Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Bilancio dello Stato
Titolo: (D13 - A.C. 4612) Una analisi aggregata della manovra di finanza pubblica di cui al decreto-legge n. 138 del 13 agosto 2011.
Riferimenti:
AC N. 4612/XVI     
Serie: Documenti e ricerche    Numero: 13
Data: 08/09/2011
Descrittori:
DECRETO LEGGE 2011 0138   DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE ECONOMICO FINANZIARIA
FINANZA PUBBLICA     

 

 

XVI legislatura

 

 

 

 

 

Una analisi aggregata della manovra di finanza pubblica di cui al decreto-legge n. 138 del 13 agosto 2011. Il testo approvato dal Senato (A.C. 4612)

 

 

 

 

Settembre 2011

n. 13

 


DOCUMENTAZIONE DI FINANZA PUBBLICA

 

 

 

SENATO DELLA REPUBBLICA:

 

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Il presente dossier è destinato alle esigenze di documentazione interna per l’attività degli organi parlamentari e dei parlamentari.

Si declina ogni responsabilità per l’eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge.

 

 

 

 

 


 


 


INDICE

 

Premessa. 1

1. Gli effetti sui saldi e la composizione della manovra. 2

2. La composizione della manovra per sottosettori8

3. Le manovre di consolidamento di luglio e agosto 2011. 8

 

 

 


Premessa

Il dossier analizza gli effetti finanziari, in termini di indebitamento netto, del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138, come modificato nel corso dell’esame al Senato (A.C. 4612).

Rinviando al dossier n. 12 dell’agosto scorso per un’analisi più generale del provvedimento, ci si sofferma sugli effetti delle modifiche intervenute nel corso dell’iter parlamentare.

Le analisi si basano sui dati contenuti nella relazione tecnica e nel prospetto riepilogativo degli effetti finanziari allegati al testo iniziale (A.S. 2887) e al testo dell’emendamento 1.900 presentato dal Governo nel corso dell’esame in Assemblea al Senato, nonché sull’ulteriore documentazione presentata. Eventuali ipotesi assunte ai fini delle analisi vengono esplicitate nell'ambito dei rispettivi paragrafi.

Per l'approfondimento delle norme e per i connessi problemi di quantificazione si rinvia ai commenti relativi ai singoli articoli, contenuti nella Nota di lettura n. 110 del Servizio del bilancio del Senato e nelle Nota di verifica n. 333 del Servizio Bilancio dello Stato della Camera.

 

 


 

1. Gli effetti sui saldi e la composizione della manovra

Il decreto legge n. 138 del 13 agosto 2011, approvato in prima lettura al Senato, contiene ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione economica e finanziaria, finalizzate a raggiungere l’obiettivo di pareggio di bilancio nel 2013, con un anno di anticipo rispetto a quanto previsto dal Documento di Economia e Finanza (DEF). Esse integrano, e in parte modificano anticipandone gli effetti, le misure del DL 98/2011 convertito dalla legge n. 111 nello scorso mese di luglio.

Il riacutizzarsi della crisi finanziaria nei primi giorni del mese di settembre hanno indotto il Governo a rafforzare ulteriormente la manovra oggetto del decreto in esame rispetto al testo iniziale.

Questo prevedeva un contenimento dell’indebitamento netto pari all'1,1 per cento del PIL nel 2012, all'1,5 per cento nel 2013 e allo 0,4 per cento nel 2014. Le modifiche approvate nel corso dell’iter parlamentare puntano a conseguire un’ulteriore riduzione dell’indebitamento pari a circa lo 0,3 per cento del PIL in ciascuno degli anni 2012, 2013 e 2014[1].

 

Tabella 1.1

Effetti della manovra in termini di indebitamento netto                                                    (% Pil)

 

2011

2012

2013

2014

Manovra - DL 98/2011 conv. L. 111/2011

0,1

0,3

1,4

2,7

Manovra - DL n. 138/2011

- testo iniziale

- modifiche Senato

 -

 -

1,1

0,3

1,5

0,3

0,4

0,3

Totale manovra

0,1

1,7

3,2

3,4

Gli arrotondamenti alla prima cifra decimale possono causare differenze tra le somme delle varie voci.

 

 

La tabella 1.2 evidenzia gli effetti del decreto-legge n. 138/2011 e relativi emendamenti articolati per entrate e spese. Rispetto al testo iniziale, che prevedeva una riduzione dell’indebitamento netto pari a circa 18,4 miliardi nel 2012, 25,5 miliardi nel 2013 e 7,4 miliardi nel 2014, le modifiche intervenute al Senato comportano un ulteriore miglioramento pari a 700 milioni nel 2011, a 4,3 miliardi nel 2012 e a 4,4 miliardi in ciascuno degli anni 2013 e 2014.

In termini di manovra netta (pari alla somma delle maggiori entrate e delle minori spese nette) il provvedimento in esame determina, pertanto, un effetto di miglioramento del saldo pari a 732 milioni nel 2011, 22,7 miliardi nel 2012, 29,9 miliardi nel 2013 e 11,8 miliardi nel 2014.

 

La manovra può essere esaminata anche in termini di risorse e impieghi (tabella 1.3). Per quanto riguarda la composizione della manovra lorda, nel 2012 le risorse vengono reperite in modo bilanciato dal lato delle entrate e delle spese, con maggiori entrate pari a 14 miliardi (57 per cento delle risorse) e con minori spese pari a 10,7 miliardi (43 per cento). Nel biennio successivo, le risorse sono costituite principalmente da entrate, per un ammontare pari a 22,1 miliardi nel 2013 (74 per cento delle risorse) e 10,5 miliardi nel 2014 (87 per cento). Nel testo modificato diventano, inoltre, rilevanti gli effetti della manovra anche per l’esercizio in corso, per il quale si prevedono maggiori entrate per circa 700 milioni.

 

Tabella 1.2

D.L. 138/2011 - Articolazione della manovra per entrate e spese                          (milioni di euro)

Per variazioni nette di spesa: segno negativo indica miglioramento.

 

Tabella 1.3

D.L. 138/2011 - Articolazione della manovra per risorse e impieghi                      (milioni di euro)

 

 


 

Nel presente dossier, l'imputazione di alcune voci ai fini dell'evidenziazione della composizione tra maggiori/minori spese e entrate riflette alcune differenze rispetto alle precedenti analisi.

In particolare, il contributo di solidarietà, che prima era indicato nell'importo lordo tra le maggiori entrate, accompagnato da una posta dal lato delle minori entrate (connessa alla relativa perdita di gettito), viene ora indicato come maggiore entrata, nell'importo netto.

 

Inoltre, il prospetto riepilogativo iniziale non indicava il gettito per il 2012 della cosiddetta Robin Tax; il testo del DL specificava che il maggior gettito della Robin Tax, stimato in misura non inferiore a 1.800 milioni, poteva essere portato in riduzione per il 50 per cento dei tagli ai ministeri e per il restante 50 per cento ai risparmi derivanti dal patto di stabilità interno. Nel prospetto riepilogativo iniziale le economie di spesa venivano indicate nell'intero importo lordo richiesto e il maggior gettito non veniva evidenziato.

Il testo modificato attribuisce la possibilità di scontare il gettito della Robin Tax, per l’intero importo di 1,8 miliardi, a riduzione dei risparmi ai soli enti territoriali. Il prospetto riepilogativo della manovra approvata dal Senato registra l'emendamento, ma modifica altresì i criteri di imputazione della cd. Robin Tax. Il prospetto riepilogativo nel 2012 registra quindi tra le maggiori entrate quelle attese dalla Robin Tax e riduce di pari importo la riduzione di spesa a carico delle amministrazioni territoriali. Per omogeneità di trattamento dei dati, nella tabella 1.3 il gettito previsto per il 2012 della Robin Tax viene scontato tra le maggiori entrate sia nel testo iniziale che in quello emendato e parallelamente vengono ridotti i risparmi di spesa.

 

Dal lato degli impieghi, resta confermato che la maggiore riallocazione si ha nel 2012, esercizio nel quale è previsto un rifinanziamento del Fondo ISPE per 2 miliardi, a fronte di complessive maggiori spese per 88 milioni nel 2013 e 196 milioni nel 2014.

 

In relazione ai principali settori di intervento (cfr. tabella 1.4 e grafico 1.1), dal lato delle risorse, si riduce l’apporto del contributo di solidarietà, ora circoscritto ai redditi più elevati (54 milioni nel 2012 e 144 milioni annui nel successivo biennio): il minor gettito rispetto al testo iniziale è più che compensato dalle entrate rivenienti dalla lotta all’evasione (727 milioni nel 2012, 1.576 milioni nel 2013 e 1.595 milioni nel 2014), cui si aggiungono le entrate derivanti dall’aumento dell’aliquota IVA dal 20 al 21 per cento (700 milioni nel 2011 e 4,2 miliardi annui nel successivo triennio).

Restano confermati gli importi attribuiti al prelievo sui giochi e all’accisa sul tabacco (1,5 miliardi per ciascun anno), alla tassazione delle rendite finanziarie (1,4 miliardi nel 2012, 1,5 miliardi nel 2013 e 1,9 miliardi nel 2014) e alla Robin Tax (1,8 miliardi nel 2012 e 900 milioni annui nel 2013 e 2014). Per il biennio 2012-2013 si conferma, inoltre, l’aumento del gettito fiscale derivante dalla revisione delle agevolazioni ed esenzioni di imposta, rispettivamente per 4 e 12 miliardi, che si aggiunge alla riduzione prevista dal DL n. 98/2011 pari a 4 miliardi nel 2013 e a 20 miliardi nel 2014[2].

Dal lato delle minori spese, i maggiori risparmi di spesa derivano dalla riduzione della spesa per Ministeri (6 miliardi nel 2012 e 2,5 miliardi nel 2013) e dai risparmi relativi al trattamento retributivo del pubblico impiego (430 milioni nel 2012, 2 miliardi nel 2013 e 1,5 miliardi nel 2014). In base alle modifiche intervenute al Senato, si riducono nel 2012 per l’importo corrispondente alla Robin Tax i risparmi derivanti revisione del Patto di stabilità interno (da 6 a 4,2 miliardi), mentre si confermano quelli attesi per il 2013 (3,2 miliardi). La tabella 1.4 non riporta gli effetti dell’anticipo al 2014 dell’adeguamento delle pensioni di vecchiaia delle donne nel settore privato, misura che determina risparmi a decorrere dal 2015 (90 milioni) che aumentano negli anni successivi per giungere ad oltre 700 milioni nel 2021.

 



Tabella 1.4

D.L. 138/2011 - Articolazione della manovra per settori d'intervento (milioni di euro)


Grafico 1.1

D.L. 138/2011 - Composizione delle risorse per il 2012-2014

 

 

2. La composizione della manovra per sottosettori

La tabella 2.1 presenta la riclassificazione per sottosettore degli effetti finanziari delle disposizioni contenute nel DL n. 138, come modificato in prima lettura al Senato.

 

L'analisi qui esposta è il risultato di un esercizio di classificazione nel quale si imputa ciascun intervento avente effetti sui saldi di finanza pubblica (come indicato nell'allegato 3) ad uno dei sottosettori istituzionali. In alcuni casi, tenuto conto delle informazioni disponibili, occorre adottare ipotesi semplificative.

Gli effetti finanziari delle misure di riduzione delle agevolazioni fiscali non vengono attribuiti ai sottosettori (e pertanto risultano evidenziati separatamente), in quanto una corretta imputazione dipende dalla concreta individuazione delle agevolazioni da ridurre e quindi dall'adozione degli ulteriori provvedimenti legislativi.

 

Per effetto delle modifiche intervenute, si accentua il contributo netto delle Amministrazioni Centrali (AC) che ammonta a circa 14 miliardi nel 2012, a 12,6 miliardi nel 2013 e 10,5 miliardi nel 2014. È riconducibile a tale livello di governo il 75 per cento della manovra netta nel 2012, il 71 per cento nel 2013 e l’89 per cento nel 2014. Tale risultato è ottenuto prevalentemente con interventi volti a realizzare maggiori entrate (pari a oltre 10 miliardi annui nel periodo 2012-2014) a fronte di minori spese nette pari a circa 4 miliardi nel 2012 e 2,5 miliardi nel 2013.

Le Amministrazioni Locali (AL) partecipano alla manovra con un contributo netto di circa 4,2 miliardi nel 2012 e 3,1 miliardi nel 2013, realizzato quasi interamente attraverso risparmi di spesa. Nel 2014, il DL n. 138 non prevede a carico delle AL un contributo ulteriore rispetto a quello previsto dal DL n. 98, pari a 11,6 miliardi.

Gli Enti di Previdenza (EP) concorrono al consolidamento per circa 2 miliardi nel 2013 e 1,4 miliardi nel 2014.

3. Le manovre di consolidamento di luglio e agosto 2011

Il presente paragrafo esamina gli effetti cumulati delle manovre di consolidamento adottate in luglio e agosto 2011. La tabella 3.1 evidenzia in termini di entrate e di spese gli effetti dei decreti-legge n. 98 e 138 del 2011. La tabella 3.2 propone le medesime analisi articolate per sottosettore.

 

 


Tabella 2.1

D.L. 138/2011 - Effetti del D.L. 138/2011 sui sottosettori della PA in termini di IN

Per manovra netta: segno negativo indica peggioramento dei saldi.


Tabella 3.1 Effetti dei DL 98/2011 e 138/2011 in termini di entrata e spesa

 

Per variazioni nette di spesa: segno negativo indica miglioramento.

 

 

 

Tabella 3.2 Effetti dei DL 98/2011 e 138/2011 sui sottosettori della PA in termini di indebitamento netto

 

Per manovra netta: segno negativo indica peggioramento dei saldi.

 



[1]    In mancanza di un quadro macroeconomico aggiornato, l’incidenza sul prodotto della manovra prende a riferimento il valore del PIL nominale contenuto nel DEF 2011.

[2]    Tale riduzione troverà applicazione o in via diretta come tagli alle agevolazioni, o nell'ambito del riordino della spesa in materia sociale e dei regimi di esenzione e favore fiscale prevista entro il 30 settembre 2012.