Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento finanze
Titolo: Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2007 ' A.C. 1416 Assestamento del bilancio dello Stato per l'anno 2008 ' A. C. 1417 Commissione Finanze
Riferimenti:
AC N. 1416/XVI   AC N. 1417/XVI
Serie: Progetti di legge    Numero: 23
Data: 28/07/2008
Descrittori:
BILANCIO DI ASSESTAMENTO   RENDICONTO GENERALE DELLO STATO

Casella di testo: Progetti di legge28 luglio 2008                                                                                                                                         n. 23/0/6

Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2007 – A.C. 1416
Assestamento del bilancio dello Stato per l’anno 2008 – A. C. 1417
Commissione Finanze

 


1.  Funzioni del Rendiconto generale dello Stato

Il Rendiconto generale dello Stato è lo strumento con cui il Governo adempie all'obbligo costituzionale (art. 81, 1° co., Cost.) di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria annuale relativa alle amministrazioni dello Stato e di alcune amministrazioni autonome.

La legge generale di contabilità (legge 468 del 1978, artt. 21-24) prevede che esso sia composto dal conto del bilancio, che espone i valori consuntivi delle entrate e delle uscite del bilancio dello Stato e le previsioni approvate dal Parlamento, e dal conto del patrimonio, che contiene le consistenze iniziali e finali e le variazioni delle attività e passività del patrimonio dello Stato.

I conti consuntivi sono riferiti alle entrate (conto consuntivo dell’entrata)e alle spese (conto consuntivo relativo a ciascun Ministero) e sono redatti per unità previsionali di base (UPB), le quali costituiscono oggetto di decisione parlamentare.

Per ciascuna unità previsionale di base i risultati vengono esposti secondo:

-        la gestione di competenza che evidenzia l’entità complessiva degli accertamenti di entrata e degli impegni di spesa ;

-                la gestione di cassa che riporta, per la parte di entrata, le somme incassate e, per la parte di spesa, i pagamenti compiuti dalle amministrazioni statali;

-        la gestione dei residui che registra le operazioni di incasso e di pagamento effettuate in relazione ai residui (rispettivamente, attivi e passivi) risultanti dagli esercizi precedenti.

Per gli altri aspetti generali relativi alla funzione e alla struttura del Rendiconto si rinvia alla relativa scheda n. 23/0 p. I (“Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2007 – parte generale).

 

2.  La gestione di competenza

L’articolo 1 del disegno di legge dispone l’approvazione del Rendiconto generale delle amministrazioni dello Stato e dei rendiconti delle amministrazioni e delle aziende autonome secondo le risultanze indicate negli articoli successivi.

L’articolo 2 espone i risultati delle entrate:

-        totale degli accertamenti di entrata: 682.418 milioni di euro;

-        totale dei residui attivi alla fine dell’esercizio 2007: 94.603 milioni di euro.

Gli articoli da 11 a 14 espongono i dati relativi al conto consuntivo dell’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato dal quale risulta che il totale degli accertamenti di entrata ammonta a 13.712 milioni di euro.

L’analisi della gestione di competenza relativa all’esercizio finanziario 2007 fa riferimento, per la parte “Entrate”, agli accertamenti.

I dati sono posti a raffronto, nella tavola che segue, con le previsioni iniziali (A), come risultanti dal bilancio di previsione per il 2007, e con le previsioni definitive (B), nonché con i risultati relativi all’esercizio finanziario precedente.

dati in milioni di euro

 

2006

2007

Variaz. %
2007/06

 

Consuntivo

Previsioni iniziali(A)

Previsioni definitive
(B)

Consuntivo
(C)

Entrate tributarie

429.363

431.600

440.510

444.168

3,4

Entrate extratributarie

48.759

25.497

33.216

49.382

1,3

Totale entrate correnti

478.122

457.096

473.726

493.550

3,2

Alienaz., ammort., riscos.

1.921

2.139

6.368

6.121

218,6

Entrate finali

480.043

459.235

480.094

499.671

4,1

Accensione prestiti

182.127

224.591

211.314

182.747

0,3

Entrate complessive

662.170

683.827

691.408

682.418

3,1

N.B.:     Dati al lordo delle regolazioni debitorie.

Nell’anno 2007, l’incidenza delle entrate complessive rispetto al PIL è pari a 44,4 per cento.

Il comparto delle entrate tributarie registra, rispetto al 2006, un incremento di 14.805 milioni (+3,4%) e, rispetto alle previsioni definitive, un incremento di 3.658 milioni (+0,83%).

La relazione illustrativa, in merito all’andamento delle entrate, afferma che “la loro rilevante espansione è ascrivibile a fattori di natura congiunturale temporanea e strutturale.” Fra le cause principali, viene segnalata sia la ripresa economica in atto, sia l’attività incisiva di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale. La relazione non chiarisce, tuttavia, quali quote delle maggiori entrate possa ritenersi ascrivibile a fattori congiunturali e quale a fattori strutturali.

La medesima relazione, inoltre, evidenzia che una quota delle maggiori entrate fiscali è stata utilizzata, nel 2007, per la copertura finanziaria di provvedimenti di spesa ed in particolare:

-        decreto legge n. 81/2007 recante disposizioni urgenti in materia finanziaria che ha disposto la copertura di oneri a carico di maggiori entrate (4.394 milioni in conto competenza e 4.525 milioni in conto cassa);

-        decreto legge n. 159/2007 recante disposizioni urgenti in materia economica finanziaria per lo sviluppo e l’equità sociale (collegato alla finanziaria 2008) che ha utilizzato per la copertura finanziaria maggiori entrate pari a 7.021 milioni in conto competenza e 7.023 milioni in conto cassa.

Tra le entrate tributarie, le variazioni in aumento hanno riguardato in particolare, l’IRES, l’IVA, le imposte sostitutive sugli interessi e altri redditi da capitale, le imposte ipotecarie, le accise sul gas metano e sui tabacchi mentre variazioni in diminuzione hanno interessato le accise sugli oli minerali, il lotto, le lotterie ed attività di gioco.

 

3.  L’amministrazione autonoma dei monopoli di Stato

Il nuovo assetto organizzativo dell’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, contenuto nel regolamento di organizzazione emanato con DPR n. 385/2003, è divenuto operativo a partire dal 12 dicembre 2005. Relativamente agli aspetti organizzativi, nel corso del 2007, l’AAMS ha assunto in via definitiva un ruolo istituzionale quale gestore unico dell’intero comparto dei giochi.

Nel corso del 2007 è stata avviata una fase di ristrutturazione dell’AAMS (articolo 40 del D.L. n. 159/2007) diretta a trasferire, con gradualità e a decorrere dal 1° marzo 2008, le funzioni svolte ad un’apposita Agenzia fiscale. Al momento non risultano pubblicati provvedimenti emanati in attuazione della richiamata norma.

Nel corso del 2007 sono stati emanate numerose disposizioni di carattere secondario volte a disciplinare la materia.

Per quanto riguarda l’esercizio finanziario 2007, le entrate accertate per l'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, in conto competenza, comprese quelle delle gestioni speciali e autonome, ammontano complessivamente a 13.712 milioni di euro. In particolare, le entrate delle gestioni speciali sono pari a 12.667 milioni, mentre le entrate proprie dell'Amministrazione ammontano a 520 milioni.

Le entrate proprie sono così articolate:

-        88,6 milioni da concessioni, rivendite e ricevitorie;

-        152,5 milioni dalla concessione della rete telematica;

-        231,8 milioni quale rimborso delle spese per la gestione del lotto, lotterie e bingo;

-        47,1 milioni da proventi diversi e canoni per l’estrazione del sale.

Le gestioni speciali iscritte nel bilancio dell’Amministrazione comprendono quella del Dopolavoro, prevista dalla legge n. 217 del 1971, quella per il servizio delle Lotterie nazionali, trasferito ai Monopoli con legge n. 357 del 1988, quella per il servizio delle Lotterie ad estrazione istantanea (legge n. 62 del 1990), quella del servizio del Lotto (leggi n. 528 del 1982 e n. 85 del 1990) e quella del Servizio Bingo, il cui controllo centralizzato è stato affidato all’Amministrazione con direttiva del Ministro delle finanze del 12 settembre 2000.

 

4.  Funzione dell’Assestamento del bilancio dello Stato

L’articolo 17 della legge n. 468/1978 prevede l'istituto dell'assestamento di bilancio per consentire un aggiornamento, a metà esercizio, degli stanziamenti del bilancio dello Stato, anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi, accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente.

Il disegno di legge di assestamento si connette quindi funzionalmente con il disegno di legge di rendiconto relativo all’esercizio precedente: l’entità dei residui, sia attivi che passivi, sussistenti all’inizio dell’esercizio finanziario, che al momento dell’elaborazione e approvazione del bilancio di previsione è stimabile solo in misura approssimativa, viene definita in assestamento sulla base delle risultanze del rendiconto.

Più in generale, con il disegno di legge di assestamento le previsioni di bilancio sono adeguate in relazione:

a)       per quanto riguarda le entrate, all’eventuale revisione delle stime del gettito;

b)       per quanto riguarda le spese aventi carattere discrezionale, ad esigenze sopravvenute;

c)       per quanto riguarda la determinazione delle autorizzazioni di pagamento (in termini di cassa), alla consistenza dei residui accertati in sede di rendiconto dell’esercizio precedente.

Per gli altri aspetti generali relativi alla funzione e alla struttura dell’Assestamento si rinvia alla relativa scheda n. 23/0 p. II (“Assestamento del bilancio dello Stato per l’anno 2008 – parte generale”).

 

5.  La struttura dello Stato di previsione delle entrate

Nel quadro della riclassificazione del bilancio dello Stato disposta in base al criterio delle missioni e dei programmi, valido in particolare per la spesa, è stata operata anche una revisione dello stato di previsione dell’entrata allo scopo di armonizzarlo alla nuova struttura della spesa, nonché all’esigenza di migliorare il livello qualitativo delle informazioni.

La nuova struttura del bilancio, introdotta a decorrere dal 2008, conferma la struttura del primo livello e modifica i livelli successivi. La nuova articolazione può essere così riassunta:

1)  Titolo, ed in particolare;

-        Titolo I – entrate tributarie;

-        Titolo II – entrate extra tributarie;

-        Titolo III – alienazione e ammortamento dei beni patrimoniali e riscossione dei crediti;

-        Titolo IV – accensione dei prestiti.

2)  Natura che distingue le entrate ricorrenti da quelle non ricorrenti. Con riferimento alle entrate ricorrenti si segnala che:

-        il gettito IVA è ricompreso in un’unica voce, mentre nella precedente struttura veniva distinto il gettito IVA da scambi interni e intracomunitari dal gettito IVA da importazioni;

-        la voce “Lotto, lotterie e giochi” è stata suddivisa in tre voci: Lotto, Imposte gravanti sui giochi e Lotterie ed altri giochi;

-        è stata creata la voce “Registro, bollo e sostitutive” nella quale sono confluite le imposte precedentemente ricomprese nella voce “Imposte sugli affari” nonché quella parte di entrate precedentemente conteggiate nella voce “Altre imposte indirette” che sono ora imputabili alla nuova voce.

3)  Provento che evidenzia la tipologia delle entrate. In particolare, per le entrate tributarie sono indicati i singoli tributi ovvero i raggruppamenti di tributi analoghi mentre per le altre entrate viene qualificato il tipo di provento.

4)  Attività diretta a distinguere, nell’ambito delle entrate tributarie, il gettito derivante da attività ordinaria di gestione da quello derivante dall’attività di accertamento. Per le altre entrate, viene individuata la tipologia della classe di proventi individuata nel 3° livello (ad esempio: 2.1.3. – redditi da capitale, 2.1.3.1. – retrocessione interessi).

 

6.  Le previsioni per il 2008

Il disegno di legge di assestamento aggiorna le previsioni di entrate iscritte nel bilancio sulla base, prevalentemente, dell’andamento della base imponibile e dagli effetti derivanti dall’applicazione della normativa vigente.

 

Nella tavola seguente è esposto, in termini di competenza, al netto delle regolazioni debitorie e contabili e dei rimborsi IVA, il quadro delle previsioni iniziali contenute nel bilancio per l’esercizio in corso, delle variazioni intervenute mediante atti amministrativi, delle variazioni proposte e delle previsioni assestate come risultanti dal disegno di legge di assestamento in esame. I dati sono posti altresì a raffronto con i risultati di consuntivo relativi all’anno 2007, come esposti nel disegno di legge di Rendiconto (A.C. 1416).

Variazioni al bilancio 2008 - Competenza

(milioni di euro)

 

Rendic.
2007

Previs. Iniziali 2008

Variaz. per  atto ammin.

Variaz.
proposte
ddl assestam

Previs. assestate 2008

Entrate finali:

478.559

458.373

2.009

-2.951

457.432

Entrate tributarie

 

426.484

0

-3.293

423.191

Entrate extratrib.

 

29.636

921

319

30.876

Alienaz.
ammort.

 

2.254

1.088

23

3.365

N.B.:     Dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili.

La relazione illustrativa al disegno di legge di assestamento per il 2008 precisa che, con riguardo al comparto tributario, le variazioni proposte per le entrate tributarie sono state determinate tenendo conto dei recenti andamenti del gettito dei singoli tributi e del quadro macroeconomico aggiornato, contenuto nel DPEF 2009-2013, presentato a giugno 2008.

Le entrate tributarie, al lordo delle regolazioni debitorie – queste ultime rappresentate dal mancato versamento dell’acconto da parte dei concessionari della riscossione - registrano una riduzione delle previsioni di gettito di importo pari a 7.903 milioni di euro.

Le variazioni dovute alle regolazioni debitorie ammontano, in termini di minori entrate, a 4.610 milioni di euro e sono relative al mancato versamento dell’acconto da parte dei concessionari della riscossione.

Si ricorda infatti che l’articolo 36, commi 1 e 1-bis del decreto legge n. 248/2007 (c.d. milleproroghe) ha soppresso, con decorrenza 30 dicembre 2007, l’obbligo di anticipazione a carico dei concessionari della riscossione disposto dall’articolo 9, comma 1, del DL n. 79/1997. A seguito dell’abrogazione, i concessionari non hanno versato nel 2007 il predetto acconto e le minori entrate hanno comportato un peggioramento del fabbisogno per l’anno 2007 come risulta anche dal Comunicato stampa n. 1 del 2 gennaio 2008 del Ministro dell’economia e delle finanze relativo al fabbisogno per l’anno 2007, nel quale si precisa che il “saldo di cassa del mese di dicembre 2007 registra il mancato introito di circa 4.300 milioni a causa della soppressione dell’obbligo di versamento dei concessionari della riscossione di parte delle imposte indirette, disposta con il decreto legge di fine anno”.

Pertanto, il mancato versamento dell’acconto nell’anno 2007 (relativo alle riscossioni del 2008) ha comportato un peggioramento dei saldi del 2007 e, nel 2008, un miglioramento in termini di rimborso dell’acconto versato che è registrato come minore spesa tra le regolazioni debitorie. Per quanto riguarda, invece, il versamento dell’acconto che doveva essere effettuato nel 2008 e che è incluso nelle previsioni iniziali 2008 (in quanto la soppressione della norma è intervenuta a fine dicembre 2007) il provvedimento in esame propone la riduzione delle previsioni di gettito per l’ammontare corrispondente (4.610 milioni).

La seguente tabella riporta, con specifico riferimento alle entrate tributarie, le variazioni proposte alle singole UPB.



Entrate tributarie – Variazioni UPB – Competenza

(milioni di euro)

Descrizione

Prev.iniz.

Variazione

Prev.assest.

A) Entrate ricorrenti

 

 

 

IRE o IRPEF

168.737

+ 1.656

170.393

IRES

56.342

+ 655

56.997

Imposte sostitutive

15.778

- 1.763

14.015

Altre imposte dirette

3.360

- 99

3.261

Variazione imposte dirette

244.217

+449

244.666

IVA

133.472

- 3

133.469

Registro, bollo e sostitutiva

12.899

-329

12.570

Accisa e imposta erariale su oli minerali

21.497

+ 212

21.709

Accisa e imposta erariale su altri prodotti

6.860

- 1.040

5.820

Imposte sui generi di Monopolio

10.514

- 298

10.216

Lotto

6.082

- 171

5.911

Imposta sui giochi

2.424

+ 91

2.515

Lotterie ed altri giochi

3.636

- 1.288

2.348

Altre imposte indirette

16.626

-4.973

11.653

Variazione imposte indirette

214.010

- 7.799

206.211

Totale A)

458.227

-7.350

450.877

B) Entrate non ricorrenti

 

 

 

Imposte sostitutive

1.104

-480

624

Condoni imposte dirette

34

3

37

Altre imposte indirette (successione e donazione)

127

-77

50

Condoni imposte indirette

1

1

2

Totale B)

1.266

-553

713

TOTALE VARIAZIONE ENTRATE TRIBUTARIE

459.493

-7.903

451.590

 

Nell’ambito delle entrate ricorrenti, la voce “altre imposte indirette”, relativamente alla quale viene proposta una riduzione di 4.973 milioni, include le regolazioni debitorie dovute alla soppressione dell’obbligo di versamento dell’acconto da parte dei concessionari della riscossione e che, come ricordato in precedenza, ammonta a 4.610 milioni (capitolo 1246).

Il totale delle entrate tributarie assestate (451.590 milioni) è al lordo dei rimborsi IVA che ammontano a 28.400 milioni di euro.

In merito alle altre voci, si evidenzia che sono previste variazioni in aumento delle previsioni di gettito delle imposte sui redditi (sia persone fisiche che persone giuridiche) e, anche se in misura lieve, delle accise sugli oli minerali.

Le variazioni delle previsioni di gettito delle imposte dirette risultano in linea con gli andamenti rilevati nel Bollettino delle entrate tributarie aggiornato al mese di maggio 2008. Infatti, esso evidenzia un andamento positivo sia dell’IRE (+8,9%) che dell’IRES (+29,1%). Per quanto riguarda, invece, l’imposta di fabbricazione sugli oli minerali il bollettino delle entrate registra una riduzione del gettito nei primi cinque mesi del 2008 rispetto al medesimo periodo del 2007, pari a 1,5%.

Le proposte di variazioni in diminuzione, invece, riguardano in via prevalente:

-        le imposte sostitutive dei redditi da capitale (quali, ad es. l’imposta su interessi e premi derivanti da obbligazioni diverse da quelle emesse da enti territoriali, l’imposta sostitutiva a carico dei fondi comuni di investimento, l’imposta sostitutiva su plusvalenze a altri specifici redditi diversi);

-        le accise sul gas naturale relativamente alle quali viene proposta una riduzione della previsione di gettito pari a 1.324 milioni di euro (capitolo 1421);

-        i proventi relativi a lotterie ed altri giochi (ad es. i proventi delle attività di gioco, delle lotterie nazionali ad estrazione istantanea, del Bingo).

Per quanto riguarda le imposte sostitutive sui redditi di capitale, il Bollettino delle entrate tributarie evidenzia che la riduzione del gettito (primi cinque mesi del 2008 rispetto ai primi cinque mesi del 2007) risente del ridimensionamento delle ritenute su interessi e premi corrisposti sui buoni fruttiferi postali, che nel 2007 sono stati molto consistenti a seguito di grosse quantità di buoni arrivati a scadenza nel 2006.

Dai dati contenuti nel medesimo bollettino, inoltre, risulta che i proventi del lotto e delle lotterie istantanee registrano un andamento positivo, mentre quelli relativi agli apparecchi e congegni di gioco evidenziano un andamento lievemente negativo.

Con riferimento, infine, alle accise sul gas naturale il gettito rilevato nel periodo gennaio-maggio 2008, rispetto al corrispondente periodo del 2007, evidenzia un andamento negativo (-50%).

In termini di competenza, le entrate finali, al netto delle regolazioni debitorie, come determinate sulla base delle previsioni contenute nel disegno di legge, risultano pari a 457,4 miliardi di euro e registrano un lieve calo (di 1 miliardo di euro rispetto alle previsioni iniziali di bilancio - 458,4 miliardi di euro).

In particolare, le variazioni conseguenti ad atti amministrativi adottati nei primi cinque mesi dell’esercizio finanziario hanno determinato un incremento delle entrate finali di 2.009 milioni di euro, derivante essenzialmente da un aumento delle entrate per alienazioni ed ammortamenti (+1.088 milioni di euro) e delle entrate extratributarie (+921 milioni di euro).