Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
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Autore: | Servizio Studi - Dipartimento agricoltura | ||
Titolo: | Bilancio e Finanziaria 2010 - A.C. 2937 e A.C. 2936 - Commissione Agricoltura | ||
Riferimenti: |
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Serie: | Progetti di legge Numero: 245 Progressivo: 13 | ||
Data: | 18/11/2009 | ||
Descrittori: |
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Organi della Camera: | XIII-Agricoltura | ||
Altri riferimenti: |
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Camera dei deputati |
XVI LEGISLATURA |
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Documentazione per l’esame di |
Bilancio e Finanziaria 2010 A.C. 2937 – A.C. 2936 |
Commissione Agricoltura |
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n. 245/13 |
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18 novembre 2009 |
Servizio responsabile: |
Servizio Studi – Dipartimento Agricoltura ( 066760-3610 – * st_agricoltura@camera.it Servizio Studi – Dipartimento Bilancio ( 066760-9932 – * st_bilancio@camera.it |
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I dossier dei
servizi e degli uffici della Camera sono destinati alle esigenze di documentazione
interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. |
File: Ag0108.doc |
I N D I C E
PARTE I – La manovra finanziaria
1.
Il quadro macroeconomico e gli obiettivi di finanza pubblica 2010
2.
La manovra di finanza pubblica 2010-2012
PARTE II – Il disegno di legge di bilancio
1.
Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente
§ 1.1
La struttura del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il
2010
§ 1.2
Le rimodulazioni effettuate sulle spese predeterminate per legge
§ 1.3
Il quadro generale riassuntivo
§ 1.4
Le variazioni rispetto alle previsioni 2009
§ 1.5
Analisi delle spese finali per Missioni
2.
Emendamenti al disegno di legge di bilancio
approvati dal Senato
3.
L’evoluzione della spesa nel bilancio dello Stato: Tavole allegate
PARTE III – Profili di interesse della XIII
Commissione
§ 1.1
Il ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali: competenze e
struttura
§ 1.2
Il contenuto dello stato di previsione
§ 1.3
Gli effetti del disegno di legge finanziaria
2.
L’articolato del disegno di legge finanziaria
§ Articolo
2, comma 39 (Finanziamento a CNR ed Enea per progetti di
sviluppo produttivo)
§ Articolo
2, comma 40 (Rinegoziazione mutui ex
Sviluppo Italia)
§ Articolo
2, comma 44 (Agevolazioni contributive
per i datori di lavoro agricoli)
§ Articolo
2, comma 48 (Riordino fondiario e
finanziamento del Fondo di solidarietà)
§ Articolo
2, comma 49 (Contributi alla produzione
di prodotti tipici a stagionatura prolungata)
§ Articolo
2, comma 50 (Riduzione
dell’autorizzazione di spesa per l’influenza aviaria)
Il disegno di legge finanziaria per il
2010 (A.C. 2936) si inserisce nell’ambito degli indirizzi indicati con le
risoluzioni parlamentari di approvazione del DPEF 2010-2013 dello scorso
luglio, tenendo conto della revisione del
quadro macroeconomico e di finanza pubblica
effettuata con
Il quadro macroeconomico
Il miglioramento della congiuntura
economica internazionale ha consentito di delineare uno scenario lievemente più
favorevole per l’Italia rispetto a quello delineato nel DPEF di luglio per il
biennio 2009-2010.
In particolare, per il 2009 la variazione del PIL presenta un
miglioramento di 0,4 punti percentuali rispetto a quanto inizialmente previsto;
la contrazione del PIL si attesterebbe infatti a -4,8 per cento, rispetto al -5,2 per cento stimato nel DPEF, in
linea con i risultati, lievemente superiori alle attese, del secondo trimestre
2009[1],.
Per il 2010,
Restano invariate le stime di crescita per il periodo successivo, fissate dal DPEF di luglio in media al 2 per cento: tale previsione si situa, peraltro,
all’interno di una elevata incertezza circa la solidità e l’intensità della
ripresa economica mondiale.
La revisione in aumento delle stime di
crescita è in larga parte ascrivibile alla minore contrazione dei consumi nel
2009 e ad una maggiore crescita degli stessi nel 2010, nonché ad miglior
andamento per il medesimo anno degli investimenti, come si evince dai dati
contenuti nella Relazione
previsionale e programmatica 2010 (RPP), cui
(var. %) |
RPP
2010 (sett. 2009) |
||||
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
|
PIL |
-4,8 |
0,7 |
2,0 |
2,0 |
2,0 |
Importazioni |
-16,1 |
0,9 |
3,6 |
4,1 |
4,3 |
Consumi nazionali |
-1,1 |
0,4 |
1,7 |
1,9 |
1,8 |
Investim. fissi lordi |
-11,7 |
1,7 |
2,4 |
2,4 |
2,5 |
Esportazioni |
-19,9 |
1,2 |
4,2 |
4,1 |
4,3 |
La revisione delle stime del Governo in
ordine al quadro macroeconomico degli anni 2009 e 2010 è confermata dalle
ultime previsioni della Commissione
europea, formulate alla fine del mese di ottobre, le quali, rispetto all’Interim forecast dello scorso settembre,
hanno anche rivisto al rialzo il dato del PIL 2009 di 3 decimi di punto (-4,7%
anziché -5%). Secondo le stima della Commissione UE, anche nel 2010 dovrebbe registrarsi un ritorno alla
crescita economica - pari allo 0,7% del Pil, come indicato nella Nota –
alimentata da alcuni fattori quali la riduzione dei risparmi precauzionali
delle famiglie, il recupero dei consumi, anche in virtù dei moderati andamenti
inflazionistici, gli effetti delle misure di detassazione degli investimenti ed
altri. Nel
2011 la stima della Commissione relativa al Pil è più bassa rispetto a
quella della Nota (1,4% anziché 2%), pur confermando il trend in aumento, seppure moderato, della crescita, come evidenzia
la tabella che segue
(European economic forecast - Autumn 2009)
(var.%) |
2009 |
2010 |
2011 |
PIL |
-4,7 |
0,7 |
1,4 |
Gli obiettivi di finanza pubblica
Il conto consolidato delle
Amministrazioni pubbliche per il periodo 2009-2013 è stato rivisto dalla Nota
di aggiornamento del DPEF tenendo conto di una serie di fattori, quali: la
revisione delle prospettive di crescita dell’economia italiana, che vede una
minore contrazione nel 2009 e una ripresa lievemente più sostenuta nel 2010; l’aggiornamento
del conto delle PA in base all’attività di monitoraggio; le modifiche alla
manovra di cui al decreto legge 78/2009, introdotte in sede di conversione, e le
variazioni alla curva dei tassi di interesse.
Tali fattori, che comportano una
ricomposizione all’interno degli aggregati di entrata e di spesa, hanno inciso solo
lievemente sull’ indebitamento netto.
Nel periodo successivo prosegue la
riduzione del saldo (4,3 per cento del PIL nel 2011, 3,9 per cento nel 2012 e
3,5 per cento nel 2013), evidenziando un miglioramento, rispetto alle
precedenti stime, pari allo 0,1 di PIL nel 2011, e allo 0,2 nel biennio
successivo. Su tale evoluzione tendenziale incide una dinamica più favorevole
della spesa per interessi, che più che compensa il peggioramento atteso del
saldo primario.
In tale quadro,
La manovra correttiva resta confermata nell’entità
indicata dal DPEF, risultando pari all’1,2 per cento del PIL nel triennio 2011-2013,
di cui lo 0,4 per cento nel 2011.
Per l’anno in corso e per il 2010 il quadro programmatico di finanza
pubblica coincide pertanto con quello tendenziale, mentre un primo miglioramento dei saldi (e del
debito) si registra nel 2011 e prosegue negli anni successivi, come risulta dalla tabella che segue.
Quadro programmatico (%Pil)
|
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
Saldo primario |
-0,5 |
0,0 |
1,3 |
2,7 |
3,4 |
Interessi |
4,8 |
4,9 |
5,2 |
5,5 |
5,6 |
Indebitamento netto |
-5,3 |
-5,0 |
-3,9 |
-2,7 |
-2,2 |
Debito |
115,1 |
117,3 |
116,9 |
115,1 |
112,7 |
Quadro tendenziale (%Pil)
|
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
Saldo primario |
-0,5 |
0,0 |
0,4 |
1,9 |
1,2 |
Interessi |
4,8 |
4,9 |
5,3 |
5,5 |
5,7 |
Indebitamento netto |
-5,3 |
-5,0 |
-4,3 |
-3,9 |
-3,5 |
Debito |
115,1 |
117,3 |
117,3 |
116,8 |
115,5 |
Per quanto concerne il debito, dopo aver raggiunto un livello
massimo pari al 117,3 per cento del PIL nel 2010, è previsto in progressiva
diminuzione fino al 112,7 per cento nel 2013.
Con riferimento al debito
(European economic forecast - Autumn 2009)
|
2009 |
2010 |
2011 |
|
Indebitamento netto |
-5,3 |
-5,3 |
-5,1 |
|
Debito |
114,6 |
116,7 |
117,8 |
In relazione alle previsioni formulate dalla
Commissione, occorre precisare come le stesse siano predisposte secondo il
criterio delle “politiche invariate”, vale a dire considerando, oltre al
quadro finanziario determinato dalla legislazione vigente, anche gli impegni e
le necessità di spesa che, seppur non ancora previsti normativamente, è
presumibile che vengano riproposti, vincolando comunque il legislatore. Tale
criterio non coincide, pur approssimandolo, con il quadro
programmatico, non potendo, a differenza di quest’ultimo, scontare
ulteriori interventi di manovra.
Analogamente a quanto avvenuto lo scorso anno, la manovra finanziaria per il triennio 2010-2012, nella sua articolazione complessiva, è stata anticipata dal Governo lo scorso luglio con il decreto legge n. 78 del 2009 - convertito con modificazioni dalla legge n. 102 del 2009 - recante una serie di misure volte a contrastare gli effetti avversi della crisi economica, salvaguardando nel contempo l'equilibrio dei conti pubblici.
Il decreto, adottato prima della pausa estiva dei
lavori contestualmente alla presentazione del DPEF, ha sostanzialmente operato
un aggiornamento del piano di stabilizzazione della finanza pubblica per il
triennio 2009-2011 delineato con il decreto-legge n. 112 del 2008, al fine di
consolidare l’evoluzione attesa dei conti pubblici per gli anni 2009-2010,
senza introdurre interventi espansivi che avrebbero gravato sugli equilibri di
finanza pubblica.
Gli interventi disposti, indirizzati al sostegno delle
famiglie, delle imprese nonché al finanziamento di azioni per il rilancio delle
infrastrutture e dello sviluppo, hanno trovato infatti copertura nello stesso
decreto, principalmente attraverso il contrasto dell'evasione fiscale,
interventi di razionalizzazione della spesa farmaceutica e misure in materia di
pensionamento.
Le misure
correttive degli andamenti tendenziali dei conti pubblici sono state invece
previste a partire dall’esercizio 2011,
nel corso del quale, con l’esaurirsi del ciclo recessivo e l’inizio di una fase
espansiva, dovrebbe registrarsi un più stabile miglioramento del quadro macro
economico.
Nel complesso, il decreto ha reperito risorse per un importo pari, nel
quadriennio 2009 –
Il provvedimento - successivamente modificato,
peraltro, dal decreto-legge n. 103 del
3 agosto 2009 - ha in particolare introdotto misure di contrasto
all’evasione ed all’elusione fiscale, i cui proventi – pari a 200 milioni di
euro nel 2010 e di ammontare più significativo negli anni successivi, con
importi che a partire dal 2012 si situano annualmente tra 1,5 e 2 miliardi di
euro - sono stati destinati alla manovra per gli anni 2010 e seguenti.
A tali importi si dovrebbero aggiungere le ulteriori
entrate, al momento non quantificabili, derivanti dalle misure per il rimpatrio
delle attività detenute all’estero (c.d. “scudo fiscale”), anche esse
contenute nel decreto legge n. 78/09. Tali risorse – che dovrebbero pervenire
dal pagamento di una imposta straordinaria corrispondente al 5 per cento delle
attività regolarizzate o rimpatriate, da versare entro 15 dicembre dell'anno in
corso – sono destinate ad essere accantonate in una contabilità speciale, per
venire poi utilizzate nell'ambito della manovra per gli anni 2010 e seguenti[3].
A tale ultimo proposito, occorre segnalare che il Consiglio
dei Ministri ha approvato, in data 12 novembre 2009, un decreto-legge – che
alla data di redazione del presente dossier non risulta ancora pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale[4] - recante disposizioni
in materia di riduzione degli acconti di imposta dovuti dai contribuenti entro
il prossimo 30 novembre. L’intervento – da cui dovrebbe discendere, in
particolare, una riduzione dal 99 per cento al 79 per cento dell’acconto
complessivo IRPEF - comporta, in sostanza il differimento del pagamento al
momento del saldo delle imposte dovute, ossia nel 2010.
Sul piano della finanza pubblica, alle minori entrate
previste nel 2009 (quantificate in 3.716 milioni di euro) si dovrebbe fa fronte
utilizzando “quota parte” del gettito atteso, entro il prossimo 15 dicembre,
dalle operazioni di rimpatrio e regolarizzazione dei capitali connesse allo
“scudo fiscale”. Tale gettito, pertanto, manterrebbe la destinazione originaria
alla manovra 2010 solo per la parte residua. Per quanto concerne, invece, il
gettito d’imposta differito al 2010, si prevede che esso sia destinato ad incrementare
la dotazione del fondo di cui all’articolo 7-quinquies, comma 1, del D.L. n. 5 del 2009, finalizzato ad
“assicurare il finanziamento di interventi urgenti e indifferibili, con
particolare riguardo ai settori dell’istruzione e agli interventi organizzativi
connessi ad eventi celebrativi”.
In continuità con la manovra adottata lo scorso anno, anche gli interventi di politica economica per il prossimo triennio si sono ispirati ad una logica di prudenza fiscale, in base alla quale l’intento di contrastare gli effetti negativi della crisi economica senza determinare un peggioramento della situazione dei conti pubblici è stato perseguito attraverso la definizione di misure di sostegno articolate in modo da determinare un impatto quanto più possibile neutrale sulla finanza pubblica.
Nell’ambito di tale linea d’indirizzo il disegno di legge finanziaria per il 2010 vede confermata l’impostazione semplificata già adottata nella manovra dello scorso anno, sia in quanto a contenuto normativo, sia in termini di effetti sui saldi di finanza pubblica.
Anche per il 2010, il Governo ha, infatti, presentato in prima lettura al Senato una finanziaria “snella”, articolata in soli tre articoli, che si limitano a fissare gli obiettivi dei saldi di bilancio (livello massimo del saldo netto da finanziare, in termini di competenza, e di ricorso al mercato finanziario), a introdurre un numero limitato di misure, tra le quali la quantificazione delle risorse da destinare ai rinnovi contrattuali del pubblico impiego e la proroga di norme di carattere tributario recanti regimi agevolati, nonché a stabilire l’importo da iscrivere nelle tabelle allegate.
Tale limitazione del contenuto del disegno di legge finanziaria discende da quanto disposto inizialmente per il solo esercizio finanziario 2009 dall’articolo 1, comma 1-bis, del decreto legge n. 112/08 e riproposto, per l'esercizio 2010, dall'articolo 23, comma 21-ter del decreto legge n. 78/2009. Per effetto di tali disposizioni, in deroga alle disposizioni della legge di contabilità generale in materia di contenuto della legge finanziaria (articolo 11 della legge n. 468/1978), viene stabilito che in via sperimentale la legge finanziaria per l’anno 2009 e per l'anno 2010 possa contenere esclusivamente disposizioni strettamente attinenti al suo contenuto tipico, con l’esclusione di disposizioni finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell’economia, nonché di carattere ordinamentale, microsettoriale e localistico.
A tale ridimensionamento del contenuto proprio della legge finanziaria corrisponde peraltro una valorizzazione del contenuto decisionale del bilancio dello Stato, stante la possibilità - prevista anch’essa in via sperimentale per il solo esercizio 2009 dall’articolo 60, comma 3, del decreto legge n. 112/08 e riproposta per il 2010 dall'articolo 23, comma 21-quater, del decreto legge n. 78/09 - di rimodulare nella legge di bilancio tra i programmi le dotazioni finanziarie di ciascuna missione, ivi incluse le risorse derivanti da autorizzazioni legislative di spesa.
La conferma, da parte del Governo, di predisporre per
il 2010 - analogamente a quanto accaduto per l'esercizio finanziario 2009 - un
disegno di legge finanziaria snello, risulta in linea, peraltro, con quello che
potrebbe essere in futuro il contenuto della "legge di stabilità", strumento destinato a sostituire l'attuale
legge finanziaria secondo quanto previsto dal progetto di riforma della legge
di contabilità nazionale, recentemente approvato dalla Camera dei Deputati in
seconda lettura (A.C. 2555) ed
attualmente all’esame del Senato.
Per quanto concerne gli effetti sui saldi di finanza pubblica, il disegno di legge finanziaria non comporta effetti correttivi di rilievo in termini di indebitamento netto del conto economico delle amministrazioni pubbliche, la cui incidenza sul PIL rimane pertanto fissata per il triennio 2010-2012 nei valori indicati dalla nota di aggiornamento al DPEF.
Analogamente, gli interventi introdotti dal disegno di legge incidono marginalmente sul fabbisogno del settore statale, mentre variazioni in aumento nel triennio 2010-2012 sono previste in termini di saldo netto da finanziare.
Le
tabelle seguenti riepilogano gli effetti complessivi del disegno di legge in
termini di saldo netto da finanziare, fabbisogno e indebitamento netto per il
triennio 2010-2012, disaggregandoli in termini di variazione netta delle
entrate (composta dal saldo delle minori e maggiori entrate) e delle spese
(anch'esse espresse come saldo delle maggiori e minori spese).
SALDO
NETTO DA FINANZIARE |
|||
|
2010 |
2011 |
2012 |
Minori
entrate |
0,2 |
0,2 |
406,7 |
Maggiori
entrate |
157,9 |
0,1 |
0,1 |
Totale
entrate |
157,7 |
-0,1 |
-406,6 |
Maggiori
spese (articolato) |
659 |
495,8 |
500,8 |
Maggiori
spese (tabelle) |
1277,4 |
5239,9 |
3309 |
Minori
Spese |
478,9 |
479,7 |
481,7 |
Totale
spese |
1.457,50 |
5.256,00 |
3.328,10 |
TOTALE
GENERALE |
1.299,80 |
5.256,10 |
3.734,70 |
INDEBITAMENTO
NETTO P.A. E FABBISOGNO |
|||
|
2010 |
2011 |
2012 |
Minori
entrate |
0,2 |
0,2 |
406,7 |
Maggiori
entrate |
157,9 |
0,1 |
0,1 |
Totale
entrate |
157,7 |
-0,1 |
-406,6 |
Maggiori
spese (articolato) |
236,7 |
73,5 |
78,5 |
Minori
spese (tabelle) |
57,9 |
17,2 |
427,1 |
Minori
Spese |
105,1 |
105,9 |
107,9 |
Totale
spese |
73,70 |
-49,60 |
-456,50 |
TOTALE
GENERALE |
-84,00 |
-49,50 |
-49,90 |
Nel complesso, gli effetti derivanti
dall’articolato e dalla tabelle del disegno di legge comportano un peggioramento del saldo netto da finanziare pari a circa 1,3 miliardi di euro nel
2010, 5,25 miliardi nel 2011 e 3,7
miliardi alla fine del triennio.
Tale risultato è in linea con il livello massimo del saldo netto da finanziare, in termini di competenza, fissato per l’esercizio 2010 – ai sensi dell’articolo 1 del disegno di legge - in 63.000 milioni di euro, al netto di 4.684 milioni di euro per regolazioni debitorie[5].
Il bilancio a
legislazione vigente per il 2010 (A.C. 2937 ), espone, infatti, in termini di
competenza e al netto delle regolazioni debitorie e contabili, un saldo netto
da finanziare per il 2010 pari a 61.118 milioni di euro. Secondo quanto
riportato nell’allegato 8 al disegno di legge finanziaria - che espone gli
effetti del disegno di legge finanziaria medesimo sul bilancio - il valore effettivo del saldo netto da
finanziare per il 2010, come rideterminato per effetto del disegno di legge
finanziaria medesimo, come approvato dal Senato, risulterebbe pari a 62.418 milioni di euro, al di sotto
pertanto del livello massimo il livello massimo fissato dal comma
Per quanto concerne la composizione della
manovra lorda, il disegno di legge reca nuove
o maggiori spese – quasi tutte di parte corrente – per un ammontare pari a circa 1,9 miliardi di euro per il 2010, 5,7 miliardi nel 2011 e 3,8 miliardi
per il 2012, cui si aggiungono 0,4 miliardi
di euro di minori entrate per il
solo esercizio 2012.
A tali impieghi si fa parzialmente fronte mediante una riduzione delle spese pari a circa 0,48 miliardi di euro per ciascuno degli anni del triennio, cui si aggiungono circa 0,16 miliardi di euro di maggiori entrate per l’anno 2010.
Si segnala, infine, che ai sensi dell’articolo 1, comma 4, del disegno di legge le eventuali maggiori disponibilità di finanza pubblica che dovessero determinarsi nel 2010 rispetto alle previsioni del Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2010-2013 vengono destinate a fronteggiare la diminuzione della domanda interna mediante la riduzione della pressione fiscale nei confronti delle famiglie con figli e dei percettori di reddito medio-basso, con una specifica priorità per i lavoratori dipendenti e pensionati.
Si ricorda, infine, che assieme agli interventi contenuti nel citato decreto legge n. 78/09 e ai disegni di legge finanziaria e di bilancio, nonché al disegno di legge recante il bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012, concorrono alla composizione della manovra di finanza pubblica, i seguenti provvedimenti collegati elencati nella Nota di aggiornamento al DPEF:
§ A.S. 1167 "Delega al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, nonché misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico, di controversie di lavoro e di ammortizzatori sociali" già indicato lo scorso anno (approvato dalla Camera e in corso di esame presso il Senato;
§ "Disposizioni in materia di organi e funzioni degli enti locali, semplificazione e razionalizzazione dell'ordinamento e carta delle autonomie locali" (approvato dal Consiglio dei Ministri in data 17 settembre 2009, non ancora trasmesso in Parlamento - in attesa della definizione dell'esame da parte della Conferenza unificata);
§ "Disposizioni in materia di semplificazione dei rapporti della pubblica amministrazione con cittadini e imprese e delega al governo per l'emanazione della carta dei doveri delle amministrazioni pubbliche" (approvato dal Consiglio dei Ministri il 12 novembre 2009, ma non ancora presentato in Parlamento).
La disciplina contabile transitoria per l’esercizio finanziario 2010
L'articolo 23,
commi 21-ter e 21-quater, del decreto legge 1 luglio 2009,
n. 78, recante "Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini"
ha esteso all’esercizio finanziario 2010 la disciplina contabile sperimentale
inerente i limiti di contenuto del disegno di legge finanziaria e la
flessibilità del bilancio, introdotta, per il solo esercizio finanziario 2009,
dall’articolo 1, comma 1-bis e
dall’articolo 60 comma 3, del decreto legge n. 112 del 25 giugno 2008.
Per effetto di
tale intervento:
§
il disegno di
legge finanziaria per l'anno 2010 potrà contenere “esclusivamente disposizioni
strettamente attinenti al suo contenuto tipico con l'esclusione di disposizioni
finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia, nonché di
carattere ordinamentale, microsettoriale e localistico”. La disposizione di cui
al citato articolo 1, comma 1-bis del decreto legge n. 112/2008 – la cui
applicazione è oggetto di estensione all’esercizio 2010 - opera una deroga alle
disposizioni generali di contabilità recanti la disciplina del contenuto della
legge finanziaria (articolo 11, legge n. 468/1978). Ad eccezione
dell’esclusione relativa agli intereventi di carattere localistico o micro
settoriale, già prevista ai sensi del citato art. 11, comma 3, lett. i-ter, della legge di contabilità generale
n. 468/1978, il citato comma 1-bis
vieta tout court sia la previsione di
disposizioni di carattere ordinamentale - che la lettera i-bis del citato comma 3 consente qualora le stesse si caratterizzino
per un rilevante contenuto di miglioramento dei saldi – sia le norme
finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia, che il comma
17 dell'art. 2 della legge di riforma n. 208/1999 aveva invece consentito con
la sola esclusione degli intereventi di carattere localistico o micro
settoriale;
§
si estende
all’esercizio finanziario 2010 la disciplina, introdotta in via sperimentale
per il 2009, che consente di apportare, nella legge di bilancio, rimodulazione
delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa tra i relativi
programmi. L’articolo 60 del citato decreto legge n. 112/2008, ha previsto, al
comma 1, una riduzione lineare, per il triennio 2009-2011, delle dotazioni
finanziarie a legislazione vigente delle missioni di spesa dei Ministeri, ivi comprese
le spese predeterminate con legge, ma con l’esclusione si talune voci di spesa,
indicate dal comma 2, essenzialmente di carattere obbligatorio. A fronte di
tale taglio trasversale delle dotazioni assegnate a ciascun Ministero alle
singole Amministrazioni lo stesso articolo
Il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2010 e per il triennio 2010-2012 è impostato secondo la struttura contabile per Missioni e Programmi, volta a privilegiare il contenuto funzionale della spesa, introdotta con la legge di bilancio per il 2008.
In
particolare, la riorganizzazione operata si fonda su una classificazione delle
risorse finanziarie secondo due livelli di aggregazione: 34 missioni, che rappresentano le funzioni principali della spesa
pubblica e ne delineano gli obiettivi strategici, a loro volta articolate,
nella legge di bilancio
Come
già per il 2009, sul processo di formazione del disegno di legge di bilancio per
il
L’articolo
60, comma 3, del D.L. n.
Come riportato nella Relazione illustrativa al disegno di legge, “nella fase di formazione del disegno di legge di bilancio per il 2010 è stata concessa ai Ministeri la facoltà di riallocare le risorse stesse verso altre forme di impiego ritenute prioritarie o più produttive, attraverso la loro rimodulazione tra Programmi che realizzano la stessa Missione di spesa”.
Si ricorda
che le riduzioni disposte dall’articolo 60, comma 1, del D.L. n. 112/2008
hanno riguardato le dotazioni finanziarie a legislazione vigente per il
triennio 2009-2011 delle missioni di spesa di competenza dei vari Ministeri,
incluse le risorse derivanti da autorizzazioni legislative di spesa. Dalla riduzione sono state escluse, ai sensi del
comma 2, alcune voci, riferibili, in sostanza, alle spese di carattere
obbligatorio o aventi natura obbligatoria: stipendi, assegni, pensioni e altre
spese fisse; spese per interessi; poste correttive e compensative delle entrate;
trasferimenti a enti territoriali aventi natura obbligatoria; fondo ordinario
delle università; le risorse destinate alla ricerca; le risorse destinate al
finanziamento del 5 per mille IRPEF; le risorse derivanti da accordi
internazionali.
Il totale delle riduzioni operate alle dotazioni del
bilancio a legislazione vigente è stata pari, nel 2009, ad oltre 8 miliardi di euro, di cui la
parte preponderante, oltre 6 miliardi, su spese predeterminate
per legge. La riduzione delle risorse a legislazione vigente del bilancio dello
Stato raggiunge l’entità di 9 miliardi
nel 2010, di cui 6,7 miliardi
relativi a spese predeterminate per legge, e aumenta fino a oltre 15 miliardi
di euro per il 2011, di cui 11,8 miliardi relativi a spese da fattore
legislativo.
Le riduzioni per
gli anni 2009-2011 sono risultate così distribuite per ciascun Ministero:
(milioni di euro)
|
2009 |
2010 |
2011 |
|||
Ministero |
riduzioni |
di cui: |
riduzioni |
di cui: |
riduzioni |
di cui: |
economia e finanze |
2.995,8 |
2.570,4 |
3.307,0 |
2.796,8 |
5.895,1 |
4986,0 |
sviluppo economico |
2.247,8 |
2.235,5 |
2.459,0 |
2.444,4 |
4.310,8 |
4.286,0 |
lavoro |
220,0 |
187,6 |
261,1 |
222,5 |
452,5 |
385,6 |
giustizia |
218,6 |
1,6 |
262,1 |
3,2 |
454,2 |
5,5 |
esteri |
202,4 |
153,4 |
225,4 |
167,0 |
388,0 |
286,5 |
istruzione |
447,0 |
214,4 |
456,4 |
200,2 |
790,1 |
346,4 |
interno |
413,7 |
78,4 |
462,2 |
55,2 |
799,0 |
95,6 |
ambiente |
249,7 |
241,3 |
166,2 |
156,3 |
261,9 |
244,5 |
infrastrutture |
519,6 |
405,3 |
463,0 |
332,9 |
770,4 |
544,7 |
difesa |
503,7 |
158,0 |
478,1 |
59,0 |
834,5 |
101,7 |
politiche agricole |
180,0 |
137,0 |
137,4 |
88,4 |
220,2 |
135,2 |
beni culturali |
236,7 |
216,8 |
251,3 |
227,1 |
434,6 |
392,5 |
totale |
8.435 |
6.599,7 |
8.929,2 |
6.753 |
15.611,3 |
11.810,2 |
Nel disegno di
legge di bilancio per il 2010 è esposta, nella Tabella 13, l’analisi delle dotazioni finanziarie per missioni che
evidenzia la quota di spesa “rimodulabile”
e quella “non rimodulabile” di
ciascuna missione, ai sensi dell’articolo 60, commi 2 e 3, del D.L. n.
112/2008.
Nell’ambito di
questa percentuale, risulta rimodulabile una quota pari al 33 per cento delle
spese in conto capitale, a fronte di una quota pari al 2 per cento delle spese
correnti.
Gli
stanziamenti rimodulabili sono individuati nell’allegato tecnico per capitoli
contenuto nelle tabelle relative a ciascuno stato di previsione della spesa
mediante l’apposizione della lettera “R”
sotto la denominazione dei capitoli.
|
BLV 2010 |
NON rimodulab. |
Rimodul. |
% |
% |
|
1 - Organi costituzionali |
C |
3.161 |
2.990 |
171 |
95 |
5 |
K |
0 |
0 |
0 |
|
|
|
2 - Amministrazione generale territorio |
C |
463 |
434 |
29 |
94 |
6 |
K |
2 |
0 |
2 |
0 |
100 |
|
3 - Relazioni autonomie territoriali |
C |
110.919 |
110.905 |
14 |
100 |
0 |
K |
4.071 |
4.030 |
41 |
99 |
1 |
|
4 - L'Italia in Europa e nel mondo |
C |
19.553 |
19.034 |
520 |
97 |
3 |
K |
5.682 |
5.680 |
2 |
100 |
0 |
|
5 - Difesa e sicurezza del territorio |
C |
16.491 |
15.717 |
774 |
95 |
5 |
K |
2.084 |
2.050 |
34 |
98 |
2 |
|
6 – Giustizia |
C |
7.004 |
6.608 |
397 |
94 |
6 |
K |
268 |
0 |
268 |
0 |
100 |
|
7 - Ordine pubblico e sicurezza |
C |
10.107 |
9.197 |
910 |
91 |
9 |
K |
322 |
221 |
101 |
69 |
31 |
|
8 - Soccorso civile |
C |
1.879 |
1.669 |
210 |
89 |
11 |
K |
2.261 |
1.527 |
634 |
72 |
28 |
|
9 - Agricoltura e pesca |
C |
621 |
552 |
69 |
89 |
11 |
K |
264 |
129 |
135 |
49 |
51 |
|
10 - Energia e fonti energetiche |
C |
8 |
7 |
1 |
93 |
7 |
K |
0 |
0 |
0 |
|
|
|
11 - Competitività e sviluppo imprese |
C |
300 |
213 |
87 |
71 |
29 |
K |
4.375 |
3.170 |
1.205 |
72 |
28 |
|
12 - Regolazione dei mercati |
C |
27 |
9 |
19 |
31 |
69 |
K |
2 |
2 |
0 |
100 |
0 |
|
13 - Diritto alla mobilità |
C |
2.709 |
2.622 |
87 |
97 |
3 |
K |
4.681 |
2.273 |
2.408 |
49 |
51 |
|
14 - Infrastrutture pubbliche e logistica |
C |
99 |
83 |
16 |
84 |
16 |
K |
4.751 |
2.398 |
2.353 |
50 |
50 |
|
15 – Comunicazioni |
C |
977 |
559 |
418 |
57 |
43 |
K |
195 |
171 |
24 |
88 |
12 |
|
16 - Commercio internazionale |
C |
176 |
95 |
81 |
54 |
46 |
K |
13 |
0 |
13 |
0 |
100 |
|
17 - Ricerca ed innovazione |
C |
955 |
892 |
63 |
93 |
7 |
K |
2.526 |
2.514 |
12 |
100 |
0 |
|
18 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio |
C |
478 |
338 |
140 |
71 |
29 |
K |
419 |
120 |
299 |
29 |
71 |
|
19 - Casa e assetto urbanistico |
C |
316 |
172 |
144 |
54 |
46 |
K |
394 |
393 |
1 |
100 |
0 |
|
20 - Tutela della salute |
C |
780 |
674 |
106 |
86 |
14 |
K |
0 |
0 |
0 |
|
|
|
21 - Tutela beni culturali |
C |
1.076 |
624 |
452 |
58 |
42 |
K |
282 |
74 |
208 |
26 |
74 |
|
22 - Istruzione scolastica |
C |
44.156 |
43.387 |
818 |
98 |
2 |
K |
22 |
0 |
22 |
0 |
100 |
|
23 - Istruzione universitaria |
C |
7.785 |
7.479 |
306 |
96 |
4 |
K |
117 |
109 |
8 |
93 |
7 |
|
24 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia |
C |
25.084 |
24.870 |
214 |
99 |
1 |
K |
70 |
50 |
20 |
72 |
28 |
|
25 - Politiche previdenziali |
C |
76.870 |
76.869 |
1 |
100 |
0 |
K |
0 |
0 |
0 |
|
|
|
26 - Politiche per il lavoro |
C |
1.737 |
1.675 |
62 |
96 |
4 |
K |
992 |
918 |
73 |
93 |
7 |
|
27 – Immigrazione |
C |
1.445 |
1.292 |
153 |
89 |
11 |
K |
130 |
0 |
130 |
0 |
100 |
|
28 - Sviluppo e riequilibrio territoriale |
C |
51 |
40 |
10 |
79 |
21 |
K |
6.013 |
2 |
6.011 |
0 |
100 |
|
29 - Politiche finanziarie e di bilancio |
C |
63.127 |
62.480 |
647 |
99 |
1 |
K |
412 |
323 |
89 |
78 |
22 |
|
30 - Giovani e sport |
C |
568 |
470 |
98 |
83 |
17 |
K |
221 |
155 |
66 |
70 |
30 |
|
31 – Turismo |
C |
76 |
0 |
76 |
0 |
100 |
K |
0 |
0 |
0 |
|
|
|
32 - Servizi generali amministrazioni |
C |
1.625 |
1.182 |
443 |
73 |
27 |
K |
143 |
55 |
88 |
39 |
61 |
|
33 - Fondi da ripartire |
C |
10.636 |
9.217 |
1.419 |
87 |
13 |
K |
2.584 |
2.501 |
83 |
97 |
3 |
|
34 - Debito pubblico (*) |
C |
79.569 |
79.569 |
0 |
100 |
0 |
Totale
spese correnti |
C |
490.827 |
481.871 |
8.956 |
98 |
2 |
Totale
spese conto capitale |
K |
43.297 |
28.966 |
14.331 |
67 |
33 |
Totale
Spese Finali |
|
534.124 |
510.837 |
23.286 |
96 |
4 |
(*)
Ai
sensi dell’articolo 60, comma 3, le rimodulazioni
tra i programmi delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa, riguardano anche le spese predeterminate per legge, con la sola eccezione delle spese di natura obbligatoria, in
annualità e a pagamento differito.
Le rimodulazioni che possono essere proposte nel disegno di legge di bilancio soggiacciono peraltro ad alcuni limiti, quali:
§ il rispetto dell’invarianza dei saldi di finanza pubblica;
§ il limite massimo del 10% delle risorse stanziate per il macroaggregato “Interventi” per le rimodulazioni tra queste ultime e le risorse del macroaggregato “funzionamento”;
§ il divieto di utilizzo degli stanziamenti in conto capitale per finanziare spese correnti, in quanto intervento di dequalificazione della spesa.
In ragione della possibilità di incidere, con le rimodulazioni presentate a bilancio, sulla legislazione sostanziale di spesa, in apposito allegato a ciascuno stato di previsione della spesa del disegno di legge di bilancio sono esposte le autorizzazioni legislative di spesa ed i relativi importi da utilizzare per ciascun programma che possono essere oggetto di rimodulazione, con indicazione delle rimodulazioni effettuate per il triennio dalle Amministrazioni.
Nel disegno di legge di bilancio per il 2010 (A.S. 1791), come già lo scorso anno, è presente, in allegato a ciascuno stato di previsione, un apposito prospetto, l’Allegato 2 “Prospetto delle autorizzazioni di spesa per programmi”, che espone le autorizzazioni di spesa relative a ciascun Ministero rientranti nella componente rimodulabile del bilancio.
In particolare, nell’Allegato 2 è
indicato, con riferimento a ciascuna autorizzazione legislativa, l’importo a
legislazione vigente, l’eventuale variazione operata mediante rimodulazione per
ciascun anno del triennio 2010-2012 e il conseguente importo iscritto nel
disegno di legge di bilancio.
I prospetti seguono l’impostazione già adottata lo scorso anno. Le voci incluse sembrano corrispondere, infatti, per la quasi totalità, a quelle incluse nell’allegato 2 del disegno di legge di bilancio dello scorso anno, eventualmente aggiornato con le disposizioni legislative approvate nel 2009, come precisato nella circolare n. 21/2009, le cui risorse sono iscritte in bilancio in programmi/capitoli già inclusi nella rimodulabilità lo scorso anno[6].
Vi sono, tuttavia, casi di programmi le cui autorizzazioni legislative di spesa sottese, considerate come rimobulabili per l’anno 2009, non trovano invece più inclusione nell’allegato 2 del bilancio di previsione per il 2010 (è questo, ad esempio, il caso dei fattori legislativi di cui ai programmi 4 e 5 della Missione “Diritto alla mobilità” del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti).
In merito alla composizione dell’Allegato 2, va, in
ultimo, considerato che, in virtù della ristrutturazione subita da taluni
programmi di spesa, alcune autorizzazioni legislative già presenti negli
Allegati 2 trovano ora collocazione in programmi diversi[7].
Al fine di una compiuta valutazione
dell’Allegato 2, sarebbe pertanto utile che il Governo fornisse ulteriori
informazioni in merito ai criteri di inclusione delle autorizzazioni
legislative nell’ambito dell’Allegato 2.
Nella tabella che segue sono esposte, ripartite per stato di previsione, le autorizzazioni legislative di spesa presenti negli Allegati 2 su cui sono state effettuate variazioni nell’ambito delle rimodulazioni tra programmi delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa.
Per ciascuna autorizzazione legislativa di spesa è indicata la dotazione prevista nel bilancio di previsione per il triennio 2010-2012 e l’entità della rimodulazione che è stata effettuata dall’Amministrazione in sede di predisposizione del bilancio medesimo.
E’ altresì indicata la collocazione della legge di spesa all’interno della missione e del programma di spesa cui essa afferisce. Si fa notare, al riguardo, che ai fini della predisposizione della tabella la numerazione delle missioni e dei programmi adottata fa riferimento alla classificazione generale delle missioni e non alla numerazione che tali missioni assumono all’interno di ciascuno stato di previsione.
Le
rimodulazioni delle autorizzazioni di spesa esposte nell’Allegato 2
(importi in euro)
ECONOMIA E FINANZE |
||||||||
Mis/Pro |
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
M. 29 - Politiche finanziarie e di bilancio
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
Prog.
1 |
L. 358/1991, art. 9, co. 4 |
7751 |
48.143 |
+5.777 |
60.584 |
+7.270 |
104.553 |
+12.546 |
M. 32– Servizi generali delle amministrazioni
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Prog.
3 |
L. 358/1991, art. 9, co. 4 |
7753 |
0 |
-5.777 |
0 |
-7.270 |
0 |
-12.546 |
SVILUPPO ECONOMICO |
||||||||
Mis/Pro |
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
|||
M. 12 - Regolazione dei mercati |
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
Prog. 4 |
L. 229/2003, art. 16, co.
1 |
2261 |
84.185 |
-70.000 |
117.982 |
0 |
117.982 |
0 |
M. 16 - Commercio internazionale |
|
|
|
|
|
|
|
|
Prog. 5 |
L. 549/1995, art. 1, co.
43 |
2501 |
24.854.989 |
-55.000 |
18.955.470 |
0 |
18.955.470 |
0 |
Prog. 5 |
L. 68/1997, art. 8, co. 1,
punto B |
2531 |
54.912.157 |
-105.000 |
41.684.037 |
0 |
41.684.037 |
0 |
LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI |
||||||||
Mis/Pro |
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
|||
M. 26 - Politiche per il lavoro |
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
Prog. 1 |
L. 125/1991, art. 5 |
5061 |
145.735 |
-25.000 |
130.646 |
0 |
130.646 |
0 |
Prog. 1 |
L. 244/2007, art. 2, co.
533 |
7984 |
36.362.803 |
-1.500.000 |
27.472.613 |
-1.500.000 |
27.472.613 |
-1.500.000 |
Prog. 6 |
L. 54/1982, art. 12 |
76827682 |
1.810.283 |
-2.271.769 |
1.346.122 |
-1.738.357 |
1.346.122 |
-1.738.357 |
Prog. 6 |
L. 296/2006, art. 1, co.
1163 |
7682 |
2.271.769 |
+2.271.769 |
1.738.357 |
+1.738.357 |
1.738.357 |
+1.738.357 |
M. 20 - Tutela della salute |
|
|
|
|
|
|
|
|
Prog. 1 |
L. 12/2003 |
4133 |
334.659 |
+100.000 |
179.561 |
0 |
0 |
0 |
M. 33 - Fondi da ripartire |
|
|
|
|
|
|
|
|
Prog. 1 |
L. 388/2000, art. 116, co.
7 |
3976 |
0 |
-138.264 |
0 |
-105.799 |
0 |
-105.799 |
Prog. 1 |
L. 266/2005, art. 1, co.
222, punto B |
1161 |
11.042.751 |
+138.264 |
8.218.130 |
+155.799 |
8.218.130 |
+155.799 |
AFFARI ESTERI |
||||||||
Mis/Pro |
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
|||
M. 4 - L'Italia in Europa e nel mondo |
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
Prog. 2 |
L. 49/1987, art. 37, co. 1 |
Vari |
326.962.000 |
-2.005.979 |
210.940.000 |
-2.007.977 |
210.940.000 |
-2.007.977 |
Prog. 6 |
L. 794/1966 |
4131 |
2.383.000 |
-11.899 |
2.375.000 |
-19.841 |
2.375.000 |
-19.841 |
Prog. 6 |
L. 140/1980, art. 2, co. 1 |
4052 |
272.000 |
0 |
270.000 |
-3.000 |
270.000 |
-3.000 |
Prog. 8 |
D.P.R. 200/1967 |
31053121 |
11.316.114 |
+604.114 |
11.712.000 |
+1.000.000 |
11.712.000 |
+1.000.000 |
Prog. 8 |
L. 286/2003, art. 3 |
3103 |
2.400.000 |
+405.425 |
1.986.016 |
0 |
1.986.016 |
0 |
Prog. 8 |
L. 286/2003, art. 6, co. 4 |
3106 |
160.000 |
-9.539 |
168.811 |
0 |
168.811 |
0 |
ISTRUZIONE, UNIVERSITA’ E RICERCA |
||||||||
Mis/Pro |
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
|||
M. 33 - Fondi da ripartire |
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
Prog. 1 |
L. 296/2006, art. 1, co.
634 |
1287 |
97.323.005 |
-6.703.220 |
68.240.707 |
-11.703.220 |
68.240.707 |
-11.703.220 |
INTERNO |
||||||||
Mis/Pro |
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
|||
M. 8 – Soccorso civile |
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
Prog. 3 |
L. 246/2000, art. 10, co.
4 |
2053 |
100.793 |
-40.000 |
107.734 |
0 |
108.493 |
0 |
AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE |
||||||||
Mis/Pro |
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
|||
M. 18 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio |
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
Prog. 3 |
L. 344/1997, art. 1, co. 5
Progettazione interventi ambientali e promozione di figure professionali |
2717 |
3.451.586 |
+512.471 |
2.249.591 |
0 |
2.249.591 |
0 |
Prog. 3 |
L. 36/2001, art. 4, co. 1 |
2717 |
0 |
-341.648 |
262.206 |
0 |
262.206 |
0 |
Prog. 3 |
L. 36/2001, art. 6, co. 7 |
2717 |
0 |
-170.823 |
131.102 |
0 |
131.102 |
0 |
Prog. 3 |
L. 179/2002, art. 3, co. 2 |
8406 |
1.078.921 |
-400.000 |
1.131.671 |
0 |
1.131.671 |
0 |
Prog. 3 |
DL 10/2007, Art. 5/bis
comma 1 |
2717 |
1.112.110 |
-79.000 |
912.404 |
0 |
912.404 |
0 |
Prog. 3 |
LF n. 244/2007, art.2 co.
322 |
8441 |
778.628 |
+400.000 |
0 |
0 |
0 |
0 |
Prog. 5 |
L. 120/2002, art. 3 |
2211 |
47.743.411 |
-3.750.000 |
39.402.753 |
0 |
39.402.753 |
0 |
Prog. 7 |
L. 344/1997, art. 4, co.
11 |
7216 |
8.010.017 |
+4.764.006 |
2.483.847 |
0 |
2.483.847 |
0 |
Prog. 7 |
L. 426/1998, art. 2, co. 1 |
7216 |
0 |
-977.725 |
748.155 |
0 |
748.155 |
0 |
Prog. 7 |
LF 244/2007, art. 2, co.
325 |
7351 |
0 |
-3.786.281 |
2.897.262 |
0 |
0 |
0 |
Prog. 9 |
L. 36/1994, art. 22, co. 6 |
1731 |
545.000 |
-69.120 |
522.412 |
0 |
522.412 |
0 |
Prog. 9 |
L. 308/2004, art.1 co.42 |
1731 |
580.000 |
-48.291 |
522.412 |
0 |
522.412 |
0 |
Prog. 9 |
LF 244/2007, art. 2, co.
334 |
1862 |
3.400.000 |
-386.281 |
0 |
0 |
0 |
0 |
INFRASTRUTTURE E TRASPORTI |
||||||||
Mis/Pro |
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
|||
M. 13 - Diritto alla mobilità |
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
Prog. 1 |
LF 296/2006, art. 1, co.
921, p. B |
1096 |
500.000 |
-1.771.769 |
500.000 |
-1.238.357 |
600.262 |
-1.138.095 |
M. 17 – Ricerca ed innovazione |
|
|
|
|
|
|
|
|
Prog. 6 |
L. 267/2002, art. 1, co. 2 |
1801 |
6.807.599 |
+48.358 |
6.607.129 |
+48.358 |
6.607.129 |
+48.358 |
DIFESA |
||||||||
Mis/Pro |
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
|||
M. 5 – Difesa e sicurezza del territorio |
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
Prog. 5 |
L. 267/2002, art. 1, co. 3
|
1345 |
77.000 |
+30.282 |
66.000 |
+30.397 |
66.000 |
+30.397 |
Prog. 6 |
LF. 244/2007, art. 2, co.
78 |
1331 |
10.000.000 |
+2.427.440 |
0 |
0 |
0 |
0 |
M. 33 - Fondi da ripartire |
|
|
|
|
|
|
|
|
Prog. 1 |
L.F 244/2007, art. 1, co.
181 |
1186 |
79.466.165 |
+215.534 |
60.642.576 |
0 |
60.642.576 |
0 |
Prog. 1 |
LF 244/2007, art. 2, co.
615 |
1187 |
42.963.590 |
+116.529 |
42.663.189 |
0 |
42.663.189 |
0 |
POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI |
||||||||
Mis/Pro |
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
|||
M. 9 - Agricoltura e pesca |
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
Prog. 2 |
DLG n. 226/2001, art. 10,
co. 1/bis |
1482 |
1.717.103 |
-120.000 |
1.405.751 |
0 |
1405.751 |
0 |
Prog. 6 |
DLG 228/2001, art. 3 |
2143 |
1.025.929 |
-1.500.000 |
1.932.840 |
0 |
1.932.840 |
0 |
Prog. 6 |
DL 202/2005, art. 5, Co.
3/ter |
2275 |
400.000 |
-2.500.000 |
2.900.000 |
0 |
2.900.000 |
0 |
Prog. 6 |
DL 2/2006, art. 4 co.
4/ter |
2287 |
457.257 |
-300.000 |
579.452 |
0 |
579.452 |
0 |
M. 8 – Soccorso civile |
|
|
|
|
|
|
|
|
Prog. 1 |
DL 223/2006, art. 18/bis |
3081 |
7.272.560 |
-300.000 |
5.562.522 |
-232.000 |
5.562.522 |
-232.000 |
BENI E ATTIVITA’ CULTURALI |
||||||||
Mis/Pro |
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
|||
M. 21 - Tutela beni culturali |
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
Prog. 10 |
L. 190/1975, art. 3 |
3610 |
1.840.000 |
+249.577 |
1.482.000 |
+271.444 |
1.482.000 |
+271.444 |
Prog. 10 |
DPR 805/1975, art. 22 |
3611 |
2.261.000 |
+1.499.586 |
1.728.000 |
+1.148.435 |
1.728.000 |
+1.148.435 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
TOTALE RIMODULAZIONE su fattore legislativo |
|
|
-15.653.253 |
|
-14.155.761 |
|
-14.055.499 |
Analizzando gli Allegati 2 agli stati di previsione dei Ministeri si evidenzia che le rimodulazioni effettuate sui fattori legislativi hanno determinato, nel complesso, una riduzione delle dotazioni di spesa delle leggi considerate di oltre 15,6 milioni di euro nel 2010, di 14,2 milioni nel 2011 e di 14,1 milioni nel 2012.
La quasi totalità delle riduzioni riguarda le autorizzazioni di spesa di parte corrente (circa 14,2 milioni nel 2010, 12,7 milioni nel 2011 e 12,6 nel 2012).
In base alla disciplina della flessibilità
del bilancio, recata dall’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112, - che impone
il rispetto dell’invarianza degli effetti sui saldi di finanza pubblica - è da
ritenere che alla riduzione del fattore legislativo abbia corrisposto una variazione positiva della medesima entità
della restante componente rimodulabile del bilancio, vale a dire la spesa discrezionale.
Sul punto, appare pertanto opportuno che il
Governo fornisca un chiarimento, anche al fine di valutare l’entità e gli
effetti delle variazioni delle dotazioni finanziarie di carattere discrezionale.
Va ricordato, infatti, che ai fini dell’analisi complessiva del livello di flessibilità operata attraverso il disegno di legge di bilancio, in attuazione dell’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112/2008, andrebbero considerate oltre alle rimodulazioni effettuate dalle Amministrazioni sui fattori legislativi anche quelle effettuate a valere sugli stanziamenti per le spese discrezionali.
Le informazioni relative alle rimodulazioni effettuate sulla componente discrezionale della spesa sono del resto necessarie ai fini della verifica dell’applicazione dell’articolo 60, comma 3, che prevede, come accennato, che le rimodulazioni delle dotazioni finanziarie siano effettuate tra i programmi nell’ambito di ciascuna missione di spesa, fissando peraltro il limite di rimodulazione del 10 per cento delle risorse stanziate per gli interventi nonché il divieto di utilizzo degli stanziamenti di spesa in conto capitale per finanziare spese correnti.
Il
quadro generale riassuntivo del bilancio di previsione per il
BLV 2010 (A.S. 1791) |
||
|
Competenza |
Cassa |
(1) Entrate
finali |
436.759 |
403.655 |
(2) Spese
finali |
497.878 |
519.048 |
(3=1-2) Saldo
netto da finanziare |
61.118 |
115.393 |
Il
disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il
Il saldo netto da finanziare, corrispondente alla differenza tra le entrate finali e le spese finali, risulta pari a 61,1 miliardi di euro.
In termini di cassa, il saldo netto da finanziare è pari a 115,4 miliardi di euro.
A
seguito delle modifiche approvate nel corso dell’esame al Senato, e
considerando gli effetti prodotti sul bilancio dal disegno di legge finanziaria
(A.C. 2936), il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato per il
Al lordo delle regolazioni
contabili e debitorie (pari a 32.696 milioni di euro per quanto concerne le
entrate, e a 36.326 milioni di euro, per quanto concerne le spese), il bilancio
a legislazione vigente per il 2010 prevede:
BLV 2010 (A.S. 1791) |
||
|
Competenza |
Cassa |
(1) Entrate
finali |
469.455 |
436.351 |
(2) Spese
finali |
534.204 |
555.374 |
(3=1-2) Saldo
netto da finanziare |
64.748 |
119.023 |
Considerando
Con riferimento alle entrate finali, alle spese finali e ai saldi di bilancio, nella Tavola seguente sono posti a raffronto, in termini di competenza, le previsioni iniziali del bilancio per il 2009, le previsioni contenute nel disegno di legge di assestamento, come presentato dal Governo (A.S. 1646) e le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2010 (A.S. 1791).
(Valori in milioni
di euro)
|
Bilancio
di previsione 2009 |
Assestato |
B.L.V. |
Diff. |
Entrate finali |
463.688 |
437.488 |
436.759 |
-729 |
Tributarie |
433.373 |
403.994 |
407.540 |
+3.546 |
Extratributarie |
28.964 |
31.916 |
28.004 |
-3.912 |
Entrate per
alienazione e ammort. beni patrimoniali |
1.350 |
1.578 |
1.216 |
-363 |
Spese finali |
496.478 |
507.148 |
497.878 |
-9.270 |
Spese correnti |
449.589 |
455.503 |
454.581 |
-922 |
368.269 |
377.330 |
375.234 |
-2.096 |
|
- Interessi |
81.320 |
78.173 |
79.347 |
+1.174 |
Spese conto capitale |
46.889 |
51.645 |
43.297 |
-8.348 |
Rimborso
prestiti |
215.245 |
215.294 |
258.589 |
+43.295 |
Spese Complessive |
711.723 |
722.441 |
756.466 |
+34.025 |
32.790 |
69.659 |
61.118 |
|
|
Risparmio
pubblico |
12.748 |
-19.593 |
-19.037 |
|
Ricorso al
mercato (*) |
255.105 |
292.023 |
323.337 |
|
(*) Il ricorso al mercato è calcolato al lordo
delle regolazioni debitorie e contabili.
Per il 2010, la relazione al disegno di legge di bilancio precisa che nell’importo
del ricorso al mercato sono ricompresi 45 miliardi, quale importo per
ristrutturazioni delle passività preesistenti. Pertanto, al netto di tale
importo, il ricorso al mercato sarebbe pari a 278.337 milioni di euro.
Le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2010 registrano una riduzione del saldo netto da finanziare rispetto all’assestamento per il 2009, nell’importo di 8.541 milioni di euro, derivante da:
§ una riduzione delle spese finali di 9.270 milioni di euro, che riguarda in larga parte le spese in conto capitale;
§ una riduzione delle entrate finali di 729 milioni di euro.
Il saldo corrente (risparmio pubblico) del bilancio a legislazione vigente per il 2010 registra, rispetto ai dati assestati per il 2009, un miglioramento di 556 milioni di euro.
Per quanto riguarda le spese finali iscritte nel bilancio a legislazione vigente per il 2010, la riduzione (9.270 milioni) è pressoché interamente imputabile ad un sensibile decremento delle spese in conto capitale, che registrano una riduzione di 8.348 milioni di euro rispetto al bilancio assestato 2009. Anche rispetto al dato del bilancio 2009, le spese in conto capitale risultano ridotte di 3.592 milioni.
Anche la spesa corrente registra, rispetto al bilancio assestato 2009, una riduzione (- 922 milioni di euro). Se confrontata, tuttavia, con il bilancio 2009, la previsione di spesa corrente nel 2010 evidenzia un incremento di circa 5 miliardi di euro.
Riguardo alle entrate finali, la riduzione di 729 milioni rispetto alle previsioni assestate per il 2009 risulta determinata dall’andamento decrescente delle entrate extratributarie e di quelle da alienazione e ammortamento beni patrimoniali (nel complesso -4.037 milioni), in parte compensato dall’incremento delle entrate tributarie (+3.546 milioni).
Confrontando i dati con quelli della legge di bilancio per il 2009, si evidenzia peraltro una considerevole riduzione delle entrate finali nel 2010, di circa 27 miliardi di euro, quasi interamente ascrivibile alle entrate tributarie.
Le previsioni di competenza delle spese correnti presentano, per il 2010, un decremento, rispetto al dato assestato 2009, di 922 milioni di euro.
Tale importo è sostanzialmente dovuto alla previsione di una consistente riduzione della spesa corrente primaria di 2.096 milioni di euro, cui fa da contrappeso un aumento della spesa per interessi di 1.174 milioni di euro.
Le variazioni maggiori rispetto al dato assestato 2009 sono previste per le seguenti categoria di spesa:
§
i trasferimenti
correnti alle famiglie registrano una flessione
di 3.075 milioni, di cui 2.400 milioni
sono riferiti al venir meno nel 2010 del bonus straordinario ai contribuenti a
basso reddito, beneficio previsto dall’articolo 1, comma 2, del D.L. n. 185/2009
per il solo 2009. Anche le risorse destinate al fondo speciale per la “social card” presentano una riduzione di
487 milioni, in quanto il meccanismo
di finanziamento del fondo è basato sulla riassegnazione di risorse che
affluiranno in entrata nel corso del 2010. Ulteriori riduzioni interessano gli Istituti
di patronato ed assistenza sociale (96 milioni) e le spese per detenuti (73
milioni);
§
i consumi
intermedi presentano una contrazione
di 1.186 milioni rispetto al 2009.
§
le altre
uscite correnti presentano nel 2010 una riduzione di 1.991 milioni, di cui 674 milioni sono da riferirsi al venir
meno, per l’anno 2010, della dotazione del fondo costituito con le risorse
provenienti dai c.d. “ conti bancari dormienti” (cap. 2175/Economia);
§
i redditi
da lavoro dipendente registrano una flessione
pari a 590 milioni. Tale flessione
tiene conto del venir meno di una quota delle risorse destinate alla
prosecuzione delle missioni internazionali di pace. La relazione precisa che
risultano incluse, nell’ambito dello stanziamento del fondo contratti per il
pubblico impiego, le risorse occorrenti per la corresponsione degli adeguamenti
relativi all’indennità di vacanza contrattuale.
Le
suddette variazioni negative sono compensate, in parte, dalle seguenti variazioni in aumento relative a:
§
i trasferimenti
alle amministrazioni pubbliche, che aumentano di complessivi 4.655 milioni.
In particolare,
§
gli interessi passivi registrano un incremento di 1.174 milioni connesso all’andamento sia degli interessi sui BOT
poliennali (3.500 milioni) sia all’andamento dei tassi di interesse sui buoni
postali fruttiferi (2.350 milioni). Per contro si riducono di 2.250 milioni gli
interessi sui conti correnti di tesoreria.
La contrazione delle spese in conto capitale per 8.348 milioni nel 2010 è principalmente ascrivibile ai seguenti comparti di spesa:
§ riduzione di 2.537 milioni dei contributi agli investimenti ad imprese, di cui 2.160 milioni riferiti a minori trasferimenti alle Ferrovie dello Stato.
La riduzione dei contributi a Ferrovie deriva per 960 milioni dal venir meno dello
stanziamento, disposto per il solo 2009, dall’articolo 25, comma 1, del D.L. n.
185/2008 per la realizzazione di investimenti in favore di Ferrovie dello Stato
Spa (cap. 7120/Economia), e per 1.200 milioni
dal minor finanziamento previsto per l’anno 2010 per il Sistema «Alta
Velocità/Alta Capacità» della linea Torino-Milano-Napoli, ai sensi dell’articolo
1, comma 964, della legge finanziaria 2007 (legge n. 296/2006), che ha
stanziato 400 milioni per il 2007, 1.300 milioni per il 2008, 1.600 milioni per
il 2009 e 400 milioni annui per il periodo 2010-2021 (cap. 7124/Economia);
§ riduzione di 4.219 milioni dei contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche, di cui -2.742 milioni di contributi alle amministrazioni centrali, dovuto principalmente a minori stanziamenti per il Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie (-1.601 milioni) e per l’ANAS (-1.205 milioni);
§
La dotazione del Fondo politiche comunitarie (cap.
7493/Economia) passa da 6.872 milioni nel
§
Per quanto
concerne i minori trasferimenti ad ANAS,
va considerato che nel bilancio per il 2010 è venuto meno lo stanziamento di
1.205 milioni disposto ai sensi dell’art. 1, co. 1026, della legge finanziaria
2007 (legge n. 296/2006) per la realizzazione di un programma di investimenti ANAS
per lo sviluppo e l’ammodernamento delle infrastrutture, in quanto limitata
alle annualità 2008 e 2009 (ex cap. 7372/Economia).
§ riduzioni di 1.538 milioni di altri trasferimenti in conto capitale. In tale categoria di spesa va considerato:
- il decremento di 1.460 milioni del corrispettivo dovuto a SCIP per l’anno 2009, per gli immobili relativi ad operazioni di cartolarizzazione, al fine di estinguere le passività in capo alla stessa (cap. 7288/Economia);
- la riduzione del Fondo per la riassegnazione dei residui passivi perenti in conto capitale (cap. 7496/Economia), che pur mantenendosi nel 2010 superiore rispetto alla dotazione iniziale del bilancio 2009, presenta una riduzione di 3.114 milioni rispetto all’assestamento 2009.
-
In tale sede,
infatti, il Fondo era stato incrementato di 4.000 milioni per il 2009 per il pagamento di crediti vantati dalle imprese
per richieste rimaste inevase nel corso del
-
le maggiori
risorse stanziate sul Fondo per le aree
sottoutilizzate (cap. 8425/Sviluppo) per 2.386 milioni. In realtà, le
risorse del FAS per il 2010 sono previste dal bilancio a legislazione vigente allo
stesso livello del dato di previsione 2009 (6 miliardi). La variazione è indicata
con riferimento al dato assestato
La tavola che segue illustra le spese finali del bilancio dello Stato, ripartite per categorie, secondo la classificazione economica, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, evidenziando il raffronto tra il dato assestato 2009 e il dato a legislazione vigente per il 2010 (A.S. 1791).
Spese finali del bilancio dello stato
(competenza - valori in
milioni di euro – al netto delle regolazioni debitorie)
CATEGORIE |
BIL. 2009 |
ASS. 2009 |
BLV 2010 |
Var. |
Redditi da lavoro dipendente |
91.355 |
91.646 |
91.056 |
-590 |
Consumi intermedi |
7.516 |
9.143 |
7.957 |
-1.186 |
Imposte pagate sulla produzione |
4.875 |
4.862 |
4.817 |
-45 |
Trasferimenti correnti ad
amministrazioni pubbliche |
213.307 |
215.579 |
220.234 |
4.655 |
Trasferimenti correnti a famiglie
e istituzioni sociali private |
3.801 |
6.874 |
3.799 |
-3.075 |
Trasferimenti correnti a imprese |
3.359 |
4.129 |
4.279 |
150 |
Trasferimenti all'estero |
1.493 |
1.601 |
1.508 |
-93 |
Risorse proprie CEE |
17.000 |
17.000 |
17.200 |
200 |
Interessi passivi e redditi da capitale |
81.320 |
78.173 |
79.347 |
1.174 |
Poste correttive e compensative |
17.078 |
17.303 |
17.335 |
32 |
Ammortamenti |
890 |
1.054 |
900 |
-154 |
Altre uscite correnti |
7.596 |
8.138 |
6.147 |
-1.991 |
Totale
Spese Correnti |
449.590 |
455.502 |
454.579 |
-923 |
Investimenti fissi lordi e acquisti
di terreni |
4.866 |
5.144 |
5.056 |
-88 |
Contributi agli investimenti ad
amministrazioni pubbliche |
20.495 |
20.930 |
16.711 |
-4.219 |
Contributi agli investimenti ad
imprese |
10.564 |
11.577 |
9.039 |
-2.537 |
Contributi agli investimenti a
famiglie e istituzioni sociali private |
94 |
97 |
46 |
-51 |
Contributi agli investimenti a
estero |
205 |
220 |
554 |
334 |
Altri trasferimenti in conto
capitale |
10.315 |
13.278 |
11.740 |
-1.538 |
Acquisizioni di attività
finanziarie |
350 |
400 |
150 |
-250 |
Totale
spese Conto Capitale |
46.889 |
51.645 |
43.297 |
-8.348 |
Totale
Spese Finali |
496.478 |
507.148 |
497.878 |
-9.270 |
Per quanto riguarda le entrate finali viene prevista nel 2010 una riduzione complessiva di 729 milioni rispetto al dato assestato 2009, determinata da un incremento dello 0,9% delle entrate tributarie (+3.546 milioni) a fronte di una riduzione di quelle extratributarie e delle entrate da alienazione e ammortamento beni patrimoniali, per oltre 4.000 milioni di euro.
In particolare, le entrate extratributarie (Titolo II) registrano complessivamente, nelle previsioni 2010, una diminuzione del 12,3%, pari a 3.912 milioni di euro.
Ponendo
a raffronto le previsioni 2010 con i
dati indicati nella legge di bilancio di
previsione
In particolare, tra le entrate tributarie il gettito IRE risulta ridotto di 6,5 miliardi, quello IRES di oltre 4 miliardi e il gettito dell’IVA di oltre 12 miliardi.
Entrate tributarie
(al netto dei rimborsi IVA,
regolazioni contabili e acconto concessionari - milioni di euro)
|
Bil.
2009 |
Ass. 2009 (b) |
BLV
2010 (c) |
Var. |
Var. |
I
– Imposte sul patrimonio e sul reddito |
256.595 |
242.191 |
245.218 |
3.027 |
1,2 |
II
- Tasse e imposte sugli affari |
127.389 |
113.343 |
113.144 |
-199 |
-0,2 |
III
- Imposte sulla produzione, consumi e dogane |
27.906 |
25.660 |
26.017 |
357 |
1,4 |
IV
– Monopoli |
10.335 |
10.507 |
10.507 |
0 |
0 |
V
- Lotto, lotterie ed altre attività di giuoco |
11.148 |
12.294 |
12.654 |
360 |
2,9 |
Totale
Entrate Tributarie |
433.373 |
403.994 |
407.540 |
3.546 |
0,9 |
Come già ricordato, il disegno di legge di bilancio per il 2010 conferma la struttura contabile introdotta a partire dalla legge di bilancio per il 2008.
In tale quadro, al fine di rendere diretto il legame tra “risorse stanziate e azioni perseguite”, viene mantenuta l’articolazione degli stati di previsione della spesa secondo le 34 Missioni, le quali rappresentano le funzioni principali della spesa pubblica e ne delineano gli obiettivi strategici.
Modificazioni sono invece intervenute in ordine al quadro funzionale relativo ai Programmi, che è stato rivisitato, in ossequio a quanto previsto dalla Circolare n. 21 del 5 giugno 2009, che – nel fornire i criteri per la redazione delle previsioni di bilancio per l’anno 2010 e per il triennio 2010-2012 - ha evidenziato l’opportunità di proseguire, anche con riferimento alle proposte di previsione per il 2010, l’attività iniziata nel 2009, di perfezionamento e affinamento della classificazione, al fine di migliorarne la leggibilità e la significatività.
La suddetta Circolare ha indicato
alle singole Amministrazioni una serie di principi, analoghi a quelli forniti
lo scorso anno, per la formazione delle previsioni di bilancio, volti a:
-
garantire, di
norma, la specificità dei programmi per ciascun Ministero e dunque la riduzione
dei casi di condivisione dei medesimi tra più ministeri, fermi restando i due
Programmi trasversali nei quali sono allocate le spese relative ai Gabinetti dei
Ministri (Programma: Indirizzo politico) e quelle relative al funzionamento
dell’Amministrazione (Programma: Servizi
e affari generali per le amministrazioni di competenza);
-
assicurare che la
denominazione dei programmi risulti il più possibile espressiva del loro
contenuto;
-
assicurare, per
quanto possibile, che a ciascun centro di responsabilità amministrativa sia
collegato un solo programma, tenendo conto della necessità di associare la
responsabilità della gestione delle risorse e del risultato ad un unico
soggetto;
-
favorire la
razionalizzazione dei programmi sia in termini di competenza finanziaria, con
l’accorpamento di quelli meno significativi, che di attività svolte. Di regola,
ad ogni programma devono essere associate le risorse umane necessarie per lo
svolgimento delle attività sottostanti;
-
favorire
l’associazione delle spese connesse alle strutture periferiche delle
Amministrazioni ai Programmi effettivamente svolti, in luogo della loro
attribuzione al Programma “Servizi e
affari generali per le amministrazioni di competenza”.
A seguito della revisione operata dai diversi dicasteri, nel disegno di legge di bilancio per il 2010, le Missioni sono state articolate in 162 programmi, rispetto ai 163 presenti nel disegno di legge di bilancio 2009, poi divenuti 164 nel testo di legge (legge n. 204/2008).
Per
quanto concerne il Ministero per i beni e le attività culturali, oggetto di
revisione sono stati, in particolare, i programmi relativi alla missione 21 “Tutela
e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici”, la quale è
interamente iscritta nello stato di previsione del suddetto Ministero.
Con
riferimento al Ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca,
oggetto di revisione sono stati i programmi sottostanti la missione 22 “Istruzione
scolastica”. Tale missione è trasversale al suddetto Ministero e al Ministero
dell’economia[8], ma i programmi oggetto di ristrutturazione
sono stati quelli di competenza del Ministero dell’istruzione.
Oggetto
di revisione sono stati anche i programmi relativi alla missione 5 “Difesa e
sicurezza del territorio”, interamente iscritta presso il Ministero della
Difesa.
Infine,
la revisione ha riguardato anche i programmi interni alla Missione 14 “infrastrutture
pubbliche e logistica”, trasversale al Ministero dell’economia e al Ministero
delle infrastrutture e trasporti, ma oggetto di revisione sono i programmi
iscritti presso quest’ultimo Ministero.
Si
osserva che la revisione ha riguardato anche i programmi interni alla missione
15, Comunicazioni, trasversale al Ministero dell’economia e finanze e al
Ministero dello sviluppo economico.
Con riferimento al
raccordo con la classificazione funzionale della spesa COFOG (classification of
functions of government), ossia la classificazione delle funzioni di
governo previste dal SEC 95 ed elaborata in sede OCSE,
E’ stato pertanto
oggetto di revisione anche il quadro riassuntivo per COFOG e per
categorie/divisioni (il quali trovano esposizione in un apposito allegato per
ciascuno stato di previsione della spesa).
Come evidenziato dalla Relazione illustrativa, la
classificazione del bilancio per Missioni e Programmi si muove nel solco dei principi
generali vigenti di contabilità pubblica, definiti con la legge n. 94 del 1997[9]. Dunque,
l’unità di voto parlamentare rimane l’unità previsionale di base, la quale è
sottostante al programma e raggruppa entrate e spese di una stessa natura. Ai
fini gestionali, al di sotto delle unità previsionali di base si trovano i
capitoli, i quali possono essere gestiti da uno o più centri di responsabilità
amministrativa (corrispondenti all’unità organizzativa di livello dirigenziale
cui sono affidate le risorse finanziarie).
Si osserva al riguardo che è all’esame in terza
lettura presso il Senato un articolato progetto di riforma della disciplina di
contabilità nazionale, disegno di legge A.S. 1397-B “Legge di contabilità e
finanza pubblica”, il quale, per ciò che attiene al bilancio dello Stato, da un
lato mette a regime le innovazioni apportate al bilancio nel corso degli ultimi
due esercizi finanziari, confermando l’articolazione delle voci di spesa in
missioni e programmi, dall’altro introduce novità rilevanti per ciò che attiene
all’oggetto della decisione parlamentare, prevedendo che l’unità di voto non
sia più l’u.p.b, bensì il programma. Per l’entrata, l’unità di voto è
rappresentata dalla tipologia di cespite.
Il disegno di legge, ai fini del completamento della
riforma della struttura del bilancio dello Stato, reca poi una apposita delega
Governo, da esercitarsi entro due anni dalla data di entrata in vigore della
riforma, finalizzata, tra l’altro, alla revisione delle missioni e dei
programmi, alla previsione che le autorizzazioni legislative di spesa debbano
essere formulate in termini di finanziamento di specifici programmi di spesa,
nonché all’affidamento di questi ultimi ad un unico centro di responsabilità
amministrativa.
Per quanto concerne gli aspetti quantitativi, il disegno di legge di bilancio consente di identificare lo stock delle risorse disponibili a legislazione vigente per ciascuna della 34 grandi finalità istituzionali perseguite con la spesa pubblica.
La tabella che segue mostra l’ammontare
complessivo e in quota percentuale delle risorse
disponibili per ciascuna delle 34 Missioni iscritte nel bilancio a
legislazione vigente per il 2010[10] (A.S.
1791), come risultanti dalla prima nota
di variazioni (A.C. 2937-bis), poste a raffronto con le previsioni iniziali e
assestate del bilancio 2009, nonché con i dati di consuntivo per il 2008.
I dati sono al lordo delle regolazioni contabili e debitorie.
(milioni di euro)
Missioni |
Rend. |
Bilancio
2009 |
Assestato |
BLV |
I nota di variazioni |
% su totale |
1 - Organi costituzionali |
3.513 |
3.058 |
3.181 |
3.161 |
3.161 |
0,6 |
2 – Amm.ne generale
territorio |
532 |
424 |
424 |
465 |
465 |
0,1 |
3 - Relazioni autonomie
territoriali |
122.217 |
111.056 |
113.263 |
114.990 |
116.324 |
21,7 |
4 - L'Italia in Europa e
nel mondo |
27.137 |
26.297 |
26.411 |
25.235 |
25.312 |
4,7 |
5 - Difesa e sicurezza del
territorio |
22.661 |
19.244 |
21.271 |
18.575 |
18.575 |
3,5 |
6 - Giustizia |
7.345 |
7.308 |
7.600 |
7.272 |
7.272 |
1,4 |
7 - Ordine pubblico e
sicurezza |
9.990 |
10.639 |
10.861 |
10.429 |
10.429 |
1,9 |
8 - Soccorso civile |
4.544 |
3.505 |
3.717 |
4.140 |
4.150 |
0,8 |
9 - Agricoltura e pesca |
1.551 |
1.004 |
1.070 |
885 |
895 |
0,2 |
10 - Energia e fonti
energetiche |
62 |
48 |
48 |
8 |
8 |
0,0 |
11 - Competitività e
sviluppo imprese |
4.977 |
4.690 |
4.822 |
4.675 |
4.763 |
0,9 |
12 - Regolazione dei
mercati |
378 |
31 |
53 |
30 |
30 |
0,0 |
13 - Diritto alla mobilità |
12.218 |
10.017 |
11.394 |
7.390 |
7.395 |
1,4 |
14 - Infrastrutture pubbliche e logistica |
3.370 |
3.640 |
3.722 |
4.850 |
4.850 |
0,9 |
15 - Comunicazioni |
1.317 |
1.030 |
1.034 |
1.252 |
1.252 |
0,2 |
16 - Commercio
internazionale |
258 |
204 |
210 |
188 |
188 |
0,0 |
17 - Ricerca ed
innovazione |
4.120 |
3.613 |
3.721 |
3.481 |
3.496 |
0,7 |
18 - Sviluppo sostenibile
e tutela del territorio |
2.179 |
1.443 |
1.393 |
897 |
897 |
0,2 |
19 - Casa e assetto
urbanistico |
1.281 |
890 |
1.024 |
710 |
622 |
0,1 |
20 - Tutela della salute |
1.050 |
841 |
860 |
780 |
780 |
0,1 |
21 - Tutela beni culturali
|
1.739 |
1.394 |
1.408 |
1.358 |
1.358 |
0,3 |
22 - Istruzione scolastica |
46.943 |
44.016 |
44.264 |
44.178 |
44.184 |
8,2 |
23 - Istruzione
universitaria |
8.614 |
8.553 |
8.555 |
7.902 |
7.909 |
1,5 |
24 - Diritti sociali,
politiche sociali e famiglia |
23.090 |
25.373 |
26.319 |
25.154 |
25.154 |
4,7 |
25 - Politiche
previdenziali |
67.411 |
73.996 |
74.173 |
76.871 |
76.991 |
14,3 |
26 - Politiche per il
lavoro |
3.567 |
2.934 |
3.168 |
2.729 |
2.729 |
0,5 |
27 - Immigrazione |
1.480 |
1.416 |
1.400 |
1.575 |
1.580 |
0,3 |
28 -
Sviluppo e riequilibrio territoriale (*) |
2.439 |
6.103 |
3.758 |
6.064 |
7.059 |
1,3 |
29 - Politiche finanziarie
e di bilancio |
62.482 |
66.254 |
71.225 |
63.539 |
63.339 |
11,8 |
30 - Giovani e sport |
1.069 |
828 |
801 |
789 |
792 |
0,1 |
31 - Turismo |
104 |
76 |
76 |
76 |
76 |
0,0 |
32 - Servizi generali
amministrazioni |
1.279 |
2.324 |
2.426 |
1.767 |
1.770 |
0,3 |
33 - Fondi da ripartire |
3.331 |
13.750 |
16.627 |
13.219 |
13.341 |
2,5 |
34 - Debito pubblico (**) |
79.446 |
81.349 |
77.654 |
79.568 |
79.570 |
14,8 |
Totale
Spese Finali |
535.737 |
537.348 |
547.933 |
534.202 |
536.716 |
100,0 |
(*) Al netto di 36 milioni di euro relativi a
rimborsi del debito statale.
(**)
Analizzando la quota delle risorse disponibili per il 2010 per ognuna delle 34 Missioni rispetto al totale del bilancio dello Stato, emerge come le percentuali maggiori delle risorse siano destinate alle seguenti finalità:
§ relazioni finanziarie con le autonomie locali (Missione 3 “Relazioni autonomie territoriali”), che rappresenta circa il 21,7% della spesa finale dello Stato;
§ interessi per il servizio del debito (Missione 34 “Debito pubblico”), cui sono destinati il 14,8% delle risorse;
§ trasferimenti agli enti previdenziali per la previdenza obbligatoria e complementare (Missione 25 “Politiche previdenziali”), che rappresentano il 14,3% delle risorse;
§ politiche finanziarie e di bilancio (Missione 29), che assorbono il 11,8% della spesa;
§ istruzione scolastica (Missione 22), cui è destinato l’8,2 della spesa.
Inoltre, alle relazioni internazionali e alla cooperazione (Missione 4 “L’Italia in Europa e nel mondo”) è destinato il 4,7%, analogamente ai diritti sociali, politiche sociali e alle politiche per la famiglia (Missione 24).
Bilancio a legislazione vigente 2010,
integrato dalla I Nota di variazioni
Incidenza % degli stanziamenti per Missione
* Nella voce
“Altro” sono raggruppate le Missioni (21 su un totale di 34) che presentano
un’incidenza percentuale rispetto al totale dello stati di previsioni della
spesa inferiore all’1,4%. In particolare, si tratta – come per l’anno 2009 - delle
Missioni 1, 2, 8-12, 14-21, 26-28, 30-32.
Si ricorda che sulla base dell’articolo 60, comma 3, del D.L. n. 112/2008, come modificato dall’articolo 23, comma 21-quater del D.L. n. 78/2009, alla legge annuale di bilancio è consentito, in via sperimentale anche per l’anno 2010, di rimodulare tra i programmi le dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa, compresi gli stanziamenti di spesa predeterminati per legge, nel rispetto dell’invarianza degli effetti sui saldi di finanza pubblica e dell’obiettivo di pervenire ad un consolidamento per missioni e programmi di ciascuno stato di previsione.
Sono escluse dalla rimodulazione soltanto le spese obbligatorie e quelle in annualità e a pagamento differito.
Le autorizzazioni legislative ed i relativi importi da utilizzare per ogni programma ai fini della rimodulazione sono esposti in un apposito Allegato a ciascuno stato di previsione della spesa.
Nelle tabelle seguenti sono riportati, raggruppati per missione, i programmi di spesa che sono stati oggetto di rimodulazione da parte delle Amministrazioni, relativamente al solo fattore legislativo.
Si ricorda, comunque, che nell’Allegato 2 sono esposti
anche programmi di spesa, con le relative autorizzazioni legislative, che non
presentano alcuna rimodulazione da parte delle Amministrazioni.
Missione 4 - L'Italia in Europa e nel mondo |
||||||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
AFFARI ESTERI |
||||||||
Prog. 2 |
L. 49/1987, art. 37, co. 1
- cooperazione con i paesi in via di sviluppo |
Vari |
326.962.000 |
-2.005.979 |
210.940.000 |
-2.007.977 |
210.940.000 |
-2.007.977 |
Prog. 6 |
L. 794/1966 |
4131 |
2.383.000 |
-11.899 |
2.375.000 |
-19.841 |
2.375.000 |
-19.841 |
Prog. 6 |
L. 140/1980, art. 2, co. 1 |
4052 |
272.000 |
0 |
270.000 |
-3.000 |
270.000 |
-3.000 |
Prog. 8 |
D.P.R. 200/1967 |
31053121 |
11.316.114 |
+604.114 |
11.712.000 |
+1.000.000 |
11.712.000 |
+1.000.000 |
Prog. 8 |
L. 286/2003, art. 3 |
3103 |
2.400.000 |
+405.425 |
1.986.016 |
0 |
1.986.016 |
0 |
Prog. 8 |
L. 286/2003, art. 6, co. 4 |
3106 |
160.000 |
-9.539 |
168.811 |
0 |
168.811 |
0 |
|
Totale |
|
|
-1.017.878 |
|
-1.030.818 |
|
-1.030.818 |
Missione 5 – Difesa e sicurezza del
territorio |
||||||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
DIFESA |
||||||||
Prog. 5 |
L. 267/2002, art. 1, co. 3
|
1345 |
77.000 |
+30.282 |
66.000 |
+30.397 |
66.000 |
+30.397 |
Prog. 6 |
LF. 244/2007, art. 2, co.
78 |
1331 |
10.000.000 |
+2.427.440 |
0 |
0 |
0 |
0 |
|
Totale |
|
|
+2.457.722 |
|
+30.397 |
|
+30.397 |
Missione 8 – Soccorso civile |
||||||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
INTERNO |
||||||||
Prog. 3 |
L. 246/2000, art. 10, co.
4 |
2053 |
100.793 |
-40.000 |
107.734 |
0 |
108.493 |
0 |
POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI |
||||||||
Prog. 1 |
DL 223/2006, art. 18/bis |
3081 |
7.272.560 |
-300.000 |
5.562.522 |
-232.000 |
5.562.522 |
-232.000 |
|
Totale |
|
|
-340.000 |
|
-232.000 |
|
-232.000 |
Missione 9 - Agricoltura e pesca |
|
|
|
|
||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI |
||||||||
Prog. 2 |
DLG n. 226/2001, art. 10,
co. 1/bis |
1482 |
1.717.103 |
-120.000 |
1.405.751 |
0 |
1405.751 |
0 |
Prog. 6 |
DLG 228/2001, art. 3 |
2143 |
1.025.929 |
-1.500.000 |
1.932.840 |
0 |
1.932.840 |
0 |
Prog. 6 |
DL 202/2005, art. 5, Co.
3/ter |
2275 |
400.000 |
-2.500.000 |
2.900.000 |
0 |
2.900.000 |
0 |
Prog. 6 |
DL 2/2006, art. 4 co.
4/ter |
2287 |
457.257 |
-300.000 |
579.452 |
0 |
579.452 |
0 |
|
Totale |
|
|
-4.420.000 |
|
0 |
|
0 |
Missione 12 - Regolazione dei mercati |
||||||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
SVILUPPO ECONOMICO |
||||||||
Prog. 4 |
L. 229/2003, art. 16, co.
1 |
2261 |
84.185 |
-70.000 |
117.982 |
0 |
117.982 |
0 |
Missione 13 - Diritto alla mobilità |
||||||||
|
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
|||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
INFRASTRUTTURE E TRASPORTI |
||||||||
Prog. 1 |
LF 296/2006, art. 1, co.
921, punto B |
1096 |
500.000 |
-1.771.769 |
500.000 |
-1.238.357 |
600.262 |
-1.138.095 |
Missione 16 - Commercio internazionale |
||||||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
SVILUPPO ECONOMICO |
||||||||
Prog. 5 |
L. 549/1995, art. 1, co.
43 |
2501 |
24.854.989 |
-55.000 |
18.955.470 |
0 |
18.955.470 |
0 |
Prog. 5 |
L. 68/1997, art. 8, co. 1,
punto B |
2531 |
54.912.157 |
-105.000 |
41.684.037 |
0 |
41.684.037 |
0 |
|
Totale |
|
|
-160.000 |
|
0 |
|
0 |
Missione 17 – Ricerca ed innovazione |
||||||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
INFRASTRUTTURE E TRASPORTI |
||||||||
Prog. 6 |
L. 267/2002, art. 1, co. 2 |
1801 |
6.807.599 |
+48.358 |
6.607.129 |
+48.358 |
6.607.129 |
+48.358 |
Missione 18 - Sviluppo sostenibile e tutela
del territorio |
||||||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE |
||||||||
Prog. 3 |
L. 344/1997, art. 1, co. Progettazione
interventi ambientali e promozione di figure professionali |
2717 |
3.451.586 |
+512.471 |
2.249.591 |
0 |
2.249.591 |
0 |
Prog. 3 |
L. 36/2001, art. 4, co. 1 |
2717 |
0 |
-341.648 |
262.206 |
0 |
262.206 |
0 |
Prog. 3 |
L. 36/2001, art. 6, co. 7 |
2717 |
0 |
-170.823 |
131.102 |
0 |
131.102 |
0 |
Prog. 3 |
L. 179/2002, art. 3, co. 2 |
8406 |
1.078.921 |
-400.000 |
1.131.671 |
0 |
1.131.671 |
0 |
Prog. 3 |
DL 10/2007, Art. 5/bis
comma 1 |
2717 |
1.112.110 |
-79.000 |
912.404 |
0 |
912.404 |
0 |
Prog. 3 |
LF n. 244/2007, art.2 co.
322 |
8441 |
778.628 |
+400.000 |
0 |
0 |
0 |
0 |
Prog. 5 |
L. 120/2002, art. 3 |
2211 |
47.743.411 |
-3.750.000 |
39.402.753 |
0 |
39.402.753 |
0 |
Prog. 7 |
L. 344/1997, art. 4, co.
11 |
7216 |
8.010.017 |
+4.764.006 |
2.483.847 |
0 |
2.483.847 |
0 |
Prog. 7 |
L. 426/1998, art. 2, co. 1 |
7216 |
0 |
-977.725 |
748.155 |
0 |
748.155 |
0 |
Prog. 7 |
LF 244/2007, art. 2, co.
325 |
7351 |
0 |
-3.786.281 |
2.897.262 |
0 |
0 |
0 |
Prog. 9 |
L. 36/1994, art. 22, co. 6 |
1731 |
545.000 |
-69.120 |
522.412 |
0 |
522.412 |
0 |
Prog. 9 |
L. 308/2004, art.1 co.42 |
1731 |
580.000 |
-48.291 |
522.412 |
0 |
522.412 |
0 |
Prog. 9 |
LF 244/2007, art. 2, co.
334 |
1862 |
3.400.000 |
-386.281 |
0 |
0 |
0 |
0 |
|
Totale |
|
|
-4.332.692 |
|
0 |
|
0 |
Missione 20 - Tutela della salute |
||||||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI |
||||||||
Prog. 1 |
L. 12/2003 |
4133 |
334.659 |
+100.000 |
179.561 |
0 |
0 |
0 |
Missione 21 - Tutela beni culturali |
||||||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
BENI E ATTIVITA’ CULTURALI |
||||||||
Prog. 10 |
L. 190/1975, art. 3 |
3610 |
1.840.000 |
+249.577 |
1.482.000 |
+271.444 |
1.482.000 |
+271.444 |
Prog. 10 |
DPR 805/1975, art. 22 |
3611 |
2.261.000 |
+1.499.586 |
1.728.000 |
+1.148.435 |
1.728.000 |
+1.148.435 |
|
Totale |
|
|
1.749.163 |
|
1.419.879 |
|
1.419.879 |
Missione 26 - Politiche per il lavoro |
||||||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI |
||||||||
Prog. 1 |
L. 125/1991, art. 5 |
5061 |
145.735 |
-25.000 |
130.646 |
0 |
130.646 |
0 |
Prog. 1 |
L. 244/2007, art. 2, co.
533 |
7984 |
36.362.803 |
-1.500.000 |
27.472.613 |
-1.500.000 |
27.472.613 |
-1.500.000 |
Prog. 6 |
L. 54/1982, art. 12 |
76827682 |
1.810.283 |
-2.271.769 |
1.346.122 |
-1.738.357 |
1.346.122 |
-1.738.357 |
Prog. 6 |
L. 296/2006, art. 1, co.
1163 |
7682 |
2.271.769 |
+2.271.769 |
1.738.357 |
+1.738.357 |
1.738.357 |
+1.738.357 |
|
Totale |
|
|
-1.525.000 |
|
-1.500.000 |
|
-1.500.000 |
Missione 29 - Politiche finanziarie e di bilancio |
||||||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
ECONOMIA E FINANZE |
||||||||
Prog.
1 |
L. 358/1991, art. 9, co. 4 |
7751 |
48.143 |
+5.777 |
60.584 |
+7.270 |
104.553 |
+12.546 |
Missione 32 – Servizi e affari generali per le amministrazioni di
competenza |
||||||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
ECONOMIA E FINANZE |
||||||||
Prog.
3 |
L. 358/1991, art. 9, co. 4 |
7753 |
0 |
-5.777 |
0 |
-7.270 |
0 |
-12.546 |
Missione 33 – Fondi da ripartire |
||||||||
|
Cap. |
2010 |
2011 |
2012 |
||||
|
|
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
Ddl 2010 |
Var. |
|
LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI |
||||||||
Prog. 1 |
L. 388/2000, art. 116, co.
7 |
3976 |
0 |
-138.264 |
0 |
-105.799 |
0 |
-105.799 |
Prog. 1 |
L. 266/2005, art. 1, co.
222, punto B |
1161 |
11.042.751 |
+138.264 |
8.218.130 |
+155.799 |
8.218.130 |
+155.799 |
ISTRUZIONE, UNIVERSITA’ E RICERCA |
||||||||
Prog. 1 |
L. 296/2006, art. 1, co.
634 |
1287 |
97.323.005 |
-6.703.220 |
68.240.707 |
-11.703.220 |
68.240.707 |
-11.703.220 |
DIFESA |
||||||||
Prog. 1 |
L.F 244/2007, art. 1, co.
181 |
1186 |
79.466.165 |
+215.534 |
60.642.576 |
0 |
60.642.576 |
0 |
Prog. 1 |
LF 244/2007, art. 2, co.
615 |
1187 |
42.963.590 |
+116.529 |
42.663.189 |
0 |
42.663.189 |
0 |
|
Totale |
|
|
-6.371.157 |
|
-11.653.220 |
|
-11.653.220 |
Di seguito si riportano le variazioni risultanti dagli emendamenti al disegno di legge di bilancio 2010, approvati presso il Senato, e in Aula.
La gran parte delle variazioni sono state apportate in sede referente, dalla 5a Commissione, mentre l’Assemblea ha apportato una sola variazione[11].
Tab. 2 - Economia e finanze |
|||
Emendamento |
UPB |
Missione/Programma
/Denominazione UPB |
Competenza |
2.Tab.
2.30-5 |
3.2.6 |
L’Italia in
Europa e nel mondo (4) - Politica economica e finanziaria in ambito
internazionale – Investimenti L’incremento è relativo
al finanziamento degli oneri derivanti dalla partecipazione dell’Italia al
capitale della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (cap. 7178). |
+1.673.865 |
|
21.2.3 |
Organi
costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei
Ministri (1) – Organi a rilevanza costituzionale – Oneri comuni di parte
corrente L’incremento
è destinato al Fondo per il funzionamento del Consiglio di giustizia
amministrativa della regione siciliana (cap. 2182) |
+153.152 |
|
25.2.3 |
Fondi da
ripartire (33) – Fondi di riserva e speciali – Oneri comuni di parte
corrente. Riduzione del
Fondo di riserva per le spese impreviste (cap. 3001). |
- 3.267.017 |
2.Tab.
2.120-5 |
24.1.1 |
Servizi
istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32) – Servizi
generali, formativi, assistenza legale ed approvvigionamenti per le
amministrazioni pubbliche – Funzionamento. La riduzione opera sulle spese per
acquisto di beni e servizi (cap. 1255). |
- 2.000.000 |
2.Tab.
2.147-5 |
24.3.1 |
Servizi
istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32) – Servizi e
affari generali per le amministrazioni di competenza – Funzionamento. La riduzione
concerne le spese per acquisto di beni e servizi (cap. 1248). |
- 4.000.000 |
2.Tab.
2.158-5 |
25.2.3 |
Fondi da ripartire (33) – Fondi di riserva e
speciali – Oneri comuni di parte corrente. Riduzione del Fondo di riserva per le
spese impreviste (cap. 3001). |
- 4.000.000 |
Tab. 3 – Sviluppo economico |
|||
Emendamento |
UPB |
Missione/Programma
/Denominazione UPB |
Competenza |
2.Tab.
2.30-5 |
9.2.1 |
Servizi
istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32) – Servizi e
affari generali per le amministrazioni di competenza – Funzionamento Finanziamento
del funzionamento del “Monitoring trustee” istituito in attuazione della
decisione della Commissione europea del 12 novembre 2008 (cap. 1221) |
+1.440.000 |
|
2.1.6 |
Sviluppo e
riequilibrio territoriale (28) – Politiche per lo sviluppo economico ed il
miglioramento istituzionale delle aree sottoutilizzate. La riduzione
è a valere sul Fondo per le aree sottoutilizzate (cap. 8425). |
- 5.000.000 |
Tab. 5 – Ministero della giustizia |
|||
Emendamento
|
UPB |
Missione/Programma
/Denominazione UPB |
Competenza |
5.Tab.5.1 |
1.2.1 |
Giustizia
(6) – Giustizia civile e penale – Funzionamento La riduzione
opera sulle competenze accessorie al personale (cap. 1404). |
- 622.000 |
|
2.1.1 |
Giustizia
(6) – Indirizzo politico – Funzionamento L’incremento
è diretto alle competenze fisse ed accessorie agli addetti al gabinetto ed
alle segreterie particolari (1003). |
+ 622.000 |
Tab. 6 – Ministero degli affari esteri |
|||
Emendamento |
UPB |
Missione/Programma
/Denominazione UPB |
Competenza |
6.Tab. 6.1-5 |
1.2.2 |
L’Italia in
Europa e nel mondo (4) - Cooperazione allo sviluppo e gestione delle sfide
globali – Interventi L’incremento
riguarda il Fondo per lo sminamento umanitario (cap. 2210) |
+1.000.000 |
|
1.4.1 |
L’Italia in
Europa e nel mondo (4) - Cooperazione politica, promozione della pace e
sicurezza internazionale – Funzionamento La riduzione
opera, per 500.000 euro a valere sulle risorse finalizzate alla retribuzione
al personale a contratto nelle rappresentanze diplomatiche, uffici consolari
e istituti di cultura (cap. 1501), e per 500.000 euro sulle competenze
accessorie al personale (cap. 1503). |
- 1.000.000 |
Tab. 7 – Ministero dell’istruzione,
dell’università e della ricerca |
|||
Emendamento |
UPB |
Missione/Programma
/Denominazione UPB |
Competenza |
2.Tab.
2.120-5 |
1.3.6 |
Istruzione
scolastica (22) – Istruzione primaria –Investimenti L’incremento
è diretto ad investimenti vari. |
+2.000.000 |
2.Tab.
2.147-5 |
2.1.2 |
Istruzione
universitaria (23) – Diritto allo studio nell’istruzione universitaria –
Interventi L’incremento
opera sul contributo a favore dei collegi universitari legalmente
riconosciuti e per il finanziamento delle funzioni delegate alla regione
Sardegna in materia di diritto allo studio (cap. 1696). |
+4.000.000 |
2.Tab.
2.158-5 |
1.9.2 |
Istruzione
scolastica (22) – istituzioni scolastiche non statali – Interventi L’incremento
è diretto ad interventi vari. In particolare, 958.292 euro vengono iscritti nell’ambito
del CDR Ufficio scolastico regionale per |
+ 4.000.000 |
Tab. 10 – Ministero delle Infrastrutture
e dei trasporti |
|||
Emendamento |
UPB |
Missione/programma
/Denominazione UPB |
Competenza |
2.Tab.
2.30-5 |
2.7.6 |
Diritto alla
mobilità (13) – Sviluppo della mobilità locale – Investimenti L’incremento
è destinato alla realizzazione delle infrastrutture per la mobilità al
servizio delle fiere di Bari, Verona, Foggia e Padova. |
+5.000.000 |
Infine, sono stati approvati in Commissione due
emendamenti che hanno apportato modifiche all’articolato del disegno di legge
di bilancio, ed in particolare agli articoli che approvano lo stato di
previsione del Ministero dell’economia e finanze, del Ministero
dell’Istruzione, dell’università e ricerca e del Ministero dell’Interno.
Tavola I Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;
Tavola II Le spese
complessive per funzioni-obiettivo e incidenza percentuale sul bilancio
dello Stato;
Le variazioni in termini assoluti, a seguito della I Nota di variazioni
e in percentuale sono riferite al dato assestato 2009.
Tutti i
dati delle spese sono al lordo
dei rimborsi IVA e delle regolazioni debitorie.
I dati del disegno di legge di assestamento
2009 sono riferiti al testo presentato al Senato (A.S. 1646).
Tavola I – Evoluzione della spesa finale dei
singoli stati di previsione ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato
(competenza – milioni di euro –
dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)
MINISTERI |
Ass. 2009 |
% |
BLV |
% |
I Nota |
% |
Diff. VA |
Diff. % |
Economia
e finanze |
329.989 |
60,2 |
318.622 |
59,6 |
319.844 |
59,6 |
-10.145 |
-3,1 |
Sviluppo
economico |
7.730 |
1,4 |
9.558 |
1,8 |
10.555 |
2,0 |
2.825 |
36,5 |
Lavoro
e politiche sociali |
81.949 |
15,0 |
82.920 |
15,5 |
83.044 |
15,5 |
1.095 |
1,3 |
Giustizia |
7.757 |
1,4 |
7.408 |
1,4 |
7.408 |
1,4 |
-349 |
-4,5 |
Affari
esteri |
2.164 |
0,4 |
2.074 |
0,4 |
2.074 |
0,4 |
-90 |
-4,2 |
Istruzione |
55.661 |
10,2 |
55.252 |
10,3 |
55.280 |
10,3 |
-381 |
-0,7 |
Interno |
29.035 |
5,3 |
27.205 |
5,1 |
27.330 |
5,1 |
-1.705 |
-5,9 |
Ambiente
e tutela del mare |
1.284 |
0,2 |
738 |
0,1 |
738 |
0,1 |
-546 |
-42,5 |
Infrastrutture |
7.648 |
1,4 |
6.985 |
1,3 |
6.990 |
1,3 |
-658 |
-8,6 |
Difesa |
21.447 |
3,9 |
20.363 |
3,8 |
20.364 |
3,8 |
-1.083 |
-5,0 |
Politiche
agricole |
1.546 |
0,3 |
1.377 |
0,3 |
1.386 |
0,3 |
-160 |
-10,3 |
Beni
e attività culturali |
1.731 |
0,3 |
1.702 |
0,3 |
1.702 |
0,3 |
-29 |
-1,7 |
TOTALE SPESE FINALI |
547.941 |
100 |
534.204 |
100,0 |
536.715 |
100,0 |
-11.226 |
-2,0 |
Tavola II – Le spese complessive
per funzioni-obiettivo ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato
(competenza – milioni di euro – dati al lordo
delle regolazioni debitorie e contabili)
FUNZIONI-OBIETTIVO |
Ass. 2009 |
% |
BLV |
% |
I Nota |
% |
Diff. |
Diff. % |
1 Servizi generali delle
pubbliche amministrazioni |
494.952 |
64,8 |
534.306 |
67,4 |
535.357 |
67,3 |
40.405 |
8,2 |
2 Difesa |
22.147 |
2,9 |
20.791 |
2,6 |
20.791 |
2,6 |
-1.356 |
-6,1 |
3 Ordine pubblico e sicurezza |
20.351 |
2,7 |
19.690 |
2,5 |
19.690 |
2,5 |
-661 |
-3,2 |
4 Affari economici |
49.049 |
6,4 |
42.923 |
5,4 |
43.175 |
5,4 |
-5.874 |
-12,0 |
5 Protezione dell'ambiente |
1.654 |
0,2 |
1.100 |
0,1 |
1.100 |
0,1 |
-554 |
-33,5 |
6 Abitazioni e assetto territoriale |
1.120 |
0,1 |
754 |
0,1 |
754 |
0,1 |
-366 |
-32,7 |
7 Sanità |
9.506 |
1,2 |
10.733 |
1,4 |
11.791 |
1,5 |
2.285 |
24,0 |
8 Attività ricreative, culturali
e di culto |
5.524 |
0,7 |
5.711 |
0,7 |
5.714 |
0,7 |
190 |
3,4 |
9 Istruzione |
53.190 |
7,0 |
52.956 |
6,7 |
52.969 |
6,7 |
-221 |
-0,4 |
10 Protezione sociale |
105.732 |
13,9 |
103.828 |
13,1 |
103.963 |
13,1 |
-1.769 |
-1,7 |
TOTALE SPESE COMPLESSIVE |
763.226 |
100,0 |
792.792 |
100,0 |
795.304 |
100,0 |
32.078 |
4,2 |
Nel nuovo testo
dell’art. 117 della Costituzione la materia “agricoltura” rappresenta, come
sottolineato da gran parte della dottrina, una delle più importanti tra quelle attribuite
alla potestà legislativa esclusiva “residuale” delle regioni.
Ciò non toglie che
la materia agricola risulti al tempo stesso strettamente connessa con alcuni
profili affidati alla competenza esclusiva o concorrente dello Stato, ed in
particolare quelli relativi ai rapporti internazionali e con l’Unione europea:
il quadro di riferimento normativo ed economico per il settore primario è
infatti ormai da tempo definito a livello comunitario, nell’ambito della
Politica Agricola Comune (PAC).
Questo tipo di
assetto nei rapporti tra Stato e regioni in materia agricola è d’altra parte
preesistente alla modifica del titolo V della Costituzione, ed è sintetizzato
da ultimo nelle disposizioni del decreto
legislativo n. 143/1997[12], che hanno conferito alle regioni tutte le
funzioni ed i compiti relativi alle materie di agricoltura, foreste, pesca,
agriturismo, caccia, sviluppo rurale e alimentazione, già svolti dal soppresso Ministero
delle risorse agricole, alimentari e forestali, disponendo nel contempo l'istituzione
del Ministero per le politiche agricole,
con compiti di elaborazione e
coordinamento delle linee di politica
agricola, agroindustriale e forestale, di rappresentanza
degli interessi nazionali nelle sedi comunitarie, nonché di organizzazione delle relazioni
internazionali.
Nel corso della scorsa
legislatura il Ministero agricolo ha dapprima mutato competenze e denominazione per effetto del decreto legge n. 181/2006[13]; che
(art. 1, comma 9) ha attribuito al Dicastero le competenze sui generi alimentari trasformati industrialmente (per
l’innanzi assegnate al Ministero delle attività produttive, ora per lo sviluppo
economico” e previste dall’articolo 1 della legge n. 199/1958) nel contempo ridenominandolo
“Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali” (art. 1 comma 11).
Lo stesso D.L. n. 181/2006 (art. 1, comma 9-ter), ha poi riattribuito al MIPAAF
le competenze in materia di “registrazione
a livello internazionale di marchi associati ai segni identificativi delle
produzioni di origine nazionale e la loro tutela giuridica internazionale”, che
l’articolo 17 del decreto legislativo n. 99 del 2004 assegnava alla società per
azioni Buonitalia.
Successivamente,
una ulteriore modifica alle competenze del MIPAAF è stata disposta dalla legge n. 296/2006[14] (legge finanziaria 2007) che, all’art. 1, comma
La struttura
organizzativa del Ministero è stata poi conseguentemente ridefinita con un nuovo Regolamento di organizzazione n. 18/2008[15] da un lato per adeguarla alle modifiche introdotte
dai provvedimenti legislativi sopra citati, dall’altro in conformità al
programma di riorganizzazione dei ministeri, finalizzato al contenimento delle spese di funzionamento, previsto dall’art. 1,
commi 404-415, della legge n. 296/2006 - finanziaria 2007.
Essendo
successivamente intervenuto il decreto-legge
n. 112 del 2008 che con l’art.
Il nuovo
regolamento di organizzazione, che riproduce in linea di massima il precedente
DPR n. 18, conferma che il MIPAAF è organizzato in tre dipartimenti che in luogo dei precedenti Dipartimento delle
politiche europee ed internazionali; Dipartimento delle politiche di sviluppo
economico e rurale; Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei
prodotti agroalimentari diventano:
§ Dipartimento delle
politiche europee ed internazionali;
§ Dipartimento delle
politiche competitive del mondo rurale e della qualità;
§ Dipartimento
dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi
dei prodotti agroalimentari.
Al riguardo, le precedenti linee-guida seguite nella ridefinizione della struttura e delle competenze dei Dipartimenti, tuttora valide, hanno così sintetizzato le funzioni dipartimentali:
- concentrazione dell’azione a livello internazionale e comunitario per gli aspetti di mercato e dei sostegni diretti di cui al Regolamento (CE) n. 1782/2003 nel Dipartimento delle politiche europee ed internazionali;
- concentrazione dell’azione a sostegno della competitività interna e delle politiche di filiera nonché dello sviluppo rurale di cui al Regolamento (CE) n. 1698/2005 nel Dipartimento delle politiche di sviluppo economico e rurale;
-
rafforzamento delle funzioni dell’Ispettorato
centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari.
Rammentando che la struttura dello stato di
previsione del MIPAAF resta articolata per quanto riguarda le previsioni di
spesa nelle unità previsionali di base,
che costituiscono le unità fondamentali
di voto ai fini dell’approvazione parlamentare del disegno di legge di
bilancio, occorre segnalare che la riorganizzazione del Ministero ha comportato
una redistribuzione delle funzioni e delle attribuzioni delle missioni ai
diversi centri di responsabilità.
Gli stanziamenti disposti nella tabella n. 12 partecipano
esclusivamente alle seguenti Missioni:
7 Ordine pubblico e sicurezza
8 Soccorso civile
9 Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca
18 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio
e dell’ambiente
32 Servizi istituzionali e generali delle
amministrazioni pubbliche
33 Fondi da ripartire
I centri di
responsabilità che compaiono nella tabella n. 12 sono i seguenti:
1 Gabinetto e
uffici di diretta collaborazione all’opera del ministro
2 Dipartimento delle politiche europee ed
internazionali
3 Dipartimento delle politiche di sviluppo
economico e rurale
4 Ispettorato centrale per il controllo della
qualità dei prodotti agroalimentarii
5 Corpo forestale dello Stato
Per quanto riguarda l’analisi funzionale, le spese sono classificate per
funzioni-obiettivo.
Le funzioni
obiettivo individuate per il MIPAAF sono:
1 Difesa
2 Ordine pubblico e sicurezza
3 Affari economici
4 Protezione dell’ambiente
5 Protezione sociale
Il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’esercizio 2010 (AC 1791) prevede per il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (tabella n. 12) una spesa complessiva in termini di competenza pari a 1.386,5 milioni di euro (1.333,9 per il 2009)
Le risorse che la legge di bilancio per il 2009 prevedeva di attribuire allo stato di previsione del MIPAAF per l’esercizio 2010 erano pari a 1.474,721 milioni di euro; con la legge di assestamento gli stanziamenti di competenza sono stati fissati in 1.545,653 milioni di euro. Rispetto all’assestamento 2009 il progetto di bilancio a legislazione vigente per il 2010, sottoposto all’esame parlamentare, registra pertanto una diminuzione degli stanziamenti di 169,063 milioni di Euro (-11,5%), per effetto della quale l’incidenza percentuale degli stanziamenti di competenza del MIPAAF rispetto alla spesa finale del bilancio dello Stato si riduce allo 0,1 % (già passato dallo 03% del 2008 allo 0,2% del 2009) (V. tavola I).
Nello stato di previsione del dicastero agricolo le risorse sono assorbite per la gran parte dalla missione 9, Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca, alla quale vengono assegnati 720,190 meuro (684,7 meuro nel bilancio 2009), che rappresentano il 51,9% (51,3% nell’esercizio 2009) dell’intera dotazione della tabella 12. Lo stanziamento è quasi per intero destinato alle Politiche in favore dello sviluppo rurale che include l’attuazione del Piano irriguo nazionale, cui si aggiunge il cospicuo stanziamento attribuito alla Ricerca nel settore agroalimentare per promuoverne l’innovazione tecnologica e lo sviluppo (tutti afferenti al programma 9.6, obiettivi 13 e 12).
La tabella 12 prevede spese di parte corrente pari a 1.021,6 meuro (765,7 per il 2009) e spese in conto capitale pari a 364,9 meuro (568,2 meuro nel passato esercizio), in tal modo ulteriormente accentuando la prevalenza delle prime sugli stanziamenti per investimenti; tale composizione della spesa si è profilata con l’esercizio 2009 dopo un biennio nel quale le risorse attribuite alla spese per investimento erano risultate preponderanti.
Se lo stanziamento di parte corrente è ripartito, seppure con peso diverso, tra le varie missioni – alla missione 9 vanno circa 457 meuro (256 nel 2009) principalmente per lo sviluppo rurale, 225 (194) meuro alla missione 18 per la tutela e conservazione della flora e fauna, 175 (170) meuro alla 7 per l’ordine pubblico e sicurezza nel territorio rurale e montano, e 133 (121) per il soccorso civile – quello in conto capitale è assegnato quasi per intero alla missione 9 alla quale vanno 262,6 (428) meuro (ancora per le misure di sviluppo rurale); residui 70 milioni (in precedenza 109) sono attribuiti alla missione 33 intitolata Fondi da ripartire, nella quale è iscritto ciò che residua del Fondo unico investimenti destinato ad assicurare la continuità degli interventi pubblici nel settore agroforestale da parte dell’Amministrazione centrale.
Nel complesso gli stanziamenti di competenza che vengono iscritti nel bilancio 2010 sono il risultato delle modifiche apportate alle previsioni iniziali con la legge di assestamento e delle ulteriori variazioni che si propongono, incluse quelle approvate dall’altro ramo parlamentare e trasmesse con la nota di variazione.
“Ministero
delle politiche agricole alimentari e forestali”
previsioni
delle spese per il 2010
(Dati in milioni di euro)
Missione |
Previsioni nel
bilancio 2009 |
Previsioni
assestate 2009 |
Variazioni
proposte |
Previsioni per
il 2010 |
Missione 7 Ordine
pubblico e sicurezza |
172,4 |
172,4 |
4,8 |
177,2 |
Missione 8 Soccorso
civile |
140,8 |
144,2 |
8,4 |
152,6 |
Missione 9 Agricoltura,
politiche agrolimentari e pesca |
825,5 |
892,1 |
- 171,9 |
720,2 |
Missione
18 Sviluppo
sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente |
203,1 |
203,1 |
32,4 |
235,5 |
Missione
32 Servizi
istituzionali e generali delle amm. pubbliche |
16,3 |
16,9 |
4,0 |
20,9 |
Missione
33 Fondi
da ripartire |
116,6 |
116,9 |
- 36,8 |
80,1 |
Totale generale |
1.474,7 |
1.545,7 |
- 158,2 |
1.386,5 |
La consistenza dei residui passivi presunti del MIPAAF al 1° gennaio 2010 è stata valutata in 455,5 (850,3) milioni di Euro, di cui 101,4 (131,7) milioni per la parte corrente e 354,1 (718,6) milioni per la parte in conto capitale.
La consistenza presunta dei residui sommata agli stanziamenti proposti per la competenza danno la massa spendibile il cui volume viene preso in considerazione per giungere ad una stima delle autorizzazioni di cassa; la determinazione delle autorizzazione è stato poi fatta alla luce di un tasso di realizzabilità, individuato per ciascuna, coerente con l’andamento della spesa nei precedenti esercizi.
Le autorizzazioni di cassa sono determinate in 1.107,5 (798,7) milioni di euro per la parte corrente (99,5% della massa spendibile, pari alla somma della competenza e dei residui) ed in 533,4 (763,6) milioni di euro per la parte in conto capitale (74,3% della massa spendibile).
E’ la missione di gran lunga più rilevante, che
utilizza in termini di competenza 720,2 meuro
(684,7 nel 2009) dei
Per l’esercizio
in esame nel bilancio dello Stato alla intera
missione 9 viene attribuito l’importo di 895,3 meuro (862,8 nel 2009) ripartito fra cinque programmi, tutti
interamente gestiti dal dicastero agricolo, con la sola eccezione del programma 9.3 Sostegno al settore agricolo che è iscritto nella tabella del dicastero dell’economia e delle finanze
nella quale è autorizzata una spesa complessiva pari a 175 meuro.
Con riferimento
a tale programma 9.3, nella UPB
7.1.2 della tabella 2, sulla base della
quantificazione disposta nella tab. C della finanziaria in esame, è autorizzata
una spesa di 173,4 meuro (176,6 nel
2009) destinata ad essere trasferita all’AGEA per le funzioni alla stessa
attribuite dal D.lgs. n. 165/99 (cap. 1525).
Ulteriori 1,7 meuro sono appostati nella UPB
7.1.6, cap 7284, per le agevolazioni finanziarie per
l’acquisto di proprietà fondiarie, da parte di agricoltori, all’interno delle
comunità montane (L.488/01, art. 52 co. 21, di modifica della legge sulla
montagna).
La dotazione
finanziaria della intera missione 9
è attribuita per 630 (256 nel 2008) meuro alle spese correnti e per i restanti 264
(428) meuro alle spese in conto capitale; alla luce dell’art. 60 co. 2 e 3 del
DL n. 112/08 - che hanno reso rimodulabili a saldo zero, all’interno di ogni
singola missione, le autorizzazioni di spesa relative a programmi diversi,
consentendo anche un travaso di risorse da una categoria all’altra per quanto
riguarda le spese per Interventi e per
Funzionamento, seppure entro il
limite del 10% della singola UPB - va detto che lo stanziamento di parte
corrente è costituto per l’89% (85%) da spese non rimodulabili (a
fronte di un tasso di invariabilità che è rimasto anche per quest’anno nel
titolo I del bilancio generale pari al 98%), mentre quello per investimenti
lo è per il 49% (16%) (a fronte di un tasso generale rimasto al 67%). Pertanto
la missione 9 continua mostra un tasso
di flessibilità superiore a quello che in media rivelano le altre missioni.
La missione pone a carico del MIPAAF quattro programmi, il più significativo dei quali è il programma 9.6 Sviluppo e sostenibilità del settore agricolo, agroalimentare, agroindustriale e mezzi tecnici di produzione, nel quale si trova la quasi totalità delle autorizzazioni di spesa destinate agli investimenti presenti nella tabella 12, e che utilizza 549,1 meuro, dei 710,3 attribuiti all’intera missione. Il programma ripartisce le proprie risorse principalmente fra i seguenti obiettivi:
§ all’obiettivo 9.6.13 politiche in favore dello sviluppo rurale, 224,6 meuro (in precedenza obiettivo 9.6.8 con 330,5 mln di euro);
§ all’obiettivo 9.6.12 promozione della ricerca nei settori produttivi, 170,9 meuro (in precedenza 99,8 mln);
§ all’obiettivo 9.6.9 miglioramento regolamentazione in materia di politiche agricole, 86,6 meuro (in precedenza 75,2 mln).
Al programma 9.2 sono riservati 75,5 meuro (32,4 nel 2009), per la regolamentazione e vigilanza delle attività in materia di pesca e acquacoltura, destinati per l’importo di 55,1 meuro alle associazioni di categoria ed agli sgravi contributivi per la pesca costiera e nelle acque interne e lagunari (UPB 1.2.2 cap. 1477 e cap. 1485 per interventi).
Nella stessa unità previsionale (cap 1482) sono stanziati 1,7 meuro (1,6 nel 2009) per le aziende che svolgono attività connesse a quelle della pesca, mentre al Fondo di solidarietà della pesca vanno 0,273 milioni (nel 2009 0,269 sul cap. 1476).
In merito al cap. 1482 va rammentato che a seguito della rimodulazione della quota attribuibile alle spese predeterminate per legge sono stati sottratti 120 mila euro; per la illustrazione di tale rimodulazione si rinvia al precedente par.1.2 della parte II.
L’incremento che sconta il programma 9.2 va iscritto all’approvazione dell’art. 2, comma 2 della legge 230/08 finanziaria 2009 che ha reso permanenti, a decorrere dal 2009, le agevolazioni finanziarie per le imprese dedite alla pesca costiera.
A seguito della soppressione del Fondo unico investimenti, disposto con la finanziaria 2008, nella UPB 1.2.6 destinata agli investimenti compaiono 3,9 meuro (in precedenza 3,4) per la ricerca scientifica (cap. 7043) e 5,5 meuro (quasi 5) a titolo di contributi alle imprese (cap. 7080).
Al programma 9.5 sono attribuiti 47,6 meuro (47 nel 2009) destinati allo svolgimento di tutte le attività connesse all’espletamento della funzione di Vigilanza, prevenzione e repressione frodi: esecuzione delle ispezioni, realizzazione dell’attività di analisi dei campioni, salvaguardia delle produzioni certificate.
Nell’importo, destinato quasi per intero alle
spese di Funzionamento dell’Ispettorato centrale per il controllo della
qualità dei prodotti agroalimentari che può avvalersi di uno stanziamento pari
a 46,5 meuro (
Nel programma 9.6 significative sono le
risorse dirette a consentire al comparto agricolo un più costante e razionale approvvigionamento
idrico. Va pertanto segnalata la posta di 110,6 meuro (in precedenza
240) destinata all’avvio e realizzazione del Piano irriguo nazionale (cap. 7438),
nonché i 61 meuro complessivi (nel 2009 67,3 meuro) destinati all’ammortamento
dei mutui decennali contratti dai consorzi di bonifica (cap. 7450) ed al
recupero delle risorse idriche nelle aree di crisi (cap 7453). I menzionati
stanziamenti ricadono nella UPB 1.5.6
e si configurano come investimenti.
Ancora
nella stessa UPB compare il cap 7454 che, istituito nel 2008 per l’iscrizione a
bilancio dei 5 milioni di euro attribuiti alla progettazione di opere del piano
irriguo, viene ora soppresso per insussistenza dei residui.
Agli interventi UPB 1.5.2 sono invece attribuite le risorse che il D.L. 185/08
(art.30-bis, co. 4) ha disposto in favore dell’UNIRE per il quale sono
stati stanziati 150 milioni per ciascuno degli anni 2009 e 2010.
Successivamente sarà un decreto del Ministro dell’economia di concerto con
quello delle politiche agricole a stabilire la quota delle entrate erariali ed
extraerariali derivanti dai giochi pubblici con vincita in denaro da attribuire
all’ente per il finanziamento del montepremi delle corse.
La
stessa UPB reca il sostegno alla ricerca per l’innovazione
tecnologica dell’agroalimentare iscrivendo sul cap. 2083 l’autorizzazione di
spesa destinata al Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura (CRA)
per l’importo di 92,3 meuro (
All’ISMEA
(cap. 2109) sono destinati 5,3 meuro che
il DL n. 182/05 (art. 1-quinquies) gli attribuito per lo svolgimento delle
proprie attività istituzionali; per gli sgravi contributivi disposti dal DL n.
202/05 (art.5, co.3-ter) in favore
degli allevatori avicoli (cap.2275) i 400 mila euro proposti dai
documenti di bilancio (erano 4 milioni nel 2009) sono stati ridotti a 300
milioni con un emendamento approvato dal
Senato che ha modificato il ddl finanziaria. In merito il nuovo comma 50
dell’art. 2 dispone che il fondo destinato alla concessione degli sgravi
contributivi per gli allevamenti avicoli (di cui al D.L. n. 202/05, art. 5
co.3-ter) venga ridotto di: 100 mila
euro per il 2010, 900 mila euro per il 1011, e di 2.900 mila euro per il 2012.
Con tale anno pertanto le risorse originariamente disposte verranno ad
esaurirsi.
In merito al cap. 2275 va rammentato che a seguito della rimodulazione della quota attribuibile alle spese predeterminate per legge sono stati sottratti 2.500 mila euro; per la illustrazione di tale rimodulazione si rinvia al precedente par.1.2 della parte II.
Ancora
nella UPB 1.5.2 è iscritto il cap. 2143 intestato alle somme destinate a
compensare i contributi non più dovuti dagli imprenditori agricoli a seguito
dell’approvazione di nuove definizioni delle figure imprenditoriali del settore
primario di cui alla legge di Orientamento agricolo (D.lgs. n. 128/01). La posta
che vi compare è di 1,025 meuro,
Sono
invece in crescita le risorse attribuite alle associazioni di allevatori
per il miglioramento genetico del bestiame e per la tenuta dei libri
genealogici quasi 9 meuro (
Il programma 9.6 continua a scontare la mancanza di una autorizzazione di spesa diretta ad assicurare il sostegno al settore primario contro gli eventi calamitosi, per affrontare i quali nel passato il Fondo di solidarietà nazionale-incentivi assicurativi ha potuto godere, per l’ultima volta nell’esercizio 2008, di un finanziamento di 220 meuro (sulla UPB1.5.6, cap. 7439), peraltro portati a 286 meuro dall’art. 1-bis del D.L. n. 171/08. In merito si rinvia al commento all’art. 2 comma 48 della legge finanziaria in esame, per il quale vedi infra.
Con il D.lgs. 102/2004, che ha sostituito la
precedente legislazione di soccorso delle aziende agricole colpite da calamità
decretandone l’abrogazione, il Fondo di solidarietà nazionale
mantiene la veste di conto infruttifero aperto presso
Il Fondo protezione civile, di cui alla l. 142/1991, è
allocato sul cap. 7446 della UPB 6.2.8 (Programma 6.2 Protezione civile) del medesimo stato di
previsione dell’economia e reca una quantificazione per il 2010 di 561,6 meuro;
è a valere su tale importo che in corso d’anno saranno prelevate con uno o più
provvedimenti le risorse da trasferire sul cap.7411. In merito a tali
assegnazioni va rilevato che possono comparire nei documenti di bilancio solo
quelle che precedono la presentazione dei documenti di assestamento che quindi
devono darne conto. Per il 2009 sul cap. 7411 sono stati a tutt’oggi trasferiti
37,197 meuro con provvedimento del Ministro dell’economia n. 45440 del 4/6/09.
Il cap 7411
(iscritto nel Programma 6.1 Interventi
per pubbliche calamità) reca in ogni caso un’autorizzazione di spesa pari a
43,108 mln che è tuttavia
ascrivibile alla seguente legislazione che ha disposto in merito alle risorse
da assegnare al settore primario in conseguenza degli individuati eventi
climatici:
-
per la siccità
verificatasi negli anni 2000-2002 il D.L. n. 138/02 (art. 13, co. 4-bis-4-quinquies) ha concesso 18 meuro;
-
per gli eventi
climatici verificatisi nell’estate del 2002 il D.L. n. 200/02 (art. 5 co. 2) ha
stanziato 11 meuro;
-
agli eventi eccezionali
del primo semestre 2003 il D.L. 192/03 (art. 1 co. 1 lett a) e lett.b)) ha
attribuito 9,050 meuro e 5,058 meuro.
Tali importi sono peraltro stati approvati come limiti
d’impegno quindicennali e pur essendo stati trasformati in impegni annuali
verranno iscritti a bilancio fino al 2017.
Il programma 9.7 reca una posta di quasi 38 meuro (46) destinati allo sviluppo delle filiere agroalimentari, tutela e valorizzazione delle produzioni di qualità e tipiche.
L’autorizzazione di spesa più significativa è iscritta tra gli investimenti (UPB 1.6.6): 20,6 meuro sul cap 7197 per l’ammortamento delle operazioni a suo tempo finanziate dalla RIBS spa, ora gestita dal dicastero agricolo attraverso l’Istituto per lo sviluppo agroalimentare (ISA), finanziaria per l’agroalimentare istituita nel 2004 per subentrare a Sviluppo Italia.
Nelle spese per interventi continua a comparire la posta costante di 7,7 meuro
diretta al pagamento degli interessi sui mutui a suo tempo contratti dalle
imprese per la bonifica, il miglioramento e lo sviluppo fondiario (cap
2251 della UPB 1.6.2). Nella
medesima UPB 1.6.2 si riversa l’autorizzazione di spesa approvata dal Senato
che, approvando il nuovo co. 49 dell’art. 2 del ddl finanziaria, assegna 10
milioni di euro per la erogazione di contributi ai prodotti DOP o IGP a
lunga stagionatura (cap. 2087 che passa da
Al dicastero agricolo per la missione 18 sono assegnati 235,5 meuro (nel 2009 203 milioni) destinati per intero al Corpo forestale dello Stato, poco più di 225 (194) meuro di parte corrente, fondamentalmente diretti alle spese necessarie al suo funzionamento che in costante crescita si vedono attribuire 223,2 (192 meuro in precedenza) meuro.
Nel bilancio dello Stato per la missione 18 sono stanziati in totale 897,2 meuro (1.451 precedente
esercizio) gestiti in primo luogo dal dicastero dell’ambiente, ripartiti fra
sette programmi. Al programma 18.7 per la tutela di flora e fauna, l’unico al
quale partecipi il dicastero agricolo, sono riservati 366,5 (358) meuro che
vanno per la gran parte alla tabella 12.
Il Corpo forestale utilizza i fondi della missione nello svolgimento dell’unico programma in essa ricadente, il Programma 18.7 Tutela e conservazione della fauna e della flora e salvaguardia della biodiversità primariamente per realizzare i propri compiti istituzionali, ovvero svolgere, come Forza di polizia, l’attività di difesa del patrimonio agroforestale nazionale, e di tutela dell'ambiente, del paesaggio e dell'ecosistema. Evidentemente la posta più rilevante è quella intestata agli stipendi ed assegni fissi per il personale, 149,4 meuro sulla UPB 2.1.1, cap. 2864 (nel 2009 129 meuro).
La missione, nella tabella 12, trova iscritti poco più di 177 milioni di euro (172 nel precedente esercizio finanziario), 175 dei quali di parte corrente.
Per l’esercizio
2010 i documenti di bilancio assegnano alla missione 7 un totale di 10.429 (10.073) meuro in gran parte per le
attività di competenza del Ministero dell’interno. I programmi della missione
sono sette per una tutela del territorio nazionale secondo diverse esigenze
tecniche.
La missione si esaurisce, come detto, nel programma 7.6 – obiettivo unico - che identifica nel Corpo forestale dello Stato il centro di responsabilità cui sono affidati istituzionalmente i compiti di controllo del territorio rurale e montano.
Le risorse assegnate al programma sono quasi per intero esaurite dalle spese per funzionamento che assorbono 174 meuro (172,4 nel 2009) destinati in gran parte agli stipendi ed assegni per il personale (113 meuro sulla UPB 3.1.1, cap. 2851), che concorre con le altre forze dello Stato ad assicurare la tutela ambientale, la sicurezza alimentare e la biosicurezza, la sorveglianza e accertamento degli illeciti in materia di tutela delle acque e di smaltimento dei rifiuti.
Anche la missione 8 è interamente affidata al Corpo forestale, cui spetta il compito di monitorare e controllare il territorio per prevenirne il dissesto idrogeologico e che svolge un’attività straordinaria di polizia idraulica. Per la realizzazione del Programma 8.1 Interventi per soccorsi, sono stanziati 152,6 meuro (in precedenza 140,8 milioni di euro), quasi 133 di parte corrente.
La missione 8 si aggiudica nel bilancio
statale 4.150 (3.504) meuro che, sottratta la posta destinata al dicastero
agricolo cui è affidato per intero il programma 8.1, sono quasi equamente
ripartiti fra il dicastero dell’economia e quello dell’interno per la
realizzazione degli altri 4 programmi.
L’importo assegnato al dicastero agricolo si esaurisce interamente nell’obiettivo 8.1.1 relativo allo svolgimento dell’attività propria del CFS, che la legge n. 36/2004 ha reso “struttura operativa nazionale di protezione civile”.
Anche in tal caso pertanto le risorse coprono soprattutto le spese per retribuzioni, assegni o altri oneri sociali, 117,3 (107) meuro della UPB 4.1.1. per funzionamento. L’autorizzazione residua, destinata prevalentemente alla lotta e prevenzione degli incendi boschivi in concorso con le regioni, va agli interventi di cui alle UPB 4.1.2 (15 meuro cap. 3080 e 3081 incrementati dal D.L. n. 223/06 art. 18-bis), e agli investimenti di cui alla UPB 4.1.6 (cap. 7923 poco meno di 20 meuro) sulla quale ha inciso il D.L. n. 6/98 art. 23-quinquies che aveva autorizzato l'acquisizione di velivoli ad ala rotante autorizzando dei limiti di impegno quindicennali di lire 15.000 milioni nel 1998, di lire 15.000 milioni nel 1999 e di lire 5.000 milioni nel 2000.
In merito al cap. 3081 va rammentato che a seguito della rimodulazione della quota attribuibile alle spese predeterminate per legge sono stati sottratti 300 mila euro; per la illustrazione di tale rimodulazione si rinvia al precedente par.1.2 della parte II.
Alla Missione 32 la tabella 12 attribuisce per intero al titolo I 20,9 milioni di euro (16,3 nel 2009) per la realizzazione del programma 32.2 Indirizzo politico, e del programma 32.3 Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza.
Il Ministero delle politiche agricole utilizza 7,5 meuro per spese di funzionamento della UPB 5.1.1. per l’attività di supporto al Ministro da parte del Gabinetto e degli altri uffici di diretta collaborazione, che definisce il Programma 32.2. che include le predisposizione della legislazione sulle politiche di settore.
Le restanti risorse pari a 13,4 meuro sono ancora riservate quasi interamente al funzionamento e gravano sulla UPB 5.2.1, destinata all’attuazione del Programma 32.3 relativo ai Servizi e affari generali; e sono destinate allo svolgimento dell’attività di supporto che consente il funzionamento dell’amministrazione.
La missione può contare su un’autorizzazione di spesa di 80,1 meuro (nel 2009 116,6 milioni), la maggior parte dei quali è assegnata agli investimenti (quasi 70 meuro sulla UPB 6.1.6).
Il totale delle
spese previste per la missione 33,
che ricade su tutti i ministeri, è nei documenti di bilancio pari a 13.341 (12.226)
milioni di euro, che vengono ripartiti fra il Programma 33.1 (Fondi da
assegnare) per il quale sono stanziati 8.655 meuro, e il Programma 33.2 (Fondi
riserva e speciali) al quale restano 4.563 meuro.
L’intera posta della missione è destinata all’unico Programma 33.1: sul cap 7810 della UPB 6.1.6 compare lo stanziamento pari a quasi 70 meuro (110 nel 2009) destinato al Fondo per assicurare la continuità degli interventi pubblici del settore agroforestale, nella sostanza fondo di riserva in conto capitale diretto a consentire la prosecuzione dell’attività del MIPAAF ex art. 4 della legge n. 499/99, di razionalizzazione degli interventi del settore.
Le Tabelle
A e B, che riguardano le voci da includere rispettivamente nel Fondo
speciale di parte corrente e nel Fondo speciale di conto capitale ai sensi
dell'art. 11-bis della legge 5 agosto
1978, n. 468 e successive modificazioni, non hanno effetti immediati sullo
stato di previsione dei ministeri, in quanto si limitano a predeterminare gli
stanziamenti necessari alla copertura finanziaria dei provvedimenti
legislativi, di competenza dei diversi dicasteri, che si prevede possano essere
approvati nel corso dell’esercizio finanziario in via di approvazione.
Attraverso i fondi
speciali viene quindi delineata la proiezione finanziaria triennale della
futura legislazione di spesa che il Governo intende presentare al Parlamento.
Tali poste compaiono ora nel Programma
33.2 Fondi di riserva e speciali dello stato di previsione del Ministero
dell’economia e delle finanze sulla UPB 2.5.2.3 (di parte corrente) e sulla UPB 2.5.2.8 (conto capitale).
Le voci incluse nelle Tabelle A e B saranno
iscritte nello stato di previsione dei Ministeri interessati soltanto dopo l'eventuale approvazione dei
relativi provvedimenti legislativi, comparendo pertanto in sede di assestamento
o di rendicontazione del bilancio.
La disciplina dei fondi speciali prevede, infine, che le quote relative a spese
correnti non utilizzate entro l’anno cui si riferiscono costituiscono economie
di bilancio. Gli accantonamenti relativi a spese in conto capitale possono
essere utilizzati anche nell’anno successivo (“slittamento”) se il
provvedimento in questione è stato approvato da almeno una delle due Camere.
Per particolari tipologie di spese correnti (spese corrispondenti ad obblighi internazionali, obbligazioni contrattuali o provvedimenti relativi al rinnovo dei contratti del pubblico impiego ed al trattamento economico e normativo dei dipendenti di pubbliche amministrazioni non compresi nel regime contrattuale) lo slittamento è consentito purché il provvedimento risulti presentato alle Camere entro l’anno ed entri in vigore entro il termine di scadenza dell’anno successivo.
Nel disegno di legge finanziaria per il 2010 (A.C.
2936) gli importi della Tabella A ammontano
complessivamente a 12,3 milioni per il
Per
quanto riguarda
L'articolo
11, comma 3, lett. d), della legge 5
agosto 1978, n. 468 - nel testo sostituito dall'articolo 5 della legge 23
agosto 1988, n. 362 e da ultimo modificato dall’articolo 2, comma 15, della
legge n. 208 del 1999 - prevede che nella Tabella
C siano indicati gli stanziamenti autorizzati per il finanziamento di
disposizioni di legge la cui quantificazione di spesa annua è demandata alla
legge finanziaria. Pertanto, per introdurre una variazione sugli importi
stabiliti nell’anno precedente - vale appena ricordare che trattasi nella quasi
totalità dei casi di trasferimenti correnti - non è necessario l’intervento con
legge apposita, essendo sufficiente l’iscrizione della diversa autorizzazione
di spesa nella tabella C.
L’articolo 2, comma 18, della legge n. 208/1999 ha
stabilito inoltre che, in sede di prima applicazione, fosse la stessa legge
finanziaria per il 2000 ad indicare quali erano le leggi vigenti la cui
quantificazione poteva essere effettuata dalla Tabella C, “intendendosi come soppresse quelle norme recanti autorizzazioni di
spesa permanenti già contenenti il riferimento alla predetta lettera d) e non
indicate nella legge finanziaria medesima”.
In base alla normativa
descritta, le leggi vigenti possono, dunque, essere quantificate annualmente
dalla Tabella C della legge finanziaria soltanto se sono state incluse nella
Tabella C della legge finanziaria 2000 o, nel caso di leggi entrate in vigore
successivamente alla legge finanziaria per il 2000, se la norma sostanziale ne autorizza il
finanziamento facendo esplicito richiamo all’articolo 11, comma 3, lettera d), della legge n. 468 del 1978.
Rispetto alla legge finanziaria dello scorso
anno, il disegno di legge finanziaria A.C 2936 non prevede l’introduzione in Tabella C di ulteriori disposizioni di legge per il settore agricolo.
La legislazione che trova pertanto
un’assegnazione di risorse resta la medesima dell’anno scorso, e consente di
esporre nella tabella che segue gli importi delle dotazioni per il 2010 iscritte
nella Tabella C della legge finanziaria 2009, poste a raffronto con le
dotazioni per il triennio 2009-2011 iscritte nella Tabella C del disegno di
legge finanziaria in esame.
TABELLA
C finanziaria 2010
|
L.F. 2009 |
D.D.L finanziaria per il 2010 |
||
|
2010 |
2010 |
2011 |
2012 |
Ministero delle politiche agricole,
alimentari e forestali |
|
|
|
|
Agricoltura, politiche
agroalimentari e pesca |
||||
Regolamentazione,
incentivazione e vigilanza in materia di pesca |
||||
L. 267/1991, art. 1, co. 1: Attuazione
del piano nazionale per la pesca marittima (U.P.B. 1.2.1 e 1.2.2 –
capitoli vari) |
9.684 |
9.745 |
7.327 |
7.327 |
Sviluppo e sostenibilità del settore agricolo, agroalimentare,
agroindustriale e mezzi tecnici di produzione |
||||
L. 549/1995, art. 1, co. 43 : Contributi
ad enti ed altri organismi (U.P.B. 1.5.2 – cap. 2200) |
5.900 |
7.268 |
5.487 |
5.487 |
D.Lgs. 454/1999: Riorganizzazione
del settore della ricerca in agricoltura (U.P.B. 1.5.2. – cap. 2083) |
89.950 |
92.349 |
92.339 |
92.339 |
Ministero dell’economia e delle finanze |
|
|
|
|
Agricoltura, politiche
agroalimentari e pesca |
||||
Sostegno al settore
agricolo |
||||
D.Lgs. 165/1999 e D.Lgs. 188/2000: Agenzia per le erogazioni in agricoltura
(AGEA) (U.P.B. 7.1.2. – cap. 1525) |
174.351 |
173.364 |
133.642 |
133.642 |
Totale
stanziamenti d’interesse agricolo |
279.885 |
282.726 |
238.795 |
238.795 |
Per quanto riguarda il Ministero delle politiche agricole e forestali, gli importi
indicati vengono così attribuiti:
§ alla legge n. 267 del 1991, che detta
disposizioni per la "Attuazione del terzo piano nazionale della pesca
marittima e misure in materia di credito peschereccio, nonché di riconversione
delle unità adibite alla pesca con reti da posta derivante", nella parte
in cui con l'art. 1 co. 1, reca norme per l'attuazione del piano nazionale
della pesca.
Tale
autorizzazione si riversa nella UPB 1.2.2 pesca, per le spese del fondo di
solidarietà (cap 1476), per i programmi di sviluppo e formazione delle
associazioni di categoria (cap 1477), per i soggetti che svolgono le attività
connesse (cap 1482); e per il rimanente importo nella UPB 1.2.1 per le spese di
funzionamento;
§ alla legge n. 549 del 1995 recante
norme in materia di "Misure di razionalizzazione della finanza
pubblica" nella parte in cui, all'articolo 1, comma 43, prevede la
corresponsione di contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri
organismi. Lo stanziamento è ripartito in corso d’anno con decreto del Ministro
Il relativo
stanziamento dovrà essere iscritto nell'UPB 3.1.2.8 (Contributi ad enti ed
altri organismi) nel capitolo 2200. Tra gli organismi che beneficiano della
ripartizione delle risorse vanno menzionati: l’Istituto nazionale di ricerca
per gli alimenti e la nutrizione (INRAN) e l’Istituto nazionale di
economia agraria (INEA).
§ al decreto legislativo n. 454 del 1999
recante nome in materia di “Riorganizzazione del settore della ricerca
in agricoltura a norma dell’art. 11 della legge 15 marzo 1997, n.
Lo stanziamento
è destinato ad essere iscritto sul cap. 2083 per essere assegnato al Consiglio
per
Per la
quantificazione, sempre della Tab. C, di stanziamenti di interesse agricolo, ma
iscritti in stati di previsione di Ministeri diversi dal MIPAAF, per
l’esercizio 2009 va menzionato il solo Ministero
dell’economia e delle finanze:
§
per il decreto
legislativo n. 165 del 1999 (mod. dal D.lgs. 188/2000) che ha istituito
l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura AGEA
ed abolito l’AIMA.
L’autorizzazione di spesa è iscritta sul cap 1525 della UPB 3.1.2.7
allo scopo di consentire all’AGEA di assolvere ai propri compiti, in primo
luogo quello di gestire per conto lo Stato italiano il sistema di aiuti,
contributi e premi che
Nella Tabella D
sono indicate le variazioni positive da apportare alle spese in conto capitale,
sulla base della disciplina definita dalla legge n. 468/78, di contabilità
generale dello Stato, in particolare dell’art. 11, comma 3, lettera f).
Detta lettera f) prevede che
possa essere disposto, nell’apposita tabella (la tabella D), il
rifinanziamento: per non più di un anno, di norme vigenti classificate tra le
spese in conto capitale e per le quali nell'ultimo esercizio sia previsto uno
stanziamento di competenza; nonché per uno o più degli anni considerati dal
bilancio pluriennale, di norme vigenti che prevedono interventi di
sostegno dell'economia classificati tra le spese in conto capitale, qualora le norme medesime lo prevedano.
In sede di prima applicazione,
il comma 18 dell’articolo 2 della legge n. 208/1999 ha previsto che fosse la
legge finanziaria per il
In merito va rammentato che il D.lgs. n. 102/2004 art. 15, co. 3, di
revisione dell’intervento per le calamità in agricoltura, approvato
successivamente alla redazione dell’elenco di cui alla finanziaria 2000,
rinviava alla lettera f) dell’art.11
co. 3, consentendo in tal modo l’inserimento in tabella D delle risorse da
attribuire al Fondo. Tuttavia nessun rifinanziamento è stato disposto in favore
del fondo a decorrere dall’esercizio 2009.
Nella Tabella
E sono disposte riduzioni di precedenti autorizzazioni legislative di spesa
che determinano corrispondenti diminuzioni negli stanziamenti indicati nel bilancio
a legislazione vigente.
Nessuna variazione è
disposta sulle risorse assegnate al comparto agricolo.
Per
quanto riguarda il d.d.l. finanziaria in esame, come già per il passato
esercizio, va rilevato che l’intero settore 21 Interventi in agricoltura è privo di autorizzazioni per gli anni
successivi al 2010.
Nell’esercizio
Articolo 2, comma
39
(Finanziamento a CNR ed
Enea per progetti di sviluppo produttivo)
39. Al fine di
consentire lo sviluppo del tessuto produttivo nel territorio delle regioni
Basilicata, Abruzzo, Molise, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia,
delle province di Frosinone e di Latina, dei comuni delle province di Rieti e
di Viterbo, nonché dei comuni della provincia di Roma compresi nella zona del
comprensorio di bonifica di Latina, di cui all'articolo 3 della legge 10 agosto
1950, n. 646, attraverso l'incentivazione di progetti coordinati dal Consiglio
nazionale delle ricerche e dall'ENEA, secondo le specifiche competenze, in
materia di tecnologie avanzate per l'efficienza energetica, tutela ambientale,
metodologie innovative per il Made in Italy agroalimentare, produzione di
farmaci biotecnologici, è autorizzata la spesa di 15 milioni di euro per l'anno
2010, 15 milioni di euro per l'anno 2011 e 20 milioni di euro per l'anno
Il comma 39 dell’art. 2, introdotto nel corso dell’esame
dall’assemblea del Senato, autorizza la spesa di 15 milioni di euro per ciascuno degli esercizi finanziari 2010 e
2011 e di 20 milioni di euro per l’esercizio
In particolare, si prevede che i progetti, coordinati dai due enti di ricerca secondo le specifiche competenze, intervengano in materia di tecnologie avanzate per l'efficienza energetica, tutela ambientale, metodologie innovative per il Made in Italy agroalimentare, produzione di farmaci biotecnologici.
La disposizione in commento interessa le regioni Basilicata, Abruzzo, Molise, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, le province di Frosinone e di Latina, i comuni delle province di Rieti e di Viterbo, i comuni della provincia di Roma compresi nella zona del comprensorio di bonifica di Latina. Si opera un riferimento all'articolo 3 della legge 646/1950[17], che reca il campo di applicazione della Cassa del Mezzogiorno: esso menziona regioni, province e comuni in gran parte, ma non del tutto, coincidenti con quelli indicati dalla disposizione in commento; cita, infatti, anche l’Isola d'Elba e i comuni compresi nel comprensorio di bonifica del fiume Tronto, mentre, per la provincia di Rieti, fa riferimento solo ai comuni compresi nell'ex circondario di Cittaducale.
Rispetto all’articolo citato, la disposizione in esame include tra i beneficiari i comuni delle provincia di Viterbo.
Sembrerebbe, pertanto, opportuno chiarire la citazione dell’art. 3 della L. 646/1950, anche considerando che, ove il riferimento fosse solo ai comuni della provincia di Roma compresi nella zona del comprensorio di bonifica di Latina, il medesimo articolo non ne contiene l’elenco.
Con riguardo ai due enti di ricerca destinatari dei finanziamenti si ricorda quanto segue.
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) è un ente pubblico di ricerca a carattere non strumentale, posto sotto la vigilanza del Ministero dell’istruzione, dell’ università e della ricerca; ha il compito di svolgere e promuovere attività di ricerca, con obiettivi di eccellenza, nei principali settori di sviluppo delle conoscenze in ambito nazionale e internazionale. Le attività e l’organizzazione dell’ente sono disciplinate dal decreto legislativo 127/2003[18].
Il CNR, unitamente agli altri enti di ricerca, riceve un contributo annuo dallo Stato ai sensi dell’art. 7 del d.lgs. 204/1998[19]. Lo stanziamento è allocato sul Fondo ordinario per gli enti e gli istituti di ricerca dello stato di previsione del Ministero ed è iscritto sul capitolo 7236 (U.P.B. 3.3.6 –Investimenti ); l’importo è determinato annualmente in tabella C della legge finanziaria ed è poi ripartito tra i singoli enti con decreto ministeriale, previo parere parlamentare. Oltre a tale entrata, il CNR può avvalersi di contributi a carico dei fondi previsti dal programma nazionale della ricerca, ai sensi del medesimo d.lgs.204/1998; di assegnazioni delle pubbliche amministrazioni centrali e locali per l'esecuzione di particolari progetti o accordi di programma; di finanziamenti dell'Unione europea o di altri organismi internazionali per la partecipazione a programmi e progetti (art. 17 d.lgs.127/2003).
L’art. 37 della legge n. 99/2009[20] ha recentemente istituito l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, che opera – mantenendone la sigla (ENEA) - al posto dell’Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente, conseguentemente soppresso, ed è posta sotto la vigilanza del Ministro dello sviluppo economico.
L’Agenzia ENEA è un ente
di diritto pubblico finalizzato alla ricerca ed alla innovazione tecnologica,
nonché alla prestazione di servizi avanzati nei settori dell'energia, con
particolare riguardo al settore nucleare, e dello sviluppo economico
sostenibile e svolge le proprie funzioni con le risorse finanziarie strumentali
e di personale dell'Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente
(ENEA). Quest’ultimo viene soppresso a decorrere dalla data di insediamento dei
commissari nominati con decreto del Ministro dello sviluppo economico (da
adottare entro trenta giorni dall'entrata in vigore della legge), al fine di
garantire l'ordinaria amministrazione e lo svolgimento delle attività istituzionali
fino all'avvio dell'Agenzia nazionale.
Le funzioni e l’organizzazione dell’Agenzia ENEA sono determinate con apposito decreto interministeriale che ne concluderà il processo di definizione.
Articolo 2,
comma 40
(Rinegoziazione
mutui ex Sviluppo Italia)
40. All'articolo
2, comma 188, primo periodo, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, le parole:
«entro il 31 dicembre 2004» sono sostituite dalle seguenti: «entro il 31
dicembre 2008, nei limiti delle risorse disponibili allo scopo destinate, pari
a 1 milione di euro per l'anno 2010».
Il comma
La modifica in particolare dispone che la rinegoziazione in esame possa essere estesa ai mutui accesi entro il 31 dicembre 2008, prevedendo altresì un limite di spesa con riferimento alle risorse disponibili allo scopo destinate, quantificate in un ammontare pari a 1 milione di euro per il 2010.
Si ricorda che, con riferimento alla copertura degli
oneri per l’attuazione della predetta rinegoziazione dei mutui da parte
dell’Agenzia ex Sviluppo Italia, il comma 190 dell’art. 2, della citata legge
per il
La società per azioni
“Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa“,
istituita il 26 gennaio 1999[22] con il nome di Sviluppo Italia, presenta un capitale
interamente posseduto dal Ministero dell’economia e delle finanze. L’Agenzia ha
il compito di svolgere funzioni di coordinamento, riordino, indirizzo e
controllo delle attività di promozione dello sviluppo industriale e
dell'occupazione nelle aree depresse del Paese, nonché di attrazione degli
investimenti. Tra i più recenti interventi normativi che riguardano l’Agenzia
ex Sviluppo Italia si ricorda la legge finanziaria per il 2007 (commi 460-464,
articolo 1, legge n. 296 del 2006) che, oltre a mutarne la denominazione, ha
operato un riassetto complessivo della società, attribuendo al Ministro dello
sviluppo economico una serie di poteri[23]. In particolare, il comma 461, art. 1, della
predetta legge finanziaria per il
Il comma 462, art. 1,
della predetta L.F.
Il citato comma 188 prevede che la rinegoziazione consista nella rideterminazione della durata complessiva del rimborso. In ogni caso, tale durata è fissata entro il limite temporale di 15 anni, a decorrere dalla data di scadenza della prima rata, comprensiva del capitale, del piano di rimborso originario. Gli interessi del mutuo rinegoziato sono calcolati in base al tasso di riferimento della Commissione europea fissato alla data della rinegoziazione[24]. La norma dispone una clausola in caso di eventuali aumenti del costo degli interessi dovuti all’allungamento e alla rinegoziazione dei mutui in oggetto. I costi derivanti dalla rinegoziazione dei mutui, in particolare, sono previsti a carico dei beneficiari con riferimento alle categorie di agevolazione di cui al decreto-legge n. 786 del 1985[25].
Articolo 2,
comma 44
(Agevolazioni
contributive per i datori di lavoro agricoli)
44. La rideterminazione delle agevolazioni
contributive di cui al comma 2 dell'articolo 01 del decreto-legge 10 gennaio
2006, n. 2, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 marzo 2006, n. 81, e
all'articolo 1-ter, comma 1, del decreto-legge 3 novembre 2008, n. 171,
convertito, con modificazioni, dalla legge 30 dicembre 2008, n. 205,
disciplinata per gli anni 2006-2009, è estesa al periodo dal 1o gennaio 2010 al
31 luglio
Il comma
44 proroga, per il periodo 1° gennaio – 31 luglio 2010, la rideterminazione
delle agevolazioni contributive di
cui all’articolo 9, commi 5, 5-bis e
5-ter della L. 67/1988, per i datori di lavoro agricoli di zone
svantaggiate o particolarmente svantaggiate, così come in precedenza
rimodulate per il periodo 2006-2008 dall’articolo 01, comma 2, del D.L. 10
gennaio 2006, n. 2, convertito dalla L. 11 marzo 2006, n. 81[26], e
successivamente prorogate al 31 dicembre 2009 dall’articolo 1-ter del D.L. 3 novembre 2008, n. 171,
convertito dalla L. 30 dicembre 2008, n. 235[27].
A tal fine, per il 2010 viene autorizzata la spesa di 120,2 milioni di euro.
Si tratta, ai sensi del comma 5 del richiamato
articolo 9 della L. 67/1988, della disciplina concernente le agevolazioni
contributive per le imprese agricole di zone svantaggiate o
particolarmente svantaggiate. Più specificamente, tale articolo, così come
modificato dall’articolo 11, comma 27, della L. 24 dicembre 1993, n. 537[28], ha stabilito una
riduzione percentuale dei premi e dei contributi relativi alle gestioni
previdenziali ed assistenziali, dovuti dai datori di lavoro agricolo per il
proprio personale dipendente, occupato a tempo indeterminato e a tempo
determinato, operanti:
-
nei territori
montani particolarmente svantaggiati di cui all'articolo 9, D.P.R. 29 settembre
1973, n. 601[29], e cioè i
territori dei comuni situati ad una altitudine di almeno
-
nelle zone
agricole svantaggiate, delimitate ai sensi dell'articolo 15 della L. 27
dicembre 1977, n. 984[30], per le quali i
richiamati contributi sono fissati nella misura del 30% a decorrere dal 1°
ottobre 1994, del 40% a decorrere dal 1° ottobre 1995, del 60% a decorrere dal
1° ottobre 1996.
Tali agevolazioni non spettano ai datori di lavoro
agricolo per i lavoratori occupati in violazione delle norme sul collocamento
(comma 5-bis), e si applicano
soltanto sulla quota a carico del datore di lavoro (comma 5-ter).
Successivamente, l’articolo 01 del D.L. 2/2006,
introducendo disposizioni varie relative alla previdenza agricola, al comma
In sostanza, il comma
-
nei territori
montani particolarmente svantaggiati, lo sgravio contributivo, rispetto a
quanto normalmente dovuto sul territorio nazionale, spetta nella misura del 75%
dei contributi a carico del datore di lavoro (pertanto la quota da versare sarà
del 25%, quindi più bassa rispetto alla quota del 30% attualmente dovuta);
-
nelle zone
agricole svantaggiate, comprese le aree dell’obiettivo 1 del Regolamento (CE)
n. 1260/1999, recante “Disposizioni generali sui Fondi strutturali”, nonché i
territori dei comuni delle regioni Abruzzo, Molise e Basilicata, lo sgravio
contributivo compete nella misura del 68% (pertanto la quota da versare sarà
del 32%, notevolmente più bassa rispetto al 60% attualmente previsto).
Da ultimo, l’articolo 1-ter del D.L. 171/2008 ha
disposto l’applicazione, fino al 31
dicembre 2009, delle agevolazioni contributive previste dall’articolo 9, commi
da
Articolo 2, comma
48
(Riordino
fondiario e finanziamento del Fondo di solidarietà)
Il comma 48 stabilisce che, a decorrere dal 1° gennaio 2010, le risorse disponibili che risultano dalla gestione degli interventi di riordino fondiario da parte dell’ISMEA, al netto dei costi di gestione e del personale, sono destinate al ripiano delle esposizioni debitorie del gestore.
Le eventuali ulteriori risorse che residuino sono riassegnate, con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, ad un fondo previsto dall'articolo 7-quinquies del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33, per essere destinate al finanziamento degli interventi assicurativi del Fondo di solidarietà nazionale - previsti dall'articolo 15, comma 2, del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102.
Nonostante la destinazione ultima delle risorse di cui alla norma in
commento siano gli incentivi assicurativi di cui al “Fondo di solidarietà
nazionale” iscritto nello stato di previsione del dicastero agricolo, le stesse
non vengono assegnate direttamente a tale Fondo, ma ad un Fondo diverso,
peraltro non facilmente individuabile. Infatti l'articolo 7-quinquies del
decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla
legge 9 aprile 2009, n. 33, detta la disciplina relativa ad una pluralità di
fondi. Sarebbe dunque opportuno specificare a quale fondo la norma in commento
intenda riferirsi.
Si ricorda che il Fondo di solidarietà nazionale è lo strumento attraverso il quale vengono finanziati gli interventi di sostegno alle imprese agricole in conseguenza del verificarsi di calamità naturali e di condizioni climatiche di particolare gravità. A seguito del riordino operato con il citato decreto legislativo n. 102/2004 il Fondo ha visto la propria dotazione suddivisa in due distinti capitoli, l’uno iscritto nello stato di previsione del dicastero agricolo, denominato Fondo di solidarietà nazionale - incentivi assicurativi, l’altro iscritto nella tabella del dicastero dell’economia, e denominato Fondo di solidarietà nazionale – interventi indennizzatori. Il D.Lgs. n. 102/2004 ha infatti inteso promuovere soprattutto il ricorso al sistema assicurativo agevolato, che è assurto a finalità primaria degli interventi del Fondo, il quale (art. 1, co. 1) ha “l’obiettivo di promuovere principalmente interventi di prevenzione…”, ovvero di dare nuovo impulso all’assicurazione dai rischi meteorologici; la politica di incentivazione dei contratti assicurativi (interventi ex ante), è definita dai primi cinque articoli del capo I del decreto legislativo n. 102. Il MIPAAF pertanto gestisce le risorse stanziate sul cap. 7439 della UPB 1.1.6 destinate ad incentivare la stipula dei contratti assicurativi che, in quanto classificate come interventi di sostegno dell’economia dal comma 84 della legge 311/2004 (Finanziaria 2005), possono annualmente essere rifinanziate in tabella D della legge finanziaria.
Al riguardo, l’ultimo rifinanziamento è stato disposto dalla legge finanziaria 2008 (legge n. 244/2007), la quale peraltro non ha previsto ulteriori risorse per gli anni successivi. La dotazione del Fondo di solidarietà per il 2008, originariamente stabilita in 220 milioni di euro, è stata successivamente aumentata a 286 milioni di euro con l’articolo 1-bis del D.L. n. 171/2008, convertito dalla legge n. 205/2008.
Si ricorda altresì che l’articolo 7-quinquies del decreto-legge
10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile
2009, n. 33, del reca disposizioni in
materia di fondi vari.
In particolare, il comma 1 istituisce, nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, un fondo, con una dotazione, per il 2009, di 400 milioni, da utilizzare per il finanziamento di interventi urgenti ed indifferibili, con particolare riguardo ai settori dell'istruzione e agli interventi organizzativi connessi ad eventi celebrativi.
Il comma 2 rinvia all’emanazione di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze circa le modalità di utilizzo del fondo. Il decreto provvederà ad individuare gli interventi e gli importi da finanziare, indicando, ove necessario, le modalità di utilizzo delle risorse.
Ai sensi del commi 3 e 4, i 400 milioni di dotazione del Fondo per il 2009 sono reperiti utilizzando parte del Fondo per indennizzare i risparmiatori vittime di frodi finanziarie, istituito dall'articolo 1, comma 343-345, della legge n. 266 del 2005.
Conseguentemente il medesimo comma 3, secondo periodo, provvede a incrementare la dotazione del fondo “conti dormienti” di 400 milioni di euro nel 2012. L’onere per il 2012 viene coperto (comma 4, secondo periodo) a valere sulle risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS), che vengono conseguentemente ridotte.
Il comma 7 stabilisce che le risorse versate all'entrata del bilancio dello Stato nell'ambito dell'unità previsionale di base 2.2.1.2, da far affluire sul cap. 3382 (versamento delle somme rivenienti dai conti correnti e dai rapporti bancari definiti come dormienti all'interno del sistema bancario e del comparto assicurativo da riassegnare ad apposito fondo per indennizzare i risparmiatori vittime di frodi finanziarie) possono essere destinate annualmente ad apposita contabilità speciale, ai fini del riversamento all'entrata dei bilancio dello Stato negli anni successivi, per essere destinate agli interventi previsti a legislazione vigente.
Il comma 5 stabilisce che, sino all’emanazione del decreto del Ministro dello sviluppo economico sulle modalità di funzionamento del Fondo per la finanza d'impresa (art. 1, co. 847 e 848, della legge n. 296/2006), la dotazione del Fondo di garanzia per le PMI, previsto dall'articolo 15 della legge n. 266/1997, possa essere incrementata, con decreto del Ministro per lo sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, anche mediante l'assegnazione di risorse rientranti nella dotazione del Fondo finanza d'impresa
Il successivo comma 6 stabilisce che le disponibilità dei conti di tesoreria accesi per gli interventi indicati alle lettere a) e b) del comma 5 siano trasferite al conto di tesoreria intestato al Fondo di garanzia di cui all'articolo 15 della legge n. 266/1997, negli importi indicati dal decreto ministeriale previsto dal comma 5.
Il comma 8 incrementa la dotazione del Fondo di garanzia previsto dall'articolo 15 della legge n. 266/1997 di 200 milioni di euro per il 2010, di 300 milioni per il 2011, nonché di ulteriori 500 milioni per il 2012.
Il presupposto della
norma in commento è ravvisabile nel fatto che gli interventi di riordino fondiario,
così come attualmente gestiti dall’ISMEA - che ha assorbito le
competenze della ex Cassa per la formazione della piccola proprietà contadina –
consistenti nell'acquisto di strutture
fondiarie agricole e nella successiva rivendita, ad un tasso agevolato, in
favore di giovani imprenditori agricoli, non risulteranno più in linea, alla scadenza del 31 dicembre 2009, con gli
orientamenti comunitari per gli aiuti di stato nel settore agricolo e forestale
2007-
Si ricorda che l'Ismea interviene a servizio delle imprese agricole attraverso diversi strumenti operativi volti a favorire il processo di modernizzazione del settore agricolo. In particolare, l'Ismea svolge le funzioni di organismo fondiario nazionale, con l'obiettivo primario di favorire la formazione e lo sviluppo di imprese agricole in favore di giovani imprenditori. Tale compito consegue alla decisione della Commissione UE del 5 giugno 2001, SG(2001)D/288933, con la quale è stato approvato il regime di intervento Ismea in materia di riordino fondiario (n. 110/2001). L'intervento fondiario Ismea si concretizza attraverso l'acquisto di strutture fondiarie agricole e la successiva rivendita, ad un tasso agevolato, in favore di giovani imprenditori agricoli professionali, di cooperative agricole o di società agricole (di persone o di capitali).
Le agevolazioni previste dall'intervento Ismea consistono nel pagamento del prezzo di acquisto del fondo, maggiorato delle spese tecniche e amministrative (che vengono definite e comunicate prima della stipula dell'atto di acquisto e di assegnazione dei terreni) e delle spese di rogito.
Il rimborso del finanziamento agevolato ( a tasso fisso) avviene tramite rate semestrali, costanti e posticipate.
In particolare l'assegnatario può scegliere nell'ambito della seguente griglia:
- tasso d'interesse del 2,00% per finanziamenti della durata di anni 15;
- tasso d'interesse del 2,25% per finanziamenti della durata di anni 20;
- tasso d'interesse del 2,75% per finanziamenti della durata di anni 25;
- tasso d'interesse del 3,00% per finanziamenti della durata di anni 30.
In base agli orientamenti comunitari per gli aiuti di stato nel settore agricolo e forestale 2007-2013 (2006/C 319/01) il regime di aiuto descritto non potrà più essere praticato a partire dal 1^ gennaio 2010.
L’importo del finanziamento del Fondo di solidarietà per gli interventi assicurativi previsti dall'articolo 15, comma 2, del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, dipenderà dunque da ciò che residua, al netto dei costi di gestione e del personale nonché dell’esposizioni debitoria dell’ISMEA, delle rate di rimborso dei mutui, concessi fino al 31 dicembre 2009.
Con
riguardo all’esposizione debitoria dell’ISMEA si ricorda che gli interventi di riordino fondiario sono svolti senza
alcun trasferimento dal bilancio dello Stato e vengono realizzati attraverso
l’autofinanziamento e il ricorso al mercato essenzialmente con
Articolo 2,
comma 49
(Contributi
alla produzione di prodotti tipici a stagionatura prolungata)
Il comma
Le produzioni primarie che hanno ottenuto la registrazione della propria denominazione e la conseguente tutela nell’area comunitaria, e che hanno la necessità di sostenere una maturazione prolungata, quindi particolarmente onerosa, rientrano nella categoria dei formaggi e dei prodotti a base di carne.
Fra i primi vanno menzionati il parmigiano reggiano (stagionatura minima 12 mesi) e il grana padano (minimo 9 mesi), ma possono rientrare nella categoria talune varietà a stagionatura prolungata come il pecorino romano da grattugiare (almeno 8 mesi), quello sardo maturo (che può arrivare a 12 mesi) o il montasio vecchio (almeno 12 mesi).
I derivati dalla lavorazione delle carni includono sicuramente i numerosi prosciutti DOP (che richiedono tempi non inferiore agli 8 mesi, ma i cui tempi di lavorazione totale non sono mai inferiori all’anno) oltre al Culatello di zibello (almeno 10 mesi di maturazione).
Entro trenta giorni dall’approvazione delle legge, un decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze definirà le modalità d’attuazione delle norme in commento.
Articolo 2,
comma 50
(Riduzione
dell’autorizzazione di spesa per l’influenza aviaria)
Il comma 50 riduce di centomila euro per il 2010, di novecentomila euro a decorrere dal 2011 e di ulteriori 2 milioni di euro per l'anno 2012, l’autorizzazione di spesa prevista dall'articolo 5 comma 3-ter del decreto-legge 1 ottobre 2005 n. 202, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 novembre 2005, n. 244 recante misure urgenti per la prevenzione dell'influenza aviaria.
La disposizione citata prevedeva un’autorizzazione di spesa di 2 milioni di euro per l'anno 2006 e di 8 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2007 per far fronte agli oneri derivanti da una serie di agevolazioni tributarie, previdenziali e creditizie a favore degli allevatori avicoli, delle imprese di macellazione e trasformazione di carne avicola nonché mangimistiche operanti nella filiera e degli esercenti attività di commercio all'ingrosso di carni avicole.
Si segnala che l'autorizzazione di spesa di cui all’articolo 5, comma 3-ter è stata già oggetto di riduzione da parte di diverse norme:
- il comma 15 dell'art. 1-bis, D.L. 10 gennaio 2006, n. 2, nel testo integrato dalla relativa legge di conversione, autorizza una riduzione pari a 2 milioni di euro per l'anno 2006 per fare fronte al rafforzamento del sistema di sorveglianza della filiera avicola;
- il comma 2 dell'art. 46-quater, D.L. 1° ottobre 2007, n. 159, aggiunto dalla relativa legge di conversione, autorizza una riduzione pari a 500.000 euro per l'anno 2008 per il Fondo di assistenza per le famiglie dei pescatori;
-
i commi 176 e 268 dell'art. 1 e il comma 132
dell'art.
- il comma 3 dell'art. 26, D.L. 31 dicembre 2007, n. 248, autorizza una riduzione pari a 150.000 euro per l'anno 2008;
- il comma 2-bis dell'art. 2, D.L. 23 ottobre 2008, n. 162, aggiunto dalla relativa legge di conversione, autorizza una riduzione pari a un importo massimo fino a 100.000 euro per l'anno 2008 e di un importo massimo a regime di 3 milioni di euro a decorrere dall'anno 2009;
- i commi 5 e 5-ter dell'art. 3, D.L. 3 novembre 2008, n. 171, come modificato dalla relativa legge di conversione autorizzano rispettivamente una riduzione pari a 271.240 euro per l'anno 2009 e una riduzione di 660.000 euro per l'anno 2009.
Articolo 2,
comma 54
(Modifica
alle disposizioni in materia di biodiesel
e alcuni prodotti derivati dalla biomassa)
Il comma 54, intervenendo sull’articolo 22-bis del D.Lgs. n. 504/1995[31], dispone una rilevante riduzione dello stanziamento destinato all’agevolazione per il bioetanolo nonché un significativo ridimensionamento della quota di biodiesel ammessa ad accisa agevolata.
L’articolo 22-bis del D.Lgs. n. 504 del 1995
introduce, nei commi da
Il medesimo articolo,
nei commi da
Il primo periodo del comma in esame, prevedendo la riduzione dell’autorizzazione di spesa indicata nel comma 5-bis del richiamato articolo 22-bis, interviene sulle agevolazioni fiscali, introdotte nell’ambito del programma triennale 2008-2010, consistenti nell’applicazione di un’aliquota ridotta di accisa per l’utilizzo di bioetanolo, ETBE nonché additivi e riformulanti prodotti da biomasse.
In particolare, la
norma prevede che, per l’anno 2010, l’autorizzazione di spesa sia ridotta da
Appaiono opportuni dei chiarimenti circa la
riduzione dell’autorizzazione di spesa operata a decorrere dal 2011, tenuto
conto che la norma di riferimento disciplina un programma triennale di
agevolazioni fiscali che termina il 31 dicembre 2010.
Il secondo periodo del comma in esame interviene sulle agevolazioni previste dal comma 1 del richiamato articolo 22-bis introdotte nell’ambito del programma pluriennale 2007-2010.
In particolare, si
dispone la riduzione, limitatamente all’anno 2010, da
Il prospetto
riepilogativo ascrive alla norma i seguenti effetti sui
saldi di finanza pubblica.
(milioni di euro)
|
Saldo netto da finanziare |
Fabbisogno |
Indebitamento netto |
||||||
Maggiori entrate |
2010 |
2011 |
2012 |
2010 |
2011 |
2012 |
2010 |
2011 |
2012 |
Accisa bietanolo[32] |
69,2 |
0,1 |
0,1 |
69,2 |
0,1 |
0,1 |
69,2 |
0,1 |
0,1 |
Riduz.
contingente biodiesel[33] |
88,7 |
0,0 |
0,0 |
88,7 |
0,0 |
0,0 |
88,7 |
0,0 |
0,0 |
Totale |
157,9 |
0,1 |
0,1 |
157,9 |
0,1 |
0,1 |
157,9 |
0,1 |
0,1 |
La relazione tecnica fornisce elementi di quantificazione
esclusivamente con riferimento alla riduzione da
Ne consegue un
maggior gettito per il
262.147.000.000 x
0,3384 = 88,7 mln di euro.
In merito ai
profili di quantificazione, relativi alla riduzione del contingente di
biodiesel, andrebbe chiarito se l’assenza di una previsione di maggior gettito
ai fini IVA derivi dal fatto che il prodotto in questione è utilizzato in larga
misura da parte di utenti titolari di partita IVA, aventi diritto alla
detrazione dell’IVA assolta sugli acquisti. Qualora infatti il prodotto in
questione fosse utilizzato anche dai consumatori finali, emergerebbe una
sottostima del maggior gettito derivante dalla norma.
Quanto al profilo temporale degli effetti ascritti
alla riduzione dell’agevolazione sugli altri carburanti di origine agricola,
che presentano una proiezione di esiguo importo anche per gli esercizi 2010 e
2011, si rinvia all’osservazione formulata nella parte descrittiva della scheda
in esame.
[1] Le cui indicazioni positive sembrano trovare conferma nei dati Istat relativi al terzo trimestre dell’anno, in cui si è registrata una crescita del Pil dello 0,6% rispetto al trimestre precedente (comunicato Istat del 13 novembre 2009).
[2] Decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102.
[3] Si ricorda che nella medesima contabilità dovranno, inoltre, essere riversate le ulteriori risorse, quantificabili in circa 270 milioni di euro, derivanti dal recupero di alcune tipologie di aiuti di Stato disposto ai sensi dell’articolo 19 del decreto-legge del 25 settembre 2009, n. 135, concernente l’attuazione di obblighi comunitari.
[4] Al momento deve pertanto farsi riferimento, oltre che al comunicato stampa relativo all’approvazione del decreto-legge, alle anticipazioni riportate ne “Il sole 24 ore” del 17 novembre 2009.
[5] Il DPEF 2010-2013 presentato nel luglio
scorso e le risoluzioni parlamentari con cui è stato approvato, avevano
fissato, a livello programmatico, un limite massimo del saldo netto da
finanziare del bilancio dello Stato per il 2010 pari a 61.400 milioni di euro,
al netto delle regolazioni contabili e debitorie. Con
[6] Si veda, ad esempio, che nell’ambito dell’allegato 2 dello stato di previsione del Ministero della giustizia, alla Missione 6 – Giustizia (Missione 1 del Ministero della Giustizia), è stata introdotta la legge n. 85/2009, art. 32, co. 1, all’interno del programma 1. Tale programma già lo scorso anno conteneva risorse rimodulabili, seppure non da fattore legislativo.
[7] Ad esempio, all’Interno del Ministero per i beni e le attività culturali, talune autorizzazioni legislative rientranti nell’allegato 2 del bilancio 2009 nell’ambito dei programmi 7 e 8 della Missione 1 “Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici”, trovano ora allocazione nell’allegato 2 del bilancio di previsione 2010 nel programma 12 di nuova istituzione della medesima Missione.
[8] Il quale ne detiene il programma 22.10 “sostegno all’istruzione”.
[9] La relazione illustrativa osserva, in particolare, come ogni programma di spesa trovi il suo fondamento nell’articolo 2, comma 2 della legge n. 468 del 1978, come modificato dalla legge n. 94/1997. Tale comma, in particolare, prevede che il progetto di bilancio annuale di previsione è articolato, per l'entrata e per la spesa, in unità previsionali di base, stabilite in modo che a ciascuna unità corrisponda un unico centro di responsabilità amministrativa, cui è affidata la relativa gestione. Le unità previsionali sono determinate con riferimento ad aree omogenee di attività, anche a carattere strumentale, in cui si articolano le competenze istituzionali di ciascun Ministero.
[10] Il riepilogo delle Missioni e dei Programmi
è contenuto in un apposita Tabella del disegno di legge di bilancio in esame
(pag. 60 dello stampato A.S. 1791). In tale elenco, per ogni Missione e
sottostante Programma viene indicato il relativo stanziamento a legislazione
vigente per il
[11] Si
tratta dell’em. 5.Tab.5.1.
[12]
D.Lgs. 4 giugno 1997, n. 143, Conferimento alle regioni delle funzioni amministrative in materia di
agricoltura e pesca e riorganizzazione della amministrazione centrale.
[13] D.L.
18 maggio 2006, n. 181, Disposizioni
urgenti in materia di riordino delle attribuzioni della Presidenza del
Consiglio dei Ministri e dei Ministeri, convertito con modificazioni dalla
legge 17 luglio 2006, n. 233.
[14]
Legge
27 dicembre 2006, n. 296, Disposizioni
per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge
finanziaria 2007).
[15] D.P.R.
9 gennaio 2008, n. 18, Regolamento
recante riorganizzazione del Ministero delle politiche agricole, alimentari e
forestali, a norma dell’articolo 1, comma 404, della legge 27 dicembre 2006, n.
296 che aveva contestualmente abrogato il precedente regolamento di
organizzazione recato dal DPR 23 marzo 2005, n. 79.
[16] DPR 22 luglio 2009 n. 129 Regolamento recante riorganizzazione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, a norma dell'articolo 74 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.
[17] Legge 10 agosto 1950 n. 646, Istituzione della Cassa per opere straordinarie di pubblico interesse nell'Italia meridionale (Cassa per il Mezzogiorno).
[18] Decreto legislativo 4 giugno 2003, n. 127, Riordino del Consiglio nazionale delle ricerche (C.N.R.).
[19] D.Lgs. 5 giugno 1998, n. 204 Disposizioni per il coordinamento, la programmazione e la valutazione della politica nazionale relativa alla ricerca scientifica e tecnologica, a norma dell'articolo 11, comma 1, lettera d), della L. 15 marzo 1997, n. 59.
[20] Legge 23 luglio 2009, n. 99, Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia
[21]
La norma richiamata fa riferimento in
proposito alle seguenti leggi in materia di auto imprenditorialità: 1) il D.L. n. 786 del 1985, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 44 del
[22] Ai sensi del D.Lgs. 9 gennaio 1999 n. 1,
successivamente integrato dal D.Lgs. 14 gennaio 2000, n. 3.
[23] Tra tali poteri si evidenziano: a) la definizione, con apposite direttive, delle priorità e degli obiettivi della società e l’approvazione delle linee generali di organizzazione interna, nonché del documento previsionale di gestione ed eventuali aggiornamenti; b) l’approvazione, d’intesa con il Ministro dell’economia e delle finanze, dello statuto della società; c) l’individuazione, con decreto, degli atti di gestione ordinaria e straordinaria della Società e delle sue controllate dirette ed indirette, che necessitano della preventiva approvazione ministeriale ai fini della efficacia e validità.
[24]
Si ricorda che
[25] Si ricorda che tale decreto reca misure straordinarie per la promozione e lo sviluppo della imprenditorialità giovanile nel Mezzogiorno ed è stato convertito nella legge 44 del 1986. Le agevolazioni riguardano mutui erogati dalla Cassa depositi e prestiti ad un tasso pari al 30% del tasso di riferimento, nella misura del 30% delle spese per l'impianto e le attrezzature, a favore di società cooperative di produzione e di lavoro, di società le cui quote di partecipazione spettino in maggioranza a giovani tra i 18 e 29 anni ovvero di società formate esclusivamente da giovani tra i 18 ed i 35 anni di età residenti e operanti nelle aree svantaggiate, soprattutto meridionali.
[26] “Interventi urgenti per i settori dell'agricoltura, dell'agroindustria, della pesca, nonché in materia di fiscalità d'impresa”.
[27] “Misure urgenti per il rilancio competitivo del settore agroalimentare”.
[28] “Interventi
correttivi di finanza pubblica”.
[29] “Disciplina
delle agevolazioni tributarie”.
[30] “Coordinamento
degli interventi pubblici nei settori della zootecnia, della produzione
ortoflorofrutticola, della forestazione, dell'irrigazione, delle grandi colture
mediterranee, della vitivinicoltura e della utilizzazione e valorizzazione dei
terreni collinari e montani”.
[31] Testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative.
[32] Modifica al D.Lgs. 504/95, art..22 bis,
comma 5-bis.
[33] Modifica al D.Lgs. 504/95 art.22-bis, comma
1.
[34] Ovvero il peso specifico del prodotto.