CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 3 ottobre 2012
712.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (X e XI)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

  Mercoledì 3 ottobre 2012. — Presidenza del presidente della XI Commissione, Silvano MOFFA. — Interviene il sottosegretario per lo sviluppo economico, Claudio De Vincenti.

  La seduta comincia alle 14.10.

7-00906 Antonino Foti: Prospettive produttive e occupazionali dello stabilimento Ansaldobreda di Reggio Calabria.
7-00985 Poli: Strategie industriali e occupazionali del gruppo AnsaldoBreda.
(Seguito discussione congiunta e conclusione – Approvazione delle risoluzioni nn. 7-00906 e 7-00985).
7-00981 Scarpetti: Strategie industriali e occupazionali del gruppo AnsaldoBreda.
(Seguito discussione congiunta e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00202).

  Le Commissioni proseguono la discussione delle risoluzioni in titolo rinviata nella seduta del 26 settembre 2012.

  Silvano MOFFA, presidente, comunica che – secondo quanto convenuto nella precedente seduta, in cui si è conclusa l'illustrazione delle risoluzioni in discussione – sarà ora acquisito l'orientamento del Governo sui singoli atti di indirizzo e sarà successivamente aperto il dibattito, al termine del quale sarà possibile valutare se procedere alla votazione di ciascuna risoluzione ovvero all'unificazione dei testi in discussione.

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  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI sottolinea preliminarmente che condivide lo spirito e il merito di tutte le risoluzioni presentate. Rileva che la AnsaldoBreda rappresenta la più importante industria italiana del settore ferroviario con una struttura produttiva articolata su quattro stabilimenti (Pistoia, Napoli, Reggio Calabria e Palermo) che occupano 2.400 lavoratori dipendenti diretti con un indotto di circa 2.500 lavoratori. Sottolinea che negli ultimi anni si sono ulteriormente accentuate problematiche strutturali dell'azienda, quali il sottodimensionamento rispetto ai diretti concorrenti stranieri e assetti industriali insufficienti. Dal 2005 si è inoltre registrata una costante perdita di esercizio pari a circa 1,5 miliardi di euro in sette anni. Vi è pertanto una forte esigenza di risanamento sollecitata al gruppo Finmeccanica dai diversi Governi che si sono susseguiti in questi anni. Sulla base degli indirizzi formulati dal Governo, l'azienda ha predisposto un piano industriale che nella scorsa primavera è stato presentato alle parti sociali e che dovrebbe consentire, entro il 2014, il raggiungimento dell'equilibrio economico-finanziario. Assicura che il Ministero dello sviluppo economico continuerà a seguire le vicende di AnsaldoBreda verificando, in particolare, le azioni di efficientamento del sistema aziendale. È evidente che eventuali ritardi nell'attuazione del piano si ripercuoterebbero negativamente sull'assetto industriale e che l'azione di risanamento è essenziale e prioritaria per restituire prospettive ad un'azienda che il Governo considera strategica per il Paese.
  Passa quindi all'esame della parte dispositiva delle risoluzioni presentate. Accoglie l'impegno della risoluzione Antonino Foti n. 7-00906. Propone di riformulare il primo capoverso della parte dispositiva della risoluzione Scarpetti n. 7-00981 nel seguente modo: «a mettere a punto una strategia di politica industriale volta a dare certezze sul futuro dell'azienda attraverso la predisposizione di un piano di riorganizzazione aziendale finalizzato al recupero dell'efficienza e della competitività delle imprese del settore»; accoglie quindi il secondo capoverso del dispositivo. Accoglie infine l'impegno della risoluzione Poli n. 7-00985.

  Giovanni FAVA (LNP) manifesta forte contrarietà alla risoluzione Antonino Foti n. 7-00906 che presenta, a suo giudizio, un'impostazione anacronistica applicando un modello statalista e assistenziale di tutela dei livelli occupazionali in un'azienda che opera nel mercato. Sottolinea che i problemi dell'azienda di Reggio Calabria sono comuni a molte altre imprese, e ritiene improprio procedere di volta in volta su singole realtà territoriali, della cui efficienza non vi è tra l'altro alcuna certezza.

  Alberto TORAZZI (LNP), nell'associarsi alle considerazioni del collega Fava, dichiara che avrebbe preferito la predisposizione di un testo unificato delle risoluzioni in discussione essenzialmente basato sul testo della risoluzione Scarpetti n. 7-00981, che propone una visione di più ampio respiro richiamando il Governo a scelte strategiche di politica industriale nei confronti del gruppo Finmeccanica.

  Antonino FOTI (PdL) prende atto con rammarico dalla posizione espressa dalla Lega sulla risoluzione a sua prima firma, che testimonia un atteggiamento demagogico e prevenuto che tale gruppo con sempre più frequenza assume nelle competenti sedi parlamentari. Fa notare che, nel caso di specie, la valutazione espressa sulla sua risoluzione appare al di fuori della realtà, non rispecchiando, in particolare, l'attuale situazione industriale dello stabilimento reggino dell'AnsaldoBreda, unità produttiva che giudica sana, efficiente e competitiva. Per tali ragioni, considera legittimo e non antistorico richiedere il pieno sostegno alle competenti autorità istituzionali, al fine di salvaguardare, nello specifico, le capacità di sviluppo di tale importante realtà produttiva del Meridione, anche in funzione del mantenimento dei livelli occupazionali, considerato, peraltro, che una eventuale dismissione Pag. 6di settori strategici del gruppo industriale in questione produrrebbe conseguenze negative per l'intero comparto.

  Lido SCARPETTI (PD) esprime perplessità sulla riformulazione proposta dal sottosegretario De Vincenti al primo capoverso della parte dispositiva della propria risoluzione. Sottolinea che la questione centrale posta dal suo atto di indirizzo sono le prospettive industriali di un settore strategico per il Paese e di un'azienda che rappresenta ancora un punto di eccellenza a livello mondiale. Sottolineato che i livelli occupazionali possono essere garantiti solo se vi sono prospettive di crescita industriale, rileva che il punto essenziale è definire le strategie industriali della AnsaldoBreda, il che non esclude accordi di partnership per essere competitivi sui mercati internazionali. Tuttavia, se Finmeccanica desse seguito agli indirizzi manifestati, sia il settore energia (AnsaldoEnergia) sia il settore del trasporto ferroviario potrebbero essere a breve dismessi con gravi conseguenze per l'assetto industriale del Paese. La sua riserva principale nei confronti della riformulazione proposta dal sottosegretario De Vincenti è che essa non evidenzia gli aspetti di recupero di competitività che, a suo avviso, rappresentano l'unica via per concludere accordi alla pari con altri competitor. Sottolinea che, se non si mantengono sul territorio italiano le produzioni strategiche e il know how essenziale alla crescita del settore, l'unica soluzione sarà una cessione ad altri soggetti di un settore di eccellenza della nostra industria in cui si prevede un incremento di mercato a livello mondiale del 3 o 4 per cento. Aggiunge altresì che Finmeccanica deve orientare diversamente le proprie politiche aziendali per procedere ad accordi alla pari con altri partner.

  Massimiliano FEDRIGA (LNP) chiede al rappresentante del Governo di motivare più precisamente il proprio orientamento favorevole sulla parte dispositiva della risoluzione Antonino Foti n. 7-00906, atteso che essa fa riferimento, nello specifico, a precise finalità di tutela dei livelli occupazionali, che sembrerebbero richiedere un intervento pubblico forte a sostegno del numero dei lavoratori occupati in un determinato stabilimento produttivo del Meridione. Si chiede, pertanto, come intenda l'Esecutivo far fronte agli impegni assunti in tale sede, facendo notare che il Governo ha il dovere di specificare se, ad esempio, essi verranno tradotti nel finanziamento di strumenti di sostegno al reddito o nella concessione di sussidi pubblici.

  Stefano SAGLIA (PdL) esprime un giudizio positivo sulla posizione del Governo in merito alla delicata questione del gruppo Finmeccanica e alle risoluzioni in discussione. Sottolinea la necessità di non disperdere un prezioso patrimonio industriale del nostro Paese che, tuttavia, ha dimostrato gravi difetti nelle strategie aziendali. Rileva innanzitutto che vi è il problema dello scarso sostegno che i diversi Governi hanno dato al settore del trasporto ferroviario. La legge n. 808 del 1985 ha favorito, infatti, la ricerca nel settore aeronautico con uno stanziamento di circa 500 milioni di euro. Si tratta di una scelta di campo che ha penalizzato il settore ferroviario in cui – in cui al pari del settore aeronautico – ricerca e innovazione sono essenziali fattori di crescita. Ritiene pertanto che non ci si possa limitare ad aumentare l'efficienza degli stabilimenti dell'AnsaldoBreda, ma che si debba orientare la politica industriale a scelte strategiche che mantengano le produzioni relative a materiale rotabile e trasporto ferroviario sul territorio nazionale.

  Alberto TORAZZI (LNP) osserva che il proprio gruppo non è contrario aprioristicamente alla risoluzione a prima firma Foti, ma che ritiene necessario affrontare, prima ancora che la tutela dei livelli occupazionali dei vari stabilimenti, la questione delle prospettive industriali del gruppo Finmeccanica. Chiede altresì al rappresentate del Governo come possa assumere un impegno a garantire i medesimi Pag. 7livelli occupazionali, se resta in campo l'ipotesi di dismissione del settore da parte di Finmeccanica.

  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI osserva che il Governo ha già previsto ammortizzatori sociali per tutelare l'occupazione in tutti gli stabilimenti della AnsaldoBreda – non solo in quello di Reggio Calabria – al fine di rilanciare l'azienda e di avere prospettive occupazionali adeguate. L'obiettivo è pertanto di offrire un futuro occupazionale alle migliaia di lavoratori operanti nel settore del trasporto ferroviario.
  Riguardo al primo capoverso del dispositivo della risoluzione Scarpetti n. 7-00981, concorda con Saglia che vi è un problema di politica industriale e segnala che nella riformulazione da lui proposta vi è un chiaro riferimento a mettere a punto una strategia industriale volta a dare certezze sul futuro dell'azienda. Ribadisce le perplessità manifestate sul medesimo primo capoverso che prevede un blocco immediato di qualsiasi decisione di dismissione di imprese strategiche, come AnsaldoBreda, senza stabilire contestualmente un recupero di efficienza dell'impresa quale precondizione essenziale per trovare un partner industriale. Ritiene che, solo in seguito ad un recupero di efficienza, si possa individuare la soluzione migliore per l'interesse nazionale dal punto di vista del posizionamento sia di Finmeccanica sia di AnsaldoBreda.

  Lido SCARPETTI (PD) sottolinea la necessità di conoscere le strategie industriali del gruppo Finmeccanica e il piano industriale di AnsaldoBreda. Dichiara di non essere contrario alla proposta di efficientamento avanzata dal sottosegretario De Vincenti, né ad accordi di partnership, tuttavia queste azioni devono essere conseguenti ad una scelta chiara che preveda il consolidamento del settore del trasporto ferroviario sul territorio italiano. Finmeccanica, invece, ha chiaramente manifestato la volontà di dismettere entro l'anno asset importanti come quelli dell'energia e dei trasporti. Ritiene che il Governo debba contrastare queste decisioni.

  Giovanni FAVA (LNP), nel condividere la posizione manifestata nel corso della discussione dal sottosegretario De Vincenti, rileva, tuttavia, che le sue dichiarazioni sono contraddittorie con quanto affermato stamattina dal ministro dell'economia Grilli che ha dichiarato che sarebbe certamente utile l'intervento di Cassa depositi e prestiti, insieme alla cordata italiana, per rilevare Ansaldo Energia che Finmeccanica è orientata a dismettere. Si tratterebbe di un intervento che ripropone desueti modelli di politica industriale in evidente contrasto con gli orientamenti manifestati dal sottosegretario De Vincenti relativamente al rilancio di AnsaldoBreda.

  Giulio SANTAGATA (PD), nel ricordare che in altre occasioni ci si è battuti con forza al fine di salvaguardare l'italianità di aziende strategiche per il Paese (ad esempio, nel settore dei trasporti aerei), ritiene che il problema principale sia quello di individuare le realtà industriali valutate di maggiore efficienza e competitività in vista di un rilancio dello sviluppo economico nazionale, in un quadro di scelte industriali che siano coerenti e non contrastanti tra loro. Sottolineato che gran parte delle commesse dell'azienda in questione sono pubbliche e sono tese ad alimentare il settore dei trasporti locali, ritiene essenziale decidere a priori se valga la pena investire in tale settore importante per la collettività – o se si preferisca, al contrario, limitarsi ad interventi di sostegno al reddito per i lavoratori – valutando, nel caso, le modalità più opportune alla messa in efficienza delle aziende coinvolte, in vista della creazione delle migliori condizioni per un rilancio della loro competitività sul mercato, che scongiuri una eventuale dismissione ad altri soggetti del loro patrimonio aziendale.

  Massimiliano FEDRIGA (LNP), alla luce di quanto testé riferito dal deputato Antonino Foti, con riferimento ad una Pag. 8presunta efficienza dello stabilimento reggino dell'AnsaldoBreda, si chiede come mai i lavoratori impiegati in quel contesto produttivo siano in cassa integrazione, ovvero in una situazione che sembrerebbe rispecchiare, al contrario, uno stato di profonda crisi di quell'azienda.

  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI sottolinea che la situazione di AnsaldoEnergia è sostanzialmente diversa da quella di AnsaldoBreda, come diverso è l'intervento di Cassa depositi e prestiti per attivare un insieme di risorse a favore di AnsaldoEnergia e del suo rilancio produttivo. Propone quindi una ulteriore riformulazione del primo capoverso della parte dispositiva della risoluzione Scarpetti: «a mettere a punto una strategia di politica industriale volta a dare certezze sul futuro dell'azienda, attraverso la predisposizione di un piano di riorganizzazione aziendale finalizzato al recupero di efficienza e competitività dell'impresa e del settore, con l'obiettivo di rilanciare il ruolo centrale dell'azienda in un settore strategico per il nostro Paese, affinché tale riorganizzazione sia prioritaria rispetto ad ipotesi di revisione dell'assetto societario».

  Andrea LULLI (PD), nel condividere la riformulazione proposta dal sottosegretario, riterrebbe opportuno inserire dopo le parole «per il nostro Paese» le parole «sensibilizzando a tal fine Finmeccanica».

  Il Sottosegretario Claudio DE VINCENTI riformula ulteriormente il primo capoverso della parte dispositiva della risoluzione Scarpetti n. 7-00981 nel senso da ultimo indicato dall'onorevole Lulli (vedi allegato).

  Lido SCARPETTI (PD) accetta la riformulazione da ultimo proposta.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano le risoluzioni Antonino Foti n. n. 7-00906, la risoluzione Scarpetti n. 7-00981, come da ultimo riformulata, che assume il n. 8-00202, e la risoluzione Poli n. 7-00985.

  La seduta termina alle 15.

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