Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento difesa
Titolo: Bilancio e Finanziaria 2009 - A.C. 1714 e A.C. 1713 - Commissione Difesa -
Riferimenti:
AC N. 1713/XVI   AC N. 1714/XVI
Serie: Progetti di legge    Numero: 59    Progressivo: 4
Data: 08/10/2008
Descrittori:
BILANCIO DELLO STATO   LEGGE FINANZIARIA
Organi della Camera: IV-Difesa


Camera dei deputati

XVI LEGISLATURA

 

 

 

 

 

SERVIZIO STUDI

Progetti di legge

 

 

 

 

Bilancio e Finanziaria 2009

A.C. 1714 e A.C. 1713

Commissione Difesa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

n. 59/4

 

 

8 ottobre 2008


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dipartimento difesa

SIWEB

 

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File: DI0036.doc


I N D I C E

 

LO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELLA DIFESA PER IL 2009

Bilancio di previsione 2009: gli stanziamenti per il settore della Difesa. 3

§      Missioni e programmi della Difesa. 7

§      La ripartizione dello stato di previsione del Ministero della Difesa. 12

LE DISPOSIZIONI RIGUARDANTI IL SETTORE DELLA DIFESA NEL DISEGNO DI LEGGE FINANZIARIA PER IL 2009

§      Articolo 2, commi 27-31 (Rinnovi contrattuali personale delle pubbliche amministrazioni) 21

§      Articolo 2, comma 32 (Trattamento accessorio dei dipendenti P.A.) 28

§      Articolo 3, comma 1 (Fondi speciali – Tabelle A e B) 31

§      Articolo 3, comma 2 (Dotazioni di bilancio relative a leggi di spesa permanente - Tabella C) 37

§      Articolo 3, comma 3 (Rifinanziamento di spese di conto capitale – Tabella D) 52

§      Articolo 3, commi 5-6 (Modulazione delle leggi pluriennali di spesa – Tabella F) 55

LA MANOVRA DI FINANZA PUBBLICA 2009

Parte I – Gli obiettivi di finanza pubblica

1. Le previsioni macroeconomiche. 65

2. Il quadro di finanza pubblica 2008-2013. 67

Parte II – La manovra di finanza pubblica

1. L’articolazione della manovra. 71

2. Il contenuto della manovra. 73

§      2.1 Il decreto legge n. 112 del 2008. 73

§      2.2 Il disegno di legge finanziaria per il 2009. 77

Parte III – Il disegno di legge di bilancio per il 2009

1. Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente 2009. 83

§      1.1 Novità in tema di formazione del bilancio a legislazione vigente per il 2009. 83

§      1.2 Il quadro generale riassuntivo. 88

§      1.3 Le variazioni rispetto alle previsioni 2008. 89

§      1.4 Analisi delle spese finali per Missioni 92

§      1.5 Il quadro pluriennale a legislazione vigente. 95

2. Gli effetti sul saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato determinati dal disegno di legge finanziaria (A.C. 1713) 97

3. L’evoluzione della spesa nel bilancio dello Stato Tavole allegate. 99

Documentazione

§      Stralcio della Nota aggiuntiva allo stato di previsione per la Difesa per l’anno 2009

§  107

Appendice

1. La disciplina contabile: il bilancio dello Stato. 125

2. La disciplina contabile: la legge finanziaria. 133

 



Bilancio di previsione 2009:
gli stanziamenti per il settore della Difesa

La tabella 11 allegata al disegno di legge di bilancio per l’esercizio finanziario 2009 (A.C. 1714), reca gli stanziamenti dello stato di previsione del Ministero della difesa.

Le previsioni di spesa per il prossimo esercizio finanziario sono le seguenti:

Ø      previsioni di competenza per complessivi 20.294,3 milioni di euro, pari al 3,8% circa delle spese finali dello Stato (nel 2008 era pari al 4%);

Ø      autorizzazioni di cassa pari a 20.299 milioni di euro.

Rispetto al bilancio previsionale 2008 che recava stanziamenti pari a 21.132,4 milioni di euro, le disponibilità del bilancio di competenza per il 2009 presentano attualmente un decremento di 838,1 milioni di euro, pari al 4% in termini monetari[1].

Si segnala che sugli stanziamenti esposti nel bilancio a legislazione vigente del Ministero della difesa, gravano gli effetti prodotti dai seguenti provvedimenti legislativi di riduzione della spesa pubblica:

Ø       Il comma 507 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (finanziaria 2007), dispone che sia accantonata e resa indisponibile, in maniera lineare (cioè proporzionale), una quota pari a 4.572 milioni di euro per il 2007, a 5.031 milioni di euro per il 2008 e a 4.922 milioni di euro per il 2009, delle dotazioni iscritte nel bilancio dello Stato, relative, tra l’altro, alla categoria dei consumi intermedi. Per effetto di tale disposizione, gli accantonamenti resi indisponibili per il Ministero della difesa ammontano, nel 2009, a 456,5 milioni di euro.

Ø       Il D.L. 27 maggio 2008, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 luglio 2008, n. 126, recante disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie, ha previsto una riduzione delle autorizzazioni di spesa per la difesa pari a 10 milioni di euro (Fondo bonifiche aree militari).

Ø       Il D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, ha disposto, al comma 1 dell’articolo 60, una riduzione delle dotazioni finanziarie a legislazione vigente, delle missioni di spesa del bilancio di ciascun Ministero, per il triennio 2009–2011, secondo gli importi fissati da un apposito elenco, che specifica altresì la componente relativa alle spese predeterminate per legge.

Con riferimento al bilancio del Ministero della difesa, le disposizioni sopracitate operano complessivamente un “taglio” di 503,7 milioni di euro per il 2009, di 478,1 milioni di euro per il 2010 e di 834,5 milioni di euro per il 2011.

Il comma 3 del medesimo articolo prevede inoltre, in via sperimentale e limitatamente all’esercizio finanziario 2009, la possibilità di apportare, nella legge di bilancio, rimodulazione delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa tra i relativi programmi, fatta eccezione per le spese di natura obbligatoria, in annualità e a pagamento differito. Possono pertanto essere oggetto di rimodulazione le spese del bilancio 2009 predeterminate per legge.

La rimodulazione tra spese di funzionamento e spese per interventi è consentita nel limite massimo del 10 per cento delle risorse stanziate per gli interventi stessi. Rimane precluso – in quanto intervento dequalificativo della spesa - l’utilizzo degli stanziamenti in conto capitale per finanziare spese correnti.

Il comma 12 dell’articolo 60 riduce infine di 183 milioni di euro l’autorizzazione di spesa per l’anno 2009, relativa al fondo, istituito nell’ambito dello stato di previsione del Ministero della difesa, destinato al finanziamento degli interventi a sostegno dell'economia nel settore dell'industria nazionale ad elevato contenuto tecnologico.

 

Al riguardo, si osserva  che la Nota preliminare relativa allo stato di previsione 2009 del Ministero della difesa pone in evidenza come “nella inevitabile limitatezza delle risorse disponibili, uno sviluppo armonico delle capacità operative delle Forze Armate potrà essere possibile solo contraendo le dimensioni delle loro componenti meno legate alla operatività così da assicurare un adeguato equipaggiamento dei reparti, il loro addestramento ed il mantenimento delle scorte essenziali. Tale contrazione è necessaria per non indurre la rapida perdita delle capacità di difesa nazionale, trasformando le FF.AA. in una “forza vuota” ”.

 

Si ricorda, altresì, che il Consiglio supremo della difesa, presieduto dal Capo dello Stato, nella riunione del 2 ottobre 2008, ha “proceduto alla verifica delle ricadute sulle Forze Armate dei provvedimenti finanziari recentemente adottati” ed “ha convenuto che, ferma restando la necessità ineludibile di mantenere capacità di intervento adeguate alle esigenze di sicurezza internazionale (…) debba essere predisposto, in tempi brevi e, per quanto possibile, con approccio multidisciplinare, un piano per la profonda revisione delle strutture territoriali, amministrative e di supporto dell’area Difesa e per una coerente riqualificazione della spesa nei settori del personale, dell’esercizio e degli investimenti”.

 

Con riferimento al PIL previsionale per l’anno 2009 che il Documento di programmazione economico-finanziaria 2009-2011 indica in 1.640,24 miliardi di euro, si rileva che l’incidenza degli stanziamenti complessivi per la Difesa rappresenta l'1,237% del PIL, con un lieve incremento rispetto a quella registrata nel 2008 (1,325%)[2].

Analizzando gli stanziamenti dello Stato di previsione del Ministero della difesa, distinti in spese di parte corrente (ovvero quelle destinate alla produzione e al funzionamento dei servizi statali e alla redistribuzione dei redditi per fini non direttamente produttivi) e spese in conto capitale (ossia per investimenti), il complessivo ammontare delle previsioni di competenza (20.294,3 milioni di euro) risulta così ripartito:

Ø      17.474,5 milioni di euro per le spese di parte corrente, pari all’86,1% delle spese totali del Ministero (contro il 83,1% del 2007);

Ø      2.819,8 milioni di euro per spese in conto capitale, pari al 13,9% delle spese totali (contro il 16,9% dell’esercizio precedente).

Le spese correnti sono ripartite nei seguenti aggregati: spese di funzionamento, per un ammontare pari a 16.037,1 milioni di euro (con un incremento di 376,5 milioni di euro rispetto al 2008); spese per interventi, pari a 243 milioni di euro (- 59,2 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente); oneri comuni, per un importo di 1.194,4 milioni di euro (con un decremento di 395,4 milioni).

La consistenza dei residui presunti del Ministero della difesa al 1° gennaio 2009 è stata valutata in 3.311 milioni di euro di cui 1.677,7 per la parte corrente e 1.633,3 milioni di euro in conto capitale. Rispetto al volume dei residui al 1° gennaio 2008, quale risulta dal rendiconto generale delle Stato per il 2008, la consistenza dei residui risulta in modesta diminuzione (- 168 milioni di euro).

La massa spendibile, risultante dalla somma di competenza e residui, è quindi pari a 23.605,3 milioni di euro.

Considerando che le autorizzazioni di cassa ammontano a 20.299 milioni di euro, ne deriva che il coefficiente di realizzazione, risultante dal rapporto tra le autorizzazioni di cassa e la massa spendibile, è pertanto pari al 86% (nell’esercizio 2008 era pari al 95,4% e nell’esercizio 2007 al 89,4%).

Con riferimento ad altri stanziamenti che interessano il settore della Difesa, presenti in stati di previsione diversi dalla tabella 12 relativa al Ministero, si segnalano:

nello stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle Finanze:

Ø     uno stanziamento di 1.000 milioni di euro relativo al Fondo di riserva per le spese derivanti dalla proroga delle missioni internazionali di pace (capitolo 3004), nell’ambito della missione Difesa e sicurezza del territorio, all’interno del programma Missioni militari di pace[3].

Ø     Una quota dello stanziamento di 479,8 milioni di euro (210,2 milioni in meno rispetto a quanto previsto per il 2008) destinato al Fondo da ripartire per le spese di organizzazione e di funzionamento nonché per le spese riservate, da assegnare al CESIS, al SISMI e al SISDE (ora DIS, AISE e AISI). Lo stanziamento (capitolo 5107) rientra nella missione Fondi da ripartire, all’interno del programma Fondi da assegnare.

Il finanziamento sarà ripartito, con variazioni che saranno registrate nel disegno di legge di assestamento 2009, tra i capitoli 5105 e 5106 dello stesso Ministero dell’Economia, a favore del CESIS (ora DIS), i capitoli 1121 e 1122 del Ministero dell'interno destinati al SISDE (ora AISE) ed i capitoli 1050 e 1051 del Ministero della difesa per il funzionamento Servizio per le informazioni e la sicurezza militare (SISMI – ora AISI).

Il disegno di legge di assestamento 2008 (approvato dalla Camera ed attualmente all’esame del Senato) ha destinato ai capitoli di pertinenza del Ministero della difesa 143,1 milioni di euro.

nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico:

Ø     uno stanziamento di 379,6 milioni (51,7 milioni in meno rispetto al 2008) per il Fondo per gli interventi agevolativi alle imprese (capitolo 7420). Si tratta del Fondo unico confluito, ai sensi della finanziaria per il 2007 nel Fondo per la competitività e lo sviluppo. L’ultimo decreto di ripartizione, trasmesso dal Ministro dello sviluppo economico alle Commissioni parlamentari di merito per l’espressione del parere, destinava l’intero importo per il 2007 e per il 2008 ad Interventi per l’aeronautica e per l’industria aerospazionale e duale – legge n. 808/1985 e relativi rifinanziamenti - e art. 1, lettere a) e b) e articolo 2 della legge n. 140/1999 recante norme in materia di attività produttive. Per l’esercizio finanziario 2009 non si dispone attualmente di elementi circa la eventuale ripartizione,

Ø     uno stanziamento di 1.359,7 milioni di euro (95 milioni in più rispetto al 2008) destinato ad Interventi agevolativi per il settore aeronautico (capitolo 7421).

Ø     uno stanziamento di 180 milioni di euro (24 milioni in più rispetto al precedente esercizio finanziario) destinato ad Interventi per lo sviluppo e l’acquisizione delle unità navali della classe FREMM (fregata europea multimissione) (capitolo 7485).

I tre capitoli sono collocati, nell’ambito della missione Competitività e sviluppo delle imprese, all’interno del Programma Incentivazione per lo sviluppo industriale.

Missioni e programmi della Difesa

 

A seguito della nuova classificazione del bilancio dello Stato, al Ministero della Difesa sono assegnate quattro missioni che si articolano complessivamente in dodici programmi.[4].

Le unità previsionali di base (Macroaggregati), ove si colloca la decisione parlamentare, sono 25, di cui 15 di parte corrente e 10 in conto capitale.

 

Al riguardo, si ricorda che a partire dall’esercizio 2008, ai fini della predisposizione del bilancio di previsione, si è proceduto, ad una profonda revisione in senso funzionale del sistema di classificazione del Bilancio dello Stato, volta a chiarire meglio la relazione fra l’insieme complessivo delle risorse disponibili e le specifiche finalità pubbliche perseguite.

La riclassificazione del bilancio ha comportato il passaggio da uno schema basato sulle Amministrazioni e le sottostanti unità organizzative (Centri di responsabilità che gestiscono le risorse), ad una struttura che pone al centro le funzioni da svolgere, individuando le grandi finalità perseguite nel lungo periodo con la spesa pubblica (le Missioni), e come esse si realizzano concretamente attraverso uno o più Programmi di spesa in modo da consentire una chiara identificazione delle “azioni” svolte attraverso l’utilizzo delle risorse pubbliche. Fino al 2007 il Bilancio è stato infatti strutturato sulla base dell’organizzazione delle Amministrazioni (chi gestisce le risorse) e non anche sulle funzioni (cosa viene realizzato con le risorse disponibili).

Le Missioni rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti con la spesa pubblica. Sono quindi una rappresentazione politico-istituzionale del Bilancio, volta a rendere più trasparenti i grandi aggregati di spesa e a meglio comunicare le direttrici principali dell’azione amministrativa delle singole Amministrazioni.

Ogni Missione si realizza concretamente attraverso uno o più Programmi, che rappresentano “aggregati omogenei di attività svolte all’interno di ogni singolo Ministero, per perseguire obiettivi ben definiti nell’ambito delle finalità istituzionali, riconosciute al Dicastero competente”.

Ciascun Programma si estrinseca in un insieme di sottostanti "attività" che ogni Amministrazione pone in essere per il raggiungimento delle proprie finalità.

I Programmi sono pertanto frazionati in Macroaggregati, i quali evidenziano le diverse tipologie di spesa attribuite a ciascun Programma e costituiscono le unità fondamentali di voto nell’esame parlamentare del disegno di legge di Bilancio, corrispondenti alle voci dell’attuale terzo livello delle unità previsionali di base, previsto dall’articolo 1, comma 4, del decreto legislativo n. 279/1997.

I Macroaggregati evidenziano le risorse attribuite e gestite dal Centro di responsabilità, che sono peraltro esposti a fini meramente conoscitivi, poiché, come precisato, l’unità elementare di voto è quella dei Macroaggregati.

 

Le 4 missioni del Ministero della Difesa sono denominate:

 

Missione (i valori sono espressi in milioni di euro)

2008

2009

5 Difesa e sicurezza del territorio

18.021,9

18.244,3

La missione è articolata in otto programmi:

Programma (i valori sono espressi in milioni di euro)

2008

2009

1 Approntamento e impiego Carabinieri per la difesa e la sicurezza

5.293,1

5.491,5

2 Approntamento e impiego delle forze terrestri

4.063,5

4.185,1

3 Approntamento e impiego delle forze navali

1.573,0

1.594,9

4 Approntamento e impiego delle forze aeree

2.233,2

2.318,3

Questi quattro programmi comprendono il complesso delle attività di addestramento, mantenimento in efficienza operativa, e impiego operativo delle rispettive forze militari.

Programma (i valori sono espressi in milioni di euro)

2008

2009

5 Funzioni non direttamente collegate ai compiti di difesa militare

379,6

464,5

Si tratta di attività esterne, regolate da leggi o decreti non direttamente collegate con i compiti di Difesa militare e inerenti ad esigenze orientate a servizi di pubblica utilità quali, ad esempio: rifornimento idrico delle isole minori, attività a favore dell'Aviazione civile, metereologia, trasporto aereo civile di Stato e per il soccorso di malati e traumatizzati gravi, erogazione pensioni di invalidità civile e gestione dei relativi aspetti amministrativi, spese per le pensioni provvisorie riguardanti la corresponsione del trattamento provvisorio di quiescenza al personale militare nella posizione di ausiliaria, erogazione di sussidi ai familiari di militari deceduti in servizio e gestione dei relativi aspetti amministrativi, contributi ad enti ed associazioni, spese per la magistratura militare, onorificenze, onoranze ai caduti, Ordinariato militare e Ispedife.

Programma (i valori sono espressi in milioni di euro)

2008

2009

6 Pianificazione generale delle Forze Armate e approvvigionamenti militari

4.479,4

4.190,0

Si tratta delle attività dello Stato Maggiore Difesa e degli organismi dell'area di vertice per la definizione, in coerenza con gli indirizzi di politica governativa e con le deliberazioni del Parlamento, della pianificazione generale dello strumento militare e del suo impiego operativo; attuazione delle direttive impartite dal Ministro in materia di alta amministrazione, funzionamento dell'area tecnico-amministrativa della Difesa, promozione e coordinamento della ricerca tecnologica collegata ai materiali d'armamento, approvvigionamento dei mezzi, materiali e sistemi d'arma per le Forze Armate e supporto all'industria italiana della difesa; Sostegno agli organismi internazionali in materia di politica militare.

Programma (i valori sono espressi in milioni di euro)

2008

2009

7 Sicurezza militare

0,0[5]

0,0

Collocazione di poste finanziarie relative ad organismi di informazione e sicurezza militare.

Programma (i valori sono espressi in milioni di euro)

2008

2009

8 Missioni militari di pace

0,0[6]

0,0

Finanziamenti per missioni militari di pace.

 

Missione (i valori sono espressi in milioni di euro)

2008

2009

17 Ricerca e innovazione

59,0

51,6

Nell’ambito della missione è individuato un unico programma:

Programma (i valori sono espressi in milioni di euro)

2008

2009

11 Ricerca tecnologica nel settore della difesa

59,0

51,6

Attività connesse con l'impiego dello specifico Fondo per la ricerca.

 

Missione (i valori sono espressi in milioni di euro)

2008

2009

32 Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche

77,0

73,1

 

Della missione fanno parte due programmi:

Programma (i valori sono espressi in milioni di euro)

2008

2009

2 Indirizzo politico

19,7

22,3

Il Programma in esame attiene alla programmazione e al coordinamento generale dell'attività dell'Amministrazione, produzione e diffusione di informazioni generali, predisposizione della legislazione sulle politiche di settore su cui ha competenza il Ministero (attività di diretta collaborazione all'opera del Ministro). Valutazione e controllo strategico ed emanazione degli atti di indirizzo.

Programma (i valori sono espressi in milioni di euro)

2008

2009

3 Servizi e affari generali per le Amministrazioni di competenza

57,3

50,8

Si tratta dello svolgimento di attività strumentali a supporto delle Amministrazioni per garantirne il funzionamento generale (gestione del personale, affari generali, gestione della contabilità, attività di informazione e di comunicazione...).

 

Missione (i valori sono espressi in milioni di euro)

2008

2009

33 Fondi da ripartire

2.974,5

1.925,2

Nell’ambito della missione è individuato un unico programma:

Programma (i valori sono espressi in milioni di euro)

2008

2009

1 Fondi da assegnare

2.974,5

1.925,2

Si tratta delle risorse da assegnare in ambito PA - Fondo consumi intermedi e Fondi da ripartire nell'ambito dell’Amministrazione.

Gli effetti del D.L. 112/2008 con riferimento al bilancio per missioni

Per effetto dell’articolo 60, comma 1, del citato D.L. 112/2008, sul bilancio del Ministero della difesa vengono operate le seguenti riduzioni finanziarie per il triennio 2009-2011:


 

Ministero della difesa

 

2009

2010

2011

(gli importi sono espressi in migliaia di euro)

Missione

 

 

RIDUZIONI

 

di cui predeterminate per legge

 

RIDUZIONI

di cui predeterminate per legge

 

RIDUZIONI

di cui predeterminate per legge

Difesa e sicurezza del territorio

261.214

18.929

313.258

20.205

548.631

34.602

Ricerca e innova-zione

0

0

0

0

0

0

Servizi istituzionali e generali delle am-ministrazioni pubbli-che

2.471

0

2.936

0

5.089

0

Fondi da ripartire

240.050

139.068

161.905

38.807

280.787

67.150

Totale

503.735

157.998

478.099

59.013

834.508

101.752

 

L’allegato 2 allo Stato di previsione del Ministero della difesa, contenuto nel disegno di legge di bilancio (A.C. 1714) reca il prospetto delle rimodulazioni operate ai sensi dell’articolo 60, comma 3, del D.L. 112/2008, di cui dà sinteticamente conto la seguente tabella. Gli importi sono stati redistribuiti nell’ambito della stessa missione, anche se il prospetto non specifica la destinazione delle somme.


 

(gli importi sono espressi in migliaia di euro)

Anno

Rimodulazioni ex art. 60, comma 3,

D.L. 112/2008

Missione Difesa e sicurezza del territorio

2009

2010

2011

- 51.613,7

- 51.672,7

- 51.672,7

 

Programma: Funzioni non direttamente collegate ai compiti di difesa militare

2009

2010

2011

 

32,0

- 3,0

- 2,0

Programma: Pianificazione generale delle Forze Armate e approvvigionamenti militari

2009

2010

2011

- 51.645,7

- 51.669,7

- 51.670,7

Missione  Fondi da ripartire

2009

2010

2011

--

--

9.946,2

 

Programma: Fondi da assegnare

2009

2010

2011

 

9.946,2

--

--

Totale

2009

2010

2011

- 51.613,7

- 51.672,7

- 41.726,5

 

 

La ripartizione dello stato di previsione del Ministero della Difesa

Il bilancio della Difesa comprende oltre alle spese connesse all’attività propria delle Forze armate (funzione Difesa), anche le spese per l’Arma dei carabinieri (funzione Sicurezza pubblica), quelle per la corresponsione degli emolumenti al personale militare in ausiliaria (Trattamento di ausiliaria – ex Pensioni provvisorie), e altre tipologie di spesa assegnate al ministero, ma non direttamente riconducibili ai suoi compiti istituzionali (Funzioni esterne).

 

Seguendo l’articolazione proposta dalla Nota preliminare allo stato di previsione per la Difesa, le risorse finanziarie del ministero risultano così ripartite:

Funzione

Previsioni 2008

Previsioni 2009

Variazioni 2008/2009

 

(milioni di euro)

%

Funzione Difesa (Forze Armate)

15.408,3

14.339,5

- 1.068,8

- 6,94

Sicurezza pubblica (Arma dei carabinieri)

5.381,1

5.529,2

148,1

2,75

Funzioni esterne (non direttamente collegate ai compiti istituzionali della Difesa)

112,2

116,4

4,2

3,79

Trattamento di ausiliaria (trattamento di quiescenza provvisorio)

230,8

309,2

78,4

33,97

Totale

  21.132,4

  20.294,3

   - 838,1

- 3,97

Le spese per la Funzione Difesa registrano, per il 2009, un decremento del 6,59% rispetto all’anno precedente, attestandosi su 14.339,5 milioni di euro
(- 1.068,8 milioni rispetto alle previsioni di bilancio 2008).

Il rapporto Funzione Difesa/PIL, è stimato per lo stesso esercizio finanziario intorno allo 0,874%, con una modesta riduzione rispetto al 2008, quando è stato pari allo 0,966%.

La quota di spesa destinata alla Funzione Difesa rispetto al bilancio previsionale della tabella relativa al Ministero corrisponde, nel 2009, al 70,66%, contro il 72,91% dell’esercizio precedente.

Le spese per la Difesa e la Sicurezza pubblica esauriscono la quasi totalità delle risorse dello stato di previsione in esame, rappresentandone complessivamente il 97,9% (rispettivamente il 70,66 e il 27,24%).

Le spese per le il Trattamento di ausiliaria (ex Pensioni provvisorie), subiscono un consistente incremento, (34%) permanendo ancora a carico del Ministero della difesa il trattamento economico del personale in ausiliaria, in attesa del passaggio a carico dell’INPDAP del trattamento definitivo di pensione.

Le spese per le Funzioni esterne evidenziano un modesto incremento rispetto agli stanziamenti rispetto all’esercizio precedente (+ 3,8%).

 

 

a) Spese per la funzione Difesa

Per quanto concerne più in dettaglio le spese per la funzione Difesa previste per il 2009, va in primo luogo ricordato che ad essa fanno riferimento le risorse destinate all’assolvimento dei compiti militari specifici dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica, nonché della componente interforze e della struttura amministrativa e tecnico industriale del Ministero.

Per le previsioni di spesa nei singoli settori la citata Nota governativa prospetta la seguente situazione:

 

 

Pr

evisioni 2008

Previsioni 2009

 

Variazioni 2008/2009

 

(milioni di euro)

%

Personale

9.110,1

9.566,3

456,1

3,3

Esercizio

2.663,2

1.887,9

- 775,3

- 29,1

Investimento

3.635,0

2.885,3

- 749,7

- 20,6

 Totale

    15.408,3

   14.339,5

   - 1.068,8

  6,94

 

Per quanto riguarda la ripartizione percentuale degli stanziamenti relativi alla Funzione Difesa, tra le spese relative al Personale e la somma dell’insieme di quelle di Esercizio e Investimento, essa viene ricostruita dalla tabella seguente, che illustra il rapporto negli ultimi esercizi finanziari.

 

 

Personale

Esercizio/ Investimento

Esercizio

Investimento

2002

48,1

51,9

26,3

25,6

2003

50,9

49,1

24,8

24,3

2004

53,3

46,7

24,1

22,6

2005

58,9

41,1

22,1

19,0

2006

72,3

27,7

15,2

12,5

2007

61,0

39,0

16.3

22,7

2008

59,1

40,9

17,3

23,6

2009

66,7

33,3

13,2

20,1

 

Si analizza, di seguito, la composizione delle singole aggregazioni di spesa:

Ø    spese per il personale militare e civile, pari a circa 9.566,3 milioni di euro, con un incremento complessivo rispetto al bilancio previsionale 2008 di circa 456,1 milioni di euro (+3,3%). L’incremento è dovuto, tra l’altro, agli effetti del rinnovo contrattuale 2006-2007, all’adeguamento ISTAT del trattamento del economico del personale “dirigente”, all’adeguamento di alcune indennità.

Sul settore del personale gravano gli effetti del già citato D.L. n. 112/2008 che, all’articolo 65, comma 1, ha stabilito che gli oneri relativi alla professionalizzazione delle forze armate, previsti dalla tabella A allegata alla legge n. 331/2000, nonché dalla tabella C allegata alla legge n. 226/2004, così come rideterminati dalle leggi finanziarie per il 2007 e per il 2008, siano ridotti del 7 per cento per il 2009 e del 40 per cento a decorrere dall’anno 2010. Il comma specifica che la riduzione avviene in coerenza con il processo di revisione organizzativa del Ministero della difesa e della politica di riallocazione e ottimizzazione delle risorse, da perseguire anche mediante l’impiego in mansioni tipicamente operative del personale utilizzato per compiti strumentali.

Il comma 570 dell’articolo 1 della legge n. 296/2006 (finanziaria 2007) aveva ridotto gli oneri previsti dalle sopracitate tabelle, nella misura del 15%, a decorrere dall’esercizio finanziario 2007.

Il comma 71 dell’articolo 2, della legge n. 244/2007 (finanziaria 2008), ha provveduto ad incrementare gli stanziamenti destinati alla professionalizzazione delle Forze armate di un importo pari a 30 milioni di euro a decorrere dall’esercizio finanziario 2008.

Per l’esercizio finanziario 2009 tali disposizioni producono una riduzione di 148,6 milioni di euro, per effetto degli interventi di seguito evidenziati:

Stanziamento originario

Riduzione 15% L.F. 2007

Incremento L.F. 2008

Totale 2009 a legislazione vigente

Riduzione 7% D.L. 112/2008

Totale 2009

842,73

- 126,4

+ 30,00

746,33

- 52,24

694,09

Il comma 3 dell’articolo 65 del D.L. 112, stabilisce inoltre che, a decorrere dall’anno 2010, le economie di spesa annue, per gli oneri di cui sopra, non debbano essere inferiori a 304 milioni di euro. A questa riduzione si devono aggiungere i circa 100 milioni di euro derivanti dalla differenza tra la riduzione di circa 130 milioni prodotta dalla finanziaria 2007 e l’incremento di 30 derivante dalla finanziaria 2008. Il “taglio” complessivo può quindi quantificarsi in oltre 400 milioni di euro.

La nota preliminare, alla luce delle prospettate risorse destinate alla professionalizzazione delle Forze armate, a partire dal 2009, ipotizza, a fronte della previsione del modello professionale a 190.000 unità, la seguente consistenza del personale militare:

Anno

Totale unità

di cui volontari di truppa

2008

182.000

78.000

2012

141.000

45.000

 

Ø    spese di esercizio[7] per complessivi 1.887,9 milioni di euro, con un marcato decremento di 775,3 milioni di euro (- 29,1%) rispetto al bilancio di previsione 2008, destinati alla formazione e all’addestramento, alla manutenzione e all’efficienza di armi, ai mezzi e alle infrastrutture, al mantenimento delle scorte e, in generale, alla capacità e alla prontezza operativa dello strumento militare (compresi gli stabilimenti, gli arsenali, ecc.).

La Nota preliminare evidenzia che i volumi finanziari previsti non consentono di realizzare le attività di addestramento, di formazione, di manutenzione e di scorte di materiali, neppure al minimo livello di adeguatezza. La Nota riporta indicativamente i valori di decremento del cosiddetto “output operativo” conseguenti alla consistente riduzione di risorse finanziarie:

 

 

Previsioni 2008

Previsioni 2009

Variazione 2008/2009

Esercito

Esercitazioni

7.500

2.880

- 61,6%

Marina

Ore di moto

45.000

29.800

- 33,8%

Aeronautica

Ore di volo

90.000

30.000

- 66,7%

I dati evidenziano un  decremento delle attività di mantenimento (- 55% circa) molto superiore alla diminuzione della spesa ad esse destinate (- 29% circa ).

Ø    spese di investimento[8], pari a 2.885,3 milioni di euro, con una riduzione di 749,7 milioni di euro (- 22,1%) rispetto al 2008.

 

 

b) Spese per la funzione sicurezza pubblica

Le spese per la Funzione sicurezza pubblica, destinate alle esigenze dell’Arma dei carabinieri ammontano complessivamente, secondo la Nota preliminare, a 5.529,2 milioni di euro, con un incremento di 148,1 milioni di euro (+ 2,75%) rispetto alla dotazione 2008.

Lo stanziamento complessivo è destinato per il 94,6% alle spese per il personale in servizio nell'Arma dei carabinieri, pari a 5.231,1 milioni di euro, con un aumento di 258 milioni di euro (+ 5,2%%) rispetto alle previsioni per il 2008.

Alle spese di esercizio è destinato uno stanziamento pari a 269,9 milioni di euro, con un decremento del 28,37% nei confronti dell’anno precedente.

Le spese di investimento hanno un ammontare inferiore del 35,1% rispetto a quello del 2008 ed assommano globalmente a 6,1 milioni di euro.

 

 

c) Spese per le funzioni esterne

Le spese per le Funzioni esterne, ovvero per le attività non strettamente collegate ai compiti istituzionali del dicastero, presentano, rispetto alle previsioni per il 2009, un modesto incremento rispetto a quanto stanziato per l’esercizio finanziario 2008, attestandosi su 116,4 milioni di euro (+3,8% ).

 

 

d) Spese per il trattamento di ausiliaria

Le spese per il trattamento di ausiliaria (ex Pensioni provvisorie), destinate alla corresponsione del trattamento provvisorio di quiescenza del personale militare nella posizione di ausiliaria, subiscono un consistente incremento rispetto al 2008, con uno stanziamento di 309,2 milioni di euro (+ 34%).

 


Le disposizioni riguardanti il settore della Difesa nel disegno di legge finanziaria
per il 2009


Articolo 2, commi 27-31
(Rinnovi contrattuali personale delle pubbliche amministrazioni)

 

27. Per il biennio 2008-2009, in applicazione dell'articolo 48, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, gli oneri posti a carico del bilancio statale per la contrattazione collettiva nazionale, in aggiunta a quanto previsto dall'articolo 3, comma 143, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, sono quantificati complessivamente in 1.560 milioni di euro a decorrere dall'anno 2009.

28. Per il biennio 2008-2009, le risorse per i miglioramenti economici del rimanente personale statale in regime di diritto pubblico, in aggiunta a quanto previsto dall'articolo 3, comma 144, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, sono determinate complessivamente in 680 milioni di euro a decorrere dall'anno 2009 con specifica destinazione, rispettivamente, di 586 milioni di euro per il personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia di cui al decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 195.

29. Le somme di cui ai commi 27 e 28, comprensive degli oneri contributivi e dell'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) di cui al decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, concorrono a costituire l'importo complessivo massimo di cui all'articolo 11, comma 3, lettera h), della legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni.

30. Per il personale dipendente da amministrazioni, istituzioni ed enti pubblici diversi dall'amministrazione statale, gli oneri derivanti dai rinnovi contrattuali per il biennio 2008-2009, in aggiunta a quanto previsto dall'articolo 3, comma 146, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, nonché quelli derivanti dalla corresponsione dei miglioramenti economici al personale di cui all'articolo 3, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono posti a carico dei rispettivi bilanci ai sensi dell'articolo 48, comma 2, del medesimo decreto legislativo. In sede di deliberazione degli atti di indirizzo previsti dall'articolo 47, comma 1, del citato decreto legislativo n. 165 del 2001, i comitati di settore provvedono alla quantificazione delle relative risorse, attenendosi ai criteri ed ai parametri, anche metodologici, di determinazione degli oneri, previsti per il personale delle amministrazioni dello Stato di cui al comma 27 del presente articolo. A tal fine, i comitati di settore si avvalgono dei dati disponibili presso il Ministero dell'economia e delle finanze comunicati dalle rispettive amministrazioni in sede di rilevazione annuale dei dati concernenti il personale dipendente.

31. Agli oneri derivanti dall'attuazione dei commi 27, 28 e 29 si provvede a valere sulle risorse di cui all'articolo 63, comma 10, primo periodo, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.

 

 

I commi da 27 a 31 recano ulteriori stanziamenti di risorse per i rinnovi contrattuali per il biennio 2008-2009 relativi al personale delle pubbliche amministrazioni.

In particolare:

§      si dispongono ulteriori stanziamenti sia per il personale statale “contrattualizzato” sia per il personale statale in regime di diritto pubblico, in aggiunta alle risorse già stanziate, per lo stesso biennio contrattuale, dall’articolo 3, commi 143 e 144, della L. 244/2007 (legge finanziaria per il 2008) (commi 27-29). Al riguardo, la relazione illustrativa afferma che, rispetto alle risorse stanziate dalla legge finanziaria 2008 per l’indennità di vacanza contrattuale, la maggiorazione in esame ha lo scopo di riconoscere, a decorrere dal 2009, incrementi retributivi complessivi pari al 3,2% annuo[9]; non si prevedono, invece, risorse aggiuntive per il 2008;

 

In proposito, si ricorda che i commi da 143 a 147 dell’articolo 3 della legge finanziaria per il 2008 hanno stanziato le risorse per i rinnovi contrattuali relativi al biennio 2008-2009 per il personale delle pubbliche amministrazioni.

In particolare, il comma 143 ha disposto che lo stanziamento delle risorse destinate, per il biennio 2008-2009, alla contrattazione collettiva nazionale relativa al personale contrattualizzato dipendente dalle amministrazioni dello Stato (comprese le Agenzie fiscali e la Presidenza del Consiglio dei ministri), fosse pari complessivamente a 240 milioni di euro per il 2008 e a 355 milioni di euro a decorrere dal 2009.

Il successivo comma 144 ha stabilito che lo stanziamento delle risorse destinate per il biennio 2008-2009 ai miglioramenti stipendiali per il personale statale in regime di diritto pubblico fosse pari complessivamente a 117 milioni di euro per il 2008 e a 229 milioni di euro a decorrere dal 2009, di cui rispettivamente 78 milioni di euro e 116 milioni di euro specificamente destinati al personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia di cui al D.Lgs. 195/1995.

Il comma 145, inoltre, dispone che le somme di cui ai commi 143 e 144, stanziate per il riconoscimento degli aumenti retributivi per il biennio 2008-2009, per il personale delle amministrazioni statali, contrattualizzato e in regime di diritto pubblico, costituiscono l'ammontare complessivo massimo destinato a copertura degli oneri contrattuali per ciascuno degli anni compresi nel bilancio pluriennale – ai sensi dell’articolo 11, comma 3, lettera h), della L. 468/1978 - e precisa che le somme medesime sono da ritenersi comprensive degli oneri contributivi e dell'IRAP.

 

§      si conferma che per il personale dipendente da amministrazioni, istituzioni ed enti pubblici diversi dall’amministrazione statale, gli oneri conseguenti ai rinnovi contrattuali per il biennio 2008-2009 sono comunque a carico dei rispettivi bilanci (comma 30);

 

Si ricorda che già il comma 146 dell’articolo 3 della legge finanziaria per il 2008 ha previsto che, per il personale dipendente da amministrazioni, istituzioni ed enti pubblici diversi dall’amministrazione statale, gli oneri conseguenti ai rinnovi contrattuali per il biennio 2008-2009 siano comunque a carico dei rispettivi bilanci, ai sensi dell’articolo 48, comma 2, del D.Lgs. 165/2001. Per il personale delle università, compresi i professori e i ricercatori universitari, gli oneri derivanti da tali rinnovi contrattuali vengono inclusi nel Fondo istituito, dall’articolo 2, comma 428[10], della legge finanziaria per il 2008, ai fini del concorso dello Stato agli oneri per gli adeguamenti retributivi del personale delle università. Infine, nell’ambito della deliberazione degli atti di indirizzo per la contrattazione collettiva nazionale di cui all’articolo 47, comma 1, del D.Lgs. 165/2001, la quantificazione delle risorse relative ai rinnovi contrattuali sarà stabilita dagli specifici comitati di settore attenendosi ai criteri previsti per il personale delle amministrazioni statali. A tal fine, i richiamati comitati di settore si avvalgono dei dati disponibili presso il Ministero dell’economia e delle finanze comunicati dalle rispettive amministrazioni in sede di rilevazione annuale dei dati concernenti il personale dipendente.

 

Più specificamente, il comma 27 individua lo stanziamento di risorse destinate alla contrattazione collettiva nazionale per il personale statale “contrattualizzato”.

In particolare, si dispone che lo stanziamento delle risorse destinate, per il biennio 2008-2009, alla contrattazione collettiva nazionale relativa al personale contrattualizzato dipendente dalle amministrazioni dello Stato (comprese le Agenzie fiscali e la Presidenza del Consiglio dei ministri), in aggiunta a quelle previste dall’articolo 3, comma 143, della L. 244/2007 (cfr. supra), è pari complessivamente a 1.560 milioni di euro a decorrere dal 2009.

In questo modo si attua quanto disposto dall’articolo 48, comma 1, del D.Lgs. 165/2001, in base al quale il Ministero dell’economia è chiamato a quantificare, in coerenza con i parametri previsti dagli strumenti di programmazione e di bilancio, l'onere derivante dalla contrattazione collettiva nazionale a carico del bilancio dello Stato con apposita norma da inserire nella legge finanziaria.

 

Analogamente, il successivo comma 28 prevede che lo stanziamento delle risorse destinate per il biennio 2008-2009 ai miglioramenti stipendiali per il personale statale in regime di diritto pubblico (di cui all’articolo 3 del D.Lgs. 165/2001), in aggiunta a quelle previste dall’articolo 3, comma 143, della L. 244/2007, è pari complessivamente a 680 milioni di euro a decorrere dal 2009, con specifica destinazione, rispettivamente, di 586 milioni di euro per il personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia di cui al D.Lgs. 12 maggio 1995, n. 195[11].

Si ricorda che, ai sensi dell’articolo 3 del D.Lgs. 165/2001, sono tuttora in regime di diritto pubblico e rimangono quindi disciplinati dai rispettivi ordinamenti in deroga alle norme generali sulla “privatizzazione” e “contrattualizzazione” dei rapporti di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni (di cui all’articolo 2, commi 2 e 3 del medesimo decreto): i magistrati ordinari, amministrativi e contabili; gli avvocati e procuratori dello Stato; il personale militare e le Forze di polizia di Stato; il personale della carriera diplomatica e della carriera prefettizia; i dipendenti degli enti che svolgono la loro attività nelle materie contemplate dall'articolo 1 del D.Lgs. Capo provv. dello Stato 691/1947, dalla L. 281/1985 e dalla L. 287/1990, cioè sostanzialmente nelle materie della vigilanza sul mercato dei valori mobiliari, della tutela del risparmio e della tutela della concorrenza e del mercato (quali Banca d’Italia, Consob, Autorità garante della concorrenza e del mercato); il personale, anche di livello dirigenziale, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, esclusi il personale volontario; il personale della carriera dirigenziale penitenziaria; i professori e i ricercatori universitari.

 

Al riguardo, la relazione illustrativa che accompagna il provvedimento afferma che, nell’ambito dello stanziamento delle risorse destinate per il biennio 2008-2009 ai miglioramenti stipendiali per il personale statale in regime di diritto pubblico, sono indicate specificamente quelle destinate al personale del comparto sicurezza di cui al D.Lgs. 195/1995, “da attribuire attraverso le procedure previste dall’articolo 2, comma 1, lettere a) e b) e comma 2 del medesimo decreto”[12].

La stessa relazione sottolinea altresì che “restano esclusi i magistrati ordinari, amministrativi e contabili e gli avvocati e procuratori dello Stato per i quali il diverso funzionamento del meccanismo di adeguamento automatico, consente l’inserimento dell’incremento annuale, in fase di previsione, nei capitoli di bilancio”.

 

Il comma 29, recando disposizioni identiche a quelle di cui all’articolo 3, comma 145, della legge finanziaria per il 2008 (cfr. supra), prevede che le somme di cui ai precedenti commi 27 e 28, stanziate per il riconoscimento degli aumenti retributivi per il biennio 2008-2009 per il personale delle amministrazioni statali, contrattualizzato e in regime di diritto pubblico, costituiscono l'ammontare complessivo massimo destinato a copertura degli oneri contrattuali per ciascuno degli anni compresi nel bilancio pluriennale – ai sensi dell’articolo 11, comma 3, lettera h), della L. 468/1978 - e precisa che le somme medesime sono da ritenersi comprensive degli oneri contributivi e dell'IRAP.

 

Secondo quanto riportato nella relazione tecnica, nella seguente tabella si espongono gli oneri (annui lordi) a carico delle amministrazioni statali derivanti dall’attribuzione dei benefici economici previsti dai commi 27-29.

(milioni di euro)

Anni

Personale contrattualizzato (comma 27)

Personale di diritto pubblico
(comma 28)

Totale personale (commi 27 e 28)

2009

1.560

680

2.240

2010

1.560

680

2.240

2011

1.560

680

2.240

 

 

Il comma 30 reca disposizioni in materia di risorse per i rinnovi contrattuali del personale dipendente da amministrazioni, istituzioni ed enti pubblici diversi dall’amministrazione statale. Per tali categorie, il comma in esame dispone che gli oneri derivanti dai rinnovi contrattuali per il biennio 2008-2009 – in aggiunta agli oneri già derivanti dalla disposizione di cui all’articolo 3, comma 146, della legge finanziaria per il 2008 (cfr. supra) - nonché gli oneri derivanti dalla corresponsione dei miglioramenti economici ai professori e ai ricercatori universitari, sono posti a carico dei rispettivi bilanci ai sensi dell’articolo 48, comma 2, del D.Lgs. 165/2001.

Si ricorda che l’articolo 48 disciplina il meccanismo di finanziamento della contrattazione collettiva, individuando le modalità con le quali vengono determinate le risorse a carico del bilancio pubblico, da destinare al rinnovo, appunto, dei contratti collettivi nazionali ed integrativi.

Più specificamente, ai sensi del comma 1, spetta al Ministero dell’economia e delle finanze quantificare, in coerenza con i parametri previsti dagli strumenti di programmazione e di bilancio, l'onere derivante dalla contrattazione collettiva nazionale a carico del bilancio dello Stato con apposita norma da inserire nella legge finanziaria. Allo stesso modo sono determinati gli eventuali oneri aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato per la contrattazione integrativa delle amministrazioni dello Stato.

Il successivo comma 2 prevede che per le altre pubbliche amministrazioni gli oneri derivanti dalla contrattazione collettiva nazionale siano determinati a carico dei rispettivi bilanci, in coerenza con i medesimi parametri richiamati dal comma 1.

 

Lo stesso comma, inoltre, dispone che, nell’ambito della deliberazione degli atti di indirizzo per la contrattazione collettiva nazionale di cui all’articolo 47, comma 1, del D.Lgs. 165/2001, la quantificazione delle risorse relative ai rinnovi contrattuali sarà stabilita dagli specifici comitati di settore attenendosi ai criteri previsti per il personale delle amministrazioni statali. A tal fine, i richiamati comitati di settore si avvalgono dei dati disponibili presso il Ministero dell’economia e delle finanze comunicati dalle rispettive amministrazioni in sede di rilevazione annuale dei dati concernenti il personale dipendente.

Secondo quanto riportato nella relazione tecnica, nella seguente tabella si espongono gli oneri (annui lordi) a carico delle amministrazioni pubbliche non statali derivanti dall’attribuzione dei benefici economici previsti dal comma 30.

(milioni di euro)

Anni

Personale pubblico non statale

2009

1.660

2010

1.660

2011

1.660

 

La stessa relazione tecnica, inoltre, sottolinea che la stima degli oneri derivanti dai commi 27-30 “è stata effettuata sulla base della consistenza di personale acquisita con le informazioni del conto annuale 2006 ed ha tenuto conto delle retribuzioni medie pro-capite aggiornate con i benefici economici derivanti dal CCNL 2006-2007”.

Più specificamente, per effettuare tale stima la relazione tecnica prende in considerazione 3.567.977 unità di personale, di cui 2.014.169 nel settore statale e 1.553.808 nel settore pubblico non statale, considerando una retribuzione media pari a 31.367 euro per il settore statale e 33.000 euro per il settore pubblico non statale. La relazione tecnica, inoltre, valuta gli oneri riflessi a carico delle amministrazioni, rispetto agli oneri retributivi, in una percentuale aggiuntiva pari al 38,38%[13] per il settore statale e al 37% per il settore pubblico non statale.

 

Ai sensi del successivo comma 31, infine, agli oneri derivanti dalle disposizioni di cui ai precedenti commi 27, 28 e 29 – pari complessivamente a 2.240 milioni di euro dal 2009 - si provvede a valere sulle risorse di cui all’articolo 63, comma 10, primo periodo, del D.L. 112/2008.

Si ricorda che tale disposizione prevede l’incremento delle disponibilità del “Fondo per gli interventi strutturali di politica economica”, istituito dall’articolo 10, comma 5, del D.L. 282/2004[14] (convertito, con modificazioni, dalla L. 307/2004), al fine del loro utilizzo per finalità di copertura finanziaria.

In particolare, il primo periodo del comma 10 fa confluire nel Fondo per gli interventi strutturali di politica economica apposite risorse (500 milioni di euro per il 2008, di 2.340 milioni di euro per gli anni 2009 e 2010 e di 2.310 milioni di euro a decorrere dall’anno 2011) da destinare alla copertura finanziaria di due interventi specifici, indicati direttamente dalla norma:

-        attuazione dell’articolo 78 del medesimo D.L. 112/2008, che prevede la nomina del Sindaco del comune di Roma a Commissario straordinario del Governo, ai fini della ricognizione della situazione economico-finanziaria del comune e dell’attuazione di un piano di rientro dall’indebitamento pregresso del comune. In particolare, la norma prevede che la Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. conceda al Comune di Roma una anticipazione di 500 milioni di euro, al fine di superare la situazione di illiquidità che presenta il comune di Roma;

-        rinnovi contrattuali e adeguamenti retributivi del personale delle Amministrazioni statali.

La norma non chiarisce come vengono ripartite le risorse tra le due finalità sopra richiamate. La Relazione tecnica, peraltro, attribuiva l’importo di 500 milioni euro a decorrere dal 2008 per l’attuazione delle misure di cui all’articolo 78 (vale a dire per l’anticipazione al Comune di Roma da parte della Cassa depositi e prestiti di cui al comma 8) e le restanti risorse alla copertura dei rinnovi contrattuali.

 

Si consideri inoltre che la relazione tecnica chiarisce che, per quanto riguarda le risorse di cui al comma 30, non si determinano ulteriori effetti sui saldi rispetto a quelli già scontati negli andamenti tendenziali per effetto del D.L. 112/2008.

 

La seguente tabella, infine, riporta un riepilogo degli oneri previsti per l’intero Pubblico Impiego, concernenti il biennio contrattuale 2008-2009[15].

(milioni di euro)

 

Legge finanziaria2008 (risorse per IVC 2008-09)

DDL finanziaria 2009 (ulteriori risorse dal 2009)

Risorse complessive per il 2008-2009

Comparti/Settori

2008

2009

2010

2009

2010

2011

2008

2009

2010 e ss.

Totale Stato

357

584

584

2.240

2.240

2.240

357

2.824

2.824

Totale settore non statale

320

587

587

1.660

1.660

1.660

587

2.247

2.247

Totale pubblico impiego

677

1.171

1.171

3.900

3.900

3.900

677

5.071

5.071

Incrementi % (circa)

0,40

0,6

0,6

2,6

2,6

2,6

0,4

3,2

3,2

 


 

Articolo 2, comma 32
(Trattamento accessorio dei dipendenti P.A.)

 

32. A decorrere dall'anno 2009 il trattamento economico accessorio dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni è corrisposto in base alla qualità, produttività e capacità innovativa della prestazione lavorativa utilizzando anche le risorse finanziarie di cui all'articolo 61, comma 17, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.

 

 

Il comma 32 dispone, a decorrere dal 2009, l’obbligo, per le amministrazioni pubbliche, di corrispondere il trattamento economico accessorio dei dipendenti in base a specifici criteri di priorità. In particolare, la disposizione fa riferimento alla qualità, produttività e capacità innovativa della prestazione lavorativa.

 

In proposito, si ricorda che il memorandum d'intesa su lavoro pubblico e riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche, siglato il 18 gennaio del 2007 tra il precedente Governo e le parti sociali, nel premettere, l’altro, che la riorganizzazione della Pubblica Amministrazione e delle funzioni pubbliche, a livello centrale e locale, dovessero essere ispirata all'obiettivo di accrescere la produttività del sistema Paese, ha sottolineato l’esigenza di creare “condizioni di misurabilità, verificabilità e incentivazione della qualità dei servizi e delle funzioni pubbliche”, con ciò valorizzando le professionalità dei lavoratori pubblici e motivando la dirigenza pubblica.

Lo stesso memorandum, inoltre, ha affermato l’esigenza di adottare e diffondere “un metodo fondato sulla fissazione di obiettivi e sulla misurazione dei risultati dell'azione amministrativa”, che possono e devono costituire la base dell'intero impianto di riorganizzazione della Pubblica Amministrazione. “La misurazione dei servizi in tutte le amministrazioni”, continua il memorandum, “deve divenire lo strumento con cui valutare il conseguimento degli obiettivi delle azioni amministrative, fissati in termini sia di realizzazioni, sia di effetti sul benessere dei cittadini. Deve essere la base e il riferimento oggettivo per la valutazione della dirigenza”.

 

Il trattamento economico accessorio nel pubblico impiego risulta essere formato da una serie di voci legate sia al comparto sia ad ogni singola amministrazione di appartenenza.

A puro titolo esemplificativo, per il comparto Ministeri tale trattamento risulta composto, tra gli altri, dalle seguenti voci principali: indennità di amministrazione; retribuzione di posizione; retribuzione di risultato; assegno personale pensionabile; indennità extracontrattuale non finanziata con FUA; indennità di turno; trattamento accessorio all’estero; compensi per oneri, rischi e disagi; indennità di funzione per posizione organizzativa; compensi per produttività; incentivi alla mobilità.

 

In relazione a ciò, si evidenzia che alcune delle voci componenti il trattamento economico accessorio in base alla disciplina vigente, sia legislativa sia di origine pattizia, risultino difficilmente compatibili con i parametri indicati dalla norma, data la loro caratteristica di somme riconosciute sulla base di parametri differenti, quali l’anzianità, specifiche mansioni o tipologie lavorative. Si valuti, quindi, l’opportunità di individuare precisamente quali siano le voci del trattamento accessorio da corrispondere sulla base dei parametri indicati dalla norma.

 

Il comma in esame stabilisce altresì che ai fini della corresponsione del trattamento accessorio si possano utilizzare anche le risorse finanziarie previste dall’articolo 61, comma 17, del D.L. 112/2008.

Il richiamato comma 17 ha disposto che le somme provenienti dalle riduzioni di spesa e dalle maggiori entrate derivanti dallo stesso articolo 61, salvo specifiche esclusioni, siano versate dagli enti e dalle amministrazioni dotati di autonomia finanziaria annualmente ad apposito capitolo dell’entrata di bilancio dello Stato[16] e riassegnate ad un apposito fondo di parte corrente. La dotazione del fondo è stabilita in 200 milioni di euro annui a decorrere dal 2009, ed è incrementata con le somme riassegnate come sopra indicato. Con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, di concerto con il Ministro dell’interno e con il Ministro dell’economia e delle finanze, una quota del predetto fondo può essere destinata alla tutela della sicurezza pubblica e del soccorso pubblico, inclusa l’assunzione di personale in deroga ai limiti stabiliti dalla legislazione vigente ai sensi e nei limiti di cui al comma 22 del medesimo articolo 61. Le somme destinate alla tutela della sicurezza pubblica sono ripartite con decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, tra le unità previsionali di base interessate.

Un’ulteriore quota dello stesso fondo può essere destinata al finanziamento della contrattazione integrativa, con specifico riferimento alle amministrazioni interessate dall’articolo 67, comma 5 ovvero di quelle di cui al comma 2 del medesimo articolo 67. Si tratta in sostanza della amministrazioni interessate dalla riduzione delle risorse destinate alla contrattazione integrativa: amministrazioni dello Stato, agenzie, incluse le agenzie fiscali, enti pubblici non economici, inclusi gli enti di ricerca e gli enti di cui all’articolo 70, comma 4, del D.Lgs. 165/2001, e università.

Infine, la norma prevede che costituisce economia di bilancio quella quota-parte del fondo eccedente la dotazione di 200 milioni di euro che non venga destinata alle finalità sopra richiamate entro il 31 dicembre di ogni anno.

 

La relazione tecnica afferma che dalle disposizioni di cui al comma in esame non discendono nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, in quanto la disposizione si limita a definire criteri in ordine all’erogazione del trattamento economico accessorio nei confronti dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni.


 

Articolo 3, comma 1
(Fondi speciali – Tabelle A e B)

 

1. Gli importi da iscrivere nei fondi speciali di cui all'articolo 11-bis della legge 5 agosto 1978, n. 468, introdotto dall'articolo 6 della legge 23 agosto 1988, n. 362, per il finanziamento dei provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati nel triennio 2009-2011, restano determinati, per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011, nelle misure indicate nelle Tabelle A e B allegate alla presente legge, rispettivamente per il fondo speciale destinato alle spese correnti e per il fondo speciale destinato alle spese in conto capitale

 

 

L’articolo 3, comma 1 stabilisce l’entità dei fondi speciali. I fondi speciali sono lo strumento contabile mediante il quale si determinano le disponibilità per la copertura finanziaria dei provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati nel corso degli esercizi finanziari compresi nel bilancio pluriennale.

 

La disciplina di questo istituto è contenuta nell'articolo 11-bis della legge n. 468/1978. Il comma 1 dell'articolo 11-bis stabilisce che la legge finanziaria deve indicare distintamente per la parte corrente (Tabella A) e per quella in conto capitale (Tabella B) le somme destinate alla copertura dei progetti di legge, ripartiti per ministeri.

 

In sede di relazione illustrativa al disegno di legge finanziaria sono indicare le finalizzazioni, vale a dire i provvedimenti per i quali viene preordinata la copertura. Ulteriori finalizzazioni possono essere specificate nel corso dell’esame parlamentare, con riferimento ad emendamenti che incrementano la dotazione dei fondi speciali. In ogni caso le finalizzazioni non hanno efficacia giuridica vincolante.

Attraverso i fondi speciali viene quindi delineata la proiezione finanziaria triennale della futura legislazione di spesa che il Governo intende presentare al Parlamento.

 

L’articolo 11-bis, comma 2, della legge n. 468/1978 prevede anche la possibilità di inserire nelle tabelle A e B accantonamenti di segno negativo, relativi a provvedimenti di minore spesa o di maggiore entrate da approvare in corso d’anno. Gli accantonamenti negativi sono collegati (mediante lettere alfabetiche) agli accantonamenti positivi alla cui copertura sono preordinati.

La disciplina dei fondi speciali prevede, infine, che le quote relative a spese correnti non utilizzate entro l’anno cui si riferiscono costituiscono economie di bilancio. Gli accantonamenti relativi a spese in conto capitale possono essere utilizzati anche nell’anno successivo (“slittamento”) se il provvedimento in questione è stato approvato da almeno una delle due Camere.

Per particolari tipologie di spese correnti (spese corrispondenti ad obblighi internazionali, obbligazioni contrattuali o provvedimenti relativi al rinnovo dei contratti del pubblico impiego ed al trattamento economico e normativo dei dipendenti di pubbliche amministrazioni non compresi nel regime contrattuale) lo slittamento è consentito purché il provvedimento risulti presentato alle Camere entro l’anno ed entri in vigore entro il termine di scadenza dell’anno successivo.

 

Nel disegno di legge finanziaria per il 2009 (A.C. 1713) gli importi della Tabella A ammontano complessivamente a 144,1 milioni per il 2009, a 153,7 milioni per il 2010 e a 132,4 milioni per il 2011.

Nel prospetto successivo sono riportati gli importi complessivi della Tabella A come indicati nel bilancio a legislazione vigente (A.C. 1714 - cap. 6856/Economia) e nel disegno di legge finanziaria per il 2009 presentato dal Governo (A.C. 1713).

 


Tabella A (migliaia di euro)

2009

2010

2011

Bilancio a legislazione vigente (A.C. 1714)

144.136

153.714

132.409

Disegno di legge finanziaria (A.C. 1713)

144.136

153.714

132.409

 

Per quanto riguarda la Tabella B, il disegno di legge finanziaria 2009 non prevede accantonamenti né per l’anno 2009, né per l’anno 2011. Accantonamenti per 3,6 milioni per il 2010.

Anche per la Tabella B vengono di seguiti indicati gli importi complessivi come indicati nel bilancio a legislazione vigente (A.C. 1714 cap. 9001/Economia) e nel disegno di legge finanziaria per il 2009 (A.C. 1713).

 

Tabella B (migliaia di euro)

2009

2010

2011

Bilancio a legislazione vigente (A.C. 1714)

-

3.580

-

Disegno di legge Governo (A.C. 1713)

-

3.580

-

 

 

Come si evince dalle due tabelle, il disegno di legge finanziaria non aggiunge ulteriori risorse nei Fondi speciali rispetto a quelle iscritte nel bilancio a legislazione vigente.

Non sono pertanto introdotte ulteriori nuove finalizzazioni, rispetto a quelle già previste a legislazione vigente.

In particolare, come si desume dalla relazione illustrativa, gli accantonamenti iscritti nelle tabelle A e B sono tutti essenzialmente diretti ad assicurare la copertura finanziaria degli oneri recati del disegno di legge “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica”, in corso d’esame presso il Senato (A.S. 733).

 

 

Nelle tabelle seguenti sono riportati, suddivisi per Ministero, gli importi degli accantonamenti di parte corrente e di conto capitale, come determinati nel bilancio a legislazione vigente (A.C. 1714) e nel disegno di legge finanziaria presentato dal Governo (A.C. 1713).

 

TABELLA A – FONDO SPECIALE DI PARTE CORRENTE

(migliaia di euro)

 

MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE

 

2009

2010

2011

Bilancio a legislazione vigente (A.C. 1714)

9.742

5.439

5.439

Disegno di legge finanziaria (A.C. 1713)

9.742

5.439

5.439

 

Finalizzazioni:

L'accantonamento comprende le risorse necessarie per assicurare la ratifica di un accordo internazionale e per l'adozione del provvedimento concernente Disposizioni in materia di sicurezza pubblica (AS. 733).

 

 

MINISTERO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI

 

2009

2010

2011

Bilancio a legislazione vigente (A.C. 1714)

66.255

66.562

45.257

Disegno di legge finanziaria (A.C. 1713)

66.255

66.562

45.257

 

Finalizzazioni:

L'accantonamento è diretto ad assicurare la copertura degli oneri per il provvedimento concernente Disposizioni in materia di sicurezza pubblica (A.S. 733), per il disegno di legge inerente disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria e per la ratifica di accordi internazionali.

 

 


MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

 

2009

2010

2011

Bilancio a legislazione vigente (A.C. 1714)

15.124

11.286

11.286

Disegno di legge finanziaria (A.C. 1713)

15.124

11.286

11.286

 

Finalizzazioni:

L'accantonamento è finalizzato alla copertura di provvedimenti relativi alla ratifica di accordi internazionali ed all'adozione del provvedimento concernente Disposizioni in materia di sicurezza pubblica (AS. 733).

 

 

MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI

 

2009

2010

2011

Bilancio a legislazione vigente (A.C. 1714)

17.589

41.229

41.229

Disegno di legge finanziaria (A.C. 1713)

17.589

41.229

41.229

 

Finalizzazioni:

L'accantonamento è formato dal complesso delle risorse dirette a coprire oneri relativi a ratifica di convenzioni e di accordi internazionali e per l'adozione del provvedimento concernente Disposizioni in materia di sicurezza pubblica (AS. 733).

 

 

MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

 

2009

2010

2011

Bilancio a legislazione vigente (A.C. 1714)

861

861

861

Disegno di legge finanziaria (A.C. 1713)

861

861

861

 

Finalizzazioni:

L'accantonamento comprende le. risorse necessarie per assicurare la ratifica di un accordo internazionale e per l'adozione del provvedimento concernente Disposizioni in materia di sicurezza pubblica (AS. 733).

 

 

MINISTERO DELL'INTERNO

 

2009

2010

2011

Bilancio a legislazione vigente (A.C. 1714)

33.620

20.013

20.013

Disegno di legge finanziaria (A.C. 1713)

33.620

20.013

20.013

 

Finalizzazioni:

L'accantonamento è costituito dalle risorse finalizzate a coprire provvedimenti relativi a ratifica di accordi internazionali, a norme per la modifica ed integrazione al D.Lgs. n. 30 del 2007 relativo all'attuazione della Direttiva 2004/38/CE/ in materia di diritto dei cittadini dell'Unione Europea di circolazione nei territori degli Stati membri e per l'adozione del provvedimento concernente Disposizioni in materia di sicurezza pubblica (AS. 733).

 

 

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

 

2009

2010

2011

Bilancio a legislazione vigente (A.C. 1714)

38

974

974

Disegno di legge finanziaria (A.C. 1713)

38

974

974

 

Finalizzazioni:

L'accantonamento è diretto ad assicurare le risorse per la ratifica di un accordo internazionale e per l'adozione del provvedimento concernente Disposizioni in materia di sicurezza . pubblica (A.S. 733).

 

 

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI

 

2009

2010

2011

Bilancio a legislazione vigente (A.C. 1714)

907

3.688

3.688

Disegno di legge finanziaria (A.C. 1713)

907

3.688

3.688

 

Finalizzazioni:

L'accantonamento comprende le risorse per assicurare la ratifica di un accordo internazionale e per l'adozione del provvedimento concernente Disposizioni in materia di sicurezza pubblica (A.S. 733).

 

 

TABELLA B - FONDO SPECIALE DI CONTO CAPITALE

(migliaia di euro)

 

MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE

 

 

2009

2010

2011

Bilancio a legislazione vigente (A.C. 1714)

-

500

-

Disegno di legge finanziaria (A.C. 1713)

-

500

-

 

Finalizzazioni:

L'accantonamento è finalizzato alla copertura del provvedimento concernente Disposizioni in materia di sicurezza pubblica (A.S. 733).

 

 


MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI

 

2009

2010

2011

Bilancio a legislazione vigente (A.C. 1714)

-

3.000

-

Disegno di legge finanziaria (A.C. 1713)

-

3.000

-

 

Finalizzazioni:

L'accantonamento è diretto ad assicurare la copertura degli oneri per il provvedimento concernente Disposizioni in materia di sicurezza pubblica (A.S. 733).

 

 

MINISTERO DEI BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI

 

2009

2010

2011

Bilancio a legislazione vigente (A.C. 1714)

-

80

-

Disegno di legge finanziaria (A.C. 1713)

-

80

-

 

Finalizzazioni:

L'accantonamento è preordinato alla copertura del provvedimento concernente Disposizioni in materia di sicurezza pubblica (A.S. 733).

 


 

Articolo 3, comma 2
(Dotazioni di bilancio relative a leggi di spesa permanente - Tabella C)

 

2. Le dotazioni da iscrivere nei singoli stati di previsione del bilancio 2009 e del triennio 2009-2011, in relazione a leggi di spesa permanente la cui quantificazione è rinviata alla legge finanziaria, sono indicate nella Tabella C allegata alla presente legge.

 

 

L'articolo 11, comma 3, lett. d), della legge 5 agosto 1978, n. 468 - nel testo sostituito dall'articolo 5 della legge 23 agosto 1988, n. 362 e da ultimo modificato dall’articolo 2, comma 15, della legge n. 208 del 1999 - prevede tra i contenuti propri della legge finanziaria la "determinazione", in apposita tabella, degli stanziamenti annui (per il triennio finanziario di riferimento) delle leggi di spesa permanente, di natura corrente e in conto capitale, la cui quantificazione è rinviata alla legge finanziaria (Tabella C).

 

L’articolo 2, comma 18, della legge n. 208/1999 - che ha riformulato l’art. 11, comma 3, lett. d), della legge n. 468 nel senso sopra indicato - ha stabilito inoltre che, in sede di prima applicazione, fosse la stessa legge finanziaria per il 2000 ad indicare quali erano le leggi vigenti la cui quantificazione poteva essere effettuata dalla Tabella C, “intendendosi come soppresse quelle norme recanti autorizzazioni di spesa permanenti già contenenti il riferimento alla predetta lettera d) e non indicate nella legge finanziaria medesima”.

Tale disposizione era confermata dall’articolo 70, comma 7, della legge finanziaria 2000 (legge 23 dicembre 1999, n. 488), il quale precisava che “le leggi vigenti la cui quantificazione è effettuata dalla tabella di cui all’articolo 11, comma 3, lettera d), della legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni, (…) sono indicate (…) dalla Tabella C (…)” della legge finanziaria per il 2000 medesima.

In base alla normativa descritta, le leggi vigenti possono, dunque, essere quantificate annualmente dalla Tabella C della legge finanziaria soltanto se sono state incluse nella Tabella C della legge finanziaria 2000 o, nel caso di leggi entrate in vigore successivamente alla legge finanziaria per il 2000, se la norma sostanziale ne autorizza il finanziamento facendo esplicito richiamo all’articolo 11, comma 3, lettera d), della legge n. 468 del 1978.

 

Rispetto alla legge finanziaria dello scorso anno, il disegno di legge finanziaria A.C. 1713, come presentato alla Camera, prevede in Tabella C il finanziamento di ulteriori disposizioni di legge. In particolare:

 

Ministero dell’economia e finanze

-      Missione: Giovani e sport

Programma: Attività ricreative e sport

Decreto–legge n. 159/2007, art. 28, co. 4-bis: Assunzione gioventù in azione.

 

Ministero del lavoro e della previdenza sociale

-      Missione: Politiche per il lavoro

Programma: Regolamentazione e vigilanza del lavoro

Legge n. 247/2007: art. 1, co. 34: Servizi per sviluppo mercato del lavoro.

 

Al riguardo si segnala che il Presidente della Camera dei deputati, nella seduta del 2 ottobre 2008, ha dichiarato, ai sensi dell’articolo 120, co. 2 R.C, estraneo al contenuto proprio del disegno di legge finanziaria l’inserimento in Tabella C del decreto legge n. 159/2007, (art. 28, comma 4-bis).

La normativa sostanziale di cui al D.L. n. 159/2007 non prevede infatti l’iscrizione di tale autorizzazione di spesa in Tabella C.

Analogamente, è stato dichiarato estraneo al contenuto proprio della finanziaria anche l’inserimento in Tabella C del finanziamento per il 2009 relativo al decreto legge n. 297 del 2006 (art. 6, comma 2).

Relativamente al D.L. n. 297/2006, si segnala, infatti, che è previsto all’art. 6, comma 2, l’iscrizione in Tabella C soltanto della autorizzazione di spesa a partire dal 2010.

 

Inoltre, non risulta più esposta nella Tabella C la legge n. 58/2001 relativa all’istituzione del fondo per lo sminamento umanitario, che, nella legge finanziaria dello scorso anno, risultava iscritta alla Missione “L'Italia in Europa e nel mondo”, Programma “Cooperazione allo sviluppo e gestione delle sfide globali” (Ministero degli affari esteri).

 

La Tabella C del disegno di legge finanziaria per il 2009 prevede un ammontare complessivo di stanziamenti pari a 15.923,6 milioni di euro per il 2009, a  14.940,2 milioni per il 2010 e a 13.888,2 milioni per il 2011.

 

Come risulta dall’allegato 2 al disegno di legge finanziaria, rispetto al bilancio a legislazione vigente, la Tabella C del disegno di legge finanziaria 229 ha effetti minimi, recando maggiori stanziamenti soltanto per 20 milioni di euro per il 2009 e nessun maggiore stanziamento per il 2010 e 2011.

 

Le variazioni rispetto al bilancio a legislazione vigente 2009 riguardano le seguenti autorizzazioni legislative :

§      Ministero dell’economia e finanze

Missione: Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali

Programma: Concorso dello Stato al finanziamento della spesa sanitaria

D.Lgs. n. 446/1997 (art. 39, comma 3) : Integrazione per minori entrate IRAP, ecc. (regolazione debitorie): + 20 milioni di euro per il 2009, rispetto al bilancio a legislazione vigente 2009.

§      Ministero per gli affari esteri

Missione: L’Italia in europa e nel mondo

Programma:  Cooperazione allo sviluppo e gestione sfide globali

Legge n. 7/1981 e della Legge n. 49/1987: stanziamenti aggiuntivi per l’aiuto pubblico a favore dei paesi in via di sviluppo: - 500 mila euro per il 2009 rispetto allo stanziamento previsto a legislazione vigente per il 2009.

Missione: L’Italia in europa e nel mondo

Programma: Cooperazione politica, promozione pace e sicurezza internazionale

Legge n. 794/1966: ratifica ed esecuzione della convenzione internazionale per la costituzione dell’istituto italo - latino - americano, firmata a Roma il 1 giugno 1966. + 500 mila euro per il 2009 rispetto allo stanziamento a legislazione vigente per il 2009, pari a 1,9 milioni di euro.

 

Come riportato nella Relazione illustrativa al disegno di legge finanziaria, si rileva che gli stanziamenti a legislazione vigente delle autorizzazioni di spesa inserite nella Tabella C del disegno di legge finanziaria scontano gli effetti della manovra di finanza pubblica per il triennio 2009-2011, anticipata a luglio 2008, approvata con il D.L. n. 112/2008 (legge n. 133/2009) nonché di una serie di ulteriori disposizioni, nel frattempo intervenute, che hanno determinato variazioni degli stanziamenti a legislazione vigente per il 2009.

In particolare, si segnala che gli stanziamenti a legislazione vigente delle autorizzazioni di spesa di Tabella C scontano:

1)      una serie di riduzioni lineari disposte:

-        ai sensi del decreto-legge n. 112 del 2008 – provvedimento collegato alla manovra di finanza pubblica per il triennio 2009-2011 – che ha previsto all’art. 69, co. 6, una riduzione lineare dello 0,83 per cento degli stanziamenti di parte corrente delle autorizzazioni di spesa determinate dalla Tabella C della legge finanziaria 2008, per complessivi 120 milioni di euro a decorrere dal 2010, a copertura degli oneri recati dall’art. 69 medesimo (progressione economica automatica degli stipendi per il personale in regime di diritto pubblico), e all’articolo 84, co. 1-quater, una ulteriore riduzione lineare degli stanziamenti di parte corrente di Tabella C della legge finanziaria 2008, per complessivi 1,4 milioni di euro a decorrere dal 2088, a copertura degli oneri recati dall’art. 82, co. 27, del D.L. n. 112 (esclusione delle cooperative dall’aumento della ritenuta sugli interessi corrisposti ai soci);

-        ai sensi dell’art. 5, comma 7, lett. d) del decreto-legge n. 93 del 2008 (cd. decreto “ICI”), che, a parziale copertura finanziaria degli oneri recati dal provvedimento, stabilisce una riduzione lineare del 6,78 per cento degli stanziamenti di parte corrente delle autorizzazioni di spesa determinate dalla Tabella C della legge finanziaria 2008, per complessivi 985,8 milioni di euro a decorrere dal 2010;

-        ai sensi dell’art. 2, comma 4, del decreto-legge n. 134 del 2008[17] (cd. decreto “Alitalia”), che prevede una riduzione lineare degli stanziamenti di parte corrente delle autorizzazioni di spesa determinate dalla Tabella C della legge finanziaria 2008, per complessivi 30 milioni di euro a decorrere dal 2010;

2)      le riduzioni operate ai sensi dell’articolo 60, commi 1 e 10, del decreto n. 112/2008, che ha determinato, rispettivamente, tagli lineari delle missioni spesa del bilancio dello Stato sul triennio 2009-2011 e la decurtazione per l’anno 2009 delle quote accantonate e rese indisponibili a valere sulle dotazioni finanziarie dei capitoli di spesa del bilancio per il 2009, ai sensi del comma 507 dell’art. 1 della legge finanziaria per il 2007 (legge n. 296/2006).

3)       gli effetti derivanti da eventuali rimodulazioni operate dalle amministrazioni, a seguito dell’ampliamento delle “potenzialità della legge di bilancio nel modificare le dotazioni finanziarie di programmi all’interno delle singole missioni, previste dall’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112.

Le autorizzazioni legislative, che hanno subito variazioni a seguito delle suddette rimodulazioni sono esposte in apposito allegato a ciascuno stato di previsione della spesa del disegno di legge di bilancio.

 

 

Nella tabella che segue sono pertanto esposti gli importi delle dotazioni per il 2009 iscritte nella Tabella C della legge finanziaria 2008, poste a raffronto con le dotazioni per il triennio 2009-2011 iscritte nella Tabella C del disegno di legge finanziaria in esame.

Le dotazioni iscritte per il 2009 nella Tab.C della legge finanziaria per il 2008 avrebbero infatti rappresentato in sostanza la legislazione vigente 2009, qualora, in corso d’anno, non fossero intervenuti i provvedimenti sopra citati.

 


 

(in migliaia di euro)

 

 

L.F. 2008

D.D.L finanziaria per il 2009

 

 

2009

2009

2010

2011

 

Ministero dell’economia e delle finanze

 

 

 

 

 

Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei Ministri

 

Presidenza del Consiglio dei Ministri

 

L. 230/1998, art. 19: Nuove norme in materia di obiezione di coscienza (U.P.B. 21.3.3. – cap. 2185)

253.997

171.437

171.294

127.041

 

D.Lgs. 303/1999: Ordinamento Presidenza del Consiglio dei Ministri a norma dell’art. 11, della L. n. 59/1997 (U.P.B. 21.3.3. – cap. 2115)

427.424

338.772

385.096

346.307

 

Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali

 

Erogazioni a enti territoriali per interventi di settore

 

L. 353/2000: Legge quadro in materia di incendi boschivi (U.P.B. 2.1.2 – cap. 2820)

8.690

8.688

7.933

7.933

 

Regolazioni contabili ed altri trasferimenti alle regioni a statuto speciale

 

L. 38/2001, art. 16 co. 2: Tutela della minoranza linguistica slovena - contributo alla regione Friuli Venezia Giulia (U.P.B. 2.3.6 – cap. 7513/p)

5.347

4.130

4.060

3.120

 

Concorso dello Stato al finanziamento della spesa sanitaria

 

D.Lgs. 446/1997, art. 39, comma 3: Integrazione Fondo sanitario nazionale, minori entrate IRAP, ecc. (U.P.B. 2.4.2 - cap. 2701)

-

20.000

 

 

 

L'Italia in Europa e nel mondo

 

Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE

 

L. 440/1989: Utilizzazione del porto franco di Trieste (U.P.B. 3.1.2. – cap. 1539)

276

186

191

146

 

Politica economia e finanziaria in ambito internazionale

 

L. n. 81/1986: Ratifica ed esecuzione terza Convenzione tra Commissione e Consiglio CE e Stati ACP accordo su aiuti comunitari (U.P.B. 3.2.2 – 1647)

345.522

345.489

315.443

315.443

 

Soccorso civile

 

Protezione civile

 

D.L. 142/1991, art. 6, co. 1: Reintegro Fondo protezione civile (U.P.B 6.2.8 – cap. 7446/p)

222.852

172.149

169.215

130.041

 

D.L. 142/1991, art. 6, co. 1: Provvedimenti per le popolazioni di Siracusa, Catania e Ragusa (U.P.B. 6.2.8 – cap. 7446/p)

80.346

62.066

61.008

46.884

 

L. 225/1992, art. 1: Istituzione del servizio della protezione civile (U.P.B. 6.2.3 – cap. 2184)

39.588

30.577

26.698

19.800

 

L. 225/1992, art. 3: Attività e compiti della protezione civile (U.P.B. 6.2.8 - cap. 7447)

391.294

391.294

391.294

391.294

 

Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca

 

Sostegno al settore agricolo

 

D.Lgs. 165/1999 e D.Lgs. 188/2000: Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) (U.P.B. 7.1.2. – cap. 1525)

249.972

176.592

174.358

135.026

 

Diritto alla mobilità

 

Sostegno allo sviluppo del trasporto

 

L. 128/1998, art. 23: Istituzione Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (U.P.B. 9.1.2. – cap. 1723)

3.785

2.555

2.613

1.999

Comunicazioni

Sostegno dell’editoria

L. 67/1987: Editoria (U.P.B. 11.2.3 – cap. 2183 e U.P.B. 11.2.8, cap. 7442)

387.793

261.748

265.998

197.883

L. 249/1997: Istituzione dell’autorità per le garanzie nelle comunicazioni e norme sui sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo (U.P.B. 11.2.2. – cap. 1575)

3.862

2.607

2.667

2.040

Ricerca e innovazione

Ricerca di base e applicata

D.Lgs. 39/1993, art. 4: Istituzione Centro nazionale per l’informatica nella pubblica amministrazione (U.P.B. 12.1.2 – cap. 1707/p)

16.396

11.067

11.070

8.210

Diritti sociali, solidarietà e famiglia

Protezione sociale per particolari categorie

L. 16/1980 e L. 137/2001: Indennizzi incentivi e agevolazioni per cittadini ed imprese italiane che abbiano perduto beni, diritti ed interessi in territori già soggetti alla sovranità italiana e all’estero (U.P.B. 17.1.6 – cap. 7256)

25.461

19.688

19.333

14.857

Garanzia dei diritti dei cittadini

D.Lgs. 196/2003: Codice in materia di protezione dei dati personali (U.P.B. 17.2.2. – cap. 1733)

21.678

14.632

14.619

10.843

Sostegno alla famiglia

D.L. 223/2006, art. 19, co. 1: Fondo per le politiche della famiglia (U.P.B. 17.3.3. – cap. 2102

276.418

186.571

186.414

138.255

Promozione dei diritti e delle pari opportunità

D.L. 223/2006, art. 19, co. 3: Fondo per le politiche diritti e pari opportunità (U.P.B. 17.4.3. – cap. 2108

44.424

29.984

3.329

2.469

Politiche previdenziali

Previdenza obbligatoria e complementare, sicurezza sociale - trasferimenti agli enti ed organismi interessati

L. 388/2000, art. 74 co. 1: Previdenza complementare (U.P.B. 18.1.3 – cap. 2156)

134.212

104.199

92.528

92.528

Politiche economico-finanziarie e di bilancio

Regolazione giurisdizione e coordinamento del sistema della fiscalità

D.Lgs. 287/1999: Riordino della SSPA-Scuola superiore della pubblica amministrazione (U.P.B. 1.1.2. – cap. 3935)

14.580

13.472

12.554

12.001

D.Lgs. 300/1999, art. 70, co. 2: Finanziamento Agenzia del demanio (U.P.B. 1.1.2. - cap. 3901)

133.023

105.065

102.318

88.351

Programmazione economico-finanziaria e politiche di bilancio

L. 109/1994, art. 4: Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici (U.P.B. 1.2.2 – cap. 1702)

3.862

2.607

2.667

2.040

L. 549/1995, art. 1 co. 43: Contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni e altri organismi (U.P.B. 1.2.2. – cap. 1613)

2.131

2.038

1.897

1.828

L. 144/1999, art. 51: Contributo dello Stato in favore della SVIMEZ (U.P.B. 1.2.6. – cap. 7330)

1.699

1.147

1.290

991

Regolamentazione e vigilanza sul settore finanziario

D.L. 95/1974: Disposizioni relative al mercato mobiliare ed al trattamento fiscale dei titoli azionari (CONSOB) (U.P.B. 1.4.2 – cap. 1560)

12.552

8.472

8.465

6.278

Regolazioni contabili, restituzioni e rimborsi d'imposte

L. 448/2001, art. 14, comma 1: Finanziaria 2002 – accise gas metano (U.P.B. 1.5.2 – cap. 3823)

96.555

96.546

88.149

88.149

Giovani e sport

Attività ricreative e sport

D.L. 181/2006, art. 1, comma 19: Adeguamento struttura Presidenza del Consiglio per applicazione D.L. 181/2006 in materia di sport (U.P.B. 22.1.3 – cap. 7450)

167.787

114.161

109.255

83.276

Incentivazione e sostegno alla gioventù

D.L. 223/2006, art. 19, co. 2: Fondo per le politiche giovanili (U.P.B 22.2.3. – cap. 2106)

118.169

79.759

81.603

62.411

D.L. 297/2006, art. 6, co. 2: Agenzia nazionale per i giovani (U.P.B 22.2.2. – cap. 1597/p)

-

600

409

313

D.L. 159/2007, art. 28, co. 4-bis: Assunzione gioventù in azione (U.P.B 22.2.2. – cap. 1597/p)
stralciato

-

500

-

-

Turismo

Sviluppo e competitività del turismo

L. 292/1990: Ordinamento dell’Ente italiano per il turismo (U.P.B. 23.1.3 - cap. 2194)

49.715

33.556

33.419

24.678

D.L. 262/2006, art. 2, co. 98, lett. a): Turismo (U.P.B 23.1.3. – cap. 2107

61.961

41.821

41.786

30.991

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche

Servizi generali, formativi, assistenza legale ed approvvigionamenti per le Amministrazioni pubbliche

D.P.R. 701/1977: Scuola Superiore della Pubbli­ca Amministrazione (U.P.B. 24.1.2. – cap. 5217)

14.500

9.787

10.013

7.658

L. 146/1980, art. 36: Assegnazione all’Istituto nazionale di statistica (U.P.B. 24.1.2 – cap. 1680)

174.227

174.192

153.676

153.676

L. 94/1997, art. 7, co. 6: Contributo in favore dell’ISAE (U.P.B. 24.1.2. – cap. 1321)

11.825

11.518

10.928

10.928

D.Lgs. 285/1999: Riordino del FORMEZ (U.P.B. 24.1.2. – cap. 5200)

21.242

21.240

19.393

19.393

D.Lgs 165/2001, art. 46: Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (U.P.B. 24.1.2. – cap. 5223)

3.379

2.281

2.333

1.785

Fondi da ripartire

Fondi da assegnare

L. 385/1978: Compensi per lavoro straordinario ai dipendenti dello Stato (U.P.B. 25.1.3 - cap. 3026)

38.981

38.977

35.588

35.588

L. 468/1978, art. 9-ter: Fondo di riserva per le autorizzazioni di spesa delle leggi permanenti di natura corrente (U.P.B. 25.2.3. - cap. 3003)

-

-

30.000

30.000

 

Ministero dello sviluppo economico

 

 

 

 

 

Competitività e sviluppo imprese

 

Regolamentazione, incentivazione dei settori imprenditoriale, produttivo e della proprietà industriale e riassetti industriali di settore e di area  e sperimentazione tecnologica

 

L. 287/1990, art. 10, co. 7: Autorità garante della concorrenza e del mercato (U.P.B. 1.1.2. – cap. 2275)

21.242

14.000

14.669

11.219

 

L. 549/1995, art. 1, co. 43: Contributi ad enti ed altri organismi (U.P.B. 1.1.2. cap. 2280)

1.139

769

787

602

 

Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo

 

Sostegno all’internazionalizzazione delle imprese e promozione del made in Italy

 

L. 549/1995, art. 1, co. 43: Contributi a enti e altri organismi (U.P.B. 4.2.2 - cap. 2501)

36.290

24.573

25.060

19.166

 

L. 68/1997, art. 8, co. 1, lett. a): Spese di funzionamento ICE (U.P.B. 4.2.2 - cap. 2530)

94.625

90.219

83.378

81.181

 

L. 68/1997, art. 8, co. 1, lett. b): Attività promozionale delle esportazioni italiane (U.P.B. 4.2.2 - cap. 2531)

79.801

53.783

55.348

42.147

 

 

Ricerca e innovazione

 

Sviluppo, innovazione e ricerca in materia di energia ed in ambito minerario ed industriale

 

L. 282/1991, D.L. 496/1993 e D.L. 26/1995: Riforma dell'ENEA (U.P.B. 7.1.6. – cap. 7630)

195.857

173.160

197.862

197.862

 

Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali

 

 

 

 

Ricerca e innovazione

Ricerca per il settore della sanità pubblica e zooprofilattico

D.Lgs. 502/1992, art. 12: Fondo ricerca e sperimentazione (U.P.B. 6.2.2. – cap. 3392)

336.420

293.958

307.134

307.134

D.Lgs. 267/1993: Riordino Istituto superiore sanità (U.P.B. 6.2.2. – cap. 3443)

98.536

106.501

97.932

97.932

D.Lgs. 268/1993: Riordinamento dell’Istituto superiore di prevenzione e sicurezza del lavoro (U.P.B. 6.2.2 - cap. 3447)

64.564

66.217

60.603

60.603

L. 549/1995, art. 1, co. 43: Contributi a enti e altri organismi (U.P.B. 6.2.2 - cap. 3412)

5.504

3.715

3.801

2.907

 

Tutela della salute

 

Prevenzione, assistenza, indirizzo e coordinamento internazionale in materia sanitaria umana

 

D.L.C.P.S. 1068/1947: Contributo all’organizzazione mondiale della sanità (U.P.B. 3.2.2. – cap. 4321)

19.360

19.358

17.675

17.675

 

D.P.R. 613/1980: Contributo alla Croce Rossa Italiana (U.P.B. 3.2.2 - cap. 3453)

29.932

31.053

28.451

28.451

 

Prevenzione e assistenza sanitaria veterinaria

 

L. 434/1998, art. 1, co. 2: Finanziamento interventi prevenzione del randagismo
(U.P.B. 3.3.2 - cap. 5340)

4.945

3.819

3.415

2.611

Programmazione sanitaria e livelli essenziali di assistenza

D.L. 17/2001, art. 2, co. 4: Agenzia servizi sanitari regionali (U.P.B. 3.1.2. - cap. 3457)

4.924

3.952

3.831

3.346

Regolamentazione e vigilanza in materia di prodotti farmaceutici ed altri prodotti sanitari ad uso umano

D.L. 269/2003, art. 48, co. 9: Agenzia Italiana del Farmaco (U.P.B. 3.4.2. - cap. 3458; U.P.B. 3.4.6 - cap. 7230)

44.585

36.831

35.409

31.534

 

Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

 

Programmazione sociale, trasferimenti assistenziali e finanziamento nazionale della spesa sociale

 

L. 285/1997, art. 1: Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza (U.P.B. 4.1.2 – cap. 3527)

43.898

43.894

40.076

40.076

 

L. 328/2000, art. 20, co. 8: Fondo per le politiche sociali (U.P.B. 4.1.3 – cap. 3671)

1.291.697

1.311.605

1.030.000

920.634

 

 

 

 

Politiche previdenziali

 

Previdenza obbligatoria e complementare, sicurezza sociale – trasferimenti agli enti ed organismi interessati

 

L. 335/1995, art. 13: Riforma del sistema pensionistico - Vigilanza sui fondi pensione (U.P.B. 2.1.2. – cap. 4332)

772

469

480

366

 

Politiche per il lavoro

 

Regolamentazione e vigilanza del lavoro

 

L. 350/2003: art. 3, co. 149: Finanziaria 2004 – spese funzionamento commissione di garanzia per attuazione legge sciopero servizi pubblici essenziali (U.P.B. 1.1.1. - cap. 5025)

2.914

1.967

2.012

1.539

 

Servizi per lo sviluppo del mercato del lavoro

 

L. 247/2007: art. 1, co. 34: Servizi per sviluppo mercato del lavoro (U.P.B. 1.2. – cap. 2146)

stralciato

-

-

-

-

 

Reinserimento lavorativo e sostegno all'occupazione ed al reddito

 

L. 448/1998, art. 80, co. 4: Formazione professionale – contributi a organismi vari (U.P.B. 1.3.2. – cap. 4161)

1.931

1.173

1.200

918

 

L. 296/2006, art. 1, co. 1163: Finanziamento delle attività di formazione professionale (U.P.B. 1.3.6. – cap. 7682)

5.000

2.317

2.278

1.751

 


Ministero della giustizia

 

 

 

 

 

Giustizia

 

Amministrazione penitenziaria

D.P.R. 309/1990, art. 135: Programmi di prevenzione e cura dell'AIDS, di recupero e reinserimento dei detenuti tossicodipendenti (U.P.B. 1.1.2 - cap. 1768)

4.827

4.218

4.407

4.407

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche

Indirizzo politico

L. 549/1995, art. 1, co. 43: Contributi ad enti ed altri organismi (U.P.B. 2.1.2. – cap. 1160)

116

94

91

80

Ministero degli affari esteri

 

 

 

 

L'Italia in Europa e nel mondo

Cooperazione allo sviluppo e gestione sfide globali

L. 1612/1962, art. 12: Mezzi finanziari per il funzionamento dell’Istituto agronomico per l'Oltremare (U.P.B. 1.2.2 – cap. 2201)

2.704

2.385

2.250

2.091

L. 7/1981 e L. 49/1987: Stanziamenti aggiuntivi per l'aiuto pubblico a favore dei Paesi in via di sviluppo (U.P.B. 1.2.1 e 1.2.2 - capitoli vari)

739.341

321.800

331.268

215.710

 

Cooperazione politica, promozione della pace e sicurezza internazionale

L. 794/1966: Costituzione dell’istituto italo-latino-americano (U.P.B. 1.4.2. – cap. 4131)

2.414

2.400

2.395

2.395

L. 140/1980: Partecipazione italiana al Fondo europeo per la gioventù (U.P.B. 1.4.2. – cap. 4052)

270

274

273

273

L. 960/1982: Rifinanziamento legge di ratifica degli accordi di Osimo tra Italia e Jugoslavia (U.P.B. 1.4.2 – capp. 4061 e 4063)

2.704

1.930

1.925

1.925

L. 549/1995, art. 1, co 43: Contributi ad enti, istituti, associazioni ed altri organismi (U.P.B. 1.4.2 – cap. 1163)

5.986

4.512

4.457

3.721

L. 91/2005, art. 1, co. 1: Contributo volontario al Fondo di cooperazione tecnica dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica-AIEA (U.P.B. 1.4.2. – cap. 3421)

3.476

3.037

3.173

3.173

Integrazione europea

L. 299/1998: Finanziamento italiano della PESC (Politica Estera e di Sicurezza Comune dell’UE) (U.P.B. 1.5.2 – cap. 4534)

4.827

4.827

4.407

4.407

Italiani nel mondo e politiche migratorie e sociali

D.P.R. 200/1967: Disposizioni sulle funzioni e sui poteri consolari (U.P.B. 1.6.2. – cap. 3105)

2.317

1.000

-

-

Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca

 

 

 

 

 

L’Italia in Europa e nel mondo

 

Cooperazione culturale e scientifico-tecnologica

 

L. 407/1974: Ratifica ed esecuzione accordi internazionali per la ricerca scientifica (U.P.B. 4.2.6 – cap. 7291)

4.697

4.105

4.697

4.697

 

Ricerca e innovazione

 

Ricerca scientifica e tecnologica di base

 

L. 549/1995, art. 1, co. 43: Contributi a enti e altri organismi (U.P.B. 3.3.2. – cap. 1679)

9.679

6.533

6.683

5.111

 

D.Lgs. 204/1998: Coordinamento, program­mazione e valutazione politica nazionale per la ricerca scientifica e tecnologica (U.P.B. 3.3.6 – cap. 7236)

1.846.777

1.744.455

1.863.468

1.862.093

Ricerca per la didattica

L. 549/1995, art. 1, co. 43: Contributi ad enti e altri organismi (U.P.B. 3.1.2. – cap. 1261)

3.126

3.126

2.855

2.855

Istruzione scolastica

Istituzioni scolastiche non statali

L. 181/1990: Funzionamento della scuola europea di Ispra (U.P.B. 1.9.2 – cap. 2193)

365

365

364

364

 

 

 

Istruzione universitaria

 

Diritto allo studio nell'istruzione universitaria

 

L. 394/1977: Potenziamento attività sportiva universitaria (U.P.B. 2.1.2. - cap. 1709)

11.337

7.652

7.829

5.988

 

L. 147/1992: Diritto agli studi universitari (U.P.B. 2.1.2. – cap. 1695)

144.834

111.868

100.018

76.495

 

L. 338/2000, art. 1, co. 1: Alloggi e residenze per studenti universitari (U.P.B. 2.1.6 - cap. 7273/P)

31.977

24.702

24.281

18.660

 

Sistema universitario e formazione post-universitaria

 

L. 245/1990: Piano triennale sviluppo università e attuazione piano quadriennale (U.P.B. 2.3.2. - cap. 1690)

94.566

63.828

65.305

49.946

 

L. 243/1991: Università non statali legalmente riconosciute (U.P.B. 2.3.2. – cap. 1692)

131.040

88.447

90.492

69.209

 

L. 537/1993, art. 5, co. 1, lett. a): Spese per il funzionamento delle università (U.P.B. 2.3.2.- cap. 1694/P)

6.949.777

6.893.577

6.162.868

6.030.243

Fondi da ripartire

Fondi da assegnare

L. 440/1997 e L. 144/1999, art. 68, co. 4, lett. b): Fondo per l’ampliamento dell’offerta formativa (U.P.B. 6.1.3.- cap. 1270)

189.179

141.048

130.641

99.915

Ministero dell’interno

 

 

 

 

Ordine pubblico e sicurezza

Contrasto al crimine, tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica

L. 451/1959: Istituzione del Fondo scorta personale Polizia di Stato (U.P.B. 3.1.1. - cap. 2674)

30.150

30.148

27.524

27.524

Pianificazione e coordinamento Forze di polizia

D.P.R. 309/1990, art. 101: Prevenzione e repressione traffico illecito sostanze stupefacenti (U.P.B. 3.3.1 – cap. 2668 e cap. 2815)

2.898

1.956

2.001

1.530

Soccorso civile

Prevenzione dal rischio e soccorso pubblico

L. 968/1969 e D.L. 361/1995, art. 4: Fondo scorta Corpo nazionale Vigili del Fuoco (U.P.B. 4.2.1. - cap. 1916)

17.477

17.475

15.955

15.955

Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti

Garanzia dei diritti e interventi per lo sviluppo della coesione sociale

Legge 549/1995, art. 1, co. 43: Contributi a enti ed altri organismi (U.P.B. 5.1.2. – cap. 2309)

107

83

74

57

D.Lgs n. 140/2005, articolo 13: Somme destinate all’accoglienza degli stranieri richiedenti il riconoscimento dello status di rifugiato (U.P.B. 5.1.2 – cap. 2311)

17.628

13.616

12.173

9.310

Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare

 

 

 

 

Ricerca e innovazione

Ricerca in materia ambientale

D.Lgs. 300/1999, art. 38: Agenzia protezione ambiente e servizi tecnici (U.P.B. 2.1.2 – cap. 3621; U.P.B. 2.1.6 – cap. 8831)

82.475

80.441

77.070

74.643

Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente

Tutela e conservazione della fauna e della flora e salvaguardia della biodiversità

L. 979/1982: Difesa del mare (U.P.B. 1.5.2 – capp. 1644, 1646/p)

34.484

30.345

31.876

24.379

D.L. n. 2/1993: Commercio e detenzione di esemplari di fauna e flora minacciati di estinzione (U.P.B. 1.5.1 – capp. 1388, 1389/P)

467

244

323

247

L. 549/1995, art. 1, co. 43 : Contributi ad enti ed altri organismi (U.P.B. 1.5.2 - cap. 1551)

71.825

79.694

67.153

63.818

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

 

 

 

 

 

Ordine pubblico e sicurezza

 

Sicurezza e controllo nei mari, nei porti e sulle coste

 

L. 721/1954: Fondo scorta capitanerie di porto (U.P.B. 4.1.1.– cap. 2121)

5.913

5.912

5.399

5.399

 

L. 267/1991, art. 2, co. 1: Attuazione terzo piano nazionale pesca marittima (U.P.B. 4.1.1. - cap. 2179)

1.970

1.330

1.361

1.041

 

Diritto alla mobilità

 

Sviluppo e sicurezza del trasporto aereo

 

L. 549/1995, art. 1, co. 43: Contributi a enti e altri organismi (U.P.B. 2.3.2. - cap. 1952)

338

228

233

79

 

D.Lgs. 250/1997, art. 7: Istituzione ENAC (U.P.B. 2.3.2. – cap. 1921/P)

61.795

61.789

56.416

56.416

 

Sviluppo e sicurezza della navigazione e del trasporto marittimo e per vie d’acqua interne

 

D.L. 535/1996, art. 3: Contributo Centro Interna­zionale Radio Medico (CIRM) (U.P.B. 2.6.2. – cap. 1850)

618

727

726

726

 

Ricerca e innovazione

 

Ricerca nel settore dei trasporti

 

L. 267/2002, art. 1, co. 2: Contributi dello Stato all'INSEAN (U.P.B. 5.1.2. - cap. 1801/P)

6.824

6.824

6.749

6.549

Casa e assetto urbanistico

Politiche abitative

L. 431/1998, art. 11, co. 1: Disciplina delle locazioni e rilascio degli immobili ad uso abitativo (U.P.B. 3.1.2 – cap. 1690)

209.526

161.835

144.692

110.662

L. 350/2003, art. 3, co. 108: Finanziaria 2004 – Fondo per l’edilizia a canone speciale (U.P.B. 3.1.2. – cap. 1691)

9.853

7.610

7.204

4.142

Ministero della difesa

 

 

 

 

Difesa e sicurezza del territorio

Approntamento e impiego Carabinieri per la difesa e la sicurezza

R.D. 263/1928, art. 17, co. 1: Amministrazione e contabilità del Corpo dell’Arma dei Carabinieri (U.P.B. 1.1.1 – cap. 4840)

24.632

24.630

22.488

22.488

Funzioni non direttamente collegate ai compiti di difesa militare

L. 549/1995, art. 1, comma 43: Contributi ad enti ed altri organismi (U.P.B. 1.5.2 – cap. 1352)

772

521

533

408

L. 267/2002, art. 1, co. 3: Contributi dello Stato in favore dell'IHO (U.P.B. 1.5.2 - cap. 1345)

68

85

47

36

Pianificazione generale delle Forze Armate e approvvigionamenti militari

R.D. 263/1928, art. 17, co. 1: Amministrazione e contabilità dei Corpi dell'Esercito, Marina ed Aeronautica (U.P.B. 1.6.1 - cap. 1253)

41.381

41.377

37.778

37.778

D.Lgs. 300/1999, art. 22, co. 1: Finanziamento Agenzia industrie difesa (U.P.B. 1.6.2. - cap. 1360; U.P.B. 1.6.6 - cap. 7145)

12.857

8.678

8.947

6.845

Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali

 

 

 

 

Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca

Regolamentazione, incentivazione e vigilanza in materia di pesca

L. 267/1991, art. 1, co. 1: Attuazione del piano nazionale per la pesca marittima (U.P.B. 1.2.1. e 1.2.2 – capitoli vari)

14.024

9.198

9.684

7.407

Sviluppo e sostenibilità del settore agricolo, agroalimentare, agroindustriale e mezzi tecnici di produzione

L. 549/1995, art. 1, co. 43 : Contributi ad enti ed altri organismi (U.P.B. 1.5.2 – cap. 2200)

7.820

5.000

5.900

4.130

D.Lgs. 454/1999: Riorganizzazione del settore della ricerca in agricoltura (U.P.B. 1.5.2. – cap. 2083)

98.531

96.195

89.954

89.954

Ministero per i beni e le attività culturali

 

 

 

 

Ricerca e innovazione

Ricerca in materia di beni e attività culturali

D.P.R. 805/1975: Assegnazioni per il funzionamento degli istituti centrali del Ministero (U.P.B. 2.1.1. - capp. 2040, 2041, 2043)

4.105

2.771

2.834

2.167

L. 118/1987: Norme relative alla Scuola archeologica italiana in Atene (U.P.B. 2.1.2 – cap. 4132)

820

553

566

433

Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici

Sostegno e vigilanza ad attività culturali

L. 466/1988: Contributo Accademia nazionale dei Lincei (U.P.B. 1.1.2. – cap. 3630)

2.687

1.814

1.856

1.419

L. 549/1995, art. 1, co. 43: Contributi a enti e altri organismi (U.P.B. 1.1.2. - capp. 3670 e 3671)

29.643

17.973

20.470

15.655

L. 77/2006, art. 4, co. 1: Misure speciali per i siti italiani posti sotto la tutela dell’UNESCO (U.P.B. 1.1.2 - cap. 1442)

296

200

205

157

Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo

L. 163/1985: Nuova disciplina degli interventi dello Stato a favore dello spettacolo (U.P.B. 1.2.2 e 1.2.6. – capitoli vari)

567.339

378.047

400.548

307.173

Tutela e valorizzazione dei beni librari, promozione del libro e dell'editoria

L. 190/1975: Biblioteca nazionale centrale "Vittorio Emanuele II" di Roma (U.P.B. 1.10.1 – cap. 3610)

2.317

1.564

1.600

1.224

D.P.R. 805/1975: Assegnazioni per il funzio­namento degli istituti centrali del Ministero (U.P.B. 1.10.1 - cap. 3611)

1.109

749

766

586

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche

Servizi e affari generali per le Amministrazioni di competenza

L. 77/2006, art. 4, co. 1: Misure speciali per i siti italiani posti sotto la tutela dell’UNESCO (U.P.B. 3.2.6- cap. 7305)

3.500

2.363

2.658

2.042

 


 

Articolo 3, comma 3
(Rifinanziamento di spese di conto capitale – Tabella D)

 

3. Ai sensi dell'articolo 11, comma 3, lettera f), della legge 5 agosto 1978, n. 468, come sostituita dall'articolo 2, comma 16, della legge 25 giugno 1999, n. 208, gli stanziamenti di spesa per il rifinanziamento di norme che prevedono interventi di sostegno dell'economia classificati tra le spese in conto capitale restano determinati, per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011, nelle misure indicate nella Tabella D allegata alla presente legge.

 

 

Il comma 3 approva l’entità degli stanziamenti di cui alla Tabella D, nella quale vengono rifinanziate alcune leggi di spesa di conto capitale recanti interventi di sostegno dell’economia.

 

L’articolo 11, comma 3, lettera f), della legge n. 468 del 1978 (come modificato dall’articolo 2, comma 16, della legge n. 208 del 1999) prevede che la Tabella D della legge finanziaria disponga:

-        il rifinanziamento per un solo anno di interventi di conto capitale per i quali nell’ultimo esercizio sia previsto uno stanziamento di competenza;

-        il rifinanziamento per uno o più degli anni considerati nel bilancio pluriennale, di norme vigenti (indipendentemente dal fatto che abbiano una dotazione finanziaria) che prevedono interventi di particolare rilievo definiti di "sostegno dell'economia", classificati tra le spese in conto capitale.

Mentre il finanziamento annuale può essere autonomamente disposto al momento della predisposizione dalla legge finanziaria, il rifinanziamento pluriennale deve essere previsto dalla legge sostanziale.

In sede di prima applicazione, il comma 18 dell’articolo 2 della legge n. 208/1999 ha previsto che fosse la legge finanziaria per il 2000 a indicare l’elenco delle leggi vigenti recanti interventi di parte capitale, che potevano essere incluse nella Tabella D e rifinanziate per un periodo pluriennale. L’elenco è riportato nell’Allegato 1 alla legge finanziaria per il 2000 (legge n. 488/1999).

Ai sensi dell’articolo 70, comma 7, di detta legge, infatti, è stato precisato che “(…) le leggi vigenti rifinanziabili per un periodo pluriennale ai sensi dell’articolo 11, comma 3, lettera f), della medesima legge, sono indicate (…) dall’allegato 1 della legge finanziaria medesima.

 

 

In base a tale normativa, le leggi vigenti possono, dunque, essere rifinanziate pluriennalmente in Tabella D soltanto se sono state incluse nell’allegato 1 della legge finanziaria 2000 o, nel caso di leggi entrate in vigore successivamente alla legge finanziaria per il 2000, se la norma sostanziale ne prevede l’inserimento in Tabella D.

 

 

Il totale dei rifinanziamenti previsti in Tabella D dal disegno di legge finanziaria (A.C. 1713) ammonta a 12 milioni euro per il 2009, a 1.000 milioni per il 2010 e a 6.271,1 milioni per il 2011.

 

 

In particolare, la Tabella D della disegno di legge finanziaria per il 2007 dispone i seguenti rifinanziamenti:

 

 

Ministero dell’economia e delle finanze

§      5.271,1 milioni per il 2011 a favore del Fondo di rotazione per le politiche comunitarie (legge n. 183 del 1987, art. 5).

 

Ministero dell’interno

§      12 milioni per il 2009 per  Interventi per lo sviluppo (D.L. n. 203 del 2005, art. 11-quaterdecies, co. 20)

 

Ministero della difesa

§      1.000 milioni per il 2010 e 1.000 milioni per il 2011 a favore del Fondo per  la realizzazione di programmi di investimenti pluriennali per esigenza di difesa nazionale (Legge n. 296 del 2006, art. 1, co. 896).

 

L’articolo 1, comma 896, della legge n. 296/2006 (finanziaria 2007), ha istituito, nell’ambito dello stato di previsione del Ministero della difesa, un apposito fondo destinato al finanziamento degli interventi a sostegno dell'economia nel settore dell'industria nazionale ad elevato contenuto tecnologico.

Il fondo è iscritto con una dotazione di 1.700 milioni di euro per l'anno 2007, di 1.550 milioni di euro per l'anno 2008 e di 1.200 milioni di euro per l'anno 2009, per la realizzazione di programmi di investimento pluriennale per esigenze di difesa nazionale, derivanti anche da accordi internazionali. Dall'anno 2010, per la dotazione del fondo si provvede ai sensi dell'art. 11, comma 3, lettera f), della legge n. 468/1978 (ovvero attraverso il rifinanziamento in tabella D della legge finanziaria).

Il D.L. n. 112/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133/2008, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, ha disposto, al comma 12 dell’articolo 60, la riduzione di 183 milioni di euro dell’autorizzazione di spesa per l’anno 2009, relativa al fondo sopracitato.

Nel bilancio di previsione per il 2009 (A.C. 1714) la dotazione del Fondo risulta pertanto pari a 1.017 milioni di euro ed è iscritta, nello stato di previsione del Ministero della difesa (tabella 11), alla Missione Fondi da ripartire, nell’ambito della missione Fondi da assegnare, Macroaggregato Investimenti, U.P.B. Segretariato generale, capitolo 7144.

 

Nelle tavole successive sono indicate le disponibilità rispetto alla legislazione vigente. Gli stanziamenti sono espressi in migliaia di euro.

 

 

Missione: L’Italia in Europa e nel mondo

Programma: Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE

Ministero economia e finanze

L. 183/1987, art. 5 – Fondo per le politiche comunitarie (U.P.B. 3.1.6 – cap. 7493)

 

2009

2010

2011

BLV

6.872.286

5.271.150

-

Rifinanziamento Tab. D

-

-

5.271.150

Disponibilità

6.872.286

5.271.150

5.271.150

 

Missione: relazioni finanziarie con le autonomie territoriali

Programma: Trasferimenti a carattere generale ad Enti locali

Ministero dell’interno

D.L. 203/2005, art. 11-quaterdecies, co. 20 –  Interventi per lo sviluppo – Comune di  Molfetta (U.P.B. 2.3.6 – cap. 7253)

 

2009

2010

2011

BLV

4.643.716

4.551.382

3.496.188

Rifinanziamento Tab. D

12.000

-

-

Disponibilità

4.657.725

4.551.382

3.496.188

 

Missione: fondi da ripartire

Fondi da assegnare

Ministero della difesa

L. 296/2006, art. 1, co. 896 – Fondo per la realizzazione di programmi di investimenti  pluriennali per esigenza di difesa nazionale (u.p.b. 4.1.6 – cap. 7144)

 

2009

2010

2011

BLV

1.017.000

-

-

Rifinanziamento Tab. D

-

1.000.000

1.000.000

Disponibilità

5.271.150

5.271.150

5.271.150

 


 

Articolo 3, commi 5-6
(Modulazione delle leggi pluriennali di spesa – Tabella F)

 

5. Gli importi da iscrivere in bilancio in relazione alle autorizzazioni di spesa recate da leggi a carattere pluriennale restano determinati, per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011, nelle misure indicate nella Tabella F allegata alla presente legge.

6. A valere sulle autorizzazioni di spesa in conto capitale recate da leggi a carattere pluriennale, riportate nella Tabella di cui al comma 5, le amministrazioni e gli enti pubblici possono assumere impegni nell'anno 2009, a carico di esercizi futuri, nei limiti massimi di impegnabilità indicati per ciascuna disposizione legislativa in apposita colonna della stessa Tabella, ivi compresi gli impegni già assunti nei precedenti esercizi a valere sulle autorizzazioni medesime.

 

 

Il comma 5 dell’articolo 3 dispone in ordine agli stanziamenti iscritti nella Tabella F. La Tabella F rimodula le quote per il triennio finanziario di riferimento delle leggi di spesa in conto capitale pluriennali, senza tuttavia poter variare lo stanziamento complessivo di ciascuna legge (art. 11, comma 3, lettera e) e art. 11-quater, comma 1, della legge n. 468 del 1978 e successive modificazioni).

Il disegno di legge finanziaria deve inoltre indicare in apposito allegato per ciascuna legge di spesa pluriennale i residui di stanziamento e le giacenze di tesoreria eventualmente in essere al 30 giugno dell'anno in corso.

Quest'ultima prescrizione ha fini meramente conoscitivi; essa consente peraltro di avere indicazioni sulla capacità di spesa delle pubbliche amministrazioni: i residui di stanziamento si formano infatti allorché, rispetto agli stanziamenti di competenza, non siano stati assunti impegni di spesa; le giacenze di tesoreria si formano invece alla fine della procedura di spesa del bilancio (qualora le somme relative debbano transitare in conti correnti o contabilità speciali di tesoreria) in relazione al loro mancato utilizzo da parte dei soggetti destinatari.

In attuazione di quanto disposto dall'articolo 11-quater, lettera d) della legge n. 468 del 1978, l'allegato 6 al disegno di legge finanziaria (A.C. 1713) indica i residui di stanziamento in essere al 30 giugno dell'anno in corso e le giacenze in essere alla medesima data.

 

La Tabella F ha la funzione di rimodulare le quote annue dello stanziamento complessivo di ciascuna legge. Tale stanziamento, peraltro, può essere modificato mediante rifinanziamenti disposti nella Tabella D o definanziamenti disposti nella Tabella E. Qualora le leggi interessate siano esposte in Tabella F, l’importo indicato tiene conto anche di dette variazioni.

La Tabella F sconta, quindi, anche i rifinanziamenti esposti nella Tabella D e i definanziamenti previsti dalla Tabella E.

 

Nel testo del disegno di legge finanziaria 2009 (A.C. 1713) gli importi iscritti in Tabella F ammontano complessivamente a 25.924,9 milioni per il 2009, 22.873,9 milioni per il 2010, a 18.691,3 milioni per il 2011 e a 81.003,7 milioni per il 2012 e gli anni successivi.

Tali importi sconta già i nuovi rifinanziamenti disposti dalla Tabella D e i definanziamenti di Tabella E.

 

Come riportato nella Relazione illustrativa al disegno di legge finanziaria, si rileva che gli stanziamenti a legislazione vigente delle autorizzazioni di spesa inserite nella Tabella F del disegno di legge finanziaria scontano gli effetti della manovra di finanza pubblica per il triennio 2009-2011, anticipata a luglio 2008, approvata con il D.L. n. 112/2008 (legge n. 133/2009) nonché di una serie di ulteriori disposizioni, nel frattempo intervenute, che hanno determinato variazioni degli stanziamenti a legislazione vigente per il 2009.

In particolare si segnalano:

1)  le riduzioni operate ai sensi dell’articolo 60, commi 1 e 10, del decreto n. 112/2008, che ha determinato, rispettivamente, tagli lineari delle missioni spesa del bilancio dello Stato sul triennio 2009-2011 e la decurtazione per l’anno 2009 delle quote accantonate e rese indisponibili a valere sulle dotazioni finanziarie dei capitoli di spesa del bilancio per il 2009, ai sensi del comma 507 dell’art. 1 della legge finanziaria per il 2007 (legge n. 296/2006).

2)  gli effetti derivanti da eventuali rimodulazioni operate dalle amministrazioni, a seguito dell’ampliamento delle “potenzialità della legge di bilancio nel modificare le dotazioni finanziarie di programmi all’interno delle singole missioni, previste dall’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112.

Le autorizzazioni legislative, che hanno subito variazioni a seguito delle suddette rimodulazioni sono esposte in apposito allegato a ciascuno stato di previsione della spesa del disegno di legge di bilancio.

 

Rispetto al bilancio a legislazione vigente (A.C. 1714), le rimodulazioni proposte dalla Tabella F della legge finanziaria 2009 determinano un incremento delle autorizzazioni di spesa di 235 milioni per il 2009, di 305 milioni di euro per il 2010, e di 305 milioni per il 2011, a fronte di riduzioni di 845 milioni per il 2012 e successivi.

 

Le variazioni determinate direttamente dalla Tabella F attraverso lo spostamento negli anni delle risorse già disponibili hanno interessato le seguenti autorizzazioni di spesa:

 

 

 

Missione Competitività e sviluppo delle imprese

programma Regolamentazione, incentivazione dei settori imprenditoriale, produttivo e della proprietà industriale e riassetti industriali di settore e di area e sperimentazione tecnologica

Stato di previsione Sviluppo Economico

(Settore 2 – Interventi a favore delle imprese )

§         Legge finanziaria n. 244 del 2007, articolo 2, comma 181, punto a): Programmi navali (U.P.B. 1.1.6, cap. 7485/P): incremento di 260 milioni di euro per il 2009, di 355 milioni per il 2010 e per il 2011, riduzione di 220 milioni per il 2012 e anni successivi;

§         Legge finanziaria n. 244 del 2007, articolo 2, comma 181, punto b): Programmi navali (U.P.B. 1.1.6, cap. 7485/P) : riduzione di 25 milioni di euro per il 2009, di 25 milioni per il 2010 e per il 2011, riduzione di 300 milioni per il 2012 e anni successivi;

§         Legge finanziaria n. 244 del 2007, articolo 2, comma 181, punto c): Programmi navali (U.P.B. 1.1.6, cap. 7485/P) : riduzione di 25 milioni di euro per il 2010, di 25 milioni per il 2011 e  riduzione di 325 milioni per il 2012 e anni successivi;

 

I programmi navali di cui alla citata legge n. 244/2007 si riferiscono, nello specifico, al Programma per la costruzione delle fregate FREMM, e si traducono nei seguenti contributi quindicennali:

§      20 milioni di euro per l’ anno 2008;

§      25 milioni di euro per l’ anno 2009;

§      25 milioni di euro per il 2010.

Precedentemente il finanziamento del programma FREMM era stato operato dall’art. 1, comma 95, della legge 266/05 (finanziaria 2006), che ha autorizzato contributi quindicennali per la prosecuzione del programma di sviluppo ed acquisizione delle fregate FREMM (fregata europea multimissione), e delle relative dotazioni operative, nonché per l’avvio di programmi dichiarati di massima urgenza.

Le risorse a tal fine destinate sono di 30 milioni di euro a decorrere 2006, cui si sono aggiunti 30 milioni di euro a decorrere dal 2007, e ulteriori 75 milioni di euro a decorrere dal 2008[18].

Pertanto, i contributi autorizzati si configurano, allo stato, nelle seguenti modalità (in milioni di euro):

 

 

2006

2007

2008

2009

2010 e seguenti

L. 266/2005 (art. 1,comma 95

30

30

30

30

30

 

30

30

30

30

 

 

75

75

75

L. 244/2007 (art.2, comma 181)

 

 

20

20

20

 

 

 

25

25

 

 

 

 

25

Totale

30

60

155

180

205

 

Il programma per la costruzione delle fregate FREMM trae origine dalla dichiarazione congiunta siglata a Parigi il 25 ottobre 2004 dai ministri della difesa italiano e francese, che ha riconosciuto l’esigenza di procedere al rinnovamento delle rispettive flotte, nell’ottica di una diffusa e consolidata convergenza degli obiettivi militari, tecnici, finanziari e temporali perseguiti in tale contesto dalle due marine. L’accordo prevede la costruzione di 17 unità per la marina francese e 10 per la nostra. Delle fregate francesi, 8 saranno specializzate nella lotta subacquea e 9 nell’azione contro forze terrestri che saranno, quindi, predisposte per l’installazione ulteriore di una funzione di supporto “fuoco navale”, per la quale è prevista un’artiglieria di medio calibro a lunga gittata. Delle fregate italiane 4 saranno specializzate nella lotta subacquea e 6 General Purpose predisposte per l’installazione ulteriore di missili di crociera. Tutte le fregate disporranno di una piattaforma comune, con un dislocamento dell’ordine di 5.500 tonnellate, avranno una lunghezza di 128 metri, un impianto di propulsione misto, dotato di una turbina a gas, ed una velocità non inferiore ai 27 nodi. Il costo unitario medio di una fregata francese, tasse escluse ed alle condizioni economiche di gennaio 2003, è pari a 280 milioni di euro, mentre per la fregata italiana è pari a 350 milioni. Complessivamente il programma ha un costo per l’Italia di quattro miliardi di euro (i 350 milioni previsti per esemplare più 500 milioni di costi strutturali del programma), con un risparmio del 20% consentito dalla coproduzione con i francesi. La consegna contrattuale delle prime navi di serie di ogni Paese deve avvenire nel 2010, mentre le consegne delle navi successive si deve svolgere con un ritmo tale da completare la serie delle fregate entro il 2018 per la Francia, ed entro il 2017 per l’Italia. Nella dichiarazione si manifesta anche l’intenzione di aprire maggiormente il programma alla cooperazione europea.

Il 16 novembre 2005 i Ministeri della difesa di Italia e Francia hanno firmato l’accordo che consente l’avvio della prima parte del programma.

L’azienda incaricata della costruzione delle fregate italiane è l’Orizzonte Sistemi Navali S.p.A. che è la Società sistemistica costituita da Fincantieri (49%) e Finmeccanica (51%).

 

Si analizzano, di seguito, le autorizzazioni pluriennali di spesa esposte nella Tabella F che hanno subito variazioni, rispetto al bilancio a legislazione vigente (BLV), per effetto di rimodulazioni della stessa Tabella F:

Ministero sviluppo economico

     (migliaia di euro)

L. 244/2007, art.2,co.181, punto a-c– Programmi navali (U.P.B.1.1.6, cap. 7485/P5-7)

 

2009

2010

2011

2012 e succ.

BLV

45.000

70.000

70.000

845.000

Rimodulazioni Tab. F

+235.000

+305.000

+305.000

-845.000

Disponibilità

280.000

375.000

375.000

-

 

 

Il comma 6 prevede che, a valere sulle autorizzazioni di spesa in conto capitale recate dalle leggi riportate nella Tabella F, di cui al comma precedente, le amministrazioni e gli enti pubblici possono stipulare contratti o comunque assumere impegni nell’anno 2009 a carico di esercizi futuri nei limiti massimi di impegnabilità indicati per ciascuna disposizione legislativa in apposita colonna della stessa Tabella.

 

Ai sensi dell'articolo 11-quater, comma 2, della legge n. 468 del 1978, e successive modificazioni, le amministrazioni e gli enti pubblici possono stipulare contratti o comunque assumere impegni nei limiti dell'intera somma stanziata con leggi pluriennali di spesa in conto capitale.

La disposizione demanda tuttavia alla legge finanziaria la possibilità di indicare limiti di impegnabilità più ristretti, tenuto conto dello stato di attuazione delle procedure di spesa.

In ogni caso, i pagamenti devono essere contenuti entro i limiti delle autorizzazioni annuali di bilancio.

 

Come già le leggi finanziarie precedenti, il disegno di legge finanziaria per il 2009 si avvale pertanto della predetta facoltà di limitare l’impegnabilità dei fondi stanziati con le leggi pluriennali, esposte in Tabella F, contrassegnando le disposizioni legislative esposte nella tabella con i numeri 1, 2 o 3 che stanno ad indicare:

§      n. 1, che le quote degli anni 2009 ed esercizi successivi non sono impegnabili;

§      n. 2, che le quote degli anni 2009 e successivi sono impegnabili al 50%;

§      n. 3, che le quote degli anni 2009 e successivi sono interamente impegnabili già nell’esercizio 2009.

 

Sono comunque fatti salvi gli impegni assunti entro il 31 dicembre 2007 e quelli derivanti da spese in annualità.

 

Analogamente alle precedenti leggi finanziarie, nella Tabella F del disegno di legge finanziaria per il 2009 si prospetta una pressoché generalizzata facoltà ad impegnare già nell’esercizio 2009 le risorse relative agli anni successivi, con la sola eccezione della legge n. 398/1998, disposizioni finanziarie a favore dell’Ente autonomo acquedotto pugliese (settore 27), per le quali le quote relative agli anni 2008 e successivi non sono impegnabili.

 

 

 


La manovra di finanza pubblica 2009


Parte I
Gli obiettivi di finanza pubblica


1. Le previsioni macroeconomiche

Le previsioni macroeconomiche contenute nel DPEF 2009-2013, presentato nel giugno scorso, sono state riviste nella Nota di aggiornamento, presentata in data 23 settembre 2008.

 

Per quanto concerne il prodotto, la Nota di aggiornamento rivede al ribasso di 0,4 punti percentuali le stima di crescita del PIL reale per il 2008 ed il 2009, indicandola rispettivamente allo 0,1 e allo 0,5 per cento, rispetto ad una previsione dello 0,5 per il 2008 e dello 0,9 per cento indicata nel DPEF di giugno.

Anche la crescita del PIL attesa nel biennio 2010-2011 viene rivista al ribasso (0,9 e 1,2 per cento rispettivamente, a fronte di 1,2 e 1,3 stimati a giugno), mentre viene confermata la previsione di fine periodo relativa agli anni 2012 e 2013 (pari all'1,5 per cento).

Tali revisioni sono ascrivibili all’operare congiunto di una serie di fattori negativi che hanno condizionato l’andamento dell’economia italiana già dal primo semestre 2008, tra i quali la Nota di aggiornamento al DPEF annovera:

§      il rincaro dei beni energetici e alimentari, che ha inciso sui consumi delle famiglie;

§      l’apprezzamento dell’euro, che ha indebolito la domanda estera,

§      una correzione superiore alle attese nel settore delle costruzioni.

 

In generale, la revisione delle stime riflette il deterioramento della congiuntura internazionale derivante dalle persistenti incertezze in ordine all’ampiezza e alla durata degli effetti delle turbolenze sui mercati finanziari internazionali indotte dalla crisi dei mutui sub-prime statunitensi, che ha determinato sui mercati azionari e del credito forti tensioni e perdite significative.

Oltre all’accentuarsi della crisi finanziaria, nel 2008 hanno contribuito al peggioramento del quadro macroeconomico anche l’incremento del prezzo delle materie prime (segnatamente energetiche e alimentari) e le nuove pressioni inflazionistiche, nonché, nell’area dell’euro, l’apprezzamento del cambio nei confronti del dollaro su mercati valutari, peraltro parzialmente ridimensionato dalla fine dell’estate, analogamente a quanto avvenuto con l’andamento dei prezzi delle commodity, e in particolare del petrolio, che ha registrato nell’ultimo trimestre un’ampia correzione.

L’elemento di maggiore incertezza è ancora costituito dalla crisi finanziaria mondiale, acuitasi peraltro nel mese di settembre con il coinvolgimento di alcune grandi istituzioni bancarie e assicurative, a fronte del quale le autorità monetarie delle principali aree economiche sono dovute intervenire per garantire massicce iniezioni di liquidità al fine di stabilizzare i mercati.

Permane pertanto il rischio di un restrizione del credito nei prossimi mesi, cui si aggiungono i timori di un sensibile rallentamento dell’economia statunitense.

Nell’area dell’euro, dopo una crescita oltre le previsioni nel primo trimestre, nel secondo trimestre si è registra tata una contrazione del PIL rispetto al periodo precedente, in gran parte imputabile ad una flessione di tutte le componenti della domanda aggregata, e segnatamente degli investimenti fissi lordi e dei consumi delle famiglie.

Nel secondo trimestre l’andamento economico dell’area dell’euro ha dunque risentito oltre il previsto dell’indebolimento del contesto internazionale: le turbolenze che hanno caratterizzato i mercati finanziari e immobiliari si sono tradotte in un inasprimento delle condizioni del credito bancario; i rincari delle commodity, e, segnatamente, dei prodotti energetici e alimentari, hanno spinto l’inflazione su valori elevati; l’apprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro non ha agevolato la domanda estera, mentre la debolezza del quadro economico e il minor reddito disponibile dei consumatori hanno indebolito la domanda interna.

 

In questo scenario , la Nota di aggiornamento sottolinea come la congiuntura economica internazionale sia caratterizzata da un elevato grado di incertezza.

 


2. Il quadro di finanza pubblica 2008-2013

Nonostante il deterioramento della congiuntura economica, l’aggiornamento delle stime del conto consolidato delle Pubbliche Amministrazioni per il periodo 2008-2013 - contenuto nella Nota di aggiornamento al DPEF - conferma l’obiettivo di indebitamento netto al 2,5 per cento del PIL per il 2008; mentre rivede lievemente al rialzo le previsioni del deficit per gli anni successivi, pur mantenendo fermo l’obiettivo del perseguimento del “sostanziale” pareggio di bilancio entro il 2011.

Gli scostamenti rispetto alle stime formulate nel DPEF presentato nel luglio scorso sono in gran parte ascrivibili, secondo quanto asserito nella Nota, ai seguenti fattori:

§      un indebolimento delle prospettive di crescita dell’economia italiana;

§      una più puntuale ripartizione della manovra di finanza pubblica per gli anni 2009-2011 tra le categorie economiche di entrata e spesa del conto della PA;

§      le modifiche alla manovra introdotte in sede di conversione dei provvedimenti attuativi ;

§      l’aggiornamento del conto delle PA per il 2008 in base all’attività di monitoraggio;

§      le variazioni dei tassi di interesse derivanti dalle turbolenze sui mercati finanziari internazionali

 

Per l’anno in corso, l’indebitamento netto, sostanzialmente invariato in termini nominali, sconta una ricomposizione dei suoi grandi aggregati che riflette gli effetti della minore crescita sul gettito tributario, nonché, sul lato della spesa, un aumento degli oneri per interessi.

Il rapporto debito/PIL, in presenza di una lieve revisione al rialzo del PIL nominale, è invece stimato collocarsi nel 2008 al 103,7 per cento, registrando un miglioramento di due decimi di punti percentuali rispetto a quanto stimato nel DPEF.

 

Per il 2009 il quadro di finanza pubblica – che incorpora gli effetti della manovra realizzata con il decreto legge n. 112 del 2008[19] - prospetta un indebitamento netto pari al 2,1 per cento del PIL, con un peggioramento rispetto alla previsione indicata nel DPEF di 0,1 punti percentuali di PIL.

Secondo quanto riportato nella RPP, la revisione è riconducibile ad un moderato rialzo della spesa, compensata in parte dall’andamento delle entrate. Le nuove stime delle entrate scontano una ricomposizione del prelievo fiscale: il minor gettito previsto per il comparto tributario, trainato dal ridimensionamento delle imposte indirette, risulta più che compensato dalla maggiore crescita dei contributi sociali rispetto a quanto previsto in precedenza.

Anche nel periodo successivo si evidenzia un lieve peggioramento del deficit rispetto alle precedenti stime pari allo 0,2 per cento nel 2010 e nel 2011, che si riduce di un decimo di punto nel biennio 2012-2013.

Tale dinamica è influenzata da una peggioramento dell’avanzo primario di 0,1 punti percentuali del PIL per il periodo 2009-2013 - ad esclusione del 2011 quando il peggioramento risulta pari a 0,3 - cui si aggiunge un aumento della spesa per interessi nella prima parte del periodo di previsione.

L’indebitamento netto strutturale (corretto per il ciclo e al netto delle misure una tantum), pari all’1,8 per cento del PIL nel 2009 e allo 0,7 per cento nel 2010 (a fronte, rispettivamente, dell’1,7 e dello 0,6 per cento indicati nel DPEF) diventa positivo nel 2011 (0,2 per cento del PIL), pur mantenendo un valore più basso rispetto al profilo di aggiustamento in precedenza indicato.

Nel quadriennio 2008-2011, la correzione complessiva ammonta a oltre due punti percentuali, assicurando la convergenza verso l’obiettivo di medio termine del bilancio in pareggio richiesto dal Patto di stabilità e crescita europeo.

Il debito pubblico, a fronte di una previsione migliore delle attese per l’anno in corso (103,7 per cento del PIL invece di 103,9), evidenzia un percorso di rientro più lento, attestandosi sotto il 100 per cento nel 2011, fino a raggiungere il 91,9 per cento nel 2013, ossia 1,8 punti percentuali in più rispetto a quanto indicato nel DPEF.

Nella tavola che segue si confrontano le previsioni contenute nella Nota di aggiornamento e quelle contenute nel DPEF presentato a giugno.

Quadro sintetico aggiornato(1) di finanza pubblica

(in percentuale del PIL)

 

 

2008

2009

2010

2011

2012

2013

Indebitamento netto

(Agg. DPEF)

-2,5

-2,1

-1,2

-0,3

-0,1

0,0

(DPEF 2009-2013)

-2,5

-2,0

-1,0

-0,1

0,0

0,1

Interessi

(Agg. DPEF)

5,1

5,1

5,1

5,0

4,9

4,8

(DPEF 2009-2013)

5,0

5,1

5,0

5,0

4,9

4,9

Saldo corrente netto interessi

(Agg. DPEF)

6,2

6,6

7,2

7,5

7,6

7,6

(DPEF 2009-2013)

6,2

6,7

7,4

7,8

7,8

7,8

Saldo primario

(Agg. DPEF)

2,6

3,0

3,9

4,6

4,8

4,9

(DPEF 2009-2013)

2,6

3,1

4,0

4,9

4,9

5,0

Indebitamento netto corretto (2)

(Agg. DPEF)

-2,5

-1,8

-0,7

0,2

0,2

0,2

(DPEF 2009-2013)

-2,3

-1,7

-0,6

0,3

0,2

0,2

Debito

(Agg. DPEF)

103,7

102,9

101,3

98,4

95,1

91,9

(DPEF 2009-2013)

103,9

102,7

100,4

97,2

93,6

90,1

Fabbisogno settore statale

(Agg. DPEF)

-2,9

-1,4

-0,6

0,5

0,8

0,9

(DPEF 2009-2013)

-2,9

-1,3

-0,4

0,7

1,0

1,1

Fabbisogno settore pubblico

(Agg. DPEF)

-2,9

-1,8

-1,0

0,1

0,4

0,5

(DPEF 2009-2013)

-2,8

-1,6

-0,8

0,4

0,7

0,7

(1) I dati non considerano la riclassificazione di Equitalia ancora in via di definizione.

(2) Per il ciclo e al netto delle una tantum.

Fonte: Nota di aggiornamento al DPEF 2009-2013.



1. L’articolazione della manovra

Il procedimento di formazione della manovra di finanza pubblica presenta quest’anno elementi innovativi rispetto al passato.

 

Le linee essenziali della decisione di bilancio sono state infatti contestualmente definite nel DPEF ed attuate con il decreto legge n. 112 del 2008[20] l’estate scorsa, attraverso l’adozione di un piano triennale (2009-2011) di stabilizzazione della finanza pubblica, volto ad attuare una politica di contenimento del deficit pubblico funzionale al raggiungimento del sostanziale pareggio di bilancio nel 2011, secondo gli impegni assunti in sede europea.

 

Il processo di programmazione economico-finanziaria è stato dunque anticipato nella tempistica ed impostato su base triennale, facendo sostanzialmente convergere i profili programmatici con quelli attuativi.

 

La finalità sottesa a tale approccio è rinvenibile nell’esigenza di conferire alle Amministrazioni maggiori certezze nella pianificazione delle risorse disponibili e nella programmazione delle attività connesse alle missioni e ai programma di spesa di propria competenza.

Le esigenze di riqualificazione della spesa, derivanti anche dalle consistenti riduzioni delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa operate dall’articolo 60 del decreto legge n. 112/08 per il triennio 2009-2011, hanno inoltre indotto il Legislatore a concedere alle Amministrazioni un più ampio margine di flessibilità nella gestione delle risorse, consentendo alle stesse, in sede di formazione del bilancio di previsione a legislazione vigente per il 2009, di rimodulare entro certi limiti le dotazioni finanziarie tra i programmi di ciascuna missione, riconfigurando anche le autorizzazioni legislative di spesa ad essi sottostanti (per un approfondimento cfr. oltre).

 

Per quanto concerne l’articolazione della manovra, le linee portanti della politica di bilancio per il triennio 2009-2011 sono state definite, come accennato, dal decreto legge n. 112 adottato nel giugno scorso; assieme agli interventi ivi contenuti, come di consueto, concorrono alla composizione della manovra di finanza pubblica il disegno di legge finanziaria per il 2009 (AC 1713), il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e il bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011 (AC 1714), nonché una serie di provvedimenti collegati elencati nella Nota di aggiornamento al DPEF.

 

In particolare, a completamento della manovra di bilancio 2009-2011 varata nel luglio scorso il Governo collega alla decisione di bilancio i seguenti disegni di legge:

§      A.C. 1441-bis, recante “Disposizioni per lo sviluppo economico, la riforma del processo civile, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria “, in corso di esame in prima lettura alla Camera;

§      A.C. 1441-ter, recante “Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia, in corso di esame in prima lettura alla Camera;

§      A.C. 1441-quater, recante la “Delega al Governo in materia di lavori usuranti e di riorganizzazione di enti, misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro , in corso di esame in prima lettura alla Camera ;

§      A.S. 847, recante la “Delega al Governo finalizzata all’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico”, in corso di esame in prima lettura presso il Senato.

 

A tali progetti di legge vanno aggiunti il disegno di legge recante la “Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione, approvato dal Consiglio dei Ministri il 2 ottobre 2008, nonché, secondo quanto indicato nel DPEF, un ulteriore disegno di legge, non ancora deliberato dal Consiglio dei Ministri, volto alla costituzione di un “Codice delle autonomie”.


2. Il contenuto della manovra

Il contenuto del disegno di legge finanziaria per il 2009 (A.C. 1713) non reca effetti in termini di variazione dell’indebitamento netto della PA, né in termini di fabbisogno, limitandosi ad incidere sul saldo netto da finanziare, in diminuzione nel biennio 2009-2010 e in aumento nel 2011.

A larga parte degli oneri recati dal disegno di legge finanziaria si fa inoltre fronte mediante il ricorso a disponibilità finanziarie già precostituite nell’ambito del decreto legge n. 112/08, sicché ai fini dell’analisi degli effetti finanziari della manovra di finanza pubblica occorre fare in primo luogo riferimento a tale ultimo provvedimento adottato nel giugno scorso.

2.1 Il decreto legge n. 112 del 2008

Il decreto legge n. 112, anticipando gli effetti tipici della legge finanziaria, ha reperito un ammontare di risorse pari, in termini cumulati nel triennio 2009 -2011, a 36,7 miliardi di euro, di cui 6,1 miliardi di maggiori entrate e 30,6 miliardi di minori spese.

Tra le minori spese 22 miliardi di euro sono spese correnti e 8,5 miliardi di euro rappresentano minori spese di conto capitale.

Del complesso di tali risorse la quota prevalente (pari a regime a circa l’84 per cento dell’ammontare complessivo) è stata destinata ad una correzione progressivamente crescente nel triennio 2009-2011 dei conti pubblici.

 

La riduzione dell’indebitamento netto ammonta a circa lo 0,6 per cento del PIL nel 2009, all’1 per cento nel 2010 e all’ 1,78 per cento nel 2011, anno nel quale la Nota di aggiornamento al DPEF prevede un valore del saldo pari a – 0,3 per cento.

Nel 2009 il contributo delle entrate nette e delle spese nette alla correzione dell’indebitamento è sostanzialmente analogo, rappresentando rispettivamente circa il 47 e il 53 per cento della correzione complessiva (4,662 miliardi di euro di maggiori entrate nette a fronte di 5,231 miliardi di riduzione netta delle spese).

Negli anni successivi gli interventi correttivi si concentrano invece in larga parte sul versante del contenimento della spesa: nel 2010 la riduzione netta delle spese rappresenta, infatti, oltre il 70 cento della correzione del saldo, per poi giungere a fine periodo ad oltre l’82 per cento.

Alla riduzione dell’indebitamento si perviene mediante un aumento netto annuo delle entrate pari a circa lo 0,3 per cento del PIL ed una riduzione netta delle spese gradualmente crescente nel triennio (0,32 per cento del PIL nel 2009, 0,72 per cento nel 2010, 1,46 per cento del PIL nel 2011).

 

La tabella seguente riepiloga gli effetti della manovra di finanza pubblica in termini di indebitamento netto per il triennio 2009-2011, disaggregandoli in termini di variazione netta delle entrate (composta dal saldo delle minori e maggiori entrate) e delle spese (anch'esse espresse come saldo delle maggiori e minori spese). I valori sono riportati in termini cumulati.

 

 

EFFETTI SUL CONTO ECONOMICO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
(mln euro)

 

2009

2010

2011

Maggiori entrate

5.765

5.516

6.103

Minori entrate

1.103

555

580

Aumento netto entrate

4.662

4.961

5.523

Maggiori spese

6101

5270

5.222

Minori Spese

11.332

17.446

30.624

Riduzione netta spese

5.231

12.177

25.042

Riduzione dell'Indebitamento netto

9.893

17.138

31.925

Fonte: Relazione previsionale e programmatica e per il 2009.

 

Le maggiori entrate derivano principalmente dagli interventi relativi al settore bancario e assicurativo, tramite misure di rimodulazione della base imponibile degli istituti e delle società, e alle industrie operanti nel settore dell’energia. Ulteriori misure sono destinate a potenziare la lotta all’evasione e al sommerso tramite l’incremento del 10 per cento (rispetto al biennio 2007-2008) della capacità operativa destinata all’attività di contrasto all’evasione fiscale; la predisposizione di un piano straordinario di controlli anche tramite un maggiore coinvolgimento dei comuni; norme di contrasto all’evasione derivante dalle estero-residenze fittizie; il controllo degli obblighi fiscali e contributivi dei soggetti extracomunitari e non residenti; l’applicazione dello strumento dell’accertamento con adesione anche ai verbali di constatazione relativi ad accertamenti parziali con un effetto crescente nel triennio. Altre misure attengono all’incremento dei diritti statali di estrazione mineraria, all’armonizzazione del regime fiscale delle cooperative e all’eliminazione dei requisiti di favore fiscale per gli extra-compensi (stock-option).

 

Le minori entrate sono dovute principalmente all’autorizzazione del Fondo proroga agevolazioni fiscali. La manovra sulle entrate tiene inoltre conto delle modifiche al regime di detraibilità dell’IVA sulle prestazioni alberghiere.

 

Dal lato della spesa, l’azione correttiva deriva in larga parte dall’applicazione di un taglio lineare riferito al triennio 2009-2011, delle dotazioni finanziarie, a legislazione vigente, delle missioni di spesa dei Ministeri, disposto ai sensi del citato articolo 60, comma 1, del decreto legge n. 112 del 2009.

 

Negli anni 2009-2011, l’ammontare della riduzione delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa dei Ministeri viene ad incidere in modo prevalente sulle spese in conto capitale, attestandosi a circa 3,6 miliardi euro nel 2010 e 8,6 miliardi nel 2011 (a fronte di una riduzione delle spese correnti pari a circa 3,4 miliardi di euro nel 2010 e 6,3 miliardi nel 2011)

Nella definizione degli stanziamenti iniziali su quali sono state apportate le suddette riduzioni, si è tenuto conto, per il 2009, degli effetti derivanti dalla trasformazione in riduzioni di spesa degli accantonamenti sulle dotazioni di bilancio (pari a circa 4,9 miliardi di euro) disposti ai sensi dell’art. 1, commi 507-508, dalla legge finanziaria per il 2007, prevista dal comma 10 del medesimo articolo 60 del D.L. 112/08.

Nel 2009, il combinato disposto della trasformazione in riduzioni di spesa degli accantonamenti previsti dal citato comma 507 e dei tagli lineari operati ai sensi del citato comma 1 dell’articolo 60 del decreto legge n. 112, ha determinato una riduzione delle dotazioni delle missioni di spesa pari, nel complesso, a circa 13,4 miliardi di euro (per una analisi delle riduzioni di spesa cfr. oltre).

 

In termini di indebitamento netto, la riduzione delle missioni di spesa disposta per il 2009 risulta pari a circa 3 miliardi di euro per la spesa corrente e 2,3 miliardi per la spesa in conto capitale.

 

Ulteriori interventi sono volti al contenimento della spesa nei settori del pubblico impiego, della finanza decentrata, della sanità e della previdenza.

 

Le maggiori spese correnti sono principalmente attribuibili:

§      ai rinnovi contrattuali nel pubblico impiego;

§      agli oneri per la sanità conseguenti all’abolizione per gli anni 2009-2011 della quota fissa di partecipazione al costo per assistenza specialistica,

§      alle norme in materia previdenziale che sanciscono l’abolizione del divieto di cumulo fra pensioni e redditi da lavoro sia autonomo che dipendente,

§      alle modifiche al fondo interventi strutturali di politica economica e in favore degli enti o società di pubblica utilità.

 

Le maggiori spese in conto capitale si riferiscono all’incremento per il 2009 dell’autorizzazione di spesa relativa al Fondo per l’occupazione e all’istituzione del Fondo per la promozione e il sostegno del trasporto pubblico locale.

 


Effetti della manovra di bilancio per gli anni 2009-2011
(articolazione per settori, valori cumulati. Fonte: RPP per il 2009)

 

 

2009

2010

2011

2009

2010

2011

 

(in milioni di euro)

(in % PIL)

REPERIMENTO RISORSE

17.097

22.962

36.727

1,04

1,36

2,11

Maggiori entrate

5.765

5.516

6.103

0,35

0,33

0,35

Imprese operanti nel settore energetico

2.395

1.323

1.331

0,15

0,08

0,08

Settore bancario e assicurativo

2.522

3.099

2.494

0,15

0,18

0,14

Riscossione e lotta all'evasione

513

793

1.953

0,03

0,05

0,11

Altre

335

301

325

0,02

0,02

0,02

Minori spese

11.332

17.446

30.624

0,69

1,03

1,76

Minori spese correnti

8.923

13.776

22.050

0,54

0,82

1,27

Pubblico impiego
(al netto degli effetti indotti)

829

1.336

1.874

0,05

0,08

0,11

Finanza decentrata
(Patto di stabilità interno e altre razionalizzazioni)

3.430

5.480

9.480

0,21

0,32

0,54

Spesa sanitaria

357

2.351

3.344

0,02

0,14

0,19

Misure previdenziali

247

267

295

0,02

0,02

0,02

Riduzione missioni di spesa

3.049

3.532

6.328

0,19

0,21

0,36

Altro

1.011

811

729

0,06

0,05

0,04

Minori spese in conto capitale

2.409

3.670

8.574

0,15

0,22

0,49

Riduzione missioni di spesa

2.280

3.616

8.574

0,14

0,21

0,49

Altro

129

54

 

0,01

0,00

 

USO DELLE RISORSE

7.204

5.825

5.802

0,44

0,35

0,33

Minori entrate

1.103

555

580

0,07

0,03

0,03

Fondo proroga agevolazioni fiscali

900

500

500

0,05

0,03

0,03

Detraibilità IVA su prestazioni alberghiere

147

-80

-17

0,01

0,00

0,00

Altro

56

135

97

0,00

0,01

0,01

Maggiori spese

6.101

5.270

5.222

0,37

0,31

0,30

Maggiori spese correnti

5.182

5.003

4.978

0,32

0,30

0,29

Pubblico impiego (al netto degli effetti indotti)

1.984

1.984

1.984

0,12

0,12

0,11

Spesa sanitaria

834

834

834

0,05

0,05

0,05

Misure previdenziali

410

415

420

0,02

0,02

0,02

Misure in favore di Enti e società pubbliche

453

453

450

0,03

0,03

0,03

Misure a carattere sociale

300

 

 

0,02

 

 

Fondo sicurezza e contrattazione integrativa

260

100

100

0,02

0,01

0,01

Fondo interventi strutturali di politica economica

599

615

603

0,04

0,04

0,03

Altro

342

602

587

0,02

0,04

0,03

Maggiori spese in conto capitale

919

267

244

0,06

0,02

0,01

Fondo per l'occupazione

700

 

 

0,04

 

 

Trasporto pubblico locale

100

110

120

0,01

0,01

0,01

Altro

119

157

124

0,01

0,01

0,01

EFFETTO DELLA MANOVRA SUL SALDO PRIMARIO

9.893

17.138

30.925

0,60

1,02

1,78

2.2 Il disegno di legge finanziaria per il 2009

Il disegno di legge finanziaria per il 2009 presenta significative novità rispetto al passato, sia in quanto a contenuto normativo, sia in termini di effetti sui saldi di finanza pubblica.

Una finanziaria snella

Quanto al primo aspetto, la portata innovativa del quadro legislativo vigente del disegno di legge risulta sensibilmente ridotta rispetto al passato, posto che esso si articola in soli tre articoli, riconducibili al contenuto tipico della legge finanziaria, che si limitano a:

§      fissare gli obiettivi dei saldi di bilancio (livello massimo del saldo netto da finanziare, in termini di competenza, e di ricorso al mercato finanziario);

§      disporre la proroga di norme di carattere tributario recanti regimi agevolati e incidenti sulla misura di aliquote o comunque sulla determinazione di parametri da cui deriva il quantum della prestazione;

§      definire l’importo delle risorse destinate ai rinnovi contrattuali e alle modifiche del trattamento economico del pubblico impiego, nonché l’importo dei trasferimenti destinati agli enti previdenziali;

§      stabilire l’importo da iscrivere nelle tabelle allegate.

 

Tale limitazione del contenuto del disegno di legge finanziaria è coerente con quanto disposto dall’articolo 1, comma 1-bis, del decreto legge n. 112/08, il quale, operando una deroga alle disposizioni della legge di contabilità generale in materia di contenuto della legge finanziaria (articolo 11 della legge n. 468/1978), ha disposto che in via sperimentale la legge finanziaria per l’anno 2009 possa contenere esclusivamente disposizioni strettamente attinenti al suo contenuto tipico, con l’esclusione di disposizioni finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell’economia, nonché di carattere ordinamentale, microsettoriale e localistico.

 

A tale ridimensionamento del contenuto della legge finanziaria corrisponde una significativa valorizzazione del contenuto decisionale del bilancio dello Stato, stante la possibilità - prevista anch’essa in via sperimentale per il solo esercizio 2009 dall’articolo 60, comma 3, del decreto legge n. 112/08 – di rimodulare nella legge di bilancio tra i programmi le dotazioni finanziarie di ciascuna missione, ivi incluse le risorse derivanti da autorizzazioni legislative di spesa (per un approfondimento cfr. oltre).

Gli effetti sui saldi di finanza pubblica

Per quanto attiene agli effetti sui saldi di finanza pubblica, il disegno di legge finanziaria per il 2009 non comporta, come accennato, effetti correttivi in termini di indebitamento netto del conto economico delle amministrazioni pubbliche, la cui incidenza sul PIL rimane pertanto fissata per il triennio 2009-2011 nei valori indicati dalla Nota di aggiornamento al DPEF[21], che pur rivedendo lievemente al rialzo le stime del saldo - in ragione del deterioramento della congiuntura economica internazionale e dell’aumento della spesa per interessi derivante dalle turbolenze nei mercati finanziari - ha confermato l’obiettivo del sostanziale pareggio di bilancio nel 2011.

 

Analogamente, gli interventi introdotti dalla legge finanziaria non incidono sul fabbisogno del settore statale, mentre variazioni in diminuzione nel biennio 2009-2010 e in aumento nel 2011 sono previste in termini di saldo netto da finanziare.

 

La tabelle seguenti riepilogano gli effetti complessivi del disegno di legge in termini di saldo netto da finanziare, fabbisogno e indebitamento netto per il triennio 2009-2011, disaggregandoli in termini di variazione netta delle entrate (composta dal saldo delle minori e maggiori entrate) e delle spese (anch'esse espresse come saldo delle maggiori e minori spese).

 

SALDO NETTO DA FINANZIARE
(mln euro)

 

2009

2010

2011

Minori entrate

506

313,6

181,4

Maggiori entrate

90,5

9,5

0

Totale entrate

-416,1

-304,1

-181,4

Maggiori spese (articolato)

5.458,1

5.235,2

5.233,5

Maggiori spese (tabelle)

235

1.305

6.576,2

Minori Spese

6886,2

7.113,3

7.303,9

Totale spese

-1.193,1

-573,1

+4.506

TOTALE GENERALE

-777,1

-269

+4.687,4

 

 

INDEBITAMENTO NETTO P.A. E FABBISOGNO
(mln euro)

 

2009

2010

2011

Minori entrate

924,5

530,8

396,9

Maggiori entrate

90,5

9,5

0

Totale entrate

-834

-521,3

-396,9

Maggiori spese (articolato)

63,7

41,5

41,5

Maggiori spese (tabelle)

0

0

0

Minori Spese

-897,7

562,8

438,4

Totale spese

834

521,3

396,9

TOTALE GENERALE

0

0

0

 

Per quanto concerne l’entità della manovra, il disegno di legge reca nuove o maggiori spese correnti per un ammontare pari ad oltre 5,45 miliardi di euro per il 2009, 5,23 miliardi per il 2010 e il 2011, cui si aggiungono 507 milioni di euro per il 2009, 314 per il 2010 e 181 per il 2011 di minori entrate.

Tali oneri sono più che compensati da una riduzione delle spese correnti pari a circa 6,9 miliardi di euro per il 2009, 7,11 miliardi per il 2010 e 7,3 miliardi per il 2011, cui si aggiungono 91 milioni di euro per il 2009 e 10 milioni per il 2010 di maggiori entrate.

 

In particolare, per quanto concerne il reperimento delle risorse (maggiori entrate e minori spese), alla copertura finanziaria di larga parte delle disposizioni onerose previste dal disegno di legge si fa fronte nell'ambito delle risorse già precostituite con il decreto-legge n. 112 del 2008 e, in particolare mediante la riduzione della dotazione:

§      del Fondo per la proroga di agevolazioni fiscali, istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze ai sensi dell’articolo 63, comma 8 del decreto legge n. 112 del 2008 (per circa 900 milioni di euro nel 2009 – cfr. art. 2, co. 16);

§      del Fondo intereventi strutturali di politica economica, che il comma 10 del citato articolo 63 del D.L. n. 112 ha appositamente rifinanziato al fine di garantire, tra l’altro, le risorse occorrenti per i rinnovi contrattuali e gli adeguamenti retributivi del personale statale (la riduzione è pari a circa 2,2 miliardi di euro per ciascun anno del triennio 2009-2011).

 

Minori spese correnti sono altresì riconducibili al riordino dei trasferimenti dal bilancio dello Stato all'INPS conseguenti dell’incremento delle aliquote contributive di finanziamento delle gestioni previdenziali disposto dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007) e dalla legge 24 dicembre 2007, n. 247, recante le norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 (cfr. art. 2, c. 25).

 

Maggiori entrate sono invece ascrivibili al versamento all'entrata del bilancio dello Stato di parte delle risorse dell'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa Spa giacenti fuori dalla tesoreria statale (per circa 90 milioni di euro nel 2009 – cfr. art. 2, c. 21).

 

In ordine all’utilizzo delle risorse, tra le misure recanti minori entrate si segnalano una serie di disposizioni di carattere tributario, in larga parte costituite da proroghe di regimi fiscali agevolati, a favore dei soggetti che operano nel settore agricolo e della proprietà contadina, della pesca e dell’autotrasporto, nonché in materia di recupero del patrimonio edilizio, spese per la frequenza di asili nido, per l'acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico e per l’aggiornamento e la formazione del personale docente scolastico. Ulteriori proroghe e disposizioni agevolative di natura tributaria concernono le accise sul gas naturale per gli usi industriali; sul gasolio e GPL impiegati per riscaldamento in comuni non metanizzati; sul gasolio impiegato nelle coltivazioni sotto serra e per gli oli vegetali impiegati per fini energetici nelle serre (cfr. articolo 2, commi 1-18).

 

Sul versante della spesa, le maggiori spese sono principalmente ascrivibili:

§      ai maggiori trasferimenti all'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) a titolo di adeguamento ISTAT ( 936 milioni di euro nel triennio 2009-2001 – cfr art. 2, co. 26) e per la gestione degli invalidi civili (1.800 milioni di euro annui per il triennio 2009-2001 – cfr art. 2, co. 26);

§      alle disposizioni in materia di pubblico impiego, che stabiliscono, tra l’altro, le risorse destinate ai rinnovi contrattuali per il biennio 2008-2009 e agli incrementi retributivi del personale statale in regime di diritto pubblico (2.240 milioni di euro annui per il triennio 2009-2001 – cfr art. 2, co. 27,28 e 29).

 

Per quanto riguarda le Tabelle allegate al disegno di legge (in particolare le Tabelle C ed F), la relazione illustrativa al disegno di legge sottolinea come i relativi stanziamenti a legislazione vigente scontino sia le riduzioni della Tabella C disposte nei decreti-legge n. 93/2008 (c.d. decreto ICI) e n. 134/2008 (c.d. decreto Alitalia), sia le riduzioni di spesa previste ai sensi dell'articolo 60, commi 1 e 10, del decreto-legge n. 112, rispettivamente in relazione ai tagli delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa e alla decurtazione delle quote rese indisponibili ai sensi del comma 507 della legge n. 296/2006.

Nelle tabelle del disegno di legge finanziaria sono inoltre ricompresi gli effetti derivanti dalle rimodulazioni tra i programmi delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa (ivi incluse le spese predeterminate per legge ) operate dalle Amministrazioni ai sensi del comma 3 del citato articolo 60 del decreto-legge n. 112. Le autorizzazioni legislative, nei termini riportati nelle tabelle a seguito delle rimodulazioni, sono esposte in un apposito allegato a ciascuno stato di previsione della spesa del disegno di legge di bilancio.


 

Parte III
Il disegno di legge di bilancio per il 200
9


1. Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente 2009

1.1 Novità in tema di formazione del bilancio a legislazione vigente per il 2009

Il disegno di legge recante il bilancio annuale di previsione dello Stato e il bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011 è impostato secondo la nuova struttura contabile per missioni e programmi, volta a privilegiare il contenuto funzionale della spesa, introdotta con la legge di bilancio 2008.

Esso presenta tuttavia rilevanti novità rispetto allo scorso anno, sia in ordine all’arco temporale di riferimento, sia in termini di contenuti e portata decisionale del documento.

Sul processo di formazione del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente ha infatti inciso in maniera sostanziale la disciplina introdotta dal decreto legge 25 giugno 2008, n. 112[22], con il quale, ai fini del rispetto degli impegni di medio periodo assunti con l’Unione europea nell’ambito del Patto di stabilità e crescita, è stata realizzata una manovra di stabilizzazione della finanza pubblica riferita al triennio 2009-2011.

Il processo di programmazione economico-finanziaria è stato dunque anticipato nella tempistica ed impostato su base triennale, al fine di conferire alle Amministrazioni maggiori certezze nella pianificazione delle risorse disponibili e nella programmazione delle attività connesse alle missioni e ai programma di spesa di propria competenza.

Gli effetti del decreto legge, approvato prima della presentazione del disegno di legge di bilancio e del disegno di legge finanziaria, risultano pertanto già contabilizzati nel disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per l’esercizio 2009 e nel bilancio pluriennale 2009-2011.

 

La normativa recata dall’articolo 60 del citato decreto legge n. 112 ha peraltro introdotto alcuni criteri specifici per quanto concerne la determinazione degli stanziamenti di spesa del bilancio dello Stato da iscrivere a legislazione vigente per il 2009.

In particolare, ai fini del conseguimento dell’obiettivo del sostanziale pareggio di bilancio nell’anno 2011, i commi 1 e 2 dell’articolo 60 hanno disposto una sensibile riduzione delle dotazioni finanziarie a legislazione vigente per il triennio 2009–2011 delle missioni di spesa di competenza dei vari Ministeri, secondo gli importi indicati nell'elenco n. 1 allegato al decreto-legge.

Oggetto di riduzione sono state anche le risorse derivanti da autorizzazioni legislative di spesa.

Dalla riduzione operata sono escluse le spese relative a stipendi, assegni, pensioni e altre spese fisse; spese per interessi; poste correttive e compensative delle entrate[23], comprese le regolazioni contabili con le regioni; trasferimenti a favore degli enti territoriali aventi natura obbligatoria; fondo ordinario delle università; le risorse destinate alla ricerca; le risorse destinate al finanziamento del 5 per mille delle imposte sui redditi delle persone fisiche; le risorse dipendenti da parametri stabiliti dalla legge o derivanti da accordi internazionali.

Si tratta, in sostanza, delle spese di carattere obbligatorio o aventi natura obbligatoria, nonché di altre specifiche spese ritenute “indisponibili”.

 

Con riferimento all’anno 2009, il totale delle riduzioni operate alle dotazioni del bilancio a legislazione vigente è stata pari ad oltre 8 miliardi di euro, di cui la parte preponderante, più di 6 miliardi, è costituita da riduzioni apportate a spese predeterminate per legge.

Negli anni successivi, la riduzione delle risorse a legislazione vigente del bilancio dello Stato raggiunge l’entità di 9 miliardi nel 2010, di cui 6,7 miliardi relativi a spese predeterminate per legge, e aumenta fino a oltre 15 miliardi di euro per il 2011, di cui 11,8 miliardi relativi a spese da fattore legislativo.

Le riduzioni, in valori assoluti, risultano, così distribuite per ciascun Ministero:

milioni di euro

 

2009

2010

2011

Ministero

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

economia e finanze

2.995,8

2.570,4

3.307,0

2.796,8

5.895,1

4986,0

sviluppo economico

2.247,8

2.235,5

2.459,0

2.444,4

4.310,8

4.286,0

lavoro

220,0

187,6

261,1

222,5

452,5

385,6

giustizia

218,6

1,6

262,1

3,2

454,2

5,5

esteri

202,4

153,4

225,4

167,0

388,0

286,5

istruzione

447,0

214,4

456,4

200,2

790,1

346,4

interno

413,7

78,4

462,2

55,2

799,0

95,6

ambiente

249,7

241,3

166,2

156,3

261,9

244,5

infrastrutture

519,6

405,3

463,0

332,9

770,4

544,7

difesa

503,7

158,0

478,1

59,0

834,5

101,7

politiche agricole

180,0

137,0

137,4

88,4

220,2

135,2

beni culturali

236,7

216,8

251,3

227,1

434,6

392,5

totale

8.435

6.599,7

8.929,2

6.753

15.611,3

11.810,2

 

Nella definizione degli stanziamenti iniziali su quali sono state apportate le suddette riduzioni, si è tenuto conto, per il 2009, degli effetti derivanti dalla trasformazione in riduzioni di spesa degli accantonamenti sulle dotazioni di bilancio (pari a circa 4,9 miliardi di euro) disposti ai sensi dell’art. 1, commi 507-508, dalla legge finanziaria per il 2007, prevista dal comma 10 del medesimo articolo 60 del D.L. 112/08[24].

Nell’esercizio 2009, il combinato disposto della trasformazione in riduzioni di spesa degli accantonamenti previsti dal citato comma 507 e dei tagli lineari operati ai sensi del citato comma 1 dell’articolo 60 del decreto legge n. 112, ha determinato una riduzione delle dotazioni delle missioni di spesa pari, nel complesso, a circa 13,4 miliardi di euro.

 

A fronte dei tagli operati, è stato infatti introdotto, in via sperimentale e limitatamente all’esercizio finanziario 2009, un meccanismo di flessibilità in ordine all’allocazione delle risorse nell’ambito dei programmi di spesa di pertinenza delle singole Amministrazioni.

In particolare, l’articolo 60, comma 3, ha previsto la possibilità di effettuare, nella legge di bilancio, rimodulazioni tra i programmi delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa, ivi comprese le spese predeterminate per legge e con la sola eccezione delle spese di natura obbligatoria, in annualità e a pagamento differito.

Ai sensi del comma 3 dell’articolo 60, le rimodulazioni che possono essere proposte nel disegno di legge di bilancio soggiacciono a taluni limiti, quali:

§      il rispetto dell’invarianza dei saldi di finanza pubblica;

§      un limite massimo del 10 per cento delle risorse stanziate per il macroaggregato “Interventi” e tra queste ultime e le risorse destinate al macroaggregato “funzionamento”;

§      il divieto di utilizzo degli stanziamenti in conto capitale per finanziare spese correnti, in quanto intervento di dequalificazione della spesa.

 

In ragione della possibilità di incidere, con le rimodulazioni presentate a bilancio, sulla legislazione sostanziale di spesa, in apposito allegato a ciascuno stato di previsione della spesa del bilancio a legislazione vigente per il 2009 sono esposte le autorizzazioni legislative di spesa ed i relativi importi, con le rimodulazioni effettuate dalle Amministrazioni (a tale riguardo, cfr. l’allegato 2 a ciascun stato di previsione della spesa: “Prospetto delle autorizzazioni di spesa per programmi”).

 

In particolare, a seguito dell’applicazione della disciplina in oggetto, le dotazioni finanziarie a legislazione vigente delle missioni di spesa si distinguono ora in due parti:

§      una concernente le “risorse rimodulabili”, il cui ammontare rappresenta, come accennato, il plafond complessivo di risorse a disposizione di ciascuna Amministrazione. La quota rimodulabile costituisce, dunque, per ciascun anno del triennio, un complessivo “tetto” di spesa in sede previsionale e gestionale, entro il quale le Amministrazioni, nei limiti suddetti, possono ripartire le risorse tra i programmi di competenza, tenendo conto delle priorità e delle finalità strategiche piuttosto che del livello della spesa storica;

§      l’altra relativa alle “risorse non rimodulabili” tra i programmi, per la quale la quantificazione definitiva ha formato oggetto di proposta da parte della Amministrazioni e di revisione a cura della Ragioneria Generale ai fini della verifica della corretta applicazione dei parametri previsti dalla legge per la quantificazione medesima (es. competenze fisse al personale, spese per interessi ed altre classificabili come oneri inderogabili).

 

Nel disegno di legge di bilancio per il 2009 (A.C. 1714) è esposta, nella Tabella 13, l’analisi delle dotazioni finanziarie per missioni che evidenzia la quota di spesa “rimodulabile” e quella “non rimodulabile” di ciascuna missione, ai sensi dell’articolo 60, commi 2 e 3, del D.L. n. 112/2008.

Nella seguente Tabella sono esposti, per l’intero bilancio triennale 2009-2011, le variazioni delle dotazioni di spesa di ciascun Ministero, ponendo a raffronto i dati di bilancio a legislazione vigente preesistenti alla manovra di finanza pubblica attuata con il D.L. n. 112/2008, con le risultanze del disegno di legge di bilancio di previsione 2009, con separata indicazione delle variazioni proposte nel disegno di legge medesimo.

Variazioni per stati di previsione dei Ministeri

(milioni di euro)

Ministero

Anno

Legislazione vigente
2009
ante DL 112
(a)

Manovra

BLV
2009
(AC 1714)

(b)

Differenza (b)-(a)

DL 112
(60, c. 10)
riduzioni co. 507

DL 112
(60, c. 1)
riduzioni missioni

Rimodulazioni
DL 112 (60, c. 3) +
manovra

Valori assoluti

Valori %

Economia

2009

316.365

-2.363

-2.996

12.159

323.165

6.800

2,1

2010

306.562

0

-3.307

18.590

321.845

15.283

5,0

2011

305.543

0

-5.895

21.676

321.324

15.781

5,2

Sviluppo economico

2009

12.516

-587

-2.248

-89

9.592

-2.924

-23,4

2010

12.323

0

-2.459

-61

9.803

-2.520

-20,4

2011

12.612

0

-4.311

16

8.317

-4.295

-34,1

Lavoro

2009

82.070

-349

-220

39

81.541

-529

-0,6

2010

82.697

0

-261

-83

82.353

-344

-0,4

2011

82.578

0

-452

514

82.640

62

0,1

Giustizia

2009

7.702

-196

-219

255

7.542

-160

-2,1

2010

7.738

0

-262

167

7.644

-94

-1,2

2011

7.750

0

-454

205

7.500

-250

-3,2

Esteri

2009

2.360

-128

-202

14

2.044

-316

-13,4

2010

2.266

0

-225

-36

2.005

-261

-11,5

2011

2.258

0

-388

5

1.875

-383

-17,0

Istruzione

2009

57.142

-324

-447

-1.022

55.349

-1.793

-3,1

2010

56.865

0

-456

-2.752

53.657

-3.208

-5,6

2011

56.283

0

-790

-3.565

51.929

-4.354

-7,7

Interno

2009

27.710

-231

-414

166

27.231

-479

-1,7

2010

26.826

0

-462

404

26.768

-58

-0,2

2011

26.738

0

-799

390

26.328

-410

-1,5

Ambiente

2009

1.556

-26

-250

-17

1.263

-293

-18,8

2010

912

0

-166

-16

730

-182

-20,0

2011

848

0

-262

-11

575

-273

-32,2

Infrastrutture

2009

7.782

-90

-520

10

7.183

-599

-7,7

2010

7.038

0

-463

14

6.589

-449

-6,4

2011

7.562

0

-770

28

6.819

-743

-9,8

Difesa

2009

20.987

-457

-504

268

20.294

-693

-3,3

2010

19.309

0

-478

490

19.322

13

0,1

2011

19.329

0

-835

504

18.999

-330

-1,7

Politiche agricole

2009

1.504

-54

-180

64

1.334

-170

-11,3

2010

1.203

0

-137

66

1.131

-72

-6,0

2011

1.125

0

-220

66

971

-154

-13,7

Beni e attività culturali

2009

2.060

-118

-237

4

1.710

-350

-17,0

2010

1.942

0

-251

7

1.698

-244

-12,6

2011

1.921

0

-435

14

1.500

-421

-21,9

Totale Spese finali

2009

539.754

-4.922

-8.435

11.853

538.249

-1.505

-0,3

2010

525.681

0

-8.929

16.790

533.544

7.863

1,5

2011

524.547

0

-15.611

19.842

528.779

4.232

0,8

 


1.2 Il quadro generale riassuntivo

Il quadro generale riassuntivo del bilancio di previsione per il 2009 a legislazione vigente evidenzia i seguenti importi:

 

BLV 2009 (A.C. 1714)
al netto delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

Competenza

Cassa

(1)    Entrate finali
   - di cui entrate tributarie

463.904
433.608

437.684
414.058

(2)    Spese finali

497.400

517.442

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

33.496

79.758

 

Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2009, in termini di competenza e al netto delle regolazioni contabili e debitorie e dei rimborsi IVA, prevede entrate finali per 463.904 milioni e spese finali per 517.442 milioni.

Il saldo netto da finanziare, corrispondente alla differenza tra le entrate finali e le spese finali, risulta, in termini di competenza e al netto delle regolazioni debitorie e contabili e dei rimborsi IVA, pari a 33.496 milioni di euro.

 

Per quanto riguarda il bilancio di cassa, il saldo netto da finanziare risulta pari a 79.758 milioni di euro.

 

Al lordo delle regolazioni contabili e debitorie (pari a 33.800 milioni di euro per quanto concerne le entrate, e a 40.850 milioni di euro, per quanto concerne le spese), il bilancio a legislazione vigente per il 2009 prevede:

 

 

BLV 2009 (A.C. 1714)
al lordo delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

Competenza

Cassa

(1)    Entrate finali
   - di cui entrate tributarie

497.704
467.480

471.484
447.858

(2)    Spese finali

538.250

558.292

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

40.545

86.808

 


1.3 Le variazioni rispetto alle previsioni 2008

Nella Tavola seguente sono posti a raffronto, in termini di competenza, le previsioni iniziali del bilancio per il 2008, le previsioni contenute nel disegno di legge di assestamento, come presentato dal Governo (A.C. 1417) e come modificato dalla manovra recata dal D.L. n. 112/2008, e le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2009 (A.C. 1714).

 

Il raffronto è effettuato con i dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili.

(Valori in milioni di euro)

 

Bilancio di previsione 2008

Assestato
2008
(A.C. 1417)
(
A)

Assestato
2008
+
DL 112/2008

B.L.V.
2009
(A.C. 1714)
(
B)

Diff.

(A)-(B)

Entrate finali

458.373

457.432

459.135

463.904

6.472

Tributarie

426.484

423.191

424.724

433.680

10.489

Extratributarie

29.636

30.876

31.046

28.874

-2.002

Entrate alienazione e ammort. beni patrimoniali

2.254

3.385

3.365

1.350

-2.035

Spese finali

491.711

513.630

514.793

497.400

-16.230

Spese correnti

431.277

451.242

452.362

450.766

-476

- Spese correnti netto interessi

352.751

365.808

366.928

369.446

3.638

- Interessi

78.526

85.434

85.434

81.320

-4.114

Spese conto capitale

60.434

62.388

62.431

46.634

-15.754

Rimborso prestiti

198.212

191.188

191.188

215.245

24.057

Spese Complessive

689.923

704.818

705.981

712.645

7.827

Saldo netto da finanziare

33.337

56.198

55.658

33.496

 

Risparmio pubblico

24.843

2.825

3.408

11.788

 

Ricorso al mercato (*)

239.455

256.126

246.846

255.791

 

(*)  Il ricorso al mercato è calcolato al lordo delle regolazioni debitorie e contabili.

 

L’analisi delle variazioni rispetto al 2008 che seguono è effettuato prendendo a riferimento le previsioni contenute nel disegno di legge di assestamento per il 2008 (A.C. 1417), senza considerare gli effetti determinati su tale anno dal D.L. n. 112/2008.

 

Le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2009 registrano una forte riduzione del saldo netto da finanziare rispetto al disegno di legge di assestamento per il 2008, nell’importo di 22.702 milioni di euro, derivante da:

§      una riduzione delle spese finali di 16.230 milioni di euro;

§      un aumento delle entrate finali di 6.472 milioni di euro.

 

Anche il saldo corrente (risparmio pubblico) del bilancio a legislazione vigente per il 2009 registra, rispetto alle previsioni assestate per il 2008, un miglioramento di 8.963 milioni di euro, essenzialmente riconducibile all’incremento delle entrate correnti per circa 8.500 milioni di euro.

 

Riguardo alle spese finali iscritte nel bilancio a legislazione vigente per il 2009, la riduzione è pressoché interamente imputabile al forte decremento delle spese in conto capitale, che registrano, rispetto al bilancio assestato 2008, una riduzione di 15.754 milioni di euro, a fronte di un lieve contenimento della spesa corrente (- 477 milioni di euro).

Le spese di parte corrente

Le spese correnti presentano un decremento, rispetto al dato assestato 2008, di 477 milioni di euro, risultante da una sensibile riduzione della spesa per interessi di 4.114 milioni di euro che ha più che compensato l’aumento della spesa corrente primaria pari a 3.638 milioni di euro.

Le spese in conto capitale

La relazione illustrativa del disegno di legge rileva come la contrazione delle spese in conto capitale sia principalmente ascrivibile ai seguenti comparti di spesa:

-          la cessazione del finanziamento dello Stato per l’attuazione dei piani di rientro regionali in materia sanitaria (circa -9.100 milioni);

-          gli investimenti fissi lordi, che si riducono di 3.678 milioni di euro. La riduzione è in larga parte imputabile ai minori interventi per le opere infrastrutturali nelle regioni Sicilia e Calabria, per oltre 1.800 milioni di euro, ai sensi del D.L. n. 93/2008[25] (decreto ICI) nonché a minori stanziamenti per investimenti relativi al Ministero della Difesa (-800 milioni di euro);

-          i trasferimenti ad amministrazioni pubbliche, che si riducono di complessivi 4.161 milioni di euro. In particolare, la riduzione è connessa ai minori trasferimenti alle amministrazioni centrali, per complessivi 3.735 milioni di euro, di cui 1.684 milioni di euro conseguenti alla riduzione degli stanziamenti del Fondo per le politiche comunitarie.

La tavola seguente illustra la ripartizione delle spese finali del bilancio dello Stato per categorie, secondo la classificazione economica, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, evidenziando il raffronto tra il dato assestato 2008 e il dato a legislazione vigente per il 2009.

SPESE FINALI DEL BILANCIO DELLO STATO
(competenza - valori in milioni di euro)

CATEGORIE

ASS. 2008

BLV 2009

Var. %

Redditi da lavoro dipendente

91.534

89.133

-2,6

Consumi intermedi

10.823

7.433

-31,3

Imposte pagate sulla produzione

4.692

4.865

3,7

Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche

204.926

212.755

3,8

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

4.307

3.775

-12,4

Trasferimenti correnti a imprese

4.956

3.281

-33,8

Trasferimenti all'estero

2.057

1.493

-27,4

Risorse proprie CEE

15.800

17.000

7,6

Interessi passivi e redditi da capitale

85.434

81.320

-4,8

Poste correttive e compensative

18.354

17.038

-7,2

Ammortamenti

870

890

2,3

Altre uscite correnti

7.489

11.782

57,3

Totale Spese Correnti

451.242

450.765

-0,1

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

8.544

4.866

-43,0

Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche

24.620

20.459

-16,9

Contributi agli investimenti ad imprese

10.045

10.324

2,8

Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali private

128

96

-25,0

Contributi agli investimenti a estero

351

205

-41,6

Altri trasferimenti in conto capitale

9.151

10.314

12,7

Acquisizioni di attività finanziarie

9.549

370

-96,1

Totale spese Conto Capitale

62.388

46.634

-25,3

Totale Spese Finali

513.630

497.400

-3,2

Le entrate

Per quanto riguarda le entrate finali, l’incremento di oltre 8.500 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate per il 2008, è determinato dall’aumento di quasi 10.500 milioni di euro delle entrate tributarie e dalla riduzione di circa 2.000 milioni delle entrate extratributarie.

 

L’incremento delle entrate tributarie riguarda, in particolare, per 11.449 milioni di euro le imposte dirette; a tale incremento corrisponde una diminuzione pari a 960 milioni delle imposte indirette. Su tale risultato incide la previsione di una diminuzione del gettito derivante dalle imposte sugli affari per 1.676 milioni di euro (-1,3%).

 

 

(al netto dei rimborsi IVA, regolazioni contabili e acconto concessionari - milioni di euro)

 

Ass. 2008

BLV 2009

Var.

Var.%

I - Imposte sul patrimonio e sul reddito

245.328

256.777

11.449

4,7

II - Tasse e imposte sugli affari

129.245

127.569

-1.676

-1,3

III Imposte sulla produzione, consumi e dogane

27.625

28.051

426

1,5

IV – Monopoli

10.219

10.335

116

1,1

V - Lotto, lotterie ed altre attività di giuoco

10.774

10.948

174

1,6

Totale Entrate Tributarie

423.191

433.680

10.489

2,5

 

1.4 Analisi delle spese finali per Missioni

Il disegno di legge di bilancio per il 2009 conferma la nuova struttura contabile introdotta con la legge di bilancio per il 2008.

 

In tale quadro, al fine di favorire il passaggio da una cultura di "previsione per capitoli" ad una di "programmazione per politiche pubbliche", viene mantenuta l’articolazione degli stati di previsione della spesa secondo le 34 Missioni individuate lo scorso anno.

 

Modificazioni sono invece intervenute in ordine al quadro funzionale relativo ai Programmi, che è stato rivisitato sia per tenere conto della riorganizzazione dei Ministeri definita dal decreto legge n. 85 del 2008[26], sia in ragione di una ricognizione e razionalizzazione delle attività svolte dalle Amministrazioni, indotta anche dalle esigenze di contenimento e riqualificazione della spesa derivanti dagli interventi adottati con il citato decreto legge n. 112 del 2008.

 

Rispetto alla ripartizione prevista nel bilancio 2008, i programmi sono stati pertanto oggetto di accorpamento e di nuova denominazione.

In particolare, nel disegno di legge di bilancio per il 2009, le Missioni sono state pertanto articolate in 163 programmi, rispetto ai 168 presenti nella legge di bilancio per il 2008.

 


La tabella che segue mostra l’ammontare complessivo e in quota percentuale delle risorse disponibili per ciascuna delle 34 Missioni[27]. I dati sono al lordo delle regolazioni contabili e debitorie.

(milioni di euro)

Missioni

Bilancio di previsione 2008

Assestato
2008

BLV
2009

%
BLV 2009 su totale

1 - Organi costituzionali

3.341

3.410

3.037

0,6

2 – Amm.ne generale territorio

352

369

424

0,1

3 - Relazioni autonomie territoriali

113.465

119.300

110.666

20,6

4 - L'Italia in Europa e nel mondo

27.187

27.492

26.295

4,9

5 - Difesa e sicurezza del territorio

19.022

22.406

19.244

3,6

6 - Giustizia

7.278

7.683

7.290

1,4

7 - Ordine pubblico e sicurezza

9.375

10.000

10.073

1,9

8 - Soccorso civile

3.910

4.003

3.505

0,7

9 - Agricoltura e pesca

1.414

1.437

863

0,2

10 - Energia e fonti energetiche

59

59

48

0,0

11 - Competitività e sviluppo imprese

4.065

4.127

4.448

0,8

12 - Regolazione dei mercati

16

16

16

0,0

13 - Diritto alla mobilità

10.967

12.538

9.980

1,9

14 - Infrastrutture pubbliche e logistica

3.245

5.159

3.677

0,7

15 - Comunicazioni

1.386

1.418

1.030

0,2

16 - Commercio internazionale

265

265

204

0,0

17 - Ricerca ed innovazione

4.092

4.156

3.601

0,7

18 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio

1.717

1.920

1.451

0,3

19 - Casa e assetto urbanistico

1.052

1.148

890

0,2

20 - Tutela della salute

928

993

841

0,2

21 - Tutela beni culturali

1.646

1.646

1.394

0,3

22 - Istruzione scolastica

41.618

43.275

43.896

8,2

23 - Istruzione universitaria

8.683

8.683

8.549

1,6

24 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

24.284

24.292

24.379

4,5

25 - Politiche previdenziali

68.216

68.484

75.544

14,0

26 - Politiche per il lavoro

3.657

3.711

3.298

0,6

27 - Immigrazione

1.558

1.528

1.416

0,3

28 - Sviluppo e riequilibrio territoriale

4.653

4.654

6.103

1,1

29 - Politiche finanziarie e di bilancio

63.141

63.101

69.385

12,9

30 - Giovani e sport

963

963

728

0,1

31 - Turismo

111

111

76

0,0

32 - Servizi generali amministrazioni

2.842

3.359

2.323

0,4

33 - Fondi da ripartire

19.963

14.014

12.226

2,3

34 - Debito pubblico (*)

78.161

85.047

81.349

15,1

Totale Spese Finali

532.632

550.767

538.250

100

(*)    La Missione “Debito pubblico” rappresenta il valore cumulato del debito lordo consolidato dello Stato. Il dato indicato nella tabella si riferisce invece alla spesa per interessi, ossia alla Missione al netto dei rimborsi del debito statale.

Analizzando la quota delle risorse disponibili per il 2009 per ognuna delle 34 Missioni rispetto al totale del Bilancio dello Stato, emerge come le percentuali maggiori delle risorse siano destinate alle seguenti finalità:

§      relazioni finanziarie con le autonomie locali (Missione 3 “Relazioni autonomie territoriali”), che rappresenta circa il 20,6 per cento della spesa finale dello Stato;

§      interessi per il servizio del debito (Missione 34 “Debito pubblico”), cui sono destinati il 15,1 per cento delle risorse;

§      trasferimenti agli enti previdenziali per la previdenza obbligatoria e complementare (Missione 25 “Politiche previdenziali”), che rappresentano il 14,0 per cento delle risorse;

§      politiche finanziarie e di bilancio (Missione 29), pari al 12,9 per cento;

§      istruzione scolastica (Missione 22), cui è destinato l’8,2 per cento.

 

Inoltre, alle relazioni internazionali e alla cooperazione (Missione 4 “L’Italia in Europa e nel mondo”) è destinato il 4,9 per cento, mentre ai diritti sociali, alle politiche sociali e alle politiche per la famiglia (Missione 24) sono assegnate il 4,5 per cento delle risorse.

 

Bilancio a legislazione vigente 2009
Incidenza % degli stanziamenti per Missione

 

*   Nella voce “Altro” sono raggruppate le Missioni (21 su un totale di 34) che presentano un’incidenza percentuale rispetto al totale dello stati di previsioni della spesa inferiore all’1,15%. In particolare, si tratta delle Missioni 1, 2, 8-12, 14-21, 26-28, 30-32.


1.5 Il quadro pluriennale a legislazione vigente

A seguito della riduzione delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa, disposta dal decreto legge n. 112 del 2008 per ciascun anno del triennio 2009-2011, il progetto di bilancio risulta quest’anno puntualmente articolato per ciascuno degli esercizi considerati nel bilancio pluriennale.

In particolare, il quadro generale riassuntivo del bilancio pluriennale dello Stato per il triennio 2009-2011 a legislazione vigente evidenzia i seguenti importi, in termini di competenza.

Dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili.

(Valori in milioni di euro)

 

Ass. 2008

2009

2010

2011

Entrate finali

457.432

463.904

476.960

491.353

Tributarie

423.191

433.680

450.692

464.646

Extratributarie

30.876

28.874

25.284

25.713

Entrate per alienazione e ammort. beni patrimoniali

3.385

1.350

984

994

Spese finali

513.630

497.400

496.484

491.829

Spese correnti

451.242

450.766

456.262

461.646

- Spese correnti netto interessi

365.808

369.446

370.071

370.534

- Interessi

85.434

81.320

86.191

91.112

Spese conto capitale

62.388

46.634

40.222

30.183

Rimborso prestiti

191.188

215.245

217.793

212.964

Spese Complessive

704.818

712.645

714.277

704.793

Saldo netto da finanziare

56.198

33.496

19.524

476

Risparmio pubblico

2.825

11.788

19.714

28.713

Ricorso al mercato (*)

256.126

255.791

240.577

216.590

(*)  Il ricorso al mercato è calcolato al lordo delle regolazioni debitorie e contabili.

 

Per concerne i saldi di finanza pubblica, il saldo netto da finanziare si riduce progressivamente sino ad attestarsi a 476 milioni di euro a fine periodo.

Tale risultato è ascrivibile a:

§      una progressiva riduzione delle spese finali (491.829 milioni nel 2011);

§      un progressivo aumento delle entrate (491.353 milioni nel 2011).

 

Anche il saldo corrente (risparmio pubblico) registra un andamento positivo (attestandosi a quasi 29 miliardi di euro nel 2011).

 

Per quanto concerne le spese, il bilancio pluriennale a legislazione vigente evidenzia un tasso di incremento contenuto della spesa primaria corrente, mentre le spese in conto capitale registrano una sensibile riduzione.

La spesa per interessi è prevista crescere nel triennio considerato.

 

Nel grafico seguente è evidenziato l’andamento in quota percentuale delle spese quale risultante dal bilancio pluriennale a legislazione vigente.

 

 

 


2. Gli effetti sul saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato determinati dal disegno di legge finanziaria
(A.C. 1713)

Il bilancio a legislazione vigente per il 2009, espone, in termini di competenza e al netto delle regolazioni debitorie e contabili, i seguenti saldi:

§      un risparmio pubblico pari a 11.788 milioni di euro;

§      un saldo netto da finanziare pari a -33.495 milioni di euro;

§      un livello di ricorso al mercato pari a 255.791 milioni di euro (al lordo delle regolazioni debitorie e contabili).

 

Secondo quanto riportato nell’allegato 8 al disegno di legge finanziaria (A.C. 1713), il complesso delle disposizioni previste dal disegno di legge finanziaria (articolato e tabelle), determinano una riduzione delle entrate per 416 milioni di euro, più che compensata da una riduzione delle spese per 1.193 milioni.

La riduzione delle entrate è interamente attribuibile alla diminuzione delle entrate tributarie (- 507 milioni, da ascriversi alle agevolazioni tributarie, in larga parte proroghe, disposte dall’art. 2 del disegno di legge), in minima parte compensata da un incremento delle entrate extratributarie (+ 91 milioni di euro, interamente riconducibili al versamento all'entrata del bilancio dello Stato di parte delle risorse dell'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa Spa giacenti fuori dalla tesoreria statale).

Dal lato delle uscite, le disposizioni contenute nel disegno di legge finanziaria determinano una diminuzione delle spese correnti primarie di 1.440 milioni e un incremento della spesa in conto capitale di 247 milioni di euro.

Nel complesso, i saldi del bilancio dello Stato per il 2009 registrano un miglioramento, risultando rideterminati nei seguenti valori:

§      il saldo netto da finanziare risulta pari a 32.718 milioni di euro ( - 777 milioni rispetto al bilancio a legislazione vigente 2009);

§      il risparmio pubblico assume un valore pari a 12.812 milioni di euro (+1.024 milioni);

§      il ricorso al mercato risulta pari, al lordo delle regolazioni debitorie e contabili, a 255.034 milioni di euro ( -757 milioni).

 

I valori del saldo netto da finanziare e del ricorso al mercato, che dovrebbero determinarsi nel bilancio di previsione per il 2009 integrato con gli effetti del disegno di legge finanziaria, risultano pertanto inferiori ai limiti massimi per l’anno finanziario 2009, stabiliti dall’articolo 1, comma 1, del disegno di legge finanziaria medesimo, pari, rispettivamente, a 33.600 milioni di euro, al netto delle regolazioni debitorie, e a 260.000 milioni di euro.

Nella tavola seguente è riportato l’allegato 8 al disegno di legge finanziaria, che illustra gli effetti sul bilancio dello Stato per il 2009 del disegno di legge medesimo.


Allegato 8

 

Bilancio dello Stato – Quadro di sintesi previsioni 2009 – Competenza
(al netto delle regolazioni contabili e debitorie)

(milioni di euro)

 

 

 

2008

2009

Bilancio integrato 2009

Assestato

D.L. 112/2008

Assestato + D.L.112/2008

BLV 2009

Legge finanziaria

ENTRATE

 

 

 

 

Articolato

Tab. A-B

Tab. C

Tab. D

Tab. E

Tab. F

Totale

 

Tributarie

423.191

1.533

424.724

433.680

-507

 

 

 

 

 

-507

433.173

Extratributarie

30.876

170

31.046

28.874

91

 

 

 

 

 

91

28.964

Alien. e amm.to ecc.

3.365

0

3.365

1.350

0

 

 

 

 

 

0

1.350

ENTRATE FINALI

457.432

1.703

459.135

463.904

-416

 

 

 

 

 

-416

463.488

SPESE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spese correnti
(netto interessi)

365.808

1.120

366.928

369.445

-1.428

0

0

 

-12

 

-1.440

368.005

Interessi

85.434

0

85.434

81.320

0

 

 

 

 

 

0

81.320

Spese c/Capitale

62.388

43

62.431

46.634

0

0

0

12

0

235

247

46.881

SPESE FINALI

513.603

1.163

514.793

497.400

-1.428

0

0

12

-12

235

-1.193

496.206

Rimborso prestiti

191.188

0

191.188

215.245

0

 

 

 

 

 

0

215.245

Risparmio pubblico

2.825

583

3.408

11.788

1.012

0

0

0

12

0

1.024

12.812

Saldo netto da finanz.

-56.198

540

-55.658

-33.495

1.012

0

0

-12

12

-235

777

-32.718

Ricorso al mercato

256.126

-540

246.846

255.791

-1.012

0

20

12

-12

235

-757

255.034

 


3. L’evoluzione della spesa nel bilancio dello Stato
Tavole allegate

 

 

 

 

Tavola I       Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola II      Evoluzione della spesa finale per categorie e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola III     Le spese complessive per funzioni-obiettivo e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola IV    Andamento della spesa finale delle unità previsionali di base (III livello) e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola V     Andamento delle Missioni ed incidenza percentuale sulle spese complessive del bilancio dello Stato

 

Le variazioni in termini assoluti (Diff. VA) e in percentuale (Diff. %) sono riferite al dato assestato 2008.

 

Tutti i dati delle spese sono al lordo dei rimborsi IVA e delle regolazioni debitorie.

 

 

I dati del disegno di legge di assestamento 2008 sono riferiti al testo presentato alla Camera dei deputati (A.C. 1417).


 

Tavola I – Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

MINISTERI

BIL 2008

%

Ass. 2008

%

BLV 2009

%

Diff. VA

Diff. %

Economia e finanze

319.621

60,0

330.414

60,0

323.165

60,0

-7.249

-2,2

Sviluppo economico

7.990

1,5

8.690

1,6

9.592

1,8

902

10,4

- Comunicazioni

351

0,1

 

 

 

 

-

 

- Commercio internazionale

276

0,1

 

 

 

 

-

 

Lavoro e politiche soc.

61.417

11,5

80.481

14,6

81.541

15,1

1.060

1,3

- Salute

1.597

0,3

 

 

 

 

-

 

- Solidarietà sociale

17.252

3,2

 

 

 

 

-

 

Giustizia

7.575

1,4

7.850

1,4

7.542

1,4

-308

-3,9

Affari esteri

2.546

0,5

2.722

0,5

2.044

0,4

-678

-24,9

Istruzione

42.458

8,0

55.266

10,0

55.349

10,3

83

0,2

- Universita' e ricerca

11.333

2,1

 

 

 

 

-

 

Interno

25.256

4,7

26.681

4,8

27.231

5,1

550

2,1

Ambiente e tutela del mare

1.649

0,3

1.833

0,3

1.263

0,2

-570

-31,1

Infrastrutture

3.475

0,7

10.016

1,8

7.183

1,3

-2.833

-28,3

- Trasporti

4.923

0,9

 

 

 

 

-

 

Difesa

21.132

4,0

23.014

4,2

20.294

3,8

-2.720

-11,8

Politiche agricole

1.754

0,3

1.793

0,3

1.334

0,2

-459

-25,6

Beni e attività culturali

2.019

0,4

2.011

0,4

1.710

0,3

-301

-15,0

TOTALE SPESE FINALI

532.624

100

550.771

100

538.248

100

-12.523

-2,3

 

 


Tavola II – Evoluzione della spesa finale per categorie ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

CATEGORIE

BIL 2008

%

Ass. 2008

%

BLV 2009

%

Diff. VA

Diff. %

Redditi da lavoro dipendente

89.183

16,7

91.535

16,6

89.133

16,6

-2.402

-2,6

Consumi intermedi

10.019

1,9

11.078

2,0

7.633

1,4

-3.445

-31,1

Imposte pagate sulla produzione

4.533

0,9

4.692

0,9

4.865

0,9

173

3,7

Trasferimenti correnti alle amministrazioni pubbliche

199.364

37,4

206.678

37,5

212.755

39,5

6.077

2,9

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

4.206

0,8

4.307

0,8

3.775

0,7

-532

-12,4

Trasferimenti correnti a imprese

4.323

0,8

4.955

0,9

3.281

0,6

-1.674

-33,8

Trasferimenti all'estero

1.931

0,4

2.057

0,4

1.493

0,3

-564

-27,4

Risorse proprie CEE

15.800

3,0

15.800

2,9

17.000

3,2

1.200

7,6

Interessi passivi e redditi da capitale

78.526

14,7

85.434

15,5

81.320

15,1

-4.114

-4,8

Poste correttive e compensative

50.230

9,4

49.787

9,0

53.988

10,0

4.201

8,4

Ammortamenti

847

0,2

870

0,2

890

0,2

20

2,3

Altre uscite correnti

9.529

1,8

7.489

1,4

11.782

2,2

4.293

57,3

Totale spese correnti

468.491

88,0

484.682

88

487.915

90,6

3.233

0,7

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

6.801

1,3

8.544

1,6

4.866

0,9

-3.678

-43,0

Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche

24.475

4,6

24.620

4,5

20.459

3,8

-4.161

-16,9

Contributi agli investimenti ad imprese

9.970

1,9

10.045

1,8

10.324

1,9

279

2,8

Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali pr.

120

0,0

128

0,0

96

0,0

-32

-25,0

Contributi agli investimenti a estero

215

0,0

351

0,1

205

0,0

-146

-41,6

Altri trasferimenti in conto capitale

13.033

2,4

12.851

2,3

14.014

2,6

1.163

9,0

Acquisizioni di attività finanziarie

9.520

1,8

9.549

1,7

370

0,1

-9.179

-96,1

Totale spese conto capitale

64.134

12,0

66.088

12,0

50.334

9,4

-15.754

-23,8

TOTALE SPESE FINALI

532.625

100,0

550.770

100,0

538.249

100,0

-12.521

-2,3


 

Tavola III – Le spese complessive per funzioni-obiettivo ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

FUNZIONI-OBIETTIVO

BIL 2008

%

Ass. 2008

%

BLV 2009

%

Diff. VA

Diff. %

1 Servizi generali delle pubbliche amministrazioni

479.417

65,6

475.173

64,1

485.599

64,4

10.426

2,2

2 Difesa

18.678

2,6

22.933

3,1

21.205

2,8

-1.728

-7,5

3 Ordine pubblico e sicurezza

21.146

2,9

20.535

2,8

19.944

2,6

-591

-2,9

4 Affari economici

61.913

8,5

50.759

6,8

53.662

7,1

2.903

5,7

5 Protezione dell'ambiente

2.029

0,3

2.213

0,3

1.713

0,2

-500

-22,6

6 Abitazioni e assetto territoriale

1.566

0,2

3.305

0,4

3.157

0,4

-148

-4,5

7 Sanità

11.976

1,6

10.306

1,4

9.209

1,2

-1.097

-10,6

8 Attività ricreative, culturali e di culto

10.068

1,4

6.361

0,9

5.502

0,7

-859

-13,5

9 Istruzione

51.168

7,0

52.760

7,1

52.901

7,0

141

0,3

10 Protezione sociale

72.877

10,0

97.252

13,1

100.603

13,4

3.351

3,4

TOTALE SPESE COMPLESSIVE

730.838

100,0

741.859

100,0

753.495

100,0

11.636

1,6

 

 

Tavola IV – Andamento delle U.P.B. (III livello) ed incidenza percentuale sulle spese finali del bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

U.P.B. III LIVELLO

BIL 2008

%

Ass. 2008

%

BLV 2009

%

Diff. VA

Diff. %

Funzionamento

81.530

15,3

87.034

15,8

85.225

15,8

-1.809

-2,1

Interventi

273.187

51,3

281.259

51,1

290.749

54,0

9.490

3,4

Oneri comuni

34.646

6,5

30.370

5,5

29.989

5,6

-381

-1,3

Oneri del debito pubblico

79.128

14,9

86.019

15,6

81.952

15,2

-4.067

-4,7

Totale spese correnti

468.491

88,0

484.682

88,0

487.915

90,6

3.233

0,7

Investimenti

60.478

11,4

62.473

11,3

46.330

8,6

-16.143

-25,8

Altre spese in conto capitale

122

0,0

123

0,0

112

0,0

-11

-8,9

Oneri comuni

3.534

0,7

3.492

0,6

3.892

0,7

400

11,5

Totale conto capitale

64.134

12,0

66.088

12,0

50.334

9,4

-15.754

-23,8

TOTALE SPESE FINALI

532.625

100,0

550.770

100,0

538.249

100,0

-12.521

-2,3


Tavola V – Andamento delle Missioni ed incidenza percentuale sulle spese complessive del bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

MISSIONI

BIL 2008

%

Ass. 2008

%

BLV 2009

%

Diff. VA

Diff. %

1 - Organi costituzionali

3.341

0,5

3.410

0,5

3.037

0,4

-373

-10,9

2 - Amm.ne generale territorio

352

0,0

369

0,0

424

0,1

55

14,9

3 - Relazioni autonomie territoriali

113.465

15,5

119.295

16,1

110.666

14,7

-8.629

-7,2

4 - L'Italia in Europa e nel mondo

27.187

3,7

27.492

3,7

26.295

3,5

-1.197

-4,4

5 - Difesa e sicurezza del territorio

19.022

2,6

22.406

3,0

19.244

2,6

-3.162

-14,1

6 - Giustizia

7.278

1,0

7.683

1,0

7.290

1,0

-393

-5,1

7 - Ordine pubblico e sicurezza

9.375

1,3

10.000

1,3

10.073

1,3

73

0,7

8 - Soccorso civile

3.910

0,5

4.003

0,5

3.505

0,5

-498

-12,4

9 - Agricoltura e pesca

1.414

0,2

1.437

0,2

863

0,1

-574

-39,9

10 - Energia e fonti energetiche

59

0,0

59

0,0

48

0,0

-11

-18,6

11 - Competitività e sviluppo imprese

4.065

0,6

4.127

0,6

4.448

0,6

321

7,8

12 - Regolazione dei mercati

16

0,0

16

0,0

16

0,0

-

0,0

13 - Diritto alla mobilità

10.967

1,5

12.508

1,7

9.980

1,3

-2.528

-20,2

14 - Infrastrutture pubbliche e logistica

3.245

0,4

5.159

0,7

3.677

0,5

-1.482

-28,7

15 - Comunicazioni

1.386

0,2

1.418

0,2

1.030

0,1

-388

-27,4

16 - Commercio internazionale

265

0,0

265

0,0

204

0,0

-61

-23,0

17 - Ricerca ed innovazione

4.092

0,6

4.156

0,6

3.601

0,5

-555

-13,4

18 - Sviluppo sostenibile

1.717

0,2

1.920

0,3

1.451

0,2

-469

-24,4

19 - Casa e assetto urbanistico

1.052

0,1

1.148

0,2

890

0,1

-258

-22,5

20 - Tutela della salute

928

0,1

993

0,1

841

0,1

-152

-15,3

21 - Tutela beni culturali

1.646

0,2

1.646

0,2

1.394

0,2

-252

-15,3

22 - Istruzione scolastica

41.618

5,7

43.275

5,8

43.896

5,8

621

1,4

23 - Istruzione universitaria

8.683

1,2

8.683

1,2

8.549

1,1

-134

-1,5

24 - Diritti sociali e solidarietà sociale

24.284

3,3

24.292

3,3

24.379

3,2

87

0,4

25 - Politiche previdenziali

68.216

9,3

68.452

9,2

75.544

10,0

7.092

10,4

26 - Politiche per il lavoro

3.657

0,5

3.711

0,5

3.298

0,4

-413

-11,1

27 - Immigrazione

1.558

0,2

1.528

0,2

1.416

0,2

-112

-7,3

28 - Sviluppo e riequilibrio territoriale

4.689

0,6

4.665

0,6

6.139

0,8

1.474

31,6

29 - Politiche finanziarie e di bilancio

63.141

8,6

63.074

8,5

69.385

9,2

6.311

10,0

30 - Giovani e sport

963

0,1

963

0,1

728

0,1

-235

-24,4

31 - Turismo

111

0,0

111

0,0

76

0,0

-35

-31,5

32 - Servizi generali amministrazioni

2.842

0,4

3.359

0,5

2.323

0,3

-1.036

-30,8

33 - Fondi da ripartire

19.963

2,7

14.012

1,9

12.226

1,6

-1.786

-12,7

34 - Debito pubblico

276.331

37,8

276.224

37,2

296.558

39,4

20.334

7,4

TOTALE SPESE COMPLESSIVE

730.838

100

741.859

100

753.494

100

11.635

1,6

 


SIWEB

APPENDICE

1. La disciplina contabile: il bilancio dello Stato

1.1 Struttura del bilancio

Il bilancio dello Stato è il documento con il quale viene regolata la gestione finanziaria delle amministrazioni dello Stato, attraverso l’indicazione delle entrate e delle spese.

Ai sensi dell’articolo 81, comma primo, della Costituzione, l’iniziativa relativa alla presentazione in Parlamento del bilancio dello Stato è riservata al Governo. Il Parlamento approva il bilancio con legge.

L’articolo 81, comma terzo, della Costituzione dispone inoltre che “con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese”.

 

Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente, presentato dal Governo entro il 30 settembre di ogni anno, è costituito :

§      da un unico stato di previsione dell’entrata, nel quale sono registrate le entrate di competenza statale;

§      dagli stati di previsione della spesa, relativi ai singoli Ministeri con portafoglio[28];

§      dal quadro generale riassuntivo.

 

Il disegno di legge di bilancio viene esaminato congiuntamente al disegno di legge finanziaria nell’ambito della c.d. sessione di bilancio.

 

A partire dal 1997 (a seguito della riforma della struttura del bilancio dello Stato effettuata con le legge n. 94/1997 e il decreto legislativo n. 279/1997), all’interno di ciascuno stato di previsione, le voci contabili in rapporto alle quali sono indicate le previsioni di entrata e di spesa, in termini di competenza e di cassa, sono rappresentate dalle unità previsionali di base, che costituiscono le unità fondamentali di voto ai fini dell’approvazione parlamentare del disegno di legge di bilancio.

 

L’approvazione del bilancio con legge ha l’effetto giuridico di autorizzare l’Amministrazione a incassare le entrate ed effettuare le spese iscritte in bilancio.

Le previsioni relative all’entrata non rappresentano un limite massimo, ma hanno carattere estimativo: le amministrazioni dello Stato hanno comunque facoltà di accertare tutte le entrate per le quali, nel corso dell’esercizio, lo Stato acquisisca un credito e di incassare tutte le entrate versate presso la Tesoreria dello Stato.

L’approvazione delle previsioni di spesa ha invece carattere giuridicamente vincolante: le previsioni di spesa iscritte in bilancio costituiscono, infatti, il limite massimo entro il quale le amministrazioni dello Stato sono autorizzate ad assumere impegni di spesa (autorizzazioni di competenza) e ad effettuare pagamenti (autorizzazioni di cassa).

1.2 Bilancio di competenza e di cassa

Per ciascuna unità previsionale di base viene indicata la previsione di competenza e quella di cassa.

il bilancio dello Stato, pertanto, è un bilancio misto, vale a dire un bilancio redatto sia in termini di competenza che in termini di cassa.

Le dotazioni di competenza quantificano l’entità prevista delle entrate che le amministrazioni statali acquisiranno il diritto di percepire (entrate che si prevede di accertare) e l’entità prevista delle spese che le amministrazioni statali assumeranno l’obbligo di effettuare (spese che si prevede di impegnare).

Le dotazioni di cassa quantificano l’entità prevista delle entrate che saranno incassate (vale a dire versate in Tesoreria) e delle spese che saranno pagate (erogate dalla Tesoreria).

La competenza, pertanto, tiene conto del momento in cui sorge il titolo giuridico dal quale deriva l’entrata o la spesa; la cassa, invece, si riferisce al compimento, di fatto, delle operazioni di incasso e di pagamento.

 

Le previsioni di cassa sono determinate assumendo come limite massimo, per quanto concerne l’entrata, la massa acquisibile, e per quanto concerne la spesa, la massa spendibile.

La massa acquisibile e spendibile è data dalla somma della consistenza dei residui (rispettivamente attivi e passivi) e della dotazione di competenza.

 

Si definiscono residui attivi le entrate accertate, ma non incassate, vale a dire le entrate per le quali ha avuto luogo l’accertamento, ma non è stato effettuato il versamento in tesoreria, entro il termine dell’esercizio finanziario.

Si definiscono residui passivi le spese che sono state impegnate, ma non sono state pagate, perché non si è concluso entro la fine dell’esercizio il relativo procedimento di spesa[29].

In deroga al principio generale per il quale le somme stanziate che alla fine dell’esercizio non siano state impegnate costituiscono economie di bilancio, può essere autorizzata la conservazione in bilancio anche di somme non impegnate. Più precisamente, ai sensi dell’articolo 36, comma 2, del R.D. n. 2440/1923, gli stanziamenti relativi a spese in conto capitale possono essere conservati in bilancio, quali residui, anche se non risultano impegnati entro la fine dell’esercizio finanziario (residui di stanziamento o residui impropri)[30].

 

Sono oggetto di approvazione parlamentare soltanto le previsioni di competenza e di cassa.

Per quanto riguarda i residui, che sono indicati a fini conoscitivi, la quantificazione nel disegno di legge di bilancio è effettuata in via presuntiva. L’esatto ammontare dei residui al 1° gennaio dell’anno di riferimento sarà determinato in sede di rendiconto relativo all’esercizio precedente.

1.3 Bilancio pluriennale

Il bilancio a legislazione vigente viene presentato sia su base annuale, con riferimento all’anno successivo, che su base pluriennale, vale a dire con riferimento ad un periodo di tre anni.

Più precisamente, l’articolo 4 della legge n. 468/1978 prevede che, oltre al bilancio pluriennale a legislazione vigente – il quale, a seguito dell’approvazione della legge finanziaria, viene integrato con gli effetti da essa recati – sia predisposto un bilancio pluriennale programmatico, nel quale si evidenziano i saldi di bilancio da conseguire in ciascuno degli anni considerati, tenendo conto sia della manovra finanziaria da attuare per l’anno successivo, sia delle ulteriori manovre che saranno operate nei due anni seguenti[31].

Il bilancio pluriennale è approvato con apposito articolo del disegno di legge di bilancio.

Rispetto al bilancio annuale, il bilancio pluriennale viene presentato in forma più aggregata: si dà conto, infatti, dell’evoluzione pluriennale del quadro generale riassuntivo e delle voci contenute nella classificazione per categorie delle entrate e delle spese.

1.4 La classificazione delle entrate e delle spese

La classificazione delle entrate e delle spese rispecchia la nuova struttura del bilancio, come introdotto a partire dal 2008, incentrato sull’aspetto funzionale piuttosto che su quello gestionale.

 

Per quanto concerne le entrate, la legge di bilancio presenta una classificazione che, superando la struttura per centri di responsabilità amministrativa, mette in risalto la tipologia di entrata e il suo carattere di entrata ordinaria o straordinaria. In particolare, le entrate sono classificate per:

§      titoli, individuati in numero di quattro. Titolo I: entrate tributarie; Titolo II: entrate extra-tributarie; Titolo III: entrate derivanti da alienazione e ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti; Titolo IV: entrate derivanti da accensione di prestiti.

§      entrate ricorrenti e non ricorrenti, con riferimento al carattere strutturale o meno dell’entrata (di particolare rilevanza ai fini della valutazione dei conti pubblici rilevanti ai fini del rispetto del Patto di stabilità e crescita, in particolare dell’indebitamento strutturale, al netto del ciclo e delle una tantum);

§      tipologia di entrata: per le entrate tributarie, le voci sono costituite dai tributi più importanti (Imposta sui redditi, IRES, IVA), ovvero da raggruppamenti di tributi con caratteristiche analoghe (ad esempio, imposte sostitutive, imposte sui generi di monopolio, ecc.); per i restanti titoli, è indicata la tipologia del provento per aggregati più o meno ampi (ad esempio, proventi speciali, redditi da capitale, entrate derivanti da servizi resi dall'amministrazione statale, ecc.).

§      unità previsionali di base (u.p.b) che costituiscono oggetto di approvazione parlamentare (individuate da una numerazione a quattro cifre);

§      capitoli, che rappresentano una ripartizione delle unità previsionali di base ai fini della gestione e della rendicontazione.

 

Per quanto concerne le spese, fino al bilancio per il 2007, le unità previsionali di base sono state articolate per centri di responsabilità amministrativa, i quali rappresentano, nell’ambito dell’amministrazione di ciascun Ministero, le strutture preposte alla gestione delle risorse stanziate.

Il bilancio decisionale (votato dal Parlamento) è stato pertanto strutturato sino ad allora sulla base dell’organizzazione delle Amministrazioni (chi gestisce le risorse) e non anche sulle funzioni (cosa viene realizzato con le risorse disponibili).

Tale struttura del bilancio non consentiva una chiara identificazione delle “azioni” svolte attraverso l’utilizzo delle risorse pubbliche. Ciò rendeva complesso il monitoraggio e la valutazione delle politiche pubbliche e, conseguentemente, non agevolava la definizione delle priorità dell’azione politica ed amministrativa.

Con il bilancio di previsione per l’anno finanziario 2008 si è pertanto proceduto ad una profonda revisione in senso funzionale del sistema di classificazione delle voci del bilancio dello Stato, volta a chiarire meglio la relazione fra l’insieme complessivo delle risorse disponibili e le specifiche finalità pubbliche perseguite, anche al fine di consentire una più agevole misurazione e verifica degli obiettivi raggiunti.

 

In particolare, le spese sono classificate per:

§      Missioni

Nel bilancio sono elencate 34 missioni, che identificano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti con la spesa pubblica. Esse possono essere ricondotte ad un concetto di "risorse di settore", ove la missione circoscrive l'insieme di risorse disponibili per una specifica funzione, e può dunque essere utilizzata nell'ambito del dibattito parlamentare per organizzare la discussione della sessione di bilancio[32]. Le missioni non corrispondono alla ripartizione degli stati di previsione, nel senso che vi sono Ministeri che partecipano a più di una missione istituzionale e che vi sono missioni istituzionali affidate alla responsabilità di più Ministeri: esse possono essere pertanto ministeriali o trasversali a più Dicasteri (interministeriali), a seconda dell’attuale ripartizione di funzioni. La nuova struttura prevede inoltre due Missioni trasversali, presenti in tutti i Ministeri: "Fondi da ripartire" e "Servizi istituzionali e generali"[33].

§      Programmi

Ciascuna missione è di norma suddivisa in più programmi, che rappresentano aggregati omogenei di attività svolte all’interno di ogni singolo Ministero, per perseguire obiettivi ben definiti nell’ambito delle finalità istituzionali, riconosciute al Dicastero competente. Essi sono prevalentemente di competenza di un unico Ministero, anche se non mancano Programmi condivisi tra più Amministrazioni. I programmi indicano quanto più possibile i risultati da perseguire in termini di impatto dell’azione pubblica sui cittadini e nel territorio (outcome). Nel concreto, alcuni programmi hanno carattere strumentale, indicano cioè input dell’Amministrazione statale per perseguire le sue finalità, o evidenziano prodotti o servizi finali dell’azione dello Stato (output). Per ogni Ministero esistono due programmi trasversali, dove vengono allocate le “spese indirette”, non attribuibili ex ante ai Programmi (Servizi e affari generali per le Amministrazioni di competenza), e le spese di "indirizzo politico", collegati entrambi alla corrispondente missione "Servizi istituzionali e generali", sopra richiamata[34].

§      Unità previsionali di base (o macroaggregati), che costituiscono oggetto di approvazione parlamentare (individuate da una numerazione a tre cifre), che rappresentano le diverse tipologie di spesa necessarie all’attuazione del programma medesimo;

§      Centri di responsabilità amministrativa, che indicano le strutture amministrative cui compete la gestione e, specificamente, l’assunzione degli impegni di spesa e l’emissione dei titoli di pagamento;

§      Capitoli, che rappresentano un’ulteriore ripartizione, a fini gestionali, delle unità previsionali di base.

1.5 Le unità di voto parlamentare

Le unità previsionali di base (UPB), che costituiscono l’oggetto dell’approvazione parlamentare sono individuate dal disegno di legge di bilancio, che provvede, di volta in volta, alle eventuali modifiche o integrazioni rispetto alla classificazione dell'anno precedente.

Esse sono identificate da una numerazione a tre cifre. La prima e la seconda cifra indicano, rispettivamente, la missione e il programma nell’ordine progressivo in cui questi sono esposti nello stato di previsione. La terza cifra indica la natura economica della spesa. In particolare, se essa è costituita da numeri tra 1 e 5, si tratta di spesa di natura di corrente; se la cifra è compresa tra 6 e 8, si tratta di spesa di conto capitale (le UPB la cui numerazione termina con il n. 9 sono relative rimborso del debito pubblico).

In particolare, le UPB di spesa corrente sono distinte in:

1.      spese di funzionamento;

2.      spese per interventi;

3.      spese per oneri comuni di parte corrente;

4.      spese per trattamenti di quiescenza e altri trattamenti integrativi o sostitutivi di questi ultimi;

5.      spese per oneri del debito pubblico.

Per la spesa in conto capitale, le UPB sono articolate in:

6.      spese di investimento;

7.      altre spese in conto capitale;

8.      spese per oneri comuni.

 

La ripartizione in capitoli delle unità previsionali di base viene esposta, a scopo esclusivamente conoscitivo, nelle tabelle allegate al disegno di legge di bilancio, concernenti lo stato di previsione dell’entrata e ciascun stato di previsione della spesa.

La ripartizione delle unità previsionali di base in capitoli viene effettuata successivamente all’approvazione e alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della legge di bilancio, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze.

Le variazioni degli stanziamenti

L’individuazione delle unità previsionali di base come oggetto di approvazione parlamentare e, di conseguenza, l’attribuzione ad un decreto ministeriale della ripartizione in capitoli, ha introdotto significativi profili di elasticità nel sistema di gestione delle risorse.

Infatti, la disciplina contabile prevede che le variazioni compensative tra capitoli appartenenti alla medesima unità previsionale di base possono essere attuate con decreto del Ministro competente, da comunicare al Ministro dell’economia e finanze e alle Commissioni parlamentari.

Tali variazioni, peraltro, non possono avere come oggetto le spese obbligatorie, le spese in annualità e pagamento differito e le autorizzazioni di spesa regolate direttamente dalla legge finanziaria.

È in ogni caso esclusa la possibilità di effettuare in via amministrativa variazioni, anche compensative, tra stanziamenti relativi a diverse unità previsionali di base, in quanto oggetto della deliberazione parlamentare.

Tali variazioni devono pertanto essere autorizzate con legge di assestamento del bilancio o con successivi provvedimenti legislativi.

In sede di legge di bilancio è stata peraltro più volte introdotta una disposizione che autorizza variazioni compensative anche tra diverse unità previsionali di base di uno stato di previsione per l’esercizio finanziario al quale il bilancio si riferisce.

 

Una disciplina specifica in materia di variazione delle dotazioni di bilancio è stata disposta, in via sperimentale per il solo esercizio 2009, dall’articolo 60, comma 3, del decreto legge n. 112 del 2008, per un approfondimento della quale si rinvia alla Parte III concernente il disegno di legge di bilancio per il 2009 del presente dossier .

1.6 La classificazione funzionale e la classificazione economica

Per rendere più significativa la lettura del bilancio, la legge 468/1978 e successive modificazioni prevede che, in appositi allegati (contenuti, a livello generale, nel quadro generale riassuntivo, e, in modo più dettagliato, negli stati di previsione del disegno di legge presentato dal Governo) gli stanziamenti di spesa siano ripartiti secondo l’analisi funzionale e secondo l’analisi economica.

Queste ripartizioni, pur non essendo oggetto di votazione in Parlamento, hanno un rilevante valore conoscitivo.

In primo luogo la riforma del 1997 ha previsto la classificazione degli stanziamenti di spesa per funzioni-obiettivo (analisi funzionale), con l’intento di evidenziare la ripartizione delle risorse tra le diverse finalità della spesa, ovvero tra le diverse politiche di settore che si intendono attuare.

Oltre all’analisi funzionale, è prevista la classificazione per categorie (analisi economica), che mira ad evidenziare l’effetto che le spese di bilancio hanno sul sistema economico nazionale. Per questo, con la riforma del 1997, si è previsto che le categorie economiche siano definite in conformità con gli schemi di classificazione del sistema di contabilità nazionale, che è identico per tutti i paesi membri della Comunità europea.

Anche per le entrate viene esposta una classificazione per categorie, che tuttavia non è ancora stata riformulata in base ai criteri della contabilità nazionale, ma fa riferimento, piuttosto, alla natura dei proventi.


2. La disciplina contabile: la legge finanziaria

La legge finanziaria costituisce lo strumento attraverso il quale viene modificata la legislazione vigente al fine di conseguire gli obiettivi finanziari stabiliti nel DPEF e nell’eventuale Nota di aggiornamento, come approvati dalle relative risoluzioni parlamentari.

A tal fine gli effetti, in termini di entrata e di spesa, delle disposizioni contenute nella legge finanziaria, una volta che quest’ultima è stata approvata da ciascun ramo del Parlamento, sono recepiti nel bilancio dello Stato per effetto dell’approvazione della Nota di variazioni. Attraverso la Nota di variazioni, infatti, le previsioni del bilancio dello Stato, che viene presentato in Parlamento in base alla legislazione vigente, sono modificate per tenere conto degli effetti delle norme contenute nella legge finanziaria.

La legge finanziaria risulta pertanto lo strumento di attuazione della manovra di finanza pubblica, vale a dire del complesso di interventi per mezzo dei quali viene operata una correzione degli andamenti tendenziali (gli andamenti a legislazione vigente) del bilancio dello Stato e della finanza pubblica, in modo da adeguarli al perseguimento degli obiettivi programmati.

 

Il contenuto della legge finanziaria è stabilito dall’articolo 11 della legge della legge n. 468/1978, e successive modificazioni.

In base al citato articolo (comma 3), essa contiene esclusivamente norme recanti effetti finanziari con decorrenza dal primo anno considerato nel bilancio pluriennale, e per ciò che attiene al contenuto necessario, disposizioni recanti:

§      il livello massimo di saldo netto da finanziare, in termini di competenza, e di ricorso al mercato finanziario, vale a dire il tetto massimo del nuovo indebitamento aggiuntivo consentito in ciascuno degli anni del periodo considerato nel bilancio pluriennale (lett. a); con riferimento al livello massimo di saldo netto da finanziare, sono distintamente indicate le eventuali regolazioni debitorie pregresse;

§      l'importo complessivo massimo destinato, per ciascun anno, al rinnovo dei contratti del pubblico impiego ed alle modifiche del trattamento economico e normativo del personale dipendente da pubbliche amministrazioni non compreso nel regime contrattuale (lett. h);

§      altre regolazioni meramente quantitative rinviate alla finanziaria da norme vigenti (lett. i);

§      norme recanti misure correttive degli effetti finanziari delle leggi dalla cui attuazione siano derivati oneri maggiori rispetto a quelli previsti (lettera i-quater, introdotta dal comma 01, lett. a), dell'art. 1 del D.L. n. 194/2002 come modificato dalla legge di conversione n. 246/2002).

Di conseguenza, ai sensi del comma 01, lett. b), dell'art. 1 del D.L. n. 194/2002, come modificato dalla relativa legge di conversione, in allegato alla legge finanziaria sono indicati i provvedimenti legislativi adottati ai sensi dell’art. 11-ter, comma 7, della L. n. 468/1978, per correggere gli effetti finanziari di leggi che abbiano registrato oneri superiori a quelli previsti, e le misure correttive inserite a tal fine nella legge finanziaria medesima.

 

Possono inoltre essere contenute nella legge finanziaria (cd. contenuto eventuale):

§      le variazioni delle aliquote, delle detrazioni e degli scaglioni e le altre misure che incidono sulla determinazione quantitativa della prestazione, relativamente ad imposte indirette, tasse, canoni, tariffe e contributi in vigore, con effetto, di norma, dal 1° gennaio dell'anno cui essa si riferisce, nonché le correzioni delle imposte conseguenti all'andamento dell'inflazione (lett. b);

§      norme che comportino aumenti di entrata o riduzioni di spesa, escluse quelle a carattere ordinamentale o organizzatorio, a meno che si caratterizzino per un rilevante contenuto di miglioramento dei saldi (lett. i-bis, introdotta dal comma 17 dell'art. 2 della legge n. 208/1999);

§      norme che comportino aumenti di spesa o riduzioni di entrata, il cui contenuto sia finalizzato direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia, con esclusione di interventi di carattere localistico o microsettoriale (lett. i-ter, introdotta dal comma 17 dell'art. 2 della legge n. 208/1999);

 

Si ricorda che, per quanto concerne il disegno di legge finanziaria per il 2009, l’articolo 1, comma 1-bis del D.L. 112/08, operando una deroga alla disciplina generale sopra descritta, ha disposto che, in via sperimentale, esso possa contenere “esclusivamente disposizioni strettamente attinenti al suo contenuto tipico con l'esclusione di disposizioni finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia, nonché di carattere ordinamentale, microsettoriale e localistico(sul punto, si rinvia alla Parte II concernente il d.d.l. finanziaria 2009 del presente dossier).

 

Nelle Tabelle approvate con la legge finanziaria sono inoltre disposti (e rientrano sempre nel contenuto necessario):

§      gli importi dei fondi speciali destinati al finanziamento di provvedimenti che si prevede saranno approvati nel corso d'anno (lett. g). I fondi speciali sono indicati per Ministeri in due distinte tabelle, una per la parte corrente e l'altra per quella in conto capitale (rispettivamente, Tabelle A e B).

La legge n. 468/1978 ha inoltre previsto l'introduzione nei fondi speciali di accantonamenti di segno negativo, relativi cioè a provvedimenti di risparmio di spesa o di aumento di entrata, il cui perfezionamento in corso di anno condiziona per pari ammontare la successiva approvazione di provvedimenti collegati ad accantonamenti positivi;

§      la determinazione per ciascun anno del finanziamento da iscrivere in bilancio per le leggi di spesa permanenti la cui quantificazione è rinviata alla legge finanziaria, sia che si tratti di spese di parte corrente che di spese in conto capitale (Tabella C – lett. d), come modificata dal comma 15 dell'art. 2 della legge n. 208/1999).

Le leggi di spesa quantificate nella Tabella C sono, in gran parte, riferite a trasferimenti di risorse per il funzionamento di enti, organi, autorità amministrative indipendenti e Agenzie di settore, leggi di spesa relative al finanziamento di alcuni fondi (Università, Osservatori, Protezione civile);

§      la determinazione (le c.d. “rimodulazioni”), per le leggi di spesa a carattere pluriennale, ripartite per settori di intervento, delle quote destinate a gravare su ciascuno degli anni considerati (Tabella F – lett. c) dell'art. 11, comma 3).

Nelle tabelle possono inoltre essere disposti:

§      il rifinanziamento, per un solo anno, di interventi di conto capitale per i quali nell'ultimo esercizio sia previsto uno stanziamento di competenza, nonché il rifinanziamento, per uno o più degli anni considerati nel bilancio pluriennale, di norme vigenti che prevedono interventi di particolare rilievo definiti di "sostegno dell'economia", classificati tra le spese in conto capitale. Mentre il finanziamento annuale può essere autonomamente disposto al momento della predisposizione dalla legge finanziaria, il rifinanziamento pluriennale deve essere previsto dalla legge sostanziale, (Tabella D – lett. f), modificata dal comma 16 dell'art. 2 della legge n. 208);

§      la riduzione per ciascun anno di autorizzazioni legislative di spese: il cosiddetto "definanziamento" (Tabella E – lett. e).

 


 



[1]     Al riguardo si segnala che la nota preliminare relativa allo Stato di previsione del Ministero della Difesa per l’esercizio finanziario 2009 (pag. 17) pone in evidenzia che in relazione al citato importo di 21.132,4 milioni di euro previsto per il 2008, deve essere considerata l’incidenza degli accantonamenti pari a 588,89 milioni di euro.

[2]     L’incidenza delle spese della difesa sul PIL è stata nel 2004 dell’1,425, nel 2005 dell’1,337%, nel 2006 dell’1,202 e nel 2007 dell’1,315.

[3]    Il Fondo è stato istituito dall’articolo 1, comma 1240, della legge n. 296/2006 (legge finanziaria 2007), che ha autorizzato per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009, una spesa di 1.000 milioni di euro per il finanziamento della partecipazione italiana alle missioni internazionali di pace.

[4]     Nella vecchia struttura del bilancio, applicata fino all’esercizio finanziario 2007, nell'ambito del bilancio di previsione della Difesa esistevano sette Centri di responsabilità (Gabinetto, Bilancio e affari finanziari, Segretario Generale, Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri), ripartiti in 58 unità previsionali di base.

[5]    Con riferimento agli stanziamenti relativi alla Sicurezza militare, si segnala che i capitoli di pertinenza (1050 e 1051, riguardanti il funzionamento del SISMI -Servizio per le informazioni e la sicurezza militare) saranno finanziati attraverso le variazioni apportate dal disegno di legge di assestamento 2009, con la ripartizione del Fondo per le spese di organizzazione e di funzionamento del CESIS, del SISMI e del SISDE (cap. 5107 dello stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle Finanze).

[6]    Con riferimento agli stanziamenti relativi alle Missioni militari di pace, si segnala che il capitolo di pertinenza (1188) sarà finanziato attraverso le variazioni apportate dal disegno di legge di assestamento 2009, che recepisce le disposizioni relative alla copertura finanziaria contenute nei provvedimenti legislativi di autorizzazione o proroga delle missioni, che attingono al Fondo di riserva per le spese derivanti dalla proroga delle missioni internazionali di pace (capitolo 3004), presente, in sede di bilancio previsionale, nello stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

[7]     Le spese di esercizio comprendono anche le spese per viveri, vestiario, igiene e formazione dei contingenti di leva.

[8]     Le spese per l’investimento costituiscono la sommatoria delle spese in conto capitale delle unità previsionali di base “ricerca scientifica” e “acquisto di attrezzature e impianti” e delle spese correnti delle unità previsionali di base “ammodernamento e rinnovamento” ed “accordi e organismi internazionali” (infrastrutture NATO).

[9]     Tale dato deriva dalla somma dell’inflazione programmata per il 2008 e il 2009 (1,7% + 1,5%).

[10]    Tale comma ha istituito un fondo con una dotazione di 550 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2008-2010, destinato ad incrementare il Fondo di finanziamento ordinario per le università (FFO). Le risorse aggiuntive devono essere utilizzate per far fronte in via prevalente agli oneri lordi per gli adeguamenti retributivi per il personale docente e ai rinnovi contrattuali del restante personale; nonché, per la parte residua, ad altre esigenze di spesa corrente e d’investimento individuate autonomamente dagli atenei.

[11]    Attuazione dell'articolo 2 della L. 6 marzo 1992, n. 216, in materia di procedure per disciplinare i contenuti del rapporto di impiego del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate.

[12]    Si tratta delle disposizioni di legge relative all’emanazione del provvedimento concernente la disciplina del rapporto di impiego del personale delle Forze di polizia, anche ad ordinamento militare, e delle Forze armate.

[13]    Tale incremento tiene conto del 29,88% per contributi previdenziali (per il settore pubblico non statale tale percentuale è lievemente inferiore) e 8,5% per IRAP che si aggiungono ai costi degli  incrementi retributivi lordi dei dipendenti.

[14]    Il comma 5 dell’articolo 10 del D.L. 282/2004 ha disposto che il maggior gettito determinato, con riferimento al 2005, dalla proroga dei termini di versamento della seconda e terza rata dei pagamenti relativi agli illeciti edilizi (di cui al precedente comma 1 dello stesso articolo 10, e pari a 2.215,5 milioni di euro), andasse a costituire la dotazione di un apposito fondo di spesa, istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze e denominato “Fondo per interventi strutturali di politica economica”. Il Fondo è destinato a agevolare il perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, anche mediante interventi volti alla riduzione della pressione fiscale.

[15]    Risorse finanziarie annue al lordo di contributi ed IRAP.

[16]    Sono esclusi dall’applicazione di tale disposizione agli enti territoriali e agli enti del Servizio sanitario nazionale di competenza regionale.

[17]    Decreto legge del 28 agosto 2008,  n. 134, recante “Disposizioni urgenti in materia di ristrutturazione di grandi imprese in crisi”.

[18]    Si segnala che precedentemente con l'articolo 6-bis del decreto legge 14 marzo 2005, n. 35, introdotto dalla legge di conversione 4 maggio 2005, n. 80, recante “Disposizioni urgenti nell'ambito del Piano di azione per lo sviluppo economico, sociale e territoriale”, era stato autorizzato lo stanziamento di 25 milioni di euro per il 2005, di 100 milioni per il 2006 e di 275 milioni per il 2007 (rinviando, per gli anni seguenti, a successive determinazioni in tabella D della legge finanziaria), per consentire l'avvio del programma di sviluppo e di acquisizione delle unità navali della classe FREMM e delle relative dotazioni operative.

[19]    Convertito con modificazioni dalla legge 133/2008.

[20]    Convertito, con modificazioni, nella legge n°133/2008

[21]    -Pari al 2,1 per cento nel 2009, -1,2 per cento nel 2010 e -03 per cento nel 2010.

[22]    Convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008.

[23]    Si ricorda che, secondo la definizione ISTAT, sono poste correttive e compensative delle entrate gli importi inseriti tra le spese e riferiti ad entrate indebitamente percepite.

[24]    Il citato comma 10 ha infatti previsto che, per l’anno 2009, sia portata ad effettiva riduzione la quota delle dotazioni di bilancio di previsione per il predetto anno resa indisponibile (“accantonata”) ai sensi dell’articolo 507 e 508 della legge finanziaria per il 2007 (legge n. 296 del 2006). Tali disposizioni avevano disposto l’accantonamento in maniera lineare di quote pari a 4.572 milioni di euro per il 2007, a 5.031 milioni di euro per il 2008 e a 4.922 milioni di euro per il 2009 sul totale degli stanziamenti di spesa iscritti nel bilancio dello Stato. Pertanto, a seguito del calcolo proporzionale delle quote rispetto ai predetti stanziamenti, erano state rese indisponibili per ciascuno stato di previsione somme corrispondenti alla percentuale fissa - ad eccezione dello stato di previsione relativo alla Pubblica istruzione - del 12,57% nel 2007, 14,34% nel 2008 e 12,82% nel 2009, relativamente alle previsioni delle dotazioni del bilancio triennale 2007-2009.

[25]    Si tratta, nello specifico, della riduzione, rispetto all’assestamento 2008, di 500 milioni di euro, per il potenziamento della viabilità non statale in Sicilia e Calabria (cap. 7486/Infrastrutture) e di 1.363,5 milioni di euro, autorizzati ai sensi dell’art. 1, co. 1155, della legge n. 296/2006 per la realizzazione di opere infrastrutturali in Sicilia e Calabria (cap. 7487/Infrastrutture).

[26]    Convertito, con modificazioni, dalla legge n.121 del 2008.

[27]    Il riepilogo delle Missioni e dei Programmi è contenuto in un apposita Tabella del disegno di legge di bilancio in esame (pag. 63 dello stampato A.C. 1714). In tale elenco, per ogni Missione e sottostante Programma viene indicato il relativo stanziamento a legislazione vigente per il 2009, in termini di competenza, cassa e residui.

[28]    Agli stati di previsione della spesa sono allegati i bilanci delle aziende ed amministrazioni autonome controllate dal relativo Ministero. Le principali aziende ed amministrazioni autonome, peraltro, nel corso di un processo sviluppatosi in particolare negli anni novanta, sono state trasformate in società per azioni (talora con un passaggio intermedio ad ente pubblico economico). Esse pertanto costituiscono adesso una struttura organizzativa residuale.

[29]    I residui propri relativi alle spese correnti sono mantenuti in bilancio per i due esercizi successivi a quello nel quale le somme corrispondenti sono state inizialmente stanziate (art. 36, comma 1, R.D. n. 2440/1923). Tra i residui di parte corrente hanno un regime particolare quelli concernenti spese per lavori, forniture e servizi, che possono essere mantenuti in bilancio per tre esercizi.

I residui propri relativi alle spese in conto capitale sono mantenuti in bilancio per tre esercizi successivi a quello in cui è stato iscritto il corrispondente stanziamento (art. 36, comma 3, R.D. n. 2440/1923, come novellato dall’art. 3, comma 36, della legge n. 244/2007)

[30]    L’art. 1, comma 6, del D.L. n. 194/2002 (legge n. 246/2002), modificando l’articolo 36, comma 2, del R.D. n. 2440/1923, ha limitato ad un solo anno, dopo l’esercizio di iscrizione in bilancio, il periodo di conservazione in bilancio dei residui di stanziamento di conto capitale. Per gli stanziamenti iscritti in bilancio in forza di disposizioni legislative entrate in vigore nell'ultimo quadrimestre dell'esercizio finanziario, il periodo di conservazione è protratto di un ulteriore anno.

[31]    Con il DPEF 2009-2013 e con il D.L. n. 112/2008 è stata configurata ed attuata una manovra di stabilizzazione triennale della finanza pubblica. Il bilancio pluriennale evidenzia 2009-2011 evidenzia pertanto i saldi di bilancio da conseguire nell’arco triennale di riferimento della manovra.

[32]    L’articolazione delle missioni sottende una visione dello Stato che non svolge solo le funzioni fondamentali - quali, ad esempio, l'amministrazione della difesa (Missione 5), e della giustizia (Missione 6), la tutela della salute (Missione 20) e la promozione dell’istruzione scolastica (Missione 22) - ma espleta anche compiti di protezione di particolari categorie sociali e di redistribuzione delle risorse, tutelando, ad esempio, i diritti sociali e la famiglia (Missione 24) e i giovani e lo sport (Missione 30), ovvero interessi collettivi, come lo sviluppo sostenibile e la tutela del territorio e dell’ambiente (Missione 18).

[33]    La missione "Fondi da ripartire" raccoglie alcuni fondi di riserva e speciali, che non hanno, in sede di predisposizione della legge di Bilancio di previsione, una collocazione specifica, ma la cui attribuzione è demandata ad atti e provvedimenti successivi adottati in corso di gestione.

      La seconda - "Servizi istituzionali e generali" - raggruppa le spese di funzionamento dell'apparato amministrativo, le quali sono trasversali a più finalità e non attribuibili puntualmente alle singole Missioni. Rientrano, in particolare, in tale categoria le spese per "l'indirizzo politico" e per "gli affari generali".

[34]    Ciascun Programma si articola in un insieme di attività che ogni Amministrazione pone in essere per il raggiungimento delle proprie finalità. attraverso l’attuazione dei processi e delle funzioni da parte singole strutture amministrative. Fanno tuttavia eccezione i c.d. “Programmi finanziari”, i quali non sono rappresentati da attività operative svolte dai competenti Centri di responsabilità amministrativa, ma costituiscono mere operazioni di trasferimento delle risorse finanziarie ai rispettivi enti destinatari, che a loro volta utilizzeranno le risorse per il perseguimento degli obiettivi istituzionali.