CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 12 settembre 2012
703.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 12 settembre 2012. — Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. – Interviene il Ministro della salute, Renato Balduzzi.

  La seduta comincia alle 14.20.

Schema di decreto legislativo recante riorganizzazione dell'Associazione italiana della Croce rossa.
Atto n. 491.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'11 settembre 2012.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, ribadisce ai membri della Commissione l'invito, già rivolto loro nella seduta di ieri, a far pervenire al relatore eventuali proposte correttive dello schema di decreto legislativo in titolo, in vista dell'imminente presentazione di una proposta di parere da parte del relatore medesimo.
  Ricorda altresì che la V Commissione (Bilancio) dovrà esprimere i rilievi di carattere finanziario e che la IV Commissione (Difesa) trasmetterà alla Commissione affari sociali i rilievi per i profili di propria competenza nella mattinata di mercoledì 19 settembre.

  Donato Renato MOSELLA (Misto-ApI), accogliendo l'invito formulato dal presidente Palumbo, intende avanzare al relatore delle proposte migliorative del testo attuale, pur precisando di condividere le finalità dello schema di decreto legislativo, in quanto volto a valorizzare il ruolo dei volontari della CRI, l'attività dell'Ente, anche in vista di una maggiore apertura al finanziamento privato, e a risanarne la gestione. In particolare, con riferimento all'articolo 1, comma 4, propone di inserire la previsione secondo la quale la CRI debba darsi organizzazione e professionalità tali da concorrere alla partecipazione di bandi per l'accesso alle risorse necessarie a finanziare le proprie attività istitutive. Pag. 151
  Con riferimento all'articolo 4, comma 1, propone di valutare l'inserimento di una data certa, fissandola al 31 dicembre 2013, quale termine ultimo per la ricognizione del patrimonio della CRI; al comma 1, lettera c), dello stesso articolo, propone di considerare l'introduzione del principio di evidenza pubblica quale criterio da utilizzare nella dismissione del patrimonio della CRI; infine, al comma 1, lettera g), dello stesso articolo 4, propone di valutare, sentite le amministrazioni pubbliche titolari dei beni, la possibilità di affidare gli immobili non necessari agli scopi della CRI alle associazioni di volontariato presenti sul territorio iscritte nei registri regionali.
  Ritiene poi che all'articolo 5 andrebbe valutata la possibilità di prevedere un inquadramento del Corpo miliare volontario e del Corpo delle infermiere volontarie in una fondazione di scopo che abbia l'obiettivo di assicurare che la gestione di codesto personale sia coerente con lo spirito e le peculiarità delle loro funzioni.
  Rileva altresì l'opportunità di prevedere all'articolo 6, comma 3, che la mobilità del personale operi preferibilmente con riferimento alle amministrazioni aventi sede nella provincia di impiego del personale stesso e, solo in mancanza, in province diverse rispetto a quelle di impiego; all'articolo 6, comma 4, in tema di mobilità, andrebbe inoltre valutato l'inserimento della previsione secondo cui la circolazione delle informazioni circa i posti offerti e le soluzioni di impiego e di riqualificazione del personale in esubero debba avvenire in seno alla sede di confronto presso il Dipartimento della funzione pubblica dove sono presenti tutte le parti interessate, a partire dai sindacati dei lavoratori.

  Paola BINETTI (UdCpTP) ritiene che vi siano diversi aspetti da chiarire in relazione al testo dello schema di decreto legislativo in oggetto. Innanzitutto, chiede di sapere a quali soggetti si riferisca esattamente l'espressione «soci della CRI», utilizzata al comma 1 dell'articolo 1 nell'ambito del processo di trasferimento di funzioni alla costituenda Associazione della Croce rossa italiana.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, a fronte del dubbio interpretativo sollevato dall'onorevole Binetti, chiarisce che, a suo avviso, una volta conclusa l'attuale fase di commissariamento saranno tutti i soci dell'attuale Associazione italiana della Croce rossa, partecipanti all'assemblea, a promuovere la nuova Associazione della Croce rossa italiana.

  Paola BINETTI (UdCpTP), ringraziando il presidente Palumbo, rileva altresì che all'articolo 2 dello schema di decreto legislativo non si chiarisce adeguatamente il rapporto che si verrà a creare tra l'assemblea, da un lato, e il comitato nominato dal Ministro della salute, dall'altro, nella fase di riordino della CRI e fino alla sua liquidazione.
  Evidenzia inoltre un'ulteriore questione problematica concernente la situazione patrimoniale della Croce rossa, rilevando che, se dalla relazione tecnica emerge un bilancio quasi in pareggio, nei fatti invece molti comitati si trovano in una situazione debitoria. Si domanda pertanto, nel momento in cui si procede alla ristrutturazione della Croce rossa, verso quali obiettivi saranno finalizzati i beni che fanno parte del suo patrimonio e, soprattutto, se tali beni saranno utilizzati allo scopo di pagare i molteplici debiti esistenti.
  Pone, infine, l'altro aspetto problematico, da più parti sollevato, concernente il futuro del personale della Croce rossa a seguito della trasformazione dell'attuale struttura organizzativa.
  In particolare, con riferimento al comma 6 dell'articolo 6, nutre dei dubbi sul fatto che, in un contesto come quello attuale, i medici della CRI e successivamente dell'Ente possano effettuare il passaggio presso enti e aziende del Servizio sanitario nazionale anche in deroga al possesso del titolo di specializzazione.

  Anna Margherita MIOTTO (PD), in considerazione della presenza in Commissione Pag. 152del Ministro Balduzzi, riprende alcune questioni connesse al testo del decreto legislativo in oggetto che aveva già sollevato nella seduta di ieri.
  Innanzitutto, ritiene che nel parere che la Commissione è chiamata ad esprimere al Governo si dovrebbe tenere conto dei rilievi emersi presso la Conferenza unificata, che ha espresso il proprio parere il 25 luglio scorso. A questo proposito, fa notare che il testo in esame non chiarisce un punto a suo avviso molto importante, attinente al fatto che, a seguito del transito di funzioni dalla Croce rossa verso le aziende sanitarie, occorrerebbe prevedere il trasferimento verso le rispettive regioni di appartenenza delle risorse necessarie al fine di assicurare l'esercizio delle funzioni stesse. Sollecita, dunque, l'inserimento nel parere che la Commissione è chiamata ad esprimere di un'osservazione tesa a chiarire questo punto.
  Inoltre, riprendendo un rilievo emerso nell'intervento dell'onorevole Binetti e da lei stessa formulato nella seduta di ieri, ravvisa l'opportunità di rivedere l'ultimo periodo del comma 6 dell'articolo 6, concernente la deroga al possesso del titolo di specializzazione, secondo quanto è stato richiesto anche dalle regioni, che considerano quest'ultima disposizione una forzatura difficile da accettare.
  Ritiene altresì che debbano essere risolte alcune questioni riguardanti l'individuazione di misure volte a salvaguardare il personale. In tal senso, reputa innanzitutto non condivisibile il fatto che la determinazione dei fabbisogni e l'individuazione di eventuali esuberi vengano effettuati in un'unica fase – entro 90 giorni che decorrono dal 1o gennaio 2014, ai sensi del comma 2 dell'articolo 6 – mentre sarebbe opportuno tenere conto delle varie fasi connesse al riordino della Croce rossa, costituite rispettivamente dal passaggio verso la costituenda Associazione e, quindi, dall'instaurazione di un rapporto con le regioni. A suo avviso, dunque, nel parere che la Commissione si appresta ad esprimere dovrebbe essere indicata al Governo l'opportunità di riconsiderare il momento in cui l'Ente e l'Associazione devono definire il fabbisogno e i requisiti del proprio personale.
  Inoltre, rileva la presenza di una discrasia non giustificabile tra il comma 2 dell'articolo 6, nella parte in cui prevede che il personale della CRI possa esercitare l'opzione tra la risoluzione del contratto con l'Ente e la contestuale assunzione da parte dell'Associazione ovvero la permanenza in servizio presso l'ente, e il comma 8 dello stesso articolo 6, ai sensi del quale i contratti di lavoro a tempo determinato relativi al personale della CRI permangono in vigore fino alla loro scadenza e comunque non oltre il 31 dicembre 2013. A suo avviso, non c’è ragione di fissare una scadenza così perentoria, considerato che spesso accade che le stesse convenzioni stipulate con la Croce rossa vedano impegnato personale dipendente dalla CRI accanto a titolari di contratti di lavoro a tempo determinato.
  Fa notare, in particolare, che il suddetto comma 6 dell'articolo 8 dello schema di decreto legislativo in esame avrebbe un impatto molto forte sulle circa 350 unità di personale a tempo determinato facente parte del Corpo militare della CRI.
  Richiama poi un altro punto critico già sollevato nell'intervento svolto nella giornata precedente, quale la presenza di troppe componenti all'interno della Croce rossa – sei, inclusi il Corpo militare e il Corpo delle infermiere volontarie – che andrebbero a suo giudizio ridimensionate.
  Ravvisa inoltre la necessità di introdurre norme volte a monitorare l'andamento dei bilanci in quanto se, come rilevava la collega Binetti, da un punto di vista formale il bilancio della CRI è quasi in pareggio, è noto tuttavia che permane una situazione debitoria generalizzata, per cui occorrerebbe elaborare misure idonee a garantire una gestione corretta da parte di tutti i comitati.
  Sottopone altresì al Ministro la questione concernente il comma 2 dell'articolo Pag. 1538, che prevede dal 2016 una forte decurtazione del contributo a carico della finanza pubblica verso la Croce rossa.
  A questo proposito rileva che, se tutti i servizi attualmente gestiti per conto del Servizio sanitario nazionale fossero trasferiti alle regioni, nell'ambito della predetta disposizione andrebbe inserita una norma tesa a prevedere il trasferimento delle risorse alle regioni stesse.
  Infine, con riferimento al comma 5 dell'articolo 6, chiede di sapere sulla base di quali criteri sia stata effettuata la ripartizione della quota di contributo del Ministero dell'economia e delle finanze, erogata annualmente alla CRI e quindi all'Ente, corrispondente al trattamento economico in godimento da parte del dipendente assunto in mobilità da altra amministrazione.

  Il ministro Renato BALDUZZI evidenzia innanzitutto che lo scopo del provvedimento in esame, in termini generali, è quello di definire un nuovo assetto strutturale e organizzativo che renda la Croce rossa italiana più corrispondente ai principi di autonomia e indipendenza del Movimento internazionale della Croce rossa e della Mezzaluna rossa, oltre che realizzare un modello sostenibile dal punto di vista dei costi di funzionamento. In tale senso deve essere intesa la costituzione, a decorrere dal 1o gennaio 2014, di una nuova Associazione della Croce rossa italiana come associazione privata di interesse pubblico.
  Con specifico riferimento alle questioni sollevate nel corso del dibattito, fa presente che, per quanto riguarda le regioni, una volta che esse deliberino di svolgere determinati servizi in convenzione con la CRI, avverrà sicuramente il trasferimento delle relative risorse nei loro confronti.
  Condivide inoltre alcune obiezioni che sono state formulate, come quella concernente la deroga al possesso del titolo di specializzazione contemplata al comma 6 dell'articolo 6, mostrando quindi una disponibilità ad rivedere tale disposizione, così come la norma di cui al comma 2 dell'articolo 6, a proposito dell'individuazione del momento in cui l'Ente e l'Associazione definiscono i fabbisogni e i requisiti del proprio personale.
  Ritiene altresì che debba essere preso in considerazione anche il problema dei cosiddetti precari, che sulla base dell'attuale formulazione del comma 2 dell'articolo 6 sembrano esclusi dalla possibilità di riallocazione.
  Si riserva inoltre di approfondire altre questioni segnalate, quali quelle concernenti rispettivamente il numero delle componenti della Croce rossa, ritenuto troppo elevato, e le misure da introdurre al fine di evitare il riprodursi di situazioni di disavanzo da parte dei comitati.
  Auspica dunque che si possa pervenire complessivamente ad un miglioramento del testo attuale, – ferma restando l'impostazione dello schema di decreto legislativo, che si ispira a certi principi ed è volta al conseguimento di determinate finalità – attraverso il confronto con le competenti Commissioni parlamentari della Camera e del Senato.

  Domenico DI VIRGILIO, relatore, invita i colleghi a fargli pervenire al più presto eventuali proposte e suggerimenti, che valuterà al fine della predisposizione della proposta di parere che egli stesso presenterà alla Commissione nella seduta di martedì 18 settembre.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, alla luce della comunicazione fatta dal relatore, fa presente che la proposta di parere che questi presenterà potrà essere discussa ed eventualmente modificata nella seduta di martedì 18 settembre. Nella successiva giornata di mercoledì 19 settembre, una volta acquisiti i rilievi che saranno espressi da parte delle Commissioni V e IV, la Commissione procederà alla deliberazione del parere di competenza. Nessun altro Pag. 154chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.30 alle 15.55.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Disposizioni in materia di assistenza psichiatrica.
Testo unificato C. 919 Marinello, C. 1423 Guzzanti, C. 1984 Barbieri, C.2065 Ciccioli, C. 2831 Jannone, C. 2927 Picchi, C. 3038 Garagnani e C. 3421 Polledri.