Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento ambiente
Altri Autori: Servizio Studi - Dipartimento bilancio
Titolo: LA DECISIONE DI BILANCIO PER IL 2011 A.C. 3778 E A.C. 3779 Commissione Ambiente - Schede di lettura
Riferimenti:
AC N. 3778/XVI   AC N. 3779/XVI
Serie: Progetti di legge    Numero: 399    Progressivo: 8
Data: 20/10/2010
Descrittori:
BILANCIO DELLO STATO     
Organi della Camera: VIII-Ambiente, territorio e lavori pubblici

 

 

Camera dei deputati

XVI LEGISLATURA

 

 

 

Documentazione per l’esame di
Progetti di legge

La decisione di bilancio per il 2011

A.C. 3778 e A.C. 3779

Commissione Ambiente

 

 

Edizione provvisoria

 

 

 

n. 399/8

 

 

 

20 ottobre 2010

 


Servizio responsabile:

Servizio Studi – Dipartimento Ambiente

( 066760-9253 – * st_ambiente@camera.it

Servizio Studi – Dipartimento Bilancio

( 066760-9932 – * st_bilancio@camera.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I dossier dei servizi e degli uffici della Camera sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge.

File: Am0176.doc

 


I N D I C E

PARTE I

Il disegno di legge di stabilita’ (A.C. 3778)3

§      La manovra 2011-2013 operata dal D.L. n. 78/2010. 8

PARTE II

La disciplina contabile del disegno di legge di bilancio. 13

§      Le unità di voto parlamentare. 14

§      La formazione degli stanziamenti del bilancio e flessibilità. 17

§      Classificazione delle entrate e delle spese. 19

§      La struttura del disegno di legge di bilancio. 21

§      Bilancio pluriennale. 23

1. Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2011 (A.C. 3779)24

§      1.1. La struttura del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2011  24

§      1.2 Le rimodulazioni delle dotazioni di bilancio. 27

§      1.3 Il quadro generale riassuntivo. 30

§      1.4 Le variazioni delle previsioni di entrata e di spesa rispetto al 2010. 32

§      1.5 Analisi delle spese finali per Missioni37

§      1.6 Il bilancio pluriennale programmatico. 40

2. L’evoluzione della spesa nel bilancio dello Stato:  Tavole allegate. 42

PARTE III Ambiti di competenza dell’VIII Commissione

INFRASTRUTTURE e TRASPORTI53

Lo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l’anno finanziario 2011 (Tabella 10)53

§      Premessa. 53

§      Il bilancio di competenza. 53

§      Analisi per programmi55

§      Stanziamenti nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze (MEF)58

Le tabelle del ddl di stabilità 2011. 61

§      Premessa. 61

§      Tabella B.. 62

§      Tabella C.. 62

§      Tabella E.. 63

AMBIENTE, TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE.. 66

Lo stato di previsione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare per l’anno finanziario 2011 (Tabella 9)66

§      Premessa. 66

§      Il bilancio di competenza. 66

§      Analisi per missioni e programmi67

§      Stanziamenti nello stato di previsione degli altri Ministeri70

§      L’ecobilancio. 71

Le tabelle del ddl di stabilità 2011. 73

§      Premessa. 73

§      Tabella B.. 74

§      Tabella C.. 74

PROTEZIONE CIVILE.. 76

Stanziamenti relativi alla Protezione civile e alle calamità naturali che insistono nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2)76

Le tabelle del ddl di stabilità 2011. 79

§      Premessa. 79

§      Tabella C.. 80

§      Tabella E.. 80

 

 


PARTE I

 


Il disegno di legge di stabilita’ (A.C. 3778)

La legge di stabilità – che sostituisce la legge finanziaria – compone, insieme alla legge di bilancio, la manovra di finanza pubblica prevista su base triennale e dispone annualmente il quadro di riferimento finanziario per il periodo compreso nel bilancio pluriennale. Per il medesimo periodo, essa provvede alla regolazione annuale delle grandezze previste dalla legislazione vigente al fine di adeguarne gli effetti finanziari agli obiettivi.

 

La nuova legge di contabilità (legge n. 196/2009), che ha riformato gli strumenti e le procedure di finanza pubblica, ha delineato una nuova configurazionedel ciclo della programmazione degli strumenti di bilancio[1] e ha previsto una correlazione della legge di stabilità con il carattere triennale della manovra. Si prevede infatti che la legge di stabilità debba contenere norme tese a realizzare effetti finanziari con decorrenza nel triennio considerato nel bilancio pluriennale.

 

Il suo contenuto tipico, parzialmente innovato rispetto alla normativa previgente, conferma l’esclusione delle norme di delega e di quelle a carattere ordinamentale ovvero organizzatorio, nonchè gli interventi di natura localistica o microsettoriale.

L’abrogazione integrale della legge di contabilità n. 468/1978 ha inoltre comportato la soppressione implicita della disposizione[2] che prevedeva la possibilità di inserire nella finanziaria norme finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia[3].

 

Più in dettaglio, i contenuti che la legge di stabilità deve indicare sono:

§      il livello massimo del ricorso al mercato finanziario e del saldo netto da finanziare in termini di competenza, per ciascun anno considerato nel bilancio pluriennale (ivi comprese le eventuali regolazioni contabili e debitorie pregresse) e le variazioni di aliquote, detrazioni e scaglioni, nonché le altre misure che incidono sulla determinazione del quantum della prestazione, in relazione alle diverse tipologie di imposte, tasse e contributi, con effetti a partire dal 1° gennaio dell’anno cui la legge di stabilità medesima si riferisce. In relazione alle sole imposte, essa indica altresì le correzioni conseguenti all’andamento dell’inflazione. In relazione alle variazioni delle aliquote, delle detrazioni e degli scaglioni recate dalla legge di stabilità, è fatta salva la normativa specifica riferita ai tributi, alle addizionali e alle compartecipazioni delle regioni e degli enti locali recata dalla legge delega per l’attuazione del federalismo fiscale (legge n. 42/2009);

Una novità contenuta nel disegno di legge di stabilità per il 2011, il quale presenta un articolo unico, è il rinvio a due appositi allegati che illustrano, rispettivamente, il contenuto dei commi 1 (livello massimo del saldo netto da finanziare e del ricorso al mercato finanziario) e dei commi 2, 3 e 4 (trasferimenti alle gestioni previdenziali e regolazioni contabili a favore delle gestioni assistenziali).

§      gli importi dei fondi speciali e le corrispondenti tabelle, vale a dire le somme, ripartite per ministeri, destinate alla copertura dei provvedimenti legislativi che si prevede saranno approvati nel corso degli esercizi finanziari compresi nel bilancio pluriennale, distintamente per la parte corrente e per la parte di conto capitale, i cui importi sono previsti nella legge di stabilità[4];

§      le nuove tabelle in allegato alla legge di stabilità - tre distinte -, finalizzate ad indicare, per ciascuno degli anni considerati nel bilancio pluriennale:

-       gli importi afferenti alle leggi di spesa di carattere permanente, per la quota da iscrivere nel bilancio di ciascun anno considerato nel bilancio pluriennale, la cui quantificazione è rinviata alla legge di stabilità, aggregate per programma e per missione, con l’esclusione delle spese obbligatorie; queste ultime peraltro rientrano direttamente nel disegno di legge di bilancio nell’ambito dei programmi di spesa oggetto di approvazione parlamentare.

-       gli importi delle leggi di spesa in conto capitale a carattere pluriennale, aggregate per programma e per missione, con specifica ed analitica evidenziazione dei rifinanziamenti, delle riduzioni e delle rimodulazioni, per la quota da iscrivere nel bilancio di ciascun anno considerato nel bilancio pluriennale.

-       gli importi delle riduzioni delle autorizzazioni legislative relative alla spesa di parte corrente, per ciascun anno considerato dal bilancio pluriennale, aggregate per programma e per missione;

 

 

In relazione alla nuova disciplina desunta dalla L. 196 in questione, le tabelle contenute nel disegno di legge di stabilità 2011 sono le seguenti:

-            Tabelle A e B: recano, come nella normativa previgente, gli importi dei fondi speciali per la copertura di nuovi provvedimenti legislativi, rispettivamente di parte corrente e di conto capitale, che si prevede verranno approvati nel corso del futuro esercizio finanziario. La relazione illustrativa in proposito sottolinea che, anche con riguardo alla triennalizzazione delle manovra, la determinazione delle annualità dei fondi si estende alle previsioni relative al secondo e al terzo anno del bilancio.

-            Tabella C: contiene autorizzazioni legislative di spese a carattere permanente dalle quali, rispetto a quanto previsto dalla normativa previgente, vengono espunte le autorizzazioni di spese aventi natura obbligatoria, i cui importi sono corrispondentemente riallocati nel disegno di legge di bilancio, attraverso l’istituzione di appositi capitoli di spesa;

-            Tabella D: riporta i definanziamenti delle autorizzazioni legislative di spesa della sola parte corrente;

-            Tabella E: reca i contenuti delle previgenti tabelle D, E e F per le spese in conto capitale, con evidenziazione dei rifinanziamenti, delle riduzioni e delle rimodulazioni degli importi destinati al finanziamento delle leggi che dispongono spese a carattere pluriennale. La tabella evidenzia separatamente le voci concernenti la legislazione vigente al momento della presentazione del disegno di legge e l’importo definitivo che sconta gli effetti della stessa legge di stabilità.

  Pertanto, mentre la struttura delle tabelle A e B non ha subito modifiche, le altre tabelle sono state accorpate e ridotte a tre. E’ stato inoltre ridotto il numero dei relativi allegati dimostrativi da 6 a 2. Le tabelle e gli allegati sono stati predisposti per missioni e programmi e riportano le rispettive dotazioni di competenza e di cassa articolate per ciascuna annualità del bilancio triennale.

§      l’indicazione dell’importo massimo da destinare ai contratti del pubblico impiego[5]e alle modifiche del trattamento economico e normativo del personale dipendente dalle amministrazioni statali in regime di diritto pubblico. Viene specificato che detto importo per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, per la parte non utilizzata al termine dell’esercizio, è conservato in conto residui fino alla sottoscrizione dei relativi contratti di lavoro o all’emanazione dei provvedimenti negoziali;

§      le regolazioni meramente quantitative rinviate alla legge stabilità dalle leggi vigenti;

§      norme che comportano aumenti di entrata o riduzioni di spesa, ad esclusione delle norme a carattere ordinamentale ovvero organizzatorio, facendo salva l’eccezione delle spese recate da norme eventualmente necessarie a garantire l’attuazione del Patto di stabilità interno, nonché a realizzare il Patto di convergenza, come disciplinato dalla citata legge sul federalismo fiscale;

§      le norme recanti misure correttive degli effetti finanziari delle leggi la cui attuazione possa recare pregiudizio al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, secondo il meccanismo ridefinito al comma 13 dell’articolo 17 della legge di contabilità relativo alla copertura finanziaria delle leggi[6].

§      le norme eventualmente necessarie a garantirel’attuazione del sopra richiamato Patto di stabilità interno e del Patto di convergenza.

 

Al disegno di legge di stabilità viene inoltre allegato, a fini conoscitivi, un prospetto riepilogativo degli effetti triennali sui saldi di finanza pubblica derivanti dalla manovra adottata. Tale prospetto deve essere aggiornato sulla base delle modifiche apportate in sede di esame parlamentare al disegno di legge di stabilità e successivamente allegato alla legge di stabilità medesima.

 

La nuova struttura della legge di stabilità recepisce la classificazione delle voci di bilancio presentata per la prima volta con il disegno di legge finanziaria per il 2008 e pertanto le disposizioni normative in essa contenute devono essere, di regola, articolate per missione e devono indicare il programma cui si riferiscono.

 

Con riferimento all’obbligo di copertura degli oneri correnti, si conferma la disposizione secondo cui la legge di stabilità può disporre, per ciascun anno del bilancio pluriennale, nuove o maggiori spese correnti, riduzioni di entrata e nuove finalizzazioni da iscrivere nel fondo speciale di parte corrente, nei limiti delle nuove o maggiori entrate tributarie, extratributarie e contributive e delle riduzioni permanenti di autorizzazioni di spesa corrente. Si prevede la possibilità di utilizzare gli eventuali margini di miglioramento del risparmio pubblico - dato dalla differenza positiva tra il suo valore previsto nel bilancio di previsione e quello risultante dall’assestamento relativo all’anno precedente - per la copertura finanziaria della legge di stabilità, purchè ne venga comunque assicurato un valore positivo.

 

Ferme restando le modalità di copertura della legge di stabilità sopra descritte, si conferma che le nuove o maggiori spese disposte con tale legge non possano concorrere a determinare i tassi di evoluzione delle medesime spese, sia di parte corrente sia in conto capitale, che risultino incompatibili con gli obiettivi determinati nella risoluzione parlamentare sulla Decisione di finanza pubblica (DFP).

 

Riproducendo un meccanismo simile a quanto previsto dalla legislazione previgente, inoltre, si prevede che in allegato alla relazione al disegno di legge di stabilità vengano indicati i provvedimenti legislativi, con i relativi effetti finanziari, adottati nel corso dell'esercizio e conseguenti all’attuazione della specifica procedura prevista all'articolo 17, comma 13 della legge di contabilità. Si tratta, in particolare, delle iniziative legislative che il Ministro dell'economia e delle finanze è chiamato ad adottare qualora riscontri che l'attuazione di leggi rechi pregiudizio al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, ovvero in caso di sentenze definitive di organi giurisdizionali e della Corte costituzionale recanti interpretazioni della normativa vigente suscettibili di determinare maggiori oneri.

Al disegno di legge di stabilità viene allegata, oltre alla relazione tecnica prevista con riferimento agli obblighi di copertura, una nota tecnico-illustrativa finalizzata ad illustrare, a scopi conoscitivi, il raccordo tra i documenti di bilancio e il conto economico consolidato della P.A.

Tale nota espone i contenuti della manovra e gli effetti che questa produce sui saldi e sui principali settori di intervento, nonché i criteriutilizzati per la quantificazione degli stessi. Essa contiene le previsioni del conto economico delle pubbliche amministrazioni secondo lo schema delle previsioni tendenziali della DFP del conto del settore statale e del settore pubblico, e del relativo conto di cassa, integrate con gli effetti della manovra di finanza pubblica per il triennio di riferimento.

La relazione tecnica da allegare al disegno di legge di stabilità deve infine contenere, per ciascuna legge pluriennale di spesa per cui è prevista dal disegno di legge medesimo l’autorizzazione al rifinanziamento, la valutazione del Ministro competente riguardo il permanere delle ragioni che a suo tempo ne avevano giustificato l'adozione, tenuto anche conto dei nuovi programmi da avviare.

Si sottolinea da ultimo che la legge di stabilità la quale, insieme alla legge di bilancio, compone la manovra su base triennale è un provvedimento che costituisce a tutti gli effetti uno strumento ispirato al metodo della programmazione secondo quanto previsto dall’articolo 7 della legge di contabilità.

Tra gli strumenti di programmazione il predetto articolo elenca altresì i disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica. E’ da segnalare in proposito che nella risoluzione relativa alla DFP 2011-2013 approvata dalle Camere non vi è tuttavia indicazione dei provvedimenti collegati alla manovra di finanza pubblica da adottare entro i termini prestabili.

In ordine a tale circostanza va tuttavia rammentato, che – come precisato nella relazione illustrativa al provvedimento – il disegno di legge di stabilità in esame non produce effetti correttivi sui saldi di finanza pubblica atteso che la manovra per il triennio 2011-2013 è stata effettuata con il D.L. 78/2010[7], approvato la scorsa estate, che ha anticipato la correzione dei saldi per assicurare il rispetto degli obiettivi programmatici giàfissati in sede di aggiornamento del Patto di stabilità e crescita europeo.

Il ddl di stabilità comporta esclusivamente un impatto sul saldo netto da finanziare, pari ad 1 miliardo nel 2011, 3 miliardi nel 2012 e 9,5 miliardi nel 2013, derivante – sulla base di quanto esposto nella Nota tecnico-illustrativa al provvedimento – da alcune rimodulazioni della parte tabellare concernenti il Fondo aree sottoutilizzate ed il finanziamento della quota nazionale del Fondo di rotazione per le politiche comunitarie, su cui si rinvia al commento concernente la Tabella E

 

L’intervento operato dal decreto-legge sopradetto è sinteticamente riepilogato nel riquadro che segue.

 

La manovra 2011-2013 operata dal D.L. n. 78/2010

Com’è noto, la manovra correttiva sui conti pubblici per il triennio considerato dal ddl di stabilità è stata operata con il decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78 (convertito dalla legge n. 122/2010), con il quale è stato disposto un articolato insieme di interventi, recanti riduzioni di spesa e di aumento delle entrate, diretti a conseguire gli obiettivi di finanza pubblica indicati nella Nota di aggiornamento al DPEF 2010-2013 e confermati in sede europea in occasione della presentazione, nel gennaio 2010, dell’ aggiornamento annuale del Programma di stabilità .

Gli effetti finanziari delle misure

Le misure contenute nel decreto legge, che vengono richiamate anche nella Decisione di finanza Pubblica, oltre a comportare un marginale impatto nel 2010, determinano una correzione dell’indebitamento netto pari a circa 12 miliardi per il 2011 ed a circa 25 miliardi in ciascuno degli anni 2012 e 2013, pari allo 0,75 per cento del PIL nel 2011 ed a circa l’1,5 per cento nel 2012 e nel 2013.

La manovra lorda risulta ovviamente di importo più elevato, in quanto comprendente anche le risorse destinate a misure espansive, in particolare per l’anno 2011, ed ammonta a 17,8 miliardi per il 2011, 27,5 miliardi nel 2012 e 27,8 miliardi nel 2013.

Per quanto concerne la composizione dell’intervento, gli effetti correttivi sono riconducibili prevalentemente (circa il 67 per cento nella media del triennio) ad un contenimento della spesa e, al suo interno, della componente di parte corrente, mentre le entrate concorrono alla manovra per il restante 33 per cento circa, come evidenziato nella tabella che segue([1]).

(1) Le tabelle in oggetto, nonché quella che segue, sono tratte dalle Tabelle 2.8 e 2.9 riportate nella Decisione di finanza pubblica.


Manovra correttiva effettuata dal D.L. n. 78/2010

(valori in milioni di euro)

2011

2012

2013

Maggiori entrate

6.943

10.544

8.632

Minori entrate

3.044

1.253

1.753

Maggiori spese

2.657

1.192

976

Correnti

2.110

635

281

Conto capitale

548

558

695

Minori spese

10.889

16.970

19.130

Correnti

6.909

11.180

12.740

Conto capitale

3.980

5.790

6.390

Riduzione indebitamento netto

12.130

25.068

25.033

Le misure correttive incidono su diversi settori, ed in tale quadro, particolare rilievo assumono quelle e poste a carico delle Amministrazioni regionali e locali, che rappresentano una quota di poco inferiore alla metà (in quanto pari a circa il 46 per cento) dell’intervento complessivo previsto nel corso del triennio di riferimento, come risulta dalla tabella che segue:

Effetti della manovra sulle amministrazioni centrali e locali

(valori in milioni di euro)

2011

2012

2013

Correzione complessiva Amministrazioni pubbliche

12.130

25.068

25.033

di cui:              amministrazioni centrali

4.927

12.824

12.059

                         amministrazioni locali

6.937

10.087

10.152

Un ulteriore ambito di intervento è riferibile al pubblico impiego, per il quale, tra le misure di contenimento delle spese, si ricordano il blocco della contrattazione per il triennio 2010-2012, la riduzione dei trattamenti economici superiori ai 90.000 euro annuali, che opera sulla quota eccedente tale limite, la previsione di limiti al trattamento retributivo dei magistrati, la sospensione dell’adeguamento retributivo ordinariamente spettante sia al personale dirigenziale che a quello delle qualifiche contrattualizzate. Una riduzione dei trattamenti è prevista anche in relazione a quelli spettanti a Ministri e Sottosegretari non parlamentari e agli addetti agli uffici di diretta collaborazione dei Ministri.

Numerose sono altresì le misure previste in materia di previdenza, nell’ambito della quale rilevano gli interventi per contrastare agli abusi in materia di invalidità civile e le misure, richieste dall’Unione europea, volte ad allineare l'età pensionabile delle donne nel pubblico impiego al requisito di 65 anni di età. Un ulteriore intervento, volto a conseguire effetti strutturali di minore spesa che si manifestano a partire dal 2012, concerne la modifica delle decorrenze (le c.d. “finestre”) per la decorrenza del trattamento pensionistico, che ha l’effetto di un posticipo dell’età effettiva di accesso al trattamento medesimo; sono state altresì introdotte alcune disposizioni concernenti la correlazione dell’età di pensionamento rispetto all’andamento della speranza di vita.

 

 


Sul versante delle entrate, particolare rilevo assumono gli interventi in materia tributaria, e segnatamente, le misure di potenziamento della lotta all’evasione fiscale e contributiva,

le quali operano su un duplice piano: da un lato, attraverso l’introduzione di più efficaci strumenti di accertamento, dall’altro, attraverso la focalizzazione dell’attività di ispezione e

controllo su determinati segmenti di contribuenti, i cui comportamenti appaiono a più elevato rischio di evasione. In tale ambito si prevede, tra l’altro, l’adeguamento alle disposizioni comunitarie delle limitazioni all’uso del contante e dei titoli al portatore, un aggiornamento dell’accertamento sintetico (il c.d. redditometro), il contrasto al fenomeno delle imprese “apri e chiudi” nonché a quello delle imprese in perdita sistemica.

 


PARTE II

 


La disciplina contabile del disegno di legge di bilancio

Il disegno di legge del bilancio annuale di previsione è disciplinato dall’articolo 21 della nuova legge di contabilità (legge n. 196/2009).

Come già previsto nella precedente normativa contabile, si tratta di un bilancio annuale di previsione:

-       “annuale”: perché il periodo di tempo sui si riferisce è di dodici mesi e coincide con l’anno solare (inizia il 1° gennaio e termina il 31 dicembre);

-       “di previsione”: perché viene predisposto e approvato prima dell’inizio della gestione e, pertanto, indica le entrate e le spese che si presume verranno effettuate.

L’articolo 21 conferma che le previsioni di entrata e di spesa contenute nel bilancio sono formate sulla base della legislazione vigente, tenuto conto dei parametri economici utilizzati nella Decisione di finanza pubblica.

 

L’articolo 7 della nuova legge di contabilità fissa la presentazione alle Camere del disegno di legge di bilancio entro il termine del 15 ottobre di ogni anno, contestualmente alla presentazione del disegno di legge distabilità (ex disegno di legge finanziaria): i due documenti compongono infatti la manovra triennale di finanza pubblica.

La data di presentazione del documento alle Camere è stata posticipata rispetto alla precedente normativa contabile - che la fissava entro il 30 settembre di ogni anno – in relazione alla nuova data di avvio del ciclo della programmazione economica e finanziaria delineato dalla legge di riforma della contabilità, che inizia il 15 settembre con la presentazione della Decisione di finanza pubblica (DFP).

 

Nel caso in cui il bilancio non sia approvato entro il 31 dicembre, la Costituzione prevede la concessione al Governo dell’esercizio provvisorio.

La nuova normativa contabile conferma che l’esercizio provvisorio del bilancio può essere concesso soltanto per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi (articolo 32).

Durante l'esercizio provvisorio, la gestione del bilancio, riferita sia alle autorizzazioni di impegno sia a quelle di pagamento, è consentita per tanti dodicesimi della spesa quanti sono i mesi dell'esercizio provvisorio, ovvero nei limiti della maggiore spesa necessaria, qualora si tratti di spesa obbligatoria e non suscettibile di impegni o di pagamenti frazionati in dodicesimi.

Le unità di voto parlamentare

Per quanto riguarda l’individuazione delle unità di voto parlamentare, sono state introdotte alcune importanti novità rispetto alla precedente disciplina contabile.

 

1)      In luogo delle unità previsionali di base (o macroaggregati), le unità di voto sono ora individuate:

a)  per le entrate, con riferimento alla tipologia;

A titolo esemplificativo, le voci che ora costituiscono l’unità di voto sono costituite, per le entrate tributarie, dai tributi più importanti (Imposta sui redditi, IRES, IVA), ovvero da raggruppamenti di tributi con caratteristiche analoghe (ad esempio, imposte sostitutive, imposte sui generi di monopolio, ecc.); per i restanti titoli, è indicata la tipologia del provento per aggregati più o meno ampi (ad esempio, proventi speciali, redditi da capitale, entrate derivanti da servizi resi dall'amministrazione statale, ecc.).

b)  per le spese, con riferimento ai programmi, intesi quali aggregati diretti al perseguimento degli obiettivi definiti nell'ambito delle missioni.

Le nuove unità di voto fanno riferimento alla nuova struttura del bilancio, di fatto applicata a decorrere dal 2008, fondata sulla riclassificazione delle spese dei Ministeri per missioni e programmi e delle entrate per ricorrenza (entrate riferite a proventi la cui acquisizione sia prevista a regime, ovvero limitata a uno o più esercizi) e per tipologia dell’entrata medesima[8].

Sia per le entrate che per le spese, l’unità di voto risulta pertanto spostata ad un livello superiore rispetto a quello del quello del macroaggregato(unità previsionale di base) in precedenza previsto.

La nuova classificazionedel bilancio \ha operato una profonda revisione in senso funzionale della struttura delle voci di bilancio, volta a meglio evidenziare larelazione tra risorse disponibili e finalità delle politiche pubbliche, anche al fine di superare la tradizionale logica incrementale nel rifinanziamento delle politiche di spesa e di rendere più agevole l’attività di misurazione e verifica dei risultatiraggiunti con la spesa pubblica.

La nuova legge di contabilità, nel’individuare nei programmi l’unità di voto parlamentare, non definisce né il numero né le qualifiche delle missioni e dei programmi medesimi.

In proposito va tuttavia segnalato che l’articolo 40 della legge di contabilità medesima, nell’ambito della delega al Governo per il completamento della riforma della struttura del bilancio, prevede la revisione, da completarsi nell’arco di un periodo di due anni, sia delle missioni che del numero e della struttura dei programmi di spesa, al fine di renderli il più possibile omogenei. A tal fine, il Ministero dell’economia ha emanato la circolare 22 marzo 2010, n. 14, in cui è prevista la costituzione di appositi gruppi di lavoro per le attività relative alla revisione.

 

2)      Per quanto concerne i contenuti dell’unità di voto parlamentare, ogni singola unità di voto deve indicare:

§      l'ammontare presunto dei residui attivi o passivi alla chiusura dell'esercizio precedente a quello cui il bilancio si riferisce (come già previsto nella precedente normativa contabile);

§      l'ammontare delle entrate che si prevede di accertare e delle spese che si prevede di impegnare (competenza) nonché l'ammontare delleentrate che si prevede di incassare e delle speseche si prevede di pagare (cassa), nell'anno cui il bilancio si riferisce (come già previsto nella precedente normativa contabile);

§      le previsioni delle entrate e delle spese relative al secondo e terzo anno del bilancio triennale. L'introduzione di previsioni triennali delle unità di voto rappresenta una novità rispetto alla precedente legge di contabilità.

Le previsioni triennali dei programmi di spesa risultano già presenti nella precedente struttura della legge di bilancio, sebbene in allegati puramente conoscitivi: a partire dal 2009 ciascuno stato di previsione della legge di bilancio risulta corredato di un apposito allegato 1, che espone le proiezioni triennali degli stanziamenti di competenza delle missioni e dei programmi di ciascun Ministero.

Costituiscono oggetto di approvazione parlamentare sia le previsioni di entrata e di spesa, di competenza e di cassa, relative all’anno cui il bilancio si riferisce sia le previsioni relative al secondo e terzo anno del bilancio triennale.

Soltanto le previsioni del primo anno costituiscono tuttavia limite alle autorizzazioni di impegno e pagamento.

 

3)      Per quanto concerne la classificazione delle voci di spesa, la dotazione finanziaria dei programmi di spesa viene presentata:

§      distinta in spese correnti e spese d’investimento - come già nella precedente esperienza. Per le spese correnti viene tuttavia data specifica indicazione delle spese di personale;

§      ripartitain spesa “rimodulabile” e spesa “non rimodulabile”. La distinzione delle dotazioni finanziarie dei programmi di spesa del bilancio dello Stato nelle suddette due categorie è stata formalizzata nella nuova legge di contabilità ai fini dell’applicazione della disciplina della flessibilità del bilancio.

La distinzione delle spese in rimodulabili e non rimodulabili è stata introdotta, per la prima volta, nel disegno di legge di bilancio per il 2009, a seguito delle disposizioni introdotte dall’articolo 60 del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, che ha modificato in modo sostanziale il processo di definizione del progetto di bilancio a legislazione vigente. A fronte di consistenti riduzioni delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa a legislazione vigente per il triennio 2009–2011 di competenza dei vari Ministeri operate dal citato decreto-legge, alle singole Amministrazioni è stato infatti concesso un più ampio margine di discrezionalità in ordine alla allocazione delle risorse nei programmi di spesa di loro pertinenza.

A seguito dei tagli lineari, è stata stabilita una procedura che ha modificato il processo di definizione delle previsioni di bilancio, posto che è stato fissato una sorta di plafond a disposizione di ogni Amministrazione entro il quale ciascuna, in sede di formazione del progetto di bilancio, ha potuto ripartire le risorse a disposizione, per ogni missione, tra i relativi programmi di spesa ritenuti prioritari.

Secondo la definizione contenuta nella nuova legge di contabilità, le spese non rimodulabili sono quelle “per le quali l'amministrazione non ha la possibilità di esercitare un effettivo controllo, in via amministrativa, sulle variabili che concorrono alla loro formazione, allocazione e quantificazione”. Esse corrispondono alle spese definite come “oneri inderogabili”, vale a dire le spese vincolate a meccanismi o parametri (determinati da leggi o da altri atti normativi) che ne regolano autonomamente l’evoluzione.

Rientrano tra gli oneri inderogabili le cosiddette spese obbligatorie, ossia quelle relative a particolari finalità espressamente elencate: pagamento di stipendi, assegni, pensioni ed altre spese fisse, interessi passivi, obblighi comunitari ed internazionali, ammortamento di mutui. In via residuale, rientrano tra le spese obbligatorie anche quelle che sono così identificate per espressa disposizione normativa.

Le spese rimodulabili - delle quali non è data una vera e propria definizione - sono individuate:

a)  nelle spese derivanti da fattori legislativi, intendendo come tali quelle autorizzate da espressa disposizione legislativa che ne determina l'importo, considerato quale limite massimo di spesa, e il periodo di iscrizione in bilancio, la cui rimodulabilità è disciplinata da una apposita norma della legge (vedi articolo 23 L.n.196/2009));

b)  nelle spese di adeguamento al fabbisogno, ossia spese non predeterminate legislativamente ma quantificate tenendo conto delle esigenze delle amministrazioni.

Formalizzando una novità già introdotta con il disegno di legge di bilancio per il 2009, la nuova normativa contabile prevede che, sino all'esercizio della delega di cui all'articolo 40, in appositi allegati agli stati di previsione della spesa sono indicate per ciascun programma di spesa, per macroaggregato e distinte per capitolo, le spese rimodulabili e quelle non rimodulabili.

 

4)      Con riferimento ai programmi di spesa, la nuova legge di contabilità dispone l’affidamento della realizzazione di ciascun programma ad un unico centro di responsabilità amministrativa. La formulazione usata dalla norma, che affida la “realizzazione” di ciascun programma ad un unico centro di responsabilità amministrativa, sembra indicare che, indipendentemente dal numero delle strutture amministrative coinvolte nel programma (e finora, infatti, la gran parte dei programmi coinvolgeva più centri di responsabilità amministrativa di uno stesso Ministero ovvero, nell’ipotesi di programmi interministeriali, di Ministeri diversi), la sua realizzazione dovrebbe comunque essere affidata alla responsabilità di un unico soggetto.

La previsione dell’univocità tra programmi e centri di responsabilità amministrativa è invece espressa nell’articolo 40 della legge di contabilità, tra i criteri della delega al Governo per il completamento della riforma del bilancio. La norma richiamata prevede, inoltre, l'univoca corrispondenza tra il programma e ciascun Ministero, al fine di evitare, ove possibile, la condivisione di programmi tra più Ministeri.

L’univoca corrispondenza tra programma di spesa e centro di responsabilità e tra programma di spesa e ciascun Ministero cui sembra tendere, in prospettiva, l’articolo 40, oltre a permettere di superare la frammentazione dei programmi tra più centri di responsabilità, che ha rappresentato una delle maggiori criticità della riclassificazione del bilancio, sembrerebbe comportare, di conseguenza, l’eliminazione, ove possibile, di programmi di spesa interministeriali.

La formazione degli stanziamenti del bilancio e flessibilità

L’articolo 23 della nuova legge di contabilità reca disposizioni in merito alla formazione del bilancio di previsione per quanto concerne la quantificazione dei programmi di spesa.

La norma prevede che, in sede di formulazione degli schemi degli stati di previsione, i Ministri devono indicare, anche sulla base delle proposte dei responsabili della gestione dei programmi, gli obiettivi di ciascun Dicastero e quantificare le risorse necessarie per il loro raggiungimento, tenendo conto delle istruzioni fornite annualmente, con apposita circolare, dal Ministero dell’economia.

La norma introduce il divieto espresso di previsioni basate sul mero calcolo della spesa storica incrementale.

Per quanto concerne la quantificazione delle risorse necessarie al raggiungimento degli obiettivi dei rispettivi dicasteri, la norma prevede inoltre che i Ministri competenti possono proporre la rimodulazione delle risorse tra programmi appartenenti alla stessa missione di spesa.

Una volta che i Ministri competenti hanno dato le loro indicazioni in merito agli obiettivi perseguiti dal singolo dicastero e alle risorse necessarie per il loro raggiungimento, la nuova normativa contabile attribuisce al Ministro dell’economia il compito di valutare la congruità e la coerenza tra gli obiettivi perseguiti da ciascun Ministro e le risorse richieste per la loro realizzazione.

 

Per motivate esigenze, con il disegno di legge di bilancio possono inoltre essere effettuate rimodulazioni delle dotazioni finanziarie relative ai fattori legislativi, compensative all’interno di un programma o tra programmi di una medesima missione di spesa.

Resta preclusa la possibilità di utilizzare stanziamenti di spesa in conto capitale per il finanziamento di spese correnti.

In allegato a ciascuno stato di previsione della spesa devono essere indicate le autorizzazioni legislative di cui si propone la modifica e il corrispondente importo.

Con la possibilità di incidere sugli stanziamenti determinati da specifiche autorizzazioni legislative di spesa, viene pertanto messa a regime per il disegno di legge di bilancio un potere di intervento nelle scelte allocative finora limitato allo strumento della legge finanziaria.

 

Con la disposizione introdotta dall’articolo 23 viene formalizzato nella legge di contabilità quanto già previsto, in via sperimentale, per gli anni 2009 e 2010, dall’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112/2008 (come modificato dall’articolo 23, comma 21-quater, del D.L. n. 78/2009), il quale, come già ricordato, a fronte di consistenti riduzioni delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa per il triennio 2009–2011 di competenza dei vari Ministeri, ha introdotto un più ampio margine di flessibilità per le amministrazioni in sede di formazione del bilancio di previsione a legislazione vigente, consentendo di rimodulare, seppure con vari limiti, le dotazioni finanziarie tra i programmi di spesa di ciascuna missione, anche mediante modifica delle autorizzazioni legislative di spesa ad essi sottostanti.

In ragione della possibilità di incidere, con le rimodulazioni, sulla legislazione sostanziale di spesa, in apposito allegato a ciascuno stato di previsione della spesa dei disegni di legge di bilancio per il 2009 e 2010 sono state esposte le autorizzazioni legislative di spesa ed i relativi importi con le rimodulazioni effettuate dalle Amministrazioni. Il prospetto delle autorizzazioni di spesa rimodulabili di ciascun Ministero è stato inoltre riportato nelle rispettive leggi di bilancio (Allegato n. 2 a ciascuno stato di previsione).

 

Il D.L. 31 maggio 2010, n. 78 ha introdotto, per il solo triennio 2011-2013, norme di flessibilità degli stanziamenti di bilancio che derogano alla disciplina generale recata dalla legge n. 196/2009.

A fronte di consistenti riduzioni delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa a legislazione vigente, operate dal provvedimento a decorrere dal 2011, di competenza dei vari Ministeri, il citato decreto-legge prevede che con il disegno di legge di bilancio, per “motivate esigenze”, possono essere rimodulate le dotazioni finanziarie “tra le missioni” di ciascun stato di previsione della spesa (laddove l’articolo 23 della nuova legge di contabilità riconosce tale facoltà solo nell’ambito di un singolo programma o fra programmi della stessa missione).

Tale facoltà può essere esercitata solo per motivate esigenze ed entro i seguenti limiti:

-       esclusivamente con riferimento alle spese rimodulabili,riconducibili, come detto, a quelle disposte da fattori legislativi e di adeguamento al fabbisogno;

-       nel rispetto dell’invarianza degli effetti sui saldi di finanza pubblica;

-       restando precluso l’utilizzo degli stanziamenti di conto capitale per finanziare spese correnti.

Classificazione delle entrate e delle spese

L’articolo 25 della nuova legge di contabilità espone la nuova classificazione delle entrate e delle spese dello Stato, sulla base delle innovazione introdotte dall’articolo 21, che ha modificato le unità di voto parlamentare, identificandole, per le entrate, con la tipologia dell’entrata, e per le spese, con i programmi, determinando il venir meno delle unità previsionali di base (o macroaggregati).

La nuova classificazione delle voci di entrata si articola su cinque livelli di aggregazione:

a)       al primo livello, le entrate sono suddivise in titoli, a secondo della loro natura:

titolo I: entrate tributarie;

titolo II: entrate extra-tributarie;

titolo III: entrate derivanti da alienazione e ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti;

titolo IV: entrate derivanti da accensione di prestiti.

I primi tre titoli rappresentano le entrate finali; il quarto titolo corrisponde in sostanza all’entità del ricorso al mercato finanziario;

b)      al di sotto dei titoli, le entrate sono suddivise in ricorrenti e non ricorrenti, a seconda che si riferiscano a proventi la cui acquisizione sia prevista a regime ovvero limitata soltanto ad alcuni esercizi;

c)       nel terzo livelloè evidenziata la tipologia dell'entrata, ai fini dell’approvazione parlamentare e dell’accertamento dei cespiti.

d)       al di sotto dell’unità di voto, si trovano le categorie, secondo la natura dei cespiti;

e)       capitoli, che rappresentano una ripartizione delle unità di voto ai fini della gestione e della rendicontazione. I capitoli possono essere suddivisi in articoli.

Si osserva che nell’ambito dei principi della delega per il completamento della revisione della struttura del bilancio dello Stato è previsto che il Governo proceda alla revisione, per l'entrata, delle unità elementari del bilancio per assicurare che la denominazione richiami esplicitamente l'oggetto e ripartizione delle unità promiscue in articoli in modo da assicurare che la fonte di gettito sia chiaramente e univocamente individuabile (cfr. articolo 40, comma 2, lettera d).

 

Sul lato della spesa, la nuova esposizione delle voci di bilancio individua una classificazione di tre livelli:

a)       missioni, che rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici della spesa;

b)      programmi, ossia le unità di voto parlamentare, quali aggregati finalizzati al perseguimento degli obiettivi indicati nell’ambito delle missioni.

I programmi sono presentati suddivisi in macroaggregati per tipologie di spesa (spese di funzionamento, interventi, trattamenti di quiescenza e altri trattamenti integrativi o sostitutivi, oneri del debito pubblico, oneri comuni di parte corrente, investimenti e oneri comuni in conto capitale);

c)       capitoli, secondo l’oggetto della spesa, che rappresentano le unità di gestione e rendicontazione, classificati in base al loro contenuto economico e funzionale. I capitoli possono essere suddivisi in articoli (i quali corrisponderebbero agli attuali piani di gestione).

Al riguardo si osserva che in sede di delega per il completamento della riforma si prevede il superamento dei capitoli mediante l’introduzione delle azioni, quali componenti del programma e unità elementari del bilancio dello Statoaffiancate da un piano dei conti integrato che assicuri il loro raccordo alla classificazione COFOG e alla classificazione economica di terzo livello (cfr. articolo 40, comma 2, lettera e).

 

E’ inoltre confermata la classificazione economica e funzionale delle spese.

La nuova legge di contabilità prevede però che esse si conformino ai criteri adottati in contabilità nazionale per i conti del settore della pubblica amministrazione.

E’ pertanto confermata la presentazione, in allegato allo stato di previsione del Ministero dell’economia, di un quadro contabile da cui risultino le categorie in cui viene classificata la spesa secondo l'analisi economica e le classi, fino al terzo livello della classificazione COFOG (comparti di attività in cui si articolano le aree di intervento delle politiche pubbliche), in cui viene ripartita la spesa secondo l'analisi funzionale.

In appendice a tale quadro contabile sono previsti appositi prospetti illustrativi degli incroci tra i diversi criteri di classificazione.

Rispetto alla precedente normativa contabile, è richiesto altresì, in apposito prospetto, il raccordo tra le classi COFOG e le missioni e i programmi di spesa, nonché tra il bilancio dello Stato e il sistema di contabilità nazionale.

Tutti i suddetti prospetti devono essere aggiornati dopo l’approvazione della legge di bilancio.

La struttura del disegno di legge di bilancio

L’articolo 21 della nuova legge di contabilità conferma la struttura del disegno di legge di bilancio di previsione, costituito:

§      da un unico stato di previsione dell’entrata;

§      dagli stati di previsione della spesa, relativi ai singoli Ministeri con portafoglio, con le allegate appendici dei bilanci delle amministrazioni autonome;

§      dal quadro generale riassuntivo, che la nuova legge di contabilità estende al triennio.

 

Ciascuno stato di previsione è corredato da una serie di elementi informativi:

a)   la nota integrativa al bilancio di previsione – che sostituisce la nota preliminare prevista dalla precedente legge di contabilità – contenente i seguenti elementi informativi riferiti alle entrate e alle spese:

-       per le entrate, la nota illustra i criteri utilizzati per la previsione relativa alle principali imposte e tasse;

-       per la spesa, in una prima sezione, concernente il piano degli obiettivi correlati a ciascun programma ed i relativi indicatori di performance, la nota illustra il quadro di riferimento in cui l’amministrazione si trova ad operare, le priorità politiche, le attività e gli obiettivi riferiti a ciascun programma di spesa che le amministrazioni intendono conseguire, con espressa indicazione delle risorse destinate alla realizzazione degli obiettivi e degli indicatori di realizzazione ad essi riferiti, nonché dei criteri e dei parametri utilizzati per la loro quantificazione. In una seconda sezione, relativa ai programmi e alle corrispondenti risorse finanziarie, la nota illustra il contenuto di ciascun programma di spesa e i criteri di formulazione delle previsioni di spesa, con riguardo particolare alle varie tipologie di spesa e ai relativi riferimenti legislativi, con indicazione dei corrispondenti stanziamenti del bilancio triennale;

b)      una scheda illustrativa di ogni programma e delle leggi che lo finanziano, con indicazione dei corrispondenti stanziamenti del bilancio triennale, con l'articolazione per le categorie di spesa. Di tali schede è previsto un aggiornamento semestrale, in modo da tenere conto delle modifiche apportate alle previsioni iniziali attraverso le variazioni di bilancio adottate in corso d'anno ai sensi delle disposizioni normative vigenti.

 

Ciascuno stato di previsione deve inoltre recare, per ogni programma:

c)      l'elenco dei capitoli, articoli e relativi stanziamenti;

d)      un riepilogo delle dotazioni secondo l'analisi economica e funzionale;

 

Rispetto alla normativa precedente sono inoltre richieste, a corredo degli stati di previsione:

e)      una scheda illustrativa dei capitoli recanti i fondi settoriali correlati alle principali politiche pubbliche di rilevanza nazionale, con indicazione degli stanziamenti triennali, il riepilogo analitico dei provvedimenti legislativi e amministrativi che hanno determinato i suddetti stanziamenti e le relative variazioni, e gli interventi previsti a legislazione vigente a valere su detti fondi, con separata indicazione delle spese correnti e di quelle in conto capitale. Anche in questo caso, è previsto un aggiornamento semestrale di tali schede;

f)        la presentazione del budget dei costi relativo a ciascuna amministrazione, che finora ha invece costituito un documento a se stante[9]. Il budget riporta i costi previsti dai centri di costo dell’amministrazione e il prospetto di riconciliazione al fine di collegare le previsioni economiche a quelle finanziarie di bilancio.

La nuova normativa contabile conferma inoltre la presentazione alle Camere, in allegato al disegno di legge del bilancio di previsione, di una relazione del Ministro dello sviluppo economico sulla destinazione alle aree sottoutilizzate delle spese di investimento iscritte negli stati di previsione dei singoli Ministeri per interventi di rispettiva competenza.

 

Per quanto concerne l’approvazione del disegno di legge di bilancio, l’articolo 21 conferma in larga parte la precedente normativa, disponendo:

§      la predisposizione della nota di variazioni in caso di variazioni apportate al bilancio nel corso della discussione parlamentare;

§      l'approvazione, con distinti articoli, dello stato di previsione dell'entrata, di ciascuno stato di previsione della spesa e dei totali generali della spesa nonché del quadro generale riassuntivo, nell'ordine detto, con riferimento alle dotazioni di competenza e cassa;

§      l’approvazione, con apposite norme, dei fondi di riserva previsti dalla legge di contabilità: Fondo di riserva per le spese obbligatorie, Fondi speciali per la reiscrizione in bilancio di residui passivi perenti delle spese correnti e in conto capitale, Fondo di riserva per le spese impreviste e Fondo di riserva per le autorizzazioni di cassa.

Rispetto alla precedente legge di contabilità, va segnalato il venir meno del Fondo di riserva per le autorizzazioni di spesa delle leggi permanentidi natura corrente;

§      la fissazione, con apposita norma, dell'importo massimo di emissione di titoli dello Stato, in Italia e all'estero, al netto di quelli da rimborsare, in relazione alla indicazione del fabbisogno del settore statale;

§      la ripartizione delle unità di voto in capitoli, ai fini della gestione e della rendicontazione, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze;

§      l’annessione agli stati di previsione della spesa dei singoli Ministeri, secondo le rispettive competenze, dei conti consuntivi degli enti cui lo Stato contribuisce in via ordinaria.

Bilancio pluriennale

Come già previsto nella precedente legge di contabilità, il bilancio a legislazione vigente viene presentato sia su base annuale, con riferimento all’anno successivo, che su base pluriennale.

L'articolo 22 della nuova legge di contabilità disciplina il bilancio pluriennale di previsione, prevedendo – in linea con la precedente disciplina - che esso sia elaborato dal Ministro dell’economia, in coerenza con gli obiettivi indicati nella Decisione di finanza pubblica, con riferimento ad un periodo di tre anni.

Il bilancio pluriennale è redatto in base alla legislazione vigente in termini di competenza e di cassa (anziché in termini di sola competenza, come previsto in passato) ed è organizzato per missioni e programmi.

La norma prevede l’esposizione sia di un bilancio pluriennale a legislazione vigente che di un bilancio pluriennale programmatico, nel quale si evidenziano le previsioni dell’andamento delle entrate e delle spese da conseguire in ciascuno degli anni considerati, tenendo conto degli effetti degli interventi programmati nella Decisione di finanza pubblica.

Il bilancio pluriennale viene integrato con gli effetti della legge di stabilità ed aggiornato annualmente.

E’ ribadito il principio in base al quale il bilancio pluriennale non comporta autorizzazione a riscuotere le entrate e ad eseguire le spese ivi contemplate, in coerenza con quanto previsto dall’articolo 21 il quale esclude che le previsioni di entrata e di spesa del secondo e del terzo anno del bilancio triennale costituiscono limiti per le autorizzazioni di impegno e di pagamento.


1. Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente
per il 2011 (A.C. 3779)

1.1. La struttura del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2011

Il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 è impostato secondo la struttura contabile per Missioni e Programmi, volta a privilegiare il contenuto funzionale della spesa.

In particolare, la riorganizzazione operata si fonda su una classificazione delle risorse finanziarie secondo due livelli di aggregazione: 34 missioni, che rappresentano le funzioni principali della spesa pubblica e ne delineano gli obiettivi strategici, a loro volta articolate, nel disegno di legge di bilancio 2011, in 173 programmi, che rappresentano aggregati omogenei di attività svolte all’interno di ogni singolo Ministero.

A partire dal disegno di legge di bilancio per il 2011 in esame i programmi costituiscono le nuove unità di voto parlamentare.

 

Come riportato nella relazione illustrativa, è confermata, nel disegno di legge, la univoca corrispondenza tra programmi e centri di responsabilità.

Con la riforma introdotta con la legge n 196/2009 il bilancio ha assunto una nuova veste di natura non meramente formale. Oltre a formalizzare le previsioni di entrata e di spesa in base alla disciplina vigente, il disegno di legge di bilancio, in virtù della nuova disciplina della flessibilità disciplinata dall’articolo 23 della legge n. 196/2009, può infatti incidere sulla legislazione sostanziale di spesa, proponendo rimodulazione di spese predeterminate per legge nonché, in base all’articolo 52, comma 1, della legge n. 196/2009, quantificare gli stanziamenti destinati al funzionamento degli enti pubblici aventi natura obbligatoria, precedentemente determinati dalla Tabella C della legge finanziaria.

L’articolo 7 della nuova legge di contabilità considera, pertanto, il disegno di legge di bilancio tra gli strumenti della programmazione finanziaria.

La legge di bilancio compone, insieme alla legge di stabilità, la manovra di finanza pubblica prevista su base triennale.

 

Sotto il profilo quantitativo, va ricordato che su processo di formazione del disegno di legge di bilancio per il 2011 ha inciso la disciplina introdotta dall’articolo 2 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 (legge n. 122/2010)che ha disposto, a decorrere dal 2011, la riduzione lineare del 10 per cento delle dotazioni finanziarie, iscritte a legislazione vigente nell’ambito delle spese rimodulabili delle missioni di ciascun Ministero, riconducibili, in base all’articolo 21, commi 5 e 7, della nuova legge di contabilità, a quelle disposte da fattori legislativi e alle spese di adeguamento al fabbisogno.

Sono state escluse dai tagli le risorse destinate:

§      al fondo ordinario delle università;

§      all’informatica;

§      alla ricerca;

§      al 5 per mille del gettito IRE.

 

Le riduzioni sono state operate per importi complessivi pari a 2.443,7 milioni di euro nel 2011, 2.215,8 milioni nel 2012 e 2.395,2 milioni nel 2013.

Nell’ambito di tali importi complessivi, le riduzioni relative alle spese predeterminate per legge corrispondono a 1.850,5 milioni nel 2011, 1.646,9 milioni nel 2012 e 1.824,4 milioni nel 2013.

Le riduzioni, in valori assoluti, risultano, in base alla tabella allegata al D.L. n. 78/2010, così distribuite tra i Ministeri:

Riduzioni delle dotazioni finanziarie di ciascun Ministero nel triennio 2011-2013

(milioni di euro)

MINISTERO

2011

2012

2013

riduzioni

di cuipredeterm. per legge

riduzioni

di cuipredeterm. per legge

riduzioni

di cui predeterm. per legge

Ministero economia e finanze

712,0

470,2

847,5

626,9

644,2

423,5

Ministero dello sviluppo economico

963,2

952,4

561,5

550,3

1142,2

1130,9

Ministero del lavoro e politiche sociali

12,3

7,4

12,2

7,4

12,3

7,5

Ministero della giustizia

47,8

0,8

48,5

0,8

48,6

0,8

Ministero degli affari esteri

43,9

27,6

43,9

27,6

43,0

26,7

Ministero istruzione, università e ricerca

104,2

76,2

104,8

76,7

103,8

75,9

Ministero dell'interno

118,7

12,1

120,5

12,4

122,8

12,7

Ministero ambiente tutela del territorio e mare

34,2

32,1

33,3

31,1

33,6

31,4

Ministero infrastrutture e trasporti

56,1

30,2

49,1

28,6

50,3

30,0

Ministero della difesa

255,8

162,7

304,8

211,6

104,8

11,6

Ministero politiche agric. alimen e forest.

23,3

14,9

17,5

9,1

17,5

9,1

Ministero beni e le attività culturali

58,3

53,0

58,3

53,0

58,1

52,8

Ministero della salute

13,7

11,0

14,1

11,4

14,1

11,4

TOTALE

2.443,7

1.850,5

2.215,8

1.646,9

2.395,2

1.824,4

 

Al fine di mettere le singole Amministrazioni in condizione di far fronte alle consistenti riduzioni lineari delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa, e consentire il consolidamento delle risorse stanziate sulle missioni medesime, l’articolo 2 del decreto-legge ha introdotto, in deroga alla disciplina della flessibilità del bilancio contenuta nella nuova legge di contabilità (articolo 23), la possibilità di rimodulare, con il disegno di legge di bilancio, per “motivate esigenze”, e limitatamente al triennio 2011-2013, le dotazioni finanziarie “tra le missioni” di ciascun stato di previsione della spesa.

La flessibilità introdotta dal D.L. n. 78/2010, che consente la rimodulazione degli stanziamenti di spesa tra le missioni di ciascuno stato di previsione, è disposta in deroga alle norme in materia di flessibilità previste dalla vigente legge di contabilità n. 196/2009, che all’articolo 23, comma 3, consente la rimodulazione delle risorse finanziarie soltanto “tra programmi” appartenenti alla medesima missione di spesa o all’interno di un medesimo programma.

Le rimodulazioni tra missioni riguardano soltanto le spese rimodulabili, cioè quelle riconducibili, come già detto, a quelle disposte da fattori legislativi e alle spese di adeguamento al fabbisogno.

Le rimodulazioni devono garantire il principio dell’invarianza dei saldi. Resta, inoltre, preclusa – in quanto intervento dequalificante della spesa - la possibilità di utilizzare stanziamenti di spesa in conto capitale per il finanziamento di spese correnti.

La norma prevede che le autorizzazioni legislative che vengono rimodulate con il disegno di legge di bilancio e i corrispondenti importi rimodulati, per ciascuna missione e programma, siano indicatein appositi allegati agli stati di previsione della spesa.

Nel disegno di legge di bilancio per il 2011 (A.C. 3779) è presente, in allegato a ciascuno stato di previsione, un apposito prospetto, l’Allegato 1 “Prospetto delle autorizzazioni di spesa per programmi”, che espone le autorizzazioni di spesa di ciascun Ministero che sono state rimodulate dal disegno di legge di bilancio.

In particolare, nell’Allegato 1 è indicato, con riferimento a ciascuna autorizzazione legislativa, l’importo a legislazione vigente, l’eventuale variazione operata mediante rimodulazione per ciascun anno del triennio 2011-2013 e il conseguente importo iscritto nel disegno di legge di bilancio.

 

Per quanto riguarda gli stanziamenti del bilancio a legislazione vigente per il 2011, va ricordato che le riduzioni disposte dal D.L. n. 78/2010 si sommano a quelle disposte da precedenti provvedimenti legislativi, che hanno autorizzato analoghi tagli lineari a partire dal 2009.

Gli stanziamenti di spesa rimodulabili delle missioni di spesa del bilancio dello Stato sono stati, infatti, più volte oggetto di riduzione, la più importante in occasione della manovra di finanza pubblica per gli anni 2009-2011.

In particolare, il D.L. 112/2008 ha disposto (art. 60, commi 1-2) una riduzione lineare delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa di competenza dei vari Ministeri iscritte nel BLV per gli anni 2009, 2010 e 2011, con alcune esclusioni (spese obbligatorie o aventi natura di oneri inderogabili, fondo ordinario per l’università, risorse destinate alla ricerca e al finanziamento del 5 per mille). Il taglio lineare complessivamente applicato è stato pari al 22,7% per il 2009, al 24% nel 2010 e al 41,6% nel 2011.

Il totale delle riduzioni operate alle dotazioni del bilancio a legislazione vigente è stata pari a oltre 8 miliardi nel 2009 (di cui la parte preponderante, oltre 6 miliardi, su spese predeterminate per legge), 9 miliardi nel 2010 e oltre 15 miliardi per il 2011, di cui 11,8 miliardi relativi a spese da fattore legislativo.

 

 

Le riduzioni per gli anni 2009-2011 sono risultate così distribuite per ciascun Ministero:

(milioni di euro)

 

2009

2010

2011

Ministero

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

economia e finanze

2.995,8

2.570,4

3.307,0

2.796,8

5.895,1

4986,0

sviluppo economico

2.247,8

2.235,5

2.459,0

2.444,4

4.310,8

4.286,0

lavoro

220,0

187,6

261,1

222,5

452,5

385,6

giustizia

218,6

1,6

262,1

3,2

454,2

5,5

esteri

202,4

153,4

225,4

167,0

388,0

286,5

istruzione

447,0

214,4

456,4

200,2

790,1

346,4

interno

413,7

78,4

462,2

55,2

799,0

95,6

ambiente

249,7

241,3

166,2

156,3

261,9

244,5

infrastrutture

519,6

405,3

463,0

332,9

770,4

544,7

difesa

503,7

158,0

478,1

59,0

834,5

101,7

politiche agricole

180,0

137,0

137,4

88,4

220,2

135,2

beni culturali

236,7

216,8

251,3

227,1

434,6

392,5

totale

8.435

6.599,7

8.929,2

6.753

15.611,3

11.810,2

 

Ulteriori riduzioni lineari sono state disposte, con incidenza sulla formazione del bilancio a legislazione vigente per il 2011, dal D.L. n. 180/2008, art. 4[10], che ha disposto una riduzione lineare di 24 milioni di euro per l’anno 2009, 71 milioni per l’anno 2010, e 141 milioni a decorrere dall’anno 2011 delle dotazioni delle missioni di spesa di ciascun Ministero (esposte in apposito allegato al provvedimento) a copertura degli oneri relativi alle assunzioni in università statali.

 

1.2 Le rimodulazioni delle dotazioni di bilancio

 

A differenza dello scorso anno[11], nella Relazione illustrativa del disegno di legge di bilancio per il 2011 (A.C. 3779) non è presente una apposita sezione di analisi delle missioni e dei programmi del bilancio, che metta in evidenza la quota di spesa “rimodulabile” e quella “non rimodulabile” del bilancio dello Stato, ripartita per missione.

Non è pertanto possibile, al momento, individuare l’entità complessiva delle spese “rimodulabili” del bilancio statale.

Le spese rimodulabili trovano esposizione soltanto con riferimento ai singoli programmi di spesa nell’ambito delle schede illustrative dei programmi presenti in ciascuno stato di previsione.

Nelle suddette schede illustrative, infatti, le spese complessive dei programmi, sono suddivise, con riferimento ai macroaggregati[12], in spese rimodulabili e non rimodulabili. All’interno della componente rimodulabile (R), è data specifica indicazione delle spese riconducibili al “fabbisogno” e al “fattore legislativo”.

In sostanza, le schede illustrative sembrano avere assorbito la funzione che, in base alla nuova legge di contabilità (articolo 21, comma 4, secondo periodo, legge n. 96/2009) avrebbe dovuto essere svolta da appositi allegati agli stati di previsione della spesa, i quali, sino all'esercizio della delega al Governo per il completamento della revisione della struttura del bilancio dello Stato, debbono indicare, per ciascun programma, per macroaggregato e distinte per capitolo, le spese rimodulabili e quelle non rimodulabili.

 

Per quanto concerne, in particolare, la componente rimodulabile del bilancio riconducibile al fattore legislativo, si ricorda che l’articolo 23 della nuova legge di contabilità consente, con il disegno di legge di bilancio, per motivate esigenze, di rimodulare, in via compensativa, all'interno di un programma o tra programmi di ciascuna missione, le dotazioni finanziarie relative ai fattori legislativi, nel rispetto dei saldi di finanza pubblica.

La norma prevede che le autorizzazioni legislative di cui si propone la modifica e il corrispondente importo siano indicate in apposito allegato a ciascuno stato di previsione della spesa.

 

Tale principio di flessibilità è stato sostanzialmente ampliato dal D.L. n. 78/2010, il quale, come già detto, in deroga alla ordinaria disciplina, ha previsto la possibilità, limitatamente al triennio 2011-2013, per motivate esigenze, di rimodulare, in sede di disegno di legge di bilancio, le dotazioni finanziarie tra le missioni di ciascuno stato di previsione, prevede altresì che in appositi allegati agli stati di previsione della spesa debbano essere indicate le autorizzazioni legislative di cui si propongono le modifiche ed i corrispondenti importi.

 

Con riferimento alle rimodulazioni proposte dal disegno di legge di bilancio in esame, si osserva che la Relazione illustrativa, afferma che “ risultano utilizzati in sede di previsione 2011, gli strumenti di flessibilità già previsti dalla disciplina contabile di bilancio, tenuto anche conto di quanto previsto al riguardo dall’articolo 2, del decreto-legge n. 78 del 2010. In tal senso, nella fase di formazione del disegno di legge di bilancio 2011 da parte dei Ministeri è stata esercitata l’ulteriore possibilità di riallocare le risorse verso forme di impiego ritenute prioritarie o più produttive, attraverso la rimodulazione tra Missioni (anche per compensare, se ritenuto necessario, le riduzioni lineari disposte dal suddetto decreto legge n. 78 del 2010), limitatamente al triennio 2011-2013”, con ciò innovando rispetto alla disciplina generale che consente rimodulazioni solo tra programmi ricompresi nella stessa Missione di spesa.

 

Nel disegno di legge di bilancio per il 2011 (A.C. 3779), è presente, in allegato a ciascuno stato di previsione, un apposito prospetto, l’Allegato 1Prospetto autorizzazioni di spesa per programmi (art. 23, c. 3 della legge n. 196/2009)”, che espone le autorizzazioni di spesa relative a ciascun Ministero oggetto di proposta di rimodulazione.

In particolare, l’Allegato 1 è strutturato per missione e programma, e, con riferimento a ciascuna autorizzazione legislativa ad esso sottostante, è indicato l’importo a legislazione vigente, l’eventuale variazione operata mediante rimodulazione per ciascun anno del triennio 2011-2013 e il conseguente importo iscritto nel disegno di legge di bilancio.

 

Sembrerebbe pertanto che l’allegato 1 sia inclusivo non solo delle rimodulazioni effettuate ai sensi dell’articolo 23,comma 3 della legge n. 196/2009, che è citato come unico riferimento normativo, bensì anche delle rimodulazioni da fattore legislativo effettuate ai sensi del decreto legge n. 78/2010, mancando nella Relazione illustrativa una specificazione al riguardo.

 


1.3 Il quadro generale riassuntivo

Il quadro generale riassuntivo del bilancio di previsione per il 2011 a legislazione vigente evidenzia i seguenti importi:

 

BLV 2011 (A.C. 3779)
al netto delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

Competenza

Cassa

(1)      Entrate finali
          - di cui entrate tributarie

446.949
414.315

408.395
386.049

(2)      Spese finali

486.602

496.275

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

-39.652

-87.880

 

Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2011, in termini di competenza e al netto delle regolazioni contabili e debitorie e dei rimborsi IVA, prevede entrate finali per 446,9 miliardi di euro e spese finali per 486,6 miliardi.

Il saldo netto da finanziare, corrispondente alla differenza tra le entrate finali e le spese finali, risulta pari a oltre 39,6 miliardi di euro.

In termini di cassa, il saldo netto da finanziare è pari a 87,9 miliardi di euro.

 

In termini di competenza, per il biennio 2012-2013, il disegno di legge di bilancio evidenzia i seguenti importi:

 

 

BLV 2012-2013 (A.C. 3779)
al netto delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

2012

2013

(1)      Entrate finali
          - di cui entrate tributarie

469.931
437.171

489.710
455.910

(2)      Spese finali

489.196

494.366

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

-19.265

-4.656

 

 

 

Al lordo delle regolazioni contabili e debitorie (pari a 30.445 milioni di euro per quanto concerne le entrate, e a 41.751 milioni di euro, per quanto concerne le spese), il bilancio a legislazione vigente per il 2011 prevede:

 

BLV 2011 (A.C. 3779)
al lordo delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

Competenza

Cassa

(1)      Entrate finali
          - di cui entrate tributarie

497.394
447.780

438.840
416.494

(2)      Spese finali

528.353

538.026

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

-50.958

-99.186

 

 

In termini di competenza, per il biennio 2012-2013, il disegno di legge di bilancio evidenzia i seguenti import al lordo delle regolazioni debitorie:

 

BLV 2012-2013 (A.C. 3779)
al lordo delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

2012

2013

(1)      Entrate finali
          - di cui entrate tributarie

499.473
466.713

519.382
485.582

(2)      Spese finali

522.072

527.188

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

-22.599

-7.806

 

 


1.4 Le variazioni delle previsioni di entrata e di spesa rispetto al 2010

Nella Tavola seguente sono posti a raffronto, in termini di competenza, le previsioni iniziali del bilancio per il 2010, le previsioni contenute nella legge di assestamento e le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2011 e per il biennio successivo (A.C. 3779).

Il raffronto è effettuato con i dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili.

(Valori in milioni di euro)

 

Bilancio di previsione 2010

Assestato
2010
(A)

B.L.V.
2011

(
B)

Diff.

(A)-(B)

B.L.V.
2012

B.L.V.
2013

Entrate finali

443.411

443.448

446.949

3.502

469.931

489.710

Tributarie

410.842

410.112

414.315

4.203

437.171

455.910

Extratributarie

31.104

31.910

31.557

-353

31.679

32.713

Entrate per alienazione e ammort. beni patrimoniali

1.466

1.426

1.077

-349

1.081

1.087

Spese finali

505.829

498.202

486.602

-11.601

489.196

494.366

Spese correnti

460.180

451.464

446.940

-4.524

451.778

459.363

- Spese correnti netto interessi

380.832

377.302

362.697

-14.605

361.881

365.777

- Interessi

79.348

74.162

84.243

10.081

89.897

93.586

Spese conto capitale

45.649

46.739

39.662

-7.077

37.418

35.003

Rimborso prestiti

258.589

224.651

209.985

-14.665

248.495

222.347

Spese Complessive

764.418

722.853

696.587

-26.266

737.691

716.713

Saldo netto da finanziare

-62.418

-54.755

-39.652

+15.103

-19.265

-4.656

Risparmio pubblico

-18.235

-9.442

-1.067

8.374

17.072

29.260

Ricorso al mercato (*)

-325.691

-284.673

-260.944

23.729

-271.092

-230.156

(*)  Il ricorso al mercato è calcolato al lordo delle regolazioni debitorie e contabili.

 

Le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2011 registrano una riduzione del saldo netto da finanziare rispetto all’assestamento per il 2010, nell’importo di 15.103 milioni di euro, derivante da:

§      una riduzione delle spese finali di 11.601 milioni di euro, che riguarda soprattutto le spese in conto capitale;

§      un incremento delle entrate finali di 3.502 milioni di euro.

 

Il saldo corrente (risparmio pubblico) del bilancio a legislazione vigente per il 2011 registra, rispetto ai dati assestati per il 2010, un miglioramento di oltre 8 miliardi di euro.

 

Riguardo alle entrate finali, l’aumento di 3.500 milioni rispetto alle previsioni assestate per il 2010 risulta determinato dall’andamento crescente delle entrate tributarie (+4.203 milioni di euro).

 

Per quanto riguarda le spese finali iscritte nel bilancio a legislazione vigente per il 2011, la riduzione (11.601 milioni) è per la maggior parte imputabile ad un sensibile decremento delle spese in conto capitale, che registrano una riduzione di 7.077 milioni di euro rispetto al bilancio assestato 2010. Anche rispetto al dato del bilancio 2010, le spese in conto capitale risultano ridotte di 5.987 milioni.

Anche la spesa corrente registra, rispetto al bilancio assestato 2010, una riduzione ma più contenuta (-4.524 milioni di euro).

Se confrontata, tuttavia, con la previsione del bilancio per il 2010, la spesa corrente nel 2011 evidenzia una riduzione di oltre 13 miliardi di euro.

In particolare, la spesa primaria, considerata al netto degli interessi, registra una variazione in diminuzione particolarmente significativa, di circa 14.600 milioni di euro.

§        Analisi delle entrate

Per quanto riguarda le entrate finali è previsto per il 2011 un aumento complessivo di 3.501 milioni rispetto al dato assestato 2010, determinato da un incremento dell’1% delle entrate tributarie (+4.203 milioni) a fronte di una lieve riduzione di quelle extratributarie(-353 milioni) e delle entrate da alienazione e ammortamento beni patrimoniali (- 349 milioni).

In particolare, tra entrate tributarie, le imposte sul patrimonio e sul reddito registrano, nelle previsioni per il 2011, una diminuzione del 2,7%, pari a 6.688 milioni, a fronte di un incremento di 10.734 milioni delle tasse e imposte sugli affari.

Entrate tributarie

(al netto dei rimborsi IVA, regolazioni contabili e acconto concessionari - milioni di euro)

 

Ass. 2010

BLV 2011

Diff..

Var.
%

I – Imposte sul patrimonio e sul reddito

244.813

238.126

-6.688

-2,7

II - Tasse e imposte sugli affari

113.553

124.287

10.734

9,5

III - Imposte sulla produzione, consumi e dogane

28.965

28.673

-292

-1,0

IV – Monopoli

10.594

10.884

290

2,7

V - Lotto, lotterie ed altre attività di giuoco

12.187

12.345

158

0

Totale Entrate Tributarie

410.112

414.315

4.203

1,0

 

Nella tabella che segue vengono raffrontati alcuni dati relativi alle entrate tributarie,suddivise per categoria.

Rispetto al dato assestato 2010, a fronte di un gettito IRE pressoché invariato, viene prevista per il 2011 una riduzione dell’IRES (-4.158 milioni) e delle imposte sostitutive (-2.187 milioni), mentre per l’IVA vengono indicati maggiori introiti per 10.457 milioni.

I comparti dei monopoli e dei giochi riportano una lieve crescita delle entrate.

 

I dati illustrati sono calcolati al netto dei rimborsi IVA, cheammontano a 31.946 milioni nel bilancio assestato 2010 e a 30.445 milioni nel 2011.

 

Entrate tributarie – Competenza
(dati al netto dei rimborsi IVA)

(milioni di euro)

Descrizione

Assest.
2010

BLV
2011

Differenza

A) Entrate ricorrenti

 

 

 

IRE

182.256

182.351

+95

IRES

44.245

40.087

-4.158

Imposte sostitutive

12.965

10.882

-2.083

Altre imposte dirette

3.515

3.752

+237

Totale imposte dirette

 

 

 

IVA

89.758

100.215

+10.457

Registro, bollo e sostitutiva

11.713

11.781

+68

Accisa e imposta erariale su oli minerali

21.765

21.381

-384

Accisa e imposta erariale su altri prodotti

7.166

7.258

+92

Imposte sui generi di Monopolio

10.593

10.883

+290

Lotto

5.339

5.413

+74

Imposta sui giochi

3.759

3.802

+42

Lotterie ed altri giochi

3.089

3.130

+41

Altre imposte indirette

11.664

11.866

+202

Totale imposte indirette

 

 

 

Totale A)

407.827

412.801

+4.974

B) Entrate non ricorrenti

 

 

 

Imposte sostitutive

1.660

868

-792

Condoni imposte dirette

172

186

+14

Altre imposte indirette (successione e donazione)

449

456

+7

Condoni imposte indirette

4

4

0

Totale B)

2.285

1.514

-771

Totale tributarie (A + B)

410.112

414.315

+4.203

di cui derivanti da attività ordinaria di gestione

378.111

377.993

-118

di cui da attività di accertamento e controllo

32.001

36.322

+4.321

§        Analisi delle spese

La tavola che segue illustra le spese finali del bilancio dello Stato, ripartite per categorie, secondo la classificazione economica, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, evidenziando il raffronto tra il dato assestato 2010 e il dato a legislazione vigente per il 2010 (A.C. 3779).

Spese finali del bilancio dello stato
(competenza - valori in milioni di euro – al netto delle regolazioni debitorie)

CATEGORIE

BIL. 2010

ASS. 2010

BLV 2011

Var.

Redditi da lavoro dipendente

91.300

91.422

89.385

-2.037

Imposte pagate sulla produzione

4.817

4.805

4.713

-92

Consumi intermedi

7.935

8.460

7.642

-818

Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche

223.018

220.596

208.967

-11.629

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

3.802

4.163

3.658

-505

Trasferimenti correnti a imprese

4.230

4.240

3.736

-504

Trasferimenti all'estero

1.522

1.535

1.495

-40

Risorse proprie CEE

17.200

17.200

18.300

1.100

Interessi passivi e redditi da capitale

79.348

74.162

84.243

10.081

Poste correttive e compensative

17.343

16.593

17.172

579

Ammortamenti

900

900

910

10

Altre uscite correnti

8.765

7.387

6.719

-668

Totale Spese Correnti

460.180

451.483

446.939

-4.524

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

589

5.211

4.846

-365

Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche

16.838

19.319

12.729

-6.590

Contributi agli investimenti ad imprese

9.435

10.552

7.873

-2.678

Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali private

49

51

36

-15

Contributi agli investimenti a estero

541

536

631

95

Altri trasferimenti in conto capitale

12.544

9.916

13.386

3.469

Acquisizioni di attività finanziarie

1.153

1.153

160

-993

Totale spese Conto Capitale

45.649

46.739

39.662

-7.077

Totale Spese Finali

505.829

498.202

486.602

-11.601

Le spese di parte corrente

Le previsioni di competenza delle spese correnti presentano, per il 2011, un decremento, rispetto al dato assestato 2010, di 4.524 milioni di euro.

Tale importo è sostanzialmente dovuto alla previsione di una consistente riduzione della spesa corrente primaria di circa 14.600 milioni di euro, cui fa da contrappeso un aumento della spesa per interessi di 10.081 milioni di euro.

Le variazioni maggiori rispetto al dato assestato 2010 sono previste per le seguenti categoria di spesa:

§      i trasferimenti correnti alle amministrazioni pubbliche registrano nel 2011 una flessione di oltre 11,6 miliardi di euro, pressoché interamente imputabile alla riduzione dei trasferimenti statali destinati alle amministrazioni locali, in conseguenza delle disposizioni introdotte dal D.L. n. 78/2010.

Si ricorda, in particolare, la riduzione di complessivi 6,3 miliardi dei trasferimenti alle regioni e agli enti locali (che si ripercuote anche sulla categoria dei trasferimenti alle amministrazioni pubbliche in conto capitale), in applicazione dell’articolo 14, comma 2, del D.L. n. 78/2010, che ha disposto il taglio dei trasferimenti quale misura del concorso delle autonomie territoriali alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2011-2013.

La Relazione illustrativa ricorda, inoltre, la riduzione delle somme da erogare per la devoluzione alle regioni a statuto speciale del gettito di entrate erariali ad esse spettanti in quota fissa (circa 5 miliardi di euro);

§      i consumi intermedi presentano una contrazione di 818 milioni rispetto al 2010;

§      i redditi da lavoro dipendente registrano una flessione di circa 2.000 milioni;

§      le suddette variazioni negative sono compensate, in parte, dalla variazione in aumento relativa agli interessi passivi, che registrano un incremento di 10.081 milioni connesso all’andamento degli interessi sui titoli del debito pubblico (5.900 milioni), sui BOT poliennali (2.500 milioni), sui tassi di interesse sui buoni postali fruttiferi (1.300 milioni).

Le spese in conto capitale

La forte contrazione delle spese in conto capitale per oltre 7 miliardi rispetto al dato assestato 2010 è principalmente ascrivibile ai seguenti comparti di spesa:

§       riduzione di 6.590 milioni dei contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche, anche in questo caso per la gran parte imputabili ala riduzione dei trasferimenti alle amministrazioni locali, ed in particolare alle regioni la cui riduzione degli stanziamenti è da attribuire a quanto previsto nel D.L. n. 78/2010;

§       riduzione di 2.678 milioni dei contributi agli investimenti ad imprese, di cui 300 milioni riferiti a minori trasferimenti alle Ferrovie dello Stato e 1.822 milioni sono connessi a minori esigenze per i crediti d’imposta.


1.5 Analisi delle spese finali per Missioni

Come già ricordato, il disegno di legge di bilancio per il 2011conferma la struttura contabile introdotta, a partire dalla legge di bilancio per il 2008, articolata spesa secondo le 34 Missioni, le quali rappresentano le funzioni principali della spesa pubblica e ne delineano gli obiettivi strategici.

Modificazioni sono invece intervenute in ordine al quadro funzionale relativo ai Programmi, che è stato rivisitato, anche in relazione a quanto previsto dalla Circolare del Ministero dell’economia 22 marzo 2010, n. 14.

A seguito della revisione operata dai diversi dicasteri, nel disegno di legge di bilancioper il 2011, le Missioni sono state articolate in 173 programmi, rispetto ai 162 presenti nella legge di bilancio per il 2010 (legge n. 192/2009).

 

A differenza dello scorso anno, nella Relazione illustrativa del disegno di legge di bilancio per il 2011 (A.C. 3779) non è presente una apposita sezione di analisi delle missioni e dei programmi del bilancio.

 

I dati relativi agli stanziamenti triennali relativi alle Missioni di spesa del bilancio dello Stato, ripartiti tra i 173 programmi, sono stati comunque forniti dalla Ragioneria generale dello Stato.

 

Sulla base di tali dati, emerge che per il 2011, rispetto alle spese finali del bilancio dello Stato, le missioni (considerate al netto della quota relativa alle passività finanziarie[13]), che risultano avere i maggiori stanziamenti sono:

§      relazioni finanziarie con le autonomie locali (Missione 3 “Relazioni autonomie territoriali”), pari al 20,4%;

§      oneri per il servizio del debito (Missione 34 “Debito pubblico”), pari al 15,9%;

§      trasferimenti agli enti previdenziali per la previdenza obbligatoria e complementare (Missione 25 “Politiche previdenziali”), pari al 13,5%;

§      politiche finanziarie e di bilancio (Missione 29), pari all’11,7%;

§      istruzione scolastica (Missione 22), pari all’8%.

 

La tabella che segue mostra l’ammontare complessivo e in quota percentuale delle risorse finanziarie delle 34 Missioni iscritte nel bilancio a legislazione vigente per il 2011-2013.

I dati sono al lordo delle regolazioni contabili e debitorie.

(milioni di euro)

 

ASS.
2010

%

BLV
2011

%

Diff. 2011-2010

Var.
%

BLV
2012

%

BLV
2013

%

1 - Organi costituzionali

3.267

0,6

2.990

0,6

-277

-8,5

3.013

0,6

3.011

0,6

2 – Amm.ne gen.le terr.*

473

0,1

485

0,1

12

2,5

484

0,1

483

0,1

3 - Relazioni auton. Terr.

115.852

21,6

108.057

20,4

-7.806

-6,7

101.393

19,4

103.0188

19,5

4 - L'Italia nel mondo

25.271

4,7

26.267

5,0

996

3,9

26.892

5,2

22.153

4,2

5 - Difesa e sicurezza terr.

20.295

3,8

18.554

3,5

-1.741

-8,6

18.576

3,6

18.567

3,5

6 - Giustizia

7.295

1,4

7.064

1,3

-231

-3,2

7.022

1,3

7.021

1,3

7 - Ordine pubblico *

10.451

2,0

10.372

0,7

-183

-1,8

10.216

2,0

10.194

1,9

8 - Soccorso civile

4.201

0,8

3.937

0,2

-264

-6,3

3.668

0,7

3.637

0,7

9 - Agricoltura e pesca

1.047

0,2

813

0,0

-234

-22,3

807

0,2

670

0,1

10 - Energia

8

0,0

8

0,7

0

0,0

8

0,0

8

0,0

11 - Competitività imprese

5.903

1,1

3.855

0,7

-2.048

-34,7

3.484

0,7

2.153

0,4

12 – Regolaz. dei mercati

56

0,0

31

0,0

-25

-44,6

29

0,0

29

0,0

13 - Diritto alla mobilità

7.500

1,4

7.846

1,5

346

4,6

7.530

1,4

6.991

1,3

14 – Infrastrutt. e logistica

4.926

0,9

2.818

0,5

-2.108

-42,8

3.213

0,6

2.990

0,6

15 - Comunicazioni

1.291

0,2

1.113

0,2

-178

-13,8

891

0,2

891

0,2

16 - Commercio intern.le

233

0,0

168

0,0

-65

-27,9

190

0,0

190

0,0

17 - Ricerca ed innovaz.

3.549

0,7

3.243

0,6

-306

-8,6

3.118

0,6

3.090

0,6

18 - Sviluppo sostenibile

902

0,2

683

0,1

-219

-24,3

673

0,1

664

0,1

19 - Casa e ass. urban.

849

0,2

436

0,1

-413

-48,6

510

0,1

490

0,1

20 - Tutela della salute

777

0,1

739

0,1

-38

-4,9

730

0,1

724

0,1

21 - Tutela beni culturali*

1.367

0,3

1.210

0,2

-166

-12,1

1.193

0,2

1.191

0,2

22 - Istruzione scolastica

44.254

8,3

42.064

8,0

-2.190

-4,9

40.946

7,8

40.581

7,7

23 – Istruz. Universitaria

7.924

1,5

7.103

1,3

-821

-10,4

7.023

1,3

6.969

1,3

24 - Diritti sociali e famigl.

25.642

4,8

30.524

5,8

4.882

19,0

30.812

5,9

31.389

6,0

25 - Politiche previdenziali

77.393

14,5

71.304

13,5

-6.089

-7,9

73.351

14,0

74.718

14,2

26 - Politiche per il lavoro

5.239

1,0

4.678

0,9

-561

-10,7

4.239

0,8

4.111

0,8

27 - Immigrazione

1.637

0,3

1.408

0,3

-229

-14,0

1.431

0,3

1.471

0,3

28 - Sviluppo territoriale*

4.367

0,8

8.160

1,5

3.757

86,0

4.186

0,8

9.948

1,9

29 - Politiche fin. e di bil.

64.201

12,0

61.746

11,7

-2.455

-3,8

58.324

11,2

58.335

11,1

30 - Giovani e sport

806

0,2

685

0,1

-121

-15,0

671

0,1

661

0,1

31 – Turismo

76

0,0

37

0,0

-39

-51,3

37

0,0

33

0,0

32 - Servizi gen.li amm.ni

1.920

0,4

1.532

0,3

-388

-20,2

1.594

0,3

1.463

0,3

33 - Fondi da ripartire

12.451

2,3

14.518

2,7

2.067

16,6

15.895

3,0

15.825

3,0

34 - Debito pubblico (**)

73.991

13,8

84.064

15,9

10.073

13,6

89.924

17,2

93.519

17,7

TOTALE SPESE FINALI

535.414

100

528.512

100

-7.062

-1,3

522.073

100

527.188

100

(*)    Al netto dei rimborsi del debito statale come di seguito indicati: 11 mln per ciascuno degli anni 2011-2013 riferiti alla Missione 3; 104 mln nel 2011, 108 nel 2012 e 112 nel 2013 riferiti alla Missione 7; 9 mln nel 2011 e 10 mln per ciascuno degli anni 2012-2013 riferiti alla Missione 21; 36 mln per ciascuno degli anni 2011-2013 riferiti alla Missione 28.

(**)  La Missione “Debito pubblico” rappresenta il valore cumulato del debito lordo consolidato dello Stato. Il dato indicato nella tabella si riferisce invece agli oneri per il servizio del debito statale, ossia alla Missione al netto del programma relativo ai rimborsi del debito statale.

La precedente tabella espone altresì le variazioni degli stanziamenti iscritti nel bilancio di previsione 2011, in valore assoluto e in percentuale, rispetto agli stanziamenti previsti nell’assestamento 2010.

Il maggior incremento, in termini assoluti, viene fatto registrare dalla Missione Debito pubblico (oltre 10 milioni di euro) che viene peraltro esposta per la sola parte relativa al programma Oneri per il servizio del debito statale. Seguono le Missioni Diritti sociali, politiche sociali e famiglia (+4.882 milioni) e Sviluppo territoriale (+3.757 milioni). Anche in termini percentuali, alle predette Missioni sono ascrivibili le maggiori variazioni in aumento rispetto all’assestato 2010.

I più cospicui definanziamenti si registrano invece per le Missioni Relazioni con le autonomie territoriali (-7.806 milioni), Politiche previdenziali (-6.089 milioni) e Politiche finanziarie e di bilancio (-2.455 milioni). In termini percentuali, le maggiori variazioni in diminuzione sono ascrivibili alle missioni con stanziamenti di importo non elevato (Turismo, -51,3%; Casa e assetto urbanistico, -48,6%; Regolazione dei mercati, -44,6%; infrastrutture e logistica, -42,8%).

Il grafico che segue mostra l’incidenza percentuale degli stanziamenti per missione iscritti nel bilancio a legislazione vigente per il 2011:

 

Incidenza % stanziamenti per Missione – BLV 2011

 

*         Nella voce “Altro” sono raggruppate le Missioni (21 su un totale di 34) che presentano un’incidenza percentuale rispetto al totale dello stati di previsioni della spesa inferiore all’1%. In particolare, si tratta delle Missioni 1, 2, 7-12, 14-21, 26, 27, 30-32.

 


1.6 Il bilancio pluriennale programmatico

La nuova legge di contabilità prevede l’esposizione sia di un bilancio pluriennale a legislazione vigente che di un bilancio pluriennale programmatico, nel quale si evidenziano le previsioni dell’andamento delle entrate e delle spese da conseguire in ciascuno degli anni considerati, tenendo conto degli effetti degli interventi programmati nella Decisione di finanza pubblica.

Il bilancio pluriennale viene integrato con gli effetti della legge di stabilità ed aggiornato annualmente.

 

Il quadro generale riassuntivo del bilancio dello Stato (A.C. 3779) – Quadro C - evidenzia i seguenti importi, in termini di competenza, i valori di alcune voci dell’entrata e della spesa, nonché i saldi differenziali previsti nel bilancio programmatico per il 2011-2013, confrontati con i dati del bilancio consuntivo 2009 e dell’assestamento 2010, come riportato nella tabella che segue (valori in miliardi di euro ed in percentuale sul PIL, al netto delle regolazioni contabili, debitorie e rimborsi IVA):

 

 

Consuntivo 2009

Ass.
2010

2011

2012

2013

Entrate tributarie

412,4

410,1

414,3

437,2

455,9

In % sul PIL

27,1

26,4

25,8

26,3

26,4

Altre entrate

68,1

33,3

32,6

32,8

33,8

In % sul PIL

4,5

2,1

2,0

2,0

2,0

Totale entrate finali

480,5

443,4

446,9

469,9

489,7

In % sul PIL

31,6

28,5

27,9

28,2

28,3

Spese correnti al netto interessi

376,9

377,3

362,7

361,9

366,7

In % sul PIL

24,8

24,3

22,6

21,7

21,2

Interessi

73,2

74,2

84,2

90,0

94,6

In % sul PIL

4,8

4,8

5,3

5,4

5,5

Spese conto capitale

57,3

46,7

40,7

40,9

43,4

In % sul PIL

3,8

3,0

2,5

2,5

2,5

Totale spese finali

507,4

498,2

487,6

492,8

504,7

In % sul PIL

33,4

32,0

30,4

29,6

29,2

Saldo netto da finanziare

-26,9

-54,8

-40,6

-22,8

-15,0

In % sul PIL

-1,8

-3,5

-2,5

-1,4

-0,9

Avanzo primario

46,3

19,4

43,6

67,2

79,6

In % sul PIL

3,0

1,2

2,7

4,0

4,6

 

Il livello programmatico del saldo netto da finanziare è fissato per il 2011 a 40,6 miliardi di euro, superiore rispetto a quello del bilancio a legislazione vigente per il 2011 (39,6 milioni di euro).

Al riguardo, si rileva che il valore-obiettivo del saldo netto da finanziare indicato nel bilancio programmatico dello Stato (40,6 miliardi) risulta inferiore al livello massimo del saldo medesimo fissato - in ottemperanza a quanto indicato nelle risoluzioni parlamentari[14] di approvazione della Decisione di finanza pubblica (DFP) - in 41,9 miliardi dall’articolo 1, comma 1, del disegno di legge di stabilità per il 2011 (A.C. 3778).

 

Tale valore programmatico risulta, invece, pari a quello risultante dal bilancio a legislazione vigente come integrato dal disegno di legge di stabilità (40,6 miliardi) ed indicato nell’Allegato 4 del disegno di legge di stabilità (A.C. 3778)

 

Il bilancio programmatico confrontato ai dati del bilancio assestato 2010, evidenzia, per quanto concerne la spesa corrente al netto degli interessi una riduzione per il 2011 e il 2012 con un’incidenza sul PIL in costante diminuzione da oltre il 24 per cento al 21,7 per cento prevista nel 2012. L’incidenza è ancora più bassa nel 2013 (21,2%) benché la corrispondente spesa corrente al netto degli interessi in valore assoluto faccia registrare un incremento rispetto all’anno precedente.

La spesa per interessi in percentuale al PILè prevista in lieve aumento progressivo dal 4,8 per cento del 2009 al 5,5 per cento nel 2013.

La spesa in conto capitale è prevista, infine, ridursi dal 3,8 per cento sul PIL nel 2009 al 2,5 per cento nel 2013.


2. L’evoluzione della spesa nel bilancio dello Stato:
Tavole allegate

 

 

 

 

 

 

Tavola I       Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola II      Evoluzione della spesa finale per categorie e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola III     Le spese complessive per divisioni e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola IV    Andamento delle Missioni ed incidenza percentuale sulle spese complessive del bilancio dello Stato

Tavola V     Andamento delle entrate finali per categorie

Tavola VI    Andamento delle principali imposte

 

 

 

 

Tutti i dati delle spese sono al lordo dei rimborsi IVA e delle regolazioni debitorie.

 


Tavola I – Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

MINISTERI

Ass. 2010

%

BLV 2011

%

Diff. ‘11/’10

Var. %

BLV 2012

%

BLV 2013

%

Economia e finanze

315.642

59,0

318.156

60,2

2.514

0,8

316.989

60,7

317.161

60,2

Sviluppo economico

7.891

1,5

11.437

2,2

3.546

44,9

7.500

1,4

11.625

2,2

Lavoro e politiche sociali

84.280

15,7

80.140

15,2

-4.140

-4,9

81.126

15,5

81.905

15,5

Giustizia

7.441

1,4

7.204

1,4

-237

-3,2

7.154

1,4

7.153

1,4

Affari esteri

2.089

0,4

1.886

0,4

-203

-9,7

1.890

0,4

1.875

0,4

Istruzione, università e ricerca

55.319

10,3

52.493

9,9

-2.826

-5,1

51.461

9,9

51.044

9,7

Interno

28.672

5,4

25.207

4,8

-3.465

-12,1

23.848

4,6

23.953

4,5

Ambiente, tutela territorio e mare

747

0,1

514

0,1

-233

-31,2

504

0,1

498

0,1

Infrastrutture e trasporti

7.216

1,3

6.822

1,3

-394

-5,5

6.655

1,3

6.840

1,3

Difesa

20.650

3,9

20.495

3,9

-155

-0,8

21.016

4,0

21.367

4,1

Politiche agricole

1.538

0,3

1.321

0,3

-217

-14,1

1.269

0,2

1.128

0,2

Beni e attività culturali

1.709

0,3

1.420

0,3

-289

-16,9

1.412

0,3

1.408

0,3

Salute

2.216

0,4

1.259

0,2

-957

-43,2

1.249

0,2

1.231

0,2

TOTALE SPESE FINALI

535.410

100

528.353

100

-7.056

-1,3

522.072

100

527.188

99,8

 


Tavola II – Evoluzione della spesa finale per categorie ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

CATEGORIE

Ass. 2010

%

BLV 2011

%

Diff. ‘11/’10

Var. %

BLV 2012

%

BLV 2013

%

Redditi da lavoro dipendente

91.423

17,1

89.385

16,9

-2.038

-2,2

89.080

17,1

88.862

16,9

Consumi intermedi

8.563

1,6

7.642

1,4

-921

-10,8

7.649

1,5

7.553

1,4

Imposte pagate sulla produzione

4.804

0,9

4.713

0,9

-91

-1,9

4.651

0,9

4.630

0,9

Trasferimenti correnti alle amministrazioni pubbliche

221.840

41,4

214.890

40,7

-6.950

-3,1

210.198

40,3

214.046

40,6

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

4.169

0,8

3.658

0,7

-511

-12,3

3.702

0,7

3.725

0,7

Trasferimenti correnti a imprese

4.327

0,8

3.978

0,8

-349

-8,1

3.267

0,6

3.255

0,6

Trasferimenti all'estero

1.523

0,3

1.495

0,3

-28

-1,8

1.495

0,3

1.487

0,3

Risorse proprie CEE

17.200

3,2

18.300

3,5

1.100

6,4

18.700

3,6

19.500

3,7

Interessi passivi e redditi da capitale

74.162

13,9

84.243

15,9

10.081

13,6

89.897

17,2

93.586

17,8

Poste correttive e compensative

51.689

9,7

50.769

9,6

-920

-1,8

49.052

9,4

49.252

9,3

Ammortamenti

900

0,2

910

0,2

10

1,1

910

0,2

910

0,2

Altre uscite correnti

8.076

1,5

8.710

1,6

634

7,9

6.052

1,2

5.380

1,0

Totale spese correnti

488.671

91,3

488.690

92,5

19

0,0

484.654

92,8

492.186

93,4

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

5.211

1,0

4.846

0,9

-365

-7,0

5.344

1,0

6.041

1,1

Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche

19.319

3,6

12.729

2,4

-6.590

-34,1

13.299

2,5

5.932

1,1

Contributi agli investimenti ad imprese

10.552

2,0

7.873

1,5

-2.679

-25,4

7.314

1,4

5.838

1,1

Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali pr.

51

0,0

36

0,0

-15

-29,4

36

0,0

36

0,0

Contributi agli investimenti a estero

536

0,1

631

0,1

95

17,7

666

0,1

666

0,1

Altri trasferimenti in conto capitale

9.916

1,9

13.386

2,5

3.470

35,0

10.630

2,0

16.360

3,1

Acquisizioni di attività finanziarie

1.153

0,2

160

0,0

-993

-86,1

130

0,0

130

0,0

Totale spese conto capitale

46.739

8,7

39.662

7,5

-7.077

-15,1

37.418

7,2

35.003

6,6

TOTALE SPESE FINALI

535.410

100

528.353

100

-7.057

-1,3

522.072

100

527.188

100

 


Tavola III – Le spese complessive per funzioni-obiettivo ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

CATEGORIE

Ass. 2010

%

BLV 2011

%

Diff. ‘11/’10

Var. %

BLV 2012

%

BLV 2013

%

1.   Servizi generali delle pubbliche amministrazioni

494.904

65,1

496.524

67,2

1.620

0,3

533.676

69,3

519.028

69,2

2.   Difesa

21.055

2,8

17.587

2,4

-3.468

-16,5

18.127

2,4

18.474

2,5

3.   Ordine pubblico e sicurezza

19.822

2,6

22.755

3,1

2.933

14,8

22.637

2,9

22.621

3,0

4.   Affari economici

47.209

6,2

35.812

4,9

-11.397

-24,1

36.141

4,7

28.762

3,8

5.   Protezione dell'ambiente

1.215

0,2

874

0,1

-341

-28,1

837

0,1

821

0,1

6    Abitazioni e assetto territoriale

824

0,1

3.680

0,5

2.856

346,6

3.368

0,4

3.437

0,5

7.   Sanità

11.332

1,5

12.723

1,7

1.391

12,3

7.147

0,9

6.921

0,9

8    Attività ricreative, culturali e di culto

5.782

0,8

5.261

0,7

-521

-9,0

5.258

0,7

5.244

0,7

9    Istruzione

53.010

7,0

50.173

6,8

-2.837

-5,4

49.268

6,4

48.854

6,5

10  Protezione sociale

104.913

13,8

92.948

12,6

-11.965

-11,4

94.107

12,2

95.372

12,7

SPESE COMPLESSIVE

760.066

100

738.337

100

-21.729

-2,9

770.566

100

749.534

100

 


Tavola IV –  Andamento delle Missioni ed incidenza percentuale sulle spese complessive del bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

MISSIONI

Ass. 2010

%

BLV 2011

%

Diff. ‘11/’10

Var. %

BLV 2012

%

BLV 2013

%

1 - Organi costituzionali

3.267

0,4

2.990

0,4

-277

-8,5

3.013

0,4

3.011

0,4

2 - Amministrazione generale territorio

473

0,1

485

0,1

12

2,5

484

0,1

483

0,1

3 - Relazioni autonomie territoriali

115.852

15,2

108.057

14,6

-7.795

-6,7

101.404

13,2

103.030

13,7

4 - L'Italia in Europa e nel mondo

25.271

3,3

26.267

3,6

996

3,9

26.892

3,5

22.153

3,0

5 - Difesa e sicurezza del territorio

20.295

2,7

18.554

2,5

-1.741

-8,6

18.576

2,4

18.567

2,5

6 - Giustizia

7.295

1,0

7.064

1,0

-231

-3,2

7.022

0,9

7.021

0,9

7 - Ordine pubblico e sicurezza

10.451

1,4

10.372

0,5

-79

-0,8

10.324

1,3

10.306

1,4

8 - Soccorso civile

4.201

0,6

3.937

0,1

-264

-6,3

3.668

0,5

3.637

0,5

9 - Agricoltura e pesca

1.047

0,1

813

0,0

-234

-22,3

807

0,1

670

0,1

10 - Energia e fonti energetiche

8

0,0

8

0,5

0

0,0

8

0,0

8

0,0

11 - Competitività e sviluppo imprese

5.903

0,8

3.855

0,5

-2.048

-34,7

3.484

0,5

2.153

0,3

12 - Regolazione dei mercati

56

0,0

31

0,0

-25

-44,6

29

0,0

29

0,0

13 - Diritto alla mobilità

7.500

1,0

7.846

1,1

346

4,6

7.530

1,0

6.991

0,9

14 - Infrastrutture pubbliche e logistica

4.926

0,6

2.818

0,4

-2.108

-42,8

3.213

0,4

2.990

0,4

15 - Comunicazioni

1.291

0,2

1.113

0,2

-178

-13,8

891

0,1

891

0,1

16 - Commercio internazionale e internazionalizzazione sistema produttivo

233

0,0

168

0,0

-65

-27,9

190

0,0

190

0,0

17 - Ricerca ed innovazione

3.549

0,5

3.243

0,4

-306

-8,6

3.118

0,4

3.090

0,4

18 - Sviluppo sostenibile

902

0,1

683

0,1

-219

-24,3

673

0,1

664

0,1

19 - Casa e assetto urbanistico

849

0,1

436

0,1

-413

-48,6

510

0,1

490

0,1

20 - Tutela della salute

777

0,1

739

0,1

-38

-4,9

730

0,1

724

0,1

21 - Tutela beni culturali e paesaggistici

1.367

0,2

1.210

0,2

-157

-11,5

1.203

0,2

1.201

0,2

22 - Istruzione scolastica

44.254

5,8

42.064

5,7

-2.190

-4,9

40.946

5,3

40.581

5,4

23 - Istruzione universitaria

7.924

1,0

7.103

1,0

-821

-10,4

7.023

0,9

6.969

0,9

24 - Diritti sociali politiche sociali e famiglia

25.642

3,4

30.524

4,1

4.882

19,0

30.812

4,0

31.389

4,2

25 - Politiche previdenziali

77.393

10,2

71.304

9,7

-6.089

-7,9

73.351

9,5

74.718

10,0

26 - Politiche per il lavoro

5.239

0,7

4.678

0,6

-561

-10,7

4.239

0,6

4.111

0,5

27 – Immigrazione

1.637

0,2

1.408

0,2

-229

-14,0

1.431

0,2

1.471

0,2

28 - Sviluppo e riequilibrio territoriale

4.367

0,6

8.160

1,1

3.793

86,9

4.222

0,5

9.984

1,3

29 - Politiche economiche finanziarie e di bilancio

64.201

8,4

61.746

8,4

-2.455

-3,8

58.324

7,6

58.335

7,8

30 - Giovani e sport

806

0,1

685

0,1

-121

-15,0

671

0,1

661

0,1

31 – Turismo

76

0,0

37

0,0

-39

-51,3

37

0,0

33

0,0

32 - Servizi istituzionali generali amministrazioni

1.920

0,3

1.532

0,2

-388

-20,2

1.594

0,2

1.463

0,2

33 - Fondi da ripartire

12.451

1,6

14.518

2,0

2.067

16,6

15.895

2,1

15.825

2,1

34 - Debito pubblico

298.643

39,3

293.889

39,8

-4.754

-1,6

338.253

43,9

315.695

42,1

SPESE COMPLESSIVE

760.066

100

738.338

100

-21.728

-2,9

770.567

100

749.534

100

 


Tavola V –  Andamento delle entrate finali per categorie

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

CATEGORIE

Ass. 2010

%

BLV 2011

%

Diff. ‘11/’10

Var. %

BLV 2012

%

BLV 2013

%

I - Imposte sul patrimonio e sul reddito

244.813

51,5

238.126

49,9

-6.687

-2,7

254.181

50,9

266.443

51,3

II - Tasse e imposte sugli affari

145.499

30,6

154.732

32,4

9.233

6,3

159.404

31,9

164.742

31,7

III - Imposte sulla produzione, consumi e dogane

28.965

6,1

28.673

6,0

-292

-1,0

29.244

5,9

29.827

5,7

IV - Monopoli

10.594

2,2

10.884

2,3

290

2,7

11.292

2,3

11.727

2,3

V - Lotto, lotterie ed altre attività di gioco

12.187

2,6

12.345

2,6

158

1,3

12.592

2,5

12.843

2,5

Totale entrate tributarie

442.058

93,0

444.760

93,2

2.702

0,6

466.713

93,4

485.582

93,5

VI - Proventi speciali

720

0,2

720

0,2

-

0,0

720

0,1

697

0,1

VII - Proventi dei servizi pubblici minori

4.715

1,0

4.438

0,9

-277

-5,9

4.402

0,9

4.403

0,8

VIII – Proventi dei beni dello stato

203

0,0

192

0,0

-11

-5,4

190

0,0

184

0,0

IX - Prodotti netti di aziende autonome e utili di gestione

2.300

0,5

2.103

0,4

-197

-8,6

2.106

0,4

2.266

0,4

X - Interessi su anticipa­zioni e crediti vari del Tesoro

5.257

1,1

5.193

1,1

-64

-1,2

5.636

1,1

6.080

1,2

XI - Recuperi, rimborsi e contributi

15.829

3,3

15.992

3,3

163

1,0

15.606

3,1

15.964

3,1

XII - Partite che si compensano nella spesa

2.819

0,6

2.919

0,6

100

3,5

3.019

0,6

3.119

0,6

Totale entrate extratributarie

31.910

6,7

31.557

6,6

-353

-1,1

31.679

6,3

32.713

6,3

XIII - Vendita di beni ed affrancazione di canoni

380

0,1

12

0,0

-368

-96,8

8

0,0

5

0,0

XIV - Ammortamento di beni patrimoniali

900

0,2

910

0,2

10

1,1

910

0,2

910

0,2

XV - Rimborso anticipa­zioni e crediti vari del Tesoro

146

0,0

156

0,0

10

6,8

163

0,0

172

0,0

Totale alienazione ed ammortamento di beni

1.426

0,3

1.077

0,2

-349

-24,5

1.081

0,2

1.087

0,2

TOTALE ENTRATE FINALI

475.394

100

477.394

100

2.000

0,4

499.473

100

519.382

100

 


Tavola VI –  Andamento delle principali imposte

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

PRINCIPALI IMPOSTE

Ass. 2010

%

BLV 2011

%

Diff. ‘11/’10

Var. %

BLV 2012

%

BLV 2013

%

Entrate tributarie

442.058

 

444.760

 

2.702

0,6

466.713

 

485.582

 

di cui:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Entrate ricorrenti:

439.773

99,5

443.246

99,7

3.473

0,8

465.301

99,7

484.545

99,8

1 - Redditi

182.256

41,2

182.351

41,0

95

0,1

192.267

41,2

199.784

41,1

2 - Reddito delle società

44.245

10,0

40.087

9,0

-4.158

-9,4

45.782

9,8

50.322

10,4

3 - Imposte sostitutive

12.965

2,9

10.882

2,4

-2.083

-16,1

11.358

2,4

11.865

2,4

4 - Altre imposte dirette

3.515

0,8

3752

0,8

237

6,7

3.831

0,8

3.913

0,8

5 - IVA

121.704

27,5

130.660

29,4

8.956

7,4

134.789

28,9

139.605

28,8

6 - Registro, bollo e sostitutive

11.713

2,6

11781

2,6

68

0,6

12.005

2,6

12.235

2,5

7 - Accisa e imposta erariale sugli oli minerali

21.765

4,9

21.381

4,8

-384

-1,8

21.809

4,7

22.245

4,6

8 - Accisa e imposta erariale su altri prodotti

7.166

1,6

7.258

1,6

92

1,3

7.401

1,6

7.548

1,6

9 - Imposte sui generi di monopolio

10.593

2,4

10.883

2,4

290

2,7

11.291

2,4

11.726

2,4

10 - Lotto

5.339

1,2

5.413

1,2

74

1,4

5.528

1,2

5.646

1,2

11 - Imposte gravanti sui giochi

3.759

0,9

3.802

0,9

43

1,1

3.870

0,8

3.939

0,8

12 - Lotterie ed altri giochi

3.089

0,7

3.130

0,7

41

1,3

3.194

0,7

3.258

0,7

13 -Altre imposte indirette

11.664

2,6

11.866

2,7

202

1,7

12.176

2,6

12.459

2,6

Entrate non ricorrenti:

2.285

0,5

1.514

0,3

-771

-33,7

1.412

0,3

1.037

0,2

1 -Imposte sostitutive

1.660

0,4

868

0,2

-792

-47,7

747

0,2

353

0,1

2 - Altre imposte dirette

-

 

-

 

0

 

0

 

0

 

3 - Condoni dirette

172

0,0

186

0,0

14

8,1

196

0,0

206

0,0

4 - Altre imposte indirette

449

0,1

456

0,1

7

1,6

465

0,1

474

0,1

5 - Condoni indiretti

4

0,0

4

0,0

0

0,0

4

0,0

4

0,0

 

 

 


PARTE III
Ambiti di competenza dell’VIII Commissione

 


INFRASTRUTTURE e TRASPORTI

Lo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l’anno finanziario 2011 (Tabella 10)

Premessa

Si ricorda che lo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti risulta articolato per missioni e programmi in seguito alla radicale riorganizzazione operata nel corso del 2007 (circolare n. 21 del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato del 5 giugno 2007).

Secondo le disposizioni di organizzazione recate dalD.P.R. 3 dicembre 2008, n. 211, il Ministero risulta articolato, a livello centrale, in diciotto direzioni generali, incardinate in due dipartimenti: il Dipartimento per le infrastrutture, gli affari generali ed il personale ed il Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici.

A livello periferico, invece, il citato regolamento prevede, quali organi decentrati del Ministero, 9 provveditorati interregionali per le opere pubbliche, funzionalmente dipendenti dal Dipartimento per le infrastrutture, e 5 direzioni generali territoriali, dipendenti dal Dipartimento per i trasporti.

Nell’assetto organizzativo del Ministero è inoltre incardinato il Consiglio superiore dei lavori pubblici.

Il bilancio di competenza

L’analisi dello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per il 2011 viene svolta con riferimento alle sole missioni di competenza esclusiva del preesistente Ministero delle infrastrutture, giacché solo queste sono di competenza dell’VIII Commissione (Ambiente).

Lo stanziamento di competenza relativo alle citate missioni di competenza esclusiva dell’ex Ministero delle infrastrutture - missione 14 (Infrastrutture pubbliche e logistica)e missione 19 (Casa e assetto urbanistico) - reca previsioni di spesa per complessivi 2.809,3 milioni di euro, con un decremento, rispetto alle previsioni assestate 2010 di 229,9 milioni di euro, pari al 7,6%.

La variazione registrata è pressoché equidistribuita nelle due missioni. Avendo però tali missioni ordini di grandezza diversi, ne consegue che, in termini percentuali, mentre per la missione 14 la diminuzione può dirsi contenuta (essendo limitata al 4%), per la missione 19 il decremento è percentualmente più consistente, raggiungendo quasi il 34%.

La maggior parte dello stanziamento di competenza per il 2011 è rappresentato da spese in conto capitale, le quali costituiscono il 95,8% (pari a 2.690,7 milioni di euro) del totale dello stanziamento complessivo delle missioni 14 e 19.

 

La consistenza dei residui passivi presunti al 1° gennaio 2011 è valutata in 4.185,2 milioni di euro. Rispetto al dato assestato 2010, si registra una diminuzione dei residui, pari a 862,7 milioni di euro, corrispondente a circa il 17%.

 

Data una massa spendibile[15] di 6.994,5 milioni di euro ed autorizzazioni di cassapari a 3.415,1 milioni di euro, il coefficiente di realizzazione[16] risulta essere pari al 48,8% e rappresenta la capacità di spesa relativa alle due missioni congiuntamente considerate, che rimane pressoché invariato rispetto all’assestato 2010[17].

La tabella seguente riporta la serie storica dal 2008 al 2011 degli stanziamenti previsti per le missioni 14 e 19 che costituiscono la parte principale della politica infrastrutturale di competenza dell’VIII Commissione (Ambiente):

Missioni

2008 R

2009 R

2010 A

2011 B

14 Infrastrutture e logistica

3.402,9

4.249,6

4.809,4

2.817,7

(di cui quota del MIT)

2.610,9

3.068,5

2.678,1

2.570,7

19 Casa e assetto urbanistico

1.292,3

2.290,4

501,1

436,1

(di cui quota del MIT)

1.166,7

2.176,5

361,1

238,6

Totale

4.695,2

6.540,0

5.310,5

3.253,8

(stanziamenti di competenza – milioni di euro)

R = Rendiconto; A = Assestamento; B = Bilancio di previsione

Eventuali incongruenze sono dovute agli arrotondamenti

 

L’analisi della tabella riportata evidenzia come, dopo il 2009, lo stanziamento complessivo si sia ridotto drasticamente. La variazione più consistente è proprio quella prevista per il 2011: lo stanziamento complessivo previsto dal ddl in esame per il 2011 sconta una riduzione di oltre 2 miliardi di euro rispetto al dato assestato 2010 (-38,7%).

Analisi per programmi

Di seguito viene fornita un’analisi di dettaglio dei principali programmi contenuti nelle missioni di competenza pressoché esclusiva della VIII Commissione (Ambiente).

Missione 14 (Infrastrutture pubbliche e logistica)

I principali interventi del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT) riguardano la missione 14 (Infrastrutture pubbliche e logistica) con circa 2.570,7 milioni di euro, che registra una diminuzione di 107,5 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate 2010 (pari al 4%).

Nell'ambito di tale missione l’88,3% delle risorse è concentrato nel programma 14.10 (opere strategiche, edilizia statale ed interventi speciali e per pubbliche calamità) con 2.270,4 milioni di euro[18].

 

La tabella seguente – che mostra la previsione triennale, considerando anche gli stanziamenti del programma 14.8 (opere pubbliche e infrastrutture) collocati nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) – evidenzia che, mentre lo stanziamento complessivo per il MIT mostra variazioni annuali piuttosto contenute, lo stanziamento del programma 14.8 (MEF) registra un vero e proprio crollo della previsione 2011 rispetto al dato assestato (-88,4%), che si ripercuote sullo stanziamento totale dell’intera missione, che registra una diminuzione di quasi 2 miliardi di euro (pari al 41,4%),  quasi interamente dovuta alla riduzione del capitolo 7464 “Somma da erogare per interventi in materia di edilizia sanitaria pubblica”, pari a 1.884,3 milioni di euro.

 

Missione 14 - Infrastrutture pubbliche e logistica

Programmi

2010 A

2011 B

2012 B

2013 B

14.5 Sistemi idrici, idraulici ed elettrici

44,2

29,9

29,3

29,6

14.9 Regolam. opere pubbliche e costruzioni

6,0

6,4

6,3

6,3

14.10 Opere strategiche ed edilizia statale

2.357,6

2.270,4

2.370,3

2.666,0

14.11 Strade, autostrade, ferrovie e intermodalità

270,3

264,0

263,9

276,8

Totale MIT

2.678,1

2.570,7

2.669,8

2.978,7

14.8 Opere pubbliche e infrastr. (MEF)

2.131,3

247,0

543,3

11,0

Totale missione

4.809,4

2.817,7

3.213,1

2.989,7

(stanziamenti di competenza – milioni di euro)

A = Assestamento; B = Bilancio di previsione triennale

Eventuali incongruenze sono dovute agli arrotondamenti

 

Programma 14.5 (Sistemi idrici, idraulici ed elettrici)

Le risorse iscritte in tale programma sono pari a 29,9 milioni di euro (-14,4 milioni di euro rispetto all’assestato 2010). Si segnala il capitolo 7156 recante contributi a favore dell’ente autonomo acquedotto pugliese con 15,5 milioni di euro.

 

Programma 14.9 (Sicurezza, vigilanza e regolamentazione delle infrastrutture)

Le risorse iscritte in tale programma ammontano a 6,4 milioni di euro (+0,3 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010) quasi interamente destinati al funzionamento del Consiglio superiore dei lavori pubblici.

 

Programma 14.10 (Opere strategiche, edilizia statale e interv. per  calamità)

La gran parte degli stanziamenti di competenza riguarda le spese per investimenti collocate sul capitolo 7060 Fondo da ripartire per la progettazione e la realizzazione delle opere strategiche di preminente interesse nazionale nonché per opere di captazione ed adduzione di risorse idriche”[19] (si segnala che tale capitolo è esposto in Tabella E). La dotazione di competenza, pari a 1.710,4 milioni di euro, assorbe infatti il 75,3% delle risorse dell’intero programma. Si fa altresì notare che la dotazione del capitolo considerato fa registrare, rispetto al dato assestato, un incremento di 45,7 milioni di euro (pari al 2,7%).

Le restanti risorse iscritte nel programma sono concentrate principalmente sui seguenti capitoli:

·         capitolo 7187 con risorse pari a 130,2 milioni di euro destinate all’aggiornamento degli studi sulla laguna di Venezia, con particolare riguardo ad uno studio di fattibilità delle opere necessarie ad evitare il trasporto nella laguna di petroli e derivati e a studi ed opere volti al riequilibrio idrogeologico della laguna stessa (si segnala che tale capitolo è esposto in Tabella E);

·         capitolo 7188 con risorse pari a 137,4 milioni di euro per annualità per gli interventi di competenza degli enti locali (si segnala che tale capitolo non è esposto in Tabella E nonostante l’indicazione presente nello stato di previsione);

·          capitoli 7340 - 7341 relativi alle spese per immobili demaniali o privati in uso agli organi costituzionali (Presidenza della Repubblica, Presidenza del Consiglio, Parlamento, Corte costituzionale) e ad altri organismi internazionali nonché alle spese per la costruzione, sistemazione, manutenzione e completamento di edifici pubblici statali o altri immobili destinati a sede di pubblici uffici, in cui sono iscritti complessivamente 44,3 milioni di euro;

·         capitolo 7606 relativo ad opere di edilizia ospedaliera con 23,2 milioni di euro;

·         capitolo 7695 relativo alle spese per lo svolgimento dell’Expo Milano 2015, con uno stanziamento pari a 59 milioni di euro (si segnala che tale capitolo è esposto in Tabella E).

 

Programma 14.11(sistemi stradali, autostradali, ferroviari e intermodali)

Le risorse di tale programma, pari a 264 milioni di euro (-6,3 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010), sono concentrate prevalentemente nel capitolo 7500 con 129,3 milioni di euro sul “Fondo per la realizzazione di interventi per il sistema autostradale”, con uno stanziamento invariato rispetto all’anno precedente. Si segnalano, altresì, i seguenti capitoli:

§         capitolo 7147 relativo alla Pedemontana veneta con 18,0 milioni di euro;

§         capitoli 7483 e 7484 rispettivamente per l’ammodernamento dell’autostrada Torino-Savona e per la variante di valico Firenze-Bologna ciascuno con 10,3 milioni di euro (si segnala che tali capitoli sono esposti in Tabella E);

§         capitolo 7485 per la realizzazione del tratto Agliò Canova e il potenziamento dell’autostrada Bologna-Firenze con 38,7 milioni di euro (si segnala che tale capitolo è esposto in Tabella E);

§         capitolo 7565 relativo alle spese per la realizzazione delle infrastrutture per la mobilità al servizio del nuovo polo esterno della Fiera di Milano, con 10,5 milioni di euro.

 

Missione 19 (Casa e assetto urbanistico)

L’altra missione di interesse della VIII Commissione (Ambiente) su cui sono concentrati i principali interventi del Ministero è la missione 19 (Casa e assetto urbanistico) con 238,6 milioni di euro.

Si segnala che tale missione ha subito una riduzione consistente negli stanziamenti di competenza rispetto al dato assestato 2010 (-122,4 milioni di euro rispetto al 2010, pari al 34%).

Nell'ambito di tale missione, lo stanziamento complessivo è attribuito all’unico programma 19.2 (Politiche abitative, urbane e territoriali)[20].

 

Quanto alla previsione triennale, la tabella seguente – che considera anche gli stanziamenti del programma 19.1 (edilizia abitativa e politiche territoriali) collocati nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) – evidenzia che, mentre lo stanziamento complessivo della missione rimane pressoché invariato nel triennio rispetto al dato assestato 2010, la quota collocata nello stato di previsione del MIT mostra un trend decrescente, compensato dall’aumento della dotazione del citato programma 19.1. Tale compensazione non opera tuttavia per il 2011, per cui si determina una diminuzione dello stanziamento totale dell’intera missione pari a 65 milioni di euro (pari al 13%).

Missione 19 - Casa e assetto urbanistico

Programmi

2010 A

2011 B

2012 B

2013 B

19.2 Politiche abitative, urbane e territ.

361,1

238,6

223,8

204,2

Totale MIT

361,1

238,6

223,8

204,2

19.1 Edilizia abitativa e pol. territ. (MEF)

140,0

197,5

286,0

286,0

Totale missione

501,1

436,1

509,8

490,2

(stanziamenti di competenza – milioni di euro)

R = Rendiconto; A = Assestamento; B = Bilancio di previsione triennale

Eventuali incongruenze sono dovute agli arrotondamenti

 

Programma 19.2(Politiche abitative, urbane e territoriali)

Relativamente a tale programma, la cui dotazione di competenza è pari a 238,6 milioni di euro, si segnalano gli stanziamenti insistenti prevalentemente sui seguenti capitoli:

§         capitolo 1690 con 33,5 milioni di euro per il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione (si segnala che tale capitolo è esposto in Tabella C);

§         capitolo 1701 con 156,4 milioni di euro quali contributi in conto interessi a favore di istituti, cooperative e comuni;

§         capitolo 7437 relativo a Programmi di edilizia sperimentale agevolata in locazione a canone concertato con 41,3 milioni di euro;

§         capitolo 7440 recante il Fondo per l’attuazione del Piano nazionale di edilizia abitativa con 4,1 milioni di euro.

 

Stanziamenti nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze (MEF)

Come anticipato, all’interno della missione 14 (Infrastrutture pubbliche e logistica) e della missione 19 (Casa e assetto urbanistico)vi sono programmi collocati nellostato di previsione del MEF (Tabella n. 2).

Lo stanziamento di competenza relativo al programma 14.8 è pari a 247 milioni di euro (-1.884,3 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010), mentre le risorse assegnate al programma 19.1 ammontano a 197,5 milioni di euro (+57,5 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010).

Lo stanziamento relativo al programma 14.8 è quasi interamente assorbito dal capitolo 7464 “Somma da erogare per interventi in materia di edilizia sanitaria pubblica”, con 236 milioni di euro (capitolo esposto in Tabella E). La riduzione di 1.884,3 milioni di euro avviene interamente nel capitolo citato.

 

Per quanto riguarda il programma 19.1, la maggior parte degli stanziamenti (per la precisione il 90% del totale) sono concentrati nel capitolo 7817 con 177 milioni di euro quali somme occorrenti alla concessione di contributi anche sotto forma di crediti d’imposta alle popolazioni colpite dal sisma in Abruzzo (capitolo esposto in Tabella E).

Si fa notare che le somme del capitolo citato corrispondono agli oneri quantificati dall’art. 3, comma 6, del decreto-legge n. 39/2009.

Si segnala altresì il capitolo capitolo 7072, con 18,5 milioni di euro (-31 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010) per l’edilizia statale a Napoli.

 

Si segnala, inoltre, che all’interno della missione 13 (Diritto alla mobilità)[21],nell’ambito del programma 13.8 (Sostegno allo sviluppo del trasporto) figurano i capitoli relativi all’ANAS Spa:

§         capitolo 1870 “Somme da erogare all’ANAS a titolo di corrispettivi dovuti per le attività ed i servizi resi, disciplinati dal contratto di programma”, per il quale si registra l’azzeramento della dotazione di competenza, in seguito ad una riduzione di 308,8 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010;

Nelle note viene chiarito che tale riduzione opera in virtù dell’art. 15, comma 4, del D.L. 78/2010. Si ricorda in proposito che l’art. 15 prevede l'applicazione, entro il 30 aprile 2011, del pedaggiamento sulle autostrade e sui raccordi autostradali in gestione diretta di ANAS S.p.A. e, in particolare, il comma 5 dispone che “i pagamenti dovuti ad ANAS S.p.A. a titolo di corrispettivo del contratto di programma-parte servizi sono ridotti in misura corrispondente alle maggiori entrate derivanti” dall'applicazione del citato pedaggiamento.

§         capitoli 1872 e 7374 riguardanti le somme da erogare all’ANAS per il pagamento delle rate di ammortamento, e dei relativi interessi, delle operazioni finanziarie attivate per la realizzazione di opere stradali da parte della stessa Anas. In tali capitoli, di nuova istituzione, sono allocati complessivamente 55,5 milioni di euro.

Nelle note viene chiarito che tali capitoli vengono istituiti per il pagamento delle citate rate di ammortamento, e dei relativi interessi, di mutui già contratti dall’Anas e finanziati nell’ambito delle risorse assegnate per le attività ed i servizi vari, disciplinati dal Contratto di programma.

§         capitolo 7365 “Somma da corrispondere all’ANAS in conseguenza della presa in carico dei tratti stradali dimessi dalle regioni a seguito delle modifiche intervenute nella classificazione della rete stradale di interesse nazionale e di quella di interesse regionale”, con 11,3 milioni di euro (identica somma rispetto al dato assestato 2010);

§         capitolo 7372 “Contributi in conto impianti da corrispondere all’ANAS per la realizzazione di un programma di investimenti per lo sviluppo e ammodernamento delle infrastrutture” (capitolo esposto in Tabella E). Tale capitolo viene segnalato poiché, pur avendo una dotazione di competenza nulla, presenta un volume di residui di 1.522,2 milioni di euro.

Si ricorda che nel capitolo citato confluivano le risorse previste, fino al 2009, dal comma 1026 dell’art. 1 della legge finanziaria 2007, che aveva autorizzato la spesa di 1.560 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009 a favore di ANAS Spa per gli investimenti inclusi nel relativo contratto di programma.

Si fa altresì notare che per tale capitolo è previsto, per il solo 2012, uno stanziamento di competenza di 423 milioni di euro.

 


Le tabelle del ddl di stabilità 2011

Premessa

Per quanto riguarda la struttura delle tabelle allegate al ddl di stabilità, occorre premettere che sono state apportate, a seguito dell’approvazione della legge n. 196/2009 “Legge di contabilità e finanza pubblica”, alcune significative novità rispetto alla precedente impostazione delle tabelle che venivano allegate alla legge finanziaria.

Mentre non sono state modificare le Tabelle A e B, sono stati, al contrario, rivisti i contenuti e parzialmente accorpate le altre quattro tabelle (C, D, E ed F), che sono ridotte a tre: C, D ed E.

Le Tabelle A e B recano, come nella normativa previgente, gli importi dei fondi speciali per la copertura di nuovi provvedimenti legislativi, rispettivamente di parte corrente e di conto capitale, che si prevede verranno approvati nel corso del futuro esercizio finanziario.

La Tabella C contiene autorizzazioni legislative di spese (in conto capitale e di parte corrente) a carattere permanente dalle quali, rispetto a quanto previsto dalla normativa previgente, vengono espunte le autorizzazioni di spese aventi natura obbligatoria, i cui importi sono corrispondentemente riallocati nel disegno di legge di bilancio, attraverso l’istituzione di appositi capitoli di spesa. Sono, quindi, indicate in Tabella C le spese rimodulabili. Ai sensi del comma 3 dell’art. 23 della citata legge 196/2009, infatti, con il disegno di legge di bilancio, per motivate esigenze, possono essere rimodulate in via compensativa all'interno di un programma o tra programmi di ciascuna missione le dotazioni finanziarie relative ai fattori legislativi, nel rispetto dei saldi di finanza pubblica. Resta precluso l'utilizzo degli stanziamenti di conto capitale per finanziare spese correnti. In apposito allegato allo stato di previsione della spesa sono indicate le autorizzazioni legislative di cui si propone la modifica e il corrispondente importo.

La Tabella D riporta i definanziamenti delle autorizzazioni legislative di spesa della sola parte corrente che erano indicati nella previgente tabella E.

La Tabella Eaccorpa, infine, i contenuti delle previgenti Tabelle D, E (parte capitale) ed Fper le spese in conto capitale, con evidenziazione dei rifinanziamenti, delle riduzioni e delle rimodulazioni degli importi destinati al finanziamento delle leggi che dispongono spese a carattere pluriennale. La tabella evidenzia separatamente le voci concernenti la legislazione vigente al momento della presentazione del disegno di legge e l’importo definitivo che sconta gli effetti della stessa legge di stabilità.

 

Tabelle ddl stabilità

Tabelle ddl finanziaria

Tabella A

Tabella A

Tabella B

Tabella B

Tabella C (ridefinito il contenuto)

Tabella C

Tabella D

ex Tabella E (parte corrente)

Tabella E

ex Tabelle D, E (parte capitale) ed F

Tabella B

Per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti si registra uno stanziamento di 1.000 milioni di euro per ciascuno degli anni 2012 e 2013.

La relazione al ddl di stabilità fa presente che l'accantonamento si rende necessario per finanziare opere ferroviarie.

Tabella C

Nella tabella C la parte di competenza dell’VIII Commissione (Ambiente) è limitata alla sola missione 19 (Casa e assetto urbanistico), con 33,55 milioni di euro per il 2011, 33,9 milioni di euro per il 2012 e 14,3 milioni di euro per il 2013 (capitolo 1690, programma: Politiche abitative, urbane e territoriali). La totalità degli stanziamenti indicati è prevista per il rifinanziamento del Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione di cui all’art. 11, comma 1, della legge 431/1998.

Nella Tabella 10 relativa al Ministero delle infrastrutture la riduzione di tale capitolo 1690 è motivata con l’applicazione dell’art. 14, comma 2, del decreto legge n. 78/2010 che prevede una riduzione delle risorse alle regioni a statuto ordinario.

L’art. 14, comma 2, del DL 78/2010 stabilisce che le risorse statali a qualunque titolo spettanti alle regioni a statuto ordinario sono ridotte in misura pari a 4.000 milioni di euro per l’anno 2011 e a 4.500 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2012. Le predette riduzioni sono ripartite secondo criteri e modalità stabiliti in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni.

Si ricorda che Il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione,istituito dall’art. 11 della legge 431/1998, è il principale strumento previsto dalla normativa nazionale in materia di agevolazioni alle locazioni, in quanto le sue risorse sono utilizzate per la concessione di contributi integrativi a favore dei conduttori appartenenti alle fasce di reddito più basse per il pagamento dei canoni di locazione. La dotazione del Fondo viene quantificata ogni anno dalla legge finanziaria, mentre le singole regioni ed i comuni possono mettere a disposizione ulteriori risorse. L’ultima ripartizione delle risorse del Fondo è stata disposta con il D.M. 13 novembre 2009. Si rammenta, infine, che con l’art. 2, comma 5-ter, del decreto-legge 185/2008, era stato disposto un rifinanziamento del Fondo, per il solo 2009, di 20 milioni di euro.

Anno

Leggi finanziarie

Stanziamenti (mil/euro)

2001

L. 23 dicembre 2000, n. 388

335,70

2002

L. 28 dicembre 2001, n. 448

249,18

2003

L. 27 dicembre 2002, n. 289

246,50

2004

L. 24 dicembre 2003, n. 350

246,01

2005

L. 30 dicembre 2004, n. 311

230,14

2006

L. 23 dicembre 2005, n. 266

310,66

2007

L. 27 dicembre 2006 n. 296

210,99

2008

L. 24 dicembre 2007, n. 244

205,58

2009

L. 22 dicembre 2008, n.203

161,83

2010

L. 23 dicembre 2009, n. 191

143,83

 

Si ricorda poi che nell’ambito degli stanziamenti relativi al MEF sono previste le seguenti risorse per l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture con 180 mila euro (cap. 1702).

Tabella E

Di seguito sono riportate le rimodulazioni più consistenti di stanziamenti iscritti nello stato di previsionedel MIT e del MEF e concentrati nell’ambito delle seguenti missioni:

§         missione 3 (Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali) conil rifinanziamento degli interventi infrastrutturali per Roma Capitale con 90 milioni di euro per il solo 2012, si sensi dell’art. 2, comma 196, ultimo periodo della legge n. 191/2009 (tale norma prevedeva l’assegnazione di 100 milioni di euro per il 2012); circa 160 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011 e 2012 per i lavoratori della Regione Calabria occupati nel settore idrogeologico e forestale, ai sensi del DL 148/1993 (art. 3, co. 9);

§         missione 14 (Infrastrutture pubbliche e logistica), rispetto alla quale si segnalano in particolare:

·         il finanziamento del Programma delle infrastrutture strategiche (PIS) per un importo complessivo di 858,61 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio. Tali finanziamenti confluiscono tutti nel capitolo 7060/p Infrastrutture dell’U.P.B. 1.1.8;

·         un finanziamento di 15,5 milioni di euro, per ciascuno degli anni del triennio per la legge n. 398/1998 (capitolo 7156 dell’U.P.B. 1.5.6) relativa all’Ente autonomo acquedotto pugliese, con uno stanziamento invariato rispetto all’anno precedente;

·         finanziamenti per l’edilizia sanitaria pubblica, ai sensi della legge n. 448 del 1998, art. 50, comma 1 (Economia e finanze, capitolo 7464 dell’U.P.B. 10.1.6), con 226 milioni di euro per il 2011 e 512,3 milioni di euro per il 2012;

·         finanziamenti per l’edilizia penitenziaria, ai sensi della legge n. 191 del 2009, art. 2, comma 219 (Fondo strategico per il Paese a sostegno dell’economia reale, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri dall’art. 18, comma 1, lettera b)-bis, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185) con 10 milioni di euro per il 2011 e 20 milioni di euro per il 2012 (Economia e finanze, capitolo 7464/P dell’U.P.B. 10.1); (si osserva che il riferimento normativo citato nella Tabella è errato)

·         prosecuzione degli interventi per la salvaguardia di Venezia con complessivi 2,5 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio (capitolo 7187 e 7188/P dell’U.P.B. 1.7);

·         spese per opere e attività dell’Expo Milano 2015, ai sensi dell’art. 14, comma 1, del decreto legge n. 112 del 2008 (capitolo 7695 dell’U.P.B. 1.7.6), con 59 milioni di euro per il 2011, 223 milioni di euro per il 2012 e 564 milioni di euro per il 2013, confermando gli importi previsti dalla precedente legge finanziaria;

·         il potenziamento del sistema stradale ed autostradale, con una serie di finanziamenti, afferenti l’U.P.B. 1.2.6, per interventi per i quali vengono destinate pressoché le stesse risorse rispetto a quanto disposto nel 2010:

¨        il raddoppio dell’A6 Torino-Savona e della variante di valico Bologna-Firenze, iscritte rispettivamente nei capitoli 7483 e 7484, ciascuna con 10,3 milioni di euro per ognuno degli anni del triennio;

¨        realizzazione e potenziamento tratte autostradali (capitolo 7485) previsti dall’art. 19, comma 1, del decreto-legge n. 67 del 1997, in cui sono iscritti 38,7 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011 e 2012 e 51,6 milioni di euro per il 2013;

¨        gli interventi di viabilità Italia Francia (capitolo 7481) previsti dalla legge n. 311 del 2004, art. 1, comma 452, per cui sono previsti 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011-2013;

§         missione 19 (Casa e assetto urbanistico), con una serie di interventi che riguardano principalmente:

·         interventi per le popolazioni colpite dagli eventi sismici in Abruzzo, ai sensi dell’art. 3, comma 1, del decreto legge n. 39 del 2009 (U.P.B. 14.1.6, capitolo 7817) confermando i 177 milioni di euro per il 2011 e 265,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2012-2013.

 

All’interno della missione 13 (Diritto alla mobilità)[22],nell’ambito del programma 13.8 (Sostegno allo sviluppo del trasporto) sono allocati i finanziamenti alla voce “ANAS - partecipazione società Stretto di Messina”, ai sensi dell’art. art. 2, comma 204, legge n. 191/2009 (cap. 7372), con 423 milioni di euro per il solo 2012.

 

Si ricorda, infatti che l’art. 2, comma 204 della legge n. 191/2009 autorizza la spesa di 470 milioni di euro per l’anno 2012 quale contributo alla società ANAS Spa per la sottoscrizione e l’esecuzione, negli anni 2012 e seguenti, di aumenti di capitale della società. Il comma 203 a sua volta prevede che, alla realizzazione di un collegamento stabile viario e ferroviario e di altri servizi pubblici fra la Sicilia e il continente si provvede mediante affidamento dello studio, della progettazione e della costruzione, nonché dell’esercizio del solo collegamento viario, ad una spa al cui capitale sociale partecipano, in misura non inferiore al 51 per cento, la società ANAS Spa, le regioni Sicilia e Calabria, nonché altre società controllate, anche indirettamente, dallo Stato.

 


AMBIENTE, TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

Lo stato di previsione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare per l’anno finanziario 2011 (Tabella 9)

Premessa

Si ricorda che lo stato di previsione del Ministero dell’Ambiente risulta articolato per missioni e programmi in seguito alla radicale riorganizzazione operata nel corso del 2007 (circolare n. 21 del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato del 5 giugno 2007).

Ad oggi il Ministero risulta articolato in 5 direzioni generali ed una struttura di vertice con compiti di coordinamento e vigilanza rappresentata dal Segretario generale, secondo quanto disposto dal decreto di riorganizzazione del Ministero, approvato con D.P.R. 3 agosto 2009, n. 140. Con l’art. 17, comma 2, del D.L. 195/2009 è stato inoltre istituito un Ispettorato generale per il coordinamento degli interventi urgenti nelle situazioni a più elevato rischio idrogeologico e di salvaguardia delle sicurezza delle infrastrutture e del patrimonio ambientale e culturale.

Il bilancio di competenza

Lo stanziamento complessivo di competenza iscritto nello stato di previsione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare per il 2011 ammonta a 513,9 milioni di euro. Rispetto al dato assestato si registra, quindi, una diminuzione di 232,7 milioni di euro (pari al 31,2%).

Lo stanziamento previsionale per il 2011 è composto per il 55,2% da spese correnti, mentre le spese in conto capitale coprono una quota pari al 44,8%.

 

La consistenza dei residui passivi presunti al 1° gennaio 2011 è valutata complessivamente in 917,5 milioni di euro. Rispetto al dato assestato 2010, si registra una consistente riduzione dei residui, pari a 723,8 milioni di euro (pari al 44,1%).

Data una massa spendibile[23] di 1.431,4 milioni di euro ed autorizzazioni di cassapari a 716,0 milioni di euro, il coefficiente di realizzazione[24] risulta essere pari al 50% e rappresenta la capacità di spesa del Ministero, che diminuisce rispetto alle previsioni assestate 2010, in cui tale coefficiente era pari al 61,4%.

Analisi per missioni e programmi

In seguito alla riclassificazione del bilancio dello Stato operata a partire dall’esercizio finanziario 2008, al Ministero dell’ambiente sono assegnate quattro missioni:

§         missione 18 (Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente);

§         missione 17 (Ricerca e innovazione);

§         missione 32 (Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche);

§         missione 33 (Fondi da ripartire).

Di seguito si dà conto nel dettaglio delle due missioni che assorbono la quasi totalità (92,1%) delle risorse attribuite agli ambiti di competenza dell’VIII Commissione (Ambiente).

L’analisi per missioni evidenzia, infatti, che i principali settori di intervento del Ministero ricadono nella missione 18 (Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente) con 391,2 milioni di euro e nella missione 17 (Ricerca e innovazione) con 82 milioni di euro.

Missione 18 (Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente)

Gli stanziamenti attribuiti alla missione 18, pari a 391,2 milioni di euro, registrano una diminuzione di 212,9 milioni di euro (pari al 35,2%) .

La tabella seguente evidenzia l’articolazione dello stanziamento citato nei relativi sottoprogrammi, dando conto anche di quelli insistenti nello stato di previsione di altri Ministeri nell’ambito della missione 18[25].

Missione 18 – Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente

Programmi

2010 A

2011 B

2012 B

2013 B

18.3 Prevenz. riduz. dell'inquinamento

71,7

29,4

29,4

23,7

18.5 Sviluppo sostenibile

95,9

68,9

68,9

68,9

18.8 Vigilanza in ambito ambientale

14,5

14,2

14,1

14,1

18.11 Coord. informaz. e educaz.ambientale

44,0

25,6

25,6

25,6

18.12 Territorio, risorse idriche, rifiuti e bonifiche

245,4

164,3

157,8

155,6

18.13 Tutela della biodiversità

132,6

88,9

86,2

87,9

Totale MATTM

604,1

391,3

382

375,8

18.14 Sostegno allo sviluppo sostenibile (MEF)

59,4

59,0

58,1

59,0

18.10 Inquinamento elettromagnetico (MSE)

1,5

1,0

1,0

1,0

18.7 Tutela della biodiversità (MIPAAF)

236,7

231,6

231,6

228,6

Totale missione

901,7

682,9

672,7

664,4

(stanziamenti di competenza – milioni di euro)

A = Assestamento; B = Bilancio di previsione triennale

Eventuali incongruenze sono dovute agli arrotondamenti

Programma 18.3 (Prevenzione e riduzione integrata dell’inquinamento)

Le risorse di tale programma ammontano a 29,4 milioni di euro, con una riduzione di 42,3 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010 (-59%).

La maggior parte delle risorse del programma sono concentrate nel capitolo 8405, in cui sono allocati 17,7 milioni di euro (pari al 60% dello stanziamento complessivo del programma) destinati ad interventi per il disinquinamento e per il miglioramento della qualità dell’aria;

 

Programma 18.5 (Sviluppo sostenibile)

Le spese attinenti a tale programma, pari a 68,9 milioni di euro, che registrano una riduzione di 27 milioni di euro (-28,2%), insistono prevalentemente sui seguenti capitoli:

§         capitolo 2211 relativo alle spese per l’esecuzione di convenzioni internazionali con 34,7 milioni di euro;

§         capitolo 8407, con 20,9 milioni di euro per il fondo per l’efficientamento energetico e per la produzione di energie rinnovabili, in particolare quella solare termodinamica.

 

Programma 18.8 (Vigilanza, prevenzione e repressione in ambito ambientale)

La dotazione del programma è di 14,2 milioni di euro, pressoché invariata rispetto all’assestato 2010.

 

Programma 18.11 (Coordinamento generale, informazione ed educazione ambientale; comunicazione ambientale)

La dotazione del programma è di 25,6 milioni di euro. Rispetto al dato assestato 2010 si registra una riduzione di 18,4 milioni di euro (-41,8%). La gran parte delle risorse del programma è concentrata nei due capitoli 7805 e 8532 destinati all’attuazione del federalismo amministrativo per le regioni a statuto speciale per la tutela dell’ambiente e del rischio idrogeologico, ove sono allocati 20 milioni di euro.

 

Programma 18.12 (Tutela e conservazione del territorio e delle risorse idriche, trattamento e smaltimento rifiuti, bonifiche)

La dotazione di competenza di tale programma è pari a 164,3 milioni di euro, con una variazione negativa di 81,1 milioni di euro (pari al 33%), suddivisa tra i seguenti capitoli:

§         capitolo 7081 con 27,4 milioni di euro per l’estinzione dei mutui contratti dagli enti territoriali e locali e per gli accordi di programma per la realizzazione degli interventi previsti dal piano straordinario di completamento dei sistemi di collettamento e depurazione, del programma nazionale di bonifica dei siti inquinati, degli contratti di programma relativi al ciclo di gestione dei rifiuti, per l’attuazione del protocollo di Kyoto;

§         capitolo 7645 “Spese per il finanziamento degli interventi relativi all’attuazione del servizio idrico integrato, al risparmio idrico e al riuso delle acque reflue”, con 27,5 milioni di euro;

§         capitolo 8531 con 31,3 milioni di euro per interventi per la tutela del rischio idrogeologico e relative misure di salvaguardia;

§         capitolo 8551 con 21,5 milioni di euro per la costruzione, sistemazione, riparazione e manutenzione di opere idrauliche e per interventi di sistemazione del suolo, nonché per l’apprestamento dei materiali e per le necessità più urgenti in caso di pubbliche calamità.

 

Si fa notare che la maggior parte della consistente riduzione degli stanziamenti del programma è dovuta all’azzeramento della dotazione del capitolo 7509 “Finanziamento di interventi urgenti di perimetrazione e messa in sicurezza, bonifica, disinquinamento e ripristino ambientale” (la cui dotazione nel bilancio assestato 2010 era pari a 40,1 milioni di euro), a seguito del venir meno della relativa autorizzazione di spesa di cui all’art. 1, comma 867, della legge 296/2006 (finanziaria 2007) relativa ai canali portuali di grande navigazione della Laguna di Venezia-Porto Marghera, nonché per gli interventi di risanamento del polo chimico Laghi di Mantova.

 

Programma 18.13 (Tutela e conservazione della fauna e della flora, salvaguardia della biodiversità e dell’ecosistema marino)

La dotazione del programma ammonta a 88,9 milioni di euro e registra una riduzione di 43,8 milioni di euro (-33%) rispetto all’assestato 2010.

Gli stanziamenti principali sono iscritti sui seguenti capitoli:

§         capitoli 1551 e 1552, relativi alle spese per enti, istituti, associazioni ed altri organismi (cd. Contributo agli enti parco), con una dotazione complessiva di 39,7 milioni di euro. Il capitolo 1551 è esposto in Tabella C.

Si fa notare che il capitolo 1552 viene istituito dal ddl in esame in applicazione dell’art. 52 della legge 196/2009 in relazione al trasporto della quota delle spese obbligatorie dal capitolo 1551, che resta quantificato dalla tabella C, per la restante quota di spese rimodulabili.

§         capitoli 1644 e 1646, relativi alla protezione dell’ambiente marino dagli inquinamenti e per la gestione e promozione delle riserve marine, con una dotazione complessiva di 21,7 milioni di euro. I capitoli citati sono esposti in Tabella C.

 

Si ricorda, infine, che la legge finanziaria 2010, all'articolo 2, comma 240, ha destinato 900 milioni di euro ai piani straordinari diretti a rimuovere le situazioni a più elevato rischio idrogeologico (individuate dal Ministero dell’ambiente, sentite le autorità di bacino e il Dipartimento della protezione civile). Nel corso dell’audizione svolta presso la Commissione ambiente il 20 ottobre scorso, il Ministro per l’ambiente ha riferito di aver chiesto al Ministro dell’economia e delle finanze l’istituzione del relativo capitolo di spesa, ma di non aver ancora avuto risposta in merito.

 

Missione 17 (Ricerca e innovazione)

Le risorse che, nell’ambito della missione 17, riguardano il Ministero dell'ambiente sono concentrate nel programma 17.3 (ricerca in materia ambientale). Lo stanziamento di competenza per tale programma è pari a 82 milioni di euro, con una riduzione di 8,3 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate 2010 (pari al 9,2%).

La tabella seguente mostra l’evoluzione previsionale nel triennio considerato dalla manovra:

Programma

2010 A

2011 B

2012 B

2013 B

17.3 Ricerca in materia ambientale

90,3

82,0

81,4

81,4

(stanziamenti di competenza – milioni di euro)

A = Assestamento; B = Bilancio di previsione triennale

Eventuali incongruenze sono dovute agli arrotondamenti

 

All’interno del programma 17.3 si segnalano i capitoli 3621, 3623 e 8831, con complessivi 78,5 milioni di euro, relativi all’ISPRA. I capitoli 3621 e 8831 sono esposti in Tabella C.

Si fa notare che il capitolo 3623 viene istituito dal ddl in esame in applicazione dell’art. 52 della legge 196/2009 in relazione al trasporto della quota delle spese obbligatorie dal capitolo 3621, che resta quantificato dalla tabella C, per la restante quota di spese rimodulabili.

 

Stanziamenti nello stato di previsione degli altri Ministeri

All’interno dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) gli stanziamenti relativi alla missione 18 (Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente) sono pari a 59 milioni di euro. Tale importo, iscritto nel programma 18.14 (Sostegno allo sviluppo sostenibile) è pressoché identico a quello previsto dal dato assestato 2010.

Tale stanziamento insiste prevalentemente sul capitolo 7328 “Annualità quindicennali per mutui per interventi relativi al patrimonio idrico nazionale da parte dei consorzi ed enti irrigui”, ove sono allocati 47,5 milioni di euro.

 

Nello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (MIPAAF) gli stanziamenti insistono all’interno del programma 18.7 (Tutela e conservazione della fauna e della flora e salvaguardia della biodiversità), con 231,6 milioni di euro destinati al Corpo forestale dello Stato.

 

Lo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico (MSE) reca uno stanziamento di 1 milione di euro all’interno del Programma 18.10 (Prevenzione e riduzione dell’inquinamento elettromagnetico), destinato al funzionamento del Dipartimento per le comunicazioni.

L’ecobilancio

Nel 1999 una risoluzione parlamentare di approvazione del Documento di programmazione economico-finanziaria (approvata da entrambi i rami del Parlamento) ha previsto che il disegno di legge di bilancio contenga una sorta di bilancio ambientale dello Stato (o ecobilancio): tale adempimento è stato rispettato dal governo fin dal disegno di legge di bilancio del 2000. A decorrere dal 2008, inoltre, a perfezionamento del ciclo di esposizione dei dati contabili del bilancio dello Stato, è stato presentato, unitamente al Rendiconto generale dello Stato, anche un eco-rendiconto, finalizzato all’illustrazione sistematica delle risultanze della gestione delle risorse finanziarie destinate alla tutela dell’ambiente.

In seguito alla radicale riorganizzazione operata nel corso del 2007 (circolare n. 21 del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato del 5 giugno 2007), con cui la struttura del bilancio è mutata da una struttura per organizzazione delle amministrazioni (centri di responsabilità amministrativa, gestori delle risorse) ad una struttura che pone al centro le funzioni (missioni e programmi, cosa viene fatto con le risorse disponibili), il bilancio ambientale (cd. ecobilancio), prospettato nella sezione III della relazione illustrativa al ddl di bilancio, risulta di immediata individuazione.

L’ecobilancio corrisponde infatti alla missione 18 interamente considerata (cioè non limitatamente alle sole risorse del Ministero dell’ambiente) e integrata con le risorse del programma 17.3 Ricerca in materia ambientale (collocato, come si è visto, nello stato di previsione del Ministero dell’ambiente).

La tabella seguente riporta la serie storica dal 2008 al 2011 degli stanziamenti per la tutela dell’ambiente:

Missione/Programma

2008 R

2009 R

2010 A

2011 B

17.3 Ricerca ambientale

116,6

125,4

90,3

82,0

18 Sviluppo sostenibile

2.234,7

1.660,7

901,7

682,9

Totale

2.351,3

1.786,1

992,0

764,9

(stanziamenti di competenza – milioni di euro)

R = Rendiconto; A = Assestamento; B = Bilancio di previsione

Eventuali incongruenze sono dovute agli arrotondamenti

 

L’analisi della tabella riportata evidenzia il deciso trend discendente in atto. La previsione per il 2011 sconta una riduzione di 227,1 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010 (-22,9%). Considerando l’intero periodo contemplato dalla tabella si osserva una riduzione di oltre 1,5 miliardi di euro (-67,5%) rispetto allo stanziamento definitivo risultante dal rendiconto 2008.

Si segnala, infine, che nell’ecobilancio le spese sono distinte in “interventi diretti” (attività poste in essere direttamente dalle Amministrazioni centrali dello Stato) e “risorse trasferite” (ad altri enti: regioni, enti locali, istituzioni private, imprese, ecc.) per attività di tutela ambientale. Per il 2011 l’ammontare delle risorse trasferite è pari a 333,2 milioni di euro, mentre per gli interventi diretti sono previsti 431,8 milioni.


 

Le tabelle del ddl di stabilità 2011

Premessa

Per quanto riguarda la struttura delle tabelle allegate al ddl di stabilità, occorre premettere che sono state apportate, a seguito dell’approvazione della legge n. 196/2009 “Legge di contabilità e finanza pubblica”, alcune significative novità rispetto alla precedente impostazione delle tabelle che venivano allegate alla legge finanziaria.

Mentre non sono state modificare le Tabelle A e B, sono stati, al contrario, rivisti i contenuti e parzialmente accorpate le altre quattro tabelle (C, D, E ed F), che sono ridotte a tre: C, D ed E.

Le Tabelle A e B recano, come nella normativa previgente, gli importi dei fondi speciali per la copertura di nuovi provvedimenti legislativi, rispettivamente di parte corrente e di conto capitale, che si prevede verranno approvati nel corso del futuro esercizio finanziario.

La Tabella C contiene autorizzazioni legislative di spese (in conto capitale e di parte corrente) a carattere permanente dalle quali, rispetto a quanto previsto dalla normativa previgente, vengono espunte le autorizzazioni di spese aventi natura obbligatoria, i cui importi sono corrispondentemente riallocati nel disegno di legge di bilancio, attraverso l’istituzione di appositi capitoli di spesa. Sono, quindi, indicate in Tabella C le spese rimodulabili. Ai sensi del comma 3 dell’art. 23 della citata legge 196/2009, infatti, con il disegno di legge di bilancio, per motivate esigenze, possono essere rimodulate in via compensativa all'interno di un programma o tra programmi di ciascuna missione le dotazioni finanziarie relative ai fattori legislativi, nel rispetto dei saldi di finanza pubblica. Resta precluso l'utilizzo degli stanziamenti di conto capitale per finanziare spese correnti. In apposito allegato allo stato di previsione della spesa sono indicate le autorizzazioni legislative di cui si propone la modifica e il corrispondente importo.

La Tabella D riporta i definanziamenti delle autorizzazioni legislative di spesa della sola parte corrente che erano indicati nella previgente tabella E.

La Tabella Eaccorpa, infine, i contenuti delle previgenti Tabelle D, E (parte capitale) ed Fper le spese in conto capitale, con evidenziazione dei rifinanziamenti, delle riduzioni e delle rimodulazioni degli importi destinati al finanziamento delle leggi che dispongono spese a carattere pluriennale. La tabella evidenzia separatamente le voci concernenti la legislazione vigente al momento della presentazione del disegno di legge e l’importo definitivo che sconta gli effetti della stessa legge di stabilità.

 

Tabelle ddl stabilità

Tabelle ddl finanziaria

Tabella A

Tabella A

Tabella B

Tabella B

Tabella C (ridefinito il contenuto)

Tabella C

Tabella D

ex Tabella E (parte corrente)

Tabella E

ex Tabelle D, E (parte capitale) ed F

Tabella B

Per il Ministero dell’ambiente si registra la conferma di uno stanziamento di 210 milioni di euro per ciascuno degli anni 2012 e 2013.

La relazione al disegno di legge finanziaria fa presente che l'accantonamento è finalizzato, come l’anno precedente, alla difesa del suolo e al ripristino e bonifica dei siti inquinati.

Tabella C

Nella tabella C del disegno di legge finanziaria gli stanziamenti complessivi relativi al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, sono pari a circa 63,5 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 1011-2013.

Tale stanziamento complessivo è pressoché equamente ripartito tra la missione 17 (Ricerca e innovazione) cui vengono assegnati circa 34,6 milioni di euro per il 2011 e 34,7 per ciascuno degli anni del biennio 2012-2013 e la missione 18 (Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente) con 28,9 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio.

Relativamente alla missione 17 lo stanziamento di 34,6 milioni di euro insiste interamente sui capitoli 8831 (U.P.B. 2.1.6) e 3621 (U.P.B. 2.1.2), per il finanziamento di interventi ed investimenti dell’ISPRA, ai sensi dell’art. 28, comma 1, del decreto legge 112/2008.

 

Si rammenta che nella Tabella 9 del ddl di bilancio relativa al Ministero dell’ambiente è stato istituito, in applicazione dell’art. 52 della cita legge n. 196/2009,il nuovo capitolo 3623 “Spese di natura obbligatoria per l’ISPRA” ove sono state trasportate le spese obbligatorie dal citato capitolo 3621 e su cui insistono 43,9 milioni di euro per il 2011 e 44,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2012-2013.

 

Per quanto riguarda, invece, la missione 18, la quasi totalità degli stanziamenti è attribuita ai capitoli 1644 e 1646 (U.P.B. 1.5.2) per la difesa del mare (con 21,7 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio) e al capitolo 1551 (U.P.B. 1.5.2) quale contributo a enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, ai sensi della legge n. 549/1995, che corrispondono, in buona sostanza, ai contributi per i parchi nazionali, con 7 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio.

 

Si rammenta che nella Tabella 9 del ddl di bilancio relativa al Ministero dell’ambiente è stato istituito, in applicazione dell’art. 52 della cita legge n. 196/2009,il nuovo capitolo 1552 “Spese di natura obbligatoria per enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi” in relazione al trasporto della quota delle spese obbligatorie dal citato capitolo 1551, su cui insistono 32,7 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2011-2013.

Si ricorda, infine, che i finanziamenti statali per i Parchi nazionali rappresentano la quasi totalità delle risorse che viene destinata annualmente ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi di cui alla legge n. 549/1995, la cui dotazione viene indicata annualmente nella tabella C della legge finanziaria e poi ripartita con successivo decreto ministeriale, sul quale è previsto il parere delle competenti commissioni parlamentari. L’ultimo stanziamento, relativo al 2009 e pari a 56,2 milioni di euro, è stato ripartito con DM 5 novembre 2009. Per la ripartizione relativa al 2010 di 53,9 milioni di euro (-3,97% rispetto a quello del 2009) è stato presentato alle Camere lo schema di decreto n. 235 sul quale la VIII Commissione (Ambiente) ha espresso il proprio parere favorevole nella seduta del 29 luglio 2010.

La tabella seguente dà conto del flusso di tali finanziamenti che, a fronte di notevoli incrementi disposti con le due leggi finanziarie del 2007 e del 2008, risultano gradualmente ridotti negli ultimi anni.

Leggi finanziarie

Stanziamenti (mil/ euro)

Legge n. 448/2001 (finanziaria 2002)[26]

55,8

Legge n. 289/2002 (finanziaria 2003)

53,8

Legge n. 350/2003 (finanziaria 2004)

58,7

Legge n. 311/2004 (finanziaria 2005)[27]

53,3

Legge n. 266/2005 (finanziaria 2006)

50

Legge n. 296/2006 (finanziaria 2007)[28]

61,4

Legge n. 244/2007 (finanziaria 2008)[29]

63,7

Legge n. 203/2008 (finanziaria 2009)[30]

56,2

Legge 191/2009 (finanziaria 2010)

53,9

 

In relazione allo stanziamento relativo agli Enti parco, si ricorda che nel corso dell’audizione svolta presso la Commissione ambiente il 20 ottobre scorso, il Ministro per l’ambiente ha segnalato la grave insufficienza delle risorse destinate.

 

Si cita, da ultimo, lo stanziamento di circa 4,2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011 e 2012 e 3 milioni di euro per il 2013 per l’attuazione della legge quadro sugli incendi boschivi n. 353/2000 (MEF, Programma 2.5 – Rapporti finanziari con gli enti territoriali - capitolo 2820).


PROTEZIONE CIVILE

Stanziamenti relativi alla Protezione civile e alle calamità naturali che insistono nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2)

 

Fanno parte della missione 8 (Soccorso civile) due soli programmi di interesse dell’VIII Commissione (Ambiente) - 8.4 (Interventi per pubbliche calamità) e 8.5 (Protezione civile) - collocati nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze(Tabella n. 2).

Per tali programmi è prevista una dotazione complessiva di 2.023,7 milioni di euro, con una riduzione di 196,7 milioni di euro rispetto all’assestato 2010 (pari all’8,9%).

Programma 8.4 (Interventi per pubbliche calamità)

La dotazione del programma è di 128,6 milioni di euro, invariata rispetto all’assestato 2010.

Le principali voci di spesa, tutte invariate rispetto al dato assestato e relative ad investimenti, sono ripartite nei seguenti capitoli:

§         capitolo 7043 “Somme da erogare per l’ammortamento dei mutui contratti dai comuni interessati con la cassa depositi e prestiti e con altri istituti di credito per la prosecuzione degli interventi nelle zone del Belice colpite dal terremoto del 1968”, con 10,2 milioni di euro;

§         capitolo 7095 per la prosecuzione degli interventi di ricostruzione conseguenti al sisma della Campania, Basilicata, Puglia e Calabria 1980-1982, con 75,4 milioni di euro;

§         capitolo 7411 “Fondo di solidarietà nazionale - interventi indennizzatori”, con 43,1 milioni di euro.

 

Programma 8.5 (Protezione civile)

La dotazione complessiva del programma è pari a 1.895,0 milioni di euro, con una riduzione di 196,7 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010 (pari al 9,4%). Essa è ripartita, principalmente, tra i seguenti capitoli:

§         capitoli 2179 e 2184 relativi alle spese di funzionamento del Dipartimento della protezione civile, con una dotazione complessiva di 25,1 milioni di euro. (Si noti che il capitolo 2184 è esposto in Tabella E).

Si fa notare che il capitolo 2179 viene istituito dal ddl in esame in applicazione dell’art. 52 della legge 196/2009 in relazione al trasporto della quota delle spese obbligatorie dal capitolo 2184.

§         capitolo 7439, che accoglie la somma di 30 milioni di euro destinata al “Fondo per l’emergenza rifiuti in Campania” dall’art. 7, commi 6 e 18, del D.L. 195/2009;

§         capitolo 7443 “Somme da assegnare alla Presidenza del Consiglio dei ministri per oneri derivanti dalla concessione di contributi per l'ammortamento di mutui contratti dalle regioni a seguito di eventi calamitosi”, con 752,2 milioni di euro. Le risorse di tale capitolo (esposto in Tabella E) registrano un incremento di 9,1 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010;

§         capitolo 7446 per le spese relative alle ricorrenti emergenze relative alle varie calamità con 159,6 milioni di euro. Lo stanziamento registra una riduzione di 420 milioni di euro rispetto all’assestato 2010 (-72,5%). (Capitolo esposto in Tabella C);

§         capitolo 7447Fondo relativo agli investimenti del Dipartimento della Protezione civile”, con 391,3 milioni di euro, invariato rispetto alle previsioni assestate 2010 (capitolo esposto in Tabella C);

§         capitolo 7449 “Somme da assegnare alla Presidenza del Consiglio dei ministri per interventi infrastrutturali connessi alla riduzione del rischio sismico“ con 33,1 milioni di euro, invariati rispetto alle previsioni assestate 2010 (capitolo esposto in Tabella E);

§         capitolo 7459 Fondo per la prevenzione del rischio sismico”, istituito in applicazione dell’art. 11, comma 1, del decreto legge 39/2009 (sisma Abruzzo), con 145,1 milioni di euro (capitolo esposto in Tabella E). Rispetto al dato assestato si registra un incremento di 101,1 milioni di euro, in virtù dell’aumentata previsione di spesa recata dalla citata disposizione legislativa.

§         capitolo 7462 “Somme da erogare per interventi di ricostruzione e altre misure a favore della popolazione colpita dal sisma dell’aprile 2009 in Abruzzo” (capitolo esposto in Tabella E). Su tale capitolo sono allocati 350 milioni di euro (+90 milioni rispetto al dato assestato).

 

 


Le tabelle del ddl di stabilità 2011

Premessa

Per quanto riguarda la struttura delle tabelle allegate al ddl di stabilità, occorre premettere che sono state apportate, a seguito dell’approvazione della legge n. 196/2009 “Legge di contabilità e finanza pubblica”, alcune significative novità rispetto alla precedente impostazione delle tabelle che venivano allegate alla legge finanziaria.

Mentre non sono state modificare le Tabelle A e B, sono stati, al contrario, rivisti i contenuti e parzialmente accorpate le altre quattro tabelle (C, D, E ed F), che sono ridotte a tre: C, D ed E.

Le Tabelle A e B recano, come nella normativa previgente, gli importi dei fondi speciali per la copertura di nuovi provvedimenti legislativi, rispettivamente di parte corrente e di conto capitale, che si prevede verranno approvati nel corso del futuro esercizio finanziario.

La Tabella C contiene autorizzazioni legislative di spese (in conto capitale e di parte corrente) a carattere permanente dalle quali, rispetto a quanto previsto dalla normativa previgente, vengono espunte le autorizzazioni di spese aventi natura obbligatoria, i cui importi sono corrispondentemente riallocati nel disegno di legge di bilancio, attraverso l’istituzione di appositi capitoli di spesa. Sono, quindi, indicate in Tabella C le spese rimodulabili. Ai sensi del comma 3 dell’art. 23 della citata legge 196/2009, infatti, con il disegno di legge di bilancio, per motivate esigenze, possono essere rimodulate in via compensativa all'interno di un programma o tra programmi di ciascuna missione le dotazioni finanziarie relative ai fattori legislativi, nel rispetto dei saldi di finanza pubblica. Resta precluso l'utilizzo degli stanziamenti di conto capitale per finanziare spese correnti. In apposito allegato allo stato di previsione della spesa sono indicate le autorizzazioni legislative di cui si propone la modifica e il corrispondente importo.

La Tabella D riporta i definanziamenti delle autorizzazioni legislative di spesa della sola parte corrente che erano indicati nella previgente tabella E.

La Tabella Eaccorpa, infine, i contenuti delle previgenti Tabelle D, E (parte capitale) ed Fper le spese in conto capitale, con evidenziazione dei rifinanziamenti, delle riduzioni e delle rimodulazioni degli importi destinati al finanziamento delle leggi che dispongono spese a carattere pluriennale. La tabella evidenzia separatamente le voci concernenti la legislazione vigente al momento della presentazione del disegno di legge e l’importo definitivo che sconta gli effetti della stessa legge di stabilità.

 

Tabelle ddl stabilità

Tabelle ddl finanziaria

Tabella A

Tabella A

Tabella B

Tabella B

Tabella C (ridefinito il contenuto)

Tabella C

Tabella D

ex Tabella E (parte corrente)

Tabella E

ex Tabelle D, E (parte capitale) ed F

 

Tabella C

Nella tabella C del disegno di legge finanziaria compaiono stanziamenti relativi alla protezione civile all’interno del MEF per complessivi circa 119,7 milioni di euro per il 2011, che rimangono invariati nei due anni successivi.

Si tratta di finanziamenti finalizzati:

§         al reintegro del Fondo di protezione civile (Economia e finanze, cap. 7446) la cui determinazione annuale, a decorrere dal 1994, viene disposta con la legge finanziaria (Tabella C), ai sensi dell’art. 6, comma 1, del decreto legge 142/1991, per il quale è previsto uno stanziamento pari a 116,2 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio.

Si rammenta che nella Tabella 2 del ddl di bilancio del MEFil capitolo 7446 reca stanziamenti pari a 159,6 milioni di euro per il 2010 e 159,9 milioni di euro per ciascuno degli anni 2012-2013.

 

§         per il Servizio nazionale della protezione civile (Economia e finanze, cap. 2184), ai sensi dell’art. 4, comma 1, del decreto legge 90/2005, con 3,5 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2011-2013.

 

Si rammenta che nella Tabella 2 del ddl di bilancio del MEF, all’interno della missione 8 (Soccorso civile), nel programma 8.5 (Protezione civile)è stato istituito, in applicazione dell’art. 52 della cita legge n. 196/2009,il nuovo capitolo 2179 “Spese di natura obbligatoria del dipartimento della protezione civile” ove sono state trasportate le spese obbligatorie dal citato capitolo 2184 e su cui insistono 21,6 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011-2013.

Si ricorda anche il capitolo 7447 (già esistente) ove sono previsti gli oneri di conto capitale per attività e compiti di protezione civile (art. 3 della legge 225/1992) con 391,3 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio.

Tabella E

I principali importi riguardano gli stanziamenti relativi alle calamità e alla protezione civile (missione 8 - Soccorso civile): essi assommano a complessivi 691,2 milioni di euro per il 2011, 421,7 milioni di euro per il 2012 e 391,7 milioni di euro per il 2013.

Rispetto alle ripartizioni del 2010 per il triennio gli importi risultano pressoché invariati ad eccezione dei fondi per la riconversione delle acciaierie di Genova Cornigliano (+ 3 milioni di euro).

Gli stanziamenti riguardano la prosecuzione degli interventi di ricostruzione per una serie di calamità naturali ed ulteriori interventi (alcuni “grandi eventi”) disposti da alcuni decreti legge e leggi finanziarie quali:

§         decreto legge 6/1998, art. 21, comma 1, relativo ai contributi straordinari per la regione Emilia Romagna e alla provincia di Crotone, con 18,1 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2011-2013 (capitolo 7443/p);

§         decreto legge n. 132 del 1999:

·          art. 4, commi 1 (contributi per le regioni Basilicata, Calabria e Campania colpite da eventi calamitosi) con 24,3 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2011-2013 (capitolo 7443/p);

·          art. 4, comma 2 (contributi per il recupero degli edifici monumentali privati) con 1,5 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio (capitolo 7443/p);

·          art. 7, comma 1 (contributi per le regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Toscana colpite da eventi calamitosi) con circa 17 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio (capitolo 7443/p);

§         legge n. 311 del 2004 (finanziaria 2005), art. 1, comma 203 (prosecuzione degli interventi di ricostruzione nei seguenti territori colpiti da calamità naturali:comune di San Giuliano di Puglia, regioni Marche ed Umbria, Brescia, Sardegna, Friuli Venezia Giulia, Basilicata e Campania), con 58,5 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2011-2013 (capitolo 7443/p);

§         decreto legge n. 35 del 2005, art. 5, comma 14 (bonifica acciaierie di Genova-Cornigliano) con 5 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio (capitolo 7449/p);

§         decreto legge n. 203 del 2005, art. 11-quaterdecies, comma 1 (Campionati mondiali di nuoto di Roma) con 2 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio; e comma 2 (Giochi del Mediterraneo diPescara) con 2 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio (capitolo 7449/p);

§         legge n. 296 del 2006 (finanziaria 2007), art. 1, comma 1292 (Campionati mondiali di nuoto di Roma e Giochi del Mediterraneo diPescara) con 3 milioni di euro per entrambi gli eventi e per ciascuno degli anni del triennio (capitolo 7449/p);

§         legge n. 266 del 2005 (finanziaria 2006), art. 1, comma 100 (interventi per la prosecuzione degli interventi nei territori colpiti da calamità naturali e per i quali sia stato dichiarato negli ultimi dieci anni lo stato di emergenza, tra essi il sisma del Molise, quello delle Marche ed Umbria, gli eventi sismici nei comuni della provincia di Brescia del novembre 2004 e gli eventi sismici del 1980-81 nei comuni del subappenino Dauno in provincia di Foggia) con 26 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio (capitolo 7443/p);

§         legge n. 244 del 2007 (finanziaria 2008):

·          art. 2, comma 113 (sospensione pagamenti sisma Marche e Umbria) con 22,6milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio (capitolo 7443/p);

·          art. 2, comma 115 (interventi ricostruzione nelle regioni Basilicata e Campania colpite dagli eventi sismici del 1980-1982) con 5 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio (capitolo 7444) (la tabella fa invece erroneamente riferimento alla sospensione dei pagamenti per le Marche e Umbria);

·          art. 2, comma 257 (interventi di ricostruzioni nelle zone colpite dagli eventi sismici del 2002 nel territorio del Molise e della provincia di Foggia) con 10 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio (capitolo 7443/p);

·          art. 2, comma 263 (Giochi del Mediterraneo di Pescara) con 0,7 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio (capitolo 7449/p) (la tabella fa invece erroneamente riferimento alla sicurezza degli edifici scolastici);

·          art. 2, comma 271 (Mondiali di nuoto di Roma) con 0,4 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio (capitolo 7449/p) (la tabella fa invece erroneamente riferimento ai Giochi del Mediterraneo);

§         decreto legge n. 39 del 2009 (decreto Abruzzo):

·          art. 11, comma 1 (Fondo per la prevenzione del rischio sismico) con 145,1 milioni di euro per il 2011 e 195,6 milioni di euro per il 2012 e il 2013 (capitolo 7459);

·          art. 14, comma 5 (interventi per la ricostruzione dell’Abruzzo) con 350 milioni di euro per il 2011 e 30 milioni di euro per il 2012 (capitolo 7462).

 

 



[1]     A seguito di questa nuova configurazione, peraltro, il disegno di legge di stabilità – insieme al disegno di bilancio – viene presentato alle Camere entro la prima metà di ottobre e non più a fine settembre, come previsto nella disciplina previgente.

[2]     Previsto alla lettera i-ter) del comma 3 dell'articolo 11 della legge n. 468/1978.

[3]     Peraltro già inapplicata ai sensi di quanto previsto, in via sperimentale, dal co. 1-bis dell'art. 1 del D.L. n. 112/2008 (conv. L. 133/08) in relazione alla legge finanziaria per il 2009 e dal co. 21-ter, art. 23 del D. L. n. 78/2009 (conv. L. 102/09) per la legge finanziaria 2010.

[4]     Si ricorda che nella normativa previgente, tali importi venivano riepilogati, rispettivamente, nelle Tabelle A e B allegate alla legge finanziaria; analogamente, il testo in esame prevede l’esposizione di tali somme in “corrispondenti tabelle”.

[5]     Ai sensi dell’articolo 48, comma 1, del D.Lgs. n. 165 del 2001, concernente le disponibilità destinate alla contrattazione collettiva nelle amministrazioni pubbliche e la loro verifica.

[6]     Rispetto alla precedente procedura di correzione degli effetti finanziari, l’attuale procedura riguarda non più gli scostamenti fra oneri e coperture verificati su singole norme di legge, ma la necessità di riallineamento delle previsioni relative ad una legge rispetto agli obiettivi di finanza pubblica, fissati con la manovra triennale. La prima ipotesi, infatti (ossia la necessità di correggere gli scostamenti su singole norme), è ora considerata nell’ambito del meccanismo generale di copertura finanziaria delle leggi (articolo 17), in base al quale – nel caso di spese obbligatorie o vincolate – la clausola di salvaguardia predisposta per le previsioni di spesa deve avere carattere effettivo ed automatico.

[7]     Convertito con modificazioni nella legge n. 122/2010.

[8]    Nell’ambito della riorganizzazione del bilancio per missioni e programmi era stata tuttavia mantenuta, come unità di voto parlamentare, l’unità previsionale di base (denominata “macroaggregato”), codificata a seconda della natura della spesa.

[9]    Si ricorda che il budget economico è stato introdotto con la riforma del bilancio dello Stato del 1997, con l’introduzione della contabilità economica analitica per centri di costo, in aggiunta a quella finanziaria. Il principio fondamentale del sistema di contabilità economica è la rilevazione dei costi, intesa come valorizzazione monetaria dell’utilizzazione delle risorse, mentre la spesa, che caratterizza la contabilità finanziaria, è espressa dall’esborso monetario legato all’acquisizione delle risorse medesime. Quindi il Budget illustra i costi (valore dell’utilizzo effettivo delle risorse) che lo Stato prevede di sostenere nel corso dell’anno, in coerenza con gli stanziamenti finanziari (spesa per l’acquisizione di risorse e trasferimenti) approvati dal Parlamento. Finora il budget ha costituito un autonomo documento, trasmesso al Parlamento in modo separato rispetto al disegno di legge di bilancio (Doc. CLVIII).

[10]    Disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca.

[11]   Nella Relazione al disegno di legge di bilancio per il 2010 (A.S. 1791) era esposta, nella Tabella 13, l’analisi delle dotazioni finanziarie per missioni che evidenziava la quota di spesa “rimodulabile” e quella “non rimodulabile” di ciascuna missione, ai sensi dell’articolo 60, commi 2 e 3, del D.L. n. 112/2008. La Tabella metteva in evidenza come l’entità delle spese “rimodulabili” rappresentasse circa il 4% della spesa finale del bilancio dello Stato.

[12]   spese di funzionamento, interventi, trattamenti di quiescenza e altri trattamenti integrativi o sostitutivi, oneri del debito pubblico, oneri comuni di parte corrente, investimenti e oneri comuni in conto capitale.

[13]   Si segnala che, oltre alla Missione 34 (Debito pubblico) che comprende il programma Rimborsi del debito statale (pari a circa 209.824 milioni di euro), altre Missioni comprendono quote del rimborso del debito pubblico. Esse sono: la Missione 3 (Relazioni con le autonomie territoriali) nello stato di previsione del Ministero dell’interno, con una quota di rimborso, nel 2011, pari a 11 milioni; la Missione 7 (Ordine pubblico) nello stato di previsione del Ministero dell’interno, con una quota di rimborso pari a 104 milioni di euro; la Missione 21 (Tutela beni culturali), nello stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali, con una quota di rimborso pari a 9 milioni; la Missione 28 (Sviluppo territoriale), nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, con una quota di 36 milioni.

 

[14]   Approvate, rispettivamente, nelle sedute del 13 ottobre 2010 dall’Assemblea della Camera e del 19 ottobre dal Senato.

[15]   Calcolata sommando i residui alla competenza.

[16]   Calcolato dividendo le autorizzazioni di cassa per la massa spendibile.

[17]    Si ricorda che la consistenza presunta dei residui concorre, insieme alla previsioni di competenza per il 2011, a determinare il volume della massa spendibile, ossia del limite massimo entro il quale può situarsi l'autorizzazione di cassa. Tale autorizzazione non coincide necessariamente con il limite massimo determinato dalla massa spendibile, in quanto è determinata dal Governo tenendo conto anche del "coefficiente di realizzazione della spesa", ossia di quel parametro a carattere presuntivo che consente di stimare l’effettiva capacità di spesa del Ministero, in considerazione del livello delle spese effettuate nei precedenti esercizi finanziari e dei particolari fattori legislativi e amministrativi che nel corso dell’esercizio possono influenzare il volume dei pagamenti.

[18]   Tale programma risulta da un’aggregazione dei programmi 14.3 (opere strategiche) e 14.10 (edilizia statale ed interventi speciali) che comparivano nei precedenti documenti di bilancio.

[19]   La restante parte dello stanziamento relativo al Programma 14.3 è iscritta nel capitolo 1080 “Spese per il funzionamento della Struttura tecnica di missione e per le attività di istruttoria e monitoraggio relative alle infrastrutture strategiche”, per un importo di 3,8 milioni di euro.

[20]   Si ricorda che nei precedenti documenti di bilancio la missione 19 è articolata in due programmi, che risultano accorpate dal ddl in esame.

[21]   Di competenza della IX Commissione (Trasporti).

[22]   Di competenza della IX Commissione (Trasporti).

[23]   Calcolata sommando i residui alla competenza.

[24]   Calcolato dividendo le autorizzazioni di cassa per la massa spendibile.

[25]   Si fa notare che l’articolazione dei programmi prevista dal ddl in esame differisce da quella presentata nei precedenti documenti di bilancio, per l’accorpamento e la ridenominazione di diversi programmi.

[26]   L’art. 32, comma 3, della legge n. 448/2001 aveva stabilito un taglio del 10,43% di tutte le voci della tabella C e, pertanto, lo stanziamento si è ridotto da circa 63,5 a 55,8 milioni di euro.

[27]   Lo stanziamento è stato portato da 54,1 a 53,3 milioni di euro con il decreto legge n. 106/2005 che ha ridotto gli stanziamenti autorizzati dalla tabella C della legge n. 311/2004.

[28]   La tabella C della legge n. 296/2006 recava una dotazione di 69,6 milioni di euro per l’anno 2007 che è stata ridotta a 63,3 milioni di euro a causa dell’accantonamento (6,3 milioni di euro) previsto dall’art. 1, comma 507. Tale contributo, ripartito con DM 17 settembre 2007, è stato rideterminato in 61,4 milioni di euro con un altro DM del 14 novembre 2007.

[29]   Anche tale importo sconta gli accantonamenti previsti dall’art. 1, commi 482 e 507 della legge n. 296/2006. L’importo originario risultante dalla tabella C della legge 244/2008 era pari a 70,9 milioni di euro, rideterminati in 68,028 con DM economia e finanze del 28 dicembre 2007.

[30]Anche tale importo sconta gli accantonamenti previsti dall’art. 1, commi 482 della legge n. 296/2006 e dei decreti legge 154, 180 e 185/2008. L’importo originario risultante dalla tabella C della legge n. 203/2008 era pari a 71,97 milioni di euro, rideterminati in 59,2 con DM economia e finanze del 30 dicembre 2008.