Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento cultura
Titolo: La decisione di bilancio per il 2011 - A.C. 3778 - A.C. 3779 Schede di lettura - Commissione Cultura
Riferimenti:
AC N. 3778/XVI   AC N. 3779/XVI
Serie: Progetti di legge    Numero: 399    Progressivo: 7
Data: 25/10/2010
Descrittori:
BILANCIO DELLO STATO     
Organi della Camera: VII-Cultura, scienza e istruzione

 

 

Camera dei deputati

XVI LEGISLATURA

 

 

 

Documentazione per l’esame di
Progetti di legge

La decisione di bilancio per il 2011

A.C. 3778 - A.C. 3779

Schede di lettura

Commissione Cultura

 

 

 

 

 

n. 399/7

 

 

 

25 ottobre 2010

 


Servizio responsabile:

Servizio Studi – Dipartimento Cultura

( 066760-3255 – * st_cultura@camera.it

Servizio Studi – Dipartimento Bilancio

( 066760-9932 – * st_bilancio@camera.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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File: CU0274.doc

 


I N D I C E

Parte I

Il disegno di legge di stabilita’ (A.C. 3778)3

§      La manovra 2011-2013 operata dal D.L. n. 78/2010. 8

Parte II

La disciplina contabile del disegno di legge di bilancio. 13

§      Le unità di voto parlamentare. 14

§      La formazione degli stanziamenti del bilancio e flessibilità. 17

§      Classificazione delle entrate e delle spese. 19

§      La struttura del disegno di legge di bilancio. 21

§      Bilancio pluriennale. 23

1. Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2011 (A.C. 3779)24

§      1.1. La struttura del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2011  24

§      1.2 Le rimodulazioni delle dotazioni di bilancio. 27

§      1.3 Il quadro generale riassuntivo. 30

§      1.4 Le variazioni delle previsioni di entrata e di spesa rispetto al 2010. 32

§      1.5 Analisi delle spese finali per Missioni37

§      1.6 Il bilancio pluriennale programmatico. 40

2. L’evoluzione della spesa nel bilancio dello Stato:  Tavole allegate. 42

Parte III - Stati di previsione di interesse della Commissione Cultura

Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (Tab. 7)53

§      Gli obiettivi del Ministero. 53

§      La struttura del bilancio. 55

§      Il decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78. 56

§      Stanziamenti complessivi58

§      Analisi per missione/programma. 59

§      Disposizioni contenute nel disegno di legge di bilancio. 75

§      Tabelle allegate al disegno di legge di stabilità per il 2011. 77

§      Stanziamenti recati da altri stati di previsione. 80

Ministero per i beni e le attività culturali (Tab. 13)85

§      Gli obiettivi del Ministero. 85

§      La struttura del bilancio. 86

§      Il decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78. 87

§      Stanziamenti complessivi87

§      Analisi per missione/programma. 89

§      Disposizioni contenute nel disegno di legge di bilancio. 102

§      Tabelle allegate al disegno di legge di stabilità per il 2011. 102

Ministero dell’economia e delle finanze (Tab. 2) (Informazione ed editoria)105

§      Stanziamenti105

§      Tabelle allegate al disegno di legge di stabilità per il 2011. 106

§      Stanziamenti recati da altri stati di previsione. 106

Ministero dell’economia e delle finanze (Tab. 2) (Sport)109

§      Stanziamenti109

§      Tabelle allegate al disegno di legge di stabilità per il 2011. 110

 

 


SIWEB

Parte I

 


Il disegno di legge di stabilita’ (A.C. 3778)

La legge di stabilità – che sostituisce la legge finanziaria – compone, insieme alla legge di bilancio, la manovra di finanza pubblica prevista su base triennale e dispone annualmente il quadro di riferimento finanziario per il periodo compreso nel bilancio pluriennale. Per il medesimo periodo, essa provvede alla regolazione annuale delle grandezze previste dalla legislazione vigente al fine di adeguarne gli effetti finanziari agli obiettivi.

 

La nuova legge di contabilità (legge n. 196/2009), che ha riformato gli strumenti e le procedure di finanza pubblica, ha delineato una nuova configurazione del ciclo della programmazione degli strumenti di bilancio[1] e ha previsto una correlazione della legge di stabilità con il carattere triennale della manovra. Si prevede infatti che la legge di stabilità debba contenere norme tese a realizzare effetti finanziari con decorrenza nel triennio considerato nel bilancio pluriennale.

 

Il suo contenuto tipico, parzialmente innovato rispetto alla normativa previgente, conferma l’esclusione delle norme di delega e di quelle a carattere ordinamentale ovvero organizzatorio, nonchè gli interventi di natura localistica o microsettoriale.

L’abrogazione integrale della legge di contabilità n. 468/1978 ha inoltre comportato la soppressione implicita della disposizione[2] che prevedeva la possibilità di inserire nella finanziaria norme finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia[3].

 

Più in dettaglio, i contenuti che la legge di stabilità deve indicare sono:

§      il livello massimo del ricorso al mercato finanziario e del saldo netto da finanziare in termini di competenza, per ciascun anno considerato nel bilancio pluriennale (ivi comprese le eventuali regolazioni contabili e debitorie pregresse) e le variazioni di aliquote, detrazioni e scaglioni, nonché le altre misure che incidono sulla determinazione del quantum della prestazione, in relazione alle diverse tipologie di imposte, tasse e contributi, con effetti a partire dal 1° gennaio dell’anno cui la legge di stabilità medesima si riferisce. In relazione alle sole imposte, essa indica altresì le correzioni conseguenti all’andamento dell’inflazione. In relazione alle variazioni delle aliquote, delle detrazioni e degli scaglioni recate dalla legge di stabilità, è fatta salva la normativa specifica riferita ai tributi, alle addizionali e alle compartecipazioni delle regioni e degli enti locali recata dalla legge delega per l’attuazione del federalismo fiscale (legge n. 42/2009);

Una novità contenuta nel disegno di legge di stabilità per il 2011, il quale presenta un articolo unico, è il rinvio a due appositi allegati che illustrano, rispettivamente, il contenuto dei commi 1 (livello massimo del saldo netto da finanziare e del ricorso al mercato finanziario) e dei commi 2, 3 e 4 (trasferimenti alle gestioni previdenziali e regolazioni contabili a favore delle gestioni assistenziali).

§      gli importi dei fondi speciali e le corrispondenti tabelle, vale a dire le somme, ripartite per ministeri, destinate alla copertura dei provvedimenti legislativi che si prevede saranno approvati nel corso degli esercizi finanziari compresi nel bilancio pluriennale, distintamente per la parte corrente e per la parte di conto capitale, i cui importi sono previsti nella legge di stabilità[4];

§      le nuove tabelle in allegato alla legge di stabilità - tre distinte -, finalizzate ad indicare, per ciascuno degli anni considerati nel bilancio pluriennale:

-       gli importi afferenti alle leggi di spesa di carattere permanente, per la quota da iscrivere nel bilancio di ciascun anno considerato nel bilancio pluriennale, la cui quantificazione è rinviata alla legge di stabilità, aggregate per programma e per missione, con l’esclusione delle spese obbligatorie; queste ultime peraltro rientrano direttamente nel disegno di legge di bilancio nell’ambito dei programmi di spesa oggetto di approvazione parlamentare.

-       gli importi delle leggi di spesa in conto capitale a carattere pluriennale, aggregate per programma e per missione, con specifica ed analitica evidenziazione dei rifinanziamenti, delle riduzioni e delle rimodulazioni, per la quota da iscrivere nel bilancio di ciascun anno considerato nel bilancio pluriennale.

-       gli importi delle riduzioni delle autorizzazioni legislative relative alla spesa di parte corrente, per ciascun anno considerato dal bilancio pluriennale, aggregate per programma e per missione;

 

 

In relazione alla nuova disciplina desunta dalla L. 196 in questione, le tabelle contenute nel disegno di legge di stabilità 2011 sono le seguenti:

-   Tabelle A e B: recano, come nella normativa previgente, gli importi dei fondi speciali per la copertura di nuovi provvedimenti legislativi, rispettivamente di parte corrente e di conto capitale, che si prevede verranno approvati nel corso del futuro esercizio finanziario. La relazione illustrativa in proposito sottolinea che, anche con riguardo alla triennalizzazione delle manovra, la determinazione delle annualità dei fondi si estende alle previsioni relative al secondo e al terzo anno del bilancio.

-   Tabella C: contiene autorizzazioni legislative di spese a carattere permanente dalle quali, rispetto a quanto previsto dalla normativa previgente, vengono espunte le autorizzazioni di spese aventi natura obbligatoria, i cui importi sono corrispondentemente riallocati nel disegno di legge di bilancio, attraverso l’istituzione di appositi capitoli di spesa;

-   Tabella D: riporta i definanziamenti delle autorizzazioni legislative di spesa della sola parte corrente;

-   Tabella E: reca i contenuti delle previgenti tabelle D, E e F per le spese in conto capitale, con evidenziazione dei rifinanziamenti, delle riduzioni e delle rimodulazioni degli importi destinati al finanziamento delle leggi che dispongono spese a carattere pluriennale. La tabella evidenzia separatamente le voci concernenti la legislazione vigente al momento della presentazione del disegno di legge e l’importo definitivo che sconta gli effetti della stessa legge di stabilità.

  Pertanto, mentre la struttura delle tabelle A e B non ha subito modifiche, le altre tabelle sono state accorpate e ridotte a tre. E’ stato inoltre ridotto il numero dei relativi allegati dimostrativi da 6 a 2. Le tabelle e gli allegati sono stati predisposti per missioni e programmi e riportano le rispettive dotazioni di competenza e di cassa articolate per ciascuna annualità del bilancio triennale.

§      l’indicazione dell’importo massimo da destinare ai contratti del pubblico impiego[5] e alle modifiche del trattamento economico e normativo del personale dipendente dalle amministrazioni statali in regime di diritto pubblico. Viene specificato che detto importo per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, per la parte non utilizzata al termine dell’esercizio, è conservato in conto residui fino alla sottoscrizione dei relativi contratti di lavoro o all’emanazione dei provvedimenti negoziali;

§      le regolazioni meramente quantitative rinviate alla legge stabilità dalle leggi vigenti;

§      norme che comportano aumenti di entrata o riduzioni di spesa, ad esclusione delle norme a carattere ordinamentale ovvero organizzatorio, facendo salva l’eccezione delle spese recate da norme eventualmente necessarie a garantire l’attuazione del Patto di stabilità interno, nonché a realizzare il Patto di convergenza, come disciplinato dalla citata legge sul federalismo fiscale;

§      le norme recanti misure correttive degli effetti finanziari delle leggi la cui attuazione possa recare pregiudizio al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, secondo il meccanismo ridefinito al comma 13 dell’articolo 17 della legge di contabilità relativo alla copertura finanziaria delle leggi[6].

§      le norme eventualmente necessarie a garantire l’attuazione del sopra richiamato Patto di stabilità interno e del Patto di convergenza.

 

Al disegno di legge di stabilità viene inoltre allegato, a fini conoscitivi, un prospetto riepilogativo degli effetti triennali sui saldi di finanza pubblica derivanti dalla manovra adottata. Tale prospetto deve essere aggiornato sulla base delle modifiche apportate in sede di esame parlamentare al disegno di legge di stabilità e successivamente allegato alla legge di stabilità medesima.

 

La nuova struttura della legge di stabilità recepisce la classificazione delle voci di bilancio presentata per la prima volta con il disegno di legge finanziaria per il 2008 e pertanto le disposizioni normative in essa contenute devono essere, di regola, articolate per missione e devono indicare il programma cui si riferiscono.

 

Con riferimento all’obbligo di copertura degli oneri correnti, si conferma la disposizione secondo cui la legge di stabilità può disporre, per ciascun anno del bilancio pluriennale, nuove o maggiori spese correnti, riduzioni di entrata e nuove finalizzazioni da iscrivere nel fondo speciale di parte corrente, nei limiti delle nuove o maggiori entrate tributarie, extratributarie e contributive e delle riduzioni permanenti di autorizzazioni di spesa corrente. Si prevede la possibilità di utilizzare gli eventuali margini di miglioramento del risparmio pubblico - dato dalla differenza positiva tra il suo valore previsto nel bilancio di previsione e quello risultante dall’assestamento relativo all’anno precedente - per la copertura finanziaria della legge di stabilità, purchè ne venga comunque assicurato un valore positivo.

 

Ferme restando le modalità di copertura della legge di stabilità sopra descritte, si conferma che le nuove o maggiori spese disposte con tale legge non possano concorrere a determinare i tassi di evoluzione delle medesime spese, sia di parte corrente sia in conto capitale, che risultino incompatibili con gli obiettivi determinati nella risoluzione parlamentare sulla Decisione di finanza pubblica (DFP).

 

Riproducendo un meccanismo simile a quanto previsto dalla legislazione previgente, inoltre, si prevede che in allegato alla relazione al disegno di legge di stabilità vengano indicati i provvedimenti legislativi, con i relativi effetti finanziari, adottati nel corso dell'esercizio e conseguenti all’attuazione della specifica procedura prevista all'articolo 17, comma 13 della legge di contabilità. Si tratta, in particolare, delle iniziative legislative che il Ministro dell'economia e delle finanze è chiamato ad adottare qualora riscontri che l'attuazione di leggi rechi pregiudizio al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, ovvero in caso di sentenze definitive di organi giurisdizionali e della Corte costituzionale recanti interpretazioni della normativa vigente suscettibili di determinare maggiori oneri.

Al disegno di legge di stabilità viene allegata, oltre alla relazione tecnica prevista con riferimento agli obblighi di copertura, una nota tecnico-illustrativa finalizzata ad illustrare, a scopi conoscitivi, il raccordo tra i documenti di bilancio e il conto economico consolidato della P.A.

Tale nota espone i contenuti della manovra e gli effetti che questa produce sui saldi e sui principali settori di intervento, nonché i criteri utilizzati per la quantificazione degli stessi. Essa contiene le previsioni del conto economico delle pubbliche amministrazioni secondo lo schema delle previsioni tendenziali della DFP del conto del settore statale e del settore pubblico, e del relativo conto di cassa, integrate con gli effetti della manovra di finanza pubblica per il triennio di riferimento.

La relazione tecnica da allegare al disegno di legge di stabilità deve infine contenere, per ciascuna legge pluriennale di spesa per cui è prevista dal disegno di legge medesimo l’autorizzazione al rifinanziamento, la valutazione del Ministro competente riguardo il permanere delle ragioni che a suo tempo ne avevano giustificato l'adozione, tenuto anche conto dei nuovi programmi da avviare.

Si sottolinea da ultimo che la legge di stabilità la quale, insieme alla legge di bilancio, compone la manovra su base triennale è un provvedimento che costituisce a tutti gli effetti uno strumento ispirato al metodo della programmazione secondo quanto previsto dall’articolo 7 della legge di contabilità.

Tra gli strumenti di programmazione il predetto articolo elenca altresì i disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica. E’ da segnalare in proposito che nella risoluzione relativa alla DFP 2011-2013 approvata dalle Camere non vi è tuttavia indicazione dei provvedimenti collegati alla manovra di finanza pubblica da adottare entro i termini prestabili.

In ordine a tale circostanza va tuttavia rammentato, che – come precisato nella relazione illustrativa al provvedimento – il disegno di legge di stabilità in esame non produce effetti correttivi sui saldi di finanza pubblica atteso che la manovra per il triennio 2011-2013 è stata effettuata con il D.L. 78/2010[7], approvato la scorsa estate, che ha anticipato la correzione dei saldi per assicurare il rispetto degli obiettivi programmatici già fissati in sede di aggiornamento del Patto di stabilità e crescita europeo.

Il ddl di stabilità comporta esclusivamente un impatto sul saldo netto da finanziare, pari ad 1 miliardo nel 2011, 3 miliardi nel 2012 e 9,5 miliardi nel 2013, derivante – sulla base di quanto esposto nella Nota tecnico-illustrativa al provvedimento – da alcune rimodulazioni della parte tabellare concernenti il Fondo aree sottoutilizzate ed il finanziamento della quota nazionale del Fondo di rotazione per le politiche comunitarie, su cui si rinvia al commento concernente la Tabella E

 

L’intervento operato dal decreto-legge sopradetto è sinteticamente riepilogato nel riquadro che segue.

 

La manovra 2011-2013 operata dal D.L. n. 78/2010

Com’è noto, la manovra correttiva sui conti pubblici per il triennio considerato dal ddl di stabilità è stata operata con il decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78 (convertito dalla legge n. 122/2010), con il quale è stato disposto un articolato insieme di interventi, recanti riduzioni di spesa e di aumento delle entrate, diretti a conseguire gli obiettivi di finanza pubblica indicati nella Nota di aggiornamento al DPEF 2010-2013 e confermati in sede europea in occasione della presentazione, nel gennaio 2010, dell’ aggiornamento annuale del Programma di stabilità .

Gli effetti finanziari delle misure

Le misure contenute nel decreto legge, che vengono richiamate anche nella Decisione di finanza Pubblica, oltre a comportare un marginale impatto nel 2010, determinano una correzione dell’indebitamento netto pari a circa 12 miliardi per il 2011 ed a circa 25 miliardi in ciascuno degli anni 2012 e 2013, pari allo 0,75 per cento del PIL nel 2011 ed a circa l’1,5 per cento nel 2012 e nel 2013.

La manovra lorda risulta ovviamente di importo più elevato, in quanto comprendente anche le risorse destinate a misure espansive, in particolare per l’anno 2011, ed ammonta a 17,8 miliardi per il 2011, 27,5 miliardi nel 2012 e 27,8 miliardi nel 2013.

Per quanto concerne la composizione dell’intervento, gli effetti correttivi sono riconducibili prevalentemente (circa il 67 per cento nella media del triennio) ad un contenimento della spesa e, al suo interno, della componente di parte corrente, mentre le entrate concorrono alla manovra per il restante 33 per cento circa, come evidenziato nella tabella che segue([1]).

(1) Le tabelle in oggetto, nonché quella che segue, sono tratte dalle Tabelle 2.8 e 2.9 riportate nella Decisione di finanza pubblica.


Manovra correttiva effettuata dal D.L. n. 78/2010

(valori in milioni di euro)

2011

2012

2013

Maggiori entrate

6.943

10.544

8.632

Minori entrate

3.044

1.253

1.753

Maggiori spese

2.657

1.192

976

Correnti

2.110

635

281

Conto capitale

548

558

695

Minori spese

10.889

16.970

19.130

Correnti

6.909

11.180

12.740

Conto capitale

3.980

5.790

6.390

Riduzione indebitamento netto

12.130

25.068

25.033

 

Le misure correttive incidono su diversi settori, ed in tale quadro, particolare rilievo assumono quelle e poste a carico delle Amministrazioni regionali e locali, che rappresentano una quota di poco inferiore alla metà (in quanto pari a circa il 46 per cento) dell’intervento complessivo previsto nel corso del triennio di riferimento, come risulta dalla tabella che segue:

Effetti della manovra sulle amministrazioni centrali e locali

(valori in milioni di euro)

2011

2012

2013

Correzione complessiva Amministrazioni pubbliche

12.130

25.068

25.033

di cui: amministrazioni centrali

4.927

12.824

12.059

             amministrazioni locali

6.937

10.087

10.152

Un ulteriore ambito di intervento è riferibile al pubblico impiego, per il quale, tra le misure di contenimento delle spese, si ricordano il blocco della contrattazione per il triennio 2010-2012, la riduzione dei trattamenti economici superiori ai 90.000 euro annuali, che opera sulla quota eccedente tale limite, la previsione di limiti al trattamento retributivo dei magistrati, la sospensione dell’adeguamento retributivo ordinariamente spettante sia al personale dirigenziale che a quello delle qualifiche contrattualizzate. Una riduzione dei trattamenti è prevista anche in relazione a quelli spettanti a Ministri e Sottosegretari non parlamentari e agli addetti agli uffici di diretta collaborazione dei Ministri.

Numerose sono altresì le misure previste in materia di previdenza, nell’ambito della quale rilevano gli interventi per contrastare agli abusi in materia di invalidità civile e le misure, richieste dall’Unione europea, volte ad allineare l'età pensionabile delle donne nel pubblico impiego al requisito di 65 anni di età. Un ulteriore intervento, volto a conseguire effetti strutturali di minore spesa che si manifestano a partire dal 2012, concerne la modifica delle decorrenze (le c.d. “finestre”) per la decorrenza del trattamento pensionistico, che ha l’effetto di un posticipo dell’età effettiva di accesso al trattamento medesimo; sono state altresì introdotte alcune disposizioni concernenti la correlazione dell’età di pensionamento rispetto all’andamento della speranza di vita.


Sul versante delle entrate, particolare rilevo assumono gli interventi in materia tributaria, e segnatamente, le misure di potenziamento della lotta all’evasione fiscale e contributiva, le quali operano su un duplice piano: da un lato, attraverso l’introduzione di più efficaci strumenti di accertamento, dall’altro, attraverso la focalizzazione dell’attività di ispezione e controllo su determinati segmenti di contribuenti, i cui comportamenti appaiono a più elevato rischio di evasione. In tale ambito si prevede, tra l’altro, l’adeguamento alle disposizioni comunitarie delle limitazioni all’uso del contante e dei titoli al portatore, un aggiornamento dell’accertamento sintetico (il c.d. redditometro), il contrasto al fenomeno delle imprese “apri e chiudi” nonché a quello delle imprese in perdita sistemica.

 


Parte II

 


La disciplina contabile del disegno di legge di bilancio

Il disegno di legge del bilancio annuale di previsione è disciplinato dall’articolo 21 della nuova legge di contabilità (legge n. 196/2009).

Come già previsto nella precedente normativa contabile, si tratta di un bilancio annuale di previsione:

-       “annuale”: perché il periodo di tempo sui si riferisce è di dodici mesi e coincide con l’anno solare (inizia il 1° gennaio e termina il 31 dicembre);

-       “di previsione”: perché viene predisposto e approvato prima dell’inizio della gestione e, pertanto, indica le entrate e le spese che si presume verranno effettuate.

L’articolo 21 conferma che le previsioni di entrata e di spesa contenute nel bilancio sono formate sulla base della legislazione vigente, tenuto conto dei parametri economici utilizzati nella Decisione di finanza pubblica.

 

L’articolo 7 della nuova legge di contabilità fissa la presentazione alle Camere del disegno di legge di bilancio entro il termine del 15 ottobre di ogni anno, contestualmente alla presentazione del disegno di legge distabilità (ex disegno di legge finanziaria): i due documenti compongono infatti la manovra triennale di finanza pubblica.

La data di presentazione del documento alle Camere è stata posticipata rispetto alla precedente normativa contabile - che la fissava entro il 30 settembre di ogni anno – in relazione alla nuova data di avvio del ciclo della programmazione economica e finanziaria delineato dalla legge di riforma della contabilità, che inizia il 15 settembre con la presentazione della Decisione di finanza pubblica (DFP).

 

Nel caso in cui il bilancio non sia approvato entro il 31 dicembre, la Costituzione prevede la concessione al Governo dell’esercizio provvisorio.

La nuova normativa contabile conferma che l’esercizio provvisorio del bilancio può essere concesso soltanto per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi (articolo 32).

Durante l'esercizio provvisorio, la gestione del bilancio, riferita sia alle autorizzazioni di impegno sia a quelle di pagamento, è consentita per tanti dodicesimi della spesa quanti sono i mesi dell'esercizio provvisorio, ovvero nei limiti della maggiore spesa necessaria, qualora si tratti di spesa obbligatoria e non suscettibile di impegni o di pagamenti frazionati in dodicesimi.

Le unità di voto parlamentare

Per quanto riguarda l’individuazione delle unità di voto parlamentare, sono state introdotte alcune importanti novità rispetto alla precedente disciplina contabile.

 

1)      In luogo delle unità previsionali di base (o macroaggregati), le unità di voto sono ora individuate:

a)   per le entrate, con riferimento alla tipologia;

A titolo esemplificativo, le voci che ora costituiscono l’unità di voto sono costituite, per le entrate tributarie, dai tributi più importanti (Imposta sui redditi, IRES, IVA), ovvero da raggruppamenti di tributi con caratteristiche analoghe (ad esempio, imposte sostitutive, imposte sui generi di monopolio, ecc.); per i restanti titoli, è indicata la tipologia del provento per aggregati più o meno ampi (ad esempio, proventi speciali, redditi da capitale, entrate derivanti da servizi resi dall'amministrazione statale, ecc.).

b)   per le spese, con riferimento ai programmi, intesi quali aggregati diretti al perseguimento degli obiettivi definiti nell'ambito delle missioni.

Le nuove unità di voto fanno riferimento alla nuova struttura del bilancio, di fatto applicata a decorrere dal 2008, fondata sulla riclassificazione delle spese dei Ministeri per missioni e programmi e delle entrate per ricorrenza (entrate riferite a proventi la cui acquisizione sia prevista a regime, ovvero limitata a uno o più esercizi) e per tipologia dell’entrata medesima[8].

Sia per le entrate che per le spese, l’unità di voto risulta pertanto spostata ad un livello superiore rispetto a quello del quello del macroaggregato(unità previsionale di base) in precedenza previsto.

La nuova classificazionedel bilancio \ha operato una profonda revisione in senso funzionale della struttura delle voci di bilancio, volta a meglio evidenziare larelazione tra risorse disponibili e finalità delle politiche pubbliche, anche al fine di superare la tradizionale logica incrementale nel rifinanziamento delle politiche di spesa e di rendere più agevole l’attività di misurazione e verifica dei risultatiraggiunti con la spesa pubblica.

La nuova legge di contabilità, nel’individuare nei programmi l’unità di voto parlamentare, non definisce né il numero né le qualifiche delle missioni e dei programmi medesimi.

In proposito va tuttavia segnalato che l’articolo 40 della legge di contabilità medesima, nell’ambito della delega al Governo per il completamento della riforma della struttura del bilancio, prevede la revisione, da completarsi nell’arco di un periodo di due anni, sia delle missioni che del numero e della struttura dei programmi di spesa, al fine di renderli il più possibile omogenei. A tal fine, il Ministero dell’economia ha emanato la circolare 22 marzo 2010, n. 14, in cui è prevista la costituzione di appositi gruppi di lavoro per le attività relative alla revisione.

 

2)      Per quanto concerne i contenuti dell’unità di voto parlamentare, ogni singola unità di voto deve indicare:

§         l'ammontare presunto dei residui attivi o passivi alla chiusura dell'esercizio precedente a quello cui il bilancio si riferisce (come già previsto nella precedente normativa contabile);

§         l'ammontare delle entrate che si prevede di accertare e delle spese che si prevede di impegnare (competenza) nonché l'ammontare delleentrate che si prevede di incassare e delle speseche si prevede di pagare (cassa), nell'anno cui il bilancio si riferisce (come già previsto nella precedente normativa contabile);

§         le previsioni delle entrate e delle spese relative al secondo e terzo anno del bilancio triennale. L'introduzione di previsioni triennali delle unità di voto rappresenta una novità rispetto alla precedente legge di contabilità.

Le previsioni triennali dei programmi di spesa risultano già presenti nella precedente struttura della legge di bilancio, sebbene in allegati puramente conoscitivi: a partire dal 2009 ciascuno stato di previsione della legge di bilancio risulta corredato di un apposito allegato 1, che espone le proiezioni triennali degli stanziamenti di competenza delle missioni e dei programmi di ciascun Ministero.

Costituiscono oggetto di approvazione parlamentare sia le previsioni di entrata e di spesa, di competenza e di cassa, relative all’anno cui il bilancio si riferisce sia le previsioni relative al secondo e terzo anno del bilancio triennale.

Soltanto le previsioni del primo anno costituiscono tuttavia limite alle autorizzazioni di impegno e pagamento.

 

3)      Per quanto concerne la classificazione delle voci di spesa, la dotazione finanziaria dei programmi di spesa viene presentata:

§         distinta in spese correnti e spese d’investimento - come già nella precedente esperienza. Per le spese correnti viene tuttavia data specifica indicazione delle spese di personale;

§         ripartitain spesa “rimodulabile” e spesa “non rimodulabile”. La distinzione delle dotazioni finanziarie dei programmi di spesa del bilancio dello Stato nelle suddette due categorie è stata formalizzata nella nuova legge di contabilità ai fini dell’applicazione della disciplina della flessibilità del bilancio.

La distinzione delle spese in rimodulabili e non rimodulabili è stata introdotta, per la prima volta, nel disegno di legge di bilancio per il 2009, a seguito delle disposizioni introdotte dall’articolo 60 del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, che ha modificato in modo sostanziale il processo di definizione del progetto di bilancio a legislazione vigente. A fronte di consistenti riduzioni delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa a legislazione vigente per il triennio 2009–2011 di competenza dei vari Ministeri operate dal citato decreto-legge, alle singole Amministrazioni è stato infatti concesso un più ampio margine di discrezionalità in ordine alla allocazione delle risorse nei programmi di spesa di loro pertinenza.

A seguito dei tagli lineari, è stata stabilita una procedura che ha modificato il processo di definizione delle previsioni di bilancio, posto che è stato fissato una sorta di plafond a disposizione di ogni Amministrazione entro il quale ciascuna, in sede di formazione del progetto di bilancio, ha potuto ripartire le risorse a disposizione, per ogni missione, tra i relativi programmi di spesa ritenuti prioritari.

Secondo la definizione contenuta nella nuova legge di contabilità, le spese non rimodulabili sono quelle “per le quali l'amministrazione non ha la possibilità di esercitare un effettivo controllo, in via amministrativa, sulle variabili che concorrono alla loro formazione, allocazione e quantificazione”. Esse corrispondono alle spese definite come “oneri inderogabili”, vale a dire le spese vincolate a meccanismi o parametri (determinati da leggi o da altri atti normativi) che ne regolano autonomamente l’evoluzione.

Rientrano tra gli oneri inderogabili le cosiddette spese obbligatorie, ossia quelle relative a particolari finalità espressamente elencate: pagamento di stipendi, assegni, pensioni ed altre spese fisse, interessi passivi, obblighi comunitari ed internazionali, ammortamento di mutui. In via residuale, rientrano tra le spese obbligatorie anche quelle che sono così identificate per espressa disposizione normativa.

Le spese rimodulabili - delle quali non è data una vera e propria definizione - sono individuate:

a)  nelle spese derivanti da fattori legislativi, intendendo come tali quelle autorizzate da espressa disposizione legislativa che ne determina l'importo, considerato quale limite massimo di spesa, e il periodo di iscrizione in bilancio, la cui rimodulabilità è disciplinata da una apposita norma della legge (vedi articolo 23 L.n.196/2009));

b)  nelle spese di adeguamento al fabbisogno, ossia spese non predeterminate legislativamente ma quantificate tenendo conto delle esigenze delle amministrazioni.

Formalizzando una novità già introdotta con il disegno di legge di bilancio per il 2009, la nuova normativa contabile prevede che, sino all'esercizio della delega di cui all'articolo 40, in appositi allegati agli stati di previsione della spesa sono indicate per ciascun programma di spesa, per macroaggregato e distinte per capitolo, le spese rimodulabili e quelle non rimodulabili.

 

4)      Con riferimento ai programmi di spesa, la nuova legge di contabilità dispone l’affidamento della realizzazione di ciascun programma ad un unico centro di responsabilità amministrativa. La formulazione usata dalla norma, che affida la “realizzazione” di ciascun programma ad un unico centro di responsabilità amministrativa, sembra indicare che, indipendentemente dal numero delle strutture amministrative coinvolte nel programma (e finora, infatti, la gran parte dei programmi coinvolgeva più centri di responsabilità amministrativa di uno stesso Ministero ovvero, nell’ipotesi di programmi interministeriali, di Ministeri diversi), la sua realizzazione dovrebbe comunque essere affidata alla responsabilità di un unico soggetto.

      La previsione dell’univocità tra programmi e centri di responsabilità amministrativa è invece espressa nell’articolo 40 della legge di contabilità, tra i criteri della delega al Governo per il completamento della riforma del bilancio. La norma richiamata prevede, inoltre, l'univoca corrispondenza tra il programma e ciascun Ministero, al fine di evitare, ove possibile, la condivisione di programmi tra più Ministeri.

      L’univoca corrispondenza tra programma di spesa e centro di responsabilità e tra programma di spesa e ciascun Ministero cui sembra tendere, in prospettiva, l’articolo 40, oltre a permettere di superare la frammentazione dei programmi tra più centri di responsabilità, che ha rappresentato una delle maggiori criticità della riclassificazione del bilancio, sembrerebbe comportare, di conseguenza, l’eliminazione, ove possibile, di programmi di spesa interministeriali.

La formazione degli stanziamenti del bilancio e flessibilità

L’articolo 23 della nuova legge di contabilità reca disposizioni in merito alla formazione del bilancio di previsione per quanto concerne la quantificazione dei programmi di spesa.

La norma prevede che, in sede di formulazione degli schemi degli stati di previsione, i Ministri devono indicare, anche sulla base delle proposte dei responsabili della gestione dei programmi, gli obiettivi di ciascun Dicastero e quantificare le risorse necessarie per il loro raggiungimento, tenendo conto delle istruzioni fornite annualmente, con apposita circolare, dal Ministero dell’economia.

La norma introduce il divieto espresso di previsioni basate sul mero calcolo della spesa storica incrementale.

Per quanto concerne la quantificazione delle risorse necessarie al raggiungimento degli obiettivi dei rispettivi dicasteri, la norma prevede inoltre che i Ministri competenti possono proporre la rimodulazione delle risorse tra programmi appartenenti alla stessa missione di spesa.

Una volta che i Ministri competenti hanno dato le loro indicazioni in merito agli obiettivi perseguiti dal singolo dicastero e alle risorse necessarie per il loro raggiungimento, la nuova normativa contabile attribuisce al Ministro dell’economia il compito di valutare la congruità e la coerenza tra gli obiettivi perseguiti da ciascun Ministro e le risorse richieste per la loro realizzazione.

 

Per motivate esigenze, con il disegno di legge di bilancio possono inoltre essere effettuate rimodulazioni delle dotazioni finanziarie relative ai fattori legislativi, compensative all’interno di un programma o tra programmi di una medesima missione di spesa.

Resta preclusa la possibilità di utilizzare stanziamenti di spesa in conto capitale per il finanziamento di spese correnti.

In allegato a ciascuno stato di previsione della spesa devono essere indicate le autorizzazioni legislative di cui si propone la modifica e il corrispondente importo.

Con la possibilità di incidere sugli stanziamenti determinati da specifiche autorizzazioni legislative di spesa, viene pertanto messa a regime per il disegno di legge di bilancio un potere di intervento nelle scelte allocative finora limitato allo strumento della legge finanziaria.

 

Con la disposizione introdotta dall’articolo 23 viene formalizzato nella legge di contabilità quanto già previsto, in via sperimentale, per gli anni 2009 e 2010, dall’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112/2008 (come modificato dall’articolo 23, comma 21-quater, del D.L. n. 78/2009), il quale, come già ricordato, a fronte di consistenti riduzioni delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa per il triennio 2009–2011 di competenza dei vari Ministeri, ha introdotto un più ampio margine di flessibilità per le amministrazioni in sede di formazione del bilancio di previsione a legislazione vigente, consentendo di rimodulare, seppure con vari limiti, le dotazioni finanziarie tra i programmi di spesa di ciascuna missione, anche mediante modifica delle autorizzazioni legislative di spesa ad essi sottostanti.

In ragione della possibilità di incidere, con le rimodulazioni, sulla legislazione sostanziale di spesa, in apposito allegato a ciascuno stato di previsione della spesa dei disegni di legge di bilancio per il 2009 e 2010 sono state esposte le autorizzazioni legislative di spesa ed i relativi importi con le rimodulazioni effettuate dalle Amministrazioni. Il prospetto delle autorizzazioni di spesa rimodulabili di ciascun Ministero è stato inoltre riportato nelle rispettive leggi di bilancio (Allegato n. 2 a ciascuno stato di previsione).

 

Il D.L. 31 maggio 2010, n. 78 ha introdotto, per il solo triennio 2011-2013, norme di flessibilità degli stanziamenti di bilancio che derogano alla disciplina generale recata dalla legge n. 196/2009.

A fronte di consistenti riduzioni delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa a legislazione vigente, operate dal provvedimento a decorrere dal 2011, di competenza dei vari Ministeri, il citato decreto-legge prevede che con il disegno di legge di bilancio, per “motivate esigenze”, possono essere rimodulate le dotazioni finanziarie “tra le missioni” di ciascun stato di previsione della spesa (laddove l’articolo 23 della nuova legge di contabilità riconosce tale facoltà solo nell’ambito di un singolo programma o fra programmi della stessa missione).

Tale facoltà può essere esercitata solo per motivate esigenze ed entro i seguenti limiti:

-          esclusivamente con riferimento alle spese rimodulabili,riconducibili, come detto, a quelle disposte da fattori legislativi e di adeguamento al fabbisogno;

-          nel rispetto dell’invarianza degli effetti sui saldi di finanza pubblica;

-          restando precluso l’utilizzo degli stanziamenti di conto capitale per finanziare spese correnti.

Classificazione delle entrate e delle spese

L’articolo 25 della nuova legge di contabilità espone la nuova classificazione delle entrate e delle spese dello Stato, sulla base delle innovazione introdotte dall’articolo 21, che ha modificato le unità di voto parlamentare, identificandole, per le entrate, con la tipologia dell’entrata, e per le spese, con i programmi, determinando il venir meno delle unità previsionali di base (o macroaggregati).

La nuova classificazione delle voci di entrata si articola su cinque livelli di aggregazione:

a)       al primo livello, le entrate sono suddivise in titoli, a secondo della loro natura:

titolo I: entrate tributarie;

titolo II: entrate extra-tributarie;

titolo III: entrate derivanti da alienazione e ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti;

titolo IV: entrate derivanti da accensione di prestiti.

I primi tre titoli rappresentano le entrate finali; il quarto titolo corrisponde in sostanza all’entità del ricorso al mercato finanziario;

b)      al di sotto dei titoli, le entrate sono suddivise in ricorrenti e non ricorrenti, a seconda che si riferiscano a proventi la cui acquisizione sia prevista a regime ovvero limitata soltanto ad alcuni esercizi;

c)       nel terzo livelloè evidenziata la tipologia dell'entrata, ai fini dell’approvazione parlamentare e dell’accertamento dei cespiti.

d)       al di sotto dell’unità di voto, si trovano le categorie, secondo la natura dei cespiti;

e)       capitoli, che rappresentano una ripartizione delle unità di voto ai fini della gestione e della rendicontazione. I capitoli possono essere suddivisi in articoli.

      Si osserva che nell’ambito dei principi della delega per il completamento della revisione della struttura del bilancio dello Stato è previsto che il Governo proceda alla revisione, per l'entrata, delle unità elementari del bilancio per assicurare che la denominazione richiami esplicitamente l'oggetto e ripartizione delle unità promiscue in articoli in modo da assicurare che la fonte di gettito sia chiaramente e univocamente individuabile (cfr. articolo 40, comma 2, lettera d).

 

Sul lato della spesa, la nuova esposizione delle voci di bilancio individua una classificazione di tre livelli:

a)       missioni, che rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici della spesa;

b)      programmi, ossia le unità di voto parlamentare, quali aggregati finalizzati al perseguimento degli obiettivi indicati nell’ambito delle missioni.

      I programmi sono presentati suddivisi in macroaggregati per tipologie di spesa (spese di funzionamento, interventi, trattamenti di quiescenza e altri trattamenti integrativi o sostitutivi, oneri del debito pubblico, oneri comuni di parte corrente, investimenti e oneri comuni in conto capitale);

c)       capitoli, secondo l’oggetto della spesa, che rappresentano le unità di gestione e rendicontazione, classificati in base al loro contenuto economico e funzionale. I capitoli possono essere suddivisi in articoli (i quali corrisponderebbero agli attuali piani di gestione).

      Al riguardo si osserva che in sede di delega per il completamento della riforma si prevede il superamento dei capitoli mediante l’introduzione delle azioni, quali componenti del programma e unità elementari del bilancio dello Statoaffiancate da un piano dei conti integrato che assicuri il loro raccordo alla classificazione COFOG e alla classificazione economica di terzo livello (cfr. articolo 40, comma 2, lettera e).

 

E’ inoltre confermata la classificazione economica e funzionale delle spese.

La nuova legge di contabilità prevede però che esse si conformino ai criteri adottati in contabilità nazionale per i conti del settore della pubblica amministrazione.

E’ pertanto confermata la presentazione, in allegato allo stato di previsione del Ministero dell’economia, di un quadro contabile da cui risultino le categorie in cui viene classificata la spesa secondo l'analisi economica e le classi, fino al terzo livello della classificazione COFOG (comparti di attività in cui si articolano le aree di intervento delle politiche pubbliche), in cui viene ripartita la spesa secondo l'analisi funzionale.

In appendice a tale quadro contabile sono previsti appositi prospetti illustrativi degli incroci tra i diversi criteri di classificazione.

Rispetto alla precedente normativa contabile, è richiesto altresì, in apposito prospetto, il raccordo tra le classi COFOG e le missioni e i programmi di spesa, nonché tra il bilancio dello Stato e il sistema di contabilità nazionale.

Tutti i suddetti prospetti devono essere aggiornati dopo l’approvazione della legge di bilancio.

La struttura del disegno di legge di bilancio

L’articolo 21 della nuova legge di contabilità conferma la struttura del disegno di legge di bilancio di previsione, costituito:

§         da un unico stato di previsione dell’entrata;

§         dagli stati di previsione della spesa, relativi ai singoli Ministeri con portafoglio, con le allegate appendici dei bilanci delle amministrazioni autonome;

§         dal quadro generale riassuntivo, che la nuova legge di contabilità estende al triennio.

 

Ciascuno stato di previsione è corredato da una serie di elementi informativi:

a)      la nota integrativa al bilancio di previsione – che sostituisce la nota preliminare prevista dalla precedente legge di contabilità – contenente i seguenti elementi informativi riferiti alle entrate e alle spese:

-          per le entrate, la nota illustra i criteri utilizzati per la previsione relativa alle principali imposte e tasse;

-          per la spesa, in una prima sezione, concernente il piano degli obiettivi correlati a ciascun programma ed i relativi indicatori di performance, la nota illustra il quadro di riferimento in cui l’amministrazione si trova ad operare, le priorità politiche, le attività e gli obiettivi riferiti a ciascun programma di spesa che le amministrazioni intendono conseguire, con espressa indicazione delle risorse destinate alla realizzazione degli obiettivi e degli indicatori di realizzazione ad essi riferiti, nonché dei criteri e dei parametri utilizzati per la loro quantificazione. In una seconda sezione, relativa ai programmi e alle corrispondenti risorse finanziarie, la nota illustra il contenuto di ciascun programma di spesa e i criteri di formulazione delle previsioni di spesa, con riguardo particolare alle varie tipologie di spesa e ai relativi riferimenti legislativi, con indicazione dei corrispondenti stanziamenti del bilancio triennale;

b)      una scheda illustrativa di ogni programma e delle leggi che lo finanziano, con indicazione dei corrispondenti stanziamenti del bilancio triennale, con l'articolazione per le categorie di spesa. Di tali schede è previsto un aggiornamento semestrale, in modo da tenere conto delle modifiche apportate alle previsioni iniziali attraverso le variazioni di bilancio adottate in corso d'anno ai sensi delle disposizioni normative vigenti.

 

Ciascuno stato di previsione deve inoltre recare, per ogni programma:

c)      l'elenco dei capitoli, articoli e relativi stanziamenti;

d)      un riepilogo delle dotazioni secondo l'analisi economica e funzionale;

 

Rispetto alla normativa precedente sono inoltre richieste, a corredo degli stati di previsione:

e)      una scheda illustrativa dei capitoli recanti i fondi settoriali correlati alle principali politiche pubbliche di rilevanza nazionale, con indicazione degli stanziamenti triennali, il riepilogo analitico dei provvedimenti legislativi e amministrativi che hanno determinato i suddetti stanziamenti e le relative variazioni, e gli interventi previsti a legislazione vigente a valere su detti fondi, con separata indicazione delle spese correnti e di quelle in conto capitale. Anche in questo caso, è previsto un aggiornamento semestrale di tali schede;

f)        la presentazione del budget dei costi relativo a ciascuna amministrazione, che finora ha invece costituito un documento a se stante[9]. Il budget riporta i costi previsti dai centri di costo dell’amministrazione e il prospetto di riconciliazione al fine di collegare le previsioni economiche a quelle finanziarie di bilancio.

La nuova normativa contabile conferma inoltre la presentazione alle Camere, in allegato al disegno di legge del bilancio di previsione, di una relazione del Ministro dello sviluppo economico sulla destinazione alle aree sottoutilizzate delle spese di investimento iscritte negli stati di previsione dei singoli Ministeri per interventi di rispettiva competenza.

 

Per quanto concerne l’approvazione del disegno di legge di bilancio, l’articolo 21 conferma in larga parte la precedente normativa, disponendo:

§         la predisposizione della nota di variazioni in caso di variazioni apportate al bilancio nel corso della discussione parlamentare;

§         l'approvazione, con distinti articoli, dello stato di previsione dell'entrata, di ciascuno stato di previsione della spesa e dei totali generali della spesa nonché del quadro generale riassuntivo, nell'ordine detto, con riferimento alle dotazioni di competenza e cassa;

§         l’approvazione, con apposite norme, dei fondi di riserva previsti dalla legge di contabilità: Fondo di riserva per le spese obbligatorie, Fondi speciali per la reiscrizione in bilancio di residui passivi perenti delle spese correnti e in conto capitale, Fondo di riserva per le spese impreviste e Fondo di riserva per le autorizzazioni di cassa.

Rispetto alla precedente legge di contabilità, va segnalato il venir meno del Fondo di riserva per le autorizzazioni di spesa delle leggi permanentidi natura corrente;

§         la fissazione, con apposita norma, dell'importo massimo di emissione di titoli dello Stato, in Italia e all'estero, al netto di quelli da rimborsare, in relazione alla indicazione del fabbisogno del settore statale;

§         la ripartizione delle unità di voto in capitoli, ai fini della gestione e della rendicontazione, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze;

§         l’annessione agli stati di previsione della spesa dei singoli Ministeri, secondo le rispettive competenze, dei conti consuntivi degli enti cui lo Stato contribuisce in via ordinaria.

Bilancio pluriennale

Come già previsto nella precedente legge di contabilità, il bilancio a legislazione vigente viene presentato sia su base annuale, con riferimento all’anno successivo, che su base pluriennale.

L'articolo 22 della nuova legge di contabilità disciplina il bilancio pluriennale di previsione, prevedendo – in linea con la precedente disciplina - che esso sia elaborato dal Ministro dell’economia, in coerenza con gli obiettivi indicati nella Decisione di finanza pubblica, con riferimento ad un periodo di tre anni.

Il bilancio pluriennale è redatto in base alla legislazione vigente in termini di competenza e di cassa (anziché in termini di sola competenza, come previsto in passato) ed è organizzato per missioni e programmi.

La norma prevede l’esposizione sia di un bilancio pluriennale a legislazione vigente che di un bilancio pluriennale programmatico, nel quale si evidenziano le previsioni dell’andamento delle entrate e delle spese da conseguire in ciascuno degli anni considerati, tenendo conto degli effetti degli interventi programmati nella Decisione di finanza pubblica.

Il bilancio pluriennale viene integrato con gli effetti della legge di stabilità ed aggiornato annualmente.

E’ ribadito il principio in base al quale il bilancio pluriennale non comporta autorizzazione a riscuotere le entrate e ad eseguire le spese ivi contemplate, in coerenza con quanto previsto dall’articolo 21 il quale esclude che le previsioni di entrata e di spesa del secondo e del terzo anno del bilancio triennale costituiscono limiti per le autorizzazioni di impegno e di pagamento.

 


1. Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente
per il 2011 (A.C. 3779)

1.1. La struttura del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2011

Il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 è impostato secondo la struttura contabile per Missioni e Programmi, volta a privilegiare il contenuto funzionale della spesa.

In particolare, la riorganizzazione operata si fonda su una classificazione delle risorse finanziarie secondo due livelli di aggregazione: 34 missioni, che rappresentano le funzioni principali della spesa pubblica e ne delineano gli obiettivi strategici, a loro volta articolate, nel disegno di legge di bilancio 2011, in 173 programmi, che rappresentano aggregati omogenei di attività svolte all’interno di ogni singolo Ministero.

A partire dal disegno di legge di bilancio per il 2011 in esame i programmi costituiscono le nuove unità di voto parlamentare.

 

Come riportato nella relazione illustrativa, è confermata, nel disegno di legge, la univoca corrispondenza tra programmi e centri di responsabilità.

Con la riforma introdotta con la legge n 196/2009 il bilancio ha assunto una nuova veste di natura non meramente formale. Oltre a formalizzare le previsioni di entrata e di spesa in base alla disciplina vigente, il disegno di legge di bilancio, in virtù della nuova disciplina della flessibilità disciplinata dall’articolo 23 della legge n. 196/2009, può infatti incidere sulla legislazione sostanziale di spesa, proponendo rimodulazione di spese predeterminate per legge nonché, in base all’articolo 52, comma 1, della legge n. 196/2009, quantificare gli stanziamenti destinati al funzionamento degli enti pubblici aventi natura obbligatoria, precedentemente determinati dalla Tabella C della legge finanziaria.

L’articolo 7 della nuova legge di contabilità considera, pertanto, il disegno di legge di bilancio tra gli strumenti della programmazione finanziaria.

La legge di bilancio compone, insieme alla legge di stabilità, la manovra di finanza pubblica prevista su base triennale.

 

Sotto il profilo quantitativo, va ricordato che su processo di formazione del disegno di legge di bilancio per il 2011 ha inciso la disciplina introdotta dall’articolo 2 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 (legge n. 122/2010)che ha disposto, a decorrere dal 2011, la riduzione lineare del 10 per cento delle dotazioni finanziarie, iscritte a legislazione vigente nell’ambito delle spese rimodulabili delle missioni di ciascun Ministero, riconducibili, in base all’articolo 21, commi 5 e 7, della nuova legge di contabilità, a quelle disposte da fattori legislativi e alle spese di adeguamento al fabbisogno.

Sono state escluse dai tagli le risorse destinate:

§      al fondo ordinario delle università;

§      all’informatica;

§      alla ricerca;

§      al 5 per mille del gettito IRE.

 

Le riduzioni sono state operate per importi complessivi pari a 2.443,7 milioni di euro nel 2011, 2.215,8 milioni nel 2012 e 2.395,2 milioni nel 2013.

Nell’ambito di tali importi complessivi, le riduzioni relative alle spese predeterminate per legge corrispondono a 1.850,5 milioni nel 2011, 1.646,9 milioni nel 2012 e 1.824,4 milioni nel 2013.

Le riduzioni, in valori assoluti, risultano, in base alla tabella allegata al D.L. n. 78/2010, così distribuite tra i Ministeri:

Riduzioni delle dotazioni finanziarie di ciascun Ministero nel triennio 2011-2013

(milioni di euro)

MINISTERO

2011

2012

2013

riduzioni

di cuipredeterm. per legge

riduzioni

di cuipredeterm. per legge

riduzioni

di cui predeterm. per legge

Ministero economia e finanze

712,0

470,2

847,5

626,9

644,2

423,5

Ministero dello sviluppo economico

963,2

952,4

561,5

550,3

1142,2

1130,9

Ministero del lavoro e politiche sociali

12,3

7,4

12,2

7,4

12,3

7,5

Ministero della giustizia

47,8

0,8

48,5

0,8

48,6

0,8

Ministero degli affari esteri

43,9

27,6

43,9

27,6

43,0

26,7

Ministero istruzione, università e ricerca

104,2

76,2

104,8

76,7

103,8

75,9

Ministero dell'interno

118,7

12,1

120,5

12,4

122,8

12,7

Ministero ambiente tutela del territorio e mare

34,2

32,1

33,3

31,1

33,6

31,4

Ministero infrastrutture e trasporti

56,1

30,2

49,1

28,6

50,3

30,0

Ministero della difesa

255,8

162,7

304,8

211,6

104,8

11,6

Ministero politiche agric. alimen e forest.

23,3

14,9

17,5

9,1

17,5

9,1

Ministero beni e le attività culturali

58,3

53,0

58,3

53,0

58,1

52,8

Ministero della salute

13,7

11,0

14,1

11,4

14,1

11,4

TOTALE

2.443,7

1.850,5

2.215,8

1.646,9

2.395,2

1.824,4

 

Al fine di mettere le singole Amministrazioni in condizione di far fronte alle consistenti riduzioni lineari delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa, e consentire il consolidamento delle risorse stanziate sulle missioni medesime, l’articolo 2 del decreto-legge ha introdotto, in deroga alla disciplina della flessibilità del bilancio contenuta nella nuova legge di contabilità (articolo 23), la possibilità di rimodulare, con il disegno di legge di bilancio, per “motivate esigenze”, e limitatamente al triennio 2011-2013, le dotazioni finanziarie “tra le missioni” di ciascun stato di previsione della spesa.

La flessibilità introdotta dal D.L. n. 78/2010, che consente la rimodulazione degli stanziamenti di spesa tra le missioni di ciascuno stato di previsione, è disposta in deroga alle norme in materia di flessibilità previste dalla vigente legge di contabilità n. 196/2009, che all’articolo 23, comma 3, consente la rimodulazione delle risorse finanziarie soltanto “tra programmi” appartenenti alla medesima missione di spesa o all’interno di un medesimo programma.

Le rimodulazioni tra missioni riguardano soltanto le spese rimodulabili, cioè quelle riconducibili, come già detto, a quelle disposte da fattori legislativi e alle spese di adeguamento al fabbisogno.

Le rimodulazioni devono garantire il principio dell’invarianza dei saldi. Resta, inoltre, preclusa – in quanto intervento dequalificante della spesa - la possibilità di utilizzare stanziamenti di spesa in conto capitale per il finanziamento di spese correnti.

La norma prevede che le autorizzazioni legislative che vengono rimodulate con il disegno di legge di bilancio e i corrispondenti importi rimodulati, per ciascuna missione e programma, siano indicatein appositi allegati agli stati di previsione della spesa.

Nel disegno di legge di bilancio per il 2011 (A.C. 3779) è presente, in allegato a ciascuno stato di previsione, un apposito prospetto, l’Allegato 1 “Prospetto delle autorizzazioni di spesa per programmi”, che espone le autorizzazioni di spesa di ciascun Ministero che sono state rimodulate dal disegno di legge di bilancio.

In particolare, nell’Allegato 1 è indicato, con riferimento a ciascuna autorizzazione legislativa, l’importo a legislazione vigente, l’eventuale variazione operata mediante rimodulazione per ciascun anno del triennio 2011-2013 e il conseguente importo iscritto nel disegno di legge di bilancio.

 

Per quanto riguarda gli stanziamenti del bilancio a legislazione vigente per il 2011, va ricordato che le riduzioni disposte dal D.L. n. 78/2010 si sommano a quelle disposte da precedenti provvedimenti legislativi, che hanno autorizzato analoghi tagli lineari a partire dal 2009.

Gli stanziamenti di spesa rimodulabili delle missioni di spesa del bilancio dello Stato sono stati, infatti, più volte oggetto di riduzione, la più importante in occasione della manovra di finanza pubblica per gli anni 2009-2011.

In particolare, il D.L. 112/2008 ha disposto (art. 60, commi 1-2) una riduzione lineare delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa di competenza dei vari Ministeri iscritte nel BLV per gli anni 2009, 2010 e 2011, con alcune esclusioni (spese obbligatorie o aventi natura di oneri inderogabili, fondo ordinario per l’università, risorse destinate alla ricerca e al finanziamento del 5 per mille). Il taglio lineare complessivamente applicato è stato pari al 22,7% per il 2009, al 24% nel 2010 e al 41,6% nel 2011.

Il totale delle riduzioni operate alle dotazioni del bilancio a legislazione vigente è stata pari a oltre 8 miliardi nel 2009 (di cui la parte preponderante, oltre 6 miliardi, su spese predeterminate per legge), 9 miliardi nel 2010 e oltre 15 miliardi per il 2011, di cui 11,8 miliardi relativi a spese da fattore legislativo.

 

 

Le riduzioni per gli anni 2009-2011 sono risultate così distribuite per ciascun Ministero:

(milioni di euro)

 

2009

2010

2011

Ministero

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

economia e finanze

2.995,8

2.570,4

3.307,0

2.796,8

5.895,1

4986,0

sviluppo economico

2.247,8

2.235,5

2.459,0

2.444,4

4.310,8

4.286,0

lavoro

220,0

187,6

261,1

222,5

452,5

385,6

giustizia

218,6

1,6

262,1

3,2

454,2

5,5

esteri

202,4

153,4

225,4

167,0

388,0

286,5

istruzione

447,0

214,4

456,4

200,2

790,1

346,4

interno

413,7

78,4

462,2

55,2

799,0

95,6

ambiente

249,7

241,3

166,2

156,3

261,9

244,5

infrastrutture

519,6

405,3

463,0

332,9

770,4

544,7

difesa

503,7

158,0

478,1

59,0

834,5

101,7

politiche agricole

180,0

137,0

137,4

88,4

220,2

135,2

beni culturali

236,7

216,8

251,3

227,1

434,6

392,5

totale

8.435

6.599,7

8.929,2

6.753

15.611,3

11.810,2

 

Ulteriori riduzioni lineari sono state disposte, con incidenza sulla formazione del bilancio a legislazione vigente per il 2011, dal D.L. n. 180/2008, art. 4[10], che ha disposto una riduzione lineare di 24 milioni di euro per l’anno 2009, 71 milioni per l’anno 2010, e 141 milioni a decorrere dall’anno 2011 delle dotazioni delle missioni di spesa di ciascun Ministero (esposte in apposito allegato al provvedimento) a copertura degli oneri relativi alle assunzioni in università statali.

 

1.2 Le rimodulazioni delle dotazioni di bilancio

 

A differenza dello scorso anno[11], nella Relazione illustrativa del disegno di legge di bilancio per il 2011 (A.C. 3779) non è presente una apposita sezione di analisi delle missioni e dei programmi del bilancio, che metta in evidenza la quota di spesa “rimodulabile” e quella “non rimodulabile” del bilancio dello Stato, ripartita per missione.

Non è pertanto possibile, al momento, individuare l’entità complessiva delle spese “rimodulabili” del bilancio statale.

Le spese rimodulabili trovano esposizione soltanto con riferimento ai singoli programmi di spesa nell’ambito delle schede illustrative dei programmi presenti in ciascuno stato di previsione.

Nelle suddette schede illustrative, infatti, le spese complessive dei programmi, sono suddivise, con riferimento ai macroaggregati[12], in spese rimodulabili e non rimodulabili. All’interno della componente rimodulabile (R), è data specifica indicazione delle spese riconducibili al “fabbisogno” e al “fattore legislativo”.

In sostanza, le schede illustrative sembrano avere assorbito la funzione che, in base alla nuova legge di contabilità (articolo 21, comma 4, secondo periodo, legge n. 96/2009) avrebbe dovuto essere svolta da appositi allegati agli stati di previsione della spesa, i quali, sino all'esercizio della delega al Governo per il completamento della revisione della struttura del bilancio dello Stato, debbono indicare, per ciascun programma, per macroaggregato e distinte per capitolo, le spese rimodulabili e quelle non rimodulabili.

 

Per quanto concerne, in particolare, la componente rimodulabile del bilancio riconducibile al fattore legislativo, si ricorda che l’articolo 23 della nuova legge di contabilità consente, con il disegno di legge di bilancio, per motivate esigenze, di rimodulare, in via compensativa, all'interno di un programma o tra programmi di ciascuna missione, le dotazioni finanziarie relative ai fattori legislativi, nel rispetto dei saldi di finanza pubblica.

La norma prevede che le autorizzazioni legislative di cui si propone la modifica e il corrispondente importo siano indicate in apposito allegato a ciascuno stato di previsione della spesa.

 

Tale principio di flessibilità è stato sostanzialmente ampliato dal D.L. n. 78/2010, il quale, come già detto, in deroga alla ordinaria disciplina, ha previsto la possibilità, limitatamente al triennio 2011-2013, per motivate esigenze, di rimodulare, in sede di disegno di legge di bilancio, le dotazioni finanziarie tra le missioni di ciascuno stato di previsione, prevede altresì che in appositi allegati agli stati di previsione della spesa debbano essere indicate le autorizzazioni legislative di cui si propongono le modifiche ed i corrispondenti importi.

 

Con riferimento alle rimodulazioni proposte dal disegno di legge di bilancio in esame, si osserva che la Relazione illustrativa, afferma che “ risultano utilizzati in sede di previsione 2011, gli strumenti di flessibilità già previsti dalla disciplina contabile di bilancio, tenuto anche conto di quanto previsto al riguardo dall’articolo 2, del decreto-legge n. 78 del 2010. In tal senso, nella fase di formazione del disegno di legge di bilancio 2011 da parte dei Ministeri è stata esercitata l’ulteriore possibilità di riallocare le risorse verso forme di impiego ritenute prioritarie o più produttive, attraverso la rimodulazione tra Missioni (anche per compensare, se ritenuto necessario, le riduzioni lineari disposte dal suddetto decreto legge n. 78 del 2010), limitatamente al triennio 2011-2013”, con ciò innovando rispetto alla disciplina generale che consente rimodulazioni solo tra programmi ricompresi nella stessa Missione di spesa.

 

Nel disegno di legge di bilancio per il 2011 (A.C. 3779), è presente, in allegato a ciascuno stato di previsione, un apposito prospetto, l’Allegato 1Prospetto autorizzazioni di spesa per programmi (art. 23, c. 3 della legge n. 196/2009)”, che espone le autorizzazioni di spesa relative a ciascun Ministero oggetto di proposta di rimodulazione.

In particolare, l’Allegato 1 è strutturato per missione e programma, e, con riferimento a ciascuna autorizzazione legislativa ad esso sottostante, è indicato l’importo a legislazione vigente, l’eventuale variazione operata mediante rimodulazione per ciascun anno del triennio 2011-2013 e il conseguente importo iscritto nel disegno di legge di bilancio.

 

Sembrerebbe pertanto che l’allegato 1 sia inclusivo non solo delle rimodulazioni effettuate ai sensi dell’articolo 23,comma 3 della legge n. 196/2009, che è citato come unico riferimento normativo, bensì anche delle rimodulazioni da fattore legislativo effettuate ai sensi del decreto legge n. 78/2010, mancando nella Relazione illustrativa una specificazione al riguardo.

 


1.3 Il quadro generale riassuntivo

Il quadro generale riassuntivo del bilancio di previsione per il 2011 a legislazione vigente evidenzia i seguenti importi:

 

BLV 2011 (A.C. 3779)
al netto delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

Competenza

Cassa

(1) Entrate finali
     - di cui entrate tributarie

446.949
414.315

408.395
386.049

(2) Spese finali

486.602

496.275

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

-39.652

-87.880

 

Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2011, in termini di competenza e al netto delle regolazioni contabili e debitorie e dei rimborsi IVA, prevede entrate finali per 446,9 miliardi di euro e spese finali per 486,6 miliardi.

Il saldo netto da finanziare, corrispondente alla differenza tra le entrate finali e le spese finali, risulta pari a oltre 39,6 miliardi di euro.

In termini di cassa, il saldo netto da finanziare è pari a 87,9 miliardi di euro.

 

In termini di competenza, per il biennio 2012-2013, il disegno di legge di bilancio evidenzia i seguenti importi:

 

 

BLV 2012-2013 (A.C. 3779)
al netto delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

2012

2013

(1) Entrate finali
     - di cui entrate tributarie

469.931
437.171

489.710
455.910

(2) Spese finali

489.196

494.366

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

-19.265

-4.656

 

 

 

Al lordo delle regolazioni contabili e debitorie (pari a 30.445 milioni di euro per quanto concerne le entrate, e a 41.751 milioni di euro, per quanto concerne le spese), il bilancio a legislazione vigente per il 2011 prevede:

 

BLV 2011 (A.C. 3779)
al lordo delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

Competenza

Cassa

(1) Entrate finali
     - di cui entrate tributarie

497.394
447.780

438.840
416.494

(2) Spese finali

528.353

538.026

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

-50.958

-99.186

 

 

In termini di competenza, per il biennio 2012-2013, il disegno di legge di bilancio evidenzia i seguenti import al lordo delle regolazioni debitorie:

 

BLV 2012-2013 (A.C. 3779)
al lordo delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

2012

2013

(1) Entrate finali
     - di cui entrate tributarie

499.473
466.713

519.382
485.582

(2) Spese finali

522.072

527.188

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

-22.599

-7.806

 

 


1.4 Le variazioni delle previsioni di entrata e di spesa rispetto al 2010

Nella Tavola seguente sono posti a raffronto, in termini di competenza, le previsioni iniziali del bilancio per il 2010, le previsioni contenute nella legge di assestamento e le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2011 e per il biennio successivo (A.C. 3779).

Il raffronto è effettuato con i dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili.

(Valori in milioni di euro)

 

Bilancio di previsione 2010

Assestato
2010
(A)

B.L.V.
2011

(
B)

Diff.

(A)-(B)

B.L.V.
2012

B.L.V.
2013

Entrate finali

443.411

443.448

446.949

3.502

469.931

489.710

Tributarie

410.842

410.112

414.315

4.203

437.171

455.910

Extratributarie

31.104

31.910

31.557

-353

31.679

32.713

Entrate per alienazione e ammort. beni patrimoniali

1.466

1.426

1.077

-349

1.081

1.087

Spese finali

505.829

498.202

486.602

-11.601

489.196

494.366

Spese correnti

460.180

451.464

446.940

-4.524

451.778

459.363

- Spese correnti netto interessi

380.832

377.302

362.697

-14.605

361.881

365.777

- Interessi

79.348

74.162

84.243

10.081

89.897

93.586

Spese conto capitale

45.649

46.739

39.662

-7.077

37.418

35.003

Rimborso prestiti

258.589

224.651

209.985

-14.665

248.495

222.347

Spese Complessive

764.418

722.853

696.587

-26.266

737.691

716.713

Saldo netto da finanziare

-62.418

-54.755

-39.652

+15.103

-19.265

-4.656

Risparmio pubblico

-18.235

-9.442

-1.067

8.374

17.072

29.260

Ricorso al mercato (*)

-325.691

-284.673

-260.944

23.729

-271.092

-230.156

(*)  Il ricorso al mercato è calcolato al lordo delle regolazioni debitorie e contabili.

 

Le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2011 registrano una riduzione del saldo netto da finanziare rispetto all’assestamento per il 2010, nell’importo di 15.103 milioni di euro, derivante da:

§         una riduzione delle spese finali di 11.601 milioni di euro, che riguarda soprattutto le spese in conto capitale;

§         un incremento delle entrate finali di 3.502 milioni di euro.

 

Il saldo corrente (risparmio pubblico) del bilancio a legislazione vigente per il 2011 registra, rispetto ai dati assestati per il 2010, un miglioramento di oltre 8 miliardi di euro.

 

Riguardo alle entrate finali, l’aumento di 3.500 milioni rispetto alle previsioni assestate per il 2010 risulta determinato dall’andamento crescente delle entrate tributarie (+4.203 milioni di euro).

 

Per quanto riguarda le spese finali iscritte nel bilancio a legislazione vigente per il 2011, la riduzione (11.601 milioni) è per la maggior parte imputabile ad un sensibile decremento delle spese in conto capitale, che registrano una riduzione di 7.077 milioni di euro rispetto al bilancio assestato 2010. Anche rispetto al dato del bilancio 2010, le spese in conto capitale risultano ridotte di 5.987 milioni.

Anche la spesa corrente registra, rispetto al bilancio assestato 2010, una riduzione ma più contenuta (-4.524 milioni di euro).

Se confrontata, tuttavia, con la previsione del bilancio per il 2010, la spesa corrente nel 2011 evidenzia una riduzione di oltre 13 miliardi di euro.

In particolare, la spesa primaria, considerata al netto degli interessi, registra una variazione in diminuzione particolarmente significativa, di circa 14.600 milioni di euro.

§      Analisi delle entrate

Per quanto riguarda le entrate finali è previsto per il 2011 un aumento complessivo di 3.501 milioni rispetto al dato assestato 2010, determinato da un incremento dell’1% delle entrate tributarie (+4.203 milioni) a fronte di una lieve riduzione di quelle extratributarie(-353 milioni) e delle entrate da alienazione e ammortamento beni patrimoniali (- 349 milioni).

In particolare, tra entrate tributarie, le imposte sul patrimonio e sul reddito registrano, nelle previsioni per il 2011, una diminuzione del 2,7%, pari a 6.688 milioni, a fronte di un incremento di 10.734 milioni delle tasse e imposte sugli affari.

Entrate tributarie

(al netto dei rimborsi IVA, regolazioni contabili e acconto concessionari - milioni di euro)

 

Ass. 2010

BLV 2011

Diff..

Var.
%

I – Imposte sul patrimonio e sul reddito

244.813

238.126

-6.688

-2,7

II - Tasse e imposte sugli affari

113.553

124.287

10.734

9,5

III - Imposte sulla produzione, consumi e dogane

28.965

28.673

-292

-1,0

IV – Monopoli

10.594

10.884

290

2,7

V - Lotto, lotterie ed altre attività di giuoco

12.187

12.345

158

0

Totale Entrate Tributarie

410.112

414.315

4.203

1,0

 

Nella tabella che segue vengono raffrontati alcuni dati relativi alle entrate tributarie,suddivise per categoria.

Rispetto al dato assestato 2010, a fronte di un gettito IRE pressoché invariato, viene prevista per il 2011 una riduzione dell’IRES (-4.158 milioni) e delle imposte sostitutive (-2.187 milioni), mentre per l’IVA vengono indicati maggiori introiti per 10.457 milioni.

I comparti dei monopoli e dei giochi riportano una lieve crescita delle entrate.

 

I dati illustrati sono calcolati al netto dei rimborsi IVA, cheammontano a 31.946 milioni nel bilancio assestato 2010 e a 30.445 milioni nel 2011.

 

Entrate tributarie – Competenza
(dati al netto dei rimborsi IVA)

(milioni di euro)

Descrizione

Assest.
2010

BLV
2011

Differenza

A) Entrate ricorrenti

 

 

 

IRE

182.256

182.351

+95

IRES

44.245

40.087

-4.158

Imposte sostitutive

12.965

10.882

-2.083

Altre imposte dirette

3.515

3.752

+237

Totale imposte dirette

 

 

 

IVA

89.758

100.215

+10.457

Registro, bollo e sostitutiva

11.713

11.781

+68

Accisa e imposta erariale su oli minerali

21.765

21.381

-384

Accisa e imposta erariale su altri prodotti

7.166

7.258

+92

Imposte sui generi di Monopolio

10.593

10.883

+290

Lotto

5.339

5.413

+74

Imposta sui giochi

3.759

3.802

+42

Lotterie ed altri giochi

3.089

3.130

+41

Altre imposte indirette

11.664

11.866

+202

Totale imposte indirette

 

 

 

Totale A)

407.827

412.801

+4.974

B) Entrate non ricorrenti

 

 

 

Imposte sostitutive

1.660

868

-792

Condoni imposte dirette

172

186

+14

Altre imposte indirette (successione e donazione)

449

456

+7

Condoni imposte indirette

4

4

0

Totale B)

2.285

1.514

-771

Totale tributarie (A + B)

410.112

414.315

+4.203

di cui derivanti da attività ordinaria di gestione

378.111

377.993

-118

di cui da attività di accertamento e controllo

32.001

36.322

+4.321

§      Analisi delle spese

La tavola che segue illustra le spese finali del bilancio dello Stato, ripartite per categorie, secondo la classificazione economica, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, evidenziando il raffronto tra il dato assestato 2010 e il dato a legislazione vigente per il 2010 (A.C. 3779).

Spese finali del bilancio dello stato
(competenza - valori in milioni di euro – al netto delle regolazioni debitorie)

CATEGORIE

BIL. 2010

ASS. 2010

BLV 2011

Var.

Redditi da lavoro dipendente

91.300

91.422

89.385

-2.037

Imposte pagate sulla produzione

4.817

4.805

4.713

-92

Consumi intermedi

7.935

8.460

7.642

-818

Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche

223.018

220.596

208.967

-11.629

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

3.802

4.163

3.658

-505

Trasferimenti correnti a imprese

4.230

4.240

3.736

-504

Trasferimenti all'estero

1.522

1.535

1.495

-40

Risorse proprie CEE

17.200

17.200

18.300

1.100

Interessi passivi e redditi da capitale

79.348

74.162

84.243

10.081

Poste correttive e compensative

17.343

16.593

17.172

579

Ammortamenti

900

900

910

10

Altre uscite correnti

8.765

7.387

6.719

-668

Totale Spese Correnti

460.180

451.483

446.939

-4.524

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

589

5.211

4.846

-365

Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche

16.838

19.319

12.729

-6.590

Contributi agli investimenti ad imprese

9.435

10.552

7.873

-2.678

Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali private

49

51

36

-15

Contributi agli investimenti a estero

541

536

631

95

Altri trasferimenti in conto capitale

12.544

9.916

13.386

3.469

Acquisizioni di attività finanziarie

1.153

1.153

160

-993

Totale spese Conto Capitale

45.649

46.739

39.662

-7.077

Totale Spese Finali

505.829

498.202

486.602

-11.601

Le spese di parte corrente

Le previsioni di competenza delle spese correnti presentano, per il 2011, un decremento, rispetto al dato assestato 2010, di 4.524 milioni di euro.

Tale importo è sostanzialmente dovuto alla previsione di una consistente riduzione della spesa corrente primaria di circa 14.600 milioni di euro, cui fa da contrappeso un aumento della spesa per interessi di 10.081 milioni di euro.

Le variazioni maggiori rispetto al dato assestato 2010 sono previste per le seguenti categoria di spesa:

§         i trasferimenti correnti alle amministrazioni pubbliche registrano nel 2011 una flessione di oltre 11,6 miliardi di euro, pressoché interamente imputabile alla riduzione dei trasferimenti statali destinati alle amministrazioni locali, in conseguenza delle disposizioni introdotte dal D.L. n. 78/2010.

      Si ricorda, in particolare, la riduzione di complessivi 6,3 miliardi dei trasferimenti alle regioni e agli enti locali (che si ripercuote anche sulla categoria dei trasferimenti alle amministrazioni pubbliche in conto capitale), in applicazione dell’articolo 14, comma 2, del D.L. n. 78/2010, che ha disposto il taglio dei trasferimenti quale misura del concorso delle autonomie territoriali alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2011-2013.

      La Relazione illustrativa ricorda, inoltre, la riduzione delle somme da erogare per la devoluzione alle regioni a statuto speciale del gettito di entrate erariali ad esse spettanti in quota fissa (circa 5 miliardi di euro);

§         i consumi intermedi presentano una contrazione di 818 milioni rispetto al 2010;

§         i redditi da lavoro dipendente registrano una flessione di circa 2.000 milioni;

§         le suddette variazioni negative sono compensate, in parte, dalla variazione in aumento relativa agli interessi passivi, che registrano un incremento di 10.081 milioni connesso all’andamento degli interessi sui titoli del debito pubblico (5.900 milioni), sui BOT poliennali (2.500 milioni), sui tassi di interesse sui buoni postali fruttiferi (1.300 milioni).

Le spese in conto capitale

La forte contrazione delle spese in conto capitale per oltre 7 miliardi rispetto al dato assestato 2010 è principalmente ascrivibile ai seguenti comparti di spesa:

§         riduzione di 6.590 milioni dei contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche, anche in questo caso per la gran parte imputabili ala riduzione dei trasferimenti alle amministrazioni locali, ed in particolare alle regioni la cui riduzione degli stanziamenti è da attribuire a quanto previsto nel D.L. n. 78/2010;

§         riduzione di 2.678 milioni dei contributi agli investimenti ad imprese, di cui 300 milioni riferiti a minori trasferimenti alle Ferrovie dello Stato e 1.822 milioni sono connessi a minori esigenze per i crediti d’imposta.


1.5 Analisi delle spese finali per Missioni

Come già ricordato, il disegno di legge di bilancio per il 2011conferma la struttura contabile introdotta, a partire dalla legge di bilancio per il 2008, articolata spesa secondo le 34 Missioni, le quali rappresentano le funzioni principali della spesa pubblica e ne delineano gli obiettivi strategici.

Modificazioni sono invece intervenute in ordine al quadro funzionale relativo ai Programmi, che è stato rivisitato, anche in relazione a quanto previsto dalla Circolare del Ministero dell’economia 22 marzo 2010, n. 14.

A seguito della revisione operata dai diversi dicasteri, nel disegno di legge di bilancioper il 2011, le Missioni sono state articolate in 173 programmi, rispetto ai 162 presenti nella legge di bilancio per il 2010 (legge n. 192/2009).

 

A differenza dello scorso anno, nella Relazione illustrativa del disegno di legge di bilancio per il 2011 (A.C. 3779) non è presente una apposita sezione di analisi delle missioni e dei programmi del bilancio.

 

I dati relativi agli stanziamenti triennali relativi alle Missioni di spesa del bilancio dello Stato, ripartiti tra i 173 programmi, sono stati comunque forniti dalla Ragioneria generale dello Stato.

 

Sulla base di tali dati, emerge che per il 2011, rispetto alle spese finali del bilancio dello Stato, le missioni (considerate al netto della quota relativa alle passività finanziarie[13]), che risultano avere i maggiori stanziamenti sono:

§         relazioni finanziarie con le autonomie locali (Missione 3 “Relazioni autonomie territoriali”), pari al 20,4%;

§         oneri per il servizio del debito (Missione 34 “Debito pubblico”), pari al 15,9%;

§         trasferimenti agli enti previdenziali per la previdenza obbligatoria e complementare (Missione 25 “Politiche previdenziali”), pari al 13,5%;

§         politiche finanziarie e di bilancio (Missione 29), pari all’11,7%;

§         istruzione scolastica (Missione 22), pari all’8%.

 

La tabella che segue mostra l’ammontare complessivo e in quota percentuale delle risorse finanziarie delle 34 Missioni iscritte nel bilancio a legislazione vigente per il 2011-2013.

I dati sono al lordo delle regolazioni contabili e debitorie.

(milioni di euro)

 

ASS.
2010

%

BLV
2011

%

Diff. 2011-2010

Var.
%

BLV
2012

%

BLV
2013

%

1 - Organi costituzionali

3.267

0,6

2.990

0,6

-277

-8,5

3.013

0,6

3.011

0,6

2 – Amm.ne gen.le terr.*

473

0,1

485

0,1

12

2,5

484

0,1

483

0,1

3 - Relazioni auton. Terr.

115.852

21,6

108.057

20,4

-7.806

-6,7

101.393

19,4

103.0188

19,5

4 - L'Italia nel mondo

25.271

4,7

26.267

5,0

996

3,9

26.892

5,2

22.153

4,2

5 - Difesa e sicurezza terr.

20.295

3,8

18.554

3,5

-1.741

-8,6

18.576

3,6

18.567

3,5

6 - Giustizia

7.295

1,4

7.064

1,3

-231

-3,2

7.022

1,3

7.021

1,3

7 - Ordine pubblico *

10.451

2,0

10.372

0,7

-183

-1,8

10.216

2,0

10.194

1,9

8 - Soccorso civile

4.201

0,8

3.937

0,2

-264

-6,3

3.668

0,7

3.637

0,7

9 - Agricoltura e pesca

1.047

0,2

813

0,0

-234

-22,3

807

0,2

670

0,1

10 - Energia

8

0,0

8

0,7

0

0,0

8

0,0

8

0,0

11 - Competitività imprese

5.903

1,1

3.855

0,7

-2.048

-34,7

3.484

0,7

2.153

0,4

12 – Regolaz. dei mercati

56

0,0

31

0,0

-25

-44,6

29

0,0

29

0,0

13 - Diritto alla mobilità

7.500

1,4

7.846

1,5

346

4,6

7.530

1,4

6.991

1,3

14 – Infrastrutt. e logistica

4.926

0,9

2.818

0,5

-2.108

-42,8

3.213

0,6

2.990

0,6

15 - Comunicazioni

1.291

0,2

1.113

0,2

-178

-13,8

891

0,2

891

0,2

16 - Commercio intern.le

233

0,0

168

0,0

-65

-27,9

190

0,0

190

0,0

17 - Ricerca ed innovaz.

3.549

0,7

3.243

0,6

-306

-8,6

3.118

0,6

3.090

0,6

18 - Sviluppo sostenibile

902

0,2

683

0,1

-219

-24,3

673

0,1

664

0,1

19 - Casa e ass. urban.

849

0,2

436

0,1

-413

-48,6

510

0,1

490

0,1

20 - Tutela della salute

777

0,1

739

0,1

-38

-4,9

730

0,1

724

0,1

21 - Tutela beni culturali*

1.367

0,3

1.210

0,2

-166

-12,1

1.193

0,2

1.191

0,2

22 - Istruzione scolastica

44.254

8,3

42.064

8,0

-2.190

-4,9

40.946

7,8

40.581

7,7

23 – Istruz. Universitaria

7.924

1,5

7.103

1,3

-821

-10,4

7.023

1,3

6.969

1,3

24 - Diritti sociali e famigl.

25.642

4,8

30.524

5,8

4.882

19,0

30.812

5,9

31.389

6,0

25 - Politiche previdenziali

77.393

14,5

71.304

13,5

-6.089

-7,9

73.351

14,0

74.718

14,2

26 - Politiche per il lavoro

5.239

1,0

4.678

0,9

-561

-10,7

4.239

0,8

4.111

0,8

27 - Immigrazione

1.637

0,3

1.408

0,3

-229

-14,0

1.431

0,3

1.471

0,3

28 - Sviluppo territoriale*

4.367

0,8

8.160

1,5

3.757

86,0

4.186

0,8

9.948

1,9

29 - Politiche fin. e di bil.

64.201

12,0

61.746

11,7

-2.455

-3,8

58.324

11,2

58.335

11,1

30 - Giovani e sport

806

0,2

685

0,1

-121

-15,0

671

0,1

661

0,1

31 – Turismo

76

0,0

37

0,0

-39

-51,3

37

0,0

33

0,0

32 - Servizi gen.li amm.ni

1.920

0,4

1.532

0,3

-388

-20,2

1.594

0,3

1.463

0,3

33 - Fondi da ripartire

12.451

2,3

14.518

2,7

2.067

16,6

15.895

3,0

15.825

3,0

34 - Debito pubblico (**)

73.991

13,8

84.064

15,9

10.073

13,6

89.924

17,2

93.519

17,7

TOTALE SPESE FINALI

535.414

100

528.512

100

-7.062

-1,3

522.073

100

527.188

100

(*)    Al netto dei rimborsi del debito statale come di seguito indicati: 11 mln per ciascuno degli anni 2011-2013 riferiti alla Missione 3; 104 mln nel 2011, 108 nel 2012 e 112 nel 2013 riferiti alla Missione 7; 9 mln nel 2011 e 10 mln per ciascuno degli anni 2012-2013 riferiti alla Missione 21; 36 mln per ciascuno degli anni 2011-2013 riferiti alla Missione 28.

(**)  La Missione “Debito pubblico” rappresenta il valore cumulato del debito lordo consolidato dello Stato. Il dato indicato nella tabella si riferisce invece agli oneri per il servizio del debito statale, ossia alla Missione al netto del programma relativo ai rimborsi del debito statale.

La precedente tabella espone altresì le variazioni degli stanziamenti iscritti nel bilancio di previsione 2011, in valore assoluto e in percentuale, rispetto agli stanziamenti previsti nell’assestamento 2010.

Il maggior incremento, in termini assoluti, viene fatto registrare dalla Missione Debito pubblico (oltre 10 milioni di euro) che viene peraltro esposta per la sola parte relativa al programma Oneri per il servizio del debito statale. Seguono le Missioni Diritti sociali, politiche sociali e famiglia (+4.882 milioni) e Sviluppo territoriale (+3.757 milioni). Anche in termini percentuali, alle predette Missioni sono ascrivibili le maggiori variazioni in aumento rispetto all’assestato 2010.

I più cospicui definanziamenti si registrano invece per le Missioni Relazioni con le autonomie territoriali (-7.806 milioni), Politiche previdenziali (-6.089 milioni) e Politiche finanziarie e di bilancio (-2.455 milioni). In termini percentuali, le maggiori variazioni in diminuzione sono ascrivibili alle missioni con stanziamenti di importo non elevato (Turismo, -51,3%; Casa e assetto urbanistico, -48,6%; Regolazione dei mercati, -44,6%; infrastrutture e logistica, -42,8%).

Il grafico che segue mostra l’incidenza percentuale degli stanziamenti per missione iscritti nel bilancio a legislazione vigente per il 2011:

 

Incidenza % stanziamenti per Missione – BLV 2011

 

*   Nella voce “Altro” sono raggruppate le Missioni (21 su un totale di 34) che presentano un’incidenza percentuale rispetto al totale dello stati di previsioni della spesa inferiore all’1%. In particolare, si tratta delle Missioni 1, 2, 7-12, 14-21, 26, 27, 30-32.

 


1.6 Il bilancio pluriennale programmatico

La nuova legge di contabilità prevede l’esposizione sia di un bilancio pluriennale a legislazione vigente che di un bilancio pluriennale programmatico, nel quale si evidenziano le previsioni dell’andamento delle entrate e delle spese da conseguire in ciascuno degli anni considerati, tenendo conto degli effetti degli interventi programmati nella Decisione di finanza pubblica.

Il bilancio pluriennale viene integrato con gli effetti della legge di stabilità ed aggiornato annualmente.

 

Il quadro generale riassuntivo del bilancio dello Stato (A.C. 3779) – Quadro C - evidenzia i seguenti importi, in termini di competenza, i valori di alcune voci dell’entrata e della spesa, nonché i saldi differenziali previsti nel bilancio programmatico per il 2011-2013, confrontati con i dati del bilancio consuntivo 2009 e dell’assestamento 2010, come riportato nella tabella che segue (valori in miliardi di euro ed in percentuale sul PIL, al netto delle regolazioni contabili, debitorie e rimborsi IVA):

 

 

Consuntivo 2009

Ass.
2010

2011

2012

2013

Entrate tributarie

412,4

410,1

414,3

437,2

455,9

In % sul PIL

27,1

26,4

25,8

26,3

26,4

Altre entrate

68,1

33,3

32,6

32,8

33,8

In % sul PIL

4,5

2,1

2,0

2,0

2,0

Totale entrate finali

480,5

443,4

446,9

469,9

489,7

In % sul PIL

31,6

28,5

27,9

28,2

28,3

Spese correnti al netto interessi

376,9

377,3

362,7

361,9

366,7

In % sul PIL

24,8

24,3

22,6

21,7

21,2

Interessi

73,2

74,2

84,2

90,0

94,6

In % sul PIL

4,8

4,8

5,3

5,4

5,5

Spese conto capitale

57,3

46,7

40,7

40,9

43,4

In % sul PIL

3,8

3,0

2,5

2,5

2,5

Totale spese finali

507,4

498,2

487,6

492,8

504,7

In % sul PIL

33,4

32,0

30,4

29,6

29,2

Saldo netto da finanziare

-26,9

-54,8

-40,6

-22,8

-15,0

In % sul PIL

-1,8

-3,5

-2,5

-1,4

-0,9

Avanzo primario

46,3

19,4

43,6

67,2

79,6

In % sul PIL

3,0

1,2

2,7

4,0

4,6

 

Il livello programmatico del saldo netto da finanziare è fissato per il 2011 a 40,6 miliardi di euro, superiore rispetto a quello del bilancio a legislazione vigente per il 2011 (39,6 milioni di euro).

Al riguardo, si rileva che il valore-obiettivo del saldo netto da finanziare indicato nel bilancio programmatico dello Stato (40,6 miliardi) risulta inferiore al livello massimo del saldo medesimo fissato - in ottemperanza a quanto indicato nelle risoluzioni parlamentari[14] di approvazione della Decisione di finanza pubblica (DFP) - in 41,9 miliardi dall’articolo 1, comma 1, del disegno di legge di stabilità per il 2011 (A.C. 3778).

 

Tale valore programmatico risulta, invece, pari a quello risultante dal bilancio a legislazione vigente come integrato dal disegno di legge di stabilità (40,6 miliardi) ed indicato nell’Allegato 4 del disegno di legge di stabilità (A.C. 3778)

 

Il bilancio programmatico confrontato ai dati del bilancio assestato 2010, evidenzia, per quanto concerne la spesa corrente al netto degli interessi una riduzione per il 2011 e il 2012 con un’incidenza sul PIL in costante diminuzione da oltre il 24 per cento al 21,7 per cento prevista nel 2012. L’incidenza è ancora più bassa nel 2013 (21,2%) benché la corrispondente spesa corrente al netto degli interessi in valore assoluto faccia registrare un incremento rispetto all’anno precedente.

La spesa per interessi in percentuale al PILè prevista in lieve aumento progressivo dal 4,8 per cento del 2009 al 5,5 per cento nel 2013.

La spesa in conto capitale è prevista, infine, ridursi dal 3,8 per cento sul PIL nel 2009 al 2,5 per cento nel 2013.


2. L’evoluzione della spesa nel bilancio dello Stato:
Tavole allegate

 

 

 

 

 

 

Tavola I       Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola II      Evoluzione della spesa finale per categorie e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola III     Le spese complessive per divisioni e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola IV    Andamento delle Missioni ed incidenza percentuale sulle spese complessive del bilancio dello Stato

Tavola V     Andamento delle entrate finali per categorie

Tavola VI    Andamento delle principali imposte

 

 

 

 

Tutti i dati delle spese sono al lordo dei rimborsi IVA e delle regolazioni debitorie.

 


Tavola I – Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

MINISTERI

Ass. 2010

%

BLV 2011

%

Diff. ‘11/’10

Var. %

BLV 2012

%

BLV 2013

%

Economia e finanze

315.642

59,0

318.156

60,2

2.514

0,8

316.989

60,7

317.161

60,2

Sviluppo economico

7.891

1,5

11.437

2,2

3.546

44,9

7.500

1,4

11.625

2,2

Lavoro e politiche sociali

84.280

15,7

80.140

15,2

-4.140

-4,9

81.126

15,5

81.905

15,5

Giustizia

7.441

1,4

7.204

1,4

-237

-3,2

7.154

1,4

7.153

1,4

Affari esteri

2.089

0,4

1.886

0,4

-203

-9,7

1.890

0,4

1.875

0,4

Istruzione, università e ricerca

55.319

10,3

52.493

9,9

-2.826

-5,1

51.461

9,9

51.044

9,7

Interno

28.672

5,4

25.207

4,8

-3.465

-12,1

23.848

4,6

23.953

4,5

Ambiente, tutela territorio e mare

747

0,1

514

0,1

-233

-31,2

504

0,1

498

0,1

Infrastrutture e trasporti

7.216

1,3

6.822

1,3

-394

-5,5

6.655

1,3

6.840

1,3

Difesa

20.650

3,9

20.495

3,9

-155

-0,8

21.016

4,0

21.367

4,1

Politiche agricole

1.538

0,3

1.321

0,3

-217

-14,1

1.269

0,2

1.128

0,2

Beni e attività culturali

1.709

0,3

1.420

0,3

-289

-16,9

1.412

0,3

1.408

0,3

Salute

2.216

0,4

1.259

0,2

-957

-43,2

1.249

0,2

1.231

0,2

TOTALE SPESE FINALI

535.410

100

528.353

100

-7.056

-1,3

522.072

100

527.188

99,8

 


Tavola II – Evoluzione della spesa finale per categorie ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

CATEGORIE

Ass. 2010

%

BLV 2011

%

Diff. ‘11/’10

Var. %

BLV 2012

%

BLV 2013

%

Redditi da lavoro dipendente

91.423

17,1

89.385

16,9

-2.038

-2,2

89.080

17,1

88.862

16,9

Consumi intermedi

8.563

1,6

7.642

1,4

-921

-10,8

7.649

1,5

7.553

1,4

Imposte pagate sulla produzione

4.804

0,9

4.713

0,9

-91

-1,9

4.651

0,9

4.630

0,9

Trasferimenti correnti alle amministrazioni pubbliche

221.840

41,4

214.890

40,7

-6.950

-3,1

210.198

40,3

214.046

40,6

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

4.169

0,8

3.658

0,7

-511

-12,3

3.702

0,7

3.725

0,7

Trasferimenti correnti a imprese

4.327

0,8

3.978

0,8

-349

-8,1

3.267

0,6

3.255

0,6

Trasferimenti all'estero

1.523

0,3

1.495

0,3

-28

-1,8

1.495

0,3

1.487

0,3

Risorse proprie CEE

17.200

3,2

18.300

3,5

1.100

6,4

18.700

3,6

19.500

3,7

Interessi passivi e redditi da capitale

74.162

13,9

84.243

15,9

10.081

13,6

89.897

17,2

93.586

17,8

Poste correttive e compensative

51.689

9,7

50.769

9,6

-920

-1,8

49.052

9,4

49.252

9,3

Ammortamenti

900

0,2

910

0,2

10

1,1

910

0,2

910

0,2

Altre uscite correnti

8.076

1,5

8.710

1,6

634

7,9

6.052

1,2

5.380

1,0

Totale spese correnti

488.671

91,3

488.690

92,5

19

0,0

484.654

92,8

492.186

93,4

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

5.211

1,0

4.846

0,9

-365

-7,0

5.344

1,0

6.041

1,1

Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche

19.319

3,6

12.729

2,4

-6.590

-34,1

13.299

2,5

5.932

1,1

Contributi agli investimenti ad imprese

10.552

2,0

7.873

1,5

-2.679

-25,4

7.314

1,4

5.838

1,1

Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali pr.

51

0,0

36

0,0

-15

-29,4

36

0,0

36

0,0

Contributi agli investimenti a estero

536

0,1

631

0,1

95

17,7

666

0,1

666

0,1

Altri trasferimenti in conto capitale

9.916

1,9

13.386

2,5

3.470

35,0

10.630

2,0

16.360

3,1

Acquisizioni di attività finanziarie

1.153

0,2

160

0,0

-993

-86,1

130

0,0

130

0,0

Totale spese conto capitale

46.739

8,7

39.662

7,5

-7.077

-15,1

37.418

7,2

35.003

6,6

TOTALE SPESE FINALI

535.410

100

528.353

100

-7.057

-1,3

522.072

100

527.188

100

 


Tavola III – Le spese complessive per funzioni-obiettivo ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

CATEGORIE

Ass. 2010

%

BLV 2011

%

Diff. ‘11/’10

Var. %

BLV 2012

%

BLV 2013

%

1.   Servizi generali delle pubbliche amministrazioni

494.904

65,1

496.524

67,2

1.620

0,3

533.676

69,3

519.028

69,2

2.   Difesa

21.055

2,8

17.587

2,4

-3.468

-16,5

18.127

2,4

18.474

2,5

3.   Ordine pubblico e sicurezza

19.822

2,6

22.755

3,1

2.933

14,8

22.637

2,9

22.621

3,0

4.   Affari economici

47.209

6,2

35.812

4,9

-11.397

-24,1

36.141

4,7

28.762

3,8

5.   Protezione dell'ambiente

1.215

0,2

874

0,1

-341

-28,1

837

0,1

821

0,1

6    Abitazioni e assetto territoriale

824

0,1

3.680

0,5

2.856

346,6

3.368

0,4

3.437

0,5

7.   Sanità

11.332

1,5

12.723

1,7

1.391

12,3

7.147

0,9

6.921

0,9

8    Attività ricreative, culturali e di culto

5.782

0,8

5.261

0,7

-521

-9,0

5.258

0,7

5.244

0,7

9    Istruzione

53.010

7,0

50.173

6,8

-2.837

-5,4

49.268

6,4

48.854

6,5

10  Protezione sociale

104.913

13,8

92.948

12,6

-11.965

-11,4

94.107

12,2

95.372

12,7

SPESE COMPLESSIVE

760.066

100

738.337

100

-21.729

-2,9

770.566

100

749.534

100

 


Tavola IV –  Andamento delle Missioni ed incidenza percentuale sulle spese complessive del bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

MISSIONI

Ass. 2010

%

BLV 2011

%

Diff. ‘11/’10

Var. %

BLV 2012

%

BLV 2013

%

1 - Organi costituzionali

3.267

0,4

2.990

0,4

-277

-8,5

3.013

0,4

3.011

0,4

2 - Amministrazione generale territorio

473

0,1

485

0,1

12

2,5

484

0,1

483

0,1

3 - Relazioni autonomie territoriali

115.852

15,2

108.057

14,6

-7.795

-6,7

101.404

13,2

103.030

13,7

4 - L'Italia in Europa e nel mondo

25.271

3,3

26.267

3,6

996

3,9

26.892

3,5

22.153

3,0

5 - Difesa e sicurezza del territorio

20.295

2,7

18.554

2,5

-1.741

-8,6

18.576

2,4

18.567

2,5

6 - Giustizia

7.295

1,0

7.064

1,0

-231

-3,2

7.022

0,9

7.021

0,9

7 - Ordine pubblico e sicurezza

10.451

1,4

10.372

0,5

-79

-0,8

10.324

1,3

10.306

1,4

8 - Soccorso civile

4.201

0,6

3.937

0,1

-264

-6,3

3.668

0,5

3.637

0,5

9 - Agricoltura e pesca

1.047

0,1

813

0,0

-234

-22,3

807

0,1

670

0,1

10 - Energia e fonti energetiche

8

0,0

8

0,5

0

0,0

8

0,0

8

0,0

11 - Competitività e sviluppo imprese

5.903

0,8

3.855

0,5

-2.048

-34,7

3.484

0,5

2.153

0,3

12 - Regolazione dei mercati

56

0,0

31

0,0

-25

-44,6

29

0,0

29

0,0

13 - Diritto alla mobilità

7.500

1,0

7.846

1,1

346

4,6

7.530

1,0

6.991

0,9

14 - Infrastrutture pubbliche e logistica

4.926

0,6

2.818

0,4

-2.108

-42,8

3.213

0,4

2.990

0,4

15 - Comunicazioni

1.291

0,2

1.113

0,2

-178

-13,8

891

0,1

891

0,1

16 - Commercio internazionale e internazionalizzazione sistema produttivo

233

0,0

168

0,0

-65

-27,9

190

0,0

190

0,0

17 - Ricerca ed innovazione

3.549

0,5

3.243

0,4

-306

-8,6

3.118

0,4

3.090

0,4

18 - Sviluppo sostenibile

902

0,1

683

0,1

-219

-24,3

673

0,1

664

0,1

19 - Casa e assetto urbanistico

849

0,1

436

0,1

-413

-48,6

510

0,1

490

0,1

20 - Tutela della salute

777

0,1

739

0,1

-38

-4,9

730

0,1

724

0,1

21 - Tutela beni culturali e paesaggistici

1.367

0,2

1.210

0,2

-157

-11,5

1.203

0,2

1.201

0,2

22 - Istruzione scolastica

44.254

5,8

42.064

5,7

-2.190

-4,9

40.946

5,3

40.581

5,4

23 - Istruzione universitaria

7.924

1,0

7.103

1,0

-821

-10,4

7.023

0,9

6.969

0,9

24 - Diritti sociali politiche sociali e famiglia

25.642

3,4

30.524

4,1

4.882

19,0

30.812

4,0

31.389

4,2

25 - Politiche previdenziali

77.393

10,2

71.304

9,7

-6.089

-7,9

73.351

9,5

74.718

10,0

26 - Politiche per il lavoro

5.239

0,7

4.678

0,6

-561

-10,7

4.239

0,6

4.111

0,5

27 – Immigrazione

1.637

0,2

1.408

0,2

-229

-14,0

1.431

0,2

1.471

0,2

28 - Sviluppo e riequilibrio territoriale

4.367

0,6

8.160

1,1

3.793

86,9

4.222

0,5

9.984

1,3

29 - Politiche economiche finanziarie e di bilancio

64.201

8,4

61.746

8,4

-2.455

-3,8

58.324

7,6

58.335

7,8

30 - Giovani e sport

806

0,1

685

0,1

-121

-15,0

671

0,1

661

0,1

31 – Turismo

76

0,0

37

0,0

-39

-51,3

37

0,0

33

0,0

32 - Servizi istituzionali generali amministrazioni

1.920

0,3

1.532

0,2

-388

-20,2

1.594

0,2

1.463

0,2

33 - Fondi da ripartire

12.451

1,6

14.518

2,0

2.067

16,6

15.895

2,1

15.825

2,1

34 - Debito pubblico

298.643

39,3

293.889

39,8

-4.754

-1,6

338.253

43,9

315.695

42,1

SPESE COMPLESSIVE

760.066

100

738.338

100

-21.728

-2,9

770.567

100

749.534

100

 


Tavola V –  Andamento delle entrate finali per categorie

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

CATEGORIE

Ass. 2010

%

BLV 2011

%

Diff. ‘11/’10

Var. %

BLV 2012

%

BLV 2013

%

I - Imposte sul patrimonio e sul reddito

244.813

51,5

238.126

49,9

-6.687

-2,7

254.181

50,9

266.443

51,3

II - Tasse e imposte sugli affari

145.499

30,6

154.732

32,4

9.233

6,3

159.404

31,9

164.742

31,7

III - Imposte sulla produzione, consumi e dogane

28.965

6,1

28.673

6,0

-292

-1,0

29.244

5,9

29.827

5,7

IV - Monopoli

10.594

2,2

10.884

2,3

290

2,7

11.292

2,3

11.727

2,3

V - Lotto, lotterie ed altre attività di gioco

12.187

2,6

12.345

2,6

158

1,3

12.592

2,5

12.843

2,5

Totale entrate tributarie

442.058

93,0

444.760

93,2

2.702

0,6

466.713

93,4

485.582

93,5

VI - Proventi speciali

720

0,2

720

0,2

-

0,0

720

0,1

697

0,1

VII - Proventi dei servizi pubblici minori

4.715

1,0

4.438

0,9

-277

-5,9

4.402

0,9

4.403

0,8

VIII – Proventi dei beni dello stato

203

0,0

192

0,0

-11

-5,4

190

0,0

184

0,0

IX - Prodotti netti di aziende autonome e utili di gestione

2.300

0,5

2.103

0,4

-197

-8,6

2.106

0,4

2.266

0,4

X - Interessi su anticipa­zioni e crediti vari del Tesoro

5.257

1,1

5.193

1,1

-64

-1,2

5.636

1,1

6.080

1,2

XI - Recuperi, rimborsi e contributi

15.829

3,3

15.992

3,3

163

1,0

15.606

3,1

15.964

3,1

XII - Partite che si compensano nella spesa

2.819

0,6

2.919

0,6

100

3,5

3.019

0,6

3.119

0,6

Totale entrate extratributarie

31.910

6,7

31.557

6,6

-353

-1,1

31.679

6,3

32.713

6,3

XIII - Vendita di beni ed affrancazione di canoni

380

0,1

12

0,0

-368

-96,8

8

0,0

5

0,0

XIV - Ammortamento di beni patrimoniali

900

0,2

910

0,2

10

1,1

910

0,2

910

0,2

XV - Rimborso anticipa­zioni e crediti vari del Tesoro

146

0,0

156

0,0

10

6,8

163

0,0

172

0,0

Totale alienazione ed ammortamento di beni

1.426

0,3

1.077

0,2

-349

-24,5

1.081

0,2

1.087

0,2

TOTALE ENTRATE FINALI

475.394

100

477.394

100

2.000

0,4

499.473

100

519.382

100

 


Tavola VI –  Andamento delle principali imposte

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

PRINCIPALI IMPOSTE

Ass. 2010

%

BLV 2011

%

Diff. ‘11/’10

Var. %

BLV 2012

%

BLV 2013

%

Entrate tributarie

442.058

 

444.760

 

2.702

0,6

466.713

 

485.582

 

di cui:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Entrate ricorrenti:

439.773

99,5

443.246

99,7

3.473

0,8

465.301

99,7

484.545

99,8

1 - Redditi

182.256

41,2

182.351

41,0

95

0,1

192.267

41,2

199.784

41,1

2 - Reddito delle società

44.245

10,0

40.087

9,0

-4.158

-9,4

45.782

9,8

50.322

10,4

3 - Imposte sostitutive

12.965

2,9

10.882

2,4

-2.083

-16,1

11.358

2,4

11.865

2,4

4 - Altre imposte dirette

3.515

0,8

3752

0,8

237

6,7

3.831

0,8

3.913

0,8

5 - IVA

121.704

27,5

130.660

29,4

8.956

7,4

134.789

28,9

139.605

28,8

6 - Registro, bollo e sostitutive

11.713

2,6

11781

2,6

68

0,6

12.005

2,6

12.235

2,5

7 - Accisa e imposta erariale sugli oli minerali

21.765

4,9

21.381

4,8

-384

-1,8

21.809

4,7

22.245

4,6

8 - Accisa e imposta erariale su altri prodotti

7.166

1,6

7.258

1,6

92

1,3

7.401

1,6

7.548

1,6

9 - Imposte sui generi di monopolio

10.593

2,4

10.883

2,4

290

2,7

11.291

2,4

11.726

2,4

10 - Lotto

5.339

1,2

5.413

1,2

74

1,4

5.528

1,2

5.646

1,2

11 - Imposte gravanti sui giochi

3.759

0,9

3.802

0,9

43

1,1

3.870

0,8

3.939

0,8

12 - Lotterie ed altri giochi

3.089

0,7

3.130

0,7

41

1,3

3.194

0,7

3.258

0,7

13 -Altre imposte indirette

11.664

2,6

11.866

2,7

202

1,7

12.176

2,6

12.459

2,6

Entrate non ricorrenti:

2.285

0,5

1.514

0,3

-771

-33,7

1.412

0,3

1.037

0,2

1 -Imposte sostitutive

1.660

0,4

868

0,2

-792

-47,7

747

0,2

353

0,1

2 - Altre imposte dirette

-

 

-

 

0

 

0

 

0

 

3 - Condoni dirette

172

0,0

186

0,0

14

8,1

196

0,0

206

0,0

4 - Altre imposte indirette

449

0,1

456

0,1

7

1,6

465

0,1

474

0,1

5 - Condoni indiretti

4

0,0

4

0,0

0

0,0

4

0,0

4

0,0

 


Parte III -
Stati di previsione di interesse della Commissione Cultura

 


Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca
(Tab. 7)

Gli obiettivi del Ministero

La nota integrativa alla tabella 7 delinea gli obiettivi del MIUR relativi all’istruzione scolastica ed universitaria ed alla ricerca scientifica.

In particolare, si sottolinea come l’istruzione sia un “unicum” per l’apprendimento, sia pure con le scansioni del relativo percorso formativo – cioè, scuola nei diversi gradi e università - che offrono una possibilità di acquisizione di conoscenze differenziate, con conseguenti differenziate capacità da spendere nel mondo del lavoro.

Il quadro generale di riferimento comporta la necessità di agire sugli sprechi e sulle inefficienze, razionalizzando la spesa pubblica, ma anche di migliorare la qualità dell’offerta formativa e di orientare bene i giovani alla prosecuzione degli studi e all’ingresso nel mondo del lavoro, rendendoli consapevoli delle proprie attitudini e potenzialità. Pertanto, si sottolinea il particolare rilievo che assumono la collaborazione delle scuole con le università e la metodologia dell’alternanza scuola-lavoro.

In particolare, per l’istruzione scolastica vengono individuati i seguenti obiettivi:

·         diffusione dell’utilizzo delle nuove tecnologie nella pratica didattica quotidiana e potenziamento dei servizi on-line per il personale della scuola e per le famiglie;

·         prosecuzione dell’azione di contrasto della dispersione scolastica, di prevenzione del disagio giovanile, di lotta ai fenomeni di tossicodipendenza, e di sostegno all’integrazione degli alunni immigrati;

·         messa in sicurezza degli edifici scolastici, rifinanziando il piano triennale di edilizia scolastica di cui alla legge n. 23 del 1996, con la partecipazione di regioni ed enti locali;

·         messa a regime della riforma dei percorsi del secondo ciclo, incluso il sistema regionale di istruzione e formazione professionale;

·         piena attuazione del piano programmatico di interventi previsto dall’art. 64 del D.L.112 del 2008;

·         avvio del passaggio ad un modello di finanziamento ordinario delle scuole statali basato sull’attribuzione di un budget annuale, al fine di “riequilibrare il sistema scolastico che appare in sofferenza sia dal lato delle spese per le supplenze che per le spese di funzionamento didattico-amministrativo”.

 

Per l’istruzione universitaria vengono indicati i seguenti obiettivi:

·         allocazione delle risorse sulla base della qualità, al fine di coniugare autonomia e responsabilità;

·         rinnovo del modello di governance degli atenei;

·         miglioramento dell’offerta formativa, attraverso il superamento della frammentazione dei corsi di studio e degli insegnamenti;

·         incentivazione dell’adozione della contabilità economico-patrimoniale, per mettere a disposizione degli organi di governo maggiori elementi conoscitivi a supporto delle scelte strategiche, e restrizione del vincolo di indebitamento;

·         supporto ai programmi di internazionalizzazione degli atenei e delle istituzioni AFAM; per queste ultime, razionalizzazione dell’offerta formativa - anche attraverso l’attivazione di consorzi paritetici finalizzati ad utilizzare al meglio le risorse umane e strumentali disponibili –, valorizzazione dei poli di eccellenza già esistenti e incentivazione della nascita di nuovi poli, nonché introduzione di nuove figure professionali in relazione all’attivazione dei nuovi ordinamenti didattici: per quest’ultimo aspetto si evidenzia che sarà, comunque, mantenuta inalterata la consistenza nazionale degli organici utilizzando, per le materie innovative riferite ai nuovi linguaggi artistici e musicali, i contratti di insegnamento.

 

Per la ricerca vengono indicati i seguenti obiettivi:

·         sostegno e qualificazione della ricerca pubblica in funzione del recupero di competitività del paese e di contrasto alla crisi economica;

·         rafforzamento del coinvolgimento degli enti e delle Agenzie di ricerca, in particolare dell’ASI, nelle iniziative europee ed internazionali;

·         elaborazione delle linee programmatiche dell’8° Programma Quadro.

 

Un ulteriore obiettivo è costituito dall’avvio dell’unificazione dei sistemi informativi delle aree istruzione, università e ricerca, al fine di creare un unico centro di raccolta, analisi e diffusione dei dati statistici e poter fornire rapporti statistici validati, sotto la responsabilità del competente Dipartimento. Al contempo, è obiettivo dell’Amministrazione dematerializzare gli atti cartacei e sviluppare l’interconnessione con altre amministrazioni tramite il sistema pubblico di connettività.

 

Secondo quanto previsto dall’art. 21, comma 11, della L. 196 del 2009, la nota integrativa reca anche il Piano degli obiettivi per Missione e programma[15], nonché le schede obiettivo[16]e le schede illustrative del contenuto di ciascun programma di spesa, con l’indicazione dei corrispondenti stanziamenti nel bilancio triennale[17].

La struttura del bilancio

Con riguardo alla nuova articolazione del bilancio in Missioni di spesa[18] e, all’interno di queste, in Programmi[19], adottata a partire dal ddl di bilancio 2008, si ricorda, preliminarmente, che, ai sensi dell’art. 21 della nuova legge di contabilità e finanza pubblica (L.196/2009), questi ultimi costituiscono le unità di voto, quali aggregati diretti al perseguimento degli obiettivi definiti nell'ambito delle Missioni. Il medesimo articolo dispone che la realizzazione di ciascun programma è affidata ad un unico centro di responsabilità amministrativa, corrispondente all'unità organizzativa di primo livello dei Ministeri, ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300[20] (alternativamente, i dipartimenti o le direzioni generali). Tali indicazioni, peraltro, sono ricapitolate per l’esercizio finanziario 2011 dalla circolare del MEF 22 marzo 2010, n.14 (Revisione dei programmi di spesa per il 2011).

In tale contesto, lo schema di DPR recante modifiche al regolamento di riorganizzazione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (DPR 20 gennaio 2009, n. 17), trasmesso al Parlamento per il parere il 28 settembre 2010 (Schema n. 261) ed attualmente all’esame della Commissione Affari Costituzionali della Camera, dispone, oltre ad una riduzione delle dotazioni organiche, modifiche nelle competenze di alcune Direzioni generali - che, si ricorda, operano all’interno dei 3 Dipartimenti[21], i quali costituiscono l’unità organizzativa di primo livello - e la soppressione della previsione che ognuno dei 18 uffici scolastici regionali costituisce un autonomo centro di responsabilità amministrativa. Si sopprime anche laprevisione che l’USR assegni alle istituzioni scolastiche, nell’ambito dei capitoli di bilancio affidati alla sua gestione, le risorse finanziarie[22].

 

Nell’ambito della classificazione in Missioni e Programmi, le dotazioni finanziarie del Ministero anche per l’esercizio finanziario 2011 fanno capo alle seguenti missioni:

·         1. Istruzione scolastica (missione n. 22 nella classificazione generale);

·         2. Istruzione universitaria (missione n. 23 nella classificazione generale);

·         3. Ricerca e innovazione (missione n. 17 nella classificazione generale);

·         4. L’Italia in Europa e nel mondo (missione n. 4 nella classificazione generale);

·         5. Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (missione n. 32 nella classificazione generale);

·         6. Fondi da ripartire (missione n. 33 nella classificazione generale).

 

Si ricorda che le Missioni nn. 32 e 33 hanno carattere trasversale. Esse sono destinate a raggruppare, rispettivamente, le spese di funzionamento dell’apparato amministrativo ed alcuni fondi di riserva e speciali che non hanno - in sede di predisposizione del disegno di legge di bilancio – una collocazione specifica; l’attribuzione di tali fondi è, poi, demandata ad atti e provvedimenti successivi adottati in corso di gestione.

 

In relazione alla rideterminazione delle unità di voto, ora costituite dai Programmi di spesa, queste ultime nel ddl di bilancio per l’esercizio finanziario 2011 sono 19, a fronte di 61 nell’esercizio finanziario precedente nel quale le unità di voto erano costituite da macroaggregati di spesa (cinque per la parte corrente e tre per la parte in conto capitale[23]) esposti nell’ambito di ciascuno dei programmi.

Il decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78

Come già evidenziato nella parte generale del dossier, l’art. 2 del D.L. n. 78 del 2010 ha disposto, a decorrere dall’anno 2011, la riduzione lineare del 10 per cento delle dotazioni finanziarie, iscritte a legislazione vigente nell’ambito delle spese rimodulabili, delle Missioni di spesa di ciascun Ministero, per gli importi indicati nell’Allegato 1 al medesimo decreto. Da tali riduzioni sono esclusi il Fondo di finanziamento ordinario delle università, nonché le risorse destinate all’informatica, alla ricerca e al finanziamento del 5 per mille delle imposte sui redditi delle persone fisiche.

Per ciò che concerne il MIUR le riduzioni riguardano tutte le Missioni per gli importi sotto indicati:

 

(migliaia di euro)

 

2011

2012

2013

Missione

RIDUZIONI

di cui predeterminate per legge

RIDUZIONI

di cui predeterminate per legge

RIDUZIONI

di cui predeterminate per legge

004 L'Italia in Europa e nel mondo

678

0

679

0

679

0

017 Ricerca e innovazione

2.707

2.132

3.211

2.632

1.211

632

022 Istruzione scolastica

55.295

32.876

55.295

32.876

55.238

32.876

023 Istruzione universitaria

23.958

20.679

23.951

20.679

23.951

20.679

032 Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche

481

0

492

0

378

0

033 Fondi da ripartire

21.127

20.514

21.127

20.514

22.297

21.684

TOTALE

104.245

76.201

104.755

76.701

103.755

75.871

 

Inoltre, il medesimo D.L. n. 78 del 2010, a fronte della riduzione delle dotazioni finanziarie, ha introdotto, per il solo triennio 2011-2013, norme di flessibilità degli stanziamenti di bilancio che derogano alla disciplina generale recata dalla legge n. 196/2009.

Esso ha, infatti, previsto, sempre all’art. 2, che con il disegno di legge di bilancio, per “motivate esigenze”, possono essere rimodulate le dotazioni finanziarie “tra le missioni” di ciascun stato di previsione della spesa (laddove l’articolo 23 della nuova legge di contabilità riconosce tale facoltà solo nell’ambito di un singolo programma o fra programmi della stessa missione).

Tale facoltà può essere esercitata solo per motivate esigenze ed entro i seguenti limiti:

·         esclusivamente con riferimento alle spese rimodulabili,riconducibili a quelle disposte da fattori legislativi e di adeguamento al fabbisogno;

·         nel rispetto dell’invarianza degli effetti sui saldi di finanza pubblica;

·         restando precluso l’utilizzo degli stanziamenti di conto capitale per finanziare spese correnti.

Le rimodulazioni sono esposte nell’allegato 1 al DDL di bilancio[24].

Stanziamenti complessivi

Lo stato di previsione del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca reca, per l’esercizio finanziario 2011, spese in conto competenza per52.492,8 milioni di euro[25], di cui:

·         50.236,6 milioni (95,7%) per spese correnti, dei quali 41.382,4 destinati a spese per il personale;

·         2.256,2 milioni (4,3%) per spese in conto capitale,dei quali 30,0 destinati ad acquisizioni finanziarie.

L’incidenza percentuale sul totale generale del bilancio dello Stato è pari al 9,9% (a fronte del 10,3% riferito al dato assestato 2010).

 

Rispetto alle previsioni assestate[26] per l’esercizio finanziario 2010, si registra una riduzione di 2.826,2 milioni di euro (di cui 2.739,1 milioni di euro per la parte corrente[27] e 87,1 milioni di euro per la parte in conto capitale).

 

La consistenza dei residui passivi presunti al 1° gennaio 2011 è valutata in 3.447,8 milioni di euro (di cui 1.251,4 milioni di euro per la parte corrente, 2.196,3 milioni di euro per la parte in conto capitale).

 

La consistenza dei residui presunti è inferiore a quella prevista nella legge di bilancio 2010 (4.438,7 milioni di euro); tuttavia, occorre tener presente che la valutazione operata in sede di bilancio di previsione è provvisoria e suscettibile di variazioni che potranno discendere dall’andamento della gestione nella parte finale dell’esercizio.

 

Le autorizzazioni di cassa ammontano per il 2011 a 52.516,1 milioni di euro.

Data una massa spendibile di 55.940,6 milioni di euro (3.447,8 milioni di residui, più 52.492,8 milioni di competenza), le autorizzazioni di cassa assicurano un coefficiente di realizzazione (rapporto tra autorizzazioni di cassa e massa spendibile) del 93,9%. Tale rapporto misura la capacità di spesa che il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca ritiene di poter raggiungere nel 2011.

 

Si riportano, di seguito, le previsioni complessive delle dotazioni di competenza relative al triennio 2011-2013[28].

 

 

(in milioni di euro)

 

2011

2012

2013

Parte corrente

50.236,6

49.334,0

48.937,7

Conto capitale

 2.256,2

 2.126,8

  2.105,8

Totale

52.492,8

51.460,8

51.043,5

Analisi per missione/programma

Si riportano, di seguito, gli stanziamenti assegnati a Missioni e Programmi del MIUR nella legge di bilancio 2010, nonché le previsioni assestate 2010 - quali riportati nella tabella 7 del ddl di bilancio 2011 - a confronto con le dotazioni previste nel medesimo ddl di bilancio 2011 per il triennio 2011-2013[29].

Come evidenziato nella parte generale del presente dossier, in applicazione della legge 196 del 2009 – e in ottemperanza alla circolare n. 14 del 2010, emanata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze-Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato – si è proceduto, rispetto alla legge di bilancio 2010 e al relativo assestamento, ad una nuova articolazione dei programmi. Tale nuova articolazione sconta alcuni accorpamenti e variazioni che, talvolta, hanno mutato la denominazione dei medesimi e i relativi importi[30]. Il prospetto che segue tiene conto della nuova denominazione riportata nel ddl di bilancio 2011.

 


 

 (in milioni di euro)

 

Missioni

Bilancio 2010

 

Previsioni assestate 2010

 

Ddl di bilancio 2011

(A.C. 3779)

 

 

Programmi

2011

2012

2013

 

Istruzione scolastica (22)

44.066,4

44.136,6

42.030,5

40.912,8

40.561,8

1.1

Programmazione e coordinamento dell’istruzione scolastica (22.1)

270,0

(311,3)

285,5

66,2

66,3

61,3

1.2

Istruzione prescolastica (22.2)

4.269,8

(4.268,3)

4.360,6

4.237,4

4.152,6

4.134,2

1.3

Istruzione primaria (22.11)

14.284,4

(14.283,4)

14.254,3

13.474,2

12.958,4

12.787,9

1.4

Istruzione secondaria di primo grado  (22.12)

9.494,8

(9.494,5)

9.529,9

9.321,6

9.172,9

9.080,2

1.5

Istruzione secondaria di secondo grado (22.13)

15.289,9

(15.292,8)

15.234,7

14.393,1

14.024,5

13.960,2

1.8

Iniziative per lo sviluppo del sistema istruzione scolastica e per il diritto allo studio (22.8)[31]

23,4

(5,4)

23,7

31.9

31.9

31,9

1.9

Istituzioni scolastiche non statali (22.9)

410,1

410,1

281,2

281,2

281,2

1.11

Istruzione post secondaria, degli adulti e livelli essenziali per l’istruzione e formazione professionale[32] (22.15)

0,5

10,5

2,7

2,7

2,7

1.12

Realizzazione degli indirizzi e delle politiche in ambito territoriale in materia di istruzione[33] (22.16)

23,4

27,3

222,3

222,3

222,3

 

Istruzione universitaria (23)

7.909,3

7.924,3

7.103,4

7.022,6

6.968,8

2.1

Diritto allo studio nell’istruzione universitaria (23.1)

186,9

186,5

90,2

90,2

77,4

2.2

Istituti di alta cultura (23.2)

417,1

431,2

433,5

433,5

433,5

2.3

Sistema universitario e formazione post-universitaria (23.3)

7.305,4

7.306,6

6.579,7

6.499,0

6.458,0

 

Ricerca e innovazione (17)

2.299,4

2.298,8

2.227,2

2.100,6

2.082,6

3.1

Ricerca per la didattica (17.16)

7,5

7,5

5,0

5,0

5,0

3.2

Ricerca scientifica e tecnologica applicata (17.9)

103,2

102,8

133,4

2,4

2,4

3.3

Ricerca scientifica e tecnologica di base (17.10)

2.188,7

2.188,5

2.088,7

2.093,2

2.075,2

 

L’Italia in Europa e nel mondo (4)

136,1

134,9

133,5

133,5

133,5

4.1

Cooperazione in materia culturale (4.5)

5,5

5,5

5,8

5,8

5,8

4.2

Cooperazione culturale e scientifico-tecnologica (4.3)

130,7

129,4

127,6

127,6

127,6

 

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32)

90,1

91,7

60,7

60,7

55,7

5.1

Indirizzo politico (32.2)

16,4

16,6

15,5

15,5

15,5

5.2

Servizi ed affari generali per le amministrazioni di competenza (32.3)

73,6

(73,7)

75,1

45,2

45,2

40,2

 

Fondi da ripartire (33)

778,9

732,6

937,6

1.230,6

1.241,1

6.1

Fondi da assegnare (33.1)

778,9

732,6

937,6

1.230,6

1.241,1

 

 

1.  La missione Istruzione scolastica (22)

 

Si ricorda, preliminarmente, che il complesso delle spese per l’istruzione scolastica sconta gli effetti della  manovra finanziaria 2011-2013 (D.L. 78/2010) – per le quali si veda ante - nonché le riduzioni di spesa previste da alcune altre disposizioni; si ricordano, in particolare:

 

·         le leggi finanziarie per il 2007 e 2008 (L. 296/2006 e 244/2007)[34];

·         gli artt. 60 e 64 del D.L. 112/2008[35] (manovra 2009-2011).

 

L’art. 4 del D.L. 180/2008[36], per la copertura degli oneri connessi a nuove assunzioni presso le università, ha poi previsto la riduzione lineare delle dotazioni delle missioni di spesa di ciascun Ministero per gli importi indicati in apposito elenco, escludendo esplicitamente, oltre alle spese di natura obbligatoria, quelle destinate all’istruzione ed all’università[37].

Alla Missione Istruzione scolastica è assegnata la dotazione di 42.030,5 milioni di euro (pari all’80,1% dello stanziamento del Ministero), con riduzione di 2.106,2 milioni di euro (–4,8%) rispetto al bilancio assestato 2010.

 

La missione è articolata in 9 programmi di spesa, uno dei quali istituito per l’esercizio 2011 (Realizzazione degli indirizzi e delle politiche in ambito territoriale in materia di istruzione); altri programmi - come ante evidenziato - sono stati rinominati.

Si dà conto, di seguito, degli stanziamenti attribuiti ai singoli programmi e delle relative variazioni - di segno positivo o negativo - rispetto al bilancio assestato 2010, che potrebbero essere collegati alla indicazione normativa di attribuire la realizzazione di ciascun programma ad un unico centro di responsabilità amministrativa (art. 21, comma 2, della L. 196/2009).

 

·         1.1. Programmazione e coordinamento dell’istruzione scolastica: 66,2 milioni di euro, con riduzione di 219,3 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010;

·         1.2. Istruzione prescolastica: 4.237,4 milioni di euro, con riduzione di 123,3 milioni di euro;

·         1.3. Istruzione primaria: 13.474,2 milioni di euro, con riduzione di 780,1 milioni di euro;

·         1.4. Istruzione secondaria di primo grado: 9.321,6 milioni di euro, conriduzione di 208,3 milionidi euro;

·         1.5. Istruzione secondaria di secondo grado: 14.393,1milioni di euro,conriduzione di 841,6 milioni di euro;

·         1.8. Iniziative per lo sviluppo del sistema dell’istruzione scolastica e per il diritto allo studio (così rinominato in luogo di Diritto allo studio, condizione studentesca): 31,9 milioni di euro, con aumento di 8,1 milioni di euro;

·         1.9. Istituzioni scolastiche non statali: 281,2milioni di euro, conriduzione di129,0 milionidi euro;

·         1.11 Istruzione post-secondaria, degli adulti e livelli essenziali per l’istruzione e formazione professionale (così rinominato in luogo di Istruzione post-secondaria degli adulti, e programmi di istruzione formazione-lavoro): 2,7 milioni di euro, con riduzione di 7,8 milioni;

·         1.12 Realizzazione degli indirizzi e delle politiche in ambito territoriale in materia di istruzione (di nuova istituzione): 222,3 milioni di euro, con un aumento, così indicato nel ddl di bilancio[38], di 195,0 milioni di euro.

 

Dai dati indicati sopra emerge che i programmi che subiscono le più rilevanti riduzioni rispetto alla legge di assestamento 2010 sono quelli relativi all’istruzione prescolastica, primaria e secondaria di primo e secondo grado, nonché quello relativo alla Programmazione e al coordinamento dell’istruzione scolastica. Diminuisce anche la dotazione del programma relativo alle istituzioni scolastiche non statali. Si registra, invece, una rilevante collocazione di fondi sul programma Realizzazione degli indirizzi e delle politiche in ambito territoriale in materia di istruzione.

Gran parte delle variazioni indicate per i programmi relativi ai diversi gradi di istruzione e per il programma relativo alla programmazione afferiscono al macroaggregato di parte corrente Funzionamento checomprende principalmente le spese per stipendi, indennità ed altri assegni dovuti al personale del Ministero operante nel settore dell’istruzione (personale afferente ai centri di responsabilità - Gabinetto e Dipartimenti -; personale in servizio presso i 18 uffici scolastici periferici[39]; personale docente, compresi gli insegnanti di religione, e non docente). Tali spese, di natura obbligatoria, non sono rimodulabili (art. 21, comma 6, L.196/2009).

In questo contesto, per il 2011 si registrano alcune novità:

·         le spese per il personale degli Uffici scolastici regionali, precedentemente allocate nel programma Programmazione e coordinamento dell’istruzione scolastica, vengono allocate nel programma di nuova istituzione “Realizzazione degli indirizzi e delle politiche in ambito territoriale in materia di istruzione”, sempre affidatoalla gestione del Dipartimento per la programmazione ministeriale e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali e per la comunicazione, che costituisce unico centro di responsabilità amministrativa (in luogo dei 18 Uffici scolastici regionali)[40]. Nelle Note integrative al bilancio di previsione si chiarisce che l’obiettivo del nuovo programma è garantire l’ordinato avvio dell’anno scolastico assicurando il raggiungimento degli obiettivi di razionalizzazione della spesa[41];

·         in relazione all’introduzione del cosiddetto “cedolino unico[42], ovvero al pagamento delle competenze accessorie del personale della scuola unitamente a quelle fisse, a differenza di quanto avvenuto negli esercizi finanziari precedenti, nel ddl di bilancio 2011 gli stanziamenti relativi a tali competenze per il personale della scuola (docenti e ATA) sono allocati in un unico capitolo di ciascuno dei programmi di spesa dei vari gradi di istruzione[43].

Inoltre, in conseguenza di questa seconda variazione, il Fondo per le competenze dovute al personale (con esclusione delle spese per stipendi del personale a tempo determinato ed indeterminato),istituito dalla legge finanziaria 2007 (art. 1, c. 601, L. 296/2006[44]), a partire dal 2011 è utilizzato esclusivamente per il pagamento del personale incaricato di supplenze brevi e per la mensa scolastica; esso risulta, quindi, sensibilmente ridotto rispetto all’esercizio precedente e, pur essendo allocato nei medesimi capitoli del 2010[45], muta denominazionein “Fondo per le competenze dovute al personale supplente breve e saltuario e per la mensa scolastica“.

Le variazioni indicate determinano, conclusivamente, che i dati relativi all’esercizio 2011 non sono immediatamente confrontabili con quelli relativi al 2010.

 

Occorre, peraltro, ricordare cheal medesimo macroaggregato Funzionamento fanno capo (sempre nell’ambito di ciascuno dei 4 Programmi relativi ai vari gradi di istruzione) gli stanziamenti dell’altro Fondo istituito dall’art. 1, comma 601, della legge finanziaria 2007 (L. 296/2006), ossia il Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche[46][47]. Esso (che rientra nell’ambito delle spese rimodulabili di cui all’art. 2 del D.L. 78/2010) reca uno stanziamento complessivo di 753,7 milioni di euro, conun incremento di 480,6 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010. Nelle note ai capitoli di riferimento l’amministrazione motiva tale incremento con “le maggiori, indifferibili ed incomprimibili esigenze relative al funzionamento delle istituzioni scolastiche”.

 

Si segnala, infine, che nell’ambito del macroaggregato Funzionamento sono allocate le risorse per il funzionamento della Scuola per l’Europa di Parma, in applicazione della legge 115/2009, concernente riconoscimento giuridico e funzionamento della medesima.

 

Per il funzionamento della Scuola, nel macroaggregato Funzionamento dei 4 programmi relativi ai diversi gradi dell’istruzione, sui capitoli 1198, 1231, 1197, 1232, è allocato uno stanziamento complessivo di 9,6 milioni di euro, con incremento di 5,5 milioni rispetto all’assestamento 2010.

Si ricorda inoltre che, nel macroaggregato Investimenti dei 4 programmi relativi ai diversi gradi dell’istruzione, i capitoli 7075, 7115 , 7074, 7076, sui quali erano allocati gli stanziamenti per la costruzione della nuova sede della scuola, sono soppressi per cessazione dell’onere recato dall’autorizzazione di spesa[48].

 

Con riferimento al Programma 1.1, Programmazione e coordinamento dell’istruzione, cui fanno capo anche le spese per il funzionamento degli uffici, nonché per la gestione e il funzionamento del sistema informativo, si evidenzia, infine, che è soppresso per insussistenza di residui il cap. 7151 (interventi di edilizia e messa in sicurezza degli edifici scolastici) che è stato alimentato per il 2009 ai sensi dell’art. 2, comma 1-bis, del D.L. 137/2008[49].  

 

Con riguardo agli altri programmi si espone quanto segue.

 

Il Programma 1.8 Iniziative per lo sviluppo del sistema di istruzione scolastica e per il diritto allo studio (denominato nell’esercizio finanziario 2010  Diritto allo studio, condizione studentesca), al qualesono assegnati 31,9 milioni di euro, è affidato allagestione del Centro di responsabilità Dipartimento per l’istruzione.

Lo stanziamento è impegnato principalmente (27,3 milioni di euro) in spese di funzionamento (competenze per il personale, gestione delle strutture). Altri 4,4 milioni di euro sono destinati a spese per interventi; in particolare, l’importo di 2,6 milioni di euro è assegnato alla prosecuzione degli studi di studenti meritevoli (cap. 1512, rimodulabile) .

Nell’ambito di tale programma sono state operate dal MIUR alcune rimodulazioni di spese previste da fattori legislativi, autorizzate dal citato art. 23, comma 3, della L. 196/2009 ed esposte nell’allegato 1 dello stato di previsione. Le rimodulazioni sono previste per i tre esercizi finanziari dal 2011 al 2013.

In particolare:

·         al cap. 1498 -Piano di gestione 1 (borse di studio a favore delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, ai sensi dell’art. 4 della L. 407/1998[50]) l’importo a legislazione vigente, pari a 929.623[51] euro, è ridotto di 429.000 euro ed è, quindi, pari a 500.623 euro;

·         al cap. 1241-Piano di gestione 1, l’importo a legislazione vigente per campagne informative nelle scuole sulla sicurezza negli sport invernali[52], pari a 33.222 euro, è ridotto di 7.000 euro ed ammonta, pertanto, a 26.222 euro;

·         al cap. 1450 -Piano di gestione 1, l’importo riservato a legislazione vigente alla realizzazione di corsi per il patentino degli studenti[53], pari a 7.877.687euro, viene ridotto di 600.000 euro e risulta, pertanto, pari a 7.277.687 euro.

Le rimodulazioni operate sul programma di spesa in esame comportano una riduzione dello stanziamento assegnato al programma pari a 1.036.000 euro per ciascuno degli esercizi del triennio.

 

Il Programma 1.9 Istituzioni scolastiche non statali è dotato di 281,2 milioni di euro, con una riduzione di 129,0 milioni di euro rispetto alla legge di assestamento per il 2010.

In relazione alla differenza tra legge di bilancio 2010 (410,1milioni di euro) e previsioni del disegno di legge di bilancio per il 2011, si ricorda che nel disegno di legge di bilancio per il 2010[54] al programma in questione venivano attribuiti, per il 2011, 312,4 milioni di euro; su tale somma è stata operata la riduzione del 10% prevista dall’art. 2 del D.L. 78/2010.

 

Si ricorda, altresì, che per il 2010 la legge finanziaria ha previsto la destinazione di 130 milioni di euro derivanti dal c.d. “scudo fiscale” al sostegno delle scuole non statali.

In risposta all’interrogazione 5-02986, il 13 luglio 2010 il sottosegretario competente ha evidenziato che “che, ai sensi dell'articolo 2, comma 250, della legge n. 191 del 23 dicembre 2009, il Ministro dell'economia e delle finanze, con decreto del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato n. 25425 in data 16 giugno 2010, registrato dalla Corte dei Conti il 25 giugno 2010, ha disposto, per l'anno finanziario 2010, una variazione in termini di competenza e cassa, per un totale di 130 milioni di euro, sul Capitolo 1299 del Dipartimento per l'istruzione, concernente «Somme da trasferire alle regioni per il sostegno alle scuole paritarie».

 

La realizzazione del programma è imputata al centro di responsabilità Dipartimento per l’istruzione e lo stanziamento è allocato quasi per intero su un unico capitolo di nuova istituzione (cap. 1477, rimodulabile) nell’ambito del macroaggregato Interventi, mentre sono soppressi i capitoli che, fino all’esercizio 2010, facevano capo ai centri di responsabilità Uffici scolastici regionali. Il capitolo è esposto nell’allegato 1 dello stato di previsione con attribuzione di 280,8 milioni di euro risultanti dall’autorizzazione di spesa per le scuole paritarie disposta dall’art. 1, comma 13, della L. 62/2000[55].

L’importo è destinato al mantenimento delle scuole non statali, in particolare per la realizzazione del sistema prescolare, per contributi alla scuole dell’infanzia ed elementari parificate, nonché alle scuole secondarie.

Nel medesimo programma figura lo stanziamento destinato al funzionamento della scuola europea di Ispra-Varese (cap. 2193, rimodulabile, esposto in tab. C della legge di stabilità), con uno stanziamento pari a 0,3 milioni di euro[56].

 

Il Programma 1.11 Istruzione post-secondaria, degli adulti e livelli essenziali per l’istruzione e formazione professionale(denominato nel 2010Istruzione post-secondaria, degli adulti, e programmi di istruzione formazione-lavoro) reca uno stanziamento in conto competenza pari a 2,7 milioni di euro ed è gestito dal Dipartimento per l’istruzione. L’importo è quasi completamente destinato (2,5 milioni di euro) alle spese per competenze fisse ed accessorie del personale (ad esclusione dell’IRAP).

 

2. La missione Istruzione universitaria (23)

 

Lo stanziamento complessivo per la missione Istruzione universitaria è pari a 7.103,4 milioni di euro(pari al 13,5% dello stanziamento del Ministero), con una riduzione di 821,0 milioni di euro (–10,4%) rispetto al dato assestato 2010.

 

La missione è articolata in tre programmi:

 

·       2.1 Diritto allo studio nell’istruzione universitaria, con stanziamento in conto competenza pari a 90,2 milioni di euro (riduzione di 96,4 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010).

In tale programma rientrano, in particolare:

 

a) il Fondo di intervento integrativo da ripartire tra le regioni per la concessione dei prestiti d’onore e l’erogazione delle borse di studio (cap. 1695, esposto in tabella C della legge di stabilità, rimodulabile), con 25,7 milioni di euro (-74,0 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010). La nota al capitolo evidenzia che la variazione è proposta in relazione all’applicazione dell’art. 14, comma 2, del D.L. 78 del 2010[57], tenuto altresì conto degli stanziamenti determinati con la tabella C del disegno di legge di stabilità.

Si ricorda, peraltro, che si tratta di uno dei capitoli indicati nell’allegato 1 del disegno di legge di bilancio, per il quale nell’allegato medesimo si propone - in applicazione dell’art. 23, comma 3, della L. 196 del 2009 - una variazione positiva all’autorizzazione legislativa di spesa per 12,8 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011 e 2012, che determina, quindi, per il 2011, l’importo totale, sopra indicato, pari a 25,7 milioni di euro;

 

b) i contributi a favore dei collegi universitari legalmente riconosciuti (cap. 1696, rimodulabile), pari a 13,8 milioni di euro (- 13,6 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010). Di tale cifra, in realtà, sono destinati ai collegi universitari legalmente riconosciuti 11,9 milioni di euro, mentre i rimanenti 1,9 milioni di euro sono destinati al finanziamento delle funzioni delegate alla regione Sardegna in materia di diritto allo studio;

 

c) le assegnazioni alle università per le spese inerenti l’attività sportiva universitariae i relativi impianti (cap. 1709, esposto in tabella C della legge di stabilità, rimodulabile), pari a 5,4 milioni di euro (-2,4 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010). La nota al capitolo evidenzia che la variazione si apporta in relazione agli stanziamenti determinati con la tabella C del disegno di legge di stabilità;

 

d) i contributi per interventi per alloggi e residenze per gli studenti universitari (cap. 7273, rimodulabile, esposto in tabella C della legge di stabilità), pari a 18,7 milioni di euro (-31,4 milioni rispetto all’assestamento 2010). La nota al capitolo evidenzia che la variazione si apporta in relazione agli stanziamenti determinati con la tabella C del disegno di legge di stabilità,tenuto conto del trasporto di fondi al nuovo capitolo 7274, istituito per una migliore allocazione della spesa. Il capitolo 7274 reca uno stanziamento pari a 25,8 milioni di euro. L’importo complessivamente disponibile per interventi per alloggi e residenze per gli studenti universitari è, pertanto, pari a 44,5 milioni di euro (a fronte dei 50,1 risultanti dal dato assestato 2010);

 

·       2.2 Istituti di alta cultura, con stanziamento in conto competenza pari a 433,5 milioni di euro (incremento di 2,3 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010). Le risorse sono concentrate principalmente sul capitolo 1603, non rimodulabile, con 385,6 milioni destinati alle competenze fisse ed accessorie al personale degli istituti di alta formazione artistica e musicale (spesa non rimodulabile).

 

·       2.3 Sistema universitario e formazione post-universitaria[58], con stanziamento in conto competenza pari a 6.579,7 milioni di euro (riduzione di 726,9 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010).

Le principali voci di spesa relative a questo programma, alcune delle quali esposte in tabella C della legge di stabilità, riguardano:

 

a) il Fondo per il finanziamento ordinario delle università[59] (cap. 1694, non rimodulabile) con dotazione di 6.130,3 milioni di euro, che registra una riduzione di 126,1 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate per il 2010. L’importo indicato è pari a quello previsto per il 2011 nella tab. C della legge finanziaria 2010[60].

Si ricorda che la nota del corrispondente capitolo presente nel disegno di legge di bilancio 2010 specificava che lo stanziamento di 6.256,4 milioni di euro per il 2010 risultava dallo stanziamento determinato dalla tab. C della legge finanziaria 2009, tenuto altresì conto delle manovre correttive di finanza pubblica a legislazione vigente, nonché delle assegnazioni di fondi previste dalla legge 244/2007 (40 milioni euro per ciascuno degli anni dal 2008 al 2010 per l’incremento dell’assegno del dottorato di ricerca) e dal D.L. 180/2008 (71 milioni euro)[61]. Lo stanziamento 2011 include l’assegnazione di 118 milioni di euro, sempre ai sensi del D.L. 180/2008.

Per il 2010, si ricorda, peraltro, che l’art. 2, comma 250, della legge finanziaria ha destinato al Fondo la somma di 400 milioni di euro, derivanti dal c.d. “scudo fiscale”[62];

 

b) le Borse di studio post laurea (cap. 1686, non rimodulabile) con dotazione di 183,8 milioni di euro, che registra una riduzione di0,2 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010;

 

c) il Fondo per la programmazione dello sviluppo del sistema universitario[63] (cap. 1690, rimodulabile, esposto in tabella C della legge di stabilità), con dotazione di 44,8 milioni di euro, che registra una riduzione di 20,3 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010;

 

d) i contributi alle università e agli istituti superiori non statali (cap. 1692, rimodulabile, esposto in tabella C della legge di stabilità) con dotazione di 62,0 milioni di euro, che registra una riduzione di 28,2 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010;

 

e) il Fondo per il sostegno dei giovani e per favorire la mobilità degli studenti (cap. 1713, non rimodulabile) con dotazione di 77,1 milioni di euro, che non registra variazioni rispetto all’assestamento 2010. Di tale importo, 47,0 milioni di euro sono destinati al fondo per la mobilità degli studenti, 26,6 milioni di euro sono destinati al cofinanziamento degli assegni di ricerca e 3,5 milioni di euro costituiscono contributo alla scuola di ateneo per la formazione europea Jean Monnet costituita in facoltà.

Il Fondo da destinare all’incremento dell’efficienza e dell’efficacia del sistema universitario statale (cap. 1699), che reca uno stanziamento pari a 550 milioni di euro nella dato assestato 2010, è soppresso per cessazione dell’onere recato dall’autorizzazione di spesa. Il Fondo in questione, infatti, è stato istituito dalla legge finanziaria per il 2008 (art. 2, commi 428-429), con una dotazione pari a 550 milioni di euro per il triennio 2008-2010, al fine di incrementare le disponibilità del FFO per sostenere in via prioritaria le spese derivanti dagli adeguamenti retributivi del personale docente e dai rinnovi contrattuali del personale non docente degli atenei.

 

3. La missione Ricerca e innovazione (17)

 

Lo stanziamento complessivo per la missione Ricerca e innovazione è pari a2.227,2 milioni di euro (pari al 4,2% dello stanziamento del Ministero), con una riduzione di 71,6 milioni di euro (–3,1%) rispetto al bilancio assestato 2010.

Essa si articola in tre programmi:

 

3.1. Ricerca per la didattica

Il programma ricerca per la didattica è dotato di 5,0 milioni di euro, a fronte di 7,5 milioni nel dato assestato per il 2010.

Il programma in esame comprende:

a) le spese per la realizzazione delle attività affidate all’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di istruzione e formazione (INVALSI) ed all’Agenzia Nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica (ANSAS) (cap. 1398, rimodulabile, con uno stanziamento di 3,3milioni di euroe unariduzione di 1,0 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010);

b) i contributi ad Enti ed istituti operanti nel settore dell’istruzione (cap. 1261, rimodulabile, esposto in tabella C della legge di stabilità, dotato di 1,6 milioni di euro, con una riduzione di 1,3 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010). La nota al capitolo evidenzia che la variazione si apporta in relazione agli stanziamenti determinati con la tab. C del disegno di legge di stabilità 2011.

 

3.2. Ricerca scientifica e tecnologica applicata, con stanziamento in conto competenza pari a 133,4 milioni di euro (aumento di 30,6 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010).

Nell’ambito di tale programma le risorse sono destinate principalmente al Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica - FIRST (cap. 7320, rimodulabile, esposto in tabella E della legge di stabilità). Il capitolo 7320 ha una dotazione di 101,1 milioni di euro (con un aumento di 21,1 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010).

 

3.3. Ricerca scientifica e tecnologica di base, con stanziamento in conto competenza pari a 2.088,7 milioni di euro (con riduzione di 99,7 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010).

In tale programma rientrano, in particolare:

·         il Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca (cap. 7236, rimodulabile, esposto in tabella C della legge di stabilità), con dotazione di 1.773,2 milioni di euro, che registra una diminuzione di 94,6 milioni rispetto al dato assestato 2010. La nota al capitolo evidenzia che la variazione si apporta in relazione agli stanziamenti determinati con la tab. C del disegno di legge di stabilità, tenuto altresì conto del trasporto di 5,6 milioni di euro dal cap. 1801 dello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, in applicazione dell’art. 7, comma 21, del D.L. 78/2010, che ha previsto la soppressione dell’Istituto nazionale per studi ed esperienze di architettura navale (INSEAN) e il trasferimento al CNR delle relative funzioni e delle connesse risorse umane, strumentali e finanziarie. Il capitolo è incluso nell’allegato 1 del disegno di legge;

·         il Fondo occorrente per le assunzioni di ricercatori delle università e degli enti ed istituzioni di ricerca[64] (cap. 1714, non rimodulabile) con 154,1 milioni di euro, che non registra variazioni rispetto all’assestamento 2010;

·         il Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica(cap. 7245, rimodulabile, esposto in tabella E della legge di stabilità) con 83,8 milioni di euro, che non registra variazioni rispetto al dato assestato 2010;

·         il contributo dello Stato per la ricerca scientifica (cap.1678, non rimodulabile), con 45,3 milioni di euro, che non registra variazioni rispetto al dato assestato 2010;

·         i contributi ad enti, istituti, associazioni, ed altri organismi (cap. 1679, rimodulabile, esposto in tabella C della legge di stabilità), con 4,6 milioni di euro, che registra una riduzione di 2,1 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010.

 

4. La missione L’Italia in Europa e nel mondo (4)

 

Alla missione in esame, articolata nei due programmi Cooperazione culturale e scientifico-tecnologicae Cooperazione in materia culturale, sono destinati 133,5milioni di euro per il 2011 (pari allo 0,3% dello stanziamento complessivo del Ministero), con un decremento di 1,4 milioni di euro (–1,1%) rispetto al bilancio assestato 2010.

Tale stanziamento è allocato, quasi per il totale (127,6 milioni di euro), sul programma Cooperazione culturale e scientifico-tecnologica, sui capitoli di spesa relativi alla partecipazione a progetti internazionali (cap. 7292: Centro europeo di ricerche nucleari, Agenzia internazionale dell’energia atomica; cap. 7293: Laboratorio europeo di biologia molecolare; cap. 7294: Centro di Fisica teorica di Trieste).

 

5. La missione Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32)

 

Alla missione in esame sono assegnati complessivi 60,7 milioni di euro (pari allo 0,1% dello stanziamento del Ministero), con una riduzione di 31,0 milioni di euro (–33,8%) rispetto al bilancio assestato 2010.

Alla missione fanno capo i due programmi, denominati "Indirizzo politico" – con una dotazione di 15,5 milioni di euro (riduzione di 1,1 milioni di euro rispetto al bilancio assestato 2010) e “Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza”, con una dotazione di 45,2 milioni di euro (riduzione di 29,9 milioni di euro rispetto al bilancio assestato 2010): essi riguardano, come già accennato, le spese di funzionamento dell’apparato amministrativo.

 

 

 

6. La missione Fondi da ripartire (33)

 

La missione Fondi da ripartire, Programma Fondi da assegnare, è dotata di uno stanziamento di 937,6 milioni di euro (pari all’1,8% dello stanziamento del Ministero), con un incremento di 205,0 milioni di euro (+28,0%) rispetto al bilancio assestato 2010.

Si citano, a titolo di esempio:

·         89,6 milioni di euro per il Fondo per l’offerta formativa ed interventi perequativi (cap. 1270, legge 440/1997, rimodulabile, esposto in Tabella C della legge di stabilità: si registra un decremento di 40,6 milioni di euro rispetto al bilancio assestato 2010). La nota al capitolo evidenzia che la variazione si apporta in relazione agli stanziamenti determinati con la tab. C del disegno di legge di stabilità;

·         20,7 milioni di euro per Fondi a favore del personale dirigente della scuola (cap. 1280, non rimodulabile, che non registra variazioni rispetto al bilancio assestato 2010[65];

·         61,4 milioni di euro (con riduzione di 35,9 milioni di euro rispetto al bilancio assestato 2010) per interventi vari a favore dell’istruzione disposti dalla legge finanziaria 2007 (cap. 1287, rimodulabile)[66]..La nota al capitolo evidenzia che la variazione è proposta in relazione ai tagli apportati dalle diverse manovre correttive di finanza pubblica;

·         33,6 milioni di euro per il Piano programmatico degli interventi per la scuola (cap. 1294, rimodulabile) discendente dall’art. 1, comma 130, della legge finanziaria per il 2005 (si veda il nomenclatore degli atti, allegato allo stato di previsione), riferito al piano programmatico di cui all’art. 1, comma 3, della L. 53/2003[67]: il capitolo registra un incremento di 33,2 milioni di euro rispetto al bilancio assestato 2010 che, secondo la nota al capitolo, è proposta per ricostituire il fondo;

·         664,0 milioni di euro per l’incremento delle risorse contrattuali destinate alla valorizzazione del personale della scuola, ai sensi dell’art. 64, comma 9, del D.L. 112/2008[68], stanziati sul cap. 1298, non rimodulabile, con un incremento di 254,0 milioni di euro rispetto al bilancio assestato 2010.

Disposizioni contenute nel disegno di legge di bilancio

L’articolo 7 autorizzala spesa indicata nell’allegata tabella 7 (comma 1), nonché specifiche variazioni compensative e ripartizioni di fondi. In particolare:

·         il Ministro dell’economia e delle finanze, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, è autorizzato a ripartire, con propri decreti, i fondi per oneri di personale e per l’operatività scolastica, iscritti nella parte corrente e nel conto capitale del programma Fondi da assegnare, inserito nell’ambito della missioneFondi da ripartire dello stato di previsione del MIUR (comma 2);

·         il Ministro dell’istruzione, dell'università e della ricerca è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni compensative in termini di competenza e di cassa tra i capitoli relativi al “Fondo per le competenze dovute al personale supplente breve e saltuario e per la mensa scolastica” (si veda ante, paragrafo “Analisi per missione/programma) e i capitoli relativi al “Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche” (comma 3);

·         il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato a provvedere, con propri decreti, alla rassegnazione delle somme affluite all’entrata del bilancio dello Stato in relazione all’art. 9 del D.L. 321/1996[69] al programma ricerca scientifica e tecnologica di base del MIUR (comma 5);

·         il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, le occorrenti variazioni, in termini di competenza e di cassa,tra lo stato di previsione del MIUR e gli stati di previsione dei Ministeri interessati in relazione al trasferimento di fondi riguardanti il finanziamento di progetti per la ricerca (comma 6);

·         il Ministro dell’istruzione, dell'università e della ricerca è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni compensative, in termini di competenza e di cassa, tra i capitoli relativi alle spese per il funzionamento della scuola per l’Europa di Parma iscritti nei programmi dello stato di previsione del MIUR (comma 7);

·         in relazione all’andamento gestionale delle spese per competenze fisse e relativi oneri riflessi dovuti al personale della scuola, il Ministro dell’economia e delle finanze, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni compensative di bilancio tra i programmi della missione «istruzione scolastica», per i capitoli interessati all’erogazione delle suddette competenze (comma 8).

 

Il comma 4, infine, dispone che l’assegnazione autorizzata a favore del Consiglio nazionale delle ricerche per il 2011 è comprensiva della somma, determinata nella misura massima di 2,6 milioni di euro, a favore dell’Istituto di biologia cellulare per l’attività internazionale afferente all’area di Monterotondo. Una disposizione analoga era presente nelle leggi di bilancio per il 2009 e il 2010.

 

L’articolo 2, comma 24, autorizza il Ministro dell’economia e delle finanze, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, ad apportare le variazioni compensative occorrenti per trasferire al pertinente programma dello stato di previsione del MIUR i fondi occorrenti per il funzionamento delle Commissioni che gestiscono il Fondo integrativo speciale per la ricerca (FISR) (che, si ricorda, è istituito nello stato di previsione del MEF).

Tabelle allegate al disegno di legge di stabilità per il 2011

Preliminarmente, si ricorda che, sulla base dell’art. 11, comma 3, della legge n. 196 del 2009, le tabelle allegate al disegno di legge di stabilità registrano alcune variazioni rispetto alle tabelle allegate, negli anni precedenti, alla legge finanziaria. Rinviando, per una illustrazione più dettagliata, alla parte generale del presente dossier, qui si ricorda che:

·         Le tabelle A e B non hanno subito variazioni;

·         le altre tabelle sono state predisposte per missioni e programmi e riportano le dotazioni di competenza e di cassa articolate per ciascun anno del bilancio triennale;

·         dalla tabella C, in applicazione dell’art. 52 della L. 196 del 2009, sono state stralciate le spese obbligatorie[70], contestualmente riallocate in appositi capitoli di spesa nell’ambito del disegno di legge di bilancio. La relazione illustrativa al disegno di legge di stabilità evidenzia come si è proceduto, al riguardo, per il 2011;

·         la tabella D comprende parte delle informazioni già presenti nella vecchia tabella E: si tratta dei definanziamenti delle autorizzazioni di spesa di parte corrente;

·         la tabella E accorpa i dati delle precedenti tabelle D, E – quest’ultima, per le spese di conto capitale – ed F.

 

La Tabella A, recante gli stanziamenti da iscrivere nel Fondo speciale di parte corrente, destinati alla copertura finanziaria dei provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati per il triennio 2011-2013, per il MIUR prevede 550 milioni di euro per il 2012 e 550 milioni di euro per il 2013..

Secondo quanto riportato nella nota illustrativa, l’accantonamento comprende le risorse da destinare al fondo di finanziamento ordinario per le università e al finanziamento delle scuole non statali.

 

La tabella A della legge finanziaria 2010 prevedeva per il MIUR, per il triennio 2010-2012, solo l’accantonamento di 550 milioni di euro per il 2012.

 

La Tabella B, recante gli stanziamenti da includere nel Fondo speciale di conto capitale, per la copertura finanziaria dei provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati per il triennio 2011-2013, non prevede stanziamenti sullo stato di previsione del MIUR. La relazione introduttiva evidenzia, invece, che lo stanziamento previsto sullo stato di previsione del Ministero dell’interno – pari a 103 milioni di euro per ciascuno degli anni 2012 e 2013 è preordinato a consentire la fornitura gratuita dei libri di testo.

 

La Tabella Crecagli importi afferenti alle leggi di spesa di carattere permanente, per la quota da iscrivere nel bilancio di ciascun anno considerato nel bilancio pluriennale, la cui quantificazione è rinviata alla legge di stabilità. Si riporta, di seguito, l’elenco delle autorizzazioni di spesa disposte dalla legge finanziaria per il 2010 - con il riferimento al Programma ed alla Missione ai quali afferiscono i capitoli - ponendo a fronte le dotazioni proposte dal ddl di stabilità per il triennio 2011-2013.

 

(in migliaia di euro)

 

L.F. 2010

D.D.L di stabilità per il 2011

 

2010

2011

2011

2013

Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca

 

 

 

 

L'Italia in Europa e nel mondo

Cooperazione culturale e scientifico-tecnologica

L. 407/1974: Ratifica ed esecuzione accordi internazionali per la ricerca scientifica (cap. 7291)

4.697

--[71]

--

--

Ricerca e innovazione

Ricerca scientifica e tecnologica di base

L. 549/1995, art. 1, co. 43: Contributi a enti e altri organismi (cap. 1679)

6.661

4.578

4.578

4.578

D.lgs. 204/1998: Coordinamento, program­mazione e valutazione politica nazionale per la ricerca scientifica e tecnologica (cap. 7236)

1.867.827

1.773.213

1.773.213

1.773.213

Ricerca per la didattica

L. 549/1995, art. 1, co. 43: Contributi ad enti e altri organismi (cap. 1261)

2.847

1.563

1.563

1.563

Istruzione scolastica

Istituzioni scolastiche non statali

L. 181/1990: Funzionamento della scuola europea di Ispra (VA) (cap. 2193)

363

327

327

327

Istruzione universitaria

Diritto allo studio nell'istruzione universitaria

L. 394/1977: Potenziamento attività sportiva universitaria (cap. 1709)

7.803

5.368

5.368

5.368

L. 147/1992: Diritto agli studi universitari (cap. 1695)

99.691

25.731

25.773

12.939

L. 338/2000, art. 1, co. 1: Alloggi e residenze per studenti universitari (cap. 7273)

24.281

18.660

18.660

18.660

Sistema universitario e formazione post-universitaria

L. 245/1990: Piano triennale sviluppo università e attuazione piano quadriennale (cap. 1690)

65.091

44.772

44.772

44.772

L. 243/1991: Università non statali legalmente riconosciute (cap. 1692)

90.196

62.039

62.039

62.039

L. 537/1993, art. 5, co. 1, lett. a): Spese per il funzionamento delle università (cap. 1694)

6.216.385

--[72]

 

 

Fondi da ripartire

Fondi da assegnare

L. 440/1997 e L. 144/1999, art. 68, co. 4, lett. b): Fondo per l’ampliamento dell’offerta formativa (cap. 1270)

130.213

89.564

89.564

89.564

 

A differenza di altri capitoli espunti dalla tabella C, il capitolo 1694, relativo al Fondo di funzionamento ordinario delle università, non è qualificato, in bilancio, come “spese obbligatorie”. Sembrerebbe, pertanto, opportuno chiarire la ragione per la quale non sia stato incluso nella suddetta tab. C.

 

Al riguardo, la relazione introduttiva del disegno di legge di stabilità evidenzia che in prima applicazione sono state considerate “espungibili solo in parte, quelle [spese] connesse ad autorizzazioni concernenti in particolare il funzionamento di istituzioni con autonomia contabile e di bilancio, che presentano una componente di personale certamente prevalente ma per le quali, al momento, non è stato possibile individuare le quote effettive delle spese obbligatorie e non obbligatorie. Si è ritenuto di poter valutare la quota obbligatoria nell’ordine dell’80 per cento del totale della spesa, da iscrivere in bilancio su appositi capitoli istituiti negli stati di previsione interessati[73]”.

 

La Tabella D, recante variazioni da apportare al bilancio a legislazione vigente a seguito della riduzione di autorizzazioni legislative di spesa di parte corrente precedentemente disposte,non contiene interventi che interessino il Ministero in esame.

 

La Tabella E, recante gli importi da iscrivere in bilancio in relazione alle autorizzazioni di spesa recate da leggi pluriennali, con evidenziazione dei rifinanziamenti, delle riduzioni e delle rimodulazioni, reca esposizione dell’autorizzazione pluriennale di spesa relativa alle risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate (art. 61, comma 1, della L. 289/2002 - legge finanziaria 2003) assegnate alla ricerca applicata ed alla ricerca di base. In particolare:

·         nell’ambito del programma Ricerca scientifica e tecnologica applicata, ai cap. 7308 (Fondo rotativo per le imprese) e 7320 (Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica) vengono iscritti 90,0 milioni di euro per l’esercizio 2011;

·         nell’ambito del programma Ricerca scientifica e tecnologica di base, al cap. 7245 (Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica) vengono iscritti 41,1 milioni di euro per l’esercizio finanziario 2011.

Inoltre, sempre nell’ambito del programma Ricerca scientifica e tecnologica di base, al cap. 7237 (contributo a favore del CNR e dell’ENEA per lo sviluppo del sud) vengono iscritti 13,5 milioni di euro per l’esercizio finanziario 2011[74].

Stanziamenti recati da altri stati di previsione

Nello stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle finanze (Tabella n. 2), nell’ambito della Missione Istruzione scolastica e del programma 16.1 Sostegno all’istruzione sono allocati 33,1 milioni di euro (cap. 3044, Somme da trasferire alle regioni per borse di studio per la frequenza di scuola dell’obbligo[75]). Rispetto alla legge di assestamento 2010, si registra una riduzione di 84,2 milioni di euro; nella nota relativa al capitolo tale variazione è motivata con riferimento all’art. 14, comma 2, del D.L. 78/2010 che – come in altro paragrafo si è illustrato - dispone una riduzione di trasferimenti alle regioni.

 

In materia di ricerca, lo stesso stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze prevede, nell’ambito della missione 12 Ricerca e innovazione e del programma Ricerca di base e applicata:

·         lo stanziamento di 25,8 milioni di euro per il Fondo integrativo speciale per la ricerca (FISR) di cui al D.lgs. n. 204/1998 (art. 1, comma 3)[76]. L’importo è identico a quello previsto nella legge di assestamento 2010 (Spesa in conto capitale -investimenti - cap. 7310, non rimodulabile);

·         lo stanziamento di 90,0 milioni di euro per l’Istituto italiano di tecnologia (Spesa in conto capitale –investimenti - cap. 7380, rimodulabile), con una riduzione di 10,0 milioni di euro rispetto alla legge di assestamento 2010[77].

Si segnala che è soppresso il cap. 7580, rimodulabile (Programma 25.1-Fondi da assegnare spesa per investimenti), destinato al Fondo per i progetti di ricerca di cui all’art. 56 della legge finanziaria 2006[78]. Su tale capitolo nelle leggi di bilancio e di assestamento 2010 erano allocati 21,0 milioni di euro. Per la soppressione dello stanziamento la nota al capitolo[79] fa riferimento all’art. 1 del D.L. 78/2010, ai sensi del quale sono definanziate le leggi di spesa i cui stanziamenti annuali non risultano impegnati sulla base del Rendiconto generale dello Stato per gli esercizi dal 2007 al 2009.

 

Si segnala, inoltre, che nello stato di previsione del Ministero dell’Interno (Tabella n. 8), il cap. 7243 (Somma occorrente per la fornitura gratuita dei libri di testo nella scuola dell’obbligo ed il comodato nella scuola superiore), inserito nell’ambito della Missione 2 - Relazioni finanziarie con le autonomie localie del programma Elaborazione quantificazione e assegnazione dei trasferimenti erariali compresi quelli per interventi speciali (Macroaggregato Investimenti, centro di responsabilità Dipartimento per gli affari interni e territoriali) non reca stanziamento in conto competenza[80].

La tabella B del ddl di stabilità 2011 (A.C. 3778) reca uno specifico accantonamento per il Ministero dell’interno, pari 103 milioni di euro per gli esercizi 2012 e 2013.

 

Si ricorda, in proposito, che l’art. 27 della L. 448/1998[81] ha stabilito che nell’a.s. 1999-2000 i comuni provvedessero a garantire la gratuità, totale o parziale, dei libri di testo in favore degli alunni che adempivano l’obbligo scolastico, purché in possesso dei requisiti individuati da uno specifico DPCM[82] ed ha autorizzato a tal fine la spesa di 100 miliardi di lire.

Successivamente, l’articolo 53 della legge finanziaria 2000 (legge 488/1999) ha stabilito che la disposizione citata continuasse ad applicarsi anche nell'anno scolastico 2000-2001, confermando la spesa di lire 100 miliardi, finanziamento poi integrato con altri 100 miliardi dalla tabella D della stessa legge finanziaria.

La fornitura gratuita dei libri di testo è stata quindi rifinanziata per gli anni seguenti, sempre per l’importo di 200 miliardi di lire - divenuti 103,3 milioni di euro con l’introduzione della nuova moneta - con la tabella D di successive leggi finanziarie; da ultimo la legge finanziaria 2007 (L. 296/2006) ha autorizzato la spesa per gli esercizi 2007, 2008, 2009[83].

Per il 2010, in assenza di stanziamenti presenti sul capitolo del disegno di legge di bilancio, l’art. 2, comma 250, della legge finanziaria e l’allegato 1 hanno previsto che 103 milioni di euro derivanti dal c.d. scudo fiscale fossero finalizzati alla gratuità dei libri di testo. Con DM MIUR 16 luglio 2010[84] si è proceduto alla ripartizione dei finanziamenti per l’anno 2010[85].

 

 


Ministero per i beni e le attività culturali
(Tab. 13)

Gli obiettivi del Ministero

La nota integrativa alla tabella 13 evidenzia che l’azione del dicastero per il triennio 2011-2013 sarà caratterizzata da interventi volti a migliorare la funzionalità e l'efficienza delle strutture organizzative operanti all’interno dello stesso, nel rispetto delle linee d’indirizzo strategico contenute nel programma di Governo, essenzialmente finalizzate alla riduzione dei costi dello Stato, al conseguimento di un maggior grado di efficienza dell’azione amministrativa ed allo snellimento delle procedure burocratiche.

In tale quadro, le principali linee programmatiche da sviluppare nel triennio di riferimento sono rappresentate da:

·         selezione degli interventi di conservazione, manutenzione e restauro del patrimonio culturale;

·         sostegno alle attività per la valorizzazione e l’incremento dell’offerta culturale;

·         nuovo impulso alle politiche di sostegno alla produzione cinematografica e allo spettacolo dal vivo.

La nota integrativa evidenzia anche come il processo di riorganizzazione del Ministero – operato con il DPR n. 91 del 2009 – si inserisce coerentemente nella prospettiva indicata, operando verso un miglioramento della divisione del lavoro e una crescente attenzione al risultato finale.

In tale ambito, la creazione della nuova Direzione generale per la valorizzazione del patrimonio culturale ha inteso attuare un processo di gestione dei musei maggiormente orientato al marketing, visto come “unica strategia da seguire per costruire quella valida alternativa tra Stato e mercato”, e nella consapevolezza della precisa rilevanza anche economica del “bene culturale”.

Con la nuova struttura organizzativa – che ha determinato, tra l’altro, una contrazione delle dotazioni organiche del personale dirigenziale e non dirigenziale – il Ministero risulta articolato in 9 strutture centrali di livello dirigenziale generale, individuate in Centri di responsabilità amministrativa. Ulteriore Centro di responsabilità è costituito dal Gabinetto e uffici di diretta collaborazione del Ministro.

La nota integrativa evidenzia, altresì, l’attività normativa che ha impegnato e continuerà ad impegnare il Ministero. In tale ambito, sono ricordati, tra gli altri, i regolamenti di delegificazione e il DPR da adottarsi ai sensi del D.L. n. 64 del 2010, in materia di fondazioni lirico-sinfoniche e di tenuta, da parte della SIAE,  del registro pubblico speciale per le opere cinematografiche e audiovisive, nonché i disegni di legge di iniziativa governativa – entrambi attualmente all’esame della competente Commissione del Senato – concernenti, rispettivamente, “Disposizioni in materia di attività cinematografiche ed istituzioni culturali” (A.S. 2324) e “Legge quadro sulla qualità architettonica” (A.S. 1264). Con riguardo a tale ultimo provvedimento, la nota integrativa sottolinea come riqualificare l’architettura contemporaneadiviene lo strumento per salvaguardare il patrimonio storico-artistico e paesaggistico nazionale e, al contempo, mediante il miglioramento dell’immagine e della fruizione dei luoghi di recupero di situazioni urbanistiche degradate, per assicurare più elevati livelli di benessere sociale. Tra l’altro, si ricorda come obiettivo delle disposizioni ivi contenute sia quello di allineare il Paese agli standard qualitativi europei, attraverso l’apertura del mercato della progettazione ai giovani professionisti, la valutazione sul merito dei progetti e una maggiore trasparenza negli affidamenti.

 

Infine, secondo quanto previsto dall’art. 21, comma 11, della L. 196 del 2009, la nota integrativa reca il Piano degli obiettivi per Missione e programma[86], nonché le schede obiettivo[87], e le schede illustrative del contenuto di ciascun programma di spesa, con l’indicazione dei corrispondenti stanziamenti nel bilancio triennale[88].

La struttura del bilancio

Come già evidenziato nella parte generale del presente dossier e nella sezione dedicata al MIUR, in base alla riforma operata con la legge n. 196 del 2009 le unità di voto sono costituite dai Programmi.

In particolare, nello stato di previsione in commento, a seguito di tale modifica, le unità di voto sono ridotte – dalle 37 presenti nei ddl di bilancio 2009 e 2010 – a 13[89].

 

Nell’ambito della classificazione operata per il ddl di bilancio 2011, le dotazioni finanziarie del Ministero per i beni e le attività culturali fanno capo a 4 Missioni:

·         1. Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici (missione n. 21 nella classificazione generale);

·         2. Ricerca e innovazione (missione n. 17 nella classificazione generale);

·         3. Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (missione n. 32 nella classificazione generale);

·         4. Fondi da ripartire (missione n. 33 nella classificazione generale).

 

Per le caratteristiche delle Missioni nn. 32 e 33 si rinvia a quanto già esposto nella sezione dedicata al MIUR.

Il decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78

La riduzione lineare del 10 per cento delle dotazioni finanziarie disposta dall’articolo 2 del D.L. 78 del 2010 riguarda, per ciò che concerne il Ministero per i beni e le attività culturali, le seguenti Missioni:

                              

(migliaia di euro)

 

2011

2012

2013

Missione

RIDUZIONI

di cui predeterminate per legge

RIDUZIONI

di cui predeterminate per legge

RIDUZIONI

di cui predeterminate per legge

017 Ricerca e innovazione

584

316

584

316

584

316

021 Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici

49.969

45.220

49.969

45.220

49.828

45.081

032 Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche

413

356

413

356

413

356

033 Fondi da ripartire

7.293

7.064

7.293

7.064

7.293

7.064

TOTALE

58.260

52.957

58.259

52.957

58.119

52.817

 

Si rinvia a quanto già esposto nella sezione dedicata al MIUR per l’aspetto relativo alla possibilità di rimodulazione delle dotazioni finanziarie, qui ricordando solo che le rimodulazioni sono esposte nell’allegato 1 al DDL di bilancio[90].

Stanziamenti complessivi

Lo stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali reca, per l’esercizio finanziario 2011, spese in conto competenza per 1.429,2 milioni di euro, di cui:

·       1.207,0 milioni per spese correnti (84,5%);

·       213,0 milioni per spese in conto capitale (14,9%).

Nello stato di previsione figura, inoltre, un’autonoma previsione di spesa per le operazioni di rimborso di passività finanziarie con 9,2 milioni di euro[91] (0,6%).

L’incidenza percentuale sul totale generale del bilancio dello Stato– identica a quella registrata per il 2010 – è pari allo 0,3%.

 

Rispetto alle previsioni assestate per l’esercizio finanziario 2010[92], si registra un decremento di 288,9 milioni di euro (-16,8%) dato da:

·         una riduzione di 209,7 milioni per la parte corrente;

·         una riduzione di 79,7 milioni per la parte in conto capitale;

·         un aumento di 0,5 milioni di rimborso passività finanziarie[93].

 

Di seguito si riportano le previsioni complessive delle dotazioni di competenza relative al triennio 2011-2013[94].

 

(in milioni di euro)

 

2011

2012

2013

Parte corrente

1.207,0

1.203,2

1.199,5

Conto capitale

213,0

208,6

208,2

Rimborso passività finanziarie

9,2

9,7

10,2

Totale

1.429,2

1.421,5

1.417,9

 

La consistenza dei residui passivi presunti al 1° gennaio 2011 è valutata in137,1 milioni di euro(di cui 85,0 per la parte corrente, 41,4 per la parte in conto capitale e 10,7 per rimborso passività finanziarie).

La consistenza dei residui presunti è inferiore a quella prevista nella legge di bilancio 2010 (298,0 milioni di euro). Tuttavia, occorre tener presente che la valutazione operata in sede di bilancio di previsione presenta carattere di provvisorietà, condizionata com’è dal concreto evolversi della gestione.

 

Le autorizzazioni di cassa per il 2011 ammontano a 1.435,2 milioni di euro.

Data una massa spendibile di 1.566,3 milioni di euro (137,1 milioni di euro di residui sommati a 1.429,2 milioni di euro di competenza), le autorizzazioni di cassa assicurano un coefficiente di realizzazione (rapporto tra autorizzazioni di cassa e massa spendibile) del 91,6%. Tale rapporto misura la capacità di spesa che il Ministero per i beni e le attività culturali ritiene di poter raggiungere nel 2011.

Analisi per missione/programma

Si riportano di seguito gli stanziamenti assegnati a Missioni e Programmi nella legge di bilancio 2010, nonché le previsioni assestate 2010 – quali riportati nella tabella n. 13 del ddl di bilancio 2011 – a confronto con le dotazioni previste nel medesimo ddl di bilancio 2011 per il triennio 2011-2013[95].

Come evidenziato nella parte generale del presente dossier, in applicazione della legge 196 del 2009 – e in ottemperanza alla circolare n. 14 del 2010, emanata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze-Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato – si è proceduto, rispetto alla legge di bilancio 2010 e al relativo assestamento, ad una nuova articolazione dei programmi. Tale nuova articolazione sconta alcuni accorpamenti e variazioni che, talvolta, hanno mutato la denominazione dei medesimi e i relativi importi[96]. Il prospetto che segue tiene conto della nuova denominazione e dei nuovi importi riportati nel ddl di bilancio 2011.

 

In particolare, rispetto alla legge di bilancio 2010, non è presente la Missione Debito pubblico (n. 34, nella classificazione generale), cui erano attribuiti dalla medesima legge 15,3 milioni di euro, suddivisi nei Programmi Oneri per il servizio del debito statale (34.1) (6,5 milioni di euro) e Rimborsi del debito statale (34.2) (8,7 milioni di euro). Attualmente, il Macroaggregato Rimborso del debito pubblico afferisce alla Missione Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici, programma Tutela del patrimonio culturale.

Inoltre, sempre rispetto alla legge di bilancio 2010, non risultano presenti i seguenti Programmi, entrambi afferenti alla Missione Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici (21):

·         Sostegno e vigilanza ad attività culturali (21.1), cui la medesima legge attribuiva 76,3 milioni di euro;

·         Coordinamento e indirizzo per i beni e le attività culturali a livello territoriale (21.11), cui la medesima legge attribuiva 24,6 milioni di euro.

 

 

 

(milioni di euro)

 

Missioni

Legge di Bilancio 2010

 

Previsioni assestate 2010

 

Ddl di bilancio 2011

(A.C. 3779)

 

Programmi

2011

2012

2013

 

Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici (21)

1.424,9

(1.358,4)

1.433,8

1.209,7

1.203,5

1.200,8

1.2

Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo (21.2)

451,7

(451,8)

451,9

298,6

298,1

298,1

1.5

Vigilanza, prevenz. e repress. in materia di patrimonio culturale (21.5)

7,3

7,3

6,1

6,1

6,1

1.6

Tutela dei beni archeologici (21.6)

159,3

(183,3)

162,3

218,8

219,2

219,1

1.9

Tutela dei beni archivistici (21.9)

103,4

(108,7)

103,7

96,2

93,3

93,3

1.10

Tutela dei beni librari, promozione e sostegno del libro e dell’editoria (21.10)

150,3

(120,8)

149,2

127,9

126,6

124,6

1.12

Tutela delle belle arti, dell’architettura e dell’arte contemporanee; tutela e valorizzazione del paesaggio (21.12)

283,2

(374,7)

287,0

255,7

255,0

254,6

1.13

Valorizzazione del patrimonio culturale (21.13)

10,9

11,0

8,2

8,0

8,0

1.14

Coordinamento ed indirizzo per la salvaguardia del patrimonio culturale (21.14) – Introdotto per il 2011

5,7

(--)

6,1

5,4

5,2

5,2

1.15

Tutela del patrimonio culturale (21.15) – Introdotto per il 2011

253,1

(--)

255,4

192,8

191,8

191,8

 

Ricerca e innovazione (17)

143,7

144,2

77,8

76,3

76,3

2.1

Ricerca in materia di beni ed attività cult. (17.4)

143,7

144,2

77,8

76,3

76,3

 

Servizi istituzionali e generali delle Amm.ni pubbliche (32)

31,8

32,8

36,2

36,2

35,2

3.1

Indirizzo politico (32.2)

10,8

11,6

6,1

6,1

6,1

3.2

Servizi e affari generali per le Amm.ni di competenza (32.3)

21,0

21,2

30,0

30,0

29,0

 

Fondi da ripartire (33)

109,9

(161,1)

107,3

105,6

105,6

105,6

4.1

Fondi da assegnare (33.1)

109,9

(161,1)

107,3

105,6

105,6

105,6

 

Di seguito si pongono in evidenza i dati principali riferiti alle singole missioni per l’anno 2011. In particolare, essi vengono messi a raffronto con il dato assestato 2010, quale riportato dal ddl di bilancio per il 2011.

 

1. Missione Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici (n. 21)

 

La missione n. 21 prevede uno stanziamento complessivo in conto competenza di 1.209,7 milioni di euro (pari all’84,6% dello stanziamento complessivo del Ministero) con un decremento di 224,2 milioni (–15,6%) rispetto al dato assestato 2010.

Si tratta dell’unica missione alla quale sono riferite variazioni alle autorizzazioni legislative di spesa – esposte nell’allegato 1 allo stato di previsione – ai sensi dell’art. 23 della L. 196 del 2009, del quale si è già dato conto.

Si ricorda, in particolare, che nell’allegato 1 è indicato, con riferimento a ciascuna autorizzazione legislativa, l’importo a legislazione vigente, l’eventuale variazione operata mediante rimodulazione per ciascun anno del triennio 2011-2013 e il conseguente importo iscritto nel disegno di legge di bilancio.

 

La missione è articolata in 9 programmi.

 

1.2 Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo,con stanziamento in conto competenza pari a 298,6 milioni di euro (–153,3 milioni di euro, rispetto al dato assestato 2010).

 

Nel programma rientrano, in particolare:

·         gli stanziamenti per il Fondo unico per lo spettacolo[97] (Interventi: capp.1390, 1391, 6120,6620, 6621,6622, 6623, 6624, 6626; Investimenti: capp. 8570, 8571, 8573, 8721; i capitoli sono tutti rimodulabili ed esposti in tabella C della legge di stabilità), con 262,9 milioni di euro (–36,6% rispetto al dato assestato 2010, pari a 414,6 milioni di euro[98]).

      Con riguardo al FUS, l’allegato 1 reca variazioni riguardanti il cap. 6621-piano di gestione 1(Quota da erogare a favore delle Fondazioni lirico-sinfoniche), per –8,9 milioni di euro. A seguito di tale variazione, la relativa quota del FUS ammonta (per ciascuno degli anni dal 2011 al 2013) a 117,1 milioni di euro[99].

      Inoltre, la tab. 13 evidenzia che in attuazione dell’art. 3, comma 8, del D.L. n. 64 del 2010 (L. n. 100 del 2010), mediante trasporto di fondi dai capitoli di parte corrente del Fondo Unico dello Spettacolo per 2,0 milioni di euro, è stato istituito il cap. 6630 (Somma da corrispondere all’ENPALS per il trattamento pensionistico dei lavoratori dello spettacolo appartenenti alle categorie dei tersicorei e dei ballerini[100]);

·         le spese connesse allo svolgimento delle funzioni e delle attività già svolte dal soppresso Ente Teatrale Italiano, incluse quelle relative alla risorse umane e strumentali (cap. 6631, di nuova istituzione, rimodulabile), con 7,0 milioni di euro[101];

·         le annualità quindicennali per gli interventi di competenza della società di cultura La Biennale di Venezia (cap. 8357, non rimodulabile), con 402.835 euro (valore pari al dato assestato 2010)[102];

·         i contributi straordinari al Teatro comunale dell’Opera Carlo Felice di Genova (cap. 6650, rimodulabile), pari a 1,3 milioni di euro (–0,6 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010);

·         i contributi alle Fondazioni lirico sinfoniche nonché al Teatro dell’Opera di Roma e al Teatro alla Scala di Milano (cap. 6652, rimodulabile), pari a 6,7 milioni di euro (–3,0 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010).

 

Da ultimo, si ricorda che in allegato 1 è proposta una variazione all’autorizzazione di spesa recata dalla L. n. 662 del 1996[103], art. 3, comma 83 (Devoluzione degli utili del lotto al Ministero per i beni e le attività culturali), per complessivi –10,1 milioni di euro, in corrispondenza dei capitoli 8610-pg. 2, 8770[104]-pg. 2. All’esito di tale variazione, risultano assegnati, per ciascuno degli anni 2011-2013, 3 milioni di euro su ciascuna voce di bilancio.

 

1.5Vigilanza, prevenzione e repressione in materia di patrimonio culturale, con uno stanziamento in conto competenza pari a 6,1 milioni di euro (–1,1 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010).

I capitoli inseriti in questo programma concernono, essenzialmente, il funzionamento del comando dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale.

 

1.6 Tutela dei beni archeologici, con uno stanziamento in conto competenza pari a 218,8 milioni di euro (+56,5 milioni di euro, rispetto all’assestamento 2010).

Le somme assegnate a questo programma concernono, essenzialmente, le competenze fisse e accessorie al personale (cap. 4001, con uno stanziamento di 193,8 milioni di euro).

 

1.9Tutela dei beni archivistici, con uno stanziamento in conto competenza pari a 96,2 milioni di euro (–7,5 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010).

Anche le somme assegnate a questo programma concernono, essenzialmente, le competenze fisse e accessorie al personale (cap. 3001, con uno stanziamento di 76,6 milioni di euro).

 

Tra gli altri obiettivi ricompresi nel programma, indicati nelle schede obiettivo dello stato di previsione in esame, si ricordano:

·         la realizzazione e lo sviluppo del Sistema Archivistico Nazionale (SAN), come modello unitario di fruizione archivistica nazionale (obiettivo 7, euro 19,2 milioni);

·         la razionalizzazione e riqualificazione delle sedi degli Istituti Archivistici statali, anche attraverso la costituzione di poli archivistici territoriali (obiettivo 9, euro 18,8 milioni);

·         la realizzazione di interventi di tutela degli archivi e delle fonti storiche (obiettivo 31, euro 38,4 milioni).

 

Da ultimo, si ricorda che in allegato 1 è proposta una variazione di – 515.533 euro (per ciascuno degli anni 2011-2013) all’autorizzazione di spesa recata dalla L. 28 dicembre 2001, n. 448 (legge finanziaria 2002), art. 46, comma 1 (Fondo unico per gli investimenti), in corrispondenza del capitolo 7630[105]-piano di gestione 2. Pertanto, a tale piano di gestione risultano complessivamente assegnati, per ciascuno degli anni dal 2011 al 2013, 50.000 euro.

 

1.10 Tutela dei beni librari, promozione e sostegno del libro e dell’editoria, con uno stanziamento in conto competenza pari a 127,9 milioni di euro (–21,3 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010).

 

Nel programma sono, tra l’altro, ricompresi:

·        le somme destinate al funzionamento della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (cap. 3609, rimodulabile), 350 mila euro (–366.754 euro rispetto all’assestamento 2010).

La nota al capitolo[106] evidenzia che la variazione che si propone è realizzata attraverso trasferimento dei fondi dal capitolo 3650[107], che si conserva unicamente per la gestione dei residui;

·        le somme destinate al funzionamento della Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II di Roma (cap. 3610, rimodulabile, esposto in tabella C della legge di stabilità, con 1,3 milioni di euro, –0,5 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010);dell’Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane (cap. 3611, rimodulabile, esposto in tabella C della legge di stabilità, con 1,6 milioni di euro, –0,7 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010), del Museo dell’audiovisivo (cap. 3613, rimodulabile, 445.426 euro, con –201.209 euro rispetto al dato assestato 2010);

·         le somme destinate al funzionamento e per le attività istituzionali del Centro per il libro e la lettura (cap. 3614, rimodulabile), pari a 0,7 milioni di euro; in corrispondenza del capitolo 3614, il dato assestato 2010 non prevedeva somme in conto competenza[108]. La variazione per l’importo indicato e per ciascuno degli anni dal 2011 al 2013 è riportata nell’allegato 1 in corrispondenza del piano di gestione 1[109];

·         i contributi a istituzioni sociali (cap. 3631, rimodulabile), per 5,6 milioni di euro (–2,4 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010).

Tali somme sono comprensive dei contributi destinati alla Biblioteca italiana per ciechi “Regina Margherita” di Monza (piano di gestione 1, per 3,1 milioni di euro, circa 57 mila euro in più rispetto al dato assestato 2010), ai Comitati nazionali per le celebrazioni o manifestazioni culturali nonché per le edizioni nazionali (pg. 2, per 235 mila euro, -2,8 milioni di euro in meno rispetto al dato assestato 2010), al Centro Nazionale del Libro parlato (pg. 3, per 2,0 milioni di euro, 0,4 milioni di euro in più rispetto al dato assestato 2010), al Centro Internazionale del Libro parlato di Feltre (pg. 4, per circa 227 mila euro, circa 51 mila euro in più rispetto al dato assestato 2010), e alla Società di studi fiumani (pg. 5, per circa 52 mila euro, circa 24 mila euro in meno rispetto al dato assestato 2010)[110].

Con riguardo al piano di gestione 2 (Comitati ed edizioni nazionali), l’allegato 1 reca una variazione, per il solo anno 2011, di –3,3 milioni di euro;

·         le somme da erogare a enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (cap. 3670, rimodulabile, esposto in tab. C della legge di stabilità), per 6,7 milioni di euro (–7,8 milioni di euro, rispetto all’assestamento 2010).

Al riguardo, l’allegato 1 reca, in corrispondenza del cap. 3670-piano di gestione 1, una variazione di +1,0 milione di euro, per il solo 2011;

·         i contributi ad enti e istituti culturali (cap. 3671, rimodulabile, esposto in tabella C della legge di stabilità), per 5,5 milioni di euro (–-2,8 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010).

Al riguardo, l’allegato 1 reca, in corrispondenza del cap. 3671-piano di gestione 1, una variazione di +2,3 milioni di euro, per il solo 2011;

·         il contributo all’Accademia Nazionale dei Lincei (cap. 3630, rimodulabile, esposto in tabella C della legge di stabilità), pari a 1,2 milioni di euro (–0,7 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010);

·         il contributo da corrispondere al Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea con sede in Milano (cap. 3633, rimodulabile) con 270 mila euro (–30 mila euro rispetto all’assestamento 2010).

 

Tra gli obiettivi ricompresi nel programma, indicati nelle schede obiettivo, si ricorda l’implementazione dei servizi di pubblicazione on-line dei dati relativi alle opere depositate e registrate nel Registro Pubblico Generale (RPG) (obiettivo 28, euro 0,6 milioni).

 

1.12 Tutela delle belle arti, dell’architettura e dell’arte contemporanee; tutela e valorizzazione del paesaggio, con uno stanziamento in conto competenza pari a 255,7 milioni di euro (–31,3 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010).

Nel programma, tra l’altro, sono compresi:

·         le somme destinate al Comitato tecnico-scientifico speciale per il patrimonio storico della prima guerra mondiale (cap. 5054, rimodulabile), 148.031 euro (–66.278 euro rispetto al dato assestato 2010);

·         il contributo per le spese di funzionamento del Museo Nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah (cap. 5170, rimodulabile), 0,5 milioni di euro (–0,2 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010);

·         il Fondo per la realizzazione del progetto di valorizzazione culturale, ambientale, turistica e architettonica dell’Abbazia della Santissima Trinità di Cava de’ Tirreni (cap. 7999, rimodulabile), con uno stanziamento di 450 mila euro (–50 mila euro rispetto al dato assestato 2010)[111];

·         le annualità per gli interventi di competenza della società di cultura La Biennale di Venezia (cap. 8410, non rimodulabile), con 1,6 milioni di euro (identico al dato assestato 2010)[112].

 

Tra gli altri obiettivi ricompresi nel programma, indicati nelle schede obiettivo dello stato di previsione in esame, si ricordano:

·         l’applicazione della direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 ottobre 2007, sulla valutazione del rischio sismico del patrimonio culturale, ai fini della tutela e conservazione dei beni vincolati (obiettivo 12, 49,3 milioni di euro);

·         la tutela dei beni architettonici, storici, artistici ed etnoantropologici, nonché dell’architettura e dell’arte contemporanee e del paesaggio (obiettivo 13, 194,3 milioni di euro).

 

1.13 Valorizzazione del patrimonio culturale, con uno stanziamento in conto competenza pari a 8,2 milioni di euro (–2,8 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010).

Nell’ambito di tale programma si ricordano, in particolare:

·         le somme stanziate a favore della Fondazione MAXXIMuseo nazionale delle arti del XXI secolo (cap. 5514, rimodulabile), con 1,3 milioni di euro (–0,6 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010)[113];

·         le somme occorrenti per la tutela e fruizione dei siti Unesco italiani, ivi compresi i servizi di assistenza (Interventi: cap. 1442; Investimenti: cap. 7305; entrambi rimodulabili edesposti in tab. C della legge di stabilità) per un totale complessivo di 2,0 milioni di euro (–0,9 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010)[114];

·         i fondi per attività museali di promozione culturale per mostre ed esposizioni nazionali e internazionali (cap. 1323, rimodulabile), con 1,3 milioni di euro (-0,2 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010);

·         gli interventi per la valorizzazione del patrimonio culturale (cap. 7801, rimodulabile), con 1,5 milioni di euro (–0,2 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010).

 

Quale obiettivo del programma è indicato il potenziamento del sistema culturale italiano attraverso progetti coordinati in Italia e all’estero (obiettivo 42).

 

1.14 Coordinamento ed indirizzo per la salvaguardia del patrimonio culturale, introdotto per il 2011, con uno stanziamento in conto competenza pari a 5,4 milioni di euro.

In base al ddl di bilancio 2011, il programma ha subito un decremento di 0,7 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010 (6,1 milioni di euro).

 

Nell’ambito del programma si ricordano, in particolare:

·         le spese per la progettazione e realizzazione di interventi di conservazione del patrimonio mondiale in pericolo in conseguenza di eventi bellici o calamità naturali (cap. 7302, rimodulabile), con 0,4 milioni di euro (–0,2 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010);

·         le spese per il funzionamento dell’antenna della cultura (cap. 2045, rimodulabile, di nuova istituzione), con 55 mila euro[115].

 

Tra gli obiettivi ricompresi nel programma, indicati nelle schede obiettivo, si evidenziano:

·         il rafforzamento della presenza italiana nelle attività internazionali connesse alle convenzioni Unesco e la diffusione della conoscenza dei piani d’azione promossi dall’Unione europea (obiettivo 5, 0,7 milioni di euro);

·         il rafforzamento della cooperazione internazionale nel settore del restauro, sostenendone la formazione, l’innovazione e l’internazionalizzazione (obiettivo 25, 0,7 milioni di euro).

 

1.15 Tutela del patrimonio culturale, con uno stanziamento in conto competenza pari a 192,8 milioni di euro.

In base al ddl di bilancio 2011, il programma ha subito un decremento di 62,5 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010 (255,4 milioni di euro).

 

Nell’ambito del programma si ricordano, in particolare:

·         le somme per interventi urgenti al verificarsi di emergenze, relativi alla salvaguardia dei beni culturali e paesaggistici (cap. 1321, rimodulabile), pari a 34,2 milioni di euro (–17,0 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010).

Al riguardo, l’allegato 1 reca, in corrispondenza del cap. 1321-piano di gestione 1, una variazione di 0,8 milioni di euro, per ciascuno degli anni dal 2011 al 2013;

·         le somme per conservazione, potenziamento e realizzazione di progetti sperimentali, ivi compresa la manutenzione straordinaria di locali attinenti il patrimonio nazionale archeologico, storico, artistico e architettonico (capp. 7433, 7435, 7436, 7437, tutti rimodulabili), per un totale complessivo di 41,8 milioni di euro (–17,2 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010)[116].

Al riguardo, l’allegato 1 reca, in corrispondenza del cap. 7435-piano di gestione 1, una variazione di +10,1 milioni di euro, per ciascuno degli anni dal 2011 al 2013;

·         le somme per conservazione, potenziamento e realizzazione di progetti sperimentali attinenti il patrimonio bibliografico nazionale e archivistico statale (capp. 7460 e 7670, rimodulabili), per un totale di 9,3 milioni di euro (–4,3 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010);

·         le spese per interventi di restauro e sicurezza in musei, archivi e biblioteche di interesse storico, artistico e culturale, nonché per interventi di restauro della Domus Aurea (cap. 8092, rimodulabile), per 2,1 milioni di euro[117], e le somme destinate specificatamente ad interventi per il restauro e la sicurezza della Domus Aurea e dell’area archeologica centrale di Roma (cap. 8095, rimodulabile), per 1,6 milioni di euro (-0,7 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010);

·         il rimborso del debito pubblico (capp. 9521, 9524 e 9525, non rimodulabili) per un totale complessivo di 9,2 milioni di euro (+0,5 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010).

 

2. Missione Ricerca e innovazione (n. 17)

 

La missione n. 17, articolata in un solo programma, Ricerca in materia di beni e attività culturali (2.1), prevede uno stanziamento in conto competenza di 77,8 milioni di euro (pari al 5,4% dello stanziamento del Ministero), con un decremento di 66,4 milioni (–46,0%)rispetto al bilancio assestato 2010.

Nel programma indicato rientrano, in particolare:

·         le assegnazioni per il funzionamento dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro (cap. 2040, 797 mila euro, con una diminuzione di 363 mila euro rispetto al dato assestato 2010),dell’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione (cap. 2041, 601 mila euro, con una diminuzione di 273 mila euro rispetto al dato assestato 2010), dell’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario (cap. 2043,544 mila euro, con una diminuzione di 246 mila euro rispetto al dato assestato 2010),dell’Opificio delle pietre dure di Firenze (cap. 2044, euro 52.875, con un aumento di euro 41.374 rispetto al dato assestato 2010[118]). Tutti i capitoli indicati sono rimodulabili;

·         il contributo – di natura obbligatoria – alla scuola archeologica italiana di Atene (cap. 4132[119], euro 399.599, con una diminuzione di euro 164.401 rispetto al dato assestato 2010).

 

Tra gli obiettivi ricompresi nel programma, indicati nelle schede obiettivo, si ricordano:

·         lo sviluppo del Sistema informativo generale del catalogo “Web Based” di interoperabilità con sistemi interni ed esterni al Ministero, nonché la predisposizione di strumenti di fruizione del patrimonio catalografico (obiettivo 3, 2,7 milioni di euro);

·         lo studio e lo sviluppo di sistemi innovativi di fruizione del patrimonio archivistico che favoriscano ed integrino la conservazione a lungo termine delle risorse digitali (obiettivo 6, 14,4 milioni di euro);

·         l’evoluzione dell’architettura del Servizio Bibliotecario Nazionale attraverso il passaggio a SBN WEB (obiettivo 26, 1,4 milioni di euro).

 

3. Missione Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (n. 32)

 

La missione n. 32 prevede uno stanziamento complessivo di 36,2 milioni di euro (pari al 2,5% dello stanziamento del Ministero), con un incremento di 3,4 milioni di euro (+10,3%)rispetto al dato assestato 2010.

Essa è articolata in 2 programmi:

 

3.1 Indirizzo politico, al quale sono assegnati 6,1 milioni di euro (–5,5 milioni di euro rispetto all’assestamento 2010) e che comprende, per la quasi totalità, oneri di Funzionamento[120].

 

Quale obiettivo del programma è indicato il supporto all’attività di indirizzo politico e all’attività di raccordo con l’amministrazione (obiettivo 33).

 

3.2 Servizi e affari generali per le Amministrazioni di competenza, con uno stanziamento di 30,0 milioni di euro (+8,9 milioni di euro, rispetto al dato assestato 2010).

Il programma comprende, in particolare, spese di Funzionamento per un totale di 26,8 milioni di euro(+10,3 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010), di cui 1,1 milioni di euro (+1,0 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010) per il funzionamento del Museo tattile statale Omero di Ancona (cap. 1308, rimodulabile).

E’, inoltre, assegnata una somma di 3,2 milioni di euro (–1,5 milioni di euro, rispetto al dato assestato 2010) per il restauro, la conservazione del patrimonio culturale, la valorizzazione dei beni architettonici e l’adeguamento strutturale e funzionale di musei, gallerie, biblioteche e archivi dello Stato (cap. 7224, rimodulabile).

Tra gli obiettivi ricompresi nel programma, indicati nelle schede obiettivo, si ricordano, in particolare:

·         il miglioramento dei servizi generali e l’incremento delle attività di supporto amministrativo e organizzativo per il raggiungimento degli obiettivi generali e della Direzione (obiettivo 54, 24,5 milioni di euro);

·         la razionalizzazione delle competenze e della distribuzione delle risorse umane, anche attraverso processi di riqualificazione e ridefinizione della pianta organica (obiettivo 55, 1,7 milioni di euro).

 

4. Missione Fondi da ripartire (n. 33)

 

La missione n. 33, strutturata in un solo programma, Fondi da assegnare (4.1),prevede uno stanziamento di 105,6 milioni di euro (pari allo 8,7% dello stanziamento del Ministero), con un decremento di 1,7 milioni di euro (–1,6%) rispetto all’assestamento 2010.

Nel programma indicato rientrano, in particolare:

·         il Fondo unico di amministrazione per il miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza dei servizi istituzionali (cap. 2300, non rimodulabile), pari a 74,5 milioni di euro (–65.924 euro rispetto al dato assestato 2010);

·         il Fondo da ripartire per le finalità previste dalle disposizioni legislative di cui all’elenco 1 allegato alla legge finanziaria 2008[121] (cap. 2401, rimodulabile), con 29,0 milioni di euro (–3,4 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010).

 

Quale obiettivo del programma è indicata la ripartizione dei fondi per il miglioramento dell’efficienza e della produttività dell’Amministrazione (obiettivo 50).

Disposizioni contenute nel disegno di legge di bilancio

L’articolo 13 autorizza il Ministro dell’economia e delle finanze ad apportare con propri decreti, su proposta del Ministro per i beni e le attività culturali, rispettivamente per la parte corrente e per il conto capitale, le variazioni compensative di bilancio (in termini di residui, competenza e cassa) del programma Sostegno e valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo di cui alla missione Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici.

Tabelle allegate al disegno di legge di stabilità per il 2011

Preliminarmente, si ricorda che nella parte relativa allo stato di previsione del MIUR sono state riepilogate le principali variazioni nella struttura delle tabelle allegate al nuovo disegno di legge di stabilità.

 

Le Tabelle A e B, recanti gli stanziamenti da iscrivere, rispettivamente, nel Fondo speciale di parte corrente e nel Fondo speciale di conto capitale, destinati alla copertura finanziaria dei provvedimenti legislativi approvati nel corso del triennio, non prevedono stanziamenti.

Nella nota illustrativa relativa alla tabella A, peraltro, si evidenzia che nell’accantonamento previsto per il Ministero dell’economia e delle finanze sono comprese le risorse per l’aumento del contributo dello Stato in favore della Biblioteca italiana per ciechi Regina Margherita di Monza (A.S. 2146) e per la concessione di contributi per il finanziamento di attività di ricerca sulla cultura latina del medioevo europeo (A.C. 2774).

 

La Tabella Crecagli importi afferenti alle leggi di spesa di carattere permanente, per la quota da iscrivere nel bilancio di ciascun anno considerato nel bilancio pluriennale, la cui quantificazione è rinviata alla legge di stabilità. Si riporta, di seguito, l’elenco delle autorizzazioni di spesa disposte dalla legge finanziaria per il 2010 - con il riferimento al Programma ed alla Missione ai quali afferiscono i capitoli - ponendo a fronte le dotazioni proposte dal ddl di stabilità per il triennio 2011-2013.


 

(in migliaia di euro)

Ministero per i beni e le attività culturali

L.F. 2010

D.D.L di stabilità 2011-2013

 

2010

2011

2012

2013

Missione: Ricerca e innovazione

Programma: Ricerca in materia di beni e attività culturali

D.P.R. 805/1975: Assegnazioni per il funzionamento degli istituti centrali del Ministero (capp. 2040, 2041, 2043)

2.824

1.942

1.942

1.942

L. 118/1987: Norme relative alla Scuola archeologica italiana in Atene (cap. 4132)

564

--[122]

--

--

Missione: Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici

Programma: Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo

L. 163/1985: Nuova disciplina degli interventi dello Stato a favore dello spettacolo (capp. 1390, 1391, 6120, 6620, 6621, 6622, 6623, 6624, 6626, 8570, 8571, 8573, 8721)

418.418

262.465[123]

262.465

262.465

Tutela dei beni librari, promozione e sostegno del libro e dell'editoria

L. 466/1988: Contributo Accademia nazionale dei Lincei (cap. 3630)

1.844

1.170

1.170

1.170

L. 549/1995, art. 1, co. 43: Contributi a enti e altri organismi (U.P.B. 1.1.2 – capp. 3670 e 3671)

20.348

12.288

8.986

8.986

L. 190/1975: Biblioteca nazionale centrale "Vittorio Emanuele II" di Roma (cap. 3610)

1.840

1.334

1.334

1.334

D.P.R. 805/1975: Assegnazioni per il funzionamento degli istituti centrali del Ministero (cap. 3611)

2.261

1.555

1.555

1.555

Valorizzazione del patrimonio culturale

L. 77/2006, art. 4, comma 1: Interventi per i siti italiani posti sotto la tutela dell’UNESCO (capp. 1442 e 7305)

2.855

1.964

1.964

1.964

 

La Tabella D, recante variazioni da apportare al bilancio a legislazione vigente a seguito della riduzione di autorizzazioni legislative di spesa di parte corrente precedentemente disposte, e la Tabella E, recante gli importi da iscrivere in bilancio in relazione alle autorizzazioni di spesa recate da leggi pluriennali, con evidenziazione dei rifinanziamenti, delle riduzioni e delle rimodulazioni, non contengono interventi che interessino il Ministero in esame.

 


Ministero dell’economia e delle finanze
(Tab. 2)
(
Informazione ed editoria)

Stanziamenti

Le spese per interventi di sostegno ai settori dell’informazione e dell’editoria, di competenza del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio, sono collocate nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, all’interno della missione Comunicazioni (15), Programma Sostegno all’editoria (15.4).

In relazione a tale programma, lo stato di previsione reca stanziamenti complessivi in conto competenza pari a 226,1 milioni di euro, dei quali:

 

·         210,7 per spese correnti;

·         15,5 per spese in conto capitale[124].

 

Rispetto alla legge di assestamento 2010, che assegnava374,1 milioni di euro,si registra una riduzione di 148,0 milioni di euro.

 

Si riportano, di seguito, le previsioni complessive delle dotazioni di competenza del programma relative al triennio 2011-2013:

 

(in milioni di euro)

 

2011

2012

2013

Parte corrente

210,7

210,7

210,7

Conto capitale

  15,5

  15,5

  15,5

Totale

226,1

226,1

226,1

 

Nell’ambito degli stanziamenti relativi al 2011, si evidenzia che:

·         178,6 milioni di euro sono assegnati al Fondo occorrente per gli interventi dell’editoria (cap. 2183, esposto in tab. C della legge di stabilità), con una riduzione di 133,4 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010;

·         15,5 milioni di euro sono assegnati al Fondo occorrente per gli investimenti del Dipartimento dell’editoria (cap. 7442, esposto in tab. C della legge di stabilità), con una riduzione di 7,0 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010.

 

Ulteriori 31,9 milioni di euro sono assegnati al cap. 1501 e sono finalizzati alla corresponsione alle concessionarie dei servizi di telecomunicazioni dei rimborsi per le agevolazioni tariffarie per le imprese editrici, comprese le somme relative agli anni pregressi. Rispetto al dato assestato 2010 si registra una riduzione di 7,1 milioni di euro.

Tabelle allegate al disegno di legge di stabilità per il 2011

La tabella C, recante gli importi afferenti alle leggi di spesa di carattere permanente, per la quota da iscrivere nel bilancio di ciascun anno considerato nel bilancio pluriennale, la cui quantificazione è rinviata alla legge di stabilità, prevede a favore dell’editoria gli stanziamenti autorizzati dalla legge n. 67 del 1987[125], allocati sui capitoli 2183 di parte corrente e 7442 di parte capitale.

Essa reca i seguenti stanziamenti complessivi:

(in milioni di euro)

2011

2012

2013

194,0

194,0

194,0

 

Si ricorda che nella tabella C della legge finanziaria per il 2010 erano stati quantificati anche gli stanziamenti autorizzati dall’art. 56, comma 2, della legge n. 99 del 2009, il quale aveva quantificato l’onere recato dal comma 1 – relativo alla entrata in vigore del regolamento di delegificazione previsto dal comma 1 dell’art. 44 del D.L. 112 del 2008, previsto a decorrere dal bilancio di esercizio delle imprese beneficiarie successivo a quello in corso alla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del regolamento stesso – in 70 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009 e 2010.

Stanziamenti recati da altri stati di previsione

Parte delle spese per gli interventi nel settore dell’informazione insistono, a partire dall’esercizio 2009, nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, al quale l’art. 1, comma 7, del decreto legge n. 85/2008[126] ha trasferito le funzioni del Ministero delle comunicazioni, con le inerenti risorse finanziarie, strumentali e di personale.

In particolare, nell’ambito della missione Comunicazioni (Missione 6 – Programma Servizi di comunicazione elettronica e radiodiffusione, sono previsti due stanziamenti di parte corrente riguardanti specificamente la materia radiotelevisiva. Si tratta di:

 

·         56,7 milionidi euro per contributi alle emittenti radiofoniche e televisive in ambito locale (cap. 3121, rimodulabile)[127], con un decremento di 25,6 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010;

·         9,9 milioni di euro per il servizio di trasmissione radiofonica delle sedute parlamentari (cap. 3021),con un valore pari a quello presente nel dato assestato 2010.

 

Si ricorda che l’art. 2, comma 3, del D.L. 194 del 2009 ha autorizzato la spesa di 9,9 milioni di euro per ciascuno degli esercizi finanziari 2010 e 2011 ai fini della proroga fino al 31 dicembre 2011 della convenzione stipulata ai sensi dell’art. 1, comma 1, della legge n. 224 del 1998 tra il Ministero dello sviluppo economico e il Centro di produzione S.p.a, titolare dell’emittente Radio radicale, per la trasmissione radiofonica delle sedute parlamentari. La precedente proroga, relativa al triennio 2007-2009 era stata disposta conl’art. 1, comma 1242, della legge finanziaria 2007.

 

 


Ministero dell’economia e delle finanze
(Tab. 2)
(
Sport)

Stanziamenti

Le spese in materia di sport, di competenza del Dipartimento per le politiche giovanili e le attività sportive della Presidenza del Consiglio (ora, Dipartimento della gioventù), trovano collocazione nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze (tabella 2), all’interno della missione Giovani e Sport (30) – Programma Attività ricreative e sport (30.1).

In relazione alla missione indicata, si ricorda che sulla base dell’art. 2 del D.L. n. 78 del 2010 si registra la seguente riduzione, che si aggiunge a quella derivante dall’art. 60, comma 1, del D.L. 112 del 2008:

 

 

2011

2012

2013

Missione

RIDUZIONI

di cui predeterminate per legge

RIDUZIONI

di cui predeterminate per legge

RIDUZIONI

di cui predeterminate per legge

030 –Giovani e sport

25.910

12.524

25.910

12.524

25.910

12.524

 

Per il programma Attività ricreative e sport, lo stato di previsione reca stanziamenti complessivi in conto competenza e in conto cassa pari a 651,5 milioni di euro,dei quali:

·       449,8 per spese correnti;

·       201,7 per spese in conto capitale.

 

Rispetto alla legge di assestamento 2010,che assegnava 711,7 milioni di euro, si registra un decremento di 60,2 milioni di euro.

 

Si riportano, di seguito, le previsioni complessive delle dotazioni di competenza del programma in esame relative al triennio 2011-2013:

 

(in milioni di euro)

 

2011

2012

2013

Parte corrente

449,8

435,8

432,8

Conto capitale

201,7

201,7

201,7

Totale

651,5

637,5

634,5

 

Nell’ambito degli stanziamenti relativi al 2011, si segnalano, in particolare:

·       447,8 milioni di euro per il finanziamento del CONI (cap. 1896, non rimodulabile), con una riduzione di 33,2 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010;

·       2,0 milioni di euro da corrispondere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per le politiche dello sport (cap. 2111, rimodulabile), con una riduzione di 4,2 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010;

·       56,9 milioni di euro da assegnare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per gli investimenti in materia di sport (cap. 7450, rimodulabile, esposto in tabella C della legge di stabilità), con una riduzione di 9,3 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010.

 

E’ soppresso il capitolo 7455, relativo al Fondo per gli eventi sportivi di rilevanza internazionale, che nel bilancio assestato 2010 aveva uno stanziamento di 10,0 milioni di euro, per cessazione della spesa recata dall’art. 23, comma 21-bis, del D.L. 78/2009[128].

Tabelle allegate al disegno di legge di stabilità per il 2011

Preliminarmente, si ricorda che la nuova struttura delle tabelle allegate al disegno di legge di stabilità è stata indicata nella parte generale del presente dossier e, in maniera più sintetica, con riferimento allo stato di previsione del MIUR.

La tabella C, recante gli importi afferenti alle leggi di spesa di carattere permanente, per la quota da iscrivere nel bilancio di ciascun anno considerato nel bilancio pluriennale, la cui quantificazione è rinviata alla legge di stabilità, prevede uno stanziamento per l’esercizio delle funzioni in materia di sport da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri[129].

Lo stanziamento, allocato sul cap. 7450,è così quantificato per ciascuno degli anni del triennio:

 

(in migliaia di euro)

2011

2012

2013

55.080

55.080

55.080

 

La differenza fra l’importo indicato nella tabella C per il 2011 e l’importo indicato nel disegno di legge di bilancio sul capitolo 7450 deriva dal fatto che al capitolo sono imputati 1, 8 milioni di euro per i mondiali di ciclismo previsti dalla legge finanziaria per il 2008[130].

 

La tabella E, recante gli importi da iscrivere in bilancio in relazione alle autorizzazioni di spesa recate da leggi pluriennali, con evidenziazione dei rifinanziamenti, delle riduzioni e delle rimodulazioni, prevede i seguenti interventi nel settore 24 (Impiantistica sportiva), nell’ambito della Missione Soccorso civile, Programma Protezione civile:

·       Un contributo di 4,0 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2011-2013, in relazione all’art. 11-quaterdecies del D.L 203/2005[131], per i Campionati mondiali di nuoto e per i Giochi del Mediterraneo 2009 che si sono svolti, rispettivamente, a Roma e a Pescara[132]. Le risorse sono divise in parti uguali fra i due eventi;

·       un contributo di 3,0 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2011-2013, sempre finalizzato allo svolgimento dei Campionati mondiali di nuoto e ai Giochi del Mediterraneo 2009, disposto in relazione all’art. 1, comma 1292, della legge n. 296/2006[133];

·       un contributo di 400 mila euro per ciascuno degli anni del triennio 2011-2013, sempre finalizzato allo svolgimento dei Campionati mondiali di nuoto 2009, disposto in relazione all’art. 2, comma 271, della legge n. 244/2007[134];

·       un contributo di 700 mila euro per ciascuno degli anni del triennio 2011-2013, sempre finalizzato allo svolgimento dei Giochi del Mediterraneo 2009, disposto in relazione all’art. 2, comma 263, della legge n. 244/2007[135].

Tutte le risorse indicate sono allocate nel cap. 7449/p del Ministero dell’Economia e finanze.

 

 



[1]     A seguito di questa nuova configurazione, peraltro, il disegno di legge di stabilità – insieme al disegno di bilancio – viene presentato alle Camere entro la prima metà di ottobre e non più a fine settembre, come previsto nella disciplina previgente.

[2]     Previsto alla lettera i-ter) del comma 3 dell'articolo 11 della legge n. 468/1978.

[3]     Peraltro già inapplicata ai sensi di quanto previsto, in via sperimentale, dal co. 1-bis dell'art. 1 del D.L. n. 112/2008 (conv. L. 133/08) in relazione alla legge finanziaria per il 2009 e dal co. 21-ter, art. 23 del D. L. n. 78/2009 (conv. L. 102/09) per la legge finanziaria 2010.

[4]     Si ricorda che nella normativa previgente, tali importi venivano riepilogati, rispettivamente, nelle Tabelle A e B allegate alla legge finanziaria; analogamente, il testo in esame prevede l’esposizione di tali somme in “corrispondenti tabelle”.

[5]     Ai sensi dell’articolo 48, comma 1, del D.Lgs. n. 165 del 2001, concernente le disponibilità destinate alla contrattazione collettiva nelle amministrazioni pubbliche e la loro verifica.

[6]     Rispetto alla precedente procedura di correzione degli effetti finanziari, l’attuale procedura riguarda non più gli scostamenti fra oneri e coperture verificati su singole norme di legge, ma la necessità di riallineamento delle previsioni relative ad una legge rispetto agli obiettivi di finanza pubblica, fissati con la manovra triennale. La prima ipotesi, infatti (ossia la necessità di correggere gli scostamenti su singole norme), è ora considerata nell’ambito del meccanismo generale di copertura finanziaria delle leggi (articolo 17), in base al quale – nel caso di spese obbligatorie o vincolate – la clausola di salvaguardia predisposta per le previsioni di spesa deve avere carattere effettivo ed automatico.

[7]     Convertito con modificazioni nella legge n. 122/2010.

[8]    Nell’ambito della riorganizzazione del bilancio per missioni e programmi era stata tuttavia mantenuta, come unità di voto parlamentare, l’unità previsionale di base (denominata “macroaggregato”), codificata a seconda della natura della spesa.

[9]    Si ricorda che il budget economico è stato introdotto con la riforma del bilancio dello Stato del 1997, con l’introduzione della contabilità economica analitica per centri di costo, in aggiunta a quella finanziaria. Il principio fondamentale del sistema di contabilità economica è la rilevazione dei costi, intesa come valorizzazione monetaria dell’utilizzazione delle risorse, mentre la spesa, che caratterizza la contabilità finanziaria, è espressa dall’esborso monetario legato all’acquisizione delle risorse medesime. Quindi il Budget illustra i costi (valore dell’utilizzo effettivo delle risorse) che lo Stato prevede di sostenere nel corso dell’anno, in coerenza con gli stanziamenti finanziari (spesa per l’acquisizione di risorse e trasferimenti) approvati dal Parlamento. Finora il budget ha costituito un autonomo documento, trasmesso al Parlamento in modo separato rispetto al disegno di legge di bilancio (Doc. CLVIII).

[10]    Disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca.

[11]   Nella Relazione al disegno di legge di bilancio per il 2010 (A.S. 1791) era esposta, nella Tabella 13, l’analisi delle dotazioni finanziarie per missioni che evidenziava la quota di spesa “rimodulabile” e quella “non rimodulabile” di ciascuna missione, ai sensi dell’articolo 60, commi 2 e 3, del D.L. n. 112/2008. La Tabella metteva in evidenza come l’entità delle spese “rimodulabili” rappresentasse circa il 4% della spesa finale del bilancio dello Stato.

[12]   spese di funzionamento, interventi, trattamenti di quiescenza e altri trattamenti integrativi o sostitutivi, oneri del debito pubblico, oneri comuni di parte corrente, investimenti e oneri comuni in conto capitale.

[13]   Si segnala che, oltre alla Missione 34 (Debito pubblico) che comprende il programma Rimborsi del debito statale (pari a circa 209.824 milioni di euro), altre Missioni comprendono quote del rimborso del debito pubblico. Esse sono: la Missione 3 (Relazioni con le autonomie territoriali) nello stato di previsione del Ministero dell’interno, con una quota di rimborso, nel 2011, pari a 11 milioni; la Missione 7 (Ordine pubblico) nello stato di previsione del Ministero dell’interno, con una quota di rimborso pari a 104 milioni di euro; la Missione 21 (Tutela beni culturali), nello stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali, con una quota di rimborso pari a 9 milioni; la Missione 28 (Sviluppo territoriale), nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, con una quota di 36 milioni.

 

[14]   Approvate, rispettivamente, nelle sedute del 13 ottobre 2010 dall’Assemblea della Camera e del 19 ottobre dal Senato.

[15]   A.C. 3779, Tab. 7, pagg. 14 e ss.

[16]   A.C. 3779, Tab. 7, pagg. 18 e ss.

[17]   A.C. 3779, Tab. 7, pagg. 42 e ss.

[18]   Le Missioni rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti con la spesa pubblica. Sono una rappresentazione politico-istituzionale del bilancio, volta a rendere più trasparenti i grandi aggregati di spesa ed a comunicare le direttrici dell’azione amministrativa delle singole Amministrazioni. Le Missioni non corrispondono alla ripartizione degli stati di previsione, nel senso che numerosi Ministeri partecipano a più di una Missione istituzionale e, d’altra parte, varie Missioni istituzionali sono affidate alla responsabilità di più Ministeri. Esse possono essere, pertanto, ministeriali o trasversali a più Dicasteri.

[19]    I Programmi costituiscono aggregati omogenei di attività svolte all’interno di ogni singolo Ministero, per perseguire obiettivi ben definiti nell’ambito delle Missioni. Essi sono prevalentemente di competenza di un unico Ministero, anche se non mancano Programmi condivisi tra più Amministrazioni.

[20]   D.lgs. 30-7-1999 n. 300, Riforma dell'organizzazione del Governo, a norma dell'articolo 11 della L. 15 marzo 1997, n. 59.

[21]   Dipartimento per l’istruzione, Dipartimento per l’università, l’alta formazione artistica, musicale e coreutica e per la ricerca, Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali e per la comunicazione.

[22]Inoltre, si prevede che ogni USR svolga i compiti di supporto alle scuole, amministrativi e di monitoraggio in coordinamento con le Direzioni generali competenti. In particolare, le funzioni relative al supporto per le procedure amministrative e contabili sono svolte in coordinamento con la Direzione generale per la politica finanziaria e di bilancio.

Al riguardo, la relazione illustrativaevidenzia che le modifiche discendono alla nuova legge di contabilità, il cui articolo 21 prevede che le unità di voto predisposte nella legge di bilancio sono costituite dai programmi e che la realizzazione di ciascun programma è affidata ad un unico centro di responsabilità amministrativa, corrispondente all’unità organizzativa di primo livello dei Ministeri. Poiché il MIUR è articolato in Dipartimenti, che sono unità organizzative dei primo livello - prosegue la relazione – gli uffici scolastici regionali, al pari delle direzioni generali dell’amministrazione centrale, non possono costituire autonomi centri di responsabilità amministrativa.

[23]   Per la parte corrente: Funzionamento, Interventi, Trattamenti di quiescenza, integrativi e sostitutivi, Oneri del debito pubblico, Oneri comuni. Per la parte in conto capitale:Investimenti, Altre spese in conto capitale, Oneri comuni.

[24]   A.C. 3779, pag. 244.

[25]   Per consentire una immediatezza di lettura e di confronto, si è scelto di indicare le cifre in milioni di euro, utilizzando l’arrotondamento matematico alla prima cifra decimale sulla base del valore della seconda (da 0 a 4, arrotondamento all’unità inferiore; da 5 a 9, arrotondamento all’unità superiore). Dall’arrotondamento possono derivare alcuni piccoli scostamenti sui totali.

[26]   L. 21 settembre 2010, n. 158, Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2010.

[27]  In relazione alla riduzione degli stanziamenti per acquisto di beni e servizi, con particolare riferimento al fitto di locali ed oneri accessori, si segnala, che l’art. 2, comma 222, della legge finanziaria 2010 (L.191/2009) ha affidato all’Agenzia del Demanio l’espletamento delle procedure relative alle locazioni passive delle amministrazioni statali istituendo, a tal fine, nello stato di previsione del MEF, un apposito Fondo destinato alle spese per canoni di locazione di immobili assegnati alle predette amministrazioni. Il relativo stanziamento è quantificato annualmente in base alle comunicazioni sull’importo dei canoni locativi trasmesse al MEF dalle amministrazioni interessate. Nel ddl di bilancio 2011 il Fondo in questione è allocato sul cap. 3072, nell’ambito della Missione Fondi da ripartire e del Programma Fondi da assegnare.

 

[28]   Come esposte nel ddl di bilancio (A.C. 3779), pag. 244.

[29]   A.C. 3779, pag. 240 e ss.

[30]   In particolare, le variazioni attengono ai programmi della Missione istruzione scolastica: ciò, secondo la ricostruzione effettuata con gli uffici ministeriali, discende da un diverso accorpamento degli stanziamenti operato nella predisposizione del bilancio 2011-2013 in relazione alla necessità di attribuire la realizzazione di ciascun programma ad un solo centro di  responsabilità amministrativa (art. 21, comma 2, L. 296/2009) ed alla analoga riaggregazione, operata in sede di predisposizione delle tabelle, anche degli stanziamenti relativi all’esercizio 2010. Laddove vi siano differenze, si indicherà fra parentesi il dato presente nella legge di bilancio.

[31]   Nella legge di bilancio 2010, il programma 22.8 era denominato Diritto allo studio, condizione studentesca.

[32]   Istituito a partire dall’esercizio finanziario 2010, il programma comprende i due precedenti programmi Istruzione post secondaria-22.6, Istruzione degli adulti 22.7.

[33]   Programma istituito per l’esercizio finanziario 2011. Da informazioni assunte presso il Ministero risulta che in questo programma è allocata la quota dello stanziamento attribuito nel passato al Programma 1 (Programmazione e coordinamento dell’istruzione scolastica) affidata alla gestione diretta dei degli Uffici scolastici regionali.

[34]   L’art. 1, comma 620, della legge finanziaria 2007 (L. 296/2006) computa le economie di spesa conseguenti all’attuazione dei commi da 605 a 619 in 1.402,2 milioni di euro a decorrere dall’anno 2009; l’art. 2, comma 412, della legge finanziaria 2008 (L. 244/2007) computa le economie di spesa in 897 milioni di euro per il 2009, 1.218 milioni di euro per il 2010 e 1.432 milioni di euro a decorrere dall’anno 2011.

[35]   L’art. 60, comma 1, del D.L. 112/2008 dispone che, per gli esercizi dal 2009 al 2011, sia operata una riduzione lineare sulle dotazioni finanziarie a legislazione vigente delle missioni di spesa del bilancio di ciascun Ministero, con indicazione della componente relativa a competenze predeterminate per legge. Da tale riduzione sono tuttavia escluse (art. 60, comma 2) le spese per stipendi, assegni, pensioni e altre spese fisse; le spese per interessi; i trasferimenti agli enti territoriali aventi natura obbligatoria; le spese discendenti da impegni internazionali. Per l’esercizio 2011 le riduzioni operate nello stato di previsione del MIUR sono pari a 790,1 milioni di euro, di cui 346,4 predeterminate per legge. L’art. 64, comma 6, del D.L. 112/2008 quantifica le economie di spesa discendenti dalle misure indicate nei commi 1, 2, 3  e 4 in 456 milioni di euro per il 2009, 1.650 milioni di euro per il 2010, 2.538 milioni di euro per il 2011 e 3.188 milioni di euro a decorrere dal 2012.

[36]   Decreto-legge 10 novembre 2008 n. 180, Disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca, convertito in legge, con modificazioni, dall’art. 1 L. 9 gennaio 2009, n.1.

[37]   Le riduzioni previste per il MIUR, pari a 151.000 euro per il 2010 e 298.000 euro per il 2011 sono operate sulla missione 4 “L’Italia in Europa e nel mondo” (20.000 euro per il 2010 e 39.000 euro per il 2011), e sulla missione 32 “Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche” (131.000 euro per il 2010 e 259.000 euro per il 2011).

[38]   A. C. 3779, pag. 241.

[39]   I 18 uffici scolastici regionali sono relativi alle regioni: Lombardia; Piemonte; Liguria; Veneto; Emilia Romagna; Friuli Venezia Giulia; Toscana; Umbria; Lazio; Marche; Molise; Abruzzo; Puglia;  Campania; Basilicata; Calabria; Sardegna; Sicilia. Per un quadro più dettagliato si rinvia agli Allegati 3-4-5-6  “Spese per le competenze fisse al personale” dello stato di previsione del Ministero - Tabella 7 - (pagg. 732 e seguenti).

[40]   Ciò risulta da informazioni assunte presso il MIUR. Per la dimostrazione della spesa relativa al personale la Tabella 7 (stato di previsione del MIUR) allegata al ddl di bilancio rinvia ai prospetti di spesa per le competenze fisse al personale; per il programma in questione si veda l’ Allegato 6 alla tabella, pag.735.

[41]   A.C. 3779, Tabella 7, pag. 29.

[42]    L’art. 4, comma 4-septies, del D.L.78/2010 ha disposto che per il personale scolastico il pagamento delle competenze accessorie è effettuato congiuntamente a quello delle competenze fisse tramite ordini collettivi di pagamento: ciò, a modifica di quanto dispone l’art. 1, comma 601, della L. finanziaria 2007 che prevede l’assegnazione alle scuole di due fondi (uno dei quali destinato alle spese per il personale, escluso quello a tempo determinato e tempo indeterminato). A tale disposizione si deroga, sempre ai sensi del comma 4-septies, per il personale incaricato di supplenze brevi nominato dai dirigenti scolastici, che continua ad essere pagato a carico dei bilanci delle scuole.

[43]Cap. 2156 per l’istruzione prescolastica; cap. 2154 per l’istruzione primaria; cap. 2155 per l’istruzione secondaria di primo grado; cap. 2149 per l’istruzione secondaria di secondo grado. Complessivamente, questi capitoli recano stanziamenti per 37.470,9 milioni di euro, al netto dell’IRAP.

[44]   Nel “Fondo per le competenze dovute al personale delle istituzioni scolastiche, con esclusione delle spese per stipendi del personale a tempo indeterminato e determinato” confluivano originariamente (nota MPI 24 gennaio 2007, prot.1361) le risorse per: supplenze brevi; compensi e indennità per il miglioramento dell’offerta formativa; spese per gli esami di Stato; spese per la fruizione gratuita della mensa scolastica da parte del personale della scuola dell’infanzia, elementare e media; compensi e indennità per gli esami di idoneità, licenza, qualifica professionale, per i corsi integrativi e per l’abilitazione all’esercizio della libera professione; oneri sociali a carico dell’amministrazione sulle retribuzioni corrisposte ai dipendenti; somme dovute per l’IRAP sulle retribuzioni corrisposte ai dipendenti.

[45]Programma 1.2 “Istruzione prescolastica”- cap. 1188; Programma 1.3 “Istruzione primaria”, cap. 1179; Programma 1.4 “Istruzione secondaria di primo grado”, cap. 1183; Programma 1.5 “Istruzione secondaria di secondo grado”, cap. 1203. Essi recano uno stanziamento complessivo pari a 733,7 milioni di euro.

[46]   Nella Nota 24 gennaio 2007, prot. 1361, il Ministro della pubblica istruzione ha specificato che nel Fondo citato affluiscono le risorse per il funzionamento amministrativo didattico; per le funzioni connesse al subentro nei contratti per le pulizie delle scuole stipulati dagli enti locali (cosiddetti appalti storici); per la stabilizzazione dei lavoratori utilizzati in lavori socialmente utili – ex LSU – attualmente in servizio presso le istituzioni scolastiche; per la sperimentazione didattica e metodologica nelle classi con alunni disabili

[47]    Il Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche si trova ai seguenti programmi : Programma 1.2 “Istruzione prescolastica”, cap. 1195; Programma 1.3 “Istruzione primaria” rispettivamente, cap. 1204; Programma 1.4 “Istruzione secondaria di primo grado” – cap. 1196; Programma 1.5 “Istruzione secondaria di secondo grado”, cap. 1194.

[48]   L’articolo 1, comma 1342, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, ha autorizzato per gli anni 2009 e 2010, rispettivamente, la spesa di euro 569.000 e di euro 5.474.000, per la costruzione della nuova sede della Scuola.

[49]   Decreto-legge 1 settembre 2008, n. 137, Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università, convertito in legge, con modificazioni, dall’art. 1 L. 30 ottobre 2008, n. 169. L’articolo citato ha previsto il versamento al bilancio dello Stato di alcune somme iscritte in conto residui del bilancio medesimo per l'anno 2008 e la loro successiva destinazione all'edilizia scolastica, alla messa in sicurezza degli istituti, ovvero alla realizzazione di impianti e strutture sportive nei medesimi.

[50]   L. 23 novembre 1998, n. 407, Nuove norme in favore delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.

[51]   In questo e negli altri casi sotto elencati si riportano gli importi indicati nell’allegato 1; essi possono differire dallo stanziamento esposto sul capitolo dello stato di previsione presumibilmente in ragione del fatto che sul capitolo sono allocati stanziamenti discendenti da vari fattori legislativi e che alcune riduzioni sono già state operate sull’importo originariamente indicato dalle leggi citate in applicazione di misure di razionalizzazione della spesa.

[52]    L. 24 dicembre 2003, n. 363, Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo. L’art. 5, comma 2, della legge riserva 100.000 euro annui a campagne informative nelle scuole.

[53]   L. 30 dicembre 2004, n. 311, Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2005), art. 1, comma 566, punto 17.

[54]   A.S.1791, pag.762.

[55]   L. 10 marzo 2000, n. 62, Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'istruzione. L’art. 1, comma 13, della legge, citato nell’allegato 1 dello stato di previsione del MIUR, autorizza l’incremento di alcune UPB del Ministero per l’importo di 60 mld di lire finalizzato al mantenimento di scuole elementari parificate e per l’importo di 280 mld. di lire finalizzato alla realizzazione del sistema prescolastico integrato.

[56]   L’autorizzazione di spesa è recata dalla L. 181/1990.

[57]   L’art. 14, comma 2, del D.L. 78/2010 ha previsto una riduzione delle risorse statali spettanti alle regioni a statuto ordinario nella misura di 4 milioni di euro per il 2011 e 4,5 milioni di euro a decorrere dal 2012. Su tale articolo ora interviene l’art. 1, comma 5, del disegno di legge di stabilità.

[58]   Nell’ambito di questo programma, rientrano prevalentemente le risorse volte a garantire i finanziamenti alle università, ivi compresa l’edilizia universitaria.

[59]   Il Fondo per il finanziamento ordinario delle università, previsto dall’art. 5, della legge 24 dicembre 1993, n. 537, attiene al funzionamento degli atenei e comprende anche le spese per il personale docente e non docente e per la ricerca scientifica universitaria, nonché quelle per la manutenzione ordinaria.

[60]   Il capitolo è stato, invece, espunto dalla tabella C della legge di stabilità 2011. Si veda infra.

[61]L’art. 1, c. 3, del D.L. 180/2008, novellando il primo periodo del comma 13 dell’art. 66 del DL. 112/2008, ha previsto che – fermi restando i limiti in materia di programmazione triennale di cui all’art. 1, c. 105, della l. finanziaria per il 2005 - per il triennio 2009-2011 le università possono procedere, per ogni anno, ad assunzioni di personale nel limite di un contingente corrispondente ad una spesa pari al 50% di quella relativa al personale a tempo indeterminato cessato dal servizio nell’anno precedente. Inoltre, ha fattosalve le assunzioni di ricercatori previste in attuazione del piano straordinario di assunzione di cui all’art. 1, c. 648, della legge finanziaria per il 2007, nei limiti delle risorse residue previste dal c. 650. In conseguenza delle novità recate in tema di turn over, l’ultimo periodo del comma 3 ha previsto che l’FFO sia integrato – rispetto alle previsioni recate dal D.L. 112/2008 - per 24 milioni di euro nel 2009, 71 milioni di euro nel 2010, 118 milioni di euro nel 2011, 141 milioni di euro dal 2012.

[62]   In attuazione di tale disposizione, l’art. 1, c. 5, dello schema di DPCM n. 195 ha disposto l’utilizzo di € 400 milioni da destinare all’incremento del FFO. Su tale schema le Commissioni parlamentari hanno espresso il parere, rispettivamente, alla Camera il 16 marzo 2010, al Senato il 17 marzo 2010. Il DPCM non risulta ancora pubblicato in GU.

[63]   Il Fondo per la programmazione dello sviluppo del sistema universitario, previsto dall’art. 5 della legge 24 dicembre 1993, n. 537, include le risorse destinate al finanziamento di specifiche iniziative, attività e progetti, ivi comprese le nuove iniziative didattiche. In relazione a tale fondo, per il 2007 è stata autorizzata una spesa pari a circa 117 milioni di euro, per il 2008 a 92,3 milioni di euro, per il 2009 a 64 milioni di euro.

[64]   La legge finanziaria per il 2007 (articolo 1, commi 647-652) ha disposto un piano straordinario triennale di assunzione dei ricercatori presso le università e gli enti di ricerca pubblici vigilati dal Ministero. Per la realizzazione del piano sono stati stanziati, per le università, 20 milioni di euro per il 2007, 40 milioni di euro per il 2008 e 80 milioni di euro a decorrere dal 2009 (comma 650); per le assunzioni negli enti di ricerca, l’autorizzazione di spesa è pari a 7,5 milioni di euro per il 2007 e 30 milioni di euro a decorrere dal 2008 (comma 652).

[65]   Si ricorda che lo stanziamento su tale capitolo è stato motivato dall’amministrazione nel disegno di legge di bilancio 2010 con l’esigenza di ricostituire il fondo previsto dalla contrattazione.

[66]   L’art. 1, comma 634, della legge finanziaria 2007 ha assegnato ad interventi vari per il settore scolastico 220 milioni di euro a decorrere dal 2007. In seguito, l’art. 1-bis, c. 4, del D.L. 134 del 2009 (L. 167 del 2009) ha disposto che, a decorrere dal 2010, l’autorizzazione di spesa in questione è finalizzata anche ad interventi per il sostegno al processo di riforma degli ordinamenti della scuola secondaria superiore, alla valorizzazione del merito e del talento degli studenti, nonché alle innovazioni tecnologiche presso le scuole statali. Già prima, l’art. 2, comma 427 della L. 244/2007 aveva disposto che nell’ambito dell’autorizzazione di spesa in questione, a decorrere dal 2008, un importo fino ad un massimo del 15 per cento è finalizzato: ai servizi istituzionali e generali dell’Amministrazione della pubblica istruzione; all’attività di ricerca e innovazione con particolare riferimento alla valutazione del sistema scolastico nazionale; alla promozione della cooperazione in materia culturale dell’Italia nell’Europa e nel mondo.

[67]   La disposizione indicata ha autorizzato, a decorrere dal 2005, per l’attuazione del piano programmatico di cui all’art. 1, comma 3, della L. 53 del 2003, l'ulteriore spesa complessiva di 110 milioni di euro per i seguenti interventi: anticipo delle iscrizioni e generalizzazione della scuola dell'infanzia, iniziative di formazione iniziale e continua del personale, interventi di orientamento contro la dispersione scolastica e per assicurare la realizzazione del diritto-dovere di istruzione e formazione.

[68]L’art. 64, comma 9, del D.L.112/2008 ha previsto che, a decorrere dal 2010, il 30 per cento delle economie di spesa realizzate con le misure di razionalizzazione dettate dal medesimo articolo (quantificate dal comma 6 in 456 milioni di euro per il 2009, 1650 milioni di euro per il 2010, 2538 milioni di euro per il 2011, 3188 milioni di euro dal 2012), è destinata ad incrementare le risorse contrattuali per la valorizzazione e lo sviluppo professionale della carriera del personale della Scuola. Gli importi corrispondenti alle indicate economie di spesa vengono iscritti in bilancio in un apposito Fondo istituito nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca, a decorrere dall'anno successivo a quello dell'effettiva realizzazione dell'economia di spesa, e saranno resi disponibili in gestione con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, subordinatamente alla verifica dell'effettivo ed integrale conseguimento delle stesse economie.In seguito, l’art. 8, comma 14, del D.L. 78 del 2010 ha dispostoche, fermo restando quanto disposto dall’art. 9 in merito al blocco degli incrementi economici per gli anni 2010, 2011 e 2012, le risorse di cui all’art. 64, comma 9, del D.L. 112 del 2008 sono comunque riservate al settore scolastico, con le modalità di cui allo stesso comma 9, secondo periodo. Al riguardo si ricorda che la relazione tecnica (riferita al maxiemendamento presentato al Senato) evidenziava che con le modifiche apportate all’art. 9, comma 23 – nel quale è fatto salvo il disposto dell’art. 8, comma 14 – “è possibile utilizzare il 30% delle economie di cui all’art. 64, comma 9, della legge 6 agosto 2008, previa prescritta certificazione delle stesse, per il personale docente e ATA della scuola, ai fini di un graduale sblocco degli scatti di anzianità, congelati per effetto del citato comma 23, mediante compensazione delle correlate economie di spesa”.

[69]    L’art. 9 del D.L. 17 giugno 1996, n. 321, convertito, con modificazioni, dall’art. 1 della L. 8 agosto 1996, n. 421, Disposizioni urgenti per le attività produttive, autorizza il riutilizzo delle somme non impiegate per gestione del programma nazionale di ricerche aerospaziali (PRORA).

[70]   Ai sensi dell’art. 21, comma 6, della L. 196/2009, sono obbligatorie le spese relative al pagamento di stipendi, assegni, pensioni e altre spese fisse, le spese per interessi passivi, quelle derivanti da obblighi comunitari e internazionali, le spese per ammortamento di mutui, nonché quelle così identificate per espressa disposizione normativa.

[71]   Nel DDl di bilancio 2011 il capitolo 7291 è indicato come “spese obbligatorie” e reca una previsione per il 2011 di importo pari a 4,7 milioni di euro.

[72]   Nel DDL di bilancio 2011 il capitolo 1694 reca una previsione per il 2011 di importo pari a 6.130,3 milioni di euro.

[73]   Sempre la relazione introduttiva evidenzia che il criterio indicato è stato adottato poiché dalla maggior parte delle amministrazioni interessate non sono pervenute in tempo utile le comunicazioni richieste in ordine agli oneri relativi al personale. Ove tali informazioni pervengano nel corso del 2011, è stata prevista, nell’ambito del DDL di bilancio, una autorizzazione al Ministro dell’economia e delle finanze ad apportare in via sperimentale, per il medesimo 2011, con propri decreti, su proposta dei Ministri competenti, le occorrenti variazioni di bilancio compensative tra gli stanziamenti dei capitoli rispettivamente concernenti le spese obbligatorie e le spese non obbligatorie (ovvero, tra i capitoli di nuova istituzione e gli originari capitoli che rimangono iscritti in tab. C). I relativi provvedimenti verranno trasmessi alle Commissioni parlamentari (art. 17, comma 17).

[74]   L’art. 2, comma 44, della legge finanziaria 2010, ha previsto che, al fine di consentire lo sviluppo del tessuto produttivo nel territorio delle regioni Basilicata, Abruzzo, Molise, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, delle province di Frosinone e di Latina, dei comuni delle province di Rieti e di Viterbo, nonché dei comuni della provincia di Roma compresi nella zona del comprensorio di bonifica di Latina, attraverso l’incentivazione di progetti coordinati dal CNR e dall’ENEA in materia di tecnologie avanzate per l’efficienza energetica, tutela ambientale, metodologie innovative per il Made in Italy agroalimentare, produzione di farmaci biotecnologici, è autorizzata la spesa di 15 milioni di euro per l’anno 2010, 15 milioni di euro per l’anno 2011 e 20 milioni di euro per l’anno 2012 in favore del Consiglio nazionale delle ricerche e dell’ENEA.

[75]   La destinazione e l’autorizzazione di spesa di tale importo sono recati dai commi 9 e 12 dell’art. 1 della legge 62/2001 (Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'istruzione). Le borse di studio, che la legge prevedeva per l’importo di 300 miliardi, equivalenti a 154,9 milioni di euro, sono riservate ad alunni della scuola dell’obbligo frequentanti scuole statali e paritarie.

[76]   Disposizioni per il coordinamento, la programmazione e la valutazione della politica nazionale relativa alla ricerca scientifica e tecnologica, a norma dell'articolo 11, comma 1, lettera d), della L. 15 marzo 1997, n. 59. L'art. 1, comma 3, del decreto prevede l'istituzione, nello stato di previsione del Ministero del tesoro (ora, Ministero dell’economia e delle finanze), di un fondo integrativo speciale per la ricerca (FISR), destinato a specifici interventi di particolare rilevanza strategica indicati nel Programma nazionale ricerca (PNR), e all'art. 2, comma 1, lettera b), stabilisce che il CIPE deliberi in ordine all'utilizzo del fondo speciale.

[77]   In proposito, si ricorda che l’articolo 1, comma 578, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006) ha rideterminato in 80 milioni annui per il triennio 2006-2008 e in 100 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2009 l'autorizzazione di spesa a favore dell’Istituto italiano di tecnologia (IIT), di cui all'art. 4, comma 10, D.L. n. 269/2003.

[78]   L'art. 56 della legge finanziaria 2003 ha istituito un fondo per il finanziamento di progetti di ricerca, di rilevante valore scientifico, anche con riguardo alla tutela della salute e all'innovazione tecnologica, con una dotazione finanziaria di 225 milioni di euro per l'anno 2003 e di 100 milioni di euro a decorrere dall'anno 2004. Alla ripartizione del fondo tra le diverse finalità provvede il Presidente del Consiglio dei Ministri, con proprio decreto, su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sentiti i Ministri dell'economia e delle finanze, della salute e per l'innovazione tecnologica. Con lo stesso decreto sono stabiliti procedure, modalità e strumenti per l'utilizzo delle risorse, assicurando in via prioritaria il finanziamento dei progetti presentati da soggetti che abbiano ottenuto, negli anni precedenti, un eccellente risultato nell'utilizzo e nella capacità di spesa delle risorse comunitarie assegnate e delle risorsefinanziarie provenienti dai programmi quadro di ricerca dell'Unione europea o dai Fondi strutturali. L’articolo 1, comma 1323, della legge finanziaria 2007 ha ridotto  l'autorizzazione di spesa per il finanziamento di progetti di ricerca di 60 milioni di euro a decorrere dal 2007.

[79]   A.C. 3779, Tabella 2, pag. 548.

[80]   Sul capitolo sono presenti 31,0 milioni di residui.

[81]   L. 23 dicembre 1998, n. 448, Misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo.

[82]   Per l’individuazione delle categorie degli aventi diritto al beneficio, il D.P.C.M. 5 agosto 1999, n. 320 applica, ai fini della valutazione della situazione economica dei beneficiari, i criteri da applicare ai soggetti che richiedono prestazioni sociali agevolate, recati dal d.lgs n. 109/1998. In particolare, possono accedere al beneficio gli alunni che appartengano a nuclei familiari il cui reddito annuo sia equivalente o inferiore a trenta milioni di lire.

[83]   Più precisamente per l’esercizio 2001 dalla legge finanziaria per lo stesso anno (legge 388/2000), per gli esercizi 2002, 2003 e 2004 dalla legge finanziaria per il 2002 (legge 448/2001), per gli esercizi 2005 e 2006, dalla legge finanziaria per il 2005 (legge 311/2004).

[84]   GU 172 del 26 luglio 2010.

[85]   La premessa del decreto richiama il DPCM 19 marzo 2010 che “all'art. 1, comma 3, prevede   per l'anno 2010, l'assegnazione di € 103.000.000”.

[86]   A.C. 3779, Tab. 13, pagg. 10 e ss.

[87]   A.C. 3779, Tab. 13, pagg. 13 e ss.

[88]   A.C. 3779, Tab. 13, pagg. 32 e ss.

[89]   A.C. 3779, pagg. 318-319.

[90]   A.C. 3779, pag. 245.

[91]    Si tratta degli oneri connessi alle operazioni di rimborso dei mutui con onere a totale o parziale carico dello Stato per la realizzazione di interventi di recupero e manutenzione dei beni culturali che, ai sensi dell’art. 6, comma 2, lettera b), della legge 468/1978 dovevano essere allocati in una posta autonoma. Ciò è confermato dall’art. 25, comma 2, lett. b), della legge 196/2009, in base al quale il rimborso di passività finanziarie è esposto in autonome previsioni.

[92]   Quali riportate nel ddl di bilancio 2011.

[93]   Lo scostamento sul totale deriva dall’arrotondamento matematico alla prima cifra decimale, tenendo conto della seconda (da 0 a 4: arrotondamento all’unità inferiore; da 5 a 9, arrotondamento all’unità superiore), operato al fine di riportare i dati in milioni di euro.

[94]   A.C. 3779, pag. 322.

[95]   Anche in questa sede, per consentire un’immediatezza di lettura e di confronto, si è scelto di indicare le cifre in milioni di euro, utilizzando l’arrotondamento matematico alla prima cifra decimale tenendo conto della seconda. Dall’arrotondamento possono derivare alcuni piccoli scostamenti sui totali.

[96]   Laddove vi siano differenze con gli importi indicati nella legge di bilancio 2010, tra parentesi è indicato il dato presente nella stessa legge di bilancio.

[97]   Cap. 1390 – Osservatorio per lo spettacolo; cap. 1391 – Consiglio nazionale dello spettacolo e interventi integrativi per i singoli settori; capp. 6120 e 6620 – Commissioni per l’erogazione dei contributi; cap. 6621 – Fondazioni lirico sinfoniche, cap. 6622 – Attività musicali; cap. 6623 –Attività teatrali di prosa; cap. 6624 – Danza; cap. 6626 – Attività teatrali di prosa svolte da soggetti privati; cap. 8721 – Attività circensi e spettacolo viaggiante; cap. 8570 – Produzione cinematografica; cap. 8571 – Produzione, distribuzione, esercizio e industrie tecniche; cap. 8573 – Promozione cinematografica.

[98]   La tabella C della legge finanziaria 2010 recava una previsione per il 2011 pari a 304.075 milioni di euro.

[99]   La nota al capitolo (pag. 81) evidenzia che la variazione proposta in corrispondenza del cap. 6621 (–74,3 milioni di euro, rispetto all’assestato 2010) è da considerarsi al netto dell’importo derivante dall’attuazione delle manovre per il contenimento della spesa pubblica al cap. 6631 (per il quale si veda infra), al cap. 6530-pg. 13 (Fitto di locali ed oneri accessori), e al cap. 6030-pg. 13 (Fitto di locali ed oneri accessori), nonché, per 1,2 milioni di euro, in attuazione del D.L. 64/2010.

[100]Il comma 7 della norma citata reca disposizioni previdenziali concernenti i tersicorei ed i ballerini iscritti al Fondo pensioni ENPALS. Il comma 8 citato dispone la copertura del relativo onere – previsto per un ammontare di 2 milioni di euro a decorrere dal 2010 – mediante riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui alla L. n. 163 del 1985, come determinata dalla tabella C della legge finanziaria per il 2010 (legge n. 191 del 2009). La norma, inoltre, dispone una specifica clausola di salvaguardia finanziaria degli oneri derivanti dal comma 7, secondo cui, in caso di scostamenti - effettivi ovvero in procinto di verificarsi - rispetto alla previsione di spesa di 2 milioni di euro dal 2010, il Ministro dell’economia e delle finanze, sentito il Ministro per i beni e le attività culturali, provvede con proprio decreto a ridurre le dotazioni finanziarie di parte corrente iscritte, nell’ambito delle spese rimodulabili del programma “Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo” della missione “Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici” dello stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali. La riduzione è prevista nella misura necessaria per la copertura finanziaria del maggior onere risultante dall’attività di monitoraggio prevista dal medesimo comma 8 (al riguardo, si veda art. 13 del ddl di bilancio 2011).

[101]La nota al capitolo (pag. 73) chiarisce che all’assegnazione dello stanziamento al capitolo 6631 corrisponde un contestuale trasporto di fondi dal cap. 6621 (Quota del Fondo Unico per lo Spettacolo da erogare a favore delle Fondazioni lirico sinfoniche), in attuazione dell’art. 7, comma 20, del D.L. n. 78 del 2010, che ha disposto, appunto, la soppressione dell’Ente e il subentro nell'esercizio dei relativi compiti e attribuzioni da parte del Ministero per i beni e le attività culturali.

[102]Si veda anche il cap. 8410 (Tab. 13, pag. 172) del programma Tutela delle belle arti, dell’architettura e dell’arte contemporanee; tutela e valorizzazione del paesaggio.

[103]L. 23 dicembre 1996, n. 662, Misure di razionalizzazione della finanza pubblica.

[104]I due capitoli riguardano interventi e contributi alle attività cinematografiche e al settore dello spettacolo e alle esigenze della società Arcus.

[105]Il capitolo 7630 concerne spese per l’acquisto e l’esproprio di materiale archivistico pregevole, nonché per l’acquisto di materiale bibliografico.

[106]Tab. 13, pag. 139.

[107]Contributi alle pubblicazioni periodiche di elevato valore culturale. Peraltro, la medesima tabella ricorda anche che parte dei fondi del capitolo 3650 sono trasferiti sul capitolo 3530-pg. 22 (Spese per il pagamento dei canoni acqua, luce, energia elettrica, gas e telefoni, confermazioni telefoniche nonché per la pulizia, il riscaldamento ed il condizionamento d’aria dei locali).

[108]La nota al capitolo (pag. 141) chiarisce che la variazione proposta viene attuata mediante trasferimento di fondi dai capitoli 2091 (Premi per l’esportazione agli editori, librai ed industriali grafici, premi per le traduzioni, capitolo soppresso), 3651 (Fondo finalizzato all’assegnazione di contributi per promozione del libro e dei prodotti editoriali di elevato valore culturale, capitolo che si conserva per la gestione dei residui), 3530-pg. 18 (Spese per la diffusione del libro e per informazioni culturali, bibliografiche e per iniziative a favore delle traduzioni, piano di gestione soppresso) e pg. 19 (Spese per l’allestimento di mostre del libro in Italia e all’estero e per la partecipazione italiana a mostre internazionali, piano di gestione soppresso).

[109]Per completezza si evidenzia anche che l’allegato 1 propone una variazione, in corrispondenza dei capp. 2091-pg. 1, 3650-pg. 1, 3651-pg. 1, di complessivi -1,3 milioni di euro.

[110]La nota al capitolo (pag. 142) evidenzia che la diminuzione proposta sul piano di gestione 2 è attuata con trasporto di fondi ai capitoli 3670 e 3671 (v. infra).

 

[111]Il Fondo è stato istituito dall’art. 3, comma 1, della L. 8 luglio 2009, n. 92, Disposizioni per la valorizzazione dell'Abbazia della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni. La norma citata ha previsto per il fondo una dotazione di 250.000 euro per l'anno 2009 e di 500.000 euro per ciascuno degli anni 2010, 2011 e 2012.

[112]Si veda anche il cap. 8357 (Tab. 13, pag. 87) nell’ambito del programma Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo.

[113]Si ricorda che l’art. 25 della legge 18 giugno 2009, n. 69, Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile, ha previsto la trasformazione del Centro per la documentazione e la valorizzazione delle arti contemporanee, istituito dall’articolo 1 della legge 12 luglio 1999, n. 237, in fondazione di diritto privato, «Fondazione MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo». La Fondazione svolge i compiti già propri del Centro suddetto anche attraverso la realizzazione, la gestione e la promozione dei Musei «MAXXI Arte» e «MAXXI Architettura. L’entità del contributo dello Stato è stata fissata dallo stesso articolo in euro 1.637.144 per l’anno 2009, euro 1.833.125 per l’anno 2010 e euro 1.406.533 a decorrere dall’anno 2011.

[114]In particolare: cap. 1442, 139 mila euro (–65 mila euro rispetto al dato assestato 2010); cap. 7305, 1,8 milioni di euro (–0,8 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010).

[115]La nota al capitolo chiarisce che lo stesso si istituisce mediante trasporto di fondi dal capitolo 1321, in attuazione della decisione n. 1855/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2006. L'Antenna Culturale Europea è il Punto di Contatto Cultura italiano (Cultural Contact Point - CCP) per il Programma Cultura dell'Unione Europea.http://www.antennaculturale.beniculturali.it/.

[116]In particolare: cap. 7433 (patrimonio archeologico nazionale), 11,0 milioni di euro (–5,1 milioni di euro, rispetto al dato assestato 2010); cap. 7435 (patrimonio storico e artistico nazionale), 30,7 milioni di euro (–11,8 milioni di euro, rispetto all’assestamento 2010).

[117]La nota (pag. 203) riferisce che, in corrispondenza del capitolo 8092, nelle previsioni assestate 2010 non sussistevano fondi in conto competenza ed evidenzia che tale variazione si propone in attuazione del D.P.R. 91/2009, recante nuovo regolamento di riorganizzazione del MIBAC.

[118]La Tab. 13 (pag. 209) precisa che tale variazione è proposta, per una migliore gestione della spesa, con trasporto di fondi dal capitolo 1292 (Spese per acquisto di beni e servizi), piano gestionale 27 (Assegnazione per il funzionamento dell’Opificio delle pietre dure di Firenze). A tale piano gestionale – che nel ddl di bilancio 2011 risulta conseguentemente soppresso – le previsioni assestate 2010 avevano assegnato 64.997 euro.

[119]La nota al capitolo (pag. 248) evidenzia che tale capitolo è da ritenersi non rimodulabile a seguito dell’acquisizione della caratteristica di spesa obbligatoria, in applicazione dell’art. 52 della L. n. 196/2009. Pertanto, la voce è stata espunta dalla tab. C della legge di stabilità.

[120]Capp. 1001, 1006, 1014, 1015, 1016, spese obbligatorie; capp. 1003, 1013, non rimodulabili; 1050, 1051, rimodulabili.

[121]L’art. 2 della L. 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008), in particolare i commi da 615 a 617, prevedono il divieto di iscrizione di alcuni stanziamenti negli stati di previsione dei Ministeri in correlazione a versamenti di somme all’entrata autorizzate dai provvedimenti legislativi indicati nell’elenco 1 – allegato alle medesima legge finanziaria – e l'istituzione di Fondi in cui confluisce parte delle somme relative.

 

[122]Nel DDL di bilancio 2011 il capitolo 4132 è indicato come “spese obbligatorie” e reca una previsione per il 2011 di importo pari a 399.599 euro.

[123]Si ricorda che nel DDL di bilancio 2011 gli stanziamenti per il Fondo unico per lo spettacolo (capp.1390, 1391, 6120,6620, 6621,6622, 6623, 6624, 6626, capp. 8570, 8571, 8573, 8721) ammontano, per ciascuno degli anni dal 2011 al 2013, a 262,9 milioni di euro.

[124]Lo scostamento sul totale deriva dall’arrotondamento matematico alla prima cifra decimale, tenendo conto della seconda, operato al fine di riportare i dati in milioni di euro.

[125]Legge 25 febbraio 1987, n. 67, Rinnovo della L. 5 agosto 1981, n. 416, recante disciplina delle imprese editrici e provvidenze per l'editoria.

[126]D.L. 16 maggio 2008, n. 85, Disposizioni urgenti per l'adeguamento delle strutture di Governo in applicazione dell'articolo 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, convertito, con modificazioni, dall’art. 1 L. 14 luglio 2008, n. 121.

[127]Nella legge di bilancio per il 2009 tale stanziamento era allocato nel Programma Pianificazione, regolamentazione, vigilanza e controllo delle comunicazioni elettroniche e radiodiffusione (upb 6.1.2 – Interventi – cap. 3121)

[128]Decreto-legge 1 luglio 2009, n. 78, Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini, convertito in legge, con modificazioni, dall'art. 1, comma 1, L. 3 agosto 2009, n. 102.

Si ricorda che il “Fondo per gli eventi sportivi di rilevanza internazionale” è stato istituito, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, dall’art. 1, c. 1291, della L. finanziaria 2007. Al Fondo – destinato al potenziamento degli impianti sportivi ed alla promozione e realizzazione di interventi per gli eventi di rilevanza internazionale, tra cui, in particolare, la partecipazione dell’Italia ai Giochi olimpici di Pechino 2008 – era stata assegnata, per l’anno 2007, la somma di 33 milioni di euro.La dotazione del Fondo è stata poi incrementata dall’art. 2, commi 566 e 567, della legge finanziaria 2008. In particolare, il comma 566 ha assegnato al Fondo 10 milioni di euro per l’anno 2008, mentre il comma 567 ha incrementato il Fondo di ulteriori 3 milioni di euro, per ciascuno degli esercizi finanziari 2008, 2009 e 2010, finalizzando lo stanziamento alla promozione e realizzazione dei Campionati mondiali maschili di pallavolo che si svolgeranno in Italia nel 2010.

Successivamente, l’art. 5, c. 1, del d.l. 93/2008 ha disposto la riduzione dell’autorizzazione di spesa di 10 milioni di euro per il 2008 prevista a favore del Fondo dal comma 566 della legge finanziaria 2008. Da ultimo, il comma 21-bis dell’art. 23 del D.L. 78/2009 ha incrementato il Fondo di 10 milioni di euro per l’anno 2010.

[129]Ai sensi dell’art. 1, c. 19, del D.L. 181/2006, convertito, con modificazioni, dalla L. 233/2006.

[130]L’art. 2, comma 272, della L. 244/2007 prevede che per la realizzazione degli impianti sportivi e di servizio funzionali allo svolgimento dei campionati del mondo di ciclismo su pista del 2012 in provincia di Treviso è autorizzato un contributo quindicennale di 2 milioni di euro a decorrere dal 2008 quale concorso dello Stato agli oneri derivanti dalla contrazione di mutui o altre operazioni finanziarie che l’Associazione Ciclismo di Marca è autorizzata ad effettuare.

[131]Decreto legge 30 settembre 2005, n. 203, Misure di contrasto all’evasione fiscale e disposizioni urgenti in materia valutaria e tributaria, convertito in legge, con modificazioni, dall’art. 1 della L. 2 dicembre 2005, n. 248.

[132]L’art. 11-quaterdecies del DL 203/2005 aveva disposto uno stanziamento complessivo annuale, per quindici anni, di 2 milioni di euro a partire dal 2007, incrementato con altri 2 milioni a partire dal 2008, da ripartire in parti uguali fra le due manifestazioni e aveva autorizzato il Dipartimento della protezione civile a provvedervi con contributi quindicennali.

[133]L’art. 1, c. 1292, della legge finanziaria per il 2007 autorizza contributi quindicennali per le due manifestazioni, aggiuntivi rispetto agli stanziamenti previsti dall’art. 11-quaterdecies del D.L. 203/2005. In particolare, autorizza la spesa annua di 0,5 milioni di euro a decorrere dal 2007, incrementata di 0,5 milioni di euro annui a decorrere dal 2008, per l’organizzazione, l’impiantistica sportiva e gli interventi infrastrutturali dei Campionati mondiali di nuoto, e la spesa annua di 1 milione di euro a decorrere dal 2007, incrementata di 1 milione di euro a decorrere dal 2008, per le medesime finalità per i Giochi del Mediterraneo.

[134]L’art. 2, comma 271, della legge finanziaria per il 2008 autorizza lo stanziamento di 0,4 milioni di euro per quattordici anni a decorrere dal 2008 per l’organizzazione, l’impiantistica sportiva e gli interventi infrastrutturali dei Campionati del mondo di nuoto di Roma nel 2009.

[135]L’art. 2, comma 263, della legge finanziaria per il 2008 ha autorizzato la spesa di 0,4 milioni di euro per l’anno 2008 e di 0,7 milioni di euro per quattordici anni a decorrere dal 2009, per l’organizzazione, l’impiantistica sportiva e gli interventi infrastrutturali dei Giochi del Mediterraneo, in aggiunta agli stanziamenti previsti dall’articolo11-quaterdecies del dl 203/2005.