Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento attività produttive
Titolo: Bilancio e finanziaria 2009 - A.C. 1714 e A.C. 1713 - Commissione Attività produttive
Riferimenti:
AC N. 1713/XVI   AC N. 1714/XVI
Serie: Progetti di legge    Numero: 59    Progressivo: 10
Data: 08/10/2008
Descrittori:
BILANCIO DELLO STATO   LEGGE FINANZIARIA
Organi della Camera: X-Attività produttive, commercio e turismo


Camera dei deputati

XVI LEGISLATURA

 

SERVIZIO STUDI

 

Progetti di legge

Bilancio e Finanziaria 2009

A.C. 1714 e A.C. 1713

Commissione Attività produttive

 

 

 

 

n. 59/10

 

 

8 ottobre 2008

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dipartimento Attività produttive

 

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File: AP0018.doc

 


INDICE

Parte I - Aspetti Generali

Gli obiettivi di finanza pubblica

§      1. Le previsioni macroeconomiche  5

§      2. Il quadro di finanza pubblica 2008-2013  7

La manovra di finanza pubblica

§      1. L’articolazione della manovra  11

§      2. Il contenuto della manovra  13

§      2.1 Il decreto legge n. 112 del 2008  13

§      2.2 Il disegno di legge finanziaria per il 2009  17

Il disegno di legge di bilancio per il 2009

§      1. Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente 2009  23

§      1.1 Novità in tema di formazione del bilancio a legislazione vigente per il 2009  23

§      1.2 Il quadro generale riassuntivo  28

§      1.3 Le variazioni rispetto alle previsioni 2008  29

§      1.4 Analisi delle spese finali per Missioni32

§      1.5 Il quadro pluriennale a legislazione vigente  35

§      2.Gli effetti sul saldo netto da finanziarie del bilancio dello Ststo determinati dal disegno di legge finanziaria (A.C. 1713)37

§      3.L’evoluzione della spesa nel bilancio dello Stato – Tavole allegate  39

Appendice

1. La disciplina contabile: il bilancio dello Stato  45

2. La disciplina contabile: la legge finanziaria  53

Parte II – Aspetti di competenza  della X Commissione

Disegno di legge di bilancio per il 2009  59

§      Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico  59

§      Stati di previsione di altri ministeri

-       Interventi di competenza del Ministero dell’economia e delle finanze (tab. n. 2)85

-       Interventi in materia di ricerca applicata del Ministero dell’università e della ricerca (tab. n. 17)91

Disegno di legge finanziaria per il 2009  95

§      Articolo 2, comma 11 (Accisa per gas naturale per combustione per uso industriale)97


Parte I - Aspetti Generali


Gli obiettivi di finanza pubblica

 


1. Le previsioni macroeconomiche

Le previsioni macroeconomiche contenute nel DPEF 2009-2013, presentato nel giugno scorso, sono state riviste nella Nota di aggiornamento, presentata in data 23 settembre 2008.

 

Per quanto concerne il prodotto, la Nota di aggiornamento rivede al ribasso di 0,4 punti percentuali le stima di crescita del PIL reale per il 2008 ed il 2009, indicandola rispettivamente allo 0,1 e allo 0,5 per cento, rispetto ad una previsione dello 0,5 per il 2008 e dello 0,9 per cento indicata nel DPEF di giugno.

Anchela crescita del PIL attesa nel biennio 2010-2011 viene rivista al ribasso (0,9 e 1,2 per cento rispettivamente, a fronte di 1,2 e 1,3 stimati a giugno), mentre viene confermata la previsione di fine periodo relativa agli anni 2012 e 2013 (pari all'1,5 per cento).

Tali revisioni sono ascrivibili all’operare congiunto di una serie di fattori negativi che hanno condizionato l’andamento dell’economia italiana già dal primo semestre 2008, tra i quali la Nota di aggiornamento al DPEF annovera:

§      il rincaro dei beni energetici e alimentari, che ha inciso sui consumi delle famiglie;

§      l’apprezzamento dell’euro, che ha indebolito la domanda estera,

§      una correzione superiore alle attese nel settore delle costruzioni.

 

In generale, la revisione delle stime riflette il deterioramento della congiuntura internazionale derivante dalle persistenti incertezze in ordine all’ampiezza e alla durata degli effetti delle turbolenze sui mercati finanziari internazionali indotte dalla crisi dei mutui sub-prime statunitensi, che ha determinato sui mercati azionari e del credito forti tensioni e perdite significative.

Oltre all’accentuarsi della crisi finanziaria, nel 2008 hanno contribuito al peggioramento del quadro macroeconomico anche l’incremento del prezzo delle materie prime (segnatamente energetiche e alimentari)elenuove pressioni inflazionistiche, nonché, nell’area dell’euro,l’apprezzamento del cambio nei confronti del dollaro su mercati valutari, peraltro parzialmente ridimensionato dalla fine dell’estate, analogamente a quanto avvenuto con l’andamento dei prezzi delle commodity, e in particolare del petrolio, che ha registrato nell’ultimo trimestre un’ampia correzione.

L’elemento di maggiore incertezza è ancora costituito dalla crisi finanziaria mondiale, acuitasi peraltro nel mese di settembre con il coinvolgimento di alcune grandi istituzioni bancarie e assicurative, a fronte del quale le autorità monetarie delle principali aree economiche sono dovute intervenire per garantire massicce iniezioni di liquidità al fine di stabilizzare i mercati.

Permane pertanto il rischio di un restrizione del credito nei prossimi mesi, cui si aggiungono i timori di un sensibile rallentamento dell’economia statunitense.

Nell’area dell’euro, dopo una crescita oltre le previsioni nel primo trimestre, nel secondo trimestre si è registra tata una contrazione del PIL rispetto al periodo precedente, in gran parte imputabile ad una flessione di tutte le componenti della domanda aggregata, e segnatamente degliinvestimenti fissi lordi e dei consumi delle famiglie.

Nel secondo trimestre l’andamento economico dell’area dell’euro ha dunque risentito oltre il previsto dell’indebolimento del contesto internazionale: le turbolenze che hanno caratterizzato i mercati finanziari e immobiliari si sono tradotte in un inasprimento delle condizioni del credito bancario; i rincari delle commodity, e, segnatamente, dei prodotti energetici e alimentari, hanno spinto l’inflazione su valori elevati; l’apprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro non ha agevolato la domanda estera, mentre la debolezza del quadro economico e il minor reddito disponibile dei consumatori hanno indebolito la domanda interna.

 

In questo scenario , la Nota di aggiornamento sottolinea come la congiuntura economica internazionale sia caratterizzata da un elevato grado di incertezza.

 


2. Il quadro di finanza pubblica 2008-2013

Nonostante il deterioramento della congiuntura economica, l’aggiornamento delle stime del conto consolidato delle Pubbliche Amministrazioni per il periodo 2008-2013 - contenuto nella Nota di aggiornamento al DPEF - conferma l’obiettivo di indebitamento netto al 2,5 per cento del PIL per il 2008; mentre rivede lievemente al rialzo le previsioni del deficit per gli anni successivi, pur mantenendo fermo l’obiettivo del perseguimento del “sostanziale” pareggio di bilancio entro il 2011.

Gli scostamenti rispetto alle stime formulate nel DPEF presentato nel luglio scorso sono in gran parte ascrivibili, secondo quanto asserito nella Nota, ai seguenti fattori:

§      un indebolimento delle prospettive di crescita dell’economia italiana;

§      una più puntuale ripartizione della manovra di finanza pubblica per gli anni 2009-2011 tra le categorie economiche di entrata e spesa del conto della PA;

§      le modifiche alla manovra introdotte in sede di conversione dei provvedimenti attuativi ;

§      l’aggiornamento del conto delle PA per il 2008 in base all’attività di monitoraggio;

§      le variazioni dei tassi di interesse derivanti dalle turbolenze sui mercati finanziari internazionali

Per l’anno in corso, l’indebitamento netto, sostanzialmente invariato in termini nominali, sconta una ricomposizione dei suoi grandi aggregati che riflette gli effetti della minore crescita sul gettito tributario, nonché, sul lato della spesa, un aumento degli oneri per interessi.

Il rapporto debito/PIL, in presenza di una lieve revisione al rialzo del PIL nominale, è invece stimato collocarsi nel 2008 al 103,7 per cento, registrando un miglioramento di due decimi di punti percentuali rispetto a quanto stimato nel DPEF.

Per il 2009 il quadro di finanza pubblica – che incorpora gli effetti della manovra realizzata con il decreto legge n. 112 del 2008[1] - prospetta un indebitamento netto pari al 2,1 per cento del PIL, con un peggioramento rispetto alla previsione indicata nel DPEF di 0,1 punti percentuali di PIL.

Secondo quanto riportato nella RPP, la revisione è riconducibile ad un moderato rialzo della spesa, compensata in parte dall’andamento delle entrate. Le nuove stime delle entrate scontano una ricomposizione del prelievo fiscale: il minor gettito previsto per il comparto tributario, trainato dal ridimensionamento delle imposte indirette, risulta più che compensato dalla maggiore crescita dei contributi sociali rispetto a quanto previsto in precedenza.

Anche nel periodo successivo si evidenzia un lieve peggioramento del deficit rispetto alle precedenti stime pari allo 0,2 per cento nel 2010 e nel 2011, che si riduce di un decimo di punto nel biennio 2012-2013.

Tale dinamica è influenzata da una peggioramento dell’avanzo primario di 0,1 punti percentuali del PIL per il periodo 2009-2013 - ad esclusione del 2011 quando il peggioramento risulta pari a 0,3 - cui si aggiunge un aumento della spesa per interessi nella prima parte del periodo di previsione.

L’indebitamento netto strutturale (corretto per il ciclo e al netto delle misure una tantum), pari all’1,8 per cento del PIL nel 2009 e allo 0,7 per cento nel 2010 (a fronte, rispettivamente, dell’1,7 e dello 0,6 per cento indicati nel DPEF) diventa positivo nel 2011 (0,2 per cento del PIL), pur mantenendo un valore più basso rispetto al profilo di aggiustamento in precedenza indicato.

Nel quadriennio 2008-2011, la correzione complessiva ammonta a oltre due punti percentuali, assicurando la convergenza verso l’obiettivo di medio termine del bilancio in pareggio richiesto dal Patto di stabilità e crescita europeo.

Il debito pubblico, a fronte di una previsione migliore delle attese per l’anno in corso (103,7 per cento del PIL invece di 103,9), evidenzia un percorso di rientro più lento, attestandosi sotto il 100 per cento nel 2011, fino a raggiungere il 91,9 per cento nel 2013, ossia 1,8 punti percentuali in più rispetto a quanto indicato nel DPEF.

Nella tavola che segue si confrontano le previsioni contenute nella Nota di aggiornamento e quelle contenute nel DPEF presentato a giugno.

Quadro sintetico aggiornato(1) di finanza pubblica

(in percentuale del PIL)

 

 

2008

2009

2010

2011

2012

2013

Indebitamento netto

(Agg. DPEF)

-2,5

-2,1

-1,2

-0,3

-0,1

0,0

(DPEF 2009-2013)

-2,5

-2,0

-1,0

-0,1

0,0

0,1

Interessi

(Agg. DPEF)

5,1

5,1

5,1

5,0

4,9

4,8

(DPEF 2009-2013)

5,0

5,1

5,0

5,0

4,9

4,9

Saldo corrente netto interessi

(Agg. DPEF)

6,2

6,6

7,2

7,5

7,6

7,6

(DPEF 2009-2013)

6,2

6,7

7,4

7,8

7,8

7,8

Saldo primario

(Agg. DPEF)

2,6

3,0

3,9

4,6

4,8

4,9

(DPEF 2009-2013)

2,6

3,1

4,0

4,9

4,9

5,0

Indebitamento netto corretto (2)

(Agg. DPEF)

-2,5

-1,8

-0,7

0,2

0,2

0,2

(DPEF 2009-2013)

-2,3

-1,7

-0,6

0,3

0,2

0,2

Debito

(Agg. DPEF)

103,7

102,9

101,3

98,4

95,1

91,9

(DPEF 2009-2013)

103,9

102,7

100,4

97,2

93,6

90,1

Fabbisogno settore statale

(Agg. DPEF)

-2,9

-1,4

-0,6

0,5

0,8

0,9

(DPEF 2009-2013)

-2,9

-1,3

-0,4

0,7

1,0

1,1

Fabbisogno settore pubblico

(Agg. DPEF)

-2,9

-1,8

-1,0

0,1

0,4

0,5

(DPEF 2009-2013)

-2,8

-1,6

-0,8

0,4

0,7

0,7

(1)I dati non considerano la riclassificazione di Equitalia ancora in via di definizione.

(2)Per il ciclo e al netto delle una tantum.

Fonte: Nota di aggiornamento al DPEF 2009-2013.


La manovra di finanza pubblica

 


1. L’articolazione della manovra

Il procedimento di formazione della manovra di finanza pubblica presenta quest’anno elementi innovativi rispetto al passato.

 

Le linee essenziali della decisione di bilancio sono state infatti contestualmente definite nel DPEF ed attuate con il decreto legge n. 112 del 2008[2] l’estate scorsa, attraverso l’adozione di un piano triennale (2009-2011) di stabilizzazione della finanza pubblica, volto ad attuare una politica di contenimento del deficit pubblico funzionale al raggiungimento del sostanziale pareggio di bilancio nel 2011, secondo gli impegni assunti in sede europea.

 

Il processo di programmazione economico-finanziaria è stato dunque anticipato nella tempistica ed impostato su base triennale, facendo sostanzialmente convergere i profili programmatici con quelli attuativi.

 

La finalità sottesa a tale approccio è rinvenibile nell’esigenza di conferire alle Amministrazioni maggiori certezze nella pianificazione delle risorse disponibili e nella programmazione delle attività connesse alle missioni e ai programma di spesa di propria competenza.

Le esigenze di riqualificazione della spesa, derivanti anche dalle consistenti riduzioni delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa operate dall’articolo 60 del decreto legge n. 112/08 per il triennio 2009-2011, hanno inoltre indotto il Legislatore a concedere alle Amministrazioni un più ampio margine di flessibilità nella gestione delle risorse, consentendo alle stesse, in sede di formazione del bilancio di previsione a legislazione vigente per il 2009, di rimodulare entro certi limiti le dotazioni finanziarie tra i programmi di ciascuna missione, riconfigurando anche le autorizzazioni legislative di spesa ad essi sottostanti (per un approfondimento cfr. oltre).

 

Per quanto concerne l’articolazione della manovra, le linee portanti della politica di bilancio per il triennio 2009-2011 sono state definite, come accennato, dal decreto legge n. 112 adottato nel giugno scorso; assieme agli interventi ivi contenuti, come di consueto, concorrono alla composizione della manovra di finanza pubblica il disegno di legge finanziaria per il 2009 (AC 1713), il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e il bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011 (AC 1714), nonché una serie di provvedimenti collegati elencati nella Nota di aggiornamento al DPEF.

 

In particolare, a completamento della manovra di bilancio 2009-2011 varata nel luglio scorso il Governo collega alla decisione di bilancio i seguenti disegni di legge:

§      A.C. 1441-bis, recante “Disposizioni per lo sviluppo economico, la riforma del processo civile, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria “, in corso di esame in prima lettura alla Camera;

§      A.C. 1441-ter, recante “Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia, in corso di esame in prima lettura alla Camera;

§      A.C. 1441-quater, recante la “Delega al Governo in materia di lavori usuranti e di riorganizzazione di enti, misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro , in corso di esame in prima lettura alla Camera ;

§      A.S. 847, recante la “Delega al Governo finalizzata all’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico”, in corso di esame in prima lettura presso il Senato.

 

A tali progetti di legge vanno aggiunti il disegno di legge recante la “Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione, approvato dal Consiglio dei Ministri il 2 ottobre 2008, nonché, secondo quanto indicato nel DPEF, un ulteriore disegno di legge, non ancora deliberato dal Consiglio dei Ministri, volto alla costituzione di un “Codice delle autonomie”.


2. Il contenuto della manovra

Il contenuto del disegno di legge finanziaria per il 2009 (A.C. 1713) non reca effetti in termini di variazione dell’indebitamento netto della PA, né in termini di fabbisogno, limitandosi ad incidere sul saldo netto da finanziare, in diminuzione nel biennio 2009-2010 e in aumento nel 2011.

A larga parte degli oneri recati dal disegno di legge finanziaria si fa inoltre fronte mediante il ricorso a disponibilità finanziarie già precostituite nell’ambito del decreto legge n. 112/08, sicché ai fini dell’analisi degli effetti finanziari della manovra di finanza pubblica occorre fare in primo luogo riferimento a tale ultimo provvedimento adottato nel giugno scorso.

2.1 Il decreto legge n. 112 del 2008

Il decreto legge n. 112, anticipando gli effetti tipici della legge finanziaria, ha reperito un ammontare di risorse pari, in termini cumulati nel triennio 2009 -2011, a 36,7 miliardi di euro, di cui 6,1 miliardi di maggiori entrate e 30,6 miliardi di minori spese.

Tra le minori spese 22 miliardi di euro sono spese correnti e 8,5 miliardi di euro rappresentano minori spese di conto capitale.

Del complesso di tali risorse la quota prevalente (pari a regime a circa l’84 per cento dell’ammontare complessivo) è stata destinata ad una correzione progressivamente crescente nel triennio 2009-2011 dei conti pubblici.

 

La riduzione dell’indebitamento netto ammonta a circa lo 0,6 per cento del PIL nel 2009, all’1 per cento nel 2010 e all’ 1,78 per cento nel 2011, anno nel quale la Nota di aggiornamento al DPEF prevede un valore del saldo pari a – 0,3 per cento.

Nel 2009 il contributo delle entrate nette e delle spese nette alla correzione dell’indebitamento è sostanzialmente analogo, rappresentando rispettivamente circa il 47 e il 53 per cento della correzione complessiva (4,662 miliardi di euro di maggiori entrate nette a fronte di 5,231 miliardi di riduzione netta delle spese).

Negli anni successivi gli interventi correttivi si concentrano invece in larga parte sul versante del contenimento della spesa: nel 2010 la riduzione netta delle spese rappresenta, infatti, oltre il 70 cento della correzione del saldo, per poi giungere a fine periodo ad oltre l’82 per cento.

Alla riduzione dell’indebitamento si perviene mediante un aumento netto annuo delle entrate pari a circa lo 0,3 per cento del PIL ed una riduzione netta delle spese gradualmente crescente nel triennio (0,32 per cento del PIL nel 2009, 0,72 per cento nel 2010, 1,46 per cento del PIL nel 2011).

 

La tabella seguente riepiloga gli effetti della manovra di finanza pubblica in termini di indebitamento netto per il triennio 2009-2011, disaggregandoli in termini di variazione netta delle entrate (composta dal saldo delle minori e maggiori entrate) e delle spese (anch'esse espresse come saldo delle maggiori e minori spese). I valori sono riportati in termini cumulati.

 

 

EFFETTI SUL CONTO ECONOMICO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
(mln euro)

 

2009

2010

2011

Maggiori entrate

5.765

5.516

6.103

Minori entrate

1.103

555

580

Aumento netto entrate

4.662

4.961

5.523

Maggiori spese

6101

5270

5.222

Minori Spese

11.332

17.446

30.624

Riduzione netta spese

5.231

12.177

25.042

Riduzione dell'Indebitamento netto

9.893

17.138

31.925

Fonte: Relazione previsionale e programmatica e per il 2009.

 

Le maggiori entrate derivano principalmente dagli interventi relativi al settore bancario e assicurativo, tramite misure di rimodulazione della base imponibile degli istituti e delle società, e alle industrie operanti nel settore dell’energia. Ulteriori misure sono destinate a potenziare la lotta all’evasione e al sommerso tramite l’incremento del 10 per cento (rispetto al biennio 2007-2008) della capacità operativa destinata all’attività di contrasto all’evasione fiscale; la predisposizione di un piano straordinario di controlli anche tramite un maggiore coinvolgimento dei comuni; norme di contrasto all’evasione derivante dalle estero-residenze fittizie; il controllo degli obblighi fiscali e contributivi dei soggetti extracomunitari e non residenti; l’applicazione dello strumento dell’accertamento con adesione anche ai verbali di constatazione relativi ad accertamenti parziali con un effetto crescente nel triennio. Altre misure attengono all’incremento dei diritti statali di estrazione mineraria, all’armonizzazione del regime fiscale delle cooperative e all’eliminazione dei requisiti di favore fiscale per gli extra-compensi (stock-option).

 

Le minori entrate sono dovute principalmente all’autorizzazione del Fondo proroga agevolazioni fiscali. La manovra sulle entrate tiene inoltre conto delle modifiche al regime di detraibilità dell’IVA sulle prestazioni alberghiere.

 

Dal lato della spesa, l’azione correttiva deriva in larga parte dall’applicazione di un taglio lineare riferito al triennio 2009-2011, delle dotazioni finanziarie, a legislazione vigente, delle missioni di spesa dei Ministeri, disposto ai sensi del citato articolo 60, comma 1, del decreto legge n. 112 del 2009.

 

Negli anni 2009-2011, l’ammontare della riduzione delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa dei Ministeri viene ad incidere in modo prevalente sulle spese in conto capitale, attestandosi a circa 3,6 miliardi euro nel 2010 e 8,6 miliardi nel 2011 (a fronte di una riduzione delle spese correnti pari a circa 3,4 miliardi di euro nel 2010 e 6,3 miliardi nel 2011)

Nella definizione degli stanziamenti iniziali su quali sono state apportate le suddette riduzioni, si è tenuto conto, per il 2009, degli effetti derivanti dalla trasformazione in riduzioni di spesa degli accantonamenti sulle dotazioni di bilancio (pari a circa 4,9 miliardi di euro) disposti ai sensi dell’art. 1, commi 507-508, dalla legge finanziaria per il 2007, prevista dal comma 10 del medesimo articolo 60 del D.L. 112/08.

Nel 2009, il combinato disposto dellatrasformazione in riduzioni di spesa degli accantonamenti previsti dal citato comma 507 e dei tagli lineari operati ai sensi del citato comma 1 dell’articolo 60 del decreto legge n. 112,ha determinato una riduzione delle dotazioni delle missioni di spesa pari, nel complesso, a circa 13,4 miliardi di euro (per una analisi delle riduzioni di spesa cfr. oltre).

 

In termini di indebitamento netto, la riduzione delle missioni di spesa disposta per il 2009 risulta pari a circa 3 miliardi di euro per la spesa corrente e 2,3 miliardi per la spesa in conto capitale.

 

Ulteriori interventi sono volti al contenimento della spesa nei settori del pubblico impiego, della finanza decentrata, della sanità e della previdenza.

 

Le maggiori spese correnti sono principalmente attribuibili:

§      ai rinnovi contrattuali nel pubblico impiego;

§      agli oneri per la sanità conseguenti all’abolizione per gli anni 2009-2011 della quota fissa di partecipazione al costo per assistenza specialistica,

§      alle norme in materia previdenziale che sanciscono l’abolizione del divieto di cumulo fra pensioni e redditi da lavoro sia autonomo che dipendente,

§      alle modifiche al fondo interventi strutturali di politica economica e in favore degli enti o società di pubblica utilità.

 

Le maggiori spese in conto capitale si riferiscono all’incremento per il 2009 dell’autorizzazione di spesa relativa al Fondo per l’occupazione e all’istituzione del Fondo per la promozione e il sostegno del trasporto pubblico locale.

 


Effetti della manovra di bilancio per gli anni 2009-2011
(articolazione per settori, valori cumulati. Fonte: RPP per il 2009)

 

 

2009

2010

2011

2009

2010

2011

 

(in milioni di euro)

(in % PIL)

REPERIMENTO RISORSE

17.097

22.962

36.727

1,04

1,36

2,11

Maggiori entrate

5.765

5.516

6.103

0,35

0,33

0,35

Imprese operanti nel settore energetico

2.395

1.323

1.331

0,15

0,08

0,08

Settore bancario e assicurativo

2.522

3.099

2.494

0,15

0,18

0,14

Riscossione e lotta all'evasione

513

793

1.953

0,03

0,05

0,11

Altre

335

301

325

0,02

0,02

0,02

Minori spese

11.332

17.446

30.624

0,69

1,03

1,76

Minori spese correnti

8.923

13.776

22.050

0,54

0,82

1,27

Pubblico impiego
(al netto degli effetti indotti)

829

1.336

1.874

0,05

0,08

0,11

Finanza decentrata
(Patto di stabilità interno e altre razionalizzazioni)

3.430

5.480

9.480

0,21

0,32

0,54

Spesa sanitaria

357

2.351

3.344

0,02

0,14

0,19

Misure previdenziali

247

267

295

0,02

0,02

0,02

Riduzione missioni di spesa

3.049

3.532

6.328

0,19

0,21

0,36

Altro

1.011

811

729

0,06

0,05

0,04

Minori spese in conto capitale

2.409

3.670

8.574

0,15

0,22

0,49

Riduzione missioni di spesa

2.280

3.616

8.574

0,14

0,21

0,49

Altro

129

54

 

0,01

0,00

 

USO DELLE RISORSE

7.204

5.825

5.802

0,44

0,35

0,33

Minori entrate

1.103

555

580

0,07

0,03

0,03

Fondo proroga agevolazioni fiscali

900

500

500

0,05

0,03

0,03

Detraibilità IVA su prestazioni alberghiere

147

-80

-17

0,01

0,00

0,00

Altro

56

135

97

0,00

0,01

0,01

Maggiori spese

6.101

5.270

5.222

0,37

0,31

0,30

Maggiori spese correnti

5.182

5.003

4.978

0,32

0,30

0,29

Pubblico impiego (al netto degli effetti indotti)

1.984

1.984

1.984

0,12

0,12

0,11

Spesa sanitaria

834

834

834

0,05

0,05

0,05

Misure previdenziali

410

415

420

0,02

0,02

0,02

Misure in favore di Enti e società pubbliche

453

453

450

0,03

0,03

0,03

Misure a carattere sociale

300

 

 

0,02

 

 

Fondo sicurezza e contrattazione integrativa

260

100

100

0,02

0,01

0,01

Fondo interventi strutturali di politica economica

599

615

603

0,04

0,04

0,03

Altro

342

602

587

0,02

0,04

0,03

Maggiori spese in conto capitale

919

267

244

0,06

0,02

0,01

Fondo per l'occupazione

700

 

 

0,04

 

 

Trasporto pubblico locale

100

110

120

0,01

0,01

0,01

Altro

119

157

124

0,01

0,01

0,01

EFFETTO DELLA MANOVRA SUL SALDO PRIMARIO

9.893

17.138

30.925

0,60

1,02

1,78

2.2 Il disegno di legge finanziaria per il 2009

Il disegno di legge finanziaria per il 2009 presenta significative novità rispetto al passato, sia in quanto a contenuto normativo, sia in termini di effetti sui saldi di finanza pubblica.

Una finanziaria snella

Quanto al primo aspetto, la portata innovativa del quadro legislativo vigente del disegno di legge risulta sensibilmente ridotta rispetto al passato, posto che esso si articola in soli tre articoli, riconducibili al contenuto tipico della legge finanziaria, che si limitano a:

§      fissare gli obiettivi dei saldi di bilancio (livello massimo del saldo netto da finanziare, in termini di competenza, e di ricorso al mercato finanziario);

§      disporre la proroga di norme di carattere tributario recanti regimi agevolati e incidenti sulla misura di aliquote o comunque sulla determinazione di parametri da cui deriva il quantum della prestazione;

§      definire l’importo delle risorse destinate ai rinnovi contrattuali e alle modifiche del trattamento economico del pubblico impiego, nonché l’importo dei trasferimenti destinati agli enti previdenziali;

§      stabilire l’importo da iscrivere nelle tabelle allegate.

 

Tale limitazione del contenuto del disegno di legge finanziaria è coerente con quanto disposto dall’articolo 1, comma 1-bis, del decreto legge n. 112/08, il quale, operando una deroga alle disposizioni della legge di contabilità generale in materia di contenuto della legge finanziaria (articolo 11 della legge n. 468/1978), ha disposto che in via sperimentale la legge finanziaria per l’anno 2009 possa contenere esclusivamente disposizioni strettamente attinenti al suo contenuto tipico,con l’esclusione di disposizioni finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell’economia, nonché di carattere ordinamentale, microsettoriale e localistico.

 

A tale ridimensionamento del contenuto della legge finanziaria corrisponde una significativa valorizzazione del contenuto decisionale del bilancio dello Stato, stante la possibilità - prevista anch’essa in via sperimentale per il solo esercizio 2009 dall’articolo 60, comma 3, del decreto legge n. 112/08 – di rimodulare nella legge di bilancio tra i programmi le dotazioni finanziarie di ciascuna missione, ivi incluse le risorse derivanti da autorizzazioni legislative di spesa (per un approfondimento cfr. oltre).

Gli effetti sui saldi di finanza pubblica

Per quanto attiene agli effetti sui saldi di finanza pubblica, il disegno di legge finanziaria per il 2009 non comporta, come accennato, effetti correttivi in termini di indebitamento netto del conto economico delle amministrazioni pubbliche, la cui incidenza sul PIL rimane pertanto fissata per il triennio 2009-2011 nei valori indicati dalla Nota di aggiornamento al DPEF[3], che pur rivedendo lievemente al rialzo le stime del saldo - in ragione del deterioramento della congiuntura economica internazionale e dell’aumento della spesa per interessi derivante dalle turbolenze nei mercati finanziari - ha confermato l’obiettivo del sostanziale pareggio di bilancio nel 2011.

 

Analogamente, gli interventi introdotti dalla legge finanziaria non incidono sul fabbisogno del settore statale, mentre variazioni in diminuzione nel biennio 2009-2010 e in aumento nel 2011 sono previste in termini di saldo netto da finanziare.

 

La tabelle seguenti riepilogano gli effetti complessivi del disegno di legge in termini di saldo netto da finanziare, fabbisogno e indebitamento netto per il triennio 2009-2011, disaggregandoli in termini di variazione netta delle entrate (composta dal saldo delle minori e maggiori entrate) e delle spese (anch'esse espresse come saldo delle maggiori e minori spese).

 

SALDO NETTO DA FINANZIARE
(mln euro)

 

2009

2010

2011

Minori entrate

506

313,6

181,4

Maggiori entrate

90,5

9,5

0

Totale entrate

-416,1

-304,1

-181,4

Maggiori spese (articolato)

5.458,1

5.235,2

5.233,5

Maggiori spese (tabelle)

235

1.305

6.576,2

Minori Spese

6886,2

7.113,3

7.303,9

Totale spese

-1.193,1

-573,1

+4.506

TOTALE GENERALE

-777,1

-269

+4.687,4

 

 

INDEBITAMENTO NETTO P.A. E FABBISOGNO
(mln euro)

 

2009

2010

2011

Minori entrate

924,5

530,8

396,9

Maggiori entrate

90,5

9,5

0

Totale entrate

-834

-521,3

-396,9

Maggiori spese (articolato)

63,7

41,5

41,5

Maggiori spese (tabelle)

0

0

0

Minori Spese

-897,7

562,8

438,4

Totale spese

834

521,3

396,9

TOTALE GENERALE

0

0

0

 

Per quanto concerne l’entità della manovra, il disegno di legge reca nuove o maggiori spese correnti per un ammontare pari ad oltre 5,45 miliardi di euro per il 2009, 5,23 miliardi per il 2010 e il 2011, cui si aggiungono 507 milioni di euro per il 2009, 314 per il 2010 e 181 per il 2011 di minori entrate.

Tali oneri sono più che compensati da una riduzione delle spese correnti pari a circa 6,9 miliardi di euro per il 2009, 7,11 miliardi per il 2010 e 7,3 miliardi per il 2011, cui si aggiungono 91 milioni di euro per il 2009 e 10 milioni per il 2010 di maggiori entrate.

 

In particolare, per quanto concerne il reperimento delle risorse (maggiori entrate e minori spese), alla copertura finanziaria di larga parte delle disposizioni onerose previste dal disegno di legge si fa fronte nell'ambito delle risorse già precostituite con il decreto-legge n. 112 del 2008 e, in particolare mediante la riduzione della dotazione:

§      del Fondo per la proroga di agevolazioni fiscali, istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze ai sensi dell’articolo 63, comma 8 del decreto legge n. 112 del 2008 (per circa 900 milioni di euro nel 2009 – cfr. art. 2, co. 16);

§      del Fondo intereventi strutturali di politica economica, che il comma 10 del citato articolo 63 del D.L. n. 112 ha appositamente rifinanziato al fine di garantire, tra l’altro, le risorse occorrenti per i rinnovi contrattuali e gli adeguamenti retributivi del personale statale (la riduzione è pari a circa 2,2 miliardi di euro per ciascun anno del triennio 2009-2011).

 

Minori spese correnti sono altresì riconducibili al riordino dei trasferimenti dal bilancio dello Stato all'INPS conseguenti dell’incremento delle aliquote contributive di finanziamento delle gestioni previdenziali disposto dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007) e dalla legge 24 dicembre 2007, n. 247, recante le norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 (cfr. art. 2, c. 25).

 

Maggiori entrate sono invece ascrivibili al versamento all'entrata del bilancio dello Stato di parte delle risorse dell'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa Spa giacenti fuori dalla tesoreria statale (per circa 90 milioni di euro nel 2009 – cfr. art. 2, c. 21).

 

In ordine all’utilizzo delle risorse, tra le misure recanti minori entrate si segnalano una serie di disposizioni di carattere tributario, in larga parte costituite da proroghe di regimi fiscali agevolati, a favore dei soggetti che operano nel settore agricolo e della proprietà contadina, della pesca e dell’autotrasporto, nonché in materia di recupero del patrimonio edilizio, spese per la frequenza di asili nido, per l'acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico e per l’aggiornamento e la formazione del personale docente scolastico. Ulteriori proroghe e disposizioni agevolative di natura tributaria concernono le accise sul gas naturale per gli usi industriali; sul gasolio e GPL impiegati per riscaldamento in comuni non metanizzati; sul gasolio impiegato nelle coltivazioni sotto serra e per gli oli vegetali impiegati per fini energetici nelle serre (cfr. articolo 2, commi 1-18).

 

Sul versante della spesa, le maggiori spese sono principalmente ascrivibili:

§      ai maggiori trasferimenti all'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) a titolo di adeguamento ISTAT ( 936 milioni di euro nel triennio 2009-2001 – cfr art. 2, co. 26) e per la gestione degli invalidi civili (1.800 milioni di euro annui per il triennio 2009-2001 – cfr art. 2, co. 26);

§      alle disposizioni in materia di pubblico impiego, che stabiliscono, tra l’altro, le risorse destinate ai rinnovi contrattuali per il biennio 2008-2009 e agliincrementi retributivi del personale statale in regime di diritto pubblico (2.240 milioni di euro annui per il triennio 2009-2001 – cfr art. 2, co. 27,28 e 29).

 

Per quanto riguarda le Tabelle allegate al disegno di legge (in particolare le Tabelle C ed F), la relazione illustrativa al disegno di legge sottolinea come i relativi stanziamenti a legislazione vigente scontino sia le riduzioni della Tabella C disposte nei decreti-legge n. 93/2008 (c.d. decreto ICI) e n. 134/2008 (c.d. decreto Alitalia), sia le riduzioni di spesa previste ai sensi dell'articolo 60, commi 1 e 10, del decreto-legge n. 112, rispettivamente in relazione ai tagli delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa e alla decurtazione delle quote rese indisponibili ai sensi del comma 507 della legge n. 296/2006.

Nelle tabelle del disegno di legge finanziaria sono inoltre ricompresi gli effetti derivanti dalle rimodulazioni tra i programmi delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa (ivi incluse le spese predeterminate per legge ) operate dalle Amministrazioni ai sensi del comma 3 del citato articolo 60 del decreto-legge n. 112. Le autorizzazioni legislative, nei termini riportati nelle tabelle a seguito delle rimodulazioni, sono esposte in un apposito allegato a ciascuno stato di previsione della spesa del disegno di legge di bilancio.


 

Il disegno di legge di bilancio per il 2009


1. Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente 2009

1.1 Novità in tema di formazione del bilancio a legislazione vigente per il 2009

Il disegno di legge recante il bilancio annuale di previsione dello Stato e il bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011 è impostato secondo la nuova struttura contabile per missioni e programmi, volta a privilegiare il contenuto funzionale della spesa, introdotta con la legge di bilancio 2008.

Esso presenta tuttavia rilevanti novità rispetto allo scorso anno, sia in ordine all’arco temporale di riferimento, sia in termini di contenuti e portata decisionale del documento.

Sul processo di formazione del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente ha infatti inciso in maniera sostanziale la disciplina introdotta dal decreto legge 25 giugno 2008, n. 112[4], con il quale, ai fini del rispetto degli impegni di medio periodo assunti con l’Unione europea nell’ambito del Patto di stabilità e crescita, è stata realizzata una manovra di stabilizzazione della finanza pubblica riferita al triennio 2009-2011.

Il processo di programmazione economico-finanziaria è stato dunque anticipato nella tempistica ed impostato su base triennale, al fine di conferire alle Amministrazioni maggiori certezze nella pianificazione delle risorse disponibili e nella programmazione delle attività connesse alle missioni e ai programma di spesa di propria competenza.

Gli effetti del decreto legge, approvato prima della presentazione del disegno di legge di bilancio e del disegno di legge finanziaria, risultano pertanto già contabilizzati nel disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per l’esercizio 2009 e nel bilancio pluriennale 2009-2011.

 

La normativa recata dall’articolo 60 del citato decreto legge n. 112 ha peraltro introdotto alcuni criteri specifici per quanto concerne la determinazione degli stanziamenti di spesa del bilancio dello Stato da iscrivere a legislazione vigente per il 2009.

In particolare, ai fini del conseguimento dell’obiettivo del sostanziale pareggio di bilancio nell’anno 2011, i commi 1 e 2 dell’articolo 60 hanno disposto una sensibile riduzione delle dotazioni finanziarie a legislazione vigente per il triennio 2009–2011 delle missioni di spesa di competenza dei vari Ministeri, secondo gli importi indicati nell'elenco n. 1 allegato al decreto-legge.

Oggetto di riduzione sono state anche le risorse derivanti da autorizzazioni legislative di spesa.

Dalla riduzione operata sono escluse le spese relative a stipendi, assegni, pensioni e altre spese fisse; spese per interessi; poste correttive e compensative delle entrate[5], comprese le regolazioni contabili con le regioni; trasferimenti a favore degli enti territoriali aventi natura obbligatoria; fondo ordinario delle università; le risorse destinate alla ricerca; le risorse destinate al finanziamento del 5 per mille delle imposte sui redditi delle persone fisiche; le risorse dipendenti da parametri stabiliti dalla legge o derivanti da accordi internazionali.

Si tratta, in sostanza, delle spese di carattere obbligatorio o aventi natura obbligatoria, nonché di altre specifiche spese ritenute “indisponibili”.

 

Con riferimento all’anno 2009, il totale delle riduzioni operate alle dotazioni del bilancio a legislazione vigente è stata pari ad oltre8 miliardi di euro, di cui la parte preponderante, più di 6 miliardi, è costituita da riduzioni apportate a spese predeterminate per legge.

Negli anni successivi, la riduzione delle risorse a legislazione vigente del bilancio dello Stato raggiunge l’entità di 9 miliardi nel 2010, di cui 6,7 miliardi relativi a spese predeterminate per legge, e aumenta fino a oltre 15 miliardi di euro per il 2011, di cui 11,8 miliardi relativi a spese da fattore legislativo.

Le riduzioni, in valori assoluti, risultano, così distribuite per ciascun Ministero:

milioni di euro

 

2009

2010

2011

Ministero

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

economia e finanze

2.995,8

2.570,4

3.307,0

2.796,8

5.895,1

4986,0

sviluppo economico

2.247,8

2.235,5

2.459,0

2.444,4

4.310,8

4.286,0

lavoro

220,0

187,6

261,1

222,5

452,5

385,6

giustizia

218,6

1,6

262,1

3,2

454,2

5,5

esteri

202,4

153,4

225,4

167,0

388,0

286,5

istruzione

447,0

214,4

456,4

200,2

790,1

346,4

interno

413,7

78,4

462,2

55,2

799,0

95,6

ambiente

249,7

241,3

166,2

156,3

261,9

244,5

infrastrutture

519,6

405,3

463,0

332,9

770,4

544,7

difesa

503,7

158,0

478,1

59,0

834,5

101,7

politiche agricole

180,0

137,0

137,4

88,4

220,2

135,2

beni culturali

236,7

216,8

251,3

227,1

434,6

392,5

totale

8.435

6.599,7

8.929,2

6.753

15.611,3

11.810,2

 

Nella definizione degli stanziamenti iniziali su quali sono state apportate le suddette riduzioni, si è tenuto conto, per il 2009, degli effetti derivanti dalla trasformazione in riduzioni di spesa degli accantonamenti sulle dotazioni di bilancio (pari a circa 4,9 miliardi di euro) disposti ai sensi dell’art. 1, commi 507-508, dalla legge finanziaria per il 2007, prevista dal comma 10 del medesimo articolo 60 del D.L. 112/08[6].

Nell’esercizio 2009,il combinato disposto dellatrasformazione in riduzioni di spesa degli accantonamenti previsti dal citato comma 507 e dei tagli lineari operati ai sensi del citato comma 1 dell’articolo 60 del decreto legge n. 112,ha determinato una riduzione delle dotazioni delle missioni di spesa pari, nel complesso, a circa 13,4 miliardi di euro.

 

A fronte dei tagli operati, è stato infatti introdotto, in via sperimentalee limitatamente all’esercizio finanziario 2009, un meccanismo di flessibilitàin ordine all’allocazione delle risorse nell’ambito dei programmi di spesa di pertinenza delle singole Amministrazioni.

In particolare, l’articolo 60, comma 3, ha previsto la possibilità di effettuare, nella legge di bilancio, rimodulazioni tra i programmi delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa, ivi comprese le spese predeterminate per legge econ la sola eccezione delle spese di natura obbligatoria, in annualità e a pagamento differito.

Ai sensi del comma 3 dell’articolo 60, le rimodulazioni che possono essere proposte nel disegno di legge di bilancio soggiacciono a taluni limiti, quali:

§      il rispetto dell’invarianza dei saldi di finanza pubblica;

§      un limite massimo del 10 per cento delle risorse stanziate per il macroaggregato “Interventi” e tra queste ultime e le risorse destinate al macroaggregato “funzionamento”;

§      il divieto di utilizzo degli stanziamenti in conto capitale per finanziare spese correnti, in quanto intervento di dequalificazione della spesa.

 

In ragione della possibilità di incidere, con le rimodulazioni presentate a bilancio, sulla legislazione sostanziale di spesa, in apposito allegato a ciascuno stato di previsione della spesa del bilancio a legislazione vigente per il 2009 sono esposte le autorizzazioni legislative di spesa ed i relativi importi, con le rimodulazioni effettuate dalle Amministrazioni (a tale riguardo, cfr. l’allegato 2 a ciascun stato di previsione della spesa: “Prospetto delle autorizzazioni di spesa per programmi”).

 

In particolare, a seguito dell’applicazione della disciplina in oggetto, le dotazioni finanziarie a legislazione vigente delle missioni di spesa si distinguono ora in due parti:

§      una concernente le “risorse rimodulabili”, il cui ammontare rappresenta, come accennato, il plafond complessivo di risorse a disposizione di ciascuna Amministrazione. La quota rimodulabile costituisce, dunque, per ciascun anno del triennio, un complessivo “tetto” di spesa in sede previsionale e gestionale, entro il quale le Amministrazioni, nei limiti suddetti, possono ripartire le risorse tra i programmi di competenza, tenendo conto delle priorità e delle finalità strategiche piuttosto che del livello della spesa storica;

§      l’altra relativa alle “risorse non rimodulabili” tra i programmi, per la quale la quantificazione definitiva ha formato oggetto di proposta da parte della Amministrazioni e di revisione a cura della Ragioneria Generale ai fini della verifica della corretta applicazione dei parametri previsti dalla legge per la quantificazione medesima (es. competenze fisse al personale, spese per interessi ed altre classificabili come oneri inderogabili).

 

Nel disegno di legge di bilancio per il 2009 (A.C. 1714) è esposta, nella Tabella 13, l’analisi delle dotazioni finanziarie per missioni che evidenzia la quota di spesa “rimodulabile” e quella “non rimodulabile” di ciascuna missione, ai sensi dell’articolo 60, commi 2 e 3, del D.L. n. 112/2008.

Nella seguente Tabella sono esposti, per l’intero bilancio triennale 2009-2011, le variazioni delle dotazioni di spesa di ciascun Ministero, ponendo a raffronto i dati di bilancio a legislazione vigente preesistenti alla manovra di finanza pubblica attuata con il D.L. n. 112/2008, con le risultanze del disegno di legge di bilancio di previsione 2009, con separata indicazione delle variazioni proposte nel disegno di legge medesimo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Variazioni per stati di previsione dei Ministeri

(milioni di euro)

Ministero

Anno

Legislazione vigente
2009
ante DL 112
(a)

Manovra

BLV
2009
(AC 1714)

(b)

Differenza (b)-(a)

DL 112
(60, c. 10)
riduzioni co. 507

DL 112
(60, c. 1)
riduzioni missioni

Rimodulazioni
DL 112 (60, c. 3) +
manovra

Valori assoluti

Valori %

Economia

2009

316.365

-2.363

-2.996

12.159

323.165

6.800

2,1

2010

306.562

0

-3.307

18.590

321.845

15.283

5,0

2011

305.543

0

-5.895

21.676

321.324

15.781

5,2

Sviluppo economico

2009

12.516

-587

-2.248

-89

9.592

-2.924

-23,4

2010

12.323

0

-2.459

-61

9.803

-2.520

-20,4

2011

12.612

0

-4.311

16

8.317

-4.295

-34,1

Lavoro

2009

82.070

-349

-220

39

81.541

-529

-0,6

2010

82.697

0

-261

-83

82.353

-344

-0,4

2011

82.578

0

-452

514

82.640

62

0,1

Giustizia

2009

7.702

-196

-219

255

7.542

-160

-2,1

2010

7.738

0

-262

167

7.644

-94

-1,2

2011

7.750

0

-454

205

7.500

-250

-3,2

Esteri

2009

2.360

-128

-202

14

2.044

-316

-13,4

2010

2.266

0

-225

-36

2.005

-261

-11,5

2011

2.258

0

-388

5

1.875

-383

-17,0

Istruzione

2009

57.142

-324

-447

-1.022

55.349

-1.793

-3,1

2010

56.865

0

-456

-2.752

53.657

-3.208

-5,6

2011

56.283

0

-790

-3.565

51.929

-4.354

-7,7

Interno

2009

27.710

-231

-414

166

27.231

-479

-1,7

2010

26.826

0

-462

404

26.768

-58

-0,2

2011

26.738

0

-799

390

26.328

-410

-1,5

Ambiente

2009

1.556

-26

-250

-17

1.263

-293

-18,8

2010

912

0

-166

-16

730

-182

-20,0

2011

848

0

-262

-11

575

-273

-32,2

Infrastrutture

2009

7.782

-90

-520

10

7.183

-599

-7,7

2010

7.038

0

-463

14

6.589

-449

-6,4

2011

7.562

0

-770

28

6.819

-743

-9,8

Difesa

2009

20.987

-457

-504

268

20.294

-693

-3,3

2010

19.309

0

-478

490

19.322

13

0,1

2011

19.329

0

-835

504

18.999

-330

-1,7

Politiche agricole

2009

1.504

-54

-180

64

1.334

-170

-11,3

2010

1.203

0

-137

66

1.131

-72

-6,0

2011

1.125

0

-220

66

971

-154

-13,7

Beni e attività culturali

2009

2.060

-118

-237

4

1.710

-350

-17,0

2010

1.942

0

-251

7

1.698

-244

-12,6

2011

1.921

0

-435

14

1.500

-421

-21,9

Totale Spese finali

2009

539.754

-4.922

-8.435

11.853

538.249

-1.505

-0,3

2010

525.681

0

-8.929

16.790

533.544

7.863

1,5

2011

524.547

0

-15.611

19.842

528.779

4.232

0,8

 

 

 


 

1.2 Il quadro generale riassuntivo

Il quadro generale riassuntivo del bilancio di previsione per il 2009 a legislazione vigente evidenzia i seguenti importi:

 

BLV 2009 (A.C. 1714)
al netto delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

Competenza

Cassa

(1)      Entrate finali
          - di cui entrate tributarie

463.904
433.608

437.684
414.058

(2)      Spese finali

497.400

517.442

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

33.496

79.758

 

Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2009, in termini di competenza e al netto delle regolazioni contabili e debitorie e dei rimborsi IVA, prevede entrate finali per 463.904 milioni e spese finali per 517.442 milioni.

Il saldo netto da finanziare, corrispondente alla differenza tra le entrate finali e le spese finali, risulta, in termini di competenza e al netto delle regolazioni debitorie e contabili e dei rimborsi IVA, pari a 33.496 milioni di euro.

 

Per quanto riguarda il bilancio di cassa, il saldo netto da finanziare risulta pari a 79.758 milioni di euro.

 

Al lordo delle regolazioni contabili e debitorie (pari a 33.800 milioni di euro per quanto concerne le entrate, e a 40.850 milioni di euro, per quanto concerne le spese), il bilancio a legislazione vigente per il 2009 prevede:

 

 

BLV 2009 (A.C. 1714)
al lordo delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

Competenza

Cassa

(1)      Entrate finali
          - di cui entrate tributarie

497.704
467.480

471.484
447.858

(2)      Spese finali

538.250

558.292

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

40.545

86.808

 


 

1.3 Le variazioni rispetto alle previsioni 2008

Nella Tavola seguente sono posti a raffronto, in termini di competenza, le previsioni iniziali del bilancio per il 2008, le previsioni contenute nel disegno di legge di assestamento, come presentato dal Governo (A.C. 1417) e come modificato dalla manovra recata dal D.L. n. 112/2008, e le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2009 (A.C. 1714).

 

Il raffronto è effettuato con i dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili.

(Valori in milioni di euro)

 

Bilancio di previsione 2008

Assestato
2008
(A.C. 1417)
(
A)

Assestato
2008
+
DL 112/2008

B.L.V.
2009
(A.C. 1714)
(
B)

Diff.

(A)-(B)

Entrate finali

458.373

457.432

459.135

463.904

6.472

Tributarie

426.484

423.191

424.724

433.680

10.489

Extratributarie

29.636

30.876

31.046

28.874

-2.002

Entrate alienazione e ammort. beni patrimoniali

2.254

3.385

3.365

1.350

-2.035

Spese finali

491.711

513.630

514.793

497.400

-16.230

Spese correnti

431.277

451.242

452.362

450.766

-476

- Spese correnti netto interessi

352.751

365.808

366.928

369.446

3.638

- Interessi

78.526

85.434

85.434

81.320

-4.114

Spese conto capitale

60.434

62.388

62.431

46.634

-15.754

Rimborso prestiti

198.212

191.188

191.188

215.245

24.057

Spese Complessive

689.923

704.818

705.981

712.645

7.827

Saldo netto da finanziare

33.337

56.198

55.658

33.496

 

Risparmio pubblico

24.843

2.825

3.408

11.788

 

Ricorso al mercato (*)

239.455

256.126

246.846

255.791

 

(*)  Il ricorso al mercato è calcolato al lordo delle regolazioni debitorie e contabili.

 

L’analisi delle variazioni rispetto al 2008 che seguono è effettuato prendendo a riferimento le previsioni contenute nel disegno di legge di assestamento per il 2008 (A.C. 1417), senza considerare gli effetti determinati su tale anno dal D.L. n. 112/2008.

 

Le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2009 registrano una forte riduzione del saldo netto da finanziare rispetto al disegno di legge di assestamento per il 2008, nell’importo di 22.702 milioni di euro, derivante da:

§      una riduzione delle spese finali di 16.230 milioni di euro;

§      un aumento delle entrate finali di 6.472 milioni di euro.

 

Anche il saldo corrente (risparmio pubblico) del bilancio a legislazione vigente per il 2009 registra, rispetto alle previsioni assestate per il 2008, un miglioramento di 8.963 milioni di euro, essenzialmente riconducibile all’incremento delle entrate correnti per circa 8.500 milioni di euro.

 

Riguardo alle spese finali iscritte nel bilancio a legislazione vigente per il 2009, la riduzione è pressoché interamente imputabile al forte decremento delle spese in conto capitale, che registrano, rispetto al bilancio assestato 2008, una riduzionedi 15.754 milioni di euro, a fronte di un lieve contenimento della spesa corrente (- 477 milioni di euro).

Le spese di parte corrente

Le spese correnti presentano un decremento, rispetto al dato assestato 2008,di 477 milioni di euro, risultante da una sensibile riduzione della spesa per interessi di 4.114 milioni di euro che ha più che compensato l’aumento della spesa corrente primaria pari a 3.638 milioni di euro.

Le spese in conto capitale

La relazione illustrativa del disegno di legge rileva come la contrazione delle spese in conto capitale sia principalmente ascrivibile ai seguenti comparti di spesa:

§      la cessazione del finanziamento dello Stato per l’attuazione dei piani di rientro regionali in materia sanitaria (circa -9.100 milioni);

§      gli investimenti fissi lordi, chesi riducono di 3.678 milioni di euro. La riduzione è in larga parte imputabile ai minori interventi per le opere infrastrutturali nelle regioni Sicilia e Calabria, per oltre 1.800 milioni di euro, ai sensi del D.L. n. 93/2008[7] (decreto ICI) nonché a minori stanziamenti per investimenti relativi al Ministero della Difesa (-800 milioni di euro);

§      i trasferimenti ad amministrazioni pubbliche, che si riducono di complessivi 4.161 milioni di euro. In particolare, la riduzione è connessa ai minori trasferimenti alle amministrazioni centrali, per complessivi 3.735 milioni di euro, di cui 1.684 milioni di euro conseguenti alla riduzione degli stanziamenti del Fondo per le politiche comunitarie.

La tavola seguente illustra la ripartizione delle spese finali del bilancio dello Stato per categorie, secondo la classificazione economica, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, evidenziando il raffronto tra il dato assestato 2008 e il dato a legislazione vigente per il 2009.

SPESE FINALI DEL BILANCIO DELLO STATO
(competenza - valori in milioni di euro)

CATEGORIE

ASS. 2008

BLV 2009

Var. %

Redditi da lavoro dipendente

91.534

89.133

-2,6

Consumi intermedi

10.823

7.433

-31,3

Imposte pagate sulla produzione

4.692

4.865

3,7

Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche

204.926

212.755

3,8

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

4.307

3.775

-12,4

Trasferimenti correnti a imprese

4.956

3.281

-33,8

Trasferimenti all'estero

2.057

1.493

-27,4

Risorse proprie CEE

15.800

17.000

7,6

Interessi passivi e redditi da capitale

85.434

81.320

-4,8

Poste correttive e compensative

18.354

17.038

-7,2

Ammortamenti

870

890

2,3

Altre uscite correnti

7.489

11.782

57,3

Totale Spese Correnti

451.242

450.765

-0,1

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

8.544

4.866

-43,0

Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche

24.620

20.459

-16,9

Contributi agli investimenti ad imprese

10.045

10.324

2,8

Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali private

128

96

-25,0

Contributi agli investimenti a estero

351

205

-41,6

Altri trasferimenti in conto capitale

9.151

10.314

12,7

Acquisizioni di attività finanziarie

9.549

370

-96,1

Totale spese Conto Capitale

62.388

46.634

-25,3

Totale Spese Finali

513.630

497.400

-3,2

Le entrate

Per quanto riguarda le entrate finali, l’incremento di oltre 8.500 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate per il 2008, è determinato dall’aumento di quasi 10.500 milioni di euro delle entrate tributarie e dalla riduzione di circa 2.000 milioni delle entrate extratributarie.

 

L’incremento delle entrate tributarie riguarda, in particolare, per 11.449 milioni di euro le imposte dirette; a tale incremento corrisponde una diminuzione pari a 960 milioni delle imposte indirette. Su tale risultato incide la previsione di una diminuzione del gettito derivante dalle imposte sugli affari per 1.676 milioni di euro (-1,3%).

(al netto dei rimborsi IVA, regolazioni contabili e acconto concessionari - milioni di euro)

 

Ass. 2008

BLV 2009

Var.

Var.%

I - Imposte sul patrimonio e sul reddito

245.328

256.777

11.449

4,7

II - Tasse e imposte sugli affari

129.245

127.569

-1.676

-1,3

III Imposte sulla produzione, consumi e dogane

27.625

28.051

426

1,5

IV – Monopoli

10.219

10.335

116

1,1

V - Lotto, lotterie ed altre attività di giuoco

10.774

10.948

174

1,6

Totale Entrate Tributarie

423.191

433.680

10.489

2,5

1.4 Analisi delle spese finali per Missioni

Il disegno di legge di bilancio per il 2009conferma la nuova struttura contabile introdotta con la legge di bilancio per il 2008.

 

In tale quadro, al fine di favorire il passaggio da una cultura di "previsione per capitoli" ad una di "programmazione per politiche pubbliche", viene mantenuta l’articolazionedegli stati di previsione della spesa secondo le 34 Missioni individuate lo scorso anno.

 

Modificazioni sono invece intervenute in ordine al quadro funzionale relativo ai Programmi, che è stato rivisitato sia per tenere conto della riorganizzazione dei Ministeri definita dal decreto legge n. 85 del 2008[8], sia in ragione di una ricognizione e razionalizzazione delle attività svolte dalle Amministrazioni, indotta anche dalle esigenze di contenimento e riqualificazione della spesa derivanti dagli interventi adottati con il citato decreto legge n. 112 del 2008.

 

Rispetto alla ripartizione prevista nel bilancio 2008, i programmi sono stati pertanto oggetto di accorpamento e di nuova denominazione.

In particolare, nel disegno di legge di bilancioper il 2009, le Missioni sono state pertanto articolate in 163 programmi, rispetto ai 168 presenti nella legge di bilancio per il 2008.

 


La tabella che segue mostra l’ammontare complessivo e in quota percentuale delle risorse disponibili per ciascuna delle 34 Missioni[9]. I dati sono al lordo delle regolazioni contabili e debitorie.

(milioni di euro)

Missioni

Bilancio di previsione 2008

Assestato
2008

BLV
2009

%
BLV 2009 su totale

1 - Organi costituzionali

3.341

3.410

3.037

0,6

2 – Amm.ne generale territorio

352

369

424

0,1

3 - Relazioni autonomie territoriali

113.465

119.300

110.666

20,6

4 - L'Italia in Europa e nel mondo

27.187

27.492

26.295

4,9

5 - Difesa e sicurezza del territorio

19.022

22.406

19.244

3,6

6 - Giustizia

7.278

7.683

7.290

1,4

7 - Ordine pubblico e sicurezza

9.375

10.000

10.073

1,9

8 - Soccorso civile

3.910

4.003

3.505

0,7

9 - Agricoltura e pesca

1.414

1.437

863

0,2

10 - Energia e fonti energetiche

59

59

48

0,0

11 - Competitività e sviluppo imprese

4.065

4.127

4.448

0,8

12 - Regolazione dei mercati

16

16

16

0,0

13 - Diritto alla mobilità

10.967

12.538

9.980

1,9

14 - Infrastrutture pubbliche e logistica

3.245

5.159

3.677

0,7

15 - Comunicazioni

1.386

1.418

1.030

0,2

16 - Commercio internazionale

265

265

204

0,0

17 - Ricerca ed innovazione

4.092

4.156

3.601

0,7

18 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio

1.717

1.920

1.451

0,3

19 - Casa e assetto urbanistico

1.052

1.148

890

0,2

20 - Tutela della salute

928

993

841

0,2

21 - Tutela beni culturali

1.646

1.646

1.394

0,3

22 - Istruzione scolastica

41.618

43.275

43.896

8,2

23 - Istruzione universitaria

8.683

8.683

8.549

1,6

24 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

24.284

24.292

24.379

4,5

25 - Politiche previdenziali

68.216

68.484

75.544

14,0

26 - Politiche per il lavoro

3.657

3.711

3.298

0,6

27 - Immigrazione

1.558

1.528

1.416

0,3

28 - Sviluppo e riequilibrio territoriale

4.653

4.654

6.103

1,1

29 - Politiche finanziarie e di bilancio

63.141

63.101

69.385

12,9

30 - Giovani e sport

963

963

728

0,1

31 - Turismo

111

111

76

0,0

32 - Servizi generali amministrazioni

2.842

3.359

2.323

0,4

33 - Fondi da ripartire

19.963

14.014

12.226

2,3

34 - Debito pubblico (*)

78.161

85.047

81.349

15,1

Totale Spese Finali

532.632

550.767

538.250

100

(*)    La Missione “Debito pubblico” rappresenta il valore cumulato del debito lordo consolidato dello Stato. Il dato indicato nella tabella si riferisce invece alla spesa per interessi, ossia alla Missione al netto dei rimborsi del debito statale.

Analizzando la quota delle risorse disponibili per il 2009 per ognuna delle 34 Missioni rispetto al totale del Bilancio dello Stato, emerge come le percentuali maggiori delle risorse siano destinate alle seguenti finalità:

§      relazioni finanziarie con le autonomie locali (Missione 3 “Relazioni autonomie territoriali”), che rappresenta circa il 20,6 per cento della spesa finale dello Stato;

§      interessi per il servizio del debito (Missione 34 “Debito pubblico”), cui sono destinati il 15,1 per cento delle risorse;

§      trasferimenti agli enti previdenziali per la previdenza obbligatoria e complementare (Missione 25 “Politiche previdenziali”), che rappresentano il 14,0 per cento delle risorse;

§      politiche finanziarie e di bilancio (Missione 29), pari al 12,9 per cento;

§      istruzione scolastica (Missione 22), cui è destinato l’8,2 per cento.

 

Inoltre, alle relazioni internazionali e alla cooperazione (Missione 4 “L’Italia in Europa e nel mondo”) è destinato il 4,9 per cento, mentre ai diritti sociali, alle politiche sociali e alle politiche per la famiglia (Missione 24) sono assegnate il 4,5 per cento delle risorse.

 

Bilancio a legislazione vigente 2009
Incidenza % degli stanziamenti per Missione

 

*   Nella voce “Altro” sono raggruppate le Missioni (21 su un totale di 34) che presentano un’incidenza percentuale rispetto al totale dello stati di previsioni della spesa inferiore all’1,15%. In particolare, si tratta delle Missioni 1, 2, 8-12, 14-21, 26-28, 30-32.


1.5 Il quadro pluriennale a legislazione vigente

A seguito della riduzione delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa, disposta dal decreto legge n. 112 del 2008 per ciascun anno del triennio 2009-2011, il progetto di bilancio risulta quest’anno puntualmente articolato per ciascuno degli esercizi considerati nel bilancio pluriennale.

In particolare, il quadro generale riassuntivo del bilancio pluriennale dello Stato per il triennio 2009-2011 a legislazione vigente evidenzia i seguenti importi, in termini di competenza.

Dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili.

(Valori in milioni di euro)

 

Ass. 2008

2009

2010

2011

Entrate finali

457.432

463.904

476.960

491.353

Tributarie

423.191

433.680

450.692

464.646

Extratributarie

30.876

28.874

25.284

25.713

Entrate per alienazione e ammort. beni patrimoniali

3.385

1.350

984

994

Spese finali

513.630

497.400

496.484

491.829

Spese correnti

451.242

450.766

456.262

461.646

- Spese correnti netto interessi

365.808

369.446

370.071

370.534

- Interessi

85.434

81.320

86.191

91.112

Spese conto capitale

62.388

46.634

40.222

30.183

Rimborso prestiti

191.188

215.245

217.793

212.964

Spese Complessive

704.818

712.645

714.277

704.793

Saldo netto da finanziare

56.198

33.496

19.524

476

Risparmio pubblico

2.825

11.788

19.714

28.713

Ricorso al mercato (*)

256.126

255.791

240.577

216.590

(*)  Il ricorso al mercato è calcolato al lordo delle regolazioni debitorie e contabili.

 

Per concerne i saldi di finanza pubblica, il saldo netto da finanziare si riduce progressivamente sino ad attestarsi a 476 milioni di euro a fine periodo.

Tale risultato è ascrivibile a:

§      unaprogressiva riduzione delle spese finali (491.829 milioninel 2011);

§      un progressivo aumento delle entrate (491.353 milioni nel 2011).

 

Anche il saldo corrente (risparmio pubblico) registra un andamento positivo (attestandosi a quasi 29 miliardi di euro nel 2011).

 

Per quanto concerne le spese, il bilancio pluriennale a legislazione vigente evidenzia un tasso di incremento contenuto della spesa primaria corrente, mentre le spese in conto capitale registrano una sensibile riduzione.

La spesa per interessi è prevista crescere nel triennio considerato.

 

Nel grafico seguente è evidenziato l’andamento in quota percentuale delle spese quale risultante dal bilancio pluriennale a legislazione vigente.

 

 

 


2. Gli effetti sul saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato determinati dal disegno di legge finanziaria (A.C. 1713)

Il bilancio a legislazione vigente per il 2009, espone, in termini di competenza e al netto delle regolazioni debitorie e contabili, i seguenti saldi:

§      un risparmio pubblico pari a 11.788 milioni di euro;

§      un saldo netto da finanziare pari a -33.495 milioni di euro;

§      un livello di ricorso al mercato pari a 255.791 milioni di euro(al lordo delle regolazioni debitorie e contabili).

 

Secondo quanto riportato nell’allegato 8 al disegno di legge finanziaria (A.C. 1713), il complesso delle disposizioni previste dal disegno di legge finanziaria (articolato e tabelle), determinano una riduzione delle entrate per 416 milioni di euro, più che compensata da una riduzione delle spese per 1.193 milioni.

La riduzione delle entrate è interamente attribuibile alla diminuzione delle entrate tributarie (- 507 milioni, da ascriversi alle agevolazioni tributarie, in larga parte proroghe, disposte dall’art. 2 del disegno di legge), in minima parte compensata da un incremento delle entrate extratributarie (+ 91 milioni di euro, interamente riconducibili al versamento all'entrata del bilancio dello Stato di parte delle risorse dell'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa Spa giacenti fuori dalla tesoreria statale).

Dal lato delle uscite, le disposizioni contenute nel disegno di legge finanziaria determinano una diminuzione delle spese correnti primarie di 1.440 milioni e un incremento della spesa in conto capitale di 247 milioni di euro.

Nel complesso, i saldi del bilancio dello Stato per il 2009 registrano un miglioramento, risultando rideterminati nei seguenti valori:

§      il saldo netto da finanziare risulta pari a 32.718 milioni di euro ( - 777 milioni rispetto al bilancio a legislazione vigente 2009);

§      il risparmio pubblico assume un valore pari a 12.812 milioni di euro (+1.024 milioni);

§      il ricorso al mercato risulta pari, al lordo delle regolazioni debitorie e contabili, a 255.034 milioni di euro( -757 milioni).

 

I valori del saldo netto da finanziare e del ricorso al mercato, che dovrebbero determinarsi nel bilancio di previsione per il 2009 integrato con gli effetti del disegno di legge finanziaria, risultano pertanto inferiori ai limiti massimi per l’anno finanziario 2009, stabiliti dall’articolo 1, comma 1, del disegno di legge finanziaria medesimo, pari, rispettivamente, a 33.600 milioni di euro, al netto delle regolazioni debitorie, e a 260.000 milioni di euro.

Nella tavola seguente è riportato l’allegato 8 al disegno di legge finanziaria, che illustra gli effetti sul bilancio dello Stato per il 2009 del disegno di legge medesimo.


Allegato 8

 

Bilancio dello Stato – Quadro di sintesi previsioni 2009 – Competenza
(al netto delle regolazioni contabili e debitorie)

(milioni di euro)

 

 

 

2008

2009

Bilancio integrato 2009

Assestato

D.L. 112/2008

Assestato + D.L.112/2008

BLV 2009

Legge finanziaria

ENTRATE

 

 

 

 

Articolato

Tab. A-B

Tab. C

Tab. D

Tab. E

Tab. F

Totale

 

Tributarie

423.191

1.533

424.724

433.680

-507

 

 

 

 

 

-507

433.173

Extratributarie

30.876

170

31.046

28.874

91

 

 

 

 

 

91

28.964

Alien. e amm.to ecc.

3.365

0

3.365

1.350

0

 

 

 

 

 

0

1.350

ENTRATE FINALI

457.432

1.703

459.135

463.904

-416

 

 

 

 

 

-416

463.488

SPESE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spese correnti
(netto interessi)

365.808

1.120

366.928

369.445

-1.428

0

0

 

-12

 

-1.440

368.005

Interessi

85.434

0

85.434

81.320

0

 

 

 

 

 

0

81.320

Spese c/Capitale

62.388

43

62.431

46.634

0

0

0

12

0

235

247

46.881

SPESE FINALI

513.603

1.163

514.793

497.400

-1.428

0

0

12

-12

235

-1.193

496.206

Rimborso prestiti

191.188

0

191.188

215.245

0

 

 

 

 

 

0

215.245

Risparmio pubblico

2.825

583

3.408

11.788

1.012

0

0

0

12

0

1.024

12.812

Saldo netto da finanz.

-56.198

540

-55.658

-33.495

1.012

0

0

-12

12

-235

777

-32.718

Ricorso al mercato

256.126

-540

246.846

255.791

-1.012

0

20

12

-12

235

-757

255.034

 


3. L’evoluzione della spesa nel bilancio dello Stato
Tavole allegate

 

 

 

 

Tavola I       Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola II      Evoluzione della spesa finale per categorie e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola III     Le spese complessive per funzioni-obiettivo e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola IV    Andamento della spesa finale delle unità previsionali di base (III livello) e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola V     Andamento delle Missioni ed incidenza percentuale sulle spese complessive del bilancio dello Stato

 

Le variazioni in termini assoluti (Diff. VA) e in percentuale (Diff. %) sono riferite al dato assestato 2008.

 

Tutti i dati delle spese sono al lordo dei rimborsi IVA e delle regolazioni debitorie.

 

 

I dati del disegno di legge di assestamento 2008 sono riferiti al testo presentato alla Camera dei deputati (A.C. 1417).


 

Tavola I – Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

MINISTERI

BIL 2008

%

Ass. 2008

%

BLV 2009

%

Diff. VA

Diff. %

Economia e finanze

319.621

60,0

330.414

60,0

323.165

60,0

-7.249

-2,2

Sviluppo economico

7.990

1,5

8.690

1,6

9.592

1,8

902

10,4

- Comunicazioni

351

0,1

 

 

 

 

-

 

- Commercio internazionale

276

0,1

 

 

 

 

-

 

Lavoro e politiche soc.

61.417

11,5

80.481

14,6

81.541

15,1

1.060

1,3

- Salute

1.597

0,3

 

 

 

 

-

 

- Solidarietà sociale

17.252

3,2

 

 

 

 

-

 

Giustizia

7.575

1,4

7.850

1,4

7.542

1,4

-308

-3,9

Affari esteri

2.546

0,5

2.722

0,5

2.044

0,4

-678

-24,9

Istruzione

42.458

8,0

55.266

10,0

55.349

10,3

83

0,2

- Universita' e ricerca

11.333

2,1

 

 

 

 

-

 

Interno

25.256

4,7

26.681

4,8

27.231

5,1

550

2,1

Ambiente e tutela del mare

1.649

0,3

1.833

0,3

1.263

0,2

-570

-31,1

Infrastrutture

3.475

0,7

10.016

1,8

7.183

1,3

-2.833

-28,3

- Trasporti

4.923

0,9

 

 

 

 

-

 

Difesa

21.132

4,0

23.014

4,2

20.294

3,8

-2.720

-11,8

Politiche agricole

1.754

0,3

1.793

0,3

1.334

0,2

-459

-25,6

Beni e attività culturali

2.019

0,4

2.011

0,4

1.710

0,3

-301

-15,0

TOTALE SPESE FINALI

532.624

100

550.771

100

538.248

100

-12.523

-2,3

 

 


Tavola II – Evoluzione della spesa finale per categorie ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)


CATEGORIE

BIL 2008

%

Ass. 2008

%

BLV 2009

%

Diff. VA

Diff. %

Redditi da lavoro dipendente

89.183

16,7

91.535

16,6

89.133

16,6

-2.402

-2,6

Consumi intermedi

10.019

1,9

11.078

2,0

7.633

1,4

-3.445

-31,1

Imposte pagate sulla produzione

4.533

0,9

4.692

0,9

4.865

0,9

173

3,7

Trasferimenti correnti alle amministrazioni pubbliche

199.364

37,4

206.678

37,5

212.755

39,5

6.077

2,9

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

4.206

0,8

4.307

0,8

3.775

0,7

-532

-12,4

Trasferimenti correnti a imprese

4.323

0,8

4.955

0,9

3.281

0,6

-1.674

-33,8

Trasferimenti all'estero

1.931

0,4

2.057

0,4

1.493

0,3

-564

-27,4

Risorse proprie CEE

15.800

3,0

15.800

2,9

17.000

3,2

1.200

7,6

Interessi passivi e redditi da capitale

78.526

14,7

85.434

15,5

81.320

15,1

-4.114

-4,8

Poste correttive e compensative

50.230

9,4

49.787

9,0

53.988

10,0

4.201

8,4

Ammortamenti

847

0,2

870

0,2

890

0,2

20

2,3

Altre uscite correnti

9.529

1,8

7.489

1,4

11.782

2,2

4.293

57,3

Totale spese correnti

468.491

88,0

484.682

88

487.915

90,6

3.233

0,7

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

6.801

1,3

8.544

1,6

4.866

0,9

-3.678

-43,0

Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche

24.475

4,6

24.620

4,5

20.459

3,8

-4.161

-16,9

Contributi agli investimenti ad imprese

9.970

1,9

10.045

1,8

10.324

1,9

279

2,8

Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali pr.

120

0,0

128

0,0

96

0,0

-32

-25,0

Contributi agli investimenti a estero

215

0,0

351

0,1

205

0,0

-146

-41,6

Altri trasferimenti in conto capitale

13.033

2,4

12.851

2,3

14.014

2,6

1.163

9,0

Acquisizioni di attività finanziarie

9.520

1,8

9.549

1,7

370

0,1

-9.179

-96,1

Totale spese conto capitale

64.134

12,0

66.088

12,0

50.334

9,4

-15.754

-23,8

TOTALE SPESE FINALI

532.625

100,0

550.770

100,0

538.249

100,0

-12.521

-2,3



 

Tavola III – Le spese complessive per funzioni-obiettivo ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

FUNZIONI-OBIETTIVO

BIL 2008

%

Ass. 2008

%

BLV 2009

%

Diff. VA

Diff. %

1Servizi generali delle pubbliche amministrazioni

479.417

65,6

475.173

64,1

485.599

64,4

10.426

2,2

2 Difesa

18.678

2,6

22.933

3,1

21.205

2,8

-1.728

-7,5

3 Ordine pubblico e sicurezza

21.146

2,9

20.535

2,8

19.944

2,6

-591

-2,9

4 Affari economici

61.913

8,5

50.759

6,8

53.662

7,1

2.903

5,7

5 Protezione dell'ambiente

2.029

0,3

2.213

0,3

1.713

0,2

-500

-22,6

6Abitazioni e assetto territoriale

1.566

0,2

3.305

0,4

3.157

0,4

-148

-4,5

7 Sanità

11.976

1,6

10.306

1,4

9.209

1,2

-1.097

-10,6

8Attività ricreative, culturali e di culto

10.068

1,4

6.361

0,9

5.502

0,7

-859

-13,5

9 Istruzione

51.168

7,0

52.760

7,1

52.901

7,0

141

0,3

10 Protezione sociale

72.877

10,0

97.252

13,1

100.603

13,4

3.351

3,4

TOTALE SPESE COMPLESSIVE

730.838

100,0

741.859

100,0

753.495

100,0

11.636

1,6

 

 

Tavola IV – Andamento delle U.P.B. (III livello) ed incidenza percentuale sulle spese finali del bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

U.P.B. III LIVELLO

BIL 2008

%

Ass. 2008

%

BLV 2009

%

Diff. VA

Diff. %

Funzionamento

81.530

15,3

87.034

15,8

85.225

15,8

-1.809

-2,1

Interventi

273.187

51,3

281.259

51,1

290.749

54,0

9.490

3,4

Oneri comuni

34.646

6,5

30.370

5,5

29.989

5,6

-381

-1,3

Oneri del debito pubblico

79.128

14,9

86.019

15,6

81.952

15,2

-4.067

-4,7

Totale spese correnti

468.491

88,0

484.682

88,0

487.915

90,6

3.233

0,7

Investimenti

60.478

11,4

62.473

11,3

46.330

8,6

-16.143

-25,8

Altre spese in conto capitale

122

0,0

123

0,0

112

0,0

-11

-8,9

Oneri comuni

3.534

0,7

3.492

0,6

3.892

0,7

400

11,5

Totale conto capitale

64.134

12,0

66.088

12,0

50.334

9,4

-15.754

-23,8

TOTALE SPESE FINALI

532.625

100,0

550.770

100,0

538.249

100,0

-12.521

-2,3



Tavola V – Andamento delle Missioni ed incidenza percentuale sulle spese complessive del bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

MISSIONI

BIL 2008

%

Ass. 2008

%

BLV 2009

%

Diff. VA

Diff. %

1 - Organi costituzionali

3.341

0,5

3.410

0,5

3.037

0,4

-373

-10,9

2 - Amm.ne generale territorio

352

0,0

369

0,0

424

0,1

55

14,9

3 - Relazioni autonomie territoriali

113.465

15,5

119.295

16,1

110.666

14,7

-8.629

-7,2

4 - L'Italia in Europa e nel mondo

27.187

3,7

27.492

3,7

26.295

3,5

-1.197

-4,4

5 - Difesa e sicurezza del territorio

19.022

2,6

22.406

3,0

19.244

2,6

-3.162

-14,1

6 - Giustizia

7.278

1,0

7.683

1,0

7.290

1,0

-393

-5,1

7 - Ordine pubblico e sicurezza

9.375

1,3

10.000

1,3

10.073

1,3

73

0,7

8 - Soccorso civile

3.910

0,5

4.003

0,5

3.505

0,5

-498

-12,4

9 - Agricoltura e pesca

1.414

0,2

1.437

0,2

863

0,1

-574

-39,9

10 - Energia e fonti energetiche

59

0,0

59

0,0

48

0,0

-11

-18,6

11 - Competitività e sviluppo imprese

4.065

0,6

4.127

0,6

4.448

0,6

321

7,8

12 - Regolazione dei mercati

16

0,0

16

0,0

16

0,0

-

0,0

13 - Diritto alla mobilità

10.967

1,5

12.508

1,7

9.980

1,3

-2.528

-20,2

14 - Infrastrutture pubbliche e logistica

3.245

0,4

5.159

0,7

3.677

0,5

-1.482

-28,7

15 - Comunicazioni

1.386

0,2

1.418

0,2

1.030

0,1

-388

-27,4

16 - Commercio internazionale

265

0,0

265

0,0

204

0,0

-61

-23,0

17 - Ricerca ed innovazione

4.092

0,6

4.156

0,6

3.601

0,5

-555

-13,4

18 - Sviluppo sostenibile

1.717

0,2

1.920

0,3

1.451

0,2

-469

-24,4

19 - Casa e assetto urbanistico

1.052

0,1

1.148

0,2

890

0,1

-258

-22,5

20 - Tutela della salute

928

0,1

993

0,1

841

0,1

-152

-15,3

21 - Tutela beni culturali

1.646

0,2

1.646

0,2

1.394

0,2

-252

-15,3

22 - Istruzione scolastica

41.618

5,7

43.275

5,8

43.896

5,8

621

1,4

23 - Istruzione universitaria

8.683

1,2

8.683

1,2

8.549

1,1

-134

-1,5

24 - Diritti sociali e solidarietà sociale

24.284

3,3

24.292

3,3

24.379

3,2

87

0,4

25 - Politiche previdenziali

68.216

9,3

68.452

9,2

75.544

10,0

7.092

10,4

26 - Politiche per il lavoro

3.657

0,5

3.711

0,5

3.298

0,4

-413

-11,1

27 - Immigrazione

1.558

0,2

1.528

0,2

1.416

0,2

-112

-7,3

28 - Sviluppo e riequilibrio territoriale

4.689

0,6

4.665

0,6

6.139

0,8

1.474

31,6

29 - Politiche finanziarie e di bilancio

63.141

8,6

63.074

8,5

69.385

9,2

6.311

10,0

30 - Giovani e sport

963

0,1

963

0,1

728

0,1

-235

-24,4

31 - Turismo

111

0,0

111

0,0

76

0,0

-35

-31,5

32 - Servizi generali amministrazioni

2.842

0,4

3.359

0,5

2.323

0,3

-1.036

-30,8

33 - Fondi da ripartire

19.963

2,7

14.012

1,9

12.226

1,6

-1.786

-12,7

34 - Debito pubblico

276.331

37,8

276.224

37,2

296.558

39,4

20.334

7,4

TOTALE SPESE COMPLESSIVE

730.838

100

741.859

100

753.494

100

11.635

1,6

 


 

APPENDICE

1. La disciplina contabile: il bilancio dello Stato

1.1 Struttura del bilancio

Il bilancio dello Stato è il documento con il quale viene regolata la gestione finanziaria delle amministrazioni dello Stato, attraverso l’indicazione delle entrate e delle spese.

Ai sensi dell’articolo 81, comma primo, della Costituzione, l’iniziativa relativa alla presentazione in Parlamento del bilancio dello Stato è riservata al Governo. Il Parlamento approva il bilancio con legge.

L’articolo 81, comma terzo, della Costituzione dispone inoltre che “con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese”.

 

Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente, presentato dal Governo entro il 30 settembre di ogni anno, è costituito :

§      da un unico stato di previsione dell’entrata, nel quale sono registrate le entrate di competenza statale;

§      dagli stati di previsione della spesa, relativi ai singoli Ministeri con portafoglio[10];

§      dal quadro generale riassuntivo.

 

Il disegno di legge di bilancio viene esaminato congiuntamente al disegno di legge finanziaria nell’ambito della c.d. sessione di bilancio.

 

A partire dal 1997 (a seguito della riforma della struttura del bilancio dello Stato effettuata con le legge n. 94/1997 e il decreto legislativo n. 279/1997), all’interno di ciascuno stato di previsione, le voci contabili in rapporto alle quali sono indicate le previsioni di entrata e di spesa, in termini di competenza e di cassa, sono rappresentate dalle unità previsionali di base, che costituiscono le unità fondamentali di voto ai fini dell’approvazione parlamentare del disegno di legge di bilancio.

 

L’approvazione del bilancio con legge ha l’effetto giuridico di autorizzare l’Amministrazione a incassare le entrate ed effettuare le spese iscritte in bilancio.

Le previsioni relative all’entrata non rappresentano un limite massimo, ma hanno carattere estimativo: le amministrazioni dello Stato hanno comunque facoltà di accertare tutte le entrate per le quali, nel corso dell’esercizio, lo Stato acquisisca un credito e di incassare tutte le entrate versate presso la Tesoreria dello Stato.

L’approvazione delle previsioni di spesa ha invece carattere giuridicamente vincolante: le previsioni di spesa iscritte in bilancio costituiscono, infatti, il limite massimo entro il quale le amministrazioni dello Stato sono autorizzate ad assumere impegni di spesa (autorizzazioni di competenza) e ad effettuare pagamenti (autorizzazioni di cassa).

1.2 Bilancio di competenza e di cassa

Per ciascuna unità previsionale di base viene indicata la previsione di competenza e quella di cassa.

il bilancio dello Stato, pertanto, è un bilancio misto, vale a dire un bilancio redatto sia in termini di competenza che in termini di cassa.

Le dotazioni di competenza quantificano l’entità prevista delle entrate che le amministrazioni statali acquisiranno il diritto di percepire (entrate che si prevede di accertare) e l’entità prevista delle spese che le amministrazioni statali assumeranno l’obbligo di effettuare (spese che si prevede di impegnare).

Le dotazioni di cassa quantificano l’entità prevista delle entrate che saranno incassate (vale a dire versate in Tesoreria) e delle spese che saranno pagate (erogate dalla Tesoreria).

La competenza, pertanto, tiene conto del momento in cui sorge il titolo giuridico dal quale deriva l’entrata o la spesa; la cassa, invece, si riferisce al compimento, di fatto, delle operazioni di incasso e di pagamento.

 

Le previsioni di cassa sono determinate assumendo come limite massimo, per quanto concerne l’entrata, la massa acquisibile, e per quanto concerne la spesa, la massa spendibile.

La massa acquisibile e spendibile è data dalla somma della consistenza dei residui (rispettivamente attivi e passivi) e della dotazione di competenza.

 

Si definiscono residui attivi le entrate accertate, ma non incassate, vale a dire le entrate per le quali ha avuto luogo l’accertamento, ma non è stato effettuato il versamento in tesoreria, entro il termine dell’esercizio finanziario.

Si definiscono residui passivi le spese che sono state impegnate, ma non sono state pagate, perché non si è concluso entro la fine dell’esercizio il relativo procedimento di spesa[11].

In deroga al principio generale per il quale le somme stanziate che alla fine dell’esercizio non siano state impegnate costituiscono economie di bilancio, può essere autorizzata la conservazione in bilancio anche di somme non impegnate. Più precisamente, ai sensi dell’articolo 36, comma 2, del R.D. n. 2440/1923, gli stanziamenti relativi a spese in conto capitale possono essere conservati in bilancio, quali residui, anche se non risultano impegnati entro la fine dell’esercizio finanziario (residui di stanziamento o residui impropri)[12].

 

Sono oggetto di approvazione parlamentare soltanto le previsioni di competenza e di cassa.

Per quanto riguarda i residui, che sono indicati a fini conoscitivi, la quantificazione nel disegno di legge di bilancio è effettuata in via presuntiva. L’esatto ammontare dei residui al 1° gennaio dell’anno di riferimento sarà determinato in sede di rendiconto relativo all’esercizio precedente.

1.3 Bilancio pluriennale

Il bilancio a legislazione vigente viene presentato sia su base annuale, con riferimento all’anno successivo, che su base pluriennale, vale a dire con riferimento ad un periodo di tre anni.

Più precisamente, l’articolo 4 della legge n. 468/1978 prevede che, oltre al bilancio pluriennale a legislazione vigente – il quale, a seguito dell’approvazione della legge finanziaria, viene integrato con gli effetti da essa recati – sia predisposto un bilancio pluriennale programmatico, nel quale si evidenziano i saldi di bilancio da conseguire in ciascuno degli anni considerati, tenendo conto sia della manovra finanziaria da attuare per l’anno successivo, sia delle ulteriori manovre che saranno operate nei due anni seguenti[13].

Il bilancio pluriennale è approvato con apposito articolo del disegno di legge di bilancio.

Rispetto al bilancio annuale, il bilancio pluriennale viene presentato in forma più aggregata: si dà conto, infatti, dell’evoluzione pluriennale del quadro generale riassuntivo e delle voci contenute nella classificazione per categorie delle entrate e delle spese.

1.4 La classificazione delle entrate e delle spese

La classificazione delle entrate e delle spese rispecchia la nuova struttura del bilancio, come introdotto a partire dal 2008, incentrato sull’aspetto funzionale piuttosto che su quello gestionale.

 

Per quanto concerne le entrate, la legge di bilancio presenta una classificazione che, superando la struttura per centri di responsabilità amministrativa, mette in risalto la tipologia di entrata e il suo carattere di entrata ordinaria o straordinaria. In particolare, le entrate sono classificate per:

§      titoli, individuati in numero di quattro. Titolo I: entrate tributarie; Titolo II: entrate extra-tributarie; Titolo III: entrate derivanti da alienazione e ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti; Titolo IV: entrate derivanti da accensione di prestiti.

§      entrate ricorrenti e non ricorrenti, con riferimento al carattere strutturale o meno dell’entrata (di particolare rilevanza ai fini della valutazione dei conti pubblici rilevanti ai fini del rispetto del Patto di stabilità e crescita, in particolare dell’indebitamento strutturale, al netto del ciclo e delle una tantum);

§      tipologia di entrata: per le entrate tributarie, le voci sono costituite dai tributi più importanti (Imposta sui redditi, IRES, IVA), ovvero da raggruppamenti di tributi con caratteristiche analoghe (ad esempio, imposte sostitutive, imposte sui generi di monopolio, ecc.); per i restanti titoli, è indicata la tipologia del provento per aggregati più o meno ampi (ad esempio, proventi speciali, redditi da capitale, entrate derivanti da servizi resi dall'amministrazione statale, ecc.).

§      unità previsionali di base (u.p.b) che costituiscono oggetto di approvazione parlamentare (individuate da una numerazione a quattro cifre);

§      capitoli, che rappresentano una ripartizione delle unità previsionali di base ai fini della gestione e della rendicontazione.

 

Per quanto concerne le spese, fino al bilancio per il 2007, le unità previsionali di base sono state articolate per centri di responsabilità amministrativa, i quali rappresentano, nell’ambito dell’amministrazione di ciascun Ministero, le strutture preposte alla gestione delle risorse stanziate.

Il bilancio decisionale (votato dal Parlamento) è stato pertanto strutturato sino ad allora sulla base dell’organizzazione delle Amministrazioni (chi gestisce le risorse) e non anche sulle funzioni (cosa viene realizzato con le risorse disponibili).

Tale struttura del bilancio non consentiva una chiara identificazione delle “azioni” svolte attraverso l’utilizzo delle risorse pubbliche. Ciò rendeva complesso il monitoraggio e la valutazione delle politiche pubbliche e, conseguentemente, non agevolava la definizione delle priorità dell’azione politica ed amministrativa.

Con il bilancio di previsione per l’anno finanziario 2008 si è pertanto proceduto ad una profonda revisione in senso funzionale del sistema di classificazione delle voci del bilancio dello Stato, volta a chiarire meglio la relazione fra l’insieme complessivo delle risorse disponibili e le specifiche finalità pubbliche perseguite, anche al fine di consentire una più agevole misurazione e verifica degli obiettivi raggiunti.

 

In particolare, le spese sono classificate per:

§      Missioni

Nel bilancio sono elencate 34 missioni, che identificano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti con la spesa pubblica. Esse possono essere ricondotte ad un concetto di "risorse di settore", ove la missione circoscrive l'insieme di risorse disponibili per una specifica funzione, e può dunque essere utilizzata nell'ambito del dibattito parlamentare per organizzare la discussione della sessione di bilancio[14]. Le missioni non corrispondono alla ripartizione degli stati di previsione, nel senso che vi sono Ministeri che partecipano a più di una missione istituzionale e che vi sono missioni istituzionali affidate alla responsabilità di più Ministeri: esse possono essere pertanto ministeriali o trasversali a più Dicasteri (interministeriali), a seconda dell’attuale ripartizione di funzioni.La nuova struttura prevede inoltre due Missioni trasversali, presenti in tutti i Ministeri: "Fondi da ripartire" e "Servizi istituzionali e generali"[15].

§      Programmi

Ciascuna missione è di norma suddivisa in più programmi, che rappresentano aggregati omogenei di attività svolte all’interno di ogni singolo Ministero, per perseguire obiettivi ben definiti nell’ambito delle finalità istituzionali, riconosciute al Dicastero competente. Essi sono prevalentemente di competenza di un unico Ministero, anche se non mancano Programmi condivisi tra più Amministrazioni. I programmi indicano quanto più possibile i risultati da perseguire in termini di impatto dell’azione pubblica sui cittadini e nel territorio (outcome). Nel concreto, alcuni programmi hanno carattere strumentale, indicano cioè input dell’Amministrazione statale per perseguire le sue finalità, o evidenziano prodotti o servizi finali dell’azione dello Stato (output). Per ogni Ministero esistono due programmi trasversali, dove vengono allocate le “spese indirette”, non attribuibili ex ante ai Programmi (Servizi e affari generali per le Amministrazioni di competenza), e le spese di "indirizzo politico", collegati entrambi alla corrispondente missione "Servizi istituzionali e generali", sopra richiamata[16].

§      Unità previsionali di base (o macroaggregati), che costituiscono oggetto di approvazione parlamentare (individuate da una numerazione a tre cifre), che rappresentano le diverse tipologie di spesa necessarie all’attuazione del programma medesimo;

§      Centri di responsabilità amministrativa, che indicano le strutture amministrative cui compete la gestione e, specificamente, l’assunzione degli impegni di spesa e l’emissione dei titoli di pagamento;

§      Capitoli, che rappresentano un’ulteriore ripartizione, a fini gestionali, delle unità previsionali di base.

1.5 Le unità di voto parlamentare

Le unità previsionali di base (UPB), che costituiscono l’oggetto dell’approvazione parlamentare sono individuate dal disegno di legge di bilancio, che provvede, di volta in volta, alle eventuali modifiche o integrazioni rispetto alla classificazione dell'anno precedente.

Esse sono identificate da una numerazione a tre cifre. La prima e la seconda cifra indicano, rispettivamente, la missione e il programma nell’ordine progressivo in cui questi sono esposti nello stato di previsione. La terza cifra indica la natura economica della spesa. In particolare, se essa è costituita da numeri tra 1 e 5, si tratta di spesa di natura di corrente; se la cifra è compresa tra 6 e 8, si tratta di spesa di conto capitale (le UPB la cui numerazione termina con il n. 9 sono relative rimborso del debito pubblico).

In particolare, le UPB di spesa corrente sono distinte in:

1.      spese di funzionamento;

2.      spese per interventi;

3.      spese per oneri comuni di parte corrente;

4.      spese per trattamenti di quiescenza e altri trattamenti integrativi o sostitutivi di questi ultimi;

5.      spese per oneri del debito pubblico.

Per la spesa in conto capitale, le UPB sono articolate in:

6.      spese di investimento;

7.      altre spese in conto capitale;

8.      spese per oneri comuni.

 

La ripartizione in capitoli delle unità previsionali di baseviene esposta, a scopo esclusivamente conoscitivo, nelle tabelle allegate al disegno di legge di bilancio, concernenti lo stato di previsione dell’entrata e ciascun stato di previsione della spesa.

La ripartizione delle unità previsionali di base in capitoli viene effettuata successivamente all’approvazione e alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della legge di bilancio, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze.

Le variazioni degli stanziamenti

L’individuazione delle unità previsionali di base come oggetto di approvazione parlamentare e, di conseguenza, l’attribuzione ad un decreto ministeriale della ripartizione in capitoli, ha introdotto significativi profili di elasticità nel sistema di gestione delle risorse.

Infatti, la disciplina contabile prevede che le variazioni compensative tra capitoli appartenenti alla medesima unità previsionale di base possono essere attuate con decreto del Ministro competente, da comunicare al Ministro dell’economia e finanze e alle Commissioni parlamentari.

Tali variazioni, peraltro, non possono avere come oggetto le spese obbligatorie, le spese in annualità e pagamento differito e le autorizzazioni di spesa regolate direttamente dalla legge finanziaria.

È in ogni caso esclusa la possibilità di effettuare in via amministrativa variazioni, anche compensative, tra stanziamenti relativi a diverse unità previsionali di base, in quanto oggetto della deliberazione parlamentare.

Tali variazioni devono pertanto essere autorizzate con legge di assestamento del bilancio o con successivi provvedimenti legislativi.

In sede di legge di bilancio è stata peraltro più volte introdotta una disposizione che autorizza variazioni compensative anche tra diverse unità previsionali di base di uno stato di previsione per l’esercizio finanziario al quale il bilancio si riferisce.

 

Una disciplina specifica in materia di variazione delle dotazioni di bilancio è stata disposta, in via sperimentale per il solo esercizio 2009, dall’articolo 60, comma 3, del decreto legge n. 112 del 2008, per un approfondimento della quale si rinvia alla Parte III concernente il disegno di legge di bilancio per il 2009 del presente dossier .

1.6 La classificazione funzionale e la classificazione economica

Per rendere più significativa la lettura del bilancio, la legge 468/1978 e successive modificazioni prevede che, in appositi allegati (contenuti, a livello generale, nel quadro generale riassuntivo, e, in modo più dettagliato, negli stati di previsione del disegno di legge presentato dal Governo) gli stanziamenti di spesa siano ripartiti secondo l’analisi funzionale e secondo l’analisi economica.

Queste ripartizioni, pur non essendo oggetto di votazione in Parlamento, hanno un rilevante valore conoscitivo.

In primo luogo la riforma del 1997 ha previsto la classificazione degli stanziamenti di spesa per funzioni-obiettivo (analisi funzionale), con l’intento di evidenziare la ripartizione delle risorse tra le diverse finalità della spesa, ovvero tra le diverse politiche di settore che si intendono attuare.

Oltre all’analisi funzionale, è prevista la classificazione per categorie (analisi economica), che mira ad evidenziare l’effetto che le spese di bilancio hanno sul sistema economico nazionale. Per questo, con la riforma del 1997, si è previsto che le categorie economiche siano definite in conformità con gli schemi di classificazione del sistema di contabilità nazionale, che è identico per tutti i paesi membri della Comunità europea.

Anche per le entrate viene esposta una classificazione per categorie, che tuttavia non è ancora stata riformulata in base ai criteri della contabilità nazionale, ma fa riferimento, piuttosto, alla natura dei proventi.


2. La disciplina contabile: la legge finanziaria

La legge finanziaria costituisce lo strumento attraverso il quale viene modificata la legislazione vigente al fine di conseguire gli obiettivi finanziari stabiliti nel DPEF e nell’eventuale Nota di aggiornamento, come approvati dalle relative risoluzioni parlamentari.

A tal fine gli effetti, in termini di entrata e di spesa, delle disposizioni contenute nella legge finanziaria, una volta che quest’ultima è stata approvata da ciascun ramo del Parlamento, sono recepiti nel bilancio dello Stato per effetto dell’approvazione della Nota di variazioni. Attraverso la Nota di variazioni, infatti, le previsioni del bilancio dello Stato, che viene presentato in Parlamento in base alla legislazione vigente, sono modificate per tenere conto degli effetti delle norme contenute nella legge finanziaria.

La legge finanziaria risulta pertanto lo strumento di attuazione della manovra di finanza pubblica, vale a dire del complesso di interventi per mezzo dei quali viene operata una correzione degli andamenti tendenziali (gli andamenti a legislazione vigente) del bilancio dello Stato e della finanza pubblica, in modo da adeguarli al perseguimento degli obiettivi programmati.

 

Il contenuto della legge finanziaria è stabilito dall’articolo 11 della legge della legge n. 468/1978, e successive modificazioni.

In base al citato articolo (comma 3), essa contiene esclusivamente norme recanti effetti finanziari con decorrenza dal primo anno considerato nel bilancio pluriennale, e per ciò che attiene al contenuto necessario, disposizioni recanti:

§      il livello massimo di saldo netto da finanziare, in termini di competenza, e di ricorso al mercato finanziario, vale a dire il tetto massimo del nuovo indebitamento aggiuntivo consentito in ciascuno degli anni del periodo considerato nel bilancio pluriennale (lett. a); con riferimento al livello massimo di saldo netto da finanziare, sono distintamente indicate le eventuali regolazioni debitorie pregresse;

§      l'importo complessivo massimo destinato, per ciascun anno, al rinnovo dei contratti del pubblico impiego ed alle modifiche del trattamento economico e normativo del personale dipendente da pubbliche amministrazioni non compreso nel regime contrattuale (lett. h);

§      altre regolazioni meramente quantitative rinviate alla finanziaria da norme vigenti (lett. i);

§      norme recanti misure correttive degli effetti finanziari delle leggi dalla cui attuazione siano derivati oneri maggiori rispetto a quelli previsti (lettera i-quater, introdotta dal comma 01, lett. a), dell'art. 1 del D.L. n. 194/2002 come modificato dalla legge di conversione n. 246/2002).

Di conseguenza, ai sensi del comma 01, lett. b), dell'art. 1 del D.L. n. 194/2002, come modificato dalla relativa legge di conversione, in allegato alla legge finanziaria sono indicati i provvedimenti legislativi adottati ai sensi dell’art. 11-ter, comma 7, della L. n. 468/1978, per correggere gli effetti finanziari di leggi che abbiano registrato oneri superiori a quelli previsti, e le misure correttive inserite a tal fine nella legge finanziaria medesima.

 

Possono inoltre essere contenute nella legge finanziaria (cd. contenuto eventuale):

§      le variazioni delle aliquote, delle detrazioni e degli scaglioni e le altre misure che incidono sulla determinazione quantitativa della prestazione, relativamente ad imposte indirette, tasse, canoni, tariffe e contributi in vigore, con effetto, di norma, dal 1° gennaio dell'anno cui essa si riferisce, nonché le correzioni delle imposte conseguenti all'andamento dell'inflazione (lett. b);

§      norme che comportino aumenti di entrata o riduzioni di spesa, escluse quelle a carattere ordinamentale o organizzatorio, a meno che si caratterizzino per un rilevante contenuto di miglioramento dei saldi (lett. i-bis, introdotta dal comma 17 dell'art. 2 della legge n. 208/1999);

§      norme che comportino aumenti di spesa o riduzioni di entrata, il cui contenuto sia finalizzato direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia, con esclusione di interventi di carattere localistico o microsettoriale (lett. i-ter, introdotta dal comma 17 dell'art. 2 della legge n. 208/1999);

 

Si ricorda che, per quanto concerne il disegno di legge finanziaria per il 2009, l’articolo 1, comma 1-bis del D.L. 112/08, operando una deroga alla disciplina generale sopra descritta, ha disposto che, in via sperimentale, esso possa contenere “esclusivamente disposizioni strettamente attinenti al suo contenuto tipico con l'esclusione di disposizioni finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia, nonché di carattere ordinamentale, microsettoriale e localistico(sul punto, si rinvia alla Parte II concernente il d.d.l. finanziaria 2009 del presente dossier).

 

Nelle Tabelle approvate con la legge finanziaria sono inoltre disposti (e rientrano sempre nel contenuto necessario):

§      gli importi dei fondi speciali destinati al finanziamento di provvedimenti che si prevede saranno approvati nel corso d'anno (lett. g). I fondi speciali sono indicati per Ministeri in due distinte tabelle, una per la parte corrente e l'altra per quella in conto capitale (rispettivamente, Tabelle A e B).

La legge n. 468/1978 ha inoltre previsto l'introduzione nei fondi speciali di accantonamenti di segno negativo, relativi cioè a provvedimenti di risparmio di spesa o di aumento di entrata, il cui perfezionamento in corso di anno condiziona per pari ammontare la successiva approvazione di provvedimenti collegati ad accantonamenti positivi;

§      la determinazione per ciascun anno del finanziamento da iscrivere in bilancio per le leggi di spesa permanenti la cui quantificazione è rinviata alla legge finanziaria, sia che si tratti di spese di parte corrente che di spese in conto capitale (Tabella C – lett. d), come modificata dal comma 15 dell'art. 2 della legge n. 208/1999).

Le leggi di spesa quantificate nella Tabella C sono, in gran parte, riferite a trasferimenti di risorse per il funzionamento di enti, organi, autorità amministrative indipendenti e Agenzie di settore, leggi di spesa relative al finanziamento di alcuni fondi (Università, Osservatori, Protezione civile);

§      la determinazione (le c.d. “rimodulazioni”), per le leggi di spesa a carattere pluriennale, ripartite per settori di intervento, delle quote destinate a gravare su ciascuno degli anni considerati (Tabella F – lett. c) dell'art. 11, comma 3).

Nelle tabelle possono inoltre essere disposti:

§      il rifinanziamento, per un solo anno, di interventi di conto capitale per i quali nell'ultimo esercizio sia previsto uno stanziamento di competenza, nonché il rifinanziamento, per uno o più degli anni considerati nel bilancio pluriennale, di norme vigenti che prevedono interventi di particolare rilievo definiti di "sostegno dell'economia", classificati tra le spese in conto capitale. Mentre il finanziamento annuale può essere autonomamente disposto al momento della predisposizione dalla legge finanziaria, il rifinanziamento pluriennale deve essere previsto dalla legge sostanziale, (Tabella D – lett. f), modificata dal comma 16 dell'art. 2 della legge n. 208);

§      la riduzione per ciascun anno di autorizzazioni legislative di spese: il cosiddetto "definanziamento" (Tabella E – lett. e).

 


 

Parte II – Aspetti di competenza
della X Commissione

 


Ministero dello sviluppo economico

Il bilancio a legislazione vigente

 

Il decreto legge 16 maggio 2008, n. 85, recante disposizioni urgenti per l’adeguamento delle strutture di Governo in applicazione della legge finanziaria 2008 (art. 1 commi 376 e 377), pur non avendo disposto la soppressione del Ministero dello sviluppo economico[17] ha inciso sull’assetto delle sue competenze in quanto nel Ministero sono confluite - unitamente alle rispettive risorse finanziarie, strumentali e di personale - le competenze dei dicasteri del commercio internazionale e delle comunicazioni che di conseguenza sono stati soppressi.

Si ricorda che è attualmente in fase di emanazione il regolamento di organizzazione del nuovo Ministero dello sviluppo economico  il cui schema è attualmente all’esame del Parlamento per l’espressione del richiesto parere (Atto del governo n. 25) Lo schema prevede l’articolazione del nuovo Ministero dello sviluppo economico in quattro dipartimenti (art. 1):

-    Dipartimento per l’internazionalizzazione, per la politica industriale, per la competitività e la concorrenza;

-    Dipartimento per l’energia;

-    Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione;

-    Dipartimento per le comunicazioni, per gli affari generali e per le risorse umane.

 

 

La struttura dello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico

Lo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per il 2009 (tabella n. 3) pur basandosi sulla legge 94/97[18], recante norme sulla contabilità generale dello Stato in materia di bilancio, viene predisposto sulla base della nuova classificazione delle risorse pubbliche articolata in Missioni che indicano le finalità della spesa pubblica e Programmi che le realizzano in  concreto, passando in tal modo da una struttura per Centri di responsabilità amministrativa ad una struttura che pone al centro le funzioni.

Permangono le Unità previsionali di base (UPB) che corrispondono ai "macroaggregati" nei quali sono frazionati i programmi. Le UPB - suddivise in unità relative alla spesa corrente e unità relative alla spesa in conto capitale - sono oggetto dell'approvazione parlamentare e ad ognuna di esse corrisponde un codice numerico di 3 cifre. In tale riclassificazione è meno evidente l'ufficio responsabile della gestione definito “Centro di responsabilità amministrativa” (che per quanto riguarda il Ministero dello sviluppo economico sono 5), la cui indicazione si rinviene all'interno dei macroaggregati.

 

Secondo la nuova classificazione il bilancio dello Stato è ripartito in 34 missioni e 163 programmi prevalentemente, ma non esclusivamente, a carattere ministeriale. Rispetto al precedente esercizio i programmi hanno subito variazioni numeriche e di denominazione che hanno interessato alcuni Ministeri. Tra questi rientra anche il Ministero dello sviluppo economico il cui stato di previsione per il 2009 si articola, infatti, in missioni e programmi che sono stati oggetto di opportune riconsiderazioni e di revisione e che in precedenza erano allocati negli stati di previsione, oltre che del Ministero medesimo, anche nei Ministeri delle comunicazioni e del commercio internazionale. Pertanto le missioni cui partecipa il nuovo Ministero (comprese le due orizzontali) – di seguito elencate - salgono da 7 a 10, mentre i programmi  passano da 16 a 19.

Missione 10 - Energia e diversificazione delle fonti energetiche, esclusiva del MISE, articolata in 2 programmi:

§       10.4 Sicurezza, infrastrutture e relazioni internazionali del settore energetico (5.1 della tab. 3);

§       10.5 Gestione e regolamentazione del settore energetico - nucleare, elettrico e delle energie rinnovabili - e minerario (5.2).

Missione 11 - Competitività e sviluppo delle imprese, suddivisa in 4 programmi, dei quali 3 sono di pertinenza del Ministero dello sviluppo economico:

§        11.5 - Regolamentazione,incentivazione dei settori imprenditoriale, produttivo e della proprietà industriale e riassetti industriali di settore e di area di sperimentazione tecnologica (1.1 nella tabella 3);

§        11.6 - Promozione, coordinamento, sostegno e vigilanza del movimento cooperativo (1.2);

§        11.7 - Incentivazione per lo sviluppo industriale nell’ambito delle politiche di sviluppo e coesione (1.3).

Ilquarto programma 11.4 -Incentivi alle imprese, è gestito dal Ministero dell'economia e delle finanze e non dal Ministero dello sviluppo economico (Cfr. par. “interventi di competenza del Ministero dell’economia e delle finanze”).

Missione 12 - Regolazione dei mercati che comprende un solo programma (nel bilancio precedente erano 3):

§        12.4 - Vigilanza sui mercati e sui prodotti, promozione della concorrenza e tutela dei consumatori (3.1).

Missione 15 Comunicazioni, articolata in 5 programmi di cui 3 di pertinenza del Ministero dello sviluppo economico, di seguito elencati:

§       15.5 Pianificazione, regolamentazione vigilanza e controllo delle comunicazioni elettroniche e radiodiffusione (6.1);

§       15.6 Normazione, verifiche, certificazioni e sostegno allo sviluppo delle comunicazioni (6.2);

§       15.7- Regolamentazione e vigilanza del settore postale (6.3).

I restanti programmiServizi postali e telefonici (15.3) e Sostegno all’editoria(15.4)sono gestiti dal Ministero dell'economia e delle finanze.

Missione 16 - Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo  articolata in 2 programmi:

§       16.4 - Politica commerciale in ambito internazionale (4.1);

§       16.5 - Sostegno all'internazionalizzazione delle imprese e promozione del made in Italy (4.2).

Missione 17 - Ricerca e innovazione articolata in 13 programmi, di cui 3 di competenza del Ministero dello sviluppo economico:

§        17.14 Sviluppo, innovazione e ricerca in materia di energia ed in ambito minerario ed industriale (7.1);

§        17.17 Ricerca e innovazione per la competitività nell’ambito dello sviluppo e della coesione (7.2);

§        17.18 Innovazione tecnologica e ricerca per lo sviluppo delle comunicazioni e della società dell’informazione (7.3).

Missione 18- Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente articolata in 7 programmi, uno solo di competenza del Ministero dello sviluppo economico:

§        18.1 Prevenzione e riduzione integrata dell’inquinamento  elettromagnetico e impatto sui sistemi di comunicazione elettronica (8.1).

I restanti programmi sono gestiti dai Ministeri dell’economia e delle finanze, dell’ambiente e delle politiche agricole.

Missione 28 - Sviluppo e riequilibrio territoriale, che comprende il seguente programma:

§        28.4 Politiche per lo sviluppo economico ed il miglioramento istituzionale delle aree sottoutilizzate (2.1).

Si segnalano, infine due missioni orizzontali comuni a tutti i ministeri.

 - Missione 32 - Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche limitatamente al programma:

§        32.2 Indirizzo politico (9.1).

 

 - Missione 33 -  Fondi da ripartire che comprende il programma:

§        33.1 Fondi da assegnare (10.1).

 

 

Il bilancio di competenza

Lo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno 2009, reca spese complessive di competenza per un totale di 9.628,2 milioni che includono la somma di 36 meuro costituita dal rimborso di passività finanziarie con riferimento al Dipartimento delle politiche di sviluppo e coesione. Tali spesecorrispondono a circa l’1,3%del totale delle spese del bilancio dello Stato, che ammontano a 753.495 milioni di euro.

Nel bilancio del Ministero prevalgono nettamente le spese in conto capitale, che assommano a 8.943,9 milioni,(92,9% del totale), a fronte dei 648,3 milioni destinati alle spese correnti. La rilevanza percentuale di queste ultime nelle previsioni per il 2009 risulta pari al 6,7% delle spese complessive del Ministero.

Rispetto alle previsioni assestate 2008 contenute nel ddl AC 1417[19] (8701,2 milioni di euro) le spese del Ministero registrano un incremento di 927 milioni di euro. Le spese di parte corrente risultano, tuttavia, ridotte di 139,6 milioni di euro, mentre gli stanziamenti in conto capitale aumentano di 1041 milioni di euro, cui si aggiungono 25 milioni di rimborso  prestiti.

Si segnala che il bilancio di previsione 2009 in esame sconta gli effetti della manovra contenuta nel DL n.112/08, conv. con modificazioni dalla legge n.133/08 e dell’art. 507 della legge 296/06 (finanziaria per il 2007).

Si ricorda il citato DL 112/08 all’art. 60, commi 1 e 2, ha disposto una riduzione delle dotazioni finanziarie a legislazione vigente delle missioni di spesa riguardanti prevalentemente spese preordinate per legge. Si tratta di riduzioni effettuate in maniera lineare sulle categorie di spese. La percentuale di riduzioni per il 2009 risulta pari al 22,7%. I commi 3 e 5 dell’art. citato limitatamente all’esercizio 2009 hanno introdotto in via sperimentale la possibilità di apportare nella legge di bilancio rimodulazioni delle dotazioni di ciascuna missione tra i relativi programmi, ad eccezione delle spese di natura obbligatoria. La rimodulazione tra spese di funzionamento e spese per interventi è consentita entro il 10% delle risorse stanziate, mentre non è consentito l’utilizzo di stanziamenti in conto capitale per finanziare spese correnti. Nell’ambito dell’analisi per missione, si darà conto delle riduzioni apportate in attuazione del DL.

Il comma 10 prevede, infine che per il 2009 sia effettivamente ridotta la quota delle dotazioni di bilancio accantonata ai sensi dei commi 507 e 508 delle finanziarie 2007.

Le riduzioni delle dotazioni per il 2009 riguardanti il Ministero dello sviluppo economico ammontano a 2.247,8 milioni di euro (la consistenza della riduzione delle spese preordinate per legge è di 2235,5 milioni). A tale somma si aggiungono i 587,3 milioni di euro ex comma 507 della finanziaria 2007.

Nella tabella che segue si riportano, per ogni singola Missione, le riduzioni sul bilancio a legislazione vigente del Ministero, nonché le ulteriori variazioni discrezionali apportate con il ddl di bilancio 2009.

 

(milioni di euro)

 

 

BLV
Esclusa manovra

Manovra

BLV

Variazioni discrezionali

DLB
2009

LF 2007
co.507

DL112/08
Art.60,c.1

MISE

12.551,9

-587,3

-2247,8

9716,9

-88,7

9628,2

1.Competitività e sviluppo delle imprese

3020,9

-6,4

-321,5

2693

0,5

2159,8

2.Sviluppo e riequilibrio territoriale

8575,3

-532,4

-1811,9

6231

-91,6

613,4

3. Regolazione dei mercati

15,8

-0,3

-1,6

13,9

2,1

16

4. Commercio internazionale e internazionaliz.ne del sistema produttivo

257,3

-20,9

-32,9

203,6

0,8

204,4

5.Energia e diversificazione delle fonti energetiche

59

-0,2

-11,5

47,4

0,3

47,7

6. Comunicazioni

249,1

-0,6

-43,8

204,7

8,1

212,8

7. Ricerca e innovazione

205,3

-25

-0,08

180,2

2

182,2

8.Sviluppo sostenibile

2

-0,04

-0,05

1,9

-0,5

1,4

9. Servizi istituzionali

61,1

-1,2

-2,1

57,7

-10,5

47,3

10. Fondi da ripartire

106,1

-0,4

-22,3

83,4

0,0006

83,4

 

Il grafico che segue rappresenta la suddivisione percentuale degli stanziamenti di competenza del MISE per missione:

 

Quanto alle rimodulazioni delle dotazioni di ciascuna missione, consentite dal DL 112, si segnala che nell’allegato tecnico per capitoli della Tabella 3 (stato di previsione del MISE) i capitoli di spesa rimodulabili sono contrassegnati dalla lettera R).

Spese per missioni, programmi e capitoli

Missione 1. Competitività e sviluppo delle imprese (11)

Alla missione quasi interamente gestita, nell’ambito del MISE, dal Dipartimento per l’internazionalizzazione, per la politica industriale, per la competitività e la concorrenza (83,7 milioni di euro sono gestiti dal Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione) sono assegnate risorse per 2693,5 milioni di euro ripartite tra 3 programmi.

Nella missione rientra un quarto programma di competenza del Ministero dell’economia e delle finanze, cui spettano 1754,1 milioni di euro. Complessivamente alla missione sono quindi destinati stanziamenti per 4447,7 milioni (0,6% sul totale dello Stato).

Le dotazioni delle missioni gestite dal MISE (-271,1 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate 2008) scontano le riduzioni disposte dalla citata manovra, che sono quantificate in 327,9 milioni di euro, di cui 214 predeterminati per legge.

Le spese rimodulabili dell’intera Missione ammontano per la parte corrente a circa 366 milioni di euro (tasso di flessibilità del 36%) e per le spese di conto capitale a 1967 milioni di euro (tasso di flessibilità del 40%).

 

Programma 1.1Regolamentazione, incentivazione dei settori imprenditoriale, produttivo e della proprietà industriale e riassetti industriali di settore di area “ (11.5).

Al programma, gestito interamente dal Dipartimento per l’internazionalizzazione, sono assegnati 2.584,6 milioni di euro (29 destinati a spese di Funzionamento, 53,2 per interventi e 2502,3per spesein conto capitaleper investimenti.).Rispetto alle previsioni del ddl di assestamento 2008 si riscontra un aumento degli stanziamenti di 24,7 milioni.

Tra le spese di parte corrente destinate ad Interventi - UPB 1.1.2 - si segnalano quelle iscritte nei seguenti capitoli di spesa, dei quali i primi due sono esposti in tabella C:

-        il cap. 2275 riguardante le somme da erogare per il funzionamento dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato (UPB), con una dotazione di 14 milioni di euro (-6,8 milioni rispetto alle previsioni assestate). Il capitolo rientra tra quelli oggetto di rimodulazione ai sensi dell’art. 60, comma 3, del citato DL 112/08 e rispetto al BLV registra una riduzione di 0,3 meuro);

     il cap. 2280 .Contributi ad enti ed altri organismi con 0,8 milioni di euro (dotazione ridotta di 0,4 meuro rispetto alle previsioni assestate);

     il cap. 2385Spese relative all’Alto Commissario per la lotta alla contraffazione” con 1,2 milioni di euro (-0,6 milioni rispetto al ddl di assestamento 2008).  Da segnalare la soppressione della struttura disposta dal citato DL112/08 , art. 68, comma 6.

All'interno dell'UPB 1.1.6 Investimenti (spese in conto capitale)dello stesso programma recano consistenti stanziamenti i seguenti capitoli:

-        cap. 7345concernente le spese per l'esecuzione dell'Accordo di cooperazione Italia-Russia sullo smantellamento dei sommergibili nucleari radioattivi della marina militare russa e per le gestioni sicure dei rifiuti radioattivi e del combustibile nucleare esaurito[20]. L’autorizzazione di spesa di 44 milioni di euro  è stata rimodulata. ai sensi dell’art. 60, comma 3 cit. (+ 10,6 rispetto al BLV).

-        cap. 7410 Contributo statale a progetti in favore di distretti produttivi adottati dalle regioni e di carattere nazionale con 50 milioni. La dotazione del capitolo, (istituito in attuazione della legge finanziaria 2007, commi 889-891, art.1), invariata rispetto alle previsioni assestate, è stata oggetto di rimodulazione ex art. 60, co.3, cit (+11,4 rispetto al BLV).

-        cap. 7420. Fondo per gli interventi agevolativi alle imprese con 379,6 milioni (-63,3 milioni rispetto alle previsioni assestate)[21], destinati ad interventi in favore dell’industria aeronautica. L’autorizzazione iscritta nel capitolo risulta dalla rimodulazione operata ai sensi dell’art. 60,co.3, cit. che rispetto alla dotazione a legislazione vigente (che sconta la riduzione della manovra) ha previsto variazioni in positivo per complessivi 86 milioni.

La somma è così determinata: 4 limiti d’impegno quindicennali ex L. 140/99 (Norme in materia di attività produttive) per complessivi 179,6 meuro;1 limite d’impegno di 100 meuro dal 2004 ex L- 289/02; 2 limiti d’impegno quindicennale con decorrenza 2005 e 2006 per un importo di 50 milioni euro ciascuno.

-        cap. 7421 Interventi agevolativi per il settore aeronautico con 1359,7 milioni. Rispetto alle previsioni assestate si registra un incremento di 95,4 milioni dovuto alle rimodulazioni in Tabella F della finanziaria 2008, come si precisa in nota al capitolo.

-        cap. 7445 Fondo per la competitività e lo sviluppo, con 348 milioni (-12 milioni rispetto all'assestamento oggetto di rimodulazione ex art. 60, co. 3 cit. meuro risulta  incrementata di 69,9 milioni di euro.

Si ricorda che Il Fondo per la competitività e lo sviluppo è stato istituito dall’art. 1, comma 841, della legge 296/06 (finanziaria 2007) presso il Ministero dello sviluppo economico, facendovi confluire le risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate di competenza del Ministero dello sviluppo economico (programmazione negoziata e legge n. 488/1992) e del Fondo unico per gli incentivi alle imprese, che sono stati contestualmente soppressi. A tale fondo è stata conferita la somma di 300 milioni di euro per il 2007 e 360 milioni per ciascuno degli anni 2008 e 2009.

-        cap. 7450 Fondo per la finanza d'impresa con 100 milioni, praticamente invariato rispetto alle previsioni assestate[22], ma oggetto di rimodulazione (-15,9 meuro rispetto ai 115,8 del bilancio a legislazione vigente).

-        cap. 7485 Interventi per lo sviluppo e l’acquisizione delle unità navali della classe FREMM (fregata europea multimissione)[23] e delle relative dotazioni operativecon 180 milioni. Rispetto alle previsioni assestate si registra un incremento di 24 milioni, proposto in relazione agli stanziamenti in tab. F della finanziaria 2008 ha previsto per il 2009 uno stanziamento di 135 milioni cui si aggiungono 45 milioni ex art. 2, co. 181, della legge 244/07 che ha autorizzato i seguenti contributi quindicennali per la prosecuzione del Programma, di cui all’art. 1, co. 95, della legge 266/05 (finanziaria 2006): 20 milioni di euro per l’ anno 2008;25 milioni di euro per l’ anno 2009;25 milioni di euro per il 2010. Il capitolo è rimodulabile.

-        cap. 7490 relativo alFondo per il finanziamento degli interventi per il salvataggio delle imprese in difficoltà con una dotazione di 35 milioni di euro, come disposto dalla legge finanziaria per il 2007 (L. 296/06) che ha autorizzato la spesa di 15 milioni di euro per l'anno 2007 e di 35 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009, per il finanziamento degli interventi suindicati. Il capitolo è esposto in tabella F.

 

Programma 1.2Promozione, coordinamento, sostegno e vigilanza del movimento cooperativo “ (11.6).

Le risorse destinate al programma ammontano a 25,2 milioni di euro e risultano ridotte di 0,2 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate 2008. Le risorse gestite interamente dal Dipartimento per l’internazionalizzazione sono destinate in maggior parte ad Investimenti (20,1 milioni di euro assegnati all’ UPB 1.2.6.) e risultano iscritte quasi interamente sul cap. 7451 relativo ai contributi ai consorzi ed alle cooperative di garanzia collettiva (20 milioni di euro). L’Autorizzazione iscritta nel capitolo risulta dalla rimodulazione operata ex art. 60, co.3, cit. (+ 4,5 meuro rispetto alla dotazione a legislazione vigente).

 

Programma 1.3Incentivazione per lo sviluppo industriale nell’ambito delle politiche di sviluppo e coesione “ (11.7).

La dotazione del programma, cui sono destinati 83,7 milioni di euro, rispetto alle previsioni del ddl di assestamento 2008 registrano una decurtazione di 295,6 milioni. La riduzione riguarda quasi interamente le spese per Investimenti- UPB 1.3.6(- 295,4 meuro )  e sono relative  ai seguenti capitoli di spesa:

-    cap. 7342 Fondo per la competitività e lo sviluppo, il cui stanziamento viene determinato in 18,6 milioni di euro (- 121,4 milioni rispetto alle previsioni assestate). L’autorizzazione di spesa è stata così determinata a seguito della rimodulazione ex art. 60, co. 3, cit., che ha disposto una riduzione di 12,3 meuro della dotazione a legislazione vigente, stabilita in 30,9 meuro. Il capitolo è esposto in tabella F. Lo stanziamento – di cui alla legge 296/06, art. 1, co. 876, è volto a rifinanziare il Fondo nazionale per il cofinanziamento di interventi regionali nel settore del commercio e del turismo, istituito ai sensi dell’art. 16, co. 1, della legge 266/97 (c.d. Bersani), destinandovi 30 milioni di euro per l’anno 2007 e 40 milioni annui per il 2008 e il 2009. In precedenza tali somme erano allocate nel cap. 7420 sempre relativo al Fondo per la competitività e lo sviluppo.

 

Missione 2. Sviluppo e riequilibrio territoriale (28)

La missione cui partecipa il solo Ministero dello sviluppo economico, gestita dal Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione e costituita da un solo programma, riceve risorse pari a 6139,4 milioni di euro. La dotazioni sconta, come già indicato, le riduzioni disposte ai sensi dell’art. 60, comma 1, del DL 112/08  (-1811,9 milioni di cui 1808,6 milioni predeterminati per legge, cui si aggiungono 532,4 meuro ex comma 507 della finanziaria 2007).

Il tasso di flessibilità della missione risulta dell’8% per le spese di parte corrente e del 100% per le spese in conto capitale.

 

Programma 2.1 Politiche per lo sviluppo economico ed il miglioramento istituzionale delle aree sottoutilizzate (28.4)

Gli importi maggiori sono iscritti nell'UPB 2.1.6 Investimenti (complessivamente 6058 milioni di euro) e riguardano i capitoli seguenti:

-        cap. 8429 Fondo da ripartire per le aree sottoutilizzate con una dotazione di 5999,1 milioni di euro (+ 1455,7 rispetto alle previsioni assestate). L’autorizzazione è stata rimodulata ex art. 60, co.3, cit. (+ 3524,7 meuro). Il cap. è esposto in tab. F;

-        cap. 8352 Fondo perfavorire lo sviluppo economico e sociale delle zone franche urbane con 15 milioni (stanziamento invariato). Ulteriori 35 milioni di euro sono iscritti nel cap. 8430. L’autorizzazione complessiva è stata rimodulata ex art. 60, co.3, cit. (+ 11,4 meuro).

 

 

 

Missione 3. Regolazione dei mercati (12)

La missione di pertinenza del solo MISE, riceve risorse pari a 16 milioni di euro (11,9 meuro di parte corrente e 4,1 di conto capitale) che risultano incrementate di 0,4 milioni di euro rispetto alle previsioni del ddl di assestamento 2008.

La riduzione della dotazione a seguito della manovra ammonta a 1,8 milioni di euro, di cui 1,4 predeterminati per legge. Il tasso di flessibilità per le spese di parte corrente raggiunge il 91%, mentre risultano interamente rimodulabili i 4,1 milioni di spese in conto capitale.

Gli stanziamenti sono destinati all’unico ProgrammaVigilanza sui mercati e sui prodotti, promozione della concorrenza e tutela dei consumatori (3.1) gestito interamente dal Dipartimento per l’internazionalizzazione, per la politica industriale, per la competitività e la concorrenza.

Gli stanziamenti sono destinati in prevalenza a spese di funzionamento (10,8 milioni di euro). Agli Investimenti sono destinati  4,1 milioni di euro.

 

Missione 4. Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo (16)

Alla Missione, gestita interamente dal Dipartimento per l’internazionalizzazione, per la politica industriale, per la competitività e la concorrenza sono assegnati 204,4 milioni di euro ripartiti tra 2 programmi. Prevalgono le spese di parte corrente, circa 180,1 milioni di euro, di cui il 44% rimodulabili ex DL 112/08. Le spese in conto capitale sono interamente rimodulabili.

La dotazione della Missione risulta ridotta di 53,9 meuro in conseguenza della manovra.

 

Programma 4.1Politica commerciale in ambito internazionale”

La dotazione del programma risulta di 5,2 milioni di euro (-0,1 rispetto al ddl di assestamento)destinati quasi interamente a spese di Funzionamento (5 milioni di euro

 

Programma 4.2Sostegno all'internazionalizzazione delle imprese e promozione del made in Italy”

Al programmasono assegnati 199,2 milioni di euro, in prevalenza destinati ad Interventi (168,6 meuro) e ad Investimenti (24,1 meuro). La dotazione del programma si riduce di 59,7 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate 2008 (-48,8 milioni per gli interventi e –11,3 per gli investimenti). 

Tra i capitoli più rilevanti di spesa corrente (UPB 4.2.2 - Interventi) si possono segnalare i seguenti:

-        Cap. 2501 somme da erogare a enti, istituti, associazioni, fondazioni e altri ex legge 549/1995[24], recante stanziamenti per 24,6 milioni di euro (- 11,4 meuro rispetto al ddl assestamento e alle previsioni iniziali del 2008). L’autorizzazione rimodulata registra un incremento di 0,07meuro rispetto al BLV comprensivo della manovra. La dotazione del capitolo viene quantificata annualmente in tabella C della legge finanziaria.

-        Cap. 2530 concernente il contributo alle spese di funzionamento dell'ICE in Italia e all'estero con 90,2 milioni di euro (- 12,5 milioni rispetto alle previsioni assestate e alle previsioni iniziali del 2008). Il capitolo è esposto in tabella C della legge finanziaria.

-        Cap. 2531 relativo al finanziamento dell'attività di promozione dell’Istituto con 53,8 milioni di euro (-24,9 milioni rispetto alle previsioni assestate e alle previsioni iniziali del 2008). L’autorizzazione è stata rimodulata (-0,08 meuro). Il capitolo è esposto in tabella C della legge finanziaria.

-       All'interno dell'U.P.B. 4.2.6Investimentidello stesso programma si segnala:

-        Cap. 7481 recante somme da destinare alla realizzazione di azioni a sostegno di una campagna promozionale straordinaria a favore del made in Italy con 23,9 milioni di euro (-11,2 milioni rispetto al ddl assestamento). L’autorizzazione è stata rimodulata (+ 6,4 milioni di euro).

 

Missione 5. Energia e diversificazione delle fonti energetiche (10)

La missione, cui partecipa il solo MISE, è interamente gestita dal centro di responsabilità amministrativa Dipartimento per l’energia e riceve risorse pari a 47,7 milioni di euro che, rispetto alle previsioni assestate, risultano ridotte di 11,2 milioni. La riduzione della dotazione finanziaria ammonta invece a 11,5 milioni di euro ex DL 112/08 e a 0,9 ex comma 507 cit.

Il tasso di flessibilità delle spese di parte corrente è alquanto limitato (3%) mentre le spese in conto capitale (circa 39 milioni di euro) sono rimodulabili al 100%.

Le risorse sono ripartite tra due programmi.

 

Programma 5.1Sicurezza, infrastrutture e relazioni internazionali del settore energetico “ (10.4).

Al programma sono destinati 44,1 milioni per il 2009. Rispetto alle previsioni assestate 2008 si registra una contrazione di 10,5 milioni di euro. Le maggiori variazioni riguardano l’UPB 5.1.6 Investimenti per la quale si prevede una riduzione di  11,4 milioni.

All'interno del programma la maggior parte delle risorse (36,7 milioni di euro) è destinata al capitolo 7655 dell'UPB 51.6 – Investimenti,concernente il Fondo per misure di compensazione a favore di regioni ed entri locali interessati dalla realizzazione di nuove infrastrutture energetiche di rilevanza nazionale nonché per interventi di riduzione dei costi della fornitura di energia elettrica per finalità sociali.

Il Fondo è stato istituito nello stato di previsione del Ministero con una dotazione iniziale per il triennio 2007-2009, di 50 milioni di euro annui (comma 363, art. 1 L. 296/06). Le risorse sono dirette a finanziare i comuni per interventi di carattere sociale, ai fini della riduzione dei costi delle forniture di energia per usi civili a carico di clienti disagiati. Una somma pari a 11 milioni di euro sono destinati, nel biennio 2008-2009, ad interventi di efficienza energetica e per la parte rimanente.

 

Programma 5.2Gestione e regolamentazione del settore energetico- nucleare, elettrico e delle energie rinnovabili- e minerario “(10.5).

Gli stanziamenti destinati al programma, pari a 3,6 milioni di euro si riducono di 0,7 milioni rispetto alle previsioni assestate 2008. Le riduzioni riguardano essenzialmente le spese di Funzionamento (- 0,6 meuro).

Missione 6. Comunicazioni (15)

La missione, presente anche nel Ministero dell’economia e delle finanze, è gestita, per la pare di competenza del Ministero dello sviluppo economico, dal Dipartimento per le comunicazioni, per gli affari generali e per le risorse umane. La sua dotazione ammonta – limitatamente alla parte gestita dal MISE - a 212,8 milioni di euro ripartiti tra  3 programmi:

§      Programma 15.5 - Pianificazione, regolamentazione vigilanza e controllo delle comunicazioni elettroniche e radiodiffusione con una dotazione di207,2 milioni di euro;

§      programma 15.6 - Normazione, verifiche, certificazioni e sostegno allo sviluppo  delle comunicazioni, al quale sono destinati  2,6 milioni di eurol;

§      programma 15.7 - Regolamentazione e vigilanza del settore postale con 3 milioni di euro di competenza.

 

All’unico programma della missione, rientrante nelle competenze del Ministero dell’economia e delle finanze, sono assegnate risorse per 817 milioni. Complessivamente alla missione sono quindi assegnati 1029,8 milioni di euro. La riduzione operata ex DL 112/08 sulla dotazione della Missione, relativamente al MISE, ammonta a 43,8 meuro. Si aggiungono poi le riduzioni ex comma 507 della finanziaria 2007 pari a 0,6 milioni di euro.

 

Per un approfondimento sulla missione si rinvia al dossier predisposto dal dipartimento Trasporti

 

 

 

Missione 7. Ricerca e innovazione

La missione, che è interministeriale, riceve stanziamenti per un totale di 3601,3 milioni di euro ripartiti tra 13 programmi. Di questi 2 rientrano tra le competenze del Ministero dello sviluppo economico

Lerisorse assegnate al MISE, pari a 182,2 milioni di euro, che costituiscono in percentuale il 5,1% circa dello stanziamento destinato all’intera Missione, registrano una riduzione di 67,2 milioni di euro rispetto all’assestato e sono ripartite tra soli 2 programmi. La riduzione per il 2009 della dotazione  finanziaria gestita dal Ministero dello sviluppo economico, operata con la manovra ammonta a 25,1 meuro. Il tasso di flessibilità dell’intera missione risulta alquanto limitato (7% per le spese di parte corrente e 1% di quelle in conto capitale).

 

Programma 7.1Sviluppo, innovazione e ricerca in materia di energia ed in ambito minerario ed industriale “(17.14).

Gli stanziamenti destinati al programma, gestito dal Dipartimento per l’energia, risultano pari a 174 milioni di euro, e sono decurtati di 18,7 milioni rispetto alle previsioni assestate 2008.

Le risorse del programma destinate in prevalenza ad investimenti sono iscritte nella quasi totalità nel cap. 7630 Contributo all' ENEA (173,2 milioni di euro ).

La dotazione del capitolo registra una variazione negativa (-18,7 milioni di euro) dovuta, secondo quanto riportato in nota nella tab. 3, a modifiche alla tab. C della finanziaria 2008 e al DPCM 16 novembre 2007 concernente autorizzazione alla stabilizzazione ed assunzione dei vincitori di concorso degli enti di ricerca, ai sensi dell’art. 1, comma 520, della legge 296/06 (finanziaria 2007).

Programma 7.3Innovazione tecnologica e ricerca per lo sviluppo delle comunicazioni e della società dell’informazione  “(17.18)

Al programma,gestito dal Dipartimento delle comunicazioni, per gli affari generali e per le risorse umane, sono assegnati 8,1 milioni di euro (-0,2 meuro rispetto al ddl di assestamento). Le risorse sono destinate in ragione di 3,1  meuro al Funzionamento, e in ragione di 5 meuro ad Investimenti.

Missione 8. Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente (18)

Le risorse assegnate complessivamente alla Missione, che è interministeriale, ammontano a 1451 milioni di euro. Al Ministero dello sviluppo economico compete un solo programma l’ 8.1Prevenzione e riduzione integrata dell’inquinamento elettromagnetico e impatto sui sistemi di comunicazione elettronica” (18.10), al quale sono destinati 1,5 milioni di euro. La dotazione della Missione è decurtata ai sensi della manovra di 0,09 meuro.

 

Per un approfondimento sulla missione si rinvia al dossier predisposto dal dipartimento Trasporti

Missione 9. Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32)

All'interno della missione interministeriale con riferimento al Ministero dello sviluppo economico, sono presenti i seguenti stanziamenti:

§      19,9 milioni di euro per il programmaIndirizzo politico”, corrispondente al Gabinetto e uffici di diretta collaborazione all’opera del Ministro. Si registra una riduzione di 3,9 milioni rispetto alle previsioni assestate.

§      27,3 milioni di euro per il programmaServizi e affari generali per le amministrazioni di competenza”. Le risorse assegnate risultano ridotte di 11,5 milioni rispetto all'assestamento. Le risorse, gestite dal Dipartimento per le comunicazioni, per gli affari generali e per le risorse umane, sono destinate per il 94,1% al Funzionamento.

 

Missione 10. Fondi da ripartire (33)

In questa missione, infine, il Ministero dello sviluppo economico reca i seguenti stanziamenti :

§      83,4 milioni di euro per il programma Fondi da assegnare”. Lo stanziamento così determinato risulta ridotto di 29,9 milioni rispetto alle previsioni del ddl di assestamento. Le risorse sono gestite dal Dipartimento per le comunicazioni, per gli affari generali e per le risorse umane.

 

Spese per categorie

Passando ad esaminare la composizione delle spese complessive del Ministero dello sviluppo economico per il 2009 sotto il profilo economico[25], si rileva, innanzitutto, chele categorie che assorbono la maggior parte delle spese correnti sono costituite da: “Redditi da lavoro dipendente” (170,9 meuro) che incidono su tali spese per il 26,3%, mentre il 24,3% rientra nella categoria "Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche(158,4 meuro) e il 24% nella categoria “Trasferimenti correnti alle imprese” (155,6 meuro).

Le spese in conto capitale che ammontano a 8.943,9 milioni rientrano per il 67,1% nella categoria “Altri trasferimenti in conto capitale (6004,2 meuro), che costituiscono il 62,4% circa delle spese complessive del Ministero, e per il 28,4% nella categoria “Contributi agli investimenti ad imprese” che ammontano a 2536,9 milioni di euro. I “Contributi agli investimenti (344,2 meuro) rappresentano, infine, il 3,8% circa.

La quota relativa alla categoria “Altri trasferimenti in conto capitale“ è in buona parte iscritta nelcapitolo 8425 - Fondo da ripartire per le aree sottoutilizzate (1318, 6 meuro)rientrante nel Programma “Politiche per lo sviluppo economico ed il miglioramento istituzionale delle aree sottoutilizzate” (28.4).

Tra i “Contributi agli investimenti” rientrano le somme destinate all’ENEA: 173,2 meuro stanziati sul cap. 7630 (UPB 7.1.6 investimenti – Missione ricerca e innovazione) che costituiscono il 21,3% delle spese complessive della categoria.

La quota relativa ai “Contributi agli investimenti ad imprese” risulta iscritta in buona parte (circa il 76,2%) sui capitoli di spesa della Missione“Competitività e sviluppo e delle imprese” (Missione 1 secondo la numerazione dello stato di previsione): cap. 7420 (Fondo per gli interventi agevolativi alle imprese,detto Fondo Unico), con 379,6 meuro e cap. 7421 (Interventi per il settore aeronautico) con 1359,7 meuro. I suddetti capitoli riguardano gli investimenti a favore di imprese private, mentre per quanto riguarda le imprese pubbliche si segnala il cap. 7485 (Sviluppo e acquisizione delle unità navali Fremm), la cui competenza risulta di 180milioni di euro.

 

Spese per centri di responsabilità

L’attuale struttura dello stato di previsione del Ministero, costruito sulla base di quanto disposto dal citato decreto-legge 85/2008, che ha trasferito al Ministero medesimo i Ministeri delle comunicazioni e del commercio internazionale, si articola in 5 centri di responsabilità amministrativa, cui sono attribuite le seguenti denominazioni:

1.      Gabinetto e uffici di diretta collaborazione con il Ministro

2.      Dipartimento per l’internazionalizzazione, per la politica industriale, per la competitività e la concorrenza;

3.      Dipartimento per l’energia;

4.      Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione;

5.      Dipartimento per le comunicazioni, per gli affari generali e per le risorse umane.

 

Come si sottolinea nella breve nota preliminare tecnica che accompagna lo stato di previsione del Ministero (tab.3), la ripartizione delle risorse ministeriali tra i suddetti centri ha tenuto conto delle nuove strutture che si sono configurate  nei provvedimenti di riordino dell’Amministrazione, attualmente in corso di emanazione. Si ricorda in proposito che sono attualmente all’esame della Camera, per l’espressione del richiesto parere, gli schemi di due regolamenti relativi, rispettivamente, alla riorganizzazione del Ministero e degli Uffici di diretta collaborazione con il Ministro.

Come già accennato lo schema di riorganizzazione del MISE ne prevede l’articolazione in quattro dipartimenti, la cui denominazione corrisponde a quella di quatto dei centri di responsabilità suindicati.

 

Nella tabella che segue sono riportati in sintesi i dati relativi alla spesa complessiva del Ministero per il 2009, ripartita per centri di responsabilità amministrativa, raffrontati con i dati delle previsioni assestate.

 

SPESA DI COMPETENZA PER IL 2009 DEL MISE

RIPARTITA PER CENTRI DI RESPONSABILITA' AMMINISTRATIVA

 

(spese in milioni di euro)

Centri di responsabilità

Previsioni assestate 2008

Previsioni

Bilancio 2009

Variazioni

1.Gabinetto

23,9

19,9

- 4

2.Dip.to per l’internazionalizzazione

2865,2

2830,2

-35

3.Dip.to per  l’energia

251,7

221,7

-30

4.Dip.to per le politiche di

sviluppo e coesione

5092,8

6223,2

+1130,4

5.Dip.to per le comunicazioni, per gli affari generali e per le risorse umane

467,6

333,2

-134,4

Totale

8701,2

9628,2

+ 927

 

 

Dalla tabella emerge chiaramente che oltre la metà delle risorse del dicastero sono gestite dal Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione (64,6%), che incide su due programmi di due diverse Missioni: Competitività (11.7) e Sviluppo e riequilibrio territoriale (28.4).

Segue per consistenza di risorse gestite (29,4% del totale) il Dipartimento per l’internazionalizzazione, per la politica industriale, per la competitività e per la concorrenza, che incide su 5 programmi, due della Missione competitività (11.5 e 11,6), uno della Missione regolazione dei mercati (12.4) e due della Missione commercio internazionale (16.4 e16.5).

 

Il Dipartimento per le comunicazioni, per gli affari generali e per le risorse umane gestisce ben 7 programmi: i tre della Missione comunicazioni (15) e uno per ciascuna delle seguenti Missioni: Ricerca e innovazione (17.4), Sviluppo sostenibile (18.10), Servizi istituzionali (32.2) e Fondi da ripartire (33.1).

 

Il Dipartimento per l’energia gestisce 3 programmi, due della Missione energia (10.4 e 10.5) e uno della Missione ricerca e innovazione

Alla gestione del Gabinetto spetta un solo programma della Missione Servizi istituzionali.

 

Il grafico che segue evidenzia la suddivisione delle spese di competenza del MISE per centri di responsabilità:

 

 

I residui

La consistenza  dei residui passivi  presunti al 1° gennaio 2009 è stimata in 8.159,3 milioni di euro, di cui 308 circa relativi ad UPB di parte corrente e 7851,3 milioni di euro per le UPB di conto capitale.

Rispetto alle previsioni assestate riportate nel citato ddl AC 1417 (12.206,9 meuro in conto residui) si registra una diminuzione di 4047,6 milioni di euro.

I residui riguardano prevalentemente le spese in conto capitale (7851,3 milioni). -La maggior formazione - relativa prevalentemente alle categorie Contributi agli investimenti ad imprese (4100,7 meuro) Investimenti (2128,4 meuro) e Trasferimenti in conto capitale (1320,7 meuro) - si registra sui capitoli della Missione-Competitività e sviluppo delle imprese (4320 milioni di euro) e riguarda in particolare il programma 11.7-Incentivazione per lo sviluppo industriale nell’ambito delle politiche di sviluppo e coesione (3376,3 meuro). Tra i capitoli del programma si segnala il capitolo 7342-Fondo per la competitività e lo sviluppo, recante residui per 3149,1 milioni.

Si segnala, inoltre la Missione- Sviluppo e riequilibrio territoriale che registra una formazione di residui pari a 3.343,9 milioni di euro, di questi 1318,6 milioni riguardano il capitolo 8425 (Fondo da ripartire per le aree sottoutilizzate ).

L'autorizzazione di cassa

L'autorizzazione di cassa, che costituisce il limite massimo entro il quale l'amministrazione è autorizzata ad effettuare pagamenti, nelle previsioni di bilancio per il 2009 risulta di 10.712,7 milioni di euro, di cui 16.795,2 milioni per il conto capitale.

La massa spendibile, ossia la somma del totale dei residui passivi e degli stanziamenti di competenza, per il 2009 ammonta a 17.787,6 milioni. Il coefficiente di realizzazione, vale a dire il parametro presuntivo, dato dal rapporto tra autorizzazioni di cassa e massa spendibile, che consente di stimare l'effettiva capacità di spesa del Ministero, risulta pari al 60,23% circa.

 

 

Previsioni triennali 2009-2011

Le previsioni di competenza del Ministero per il triennio 2009-2011 registrano un lieve aumento della spesa per il 2010 (da 9628,2 milioni a 9838,8 meuro) seguita da una riduzione nell’ordine del 15,1% (- 1485,6) nel 2011.

Più in particolare si prevedono 600,4 milioni di euro di spese di parte corrente per il 2010 e 549,5 milioni per il 2011. Le spese in conto capitale sono valutate in 9202,4 milioni per il 2010 e 7767,7 milioni per il 2011.

Questo andamento si rinviene anche all’interno della maggior parte delle missioni; si segnalano, in particolare, la Missione Sviluppo e riequilibrio territoriale (28), per la quale ad un incremento delle autorizzazioni per l’esercizio  2010 (6990,6 milioni contro i 6139,4 del 2009) dovrebbe far seguito una contrazione del 19,4% (- 1359,4 milioni), la missione trasversale Servizi istituzionali e generali delle pubbliche amministrazioni e la Missione Ricerca e innovazione . Registra invece una costante diminuzione, peraltro abbastanza significativa (80,9%), la Missione Energia  che dai 47,7 meuro del 2009 passa ai 9,1 meuro del 2011, seguita dalla Missione Comunicazioni,la cui autorizzazione di spesa scende dai 212,8 milioni di euro previsti per l’anno 2009 ai 119,4 milioni del 2011.


Nel prospetto che segue sono riportate le Previsioni triennali 2009-2011 di spesa di ciascuna delle missioni del Ministero -  Dati in milioni di euro

 

 

Anno

Legislazione vigente

MANOVRA

 

DDL  di bilancio

L. 296/06 co. 507

DL 112/08
art. 60 co.1

Variazioni discrezionali

Missioni

 

Competitività e sviluppo delle imprese (11)

2009

3020,9

-6,4

-321,5

0,5

263,5

2010

2323,6

 

-161,8

-2

2159,8

2011

2280,3

 

-196,8

1,8

2081,6

Sviluppo e riequilibrio territoriale
(28)

2009

8575,3

-532,4

-1811,9

-91,6

6139,4

2010

9262,6

 

-2210,3

-61,6

6990,7

2011

9596,6

 

-3963,7

-1,6

5631,3

Regolazione dei mercati
(12)

2009

15,8

-0,2

-1,6

2,1

16

2010

10,8

 

-0,6

2,1

12,3

2011

10,8

 

-1

2,1

11,9

Commercio internaz.le e internazionalizzazione del sistema produttivo (16)

2009

257,3

-20,9

-32,9

0,8

204,4

2010

219,9

 

-32,6

0,9

188,2

2011

218,9

 

-56,8

0,9

163

Energia e diversificazione delle fonti energetiche (10)

2009

59

-0,2

-11,5

0,3

47,7

2010

9,1

 

-0,2

0,3

9,3

2011

9,1

 

-0,3

0,3

9,2

Comunicazioni
(15)

2009

249,1

-0,6

-43,8

8,1

212,8

2010

157,9

 

-27

8,1

139,1

2011

157,9

 

-46,7

8,1

119,4

Ricerca e innovazione
(17)

2009

205,3

-25

-0,08

2

182,2

2010

205,3

 

-0,09

2

207,2

2011

205,3

 

-0,1

2

207,2

Sviluppo sostenibile
(18)

2009

2

-0,04

-0,05

-0,5

1,4

2010

2

 

-0,07

-0,5

1,5

2011

2

 

-0,1

-0,5

1,4

Servizi istituzionali (32)

2009

61

-1,2

-2,1

-10,5

47,3

2010

61,1

 

-2,5

-10,5

48,2

2011

61,8

 

-4,2

-10,5

46,2

Fondi da ripartire
(33)

2009

106,1

-0,4

-22,3

0,0006

83,4

2010

106,2

 

-23,7

-0,043,5

82,4

2011

106,2

 

-41

16,7

81,9


Gli effetti del disegno di legge finanziaria

 

Fondi speciali di parte corrente (tabella A) e di conto capitale (tabella B)

Per quanto riguarda la tabella A per il triennio 2009-2011 non è previsto alcun accantonamento nella rubrica “Ministero dello sviluppo economico”.

Anche in tabella B non sono previsti accantonamenti relativi al Ministero dello sviluppo economico per il triennio 2009-2011.

 

Quantificazioni di stanziamenti annuali (tabella C)

Nella tabella C della legge finanziaria sono determinati gli importi da iscrivere in bilancio per le leggi di spesa permanenti, la cui quantificazione è rinviata alla legge finanziaria.

 

Per il triennio 2009 – 2011, la tabella C riporta i seguenti stanziamenti:

§      finanziamento dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (art. 10, legge 287/90 “Norme per la tutela della concorrenza”) 14 milioni di euro per il 2009, 14,7 milioni per il 2010 e 11,2 milioni per il 2011 (Competitività e sviluppo delle imprese - cap. 2275 – U.P.B. 1.1.2);

§      contributi ad enti e organismi vari finanziati dallo Stato (legge 549/1995) 769 mila euro per il 2009, 787 per il 2010 e 602 per il 2011, sul capitolo n. 2280 (Competitività e sviluppo delle imprese - UPB 1.1.2);

§      a favore dell’ENEA (legge 282/1991, legge 61/1994 di conversione del decreto-legge 496/93, legge 95/1995 di conversione del decreto-legge 26/1995: “Riforma dell’ENEA”) sono previsti 173,2 milioni di euro per il 2009 e 197,9 milioni per ciascuno degli anni 2010 e 2011 (Ricerca e innovazione - cap. 7630 – UPB 7.1.6);

§      per la missione Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo, lo stanziamento complessivo previsto in tabella C risulta di 168,6 milioni per il 2009, 163,8 per il 2010 e 142,5 per il 2011. Infatti, si prevede uno stanziamento di circa 24,6 milioni per il 2009, 25 per il 2010 e 19,2 per il 2011 a favore di enti e istituti ai sensi della legge 549/95, art. 1, co. 43 (cap. 2501 – UPB 4.2.2), e due stanziamenti a favore dell’Istituto per il commercio con l’estero (ICE, L. n. 68/1997): per il funzionamento dell’Istituto sono destinati 90,2 meuro nel 2009, 83,4 nel 2010 e 81,2 nel 2011, mentre per l’attività promozionale delle esportazioni italiane 53,8 milioni nel 2009, 55,3 nel 2010 e 42,1 nel 2011;

 


Rifinanziamento annuale di leggi di spesa in conto capitale, ovvero rifinanziamento per uno o più esercizi nel triennio di riferimento di interventi di sostegno dell’economia (tabella D).

 

Non sono disposti rifinanziamenti in tabella D riguardanti il Ministero dello sviluppo economico.

 

Definanziamenti (tabella E)

Nella tabella E sono disposte riduzioni di precedenti autorizzazioni legislative di spesa che determinano corrispondenti diminuzioni negli stanziamenti indicati nel bilancio a legislazione vigente. Non sono presenti riduzioni riguardanti il Ministero dello sviluppo economico.

 

Rimodulazioni (tabella F)

Con la tabella F sono disposte rimodulazioni degli stanziamenti derivanti da autorizzazioni di spesa previste da leggi pluriennali mediante trasferimento parziale o totale degli stanziamenti annuali ad altri esercizi; sono inoltre recepiti i rifinanziamenti e definanziamenti disposti rispettivamente dalle tabelle D ed E.

 

Relativamente alla missione Energia e diversificazione delle fonti energetiche, si prevede una rimodulazione degli stanziamenti destinati alla fiscalità energetica per finalità sociali e alle misure per favorire l’insediamento sul territorio di infrastrutture energetiche.

La legge finanziaria per il 2007 (legge n. 296/2006) istituisce con il comma 363, nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, un Fondo da utilizzare a copertura di interventi di efficienza energetica e di riduzione dei costi della fornitura energetica per finalità sociali, che, per il triennio 2007-2009, ha una dotazione iniziale di 50 milioni di euro annui. Il comma precedente prevede che il maggiore gettito fiscale derivante dall'incidenza dell'imposta sul valore aggiunto sui prezzi di carburanti e combustibili di origine petrolifera, in relazione ad aumenti del prezzo internazionale del petrolio greggio, rispetto al valore di riferimento previsto nel Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2007-2011, sia destinato, nel limite di 100 milioni di euro annui, a tale Fondo.

In tabella F, per l’anno 2009 la dotazione è di 38,6 milioni (UPB 5.1.6, cap. 7655).

 

Per la missione Competitività e sviluppo delle imprese, sono previste diverse rimodulazioni in tabella F riguardanti il Ministero dello sviluppo economico:

§      per proseguimento del programma di sviluppo unità navali classe FREMM (L. 266/2005, art. 1, co. 95) si prevedono 75 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2009-2011, e 1.395 milioni complessivamente per gli anni dal 2012 al 2022 (cap.7485/p – UPB 1.1.6).

Si ricorda che la citata legge finanziaria per il 2006 istituiva contributi quindicennali di 30 milioni di euro a decorrere dal 2006, di 30 milioni di euro a decorrere dal 2007 e di ulteriori 75 milioni di euro a decorrere dal 2008 per consentire la prosecuzione del programma di sviluppo e di acquisizione delle unità navali della classe FREMM (fregata europea multimissione) e delle relative dotazioni operative, nonché per l'avvio di programmi dichiarati di massima urgenza. Per le medesime finalità, il comma 181 dell'art. 2, della legge finanziaria per il 2008 (L. 244/2007) ha autorizzato contributi quindicennali di 20 milioni di euro per l’anno 2008, di 25 milioni di euro per l’anno 2009 e di 25 milioni di euro per l’anno 2010, da erogare alle imprese nazionali;

§      per il Fondo per la competitività e lo sviluppo (L. 296/2006, art. 1, co. 841) si prevedono 348 milioni di euro per l’anno 2009 (cap. 7445, UPB 1.1.6).

Si ricorda che la citata legge finanziaria per il 2007 ha istituito, al citato comma, il Fondo per la competitività e lo sviluppo, in cui sono confluite, fra l’altro, le risorse del “Fondo per le aree sottoutilizzate” di competenza del Ministero dello sviluppo economico, di cui all’articolo 60, comma 3 della legge n. 289/02 (finanziaria 2003) e del “Fondo unico per gli incentivi alle imprese” (articolo 52 della legge n. 448/1998). In aggiunta alle altre risorse, la legge istitutiva assegnava 360 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2007-2009;

§      per i finanziamenti delle attività delle imprese nazionali del settore aeronautico previsti dalla legge finanziaria per il 2007 (L. 296/2006, art. 1, co. 883-885), conviene riepilogare l’esposizione in tabella F (cap. 7421/p – UPB 1.1.6) con la seguente tabella (in milioni di euro):

§       

rif. normativo.

2009

2010

2011

2012 succ.

Anno term.

Co. 883 A

40

40

40

400

2021

Co. 883 B

40

40

40

440

2022

Co. 883 C

40

40

40

480

2023

Co. 884 A

10

10

10

100

2021

Co. 884 B

30

30

30

330

2022

Co. 884 C

30

30

30

360

2023

Co. 885 A

50

50

50

500

2021

Co. 885 C

450

-

-

-

2023

 

Si ricorda che la citata legge finanziaria per il 2007 ha autorizzato i seguenti contributi:

-        40 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007-2009 da destinare alle imprese nazionali del settore, per le finalità indicate dall’art. 3, comma 1, lett. a) della legge 808/85 (comma 883);

-        10 milioni di euro per il 2007 e di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009, per le finalità di cui all’articolo 1, comma 1, lett. a) della legge 140/99 (comma 884);

-        50 milioni di euro per il 2007, 40 milioni di euro per l’anno 2008 e 30 milioni di euro per il 2009, per le finalità indicate dall’art. 4, comma 3, della legge 266/97 (comma 885);

§      per il Fondo per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese in difficoltà (L. 296/2006, art. 1 co. 903) si prevedono 35 milioni di euro per il 2009 (cap. 7490 – UPB 1.1.6).

Si ricorda che la citata legge finanziaria per il 2007 ha autorizzato, per il finanziamento degli interventi consentiti dagli Orientamenti dell'Unione europea per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese in difficoltà sugli aiuti di Stato,  la spesa di 15 milioni di euro per l'anno 2007 e di 35 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009;

§      per il finanziamento dello sviluppo tecnologico del settore aeronautico (L. 244/2007, art. 2 co. 179) in tabella F si ha la seguente distribuzione annua (cap. 7421/p – UPB 1.1.6):

§       

rif. normativo.

2009

2010

2011

2012 succ.

Anno term.

Co. 179 A

20

20

20

220

2022

Co. 179 B

25

25

25

300

2023

Co. 179 C

-

25

25

325

2024

Co. 180

468

918

1.100

1.100

2012

Si ricorda che la legge finanziaria per il 2008 ha autorizzato al comma 179 i seguenti contributi quindicennali per il finanziamento dello sviluppo tecnologico nel settore aeronautico:

-        20 milioni di euro per l’anno 2008;

-        25 milioni di euro per l’ anno 2009;

-        25 milioni di euro per il 2010.

Con il comma 180 sono state autorizzate, per le finalità di partecipazione italiana nei programmi aeronautici ad alto contenuto tecnologico, nonché al programma EFA, di cui all’art. 4, comma 3, della legge 266/97, le spese di 318 milioni di euro per l’ anno 2008, 468 per l’ anno 2009, 918 per il 2010 e 1100 milioni per ciascuno degli anni 2011 e 2012.

§      riguardo ai contributi per i programmi navali previsti dalla legge finanziaria per il 2008 (L. 244/2007, art. 2 co. 181) la tabella F riporta le seguenti autorizzazioni annuali (cap. 7485/p – UPB 1.1.6):

rif. normativo.

2009

2010

2011

2012 succ.

Anno term.

Co. 181 A

280

375

375

-

2024

Co. 181 B

-

-

-

-

2024

Co. 181 C

-

-

-

-

2024

La legge finanziaria per il 2008 aveva autorizzato con il comma 181 i seguenti contributi quindicennali per la prosecuzione del Programma per la costruzione delle fregate FREMM, di cui all’art. 1, co. 95, della legge 266/05 (finanziaria 2006):

-        20 milioni di euro per l’ anno 2008;

-        25 milioni di euro per l’ anno 2009;

-        25 milioni di euro per il 2010.

§      per il cofinanziamento di interventi regionali per il commercio e il turismo previsti dalla legge finanziaria per il 2007 (L. 296/2006, art. 1 co. 876) la tabella F riporta 18,6 milioni di euro per l’anno 2009 (cap. 7342/p – UPB 1.3.6).

Si ricorda che il comma 876 dell’articolo 1 della legge finanziaria per il 2007 il rifinanziava il Fondo nazionale per il cofinanziamento di interventi regionali nel settore del commercio e del turismo, istituito ai sensi dell’art. 6, comma 1, della legge 266/97 (c.d. Bersani) destinando al Fondo la somma di 30 milioni di euro per l’anno 2007 e 40 milioni di euro annui per il 2008 e il 2009;

§      per il fondo istituito dal comma 547 dell’articolo 2 della legge finanziaria per il 2008 nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'attuazione del credito di imposta per incentivare l’occupazione si trovano in tabella F 65 milioni di euro per il 2009 e circa 57 milioni per il 2010 (cap. 7346 – UPB 1.3.6).

Si ricorda che la legge istitutiva dotava tale fondo di200 milioni di euro per ciascun degli anni 2008, 2009 e 2010, a valere sulle risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate;

§      riguardo agli incentivi per il rilancio dell’economia delle province di Trieste e Gorizia (L. n. 26/1986) la tabella F prevede circa 3,9 milioni di euro per il 2009 (cap. 7380 – UPB 3.1.6);

§      riguardo al Fondo per il passaggio al digitale (L. 296/2006, art. 1, co. 927), la tabella F riporta 30,9 milioni di euro per il 2009 (cap. 7596 – UPB 6.1.6).

Si ricorda che la legge finanziaria per il 2007 ha istituito presso l’ex Ministero delle comunicazioni un Fondo per il passaggio al digitale, dotandolo, per il triennio 2007-2009, di 40 milioni di euro annui.

 

Per la missione Sviluppo e riequilibrio territoriale la tabella F presenta le seguenti rimodulazioni:

§      Il Fondo per le aree sottoutilizzate è così esposto in tabella F (cap. 8425 – UPB 2.1.6):

 

2009

2010

2011

2012 succ.

Anno term.

5.999

6.900

5.544

47.479

2015

§      Per le misure a sostegno delle zone franche urbane (L. 296/2006, art. 1 co. 340) si prevedono 50 milioni di euro per l’anno 2009 (capp. 8352, 8430 – UPB 2.1.6).

Si ricorda che il citato comma 340 ha previsto misure a sostegno delle “zone franche urbane” (cioè zone a fiscalità differenziata o agevolata), da individuare in aree e quartieri particolarmente degradati nelle città del Mezzogiorno, con particolare riguardo al centro storico di Napoli, nelle quali favorire lo sviluppo economico e sociale anche attraverso interventi di recupero urbano. A tal fine, è stato istituito un apposito Fondo con una dotazione di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009.


Interventi di competenza del Ministero dell'economia
e delle finanze (tab. n. 2)

 

 

Il bilancio a legislazione vigente

Alcuni stanziamenti a favore del sistema produttivo sono iscritti anche nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze.

Si tratta, in particolare, di stanziamenti inseriti nel programma Incentivi alle imprese, unico programma della missione Competitività e sviluppo delle imprese (missione 11) di competenza del Mef, nel programma Sviluppo e competitività del turismo, che costituisce l'unico programma della missione Turismo (missione 31), nel programma Ricerca di base ed applicata (17.15) e nel programma Sviluppo sostenibile (18.5).

Spese per missioni e programmi

Missione 11. Competitivita’ e sviluppo delle imrese

 

La missione 11 “Competitività e sviluppo delle imprese” reca per il 2009 stanziamenti di competenza per 1.754 milioni di euro (1.481 nella legge di bilancio 2008 e 1.531 nell’assestamento). All’interno dell’unico programmaIncentivi alle imprese” (11.4), si segnalano:

 

§      il capitolo 1900(Contributi in conto interessi da corrispondere alla cassa depositi e prestiti per il finanziamento degli interessi a carico del fondo rotativo per il sostegno alle imprese), istituito in applicazione delle disposizioni della legge n. 311/04, art. 1, commi 354[26] ss. Tale capitolo reca una dotazione di competenza di 110 meuro nelle previsioni per l’anno 2009 (rispetto ai 50 milioni della legge di bilancio 2008 e dell’assestamento).

La copertura finanziaria delle disposizioni relative al Fondo rotativo è disciplinata dal comma 361 che ha stabilito, infatti, che ai relativi oneri si faccia fronte con un'autorizzazione di spesa pari a 80 milioni di euro per l'anno 2005 e 150 milioni di euro annui a decorrere dal 2006. Si ricorda che la disciplina del Fondo è stata modificata dal DL n. 35/05 (art. 6, commi 1-4), il quale, oltre ad estenderne la sfera dei potenziali beneficiari, ha provveduto a ridenominarlo “Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca”, in quanto una quota pari ad almeno il 30 per cento della dotazione finanziaria del fondo medesimo è stata destinata al sostegno di attività, programmi e progetti strategici di ricerca e sviluppo delle imprese, da realizzare anche congiuntamente a soggetti della ricerca pubblica. In seguito, il comma 77 dell’articolo 2 del D.L. 3-10-2006 n. 262 (recante “Disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria”) ha provveduto a rideterminare le autorizzazioni di spesa di cui al comma 361, in relazione alla ritardata attivazione del Fondo, per gli anni 2006, 2007 e 2008, rispettivamente, in 5, 15 e 50 milioni di euro.

§      il capitolo 7299 (contributo al Mediocredito per interventi di sostegno del sistema produttivo interno) nelle previsioni per l’anno 2009 registra una dotazione di competenza di 15,5 milioni di euro, analogamente alla legge di bilancio 2008. L’assestamento invece non recava stanziamenti di competenza. Il capitolo è esposto in tabella F del disegno di legge finanziaria.

§      il capitolo 7298 (conferimento ad integrazione del fondo 295/73 gestito dalla SIMEST SpA destinato ad interventi di sostegno finanziario all’internazionalizzazione del sistema produttivo) nelle previsioni per l’anno 2009 reca stanziamenti di competenza per 84,4 milioni di euro (rispetto ai 50 milioni della legge di bilancio 2008 e ai135,5 milioni dell’assestamento).

 

Missione 17. Ricerca e innovazione

 

All’interno del programmaRicerca di base e applicata” (17.15), che reca stanziamenti in c/competenza per 176,2 milioni, si segnalano:

§       il capitolo 1908, relativo al contributo all’Agenzia nazionale per l’innovazione tecnologica, di 3,9 milioni, con una diminuzione di 1,1 milione di euro rispetto ai 5 milioni dell’anno precedente.

Si ricorda che il comma 924 della legge finanziaria per il 2007[27] ha autorizzato un finanziamento annuo pari a 5 milioni di euro, a decorrere dall’anno 2007, in favore dell’Agenzia nazionale per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione. La predetta Agenzia è stata istituita ai sensi dell’art. 1, comma 368, lettera d) della legge n. 266 del 2005 (finanziaria per il 2006) nell’ambito delle innovazioni legislative introdotte in materia di distretti produttivi.

§      Il capitolo 7380, relativo alle somme da assegnare per la valorizzazione dell’Istituto italiano di tecnologia, di 100 milioni di euro di competenza (20 milioni in più rispetto all’anno precedente), in applicazione del comma 578 dell’articolo unico della legge finanziaria per il 2006, che ha rideterminato l'autorizzazione di spesa di cui al comma 10 dell'articolo 4 del decreto-legge n. 269/2003[28] (istitutivo dell’ITI) in 80 milioni di euro per ciascuno degli anni 2006, 2007 e 2008, e in 100 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2009.


Missione 18. Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente

 

All’interno del programmaSviluppo sostenibile” (18.5), si segnalano:

§      il capitolo 7076 (Fondo per la promozione di nuova edilizia ad alta efficienza energetica), con una dotazione di competenza di 11,6 milioni di euro, con una diminuzione di 3,4 milioni rispetto ai 15 del il 2008.

Il comma 352 dell’articolo 1 della legge finanziaria per il 2007, infatti, ha istituito tale Fondo con una dotazione di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2007-2009. Il capitolo è esposto in tabella F del ddl finanziaria per il 2008.

§      il capitolo 7151 (Rimborso alla Cassa depositi e prestiti delle rate di ammortamento dei mutui contratti dai comuni montani del Centro-Nord per la realizzazione di reti di metanizzazione), con una dotazione di competenza di 9,6 meuro per il 2009, registra un incremento di 2 meurorispetto all’anno precedente.

 

Missione 31. Turismo

 

La missione 31 “Turismo” reca stanziamenti per 75,9 milioni di euro (registrando una diminuzione di 35,2 milioni rispetto alla legge di bilancio del 2008 e all’assestamento).

Si ricorda che il decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181[29] ha attribuito alla Presidenza del Consiglio dei ministri  (comma 19-bis) le funzioni di competenza statale in materia di turismo precedentemente attribuite all’ex Ministero delle attività produttive (ora Ministero dello sviluppo economico) dagli artt. 27 e 28 del D.Lgs. 300/1999 .

Lo stesso comma ha previsto, inoltre, che il Ministro per lo sviluppo economico e il Presidente del Consiglio concertino l’individuazione e l’utilizzazione delle risorse finanziarie da destinare al turismo, comprese quelle incluse nel Fondo per le aree sottoutilizzate.

Il comma 19-bis ha stabilito, altresì, che ai fini dell’esercizio delle suddette funzioni il Presidente del Consiglio si avvalga di un nuovo dipartimento per il turismo costituita ai sensi  del comma 19-ter presso il Ministero per i beni e le attività culturali, conseguente al trasferimento a tale Ministero delle dotazioni finanziarie, strumentali e di personale della direzione generale del turismo già del Ministero delle attività produttive, disposta dal successivo comma 19-quater  che ne dispone la conseguente soppressione.

Successivamente, il decreto - legge 3 ottobre 2006, n. 262, recante "Disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria" (convertito in legge dal Senato della Repubblica il 23 novembre 2006), all’art. 15 (Organizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali), comma 5, ha modificato l’articolo 1, comma 19-bis del decreto-legge 181 del 2006 - incardinando presso la Presidenza del Consiglio il Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo, che subentra nelle funzioni alla direzione generale del turismo contestualmente soppressa. Il decreto-legge è stato convertito in legge dal Senato della Repubblica il 23 novembre 2006 e l'originario art.15, comma 5 è diventato l'articolo 1, comma 98.

I capitoli di spesa relativi al turismo, dunque, si trovano nella tabella n. 2 Ministero dell'economia e delle finanze in quanto tutti gli stanziamenti a favore della Presidenza del Consiglio sono ubicati in tale tabella.

All’interno del programmaSviluppo e competitività del turismo”(31.1) - che, come si è detto, rappresenta l’unico della missione “Turismo” - si rinvengono due capitoli:

 

§      il capitolo 2107, relativo alle somme da corrispondere alla Presidenza del Consiglio per le politiche di sviluppo e competitività del turismo, con 42,4 milioni di euro di competenza (-19,4 milioni rispetto al 2008). Tale capitolo è esposto il tabella C della legge finanziaria.

§      il capitolo 2194, “Contributo per le spese di funzionamento dell'ENIT”, con una dotazione di competenza di circa 33,6 milioni di euro (-15,8 milioni rispetto al 2007). Anche questo capitolo risulta esposto in tabella C della legge finanziaria.

 

Missione 32. Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche

 

All’interno del programmaServizi generali per le Amministrazioni pubbliche”, si segnala:

§      il capitolo 7394, relativo alle somme da assegnare alla Scuola superiore dell’economia e delle finanze per il potenziamento di attività di supporto formativo e scientifico rivolte alla diffusione del made in Italy.” La dotazione di competenza per l’anno 2008 è pari a 2,7 meuro, rispetto ai 5,6 milioni delle previsioni assestate e ai 4 della legge di bilancio 2008.

 

 

Gli effetti del disegno di legge finanziaria

Fondi speciali di parte corrente (tab. A) e di conto capitale (tab. B)

In relazione agli accantonamenti in tabella A e in tabella B del “Ministero dell'economia e delle finanze” non si segnalano finalizzazioni di interesse per i profili di competenza della Commissione X.

 

Quantificazioni di stanziamenti annuali (tab. C)

La tabella C prevede per il triennio 2009-2011 un finanziamento a favore dell’ENIT (legge 292/1990 “Ordinamento dell’Ente nazionale italiano per il turismo”) di 33,6 milioni di euro per il 2009, 33,4 milioni per il 2010 e 24,7 milioni per il 2011 (cap. 2194).

Sempre relativamente al turismo, per il Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri (cap. 2107 - oneri di parte corrente) la tabella C quantifica gli stanziamenti del triennio in circa 41,8 meuro per il 2009 e il 2010 e circa 31 meuro per il 2011.

 

Rifinanziamento annuale di leggi di spesa in conto capitale, ovvero rifinanziamento per uno o più esercizi nel triennio di riferimento di interventi di sostegno dell’economia (tabella D).

 

Non sono disposti rifinanziamenti in tabella D riguardanti il Ministero dell’economia e delle finanze per le parti di competenza della Commissione X.

 

Definanziamenti (tabella E)

Nella tabella E sono disposte riduzioni di precedenti autorizzazioni legislative di spesa che determinano corrispondenti diminuzioni negli stanziamenti indicati nel bilancio a legislazione vigente. Non sono presenti riduzioni riguardanti il Ministero dell’economia e delle finanze per le parti di competenza della Commissione X.

 

Rimodulazioni (tabella F)

Riguardo alla missione 11Competitività e sviluppo delle imprese”, programma “Incentivi alle imprese” (settore di intervento 9 - Mediocredito centrale-SIMEST) si segnalano le seguenti somme in relazione alla legge finanziaria per il 2008 (L. n. 244/2007):

§      riguardo all’articolo 2, comma 306 (contributo in conto interessi per il Fondo di cui alla legge n. 295/1973), la tabella F indica sul capitolo 7298 (UPB 8.1.6) per gli anni 2009 e 2010 rispettivamente 12 e 11,8 milioni di euro.

Si ricorda che il citato comma 306 prevedeva un aumento di 20 milioni per l'anno 2008 e di 130 milioni per l'anno 2009 del fondo di cui all'articolo 3 della legge 295/1973 per le attività connesse al pagamento dei contributi agli interessi previsti in favore di operatori nazionali che ottengano finanziamenti all'estero anche per il tramite di banche nazionali, banche, nazionali o estere, che concedano finanziamenti agli operatori nazionali o alla controparte estera, acquirenti esteri di beni e servizi nazionali, nonché i committenti esteri di studi, progettazioni e lavori da eseguirsi da imprese nazionali. Successivamente con l’allegato al decreto legge n. 93/2008[30] tale autorizzazione di spesa è stata ridotta di 12 milioni per il 2008 e 130 per il 2009.

§      riguardo all’articolo 3, comma 33 (trasferimenti alle imprese) per l’anno 2009 sono indicati in tabella F 49,3 milioni di euro e15,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2010 e 2011 (capp. 7298, 7299 – UPB 8.1.6).

Si ricorda che il citato comma 33 dell'articolo 3 della legge finanziaria per il 2008 prevede, nell’ottica di snellimento delle procedure di riparto delle somme disponibili, la cessazione dell'efficacia delle disposizioni istitutive dei Fondi per gli investimenti[31] e l’assegnazione delle relative risorse alle corrispondenti autorizzazioni legislative confluite nei fondi medesimi.

Riguardo alla missione 18Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente”, programma “Sviluppo sostenibile” si segnala sempre in tabella F:

§      Legge finanziaria per il 2007, Fondo per l’efficienza energetica (capitolo 7076), reca per l’anno 2009 uno stanziamento di 11,6 meuro (settore 19Difesa del suolo e tutela ambientale).

Si ricorda che l’articolo 1, comma 352, della legge finanziaria n. 296/2006 aveva dotato il citato fondo di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2007-2009.

§      Legge n. 144/1999[32], articolo 28 (capitolo 7151 - metanizzazione), reca per il 2009 uno stanziamento di 5,165 meuro (settore di intervento 27 – Interventi diversi).

Riguardo alla missione 17Ricerca e innovazione”, per il programma “Ricerca di base e applicata” (capitolo 7579), viene indicato uno stanziamento di 7,7 milioni di euro per il 2009 e di 7,6 milioni per il 2010 concernente i progetti per la società dell’informazione previsti dalla legge finanziaria per il 2007.

Si ricorda che l’articolo 1, comma 892, della legge n. 296/2006 aveva autorizzato una spesa di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009, al fine di estendere e sostenere in tutto il territorio nazionale la realizzazione di progetti per la società dell'informazione.

 


Interventi in materia di ricerca applicata del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (tab. n. 7)

 

 

Il bilancio a legislazione vigente

Lo stato di previsione della spesa del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca è stato costruito sulla base di quanto disposto dal decreto legge 85/2008, che ha nuovamente aggregato il Ministero dell’università e della ricerca e il Ministero della pubblica istruzione.

I capitoli di spesa relativi alla ricerca scientifica e applicata, di competenza della 10a Commissione industria, corrispondono - secondo la nuova classificazione del bilancio per missioni e programmi - ai programmi Ricerca scientifica e tecnologica applicata (17.9)e Ricerca scientifica e tecnologica di base (17.10)della Missione Ricerca e Innovazione (missione 17). Essi sono gestiti dal Centro di responsabilità “Dipartimento per l’Università, l’alta formazione artistica, musicale e coreutica e per la ricerca scientifica e tecnologica”. Le risorse relative ai citati programmi sono, in termini di competenza:

 

 

Bilancio 2008

Assestamento 2008

Previsioni 2009

Programma 17.9

259,3

273

252,8

Programma 17.10

2.242,9

2.243

2.185,4

 

 

I singoli capitoli di spesa relativi alla ricerca scientifica e tecnologica, rilevanti per la 10a Commissione Industria, sono i seguenti:

 

U.P.B. 3.2.6 (Investimenti) del programma Ricerca scientifica e tecnologica applicata:

-      Cap. 7308 Fondo rotativo per le imprese con 20 milioni di euro di competenza per il 2009 (analogo importo registravano la legge di bilancio 2008 e le previsioni assestate). Tale capitolo è esposto in tabella F del disegno di legge finanziaria per il 2009.

-      Cap. 7320 Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (FIRST) con 228,9 milioni di euro di competenza per il 2009 (231,9 milioni secondo la legge di bilancio 2008 e 241,9 nelle previsioni assestate). Tale capitolo è esposto in tabella F del disegno di legge finanziaria per il 2009.

Si ricorda che il comma 870 della legge finanziaria per il 2007 ha istituito nello stato di previsione del Ministero dell'università e della ricerca il Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (FIRST), per garantire la massima efficacia degli interventi in tale ambito.

 

Al Fondo confluiscono le risorse:

­       del Fondo per le agevolazioni alla ricerca (FAR)[33];

­       del Fondo per gli investimenti della ricerca di base (FIRB)[34];

­       del Fondo per le aree sottoutilizzate[35], per quanto di competenza del Ministero dell’istruzione, dell'università e della ricerca;

­       le risorse annuali per i progetti di ricerca di interesse nazionale delle università (PRIN).

 

U.P.B. 3.3.2 (Interventi), del programma Ricerca scientifica e tecnologica di base:

-      Cap. 1678, intitolato “Contributo dello Stato per la ricerca scientifica” che registra una competenza di 42,6 milioni, con una diminuzione di 2,7 milioni rispetto ai 45,3 della legge di bilancio 2008 e dell’assestamento. Una parte di questo stanziamento riguarda il contributo dello Stato alle spese di gestione del Programma nazionale di ricerche aerospaziali (PRORA), istituito in applicazione della legge n. 46/1991

 

U.P.B. 3.3.6 (Investimenti) dello stesso programma:

-      Cap. 7236 relativo al "Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca", la cui dotazione di competenza risulta di 1.744 milioni (- 69,5 milioni circa rispetto al 2007 e all’assestamento 2008). Nel capitolo affluiscono gli stanziamenti a favore dell'ASI (Agenzia Spaziale Italiana). Tale capitolo è esposto in tabella C del disegno di legge finanziaria per il 2009, come evidenziato più avanti.

Ai sensi dell’articolo 7 (commi 1 e 2) del D.Lgs 204/1998[36], a partire dal 1° gennaio 1999 gli stanziamenti disposti a favore dei singoli enti sono determinati con unica autorizzazione di spesa ed affluiscono ad apposito fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca finanziati dal Ministero per l’Università, istituito nello stato di previsione del medesimo Ministero. L’ammontare del Fondo è determinato in tabella C della finanziaria e viene ripartito annualmente tra gli enti e le istituzioni con decreti del Ministro dell’università e della ricerca.

Si segnala che per l’anno 2008 tale decreto non è ancora stato presentato. Per l’anno 2007, la somma destinata all’Agenzia era di 609,8 meuro.

 

Gli effetti del disegno di legge finanziaria

Fondi speciali di parte corrente (tab. A) e di conto capitale (tab. B)

In relazione agli accantonamenti in tabella A e in tabella B del “Ministero dell'istruzione, dell’università e della ricerca” non si segnalano finalizzazioni di interesse per i profili di competenza della Commissione X.

Quantificazioni di stanziamenti annuali (tab. C)

La tabella C del disegno di legge finanziaria per il 2009 reca stanziamenti sul capitolo 7236 (D.Lgs. n. 204/1998) di 1.744 milioni di euro per il 2009, e di 1863 milioni di euro per il 2010 e di 1862 milioni per il 2011. Gli stanziamenti relativi all’ASI saranno stabiliti con il decreto ministeriale di riparto del fondo.

 

Rifinanziamento annuale di leggi di spesa in conto capitale, ovvero rifinanziamento per uno o più esercizi nel triennio di riferimento di interventi di sostegno dell’economia (tabella D).

Non sono disposti rifinanziamenti in tabella D riguardanti il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

 

Definanziamenti (tabella E)

Nella tabella E sono disposte riduzioni di precedenti autorizzazioni legislative di spesa che determinano corrispondenti diminuzioni negli stanziamenti indicati nel bilancio a legislazione vigente. Non sono presenti riduzioni riguardanti il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

 

Rimodulazioni (tabella F)

Riguardo alla missione 17 “Ricerca e innovazione”, si segnala che per il settore di intervento 4–Interventi nelle aree sottoutilizzate, la tabella F riporta:

§      per il programma “Ricerca scientifica e tecnologica applicata” (capitoli 7308 e 7320) uno stanziamento di 55 meuro per l’anno 2009, 60 meuro per l’anno 2010, di 90 meuro per il 2011;

§      per il programma “Ricerca scientifica e tecnologica applicata” (capitolo 7245) uno stanziamento di 35 meuro per l’anno 2009, 40 meuro per l’anno 2010, di 41 meuro per il 2011;

 


Il Ddl finanziaria per il 2009

 


Articoli di interesse per la X Commissione (Attività produttive)

 

Articolo 2, comma 11
(Accisa per gas naturale per combustione per uso industriale)

 

11. A decorrere dal 1o gennaio 2009 si applicano le disposizioni in materia di aliquota di accisa sul gas metano per combustione per uso industriale, di cui all'articolo 4 del decreto-legge 1o ottobre 2001, n. 356, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 novembre 2001, n. 418.

 

 

 

Il comma 11 dell’articolo 2 introduce a regime, a decorrere dall’anno 2009, le agevolazioni fiscali in materia di accisa sul gas metano per gli utilizzatori industriali, termoelettrici esclusi, con consumi superiori a 1.200.000 metri cubi annui (c.d. grandi consumatori).

In particolare, la misura agevolativa introdotta dall’articolo 4 del D.L. n. 356/2001[37] consiste nella riduzione del 40% delle aliquote di accisa indicate nel D.Lgs. n. 504/1995[38].

Tale misura agevolativa, introdotta originariamente dall’articolo 24, comma 5, della legge n. 388 del 2000 (legge finanziaria per il 2001), con scadenza al 30 giugno 2001, è stata oggetto di successive proroghe l’ultima delle quali, al 31 dicembre 2008, è stata disposta dall’articolo 38 del D.L. n. 248 del 2007, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 31 del 2008.

Si ricorda inoltre che il comma 4 dell'articolo 8 della legge n. 448 del 1998, concernente la cosiddetta carbon tax, aveva stabilito la misura delle accise sugli oli minerali da applicarsi a decorrere dal 1° gennaio 2005. In attuazione del medesimo articolo, la misura delle aliquote doveva essere accresciuta per il graduale raggiungimento dei livelli ivi previsti. L’aliquota di accisa per il gas metano usato per combustione per usi industriali era stata pertanto fissata in 0,012 euro (lire 24,2) per metro cubo dal D.P.C.M. 15 gennaio 1999, n. 287. Il comma 514 dell’articolo 1 della legge n. 311 del 2004 (legge finanziaria per il 2005) ha peraltro abrogato il comma 4 del predetto articolo 8.

 

In base alla disposizione in esame, la misura dell’aliquota è pari a 0,007 euro (14,52 lire) al metro cubo anziché a 0,012 euro (lire 24,2).

 

Nella seguente tabella si riportano gli effetti finanziari di minor gettito, in milioni di euro, quantificati dalla relazione tecnica.

 

(in mln di euro)

Anno

2009

2010

2011

Minor gettito

- 60

- 32

- 44

 

 


 



[1]    Convertito con modificazioni dalla legge 133/2008.

[2]    Convertito, con modificazioni, nella legge n°133/2008

[3]    -Pari al 2,1 per cento nel 2009, -1,2 per cento nel 2010 e -03 per cento nel 2010.

[4]    Convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008.

[5]    Si ricorda che, secondo la definizione ISTAT, sono poste correttive e compensative delle entrate gli importi inseriti tra le spese e riferiti ad entrate indebitamente percepite.

[6]    Il citato comma 10 ha infatti previsto che, per l’anno 2009, sia portata ad effettiva riduzione la quota delle dotazioni di bilancio di previsione per il predetto anno resa indisponibile (“accantonata”) ai sensi dell’articolo 507 e 508 della legge finanziaria per il 2007 (legge n. 296 del 2006). Tali disposizioni avevano disposto l’accantonamento in maniera lineare di quote pari a 4.572 milioni di euro per il 2007, a 5.031 milioni di euro per il 2008 e a 4.922 milioni di euro per il 2009 sul totale degli stanziamenti di spesa iscritti nel bilancio dello Stato. Pertanto, a seguito del calcolo proporzionale delle quote rispetto ai predetti stanziamenti, erano state rese indisponibili per ciascuno stato di previsione somme corrispondenti alla percentuale fissa - ad eccezione dello stato di previsione relativo alla Pubblica istruzione - del 12,57% nel 2007, 14,34% nel 2008 e 12,82% nel 2009, relativamente alle previsioni delle dotazioni del bilancio triennale 2007-2009.

[7]    Si tratta, nello specifico, della riduzione, rispetto all’assestamento 2008, di 500 milioni di euro, per il potenziamento della viabilità non statale in Sicilia e Calabria (cap. 7486/Infrastrutture) e di 1.363,5 milioni di euro, autorizzati ai sensi dell’art. 1, co. 1155, della legge n. 296/2006 per la realizzazione di opere infrastrutturali in Sicilia e Calabria (cap. 7487/Infrastrutture).

[8]    Convertito, con modificazioni, dalla legge n.121 del 2008.

[9]    Il riepilogo delle Missioni e dei Programmi è contenuto in un apposita Tabella del disegno di legge di bilancio in esame (pag. 63 dello stampato A.C. 1714). In tale elenco, per ogni Missione e sottostante Programma viene indicato il relativo stanziamento a legislazione vigente per il 2009, in termini di competenza, cassa e residui.

[10]    Agli stati di previsione della spesa sono allegati i bilanci delle aziende ed amministrazioni autonome controllate dal relativo Ministero. Le principali aziende ed amministrazioni autonome, peraltro, nel corso di un processo sviluppatosi in particolare negli anni novanta, sono state trasformate in società per azioni (talora con un passaggio intermedio ad ente pubblico economico). Esse pertanto costituiscono adesso una struttura organizzativa residuale.

[11]   I residui propri relativi alle spese correnti sono mantenuti in bilancio per i due esercizi successivi a quello nel quale le somme corrispondenti sono state inizialmente stanziate (art. 36, comma 1, R.D. n. 2440/1923). Tra i residui di parte corrente hanno un regime particolare quelli concernenti spese per lavori, forniture e servizi, che possono essere mantenuti in bilancio per tre esercizi.

I residui propri relativi alle spese in conto capitale sono mantenuti in bilancio per tre esercizi successivi a quello in cui è stato iscritto il corrispondente stanziamento (art. 36, comma 3, R.D. n. 2440/1923, come novellato dall’art. 3, comma 36, della legge n. 244/2007)

[12]    L’art. 1, comma 6, del D.L. n. 194/2002 (legge n. 246/2002), modificando l’articolo 36, comma 2, del R.D. n. 2440/1923, ha limitato ad un solo anno, dopo l’esercizio di iscrizione in bilancio, il periodo di conservazione in bilancio dei residui di stanziamento di conto capitale. Per gli stanziamenti iscritti in bilancio in forza di disposizioni legislative entrate in vigore nell'ultimo quadrimestre dell'esercizio finanziario, il periodo di conservazione è protratto di un ulteriore anno.

[13]   Con il DPEF 2009-2013 e con il D.L. n. 112/2008 è stata configurata ed attuata una manovra di stabilizzazione triennale della finanza pubblica. Il bilancio pluriennale evidenzia 2009-2011 evidenzia pertanto i saldi di bilancio da conseguire nell’arco triennale di riferimento della manovra.

[14]   L’articolazione delle missioni sottende una visione dello Stato che non svolge solo le funzioni fondamentali - quali, ad esempio, l'amministrazione della difesa (Missione 5), e della giustizia (Missione 6), la tutela della salute (Missione 20) e la promozione dell’istruzione scolastica (Missione 22) - ma espleta anche compiti di protezione di particolari categorie sociali e di redistribuzione delle risorse, tutelando, ad esempio, i diritti sociali e la famiglia (Missione 24) e i giovani e lo sport (Missione 30), ovvero interessi collettivi, come lo sviluppo sostenibile e la tutela del territorio e dell’ambiente (Missione 18).

[15]   La missione "Fondi da ripartire" raccoglie alcuni fondi di riserva e speciali, che non hanno, in sede di predisposizione della legge di Bilancio di previsione, una collocazione specifica, ma la cui attribuzione è demandata ad atti e provvedimenti successivi adottati in corso di gestione.

      La seconda - "Servizi istituzionali e generali" - raggruppa le spese di funzionamento dell'apparato amministrativo, le quali sono trasversali a più finalità e non attribuibili puntualmente alle singole Missioni. Rientrano, in particolare, in tale categoria le spese per "l'indirizzo politico" e per "gli affari generali".

[16]   Ciascun Programma si articola in un insieme di attività che ogni Amministrazione pone in essere per il raggiungimento delle proprie finalità. attraverso l’attuazione dei processi e delle funzioni da parte singole strutture amministrative. Fanno tuttavia eccezione i c.d. “Programmi finanziari”, i quali non sono rappresentati da attività operative svolte dai competenti Centri di responsabilità amministrativa, ma costituiscono mere operazioni di trasferimento delle risorse finanziarie ai rispettivi enti destinatari, che a loro volta utilizzeranno le risorse per il perseguimento degli obiettivi istituzionali.

[17]   Si ricorda che il Ministero dello sviluppo economico, previsto dall’articolo 1, comma 1, n. 6, del decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181 (Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri)ha assorbito gran parte delle competenze del Ministero delle attività produttive istituito, a sua volta, dal D.Lgs. 30 luglio 1999, n. 300 (artt. 27-32) nell’ambito di un generale riassetto delle amministrazioni statali. Ai sensi del comma 2, art.1, del DL 181 ha inoltre acquisito le funzioni, con le inerenti risorse finanziarie, strumentali e di personale, in materia di politiche di sviluppo e di coesione in precedenza attribuite al Ministero dell’economia e delle finanze e svolte dal Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione. Al Ministero dello sviluppo economico è stata trasferita anche la gestione del Fondo per le aree sottoutilizzate. Si ricorda, inoltre che al Ministero sono state sottratte le competenze in materia di turismo e di imprenditoria femminile, passate alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

[18]    Legge 3 aprile 1997, n. 94, Modifiche alla legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni e integrazioni, recante norme di contabilità generale dello Stato in materia di bilancio. Delega al Governo per l'individuazione delle unità previsionali di base del bilancio dello Stato.

[19]    Il disegno di legge di assestamento 2008 è attualmente all’esame del Senato (AS 1033).

[20]   Si tratta di un Accordo decennale siglato tra il nostro paese e la Federazione russa per lo smantellamento di 117 sommergibili nucleari ormai in disuso della Flotta del Nord,  entrato in vigore il 17 novembre 2005 e ratificato dalla legge n. 160 del 31 luglio 2005. L' accordo italo-russo impegnerà tecnici ed esperti italiani anche nella gestione sicura dei rifiuti radioattivi e del combustibile nucleare esaurito.  Per consentire la partecipazione italiana all’Accordo è stata autorizzata, come anticipato, una spesa complessiva di euro 360 milioni per il periodo 2005-2013, di cui euro 8 milioni per l’anno 2005 ed euro 44 milioni annui a decorrere dal 2006.

[21]   Si tratta del Fondo unico confluito, ai sensi della finanziaria per il 2007 nel Fondo per la competitività e lo sviluppo.

[22]   Il Fondo è stato istituito dalla legge 296/06 (finanziaria 2007), art. 1, comma 847. Gli interventi del fondo sono volti a facilitare operazioni di concessione di garanzie su finanziamenti, nonché di partecipazione al capitale di rischio delle imprese anche attraverso banche o società finanziarie vigilate dalla Banca d’Italia. Nel fondo sono confluite le risorse del Fondo centrale di garanzia (art. 15 legge 266/97), del Fondo rotativo nazionale per il finanziamento del capitale di rischio (art. 4, comma 106 della legge 350 del 2003), soppressi, nonché le risorse destinate all’attuazione dell’art. 106 della legge finanziaria 2001 (interventi FIT) e dell’art. 1, comma 222, della legge finanziaria 2005 (alienazione di fondi comuni di investimento). Al Fondo è stata conferita la somma di 50 milioni di euro per il 2007, 100 milioni per il 2008 e 150 milioni per il 2009.

[23]   l programma per la costruzione delle fregate FREMM trae origine dalla dichiarazione congiunta siglata a Parigi il 25 ottobre 2004 dai ministri della difesa italiano e francese che riconosce l’esigenza di procedere al rinnovamento delle rispettive flotte, nell’ottica di una diffusa e consolidata convergenza degli obiettivi militari, tecnici, finanziari e temporali perseguiti in tale contesto dalle due marine. L’accordo prevede la costruzione di 17 unità per la marina francese e 10 per la marina italiana.

[24]   Misure di razionalizzazione della finanza pubblica.

[25]   Si ricorda che con il bilancio  per il 2000 è stata introdotta  una nuova classificazione economica ai fini di un migliore adeguamento al sistema europeo dei conti – SEC 95.

[26]   ll comma 354 della citata legge 311/04 ha disposto l’istituzione, presso la gestione separata della Cassa depositi e prestiti Spa, del “Fondo rotativo per il sostegno alle imprese“, finalizzato alla concessione di finanziamenti agevolati alle imprese in forma di anticipazione di capitali rimborsabile secondo un piano di rientro pluriennale. La dotazione iniziale del Fondo è stata stabilita in 6 miliardi di euro, da finanziare con le risorse del risparmio postale. Sono stati posti a carico del bilancio dello Stato gli oneri derivanti dal tasso di interesse agevolato e il rimborso riconosciuto alla Cassa depositi e prestiti. Al CIPE è stata affidata la ripartizione del Fondo entro i limiti di spesa previsti a carico del bilancio dello Stato.

[27]   Legge 27 dicembre 2006 n. 296.

[28]   Convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326.

[29]   Recante “Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri”. Convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2006, n. 233.

[30]   Recante disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie, convertito in legge 24 luglio 2008, n. 126.

[31]   istituiti nello stato di previsione della spesa di ciascun Ministero ai sensi dell’articolo 46 della legge finanziaria 2002 (legge 28 dicembre 2001, n. 448).

[32]   Misure in materia di investimenti, delega al Governo per il riordino degli incentivi all'occupazione e della normativa che disciplina l'INAIL, nonché disposizioni per il riordino degli enti previdenziali.

[33]   Il Fondo per le agevolazioni alla ricerca, di cui all'articolo 5 del decreto legislativo 27 luglio 1999, n. 297, è un fondo a carattere rotativo, che opera con le modalità contabili di cui al soppresso Fondo speciale per la ricerca applicata. La gestione del FAR è articolata in una sezione relativa agli interventi nel territorio nazionale e in una sezione relativa ad interventi nelle aree depresse.

[34]   Il Fondo per gli investimenti della ricerca di base, di cui all'articolo 104 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, è stato istituito presso il Ministero dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica, a decorrere dall'esercizio 2001, al fine di favorire l'accrescimento delle competenze scientifiche del Paese e di potenziarne la capacità competitiva a livello internazionale. Il FIRB finanzia, in particolare: a) progetti di potenziamento delle grandi infrastrutture di ricerca pubbliche o pubblico-private; b) progetti di ricerca di base di alto contenuto scientifico o tecnologico, anche a valenza internazionale, proposti da università, istituzioni pubbliche e private di ricerca, gruppi di ricercatori delle stesse strutture; c) progetti strategici di sviluppo di tecnologie pervasive e multisettoriali; d) costituzione, potenziamento e messa in rete di centri di alta qualificazione scientifica, pubblici o privati, anche su scala internazionale.

[35]   Il Fondo per le aree sottoutilizzate è stato istituito a decorrere dal 2003 dall’articolo 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, con finalità di riequilibrio economico e sociale.

[36]   Recante “Disposizioni per il coordinamento, la programmazione e la valutazione della politica nazionale relativa alla ricerca scientifica e tecnologica, a norma dell'articolo 11, comma 1, lettera d), della L. 15 marzo 1997, n. 59”, pubblicato nella Gazz. Uff. 1° luglio 1998, n. 151.

[37]   Interventi in materia di accise sui prodotti petroliferi.

[38]   Testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative.