CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 28 giugno 2012
674.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 28 giugno 2012. — Presidenza del vicepresidente Laura FRONER — Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Claudio De Vincenti.

  La seduta comincia alle 13.10.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59, di attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno.
Atto n. 468.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 20 giugno 2012.

  Laura FRONER, presidente e relatore, comunica che il previsto parere della Conferenza Unificata non risulta pervenuto, né è possibile individuare una data certa in cui esso perverrà; inoltre, anche la Commissione Bilancio non ha ancora deliberato i propri rilievi.
  In relazione a tale situazione, appare chiaro che la X Commissione non è nelle condizioni di concludere l'esame e di esprimere il relativo parere. Chiede quindi al rappresentante del Governo la disponibilità ad attendere che i presupposti necessari per l'espressione del parere si realizzino.

  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI dichiara la disponibilità del governo ad attendere la deliberazione del parere della Commissione fino all'espressione del parere da parte della Conferenza unificata e dei rilievi della V Commissione, sottolineando comunque la necessità che essi poi pervengano tempestivamente.
  Passa quindi ad illustrare i chiarimenti richiesti dalla relatrice nella seduta dello scorso 20 giugno. Sul primo punto, relativo alle questioni inerenti le categorie dei commercianti ambulanti e dei concessionari di demanio pubblico marittimo, premesso che il provvedimento correttivo in esame non contiene disposizioni in materia ed essendo nota l'impossibilità di una deroga totale alla direttiva 2006/123/CE, assicura l'impegno del Governo a lavorare su ipotesi di limitate e motivate deroghe ai relativi principi. In particolare, per il commercio sulle aree pubbliche si è concordata in sede tecnica con le regioni un'intesa Pag. 64che prevede una limitata proroga dell'applicazione della normativa e che, in materia di rinnovo delle concessioni, prevede una parziale deroga in fase di prima applicazione per tenere conto della cosiddetta «anzianità di posteggio». Sottolinea che il testo è stato concordato con la Presidenza del Consiglio, e che si è tenuto accuratamente conto dei principi di compatibilità comunitaria. Al riguardo, la Conferenza unificata dovrebbe deliberare parere favorevole nella prossima seduta del 5 luglio 2012. Aggiunge che si sta procedendo in maniera analoga anche per gli stabilimenti balneari nell'ambito della specifica delega legislativa a tal fine già prevista. Fa presente che gli Uffici del Ministero per gli affari regionali, il turismo e lo sport e la Presidenza del Consiglio stanno lavorando ad una soluzione che consideri tutti gli spazi consentiti dalla normativa e dalla stessa direttiva, tenendo conto della valutazione dei profili di salute pubblica, di salute e sicurezza dei lavoratori, di protezione ambientale, di salvaguardia del patrimonio culturale e di altri motivi imperativi di interesse generale in conformità al diritto comunitario. Osservato che i rilievi dell'onorevole Froner non attengono tanto al testo correttivo in esame, quanto alle intese che si stanno costruendo a livello governativo, ritiene che le questioni inerenti il commercio ambulante potranno essere positivamente risolte in sede di Conferenza unificata il prossimo 5 luglio, mentre sarà necessario più tempo per le problematiche relative ai concessionari di demanio pubblico marittimo.
  Relativamente alle imprese di consulenza nel settore dei trasporti, sottolinea che il provvedimento correttivo non prevede alcuna innovazione in materia, pertanto il problema, se esiste, dovrà essere affrontato in altra sede.
  Quanto alle norme in materia di pubblici esercizi, precisa che la differenza tra le aree soggette a tutela programmatoria per esigenze rilevanti (di traffico, di sicurezza, ambientali) – per le quali permane un'autorizzazione finalizzata alla verifica di compatibilità con la programmazione – e aree in cui tali esigenze non sussistono – per le quali è possibile invece avviare l'attività con la sola SCIA – non è arbitraria né discriminatoria. Assicura che le aree in cui l'autorizzazione è sostituita dalla SCIA, già in base alla normativa vigente, sono comunque sottoposte all'applicazione delle norme di pubblica sicurezza relative alla sorvegliabilità dei locali. Tuttavia, se necessario, la materia potrà essere ulteriormente chiarita con una circolare interpretativa dopo l'entrata in vigore del provvedimento in titolo. Rileva che diverso è il caso dei circoli privati in cui una normativa precedente già in vigore ha previsto norme di semplificazione.
  Quanto all'eliminazione dei requisiti professionali per i circoli privati e per gli esercizi alimentari all'ingrosso, sottolinea che le preoccupazioni sono riferite in realtà alla possibilità di esercizio abusivo rispettivamente di attività al pubblico o al dettaglio. Ritiene pertanto giustificata l'eliminazione del requisito professionale per la somministrazione di bevande e alimenti nei circoli privati, per il fatto che si rivolgono a soggetti che liberamente vi aderiscono e possono scegliere come tutelarsi, analogamente a quanto avviene nella somministrazione effettuata in famiglia o in gruppi di amici. Per quanto riguarda l'eliminazione dei requisiti professionali per la vendita all'ingrosso, osserva che gli esercizi all'ingrosso hanno minori occasioni di manipolazione degli alimenti e si rivolgono ad un pubblico professionale che ha minore bisogno di tutela normativa, potendo garantirsi sul piano delle competenze professionali e contrattuale. Parimenti infondata ritiene la preoccupazione di abusi conseguenti all'eliminazione dell'obbligo di separazione dei locali per la vendita al dettaglio e all'ingrosso, considerato che, in questo caso, restano applicabili entrambe le normative. Pertanto, se una grande superficie commerciale è utilizzata in modo promiscuo resta interamente assoggettata alle regole programmatorie e autorizzatorie previste per le grandi superfici di vendita al dettaglio.

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  Massimo ZUNINO (PD), chiede chiarimenti in merito all'uso promiscuo delle grandi superfici di vendita all'ingrosso e al dettaglio, di cui all'articolo 8, comma 2, lettera c), del testo in esame. Osserva che attualmente la vendita all'ingrosso e al dettaglio sono soggette a normative diverse, soprattutto per quanto riguarda lo standard dei parcheggi. È d'accordo nel prevedere una normativa restrittiva per il futuro, tuttavia, chiede al Governo un'interpretazione chiara della disposizione richiamata rispetto alla sua applicazione a centri commerciali in cui si esercita attività all'ingrosso e al dettaglio ubicati in aree in cui non è possibile modificare il piano urbanistico.

  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI si riserva di approfondire la questione posta dall'onorevole Zunino.

  Laura FRONER, presidente e relatore, sottolineato che l'eliminazione dell'obbligo di separazione dei locali per la vendita al dettaglio e all'ingrosso dovrebbe essere oggetto della prossima Conferenza unificata, rileva che i controlli per le attività avviate con la SCIA possono essere solo successivi. Al riguardo, è stata evidenziata dagli operatori del settore la preoccupazione che non sempre le regioni sono in grado di prevedere con tempestività questi controlli e, in alcune situazioni specifiche, di effettuarli.

  Ignazio ABRIGNANI (PdL), intervenendo sulla questione dei concessionari di demanio pubblico marittimo, chiede al sottosegretario maggiori chiarimenti su come si intenda tutelare gli imprenditori del settore atteso che non è più possibile derogare alla direttiva 2006/123/CE.

  Andrea LULLI (PD), nel condividere buona parte delle risposte fornite dal sottosegretario, suggerisce che per quanto riguarda le imprese balneari una possibilità di intervento possa consistere nel progettare il lavoro per il futuro. Ritiene che si potrebbe studiare l'ipotesi di trasformare le attività dei concessionari di demanio marittimo in vera attività di impresa che si svolge su suolo pubblico. È consapevole che si tratta di una strada complessa, ma nel momento in cui è stato consentito agli imprenditori nell'arco dei decenni di fare investimenti consistenti sul demanio marittimo, non si può mettere a bando la concessione senza tenere conto delle infrastrutture realizzate attorno alle quali si è costruita l'economia di numerosi tratti di coste italiane. Pur essendo complessivamente favorevole alla cosiddetta direttiva Bolkestein, ritiene che per questo specifico aspetto si debba trovare una soluzione originale a motivo della particolare conformazione geografica del territorio italiano.

  Ignazio ABRIGNANI (PdL), nel condividere le osservazioni dell'onorevole Lulli, ribadisce gli investimenti consistenti operati dai concessionari di demanio marittimo sulle coste italiane.

  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI sottolinea che il Ministero dello sviluppo economico ha svolto un ruolo prioritario nell'individuare soluzioni per il commercio ambulante, mentre sulle le attività balneari vi è la competenza prevalente del ministro Gnudi. Ritiene che per i concessionari di demanio marittimo ci si potrebbe orientare analogamente a quanto già avvenuto nei processi di liberalizzazione dei servizi pubblici locali e nelle gare relative alla distribuzione del gas, riconoscendo al concessionario uscente un indennizzo per gli investimenti effettuati e alle imprese un rientro di capitale investito.

  Laura FRONER, presidente e relatore, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.40.