Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento agricoltura
Titolo: Bilancio e Finanziaria 2010 - A.C. 2937 e A.C. 2936 - Commissione Agricoltura
Riferimenti:
AC N. 2937/XVI   AC N. 2936/XVI
Serie: Progetti di legge    Numero: 245    Progressivo: 13
Data: 18/11/2009
Descrittori:
BILANCIO DELLO STATO   LEGGE FINANZIARIA
Organi della Camera: XIII-Agricoltura
Altri riferimenti:
AS N. 1790/XVI   AS N. 1791/XVI

 

 

Camera dei deputati

XVI LEGISLATURA

 

 

 

Documentazione per l’esame di
Progetti di legge

Bilancio e Finanziaria 2010

A.C. 2937 – A.C. 2936

Commissione Agricoltura

 

 

 

 

 

 

n. 245/13

 

 

 

18 novembre 2009

 


Servizio responsabile:

Servizio Studi – Dipartimento Agricoltura

( 066760-3610 – * st_agricoltura@camera.it

Servizio Studi – Dipartimento Bilancio

( 066760-9932 – * st_bilancio@camera.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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File: Ag0108.doc

 


I N D I C E

 

PARTE I – La manovra finanziaria

1. Il quadro macroeconomico e gli obiettivi di finanza pubblica 2010. 3

2. La manovra di finanza pubblica 2010-2012. 7

PARTE II – Il disegno di legge di bilancio

1. Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente. 15

§      1.1 La struttura del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2010  15

§      1.2 Le rimodulazioni effettuate sulle spese predeterminate per legge. 19

§      1.3 Il quadro generale riassuntivo. 25

§      1.4 Le variazioni rispetto alle previsioni 2009. 26

§      1.5 Analisi delle spese finali per Missioni 32

2. Emendamenti al disegno di legge di bilancio  approvati dal Senato. 43

3. L’evoluzione della spesa nel bilancio dello Stato:  Tavole allegate. 46

PARTE III – Profili di interesse della XIII Commissione

1. Stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per il 2010 (Tabella 12) 51

§      1.1 Il ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali: competenze e struttura  51

§      1.2 Il contenuto dello stato di previsione. 54

§      1.3 Gli effetti del disegno di legge finanziaria. 63

2. L’articolato del disegno di legge finanziaria. 68

§      Articolo 2, comma 39 (Finanziamento a CNR ed Enea per progetti di sviluppo produttivo) 68

§      Articolo 2, comma 40 (Rinegoziazione mutui ex Sviluppo Italia) 71

§      Articolo 2, comma 44 (Agevolazioni contributive per i datori di lavoro agricoli) 73

§      Articolo 2, comma 48 (Riordino fondiario e finanziamento del Fondo di solidarietà) 75

§      Articolo 2, comma 49 (Contributi alla produzione di prodotti tipici a stagionatura prolungata) 79

§      Articolo 2, comma 50 (Riduzione dell’autorizzazione di spesa per l’influenza aviaria) 80

§      Articolo 2, comma 54 (Modifica alle disposizioni in materia di biodiesel e alcuni prodotti derivati dalla biomassa) 82


PARTE I
La manovra finanziaria

 


1. Il quadro macroeconomico e gli obiettivi di
finanza pubblica 2010

Il disegno di legge finanziaria per il 2010 (A.C. 2936) si inserisce nell’ambito degli indirizzi indicati con le risoluzioni parlamentari di approvazione del DPEF 2010-2013 dello scorso luglio, tenendo conto della revisione del quadro macroeconomico e di finanza pubblica effettuata con la Nota di aggiornamento al medesimo Documento, presentata contestualmente ai disegni di legge finanziaria e di bilancio.

Il quadro macroeconomico

La Nota di aggiornamento al DPEF 2010-2013 ha rivisto le stime di crescita per l’anno in corso e per il 2010, in considerazione dei primi segnali di ripresa che si sono manifestati a livello internazionale, nei mesi estivi, dopo la grave crisi economica e finanziaria che si è manifestata a partire dal 2008.

Il miglioramento della congiuntura economica internazionale ha consentito di delineare uno scenario lievemente più favorevole per l’Italia rispetto a quello delineato nel DPEF di luglio per il biennio 2009-2010.

In particolare, per il 2009 la variazione del PIL presenta un miglioramento di 0,4 punti percentuali rispetto a quanto inizialmente previsto; la contrazione del PIL si attesterebbe infatti a -4,8 per cento, rispetto al -5,2 per cento stimato nel DPEF, in linea con i risultati, lievemente superiori alle attese, del secondo trimestre 2009[1],.

Per il 2010, la Nota prevede una crescita più sostenuta dell’economia italiana, pari allo 0,7 per cento, di circa 0,2 punti percentuali superiore rispetto alle indicazioni fornite a luglio.

Restano invariate le stime di crescita per il periodo successivo, fissate dal DPEF di luglio in media al 2 per cento: tale previsione si situa, peraltro, all’interno di una elevata incertezza circa la solidità e l’intensità della ripresa economica mondiale.

La revisione in aumento delle stime di crescita è in larga parte ascrivibile alla minore contrazione dei consumi nel 2009 e ad una maggiore crescita degli stessi nel 2010, nonché ad miglior andamento per il medesimo anno degli investimenti, come si evince dai dati contenuti nella Relazione previsionale e programmatica 2010 (RPP), cui la Nota rinvia, esposti nella seguente tabella.

 


 

(var. %)

RPP 2010 (sett. 2009)

2009

2010

2011

2012

2013

PIL

-4,8

0,7

2,0

2,0

2,0

Importazioni

-16,1

0,9

3,6

4,1

4,3

Consumi nazionali

-1,1

0,4

1,7

1,9

1,8

Investim. fissi lordi

-11,7

1,7

2,4

2,4

2,5

Esportazioni

-19,9

1,2

4,2

4,1

4,3

La revisione delle stime del Governo in ordine al quadro macroeconomico degli anni 2009 e 2010 è confermata dalle ultime previsioni della Commissione europea, formulate alla fine del mese di ottobre, le quali, rispetto all’Interim forecast dello scorso settembre, hanno anche rivisto al rialzo il dato del PIL 2009 di 3 decimi di punto (-4,7% anziché -5%). Secondo le stima della Commissione UE, anche nel 2010 dovrebbe registrarsi un ritorno alla crescita economica - pari allo 0,7% del Pil, come indicato nella Nota – alimentata da alcuni fattori quali la riduzione dei risparmi precauzionali delle famiglie, il recupero dei consumi, anche in virtù dei moderati andamenti inflazionistici, gli effetti delle misure di detassazione degli investimenti ed altri. Nel 2011 la stima della Commissione relativa al Pil è più bassa rispetto a quella della Nota (1,4% anziché 2%), pur confermando il trend in aumento, seppure moderato, della crescita, come evidenzia la tabella che segue

 

(European economic forecast - Autumn 2009)

(var.%)

2009

2010

2011

PIL

-4,7

0,7

1,4

 

Gli obiettivi di finanza pubblica

Il conto consolidato delle Amministrazioni pubbliche per il periodo 2009-2013 è stato rivisto dalla Nota di aggiornamento del DPEF tenendo conto di una serie di fattori, quali: la revisione delle prospettive di crescita dell’economia italiana, che vede una minore contrazione nel 2009 e una ripresa lievemente più sostenuta nel 2010; l’aggiornamento del conto delle PA in base all’attività di monitoraggio; le modifiche alla manovra di cui al decreto legge 78/2009, introdotte in sede di conversione, e le variazioni alla curva dei tassi di interesse.

Tali fattori, che comportano una ricomposizione all’interno degli aggregati di entrata e di spesa, hanno inciso solo lievemente sull’ indebitamento netto.

La Nota ne conferma, quindi, per il 2009 ed il 2010 il valore tendenziale indicato dal Documento di programmazione (rispettivamente, 5,3 e 5 per cento del PIL).

Nel periodo successivo prosegue la riduzione del saldo (4,3 per cento del PIL nel 2011, 3,9 per cento nel 2012 e 3,5 per cento nel 2013), evidenziando un miglioramento, rispetto alle precedenti stime, pari allo 0,1 di PIL nel 2011, e allo 0,2 nel biennio successivo. Su tale evoluzione tendenziale incide una dinamica più favorevole della spesa per interessi, che più che compensa il peggioramento atteso del saldo primario.

In tale quadro, la Nota conferma la linea di intervento già delineata nel DPEF ed attuata con il decreto legge n. 78/2009[2], volta a consolidare i conti pubblici negli anni 2009 e 2010 e a disporre un’azione correttiva che esplica i suoi effetti a partire dal 2011, in concomitanza con il previsto miglioramento delle prospettive di crescita.

La manovra correttiva resta confermata nell’entità indicata dal DPEF, risultando pari all’1,2 per cento del PIL nel triennio 2011-2013, di cui lo 0,4 per cento nel 2011.

Per l’anno in corso e per il 2010 il quadro programmatico di finanza pubblica coincide pertanto con quello tendenziale, mentre un primo miglioramento dei saldi (e del debito) si registra nel 2011 e prosegue negli anni successivi, come risulta dalla tabella che segue.

Quadro programmatico (%Pil)

 

2009

2010

2011

2012

2013

Saldo primario

-0,5

0,0

1,3

2,7

3,4

Interessi

4,8

4,9

5,2

5,5

5,6

Indebitamento netto

-5,3

-5,0

-3,9

-2,7

-2,2

Debito

115,1

117,3

116,9

115,1

112,7

Quadro tendenziale (%Pil)

 

2009

2010

2011

2012

2013

Saldo primario

-0,5

0,0

0,4

1,9

1,2

Interessi

4,8

4,9

5,3

5,5

5,7

Indebitamento netto

-5,3

-5,0

-4,3

-3,9

-3,5

Debito

115,1

117,3

117,3

116,8

115,5

 

Per quanto concerne il debito, dopo aver raggiunto un livello massimo pari al 117,3 per cento del PIL nel 2010, è previsto in progressiva diminuzione fino al 112,7 per cento nel 2013.

La Commissione europea delinea un quadro previsionale peggiorativo rispetto a quello indicato nella Nota di aggiornamento, con riferimento all’indebitamento netto, che è previsto mantenersi su un livello pressoché costante - intorno al -5,3 per cento - nel triennio 2009-2011, per ragioni riconducibili prevalentemente agli andamenti della spesa primaria.

La Commissione fa riferimento, segnatamente, alla spesa pubblica per consumi intermedi, prevista in crescita nonostante le misure di bilancio adottate per contenerla; al quella per il rinnovo dei contratti pubblici, determinata sulla base di tassi più elevati rispetto all’inflazione, nonché alla dinamica dei trasferimenti alle famiglie, piuttosto accentuata nel 2009.

Con riferimento al debito la Commissione prevede invece che esso si attesti, negli anni 2009 e 2010, su valori più bassi di quelli previsti nella Nota, mentre risulterebbero valori più elevati nell’ultimo anno del periodo previsionale, ossia a il 2011.

(European economic forecast - Autumn 2009)

 

2009

2010

2011

 

Indebitamento netto

-5,3

-5,3

-5,1

Debito

114,6

116,7

117,8

 

In relazione alle previsioni formulate dalla Commissione, occorre precisare come le stesse siano predisposte secondo il criterio delle “politiche invariate”, vale a dire considerando, oltre al quadro finanziario determinato dalla legislazione vigente, anche gli impegni e le necessità di spesa che, seppur non ancora previsti normativamente, è presumibile che vengano riproposti, vincolando comunque il legislatore. Tale criterio non coincide, pur approssimandolo, con il quadro programmatico, non potendo, a differenza di quest’ultimo, scontare ulteriori interventi di manovra.

 


2. La manovra di finanza pubblica 2010-2012

Analogamente a quanto avvenuto lo scorso anno, la manovra finanziaria per il triennio 2010-2012, nella sua articolazione complessiva, è stata anticipata dal Governo lo scorso luglio con il decreto legge n. 78 del 2009 - convertito con modificazioni dalla legge n. 102 del 2009 - recante una serie di misure volte a contrastare gli effetti avversi della crisi economica, salvaguardando nel contempo l'equilibrio dei conti pubblici.

Il decreto, adottato prima della pausa estiva dei lavori contestualmente alla presentazione del DPEF, ha sostanzialmente operato un aggiornamento del piano di stabilizzazione della finanza pubblica per il triennio 2009-2011 delineato con il decreto-legge n. 112 del 2008, al fine di consolidare l’evoluzione attesa dei conti pubblici per gli anni 2009-2010, senza introdurre interventi espansivi che avrebbero gravato sugli equilibri di finanza pubblica.

Gli interventi disposti, indirizzati al sostegno delle famiglie, delle imprese nonché al finanziamento di azioni per il rilancio delle infrastrutture e dello sviluppo, hanno trovato infatti copertura nello stesso decreto, principalmente attraverso il contrasto dell'evasione fiscale, interventi di razionalizzazione della spesa farmaceutica e misure in materia di pensionamento.

Le misure correttive degli andamenti tendenziali dei conti pubblici sono state invece previste a partire dall’esercizio 2011, nel corso del quale, con l’esaurirsi del ciclo recessivo e l’inizio di una fase espansiva, dovrebbe registrarsi un più stabile miglioramento del quadro macro economico.

Nel complesso, il decreto ha reperito risorse per un importo pari, nel quadriennio 2009 – 2012, a circa 17 miliardi di euro, di cui circa 10,6 miliardi di maggiori entrate e 6 miliardi di minori spese. Tali risorse sono state impiegate per finanziare, rispettivamente, circa 11 miliardi di maggiori spese e circa 5,7 miliardi di minori entrate.

Il provvedimento - successivamente modificato, peraltro, dal decreto-legge n. 103 del 3 agosto 2009 - ha in particolare introdotto misure di contrasto all’evasione ed all’elusione fiscale, i cui proventi – pari a 200 milioni di euro nel 2010 e di ammontare più significativo negli anni successivi, con importi che a partire dal 2012 si situano annualmente tra 1,5 e 2 miliardi di euro - sono stati destinati alla manovra per gli anni 2010 e seguenti.

A tali importi si dovrebbero aggiungere le ulteriori entrate, al momento non quantificabili, derivanti dalle misure per il rimpatrio delle attività detenute all’estero (c.d. “scudo fiscale”), anche esse contenute nel decreto legge n. 78/09. Tali risorse – che dovrebbero pervenire dal pagamento di una imposta straordinaria corrispondente al 5 per cento delle attività regolarizzate o rimpatriate, da versare entro 15 dicembre dell'anno in corso – sono destinate ad essere accantonate in una contabilità speciale, per venire poi utilizzate nell'ambito della manovra per gli anni 2010 e seguenti[3].

A tale ultimo proposito, occorre segnalare che il Consiglio dei Ministri ha approvato, in data 12 novembre 2009, un decreto-legge – che alla data di redazione del presente dossier non risulta ancora pubblicato nella Gazzetta Ufficiale[4] - recante disposizioni in materia di riduzione degli acconti di imposta dovuti dai contribuenti entro il prossimo 30 novembre. L’intervento – da cui dovrebbe discendere, in particolare, una riduzione dal 99 per cento al 79 per cento dell’acconto complessivo IRPEF - comporta, in sostanza il differimento del pagamento al momento del saldo delle imposte dovute, ossia nel 2010.

Sul piano della finanza pubblica, alle minori entrate previste nel 2009 (quantificate in 3.716 milioni di euro) si dovrebbe fa fronte utilizzando “quota parte” del gettito atteso, entro il prossimo 15 dicembre, dalle operazioni di rimpatrio e regolarizzazione dei capitali connesse allo “scudo fiscale”. Tale gettito, pertanto, manterrebbe la destinazione originaria alla manovra 2010 solo per la parte residua. Per quanto concerne, invece, il gettito d’imposta differito al 2010, si prevede che esso sia destinato ad incrementare la dotazione del fondo di cui all’articolo 7-quinquies, comma 1, del D.L. n. 5 del 2009, finalizzato ad “assicurare il finanziamento di interventi urgenti e indifferibili, con particolare riguardo ai settori dell’istruzione e agli interventi organizzativi connessi ad eventi celebrativi”.

In continuità con la manovra adottata lo scorso anno, anche gli interventi di politica economica per il prossimo triennio si sono ispirati ad una logica di prudenza fiscale, in base alla quale l’intento di contrastare gli effetti negativi della crisi economica senza determinare un peggioramento della situazione dei conti pubblici è stato perseguito attraverso la definizione di misure di sostegno articolate in modo da determinare un impatto quanto più possibile neutrale sulla finanza pubblica.

Nell’ambito di tale linea d’indirizzo il disegno di legge finanziaria per il 2010 vede confermata l’impostazione semplificata già adottata nella manovra dello scorso anno, sia in quanto a contenuto normativo, sia in termini di effetti sui saldi di finanza pubblica.

Anche per il 2010, il Governo ha, infatti, presentato in prima lettura al Senato una finanziaria “snella”, articolata in soli tre articoli, che si limitano a fissare gli obiettivi dei saldi di bilancio (livello massimo del saldo netto da finanziare, in termini di competenza, e di ricorso al mercato finanziario), a introdurre un numero limitato di misure, tra le quali la quantificazione delle risorse da destinare ai rinnovi contrattuali del pubblico impiego e la proroga di norme di carattere tributario recanti regimi agevolati, nonché a stabilire l’importo da iscrivere nelle tabelle allegate.

Tale limitazione del contenuto del disegno di legge finanziaria discende da quanto disposto inizialmente per il solo esercizio finanziario 2009 dall’articolo 1, comma 1-bis, del decreto legge n. 112/08 e riproposto, per l'esercizio 2010, dall'articolo 23, comma 21-ter del decreto legge n. 78/2009. Per effetto di tali disposizioni, in deroga alle disposizioni della legge di contabilità generale in materia di contenuto della legge finanziaria (articolo 11 della legge n. 468/1978), viene stabilito che in via sperimentale la legge finanziaria per l’anno 2009 e per l'anno 2010 possa contenere esclusivamente disposizioni strettamente attinenti al suo contenuto tipico, con l’esclusione di disposizioni finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell’economia, nonché di carattere ordinamentale, microsettoriale e localistico.

A tale ridimensionamento del contenuto proprio della legge finanziaria corrisponde peraltro una valorizzazione del contenuto decisionale del bilancio dello Stato, stante la possibilità - prevista anch’essa in via sperimentale per il solo esercizio 2009 dall’articolo 60, comma 3, del decreto legge n. 112/08 e riproposta per il 2010 dall'articolo 23, comma 21-quater, del decreto legge n. 78/09 - di rimodulare nella legge di bilancio tra i programmi le dotazioni finanziarie di ciascuna missione, ivi incluse le risorse derivanti da autorizzazioni legislative di spesa.

La conferma, da parte del Governo, di predisporre per il 2010 - analogamente a quanto accaduto per l'esercizio finanziario 2009 - un disegno di legge finanziaria snello, risulta in linea, peraltro, con quello che potrebbe essere in futuro il contenuto della "legge di stabilità", strumento destinato a sostituire l'attuale legge finanziaria secondo quanto previsto dal progetto di riforma della legge di contabilità nazionale, recentemente approvato dalla Camera dei Deputati in seconda lettura (A.C. 2555) ed attualmente all’esame del Senato.

Per quanto concerne gli effetti sui saldi di finanza pubblica, il disegno di legge finanziaria non comporta effetti correttivi di rilievo in termini di indebitamento netto del conto economico delle amministrazioni pubbliche, la cui incidenza sul PIL rimane pertanto fissata per il triennio 2010-2012 nei valori indicati dalla nota di aggiornamento al DPEF.

Analogamente, gli interventi introdotti dal disegno di legge incidono marginalmente sul fabbisogno del settore statale, mentre variazioni in aumento nel triennio 2010-2012 sono previste in termini di saldo netto da finanziare.

Le tabelle seguenti riepilogano gli effetti complessivi del disegno di legge in termini di saldo netto da finanziare, fabbisogno e indebitamento netto per il triennio 2010-2012, disaggregandoli in termini di variazione netta delle entrate (composta dal saldo delle minori e maggiori entrate) e delle spese (anch'esse espresse come saldo delle maggiori e minori spese).


 

SALDO NETTO DA FINANZIARE
(mln euro)

 

2010

2011

2012

Minori entrate

0,2

0,2

406,7

Maggiori entrate

157,9

0,1

0,1

Totale entrate

157,7

-0,1

-406,6

Maggiori spese (articolato)

659

495,8

500,8

Maggiori spese (tabelle)

1277,4

5239,9

3309

Minori Spese

478,9

479,7

481,7

Totale spese

1.457,50

5.256,00

3.328,10

TOTALE GENERALE

1.299,80

5.256,10

3.734,70

 

 

INDEBITAMENTO NETTO P.A. E FABBISOGNO
(mln euro)

 

2010

2011

2012

Minori entrate

0,2

0,2

406,7

Maggiori entrate

157,9

0,1

0,1

Totale entrate

157,7

-0,1

-406,6

Maggiori spese (articolato)

236,7

73,5

78,5

Minori spese (tabelle)

57,9

17,2

427,1

Minori Spese

105,1

105,9

107,9

Totale spese

73,70

-49,60

-456,50

TOTALE GENERALE

-84,00

-49,50

-49,90

 

Nel complesso, gli effetti derivanti dall’articolato e dalla tabelle del disegno di legge comportano un peggioramento del saldo netto da finanziare pari a circa 1,3 miliardi di euro nel 2010, 5,25 miliardi nel 2011 e 3,7 miliardi alla fine del triennio.

Tale risultato è in linea con il livello massimo del saldo netto da finanziare, in termini di competenza, fissato per l’esercizio 2010 – ai sensi dell’articolo 1 del disegno di legge - in 63.000 milioni di euro, al netto di 4.684 milioni di euro per regolazioni debitorie[5].

Il bilancio a legislazione vigente per il 2010 (A.C. 2937 ), espone, infatti, in termini di competenza e al netto delle regolazioni debitorie e contabili, un saldo netto da finanziare per il 2010 pari a 61.118 milioni di euro. Secondo quanto riportato nell’allegato 8 al disegno di legge finanziaria - che espone gli effetti del disegno di legge finanziaria medesimo sul bilancio - il valore effettivo del saldo netto da finanziare per il 2010, come rideterminato per effetto del disegno di legge finanziaria medesimo, come approvato dal Senato, risulterebbe pari a 62.418 milioni di euro, al di sotto pertanto del livello massimo il livello massimo fissato dal comma 1 in esame.

Per quanto concerne la composizione della manovra lorda, il disegno di legge reca nuove o maggiori spese – quasi tutte di parte corrente – per un ammontare pari a circa 1,9 miliardi di euro per il 2010, 5,7 miliardi nel 2011 e 3,8 miliardi per il 2012, cui si aggiungono 0,4 miliardi di euro di minori entrate per il solo esercizio 2012.

A tali impieghi si fa parzialmente fronte mediante una riduzione delle spese pari a circa 0,48 miliardi di euro per ciascuno degli anni del triennio, cui si aggiungono circa 0,16 miliardi di euro di maggiori entrate per l’anno 2010.

Si segnala, infine, che ai sensi dell’articolo 1, comma 4, del disegno di legge le eventuali maggiori disponibilità di finanza pubblica che dovessero determinarsi nel 2010 rispetto alle previsioni del Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2010-2013 vengono destinate a fronteggiare la diminuzione della domanda interna mediante la riduzione della pressione fiscale nei confronti delle famiglie con figli e dei percettori di reddito medio-basso, con una specifica priorità per i lavoratori dipendenti e pensionati.

Si ricorda, infine, che assieme agli interventi contenuti nel citato decreto legge n. 78/09 e ai disegni di legge finanziaria e di bilancio, nonché al disegno di legge recante il bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012, concorrono alla composizione della manovra di finanza pubblica, i seguenti provvedimenti collegati elencati nella Nota di aggiornamento al DPEF:

§      A.S. 1167 "Delega al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, nonché misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico, di controversie di lavoro e di ammortizzatori sociali" già indicato lo scorso anno (approvato dalla Camera e in corso di esame presso il Senato;

§      "Disposizioni in materia di organi e funzioni degli enti locali, semplificazione e razionalizzazione dell'ordinamento e carta delle autonomie locali" (approvato dal Consiglio dei Ministri in data 17 settembre 2009, non ancora trasmesso in Parlamento - in attesa della definizione dell'esame da parte della Conferenza unificata);

§      "Disposizioni in materia di semplificazione dei rapporti della pubblica amministrazione con cittadini e imprese e delega al governo per l'emanazione della carta dei doveri delle amministrazioni pubbliche" (approvato dal Consiglio dei Ministri il 12 novembre 2009, ma non ancora presentato in Parlamento).

La disciplina contabile transitoria per l’esercizio finanziario 2010

L'articolo 23, commi 21-ter e 21-quater, del decreto legge 1 luglio 2009, n. 78, recante "Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini" ha esteso all’esercizio finanziario 2010 la disciplina contabile sperimentale inerente i limiti di contenuto del disegno di legge finanziaria e la flessibilità del bilancio, introdotta, per il solo esercizio finanziario 2009, dall’articolo 1, comma 1-bis e dall’articolo 60 comma 3, del decreto legge n. 112 del 25 giugno 2008.

Per effetto di tale intervento:

§      il disegno di legge finanziaria per l'anno 2010 potrà contenere “esclusivamente disposizioni strettamente attinenti al suo contenuto tipico con l'esclusione di disposizioni finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia, nonché di carattere ordinamentale, microsettoriale e localistico”. La disposizione di cui al citato articolo 1, comma 1-bis del decreto legge n. 112/2008 – la cui applicazione è oggetto di estensione all’esercizio 2010 - opera una deroga alle disposizioni generali di contabilità recanti la disciplina del contenuto della legge finanziaria (articolo 11, legge n. 468/1978). Ad eccezione dell’esclusione relativa agli intereventi di carattere localistico o micro settoriale, già prevista ai sensi del citato art. 11, comma 3, lett. i-ter, della legge di contabilità generale n. 468/1978, il citato comma 1-bis vieta tout court sia la previsione di disposizioni di carattere ordinamentale - che la lettera i-bis del citato comma 3 consente qualora le stesse si caratterizzino per un rilevante contenuto di miglioramento dei saldi – sia le norme finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia, che il comma 17 dell'art. 2 della legge di riforma n. 208/1999 aveva invece consentito con la sola esclusione degli intereventi di carattere localistico o micro settoriale;

§      si estende all’esercizio finanziario 2010 la disciplina, introdotta in via sperimentale per il 2009, che consente di apportare, nella legge di bilancio, rimodulazione delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa tra i relativi programmi. L’articolo 60 del citato decreto legge n. 112/2008, ha previsto, al comma 1, una riduzione lineare, per il triennio 2009-2011, delle dotazioni finanziarie a legislazione vigente delle missioni di spesa dei Ministeri, ivi comprese le spese predeterminate con legge, ma con l’esclusione si talune voci di spesa, indicate dal comma 2, essenzialmente di carattere obbligatorio. A fronte di tale taglio trasversale delle dotazioni assegnate a ciascun Ministero alle singole Amministrazioni lo stesso articolo 60 ha concesso un più ampio margine di flessibilità sia nel processo di allocazione delle risorse tra i programmi di spesa nella fase di formazione del bilancio, sia nella fase di gestione delle medesime risorse in corso d’anno (con il disegno di legge di assestamento). In particolare, il comma 3 dell’articolo 60 ha introdotto la possibilità di apportare, nella legge di bilancio, rimodulazioni delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa tra i relativi programmi, fatta eccezione per le spese di natura obbligatoria, in annualità e a pagamento differito, ivi comprese le spese predeterminate per legge. Le rimodulazioni devono avvenire nel rispetto dell’invarianza dei saldi di finanza pubblica e dell’obiettivo di un consolidamento della riclassificazione del bilancio per missioni/programmi. La rimodulazione tra spese di funzionamento e spese per interventi è consentita nel limite massimo del 10 per cento delle risorse stanziate per gli interventi stessi. Rimane precluso - in quanto intervento dequalificativo della spesa - l’utilizzo degli stanziamenti in conto capitale per finanziare spese correnti. Il comma mantiene inoltre fermo quanto previsto in materia di flessibilità con la legge annuale di bilancio.

 


PARTE II
Il disegno di legge di bilancio


1. Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente

1.1 La struttura del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2010

Il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2010 e per il triennio 2010-2012 è impostato secondo la struttura contabile per Missioni e Programmi, volta a privilegiare il contenuto funzionale della spesa, introdotta con la legge di bilancio per il 2008.

In particolare, la riorganizzazione operata si fonda su una classificazione delle risorse finanziarie secondo due livelli di aggregazione: 34 missioni, che rappresentano le funzioni principali della spesa pubblica e ne delineano gli obiettivi strategici, a loro volta articolate, nella legge di bilancio 2010, in 162 programmi, che rappresentano aggregati omogenei di attività svolte all’interno di ogni singolo ministero.

 

Come già per il 2009, sul processo di formazione del disegno di legge di bilancio per il 2010 ha inciso la disciplina introdotta dall’articolo 60, comma 3, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 (legge n. 133/2008) che, originariamente prevista, in via sperimentale, per il solo anno 2009, è stata estesa all’anno 2010 dall’articolo 23, comma 21-quater, del decreto legge 1 luglio 2009, n. 78 (legge n. 102/2009).

L’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112 ha introdotto - in connessione con la sensibile riduzione delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa di competenza dei vari Ministeri per gli anni 2009, 2010 e 2011, disposta ai sensi del comma 1 – alcuni criteri specifici di flessibilità per quanto concerne la determinazione degli stanziamenti di spesa del bilancio dello Stato, inclusi quelli predeterminati per legge, da iscrivere a legislazione vigente per il 2009 e per il 2010.

 

Come riportato nella Relazione illustrativa al disegno di legge, “nella fase di formazione del disegno di legge di bilancio per il 2010 è stata concessa ai Ministeri la facoltà di riallocare le risorse stesse verso altre forme di impiego ritenute prioritarie o più produttive, attraverso la loro rimodulazione tra Programmi che realizzano la stessa Missione di spesa”.

La Relazione illustrativa richiama, al riguardo, la Circolare del Ministero dell’economia del 5 giugno 2009, n. 21 relativa ai criteri per la determinazione delle previsioni di bilancio per l’anno 2010 e per il triennio 2010-2012, nella quale si afferma che a seguito del taglio disposto dal D.L. n. 112/2008, ciascun Ministero dispone, per l’anno 2010, di un plafond di risorse rimodulabili - aggiornato sulla base di quanto previsto da disposizioni legislative intervenute - che possono essere ripartite tra i programmi di spesa che compongono una missione, secondo i criteri dettati dall’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112, e di un plafond non rimodulabile, da collegarsi alle spese escluse dal taglio. La rimodulabilità delle risorse “R” iscritte nel disegno di legge di bilancio 2010 afferisce, dunque, a risorse relative a voci, anche predeterminate per legge, sulle quali è stato operato un taglio, ai sensi del combinato disposto dei commi 1 e 2 dell’articolo 60 del D.L. n. 112 e che pertanto, essendo state ridotte, possono essere riallocate in modo più funzionale, ai sensi del comma 3 del medesimo articolo 60.

 

Si ricorda che le riduzioni disposte dall’articolo 60, comma 1, del D.L. n. 112/2008 hanno riguardato le dotazioni finanziarie a legislazione vigente per il triennio 2009-2011 delle missioni di spesa di competenza dei vari Ministeri, incluse le risorse derivanti da autorizzazioni legislative di spesa. Dalla riduzione sono state escluse, ai sensi del comma 2, alcune voci, riferibili, in sostanza, alle spese di carattere obbligatorio o aventi natura obbligatoria: stipendi, assegni, pensioni e altre spese fisse; spese per interessi; poste correttive e compensative delle entrate; trasferimenti a enti territoriali aventi natura obbligatoria; fondo ordinario delle università; le risorse destinate alla ricerca; le risorse destinate al finanziamento del 5 per mille IRPEF; le risorse derivanti da accordi internazionali.

Il totale delle riduzioni operate alle dotazioni del bilancio a legislazione vigente è stata pari, nel 2009, ad oltre 8 miliardi di euro, di cui la parte preponderante, oltre 6 miliardi, su spese predeterminate per legge. La riduzione delle risorse a legislazione vigente del bilancio dello Stato raggiunge l’entità di 9 miliardi nel 2010, di cui 6,7 miliardi relativi a spese predeterminate per legge, e aumenta fino a oltre 15 miliardi di euro per il 2011, di cui 11,8 miliardi relativi a spese da fattore legislativo.

Le riduzioni per gli anni 2009-2011 sono risultate così distribuite per ciascun Ministero:

(milioni di euro)

 

2009

2010

2011

Ministero

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

riduzioni

di cui:
predeterminate
 per legge

economia e finanze

2.995,8

2.570,4

3.307,0

2.796,8

5.895,1

4986,0

sviluppo economico

2.247,8

2.235,5

2.459,0

2.444,4

4.310,8

4.286,0

lavoro

220,0

187,6

261,1

222,5

452,5

385,6

giustizia

218,6

1,6

262,1

3,2

454,2

5,5

esteri

202,4

153,4

225,4

167,0

388,0

286,5

istruzione

447,0

214,4

456,4

200,2

790,1

346,4

interno

413,7

78,4

462,2

55,2

799,0

95,6

ambiente

249,7

241,3

166,2

156,3

261,9

244,5

infrastrutture

519,6

405,3

463,0

332,9

770,4

544,7

difesa

503,7

158,0

478,1

59,0

834,5

101,7

politiche agricole

180,0

137,0

137,4

88,4

220,2

135,2

beni culturali

236,7

216,8

251,3

227,1

434,6

392,5

totale

8.435

6.599,7

8.929,2

6.753

15.611,3

11.810,2

 

Nel disegno di legge di bilancio per il 2010 è esposta, nella Tabella 13, l’analisi delle dotazioni finanziarie per missioni che evidenzia la quota di spesa “rimodulabile” e quella “non rimodulabile” di ciascuna missione, ai sensi dell’articolo 60, commi 2 e 3, del D.L. n. 112/2008.

La Tabella evidenzia come l’entità delle spese “rimodulabili” rappresenti circa il 4 per cento della spesa finale del bilancio dello Stato.

Nell’ambito di questa percentuale, risulta rimodulabile una quota pari al 33 per cento delle spese in conto capitale, a fronte di una quota pari al 2 per cento delle spese correnti.

Gli stanziamenti rimodulabili sono individuati nell’allegato tecnico per capitoli contenuto nelle tabelle relative a ciascuno stato di previsione della spesa mediante l’apposizione della lettera “R” sotto la denominazione dei capitoli.

 

Missioni

 

BLV 2010

NON rimodulab.

Rimodul.

%
non R

%
R

1 - Organi costituzionali

C

3.161

2.990

171

95

5

K

0

0

0

 

 

2 - Amministrazione generale territorio

C

463

434

29

94

6

K

2

0

2

0

100

3 - Relazioni autonomie territoriali

C

110.919

110.905

14

100

0

K

4.071

4.030

41

99

1

4 - L'Italia in Europa e nel mondo

C

19.553

19.034

520

97

3

K

5.682

5.680

2

100

0

5 - Difesa e sicurezza del territorio

C

16.491

15.717

774

95

5

K

2.084

2.050

34

98

2

6 – Giustizia

C

7.004

6.608

397

94

6

K

268

0

268

0

100

7 - Ordine pubblico e sicurezza

C

10.107

9.197

910

91

9

K

322

221

101

69

31

8 - Soccorso civile

C

1.879

1.669

210

89

11

K

2.261

1.527

634

72

28

9 - Agricoltura e pesca

C

621

552

69

89

11

K

264

129

135

49

51

10 - Energia e fonti energetiche

C

8

7

1

93

7

K

0

0

0

 

 

11 - Competitività e sviluppo imprese

C

300

213

87

71

29

K

4.375

3.170

1.205

72

28

12 - Regolazione dei mercati

C

27

9

19

31

69

K

2

2

0

100

0

13 - Diritto alla mobilità

C

2.709

2.622

87

97

3

K

4.681

2.273

2.408

49

51

14 - Infrastrutture pubbliche e logistica

C

99

83

16

84

16

K

4.751

2.398

2.353

50

50

15 – Comunicazioni

C

977

559

418

57

43

K

195

171

24

88

12

16 - Commercio internazionale

C

176

95

81

54

46

K

13

0

13

0

100

17 - Ricerca ed innovazione

C

955

892

63

93

7

K

2.526

2.514

12

100

0

18 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio

C

478

338

140

71

29

K

419

120

299

29

71

19 - Casa e assetto urbanistico

C

316

172

144

54

46

K

394

393

1

100

0

20 - Tutela della salute

C

780

674

106

86

14

K

0

0

0

 

 

21 - Tutela beni culturali

C

1.076

624

452

58

42

K

282

74

208

26

74

22 - Istruzione scolastica

C

44.156

43.387

818

98

2

K

22

0

22

0

100

23 - Istruzione universitaria

C

7.785

7.479

306

96

4

K

117

109

8

93

7

24 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

C

25.084

24.870

214

99

1

K

70

50

20

72

28

25 - Politiche previdenziali

C

76.870

76.869

1

100

0

K

0

0

0

 

 

26 - Politiche per il lavoro

C

1.737

1.675

62

96

4

K

992

918

73

93

7

27 – Immigrazione

C

1.445

1.292

153

89

11

K

130

0

130

0

100

28 - Sviluppo e riequilibrio territoriale

C

51

40

10

79

21

K

6.013

2

6.011

0

100

29 - Politiche finanziarie e di bilancio

C

63.127

62.480

647

99

1

K

412

323

89

78

22

30 - Giovani e sport

C

568

470

98

83

17

K

221

155

66

70

30

31 – Turismo

C

76

0

76

0

100

K

0

0

0

 

 

32 - Servizi generali amministrazioni

C

1.625

1.182

443

73

27

K

143

55

88

39

61

33 - Fondi da ripartire

C

10.636

9.217

1.419

87

13

K

2.584

2.501

83

97

3

34 - Debito pubblico (*)

C

79.569

79.569

0

100

0

Totale spese correnti

C

490.827

481.871

8.956

98

2

Totale spese conto capitale

K

43.297

28.966

14.331

67

33

Totale Spese Finali

 

534.124

510.837

23.286

96

4

(*)    La Missione “Debito pubblico” rappresenta il valore cumulato del debito lordo consolidato dello Stato. Il dato indicato nella tabella si riferisce invece alla spesa per interessi, ossia alla Missione al netto dei rimborsi del debito statale.


 

1.2 Le rimodulazioni effettuate sulle spese predeterminate per legge

Ai sensi dell’articolo 60, comma 3, le rimodulazioni tra i programmi delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa, riguardano anche le spese predeterminate per legge, con la sola eccezione delle spese di natura obbligatoria, in annualità e a pagamento differito.

Le rimodulazioni che possono essere proposte nel disegno di legge di bilancio soggiacciono peraltro ad alcuni limiti, quali:

§      il rispetto dell’invarianza dei saldi di finanza pubblica;

§      il limite massimo del 10% delle risorse stanziate per il macroaggregato “Interventi” per le rimodulazioni tra queste ultime e le risorse del macroaggregato “funzionamento”;

§      il divieto di utilizzo degli stanziamenti in conto capitale per finanziare spese correnti, in quanto intervento di dequalificazione della spesa.

 

In ragione della possibilità di incidere, con le rimodulazioni presentate a bilancio, sulla legislazione sostanziale di spesa, in apposito allegato a ciascuno stato di previsione della spesa del disegno di legge di bilancio sono esposte le autorizzazioni legislative di spesa ed i relativi importi da utilizzare per ciascun programma che possono essere oggetto di rimodulazione, con indicazione delle rimodulazioni effettuate per il triennio dalle Amministrazioni.

 

Nel disegno di legge di bilancio per il 2010 (A.S. 1791), come già lo scorso anno, è presente, in allegato a ciascuno stato di previsione, un apposito prospetto, l’Allegato 2 Prospetto delle autorizzazioni di spesa per programmi”, che espone le autorizzazioni di spesa relative a ciascun Ministero rientranti nella componente rimodulabile del bilancio.

In particolare, nell’Allegato 2 è indicato, con riferimento a ciascuna autorizzazione legislativa, l’importo a legislazione vigente, l’eventuale variazione operata mediante rimodulazione per ciascun anno del triennio 2010-2012 e il conseguente importo iscritto nel disegno di legge di bilancio.

I prospetti seguono l’impostazione già adottata lo scorso anno. Le voci incluse sembrano corrispondere, infatti, per la quasi totalità, a quelle incluse nell’allegato 2 del disegno di legge di bilancio dello scorso anno, eventualmente aggiornato con le disposizioni legislative approvate nel 2009, come precisato nella circolare n. 21/2009, le cui risorse sono iscritte in bilancio in programmi/capitoli già inclusi nella rimodulabilità lo scorso anno[6].

Vi sono, tuttavia, casi di programmi le cui autorizzazioni legislative di spesa sottese, considerate come rimobulabili per l’anno 2009, non trovano invece più inclusione nell’allegato 2 del bilancio di previsione per il 2010 (è questo, ad esempio, il caso dei fattori legislativi di cui ai programmi 4 e 5 della Missione “Diritto alla mobilità” del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti).

In merito alla composizione dell’Allegato 2, va, in ultimo, considerato che, in virtù della ristrutturazione subita da taluni programmi di spesa, alcune autorizzazioni legislative già presenti negli Allegati 2 trovano ora collocazione in programmi diversi[7].

Al fine di una compiuta valutazione dell’Allegato 2, sarebbe pertanto utile che il Governo fornisse ulteriori informazioni in merito ai criteri di inclusione delle autorizzazioni legislative nell’ambito dell’Allegato 2.

Nella tabella che segue sono esposte, ripartite per stato di previsione, le autorizzazioni legislative di spesa presenti negli Allegati 2 su cui sono state effettuate variazioni nell’ambito delle rimodulazioni tra programmi delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa.

Per ciascuna autorizzazione legislativa di spesa è indicata la dotazione prevista nel bilancio di previsione per il triennio 2010-2012 e l’entità della rimodulazione che è stata effettuata dall’Amministrazione in sede di predisposizione del bilancio medesimo.

E’ altresì indicata la collocazione della legge di spesa all’interno della missione e del programma di spesa cui essa afferisce. Si fa notare, al riguardo, che ai fini della predisposizione della tabella la numerazione delle missioni e dei programmi adottata fa riferimento alla classificazione generale delle missioni e non alla numerazione che tali missioni assumono all’interno di ciascuno stato di previsione.

Le rimodulazioni delle autorizzazioni di spesa esposte nell’Allegato 2

(importi in euro)

ECONOMIA E FINANZE

Mis/Pro

Cap.

2010

2011

2012

M. 29 - Politiche finanziarie e di bilancio

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 1

L. 358/1991, art. 9, co. 4
Acquisto e costruzioni di sedi per gli uffici finanziari

7751

48.143

+5.777

60.584

+7.270

104.553

+12.546

M. 32– Servizi generali delle amministrazioni

 

 

 

 

 

 

 

Prog. 3

L. 358/1991, art. 9, co. 4
Acquisto e costruzione di sedi per gli uffici finanziari

7753

0

-5.777

0

-7.270

0

-12.546

SVILUPPO ECONOMICO

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 12 - Regolazione dei mercati

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 4

L. 229/2003, art. 16, co. 1
Istituzione registro informatico adempimenti amministrativi imprese

2261

84.185

-70.000

117.982

0

117.982

0

M. 16 - Commercio internazionale

 

 

 

 

 

 

 

Prog. 5

L. 549/1995, art. 1, co. 43
Contributi ad enti, istituti, fondazioni ed altri organismi

2501

24.854.989

-55.000

18.955.470

0

18.955.470

0

Prog. 5

L. 68/1997, art. 8, co. 1, punto B
Attività promozionale delle esportazioni italiane

2531

54.912.157

-105.000

41.684.037

0

41.684.037

0

LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 26 - Politiche per il lavoro

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 1

L. 125/1991, art. 5
Azioni per la realizzazione nel lavoro della parità uomo donna

5061

145.735

-25.000

130.646

0

130.646

0

Prog. 1

L. 244/2007, art. 2, co. 533
Sicurezza luoghi di lavoro

7984

36.362.803

-1.500.000

27.472.613

-1.500.000

27.472.613

-1.500.000

Prog. 6

L. 54/1982, art. 12
Finanziamento attività di formazione professionale

76827682

1.810.283

-2.271.769

1.346.122

-1.738.357

1.346.122

-1.738.357

Prog. 6

L. 296/2006, art. 1, co. 1163
Finanziamento attività formazione professionale

7682

2.271.769

+2.271.769

1.738.357

+1.738.357

1.738.357

+1.738.357

M. 20 - Tutela della salute

 

 

 

 

 

 

 

Prog. 1

L. 12/2003
Accordo Governo italiano e OMS

4133

334.659

+100.000

179.561

0

0

0

M. 33 - Fondi da ripartire

 

 

 

 

 

 

 

Prog. 1

L. 388/2000, art. 116, co. 7
Istituzione commissioni camere di commercio

3976

0

-138.264

0

-105.799

0

-105.799

Prog. 1

L. 266/2005, art. 1, co. 222, punto B
Fondo da ripartire per gli uffici periferici Ministero lavoro

1161

11.042.751

+138.264

8.218.130

+155.799

8.218.130

+155.799

AFFARI ESTERI

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 4 - L'Italia in Europa e nel mondo

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 2

L. 49/1987, art. 37, co. 1
Cooperazione paesi in via di sviluppo

Vari

326.962.000

-2.005.979

210.940.000

-2.007.977

210.940.000

-2.007.977

Prog. 6

L. 794/1966
Ratifica convenzione costituzione Istituto italo latino americano

4131

2.383.000

-11.899

2.375.000

-19.841

2.375.000

-19.841

Prog. 6

L. 140/1980, art. 2, co. 1
Contributo al fondo europeo per la gioventù

4052

272.000

0

270.000

-3.000

270.000

-3.000

Prog. 8

D.P.R. 200/1967
Disposizioni sulle funzioni e sui poteri consolari

31053121

11.316.114

+604.114

11.712.000

+1.000.000

11.712.000

+1.000.000

Prog. 8

L. 286/2003, art. 3
Spese funzionamento COMITES

3103

2.400.000

+405.425

1.986.016

0

1.986.016

0

Prog. 8

L. 286/2003, art. 6, co. 4
Norme relative alla disciplina dei COMITES – Comitato dei residenti

3106

160.000

-9.539

168.811

0

168.811

0

ISTRUZIONE, UNIVERSITA’ E RICERCA

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 33 - Fondi da ripartire

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 1

L. 296/2006, art. 1, co. 634
Interventi a favore dell’istruzione

1287

97.323.005

-6.703.220

68.240.707

-11.703.220

68.240.707

-11.703.220

INTERNO

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 8 – Soccorso civile

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 3

L. 246/2000, art. 10, co. 4
Potenziamento vigili del fuoco

2053

100.793

-40.000

107.734

0

108.493

0

AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 18 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 3

L. 344/1997, art. 1, co. 5 Progettazione interventi ambientali e promozione di figure professionali

2717
8432
8461

3.451.586

+512.471

2.249.591

0

2.249.591

0

Prog. 3

L. 36/2001, art. 4, co. 1
Misure di prevenzione e monitoraggio sull’inquinamento elettromagnetico

2717

0

-341.648

262.206

0

262.206

0

Prog. 3

L. 36/2001, art. 6, co. 7
Comitato interministeriale per la pre­venzione inquinamento elettromagnetico

2717

0

-170.823

131.102

0

131.102

0

Prog. 3

L. 179/2002, art. 3, co. 2
Provvidenze per il controllo delle emissioni inquinanti

8406

1.078.921

-400.000

1.131.671

0

1.131.671

0

Prog. 3

DL 10/2007, Art. 5/bis comma 1
Applicazione regolamento CE n. 1907/2006 concernente registrazione, valutazione, autorizzazione, restrizione sostanze chimiche

2717
2793

1.112.110

-79.000

912.404

0

912.404

0

Prog. 3

LF n. 244/2007, art.2 co. 322
Ricerca studi interazione per fattori ambientali

8441

778.628

+400.000

0

0

0

0

Prog. 5

L. 120/2002, art. 3
Convenzione cambiamenti climatici

2211

47.743.411

-3.750.000

39.402.753

0

39.402.753

0

Prog. 7

L. 344/1997, art. 4, co. 11
Interventi per la conservazione della natura

7216
7217
7311

8.010.017

+4.764.006

2.483.847

0

2.483.847

0

Prog. 7

L. 426/1998, art. 2, co. 1
Interventi di demolizione

7216

0

-977.725

748.155

0

748.155

0

Prog. 7

LF 244/2007, art. 2, co. 325
Attività di vigilanza in ambiente marino

7351

0

-3.786.281

2.897.262

0

0

0

Prog. 9

L. 36/1994, art. 22, co. 6
Costituzione del comitato servizi idrici

1731

545.000

-69.120

522.412

0

522.412

0

Prog. 9

L. 308/2004, art.1 co.42
Istituzione e funzionamento segreteria tecnica migliori tecnologie ambientali

1731

580.000

-48.291

522.412

0

522.412

0

Prog. 9

LF 244/2007, art. 2, co. 334
Potabilizzazione acque di rubinetto

1862

3.400.000

-386.281

0

0

0

0

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 13 - Diritto alla mobilità

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 1

LF 296/2006, art. 1, co. 921, p. B
Piano generale della mobilità

1096

500.000

-1.771.769

500.000

-1.238.357

600.262

-1.138.095

M. 17 – Ricerca ed innovazione

 

 

 

 

 

 

 

Prog. 6

L. 267/2002, art. 1, co. 2
Contributi in favore dell’INSEAN

1801

6.807.599

+48.358

6.607.129

+48.358

6.607.129

+48.358

DIFESA

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 5 – Difesa e sicurezza del territorio

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 5

L. 267/2002, art. 1, co. 3
Contributo in favore dell’Iho

1345

77.000

+30.282

66.000

+30.397

66.000

+30.397

Prog. 6

LF. 244/2007, art. 2, co. 78
Indennizzi personale militare impe­gnato in missioni e aeree a rischio

1331

10.000.000

+2.427.440

0

0

0

0

M. 33 - Fondi da ripartire

 

 

 

 

 

 

 

Prog. 1

L.F 244/2007, art. 1, co. 181
Fondo pagamento accisa su prodotti energetici impiegati dalla FF.AA

1186

79.466.165

+215.534

60.642.576

0

60.642.576

0

Prog. 1

LF 244/2007, art. 2, co. 615
Riassegnazione entrate

1187

42.963.590

+116.529

42.663.189

0

42.663.189

0

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 9 - Agricoltura e pesca

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 2

DLG n. 226/2001, art. 10, co. 1/bis
Orientamento del settore della pesca e dell’acquacoltura

1482

1.717.103

-120.000

1.405.751

0

1405.751

0

Prog. 6

DLG 228/2001, art. 3
Orientamento e modernizzazione del settore agricolo

2143

1.025.929

-1.500.000

1.932.840

0

1.932.840

0

Prog. 6

DL 202/2005, art. 5, Co. 3/ter
Misure urgenti per la prevenzione dell’influenza aviaria

2275

400.000

-2.500.000

2.900.000

0

2.900.000

0

Prog. 6

DL 2/2006, art. 4 co. 4/ter
Consorzio anagrafe animale

2287

457.257

-300.000

579.452

0

579.452

0

M. 8 – Soccorso civile

 

 

 

 

 

 

 

Prog. 1

DL 223/2006, art. 18/bis
Contrasto incendi boschivi

3081

7.272.560

-300.000

5.562.522

-232.000

5.562.522

-232.000

BENI E ATTIVITA’ CULTURALI

Mis/Pro

 

Cap.

2010

2011

2012

M. 21 - Tutela beni culturali

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Prog. 10

L. 190/1975, art. 3
Spese funzionamento biblioteca “Vittorio Emanuele II” di Roma

3610

1.840.000

+249.577

1.482.000

+271.444

1.482.000

+271.444

Prog. 10

DPR 805/1975, art. 22
Assegnazione per il funzionamento degli istituti centrali

3611

2.261.000

+1.499.586

1.728.000

+1.148.435

1.728.000

+1.148.435

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TOTALE RIMODULAZIONE su fattore legislativo

 

 

-15.653.253

 

-14.155.761

 

-14.055.499

 

Analizzando gli Allegati 2 agli stati di previsione dei Ministeri si evidenzia che le rimodulazioni effettuate sui fattori legislativi hanno determinato, nel complesso, una riduzione delle dotazioni di spesa delle leggi considerate di oltre 15,6 milioni di euro nel 2010, di 14,2 milioni nel 2011 e di 14,1 milioni nel 2012.

La quasi totalità delle riduzioni riguarda le autorizzazioni di spesa di parte corrente (circa 14,2 milioni nel 2010, 12,7 milioni nel 2011 e 12,6 nel 2012).

In base alla disciplina della flessibilità del bilancio, recata dall’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112, - che impone il rispetto dell’invarianza degli effetti sui saldi di finanza pubblica - è da ritenere che alla riduzione del fattore legislativo abbia corrisposto una variazione positiva della medesima entità della restante componente rimodulabile del bilancio, vale a dire la spesa discrezionale.

Sul punto, appare pertanto opportuno che il Governo fornisca un chiarimento, anche al fine di valutare l’entità e gli effetti delle variazioni delle dotazioni finanziarie di carattere discrezionale.

 

Va ricordato, infatti, che ai fini dell’analisi complessiva del livello di flessibilità operata attraverso il disegno di legge di bilancio, in attuazione dell’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112/2008, andrebbero considerate oltre alle rimodulazioni effettuate dalle Amministrazioni sui fattori legislativi anche quelle effettuate a valere sugli stanziamenti per le spese discrezionali.

Le informazioni relative alle rimodulazioni effettuate sulla componente discrezionale della spesa sono del resto necessarie ai fini della verifica dell’applicazione dell’articolo 60, comma 3, che prevede, come accennato, che le rimodulazioni delle dotazioni finanziarie siano effettuate tra i programmi nell’ambito di ciascuna missione di spesa, fissando peraltro il limite di rimodulazione del 10 per cento delle risorse stanziate per gli interventi nonché il divieto di utilizzo degli stanziamenti di spesa in conto capitale per finanziare spese correnti.


1.3 Il quadro generale riassuntivo

Il quadro generale riassuntivo del bilancio di previsione per il 2010 a legislazione vigente evidenzia i seguenti importi:

 

BLV 2010 (A.S. 1791)
al netto delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

Competenza

Cassa

(1)      Entrate finali
          - di cui entrate tributarie

436.759
407.540

403.655
382.492

(2)      Spese finali

497.878

519.048

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

61.118

115.393

 

Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2010, in termini di competenza e al netto delle regolazioni contabili e debitorie e dei rimborsi IVA, prevede entrate finali per 436,8 miliardi di euro e spese finali per 497,9 miliardi.

Il saldo netto da finanziare, corrispondente alla differenza tra le entrate finali e le spese finali, risulta pari a 61,1 miliardi di euro.

In termini di cassa, il saldo netto da finanziare è pari a 115,4 miliardi di euro.

 

A seguito delle modifiche approvate nel corso dell’esame al Senato, e considerando gli effetti prodotti sul bilancio dal disegno di legge finanziaria (A.C. 2936), il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato per il 2010, in termini di competenza e al netto delle regolazioni contabili e debitorie e dei rimborsi IVA, viene rideterminato in 62.418 milioni di euro

 

Al lordo delle regolazioni contabili e debitorie (pari a 32.696 milioni di euro per quanto concerne le entrate, e a 36.326 milioni di euro, per quanto concerne le spese), il bilancio a legislazione vigente per il 2010 prevede:

 

BLV 2010 (A.S. 1791)
al lordo delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

Competenza

Cassa

(1)      Entrate finali
          - di cui entrate tributarie

469.455
440.236

436.351
415.188

(2)      Spese finali

534.204

555.374

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

64.748

119.023

Considerando la I Nota di variazioni al bilancio (A.C. 2937-bis), il saldo netto da finanziare, in termini di competenza e al lordo delle regolazioni, risulta pari a 67.102 milioni di euro.


1.4 Le variazioni rispetto alle previsioni 2009

Con riferimento alle entrate finali, alle spese finali e ai saldi di bilancio, nella Tavola seguente sono posti a raffronto, in termini di competenza, le previsioni iniziali del bilancio per il 2009, le previsioni contenute nel disegno di legge di assestamento, come presentato dal Governo (A.S. 1646) e le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2010 (A.S. 1791).

 

Il raffronto è effettuato con i dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili, non tenendo conto delle modifiche apportate al disegno di legge nel corso dell’esame presso il Senato.

(Valori in milioni di euro)

 

Bilancio di previsione 2009

Assestato
2009
(A)

B.L.V.
2010

(
B)

Diff.

(A)-(B)

Entrate finali

463.688

437.488

436.759

-729

Tributarie

433.373

403.994

407.540

+3.546

Extratributarie

28.964

31.916

28.004

-3.912

Entrate per alienazione e ammort. beni patrimoniali

1.350

1.578

1.216

-363

Spese finali

496.478

507.148

497.878

-9.270

Spese correnti

449.589

455.503

454.581

-922

- Spese correnti netto interessi

368.269

377.330

375.234

-2.096

- Interessi

81.320

78.173

79.347

+1.174

Spese conto capitale

46.889

51.645

43.297

-8.348

Rimborso prestiti

215.245

215.294

258.589

+43.295

Spese Complessive

711.723

722.441

756.466

+34.025

Saldo netto da finanziare

32.790

69.659

61.118

 

Risparmio pubblico

12.748

-19.593

-19.037

 

Ricorso al mercato (*)

255.105

292.023

323.337

 

(*)  Il ricorso al mercato è calcolato al lordo delle regolazioni debitorie e contabili.
Per il 2010, la relazione al disegno di legge di bilancio precisa che nell’importo del ricorso al mercato sono ricompresi 45 miliardi, quale importo per ristrutturazioni delle passività preesistenti. Pertanto, al netto di tale importo, il ricorso al mercato sarebbe pari a 278.337 milioni di euro.

 

Le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2010 registrano una riduzione del saldo netto da finanziare rispetto all’assestamento per il 2009, nell’importo di 8.541 milioni di euro, derivante da:

§      una riduzione delle spese finali di 9.270 milioni di euro, che riguarda in larga parte le spese in conto capitale;

§      una riduzione delle entrate finali di 729 milioni di euro.


Il saldo corrente (risparmio pubblico) del bilancio a legislazione vigente per il 2010 registra, rispetto ai dati assestati per il 2009, un miglioramento di 556 milioni di euro.

 

Per quanto riguarda le spese finali iscritte nel bilancio a legislazione vigente per il 2010, la riduzione (9.270 milioni) è pressoché interamente imputabile ad un sensibile decremento delle spese in conto capitale, che registrano una riduzione di 8.348 milioni di euro rispetto al bilancio assestato 2009. Anche rispetto al dato del bilancio 2009, le spese in conto capitale risultano ridotte di 3.592 milioni.

Anche la spesa corrente registra, rispetto al bilancio assestato 2009, una riduzione (- 922 milioni di euro). Se confrontata, tuttavia, con il bilancio 2009, la previsione di spesa corrente nel 2010 evidenzia un incremento di circa 5 miliardi di euro.

 

Riguardo alle entrate finali, la riduzione di 729 milioni rispetto alle previsioni assestate per il 2009 risulta determinata dall’andamento decrescente delle entrate extratributarie e di quelle da alienazione e ammortamento beni patrimoniali (nel complesso -4.037 milioni), in parte compensato dall’incremento delle entrate tributarie (+3.546 milioni).

Confrontando i dati con quelli della legge di bilancio per il 2009, si evidenzia peraltro una considerevole riduzione delle entrate finali nel 2010, di circa 27 miliardi di euro, quasi interamente ascrivibile alle entrate tributarie.

Analisi delle spese di parte corrente

Le previsioni di competenza delle spese correnti presentano, per il 2010, un decremento, rispetto al dato assestato 2009, di 922 milioni di euro.

Tale importo è sostanzialmente dovuto alla previsione di una consistente riduzione della spesa corrente primaria di 2.096 milioni di euro, cui fa da contrappeso un aumento della spesa per interessi di 1.174 milioni di euro.

Le variazioni maggiori rispetto al dato assestato 2009 sono previste per le seguenti categoria di spesa:

§      i trasferimenti correnti alle famiglie registrano una flessione di 3.075 milioni, di cui 2.400 milioni sono riferiti al venir meno nel 2010 del bonus straordinario ai contribuenti a basso reddito, beneficio previsto dall’articolo 1, comma 2, del D.L. n. 185/2009 per il solo 2009. Anche le risorse destinate al fondo speciale per la “social card” presentano una riduzione di 487 milioni, in quanto il meccanismo di finanziamento del fondo è basato sulla riassegnazione di risorse che affluiranno in entrata nel corso del 2010. Ulteriori riduzioni interessano gli Istituti di patronato ed assistenza sociale (96 milioni) e le spese per detenuti (73 milioni);

§      i consumi intermedi presentano una contrazione di 1.186 milioni rispetto al 2009. La Relazione rileva che tale flessione interessa in modo particolare il dicastero della Difesa per quanto concerne le risorse destinate alle missioni di pace;

§      le altre uscite correnti presentano nel 2010 una riduzione di 1.991 milioni, di cui 674 milioni sono da riferirsi al venir meno, per l’anno 2010, della dotazione del fondo costituito con le risorse provenienti dai c.d. “ conti bancari dormienti” (cap. 2175/Economia);

§      i redditi da lavoro dipendente registrano una flessione pari a 590 milioni. Tale flessione tiene conto del venir meno di una quota delle risorse destinate alla prosecuzione delle missioni internazionali di pace. La relazione precisa che risultano incluse, nell’ambito dello stanziamento del fondo contratti per il pubblico impiego, le risorse occorrenti per la corresponsione degli adeguamenti relativi all’indennità di vacanza contrattuale.

 

Le suddette variazioni negative sono compensate, in parte, dalle seguenti variazioni in aumento relative a:

§      i trasferimenti alle amministrazioni pubbliche, che aumentano di complessivi 4.655 milioni. In particolare, la Relazione evidenzia l’incremento dei trasferimenti alle amministrazioni locali (+1.780 milioni), quale risultante dei maggiori finanziamenti alle regioni (+3.741 milioni a titolo di compartecipazione all’IVA) e dei minori trasferimenti agli enti locali (riduzione di 901 milioni del fondo ordinario per il finanziamento dei bilanci degli enti locali e riduzione di 342 milioni della compartecipazione dei comuni e delle province al gettito IRPEF). Analogamente, presentano un incremento di 2.550 milioni anche i trasferimenti agli enti di previdenza ed assistenza sociale, relativi a maggiori finanziamenti riferiti sia all’INPS che all’INPDAP;

§      gli interessi passivi registrano un incremento di 1.174 milioni connesso all’andamento sia degli interessi sui BOT poliennali (3.500 milioni) sia all’andamento dei tassi di interesse sui buoni postali fruttiferi (2.350 milioni). Per contro si riducono di 2.250 milioni gli interessi sui conti correnti di tesoreria.

Analisi delle spese in conto capitale

La contrazione delle spese in conto capitale per 8.348 milioni nel 2010 è principalmente ascrivibile ai seguenti comparti di spesa:

§      riduzione di 2.537 milioni dei contributi agli investimenti ad imprese, di cui 2.160 milioni riferiti a minori trasferimenti alle Ferrovie dello Stato.

La riduzione dei contributi a Ferrovie deriva per 960 milioni dal venir meno dello stanziamento, disposto per il solo 2009, dall’articolo 25, comma 1, del D.L. n. 185/2008 per la realizzazione di investimenti in favore di Ferrovie dello Stato Spa (cap. 7120/Economia), e per 1.200 milioni dal minor finanziamento previsto per l’anno 2010 per il Sistema «Alta Velocità/Alta Capacità» della linea Torino-Milano-Napoli, ai sensi dell’articolo 1, comma 964, della legge finanziaria 2007 (legge n. 296/2006), che ha stanziato 400 milioni per il 2007, 1.300 milioni per il 2008, 1.600 milioni per il 2009 e 400 milioni annui per il periodo 2010-2021 (cap. 7124/Economia);

§      riduzione di 4.219 milioni dei contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche, di cui -2.742 milioni di contributi alle amministrazioni centrali, dovuto principalmente a minori stanziamenti per il Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie (-1.601 milioni) e per l’ANAS (-1.205 milioni);

§       La dotazione del Fondo politiche comunitarie (cap. 7493/Economia) passa da 6.872 milioni nel 2009 a 5.271 milioni nel 2010.

§       Per quanto concerne i minori trasferimenti ad ANAS, va considerato che nel bilancio per il 2010 è venuto meno lo stanziamento di 1.205 milioni disposto ai sensi dell’art. 1, co. 1026, della legge finanziaria 2007 (legge n. 296/2006) per la realizzazione di un programma di investimenti ANAS per lo sviluppo e l’ammodernamento delle infrastrutture, in quanto limitata alle annualità 2008 e 2009 (ex cap. 7372/Economia).

§      riduzioni di 1.538 milioni di altri trasferimenti in conto capitale. In tale categoria di spesa va considerato:

-        il decremento di 1.460 milioni del corrispettivo dovuto a SCIP per l’anno 2009, per gli immobili relativi ad operazioni di cartolarizzazione, al fine di estinguere le passività in capo alla stessa (cap. 7288/Economia);

-        la riduzione del Fondo per la riassegnazione dei residui passivi perenti in conto capitale (cap. 7496/Economia), che pur mantenendosi nel 2010 superiore rispetto alla dotazione iniziale del bilancio 2009, presenta una riduzione di 3.114 milioni rispetto all’assestamento 2009.

-        In tale sede, infatti, il Fondo era stato incrementato di 4.000 milioni per il 2009 per il pagamento di crediti vantati dalle imprese per richieste rimaste inevase nel corso del 2008, a causa della esiguità delle risorse disponibili.

-        le maggiori risorse stanziate sul Fondo per le aree sottoutilizzate (cap. 8425/Sviluppo) per 2.386 milioni. In realtà, le risorse del FAS per il 2010 sono previste dal bilancio a legislazione vigente allo stesso livello del dato di previsione 2009 (6 miliardi). La variazione è indicata con riferimento al dato assestato 2009, in cui il Fondo è ridotto a 3,6 miliardi a seguito delle variazioni di bilancio apportate per ripartizioni ai sensi di delibere CIPE o per copertura di oneri posti da provvedimenti legislativi.

 

La tavola che segue illustra le spese finali del bilancio dello Stato, ripartite per categorie, secondo la classificazione economica, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, evidenziando il raffronto tra il dato assestato 2009 e il dato a legislazione vigente per il 2010 (A.S. 1791).

 

Spese finali del bilancio dello stato
(competenza - valori in milioni di euro – al netto delle regolazioni debitorie)

CATEGORIE

BIL. 2009

ASS. 2009

BLV 2010

Var.

Redditi da lavoro dipendente

91.355

91.646

91.056

-590

Consumi intermedi

7.516

9.143

7.957

-1.186

Imposte pagate sulla produzione

4.875

4.862

4.817

-45

Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche

213.307

215.579

220.234

4.655

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

3.801

6.874

3.799

-3.075

Trasferimenti correnti a imprese

3.359

4.129

4.279

150

Trasferimenti all'estero

1.493

1.601

1.508

-93

Risorse proprie CEE

17.000

17.000

17.200

200

Interessi passivi e redditi da capitale

81.320

78.173

79.347

1.174

Poste correttive e compensative

17.078

17.303

17.335

32

Ammortamenti

890

1.054

900

-154

Altre uscite correnti

7.596

8.138

6.147

-1.991

Totale Spese Correnti

449.590

455.502

454.579

-923

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

4.866

5.144

5.056

-88

Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche

20.495

20.930

16.711

-4.219

Contributi agli investimenti ad imprese

10.564

11.577

9.039

-2.537

Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali private

94

97

46

-51

Contributi agli investimenti a estero

205

220

554

334

Altri trasferimenti in conto capitale

10.315

13.278

11.740

-1.538

Acquisizioni di attività finanziarie

350

400

150

-250

Totale spese Conto Capitale

46.889

51.645

43.297

-8.348

Totale Spese Finali

496.478

507.148

497.878

-9.270


Analisi delle entrate

Per quanto riguarda le entrate finali viene prevista nel 2010 una riduzione complessiva di 729 milioni rispetto al dato assestato 2009, determinata da un incremento dello 0,9% delle entrate tributarie (+3.546 milioni) a fronte di una riduzione di quelle extratributarie e delle entrate da alienazione e ammortamento beni patrimoniali, per oltre 4.000 milioni di euro.

In particolare, le entrate extratributarie (Titolo II) registrano complessivamente, nelle previsioni 2010, una diminuzione del 12,3%, pari a 3.912 milioni di euro.

Ponendo a raffronto le previsioni 2010 con i dati indicati nella legge di bilancio di previsione 2009, a seguito del minor gettito dovuto alla crisi economica, le entrate finali diminuiscono di circa 27 miliardi di euro.

In particolare, tra le entrate tributarie il gettito IRE risulta ridotto di 6,5 miliardi, quello IRES di oltre 4 miliardi e il gettito dell’IVA di oltre 12 miliardi.

 

Entrate tributarie

(al netto dei rimborsi IVA, regolazioni contabili e acconto concessionari - milioni di euro)

 

Bil. 2009
(a)

Ass. 2009 (b)

BLV 2010 (c)

Var.
(b-c)

Var.
%

I – Imposte sul patrimonio e sul reddito

256.595

242.191

245.218

3.027

1,2

II - Tasse e imposte sugli affari

127.389

113.343

113.144

-199

-0,2

III - Imposte sulla produzione, consumi e dogane

27.906

25.660

26.017

357

1,4

IV – Monopoli

10.335

10.507

10.507

0

0

V - Lotto, lotterie ed altre attività di giuoco

11.148

12.294

12.654

360

2,9

Totale Entrate Tributarie

433.373

403.994

407.540

3.546

0,9

 


1.5 Analisi delle spese finali per Missioni

Come già ricordato, il disegno di legge di bilancio per il 2010 conferma la struttura contabile introdotta a partire dalla legge di bilancio per il 2008.

In tale quadro, al fine di rendere diretto il legame tra “risorse stanziate e azioni perseguite”, viene mantenuta l’articolazione degli stati di previsione della spesa secondo le 34 Missioni, le quali rappresentano le funzioni principali della spesa pubblica e ne delineano gli obiettivi strategici.

 

Modificazioni sono invece intervenute in ordine al quadro funzionale relativo ai Programmi, che è stato rivisitato, in ossequio a quanto previsto dalla Circolare n. 21 del 5 giugno 2009, che – nel fornire i criteri per la redazione delle previsioni di bilancio per l’anno 2010 e per il triennio 2010-2012 - ha evidenziato l’opportunità di proseguire, anche con riferimento alle proposte di previsione per il 2010, l’attività iniziata nel 2009, di perfezionamento e affinamento della classificazione, al fine di migliorarne la leggibilità e la significatività.

La suddetta Circolare ha indicato alle singole Amministrazioni una serie di principi, analoghi a quelli forniti lo scorso anno, per la formazione delle previsioni di bilancio, volti a:

-        garantire, di norma, la specificità dei programmi per ciascun Ministero e dunque la riduzione dei casi di condivisione dei medesimi tra più ministeri, fermi restando i due Programmi trasversali nei quali sono allocate le spese relative ai Gabinetti dei Ministri (Programma: Indirizzo politico) e quelle relative al funzionamento dell’Amministrazione (Programma: Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza);

-        assicurare che la denominazione dei programmi risulti il più possibile espressiva del loro contenuto;

-        assicurare, per quanto possibile, che a ciascun centro di responsabilità amministrativa sia collegato un solo programma, tenendo conto della necessità di associare la responsabilità della gestione delle risorse e del risultato ad un unico soggetto;

-        favorire la razionalizzazione dei programmi sia in termini di competenza finanziaria, con l’accorpamento di quelli meno significativi, che di attività svolte. Di regola, ad ogni programma devono essere associate le risorse umane necessarie per lo svolgimento delle attività sottostanti;

-        favorire l’associazione delle spese connesse alle strutture periferiche delle Amministrazioni ai Programmi effettivamente svolti, in luogo della loro attribuzione al Programma “Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza”.

 

A seguito della revisione operata dai diversi dicasteri, nel disegno di legge di bilancio per il 2010, le Missioni sono state articolate in 162 programmi, rispetto ai 163 presenti nel disegno di legge di bilancio 2009, poi divenuti 164 nel testo di legge (legge n. 204/2008).

La Relazione illustrativa al disegno di legge osserva che gli interventi di modifica hanno interessato, in primo luogo, il Ministero per i beni e le attività culturali, il quale è stato ristrutturato in applicazione del D.P.R. 2 luglio 2009, n. 91, e, in misura minore, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, e il Ministero della Difesa.

Per quanto concerne il Ministero per i beni e le attività culturali, oggetto di revisione sono stati, in particolare, i programmi relativi alla missione 21 “Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici”, la quale è interamente iscritta nello stato di previsione del suddetto Ministero.

Con riferimento al Ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca, oggetto di revisione sono stati i programmi sottostanti la missione 22 “Istruzione scolastica”. Tale missione è trasversale al suddetto Ministero e al Ministero dell’economia[8], ma i programmi oggetto di ristrutturazione sono stati quelli di competenza del Ministero dell’istruzione.

Oggetto di revisione sono stati anche i programmi relativi alla missione 5 “Difesa e sicurezza del territorio”, interamente iscritta presso il Ministero della Difesa.

Infine, la revisione ha riguardato anche i programmi interni alla Missione 14 “infrastrutture pubbliche e logistica”, trasversale al Ministero dell’economia e al Ministero delle infrastrutture e trasporti, ma oggetto di revisione sono i programmi iscritti presso quest’ultimo Ministero.

Si osserva che la revisione ha riguardato anche i programmi interni alla missione 15, Comunicazioni, trasversale al Ministero dell’economia e finanze e al Ministero dello sviluppo economico.

 

Con riferimento al raccordo con la classificazione funzionale della spesa COFOG (classification of functions of government), ossia la classificazione delle funzioni di governo previste dal SEC 95 ed elaborata in sede OCSE, la Relazione illustrativa rileva che “in occasione delle modifiche intervenute sui programmi e/o sulle strutture organizzative, sono state riviste le attribuzioni dei singoli capitoli alle classi COFOG di pertinenza”.

E’ stato pertanto oggetto di revisione anche il quadro riassuntivo per COFOG e per categorie/divisioni (il quali trovano esposizione in un apposito allegato per ciascuno stato di previsione della spesa).

 

Come evidenziato dalla Relazione illustrativa, la classificazione del bilancio per Missioni e Programmi si muove nel solco dei principi generali vigenti di contabilità pubblica, definiti con la legge n. 94 del 1997[9]. Dunque, l’unità di voto parlamentare rimane l’unità previsionale di base, la quale è sottostante al programma e raggruppa entrate e spese di una stessa natura. Ai fini gestionali, al di sotto delle unità previsionali di base si trovano i capitoli, i quali possono essere gestiti da uno o più centri di responsabilità amministrativa (corrispondenti all’unità organizzativa di livello dirigenziale cui sono affidate le risorse finanziarie).

Si osserva al riguardo che è all’esame in terza lettura presso il Senato un articolato progetto di riforma della disciplina di contabilità nazionale, disegno di legge A.S. 1397-B “Legge di contabilità e finanza pubblica”, il quale, per ciò che attiene al bilancio dello Stato, da un lato mette a regime le innovazioni apportate al bilancio nel corso degli ultimi due esercizi finanziari, confermando l’articolazione delle voci di spesa in missioni e programmi, dall’altro introduce novità rilevanti per ciò che attiene all’oggetto della decisione parlamentare, prevedendo che l’unità di voto non sia più l’u.p.b, bensì il programma. Per l’entrata, l’unità di voto è rappresentata dalla tipologia di cespite.

Il disegno di legge, ai fini del completamento della riforma della struttura del bilancio dello Stato, reca poi una apposita delega Governo, da esercitarsi entro due anni dalla data di entrata in vigore della riforma, finalizzata, tra l’altro, alla revisione delle missioni e dei programmi, alla previsione che le autorizzazioni legislative di spesa debbano essere formulate in termini di finanziamento di specifici programmi di spesa, nonché all’affidamento di questi ultimi ad un unico centro di responsabilità amministrativa.

 

Per quanto concerne gli aspetti quantitativi, il disegno di legge di bilancio consente di identificare lo stock delle risorse disponibili a legislazione vigente per ciascuna della 34 grandi finalità istituzionali perseguite con la spesa pubblica.

La tabella che segue mostra l’ammontare complessivo e in quota percentuale delle risorse disponibili per ciascuna delle 34 Missioni iscritte nel bilancio a legislazione vigente per il 2010[10] (A.S. 1791), come risultanti dalla prima nota di variazioni (A.C. 2937-bis), poste a raffronto con le previsioni iniziali e assestate del bilancio 2009, nonché con i dati di consuntivo per il 2008.

I dati sono al lordo delle regolazioni contabili e debitorie.


(milioni di euro)

Missioni

Rend.
2008

Bilancio 2009

Assestato
2009

BLV
2010

I nota di variazioni

% su totale

1 - Organi costituzionali

3.513

3.058

3.181

3.161

3.161

0,6

2 – Amm.ne generale territorio

532

424

424

465

465

0,1

3 - Relazioni autonomie territoriali

122.217

111.056

113.263

114.990

116.324

21,7

4 - L'Italia in Europa e nel mondo

27.137

26.297

26.411

25.235

25.312

4,7

5 - Difesa e sicurezza del territorio

22.661

19.244

21.271

18.575

18.575

3,5

6 - Giustizia

7.345

7.308

7.600

7.272

7.272

1,4

7 - Ordine pubblico e sicurezza

9.990

10.639

10.861

10.429

10.429

1,9

8 - Soccorso civile

4.544

3.505

3.717

4.140

4.150

0,8

9 - Agricoltura e pesca

1.551

1.004

1.070

885

895

0,2

10 - Energia e fonti energetiche

62

48

48

8

8

0,0

11 - Competitività e sviluppo imprese

4.977

4.690

4.822

4.675

4.763

0,9

12 - Regolazione dei mercati

378

31

53

30

30

0,0

13 - Diritto alla mobilità

12.218

10.017

11.394

7.390

7.395

1,4

14 - Infrastrutture pubbliche e logistica

3.370

3.640

3.722

4.850

4.850

0,9

15 - Comunicazioni

1.317

1.030

1.034

1.252

1.252

0,2

16 - Commercio internazionale

258

204

210

188

188

0,0

17 - Ricerca ed innovazione

4.120

3.613

3.721

3.481

3.496

0,7

18 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio

2.179

1.443

1.393

897

897

0,2

19 - Casa e assetto urbanistico

1.281

890

1.024

710

622

0,1

20 - Tutela della salute

1.050

841

860

780

780

0,1

21 - Tutela beni culturali

1.739

1.394

1.408

1.358

1.358

0,3

22 - Istruzione scolastica

46.943

44.016

44.264

44.178

44.184

8,2

23 - Istruzione universitaria

8.614

8.553

8.555

7.902

7.909

1,5

24 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

23.090

25.373

26.319

25.154

25.154

4,7

25 - Politiche previdenziali

67.411

73.996

74.173

76.871

76.991

14,3

26 - Politiche per il lavoro

3.567

2.934

3.168

2.729

2.729

0,5

27 - Immigrazione

1.480

1.416

1.400

1.575

1.580

0,3

28 - Sviluppo e riequilibrio territoriale (*)

2.439

6.103

3.758

6.064

7.059

1,3

29 - Politiche finanziarie e di bilancio

62.482

66.254

71.225

63.539

63.339

11,8

30 - Giovani e sport

1.069

828

801

789

792

0,1

31 - Turismo

104

76

76

76

76

0,0

32 - Servizi generali amministrazioni

1.279

2.324

2.426

1.767

1.770

0,3

33 - Fondi da ripartire

3.331

13.750

16.627

13.219

13.341

2,5

34 - Debito pubblico (**)

79.446

81.349

77.654

79.568

79.570

14,8

Totale Spese Finali

535.737

537.348

547.933

534.202

536.716

100,0

(*)    Al netto di 36 milioni di euro relativi a rimborsi del debito statale.

(**)  La Missione “Debito pubblico” rappresenta il valore cumulato del debito lordo consolidato dello Stato. Il dato indicato nella tabella si riferisce invece alla spesa per interessi, ossia alla Missione al netto dei rimborsi del debito statale.

Analizzando la quota delle risorse disponibili per il 2010 per ognuna delle 34 Missioni rispetto al totale del bilancio dello Stato, emerge come le percentuali maggiori delle risorse siano destinate alle seguenti finalità:

§      relazioni finanziarie con le autonomie locali (Missione 3 “Relazioni autonomie territoriali”), che rappresenta circa il 21,7% della spesa finale dello Stato;

§      interessi per il servizio del debito (Missione 34 “Debito pubblico”), cui sono destinati il 14,8% delle risorse;

§      trasferimenti agli enti previdenziali per la previdenza obbligatoria e complementare (Missione 25 “Politiche previdenziali”), che rappresentano il 14,3% delle risorse;

§      politiche finanziarie e di bilancio (Missione 29), che assorbono il 11,8% della spesa;

§      istruzione scolastica (Missione 22), cui è destinato l’8,2 della spesa.

Inoltre, alle relazioni internazionali e alla cooperazione (Missione 4 “L’Italia in Europa e nel mondo”) è destinato il 4,7%, analogamente ai diritti sociali, politiche sociali e alle politiche per la famiglia (Missione 24).

 

 

Bilancio a legislazione vigente 2010, integrato dalla I Nota di variazioni
Incidenza % degli stanziamenti per Missione

 

 

*          Nella voce “Altro” sono raggruppate le Missioni (21 su un totale di 34) che presentano un’incidenza percentuale rispetto al totale dello stati di previsioni della spesa inferiore all’1,4%. In particolare, si tratta – come per l’anno 2009 - delle Missioni 1, 2, 8-12, 14-21, 26-28, 30-32.

Le rimodulazioni effettuate tra i programmi delle missioni di spesa

Si ricorda che sulla base dell’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112/2008, come modificato dall’articolo 23, comma 21-quater del D.L. n. 78/2009, alla legge annuale di bilancio è consentito, in via sperimentale anche per l’anno 2010, di rimodulare tra i programmi le dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa, compresi gli stanziamenti di spesa predeterminati per legge, nel rispetto dell’invarianza degli effetti sui saldi di finanza pubblica e dell’obiettivo di pervenire ad un consolidamento per missioni e programmi di ciascuno stato di previsione.

Sono escluse dalla rimodulazione soltanto le spese obbligatorie e quelle in annualità e a pagamento differito.

Le autorizzazioni legislative ed i relativi importi da utilizzare per ogni programma ai fini della rimodulazione sono esposti in un apposito Allegato a ciascuno stato di previsione della spesa.

 

Nelle tabelle seguenti sono riportati, raggruppati per missione, i programmi di spesa che sono stati oggetto di rimodulazione da parte delle Amministrazioni, relativamente al solo fattore legislativo.

Si ricorda, comunque, che nell’Allegato 2 sono esposti anche programmi di spesa, con le relative autorizzazioni legislative, che non presentano alcuna rimodulazione da parte delle Amministrazioni.

 

Missione 4 - L'Italia in Europa e nel mondo

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

AFFARI ESTERI

Prog. 2

L. 49/1987, art. 37, co. 1 - cooperazione con i paesi in via di sviluppo

Vari

326.962.000

-2.005.979

210.940.000

-2.007.977

210.940.000

-2.007.977

Prog. 6

L. 794/1966
Ratifica convenzione costituzione Istituto italo latino americano

4131

2.383.000

-11.899

2.375.000

-19.841

2.375.000

-19.841

Prog. 6

L. 140/1980, art. 2, co. 1
Contributo al fondo europeo per la gioventù

4052

272.000

0

270.000

-3.000

270.000

-3.000

Prog. 8

D.P.R. 200/1967
Disposizioni sulle funzioni e sui poteri consolari

31053121

11.316.114

+604.114

11.712.000

+1.000.000

11.712.000

+1.000.000

Prog. 8

L. 286/2003, art. 3
Spese funzionamento COMITES

3103

2.400.000

+405.425

1.986.016

0

1.986.016

0

Prog. 8

L. 286/2003, art. 6, co. 4
Norme relative alla disciplina dei COMITES – Comitato dei residenti

3106

160.000

-9.539

168.811

0

168.811

0

 

Totale

 

 

-1.017.878

 

-1.030.818

 

-1.030.818

 

Missione 5 – Difesa e sicurezza del territorio

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

DIFESA

Prog. 5

L. 267/2002, art. 1, co. 3
Contributo dello stato in favore dell’Iho

1345

77.000

+30.282

66.000

+30.397

66.000

+30.397

Prog. 6

LF. 244/2007, art. 2, co. 78
Indennizzi personale militare impegnato in missioni e altre aeree a rischio

1331

10.000.000

+2.427.440

0

0

0

0

 

Totale

 

 

+2.457.722

 

+30.397

 

+30.397

 

Missione 8 – Soccorso civile

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

INTERNO

Prog. 3

L. 246/2000, art. 10, co. 4
Potenziamento vigili del fuoco

2053

100.793

-40.000

107.734

0

108.493

0

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

Prog. 1

DL 223/2006, art. 18/bis
Disposizioni contrasto incendi boschivi

3081

7.272.560

-300.000

5.562.522

-232.000

5.562.522

-232.000

 

Totale

 

 

-340.000

 

-232.000

 

-232.000

 

Missione 9 - Agricoltura e pesca

 

 

 

 

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

Prog. 2

DLG n. 226/2001, art. 10, co. 1/bis
Orientamento e modernizzazione del settore della pesca e dell’acquacoltura

1482

1.717.103

-120.000

1.405.751

0

1405.751

0

Prog. 6

DLG 228/2001, art. 3
Orientamento e modernizzazione del settore agricolo

2143

1.025.929

-1.500.000

1.932.840

0

1.932.840

0

Prog. 6

DL 202/2005, art. 5, Co. 3/ter
 Misure urgenti per la prevenzione dell’influenza aviaria

2275

400.000

-2.500.000

2.900.000

0

2.900.000

0

Prog. 6

DL 2/2006, art. 4 co. 4/ter
Consorzio anagrafe animale

2287

457.257

-300.000

579.452

0

579.452

0

 

Totale

 

 

-4.420.000

 

0

 

0

 


 

Missione 12 - Regolazione dei mercati

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

SVILUPPO ECONOMICO

Prog. 4

L. 229/2003, art. 16, co. 1
Istituzione registro informatico adempimenti amministrativi imprese

2261

84.185

-70.000

117.982

0

117.982

0

 

Missione 13 - Diritto alla mobilità

 

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Prog. 1

LF 296/2006, art. 1, co. 921, punto B
Piano generale della mobilità

1096

500.000

-1.771.769

500.000

-1.238.357

600.262

-1.138.095

 

Missione 16 - Commercio internazionale

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

SVILUPPO ECONOMICO

Prog. 5

L. 549/1995, art. 1, co. 43
Contributi ad enti, istituti, associazioni fondazioni ed altri organismi

2501

24.854.989

-55.000

18.955.470

0

18.955.470

0

Prog. 5

L. 68/1997, art. 8, co. 1, punto B
Attività promozionale delle esportazioni italiane

2531

54.912.157

-105.000

41.684.037

0

41.684.037

0

 

Totale

 

 

-160.000

 

0

 

0

 

Missione 17 – Ricerca ed innovazione

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Prog. 6

L. 267/2002, art. 1, co. 2
Contributi dello stato in favore dell’INSEAN

1801

6.807.599

+48.358

6.607.129

+48.358

6.607.129

+48.358

 


 


Missione 18 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

Prog. 3

L. 344/1997, art. 1, co. Progettazione interventi ambientali e promozione di figure professionali

2717
8432
8461

3.451.586

+512.471

2.249.591

0

2.249.591

0

Prog. 3

L. 36/2001, art. 4, co. 1
Prevenzione e monitoraggio sull’inquinamento elettromagnetico

2717

0

-341.648

262.206

0

262.206

0

Prog. 3

L. 36/2001, art. 6, co. 7
Comitato interministeriale pre­venzione inquinamento elettromagnetico

2717

0

-170.823

131.102

0

131.102

0

Prog. 3

L. 179/2002, art. 3, co. 2
Provvidenze per il controllo delle emissioni inquinanti

8406

1.078.921

-400.000

1.131.671

0

1.131.671

0

Prog. 3

DL 10/2007, Art. 5/bis comma 1
Applicazione regolamento CE n. 1907/2006 concernente registrazione, autorizzazione sostanze chimiche

2717
2793

1.112.110

-79.000

912.404

0

912.404

0

Prog. 3

LF n. 244/2007, art.2 co. 322
Ricerca studi interazione per fattori ambientali

8441

778.628

+400.000

0

0

0

0

Prog. 5

L. 120/2002, art. 3
Convenzione sui cambiamenti climatici

2211

47.743.411

-3.750.000

39.402.753

0

39.402.753

0

Prog. 7

L. 344/1997, art. 4, co. 11
Interventi per la conservazione della natura

7216
7217
7311

8.010.017

+4.764.006

2.483.847

0

2.483.847

0

Prog. 7

L. 426/1998, art. 2, co. 1
Interventi di demolizione

7216

0

-977.725

748.155

0

748.155

0

Prog. 7

LF 244/2007, art. 2, co. 325
Attività di vigilanza in ambiente marino

7351

0

-3.786.281

2.897.262

0

0

0

Prog. 9

L. 36/1994, art. 22, co. 6
Costituzione del comitato servizi idrici

1731

545.000

-69.120

522.412

0

522.412

0

Prog. 9

L. 308/2004, art.1 co.42
Istituzione segreteria tecnica migliori tecnologie e pratiche ambientali

1731

580.000

-48.291

522.412

0

522.412

0

Prog. 9

LF 244/2007, art. 2, co. 334
Potabilizzazione acque di rubinetto

1862

3.400.000

-386.281

0

0

0

0

 

Totale

 

 

-4.332.692

 

0

 

0

 

Missione 20 - Tutela della salute

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI

Prog. 1

L. 12/2003
Accordo Governo italiano e OMS

4133

334.659

+100.000

179.561

0

0

0

 

Missione 21 - Tutela beni culturali

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

BENI E ATTIVITA’ CULTURALI

Prog. 10

L. 190/1975, art. 3
Spese funzionamento biblioteca “Vittorio Emanuele II” di Roma

3610

1.840.000

+249.577

1.482.000

+271.444

1.482.000

+271.444

Prog. 10

DPR 805/1975, art. 22
Assegnazione per il funzionamento degli istituti centrali

3611

2.261.000

+1.499.586

1.728.000

+1.148.435

1.728.000

+1.148.435

 

Totale

 

 

1.749.163

 

1.419.879

 

1.419.879

 

Missione 26 - Politiche per il lavoro

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI

Prog. 1

L. 125/1991, art. 5
Azioni per la realizzazione nel lavoro della parità uomo donna

5061

145.735

-25.000

130.646

0

130.646

0

Prog. 1

L. 244/2007, art. 2, co. 533
Sicurezza luoghi di lavoro

7984

36.362.803

-1.500.000

27.472.613

-1.500.000

27.472.613

-1.500.000

Prog. 6

L. 54/1982, art. 12
Finanziamento attività di formazione professionale

76827682

1.810.283

-2.271.769

1.346.122

-1.738.357

1.346.122

-1.738.357

Prog. 6

L. 296/2006, art. 1, co. 1163
Finanziamento attività formazione professionale

7682

2.271.769

+2.271.769

1.738.357

+1.738.357

1.738.357

+1.738.357

 

Totale

 

 

-1.525.000

 

-1.500.000

 

-1.500.000

 

Missione 29 - Politiche finanziarie e di bilancio

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

ECONOMIA E FINANZE

Prog. 1

L. 358/1991, art. 9, co. 4
Acquisto e costruzioni di sedi per gli uffici finanziari

7751

48.143

 +5.777

60.584

+7.270

104.553

+12.546

 

Missione 32 – Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

ECONOMIA E FINANZE

Prog. 3

L. 358/1991, art. 9, co. 4
Acquisto e costruzione di sedi per gli uffici finanziari

7753

0

-5.777

0

-7.270

0

-12.546

 

Missione 33 – Fondi da ripartire

 

Cap.

2010

2011

2012

 

 

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

Ddl 2010

Var.

LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI

Prog. 1

L. 388/2000, art. 116, co. 7
Istituzione commissioni camere di commercio

3976

0

-138.264

0

-105.799

0

-105.799

Prog. 1

L. 266/2005, art. 1, co. 222, punto B
Fondo da ripartire per gli uffici periferici Ministero lavoro

1161

11.042.751

+138.264

8.218.130

+155.799

8.218.130

+155.799

ISTRUZIONE, UNIVERSITA’ E RICERCA

Prog. 1

L. 296/2006, art. 1, co. 634
Interventi a favore dell’istruzione

1287

97.323.005

-6.703.220

68.240.707

-11.703.220

68.240.707

-11.703.220

DIFESA

Prog. 1

L.F 244/2007, art. 1, co. 181
Fondo per il pagamento dell’accisa su prodotti energetici impiegati dalla FF.AA

1186

79.466.165

+215.534

60.642.576

0

60.642.576

0

Prog. 1

LF 244/2007, art. 2, co. 615
Riassegnazione entrate

1187

42.963.590

+116.529

42.663.189

0

42.663.189

0

 

Totale

 

 

-6.371.157

 

-11.653.220

 

-11.653.220

 


2. Emendamenti al disegno di legge di bilancio
approvati dal Senato

Di seguito si riportano le variazioni risultanti dagli emendamenti al disegno di legge di bilancio 2010, approvati presso il Senato, e in Aula.

La gran parte delle variazioni sono state apportate in sede referente, dalla 5a Commissione, mentre l’Assemblea ha apportato una sola variazione[11].

 

Tab. 2 - Economia e finanze

Emendamento

UPB

Missione/Programma /Denominazione UPB

Competenza

2.Tab. 2.30-5

3.2.6

L’Italia in Europa e nel mondo (4) - Politica economica e finanziaria in ambito internazionale – Investimenti

L’incremento è relativo al finanziamento degli oneri derivanti dalla partecipazione dell’Italia al capitale della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (cap. 7178).

+1.673.865

 

21.2.3

Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei Ministri (1) – Organi a rilevanza costituzionale – Oneri comuni di parte corrente

L’incremento è destinato al Fondo per il funzionamento del Consiglio di giustizia amministrativa della regione siciliana (cap. 2182)

+153.152

 

25.2.3

Fondi da ripartire (33) – Fondi di riserva e speciali – Oneri comuni di parte corrente.

Riduzione del Fondo di riserva per le spese impreviste (cap. 3001).

- 3.267.017

2.Tab. 2.120-5

24.1.1

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32) – Servizi generali, formativi, assistenza legale ed approvvigionamenti per le amministrazioni pubbliche – Funzionamento.

La riduzione opera sulle spese per acquisto di beni e servizi (cap. 1255).

- 2.000.000

2.Tab. 2.147-5

24.3.1

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32) – Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza – Funzionamento.

La riduzione concerne le spese per acquisto di beni e servizi (cap. 1248).

- 4.000.000

2.Tab. 2.158-5

25.2.3

 Fondi da ripartire (33) – Fondi di riserva e speciali – Oneri comuni di parte corrente.

Riduzione del Fondo di riserva per le spese impreviste (cap. 3001).

- 4.000.000

 

Tab. 3 – Sviluppo economico

Emendamento

UPB

Missione/Programma /Denominazione UPB

Competenza

2.Tab. 2.30-5

9.2.1

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32) – Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza – Funzionamento

Finanziamento del funzionamento del “Monitoring trustee” istituito in attuazione della decisione della Commissione europea del 12 novembre 2008 (cap. 1221)

+1.440.000

 

2.1.6

Sviluppo e riequilibrio territoriale (28) – Politiche per lo sviluppo economico ed il miglioramento istituzionale delle aree sottoutilizzate.

La riduzione è a valere sul Fondo per le aree sottoutilizzate (cap. 8425).

- 5.000.000

 

Tab. 5 – Ministero della giustizia

Emendamento

UPB

Missione/Programma /Denominazione UPB

Competenza

5.Tab.5.1

1.2.1

Giustizia (6) – Giustizia civile e penale – Funzionamento

La riduzione opera sulle competenze accessorie al personale (cap. 1404).

- 622.000

 

2.1.1

Giustizia (6) – Indirizzo politico – Funzionamento

L’incremento è diretto alle competenze fisse ed accessorie agli addetti al gabinetto ed alle segreterie particolari (1003).

+ 622.000

 

Tab. 6 – Ministero degli affari esteri

Emendamento

UPB

Missione/Programma /Denominazione UPB

Competenza

6.Tab. 6.1-5

1.2.2

L’Italia in Europa e nel mondo (4) - Cooperazione allo sviluppo e gestione delle sfide globali – Interventi

L’incremento riguarda il Fondo per lo sminamento umanitario (cap. 2210)

+1.000.000

 

1.4.1

L’Italia in Europa e nel mondo (4) - Cooperazione politica, promozione della pace e sicurezza internazionale – Funzionamento

La riduzione opera, per 500.000 euro a valere sulle risorse finalizzate alla retribuzione al personale a contratto nelle rappresentanze diplomatiche, uffici consolari e istituti di cultura (cap. 1501), e per 500.000 euro sulle competenze accessorie al personale (cap. 1503).

- 1.000.000

 


 

Tab. 7 – Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca

Emendamento

UPB

Missione/Programma /Denominazione UPB

Competenza

2.Tab. 2.120-5

1.3.6

Istruzione scolastica (22) – Istruzione primaria –Investimenti

L’incremento è diretto ad investimenti vari.

 +2.000.000

2.Tab. 2.147-5

2.1.2

Istruzione universitaria (23) – Diritto allo studio nell’istruzione universitaria – Interventi

L’incremento opera sul contributo a favore dei collegi universitari legalmente riconosciuti e per il finanziamento delle funzioni delegate alla regione Sardegna in materia di diritto allo studio (cap. 1696).

+4.000.000

2.Tab. 2.158-5

1.9.2

Istruzione scolastica (22) – istituzioni scolastiche non statali – Interventi

L’incremento è diretto ad interventi vari. In particolare, 958.292 euro vengono iscritti nell’ambito del CDR Ufficio scolastico regionale per la Lombardia, destinati alle spese per la realizzazione del sistema pre-scolastico integrato e mantenimento scuole per l’infanzia (cap. 2183).

+ 4.000.000

 

Tab. 10 – Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti

Emendamento

UPB

Missione/programma /Denominazione UPB

Competenza

2.Tab. 2.30-5

2.7.6

Diritto alla mobilità (13) – Sviluppo della mobilità locale – Investimenti

L’incremento è destinato alla realizzazione delle infrastrutture per la mobilità al servizio delle fiere di Bari, Verona, Foggia e Padova.

+5.000.000

 

Infine, sono stati approvati in Commissione due emendamenti che hanno apportato modifiche all’articolato del disegno di legge di bilancio, ed in particolare agli articoli che approvano lo stato di previsione del Ministero dell’economia e finanze, del Ministero dell’Istruzione, dell’università e ricerca e del Ministero dell’Interno.


3. L’evoluzione della spesa nel bilancio dello Stato:
Tavole allegate

 

 

 

 

Tavola I      Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola II     Le spese complessive per funzioni-obiettivo e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Le variazioni in termini assoluti, a seguito della I Nota di variazioni e in percentuale sono riferite al dato assestato 2009.

 

Tutti i dati delle spese sono al lordo dei rimborsi IVA e delle regolazioni debitorie.

 

I dati del disegno di legge di assestamento 2009 sono riferiti al testo presentato al Senato (A.S. 1646).


Tavola I – Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

MINISTERI

Ass. 2009

%

BLV
2010

%

I Nota
Bil 2010

%

Diff. VA

Diff. %

Economia e finanze

329.989

60,2

318.622

59,6

319.844

59,6

-10.145

-3,1

Sviluppo economico

7.730

1,4

9.558

1,8

10.555

2,0

2.825

36,5

Lavoro e politiche sociali

81.949

15,0

82.920

15,5

83.044

15,5

1.095

1,3

Giustizia

7.757

1,4

7.408

1,4

7.408

1,4

-349

-4,5

Affari esteri

2.164

0,4

2.074

0,4

2.074

0,4

-90

-4,2

Istruzione

55.661

10,2

55.252

10,3

55.280

10,3

-381

-0,7

Interno

29.035

5,3

27.205

5,1

27.330

5,1

-1.705

-5,9

Ambiente e tutela del mare

1.284

0,2

738

0,1

738

0,1

-546

-42,5

Infrastrutture

7.648

1,4

6.985

1,3

6.990

1,3

-658

-8,6

Difesa

21.447

3,9

20.363

3,8

20.364

3,8

-1.083

-5,0

Politiche agricole

1.546

0,3

1.377

0,3

1.386

0,3

-160

-10,3

Beni e attività culturali

1.731

0,3

1.702

0,3

1.702

0,3

-29

-1,7

TOTALE SPESE FINALI

547.941

100

534.204

100,0

536.715

100,0

-11.226

-2,0

 

Tavola II – Le spese complessive per funzioni-obiettivo ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

FUNZIONI-OBIETTIVO

Ass. 2009

%

BLV
2010

%

I Nota
Bil 2010

%

Diff.
I Nota/Ass

Diff. %

1 Servizi generali delle pubbliche amministrazioni

494.952

64,8

534.306

67,4

535.357

67,3

40.405

8,2

2 Difesa

22.147

2,9

20.791

2,6

20.791

2,6

-1.356

-6,1

3 Ordine pubblico e sicurezza

20.351

2,7

19.690

2,5

19.690

2,5

-661

-3,2

4 Affari economici

49.049

6,4

42.923

5,4

43.175

5,4

-5.874

-12,0

5 Protezione dell'ambiente

1.654

0,2

1.100

0,1

1.100

0,1

-554

-33,5

6 Abitazioni e assetto territoriale

1.120

0,1

754

0,1

754

0,1

-366

-32,7

7 Sanità

9.506

1,2

10.733

1,4

11.791

1,5

2.285

24,0

8 Attività ricreative, culturali e di culto

5.524

0,7

5.711

0,7

5.714

0,7

190

3,4

9 Istruzione

53.190

7,0

52.956

6,7

52.969

6,7

-221

-0,4

10 Protezione sociale

105.732

13,9

103.828

13,1

103.963

13,1

-1.769

-1,7

TOTALE SPESE COMPLESSIVE

763.226

100,0

792.792

100,0

795.304

100,0

32.078

4,2


PARTE III
Profili di interesse della XIII Commissione

 


1. Stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per il 2010
(Tabella 12)

1.1 Il ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali: competenze e struttura

Nel nuovo testo dell’art. 117 della Costituzione la materia “agricoltura” rappresenta, come sottolineato da gran parte della dottrina, una delle più importanti tra quelle attribuite alla potestà legislativa esclusiva “residuale” delle regioni.

Ciò non toglie che la materia agricola risulti al tempo stesso strettamente connessa con alcuni profili affidati alla competenza esclusiva o concorrente dello Stato, ed in particolare quelli relativi ai rapporti internazionali e con l’Unione europea: il quadro di riferimento normativo ed economico per il settore primario è infatti ormai da tempo definito a livello comunitario, nell’ambito della Politica Agricola Comune (PAC).

Questo tipo di assetto nei rapporti tra Stato e regioni in materia agricola è d’altra parte preesistente alla modifica del titolo V della Costituzione, ed è sintetizzato da ultimo nelle disposizioni del decreto legislativo n. 143/1997[12], che hanno conferito alle regioni tutte le funzioni ed i compiti relativi alle materie di agricoltura, foreste, pesca, agriturismo, caccia, sviluppo rurale e alimentazione, già svolti dal soppresso Ministero delle risorse agricole, alimentari e forestali, disponendo nel contempo l'istituzione del Ministero per le politiche agricole, con compiti di elaborazione e coordinamento delle linee di politica agricola, agroindustriale e forestale, di rappresentanza degli interessi nazionali nelle sedi comunitarie, nonché di organizzazione delle relazioni internazionali.

 

Nel corso della scorsa legislatura il Ministero agricolo ha dapprima mutato  competenze e denominazione per effetto del decreto legge n. 181/2006[13]; che (art. 1, comma 9) ha attribuito al Dicastero le competenze sui generi alimentari trasformati industrialmente (per l’innanzi assegnate al Ministero delle attività produttive, ora per lo sviluppo economico” e previste dall’articolo 1 della legge n. 199/1958) nel contempo ridenominandolo “Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali” (art. 1 comma 11). Lo stesso D.L. n. 181/2006 (art. 1, comma 9-ter), ha poi riattribuito al MIPAAF le competenze in materia di “registrazione a livello internazionale di marchi associati ai segni identificativi delle produzioni di origine nazionale e la loro tutela giuridica internazionale”, che l’articolo 17 del decreto legislativo n. 99 del 2004 assegnava alla società per azioni Buonitalia.

Successivamente, una ulteriore modifica alle competenze del MIPAAF è stata disposta dalla legge n. 296/2006[14] (legge finanziaria 2007) che, all’art. 1, comma 1047, ha affidato all’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari del MIPAAF (contestualmente definito “struttura dipartimentale del ministero”) le funzioni statali in materia di vigilanza sugli organismi incaricati del controllo medesimo.

 

La struttura organizzativa del Ministero è stata poi conseguentemente ridefinita con un nuovo Regolamento di organizzazione n. 18/2008[15] da un lato per adeguarla alle modifiche introdotte dai provvedimenti legislativi sopra citati, dall’altro in conformità al programma di riorganizzazione dei ministeri, finalizzato al contenimento delle spese di funzionamento, previsto dall’art. 1, commi 404-415, della legge n. 296/2006 - finanziaria 2007.

Essendo successivamente intervenuto il decreto-legge n. 112 del 2008 che con l’art. 74 ha dettato nuovi criteri di risparmio e razionalizzazione, il regolamento n. 18 è stato nuovamente sostituito con il DPR 22 luglio 2009[16], n.129 che persegue una ulteriore riduzione degli assetti organizzativi dell’amministrazione e delle relative dotazioni organiche, secondo principi di efficienza, razionalità ed economicità.

Il nuovo regolamento di organizzazione, che riproduce in linea di massima il precedente DPR n. 18, conferma che il MIPAAF è organizzato in tre dipartimenti che in luogo dei precedenti Dipartimento delle politiche europee ed internazionali; Dipartimento delle politiche di sviluppo economico e rurale; Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari diventano:

§      Dipartimento delle politiche europee ed internazionali;

§      Dipartimento delle politiche competitive del mondo rurale e della qualità;

§      Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari.

Al riguardo, le precedenti linee-guida seguite nella ridefinizione della struttura e delle competenze dei Dipartimenti, tuttora valide, hanno così sintetizzato le funzioni dipartimentali:

-        concentrazione dell’azione a livello internazionale e comunitario per gli aspetti di mercato e dei sostegni diretti di cui al Regolamento (CE) n. 1782/2003 nel Dipartimento delle politiche europee ed internazionali;

-        concentrazione dell’azione a sostegno della competitività interna e delle politiche di filiera nonché dello sviluppo rurale di cui al Regolamento (CE) n. 1698/2005 nel Dipartimento delle politiche di sviluppo economico e rurale;

-        rafforzamento delle funzioni dell’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari.

Rammentando che la struttura dello stato di previsione del MIPAAF resta articolata per quanto riguarda le previsioni di spesa nelle unità previsionali di base, che costituiscono le unità fondamentali di voto ai fini dell’approvazione parlamentare del disegno di legge di bilancio, occorre segnalare che la riorganizzazione del Ministero ha comportato una redistribuzione delle funzioni e delle attribuzioni delle missioni ai diversi centri di responsabilità.

Gli stanziamenti disposti nella tabella n. 12 partecipano esclusivamente alle seguenti Missioni:

7 Ordine pubblico e sicurezza

8 Soccorso civile

9 Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca

18 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente

32 Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche

33 Fondi da ripartire

I centri di responsabilità che compaiono nella tabella n. 12 sono i seguenti:

1 Gabinetto e uffici di diretta collaborazione all’opera del ministro

2 Dipartimento delle politiche europee ed internazionali

3 Dipartimento delle politiche di sviluppo economico e rurale

4 Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentarii

5 Corpo forestale dello Stato

Per quanto riguarda l’analisi funzionale, le spese sono classificate per funzioni-obiettivo.

Le funzioni obiettivo individuate per il MIPAAF sono:

1 Difesa

2 Ordine pubblico e sicurezza

3 Affari economici

4 Protezione dell’ambiente

5 Protezione sociale

 

1.2 Il contenuto dello stato di previsione

Il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’esercizio 2010 (AC 1791) prevede per il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (tabella n. 12) una spesa complessiva in termini di competenza pari a 1.386,5 milioni di euro  (1.333,9  per il 2009)

Le risorse che la legge di bilancio per il 2009 prevedeva di attribuire allo stato di previsione del MIPAAF per l’esercizio 2010 erano pari a 1.474,721 milioni di euro; con la legge di assestamento gli stanziamenti di competenza sono stati fissati in 1.545,653 milioni di euro. Rispetto all’assestamento 2009 il progetto di bilancio a legislazione vigente per il 2010, sottoposto all’esame parlamentare, registra pertanto una diminuzione degli stanziamenti di 169,063 milioni di Euro (-11,5%), per effetto della quale l’incidenza percentuale degli stanziamenti di competenza del MIPAAF rispetto alla spesa finale del bilancio dello Stato si riduce allo 0,1 % (già passato dallo 03% del 2008 allo 0,2% del 2009) (V. tavola I).

Nello stato di previsione del dicastero agricolo le risorse sono assorbite per la gran parte dalla missione 9, Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca, alla quale vengono assegnati 720,190 meuro (684,7 meuro nel bilancio 2009), che rappresentano il 51,9% (51,3% nell’esercizio 2009) dell’intera dotazione della tabella 12. Lo stanziamento è quasi per intero destinato alle Politiche in favore dello sviluppo rurale che include l’attuazione del Piano irriguo nazionale, cui si aggiunge il cospicuo stanziamento attribuito alla Ricerca nel settore agroalimentare per promuoverne l’innovazione tecnologica e lo sviluppo (tutti afferenti al programma 9.6, obiettivi 13 e 12).

La tabella 12 prevede spese di parte corrente pari a 1.021,6 meuro (765,7 per il 2009) e spese in conto capitale pari a 364,9 meuro (568,2 meuro nel passato esercizio), in tal modo ulteriormente accentuando la prevalenza delle prime sugli stanziamenti per investimenti; tale composizione della spesa si è profilata con l’esercizio 2009 dopo un biennio nel quale le risorse attribuite alla spese per investimento erano risultate preponderanti.

Se lo stanziamento di parte corrente è ripartito, seppure con peso diverso, tra le varie missioni – alla missione 9 vanno circa 457 meuro (256 nel 2009) principalmente per lo sviluppo rurale, 225 (194) meuro alla missione 18 per la tutela e conservazione della flora e fauna, 175 (170) meuro alla 7 per l’ordine pubblico e sicurezza nel territorio rurale e montano, e 133 (121) per il soccorso civile – quello in conto capitale è assegnato quasi per intero alla missione 9 alla quale vanno 262,6 (428) meuro (ancora per le misure di sviluppo rurale); residui 70 milioni (in precedenza 109) sono attribuiti alla missione 33 intitolata Fondi da ripartire, nella quale è iscritto ciò che residua del Fondo unico investimenti destinato ad assicurare la continuità degli interventi pubblici nel settore agroforestale da parte dell’Amministrazione centrale.

 

Nel complesso gli stanziamenti di competenza che vengono iscritti nel bilancio 2010 sono il risultato delle modifiche apportate alle previsioni iniziali con la legge di assestamento e delle ulteriori variazioni che si propongono, incluse quelle approvate dall’altro ramo parlamentare e trasmesse con la nota di variazione.

 

“Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali”

previsioni delle spese per il  2010

(Dati in milioni di euro)

Missione

Previsioni nel bilancio 2009

Previsioni assestate 2009

Variazioni proposte

Previsioni per il 2010

Missione 7  Ordine pubblico e sicurezza

172,4

172,4

4,8

177,2

Missione 8  Soccorso civile

140,8

144,2

8,4

152,6

Missione 9  Agricoltura, politiche agrolimentari e pesca

825,5

892,1

- 171,9

720,2

Missione 18  Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente

203,1

203,1

32,4

235,5

Missione 32  Servizi istituzionali e generali delle amm. pubbliche

16,3

16,9

4,0

20,9

Missione 33  Fondi da ripartire

116,6

116,9

- 36,8

80,1

Totale generale

1.474,7

1.545,7

- 158,2

1.386,5

 

La consistenza dei residui passivi presunti del MIPAAF al 1° gennaio 2010 è stata valutata in 455,5 (850,3) milioni di Euro, di cui 101,4 (131,7) milioni per la parte corrente e 354,1 (718,6) milioni per la parte in conto capitale.

 

La consistenza presunta dei residui sommata agli stanziamenti proposti per la competenza danno la massa spendibile il cui volume viene preso in considerazione per giungere ad una stima delle autorizzazioni di cassa; la determinazione delle autorizzazione è stato poi fatta alla luce di un tasso di realizzabilità, individuato per ciascuna, coerente con l’andamento della spesa nei precedenti esercizi.

Le autorizzazioni di cassa sono determinate in 1.107,5 (798,7) milioni di euro per la parte corrente (99,5% della massa spendibile, pari alla somma della competenza e dei residui) ed in 533,4 (763,6) milioni di euro per la parte in conto capitale (74,3% della massa spendibile).

 

Missione 9: Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca

E’ la missione di gran lunga più rilevante, che utilizza in termini di competenza 720,2 meuro (684,7 nel 2009) dei 1.474,7 in totale attribuiti alla tabella 12), ed è gestita quasi interamente dal Dipartimento delle politiche di sviluppo economico e rurale (540,6 meuro).

Per l’esercizio in esame nel bilancio dello Stato alla intera missione 9 viene attribuito l’importo di 895,3 meuro (862,8 nel 2009) ripartito fra cinque programmi, tutti interamente gestiti dal dicastero agricolo, con la sola eccezione del programma 9.3 Sostegno al settore agricolo che è iscritto nella tabella del dicastero dell’economia e delle finanze nella quale è autorizzata una spesa complessiva pari a 175 meuro.

Con riferimento a tale programma 9.3, nella UPB 7.1.2 della tabella 2, sulla base della quantificazione disposta nella tab. C della finanziaria in esame, è autorizzata una spesa di 173,4 meuro (176,6 nel 2009) destinata ad essere trasferita all’AGEA per le funzioni alla stessa attribuite dal D.lgs. n. 165/99 (cap. 1525).

Ulteriori 1,7 meuro sono appostati nella UPB 7.1.6, cap 7284, per le agevolazioni finanziarie per l’acquisto di proprietà fondiarie, da parte di agricoltori, all’interno delle comunità montane (L.488/01, art. 52 co. 21, di modifica della legge sulla montagna).

La dotazione finanziaria della intera missione 9 è attribuita per 630 (256 nel 2008) meuro alle spese correnti e per i restanti 264 (428) meuro alle spese in conto capitale; alla luce dell’art. 60 co. 2 e 3 del DL n. 112/08 - che hanno reso rimodulabili a saldo zero, all’interno di ogni singola missione, le autorizzazioni di spesa relative a programmi diversi, consentendo anche un travaso di risorse da una categoria all’altra per quanto riguarda le spese per Interventi e per Funzionamento, seppure entro il limite del 10% della singola UPB - va detto che lo stanziamento di parte corrente è costituto per l’89% (85%) da spese non rimodulabili (a fronte di un tasso di invariabilità che è rimasto anche per quest’anno nel titolo I del bilancio generale pari al 98%), mentre quello per investimenti lo è per il 49% (16%) (a fronte di un tasso generale rimasto al 67%). Pertanto la missione 9 continua mostra un tasso di flessibilità superiore a quello che in media rivelano le altre missioni.

La missione pone a carico del MIPAAF quattro programmi, il più significativo dei quali è il programma 9.6 Sviluppo e sostenibilità del settore agricolo, agroalimentare, agroindustriale e mezzi tecnici di produzione, nel quale si trova la quasi totalità delle autorizzazioni di spesa destinate agli investimenti presenti nella tabella 12, e che utilizza 549,1 meuro, dei 710,3 attribuiti all’intera missione. Il programma ripartisce le proprie risorse principalmente fra i seguenti obiettivi:

§      all’obiettivo 9.6.13 politiche in favore dello sviluppo rurale, 224,6 meuro (in precedenza obiettivo 9.6.8 con 330,5 mln di euro);

§      all’obiettivo 9.6.12 promozione della ricerca nei settori produttivi, 170,9 meuro (in precedenza 99,8 mln);

§      all’obiettivo 9.6.9 miglioramento regolamentazione in materia di politiche agricole, 86,6 meuro (in precedenza 75,2 mln).

 

Al programma 9.2 sono riservati 75,5 meuro (32,4 nel 2009), per la regolamentazione e vigilanza delle attività in materia di pesca e acquacoltura, destinati per l’importo di 55,1 meuro alle associazioni di categoria ed agli sgravi contributivi per la pesca costiera e nelle acque interne e lagunari (UPB 1.2.2 cap. 1477 e cap. 1485 per interventi).

Nella stessa unità previsionale (cap 1482) sono stanziati 1,7 meuro (1,6 nel 2009) per le aziende che svolgono attività connesse a quelle della pesca, mentre al Fondo di solidarietà della pesca vanno 0,273 milioni (nel 2009 0,269 sul cap. 1476).

In merito al cap. 1482 va rammentato che a seguito della rimodulazione della quota attribuibile alle spese predeterminate per legge sono stati sottratti 120 mila euro; per la illustrazione di tale rimodulazione si rinvia al precedente par.1.2 della parte II.

L’incremento che sconta il programma 9.2 va iscritto all’approvazione dell’art. 2, comma 2 della legge 230/08 finanziaria 2009 che ha reso permanenti, a decorrere dal 2009, le agevolazioni finanziarie per le imprese dedite alla pesca costiera.

A seguito della soppressione del Fondo unico investimenti, disposto con la finanziaria 2008, nella UPB 1.2.6 destinata agli investimenti compaiono 3,9 meuro (in precedenza 3,4) per la ricerca scientifica (cap. 7043) e 5,5 meuro (quasi 5) a titolo di contributi alle imprese (cap. 7080).

 

Al programma 9.5 sono attribuiti 47,6 meuro (47 nel 2009) destinati allo svolgimento di tutte le attività connesse all’espletamento della funzione di Vigilanza, prevenzione e repressione frodi: esecuzione delle ispezioni, realizzazione dell’attività di analisi dei campioni, salvaguardia delle produzioni certificate.

Nell’importo, destinato quasi per intero alle spese di Funzionamento dell’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari che può avvalersi di uno stanziamento pari a 46,5 meuro (44 in precedenza) della UPB 1.4.2, che comprende 1 meuro (1,8 nel 2009) sul cap 2086 sottratti al Dipartimento delle politiche di sviluppo per essere assegnati all’Ispettorato cui spetta, a seguito della riorganizzazione del ministero la realizzazione di sistemi di tracciabilità dei prodotti agroalimentari.

 

Nel programma 9.6 significative sono le risorse dirette a consentire al comparto agricolo un più costante e razionale approvvigionamento idrico. Va pertanto segnalata la posta di 110,6 meuro (in precedenza 240) destinata all’avvio e realizzazione del Piano irriguo nazionale (cap. 7438), nonché i 61 meuro complessivi (nel 2009 67,3 meuro) destinati all’ammortamento dei mutui decennali contratti dai consorzi di bonifica (cap. 7450) ed al recupero delle risorse idriche nelle aree di crisi (cap 7453). I menzionati stanziamenti ricadono nella UPB 1.5.6 e si configurano come investimenti.

Ancora nella stessa UPB compare il cap 7454 che, istituito nel 2008 per l’iscrizione a bilancio dei 5 milioni di euro attribuiti alla progettazione di opere del piano irriguo, viene ora soppresso per insussistenza dei residui.

Agli interventi UPB 1.5.2 sono invece attribuite le risorse che il D.L. 185/08 (art.30-bis, co. 4) ha disposto in favore dell’UNIRE per il quale sono stati stanziati 150 milioni per ciascuno degli anni 2009 e 2010. Successivamente sarà un decreto del Ministro dell’economia di concerto con quello delle politiche agricole a stabilire la quota delle entrate erariali ed extraerariali derivanti dai giochi pubblici con vincita in denaro da attribuire all’ente per il finanziamento del montepremi delle corse.

La stessa UPB reca il sostegno alla ricerca per l’innovazione tecnologica dell’agroalimentare iscrivendo sul cap. 2083 l’autorizzazione di spesa destinata al Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura (CRA) per l’importo di 92,3 meuro (96,8 in precedenza). Tale importo è commisurato a quanto stabilito annualmente in  tab C nella finanziaria.

All’ISMEA (cap. 2109) sono destinati  5,3 meuro che il DL n. 182/05 (art. 1-quinquies) gli attribuito per lo svolgimento delle proprie attività istituzionali; per gli sgravi contributivi disposti dal DL n. 202/05 (art.5, co.3-ter) in favore degli allevatori avicoli (cap.2275) i 400 mila euro proposti dai documenti di bilancio (erano 4 milioni nel 2009) sono stati ridotti a 300 milioni con un emendamento approvato dal Senato che ha modificato il ddl finanziaria. In merito il nuovo comma 50 dell’art. 2 dispone che il fondo destinato alla concessione degli sgravi contributivi per gli allevamenti avicoli (di cui al D.L. n. 202/05, art. 5 co.3-ter) venga ridotto di: 100 mila euro per il 2010, 900 mila euro per il 1011, e di 2.900 mila euro per il 2012. Con tale anno pertanto le risorse originariamente disposte verranno ad esaurirsi.

In merito al cap. 2275 va rammentato che a seguito della rimodulazione della quota attribuibile alle spese predeterminate per legge sono stati sottratti 2.500 mila euro; per la illustrazione di tale rimodulazione si rinvia al precedente par.1.2 della parte II.

Ancora nella UPB 1.5.2 è iscritto il cap. 2143 intestato alle somme destinate a compensare i contributi non più dovuti dagli imprenditori agricoli a seguito dell’approvazione di nuove definizioni delle figure imprenditoriali del settore primario di cui alla legge di Orientamento agricolo (D.lgs. n. 128/01). La posta che vi compare è di 1,025 meuro, 1,500 in meno a seguito della rimodulazione per la quale si rinvia al par. .2 della parte II.

Sono invece in crescita le risorse attribuite alle associazioni di allevatori per il miglioramento genetico del bestiame e per la tenuta dei libri genealogici quasi 9 meuro (6,5 in precedenza) sul cap. 228.

Il programma 9.6 continua a scontare la mancanza di una autorizzazione di spesa diretta ad assicurare il sostegno al settore primario contro gli eventi calamitosi, per affrontare i quali nel passato il Fondo di solidarietà nazionale-incentivi assicurativi ha potuto godere, per l’ultima volta nell’esercizio 2008, di un finanziamento di 220 meuro (sulla UPB1.5.6, cap. 7439), peraltro portati a 286 meuro dall’art. 1-bis del D.L. n. 171/08. In merito si rinvia al commento all’art. 2 comma 48 della legge finanziaria in esame, per il quale vedi infra.

Con il D.lgs. 102/2004, che ha sostituito la precedente legislazione di soccorso delle aziende agricole colpite da calamità decretandone l’abrogazione, il Fondo di solidarietà nazionale mantiene la veste di conto infruttifero aperto presso la Tesoreria ed intestato al Ministerro delle politiche agricole (art. 15), ma la dotazioni del fondo deve essere riversata in due distinti capitoli, l’uno iscritto nello stato di previsione del dicastero agricolo, denominato Fondo di solidarietà nazionale - incentivi assicurativi, l’altro iscritto nella tabella del dicastero dell’economia, e denominato Fondo di solidarietà nazionale – interventi indennizzatori. Il MIPAAF pertanto gestisce le risorse stanziate sul Cap. 7439 della UPB 1.1.6 destinate ad incentivare la stipula dei contratti assicurativi che, in quanto classificate come interventi di sostegno dell’economia dal comma 84 della legge 311/2004 (Finanziaria 2005), possono annualmente essere rifinanziate in tab D della legge finanziaria; il dicastero dell’economia invece gestisce le risorse destinate agli interventi di compensazione dei danni sofferti dai produttori e agli interventi di ripristino delle infrastrutture, cap 7411 della UPB 6.1.7. Le disponibilità destinate agli interventi indennizzatori (ancora interviene il citato comma 84) sono individuate “a valere sulle risorse del Fondo di protezione civile”, che viene annualmente – in parte - determinato in tabella C.

Il Fondo protezione civile, di cui alla l. 142/1991, è allocato sul cap. 7446 della UPB 6.2.8 (Programma 6.2 Protezione civile) del medesimo stato di previsione dell’economia e reca una quantificazione per il 2010 di 561,6 meuro; è a valere su tale importo che in corso d’anno saranno prelevate con uno o più provvedimenti le risorse da trasferire sul cap.7411. In merito a tali assegnazioni va rilevato che possono comparire nei documenti di bilancio solo quelle che precedono la presentazione dei documenti di assestamento che quindi devono darne conto. Per il 2009 sul cap. 7411 sono stati a tutt’oggi trasferiti 37,197 meuro con provvedimento del Ministro dell’economia n. 45440 del 4/6/09.

Il cap 7411 (iscritto nel Programma 6.1 Interventi per pubbliche calamità) reca in ogni caso un’autorizzazione di spesa pari a 43,108 mln che è tuttavia ascrivibile alla seguente legislazione che ha disposto in merito alle risorse da assegnare al settore primario in conseguenza degli individuati eventi climatici:

-        per la siccità verificatasi negli anni 2000-2002 il D.L. n. 138/02 (art. 13, co. 4-bis-4-quinquies) ha concesso 18 meuro;

-        per gli eventi climatici verificatisi nell’estate del 2002 il D.L. n. 200/02 (art. 5 co. 2) ha stanziato 11 meuro;

-        agli eventi eccezionali del primo semestre 2003 il D.L. 192/03 (art. 1 co. 1 lett a) e lett.b)) ha attribuito 9,050 meuro e 5,058 meuro.

Tali importi sono peraltro stati approvati come limiti d’impegno quindicennali e pur essendo stati trasformati in impegni annuali verranno iscritti a bilancio fino al 2017.

 

Il programma 9.7 reca una posta di quasi 38 meuro (46) destinati allo sviluppo delle filiere agroalimentari, tutela e valorizzazione delle produzioni di qualità e tipiche.

L’autorizzazione di spesa più significativa è iscritta tra gli  investimenti (UPB 1.6.6): 20,6 meuro sul cap 7197 per l’ammortamento delle operazioni a suo tempo finanziate dalla RIBS spa, ora gestita dal dicastero agricolo attraverso l’Istituto per lo sviluppo agroalimentare (ISA), finanziaria per l’agroalimentare istituita nel 2004 per subentrare a Sviluppo Italia.

Nelle spese per interventi continua a comparire la posta costante di 7,7 meuro diretta al pagamento degli interessi sui mutui a suo tempo contratti dalle imprese per la bonifica, il miglioramento e lo sviluppo fondiario (cap 2251 della UPB 1.6.2). Nella medesima UPB 1.6.2 si riversa l’autorizzazione di spesa approvata dal Senato che, approvando il nuovo co. 49 dell’art. 2 del ddl finanziaria, assegna 10 milioni di euro per la erogazione di contributi ai prodotti DOP o IGP a lunga stagionatura (cap. 2087 che passa da 3,2 a 13,2 meuro).

 

Missione 18: Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente

Al dicastero agricolo per la missione 18 sono assegnati 235,5 meuro (nel 2009 203 milioni) destinati per intero al Corpo forestale dello Stato, poco più di 225 (194) meuro di parte corrente, fondamentalmente diretti alle spese necessarie al suo funzionamento che in costante crescita si vedono attribuire 223,2 (192 meuro in precedenza) meuro.

Nel bilancio dello Stato per la missione 18 sono stanziati in totale 897,2 meuro (1.451 precedente esercizio) gestiti in primo luogo dal dicastero dell’ambiente, ripartiti fra sette programmi. Al programma 18.7 per la tutela di flora e fauna, l’unico al quale partecipi il dicastero agricolo, sono riservati 366,5 (358) meuro che vanno per la gran parte alla tabella 12.

Il Corpo forestale utilizza i fondi della missione nello svolgimento dell’unico programma in essa ricadente, il Programma 18.7 Tutela e conservazione della fauna e della flora e salvaguardia della biodiversità primariamente per realizzare i propri compiti istituzionali, ovvero svolgere, come Forza di polizia, l’attività di difesa del patrimonio agroforestale nazionale, e di tutela dell'ambiente, del paesaggio e dell'ecosistema. Evidentemente la posta più rilevante è quella intestata agli stipendi ed assegni fissi per il personale, 149,4 meuro sulla UPB 2.1.1, cap. 2864 (nel 2009 129 meuro).

 

Missione 7 ordine pubblico e sicurezza

La missione, nella tabella 12, trova iscritti poco più di 177 milioni di euro (172 nel precedente esercizio finanziario), 175 dei quali di parte corrente.

Per l’esercizio 2010 i documenti di bilancio assegnano alla missione 7 un totale di 10.429 (10.073) meuro in gran parte per le attività di competenza del Ministero dell’interno. I programmi della missione sono sette per una tutela del territorio nazionale secondo diverse esigenze tecniche. La Sicurezza pubblica in ambito rurale e montano, obiettivo 7.6, è affidata al solo dicastero agricolo.

La missione si esaurisce, come detto, nel programma 7.6 – obiettivo unico - che identifica nel Corpo forestale dello Stato il centro di responsabilità cui sono affidati istituzionalmente i compiti di controllo del territorio rurale e montano.

Le risorse assegnate al programma sono quasi per intero esaurite dalle spese per funzionamento che assorbono 174 meuro (172,4 nel 2009) destinati in gran parte agli stipendi ed assegni per il personale (113 meuro sulla UPB 3.1.1, cap. 2851), che concorre con le altre forze dello Stato ad assicurare la tutela ambientale, la sicurezza alimentare e la biosicurezza, la sorveglianza e accertamento degli illeciti in materia di tutela delle acque e di smaltimento dei rifiuti.

 

Missione 8 Soccorso civile

Anche la missione 8 è interamente affidata al Corpo forestale, cui spetta il compito di monitorare e controllare il territorio per prevenirne il dissesto idrogeologico e che svolge un’attività straordinaria di polizia idraulica. Per la realizzazione del Programma 8.1 Interventi per soccorsi, sono stanziati 152,6 meuro (in precedenza 140,8 milioni di euro), quasi 133 di parte corrente.

La missione 8 si aggiudica nel bilancio statale 4.150 (3.504) meuro che, sottratta la posta destinata al dicastero agricolo cui è affidato per intero il programma 8.1, sono quasi equamente ripartiti fra il dicastero dell’economia e quello dell’interno per la realizzazione degli altri 4 programmi.

L’importo assegnato al dicastero agricolo si esaurisce interamente nell’obiettivo 8.1.1 relativo allo svolgimento dell’attività propria del CFS, che la legge n. 36/2004 ha reso “struttura operativa nazionale di protezione civile”.

Anche in tal caso pertanto le risorse coprono soprattutto le spese per retribuzioni, assegni o altri oneri sociali, 117,3 (107) meuro della UPB 4.1.1. per funzionamento. L’autorizzazione residua, destinata prevalentemente alla lotta e prevenzione degli incendi boschivi in concorso con le regioni, va agli interventi di cui alle UPB 4.1.2 (15 meuro cap. 3080 e 3081 incrementati dal D.L. n. 223/06 art. 18-bis), e agli investimenti di cui alla UPB 4.1.6 (cap. 7923 poco meno di 20 meuro) sulla quale ha inciso il D.L. n. 6/98 art. 23-quinquies che aveva autorizzato l'acquisizione di velivoli ad ala rotante autorizzando dei limiti di impegno quindicennali di lire 15.000 milioni nel 1998, di lire 15.000 milioni nel 1999 e di lire 5.000 milioni nel 2000.

In merito al cap. 3081 va rammentato che a seguito della rimodulazione della quota attribuibile alle spese predeterminate per legge sono stati sottratti 300 mila euro; per la illustrazione di tale rimodulazione si rinvia al precedente par.1.2 della parte II.

 

Missione 32 Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche

Alla Missione 32 la tabella 12 attribuisce per intero al titolo I 20,9 milioni di euro (16,3 nel 2009) per la realizzazione del programma 32.2 Indirizzo politico, e del programma 32.3 Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza.

La Missione 32, che vede la partecipazione di tutti i ministeri, conta in tutto 1.770 (2.323) meuro ripartiti fra i seguenti programmi: 32.1 (774,3 meuro), programma 32.2 (217,4 meuro), programma 32.3 (775,8 meuro).

Il Ministero delle politiche agricole utilizza 7,5 meuro per spese di funzionamento della UPB 5.1.1. per l’attività di supporto al Ministro da parte del Gabinetto e degli altri uffici di diretta collaborazione, che definisce il Programma 32.2. che include le predisposizione della legislazione sulle politiche di settore.

Le restanti risorse pari a 13,4 meuro sono ancora riservate quasi interamente al funzionamento e gravano sulla UPB 5.2.1, destinata all’attuazione del Programma 32.3 relativo ai Servizi e affari generali; e sono destinate allo svolgimento dell’attività di supporto che consente il funzionamento dell’amministrazione.

 

Missione 33 Fondi da ripartire

La missione può contare su un’autorizzazione di spesa di 80,1 meuro (nel 2009 116,6 milioni), la maggior parte dei quali è assegnata agli investimenti (quasi 70 meuro sulla UPB 6.1.6).

Il totale delle spese previste per la missione 33, che ricade su tutti i ministeri, è nei documenti di bilancio pari a 13.341 (12.226) milioni di euro, che vengono ripartiti fra il Programma 33.1 (Fondi da assegnare) per il quale sono stanziati 8.655 meuro, e il Programma 33.2 (Fondi riserva e speciali) al quale restano 4.563 meuro.

L’intera posta della missione è destinata all’unico Programma 33.1: sul cap 7810 della UPB 6.1.6 compare lo stanziamento pari a quasi 70 meuro (110 nel 2009) destinato al Fondo per assicurare la continuità degli interventi pubblici del settore agroforestale, nella sostanza fondo di riserva in conto capitale diretto a consentire la prosecuzione dell’attività del MIPAAF ex art. 4 della legge n. 499/99, di razionalizzazione degli interventi del settore.

 

1.3 Gli effetti del disegno di legge finanziaria

Tabelle A e B

Le Tabelle A e B, che riguardano le voci da includere rispettivamente nel Fondo speciale di parte corrente e nel Fondo speciale di conto capitale ai sensi dell'art. 11-bis della legge 5 agosto 1978, n. 468 e successive modificazioni, non hanno effetti immediati sullo stato di previsione dei ministeri, in quanto si limitano a predeterminare gli stanziamenti necessari alla copertura finanziaria dei provvedimenti legislativi, di competenza dei diversi dicasteri, che si prevede possano essere approvati nel corso dell’esercizio finanziario in via di approvazione.

Attraverso i fondi speciali viene quindi delineata la proiezione finanziaria triennale della futura legislazione di spesa che il Governo intende presentare al Parlamento.

Tali poste compaiono ora nel Programma 33.2 Fondi di riserva e speciali dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze sulla UPB 2.5.2.3 (di parte corrente) e sulla UPB 2.5.2.8 (conto capitale).

Le voci incluse nelle Tabelle A e B saranno iscritte nello stato di previsione dei Ministeri interessati soltanto dopo l'eventuale approvazione dei relativi provvedimenti legislativi, comparendo pertanto in sede di assestamento o di rendicontazione del bilancio.

La disciplina dei fondi speciali prevede, infine, che le quote relative a spese correnti non utilizzate entro l’anno cui si riferiscono costituiscono economie di bilancio. Gli accantonamenti relativi a spese in conto capitale possono essere utilizzati anche nell’anno successivo (“slittamento”) se il provvedimento in questione è stato approvato da almeno una delle due Camere.

Per particolari tipologie di spese correnti (spese corrispondenti ad obblighi internazionali, obbligazioni contrattuali o provvedimenti relativi al rinnovo dei contratti del pubblico impiego ed al trattamento economico e normativo dei dipendenti di pubbliche amministrazioni non compresi nel regime contrattuale) lo slittamento è consentito purché il provvedimento risulti presentato alle Camere entro l’anno ed entri in vigore entro il termine di scadenza dell’anno successivo.

 

Nel disegno di legge finanziaria per il 2010 (A.C. 2936) gli importi della Tabella A ammontano complessivamente a 12,3 milioni per il 2010, a 11,4 milioni per il 2011 e a 1.409 milioni per il 2012. Nessun accantonamento è previsto per quanto riguarda il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.

Per quanto riguarda la Tabella B, il disegno di legge finanziaria prevede nessun accantonamento per il 2010, accantonamenti per 1 milione per il 2011 e 1.493 milioni per il 2012. Anche in questo caso nessun accantonamento è disposto per il MIPAAF.

Tabella C

L'articolo 11, comma 3, lett. d), della legge 5 agosto 1978, n. 468 - nel testo sostituito dall'articolo 5 della legge 23 agosto 1988, n. 362 e da ultimo modificato dall’articolo 2, comma 15, della legge n. 208 del 1999 - prevede che nella Tabella C siano indicati gli stanziamenti autorizzati per il finanziamento di disposizioni di legge la cui quantificazione di spesa annua è demandata alla legge finanziaria. Pertanto, per introdurre una variazione sugli importi stabiliti nell’anno precedente - vale appena ricordare che trattasi nella quasi totalità dei casi di trasferimenti correnti - non è necessario l’intervento con legge apposita, essendo sufficiente l’iscrizione della diversa autorizzazione di spesa nella tabella C.

L’articolo 2, comma 18, della legge n. 208/1999 ha stabilito inoltre che, in sede di prima applicazione, fosse la stessa legge finanziaria per il 2000 ad indicare quali erano le leggi vigenti la cui quantificazione poteva essere effettuata dalla Tabella C, “intendendosi come soppresse quelle norme recanti autorizzazioni di spesa permanenti già contenenti il riferimento alla predetta lettera d) e non indicate nella legge finanziaria medesima”.

In base alla normativa descritta, le leggi vigenti possono, dunque, essere quantificate annualmente dalla Tabella C della legge finanziaria soltanto se sono state incluse nella Tabella C della legge finanziaria 2000 o, nel caso di leggi entrate in vigore successivamente alla legge finanziaria per il 2000, se la norma sostanziale ne autorizza il finanziamento facendo esplicito richiamo all’articolo 11, comma 3, lettera d), della legge n. 468 del 1978.

 

Rispetto alla legge finanziaria dello scorso anno, il disegno di legge finanziaria A.C 2936 non prevede l’introduzione in Tabella C di ulteriori disposizioni di legge per il settore agricolo.

 

La legislazione che trova pertanto un’assegnazione di risorse resta la medesima dell’anno scorso, e consente di esporre nella tabella che segue gli importi delle dotazioni per il 2010 iscritte nella Tabella C della legge finanziaria 2009, poste a raffronto con le dotazioni per il triennio 2009-2011 iscritte nella Tabella C del disegno di legge finanziaria in esame.

 

 

TABELLA C finanziaria 2010

 

 

L.F. 2009

D.D.L finanziaria per il 2010

 

2010

2010

2011

2012

Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali

 

 

 

 

Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca

Regolamentazione, incentivazione e vigilanza in materia di pesca

L. 267/1991, art. 1, co. 1: Attuazione del piano nazionale per la pesca marittima (U.P.B. 1.2.1 e 1.2.2 – capitoli vari)

9.684

9.745

7.327

7.327

Sviluppo e sostenibilità del settore agricolo, agroalimentare, agroindustriale e mezzi tecnici di produzione

L. 549/1995, art. 1, co. 43 : Contributi ad enti ed altri organismi (U.P.B. 1.5.2 – cap. 2200)

5.900

7.268

5.487

5.487

D.Lgs. 454/1999: Riorganizzazione del settore della ricerca in agricoltura (U.P.B. 1.5.2. – cap. 2083)

89.950

92.349

92.339

92.339

Ministero dell’economia e delle finanze

 

 

 

 

Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca

Sostegno al settore agricolo

D.Lgs. 165/1999 e D.Lgs. 188/2000: Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) (U.P.B. 7.1.2. – cap. 1525)

174.351

173.364

133.642

133.642

Totale stanziamenti d’interesse agricolo

279.885

282.726

238.795

238.795

 

Per quanto riguarda il Ministero delle politiche agricole e forestali, gli importi indicati vengono così attribuiti:

§      alla legge n. 267 del 1991, che detta disposizioni per la "Attuazione del terzo piano nazionale della pesca marittima e misure in materia di credito peschereccio, nonché di riconversione delle unità adibite alla pesca con reti da posta derivante", nella parte in cui con l'art. 1 co. 1, reca norme per l'attuazione del piano nazionale della pesca.

Tale autorizzazione si riversa nella UPB 1.2.2 pesca, per le spese del fondo di solidarietà (cap 1476), per i programmi di sviluppo e formazione delle associazioni di categoria (cap 1477), per i soggetti che svolgono le attività connesse (cap 1482); e per il rimanente importo nella UPB 1.2.1 per le spese di funzionamento;

§       alla legge n. 549 del 1995 recante norme in materia di "Misure di razionalizzazione della finanza pubblica" nella parte in cui, all'articolo 1, comma 43, prevede la corresponsione di contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi. Lo stanziamento è ripartito in corso d’anno con decreto del Ministro

Il relativo stanziamento dovrà essere iscritto nell'UPB 3.1.2.8 (Contributi ad enti ed altri organismi) nel capitolo 2200. Tra gli organismi che beneficiano della ripartizione delle risorse vanno menzionati: l’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (INRAN) e l’Istituto nazionale di economia agraria (INEA).

§      al decreto legislativo n. 454 del 1999 recante nome in materia di “Riorganizzazione del settore della ricerca in agricoltura a norma dell’art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59”.

Lo stanziamento è destinato ad essere iscritto sul cap. 2083 per essere assegnato al Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura (CRA) cui compete la ricerca e sperimentazione nel settore agricolo, agroindustriale, ittico e forestale.

 

Per la quantificazione, sempre della Tab. C, di stanziamenti di interesse agricolo, ma iscritti in stati di previsione di Ministeri diversi dal MIPAAF, per l’esercizio 2009 va menzionato il solo Ministero dell’economia e delle finanze:

§      per il decreto legislativo n. 165 del 1999 (mod. dal D.lgs. 188/2000) che ha istituito l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura AGEA ed abolito l’AIMA.

L’autorizzazione di spesa è iscritta sul cap 1525 della UPB 3.1.2.7 allo scopo di consentire all’AGEA di assolvere ai propri compiti, in primo luogo quello di gestire per conto lo Stato italiano il sistema di aiuti, contributi e premi che la Comunità stabilisce con la PAC.

Tabella D

Nella Tabella D sono indicate le variazioni positive da apportare alle spese in conto capitale, sulla base della disciplina definita dalla legge n. 468/78, di contabilità generale dello Stato, in particolare dell’art. 11, comma 3, lettera f).

Detta lettera f) prevede che possa essere disposto, nell’apposita tabella (la tabella D), il rifinanziamento: per non più di un anno, di norme vigenti classificate tra le spese in conto capitale e per le quali nell'ultimo esercizio sia previsto uno stanziamento di competenza; nonché per uno o più degli anni considerati dal bilancio pluriennale, di norme vigenti che prevedono interventi di sostegno dell'economia classificati tra le spese in conto capitale, qualora le norme medesime lo prevedano.

In sede di prima applicazione, il comma 18 dell’articolo 2 della legge n. 208/1999 ha previsto che fosse la legge finanziaria per il 2000 a indicare l’elenco delle leggi vigenti recanti interventi di parte capitale, che potevano essere incluse nella Tabella D e rifinanziate per un periodo pluriennale. L’elenco è riportato nell’Allegato 1 alla legge finanziaria per il 2000 (legge n. 488/1999).

 

La Tabella D, "Rifinanziamento di norme recanti interventi di sostegno dell'economia classificati tra le spese in conto capitale", per il 2009 non reca alcun rifinanziamento di leggi di interesse agricolo, a differenza di quanto stabilito con la legge finanziaria 2008 che aveva incrementato le risorse a disposizione del Fondo di solidarietà nazionale.

In merito va rammentato che il D.lgs. n. 102/2004 art. 15, co. 3, di revisione dell’intervento per le calamità in agricoltura, approvato successivamente alla redazione dell’elenco di cui alla finanziaria 2000, rinviava alla lettera f) dell’art.11 co. 3, consentendo in tal modo l’inserimento in tabella D delle risorse da attribuire al Fondo. Tuttavia nessun rifinanziamento è stato disposto in favore del fondo a decorrere dall’esercizio 2009.

Tabella E

Nella Tabella E sono disposte riduzioni di precedenti autorizzazioni legislative di spesa che determinano corrispondenti diminuzioni negli stanziamenti indicati nel bilancio a legislazione vigente.

Nessuna variazione è disposta sulle risorse assegnate al comparto agricolo.

Tabella F

La Tabella F reca gli "Importi da iscrivere in bilancio in relazione alle autorizzazioni di spesa recate da leggi pluriennali". In sostanza la tabella si configura come un elenco, diviso per settori, della legislazione di sostegno dell’economia che comporti una spesa, da iscrivere in bilancio, gravante su più anni. In particolare la tabella F determina la quantificazione delle singole quote di spesa che sono destinate a gravare su ciascuno degli anni considerati. Tale determinazione è volta a ridefinire, ove necessario, la modulazione degli importi mediante trasferimento parziale o totale della somme da un esercizio all’altro (c.d. rimodulazione). Le variazioni rispetto all’esercizio precedente sono ben evidenziate nell’allegato 6 della relazione illustrativa della Finanziaria. Va peraltro ribadito che non è possibile modificare il totale complessivo degli stanziamenti, in quanto previsti dalle leggi di spesa in vigore, e nei quali sono già conteggiati gli eventuali rifinanziamenti o definanziamenti, stabiliti dallo stesso disegno di legge finanziaria con le tabelle D ed E.

Per quanto riguarda il d.d.l. finanziaria in esame, come già per il passato esercizio,  va rilevato che l’intero settore 21 Interventi in agricoltura è privo di autorizzazioni per gli anni successivi al 2010.

Nell’esercizio 2008 in tabella F comparivano il Fondo Unico Investimenti istituto dall’art. 46 co. 4 della legge n. 448/01 Finanziaria 2002, che ha cessato la propria efficacia a decorrere dall’esercizio 2008 ad opera dell’art.3 co. 33 della legge n. 244/07 Finanziaria 2008; ed il Fondo di solidarietà nazionale, istituto dal D.lgs. n. 102/2004, per il quale non è autorizzata alcuna spesa a decorrere dall’esercizio 2009 in esame.

2. L’articolato del disegno di legge finanziaria

Articolo 2, comma 39
(Finanziamento a CNR ed Enea per progetti di sviluppo produttivo)

 


39. Al fine di consentire lo sviluppo del tessuto produttivo nel territorio delle regioni Basilicata, Abruzzo, Molise, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, delle province di Frosinone e di Latina, dei comuni delle province di Rieti e di Viterbo, nonché dei comuni della provincia di Roma compresi nella zona del comprensorio di bonifica di Latina, di cui all'articolo 3 della legge 10 agosto 1950, n. 646, attraverso l'incentivazione di progetti coordinati dal Consiglio nazionale delle ricerche e dall'ENEA, secondo le specifiche competenze, in materia di tecnologie avanzate per l'efficienza energetica, tutela ambientale, metodologie innovative per il Made in Italy agroalimentare, produzione di farmaci biotecnologici, è autorizzata la spesa di 15 milioni di euro per l'anno 2010, 15 milioni di euro per l'anno 2011 e 20 milioni di euro per l'anno 2012 in favore del Consiglio nazionale delle ricerche e dell'ENEA.


 

 

Il comma 39 dell’art. 2, introdotto nel corso dell’esame dall’assemblea del Senato, autorizza la spesa di 15 milioni di euro per ciascuno degli esercizi finanziari  2010 e 2011 e di 20 milioni di euro per l’esercizio 2012 in favore del Consiglio nazionale delle ricerche e dell'ENEA per il coordinamento di progetti di ricerca volti allo sviluppo del tessuto produttivo dei territori indicati.

In particolare, si prevede che i progetti, coordinati dai due enti di ricerca secondo le specifiche competenze, intervengano in materia di tecnologie avanzate per l'efficienza energetica, tutela ambientale, metodologie innovative per il Made in Italy agroalimentare, produzione di farmaci biotecnologici.

La disposizione in commento interessa le regioni Basilicata, Abruzzo, Molise, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, le province di Frosinone e di Latina, i comuni delle province di Rieti e di Viterbo, i comuni della provincia di Roma compresi nella zona del comprensorio di bonifica di Latina. Si opera un riferimento all'articolo 3 della legge 646/1950[17], che reca il campo di applicazione della Cassa del Mezzogiorno: esso menziona regioni, province e comuni in gran parte, ma non del tutto, coincidenti con quelli indicati dalla disposizione in commento; cita, infatti, anche l’Isola d'Elba e i comuni compresi nel comprensorio di bonifica del fiume Tronto, mentre, per la provincia di Rieti, fa riferimento solo ai comuni compresi nell'ex circondario di Cittaducale.

Rispetto all’articolo citato, la disposizione in esame include tra i beneficiari i comuni delle provincia di Viterbo.

 

Sembrerebbe, pertanto, opportuno chiarire la citazione dell’art. 3 della L. 646/1950, anche considerando che, ove il riferimento fosse solo ai comuni della provincia di Roma compresi nella zona del comprensorio di bonifica di Latina, il medesimo articolo non ne contiene l’elenco.

 

Con riguardo ai due enti di ricerca destinatari dei finanziamenti si ricorda quanto segue.

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) è un ente pubblico di ricerca a carattere non strumentale, posto sotto la vigilanza del Ministero dell’istruzione, dell’ università e della ricerca; ha il compito di svolgere e promuovere attività di ricerca, con obiettivi di eccellenza, nei principali settori di sviluppo delle conoscenze in ambito nazionale e internazionale. Le attività e l’organizzazione dell’ente sono disciplinate dal decreto legislativo 127/2003[18].

Il CNR, unitamente agli altri enti di ricerca, riceve un contributo annuo dallo Stato ai sensi dell’art. 7 del d.lgs. 204/1998[19]. Lo stanziamento è allocato sul Fondo ordinario per gli enti e gli istituti di ricerca dello stato di previsione del Ministero ed è iscritto sul capitolo 7236 (U.P.B. 3.3.6 –Investimenti ); l’importo è determinato annualmente in tabella C della legge finanziaria ed è poi ripartito tra i singoli enti con decreto ministeriale, previo parere parlamentare. Oltre a tale entrata, il CNR può avvalersi di contributi a carico dei fondi previsti dal programma nazionale della ricerca, ai sensi del medesimo d.lgs.204/1998; di assegnazioni delle pubbliche amministrazioni centrali e locali per l'esecuzione di particolari progetti o accordi di programma; di finanziamenti dell'Unione europea o di altri organismi internazionali per la partecipazione a programmi e progetti (art. 17 d.lgs.127/2003).

 

L’art. 37 della legge n. 99/2009[20] ha recentemente istituito l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, che opera – mantenendone la sigla (ENEA) - al posto dell’Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente, conseguentemente soppresso, ed è posta sotto la vigilanza del Ministro dello sviluppo economico.

L’Agenzia ENEA è un ente di diritto pubblico finalizzato alla ricerca ed alla innovazione tecnologica, nonché alla prestazione di servizi avanzati nei settori dell'energia, con particolare riguardo al settore nucleare, e dello sviluppo economico sostenibile e svolge le proprie funzioni con le risorse finanziarie strumentali e di personale dell'Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente (ENEA). Quest’ultimo viene soppresso a decorrere dalla data di insediamento dei commissari nominati con decreto del Ministro dello sviluppo economico (da adottare entro trenta giorni dall'entrata in vigore della legge), al fine di garantire l'ordinaria amministrazione e lo svolgimento delle attività istituzionali fino all'avvio dell'Agenzia nazionale.

Le funzioni e l’organizzazione dell’Agenzia ENEA sono determinate con apposito decreto interministeriale che ne concluderà il processo di definizione.


Articolo 2, comma 40
(Rinegoziazione mutui ex Sviluppo Italia)

 

40. All'articolo 2, comma 188, primo periodo, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, le parole: «entro il 31 dicembre 2004» sono sostituite dalle seguenti: «entro il 31 dicembre 2008, nei limiti delle risorse disponibili allo scopo destinate, pari a 1 milione di euro per l'anno 2010».

 

 

Il comma 40 in esame modifica l’articolo 2, comma 188, primo periodo della legge finanziaria per il 2008 (legge n. 244 del 2007), che reca una disposizione che autorizza l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A (ex Sviluppo Italia) a rinegoziare i mutui accesi entro il 31 dicembre 2004 in base alle disposizioni contenute nella legislazione in materia di autoimprenditorialità[21].

 

La modifica in particolare dispone che la rinegoziazione in esame possa essere estesa ai mutui accesi entro il 31 dicembre 2008, prevedendo altresì un limite di spesa con riferimento alle risorse disponibili allo scopo destinate, quantificate in un ammontare pari a 1 milione di euro per il 2010.

Si ricorda che, con riferimento alla copertura degli oneri per l’attuazione della predetta rinegoziazione dei mutui da parte dell’Agenzia ex Sviluppo Italia, il comma 190 dell’art. 2, della citata legge per il 2008 ha autorizzato la spesa di 1 milione di euro, per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010.

 

La società per azioni “Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa“, istituita il 26 gennaio 1999[22] con il nome di Sviluppo Italia, presenta un capitale interamente posseduto dal Ministero dell’economia e delle finanze. L’Agenzia ha il compito di svolgere funzioni di coordinamento, riordino, indirizzo e controllo delle attività di promozione dello sviluppo industriale e dell'occupazione nelle aree depresse del Paese, nonché di attrazione degli investimenti. Tra i più recenti interventi normativi che riguardano l’Agenzia ex Sviluppo Italia si ricorda la legge finanziaria per il 2007 (commi 460-464, articolo 1, legge n. 296 del 2006) che, oltre a mutarne la denominazione, ha operato un riassetto complessivo della società, attribuendo al Ministro dello sviluppo economico una serie di poteri[23]. In particolare, il comma 461, art. 1, della predetta legge finanziaria per il 2007 ha previsto l’adozione, entro marzo 2007, di un piano societario di riordino e di dismissione delle partecipazioni societarie detenute nei settori non strategici, sulla base dei contenuti e dei termini fissati con direttiva del Ministro dello sviluppo economico

Il comma 462, art. 1, della predetta L.F. 2007 ha limitato alle sole amministrazioni centrali (escludendo le amministrazioni regionali e locali) la facoltà di avvalersi delle convenzioni con Sviluppo Italia Spa per le attività tecniche, economiche e finanziarie occorrenti alla realizzazione di interventi riguardanti le aree depresse del Paese.  

 

Il citato comma 188 prevede che la rinegoziazione consista nella rideterminazione della durata complessiva del rimborso. In ogni caso, tale durata è fissata entro il limite temporale di 15 anni, a decorrere dalla data di scadenza della prima rata, comprensiva del capitale, del piano di rimborso originario. Gli interessi del mutuo rinegoziato sono calcolati in base al tasso di riferimento della Commissione europea fissato alla data della rinegoziazione[24]. La norma dispone una clausola in caso di eventuali aumenti del costo degli interessi dovuti all’allungamento e alla rinegoziazione dei mutui in oggetto. I costi derivanti dalla rinegoziazione dei mutui, in particolare, sono previsti a carico dei beneficiari con riferimento alle categorie di agevolazione di cui al decreto-legge n. 786 del 1985[25].


Articolo 2, comma 44
(Agevolazioni contributive per i datori di lavoro agricoli)

 


44. La rideterminazione delle agevolazioni contributive di cui al comma 2 dell'articolo 01 del decreto-legge 10 gennaio 2006, n. 2, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 marzo 2006, n. 81, e all'articolo 1-ter, comma 1, del decreto-legge 3 novembre 2008, n. 171, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 dicembre 2008, n. 205, disciplinata per gli anni 2006-2009, è estesa al periodo dal 1o gennaio 2010 al 31 luglio 2010. A tal fine, per l'anno 2010, è autorizzata la spesa di 120,2 milioni di euro.


 

 

Il comma 44 proroga, per il periodo 1° gennaio – 31 luglio 2010, la rideterminazione delle agevolazioni contributive di cui all’articolo 9, commi 5, 5-bis e 5-ter della L. 67/1988, per i datori di lavoro agricoli di zone svantaggiate o particolarmente svantaggiate, così come in precedenza rimodulate per il periodo 2006-2008 dall’articolo 01, comma 2, del D.L. 10 gennaio 2006, n. 2, convertito dalla L. 11 marzo 2006, n. 81[26], e successivamente prorogate al 31 dicembre 2009 dall’articolo 1-ter del D.L. 3 novembre 2008, n. 171, convertito dalla L. 30 dicembre 2008, n. 235[27].

A tal fine, per il 2010 viene autorizzata la spesa di 120,2 milioni di euro.

 

Si tratta, ai sensi del comma 5 del richiamato articolo 9 della L. 67/1988, della disciplina concernente le agevolazioni contributive per le imprese agricole di zone svantaggiate o particolarmente svantaggiate. Più specificamente, tale articolo, così come modificato dall’articolo 11, comma 27, della L. 24 dicembre 1993, n. 537[28], ha stabilito una riduzione percentuale dei premi e dei contributi relativi alle gestioni previdenziali ed assistenziali, dovuti dai datori di lavoro agricolo per il proprio personale dipendente, occupato a tempo indeterminato e a tempo determinato, operanti:

-        nei territori montani particolarmente svantaggiati di cui all'articolo 9, D.P.R. 29 settembre 1973, n. 601[29], e cioè i territori dei comuni situati ad una altitudine di almeno 700 metri, i territori compresi nell’elenco dei territori montani compilato dalla Commissione censuaria centrale e quelli facenti parte di comprensori di bonifica montana. Per tali territori i richiamati contributi sono fissati nella misura del 20% a decorrere dal 1° ottobre 1994, del 25% a decorrere dal 1° ottobre 1995 e del 30% a decorrere dal 1° ottobre 1996;

-        nelle zone agricole svantaggiate, delimitate ai sensi dell'articolo 15 della L. 27 dicembre 1977, n. 984[30], per le quali i richiamati contributi sono fissati nella misura del 30% a decorrere dal 1° ottobre 1994, del 40% a decorrere dal 1° ottobre 1995, del 60% a decorrere dal 1° ottobre 1996.

Tali agevolazioni non spettano ai datori di lavoro agricolo per i lavoratori occupati in violazione delle norme sul collocamento (comma 5-bis), e si applicano soltanto sulla quota a carico del datore di lavoro (comma 5-ter).

 

Successivamente, l’articolo 01 del D.L. 2/2006, introducendo disposizioni varie relative alla previdenza agricola, al comma 2 ha disposto, dal 1° gennaio 2006 e per il triennio 2006-2008, l’aumento delle richiamate agevolazioni contributive per i datori di lavoro agricoli di zone svantaggiate o particolarmente svantaggiate.

In sostanza, il comma 2 ha reso più vantaggiose le agevolazioni sopra descritte per il triennio 2006-2008, stabilendo che:

-        nei territori montani particolarmente svantaggiati, lo sgravio contributivo, rispetto a quanto normalmente dovuto sul territorio nazionale, spetta nella misura del 75% dei contributi a carico del datore di lavoro (pertanto la quota da versare sarà del 25%, quindi più bassa rispetto alla quota del 30% attualmente dovuta);

-        nelle zone agricole svantaggiate, comprese le aree dell’obiettivo 1 del Regolamento (CE) n. 1260/1999, recante “Disposizioni generali sui Fondi strutturali”, nonché i territori dei comuni delle regioni Abruzzo, Molise e Basilicata, lo sgravio contributivo compete nella misura del 68% (pertanto la quota da versare sarà del 32%, notevolmente più bassa rispetto al 60% attualmente previsto).

 

Da ultimo, l’articolo 1-ter del D.L. 171/2008 ha disposto l’applicazione, fino al 31 dicembre 2009, delle agevolazioni contributive previste dall’articolo 9, commi da 5 a 5-ter, della L. 67/1988 (legge finanziaria 1988), nei territori montani particolarmente svantaggiati e nelle zone agricole svantaggiate, nelle misure - più favorevoli - stabilite dall’articolo 01, comma 2, del D.L. 2/2006.


Articolo 2, comma 48
(Riordino fondiario e finanziamento del Fondo di solidarietà)

 


48. A decorrere dalla data di scadenza del regime di aiuti per il riordino fondiario, di cui alla decisione della Commissione europea del 5 giugno 2001, relativa all'aiuto di Stato n. 110/2001, prevista per il 31 dicembre 2009, le risorse disponibili della gestione in corso della ex Cassa per la formazione della piccola proprietà contadina, ivi incluse le rate relative ai rientri annuali dai crediti per prestiti erogati, al netto dei costi di gestione e del personale, sono destinate al ripiano di eventuali esposizioni debitorie del soggetto gestore nei confronti degli istituti bancari. Con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, le eventuali disponibilità ulteriori sono versate all'entrata del bilancio dello Stato e riassegnate al fondo previsto dall'articolo 7-quinquies del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33, per il finanziamento degli interventi assicurativi previsti dall'articolo 15, comma 2, del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102.


 

 

Il comma 48 stabilisce che, a decorrere dal 1° gennaio 2010, le risorse disponibili che risultano dalla gestione degli interventi di riordino fondiario da parte dell’ISMEA, al netto dei costi di gestione e del personale, sono destinate al ripiano delle esposizioni debitorie del gestore.

Le eventuali ulteriori risorse che residuino  sono  riassegnate, con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, ad un fondo previsto dall'articolo 7-quinquies del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33, per essere destinate al finanziamento degli interventi assicurativi del Fondo di solidarietà nazionale - previsti dall'articolo 15, comma 2, del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102.

Nonostante la destinazione ultima delle risorse di cui alla norma in commento siano gli incentivi assicurativi di cui al “Fondo di solidarietà nazionale” iscritto nello stato di previsione del dicastero agricolo, le stesse non vengono assegnate direttamente a tale Fondo, ma ad un Fondo diverso, peraltro non facilmente individuabile. Infatti l'articolo 7-quinquies del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33, detta la disciplina relativa ad una pluralità di fondi. Sarebbe dunque opportuno specificare a quale fondo la norma in commento intenda riferirsi.

Si ricorda che il Fondo di solidarietà nazionale è lo strumento attraverso il quale vengono finanziati gli interventi di sostegno alle imprese agricole in conseguenza del verificarsi di calamità naturali e di condizioni climatiche di particolare gravità. A seguito del riordino operato con il citato decreto legislativo n. 102/2004 il Fondo ha visto la propria dotazione suddivisa in due distinti capitoli, l’uno iscritto nello stato di previsione del dicastero agricolo, denominato Fondo di solidarietà nazionale - incentivi assicurativi, l’altro iscritto nella tabella del dicastero dell’economia, e denominato Fondo di solidarietà nazionale – interventi indennizzatori. Il D.Lgs. n. 102/2004 ha infatti inteso promuovere soprattutto il ricorso al sistema assicurativo agevolato, che è assurto a finalità primaria degli interventi del Fondo, il quale (art. 1, co. 1) ha “l’obiettivo di promuovere principalmente interventi di prevenzione…”, ovvero di dare nuovo impulso all’assicurazione dai rischi meteorologici; la politica di incentivazione dei contratti assicurativi (interventi ex ante), è definita dai primi cinque articoli del capo I del decreto legislativo n. 102. Il MIPAAF pertanto gestisce le risorse stanziate sul cap. 7439 della UPB 1.1.6 destinate ad incentivare la stipula dei contratti assicurativi che, in quanto classificate come interventi di sostegno dell’economia dal comma 84 della legge 311/2004 (Finanziaria 2005), possono annualmente essere rifinanziate in tabella D della legge finanziaria.

Al riguardo, l’ultimo rifinanziamento è stato disposto dalla legge finanziaria 2008 (legge n. 244/2007), la quale peraltro non ha previsto ulteriori risorse per gli anni successivi. La dotazione del Fondo di solidarietà per il 2008, originariamente stabilita in 220 milioni di euro, è stata successivamente aumentata a 286 milioni di euro con l’articolo 1-bis del D.L. n. 171/2008, convertito dalla legge n. 205/2008.

 

Si ricorda altresì che l’articolo 7-quinquies del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33, del  reca disposizioni in materia di fondi vari.

In particolare, il comma 1 istituisce, nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, un fondo, con una dotazione, per il 2009, di 400 milioni, da utilizzare per il finanziamento di interventi urgenti ed indifferibili, con particolare riguardo ai settori dell'istruzione e agli interventi organizzativi connessi ad eventi celebrativi.

Il comma 2 rinvia all’emanazione di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze circa le modalità di utilizzo del fondo. Il decreto provvederà ad individuare gli interventi e gli importi da finanziare, indicando, ove necessario, le modalità di utilizzo delle risorse.

Ai sensi del commi 3 e 4, i 400 milioni di dotazione del Fondo per il 2009 sono reperiti utilizzando parte del Fondo per indennizzare i risparmiatori vittime di frodi finanziarie, istituito dall'articolo 1, comma 343-345, della legge n. 266 del 2005.

Conseguentemente il medesimo comma 3, secondo periodo, provvede a incrementare la dotazione del fondo “conti dormienti” di 400 milioni di euro nel 2012. L’onere per il 2012 viene coperto (comma 4, secondo periodo) a valere sulle risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS), che vengono conseguentemente ridotte.

Il comma 7 stabilisce che le risorse versate all'entrata del bilancio dello Stato nell'ambito dell'unità previsionale di base 2.2.1.2, da far affluire sul cap. 3382 (versamento delle somme rivenienti dai conti correnti e dai rapporti bancari definiti come dormienti all'interno del sistema bancario e del comparto assicurativo da riassegnare ad apposito fondo per indennizzare i risparmiatori vittime di frodi finanziarie) possono essere destinate annualmente ad apposita contabilità speciale, ai fini del riversamento all'entrata dei bilancio dello Stato negli anni successivi, per essere destinate agli interventi previsti a legislazione vigente.

Il comma 5 stabilisce che, sino all’emanazione del decreto del Ministro dello sviluppo economico sulle modalità di funzionamento del Fondo per la finanza d'impresa (art. 1, co. 847 e 848, della legge n. 296/2006), la dotazione del Fondo di garanzia per le PMI, previsto dall'articolo 15 della legge n. 266/1997, possa essere incrementata, con decreto del Ministro per lo sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, anche mediante l'assegnazione di risorse rientranti nella dotazione del Fondo finanza d'impresa

Il successivo comma 6 stabilisce che le disponibilità dei conti di tesoreria accesi per gli interventi indicati alle lettere a) e b) del comma 5 siano trasferite al conto di tesoreria intestato al Fondo di garanzia di cui all'articolo 15 della legge n. 266/1997, negli importi indicati dal decreto ministeriale previsto dal comma 5.

Il comma 8 incrementa la dotazione del Fondo di garanzia previsto dall'articolo 15 della legge n. 266/1997 di 200 milioni di euro per il 2010, di 300 milioni per il 2011, nonché di ulteriori 500 milioni per il 2012.

 

Il presupposto della norma in commento è ravvisabile nel fatto che gli interventi di riordino fondiario,  così come attualmente gestiti dall’ISMEA - che ha assorbito le competenze della ex Cassa per la formazione della piccola proprietà contadina – consistenti  nell'acquisto di strutture fondiarie agricole e nella successiva rivendita, ad un tasso agevolato, in favore di giovani imprenditori agricoli, non risulteranno più in linea, alla scadenza del 31 dicembre 2009, con gli orientamenti comunitari per gli aiuti di stato nel settore agricolo e forestale 2007-2013. A partire da tale data dunque non potranno più essere effettuati nuovi interventi di tale genere.

Si ricorda che l'Ismea interviene a servizio delle imprese agricole attraverso diversi strumenti operativi volti a favorire il processo di modernizzazione del settore agricolo. In particolare, l'Ismea svolge le funzioni di organismo fondiario nazionale, con l'obiettivo primario di favorire la formazione e lo sviluppo di imprese agricole in favore di giovani imprenditori. Tale compito consegue alla decisione della Commissione UE del 5 giugno 2001, SG(2001)D/288933, con la quale è stato approvato il regime di intervento Ismea in materia di riordino fondiario (n. 110/2001). L'intervento fondiario Ismea si concretizza attraverso l'acquisto di strutture fondiarie agricole e la successiva rivendita, ad un tasso agevolato, in favore di giovani imprenditori agricoli professionali, di cooperative agricole o di società agricole (di persone o di capitali).

Le agevolazioni previste dall'intervento Ismea consistono nel pagamento del prezzo di acquisto del fondo, maggiorato delle spese tecniche e amministrative (che vengono definite e comunicate prima della stipula dell'atto di acquisto e di assegnazione dei terreni) e delle spese di rogito.

Il rimborso del finanziamento agevolato ( a tasso fisso) avviene tramite rate semestrali, costanti e posticipate.

In particolare l'assegnatario può scegliere nell'ambito della seguente griglia:

-        tasso d'interesse del 2,00% per finanziamenti della durata di anni 15;

-        tasso d'interesse del 2,25% per finanziamenti della durata di anni 20;

-        tasso d'interesse del 2,75% per finanziamenti della durata di anni 25;

-        tasso d'interesse del 3,00% per finanziamenti della durata di anni 30.

In base agli orientamenti comunitari per gli aiuti di stato nel settore agricolo e forestale 2007-2013 (2006/C 319/01)  il regime di aiuto descritto non potrà più essere praticato a partire dal 1^ gennaio 2010.

 

L’importo del finanziamento del Fondo di solidarietà per gli interventi assicurativi previsti dall'articolo 15, comma 2, del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, dipenderà dunque da ciò che residua, al netto dei costi di gestione e del personale nonché dell’esposizioni debitoria dell’ISMEA, delle rate di rimborso dei mutui, concessi fino al 31 dicembre 2009.

Con riguardo all’esposizione debitoria dell’ISMEA si ricorda che gli interventi di riordino fondiario sono svolti senza alcun trasferimento dal bilancio dello Stato e vengono realizzati attraverso l’autofinanziamento e il ricorso al mercato essenzialmente con la Cassa Depositi e Prestiti. Con alcune Regioni sulla base di precise convenzioni si è provveduto ad accrescere le disponibilità patrimoniali dell’Istituto per interventi di riordino fondiario presso il loro territorio. Dunque le risorse residue vanno considerate al netto delle suddette convenzioni.


Articolo 2, comma 49
(Contributi alla produzione di prodotti tipici a stagionatura prolungata)

 


49. In considerazione della specificità delle produzioni agricole tipiche e per il sostegno al Made in Italy nel settore agricolo è autorizzata la spesa di 10 milioni di euro per l'anno 2010 per il riconoscimento di contributi alla produzione di prodotti a stagionatura prolungata a denominazione registrata a livello comunitario del settore primario agricolo. Con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabilite le modalità per l'attuazione del presente comma.


 

 

Il comma 49 in commento reca un’autorizzazione di spesa pari a 10 milioni di euro, per il solo esercizio 2010, destinati alla erogazione di contributi alla produzione, per quei prodotti agricoli che hanno necessità di una stagionatura prolungata e che si possano fregiare di una denominazione protetta DOP o IGP.

Le produzioni primarie che hanno ottenuto la registrazione della propria denominazione e la conseguente tutela nell’area comunitaria, e che hanno la necessità di sostenere una maturazione prolungata, quindi particolarmente onerosa, rientrano nella categoria dei formaggi e dei prodotti a base di carne.

Fra i primi vanno menzionati il parmigiano reggiano (stagionatura minima 12 mesi) e il grana padano (minimo 9 mesi), ma possono  rientrare nella categoria talune varietà a stagionatura prolungata come il pecorino romano da grattugiare (almeno 8 mesi), quello sardo maturo (che può arrivare a 12 mesi) o il montasio vecchio (almeno 12 mesi).

I derivati dalla lavorazione delle carni includono sicuramente i numerosi prosciutti DOP (che richiedono tempi non inferiore agli 8 mesi, ma i cui tempi di lavorazione totale non sono mai inferiori all’anno) oltre al Culatello di zibello (almeno 10 mesi di maturazione).

Entro trenta giorni dall’approvazione delle legge, un decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze definirà le modalità d’attuazione delle norme in commento.


Articolo 2, comma 50
(Riduzione dell’autorizzazione di spesa per l’influenza aviaria)

 

50. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 5, comma 3-ter, del decreto-legge 1o ottobre 2005, n. 202, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 novembre 2005, n. 244, è ridotta di 0,1 milioni di euro per il 2010 e di 0,9 milioni di euro a decorrere dal 2011 e di ulteriori 2 milioni di euro per l'anno 2012.

 

 

Il comma  50 riduce di centomila euro per il 2010, di novecentomila euro a decorrere dal 2011 e di ulteriori 2 milioni di euro per l'anno 2012, l’autorizzazione di spesa prevista dall'articolo 5 comma 3-ter del decreto-legge 1 ottobre 2005 n. 202, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 novembre 2005, n. 244 recante misure urgenti per la prevenzione dell'influenza aviaria.

La disposizione citata prevedeva un’autorizzazione di spesa di 2 milioni di euro per l'anno 2006 e di 8 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2007 per far fronte agli oneri derivanti da una serie di agevolazioni tributarie, previdenziali e creditizie a favore degli allevatori avicoli, delle imprese di macellazione e trasformazione di carne avicola nonché mangimistiche operanti nella filiera e degli esercenti attività di commercio all'ingrosso di carni avicole.

 

Si segnala che l'autorizzazione di spesa di cui all’articolo 5, comma 3-ter è stata già oggetto di riduzione da parte di diverse norme:

-        il comma 15 dell'art. 1-bis, D.L. 10 gennaio 2006, n. 2, nel testo integrato dalla relativa legge di conversione, autorizza una riduzione pari a 2 milioni di euro per l'anno 2006 per fare fronte al rafforzamento del sistema di sorveglianza della filiera avicola;

-        il comma 2 dell'art. 46-quater, D.L. 1° ottobre 2007, n. 159, aggiunto dalla relativa legge di conversione, autorizza una riduzione pari a 500.000 euro per l'anno 2008 per il Fondo di assistenza per le famiglie dei pescatori;

-        i commi 176 e 268 dell'art. 1 e il comma 132 dell'art. 2, L. 24 dicembre 2007, n. 244, dispongono rispettivamente una riduzione di un milione di euro per l’anno 2009 ed in 600.000 euro a decorrere dal 2010, e una riduzione di 100.000 euro a decorrere dall’anno 2008;

-        il comma 3 dell'art. 26, D.L. 31 dicembre 2007, n. 248, autorizza una riduzione pari a 150.000 euro per l'anno 2008;

-        il comma 2-bis dell'art. 2, D.L. 23 ottobre 2008, n. 162, aggiunto dalla relativa legge di conversione, autorizza una riduzione pari a un importo massimo fino a 100.000 euro per l'anno 2008 e di un importo massimo a regime di 3 milioni di euro a decorrere dall'anno 2009;

-        i commi 5 e 5-ter dell'art. 3, D.L. 3 novembre 2008, n. 171, come modificato dalla relativa legge di conversione autorizzano rispettivamente una riduzione pari a 271.240 euro per l'anno 2009 e una riduzione di 660.000 euro per l'anno 2009.


Articolo 2, comma 54
(Modifica alle disposizioni in materia di biodiesel
e alcuni prodotti derivati dalla biomassa)

 


54. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 22-bis, comma 5-bis, del testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative, di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, e successive modificazioni, è ridotta di 69,2 milioni di euro per l'anno 2010 e di 0,1 milione di euro a decorrere dall'anno 2011. È ridotto da 250.000 tonnellate a 18.000 tonnellate il contingente annuo, per l'anno 2010, di cui all'articolo 22-bis, comma 1, del citato testo unico di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504.

 


 

 

Il comma 54, intervenendo sull’articolo 22-bis del D.Lgs. n. 504/1995[31], dispone una rilevante riduzione dello stanziamento destinato all’agevolazione per il bioetanolo nonché un significativo ridimensionamento della quota di biodiesel ammessa ad accisa agevolata.

 

L’articolo 22-bis del D.Lgs. n. 504 del 1995 introduce, nei commi da 1 a 4, agevolazioni fiscali finalizzate all’attuazione di un programma pluriennale (2007-2010) diretto a promuovere l’utilizzo di biocarburanti o di altri carburanti rinnovabili in sostituzione della benzina e del gasolio nel settore dei trasporti. Viene disposta, tra l’altro, la riduzione della misura dell’accisa da applicare al biodisel destinato ad essere impiegato in miscela con il gasolio. L’agevolazione, che spetta su un contingente annuo fissato in 250.000 tonnellate, consiste nell’applicazione di un’aliquota di accisa corrispondente al 20 per cento di quella ordinaria applicata al gasolio come carburante.

Il medesimo articolo, nei commi da 5 a 5-quater, introduce ulteriori agevolazioni fiscali finalizzate all’attuazione di un ulteriore programma triennale con decorrenza 1° gennaio 2008 che ha l’obiettivo di incrementare l’utilizzo di fonti energetiche, utilizzate come carburanti da sole o in miscela con oli minerali, che determinano un ridotto impatto ambientale. In particolare, si introducono misure agevolate di accisa per il bioetanolo di origine agricola, l’etere etilterbutilico (ETBE) e gli additivi e riformulanti prodotti da biomasse. In merito al profilo finanziario il comma 5-bis stabilisce, per l’attuazione del programma 2008-2010, un limite di spesa fissato in 73 milioni di euro annui, comprensivi dell’IVA.

 

Il primo periodo del comma in esame, prevedendo la riduzione dell’autorizzazione di spesa indicata nel comma 5-bis del richiamato articolo 22-bis, interviene sulle agevolazioni fiscali, introdotte nell’ambito del programma triennale 2008-2010, consistenti nell’applicazione di un’aliquota ridotta di accisa per l’utilizzo di bioetanolo, ETBE nonché additivi e riformulanti prodotti da biomasse.

In particolare, la norma prevede che, per l’anno 2010, l’autorizzazione di spesa sia ridotta da 73 a 3,8 milioni di euro e che, a decorrere dal 2011, l’autorizzazione di spesa sia ridotta di 0,1 milioni annui.

Appaiono opportuni dei chiarimenti circa la riduzione dell’autorizzazione di spesa operata a decorrere dal 2011, tenuto conto che la norma di riferimento disciplina un programma triennale di agevolazioni fiscali che termina il 31 dicembre 2010.

 

Il secondo periodo del comma in esame interviene sulle agevolazioni previste dal comma 1 del richiamato articolo 22-bis introdotte nell’ambito del programma pluriennale 2007-2010.

In particolare, si dispone la riduzione, limitatamente all’anno 2010, da 250.000 a 18.000 tonnellate della quantità di contingente che può beneficiare dell’aliquota ridotta di accisa.

 

Profili finanziari (articolo 2, comma 54)

 

Il prospetto riepilogativo ascrive alla norma i seguenti effetti sui saldi di finanza pubblica.

(milioni di euro)

 

Saldo netto da finanziare

Fabbisogno

Indebitamento netto

Maggiori entrate

2010

2011

2012

2010

2011

2012

2010

2011

2012

Accisa bietanolo[32]

69,2

0,1

0,1

69,2

0,1

0,1

69,2

0,1

0,1

Riduz. contingente biodiesel[33]

88,7

0,0

0,0

88,7

0,0

0,0

88,7

0,0

0,0

Totale

157,9

0,1

0,1

157,9

0,1

0,1

157,9

0,1

0,1

 

 

La relazione tecnica fornisce elementi di quantificazione esclusivamente con riferimento alla riduzione da 250.000 a 18.000 tonnellate per l’anno 2010 del contingente di biodiesel soggetto ad aliquota agevolata. Viene in proposito specificato che, sulla base del coefficiente di conversione in litri del gasolio[34], fornito dall’Agenzia delle dogane, pari a 0,885, il coefficiente di biodiesel non più agevolato per effetto della norma in esame ammonta a 262.147 mln di litri. A tale quantitativo di prodotto si applicherà l’aliquota piena di 423 euro per mille litri, in luogo di quella agevolata pari a 84,6 euro per mille litri (pari al 20% dell’aliquota piena), con una differenza pari a 338,4 euro per mille litri.

Ne consegue un maggior gettito per il 2010, in termini di accisa, pari a:

262.147.000.000 x 0,3384 = 88,7 mln di euro.

 

In merito ai profili di quantificazione, relativi alla riduzione del contingente di biodiesel, andrebbe chiarito se l’assenza di una previsione di maggior gettito ai fini IVA derivi dal fatto che il prodotto in questione è utilizzato in larga misura da parte di utenti titolari di partita IVA, aventi diritto alla detrazione dell’IVA assolta sugli acquisti. Qualora infatti il prodotto in questione fosse utilizzato anche dai consumatori finali, emergerebbe una sottostima del maggior gettito derivante dalla norma.

Quanto al profilo temporale degli effetti ascritti alla riduzione dell’agevolazione sugli altri carburanti di origine agricola, che presentano una proiezione di esiguo importo anche per gli esercizi 2010 e 2011, si rinvia all’osservazione formulata nella parte descrittiva della scheda in esame.

 

 



[1]     Le cui indicazioni positive sembrano trovare conferma nei dati Istat relativi al terzo trimestre dell’anno, in cui si è registrata una crescita del Pil dello 0,6% rispetto al trimestre precedente (comunicato Istat del 13 novembre 2009).

[2]     Decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102.

[3]     Si ricorda che nella medesima contabilità dovranno, inoltre, essere riversate le ulteriori risorse, quantificabili in circa 270 milioni di euro, derivanti dal recupero di alcune tipologie di aiuti di Stato disposto ai sensi dell’articolo 19 del decreto-legge del 25 settembre 2009, n. 135, concernente l’attuazione di obblighi comunitari.

[4]     Al momento deve pertanto farsi riferimento, oltre che al comunicato stampa relativo all’approvazione del decreto-legge, alle anticipazioni riportate ne “Il sole 24 ore” del 17 novembre 2009.

[5]     Il DPEF 2010-2013 presentato nel luglio scorso e le risoluzioni parlamentari con cui è stato approvato, avevano fissato, a livello programmatico, un limite massimo del saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato per il 2010 pari a 61.400 milioni di euro, al netto delle regolazioni contabili e debitorie. Con la Nota di Aggiornamento al Documento di Programmazione, presentata a settembre, si è provveduto ad aggiornare tale stima, fissando il saldo netto da finanziare per il 2010 in misura pari ai 63.000 milioni di euro indicato nella norma. La rideterminazione del saldo in 63.000 miliardi di euro è stata effettuata sulla base dei dati del bilancio a legislazione vigente 2010 e degli interventi della manovra per lo stesso anno.

[6]     Si veda, ad esempio, che nell’ambito dell’allegato 2 dello stato di previsione del Ministero della giustizia, alla Missione 6 – Giustizia (Missione 1 del Ministero della Giustizia), è stata introdotta la legge n. 85/2009, art. 32, co. 1, all’interno del programma 1. Tale programma già lo scorso anno conteneva risorse rimodulabili, seppure non da fattore legislativo.

[7]     Ad esempio, all’Interno del Ministero per i beni e le attività culturali, talune autorizzazioni legislative rientranti nell’allegato 2 del bilancio 2009 nell’ambito dei programmi 7 e 8 della Missione 1 “Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici”, trovano ora allocazione nell’allegato 2 del bilancio di previsione 2010 nel programma 12 di nuova istituzione della medesima Missione.

[8]     Il quale ne detiene il programma 22.10 “sostegno all’istruzione”.

[9]     La relazione illustrativa osserva, in particolare, come ogni programma di spesa trovi il suo fondamento nell’articolo 2, comma 2 della legge n. 468 del 1978, come modificato dalla legge n. 94/1997. Tale comma, in particolare, prevede che il progetto di bilancio annuale di previsione è articolato, per l'entrata e per la spesa, in unità previsionali di base, stabilite in modo che a ciascuna unità corrisponda un unico centro di responsabilità amministrativa, cui è affidata la relativa gestione. Le unità previsionali sono determinate con riferimento ad aree omogenee di attività, anche a carattere strumentale, in cui si articolano le competenze istituzionali di ciascun Ministero.

[10]    Il riepilogo delle Missioni e dei Programmi è contenuto in un apposita Tabella del disegno di legge di bilancio in esame (pag. 60 dello stampato A.S. 1791). In tale elenco, per ogni Missione e sottostante Programma viene indicato il relativo stanziamento a legislazione vigente per il 2009, in termini di competenza, cassa e residui.

[11]    Si tratta dell’em. 5.Tab.5.1.

[12]    D.Lgs. 4 giugno 1997, n. 143, Conferimento alle regioni delle funzioni amministrative in materia di agricoltura e pesca e riorganizzazione della amministrazione centrale.

[13]    D.L. 18 maggio 2006, n. 181, Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2006, n. 233.

[14]    Legge 27 dicembre 2006, n. 296, Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007).

[15]    D.P.R. 9 gennaio 2008, n. 18, Regolamento recante riorganizzazione del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, a norma dell’articolo 1, comma 404, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 che aveva contestualmente abrogato il precedente regolamento di organizzazione recato dal DPR 23 marzo 2005, n. 79.

[16]    DPR 22 luglio 2009 n. 129 Regolamento recante riorganizzazione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, a norma dell'articolo 74 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.

[17]    Legge 10 agosto 1950 n. 646, Istituzione della Cassa per opere straordinarie di pubblico interesse nell'Italia meridionale (Cassa per il Mezzogiorno).

[18]    Decreto legislativo 4 giugno 2003, n. 127, Riordino del Consiglio nazionale delle ricerche (C.N.R.).

[19]    D.Lgs. 5 giugno 1998, n. 204 Disposizioni per il coordinamento, la programmazione e la valutazione della politica nazionale relativa alla ricerca scientifica e tecnologica, a norma dell'articolo 11, comma 1, lettera d), della L. 15 marzo 1997, n. 59.

[20]    Legge 23 luglio 2009, n. 99, Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia

[21]    La norma richiamata fa riferimento in proposito alle seguenti leggi in materia di auto imprenditorialità: 1) il D.L. n. 786 del 1985, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 44 del 1986, in materia di misure straordinarie per la promozione e lo sviluppo della imprenditorialità giovanile nel Mezzogiorno; 2) l’articolo 1 del D.L. n. 26 del 1995, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 95 del 1995 in materia di imprenditorialità giovanile; 3) l’articolo 1-bis del D. L. n. 148 del 1993, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 236 del 1993, in materia di promozione di nuove imprese giovanili nel settore dei servizi socio-assistenziali domiciliari, in particolare per l’aiuto di persone in situazioni di gravità; 4) l’articolo 3, comma 9, del D. L. n. 67 del 1997, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135 del 1997, in materia di lavori socialmente utili, integrazione salariale e formazione professionale; 5) l’articolo 51 della legge n. 448 del 1998, recante provvedimenti a favore delle cooperative sociali; 6) il titolo I del D.Lgs. n. 185 del 2000, che detta i principi generali in materia di incentivi in favore dell'autoimprenditorialità.

[22]    Ai sensi del D.Lgs. 9 gennaio 1999 n. 1, successivamente integrato dal D.Lgs. 14 gennaio 2000, n. 3.

[23]    Tra tali poteri si evidenziano: a) la definizione, con apposite direttive, delle priorità e degli obiettivi della società e l’approvazione delle linee generali di organizzazione interna, nonché del documento previsionale di gestione ed eventuali aggiornamenti; b) l’approvazione, d’intesa con il Ministro dell’economia e delle finanze, dello statuto della società; c) l’individuazione, con decreto, degli atti di gestione ordinaria e straordinaria della Società e delle sue controllate dirette ed indirette, che necessitano della preventiva approvazione ministeriale ai fini della efficacia e validità.

[24]    Si ricorda che la Commissione, con una propria Comunicazione (GU C 273 del 9.9.1997) ha definito il metodo di fissazione dei tassi di riferimento, quale base giuridica per il calcolo dei tassi di interesse, nel caso di recuperi degli aiuti di Stato illegali.

[25]    Si ricorda che tale decreto reca misure straordinarie per la promozione e lo sviluppo della imprenditorialità giovanile nel Mezzogiorno ed è stato convertito nella legge 44 del 1986. Le agevolazioni riguardano mutui erogati dalla Cassa depositi e prestiti ad un tasso pari al 30% del tasso di riferimento, nella misura del 30% delle spese per l'impianto e le attrezzature, a favore di società cooperative di produzione e di lavoro, di società le cui quote di partecipazione spettino in maggioranza a giovani tra i 18 e 29 anni ovvero di società formate esclusivamente da giovani tra i 18 ed i 35 anni di età residenti e operanti nelle aree svantaggiate, soprattutto meridionali.

[26]    “Interventi urgenti per i settori dell'agricoltura, dell'agroindustria, della pesca, nonché in materia di fiscalità d'impresa”.

[27]    “Misure urgenti per il rilancio competitivo del settore agroalimentare”.

[28]    “Interventi correttivi di finanza pubblica”.

[29]    “Disciplina delle agevolazioni tributarie”.

[30]    “Coordinamento degli interventi pubblici nei settori della zootecnia, della produzione ortoflorofrutticola, della forestazione, dell'irrigazione, delle grandi colture mediterranee, della vitivinicoltura e della utilizzazione e valorizzazione dei terreni collinari e montani”.

[31]    Testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative.

[32]    Modifica al D.Lgs. 504/95, art..22 bis, comma 5-bis.

[33]    Modifica al D.Lgs. 504/95 art.22-bis, comma 1.

[34]    Ovvero il peso specifico del prodotto.