Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento istituzioni
Titolo: Disposizioni per favorire la testimonianza e la conservazione della memoria storica sui fatti di mafia e terrorismo - A.C. 2417 - Elementi per l'istruttoria legislativa
Riferimenti:
AC N. 2417/XVI     
Serie: Progetti di legge    Numero: 652
Data: 07/06/2012
Descrittori:
MAFIA E CAMORRA   REATI DI TERRORISMO E DI EVERSIONE
VITTIME DI AZIONI CRIMINOSE     
Organi della Camera: I-Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni

 

7 giugno 2012

 

n. 652/0

 

Disposizioni per favorire la testimonianza
e la conservazione della memoria storica
sui fatti di mafia e terrorismo

A.C. 2417

Elementi per l’istruttoria legislativa

 

 

Numero del progetto di legge

2417

Titolo

Disposizioni per favorire la testimonianza e la conservazione della memoria storica sui fatti di mafia e terrorismo

Iniziativa

Parlamentare

Iter al Senato

No

Numero di articoli

8

Date:

 

presentazione

5 maggio 2009

assegnazione

23 giugno 2009

Commissione competente

I Commissione (Affari costituzionali)

Sede

Referente

Pareri previsti

V Commissione (Bilancio), VII Commissione (Cultura) e XI Commissione (Lavoro)

 

 


Contenuto

La proposta di legge in esame è volta a sostenere la testimonianza e la memoria storica sui fatti di mafia e di terrorismo con particolare riferimento al ruolo degli interventi educativi, rimuovendo gli ostacoli di ordine lavorativo e professionali a favore di coloro i quali intendano impegnarsi in tal senso.

L’art. 1 stabilisce che le disposizioni previste dalla proposta di legge si applicano alle vittime, oltreché ai familiari superstiti, dei reati di tipo mafioso e degli atti di terrorismo nonché delle stragi di tale matrice, sia compiuti nel territorio nazionale sia all'estero, qualora abbiano coinvolto cittadini italiani.

In relazione all’oggetto della pdl, occorre ricordare in via preliminare che, presso la Commissione I Affari Costituzionali, è in corso l’esame in sede referente di quattro proposte di legge volte a istituire, per il 21 marzo di ogni anno una giornata della memoria in ricordo delle vittime di tutte le mafie (A.C. 656,883, 1925 e 3179). L’ultima seduta in comitato ristretto risale al 9 febbraio 2012.

Peraltro, si fa presente che il 21 marzo si celebra, dal 1995, la Giornata della Memoria e dell'Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie, promossa dall’Associazione Libera[1], sotto l’Alto Patronato della Presidente della Repubblica e in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. In particolare, l’Associazione propone lo svolgimento di alcune attività di formazione nelle scuole.

Si segnala che la proposta in esame non menziona la categoria delle vittime del dovere vale a dire i soggetti di cui all’art. 3[2] della L. 13 agosto 1980, n. 466 (Speciali elargizioni a favore di categorie di dipendenti pubblici e di cittadini vittime del dovere o di azioni terroristiche) e, in genere, gli altri dipendenti pubblici deceduti o che abbiano subìto un'invalidità permanente in attività di servizio o nell'espletamento delle funzioni di istituto per effetto diretto di lesioni riportate in conseguenza di eventi verificatisi nel contrasto ad ogni tipo di criminalità, nello svolgimento di servizi di ordine pubblico, c) nella vigilanza ad infrastrutture civili e militari, in operazioni di soccorso, in attività di tutela della pubblica incolumità ovvero a causa di azioni recate nei loro confronti in contesti di impiego internazionale non aventi, necessariamente, caratteristiche di ostilità (cfr. art. 1, comma 563, L. 23 dicembre 2005, n. 266).

La L. 266/2005 (Finanziaria 2006) reca, difatti, l’autorizzazione per una spesa annua nel limite massimo di 10 milioni di euro a decorrere dal 2006, ai fine della progressiva estensione dei benefici già previsti in favore delle vittime della criminalità e del terrorismo a tutte le vittime del dovere come sopra  individuate (in data 4 giugno 2012 il Ministero dell’interno ha pubblicato la graduatoria unica nazionale, aggiornata al 31 marzo 2012, delle Vittime del Dovere o categorie equiparate, redatta secondo l’ordine cronologico di accadimento degli eventi, e utile per la corresponsione delle provvidenze previste dalla L. .266/2005).

Ai sensi dell’art. 2, le vittime e familiari superstiti, colpiti dai predetti crimini, possono richiedere un attestato di testimone della memoria storica al Ministero dell'interno.

Il successivo articolo 3 istituisce una nuova tipologia di permesso lavorativo straordinario retribuito, a favore dei soggetti possessori dell’attestato di “testimone della memoria storica”, nella misura massima di 150 ore annue individuali, al fine di effettuare interventi pubblici di ricordo, testimonianza e memoria storica nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle università del territorio nazionale.

Si ricorda che nel corso del dibattito in Aula sulla conversione del D.L. 137/2008[3], l’8 ottobre 2008 il Governo ha accolto l’ordine del giorno 9/1634/3 che lo impegna a valutare l'opportunità di emanare una circolare, destinata a tutte le scuole del primo e secondo ciclo d'istruzione, per proporre il 21 marzo di ogni anno una «Giornata della legalità e della memoria contro tutte le mafie», dedicando le ore dell'attività scolastica della stessa esclusivamente al ricordo delle vittime di mafia, degli avvenimenti che hanno caratterizzato la storia recente della Nazione e dei successi dello Stato nelle politiche di contrasto e di repressione, anche attraverso forme di collaborazione e partecipazione delle forze dell'ordine, dei rappresentanti della magistratura, delle istituzioni parlamentari, degli enti territoriali, dell'associazionismo antiracket e antimafia.

I richiamati permessi sono concessi per seguire le seguenti attività (articolo 4):

- frequenza di corsi di formazione e di aggiornamento propedeutici all’intervento educativo nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle università (lettera a));

- partecipazione a incontri, assemblee, dibattiti o iniziative pubblici in orario curricolare o extracurricolare nelle scuole di ogni ordine e grado sui temi della memoria storica e dell’impegno contro le mafie e il terrorismo (lettera b));

- partecipazione a incontri, assemblee, dibattiti, seminari o iniziative pubbliche nelle università sul tema della memoria storica e dell’impegno contro le mafie e il terrorismo (lettera c));

- intervento a iniziative pubbliche sui temi della memoria storica e dell’impegno contro le mafie e il terrorismo realizzate da enti pubblici e da istituzioni nonché dalle associazioni e dagli enti che hanno sottoscritto i protocolli d’intesa di cui al successivo articolo 8 (lettera d)).

Si segnala, in proposito, che il provvedimento in esame non specifica se tale permesso sia concesso d’ufficio o mediante apposita richiesta, non individuando altresì in quest’ultimo caso una specifica procedura.

Allo stesso tempo, ai soggetti che usufruiscono dei richiamati permessi straordinari è riconosciuto il diritto (articolo 5), salvo inderogabili esigenze di servizio, a turni di lavoro agevolativi per la partecipazione alle attività di cui al precedente comma. Gli stessi soggetti, inoltre, non sono obbligati a prestazioni di lavoro straordinario o durante i giorni festivi e di riposo settimanale.

Ai fini del riconoscimento dei permessi lavorativi straordinari, si prevede l’obbligo (articolo 6, comma 1), per i soggetti che partecipano alle attività citate in precedenza, di presentare all’amministrazione dalla quale dipende un’apposita certificazione rilasciata:

- per i corsi di formazione e aggiornamento, dai soggetti responsabili dei medesimi corsi (lettera a));

- per la partecipazione a incontri, assemblee, dibattiti o iniziative pubblici attività nelle scuole o nelle università, dalle competenti autorità scolastiche o universitarie (lettera b));

- per le iniziative pubbliche sui temi della memoria storica e dell’impegno contro le mafie e il terrorismo, dagli organi competenti degli enti pubblici, istituzioni, associazioni ed enti organizzatori (lettera c)).

La mancata certificazione comporta il disconoscimento dei permessi, che vengono considerati periodi di aspettativa per motivi personali, quindi non retribuita e senza riconoscimento dei contributi figurativi (comma 2).

Si ricorda, in proposito, che la disciplina dell’’aspettativa per motivi personali è attualmente demandata, pur in presenza di norme legislative (articolo 4, comma 2, della L. 53/2000) alla contrattazione collettiva (v., ad esempio, l’articolo 11 del CCNL 14 settembre 2000, per il personale del comparto delle regioni e delle autonomie locali; oppure l’articolo 51 del CCNL per i quadri direttivi e per il personale delle aree professionali - dalla 1° alla 3° - dipendenti delle aziende di credito finanziarie e strumentali del’8 dicembre 2007). Al riguardo, occorre considerare, in particolare, la possibilità che alcuni CCNL non contemplino l’aspettativa per motivi personali (come nel caso del comparto Università, che   prevede invece l’aspettativa per motivi di famiglia o di studio).

L’articolo 7 della proposta prevede che il MIUR, entro il 31 dicembre di ogni anno, pubblica una relazione sulle attività svolte relativamente ai temi della memoria storica e dell’impegno contro la mafia e il terrorismo nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle università. In tale relazione deve essere, in particolare, illustrato l’impegno diretto delle vittime delle mafie e del terrorismo, e dei loro familiari, oltre che degli organismi eventualmente coinvolti nella realizzazione di tali attività.

In proposito si segnala il Protocollo di Intesa tra MIUR e Agenzia del Demanio, stipulato il 26 luglio 2008 (denominato “Più scuola, meno mafia”[4]), volto a favorire l’utilizzazione, per finalità istituzionali proprie del predetto Ministero, dei beni confiscati dallo Stato alle associazioni criminali di stampo mafioso. In particolare, con tale Protocollo si è inteso sviluppare progetti sociali funzionali al recupero delle aree del territorio nazionale più colpite dai fenomeni di criminalità organizzata e promuovere la sensibilizzazione del mondo giovanile al valore educativo del rispetto della legalità. Si sottolinea al riguardo che l’articolo 38, del D.Lgs. n. 159 del 2011  (Codice delle leggi antimafia ai sensi della legge n. 136/2010) attribuisce all’Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata[5] il compito di coadiuvare l'amministratore giudiziario fino al decreto di confisca di primo grado, a tal fine proponendo al tribunale l'adozione di tutti i provvedimenti necessari per la migliore utilizzazione del bene in vista della sua destinazione o assegnazione.

Si ricorda inoltre che dal 23 maggio 2002, data in cui è stato commemorato il decennale della strage di Capaci, la Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, con la collaborazione del MIUR, ha avviato la realizzazione di una serie di iniziative per le scuole di educazione alla legalità, tra le quali un concorso nazionale per la selezione di scuole invitate a partecipare ad un viaggio sulle c.d. “Navi della legalità”, luogo itinerante di incontro tra studenti, docenti, istituzioni e associazioni che si occupano di tale tema.

L’articolo 8 stabilisce, inoltre che, il MIUR ha facoltà di sottoscrivere con associazioni o con enti senza fine di lucro protocolli d’intesa per la realizzazione delle attività di formazione, interventi e partecipazione a incontri di cui all’articolo 4 (v. ante) nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle università. Alle associazioni e agli enti che sottoscrivono tali protocolli è riconosciuta la facoltà di rilasciare la certificazione ai soggetti che partecipano alle iniziative pubbliche di cui all’articolo 6, comma 1, lettera c), sui temi della memoria storica e dell’impegno contro le mafie e il terrorismo.

Si segnala – e pertanto si valuti in proposito un coinvolgimento del Dipartimento della gioventù della Presidenza del Consiglio nella sottoscrizione del predetti protocolli d’intesa - che dall’ottobre 2010 è stata avviata una iniziativa promossa dal Forum Nazionale dei Giovani[6] e dal Ministro della Gioventù per l’istituzione del primo Registro Nazionale dei Giovani per la legalità e lotta alle Mafie, volto a promuovere la collaborazione e la costituzione di reti tra le organizzazioni giovanili che operano nel campo della legalità.

 

Relazioni allegate

La proposte di legge, di iniziativa parlamentare, è accompagnate dalla sola relazione illustrativa.

Necessità dell’intervento con legge

Nel caso di specie, teso non a istituire una nuova ricorrenza civile bensì a prevedere la concessione di un “attestato” volto a favorire manifestazioni di testimonianza e memoria storica presso scuole e università, l’intervento con legge appare necessario in considerazione degli effetti collegati alla concessione dei permessi straordinari di lavoro retribuiti.

Rispetto delle competenze legislative costituzionalmente definite

In considerazione degli aspetti trattati, la proposta in esame rientra nell’ambito della materia “ordinamento civile”, che l’art. 117, secondo comma, lett. l), della Costituzione riserva alla competenza legislativa esclusiva dello Stato.

Ciò nondimeno, con riguardo alla previsione di interventi pubblici di ricordo, testimonianza e memoria storica nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle università del territorio nazionale, possono assumere rilievo le materie di competenza legislativa concorrente (ex art. 117, terzo comma, Cost.) promozione e organizzazione di attività culturali e istruzione.

Formulazione del testo

All’articolo 7 sembra omesso il verbo relativo alla presentazione da parte del MIUR della relazione sulle attività svolte nelle scuole e nelle università.

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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[1] L’associazione di promozione sociale "Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie", nata il 25 marzo 1995 con l'intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia, è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità; Libera è riconosciuta come associazione di promozione sociale e nel 2008 è stata inserita dall'Eurispes tra le eccellenze italiane. Nel 2012 è stata inserita dalla rivista The Global Journal nella classifica delle cento migliori Ong del mondo ed è l'unica organizzazione italiana di "community empowerment" che figura in questa lista dedicata all'universo del no-profit.

[2] La norma fa riferimento a magistrati ordinari, militari dell'Arma dei carabinieri, del Corpo della guardia di finanza, del Corpo delle guardie di pubblica sicurezza, del Corpo degli agenti di custodia, al personale del Corpo forestale dello Stato, ai funzionari di pubblica sicurezza, al personale del Corpo di polizia femminile, al personale civile dell'Amministrazione degli istituti di prevenzione e di pena, ai vigili del fuoco, agli appartenenti alle Forze armate dello Stato in servizio di ordine pubblico o di soccorso, i quali, in attività di servizio, per diretto effetto di ferite o lesioni subite nelle circostanze ed alle condizioni di cui agli artt. 1 e 2 della stessa legge, abbiano riportato una invalidità permanente non inferiore all'80% della capacità lavorativa o che comporti, comunque, la cessazione del rapporto d'impiego.

[3] D.L. 1º settembre 2008, n. 137, Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università, convertito da L. 30 ottobre 2008, n. 169.

[4]http://iostudio.pubblica.istruzione.it/alfresco/d/d/workspace/SpacesStore/c8c20ed1-ac77-11de-b2d6-afb9b272b92b/brochure_interni_def.pdf

[5]http://www.benisequestraticonfiscati.it/Joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=62&Itemid=57

 

[6] Si ricorda che il finanziamento con risorse statali dei progetti del predetto Forum è stato autorizzato per la prima volta dall’art. 154 della legge finanziaria per il 2005 (legge n. 311/2004) che ha previsto la destinazione del 70% del Fondo nazionale per le politiche sociali (art. 59, co. 44 della legge n. 449/1997) finalizzato anche alla promozione di politiche giovanili e di realtà associative in tale campo, cfr. http://www.forumnazionalegiovani.it/.