Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
| |||||
---|---|---|---|---|---|
Autore: | Servizio Studi - Dipartimento istituzioni | ||||
Titolo: | Contributo a favore della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea - CDEC ONLUS - A.C. 2500 | ||||
Riferimenti: |
| ||||
Serie: | Note per la I Commissione affari costituzionali Numero: 88 | ||||
Data: | 21/07/2009 | ||||
Descrittori: |
| ||||
Organi della Camera: | I-Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni |
21 luglio 2009 |
|
n. 88 |
Contributo in favore della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea – CDEC ONLUSA.C. 2500Elementi per la valutazione degli aspetti di legittimità costituzionale |
Numero del progetto di legge |
2500 |
Titolo |
Concessione di un contributo in favore della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea - CDEC - organizzazione non lucrativa di utilità sociale |
Iniziativa |
On. Ruben ed altri |
Iter al Senato |
No |
Numero di articoli |
2 |
Date: |
|
adozione quale testo base |
15 luglio 2009 |
richiesta di parere |
15 luglio 2009 |
Commissione competente |
VII Commissione (Cultura) |
Sede e stato dell’iter |
In corso di esame in sede legislativa |
La proposta di
legge prevede la concessione di un contributo
annuo pari a 300.000 euro, a decorrere dal
Il contributo è finalizzato a sostenere il perseguimento dei fini istituzionali della Fondazione (articolo 1).
All’onere derivante si provvede mediante riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente riferito al bilancio triennale 2009-2011, utilizzando parte dell’accantonamento relativo al Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2009 (articolo 2).
Nel
Nel 1986, dopo vari ampliamenti, il CDEC si è costituito in Fondazione. Oggi il CDEC è un istituto con personalità giuridica, riconosciuto con DPR 4 aprile 1990[1], con sede a Milano.
Lo
statuto[2]
stabilisce che
L’attività della Fondazione consiste nel promuovere lo studio delle vicende, della cultura e della realtà degli ebrei, con particolare riferimento all’Italia e all’età contemporanea: il materiale acquisito è patrimonio inalienabile dell’ebraismo italiano.
Le finalità perseguite dalla Fondazione
sono di solidarietà sociale nel campo della promozione della cultura, della
tutela, promozione e valorizzazione delle cose di interesse storico e
artistico, della ricerca scientifica e della tutela dei diritti civili: con
riferimento a quest’ultimo aspetto, l’art. 2 dello Statuto precisa che, tramite
la sua attività,
Gli studi della Fondazione sono caratterizzati da rigore scientifico e indipendenza della ricerca.
Per
il perseguimento dei suoi fini,
Con
riferimento alle risorse,
Essa è inserita nella tabella degli istituti culturali sostenuti dal Ministero per i beni e le attività culturali ai sensi della legge n. 534/1996.
Il DM 12 maggio 2006, recante
la tabella per il triennio 2006-
Inoltre,
Si ricorda, inoltre, che nella Tab. A (fondo speciale di parte corrente) della legge n. 244/2007 (legge finanziaria 2008), l’accantonamento relativo al Ministero per i beni e le attività culturali recava, tra le altre, la finalizzazione “Centro documentale ebraico contemporaneo”, per un importo di 250.000 euro per ciascuno degli anni del triennio 2008-2010. Non essendo stato approvato alcun provvedimento legislativo, l’accantonamento non è stato attivato.
Da ultimo, si ricorda che la legge 17 aprile 2003, n. 91, con la quale è stato istituito il Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah, stabilisce che il Museo stesso si avvale della Fondazione CDEC per le attività di ricerca e documentazione scientifica; che il CDEC può partecipare alla fondazione costituita per la gestione del Museo; che il direttore scientifico del Museo è nominato dall’organo con funzioni di indirizzo della fondazione, su proposta del CDEC.
La proposta di legge è corredata della relazione illustrativa.
La disciplina recata dal provvedimento può essere ricondotta alla materia dei “beni culturali”.
In tale ambito, occorre considerare che l’art. 117, secondo comma, lett. s), Cost. ha annoverato la “tutela dei beni culturali” tra le materie di competenza esclusiva dello Stato (prevedendo, altresì, la possibilità di attivare, su iniziativa della regione interessata, ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, ai sensi dell’art. 116, terzo comma, Cost.), mentre l’art. 117, terzo comma, Cost., ha incluso la “valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali” tra le materie di legislazione concorrente. Ciò significa che, in tali materie, lo Stato può emanare solo disposizioni legislative di principio, la cui attuazione è affidata alle regioni. Inoltre, l’art. 118, terzo comma, Cost., ha devoluto alla legge statale il compito di disciplinare “forme di intesa e coordinamento nella materia della tutela dei beni culturali” tra Stato e regioni.
Con riferimento al riparto di competenze sopra delineato,
occorre, innanzitutto, segnalare alcune sentenze costituzionali riguardanti in
generale lo sviluppo della cultura (sentenze
nn. 478 del 2002 e 307 del 2004). A tale riguardo,
Nella sentenza n. 9
del 2004
Successivamente all’adozione del Codice dei beni culturali e
del paesaggio (d.lgs. 42/2004),
L’art. 9 della Costituzione prevede che
Servizio Studi – Dipartimento Istituzioni |
( 066760-9475-3855– *st_istituzioni@camera.it |
I dossier dei servizi e degli uffici della Camera
sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli
organi parlamentari e dei parlamentari. |
File: Cost088-AC2500.doc
[3]
[4] L’Archivio storico è stato riconosciuto di “notevole interesse storico” dal Ministero per i beni e le attività culturali. Esso conserva fondi documentari di organizzazioni ebraiche e di singole persone.
[5] L’Archivio ha il compito di documentare e studiare la presenza odierna del pregiudizio e dell’antisemitismo in Italia.
[6] Questa area di lavoro è impegnata in elaborazioni e interventi sull’insegnamento e sulla trasmissione della storia e della memoria della vicenda ebraica.
[7] Il DM 18
agosto 2003, recante la tabella per il triennio 2003-
[8] Con D.P.C.M. 20 dicembre 2003 sono stati corrisposti alla Fondazione euro 107.000 finalizzati a preservazione, restauro e valorizzazione del patrimonio fotografico e completamento della catalogazione informatizzata dei volumi della biblioteca.
[9] Essi sono
stati utilizzati per la digitalizzazione delle videointerviste realizzate a
ebrei sopravvissuti alla deportazione (€ 10.000), per l’acquisto di libri e per
l’abbonamento a periodici di lingua e cultura ebraica (€ 10.000), per
l’ampliamento e la manutenzione delle attrezzature informatiche (€ 7.180), per
la realizzazione della versione inglese della mostra “ La persecuzione degli
ebrei in Italia 1938-