CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 6 settembre 2012
700.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e X)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Giovedì 6 settembre 2012. — Presidenza del presidente della VIII Commissione Angelo ALESSANDRI. – Interviene il sottosegretario di Stato allo sviluppo economico, Claudio De Vincenti e il sottosegretario di Stato dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Tullio Fanelli.

  La seduta comincia alle 9.05.

Decreto-legge 129/2012: Disposizioni urgenti per il risanamento ambientale e la riqualificazione del territorio della città di Taranto.
C. 5423 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 5 settembre 2012.

  Angelo ALESSANDRI, presidente, comunica che sono state presentate richieste di riesame della valutazione di ammissibilità in relazione agli emendamenti Lanzarin 1.21 e Torazzi 1.13, nonché all'articolo aggiuntivo Alessandri 2.04.
  Aggiunge che le presidenze delle Commissioni VIII e X, effettuato, alla luce dei criteri di ammissibilità richiamati nella seduta di ieri, un supplemento di istruttoria sulle proposte emendative sopra richiamate, ritengono di confermare il giudizio di inammissibilità: sull'emendamento Torazzi 1.13, in quanto esso destina le risorse del comma 3 dell'articolo 1 anziché all'attuazione del Protocollo d'intesa del 26 luglio 2012 concernente la bonifica, l'ambientalizzazione e la riqualificazione di Taranto, ad interventi di bonifica di altre aree in situazioni di crisi industriale incluse in accordi di programma quadro; sull'emendamento Lanzarin 1.21, limitatamente alla seconda parte; in quanto incide, modificandola, sulla destinazione delle risorse disponibili del Ministero dell'ambiente dirette all'attuazione di piani straordinari per rimuovere le situazioni a Pag. 24più elevato rischio idrogeologico; sull'articolo aggiuntivo Alessandri 2.04, in quanto reca modifiche dal decreto legislativo n. 155 del 2010 concernenti la definizione dei livelli massimi di benzoapirene in determinate aree urbane.

  Giovanni FAVA (LNP), intervenendo sul complesso degli emendamenti esprime un giudizio estremamente critico su un provvedimento che, a suo giudizio, non avrebbe motivo di sussistere se decontestualizzato dal territorio a favore del quale è stato adottato. Ricorda che in Italia, oltre a Taranto, sono stati individuati altri 56 siti di interesse nazionale (SIN), ubicati soprattutto nelle regioni del Centro-Nord, che si trovano in condizioni del tutto analoghe a quelle del territorio pugliese. Lamenta che per tutti questi siti non è stato previsto alcun provvedimento di urgenza che accelerasse le procedure previste nei diversi accordi di programma. In questo caso, pertanto, viene a crearsi un pericoloso precedente di discriminazione territoriale, un inaccettabile provvedimento di favore nei confronti di una regione meridionale. Sottolinea che il provvedimento in esame si occupa unicamente della bonifica dell'area industriale e portuale della città di Taranto e non contiene alcuna disposizione a favore dell'Ilva, come surrettiziamente si è voluto far credere ai lavoratori. Non si comprendono pertanto le ragioni che abbiano condotto all'adozione di un provvedimento urgente a favore della città di Taranto, senza prevedere alcun intervento per altri siti altrettanto pericolosi per la salute pubblica ubicati a Mantova, Ravenna, Casale Monferrato, solo per citarne alcuni. Sollecita pertanto il Governo a intervenire con analoghi provvedimenti di urgenza anche sugli altri cinquantasei SIN; in caso contrario, si assisterebbe – lo ribadisce – ad una inaccettabile discriminazione territoriale che, peraltro incide in maniera fortemente negativa sulla credibilità del sistema Paese: gli interventi di riqualificazione del porto di Taranto recheranno, infatti, enormi benefici soprattutto alla società TCT (Taranto Container Terminal Spa) a capitale asiatico, cui è stato chiesto un contributo irrisorio per gli interventi di riqualificazione dell'area portuale.

  Giuseppe VATINNO (Misto-ApI) dichiara di non condividere le modalità seguite dal Governo nella gestione della situazione dell'ILVA. In primo luogo fa notare come il decreto legge in esame dia solo copertura ad un accordo immodificabile.

  Alberto TORAZZI (LNP), nell'associarsi alle osservazioni del collega Fava, stigmatizza in particolare l'utilizzo di 20 milioni di euro disponibili nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente per il dissesto idrogeologico, a favore del risanamento ambientale del territorio della città di Taranto. Analoghe considerazioni svolge sull'esigua somma chiesta alla cinese TCT Spa (7,2 milioni di euro) per interventi di riqualificazione del porto a fronte degli 187 milioni complessivi stanziati a questo fine.

  Manuela LANZARIN (LNP) sottolinea come il Governo, con il decreto-legge in esame, abbia preso in considerazione solo la realtà di Taranto, non dando la stessa importanza ad altre analoghe situazioni presenti nel territorio nazionale e determinando pertanto una situazione di disparità. Ribadisce la posizione di contrarietà del gruppo della Lega Nord sul provvedimento in esame che, tra l'altro, a suo avviso, non va a risolvere la grave situazione dell'ILVA che chiama in causa anche la responsabilità degli enti locali.
  Fa notare come il provvedimento in questione ponga al centro dell'attenzione il tema delle bonifiche, sul quale il Governo non ha mai concentrato la dovuta attenzione, nonostante i numerosi siti che necessitano di bonifica e che, se ristrutturati, potrebbero rappresentare un volano per l'economia.
  Con riferimento poi ai 20 milioni di euro disponibili sullo stato di previsione del Ministero dell'ambiente per interventi a tutela della difesa del suolo, richiama le battaglie svolte dalla VIII Commissione a Pag. 25favore di una politica incisiva in materia di prevenzione del rischio idrogeologico. Ritiene pertanto non condivisibile l'operazione del Governo che distoglie risorse finanziarie da tale settore strategico. Riconosce che nell'ambito della difesa del suolo vi siano casi di responsabilità delle regioni che non hanno rispettato gli accordi di programma. Ritiene che tale aspetto vada colpito, non distogliendo risorse finanziarie dal settore, ma punendo quegli amministratori locali responsabili del mancato rispetto dell'accordo di programma.
  Analogamente stigmatizza la previsione dell'utilizzo di risorse del Fondo Kyoto per finalità sicuramente importanti, come la riqualificazione ambientale del territorio della città di Taranto, ma comunque diverse da quelle originarie come la riduzione di anidride carbonica. Quanto poi alla nomina del Commissario si domanda come mai, stante l'urgenza della situazione a Taranto, il Governo non abbia ancora provveduto alla nomina del commissario. Auspica che in tale caso, contrariamente a quanto avvenuto per la gestione dei rifiuti in Campania, la gestione della situazione di Taranto da parte del Commissario non si trasformi in un fatto ordinario. Conclude richiamando l'attenzione del Governo sulla urgenza di provvedere alla bonifica di altri siti in Italia di importanza analoga a quella di Taranto.

  Renato Walter TOGNI (LNP) sottolinea come gli emendamenti presentati dal Gruppo della Lega Nord nascano dalla constatazione dell'esistenza in Italia di numerose altre zone colpite da fenomeni di inquinamento ambientale e per le quali, analogamente a Taranto, occorrerebbe un intervento dello Stato.

  Ludovico VICO (PD), relatore per la X Commissione, anche a nome del relatore per l'VIII Commissione, invita al ritiro di tutte le proposte emendative presentate all'articolo 1, evidenziando che le proposte relative all'articolo 2 risultano tutte inammissibili.

  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI concorda con il parere espresso dai relatori.

  Andrea LULLI (PD), comunica che il gruppo PD ritira tutti gli emendamenti presentati.

  Angelo ALESSANDRI, presidente, in considerazione dell'inizio imminente dei lavori dell'Assemblea, rinvia il seguito dell'esame alla seduta pomeridiana.

  La seduta termina alle 10.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 6 settembre 2012. — Presidenza del presidente della VIII Commissione Angelo ALESSANDRI, indi del presidente della X Commissione, Manuela DAL LAGO. — Interviene il sottosegretario di Stato dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Tullio Fanelli e il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, Giampaolo D'Andrea.

  La seduta comincia alle 13.15.

Decreto-legge 129/2012: Disposizioni urgenti per il risanamento ambientale e la riqualificazione del territorio della città di Taranto.
C. 5423 Governo.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nell'odierna seduta antimeridiana.

  Angelo ALESSANDRI, presidente, nel passare all'esame delle proposte emendative, il cui fascicolo è in distribuzione (vedi allegato) comunica che la collega Zamparutti ha ritirato gli emendamenti a propria firma e il collega Ghiglia tutti gli emendamenti del proprio gruppo. Da quindi la parola al collega Fava sull'emendamento 1.1.

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  Giovanni FAVA (LNP) illustra le finalità del proprio emendamento 1.1, ribadendo la propria netta contrarietà al provvedimento in esame che, oltre ad essere discriminatorio nei confronti delle regioni del Nord, non offre alcuna soluzione ai problemi ambientali e occupazionali della città di Taranto. A suo avviso, considerato l'inquinamento della zona industriale, sarebbe stato preferibile prevedere l'abbandono dell'abitato del quartiere Tamburi e del comune di Statte, piuttosto che procedere alle previste operazioni di bonifica. Sollecita il Governo a dare risposte anche a regioni del Nord che versano nelle stesse condizioni ambientali, rammaricandosi che il solo gruppo della Lega Nord intervenga in questa discussione per difendere gli interessi di tutti i cittadini italiani. Invita, quindi, i colleghi della maggioranza a intervenire in difesa del diritto ad una parità di trattamento per tutti i cittadini che nelle diverse regioni italiani vivono in condizioni analoghe a quelle della città di Taranto.

  Alberto TORAZZI (LNP), nell'associarsi alle considerazioni del collega Fava, ribadisce che si tratta di un provvedimento discriminatorio nei confronti delle regioni del Nord. Stigmatizza altresì il fatto che con denaro pubblico italiano si proceda alla riqualificazione dell'area portuale della città di Taranto da cui trarrà beneficio soprattutto la società cinese TCT Spa.

  Manuela LANZARIN (LNP), sottolinea come appaia opportuno, come previsto dall'emendamento 1.1., coinvolgere il Ministro dello sviluppo economico nelle procedure relative all'individuazione e alla nomina del Commissario straordinario. Coglie l'occasione per stigmatizzare l'atteggiamento di tutti i gruppi parlamentari che hanno rinunciato a priori alla possibilità di apportare miglioramenti al decreto in esame, in qualche modo così evidenziando la propria presa di distanza da un provvedimento evidentemente considerato inutile. Ritira quindi l'emendamento 1.1. ripromettendosi di ripresentarlo ai fini dell'esame in Aula.

  Giovanni FAVA (LNP), intervenendo per illustrare l'emendamento 1.2 a sua firma, stigmatizza il fatto che il relatore Ghiglia abbia rilasciato in un comunicato stampa alcune dichiarazioni relative agli interventi previsti dal provvedimento in esame invece di intervenire nel dibattito che si sta svolgendo in commissione. In particolare il relatore ha dichiarato che il decreto-legge rappresenta una prima e fondamentale risposta ad un complesso problema ambientale e che la produzione degli stabilimenti dell'ILVA interessa indirettamente numerosi stabilimenti del Nord.
  Ribadisce quindi il suo giudizio estremamente negativo sul provvedimento che non fornisce alcuna risposta per la questione ILVA, si limita a sbloccare risorse per la bonifica del porto di Taranto e rappresenta un intervento legislativo discriminatorio nei confronti degli altri siti di interesse nazionale.

  Agostino GHIGLIA (PdL), relatore per la VIII Commissione, invita il collega Fava ad approfondire il significato delle dichiarazioni contenute nel citato comunicato stampa. In proposito ribadisce di aver preso le distanze dagli interventi del gruppo della Lega che hanno definito razzista il provvedimento in esame poiché a suo parere esso rappresenta invece una tempestiva risposta del Governo nonostante le poche risorse disponibili.

  Alberto TORAZZI (LNP) interviene chiarendo il significato del termine razzismo come utilizzato in questo contesto dal suo gruppo. Evidenzia come il provvedimento in esame attribuisce, come spesso è stato fatto in passato, ulteriori risorse finanziarie alle regioni del Mezzogiorno e che rappresenta di fatto un provvedimento discriminatorio nei confronti di tutti i territori del nord Italia che si trovano nelle medesime condizioni di Taranto. Annuncia il ritiro dell'emendamento 1.2.

  Giuseppe VATINNO (Misto-ApI), esprime perplessità sull'invito al ritiro espresso dal Governo, conformemente ai Pag. 27relatori, su tutti gli emendamenti presentati, ritenendo invece che sarebbe stato più opportuno un atteggiamento di apertura da parte del Governo in particolare in relazione a quegli emendamenti che intervengono sulla disposizione dell'articolo 1 che distoglie dalla finalità originaria le risorse del Fondo Kyoto, destinandole ad interventi di riqualificazione ambientale del territorio della città di Taranto. Annuncia quindi il ritiro dei propri emendamenti 1.26 e 1.27.

  Aldo DI BIAGIO (FLpTP), annuncia il ritiro del proprio emendamento 1.02.

  Manuela LANZARIN (LNP), intervenendo sul proprio emendamento 1.3, evidenzia come risulti inappropriata la previsione di una possibile proroga all'incarico di Commissario straordinario, segnalando il pericolo che la straordinarietà si possa trasformare, come nel «caso Napoli» in ordinaria amministrazione. Fa inoltre notare come, nonostante l'adozione del provvedimento di urgenza, il Commissario straordinario, ad un mese di distanza, non sia stato ancora nominato. Ritira comunque il proprio emendamento 1.3.

  Giovanni FAVA (LNP), intervenendo sul proprio emendamento 1.4 segnala come appaia certamente necessario che anche nell'eventuale proroga del Commissario straordinario sia coinvolto il Ministro dello sviluppo economico. Coglie l'occasione per ribadire al collega Ghiglia, della cui replica prende atto, la sua opinione che con il decreto in esame si sia operata una vera e propria discriminazione verso i territori del nord, facendo presente che sarà anche sua responsabilità quella di spiegare ai propri concittadini di Casale Monferrato l'evidente disparità di trattamento. Preannuncia che il proprio gruppo continuerà a chiedere al Governo chiare risposte sugli altri 56 SIN che non hanno ricevuto alcun finanziamento, né, con ogni probabilità ne riceveranno in futuro. Ritira comunque il proprio emendamento 1.4.

  Alberto TORAZZI (LNP), intervenendo sul proprio emendamento 1.5 sottolinea come sembra senz'altro opportuno che per gli interventi sull'area portuale sia direttamente il Commissario dell'Autorità portuale ad intervenire senza inutili appesantimenti. Annuncia quindi il ritiro dell'emendamento 1.5.

  Manuela LANZARIN (LNP), intervenendo sul proprio emendamento 1.9, ne illustra la precipua finalità che è quella di non distrarre i fondi relativi alla lotta contro il dissesto idrogeologico dalla loro specifica destinazione, in favore non di una zona d'Italia, ma di tutte le aree del territorio nazionale che ne possano avere necessità. Annuncia comunque il ritiro dell'emendamento 1.9.

  Giovanni FAVA (LNP), intervenendo sul proprio emendamento 1.10, chiarisce che la sua finalità è quella di porre, per l'ennesima volta, all'attenzione del Parlamento un tema sul quale la Lega è intenzionata a dare ferma battaglia, ovvero l'ingiusta ripartizione dei Fondi destinati alle aree svantaggiate. Ricorda che tali fondi sono destinati, in una percentuale dell'85 per cento, alle regioni meridionali in base a considerazioni che, ingiuste già in partenza, appaiono oggi francamente superate. Infatti oggi la distinzione fra aree del Paese «ricche» e «svantaggiate» appare decisamente annullata dalla situazione di crisi che ha reso in pratica tutto il Paese area svantaggiata: la sperequazione quindi non ha senso ed è francamente insostenibile.
  Annuncia comunque il ritiro del proprio emendamento 1.10 preannunciando su tale tema una forte battaglia in sede di esame di Assemblea.

  Alberto TORAZZI (LNP), intervenendo sul proprio emendamento 1.15 specifica che esso è diretto, come altre proposte, ad ottenere una diversa allocazione dei fondi di cui al comma 3 che non devono essere distolti dalla loro finalità originaria, ovvero la lotta al disseto idrogeologico. Annuncia Pag. 28in ogni caso il ritiro del proprio emendamento 1.15.

  Giovanni FAVA (LNP), annuncia il ritiro da parte del gruppo della Lega Nord delle proposte emendative restanti, ovvero 1.16, 1.17, 1.18, 1.19 e 1.20.

  Angelo ALESSANDRI, presidente, avendo esaurito l'esame delle proposte emendative, comunica che sono pervenuti i prescritti pareri da parte di tutte le Commissioni parlamentari competenti (ovvero I, IX, XI, XII e XIV), oltre che quelli del Comitato per la legislazione e della Commissione per le questioni regionali; il parere della Commissione Bilancio sarà reso direttamente all'Assemblea. Le Commissioni sono quindi nelle condizioni di poter procedere alla votazione del mandato a riferire ai relatori.

  Le Commissioni deliberano di conferire il mandato ai relatori di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Deliberano altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Angelo ALESSANDRI, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei diciotto sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 15.

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