CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 26 settembre 2012
709.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per le questioni regionali
COMUNICATO
Pag. 157

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 26 settembre 2012. — Presidenza del presidente Davide CAPARINI.

  La seduta comincia alle 8.30.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Bureau International des Expositions sulle misure necessarie per facilitare la partecipazione all'Esposizione Universale di Milano del 2015, fatto a Roma l'11 luglio 2012.
C. 5446 Governo.

(Parere alla III Commissione della Camera).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione avvia l'esame del provvedimento.

  Il senatore Battista CALIGIURI (PdL), relatore, riferisce sul testo in esame, recante, agli articoli 1 e 2, l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione dell'Accordo tra l'Italia e il Bureau International des Expositions sulle misure necessarie per facilitare la partecipazione all'Esposizione Universale di Milano del 2015. Rileva che si tratta di un «accordo di sede» tra il Governo italiano e il BIE finalizzato a determinare i meccanismi che faciliteranno la partecipazione di Stati, Organizzazioni Internazionali, soggetti pubblici e privati di tutto il mondo Pag. 158all'Expo Milano 2015, anche garantendo loro le necessarie condizioni fiscali e operative secondo la prassi già invalsa in precedenti edizioni. Quanto al contenuto, precisa che l'articolo 1 contiene le definizioni per la corretta attuazione dell'Accordo; l'articolo 2 esplicita l'oggetto dell'Accordo; l'articolo 3 precisa la responsabilità del BIE in ordine al rispetto delle disposizioni della Convenzione di Parigi in relazione all'Expo Milano 2015. Osserva che, ai sensi dell'articolo 4, il Commissario Generale dell'Expo rappresenta il Governo italiano nei confronti del BIE; l'articolo 5 definisce le responsabilità dell'Organizzatore, che è una società di interesse nazionale; l'articolo 6 disciplina l'ingresso e il soggiorno dei rappresentanti dei partecipanti all'Expo; l'articolo 7 prevede che «Expo Milano 2015 spa», organizzatore dell'evento, possa chiedere al Ministero dello Sviluppo economico l'assegnazione di frequenze radiomobili limitatamente alle attività connesse all'Expo. Riferisce che con l'articolo 8 si dispone in tema di assicurazione obbligatoria contro terzi; l'articolo 9 individua le prerogative dei Commissari generali di sezione; l'articolo 15 riconosce le medesime prerogative ai partecipanti non ufficiali. Ai sensi dell'articolo 10, chiarisce, i Commissariati generali di Sezione sono esenti dall'imposta sui redditi delle società (IRES) e dall'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP), limitatamente alle attività istituzionali poste in essere nell'ambito dell'Expo 2015; l'articolo 11 dispone in materia di assicurazioni sociali e sanitarie per il personale delle Sezioni; l'articolo 12 prevede l'esenzione da ogni forma di tassazione diretta sul reddito derivante da fonti al di fuori della Repubblica italiana; l'articolo 13 stabilisce il riconoscimento delle patenti di guida rilasciate da autorità estere al personale delle Sezioni. Rileva che con l'articolo 14 si dispone in tema di frequenza al sistema scolastico nazionale e di accoglimento, dietro richiesta, di un minimo flusso di studenti da parte delle istituzioni scolastiche nei limiti delle risorse preordinate allo scopo; l'articolo 16 dispone il regime di esenzione da IRES e IRAP per i partecipanti non ufficiali; gli articoli 17 e 18 completano il quadro delle disposizioni relative al personale dei Partecipanti non ufficiali; l'articolo 19 individua le agevolazioni fiscali per l'Organizzatore; l'articolo 20 individua le agevolazioni fiscali per il Proprietario, la Società AREXPO spa, titolare delle aree del sito espositivo di Expo Milano 2015; gli articoli 21-25 riportano le clausole finali dell'Accordo; gli articoli 23 e 24 prevedono, per la soluzione delle controversie, una clausola arbitrale.
  Formula, quindi, una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Il deputato Mario PEPE (PD), nel rilevare che la materia oggetto del provvedimento afferisce principalmente a profili di competenza statale, preannuncia il proprio voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Istituzione del sistema nazionale delle agenzie per la protezione dell'ambiente e ordinamento delle funzioni ad esso relative all'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.
Nuovo testo unificato C. 55 e C. 3371.

(Parere alla VIII Commissione della Camera).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione avvia l'esame del provvedimento.

  La senatrice Maria Teresa BERTUZZI (PD), relatore, illustra il provvedimento in titolo, volto a riformare il sistema delle agenzie ambientali. In particolare, chiarisce, al fine di assicurare omogeneità ed efficacia all'esercizio dell'azione conoscitiva e di controllo pubblico della qualità dell'ambiente a supporto delle politiche di sostenibilità ambientale e di prevenzione sanitaria della salute pubblica, viene attribuito rilievo normativo alla connotazione sistemica delle agenzie ambientali, Pag. 159attraverso l'istituzione del Sistema nazionale per la prevenzione e protezione dell'ambiente, di cui fanno parte l'Istituto per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e le agenzie regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano per la protezione dell'ambiente. Rileva che l'articolo 2 reca un elenco di definizioni ai fini dell'applicazione della legge, mentre l'articolo 3 elenca in modo dettagliato le funzioni del Sistema, che vanno dal monitoraggio dello stato dell'ambiente e della sua evoluzione al controllo dei fattori di inquinamento delle matrici ambientali e delle pressioni sull'ambiente derivanti da fenomeni di origine antropica o naturale; dalla produzione e trasmissione dell'informazione ambientale al supporto tecnico e scientifico e alla collaborazione con le altre amministrazioni operanti in campo ambientale Tali funzioni, precisa, sono svolte nel rispetto delle competenze delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano. Riferisce che l'articolo 4 disciplina l'ISPRA, che svolge funzioni tecniche e scientifiche per la più efficace pianificazione e attuazione delle politiche di sostenibilità, sia a supporto del Ministero dell'ambiente, sia in via diretta, ed emana, altresì, norme tecniche in materia di monitoraggio, valutazioni ambientali, controllo, gestione dell'informazione e coordinamento del Sistema nazionale. Osserva che viene disposto che l'ISPRA, sottoposto alla vigilanza del Ministero dell'ambiente, operi in una logica di rete, assicurando il pieno raccordo con gli altri soggetti competenti. Sottolinea che l'articolo 5 elenca le funzioni di indirizzo e coordinamento tecnico dell'ISPRA, volte altresì alla determinazione dei livelli essenziali di prestazioni tecniche ambientali (LEPTA). L'articolo 6, fa notare, disciplina le agenzie regionali, alle quali viene attribuita autonomia tecnico-scientifica, amministrativa e contabile, nonché affidato alle rispettive regioni il compito di disciplinarne struttura, funzionamento, finanziamento e pianificazione delle attività; il comma 2-bis prevede l'emanazione di un decreto ministeriale, d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni, volto a definire le procedure ad evidenza pubblica per il reclutamento dei direttori generali delle Agenzie, nonché le procedure per l'istituzione e l'aggiornamento di un'Anagrafe dei direttori delle agenzie regionali per l'ambiente. Evidenzia che l'articolo 7 prevede la definizione dei LEPTA e la loro determinazione e aggiornamento con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri; l'articolo 8 disciplina la programmazione delle attività dell'ISPRA; l'articolo 9 affida all'ISPRA la realizzazione e la gestione del Sistema informativo nazionale ambientale in collaborazione con i punti focali regionali ambientali (PFR), che insieme costituiscono la rete SINANET. L'articolo 10, rileva, prevede l'organizzazione di una rete accreditata di laboratori nazionali che si occupano di analisi ambientali; l'articolo 11 disciplina l'istituzione del Consiglio del Sistema nazionale deputato a promuovere e indirizzare lo sviluppo del Sistema. Precisa che l'articolo 12 disciplina le modalità di individuazione del personale incaricato degli interventi ispettivi nell'ambito delle funzioni di controllo svolte dal Sistema; l'articolo 13 disciplina le modalità di finanziamento per il funzionamento dell'ISPRA e delle agenzie; l'articolo 14 reca le disposizioni transitorie e finali e l'articolo 15 dispone l'abrogazione della legge 21 gennaio 1994 n. 61 per le parti non coerenti.

  Il deputato Mario PEPE (PD), nel rammentare che la materia ambientale coinvolge diversi profili di competenza delle autonomie territoriali, esprime apprezzamento sui contenuti del provvedimento, volto a delineare una efficace ed incisiva sinergia tra le funzioni dell'ISPRA e quelle assegnate alle agenzie regionali per la protezione dell'ambiente.

  Il senatore Gianvittore VACCARI (LNP), pur condividendo le finalità del provvedimento, reputa inopportuno istituire un nuovo organismo cui spetti il compito di coordinare le funzioni svolte dall'ISPRA con quelle proprie del sistema delle agenzie e degli altri enti a tutela dell'ambiente. Ritiene che sia preferibile procedere ad un modello organizzativo più Pag. 160semplificato, che tenda ad avvicinare maggiormente i centri di responsabilità e di costo ai territori di riferimento. Sottolinea, altresì, che il coordinamento tra i diversi enti ed istituti potrebbe attuarsi mediante convenzioni e specifiche forme di collaborazione tra gli enti che già operano nel settore.

  Il deputato Chiara BRAGA (PD) precisa che il provvedimento non determina affatto la nascita di un nuovo ente, bensì intende regolare la messa in rete e la definizione formale di un sistema di coordinamento tra i diversi organismi già esistenti. Obiettivo del testo, fa notare, è principalmente quello di assicurare omogeneità ed uniformità di intervento e di controllo in materia ambientale.

  Il deputato Luciano PIZZETTI (PD) valuta favorevolmente i contenuti del provvedimento, sostenendo l'utilità di introdurre meccanismi di controllo ambientale più omogenei nei diversi territori del Paese. Aggiunge che un maggiore coordinamento nel settore potrebbe contribuire ad incentivare un approccio federalista più virtuoso.

  Il senatore Gianvittore VACCARI (LNP), nel ribadire la sua contrarietà alla istituzione del Consiglio del Sistema nazionale di cui all'articolo 11, cui viene assegnato un precipuo compito di coordinamento che avrebbe potuto essere riconosciuto decisamente all'ISPRA, paventa il rischio che il menzionato nuovo organismo possa alimentare costi ulteriori rispetto a quelli attualmente sostenuti dagli organismi esistenti. Paventa, altresì, il rischio che la nuova disciplina comprometta quel principio di sussidiarietà che deve sempre presiedere alla gestione ed organizzazione delle attività amministrative nei diversi settori che incidono nelle competenze delle autonomie territoriali.

  La senatrice Maria Teresa BERTUZZI (PD), relatore, fa notare che il testo istituisce e formalizza il sistema integrato delle agenzie al fine di un maggiore coordinamento delle funzioni dei diversi organismi che operano nel settore. Ritiene che tale riforma contribuisca a fornire un importante contributo al processo di attuazione del federalismo.

  Il deputato Isidoro GOTTARDO (PdL), nel concordare con le considerazioni della relatrice, sostiene l'opportunità che si superi l'attuale quadro normativo tendente a favorire un'interazione non sempre priva di conflittualità tra l'ISPRA ed il sistema delle agenzie regionali. Fa notare che l'esigenza del coordinamento è particolarmente sentita e rilevante ed in taluni casi si impone anche a livello sovranazionale. Ritiene indispensabile una più efficace collaborazione tra l'ISPRA ed il sistema delle agenzie, nel pieno riconoscimento delle peculiarità e delle diverse tradizioni regionali che rappresentano un valore da salvaguardare.

  Il senatore Antonio FOSSON (UDC-SVP-AUT:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI) dichiara di condividere le considerazioni espresse dal deputato Gottardo in relazione all'esigenza di prevedere una maggiore valorizzazione delle peculiarità locali e regionali nel quadro del complessivo sistema di promozione e tutela dell'ambiente.

  Il deputato Luciano PIZZETTI (PD) osserva che il provvedimento in esame costituisce un rilevante passo in avanti rispetto alla vigente disciplina, anche in relazione ai profili evidenziati dal deputato Gottardo.

  La senatrice Maria Teresa BERTUZZI (PD), relatore, sulla base delle considerazioni emerse nel corso del dibattito, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).

  Il senatore Gianvittore VACCARI (LNP), nel ribadire le proprie riserve sul testo, preannuncia il proprio voto di astensione sulla proposta di parere del relatore.

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  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

DL 129/12: Disposizioni urgenti per il risanamento ambientale e la riqualificazione del territorio della città di Taranto.
S. 3463 Governo, approvato dalla Camera.

(Parere alle Commissione riunite 10a e 13a del Senato).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con condizioni).

  La Commissione avvia l'esame del provvedimento.

  Il deputato Lido SCARPETTI (PD), relatore, illustra il provvedimento in titolo, approvato dalla Camera, volto a fronteggiare la grave situazione di criticità ambientale e sanitaria nel sito di bonifica di interesse nazionale di Taranto. Rammenta che la Commissione ha espresso parere alle Commissioni riunite VIII e X della Camera in data 6 settembre 2012. Rileva che l'articolo 1, comma 1, demanda a un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri la nomina di un Commissario straordinario al fine di assicurare l'attuazione degli interventi previsti dal Protocollo di intesa del 26 luglio 2012; il Commissario resta in carica per la durata di un anno, prorogabile con un ulteriore decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. Precisa che il comma 2 stabilisce che restano fermi gli interventi previsti nel Protocollo di intesa con oneri a carico dell'Autorità portuale di Taranto e che, a tal fine, è assicurato il coordinamento fra il Commissario straordinario nominato ai sensi del comma 1 ed il commissario straordinario dell'Autorità portuale di Taranto. Rileva che il Commissario può avvalersi, per gli interventi menzionati, di un soggetto attuatore, previa delega delle funzioni, e degli uffici e delle strutture delle amministrazioni pubbliche, centrali, regionali e locali. Osserva che l'articolo 2 riconosce l'area industriale di Taranto quale area in situazione di crisi industriale complessa, ai fini dell'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 27 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83.

  Il senatore Gianvittore VACCARI (LNP) esprime perplessità e rilievi critici sul testo in esame. Ritiene che si tratti di un provvedimento insufficiente, che non risolve i problemi dell'Ilva di Taranto e il delle bonifiche, che necessitano di più adeguate politiche ambientali che il Governo non ha saputo mettere in atto. Reputa il decreto-legge un provvedimento discriminatorio, che pone in primo piano il Sud a discapito del Nord, a discapito dei 57 siti di interesse nazionale, la maggior parte ubicati al Nord, che non hanno ricevuto analogo trattamento. Cita, al riguardo, i siti di Mantova, Ravenna, Marghera, Casale Monferrato. Evidenzia che il diritto alla salute, al lavoro e il diritto all'occupazione non sono affatto tutelati nel testo in esame. Reputa inaccettabile che 360 milioni di euro, fondi pubblici, siano destinati ad un unico sito e che vi siano risorse del Fondo per il dissesto idrogeologico che dovrebbero essere impiegate per tutte le regioni e che, invece, vengono utilizzate solo per il Sud. Ritiene incongruo, altresì, che i fondi del Protocollo di Kyoto, indirizzati alle politiche di rilancio giovanile, alla green economy e al risparmio energetico, siano invece dirottati al Sud e solo per il sito di Taranto. Avanza quindi rilievi critici sugli enti locali e sulla regione Puglia, che non hanno promosso alcuna utile iniziativa per risolvere la situazione. Il provvedimento in esame, ribadisce, non contempla alcuna politica ambientale, industriale e occupazionale. Sottolinea che il Governo ha cancellato di fatto la riforma del federalismo fiscale che recava, peraltro, due principi applicabili alla vicenda in oggetto: la previsione di costi standard e la piena responsabilità degli enti locali. Evidenzia che i costi devono essere uguali per tutti; occorre trattare nello stesso modo le spese dei diversi enti locali e deve applicarsi il principio secondo cui chi inquina è tenuto a sostenere i costi del risanamento ambientale.

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  Il deputato Isidoro GOTTARDO (PdL) ritiene opportuno che sul tema del monitoraggio ambientale e della riqualificazione del territorio sia previsto un più efficace coinvolgimento del comune e della provincia rispetto ai profili richiamati nella menzionata intesa Stato-Regione.

  Il senatore Carlo CHIURAZZI (PD) dichiara di concordare con l'osservazione del deputato Gottardo e sostiene l'esigenza di un più incisivo coordinamento con la provincia di Taranto in ordine al profilo del risanamento ambientale del territorio.

  Il deputato Chiara BRAGA (PD) ravvisa l'esigenza che siano adeguatamente riallocate le risorse disponibili nello stato di previsione del ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, destinate a trasferimenti alle regioni per interventi di carattere ambientale e che verranno invece impiegate per l'attuazione degli interventi di emergenza previsti nel protocollo richiamato all'articolo 1.

  Il deputato Lido SCARPETTI (PD), relatore, sulla base delle considerazioni emerse nel corso del dibattito, formula una proposta di parere favorevole con condizioni (vedi allegato 3).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2012.
Doc. LVII, n. 5-bis.

(Parere alla V Commissione della Camera e alla 5a Commissione del Senato).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione avvia l'esame del provvedimento.

  Il senatore Antonio FOSSON (UDC-SVP-AUT:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI), relatore, riferisce che la Nota di aggiornamento evidenzia che dalla presentazione del DEF nel mese di aprile lo scenario macroeconomico si è deteriorato a seguito dell'acuirsi delle tensioni sui mercati del debito sovrano e per effetto dell'incertezza che ha caratterizzato il contesto dell'area dell'euro. Fa notare che secondo le stime economiche il PIL è previsto contrarsi del 2,4 per cento nel 2012. Nel 2013, precisa, la crescita sarebbe lievemente negativa, per migliorare ulteriormente nel biennio successivo. Osserva che al mantenimento della stabilità finanziaria il Governo sta affiancando un'azione di sostegno della crescita economica e della produttività fondata su alcuni pilastri: il miglioramento dei meccanismi del mercato del lavoro; le liberalizzazioni e altri interventi a favore della concorrenza; le semplificazioni e l'efficienza della Pubblica Amministrazione; nuovi meccanismi per accelerare la realizzazione delle infrastrutture. Rileva che nel 2012 l'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche è stimato al 2,6 per cento del PIL; negli anni 2013-2015 il deficit è previsto ridursi progressivamente; l'avanzo primario è atteso in progressivo aumento dal 2,9 per cento del PIL stimato per l'anno in corso al 4,8 per cento nel 2015. Riferisce che, in termini strutturali, il percorso di risanamento delle finanze pubbliche rimane invariato rispetto a quanto programmato nel DEF 2012 per gli anni 2012-2013; il Governo conferma l'obiettivo del bilancio in pareggio, il cui conseguimento è condizione indispensabile per assicurare la sostenibilità del debito pubblico. In vista di questo obiettivo, segnala, l'azione del Governo si incentrerà in particolar modo nella riduzione del debito pubblico, attraverso la valorizzazione e dismissione del patrimonio dello Stato, sia degli immobili sia delle partecipazioni pubbliche. Osserva che le autonomie territoriali concorrono alla manovra di finanza pubblica per 4,2 miliardi nel 2012 e per 6,4 miliardi nel 2013 e nel 2014. Rileva che nell'anno 2012, per le regioni e gli enti locali, il riparto del contributo alla manovra è effettuato sulla base di un sistema fondato sulla virtuosità misurata sulla base dei seguenti parametri: rispetto del Patto di stabilità interno; autonomia finanziaria; equilibrio di parte corrente; Pag. 163rapporto tra le entrate di parte corrente riscosse e accertate. Rammenta che il sistema prevede la ripartizione degli enti in due classi di virtuosità. Riferisce che l'introduzione del patto orizzontale nazionale, in analogia al patto regionale orizzontale, consente ai comuni che prevedono di conseguire un differenziale negativo rispetto all'obiettivo assegnato, di comunicare gli spazi finanziari di cui necessitano al Ministro dell'economia e delle finanze, in modo da consentire la rimodulazione degli obiettivi per sostenere spese per il pagamento di residui passivi di parte capitale. Evidenzia che la previsione del patto regionale verticale, tramite il quale le regioni a statuto ordinario, la Sicilia e la Sardegna possono mettere a disposizione dei comuni del proprio territorio spazi finanziari, con conseguente peggioramento del proprio obiettivo, nel rispetto dell'equilibrio dei saldi di finanza pubblica, segue la stessa logica di rimodulazione degli obiettivi a seconda delle reali necessità. Sottolinea che allo scopo di stimolare gli investimenti infrastrutturali, il decreto-legge n. 138/2011 contempla l'esclusione, dal Patto di stabilità interno, delle spese in conto capitale nel limite delle dismissioni delle partecipazioni azionarie in società esercenti servizi pubblici locali di rilevanza economica e comunque nei limiti di 250 milioni nel 2013 e nel 2014. Fa notare che si prevede, infine, l'estensione dei vincoli del Patto di stabilità interno ad una platea di enti più ampia, mediante l'assoggettamento al Patto di stabilità interno delle società «in house». A decorrere dal 2013, osserva, si dispone l'assoggettamento al Patto di stabilità interno anche delle aziende speciali e delle istituzioni, salvo quelle che gestiscono servizi socio-assistenziali ed educativi, culturali e farmacie. Rileva che si prevede, altresì, a partire dal 2013, l'assoggettamento alle regole del Patto dei comuni con popolazione superiore a 1000 abitanti e, a decorrere dal 2014, l'assoggettamento alle regole del Patto anche delle unioni di comuni formate dagli enti con popolazione inferiore a 1000 abitanti.

  Il deputato Luciano PIZZETTI (PD), pur riconoscendo il proficuo impegno del governo sostenuto sul versante del risanamento delle finanze e del raggiungimento del pareggio del bilancio nei termini stabiliti, esprime tuttavia preoccupazione in ordine alla manifesta difficoltà nel promuovere efficaci interventi di contrasto della recessione. Paventa, altresì, il rischio che la politica di risanamento e controllo della spesa possa indebolire il percorso di attuazione del federalismo e comprimere i margini di autonomia di regioni ed enti locali. Fa notare che il peggioramento dei dati in relazione al PIL impone ulteriori e più incisive iniziative sul tema del sostegno alla crescita economica.

  Il deputato Isidoro GOTTARDO (PdL), nel condividere le considerazioni del deputato Pizzetti, avanza rilievi critici sulla tendenza del Governo ad affrontare la crisi attraverso un rigido controllo centrale in tema di spending review. Evidenzia che, in assenza di una adeguata politica di sostegno alla crescita, l'obiettivo del pareggio di bilancio non potrebbe essere raggiunto facilmente e senza ulteriori pesanti sacrifici.

  Il senatore Antonio FOSSON (UDCSVP-AUT:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI), relatore, sulla base delle considerazioni emerse nel corso del dibattito, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 4).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 9.20.

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