Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento cultura
Titolo: Bilancio e Finanziaria 2009 - A.C. 1714 e A.C. 1713 Commissione Cultura
Riferimenti:
AC N. 1713/XVI   AC N. 1714/XVI
Serie: Progetti di legge    Numero: 59    Progressivo: 7
Data: 08/10/2008
Descrittori:
BILANCIO DELLO STATO   LEGGE FINANZIARIA
Organi della Camera: VII-Cultura, scienza e istruzione


Camera dei deputati

XVI LEGISLATURA

 

 

 

 

 

SERVIZIO STUDI

Progetti di legge

 

 

 

 

Bilancio e Finanziaria 2009

A.C. 1714 e A.C. 1713

Commissione Cultura

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

n. 59/7

 

8 ottobre 2008


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dipartimento Cultura

 

SIWEB

 

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File: CU0036

 


I N D I C E

 

PARTE I – Gli obiettivi di finanza pubblica

1. Le previsioni macroeconomiche. 3

2. Il quadro di finanza pubblica 2008-2013. 5

PARTE II – La manovra di finanza pubblica

1. L’articolazione della manovra. 8

2. Il contenuto della manovra. 10

§      2.1 Il decreto legge n. 112 del 2008. 10

§      2.2 Il disegno di legge finanziaria per il 2009. 14

PARTE III – Il disegno di legge di bilancio per il 2009

1. Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente 2009. 21

§      1.1 Novità in tema di formazione del bilancio a legislazione vigente per il 2009. 21

§      1.2 Il quadro generale riassuntivo. 26

§      1.3 Le variazioni rispetto alle previsioni 2008. 27

§      1.4 Analisi delle spese finali per Missioni30

§      1.5 Il quadro pluriennale a legislazione vigente. 33

2. Gli effetti sul saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato determinati dal disegno di legge finanziaria (A.C. 1713)35

3. L’evoluzione della spesa nel bilancio dello Stato Tavole allegate. 37

PARTE IV – Stati di previsione di interesse della Commissione Cultura

Ministero dell’economia e delle finanze (Tab. 2) (Informazione ed editoria)45

§      Stanziamenti45

§      Stanziamenti recati da altri stati di previsione. 46

§      Effetti della manovra finanziaria 2009-2011. 46

§      Tabelle allegate al disegno di legge finanziaria per il 2009. 48

Ministero dell’economia e delle finanze (Tab. 2) (Sport)49

§      Stanziamenti49

§      Effetti della manovra finanziaria 2009-2011. 50

§      Tabelle allegate al disegno di legge finanziaria per il 2009. 51

Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (Tab. 7)53

§      Struttura. 53

§      Stanziamenti complessivi55

§      Effetti della manovra finanziaria 2009-2011. 57

§      Analisi per missione/programma. 59

§      Tabelle allegate al disegno di legge finanziaria per il 2009. 70

§      Stanziamenti recati da altri stati di previsione. 73

§      Disposizioni contenute nel ddl di bilancio. 74

§      Disposizioni contenute nel ddl finanziaria. 75

Ministero per i beni e le attività culturali (Tab. 13)77

§      Struttura. 78

§      Stanziamenti complessivi80

§      Effetti della manovra finanziaria 2009-2011. 82

§      Analisi per missione/programma. 85

§      Disposizioni contenute nel ddl di bilancio. 94

§      Tabelle allegate al disegno di legge finanziaria per il 2009. 94

Elaborazione della Ragioneria generale dello Stato sulle previsioni di bilancio 2009-2011  97

§      Ministero dell’economia e delle finanze – Editoria e sport99

§      Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca. 101

§      Ministero per i beni e le attività culturali107

Appendice

1. La disciplina contabile: il bilancio dello Stato. 111

2. La disciplina contabile: la legge finanziaria. 119

 


SIWEB

PARTE I
Gli obiettivi di finanza pubblica

 


1. Le previsioni macroeconomiche

Le previsioni macroeconomiche contenute nel DPEF 2009-2013, presentato nel giugno scorso, sono state riviste nella Nota di aggiornamento, presentata in data 23 settembre 2008.

 

Per quanto concerne il prodotto, la Nota di aggiornamento rivede al ribasso di 0,4 punti percentuali le stima di crescita del PIL reale per il 2008 ed il 2009, indicandola rispettivamente allo 0,1 e allo 0,5 per cento, rispetto ad una previsione dello 0,5 per il 2008 e dello 0,9 per cento indicata nel DPEF di giugno.

Anchela crescita del PIL attesa nel biennio 2010-2011 viene rivista al ribasso (0,9 e 1,2 per cento rispettivamente, a fronte di 1,2 e 1,3 stimati a giugno), mentre viene confermata la previsione di fine periodo relativa agli anni 2012 e 2013 (pari all'1,5 per cento).

Tali revisioni sono ascrivibili all’operare congiunto di una serie di fattori negativi che hanno condizionato l’andamento dell’economia italiana già dal primo semestre 2008, tra i quali la Nota di aggiornamento al DPEF annovera:

§      il rincaro dei beni energetici e alimentari, che ha inciso sui consumi delle famiglie;

§      l’apprezzamento dell’euro, che ha indebolito la domanda estera,

§      una correzione superiore alle attese nel settore delle costruzioni.

 

In generale, la revisione delle stime riflette il deterioramento della congiuntura internazionale derivante dalle persistenti incertezze in ordine all’ampiezza e alla durata degli effetti delle turbolenze sui mercati finanziari internazionali indotte dalla crisi dei mutui sub-prime statunitensi, che ha determinato sui mercati azionari e del credito forti tensioni e perdite significative.

Oltre all’accentuarsi della crisi finanziaria, nel 2008 hanno contribuito al peggioramento del quadro macroeconomico anche l’incremento del prezzo delle materie prime (segnatamente energetiche e alimentari)elenuove pressioni inflazionistiche, nonché, nell’area dell’euro,l’apprezzamento del cambio nei confronti del dollaro su mercati valutari, peraltro parzialmente ridimensionato dalla fine dell’estate, analogamente a quanto avvenuto con l’andamento dei prezzi delle commodity, e in particolare del petrolio, che ha registrato nell’ultimo trimestre un’ampia correzione.

L’elemento di maggiore incertezza è ancora costituito dalla crisi finanziaria mondiale, acuitasi peraltro nel mese di settembre con il coinvolgimento di alcune grandi istituzioni bancarie e assicurative, a fronte del quale le autorità monetarie delle principali aree economiche sono dovute intervenire per garantire massicce iniezioni di liquidità al fine di stabilizzare i mercati.

Permane pertanto il rischio di un restrizione del credito nei prossimi mesi, cui si aggiungono i timori di un sensibile rallentamento dell’economia statunitense.

Nell’area dell’euro, dopo una crescita oltre le previsioni nel primo trimestre, nel secondo trimestre si è registra tata una contrazione del PIL rispetto al periodo precedente, in gran parte imputabile ad una flessione di tutte le componenti della domanda aggregata, e segnatamente degliinvestimenti fissi lordi e dei consumi delle famiglie.

Nel secondo trimestre l’andamento economico dell’area dell’euro ha dunque risentito oltre il previsto dell’indebolimento del contesto internazionale: le turbolenze che hanno caratterizzato i mercati finanziari e immobiliari si sono tradotte in un inasprimento delle condizioni del credito bancario; i rincari delle commodity, e, segnatamente, dei prodotti energetici e alimentari, hanno spinto l’inflazione su valori elevati; l’apprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro non ha agevolato la domanda estera, mentre la debolezza del quadro economico e il minor reddito disponibile dei consumatori hanno indebolito la domanda interna.

 

In questo scenario , la Nota di aggiornamento sottolinea come la congiuntura economica internazionale sia caratterizzata da un elevato grado di incertezza.

 


2. Il quadro di finanza pubblica 2008-2013

Nonostante il deterioramento della congiuntura economica, l’aggiornamento delle stime del conto consolidato delle Pubbliche Amministrazioni per il periodo 2008-2013 - contenuto nella Nota di aggiornamento al DPEF - conferma l’obiettivo di indebitamento netto al 2,5 per cento del PIL per il 2008; mentre rivede lievemente al rialzo le previsioni del deficit per gli anni successivi, pur mantenendo fermo l’obiettivo del perseguimento del “sostanziale” pareggio di bilancio entro il 2011.

Gli scostamenti rispetto alle stime formulate nel DPEF presentato nel luglio scorso sono in gran parte ascrivibili, secondo quanto asserito nella Nota, ai seguenti fattori:

§      un indebolimento delle prospettive di crescita dell’economia italiana;

§      una più puntuale ripartizione della manovra di finanza pubblica per gli anni 2009-2011 tra le categorie economiche di entrata e spesa del conto della PA;

§      le modifiche alla manovra introdotte in sede di conversione dei provvedimenti attuativi ;

§      l’aggiornamento del conto delle PA per il 2008 in base all’attività di monitoraggio;

§      le variazioni dei tassi di interesse derivanti dalle turbolenze sui mercati finanziari internazionali

 

Per l’anno in corso, l’indebitamento netto, sostanzialmente invariato in termini nominali, sconta una ricomposizione dei suoi grandi aggregati che riflette gli effetti della minore crescita sul gettito tributario, nonché, sul lato della spesa, un aumento degli oneri per interessi.

Il rapporto debito/PIL, in presenza di una lieve revisione al rialzo del PIL nominale, è invece stimato collocarsi nel 2008 al 103,7 per cento, registrando un miglioramento di due decimi di punti percentuali rispetto a quanto stimato nel DPEF.

 

Per il 2009 il quadro di finanza pubblica – che incorpora gli effetti della manovra realizzata con il decreto legge n. 112 del 2008[1] - prospetta un indebitamento netto pari al 2,1 per cento del PIL, con un peggioramento rispetto alla previsione indicata nel DPEF di 0,1 punti percentuali di PIL.

Secondo quanto riportato nella RPP, la revisione è riconducibile ad un moderato rialzo della spesa, compensata in parte dall’andamento delle entrate. Le nuove stime delle entrate scontano una ricomposizione del prelievo fiscale: il minor gettito previsto per il comparto tributario, trainato dal ridimensionamento delle imposte indirette, risulta più che compensato dalla maggiore crescita dei contributi sociali rispetto a quanto previsto in precedenza.

Anche nel periodo successivo si evidenzia un lieve peggioramento del deficit rispetto alle precedenti stime pari allo 0,2 per cento nel 2010 e nel 2011, che si riduce di un decimo di punto nel biennio 2012-2013.

Tale dinamica è influenzata da una peggioramento dell’avanzo primario di 0,1 punti percentuali del PIL per il periodo 2009-2013 - ad esclusione del 2011 quando il peggioramento risulta pari a 0,3 - cui si aggiunge un aumento della spesa per interessi nella prima parte del periodo di previsione.

L’indebitamento netto strutturale (corretto per il ciclo e al netto delle misure una tantum), pari all’1,8 per cento del PIL nel 2009 e allo 0,7 per cento nel 2010 (a fronte, rispettivamente, dell’1,7 e dello 0,6 per cento indicati nel DPEF) diventa positivo nel 2011 (0,2 per cento del PIL), pur mantenendo un valore più basso rispetto al profilo di aggiustamento in precedenza indicato.

Nel quadriennio 2008-2011, la correzione complessiva ammonta a oltre due punti percentuali, assicurando la convergenza verso l’obiettivo di medio termine del bilancio in pareggio richiesto dal Patto di stabilità e crescita europeo.

Il debito pubblico, a fronte di una previsione migliore delle attese per l’anno in corso (103,7 per cento del PIL invece di 103,9), evidenzia un percorso di rientro più lento, attestandosi sotto il 100 per cento nel 2011, fino a raggiungere il 91,9 per cento nel 2013, ossia 1,8 punti percentuali in più rispetto a quanto indicato nel DPEF.

Nella tavola che segue si confrontano le previsioni contenute nella Nota di aggiornamento e quelle contenute nel DPEF presentato a giugno.

Quadro sintetico aggiornato(1) di finanza pubblica

(in percentuale del PIL)

 

 

2008

2009

2010

2011

2012

2013

Indebitamento netto

(Agg. DPEF)

-2,5

-2,1

-1,2

-0,3

-0,1

0,0

(DPEF 2009-2013)

-2,5

-2,0

-1,0

-0,1

0,0

0,1

Interessi

(Agg. DPEF)

5,1

5,1

5,1

5,0

4,9

4,8

(DPEF 2009-2013)

5,0

5,1

5,0

5,0

4,9

4,9

Saldo corrente netto interessi

(Agg. DPEF)

6,2

6,6

7,2

7,5

7,6

7,6

(DPEF 2009-2013)

6,2

6,7

7,4

7,8

7,8

7,8

Saldo primario

(Agg. DPEF)

2,6

3,0

3,9

4,6

4,8

4,9

(DPEF 2009-2013)

2,6

3,1

4,0

4,9

4,9

5,0

Indebitamento netto corretto (2)

(Agg. DPEF)

-2,5

-1,8

-0,7

0,2

0,2

0,2

(DPEF 2009-2013)

-2,3

-1,7

-0,6

0,3

0,2

0,2

Debito

(Agg. DPEF)

103,7

102,9

101,3

98,4

95,1

91,9

(DPEF 2009-2013)

103,9

102,7

100,4

97,2

93,6

90,1

Fabbisogno settore statale

(Agg. DPEF)

-2,9

-1,4

-0,6

0,5

0,8

0,9

(DPEF 2009-2013)

-2,9

-1,3

-0,4

0,7

1,0

1,1

Fabbisogno settore pubblico

(Agg. DPEF)

-2,9

-1,8

-1,0

0,1

0,4

0,5

(DPEF 2009-2013)

-2,8

-1,6

-0,8

0,4

0,7

0,7

(1) I dati non considerano la riclassificazione di Equitalia ancora in via di definizione.

(2) Per il ciclo e al netto delle una tantum.

Fonte: Nota di aggiornamento al DPEF 2009-2013.


PARTE II
La manovra di finanza pubblica

 


1. L’articolazione della manovra

Il procedimento di formazione della manovra di finanza pubblica presenta quest’anno elementi innovativi rispetto al passato.

 

Le linee essenziali della decisione di bilancio sono state infatti contestualmente definite nel DPEF ed attuate con il decreto legge n. 112 del 2008[2] l’estate scorsa, attraverso l’adozione di un piano triennale (2009-2011) di stabilizzazione della finanza pubblica, volto ad attuare una politica di contenimento del deficit pubblico funzionale al raggiungimento del sostanziale pareggio di bilancio nel 2011, secondo gli impegni assunti in sede europea.

 

Il processo di programmazione economico-finanziaria è stato dunque anticipato nella tempistica ed impostato su base triennale, facendo sostanzialmente convergere i profili programmatici con quelli attuativi.

 

La finalità sottesa a tale approccio è rinvenibile nell’esigenza di conferire alle Amministrazioni maggiori certezze nella pianificazione delle risorse disponibili e nella programmazione delle attività connesse alle missioni e ai programma di spesa di propria competenza.

Le esigenze di riqualificazione della spesa, derivanti anche dalle consistenti riduzioni delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa operate dall’articolo 60 del decreto legge n. 112/08 per il triennio 2009-2011, hanno inoltre indotto il Legislatore a concedere alle Amministrazioni un più ampio margine di flessibilità nella gestione delle risorse, consentendo alle stesse, in sede di formazione del bilancio di previsione a legislazione vigente per il 2009, di rimodulare entro certi limiti le dotazioni finanziarie tra i programmi di ciascuna missione, riconfigurando anche le autorizzazioni legislative di spesa ad essi sottostanti (per un approfondimento cfr. oltre).

 

Per quanto concerne l’articolazione della manovra, le linee portanti della politica di bilancio per il triennio 2009-2011 sono state definite, come accennato, dal decreto legge n. 112 adottato nel giugno scorso; assieme agli interventi ivi contenuti, come di consueto, concorrono alla composizione della manovra di finanza pubblica il disegno di legge finanziaria per il 2009 (AC 1713), il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e il bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011 (AC 1714), nonché una serie di provvedimenti collegati elencati nella Nota di aggiornamento al DPEF.

 

In particolare, a completamento della manovra di bilancio 2009-2011 varata nel luglio scorso il Governo collega alla decisione di bilancio i seguenti disegni di legge:

§      A.C. 1441-bis, recante “Disposizioni per lo sviluppo economico, la riforma del processo civile, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria “, in corso di esame in prima lettura alla Camera;

§      A.C. 1441-ter, recante “Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia, in corso di esame in prima lettura alla Camera;

§      A.C. 1441-quater, recante la “Delega al Governo in materia di lavori usuranti e di riorganizzazione di enti, misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro , in corso di esame in prima lettura alla Camera ;

§      A.S. 847, recante la “Delega al Governo finalizzata all’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico”, in corso di esame in prima lettura presso il Senato.

 

A tali progetti di legge vanno aggiunti il disegno di legge recante la “Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione, approvato dal Consiglio dei Ministri il 2 ottobre 2008, nonché, secondo quanto indicato nel DPEF, un ulteriore disegno di legge, non ancora deliberato dal Consiglio dei Ministri, volto alla costituzione di un “Codice delle autonomie”.


2. Il contenuto della manovra

Il contenuto del disegno di legge finanziaria per il 2009 (A.C. 1713) non reca effetti in termini di variazione dell’indebitamento netto della PA, né in termini di fabbisogno, limitandosi ad incidere sul saldo netto da finanziare, in diminuzione nel biennio 2009-2010 e in aumento nel 2011.

A larga parte degli oneri recati dal disegno di legge finanziaria si fa inoltre fronte mediante il ricorso a disponibilità finanziarie già precostituite nell’ambito del decreto legge n. 112/08, sicché ai fini dell’analisi degli effetti finanziari della manovra di finanza pubblica occorre fare in primo luogo riferimento a tale ultimo provvedimento adottato nel giugno scorso.

2.1 Il decreto legge n. 112 del 2008

Il decreto legge n. 112, anticipando gli effetti tipici della legge finanziaria, ha reperito un ammontare di risorse pari, in termini cumulati nel triennio 2009 -2011, a 36,7 miliardi di euro, di cui 6,1 miliardi di maggiori entrate e 30,6 miliardi di minori spese.

Tra le minori spese 22 miliardi di euro sono spese correnti e 8,5 miliardi di euro rappresentano minori spese di conto capitale.

Del complesso di tali risorse la quota prevalente (pari a regime a circa l’84 per cento dell’ammontare complessivo) è stata destinata ad una correzione progressivamente crescente nel triennio 2009-2011 dei conti pubblici.

 

La riduzione dell’indebitamento netto ammonta a circa lo 0,6 per cento del PIL nel 2009, all’1 per cento nel 2010 e all’ 1,78 per cento nel 2011, anno nel quale la Nota di aggiornamento al DPEF prevede un valore del saldo pari a – 0,3 per cento.

Nel 2009 il contributo delle entrate nette e delle spese nette alla correzione dell’indebitamento è sostanzialmente analogo, rappresentando rispettivamente circa il 47 e il 53 per cento della correzione complessiva (4,662 miliardi di euro di maggiori entrate nette a fronte di 5,231 miliardi di riduzione netta delle spese).

Negli anni successivi gli interventi correttivi si concentrano invece in larga parte sul versante del contenimento della spesa: nel 2010 la riduzione netta delle spese rappresenta, infatti, oltre il 70 cento della correzione del saldo, per poi giungere a fine periodo ad oltre l’82 per cento.

Alla riduzione dell’indebitamento si perviene mediante un aumento netto annuo delle entrate pari a circa lo 0,3 per cento del PIL ed una riduzione netta delle spese gradualmente crescente nel triennio (0,32 per cento del PIL nel 2009, 0,72 per cento nel 2010, 1,46 per cento del PIL nel 2011).

 

La tabella seguente riepiloga gli effetti della manovra di finanza pubblica in termini di indebitamento netto per il triennio 2009-2011, disaggregandoli in termini di variazione netta delle entrate (composta dal saldo delle minori e maggiori entrate) e delle spese (anch'esse espresse come saldo delle maggiori e minori spese). I valori sono riportati in termini cumulati.

 

 

EFFETTI SUL CONTO ECONOMICO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
(mln euro)

 

2009

2010

2011

Maggiori entrate

5.765

5.516

6.103

Minori entrate

1.103

555

580

Aumento netto entrate

4.662

4.961

5.523

Maggiori spese

6101

5270

5.222

Minori Spese

11.332

17.446

30.624

Riduzione netta spese

5.231

12.177

25.042

Riduzione dell'Indebitamento netto

9.893

17.138

31.925

Fonte: Relazione previsionale e programmatica e per il 2009.

 

Le maggiori entrate derivano principalmente dagli interventi relativi al settore bancario e assicurativo, tramite misure di rimodulazione della base imponibile degli istituti e delle società, e alle industrie operanti nel settore dell’energia. Ulteriori misure sono destinate a potenziare la lotta all’evasione e al sommerso tramite l’incremento del 10 per cento (rispetto al biennio 2007-2008) della capacità operativa destinata all’attività di contrasto all’evasione fiscale; la predisposizione di un piano straordinario di controlli anche tramite un maggiore coinvolgimento dei comuni; norme di contrasto all’evasione derivante dalle estero-residenze fittizie; il controllo degli obblighi fiscali e contributivi dei soggetti extracomunitari e non residenti; l’applicazione dello strumento dell’accertamento con adesione anche ai verbali di constatazione relativi ad accertamenti parziali con un effetto crescente nel triennio. Altre misure attengono all’incremento dei diritti statali di estrazione mineraria, all’armonizzazione del regime fiscale delle cooperative e all’eliminazione dei requisiti di favore fiscale per gli extra-compensi (stock-option).

 

Le minori entrate sono dovute principalmente all’autorizzazione del Fondo proroga agevolazioni fiscali. La manovra sulle entrate tiene inoltre conto delle modifiche al regime di detraibilità dell’IVA sulle prestazioni alberghiere.

 

Dal lato della spesa, l’azione correttiva deriva in larga parte dall’applicazione di un taglio lineare riferito al triennio 2009-2011, delle dotazioni finanziarie, a legislazione vigente, delle missioni di spesa dei Ministeri, disposto ai sensi del citato articolo 60, comma 1, del decreto legge n. 112 del 2009.

 

Negli anni 2009-2011, l’ammontare della riduzione delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa dei Ministeri viene ad incidere in modo prevalente sulle spese in conto capitale, attestandosi a circa 3,6 miliardi euro nel 2010 e 8,6 miliardi nel 2011 (a fronte di una riduzione delle spese correnti pari a circa 3,4 miliardi di euro nel 2010 e 6,3 miliardi nel 2011)

Nella definizione degli stanziamenti iniziali su quali sono state apportate le suddette riduzioni, si è tenuto conto, per il 2009, degli effetti derivanti dalla trasformazione in riduzioni di spesa degli accantonamenti sulle dotazioni di bilancio (pari a circa 4,9 miliardi di euro) disposti ai sensi dell’art. 1, commi 507-508, dalla legge finanziaria per il 2007, prevista dal comma 10 del medesimo articolo 60 del D.L. 112/08.

Nel 2009, il combinato disposto della trasformazione in riduzioni di spesa degli accantonamenti previsti dal citato comma 507 e dei tagli lineari operati ai sensi del citato comma 1 dell’articolo 60 del decreto legge n. 112, ha determinato una riduzione delle dotazioni delle missioni di spesa pari, nel complesso, a circa 13,4 miliardi di euro (per una analisi delle riduzioni di spesa cfr. oltre).

 

In termini di indebitamento netto, la riduzione delle missioni di spesa disposta per il 2009 risulta pari a circa 3 miliardi di euro per la spesa corrente e 2,3 miliardi per la spesa in conto capitale.

 

Ulteriori interventi sono volti al contenimento della spesa nei settori del pubblico impiego, della finanza decentrata, della sanità e della previdenza.

 

Le maggiori spese correnti sono principalmente attribuibili:

§      ai rinnovi contrattuali nel pubblico impiego;

§      agli oneri per la sanità conseguenti all’abolizione per gli anni 2009-2011 della quota fissa di partecipazione al costo per assistenza specialistica,

§      alle norme in materia previdenziale che sanciscono l’abolizione del divieto di cumulo fra pensioni e redditi da lavoro sia autonomo che dipendente,

§      alle modifiche al fondo interventi strutturali di politica economica e in favore degli enti o società di pubblica utilità.

 

Le maggiori spese in conto capitale si riferiscono all’incremento per il 2009 dell’autorizzazione di spesa relativa al Fondo per l’occupazione e all’istituzione del Fondo per la promozione e il sostegno del trasporto pubblico locale.

 


Effetti della manovra di bilancio per gli anni 2009-2011
(articolazione per settori, valori cumulati. Fonte: RPP per il 2009)

 

 

2009

2010

2011

2009

2010

2011

 

(in milioni di euro)

(in % PIL)

REPERIMENTO RISORSE

17.097

22.962

36.727

1,04

1,36

2,11

Maggiori entrate

5.765

5.516

6.103

0,35

0,33

0,35

Imprese operanti nel settore energetico

2.395

1.323

1.331

0,15

0,08

0,08

Settore bancario e assicurativo

2.522

3.099

2.494

0,15

0,18

0,14

Riscossione e lotta all'evasione

513

793

1.953

0,03

0,05

0,11

Altre

335

301

325

0,02

0,02

0,02

Minori spese

11.332

17.446

30.624

0,69

1,03

1,76

Minori spese correnti

8.923

13.776

22.050

0,54

0,82

1,27

Pubblico impiego
(al netto degli effetti indotti)

829

1.336

1.874

0,05

0,08

0,11

Finanza decentrata
(Patto di stabilità interno e altre razionalizzazioni)

3.430

5.480

9.480

0,21

0,32

0,54

Spesa sanitaria

357

2.351

3.344

0,02

0,14

0,19

Misure previdenziali

247

267

295

0,02

0,02

0,02

Riduzione missioni di spesa

3.049

3.532

6.328

0,19

0,21

0,36

Altro

1.011

811

729

0,06

0,05

0,04

Minori spese in conto capitale

2.409

3.670

8.574

0,15

0,22

0,49

Riduzione missioni di spesa

2.280

3.616

8.574

0,14

0,21

0,49

Altro

129

54

 

0,01

0,00

 

USO DELLE RISORSE

7.204

5.825

5.802

0,44

0,35

0,33

Minori entrate

1.103

555

580

0,07

0,03

0,03

Fondo proroga agevolazioni fiscali

900

500

500

0,05

0,03

0,03

Detraibilità IVA su prestazioni alberghiere

147

-80

-17

0,01

0,00

0,00

Altro

56

135

97

0,00

0,01

0,01

Maggiori spese

6.101

5.270

5.222

0,37

0,31

0,30

Maggiori spese correnti

5.182

5.003

4.978

0,32

0,30

0,29

Pubblico impiego (al netto degli effetti indotti)

1.984

1.984

1.984

0,12

0,12

0,11

Spesa sanitaria

834

834

834

0,05

0,05

0,05

Misure previdenziali

410

415

420

0,02

0,02

0,02

Misure in favore di Enti e società pubbliche

453

453

450

0,03

0,03

0,03

Misure a carattere sociale

300

 

 

0,02

 

 

Fondo sicurezza e contrattazione integrativa

260

100

100

0,02

0,01

0,01

Fondo interventi strutturali di politica economica

599

615

603

0,04

0,04

0,03

Altro

342

602

587

0,02

0,04

0,03

Maggiori spese in conto capitale

919

267

244

0,06

0,02

0,01

Fondo per l'occupazione

700

 

 

0,04

 

 

Trasporto pubblico locale

100

110

120

0,01

0,01

0,01

Altro

119

157

124

0,01

0,01

0,01

EFFETTO DELLA MANOVRA SUL SALDO PRIMARIO

9.893

17.138

30.925

0,60

1,02

1,78

2.2 Il disegno di legge finanziaria per il 2009

Il disegno di legge finanziaria per il 2009 presenta significative novità rispetto al passato, sia in quanto a contenuto normativo, sia in termini di effetti sui saldi di finanza pubblica.

Una finanziaria snella

Quanto al primo aspetto, la portata innovativa del quadro legislativo vigente del disegno di legge risulta sensibilmente ridotta rispetto al passato, posto che esso si articola in soli tre articoli, riconducibili al contenuto tipico della legge finanziaria, che si limitano a:

§      fissare gli obiettivi dei saldi di bilancio (livello massimo del saldo netto da finanziare, in termini di competenza, e di ricorso al mercato finanziario);

§      disporre la proroga di norme di carattere tributario recanti regimi agevolati e incidenti sulla misura di aliquote o comunque sulla determinazione di parametri da cui deriva il quantum della prestazione;

§      definire l’importo delle risorse destinate ai rinnovi contrattuali e alle modifiche del trattamento economico del pubblico impiego, nonché l’importo dei trasferimenti destinati agli enti previdenziali;

§      stabilire l’importo da iscrivere nelle tabelle allegate.

 

Tale limitazione del contenuto del disegno di legge finanziaria è coerente con quanto disposto dall’articolo 1, comma 1-bis, del decreto legge n. 112/08, il quale, operando una deroga alle disposizioni della legge di contabilità generale in materia di contenuto della legge finanziaria (articolo 11 della legge n. 468/1978), ha disposto che in via sperimentale la legge finanziaria per l’anno 2009 possa contenere esclusivamente disposizioni strettamente attinenti al suo contenuto tipico, con l’esclusione di disposizioni finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell’economia, nonché di carattere ordinamentale, microsettoriale e localistico.

 

A tale ridimensionamento del contenuto della legge finanziaria corrisponde una significativa valorizzazione del contenuto decisionale del bilancio dello Stato, stante la possibilità - prevista anch’essa in via sperimentale per il solo esercizio 2009 dall’articolo 60, comma 3, del decreto legge n. 112/08 – di rimodulare nella legge di bilancio tra i programmi le dotazioni finanziarie di ciascuna missione, ivi incluse le risorse derivanti da autorizzazioni legislative di spesa (per un approfondimento cfr. oltre).

Gli effetti sui saldi di finanza pubblica

Per quanto attiene agli effetti sui saldi di finanza pubblica, il disegno di legge finanziaria per il 2009 non comporta, come accennato, effetti correttivi in termini di indebitamento netto del conto economico delle amministrazioni pubbliche, la cui incidenza sul PIL rimane pertanto fissata per il triennio 2009-2011 nei valori indicati dalla Nota di aggiornamento al DPEF[3], che pur rivedendo lievemente al rialzo le stime del saldo - in ragione del deterioramento della congiuntura economica internazionale e dell’aumento della spesa per interessi derivante dalle turbolenze nei mercati finanziari - ha confermato l’obiettivo del sostanziale pareggio di bilancio nel 2011.

 

Analogamente, gli interventi introdotti dalla legge finanziaria non incidono sul fabbisogno del settore statale, mentre variazioni in diminuzione nel biennio 2009-2010 e in aumento nel 2011 sono previste in termini di saldo netto da finanziare.

 

La tabelle seguenti riepilogano gli effetti complessivi del disegno di legge in termini di saldo netto da finanziare, fabbisogno e indebitamento netto per il triennio 2009-2011, disaggregandoli in termini di variazione netta delle entrate (composta dal saldo delle minori e maggiori entrate) e delle spese (anch'esse espresse come saldo delle maggiori e minori spese).

 

SALDO NETTO DA FINANZIARE
(mln euro)

 

2009

2010

2011

Minori entrate

506

313,6

181,4

Maggiori entrate

90,5

9,5

0

Totale entrate

-416,1

-304,1

-181,4

Maggiori spese (articolato)

5.458,1

5.235,2

5.233,5

Maggiori spese (tabelle)

235

1.305

6.576,2

Minori Spese

6886,2

7.113,3

7.303,9

Totale spese

-1.193,1

-573,1

+4.506

TOTALE GENERALE

-777,1

-269

+4.687,4

 

 

INDEBITAMENTO NETTO P.A. E FABBISOGNO
(mln euro)

 

2009

2010

2011

Minori entrate

924,5

530,8

396,9

Maggiori entrate

90,5

9,5

0

Totale entrate

-834

-521,3

-396,9

Maggiori spese (articolato)

63,7

41,5

41,5

Maggiori spese (tabelle)

0

0

0

Minori Spese

-897,7

562,8

438,4

Totale spese

834

521,3

396,9

TOTALE GENERALE

0

0

0

 

Per quanto concerne l’entità della manovra, il disegno di legge reca nuove o maggiori spese correnti per un ammontare pari ad oltre 5,45 miliardi di euro per il 2009, 5,23 miliardi per il 2010 e il 2011, cui si aggiungono 507 milioni di euro per il 2009, 314 per il 2010 e 181 per il 2011 di minori entrate.

Tali oneri sono più che compensati da una riduzione delle spese correnti pari a circa 6,9 miliardi di euro per il 2009, 7,11 miliardi per il 2010 e 7,3 miliardi per il 2011, cui si aggiungono 91 milioni di euro per il 2009 e 10 milioni per il 2010 di maggiori entrate.

 

In particolare, per quanto concerne il reperimento delle risorse (maggiori entrate e minori spese), alla copertura finanziaria di larga parte delle disposizioni onerose previste dal disegno di legge si fa fronte nell'ambito delle risorse già precostituite con il decreto-legge n. 112 del 2008 e, in particolare mediante la riduzione della dotazione:

§      del Fondo per la proroga di agevolazioni fiscali, istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze ai sensi dell’articolo 63, comma 8 del decreto legge n. 112 del 2008 (per circa 900 milioni di euro nel 2009 – cfr. art. 2, co. 16);

§      del Fondo intereventi strutturali di politica economica, che il comma 10 del citato articolo 63 del D.L. n. 112 ha appositamente rifinanziato al fine di garantire, tra l’altro, le risorse occorrenti per i rinnovi contrattuali e gli adeguamenti retributivi del personale statale (la riduzione è pari a circa 2,2 miliardi di euro per ciascun anno del triennio 2009-2011).

 

Minori spese correnti sono altresì riconducibili al riordino dei trasferimenti dal bilancio dello Stato all'INPS conseguenti dell’incremento delle aliquote contributive di finanziamento delle gestioni previdenziali disposto dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007) e dalla legge 24 dicembre 2007, n. 247, recante le norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 (cfr. art. 2, c. 25).

 

Maggiori entrate sono invece ascrivibili al versamento all'entrata del bilancio dello Stato di parte delle risorse dell'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa Spa giacenti fuori dalla tesoreria statale (per circa 90 milioni di euro nel 2009 – cfr. art. 2, c. 21).

 

In ordine all’utilizzo delle risorse, tra le misure recanti minori entrate si segnalano una serie di disposizioni di carattere tributario, in larga parte costituite da proroghe di regimi fiscali agevolati, a favore dei soggetti che operano nel settore agricolo e della proprietà contadina, della pesca e dell’autotrasporto, nonché in materia di recupero del patrimonio edilizio, spese per la frequenza di asili nido, per l'acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico e per l’aggiornamento e la formazione del personale docente scolastico. Ulteriori proroghe e disposizioni agevolative di natura tributaria concernono le accise sul gas naturale per gli usi industriali; sul gasolio e GPL impiegati per riscaldamento in comuni non metanizzati; sul gasolio impiegato nelle coltivazioni sotto serra e per gli oli vegetali impiegati per fini energetici nelle serre (cfr. articolo 2, commi 1-18).

 

Sul versante della spesa, le maggiori spese sono principalmente ascrivibili:

§      ai maggiori trasferimenti all'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) a titolo di adeguamento ISTAT ( 936 milioni di euro nel triennio 2009-2001 – cfr art. 2, co. 26) e per la gestione degli invalidi civili (1.800 milioni di euro annui per il triennio 2009-2001 – cfr art. 2, co. 26);

§      alle disposizioni in materia di pubblico impiego, che stabiliscono, tra l’altro, le risorse destinate ai rinnovi contrattuali per il biennio 2008-2009 e agli incrementi retributivi del personale statale in regime di diritto pubblico (2.240 milioni di euro annui per il triennio 2009-2001 – cfr art. 2, co. 27,28 e 29).

 

Per quanto riguarda le Tabelle allegate al disegno di legge (in particolare le Tabelle C ed F), la relazione illustrativa al disegno di legge sottolinea come i relativi stanziamenti a legislazione vigente scontino sia le riduzioni della Tabella C disposte nei decreti-legge n. 93/2008 (c.d. decreto ICI) e n. 134/2008 (c.d. decreto Alitalia), sia le riduzioni di spesa previste ai sensi dell'articolo 60, commi 1 e 10, del decreto-legge n. 112, rispettivamente in relazione ai tagli delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa e alla decurtazione delle quote rese indisponibili ai sensi del comma 507 della legge n. 296/2006.

Nelle tabelle del disegno di legge finanziaria sono inoltre ricompresi gli effetti derivanti dalle rimodulazioni tra i programmi delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa (ivi incluse le spese predeterminate per legge ) operate dalle Amministrazioni ai sensi del comma 3 del citato articolo 60 del decreto-legge n. 112. Le autorizzazioni legislative, nei termini riportati nelle tabelle a seguito delle rimodulazioni, sono esposte in un apposito allegato a ciascuno stato di previsione della spesa del disegno di legge di bilancio.


 

PARTE III
Il disegno di legge di bilancio per il 200
9


1. Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente 2009

1.1 Novità in tema di formazione del bilancio a legislazione vigente per il 2009

Il disegno di legge recante il bilancio annuale di previsione dello Stato e il bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011 è impostato secondo la nuova struttura contabile per missioni e programmi, volta a privilegiare il contenuto funzionale della spesa, introdotta con la legge di bilancio 2008.

Esso presenta tuttavia rilevanti novità rispetto allo scorso anno, sia in ordine all’arco temporale di riferimento, sia in termini di contenuti e portata decisionale del documento.

Sul processo di formazione del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente ha infatti inciso in maniera sostanziale la disciplina introdotta dal decreto legge 25 giugno 2008, n. 112[4], con il quale, ai fini del rispetto degli impegni di medio periodo assunti con l’Unione europea nell’ambito del Patto di stabilità e crescita, è stata realizzata una manovra di stabilizzazione della finanza pubblica riferita al triennio 2009-2011.

Il processo di programmazione economico-finanziaria è stato dunque anticipato nella tempistica ed impostato su base triennale, al fine di conferire alle Amministrazioni maggiori certezze nella pianificazione delle risorse disponibili e nella programmazione delle attività connesse alle missioni e ai programma di spesa di propria competenza.

Gli effetti del decreto legge, approvato prima della presentazione del disegno di legge di bilancio e del disegno di legge finanziaria, risultano pertanto già contabilizzati nel disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per l’esercizio 2009 e nel bilancio pluriennale 2009-2011.

 

La normativa recata dall’articolo 60 del citato decreto legge n. 112 ha peraltro introdotto alcuni criteri specifici per quanto concerne la determinazione degli stanziamenti di spesa del bilancio dello Stato da iscrivere a legislazione vigente per il 2009.

In particolare, ai fini del conseguimento dell’obiettivo del sostanziale pareggio di bilancio nell’anno 2011, i commi 1 e 2 dell’articolo 60 hanno disposto una sensibile riduzione delle dotazioni finanziarie a legislazione vigente per il triennio 2009–2011 delle missioni di spesa di competenza dei vari Ministeri, secondo gli importi indicati nell'elenco n. 1 allegato al decreto-legge.

Oggetto di riduzione sono state anche le risorse derivanti da autorizzazioni legislative di spesa.

Dalla riduzione operata sono escluse le spese relative a stipendi, assegni, pensioni e altre spese fisse; spese per interessi; poste correttive e compensative delle entrate[5], comprese le regolazioni contabili con le regioni; trasferimenti a favore degli enti territoriali aventi natura obbligatoria; fondo ordinario delle università; le risorse destinate alla ricerca; le risorse destinate al finanziamento del 5 per mille delle imposte sui redditi delle persone fisiche; le risorse dipendenti da parametri stabiliti dalla legge o derivanti da accordi internazionali.

Si tratta, in sostanza, delle spese di carattere obbligatorio o aventi natura obbligatoria, nonché di altre specifiche spese ritenute “indisponibili”.

 

Con riferimento all’anno 2009, il totale delle riduzioni operate alle dotazioni del bilancio a legislazione vigente è stata pari ad oltre8 miliardi di euro, di cui la parte preponderante, più di 6 miliardi, è costituita da riduzioni apportate a spese predeterminate per legge.

Negli anni successivi, la riduzione delle risorse a legislazione vigente del bilancio dello Stato raggiunge l’entità di 9 miliardi nel 2010, di cui 6,7 miliardi relativi a spese predeterminate per legge, e aumenta fino a oltre 15 miliardi di euro per il 2011, di cui 11,8 miliardi relativi a spese da fattore legislativo.

Le riduzioni, in valori assoluti, risultano, così distribuite per ciascun Ministero:

milioni di euro

 

2009

2010

2011

Ministero

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

economia e finanze

2.995,8

2.570,4

3.307,0

2.796,8

5.895,1

4986,0

sviluppo economico

2.247,8

2.235,5

2.459,0

2.444,4

4.310,8

4.286,0

lavoro

220,0

187,6

261,1

222,5

452,5

385,6

giustizia

218,6

1,6

262,1

3,2

454,2

5,5

esteri

202,4

153,4

225,4

167,0

388,0

286,5

istruzione

447,0

214,4

456,4

200,2

790,1

346,4

interno

413,7

78,4

462,2

55,2

799,0

95,6

ambiente

249,7

241,3

166,2

156,3

261,9

244,5

infrastrutture

519,6

405,3

463,0

332,9

770,4

544,7

difesa

503,7

158,0

478,1

59,0

834,5

101,7

politiche agricole

180,0

137,0

137,4

88,4

220,2

135,2

beni culturali

236,7

216,8

251,3

227,1

434,6

392,5

totale

8.435

6.599,7

8.929,2

6.753

15.611,3

11.810,2

 

Nella definizione degli stanziamenti iniziali su quali sono state apportate le suddette riduzioni, si è tenuto conto, per il 2009, degli effetti derivanti dalla trasformazione in riduzioni di spesa degli accantonamenti sulle dotazioni di bilancio (pari a circa 4,9 miliardi di euro) disposti ai sensi dell’art. 1, commi 507-508, dalla legge finanziaria per il 2007, prevista dal comma 10 del medesimo articolo 60 del D.L. 112/08[6].

Nell’esercizio 2009,il combinato disposto dellatrasformazione in riduzioni di spesa degli accantonamenti previsti dal citato comma 507 e dei tagli lineari operati ai sensi del citato comma 1 dell’articolo 60 del decreto legge n. 112,ha determinato una riduzione delle dotazioni delle missioni di spesa pari, nel complesso, a circa 13,4 miliardi di euro.

 

A fronte dei tagli operati, è stato infatti introdotto, in via sperimentalee limitatamente all’esercizio finanziario 2009, un meccanismo di flessibilitàin ordine all’allocazione delle risorse nell’ambito dei programmi di spesa di pertinenza delle singole Amministrazioni.

In particolare, l’articolo 60, comma 3, ha previsto la possibilità di effettuare, nella legge di bilancio, rimodulazioni tra i programmi delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa, ivi comprese le spese predeterminate per legge econ la sola eccezione delle spese di natura obbligatoria, in annualità e a pagamento differito.

Ai sensi del comma 3 dell’articolo 60, le rimodulazioni che possono essere proposte nel disegno di legge di bilancio soggiacciono a taluni limiti, quali:

§      il rispetto dell’invarianza dei saldi di finanza pubblica;

§      un limite massimo del 10 per cento delle risorse stanziate per il macroaggregato “Interventi” e tra queste ultime e le risorse destinate al macroaggregato “funzionamento”;

§      il divieto di utilizzo degli stanziamenti in conto capitale per finanziare spese correnti, in quanto intervento di dequalificazione della spesa.

 

In ragione della possibilità di incidere, con le rimodulazioni presentate a bilancio, sulla legislazione sostanziale di spesa, in apposito allegato a ciascuno stato di previsione della spesa del bilancio a legislazione vigente per il 2009 sono esposte le autorizzazioni legislative di spesa ed i relativi importi, con le rimodulazioni effettuate dalle Amministrazioni (a tale riguardo, cfr. l’allegato 2 a ciascun stato di previsione della spesa: “Prospetto delle autorizzazioni di spesa per programmi”).

 

In particolare, a seguito dell’applicazione della disciplina in oggetto, le dotazioni finanziarie a legislazione vigente delle missioni di spesa si distinguono ora in due parti:

§      una concernente le “risorse rimodulabili”, il cui ammontare rappresenta, come accennato, il plafond complessivo di risorse a disposizione di ciascuna Amministrazione. La quota rimodulabile costituisce, dunque, per ciascun anno del triennio, un complessivo “tetto” di spesa in sede previsionale e gestionale, entro il quale le Amministrazioni, nei limiti suddetti, possono ripartire le risorse tra i programmi di competenza, tenendo conto delle priorità e delle finalità strategiche piuttosto che del livello della spesa storica;

§      l’altra relativa alle “risorse non rimodulabili” tra i programmi, per la quale la quantificazione definitiva ha formato oggetto di proposta da parte della Amministrazioni e di revisione a cura della Ragioneria Generale ai fini della verifica della corretta applicazione dei parametri previsti dalla legge per la quantificazione medesima (es. competenze fisse al personale, spese per interessi ed altre classificabili come oneri inderogabili).

 

Nel disegno di legge di bilancio per il 2009 (A.C. 1714) è esposta, nella Tabella 13, l’analisi delle dotazioni finanziarie per missioni che evidenzia la quota di spesa “rimodulabile” e quella “non rimodulabile” di ciascuna missione, ai sensi dell’articolo 60, commi 2 e 3, del D.L. n. 112/2008.

Nella seguente Tabella sono esposti, per l’intero bilancio triennale 2009-2011, le variazioni delle dotazioni di spesa di ciascun Ministero, ponendo a raffronto i dati di bilancio a legislazione vigente preesistenti alla manovra di finanza pubblica attuata con il D.L. n. 112/2008, con le risultanze del disegno di legge di bilancio di previsione 2009, con separata indicazione delle variazioni proposte nel disegno di legge medesimo.

 

Ministero

Anno

Legislazione vigente
2009
ante DL 112
(a)

Manovra

BLV
2009
(AC 1714)

(b)

Differenza (b)-(a)

DL 112
(60, c. 10)
riduzioni co. 507

DL 112
(60, c. 1)
riduzioni missioni

Rimodulazioni
DL 112 (60, c. 3) +
manovra

Valori assoluti

Valori %

Economia

2009

316.365

-2.363

-2.996

12.159

323.165

6.800

2,1

2010

306.562

0

-3.307

18.590

321.845

15.283

5,0

2011

305.543

0

-5.895

21.676

321.324

15.781

5,2

Sviluppo economico

2009

12.516

-587

-2.248

-89

9.592

-2.924

-23,4

2010

12.323

0

-2.459

-61

9.803

-2.520

-20,4

2011

12.612

0

-4.311

16

8.317

-4.295

-34,1

Lavoro

2009

82.070

-349

-220

39

81.541

-529

-0,6

2010

82.697

0

-261

-83

82.353

-344

-0,4

2011

82.578

0

-452

514

82.640

62

0,1

Giustizia

2009

7.702

-196

-219

255

7.542

-160

-2,1

2010

7.738

0

-262

167

7.644

-94

-1,2

2011

7.750

0

-454

205

7.500

-250

-3,2

Esteri

2009

2.360

-128

-202

14

2.044

-316

-13,4

2010

2.266

0

-225

-36

2.005

-261

-11,5

2011

2.258

0

-388

5

1.875

-383

-17,0

Istruzione

2009

57.142

-324

-447

-1.022

55.349

-1.793

-3,1

2010

56.865

0

-456

-2.752

53.657

-3.208

-5,6

2011

56.283

0

-790

-3.565

51.929

-4.354

-7,7

Interno

2009

27.710

-231

-414

166

27.231

-479

-1,7

2010

26.826

0

-462

404

26.768

-58

-0,2

2011

26.738

0

-799

390

26.328

-410

-1,5

Ambiente

2009

1.556

-26

-250

-17

1.263

-293

-18,8

2010

912

0

-166

-16

730

-182

-20,0

2011

848

0

-262

-11

575

-273

-32,2

Infrastrutture

2009

7.782

-90

-520

10

7.183

-599

-7,7

2010

7.038

0

-463

14

6.589

-449

-6,4

2011

7.562

0

-770

28

6.819

-743

-9,8

Difesa

2009

20.987

-457

-504

268

20.294

-693

-3,3

2010

19.309

0

-478

490

19.322

13

0,1

2011

19.329

0

-835

504

18.999

-330

-1,7

Politiche agricole

2009

1.504

-54

-180

64

1.334

-170

-11,3

2010

1.203

0

-137

66

1.131

-72

-6,0

2011

1.125

0

-220

66

971

-154

-13,7

Beni e attività culturali

2009

2.060

-118

-237

4

1.710

-350

-17,0

2010

1.942

0

-251

7

1.698

-244

-12,6

2011

1.921

0

-435

14

1.500

-421

-21,9

Totale Spese finali

2009

539.754

-4.922

-8.435

11.853

538.249

-1.505

-0,3

2010

525.681

0

-8.929

16.790

533.544

7.863

1,5

2011

524.547

0

-15.611

19.842

528.779

4.232

0,8

 

 

 


1.2 Il quadro generale riassuntivo

Il quadro generale riassuntivo del bilancio di previsione per il 2009 a legislazione vigente evidenzia i seguenti importi:

 

BLV 2009 (A.C. 1714)
al netto delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

Competenza

Cassa

(1)    Entrate finali
   - di cui entrate tributarie

463.904
433.608

437.684
414.058

(2)    Spese finali

497.400

517.442

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

33.496

79.758

 

Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2009, in termini di competenza e al netto delle regolazioni contabili e debitorie e dei rimborsi IVA, prevede entrate finali per 463.904 milioni e spese finali per 517.442 milioni.

Il saldo netto da finanziare, corrispondente alla differenza tra le entrate finali e le spese finali, risulta, in termini di competenza e al netto delle regolazioni debitorie e contabili e dei rimborsi IVA, pari a 33.496 milioni di euro.

 

Per quanto riguarda il bilancio di cassa, il saldo netto da finanziare risulta pari a 79.758 milioni di euro.

 

Al lordo delle regolazioni contabili e debitorie (pari a 33.800 milioni di euro per quanto concerne le entrate, e a 40.850 milioni di euro, per quanto concerne le spese), il bilancio a legislazione vigente per il 2009 prevede:

 

 

BLV 2009 (A.C. 1714)
al lordo delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

Competenza

Cassa

(1)    Entrate finali
   - di cui entrate tributarie

497.704
467.480

471.484
447.858

(2)    Spese finali

538.250

558.292

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

40.545

86.808

 


1.3 Le variazioni rispetto alle previsioni 2008

Nella Tavola seguente sono posti a raffronto, in termini di competenza, le previsioni iniziali del bilancio per il 2008, le previsioni contenute nel disegno di legge di assestamento, come presentato dal Governo (A.C. 1417) e come modificato dalla manovra recata dal D.L. n. 112/2008, e le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2009 (A.C. 1714).

 

Il raffronto è effettuato con i dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili.

(Valori in milioni di euro)

 

Bilancio di previsione 2008

Assestato
2008
(A.C. 1417)
(
A)

Assestato
2008
+
DL 112/2008

B.L.V.
2009
(A.C. 1714)
(
B)

Diff.

(A)-(B)

Entrate finali

458.373

457.432

459.135

463.904

6.472

Tributarie

426.484

423.191

424.724

433.680

10.489

Extratributarie

29.636

30.876

31.046

28.874

-2.002

Entrate alienazione e ammort. beni patrimoniali

2.254

3.385

3.365

1.350

-2.035

Spese finali

491.711

513.630

514.793

497.400

-16.230

Spese correnti

431.277

451.242

452.362

450.766

-476

- Spese correnti netto interessi

352.751

365.808

366.928

369.446

3.638

- Interessi

78.526

85.434

85.434

81.320

-4.114

Spese conto capitale

60.434

62.388

62.431

46.634

-15.754

Rimborso prestiti

198.212

191.188

191.188

215.245

24.057

Spese Complessive

689.923

704.818

705.981

712.645

7.827

Saldo netto da finanziare

33.337

56.198

55.658

33.496

 

Risparmio pubblico

24.843

2.825

3.408

11.788

 

Ricorso al mercato (*)

239.455

256.126

246.846

255.791

 

(*)  Il ricorso al mercato è calcolato al lordo delle regolazioni debitorie e contabili.

 

L’analisi delle variazioni rispetto al 2008 che seguono è effettuato prendendo a riferimento le previsioni contenute nel disegno di legge di assestamento per il 2008 (A.C. 1417), senza considerare gli effetti determinati su tale anno dal D.L. n. 112/2008.

 

Le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2009 registrano una forte riduzione del saldo netto da finanziare rispetto al disegno di legge di assestamento per il 2008, nell’importo di 22.702 milioni di euro, derivante da:

§      una riduzione delle spese finali di 16.230 milioni di euro;

§      un aumento delle entrate finali di 6.472 milioni di euro.

 

Anche il saldo corrente (risparmio pubblico) del bilancio a legislazione vigente per il 2009 registra, rispetto alle previsioni assestate per il 2008, un miglioramento di 8.963 milioni di euro, essenzialmente riconducibile all’incremento delle entrate correnti per circa 8.500 milioni di euro.

 

Riguardo alle spese finali iscritte nel bilancio a legislazione vigente per il 2009, la riduzione è pressoché interamente imputabile al forte decremento delle spese in conto capitale, che registrano, rispetto al bilancio assestato 2008, una riduzionedi 15.754 milioni di euro, a fronte di un lieve contenimento della spesa corrente (- 477 milioni di euro).

Le spese di parte corrente

Le spese correnti presentano un decremento, rispetto al dato assestato 2008,di 477 milioni di euro, risultante da una sensibile riduzione della spesa per interessi di 4.114 milioni di euro che ha più che compensato l’aumento della spesa corrente primaria pari a 3.638 milioni di euro.

Le spese in conto capitale

La relazione illustrativa del disegno di legge rileva come la contrazione delle spese in conto capitale sia principalmente ascrivibile ai seguenti comparti di spesa:

-          la cessazione del finanziamento dello Stato per l’attuazione dei piani di rientro regionali in materia sanitaria (circa -9.100 milioni);

-          gli investimenti fissi lordi, chesi riducono di 3.678 milioni di euro. La riduzione è in larga parte imputabile ai minori interventi per le opere infrastrutturali nelle regioni Sicilia e Calabria, per oltre 1.800 milioni di euro, ai sensi del D.L. n. 93/2008[7] (decreto ICI) nonché a minori stanziamenti per investimenti relativi al Ministero della Difesa (-800 milioni di euro);

-          i trasferimenti ad amministrazioni pubbliche, che si riducono di complessivi 4.161 milioni di euro. In particolare, la riduzione è connessa ai minori trasferimenti alle amministrazioni centrali, per complessivi 3.735 milioni di euro, di cui 1.684 milioni di euro conseguenti alla riduzione degli stanziamenti del Fondo per le politiche comunitarie.

La tavola seguente illustra la ripartizione delle spese finali del bilancio dello Stato per categorie, secondo la classificazione economica, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, evidenziando il raffronto tra il dato assestato 2008 e il dato a legislazione vigente per il 2009.

SPESE FINALI DEL BILANCIO DELLO STATO
(competenza - valori in milioni di euro)

CATEGORIE

ASS. 2008

BLV 2009

Var. %

Redditi da lavoro dipendente

91.534

89.133

-2,6

Consumi intermedi

10.823

7.433

-31,3

Imposte pagate sulla produzione

4.692

4.865

3,7

Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche

204.926

212.755

3,8

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

4.307

3.775

-12,4

Trasferimenti correnti a imprese

4.956

3.281

-33,8

Trasferimenti all'estero

2.057

1.493

-27,4

Risorse proprie CEE

15.800

17.000

7,6

Interessi passivi e redditi da capitale

85.434

81.320

-4,8

Poste correttive e compensative

18.354

17.038

-7,2

Ammortamenti

870

890

2,3

Altre uscite correnti

7.489

11.782

57,3

Totale Spese Correnti

451.242

450.765

-0,1

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

8.544

4.866

-43,0

Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche

24.620

20.459

-16,9

Contributi agli investimenti ad imprese

10.045

10.324

2,8

Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali private

128

96

-25,0

Contributi agli investimenti a estero

351

205

-41,6

Altri trasferimenti in conto capitale

9.151

10.314

12,7

Acquisizioni di attività finanziarie

9.549

370

-96,1

Totale spese Conto Capitale

62.388

46.634

-25,3

Totale Spese Finali

513.630

497.400

-3,2

Le entrate

Per quanto riguarda le entrate finali, l’incremento di oltre 8.500 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate per il 2008, è determinato dall’aumento di quasi 10.500 milioni di euro delle entrate tributarie e dalla riduzione di circa 2.000 milioni delle entrate extratributarie.

 

L’incremento delle entrate tributarie riguarda, in particolare, per 11.449 milioni di euro le imposte dirette; a tale incremento corrisponde una diminuzione pari a 960 milioni delle imposte indirette. Su tale risultato incide la previsione di una diminuzione del gettito derivante dalle imposte sugli affari per 1.676 milioni di euro (-1,3%).

 

 

(al netto dei rimborsi IVA, regolazioni contabili e acconto concessionari - milioni di euro)

 

Ass. 2008

BLV 2009

Var.

Var.%

I - Imposte sul patrimonio e sul reddito

245.328

256.777

11.449

4,7

II - Tasse e imposte sugli affari

129.245

127.569

-1.676

-1,3

III Imposte sulla produzione, consumi e dogane

27.625

28.051

426

1,5

IV – Monopoli

10.219

10.335

116

1,1

V - Lotto, lotterie ed altre attività di giuoco

10.774

10.948

174

1,6

Totale Entrate Tributarie

423.191

433.680

10.489

2,5

 

1.4 Analisi delle spese finali per Missioni

Il disegno di legge di bilancio per il 2009conferma la nuova struttura contabile introdotta con la legge di bilancio per il 2008.

 

In tale quadro, al fine di favorire il passaggio da una cultura di "previsione per capitoli" ad una di "programmazione per politiche pubbliche", viene mantenuta l’articolazionedegli stati di previsione della spesa secondo le 34 Missioni individuate lo scorso anno.

 

Modificazioni sono invece intervenute in ordine al quadro funzionale relativo ai Programmi, che è stato rivisitato sia per tenere conto della riorganizzazione dei Ministeri definita dal decreto legge n. 85 del 2008[8], sia in ragione di una ricognizione e razionalizzazione delle attività svolte dalle Amministrazioni, indotta anche dalle esigenze di contenimento e riqualificazione della spesa derivanti dagli interventi adottati con il citato decreto legge n. 112 del 2008.

 

Rispetto alla ripartizione prevista nel bilancio 2008, i programmi sono stati pertanto oggetto di accorpamento e di nuova denominazione.

In particolare, nel disegno di legge di bilancioper il 2009, le Missioni sono state pertanto articolate in 163 programmi, rispetto ai 168 presenti nella legge di bilancio per il 2008.

 


La tabella che segue mostra l’ammontare complessivo e in quota percentuale delle risorse disponibili per ciascuna delle 34 Missioni[9]. I dati sono al lordo delle regolazioni contabili e debitorie.

(milioni di euro)

Missioni

Bilancio di previsione 2008

Assestato
2008

BLV
2009

%
BLV 2009 su totale

1 - Organi costituzionali

3.341

3.410

3.037

0,6

2 – Amm.ne generale territorio

352

369

424

0,1

3 - Relazioni autonomie territoriali

113.465

119.300

110.666

20,6

4 - L'Italia in Europa e nel mondo

27.187

27.492

26.295

4,9

5 - Difesa e sicurezza del territorio

19.022

22.406

19.244

3,6

6 - Giustizia

7.278

7.683

7.290

1,4

7 - Ordine pubblico e sicurezza

9.375

10.000

10.073

1,9

8 - Soccorso civile

3.910

4.003

3.505

0,7

9 - Agricoltura e pesca

1.414

1.437

863

0,2

10 - Energia e fonti energetiche

59

59

48

0,0

11 - Competitività e sviluppo imprese

4.065

4.127

4.448

0,8

12 - Regolazione dei mercati

16

16

16

0,0

13 - Diritto alla mobilità

10.967

12.538

9.980

1,9

14 - Infrastrutture pubbliche e logistica

3.245

5.159

3.677

0,7

15 - Comunicazioni

1.386

1.418

1.030

0,2

16 - Commercio internazionale

265

265

204

0,0

17 - Ricerca ed innovazione

4.092

4.156

3.601

0,7

18 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio

1.717

1.920

1.451

0,3

19 - Casa e assetto urbanistico

1.052

1.148

890

0,2

20 - Tutela della salute

928

993

841

0,2

21 - Tutela beni culturali

1.646

1.646

1.394

0,3

22 - Istruzione scolastica

41.618

43.275

43.896

8,2

23 - Istruzione universitaria

8.683

8.683

8.549

1,6

24 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

24.284

24.292

24.379

4,5

25 - Politiche previdenziali

68.216

68.484

75.544

14,0

26 - Politiche per il lavoro

3.657

3.711

3.298

0,6

27 - Immigrazione

1.558

1.528

1.416

0,3

28 - Sviluppo e riequilibrio territoriale

4.653

4.654

6.103

1,1

29 - Politiche finanziarie e di bilancio

63.141

63.101

69.385

12,9

30 - Giovani e sport

963

963

728

0,1

31 - Turismo

111

111

76

0,0

32 - Servizi generali amministrazioni

2.842

3.359

2.323

0,4

33 - Fondi da ripartire

19.963

14.014

12.226

2,3

34 - Debito pubblico (*)

78.161

85.047

81.349

15,1

Totale Spese Finali

532.632

550.767

538.250

100

(*)    La Missione “Debito pubblico” rappresenta il valore cumulato del debito lordo consolidato dello Stato. Il dato indicato nella tabella si riferisce invece alla spesa per interessi, ossia alla Missione al netto dei rimborsi del debito statale.

Analizzando la quota delle risorse disponibili per il 2009 per ognuna delle 34 Missioni rispetto al totale del Bilancio dello Stato, emerge come le percentuali maggiori delle risorse siano destinate alle seguenti finalità:

§      relazioni finanziarie con le autonomie locali (Missione 3 “Relazioni autonomie territoriali”), che rappresenta circa il 20,6 per cento della spesa finale dello Stato;

§      interessi per il servizio del debito (Missione 34 “Debito pubblico”), cui sono destinati il 15,1 per cento delle risorse;

§      trasferimenti agli enti previdenziali per la previdenza obbligatoria e complementare (Missione 25 “Politiche previdenziali”), che rappresentano il 14,0 per cento delle risorse;

§      politiche finanziarie e di bilancio (Missione 29), pari al 12,9 per cento;

§      istruzione scolastica (Missione 22), cui è destinato l’8,2 per cento.

 

Inoltre, alle relazioni internazionali e alla cooperazione (Missione 4 “L’Italia in Europa e nel mondo”) è destinato il 4,9 per cento, mentre ai diritti sociali, alle politiche sociali e alle politiche per la famiglia (Missione 24) sono assegnate il 4,5 per cento delle risorse.

 

Bilancio a legislazione vigente 2009
Incidenza % degli stanziamenti per Missione

 

*   Nella voce “Altro” sono raggruppate le Missioni (21 su un totale di 34) che presentano un’incidenza percentuale rispetto al totale dello stati di previsioni della spesa inferiore all’1,15%. In particolare, si tratta delle Missioni 1, 2, 8-12, 14-21, 26-28, 30-32.


1.5 Il quadro pluriennale a legislazione vigente

A seguito della riduzione delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa, disposta dal decreto legge n. 112 del 2008 per ciascun anno del triennio 2009-2011, il progetto di bilancio risulta quest’anno puntualmente articolato per ciascuno degli esercizi considerati nel bilancio pluriennale.

In particolare, il quadro generale riassuntivo del bilancio pluriennale dello Stato per il triennio 2009-2011 a legislazione vigente evidenzia i seguenti importi, in termini di competenza.

Dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili.

(Valori in milioni di euro)

 

Ass. 2008

2009

2010

2011

Entrate finali

457.432

463.904

476.960

491.353

Tributarie

423.191

433.680

450.692

464.646

Extratributarie

30.876

28.874

25.284

25.713

Entrate per alienazione e ammort. beni patrimoniali

3.385

1.350

984

994

Spese finali

513.630

497.400

496.484

491.829

Spese correnti

451.242

450.766

456.262

461.646

- Spese correnti netto interessi

365.808

369.446

370.071

370.534

- Interessi

85.434

81.320

86.191

91.112

Spese conto capitale

62.388

46.634

40.222

30.183

Rimborso prestiti

191.188

215.245

217.793

212.964

Spese Complessive

704.818

712.645

714.277

704.793

Saldo netto da finanziare

56.198

33.496

19.524

476

Risparmio pubblico

2.825

11.788

19.714

28.713

Ricorso al mercato (*)

256.126

255.791

240.577

216.590

(*)  Il ricorso al mercato è calcolato al lordo delle regolazioni debitorie e contabili.

 

Per concerne i saldi di finanza pubblica, il saldo netto da finanziare si riduce progressivamente sino ad attestarsi a 476 milioni di euro a fine periodo.

Tale risultato è ascrivibile a:

§      unaprogressiva riduzione delle spese finali (491.829 milioninel 2011);

§      un progressivo aumento delle entrate (491.353 milioni nel 2011).

 

Anche il saldo corrente (risparmio pubblico) registra un andamento positivo (attestandosi a quasi 29 miliardi di euro nel 2011).

 

Per quanto concerne le spese, il bilancio pluriennale a legislazione vigente evidenzia un tasso di incremento contenuto della spesa primaria corrente, mentre le spese in conto capitale registrano una sensibile riduzione.

La spesa per interessi è prevista crescere nel triennio considerato.

 

Nel grafico seguente è evidenziato l’andamento in quota percentuale delle spese quale risultante dal bilancio pluriennale a legislazione vigente.

 

 

 


2. Gli effetti sul saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato determinati dal disegno di legge finanziaria
(A.C. 1713)

Il bilancio a legislazione vigente per il 2009, espone, in termini di competenza e al netto delle regolazioni debitorie e contabili, i seguenti saldi:

§      un risparmio pubblico pari a 11.788 milioni di euro;

§      un saldo netto da finanziare pari a -33.495 milioni di euro;

§      un livello di ricorso al mercato pari a 255.791 milioni di euro(al lordo delle regolazioni debitorie e contabili).

 

Secondo quanto riportato nell’allegato 8 al disegno di legge finanziaria (A.C. 1713), il complesso delle disposizioni previste dal disegno di legge finanziaria (articolato e tabelle), determinano una riduzione delle entrate per 416 milioni di euro, più che compensata da una riduzione delle spese per 1.193 milioni.

La riduzione delle entrate è interamente attribuibile alla diminuzione delle entrate tributarie (- 507 milioni, da ascriversi alle agevolazioni tributarie, in larga parte proroghe, disposte dall’art. 2 del disegno di legge), in minima parte compensata da un incremento delle entrate extratributarie (+ 91 milioni di euro, interamente riconducibili al versamento all'entrata del bilancio dello Stato di parte delle risorse dell'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa Spa giacenti fuori dalla tesoreria statale).

Dal lato delle uscite, le disposizioni contenute nel disegno di legge finanziaria determinano una diminuzione delle spese correnti primarie di 1.440 milioni e un incremento della spesa in conto capitale di 247 milioni di euro.

Nel complesso, i saldi del bilancio dello Stato per il 2009 registrano un miglioramento, risultando rideterminati nei seguenti valori:

§      il saldo netto da finanziare risulta pari a 32.718 milioni di euro ( - 777 milioni rispetto al bilancio a legislazione vigente 2009);

§      il risparmio pubblico assume un valore pari a 12.812 milioni di euro (+1.024 milioni);

§      il ricorso al mercato risulta pari, al lordo delle regolazioni debitorie e contabili, a 255.034 milioni di euro( -757 milioni).

 

I valori del saldo netto da finanziare e del ricorso al mercato, che dovrebbero determinarsi nel bilancio di previsione per il 2009 integrato con gli effetti del disegno di legge finanziaria, risultano pertanto inferiori ai limiti massimi per l’anno finanziario 2009, stabiliti dall’articolo 1, comma 1, del disegno di legge finanziaria medesimo, pari, rispettivamente, a 33.600 milioni di euro, al netto delle regolazioni debitorie, e a 260.000 milioni di euro.

Nella tavola seguente è riportato l’allegato 8 al disegno di legge finanziaria, che illustra gli effetti sul bilancio dello Stato per il 2009 del disegno di legge medesimo.


Allegato 8

 

Bilancio dello Stato – Quadro di sintesi previsioni 2009 – Competenza
(al netto delle regolazioni contabili e debitorie)

(milioni di euro)

 

 

 

2008

2009

Bilancio integrato 2009

Assestato

D.L. 112/2008

Assestato + D.L.112/2008

BLV 2009

Legge finanziaria

ENTRATE

 

 

 

 

Articolato

Tab. A-B

Tab. C

Tab. D

Tab. E

Tab. F

Totale

 

Tributarie

423.191

1.533

424.724

433.680

-507

 

 

 

 

 

-507

433.173

Extratributarie

30.876

170

31.046

28.874

91

 

 

 

 

 

91

28.964

Alien. e amm.to ecc.

3.365

0

3.365

1.350

0

 

 

 

 

 

0

1.350

ENTRATE FINALI

457.432

1.703

459.135

463.904

-416

 

 

 

 

 

-416

463.488

SPESE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spese correnti
(netto interessi)

365.808

1.120

366.928

369.445

-1.428

0

0

 

-12

 

-1.440

368.005

Interessi

85.434

0

85.434

81.320

0

 

 

 

 

 

0

81.320

Spese c/Capitale

62.388

43

62.431

46.634

0

0

0

12

0

235

247

46.881

SPESE FINALI

513.603

1.163

514.793

497.400

-1.428

0

0

12

-12

235

-1.193

496.206

Rimborso prestiti

191.188

0

191.188

215.245

0

 

 

 

 

 

0

215.245

Risparmio pubblico

2.825

583

3.408

11.788

1.012

0

0

0

12

0

1.024

12.812

Saldo netto da finanz.

-56.198

540

-55.658

-33.495

1.012

0

0

-12

12

-235

777

-32.718

Ricorso al mercato

256.126

-540

246.846

255.791

-1.012

0

20

12

-12

235

-757

255.034

 


3. L’evoluzione della spesa nel bilancio dello Stato
Tavole allegate

 

 

 

 

Tavola I       Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola II      Evoluzione della spesa finale per categorie e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola III     Le spese complessive per funzioni-obiettivo e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola IV    Andamento della spesa finale delle unità previsionali di base (III livello) e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola V     Andamento delle Missioni ed incidenza percentuale sulle spese complessive del bilancio dello Stato

 

Le variazioni in termini assoluti (Diff. VA) e in percentuale (Diff. %) sono riferite al dato assestato 2008.

 

Tutti i dati delle spese sono al lordo dei rimborsi IVA e delle regolazioni debitorie.

 

 

I dati del disegno di legge di assestamento 2008 sono riferiti al testo presentato alla Camera dei deputati (A.C. 1417).


 

Tavola I – Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

MINISTERI

BIL 2008

%

Ass. 2008

%

BLV 2009

%

Diff. VA

Diff. %

Economia e finanze

319.621

60,0

330.414

60,0

323.165

60,0

-7.249

-2,2

Sviluppo economico

7.990

1,5

8.690

1,6

9.592

1,8

902

10,4

- Comunicazioni

351

0,1

 

 

 

 

-

 

- Commercio internazionale

276

0,1

 

 

 

 

-

 

Lavoro e politiche soc.

61.417

11,5

80.481

14,6

81.541

15,1

1.060

1,3

- Salute

1.597

0,3

 

 

 

 

-

 

- Solidarietà sociale

17.252

3,2

 

 

 

 

-

 

Giustizia

7.575

1,4

7.850

1,4

7.542

1,4

-308

-3,9

Affari esteri

2.546

0,5

2.722

0,5

2.044

0,4

-678

-24,9

Istruzione

42.458

8,0

55.266

10,0

55.349

10,3

83

0,2

- Universita' e ricerca

11.333

2,1

 

 

 

 

-

 

Interno

25.256

4,7

26.681

4,8

27.231

5,1

550

2,1

Ambiente e tutela del mare

1.649

0,3

1.833

0,3

1.263

0,2

-570

-31,1

Infrastrutture

3.475

0,7

10.016

1,8

7.183

1,3

-2.833

-28,3

- Trasporti

4.923

0,9

 

 

 

 

-

 

Difesa

21.132

4,0

23.014

4,2

20.294

3,8

-2.720

-11,8

Politiche agricole

1.754

0,3

1.793

0,3

1.334

0,2

-459

-25,6

Beni e attività culturali

2.019

0,4

2.011

0,4

1.710

0,3

-301

-15,0

TOTALE SPESE FINALI

532.624

100

550.771

100

538.248

100

-12.523

-2,3

 

 


Tavola II – Evoluzione della spesa finale per categorie ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

CATEGORIE

BIL 2008

%

Ass. 2008

%

BLV 2009

%

Diff. VA

Diff. %

Redditi da lavoro dipendente

89.183

16,7

91.535

16,6

89.133

16,6

-2.402

-2,6

Consumi intermedi

10.019

1,9

11.078

2,0

7.633

1,4

-3.445

-31,1

Imposte pagate sulla produzione

4.533

0,9

4.692

0,9

4.865

0,9

173

3,7

Trasferimenti correnti alle amministrazioni pubbliche

199.364

37,4

206.678

37,5

212.755

39,5

6.077

2,9

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

4.206

0,8

4.307

0,8

3.775

0,7

-532

-12,4

Trasferimenti correnti a imprese

4.323

0,8

4.955

0,9

3.281

0,6

-1.674

-33,8

Trasferimenti all'estero

1.931

0,4

2.057

0,4

1.493

0,3

-564

-27,4

Risorse proprie CEE

15.800

3,0

15.800

2,9

17.000

3,2

1.200

7,6

Interessi passivi e redditi da capitale

78.526

14,7

85.434

15,5

81.320

15,1

-4.114

-4,8

Poste correttive e compensative

50.230

9,4

49.787

9,0

53.988

10,0

4.201

8,4

Ammortamenti

847

0,2

870

0,2

890

0,2

20

2,3

Altre uscite correnti

9.529

1,8

7.489

1,4

11.782

2,2

4.293

57,3

Totale spese correnti

468.491

88,0

484.682

88

487.915

90,6

3.233

0,7

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

6.801

1,3

8.544

1,6

4.866

0,9

-3.678

-43,0

Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche

24.475

4,6

24.620

4,5

20.459

3,8

-4.161

-16,9

Contributi agli investimenti ad imprese

9.970

1,9

10.045

1,8

10.324

1,9

279

2,8

Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali pr.

120

0,0

128

0,0

96

0,0

-32

-25,0

Contributi agli investimenti a estero

215

0,0

351

0,1

205

0,0

-146

-41,6

Altri trasferimenti in conto capitale

13.033

2,4

12.851

2,3

14.014

2,6

1.163

9,0

Acquisizioni di attività finanziarie

9.520

1,8

9.549

1,7

370

0,1

-9.179

-96,1

Totale spese conto capitale

64.134

12,0

66.088

12,0

50.334

9,4

-15.754

-23,8

TOTALE SPESE FINALI

532.625

100,0

550.770

100,0

538.249

100,0

-12.521

-2,3


 

Tavola III – Le spese complessive per funzioni-obiettivo ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

FUNZIONI-OBIETTIVO

BIL 2008

%

Ass. 2008

%

BLV 2009

%

Diff. VA

Diff. %

1Servizi generali delle pubbliche amministrazioni

479.417

65,6

475.173

64,1

485.599

64,4

10.426

2,2

2 Difesa

18.678

2,6

22.933

3,1

21.205

2,8

-1.728

-7,5

3 Ordine pubblico e sicurezza

21.146

2,9

20.535

2,8

19.944

2,6

-591

-2,9

4 Affari economici

61.913

8,5

50.759

6,8

53.662

7,1

2.903

5,7

5 Protezione dell'ambiente

2.029

0,3

2.213

0,3

1.713

0,2

-500

-22,6

6Abitazioni e assetto territoriale

1.566

0,2

3.305

0,4

3.157

0,4

-148

-4,5

7 Sanità

11.976

1,6

10.306

1,4

9.209

1,2

-1.097

-10,6

8Attività ricreative, culturali e di culto

10.068

1,4

6.361

0,9

5.502

0,7

-859

-13,5

9 Istruzione

51.168

7,0

52.760

7,1

52.901

7,0

141

0,3

10 Protezione sociale

72.877

10,0

97.252

13,1

100.603

13,4

3.351

3,4

TOTALE SPESE COMPLESSIVE

730.838

100,0

741.859

100,0

753.495

100,0

11.636

1,6

 

 

Tavola IV – Andamento delle U.P.B. (III livello) ed incidenza percentuale sulle spese finali del bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

U.P.B. III LIVELLO

BIL 2008

%

Ass. 2008

%

BLV 2009

%

Diff. VA

Diff. %

Funzionamento

81.530

15,3

87.034

15,8

85.225

15,8

-1.809

-2,1

Interventi

273.187

51,3

281.259

51,1

290.749

54,0

9.490

3,4

Oneri comuni

34.646

6,5

30.370

5,5

29.989

5,6

-381

-1,3

Oneri del debito pubblico

79.128

14,9

86.019

15,6

81.952

15,2

-4.067

-4,7

Totale spese correnti

468.491

88,0

484.682

88,0

487.915

90,6

3.233

0,7

Investimenti

60.478

11,4

62.473

11,3

46.330

8,6

-16.143

-25,8

Altre spese in conto capitale

122

0,0

123

0,0

112

0,0

-11

-8,9

Oneri comuni

3.534

0,7

3.492

0,6

3.892

0,7

400

11,5

Totale conto capitale

64.134

12,0

66.088

12,0

50.334

9,4

-15.754

-23,8

TOTALE SPESE FINALI

532.625

100,0

550.770

100,0

538.249

100,0

-12.521

-2,3


Tavola V – Andamento delle Missioni ed incidenza percentuale sulle spese complessive del bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

MISSIONI

BIL 2008

%

Ass. 2008

%

BLV 2009

%

Diff. VA

Diff. %

1 - Organi costituzionali

3.341

0,5

3.410

0,5

3.037

0,4

-373

-10,9

2 - Amm.ne generale territorio

352

0,0

369

0,0

424

0,1

55

14,9

3 - Relazioni autonomie territoriali

113.465

15,5

119.295

16,1

110.666

14,7

-8.629

-7,2

4 - L'Italia in Europa e nel mondo

27.187

3,7

27.492

3,7

26.295

3,5

-1.197

-4,4

5 - Difesa e sicurezza del territorio

19.022

2,6

22.406

3,0

19.244

2,6

-3.162

-14,1

6 - Giustizia

7.278

1,0

7.683

1,0

7.290

1,0

-393

-5,1

7 - Ordine pubblico e sicurezza

9.375

1,3

10.000

1,3

10.073

1,3

73

0,7

8 - Soccorso civile

3.910

0,5

4.003

0,5

3.505

0,5

-498

-12,4

9 - Agricoltura e pesca

1.414

0,2

1.437

0,2

863

0,1

-574

-39,9

10 - Energia e fonti energetiche

59

0,0

59

0,0

48

0,0

-11

-18,6

11 - Competitività e sviluppo imprese

4.065

0,6

4.127

0,6

4.448

0,6

321

7,8

12 - Regolazione dei mercati

16

0,0

16

0,0

16

0,0

-

0,0

13 - Diritto alla mobilità

10.967

1,5

12.508

1,7

9.980

1,3

-2.528

-20,2

14 - Infrastrutture pubbliche e logistica

3.245

0,4

5.159

0,7

3.677

0,5

-1.482

-28,7

15 - Comunicazioni

1.386

0,2

1.418

0,2

1.030

0,1

-388

-27,4

16 - Commercio internazionale

265

0,0

265

0,0

204

0,0

-61

-23,0

17 - Ricerca ed innovazione

4.092

0,6

4.156

0,6

3.601

0,5

-555

-13,4

18 - Sviluppo sostenibile

1.717

0,2

1.920

0,3

1.451

0,2

-469

-24,4

19 - Casa e assetto urbanistico

1.052

0,1

1.148

0,2

890

0,1

-258

-22,5

20 - Tutela della salute

928

0,1

993

0,1

841

0,1

-152

-15,3

21 - Tutela beni culturali

1.646

0,2

1.646

0,2

1.394

0,2

-252

-15,3

22 - Istruzione scolastica

41.618

5,7

43.275

5,8

43.896

5,8

621

1,4

23 - Istruzione universitaria

8.683

1,2

8.683

1,2

8.549

1,1

-134

-1,5

24 - Diritti sociali e solidarietà sociale

24.284

3,3

24.292

3,3

24.379

3,2

87

0,4

25 - Politiche previdenziali

68.216

9,3

68.452

9,2

75.544

10,0

7.092

10,4

26 - Politiche per il lavoro

3.657

0,5

3.711

0,5

3.298

0,4

-413

-11,1

27 - Immigrazione

1.558

0,2

1.528

0,2

1.416

0,2

-112

-7,3

28 - Sviluppo e riequilibrio territoriale

4.689

0,6

4.665

0,6

6.139

0,8

1.474

31,6

29 - Politiche finanziarie e di bilancio

63.141

8,6

63.074

8,5

69.385

9,2

6.311

10,0

30 - Giovani e sport

963

0,1

963

0,1

728

0,1

-235

-24,4

31 - Turismo

111

0,0

111

0,0

76

0,0

-35

-31,5

32 - Servizi generali amministrazioni

2.842

0,4

3.359

0,5

2.323

0,3

-1.036

-30,8

33 - Fondi da ripartire

19.963

2,7

14.012

1,9

12.226

1,6

-1.786

-12,7

34 - Debito pubblico

276.331

37,8

276.224

37,2

296.558

39,4

20.334

7,4

TOTALE SPESE COMPLESSIVE

730.838

100

741.859

100

753.494

100

11.635

1,6

 


PARTE IV
Stati di previsione di interesse della Commissione Cultura

 


Ministero dell’economia e delle finanze
(Tab. 2)
(
Informazione ed editoria)

Stanziamenti

Le spese per interventi di sostegno ai settori dell’informazione e dell’editoria, di competenza del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio, sono collocate nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, all’interno della missione Comunicazioni (15), Programma Sostegno all’editoria (15.4).

In relazione a tale programma, lo stato di previsione reca stanziamenti complessivi in conto competenza pari a 296,3 milioni di euro, dei quali:

 

Ø      272,9 per spese correnti;

Ø      23,4 per spese in conto capitale.

 

Rispetto alla legge di bilancio 2008[10](che assegnava 450,3 milioni di euro, portati a 454,9 nelle previsioni assestate[11]) si registra un decremento di 154 milioni di euro.

 

Si riportano, di seguito, le previsioni complessive delle dotazioni di competenza del programma relative al triennio 2009-2011, che assumono particolare rilevanza alla luce della disciplina introdotta recentemente dall’art. 60 del DL 112/2008 (vedi infra):

 

(in milioni di euro)

 

2009

2010

2011

Parte corrente

272,9

278,1

214,6

Conto capitale

23,4

22,5

17,3

Totale

296,3

300,6

231,9

 

Nell’ambito degli stanziamenti relativi al 2009, si evidenzia:

Ø      238,3 milioni di euro sono assegnati al macroggregato 11.2.3 – oneri comuni di parte corrente – cap. 2183 (Fondo occorrente per gli interventi dell’editoria), con una riduzione di 142,3 mln rispetto alla legge di bilancio 2008;

Ø      23,4 milioni di euro sono assegnati al macroaggregato 11.2.8 – oneri comuni di conto capitale – cap. 7442 (Fondo occorrente per gli investimenti del Dipartimento dell’editoria), con una riduzione di 10,6 mln rispetto alla legge di bilancio 2008[12].

 

Ulteriori 31,9 milioni di euro sono assegnati, nell’ambito del macroaggregato 11.2.2. - Interventi, al cap. 1501 e sono finalizzati alla corresponsione alle concessionarie dei servizi di telecomunicazioni dei rimborsi per le agevolazioni tariffarie per le imprese editrici, comprese le somme relative agli anni pregressi.

 

Stanziamenti recati da altri stati di previsione

Parte delle spese per gli interventi nel settore dell’informazione insistono, a partire da quest’anno, nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, al quale si ricorda che l’art. 1, comma 7, del decreto legge n. 85/2008[13] ha trasferito le funzioni del Ministero delle comunicazioni, con le inerenti risorse finanziarie, strumentali e di personale.

In particolare, nell’ambito della missione Comunicazioni – Programma Pianificazione, regolamentazione, vigilanza e controllo delle comunicazioni elettroniche e radiodiffusione, sono previsti due stanziamenti di parte corrente riguardanti specificamente la materia radiotelevisiva. Si tratta di:

Ø      10 milioni di euro per il servizio di trasmissione radiofonica delle sedute parlamentari (6.1.2 – Interventi – cap. 3021), invariato rispetto all’esercizio precedente;

Ø      114,8 milionidi euro per contributi alle emittenti radiofoniche e televisive in ambito locale (6.1.2 – Interventi – cap. 3121), con un decremento di 38,9 mln rispetto alla legge di bilancio 2008 (e un decremento di 40 mln rispetto alle previsioni assestate[14]).

 

Effetti della manovra finanziaria 2009-2011

Con riguardo agli stanziamenti per il 2009, si ricorda che i programmi di cui si è dato conto scontano le riduzioni delle autorizzazioni di spesa previste dall’art. 60 del DL 112/2008 (cosiddetta “manovra 2009-2011”) convertito, con modificazioni, dalla legge 133/2008.

In particolare tre disposizioni contenute nell’art. 60 hanno ripercussioni sull’entità e sulla distribuzione degli stanziamenti; si prevede, infatti, che:

.

La rimodulazione tra spese di funzionamento e spese per interventi è consentita nel limite massimo del 10 per cento delle risorse stanziate per gli interventi stessi; è precluso, inoltre, in quanto intervento dequalificativo della spesa, l’utilizzo degli stanziamenti in conto capitale per finanziare spese correnti.

 

 

Per il programma Sostegno all’editoria, le riduzioni operate sulle dotazioni di spesa in relazione all’art. 60, comma 1, del DL 112/2008[17] - già scontate nel bilancio triennale – sono le seguenti:

Ø      2009: - 77,9 milioni di euro;

Ø      2010: - 94,1 milioni di euro;

Ø      2011: - 162,9 milioni di euro.

Inoltre, per il programma Sostegno all’editoria, le previsioni di bilancio 2009 scontano la riduzione operata in relazione all’art. 60, comma 10, del DL 112/2008, pari a 49,4 milioni di euro[18].

Tabelle allegate al disegno di legge finanziaria per il 2009

La tabella C, recante la quantificazione annua degli stanziamenti autorizzati da disposizioni legislative, prevede i seguenti stanziamenti a favore dell’editoria:

 

2009

2010

2011

261,7

265,9

197,8

 

Si ricorda che l’articolo 5, co. 7, lett. d), DL 93/2008 (c.d. decreto ICI), prevede a decorrere dall’anno 2010 una riduzione lineare del 6,85 per cento degli stanziamenti di parte corrente relativi alle autorizzazioni di spesa come determinate dalla Tabella C allegata alla legge 24 dicembre 2007, n. 244, a copertura degli oneri recati dallo stesso provvedimento.

Inoltre, l’articolo 2, comma 4, del d.l. n. 134/2008[19] (c.d. decreto Alitalia), stabilisce, sempre a decorrere dal 2010, una ulteriore riduzione lineare di 30 milioni di euro.

 

 

 

 


Ministero dell’economia e delle finanze
(Tab. 2)
(
Sport)

Stanziamenti

Le spese in materia di sport, di competenza del Dipartimento per le politiche giovanili e le attività sportive della Presidenza del Consiglio (ora Dipartimento della gioventù), trovano collocazione nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze (tabella 2) all’interno della missione Giovani e Sport (30) – Programma Attività ricreative e sport (30.1).

In relazione a tale programma, lo stato di previsione reca stanziamenti complessivi in conto competenza e in conto cassa pari a 632,3 milioni di euro, dei quali:

Ø      344,7 per spese correnti;

Ø      287,6 per spese in conto capitale.

 

Rispetto alla legge di bilancio 2008 (che assegnava 824 milioni di euro in contocompetenza) si registra un decremento di 191,7 milioni di euro.

 

Si riportano, di seguito, le previsioni complessive delle dotazioni di competenza del programma in esame relative al triennio 2009-2011, che assumono particolare rilevanza alla luce della disciplina introdotta recentemente dall’art. 60 del DL 112/2008 (vedi infra):

 

(in milioni di euro)

 

2009

2010

2011

Parte corrente

344,7

372,2

452,7

Conto capitale

287,6

269,6

243,6

Totale

632,3

641,8

696,3

 

Nell’ambito degli stanziamenti relativi al 2008, si segnalano, in particolare:

Ø      336,3 mln di euro per il finanziamento ordinario del CONI (22.1.2. –Interventi – cap. 1896), con un decremento pari a 113,7 milioni di euro[20];

Ø      5,3 mln di euro da corrispondere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per le politiche dello sport (22.1.3. – Oneri comuni di parte corrente –cap. 2111), con una riduzione di 29,2 milioni di euro rispetto al bilancio 2008;

Ø      132 mln di euro da corrispondere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per gli investimenti in materia di sport (22.1.8. - Oneri comuni di conto capitale – cap. 7450) con una riduzione di 46,6 milioni di euro rispetto al bilancio 2008.

Effetti della manovra finanziaria 2009-2011

Con riguardo agli stanziamenti per il 2009, si ricorda che il programma in esame sconta le riduzioni delle autorizzazioni di spesa previste dall’art. 60 del DL 112/2008 (cosiddetta “manovra 2009-2011”) convertito, con modificazioni, dalla legge 133/2008.

In particolare tre disposizioni contenute nell’art. 60 hanno ripercussioni sull’entità e sulla distribuzione degli stanziamenti; si prevede, infatti, che:

.

La rimodulazione tra spese di funzionamento e spese per interventi è consentita nel limite massimo del 10 per cento delle risorse stanziate per gli interventi stessi; è precluso, inoltre, in quanto intervento dequalificativo della spesa, l’utilizzo degli stanziamenti in conto capitale per finanziare spese correnti.

 

 

Per il programma in esame, le riduzioni operate sulle dotazioni di spesa in relazione all’art. 60, comma 1, del DL 112/2008[23] - già scontate nel bilancio triennale – sono le seguenti:

Ø      2009: - 108,7 milioni di euro;

Ø      2010: - 120,9 milioni di euro;

Ø      2011: - 65,6 milioni di euro.

Inoltre, per il programma Attività ricreative e sport, le previsioni di bilancio 2009 scontano altresì la riduzione operata in relazione all’art. 60, comma 10, del DL 112/2008, pari a 44,7 milioni di euro[24].

Infine, per completezza di informazione, si evidenzia che le previsioni scontano anche le riduzioni disposte per effetto dell’articolo 5, comma 1, del DL 93/2008 (c.d. decreto taglia ICI) relative al Fondo per lo sport di cittadinanza (- 35 milioni di euro per il 2009 e – 40 mln per il 2010) e ai contributi in favore del Comitato italiano paralimpico (- 1 milione per ciascuno degli anni 2009 e 2010).

Tabelle allegate al disegno di legge finanziaria per il 2009

La tabella C, recante la quantificazione annua degli stanziamenti autorizzati da disposizioni legislative, prevede uno stanziamento per l’esercizio delle funzioni in materia di sport da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Lo stanziamento è così quantificato per ciascuno degli anni del triennio:

 

2009

2010

2011

114,2

109,3

83,3

 

A tale riguardo, si segnala che il disegno di legge finanziaria per il 2009 propone una riduzione di 23,4 milioni di euro per l’esercizio finanziario 2009, dovuta ad una rimodulazione ai sensi del citato art. 60, co. 3, DL 112/2008.

 

La tabella F, recante rimodulazione di quote delle autorizzazioni di spesa recate da leggi pluriennali, fermo restando lo stanziamento complessivo di ciascuna legge, prevede i seguenti interventi nel settore 24 (Impiantistica sportiva):

Ø      4 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2009-2011, in relazione all’art. 11 quaterdecies del DL 203/2005[25] per lo svolgimento dei Campionati mondiali di nuoto e per i Giochi del Mediterraneo che si terranno nel 2009, rispettivamente, a Roma e a Pescara[26]. Le risorse sono allocate nel macroaggregato 6.2.8. Oneri comuni di conto capitale - cap. 7449/P del Ministero dell’Economia e finanze;

Ø      un contributo di 3 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2009-2011, sempre finalizzato allo svolgimento dei Campionati mondiali di nuoto e ai Giochi del Mediterraneo, disposto in relazione all’art. 1, comma 1292, della legge n. 296/2006[27]. Le risorse sono allocate sul medesimo macroaggregato sopra indicato;

Ø      un contributo di 400 mila euro per ciascuno degli anni del triennio, finalizzato allo svolgimento dei Giochi del Mediterraneo, disposto in relazione all’art. 2, comma 271, della legge n. 244/2007[28]. Anche in tal caso le risorse sono allocate sul macroaggregato sopra indicato.

 

 

 


Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca
(Tab. 7)

 

In premessa, occorre ricordare che il decreto legge 16 maggio 2008, n. 85[29] nel dare attuazione al nuovo assetto strutturale del Governo sulla base dell’articolo 1, comma 376, della legge finanziaria per il 2008[30], ha istituito il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (art. 1, co. 1), nel quale sono confluite le funzioni dell’ex Ministero della pubblica istruzione e dell’ex Ministero dell’università e della ricerca scientifica, con le inerenti risorse finanziarie, strumentali e di personale.

In dipendenza di ciò, lo stato di previsione del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca risulta ristrutturato rispetto all’esercizio finanziario 2008, che era invece caratterizzato dalla presenza di due distinti dicasteri.

 

Si segnala che allo stato di previsione del Ministero non è allegata la nota preliminare.

Struttura

Si ricorda che, a partire dal ddl di Bilancio per il 2008, è stata prevista la riarticolazione del Bilancio di previsione dello Stato nel rispetto della legislazione vigente[31], tale riorganizzazione si fonda su una classificazione delle risorse finanziarie in missioni di spesa[32] (34 sia nel 2008 che nel 2009), a loro volta articolate in programmi[33] (167 nell’esercizio 2008,163 nel 2009).

Ogni programma si compone a sua volta di 9 "Macroaggregati", che costituiscono le nuove unità fondamentali di voto nell’esame parlamentare del disegno di legge di Bilancio (corrispondono pertanto alle unità previsionali di base).

 

I macroaggregati si articolano secondo lo schema seguente:

 

Per la spesa corrente

Per la spesa in conto capitale:

Rimborso di prestiti

·       Funzionamento

·       Interventi

·       Trattamenti di     quiescenza, integrativi e sostitutivi

·       Oneri del debito pubblico

·        Oneri comuni

·         Investimenti

·         Altre spese in c/capitale

·         Oneri comuni

 

·          Rimborso del debito pubblico.

 

Di conseguenza, secondo la nuova impostazione, immediatamente al di sotto della menzione dello stato di previsione si collocano nell'ordine: il riferimento alla missione, al programma e al macroaggregato; all’interno di quest'ultimo, vengono poi specificati i centri di responsabilità amministrativa che gestiscono la spesa. Ne consegue che tali centri di responsabilità potranno comparire anche all'interno di più missioni e/o programmi e così pure i dispositivi normativi di autorizzazione della spesa.

 

Nello stato di previsione della spesa del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca per l’anno finanziario 2009 i centri di responsabilità amministrativa sono 22: il Gabinetto e gli uffici di diretta collaborazione all’opera del Ministro; 3 dipartimenti (dipartimento per l’istruzione; dipartimento per l’università, l’alta formazione artistica, musicale e coreutica e per la ricerca; dipartimento per la programmazione e la gestione della risorse umane, finanziarie e strumentali e per la comunicazione); 18 uffici scolastici regionali[34].

 

Per una descrizione più analitica della riarticolazione della classificazione della spesa nel ddl di Bilancio 2009 si rinvia, come di consueto, alla parte generale del presente dossier.

 

Nell’ambito della riclassificazione sopra descritta le dotazioni finanziarie del Ministero fanno capo alle seguenti missioni:

·         L’Italia in Europa e nel mondo (missione n. 4 nella classificazione generale del ddl di bilancio);

·         Ricerca e innovazione (missionen. 17 nella classificazione generale del ddl di bilancio);

·         Istruzione scolastica (missione n. 22 nella classificazione generale del ddl di bilancio);

·         Istruzione universitaria (missione n. 23, nella classificazione generale del ddl di bilancio);

·         Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (missione n. 32 nella classificazione generale del ddl di bilancio);

·         Fondi da ripartire (missione n. 33 nella classificazione generale del ddl di bilancio).

 

Le missioni sopra descritte corrispondono a quelle precedentemente allocate nel bilancio di previsione dell’ex Ministero della pubblica istruzione e dell’ex Ministero dell’università e della ricerca.

Si ricorda, inoltra, che, come già segnalato per quanto riguarda gli altri stati di previsione d’interesse della Commissione cultura e nella parte generale del presente dossier, le due missioni n. 32 e 33 hanno carattere trasversale. Esse sono destinate a raggruppare, rispettivamente, le spese di funzionamento dell’apparato amministrativo ed alcuni fondi di riserva e speciali che non hanno - in sede di predisposizione del disegno di legge di bilancio – una collocazione specifica; l’attribuzione di tali fondi è, poi, demandata ad atti e provvedimenti successivi adottati in corso di gestione.

 

Merita segnalare che a seguito della citata riclassificazione sono state sensibilmente ridotte le unità di voto che fino al 2008 erano rappresentate dalle unità previsionali di base. Per quanto attiene al Ministero in esame, tali unità di voto erano 72 nella legge di bilancio 2008[35]; nel ddl relativo al 2009 sono ulteriormente ridotte a 65.

 

Stanziamenti complessivi

Lo stato di previsione del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca reca, per l’esercizio finanziario 2009, spese in conto competenza per 55.349,2 milioni di euro, di cui:

Ø      52.794,8 mln per spese correnti (95,4%);

Ø      2.254,4 mln per spese in conto capitale (4,1%).

L’incidenza percentuale sul totale generale del bilancio dello Stato è pari al 10,3%.

Occorre peraltro considerare che le previsioni di bilancio per il 2009 tengono conto delle disposizioni recate dal DL 112/2008[36], convertito con modificazioni, dalla L. 133/2008, che ha di fatto anticipato, nel mese di luglio, la manovra economico-finanziaria per il 2009 (si v. infra)[37].

 

Rispetto alla legge di bilancio 2008 (che assegnava ai due Ministeri accorpati complessivi 53.791,0 milioni di euro) si registra un aumento di 1.558,2 milioni di euro (pari al 2,9%) determinato da:

Ø      un incremento di 1.721,5 mln delle spese di parte corrente;

Ø      una riduzione di 163,3 mln delle spese in conto capitale.

Rispetto alle previsioni assestate per l’esercizio finanziario 2008, si registra un aumento di 82,9 mln di euro (dato da un aumento di 289,8 mln di euro per la parte corrente ed una riduzione di 206,9 mln di euro per la parte in conto capitale).

 

La consistenza dei residui passivi presunti al 1° gennaio 2009 è valutata in 5.597,8 milioni di euro (in particolare: 2.916,4 milioni per la parte corrente, 2.681,4 milioni per la parte in conto capitale).

 

La consistenza dei residui presunti è inferiore a quella prevista nella legge di bilancio 2008 (7.022,3 milioni di euro); tuttavia, occorre tener presente che la valutazione operata in sede di bilancio di previsione è provvisoria e suscettibile di notevoli variazioni che potranno discendere dall’andamento della gestione nella parte finale dell’esercizio.

 

Le autorizzazioni di cassa ammontano per il 2009 a 55.513,5 milioni di euro.

Data una massa spendibile di 60.947 milioni di euro (5.597,8 mln di residui più 55.349,2 mln di competenza), le autorizzazioni di cassa assicurano un coefficiente di realizzazione (rapporto tra autorizzazioni di cassa e massa spendibile) del 91,1%. Tale rapporto misura la capacità di spesa che il Ministero per i beni e le attività culturali ritiene di poter raggiungere nel 2009.

 

Si riportano di seguito le previsioni complessive delle dotazioni di competenza relative al triennio 2009-2011[38], anche in relazione alla rilevanza che riveste il bilancio triennale nella disciplina introdotta recentemente dall’art. 60 del DL 112/2008 (vedi infra).

 

 

(in milioni di euro)

 

2009

2010

2011

Parte corrente

52.795

51.343

49.602

Conto capitale

2.554

2.314

2.327

Totale

55.349

53.657

51.929

 

Effetti della manovra finanziaria 2009-2011

Con riguardo agli stanziamenti per il 2009 si ricorda che lo stato di previsione in esame sconta le riduzioni delle autorizzazioni di spesa operate con il DL 93/2008 (c.d. decreto taglia ICI)[39], nonché quelle previste dall’art. 60 del DL 112/2008 (cosidetta “manovra 2009-2011”), convertito con modificazioni dalla legge n. 133/2008.

In particolare, il DL 112/2008 ha disposto che:

Ø      per il 2009, la quota degli stanziamenti da accantonare ai sensi dell’art. 1, commi 507 e 508, della legge finanziaria per il 2007 (l. n. 296/2006)[40] sia portata in riduzione effettiva dalle dotazioni di bilancio (art. 60, comma 10);

Ø      per gli esercizi dal 2009 al 2011 sia operato una riduzione lineare sulle dotazioni finanziarie a legislazione vigente delle missioni di spesa del bilancio di ciascun Ministero, con indicazione della componente relativa a competenze predeterminate per legge (art. 60, comma 1[41]).

 

In particolare, gli accantonamenti per il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, trasformati in riduzioni di spesa, ammontano per il 2009 a 323,8 milioni di euro.

 

 

 

(in migliaia di euro)

Ministero istruzione, università e ricerca

2009

missione 4 - L’Italia in europa e nel mondo

15.889

missione 17 - Ricerca e innovazione

196.581

missione 22 - Istruzione scolastica

28.636

missione 23 - Istruzione universitaria

70.956

missione 32 - servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche

2.438

missione 33 - Fondi da ripartire

9.326

Totale

323.829

 

Le riduzioni operate sulle dotazioni di spesa in relazione all’art 60, comma 1, del DL 112/2008[42] - già scontate nel bilancio triennale - ammontano per il 2009 a 447 milioni di euro; per il 2010 a 456,4 mln di euro e per il 2011 a 790,1 mln di euro.

 

(in milioni di euro)

 

2009

2010

2011

Ministero

Istruzione università ricerca

riduzioni

(totali e per missione)

di cui:
predeterminate
 per legge

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

447,0

214,4

456,4

200,2

790,1

346,4

Missione 4 L’italia in europa e nel mondo

2,0

0

2,2

0

3,8

0

Missione 17 Ricerca e innovazione

3,4

1,9

3,8

2,2

6,6

3,7

Missione 22

Istruzione scolastica

231,2

29,3

227,1

6,3

393,5

11,0

Missione 23

Istruzione universitaria

107,2

96,4

114,4

101,2

197,9

175,2

Missione 32

Servizi istituzionali

14,3

0

15,8

0

27,4

0

Missione 33

Fondi da ripartire

89,0

86,8

93

90,5

160,9

156,6

 

A queste variazioni di segno negativo vanno poi sommate quelle - di segno positivo o negativo - introdotte dall’amministrazione competente all’atto della predisposizione del ddl di bilancio, operazione alla quale quest’anno, tra l’altro, si è proceduto ai sensi dell’art. 60, comma 3, del dl 112/2008.

 

Il comma 3 del citato art. 60 del D.L. n. 112/2008 ha previsto che in via sperimentale, limitatamente al prossimo esercizio finanziario 2009, nella legge di bilancio - nel rispetto dell’invarianza degli effetti sui saldi di finanza pubblica e dell’obiettivo di pervenire ad un consolidamento per missioni e per programmi di ciascuno stato di previsione - possono essere rimodulate tra i programmi le dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa, fatta eccezione per alcune tipologie di spesa (di natura obbligatoria, in annualità e a pagamento differito). Le rimodulazioni tra spese di funzionamento e spese per interventi sono consentite nel limite del 10% delle risorse stanziate per gli interventi stessi. Resta precluso l’utilizzo degli stanziamenti di spesa in conto capitale per finanziare spese correnti. In apposito allegato a ciascuno stato di previsione della spesa sono esposte le autorizzazioni legislative ed i relativi importi da utilizzare per ciascun programma.

Come illustrato nella parte generale, si ricorda che in apposito allegato a ciascuno stato di previsione della spesa del bilancio a legislazione vigente per il 2009 sono esposte le autorizzazioni legislative di spesa ed i relativi importi, con le rimodulazioni effettuate dalle Amministrazioni (a tale riguardo, cfr. l’allegato 2 a ciascun stato di previsione della spesa: “Prospetto delle autorizzazioni di spesa per programmi”)[43].

 

Per un’analisi dettagliata dei tagli discendenti dalla manovra 2009-2011 e delle rimodulazioni, esposti in relazione alle Missioni e ai Programmi di spesa del Ministero, si rinvia alla lettura del prospetto della Ragioneria generale dello Stato, riportato in appendice al presente dossier.

 

Analisi per missione/programma

Si riportano di seguito gli stanziamenti assegnati a Missioni e Programmi nella legge di bilancio 2008 (L. 245/2007), nonché le previsioni assestate 2008 – quali riportate nella tabella n. 1 del ddl di bilancio 2009 (AC 1714) - a confronto con le dotazioni previste nel medesimo ddl di bilancio 2009 per il triennio 2009-2011[44].

 

 

(in milioni di euro)

Missioni

L. 245/2007

(bilancio 2008)

 

2008

Previsioni assestate 2008

Ddl di bilancio 2009

(AC 1714)

 

Programmi

 

2009

 

2010

 

 

2011

L’Italia in Europa e nel mondo (4)

137,9

138,8

120,2

136,0

134,4

Cooperazione culturale e scientifico-tecnologica (4.3)

132,0

132,1

114,8

130,6

129,2

Cooperazione in materia culturale (4.5)

5,9

6,7

5,4

5,4

5,2

Ricerca e innovazione (17)

2.510,8

2.530,6

2.445,9

2.181,0

2.307,9

Ricerca scientifica e tecnologica applicata (17.9)

259,3

273,0

252,8

106,0

135,7

Ricerca scientifica e tecnologica di base (17.10)

2.242,9

2.243,0

2.185,4

2.167,5

2.165,2

Ricerca per la didattica (17.16)

8,5

14,5

7,7

7,5

7,0

Istruzione scolastica (22)

41.463,4

43.120,0

43.776,6

42.527,6

42.407,5

Programmazione e coordinamento dell’istruzione scolastica (22.1)

425,3

442,6

387,1

309,8

300,8

Istruzione prescolastica (22.2)

4.169,9

4.184,9

4.194,0

4.056,0

3.945,7

Istruzione primaria (22.11)

12.511,8

12.731,0

12.973,8

12.686,3

12.434,2

Istruzione secondaria di primo grado  (22.12)

9.680,5

9.340,3

9.569,2

9.300,8

9.079,9

Istruzione secondaria di secondo grado (22.13)

14.131,2

15.848,3

16.244,0

15.761,9

15.328,5

Istruzione post secondaria (22.6)

1,3

5,4

0,4

0,4

0,3

Istruzione degli adulti (22.7)

0,6

4,1

0,1

0,1

0,9

Diritto allo studio, condizione studentesca (22.8)

7,5

28,1

6,0

6,1

5,7

Istituzioni scolastiche non statali (22.9)

535,3

535,3

401,9

406,1

312,4

Istruzione universitaria (23)

8.682,8

8.683,0

8.549,3

7.844,5

7.037,5

Diritto allo studio nell’istruzione universitaria (23.1)

249,3

249,3

184,2

174,0

133,7

Istituti di alta cultura (23.2)

430,0

430,1

409,9

412,6

407,2

Sistema universitario e formazione post-universitaria (23.3)

8.003,5

8.003,6

7.955,2

7.257,8

6.496,5

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32)

104,2

117,2

80,6

81,9

70,5

Indirizzo politico (32.2)

18,6

20,7

14,2

14,4

13,9

Servizi ed affari generali (32.3)

85,6

96,5

66,3

67,5

56,6

Fondi da ripartire (33)

891,9

676,6

376,5

786,0

970,9

Fondi da assegnare (33.1)

891,9

676,6

376,5

786,0

970,9

 

Il grafico che segue evidenzia gli stanziamenti di competenza relativi a ciascuna missione.

 

 

 

Di seguito, si pongono in evidenza i dati principali relativi alle singole missioni.

1. La missione “Istruzione scolastica” (22)

Alla Missione Istruzione scolastica è assegnata la dotazione di 43.776,6 milioni di euro (pari al 79,1% dello stanziamento del Ministero), con incremento di 2313,2 milioni di euro rispetto alla legge di bilancio 2008.

 

La missione è articolata in 9 programmi di spesa. Si dà conto di seguito delle principali variazioni - di segno positivo o negativo - degli stanziamenti attribuiti a questi ultimi rispetto alla legge di bilancio 2008[45]; si ricorda, comunque, preliminarmente che al complesso delle spese per l’istruzione sono applicate per l’esercizio 2009 le riduzioni di spesa previste dalle ultime 2 leggi finanziarie (L. 296/2006 e 244/2007)[46] e dall’articolo 64 del DL 112/2008; a queste si affiancano tuttavia consistenti variazioni di segno positivo discendenti da spese per il personale (vedi infra).

 

Dal raffronto tra gli importi assegnati ai Programmi della Missione Istruzione per il 2008 e per il 2009 emerge quanto segue.

1.1. Programmazione e coordinamento dell’istruzione scolastica - riduzione di 38,2 milioni di euro rispetto allo stanziamento per il 2008;

§         1.2. Istruzione  prescolastica - aumento di 24,1 milioni di euro;

§         1.3. Istruzione primaria - aumento di 462,0 mln. di euro ;

§         1.4. Istruzione secondaria di primo grado -  riduzione di 111,3 mln. di euro;

§         1.5. Istruzione secondaria di secondo grado - aumento di 2212,8 mln.  di euro;

§         1.6. Istruzione post-secondaria - riduzione di 0,9 mln. di euro;

§         1.7. Istruzione degli adulti - riduzione di 0,5 mln. di euro;

§         1.8. Diritto allo studio, condizione studentesca - riduzione di 1,5 mln. di euro;

§         1.9. Istituzioni scolastiche non statali - riduzione di 133,4 mln.di euro.

 

Come evidenziato sopra, le variazioni più consistenti rispetto alla legge di bilancio 2008, si concentrano sui quattro programmi relativi all’istruzione prescolastica e scolastica[47](dotati rispettivamente di: 4.194,0 milioni di euro; 12.973,8 milioni di euro; 9.569,2 milioni di euro; 16.244,0 milioni di euro). Esse afferiscono al macroaggregato di parte corrente Funzionamento e riguardano soprattutto gli stanziamenti per il personale.

Si ricorda, in proposito, che il macroaggregato Funzionamento comprende principalmente le spese per stipendi, indennità ed altri assegni dovuti al personale del ministero operante nel settore dell’istruzione (personale afferente ai centri di responsabilità Gabinetto, Dipartimento per l’istruzione, Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse); al personale in servizio presso i 18 uffici periferici, nonché al personale docente[48] e non docente (gli stanziamenti riferiti al personale periferico e scolastico sono allocati sotto i centri di responsabilità costituiti dagli Uffici scolastici regionali)[49].

 

Nelle note ai capitoli di bilancio riferiti al personale, esclusi dalla rimodulazione consentita dall’art. 60, comma 3 del DL112/2008, l’amministrazione motiva le  variazioni disposte con la necessità di adeguare le dotazioni finanziarie alla situazione di fatto del personale, richiama inoltre l’esigenza di dare attuazione al Contratto Collettivo Nazionale del personale del comparto scuola[50] siglato il 29 novembre 2007 (relativo, per la parte economica, al biennio 2006-2007).

 

Si ricorda, inoltre, che al macroaggregato Funzionamento afferiscono i capitoli relativi a spese per l’acquisto di beni e servizi, anchesu tali voci – rimodulabili ai sensi del citato art. 60, co. 3, del DL n. 112/2008 – nei 4 programmi relativi all’istruzione prescolastica e scolastica si registra per lo più una riduzione rispetto agli importi del 2008.

Al medesimo macroaggregato fanno capo (sempre nell’ambito di ciascuno dei 4 Programmi: in esame) gli stanziamenti dei due Fondi istituiti dall’art. 1, comma 601, della legge finanziaria 2007 (L. 296/2006): il Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche ed il Fondo per le competenze dovute al personale (con esclusione delle spese per stipendi del personale a tempo determinato ed indeterminato)[51]; entrambi sono gestiti dal Centro di responsabilità- Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane .

Rispetto alla legge di bilancio 2008, sui capitoli relativi al Fondo per il Funzionamento delle istituzioni scolastiche[52](oggetto di rimodulazione ai sensi dell’art. 60, comma 3, del DL 112/2008) si riscontrano variazioni di segno negativo - per l’importo complessivo di circa 50 milioni di euro; sui capitoli relativi al Fondo per le competenze al personale[53] si registrano, invece, consistenti variazioni di segno positivo, motivate dall’amministrazione, oltre che dall’applicazione del CCNL del comparto scuola, dall’attuazione dell’art. 2, comma 5, del DL 147/2007[54] (convertito con modificazioni dalla legge 126/2007). Quest’ultimo prevedeva che gli oneri per la retribuzione delle supplenze per maternità e delle supplenze brevi fossero imputati a capitoli di spesa iscritti nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione ed i relativi stanziamenti fossero integrati di 198 milioni euro a decorrere dall'anno 2008.

 

Con riguardo agli altri programmi si osserva quanto segue.

 

Il Programma 1.1 (Programmazione e coordinamento dell’istruzione) – cui sono assegnati 387,1 milioni di euro -comprende principalmente spese per il personale del ministero e delle amministrazioni periferiche. La riduzione di 38,2 milioni rispetto allo stanziamento per il 2008, risulta da un decremento delle spese per stipendi, altri oneri dell’amministrazione, acquisto di beni e servizi (Macroaggregato di parte corrente Funzionamento), nonchè - per la parte in conto capitale- da una riduzione di 22,8 milioni di euro sul Cap 7180 relativo ad investimenti per i piani di edilizia scolastica (Centro di responsabilità -Dipartimento per l’istruzione), il capitolo in questione rientra tra quelli rimodulabili ai sensi dell’art. 60,comma 3, del DL 112/2008.

Altri stanziamenti in conto capitale inclusi nel medesimo programma sono finalizzati all’acquisto di apparecchiature non informatiche, mobilio e dotazioni librarie per i 18 uffici scolastici regionali, nonché ad iniziative a carattere nazionale sulla sicurezza nelle scuole (si tratta anche in questo caso di capitoli rimodulabili).

 

I Programmi 1.6 Istruzione post-secondaria  e 1.7. Istruzione degli adultisono dotati, rispettivamente di 0,4 e 0,1 milioni di euro (con riduzione di 0,9 mln. di euro e di 0,5 milioni di euro di euro rispetto alla legge di bilancio 2008). La variazione di segno negativo è più significativa se si confrontano le risorse per il 2009 con le proposte del ddl di assestamento 2008; quest’ultimo assegnava  5 milioni di euro al funzionamento delle strutture di istruzione e la formazione tecnica superiore (istituzione del nuovo cap1464)  e  4 milioni di euro per la formazione degli adulti (cap. 1467). L’amministrazione specifica non confermare tali dotazioni finanziarie nel ddl di bilancio in quanto, nel primo caso, il relativo stanziamento verrà assegnato in corso d’anno con decreto ministeriale, nel secondo non si prevedono spese per la finalità descritta dal capitolo.

 

Al Programma 1.8 Diritto allo studio, condizione studentescasono assegnati 6,0 milioni di euro con riduzione di 1,5 milioni rispetto alla legge di bilancio 2008; anche in questo caso appare più consistente la variazione rispetto al ddl di assestamento che proponeva un stanziamento di 21 milioni di euro per l’ampliamento dell’offerta formativa e l’apertura pomeridiana delle scuole (cap 1465); secondo quanto esposto nelle nota al capitolo di bilancio l’amministrazione intende erogare finanziamenti per il miglioramento dell’offerta formativa attraverso decreti ministeriali.

 

Il Programma 1.9 Istituzioni scolastiche non statali è dotato di 401,9 milioni di euro con una riduzione di 133,4 milioni rispetto alla legge di bilancio 2008. Esso comprende spese di parte corrente per Interventi, allocate su vari capitoli afferenti ai Centri di responsabilità/ Uffici scolastici regionali. Tali importi sono destinati al mantenimento delle scuole non statali; in particolare per la realizzazione del sistema prescolare, per contributi alla scuole dell’infanzia ed elementari parificate, nonché alle scuole secondarie. Su tutti i capitoli in questione si riscontrano riduzioni di varie entità che concorrono al decremento complessivo citato sopra; tali riduzioni discendono essenzialmente dall’applicazione dell’art. 60, commi 1 e 10, del DL 112/2008 (si veda il prospetto della Ragioneria generale dello Stato sulle previsioni triennali 2009-200 riportato in appendice al presente dossier).

 

2. La missione “Istruzione universitaria” (23)

Lo stanziamento complessivo per la missione Istruzione universitaria è pari a 8.549,3 mln di euro (pari al 15,4% dello stanziamento del Ministero), con una riduzione di 133,5 milioni di euro (-1,5%) rispetto al bilancio 2008.

La missione è articolata in tre programmi:

 

2.1 Diritto allo studio nell’istruzione universitaria, con stanziamento in conto competenza pari a 184,2 milioni di euro (- 26,1% rispetto al bilancio 2008, pari a 65,1 milioni di euro). In tale programma rientrano, in particolare:

- il Fondo di intervento integrativo da ripartire tra le regioni per la concessione dei prestiti d’onore e l’erogazione delle borse di studio (2.1.2. – interventi – cap. 1695), con 111,9 milioni di euro (- 40,1 mln rispetto al bilancio 2008);

- i contributi a favore dei collegi universitari (2.1.2. – interventi – cap. 1696), pari a 18,1 milioni di euro (- 8,7 mln rispetto al bilancio 2008);

- le assegnazioni alle università per le spese inerenti l’attività sportiva universitaria e i relativi impianti (2.1.2. – interventi – cap. 1709), pari a 7,7 milioni di euro (- 3,5 mln rispetto al bilancio 2008);

- i contributi per interventi per alloggi e residenze per gli studenti universitari (2.1.6. – investimenti – cap. 7273), pari a 44,6 milioni di euro (- 12,5 mln rispetto al bilancio 2008);

Peraltro, si segnala che gli stanziamenti relativi a tutte le voci citate sono rimodulabili ai sensi del citato art. 60, co. 3, DL n. 112/2008.

 

2.2 Istituti di alta cultura, con stanziamento in conto competenza pari a 409,9 milioni di euro (- 4,7% rispetto al bilancio 2008, pari a 20,2 milioni); le risorse sono concentrate principalmente sul capitolo 1603, con 223,3 milioni destinati agli stipendi del personale direttivo e docente degli istituti di alta formazione artistica e musicale (spesa non rimodulabile).

 

2.3 Sistema universitario e formazione post-universitaria[55], con stanziamento in conto competenza pari a 7.955,2 milioni di euro (- 0,6% rispetto al bilancio 2008, pari a 48,3 milioni di euro). I principali stanziamenti relativi a questo programma riguardano:

a) Fondo per il finanziamento ordinario delle università[56] (2.3.2.- interventi – cap. 1694) con 6933,6 milioni di euro, che registra un incremento di 67,9 milioni di euro rispetto al 2008 (spesa non rimodulabile);

b) Fondo da destinare all’incremento dell’efficienza e dell’efficacia del sistema universitario statale (2.3.2. – interventi – cap. 1699), con dotazione di 550 milioni di euro, pari a quella del bilancio 2008[57] (spesa non rimodulabile);

c) Borse di studio post laurea (2.3.2 – interventi – cap. 1686) con 160,6 milioni di euro, che registra una riduzione di 23,2 mln di euro rispetto al 2008 (spesa non rimodulabile);

d) Fondo per la programmazione dello sviluppo del sistema universitario[58] (2.3.2 – interventi – cap. 1690), con 63,8 milioni di euro, che registra una riduzione di 28,4 mln di euro rispetto al 2008 (spesa rimodulabile);

e) Contributi alle università e agli istituti superiori non statali (2.3.2 – interventi – cap. 1692) con 88,4 milioni di euro, che registra una riduzione di 40,1 milioni di euro rispetto al bilancio 2008 (spesa rimodulabile);

f) Fondo per il sostegno dei giovani e per favorire la mobilità degli studenti (2.3.2 – interventi – cap. 1713) con 67,4 milioni di euro, che registra una riduzione di 9,7 milioni di euro rispetto al bilancio 2008 (spesa non rimodulabile);

g) Fondo per l’edilizia universitaria (2.3.6. – investimenti – cap. 7266), con 3,9 milioni di euro, che registra una riduzione di 11,1 milioni di euro rispetto al bilancio 2008 (spesa rimodulabile)[59].

 

3. La missione “Ricerca e innovazione” (17)

La missione Ricerca e innovazione si svolge sulla base di tre programmi:

 

3.1. Ricerca per la didattica

Il programma ricerca per la didattica è dotato di 7,7 milioni di euro a fronte di 8,5 milioni stanziati per il 2008; la riduzione di 0,8 milioni di euro discende dall’applicazione dell’art. 60, commi 1 e 10, del DL 112/2008 (si veda il prospetto della Ragioneria generale dello Stato sulle  previsioni triennali 2009-2011 riportato in appendice al presente dossier).

Il programma in esame comprende le spese per la realizzazione delle attività affidate all’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di istruzione e formazione ed all’Agenzia Nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica[60] (Macroaggregato Funzionamento,  cap. 1398, con uno stanziamento di 4,2 milioni di euro)  ed i contributi ad Enti ed istituti operanti nel settore dell’istruzione (Macroaggregato Interventi, cap. 1261-esposto in tabella C della legge finanziaria- dotato di 3,2 milioni di euro).

 

 

3.2. Ricerca scientifica e tecnologica applicata, con stanziamento in conto competenza pari a 252,8milioni di euro (- 2,5% rispetto al bilancio 2008, pari a 6,5 mln e – 20,2 mln alle previsioni assestate 2008), nell’ambito del quale le risorse sono destinate principalmente al Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (3.2.6. – investimenti - cap. 7320), con una dotazione di 228,9 milioni di euro.

 

3.3. Ricerca scientifica e tecnologica di base, con stanziamento in conto competenza pari a 2.185,4milioni di euro (- 2,6% rispetto al bilancio 2008, pari a 57,5 milioni). In tale programma rientrano, in particolare:

a) il Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca (3.3.6. – investimenti – cap. 7236), con 1.744,5 milioni di euro, che registra un decremento di 69,5 milioni rispetto al bilancio 2008 (spesa non rimodulabile);

b) il Fondo occorrente per le assunzioni di ricercatori delle università e degli enti ed istituzioni di ricerca[61] (3.3.2. – interventi – cap. 1714) con 148,5 milioni di euro, che registra un aumento di 34,4 milioni di euro rispetto al bilancio 2008 (spesa non rimodulabile);

c) il Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (3.3.6. – investimenti, cap. 7245) con 228,9 milioni di euro, che registra un decremento di 3,0 milioni rispetto al bilancio 2008 (spesa non rimodulabile);

d) i contributi per gli istituti scientifici speciali (3.3.2. – interventi – cap. 1679), con 6,5 milioni di euro, che registra un decremento di 2,9 milioni rispetto al bilancio 2008 (spesa rimodulabile).

 

4. La missione “L’Italia in Europa e nel mondo” (4)

Alla missione in esame, articolata nei due programmi Cooperazione culturale e scientifico-tecnologica e Cooperazione culturale sono destinati 120,2 milioni di euro per il 2009, con una riduzione del 12,8% (pari a 17,7 mln di euro) rispetto al bilancio 2008.

 

5. La missione “Servizi generali e istituzionali delle amministrazioni pubbliche” (32)

Alla missione in esame sono assegnati complessivi 80,6 milioni di euro per il 2009, con una riduzione del 22,6% rispetto al bilancio 2008, pari a 23,6 milioni di euro.

Alla missione fanno capo i due programmi, denominati "Indirizzo politico" e “Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza”, che riguardano, come già accennato, le spese di funzionamento dell’apparato amministrativo.

L’indicata riduzione delle previsioni di spesa per il 2009 è per lo più dovuta al riassetto del dicastero (tuttora in corso), che prevede una complessiva riduzione degli assetti organizzativi ai sensi dell’art. 74, D.L. n. 112/2008[62] e del d.l. n. 85/2008[63].

6. La missione “Fondi da ripartire” (33)

La missione 6 Fondi da ripartire, Programma Fondi da assegnare, è dotata di uno stanziamento di 376,6 milioni di euro (inferiore di 515 milioni rispetto alla legge di bilancio 2008) allocato in vari capitoli di spesa del Macroaggregato Oneri di parte corrente. Gli importi di tali capitoli scontano l’applicazione dell’art. 60, commi 1 e 10, del DL 112/2008 e, ad eccezione delle spese per il personale (cap. 1280), sono rimodulabili ai sensi dell’art. 60, comma 3, del medesimo DL.

Si citano, a titolo di esempio:

·  141,0 milioni di euro per il Fondo per l’offerta formativa ed interventi perequativi (cap. 1270, legge 440/1997, esposto in Tabella C della legge finanziaria);

·   23,2 milioni per attrezzature ed innovazioni didattiche (cap. 1286[64]);

·  82,7 183 milioni per interventi vari a favore dell’istruzione disposti dalla legge finanziaria 2007 (cap. 1287)[65];

·  47,7 milioni per il Piano programmatico degli interventi per la scuola (cap. 1294) - cioè per l’attuazione della riforma del sistema dell’istruzione (cosidetta “Legge Moratti”);[66]

·  20,7 milioni di euro per Fondi a favore del personale della scuola (cap. 1280) su tale capitolo, rispetto alla legge di bilancio 2008, si riscontra una riduzione di 291,2 milioni di euro motivata dall’applicazione del CCNL relativo al comparto scuola.

 

Tabelle allegate al disegno di legge finanziaria per il 2009

La Tabella A, recante gli stanziamenti da iscrivere nel Fondo speciale di parte corrente, destinati alla copertura finanziaria dei provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati per il triennio 2009-2011, prevede 0,9 milioni di euro per il 2009; 4,5 milioni per il 2010 e per il 2011.

Secondo quanto riportato nella relazione illustrativa, l’accantonamento comprende le risorse necessarie per assicurare la ratifica di un accordo internazionale – di cui non sono indicati gli estremi – e per l’adozione del provvedimento concernente disposizioni in materia di sicurezza pubblica (AS 733).

Rispetto alla tabella A della legge Finanziaria 2008 si registra una riduzione degli accantonamenti, che per il triennio 2008-2010 erano previsti nelle misure seguenti:

   104,4 milioni di euro per il 2008;

   11,4 milioni di euro per il 2009;

   11,4 milioni di euro per il 2010.

 

Tale variazione discende tra l’altro dall’applicazione dell’art .5 (Copertura finanziaria), del DL 93/2008 (cosidetto “DL ICI”). Quest’ultimo ha disposto (comma 7, lettera e)) una riduzione lineare degli accantonamenti finanziari iscritti sul fondo speciale di parte corrente per il triennio 2008-2010; la riduzione interessa, tra gli altri, il ministero in esame per l’importo di 3 milioni e a decorrere dal 2010.

 

La Tabella B, recante gli stanziamenti da includere nel Fondo speciale di conto capitale, per la copertura finanziaria dei provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati per il triennio 2009-2011, non prevede stanziamenti.

 

La Tabella C, recante la quantificazione annua degli stanziamenti autorizzati da disposizioni legislative, reca i seguenti stanziamenti complessivi:

 

 

 

(in milioni di euro)

2009

9.089,7

2010

8.459.5

2011

8.225.6



 

 

Si riporta di seguito l’elenco delle autorizzazioni di spesa disposte per il 2008 (legge finanziaria 2008) - con il riferimento al Programma ed alla Missione ai quali afferiscono i capitoli - ponendo a fronte le dotazioni proposte dal ddl finanziaria per il triennio 2009-2011.

 

(in migliaia di euro)

 

L.F. 2008

D.D.L finanziaria per il 2009

 

 

2008

2009

2010

2011

 

Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca

 

 

 

 

 

 

L'Italia in Europa e nel mondo

 

 

Cooperazione culturale e scientifico-tecnologica

 

 

L. 407/1974: Ratifica ed esecuzione accordi internazionali per la ricerca scientifica (U.P.B. 4.2.6 – cap. 7291)

4.602

4.105

4.697

4.697

 

Ricerca e innovazione

 

 

Ricerca scientifica e tecnologica di base

 

 

L. 549/1995, art. 1, co. 43: Contributi a enti e altri organismi (U.P.B. 3.3.2. - cap. 1679)

9.467

6.533

6.683

5.111

 

D.Lgs. 204/1998: Coordinamento, program­mazione e valutazione politica nazionale per la ricerca scientifica e tecnologica (U.P.B. 3.3.6 - cap. 7236)

1.813.955

1.744.455

1.863.468

1.862.093

Ricerca per la didattica

 

L. 549/1995, art. 1, co. 43: Contributi ad enti e altri organismi (U.P.B. 3.1.2. - cap. 1261)

2.988

3.126

2.855

2.855

 

Istruzione scolastica

 

Istituzioni scolastiche non statali

 

L. 181/1990: Funzionamento della scuola europea di Ispra (U.P.B. 1.9.2 - cap. 2193)

357

365

364

364

 

 

Istruzione universitaria

 

 

Diritto allo studio nell'istruzione universitaria

 

 

L. 394/1977: Potenziamento attività sportiva universitaria (U.P.B. 2.1.2. - cap. 1709)

11.190

7.652

7.829

5.988

 

L. 147/1992: Diritto agli studi universitari (U.P.B. 2.1.2. – cap. 1695)

151.986

111.868

100.018

76.495

 

L. 338/2000, art. 1, co. 1: Alloggi e residenze per studenti universitari (U.P.B. 2.1.6 - cap. 7273/P)

31.332

24.702

24.281

18.660

 

Sistema universitario e formazione post-universitaria

 

 

L. 245/1990: Piano triennale sviluppo università e attuazione piano quadriennale (U.P.B. 2.3.2. - cap. 1690)

92.272

63.828

65.305

49.946

 

L. 243/1991: Università non statali legalmente riconosciute (U.P.B. 2.3.2. – cap. 1692)

128.577

88.447

90.492

69.209

 

L. 537/1993, art. 5, co. 1, lett. a): Spese per il funzionamento delle università (U.P.B. 2.3.2.- cap. 1694/P)

6.865.698

6.893.577

6.162.868

6.030.243

Fondi da ripartire

 

Fondi da assegnare

 

L. 440/1997 e L. 144/1999, art. 68, co. 4, lett. b): Fondo per l’ampliamento dell’offerta formativa (U.P.B. 6.1.3.- cap. 1270)

185.830

141.048

130.641

99.915

 

 

TOTALE MINISTERO

9.253.254

9.089.706

8.459.511*

8.225.576*

 

 

* Si ricorda che l’articolo 5, co. 7, lett. d), DL 93/2008 (c.d. decreto ICI), prevede a decorrere dall’anno 2010 una riduzione lineare del 6,85 per cento degli stanziamenti di parte corrente relativi alle autorizzazioni di spesa come determinate dalla Tabella C allegata alla legge 24 dicembre 2007, n. 244, a copertura degli oneri recati dallo stesso provvedimento.

Inoltre, l’articolo 2, comma 4, del d.l. n. 134/2008[67] (c.d. decreto Alitalia), stabilisce, sempre a decorrere dal 2010, una ulteriore riduzione lineare di 30 milioni di euro.

 

La Tabella D (recante il rifinanziamento di norme contenenti interventi di sostegno dell’economia classificati tra le spese in conto capitale) e la Tabella E, (recante riduzioni di autorizzazioni di spesa precedentemente disposte)non contengono interventi che interessino il Ministero in esame.

 

La Tabella F, recante rimodulazione di quote delle autorizzazioni di spesa recate da leggi pluriennali fermo restando lo stanziamento complessivo di ciascuna legge, prevede la modulazione per il 2009 (103,3 milioni di euro) dell’autorizzazione di spesa per la fornitura gratuita dei libri di testo (art. 27 della legge n. 448 del 1998[68]) recata dalla tabella D della legge finanziaria 2007 (legge 296/2006). Tale somma è allocata nello stato di previsione del Ministero dell'Interno nell’ambito della Missione 2 Relazioni finanziarie con le autonomie locali e del programma 2.3 Trasferimento agli enti locali, macroaggregato Investimenti (cap. 7243).

 

Stanziamenti recati da altri stati di previsione

Nello stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle finanze (Tabella n. 2), nell’ambito della Missione Istruzione scolastica e del programma Sostegno all’istruzione sono allocati 119,7 milioni di euro (Macroaggregato 16.1.3, Oneri di parte corrente - cap. 3044 Somme da trasferire alle regioni per borse di studio per la frequenza di scuola dell’obbligo[69]). Si registra rispetto all’esercizio finanziario 2008 una riduzione di 35,2 mln di euro; si ricorda, in proposito, che il capitolo in questione rientra tra le poste di bilancio rimodulabili ai sensi dell’art. 60, co. 3, del citato DL 112/2008.

 

Nello stato di previsione del Ministero dell’Interno (Tabella n. 8), nell’ambito della Missione 2 Relazioni finanziarie con le autonomie localie del programma Trasferimenti agli enti locali sono allocati 103,3 milioni di euro - Macroaggregato 2.3.6 (Investimenti), centro di responsabilità Dipartimento per gli affari interni e territoriali - cap. 7243 (Somma occorrente per la fornitura gratuita dei libri di testo nella scuola dell’obbligo ed il comodato nella scuola superiore, si veda anche infra: tabella F del ddl finanziaria).

 

In materia di ricerca, lo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze (Tabella n. 2), prevede, nell’ambito della missione Ricerca e innovazione e del programma Ricerca di base e applicata:

-          lo stanziamento di 22,6 milioni di euro per il Fondo integrativo speciale per la ricerca (FISR) di cui al D.Lgs. n. 204/1998 (art. 1, co. 3)[70], con una riduzione di 3,2 mln di euro rispetto al 2008 (12.1.6. – investimenti – cap. 7310);

-          lo stanziamento di 100,0 milioni di euro per l’Istituto italiano di tecnologia (12.1.6. – investimenti – cap. 7380) che registra un incremento pari a 20 milioni rispetto al 2008[71];

-          lo stanziamento di 21 milioni di euro per il Fondo per i progetti di ricerca (12.1.6. – investimenti – cap. 7580), con un aumento di 20,2 milioni di euro[72].

 

Disposizioni contenute nel ddl di bilancio

L’articolo 7 precisa che:

-                   il Ministro dell’economia e delle finanze, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, è autorizzato a ripartire, con propri decreti i “Fondi da ripartire per oneri di personale” e “Fondi da ripartire per l’operatività scolastica”, iscritti nelle unità previsionali di base “oneri comuni” e “investimenti” del programma Fondi da assegnare, inserito nell’ambito della missione “Fondi da ripartire” (comma 2);

-                   il Ministro dell’istruzione, dell'università e della ricerca è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni compensative in termini di competenza e di cassa tra i capitoli relativi a “Fondo per le competenze dovute al personale delle istituzioni scolastiche, con esclusione delle spese per stipendi del personale a tempo determinato e indeterminato” e i capitoli relativi al “Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche” (comma 3);

-                   l’assegnazione autorizzata a favore del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) per l’anno 2009 comprende le somme per il finanziamento degli oneri destinati alla realizzazione dei programmi finalizzati già approvati dal CIPE, nonché della somma di 2,58 milioni di euro a favore dell’Istituto di biologia cellulare per attività internazionale afferente all’area di Monterotondo (comma 4);

-                   il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato a provvedere, con propri decreti, alla riassegnazione, alla pertinente unità previsionale di base relativa alla ricerca scientifica, delle somme affluite all’entrata del bilancio dello Stato in relazione all’articolo 9 del decreto-legge n. 321 del 1996[73] (comma 5);

-                   il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni tra lo stato di previsione del Ministero dell’istruzione, dell'università e della ricerca e gli stati di previsione dei Ministeri interessati in relazione al trasferimento di fondi riguardanti il finanziamento di progetti per la ricerca (comma 6).

 

Disposizioni contenute nel ddl finanziaria

L’art. 2, comma 5, del disegno di legge finanziaria prevede che per l'anno 2009 spetta ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado, anche non di ruolo con incarico annuale, ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, una detrazione dall'imposta lorda e fino a capienza della stessa nella misura del 19 per cento delle spese documentate sostenute ed effettivamente rimaste a carico, per l'autoaggiornamento e per la formazione.

La detrazione dall'imposta lorda spetta fino ad un importo massimo delle spese di 500 euro.

Una disposizione identica era recata, per l’anno 2008, dall’articolo 1, comma 207, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008).

La Relazione tecnica stima, quale effetto finanziario della norma in esame, una perdita di cassa di 73,5 milioni di euro per il 2010.

 

 


Ministero per i beni e le attività culturali
(Tab. 13)

La nota preliminare alle previsioni di bilancio 2009 del Ministero per i beni e le attività culturali evidenzia che il Governo, ribadendo la necessità di un contenimento del costo complessivo dell’apparato statale – che comporta la rimodulazione delle dotazioni finanziarie relative ai programmi ricompresi all’interno di ciascuna missione - riconosce, tuttavia, l’importanza di curare la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale nazionale.

In questo quadro, sono individuate le seguenti priorità politiche:

·         Razionalizzare la capacità organizzativa e gestionale dell’amministrazione coinvolgendo anche gli enti locali territoriali nel contenimento della spesa e nel miglioramento della qualità dei servizi e realizzare il sistema informatizzato per il controllo strategico e il controllo di gestione; al contempo, migliorare la capacità di spesa;

·         migliorare la fruizione del patrimonio erilanciare l’eccellenza della cultura del restauro;

·         valorizzare le due Convenzioni dell’Unesco relative alla tutela del patrimonio culturale immateriale e delle espressioni delle diversità culturali[74];

·         realizzare un Piano nazionale di valorizzazione dei musei e delle aree archeologiche e individuare nuovi modelli di gestione integrata dei beni culturali[75];

·         sostenere l’arte contemporanea, anche attraverso la riqualificazione delle periferie e l’incoraggiamento all’attività di giovani artisti;

·         migliorare la tutela e la fruizione del patrimonio archeologico;

·         promuovere la diffusione della lettura e realizzare modelli organizzativi per la conservazione e la fruizione on line del patrimonio documentario e bibliografico;

·         sostenere la produzione cinematografica; semplificare la normativa sullo spettacolo dal vivo in collaborazione con le regioni, con riferimento particolare alle  fondazioni lirico sinfoniche;

·         promuovere la tutela, il recupero e la riqualificazione del paesaggio;

·         sostenere il turismo culturale di qualità all’estero;

·         favorire le forme di compartecipazione dei privati, semplificando le procedure e introducendo agevolazioni di carattere fiscale.

 

Struttura

Come già evidenziato nell’analisi degli altri stati di previsione di competenza della VII Commissione, si ricorda che, a partire dal ddl di Bilancio per il 2008, è stata prevista la riarticolazione del Bilancio di previsione dello Stato, basandola su una classificazione delle risorse finanziarie in missioni di spesa (34 sia nel 2008 che nel 2009)[76], a loro volta articolate in programmi[77] (167 nel 2008; 163 nel 2009[78]).

Ogni programma si compone a sua volta di 9 "Macroaggregati", che costituiscono le nuove unità fondamentali di voto nell’esame parlamentare del disegno di legge di Bilancio (corrispondono, pertanto, alle unità previsionali di base).


 

I macroaggregati si articolano secondo lo schema seguente:

 

Per la spesa corrente

Per la spesa in conto capitale:

Rimborso di prestiti

·       Funzionamento

·       Interventi

·       Trattamenti di     quiescenza, integrativi e sostitutivi

·       Oneri del debito pubblico

·        Oneri comuni

·         Investimenti

·         Altre spese in c/capitale

·         Oneri comuni

 

·          Rimborso del debito pubblico.

 

Di conseguenza, secondo la nuova impostazione, immediatamente al di sotto della menzione dello stato di previsione si collocano, nell'ordine: il riferimento alla missione, al programma e al macroaggregato; all’interno di quest'ultimo, vengono poi specificati i centri di responsabilità amministrativa che gestiscono la spesa. Ne consegue che tali centri di responsabilità potranno comparire anche all'interno di più missioni e/o programmi e così pure i dispositivi normativi di autorizzazione della spesa.

 

Nello stato di previsione della spesa del Ministero per i beni e le attività culturali per l’anno finanziario 2009, i centri di responsabilità amministrativa sono 11: il Gabinetto e gli uffici di diretta collaborazione del Ministro; il Segretariato generale e nove direzioni generali (Direzione generale per l'organizzazione, l'innovazione e la formazione; per il bilancio e la programmazione economica; per i beni archeologici; per la qualità e la tutela del paesaggio, l'architettura e l'arte contemporanee; per i beni architettonici, storico-artistici ed etnoantropologici; per gli archivi; per i beni librari e gli istituti culturali; per il cinema; per lo spettacolo dal vivo)[79].

 

Per una descrizione più analitica della riarticolazione della classificazione della spesa nel ddl di Bilancio 2009 si rinvia, come di consueto, alla parte generale del presente dossier.

 

Nell’ambito della  riclassificazione sopra descritta, le dotazioni finanziarie del ministero fanno capo alle seguenti missioni:

 

Le missioni nn. 32 e 33, come già segnalato per quanto riguarda gli altri stati di previsione d’interesse della Commissione culturae nella parte generale del presente dossier, hanno carattere trasversale. Esse sono destinate a raggruppare, rispettivamente, le spese di funzionamento dell’apparato amministrativo ed alcuni fondi di riserva e speciali che non hanno - in sede di predisposizione del disegno di legge di bilancio – una collocazione specifica; l’attribuzione di tali fondi è, poi, demandata ad atti e provvedimenti successivi adottati in corso di gestione.

 

In linea generale, a seguito della citata riclassificazione, le unità di voto si sono ridotte: peraltro, per quanto concerne le unità di voto dello stato di previsione in commento, a fronte delle 30 presenti nel disegno di legge di bilancio 2008, nel ddl relativo al 2009 sono37[80].

Ciò discende dalla riarticolazione di alcuni Programmi: in particolare, nella nota preliminare sopra richiamata, si evidenzia che si è ritenuto opportuno proporre al Ministero dell’economia la ripartizione del Programma  21.3 (Tutela e valorizzazione dei beni archeologici, architettonici, paesaggistici, artistici e storici) in tre diversi programmi relativi a specifici settori di intervento (21.6 - beni archeologici; 21.7 - beni architettonici, storico artistici ed etnoantropologici; 21.8 - beni paesaggistici, architettura e arte contemporanee), nonché la ripartizione del Programma 21.4, finalizzato alla tutela e valorizzazione dei beni archivistici e librari, nelle due componenti relative ai beni archivistici (21.9) e ai beni librari (21.10); infine, è stato inserito un programma specifico per il Coordinamento e delle direzioni per i beni culturali e paesaggistici a livello territoriale (21.11).

 

Stanziamenti complessivi

Lo stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali reca, per l’esercizio finanziario 2009, spese in conto competenza per 1.718,6 milioni di euro, di cui:

Ø      1377,0 mln per spese correnti (80,2%);

Ø      332,7 mln per spese in conto capitale (19,3)%).

Nello stato di previsione figura, inoltre, un’autonoma previsione di spesa per le operazioni di rimborso di passività finanziarie con circa 8,8 milioni di euro[81] (0,5%).

L’incidenza percentuale sul totale generale del bilancio dello Stato è pari allo 0,3%, a fronte dello 0,4% del 2008.

Occorre peraltro considerare che le previsioni di bilancio per il 2009 tengono conto delle disposizioni recate dal DL 112/2008, convertito con modificazioni, dalla L. 133/2008, che ha di fatto anticipato, nel mese di luglio, la manovra economico-finanziaria per il 2009 (si v. infra)[82].

 

Rispetto alla legge di bilancio 2008[83] (che assegnava al ministero 2037,4 milioni di euro) si registra un decremento di 318,8 milioni di euro (pari al 15,6%) determinato da:

Ø      una riduzione di 189,4 mln per la parte corrente,

Ø      una riduzione di 119,9 mln per la parte in conto capitale, 

Ø      una riduzione di 9,5 milioni per rimborso di passività finanziarie.

 

Rispetto alle previsioni assestate per l’esercizio finanziario 2008, che comunque non scontavano le previsioni del DL 93/2008[84] e della “manovra 2009-2011”,  si registra un decremento di 311,1 mln di euro (dato da una riduzione di 181,7 mln di euro per la parte corrente, di 119,9 mln di euro per la parte in conto capitale e di 9,5 mln di euro di rimborso prestiti).

 

La consistenza dei residui passivi presunti al 1° gennaio 2009 è valutata in  724,8 milioni di euro (in particolare: 179,1 milioni per la parte corrente, 535  milioni per la parte in conto capitale, 10,7 milioni per il rimborso delle passività finanziarie).

La consistenza dei residui presunti è sensibilmente inferiore a quella prevista nella legge di bilancio 2008 (1.571 milioni di euro); tuttavia, occorre tener presente che la valutazione operata in sede di bilancio di previsione è provvisoria e suscettibile di notevoli variazioni che potranno discendere dall’andamento della gestione nella parte finale dell’esercizio.

 

Le autorizzazioni di cassa per il 2009 ammontano a circa 2.187,0 milioni di euro.

 Data una massa spendibile di 2.443,4 milioni (724,8 mln di residui più 1.718,6 mln di competenza), le autorizzazioni di cassa assicurano un coefficiente di realizzazione (rapporto tra autorizzazioni di cassa e massa spendibile) del 89,5%[85]. Tale rapporto misura la capacità di spesa che il Ministero per i beni e le attività culturali ritiene di poter raggiungere nel 2009.

 

Si riportano, di seguito, le previsioni complessive delle dotazioni di competenza  relative al triennio 2009-2011, che assumono particolare rilevanza alla luce della disciplina introdotta recentemente dall’art. 60 del DL112/2008 (vedi infra)in ordine al bilancio triennale.

 

(in milioni di euro)

 

2009

2010

2011

Parte corrente

1377,1

1390,8

1275,4

Conto capitale

332,7

306,8

225,3

Rimborso passività finanziarie

8,8

9,3

9,8

Totale

1718,6

1706,9

1510,4

 

Effetti della manovra finanziaria 2009-2011

Con riguardo agli stanziamenti per il 2009, si ricorda che lo stato di previsione in esame sconta le riduzioni delle autorizzazioni di spesa operate con il DL 93/2008 (che ha comportato, fra gli altri, la soppressione della dotazione finanziaria del  Fondo per il ripristino del paesaggio[86]), nonché quelle previste dall’art. 60 del DL 112/2008 (cosidetta “manovra 2009-2011”), convertito, con modificazioni, dalla legge 133/2008.

 

In particolare tre disposizioni contenute nell’art. 60 hanno ripercussioni sull’entità e sulla distribuzione degli stanziamenti; si prevede infatti che:

.

La rimodulazione tra spese di funzionamento e spese per interventi è consentita nel limite massimo del 10 per cento delle risorse stanziate per gli interventi stessi; è precluso, inoltre, in quanto intervento dequalificativo della spesa, l’utilizzo degli stanziamenti in conto capitale per finanziare spese correnti.

 

 

Per il ministero in esame, le riduzioni operate sulle dotazioni di spesa in relazione all’art. 60, comma 1, del DL112/2008[89] - già scontate nel bilancio triennale - sono le seguenti:


 

milioni di euro

 

2009

2010

2011

Ministero

beni culturali

riduzioni

(totali e per missione)

di cui:
predeterminate
 per legge

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

236,7

216,8

251,3

227,1

434,6

392,5

Missione 17 ricerca

2,5

1,4

2,9

1,6

5,1

2,8

Missione 21 Tutela  valorizz.

205,5

187,7

217,5

195,9

376,0

338,6

Missione  32

Servizi istituzionali

2,4

2,0

2,9

2,5

5,0

4,3

Missione 33

Fondi da ripartire

26,3

25,5

27,9

26,9

48,3

46,7

 

Per quanto riguarda gli accantonamenti trasformati in riduzioni di spesa (art. 60, comma 10, DL 112/2008), per il Ministero in esame essi ammontano, per il 2009, a 118,1 milioni di euro.

 

(in milioni di euro)

Ministero per i beni e le attività culturali

2009

missione 17 - Ricerca e innovazione

1,7

missione 21 – Tutela e valorizzazione

114,4

missione 32 - servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche

1,5

missione 33 - Fondi da ripartire

0,5

Missione 34 Debito Pubblico

0

Totale

118,1

 

A queste variazioni di segno negativo vanno poi sommate quelle - di segno positivo o negativo - introdotte all’atto della predisposizione del ddl di bilancio, operazione alla quale quest’anno, tra l’altro, si è proceduto operando le rimodulazioni consentite dall’art. 60, comma 3, del DL 112/2008.

Per un’analisi dettagliata dei tagli discendenti dalla manovra 2009-2011 e delle rimodulazioni, esposti in relazione alle Missioni e ai Programmi di spesa del Ministero, si rinvia alla lettura del prospetto della Ragioneria generale dello Stato, riportato in appendice al presente dossier.

 

Analisi per missione/programma

Si riportano di seguito gli stanziamenti assegnati a Missioni e Programmi nella legge di bilancio 2008 (L. 245/2007), nonché le previsioni assestate 2008 – quali riportate nella tabella n. 1 del ddl di bilancio 2009 (AC 1714) - a confronto con le dotazioni previste nel medesimo ddl di bilancio 2009 (AC 1714) per il triennio 2009-2011[90].

Si segnala che i dati non sono in alcuni casi immediatamente comparabili, per le variazioni su alcuni programmi di cui si è prima dato conto. Si osserva, inoltre, che l’incremento della dotazione relativa alla missione 17 (Ricerca e innovazione) è allocato principalmente sulle spese di funzionamento.

 

 (in milioni di euro)

Missioni

L. 245/2007

(bilancio 2008)

 

2008

Previsioni assestate 2008

(AC 1714)

Ddl di bilancio 2009

 (AC 1714)

 

Programmi

 

2009

 

 

2010

 

 

2011

Ricerca in materia di beni ed att. culturali n. 17 (Totale)

74,9

76,2

107,7

 

 

108,5

 

 

106,2

Ricerca in materia di beni ed attività cult. (17.4)

 

74,9

 

76,2

 

107,7

 

108,5

 

106,2

 

Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici n. 21

 

1645,9

1644,7

1.393,8

1.381,3

1.202,0

Sostegno e vigilanza ad attiv. cult. (21.1)

 

79,8

 

79,9

 

65,9

 

74,6

 

63,2

Sostegno allo spettacolo (21.2)

 

636,1

 

636,1

 

453,9

 

467,8

 

344,9

Tutela e valorizz. dei Beni archeologici architettonici artistici e storici (21.3)

-solo per esercizio 2008)

 

642,6

 

-

-

-

Tutela e valorizzazione beni archeologici (21.6)- introdotto per  il 2009

-

-

 

213,4

 

212,5

 

203,3

Tutela e valorizzazione beni archittett. storico-artistici ed etnoantrop.(21.7) introdotto per il 2009

-

-

 

354,7

 

324,8

 

304,3

Tutela e valorizzazione del paesaggio e delll’arte e architetura contemporanea (21.8)- introdotto per il 2009

-

-

 

24,9

 

25,0

 

23,3

Tutela e valorizzazione beni archivistici e librari (21.5)-solo nell’esercizio 2008

 

379,8

 

 

 

 

Tutela e valorizzazione  beni archivistici

(21.9) introdotto per il 2009

-

-

 

125,2

 

117,8

 

112,8

Tutela e valorizzazione  beni librari, promozione del libro e dell’editoria (21.10)- introdotto per il 2009-

-

-

 

127,2

 

130,0

 

121,9

Coordinamento ed indirizzo per i beni e le attività culturali a livello territoriale (21.11) -introdotto per il 2009-

-

-

 

21,9

 

21,9

 

21,,9

Vigilanza sul patrimonio culturale (21.5)

 

7,4

 

7,5

 

6.6

 

6,8

 

6,3

 

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche n.  32

 

 

 

 

85,2

85,2

34,0

35,1

33,0

Indirizzo politico (32.2)

9,4

9,4

9,2

9,2

9,1

Servizi ed affari generali (32.3)

 

75,8

 

75,8

 

24,8

 

25,8

 

23,9

 

Fondi da ripartire n. 33

 

 

205,2

197,4

167,4

166,3

153,4

Fondi da assegnare (33.1)

205,2

197,4

167,4

166,3

153,4

 

Debito pubblico n. 34

 

 

26,2

26,1

15,8

15,8

15,8

Oneri per il servizio del debito statale (34.1)

 

7,8

 

7,8

 

7

 

6,5

 

5,9

Rimborsi del debito statale (34.2)

 

18,3

 

18,3

 

8,8

 

9,3

 

9,8

 

Il grafico che segue evidenzia la quota percentuale, sul totale della spesa, degli stanziamenti di competenza relativi a ciascuna missione.

 

 

Come illustrato nel ddl di bilancio[91], nell’ambito della Missione n. 21 (Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici), che assorbe la quota più rilevante degli stanziamenti complessivi del Ministero (1393,8 milioni di euro: sono rimodulabili il 33% delle spese di  parte corrente ed il 93% delle spese in conto capitale; nell’ambito della missione 17 (Ricerca e innovazione) è, invece, rimodulabile una quota minima della spesa (il 7 per cento delle spese in conto competenza e l’1 per cento di quelle in conto capitale) .

Come prescritto dall’art. 60, comma 3, ultimo periodo, del DL 112/2008, l’Allegato 2 allo Stato di previsione del Ministero (Tabella 13) nel ddl 1714 (pagg 1020-1030) reca il Prospetto delle rimodulazioni di spesa disposte dal Ministero con l’indicazione del Programma interessato e delle leggi di autorizzazione.

Tra le rimodulazioni più consistenti, si segnala la riduzione di dotazioni afferenti il programma 1.6 (Tutela e valorizzazione dei beni archeologici) ed un incremento della dotazione assegnata la programma 1.7 (Tutela e valorizzazione dei beni architettonici, storico artistici ed etnoantropologici).

Di seguito si opera un ricapitolo della distribuzione degli stanziamenti fra le varie missioni:

 

La missione n. 17 – Ricerca e innovazione - è articolata nel programma n.4 “Ricerca in materia di beni ed attività culturali” e prevede uno stanziamento complessivo di 107,7 mln di euro, con un incremento di 32,8 mln rispetto alla legge di bilancio 2008 (che assegnava 74,9 mln).

Il finanziamento è, così, articolato:

-             400 mila euro circa saranno gestiti dal centro di responsabilità amministrativa (di seguito riportato C. di R.A.) Cinema e serviranno per il sostegno economico alla Fondazione Biennale di Venezia (obiettivo 17.4.1);

-             14 mln circa saranno assegnati al C. di R.A. Qualità tutela del paesaggio architettura e arte contemporanea e serviranno per procedere alla semplificazione dei processi organizzativi all’interno del Ministero – a seguito delle riorganizzazioni derivanti dal DPR 233/2007 e dal DM 18 giugno 2008, nonché dalla legge 133/2008 – anche attraverso l’utilizzazione delle innovazioni tecnologiche (obiettivo 17.4.2);

-             21 mln circa saranno gestiti dal C.di R.A. Segretariato generale, al quale fanno capo ISCR[92]; ICCD[93], Opificio delle pietre dure, Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario, e serviranno principalmente per portare a conclusione il processo di integrazione fra le banche dati ISCR e ICCD, nelle quali dovranno essere acquisiti dati sul posizionamento di archivi e biblioteche dello Stato e pubbliche, sulla natura e sulla quantità i materiali in essi esistenti, sulla sicurezza, sulle opere mobili esistenti negli edifici monumentali (obiettivo 17.4.3);

-             11 mln circa saranno assegnati al C. di R.A. Beni archeologici per l’implementazione del portale numismatico dello Stato e per l’edizione di pubblicazioni elettroniche di numismatica e biblioteche elettroniche specializzate in discipline storico archeologiche (obiettivo 17.4.6);

-             760 mila euro circa circa saranno gestititi dal C. di R.A. Bilancio, programmazione economica promozione, qualità, al fine di predisporre il programma di interventi a favore dei beni e delle attività culturali da finanziare con i fondi ordinari (obiettivo 17.4.8);

-             1,6 mln circa saranno assegnati al C. di R.A. Beni librari, istituti culturali  e diritto d’autore per l’elaborazione di standard catalografici e l’elaborazione di un progetto di integrazione dei portali “Cultura Italia” e “Internet culturale” (obiettivo 17.4.9);

-             1,7 mln circa saranno gestiti dal C. di R.A. Organizzazione, innovazione, formazione, qualificazione professionale e relazioni sindacali per sistematizzare il processo di digitalizzazione e per costituire sistemi informativi (obiettivo 17.4.10);

-             37 mln circa saranno assegnati al C. di R.A. Beni architettonici storico artistici etnoantropologici per l’ampliamento della conoscenza del sistema museale statale (obiettivo 17.4.11);

-             infine, 20 mln circa saranno assegnati al C. di R.A. Archivi per la realizzazione di ricerche volte a salvaguardare gli archivi digitali in formazione e per attività di consulenza sulla materia alle Amministrazioni centrali e locali (obiettivo 17.4.12).

 

La missione n. 21, Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici, prevede uno stanziamento complessivo di 1.393,7 mln di eurocon un decremento di 252,1 mln rispetto alla legge di bilancio 2008 (che assegnava 1645,9 mln) ed è articolata in  9 programmi.

Il finanziamento è articolato nei termini di seguito esposti.

Nell’ambito del programma 21.1, Sostegno e vigilanza ad attività culturali, al quale sono assegnati circa 66 mln:

-             35 mln circa saranno assegnati al C. di R.A. Bilancio, programmazione economica promozione, qualità per la predisposizione del programma di interventi a favore dei beni e delle attività culturali che deve attuare la società Arcus (obiettivo 21.1.1);

-             30 mln circa saranno assegnati al C. di R.A. Beni librari, istituti culturali e diritto d’autore per l’attività di sostegno, vigilanza e controllo nei confronti degli Istituti culturali, dei Comitati nazionali e delle Edizioni nazionali (obiettivo 21.1.2);

-             200 mila euro circa saranno assegnati al C. di R.A. Organizzazione, innovazione, formazione, qualificazione professionale e relazioni sindacali per attività a favore dei siti italiani da iscrivere e iscritti nella lista del patrimonio mondiale Unesco e per attività relative al patrimonio immateriale (21.1.3).

 

Nell’ambito del programma 21.2, Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo, al quale sono assegnati circa 454 mln:

-             al C. di R.A. Spettacolo dal vivo saranno assegnati  370 mln circa per il sostegno economico al settore e 50 mila euro per semplificare e migliorare la normativa secondaria, allo scopo di incentivare l’eccellenza e promuovere la creatività giovanile (obiettivi 21.2.1 e 21.2.2);

-             al C. di R.A. Cinema saranno assegnati 84 mln circa per sostenere l’attività cinematografica e 40 mila euro per la creazione di un Sistema informativo integrato degli applicativi già disponibili on line per la richiesta di contributi e servizi (obiettivi 21.2.3 e 21.2.4);

-             143 mila euro circa saranno assegnati al C. di R.A. Beni librari, istituti culturali e diritto d’autore per la tenuta e la conservazione del registro pubblico generale delle opere protette (obiettivo 21.2.5).

 

Nell’ambito del programma 21.5, Vigilanza, prevenzione e repressione in materia di patrimonio culturale, 6,5 mln circa saranno assegnati al C. di R.A. Gabinetto e Uffici di diretta collaborazione del Ministro per le relative azioni (obiettivo 21.5.2).

 

Nell’ambito del programma 21.6, Tutela e valorizzazione dei beni archeologici, al quale sono assegnati circa 213,5 mln:

-             23 mln circa saranno assegnati al C. di R.A. Bilancio, programmazione economica promozione, qualità per la predisposizione di programmi di intervento a favore dei beni e delle attività culturali da finanziare con fondi ordinari e con fondi derivanti dal gioco del lotto (obiettivo 21.6.3);

-             189 mln circa saranno assegnati al C. di R.A. Beni archeologici per gli interventi di scavo, restauro e valorizzazione dei beni archeologici (obiettivo 21.6.4);

-             1 mln sarà assegnato al C. di R.A. Organizzazione, innovazione, formazione, qualificazione professionale e relazioni sindacali per gli interventi di manutenzione straordinaria delle aree archeologiche della Sicilia (obiettivo 21.6.5).

 

Nell’ambito del programma 21.7, Tutela e valorizzazione di beni architettonici, storico artistici e etnoantropologici, al quale sono assegnati circa 355 mln:

-             al C. di R.A. Bilancio, programmazione economica promozione, qualità saranno assegnati 43 mila euro circa per promuovere la conoscenza dell’immagine dei beni e delle attività culturali e paesaggistici , 9 mila euro circa per monitorare lo stato di avanzamento dei programmi approvati dagli istituti culturali statali e ridurre le giacenze e i residui , 100 mln circa per programmare i finanziamenti di interventi a favore dei beni e delle attività culturali con fondi ordinari, fondi derivanti dal gioco del lotto e convenzioni con ARCUS, 13 mila euro circa per ottimizzare l’attività di coordinamento delle direzioni regionali per i beni culturali e paesaggistici (obiettivi 21.7.1, 21.7.2, 21.7.3, 21.7.6);

-             58 mln circa saranno assegnati al  C. di R.A. Beni architettonici, storico artistici etnoantropologici per l’applicazione della direttiva P.C.M. 12 ottobre 2007 per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale (obiettivo 21.7.9);

-             196 mln circa saranno assegnati al  C. di R.A. Beni architettonici, storico artistici etnoantropologici  per migliorare l’efficienza della Direzione generale, anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie (obiettivo 21.7.12).

 

Relativamente al programma 21.8, Tutela e valorizzazione del paesaggio e dell’arte e architettura contemporanee, al quale sono assegnati circa 25 mln:

-             Al C. di R.A. Qualità tutela del paesaggio architettura e arte contemporanea saranno assegnati  4 mln circa per l’apertura del Museo MAXI entro i primi mesi del 2010 (obiettivo 21.8.1), 9 mln circa per la promozione dell’arte contemporanea italiana e straniera, e in particolare i giovani artisti (obiettivo 21.8.2), 11 mln circa per individuare una metodologia comune in materia di programmazione e attuazione degli interventi di trasformazione territoriale e urbana e promuovere la tutela e la riqualificazione del paesaggio (obiettivo 21.8.3);

-             1,5 mln circa saranno assegnati al C. di R.A. Bilancio, programmazione economica promozione, qualità per la predisposizione di un programma di interventi a favore dei beni e delle attività culturali da finanziare con fondi ordinari.

 

Relativamente al programma 21.9, Tutela e valorizzazione dei beni archivistici, al quale sono assegnati circa 125 mln:

-             7mln circa saranno assegnati al C. di R.A. Bilancio, programmazione economica promozione, qualità per la predisposizione di un programma di interventi a favore dei beni e delle attività culturali da finanziare con fondi ordinari e lotto (obiettivo 21.9.1);

-             Al C.di R.A. Archivi  saranno assegnati22 mln circa per migliorare i servizi offerti dal’Amministrazione archivistica mediante l’avvio del sistema archivistico nazionale (obiettivo 21.9.2), 16 mln circa per diffondere la conoscenza attraverso il web delle funzioni svolte dall’amministrazione archivistica e favorire la progettualità comunitaria e internazionale (obiettivo 21.9.3), 56 mln circa per svolgere attività di ricerca finalizzate a salvaguardare e valorizzare gli archivi storici (obiettivo 21.9.4), 17 mln circa per l’adeguamento strutturale delle sedi  degli istituti archivistici e per censire il patrimonio archivistico (obiettivo 21.9.5), 1,5 mln per promuovere la realizzazione di poli archivistici territoriali (obiettivo 21.9.6), 6 mln per monitorare i flussi finanziari (obiettivo 21.9.7).

 

Relativamente al programma 21.10, Tutela e valorizzazione dei beni librari, promozione del libro e dell’editoria, al quale sono assegnati circa 127 mln:

-             Al C.di R.A. Beni librari, istituti culturali e diritto d’autore saranno assegnati  15 mln circa per lo sviluppo del Servizio Bibliotecario nazionale (obiettivo 21.10.3), 95 mln circa per la conservazione e valorizzazione del patrimonio bibliografico (obiettivo 21.10.4), 1 mln circa per promuovere il patrimonio bibliografico custodito nelle biblioteche annesse ai monumenti nazionali (obiettivo 21.10.5), 1 mln circa per l’ottimizzazione della distribuzione delle risorse finanziarie (obiettivo 21.10.8), 5 mln circa per la promozione del libro e della lettura in Italia e all’estero, anche attraverso il sostegno all’editoria [94](obiettivo 21.10.9);

-             10 mln circa saranno assegnati al C. di R.A. Bilancio, programmazione economica promozione, qualità per la predisposizione di un programma di interventi a favore dei beni e delle attività culturali da finanziare con fondi ordinari e lotto (obiettivo 21.10.6).

 

Relativamente al programma 21.11, Coordinamento ed indirizzo per i beni e le attività culturali a livello territoriale, al C. di R.A. Bilancio, programmazione economica promozione, qualità saranno assegnati 22 mln circa per l’ottimizzazione delle attività di coordinamento delle Direzioni regionali culturali e paesaggistici (obiettivo 21.1.1) e 24 mila euro circa per rafforzare la presenza italiana sul piano internazionale nel settore del restauro (obiettivo 21.1.2).

 

Relativamente alla missione 32, Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche, alla quale sono assegnati circa 34 mln di euro, con un decremento di 51,2 mln rispetto alla legge di bilancio 2008 (che assegnava 85,2 mln):

-             Per il Programma 2 - Indirizzo politico, 9 mln circa saranno assegnati al C. di R.A. Gabinetto ed Uffici di diretta collaborazione per il supporto all’attività di indirizzo politico e di raccordo con l’Amministrazione (obiettivo 32.2.1), mentre per il Programma 3 – Servizi e affari generali:

-             Al C. di R.A. Segretariato generale saranno assegnati1 mln circa per rafforzare la presenza italiana sul piano internazionale nel settore del restauro (obiettivo 32.3.2), 120 mila euro circa per il coordinamento delle iniziative in materia di sicurezza del patrimonio culturale (obiettivo 32.3.3), 775 mila euro circa per sperimentare tecniche di protezione del patrimonio museale (obiettivo 32.3.5), 175 mila euro circa per definire intese a livello internazionale per la cooperazione in materia di catalogazione del patrimonio culturale materiale e immateriale (obiettivo 32.3.6), 127 mila circa per la realizzazione di centri di documentazione in ambito regionale finalizzati a valorizzare la conoscenza del patrimonio (obiettivo 32.3.7), 2 mln circa per l’ottimizzazione delle azioni finalizzate al conseguimento delle attività istituzionali (obiettivo 32.3.8), 163 mila circa per implementare le attività finalizzate alla conclusione di accordi di collaborazione in materia di beni culturali svolte dall’Osservatorio per le attività internazionali (obiettivo 32.3.9), 142 mila circa per migliorare l’analisi e i flussi informativi relativi alle politiche culturali (obiettivo 32.3.10), 1 mln circa per migliorare l’attività ispettiva nei confronti degli istituti dipendenti dal Ministero e di quelli vigilati (obiettivo 32.3.11).

-             Al C. di R.A. Bilancio, programmazione economica promozione  qualità saranno assegnati 590 mila euro circa per promuovere la conoscenza dell’immagine dei beni e delle attività culturali in Italia e all’estero (obiettivo 32.3.12), 109 mila euro circa per monitorare i flussi finanziari (obiettivo 32.3.13), 0,5 mln circa per predisporre il programma di interventi a favore dei beni e delle attività culturali con fondi ordinari, fondi “lotto” e convenzioni con la società ARCUS (obiettivo 32.3.14), 156 mila circa per ottimizzare l’attività di coordinamento delle Direzioni regionali (obiettivo 32.3.17), 1,5 mln circa per coordinare le attività necessarie alla realizzazione dei programmi inseriti nel Quadro strategico nazionale del periodo 2007-2013, relativi alle risorse aggiuntive nazionali ed europee –FESR; FSE, FAS –(obiettivo 32.3.18);

-             Al C. di R.A. Organizzazione, innovazione, formazione, qualificazione professionale e relazioni sindacali  saranno assegnati 2 mln circa per il finanziamento di interventi sui siti italiani dell’Unesco (obiettivo 32.3.20), 4 mln circa per interventi di restauro (obiettivo 32.3.21), 3 mln circa per interventi di formazione del personale (obiettivo 32.3.22), 6 mln circa per lo sviluppo del sistema informatico dell’amministrazione (obiettivo 32.3.23).

 

Relativamente alla Missione n. 33, Fondi da ripartire, Programma 1 – Fondi da assegnare – alla quale sono assegnati circa 167 mln, con un decremento di  37,8 mln rispetto alla legge di bilancio 2008 (che assegnava 205,2 mln):

-             al C. di R.A. Bilancio, programmazione economica promozione  qualità  saranno assegnati 29 mln per la predisposizione di un programma di interventi a favore dei beni e delle attività culturali (obiettivo 33.1.3),  e 4 mln circa per la valorizzazione di beni culturali (obiettivo 33.1.8);

-             al C. di R.A. Organizzazione, innovazione, formazione, qualificazione professionale e relazioni sindacali  saranno assegnati 78 mln circa per il miglioramento dell’efficienza dell’Amministrazione (obiettivo 33.1.9), 3 mln circa per le esigenze dei C. di R. (obiettivo 33.1.10), 53 mln circa per interventi urgenti per la salvaguardia dei beni culturali (obiettivo 33.1.11).

 

Per quanto riguarda la Missione 34 - Debito pubblico – alla quale sono assegnati 15,8 mln di euro, con un decremento di 10,4 mln rispetto alla legge di bilancio 2008 (che assegnava26,2 mln) :

- relativamente al Programma 01 - Oneri per il servizio del debito statale, al C. di R.A. Bilancio, programmazione economica promozione  qualità  saranno assegnati 7 mln circa per rimborso di quote di interessi (obiettivo 34.1.1);

- relativamente Programma 02 – Rimborsi del debito statale, al C. di R.A. Bilancio, programmazione economica promozione  qualità  saranno assegnati 9 mln circa per il rimborso di quote di capitale (obiettivo 34.2.1).

 

Disposizioni contenute nel ddl di bilancio

L’articolo 13 precisa che il Ministro dell’economia e delle finanze , è autorizzato ad apportare con propri decreti, su proposta del Ministro per i beni e le attività culturali, rispettivamente nell’ambito delle unità previsionali di base “interventi” e nell’ambito delle unità previsionali di base “investimenti” per l’anno 2009 le variazioni compensative di bilancio (in termini di residui, competenza e cassa) del programma “sostegno e valorizzazione e tutela nel settore dello spettacolo” di cui alla missione “Tutela e valorizzazione dei beni culturali”.

 

Tabelle allegate al disegno di legge finanziaria per il 2009

La Tabella A, recante gli stanziamenti da iscrivere nel Fondo speciale di parte corrente, destinati alla copertura finanziaria dei provvedimenti legislativi approvati nel corso dell’esercizio finanziario 2009, prevede 0,9 milioni di euro per il 2009; e 3,7 milioni per ciascuno degli anni 2010 e 2011.

Secondo quanto riportato nella relazione illustrativa, l’accantonamento comprende le risorse necessarie ad assicurare la ratifica di un accordo internazionale – di cui non sono indicati gli estremi - ed alla copertura degli oneri discendenti dal disegno di legge del Governo in materia di sicurezza pubblica, attualmente all’esame del Senato (AS 733).

 

La Tabella B, recante gli stanziamenti da includere nel Fondo speciale di conto capitale per la copertura finanziaria dei provvedimenti legislativi da approvare nel corso degli esercizi finanziari del triennio, non prevede stanziamenti per il 2009 e il 2011; per il 2010 sono previsti 80 mila euro  destinati alla copertura del citato AS 733 in materia di sicurezza pubblica.

 

Si segnala, in proposito, che l’art. 5 (Copertura finanziaria), del DL 93/2008 (cosidetto “DL ICI”) ha disposto, al comma 7, lettera e), una riduzione lineare degli accantonamenti finanziari iscritti sul fondo speciale di parte corrente per il triennio 2008-2010; la riduzione interessa, tra gli altri, il Ministero per i beni e le attività culturali  per l’importo di  11,8 milioni a decorrere dal 2010. Analoga riduzione lineare è disposta dall’art. 5, comma 8 del DL, sugli accantonamenti  in conto capitale, per 41 milioni di euro per il 2009 e  41,8 milioni di euro per il 2010.

 

La Tabella C, recante la quantificazione annua degli stanziamenti autorizzati da disposizioni legislative, reca i seguenti stanziamenti complessivi:

 

(in milioni di euro)

2009

406,0

2010

431,5

2011

330,9

 

Si riporta, di seguito, l’elenco delle autorizzazioni di spesa disposte per il 2008 (legge finanziaria 2008) - con il riferimento al Programma ed alla Missione ai quali afferiscono i capitoli - ponendo a fronte le dotazioni proposte dal ddl finanziaria per il triennio 2009-2011.

(in migliaia di euro)

Ministero per i beni e le attività culturali

L.F. 2008

 

D.D.L finanziaria per il 2009

 

 

2008

2009

2010

2011

Ricerca in materia di beni e attività culturali

D.P.R. 805/1975: Assegnazioni per il funzionamento degli istituti centrali del Ministero (U.P.B. 2.1.1. - capp. 2040, 2041, 2043)

4.029

2.771

2.834

2.167

L. 118/1987: Norme relative alla Scuola archeologica italiana in Atene (U.P.B. 2.1.2 – cap. 4132)

806

553

566

433

Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici

Sostegno e vigilanza ad attività culturali

L. 466/1988: Contributo Accademia nazionale dei Lincei (U.P.B. 1.1.2. – cap. 3630)

2.636

1.814

1.856

1.419

L. 549/1995, art. 1, co. 43: Contributi a enti e altri organismi (U.P.B. 1.1.2. - capp. 3670 e 3671)

29.086

17.973

20.470

15.655

L. 77/2006, art. 4, co. 1: Misure speciali per i siti italiani posti sotto la tutela dell’UNESCO (U.P.B. 1.1.2 - cap. 1442)

-

200

205

157

Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo

L. 163/1985: Nuova disciplina degli interventi dello Stato a favore dello spettacolo (U.P.B. 1.2.2 e 1.2.6. – capitoli vari)

511.544

378.047

400.548

307.173

Tutela e valorizzazione dei beni librari, promozione del libro e dell'editoria

L. 190/1975: Biblioteca nazionale centrale "Vittorio Emanuele II" di Roma (U.P.B. 1.10.1 – cap. 3610)

2.274

1.564

1.600

1.224

D.P.R. 805/1975: Assegnazioni per il funzio­namento degli istituti centrali del Ministero (U.P.B. 1.10.1 - cap. 3611)

1.088

749

766

586

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche

Servizi e affari generali per le Amministrazioni di competenza

L. 77/2006, art. 4, co. 1: Misure speciali per i siti italiani posti sotto la tutela dell’UNESCO (U.P.B. 3.2.6- cap. 7305)

-

2.363

2.658

2.042

 

TOTALE MINISTERO

551.463

406.034

431.503*

330.856*

 

* Si ricorda che l’articolo 5, co. 7, lett. d), DL 93/2008 (c.d. decreto ICI), prevede a decorrere dall’anno 2010 una riduzione lineare del 6,85 per cento degli stanziamenti di parte corrente relativi alle autorizzazioni di spesa come determinate dalla Tabella C allegata alla legge 24 dicembre 2007, n. 244, a copertura degli oneri recati dallo stesso provvedimento.

Inoltre, l’articolo 2, comma 4, del d.l. n. 134/2008[95] (c.d. decreto Alitalia), stabilisce, sempre a decorrere dal 2010, una ulteriore riduzione lineare di 30 milioni di euro dei medesimi stanziamenti.

 

La Tabella D (recante il rifinanziamento di norme contenenti interventi di sostegno dell’economia classificati tra le spese in conto capitale) e la Tabella E, (recante riduzioni di autorizzazioni di spesa precedentemente disposte)non contengono interventi che interessino il Ministero in esame.

 

La Tabella F, recante rimodulazione di quote delle autorizzazioni di spesa recate da leggi pluriennali, fermo restando lo stanziamento complessivo di ciascuna legge, determina in 1,5 milioni di euro la dotazione  per interventidi salvaguardia del patrimonio culturale ebraico in Italia nell’esercizio 2009[96]. Si ricorda, in proposito, che l’art.1 della legge 175/2005[97](come modificato dall’art. 50 comma 1, del DL 248/2007[98]) autorizzava a tal fine la spesa di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2006 al 2009.

 

 


Elaborazione della Ragioneria generale dello Stato sulle previsioni di bilancio 2009-2011

 


 


 


 


 

APPENDICE

1. La disciplina contabile: il bilancio dello Stato

1.1 Struttura del bilancio

Il bilancio dello Stato è il documento con il quale viene regolata la gestione finanziaria delle amministrazioni dello Stato, attraverso l’indicazione delle entrate e delle spese.

Ai sensi dell’articolo 81, comma primo, della Costituzione, l’iniziativa relativa alla presentazione in Parlamento del bilancio dello Stato è riservata al Governo. Il Parlamento approva il bilancio con legge.

L’articolo 81, comma terzo, della Costituzione dispone inoltre che “con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese”.

 

Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente, presentato dal Governo entro il 30 settembre di ogni anno, è costituito :

§      da un unico stato di previsione dell’entrata, nel quale sono registrate le entrate di competenza statale;

§      dagli stati di previsione della spesa, relativi ai singoli Ministeri con portafoglio[99];

§      dal quadro generale riassuntivo.

 

Il disegno di legge di bilancio viene esaminato congiuntamente al disegno di legge finanziaria nell’ambito della c.d. sessione di bilancio.

 

A partire dal 1997 (a seguito della riforma della struttura del bilancio dello Stato effettuata con le legge n. 94/1997 e il decreto legislativo n. 279/1997), all’interno di ciascuno stato di previsione, le voci contabili in rapporto alle quali sono indicate le previsioni di entrata e di spesa, in termini di competenza e di cassa, sono rappresentate dalle unità previsionali di base, che costituiscono le unità fondamentali di voto ai fini dell’approvazione parlamentare del disegno di legge di bilancio.

 

L’approvazione del bilancio con legge ha l’effetto giuridico di autorizzare l’Amministrazione a incassare le entrate ed effettuare le spese iscritte in bilancio.

Le previsioni relative all’entrata non rappresentano un limite massimo, ma hanno carattere estimativo: le amministrazioni dello Stato hanno comunque facoltà di accertare tutte le entrate per le quali, nel corso dell’esercizio, lo Stato acquisisca un credito e di incassare tutte le entrate versate presso la Tesoreria dello Stato.

L’approvazione delle previsioni di spesa ha invece carattere giuridicamente vincolante: le previsioni di spesa iscritte in bilancio costituiscono, infatti, il limite massimo entro il quale le amministrazioni dello Stato sono autorizzate ad assumere impegni di spesa (autorizzazioni di competenza) e ad effettuare pagamenti (autorizzazioni di cassa).

1.2 Bilancio di competenza e di cassa

Per ciascuna unità previsionale di base viene indicata la previsione di competenza e quella di cassa.

il bilancio dello Stato, pertanto, è un bilancio misto, vale a dire un bilancio redatto sia in termini di competenza che in termini di cassa.

Le dotazioni di competenza quantificano l’entità prevista delle entrate che le amministrazioni statali acquisiranno il diritto di percepire (entrate che si prevede di accertare) e l’entità prevista delle spese che le amministrazioni statali assumeranno l’obbligo di effettuare (spese che si prevede di impegnare).

Le dotazioni di cassa quantificano l’entità prevista delle entrate che saranno incassate (vale a dire versate in Tesoreria) e delle spese che saranno pagate (erogate dalla Tesoreria).

La competenza, pertanto, tiene conto del momento in cui sorge il titolo giuridico dal quale deriva l’entrata o la spesa; la cassa, invece, si riferisce al compimento, di fatto, delle operazioni di incasso e di pagamento.

 

Le previsioni di cassa sono determinate assumendo come limite massimo, per quanto concerne l’entrata, la massa acquisibile, e per quanto concerne la spesa, la massa spendibile.

La massa acquisibile e spendibile è data dalla somma della consistenza dei residui (rispettivamente attivi e passivi) e della dotazione di competenza.

 

Si definiscono residui attivi le entrate accertate, ma non incassate, vale a dire le entrate per le quali ha avuto luogo l’accertamento, ma non è stato effettuato il versamento in tesoreria, entro il termine dell’esercizio finanziario.

Si definiscono residui passivi le spese che sono state impegnate, ma non sono state pagate, perché non si è concluso entro la fine dell’esercizio il relativo procedimento di spesa[100].

In deroga al principio generale per il quale le somme stanziate che alla fine dell’esercizio non siano state impegnate costituiscono economie di bilancio, può essere autorizzata la conservazione in bilancio anche di somme non impegnate. Più precisamente, ai sensi dell’articolo 36, comma 2, del R.D. n. 2440/1923, gli stanziamenti relativi a spese in conto capitale possono essere conservati in bilancio, quali residui, anche se non risultano impegnati entro la fine dell’esercizio finanziario (residui di stanziamento o residui impropri)[101].

 

Sono oggetto di approvazione parlamentare soltanto le previsioni di competenza e di cassa.

Per quanto riguarda i residui, che sono indicati a fini conoscitivi, la quantificazione nel disegno di legge di bilancio è effettuata in via presuntiva. L’esatto ammontare dei residui al 1° gennaio dell’anno di riferimento sarà determinato in sede di rendiconto relativo all’esercizio precedente.

1.3 Bilancio pluriennale

Il bilancio a legislazione vigente viene presentato sia su base annuale, con riferimento all’anno successivo, che su base pluriennale, vale a dire con riferimento ad un periodo di tre anni.

Più precisamente, l’articolo 4 della legge n. 468/1978 prevede che, oltre al bilancio pluriennale a legislazione vigente – il quale, a seguito dell’approvazione della legge finanziaria, viene integrato con gli effetti da essa recati – sia predisposto un bilancio pluriennale programmatico, nel quale si evidenziano i saldi di bilancio da conseguire in ciascuno degli anni considerati, tenendo conto sia della manovra finanziaria da attuare per l’anno successivo, sia delle ulteriori manovre che saranno operate nei due anni seguenti[102].

Il bilancio pluriennale è approvato con apposito articolo del disegno di legge di bilancio.

Rispetto al bilancio annuale, il bilancio pluriennale viene presentato in forma più aggregata: si dà conto, infatti, dell’evoluzione pluriennale del quadro generale riassuntivo e delle voci contenute nella classificazione per categorie delle entrate e delle spese.

1.4 La classificazione delle entrate e delle spese

La classificazione delle entrate e delle spese rispecchia la nuova struttura del bilancio, come introdotto a partire dal 2008, incentrato sull’aspetto funzionale piuttosto che su quello gestionale.

 

Per quanto concerne le entrate, la legge di bilancio presenta una classificazione che, superando la struttura per centri di responsabilità amministrativa, mette in risalto la tipologia di entrata e il suo carattere di entrata ordinaria o straordinaria. In particolare, le entrate sono classificate per:

§      titoli, individuati in numero di quattro. Titolo I: entrate tributarie; Titolo II: entrate extra-tributarie; Titolo III: entrate derivanti da alienazione e ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti; Titolo IV: entrate derivanti da accensione di prestiti.

§      entrate ricorrenti e non ricorrenti, con riferimento al carattere strutturale o meno dell’entrata (di particolare rilevanza ai fini della valutazione dei conti pubblici rilevanti ai fini del rispetto del Patto di stabilità e crescita, in particolare dell’indebitamento strutturale, al netto del ciclo e delle una tantum);

§      tipologia di entrata: per le entrate tributarie, le voci sono costituite dai tributi più importanti (Imposta sui redditi, IRES, IVA), ovvero da raggruppamenti di tributi con caratteristiche analoghe (ad esempio, imposte sostitutive, imposte sui generi di monopolio, ecc.); per i restanti titoli, è indicata la tipologia del provento per aggregati più o meno ampi (ad esempio, proventi speciali, redditi da capitale, entrate derivanti da servizi resi dall'amministrazione statale, ecc.).

§      unità previsionali di base (u.p.b) che costituiscono oggetto di approvazione parlamentare (individuate da una numerazione a quattro cifre);

§      capitoli, che rappresentano una ripartizione delle unità previsionali di base ai fini della gestione e della rendicontazione.

 

Per quanto concerne le spese, fino al bilancio per il 2007, le unità previsionali di base sono state articolate per centri di responsabilità amministrativa, i quali rappresentano, nell’ambito dell’amministrazione di ciascun Ministero, le strutture preposte alla gestione delle risorse stanziate.

Il bilancio decisionale (votato dal Parlamento) è stato pertanto strutturato sino ad allora sulla base dell’organizzazione delle Amministrazioni (chi gestisce le risorse) e non anche sulle funzioni (cosa viene realizzato con le risorse disponibili).

Tale struttura del bilancio non consentiva una chiara identificazione delle “azioni” svolte attraverso l’utilizzo delle risorse pubbliche. Ciò rendeva complesso il monitoraggio e la valutazione delle politiche pubbliche e, conseguentemente, non agevolava la definizione delle priorità dell’azione politica ed amministrativa.

Con il bilancio di previsione per l’anno finanziario 2008 si è pertanto proceduto ad una profonda revisione in senso funzionale del sistema di classificazione delle voci del bilancio dello Stato, volta a chiarire meglio la relazione fra l’insieme complessivo delle risorse disponibili e le specifiche finalità pubbliche perseguite, anche al fine di consentire una più agevole misurazione e verifica degli obiettivi raggiunti.

 

In particolare, le spese sono classificate per:

§      Missioni

Nel bilancio sono elencate 34 missioni, che identificano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti con la spesa pubblica. Esse possono essere ricondotte ad un concetto di "risorse di settore", ove la missione circoscrive l'insieme di risorse disponibili per una specifica funzione, e può dunque essere utilizzata nell'ambito del dibattito parlamentare per organizzare la discussione della sessione di bilancio[103]. Le missioni non corrispondono alla ripartizione degli stati di previsione, nel senso che vi sono Ministeri che partecipano a più di una missione istituzionale e che vi sono missioni istituzionali affidate alla responsabilità di più Ministeri: esse possono essere pertanto ministeriali o trasversali a più Dicasteri (interministeriali), a seconda dell’attuale ripartizione di funzioni.La nuova struttura prevede inoltre due Missioni trasversali, presenti in tutti i Ministeri: "Fondi da ripartire" e "Servizi istituzionali e generali"[104].

§      Programmi

Ciascuna missione è di norma suddivisa in più programmi, che rappresentano aggregati omogenei di attività svolte all’interno di ogni singolo Ministero, per perseguire obiettivi ben definiti nell’ambito delle finalità istituzionali, riconosciute al Dicastero competente. Essi sono prevalentemente di competenza di un unico Ministero, anche se non mancano Programmi condivisi tra più Amministrazioni. I programmi indicano quanto più possibile i risultati da perseguire in termini di impatto dell’azione pubblica sui cittadini e nel territorio (outcome). Nel concreto, alcuni programmi hanno carattere strumentale, indicano cioè input dell’Amministrazione statale per perseguire le sue finalità, o evidenziano prodotti o servizi finali dell’azione dello Stato (output). Per ogni Ministero esistono due programmi trasversali, dove vengono allocate le “spese indirette”, non attribuibili ex ante ai Programmi (Servizi e affari generali per le Amministrazioni di competenza), e le spese di "indirizzo politico", collegati entrambi alla corrispondente missione "Servizi istituzionali e generali", sopra richiamata[105].

§      Unità previsionali di base (o macroaggregati), che costituiscono oggetto di approvazione parlamentare (individuate da una numerazione a tre cifre), che rappresentano le diverse tipologie di spesa necessarie all’attuazione del programma medesimo;

§      Centri di responsabilità amministrativa, che indicano le strutture amministrative cui compete la gestione e, specificamente, l’assunzione degli impegni di spesa e l’emissione dei titoli di pagamento;

§      Capitoli, che rappresentano un’ulteriore ripartizione, a fini gestionali, delle unità previsionali di base.

1.5 Le unità di voto parlamentare

Le unità previsionali di base (UPB), che costituiscono l’oggetto dell’approvazione parlamentare sono individuate dal disegno di legge di bilancio, che provvede, di volta in volta, alle eventuali modifiche o integrazioni rispetto alla classificazione dell'anno precedente.

Esse sono identificate da una numerazione a tre cifre. La prima e la seconda cifra indicano, rispettivamente, la missione e il programma nell’ordine progressivo in cui questi sono esposti nello stato di previsione. La terza cifra indica la natura economica della spesa. In particolare, se essa è costituita da numeri tra 1 e 5, si tratta di spesa di natura di corrente; se la cifra è compresa tra 6 e 8, si tratta di spesa di conto capitale (le UPB la cui numerazione termina con il n. 9 sono relative rimborso del debito pubblico).

In particolare, le UPB di spesa corrente sono distinte in:

1.      spese di funzionamento;

2.      spese per interventi;

3.      spese per oneri comuni di parte corrente;

4.      spese per trattamenti di quiescenza e altri trattamenti integrativi o sostitutivi di questi ultimi;

5.      spese per oneri del debito pubblico.

Per la spesa in conto capitale, le UPB sono articolate in:

6.      spese di investimento;

7.      altre spese in conto capitale;

8.      spese per oneri comuni.

 

La ripartizione in capitoli delle unità previsionali di baseviene esposta, a scopo esclusivamente conoscitivo, nelle tabelle allegate al disegno di legge di bilancio, concernenti lo stato di previsione dell’entrata e ciascun stato di previsione della spesa.

La ripartizione delle unità previsionali di base in capitoli viene effettuata successivamente all’approvazione e alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della legge di bilancio, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze.

Le variazioni degli stanziamenti

L’individuazione delle unità previsionali di base come oggetto di approvazione parlamentare e, di conseguenza, l’attribuzione ad un decreto ministeriale della ripartizione in capitoli, ha introdotto significativi profili di elasticità nel sistema di gestione delle risorse.

Infatti, la disciplina contabile prevede che le variazioni compensative tra capitoli appartenenti alla medesima unità previsionale di base possono essere attuate con decreto del Ministro competente, da comunicare al Ministro dell’economia e finanze e alle Commissioni parlamentari.

Tali variazioni, peraltro, non possono avere come oggetto le spese obbligatorie, le spese in annualità e pagamento differito e le autorizzazioni di spesa regolate direttamente dalla legge finanziaria.

È in ogni caso esclusa la possibilità di effettuare in via amministrativa variazioni, anche compensative, tra stanziamenti relativi a diverse unità previsionali di base, in quanto oggetto della deliberazione parlamentare.

Tali variazioni devono pertanto essere autorizzate con legge di assestamento del bilancio o con successivi provvedimenti legislativi.

In sede di legge di bilancio è stata peraltro più volte introdotta una disposizione che autorizza variazioni compensative anche tra diverse unità previsionali di base di uno stato di previsione per l’esercizio finanziario al quale il bilancio si riferisce.

 

Una disciplina specifica in materia di variazione delle dotazioni di bilancio è stata disposta, in via sperimentale per il solo esercizio 2009, dall’articolo 60, comma 3, del decreto legge n. 112 del 2008, per un approfondimento della quale si rinvia alla Parte III concernente il disegno di legge di bilancio per il 2009 del presente dossier .

1.6 La classificazione funzionale e la classificazione economica

Per rendere più significativa la lettura del bilancio, la legge 468/1978 e successive modificazioni prevede che, in appositi allegati (contenuti, a livello generale, nel quadro generale riassuntivo, e, in modo più dettagliato, negli stati di previsione del disegno di legge presentato dal Governo) gli stanziamenti di spesa siano ripartiti secondo l’analisi funzionale e secondo l’analisi economica.

Queste ripartizioni, pur non essendo oggetto di votazione in Parlamento, hanno un rilevante valore conoscitivo.

In primo luogo la riforma del 1997 ha previsto la classificazione degli stanziamenti di spesa per funzioni-obiettivo (analisi funzionale), con l’intento di evidenziare la ripartizione delle risorse tra le diverse finalità della spesa, ovvero tra le diverse politiche di settore che si intendono attuare.

Oltre all’analisi funzionale, è prevista la classificazione per categorie (analisi economica), che mira ad evidenziare l’effetto che le spese di bilancio hanno sul sistema economico nazionale. Per questo, con la riforma del 1997, si è previsto che le categorie economiche siano definite in conformità con gli schemi di classificazione del sistema di contabilità nazionale, che è identico per tutti i paesi membri della Comunità europea.

Anche per le entrate viene esposta una classificazione per categorie, che tuttavia non è ancora stata riformulata in base ai criteri della contabilità nazionale, ma fa riferimento, piuttosto, alla natura dei proventi.


2. La disciplina contabile: la legge finanziaria

La legge finanziaria costituisce lo strumento attraverso il quale viene modificata la legislazione vigente al fine di conseguire gli obiettivi finanziari stabiliti nel DPEF e nell’eventuale Nota di aggiornamento, come approvati dalle relative risoluzioni parlamentari.

A tal fine gli effetti, in termini di entrata e di spesa, delle disposizioni contenute nella legge finanziaria, una volta che quest’ultima è stata approvata da ciascun ramo del Parlamento, sono recepiti nel bilancio dello Stato per effetto dell’approvazione della Nota di variazioni. Attraverso la Nota di variazioni, infatti, le previsioni del bilancio dello Stato, che viene presentato in Parlamento in base alla legislazione vigente, sono modificate per tenere conto degli effetti delle norme contenute nella legge finanziaria.

La legge finanziaria risulta pertanto lo strumento di attuazione della manovra di finanza pubblica, vale a dire del complesso di interventi per mezzo dei quali viene operata una correzione degli andamenti tendenziali (gli andamenti a legislazione vigente) del bilancio dello Stato e della finanza pubblica, in modo da adeguarli al perseguimento degli obiettivi programmati.

 

Il contenuto della legge finanziaria è stabilito dall’articolo 11 della legge della legge n. 468/1978, e successive modificazioni.

In base al citato articolo (comma 3), essa contiene esclusivamente norme recanti effetti finanziari con decorrenza dal primo anno considerato nel bilancio pluriennale, e per ciò che attiene al contenuto necessario, disposizioni recanti:

§      il livello massimo di saldo netto da finanziare, in termini di competenza, e di ricorso al mercato finanziario, vale a dire il tetto massimo del nuovo indebitamento aggiuntivo consentito in ciascuno degli anni del periodo considerato nel bilancio pluriennale (lett. a); con riferimento al livello massimo di saldo netto da finanziare, sono distintamente indicate le eventuali regolazioni debitorie pregresse;

§      l'importo complessivo massimo destinato, per ciascun anno, al rinnovo dei contratti del pubblico impiego ed alle modifiche del trattamento economico e normativo del personale dipendente da pubbliche amministrazioni non compreso nel regime contrattuale (lett. h);

§      altre regolazioni meramente quantitative rinviate alla finanziaria da norme vigenti (lett. i);

§      norme recanti misure correttive degli effetti finanziari delle leggi dalla cui attuazione siano derivati oneri maggiori rispetto a quelli previsti (lettera i-quater, introdotta dal comma 01, lett. a), dell'art. 1 del D.L. n. 194/2002 come modificato dalla legge di conversione n. 246/2002).

Di conseguenza, ai sensi del comma 01, lett. b), dell'art. 1 del D.L. n. 194/2002, come modificato dalla relativa legge di conversione, in allegato alla legge finanziaria sono indicati i provvedimenti legislativi adottati ai sensi dell’art. 11-ter, comma 7, della L. n. 468/1978, per correggere gli effetti finanziari di leggi che abbiano registrato oneri superiori a quelli previsti, e le misure correttive inserite a tal fine nella legge finanziaria medesima.

 

Possono inoltre essere contenute nella legge finanziaria (cd. contenuto eventuale):

§      le variazioni delle aliquote, delle detrazioni e degli scaglioni e le altre misure che incidono sulla determinazione quantitativa della prestazione, relativamente ad imposte indirette, tasse, canoni, tariffe e contributi in vigore, con effetto, di norma, dal 1° gennaio dell'anno cui essa si riferisce, nonché le correzioni delle imposte conseguenti all'andamento dell'inflazione (lett. b);

§      norme che comportino aumenti di entrata o riduzioni di spesa, escluse quelle a carattere ordinamentale o organizzatorio, a meno che si caratterizzino per un rilevante contenuto di miglioramento dei saldi (lett. i-bis, introdotta dal comma 17 dell'art. 2 della legge n. 208/1999);

§      norme che comportino aumenti di spesa o riduzioni di entrata, il cui contenuto sia finalizzato direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia, con esclusione di interventi di carattere localistico o microsettoriale (lett. i-ter, introdotta dal comma 17 dell'art. 2 della legge n. 208/1999);

 

Si ricorda che, per quanto concerne il disegno di legge finanziaria per il 2009, l’articolo 1, comma 1-bis del D.L. 112/08, operando una deroga alla disciplina generale sopra descritta, ha disposto che, in via sperimentale, esso possa contenere “esclusivamente disposizioni strettamente attinenti al suo contenuto tipico con l'esclusione di disposizioni finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia, nonché di carattere ordinamentale, microsettoriale e localistico(sul punto, si rinvia alla Parte II concernente il d.d.l. finanziaria 2009 del presente dossier).

 

Nelle Tabelle approvate con la legge finanziaria sono inoltre disposti (e rientrano sempre nel contenuto necessario):

§      gli importi dei fondi speciali destinati al finanziamento di provvedimenti che si prevede saranno approvati nel corso d'anno (lett. g). I fondi speciali sono indicati per Ministeri in due distinte tabelle, una per la parte corrente e l'altra per quella in conto capitale (rispettivamente, Tabelle A e B).

La legge n. 468/1978 ha inoltre previsto l'introduzione nei fondi speciali di accantonamenti di segno negativo, relativi cioè a provvedimenti di risparmio di spesa o di aumento di entrata, il cui perfezionamento in corso di anno condiziona per pari ammontare la successiva approvazione di provvedimenti collegati ad accantonamenti positivi;

§      la determinazione per ciascun anno del finanziamento da iscrivere in bilancio per le leggi di spesa permanenti la cui quantificazione è rinviata alla legge finanziaria, sia che si tratti di spese di parte corrente che di spese in conto capitale (Tabella C – lett. d), come modificata dal comma 15 dell'art. 2 della legge n. 208/1999).

Le leggi di spesa quantificate nella Tabella C sono, in gran parte, riferite a trasferimenti di risorse per il funzionamento di enti, organi, autorità amministrative indipendenti e Agenzie di settore, leggi di spesa relative al finanziamento di alcuni fondi (Università, Osservatori, Protezione civile);

§      la determinazione (le c.d. “rimodulazioni”), per le leggi di spesa a carattere pluriennale, ripartite per settori di intervento, delle quote destinate a gravare su ciascuno degli anni considerati (Tabella F – lett. c) dell'art. 11, comma 3).

Nelle tabelle possono inoltre essere disposti:

§      il rifinanziamento, per un solo anno, di interventi di conto capitale per i quali nell'ultimo esercizio sia previsto uno stanziamento di competenza, nonché il rifinanziamento, per uno o più degli anni considerati nel bilancio pluriennale, di norme vigenti che prevedono interventi di particolare rilievo definiti di "sostegno dell'economia", classificati tra le spese in conto capitale. Mentre il finanziamento annuale può essere autonomamente disposto al momento della predisposizione dalla legge finanziaria, il rifinanziamento pluriennale deve essere previsto dalla legge sostanziale, (Tabella D – lett. f), modificata dal comma 16 dell'art. 2 della legge n. 208);

§      la riduzione per ciascun anno di autorizzazioni legislative di spese: il cosiddetto "definanziamento" (Tabella E – lett. e).

 


 



[1]    Convertito con modificazioni dalla legge 133/2008.

[2]    Convertito, con modificazioni, nella legge n°133/2008

[3]    -Pari al 2,1 per cento nel 2009, -1,2 per cento nel 2010 e -03 per cento nel 2010.

[4]    Convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008.

[5]    Si ricorda che, secondo la definizione ISTAT, sono poste correttive e compensative delle entrate gli importi inseriti tra le spese e riferiti ad entrate indebitamente percepite.

[6]    Il citato comma 10 ha infatti previsto che, per l’anno 2009, sia portata ad effettiva riduzione la quota delle dotazioni di bilancio di previsione per il predetto anno resa indisponibile (“accantonata”) ai sensi dell’articolo 507 e 508 della legge finanziaria per il 2007 (legge n. 296 del 2006). Tali disposizioni avevano disposto l’accantonamento in maniera lineare di quote pari a 4.572 milioni di euro per il 2007, a 5.031 milioni di euro per il 2008 e a 4.922 milioni di euro per il 2009 sul totale degli stanziamenti di spesa iscritti nel bilancio dello Stato. Pertanto, a seguito del calcolo proporzionale delle quote rispetto ai predetti stanziamenti, erano state rese indisponibili per ciascuno stato di previsione somme corrispondenti alla percentuale fissa - ad eccezione dello stato di previsione relativo alla Pubblica istruzione - del 12,57% nel 2007, 14,34% nel 2008 e 12,82% nel 2009, relativamente alle previsioni delle dotazioni del bilancio triennale 2007-2009.

[7]    Si tratta, nello specifico, della riduzione, rispetto all’assestamento 2008, di 500 milioni di euro, per il potenziamento della viabilità non statale in Sicilia e Calabria (cap. 7486/Infrastrutture) e di 1.363,5 milioni di euro, autorizzati ai sensi dell’art. 1, co. 1155, della legge n. 296/2006 per la realizzazione di opere infrastrutturali in Sicilia e Calabria (cap. 7487/Infrastrutture).

[8]    Convertito, con modificazioni, dalla legge n.121 del 2008.

[9]    Il riepilogo delle Missioni e dei Programmi è contenuto in un apposita Tabella del disegno di legge di bilancio in esame (pag. 63 dello stampato A.C. 1714). In tale elenco, per ogni Missione e sottostante Programma viene indicato il relativo stanziamento a legislazione vigente per il 2009, in termini di competenza, cassa e residui.

[10]   L. n. 245/2007.

[11]   AC 1714, TAB 2, pag. 596.

[12]   Si ricorda che gli stanziamenti relativi ai capitoli 2183 e 7442 sono annualmente determinati in tabella C della legge finanziaria.

[13]   D.L. 16 maggio 2008, n. 85, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 121, Disposizioni urgenti per l'adeguamento delle strutture di Governo in applicazione dell'articolo 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.

[14]   Riportate a pag. 57 dello stato di previsione in esame.

[15]   L’art.60 comma 2 ha escluso da tale riduzione una serie di dotazioni di spesa (per esempio stipendi, assegni, pensioni e altre spese fisse; spese per interessi; trasferimenti agli enti territoriali aventi natura obbligatoria; spese discendenti da impegni internazionali).

[16]   Si ricorda, infatti, che l’art. 1, comma 507, della legge finanziaria per il 2007 ha stabilito che fosse accantonata e resa indisponibile, in maniera lineare (cioè proporzionale), una quota pari a 4,6 miliardi di euro per il 2007, a 5 miliardi di euro per il 2008 e a 4,9 miliardi di euro per il 2009, delle dotazioni delle unità previsionali di base (UPB) iscritte nel bilancio dello Stato, anche con riferimento ad autorizzazioni di spesa predeterminate legislativamente, relative a determinate categorie economiche. Al fine di assicurare un’adeguata flessibilità gestionale è stata prevista una procedura che consente di rimodulare, anno per anno, con decreto ministeriale, gli accantonamenti all’interno degli stati di previsione dei singoli Ministeri. In attuazione di tale previsione è stato emanato il DM 10 luglio 2007.

[17]   Le riduzioni sono evidenziate, per tutti i Ministeri, nell’Elenco 1 allegato al DL 112/2008.

[18]   I dati relativi alle riduzioni sono tratti dal prospetto della Ragioneria generale dello Stato, riportato in appendice al presente dossier.

[19]   D.L. 28 agosto 2008, n. 134, Disposizioni urgenti in materia di ristrutturazione di grandi imprese in crisi, attualmente in corso di conversione.

[20]   Si ricorda, peraltro, che il comma 9 dell’articolo 63 del d.l. n. 112/2008, convertito in l. n. 133/2008, estende al triennio 2009-2011 il contributo statale a favore del CONI stabilito in 450 milioni di euro annui per il quadriennio 2005-2008 dall’art. 1, co. 282, della l. finanziaria per il 2005.

Nel precedente quadriennio, tale finanziamento è stato destinato al perseguimento delle finalità istituzionali dell’ente e al graduale riequilibrio finanziario della Coni Servizi S.p.a.; comprendeva, inoltre, il contributo straordinario finalizzato alla preparazione degli atleti per i Giochi olimpici invernali di Torino 2006 e per i Giochi olimpici di Pechino 2008.

[21]   L’art. 60 comma 2 ha escluso da tale riduzione una serie di dotazioni di spesa (per esempio stipendi, assegni, pensioni e altre spese fisse; spese per interessi; trasferimenti agli enti territoriali aventi natura obbligatoria; spese discendenti da impegni internazionali).

[22]   Si ricorda, infatti, che l’art. 1, comma 507, della legge finanziaria per il 2007 ha stabilito che fosse accantonata e resa indisponibile, in maniera lineare (cioè proporzionale), una quota pari a 4,6 miliardi di euro per il 2007, a 5 miliardi di euro per il 2008 e a 4,9 miliardi di euro per il 2009, delle dotazioni delle unità previsionali di base (UPB) iscritte nel bilancio dello Stato, anche con riferimento ad autorizzazioni di spesa predeterminate legislativamente, relative a determinate categorie economiche. Al fine di assicurare un’adeguata flessibilità gestionale è stata prevista una procedura che consente di rimodulare, anno per anno, con decreto ministeriale, gli accantonamenti all’interno degli stati di previsione dei singoli Ministeri. In attuazione di tale previsione è stato emanato il DM 10 luglio 2007.

[23]   Le riduzioni sono evidenziate, per tutti i Ministeri, nell’Elenco 1 allegato al DL 112/2008.

[24]   I dati relativi alle riduzioni sono tratti dal prospetto della Ragioneria generale dello Stato, riportato in appendice al presente dossier.

[25]   DL 30 settembre 2005, n. 203, convertito, con modificazioni, dalla L. 2 dicembre 2005, n. 248, Misure di contrasto all’evasione fiscale e disposizioni urgenti in materia valutaria e tributaria

[26]   L’art. 11, comma quaterdecies, del dl 203/2005, avevo disposto uno stanziamento complessivo annuale, per quindici anni, di 2 milioni di euro a partire dal 2007, incrementato con altri 2 milioni a partire dal 2008, da ripartire in parti uguali fra le due manifestazioni e aveva autorizzato il Dipartimento della protezione civile a provvedervi con contributi quindicennali.

[27]   L’art. 1, c. 1292 della legge finanziaria per il 2007 autorizza contributi quindicennali per le due manifestazioni, aggiuntivi rispetto agli stanziamenti previsti dall’art. 11, comma quaterdecies, del dl 203/2005. In particolare, autorizza la spesa annua di 0,5 milioni di euro a decorrere dal 2007, incrementata di 0,5 milioni di euro annui a  decorrere dal 2008, per l’organizzazione, l’impiantistica sportiva e gli interventi infrastrutturali dei Campionati mondiali di nuoto, e la spesa annua di 1 milione di euro a decorrere dal 207, incrementata di 1 milione di euro a decorrere dal 2008, per le medesime finalità per i Giochi del Mediterraneo.

[28]   L’art. 2, comma 271, della legge finanziaria per il 2008, autorizza lo stanziamento di 0,4 milioni di euro per quattordici anni a decorrere dal 2008 per l’organizzazione, l’impiantistica sportiva e gli interventi infrastrutturali dei Campionati del mondo di nuoto di Roma nel 2009.

[29]   D.L. 16 maggio 2008, n. 85, Disposizioni urgenti per l'adeguamento delle strutture di Governo in applicazione dell'articolo 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, convertito in legge, con modificazioni, dall’articolo 1, l. 14 luglio 2008, n. 121.

[30]   Tale norma ha previsto che, a partire dal Governo successivo a quello in carica alla data di entrata in vigore della legge medesima, il numero dei ministeri è stabilito dalle disposizioni del d.lgs. n. 300/1999, nel testo pubblicato all’epoca dell’emanazione del decreto legislativo medesimo.

[31]   Legge 468/1979 e successive modifiche; circolare 5 giugno 2007 n. 21 del Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato.

[32]   Le Missioni rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti con la spesa pubblica. Sono una rappresentazione politico-istituzionale del Bilancio, volta a rendere più trasparenti i grandi aggregati di spesa ed a comunicare le direttrici dell’azione amministrativa delle singole Amministrazioni. Le Missioni non corrispondono alla ripartizione degli stati di previsione, nel senso che numerosi ministeri partecipano a più di una Missione istituzionale e d’altra parte varie  Missioni istituzionali sono affidate alla responsabilità di più ministeri. Esse possono essere pertanto ministeriali o trasversali a più Dicasteri (interministeriali).

[33]“  I Programmi costituiscono aggregati omogenei di attività svolte all’interno di ogni singolo Ministero, per perseguire obiettivi ben definiti nell’ambito delle finalità istituzionali di quest’ultimo. Essi sono prevalentemente di competenza di un unico Ministero, anche se non mancano Programmi condivisi tra più Amministrazioni.

[34]   Tale articolazione corrisponde allo schema di regolamento di organizzazione del Ministero (Atto del Governo n. 27), trasmesso alle Camere per il parere in data 19 settembre 2008 ed attualmente all’esame delle competenti Commissioni parlamentari.

[35]   L. 24 dicembre 2007, n. 245, Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008-2010.

[36]   D.L. 25 giugno 2008, n. 112, Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, convertito in legge, con modificazioni, dall’articolo 1, L. 6 agosto 2008, n. 133.

[37]   Come evidenziato anche nella relazione al ddl di bilancio (AC 1714).

[38]   Come esposte nella nota illustrativa della tabella n. 7.

[39]   D.L. 27 maggio 2008, n. 93, Disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie, convertito con modif. dalla legge 24 luglio 2008, n. 126.

[40]   Si ricorda, infatti, che l’art. 1, comma 507, della legge finanziaria per il 2007 ha stabilito che fosse accantonata e resa indisponibile, in maniera lineare (cioè proporzionale), una quota pari a 4,6 miliardi di euro per il 2007, a 5 miliardi di euro per il 2008 e a 4,9 miliardi di euro per il 2009, delle dotazioni delle unità previsionali di base (UPB) iscritte nel bilancio dello Stato, anche con riferimento ad autorizzazioni di spesa predeterminate legislativamente, relative a determinate categorie economiche. Al fine di assicurare un’adeguata flessibilità gestionale è stata prevista una procedura che consente di rimodulare, anno per anno, con decreto ministeriale, gli accantonamenti all’interno degli stati di previsione dei singoli Ministeri. In attuazione di tale previsione è stato emanato il DM 10 luglio 2007.

[41]   L’art. 60 comma 2, ha escluso da tale riduzione una serie di dotazioni di spesa (per esempio, stipendi, assegni, pensioni e altre spese fisse; spese per interessi; trasferimenti agli enti territoriali aventi natura obbligatoria; spese discendenti da impegni internazionali).

[42]   Le riduzioni sono evidenziate – per tutti i ministeri – nell’Elenco 1, allegato al DL 112/2008.

[43]   La nota introduttiva al bilancio previsionale 2009 del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca precisa, in relazione alle rimodulazioni, che per dare evidenza alle risorse che costituiscono il plafond dell’amministrazione sul quale si è realizzata la manovra di contenimento e per il quale è consentita all’amministrazione la più ampia flessibilità nell’allocazione in bilancio delle risorse, i capitoli interessati alla rimodulazione vengono contraddistinti nelle tabelle di bilancio con l’apposizione di una erre (R) dopo la denominazione.

[44]   Per consentire una immediatezza di lettura e di confronto, si è scelto di indicare le cifre in milioni di euro, utilizzando l’arrotondamento matematico alla prima cifra decimale sulla base del valore della seconda (da 0 a 4, arrotondamento all’unità inferiore; da 5 a 9, arrotondamento all’unità superiore). Dall’arrotondamento possono derivare alcuni piccoli scostamenti sui totali.

[45]   Non si prende in considerazione il bilancio assestato quanto quest’ultimo, come già segnalato, non sconta le modifiche introdotte con il DL 112/2008.

[46]   L’art. 1, comma 620, della L. Finanziaria2007 (L 296/2006) computa le economie di spesa conseguenti all’attuazione dei commi da 605 a 619;in 1.402,2 milioni di euro a decorrere dall’anno 2009; l’art. 2, comma 412, della legge finanziaria 2008 (l.244/2007) computa le economie di spesa per il 2009 in 897 milioni di euro per il 2009; l’art.64, comma 6, del DL 112/2008 quantifica le economie di spesa discendenti dalle misure indicate in 456 milioni di euro per il 2009.

[47]   Istruzione prescolastica, Istruzione primaria, Istruzione secondaria di primo grado e Istruzione secondaria di secondo grado.

[48]   Sono riportate, in capitoli distinti da quelli riferiti al resto del personale,le spese per i docenti di religione e  di attività alternative.

[49]   I 18 uffici scolastici sono relativi alle regioni: Lombardia; Piemonte; Liguria; Veneto;Emilia Romagna; Friuli Venezia Giulia;Toscana; Umbria; Lazio; Marche; Molise; Abruzzo; Puglia;  Campania; Basilicata; Calabria; Sardegna; Sicilia.

Per un quadro più dettagliato si rinvia agli Allegati 3-94  “Spese per le competenze fisse al personale”dello stato di previsione del ministero -Tabella 7 - (pagg. 498 e seguenti). In tali prospetti è presentata la dimostrazione analitica della spesa per il personale con riferimento ai singoli dipartimenti del Ministero nonché egli uffici scolastici regionali- con riferimento ai vari del gradi di istruzione - negli Allegati da 3 a 94 allo stato di previsione del ministero.

[50]   Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro relativo al personale del Comparto Scuola per il quadriennio normativo 2006-2009 e biennio economico 2006-2007.

[51]   I due Fondi sono stati istituiti dal citato art. 1, comma 601, della legge finanziaria 2007, riaggregando stanziamenti allocati in precedenza su varie unità previsionali di base dello stato di previsione del Ministero. il Fondo per le competenze dovute al personale delle istituzioni scolastiche e il Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche si trovano ora  presso la Missione 1 “ Istruzione scolastica” – ai seguenti programmi : Programma 1.2 “Istruzione prescolastica”, unità di voto 1.2.1 (rispettivamente capp. 1188 e 1195); Programma 1.3 “Istruzione primaria” unità di voto. 1.3.1 (rispettivamente capp. 1179 e 1204); Programma 1.4 “Istruzione secondaria di primo grado” - unità di voto. 1.4.1 (rispettivamente capp. 1183 e 1196) e al Programma 1.5 “Istruzione secondaria di secondo grado”, unità di voto. 1.5.1 (capp. 1194 e 1203).

[52]    Nella Nota 24 gennaio 2007  il Ministro della pubblica istruzione ha specificato che nel  Fondo citato affluiscono le risorse per: funzionamento amministrativo didattico; per le funzioni connesse al subentro nei contratti per le pulizie delle scuole stipulati dagli enti locali (cosiddetti appalti storici); la stabilizzazione dei lavoratori utilizzati in lavori socialmente utili – ex LSU – attualmente in servizio presso le istituzioni scolastiche;  la sperimentazione didattica e metodologica nelle classi con alunni disabili

Si ricorda in proposito che l’art. 63, comma 3, del DL 112/2008 ha disposto l’incremento di tale fondo per l’importo di 200 milioni di euro per l’esercizio 2008, la richiesta di variazione dei corrispondenti capitoli di bilancio è stata trasmessa dal Ministero dell’istruzione università e ricerca al Ministero dell’economia e delle finanze in data 3 agosto 2008..

[53]   Nel “Fondo per le competenze dovute al personale delle istituzioni scolastiche, con esclusione delle spese per stipendi del personale a tempo indeterminato e determinato” affluiscono le risorse per: supplenze brevi; compensi e indennità per il miglioramento dell’offerta formativa; spese per gli esami di Stato; spese per la fruizione gratuita della mensa scolastica da parte del personale della scuola dell’infanzia, elementare e media; compensi e indennità per gli esami di idoneità, licenza, qualifica professionale,per i corsi integrativi e per l’abilitazione all’esercizio della libera professione;oneri sociali a carico dell’amministrazione sulle retribuzioni corrisposte ai dipendenti;  somme dovute per l’IRAP sulle retribuzioni corrisposte ai dipendenti.

[54]   Disposizioni urgenti per assicurare l'ordinato avvio dell'anno scolastico 2007-2008 ed in materia di concorsi per ricercatori universitari.

[55]   Nell’ambito di questo programma, rientrano prevalentemente le risorse volte a garantire i finanziamenti alle università, ivi compresa l’edilizia universitaria.

[56]   Il Fondo per il finanziamento ordinario delle università, previsto dall’art. 5, della legge 24 dicembre 1993, n. 537, attiene al funzionamento degli atenei e comprende anche le spese per il personale docente e non docente e per la ricerca scientifica universitaria, nonché quelle per la manutenzione ordinaria.

[57]   Si ricorda che la l. finanziaria per il 2008 (art. 2, co. 428-429) ha istituito il Fondo in questione, con una dotazione pari a 550 milioni di euro per il triennio 2008-2009, destinato ad incrementare le disponibilità del FFO per sostenere in via prioritaria le spese derivanti dagli adeguamenti retributivi del personale docente e dai rinnovi contrattuali del personale non docente degli atenei.

[58]   Il Fondo per la programmazione dello sviluppo del sistema universitario, previsto dall’art. 5, della legge 24 dicembre 1993, n. 537, include le risorse destinate al finanziamento di specifiche iniziative, attività e progetti, ivi comprese le nuove iniziative didattiche. In relazione a tale fondo continua a registrarsi una significativa diminuzione, in termini assoluti, degli stanziamenti di bilancio. Per l’anno 2007 è stata autorizzata una spesa pari a circa 117 milioni di euro. Per l’anno 2008, l’autorizzazione di spesa è scesa a 92,3 milioni di euro e, come evidenziato nel testo, anche per il 2009 si segnala una variazione di segno negativo.

[59]   Il Fondo per l'edilizia universitaria e per le grandi attrezzature scientifiche, previsto dall’art. 5, della legge 24 dicembre 1993, n. 537, comprende la quota a carico del bilancio statale per la realizzazione di investimenti. Anche in relazione a tale fondo continua a registrarsi una complessiva diminuzione delle risorse a disposizione: infatti, nel 2007, le risorse iscritte a bilancio erano pari a 50 milioni di euro, pari alla metà della dotazione prevista per l’anno 2006; nel 2008, l’ammontare del Fondo è sceso a 15 milioni di euro; nel 2009, la riduzione a bilancio risulta pari al 74% dello stanziamento dell’anno precedente.

[60]  Si ricorda che l’art. 1, co. 610 e 611, della l. finanziaria per il 2007 ha istituito l’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica, destinata ad assumere i compiti di aggiornamento, ricerca e documentazione espletati dagli Istituti regionali di ricerca educativa (IRRE) e dall’Istituto nazionale di documentazione e ricerca educativa (INDIRE), dei quali si è prevista la soppressione. In attesa dell’emanazione del regolamento di organizzazione dell’agenzia (da emanare ai sensi dell’art. 17, co. 2, della legge n. 400/1988 ) sono start nominati commissari straordinari il cui incarico verrà a scadenza il 31 dicembre 2008. La medesima legge finanziaria (art. 1, co. 612-614) ha inoltre riordinato gli organi di gestione dell’ Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e di formazione e ha esteso l’attività dell’istituto alla formulazione di proposte e procedure per la valutazione dei dirigenti scolastici. Altre disposizioni nel corso della XV legislatura hanno attribuito all’INVALSI ulteriori compiti in materia di osservazione dei livelli di apprendimento e predisposizione delle prove degli esami conclusivi dei corsi di istruzione secondaria .

[61]   In proposito, si ricorda che la legge finanziaria per il 2007 (articolo 1, commi 647-652) ha disposto un piano straordinario triennale di assunzione dei ricercatori presso le università e gli enti di ricerca pubblici vigilati dal Ministero. Per la realizzazione del piano, sono stati stanziati, per le università, 20 milioni di euro per il 2007, 40 milioni di euro per il 2008 e 80 milioni di euro a decorrere dal 2009 (comma 650); per le assunzioni negli enti di ricerca, l’autorizzazione di spesa è pari a 7,5 milioni di euro per il 2007 e 30 milioni di euro a decorrere dal 2008 (comma 652).

[62]   In particolare, si ricorda che l’art. 74, comma 1, del DL 112/2008, prevede che le amministrazioni dello Stato provvedano, entro il 31 ottobre 2008, a ridimensionare gli assetti organizzativi esistenti, al fine di realizzare la riduzione del numero degli uffici di livello dirigenziale generale e di quelli di livello non generale in misura non inferiore, rispettivamente, al 20 e al 15 per cento di quelli esistenti, riducendo, in misura corrispondente, le dotazioni organiche del personale con qualifica dirigenziale [comma 1, lett. a)]; ridurre le dotazioni organiche del personale non dirigenziale, in misura non inferiore al 10 per cento della spesa complessiva relativa al numero dei posti di organico di tale personale [comma 1, lett. c)].

[63]   Il D.L. n. 85/2008, ai sensi del quale è stato nuovamente istituito il MIUR, prevede che:

a)       al termine del processo di riorganizzazione nelle nuove strutture sia ridotta almeno del 20 per cento la somma delle spese strumentali e di funzionamento previste per i Ministeri di origine e i Ministeri di destinazione (art. 1, co. 16);

b)       l’onere relativo ai contingenti assegnati agli uffici di diretta collaborazione dei Ministri, dei Viceministri e dei Sottosegretari di Stato nelle strutture che abbiano subito accorpamenti (come nel Ministero in esame) deve essere, comunque, inferiore per non meno del 20 per cento al limite di spesa complessivo riferito all’assetto vigente alla data di entrata in vigore del decreto legge.

[64]   L’art. 1, comma 633, della legge finanziaria 2007 assegnava a tale finalità 30 milioni di euro.

[65]   L’art. 1, comma 634, della legge finanziaria 2007 assegnava ad interventi vari per il settore scolastico 183 milioni di euro; la riduzione è motivata dall’amministrazione con le riduzioni discendenti dalla manovra.

[66]   Il Piano programmatico per l’attuazione della legge Moratti è stato dotato di risorse da varie leggi finanziarie; l’importo assegnato per il 2009 è inferiore a quello previsto per il 2008(183 milioni di euro); la riduzione è motivata dall’amministrazione con la cessazione dell’onere recato dall’art. 1, comma 130, della legge finanziaria 2005 (L. 311/2004). Quest’ultima ha assegnato 110 milioni di euro, a partire da 2005,  per i seguenti interventi: anticipo delle iscrizioni e generalizzazione della scuola dell'infanzia, iniziative di formazione iniziale e continua del personale, interventi di orientamento contro la dispersione scolastica e per assicurare la realizzazione del diritto-dovere di istruzione e formazione.

[67]   D.L. 28 agosto 2008, n. 134, Disposizioni urgenti in materia di ristrutturazione di grandi imprese in crisi, attualmente in corso di conversione.

[68]   L. 23 dicembre 1998, n. 448, Misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo.

[69]   La destinazione e l’autorizzazione di spesa di tale importo sono recati dai commi 9 e 12 dell’art. 1 della legge 62/2001 (Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'istruzione). Le borse di studio, che la legge prevedeva per l’importo di 300 miliardi, equivalenti a 154,9 milioni di euro, sono riservate ad alunni della scuola dell’obbligo frequentanti scuole statali e paritarie.

[70]   Disposizioni per il coordinamento, la programmazione e la valutazione della politica nazionale relativa alla ricerca scientifica e tecnologica, a norma dell'articolo 11, comma 1, lettera d), della L. 15 marzo 1997, n. 59. L'art. 1, comma 3, del decreto prevede l'istituzione, nello stato di previsione del Ministero del tesoro (ora ministero dell’economia e delle finanze), di un fondo integrativo speciale per la ricerca (FISR), destinato a specifici interventi di particolare rilevanza strategica indicati nel Programma nazionale ricerca (PNR), e all'art. 2, comma 1, lettera b) stabilisce che il CIPE deliberi in ordine all'utilizzo del fondo speciale.

[71]   In proposito, si ricorda che l’articolo 1, comma 578, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006) ha rideterminato in 80 milioni annui per il triennio 2006-2008 e in 100 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2009 l'autorizzazione di spesa a favore dell’Istituto italiano di tecnologia (IIT), di cui all'art. 4, comma 10, D.L. n. 269/2003.

[72]   L'art. 56 della citata legge finanziaria 2003 ha istituito un fondo per il finanziamento di progetti di ricerca, di rilevante valore scientifico, anche con riguardo alla tutela della salute e all'innovazione tecnologica, con una dotazione finanziaria di 225 milioni di euro per l'anno 2003 e di 100 milioni di euro a decorrere dall'anno 2004. Alla ripartizione del fondo tra le diverse finalità provvede il Presidente del Consiglio dei Ministri, con proprio decreto, su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sentiti i Ministri dell'economia e delle finanze, della salute e per l'innovazione tecnologica. Con lo stesso decreto sono stabiliti procedure, modalità e strumenti per l'utilizzo delle risorse, assicurando in via prioritaria il finanziamento dei progetti presentati da soggetti che abbiano ottenuto, negli anni precedenti, un eccellente risultato nell'utilizzo e nella capacità di spesa delle risorse comunitarie assegnate e delle risorsefinanziarie provenienti dai programmi quadro di ricerca dell'Unione europea o dai Fondi strutturali. L’articolo 1, comma 1323, della legge finanziaria 2007 ha ridotto  l'autorizzazione di spesa per il finanziamento di progetti di ricerca di 60 milioni di euro a decorrere dal 2007.

[73]    D.L. 17 giugno 1996, n. 321, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 1996, n. 421, recante Disposizioni urgenti per le attività produttive.

[74]        Le Convenzioni UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura) per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale e per la protezione e la promozione delle diversità culturali sono state adottate a Parigi, rispettivamente, il 3 novembre 2003 ed il 20 ottobre 2005, e ratificate dall’Italia, rispettivamente con  Legge  27 settembre 2007, n. 167, e 19 febbraio 2007, n. 19.

[75]     Si ricorda che l’art. 14 del DL 159/2007, collegato alla manovra finanziaria 2008, ha introdotto la possibilità di affidamento in concessione dei servizi aggiuntivi presso i musei e gli istituti di cultura, secondo il nuovo metodo integrato su scala regionale.

[76]   Le Missioni rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti con la spesa pubblica. Sono una rappresentazione politico-istituzionale del Bilancio, volta a rendere più trasparenti i grandi aggregati di spesa ed a comunicare le direttrici dell’azione amministrativa delle singole Amministrazioni. Le Missioni non corrispondono alla ripartizione degli stati di previsione, nel senso che numerosi ministeri partecipano a più di una Missione istituzionale e d’altra parte varie  Missioni istituzionali sono affidate alla responsabilità di più ministeri. Esse possono essere pertanto ministeriali o trasversali a più Dicasteri (interministeriali). Nella relazione al ddl di bilancio per il 2009, si evidenzia che le Missioni definite nel 2008 risultano  confermate per il 2009, con una variazione per la Missione n. 24 Diritti sociali, solidarietà e famiglia, che viene ridenominata Diritti sociali, politiche sociali e famiglia.

[77]“  I Programmi costituiscono aggregati omogenei di attività svolte all’interno di ogni singolo Ministero, per perseguire obiettivi ben definiti nell’ambito delle finalità istituzionali di quest’ultimo. Essi trovano il proprio fondamento normativo nell’art. 2, comma 2, della legge 468/1978, come modificato dalla legge 94/1997 e sono prevalentemente di competenza di un unico Ministero, anche se non mancano Programmi condivisi tra più Amministrazioni.

[78]   Nella relazione al ddl di bilancio per il 2009 si evidenzia che la rivisitazione dei Programmi è dovuta sia alla riorganizzazione del Governo intervenuta a seguito del dl. 85/2008, sia ad una attenta ricognizione delle attività svolte.

[79]   Tale articolazione è stata adottata con il DPR novembre 2007, n. 233 (Regolamento di riorganizzazione del Ministero, emanato ai sensi dell’art. 1, comma 404, della legge finanziaria 2007).

[80]   Vedi ddl AC1714, tabella 14, pag 62.

[81]    Si tratta degli oneri connessi alle operazioni di rimborso dei mutui con onere a totale o parziale carico dello Stato per la realizzazione di  interventi di recupero e manutenzione dei beni culturali  che, ai sensi dell’art.6, co.2, lettera b), della legge 468/1978 devono essere allocati in una posta autonoma).

[82]   Come evidenziato anche nella relazione al ddl di bilancio (AC 1714).

[83]   L. 245/2007.

[84]   Decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 luglio 2008, n. 126, Disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie.

[85]   AC 1714, Tab. 13, p. 123.

[86]   Programma 1.8 relativo alla Tutela del paesaggio e dell’arte contemporanea, Macroaggregato Investimenti, cap. 8094. Si ricorda, in proposito, che il Fondo per il ripristino del paesaggio, con una dotazione di 15 milioni per ciascuno degli anni del triennio 2008-2010, era stato istituito dall’ art.2, comma 404, della legge finanziaria 2008 e finalizzato alla demolizione di immobili e infrastrutture realizzati in aree paesaggistiche nel perimetro dei siti italiani UNESCO.

[87]   L’art. 60, comma 2, del medesima DL ha escluso da tale riduzione una serie di dotazioni di spesa (per esempio stipendi, assegni, pensioni e altre spese fisse; spese per interessi; trasferimenti agli enti territoriali aventi natura obbligatoria; spese discendenti da impegni internazionali).

[88]   Si ricorda, infatti, che l’art. 1, comma 507, della legge finanziaria per il 2007 ha stabilito che fosse accantonata e resa indisponibile, in maniera lineare (cioè proporzionale), una quota pari a 4,6 miliardi di euro per il 2007, a 5 miliardi di euro per il 2008 e a 4,9 miliardi di euro per il 2009, delle dotazioni delle unità previsionali di base (UPB) iscritte nel bilancio dello Stato, anche con riferimento ad autorizzazioni di spesa predeterminate legislativamente, relative a determinate categorie economiche. Al fine di assicurare un’adeguata flessibilità gestionale è stata prevista una procedura che consente di rimodulare, anno per anno, con decreto ministeriale, gli accantonamenti all’interno degli stati di previsione dei singoli Ministeri. In attuazione di tale previsione è stato emanato il DM 10 luglio 2007.

[89]   Le riduzioni sono evidenziate – per tutti i ministeri - nell’Elenco 1 allegato al DL 112/2008.

[90]Per consentire una immediatezza di lettura e di confronto, si è scelto di indicare le cifre in milioni di euro, utilizzando l’arrotondamento matematico alla prima cifra decimale sulla base del valore della seconda (da 0 a 4, arrotondamento all’unità inferiore; da 5 a 9, arrotondamento all’unità superiore). Dall’arrotondamento possono derivare alcuni piccoli scostamenti sui totali.

[91]   AC 1714, Analisi delle dotazioni finanziarie suddivise per missione, pagg. 57 e segg.

[92]   Istituto superiore per la conservazione e il restauro.

[93]   Istituto centrale per il catalogo e la conservazione.

[94]     Si ricorda che l’art. 5 comma 9, lettere  d) ed  e)  del DL 93 /2008 ha ridotto (ad 1, 5 milioni di euro) e limitato al solo esercizio 2008 il finanziamento assegnato al Centro per il libro dall’art. 2, comma 410, della legge finanziaria per il 2008 (L. 244/2007); quest’ ultima (art. 2, comma 408 ) aveva istituito la struttura citata e stanziato per il suo il funzionamento 3 milioni di euro a decorrere dall’esercizio finanziario 2008.

 

[95]   D.L. 28 agosto 2008, n. 134, Disposizioni urgenti in materia di ristrutturazione di grandi imprese in crisi, attualmente in corso di conversione.

[96]   Missione 21,Tutela valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici,-Programma Tutela e valorizz.dei beni architettonici, storico artistici e antropologici- Macroaggregato Investimenti cap. 8070

[97]   Legge 17 agosto 2005, n. 175 , Disposizioni per la salvaguardia del patrimonio culturale ebraico in Italia "

[98]   DL 31 dicembre 2007, cosidetto “Milleproroghe”,convertito con modificazioni dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31.

[99]    Agli stati di previsione della spesa sono allegati i bilanci delle aziende ed amministrazioni autonome controllate dal relativo Ministero. Le principali aziende ed amministrazioni autonome, peraltro, nel corso di un processo sviluppatosi in particolare negli anni novanta, sono state trasformate in società per azioni (talora con un passaggio intermedio ad ente pubblico economico). Esse pertanto costituiscono adesso una struttura organizzativa residuale.

[100]I residui propri relativi alle spese correnti sono mantenuti in bilancio per i due esercizi successivi a quello nel quale le somme corrispondenti sono state inizialmente stanziate (art. 36, comma 1, R.D. n. 2440/1923). Tra i residui di parte corrente hanno un regime particolare quelli concernenti spese per lavori, forniture e servizi, che possono essere mantenuti in bilancio per tre esercizi.

I residui propri relativi alle spese in conto capitale sono mantenuti in bilancio per tre esercizi successivi a quello in cui è stato iscritto il corrispondente stanziamento (art. 36, comma 3, R.D. n. 2440/1923, come novellato dall’art. 3, comma 36, della legge n. 244/2007)

[101]  L’art. 1, comma 6, del D.L. n. 194/2002 (legge n. 246/2002), modificando l’articolo 36, comma 2, del R.D. n. 2440/1923, ha limitato ad un solo anno, dopo l’esercizio di iscrizione in bilancio, il periodo di conservazione in bilancio dei residui di stanziamento di conto capitale. Per gli stanziamenti iscritti in bilancio in forza di disposizioni legislative entrate in vigore nell'ultimo quadrimestre dell'esercizio finanziario, il periodo di conservazione è protratto di un ulteriore anno.

[102]Con il DPEF 2009-2013 e con il D.L. n. 112/2008 è stata configurata ed attuata una manovra di stabilizzazione triennale della finanza pubblica. Il bilancio pluriennale evidenzia 2009-2011 evidenzia pertanto i saldi di bilancio da conseguire nell’arco triennale di riferimento della manovra.

[103]L’articolazione delle missioni sottende una visione dello Stato che non svolge solo le funzioni fondamentali - quali, ad esempio, l'amministrazione della difesa (Missione 5), e della giustizia (Missione 6), la tutela della salute (Missione 20) e la promozione dell’istruzione scolastica (Missione 22) - ma espleta anche compiti di protezione di particolari categorie sociali e di redistribuzione delle risorse, tutelando, ad esempio, i diritti sociali e la famiglia (Missione 24) e i giovani e lo sport (Missione 30), ovvero interessi collettivi, come lo sviluppo sostenibile e la tutela del territorio e dell’ambiente (Missione 18).

[104]La missione "Fondi da ripartire" raccoglie alcuni fondi di riserva e speciali, che non hanno, in sede di predisposizione della legge di Bilancio di previsione, una collocazione specifica, ma la cui attribuzione è demandata ad atti e provvedimenti successivi adottati in corso di gestione.

      La seconda - "Servizi istituzionali e generali" - raggruppa le spese di funzionamento dell'apparato amministrativo, le quali sono trasversali a più finalità e non attribuibili puntualmente alle singole Missioni. Rientrano, in particolare, in tale categoria le spese per "l'indirizzo politico" e per "gli affari generali".

[105]Ciascun Programma si articola in un insieme di attività che ogni Amministrazione pone in essere per il raggiungimento delle proprie finalità. attraverso l’attuazione dei processi e delle funzioni da parte singole strutture amministrative. Fanno tuttavia eccezione i c.d. “Programmi finanziari”, i quali non sono rappresentati da attività operative svolte dai competenti Centri di responsabilità amministrativa, ma costituiscono mere operazioni di trasferimento delle risorse finanziarie ai rispettivi enti destinatari, che a loro volta utilizzeranno le risorse per il perseguimento degli obiettivi istituzionali.