Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento attività produttive
Titolo: Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2009 A.C. 3593 (Commissione Attività produttive)
Riferimenti:
AC N. 3594/XVI   AC N. 3593/XVI
Serie: Progetti di legge    Numero: 366
Data: 07/07/2010
Descrittori:
RENDICONTO GENERALE DELLO STATO     
Organi della Camera: X-Attività produttive, commercio e turismo

 

7 luglio 2010

 

n. 366/0/10
parte prima

 

Rendiconto generale dello Stato
per l'esercizio finanziario 2009

A.C. 3593

(Commissione Attività produttive)

 


1.   Ministero dello sviluppo economico

Il decreto-legge 16 maggio 2008, n. 85, recante disposizioni urgenti per l’adeguamento delle strutture di Governo in applicazione della legge finanziaria 2008 (art. 1, commi 376 e 377), pur non avendo disposto la soppressione del Ministero dello sviluppo economico (MISE), ha inciso sull’assetto delle sue competenze, in quanto nel Ministero sono confluite - unitamente alle rispettive risorse finanziarie, strumentali e di personale - le competenze dei dicasteri del commercio internazionale e delle comunicazioni che di conseguenza sono stati soppressi.

Le legge di bilancio per il 2009 (legge n. 204/2008) assegnava al Ministero dello sviluppo economico una dotazione di competenza pari a 9.862,4 milioni di euro (che includono la somma di 36 meuro costituita dal rimborso di passività finanziarie con riferimento al Dipartimento delle politiche di sviluppo e coesione), di cui 9.178,9 meuro relativi a spese in conto capitale e 647,5 meuro di spese correnti.

L’autorizzazione di cassa, sempre nelle previsioni iniziali 2009, risultava di 10.946,9 milioni di euro (che includono come sopra la somma di 36 meuro costituita dal rimborso di passività finanziarie), di cui 10.234 meuro relativi a spese in conto capitale e 676,9 meuro di spese correnti.

La consistenza dei residui presunti al 1° gennaio 2009 ammontava complessivamente a 10.886,9 milioni di euro, di cui 635,3 per la parte corrente e 10.249,1 per il conto capitale:

Le variazioni intervenute nel corso dell’esercizio 2009 hanno determinato le seguenti riduzioni:

§   competenza: - 2.638,5 milioni di euro (-26,7%). La dotazione definitiva di competenza risulta pertanto di 7.223,9 milioni di euro;

§   autorizzazione di cassa: -100,9 milioni di euro (-9%). L’autorizzazione di cassa si attesta sui 10.846 milioni di euro definitivi;

§   residui: - 1.750,5 milioni di euro (-16,1%). I residui siriducono pertanto a 9.136,4 milioni di euro.

 

Relativamente alla gestione nel corso del 2009 risulta quanto segue:

 

§   competenza: sono state impegnati 7.142,4milioni di euro (i pagamenti effettuati ammontano a 3.604,4 meuro)e risultano economie per 81,5 meuro;

§   autorizzazioni di cassa: risultano pagamenti per 8.049,8 milioni di euroed economie per 2.796,1 meuro;

§   residui: 8.710,2 milioni di euro in conto residui.

I residui accertati al 31 dicembre 2009 ammontano complessivamente a 7.802,8 meuro (e sono così costituiti: 4.264,8 meuro come somme rimaste da pagare sul conto residui e 3.538 meuro come somme rimaste da pagare sul conto della competenza).

Nella tabella che segue sono riportati i dati relativi al rendiconto 2009 del Mise per quanto riguarda le spese correnti e le spese in conto capitale.

Consuntivo del Ministero dello sviluppo economico 2009

(milioni di euro)

 

 

Previsioni iniziali

Variazioni

Previsioni definitive

Spese correnti

RS

CP

CS

635,3

647,5

676,9

-288,5

147,4

626,8

346,8

794,9

1.303,7

Spese in conto capitale

RS

CP

CS

10.249,1

9.178,9

10.234

-1462

-2.785,9

-727,7

8.787,1

6.393

9.506,3

Totali*

RS

CP

CS

10.886,9

9.862,4

10.946,9

-1.750,5

-2.638,5

- 100,9

9.136,4

7.223,9

10.846

*N.B. I totali includono anche i rimborsi per passività finanziarie: 36meuro in termini di competenza e cassa e 2,5 meuro di residui.

 

Si ricorda che lo stato di previsione del MISE per il 2009 è stato predisposto sulla base della nuova classificazione delle risorse pubbliche articolata in Missioni e Programmi, passando in tal modo da una struttura per Centri di responsabilità amministrativa ad una struttura che pone al centro le funzioni.

Nel tabella che segue sono riassunti i dati finanziari relativi al MISE articolati per missioni.

 

 

Riepilogo per missioni   (milioni di euro)

Missioni

 

Iniz.

Variaz.

Def.

Energia e diversificazione delle fonti energetiche (10)

RS

CP

CS

55,5

47,7

49,1

0,3

10,4

14,5

55,8

58,1

63,6

Competitività e sviluppo delle imprese (11)

RS

CP

CS

3.439,3

2.911,7

3.926

1,2

882,1

1.995

3.440,5

3.793,8

5.921

Regolazione dei mercati
(12)

RS

CP

CS

366,6

30,8

31,8

-329

59,7

430,4

37,6

90,5

462,2

Comunicazioni (15)

RS

CP

CS

213,9

212,8

223,5

235,7

78,8

264

449,6

291,6

487,5

Commercio internazionale ed internazionalizzazione sistema produttivo (16)

RS

CP

CS

119,6

204,4

215,7

0,6

-7,1

30,9

120,2

197,3

246,6

Ricerca e innovazione
(17)

RS

CP

CS

503,7

184,2

207,6

0,5

239,7

175

504,2

423,9

382,6

Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’amb.te(18)

RS

CP

CS

0,2

1,5

2,8

0,06

3,9

2,8

0,2

5,4

5,6

Sviluppo e riequilibrio territoriale (28)

RS

CP

CS

6.166,2

6.139,4

6.160,5

-1.654,9

-3.862,3

-2.992,1

4.511,3

2277,1

3.168,4

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32)

RS

CP

CS

9,8

46,5

46,5

1,4

17,3

34,5

11,2

63,8

81

Fondi da ripartire (33)

RS

CP

CS

12,1

83,4

83,4

-6,3

-61

-55,9

5,8

22,4

27,5

TOTALI

RS

CP

CS

 

10.886,9

9.862,4

10.946,9

-1.750,5

-2.638,5

-109,9

9.136,4

7.223,9

10.846

3.   Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca

Il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca aggrega, sulla base di quanto disposto dal decreto-legge 85/2008, l’ex Ministero dell’università e della ricerca e l’ex Ministero della pubblica istruzione.

I capitoli di spesa relativi alla ricerca scientifica e applicata di competenza della X Commissione sono gestiti dal Centro di responsabilità “Dipartimento per l’Università, l’alta formazione artistica, musicale e coreutica e per la ricerca scientifica e tecnologica”.

Per quanto riguarda la ricerca, la Nota preliminare di consuntivo evidenzia che nel corso del 2009 è stato favorito il potenziamento della ricerca pubblica al fine di colmare il divario con gli altri paesi europei e con quelli maggiormente industrializzati attraverso la razionalizzazione delle strutture che si occupano di ricerca con risorse mirate e finalizzate agli obiettivi strategici. Un notevole impegno è stato, inoltre, profuso per sostenere iniziative di spin off della ricerca universitaria e degli Enti di ricerca.

Di seguito si illustrano i capitoli di spesa 1678, 7236, 7308 e 7320 relativi alla ricerca scientifica e tecnologica, di competenza e di interesse della X Commissione Attività produttive.

Per le spese di parte corrente:

- Cap. 1678 – relativo al “Contributo dello Stato per la ricerca scientifica”. Comprende una parte relativa al contributo dello Stato alle spese di gestione del Programma nazionale di ricerche aerospaziali (PRORA), istituito in applicazione della legge n. 46/1991.

Rispetto ai valori iniziali 2098, la dotazione del capitolo rimane invariata sia in termini di competenza (42,6 milioni di euro) e cassa (45,1 meuro), sia in termini di residui (4,4 milioni di euro).

 

Per le spese in conto capitale:

- Cap. 7236 relativo al "Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca", nel quale affluiscono gli stanziamenti a favore dell'ASI (Agenzia spaziale italiana).

Rispetto alle previsioni iniziali si registrano variazioni di segno positivo sia in termini di competenza, il cui stanziamento passa da 1.744,5 a 1.746 milioni di euro (+1,5 meuro), sia in termini di cassa (da 1.744,5 a 1.762,3 meuro, con un aumento di 17,8 meuro). Registrano un aumento anche i residui (+16,3 milioni di euro), inizialmente pari a 911,1 milioni di euro.

- Cap. 7308 relativo al Fondo rotativo per le imprese (FRI) con 20 milioni di euro di competenza e 154,9 di residui (importi iniziali e definitivi invariati). Per quanto concerne le autorizzazioni di cassa, si registra un aumento di 19,9 meuro rispetto ai 120 meuro delle previsioni iniziali 2009.

- Cap. 7320, relativo al “Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica” (FIRST).

Le previsioni iniziali 2009, recanti spese per 228,9 meuro in termini di competenza e di cassa, e residui per 681,5 meuro, subiscono un incremento passando, rispettivamente, a 309 milioni di euro(+ 80,1), a 907,4 milioni di euro (+ 678,5) e a 687,9 (+6,4) per la consistenza deiresidui.

4.   Ministero dell’economia e delle finanze

Alcuni stanziamenti a favore del sistema produttivo sono iscritti anche nel rendiconto del Ministero dell'economia e delle finanze (MEF).

Si tratta, in particolare, di stanziamenti inseriti nel programma “Incentivi alle imprese”, unico programma della missione “Competitività e sviluppo delle imprese” (missione 11) di competenza del MEF, nel programma “Sviluppo e competitività del turismo, che costituisce l'unico programma della missione “Turismo” (missione 31), nel programma “Ricerca di base ed applicata” (17.15) e nel programma “Sviluppo sostenibile" (18.5).

All’interno della missione 11 si segnalano:

- Cap. 1900 (Contributi in conto interessi da corrispondere alla cassa depositi e prestiti per il finanziamento degli interessi a carico del fondo rotativo per il sostegno alle imprese), istituito in applicazione delle disposizioni della legge n. 311/04, art. 1, commi 354 e seguenti.

- Cap. 7298 (Conferimento ad integrazione del fondo 295/73 gestito dalla SIMEST SpA destinato ad interventi di sostegno finanziario all’internazionalizzazione del sistema produttivo).

- Cap. 7299 (Contributo al Mediocredito per interventi di sostegno del sistema produttivo interno).

Nella missione 17 (Ricerca e innovazione):

- Cap. 1908, relativo al contributo all’Agenzia nazionale per l’innovazione tecnologica.

- Cap. 7380, relativo alle somme da assegnare per la valorizzazione dell’Istituto italiano di tecnologia.

Nella missione 18 (Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente) si segnalano:

- Cap. 7076 (Fondo per la promozione di nuova edilizia ad alta efficienza energetica).

- Cap. 7151 (Rimborso alla Cassa depositi e prestiti delle rate di ammortamento dei mutui contratti dai comuni montani del Centro-Nord per la realizzazione di reti di metanizzazione).

Per quanto concerne il turismo, si ricorda che il decreto-legge 181/2006 ha attribuito alla Presidenza del Consiglio dei ministri (comma 19-bis) le funzioni di competenza statale in materia di turismo precedentemente attribuite all’ex Ministero delle attività produttive (ora Ministero dello sviluppo economico) dagli artt. 27 e 28 del D.Lgs. 300/1999. Successivamente, il decreto-legge 262/2006 ha incardinato presso la Presidenza del Consiglio il Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo.

I capitoli di spesa relativi al turismo, dunque, si trovano nella tabella n. 2 Ministero dell'economia e delle finanze, ove sono ubicati gli stanziamenti a favore della Presidenza del Consiglio.

All’interno del programma “Sviluppo e competitività del turismo”(31.1) - che, come si è detto, rappresenta l’unico della missione “Turismo” - si rinvengono due capitoli:

- Cap. 2107, relativo alle somme da corrispondere alla Presidenza del Consiglio per le politiche di sviluppo e competitività del turismo;.

- Cap. 2194, “Contributo per le spese di funzionamento dell'ENIT”.

All’interno della missione 32 “Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche”, si segnala il Cap. 7394, relativo alle somme da assegnare alla Scuola superiore dell’economia e delle finanze per il potenziamento di attività di supporto formativo e scientifico rivolte alla diffusione del made in Italy.

I dati relativi al rendiconto 2009 dei capitoli descritti sono riassunti nella tabella che segue.

Consuntivo capitoli Ministero dell’economia e delle finanze 2009

(milioni di euro)

 

 

Iniziale

Variazioni

Finale

Cap. 1900

(conto corr.te)

RS

CP

CS

6,4

110

110

-

-

-

6,4

110

110

Cap. 7298

(conto capitale)

RS

CP

CS

15

84,4

84,4

-

-0,1

-0,1

15

84,3

84,3

Cap.7299

(conto capitale)

RS

CP

CS

0,5

15,5

15,5

0,6

8,3

9

1,1

23,9

24,5

Cap. 1908

(conto corr.te)

RS

CP

CS

5

3,9

3,9

-

-

1

5

3,9

4,9

Cap. 7380

(conto capitale)

RS

CP

CS

-

100

100

-

-

-

-

100

100

Cap.7076

(conto capitale)

RS

CP

CS

29,9

11,6

11,6

-

-

-

29,9

11,6

11,6

Cap. 7151

(conto capitale)

RS

CP

CS

7,8

9,6

9,6

-

-1,5

-1,5

7,8

8,1

8,1

Cap. 2107

(conto corr.te)

RS

CP

CS

-

42,9

42,9

-

-

-

-

42,9

42,9

Cap. 2194

(conto corr.te)

RS

CP

CS

-

33,6

33,6

0,2

-

0,1

0,2

33,6

33,7

Cap. 7394

(conto capitale)

RS

CP

CS

1,6

2,7

2,7

-

-

-

1,6

2,7

2,7

5.   Relazione della Corte dei conti

La Corte dei conti, nella Relazione sul rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2009 (Vol. II, tomo I), evidenzia che l’integrazione disposta dal D.L. 85/2008 fra attività produttive, commercio internazionale e comunicazioni era diretta a far sì che il Ministero dello sviluppo economico (MISE) nella sua nuova configurazione concorresse al rilancio dell’economia, operando attraverso una gestione integrata di alcuni fattori essenziali, quali la promozione degli investimenti, l’innovazione, l’energia, le nuove tecnologie della comunicazione, l’internazionalizzazione delle imprese.

Le politiche di sviluppo, nel 2009, hanno seguito pertanto due direttrici fondamentali: l’individuazione delle necessarie misure volte a superare l’emergenza della crisi e l’adozione di riforme strutturali e di interventi specifici, finalizzati a favorire una crescita stabile e sostenuta del sistema produttivo.

In particolare, le politiche di sviluppo, secondo le intenzioni dell’Amministrazione, dovrebbero tendere a:

§       interventi antirecessivi urgenti per fare fronte ad una crisi di grande impatto su imprese ed occupazione, come quella che si è manifestata nel corso del 2009 (applicazione di nuove procedure di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in difficoltà, con oltre 70 gruppi coinvolti; gestione della crisi d’impresa, attivazione di tavoli settoriali per comparti produttivi in crisi, fra cui i prodotti petroliferi, la moda, il tessile, l’auto, la chimica);

§       nuova strategia energetica, impostata soprattutto sulla diversificazione delle fonti, con il rilancio del nucleare e lo sviluppo delle rinnovabili (al fine di raggiungere l’obiettivo di una generazione elettrica formata dal 25% di fonti rinnovabili, 25% di nucleare e 50% di combustibili fossili), sulla creazione di nuove infrastrutture (rigassificatori, sistemi di stoccaggio, reti di interconnessione), sul potenziamento e ammodernamento delle reti energetiche nazionali esistenti;

§       sviluppo della competitività delle PMI attraverso la promozione di forme di aggregazione anche oltre i tradizionali vincoli territoriali (reti d’imprese), l’attivazione di iniziative specifiche di attuazione dello Small Business Act (tavoli tecnici e settoriali, progetti mirati), il riassetto organizzativo delle Camere di Commercio;

§       miglioramento delle condizioni di accesso al credito delle PMI tramite un incremento della dotazione e l’estensione degli interventi del Fondo centrale di garanzia;

§       apertura di nuovi mercati e potenziamento dell’internazionalizzazione delle imprese, in particolare attraverso il sostegno finanziario, l’accompagnamento sui nuovi mercati, la definizione di accordi commerciali con Paesi terzi, la promozione del Made in Italy e la lotta alla contraffazione nel commercio internazionale;

§       interventi a difesa dei consumatori attraverso un programma di vigilanza in materia di sicurezza dei prodotti, l’introduzione della legge annuale per il mercato e la concorrenza e l’ampliamento dei poteri del Garante per la sorveglianza dei prezzi (“Mister Prezzi”).

A queste politiche va aggiunto il sostegno alla ricerca e all’innovazione, soprattutto attraverso la prosecuzione del programma “Industria 2015” per i progetti di innovazione industriale nonché il riordino degli incentivi e la loro destinazione a favore di programmi mirati e completi.

Nell’ambito di tali politiche di sviluppo operano le missioni 10 (Energia e diversificazione delle fonti energetiche), 11 (Competitività e sviluppo delle imprese), 12 (Regolazione dei mercati), 15 (Comunicazioni), 16 (Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo) e 28 (Sviluppo e riequilibrio territoriale), assegnate ai quattro centri di responsabilità coincidenti con i Dipartimenti del MISE.

Ai fini delle politiche di sviluppo, la Corte accenna in modo specifico alla Legge sviluppo (99/2009), intesa a dare risposte concrete alle esigenze del sistema produttivo, con un approccio caratterizzato da riforme strutturali e da processi di competitività, modernizzazione ed efficienza.

Riguardo alla politica energetica (missione 10, programmi 4 e 5), affidata al Dipartimento per l’energia, l’Amministrazione ha rappresentato la non rispondenza fra lo sforzo organizzativo per la nuova struttura, a cui peraltro la Legge sviluppo ha assegnato compiti strategici di vasta portata, fra cui il ritorno al nucleare, e la disponibilità di risorse di bilancio e di personale, rimaste pressoché invariate.

La Legge sviluppo rappresenta un vero punto di svolta per la politica energetica del Paese e base di partenza per l’introduzione di riforme strutturali nel settore. Anche il decreto “anticrisi” (D.L.. 78/2009) ha interessato il settore prevedendo che, su proposta del Mise, siano individuati gli interventi urgenti relativi alla produzione, trasmissione e distribuzione dell’energia, la cui realizzazione è affidata a Commissari straordinari del Governo. Il medesimo decreto ha inoltre introdotto per la prima volta una misura pro concorrenziale nel mercato del gas, la cd. gas release, che consiste nella cessione di gas attraverso una procedura concorsuale e meccanismi di mercato. In seguito ad un’attività istruttoria in collaborazione con l’AEEG è stato quindi emanato il D.M. 7 agosto 2009 di disciplina delle procedure e delle verifiche del prezzo della gas release, favorendo la riduzione degli oneri per imprese e famiglie per l’anno termico 2009/2010.

In merito alla politica energetica, la Corte sottolinea peraltro la presenza di profili di elevate problematicità, che incidono su vari aspetti del settore, e in particolare:

-      sul fabbisogno energetico (sempre in crescita e che necessita di interventi di razionalizzazione della domanda e di ricorso a fonti rinnovabili);

-      sul processo di liberalizzazione (che non ha ancora raggiunto l’integrazione dei mercati nazionali, anche per l’esistenza di barriere all’ingresso, tanto che tutt’ora si registrano differenze nei prezzi di forniture);

-      sul piano della riconversione energetica (che trova ancora difficoltà nella realizzazione per influenze di ordine ambientale, di costi, di autonomia produttiva, di comportamenti degli utenti);

-      sul soddisfacimento della domanda giornaliera di gas in condizioni anomale (durante le quali le attuali disponibilità risultano insufficienti);

-      sulla carenza di stoccaggio (anche in considerazione del condizionamento all’accesso di altri interessati da parte dell’operatore dominante, che gestisce il 97% dell’attività di stoccaggio).

In merito allo sviluppo del sistema produttivo, le attinenti missioni 11 (programmi 4, 5, 6 e 7), 12 (programma 4) e 16 (programmi 4 e 5) sono strettamente collegate tra loro quanto agli obiettivi. Infatti il sostegno al sistema produttivo mediante incentivi non può essere disgiunto dal supporto alle imprese nell’azione sui mercati internazionali, dall’impulso alla ricerca e all’innovazione e dall’incremento della concorrenza. Tali missioni fanno capo al Dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione, a cui spetta il compito di coordinare le azioni amministrative sui 3 obiettivi principali: crescita del sistema imprenditoriale, competitività verso l’estero e tutela del mercato e del consumatore.

Riguardo alla politica del turismo, nella relazione relativa all’anno 2008 la Corte aveva segnala l’opportunità dell’avvio da parte del Ministro di politiche di concertazione degli interventi pubblici con le Regioni, sì da massimizzare il rapporto costi/benefici dei diversi livelli di spesa pubblica del settore (spesa comunitaria, nazionale, regionale e, per alcuni versi, locale). In merito, nell’ultima relazione la Corte stessa segnala al Parlamento che nell’Ufficio per la programmazione, il coordinamento e le relazioni istituzionali è stato istituito il Servizio III “Regioni, province ed enti locali – assistenza, programmazione e cooperazione” con il compito, tra gli altri, di assicurare attività di assistenza e supporto operativo agli enti regionali sotto ogni possibile aspetto, quali lo sviluppo del sistema turistico, la pianificazione di progetti strategici, la concertazione nei programmi operativi regionali nell’ambito della programmazione comunitaria, le attività di comunicazione nazionale ed internazionale in materia di promozione turistica.

L’analisi dell’andamento della spesa del Dipartimento consente di rilevare una sostanziosa riduzione intervenuta tra il 2008 e il 2009, sia per quel che riguarda le spese correnti che gli investimenti, questi ultimi discesi – in termini di impegni e di pagamenti – di oltre l’80% nel biennio. Il fenomeno, che non è parallelo ad una riduzione delle previsioni iniziali di competenza, sembrerebbe dovuto ad una difficoltà di cassa e ad una ridotta capacità di impegno dell’amministrazione, presumibilmente legata alle difficoltà di coordinamento settoriale.

Dall’analisi dell’andamento della spesa a livello regionale, che rappresenta la maggior parte degli investimenti e che proviene essenzialmente dal bilancio dell’Unione Europea a seguito di trasferimenti legati a programmi operativi regionali, continua ad emergere – come negli anni scorsi – una tendenza alla estemporaneità degli interventi, spesso legati a logiche localistiche anziché ad una visione unitaria, complessiva e sovra regionale dell’offerta turistica e del turismo.

Per tale motivo, la Corte manifesta nuovamente l’auspicio di possibili forme di concertazione tra i diversi centri di spesa, negli anni che ci separano dalla fine dell’attuale fase di programmazione europea, fissata al 2013, attraverso le quali divenga possibile giungere ad un’offerta turistica integrata ai turisti provenienti dal resto del mondo.

 


 

Servizio Studi – Dipartimento Attività produttive

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