CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 21 novembre 2012
742.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
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  Mercoledì 21 novembre 2012. — Presidenza del Presidente Pierluigi CASTAGNETTI.

  La seduta comincia alle 9.30.

Comunicazioni del Presidente sul conflitto di attribuzione di cui all'ordinanza della Corte costituzionale n. 229 del 2012.

  Pierluigi CASTAGNETTI, Presidente, comunica che in data 13 novembre 2012 il Presidente della Camera ha assegnato alla Giunta, in una sede che si è soliti definire «consultiva», atti relativi a un conflitto di attribuzione elevato dall'autorità giudiziaria di Roma contro una delibera d'insindacabilità adottata dalla Camera il 22 settembre 2010. Si tratta della deliberazione attinente a una controversia civile tra Gino Strada e Paolo Guzzanti, i cui atti sono in distribuzione. Come i colleghi ricorderanno, la Giunta si era rivelata nei suoi componenti divisa a metà, sicché – respinta a parità di voti la proposta di insindacabilità – la proposta avanzata all'Assemblea era nel senso della sindacabilità, proposta a sua volta respinta dall'Assemblea medesima con 303 voti contrari, 222 favorevoli e 2 astensioni. L'esito pertanto era stato nel senso dell'insindacabilità.
  Il tribunale civile di Roma non ritiene la deliberazione assunta dall'Assemblea conforme ai dettami della Corte costituzionale e quindi ne chiede l'annullamento, previa dichiarazione della non spettanza del potere di dichiarare l'insindacabilità ai fatti di causa.
  Avverte che sarebbe opportuno raggiungere una conclusione sul parere da rendere nella seduta odierna, giacché l'Ufficio di Presidenza, cui spetta la funzione referente, potrebbe riunirsi prossimamente.

  Federico PALOMBA (IdV) è contrario alla costituzione della Camera nel giudizio non solo e non tanto perché a suo tempo il suo gruppo voto contro l'insindacabilità e quindi voto a favore della proposta della Pag. 5Giunta il 22 settembre 2010, ma anche perché è contrario alla persistente coltivazione del contenzioso davanti alla Corte costituzionale, il quale ha costi economici, ma anche politici. Il conflitto permanente tra politica e magistratura ha deteriorato il tessuto istituzionale del Paese ed è ora che le energie del Parlamento siano dedicate a un concreto servizio per i cittadini e non a creare privilegi e cavilli a favore di questo o quel membro del Parlamento. La prospettiva di incaricare l'avvocatura interna della Camera in questo contenzioso non lo tranquillizza: i funzionari della Camera sono pur sempre retribuiti dal contribuente e non devono prendere le parti di un singolo parlamentare o di un singolo schieramento.

  Pierluigi MANTINI (UdCpTP) si dichiara perplesso da quanto ha ascoltato dal collega Palomba: andrebbe a suo avviso preliminarmente sciolto un equivoco di fondo che grava sull'esame in sede consultiva di questi temi da parte della Giunta, se cioè essa debba decidere nuovamente sul merito della questione oggetto della delibera impugnata, come in una paradossale ripetizione del voto politico, oppure se occorra limitarsi a considerare lo specifico punto della resistenza o meno nel giudizio costituzionale. Si tratta di un profilo di metodo: ritiene che dovrebbe essere in realtà l'ufficio di presidenza a stabilire una volta per tutte l'orientamento di massima in ordine alla costituzione della Camera nel giudizio costituzionale per conflitto, senza chiamare la Giunta a percorrere il sentiero stretto che separa la riconsiderazione della vicenda nel merito da una delibazione di opportunità sulla resistenza nel giudizio. Ciò posto, osserva che se è ben vero che a suo tempo il suo gruppo voto contro l'insindacabilità in ragione della circostanza che l'onorevole Guzzanti, nell'occasione, svolgeva più le funzioni di giornalista che di parlamentare, è anche vero che solo in casi eccezionali ci si deve astenere dal difendere il proprio precedente deliberato. Per questi motivi si asterrà.

  Pierluigi CASTAGNETTI, Presidente, precisa che l'ufficio di presidenza è assegnatario di una gamma ampia di competenze di talché è ben comprensibile che consulti altri organi, specie quelli che trattano in via ordinaria le materie su cui saltuariamente esso è chiamato a riferire all'Assemblea.

  Maurizio PANIZ (PdL) trova naturale che l'ufficio di presidenza di volta in volta chieda alla Giunta per le autorizzazioni un parere sui singoli casi, dal momento che tra la deliberazione d'insindacabilità e il sorgere del conflitto possono intervenire elementi che illuminano l'importanza e la delicatezza dei casi specifici, che quindi conservano la loro autonomia. Propone che la Giunta deliberi perché la Camera si costituisca in giudizio per il tramite della propria avvocatura.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LNP) concorda con l'orientamento di costituirsi attraverso l'avvocatura interna, rimarcando che, in caso contrario, la Camera rinunzierebbe alle proprie prerogative costituzionali e che, proprio per questo, il dato statistico – spesso evocato – che la vede assai frequentemente soccombente non può essere considerato decisivo.

  Marilena SAMPERI (PD) osserva proprio che la Camera è soccombente nel merito dei conflitti d'attribuzione nella quasi totalità dei casi, in ragione del suo persistente decidere in modo difforme dai dettami della Corte costituzionale in materia di articolo 68, primo comma, della Costituzione. Richiamati brevemente i capisaldi della giurisprudenza sul tema, sottolinea come negli stessi criteri generali adottati dalla Giunta per le autorizzazioni sia nella XV sia nella XVI legislatura è escluso che l'attività libero-professionale del deputato (come quella dell'onorevole Guzzanti in questo caso) possa essere ricompresa sotto l'usbergo della prerogativa in questione. D'altronde, interpretare l'articolo 68 della Costituzione come se attribuisse privilegi di status, e non già una tutela della funzione legata ai tipici contenuti Pag. 6dell'attività parlamentare, sarebbe in ovvio contrasto con l'articolo 3 della Costituzione. Ricordato come la Giunta si fosse orientata, poi confortata dal voto dell'Assemblea, nei casi dei colleghi Zazzera e Sgarbi, si dichiara convinta che anche in questo caso la Camera risulterà sconfitta nel giudizio e che, in via generale, le sole ragioni che potrebbero condurre la Camera alla costituzione in giudizio dovrebbero risiedere nella constatazione – che qui non risulta – di errori procedurali o di notifica. Voterà dunque contro la proposta dell'onorevole Paniz.

  Francesco Paolo SISTO (PdL) trova singolare il concetto di uguaglianza evocato dalla collega Samperi: l'articolo 3 della Costituzione non è una livella, culturalmente funzionale all'antipolitica, e non esige un'interpretazione per cui il parlamentare è uguale a tutti gli altri cittadini. È proprio l'articolo 68 della Costituzione a differenziare le condizioni e a individuare il valore baricentrico delle sue opinioni. Da questo punto di vista l'articolo 3 prevede un'uguaglianza a parità di situazioni. Voterà per la costituzione in giudizio.

  La Giunta, con sei voti a favore, cinque contrari e due astensioni, aderisce all'orientamento proposto dal deputato Paniz.

  Pierluigi CASTAGNETTI, Presidente, informerà il Presidente della Camera sull'esito della discussione.

DOMANDE DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI INSINDACABILITÀ

Domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità avanzata dal deputato Lucio Barani, nell'ambito di un procedimento civile pendente presso l'autorità giudiziaria di Firenze (atto di citazione del dottor Enrico Rossi).
(Esame e conclusione).

  Roberto CASSINELLI (PdL), relatore, riferisce che quella in titolo è un'ulteriore domanda di insindacabilità del deputato Barani relativa a una controversia con il Presidente della Giunta regionale toscana Enrico Rossi. Quest'ultimo cita il deputato Barani per una somma quantificata in 300.000 euro per i danni asseritamente subiti da un articolo apparso su Libero il 29 settembre 2011. Il titolo dell'articolo è «Bilanci tarocchi, accusa al Presidente della rossa Toscana». Nel testo dell'articolo, in un virgolettato, risulta che il deputato Barani avrebbe affermato che «sulla base delle testimonianze e della documentazione acquisite, emerge il forte sospetto che un gruppo di persone, capitanate dal Presidente regionale Enrico Rossi, abbia agito per anni in perfetto accordo per fornire una rappresentazione dei conti regionali assolutamente difforme da quella reale». Tutto ciò «per favorire i propri interessi personali. Enrico Rossi, grazie all'immeritata fama di essere un amministratore capace... ha tratto il considerevole vantaggio di essere confermato nella carica...». La vicenda è sempre quella dell'ammanco di gestione nella Asl 1 di Massa e Carrara, di cui la Giunta si è già interessata in due precedenti occasioni: in un caso per una citazione dello stesso dottor Rossi e nell'altro per una citazione del Sistema integrato degli ospedali regionali. In entrambi i casi la Giunta ha proposto l'insindacabilità e, nel primo caso, tale proposta è già stata approvata in Assemblea, il 10 maggio 2012. In questa circostanza non gli paiono sussistere elementi per discostarsi da tali precedenti e quindi propone l'insindacabilità.
  (Viene introdotto il deputato Lucio Barani).

  Lucio BARANI (PdL) sottolinea che nell'articolo oggetto della citazione per danni si ricostruisce un'intervista che egli non ha mai reso e che la cronista a firma della quale l'articolo stesso è uscito non è a lui nota. Il motivo per cui gli viene attribuito il contenuto delle considerazioni ritenute lesive dalla parte attrice è che, Pag. 7durante la seduta della Commissione parlamentare d'inchiesta sui disavanzi sanitari regionali del 28 settembre 2011, era stato proprio il Presidente pro tempore della Commissione, onorevole Orlando, a ringraziarlo di aver proficuamente stimolato il lavoro della Commissione stessa.

  Pierluigi CASTAGNETTI, Presidente, poiché non vi sono domande, lo congeda.
  (Il deputato Lucio Barani si allontana dall'Aula).

  Antonino LO PRESTI (FLpTP) osserva che se davvero il deputato Barani non ha reso l'intervista di cui il dottor Rossi si duole, ci si troverebbe dinnanzi a un caso di difetto di legittimazione passiva e non di insindacabilità parlamentare. Chiede pertanto chiarimenti al relatore.

  Roberto CASSINELLI (PdL), relatore, chiarisce che l'onorevole Barani non ha disconosciuto i contenuti pretesamente lesivi del suo agire parlamentare ma soltanto la modalità con cui questi sono stati veicolati sulla stampa.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LNP) trova stupefacente come il dottor Rossi insista nel voler tappare la bocca a un parlamentare che ha condotto una limpida battaglia contro il malaffare, in seguito alla quale è stato portato alla luce un complesso di attività illecite che hanno condotto a diversi arresti. La Giunta dovrebbe reagire unanimemente a questo tentativo di condizionare l'esercizio del libero mandato parlamentare.

  Maurizio BIANCONI (PdL) conosce da molto tempo Enrico Rossi e non ne disconosce le capacità. Crede però che le azioni civili da lui intentate nei confronti del deputato Barani siano mosse dall'intendere le critiche al proprio operato come un crimen lesae maiestatis. Voterà a favore della proposta del relatore.

  Marilena SAMPERI (PD), constatata l'analogia del caso in titolo con i due precedenti ricordati dal relatore, preannunzia che il suo gruppo si orienterà allo stesso modo, vale a dire per l'astensione.

  Francesco Paolo SISTO (PdL) trova davvero curiosa la posizione della collega Samperi. Data testuale lettura della bozza di relazione adottata dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sui disavanzi sanitari regionali sul caso della Asl 1 di Massa e Carrara, dalla quale emerge l'identità testuale tra i relativi contenuti e le dichiarazioni contestate nel giudizio civile in titolo, si domanda su che cosa mai verta la discussione che sta ascoltando. Voterà convintamente per la proposta del relatore.

  Dopo che Marilena SAMPERI (PD), con riferimento a quanto ascoltato dal collega Sisto, ha rimarcato che i passaggi testuali da lui letti non sono estratti dalla bozza di relazione della Commissione d'inchiesta bensì da una proposta depositata dal gruppo PdL, la quale non reca formalmente la sottoscrizione del deputato Barani, Armando DIONISI (UdCpTP) crede che la citazione per danni intentata dal dottor Rossi al deputato Barani abbia un chiaro intento intimidatorio, sicché voterà per l'insindacabilità.

  Maurizio TURCO (PD) non sa se sia corretto chiamare «intimidazione» la citazione per danni in titolo, ma ritiene si tratti senz'altro di un caso di molestia giudiziaria. Di fronte a tanto accanimento voterà a favore della proposta del relatore.

  Antonino LO PRESTI (FLpTP) intende precisare che il suo intervento iniziale era incidenter tantum e non contrario alla proposta del relatore, alla quale viceversa aderirà.

  Giuseppe CONSOLO (FLpTP) crede che si tratti di un caso scolastico d'insindacabilità e quindi voterà in tal senso.

  Maurizio PANIZ (PdL) dichiara il voto favorevole del suo gruppo alla proposta del relatore.

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  La Giunta a maggioranza delibera nel senso che i fatti oggetto della causa civile in titolo concernono opinioni espresse da un membro del Parlamento nell'esercizio delle sue funzioni. Conferisce al deputato Cassinelli il mandato a predisporre in tal senso il documento scritto per l'Assemblea.

Comunicazioni del Presidente su una domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità avanzata dal deputato Aldo Di Biagio.

  Pierluigi CASTAGNETTI, Presidente, ricorda che nella seduta del 7 novembre ebbe a rendere comunicazioni su una causa penale pendente innanzi al giudice di pace di Roma su querela del deputato Maurizio Turco nei confronti di Aldo Di Biagio, in ordine a fatti che sono suscettibili di due diverse interpretazioni. Nel lasciare a tutti i componenti il tempo per farsi un'idea sulla questione, aveva anche registrato il consenso unanime della Giunta su un ulteriore tentativo di conciliazione. Ha inviato le relative lettere alle parti e attende una risposta. Per completezza, informa che, in esito all'udienza dello stesso 7 novembre 2012, il giudice ha disposto un rinvio della causa al 20 febbraio 2013.

  La seduta termina alle 10.30.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

DOMANDE DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI INSINDACABILITÀ:

SEGUITO DELL'ESAME DELLA DOMANDA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ AVANZATA DALLA DEPUTATA PAOLA GOISIS, NELL'AMBITO DI UN PROCEDIMENTO PENALE PENDENTE PRESSO L'AUTORITÀ GIUDIZIARIA DI PADOVA (PROC. N. 15533/07 RGNR) (REL.: SANTELLI)

SEGUITO DELL'ESAME DELLA DOMANDA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ NEL PROCEDIMENTO CIVILE NEI CONFRONTI DEL DEPUTATO SILVIO BERLUSCONI PENDENTE PRESSO IL TRIBUNALE DI CAGLIARI (ATTO DI CITAZIONE DEL DOTTOR RENATO SORU) (REL.: BIANCONI)