CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 12 luglio 2012
681.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

  Giovedì 12 luglio 2012. — Presidenza del presidente Silvano MOFFA. — Interviene il viceministro del lavoro e delle politiche sociali, Michel Martone.

  La seduta comincia alle 13.30.

5-06149 Cazzola: Contratto di lavoro applicabile al personale di talune categorie di cooperative sociali.

  Il viceministro Michel MARTONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Giuliano CAZZOLA (PdL), nel ringraziare il rappresentante del Governo per la risposta, dichiara di non potersi ritenere soddisfatto da essa, atteso che rimane drammaticamente aperta la problematica riguardante il corretto inquadramento del personale operante nelle cooperative sociali nell'ambito dell'assistenza domiciliare e ospedaliera. Fa notare che tale vicenda conferma le preoccupazioni già manifestate da più parti nell'ambito della discussione della legge di riforma del mercato del lavoro circa le difficoltà, da parte di talune aziende, di fare ricorso ai contratti flessibili, al fine di restare sul mercato e garantire servizi sociali importanti a costi Pag. 106sostenibili. Fa presente, in particolare, che nel caso di specie si tratta di assicurare l'erogazione di servizi in favore di famiglie in difficoltà, per le quali si pone l'esigenza di beneficiarne a prezzi accessibili e secondo modalità di fruizione flessibile. Osservato che vi è il rischio concreto che le aziende in questione chiudano per un problema di carico eccessivo di oneri, auspica che il Governo si faccia promotore di un'iniziativa che conduca alla definizione di un contratto di riferimento per il settore, nel cui ambito, altrimenti, si rischierebbe di incentivare il ricorso al lavoro sommerso.

5-07024 Damiano: Vicende occupazionali relative allo stabilimento Oerlikon Graziano di Garessio.

  Il viceministro Michel MARTONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Cesare DAMIANO (PD) fa presente che la vicenda descritta nell'interrogazione in titolo rappresenta l'ennesimo caso di delocalizzazione delle imprese, che rischia di impoverire ulteriormente un territorio già in crisi economica. Osserva che, nel caso di specie, l'azienda in questione ha risposto negativamente all'offerta – proposta dalle istituzioni territoriali competenti – di beneficiare di talune importanti agevolazioni fiscali, ribadendo la propria volontà di chiudere lo stabilimento interessato e di trasferire in altri siti i lavoratori coinvolti, per i quali si determinerebbero, peraltro, gravi disagi connessi alle difficoltà di raggiungere il posto di lavoro. Preso atto delle dichiarazioni del rappresentante del Governo in ordine all'avvio di un dialogo tra l'azienda e una cordata di imprenditori interessati a rilevare l'impresa in crisi, raccomanda all'Esecutivo di informare tempestivamente le parti sociali circa gli sviluppi di tale vicenda, nella prospettiva della costituzione di un tavolo di confronto, che auspica possa svolgersi anche con il coinvolgimento del Ministero dello sviluppo economico. In proposito, dichiara che anch'egli si farà interprete presso le parti sociali di iniziative dirette all'individuazione delle necessarie soluzioni al riguardo.

5-07025 Codurelli: Accesso al trattamento pensionistico di lavoratori dell'ex-Ipost.

  Il viceministro Michel MARTONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Lucia CODURELLI (PD) si dichiara sconcertata e indignata dalla risposta del rappresentante del Governo, che testimonia un'assoluta noncuranza rispetto ai quesiti posti nell'interrogazione, ai quali ritiene non sia stato sostanzialmente fornito alcun reale riscontro. Ricorda che sulla vicenda in questione diversi mesi fa aveva già presentato una interrogazione, alla quale il Governo aveva risposto dando precise rassicurazioni circa lo sblocco della situazione dei lavoratori ex-Ipost, sblocco che, tuttavia, non si è mai verificato. Ritiene inaccettabile che l'Esecutivo non abbia ancora incluso tali lavoratori – rimasti coinvolti nel processo di aggregazione degli enti previdenziali – tra coloro che hanno il diritto di beneficiare del previgente regime previdenziale, nonostante siano stati autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione, al fine di farli rientrare nelle deroghe previste dal decreto cosiddetto «Salva Italia». Dopo aver invitato il rappresentante del Governo a leggere con attenzione, una volta per tutte, il contenuto delle proprie interrogazioni sull'argomento, al fine di fornire una risposta puntuale, auspica altresì che la presidenza possa tutelare i parlamentari nei confronti di un atteggiamento dell'Esecutivo che appare sempre più elusivo rispetto alle interrogazioni presentate, a garanzia della salvaguardia delle prerogative delle Camere.

  Silvano MOFFA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 13.55.

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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 12 luglio 2012. — Presidenza del presidente Silvano MOFFA indi del vicepresidente Giuliano CAZZOLA. — Interviene il viceministro del lavoro e delle politiche sociali, Michel Martone.

  La seduta comincia alle 13.55.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011.
C. 5324 Governo.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012.
C. 5325 Governo.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.

  Silvano MOFFA, presidente, fa presente che la Commissione inizia, nella seduta odierna, l'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, del disegno di legge recante rendiconto generale dello Stato per l'anno finanziario 2011 e del disegno di legge recante assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2012, per le parti di competenza. Ricorda, quindi, che l'esame dei provvedimenti si conclude con una relazione alla V Commissione e con la nomina di un relatore incaricato di riferire alla medesima Commissione. In proposito, comunica che oggi avrà luogo la relazione introduttiva e si avvierà il dibattito sui provvedimenti in titolo, che proseguirà nella prossima settimana; il termine per la presentazione di eventuali emendamenti al disegno di legge recante l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2012 sarà, pertanto, fissato nell'ambito della prossima seduta, al termine del dibattito di carattere generale.

  La Commissione prende atto.

  Vincenzo Antonio FONTANA (PdL), relatore, in via preliminare, ricorda che il Rendiconto generale dello Stato è lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica, adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria: l'esposizione dettagliata delle risultanze della gestione è fornita, su appositi stampati, dal conto del bilancio, che risulta costituito dal conto consuntivo dell'entrata e, per la parte di spesa, dal conto consuntivo relativo a ciascun Ministero. Rileva che il disegno di legge C. 5324, relativo al Rendiconto generale dello Stato per il 2010, espone i risultati complessivi relativi alle amministrazioni dello Stato per l'esercizio finanziario 2011. Per quanto concerne la sfera di competenze della XI Commissione, ritiene che occorra avere riguardo specificamente alla Tabella n. 4, allegata al Rendiconto generale dello Stato per il 2011, relativa al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, mentre nella Tabella n. 2, relativa al Ministero dell'economia e delle finanze, non si riscontrano elementi di particolare interesse.
  In termini di previsioni iniziali, fa presente che il consuntivo relativo al 2011 evidenzia, per quanto riguarda la competenza, impegni pari a 80,08 miliardi di euro per la parte corrente e a 1,94 miliardi di euro per il conto capitale, per un totale di 82,02 miliardi di euro. Fa notare che, in corso d'esercizio, tali previsioni hanno avuto un incremento netto di 728 milioni di euro in termini di competenza (di cui 1,01 miliardi di parte corrente e 2,52 miliardi in conto capitale) e 4,3 miliardi di euro in termini di cassa (di cui 451 milioni di parte corrente e 277 milioni Pag. 108in conto capitale); pertanto, le previsioni in via definitiva ammontano, per la parte di competenza, a 80,54 miliardi di euro di parte corrente e a 2,21 miliardi di euro di conto capitale; in termini di cassa, a 86,21 miliardi di euro per la parte corrente e 320 milioni di euro in conto capitale. Rispetto alle previsioni definitive, osserva che il conto consuntivo ha evidenziato, in termini di competenza, impegni per 72,25 miliardi di euro di parte corrente e 694 milioni di euro in conto capitale, con conseguenti economie pari a 8,29 miliardi di euro per la parte corrente e a 1,51 miliardi di euro in conto capitale. Fa notare che la cassa evidenzia, invece, pagamenti pari a 78,65 miliardi di euro per la parte corrente e 2,25 miliardi di euro per il conto capitale: considerando le autorizzazioni definitive risulta una differenza (tra autorizzazioni definitive e pagamenti) pari a 7,56 miliardi di euro per la parte corrente e 935 milioni di euro in conto capitale. Sottolinea che i residui accertati al 31 dicembre 2011 si stabiliscono complessivamente, per effetto delle variazioni intervenute nel corso dell'anno, in 19,33 miliardi di euro, di cui 15,35 di parte corrente e 3,97 di conto capitale.
  Per quanto concerne l'istituto dell'assestamento di bilancio, ricorda innanzitutto che esso è volto a consentire un aggiornamento, a metà esercizio, degli stanziamenti del bilancio dello Stato, anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente. Al riguardo, fa presente che lo stato di previsione della spesa del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l'anno finanziario 2012, approvato con la legge 12 novembre 2011, n. 184 (Tabella n. 4), recava, in termini di competenza, spese complessive per 100,27 miliardi di euro, di cui 98,6 miliardi di parte corrente e 1,66 miliardi di conto capitale. Per quanto riguarda la cassa, erano previste spese complessive pari a 100,45 miliardi di euro, di cui 98,74 miliardi di parte corrente e 1,71 miliardi in conto capitale. Rileva che, all'atto della presentazione al Parlamento del progetto di legge di bilancio, la consistenza dei residui presunti al 1o gennaio 2011 risultava pari a 10,1 miliardi di euro per la parte corrente e a 3,95 miliardi di euro in conto capitale, per un totale di 14,05 miliardi; la massa impegnabile (competenza + residui) ammontava a 114,33 miliardi di euro, di cui 108,71 per la parte corrente e 5,61 per la parte in conto capitale; la massa spendibile (cassa + residui) ammontava a 114,51 miliardi di euro, di cui 108,8 di parte corrente e 5,66 in conto capitale. Fa presente che le previsioni iniziali illustrate subiscono alcune modifiche derivanti da due ordini di fattori: variazioni introdotte in forza di atti amministrativi (adottati nel periodo gennaio-maggio 2012) e variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento in esame. Soltanto queste ultime costituiscono oggetto della decisione parlamentare. Segnala che tutte le variazioni interessano le unità previsionali approvate dal Parlamento con la predetta legge n. 184 del 2011 e si collocano sui capitoli in cui sono state ripartite le unità medesime con l'emanazione, ai fini della gestione e della rendicontazione, del decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 1o dicembre 2011.
  Per quanto concerne le variazioni tramite atti amministrativi, osserva che alcune interessano esclusivamente le dotazioni di cassa, per un totale di poco più di circa 54 milioni di euro (esclusivamente per integrazioni delle dotazioni di cassa dei capitoli deficitari, con storno dall'apposito fondo di riserva di cui al cap. 3002 del Ministero dell'economia e delle finanze). Rileva che altre variazioni imputabili ad atti amministrativi riguardano, invece, sia la competenza che la cassa, e derivano da norme di carattere generale, per un totale negativo di 1,4 miliardi di euro in termini di competenza e di 1,19 miliardi di euro in termini di cassa. Per quanto riguarda, specificamente, le variazioni proposte dal disegno di legge di assestamento, evidenzia che le variazioni in termini di competenza consistono in un incremento complessivo di circa 17,3 milioni di euro, interamente ascrivibile all'aumento Pag. 109delle spese correnti. Per quanto concerne i residui, osserva che si registra un incremento complessivo pari a 4,44 miliardi di euro, derivanti da un incremento di 4,51 miliardi per le spese correnti e da un decremento di 61 milioni per le spese in conto capitale. Relativamente alla cassa, fa presente che le variazioni proposte consistono in un incremento complessivo di 1,93 miliardi di euro, derivante da un aumento delle spese correnti pari a 965 milioni e delle spese in conto capitale pari a 962 milioni. Pertanto, rileva che le previsioni per il bilancio 2012 si assestano, per i residui, in 18,50 miliardi di euro, di cui 14,61 per la parte corrente e 3,89 in conto capitale; per la competenza, in 98,88 miliardi di euro, di cui 97,22 per le spese correnti e 1,66 in conto capitale; per la cassa, in 101,19 miliardi di euro, di cui 98,51 per le spese correnti e 2,65 per le spese in conto capitale.
  Segnala che le variazioni complessive effettuate rispetto alle previsioni iniziali sono pari, per la spesa di parte corrente, a 4,5 miliardi di euro per i residui, nonché a una variazione negativa di 1,38 miliardi di euro per la competenza e 225 milioni di euro per la cassa; per la spesa in conto capitale, si registra una variazione complessiva in termini negativi per i residui di 61,8 milioni di euro e una variazione in termini positivi di 962 milioni di euro per la cassa, mentre non vi sono variazioni per la competenza. Fa notare che le variazioni complessive ammontano, pertanto, a 4,44 miliardi di euro di residui e 737 milioni di euro di cassa; la competenza registra invece una variazione complessiva negativa di 1,38 miliardi di euro. Segnala, infine, per i profili di interesse della XI Commissione relativi alle risorse della contrattazione collettiva nelle pubbliche amministrazioni, le parti della Tabella n. 2 (Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze), che risultano attinenti, principalmente, alla missione n.25, recante «Fondi da ripartire».
  In conclusione, propone di riferire favorevolmente alla V Commissione su entrambi i documenti di bilancio in esame, ferma restando l'opportunità di verificare eventuali elementi che emergeranno dal dibattito.

  Giuliano CAZZOLA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.10.

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