso anno. Le voci incluse sembrano corrispondere, infatti, per la quasi totalità, a quelle incluse nell’allegato 2 del disegno di legge di bilancio dello scorso anno, eventualmente aggiornato con le disposizioni legislative approvate nel 2009, come precisato nella circolare n. 21/2009, le cui risorse sono iscritte in bilancio in programmi/capitoli già inclusi nella rimodulabilità lo scorso anno[6].
Vi sono, tuttavia, casi di programmi le cui autorizzazioni legislative di spesa sottese, considerate come rimodulabili per l’anno 2009, non trovano invece più inclusione nell’allegato 2 del bilancio di previsione per il 2010 (è questo, ad esempio, il caso dei fattori legislativi di cui ai programmi 4 e 5 della Missione “Diritto alla mobilità” del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti).
In merito alla composizione dell’Allegato 2, va, in ultimo, considerato che, in virtù della ristrutturazione subita da taluni programmi di spesa, alcune autorizzazioni legislative già presenti negli Allegati 2 trovano ora collocazione in programmi diversi[7].
Al fine di una compiuta valutazione dell’Allegato 2, sarebbe pertanto utile che il Governo fornisse ulteriori informazioni in merito ai criteri di inclusione delle autorizzazioni legislative nell’ambito dell’Allegato 2.
Nella tabella che segue sono esposte le autorizzazioni legislative di spesa presenti negli Allegati 2 per le parti di competenza della Commissione finanze su cui sono state effettuate variazioni nell’ambito delle rimodulazioni tra programmi delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa.
Per ciascuna autorizzazione legislativa di spesa è indicata la dotazione prevista nel bilancio di previsione per il triennio 2010-2012 e l’entità della rimodulazione che è stata effettuata dall’Amministrazione in sede di predisposizione del bilancio medesimo.
E’ altresì indicata la collocazione della legge di spesa all’interno della missione e del programma di spesa cui essa afferisce.
Le rimodulazioni delle autorizzazioni di spesa esposte nell’Allegato 2
(importi in euro)
ECONOMIA E FINANZE |
||||||||
Mis/Pro |
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
M. 29 - Politiche finanziarie e di bilancio |
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
Prog. 1 |
L. 358/1991, art. 9, co. 4 |
7751 |
48.143 |
+5.777 |
60.584 |
+7.270 |
104.553 |
+12.546 |
M. 33 – Servizi generali delle amministrazioni |
|
|
|
|
|
|
|
|
Prog. 3 |
L. 358/1991, art. 9, co. 4 |
7753 |
0 |
-5.777 |
0 |
-7.270 |
0 |
-12.546 |
Il
quadro generale riassuntivo del bilancio di previsione per il
BLV 2010 (A.S. 1791) |
||
|
Competenza |
Cassa |
(1) Entrate
finali |
436.759 |
403.655 |
(2) Spese finali |
497.878 |
519.048 |
(3=1-2) Saldo netto da finanziare |
61.118 |
115.393 |
Il
disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il
Il saldo netto da finanziare, corrispondente alla differenza tra le entrate finali e le spese finali, risulta pari a 61,1 miliardi di euro.
In termini di cassa, il saldo netto da finanziare è pari a 115,4 miliardi di euro.
A
seguito delle modifiche approvate nel corso dell’esame al Senato, e
considerando gli effetti prodotti sul bilancio dal disegno di legge finanziaria
(A.C. 2936), il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato per il
Al lordo delle regolazioni contabili e debitorie (pari a 32.696 milioni di euro per quanto concerne le entrate, e a 36.326 milioni di euro, per quanto concerne le spese), il bilancio a legislazione vigente per il 2010 prevede:
BLV 2010 (A.S. 1791) |
||
|
Competenza |
Cassa |
(1) Entrate
finali |
469.455 |
436.351 |
(2) Spese finali |
534.204 |
555.374 |
(3=1-2) Saldo netto da finanziare |
64.748 |
119.023 |
Considerando
Con riferimento alle entrate finali, alle spese finali e ai saldi di bilancio, nella Tavola seguente sono posti a raffronto, in termini di competenza, le previsioni iniziali del bilancio per il 2009, le previsioni contenute nel disegno di legge di assestamento, come presentato dal Governo (A.S. 1646) e le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2010 (A.S. 1791).
(Valori in milioni di euro)
|
Bilancio di previsione 2009 |
Assestato |
B.L.V. |
Diff. |
Entrate finali |
463.688 |
437.488 |
436.759 |
-729 |
Tributarie |
433.373 |
403.994 |
407.540 |
+3.546 |
Extratributarie |
28.964 |
31.916 |
28.004 |
-3.912 |
Entrate per alienazione e ammort. beni patrimoniali |
1.350 |
1.578 |
1.216 |
-363 |
Spese finali |
496.478 |
507.148 |
497.878 |
-9.270 |
Spese correnti |
449.589 |
455.503 |
454.581 |
-922 |
368.269 |
377.330 |
375.234 |
-2.096 |
|
- Interessi |
81.320 |
78.173 |
79.347 |
+1.174 |
Spese conto capitale |
46.889 |
51.645 |
43.297 |
-8.348 |
Rimborso prestiti |
215.245 |
215.294 |
258.589 |
+43.295 |
Spese Complessive |
711.723 |
722.441 |
756.466 |
+34.025 |
32.790 |
69.659 |
61.118 |
|
|
Risparmio pubblico |
12.748 |
-19.593 |
-19.037 |
|
Ricorso al mercato (*) |
255.105 |
292.023 |
323.337 |
|
(*) Il ricorso al mercato è calcolato al lordo
delle regolazioni debitorie e contabili.
Per il 2010, la relazione al disegno di legge di bilancio precisa che nell’importo
del ricorso al mercato sono ricompresi 45 miliardi, quale importo per
ristrutturazioni delle passività preesistenti. Pertanto, al netto di tale
importo, il ricorso al mercato sarebbe pari a 278.337 milioni di euro.
Le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2010 registrano una riduzione del saldo netto da finanziare rispetto all’assestamento per il 2009, nell’importo di 8.541 milioni di euro, derivante da:
§ una riduzione delle spese finali di 9.270 milioni di euro, che riguarda in larga parte le spese in conto capitale;
§ una riduzione delle entrate finali di 729 milioni di euro.
Il saldo corrente (risparmio pubblico) del bilancio a legislazione vigente per il 2010 registra, rispetto ai dati assestati per il 2009, un miglioramento di 556 milioni di euro.
Per quanto riguarda le spese finali iscritte nel bilancio a legislazione vigente per il 2010, la riduzione (9.270 milioni) è pressoché interamente imputabile ad un sensibile decremento delle spese in conto capitale, che registrano una riduzionedi 8.348 milioni di euro rispetto al bilancio assestato 2009. Anche rispetto al dato del bilancio 2009, le spese in conto capitale risultano ridotte di 3.592 milioni.
Anche la spesa corrente registra, rispetto al bilancio assestato 2009, una riduzione (- 922 milioni di euro). Se confrontata, tuttavia, con il bilancio 2009, la previsione di spesa corrente nel 2010 evidenzia un incremento di circa 5 miliardi di euro.
Riguardo alle entrate finali, la riduzione di 729 milioni rispetto alle previsioni assestate per il 2009 risulta determinata dall’andamento decrescente delle entrate extratributarie e di quelle da alienazione e ammortamento beni patrimoniali (nel complesso -4.037 milioni), in parte compensato dall’incremento delle entrate tributarie(+3.546 milioni).
Confrontando i dati con quelli della legge di bilancio per il 2009, si evidenzia peraltro una considerevole riduzione delle entrate finali nel 2010, di circa 27 miliardi di euro, quasi interamente ascrivibile alle entrate tributarie.
Le previsioni di competenza delle spese correnti presentano, per il 2010, un decremento, rispetto al dato assestato 2009, di 922 milioni di euro.
Tale importo è sostanzialmente dovuto alla previsione di una consistente riduzione della spesa corrente primaria di 2.096 milioni di euro, cui fa da contrappeso un aumento della spesa per interessi di 1.174 milioni di euro.
Le variazioni maggiori rispetto al dato assestato 2009 sono previste per le seguenti categoria di spesa:
§ i trasferimenti correnti alle famiglie registrano una flessione di 3.075 milioni, di cui 2.400 milioni sono riferiti al venir meno nel 2010 del bonus straordinario ai contribuenti a basso reddito, beneficio previsto dall’articolo 1, comma 2, del D.L. n. 185/2009 per il solo 2009. Anche le risorse destinate al fondo speciale per la “social card” presentano una riduzione di 487 milioni, in quanto il meccanismo di finanziamento del fondo è basato sulla riassegnazione di risorse che affluiranno in entrata nel corso del 2010. Ulteriori riduzioni interessano gli Istituti di patronato ed assistenza sociale (96 milioni) e le spese per detenuti (73 milioni);
§
i consumi
intermedi presentano una contrazione
di 1.186 milioni rispetto al 2009.
§ le altre uscite correnti presentano nel 2010 una riduzione di 1.991 milioni, di cui 674 milioni sono da riferirsi al venir meno, per l’anno 2010, della dotazione del fondo costituito con le risorse provenienti dai c.d. “ conti bancari dormienti” (cap. 2175/Economia);
§ i redditi da lavoro dipendente registrano una flessione pari a 590 milioni. Tale flessione tiene conto del venir meno di una quota delle risorse destinate alla prosecuzione delle missioni internazionali di pace. La relazione precisa che risultano incluse, nell’ambito dello stanziamento del fondo contratti per il pubblico impiego, le risorse occorrenti per la corresponsione degli adeguamenti relativi all’indennità di vacanza contrattuale.
Le suddette variazioni negative sono compensate, in parte, dalle seguenti variazioni in aumento relative a:
§
i trasferimenti
alle amministrazioni pubbliche, che aumentano di complessivi 4.655 milioni.
In particolare,
§ gli interessi passivi registrano un incremento di 1.174 milioni connesso all’andamento sia degli interessi sui BOT poliennali (3.500 milioni) sia all’andamento dei tassi di interesse sui buoni postali fruttiferi (2.350 milioni). Per contro si riducono di 2.250 milioni gli interessi sui conti correnti di tesoreria.
La contrazione delle spese in conto capitale per 8.348 milioni nel 2010 è principalmente ascrivibile ai seguenti comparti di spesa:
§ riduzione di 2.537 milioni dei contributi agli investimenti ad imprese, di cui 2.160 milioni riferiti a minori trasferimenti alle Ferrovie dello Stato.
La riduzione dei contributi a Ferrovie deriva per 960 milioni dal venir meno dello stanziamento, disposto per il solo 2009, dall’articolo 25, comma 1, del D.L. n. 185/2008 per la realizzazione di investimenti in favore di Ferrovie dello Stato Spa (cap. 7120/Economia), e per 1.200 milioni dal minor finanziamento previsto per l’anno 2010 per il Sistema «Alta Velocità/Alta Capacità» della linea Torino-Milano-Napoli, ai sensi dell’articolo 1, comma 964, della legge finanziaria 2007 (legge n. 296/2006), che ha stanziato 400 milioni per il 2007, 1.300 milioni per il 2008, 1.600 milioni per il 2009 e 400 milioni annui per il periodo 2010-2021 (cap. 7124/Economia);
§ riduzione di 4.219 milioni dei contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche, di cui -2.742 milioni di contributi alle amministrazioni centrali, dovuto principalmente a minori stanziamenti per il Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie (-1.601 milioni) e per l’ANAS (-1.205 milioni);
La dotazione del Fondo
politiche comunitarie (cap. 7493/Economia) passa da 6.872 milioni nel
Per quanto concerne i minori trasferimenti ad ANAS, va considerato che nel bilancio per il 2010 è venuto meno lo stanziamento di 1.205 milioni disposto ai sensi dell’art. 1, co. 1026, della legge finanziaria 2007 (legge n. 296/2006) per la realizzazione di un programma di investimenti ANAS per lo sviluppo e l’ammodernamento delle infrastrutture, in quanto limitata alle annualità 2008 e 2009 (ex cap. 7372/Economia).
§ riduzioni di 1.538 milioni di altri trasferimenti in conto capitale. In tale categoria di spesa va considerato:
- il decremento di 1.460 milioni del corrispettivo dovuto a SCIP per l’anno 2009, per gli immobili relativi ad operazioni di cartolarizzazione, al fine di estinguere le passività in capo alla stessa (cap. 7288/Economia);
- la riduzione del Fondo per la riassegnazione dei residui passivi perenti in conto capitale (cap. 7496/Economia), che pur mantenendosi nel 2010 superiore rispetto alla dotazione iniziale del bilancio 2009, presenta una riduzione di 3.114 milioni rispetto all’assestamento 2009.
In
tale sede, infatti, il Fondo era stato incrementato di 4.000 milioni per il
2009 per il pagamento di crediti vantati dalle imprese per richieste rimaste
inevase nel corso del
-
le maggiori
risorse stanziate sul Fondo per le aree
sottoutilizzate (cap. 8425/Sviluppo) per 2.386 milioni. In realtà, le
risorse del FAS per il 2010 sono previste dal bilancio a legislazione vigente allo
stesso livello del dato di previsione 2009 (6 miliardi). La variazione è indicata
con riferimento al dato assestato
La tavola che segue illustra le spese finali del bilancio dello Stato, ripartite per categorie, secondo la classificazione economica, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, evidenziando il raffronto tra il dato assestato 2009 e il dato a legislazione vigente per il 2010 (A.S. 1791).
Spese finali del bilancio dello stato
(competenza - valori in
milioni di euro – al netto delle regolazioni debitorie)
CATEGORIE |
BIL. 2009 |
ASS. 2009 |
BLV 2010 |
Var. |
Redditi da lavoro dipendente |
91.355 |
91.646 |
91.056 |
-590 |
Consumi intermedi |
7.516 |
9.143 |
7.957 |
-1.186 |
Imposte pagate sulla produzione |
4.875 |
4.862 |
4.817 |
-45 |
Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche |
213.307 |
215.579 |
220.234 |
4.655 |
Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private |
3.801 |
6.874 |
3.799 |
-3.075 |
Trasferimenti correnti a imprese |
3.359 |
4.129 |
4.279 |
150 |
Trasferimenti all'estero |
1.493 |
1.601 |
1.508 |
-93 |
Risorse proprie CEE |
17.000 |
17.000 |
17.200 |
200 |
Interessi passivi e redditi da capitale |
81.320 |
78.173 |
79.347 |
1.174 |
Poste correttive e compensative |
17.078 |
17.303 |
17.335 |
32 |
Ammortamenti |
890 |
1.054 |
900 |
-154 |
Altre uscite correnti |
7.596 |
8.138 |
6.147 |
-1.991 |
Totale Spese Correnti |
449.590 |
455.502 |
454.579 |
-923 |
Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni |
4.866 |
5.144 |
5.056 |
-88 |
Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche |
20.495 |
20.930 |
16.711 |
-4.219 |
Contributi agli investimenti ad imprese |
10.564 |
11.577 |
9.039 |
-2.537 |
Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali private |
94 |
97 |
46 |
-51 |
Contributi agli investimenti a estero |
205 |
220 |
554 |
334 |
Altri trasferimenti in conto capitale |
10.315 |
13.278 |
11.740 |
-1.538 |
Acquisizioni di attività finanziarie |
350 |
400 |
150 |
-250 |
Totale spese Conto Capitale |
46.889 |
51.645 |
43.297 |
-8.348 |
Totale Spese Finali |
496.478 |
507.148 |
497.878 |
-9.270 |
Per quanto riguarda le entrate finali viene prevista nel 2010 una riduzione complessiva di 729 milioni rispetto al dato assestato 2009, determinata da un incremento dello 0,9% delle entrate tributarie (+3.546 milioni) a fronte di una riduzione di quelle extratributarie e delle entrate da alienazione e ammortamento beni patrimoniali, per oltre 4.000 milioni di euro.
Per una analisi dettagliata sull’andamento e sulle previsioni di gettito delle entrate si rinvia alla successivo paragrafo 2.3 del presente dossier.
Come già ricordato, il disegno di legge di bilancio per il 2010conferma la struttura contabile introdotta a partire dalla legge di bilancio per il 2008.
In tale quadro, al fine di rendere diretto il legame tra “risorse stanziate e azioni perseguite”, viene mantenuta l’articolazionedegli stati di previsione della spesa secondo le 34 Missioni, le quali rappresentano le funzioni principali della spesa pubblica e ne delineano gli obiettivi strategici.
Modificazioni sono invece intervenute in ordine al quadro funzionale relativo ai Programmi, che è stato rivisitato, in ossequio a quanto previsto dalla Circolare n. 21 del 5 giugno 2009, che – nel fornire i criteri per la redazione delle previsioni di bilancio per l’anno 2010 e per il triennio 2010-2012 - ha evidenziato l’opportunità di proseguire, anche con riferimento alle proposte di previsione per il 2010, l’attività iniziata nel 2009, di perfezionamento e affinamento della classificazione, al fine di migliorarne la leggibilità e la significatività.
A seguito della revisione operata dai diversi dicasteri, nel disegno di legge di bilancioper il 2010, le Missioni sono state articolate in 162 programmi, rispetto ai 163 presenti nel disegno di legge di bilancio 2009, poi divenuti 164 nel testo di legge (legge n. 204/2008).
Per quanto concerne gli aspetti quantitativi, il disegno di legge di bilancio consente di identificare lo stock delle risorse disponibili a legislazione vigente per ciascuna della 34 grandi finalità istituzionali perseguite con la spesa pubblica.
La tabella che segue mostra l’ammontare complessivo e in quota percentuale delle risorse disponibili per ciascuna delle 34 Missioni iscritte nel bilancio a legislazione vigente per il 2010[8](A.S. 1791), come risultanti dalla prima nota di variazioni (A.C. 2937-bis), poste a raffronto con le previsioni iniziali e assestate del bilancio 2009, nonché con i dati di consuntivo per il 2008.
I dati sono al lordo delle regolazioni contabili e debitorie.
(milioni di euro)
Missioni |
Rend. |
Bilancio 2009 |
Assestato |
BLV |
I nota di variazioni |
% su totale |
1 - Organi costituzionali |
3.513 |
3.058 |
3.181 |
3.161 |
3.161 |
0,6 |
2 – Amm.ne generale territorio |
532 |
424 |
424 |
465 |
465 |
0,1 |
3 - Relazioni autonomie territoriali |
122.217 |
111.056 |
113.263 |
114.990 |
116.324 |
21,7 |
4 - L'Italia in Europa e nel mondo |
27.137 |
26.297 |
26.411 |
25.235 |
25.312 |
4,7 |
5 - Difesa e sicurezza del territorio |
22.661 |
19.244 |
21.271 |
18.575 |
18.575 |
3,5 |
6 - Giustizia |
7.345 |
7.308 |
7.600 |
7.272 |
7.272 |
1,4 |
7 - Ordine pubblico e sicurezza |
9.990 |
10.639 |
10.861 |
10.429 |
10.429 |
1,9 |
8 - Soccorso civile |
4.544 |
3.505 |
3.717 |
4.140 |
4.150 |
0,8 |
9 - Agricoltura e pesca |
1.551 |
1.004 |
1.070 |
885 |
895 |
0,2 |
10 - Energia e fonti energetiche |
62 |
48 |
48 |
8 |
8 |
0,0 |
11 - Competitività e sviluppo imprese |
4.977 |
4.690 |
4.822 |
4.675 |
4.763 |
0,9 |
12 - Regolazione dei mercati |
378 |
31 |
53 |
30 |
30 |
0,0 |
13 - Diritto alla mobilità |
12.218 |
10.017 |
11.394 |
7.390 |
7.395 |
1,4 |
14 - Infrastrutture pubbliche e logistica |
3.370 |
3.640 |
3.722 |
4.850 |
4.850 |
0,9 |
15 - Comunicazioni |
1.317 |
1.030 |
1.034 |
1.252 |
1.252 |
0,2 |
16 - Commercio internazionale |
258 |
204 |
210 |
188 |
188 |
0,0 |
17 - Ricerca ed innovazione |
4.120 |
3.613 |
3.721 |
3.481 |
3.496 |
0,7 |
18 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio |
2.179 |
1.443 |
1.393 |
897 |
897 |
0,2 |
19 - Casa e assetto urbanistico |
1.281 |
890 |
1.024 |
710 |
622 |
0,1 |
20 - Tutela della salute |
1.050 |
841 |
860 |
780 |
780 |
0,1 |
21 - Tutela beni culturali |
1.739 |
1.394 |
1.408 |
1.358 |
1.358 |
0,3 |
22 - Istruzione scolastica |
46.943 |
44.016 |
44.264 |
44.178 |
44.184 |
8,2 |
23 - Istruzione universitaria |
8.614 |
8.553 |
8.555 |
7.902 |
7.909 |
1,5 |
24 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia |
23.090 |
25.373 |
26.319 |
25.154 |
25.154 |
4,7 |
25 - Politiche previdenziali |
67.411 |
73.996 |
74.173 |
76.871 |
76.991 |
14,3 |
26 - Politiche per il lavoro |
3.567 |
2.934 |
3.168 |
2.729 |
2.729 |
0,5 |
27 - Immigrazione |
1.480 |
1.416 |
1.400 |
1.575 |
1.580 |
0,3 |
28 - Sviluppo e riequilibrio territoriale (*) |
2.439 |
6.103 |
3.758 |
6.064 |
7.059 |
1,3 |
29 - Politiche finanziarie e di bilancio |
62.482 |
66.254 |
71.225 |
63.539 |
63.339 |
11,8 |
30 - Giovani e sport |
1.069 |
828 |
801 |
789 |
792 |
0,1 |
31 - Turismo |
104 |
76 |
76 |
76 |
76 |
0,0 |
32 - Servizi generali amministrazioni |
1.279 |
2.324 |
2.426 |
1.767 |
1.770 |
0,3 |
33 - Fondi da ripartire |
3.331 |
13.750 |
16.627 |
13.219 |
13.341 |
2,5 |
34 - Debito pubblico (**) |
79.446 |
81.349 |
77.654 |
79.568 |
79.570 |
14,8 |
Totale Spese Finali |
535.737 |
537.348 |
547.933 |
534.202 |
536.716 |
100,0 |
(*) Al netto di 36 milioni di euro relativi a rimborsi del debito statale.
(**)
La struttura dello stato di previsione dell’entrata per l’anno 2010 è sostanzialmente in linea con quanto già delineato per l’esercizio 2009.
A partire dall’esercizio 2008, nel quadro della reimpostazione del bilancio dello Stato in base al criterio delle missioni e dei programmi, è stata operata una revisione anche dello stato di previsione dell’entrata, allo scopo di armonizzarlo alla nuova struttura della spesa, nonché di corrispondere all’esigenza di migliorare il livello qualitativo delle informazioni fornite dal documento. Nell’occasione, si è operato un avvicinamento della classificazione ai principi propri del Sistema Europeo di Conti Nazionali e Regionali - SEC 95, che prevede la registrazione delle operazioni sulla base del criterio della competenza economica - rispettando, al contempo, le peculiarità connesse all’inquadramento nell’ambito del bilancio dello Stato.
Nella nota preliminare tecnica allo stato di previsione dell’entrata per il 2010 sisottolinea, tuttavia, che si è provveduto ad affinare tale struttura con modifiche volte a soddisfare esigenze espositive e contabili già emerse negli anni precedenti.
In base alla classificazione economica, le spese e le entrate vengono articolate in categorie. Le principali categorie delle entrate del bilancio dello Stato sono: imposte sul patrimonio e sul reddito, tasse e imposte sugli affari, imposte sulla produzione, consumi e dogane, monopoli, lotto, lotterie e altre attività di giuoco, proventi dei beni dello Stato, dei servizi pubblici minori e speciali, interessi su anticipazioni e crediti vari del Tesoro.
La classificazione economica delle spese finali del bilancio dello Stato è stata rielaborata secondo i criteri di contabilità nazionale previsti dal SEC95; le principali voci sono: redditi da lavoro dipendente, consumi intermedi, trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche, a famiglie e istituzioni sociali private, a imprese, interessi passivi e redditi da capitale, investimenti fissi lordi e acquisti di terreni, contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche e a imprese, acquisizioni di attività finanziarie.
Come già accennato nella parte generale del presente dossier, la classificazione dell’entrata rimane articolata su quattro livelli di aggregazione.
Nel primo livello si ha una suddivisione per i seguenti quattro titoli:
1. Tributarie.
2. Extra-tributarie.
3. Alienazione e ammortamento dei beni patrimoniali e riscossione di crediti.
4. Accensione di prestiti.
Al secondo livello è stata introdotta la distinzione tra entrate ricorrenti ed entrate non ricorrenti.
Nel terzo livello è evidenziata la tipologia dell’entrata: per le tributarie, le voci sono costituite dai tributi più importanti, ovvero raggruppamenti di tributi aventi caratteristiche analoghe; per i restanti titoli, è indicata la tipologia del provento per aggregati, a seconda dell’esigenza conoscitiva.
Per quanto riguarda il quarto livello, nelle entrate tributarie gli introiti relativi alle unità afferenti ai singoli tributi sono distinti in entrate derivanti dall’attività ordinaria di gestione ed entrate derivanti dall’attività di accertamento e controllo.
Tale suddivisione permette di individuare la quota che si riferisce ai versamenti effettuati spontaneamente dai contribuenti, differenziandola dalla quota correlata all’attività di accertamento e controllo svolta dagli uffici finanziari e finalizzata alla lotta all’evasione. Nei restanti titoli, al quarto livello vengono indicate le voci di dettaglio dei proventi che rientrano nelle tipologie di introiti individuate al terzo livello.
Lo stato di previsione dell’entrata è articolato in 65 unità di voto, così ripartite:
- 34 unità relative alle entrate tributarie;
- 25 unità relative alle entrate extratributarie;
- 4 unità relative all’alienazione ed all’ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti;
- 2 unità relative all’accensione di prestiti.
Nel disegno di legge di bilancio a legislazione vigente (A.C. 2937) le entrate finali previste per il 2010, al netto dei rimborsi IVA e delle regolazioni contabili, ammontano a 436.8 miliardi di euro, così ripartiti:
- 407,6 miliardi per entrate tributarie;
- 28,0 miliardi per entrate extra-tributarie;
- 1,2 miliardi per alienazione e ammortamento di beni patrimoniali e riscossione crediti.
Si ricorda al proposito che i rimborsi IVA ammontano a 32.696
milioni di euro per il
Secondo quanto riportato nell’ultimo bollettino delle “Entrate tributarie”, pubblicato a novembre 2009 dal Dipartimento delle finanze, l’andamento delle entrate tributarie nei primi nove mesi del 2009 registra, rispetto al gettito del medesimo periodo del 2008, una riduzione di 9.575 milioni di euro (-3,3%) imputabile, in particolare, alle minori entrate relative all’IVA (-7.634 milioni), all’IRES (-4.884 milioni) e all’IRE (-2.807 milioni). Risultano, invece, in aumento le entrate classificate “Altre imposte dirette” (+5.292 milioni) e quelle relative al settore giochi.
I dati rilevati dal Dipartimento delle Finanze riguardano gli accertamenti in competenza giuridica delle voci di entrata relative al bilancio dello Stato. Essi vengono costruiti sulla base del dato di cassa ottenuto dai versamenti effettuati dai contribuenti con il modello F24: in tale modello, infatti, il contribuente indica l’imposta pagata (attraverso il corrispondente codice tributo) e il periodo di competenza (che, normalmente, non coincide con la data del pagamento) relativamente al quale si provvede al pagamento del tributo. Come precisato nel Bollettino, la competenza giuridica delle imposte rappresenta il momento in cui nasce l’obbligazione tributaria.
Nella seguente tabella si riportano le principali voci di entrata relative a tributi erariali evidenziando, nell’ultimo colonna, le variazioni di gettito tra il periodo gennaio-settembre 2009 e il corrispondente periodo del 2008.
Entrate tributarie erariali - Accertamenti
(in milioni di euro)
|
gennaio-settembre 2008 |
gennaio-settembre 2009 |
Variazione % |
Imposta sul reddito (IRE/IRPEF) |
116.514 |
113.707 |
-2,4 |
Imposta sul reddito delle società (IRES) |
26.171 |
21.287 |
-18,7 |
Imposte sostitutive (interessi banca, interessi obbligazioni, rivalutazioni beni aziendali, smobilizzo fondi in sospensione d'imposta, redditi da capitale, plusvalenze) |
10.010 |
9.380 |
-6,3 |
Imposta sulle riserve matematiche dei rami vita delle imprese assicurative |
1.090 |
1.103 |
+1,2 |
Altre imposte dirette |
4.444 |
9.736 |
+119,1 |
Totale imposte dirette |
158.229 |
155.213 |
-1,9 |
Imposta di registro |
3.920 |
3.405 |
-13,1 |
Imposta sul valore aggiunto (IVA) |
82.188 |
74.554 |
-9,3 |
Imposta di bollo |
2.562 |
2.498 |
-2,5 |
Imposta sulle assicurazioni |
1.905 |
1.833 |
-3,8 |
Ipotecaria |
1.757 |
1.469 |
-16,4 |
Canoni abbonamento TV |
1.586 |
1.616 |
+1,9 |
Concessioni governative |
1.273 |
1.290 |
+1,3 |
Tasse automobilistiche |
456 |
474 |
+3,9 |
Imp.indirette legate ai giochi e lotterie |
6.725 |
7.166 |
+6,6 |
Imposta fabbricazione su oli minerali (accisa) |
14.450 |
14.141 |
-2,1 |
Imposta su consumo tabacchi |
7.810 |
7.910 |
+1,3 |
Imposta consumo su gas metano |
1.666 |
3.405 |
+104,4 |
Imposta di consumo su oli lubrificanti e bitumi |
303 |
225 |
-25,7 |
Imposta energia elettrica |
1.063 |
1.022 |
-3,9 |
Altre imposte di fabbricazione |
730 |
732 |
+0,3 |
Diritti catastali e di scritturato |
809 |
678 |
-16,2 |
Altre imposte indirette |
2.756 |
2.982 |
+8,2 |
Totale imposte indirette |
131.959 |
125.400 |
-5,0 |
TOTALE ENTRATE TRIBUTARIE ERARIALI |
290.188 |
280.613 |
-3,3 |
Nel dettaglio, le entrate IRE evidenziano una riduzione, rispetto al corrispondente periodo del 2008, di 2.807 milioni di euro (-2,4%) e il gettito è così ripartito:
§ ritenute sui dipendenti del settore privato, 48.618 milioni di euro (-2.402 milioni di euro, pari al -4,7%).
La riduzione risente sia del fatto che nei primi mesi dello scorso anno si è registrata una crescita più sostenuta ascrivibile alla corresponsione degli arretrati a seguito di alcuni rinnovi contrattuali sia della circostanza che nel periodo gennaio-settembre 2009 si è registrata una contrazione dei flussi di gettito dovuta al deterioramento del mercato del lavoro che ha subito gli effetti della crisi determinando un aumento della disoccupazione comunque più contenuto rispetto agli altri Paesi dell’area dell’euro;
§ ritenute sui dipendenti del settore pubblico, 42.277 milioni di euro (+1.870 milioni di euro, pari al +4,6);
L’incremento è ascrivibile essenzialmente al rinnovo dei contratti collettivi di alcuni comparti del settore pubblico (ministeri, scuola, università, etc.).
§ ritenute sui lavoratori autonomi, 10.214 milioni di euro (-271 milioni di euro, pari al -2,6%);
§ autoliquidazione, 12.598 milioni di euro (-2.004 milioni di euro), di cui 4.780 milioni di euro (-23,3%) relativi al saldo e 7.818 milioni di euro (-6,6%) relativi all’acconto.
L’IRES presenta un gettito di 21.287 milioni di euro (-4.884 milioni di euro, pari a –18,7%) così ripartito:
- 9.260 milioni di euro (-14,0%) relativi al saldo;
- 12.027 milioni di euro (-21,9%) relativi all’acconto.
Tra le maggiori imposte indirette, le entrate IVA, pari a 74.554 milioni di euro, risentono del contesto economico, con una riduzione di -7.634 milioni di euro (–9,3%) rispetto al dato 2008 e sono così riconducibili:
- 66.442 milioni di euro (-3.652 milioni di euro, pari a –5,2%) derivanti dalla tassazione degli scambi interni, con dati omogenei;
- 8.112 milioni di euro (-3.982 milioni di euro, pari a –32,9%) derivanti dalla tassazione delle importazioni.
Alla crisi economica sono dovuti anche i risultati di gettito delle imposte sulle transazioni.
Il gettito dell’imposta di fabbricazione sugli oli minerali è stato di 14.141 milioni di euro (-309 milioni di euro, pari a –2,1%). L’imposta di consumo sul gas metano ha generato entrate per 3.405 milioni di euro (+1.739 milioni di euro, pari a +104,4%).
In merito alle entrate relative ai giochi, complessivamente pari a 9.140 milioni di euro (+632 milioni di euro, +7,4%), si osserva che il minor gettito dei proventi del gioco del lotto (-199 milioni di euro, pari a – 4,5%), é compensato dalle maggiori entrate generate dalle lotterie istantanee e dagli apparecchi e congegni di gioco.
Nella seguente tabella si riportano alcune voci di entrata relative ad alcuni tributi degli enti territoriali evidenziando, nell’ultima colonna, le variazioni di gettito tra il periodo gennaio-settembre 2009 e il corrispondente periodo del 2008.
Al momento, il bollettino riporta il gettito di soli tre tributi riservandosi di inserire, successivamente, anche altre voci di entrata.
Entrate tributarie degli enti territoriali
(milioni di euro)
|
gennaio-settembre |
gennaio-settembre |
Variazione % |
Addizionale regionale IRE |
6.244 |
6.121 |
-2,0 |
Addizionale comunale IRE |
2.047 |
2.153 |
+5,2 |
IRAP |
21.178 |
18.987 |
-10,3 |
Addizionale comunale all’IRE: il gettito di periodo è stato di 2.153 milioni di euro (+106 milioni di euro, pari a +5,2%). La componente derivante dai soggetti privati è stata di 1.387 milioni di euro (+23 milioni di euro, pari a +1,7%) mentre quella derivante dalle amministrazioni pubbliche è stata di 766 milioni di euro (+83 milioni di euro, pari a +12,2%).
IRAP: il gettito di periodo è stato di 18.987 milioni di euro (-2.191 milioni di euro, pari a –10,3%). Dai soggetti privati derivano 11.366 milioni di euro (-1.941 milioni di euro, pari a –14,6%) e dalle amministrazioni pubbliche 7.621 milioni di euro (-250 milioni di euro, pari a –3,2%). Inoltre, i versamenti dell’autotassazione riflettono per la prima volta pienamente gli effetti dell’entrata in vigore del cuneo fiscale e delle modifiche normative IRAP contenute nella legge finanziaria per il 2008.
Per il 2010 si stima un ammontare di entrate finali, al netto dei rimborsi IVA (32.696 milioni per il 2010), pari a 436.759 milioni di euro, in riduzione di 729 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate per il 2009.
Rispetto alla legge di bilancio 2009 la riduzione delle entrate finali risulta pari a 26.729 milioni di euro.
Nella seguente tabella, l’andamento delle entrate finali rispetto alle previsioni assestate per il 2009 è illustrato per categorie (primo livello di classificazione).
Entrate Finali
(al netto dei rimborsi IVA - milioni di euro)
|
Bilancio di previsione 2009 |
Assestato |
B.L.V. |
Diff.
|
Entrate finali |
463.488 |
437.488 |
436.759 |
-729 |
Tributarie |
433.373 |
403.994 |
407.540 |
+3.546 |
Extratributarie |
28.964 |
31.916 |
28.004 |
-3.912 |
Entrate per alienazione e ammort. beni patrimoniali |
1.350 |
1.578 |
1.216 |
-363 |
Tale quadro è il risultato di una riduzione di 729 milioni rispetto al dato assestato, determinata da un incremento delle entrate tributarie (+3.546 milioni) a fronte di una riduzione di quelle extratributarie e delle entrate da alienazione e ammortamento beni patrimoniali. Confrontando i dati con quelli della legge di bilancio di previsione 2009, si evidenzia una considerevole riduzione di circa 27 miliardi di euro, quasi interamente ascrivibile alle entrate tributarie.
A seguito della crisi
economica, con l’assestamento 2009
le previsioni relative al gettito delle entrate
tributarie per il 2009 erano
state riviste al ribasso (da
Il DDL di bilancio per il 2010 indica, rispetto alle previsioni assestate 2009, un incremento dello 0,9% delle entrate tributarie (da 403.994 milioni di euro a 407.540 milioni).
Entrate Tributarie
(al netto dei rimborsi IVA, regolazioni contabili e acconto concessionari - milioni di euro)
|
Ass. 2009 |
BLV 2010 |
Var. |
Var.% |
I – Imposte sul patrimonio e sul reddito |
242.191 |
245.218 |
3.027 |
1,2 |
II - Tasse e imposte sugli affari |
113.343 |
113.144 |
-199 |
-0,2 |
III Imposte sulla produzione, consumi e dogane |
25.660 |
26.017 |
357 |
1,4 |
IV – Monopoli |
10.507 |
10.507 |
0 |
0 |
V - Lotto, lotterie ed altre attività di giuoco |
12.294 |
12.654 |
360 |
2,9 |
Totale Entrate Tributarie |
403.994 |
407.540 |
3.546 |
0,9 |
Per ciò che attiene alle imposte sul patrimonio e sul reddito, rispetto alle previsioni assestate si prevede un aumento di gettito pari a 3.027 milioni (+1,2%).
Relativamente all’IRPEF/IRE, il gettito 2010 è stimato in 178.361 milioni, di cui 163.520 derivanti dall’attività ordinaria di gestione. Rispetto alla previsione assestata per il 2009, si prevede un incremento pari a 4.337 milioni.
Per quanto riguarda l’IRES, si prevede per il 2010 un gettito pari a 48.596 milioni di euro (di cui 43.319 derivanti dall’attività ordinaria di gestione). Rispetto al dato assestato 2009, si registra un incremento pari a 728 milioni di euro.
Per quanto attiene alle tasse ed imposte sugli affari, la categoria registra una variazione negativa di 199 milioni rispetto alla previsione assestata 2009; si passa infatti da un gettito di 113.343 milioni per il 2009 ad una previsione di introiti 2010 per 113.144 milioni (-0,2%).
Si registra un aumento di gettito per il 2010 per le imposte sulla produzione e sui consumi, nonché per le imposte doganali (la cui previsione 2010 complessivamente ammonta a 26.017 milioni) con un aumento di 357 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate 2009.
Mentre rimane inalterato il dato relativo ai monopoli, viene infine registrato un aumento contenuto rispetto alle previsioni assestate per quanto attiene al lotto, lotterie ed altri giochi (+360 milioni di euro).
Nel corso dell’esame al Senato, a seguito dell’approvazione della manovra proposta dal Governo e degli emendamenti, l’ammontare delle entrate tributarie risulta aumentato di 157,7 milioni, relativamente all’accisa sui prodotti energetici (cap. 1409/1).
Le entrate extratributarie (Titolo II)registrano complessivamente, nelle previsioni 2010, una contrazione per 3,9 miliardi di euro (-12,3%) rispetto alle previsioni assestate 2009.
L’ammontare complessivo per il 2010 è infatti stimato in 28 miliardi di euro (contro il dato 2009, pari a 31,9 miliardi).
La nota tecnica preliminare a tal proposito sottolinea le particolari caratteristiche delle entrate extratributarie che, in molti casi, non consentono di ricorrere a criteri di valutazione analoghi a quelli adottati per le entrate tributarie.
La suddetta diminuzione è dovuta al venir meno all’entrata del bilancio (cap. 3331, upb 2.1.7.2) dei versamenti corrispondenti alle risorse accertate sul fondo per l’erogazione ai dipendenti del settore privato dei trattamenti di fine rapporto (-4 miliardi di euro).
In relazione ai proventi derivanti (Titolo III) dall’alienazione ed ammortamento di beni patrimoniali nonché dalla riscossione di crediti, si registra un decremento (variazione, in valore assoluto, pari a -363 milioni di euro; variazione percentuale del -23%). Si passa infatti da un dato assestato 2009 pari a 1.578 milioni di euro ad una previsione per il 2010 che ammonta a 1.216 milioni.
La nota preliminare specifica che, in merito a tale voce, la previsione 2010 dovrebbe rappresentare il limite massimo di indebitamento autorizzato per assicurare – assieme alle “entrate finali” – la copertura per il complesso delle spese, ivi comprese le occorrenze per il rimborso prestiti. Come tale, l’importo previsto è indicativo, in quanto il d.d.l. di bilancio non comprende i riflessi delle misure contenute nel d.d.l. finanziaria, e rimanda alla nota di variazioni per eventuali modifiche.
La previsione di competenza per il 2010 è pari a 323,2 miliardi di euro, con un incremento di 31,3 miliardi rispetto al dato assestato 2009 e di 68 miliardi rispetto al dato iniziale 2009.
Nel corso dell’esame al Senato l’ammontare del titolo
“Accensione prestiti” è stato incrementato
di 2,4 miliardi, determinandosi in 325,6 miliardi per il
Nella seguente tabella riassuntiva vengono raffrontati i dati relativi alle entrate tributarie, classificate sulla base del carattere ricorrente o non ricorrente e, all’interno di ciascuna delle due categorie, ulteriormente suddivise per principali tipologie d’imposta.
Nel dettaglio, sono messi a confronto le previsioni del BLV 2010 con i dati contenuti nell’assestamento per il 2009.
Entrate tributarie – Competenza
Raffronto dati Bilancio 2009 – Assestamento 2009 – BLV 2010
(dati al netto dei rimborsi
IVA)
(milioni di euro)
Descrizione |
Bil. 2009 |
Ass. 2009 |
Bil 2010 |
Var. su Bil 2009 |
Var. su Ass. 2009 |
Var. % su Bil 2009 |
Var. % su Ass, 2009 |
A) Entrate ricorrenti |
466.322 |
434.060 |
439.224 |
-6.530 |
4.337 |
-3,5 |
2,5 |
IRE - IRPEF |
184.891 |
174.024 |
178.361 |
-4.229 |
728 |
-8,0 |
1,5 |
IRES |
52.825 |
47.868 |
48.596 |
-902 |
403 |
-6,0 |
3,0 |
Imposte sostitutive |
14.959 |
13.654 |
14.057 |
433 |
196 |
13,9 |
5,8 |
Altre imposte dirette |
3.121 |
3.358 |
3.554 |
-11.228 |
5.664 |
-4,4 |
2,4 |
Totale imposte dirette |
255.796 |
238.904 |
244.568 |
-6.530 |
4.337 |
-3,5 |
2,5 |
IVA |
102.337 |
90.854 |
90.029 |
-12.308 |
-825 |
-12,0 |
-0,9 |
Registro, bollo e sostitutiva |
12.794 |
10.952 |
11.488 |
-1.306 |
536 |
-10,2 |
4,9 |
Accisa e imposta erariale |
21.484 |
19.718 |
19.918 |
-1.566 |
200 |
-7,3 |
1,0 |
Accisa e imposta erariale |
6.326 |
5.887 |
6.044 |
-282 |
157 |
-4,5 |
2,7 |
Imposte sui generi |
10.332 |
10.506 |
10.506 |
174 |
0 |
1,7 |
0,0 |
Lotto |
6.062 |
6.554 |
6.782 |
720 |
228 |
11,9 |
3,5 |
Imposta sui giochi |
2.718 |
3.018 |
3.072 |
354 |
54 |
13,0 |
1,8 |
Lotterie ed altri giochi |
2.368 |
2.722 |
2.800 |
432 |
78 |
18,2 |
2,9 |
Altre imposte indirette |
12.305 |
11.231 |
11.321 |
-984 |
90 |
-8,0 |
0,8 |
Totale imposte indirette |
176.726 |
161.442 |
161.960 |
-14.766 |
518 |
-8,4 |
0,3 |
Totale A) |
432.522 |
400.346 |
406.528 |
-25.994 |
6.182 |
-6,0 |
1,5 |
B) Entrate non ricorrenti |
|
|
|
|
|
|
|
Imposte sostitutive |
757 |
3.244 |
606 |
-151 |
-2.638 |
-19,9 |
-81,3 |
Condoni imposte dirette |
42 |
42 |
44 |
2 |
2 |
4,8 |
4,8 |
Altre imposte indirette |
50 |
360 |
360 |
310 |
0 |
620,0 |
0,0 |
Condoni imposte indirette |
2 |
2 |
2 |
0 |
0 |
0,0 |
0,0 |
Totale B) |
851 |
3.648 |
1.012 |
161 |
-2.636 |
18,9 |
-72,3 |
Totale tributarie (A + B) |
433.373 |
403.994 |
407.540 |
-25.833 |
3.546 |
-6,0 |
0,9 |
Si ricorda, infine, che nella tabella 1 allegata al disegno di legge di bilancio (stato di previsione dell’entrata) sono riportati (pag. 25 e ss) gli “Elementi conoscitivi in ordine alle disposizioni introdotte nell’esercizio recanti esenzioni o riduzioni del prelievo obbligatorio”.
Si tratta, in sostanza, dell’elenco di tutte quelle disposizioni che determinano un minor gettito nel periodo considerato. Nell’elenco sono riportate le disposizioni comprese nel periodo da maggio 2008 (D.L. n. 93/2008) a fine aprile 2009 (D.L. n. 39/2009).
Si riporta di seguito l’allegato 7 al d.d.l. finanziaria 2010, come integrato dalle modifiche introdotte dal Senato, relativamente alle voci di entrata e agli effetti contabili sul saldo netto da finanziare.
Art. |
Co. |
|
|
Saldo netto da finanziare |
||
|
|
|
|
2010 |
2011 |
2012 |
|
|
A) MINORI ENTRATE |
|
0,2 |
0,2 |
406,7 |
2 |
7-8 |
Agevolazioni Irpef- IVA interventi di recupero edilizio |
t |
0,0 |
0,0 |
406,5 |
2 |
22 |
esenzione registro atti giudiziari vittime terrorismo |
t |
0,2 |
0,2 |
0,2 |
|
|
B) MAGGIORI ENTRATE |
|
157,9 |
0,1 |
0,1 |
2 |
54 |
D.Lgs 504/95 art. 22 bis c. 5 bis (Accisa bietanolo) |
t |
69,2 |
0,1 |
0,1 |
|
|
D.Lgs 504/95 art.22 bis c. 1 Riduzione contingente biodiesel |
t |
88,7 |
0,0 |
0,0 |
|
TOTALE ENTRATE |
|
157,7 |
-0,1 |
-406,6 |
Le competenze della VI Commissione finanze relativamente allo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze riguardano l’attività dei centri di responsabilità del Dipartimento delle finanze e della Guardia di Finanza.
Il Dipartimento delle finanze
Le risorse stanziate per il 2009 concernenti l’attività del “Dipartimento delle finanze” ammontano a circa 57 miliardi di euro, con una riduzione di circa 6,5 miliardi rispetto al dato assestato 2009, di cui 2,3 miliardi relativi alle risorse destinate ai rimborsi d’imposte.
Dipartimento delle finanze
(milioni di euro)
Missione/Programma |
Ass. 2009 |
Diff. |
BLV 2010 |
1. Politiche economico finanziarie e di bilancio (29) |
|
|
|
1.1 Regolazione giurisdizione e coordinamento del sistema della fiscalità (29.1) |
8.550,6 |
-2.498,4 |
6.052,1 |
1.5 Regolazioni contabili, restituzioni e rimborsi d’imposte (29.5) |
52.942,8 |
-4.259,5 |
48.683,3 |
8. Competitività e sviluppo delle imprese (11) |
|
|
|
8.1 Incentivi alle imprese (11.4) |
1.452,2 |
129,1 |
1.581,2 |
14. Casa e assetto urbanistico (19) |
|
|
|
14.1 Edilizia abitativa e politiche territoriali (19.1) |
- |
88,5 |
88,5 |
20. Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti (27) |
|
|
|
20.1 Rapporti con le confessioni religiose (27.5) |
985,0 |
88,0 |
1.073,0 |
24. Servizi istituzionali e generali della amministrazioni pubbliche (32) |
|
|
|
24.3 Servizi ed affari generali per le amministrazioni di competenza (32.3) |
27,4 |
-27,4 |
- |
25. Fondi da ripartire (33) |
|
|
|
251 Fondi da assegnare (33.1) |
14,0 |
-1,9 |
12,1 |
Totale Dipartimento delle finanze |
63.972,0 |
-6.481,6 |
57.490,2 |
Nelle successive tavole si analizza (dati in milioni di euro), relativamente a ciascun programma nell’ambito delle missioni di competenza del Dipartimento delle finanze, l’evoluzione degli stanziamenti, evidenziandone l’articolazione per unità previsionali di spesa.
Programma 1.1 Regolazione giurisdizione e coordinamento del sistema della fiscalità
Programma/UPB |
Ass. 2009 |
Diff. |
BLV 2010 |
1.1 Regolazione giurisdizione e coordinam. del sistema della fiscalità (29.1) |
8.550,6 |
-2.498,4 |
6.052,1 |
1.1.1 Funzionamento |
468,2 |
-1,8 |
466,4 |
1.1.2 Interventi |
6.656,6 |
-1.975,1 |
4.681,4 |
1.1.3 Oneri comuni di parte corrente |
414,9 |
-156,9 |
258,0 |
1.1.5 Oneri del debito pubblico |
970,0 |
-370,0 |
600,0 |
1.1.6 Investimenti |
40,6 |
5,5 |
46,2 |
Analizzando il programma “Regolazione giurisdizione e coordinamento del sistema della fiscalità” relativamente alla UPB 1.1.2 “Interventi” per la parte di competenza del Dipartimento delle finanze la riduzione di 1.975,1 milioni rispetto al dato assestato 2009, è determinata da incrementi dei trasferimenti alle Agenzie fiscali (in particolar modo all’Agenzia delle entrate) e ai C.A.F, a fronte di riduzioni di 2,4 miliardi dovuti al venir meno delle risorse relative al bonus straordinario ai contribuenti a basso reddito. Si tratta in particolare di:
§
un aumento di 32,1 milioni di euro relativo alle
spese per compensi spettanti ai Centri autorizzati di assistenza fiscale (cap.
3845), che passano da 287,9 milioni del dato assestato
§
un aumento di 357,1 milioni di euro relativo agli
oneri per la gestione dell'Agenzia delle entrate (cap. 3890), che passano da
2.508 milioni del dato assestato
§
un aumento di 2,3 milioni di euro relativo agli
oneri per la gestione dell'Agenzia del demanio (3901), che passano da 104,9 milioni
del dato assestato
§
un aumento di 8,8 milioni di euro relativo agli
oneri per la gestione dell'Agenzia del territorio (che passano da 641,7 milioni
del dato assestato
§
un aumento di 24,3 milioni di euro relativo agli
oneri per la gestione dell'Agenzia delle dogane (che passano da 658,5 milioni
del dato assestato
§ la soppressione di 2.400 milioni di euro relativa al pagamento del bonus straordinario a famiglie, lavoratori, pensionati e persone non autosufficienti (cap. 3874) per cessazione dell'onere recato dall'articolo 1, comma 22 , del decreto legge n. 185/2008 in quanto il beneficio era finanziato per il solo 2009.
La riduzione di 370 milioni degli “Oneri del debito pubblico” (UPB 1.1.5) riguarda il cap. 4015 relativo alle “indennità per ritardato sgravio di imposte pagate - Interessi di mora da corrispondere ai contribuenti sulle somme indebitamente riscosse dall'erario per imposte dirette”.
Programma 1.5 Regolazioni contabili, restituzioni e rimborsi d’imposte
Programma/UPB |
Ass. 2009 |
Diff. |
BLV 2010 |
1.5 Regolazioni contabili, restituzioni e rimborsi d’imposte (29.5) |
52.942,8 |
-4.259,5 |
48.683,3 |
1.5.1 Funzionamento |
327,3 |
53,0 |
380,3 |
1.5.2 Interventi |
48.892,7 |
-601 |
48.290,9 |
1.5.3 Oneri comuni di parte corrente |
22,8 |
-10,8 |
12,0 |
1.5.6 Investimenti |
3.700,0 |
-3.700,0 |
- |
Nell’ambito del programma “Regolazioni contabili, restituzioni e rimborsi d’imposte” si segnala, per quanto riguarda i rimborsi IVA, una riduzione di 1.019 milioni delle risorse del cap. 3814 che si aggiunge alla riduzione di 301 milioni delle risorse del cap. 3813, determinando, complessivamente, una riduzione di 1.320 milioni.
Si segnala, altresì, che la riduzione di 3.700 milioni relativamente all'UPB 1.5.6 "Investimenti" è interamente dovuta al cap. 7776 (somme da assegnare per liquidazione rimborsi IVA a soggetti passivi che fino al 13 settembre 2008 hanno effettuato acquisti relativi a mezzi di trasporto), capitolo soppresso per insussistenza dei residui.
Sul lato degli aumenti degli stanziamenti, si segnala
l’incremento delle risorse destinate ad Equitalia
Spa (complessivamente 45,6 milioni
sui capp. 3555 e 3565) e quello relativo alle restituzioni IRES e IRPEF in relazione
alla deduzione della quota IRAP
relativa agli interessi passivi e oneri assimilati ovvero per il personale
dipendente o assimilato, in attuazione dell’art. 6, co. 4, del D.L. n. 185/2008
(da 100 milioni del
Programma 8.1 Incentivi alle imprese
Programma/UPB |
Ass. 2009 |
Diff. |
BLV 2010 |
8.1 Incentivi alle imprese (11.4) |
1.452,2 |
129,1 |
1.581,2 |
8.1.2 Interventi |
205,7 |
-125,3 |
80,4 |
8.1.6 Investimenti |
1.246,4 |
254,3 |
1.500,7 |
Per quanto concerne il programma "Incentivi alle imprese", concorrono a formare i 254 milioni di incremento degli investimenti destinati alle imprese di competenza del Dipartimento delle finanze, tra gli altri:
§ per 201 milioni il credito di imposta per investimenti nelle aree svantaggiate (cap. 7809);
§ per 120 milioni il credito d'imposta fruito dalle imprese in relazione ai costi sostenuti per attività di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo (cap. 7811).
Tali incrementi di risorse risultano a fronte della soppressione del cap. 7792 - credito di imposta per rinnovo parco autocarri circolante ex articolo 1, comma 226, legge n. 296/2006 (-61,2 milioni).
La riduzione delle spese per interventi è ascrivibile per 100 milioni al venir meno dell’autorizzazione di spesa prevista dall’art. 7, co. 15, del D.L. n. 282/2006 relativa al Fondo per gli interventi finalizzati a promuovere l’utilizzo del GPL e metano per autotrazione (cap. 3828).
Relativamente al programma 14.1 "Edilizia abitativa e politiche territoriali" si segnala l'istituzione del cap. 7817, con una dotazione di 88,5 milioni di euro per la concessione di contributi anche sotto forma di crediti di imposta alle popolazioni colpite al sisma in Abruzzo del 6 aprile 2009 (articolo 3, comma 1, decreto legge n. 39/2009).
Programma 20.1 Rapporti con le confessioni religiose
Programma/UPB |
Ass. 2009 |
Diff. |
BLV 2010 |
20.1 Rapporti con le confessioni religiose (27.5) |
984,9 |
88,0 |
1.073,0 |
L’incremento riguarda i contributi da versare alle confessioni religiose (cap. 2840).
Per il Centro di Responsabilità “Guardia di Finanza” le risorse stanziate per il 2010 risultano pari a poco più di 4 miliardi di euro, con un incremento di 90 milioni rispetto al dato assestato 2009.
Guardia di Finanza
(milioni di euro)
Missione/Programma |
Ass. 2009 |
Diff. |
BLV 2010 |
1. Politiche economico finanziarie e di bilancio (29) |
|
|
|
1.3 Prevenzione e repressione delle frodi e delle violazioni agli obblighi fiscali (29.3) |
2.536,1 |
98,3 |
2.634,4 |
5. Ordine pubblico e sicurezza (7) |
|
|
|
5.1 Concorso della Guardia di Finanza alla sicurezza pubblica (7.5) |
1.468,8 |
5,8 |
1.474,6 |
18. Politiche previdenziali (25) |
|
|
|
18.1 Previdenza obbligatoria e complementare, sicurezza sociale (25.2) |
64,7 |
-14,1 |
50,7 |
Totale Guardia di FINANZA |
4.069,6 |
90,0 |
4.159,7 |
In particolare per quanto riguarda il programma “Prevenzione e repressione delle frodi e delle violazioni agli obblighi fiscali” il disegno di legge di bilancio per il 2010 prevede un incremento di 98 milioni, riferibile per la quasi totalità (circa 91 milioni) alle spese di funzionamento.
Programma/UPB |
Ass. 2009 |
Diff. |
BLV 2010 |
1.3 Prevenzione e repressione delle frodi e delle violazioni agli obblighi fiscali (29.3) |
2.536,1 |
98,3 |
6.634,4 |
1.3.1 Funzionamento |
2.446,7 |
91,2 |
2.538,0 |
1.3.2 Interventi |
3,0 |
2,9 |
5,9 |
1.3.3 Oneri comuni di parte corrente |
1,9 |
0,2 |
2,2 |
1.3.6 Investimenti |
84,7 |
3,7 |
88,1 |
Per quanto concerne il programma “Concorso della Guardia di Finanza alla sicurezza pubblica” l'incremento di quasi 6 milioni è dovuto in larga parte alle spese per investimenti.
Programma/UPB |
Ass. 2009 |
Diff. |
BLV 2010 |
5.1 Concorso della Guardia di Finanza alla sicurezza pubblica (7.5) |
1.468,8 |
5,8 |
1.474,6 |
5.1.1 Funzionamento |
1.420,3 |
0,2 |
1.420,6 |
5.1.3 Oneri comuni di parte corrente |
1,0 |
0,1 |
1,2 |
5.1.6 Investimenti |
47,2 |
5,4 |
52,7 |
Nella successiva tavola sono riportati gli stanziamenti pluriennali destinati ai Centri di Responsabilità “Dipartimento delle finanze” e “Guardia di Finanza”, come indicati nel disegno di legge di bilancio.
Dipartimento delle finanze
(milioni di euro)
Missione/Programma |
2010 |
2011 |
2012 |
1. Politiche economico finanziarie e di bilancio (29) |
|
|
|
1.1 Regolazione giurisdizione e coordinamento del sistema della fiscalità (29.1) |
|
|
|
1.1.1 Funzionamento |
466,4 |
454,7 |
464,8 |
1.1.2 Interventi |
4.681,5 |
3.938,3 |
3.973,0 |
1.1.3 Oneri comuni di parte corrente |
258,1 |
258,1 |
258,1 |
1.1.5 Oneri del debito pubblico |
600,0 |
600,0 |
878,0 |
1.1.6 Investimenti |
46,2 |
39,8 |
47,3 |
1.5 Regolazioni contabili, restituzioni e rimborsi d’imposte (29.5) |
|
|
|
1.5.1 Funzionamento |
380,4 |
530,9 |
355,8 |
1.5.2 Interventi |
48.290,9 |
47.934,9 |
47.936,9 |
1.5.3 Oneri comuni di parte corrente |
12,0 |
12,0 |
12,0 |
1.5.6 Investimenti |
0 |
0 |
0 |
8. Competitività e sviluppo delle imprese (11) |
|
|
|
8.1 Incentivi alle imprese (11.4) |
|
|
|
8.1.2 Interventi |
80,4 |
68,1 |
65,1 |
8.1.6 Investimenti |
1.500,8 |
682,9 |
565,9 |
14. Casa e assetto urbanistico (19) |
|
|
|
14.1Edilizia abitativa e politiche territoriali (19.1) |
|
|
|
14.1.6 Investimenti |
88,5 |
177,0 |
265,5 |
20. Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti (27) |
|
|
|
20.1Rapporti con le confessioni religiose (27.5) |
|
|
|
20.1.2 Interventi |
1.073,0 |
1.073,0 |
1.073,0 |
24 Servizi istituzionali e generali della amministrazioni pubbliche (32) |
|
|
|
24.3Servizi ed affari generali per le amministrazioni di competenza (32. 3) |
|
|
|
24.3.1 Funzionamento |
0 |
0 |
0 |
24.3.6 Investimenti |
0 |
0 |
0 |
25. Fondi da ripartire (33) |
|
|
|
25.1 Fondi da assegnare (33.1) |
|
|
|
25.1.3 Oneri comuni di parte corrente |
12,1 |
12,5 |
12,5 |
Totale Dipartimento delle finanze |
57.490,3 |
55.782,2 |
55.907,9 |
Missione/Programma |
2009 |
2010 |
2011 |
1. Politiche economico finanziarie e di bilancio (29) |
|
|
|
1.3 Regolamentazione e vigilanza nel settore finanziario (29.3) |
|
|
|
1.3.1 Funzionamento |
2.538,0 |
2.496,5 |
2.501,2 |
1.3.2 Interventi |
6,0 |
4,6 |
4,6 |
1.3.3 Oneri comuni di parte corrente |
2,2 |
2,2 |
2,2 |
1.3.6 Investimenti |
88,2 |
81,9 |
81,9 |
5. Ordine pubblico e sicurezza (7) |
|
|
|
5.1 Concorso della Guardia di Finanza alla sicurezza pubblica (7.5) |
|
|
|
5.1.1 Funzionamento |
1.420,6 |
1.408,4 |
1.411,0 |
5.1.3 Oneri comuni di parte corrente |
1,3 |
1,3 |
1,3 |
5.1.6 Investimenti |
52,7 |
47,0 |
47,0 |
18. Politiche previdenziali (25) |
|
|
|
18.1 Previdenza obbligatoria e complementare, sicurezza sociale (25.2) |
|
|
|
18.1.3 Oneri comuni di parte corrente |
50,7 |
48,6 |
43,0 |
Totale Guardia di Finanza |
4.159,7 |
4.090,5 |
4.092,2 |
L'articolo 11, comma 3, lett. d), della legge 5 agosto 1978, n. 468 - nel testo sostituito dall'articolo 5 della legge 23 agosto 1988, n. 362 e da ultimo modificato dall’articolo 2, comma 15, della legge n. 208 del 1999 - prevede tra i contenuti propri della legge finanziaria la "determinazione", in apposita tabella, degli stanziamenti annui (per il triennio finanziario di riferimento) delle leggi di spesa permanente, di natura corrente e in conto capitale, la cui quantificazione è rinviata alla legge finanziaria (Tabella C).
Nella tabella che segue sono esposti, relativamente alle leggi presenti in tabella C per le materie di competenza della VI Commissione finanze, gli importi delle dotazioni di ciascuna autorizzazione di spesa di Tabella C per gli anni 2010, 2011 e 2012 come definiti dal disegno di legge finanziaria in esame, poste a raffronto con le originarie previsioni di spesa per il 2010 iscritte nella Tabella C della legge finanziaria del 2009, ricordando che le variazioni sono essenzialmente dovute alle riduzioni lineari apportate a legislazione vigente.
(in migliaia di euro)
|
L.F. 2009 (L. 203/08) |
DDL finanziaria 2010 |
||||
|
2010 |
2010 |
2011 |
2012 |
||
Ministero dell’economia e delle finanze |
|
|
|
|
||
Politiche economico-finanziarie e di bilancio |
||||||
Regolazione giurisdizione e coordinamento del sistema della fiscalità |
||||||
D.Lgs. 287/1999: Riordino della SSPA-Scuola superiore della pubblica amministrazione (U.P.B. 1.1.2. – cap. 3935) |
12.553 |
12.510 |
11.945 |
11.945 |
||
D.Lgs. 300/1999, art. 70, co. 2: Finanziamento Agenzia del demanio (U.P.B. 1.1.2. - cap. 3901) |
102.314 |
101.815 |
87.646 |
87.646 |
||
Regolamentazione e vigilanza sul settore finanziario |
||||||
D.L. 95/1974: Disposizioni relative al mercato mobiliare ed al trattamento fiscale dei titoli azionari (CONSOB) (U.P.B. 1.4.2 – cap. 1560) |
8.465 |
8.414 |
6.208 |
6.208 |
||
Regolazioni contabili, restituzioni e rimborsi d'imposte |
||||||
D.L. 185/2008, art. 3, co. 9: Compensazione oneri derivanti dalla fruizione di tariffe agevolate energia elettrica e gas (1.5.2 - interventi - cap. 3822) |
88.145 |
87.977 |
87.973 |
87.973 |
||
Lo stato di previsione dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato (AAMS)[9] indica, per l’anno 2010, un aumento delle entrate e delle spese pari a 636,4 milioni di euro rispetto al dato assestato 2009.
Il raffronto fra le previsioni per l’anno 2010 e le previsioni assestate 2009 si presenta secondo il prospetto che segue; la spesa complessiva viene ripartita in spesa di parte corrente e spesa in conto capitale.
(dati in milioni di euro)
|
Prev. Ass. 2009 |
Variazioni |
Previsioni 2010 |
ENTRATE |
|
|
|
Titolo I – Entrate correnti |
1.165,1 |
30,4 |
1.195,5 |
Titolo II – Entrate c/capitale |
10,0 |
- |
10,0 |
Titolo III- Accensione prestiti |
- |
- |
- |
Gestioni speciali ed autonome |
15.086,4 |
606,0 |
15.692,4 |
Totale Entrate |
16.261,5 |
636,4 |
16.897,9 |
SPESE |
|
|
|
Titolo I – Spese correnti |
1.127,5 |
30,4 |
1.157,9 |
- Funzionamento |
531,4 |
5,4 |
536,8 |
- Interventi |
352,7 |
0,5 |
353,2 |
- Oneri comuni |
243,4 |
24,5 |
267,9 |
Titolo II – Spese c/ capitale |
47,6 |
- |
47,6 |
- Investimenti |
47,6 |
- |
47,6 |
Titolo III - Rimborso prestiti |
- |
- |
-- |
Titolo IV - Gestioni speciali ed autonome |
15.086,4 |
606,0 |
15.692,4 |
Totale Spese |
16.261,5 |
636,4 |
16.897,9 |
La nota tecnica preliminare precisa che, anche per lo stato di previsione dell’AAMS, la struttura delineata per il 2010 è coerente alla complessiva riclassificazione del bilancio per missioni e programmi. In termini di competenza, le gestioni speciali ed autonome pareggiano nei rispettivi capitoli di entrata e di spesa; le somme introitate nell’apposito capitolo (3001) dello stato di previsione dell’entrata dell’AAMS rappresentano il finanziamento assegnato dal Tesoro per la gestione del Lotto automatizzato (somme correlate al capitolo 1634 dello stato di previsione della spesa del MEF).
La spesa complessiva, escluse le gestioni speciali ed il rimborso prestiti, ammonta a 1.205,5 milioni di euro.
Per ciò che attiene alle entrate ed alle spese correnti, si registra un aumento per un pari importo (30,4 milioni di euro) che dà luogo alla compensazione delle stesse.
Tavola I Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;
Tavola II Le spese complessive per funzioni-obiettivo e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;
Tavola III Andamento delle entrate finali per categorie;
Tavolo IV Andamento delle principali imposte.
Le variazioni in termini assoluti, a seguito della I Nota di variazioni e in percentuale sono riferite al dato assestato 2009.
Tutti i dati delle spese sono al lordo dei rimborsi IVA e delle regolazioni debitorie.
I dati del disegno di legge di assestamento 2009 sono riferiti al testo presentato al Senato (A.S. 1646).
Tavola I – Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato
(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)
MINISTERI |
Ass. 2009 |
% |
BLV |
% |
I Nota |
% |
Diff. VA |
Diff. % |
Economia e finanze |
329.989 |
60,2 |
318.622 |
59,6 |
319.844 |
59,6 |
-10.145 |
-3,1 |
Sviluppo economico |
7.730 |
1,4 |
9.558 |
1,8 |
10.555 |
2,0 |
2.825 |
36,5 |
Lavoro e politiche sociali |
81.949 |
15,0 |
82.920 |
15,5 |
83.044 |
15,5 |
1.095 |
1,3 |
Giustizia |
7.757 |
1,4 |
7.408 |
1,4 |
7.408 |
1,4 |
-349 |
-4,5 |
Affari esteri |
2.164 |
0,4 |
2.074 |
0,4 |
2.074 |
0,4 |
-90 |
-4,2 |
Istruzione |
55.661 |
10,2 |
55.252 |
10,3 |
55.280 |
10,3 |
-381 |
-0,7 |
Interno |
29.035 |
5,3 |
27.205 |
5,1 |
27.330 |
5,1 |
-1.705 |
-5,9 |
Ambiente e tutela del mare |
1.284 |
0,2 |
738 |
0,1 |
738 |
0,1 |
-546 |
-42,5 |
Infrastrutture |
7.648 |
1,4 |
6.985 |
1,3 |
6.990 |
1,3 |
-658 |
-8,6 |
Difesa |
21.447 |
3,9 |
20.363 |
3,8 |
20.364 |
3,8 |
-1.083 |
-5,0 |
Politiche agricole |
1.546 |
0,3 |
1.377 |
0,3 |
1.386 |
0,3 |
-160 |
-10,3 |
Beni e attività culturali |
1.731 |
0,3 |
1.702 |
0,3 |
1.702 |
0,3 |
-29 |
-1,7 |
TOTALE SPESE FINALI |
547.941 |
100 |
534.204 |
100,0 |
536.715 |
100,0 |
-11.226 |
-2,0 |
Tavola II – Le spese complessive per funzioni-obiettivo ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato
(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)
FUNZIONI-OBIETTIVO |
Ass. 2009 |
% |
BLV |
% |
I Nota |
% |
Diff. |
Diff. % |
1Servizi generali delle pubbliche amministrazioni |
494.952 |
64,8 |
534.306 |
67,4 |
535.357 |
67,3 |
40.405 |
8,2 |
2 Difesa |
22.147 |
2,9 |
20.791 |
2,6 |
20.791 |
2,6 |
-1.356 |
-6,1 |
3 Ordine pubblico e sicurezza |
20.351 |
2,7 |
19.690 |
2,5 |
19.690 |
2,5 |
-661 |
-3,2 |
4 Affari economici |
49.049 |
6,4 |
42.923 |
5,4 |
43.175 |
5,4 |
-5.874 |
-12,0 |
5 Protezione dell'ambiente |
1.654 |
0,2 |
1.100 |
0,1 |
1.100 |
0,1 |
-554 |
-33,5 |
6Abitazioni e assetto territoriale |
1.120 |
0,1 |
754 |
0,1 |
754 |
0,1 |
-366 |
-32,7 |
7 Sanità |
9.506 |
1,2 |
10.733 |
1,4 |
11.791 |
1,5 |
2.285 |
24,0 |
8Attività ricreative, culturali e di culto |
5.524 |
0,7 |
5.711 |
0,7 |
5.714 |
0,7 |
190 |
3,4 |
9 Istruzione |
53.190 |
7,0 |
52.956 |
6,7 |
52.969 |
6,7 |
-221 |
-0,4 |
10 Protezione sociale |
105.732 |
13,9 |
103.828 |
13,1 |
103.963 |
13,1 |
-1.769 |
-1,7 |
TOTALE SPESE COMPLESSIVE |
763.226 |
100,0 |
792.792 |
100,0 |
795.304 |
100,0 |
32.078 |
4,2 |
Tavola III – Andamento delle entrate finali per categorie
(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)
CATEGORIE |
Ass. 2009 |
% |
BLV |
% |
I Nota |
% |
Diff. VA |
Diff. % |
I - Imposte sul patrimonio e sul reddito |
242.190 |
51,4 |
245.218 |
52,2 |
245.218 |
52,2 |
3.028 |
1,3 |
II - Tasse e imposte sugli affari |
147.057 |
31,2 |
145.840 |
31,1 |
145.840 |
31,1 |
-1.217 |
-0,8 |
III - Imposte sulla produzione, consumi e dogane |
25.660 |
5,4 |
26.017 |
5,5 |
26.175 |
5,6 |
515 |
2,0 |
IV - Monopoli |
10.507 |
2,2 |
10.507 |
2,2 |
10.507 |
2,2 |
- |
- |
V - Lotto, lotterie ed altre attività di gioco |
12.294 |
2,6 |
12.654 |
2,7 |
12.654 |
2,7 |
360 |
2,9 |
Totale entrate tributarie |
437.708 |
92,9 |
440.236 |
93,8 |
440.394 |
93,8 |
2.686 |
0,6 |
VI - Proventi speciali |
718 |
0,2 |
720 |
0,2 |
720 |
0,2 |
2 |
0,3 |
VII - Proventi dei servizi pubblici minori |
5.887 |
1,2 |
4.375 |
0,9 |
4.375 |
0,9 |
-1.512 |
-25,7 |
VIII – Proventi dei beni dello stato |
271 |
0,1 |
203 |
0,0 |
203 |
0,0 |
-68 |
-25,1 |
IX - Prodotti netti di aziende autonome e utili di gestione |
1.961 |
0,4 |
2.300 |
0,5 |
2.300 |
0,5 |
339 |
17,3 |
X - Interessi su anticipazioni e crediti vari del Tesoro |
4.971 |
1,1 |
5.257 |
1,1 |
5.257 |
1,1 |
286 |
5,8 |
XI - Recuperi, rimborsi e contributi |
15.386 |
3,3 |
12.329 |
2,6 |
12.329 |
2,6 |
-3.057 |
-19,9 |
XII - Partite che si compensano nella spesa |
2.718 |
0,6 |
2.819 |
0,6 |
2.819 |
0,6 |
101 |
3,7 |
Totale entrate extratributarie |
31.912 |
6,8 |
28.003 |
6,0 |
28.003 |
6,0 |
-3.909 |
-12,2 |
XIII - Vendita di beni ed affrancazione di canoni |
515 |
0,1 |
170 |
0,0 |
170 |
0,0 |
-345 |
-67,0 |
XIV - Ammortamento di beni patrimoniali |
1.054 |
0,2 |
900 |
0,2 |
900 |
0,2 |
-154 |
-14,6 |
XV - Rimborso anticipazioni e crediti vari del Tesoro |
8 |
0,0 |
146 |
0,0 |
146 |
0,0 |
138 |
1.725,0 |
Totale alienazione ed ammortamento di beni |
1.577 |
0,3 |
1.216 |
0,3 |
1.216 |
0,3 |
-361 |
-22,9 |
TOTALE ENTRATE FINALI |
471.197 |
100,0 |
469.455 |
100,0 |
469.613 |
100,0 |
-1.584 |
-0,3 |
Tavola IV – Andamento delle principali imposte
(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)
PRINCIPALI IMPOSTE |
Ass. 2009 |
% |
BLV |
% |
I Nota |
% |
Diff. VA |
Diff. % |
Entrate tributarie |
437.708 |
100,0 |
440.236 |
100,0 |
440.394 |
100,0 |
2.686 |
0,6 |
di cui: |
|
|
|
|
|
|
|
|
Entrate ricorrenti: |
434.060 |
92,9 |
439.224 |
99,8 |
439.382 |
99,8 |
5.322 |
1,2 |
1 - Redditi |
174.024 |
37,3 |
178.361 |
40,5 |
178.361 |
40,5 |
4.337 |
2,5 |
2 - Reddito delle società |
47.868 |
10,2 |
48.596 |
11,0 |
48.596 |
11,0 |
728 |
1,5 |
3 - Imposte sostitutive |
13.654 |
2,9 |
14.057 |
3,2 |
14.057 |
3,2 |
403 |
3,0 |
4 - Altre imposte dirette |
3.358 |
0,7 |
3.554 |
0,8 |
3.554 |
0,8 |
196 |
5,8 |
5 - IVA |
124.568 |
26,7 |
122.725 |
27,9 |
122.725 |
27,9 |
-1.843 |
-1,5 |
6 - Registro, bollo e sostitutive |
10.952 |
2,3 |
11.488 |
2,6 |
11.646 |
2,6 |
694 |
6,3 |
7 - Accisa e imposta erariale sugli oli minerali |
19.718 |
4,2 |
19.918 |
4,5 |
19.918 |
4,5 |
200 |
1,0 |
8 - Accisa e imposta erariale su altri prodotti |
5.887 |
1,3 |
6.044 |
1,4 |
6.044 |
1,4 |
157 |
2,7 |
9 - Imposte sui generi di monopolio |
10.506 |
2,2 |
10.506 |
2,4 |
10.506 |
2,4 |
- |
- |
10 - Lotto |
6.554 |
1,4 |
6.782 |
1,5 |
6.782 |
1,5 |
228 |
3,5 |
11 - Imposte gravanti sui giochi |
3.018 |
0,6 |
3.072 |
0,7 |
3.072 |
0,7 |
54 |
1,8 |
12 - Lotterie ed altri giochi |
2.722 |
0,6 |
2.800 |
0,6 |
2.800 |
0,6 |
78 |
2,9 |
13 -Altre imposte indirette |
11.231 |
2,4 |
11.321 |
2,6 |
11.321 |
2,6 |
90 |
0,8 |
Entrate non ricorrenti: |
3.648 |
0,8 |
1.012 |
0,2 |
1.012 |
0,2 |
-2.636 |
-72,3 |
1 -Imposte sostitutive |
3.244 |
0,7 |
606 |
0,1 |
606 |
0,1 |
-2.638 |
-81,3 |
2 - Altre imposte dirette |
- |
0,0 |
- |
0,0 |
- |
0,0 |
- |
- |
3 - Condoni dirette |
42 |
0,0 |
44 |
0,0 |
44 |
0,0 |
2 |
4,8 |
4 - Altre imposte indirette |
360 |
0,1 |
360 |
0,1 |
360 |
0,1 |
- |
- |
5 - Condoni indiretti |
2 |
0,0 |
2 |
0,0 |
2 |
0,0 |
- |
- |
7. All'articolo 1, comma 17, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all'alinea, le parole: «2010 e 2011» sono sostituite dalle seguenti: «2010, 2011 e 2012»;
b) alla lettera a), le parole: «dicembre 2011» sono sostituite dalle seguenti: «dicembre 2012»;
c) alla lettera b), le parole: «dicembre 2011» sono sostituite dalle seguenti: «dicembre 2012» e le parole: «giugno 2012» sono sostituite dalle seguenti: «giugno 2013».
8. All'articolo 1, comma 18, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, le parole: «2010 e 2011» sono sostituite dalle seguenti: «2010, 2011, 2012 e successivi».
I commi 7 e 8, modificando rispettivamente i commi 17 e 18 dell’articolo 1 della legge finanziaria 2008 (legge 24 dicembre 2007, n. 244), intervengono sulla disciplina relativa alle spese di ristrutturazione edilizia prevedendo:
- la proroga per l’anno 2012 della detrazione IRPEF;
- la messa a regime dell’applicazione dell’aliquota IVA agevolata.
Le modifiche al comma 17 della legge
finanziaria 2008 recate dal comma
a) spese di ristrutturazione edilizia[10], di cui all’articolo 2, comma 5, della legge n. 289/2002 (finanziaria 2003) realizzate su unità immobiliari a prevalente destinazione abitativa privata. Per effetto delle modifiche introdotte dal comma in esame sono detraibili anche le spese sostenute nel 2012[11];
b) spese per il restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia[12] eseguite su interi fabbricati dalle imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare nonché da cooperative edilizie che provvedano alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile. Per effetto delle modifiche introdotte dal comma in esame, il termine entro il quale devono essere eseguiti gli interventi è prorogato dal 31 dicembre 2011 al 31 dicembre 2012 e il termineentro il quale gli immobili devono essere alienati o assegnati è differito dal 30 giugno 2012 al 30 giugno 2013[13].
Le modifiche al comma 18 della legge finanziaria 2008 recate dal comma 8, invece, prevedono l'applicazione a regime dell’aliquota IVA agevolata al 10% alle prestazioni di cui all’art. 7, comma 1, lettera b), della legge n. 488 del 1999 (legge finanziaria 2000)[14]. Si tratta, in particolare, dei seguenti interventi di recupero del patrimonio edilizio realizzati su fabbricati a prevalente destinazione abitativa privata:
- interventi di manutenzione ordinaria, ossia quelli che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti;
- interventi di manutenzione straordinaria, ossia le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni di uso;
- interventi di restauro e di risanamento conservativo, ossia quelli rivolti a conservare l'organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell'organismo stesso, ne consentano destinazioni d'uso con essi compatibili. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell'edificio, l'inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell'uso, l'eliminazione degli elementi estranei all'organismo edilizio;
- interventi di ristrutturazione edilizia, ossia quelli rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio, l’eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi elementi ed impianti.
Si ricorda che sino alla legge finanziaria
A differenza di quanto previsto in passato, l'attuale normativa comunitaria consente pertanto agli Stati membri di introdurre a regime l'aliquota IVA ridotta per le prestazioni nel settore edile.
Sul piano della formulazione della norma, tenuto conto che il comma 8 trasforma l’applicazione dell’aliquota IVA ridotta da regime transitorio a regime definitivo, sarebbe opportuno introdurre, in luogo di una proroga per gli anni “2012 e successivi” nella legge finanziaria per il 2008, una novella al Decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633 recante “Istituzione e disciplina dell’imposta sul valore aggiunto”.
Si ricorda inoltre che ai sensi dell’articolo 1, comma 19, della legge finanziaria per il 2008, la detrazione fiscale IRPEF spetta solo se il costo della relativa manodopera risulta evidenziato in fattura. Tale requisito, invece, non è richiesto ai fini dell’applicazione dell’aliquota agevolata IVA.
Articolo 2,
comma 22
(Esenzione fiscale per le vittime del
terrorismo)
22. Le vittime di atti di terrorismo e delle stragi di tale matrice e i loro superstiti, compresi i figli maggiorenni, gli ascendenti, i fratelli e le sorelle che siano stati parti in causa in un procedimento civile, penale, amministrativo o contabile comunque dipendente da atti di terrorismo o da stragi di tale matrice, sono esenti dall'obbligo di pagamento dell'imposta di registro previsto, quali parti in causa, dall'articolo 57 del testo unico delle disposizioni concernenti l'imposta di registro, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 aprile 1986, n. 131, e di ogni altra imposta.
Il comma 22, introdotto durante l’esame del disegno di legge al Senato, dispone l’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro - prevista dall’articolo 57 del decreto del Presidente della Repubblica 26 aprile 1986, n. 131[15] per le parti in causa - e di ogni altra imposta, per i seguenti soggetti:
§ vittime di atti di terrorismo e delle stragi di tale matrice;
§ i loro superstiti, compresi i figli maggiorenni, gli ascendenti, i fratelli e le sorelle che siano state parti in causa in un procedimento civile, penale, amministrativo o contabile comunque dipendente da atti di terrorismo o di stragi di tale matrice.
L'articolo 57 del D.P.R. n. 131/1986 enumera altresì le parti in causa tra i soggetti obbligati al pagamento dell’imposta di registro per alcune categorie di atti (tra gli altri, i contratti verbali e delle operazioni di società ed enti esteri, di cui al primo comma dell’articolo 57).
Si osserva tuttavia che non appare chiaro il riferimento all’esenzione per "ogni altra imposta"; benché, in considerazione della materia cui fa riferimento il comma in esame, possa ipotizzarsi che essa sia circoscritta agli obblighi previsti dal Testo unico in materia di spese di giustizia[16], la genericità della dizione in questione potrebbe dar luogo a problematiche in sede applicativa. Sembrerebbe pertanto utile precisare più circostanziatamente in norma il contenuto dell’esenzione medesima.
Articolo 2,
comma 33
(Finanziamento in favore dei consorzi di
confidi)
33. Al fine di assicurare efficace sostegno alle iniziative di rilancio produttivo e di tutela occupazionale nelle aree a più alto tasso di ricorso alla cassa integrazione, nonché per potenziare gli strumenti di tutela della stabilità dell'occupazione, nell'ambito delle risorse del fondo di garanzia di cui all'articolo 15 della legge 7 agosto 1997, n. 266, una quota di 10 milioni di euro è destinata agli interventi in favore dei consorzi dei confidi delle province con il più alto tasso di utilizzazione della cassa integrazione. Con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro dello sviluppo economico, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabilite le modalità attuative del presente comma.
Il comma 33 dell’articolo
Il richiamato articolo 15 della
legge 7 agosto 1997, n. 266 aveva
stabilito, in generale, che la garanzia
del fondo ivi previsto poteva essere concessa
alle banche, agli intermediari finanziari iscritti nell'elenco speciale di
cui all'articolo 107 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, recante
il testo unico bancario, e alle società finanziarie per l'innovazione e lo
sviluppo iscritte all'albo di cui all'articolo 2, comma 3, della legge 5
ottobre 1991, n.
L’articolo 1, comma 847, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria per il 2007), in attesa della riforma delle misure a favore dell'innovazione industriale, ha quindi istituito il Fondo per la finanza d'impresa, al quale sono conferite le risorse del sopra citato Fondo di cui all'articolo 15 della legge 7 agosto 1997, n. 266, del Fondo di cui all'articolo 4, comma 106, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, che vengono soppressi, nonché altre risorse.
Il Fondo opera con interventi mirati a facilitare operazioni di concessione di garanzie su finanziamenti e di partecipazione al capitale di rischio delle imprese anche tramite banche o società finanziarie sottoposte alla vigilanza della Banca d'Italia e la partecipazione a operazioni di finanza strutturata, anche tramite sottoscrizione di fondi di investimento chiusi, privilegiando gli interventi di sistema in grado di attivare ulteriori risorse finanziarie pubbliche e private in coerenza con la normativa nazionale in materia di intermediazione finanziaria. Con riferimento alle operazioni di partecipazione al capitale di rischio gli interventi del Fondo per la finanza di impresa sono prioritariamente destinati al finanziamento di programmi di investimento per la nascita ed il consolidamento delle imprese operanti in comparti di attività ad elevato contenuto tecnologico, al rafforzamento patrimoniale delle piccole e medie imprese localizzate nelle aree dell'obiettivo 1 e dell'obiettivo 2 di cui al regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio, del 21 giugno 1999, nonché a programmi di sviluppo posti in essere da piccole e medie imprese e per sostenere la creazione di nuove imprese femminili ed il consolidamento aziendale di piccole e medie imprese femminili.
Tuttavia, alcune recenti disposizioni hanno ancora riguardato il finanziamento della dotazione del Fondo di garanzia di cui all’articolo 15 della legge 7 agosto 1997, n. 266 (ad esempio, i commi 5 e 8 dell'articolo 7-quinquies, l'articolo 7-septies e il comma 2 dell'articolo 8, del D.L. 10 febbraio 2009, n. 5, nel testo integrato dalla relativa legge di conversione).
Sarebbe opportuno che la norma facesse
quindi direttamente riferimento al sopra menzionato Fondo per la finanza
d'impresa, piuttosto che ad uno dei fondi che il citato comma
La destinazione di una quota di 10 milioni di euro nell'ambito delle risorse del fondo agli interventi in favore dei consorzi dei confidi delle province con il più alto tasso di utilizzazione della cassa integrazione viene effettuata con le finalità:
1) di assicurare efficace sostegno alle iniziative di rilancio produttivo e di tutela occupazionale nelle aree a più alto tasso di ricorso alla cassa integrazione;
2) di potenziare gli strumenti di tutela della stabilità dell'occupazione.
La disposizione demanda quindi ad un decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro dello sviluppo economico, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il compito di stabilire le modalità di attuazione.
35. Per l'anno 2010 sono prorogate le disposizioni di cui al comma 153 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni.
Il comma 35 dell’articolo 2 proroga per l'anno 2010 le disposizioni della legge finanziaria 2007 – recate all’articolo 1, comma 153, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e successive modifiche – con le quali è stata prevista, in deroga alla disciplina generale, l'assegnazione adalcune province della riscossione diretta dell'addizionale sul consumo di energia elettrica.
Si ricorda in proposito che l’articolo 1, comma 153 della legge finanziaria 2007 – così come modificato dall’articolo 6, comma 6, del decreto-legge 2 luglio 2007, n. 81[17] - ha demandato a un decreto del Ministro dell’economia e delle finanze l’individuazione delle province cui assegnare, nel limite di spesa di 8 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009, la riscossione diretta dell’addizionale sul consumo di energia elettrica (relativa ai consumi con forniture di potenza impegnata maggiore di 200 kW) in deroga alle ordinarie modalità di riscossione , disciplinate all’articolo 6 del decreto-legge n. 511 del 1988[18] (l’articolo 6, come si vedrà infra, disciplina l’addizionale in commento).
Tale assegnazione diretta può essere applicata alle province in possesso di almeno uno dei seguenti requisiti:
- province confinanti con quelle di Trento e Bolzano;
-
province confinanti
con
- province nelle quali oltre il 60 per cento dei comuni ricade nella zona climatica “F”, di cui al D.P.R. 26 agosto 1993, n. 412[19].
Le disposizioni assegnano priorità alle province in possesso di almeno 2 dei predetti parametri.
Il Ministero dell’economia e delle finanze, con D. M.
20 dicembre
- complessivi 3.996.794 euro alle province di Belluno e Sondrio, in quanto aventi due dei requisiti previsti dalla legge;
- complessivi 4.003.206 alle province di Brescia, Como, Varese, Verbania, Vercelli, Verona e Vicenza, in quanto aventi uno dei requisiti richiesti dalla legge.
La norma in commento proroga tali disposizioni per l’anno 2010 assegnando, all’uopo, risorse per un ammontare pari a 8 milioni di euro (capitolo 1333 dello stato di previsione della spesa del Ministero dell’interno, come risultante dalla I nota di variazione al disegno di legge di bilancio).
L’addizionale comunale e provinciale sull’energia elettrica è stata
istituita dall’articolo 6 del decreto-legge n. 511 del 1988 (“Disposizioni
urgenti in materia di finanza regionale e locale”), convertito, con
modificazioni, dalla legge 27 gennaio 1989, n. 20. La materia è stata
recentemente ridisciplinata dal decreto
legislativo 2 febbraio 2007, n. 26, il quale, in attuazione della direttiva
2003/96/CE, ha ristrutturato il quadro
comunitario per la tassazione dei prodotti energetici e dell’elettricità[20]. L’articolo
La nuova disciplina riproduce peraltro sostanzialmente le disposizioni previgenti, in particolare per quanto riguarda la misura delle addizionali. L’addizionale all'accisa sull'energia elettrica è prevista di euro 9,30 per mille kWh in favore delle province per qualsiasi uso effettuato in locali e luoghi diversi dalle abitazioni, per tutte le utenze, fino al limite massimo di 200.000 kWh di consumo al mese. Con deliberazione, da adottarsi entro i termini di approvazione del bilancio di previsione, le province possono peraltro incrementare tale misura fino a euro 11,40 per mille kWh. Le deliberazioni sono pubblicate sul sito informatico del Dipartimento per le politiche fiscali del Ministero dell'economia e delle finanze. Alcune limitate modifiche hanno inciso sulle modalità di applicazione dell’addizionale. In particolare le addizionali sono dovute al momento della fornitura dell'energia elettrica ai consumatori finali ovvero, per l'energia elettrica prodotta o acquistata per uso proprio, al momento del suo consumo. Le addizionali sono liquidate e riscosse con le stesse modalità dell'accisa sull'energia elettrica. Le addizionali relative a forniture di energia elettrica con potenza disponibile non superiore a 200 kW sono versate direttamente ai comuni ed alle province nell'ambito del cui territorio sono ubicate le utenze. Per quanto riguarda invece le addizionali relative a forniture di energia elettrica con potenza disponibile superiore a 200 kW e quelle relative al consumo dell'energia elettrica, prodotta o acquistata per uso proprio, queste sono versate all'erario, ad eccezione di quelle riscosse nell'ambito delle province autonome di Trento e di Bolzano che sono versate direttamente ai comuni ed alle province stesse.
Si ricorda inoltre che l’articolo 6 del decreto-legge n. 511 del 1988 prevede che le addizionali sul consumo di energia elettrica siano liquidate e riscosse con le stesse modalità dell’imposta erariale di consumo sull’energia elettrica e siano versate direttamente ai comuni e alle province nell’ambito del cui territorio sono ubicate le utenze, con esclusione di quelle sui consumi relativi a forniture con potenza impegnata superiore ai 200 chilowatt.
Queste ultime, infatti,
sono liquidate e riscosse con le stesse modalità dell’imposta erariale di
consumo sull’energia elettrica e sono versate in apposito conto corrente aperto
presso
Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, le somme affluite nel predetto conto corrente di tesoreria sono prelevate per essere iscritte nei competenti capitoli dello stato di previsione del Ministero dell’interno, per la successiva loro ripartizione tra i comuni e le province secondo criteri individuati dal Ministro dell’interno, sentite l’UPI e l’ANCI. In relazione al particolare ordinamento finanziario delle province di Trento e di Bolzano, le addizionali in questione, riscosse nell’ambito delle province medesime, sono versate direttamente ai comuni e alle province interessate.
In base all’articolo 2, comma 1, del citato D.P.R. n. 412 del 1993, il territorio nazionale è suddiviso nelle seguenti sei zone climatiche in funzione dei gradi-giorno, indipendentemente dalla ubicazione geografica:
§ Zona A: comuni che presentano un numero di gradi-giorno non superiore a 600;
§ Zona B: comuni che presentano un numero di gradi-giorno maggiore di 600 e non superiore a 900;
§ Zona C: comuni che presentano un numero di gradi-giorno maggiore di 900 e non superiore a 1.400;
§ Zona D: comuni che presentano un numero di gradi-giorno maggiore di 1.400 e non superiore a 2.100;
§ Zona E: comuni che presentano un numero di gradi-giorno maggiore di 2.100 e non superiore a 3.000;
§ Zona F: comuni che presentano un numero di gradi-giorno maggiore di 3.000.
Ai sensi dell’articolo 1, comma 1, lettera z), per gradi-giorno di una località, si intende la somma, estesa a tutti i giorni di un periodo annuale convenzionale di riscaldamento, delle sole differenze positive giornaliere tra la temperatura dell’ambiente, convenzionalmente fissata a 20 C°, e la temperatura media esterna giornaliera; l’unità di misura utilizzata è, per l’appunto, il grado-giorno.
36. Per i soggetti che alla data del 31 dicembre 2008 detenevano una partecipazione al capitale sociale di banche popolari superiore alla misura prevista al comma 2 dell'articolo 30 del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, di cui al decreto legislativo 1o settembre 1993, n. 385, è ulteriormente differito al 31 dicembre 2010 il termine per l'alienazione delle azioni eccedenti di cui al citato articolo 30, comma 2.
Il comma 36
dell'articolo
Di fatto, pertanto, i soci che al 31 dicembre 2008 detenevano una partecipazione eccedente il limite avranno a disposizione due anni per procedere all'alienazione, invece del termine ordinario annuale di cui al decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385 - testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia (TUB).
Al riguardo, si ricorda che in base all’articolo 30, comma 1, del decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385 (TUB) ogni socio di banche popolari ha diritto ad un voto, a prescindere dal numero delle azioni possedute (c.d. principio del voto capitario).
Il comma 2 stabilisce che nessun socio possa detenere azioni in misura eccedente lo 0,50 per cento del capitale sociale. La banca, appena rileva il superamento di tale limite, contesta al detentore la violazione del divieto. Le azioni eccedenti devono essere alienate entro un anno dalla contestazione; trascorso tale termine, i relativi diritti patrimoniali maturati fino all’alienazione delle azioni eccedenti vengono acquisiti dalla banca.
Una proroga del suddetto termine annuale era già stata inizialmente prevista dall'art. 28-bis del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248[21] a favore di tutti i soggetti che, alla data del 31 dicembre 2007, detenevano una partecipazione al capitale sociale di banche popolari superiore allo 0,50 per cento. Pertanto, tali soggetti avevano a disposizione due anni dalla data di contestazione dell’inosservanza del limite dello 0,50 per cento per procedere all'alienazione.
Successivamente l'articolo 41, comma 14, del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207[22], ha previsto un secondo differimento fino ad un anno del termine annuale entro il quale dovevano essere alienate le azioni del capitale sociale delle banche popolari detenute in eccesso rispetto al limite di possesso azionario, qualora il superamento di tale limite derivasse da operazioni di concentrazione tra banche oppure tra investitori.
Articolo 2,
comma 42
(Estensione alla Guardia di finanza delle
attività negoziali della Difesa)
42. Per il
contenimento delle relative spese di potenziamento, ammoderna
mento, manutenzione e supporto per mezzi, materiali e strutture in dotazione,
la facoltà di cui all'articolo 1, comma 568, della legge 23 dicembre 2005, n.
266, di stipulare, nei termini ivi contemplati, convenzioni e contratti aventi
ad oggetto la permuta di materiali o prestazioni con soggetti pubblici e
privati compete anche al Corpo della guardia di finanza. Con decreto del
Ministro dell'economia e delle finanze sono disciplinate le condizioni e le
modalità per la stipula degli atti e l'esecuzione delle prestazioni di cui al
periodo precedente, nel rispetto della vigente disciplina in materia negoziale
e del principio di economicità.
Il comma 42 dell’articolo 2 estende alla Guardia di finanza la facoltà, in origine concessa dalla legge finanziaria 2006 (articolo 1, comma 568 della legge 23 dicembre 2005, n. 266) al Ministero della difesa, di stipulare convenzioni e contratti aventi ad oggetto la permuta di materiali o prestazioni con soggetti pubblici e privati, con finalità di contenimento della spesa, nei medesimi termini previsti dalla citata legge finanziaria 2006.
Tale facoltà è concessa con lo scopo di contenere le spese di potenziamento, ammodernamento, manutenzione e supporto per mezzi, materiali e strutture in dotazione al Corpo della Guardia di finanza.
L’articolo 1, comma 568 della legge finanziaria 2006 (legge 23 dicembre 2005, n. 266) ha autorizzato, ai fini del contenimento delle spese di ricerca, potenziamento, ammodernamento, manutenzione e supporto relative ai mezzi, sistemi, materiali e strutture in dotazione alle Forze armate, inclusa l'Arma dei carabinieri, il Ministero della difesa, anche in deroga alle norme sulla contabilità generale dello Stato e nel rispetto della legge 9 luglio 1990, n. 185 (recante nuove norme sul controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento) a stipulare convenzioni e contratti per la permuta di materiali o prestazioni con soggetti pubblici e privati.
Il successivo comma
La norma in commento demanda – con formulazione analoga al citato articolo 1, comma 569 della legge finanziaria 2006 - a un decreto del Ministro dell’economia e delle finanze la disciplina delle condizioni e delle modalità per la stipula degli atti e l’esecuzione delle prestazioni.
Articolo 2,
comma 51
(Contributo orfani vittime terrorismo e
stragi)
51. Nei
confronti degli orfani delle vittime di terrorismo e delle stragi di tale
matrice che siano stati già collocati in pensione è riconosciuto un contributo
straordinario per l'anno 2010 pari a 5 milioni di euro. Con decreto del
Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro dell'economia e delle
finanze, si provvede alla ripartizione del predetto contributo sulla base dei
criteri di cui all'articolo 4, comma 2, della legge 3 agosto 2004, n. 206, e
successive modificazioni, in modo tale da escludere sperequazioni di
trattamento tra le diverse categorie di beneficiari. Tale contributo non è
decurtabile ad ogni effetto di legge e allo stesso contributo si applicano i
benefìci fiscali di cui all'articolo 2, commi 5 e 6, della legge 23 novembre
1998, n.
Il comma 51, inserito nel corso dell’esame al Senato, prevede l’elargizione di un contributo straordinario per l’anno 2010 nei confronti degli orfani, già collocati in pensione, delle vittime di terrorismo e delle stragi di tali matrice. Il contributo, pari a 5 milioni di euro, è ripartito sulla base dei criteri individuati dall’articolo 4, comma 2, della legge 206/2004, Nuove norme in favore delle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice.
Nell’ordinamento italiano non esiste a tutt’oggi una normativa generale sostanziale a tutela di tutte le vittime dei reati, mentre sono state nel tempo adottate misure e forme di assistenza, sostegno e informazione a favore di alcune vittime di “specifici” illeciti (in particolare, terrorismo e criminalità organizzata) o di vittime “qualificate” in ragione della riconducibilità della lesione subita all’espletamento di funzioni istituzionali da parte di dipendenti pubblici (vittime del dovere).
La legge 3 agosto 2004, n. 206, Nuove norme in favore delle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice, ha dettato norme in favore dei cittadini italiani vittime di atti di terrorismo e di stragi, compiute sul territorio nazionale o all’estero, e dei loro familiari superstiti. Tale legge si innesta sulla stratificata disciplina preesistente prevedendo misure agevolative di natura economica, previdenziale e fiscale, che si applicano a tutte le vittime degli atti di terrorismo e delle stragi di tale matrice, compiuti sul territorio nazionale o extranazionale, se coinvolgenti cittadini italiani, nonché ai loro familiari superstiti.
Successivamente, la legge 206/2004 è stata modificata ed integrata e dall’articolo 34 del decreto-legge 159/2007, Interventi urgenti in materia economico-finanziaria, per lo sviluppo e l'equità sociale, e dall’articolo 2, commi 105 e 106, della legge finanziaria 2008 (legge 244/2007). Le disposizioni sopra citate estendono la platea dei destinatari della legge 206/2004 ai quali si applicano i benefici di natura pensionistica contemplati nella medesima legge[23] e introducono innovazioni circa le modalità di calcolo della pensione per una parte dei destinatari stessi.
Il citato articolo 4, comma 2, della legge prevede che a tutti coloro che hanno subito un'invalidità permanente pari o superiore all'80 per cento della capacità lavorativa, causata da atti di terrorismo e dalle stragi di tale matrice, sia riconosciuto il diritto immediato alla pensione diretta, in misura pari all'ultima retribuzione percepita integralmente dall'avente diritto e incrementata del 7,50 per cento, secondo le previsioni della stessa legge 206/2004.
La modalità sopra illustrata per la rideterminazione della retribuzione pensionabile deve essere utilizzata anche nella liquidazione delle pensioni a favore dei lavoratori autonomi.
Pertanto, ai fini della liquidazione della pensione e dell’indennità di fine rapporto o altro trattamento equipollente, l’articolo 2 della legge 206/2004, riconosce a chiunque subisca o abbia subito un’invalidità permanente di qualsiasi entità e grado in conseguenza di atti di terrorismo e delle stragi di tale matrice, nonché alle vedove e agli orfani, un incremento della retribuzione pensionabile pari al 7,5 per cento. Conseguentemente, il Trattamento di Fine Servizio (TFS), deve essere calcolato sulla base della retribuzione contributiva utile, ossia quella corrisposta nell’ultimo giorno di servizio nel caso della indennità di buonuscita o quella corrisposta negli ultimi dodici mesi di servizio nel caso dell’indennità premio di servizio, maggiorata del 7,5 per cento. La retribuzione utile ai fini del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) viene incrementata per ogni singolo anno di una quota pari al 7,5 per cento.
Il successivo articolo 3 della legge 206/2004 riconosce un aumento figurativo di dieci anni di versamenti contributivi utile ad aumentare, per una pari durata, la misura del trattamento di fine servizio e di fine rapporto a tutti coloro che hanno subito un’invalidità permanente, di qualsiasi entità e grado della capacità lavorativa, causata da atti di terrorismo e dalle stragi di tale matrice. Il medesimo beneficio spetta anche sui trattamenti diretti di fine servizio o fine rapporto dei familiari, anche superstiti, limitatamente al coniuge ed ai figli anche maggiorenni, o, in assenza di questi, ai genitori[24].
Ai sensi del comma in esame il “contributo non è decurtabile ad ogni effetto di legge” e non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRPEF.
L’esenzione dall’IRPEF è disposta mediante il rinvio alla disciplina contenuta nell’articolo 2, commi 5 e 6, della legge n. 407/1998[25].
Il richiamato articolo 2 reca disposizioni dirette a disciplinare le indennità spettanti ai soggetti vittime di azioni terroristiche e della criminalità organizzata nonché ai relativi superstiti. In particolare, i commi 5 e 6 dispongono che gli assegni vitalizi corrisposti non concorrono alla formazione del reddito ai fini IRPEF.
E’ opportuno evidenziare che il regime di esenzione previsto dalla norma in esame trova applicazione anche ai fini delle addizionali all’IRPEF. Tali imposte, infatti, sono determinate dai contribuenti applicando le relative aliquote alla base imponibile determinata ai fini IRPEF.
In particolare, l’articolo 50 del D.Lgs. n. 446/1997, istitutivo dell’addizionale regionale all’IRPEF, e l’articolo 1 del D.Lgs. n. 360/1998, istitutivo delle addizionali provinciali e comunali all’IRPEF, dispongono che i predetti tributi si applicano al reddito complessivo determinato ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche.
Sarebbero opportuni dei chiarimenti finalizzati a precisare con maggior dettaglio l’ambito di applicazione della prevista non decurtabilità del contributo ad ogni effetto di legge. Ciò in quanto, trattandosi di una elargizione avente natura straordinaria, non computabile ai fini della determinazione del reddito del percettore, non appaiono individuabili, ad un primo esame, le situazioni nelle quali la stessa potrebbe essere oggetto di decurtazione.
Il comma 54, intervenendo sull’articolo 22-bis del D.Lgs. n. 504/1995[26], dispone una rilevante riduzione dello stanziamento destinato all’agevolazione per il bioetanolo nonché un significativo ridimensionamento della quota di biodiesel ammessa ad accisa agevolata.
L’articolo 22-bis del D.Lgs. n. 504 del 1995
introduce, nei commi da
Il medesimo articolo,
nei commi da
Il primo periodo del comma in esame, prevedendo la riduzione dell’autorizzazione di spesa indicata nel comma 5-bis del richiamato articolo 22-bis, interviene sulle agevolazioni fiscali, introdotte nell’ambito del programma triennale 2008-2010, consistenti nell’applicazione di un’aliquota ridotta di accisa per l’utilizzo di bioetanolo, ETBE nonché additivi e riformulanti prodotti da biomasse.
In particolare, la
norma prevede che, per l’anno 2010, l’autorizzazione di spesa sia ridotta da
Appaiono opportuni dei chiarimenti circa la riduzione dell’autorizzazione di spesa operata a decorrere dal 2011, tenuto conto che la norma di riferimento disciplina un programma triennale di agevolazioni fiscali che termina il 31 dicembre 2010.
Il secondo periodo del comma in esame interviene sulle agevolazioni previste dal comma 1 del richiamato articolo 22-bis introdotte nell’ambito del programma pluriennale 2007-2010.
In particolare, si
dispone la riduzione, limitatamente all’anno 2010, da
[1] Le cui indicazioni positive sembrano trovare conferma nei dati Istat relativi al terzo trimestre dell’anno, in cui si è registrata una crescita del Pil dello 0,6% rispetto al trimestre precedente (comunicato Istat del 13 novembre 2009).
[2] Decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102.
[3] Si ricorda che nella medesima contabilità dovranno, inoltre, essere riversate le ulteriori risorse, quantificabili in circa 270 milioni di euro, derivanti dal recupero di alcune tipologie di aiuti di Stato disposto ai sensi dell’articolo 19 del decreto-legge del 25 settembre 2009, n. 135, concernente l’attuazione di obblighi comunitari.
[4] Al momento deve pertanto farsi riferimento, oltre che al comunicato stampa relativo all’approvazione del decreto-legge, alle anticipazioni riportate ne “Il sole 24 ore” del 17 novembre 2009.
[5] Il
DPEF 2010-2013 presentato nel luglio scorso e le risoluzioni parlamentari con
cui è stato approvato, avevano fissato, a livello programmatico, un limite
massimo del saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato per il 2010 pari
a 61.400 milioni di euro, al netto delle regolazioni contabili e debitorie. Con
[6] Si veda, ad esempio, che nell’ambito dell’allegato 2 dello stato di previsione del Ministero della giustizia, alla Missione 6 – Giustizia (Missione 1 del Ministero della Giustizia), è stata introdotta la legge n. 85/2009, art. 32, co. 1, all’interno del programma 1. Tale programma già lo scorso anno conteneva risorse rimodulabili, seppure non da fattore legislativo.
[7] Ad esempio, all’Interno del Ministero per i beni e le attività culturali, talune autorizzazioni legislative rientranti nell’allegato 2 del bilancio 2009 nell’ambito dei programmi 7 e 8 della Missione 1 “Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici”, trovano ora allocazione nell’allegato 2 del bilancio di previsione 2010 nel programma 12 di nuova istituzione della medesima Missione.
[8] Il
riepilogo delle Missioni e dei Programmi è contenuto in un apposita Tabella del
disegno di legge di bilancio in esame (pag. 60 dello stampato A.S. 1791). In
tale elenco, per ogni Missione e sottostante Programma viene indicato il
relativo stanziamento a legislazione vigente per il
[9] Riportato in Appendice allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze
[10] Per effetto di un rinvio normativo, tali interventi sono analiticamente elencati nell’art. 1 (Disposizioni tributarie concernenti interventi di recupero del patrimonio edilizio) della legge n. 449 del 1997 "Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica".
[11] L’articolo 2, comma 15, della legge n. 203/2008 (finanziaria 2009) aveva, da ultimo, prorogato il termine al 31 dicembre 2011.
[12] Si tratta, più in particolare, delle spese previste dall'articolo 31, primo comma, lettere c) e d), della legge n. 457/1978.
[13] L’articolo 2, comma 15, della legge n. 203/2008 (finanziaria 2009) aveva, da ultimo, prorogato il termine per eseguire gli interventi al 31 dicembre 2011 e il termine per l’assegnazione o l’alienazione degli immobili al 30 giugno 2012.
[14] L’articolo 2, comma 15, della legge n. 203/2008 (finanziaria 2009) aveva, da ultimo, prorogato al 2011 il termine per l'applicazione dell'aliquota agevolata.
[15] Approvazione del testo unico delle disposizioni concernenti l'imposta di registro.
[16] Decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia.
[17] Decreto- legge 2 luglio 2007, n. 81, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria e convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2007, n. 127.
[18] Decreto-legge 28 novembre 1988, n. 511, recante disposizioni urgenti in materia di finanza regionale e locale e convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 27 gennaio 1989, n. 20.
[19] Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell’art. 4, comma 4, della L. 9 gennaio 1991, n. 10.
[20] Decreto legislativo emanato in attuazione della delega conferita dall’art. 1, comma 3 della legge n. 62 del 2005 (legge comunitaria 2004).
[21] Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31.
[22] Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni finanziarie urgenti, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n. 14.
[23] Le disposizioni della legge 206/2004 si applicano inoltre ai familiari delle vittime del disastro aereo di Ustica del 1980, ai superstiti degli aviatori italiani vittime dell’eccidio di Kindu, nonché ai familiari delle vittime e ai superstiti della cosiddetta banda della Uno bianca. (art. 1, commi 1e 1-bis).
[24] Per ulteriori chiarimenti, INPDAP, Circolare n. 15 del 28 ottobre 2008.
[25] Nuove norme in favore delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.
[26] Testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative.