Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
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Autore: | Servizio Studi - Dipartimento ambiente | ||
Titolo: | Bilancio e Finanziaria 2009 A.C. 1714 e A.C. 1713 Commissione VIII | ||
Riferimenti: |
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Serie: | Progetti di legge Numero: 59 Progressivo: 8 | ||
Data: | 07/10/2008 | ||
Descrittori: |
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Organi della Camera: | VIII-Ambiente, territorio e lavori pubblici |
Camera dei deputati
XVI LEGISLATURA
SERVIZIO STUDI
Progetti di legge
Bilancio e Finanziaria 2009
A.C. 1714 e A.C. 1713
Commissione VIII
n. 59/8
7 ottobre 2008
SIWEB
I dossier del
Servizio studi sono destinati alle esigenze di documentazione interna per
l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari.
File: Am0021.doc
I N D I C E
PARTE I – Gli obiettivi di finanza pubblica
1. Le previsioni macroeconomiche
2. Il quadro di finanza pubblica 2008-2013
PARTE II – La manovra di finanza pubblica
1. L’articolazione della manovra
§ 2.1 Il decreto legge n. 112 del 2008
§ 2.2 Il disegno di legge finanziaria per il 2009
PARTE III – Il disegno di legge di bilancio per il 2009
1. Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente 2009
§ 1.1 Novità in tema di formazione del bilancio a legislazione vigente per il 2009
§ 1.2 Il quadro generale riassuntivo
§ 1.3 Le variazioni rispetto alle previsioni 2008
§ 1.4 Analisi delle spese finali per Missioni
§ 1.5 Il quadro pluriennale a legislazione vigente
3. L’evoluzione della spesa nel bilancio dello Stato Tavole allegate
PARTE IV Ambiti di competenza dell’VIII Commissione
§ Premessa
§ Gli effetti delle riduzioni di spesa sul bilancio triennale
§ Analisi per missioni e programmi
- Missione 14 (Infrastrutture pubbliche e logistica)
- Missione 19 (Casa e assetto urbanistico)
§ Stanziamenti nello stato di previsione del Ministero dell’economia
Il disegno di legge finanziaria per il 2009
§ Articolo 2, comma 9 (Esenzione da alcune imposte per interventi di ricostruzione nel Belice)
§ Articolo 2, comma 15 (Agevolazioni per ristrutturazioni edilizie)
§ Art. 3, comma 3 (DL 203/2055, art. 11 quaterdecies, co. 20 Interventi per lo sviluppo).
Le tabelle del ddl finanziaria 2009
AMBIENTE, TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
§ Premessa
§ Gli effetti delle riduzioni di spesa sul bilancio triennale
§ Analisi per missione/programma
- Missione 18 (Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente)
- Missione 17 (Ricerca e innovazione)
§ Stanziamenti nello stato di previsione del Ministero dell’economia
Le tabelle del ddl finanziaria 2009
Le tabelle del ddl finanziaria 2009
1. La disciplina contabile: il bilancio dello Stato
2. La disciplina contabile: la legge finanziaria
Le previsioni macroeconomiche contenute nel DPEF 2009-2013, presentato nel giugno scorso, sono state riviste nella Nota di aggiornamento, presentata in data 23 settembre 2008.
Per quanto concerne il prodotto,
Anche la crescita del PIL attesa nel biennio 2010-2011 viene rivista al ribasso (0,9 e 1,2 per cento rispettivamente, a fronte di 1,2 e 1,3 stimati a giugno), mentre viene confermata la previsione di fine periodo relativa agli anni 2012 e 2013 (pari all'1,5 per cento).
Tali revisioni sono ascrivibili all’operare congiunto
di una serie di fattori negativi che hanno condizionato l’andamento
dell’economia italiana già dal primo semestre 2008, tra i quali
§ il rincaro dei beni energetici e alimentari, che ha inciso sui consumi delle famiglie;
§ l’apprezzamento dell’euro, che ha indebolito la domanda estera,
§ una correzione superiore alle attese nel settore delle costruzioni.
In generale, la revisione delle stime riflette il deterioramento della congiuntura internazionale derivante dalle persistenti incertezze in ordine all’ampiezza e alla durata degli effetti delle turbolenze sui mercati finanziari internazionali indotte dalla crisi dei mutui sub-prime statunitensi, che ha determinato sui mercati azionari e del credito forti tensioni e perdite significative.
Oltre all’accentuarsi della crisi finanziaria, nel 2008 hanno contribuito al peggioramento del quadro macroeconomico anche l’incremento del prezzo delle materie prime (segnatamente energetiche e alimentari) e le nuove pressioni inflazionistiche, nonché, nell’area dell’euro, l’apprezzamento del cambio nei confronti del dollaro su mercati valutari, peraltro parzialmente ridimensionato dalla fine dell’estate, analogamente a quanto avvenuto con l’andamento dei prezzi delle commodity, e in particolare del petrolio, che ha registrato nell’ultimo trimestre un’ampia correzione.
L’elemento di maggiore incertezza è ancora costituito dalla crisi finanziaria mondiale, acuitasi peraltro nel mese di settembre con il coinvolgimento di alcune grandi istituzioni bancarie e assicurative, a fronte del quale le autorità monetarie delle principali aree economiche sono dovute intervenire per garantire massicce iniezioni di liquidità al fine di stabilizzare i mercati.
Permane pertanto il rischio di un restrizione del credito nei prossimi mesi, cui si aggiungono i timori di un sensibile rallentamento dell’economia statunitense.
Nell’area dell’euro, dopo una crescita oltre le previsioni nel primo trimestre, nel secondo trimestre si è registra tata una contrazione del PIL rispetto al periodo precedente, in gran parte imputabile ad una flessione di tutte le componenti della domanda aggregata, e segnatamente degli investimenti fissi lordi e dei consumi delle famiglie.
Nel secondo trimestre l’andamento economico dell’area dell’euro ha dunque risentito oltre il previsto dell’indebolimento del contesto internazionale: le turbolenze che hanno caratterizzato i mercati finanziari e immobiliari si sono tradotte in un inasprimento delle condizioni del credito bancario; i rincari delle commodity, e, segnatamente, dei prodotti energetici e alimentari, hanno spinto l’inflazione su valori elevati; l’apprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro non ha agevolato la domanda estera, mentre la debolezza del quadro economico e il minor reddito disponibile dei consumatori hanno indebolito la domanda interna.
In questo scenario ,
Nonostante il deterioramento della congiuntura economica, l’aggiornamento delle stime del conto consolidato delle Pubbliche Amministrazioni per il periodo 2008-2013 - contenuto nella Nota di aggiornamento al DPEF - conferma l’obiettivo di indebitamento netto al 2,5 per cento del PIL per il 2008; mentre rivede lievemente al rialzo le previsioni del deficit per gli anni successivi, pur mantenendo fermo l’obiettivo del perseguimento del “sostanziale” pareggio di bilancio entro il 2011.
Gli scostamenti rispetto alle stime formulate nel DPEF presentato nel luglio scorso sono in gran parte ascrivibili, secondo quanto asserito nella Nota, ai seguenti fattori:
§ un indebolimento delle prospettive di crescita dell’economia italiana;
§ una più puntuale ripartizione della manovra di finanza pubblica per gli anni 2009-2011 tra le categorie economiche di entrata e spesa del conto della PA;
§ le modifiche alla manovra introdotte in sede di conversione dei provvedimenti attuativi ;
§ l’aggiornamento del conto delle PA per il
§ le variazioni dei tassi di interesse derivanti dalle turbolenze sui mercati finanziari internazionali
Per l’anno in corso, l’indebitamento netto, sostanzialmente invariato in termini nominali, sconta una ricomposizione dei suoi grandi aggregati che riflette gli effetti della minore crescita sul gettito tributario, nonché, sul lato della spesa, un aumento degli oneri per interessi.
Il rapporto debito/PIL, in presenza di una lieve revisione al rialzo del PIL nominale, è invece stimato collocarsi nel 2008 al 103,7 per cento, registrando un miglioramento di due decimi di punti percentuali rispetto a quanto stimato nel DPEF.
Per il 2009 il quadro di finanza pubblica – che incorpora gli effetti della manovra realizzata con il decreto legge n. 112 del 2008[1] - prospetta un indebitamento netto pari al 2,1 per cento del PIL, con un peggioramento rispetto alla previsione indicata nel DPEF di 0,1 punti percentuali di PIL.
Secondo quanto riportato nella RPP, la revisione è riconducibile ad un moderato rialzo della spesa, compensata in parte dall’andamento delle entrate. Le nuove stime delle entrate scontano una ricomposizione del prelievo fiscale: il minor gettito previsto per il comparto tributario, trainato dal ridimensionamento delle imposte indirette, risulta più che compensato dalla maggiore crescita dei contributi sociali rispetto a quanto previsto in precedenza.
Anche nel periodo successivo si evidenzia un lieve peggioramento del deficit rispetto alle precedenti stime pari allo 0,2 per cento nel 2010 e nel 2011, che si riduce di un decimo di punto nel biennio 2012-2013.
Tale dinamica è influenzata da una peggioramento dell’avanzo primario di 0,1 punti percentuali del PIL per il periodo 2009-2013 - ad esclusione del 2011 quando il peggioramento risulta pari a 0,3 - cui si aggiunge un aumento della spesa per interessi nella prima parte del periodo di previsione.
L’indebitamento netto strutturale (corretto per il ciclo e al netto delle misure una tantum), pari all’1,8 per cento del PIL nel 2009 e allo 0,7 per cento nel 2010 (a fronte, rispettivamente, dell’1,7 e dello 0,6 per cento indicati nel DPEF) diventa positivo nel 2011 (0,2 per cento del PIL), pur mantenendo un valore più basso rispetto al profilo di aggiustamento in precedenza indicato.
Nel quadriennio 2008-2011, la correzione complessiva ammonta a oltre due punti percentuali, assicurando la convergenza verso l’obiettivo di medio termine del bilancio in pareggio richiesto dal Patto di stabilità e crescita europeo.
Il debito pubblico, a fronte di una previsione migliore delle attese per l’anno in corso (103,7 per cento del PIL invece di 103,9), evidenzia un percorso di rientro più lento, attestandosi sotto il 100 per cento nel 2011, fino a raggiungere il 91,9 per cento nel 2013, ossia 1,8 punti percentuali in più rispetto a quanto indicato nel DPEF.
Nella tavola che segue si confrontano le previsioni contenute nella Nota di aggiornamento e quelle contenute nel DPEF presentato a giugno.
Quadro sintetico aggiornato(1) di finanza pubblica
(in percentuale del PIL)
|
|
2008 |
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
Indebitamento netto |
(Agg. DPEF) |
-2,5 |
-2,1 |
-1,2 |
-0,3 |
-0,1 |
0,0 |
(DPEF 2009-2013) |
-2,5 |
-2,0 |
-1,0 |
-0,1 |
0,0 |
0,1 |
|
Interessi |
(Agg. DPEF) |
5,1 |
5,1 |
5,1 |
5,0 |
4,9 |
4,8 |
(DPEF 2009-2013) |
5,0 |
5,1 |
5,0 |
5,0 |
4,9 |
4,9 |
|
Saldo corrente netto interessi |
(Agg. DPEF) |
6,2 |
6,6 |
7,2 |
7,5 |
7,6 |
7,6 |
(DPEF 2009-2013) |
6,2 |
6,7 |
7,4 |
7,8 |
7,8 |
7,8 |
|
Saldo primario |
(Agg. DPEF) |
2,6 |
3,0 |
3,9 |
4,6 |
4,8 |
4,9 |
(DPEF 2009-2013) |
2,6 |
3,1 |
4,0 |
4,9 |
4,9 |
5,0 |
|
Indebitamento netto corretto (2) |
(Agg. DPEF) |
-2,5 |
-1,8 |
-0,7 |
0,2 |
0,2 |
0,2 |
(DPEF 2009-2013) |
-2,3 |
-1,7 |
-0,6 |
0,3 |
0,2 |
0,2 |
|
Debito |
(Agg. DPEF) |
103,7 |
102,9 |
101,3 |
98,4 |
95,1 |
91,9 |
(DPEF 2009-2013) |
103,9 |
102,7 |
100,4 |
97,2 |
93,6 |
90,1 |
|
Fabbisogno settore statale |
(Agg. DPEF) |
-2,9 |
-1,4 |
-0,6 |
0,5 |
0,8 |
0,9 |
(DPEF 2009-2013) |
-2,9 |
-1,3 |
-0,4 |
0,7 |
1,0 |
1,1 |
|
Fabbisogno settore pubblico |
(Agg. DPEF) |
-2,9 |
-1,8 |
-1,0 |
0,1 |
0,4 |
0,5 |
(DPEF 2009-2013) |
-2,8 |
-1,6 |
-0,8 |
0,4 |
0,7 |
0,7 |
(1) I dati non considerano la riclassificazione di Equitalia ancora in via di definizione.
(2) Per il ciclo e al netto delle una tantum.
Fonte: Nota di aggiornamento al DPEF 2009-2013.
Il procedimento di formazione della manovra di finanza pubblica presenta quest’anno elementi innovativi rispetto al passato.
Le linee essenziali della decisione di bilancio sono state infatti contestualmente definite nel DPEF ed attuate con il decreto legge n. 112 del 2008[2] l’estate scorsa, attraverso l’adozione di un piano triennale (2009-2011) di stabilizzazione della finanza pubblica, volto ad attuare una politica di contenimento del deficit pubblico funzionale al raggiungimento del sostanziale pareggio di bilancio nel 2011, secondo gli impegni assunti in sede europea.
Il processo di programmazione economico-finanziaria è stato dunque anticipato nella tempistica ed impostato su base triennale, facendo sostanzialmente convergere i profili programmatici con quelli attuativi.
La finalità sottesa a tale approccio è rinvenibile nell’esigenza di conferire alle Amministrazioni maggiori certezze nella pianificazione delle risorse disponibili e nella programmazione delle attività connesse alle missioni e ai programma di spesa di propria competenza.
Le esigenze di riqualificazione della spesa, derivanti anche dalle consistenti riduzioni delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa operate dall’articolo 60 del decreto legge n. 112/08 per il triennio 2009-2011, hanno inoltre indotto il Legislatore a concedere alle Amministrazioni un più ampio margine di flessibilità nella gestione delle risorse, consentendo alle stesse, in sede di formazione del bilancio di previsione a legislazione vigente per il 2009, di rimodulare entro certi limiti le dotazioni finanziarie tra i programmi di ciascuna missione, riconfigurando anche le autorizzazioni legislative di spesa ad essi sottostanti (per un approfondimento cfr. oltre).
Per quanto concerne l’articolazione della manovra, le linee portanti della politica di bilancio per il triennio 2009-2011 sono state definite, come accennato, dal decreto legge n. 112 adottato nel giugno scorso; assieme agli interventi ivi contenuti, come di consueto, concorrono alla composizione della manovra di finanza pubblica il disegno di legge finanziaria per il 2009 (AC 1713), il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e il bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011 (AC 1714), nonché una serie di provvedimenti collegati elencati nella Nota di aggiornamento al DPEF.
In particolare, a completamento della manovra di bilancio 2009-2011 varata nel luglio scorso il Governo collega alla decisione di bilancio i seguenti disegni di legge:
§ A.C. 1441-bis, recante “Disposizioni per lo sviluppo economico, la riforma del processo civile, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria “, in corso di esame in prima lettura alla Camera;
§ A.C. 1441-ter, recante “Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia”, in corso di esame in prima lettura alla Camera;
§ A.C. 1441-quater, recante la “Delega al Governo in materia di lavori usuranti e di riorganizzazione di enti, misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro” , in corso di esame in prima lettura alla Camera ;
§ A.S. 847, recante la “Delega al Governo finalizzata all’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico”, in corso di esame in prima lettura presso il Senato.
A tali progetti di legge vanno aggiunti il disegno di legge recante la “Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione, approvato dal Consiglio dei Ministri il 2 ottobre 2008, nonché, secondo quanto indicato nel DPEF, un ulteriore disegno di legge, non ancora deliberato dal Consiglio dei Ministri, volto alla costituzione di un “Codice delle autonomie”.
Il contenuto del disegno di legge finanziaria per il 2009 (A.C. 1713) non reca effetti in termini di variazione dell’indebitamento netto della PA, né in termini di fabbisogno, limitandosi ad incidere sul saldo netto da finanziare, in diminuzione nel biennio 2009-2010 e in aumento nel 2011.
A larga parte degli oneri recati dal disegno di legge finanziaria si fa inoltre fronte mediante il ricorso a disponibilità finanziarie già precostituite nell’ambito del decreto legge n. 112/08, sicché ai fini dell’analisi degli effetti finanziari della manovra di finanza pubblica occorre fare in primo luogo riferimento a tale ultimo provvedimento adottato nel giugno scorso.
Il decreto legge n. 112, anticipando gli effetti
tipici della legge finanziaria, ha reperito
un ammontare di risorse pari, in termini cumulati nel triennio 2009
Tra le minori spese 22 miliardi di euro sono spese correnti e 8,5 miliardi di euro rappresentano minori spese di conto capitale.
Del complesso di tali risorse la quota prevalente (pari a regime a circa l’84 per cento dell’ammontare complessivo) è stata destinata ad una correzione progressivamente crescente nel triennio 2009-2011 dei conti pubblici.
La riduzione
dell’indebitamento netto ammonta a circa lo 0,6 per cento del PIL nel 2009, all’1 per cento nel 2010 e all’ 1,78 per cento nel 2011, anno nel
quale
Nel 2009 il contributo delle entrate nette e delle spese nette alla correzione dell’indebitamento è sostanzialmente analogo, rappresentando rispettivamente circa il 47 e il 53 per cento della correzione complessiva (4,662 miliardi di euro di maggiori entrate nette a fronte di 5,231 miliardi di riduzione netta delle spese).
Negli anni successivi gli interventi correttivi si concentrano invece in larga parte sul versante del contenimento della spesa: nel 2010 la riduzione netta delle spese rappresenta, infatti, oltre il 70 cento della correzione del saldo, per poi giungere a fine periodo ad oltre l’82 per cento.
Alla riduzione dell’indebitamento si perviene mediante un aumento netto annuo delle entrate pari a circa lo 0,3 per cento del PIL ed una riduzione netta delle spese gradualmente crescente nel triennio (0,32 per cento del PIL nel 2009, 0,72 per cento nel 2010, 1,46 per cento del PIL nel 2011).
La tabella seguente riepiloga gli effetti della manovra di finanza pubblica in termini di indebitamento netto per il triennio 2009-2011, disaggregandoli in termini di variazione netta delle entrate (composta dal saldo delle minori e maggiori entrate) e delle spese (anch'esse espresse come saldo delle maggiori e minori spese). I valori sono riportati in termini cumulati.
EFFETTI SUL CONTO
ECONOMICO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE |
|||
|
2009 |
2010 |
2011 |
Maggiori entrate |
5.765 |
5.516 |
6.103 |
Minori entrate |
1.103 |
555 |
580 |
Aumento netto entrate |
4.662 |
4.961 |
5.523 |
Maggiori spese |
6101 |
5270 |
5.222 |
Minori Spese |
11.332 |
17.446 |
30.624 |
Riduzione netta spese |
5.231 |
12.177 |
25.042 |
Riduzione dell'Indebitamento netto |
9.893 |
17.138 |
31.925 |
Fonte: Relazione previsionale e programmatica e per il 2009.
Le maggiori entrate derivano principalmente dagli interventi relativi al settore bancario e assicurativo, tramite misure di rimodulazione della base imponibile degli istituti e delle società, e alle industrie operanti nel settore dell’energia. Ulteriori misure sono destinate a potenziare la lotta all’evasione e al sommerso tramite l’incremento del 10 per cento (rispetto al biennio 2007-2008) della capacità operativa destinata all’attività di contrasto all’evasione fiscale; la predisposizione di un piano straordinario di controlli anche tramite un maggiore coinvolgimento dei comuni; norme di contrasto all’evasione derivante dalle estero-residenze fittizie; il controllo degli obblighi fiscali e contributivi dei soggetti extracomunitari e non residenti; l’applicazione dello strumento dell’accertamento con adesione anche ai verbali di constatazione relativi ad accertamenti parziali con un effetto crescente nel triennio. Altre misure attengono all’incremento dei diritti statali di estrazione mineraria, all’armonizzazione del regime fiscale delle cooperative e all’eliminazione dei requisiti di favore fiscale per gli extra-compensi (stock-option).
Le minori entrate sono dovute principalmente all’autorizzazione del Fondo proroga agevolazioni fiscali. La manovra sulle entrate tiene inoltre conto delle modifiche al regime di detraibilità dell’IVA sulle prestazioni alberghiere.
Dal lato della spesa, l’azione correttiva deriva in larga parte dall’applicazione di un taglio lineare riferito al triennio 2009-2011, delle dotazioni finanziarie, a legislazione vigente, delle missioni di spesa dei Ministeri, disposto ai sensi del citato articolo 60, comma 1, del decreto legge n. 112 del 2009.
Negli anni 2009-2011, l’ammontare della riduzione delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa dei Ministeri viene ad incidere in modo prevalente sulle spese in conto capitale, attestandosi a circa 3,6 miliardi euro nel 2010 e 8,6 miliardi nel 2011 (a fronte di una riduzione delle spese correnti pari a circa 3,4 miliardi di euro nel 2010 e 6,3 miliardi nel 2011)
Nella definizione degli stanziamenti iniziali su quali sono state apportate le suddette riduzioni, si è tenuto conto, per il 2009, degli effetti derivanti dalla trasformazione in riduzioni di spesa degli accantonamenti sulle dotazioni di bilancio (pari a circa 4,9 miliardi di euro) disposti ai sensi dell’art. 1, commi 507-508, dalla legge finanziaria per il 2007, prevista dal comma 10 del medesimo articolo 60 del D.L. 112/08.
Nel 2009, il
combinato disposto della trasformazione
in riduzioni di spesa degli accantonamenti previsti dal citato comma 507 e dei
tagli lineari operati ai sensi del citato comma 1 dell’articolo 60 del decreto
legge n.
In termini di indebitamento netto, la riduzione delle missioni di spesa disposta per il 2009 risulta pari a circa 3 miliardi di euro per la spesa corrente e 2,3 miliardi per la spesa in conto capitale.
Ulteriori interventi sono volti al contenimento della spesa nei settori del pubblico impiego, della finanza decentrata, della sanità e della previdenza.
Le maggiori spese correnti sono principalmente attribuibili:
§ ai rinnovi contrattuali nel pubblico impiego;
§ agli oneri per la sanità conseguenti all’abolizione per gli anni 2009-2011 della quota fissa di partecipazione al costo per assistenza specialistica,
§ alle norme in materia previdenziale che sanciscono l’abolizione del divieto di cumulo fra pensioni e redditi da lavoro sia autonomo che dipendente,
§ alle modifiche al fondo interventi strutturali di politica economica e in favore degli enti o società di pubblica utilità.
Le maggiori spese in conto capitale si riferiscono all’incremento per il 2009 dell’autorizzazione di spesa relativa al Fondo per l’occupazione e all’istituzione del Fondo per la promozione e il sostegno del trasporto pubblico locale.
Effetti
della manovra di bilancio per gli anni 2009-2011
(articolazione per settori,
valori cumulati. Fonte: RPP per il 2009)
|
2009 |
2010 |
2011 |
2009 |
2010 |
2011 |
|
(in milioni di euro) |
(in % PIL) |
||||
REPERIMENTO RISORSE |
17.097 |
22.962 |
36.727 |
1,04 |
1,36 |
2,11 |
Maggiori entrate |
5.765 |
5.516 |
6.103 |
0,35 |
0,33 |
0,35 |
Imprese operanti nel settore energetico |
2.395 |
1.323 |
1.331 |
0,15 |
0,08 |
0,08 |
Settore bancario e assicurativo |
2.522 |
3.099 |
2.494 |
0,15 |
0,18 |
0,14 |
Riscossione e lotta all'evasione |
513 |
793 |
1.953 |
0,03 |
0,05 |
0,11 |
Altre |
335 |
301 |
325 |
0,02 |
0,02 |
0,02 |
Minori spese |
11.332 |
17.446 |
30.624 |
0,69 |
1,03 |
1,76 |
Minori spese correnti |
8.923 |
13.776 |
22.050 |
0,54 |
0,82 |
1,27 |
Pubblico impiego |
829 |
1.336 |
1.874 |
0,05 |
0,08 |
0,11 |
Finanza decentrata |
3.430 |
5.480 |
9.480 |
0,21 |
0,32 |
0,54 |
Spesa sanitaria |
357 |
2.351 |
3.344 |
0,02 |
0,14 |
0,19 |
Misure previdenziali |
247 |
267 |
295 |
0,02 |
0,02 |
0,02 |
Riduzione missioni di spesa |
3.049 |
3.532 |
6.328 |
0,19 |
0,21 |
0,36 |
Altro |
1.011 |
811 |
729 |
0,06 |
0,05 |
0,04 |
Minori spese in conto capitale |
2.409 |
3.670 |
8.574 |
0,15 |
0,22 |
0,49 |
Riduzione missioni di spesa |
2.280 |
3.616 |
8.574 |
0,14 |
0,21 |
0,49 |
Altro |
129 |
54 |
|
0,01 |
0,00 |
|
USO DELLE RISORSE |
7.204 |
5.825 |
5.802 |
0,44 |
0,35 |
0,33 |
Minori entrate |
1.103 |
555 |
580 |
0,07 |
0,03 |
0,03 |
Fondo proroga agevolazioni fiscali |
900 |
500 |
500 |
0,05 |
0,03 |
0,03 |
Detraibilità IVA su prestazioni alberghiere |
147 |
-80 |
-17 |
0,01 |
0,00 |
0,00 |
Altro |
56 |
135 |
97 |
0,00 |
0,01 |
0,01 |
Maggiori spese |
6.101 |
5.270 |
5.222 |
0,37 |
0,31 |
0,30 |
Maggiori spese correnti |
5.182 |
5.003 |
4.978 |
0,32 |
0,30 |
0,29 |
Pubblico impiego (al netto degli effetti indotti) |
1.984 |
1.984 |
1.984 |
0,12 |
0,12 |
0,11 |
Spesa sanitaria |
834 |
834 |
834 |
0,05 |
0,05 |
0,05 |
Misure previdenziali |
410 |
415 |
420 |
0,02 |
0,02 |
0,02 |
Misure in favore di Enti e società pubbliche |
453 |
453 |
450 |
0,03 |
0,03 |
0,03 |
Misure a carattere sociale |
300 |
|
|
0,02 |
|
|
Fondo sicurezza e contrattazione integrativa |
260 |
100 |
100 |
0,02 |
0,01 |
0,01 |
Fondo interventi strutturali di politica economica |
599 |
615 |
603 |
0,04 |
0,04 |
0,03 |
Altro |
342 |
602 |
587 |
0,02 |
0,04 |
0,03 |
Maggiori spese in conto capitale |
919 |
267 |
244 |
0,06 |
0,02 |
0,01 |
Fondo per l'occupazione |
700 |
|
|
0,04 |
|
|
Trasporto pubblico locale |
100 |
110 |
120 |
0,01 |
0,01 |
0,01 |
Altro |
119 |
157 |
124 |
0,01 |
0,01 |
0,01 |
EFFETTO DELLA MANOVRA SUL SALDO PRIMARIO |
9.893 |
17.138 |
30.925 |
0,60 |
1,02 |
1,78 |
Il disegno di legge finanziaria per il 2009 presenta significative novità rispetto al passato, sia in quanto a contenuto normativo, sia in termini di effetti sui saldi di finanza pubblica.
Una finanziaria snella
Quanto al primo aspetto, la portata innovativa del quadro legislativo vigente del disegno di legge risulta sensibilmente ridotta rispetto al passato, posto che esso si articola in soli tre articoli, riconducibili al contenuto tipico della legge finanziaria, che si limitano a:
§ fissare gli obiettivi dei saldi di bilancio (livello massimo del saldo netto da finanziare, in termini di competenza, e di ricorso al mercato finanziario);
§ disporre la proroga di norme di carattere tributario recanti regimi agevolati e incidenti sulla misura di aliquote o comunque sulla determinazione di parametri da cui deriva il quantum della prestazione;
§ definire l’importo delle risorse destinate ai rinnovi contrattuali e alle modifiche del trattamento economico del pubblico impiego, nonché l’importo dei trasferimenti destinati agli enti previdenziali;
§ stabilire l’importo da iscrivere nelle tabelle allegate.
Tale limitazione del contenuto del disegno di legge finanziaria è coerente con quanto disposto dall’articolo 1, comma 1-bis, del decreto legge n. 112/08, il quale, operando una deroga alle disposizioni della legge di contabilità generale in materia di contenuto della legge finanziaria (articolo 11 della legge n. 468/1978), ha disposto che in via sperimentale la legge finanziaria per l’anno 2009 possa contenere esclusivamente disposizioni strettamente attinenti al suo contenuto tipico, con l’esclusione di disposizioni finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell’economia, nonché di carattere ordinamentale, microsettoriale e localistico.
A tale ridimensionamento del contenuto della legge finanziaria corrisponde una significativa valorizzazione del contenuto decisionale del bilancio dello Stato, stante la possibilità - prevista anch’essa in via sperimentale per il solo esercizio 2009 dall’articolo 60, comma 3, del decreto legge n. 112/08 – di rimodulare nella legge di bilancio tra i programmi le dotazioni finanziarie di ciascuna missione, ivi incluse le risorse derivanti da autorizzazioni legislative di spesa (per un approfondimento cfr. oltre).
Gli effetti sui saldi di finanza pubblica
Per quanto attiene agli effetti sui saldi di finanza pubblica, il disegno di legge finanziaria per il 2009 non comporta, come accennato, effetti correttivi in termini di indebitamento netto del conto economico delle amministrazioni pubbliche, la cui incidenza sul PIL rimane pertanto fissata per il triennio 2009-2011 nei valori indicati dalla Nota di aggiornamento al DPEF[3], che pur rivedendo lievemente al rialzo le stime del saldo - in ragione del deterioramento della congiuntura economica internazionale e dell’aumento della spesa per interessi derivante dalle turbolenze nei mercati finanziari - ha confermato l’obiettivo del sostanziale pareggio di bilancio nel 2011.
Analogamente, gli interventi introdotti dalla legge finanziaria non incidono sul fabbisogno del settore statale, mentre variazioni in diminuzione nel biennio 2009-2010 e in aumento nel 2011 sono previste in termini di saldo netto da finanziare.
La tabelle seguenti riepilogano gli effetti complessivi del disegno di legge in termini di saldo netto da finanziare, fabbisogno e indebitamento netto per il triennio 2009-2011, disaggregandoli in termini di variazione netta delle entrate (composta dal saldo delle minori e maggiori entrate) e delle spese (anch'esse espresse come saldo delle maggiori e minori spese).
SALDO NETTO DA FINANZIARE |
|||
|
2009 |
2010 |
2011 |
Minori entrate |
506 |
313,6 |
181,4 |
Maggiori entrate |
90,5 |
9,5 |
0 |
Totale entrate |
-416,1 |
-304,1 |
-181,4 |
Maggiori spese (articolato) |
5.458,1 |
5.235,2 |
5.233,5 |
Maggiori spese (tabelle) |
235 |
1.305 |
6.576,2 |
Minori Spese |
6886,2 |
7.113,3 |
7.303,9 |
Totale spese |
-1.193,1 |
-573,1 |
+4.506 |
TOTALE GENERALE |
-777,1 |
-269 |
+4.687,4 |
INDEBITAMENTO NETTO P.A.
E FABBISOGNO |
|||
|
2009 |
2010 |
2011 |
Minori entrate |
924,5 |
530,8 |
396,9 |
Maggiori entrate |
90,5 |
9,5 |
0 |
Totale entrate |
-834 |
-521,3 |
-396,9 |
Maggiori spese (articolato) |
63,7 |
41,5 |
41,5 |
Maggiori spese (tabelle) |
0 |
0 |
0 |
Minori Spese |
-897,7 |
562,8 |
438,4 |
Totale spese |
834 |
521,3 |
396,9 |
TOTALE GENERALE |
0 |
0 |
0 |
Per quanto concerne l’entità della manovra, il disegno di legge reca nuove o maggiori spese correnti per un ammontare pari ad oltre 5,45 miliardi di euro per il 2009, 5,23 miliardi per il 2010 e il 2011, cui si aggiungono 507 milioni di euro per il 2009, 314 per il 2010 e 181 per il 2011 di minori entrate.
Tali oneri sono più che compensati da una riduzione delle spese correnti pari a circa 6,9 miliardi di euro per il 2009, 7,11 miliardi per il 2010 e 7,3 miliardi per il 2011, cui si aggiungono 91 milioni di euro per il 2009 e 10 milioni per il 2010 di maggiori entrate.
In particolare, per quanto concerne il reperimento delle risorse (maggiori entrate e minori spese), alla copertura finanziaria di larga parte delle disposizioni onerose previste dal disegno di legge si fa fronte nell'ambito delle risorse già precostituite con il decreto-legge n. 112 del 2008 e, in particolare mediante la riduzione della dotazione:
§ del Fondo per la proroga di agevolazioni fiscali, istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze ai sensi dell’articolo 63, comma 8 del decreto legge n. 112 del 2008 (per circa 900 milioni di euro nel 2009 – cfr. art. 2, co. 16);
§ del Fondo
intereventi strutturali di politica economica, che il comma 10 del citato
articolo 63 del D.L. n.
Minori spese correnti sono altresì riconducibili al riordino dei trasferimenti dal bilancio dello Stato all'INPS conseguenti dell’incremento delle aliquote contributive di finanziamento delle gestioni previdenziali disposto dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007) e dalla legge 24 dicembre 2007, n. 247, recante le norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 (cfr. art. 2, c. 25).
Maggiori entrate sono invece ascrivibili al versamento all'entrata del bilancio dello Stato di parte delle risorse dell'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa Spa giacenti fuori dalla tesoreria statale (per circa 90 milioni di euro nel 2009 – cfr. art. 2, c. 21).
In ordine all’utilizzo delle risorse, tra le misure recanti minori entrate si segnalano una serie di disposizioni di carattere tributario, in larga parte costituite da proroghe di regimi fiscali agevolati, a favore dei soggetti che operano nel settore agricolo e della proprietà contadina, della pesca e dell’autotrasporto, nonché in materia di recupero del patrimonio edilizio, spese per la frequenza di asili nido, per l'acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico e per l’aggiornamento e la formazione del personale docente scolastico. Ulteriori proroghe e disposizioni agevolative di natura tributaria concernono le accise sul gas naturale per gli usi industriali; sul gasolio e GPL impiegati per riscaldamento in comuni non metanizzati; sul gasolio impiegato nelle coltivazioni sotto serra e per gli oli vegetali impiegati per fini energetici nelle serre (cfr. articolo 2, commi 1-18).
Sul versante della spesa, le maggiori spese sono principalmente ascrivibili:
§ ai maggiori trasferimenti all'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) a titolo di adeguamento ISTAT ( 936 milioni di euro nel triennio 2009-2001 – cfr art. 2, co. 26) e per la gestione degli invalidi civili (1.800 milioni di euro annui per il triennio 2009-2001 – cfr art. 2, co. 26);
§ alle disposizioni in materia di pubblico impiego, che stabiliscono, tra l’altro, le risorse destinate ai rinnovi contrattuali per il biennio 2008-2009 e agli incrementi retributivi del personale statale in regime di diritto pubblico (2.240 milioni di euro annui per il triennio 2009-2001 – cfr art. 2, co. 27,28 e 29).
Per quanto riguarda le Tabelle allegate al disegno di legge (in particolare le Tabelle C ed F), la relazione illustrativa al disegno di legge sottolinea come i relativi stanziamenti a legislazione vigente scontino sia le riduzioni della Tabella C disposte nei decreti-legge n. 93/2008 (c.d. decreto ICI) e n. 134/2008 (c.d. decreto Alitalia), sia le riduzioni di spesa previste ai sensi dell'articolo 60, commi 1 e 10, del decreto-legge n. 112, rispettivamente in relazione ai tagli delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa e alla decurtazione delle quote rese indisponibili ai sensi del comma 507 della legge n. 296/2006.
Nelle tabelle del disegno di legge finanziaria sono inoltre ricompresi gli effetti derivanti dalle rimodulazioni tra i programmi delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa (ivi incluse le spese predeterminate per legge ) operate dalle Amministrazioni ai sensi del comma 3 del citato articolo 60 del decreto-legge n. 112. Le autorizzazioni legislative, nei termini riportati nelle tabelle a seguito delle rimodulazioni, sono esposte in un apposito allegato a ciascuno stato di previsione della spesa del disegno di legge di bilancio.
Il disegno di legge recante il bilancio annuale di previsione dello Stato e il bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011 è impostato secondo la nuova struttura contabile per missioni e programmi, volta a privilegiare il contenuto funzionale della spesa, introdotta con la legge di bilancio 2008.
Esso presenta tuttavia rilevanti novità rispetto allo scorso anno, sia in ordine all’arco temporale di riferimento, sia in termini di contenuti e portata decisionale del documento.
Sul processo di formazione del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente ha infatti inciso in maniera sostanziale la disciplina introdotta dal decreto legge 25 giugno 2008, n. 112[4], con il quale, ai fini del rispetto degli impegni di medio periodo assunti con l’Unione europea nell’ambito del Patto di stabilità e crescita, è stata realizzata una manovra di stabilizzazione della finanza pubblica riferita al triennio 2009-2011.
Il processo di programmazione economico-finanziaria è stato dunque anticipato nella tempistica ed impostato su base triennale, al fine di conferire alle Amministrazioni maggiori certezze nella pianificazione delle risorse disponibili e nella programmazione delle attività connesse alle missioni e ai programma di spesa di propria competenza.
Gli effetti del decreto legge, approvato prima della presentazione del disegno di legge di bilancio e del disegno di legge finanziaria, risultano pertanto già contabilizzati nel disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per l’esercizio 2009 e nel bilancio pluriennale 2009-2011.
La normativa recata dall’articolo 60 del citato decreto legge n.
In particolare, ai fini del conseguimento dell’obiettivo del sostanziale pareggio di bilancio nell’anno 2011, i commi 1 e 2 dell’articolo 60 hanno disposto una sensibile riduzione delle dotazioni finanziarie a legislazione vigente per il triennio 2009–2011 delle missioni di spesa di competenza dei vari Ministeri, secondo gli importi indicati nell'elenco n. 1 allegato al decreto-legge.
Oggetto di riduzione sono state anche le risorse derivanti da autorizzazioni legislative di spesa.
Dalla riduzione operata sono escluse le spese relative a stipendi, assegni, pensioni e altre spese fisse; spese per interessi; poste correttive e compensative delle entrate[5], comprese le regolazioni contabili con le regioni; trasferimenti a favore degli enti territoriali aventi natura obbligatoria; fondo ordinario delle università; le risorse destinate alla ricerca; le risorse destinate al finanziamento del 5 per mille delle imposte sui redditi delle persone fisiche; le risorse dipendenti da parametri stabiliti dalla legge o derivanti da accordi internazionali.
Si tratta, in sostanza, delle spese di carattere obbligatorio o aventi natura obbligatoria, nonché di altre specifiche spese ritenute “indisponibili”.
Con riferimento all’anno 2009, il totale delle riduzioni operate alle dotazioni del bilancio a legislazione vigente è stata pari ad oltre 8 miliardi di euro, di cui la parte preponderante, più di 6 miliardi, è costituita da riduzioni apportate a spese predeterminate per legge.
Negli anni successivi, la riduzione delle risorse a legislazione vigente del bilancio dello Stato raggiunge l’entità di 9 miliardi nel 2010, di cui 6,7 miliardi relativi a spese predeterminate per legge, e aumenta fino a oltre 15 miliardi di euro per il 2011, di cui 11,8 miliardi relativi a spese da fattore legislativo.
Le riduzioni, in valori assoluti, risultano, così distribuite per ciascun Ministero:
milioni di euro
|
2009 |
2010 |
2011 |
|||
Ministero |
riduzioni |
di cui: |
riduzioni |
di cui: |
riduzioni |
di cui: |
2.995,8 |
2.570,4 |
3.307,0 |
2.796,8 |
5.895,1 |
4986,0 |
|
sviluppo economico |
2.247,8 |
2.235,5 |
2.459,0 |
2.444,4 |
4.310,8 |
4.286,0 |
lavoro |
220,0 |
187,6 |
261,1 |
222,5 |
452,5 |
385,6 |
giustizia |
218,6 |
1,6 |
262,1 |
3,2 |
454,2 |
5,5 |
esteri |
202,4 |
153,4 |
225,4 |
167,0 |
388,0 |
286,5 |
istruzione |
447,0 |
214,4 |
456,4 |
200,2 |
790,1 |
346,4 |
interno |
413,7 |
78,4 |
462,2 |
55,2 |
799,0 |
95,6 |
ambiente |
249,7 |
241,3 |
166,2 |
156,3 |
261,9 |
244,5 |
infrastrutture |
519,6 |
405,3 |
463,0 |
332,9 |
770,4 |
544,7 |
difesa |
503,7 |
158,0 |
478,1 |
59,0 |
834,5 |
101,7 |
politiche agricole |
180,0 |
137,0 |
137,4 |
88,4 |
220,2 |
135,2 |
beni culturali |
236,7 |
216,8 |
251,3 |
227,1 |
434,6 |
392,5 |
totale |
8.435 |
6.599,7 |
8.929,2 |
6.753 |
15.611,3 |
11.810,2 |
Nella definizione degli stanziamenti iniziali su quali sono state apportate le suddette riduzioni, si è tenuto conto, per il 2009, degli effetti derivanti dalla trasformazione in riduzioni di spesa degli accantonamenti sulle dotazioni di bilancio (pari a circa 4,9 miliardi di euro) disposti ai sensi dell’art. 1, commi 507-508, dalla legge finanziaria per il 2007, prevista dal comma 10 del medesimo articolo 60 del D.L. 112/08[6].
Nell’esercizio 2009,il combinato disposto dellatrasformazione in riduzioni di spesa
degli accantonamenti previsti dal citato comma 507 e dei tagli lineari operati
ai sensi del citato comma 1 dell’articolo 60 del decreto legge n.
A fronte dei tagli operati, è stato infatti introdotto, in via sperimentalee limitatamente all’esercizio finanziario 2009, un meccanismo di flessibilità in ordine all’allocazione delle risorse nell’ambito dei programmi di spesa di pertinenza delle singole Amministrazioni.
In particolare, l’articolo 60, comma
Ai sensi del comma 3 dell’articolo 60, le rimodulazioni che possono essere proposte nel disegno di legge di bilancio soggiacciono a taluni limiti, quali:
§ il rispetto dell’invarianza dei saldi di finanza pubblica;
§ un limite massimo del 10 per cento delle risorse stanziate per il macroaggregato “Interventi” e tra queste ultime e le risorse destinate al macroaggregato “funzionamento”;
§ il divieto di utilizzo degli stanziamenti in conto capitale per finanziare spese correnti, in quanto intervento di dequalificazione della spesa.
In ragione della possibilità di incidere, con le
rimodulazioni presentate a bilancio, sulla legislazione sostanziale di spesa, in
apposito allegato a ciascuno stato di
previsione della spesa del bilancio
a legislazione vigente per il 2009 sono esposte le autorizzazioni legislative di spesa ed i relativi
importi, con le rimodulazioni effettuate
dalle Amministrazioni (a tale riguardo, cfr.
l’allegato
In particolare, a seguito dell’applicazione della disciplina in oggetto, le dotazioni finanziarie a legislazione vigente delle missioni di spesa si distinguono ora in due parti:
§ una concernente le “risorse rimodulabili”, il cui ammontare rappresenta, come accennato, il plafond complessivo di risorse a disposizione di ciascuna Amministrazione. La quota rimodulabile costituisce, dunque, per ciascun anno del triennio, un complessivo “tetto” di spesa in sede previsionale e gestionale, entro il quale le Amministrazioni, nei limiti suddetti, possono ripartire le risorse tra i programmi di competenza, tenendo conto delle priorità e delle finalità strategiche piuttosto che del livello della spesa storica;
§ l’altra relativa alle “risorse non rimodulabili” tra i programmi, per la quale la quantificazione definitiva ha formato oggetto di proposta da parte della Amministrazioni e di revisione a cura della Ragioneria Generale ai fini della verifica della corretta applicazione dei parametri previsti dalla legge per la quantificazione medesima (es. competenze fisse al personale, spese per interessi ed altre classificabili come oneri inderogabili).
Nel disegno di legge di bilancio per il 2009 (A.C. 1714) è esposta, nella Tabella 13, l’analisi delle dotazioni finanziarie per missioni che evidenzia la quota di spesa “rimodulabile” e quella “non rimodulabile” di ciascuna missione, ai sensi dell’articolo 60, commi 2 e 3, del D.L. n. 112/2008.
Nella seguente Tabella sono esposti, per l’intero bilancio triennale 2009-2011, le variazioni delle dotazioni di spesa di ciascun Ministero, ponendo a raffronto i dati di bilancio a legislazione vigente preesistenti alla manovra di finanza pubblica attuata con il D.L. n. 112/2008, con le risultanze del disegno di legge di bilancio di previsione 2009, con separata indicazione delle variazioni proposte nel disegno di legge medesimo.
Variazioni per stati di previsione dei Ministeri
(milioni di euro)
Ministero |
Anno |
Legislazione vigente |
Manovra |
BLV |
Differenza (b)-(a) |
|||
DL 112 |
DL 112 |
Rimodulazioni |
Valori assoluti |
Valori % |
||||
Economia |
2009 |
316.365 |
-2.363 |
-2.996 |
12.159 |
323.165 |
6.800 |
2,1 |
2010 |
306.562 |
0 |
-3.307 |
18.590 |
321.845 |
15.283 |
5,0 |
|
2011 |
305.543 |
0 |
-5.895 |
21.676 |
321.324 |
15.781 |
5,2 |
|
Sviluppo economico |
2009 |
12.516 |
-587 |
-2.248 |
-89 |
9.592 |
-2.924 |
-23,4 |
2010 |
12.323 |
0 |
-2.459 |
-61 |
9.803 |
-2.520 |
-20,4 |
|
2011 |
12.612 |
0 |
-4.311 |
16 |
8.317 |
-4.295 |
-34,1 |
|
Lavoro |
2009 |
82.070 |
-349 |
-220 |
39 |
81.541 |
-529 |
-0,6 |
2010 |
82.697 |
0 |
-261 |
-83 |
82.353 |
-344 |
-0,4 |
|
2011 |
82.578 |
0 |
-452 |
514 |
82.640 |
62 |
0,1 |
|
Giustizia |
2009 |
7.702 |
-196 |
-219 |
255 |
7.542 |
-160 |
-2,1 |
2010 |
7.738 |
0 |
-262 |
167 |
7.644 |
-94 |
-1,2 |
|
2011 |
7.750 |
0 |
-454 |
205 |
7.500 |
-250 |
-3,2 |
|
Esteri |
2009 |
2.360 |
-128 |
-202 |
14 |
2.044 |
-316 |
-13,4 |
2010 |
2.266 |
0 |
-225 |
-36 |
2.005 |
-261 |
-11,5 |
|
2011 |
2.258 |
0 |
-388 |
5 |
1.875 |
-383 |
-17,0 |
|
Istruzione |
2009 |
57.142 |
-324 |
-447 |
-1.022 |
55.349 |
-1.793 |
-3,1 |
2010 |
56.865 |
0 |
-456 |
-2.752 |
53.657 |
-3.208 |
-5,6 |
|
2011 |
56.283 |
0 |
-790 |
-3.565 |
51.929 |
-4.354 |
-7,7 |
|
Interno |
2009 |
27.710 |
-231 |
-414 |
166 |
27.231 |
-479 |
-1,7 |
2010 |
26.826 |
0 |
-462 |
404 |
26.768 |
-58 |
-0,2 |
|
2011 |
26.738 |
0 |
-799 |
390 |
26.328 |
-410 |
-1,5 |
|
Ambiente |
2009 |
1.556 |
-26 |
-250 |
-17 |
1.263 |
-293 |
-18,8 |
2010 |
912 |
0 |
-166 |
-16 |
730 |
-182 |
-20,0 |
|
2011 |
848 |
0 |
-262 |
-11 |
575 |
-273 |
-32,2 |
|
Infrastrutture |
2009 |
7.782 |
-90 |
-520 |
10 |
7.183 |
-599 |
-7,7 |
2010 |
7.038 |
0 |
-463 |
14 |
6.589 |
-449 |
-6,4 |
|
2011 |
7.562 |
0 |
-770 |
28 |
6.819 |
-743 |
-9,8 |
|
Difesa |
2009 |
20.987 |
-457 |
-504 |
268 |
20.294 |
-693 |
-3,3 |
2010 |
19.309 |
0 |
-478 |
490 |
19.322 |
13 |
0,1 |
|
2011 |
19.329 |
0 |
-835 |
504 |
18.999 |
-330 |
-1,7 |
|
Politiche agricole |
2009 |
1.504 |
-54 |
-180 |
64 |
1.334 |
-170 |
-11,3 |
2010 |
1.203 |
0 |
-137 |
66 |
1.131 |
-72 |
-6,0 |
|
2011 |
1.125 |
0 |
-220 |
66 |
971 |
-154 |
-13,7 |
|
Beni e attività culturali |
2009 |
2.060 |
-118 |
-237 |
4 |
1.710 |
-350 |
-17,0 |
2010 |
1.942 |
0 |
-251 |
7 |
1.698 |
-244 |
-12,6 |
|
2011 |
1.921 |
0 |
-435 |
14 |
1.500 |
-421 |
-21,9 |
|
Totale Spese finali |
2009 |
539.754 |
-4.922 |
-8.435 |
11.853 |
538.249 |
-1.505 |
-0,3 |
2010 |
525.681 |
0 |
-8.929 |
16.790 |
533.544 |
7.863 |
1,5 |
|
2011 |
524.547 |
0 |
-15.611 |
19.842 |
528.779 |
4.232 |
0,8 |
Il quadro generale riassuntivo del bilancio di
previsione per il
BLV 2009 (A.C. 1714) |
||
|
Competenza |
Cassa |
(1) Entrate
finali |
463.904 |
437.684 |
(2) Spese finali |
497.400 |
517.442 |
(3=1-2) Saldo netto da finanziare |
33.496 |
79.758 |
Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente
per il
Il saldo netto da finanziare, corrispondente alla differenza tra le entrate finali e le spese finali, risulta, in termini di competenza e al netto delle regolazioni debitorie e contabili e dei rimborsi IVA, pari a 33.496 milioni di euro.
Per quanto riguarda il bilancio di cassa, il saldo netto da finanziare risulta pari a 79.758 milioni di euro.
Al lordo delle regolazioni contabili e debitorie (pari a 33.800 milioni di euro per quanto concerne le entrate, e a 40.850 milioni di euro, per quanto concerne le spese), il bilancio a legislazione vigente per il 2009 prevede:
BLV 2009 (A.C. 1714) |
||
|
Competenza |
Cassa |
(1) Entrate
finali |
497.704 |
471.484 |
(2) Spese finali |
538.250 |
558.292 |
(3=1-2) Saldo netto da finanziare |
40.545 |
86.808 |
Nella Tavola seguente sono posti a raffronto, in termini di competenza, le previsioni iniziali del bilancio per il 2008, le previsioni contenute nel disegno di legge di assestamento, come presentato dal Governo (A.C. 1417) e come modificato dalla manovra recata dal D.L. n. 112/2008, e le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2009 (A.C. 1714).
Il raffronto è effettuato con i dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili.
(Valori in milioni di euro)
|
Bilancio di previsione 2008 |
Assestato |
Assestato |
B.L.V. |
Diff. |
Entrate finali |
458.373 |
457.432 |
459.135 |
463.904 |
6.472 |
Tributarie |
426.484 |
423.191 |
424.724 |
433.680 |
10.489 |
Extratributarie |
29.636 |
30.876 |
31.046 |
28.874 |
-2.002 |
Entrate alienazione e ammort. beni patrimoniali |
2.254 |
3.385 |
3.365 |
1.350 |
-2.035 |
Spese finali |
491.711 |
513.630 |
514.793 |
497.400 |
-16.230 |
Spese correnti |
431.277 |
451.242 |
452.362 |
450.766 |
-476 |
352.751 |
365.808 |
366.928 |
369.446 |
3.638 |
|
- Interessi |
78.526 |
85.434 |
85.434 |
81.320 |
-4.114 |
Spese conto capitale |
60.434 |
62.388 |
62.431 |
46.634 |
-15.754 |
Rimborso prestiti |
198.212 |
191.188 |
191.188 |
215.245 |
24.057 |
Spese Complessive |
689.923 |
704.818 |
705.981 |
712.645 |
7.827 |
33.337 |
55.658 |
33.496 |
|
||
Risparmio pubblico |
24.843 |
2.825 |
3.408 |
11.788 |
|
Ricorso al mercato (*) |
239.455 |
256.126 |
246.846 |
255.791 |
|
(*) Il ricorso al mercato è calcolato al lordo delle regolazioni debitorie e contabili.
L’analisi delle variazioni rispetto al 2008 che seguono è effettuato prendendo a riferimento le previsioni contenute nel disegno di legge di assestamento per il 2008 (A.C. 1417), senza considerare gli effetti determinati su tale anno dal D.L. n. 112/2008.
Le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2009 registrano una forte riduzione del saldo netto da finanziare rispetto al disegno di legge di assestamento per il 2008, nell’importo di 22.702 milioni di euro, derivante da:
§ una riduzione delle spese finali di 16.230 milioni di euro;
§ un aumento delle entrate finali di 6.472 milioni di euro.
Anche il saldo corrente (risparmio pubblico) del bilancio a legislazione vigente per il 2009 registra, rispetto alle previsioni assestate per il 2008, un miglioramento di 8.963 milioni di euro, essenzialmente riconducibile all’incremento delle entrate correnti per circa 8.500 milioni di euro.
Riguardo alle spese finali iscritte nel bilancio a legislazione vigente per il 2009, la riduzione è pressoché interamente imputabile al forte decremento delle spese in conto capitale, che registrano, rispetto al bilancio assestato 2008, una riduzionedi 15.754 milioni di euro, a fronte di un lieve contenimento della spesa corrente (- 477 milioni di euro).
Le spese di parte corrente
Le spese correnti presentano un decremento, rispetto al dato assestato 2008,di 477 milioni di euro, risultante da una sensibile riduzione della spesa per interessi di 4.114 milioni di euro che ha più che compensato l’aumento della spesa corrente primaria pari a 3.638 milioni di euro.
Le spese in conto capitale
La relazione illustrativa del disegno di legge rileva come la contrazione delle spese in conto capitale sia principalmente ascrivibile ai seguenti comparti di spesa:
- la cessazione del finanziamento dello Stato per l’attuazione dei piani di rientro regionali in materia sanitaria (circa -9.100 milioni);
- gli investimenti fissi lordi, chesi riducono di 3.678 milioni di euro. La riduzione è in larga parte imputabile ai minori interventi per le opere infrastrutturali nelle regioni Sicilia e Calabria, per oltre 1.800 milioni di euro, ai sensi del D.L. n. 93/2008[7] (decreto ICI) nonché a minori stanziamenti per investimenti relativi al Ministero della Difesa (-800 milioni di euro);
- i trasferimenti ad amministrazioni pubbliche, che si riducono di complessivi 4.161 milioni di euro. In particolare, la riduzione è connessa ai minori trasferimenti alle amministrazioni centrali, per complessivi 3.735 milioni di euro, di cui 1.684 milioni di euro conseguenti alla riduzione degli stanziamenti del Fondo per le politiche comunitarie.
La tavola seguente illustra la ripartizione delle spese finali del bilancio dello Stato per categorie, secondo la classificazione economica, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, evidenziando il raffronto tra il dato assestato 2008 e il dato a legislazione vigente per il 2009.
SPESE FINALI
DEL BILANCIO DELLO STATO
(competenza - valori in milioni di euro)
CATEGORIE |
ASS. 2008 |
BLV 2009 |
Var. % |
Redditi da lavoro dipendente |
91.534 |
89.133 |
-2,6 |
Consumi intermedi |
10.823 |
7.433 |
-31,3 |
Imposte pagate sulla produzione |
4.692 |
4.865 |
3,7 |
Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche |
204.926 |
212.755 |
3,8 |
Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private |
4.307 |
3.775 |
-12,4 |
Trasferimenti correnti a imprese |
4.956 |
3.281 |
-33,8 |
Trasferimenti all'estero |
2.057 |
1.493 |
-27,4 |
Risorse proprie CEE |
15.800 |
17.000 |
7,6 |
Interessi passivi e redditi da capitale |
85.434 |
81.320 |
-4,8 |
Poste correttive e compensative |
18.354 |
17.038 |
-7,2 |
Ammortamenti |
870 |
890 |
2,3 |
Altre uscite correnti |
7.489 |
11.782 |
57,3 |
Totale Spese Correnti |
451.242 |
450.765 |
-0,1 |
Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni |
8.544 |
4.866 |
-43,0 |
Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche |
24.620 |
20.459 |
-16,9 |
Contributi agli investimenti ad imprese |
10.045 |
10.324 |
2,8 |
Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali private |
128 |
96 |
-25,0 |
Contributi agli investimenti a estero |
351 |
205 |
-41,6 |
Altri trasferimenti in conto capitale |
9.151 |
10.314 |
12,7 |
Acquisizioni di attività finanziarie |
9.549 |
370 |
-96,1 |
Totale spese Conto Capitale |
62.388 |
46.634 |
-25,3 |
Totale Spese Finali |
513.630 |
497.400 |
-3,2 |
Le entrate
Per quanto riguarda le entrate finali, l’incremento di oltre 8.500 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate per il 2008, è determinato dall’aumento di quasi 10.500 milioni di euro delle entrate tributarie e dalla riduzione di circa 2.000 milioni delle entrate extratributarie.
L’incremento delle entrate tributarie riguarda, in particolare, per 11.449 milioni di euro le imposte dirette; a tale incremento corrisponde una diminuzione pari a 960 milioni delle imposte indirette. Su tale risultato incide la previsione di una diminuzione del gettito derivante dalle imposte sugli affari per 1.676 milioni di euro (-1,3%).
(al netto dei rimborsi IVA, regolazioni contabili e acconto concessionari - milioni di euro)
|
Ass. 2008 |
BLV 2009 |
Var. |
Var.% |
I - Imposte sul patrimonio e sul reddito |
245.328 |
256.777 |
11.449 |
4,7 |
II - Tasse e imposte sugli affari |
129.245 |
127.569 |
-1.676 |
-1,3 |
III Imposte sulla produzione, consumi e dogane |
27.625 |
28.051 |
426 |
1,5 |
IV – Monopoli |
10.219 |
10.335 |
116 |
1,1 |
V - Lotto, lotterie ed altre attività di giuoco |
10.774 |
10.948 |
174 |
1,6 |
Totale Entrate Tributarie |
423.191 |
433.680 |
10.489 |
2,5 |
Il disegno di legge di bilancio per il 2009conferma la nuova struttura contabile introdotta con la legge di bilancio per il 2008.
In tale quadro, al fine di favorire il passaggio da una cultura di "previsione per capitoli" ad una di "programmazione per politiche pubbliche", viene mantenuta l’articolazionedegli stati di previsione della spesa secondo le 34 Missioni individuate lo scorso anno.
Modificazioni sono invece intervenute in ordine al quadro funzionale relativo ai Programmi, che è stato rivisitato sia per tenere conto della riorganizzazione dei Ministeri definita dal decreto legge n. 85 del 2008[8], sia in ragione di una ricognizione e razionalizzazione delle attività svolte dalle Amministrazioni, indotta anche dalle esigenze di contenimento e riqualificazione della spesa derivanti dagli interventi adottati con il citato decreto legge n. 112 del 2008.
Rispetto alla ripartizione prevista nel bilancio 2008, i programmi sono stati pertanto oggetto di accorpamento e di nuova denominazione.
In particolare, nel disegno di legge di bilancioper il 2009, le Missioni sono state pertanto articolate in 163 programmi, rispetto ai 168 presenti nella legge di bilancio per il 2008.
La tabella che segue mostra l’ammontare complessivo e in quota percentuale delle risorse disponibili per ciascuna delle 34 Missioni[9]. I dati sono al lordo delle regolazioni contabili e debitorie.
(milioni di euro)
Missioni |
Bilancio di previsione 2008 |
Assestato |
BLV |
% |
1 - Organi costituzionali |
3.341 |
3.410 |
3.037 |
0,6 |
2 – Amm.ne generale territorio |
352 |
369 |
424 |
0,1 |
3 - Relazioni autonomie territoriali |
113.465 |
119.300 |
110.666 |
20,6 |
4 - L'Italia in Europa e nel mondo |
27.187 |
27.492 |
26.295 |
4,9 |
5 - Difesa e sicurezza del territorio |
19.022 |
22.406 |
19.244 |
3,6 |
6 - Giustizia |
7.278 |
7.683 |
7.290 |
1,4 |
7 - Ordine pubblico e sicurezza |
9.375 |
10.000 |
10.073 |
1,9 |
8 - Soccorso civile |
3.910 |
4.003 |
3.505 |
0,7 |
9 - Agricoltura e pesca |
1.414 |
1.437 |
863 |
0,2 |
10 - Energia e fonti energetiche |
59 |
59 |
48 |
0,0 |
11 - Competitività e sviluppo imprese |
4.065 |
4.127 |
4.448 |
0,8 |
12 - Regolazione dei mercati |
16 |
16 |
16 |
0,0 |
13 - Diritto alla mobilità |
10.967 |
12.538 |
9.980 |
1,9 |
14 - Infrastrutture pubbliche e logistica |
3.245 |
5.159 |
3.677 |
0,7 |
15 - Comunicazioni |
1.386 |
1.418 |
1.030 |
0,2 |
16 - Commercio internazionale |
265 |
265 |
204 |
0,0 |
17 - Ricerca ed innovazione |
4.092 |
4.156 |
3.601 |
0,7 |
18 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio |
1.717 |
1.920 |
1.451 |
0,3 |
19 - Casa e assetto urbanistico |
1.052 |
1.148 |
890 |
0,2 |
20 - Tutela della salute |
928 |
993 |
841 |
0,2 |
21 - Tutela beni culturali |
1.646 |
1.646 |
1.394 |
0,3 |
22 - Istruzione scolastica |
41.618 |
43.275 |
43.896 |
8,2 |
23 - Istruzione universitaria |
8.683 |
8.683 |
8.549 |
1,6 |
24 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia |
24.284 |
24.292 |
24.379 |
4,5 |
25 - Politiche previdenziali |
68.216 |
68.484 |
75.544 |
14,0 |
26 - Politiche per il lavoro |
3.657 |
3.711 |
3.298 |
0,6 |
27 - Immigrazione |
1.558 |
1.528 |
1.416 |
0,3 |
28 - Sviluppo e riequilibrio territoriale |
4.653 |
4.654 |
6.103 |
1,1 |
29 - Politiche finanziarie e di bilancio |
63.141 |
63.101 |
69.385 |
12,9 |
30 - Giovani e sport |
963 |
963 |
728 |
0,1 |
31 - Turismo |
111 |
111 |
76 |
0,0 |
32 - Servizi generali amministrazioni |
2.842 |
3.359 |
2.323 |
0,4 |
33 - Fondi da ripartire |
19.963 |
14.014 |
12.226 |
2,3 |
34 - Debito pubblico (*) |
78.161 |
85.047 |
81.349 |
15,1 |
Totale Spese Finali |
532.632 |
550.767 |
538.250 |
100 |
(*)
Analizzando la quota delle risorse disponibili per il 2009 per ognuna delle 34 Missioni rispetto al totale del Bilancio dello Stato, emerge come le percentuali maggiori delle risorse siano destinate alle seguenti finalità:
§ relazioni finanziarie con le autonomie locali (Missione 3 “Relazioni autonomie territoriali”), che rappresenta circa il 20,6 per cento della spesa finale dello Stato;
§ interessi per il servizio del debito (Missione 34 “Debito pubblico”), cui sono destinati il 15,1 per cento delle risorse;
§ trasferimenti agli enti previdenziali per la previdenza obbligatoria e complementare (Missione 25 “Politiche previdenziali”), che rappresentano il 14,0 per cento delle risorse;
§ politiche finanziarie e di bilancio (Missione 29), pari al 12,9 per cento;
§ istruzione scolastica (Missione 22), cui è destinato l’8,2 per cento.
Inoltre, alle relazioni internazionali e alla cooperazione (Missione 4 “L’Italia in Europa e nel mondo”) è destinato il 4,9 per cento, mentre ai diritti sociali, alle politiche sociali e alle politiche per la famiglia (Missione 24) sono assegnate il 4,5 per cento delle risorse.
Bilancio a legislazione vigente 2009
Incidenza % degli stanziamenti per Missione
* Nella voce “Altro” sono raggruppate le Missioni (21 su un totale di 34) che presentano un’incidenza percentuale rispetto al totale dello stati di previsioni della spesa inferiore all’1,15%. In particolare, si tratta delle Missioni 1, 2, 8-12, 14-21, 26-28, 30-32.
A seguito della riduzione delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa, disposta dal decreto legge n. 112 del 2008 per ciascun anno del triennio 2009-2011, il progetto di bilancio risulta quest’anno puntualmente articolato per ciascuno degli esercizi considerati nel bilancio pluriennale.
In particolare, il quadro generale riassuntivo del bilancio pluriennale dello Stato per il
triennio 2009-
Dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili.
(Valori in milioni di euro)
|
Ass. 2008 |
2009 |
2010 |
2011 |
Entrate finali |
457.432 |
463.904 |
476.960 |
491.353 |
Tributarie |
423.191 |
433.680 |
450.692 |
464.646 |
Extratributarie |
30.876 |
28.874 |
25.284 |
25.713 |
Entrate per alienazione e ammort. beni patrimoniali |
3.385 |
1.350 |
984 |
994 |
Spese finali |
513.630 |
497.400 |
496.484 |
491.829 |
451.242 |
450.766 |
456.262 |
461.646 |
|
- Spese correnti netto interessi |
365.808 |
369.446 |
370.071 |
370.534 |
- Interessi |
85.434 |
81.320 |
86.191 |
91.112 |
Spese conto capitale |
62.388 |
46.634 |
40.222 |
30.183 |
Rimborso prestiti |
191.188 |
215.245 |
217.793 |
212.964 |
Spese Complessive |
704.818 |
712.645 |
714.277 |
704.793 |
Saldo netto da finanziare |
56.198 |
33.496 |
19.524 |
476 |
Risparmio pubblico |
2.825 |
11.788 |
19.714 |
28.713 |
Ricorso al mercato (*) |
256.126 |
255.791 |
240.577 |
216.590 |
(*) Il ricorso al mercato è calcolato al lordo delle regolazioni debitorie e contabili.
Per concerne i saldi di finanza pubblica, il saldo netto da finanziare si riduce progressivamente sino ad attestarsi a 476 milioni di euro a fine periodo.
Tale risultato è ascrivibile a:
§ unaprogressiva riduzione delle spese finali (491.829 milioninel 2011);
§ un progressivo aumento delle entrate (491.353 milioni nel 2011).
Anche il saldo corrente (risparmio pubblico) registra un andamento positivo (attestandosi a quasi 29 miliardi di euro nel 2011).
Per quanto concerne le spese, il bilancio pluriennale a legislazione vigente evidenzia un tasso di incremento contenuto della spesa primaria corrente, mentre le spese in conto capitale registrano una sensibile riduzione.
La spesa per interessi è prevista crescere nel triennio considerato.
Nel grafico seguente è evidenziato l’andamento in quota percentuale delle spese quale risultante dal bilancio pluriennale a legislazione vigente.
Il bilancio a legislazione vigente per il 2009, espone, in termini di competenza e al netto delle regolazioni debitorie e contabili, i seguenti saldi:
§ un risparmio pubblico pari a 11.788 milioni di euro;
§ un saldo netto da finanziare pari a -33.495 milioni di euro;
§ un livello di ricorso al mercato pari a 255.791 milioni di euro(al lordo delle regolazioni debitorie e contabili).
Secondo quanto riportato nell’allegato 8 al disegno di legge finanziaria (A.C. 1713), il complesso delle disposizioni previste dal disegno di legge finanziaria (articolato e tabelle), determinano una riduzione delle entrate per 416 milioni di euro, più che compensata da una riduzione delle spese per 1.193 milioni.
La riduzione delle entrate è interamente attribuibile alla diminuzione delle entrate tributarie (- 507 milioni, da ascriversi alle agevolazioni tributarie, in larga parte proroghe, disposte dall’art. 2 del disegno di legge), in minima parte compensata da un incremento delle entrate extratributarie (+ 91 milioni di euro, interamente riconducibili al versamento all'entrata del bilancio dello Stato di parte delle risorse dell'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa Spa giacenti fuori dalla tesoreria statale).
Dal lato delle uscite, le disposizioni contenute nel disegno di legge finanziaria determinano una diminuzione delle spese correnti primarie di 1.440 milioni e un incremento della spesa in conto capitale di 247 milioni di euro.
Nel complesso, i saldi del bilancio dello Stato per il 2009 registrano un miglioramento, risultando rideterminati nei seguenti valori:
§ il saldo netto da finanziare risulta pari a 32.718 milioni di euro ( - 777 milioni rispetto al bilancio a legislazione vigente 2009);
§ il risparmio pubblico assume un valore pari a 12.812 milioni di euro (+1.024 milioni);
§ il ricorso al mercato risulta pari, al lordo delle regolazioni debitorie e contabili, a 255.034 milioni di euro( -757 milioni).
I valori del saldo netto da finanziare e del ricorso al mercato, che dovrebbero determinarsi nel bilancio di previsione per il 2009 integrato con gli effetti del disegno di legge finanziaria, risultano pertanto inferiori ai limiti massimi per l’anno finanziario 2009, stabiliti dall’articolo 1, comma 1, del disegno di legge finanziaria medesimo, pari, rispettivamente, a 33.600 milioni di euro, al netto delle regolazioni debitorie, e a 260.000 milioni di euro.
Nella tavola seguente è riportato l’allegato 8 al disegno di legge finanziaria, che illustra gli effetti sul bilancio dello Stato per il 2009 del disegno di legge medesimo.
Allegato 8
Bilancio dello Stato – Quadro
di sintesi previsioni 2009 – Competenza
(al netto delle regolazioni contabili e debitorie)
(milioni di euro)
|
2008 |
2009 |
Bilancio integrato 2009 |
|||||||||
Assestato |
D.L. 112/2008 |
Assestato + D.L.112/2008 |
BLV 2009 |
Legge finanziaria |
||||||||
ENTRATE |
|
|
|
|
Articolato |
Tab. A-B |
Tab. C |
Tab. D |
Tab. E |
Tab. F |
Totale |
|
Tributarie |
423.191 |
1.533 |
424.724 |
433.680 |
-507 |
|
|
|
|
|
-507 |
433.173 |
Extratributarie |
30.876 |
170 |
31.046 |
28.874 |
91 |
|
|
|
|
|
91 |
28.964 |
Alien. e amm.to ecc. |
3.365 |
0 |
3.365 |
1.350 |
0 |
|
|
|
|
|
0 |
1.350 |
ENTRATE FINALI |
457.432 |
1.703 |
459.135 |
463.904 |
-416 |
|
|
|
|
|
-416 |
463.488 |
SPESE |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Spese
correnti |
365.808 |
1.120 |
366.928 |
369.445 |
-1.428 |
0 |
0 |
|
-12 |
|
-1.440 |
368.005 |
Interessi |
85.434 |
0 |
85.434 |
81.320 |
0 |
|
|
|
|
|
0 |
81.320 |
Spese c/Capitale |
62.388 |
43 |
62.431 |
46.634 |
0 |
0 |
0 |
12 |
0 |
235 |
247 |
46.881 |
SPESE FINALI |
513.603 |
1.163 |
514.793 |
497.400 |
-1.428 |
0 |
0 |
12 |
-12 |
235 |
-1.193 |
496.206 |
Rimborso prestiti |
191.188 |
0 |
191.188 |
215.245 |
0 |
|
|
|
|
|
0 |
215.245 |
Risparmio pubblico |
2.825 |
583 |
3.408 |
11.788 |
1.012 |
0 |
0 |
0 |
12 |
0 |
1.024 |
12.812 |
Saldo netto da finanz. |
-56.198 |
540 |
-55.658 |
-33.495 |
1.012 |
0 |
0 |
-12 |
12 |
-235 |
777 |
-32.718 |
Ricorso al mercato |
256.126 |
-540 |
246.846 |
255.791 |
-1.012 |
0 |
20 |
12 |
-12 |
235 |
-757 |
255.034 |
Tavola I Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;
Tavola II Evoluzione della spesa finale per categorie e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;
Tavola III Le spese complessive per funzioni-obiettivo e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;
Tavola IV Andamento della spesa finale delle unità previsionali di base (III livello) e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;
Tavola V Andamento delle Missioni ed incidenza percentuale sulle spese complessive del bilancio dello Stato
Le variazioni in termini assoluti (Diff. VA) e in percentuale (Diff. %) sono riferite al dato assestato 2008.
Tutti i dati delle spese sono al lordo dei rimborsi IVA e delle regolazioni debitorie.
I dati del disegno di legge di assestamento 2008 sono riferiti al testo presentato alla Camera dei deputati (A.C. 1417).
Tavola I – Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato
(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)
MINISTERI |
BIL 2008 |
% |
Ass. 2008 |
% |
BLV 2009 |
% |
Diff. VA |
Diff. % |
Economia e finanze |
319.621 |
60,0 |
330.414 |
60,0 |
323.165 |
60,0 |
-7.249 |
-2,2 |
Sviluppo economico |
7.990 |
1,5 |
8.690 |
1,6 |
9.592 |
1,8 |
902 |
10,4 |
- Comunicazioni |
351 |
0,1 |
|
|
|
|
- |
|
- Commercio internazionale |
276 |
0,1 |
|
|
|
|
- |
|
Lavoro e politiche soc. |
61.417 |
11,5 |
80.481 |
14,6 |
81.541 |
15,1 |
1.060 |
1,3 |
- Salute |
1.597 |
0,3 |
|
|
|
|
- |
|
- Solidarietà sociale |
17.252 |
3,2 |
|
|
|
|
- |
|
Giustizia |
7.575 |
1,4 |
7.850 |
1,4 |
7.542 |
1,4 |
-308 |
-3,9 |
Affari esteri |
2.546 |
0,5 |
2.722 |
0,5 |
2.044 |
0,4 |
-678 |
-24,9 |
Istruzione |
42.458 |
8,0 |
55.266 |
10,0 |
55.349 |
10,3 |
83 |
0,2 |
- Universita' e ricerca |
11.333 |
2,1 |
|
|
|
|
- |
|
Interno |
25.256 |
4,7 |
26.681 |
4,8 |
27.231 |
5,1 |
550 |
2,1 |
Ambiente e tutela del mare |
1.649 |
0,3 |
1.833 |
0,3 |
1.263 |
0,2 |
-570 |
-31,1 |
Infrastrutture |
3.475 |
0,7 |
10.016 |
1,8 |
7.183 |
1,3 |
-2.833 |
-28,3 |
- Trasporti |
4.923 |
0,9 |
|
|
|
|
- |
|
Difesa |
21.132 |
4,0 |
23.014 |
4,2 |
20.294 |
3,8 |
-2.720 |
-11,8 |
Politiche agricole |
1.754 |
0,3 |
1.793 |
0,3 |
1.334 |
0,2 |
-459 |
-25,6 |
Beni e attività culturali |
2.019 |
0,4 |
2.011 |
0,4 |
1.710 |
0,3 |
-301 |
-15,0 |
TOTALE SPESE FINALI |
532.624 |
100 |
550.771 |
100 |
538.248 |
100 |
-12.523 |
-2,3 |
Tavola II – Evoluzione della spesa finale per categorie ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato
(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)
CATEGORIE |
BIL 2008 |
% |
Ass. 2008 |
% |
BLV 2009 |
% |
Diff. VA |
Diff. % |
Redditi da lavoro dipendente |
89.183 |
16,7 |
91.535 |
16,6 |
89.133 |
16,6 |
-2.402 |
-2,6 |
Consumi intermedi |
10.019 |
1,9 |
11.078 |
2,0 |
7.633 |
1,4 |
-3.445 |
-31,1 |
Imposte pagate sulla produzione |
4.533 |
0,9 |
4.692 |
0,9 |
4.865 |
0,9 |
173 |
3,7 |
Trasferimenti correnti alle amministrazioni pubbliche |
199.364 |
37,4 |
206.678 |
37,5 |
212.755 |
39,5 |
6.077 |
2,9 |
Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private |
4.206 |
0,8 |
4.307 |
0,8 |
3.775 |
0,7 |
-532 |
-12,4 |
Trasferimenti correnti a imprese |
4.323 |
0,8 |
4.955 |
0,9 |
3.281 |
0,6 |
-1.674 |
-33,8 |
Trasferimenti all'estero |
1.931 |
0,4 |
2.057 |
0,4 |
1.493 |
0,3 |
-564 |
-27,4 |
Risorse proprie CEE |
15.800 |
3,0 |
15.800 |
2,9 |
17.000 |
3,2 |
1.200 |
7,6 |
Interessi passivi e redditi da capitale |
78.526 |
14,7 |
85.434 |
15,5 |
81.320 |
15,1 |
-4.114 |
-4,8 |
Poste correttive e compensative |
50.230 |
9,4 |
49.787 |
9,0 |
53.988 |
10,0 |
4.201 |
8,4 |
Ammortamenti |
847 |
0,2 |
870 |
0,2 |
890 |
0,2 |
20 |
2,3 |
Altre uscite correnti |
9.529 |
1,8 |
7.489 |
1,4 |
11.782 |
2,2 |
4.293 |
57,3 |
Totale spese correnti |
468.491 |
88,0 |
484.682 |
88 |
487.915 |
90,6 |
3.233 |
0,7 |
Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni |
6.801 |
1,3 |
8.544 |
1,6 |
4.866 |
0,9 |
-3.678 |
-43,0 |
Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche |
24.475 |
4,6 |
24.620 |
4,5 |
20.459 |
3,8 |
-4.161 |
-16,9 |
Contributi agli investimenti ad imprese |
9.970 |
1,9 |
10.045 |
1,8 |
10.324 |
1,9 |
279 |
2,8 |
Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali pr. |
120 |
0,0 |
128 |
0,0 |
96 |
0,0 |
-32 |
-25,0 |
Contributi agli investimenti a estero |
215 |
0,0 |
351 |
0,1 |
205 |
0,0 |
-146 |
-41,6 |
Altri trasferimenti in conto capitale |
13.033 |
2,4 |
12.851 |
2,3 |
14.014 |
2,6 |
1.163 |
9,0 |
Acquisizioni di attività finanziarie |
9.520 |
1,8 |
9.549 |
1,7 |
370 |
0,1 |
-9.179 |
-96,1 |
Totale spese conto capitale |
64.134 |
12,0 |
66.088 |
12,0 |
50.334 |
9,4 |
-15.754 |
-23,8 |
TOTALE SPESE FINALI |
532.625 |
100,0 |
550.770 |
100,0 |
538.249 |
100,0 |
-12.521 |
-2,3 |
Tavola III – Le spese complessive per funzioni-obiettivo ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato
(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)
FUNZIONI-OBIETTIVO |
BIL 2008 |
% |
Ass. 2008 |
% |
BLV 2009 |
% |
Diff. VA |
Diff. % |
1Servizi generali delle pubbliche amministrazioni |
479.417 |
65,6 |
475.173 |
64,1 |
485.599 |
64,4 |
10.426 |
2,2 |
2 Difesa |
18.678 |
2,6 |
22.933 |
3,1 |
21.205 |
2,8 |
-1.728 |
-7,5 |
3 Ordine pubblico e sicurezza |
21.146 |
2,9 |
20.535 |
2,8 |
19.944 |
2,6 |
-591 |
-2,9 |
4 Affari economici |
61.913 |
8,5 |
50.759 |
6,8 |
53.662 |
7,1 |
2.903 |
5,7 |
5 Protezione dell'ambiente |
2.029 |
0,3 |
2.213 |
0,3 |
1.713 |
0,2 |
-500 |
-22,6 |
6Abitazioni e assetto territoriale |
1.566 |
0,2 |
3.305 |
0,4 |
3.157 |
0,4 |
-148 |
-4,5 |
7 Sanità |
11.976 |
1,6 |
10.306 |
1,4 |
9.209 |
1,2 |
-1.097 |
-10,6 |
8Attività ricreative, culturali e di culto |
10.068 |
1,4 |
6.361 |
0,9 |
5.502 |
0,7 |
-859 |
-13,5 |
9 Istruzione |
51.168 |
7,0 |
52.760 |
7,1 |
52.901 |
7,0 |
141 |
0,3 |
10 Protezione sociale |
72.877 |
10,0 |
97.252 |
13,1 |
100.603 |
13,4 |
3.351 |
3,4 |
TOTALE SPESE COMPLESSIVE |
730.838 |
100,0 |
741.859 |
100,0 |
753.495 |
100,0 |
11.636 |
1,6 |
Tavola IV – Andamento delle U.P.B. (III livello) ed incidenza percentuale sulle spese finali del bilancio dello Stato
(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)
U.P.B. III LIVELLO |
BIL 2008 |
% |
Ass. 2008 |
% |
BLV 2009 |
% |
Diff. VA |
Diff. % |
Funzionamento |
81.530 |
15,3 |
87.034 |
15,8 |
85.225 |
15,8 |
-1.809 |
-2,1 |
Interventi |
273.187 |
51,3 |
281.259 |
51,1 |
290.749 |
54,0 |
9.490 |
3,4 |
Oneri comuni |
34.646 |
6,5 |
30.370 |
5,5 |
29.989 |
5,6 |
-381 |
-1,3 |
Oneri del debito pubblico |
79.128 |
14,9 |
86.019 |
15,6 |
81.952 |
15,2 |
-4.067 |
-4,7 |
Totale spese correnti |
468.491 |
88,0 |
484.682 |
88,0 |
487.915 |
90,6 |
3.233 |
0,7 |
Investimenti |
60.478 |
11,4 |
62.473 |
11,3 |
46.330 |
8,6 |
-16.143 |
-25,8 |
Altre spese in conto capitale |
122 |
0,0 |
123 |
0,0 |
112 |
0,0 |
-11 |
-8,9 |
Oneri comuni |
3.534 |
0,7 |
3.492 |
0,6 |
3.892 |
0,7 |
400 |
11,5 |
Totale conto capitale |
64.134 |
12,0 |
66.088 |
12,0 |
50.334 |
9,4 |
-15.754 |
-23,8 |
TOTALE SPESE FINALI |
532.625 |
100,0 |
550.770 |
100,0 |
538.249 |
100,0 |
-12.521 |
-2,3 |
Tavola V – Andamento delle Missioni ed incidenza percentuale sulle spese complessive del bilancio dello Stato
(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)
MISSIONI |
BIL 2008 |
% |
Ass. 2008 |
% |
BLV 2009 |
% |
Diff. VA |
Diff. % |
1 - Organi costituzionali |
3.341 |
0,5 |
3.410 |
0,5 |
3.037 |
0,4 |
-373 |
-10,9 |
2 - Amm.ne generale territorio |
352 |
0,0 |
369 |
0,0 |
424 |
0,1 |
55 |
14,9 |
3 - Relazioni autonomie territoriali |
113.465 |
15,5 |
119.295 |
16,1 |
110.666 |
14,7 |
-8.629 |
-7,2 |
4 - L'Italia in Europa e nel mondo |
27.187 |
3,7 |
27.492 |
3,7 |
26.295 |
3,5 |
-1.197 |
-4,4 |
5 - Difesa e sicurezza del territorio |
19.022 |
2,6 |
22.406 |
3,0 |
19.244 |
2,6 |
-3.162 |
-14,1 |
6 - Giustizia |
7.278 |
1,0 |
7.683 |
1,0 |
7.290 |
1,0 |
-393 |
-5,1 |
7 - Ordine pubblico e sicurezza |
9.375 |
1,3 |
10.000 |
1,3 |
10.073 |
1,3 |
73 |
0,7 |
8 - Soccorso civile |
3.910 |
0,5 |
4.003 |
0,5 |
3.505 |
0,5 |
-498 |
-12,4 |
9 - Agricoltura e pesca |
1.414 |
0,2 |
1.437 |
0,2 |
863 |
0,1 |
-574 |
-39,9 |
10 - Energia e fonti energetiche |
59 |
0,0 |
59 |
0,0 |
48 |
0,0 |
-11 |
-18,6 |
11 - Competitività e sviluppo imprese |
4.065 |
0,6 |
4.127 |
0,6 |
4.448 |
0,6 |
321 |
7,8 |
12 - Regolazione dei mercati |
16 |
0,0 |
16 |
0,0 |
16 |
0,0 |
- |
0,0 |
13 - Diritto alla mobilità |
10.967 |
1,5 |
12.508 |
1,7 |
9.980 |
1,3 |
-2.528 |
-20,2 |
14 - Infrastrutture pubbliche e logistica |
3.245 |
0,4 |
5.159 |
0,7 |
3.677 |
0,5 |
-1.482 |
-28,7 |
15 - Comunicazioni |
1.386 |
0,2 |
1.418 |
0,2 |
1.030 |
0,1 |
-388 |
-27,4 |
16 - Commercio internazionale |
265 |
0,0 |
265 |
0,0 |
204 |
0,0 |
-61 |
-23,0 |
17 - Ricerca ed innovazione |
4.092 |
0,6 |
4.156 |
0,6 |
3.601 |
0,5 |
-555 |
-13,4 |
18 - Sviluppo sostenibile |
1.717 |
0,2 |
1.920 |
0,3 |
1.451 |
0,2 |
-469 |
-24,4 |
19 - Casa e assetto urbanistico |
1.052 |
0,1 |
1.148 |
0,2 |
890 |
0,1 |
-258 |
-22,5 |
20 - Tutela della salute |
928 |
0,1 |
993 |
0,1 |
841 |
0,1 |
-152 |
-15,3 |
21 - Tutela beni culturali |
1.646 |
0,2 |
1.646 |
0,2 |
1.394 |
0,2 |
-252 |
-15,3 |
22 - Istruzione scolastica |
41.618 |
5,7 |
43.275 |
5,8 |
43.896 |
5,8 |
621 |
1,4 |
23 - Istruzione universitaria |
8.683 |
1,2 |
8.683 |
1,2 |
8.549 |
1,1 |
-134 |
-1,5 |
24 - Diritti sociali e solidarietà sociale |
24.284 |
3,3 |
24.292 |
3,3 |
24.379 |
3,2 |
87 |
0,4 |
25 - Politiche previdenziali |
68.216 |
9,3 |
68.452 |
9,2 |
75.544 |
10,0 |
7.092 |
10,4 |
26 - Politiche per il lavoro |
3.657 |
0,5 |
3.711 |
0,5 |
3.298 |
0,4 |
-413 |
-11,1 |
27 - Immigrazione |
1.558 |
0,2 |
1.528 |
0,2 |
1.416 |
0,2 |
-112 |
-7,3 |
28 - Sviluppo e riequilibrio territoriale |
4.689 |
0,6 |
4.665 |
0,6 |
6.139 |
0,8 |
1.474 |
31,6 |
29 - Politiche finanziarie e di bilancio |
63.141 |
8,6 |
63.074 |
8,5 |
69.385 |
9,2 |
6.311 |
10,0 |
30 - Giovani e sport |
963 |
0,1 |
963 |
0,1 |
728 |
0,1 |
-235 |
-24,4 |
31 - Turismo |
111 |
0,0 |
111 |
0,0 |
76 |
0,0 |
-35 |
-31,5 |
32 - Servizi generali amministrazioni |
2.842 |
0,4 |
3.359 |
0,5 |
2.323 |
0,3 |
-1.036 |
-30,8 |
33 - Fondi da ripartire |
19.963 |
2,7 |
14.012 |
1,9 |
12.226 |
1,6 |
-1.786 |
-12,7 |
34 - Debito pubblico |
276.331 |
37,8 |
276.224 |
37,2 |
296.558 |
39,4 |
20.334 |
7,4 |
TOTALE SPESE COMPLESSIVE |
730.838 |
100 |
741.859 |
100 |
753.494 |
100 |
11.635 |
1,6 |
Come ricordato nella nota preliminare tecnica, lo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti risulta articolato per missioni e programmi in seguito alla radicale riorganizzazione operata nel corso del 2007 (circolare n. 21 del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato del 5 giugno 2007). Il bilancio passa quindi da una struttura per organizzazione delle amministrazioni (Centri di responsabilità amministrativa, gestori delle risorse) ad una struttura che pone al centro le funzioni (missioni e programmi, cosa viene fatto con le risorse disponibili).
Si segnala peraltro che la nota preliminare non contiene i prescritti elementi informativi in ordine agli obiettivi associati a ciascun programma e a agli indicatori di risultato sottesi ai programmi stessi, necessari ai fini della valutazione delle performance.
Il Ministero risulta
ristrutturato in attuazione dell’art. 1, commi 376 e 377 della legge n. 244 del
2007 (finanziaria 2008), che ha disposto la riduzione del numero dei Ministeri,
poi attuata con il DL n. 85 del
Al riguardo si segnala che è attualmente all’esame delle Commissioni parlamentari competenti per il prescritto parere l’atto n. 30, recante schema di regolamento di organizzazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, volto ad adeguare – mediante l’abrogazione dei regolamenti di organizzazione recati dal D.P.R. 19 novembre 2007, n. 254 e dal D.P.R. 8 dicembre 2007, n. 271 - la struttura organizzativa del Ministero delle infrastrutture alle modifiche introdotte dal DL n. 85/2008.
Il nuovo assetto del Ministero prevede l’istituzione di due dipartimenti, ognuno dei quali è articolato in nove direzioni generali. Nel Dipartimento per le infrastrutture, gli affari generali ed il personale confluiscono, in buona sostanza, le undici direzioni generali del preesistente Ministero delle infrastrutture (DPR 19 novembre 2007, n. 254). Rispetto al precedente assetto, risultano accorpate la direzione generale per lo sviluppo del territorio con quella per la programmazione, nonché la direzione generale per le infrastrutture ferroviarie con quella per l’interoperabilità ferroviaria.
Nel Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici confluiscono le direzioni generali facenti capo al preesistente Ministero dei trasporti (DPR 8 dicembre 2007, n. 271).
A livello periferico, lo schema prevede quali organi decentrati del Ministero:
- nove Provveditorati interregionali per le opere pubbliche, funzionalmente dipendenti dal Dipartimento per le infrastrutture;
- cinque Direzioni generali territoriali, dipendenti dal Dipartimento per i trasporti.
L’analisi dello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per il 2009 viene svolta con riferimento alle sole missioni di competenza esclusiva del preesistente Ministero delle infrastrutture, giacché solo queste sono di competenza dell’VIII Commissione (Ambiente).
(milioni di euro) |
Stanziamento di competenza |
Missioni ex-Ministero delle infrastrutture |
3.303,5 |
Missioni ex-Ministero dei trasporti |
3.694,5 |
Missioni in comune[10] |
185,3 |
Totale stanziamento Ministero infrastrutture e trasporti |
7.183,3 |
Lo stanziamento di competenza relativo alle citate missioni di competenza esclusiva dell’ex Ministero delle infrastrutture – missione 14 (Infrastrutture pubbliche e logistica)e missione 19 (Casa e assetto urbanistico) - reca previsioni di spesa per complessivi 3.303,5 milioni di euro, con un decremento, rispetto alle previsioni assestate 2008, di 2.098,1 milioni di euro, pari al 38,8%. Tale decremento, come si vedrà meglio in seguito, risulta concentrato prevalentemente nella missione 14, che registra una riduzione di spesa pari a 1.875 milioni di euro e, all’interno di tale missione, nel programma 14.11(Sistemi stradali, autostradali e intermodali) che, con uno stanziamento pari a 283,3 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008, reca una riduzione pari a 1.922,8 milioni di euro.
(milioni di euro)
Tali previsioni di competenza risultano così ripartite:
§ 2.795,8 milioni di europer laparte capitale, pari all’84,6% delle spese totali delle due missioni considerate;
§ 507,8 milioni di europer laparte corrente, pari al 15,4 % delle spese totali delle due missioni considerate.
La consistenza dei residui passivi presunti al 1° gennaio 2009 è valutata in 4.815,7 milioni di euro. Rispetto al dato assestato 2008, si registra una diminuzione dei residui, pari a 776,6 milioni di euro, pari a circa il 14%.
Data una massa spendibile[11] di 8.119,2 milioni di euro
ed autorizzazioni di cassapari
a3.552,1 milioni di euro, il coefficiente di realizzazione[12] risulta essere pari al 43,7%
e rappresenta la capacità di spesa relativa alle due missioni considerate, che
diminuisce rispetto alle previsioni assestate
Con riferimento alle norme di legge che hanno introdotto riduzioni di spesa nella pubblica amministrazione (cd. tagli lineari), per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, la legge finanziaria 2007 (art. 1, comma 507) comporta una riduzione pari a 90 milioni di euro, il DL 112 del 2008[14] (art. 60, comma 1) incide per 519,6 milioni di euro, mentre il ddl finanziaria 2009 per una variazione in aumento pari a 10,4 milioni di euro, per un totale di 599,1 milioni di euro, pari a circa il 7,7% dello stanziamento complessivo del Ministero. Ulteriori riduzioni di spesa sono previste per gli anni 2010 e 2011.
(milioni di euro) |
Anno |
Legisl. vigente |
L.F. 2007 c. 507 |
DL n. 112 art.60, c.1 |
Variazioni |
Ddl di bilancio |
Tot. riduzioni |
% |
Ministero infrastrutture e trasporti |
2009 |
7.782,5 |
-90,0 |
-519,6 |
10,4 |
7.183,3 |
-599,1 |
-7,7% |
2010 |
7.038,1 |
|
-463,1 |
14,3 |
6.589,3 |
-448,8 |
-6,4% |
|
2011 |
7.562,1 |
|
-770,4 |
27,6 |
6.819,2 |
-742,9 |
-9,8% |
|
14 (Infrastrutture pubbliche e logistica) |
2009 |
2.631,1 |
-31,1 |
-101,6 |
-4,1 |
2.494,4 |
-136,8 |
-5,2% |
2010 |
2.708,7 |
|
-103,7 |
-7,8 |
2.597,2 |
-111,5 |
-4,1% |
|
2011 |
2.758,7 |
|
-166,5 |
-7,8 |
2.584,4 |
-174,3 |
-6,3% |
|
19 (Casa e assetto urbanistico) |
2009 |
896,7 |
-0,3 |
-75,7 |
-11,6 |
809,1 |
-87,6 |
-9,8% |
2010 |
608,7 |
|
-55,6 |
-11,6 |
541,5 |
-67,2 |
-11,0% |
|
2011 |
587,0 |
|
-96,2 |
-11,6 |
479,2 |
-107,8 |
-18,4% |
|
32 (Servizi istituzionali e generali) |
2009 |
88,6 |
-1,2 |
-2,6 |
21,9 |
106,7 |
18,0 |
20,3% |
2010 |
86,9 |
|
-2,0 |
21,9 |
106,8 |
19,9 |
22,9% |
|
2011 |
86,9 |
|
-3,5 |
21,8 |
105,3 |
18,3 |
21,1% |
|
33 (Fondi da ripartire) |
2009 |
124,6 |
-2,0 |
-20,4 |
-23,5 |
78,6 |
-45,9 |
-36,9% |
2010 |
124,7 |
|
-22,1 |
-16,4 |
86,2 |
-38,5 |
-30,9% |
|
2011 |
124,7 |
|
-38,3 |
-2,3 |
84,1 |
-40,6 |
-32,6% |
Ulteriori riduzioni di spesa derivano dalle norme di copertura degli oneri recati dal DL n. 93/2008 convertito dalla legge n. 126/2008 (esenzione ICI prima casa). Nella tabella sono indicate le leggi di spesa e i relativi capitoli di bilancio insistenti nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministero dell’economia e delle finanze di interesse della VIII Commissione utilizzate a tal fine:
(art. 5, co. 1) |
Capitoli |
Stanziamenti |
Riduzioni di spesa |
|||||
Legge finanziaria 2008 |
2008 |
2009 |
2010 |
2008 |
2009 |
2010 |
||
Art. 2, co. 234 |
Servizio di trasporto e di sicurezza in Calabria e nello Stretto di Messina |
Infrastrutture cap. 7505 Trasporti |
20 |
22 |
7 |
20 |
22 |
7 |
Art. 2, co. 260 |
Strada di grande comunicazione E78 "due mari" Grosseto-Fano |
Infrastrutture cap. 7506 |
3 |
0 |
0 |
3 |
0 |
0 |
Art. 2, co. 443 |
Fondo nazionale risanamento edifici pubblici |
Economia |
5 |
0 |
0 |
5 |
0 |
0 |
TOTALE |
28 |
22 |
7 |
31 |
22 |
7 |
(art. 5, co. 6) |
Capitoli |
Stanziamenti |
Riduzioni di spesa |
||||
2008 |
2009 |
2010 |
2008 |
2009 |
2010 |
||
Infrastrutture viarie Sicilia e Calabria (ex risorse Ponte sullo stretto di Messina) |
Infrastrutture Cap. 7487 |
|
|
|
-1.365,5 |
|
|
TOTALE |
|
|
|
-1.365,5 |
|
|
(art. 5, co. 9-11bis) |
Capitoli |
Stanziamenti |
Riduzioni di spesa |
|||||
Legge finanziaria 2008 |
2008 |
2009 |
2010 |
2008 |
2009 |
2010 |
||
Art. 2, co. 278 |
Edilizia penitenziaria |
Infrastrutture cap. 7472 |
20 |
20 |
30 |
-15 |
-15 |
-25 |
Art. 2, co. 538 |
Potenziamento viabilità Calabria e Sicilia |
Trasporti |
500 |
500 |
0 |
-500 |
-500 |
0 |
TOTALE |
520 |
520 |
30 |
-515 |
-515 |
-25 |
(milioni di euro)
Quattro risultano essere le missioni di competenza dell’VIII Commissione (Ambiente), articolate, a loro volta, in 13 programmi:
- missione 14 (Infrastrutture pubbliche e logistica)
- missione 19 (Casa e assetto urbanistico)
- missione 32 (Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche)
- missione 33 (Fondi da ripartire).
Le unità previsionali di base
(macroaggregati, che costituiscono le unità fondamentali di voto nell’esame
parlamentare del disegno di legge di bilancio) sono 31, di cui 17 di parte corrente e
I principali interventi del Ministero riguardano la missione 14 (Infrastrutture pubbliche e logistica) con 2.494,4 milioni di euro, che registra una riduzione di circa 1.875 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate 2008 (4.369,3 milioni di euro).
Nell'ambito di tale missione, poco meno dell’80% delle risorse è concentrato nel programma 14.3 (opere strategiche) con 1.339,5 milioni di euro e nel programma 14.10 (edilizia statale e interventi speciali) con 502,2 milioni di euro.
Si segnala che il programma 14.3 (opere strategiche) è l’unico programma che registra un incremento di risorse rispetto ai dati assestati 2008. Tutti gli altri programmi relativi alla missione 14 sono contraddistinti da variazioni di segno negativo.
Quanto alla previsione triennale, si segnalano le seguenti variazioni:
Programmi |
2008Ass. |
2009 |
2010 |
2011 |
14.3 (Opere strategiche) |
1.202,8 |
1.339,5 |
1.491,2 |
1.535,8 |
14.11 (Sistemi stradali, autostradali e interm.) |
2.206,1 |
283,3 |
277,0 |
276,1 |
14.12 (Infrastrutture portuali ed aeroportuali) |
336,7 |
305,3 |
299,6 |
275,6 |
14.4 (Sistemi ferroviari locali) |
31,4 |
21,4 |
10,5 |
10,5 |
14.5 (Sistemi idrici, idraulici ed elettrici) |
39,4 |
34,3 |
35,6 |
33,4 |
14.9 (Sicurezza, vigilanza e regol. infrastrutt.) |
9,7 |
8,4 |
8,4 |
8,4 |
14.10 (Edilizia statale e interventi speciali) |
543,3 |
502,2 |
474,8 |
444,6 |
Totale missione 14 |
4.369.3 |
2.494,4 |
2.597,2 |
2.584,4 |
(milioni di euro)
Programma 14.3 (Opere strategiche)
Quasi la totalità degli stanziamenti di competenza, pari a 1.339,5 milioni di euro (+136,7 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008) riguarda spese per investimenti insistenti quasi integralmente sul capitolo 7060 “Fondo da ripartire per la progettazione e la realizzazione delle opere strategiche di preminente interesse nazionale nonché per opere di captazione ed adduzione di risorse idriche”[15].
(milioni di euro)
Descrizione |
Importo |
Limiti di impegno autorizzati |
|
8a annualità lim. d’impegno autorizzato dal 2002 dall’art.13, co.1, L.166/02 |
169,98 |
7a annualità lim. d’impegno autorizzato dal 2003 dall’art.13, co.1, L.166/02 |
95,86 |
6a annualità lim. d’impegno autorizzato dal 2004 dall’art.13, co.1, L.166/02 |
88,55 |
5a annualità lim. d’impegno autorizzato
dal 2005 dalla tab. |
174,04 |
4a annualità lim. d’impegno autorizzato
dal 2006 dalla tab. |
231,98 |
3a annualità lim. d’impegno autorizzato
dal 2007 dall’art. 1, co. |
143,27 |
3a annualità lim. d’impegno autorizzato
dal 2007 dall’art. 1, co. |
93,50 |
2a annualità lim. d’impegno autorizzato
dal 2008 dall’art. 1, co. |
98,50 |
1a annualità lim. d’impegno autorizzato
dal 2009 dall’art. 2, co. |
98,50 |
2a annualità lim. d’impegno autorizzato
dal 2008 dall’art. 2, co. |
92,60 |
1a annualità lim. d’impegno autorizzato
dal 2009 dall’art. 2, co. |
94,60 |
Riduzioni |
|
Taglio
lineare ex art. 1, co. |
-23,05 |
Variazioni proposte dal ddl di bilancio |
-21,40 |
Previsione di competenza per il 2009 |
1.336,93 |
N.B. Si noti che gli importi indicati per i limiti di impegno scontano gli effetti di eventuali decurtazioni previste dalla stessa o da altre disposizioni successivamente intervenute.
Per esempio,
l’art. 2, comma 257, della legge finanziaria
Le riduzioni
previste dal presente disegno di legge di bilancio sono finalizzate alla
riserva per i beni culturali prevista dall’art.
Si ricorda che l’aggiornamento del Programma delle infrastrutture strategiche (PIS), allegato al DPEF 2009-2013 (cd. Allegato Infrastrutture), ha definito, tra i propri obiettivi prioritari, quello di riattivare e portare a conclusione l’intero programma.
Al fine di garantire continuità all’intero programma, esso individua alcuni fattori critici da superare, tra cui la limitatezza delle risorse pubbliche e avanza le seguenti proposte di soluzione:
- adeguato coinvolgimento di capitali privati.
- utilizzo di parte dei cespiti da IVA e da accise.
- ottimizzazione delle risorse comunitarie.
La seguente tabella, ottenuta da una rielaborazione di quelle presentate nell’Allegato, evidenzia le esigenze finanziarie che secondo il Ministero si rendono necessarie nel triennio 2009-2011 per l’attuazione dell’intero piano decennale delle infrastrutture strategiche previste dalla legge obiettivo:
Risorse
finanziarie necessarie nel triennio 2009-2011 per l’attuazione dell’intero
piano decennale delle infrastrutture strategiche previste dalla legge obiettivo
(miliardi di euro) |
Triennio 2009-2011 |
Anni seguenti |
Totale |
||||
2009 |
2010 |
2011 |
Totale |
||||
Opere Legge Obiettivo |
Risorse pubbliche |
4,0 |
5,0 |
5,0 |
14,0 |
4,0 |
18,0 |
Risorse private-Ue |
8,0 |
12,0 |
10,0 |
30,0 |
7,6 |
37,6 |
|
Totale risorse |
12,0 |
17,0 |
15,0 |
44,0 |
11,6 |
55,6 |
|
Altre opere ANAS |
Risorse pubbliche |
3,6 |
3,6 |
3,6 |
10,7 |
- |
10,7 |
Altre opere RFI |
Risorse pubbliche |
5,6 |
4,5 |
4,6 |
14,7 |
- |
14,7 |
Totale risorse |
|
21,2 |
25,1 |
23,2 |
69,4 |
11,6 |
81,0 |
Tali risorse consentirebbero di completare il finanziamento delle sole opere fino ad oggi “istruite” dal CIPE (comprese quelle opere, come il Ponte sullo Stretto, che sebbene deliberate erano state escluse dal novero delle infrastrutture prioritarie previste negli allegati infrastrutturali ai DPEF emanati nel corso della XV legislatura). Infatti, per le opere della legge obiettivo, le risorse da reperire sono pari a 55,6 miliardi, che è proprio il fabbisogno necessario per l’integrale copertura del costo (pari a 115,7 miliardi di euro) delle opere deliberate dal CIPE[16].
Programma 14.11(sistemi stradali, autostradali e intermodali)
Le risorse di tale programma, pari a 283,3 milioni di euro (-1.922,8 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008), sono concentrate prevalentemente nel capitolo 7500 con 129,3 milioni di euro sul “Fondo per la realizzazione sistema autostradale”, con uno stanziamento invariato rispetto all’anno precedente. Si segnala che la riduzione di spesa deriva sostanzialmente dalla soppressione dei capitoli 7486 (Spese per interventi di ammodernamento e di potenziamento della viabilità secondaria esistente nella regione Sicilia e nella regione Calabria non compresa nelle strade gestite da Anas spa) e 7487 (Interventi per la realizzazione di opere infrastrutturali in Sicilia e in Calabria). Com’è noto, tali risorse sono state utilizzate a copertura degli oneri recati dal D.L. n. 93 del 2008 (esenzione ICI sulla prima casa).[17]
Programma 14.12 (Infrastrutture portuali ed aeroportuali)
Le risorse di tale programma, pari a 305,3 milioni di euro (-31,4 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008) sono concentrate prevalentemente nei seguenti capitoli:
§ capitolo 7261 con 65,9 milioni di euro per la costruzione, da parte dello Stato, di opere relative ai porti di prima e seconda categoria;
§ capitolo 7274 con 215,5 milioni di euro per spese per la realizzazione di opere infrastrutturali di ampliamento, ammodernamento e riqualificazione dei porti.
Programma 14.4 (Sistemi ferroviari locali)
Le risorse di tale programma risultano pari a 21,4 milioni di euro (-10 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008).
Programma 14.5 (Sistemi idrici, idraulici ed elettrici)
Le risorse iscritte in tale programma sono pari a 34,3 milioni di euro (-5,1 milioni di euro rispetto al 2008).
Programma 14.9 (Sicurezza, vigilanza e regolamentazione delle infrastrutture)
Le risorse iscritte in tale programma ammontano a 8,4 milioni di euro (-1,3 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008).
Programma 14.10 (Edilizia statale)
Le risorse iscritte in tale programma, pari a 502,2 milioni di euro (-41 milioni di euro rispetto al 2008), sono concentrate principalmente sui seguenti capitoli:
· capitolo 7187 con risorse pari a 132,3 milioni di euro destinate all’aggiornamento degli studi sulla laguna di Venezia, con particolare riguardo ad uno studio di fattibilità delle opere necessarie ad evitare il trasporto nella laguna di petroli e derivati e a studi ed opere volti al riequilibrio idrogeologico della laguna stessa;
· capitolo 7369 con 32,3 milioni di euro recante il Fondo per l’attuazione del programma degli interventi per Roma capitale;
· capitoli 7340 - 7341 relativi alle spese per immobili demaniali o privati in uso agli organi costituzionali (Presidenza della Repubblica, Presidenza del Consiglio, Parlamento, Corte costituzionale) e ad altri organismi internazionali nonché alle spese per la costruzione, sistemazione, manutenzione e completamento di edifici pubblici statali o altri immobili destinati a sede di pubblici uffici, in cui sono iscritti complessivamente 131,5 milioni di euro;
· capitolo 7695 relativo alle spese per lo svolgimento dell’Expo Milano 2015, con uno stanziamento pari a 30 milioni di euro (si segnala che tale capitolo è esposto in Tabella F).
L’altra missione di interesse della VIII Commissione (Ambiente) su cui sono concentrati i principali interventi del Ministero è la missione 19 (Casa e assetto urbanistico) con 809,1 milioni di euro.
Si segnala che anche tale missione ha subito una riduzione consistente negli stanziamenti di competenza rispetto al dato assestato 2008 (-223,1 milioni di euro rispetto al 2008).
Nell'ambito di tale missione, lo stanziamento complessivo è suddiviso tra due programmi: il programma 19.2 (Politiche abitative) con 442,9 milioni di euro (-62,1 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008) ed il programma 19.3 (Politiche urbane e territoriali) con 366,2 milioni di euro (-161 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008).
Quanto alla previsione triennale, si segnalano le seguenti variazioni:
Programmi |
2008Ass. |
2009 |
2010 |
2011 |
19.2 (Politiche abitative) |
505,0 |
442,9 |
360,6 |
315,5 |
19.3 (Politiche urbane e territoriali) |
527,2 |
366,2 |
180,8 |
163,6 |
Totale missione 19 |
1.032,2 |
809,1 |
541,4 |
479,1 |
(milioni di euro)
Programma 19.2(Politiche abitative)
Relativamente a tale programma si segnalano gli stanziamenti insistenti prevalentemente sui seguenti capitoli:
§ capitolo 1690 con 161,8 milioni di euro per il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione;
§ capitolo 1701 con 204,7 milioni di euro quali contributi in conto interessi a favore di istituti, cooperative e comuni.
Ulteriori finanziamenti insistono sui capitoli 7437 e 7439 relativi a Programmi di edilizia sperimentale agevolata in locazione a canone concertato e al Piano straordinario di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata, per rispettivi 41,3 e 24,4 milioni di euro.
Con riguardo a tale ultimo finanziamento, si segnala che l’originario stanziamento previsto dalla dall’art. 1, comma 1154, della legge n. 296/2006 (legge finanziaria 2007) ammontava a 30 milioni di euro per il 2008 e 30 milioni per il 2009. L’attuale previsione reca quindi una riduzione di 5,6 milioni di euro, a seguito della rimodulazione operata dall’articolo 60, comma 3 del DL 112 del 2008.
Si rileva che sul medesimo capitolo 7439 insistono residui pari a 544,5 milioni di euro, presumibilmente riferibili all’art. 21 del decreto legge n. 159 per il programma straordinario di edilizia residenziale pubblica e successivamente riattribuiti al finanziamento previsto per il Piano casa introdotto dall’articolo 11 del decreto legge n. 112/2008.
Tale articolo
§ dall’art. 1, comma 1154, della legge n. 296/2006 con cui è stato disposto il finanziamento di un piano straordinario di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata, con un’autorizzazione di spesa di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009. La disposizione demandava ad un successivo decreto del Ministro delle infrastrutture, che tuttavia non è stato ancora emanato, la definizione delle modalità di applicazione e di erogazione dei finanziamenti;
§ dall’art. 41 del decreto-legge n. 159/2007, che prevede la costituzione di una apposita società di scopo con il compito di promuovere la formazione di nuovi strumenti finanziari immobiliari finalizzati all'acquisizione, il recupero, la ristrutturazione o la realizzazione di immobili ad uso abitativo, cui destinare, per l'anno 2007, la spesa massima di 100 milioni di euro;
Si segnala, peraltro, che il capitolo di riferimento (n. 7073 dello stato di previsione Ministero dell’economia e delle finanze), recante lo stanziamento di 100 milioni nell’assestato 2008, è stato soppresso per insussistenza di residui
§ dagli artt. 21, 21-bis e 41 del decreto-legge n. 159/2007, non iscritte nei bilanci degli enti destinatari e, quindi, non ancora impegnate.
Resterebbero, pertanto, escluse le risorse già iscritte nei bilanci degli enti destinatari ed impegnate[18] previste dall’art. 21 del decreto legge n. 159 per il programma straordinario di edilizia residenziale pubblica, cui si è data attuazione con il DM 18 dicembre 2007[19].
Sono state altresì escluse le risorse già iscritte nei bilanci degli enti destinatari ed impegnate previste dall’art. 21-bis del citato decreto legge n. 159 relative al rifinanziamento dei programmi innovativi in ambito urbano “Contratti di quartiere II”, con le risorse originariamente destinate alla realizzazione di alcuni programmi straordinari di edilizia residenziale a favore dei dipendenti delle amministrazioni dello Stato impegnati nella lotta alla criminalità organizzata[20].
Si segnala, infine, che il relativo Fondo dovrebbe essere istituito a seguito dell’emanazione del DPCM di cui al comma 1 dell’articolo 11 del DL 112/2008 con il quale si provvede all’approvazione del Piano.
Programma 19.3 (Politiche urbane e territoriali)
Gli stanziamenti principali riguardano le spese per investimenti e sono concentrate prevalentemente sui seguenti capitoli:
§ capitolo 7188 con circa 150,7 milioni di euro quali annualità per gli interventi di competenza degli enti locali;
§ capitolo 7386 con 38,6 milioni di euro per laricostruzione della Valle del Belice;
§ capitolo 7657 con 137,7 milioni di euro sul Fondo per l’attuazione degli interventi per Roma capitale.
Nel grafico si mettono quindi a confronto gli stanziamenti dell’assestato 2008 con le previsioni degli anni 2009, 2010 e 2011, per ciascun programma delle due missioni considerate.
(milioni di euro)
Gli stanziamenti relativi alla missione 14 (Infrastrutture pubbliche e logistica) ed alla missione 19 (Casa e assetto urbanistico)insistono anche sullo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze (Tabella n. 2).
Si tratta di trasferimenti, di parte corrente ed in conto capitale che per la missione 14 assommano a 1.182 milioni di euro (+390,2 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008) e per la missione 19 ammontano a 80,8 milioni di euro (-36 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008).
Lo stanziamento relativo alla missione 14 è quasi interamente assorbito dal capitolo 7464 “Somma da erogare per interventi in materia di edilizia sanitaria pubblica”, con 1.174 milioni di euro (+390,2 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008).
Per quanto riguarda la missione 19, la quasi totalità degli stanziamenti è concentrata sul capitolo 7536, con 60 milioni di euro (-36 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008) “Fondo per la concessione di contributi relativi agli interventi da realizzare dagli enti locali per il risanamento ed il recupero dell’ambiente e per la tutela dei beni culturali”, ai sensi dell’art, 1, comma 28, della legge n. 311 del 2004.
Si ricorda, al riguardo, che i commi 28 e 29 dell'art. 1 della legge n. 311/2004 (cd. legge mancia) avevano previsto la concessione di contributi statali per il finanziamento di interventi diretti a tutelare l'ambiente e i beni culturali, e comunque a promuovere lo sviluppo economico e sociale del territorio. Il Ministro dell'economia e delle finanze individua, in coerenza con apposito atto di indirizzo parlamentare, gli interventi e gli enti destinatari dei contributi. Tali commi sono stati abrogati a decorrere dal 1° agosto 2008, dall'art. 3, comma 24, della legge finanziaria 2008, come modificato dall'art. 47 del decreto-legge n. 248/2007.
La norme, peraltro, sembra sostanzialmente riprodotta dall’art. 13, comma 3-quater del decreto legge n. 112/2008, che prevede l'istituzione, presso il Ministero dell'economia e delle finanze, di un Fondo (con una dotazione di 60 milioni di euro per il 2009, 30 milioni di euro per ciascuno degli anni del biennio 2010-2011) per la concessione di contributi, da ripartire con decreto ministeriale previo atto di indirizzo delle Commissioni parlamentari competenti per i profili finanziari, per interventi realizzati dagli enti destinatari nei rispettivi territori per il risanamento ed il recupero dell'ambiente e lo sviluppo economico dei territori stessi. Tale stanziamento, per un importo pari a 60 milioni di euro insiste ora sul capitolo 7471 “Fondo per la concessione di contributi relativi agli interventi da realizzare dagli enti locali per la tutela dell'ambiente e la protezione e lo sviluppo del territorio”, riferibile alla missione 18 (Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente) e non alla missione 19 come il precedente finanziamento.
Si segnala, inoltre, che all’interno della missione 13 (Diritto alla mobilità)[21],nell’ambito del programma 13.8 (Sostegno allo sviluppo del trasporto) figura il capitolo 7372 “Contribuiti in conto impianti da corrispondere all’Anas Spa per la realizzazione di un programma di investimenti per lo sviluppo e ammodernamento delle infrastrutture”, con 1.205,1 milioni di euro (-1.855,4 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008).
Inoltre, si segnala anche il capitolo 7365 relativo alla “Somma da corrispondere all'Anas in conseguenza della presa in carico dei tratti stradali dismessi dalle regioni a seguito delle modifiche intervenute nella classificazione della rete stradale di interesse nazionale e di quella di interesse regionale”, con 11,3 milioni di euro.
Si ricorda che alle modifiche alla rete autostradale e stradale classificata di interesse nazionale si provvede, fatte salve le norme in materia di programmazione e realizzazione di opere autostradali, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta delle regioni, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano e sentite le commissioni parlamentari competenti per materia. Da ultimo si ricorda lo schema di decreto n. 29, presentato alla Camera dei deputati il 19 settembre 2008, e relativo alla revisione della rete stradale di interesse nazionale nella regione Liguria.
All’interno
del medesimo programma 13.8 figura inoltre il capitolo
Con riguardo
alle risorse attribuite all’ANAS, si
ricorda che il DL n. 112 del 2008,
all’articolo 63, comma 5, reca una disposizione volta a consentire all’Anas
S.p.A. di far fronte alle obbligazioni già assunte per la realizzazione di
interventi previsti nel contratto di programma 2003-2005 e in accordi pregressi.
A tal fine, a valere su residui passivi degli anni 2002 e precedenti, si
autorizza l’ANAS S.p.A. ad utilizzare, in via di anticipazione, le
disponibilità giacenti sul conto di tesoreria n. 20060, con obbligo di
reintegro entro il 31 dicembre 2008, previa presentazione di apposita
ricognizione riguardante il fabbisogno correlato all’attuazione degli
interventi per il corrente esercizio e per l’anno
Articolo 2, comma 9
(Esenzione da alcune imposte per
interventi di ricostruzione nel Belice)
9. Il termine previsto dall'articolo 43, comma 3, della legge 1o agosto 2002, n. 166, prorogato, da ultimo, al 31 dicembre 2008 dall'articolo 19-bis del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, è ulteriormente prorogato al 31 dicembre 2009.
La disposizione in esame proroga al 31 dicembre 2009 l’esenzione dall’imposta di bollo, registro, nonché dalle imposte ipotecarie e catastali per gli atti, contratti, documenti e formalità occorrenti per la ricostruzione o la riparazione degli immobili distrutti o danneggiati nei comuni della valle del Belice, colpiti dagli eventi sismici del gennaio 1968.
Tale esenzione, più volte prorogata, è stata originariamente disposta dall’articolo 43, comma 3 della legge 1° agosto 2002, n. 66, ed è stata differita, da ultimo al 31 dicembre 2008 dall'art. 19-bis, D.L. 31 dicembre 2007, n. 248, aggiunto dalla relativa legge di conversione.
La relazione tecnica prevede che la proroga delle suddette agevolazioni comporti un minor gettito per 2 milioni di euro per l’anno 2009.
Articolo 2, comma 15
(Agevolazioni per ristrutturazioni
edilizie)
15. Ai commi 17, alinea, e 18 dell'articolo 1 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, le parole: «e 2010» sono sostituite dalle seguenti: «, 2010 e 2011»; nella lettera a) e nella lettera b) dello stesso comma 17, le parole: «dicembre 2010» sono sostituite dalle seguenti: «dicembre 2011» e nella medesima lettera b), le parole: «giugno 2011» sono sostituite dalle seguenti: «giugno 2012».
Il comma 15 dell’articolo 2 proroga per l’anno 2011 (a fini IRPEF ed IVA) alcune agevolazioni tributarie in materia di recupero del patrimonio edilizio, modificando i commi 17 e 18 dell’articolo 1 della legge finanziaria 2008 (legge 24 dicembre 2007, n. 244) in materia di detrazione IRPEF e applicazione di un’aliquota agevolata IVA per tali interventi di recupero.
Nel dettaglio, le disposizioni in commento anzitutto prorogano al 2011 la detrazione a fini IRPEF (in precedenza prorogata fino al 2010), in misura pari al 36 per cento delle spese di ristrutturazione sostenute e comunque per un importo non superiore a 48.000 euro per ciascuna unità immobiliare, prevista relativamente ai seguenti interventi:
a)
interventi di recupero del patrimonio edilizio, di
cui all’articolo 2, comma 5, della legge n. 289 del 2002 (finanziaria 2003), e
successive modificazioni. Per effetto
delle modifiche introdotte con il comma
b) interventi di cui all’articolo 9, comma 2, della legge finanziaria per il 2002 (L. n. 448/2001), nel testo vigente al 31 dicembre 2003. Tale norma ha esteso l’agevolazione fiscale prevista per le spese di ristrutturazione degli immobili (di cui alla precedente lettera a)) alle spese sostenute per il restauro, il risanamento conservativo e la ristrutturazione edilizia[24] riguardanti interi fabbricati eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, che provvedano alla successiva alienazione o assegnazione dell'immobile. Per effetto delle modifiche introdotte dal comma in esame, il termine entro il quale devono essere eseguiti gli interventi è prorogato dal 31 dicembre 2010 al 31 dicembre 2011 e il termine entro il quale gli immobili devono essere alienati o assegnati è differito dal 30 giugno 2011 al 30 giugno 2012.
Appare opportuno ricordare che, ai sensi dell’articolo 1, comma 19 della legge finanziaria per il 2008, resta ferma la regola per cui tale detrazione fiscale spetta solo se il costo della relativa manodopera risulta evidenziato in fattura.
La norma in commento interviene poi sul successivo comma 18 dell’articolo 1 della L. n. 244 del 2007, disponendo la proroga anche al 2011 (in luogo del 2010), nella misura e alle condizioni ivi previste, della misura agevolativa consistente nell’applicazione di un’aliquota IVA ridotta del 10 per cento per le prestazioni di cui all’art. 7, comma 1, lettera b), della legge n. 488 del 1999 (finanziaria 2000) fatturate dal 1° gennaio 2008.
L’agevolazione consiste dunque nell’applicazione dell’aliquota IVA ridotta, in luogo dell’aliquota ordinaria del 20 per cento, per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio realizzati su fabbricati a prevalente destinazione abitativa privata, e in particolare:
a) interventi di manutenzione ordinaria, ossia quelli che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti;
b) interventi di manutenzione straordinaria, ossia le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni di uso;
c) interventi di restauro e di risanamento conservativo, ossia quelli rivolti a conservare l'organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell'organismo stesso, ne consentano destinazioni d'uso con essi compatibili. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell'edificio, l'inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell'uso, l'eliminazione degli elementi estranei all'organismo edilizio;
d) interventi di ristrutturazione edilizia, ossia quelli rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio, l’eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi elementi ed impianti.
Ai fini della proroga dell’aliquota agevolata IVA non è richiesta, diversamente dalla proroga della detrazione IRPEF, l’evidenziazione in fattura del costo della manodopera.
La relazione tecnica stima i seguenti effetti finanziari recati della norma:
(milioni di euro)
|
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
IRPEF |
0 |
0 |
-20 |
-215 |
IRPEF/IRES/IRAP |
0 |
0 |
+47 |
+267 |
IVA |
0 |
0 |
-173 |
0 |
TOTALE |
0 |
0 |
-146 |
+52 |
Art. 3, comma 3
(DL 203/2055, art. 11 quaterdecies, co.
20
Interventi per lo sviluppo).
3. Ai sensi dell'articolo 11, comma 3, lettera f), della legge 5 agosto 1978, n. 468, come sostituita dall'articolo 2, comma 16, della legge 25 giugno 1999, n. 208, gli stanziamenti di spesa per il rifinanziamento di norme che prevedono interventi di sostegno dell'economia classificati tra le spese in conto capitale restano determinati, per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011, nelle misure indicate nella Tabella D allegata alla presente legge.
La tabella D dispone un rifinanziamento di 12 milioni di euro per il solo 2009 della diga foranea di Molfetta, rifinanziata dall’art. 11-quaterdecies, comma 20 del decreto legge n.203 del 2005[25].
Tale stanziamento è collocato all’interno della missione n. 2 Relazioni finanziarie per le autonomie territoriali (Ministero dell’interno, UPB 2.3.6, capitolo 7253 che è esposto anche in Tabella F).
Si ricorda che
l’art. 2 della legge 30 luglio 2002, n.
Successivamente, per la prosecuzione degli stessi, l’art. 4, commi 176-178, della legge n. 350 del 2003(finanziaria 2004), ha autorizzato un ulteriore limite di impegno ventennale con decorrenza 2005 (scadenza 2024) di 2,5 milioni di euro.
Con l’art. 11-quaterdecies, comma 20, del decreto legge n. 203 del 2005, è stato poi autorizzato un ulteriore contributo quindicennale di 1 milione di euro a decorrere dall'anno 2006.
Da ultimo nella legge n. 244 del 2007 (finanziaria 2008 - tabella D) è stato previsto un altro rifinanziamento (dell’art. 11-quaterdecies, comma 20, del decreto legge n. 203 del 2005) pari a 2 milioni di euro per il solo 2008.
Per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti si registrano stanziamenti inferiori al milione di euro per ciascuno degli anni 2009-2011 (rispettivamente 38.000, 974.000 e 974.000 euro).
La relazione al disegno di legge finanziaria fa presente che l'accantonamento si rende necessario per assicurare le risorse per la ratifica di un accordo internazionale e per l’adozione del provvedimento concernente disposizioni in materia di sicurezza pubblica, attualmente all’esame del Senato (AS n. 733).
Nella tabella C del disegno di legge finanziaria gli stanziamenti complessivi relativi al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, sono pari a 246,3 milioni di euro per il 2009, 222,8 milioni di euro per il 2010 e 185 milioni di euro per il 2011. Tali importi includono anche gli stanziamenti relativi al preesistente Ministero dei trasporti.
La parte di competenza dell’VIII Commissione (Ambiente) è limitata alla sola missione 19 (Casa e assetto urbanistico), che tuttavia assorbe una quota consistente dello stanziamento complessivo, pari cioè a 169,4 milioni di euro per il 2009, 151,9 milioni di euro per il 2010 e 114,8 milioni di euro per il 2011.
La quasi totalità degli stanziamenti indicati è prevista per il rifinanziamento del Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione con 161,8 milioni di euro per il 2009 e 144,7 milioni di euro per il 2010 e 110,7 milioni di euro per il 2011. Rispetto alla dotazione dell’anno precedente si registra una consistente riduzione pari a - 43,8 milioni di euro, nonché un trend pressoché decrescente a partire dal 2002.
Il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni
in locazione,istituito
dall’art. 11 della legge n. 431/1998, è il principale strumento previsto dalla
normativa nazionale in materia di agevolazioni alle locazioni, in quanto le sue
risorse sono utilizzate per la concessione di contributi integrativi a favore
dei conduttori appartenenti alle fasce di reddito più basse per il pagamento
dei canoni di locazione. La dotazione del Fondo viene quantificata ogni anno
dalla legge finanziaria, mentre le singole regioni ed i comuni possono mettere
a disposizione ulteriori risorse. L’ultima ripartizione delle risorse del Fondo
è stata disposta con il DM 3 settembre 2007. La legge finanziaria
Anno |
Leggi finanziarie |
Stanziamenti (mil/euro) |
2001 |
L. 23 dicembre 2000, n. 388 |
335,70 |
2002 |
L. 28 dicembre 2001, n. 448 |
249,18 |
2003 |
L. 27 dicembre 2002, n. 289 |
246,50 |
2004 |
L. 24 dicembre 2003, n. 350 |
246,01 |
2005 |
L. 30 dicembre 2004, n. 311 |
230,14 |
2006 |
L. 23 dicembre 2005, n. 266 |
310,66 |
2007 |
L. 27 dicembre 2006 n. 296 |
210,99 |
2008 |
L. 24 dicembre 2007, n. 244 |
205,59 |
I restanti finanziamenti, circa 7 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009-2010 e circa 4 milioni di euro per il 2011, sono destinati al Fondo per l’edilizia a canone speciale istituito dall’art. 3, comma 108, della legge finanziaria n. 350 del 2003.
Anche gli stanziamenti per tale Fondo subiscono una riduzione di 2,8 milioni di euro rispetto allo stanziamento disposto per il 2008 (pari a 9,8 milioni di euro).
Si ricorda poi che nell’ambito degli stanziamenti relativi al Ministero dell’economia e delle finanze sono previste le seguenti risorse per l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture:
(in migliaia di euro)
|
L.F. 2008 |
D.D.L finanziaria per il 2009 |
||||
2009 |
2009 |
2010 |
2011 |
|||
L. 109/1994, art. 4: Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici (U.P.B. 1.2.2 – cap. 1702) |
3.862 |
2.607 |
2.667 |
2.040 |
||
Si
ricorda che l’Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici, istituita
dall’articolo 4 della legge 11 febbraio 1994, n.
L'Autorità è organo collegiale costituito da sette membri scelti tra personalità che operano in settori tecnici, economici e giuridici con riconosciuta professionalità e nominati con determinazione adottata d'intesa dai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Essi durano in carica cinque anni e non possono essere confermati.
L’Autorità vigila sui contratti pubblici, anche di interesse regionale, di lavori, servizi e forniture nei settori ordinari e nei settori speciali, al fine di garantire il rispetto dei principi di correttezza e trasparenza delle procedure di scelta del contraente, e di economica ed efficiente esecuzione dei contratti, nonché il rispetto delle regole della concorrenza nelle singole procedure di gara.
Nella tabella F del disegno di
legge finanziaria sono determinati gli importi da iscrivere in bilancio in
relazione ad autorizzazioni di spesa
recate da leggi pluriennali. Va ribadito che con
Con le rimodulazioni delle quote annuali, operate in Tabella F, il Governo intende perseguire una duplice finalità: ridurre l'incidenza delle spese nel primo esercizio finanziario del triennio di riferimento e "ricalibrare" le risorse stanziate sulla base delle effettive capacità di spesa per gli interventi previsti dalle singole leggi.
Si ricorda, infine, che la tabella F indica anche limiti di impegnabilità dei fondi stanziati da leggi pluriennali, tenuto conto dello stato di attuazione delle relative procedure di spesa; sono fatti salvi comunque gli impegni assunti entro il 31 dicembre 2007 e quelli derivanti da spesa di annualità.
A tal fine, ciascuno stanziamento indicato in Tabella F è contrassegnato da un numero: il numero 1 indica che non sono impegnabili le quote degli anni 2009 e successivi; il numero 2 indica che le quote relative agli anni 2009 e successivi sono impegnabili soltanto al 50%; il numero 3 indica che le quote relative agli anni 2009 e successivi sono interamente impegnabili.
Di seguito sono riportate le rimodulazioni più consistenti di stanziamenti iscritti nello stato di previsionedel Ministero delle infrastrutture e del Ministero dell'economia e delle finanze e concentrati nell’ambito delle seguenti missioni:
§ missione 13 (Diritto alla mobilità), rispetto alla quale si segnala:
· il capitolo 7372 (U.P.B. 9.1.6), “Contribuiti in conto impianti da corrispondere all’Anas Spa per la realizzazione di un programma di investimenti per lo sviluppo e ammodernamento delle infrastrutture”, con 1.205,1 milioni di euro per il 2009, ai sensi dell’art. 1, comma 1026, della legge n. 296 del 2006. Rispetto allo stanziamento disposto per il 2008 si registra una riduzione di 358,9 milioni di euro.
§ missione 14 (Infrastrutture pubbliche e logistica), rispetto alla quale si segnalano in particolare:
· il rifinanziamento della legge n. 166 del 2002 (fondo opere strategiche), per un importo complessivo di 395,3 milioni di euro per il 2009, 417,7milioni di euro per il 2010 e 463,4 milioni di euro per il 2011. Tali finanziamenti, disposti con le ultime tre leggi finanziarie, confluiscono tutti nel citato capitolo 7060/p Infrastrutture dell’U.P.B. 1.1.8.
· gli interventi per Roma capitale, in particolare per la sistemazione di aree urbane, art. 1, comma 949, legge n. 296 del 2006 (capitolo 7369 dell’U.P.B. 1.7.6), con finanziamenti pari 32,1 milioni di euro per il 2009, con una riduzione di 8,3 milioni di euro rispetto al 2008;
· un finanziamento di 15,5 milioni di euro, per ciascuno degli anni del triennio per la legge n. 398/1998 (capitolo 7156 dell’U.P.B. 1.5.6) relativa all’Ente autonomo acquedotto pugliese, con uno stanziamento invariato rispetto all’anno precedente;
·
il potenziamento del sistema
stradale ed autostradale, con una serie di finanziamenti, afferenti
l’U.P.B. 1.2.6, per una serie di interventi per i quali vengono destinate risorse maggiori rispetto a
quanto disposto nel 2008. Tra essi si segnalano quelli per il raddoppio dell’A6 Torino-Savona e della
variante di valico Bologna-Firenze (per
ognuna delle due voci, iscritte rispettivamente nei capitoli 7483 e 7484, si
hanno 10,3 milioni di euro per
ciascuno degli anni del triennio, con un incremento di 4 milioni di euro per
ciascuna delle due voci rispetto al 2008); per la realizzazione e potenziamento tratte autostradali (capitolo 7485)
previsti dall’art. 19, comma 1, del decreto-legge n. 67 del
· finanziamenti per l’edilizia sanitaria, ai sensi della legge n. 448 del 1998, art. 50, comma 1 (Economia e finanze, capitolo 7464 dell’U.P.B. 10.1.6), con 1.174,2 milioni di euro per il 2009, 2.126,1 milioni di euro per il 2010. Rispetto al 2008 si registra un incremento, per il 2009, di 390,2 milioni di euro.
· spese per opere a attività dell’Expo Milano 2015, ai sensi dell’art. 14, comma 1, del decreto legge n. 112 del 2008 (capitolo 7695 dell’U.P.B. 1.7.6), con 30 milioni di euro per il 2009, 45 milioni di euro per il 2010 e 59 milioni di euro per il 2011.
§ missione 19 (Casa e assetto urbanistico), con una serie di interventi che riguardano principalmente:
· il Piano straordinario di edilizia residenziale, previsto dall’art. 1, comma 1154, della legge n. 296 del 2006 (U.P.B. 3.1.6, capitolo 7439) con 24,4 milioni di euro per il 2009, con una riduzione di 5,6 milioni di euro rispetto al 2008;
· la prosecuzione degli interventi per Roma capitale previsti dalla legge n. 296 del 2006, art. 1, comma 949 (U.P.B. 3.2.6, capitolo 7657), con 137,7 milioni di euro per il solo 2009, con una riduzione di 34,4 milioni di euro rispetto al 2008;
· la prosecuzione degli interventi nella valle del Belice, prevista dalla legge n. 296 del 2006, art. 1, comma 1010 (U.P.B. 3.2.6, capitolo 7386/p), con 38,6 milioni di euro per il 2009, con un incremento di 8,6 milioni di euro rispetto all’anno precedente.
§ missione 33 (Fondi da ripartire), con 4 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio insistenti sul capitolo 7191 (U.P.B. 7.1.6) per interventi per Venezia disposti dalla legge finanziaria n. 244 del 2007 (art. 2, comma 291).
Come ricordato nella nota preliminare, lo stato di previsione del Ministero dell’Ambiente risulta articolato per missioni e programmi in seguito alla radicale riorganizzazione operata nel corso del 2007 (circolare n. 21 del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato del 5 giugno 2007).
Riorganizzazione del Ministero
Sulla base dell’attuale regolamento di organizzazione (D.P.R. n. 261 del 2003), le Direzioni generali del Ministero sono le seguenti:
· Direzione generale per la protezione della natura;
· Direzione generale per la qualità della vita;
· Direzione generale per la ricerca ambientale e lo sviluppo;
· Direzione generale per la salvaguardia ambientale;
· Direzione generale per la difesa del suolo;
· Direzione generale per i servizi interni del Ministero.
Si ricorda, inoltre, che l’articolo 7, comma 2, del DL 23 maggio 2008, n. 90[27], ha introdotto il modello organizzativo del Segretario generale con funzioni di coordinamento delle direzioni.
Il citato DL 23
maggio 2008, n.
§ Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (APAT);
§ Istituto nazionale per la fauna selvatica (INFS);
§ Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare (ICRAM).
E’ stata inoltre modificata la composizione della Commissione istruttoria per l'autorizzazione ambientale integrata (IPPC), prevista dall'art. 10 del DPR n. 90/2007, nonché della Commissione di valutazione degli investimenti e di supporto alla programmazione e gestione degli interventi ambientali (COVIS) di cui all’art. 2 del D.P.R. 14 maggio 2007, n. 90.
Dotazioni organiche
Secondo quanto emerge dalla nota preliminare, la dotazione organica del personale è costituita dai contingenti individuati nelle tabelle allegate al DPR n. 261 del 17 giugno 2003, modificate a seguito della riduzione del 5 per cento della spesa con DPCM 14 ottobre 2005, per un totale di 945 unità, di cui – al 31 agosto 2008 – in effettivo servizio 624 unità di ruolo e 60 unità di personale comandato da altre amministrazioni. Al riguardo, la nota mette in evidenza le segnalazioni dei Direttori generali in merito alle “gravi carenze di personale”.
Aree tematiche per l’azione di governo per l’ anno 2009
La relazione preliminare individua le seguenti sei aree tematiche prioritarie in materia ambientale:
1. semplificazione legislativa e fiscalità generale
2. qualità dell’aria ed energia pulita
3. gestione risorse idriche e uso del territorio
4. rifiuti e bonifiche
5. tutela e conservazione della biodiversità
6. comunicazione ed educazione ambientale.
Sono quindi definiti 41 obiettivi strategici e strutturali per Centro di responsabilità, mentre il Quadro contabile riassuntivo reca lo stanziamento di competenza per ciascun obiettivo all’intero dei programmi.
Per ciascun obiettivo è allegata una scheda di analisi, che reca la definizione dell’obiettivo, la ripartizione degli stanziamenti nonché gli indicatori di risultato associati all’obiettivo:
- 19 schede individuano un obiettivo di realizzazione (fisica o finanziaria) pari al 100%;
- 8 schede individuano un obiettivo di realizzazione (fisica o finanziaria) tra il 70 e l’80%;
- 2 schede recano valutazioni molto positive (quali ottimo, alto, ecc.)
- 12 schede, infine, non indicano alcun valore.
Si segnala che alcune schede riportano valori assoluti (quali numero di progetti avviati, numero di procedimenti conclusi, numero di interventi monitorati, ecc.) senza indicare alcuna valutazione di risultato.
Occorrerebbe, ai fini di una maggiore chiarezza degli indicatori esposti, introdurre una parte discorsiva che fornisca le indicazioni necessarie alla comprensione degli indicatori stessi nonché una standardizzazione degli indicatori ai fini della comparazione tra progetti e obiettivi.
Lo stato di previsione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare per il 2009 reca spese per complessivi 1.263,2milioni di euro, con una riduzione, rispetto alle previsioni assestate 2008, di 569,7 milioni di euro (-31,1%), concentrato prevalentemente nelle spese di conto capitale.
(milioni di euro)
Tali previsioni di spesa risultano così ripartite:
§ 900,6 milioni di europer laparte capitale, pari al 71,3% delle spese totali del Ministero;
§ 362,7 milioni di europer laparte corrente, pari al 28,7% delle spese totali.
La consistenza dei residui passivi presunti al 1° gennaio 2009 è valutata complessivamente in circa 776,7 milioni di euro. Rispetto al dato assestato 2008, si registra una consistente riduzione dei residui, pari a 549,2 milioni di euro.
Data una massa spendibile[28] di 2.039,9 milioni di
euro ed autorizzazioni di cassapari a 1.381,8 milioni di
euro, il coefficiente di realizzazione[29] risulta essere pari al 67,7%
e rappresenta la capacità di spesa del Ministero, che aumenta rispetto alle
previsioni assestate
Con riferimento alle norme di legge che hanno introdotto riduzioni di spesa nella pubblica amministrazione, per il Ministero dell’Ambiente la legge finanziaria 2007 (comma 507) incide per una riduzione pari a 26 milioni di euro, il DL 112 del 2008 (articolo 60, comma 1) per 247,7 milioni di euro, il ddl finanziaria 2009 per una ulteriore riduzione pari a 16,8 milioni di euro, per un totale di 292,6 milioni di euro, pari al 18,8 per cento dello stanziamento complessivo del Ministero.
Ulteriori riduzioni di spesa sono previste per gli anni 2010 e 2011.
Per ciascun anno è altresì calcolata la percentuale di riduzione complessiva derivante dalle predette norme.
(milioni di euro) |
Anno |
Legisl. vigente |
L.F. 2007 c. 507 |
DL n. 112 art.60, c.1 |
Variazioni |
Ddl di bilancio |
Tot. riduzioni |
% |
Ministero dell’ambiente |
2009 |
1.555,8 |
-26,1 |
-249,7 |
-16,8 |
1.263,2 |
-292,6 |
-18,8% |
2010 |
911,8 |
|
-166,3 |
-15,9 |
729,7 |
-182,2 |
-20,0% |
|
2011 |
848,1 |
|
-261,9 |
-11,4 |
574,7 |
-273,3 |
-32,2% |
|
18 (Sviluppo sostenibile e tutela del territorio) |
2009 |
1.382,6 |
-22,0 |
-233,5 |
-16,5 |
1.110,6 |
-272,0 |
-19,7% |
2010 |
765,6 |
|
-151,3 |
-15,9 |
598,4 |
-167,2 |
-21,8% |
|
2011 |
701,8 |
|
-236,0 |
-16,5 |
449,4 |
-252,4 |
-36,0% |
|
17 (Ricerca e innovazione) |
2009 |
112,0 |
-2,1 |
-6,4 |
0,5 |
104,1 |
-8,0 |
-7,1% |
2010 |
84,9 |
|
-4,2 |
0,5 |
81,2 |
-3,7 |
-4,3% |
|
2011 |
84,9 |
|
-7,3 |
0,5 |
78,1 |
-6,7 |
-7,9% |
|
32 (Servizi istituzionali e generali) |
2009 |
25,7 |
-1,3 |
-2,1 |
-0,5 |
21,8 |
-3,9 |
-15,1% |
2010 |
25,8 |
|
-2,5 |
-0,5 |
22,8 |
-3,0 |
-11,8% |
|
2011 |
25,8 |
|
-4,4 |
-0,5 |
21,0 |
-4,9 |
-18,9% |
|
33 (Fondi da ripartire) |
2009 |
35,5 |
-0,7 |
-7,6 |
-0,4 |
26,7 |
-8,7 |
-24,7% |
2010 |
35,5 |
|
-8,3 |
- |
27,2 |
-8,3 |
-23,3% |
|
2011 |
35,5 |
|
-14,3 |
5,0 |
26,3 |
-9,3 |
-26,1% |
Ulteriori riduzioni di spesa derivano dalle norme di copertura degli oneri recati dal D.L. n. 93 del 2008 come convertito dalla legge n. 126 del 2008 (esenzione ICI prima casa). Nella tabella sono indicate le leggi di spesa e i relativi capitoli di bilancio insistenti nello stato di previsione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare di interesse della VIII Commissione (Ambiente) che sono state utilizzate a tal fine:
|
ELENCO 1 (art. 5, co. 1) |
Capitoli |
Stanziamenti |
Riduzioni di spesa |
||||
Legge finanziaria 2008 |
2008 |
2009 |
2010 |
2008 |
2009 |
2010 |
||
Art. 2, |
Finanziamento nuove aree marine protette |
Ambiente |
5 |
0 |
0 |
-4,3 |
0 |
0 |
Art. 2, |
Programma difesa suolo |
|
5 |
0 |
0 |
-3,5 |
0 |
0 |
Art. 2, |
Fondo per la ristrutturazione e l’ammodernamento della rete idrica |
Ambiente cap. 7648 |
30 |
20 |
20 |
-30 |
-20 |
-20 |
Art. 2, |
Fondo per la forestazione e la riforestazione |
Ambiente |
50 |
50 |
50 |
-50 |
-50 |
-50 |
Art. 2, |
Fondo a contribuzione volontaria “un centesimo per il clima”. |
Ambiente |
1 |
0 |
0 |
-1 |
0 |
0 |
Art. 2, |
Fauna selvatica. |
Ambiente Agricole |
2 |
2 |
2 |
-1,5 |
-2 |
-2 |
|
TOTALE |
|
93 |
72 |
72 |
-90,3 |
-72 |
-72 |
(milioni di euro)
In seguito alla riclassificazione del bilancio dello Stato operata a partire dall’esercizio finanziario 2008, al Ministero dell’ambiente sono assegnate quattro missioni:
§ missione 18 (Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente;
§ missione 17 (Ricerca e innovazione);
§ missione 32 (Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche);
§ missione 33 (Fondi da ripartire).
Le missioni, a loro volta, si articolano complessivamente in 10 programmi.
Le unità previsionali di base
(macroaggregati, che costituiscono le unità fondamentali di voto nell’esame
parlamentare del disegno di legge di bilancio) sono 30, di cui 17 di parte corrente e
Di seguito si dà conto nel dettaglio delle due missioni che assorbono la quasi totalità (96,2%) delle risorse attribuite agli ambiti di competenza della VIII Commissione (Ambiente). L’analisi per missioni evidenzia, infatti, che i principali settori di intervento del Ministero ricadono nella missione 18 (Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente) con 1.110,6 milioni di euro e nella missione 17 (Ricerca e innovazione) con 104,1 milioni di euro.
Gli stanziamenti attribuiti alla missione 18, pari a 1.110,6 milioni di euro, registrano una riduzione di 554,9 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate 2008 (-33,3%).
Nell'ambito della missione, lo stanziamento complessivo di 1.110,6 milioni di euro è pressoché equamente distribuito tra i seguenti programmi:
Programmi |
2008Ass. |
2009 |
2010 |
2011 |
18.1 (Conservazione assetto idrogeologico) |
510,5 |
269,1 |
120,4 |
93,2 |
18.3 (Prevenzione e riduzione inquinamento) |
309,6 |
220,7 |
150,4 |
119,7 |
18.5 (Sviluppo sostenibile) |
302,9 |
261,2 |
67,9 |
52,9 |
18.7 (Tutela e conservazione biodiversità) |
244,0 |
155,3 |
135,8 |
118,3 |
18.8 (Vigilanza e repressioneambientale) |
18,6 |
15,2 |
14,2 |
13,7 |
18.9 (Tratt. rifiuti, bonifiche e risorse idriche) |
279,8 |
189,1 |
109,8 |
51,7 |
Totale missione 18 |
1.665,5 |
1.110,6 |
598,4 |
449,4 |
(milioni di euro)
Programma 18.1 (Conservazione dell’assetto idrogeologico)
Le risorse di tale programma, pari a 269,1 milioni di euro (-241,4 milioni di euro rispetto all’assestamento 2008) sono concentrate prevalentemente nei seguenti capitoli:
§ capitolo 8640, istituito dall’art. 2, comma 231, della legge n. 244 del 2007 (finanziaria 2008) per l’attuazione di piani strategici nazionali e di intervento per la mitigazione del rischio idrogeologico e per favorire forme di adattamento dei territori, con 118,9 milioni di euro;
§ capitolo 8531 con 75,6 milioni di euro per interventi per la tutela del rischio idrogeologico e relative misure di salvaguardia;
§ capitolo 8551 con 41,3 milioni di euro per la costruzione, sistemazione, riparazione e manutenzione di opere idrauliche e per interventi di sistemazione del suolo, nonché per l’apprestamento dei materiali e per le necessità più urgenti in caso di pubbliche calamità.
Si segnala che la quasi totalità della riduzione delle risorse assegnate al programma (238,4 milioni di euro) riguarda l’UPB 1.1.6 (Investimenti), con riferimento alla Direzione generale per la difesa del suolo: in particolare i capitoli 8585 - Interventi di tutela del suolo in Sicilia e Calabria (-151,5 milioni di euro) e 8640 - Piani strategici nazionali e di intervento per la mitigazione del rischio idrogeologico e per favorire forme di adattamento dei territori, da attuare d'intesa con le regioni e gli enti locali interessati tenuto conto dei piani di bacino ai sensi dell'articolo 16 della legge 31 luglio 2002, n. 179 (-66,1 milioni di euro).
Programma 18.3 (Prevenzione e riduzione integrata dell’inquinamento)
Le risorse di tale programma ammontano a 220,7 milioni di euro, con una riduzione di 88,9 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008 (-28,7%).
I capitoli che presentano gli stanziamenti più rilevanti sono:
§ capitolo 8405, con 54,1 milioni di euro per interventi per il disinquinamento e per il miglioramento della qualità dell’aria;
§ capitolo 8407, con 30,9 milioni di euro per il fondo per l’efficientamento energetico e per la produzione di energie rinnovabili, in particolare quella solare termodinamica.
§ capitolo 8438 con 69,5 milioni di euro per il Fondo per la mobilità sostenibile nelle aree urbane.
Programma 18.5 (Sviluppo sostenibile)
Le spese attinenti a tale programma, pari a 261,2 milioni di euro, che registrano una riduzione di 41,7 milioni di euro (-13,8%), insistono prevalentemente sul capitolo 7981 “Fondo rotativo per il finanziamento delle misure di riduzione delle immissioni dei gas ad effetto serra”, con 190 milioni di euro (circa il 72,7% del totale complessivo del programma). Tale stanziamento risulta invariato rispetto al dato assestato del 2008.
Si ricorda che
tale stanziamento è stato disposto dai commi
1110-1115 dell’art. 1 della legge n. 296/2006 (finanziaria 2007). Tali
commi hanno previsto l’istituzione, presso
Si segnala che la differenza tra lo stanziamento recato dalla norma citata e la dotazione del capitolo è collocata sul capitolo 7813, che ha la stessa denominazione del citato capitolo 7981, ma è incardinato nel programma 17.3 “Ricerca in materia ambientale”. Ciò deriva dal fatto che il comma 1112 indica, tra le misure da finanziare prioritariamente, anche “progetti pilota di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie e di nuove fonti di energia a basse emissioni o ad emissioni zero”.
Si segnala, altresì il capitolo 2211 “Spese per l’esecuzione di convenzioni internazionali”, con 44,8 milioni di euro.
Programma 18.7 (Tutela e conservazione della fauna e della flora e salvaguardia della biodiversità)
La dotazione del programma ammonta a 155,3 milioni di euro e registra una riduzione di 88,7 milioni di euro (-36,3%) rispetto all’assestato 2008.
Gli stanziamenti principali sono iscritti sul capitolo 1551, con 79,7 milioni di euro quale somma da erogare a enti, istituti, associazioni ed altri organismi.
Programma 18.8 (Vigilanza, prevenzione e repressione in ambito ambientale)
La dotazione del programma è di 15,2 milioni di euro e registra una riduzione di 3,4 milioni di euro rispetto all’assestato 2008.
Programma 18.9 (Trattamento e smaltimento rifiuti e acque, bonifiche, tutela e gestione delle risorse idriche)
La dotazione di competenza di tale programma è pari a 189,1 milioni di euro, con una variazione negativa di 90,7 milioni di euro (-32,4%) suddivisa tra i seguenti capitoli:
§ capitolo 7503 “Piani di disinquinamento per il recupero ambientale” con 66,9 milioni di euro;
§ capitolo 7509 “Finanziamento di interventi urgenti di perimetrazione e messa in sicurezza, bonifica, disinquinamento e ripristino ambientale” con 52 milioni di euro.
Lo stanziamento complessivo della missione 17, pari 104,1 milioni di euro, registra una riduzione di 11,4 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate 2008 (-9,9%).
Programmi |
2008Ass. |
2009 |
2010 |
2011 |
17.3 (Ricerca in materia ambientale) |
115,4 |
104,1 |
81,2 |
78,1 |
Totale missione 17 |
115,4 |
104,1 |
81,2 |
78,1 |
(milioni di euro)
Tale stanziamento è attribuito all’unico programma 17.3 (Ricerca in materia ambientale), all’interno del quale si segnalano i capitoli 3621 e 8831 con complessivi 80,4 milioni di euro, relativi all’Agenzia per la protezione dell’ambiente (APAT), ora ISPRA, a seguito dell’approvazione dell’articolo 28 del decreto legge n. 112 del 2008. Tale articolo ha previsto l’istituzione, sotto la vigilanza del Ministro dell'ambiente, dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), cui sono trasferite le funzioni e le inerenti risorse finanziarie, strumentali e di personale, dei seguenti enti:
§ Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (APAT);
§ Istituto nazionale per la fauna selvatica (INFS);
§ Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare (ICRAM).
Il medesimo articolo demanda ad un successivo decreto interministeriale adottato di concerto dai ministri dell’ambiente e dell’economia (non ancora emanato) l’individuazione delle modalità organizzative e di funzionamento dell’ISPRA.
Si osserva che le risorse a
favore dell’ICRAM insistono, di norma, all’interno del capitolo 1551
(U.P.B. 1.5.2) relativo ai contributi per enti, istituti, associazioni,
fondazioni ed altri organismi, ai sensi della legge n. 549 del 1995.
Purtuttavia nello schema di decreto n. 6, con il quale si è provveduto a
ripartire il contributo relativo al 2008, non sono stati previsti contributi a
favore ICRAM. Si ricorda però che l’art. 2, comma 326, della legge finanziaria
Nel citato schema di decreto n. 6 compaiono, invece, per la prima volta, contributi a favore dell’INFS, pari a 2,5 milioni di euro per il 2008.
Si ricorda, altresì, che
l’art. 2, comma 382, della legge finanziaria per il
Nel grafico si mettono quindi a confronto gli stanziamenti dell’assestato 2008, con le previsioni degli anni 2009, 2010 e 2011, per ciascun programma delle due missioni considerate.
(milioni di euro)
Gli stanziamenti relativi alla missione 18 (Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente) insistono anche sullo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze (Tabella n. 2), per un importo – tutto relativo a spese in conto capitale – di 135,8 milioni di euro, con un incremento di 58,1 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008 (+74,8%).
Di tale stanziamento, 60 milioni di euro insistono sul capitolo 7471 “Fondo per la concessione di contributi relativi agli interventi da realizzare dagli enti locali per la tutela dell'ambiente e la protezione e lo sviluppo del territorio”, istituito dall’art. 13, comma 3-quater del decreto legge n. 112/2008.
Si ricorda, al riguardo, che con l’art. 13, comma 3-quater del decreto legge n. 112/2008 prevede l'istituzione, presso il Ministero dell'economia e delle finanze, di un Fondo (con una dotazione di 60 milioni di euro per il 2009, 30 milioni di euro per ciascuno degli anni del biennio 2010-2011) per la concessione di contributi, da ripartire con decreto ministeriale previo atto di indirizzo delle Commissioni parlamentari competenti per i profili finanziari, per interventi realizzati dagli enti destinatari nei rispettivi territori per il risanamento ed il recupero dell'ambiente e lo sviluppo economico dei territori stessi. Tale disposizione sembra riprodurre, nella sostanza, quelle recate dai commi 28 e 29 dell'art. 1 della legge n. 311/2004 (cd. legge mancia), abrogati a decorrere dal 1° agosto 2008, dall'art. 3, comma 24, della legge finanziaria 2008, come modificato dall'art. 47 del decreto-legge n. 248/2007.
Ulteriori 47,5 milioni di euro sono allocati sul capitolo 7328 relativo alle annualità quindicennali per la contrazione dei mutui e di altre operazioni finanziarie per interventi relativi al patrimonio idrico nazionale da parte di alcuni consorzi.
Nella tabella C del disegno di legge finanziaria gli stanziamenti complessivi relativi al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, sono pari a 190,7 milioni di euro per il 2009, 176,4 milioni di euro per il 2010 e 163,1 milioni di euro per il 2011.
Rispetto al 2008, gli stanziamenti per il 2009 risultano ridotti di 9,15 milioni di euro.
Tale stanziamento complessivo è pressoché equamente ripartito tra la missione 17 (Ricerca e innovazione) cui vengono assegnati circa 80,4 milioni di euro per il 2009, 77,1 milioni di euro per il 2010 e 74,6 milioni di euro per il 2011 (con un lieve decremento di 1,6 milioni di euro rispetto all’anno precedente) e la missione 18 (Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente) con 110,3 milioni di euro nel 2009, 99,4 milioni di euro nel 2010 e 88,4 milioni di euro nel 2011. Nel 2008 lo stanziamento era pari a 117,8 milioni di euro.
Relativamente alla missione 17 lo stanziamento insiste interamente sui capitoli 8831 (U.P.B. 2.1.6) e 3621 (U.P.B. 2.1.2), per il finanziamento di interventi ed investimenti dell’APAT (ora ISPRA), ai sensi dell’art. 38 del decreto legislativo n. 300 del 1999.
Per quanto riguarda la missione 18, la quasi totalità degli stanziamenti è attribuita ai capitoli 1644 e 1646/p (U.P.B. 1.5.2) per la difesa del mare (circa 30 milioni di euro per il 2009, 31,9 milioni di euro per il 2010 e 24,4 milioni di euro per il 2011) e al capitolo 1551 (U.P.B. 1.5.2) quale contributo a enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, ai sensi della legge n. 549 del 1995, che corrispondono, in buona sostanza, ai contributi per i parchi nazionali, con un incremento di circa 16 milioni di euro rispetto a quanto effettivamente erogato nel 2008[30] (+25,1%), vale a dire con 79,7 milioni di euro per il 2009, 67,2 milioni di euro per il 2010 e 63,8 milioni di euro per il 2011).
Si rammenta, infatti, che i finanziamenti statali per i parchi nazionali rappresentano la quasi
totalità delle risorse che viene destinata annualmente ad enti, istituti,
associazioni, fondazioni ed altri organismi di cui alla legge n. 549/1995, la
cui dotazione viene indicata annualmente
nella tabella C della legge
finanziaria e poi ripartita con successivo decreto ministeriale, sul quale è
previsto il parere delle competenti commissioni parlamentari. Per la
ripartizione relativa al 2008 è stato presentato alle Camere lo schema di
decreto n. 6 sul quale
La tabella seguente dà conto del flusso di tali finanziamenti che sono risultati notevolmente incrementati con le due ultime leggi finanziarie.
Leggi finanziarie |
Stanziamento (in milioni di euro) |
Legge n. 448/2001 (finanziaria 2002)[31] |
55,8 |
Legge n. 289/2002 (finanziaria 2003) |
53,8 |
Legge n. 350/2003 (finanziaria 2004) |
58,7 |
Legge n. 311/2004 (finanziaria 2005)[32] |
53,3 |
Legge n. 266/2005 (finanziaria 2006) |
50 |
Legge n. 296/2006 (finanziaria 2007) |
61,4[33] |
Legge n. 244/2007 (finanziaria 2008) |
63,7[34] |
Nella tabella F del disegno di
legge finanziaria sono determinati gli importi da iscrivere in bilancio in
relazione ad autorizzazioni di spesa, recate da leggi pluriennali. Va ribadito
che con
Si ricorda, infine, che la tabella F indica anche limiti di impegno dei fondi stanziati da leggi pluriennali, tenuto conto dello stato di attuazione delle relative procedure di spesa; sono fatti salvi comunque gli impegni assunti entro il 31 dicembre 2007 e quelli derivanti da spesa di annualità. A tal fine, ciascuno stanziamento indicato in Tabella F è contrassegnato da un numero: il numero 1 indica che non sono impegnabili le quote degli anni 2008 e successivi; il numero 2 indica che le quote relative agli anni 2008 e successivi sono impegnabili soltanto al 50%; il numero 3 indica che le quote relative agli anni 2008 e successivi sono interamente impegnabili.
Le rimodulazioni più consistenti di stanziamenti iscritti nello stato di previsione del Ministero dell’ambiente e del Ministero dell'economia di interesse dell’VIII Commissione risultano concentrate nella missione 18 (Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente) ove la maggior parte dello stanziamento, pari a 11,6 milioni di euro per il 2009, è destinato al Fondo per l’efficienza energetica di cui all’art. 1, comma 352 della legge n. 26 del 2006 (Economia e finanze, capitolo 7076, U.P.B. 13.1.6) con un decremento di 3,4 milioni di euro rispetto al 2008.
Fanno parte della missione 8 (Soccorso civile) due soli programmi di interesse dell’VIII Commissione (Ambiente) - 8.4 (Interventi per pubbliche calamità) e 8.5 (Protezione civile) - collocati nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze(Tabella n. 2).
Per tale missione è prevista una dotazione complessiva di 1.627,2 milioni di euro, con una riduzione di 486,5 milioni di euro rispetto all’assestato 2008 (-22,3%).
Programma 8.4 (Interventi per pubbliche calamità)
La dotazione del programma è di 118,8 milioni di euro, con una riduzione di 36,6 milioni di euro rispetto all’assestato 2008 (-23,6%).
Le principali voci di spesa, tutte per investimenti, relative al programma 8.4 sono ripartite nei seguenti capitoli:
§
capitolo 7043 “Somme da erogare per
l’ammortamento dei mutui contratti dai comuni interessati con la cassa depositi
e prestiti e con altri istituti di credito per la prosecuzione degli interventi
nelle zone del Belice colpite dal
terremoto del
§ capitolo 7095 per la prosecuzione degli interventi di ricostruzione conseguenti al sisma della Campania, Basilicata, Puglia e Calabria 1980-1982, con 75,4 milioni di euro (somma invariata rispetto alle previsioni assestate 2008);
§ capitolo 7411 “Fondo di solidarietà nazionale - interventi indennizzatori”, con 33,3 milioni di euro (ridotto del 22,7% rispetto all’assestato 2008).
Programma 8.5 (Protezione civile)
La dotazione complessiva del programma è pari a 1.508,3 milioni di euro, con una riduzione di 431,9 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008 (-22,3%). Essa è ripartita, principalmente, tra i seguenti capitoli:
§ capitolo 2184 relativo al “Fondo occorrente per gli interventi del Dipartimento della protezione civile”, con 31,2 milioni di euro, che risulta più che dimezzato rispetto alle previsioni assestate 2008 (-54,5%) a seguito della rimodulazione operata dall’articolo 60, comma 3, del decreto legge n. 112 del 2008;
§ capitolo 7443 “Somme da assegnare alla Presidenza del Consiglio dei ministri per oneri derivanti dalla concessione di contributi per l'ammortamento di mutui contratti dalle regioni a seguito di eventi calamitosi”, con 805,3 milioni di euro che registrano un decremento di 46,6 milioni di euro rispetto al dato assestato 2008 (-5,5%);
§ capitolo 7446 per le spese relative alle ricorrenti emergenze relative alle varie calamità con 235,8 milioni di euro. Lo stanziamento risulta quasi dimezzato rispetto alle previsioni assestate 2008 (-46,4%) a seguito della rimodulazione operata dall’articolo 60, comma 3, del decreto legge n. 112 del 2008;
§ capitolo 7447 “Fondo relativo agli investimenti del Dipartimento della Protezione civile”, con 391,3 milioni di euro, con una riduzione di 143,9 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate 2008 (-26,9%).
§
capitolo 7449 “Somme da assegnare alla
Presidenza del Consiglio dei ministri per interventi connessi agli eventi sismici del marzo
Nella tabella C del disegno di legge finanziaria compaiono stanziamenti relativi alla protezione civile per complessivi circa 656,1 milioni di euro per il 2009, che scendono a 648,2 e 588 milioni di euro nei due anni successivi.
Rispetto al 2008, gli stanziamenti relativi al 2009 risultano considerevolmente ridotti, per un importo pari a circa 216 milioni di euro (-24,8%).
Si tratta di finanziamenti finalizzati:
· al reintegro del Fondo di protezione civile (Economia e finanze, cap. 7446/P) la cui determinazione annuale, a decorrere dal 1994, viene disposta con la legge finanziaria (Tabella C), ai sensi dell’art. 6, comma 1, del decreto- n. 142 del 1991, per il quale viene disposto uno stanziamento pari a 172,1 milioni di euro per il 2009, 169,2 milioni di euro per il 2010 e 130 milioni di euro per il 2011. Rispetto al 2008 si registra una considerevole riduzione pari a 95,5 milioni di euro.
Ulteriori finanziamenti sono disposti sempre ai sensi dell’art. 6, comma 1, del citato decreto legge per provvedimenti in favore delle in favore delle popolazioni delle province di Siracusa, Catania e Ragusa colpite dal terremoto nel dicembre 1990 (Economia e finanze, cap. 7446/P), con 62 milioni di euro per il 2009, 61 milioni di euro per il 2010 e 46,9 milioni di euro per il 2011. Confrontando i dati con quelli del 2008 si registra, per il 2009, una riduzione pari a 16,8 milioni di euro.
· per attività e compiti del Servizio nazionale della protezione civile (art. 3 della legge n. 225 del 1992, capitolo 7447), sono indicati 391,3 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2009-2011. Rispetto al 2008 la riduzione, per il 2009, è molto rilevante, di circa 144 milioni di euro.
Per il Servizio nazionale della protezione civile (art. 1 della legge n. 225 del 1992, capitolo 2184) sono previsti 30,6 milioni di euro per il 2009, 26,7 milioni di euro per il 2010 e 19,8 milioni di euro per il 2011. Gli stanziamenti relativi al 2009 hanno subito una riduzione, rispetto al 2008, di circa 8 milioni di euro.
Sono da segnalare, infine, anche stanziamenti per interventi previsti dalla legge quadro in materia di incendi boschivi n. 353 del 2000 (capitolo 2820), con 8,7 milioni di euro per il 2009, 7,9 milioni di euro per ciascuno degli anni del biennio 2010-2011. Rispetto al 2008 si rileva un lieve incremento nello stanziamento previsto per il 2009, pari allo 0,2%.
Nella tabella F del disegno di
legge finanziaria sono determinati gli importi da iscrivere in bilancio in
relazione ad autorizzazioni di spesa, recate da leggi pluriennali. Va ribadito
che con
Con le rimodulazioni delle quote annuali, operate in Tabella F, il Governo intende perseguire una duplice finalità: ridurre l'incidenza delle spese nel primo esercizio finanziario del triennio di riferimento e "ricalibrare" le risorse stanziate sulla base delle effettive capacità di spesa per gli interventi previsti dalle singole leggi.
Si ricorda, infine, che la tabella F indica anche limiti di impegnabilità dei fondi stanziati da leggi pluriennali, tenuto conto dello stato di attuazione delle relative procedure di spesa; sono fatti salvi comunque gli impegni assunti entro il 31 dicembre 2007 e quelli derivanti da spesa di annualità.
A tal fine, ciascuno stanziamento indicato in Tabella F è contrassegnato da un numero: il numero 1 indica che non sono impegnabili le quote degli anni 2008 e successivi; il numero 2 indica che le quote relative agli anni 2008 e successivi sono impegnabili soltanto al 50%; il numero 3 indica che le quote relative agli anni 2008 e successivi sono interamente impegnabili.
Le principali rimodulazioni di stanziamenti relativi alle calamità e alla protezione civile (missione 8 - Soccorso civile) assommano a complessivi 201,3 milioni di euro per il 2009, 201,2 milioni di euro per il 2010 e 196,1 milioni di euro per il 2011.
Rispetto al 2008 (171,9 milioni di euro) si registra un incremento di 29,4 milioni di euro (+ 17,1%).
Le rimodulazioni riguardano la prosecuzione degli interventi di ricostruzione per una serie di calamità naturali ed ulteriori interventi (alcuni “grandi eventi”) disposti da alcuni decreti legge e leggi finanziarie quali:
§ decreto legge n. 6 del 1998, art. 21, comma 1, relativo ai contributi straordinari per la regione Emilia Romagna e alla provincia di Crotone, con 18,1 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2009-2011;
§ decreto legge n. 132 del 1999, art. 4, commi 1 (contributi per le regioni Basilicata, Calabria e Campania colpite da eventi calamitosi) con 24,3 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2009-2011; art. 4, comma 2 (contributi per il recupero degli edifici monumentali privati) con 1,5 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio; art. 7, comma 1 (contributi per le regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Toscana colpite da eventi calamitosi) con 17 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio;
§ legge finanziaria n. 311 del 2004 (finanziaria 2005), art. 1, comma 203 (prosecuzione degli interventi di ricostruzione nei seguenti territori colpiti da calamità naturali:comune di San Giuliano di Puglia, regioni Marche ed Umbria, Brescia, Sardegna,Friuli Venezia Giulia, Basilicata e Campania), con 58,5 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2009-2011;
§ decreto legge n. 35 del 2005, art. 5, comma 14 (bonifica acciaierie di Genova-Cornigliano) con 5 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2009-2011;
§ decreto legge n. 203 del 2005, art. 11-quaterdecies, comma 1 (Giochi del Mediterraneo diPescara e Campionati mondiali di nuoto di Roma) con 2 milioni di euro per ciascuno dei due eventi e per ciascuno degli anni del triennio;
§ legge finanziaria n. 266 del 2005 (finanziaria 2006), art. 1, comma 100 (interventi per la prosecuzione degli interventi nei territori colpiti da calamità naturali e per i quali sia stato dichiarato negli ultimi dieci anni lo stato di emergenza, tra essi il sisma del Molise, quello delle Marche ed Umbria, gli eventi sismici nei comuni della provincia di Brescia del novembre 2004 e gli eventi sismici del 1980-81 nei comuni del subappenino Dauno in provincia di Foggia) con 26 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio;
§ legge finanziaria n. 296 del 2006 (finanziaria 2007), art. 1, comma 1292 (Giochi del Mediterraneo diPescara e Campionati mondiali di nuoto di Roma) con 3 milioni di euro per entrambi gli eventi e per ciascuno degli anni del triennio;
§ legge n. 244 del 2007 (finanziaria 2008), art. 2, comma 113 (sospensione pagamenti sisma Marche e Umbria) con 27,8 milioni di euro per il 2009, 27,7 milioni di euro per il 2010 e 22,6 milioni di euro per il 2011; art. 2, comma 115 (interventi ricostruzione nelle regioni Basilicata e Campania colpite dagli eventi sismici del 1980-1982[35]) con 5 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio; art. 2, comma 257 (interventi di ricostruzioni nelle zone colpite dagli eventi sismici del 2002 nel territorio del Molise e della provincia di Foggia) con 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009-2011; art. 2, comma 263 (Giochi del Mediterraneo di Pescara[36]) con 0,7 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio; art. 2, comma 271 (Mondiali di nuoto di Roma[37]) con 0,4 milioni di euro per ciascuno degli anni 209-2001.
APPENDICE
1.1 Struttura del bilancio
Il bilancio dello Stato è il documento con il quale viene regolata la gestione finanziaria delle amministrazioni dello Stato, attraverso l’indicazione delle entrate e delle spese.
Ai sensi dell’articolo 81, comma primo, della Costituzione, l’iniziativa relativa alla presentazione in Parlamento del bilancio dello Stato è riservata al Governo. Il Parlamento approva il bilancio con legge.
L’articolo 81, comma terzo, della Costituzione dispone inoltre che “con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese”.
Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente, presentato dal Governo entro il 30 settembre di ogni anno, è costituito :
§ da un unico stato di previsione dell’entrata, nel quale sono registrate le entrate di competenza statale;
§ dagli stati di previsione della spesa, relativi ai singoli Ministeri con portafoglio[38];
§ dal quadro generale riassuntivo.
Il disegno di legge di bilancio viene esaminato congiuntamente al disegno di legge finanziaria nell’ambito della c.d. sessione di bilancio.
A partire dal 1997 (a seguito della riforma della struttura del bilancio dello Stato effettuata con le legge n. 94/1997 e il decreto legislativo n. 279/1997), all’interno di ciascuno stato di previsione, le voci contabili in rapporto alle quali sono indicate le previsioni di entrata e di spesa, in termini di competenza e di cassa, sono rappresentate dalle unità previsionali di base, che costituiscono le unità fondamentali di voto ai fini dell’approvazione parlamentare del disegno di legge di bilancio.
L’approvazione del bilancio con legge ha l’effetto giuridico di autorizzare l’Amministrazione a incassare le entrate ed effettuare le spese iscritte in bilancio.
Le previsioni
relative all’entrata non rappresentano un limite massimo, ma hanno carattere
estimativo: le amministrazioni dello Stato hanno comunque facoltà di accertare
tutte le entrate per le quali, nel corso dell’esercizio, lo Stato acquisisca un
credito e di incassare tutte le entrate versate presso
L’approvazione delle previsioni di spesa ha invece carattere giuridicamente vincolante: le previsioni di spesa iscritte in bilancio costituiscono, infatti, il limite massimo entro il quale le amministrazioni dello Stato sono autorizzate ad assumere impegni di spesa (autorizzazioni di competenza) e ad effettuare pagamenti (autorizzazioni di cassa).
1.2 Bilancio di competenza e di cassa
Per ciascuna unità previsionale di base viene indicata la previsione di competenza e quella di cassa.
il bilancio dello Stato, pertanto, è un bilancio misto, vale a dire un bilancio redatto sia in termini di competenza che in termini di cassa.
Le dotazioni di competenza quantificano l’entità prevista delle entrate che le amministrazioni statali acquisiranno il diritto di percepire (entrate che si prevede di accertare) e l’entità prevista delle spese che le amministrazioni statali assumeranno l’obbligo di effettuare (spese che si prevede di impegnare).
Le dotazioni di cassa quantificano l’entità prevista delle entrate che saranno incassate (vale a dire versate in Tesoreria) e delle spese che saranno pagate (erogate dalla Tesoreria).
La competenza, pertanto, tiene conto del momento in cui sorge il titolo giuridico dal quale deriva l’entrata o la spesa; la cassa, invece, si riferisce al compimento, di fatto, delle operazioni di incasso e di pagamento.
Le previsioni di cassa sono determinate assumendo come limite massimo, per quanto concerne l’entrata, la massa acquisibile, e per quanto concerne la spesa, la massa spendibile.
La massa acquisibile e spendibile è data dalla somma della consistenza dei residui (rispettivamente attivi e passivi) e della dotazione di competenza.
Si definiscono residui attivi le entrate accertate, ma non incassate, vale a dire le entrate per le quali ha avuto luogo l’accertamento, ma non è stato effettuato il versamento in tesoreria, entro il termine dell’esercizio finanziario.
Si definiscono residui passivi le spese che sono state impegnate, ma non sono state pagate, perché non si è concluso entro la fine dell’esercizio il relativo procedimento di spesa[39].
In deroga al principio generale per il quale le somme stanziate che alla fine dell’esercizio non siano state impegnate costituiscono economie di bilancio, può essere autorizzata la conservazione in bilancio anche di somme non impegnate. Più precisamente, ai sensi dell’articolo 36, comma 2, del R.D. n. 2440/1923, gli stanziamenti relativi a spese in conto capitale possono essere conservati in bilancio, quali residui, anche se non risultano impegnati entro la fine dell’esercizio finanziario (residui di stanziamento o residui impropri)[40].
Sono oggetto di approvazione parlamentare soltanto le previsioni di competenza e di cassa.
Per quanto riguarda i residui, che sono indicati a fini conoscitivi, la quantificazione nel disegno di legge di bilancio è effettuata in via presuntiva. L’esatto ammontare dei residui al 1° gennaio dell’anno di riferimento sarà determinato in sede di rendiconto relativo all’esercizio precedente.
1.3 Bilancio pluriennale
Il bilancio a legislazione vigente viene presentato sia su base annuale, con riferimento all’anno successivo, che su base pluriennale, vale a dire con riferimento ad un periodo di tre anni.
Più precisamente, l’articolo 4 della legge n. 468/1978 prevede che, oltre al bilancio pluriennale a legislazione vigente – il quale, a seguito dell’approvazione della legge finanziaria, viene integrato con gli effetti da essa recati – sia predisposto un bilancio pluriennale programmatico, nel quale si evidenziano i saldi di bilancio da conseguire in ciascuno degli anni considerati, tenendo conto sia della manovra finanziaria da attuare per l’anno successivo, sia delle ulteriori manovre che saranno operate nei due anni seguenti[41].
Il bilancio pluriennale è approvato con apposito articolo del disegno di legge di bilancio.
Rispetto al bilancio annuale, il bilancio pluriennale viene presentato in forma più aggregata: si dà conto, infatti, dell’evoluzione pluriennale del quadro generale riassuntivo e delle voci contenute nella classificazione per categorie delle entrate e delle spese.
1.4 La classificazione delle entrate e delle spese
La classificazione delle entrate e delle spese rispecchia la nuova struttura del bilancio, come introdotto a partire dal 2008, incentrato sull’aspetto funzionale piuttosto che su quello gestionale.
Per quanto concerne le entrate, la legge di bilancio presenta una classificazione che, superando la struttura per centri di responsabilità amministrativa, mette in risalto la tipologia di entrata e il suo carattere di entrata ordinaria o straordinaria. In particolare, le entrate sono classificate per:
§ titoli, individuati in numero di quattro. Titolo I: entrate tributarie; Titolo II: entrate extra-tributarie; Titolo III: entrate derivanti da alienazione e ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti; Titolo IV: entrate derivanti da accensione di prestiti.
§ entrate ricorrenti e non ricorrenti, con riferimento al carattere strutturale o meno dell’entrata (di particolare rilevanza ai fini della valutazione dei conti pubblici rilevanti ai fini del rispetto del Patto di stabilità e crescita, in particolare dell’indebitamento strutturale, al netto del ciclo e delle una tantum);
§ tipologia di entrata: per le entrate tributarie, le voci sono costituite dai tributi più importanti (Imposta sui redditi, IRES, IVA), ovvero da raggruppamenti di tributi con caratteristiche analoghe (ad esempio, imposte sostitutive, imposte sui generi di monopolio, ecc.); per i restanti titoli, è indicata la tipologia del provento per aggregati più o meno ampi (ad esempio, proventi speciali, redditi da capitale, entrate derivanti da servizi resi dall'amministrazione statale, ecc.).
§ unità previsionali di base (u.p.b) che costituiscono oggetto di approvazione parlamentare (individuate da una numerazione a quattro cifre);
§ capitoli, che rappresentano una ripartizione delle unità previsionali di base ai fini della gestione e della rendicontazione.
Per quanto concerne le spese, fino al bilancio per il 2007, le unità previsionali di base sono state articolate per centri di responsabilità amministrativa, i quali rappresentano, nell’ambito dell’amministrazione di ciascun Ministero, le strutture preposte alla gestione delle risorse stanziate.
Il bilancio decisionale (votato dal Parlamento) è stato pertanto strutturato sino ad allora sulla base dell’organizzazione delle Amministrazioni (chi gestisce le risorse) e non anche sulle funzioni (cosa viene realizzato con le risorse disponibili).
Tale struttura del bilancio non consentiva una chiara identificazione delle “azioni” svolte attraverso l’utilizzo delle risorse pubbliche. Ciò rendeva complesso il monitoraggio e la valutazione delle politiche pubbliche e, conseguentemente, non agevolava la definizione delle priorità dell’azione politica ed amministrativa.
Con il bilancio di previsione per l’anno finanziario 2008 si è pertanto proceduto ad una profonda revisione in senso funzionale del sistema di classificazione delle voci del bilancio dello Stato, volta a chiarire meglio la relazione fra l’insieme complessivo delle risorse disponibili e le specifiche finalità pubbliche perseguite, anche al fine di consentire una più agevole misurazione e verifica degli obiettivi raggiunti.
In particolare, le spese sono classificate per:
§ Missioni
Nel bilancio sono elencate 34 missioni, che identificano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti con la spesa pubblica. Esse possono essere ricondotte ad un concetto di "risorse di settore", ove la missione circoscrive l'insieme di risorse disponibili per una specifica funzione, e può dunque essere utilizzata nell'ambito del dibattito parlamentare per organizzare la discussione della sessione di bilancio[42]. Le missioni non corrispondono alla ripartizione degli stati di previsione, nel senso che vi sono Ministeri che partecipano a più di una missione istituzionale e che vi sono missioni istituzionali affidate alla responsabilità di più Ministeri: esse possono essere pertanto ministeriali o trasversali a più Dicasteri (interministeriali), a seconda dell’attuale ripartizione di funzioni.La nuova struttura prevede inoltre due Missioni trasversali, presenti in tutti i Ministeri: "Fondi da ripartire" e "Servizi istituzionali e generali"[43].
§ Programmi
Ciascuna missione è di norma suddivisa in più programmi, che rappresentano aggregati omogenei di attività svolte all’interno di ogni singolo Ministero, per perseguire obiettivi ben definiti nell’ambito delle finalità istituzionali, riconosciute al Dicastero competente. Essi sono prevalentemente di competenza di un unico Ministero, anche se non mancano Programmi condivisi tra più Amministrazioni. I programmi indicano quanto più possibile i risultati da perseguire in termini di impatto dell’azione pubblica sui cittadini e nel territorio (outcome). Nel concreto, alcuni programmi hanno carattere strumentale, indicano cioè input dell’Amministrazione statale per perseguire le sue finalità, o evidenziano prodotti o servizi finali dell’azione dello Stato (output). Per ogni Ministero esistono due programmi trasversali, dove vengono allocate le “spese indirette”, non attribuibili ex ante ai Programmi (Servizi e affari generali per le Amministrazioni di competenza), e le spese di "indirizzo politico", collegati entrambi alla corrispondente missione "Servizi istituzionali e generali", sopra richiamata[44].
§ Unità previsionali di base (o macroaggregati), che costituiscono oggetto di approvazione parlamentare (individuate da una numerazione a tre cifre), che rappresentano le diverse tipologie di spesa necessarie all’attuazione del programma medesimo;
§ Centri di responsabilità amministrativa, che indicano le strutture amministrative cui compete la gestione e, specificamente, l’assunzione degli impegni di spesa e l’emissione dei titoli di pagamento;
§ Capitoli, che rappresentano un’ulteriore ripartizione, a fini gestionali, delle unità previsionali di base.
1.5 Le unità di voto parlamentare
Le unità previsionali di base (UPB), che costituiscono l’oggetto dell’approvazione parlamentare sono individuate dal disegno di legge di bilancio, che provvede, di volta in volta, alle eventuali modifiche o integrazioni rispetto alla classificazione dell'anno precedente.
Esse sono identificate da una numerazione a tre cifre. La prima e la seconda cifra indicano, rispettivamente, la missione e il programma nell’ordine progressivo in cui questi sono esposti nello stato di previsione. La terza cifra indica la natura economica della spesa. In particolare, se essa è costituita da numeri tra 1 e 5, si tratta di spesa di natura di corrente; se la cifra è compresa tra 6 e 8, si tratta di spesa di conto capitale (le UPB la cui numerazione termina con il n. 9 sono relative rimborso del debito pubblico).
In particolare, le UPB di spesa corrente sono distinte in:
1. spese di funzionamento;
2. spese per interventi;
3. spese per oneri comuni di parte corrente;
4. spese per trattamenti di quiescenza e altri trattamenti integrativi o sostitutivi di questi ultimi;
5. spese per oneri del debito pubblico.
Per la spesa in conto capitale, le UPB sono articolate in:
6. spese di investimento;
7. altre spese in conto capitale;
8. spese per oneri comuni.
La ripartizione in capitoli delle unità previsionali di baseviene esposta, a scopo esclusivamente conoscitivo, nelle tabelle allegate al disegno di legge di bilancio, concernenti lo stato di previsione dell’entrata e ciascun stato di previsione della spesa.
La ripartizione delle unità previsionali di base in capitoli viene effettuata successivamente all’approvazione e alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della legge di bilancio, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze.
Le variazioni degli stanziamenti
L’individuazione delle unità previsionali di base come oggetto di approvazione parlamentare e, di conseguenza, l’attribuzione ad un decreto ministeriale della ripartizione in capitoli, ha introdotto significativi profili di elasticità nel sistema di gestione delle risorse.
Infatti, la disciplina contabile prevede che le variazioni compensative tra capitoli appartenenti alla medesima unità previsionale di base possono essere attuate con decreto del Ministro competente, da comunicare al Ministro dell’economia e finanze e alle Commissioni parlamentari.
Tali variazioni, peraltro, non possono avere come oggetto le spese obbligatorie, le spese in annualità e pagamento differito e le autorizzazioni di spesa regolate direttamente dalla legge finanziaria.
È in ogni caso esclusa la possibilità di effettuare in via amministrativa variazioni, anche compensative, tra stanziamenti relativi a diverse unità previsionali di base, in quanto oggetto della deliberazione parlamentare.
Tali variazioni devono pertanto essere autorizzate con legge di assestamento del bilancio o con successivi provvedimenti legislativi.
In sede di legge di bilancio è stata peraltro più volte introdotta una disposizione che autorizza variazioni compensative anche tra diverse unità previsionali di base di uno stato di previsione per l’esercizio finanziario al quale il bilancio si riferisce.
Una disciplina specifica in materia di variazione delle dotazioni di bilancio è stata disposta, in via sperimentale per il solo esercizio 2009, dall’articolo 60, comma 3, del decreto legge n. 112 del 2008, per un approfondimento della quale si rinvia alla Parte III concernente il disegno di legge di bilancio per il 2009 del presente dossier .
1.6 La classificazione funzionale e la classificazione economica
Per rendere più significativa la lettura del bilancio, la legge 468/1978 e successive modificazioni prevede che, in appositi allegati (contenuti, a livello generale, nel quadro generale riassuntivo, e, in modo più dettagliato, negli stati di previsione del disegno di legge presentato dal Governo) gli stanziamenti di spesa siano ripartiti secondo l’analisi funzionale e secondo l’analisi economica.
Queste ripartizioni, pur non essendo oggetto di votazione in Parlamento, hanno un rilevante valore conoscitivo.
In primo
luogo la riforma del
Oltre all’analisi funzionale, è prevista la classificazione per categorie (analisi economica), che mira ad evidenziare l’effetto che le spese di bilancio hanno sul sistema economico nazionale. Per questo, con la riforma del 1997, si è previsto che le categorie economiche siano definite in conformità con gli schemi di classificazione del sistema di contabilità nazionale, che è identico per tutti i paesi membri della Comunità europea.
Anche per le entrate viene esposta una classificazione per categorie, che tuttavia non è ancora stata riformulata in base ai criteri della contabilità nazionale, ma fa riferimento, piuttosto, alla natura dei proventi.
La legge finanziaria costituisce lo strumento attraverso il quale viene modificata la legislazione vigente al fine di conseguire gli obiettivi finanziari stabiliti nel DPEF e nell’eventuale Nota di aggiornamento, come approvati dalle relative risoluzioni parlamentari.
A tal fine
gli effetti, in termini di entrata e di spesa, delle disposizioni contenute
nella legge finanziaria, una volta che quest’ultima è stata approvata da
ciascun ramo del Parlamento, sono recepiti nel bilancio dello Stato per effetto
dell’approvazione della Nota di variazioni. Attraverso
La legge finanziaria risulta pertanto lo strumento di attuazione della manovra di finanza pubblica, vale a dire del complesso di interventi per mezzo dei quali viene operata una correzione degli andamenti tendenziali (gli andamenti a legislazione vigente) del bilancio dello Stato e della finanza pubblica, in modo da adeguarli al perseguimento degli obiettivi programmati.
Il contenuto della legge finanziaria è stabilito dall’articolo 11 della legge della legge n. 468/1978, e successive modificazioni.
In base al citato articolo (comma 3), essa contiene esclusivamente norme recanti effetti finanziari con decorrenza dal primo anno considerato nel bilancio pluriennale, e per ciò che attiene al contenuto necessario, disposizioni recanti:
§ il livello massimo di saldo netto da finanziare, in termini di competenza, e di ricorso al mercato finanziario, vale a dire il tetto massimo del nuovo indebitamento aggiuntivo consentito in ciascuno degli anni del periodo considerato nel bilancio pluriennale (lett. a); con riferimento al livello massimo di saldo netto da finanziare, sono distintamente indicate le eventuali regolazioni debitorie pregresse;
§ l'importo complessivo massimo destinato, per ciascun anno, al rinnovo dei contratti del pubblico impiego ed alle modifiche del trattamento economico e normativo del personale dipendente da pubbliche amministrazioni non compreso nel regime contrattuale (lett. h);
§ altre regolazioni meramente quantitative rinviate alla finanziaria da norme vigenti (lett. i);
§ norme recanti misure correttive degli effetti finanziari delle leggi dalla cui attuazione siano derivati oneri maggiori rispetto a quelli previsti (lettera i-quater, introdotta dal comma 01, lett. a), dell'art. 1 del D.L. n. 194/2002 come modificato dalla legge di conversione n. 246/2002).
Di conseguenza, ai sensi del comma 01, lett. b), dell'art. 1 del D.L. n. 194/2002, come modificato dalla relativa legge di conversione, in allegato alla legge finanziaria sono indicati i provvedimenti legislativi adottati ai sensi dell’art. 11-ter, comma 7, della L. n. 468/1978, per correggere gli effetti finanziari di leggi che abbiano registrato oneri superiori a quelli previsti, e le misure correttive inserite a tal fine nella legge finanziaria medesima.
Possono inoltre essere contenute nella legge finanziaria (cd. contenuto eventuale):
§ le variazioni delle aliquote, delle detrazioni e degli scaglioni e le altre misure che incidono sulla determinazione quantitativa della prestazione, relativamente ad imposte indirette, tasse, canoni, tariffe e contributi in vigore, con effetto, di norma, dal 1° gennaio dell'anno cui essa si riferisce, nonché le correzioni delle imposte conseguenti all'andamento dell'inflazione (lett. b);
§ norme che comportino aumenti di entrata o riduzioni di spesa, escluse quelle a carattere ordinamentale o organizzatorio, a meno che si caratterizzino per un rilevante contenuto di miglioramento dei saldi (lett. i-bis, introdotta dal comma 17 dell'art. 2 della legge n. 208/1999);
§ norme che comportino aumenti di spesa o riduzioni di entrata, il cui contenuto sia finalizzato direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia, con esclusione di interventi di carattere localistico o microsettoriale (lett. i-ter, introdotta dal comma 17 dell'art. 2 della legge n. 208/1999);
Si ricorda che, per quanto concerne il disegno di legge finanziaria per il 2009, l’articolo 1, comma 1-bis del D.L. 112/08, operando una deroga alla disciplina generale sopra descritta, ha disposto che, in via sperimentale, esso possa contenere “esclusivamente disposizioni strettamente attinenti al suo contenuto tipico con l'esclusione di disposizioni finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia, nonché di carattere ordinamentale, microsettoriale e localistico” (sul punto, si rinvia alla Parte II concernente il d.d.l. finanziaria 2009 del presente dossier).
Nelle Tabelle approvate con la legge finanziaria sono inoltre disposti (e rientrano sempre nel contenuto necessario):
§ gli importi dei fondi speciali destinati al finanziamento di provvedimenti che si prevede saranno approvati nel corso d'anno (lett. g). I fondi speciali sono indicati per Ministeri in due distinte tabelle, una per la parte corrente e l'altra per quella in conto capitale (rispettivamente, Tabelle A e B).
La legge n. 468/1978 ha inoltre previsto l'introduzione nei fondi speciali di accantonamenti di segno negativo, relativi cioè a provvedimenti di risparmio di spesa o di aumento di entrata, il cui perfezionamento in corso di anno condiziona per pari ammontare la successiva approvazione di provvedimenti collegati ad accantonamenti positivi;
§ la determinazione per ciascun anno del finanziamento da iscrivere in bilancio per le leggi di spesa permanenti la cui quantificazione è rinviata alla legge finanziaria, sia che si tratti di spese di parte corrente che di spese in conto capitale (Tabella C – lett. d), come modificata dal comma 15 dell'art. 2 della legge n. 208/1999).
Le leggi di spesa quantificate nella Tabella C sono, in gran parte, riferite a trasferimenti di risorse per il funzionamento di enti, organi, autorità amministrative indipendenti e Agenzie di settore, leggi di spesa relative al finanziamento di alcuni fondi (Università, Osservatori, Protezione civile);
§ la determinazione (le c.d. “rimodulazioni”), per le leggi di spesa a carattere pluriennale, ripartite per settori di intervento, delle quote destinate a gravare su ciascuno degli anni considerati (Tabella F – lett. c) dell'art. 11, comma 3).
Nelle tabelle possono inoltre essere disposti:
§ il rifinanziamento, per un solo anno, di interventi di conto capitale per i quali nell'ultimo esercizio sia previsto uno stanziamento di competenza, nonché il rifinanziamento, per uno o più degli anni considerati nel bilancio pluriennale, di norme vigenti che prevedono interventi di particolare rilievo definiti di "sostegno dell'economia", classificati tra le spese in conto capitale. Mentre il finanziamento annuale può essere autonomamente disposto al momento della predisposizione dalla legge finanziaria, il rifinanziamento pluriennale deve essere previsto dalla legge sostanziale, (Tabella D – lett. f), modificata dal comma 16 dell'art. 2 della legge n. 208);
§ la riduzione per ciascun anno di autorizzazioni legislative di spese: il cosiddetto "definanziamento" (Tabella E – lett. e).
[1] Convertito con modificazioni dalla legge 133/2008.
[2] Convertito, con modificazioni, nella legge n°133/2008
[3] -Pari al 2,1 per cento nel 2009, -1,2 per cento nel 2010 e -03 per cento nel 2010.
[4] Convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008.
[5] Si ricorda che, secondo la definizione ISTAT, sono poste correttive e compensative delle entrate gli importi inseriti tra le spese e riferiti ad entrate indebitamente percepite.
[6] Il citato
comma
[7] Si tratta, nello specifico, della riduzione, rispetto all’assestamento 2008, di 500 milioni di euro, per il potenziamento della viabilità non statale in Sicilia e Calabria (cap. 7486/Infrastrutture) e di 1.363,5 milioni di euro, autorizzati ai sensi dell’art. 1, co. 1155, della legge n. 296/2006 per la realizzazione di opere infrastrutturali in Sicilia e Calabria (cap. 7487/Infrastrutture).
[8] Convertito, con modificazioni, dalla legge n.121 del 2008.
[9] Il riepilogo
delle Missioni e dei Programmi è contenuto in un apposita Tabella del disegno
di legge di bilancio in esame (pag. 63 dello stampato A.C. 1714). In tale
elenco, per ogni Missione e sottostante Programma viene indicato il relativo
stanziamento a legislazione vigente per il
[10] Si tratta delle missioni 32 (Servizi istituzionali e generali) e 33 (Fondi da ripartire).
[11] Calcolata sommando i residui alla competenza.
[12] Calcolato dividendo le autorizzazioni di cassa per la massa spendibile.
[13] Si ricorda che
la consistenza presunta dei residui concorre, insieme alla previsioni di
competenza per il
[14] D.L. 25 giugno 2008, n. 112 Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.
[15] La restante parte dello stanziamento relativo al Programma 14.3 è iscritta nel capitolo 1080 “Spese per il funzionamento della Struttura tecnica di missione e per le attività di istruttoria e monitoraggio relative alle infrastrutture strategiche”, per un importo di 2,6 milioni di euro.
[16] La tabella consente di chiarire che le esigenze finanziarie nel triennio non sono propriamente pari ad 81 miliardi di euro, poiché 11,6 miliardi riguardano esercizi successivi al 2011. Il totale delle risorse necessarie risulta essere, quindi, di 69,4 miliardi di euro. Considerando, inoltre, che per una parte delle risorse indicate si prevede il ricorso a capitali privati o a fondi comunitari, il fabbisogno di risorse pubbliche nel triennio è di 39,4 miliardi di euro (pari al 56,8% del totale delle risorse necessarie nel medesimo arco temporale).
[17] D.L. 27 maggio 2008, n. 93, recante Disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 luglio 2008, n. 126
[18] Secondo una nota di Federcasa inviata ai Ministeri delle infrastrutture e dell’Economia, alle regioni ed alla Corte dei Conti “una quota di fondi statali che oscilla tra i 140 e i 275 milioni” dei 550 milioni del Programma straordinario risulterebbe già iscritta nei bilanci degli entri destinatari ed impegnata (Sole 24 Ore del 21 settembre 2008).
[19] Con il citato DM 18 dicembre 2007 è stata ripartita tra le regioni e le province autonome una cifra complessiva di 543,9 milioni di euro (dall’importo complessivo di 550 milioni di euro sono state detratte le percentuali previste dall’art. 21, comma 4, del d.l. n. 159/2007, per la costituzione ed il funzionamento dell’Osservatorio nazionale e degli Osservatori regionali sulle politiche abitative e per la copertura degli oneri derivanti dalla Convenzione da sottoscrivere ai sensi del comma 3 dello stesso art. 21) da destinare agli interventi prioritari e immediatamente realizzabili individuati sulla base degli elenchi trasmessi dalle regioni e province autonome. Gli interventi riguarderanno: 818 alloggi da acquistare (quasi 7% del totale), 2.229 alloggi (circa il 19% del totale) da destinare all’affitto, 7.282 (61,5% circa) alloggi da ristrutturare e 1.532 (12,5% circa) alloggi per nuove unità abitative.
[20] L’art. 21-bis non indica, però, l’entità di tali risorse residue da utilizzare per il rifinanziamento dei Contratti di quartiere II. Si tratterebbe di 65 milioni, secondo il Sole 24 Ore del 21 settembre 2008.
[21] Di competenza della IX Commissione (Trasporti).
[22] Per effetto di un rinvio normativo, tali interventi sono analiticamente elencati nell’art. 1 (Disposizioni tributarie concernenti interventi di recupero del patrimonio edilizio) della legge n. 449 del 1997 Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica.
[23] I lavori per i quali sono previste le agevolazioni sono quelli elencati nell’articolo 3 del Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia di cui al DPR n. 380/2001.
[24] Si tratta, più in particolare, delle spese previste dall'articolo 31, primo comma, lettere c) e d), della legge n. 457/1978.
[25] D.L. 30 settembre 2005 n. 203 recante Misure di contrasto all'evasione fiscale e disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248.
[26] Successivamente,
il governo ha presentato, in data 21 dicembre 2007, uno schema di regolamento
(n. 207) - non emanato, anche a seguito dell’intervenuto cambio di legislatura
- in attuazione dell’art. 1, commi da
[27] Misure straordinarie per fronteggiare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e ulteriori disposizioni di protezione civile, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 123.
[28] Calcolata sommando i residui alla competenza.
[29] Calcolato dividendo le autorizzazioni di cassa per la massa spendibile.
[30] La tabella C della legge n. 244 del 2007 (finanziaria 2008) recava una dotazione di 70,9 milioni di euro per l’anno 2008 che, in seguito ad una serie di disposizioni tendenti alla riduzione della spesa di funzionamento delle amministrazioni pubbliche, sono stati ridotti a 63,752 milioni di euro.
[31] L’art. 32,
comma 3, della legge n. 448/2001 aveva stabilito un taglio del 10,43% di tutte
le voci della tabella C e, pertanto, lo stanziamento si è ridotto da circa
[32] Lo
stanziamento è stato portato da
[33] La tabella C della legge n. 296 del 2006 (finanziaria 2007) recava una dotazione di 69,6 milioni di euro per l’anno 2007 che è stata ridotta a 63,3 milioni di euro a causa dell’accantonamento (6,3 milioni di euro) previsto dall’art. 1, comma 507. Tale contributo, ripartito con DM 17 settembre 2007, è stato successivamente rideterminato in 61,4 milioni di euro con un altro DM del 14 novembre 2007.
[34] Cfr. nota 30.
[35] Nella tabella F allegata al ddl finanziaria si fa erroneamente riferimento al sisma delle Marche e Umbria.
[36] Nella tabella F allegata al ddl finanziaria si fa erroneamente riferimento alla sicurezza degli edifici scolastici.
[37] Nella tabella F allegata al ddl finanziaria si fa erroneamente riferimento ai Giochi del Mediterraneo.
[38] Agli stati di previsione della spesa sono allegati i bilanci delle aziende ed amministrazioni autonome controllate dal relativo Ministero. Le principali aziende ed amministrazioni autonome, peraltro, nel corso di un processo sviluppatosi in particolare negli anni novanta, sono state trasformate in società per azioni (talora con un passaggio intermedio ad ente pubblico economico). Esse pertanto costituiscono adesso una struttura organizzativa residuale.
[39] I residui propri relativi alle spese correnti sono mantenuti in bilancio per i due esercizi successivi a quello nel quale le somme corrispondenti sono state inizialmente stanziate (art. 36, comma 1, R.D. n. 2440/1923). Tra i residui di parte corrente hanno un regime particolare quelli concernenti spese per lavori, forniture e servizi, che possono essere mantenuti in bilancio per tre esercizi.
I residui propri relativi alle spese in conto capitale sono mantenuti in bilancio per tre esercizi successivi a quello in cui è stato iscritto il corrispondente stanziamento (art. 36, comma 3, R.D. n. 2440/1923, come novellato dall’art. 3, comma 36, della legge n. 244/2007)
[40] L’art. 1, comma 6, del D.L. n. 194/2002 (legge n. 246/2002), modificando l’articolo 36, comma 2, del R.D. n. 2440/1923, ha limitato ad un solo anno, dopo l’esercizio di iscrizione in bilancio, il periodo di conservazione in bilancio dei residui di stanziamento di conto capitale. Per gli stanziamenti iscritti in bilancio in forza di disposizioni legislative entrate in vigore nell'ultimo quadrimestre dell'esercizio finanziario, il periodo di conservazione è protratto di un ulteriore anno.
[41] Con il DPEF 2009-2013 e con il D.L. n. 112/2008 è stata configurata ed attuata una manovra di stabilizzazione triennale della finanza pubblica. Il bilancio pluriennale evidenzia 2009-2011 evidenzia pertanto i saldi di bilancio da conseguire nell’arco triennale di riferimento della manovra.
[42] L’articolazione delle missioni sottende una visione dello Stato che non svolge solo le funzioni fondamentali - quali, ad esempio, l'amministrazione della difesa (Missione 5), e della giustizia (Missione 6), la tutela della salute (Missione 20) e la promozione dell’istruzione scolastica (Missione 22) - ma espleta anche compiti di protezione di particolari categorie sociali e di redistribuzione delle risorse, tutelando, ad esempio, i diritti sociali e la famiglia (Missione 24) e i giovani e lo sport (Missione 30), ovvero interessi collettivi, come lo sviluppo sostenibile e la tutela del territorio e dell’ambiente (Missione 18).
[43] La missione "Fondi da ripartire" raccoglie alcuni fondi di riserva e speciali, che non hanno, in sede di predisposizione della legge di Bilancio di previsione, una collocazione specifica, ma la cui attribuzione è demandata ad atti e provvedimenti successivi adottati in corso di gestione.
La seconda - "Servizi istituzionali e generali" - raggruppa le spese di funzionamento dell'apparato amministrativo, le quali sono trasversali a più finalità e non attribuibili puntualmente alle singole Missioni. Rientrano, in particolare, in tale categoria le spese per "l'indirizzo politico" e per "gli affari generali".
[44] Ciascun Programma si articola in un insieme di attività che ogni Amministrazione pone in essere per il raggiungimento delle proprie finalità. attraverso l’attuazione dei processi e delle funzioni da parte singole strutture amministrative. Fanno tuttavia eccezione i c.d. “Programmi finanziari”, i quali non sono rappresentati da attività operative svolte dai competenti Centri di responsabilità amministrativa, ma costituiscono mere operazioni di trasferimento delle risorse finanziarie ai rispettivi enti destinatari, che a loro volta utilizzeranno le risorse per il perseguimento degli obiettivi istituzionali.