Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
| |||
---|---|---|---|
Autore: | Servizio Studi - Dipartimento difesa | ||
Altri Autori: | Servizio Studi - Dipartimento bilancio , Servizio Studi - Dipartimento finanze | ||
Titolo: | La decisione di bilancio per il 2011 - A.C. 3778 - A.C. 3779 - Schede di lettura - Commissione Difesa - Seconda edizione | ||
Riferimenti: |
| ||
Serie: | Progetti di legge Numero: 399 Progressivo: 4 | ||
Data: | 20/10/2010 | ||
Descrittori: |
| ||
Organi della Camera: | IV-Difesa |
|
Camera dei deputati |
XVI LEGISLATURA |
|
|
|
Documentazione per l’esame di |
La decisione di bilancio per il 2011 A.C. 3778 e A.C. 3779 |
Schede di lettura Commissione Difesa |
|
|
|
|
|
n. 399/4 Seconda edizione |
|
|
|
22 ottobre 2010 |
Servizio responsabile: |
Servizio Studi – Dipartimento Difesa ( 066760-4172 – * st_difesa@camera.it Servizio Studi – Dipartimento Bilancio ( 066760-9932 – * st_bilancio@camera.it
|
|
|
|
I dossier dei
servizi e degli uffici della Camera sono destinati alle esigenze di
documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei
parlamentari. |
File: DI0280.doc |
I N D I C E
Bilancio di previsione 2011: gli stanziamenti per il settore della Difesa
Gli stanziamenti dello stato di previsione del Ministero della difesa
§ Missioni e programmi della Difesa
§ La Nota aggiuntiva allo Stato di previsione per il Ministero della difesa
L’allegato 21 allo stato di previsione del Ministero della difesa
Disposizioni contenute nel disegno di legge di stabilità di interesse del settore della Difesa
Il disegno di legge di bilancio per il 2011
La disciplina contabile del disegno di legge di bilancio
§ Le unità di voto parlamentare
§ La formazione degli stanziamenti del bilancio e flessibilità
§ Classificazione delle entrate e delle spese
§ La struttura del disegno di legge di bilancio
1. Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2011 (A.C. 3779)
§ 1.1. La struttura del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2011
§ 1.2 Le rimodulazioni delle dotazioni di bilancio
§ 1.3 Il quadro generale riassuntivo
§ 1.4 Le variazioni delle previsioni di entrata e di spesa rispetto al 2010
§ 1.5 Analisi delle spese finali per Missioni
§ 1.6 Il bilancio pluriennale programmatico
2. L’evoluzione della spesa nel bilancio dello Stato: Tavole allegate
Il disegno di legge di stabilità
La sessione di bilancio 2010 presenta profonde novità a seguito dell’entrata in vigore della nuova disciplina di contabilità pubblica recata dalla legge n. 196/2009. Per la nuova struttura dei documenti di bilancio (che tra le altre cose ha visto la sostituzione della legge finanziaria con la nuova legge di stabilità) si rinvia alla seconda parte di questo dossier.
La tabella 11 allegata al disegno di legge di bilancio per l’esercizio finanziario 2011 (A.C. 3779), reca gli stanziamenti dello stato di previsione del Ministero della difesa.
Le previsioni di spesa per il prossimo esercizio finanziario sono le seguenti:
Ø previsioni di competenza per complessivi 20.494,6 milioni di euro, pari all'1,279% del PIL, con un’ulteriore lieve decremento rispetto a quella registrata nel 2010 (1,310%)[1];
Ø autorizzazioni di cassa pari a 20.603,7 milioni di euro.
Rispetto al bilancio previsionale 2010 che recava stanziamenti pari a 20.364,4 milioni di euro, le disponibilità del bilancio di competenza per il 2011 presentano un incremento di 130,2 milioni di euro (+0,6%).
Il disegno di legge di bilancio riporta anche le previsioni relative agli esercizi finanziari 2012 e 2013, che ammontano rispettivamente per il Ministero della difesa a 21.016 milioni di euro e 21.366,8 milioni di euro. L’incidenza sul PIL programmato, indicato nella Decisione di finanza pubblica 2011-2013, segna, anche per questi due esercizi finanziari, un’ulteriore flessione, attestandosi rispettivamente all’1,262% ed all’1,235%.
Analizzando gli stanziamenti dello Stato di previsione del Ministero della difesa, distinti in spese di parte corrente (ovvero quelle destinate alla produzione e al funzionamento dei servizi statali e alla redistribuzione dei redditi per fini non direttamente produttivi) e spese in conto capitale (ossia per investimenti), il complessivo ammontare delle previsioni di competenza (20.494,6 milioni di euro) risulta così ripartito:
Ø 17.034,4 milioni di euro per le spese di parte corrente, pari all’83,1% delle spese totali del Ministero (contro l’84,6% del 2010);
Ø 3.460,2 milioni di euro per spese in conto capitale, pari al 16,9% delle spese totali (contro il 15,4% dell’esercizio precedente).
Le spese correnti sono ripartite nei seguenti aggregati: spese di funzionamento, per un ammontare pari a 15.924 milioni di euro (con un decremento di 42,6 milioni di euro rispetto al 2010); spese per interventi, pari a 293,3 milioni di euro (- 6,8 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente); oneri comuni, per un importo di 817,1 milioni di euro (con un decremento di 134,6 milioni).
La consistenza dei residui presunti del Ministero della difesa al 1° gennaio 2011 è stata valutata in 4.113,6 milioni di euro di cui 1.297 per la parte corrente e 2.816,6 milioni di euro in conto capitale.
La massa spendibile, risultante dalla somma di competenza e residui, è quindi pari a 24.607,6 milioni di euro.
Si segnala che sugli stanziamenti esposti nel bilancio a legislazione vigente del Ministero della difesa, gravano gli effetti prodotti dalle misure di riduzione della spesa pubblica contenute nel D.L. n. 112/2008 e nel D.L. n. 78/2010.
In particolare, il D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, ha disposto, al comma 1 dell’articolo 60, una riduzione delle dotazioni finanziarie a legislazione vigente, delle missioni di spesa del bilancio di ciascun Ministero, per il triennio 2009–2011, secondo gli importi fissati da un apposito elenco, che specifica altresì la componente relativa alle spese predeterminate per legge.
Con riferimento al bilancio del Ministero della difesa, la disposizione ha operato complessivamente un “taglio” di 503,7 milioni di euro per il 2009, di 478,1 milioni di euro per il 2010 e di 834,5 milioni di euro per il 2011.
Successivamente,
l’articolo 2 del decreto-legge n. 78 del
La tabella sottostante riporta gli effetti delle riduzioni lineari ripartiti per le singole missioni interessate (in migliaia di euro). Per l’anno 2011 sono indicati distintamente gli effetti della riduzione lineare operata dal decreto-legge n. 112/2008 e quelli indicati dal decreto-legge n. 78/2010:
Ministero |
2011 |
2012 |
2013 |
||||
Missione |
|
RIDUZIONI |
di cui predeterminate per legge |
RIDUZIONI |
di cui predeterminate per legge |
RIDUZIONI |
di cui predeterminate per legge |
MINISTERO DELLA DIFESA |
DL 78/2010 |
255.845 |
162.722 |
304.778 |
211.637 |
104.786 |
11.637 |
DL 112/2008 |
834.508 |
101.752 |
|||||
005 Difesa e sicurezza del territorio |
DL 78/2010 |
64.482 |
1.891 |
63.415 |
807 |
63.423 |
807 |
DL 112/2008 |
548.631 |
34.602 |
|||||
032 Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche |
DL 78/2010 |
808 |
0 |
808 |
0 |
808 |
0 |
DL 112/2008 |
5.089 |
0 |
|||||
033 Fondi da ripartire |
DL 78/2010 |
190.555 |
160.831 |
240.555 |
210.831 |
40.555 |
10.831 |
DL 112/2008 |
280.787 |
67.150 |
L’articolo 23, comma 3, della legge n. 196 del 2009 consente poi, nel disegno di legge di bilancio, di rimodulare in via compensativa all’interno di un programma o tra programmi di ciascuna missione le dotazioni finanziarie relative ai fattori legislativi, nel rispetto dei saldi di finanza pubblica. In appositi allegati agli stati di previsione della spesa sono indicate le autorizzazioni legislative di cui si propongono le modifiche ed i corrispondenti importi. Per quel che concerne lo stato di previsione del Ministero della difesa i dati dell’allegato sono riportati qui di seguito:
|
|
Legislazione vigente |
Variazioni |
Totale |
1. Difesa e sicurezza del territorio (5) |
||||
1.2 Approntamento e impiego delle forze terrestri (5.2) L. n. 99/2009 art. 57 DISTRUZIONE ARMI CHIMICHE IN ATTUAZIONE DELLA CONVENZIONE FATTA A PARIGI IL 13/01/1993 (Cap-pg: 4224-1
|
2011 |
1.080.000 |
120.000 |
1.200.000 |
2012
|
1.080.000 |
120.000 |
1.200.000 |
|
2013 |
1.080.000 |
120.000 |
1.200.000 |
|
1.5. Funzioni non direttamente collegate ai compiti di difesa militare (5.5) DLG n. 66/2010 art. 565 CONTRIBUTO A FAVORE DELL’ORGANIZZAZIONE IDROGRAFICA INTERNAZIONALE (Cap.-pg: 1345-1) |
2011
|
59.400 |
6.600 |
66.000 |
2012
|
59.400 |
6.600 |
66.000 |
|
2013 |
59.400 |
6.600 |
66.000 |
|
1.6. Pianificazione generale delle Forze Armate e approvvigionamenti militari (5.6) DLG n. 66/2010 art. 559 FINANZIAMENTO DELL’AGENZIA INDUSTRIE DIFESA (Cap.-pg: 1360-1, 7145-1) |
2011 |
6.094.433 |
515.567 |
6.610.000 |
2012 |
6.094.433 |
515.567 |
6.610.000 |
|
2013 |
6.094.433 |
515.567 |
6.610.000 |
|
4. Fondi da ripartire (33) |
||||
4.1. Fondi da assegnare (33.1) LF n. 296/2006 art. 1 comma 896 ISTITUZIONE DEL FONDO PER LA REALIZZAZIONE DI PROGRAMMI DI INVESTIMENTI PLURIENNALI PER ESIGENZA DI DIFESA NAZIONALE (Cap-pg: 7144-1) |
2011 |
1.350.000.000 |
-50.000.000 |
1.300.000.000 |
2012 |
1.800.000.000 |
<< |
1.800.000.000 |
|
2013 |
<< |
2.160.000.000 |
2.160.000.000 |
Con riferimento ad altri stanziamenti che interessano il settore della Difesa, presenti in stati di previsione diversi dalla tabella 11 relativa al Ministero, si segnalano:
nello stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle Finanze:
Ø è presente, con uno stanziamento di 4,3 milioni di euro, il Fondo di riserva per le spese derivanti dalla proroga delle missioni internazionali di pace (capitolo 3004).
Il comma 5 dell’articolo 55 del citato D.L. n. 78/2010 ha previsto, ai fini della proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali, l'integrazione del Fondo per le missioni internazionali rispettivamente nella misura di 320 milioni di euro per il 2010; 4,3 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2011 al 2014; 64,2 milioni di euro per l’anno 2015; 106,9 milioni di euro per gli anni dal 2016 al 2020.
Ø Una quota dello stanziamento di 645,8 milioni di euro (79,8 milioni in più rispetto al bilancio di previsione 2010) quale somma da destinare alle spese di organizzazione e funzionamento, nonchè alle spese riservate per il sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica. Lo stanziamento (capitolo 1670) rientra nella missione Ordine pubblico e sicurezza, all’interno del programma Sicurezza democratica.
Prima della legge di riforma del Sistema di informazione per la sicurezza (legge n. 124/2007), era presente nello stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, un Fondo da ripartire per le spese di organizzazione e di funzionamento nonché per le spese riservate, da assegnare al CESIS, al SISMI e al SISDE (ora DIS, AISE e AISI). Lo stanziamento (capitolo 5107) rientrava nella missione Fondi da ripartire, all’interno del programma Fondi da assegnare.
Il finanziamento era ripartito, con variazioni registrate nel disegno di legge di assestamento, in appositi capitoli dello stesso Ministero dell’Economia, a favore del CESIS (ora DIS), del Ministero dell'interno destinati al SISDE (ora AISE) e del Ministero della difesa per il funzionamento Servizio per le informazioni e la sicurezza militare (SISMI – ora AISI).
Da ultimo, il disegno di legge di assestamento 2008 aveva destinato ai capitoli di pertinenza del Ministero della difesa 143,1 milioni di euro.
A seguito della riforma lo stanziamento della pertinente unità previsionale di base del Ministero dell’Economia e delle Finanze è ripartita dal Presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica, tra DIS, AISE e AISI. Di tale ripartizione è data comunicazione al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (COPASIR).
nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico:
Ø uno stanziamento di255 milioni (118,5 milioni in meno rispetto al 2010) per il Fondo per gli interventi agevolativi alle imprese (capitolo 7420).Si tratta del Fondo unico confluito, ai sensi della finanziaria per il 2007 nel Fondo per la competitività e lo sviluppo. L’ultimo decreto di ripartizione, trasmesso dal Ministro dello sviluppo economico alle Commissioni parlamentari di merito per l’espressione del parere, destinava l’intero importo per il 2007 e per il 2008 ad Interventi per l’aeronautica e per l’industria aerospazionale e duale – legge n. 808/1985 e relativi rifinanziamenti - e art. 1, lettere a) e b) e articolo 2 della legge n. 140/1999 recante norme in materia di attività produttive. Dall’esercizio finanziario 2009 non si dispone di elementi circa la eventuale ripartizione.
Ø uno stanziamento di 1.483 milioni di euro (98,3 milioni in più rispetto al 2010) destinato ad Interventi agevolativi per il settore aeronautico (capitolo 7421).
Ø uno stanziamento di 510 milioni di euro (invariato rispetto al precedente esercizio finanziario) destinato adInterventi per lo sviluppo e l’acquisizione delle unità navali della classe FREMM (fregata europea multimissione) (capitolo 7485).
I tre capitoli sono collocati, nell’ambito della missione Competitività e sviluppo delle imprese, all’interno del Programma Incentivazione per lo sviluppo industriale.
Ø Eurofighter: Programma, in cooperazione con Germania, Regno Unito e Spagna, relativo allo sviluppo ed all'acquisizione di velivoli per la difesa aerea, con compito primario di contrasto delle forze aeree avversarie e con capacità secondaria di svolgere missioni di attacco al suolo. Oneri globali pari a circa 18.100 milioni di euro.
Ø FREMM -
Fregate Europee Multi Missione: Programma, in cooperazione con
Ø VBM Freccia: Programma relativo all'approvvigionamento di 249 VBM 8x8 di varia tipologia (Combat, Combat Support, Posto Comando) destinati a soddisfare le esigenze di supporto tattico, protezione e sicurezza delle unità dell'esercito impiegate in operazioni. Oneri globali pari a circa 1.500 milioni di euro. Completamento previsto: 2012
Ø Elicotteri
CSAR per l’Aeronautica militare: Programma relativo all'acquisizione di elicotteri EH-
Ø Forza NEC: Programma per la digitalizzazione della componente terrestre. Avvio della fase denominata "Integrated Test Bed (ITB) e “Concept development and experimentation (CD&E)” sull'architettura di sistema Forza NEC" (1^ spira), che ha come obiettivo la successiva digitalizzazione di una unità a livello Brigata media ed una forza anfibia. Oneri globali pari a circa 650 milioni di euro. Completamento previsto: 2012.
Ø SICRAL 2: Programma italo-francese duale, ha lo scopo di sostituire l'attuale sistema SICRAL (operativo dal 2001), al termine della sua vita operativa, prevista per il 2010-2011, nonché ad assicurare un'idonea riserva al SICRAL 1B, in orbita da aprile 2009. Oneri globali pari a circa 300 milioni di euro, completamento previsto 2012.
Ø M346: Acquisizione dei velivoli Aermacchi M-346 per l’addestramento avanzato, e del relativo supporto.
In seguito alla riclassificazione del bilancio dello Stato, operata a partire dall’esercizio finanziario 2008, al Ministero della Difesa sono assegnate quattro missioni che si articolano complessivamente in dieci programmi (che costituiscono le unità fondamentali di voto nell’esame parlamentare del disegno di legge di Bilancio). Di seguito si riportano gli stanziamenti per l’anno 2011, a livello di missioni e programmi, raffrontati con quelli relativi all’esercizio finanziario 2010.
(in milioni di euro) |
2010 |
2011 |
Missione 5. Difesa e sicurezza del territorio |
18.575,7 |
18.549,8 |
La missione è articolata in sei programmi:
Programma |
2010 |
2011 |
5.1 Approntamento e impiego Carabinieri per la difesa e la sicurezza |
5.553,1 |
5.695,6 |
5.2 Approntamento e impiego delle forze terrestri |
4.016,8 |
4.380,0 |
5.3 Approntamento e impiego delle forze navali |
1.597,1 |
1.922,2 |
5.4 Approntamento e impiego delle forze aeree |
2.300,5 |
2.396,9 |
Questi quattro programmi comprendono il complesso delle attività di addestramento, mantenimento in efficienza operativa, e impiego operativo delle rispettive forze militari.
Programma |
2010 |
2011 |
5.5 Funzioni non direttamente collegate ai compiti di difesa militare |
487,9 |
470,4 |
Attività esterne collegate con i compiti di Difesa militare e inerenti ad esigenze orientate a servizi di pubblica utilità quali: rifornimento idrico delle isole minori, attività a favore dell'Aviazione civile, meteorologia, trasporto aereo civile di Stato e per il soccorso di malati, pensioni di invalidità civile, pensioni provvisorie, sussidi ai familiari di militari deceduti in servizio, contributi ad enti ed associazioni, spese per la magistratura militare, onorificenze, onoranze ai caduti, Ordinariato militare e Ispedife.
Programma |
2010 |
2011 |
5.6 Pianificazione generale delle Forze Armate e approvvigionamenti militari |
4.620,3 |
3.658,5 |
Attività dello Stato Maggiore Difesa e degli organismi dell'area di vertice per la definizione della pianificazione generale dello strumento militare e del suo impiego operativo; attuazione delle direttive impartite dal Ministro in materia di alta amministrazione, funzionamento dell'area tecnico-amministrativa della Difesa, promozione e coordinamento della ricerca tecnologica collegata ai materiali d'armamento, approvvigionamento dei mezzi, materiali e sistemi d'arma per le Forze Armate e supporto all'industria italiana della difesa; Sostegno agli organismi internazionali in materia di politica militare.
(in milioni di euro) |
2010 |
2011 |
Missione 17. Ricerca e innovazione |
59,7 |
59,9 |
Nell’ambito della missione è individuato un unico programma:
Programma |
2010 |
2011 |
17.11 Ricerca tecnologica nel settore della difesa |
59,7 |
59,9 |
Attività connesse con l'impiego dello specifico Fondo per la ricerca
(in milioni di euro) |
2010 |
2011 |
Missione 32. Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche |
77,3 |
75,8 |
Della missione fanno parte due programmi:
Programma |
2010 |
2011 |
32.2 Indirizzo politico |
22,5 |
22,4 |
Programmazione e coordinamento generale dell'attività dell'Amministrazione, produzione e diffusione di informazioni generali, predisposizione della legislazione sulle politiche di settore su cui ha competenza il Ministero (attività di diretta collaborazione all'opera del Ministro). Valutazione e controllo strategico ed emanazione degli atti di indirizzo
Programma |
2010 |
2011 |
32.3 Servizi e affari generali per le Amministrazioni di competenza |
54,8 |
53,4 |
Svolgimento di attività strumentali a supporto delle Amministrazioni per garantirne il funzionamento generale (gestione del personale, affari generali, gestione della contabilità, attività di informazione e di comunicazione,...)
(in milioni di euro) |
2010 |
2011 |
Missione 33. Fondi da ripartire |
1.651,7 |
1.809,1 |
Nell’ambito della missione è individuato un unico programma:
Programma |
2010 |
2011 |
33.1 Fondi da assegnare |
1.651,7 |
1.809,1 |
Risorse da assegnare in ambito PA - Fondo consumi intermedi e Fondi da ripartire nell'ambito dell’Amministrazione.
Il bilancio della Difesa comprende oltre alle spese connesse all’attività propria delle Forze armate (funzione Difesa), anche le spese per l’Arma dei carabinieri (funzione Sicurezza del territorio), quelle per la corresponsione degli emolumenti al personale militare in ausiliaria (Trattamento di ausiliaria), e altre tipologie di spesa assegnate al ministero, ma non direttamente riconducibili ai suoi compiti istituzionali (Funzioni esterne).
Seguendo l’articolazione proposta dalla Nota aggiuntiva allo stato di previsione, le risorse finanziarie del ministero risultano così ripartite:
Funzione |
Previsioni 2010 |
Previsioni 2011 |
Variazioni 2010/2011 |
|
|
(milioni di euro) |
% |
||
Funzione Difesa (Forze Armate) |
14.295,0 |
14.327,6 |
32,6 |
0,23 |
Sicurezza del territorio (Arma dei carabinieri) |
5.595,1 |
5.740,3 |
145,2 |
2,60 |
Funzioni esterne (non direttamente collegate ai compiti istituzionali della Difesa) |
150,5 |
100,7 |
49,8 |
- 33,09 |
Trattamento di ausiliaria (trattamento di quiescenza provvisorio) |
323,8 |
326,1 |
2,3 |
0,71 |
Totale |
20.364,4 |
20.494,6 |
130,2 |
0,64 |
Le spese per
Il rapporto Funzione Difesa/PIL, è stimato per lo stesso esercizio finanziario intorno allo 0,894%, con una ulteriore modesta riduzione rispetto al 2010, quando è stato pari allo 0,919%.
La quota di spesa destinata alla Funzione Difesa rispetto al bilancio previsionale della tabella relativa al Ministero corrisponde, nel 2011, al 69,9%, contro il 70,2% dell’esercizio precedente.
Le spese per
Le spese per le Funzioni esterne segnano un consistente decremento rispetto agli stanziamenti dell’esercizio precedente (- 33,1%).
Le spese per il Trattamento di ausiliaria, registrano infine una sostanziale invarianza, (+ 0,7%) e sono destinate alla corresponsione del trattamento provvisorio di quiescenza al personale militare nella posizione di ausiliaria.
a)Spese per la funzione Difesa
Per quanto concerne più in dettaglio le spese per la funzione Difesa previste per il 2011, va in primo luogo ricordato che ad esse fanno riferimento le risorse destinate all’assolvimento dei compiti militari specifici dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica, nonché della componente interforze e della struttura amministrativa e tecnico industriale del Ministero.
Per le previsioni di spesa nei singoli settori la citata Nota governativa prospetta la seguente situazione:
|
Previsioni 2010 |
Previsioni 2011 |
Variazioni 2010/2011 |
|
|
(milioni di euro) |
% |
||
Personale |
9.347,1 |
9.433,9 |
86,8 |
0,93 |
Esercizio |
1.760,4 |
1.440,0 |
- 320,4 |
- 18,20 |
Investimento |
3.187,4 |
3.453,7 |
266,3 |
8,35 |
Totale |
14.295,0 |
14.327,6 |
32,6 |
0,23 |
Per quanto riguarda la ripartizione percentuale degli stanziamenti relativi alla Funzione Difesa, tra le spese relative al Personale e la somma dell’insieme di quelle di Esercizio e Investimento, essa viene ricostruita dalla tabella seguente, che illustra il rapporto negli ultimi esercizi finanziari.
|
Personale |
Esercizio/ Investimento |
Esercizio |
Investimento |
2002 |
48,1 |
51,9 |
26,3 |
25,6 |
2003 |
50,9 |
49,1 |
24,8 |
24,3 |
2004 |
53,3 |
46,7 |
24,1 |
22,6 |
2005 |
58,9 |
41,1 |
22,1 |
19,0 |
2006 |
72,3 |
27,7 |
15,2 |
12,5 |
2007 |
61,0 |
39,0 |
16.3 |
22,7 |
2008 |
59,1 |
40,9 |
17,3 |
23,6 |
2009 |
66,7 |
33,3 |
13,2 |
20,1 |
2010 |
65,4 |
34,6 |
12,3 |
22,3 |
2011 |
65,8 |
34,2 |
10,1 |
24,1 |
Si analizza, di seguito, la composizione delle singole aggregazioni di spesa:
Ø spese per il personale militare e civile, pari a circa 9.433,9 milioni di euro, con un incremento complessivo rispetto al bilancio sopraccitato 2010 di circa 86,8 milioni di euro (+ 0,9%). Le previsioni di spesa per il personale riflettono, per il personale militare, l’incremento operato sui costi medi unitari rispetto a quelli utilizzati nelle previsioni di spesa del decorso e l’adeguamento del trattamento economico sulla base dell’aggiornamento annuo.
Sul settore del personale gravano gli effetti del già citato D.L. n. 112/2008 che, all’articolo 65 (ora articolo 584 del codice dell’ordinamento militare approvato con D.Lgs. n. 66/2010) ha stabilito che gli oneri relativi alla professionalizzazione delle forze armate, previsti dalla tabella A allegata alla legge n. 331/2000 e dalla tabella C allegata alla legge n. 226/2004 (ora articoli 582 e 583 del codice), siano ridotti del 7 per cento per il 2009 e del 40 per cento a decorrere dall’anno 2010. Il medesimo articolo 65 del D.L. 112, stabilisce inoltre che, a decorrere dall’anno 2010, le economie di spesa annue, per gli oneri di cui sopra, non debbano essere inferiori a 304 milioni di euro.
L’articolo 55 del D.L. n. 78/2010, convertito, con modificazioni, della legge n.. 122/2010 ha autorizzato, per l’anno 2010, un rifinanziamento delle tabelle sopracitate, pari a 53 milioni di euro.
L’entità
complessiva del personale militare per
il 2011 è valutata, dalla Nota aggiuntiva, in 178.571 unità, con una riduzione di 584 militari rispetto alle
previsioni dell’anno precedente.
Al
riguardo, si segnala che
In particolare l’organico 2011 sarà articolato in: 23.340 ufficiali (432 unità in meno rispetto al valore assestato 2010), 72.395 sottufficiali (meno 653 unità), 80.864 volontari di truppa (meno 4.365 unità), 1.972 allievi (21 unità in più).
Per il personale civile è invece previsto un decremento di 1.711 unità rispetto al 2010, risultando pari complessivamente a 31.148 unità.
Ø spese di esercizio[2] per complessivi 1.440 milioni di euro, con un cospicuo decremento di 320,4 milioni di euro (- 18,2%) rispetto al bilancio di previsione 2010, destinati alla formazione e all’addestramento, alla manutenzione e all’efficienza di armi, ai mezzi e alle infrastrutture, al mantenimento delle scorte e, in generale, alla capacità e alla prontezza operativa dello strumento militare (compresi gli stabilimenti, gli arsenali, ecc.).
Per il Ministero della difesa, gli oneri relativi all’Esercizio vengono ulteriormente aggravati da eventuali ritardi nell’entrata in servizio di nuovi mezzi, che potrebbe comportare la necessità di un prolungamento della “vita tecnico-operativa” di quelli esistenti, con conseguenti maggiori oneri di Esercizio.
Ø spese di investimento[3], pari a 3.453,7 milioni di euro, con un aumento di 266,3 milioni di euro (+8,4%) rispetto al 2010.
Sulla base della ripartizione delle spese di investimento secondo le cinque capacità operative effettuata dalla Nota aggiuntiva, è possibile la seguente comparazione con gli stanziamenti previsionali per il 2010:
Capacità operativa |
2010 (milioni di euro) |
2011 (milioni di euro) |
Comando, Controllo, Comunicazioni Computering, Intelligence-Surveillance and Target Acquisition (C4 - ISTAR) |
499,5 |
550,1 |
Schieramento e Mobilità |
546,2 +6,4 Carabinieri |
664,5 +52,1 Carabinieri |
Precisione ed Efficacia di Ingaggio, Sopravvivenza e Protezione delle Forze |
1.470,4 +0,5 Carabinieri |
1.672,7 +0,5 Carabinieri |
Sostenibilità Logistica e Supporto Generale |
608,2
|
503,4 +0,5 Carabinieri |
Ricerca Scientifica |
63,2 |
63,0 |
Totale |
3.187,5 +6,9 Carabinieri |
3.453,7 +54,8 Carabinieri |
Le spese di investimento possono essere inoltre suddivise secondo la tipologia di appartenenza dei programmi:
Capacità operativa |
2010 (milioni di euro) |
2011 (milioni di euro) |
Area interforze |
900,5 |
1.115,5 |
Programmi terrestri |
813,6 |
786,8 |
Programmi navali |
770,3 |
866,1 |
Programmi aeronautici |
703,1 |
685,3 |
Totale |
3.187,5 |
3.453,7 |
Ø Tra i programmi di maggiore consistenza dell’area interforze si segnalano: lo sviluppo del velivolo Joint Strike Fighter JSF (471,8 milioni di euro), il sistema WIMAX per l’accesso a reti di telecomunicazioni a banda larga e senza fili (111,6 milioni di euro), il velivolo da pattugliamento marittimo MMPA (100 milioni di euro), la realizzazione di una serie di sistemi di C4I (68,2 milioni di euro) e la realizzazione di un’infostruttura evoluta - DII (51 milioni di euro).
Ø I principali programmi terrestri finanziati nel 2011 sono: l’industrializzazione e la produzione degli elicotteri NH-90 (148,6 milioni di euro), l’acquisizione dell’elicottero da trasporto medio (137 milioni di euro), l’acquisizione di sistemi missilistici controcarro (79,7 milioni di euro), l’ammodernamento e l’equipaggiamento per unità e forze speciali (57,8 milioni di euro) e degli obici semoventi PZH 2000 (44,6 milioni di euro).
Ø Nell’ambito dei programmi navali le spese più rilevanti riguardano: i sommergibili di nuova generazione U212 (164,3 milioni di euro), l'industrializzazione e la produzione degli elicotteri NH90 (160,9 milioni di euro), gli elicotteri EH-101 (55,8 milioni di euro), il sistema missilistico superficie/aria FSAF (55,2 milioni di euro), l’approntamento della nuova nave portaerei CAVOUR (46,2 milioni di euro) e l’acquisizione di due fregate antiaeree di scorta classe ORIZZONTE (42,7 + 4,1 milioni di euro).
Ø Con riferimento ai programmi aeronautici le quote più consistenti sono riservate: all’ammodernamento strutturale dei velivoli TORNADO (178,3 milioni di euro), all’acquisizione dell’elicottero medio AM (69 milioni di euro), alla realizzazione di una serie di sistemi di C4I (59,5 milioni di euro), all’acquisizione dei velivoli EUROFIGHTER 2000 (56,6 milioni di euro), al sistema missilistico ATBM MEADS (47,6 milioni di euro) e all’acquisizione di velivoli rifornitori B767 Tanker (38 milioni di euro).
Infine, per settore di investimento, la spesa di investimento della funzione difesa risulta, in base alla nota aggiuntiva, così distribuita:
SETTORE INVESTIMENTO DELLA FUNZIONE DIFESA
RIEPILOGO DEI PROGRAMMI PER TIPOLOGIA
|
TIPOLOGIA DI PROGRAMMA |
FUNZIONE |
1. |
SISTEMI SATELLITARI |
49,1 |
2. |
MEZZI TERRESTRI |
60,2 |
3. |
MEZZI NAVALI |
322,0 |
4. |
MEZZI AEREI |
1.514,1 |
5. |
SISTEMI MISSILISTICI |
240,2 |
6. |
SIST. D’ARMA E MAT. D’ARMAMENTO |
254,1 |
7. |
SISTEMI COMANDO E CONTROLLO |
400,9 |
8. |
RICERCA E SVILUPPO |
63,0 |
9. |
INFRASTRUTTURE |
327,1 |
10. |
AMMOD. MINORI, SUPP. OP/ADD., LOGISTICA |
223,0 |
|
TOTALE |
3.453,7 |
b)Spese per la funzione sicurezza del territorio
Le spese per
Lo stanziamento complessivo è destinato per il 94,6% alle spese per il personalein servizio nell'Arma dei carabinieri,pari a 5.431,7 milioni di euro, con un aumento di 133,6 milioni di euro (+ 2,5%) rispetto alle previsioni per il 2010.
Alle spese di esercizio è destinato uno stanziamento pari a 253,7 milioni di euro, con un sensibile decremento del 12,5% nei confronti dell’anno precedente.
Le spese di investimento hanno un ammontare superiore del 694% rispetto a quello del 2010 ed assommano globalmente a 54,8 milioni di euro.
Al riguardo, si segnala che la nota integrativa allo Stato di previsione del Ministero della difesa indica invece uno stanziamento, per il settore “investimenti” delle spese per la funzione sicurezza del territorio, di soli 4,8 milioni di euro, definendolo peraltro “totalmente inadeguato per affrontare anche i minimi investimenti”.
c)Spese per le funzioni esterne
Le spese per le Funzioni esterne, ovvero quelle destinate alle attività non strettamente collegate ai compiti istituzionali del dicastero (Trasporto aereo di Stato, assistenza al volo per il traffico aereo civile, rifornimento idrico delle isole minori, contributo alla Croce Rossa italiana) presentano, rispetto alle previsioni per il 2010, una consistente diminuzione del 33,1%, attestandosi su 100,7 milioni di euro. I “tagli” più consistenti riguardano: la spesa per il trasporto aereo di Stato, che viene ridotta dell’89,3%, i contributi ad enti e associazioni (- 50,2%) e i fondi da ripartire (- 100%).
d)Spese per il trattamento di ausiliaria
Le spese per il trattamento di ausiliaria (ex Pensioni provvisorie) sono destinate alla corresponsione del trattamento provvisorio di quiescenza al personale militare nella posizione di ausiliaria e registrano un debole incremento rispetto all’esercizio precedente, con uno stanziamento di 326, 1 milioni di euro (+ 0,7%). Il trattamento economico del personale in ausiliaria permane ancora a carico del Ministero della difesa, in quanto non è possibile, fino alla cessazione dal servizio effettivo, determinare in via definitiva il trattamento di quiescenza.
In attuazione dell’art. 548 del Codice dell’ordinamento militare approvato con decreto legislativo n. 66/2010 (in precedenza art. 1, comma 5, della legge n. 436/1988, l’allegato 21 allo Stato di previsione del Ministero della difesa contiene le relazioni illustrative sullo stato di attuazione dei programmi d’arma con gli oneri sostenuti nell’anno 2009 e i capitoli di spesa ai quali gli stessi sono stati imputati.
Sui programmi d’arma e sull’attuazione della legge n. 436 del 1988 nel
corso della XVI Legislatura
Nel rinviare a tale allegato per il complesso delle informazioni al riguardo, si riportano di seguito i dati relativi ai principali programmi d’arma[4]:
Interforze:
- JSF F35[5]: 96,4 milioni di euro (capitolo 7120/02)
- Cosmo-SKyMed[6]: 6 milioni di euro (capitolo 1322/02)
Esercito:
- elicottero NH90[7]: quota esercito: 55,35 milioni di euro ammodernamento linee volo: 2,84 milioni di euro (capitolo 7120/02);
- VTLM Lince: spesa realizzazione: 120,94 milioni di euro; realizzazione portaferiti protetto: 8,19 milioni di euro; IVA differita portaferiti protetto: 40.000 euro; acquisizione 60 ralle con movimento di rotazione: 4,59 milioni di euro; R.P.-A.C.E: 5,54 milioni di euro; alternatore: 9,90 milioni di euro; potenziamento e rimessa in efficienza dei veicoli rientrati dai teatri operativi: 1 milione di euro (Cap. 7120/03); apparati e antenne: 4,5 milioni di euro (Cap. 7120/04);
- VBM 8X8 Freccia – Oneri obbligatori per stipula contratto di mutuo: 190.000 euro (Cap. 7120/03)
Marina:
- elicottero NH90: quota marina: 41 milioni di euro (cap. 7120/02);
-
Ammodernamento
di mezza vita Caccia classe “De
- Fregate Orizzonte – Ufficio programma: 220.000 euro (cap. 1322/08) – Realizzazione Fregate: 38,75 milioni di euro (Cap. 7120/01) Acquisizione missili: 12,74 milioni di euro (Cap. 7120/03)
- Acquisizione siluro leggero MU90 –Ufficio programma: 80.000 euro (cap. 1322/08) Acquisto siluri: 510.000 euro (Cap. 7120/01)
Aeronautica:
- Eurofighter[8]: 203,18 milioni di euro per il programma; 5,70 milioni di euro spese amministrative (capitolo 7120/02);
- Aggiornamento Tornado: 95,47 milioni di euro (Cap. 7120/02)
Segretariato generale Difesa:
-
elicottero
NH90: alle attività di ricerca legate alla realizzazione dell’elicottero
NH90 è stata destinata quota parte delle risorse del piano nazionale della
ricerca militare, gestite dal Segretariato generale della Difesa e ammontanti
complessivamente nel
Per quel che concerne il finanziamento dei programmi d’arma a valere su risorse del Ministero dello sviluppo economico, si rinvia al paragrafo “Gli stanziamenti dello stato di previsione del Ministero della difesa”.
Con riferimento al disegno di legge di stabilità per l’anno 2011 si segnalano i seguenti aspetti di interesse della Commissione difesa:
- Tabella A: Fondo speciale di parte corrente: l’accantonamento relativo al Ministero della difesa è privo di risorse per l’anno 2011 mentre reca uno stanziamento di 5 milioni di euro per l’anno 2012 e 5 milioni di euro per l’anno 2013; in base alla relazione illustrativa tale accantonamento risulta preordinato all’attuazione del disegno di legge C. 1441-quater-F, recante delega al Governo in materia di lavori usuranti. Infatti tale provvedimento contiene, all’art. 20 (disposizioni concernenti il lavoro sul naviglio di Stato), l’incremento di 5 milioni di euro annui a decorrere dal 2012 dell’autorizzazione di spesa di cui al comma 564 dell’articolo 1 della legge n. 266 del 2005 (legge finanziaria per il 2006) relativa alle vittime del dovere. L’incremento è da intendersi collegato all’ampliamento della platea dei possibili beneficiari conseguentemente all’espletamento delle procedure per il risarcimento del danno, richiamate dal medesimo articolo 20, da parte dei soggetti impiegati su navi militari e danneggiati dall’amianto.
Si ricorda che
- Tabella B: Fondo speciale di conto capitale: nella Tabella B non risulta presente alcun accantonamento relativo al Ministero della difesa;
Anche nella Tabella B della legge finanziaria 2010 (legge n. 191 del 2010) non risultava presente alcun accantonamento relativo al Ministero della difesa.
- Tabella C: Stanziamenti relativi a leggi permanenti di spesa la cui quantificazione è demandata alla Legge annuale di stabilità: nel quadro sintetico sottostante sono riportate le voci di Tabella C di interesse della Commissione difesa; in corsivo e tra parentesi tonde sono riportati i corrispondenti stanziamenti presenti nella Tabella C della legge finanziaria 2010 (legge n. 191 del 2009); i valori risultano identici sia in termini di competenza sia in termini di cassa:
Oggetto |
2010 (legge finanziaria 2010) |
2011 |
2012 |
2013 |
(migliaia di euro) |
||||
Fondo scorta per le esigenze delle forze armate e per quelle dell’Arma dei carabinieri (Arma dei carabinieri ndr) (Art. 551 Codice dell’ordinamento militare – Decreto legislativo n. 66/2010)[9] |
- (22.425) |
22.423 (22.423) |
22.423 (22.423) |
22.423 |
Ministero della difesa - Contributi ad enti, istituti o associazioni vigilate dal Ministero della difesa (Art. 1, comma 43, della L. n. 549/1995)[10] |
- (2.030) |
1011 (1904) |
261 (404) |
261 |
Contributo all’Organizzazione idrografica internazionale[11]. (Art. 565 Codice dell’ordinamento militare – Decreto legislativo n. 66 del 2010)[12] |
- (77) |
66 (66) |
66 (66) |
66 |
Fondo scorta per le esigenze delle forze armate e per quelle dell’Arma dei carabinieri (Esercito, Marina e Aeronautica ndr) (Art. 551 Codice dell’ordinamento militare – Decreto legislativo n. 66/2010)[13] |
- (37.672) |
37.668 (37.668) |
37.668 (37.668) |
37.668 |
Agenzia industrie difesa (Art. 559 Codice dell’ordinamento militare – Decreto legislativo n. 66/2010)[14] |
- (8896) |
6.610 (6772) |
6.610 (6772) |
6.610 |
Totale |
(71100) |
(68.833) |
(67.333) |
|
Si ricorda, con riferimento ad una delle voci di Tabella C sopra
richiamate, che
- Tabella E (ex-Tabelle D e F): Autorizzazioni di spesa di conto capitale recate da leggi pluriennali con evidenziazione dei rifinanziamenti, delle riduzioni e delle rimodulazioni: nel quadro sintetico sottostante sono riportate le voci di Tabella E di interesse della Commissione difesa; per ciascuna voce sono indicati: lo stanziamento a legislazione vigente; lo stanziamento come risultante dall’intervento previsto dalla Tabella E; lo stanziamento recato dalla legge finanziaria 2010 (in corsivo); nell’ultima colonna è indicato, ove presente, l’anno terminale del limite di impegno autorizzato; i valori indicati fanno riferimento sia alla competenza che alla cassa:
Finanziamento di programmi interforze ad alto contenuto tecnologico (art. 606 del Codice ordinamento militare – decreto legislativo n. 66/2010)[15]
|
2010 (legge finanziaria 2010) |
2011 |
2012 |
2013 |
2014 e successivi |
Anno terminale |
|
Missione Difesa e sicurezza del territorio |
|||||||
|
Legislazione vigente |
- |
8.410 |
|
|
|
|
Legge di stabilità 2011 |
- |
8.410 |
|
|
|
|
|
Legge finanziaria 2010 |
5.295 |
9.344 |
|
|
|
2011 (interamente impegnabile quota 2011) |
Proseguimento del programma navale FREMM (fregate multi missione) ex art. 1, comma 95, della legge n. 266/2005 (legge finanziaria 2006)
|
2010 (legge finanziaria 2010) |
2011 |
2012 |
2013 |
2014 e successivi |
Anno terminale |
|
Missione Competitività e sviluppo delle imprese |
|||||||
|
Legislazione vigente |
- |
75.000 |
75.000 |
75.000 |
675.000 |
2022 (interamente impegnabile quota 2011 e successive) |
Legge di stabilità 2011 |
- |
75.000 |
75.000 |
75.000 |
675.000 |
|
|
Legge finanziaria 2010 |
75.000 |
75.000 |
75.000 |
1.260.000 (per 2013 e anni successivi) |
|
2022 (interamente impegnabile quota 2011 e successive) |
Promozione della competitività nei settori industriali al alta tecnologia ex art. 1, commi da 883 a 885, della legge n. 296/2006 (legge finanziaria 2007)
|
2010 (legge finanziaria 2010) |
2011 |
2012 |
2013 |
2014 e successivi |
Anno terminale |
|
Missione Competitività e sviluppo delle imprese |
|||||||
Promozione della competitività nei settori industriali ad alta tecnologia ex art. 1, comma 883 lettera a), della legge n. 296/2006 (legge finanziaria 2007) |
Legislazione vigente |
|
40.000 |
40.000 |
40.000 |
320.000[16] |
2021 (interamente impegnabile quota 2011 e successive) |
Legge di stabilità 2011 |
|
40.000 |
40.000 |
40.000 |
320.000 |
|
|
Legge finanziaria 2010 |
40.000
|
40.000 |
40.000 |
360.000 (per il 2013 e gli anni successivi) |
|
2021 (interamente impegnabile quota 2011 e successive) |
|
Promozione della competitività nei settori industriali al alta tecnologia ex art. 1, comma 883 lettera b), della legge n. 296/2006 (legge finanziaria 2007) |
Legislazione vigente |
|
40.000 |
40.000 |
40.000 |
360.000[17] |
2022 (interamente impegnabili quote 2011 e successive) |
Legge di stabilità 2011 |
|
40.000 |
40.000 |
40.000 |
360.000 |
|
|
Legge finanziaria 2010 |
40.000
|
40.000 |
40.000 |
400.000 (per il 2013 e gli anni successivi) |
|
2022 (interamente impegnabili quote 2011 e successive) |
|
Promozione della competitività nei settori industriali al alta tecnologia ex art. 1, comma 883 lettera c), della legge n. 296/2006 (legge finanziaria 2007) |
Legislazione vigente |
|
40.000 |
40.000 |
40.000 |
400.000[18] |
2023 (interamente impegnabili quote 2011 e successive) |
Legge di stabilità 2011 |
|
40.000 |
40.000 |
40.000 |
400.000 |
|
|
Legge finanziaria 2010 |
40.000 |
40.000 |
40.000 |
440.000 (per il 2013 e gli anni successivi) |
|
2023 (interamente impegnabili quote 2011 e successive) |
|
Promozione della competitività nei settori industriali al alta tecnologia ex art. 1, comma 884 lettera a), della legge n. 296/2006 (legge finanziaria 2007) |
Legislazione vigente |
|
876 |
876 |
876 |
7008 |
2021 (interamente impegnabili quote 2011 e successive) |
Legge di stabilità 2011 |
|
876 |
876 |
876 |
7008 |
|
|
Legge finanziaria 2010 |
10.000 |
10.000 |
10.000 |
90.000 (per gli anni 2013 e successivi) |
|
2021 (interamente impegnabili quote 2011 e successive) |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Promozione della competitività nei settori industriali ad alta tecnologia ex art. 1, comma 884 lettera b), della legge n. 296/2006 (legge finanziaria 2007) |
Legislazione vigente |
|
11.233 |
11.233 |
11.233 |
101.094 |
2022 (interamente impegnabili quote 2011 e successive) |
Legge di stabilità 2011 |
|
11.233 |
11.233 |
11.233 |
101.094 |
|
|
Legge finanziaria 2010 |
30.000 |
30.000 |
30.000 |
300.000 (per gli anni 2013 e successivi) |
|
2022 (interamente impegnabili quote 2011 e successive) |
Promozione della competitività nei settori industriali ad alta tecnologia ex art. 1, comma 885 lettera a), della legge n. 296/2006 (legge finanziaria 2007) |
Legislazione vigente |
|
50.000 |
50.000 |
50.000 |
400.000[19] |
2021 (interamente impegnabili quote 2011 e successive) |
Legge di stabilità 2011 |
|
50.000 |
50.000 |
50.000 |
400.000 |
|
|
Legge finanziaria 2010 |
50.000 |
50.000 |
50.000 |
450.000 (per gli anni 2013 e successivi) |
|
2021 (interamente impegnabili quote 2011 e successive) |
Programmi europei aeronautici ex art. 2, comma 179 della legge n. 244/2007 (legge finanziaria 2008)
|
2010 (legge finanziaria 2010) |
2011 |
2012 |
2013 |
2014 e successivi |
Anno terminale |
|
Missione Competitività e sviluppo delle imprese |
|||||||
Programmi europei aeronautici ex art. 2, comma 179, lettera a) della legge n. 244/2007 (legge finanziaria 2008) |
Legislazione vigente |
|
20.000 |
20.000 |
20.000 |
180.000[20] |
2022 (interamente impegnabile quota 2011 e successive) |
Legge di stabilità 2011 |
|
20.000 |
20.000 |
20.000 |
180.000 |
|
|
Legge finanziaria 2010 |
20.000
|
20.000 |
20.000 |
200.000 (per gli anni 2013 e successivi) |
|
2022 (interamente impegnabile quota 2011 e successive) |
|
Programmi europei aeronautici ex art. 2, comma 179, lettera b) della legge n. 244/2007 (legge finanziaria 2008) |
Legislazione vigente |
|
25.000 |
25.000 |
25.000 |
250.000[21] |
2023 (interamente impegnabili quote 2011 e successive) |
Legge di stabilità 2011 |
|
25.000 |
25.000 |
25.000 |
250.000 |
|
|
Legge finanziaria 2010 |
25.000 |
25.000 |
25.000 |
275.000 (per gli anni 2013 e successivi) |
|
2023 (interamente impegnabili quote 2011 e successive) |
|
Programmi europei aeronautici ex art. 2, comma 179, lettera c) della legge n. 244/2007 (legge finanziaria 2008) |
Legislazione vigente |
|
25.000 |
25.000 |
25.000 |
275.000[22] |
2024 (interamente impegnabili quote 2011 e successive) |
Legge di stabilità 2011 |
|
25.000 |
25.000 |
25.000 |
275.000 |
|
|
Legge finanziaria 2010 |
25.000 |
25.000 |
25.000 |
300.000 (per gli anni 2013 e successivi) |
|
2024 (interamente impegnabili quote 2011 e successive) |
Interventi nel settore aeronautico ex art. 2, comma 180, della legge n. 244/2007 (legge finanziaria 2008)
|
2010 (legge finanziaria 2010) |
2011 |
2012 |
2013 |
2014 e successivi |
Anno terminale |
|
Missione Competitività e sviluppo delle imprese |
|||||||
|
Legislazione vigente |
|
1.100.000 |
1.100.000 |
- |
- |
|
Legge di stabilità 2011 |
|
1.100.000 |
1.100.000 |
- |
- |
|
|
Legge finanziaria 2010 |
918.000
|
1.100.000 |
1.100.000 |
- |
- |
2012 (interamente impegnabili quote 2011 e 2012) |
Programmi navali ex art. 2, comma 181, della legge n. 244/2007 (legge finanziaria 2008)
|
2010 (legge finanziaria 2010) |
2011 |
2012 |
2013 |
2014 e successivi |
Anno terminale |
|
Missione Competitività e sviluppo delle imprese |
|||||||
|
Legislazione vigente |
|
375.000 |
- |
- |
- |
|
Legge di stabilità 2011 |
|
375.000 |
- |
- |
- |
|
|
Legge finanziaria 2010 |
375.000
|
375.000 |
- |
- |
- |
) |
Il disegno di legge del bilancio annuale di previsione è disciplinato dall’articolo 21 della nuova legge di contabilità (legge n. 196/2009).
Come già previsto nella precedente normativa contabile, si tratta di un bilancio annuale di previsione:
- “annuale”: perché il periodo di tempo sui si riferisce è di dodici mesi e coincide con l’anno solare (inizia il 1° gennaio e termina il 31 dicembre);
- “di previsione”: perché viene predisposto e approvato prima dell’inizio della gestione e, pertanto, indica le entrate e le spese che si presume verranno effettuate.
L’articolo 21 conferma che le previsioni di entrata e di spesa contenute nel bilancio sono formate sulla base della legislazione vigente, tenuto conto dei parametri economici utilizzati nella Decisione di finanza pubblica.
L’articolo 7 della nuova legge di contabilità fissa la presentazione alle Camere del disegno di legge di bilancio entro il termine del 15 ottobre di ogni anno, contestualmente alla presentazione del disegno di legge distabilità (ex disegno di legge finanziaria): i due documenti compongono infatti la manovra triennale di finanza pubblica.
La data di presentazione del documento alle Camere è stata posticipata rispetto alla precedente normativa contabile - che la fissava entro il 30 settembre di ogni anno – in relazione alla nuova data di avvio del ciclo della programmazione economica e finanziaria delineato dalla legge di riforma della contabilità, che inizia il 15 settembre con la presentazione della Decisione di finanza pubblica (DFP).
Nel
caso in cui il bilancio non sia approvato entro il 31 dicembre,
La nuova normativa contabile conferma che l’esercizio provvisorio del bilancio può essere concesso soltanto per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi (articolo 32).
Durante l'esercizio provvisorio, la gestione del bilancio, riferita sia alle autorizzazioni di impegno sia a quelle di pagamento, è consentita per tanti dodicesimi della spesa quanti sono i mesi dell'esercizio provvisorio, ovvero nei limiti della maggiore spesa necessaria, qualora si tratti di spesa obbligatoria e non suscettibile di impegni o di pagamenti frazionati in dodicesimi.
Per quanto riguarda l’individuazione delle unità di voto parlamentare, sono state introdotte alcune importanti novità rispetto alla precedente disciplina contabile.
1) In luogo delle unità previsionali di base (o macroaggregati), le unità di voto sono ora individuate:
a) per le entrate, con riferimento alla tipologia;
A titolo esemplificativo, le voci che ora costituiscono l’unità di voto sono costituite, per le entrate tributarie, dai tributi più importanti (Imposta sui redditi, IRES, IVA), ovvero da raggruppamenti di tributi con caratteristiche analoghe (ad esempio, imposte sostitutive, imposte sui generi di monopolio, ecc.); per i restanti titoli, è indicata la tipologia del provento per aggregati più o meno ampi (ad esempio, proventi speciali, redditi da capitale, entrate derivanti da servizi resi dall'amministrazione statale, ecc.).
b) per le spese, con riferimento ai programmi, intesi quali aggregati diretti al perseguimento degli obiettivi definiti nell'ambito delle missioni.
Le nuove unità di voto fanno riferimento alla nuova struttura del bilancio, di fatto applicata a decorrere dal 2008, fondata sulla riclassificazione delle spese dei Ministeri per missioni e programmi e delle entrate per ricorrenza (entrate riferite a proventi la cui acquisizione sia prevista a regime, ovvero limitata a uno o più esercizi) e per tipologia dell’entrata medesima[23].
Sia per le entrate che per le spese, l’unità di voto risulta pertanto spostata ad un livello superiore rispetto a quello del quello del macroaggregato(unità previsionale di base) in precedenza previsto.
La nuova classificazionedel bilancio \ha operato una profonda revisione in senso funzionale della struttura delle voci di bilancio, volta a meglio evidenziare larelazione tra risorse disponibili e finalità delle politiche pubbliche, anche al fine di superare la tradizionale logica incrementale nel rifinanziamento delle politiche di spesa e di rendere più agevole l’attività di misurazione e verifica dei risultatiraggiunti con la spesa pubblica.
La nuova legge di contabilità, nel’individuare nei programmi l’unità di voto parlamentare, non definisce né il numero né le qualifiche delle missioni e dei programmi medesimi.
In proposito va tuttavia segnalato che l’articolo 40 della legge di
contabilità medesima, nell’ambito della delega al Governo per il completamento
della riforma della struttura del bilancio, prevede la revisione, da
completarsi nell’arco di un periodo di due anni, sia delle missioni che del numero e della struttura dei
programmi di spesa, al fine di renderli il più possibile omogenei. A tal fine, il Ministero
dell’economia ha emanato la circolare 22 marzo 2010, n.
2) Per quanto concerne i contenuti dell’unità di voto parlamentare, ogni singola unità di voto deve indicare:
§ l'ammontare presunto dei residui attivi o passivi alla chiusura dell'esercizio precedente a quello cui il bilancio si riferisce (come già previsto nella precedente normativa contabile);
§ l'ammontare delle entrate che si prevede di accertare e delle spese che si prevede di impegnare (competenza) nonché l'ammontare delleentrate che si prevede di incassare e delle speseche si prevede di pagare (cassa), nell'anno cui il bilancio si riferisce (come già previsto nella precedente normativa contabile);
§ le previsioni delle entrate e delle spese relative al secondo e terzo anno del bilancio triennale. L'introduzione di previsioni triennali delle unità di voto rappresenta una novità rispetto alla precedente legge di contabilità.
Le previsioni triennali dei programmi di spesa risultano già presenti nella precedente struttura della legge di bilancio, sebbene in allegati puramente conoscitivi: a partire dal 2009 ciascuno stato di previsione della legge di bilancio risulta corredato di un apposito allegato 1, che espone le proiezioni triennali degli stanziamenti di competenza delle missioni e dei programmi di ciascun Ministero.
Costituiscono oggetto di approvazione parlamentare sia le previsioni di entrata e di spesa, di competenza e di cassa, relative all’anno cui il bilancio si riferisce sia le previsioni relative al secondo e terzo anno del bilancio triennale.
Soltanto le previsioni del primo anno costituiscono tuttavia limite alle autorizzazioni di impegno e pagamento.
3) Per quanto concerne la classificazione delle voci di spesa, la dotazione finanziaria dei programmi di spesa viene presentata:
§ distinta in spese correnti e spese d’investimento - come già nella precedente esperienza. Per le spese correnti viene tuttavia data specifica indicazione delle spese di personale;
§ ripartitain spesa “rimodulabile” e spesa “non rimodulabile”. La distinzione delle dotazioni finanziarie dei programmi di spesa del bilancio dello Stato nelle suddette due categorie è stata formalizzata nella nuova legge di contabilità ai fini dell’applicazione della disciplina della flessibilità del bilancio.
La distinzione delle spese in rimodulabili e
non rimodulabili è stata introdotta, per la prima volta, nel disegno di legge
di bilancio per il
A seguito dei tagli lineari, è stata stabilita una procedura che ha modificato il processo di definizione delle previsioni di bilancio, posto che è stato fissato una sorta di plafond a disposizione di ogni Amministrazione entro il quale ciascuna, in sede di formazione del progetto di bilancio, ha potuto ripartire le risorse a disposizione, per ogni missione, tra i relativi programmi di spesa ritenuti prioritari.
Secondo la definizione contenuta nella nuova legge di contabilità, le spese non rimodulabili sono quelle “per le quali l'amministrazione non ha la possibilità di esercitare un effettivo controllo, in via amministrativa, sulle variabili che concorrono alla loro formazione, allocazione e quantificazione”. Esse corrispondono alle spese definite come “oneri inderogabili”, vale a dire le spese vincolate a meccanismi o parametri (determinati da leggi o da altri atti normativi) che ne regolano autonomamente l’evoluzione.
Rientrano tra gli oneri inderogabili le cosiddette spese obbligatorie, ossia quelle relative a particolari finalità espressamente elencate: pagamento di stipendi, assegni, pensioni ed altre spese fisse, interessi passivi, obblighi comunitari ed internazionali, ammortamento di mutui. In via residuale, rientrano tra le spese obbligatorie anche quelle che sono così identificate per espressa disposizione normativa.
Le spese rimodulabili - delle quali non è data una vera e propria definizione - sono individuate:
a) nelle
spese derivanti da fattori legislativi,
intendendo come tali quelle autorizzate da espressa disposizione legislativa
che ne determina l'importo, considerato quale limite massimo di spesa, e il periodo
di iscrizione in bilancio, la cui rimodulabilità è disciplinata da una apposita
norma della legge (vedi articolo
b) nelle spese di adeguamento al fabbisogno, ossia spese non predeterminate legislativamente ma quantificate tenendo conto delle esigenze delle amministrazioni.
Formalizzando una novità già introdotta con il disegno di legge di
bilancio per il 2009, la nuova normativa contabile prevede che, sino
all'esercizio della delega di cui all'articolo
4) Con riferimento ai programmi di spesa, la nuova legge di contabilità dispone l’affidamento della realizzazione di ciascun programma ad un unico centro di responsabilità amministrativa. La formulazione usata dalla norma, che affida la “realizzazione” di ciascun programma ad un unico centro di responsabilità amministrativa, sembra indicare che, indipendentemente dal numero delle strutture amministrative coinvolte nel programma (e finora, infatti, la gran parte dei programmi coinvolgeva più centri di responsabilità amministrativa di uno stesso Ministero ovvero, nell’ipotesi di programmi interministeriali, di Ministeri diversi), la sua realizzazione dovrebbe comunque essere affidata alla responsabilità di un unico soggetto.
La previsione dell’univocità tra programmi e centri di responsabilità amministrativa è invece espressa nell’articolo 40 della legge di contabilità, tra i criteri della delega al Governo per il completamento della riforma del bilancio. La norma richiamata prevede, inoltre, l'univoca corrispondenza tra il programma e ciascun Ministero, al fine di evitare, ove possibile, la condivisione di programmi tra più Ministeri.
L’univoca corrispondenza tra programma di spesa e centro di responsabilità e tra programma di spesa e ciascun Ministero cui sembra tendere, in prospettiva, l’articolo 40, oltre a permettere di superare la frammentazione dei programmi tra più centri di responsabilità, che ha rappresentato una delle maggiori criticità della riclassificazione del bilancio, sembrerebbe comportare, di conseguenza, l’eliminazione, ove possibile, di programmi di spesa interministeriali.
L’articolo 23 della nuova legge di contabilità reca disposizioni in merito alla formazione del bilancio di previsione per quanto concerne la quantificazione dei programmi di spesa.
La norma prevede che, in sede di formulazione degli schemi degli stati di previsione, i Ministri devono indicare, anche sulla base delle proposte dei responsabili della gestione dei programmi, gli obiettivi di ciascun Dicastero e quantificare le risorse necessarie per il loro raggiungimento, tenendo conto delle istruzioni fornite annualmente, con apposita circolare, dal Ministero dell’economia.
La norma introduce il divieto espresso di previsioni basate sul mero calcolo della spesa storica incrementale.
Per quanto concerne la quantificazione delle risorse necessarie al raggiungimento degli obiettivi dei rispettivi dicasteri, la norma prevede inoltre che i Ministri competenti possono proporre la rimodulazione delle risorse tra programmi appartenenti alla stessa missione di spesa.
Una volta che i Ministri competenti hanno dato le loro indicazioni in merito agli obiettivi perseguiti dal singolo dicastero e alle risorse necessarie per il loro raggiungimento, la nuova normativa contabile attribuisce al Ministro dell’economia il compito di valutare la congruità e la coerenza tra gli obiettivi perseguiti da ciascun Ministro e le risorse richieste per la loro realizzazione.
Per motivate esigenze, con il disegno di legge di bilancio possono inoltre essere effettuate rimodulazioni delle dotazioni finanziarie relative ai fattori legislativi, compensative all’interno di un programma o tra programmi di una medesima missione di spesa.
Resta preclusa la possibilità di utilizzare stanziamenti di spesa in conto capitale per il finanziamento di spese correnti.
In allegato a ciascuno stato di previsione della spesa devono essere indicate le autorizzazioni legislative di cui si propone la modifica e il corrispondente importo.
Con la possibilità di incidere sugli stanziamenti determinati da specifiche autorizzazioni legislative di spesa, viene pertanto messa a regime per il disegno di legge di bilancio un potere di intervento nelle scelte allocative finora limitato allo strumento della legge finanziaria.
Con la disposizione introdotta dall’articolo 23 viene formalizzato nella legge di contabilità quanto già previsto, in via sperimentale, per gli anni 2009 e 2010, dall’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112/2008 (come modificato dall’articolo 23, comma 21-quater, del D.L. n. 78/2009), il quale, come già ricordato, a fronte di consistenti riduzioni delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa per il triennio 2009–2011 di competenza dei vari Ministeri, ha introdotto un più ampio margine di flessibilità per le amministrazioni in sede di formazione del bilancio di previsione a legislazione vigente, consentendo di rimodulare, seppure con vari limiti, le dotazioni finanziarie tra i programmi di spesa di ciascuna missione, anche mediante modifica delle autorizzazioni legislative di spesa ad essi sottostanti.
In ragione della possibilità di
incidere, con le rimodulazioni, sulla legislazione sostanziale di spesa, in
apposito allegato a ciascuno stato di previsione della spesa dei disegni di
legge di bilancio per il 2009 e 2010 sono state esposte le autorizzazioni
legislative di spesa ed i relativi importi con le rimodulazioni effettuate
dalle Amministrazioni. Il prospetto delle autorizzazioni di spesa rimodulabili
di ciascun Ministero è stato inoltre riportato nelle rispettive leggi di
bilancio (Allegato n.
Il D.L. 31 maggio
2010, n.
A fronte di consistenti riduzioni delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa a legislazione vigente, operate dal provvedimento a decorrere dal 2011, di competenza dei vari Ministeri, il citato decreto-legge prevede che con il disegno di legge di bilancio, per “motivate esigenze”, possono essere rimodulate le dotazioni finanziarie “tra le missioni” di ciascun stato di previsione della spesa (laddove l’articolo 23 della nuova legge di contabilità riconosce tale facoltà solo nell’ambito di un singolo programma o fra programmi della stessa missione).
Tale facoltà può essere esercitata solo per motivate esigenze ed entro i seguenti limiti:
- esclusivamente con riferimento alle spese rimodulabili,riconducibili, come detto, a quelle disposte da fattori legislativi e di adeguamento al fabbisogno;
- nel rispetto dell’invarianza degli effetti sui saldi di finanza pubblica;
- restando precluso l’utilizzo degli stanziamenti di conto capitale per finanziare spese correnti.
L’articolo 25 della nuova legge di contabilità espone la nuova classificazione delle entrate e delle spese dello Stato, sulla base delle innovazione introdotte dall’articolo 21, che ha modificato le unità di voto parlamentare, identificandole, per le entrate, con la tipologia dell’entrata, e per le spese, con i programmi, determinando il venir meno delle unità previsionali di base (o macroaggregati).
La nuova classificazione delle voci di entrata si articola su cinque livelli di aggregazione:
a) al primo livello, le entrate sono suddivise in titoli, a secondo della loro natura:
titolo I: entrate tributarie;
titolo II: entrate extra-tributarie;
titolo III: entrate derivanti da alienazione e ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti;
titolo IV: entrate derivanti da accensione di prestiti.
I primi tre titoli rappresentano le entrate finali; il quarto titolo corrisponde in sostanza all’entità del ricorso al mercato finanziario;
b) al di sotto dei titoli, le entrate sono suddivise in ricorrenti e non ricorrenti, a seconda che si riferiscano a proventi la cui acquisizione sia prevista a regime ovvero limitata soltanto ad alcuni esercizi;
c) nel terzo livelloè evidenziata la tipologia dell'entrata, ai fini dell’approvazione parlamentare e dell’accertamento dei cespiti.
d) al di sotto dell’unità di voto, si trovano le categorie, secondo la natura dei cespiti;
e) capitoli, che rappresentano una ripartizione delle unità di voto ai fini della gestione e della rendicontazione. I capitoli possono essere suddivisi in articoli.
Si osserva che nell’ambito dei principi della delega per il completamento della revisione della struttura del bilancio dello Stato è previsto che il Governo proceda alla revisione, per l'entrata, delle unità elementari del bilancio per assicurare che la denominazione richiami esplicitamente l'oggetto e ripartizione delle unità promiscue in articoli in modo da assicurare che la fonte di gettito sia chiaramente e univocamente individuabile (cfr. articolo 40, comma 2, lettera d).
Sul lato della spesa, la nuova esposizione delle voci di bilancio individua una classificazione di tre livelli:
a) missioni, che rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici della spesa;
b) programmi, ossia le unità di voto parlamentare, quali aggregati finalizzati al perseguimento degli obiettivi indicati nell’ambito delle missioni.
I programmi sono presentati suddivisi in macroaggregati per tipologie di spesa (spese di funzionamento, interventi, trattamenti di quiescenza e altri trattamenti integrativi o sostitutivi, oneri del debito pubblico, oneri comuni di parte corrente, investimenti e oneri comuni in conto capitale);
c) capitoli, secondo l’oggetto della spesa, che rappresentano le unità di gestione e rendicontazione, classificati in base al loro contenuto economico e funzionale. I capitoli possono essere suddivisi in articoli (i quali corrisponderebbero agli attuali piani di gestione).
Al riguardo si osserva che in sede di delega per il completamento della riforma si prevede il superamento dei capitoli mediante l’introduzione delle azioni, quali componenti del programma e unità elementari del bilancio dello Statoaffiancate da un piano dei conti integrato che assicuri il loro raccordo alla classificazione COFOG e alla classificazione economica di terzo livello (cfr. articolo 40, comma 2, lettera e).
E’ inoltre confermata la classificazione economica e funzionale delle spese.
La nuova legge di contabilità prevede però che esse si conformino ai criteri adottati in contabilità nazionale per i conti del settore della pubblica amministrazione.
E’ pertanto confermata la presentazione, in allegato allo stato di previsione del Ministero dell’economia, di un quadro contabile da cui risultino le categorie in cui viene classificata la spesa secondo l'analisi economica e le classi, fino al terzo livello della classificazione COFOG (comparti di attività in cui si articolano le aree di intervento delle politiche pubbliche), in cui viene ripartita la spesa secondo l'analisi funzionale.
In appendice a tale quadro contabile sono previsti appositi prospetti illustrativi degli incroci tra i diversi criteri di classificazione.
Rispetto alla precedente normativa contabile, è richiesto altresì, in apposito prospetto, il raccordo tra le classi COFOG e le missioni e i programmi di spesa, nonché tra il bilancio dello Stato e il sistema di contabilità nazionale.
Tutti i suddetti prospetti devono essere aggiornati dopo l’approvazione della legge di bilancio.
L’articolo 21 della nuova legge di contabilità conferma la struttura del disegno di legge di bilancio di previsione, costituito:
§ da un unico stato di previsione dell’entrata;
§ dagli stati di previsione della spesa, relativi ai singoli Ministeri con portafoglio, con le allegate appendici dei bilanci delle amministrazioni autonome;
§ dal quadro generale riassuntivo, che la nuova legge di contabilità estende al triennio.
Ciascuno stato di previsione è corredato da una serie di elementi informativi:
a) la nota integrativa al bilancio di previsione – che sostituisce la nota preliminare prevista dalla precedente legge di contabilità – contenente i seguenti elementi informativi riferiti alle entrate e alle spese:
- per le entrate, la nota illustra i criteri utilizzati per la previsione relativa alle principali imposte e tasse;
- per la spesa, in una prima sezione, concernente il piano degli obiettivi correlati a ciascun programma ed i relativi indicatori di performance, la nota illustra il quadro di riferimento in cui l’amministrazione si trova ad operare, le priorità politiche, le attività e gli obiettivi riferiti a ciascun programma di spesa che le amministrazioni intendono conseguire, con espressa indicazione delle risorse destinate alla realizzazione degli obiettivi e degli indicatori di realizzazione ad essi riferiti, nonché dei criteri e dei parametri utilizzati per la loro quantificazione. In una seconda sezione, relativa ai programmi e alle corrispondenti risorse finanziarie, la nota illustra il contenuto di ciascun programma di spesa e i criteri di formulazione delle previsioni di spesa, con riguardo particolare alle varie tipologie di spesa e ai relativi riferimenti legislativi, con indicazione dei corrispondenti stanziamenti del bilancio triennale;
b) una scheda illustrativa di ogni programma e delle leggi che lo finanziano, con indicazione dei corrispondenti stanziamenti del bilancio triennale, con l'articolazione per le categorie di spesa. Di tali schede è previsto un aggiornamento semestrale, in modo da tenere conto delle modifiche apportate alle previsioni iniziali attraverso le variazioni di bilancio adottate in corso d'anno ai sensi delle disposizioni normative vigenti.
Ciascuno stato di previsione deve inoltre recare, per ogni programma:
c) l'elenco dei capitoli, articoli e relativi stanziamenti;
d) un riepilogo delle dotazioni secondo l'analisi economica e funzionale;
Rispetto alla normativa precedente sono inoltre richieste, a corredo degli stati di previsione:
e) una scheda illustrativa dei capitoli recanti i fondi settoriali correlati alle principali politiche pubbliche di rilevanza nazionale, con indicazione degli stanziamenti triennali, il riepilogo analitico dei provvedimenti legislativi e amministrativi che hanno determinato i suddetti stanziamenti e le relative variazioni, e gli interventi previsti a legislazione vigente a valere su detti fondi, con separata indicazione delle spese correnti e di quelle in conto capitale. Anche in questo caso, è previsto un aggiornamento semestrale di tali schede;
f) la presentazione del budget dei costi relativo a ciascuna amministrazione, che finora ha invece costituito un documento a se stante[24]. Il budget riporta i costi previsti dai centri di costo dell’amministrazione e il prospetto di riconciliazione al fine di collegare le previsioni economiche a quelle finanziarie di bilancio.
La nuova normativa contabile conferma inoltre la presentazione alle Camere, in allegato al disegno di legge del bilancio di previsione, di una relazione del Ministro dello sviluppo economico sulla destinazione alle aree sottoutilizzate delle spese di investimento iscritte negli stati di previsione dei singoli Ministeri per interventi di rispettiva competenza.
Per quanto concerne l’approvazione del disegno di legge di bilancio, l’articolo 21 conferma in larga parte la precedente normativa, disponendo:
§ la predisposizione della nota di variazioni in caso di variazioni apportate al bilancio nel corso della discussione parlamentare;
§ l'approvazione, con distinti articoli, dello stato di previsione dell'entrata, di ciascuno stato di previsione della spesa e dei totali generali della spesa nonché del quadro generale riassuntivo, nell'ordine detto, con riferimento alle dotazioni di competenza e cassa;
§ l’approvazione, con apposite norme, dei fondi di riserva previsti dalla legge di contabilità: Fondo di riserva per le spese obbligatorie, Fondi speciali per la reiscrizione in bilancio di residui passivi perenti delle spese correnti e in conto capitale, Fondo di riserva per le spese impreviste e Fondo di riserva per le autorizzazioni di cassa.
Rispetto alla precedente legge di contabilità, va segnalato il venir meno del Fondo di riserva per le autorizzazioni di spesa delle leggi permanentidi natura corrente;
§ la fissazione, con apposita norma, dell'importo massimo di emissione di titoli dello Stato, in Italia e all'estero, al netto di quelli da rimborsare, in relazione alla indicazione del fabbisogno del settore statale;
§ la ripartizione delle unità di voto in capitoli, ai fini della gestione e della rendicontazione, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze;
§ l’annessione agli stati di previsione della spesa dei singoli Ministeri, secondo le rispettive competenze, dei conti consuntivi degli enti cui lo Stato contribuisce in via ordinaria.
Come già previsto nella precedente legge di contabilità, il bilancio a legislazione vigente viene presentato sia su base annuale, con riferimento all’anno successivo, che su base pluriennale.
L'articolo 22 della nuova legge di contabilità disciplina il bilancio pluriennale di previsione, prevedendo – in linea con la precedente disciplina - che esso sia elaborato dal Ministro dell’economia, in coerenza con gli obiettivi indicati nella Decisione di finanza pubblica, con riferimento ad un periodo di tre anni.
Il bilancio pluriennale è redatto in base alla legislazione vigente in termini di competenza e di cassa (anziché in termini di sola competenza, come previsto in passato) ed è organizzato per missioni e programmi.
La norma prevede l’esposizione sia di un bilancio pluriennale a legislazione vigente che di un bilancio pluriennale programmatico, nel quale si evidenziano le previsioni dell’andamento delle entrate e delle spese da conseguire in ciascuno degli anni considerati, tenendo conto degli effetti degli interventi programmati nella Decisione di finanza pubblica.
Il bilancio pluriennale viene integrato con gli effetti della legge di stabilità ed aggiornato annualmente.
E’ ribadito il principio in base al quale il bilancio pluriennale non comporta autorizzazione a riscuotere le entrate e ad eseguire le spese ivi contemplate, in coerenza con quanto previsto dall’articolo 21 il quale esclude che le previsioni di entrata e di spesa del secondo e del terzo anno del bilancio triennale costituiscono limiti per le autorizzazioni di impegno e di pagamento.
Il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 è impostato secondo la struttura contabile per Missioni e Programmi, volta a privilegiare il contenuto funzionale della spesa.
In particolare, la riorganizzazione operata
si fonda su una classificazione delle risorse finanziarie secondo due livelli
di aggregazione: 34 missioni, che rappresentano le funzioni principali della
spesa pubblica e ne delineano gli obiettivi strategici, a loro volta
articolate, nel disegno di legge di bilancio
A partire dal disegno di legge di bilancio per
il
Come riportato nella relazione illustrativa, è confermata, nel disegno di legge, la univoca corrispondenza tra programmi e centri di responsabilità.
Con la riforma introdotta con la legge n 196/2009 il bilancio ha assunto una nuova veste di natura non meramente formale. Oltre a formalizzare le previsioni di entrata e di spesa in base alla disciplina vigente, il disegno di legge di bilancio, in virtù della nuova disciplina della flessibilità disciplinata dall’articolo 23 della legge n. 196/2009, può infatti incidere sulla legislazione sostanziale di spesa, proponendo rimodulazione di spese predeterminate per legge nonché, in base all’articolo 52, comma 1, della legge n. 196/2009, quantificare gli stanziamenti destinati al funzionamento degli enti pubblici aventi natura obbligatoria, precedentemente determinati dalla Tabella C della legge finanziaria.
L’articolo 7 della nuova legge di contabilità considera, pertanto, il disegno di legge di bilancio tra gli strumenti della programmazione finanziaria.
La legge di bilancio compone, insieme alla legge di stabilità, la manovra di finanza pubblica prevista su base triennale.
Sotto il profilo quantitativo, va ricordato
che su processo di formazione del disegno di legge di bilancio per il
Sono state escluse dai tagli le risorse destinate:
§ al fondo ordinario delle università;
§ all’informatica;
§ alla ricerca;
§ al 5 per mille del gettito IRE.
Le riduzioni sono state operate per importi complessivi pari a 2.443,7 milioni di euro nel 2011, 2.215,8 milioni nel 2012 e 2.395,2 milioni nel 2013.
Nell’ambito di tali importi complessivi, le riduzioni relative alle spese predeterminate per legge corrispondono a 1.850,5 milioni nel 2011, 1.646,9 milioni nel 2012 e 1.824,4 milioni nel 2013.
Le riduzioni, in valori assoluti, risultano, in base alla tabella allegata al D.L. n. 78/2010, così distribuite tra i Ministeri:
Riduzioni delle dotazioni finanziarie di ciascun Ministero nel triennio 2011-2013
(milioni di euro)
MINISTERO |
2011 |
2012 |
2013 |
|||
riduzioni |
di cuipredeterm. per legge |
riduzioni |
di cuipredeterm. per legge |
riduzioni |
di cui predeterm. per legge |
|
Ministero economia e finanze |
712,0 |
470,2 |
847,5 |
626,9 |
644,2 |
423,5 |
Ministero dello sviluppo economico |
963,2 |
952,4 |
561,5 |
550,3 |
1142,2 |
1130,9 |
Ministero del lavoro e politiche sociali |
12,3 |
7,4 |
12,2 |
7,4 |
12,3 |
7,5 |
Ministero della giustizia |
47,8 |
0,8 |
48,5 |
0,8 |
48,6 |
0,8 |
Ministero degli affari esteri |
43,9 |
27,6 |
43,9 |
27,6 |
43,0 |
26,7 |
Ministero istruzione, università e ricerca |
104,2 |
76,2 |
104,8 |
76,7 |
103,8 |
75,9 |
Ministero dell'interno |
118,7 |
12,1 |
120,5 |
12,4 |
122,8 |
12,7 |
Ministero ambiente tutela del territorio e mare |
34,2 |
32,1 |
33,3 |
31,1 |
33,6 |
31,4 |
Ministero infrastrutture e trasporti |
56,1 |
30,2 |
49,1 |
28,6 |
50,3 |
30,0 |
Ministero della difesa |
255,8 |
162,7 |
304,8 |
211,6 |
104,8 |
11,6 |
Ministero politiche agric. alimen e forest. |
23,3 |
14,9 |
17,5 |
9,1 |
17,5 |
9,1 |
Ministero beni e le attività culturali |
58,3 |
53,0 |
58,3 |
53,0 |
58,1 |
52,8 |
Ministero della salute |
13,7 |
11,0 |
14,1 |
11,4 |
14,1 |
11,4 |
TOTALE |
2.443,7 |
1.850,5 |
2.215,8 |
1.646,9 |
2.395,2 |
1.824,4 |
Al fine di mettere le singole Amministrazioni in condizione di far fronte alle consistenti riduzioni lineari delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa, e consentire il consolidamento delle risorse stanziate sulle missioni medesime, l’articolo 2 del decreto-legge ha introdotto, in deroga alla disciplina della flessibilità del bilancio contenuta nella nuova legge di contabilità (articolo 23), la possibilità di rimodulare, con il disegno di legge di bilancio, per “motivate esigenze”, e limitatamente al triennio 2011-2013, le dotazioni finanziarie “tra le missioni” di ciascun stato di previsione della spesa.
La flessibilità introdotta dal D.L. n. 78/2010, che consente la rimodulazione degli stanziamenti di spesa tra le missioni di ciascuno stato di previsione, è disposta in deroga alle norme in materia di flessibilità previste dalla vigente legge di contabilità n. 196/2009, che all’articolo 23, comma 3, consente la rimodulazione delle risorse finanziarie soltanto “tra programmi” appartenenti alla medesima missione di spesa o all’interno di un medesimo programma.
Le rimodulazioni tra missioni riguardano soltanto le spese rimodulabili, cioè quelle riconducibili, come già detto, a quelle disposte da fattori legislativi e alle spese di adeguamento al fabbisogno.
Le rimodulazioni devono garantire il principio dell’invarianza dei saldi. Resta, inoltre, preclusa – in quanto intervento dequalificante della spesa - la possibilità di utilizzare stanziamenti di spesa in conto capitale per il finanziamento di spese correnti.
La norma prevede che le autorizzazioni legislative che vengono rimodulate con il disegno di legge di bilancio e i corrispondenti importi rimodulati, per ciascuna missione e programma, siano indicatein appositi allegati agli stati di previsione della spesa.
Nel disegno di legge di bilancio per il 2011 (A.C. 3779) è presente, in allegato a ciascuno stato di previsione, un apposito prospetto, l’Allegato 1 “Prospetto delle autorizzazioni di spesa per programmi”, che espone le autorizzazioni di spesa di ciascun Ministero che sono state rimodulate dal disegno di legge di bilancio.
In particolare, nell’Allegato 1 è indicato, con riferimento a ciascuna autorizzazione legislativa, l’importo a legislazione vigente, l’eventuale variazione operata mediante rimodulazione per ciascun anno del triennio 2011-2013 e il conseguente importo iscritto nel disegno di legge di bilancio.
Per quanto riguarda gli stanziamenti del bilancio a legislazione vigente per il 2011, va ricordato che le riduzioni disposte dal D.L. n. 78/2010 si sommano a quelle disposte da precedenti provvedimenti legislativi, che hanno autorizzato analoghi tagli lineari a partire dal 2009.
Gli stanziamenti di spesa rimodulabili delle missioni di spesa del bilancio dello Stato sono stati, infatti, più volte oggetto di riduzione, la più importante in occasione della manovra di finanza pubblica per gli anni 2009-2011.
In particolare, il D.L. 112/2008 ha disposto (art. 60, commi 1-2) una riduzione lineare delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa di competenza dei vari Ministeri iscritte nel BLV per gli anni 2009, 2010 e 2011, con alcune esclusioni (spese obbligatorie o aventi natura di oneri inderogabili, fondo ordinario per l’università, risorse destinate alla ricerca e al finanziamento del 5 per mille). Il taglio lineare complessivamente applicato è stato pari al 22,7% per il 2009, al 24% nel 2010 e al 41,6% nel 2011.
Il totale delle riduzioni operate alle dotazioni del bilancio a legislazione vigente è stata pari a oltre 8 miliardi nel 2009 (di cui la parte preponderante, oltre 6 miliardi, su spese predeterminate per legge), 9 miliardi nel 2010 e oltre 15 miliardi per il 2011, di cui 11,8 miliardi relativi a spese da fattore legislativo.
Le riduzioni per gli anni 2009-2011 sono risultate così distribuite per ciascun Ministero:
(milioni di euro)
|
2009 |
2010 |
2011 |
|||
Ministero |
riduzioni |
di cui: |
riduzioni |
di cui: |
riduzioni |
di cui: |
economia e finanze |
2.995,8 |
2.570,4 |
3.307,0 |
2.796,8 |
5.895,1 |
4986,0 |
sviluppo economico |
2.247,8 |
2.235,5 |
2.459,0 |
2.444,4 |
4.310,8 |
4.286,0 |
lavoro |
220,0 |
187,6 |
261,1 |
222,5 |
452,5 |
385,6 |
giustizia |
218,6 |
1,6 |
262,1 |
3,2 |
454,2 |
5,5 |
esteri |
202,4 |
153,4 |
225,4 |
167,0 |
388,0 |
286,5 |
istruzione |
447,0 |
214,4 |
456,4 |
200,2 |
790,1 |
346,4 |
interno |
413,7 |
78,4 |
462,2 |
55,2 |
799,0 |
95,6 |
ambiente |
249,7 |
241,3 |
166,2 |
156,3 |
261,9 |
244,5 |
infrastrutture |
519,6 |
405,3 |
463,0 |
332,9 |
770,4 |
544,7 |
difesa |
503,7 |
158,0 |
478,1 |
59,0 |
834,5 |
101,7 |
politiche agricole |
180,0 |
137,0 |
137,4 |
88,4 |
220,2 |
135,2 |
beni culturali |
236,7 |
216,8 |
251,3 |
227,1 |
434,6 |
392,5 |
totale |
8.435 |
6.599,7 |
8.929,2 |
6.753 |
15.611,3 |
11.810,2 |
Ulteriori riduzioni lineari sono state disposte, con incidenza sulla formazione del bilancio a legislazione vigente per il 2011, dal D.L. n. 180/2008, art. 4[25], che ha disposto una riduzione lineare di 24 milioni di euro per l’anno 2009, 71 milioni per l’anno 2010, e 141 milioni a decorrere dall’anno 2011 delle dotazioni delle missioni di spesa di ciascun Ministero (esposte in apposito allegato al provvedimento) a copertura degli oneri relativi alle assunzioni in università statali.
A differenza dello scorso anno[26], nella Relazione illustrativa del disegno di legge di bilancio per il 2011 (A.C. 3779) non è presente una apposita sezione di analisi delle missioni e dei programmi del bilancio, che metta in evidenza la quota di spesa “rimodulabile” e quella “non rimodulabile” del bilancio dello Stato, ripartita per missione.
Non è pertanto possibile, al momento, individuare l’entità complessiva delle spese “rimodulabili” del bilancio statale.
Le spese rimodulabili trovano esposizione soltanto con riferimento ai singoli programmi di spesa nell’ambito delle schede illustrative dei programmi presenti in ciascuno stato di previsione.
Nelle suddette schede illustrative, infatti, le spese complessive dei programmi, sono suddivise, con riferimento ai macroaggregati[27], in spese rimodulabili e non rimodulabili. All’interno della componente rimodulabile (R), è data specifica indicazione delle spese riconducibili al “fabbisogno” e al “fattore legislativo”.
In sostanza, le schede illustrative sembrano avere assorbito la funzione che, in base alla nuova legge di contabilità (articolo 21, comma 4, secondo periodo, legge n. 96/2009) avrebbe dovuto essere svolta da appositi allegati agli stati di previsione della spesa, i quali, sino all'esercizio della delega al Governo per il completamento della revisione della struttura del bilancio dello Stato, debbono indicare, per ciascun programma, per macroaggregato e distinte per capitolo, le spese rimodulabili e quelle non rimodulabili.
Per quanto concerne, in particolare, la componente rimodulabile del bilancio riconducibile al fattore legislativo, si ricorda che l’articolo 23 della nuova legge di contabilità consente, con il disegno di legge di bilancio, per motivate esigenze, di rimodulare, in via compensativa, all'interno di un programma o tra programmi di ciascuna missione, le dotazioni finanziarie relative ai fattori legislativi, nel rispetto dei saldi di finanza pubblica.
La norma prevede che le autorizzazioni legislative di cui si propone la modifica e il corrispondente importo siano indicate in apposito allegato a ciascuno stato di previsione della spesa.
Tale principio di flessibilità è stato sostanzialmente ampliato dal D.L. n. 78/2010, il quale, come già detto, in deroga alla ordinaria disciplina, ha previsto la possibilità, limitatamente al triennio 2011-2013, per motivate esigenze, di rimodulare, in sede di disegno di legge di bilancio, le dotazioni finanziarie tra le missioni di ciascuno stato di previsione, prevede altresì che in appositi allegati agli stati di previsione della spesa debbano essere indicate le autorizzazioni legislative di cui si propongono le modifiche ed i corrispondenti importi.
Con riferimento alle rimodulazioni proposte dal
disegno di legge di bilancio in esame, si osserva che
Nel disegno di legge di bilancio per il 2011 (A.C. 3779), è presente, in allegato a ciascuno stato di previsione, un apposito prospetto, l’Allegato 1“Prospetto autorizzazioni di spesa per programmi (art. 23, c. 3 della legge n. 196/2009)”, che espone le autorizzazioni di spesa relative a ciascun Ministero oggetto di proposta di rimodulazione.
In particolare, l’Allegato 1 è strutturato per missione e programma, e, con riferimento a ciascuna autorizzazione legislativa ad esso sottostante, è indicato l’importo a legislazione vigente, l’eventuale variazione operata mediante rimodulazione per ciascun anno del triennio 2011-2013 e il conseguente importo iscritto nel disegno di legge di bilancio.
Sembrerebbe pertanto che l’allegato 1 sia inclusivo non solo delle rimodulazioni effettuate ai sensi dell’articolo 23,comma 3 della legge n. 196/2009, che è citato come unico riferimento normativo, bensì anche delle rimodulazioni da fattore legislativo effettuate ai sensi del decreto legge n. 78/2010, mancando nella Relazione illustrativa una specificazione al riguardo.
Il
quadro generale riassuntivo del bilancio di previsione per il
BLV 2011 (A.C. 3779) |
||
|
Competenza |
Cassa |
(1) Entrate
finali |
446.949 |
408.395 |
(2) Spese finali |
486.602 |
496.275 |
(3=1-2) Saldo netto da finanziare |
-39.652 |
-87.880 |
Il
disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il
Il saldo netto da finanziare, corrispondente alla differenza tra le entrate finali e le spese finali, risulta pari a oltre 39,6 miliardi di euro.
In termini di cassa, il saldo netto da finanziare è pari a 87,9 miliardi di euro.
In termini di competenza, per il biennio 2012-2013, il disegno di legge di bilancio evidenzia i seguenti importi:
BLV
2012-2013 (A.C.
3779) |
||
|
2012 |
2013 |
(1) Entrate
finali |
469.931 |
489.710 |
(2) Spese finali |
489.196 |
494.366 |
(3=1-2) Saldo netto da finanziare |
-19.265 |
-4.656 |
Al lordo delle regolazioni contabili e debitorie (pari a 30.445 milioni di euro per quanto concerne le entrate, e a 41.751 milioni di euro, per quanto concerne le spese), il bilancio a legislazione vigente per il 2011 prevede:
BLV 2011 (A.C. 3779) |
||
|
Competenza |
Cassa |
(1) Entrate
finali |
497.394 |
438.840 |
(2) Spese finali |
528.353 |
538.026 |
(3=1-2) Saldo netto da finanziare |
-50.958 |
-99.186 |
In termini di competenza, per il biennio 2012-2013, il disegno di legge di bilancio evidenzia i seguenti import al lordo delle regolazioni debitorie:
BLV 2012-2013 (A.C. 3779) |
||
|
2012 |
2013 |
(1) Entrate
finali |
499.473 |
519.382 |
(2) Spese finali |
522.072 |
527.188 |
(3=1-2) Saldo netto da finanziare |
-22.599 |
-7.806 |
Nella Tavola seguente sono posti a raffronto, in termini di competenza, le previsioni iniziali del bilancio per il 2010, le previsioni contenute nella legge di assestamento e le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2011 e per il biennio successivo (A.C. 3779).
Il raffronto è effettuato con i dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili.
(Valori in milioni di euro)
|
Bilancio di previsione 2010 |
Assestato |
B.L.V. |
Diff.
|
B.L.V. |
B.L.V. |
Entrate finali |
443.411 |
443.448 |
446.949 |
3.502 |
469.931 |
489.710 |
Tributarie |
410.842 |
410.112 |
414.315 |
4.203 |
437.171 |
455.910 |
Extratributarie |
31.104 |
31.910 |
31.557 |
-353 |
31.679 |
32.713 |
Entrate per alienazione e ammort. beni patrimoniali |
1.466 |
1.426 |
1.077 |
-349 |
1.081 |
1.087 |
Spese finali |
505.829 |
498.202 |
486.602 |
-11.601 |
489.196 |
494.366 |
Spese correnti |
460.180 |
451.464 |
446.940 |
-4.524 |
451.778 |
459.363 |
- Spese correnti netto interessi |
380.832 |
377.302 |
362.697 |
-14.605 |
361.881 |
365.777 |
- Interessi |
79.348 |
74.162 |
84.243 |
10.081 |
89.897 |
93.586 |
Spese conto capitale |
45.649 |
46.739 |
39.662 |
-7.077 |
37.418 |
35.003 |
Rimborso prestiti |
258.589 |
224.651 |
209.985 |
-14.665 |
248.495 |
222.347 |
Spese Complessive |
764.418 |
722.853 |
696.587 |
-26.266 |
737.691 |
716.713 |
Saldo netto da finanziare |
-62.418 |
-54.755 |
-39.652 |
+15.103 |
-19.265 |
-4.656 |
Risparmio pubblico |
-18.235 |
-9.442 |
-1.067 |
8.374 |
17.072 |
29.260 |
Ricorso al mercato (*) |
-325.691 |
-284.673 |
-260.944 |
23.729 |
-271.092 |
-230.156 |
(*) Il ricorso al mercato è calcolato al lordo delle regolazioni debitorie e contabili.
Le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2011 registrano una riduzione del saldo netto da finanziare rispetto all’assestamento per il 2010, nell’importo di 15.103 milioni di euro, derivante da:
§ una riduzione delle spese finali di 11.601 milioni di euro, che riguarda soprattutto le spese in conto capitale;
§ un incremento delle entrate finali di 3.502 milioni di euro.
Il saldo corrente (risparmio pubblico) del bilancio a legislazione vigente per il 2011 registra, rispetto ai dati assestati per il 2010, un miglioramento di oltre 8 miliardi di euro.
Riguardo alle entrate finali, l’aumento di 3.500 milioni rispetto alle previsioni assestate per il 2010 risulta determinato dall’andamento crescente delle entrate tributarie (+4.203 milioni di euro).
Per quanto riguarda le spese finali iscritte nel bilancio a legislazione vigente per il 2011, la riduzione (11.601 milioni) è per la maggior parte imputabile ad un sensibile decremento delle spese in conto capitale, che registrano una riduzione di 7.077 milioni di euro rispetto al bilancio assestato 2010. Anche rispetto al dato del bilancio 2010, le spese in conto capitale risultano ridotte di 5.987 milioni.
Anche la spesa corrente registra, rispetto al bilancio assestato 2010, una riduzione ma più contenuta (-4.524 milioni di euro).
Se confrontata, tuttavia, con la previsione del bilancio per il 2010, la spesa corrente nel 2011 evidenzia una riduzione di oltre 13 miliardi di euro.
In particolare, la spesa primaria, considerata al netto degli interessi, registra una variazione in diminuzione particolarmente significativa, di circa 14.600 milioni di euro.
Per quanto riguarda le entrate finali è previsto per il 2011 un aumento complessivo di 3.501 milioni rispetto al dato assestato 2010, determinato da un incremento dell’1% delle entrate tributarie (+4.203 milioni) a fronte di una lieve riduzione di quelle extratributarie(-353 milioni) e delle entrate da alienazione e ammortamento beni patrimoniali (- 349 milioni).
In particolare, tra entrate tributarie, le imposte sul patrimonio e sul reddito registrano, nelle previsioni per il 2011, una diminuzione del 2,7%, pari a 6.688 milioni, a fronte di un incremento di 10.734 milioni delle tasse e imposte sugli affari.
Entrate tributarie
(al netto dei rimborsi IVA, regolazioni contabili e acconto concessionari - milioni di euro)
|
Ass. 2010 |
BLV 2011 |
Diff.. |
Var. |
I – Imposte sul patrimonio e sul reddito |
244.813 |
238.126 |
-6.688 |
-2,7 |
II - Tasse e imposte sugli affari |
113.553 |
124.287 |
10.734 |
9,5 |
III - Imposte sulla produzione, consumi e dogane |
28.965 |
28.673 |
-292 |
-1,0 |
IV – Monopoli |
10.594 |
10.884 |
290 |
2,7 |
V - Lotto, lotterie ed altre attività di giuoco |
12.187 |
12.345 |
158 |
0 |
Totale Entrate Tributarie |
410.112 |
414.315 |
4.203 |
1,0 |
Nella tabella che segue vengono raffrontati alcuni dati relativi alle entrate tributarie,suddivise per categoria.
Rispetto al dato assestato
I comparti dei monopoli e dei giochi riportano una lieve crescita delle entrate.
I dati illustrati sono calcolati al netto dei rimborsi IVA, cheammontano a 31.946 milioni nel bilancio assestato 2010 e a 30.445 milioni nel 2011.
Entrate tributarie – Competenza
(dati al netto
dei rimborsi IVA)
(milioni di euro)
Descrizione |
Assest. |
BLV |
Differenza |
A) Entrate ricorrenti |
|
|
|
IRE |
182.256 |
182.351 |
+95 |
IRES |
44.245 |
40.087 |
-4.158 |
Imposte sostitutive |
12.965 |
10.882 |
-2.083 |
Altre imposte dirette |
3.515 |
3.752 |
+237 |
Totale imposte dirette |
|
|
|
IVA |
89.758 |
100.215 |
+10.457 |
Registro, bollo e sostitutiva |
11.713 |
11.781 |
+68 |
Accisa e imposta erariale su oli minerali |
21.765 |
21.381 |
-384 |
Accisa e imposta erariale su altri prodotti |
7.166 |
7.258 |
+92 |
Imposte sui generi di Monopolio |
10.593 |
10.883 |
+290 |
Lotto |
5.339 |
5.413 |
+74 |
Imposta sui giochi |
3.759 |
3.802 |
+42 |
Lotterie ed altri giochi |
3.089 |
3.130 |
+41 |
Altre imposte indirette |
11.664 |
11.866 |
+202 |
Totale imposte indirette |
|
|
|
Totale A) |
407.827 |
412.801 |
+4.974 |
B) Entrate non ricorrenti |
|
|
|
Imposte sostitutive |
1.660 |
868 |
-792 |
Condoni imposte dirette |
172 |
186 |
+14 |
Altre imposte indirette (successione e donazione) |
449 |
456 |
+7 |
Condoni imposte indirette |
4 |
4 |
0 |
Totale B) |
2.285 |
1.514 |
-771 |
Totale tributarie (A + B) |
410.112 |
414.315 |
+4.203 |
di cui derivanti da attività ordinaria di gestione |
378.111 |
377.993 |
-118 |
di cui da attività di accertamento e controllo |
32.001 |
36.322 |
+4.321 |
La tavola che segue illustra le spese finali del bilancio dello Stato, ripartite per categorie, secondo la classificazione economica, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, evidenziando il raffronto tra il dato assestato 2010 e il dato a legislazione vigente per il 2010 (A.C. 3779).
Spese finali del bilancio dello
stato
(competenza - valori in milioni di euro – al netto delle regolazioni
debitorie)
CATEGORIE |
BIL. 2010 |
ASS. 2010 |
BLV 2011 |
Var. |
Redditi da lavoro dipendente |
91.300 |
91.422 |
89.385 |
-2.037 |
Imposte pagate sulla produzione |
4.817 |
4.805 |
4.713 |
-92 |
Consumi intermedi |
7.935 |
8.460 |
7.642 |
-818 |
Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche |
223.018 |
220.596 |
208.967 |
-11.629 |
Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private |
3.802 |
4.163 |
3.658 |
-505 |
Trasferimenti correnti a imprese |
4.230 |
4.240 |
3.736 |
-504 |
Trasferimenti all'estero |
1.522 |
1.535 |
1.495 |
-40 |
Risorse proprie CEE |
17.200 |
17.200 |
18.300 |
1.100 |
Interessi passivi e redditi da capitale |
79.348 |
74.162 |
84.243 |
10.081 |
Poste correttive e compensative |
17.343 |
16.593 |
17.172 |
579 |
Ammortamenti |
900 |
900 |
910 |
10 |
Altre uscite correnti |
8.765 |
7.387 |
6.719 |
-668 |
Totale Spese Correnti |
460.180 |
451.483 |
446.939 |
-4.524 |
Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni |
589 |
5.211 |
4.846 |
-365 |
Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche |
16.838 |
19.319 |
12.729 |
-6.590 |
Contributi agli investimenti ad imprese |
9.435 |
10.552 |
7.873 |
-2.678 |
Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali private |
49 |
51 |
36 |
-15 |
Contributi agli investimenti a estero |
541 |
536 |
631 |
95 |
Altri trasferimenti in conto capitale |
12.544 |
9.916 |
13.386 |
3.469 |
Acquisizioni di attività finanziarie |
1.153 |
1.153 |
160 |
-993 |
Totale spese Conto Capitale |
45.649 |
46.739 |
39.662 |
-7.077 |
Totale Spese Finali |
505.829 |
498.202 |
486.602 |
-11.601 |
Le spese di parte corrente
Le previsioni di competenza delle spese correnti presentano, per il 2011, un decremento, rispetto al dato assestato 2010, di 4.524 milioni di euro.
Tale importo è sostanzialmente dovuto alla previsione di una consistente riduzione della spesa corrente primaria di circa 14.600 milioni di euro, cui fa da contrappeso un aumento della spesa per interessi di 10.081 milioni di euro.
Le variazioni maggiori rispetto al dato assestato 2010 sono previste per le seguenti categoria di spesa:
§ i trasferimenti correnti alle amministrazioni pubbliche registrano nel 2011 una flessione di oltre 11,6 miliardi di euro, pressoché interamente imputabile alla riduzione dei trasferimenti statali destinati alle amministrazioni locali, in conseguenza delle disposizioni introdotte dal D.L. n. 78/2010.
Si ricorda, in particolare, la riduzione di complessivi 6,3 miliardi dei trasferimenti alle regioni e agli enti locali (che si ripercuote anche sulla categoria dei trasferimenti alle amministrazioni pubbliche in conto capitale), in applicazione dell’articolo 14, comma 2, del D.L. n. 78/2010, che ha disposto il taglio dei trasferimenti quale misura del concorso delle autonomie territoriali alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2011-2013.
§ i consumi intermedi presentano una contrazione di 818 milioni rispetto al 2010;
§ i redditi da lavoro dipendente registrano una flessione di circa 2.000 milioni;
§ le suddette variazioni negative sono compensate, in parte, dalla variazione in aumento relativa agli interessi passivi, che registrano un incremento di 10.081 milioni connesso all’andamento degli interessi sui titoli del debito pubblico (5.900 milioni), sui BOT poliennali (2.500 milioni), sui tassi di interesse sui buoni postali fruttiferi (1.300 milioni).
Le spese in conto capitale
La forte contrazione delle spese in conto capitale per oltre 7 miliardi rispetto al dato assestato 2010 è principalmente ascrivibile ai seguenti comparti di spesa:
§ riduzione di 6.590 milioni dei contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche, anche in questo caso per la gran parte imputabili ala riduzione dei trasferimenti alle amministrazioni locali, ed in particolare alle regioni la cui riduzione degli stanziamenti è da attribuire a quanto previsto nel D.L. n. 78/2010;
§ riduzione di 2.678 milioni dei contributi agli investimenti ad imprese, di cui 300 milioni riferiti a minori trasferimenti alle Ferrovie dello Stato e 1.822 milioni sono connessi a minori esigenze per i crediti d’imposta.
Come già ricordato, il disegno di legge di bilancio per il 2011conferma la struttura contabile introdotta, a partire dalla legge di bilancio per il 2008, articolata spesa secondo le 34 Missioni, le quali rappresentano le funzioni principali della spesa pubblica e ne delineano gli obiettivi strategici.
Modificazioni sono invece intervenute in ordine al quadro funzionale relativo ai Programmi, che è stato rivisitato, anche in relazione a quanto previsto dalla Circolare del Ministero dell’economia 22 marzo 2010, n. 14.
A seguito della revisione operata dai diversi dicasteri, nel disegno di legge di bilancioper il 2011, le Missioni sono state articolate in 173 programmi, rispetto ai 162 presenti nella legge di bilancio per il 2010 (legge n. 192/2009).
A differenza dello scorso anno, nella Relazione illustrativa del disegno di legge di bilancio per il 2011 (A.C. 3779) non è presente una apposita sezione di analisi delle missioni e dei programmi del bilancio.
I dati relativi agli stanziamenti triennali relativi alle Missioni di spesa del bilancio dello Stato, ripartiti tra i 173 programmi, sono stati comunque forniti dalla Ragioneria generale dello Stato.
Sulla base di tali dati, emerge che per il 2011, rispetto alle spese finali del bilancio dello Stato, le missioni (considerate al netto della quota relativa alle passività finanziarie[28]), che risultano avere i maggiori stanziamenti sono:
§ relazioni finanziarie con le autonomie locali (Missione 3 “Relazioni autonomie territoriali”), pari al 20,4%;
§ oneri per il servizio del debito (Missione 34 “Debito pubblico”), pari al 15,9%;
§ trasferimenti agli enti previdenziali per la previdenza obbligatoria e complementare (Missione 25 “Politiche previdenziali”), pari al 13,5%;
§ politiche finanziarie e di bilancio (Missione 29), pari all’11,7%;
§ istruzione scolastica (Missione 22), pari all’8%.
La tabella che segue mostra l’ammontare complessivo e in quota percentuale delle risorse finanziarie delle 34 Missioni iscritte nel bilancio a legislazione vigente per il 2011-2013.
I dati sono al lordo delle regolazioni contabili e debitorie.
(milioni di euro)
|
ASS. |
% |
BLV |
% |
Diff. 2011-2010 |
Var. |
BLV |
% |
BLV |
% |
1 - Organi costituzionali |
3.267 |
0,6 |
2.990 |
0,6 |
-277 |
-8,5 |
3.013 |
0,6 |
3.011 |
0,6 |
2 – Amm.ne gen.le terr.* |
473 |
0,1 |
485 |
0,1 |
12 |
2,5 |
484 |
0,1 |
483 |
0,1 |
3 - Relazioni auton. Terr. |
115.852 |
21,6 |
108.057 |
20,4 |
-7.806 |
-6,7 |
101.393 |
19,4 |
103.0188 |
19,5 |
4 - L'Italia nel mondo |
25.271 |
4,7 |
26.267 |
5,0 |
996 |
3,9 |
26.892 |
5,2 |
22.153 |
4,2 |
5 - Difesa e sicurezza terr. |
20.295 |
3,8 |
18.554 |
3,5 |
-1.741 |
-8,6 |
18.576 |
3,6 |
18.567 |
3,5 |
6 - Giustizia |
7.295 |
1,4 |
7.064 |
1,3 |
-231 |
-3,2 |
7.022 |
1,3 |
7.021 |
1,3 |
7 - Ordine pubblico * |
10.451 |
2,0 |
10.372 |
0,7 |
-183 |
-1,8 |
10.216 |
2,0 |
10.194 |
1,9 |
8 - Soccorso civile |
4.201 |
0,8 |
3.937 |
0,2 |
-264 |
-6,3 |
3.668 |
0,7 |
3.637 |
0,7 |
9 - Agricoltura e pesca |
1.047 |
0,2 |
813 |
0,0 |
-234 |
-22,3 |
807 |
0,2 |
670 |
0,1 |
10 - Energia |
8 |
0,0 |
8 |
0,7 |
0 |
0,0 |
8 |
0,0 |
8 |
0,0 |
11 - Competitività imprese |
5.903 |
1,1 |
3.855 |
0,7 |
-2.048 |
-34,7 |
3.484 |
0,7 |
2.153 |
0,4 |
12 – Regolaz. dei mercati |
56 |
0,0 |
31 |
0,0 |
-25 |
-44,6 |
29 |
0,0 |
29 |
0,0 |
13 - Diritto alla mobilità |
7.500 |
1,4 |
7.846 |
1,5 |
346 |
4,6 |
7.530 |
1,4 |
6.991 |
1,3 |
14 – Infrastrutt. e logistica |
4.926 |
0,9 |
2.818 |
0,5 |
-2.108 |
-42,8 |
3.213 |
0,6 |
2.990 |
0,6 |
15 - Comunicazioni |
1.291 |
0,2 |
1.113 |
0,2 |
-178 |
-13,8 |
891 |
0,2 |
891 |
0,2 |
16 - Commercio intern.le |
233 |
0,0 |
168 |
0,0 |
-65 |
-27,9 |
190 |
0,0 |
190 |
0,0 |
17 - Ricerca ed innovaz. |
3.549 |
0,7 |
3.243 |
0,6 |
-306 |
-8,6 |
3.118 |
0,6 |
3.090 |
0,6 |
18 - Sviluppo sostenibile |
902 |
0,2 |
683 |
0,1 |
-219 |
-24,3 |
673 |
0,1 |
664 |
0,1 |
19 - Casa e ass. urban. |
849 |
0,2 |
436 |
0,1 |
-413 |
-48,6 |
510 |
0,1 |
490 |
0,1 |
20 - Tutela della salute |
777 |
0,1 |
739 |
0,1 |
-38 |
-4,9 |
730 |
0,1 |
724 |
0,1 |
21 - Tutela beni culturali* |
1.367 |
0,3 |
1.210 |
0,2 |
-166 |
-12,1 |
1.193 |
0,2 |
1.191 |
0,2 |
22 - Istruzione scolastica |
44.254 |
8,3 |
42.064 |
8,0 |
-2.190 |
-4,9 |
40.946 |
7,8 |
40.581 |
7,7 |
23 – Istruz. Universitaria |
7.924 |
1,5 |
7.103 |
1,3 |
-821 |
-10,4 |
7.023 |
1,3 |
6.969 |
1,3 |
24 - Diritti sociali e famigl. |
25.642 |
4,8 |
30.524 |
5,8 |
4.882 |
19,0 |
30.812 |
5,9 |
31.389 |
6,0 |
25 - Politiche previdenziali |
77.393 |
14,5 |
71.304 |
13,5 |
-6.089 |
-7,9 |
73.351 |
14,0 |
74.718 |
14,2 |
26 - Politiche per il lavoro |
5.239 |
1,0 |
4.678 |
0,9 |
-561 |
-10,7 |
4.239 |
0,8 |
4.111 |
0,8 |
27 - Immigrazione |
1.637 |
0,3 |
1.408 |
0,3 |
-229 |
-14,0 |
1.431 |
0,3 |
1.471 |
0,3 |
28 - Sviluppo territoriale* |
4.367 |
0,8 |
8.160 |
1,5 |
3.757 |
86,0 |
4.186 |
0,8 |
9.948 |
1,9 |
29 - Politiche fin. e di bil. |
64.201 |
12,0 |
61.746 |
11,7 |
-2.455 |
-3,8 |
58.324 |
11,2 |
58.335 |
11,1 |
30 - Giovani e sport |
806 |
0,2 |
685 |
0,1 |
-121 |
-15,0 |
671 |
0,1 |
661 |
0,1 |
31 – Turismo |
76 |
0,0 |
37 |
0,0 |
-39 |
-51,3 |
37 |
0,0 |
33 |
0,0 |
32 - Servizi gen.li amm.ni |
1.920 |
0,4 |
1.532 |
0,3 |
-388 |
-20,2 |
1.594 |
0,3 |
1.463 |
0,3 |
33 - Fondi da ripartire |
12.451 |
2,3 |
14.518 |
2,7 |
2.067 |
16,6 |
15.895 |
3,0 |
15.825 |
3,0 |
34 - Debito pubblico (**) |
73.991 |
13,8 |
84.064 |
15,9 |
10.073 |
13,6 |
89.924 |
17,2 |
93.519 |
17,7 |
TOTALE SPESE FINALI |
535.414 |
100 |
528.512 |
100 |
-7.062 |
-1,3 |
522.073 |
100 |
527.188 |
100 |
(*) Al netto dei rimborsi del debito statale come di seguito indicati: 11 mln per ciascuno degli anni 2011-2013 riferiti alla Missione 3; 104 mln nel 2011, 108 nel 2012 e 112 nel 2013 riferiti alla Missione 7; 9 mln nel 2011 e 10 mln per ciascuno degli anni 2012-2013 riferiti alla Missione 21; 36 mln per ciascuno degli anni 2011-2013 riferiti alla Missione 28.
(**)
La precedente tabella espone altresì le variazioni degli stanziamenti iscritti
nel bilancio di previsione
Il maggior incremento, in termini assoluti, viene fatto registrare dalla Missione Debito pubblico (oltre 10 milioni di euro) che viene peraltro esposta per la sola parte relativa al programma Oneri per il servizio del debito statale. Seguono le Missioni Diritti sociali, politiche sociali e famiglia (+4.882 milioni) e Sviluppo territoriale (+3.757 milioni). Anche in termini percentuali, alle predette Missioni sono ascrivibili le maggiori variazioni in aumento rispetto all’assestato 2010.
I più cospicui definanziamenti si registrano invece per le Missioni Relazioni con le autonomie territoriali (-7.806 milioni), Politiche previdenziali (-6.089 milioni) e Politiche finanziarie e di bilancio (-2.455 milioni). In termini percentuali, le maggiori variazioni in diminuzione sono ascrivibili alle missioni con stanziamenti di importo non elevato (Turismo, -51,3%; Casa e assetto urbanistico, -48,6%; Regolazione dei mercati, -44,6%; infrastrutture e logistica, -42,8%).
Il grafico che segue mostra l’incidenza percentuale degli stanziamenti per missione iscritti nel bilancio a legislazione vigente per il 2011:
Incidenza % stanziamenti per Missione – BLV 2011
* Nella voce “Altro” sono raggruppate le Missioni (21 su un totale di 34) che presentano un’incidenza percentuale rispetto al totale dello stati di previsioni della spesa inferiore all’1%. In particolare, si tratta delle Missioni 1, 2, 7-12, 14-21, 26, 27, 30-32.
La nuova legge di contabilità prevede l’esposizione sia di un bilancio pluriennale a legislazione vigente che di un bilancio pluriennale programmatico, nel quale si evidenziano le previsioni dell’andamento delle entrate e delle spese da conseguire in ciascuno degli anni considerati, tenendo conto degli effetti degli interventi programmati nella Decisione di finanza pubblica.
Il bilancio pluriennale viene integrato con gli effetti della legge di stabilità ed aggiornato annualmente.
Il quadro generale riassuntivo del bilancio dello Stato (A.C. 3779) – Quadro C - evidenzia i seguenti importi, in termini di competenza, i valori di alcune voci dell’entrata e della spesa, nonché i saldi differenziali previsti nel bilancio programmatico per il 2011-2013, confrontati con i dati del bilancio consuntivo 2009 e dell’assestamento 2010, come riportato nella tabella che segue (valori in miliardi di euro ed in percentuale sul PIL, al netto delle regolazioni contabili, debitorie e rimborsi IVA):
|
Consuntivo 2009 |
Ass. |
2011 |
2012 |
2013 |
Entrate tributarie |
412,4 |
410,1 |
414,3 |
437,2 |
455,9 |
In % sul PIL |
27,1 |
26,4 |
25,8 |
26,3 |
26,4 |
Altre entrate |
68,1 |
33,3 |
32,6 |
32,8 |
33,8 |
In % sul PIL |
4,5 |
2,1 |
2,0 |
2,0 |
2,0 |
Totale entrate finali |
480,5 |
443,4 |
446,9 |
469,9 |
489,7 |
In % sul PIL |
31,6 |
28,5 |
27,9 |
28,2 |
28,3 |
Spese correnti al netto interessi |
376,9 |
377,3 |
362,7 |
361,9 |
366,7 |
In % sul PIL |
24,8 |
24,3 |
22,6 |
21,7 |
21,2 |
Interessi |
73,2 |
74,2 |
84,2 |
90,0 |
94,6 |
In % sul PIL |
4,8 |
4,8 |
5,3 |
5,4 |
5,5 |
Spese conto capitale |
57,3 |
46,7 |
40,7 |
40,9 |
43,4 |
In % sul PIL |
3,8 |
3,0 |
2,5 |
2,5 |
2,5 |
Totale spese finali |
507,4 |
498,2 |
487,6 |
492,8 |
504,7 |
In % sul PIL |
33,4 |
32,0 |
30,4 |
29,6 |
29,2 |
Saldo netto da finanziare |
-26,9 |
-54,8 |
-40,6 |
-22,8 |
-15,0 |
In % sul PIL |
-1,8 |
-3,5 |
-2,5 |
-1,4 |
-0,9 |
Avanzo primario |
46,3 |
19,4 |
43,6 |
67,2 |
79,6 |
In % sul PIL |
3,0 |
1,2 |
2,7 |
4,0 |
4,6 |
Il livello programmatico del saldo netto da
finanziare è fissato per il
Al riguardo, si rileva che il valore-obiettivo del saldo netto da finanziare indicato nel bilancio programmatico dello Stato (40,6 miliardi) risulta inferiore al livello massimo del saldo medesimo fissato - in ottemperanza a quanto indicato nelle risoluzioni parlamentari[29] di approvazione della Decisione di finanza pubblica (DFP) - in 41,9 miliardi dall’articolo 1, comma 1, del disegno di legge di stabilità per il 2011 (A.C. 3778).
Tale valore programmatico risulta, invece, pari a quello risultante dal bilancio a legislazione vigente come integrato dal disegno di legge di stabilità (40,6 miliardi) ed indicato nell’Allegato 4 del disegno di legge di stabilità (A.C. 3778)
Il bilancio programmatico confrontato ai dati del bilancio assestato 2010, evidenzia, per quanto concerne la spesa corrente al netto degli interessi una riduzione per il 2011 e il 2012 con un’incidenza sul PIL in costante diminuzione da oltre il 24 per cento al 21,7 per cento prevista nel 2012. L’incidenza è ancora più bassa nel 2013 (21,2%) benché la corrispondente spesa corrente al netto degli interessi in valore assoluto faccia registrare un incremento rispetto all’anno precedente.
La spesa per interessi in percentuale al PILè prevista in lieve aumento progressivo dal 4,8 per cento del 2009 al 5,5 per cento nel 2013.
La spesa in conto capitale è prevista, infine, ridursi dal 3,8 per cento sul PIL nel 2009 al 2,5 per cento nel 2013.
Tavola I Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;
Tavola II Evoluzione della spesa finale per categorie e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;
Tavola III Le spese complessive per divisioni e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;
Tavola IV Andamento delle Missioni ed incidenza percentuale sulle spese complessive del bilancio dello Stato
Tavola V Andamento delle entrate finali per categorie
Tavola VI Andamento delle principali imposte
Tutti i dati delle spese sono al lordo dei rimborsi IVA e delle regolazioni debitorie.
Tavola I – Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato
(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)
MINISTERI |
Ass. 2010 |
% |
BLV 2011 |
% |
Diff. ‘11/’10 |
Var. % |
BLV 2012 |
% |
BLV 2013 |
% |
Economia e finanze |
315.642 |
59,0 |
318.156 |
60,2 |
2.514 |
0,8 |
316.989 |
60,7 |
317.161 |
60,2 |
Sviluppo economico |
7.891 |
1,5 |
11.437 |
2,2 |
3.546 |
44,9 |
7.500 |
1,4 |
11.625 |
2,2 |
Lavoro e politiche sociali |
84.280 |
15,7 |
80.140 |
15,2 |
-4.140 |
-4,9 |
81.126 |
15,5 |
81.905 |
15,5 |
Giustizia |
7.441 |
1,4 |
7.204 |
1,4 |
-237 |
-3,2 |
7.154 |
1,4 |
7.153 |
1,4 |
Affari esteri |
2.089 |
0,4 |
1.886 |
0,4 |
-203 |
-9,7 |
1.890 |
0,4 |
1.875 |
0,4 |
Istruzione, università e ricerca |
55.319 |
10,3 |
52.493 |
9,9 |
-2.826 |
-5,1 |
51.461 |
9,9 |
51.044 |
9,7 |
Interno |
28.672 |
5,4 |
25.207 |
4,8 |
-3.465 |
-12,1 |
23.848 |
4,6 |
23.953 |
4,5 |
Ambiente, tutela territorio e mare |
747 |
0,1 |
514 |
0,1 |
-233 |
-31,2 |
504 |
0,1 |
498 |
0,1 |
Infrastrutture e trasporti |
7.216 |
1,3 |
6.822 |
1,3 |
-394 |
-5,5 |
6.655 |
1,3 |
6.840 |
1,3 |
Difesa |
20.650 |
3,9 |
20.495 |
3,9 |
-155 |
-0,8 |
21.016 |
4,0 |
21.367 |
4,1 |
Politiche agricole |
1.538 |
0,3 |
1.321 |
0,3 |
-217 |
-14,1 |
1.269 |
0,2 |
1.128 |
0,2 |
Beni e attività culturali |
1.709 |
0,3 |
1.420 |
0,3 |
-289 |
-16,9 |
1.412 |
0,3 |
1.408 |
0,3 |
Salute |
2.216 |
0,4 |
1.259 |
0,2 |
-957 |
-43,2 |
1.249 |
0,2 |
1.231 |
0,2 |
TOTALE SPESE FINALI |
535.410 |
100 |
528.353 |
100 |
-7.056 |
-1,3 |
522.072 |
100 |
527.188 |
99,8 |
Tavola II – Evoluzione della spesa finale per categorie ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato
(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)
CATEGORIE |
Ass. 2010 |
% |
BLV 2011 |
% |
Diff. ‘11/’10 |
Var. % |
BLV 2012 |
% |
BLV 2013 |
% |
Redditi da lavoro dipendente |
91.423 |
17,1 |
89.385 |
16,9 |
-2.038 |
-2,2 |
89.080 |
17,1 |
88.862 |
16,9 |
Consumi intermedi |
8.563 |
1,6 |
7.642 |
1,4 |
-921 |
-10,8 |
7.649 |
1,5 |
7.553 |
1,4 |
Imposte pagate sulla produzione |
4.804 |
0,9 |
4.713 |
0,9 |
-91 |
-1,9 |
4.651 |
0,9 |
4.630 |
0,9 |
Trasferimenti correnti alle amministrazioni pubbliche |
221.840 |
41,4 |
214.890 |
40,7 |
-6.950 |
-3,1 |
210.198 |
40,3 |
214.046 |
40,6 |
Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private |
4.169 |
0,8 |
3.658 |
0,7 |
-511 |
-12,3 |
3.702 |
0,7 |
3.725 |
0,7 |
Trasferimenti correnti a imprese |
4.327 |
0,8 |
3.978 |
0,8 |
-349 |
-8,1 |
3.267 |
0,6 |
3.255 |
0,6 |
Trasferimenti all'estero |
1.523 |
0,3 |
1.495 |
0,3 |
-28 |
-1,8 |
1.495 |
0,3 |
1.487 |
0,3 |
Risorse proprie CEE |
17.200 |
3,2 |
18.300 |
3,5 |
1.100 |
6,4 |
18.700 |
3,6 |
19.500 |
3,7 |
Interessi passivi e redditi da capitale |
74.162 |
13,9 |
84.243 |
15,9 |
10.081 |
13,6 |
89.897 |
17,2 |
93.586 |
17,8 |
Poste correttive e compensative |
51.689 |
9,7 |
50.769 |
9,6 |
-920 |
-1,8 |
49.052 |
9,4 |
49.252 |
9,3 |
Ammortamenti |
900 |
0,2 |
910 |
0,2 |
10 |
1,1 |
910 |
0,2 |
910 |
0,2 |
Altre uscite correnti |
8.076 |
1,5 |
8.710 |
1,6 |
634 |
7,9 |
6.052 |
1,2 |
5.380 |
1,0 |
Totale spese correnti |
488.671 |
91,3 |
488.690 |
92,5 |
19 |
0,0 |
484.654 |
92,8 |
492.186 |
93,4 |
Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni |
5.211 |
1,0 |
4.846 |
0,9 |
-365 |
-7,0 |
5.344 |
1,0 |
6.041 |
1,1 |
Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche |
19.319 |
3,6 |
12.729 |
2,4 |
-6.590 |
-34,1 |
13.299 |
2,5 |
5.932 |
1,1 |
Contributi agli investimenti ad imprese |
10.552 |
2,0 |
7.873 |
1,5 |
-2.679 |
-25,4 |
7.314 |
1,4 |
5.838 |
1,1 |
Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali pr. |
51 |
0,0 |
36 |
0,0 |
-15 |
-29,4 |
36 |
0,0 |
36 |
0,0 |
Contributi agli investimenti a estero |
536 |
0,1 |
631 |
0,1 |
95 |
17,7 |
666 |
0,1 |
666 |
0,1 |
Altri trasferimenti in conto capitale |
9.916 |
1,9 |
13.386 |
2,5 |
3.470 |
35,0 |
10.630 |
2,0 |
16.360 |
3,1 |
Acquisizioni di attività finanziarie |
1.153 |
0,2 |
160 |
0,0 |
-993 |
-86,1 |
130 |
0,0 |
130 |
0,0 |
Totale spese conto capitale |
46.739 |
8,7 |
39.662 |
7,5 |
-7.077 |
-15,1 |
37.418 |
7,2 |
35.003 |
6,6 |
TOTALE SPESE FINALI |
535.410 |
100 |
528.353 |
100 |
-7.057 |
-1,3 |
522.072 |
100 |
527.188 |
100 |
Tavola III – Le spese complessive per funzioni-obiettivo ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato
(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)
CATEGORIE |
Ass. 2010 |
% |
BLV 2011 |
% |
Diff. ‘11/’10 |
Var. % |
BLV 2012 |
% |
BLV 2013 |
% |
1. Servizi generali delle pubbliche amministrazioni |
494.904 |
65,1 |
496.524 |
67,2 |
1.620 |
0,3 |
533.676 |
69,3 |
519.028 |
69,2 |
2. Difesa |
21.055 |
2,8 |
17.587 |
2,4 |
-3.468 |
-16,5 |
18.127 |
2,4 |
18.474 |
2,5 |
3. Ordine pubblico e sicurezza |
19.822 |
2,6 |
22.755 |
3,1 |
2.933 |
14,8 |
22.637 |
2,9 |
22.621 |
3,0 |
4. Affari economici |
47.209 |
6,2 |
35.812 |
4,9 |
-11.397 |
-24,1 |
36.141 |
4,7 |
28.762 |
3,8 |
5. Protezione dell'ambiente |
1.215 |
0,2 |
874 |
0,1 |
-341 |
-28,1 |
837 |
0,1 |
821 |
0,1 |
6 Abitazioni e assetto territoriale |
824 |
0,1 |
3.680 |
0,5 |
2.856 |
346,6 |
3.368 |
0,4 |
3.437 |
0,5 |
7. Sanità |
11.332 |
1,5 |
12.723 |
1,7 |
1.391 |
12,3 |
7.147 |
0,9 |
6.921 |
0,9 |
8 Attività ricreative, culturali e di culto |
5.782 |
0,8 |
5.261 |
0,7 |
-521 |
-9,0 |
5.258 |
0,7 |
5.244 |
0,7 |
9 Istruzione |
53.010 |
7,0 |
50.173 |
6,8 |
-2.837 |
-5,4 |
49.268 |
6,4 |
48.854 |
6,5 |
10 Protezione sociale |
104.913 |
13,8 |
92.948 |
12,6 |
-11.965 |
-11,4 |
94.107 |
12,2 |
95.372 |
12,7 |
SPESE COMPLESSIVE |
760.066 |
100 |
738.337 |
100 |
-21.729 |
-2,9 |
770.566 |
100 |
749.534 |
100 |
Tavola IV – Andamento delle Missioni ed incidenza percentuale sulle spese complessive del bilancio dello Stato
(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)
MISSIONI |
Ass. 2010 |
% |
BLV 2011 |
% |
Diff. ‘11/’10 |
Var. % |
BLV 2012 |
% |
BLV 2013 |
% |
1 - Organi costituzionali |
3.267 |
0,4 |
2.990 |
0,4 |
-277 |
-8,5 |
3.013 |
0,4 |
3.011 |
0,4 |
2 - Amministrazione generale territorio |
473 |
0,1 |
485 |
0,1 |
12 |
2,5 |
484 |
0,1 |
483 |
0,1 |
3 - Relazioni autonomie territoriali |
115.852 |
15,2 |
108.057 |
14,6 |
-7.795 |
-6,7 |
101.404 |
13,2 |
103.030 |
13,7 |
4 - L'Italia in Europa e nel mondo |
25.271 |
3,3 |
26.267 |
3,6 |
996 |
3,9 |
26.892 |
3,5 |
22.153 |
3,0 |
5 - Difesa e sicurezza del territorio |
20.295 |
2,7 |
18.554 |
2,5 |
-1.741 |
-8,6 |
18.576 |
2,4 |
18.567 |
2,5 |
6 - Giustizia |
7.295 |
1,0 |
7.064 |
1,0 |
-231 |
-3,2 |
7.022 |
0,9 |
7.021 |
0,9 |
7 - Ordine pubblico e sicurezza |
10.451 |
1,4 |
10.372 |
0,5 |
-79 |
-0,8 |
10.324 |
1,3 |
10.306 |
1,4 |
8 - Soccorso civile |
4.201 |
0,6 |
3.937 |
0,1 |
-264 |
-6,3 |
3.668 |
0,5 |
3.637 |
0,5 |
9 - Agricoltura e pesca |
1.047 |
0,1 |
813 |
0,0 |
-234 |
-22,3 |
807 |
0,1 |
670 |
0,1 |
10 - Energia e fonti energetiche |
8 |
0,0 |
8 |
0,5 |
0 |
0,0 |
8 |
0,0 |
8 |
0,0 |
11 - Competitività e sviluppo imprese |
5.903 |
0,8 |
3.855 |
0,5 |
-2.048 |
-34,7 |
3.484 |
0,5 |
2.153 |
0,3 |
12 - Regolazione dei mercati |
56 |
0,0 |
31 |
0,0 |
-25 |
-44,6 |
29 |
0,0 |
29 |
0,0 |
13 - Diritto alla mobilità |
7.500 |
1,0 |
7.846 |
1,1 |
346 |
4,6 |
7.530 |
1,0 |
6.991 |
0,9 |
14 - Infrastrutture pubbliche e logistica |
4.926 |
0,6 |
2.818 |
0,4 |
-2.108 |
-42,8 |
3.213 |
0,4 |
2.990 |
0,4 |
15 - Comunicazioni |
1.291 |
0,2 |
1.113 |
0,2 |
-178 |
-13,8 |
891 |
0,1 |
891 |
0,1 |
16 - Commercio internazionale e internazionalizzazione sistema produttivo |
233 |
0,0 |
168 |
0,0 |
-65 |
-27,9 |
190 |
0,0 |
190 |
0,0 |
17 - Ricerca ed innovazione |
3.549 |
0,5 |
3.243 |
0,4 |
-306 |
-8,6 |
3.118 |
0,4 |
3.090 |
0,4 |
18 - Sviluppo sostenibile |
902 |
0,1 |
683 |
0,1 |
-219 |
-24,3 |
673 |
0,1 |
664 |
0,1 |
19 - Casa e assetto urbanistico |
849 |
0,1 |
436 |
0,1 |
-413 |
-48,6 |
510 |
0,1 |
490 |
0,1 |
20 - Tutela della salute |
777 |
0,1 |
739 |
0,1 |
-38 |
-4,9 |
730 |
0,1 |
724 |
0,1 |
21 - Tutela beni culturali e paesaggistici |
1.367 |
0,2 |
1.210 |
0,2 |
-157 |
-11,5 |
1.203 |
0,2 |
1.201 |
0,2 |
22 - Istruzione scolastica |
44.254 |
5,8 |
42.064 |
5,7 |
-2.190 |
-4,9 |
40.946 |
5,3 |
40.581 |
5,4 |
23 - Istruzione universitaria |
7.924 |
1,0 |
7.103 |
1,0 |
-821 |
-10,4 |
7.023 |
0,9 |
6.969 |
0,9 |
24 - Diritti sociali politiche sociali e famiglia |
25.642 |
3,4 |
30.524 |
4,1 |
4.882 |
19,0 |
30.812 |
4,0 |
31.389 |
4,2 |
25 - Politiche previdenziali |
77.393 |
10,2 |
71.304 |
9,7 |
-6.089 |
-7,9 |
73.351 |
9,5 |
74.718 |
10,0 |
26 - Politiche per il lavoro |
5.239 |
0,7 |
4.678 |
0,6 |
-561 |
-10,7 |
4.239 |
0,6 |
4.111 |
0,5 |
27 – Immigrazione |
1.637 |
0,2 |
1.408 |
0,2 |
-229 |
-14,0 |
1.431 |
0,2 |
1.471 |
0,2 |
28 - Sviluppo e riequilibrio territoriale |
4.367 |
0,6 |
8.160 |
1,1 |
3.793 |
86,9 |
4.222 |
0,5 |
9.984 |
1,3 |
29 - Politiche economiche finanziarie e di bilancio |
64.201 |
8,4 |
61.746 |
8,4 |
-2.455 |
-3,8 |
58.324 |
7,6 |
58.335 |
7,8 |
30 - Giovani e sport |
806 |
0,1 |
685 |
0,1 |
-121 |
-15,0 |
671 |
0,1 |
661 |
0,1 |
31 – Turismo |
76 |
0,0 |
37 |
0,0 |
-39 |
-51,3 |
37 |
0,0 |
33 |
0,0 |
32 - Servizi istituzionali generali amministrazioni |
1.920 |
0,3 |
1.532 |
0,2 |
-388 |
-20,2 |
1.594 |
0,2 |
1.463 |
0,2 |
33 - Fondi da ripartire |
12.451 |
1,6 |
14.518 |
2,0 |
2.067 |
16,6 |
15.895 |
2,1 |
15.825 |
2,1 |
34 - Debito pubblico |
298.643 |
39,3 |
293.889 |
39,8 |
-4.754 |
-1,6 |
338.253 |
43,9 |
315.695 |
42,1 |
SPESE COMPLESSIVE |
760.066 |
100 |
738.338 |
100 |
-21.728 |
-2,9 |
770.567 |
100 |
749.534 |
100 |
Tavola V – Andamento delle entrate finali per categorie
(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)
CATEGORIE |
Ass. 2010 |
% |
BLV 2011 |
% |
Diff. ‘11/’10 |
Var. % |
BLV 2012 |
% |
BLV 2013 |
% |
I - Imposte sul patrimonio e sul reddito |
244.813 |
51,5 |
238.126 |
49,9 |
-6.687 |
-2,7 |
254.181 |
50,9 |
266.443 |
51,3 |
II - Tasse e imposte sugli affari |
145.499 |
30,6 |
154.732 |
32,4 |
9.233 |
6,3 |
159.404 |
31,9 |
164.742 |
31,7 |
III - Imposte sulla produzione, consumi e dogane |
28.965 |
6,1 |
28.673 |
6,0 |
-292 |
-1,0 |
29.244 |
5,9 |
29.827 |
5,7 |
IV - Monopoli |
10.594 |
2,2 |
10.884 |
2,3 |
290 |
2,7 |
11.292 |
2,3 |
11.727 |
2,3 |
V - Lotto, lotterie ed altre attività di gioco |
12.187 |
2,6 |
12.345 |
2,6 |
158 |
1,3 |
12.592 |
2,5 |
12.843 |
2,5 |
Totale entrate tributarie |
442.058 |
93,0 |
444.760 |
93,2 |
2.702 |
0,6 |
466.713 |
93,4 |
485.582 |
93,5 |
VI - Proventi speciali |
720 |
0,2 |
720 |
0,2 |
- |
0,0 |
720 |
0,1 |
697 |
0,1 |
VII - Proventi dei servizi pubblici minori |
4.715 |
1,0 |
4.438 |
0,9 |
-277 |
-5,9 |
4.402 |
0,9 |
4.403 |
0,8 |
VIII – Proventi dei beni dello stato |
203 |
0,0 |
192 |
0,0 |
-11 |
-5,4 |
190 |
0,0 |
184 |
0,0 |
IX - Prodotti netti di aziende autonome e utili di gestione |
2.300 |
0,5 |
2.103 |
0,4 |
-197 |
-8,6 |
2.106 |
0,4 |
2.266 |
0,4 |
X - Interessi su anticipazioni e crediti vari del Tesoro |
5.257 |
1,1 |
5.193 |
1,1 |
-64 |
-1,2 |
5.636 |
1,1 |
6.080 |
1,2 |
XI - Recuperi, rimborsi e contributi |
15.829 |
3,3 |
15.992 |
3,3 |
163 |
1,0 |
15.606 |
3,1 |
15.964 |
3,1 |
XII - Partite che si compensano nella spesa |
2.819 |
0,6 |
2.919 |
0,6 |
100 |
3,5 |
3.019 |
0,6 |
3.119 |
0,6 |
Totale entrate extratributarie |
31.910 |
6,7 |
31.557 |
6,6 |
-353 |
-1,1 |
31.679 |
6,3 |
32.713 |
6,3 |
XIII - Vendita di beni ed affrancazione di canoni |
380 |
0,1 |
12 |
0,0 |
-368 |
-96,8 |
8 |
0,0 |
5 |
0,0 |
XIV - Ammortamento di beni patrimoniali |
900 |
0,2 |
910 |
0,2 |
10 |
1,1 |
910 |
0,2 |
910 |
0,2 |
XV - Rimborso anticipazioni e crediti vari del Tesoro |
146 |
0,0 |
156 |
0,0 |
10 |
6,8 |
163 |
0,0 |
172 |
0,0 |
Totale alienazione ed ammortamento di beni |
1.426 |
0,3 |
1.077 |
0,2 |
-349 |
-24,5 |
1.081 |
0,2 |
1.087 |
0,2 |
TOTALE ENTRATE FINALI |
475.394 |
100 |
477.394 |
100 |
2.000 |
0,4 |
499.473 |
100 |
519.382 |
100 |
Tavola VI – Andamento delle principali imposte
(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)
PRINCIPALI IMPOSTE |
Ass. 2010 |
% |
BLV 2011 |
% |
Diff. ‘11/’10 |
Var. % |
BLV 2012 |
% |
BLV 2013 |
% |
Entrate tributarie |
442.058 |
|
444.760 |
|
2.702 |
0,6 |
466.713 |
|
485.582 |
|
di cui: |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Entrate ricorrenti: |
439.773 |
99,5 |
443.246 |
99,7 |
3.473 |
0,8 |
465.301 |
99,7 |
484.545 |
99,8 |
1 - Redditi |
182.256 |
41,2 |
182.351 |
41,0 |
95 |
0,1 |
192.267 |
41,2 |
199.784 |
41,1 |
2 - Reddito delle società |
44.245 |
10,0 |
40.087 |
9,0 |
-4.158 |
-9,4 |
45.782 |
9,8 |
50.322 |
10,4 |
3 - Imposte sostitutive |
12.965 |
2,9 |
10.882 |
2,4 |
-2.083 |
-16,1 |
11.358 |
2,4 |
11.865 |
2,4 |
4 - Altre imposte dirette |
3.515 |
0,8 |
3752 |
0,8 |
237 |
6,7 |
3.831 |
0,8 |
3.913 |
0,8 |
5 - IVA |
121.704 |
27,5 |
130.660 |
29,4 |
8.956 |
7,4 |
134.789 |
28,9 |
139.605 |
28,8 |
6 - Registro, bollo e sostitutive |
11.713 |
2,6 |
11781 |
2,6 |
68 |
0,6 |
12.005 |
2,6 |
12.235 |
2,5 |
7 - Accisa e imposta erariale sugli oli minerali |
21.765 |
4,9 |
21.381 |
4,8 |
-384 |
-1,8 |
21.809 |
4,7 |
22.245 |
4,6 |
8 - Accisa e imposta erariale su altri prodotti |
7.166 |
1,6 |
7.258 |
1,6 |
92 |
1,3 |
7.401 |
1,6 |
7.548 |
1,6 |
9 - Imposte sui generi di monopolio |
10.593 |
2,4 |
10.883 |
2,4 |
290 |
2,7 |
11.291 |
2,4 |
11.726 |
2,4 |
10 - Lotto |
5.339 |
1,2 |
5.413 |
1,2 |
74 |
1,4 |
5.528 |
1,2 |
5.646 |
1,2 |
11 - Imposte gravanti sui giochi |
3.759 |
0,9 |
3.802 |
0,9 |
43 |
1,1 |
3.870 |
0,8 |
3.939 |
0,8 |
12 - Lotterie ed altri giochi |
3.089 |
0,7 |
3.130 |
0,7 |
41 |
1,3 |
3.194 |
0,7 |
3.258 |
0,7 |
13 -Altre imposte indirette |
11.664 |
2,6 |
11.866 |
2,7 |
202 |
1,7 |
12.176 |
2,6 |
12.459 |
2,6 |
Entrate non ricorrenti: |
2.285 |
0,5 |
1.514 |
0,3 |
-771 |
-33,7 |
1.412 |
0,3 |
1.037 |
0,2 |
1 -Imposte sostitutive |
1.660 |
0,4 |
868 |
0,2 |
-792 |
-47,7 |
747 |
0,2 |
353 |
0,1 |
2 - Altre imposte dirette |
- |
|
- |
|
0 |
|
0 |
|
0 |
|
3 - Condoni dirette |
172 |
0,0 |
186 |
0,0 |
14 |
8,1 |
196 |
0,0 |
206 |
0,0 |
4 - Altre imposte indirette |
449 |
0,1 |
456 |
0,1 |
7 |
1,6 |
465 |
0,1 |
474 |
0,1 |
5 - Condoni indiretti |
4 |
0,0 |
4 |
0,0 |
0 |
0,0 |
4 |
0,0 |
4 |
0,0 |
La legge di stabilità – che sostituisce la legge finanziaria – compone, insieme alla legge di bilancio, la manovra di finanza pubblica prevista su base triennale e dispone annualmente il quadro di riferimento finanziario per il periodo compreso nel bilancio pluriennale. Per il medesimo periodo, essa provvede alla regolazione annuale delle grandezze previste dalla legislazione vigente al fine di adeguarne gli effetti finanziari agli obiettivi.
La nuova legge di contabilità (legge n. 196/2009), che ha riformato gli strumenti e le procedure di finanza pubblica, ha delineato una nuova configurazionedel ciclo della programmazione degli strumenti di bilancio[30] e ha previsto una correlazione della legge di stabilità con il carattere triennale della manovra. Si prevede infatti che la legge di stabilità debba contenere norme tese a realizzare effetti finanziari con decorrenza nel triennio considerato nel bilancio pluriennale.
Il suo contenuto tipico, parzialmente innovato rispetto alla normativa previgente, conferma l’esclusione delle norme di delega e di quelle a carattere ordinamentale ovvero organizzatorio, nonchè gli interventi di natura localistica o microsettoriale.
L’abrogazione integrale della legge di contabilità n. 468/1978 ha inoltre comportato la soppressione implicita della disposizione[31] che prevedeva la possibilità di inserire nella finanziaria norme finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia[32].
Più in dettaglio, i contenuti che la legge di stabilità deve indicare sono:
§ il livello massimo del ricorso al mercato finanziario e del saldo netto da finanziare in termini di competenza, per ciascun anno considerato nel bilancio pluriennale (ivi comprese le eventuali regolazioni contabili e debitorie pregresse) e le variazioni di aliquote, detrazioni e scaglioni, nonché le altre misure che incidono sulla determinazione del quantum della prestazione, in relazione alle diverse tipologie di imposte, tasse e contributi, con effetti a partire dal 1° gennaio dell’anno cui la legge di stabilità medesima si riferisce. In relazione alle sole imposte, essa indica altresì le correzioni conseguenti all’andamento dell’inflazione. In relazione alle variazioni delle aliquote, delle detrazioni e degli scaglioni recate dalla legge di stabilità, è fatta salva la normativa specifica riferita ai tributi, alle addizionali e alle compartecipazioni delle regioni e degli enti locali recata dalla legge delega per l’attuazione del federalismo fiscale (legge n. 42/2009);
Una novità contenuta nel disegno di legge di stabilità per il 2011, il quale presenta un articolo unico, è il rinvio a due appositi allegati che illustrano, rispettivamente, il contenuto dei commi 1 (livello massimo del saldo netto da finanziare e del ricorso al mercato finanziario) e dei commi 2, 3 e 4 (trasferimenti alle gestioni previdenziali e regolazioni contabili a favore delle gestioni assistenziali).
§ gli importi dei fondi speciali e le corrispondenti tabelle, vale a dire le somme, ripartite per ministeri, destinate alla copertura dei provvedimenti legislativi che si prevede saranno approvati nel corso degli esercizi finanziari compresi nel bilancio pluriennale, distintamente per la parte corrente e per la parte di conto capitale, i cui importi sono previsti nella legge di stabilità[33];
§ le nuove tabelle in allegato alla legge di stabilità - tre distinte -, finalizzate ad indicare, per ciascuno degli anni considerati nel bilancio pluriennale:
- gli importi afferenti alle leggi di spesa di carattere permanente, per la quota da iscrivere nel bilancio di ciascun anno considerato nel bilancio pluriennale, la cui quantificazione è rinviata alla legge di stabilità, aggregate per programma e per missione, con l’esclusione delle spese obbligatorie; queste ultime peraltro rientrano direttamente nel disegno di legge di bilancio nell’ambito dei programmi di spesa oggetto di approvazione parlamentare.
- gli importi delle leggi di spesa in conto capitale a carattere pluriennale, aggregate per programma e per missione, con specifica ed analitica evidenziazione dei rifinanziamenti, delle riduzioni e delle rimodulazioni, per la quota da iscrivere nel bilancio di ciascun anno considerato nel bilancio pluriennale.
- gli importi delle riduzioni delle autorizzazioni legislative relative alla spesa di parte corrente, per ciascun anno considerato dal bilancio pluriennale, aggregate per programma e per missione;
In relazione alla nuova disciplina desunta dalla L.
- Tabelle A e B: recano, come nella normativa previgente, gli importi dei fondi speciali per la copertura di nuovi provvedimenti legislativi, rispettivamente di parte corrente e di conto capitale, che si prevede verranno approvati nel corso del futuro esercizio finanziario. La relazione illustrativa in proposito sottolinea che, anche con riguardo alla triennalizzazione delle manovra, la determinazione delle annualità dei fondi si estende alle previsioni relative al secondo e al terzo anno del bilancio.
- Tabella C: contiene autorizzazioni legislative di spese a carattere permanente dalle quali, rispetto a quanto previsto dalla normativa previgente, vengono espunte le autorizzazioni di spese aventi natura obbligatoria, i cui importi sono corrispondentemente riallocati nel disegno di legge di bilancio, attraverso l’istituzione di appositi capitoli di spesa;
- Tabella D: riporta i definanziamenti delle autorizzazioni legislative di spesa della sola parte corrente. Essa corrisponde alla ex Tabella E, per la sola parte corre;
- Tabella E: reca i contenuti delle previgenti tabelle D, E (parte in conto capitale) e F, con evidenziazione dei rifinanziamenti, delle riduzioni e delle rimodulazioni degli importi destinati al finanziamento delle leggi che dispongono spese a carattere pluriennale. La tabella evidenzia separatamente le voci concernenti la legislazione vigente al momento della presentazione del disegno di legge e l’importo definitivo che sconta gli effetti della stessa legge di stabilità.
Pertanto, mentre la struttura delle tabelle A e B non ha subito
modifiche, le altre tabelle sono state accorpate e ridotte a tre. E’ stato
inoltre ridotto il numero dei relativi allegati dimostrativi da
§ l’indicazione dell’importo massimo da destinare ai contratti del pubblico impiego[34]e alle modifiche del trattamento economico e normativo del personale dipendente dalle amministrazioni statali in regime di diritto pubblico. Viene specificato che detto importo per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, per la parte non utilizzata al termine dell’esercizio, è conservato in conto residui fino alla sottoscrizione dei relativi contratti di lavoro o all’emanazione dei provvedimenti negoziali;
§ le regolazioni meramente quantitative rinviate alla legge stabilità dalle leggi vigenti;
§ norme che comportano aumenti di entrata o riduzioni di spesa, ad esclusione delle norme a carattere ordinamentale ovvero organizzatorio, facendo salva l’eccezione delle spese recate da norme eventualmente necessarie a garantire l’attuazione del Patto di stabilità interno, nonché a realizzare il Patto di convergenza, come disciplinato dalla citata legge sul federalismo fiscale;
§ le norme recanti misure correttive degli effetti finanziari delle leggi la cui attuazione possa recare pregiudizio al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, secondo il meccanismo ridefinito al comma 13 dell’articolo 17 della legge di contabilità relativo alla copertura finanziaria delle leggi[35].
§ le norme eventualmente necessarie a garantirel’attuazione del sopra richiamato Patto di stabilità interno e del Patto di convergenza.
Al disegno di legge di stabilità viene inoltre allegato, a fini conoscitivi, un prospetto riepilogativo degli effetti triennali sui saldi di finanza pubblica derivanti dalla manovra adottata. Tale prospetto deve essere aggiornato sulla base delle modifiche apportate in sede di esame parlamentare al disegno di legge di stabilità e successivamente allegato alla legge di stabilità medesima.
La nuova struttura della legge di stabilità recepisce la classificazione delle voci di bilancio presentata per la prima volta con il disegno di legge finanziaria per il 2008 e pertanto le disposizioni normative in essa contenute devono essere, di regola, articolate per missione e devono indicare il programma cui si riferiscono.
Con riferimento all’obbligo di copertura degli oneri correnti, si conferma la disposizione secondo cui la legge di stabilità può disporre, per ciascun anno del bilancio pluriennale, nuove o maggiori spese correnti, riduzioni di entrata e nuove finalizzazioni da iscrivere nel fondo speciale di parte corrente, nei limiti delle nuove o maggiori entrate tributarie, extratributarie e contributive e delle riduzioni permanenti di autorizzazioni di spesa corrente. Si prevede la possibilità di utilizzare gli eventuali margini di miglioramento del risparmio pubblico - dato dalla differenza positiva tra il suo valore previsto nel bilancio di previsione e quello risultante dall’assestamento relativo all’anno precedente - per la copertura finanziaria della legge di stabilità, purchè ne venga comunque assicurato un valore positivo.
Ferme restando le modalità di copertura della legge di stabilità sopra descritte, si conferma che le nuove o maggiori spese disposte con tale legge non possano concorrere a determinare i tassi di evoluzione delle medesime spese, sia di parte corrente sia in conto capitale, che risultino incompatibili con gli obiettivi determinati nella risoluzione parlamentare sulla Decisione di finanza pubblica (DFP).
Riproducendo un meccanismo simile a quanto previsto dalla legislazione previgente, inoltre, si prevede che in allegato alla relazione al disegno di legge di stabilità vengano indicati i provvedimenti legislativi, con i relativi effetti finanziari, adottati nel corso dell'esercizio e conseguenti all’attuazione della specifica procedura prevista all'articolo 17, comma 13 della legge di contabilità. Si tratta, in particolare, delle iniziative legislative che il Ministro dell'economia e delle finanze è chiamato ad adottare qualora riscontri che l'attuazione di leggi rechi pregiudizio al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, ovvero in caso di sentenze definitive di organi giurisdizionali e della Corte costituzionale recanti interpretazioni della normativa vigente suscettibili di determinare maggiori oneri.
Al disegno di legge di stabilità viene allegata, oltre alla relazione tecnica prevista con riferimento agli obblighi di copertura, una nota tecnico-illustrativa finalizzata ad illustrare, a scopi conoscitivi, il raccordo tra i documenti di bilancio e il conto economico consolidato della P.A.
Tale nota espone i contenuti della manovra e gli effetti che questa produce sui saldi e sui principali settori di intervento, nonché i criteriutilizzati per la quantificazione degli stessi. Essa contiene le previsioni del conto economico delle pubbliche amministrazioni secondo lo schema delle previsioni tendenziali della DFP del conto del settore statale e del settore pubblico, e del relativo conto di cassa, integrate con gli effetti della manovra di finanza pubblica per il triennio di riferimento.
La relazione tecnica da allegare al disegno di legge di stabilità deve infine contenere, per ciascuna legge pluriennale di spesa per cui è prevista dal disegno di legge medesimo l’autorizzazione al rifinanziamento, la valutazione del Ministro competente riguardo il permanere delle ragioni che a suo tempo ne avevano giustificato l'adozione, tenuto anche conto dei nuovi programmi da avviare.
Si sottolinea da ultimo che la legge di stabilità la quale, insieme alla legge di bilancio, compone la manovra su base triennale è un provvedimento che costituisce a tutti gli effetti uno strumento ispirato al metodo della programmazione secondo quanto previsto dall’articolo 7 della legge di contabilità.
Tra gli strumenti di programmazione il predetto articolo elenca altresì i disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica. E’ da segnalare in proposito che nella risoluzione relativa alla DFP 2011-2013 approvata dalle Camere non vi è tuttavia indicazione dei provvedimenti collegati alla manovra di finanza pubblica da adottare entro i termini prestabili.
In ordine a tale circostanza va tuttavia rammentato, che – come precisato nella relazione illustrativa al provvedimento – il disegno di legge di stabilità in esame non produce effetti correttivi sui saldi di finanza pubblica atteso che la manovra per il triennio 2011-2013 è stata effettuata con il D.L. 78/2010[36], approvato la scorsa estate, che ha anticipato la correzione dei saldi per assicurare il rispetto degli obiettivi programmatici giàfissati in sede di aggiornamento del Patto di stabilità e crescita europeo.
Il ddl di stabilità comporta
esclusivamente un impatto sul saldo
netto da finanziare, pari ad 1 miliardo nel 2011, 3 miliardi nel 2012 e 9,5
miliardi nel 2013, derivante – sulla base di quanto esposto nella Nota
tecnico-illustrativa al provvedimento – da alcune rimodulazioni della parte
tabellare concernenti il Fondo aree sottoutilizzate ed il finanziamento della
quota nazionale del Fondo di rotazione per le politiche comunitarie, su cui si
rinvia al commento concernente
L’intervento operato dal decreto-legge sopradetto è sinteticamente riepilogato nel riquadro che segue.
Com’è noto, la manovra correttiva sui conti pubblici per il triennio considerato dal ddl di stabilità è stata operata con il decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78 (convertito dalla legge n. 122/2010), con il quale è stato disposto un articolato insieme di interventi, recanti riduzioni di spesa e di aumento delle entrate, diretti a conseguire gli obiettivi di finanza pubblica indicati nella Nota di aggiornamento al DPEF 2010-2013 e confermati in sede europea in occasione della presentazione, nel gennaio 2010, dell’ aggiornamento annuale del Programma di stabilità .
Le misure contenute nel decreto legge, che vengono richiamate anche nella Decisione di finanza Pubblica, oltre a comportare un marginale impatto nel 2010, determinano una correzione dell’indebitamento netto pari a circa 12 miliardi per il 2011 ed a circa 25 miliardi in ciascuno degli anni 2012 e 2013, pari allo 0,75 per cento del PIL nel 2011 ed a circa l’1,5 per cento nel 2012 e nel 2013.
La manovra lorda risulta ovviamente di importo più elevato, in quanto comprendente anche le risorse destinate a misure espansive, in particolare per l’anno 2011, ed ammonta a 17,8 miliardi per il 2011, 27,5 miliardi nel 2012 e 27,8 miliardi nel 2013.
Per quanto concerne la composizione dell’intervento, gli effetti correttivi sono riconducibili prevalentemente (circa il 67 per cento nella media del triennio) ad un contenimento della spesa e, al suo interno, della componente di parte corrente, mentre le entrate concorrono alla manovra per il restante 33 per cento circa, come evidenziato nella tabella che segue([1]).
(1) Le tabelle in oggetto, nonché quella che segue, sono tratte dalle Tabelle 2.8 e 2.9 riportate nella Decisione di finanza pubblica.
Manovra correttiva effettuata dal D.L. n. 78/2010 |
|||
(valori in milioni di euro) |
2011 |
2012 |
2013 |
Maggiori entrate |
6.943 |
10.544 |
8.632 |
Minori entrate |
3.044 |
1.253 |
1.753 |
Maggiori spese |
2.657 |
1.192 |
976 |
Correnti |
2.110 |
635 |
281 |
Conto capitale |
548 |
558 |
695 |
Minori spese |
10.889 |
16.970 |
19.130 |
Correnti |
6.909 |
11.180 |
12.740 |
Conto capitale |
3.980 |
5.790 |
6.390 |
Riduzione indebitamento netto |
12.130 |
25.068 |
25.033 |
Le misure correttive incidono su diversi settori, ed in tale quadro, particolare rilievo assumono quelle e poste a carico delle Amministrazioni regionali e locali, che rappresentano una quota di poco inferiore alla metà (in quanto pari a circa il 46 per cento) dell’intervento complessivo previsto nel corso del triennio di riferimento, come risulta dalla tabella che segue:
Effetti della manovra sulle amministrazioni centrali e locali |
|||
(valori in milioni di euro) |
2011 |
2012 |
2013 |
Correzione complessiva Amministrazioni pubbliche |
12.130 |
25.068 |
25.033 |
di cui: amministrazioni centrali |
4.927 |
12.824 |
12.059 |
amministrazioni locali |
6.937 |
10.087 |
10.152 |
Un ulteriore ambito di intervento è riferibile al pubblico impiego, per il quale, tra le misure di contenimento delle spese, si ricordano il blocco della contrattazione per il triennio 2010-2012, la riduzione dei trattamenti economici superiori ai 90.000 euro annuali, che opera sulla quota eccedente tale limite, la previsione di limiti al trattamento retributivo dei magistrati, la sospensione dell’adeguamento retributivo ordinariamente spettante sia al personale dirigenziale che a quello delle qualifiche contrattualizzate. Una riduzione dei trattamenti è prevista anche in relazione a quelli spettanti a Ministri e Sottosegretari non parlamentari e agli addetti agli uffici di diretta collaborazione dei Ministri.
Numerose sono altresì le misure previste in materia di previdenza, nell’ambito della quale rilevano gli interventi per contrastare agli abusi in materia di invalidità civile e le misure, richieste dall’Unione europea, volte ad allineare l'età pensionabile delle donne nel pubblico impiego al requisito di 65 anni di età. Un ulteriore intervento, volto a conseguire effetti strutturali di minore spesa che si manifestano a partire dal 2012, concerne la modifica delle decorrenze (le c.d. “finestre”) per la decorrenza del trattamento pensionistico, che ha l’effetto di un posticipo dell’età effettiva di accesso al trattamento medesimo; sono state altresì introdotte alcune disposizioni concernenti la correlazione dell’età di pensionamento rispetto all’andamento della speranza di vita.
Sul versante delle entrate, particolare rilevo assumono gli interventi in materia tributaria, e segnatamente, le misure di potenziamento della lotta all’evasione fiscale e contributiva,
le quali operano su un duplice piano: da un lato, attraverso l’introduzione di più efficaci strumenti di accertamento, dall’altro, attraverso la focalizzazione dell’attività di ispezione e
controllo su determinati segmenti di contribuenti, i cui comportamenti appaiono a più elevato rischio di evasione. In tale ambito si prevede, tra l’altro, l’adeguamento alle disposizioni comunitarie delle limitazioni all’uso del contante e dei titoli al portatore, un aggiornamento dell’accertamento sintetico (il c.d. redditometro), il contrasto al fenomeno delle imprese “apri e chiudi” nonché a quello delle imprese in perdita sistemica.
[1] L’incidenza delle spese della difesa sul PIL è stata nel 2006 dell’1,197, nel 2007 dell’1,307, nel 2008 dell’1,348 e nel 2009 dell’1,334%.
[2] Le spese di esercizio comprendono anche le spese per viveri, vestiario, igiene e formazione dei contingenti di leva.
[3] Le spese per l’investimento costituiscono la sommatoria delle spese in conto capitale delle unità previsionali di base “ricerca scientifica” e “acquisto di attrezzature e impianti” e delle spese correnti delle unità previsionali di base “ammodernamento e rinnovamento” ed “accordi e organismi internazionali” (infrastrutture NATO).
[4] Si tratta dei programmi che per la loro rilevanza risultano citati nelle audizioni della richiamata indagine conoscitiva, in particolare da parte delle imprese coinvolte nella loro realizzazione, e nel documento conclusivo della stessa
[5] Consistente nello sviluppo, la produzione, il supporto logistico e l’aggiornamento di un nuovo velivolo da combattimento; sono coinvolti nel progetto USA, Australia, Canada, Danimarca, Norvegia, Olanda, Italia, Regno Unito, Turchia (Cfr. anche Servizio Studi, Dipartimento Difesa Jsf –Stato di attuazione del programma, 4 ottobre 2010)
[6] Consistente nello sviluppo di una capacità di osservazione della terra, per usi militari e civili, tramite sensori SAR (Synthetic Aperture Radar)
[7] Consistente nella realizzazione di elicotteri destinati alla sostituzione degli elicotteri AB-212; al programma partecipano Francia, Germania, Olanda, Portogallo e Belgio
[8] Consistente nello sviluppo di un velivolo europeo da combattimento. Partecipano al progetto: Germania, Italia, Regno Unito, Spagna (Cfr. anche Servizio Studi Dipartimento Difesa, Eurofighter – Stato di attuazione del programma 5 ottobre 2010)
[9] Nella corrispondente voce della tabella C della legge finanziaria 2010 (legge n. 191 del 2009) si faceva riferimento all’ Anticipazione in conto corrente al Ministero della difesa di fondi per provvedere alle momentanee deficienze di cassa dell’Arma dei carabinieri di cui all’art. 17, primo comma, del R.D. n. 263/1928. A seguito dell’entrata in vigore, il 9 ottobre 2010, del Codice dell’ordinamento militare approvato con il decreto legislativo n. 66 del 2010 tale stanziamento è confluito nel Fondo scorta per le esigenze delle forze armate e per quelle dell’Arma dei carabinieri di cui all’articolo 551 del Codice; il presente stanziamento, relativo all’Arma dei carabinieri, corrisponde al capitolo 4840 (u.p.b. 1.1) dello stato di previsione del Ministero della difesa; al fondo è riconducibile anche lo stanziamento relativo alle altre forze armate, di cui al capitolo 1253 (u.p.b. 1.6), oggetto però di autonoma voce nella tabella C cfr. infra nota 10.
[10] Sull’ammontare dei contributi da ripartire ai sensi della legge n. 549 del 1995 è intervenuta la riduzione degli stanziamenti del 50 per cento prevista a regime dal comma 24 dell’articolo 7 del decreto-legge n. 78 del 2010.
[11] Nella corrispondente voce della tabella C della legge finanziaria 2010 (legge n. 191 del 2009) si faceva riferimento anche al contributo a valere dell’INSEAN (Istituto nazionale per studi e esperienze di architettura navale), autorizzato ai sensi della medesima autorizzazione legislativa di spesa di cui alla legge n. 267 del 2002. Tuttavia l’INSEAN è stato soppresso dal comma 21 dell’articolo 7 del decreto-legge n. 78 del 2010.
[12] Nella corrispondente voce della tabella C della legge finanziaria 2010 (legge n. 191 del 2009) veniva indicato, come riferimento normativo, l’art. 1, comma 3, della legge n. 267/2002. A seguito dell’entrata in vigore del Codice dell’ordinamento militare approvato con il decreto legislativo n. 66 del 2010, tale disposizione è stata soppressa e riprodotta dall’articolo 565 del codice medesimo
[13] Nella corrispondente voce della tabella C della legge finanziaria 2010 (legge n. 191 del 2009) si faceva riferimento all’ Anticipazione in conto corrente al Ministero della difesa di fondi per provvedere alle momentanee deficienze di cassa di Esercito, Marina e Aeronautica di cui all’art. 17, primo comma, del R.D. n. 263/1928. A seguito dell’entrata in vigore, il 9 ottobre 2010, del Codice dell’ordinamento militare approvato con il decreto legislativo n. 66 del 2010 tale stanziamento è confluito nel Fondo scorta per le esigenze delle forze armate e per quelle dell’Arma dei carabinieri di cui all’articolo 551 del Codice; il presente stanziamento, relativo a Esercito, Marina e Aeronautica, corrisponde al capitolo 1253 (u.p.b. 1.6) dello stato di previsione del Ministero della difesa; al fondo è riconducibile anche lo stanziamento relativo all’Arma dei carabinieri, di cui al capitolo 4840 (u.p.b. 1.1), oggetto però di autonoma voce nella tabella C cfr. supra nota 6.
[14] Nella corrispondente voce della tabella C della legge finanziaria 2010 (legge n. 191 del 2009) veniva indicato, come riferimento normativo, l’art. 22, comma 1, del D.Lgs. n. 300/1999. A seguito dell’entrata in vigore del Codice dell’ordinamento militare approvato con il decreto legislativo n. 66 del 2010, tale disposizione è stata soppressa e riprodotta dall’articolo 559 del codice medesimo
[15] Precedentemente all’entrata in vigore del Codice art. 145, comma 4, della legge 388/2000
[16] L’apparente riduzione del finanziamento complessivo per gli anni 2014 e successivi sconta in realtà “l’evidenziazione” della quota relativa al 2013 dovuta allo “scorrimento” del triennio; non si registra pertanto una riduzione dello stanziamento complessivo
[17] L’apparente riduzione del finanziamento complessivo per gli anni 2014 e successivi sconta in realtà “l’evidenziazione” della quota relativa al 2013 dovuta allo “scorrimento” del triennio; non si registra pertanto una riduzione dello stanziamento complessivo
[18] L’apparente riduzione del finanziamento complessivo per gli anni 2014 e successivi sconta in realtà “l’evidenziazione” della quota relativa al 2013 dovuta allo “scorrimento” del triennio; non si registra pertanto una riduzione dello stanziamento complessivo
[19] L’apparente riduzione del finanziamento complessivo per gli anni 2014 e successivi sconta in realtà “l’evidenziazione” della quota relativa al 2013 dovuta allo “scorrimento” del triennio; non si registra pertanto una riduzione dello stanziamento complessivo
[20] L’apparente riduzione del finanziamento complessivo per gli anni 2014 e successivi sconta in realtà “l’evidenziazione” della quota relativa al 2013 dovuta allo “scorrimento” del triennio; non si registra pertanto una riduzione dello stanziamento complessivo
[21] L’apparente riduzione del finanziamento complessivo per gli anni 2014 e successivi sconta in realtà “l’evidenziazione” della quota relativa al 2013 dovuta allo “scorrimento” del triennio; non si registra pertanto una riduzione dello stanziamento complessivo
[22] L’apparente riduzione del finanziamento complessivo per gli anni 2014 e successivi sconta in realtà “l’evidenziazione” della quota relativa al 2013 dovuta allo “scorrimento” del triennio; non si registra pertanto una riduzione dello stanziamento complessivo
[23] Nell’ambito della riorganizzazione del bilancio per missioni e programmi era stata tuttavia mantenuta, come unità di voto parlamentare, l’unità previsionale di base (denominata “macroaggregato”), codificata a seconda della natura della spesa.
[24] Si ricorda che il budget economico è stato introdotto con la riforma del bilancio dello Stato del 1997, con l’introduzione della contabilità economica analitica per centri di costo, in aggiunta a quella finanziaria. Il principio fondamentale del sistema di contabilità economica è la rilevazione dei costi, intesa come valorizzazione monetaria dell’utilizzazione delle risorse, mentre la spesa, che caratterizza la contabilità finanziaria, è espressa dall’esborso monetario legato all’acquisizione delle risorse medesime. Quindi il Budget illustra i costi (valore dell’utilizzo effettivo delle risorse) che lo Stato prevede di sostenere nel corso dell’anno, in coerenza con gli stanziamenti finanziari (spesa per l’acquisizione di risorse e trasferimenti) approvati dal Parlamento. Finora il budget ha costituito un autonomo documento, trasmesso al Parlamento in modo separato rispetto al disegno di legge di bilancio (Doc. CLVIII).
[25] Disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca.
[26] Nella Relazione al disegno di legge di
bilancio per il 2010 (A.S. 1791) era esposta, nella Tabella 13, l’analisi delle dotazioni finanziarie per missioni che
evidenziava la quota di spesa “rimodulabile”
e quella “non rimodulabile” di
ciascuna missione, ai sensi dell’articolo 60, commi 2 e 3, del D.L. n.
112/2008.
[27] spese di funzionamento, interventi, trattamenti di quiescenza e altri trattamenti integrativi o sostitutivi, oneri del debito pubblico, oneri comuni di parte corrente, investimenti e oneri comuni in conto capitale.
[28] Si
segnala che, oltre alla Missione 34
(Debito pubblico) che comprende il programma Rimborsi del debito statale (pari
a circa 209.824 milioni di euro), altre Missioni comprendono quote del rimborso
del debito pubblico. Esse sono:
[29] Approvate, rispettivamente, nelle sedute del 13 ottobre 2010 dall’Assemblea della Camera e del 19 ottobre dal Senato.
[30] A seguito di questa nuova configurazione, peraltro, il disegno di legge di stabilità – insieme al disegno di bilancio – viene presentato alle Camere entro la prima metà di ottobre e non più a fine settembre, come previsto nella disciplina previgente.
[31] Previsto alla lettera i-ter) del comma 3 dell'articolo 11 della legge n. 468/1978.
[32] Peraltro già inapplicata ai sensi di quanto previsto, in via sperimentale, dal co. 1-bis dell'art. 1 del D.L. n. 112/2008 (conv. L. 133/08) in relazione alla legge finanziaria per il 2009 e dal co. 21-ter, art. 23 del D. L. n. 78/2009 (conv. L. 102/09) per la legge finanziaria 2010.
[33] Si ricorda che nella normativa previgente, tali importi venivano riepilogati, rispettivamente, nelle Tabelle A e B allegate alla legge finanziaria; analogamente, il testo in esame prevede l’esposizione di tali somme in “corrispondenti tabelle”.
[34] Ai sensi dell’articolo 48, comma 1, del D.Lgs. n. 165 del 2001, concernente le disponibilità destinate alla contrattazione collettiva nelle amministrazioni pubbliche e la loro verifica.
[35] Rispetto alla precedente procedura di correzione degli effetti finanziari, l’attuale procedura riguarda non più gli scostamenti fra oneri e coperture verificati su singole norme di legge, ma la necessità di riallineamento delle previsioni relative ad una legge rispetto agli obiettivi di finanza pubblica, fissati con la manovra triennale. La prima ipotesi, infatti (ossia la necessità di correggere gli scostamenti su singole norme), è ora considerata nell’ambito del meccanismo generale di copertura finanziaria delle leggi (articolo 17), in base al quale – nel caso di spese obbligatorie o vincolate – la clausola di salvaguardia predisposta per le previsioni di spesa deve avere carattere effettivo ed automatico.
[36] Convertito con modificazioni nella legge n. 122/2010.