CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 giugno 2012
661.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 14 GIUGNO 2012

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AUDIZIONI

  Mercoledì 6 giugno 2012. — Presidenza del presidente Paolo RUSSO, indi del vicepresidente Angelo ZUCCHI.

  La seduta comincia alle ore 8.35.

Audizione del Presidente della Commissione Pesca del Parlamento europeo, Gabriel Mato Adrover, sulla riforma della politica comune della pesca.
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 127-ter, comma 1, del regolamento, e conclusione).

  Paolo RUSSO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Introduce quindi l'audizione.

  Gabriel MATO ADROVER, Presidente della Commissione Pesca del Parlamento europeo, interviene sui temi oggetto dell'audizione.

  Intervengono quindi i deputati Luciano AGOSTINI (PD), Anita DI GIUSEPPE (IdV), Teresio DELFINO (UdCpTP) e Corrado CALLEGARI (LNP), ai quali replica Gabriel MATO ADROVER, Presidente della Commissione Pesca del Parlamento europeo.

  Paolo RUSSO, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.50.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 6 giugno 2012. — Presidenza del presidente Paolo RUSSO, indi del vicepresidente Angelo ZUCCHI. — Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Franco Braga.

  La seduta comincia alle 13.35.

  Paolo RUSSO, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione dell'impianto.

5-07006 Paolo Russo: Provvedimenti in favore delle imprese agricole danneggiate dagli eventi atmosferici che recentemente hanno colpito le province di Napoli e Caserta.

  Paolo RUSSO, presidente, rinuncia ad illustrare l'interrogazione.

  Il sottosegretario Franco BRAGA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1)

  Paolo RUSSO, presidente, ringrazia il Governo per la risposta esauriente e soprattutto per l'impegno a procedere con celerità all'istruttoria della richiesta che dovesse venire dalla regione Campania.

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5-07007 Callegari: Interventi di competenza del Ministero delle politiche agricole per l'effettiva applicazione dell'esenzione dell'accise per gli oli vegetali per impieghi agricoli.

  Corrado CALLEGARI (LNP) rinuncia ad illustrare l'interrogazione.

  Il sottosegretario Franco BRAGA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2)

  Corrado CALLEGARI (LNP), nel prendere atto della risposta positiva del Governo, invita lo stesso ad agire con la massima tempestività possibile, visto il notevole tempo trascorso. Ricorda, infatti, che si tratta di una agevolazione basata su una direttiva europea del 2003 recepita con un decreto legislativo del 2007, dichiarata compatibile con il mercato comune con una decisione della Commissione europea del 2011 e non ancora applicata, a distanza di ben nove anni.

5-07008 Delfino: Iniziative per favorire l'accesso al credito delle imprese agricole colpite dal recente terremoto.

  Teresio DELFINO (UdCpTP) rinuncia ad illustrare l'interrogazione.

  Il sottosegretario Franco BRAGA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3)

  Teresio DELFINO (UdCpTP) prende atto della positiva risposta del Governo, soprattutto per la individuazione concreta di risorse per dare maggiore sostegno alle aree duramente colpite dal terremoto, con particolare riferimento al mondo agricolo. Ritiene inoltre molto positiva la decisione far confluire nel fondo indicato dal Governo le risorse derivanti da diverse fonti (aliquote sui carburanti, fondo di solidarietà dell'Unione europea e riduzione dei contributi pubblici ai partiti). Ritiene però necessario che il Governo intervenga per consentire alle aziende di non trovarsi, come avviene in questo momento, nell'impossibilità di far ripartire le proprie attività a causa dell'emanazione di ordinanze della protezione civile che bloccano l'accesso a qualunque forma di attività nelle zone del sisma.

5-07009 Marco Carra: Provvedimenti per il sostegno delle produzioni agroalimentari e per favorire l'accesso al credito delle imprese agroalimentari colpite dal recente terremoto.

  Marco CARRA (PD) rinuncia ad illustrare l'interrogazione.

  Il sottosegretario Franco BRAGA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Marco CARRA (PD) nel replicare, fa presente di avere commesso una dimenticanza non citando nella sua interrogazione le provincie di Reggio Emilia e di Rovigo per le quali pure è stato successivamente dichiarato lo stato di emergenza. Ringrazia quindi il Governo per la soddisfacente risposta, e in particolare il sottosegretario Braga, che si è anche recato in visita nelle zone colpite dal sisma.
  Ricorda infine che il vicepresidente della Commissione europea Tajani, in una sua recente visita a Mantova, ha fatto riferimento alla possibilità di ricorrere a fondi speciali per le infrastrutture, per una somma compresa tra i 200 e i 250 milioni di euro. Ritiene importante che il Governo si adoperi affinché una parte di quei fondi sia destinata al settore agricolo e agroalimentare.

  Il sottosegretario Franco BRAGA fa presente di aver constatato, nelle sue visite alle zone terremotate, che il sisma ha arrecato notevoli danni anche alle infrastrutture irrigue, la cui riparazione riveste carattere di particolare urgenza.

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5-07010 Di Giuseppe: Iniziative in materia di applicazione della normativa sui fitofarmaci alle erbe fresche aromatiche.

  Anita DI GIUSEPPE (IdV) rinuncia ad illustrare l'interrogazione.

  Il sottosegretario Franco BRAGA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Anita DI GIUSEPPE (IdV), più che utilizzare la consueta dichiarazione di soddisfazione, desidera sottolineare che la sua interrogazione intendeva sollevare il problema dell'applicazione alle erbe fresche aromatiche della normativa in materia di fitofarmaci applicabile ad altre verdure, in particolare per quanto riguarda i residui massimi consentiti. Si tratta di una questione sollevata da diversi agricoltori. Ricorda in proposito anche uno studio di un ricercatore dell'Università di Milano, secondo il quale tali erbe non assorbono inquinanti. Invita quindi il Governo a compiere su tale differenza di trattamento gli opportuni approfondimenti, al fine di rimuovere ingiustificate difficoltà nella commercializzazione delle erbe fresche aromatiche.

  Angelo ZUCCHI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 6 giugno 2012. — Presidenza del presidente Paolo RUSSO. — Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Franco Braga.

  La seduta comincia alle 14.

7-00875 Paolo Russo, 7-00883 Di Giuseppe e 7-00891 Brandolini: Attuazione dell'articolo 62 del decreto-legge n. 1 del 2012, recante disciplina delle relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli e agroalimentari.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione delle risoluzioni.

  Paolo RUSSO, presidente, ricordando che nella seduta del 30 maggio la discussione era stata rinviata in attesa della presentazione di ulteriori risoluzioni, avverte che la sua risoluzione 7-00875 è stata ripubblicata, con alcune modifiche, in allegato al resoconto dell'Assemblea del 4 giugno scorso. Avverte altresì che è stata presentata anche la risoluzione Brandolini 7-00891. Se non vi sono obiezioni, tale risoluzione, vertendo sulla stessa materia, sarà discussa congiuntamente alle altre.

  La Commissione concorda.

  Il Sottosegretario Franco BRAGA esprime il parere del Governo sulle risoluzioni presentate.
  Per quanto riguarda la risoluzione Paolo Russo 7-00875, esprime parere favorevole agli impegni di cui alle lettere a), b) e c). Esprime parere favorevole all'impegno di cui alla lettera d), ricomprendendo in esso anche le cooperative di imprenditori della pesca. Esprime parere contrario all'impegno di cui alla lettera e) (con il quale si chiede di escludere dall'ambito applicativo del provvedimento la cessione dei prodotti agricoli alle società di persone ed a responsabilità limitata, da parte degli imprenditori agricoli soci, al fine della successiva commercializzazione, ai sensi dell'articolo 1, comma 1094, della legge n. 296 del 1996), sottolineando che la materia non è definibile con il decreto ministeriale di attuazione dell'articolo 62 del decreto-legge n. 1 del 2012, in quanto la norma primaria non lo consente. Esprime parere favorevole all'impegno di cui alla lettera f), nonché all'impegno di Pag. 193cui alla lettera g), prevedendo che i contratti tipo ivi richiamati, o i documenti da essi discendenti, contengano tutti gli elementi di cui al comma 1 dell'articolo 62. Esprime quindi parere favorevole agli impegni di cui alle lettere h), i), l), m) e n). esprime invece parere contrario sull'impegno di cui alla lettera o) (con il quale si chiede di considerare clausola iniqua in danno del creditore la conclusione di contratti con determinazione di prezzi al di sotto dei costi di produzione dei prodotti oggetto delle cessioni, come rilevati dall'ISMEA attraverso il servizio certificato ai sensi della norma UNI EN ISO 9001:2008), rilevando che la materia non è definibile in sede di decreto ministeriale, in quanto la norma primaria non lo consente. Esprime parere favorevole all'impegno di cui alla lettera p). Esprime invece parere contrario all'impegno di cui alla lettera q) (con il quale si chiede di considerare, nel caso in cui non vi sia certezza sulla data di ricevimento della fattura, la decorrenza del periodo di pagamento dei trenta o sessanta giorni di calendario dalla data di ricevimento dei prodotti, da documentare con mezzi idonei), osservando che anche tale aspetto non è definibile in sede di decreto ministeriale, in quanto la norma primaria non lo consente. Esprime poi parere favorevole all'impegno di cui alla lettera r). Esprime infine parere contrario all'impegno di cui alla lettera s) (che chiede di applicare i termini di pagamento alle cessioni dei prodotti che prevedono erogazioni di servizi e prestazioni accessorie) e parere favorevole all'impegno di cui alla lettera t).
  Relativamente alla risoluzione Di Giuseppe 7-00883, esprime parere favorevole al primo impegno. Esprime invece parere contrario al secondo impegno, che si articola negli indirizzi di cui alle lettera a), b) e c), sottolineando che gli aspetti indicati non sono definibili con il decreto ministeriale di attuazione dell'articolo 62 del decreto-legge n. 1 del 2012, in quanto la norma primaria non lo prevede (per gli indirizzi di cui alle lettere a) e c)) o non lo consente, come già detto in relazione alla risoluzione Russo (per l'indirizzo di cui alla lettera b)). Esprime poi parere favorevole sul terzo impegno, entro i limiti definibili con il decreto ministeriale di attuazione, in base a quanto previsto dalla norma primaria. Esprime parere favorevole sul quarto impegno ed altresì sul quinto, entro i limiti definibili con il decreto ministeriale, in base a quanto previsto dalla norma primaria. Esprime infine parere contrario sul sesto impegno (relativo ai termini di pagamento della pubblica amministrazione e ai conseguenti termini di pagamento da parte delle cooperative e dei loro consorzi in favore dei soci), sottolineando che tali aspetti non sono definibili con il decreto ministeriale, in quanto non sono previsti dalla norma primaria.
  Per quanto riguarda la risoluzione Brandolini 7-00891, esprime parere favorevole sul primo impegno. Sul secondo impegno, che si articola nelle lettere da a) a g), esprime parere contrario all'impegno di cui alla lettera a), relativamente all'obbligo di porre la stesura ed eventuali adempimenti connessi a carico di una delle parti piuttosto che all'altra, ciò che non è consentito dalla norma primaria; si dichiara in ogni caso favorevole alle restanti considerazioni contenute nella lettera. Esprime parere favorevole all'impegno di cui alla lettera b), per quanto riguarda l'indicazione del prezzo dei prodotti nel contratto, come previsto dalla norma primaria, e parere contrario relativamente agli aspetti legati ai termini di pagamento, che la norma primaria stabilisce debbano riferirsi alla data di ricevimento della fattura. Esprime altresì parere contrario sull'impegno di cui alla lettera c), osservando che con riferimento alla trasmissione della fattura la norma primaria non pare consentire modificazioni della normativa fiscale vigente; ricorda in proposito che la norma primaria stabilisce che i termini di pagamento decorrono dall'ultimo giorno del mese di ricevimento della fattura e che gli interessi decorrono automaticamente dal giorno successivo alla scadenza del termine di trenta giorni per le merci deteriorabili e sessanta giorni per le altre merci. Quanto all'impegno di cui alla lettera d), esprime parere contrario a limitazioni alla libera concorrenza e alla libertà di negoziazione tra gli operatori economici, Pag. 194che non sono consentite dalla norma primaria; si esprime invece in senso favorevole alla indicazione di tutti gli elementi contrattuali, ivi comprese eventuali prestazioni connesse alla cessione del prodotto, nel contratto e non in momenti successivi. Con riferimento all'impegno di cui alla lettera f), dichiara che il Governo è favorevole a tenere conto delle pratiche sleali identificate dalla Commissione europea e dai rappresentanti della filiera agro-alimentare (High Level Forum for a better functioning of the food supply chain). Infine, come per l'analogo impegno contenuto nelle altre risoluzioni, esprime parere contrario all'impegno di cui alla lettera g) (con il quale si chiede di considerare clausola iniqua in danno del creditore la conclusione di contratti con determinazione di prezzi al di sotto dei costi di produzione, come rilevati dall'ISMEA), ribadendo che tale aspetto non è definibile con il decreto ministeriale in discussione, in quanto la norma primaria non lo prevede. Esprime poi parere favorevole sul terzo impegno, nei limiti consentiti dalla norma primaria al decreto ministeriale di attuazione. Infine, esprime parere contrario al quarto impegno, con il quale si chiede di valutare l'opportunità di un coinvolgimento dei competenti organi parlamentari prima della definitiva adozione del decreto in parola, sottolineando che ciò non è previsto dalla norma primaria.

  Paolo RUSSO, presidente, osservando che l'articolato parere espresso dal rappresentante del Governo rendono opportuna una adeguata riflessione, ritiene opportuno rinviare il seguito della discussione delle risoluzioni.

  Teresio DELFINO (UdCpTP) chiede se i gruppi siano orientati a predisporre una risoluzione unitaria, dichiarando in caso contrario la propria intenzione di sottoscrivere la risoluzione presentata dal Presidente Russo.

  Paolo RUSSO, presidente, sottolinea che è costume della Commissione tentare sempre di pervenire ad una posizione unitaria, manifestando in ogni caso apprezzamento per l'intenzione manifestata dal collega Delfino. Rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

Sull'ordine dei lavori.

  Fabio RAINIERI (LNP) si dichiara dispiaciuto e anche «arrabbiato» per il fatto di non aver ricevuto alcuna informazione circa il programma della visita nelle zone terremotate che il Sottosegretario ha svolto di recente, benché lo stesso Sottosegretario avesse invitato i deputati interessati a parteciparvi. Da ciò è conseguito che egli, a differenza di altri colleghi, non ha potuto prendervi parte e ha dovuto anche spiegare le ragioni della sua assenza.

  Il Sottosegretario Franco BRAGA si dichiara molto dispiaciuto per quanto avvenuto, precisando che aveva in ogni caso dato disposizioni affinché i parlamentari fossero informati del programma della sua visita. Si impegna ad informare tempestivamente il deputato Rainieri della sua prossima visita nelle aree terremotate, che dovrebbe svolgere la prossima settimana.

  La seduta termina alle 14.20.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 6 giugno 2012. — Presidenza del presidente Paolo RUSSO, indi del vicepresidente Angelo ZUCCHI.

  La seduta comincia alle ore 14.20.

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2012.
(COM(2011)777 def.).
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2012.
Doc. LXXXVII-bis, n. 2.
(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto degli atti in titolo, rinviati nella seduta del 5 giugno 2012.

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  Paolo RUSSO, presidente, avverte che, come preannunciato nella seduta di ieri, il relatore Zucchi ha presentato una proposta di parere favorevole con osservazioni, già trasmessa ai rappresentanti dei gruppi (vedi allegato 6).

  Fabio RAINIERI (LNP) ricorda che il programma di lavoro predisposto dalla Commissione europea per il 2012 è improntato alla realizzazione del «rinnovamento europeo» come risulta dalla comunicazione dello scorso novembre. Questo obiettivo, almeno formulato così, può significare importanti traguardi da realizzare, ma può anche sottintendere una sorta di fallimento del processo di integrazione. «Rinnovamento europeo» richiama l'idea di un continente in continua trasformazione, che tuttavia fatica a darsi una propria identità: la crisi greca, il rigore tedesco, i nuovi equilibri globali, sono il sintomo di un'Europa unita che stenta a funzionare e che richiede ai cittadini sacrifici insostenibili, mentre pare esonerare i nuovi poteri «assoluti», quali la speculazione e la finanza, nella logica di una Unione centralizzata, che detta le politiche degli Stati membri fino a sminuire il ruolo della politica e quindi l'esercizio della democrazia. La crisi dell'eurozona minaccia il futuro degli europei, ma l'Europa, anziché sfidare il potere delle istituzioni finanziarie che guadagnano dalla stessa crisi che causano, impone austerità e disciplina fiscale sempre più restrittiva. Il problema della «governance europea» resta, al di là dei proclami degli «euro favorevoli», come dimostrato dalla indisponibilità del Regno Unito e della Repubblica Ceca sul nuovo trattato sulla stabilità economica e monetaria, il cosiddetto «fiscal compact»; indisponibilità che ha sancito ancora una volta il mal funzionamento del meccanismo comunitario, visto che si è reso necessario l'accordo intergovernativo.
  Ricorda quindi che la posizione della Lega Nord sul processo di integrazione europea è nota e si sostanzia in un atteggiamento di criticità nei confronti di scelte che in nome della «solidarietà» e della «ricchezza della diversità» finiscono per privilegiare interessi, istituzioni e burocrazie lontane dalle problematiche della gente. Le normative comunitarie spesso omologano, tralasciando le particolarità e le specificità dei territori nell'ottica di fare della legittimità europea il fondamento della politica nazionale. Su questo, non si può chiedere alla sua parte politica di essere d'accordo.
  Per questi motivi, la Lega Nord Padania chiede l'impegno del Governo a partecipare «attivamente» all'Unione europea con una posizione negoziale forte rispetto a ciascuna politica proposta o in discussione, perché sia vantaggiosa e non penalizzante per i cittadini italiani e sia correttamente esaminata negli aspetti applicativi; a questo proposito ritiene che la proposta avanzata dalla Presidenza polacca per una procedura di verifica dell'impatto economico e finanziario della legislazione comunitaria, che preveda una valutazione preliminare degli effetti sia economici che sociali di ogni nuovo atto legislativo, vada mantenuta nell'agenda consiliare anche in vista della presidenza italiana del 2014.
  Sottolinea poi che è indispensabile che il Governo intervenga attivamente sul negoziato in corso sulla riforma della politica agricola comune (PAC) sia con riferimento alle nuove misure previste sia con riferimento alla ripartizione della risorse finanziarie. Ad oggi non è ancora stabilita la ripartizione dei fondi tra il I e il II pilastro a livello di Stato membro, poiché tale dotazione sarà definita in sede di accordo sul bilancio generale dell'Unione. Non nasconde una sorta di «velata preoccupazione» a tal riguardo, perché il negoziato PAC, unitamente a quello sulle prospettive finanziarie, si svolgerà sotto la presidenza di Paesi «piccoli», cioè non particolarmente autorevoli sul piano politico e anche poco interessati, per diversa vocazione territoriale, al comparto agricolo. L'avvio del negoziato avviene sotto l'attuale presidenza danese, prosegue sotto la presidenza cipriota (che a fine anno deve gestire l'accordo sul bilancio) e l'adozione Pag. 196delle proposte legislative finali è prevista sotto le presidenze irlandese e lituana.
  Non si sofferma in questa sede sui tanti contenuti della riforma che vanno rivisti, a cominciare dai criteri stabiliti per il pagamento «greening» fino ai finanziamenti a carico dei programmi di sviluppo rurale per le organizzazioni di produttori. Si dichiara quindi consapevole che che sulla PAC il Governo è impegnato con forza a sostenere la posizione italiana, che è quella di considerare le specificità dell'agricoltura mediterranea e del suo valore aggiunto, dichiarandosi certo che la riforma sarà migliorata.
  Manifesta poi apprezzamento per l'impegno del Governo, come emerge dalla sua relazione, a ridurre le procedure di infrazione e ogni altra tipologia di contenzioso dell'Italia con l'Unione europea; ritiene al riguardo che sia indispensabile una miglior attività di verifica preliminare nella fase ascendente della normativa comunitaria in modo da ridurre le ipotesi di non compatibilità del diritto comunitario con quello nazionale e viceversa.
  Desidera infine fare un breve accenno in ordine ai rapporti finanziari tra Italia l'Unione: come risulta dalla relazione annuale sui rapporti finanziari per il 2010, la questione di maggior criticità riguarda l'obbligo degli Stati membri di versare all'Unione consistenti somme a titolo di correzione degli squilibri di bilancio a favore del Regno Unito (la cosiddetta correzione britannica) e, recentemente, di altri Stati membri; il saldo netto negativo per l'Italia (risultante dalla maggior somma versata rispetto a quella ricevuta) per il settennio 2003 – 2009 risulta, secondo i calcoli della Ragioneria generale dello Stato, di 30,8 miliardi, mentre per la Commissione europea il dato è molto inferiore (18,9 miliardi). È vero che gli svantaggi e i vantaggi derivanti dall'appartenenza all'Unione europea non si esauriscono nel dato finanziario, ma ritiene incontestabile che la questione del saldo negativo sia rilevante dal punto di vista dell'interesse nazionale (l'onere a carico dell'Italia per la correzione britannica nel settennio 2003 – 2009 è di oltre 8 miliardi). Nonostante il carattere generale della decisione del Consiglio europeo di Fontainebleau, di fatto, la correzione è stata applicata solo per il Regno Unito; auspica pertanto l'impegno del Governo ad intervenire anche su questo punto per una urgente e auspicabile riforma del bilancio comunitario.
  Desidera quindi ricordare il dramma che sta vivendo il suo territorio, l'Emilia, colpita dal sisma, auspicando che l'Unione europea accordi la massima collaborazione in questo momento di estrema difficoltà. Il settore agroalimentare, così come gli altri, è in ginocchio e l'ultima cosa desiderabile è la burocrazia comunitaria. Segnala quindi il rischio che le questioni dell'incompatibilità di aiuti di Stato ed altre possano ostacolare e ritardare una ricostruzione che deve essere (e sarà) rapida e deve mettere la gente nella condizione di «ripartire» meglio di prima.
  Per l'agricoltura, il programma per il 2012 prevede l'impegno della Commissione europea a verificare la situazione del mercato del latte e dei prodotti lattiero-caseari in vista dalla graduale soppressione del regime delle quote. Al riguardo, auspica che la relazione che sarà presentata entro dicembre possa fornire elementi utili e attendibili per un passaggio estremamente delicato per l'intero settore, come quello atteso con la fine delle quote e l'introduzione del nuovo sistema dei contratti. Sono poi previsti interventi di semplificazione della legislazione sulle attività di promozione e informazione dei prodotti agricoli al fine di introdurre misure con maggior valore aggiunto unionale destinate a rispondere alle diverse esigenze dei mercati. In proposito, sottolinea che l'unico valore aggiunto su cui l'Europa può veramente contare è quello che deriva dalla qualità e dalle lavorazioni artigianali e tipiche dei territori di riferimento dei prodotti; adottare normative che garantiscano l'informazione e la tracciabilità attraverso l'indicazione in etichetta dell'origine degli alimenti è pertanto condizione indispensabile affinché il valore aggiunto sia realmente tale, oltre che per combattere la contraffazione.Pag. 197
  Quanto al comparto «affari marittimi e pesca», l'obiettivo previsto è assicurare che gli Stati membri creino un quadro di pianificazione stabile, affidabile e integrato per ottimizzare l'uso dello spazio marittimo a beneficio dello sviluppo economico e dell'ambiente marino e a tal fine promuovere la pianificazione transfrontaliera dello spazio marittimo. Al riguardo, osserva, per quanto riguarda il bacino Adriatico, che la pianificazione transfrontaliera è efficace solo nella misura in cui coinvolge tutti i Paesi che si affacciano sul mare Adriatico, prima tra tutti la Croazia. Appare pertanto auspicabile l'impegno delle autorità di Zagabria a concordare con il nostro Paese misure specifiche di diminuzione delle attività in grado di non vanificare gli sforzi che le nostre imprese e tutta la filiera ittica sostengono durante i periodi di fermo biologico. A tal fine, considerato che la Croazia è in procinto di diventare membro a pieno titolo dell'Unione, dal prossimo 1o luglio 2013, la Commissione europea può fare molto. Un'ultima considerazione va alla crisi che sta vivendo il comparto della pesca e anche qui è auspicabile che, nella riforma della politica comune della pesca, l'Unione valuti attentamente le potenzialità di crescita del settore e le opportunità occupazionali e pertanto predisponga misure adeguate e innovative a sostegno della pesca in una logica di sfruttamento sostenibile delle risorse marine.

  Mario PEPE (PD) invita il relatore ad integrare la sua proposta di parere con un'osservazione diretta ad evidenziare l'opportunità che il Governo, in sede di Unione europea e nei diversi negoziati, si adoperi per salvaguardare le produzioni e le coltivazioni mediterranee, che rivestono carattere di particolare eccellenza e capacità di competere nei mercati internazionali.

  Angelo ZUCCHI (PD), presidente e relatore, osserva che l'intervento del deputato Rainieri ha toccato temi di carattere generale, tra i quali quello della necessità, ormai generalmente condivisa, di uno sforzo diretto a predisporre politiche che favoriscano la crescita economica e non si limitino al contenimento della spesa pubblica. Al riguardo, sottolinea che anche il Governo, valendosi della sua autorevolezza, sta operando in questa direzione.
  Per quanto riguarda i settori di competenza, sottolinea che nella sua proposta di parere ha ritenuto opportuno evidenziare che sulle riforme della politica agricola comune e della politica comune della pesca la Commissione ha già avviato la specifica procedura di esame delle proposte della Commissione europea, esame che si concluderà a breve con l'approvazione di documenti da trasmettere al governo e alle istituzioni europee, nei quali saranno affrontate tutte le questioni di interesse. In questa sede, invece, ha ritenuto di richiamare solo gli indirizzi già espressi dalla Commissione o dalla Camera, con riferimento ad alcuni aspetti critici già emersi con evidenza. Nella stessa proposta, ha ritenuto inoltre di richiamare indirizzi sui quali la Commissione ha già manifestato una posizione specifica, come sul «pacchetto qualità» e sulla liberalizzazione dei diritti di impianto delle viti, o che comunque richiamano orientamenti dalla stessa ampiamente condivisi, come sull'etichettatura di origine e sulla lotta alla contraffazione e all’italian sounding.
  Si dichiara in ogni caso disponibile a recepire la proposta del deputato Mario Pepe, mentre, per quanto riguarda le dichiarazioni del deputato Rainieri, non ritiene che esse siano in contraddizione con la sua proposta.

  Fabio RAINIERI (LNP) invita il relatore Zucchi a recepire almeno i rilievi da lui formulati a proposito degli interventi per le zone terremotate e del settore lattiero-caseario, in vista della fine del regime delle quote latte.

  Angelo ZUCCHI (PD), relatore, osserva che la Commissione sta per esprimere un parere destinato alla XIV Commissione, che prevedibilmente recepirà solo alcuni indirizzi generali, ai fini del successivo esame in Assemblea.Pag. 198
  In ogni caso, ritiene che, per quanto riguarda il settore lattiero-caseario, si potrebbe indicare al Governo la necessità di valutare, in fase negoziale, le ricadute della fine del regime delle quote, tenuto conto che anche la Commissione europea ha manifestato un orientamento favorevole ad un «atterraggio morbido» verso le nuove regole. Si domanda invece se questa sia la sede adatta per esprimere un indirizzo in tema di interventi per le zone terremotate.

  Paolo RUSSO, presidente, ritiene che il parere potrebbe contenere un'osservazione riferita agli aspetti rilevanti in sede europea.

  Fabio RAINIERI (LNP), ricordando anche una risoluzione oggi approvata dalla Commissione Finanze per l'estensione dei termini per i versamenti tributari e il pagamento delle rate di mutuo nelle zone terremotate, ribadisce il rischio che tali misure possano trovare difficoltà in sede europea.

  Angelo ZUCCHI (PD), relatore, presenta infine una nuova formulazione della sua proposta di parere favorevole con osservazioni, predisposta tenendo conto delle proposte emerse nel corso del dibattito (vedi allegato 7).

  La Commissione approva infine la proposta di parere favorevole con osservazioni, come da ultimo riformulata dal relatore.

  La seduta termina alle 14.45.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 6 giugno 2012. — Presidenza del presidente Paolo RUSSO.

  La seduta comincia alle 14.45.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l'azione comunitaria ai fini dell'utilizzo sostenibile dei pesticidi.
Atto n. 479.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo.

  Paolo RUSSO, presidente, avverte che il Presidente della Camera ha segnalato che, in considerazione del termine stabilito per l'esercizio della delega, lo schema di decreto è stato assegnato anche se non corredato dal prescritto parere della Conferenza Stato-regioni; conseguentemente, ha ricordato alle Commissioni assegnatarie la necessità di attendere la trasmissione di tale parere prima di pronunciarsi definitivamente sul provvedimento.

  Susanna CENNI (PD), relatore, fa presente che il provvedimento recepisce la direttiva 2009/128/CE, che ha istituito un quadro normativo comune per un utilizzo sostenibile dei pesticidi a norma del sesto programma comunitario di azione in materia di ambiente. Per il mancato recepimento di tale direttiva, che doveva intervenire entro il 26 novembre scorso, il 21 marzo 2012 la Commissione europea ha inviato all'Italia una lettera di messa in mora ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea.
  Il provvedimento introduce una nuova disciplina sull'utilizzo dei prodotti fitosanitari, impiegati per combattere i parassiti delle piante coltivate sia in ambito agricolo che extragricolo. Scopo è quello di ridurne l'impatto sia sulla salute umana che sull'ambiente, diminuendo i conseguenti rischi. Allo stato tali prodotti sono disciplinati solo relativamente alla immissione in commercio ed ai controlli sulla presenza di residui tollerati negli alimenti.
  Ricorda quindi che lo schema in esame prevede, all'articolo 5, l'adozione, entro 60 giorni dall'entrata in vigore, di un decreto Pag. 199del Ministro delle politiche agricole e del Ministro dell'ambiente di istituzione del Consiglio tecnico-scientifico sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari; all'articolo 6, l'adozione, entro il 26 novembre 2012, di un decreto del Ministro delle politiche agricole, di concerto con i Ministri dell'ambiente e della salute, con il quale è adottato il Piano d'azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari; all'articolo 10, comma 4, l'adozione, entro il 26 novembre 2011, di specifiche disposizioni (senza che venga specificata la forma dell'atto con il quale esse saranno assunte) da parte del Ministero della salute, d'intesa con quello agricolo e dell'ambiente, per la individuazione dei fitosanitari destinati a utilizzatori non professionali; all'articolo 10, comma 6, l'adozione, di un decreto del Ministero delle politiche agricole, di concerto con i Ministeri dell'ambiente e della salute, con il quale devono essere stabilite le misure per disciplinare la vendita dei prodotti fitosanitari attraverso canali alternativi quali la vendita on line; all'articolo 25, l'adozione di un decreto, da emanarsi entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore, del Ministro delle politiche agricole, di concerto con i Ministri dell'ambiente, della salute e dell'economia e finanze, per la determinazione delle tariffe dovute per l'espletamento dei controlli sulle attrezzature.
  Passando ad illustrare in dettaglio lo schema in titolo, l'articolo 1 del dispositivo indica il contenuto del provvedimento, volto a ridurre l'utilizzo del fitosanitari ed ad incentivare il ricorso a metodi di difesa alternativi.
  L'articolo 2 circoscrive l'ambito d'applicazione delle norme ai prodotti fitosanitari, ai quali continuano ad applicarsi le disposizioni attualmente in vigore. Rilevante è l'esplicito richiamo al «principio di precauzione» come possibile causa di interventi limitativi.
  L'articolo 3 reca le definizioni necessarie all'applicazione del decreto, che ricalcano quelle dell'articolo 3 della direttiva, ma che hanno anche una maggiore estensione rinnovando definizione scritte all'articolo 3 del decreto legislativo n. 194 del 1995 sulla commercializzazione dei fitofarmaci, e nel decreto del Presidente della Repubblica n. 290 del 2001 sui procedimenti di autorizzazione. La definizione del «fitofarmaco» riproduce quella di cui all'articolo 2, paragrafo 1 del regolamento n. 1107 del 2009.
  L'articolo 4 attribuisce la programmazione, l'attuazione, il coordinamento e il monitoraggio delle misure previste ai tre dicasteri dell'agricoltura, dell'ambiente e della salute, per quanto di competenza di ciascuno.
  L'attività menzionata potrà avvalersi del «Consiglio tecnico-scientifico sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari», che l'articolo 5 prevede sia istituito dai due dicasteri dell'agricoltura e dell'ambiente entro 60 giorni dall'entrata in vigore: 23 il numero massimo dei componenti, sei dei quali designati dalla Conferenza Stato-regioni e i restanti dalle amministrazioni centrali.
  Il Consiglio è tenuto a proporre un Piano d'azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, che dovrà essere adottato con decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali entro il 26 novembre 2012 (così l'articolo 6 che ne prevede il contenuto, le modalità di revisione e la trasmissione alla Commissione dell'Unione europea). Il Piano indicherà misure, tempi e modalità di realizzazione degli obiettivi, che devono in ogni caso essere riferiti ai seguenti settori: protezione degli utilizzatori, tutela dei consumatori, salvaguardia dell'ambiente, conservazione della biodiversità e degli ecosistemi. Nelle fasi di definizione e di modifica del Piano si applicano disposizioni volte a garantire la partecipazione del pubblico secondo le modalità previste nel codice ambientale (decreto legislativo n. 152 del 2006 di recepimento della direttiva 2003/35/CE).
  In particolare, l'articolo 2 della direttiva (che mira a rendere pienamente operativo l'articolo 7 della Convenzione di Aarhus del 1998) prevede che «Gli Stati membri provvedono affinché al pubblico vengano offerte tempestive ed effettive opportunità di partecipazione Pag. 200alla preparazione e alla modifica o al riesame dei piani ovvero dei programmi» in materia ambientale.
  L'attuazione di tale disposizione trova una garanzia generale nel disposto dell'articolo 3-sexies del decreto legislativo n. 152 del 2006 (codice dell'ambiente) che include, tra i principi sulla produzione del diritto ambientale, il diritto di accesso alle informazioni ambientali e di partecipazione a scopo collaborativo.
  L'articolo 7 detta le regole secondo le quali le regioni dovranno procedere alla definizione di un sistema di formazione obbligatoria degli utilizzatori professionali, dei distributori e dei consulenti di prodotti fitosanitari, distinto in formazione di base e di aggiornamento, nelle materie elencate nell'allegato I. L'omogeneità della formazione sarà assicurata dalla individuazione, nel Piano, di requisiti validi per l'intero territorio nazionale. La formazione si concluderà con il rilascio di una abilitazione, attestante il possesso delle conoscenze richieste: le regioni e province autonome sono le autorità responsabili, tenute ad istituire il descritto sistema entro il 26 novembre 2013.
  Il possesso del certificato di abilitazione diverrà obbligatorio per tutti gli operatori, a decorrere dal 26 novembre 2015: l'articolo 8 disciplina il certificato d'abilitazione per gli addetti alla attività di vendita o consulenza, e l'articolo 9 regola quello destinato agli acquirenti o utilizzatori professionali.
  In entrambi i casi la validità del certificato è limitata a cinque anni, ed il rinnovo prevede la partecipazione ad un corso di aggiornamento; restano valide, fino alla loro scadenza, le abilitazioni rilasciate sulla base del Presidente della Repubblica n. 290 del 2001 di disciplina del procedimento di autorizzazione alla produzione, alla immissione in commercio e alla vendita di prodotti fitosanitari e dei coadiuvanti.
  L'articolo 10 stabilisce le prescrizioni aggiuntive a quelle definite con gli articoli 21 e 22 del citato Presidente della Repubblica n. 290 del 2001, che si applicano alla vendita dei prodotti fitosanitari a decorrere dal 26 novembre 2015 (commi 1 e 2). I commi 3-5 regolano le condizioni di vendita agli utilizzatori non professionali, che dovranno essere informati: sui rischi per la salute umana e per l'ambiente, sulle condizioni di stoccaggio, sulla corretta manipolazione e applicazione dei prodotti, sulle condizioni di smaltimento, sulle possibili alternative. Un decreto interministeriale dovrà infine regolare la vendita attraverso canali alternativi a quella diretta (come la vendita on line).
  L'articolo 11 specifica quali programmi per informare e sensibilizzare la popolazione debbano essere definiti dal Piano. Il Ministero della salute è il soggetto cui spetta l'adozione di piani di controllo, anche sulla base della relazione annuale che l'Istituto superiore di Sanità è tenuto a trasmettergli sui casi d'intossicazione acuta; la diffusione dei risultati conseguiti con l'attuazione del piano è invece demandata al Ministero dell'ambiente.
  L'articolo 12 regolamenta i controlli cui debbono essere sottoposte le attrezzature destinate ad una applicazione professionale dei fitosanitari, al duplice scopo: tutelare la salute umana e l'ambiente; garantire una adeguata efficacia dei trattamenti. Dei controlli funzionali (per i quali si veda l'allegato II) debbono essere incaricati idonei Centri, sottoposti a verifica da parte delle regioni e province autonome.
  L'articolo 13 vieta l'irrogazione aerea, attribuendo nel contempo alle regioni e province autonome un potere di deroga (previo parere favorevole del Ministero della salute) per i casi, e da esercitare nei modi, dallo stesso articolo stabiliti. È anche previsto il rilascio da parte delle regioni di un'autorizzazione eccezionale (comma 8) in situazione di emergenza fitosanitaria, nel caso non siano disponibili prodotti già registrati.
  L'articolo 14 dispone che il Piano definisca misure che tutelino dai fitosanitari sia l'ambiente acquatico che le fonti di approvvigionamento di acqua potabile, aggiuntive rispetto a quelle già definite con il codice ambientale (decreto legislativo n. 152 del 2006) e con il regolamento sui Pag. 201fitofarmaci (reg. (CE) n. 1107/2009, di abrogazione della direttiva 91/414/CE).
  L'articolo 15 prevede che per aree specifiche il Piano definisca misure rafforzate di tutela, come limitazioni o divieti dell'uso di fitosanitari. Le aree degne di particolare tutela sono: quelle utilizzate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili (che necessitano di un'attenzione particolare, come donne incinte e in allattamento, i nascituri, i neonati e i bambini, gli anziani e i lavoratori particolarmente esposti); le aree protette (di cui al decreto legislativo n. 152 del 2006) o quelle destinate alla conservazione degli habitat e delle specie (di cui alla legge n. 157 del 1992 sulla caccia ed al decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997 di recepimento della direttiva habitat); le aree trattate di recente e frequentate dai lavoratori agricoli.
  L'articolo 16 individua gli obblighi (che saranno definiti nel Piano) in materia di raccolta, conservazione o trasmissione di dati, che sono posti a carico dei soggetti che commercializzano e vendono, o acquistano e utilizzano, prodotti fitosanitari: i primi sono tenuti a trasmettere annualmente i dati di vendita al SIAN (per via telematica) o alle regioni (su supporto magnetico); i secondi sono tenuti alla conservazione, per almeno tre anni successivamente ai trattamenti, del registro dei trattamenti effettuati, nel quale siano riportati cronologicamente i trattamenti eseguiti ed indicati i prodotti utilizzati; la compilazione del registro può essere peraltro curata dai CAA.
  L'articolo 17 demanda al Piano la individuazione delle misure atte a garantire la salute umana e la tutela ambientale nelle seguenti operazioni: stoccaggio, manipolazione dei prodotti, smaltimento o recupero delle miscele residuate e degli imballaggi, pulizia delle attrezzature impiegate.
  L'articolo 18 definisce le metodologie di difesa sanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari, che comprendono: la difesa integrata obbligatoria di cui al successivo articolo; la difesa integrata volontaria, le cui premesse sono state definite con l'articolo 6 delle legge n. 4 del 2011 sull'etichettatura; l'agricoltura biologica disciplinata dal regolamento (CE) n. 834/2007.
  A decorrere dal 1o gennaio 2014, l'articolo 19 stabilisce la obbligatorietà, per gli utilizzatori professionali di prodotti fitosanitari, di applicare i principi generali di difesa integrata stabiliti all'allegato III, inclusi: il ricorso alle specificate tecniche colturali; il monitoraggio degli organismi nocivi; la predilezione per metodi biologici rispetto a quelli chimici; l'utilizzo di prodotti che agiscano selettivamente sugli organismi da combattere e siano applicati alle dosi minime necessarie. Alle regioni spetta il compito di adottare le misure necessarie alla realizzazione della difesa integrata obbligatoria, misure che debbono essere comunicate entro il 30 aprile 2013 al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Questi trasmette alla Commissione una relazione sullo stato d'attuazione delle misure (entro il 30 giugno 2013).
  L'articolo 20 ancora dispone che sia il Piano a definire ed incentivare l'adesione alla difesa integrata volontaria; le produzioni così ottenute rientrano nel sistema di qualità definito con l'articolo 2 della legge n. 4 del 2011, recante disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari, che ai commi 2-6 ha istituito un «Sistema di qualità nazionale di produzione integrata», con adesione su base volontaria, che garantisce la produzione agroalimentare che utilizza tutti i mezzi (di produzione e di difesa) volti a ridurre al minimo l'uso delle sostanze chimiche di sintesi e a razionalizzare la fertilizzazione. I prodotti conformi al Sistema, in ragione della loro specificità, possono essere contraddistinti da uno specifico segno distintivo.
  Il Piano conterrà anche gli orientamenti necessari alla promozione dell'agricoltura biologica, prodotta secondo la disciplina stabilita con il regolamento (CE) n. 834/2007 (articolo 21).
  L'articolo 22 prevede la selezione di un sistema di indicatori atti a valutare i progressi realizzati nella riduzione dei rischi ed a rilevare le tendenze nell'uso di talune sostanze.Pag. 202
  I controlli (articolo 23) sono affidati a Stato, regioni e province autonome, che saranno coordinati dal Piano.
  Con l'articolo 24 è definito il quadro sanzionatorio che prevede l'applicazione di un'ammenda per le seguenti ipotesi di violazioni: mancato possesso del certificato di abilitazione; la sanzione si applica anche al distributore che si avvalga del personale in difetto (commi 1 e 5); inadempienze del distributore (comma 2); mancata informazione, su quanto di dovere, degli utilizzatori professionale e di quelli non professionali (commi 3 4); non corretta etichettatura dei prodotti venduti agli utilizzatori non professionali (comma 6); utilizzo di attrezzature prive dei periodici controlli funzionali (comma 7); irrogazione aerea priva di autorizzazione o difforme dall'autorizzazione (commi 8 e 9); inosservanza delle norme a tutela dell'ambiente acquatico e delle fonti d'approvvigionamento di acqua potabile (comma 10); violazione dell'obbligo di trasmissione dei dati di vendita (comma 12); violazione dell'obbligo di tenuta del registro dei trattamenti (comma 13). La reiterazione delle ultime due ipotesi di violazione comporta l'applicazione della pena accessoria della sospensione o revoca dell'autorizzazione; per la reiterazione di ogni altra violazione la pena accessoria prevista è la sospensione o revoca dell'abilitazione.
  L'articolo 25 reca le norme di copertura, stabilendo che le amministrazioni interessate debbano svolgere i compiti loro attribuiti con le risorse disponibili e in condizioni d'invarianza della spesa pubblica. La relazione tecnica quantifica gli oneri connessi all'attuazione di determinati articoli prevedendo che la copertura sia rinvenuta nelle risorse disposte dai Piani di sviluppo rurale (a tal fine viene individuata la specifica misura del Piano sul quale graverà la spesa). I controlli funzionali delle attrezzature per l'applicazione dei prodotti sono invece a carico degli operatori, cui verranno applicate le tariffe da determinarsi e che saranno aggiornate ogni tre anni.
  L'articolo 26 dispone infine l'abrogazione delle seguenti disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 23 aprile 2001, n. 290, incompatibili con lo schema in esame: l'articolo 23 sul rilascio del certificato di abilitazione alla vendita; l'articolo 26 sulle condizioni per il rilascio di autorizzazione all'acquisto; articolo 27 sull'organizzazione dei corsi di aggiornamento; articolo 42 che regola l'obbligo di trasmissione dei dati di vendita e di utilizzazione.
  Sottolinea infine l'opportunità che la Commissione proceda in tempi ristretti all'audizione informale delle organizzazioni agricole, comprese quelle del settore dell'agricoltura biologica.

  Corrado CALLEGARI (LNP), nel ricordare la procedura di infrazione per il mancato recepimento della direttiva in esame, osserva che il testo appare predisposto frettolosamente e potrebbe essere migliorato. Ricorda in proposito la risoluzione n. 7-00707, da lui presentata e approvata dalla Commissione lo scorso 9 maggio, in materia di difesa fitosanitaria integrata.

  Paolo RUSSO, presidente, avverte che il programma delle audizioni potrà essere definito nella odierna riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.
  Rinvia infine il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 6 giugno 2012. — Presidenza del presidente Paolo RUSSO.

  La seduta comincia alle 14.55.

Disposizioni in materia di raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi.
C. 1823 Carlucci, C. 2132 Fiorio, C. 5095 Di Giuseppe e C. 5191 Faenzi.
(Seguito dell'esame e rinvio – Nomina di un Comitato ristretto).

  La Commissione prosegue l'esame delle proposte di legge rinviato nella seduta del 22 maggio 2012.

Pag. 203

  Paolo RUSSO, presidente e relatore, ricorda che l'esame è iniziato il 9 novembre 2011, con lo svolgimento della relazione introduttiva. Successivamente, la Commissione ha proceduto ad un articolato ciclo di audizioni informali (sedute dell'11 e 24 gennaio, del 16 e del 22 maggio 2012). Nella seduta del 22 maggio è stato comunicato l'abbinamento della proposta di legge C. 5095 Di Giuseppe.
  Avverte che è stata assegnata alla Commissione anche la proposta di legge C. 5191 Faenzi, che vertendo su materia identica a quella delle proposte di cui la Commissione ha già avviato l'esame, è stata alle stesse abbinata ai sensi dell'articolo 77 del regolamento.
  Non essendovi altre richieste di intervento, per l'ulteriore seguito dell'esame propone quindi di nominare un Comitato ristretto, che proceda alla predisposizione del testo.

  La Commissione approva la proposta del Presidente di nominare un Comitato ristretto.

  Paolo RUSSO, presidente e relatore, invita i rappresentanti dei gruppi a designare i propri componenti nel Comitato.
  Rinvia infine il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.05.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE CONSULTIVA

Interventi per il sostegno dell'imprenditoria e dell'occupazione giovanile e femminile e delega al Governo in materia di regime fiscale agevolato
Testo unificato delle C. 3696 ed abbinate.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari del 30 maggio 2012, a pagina 177, prima colonna, alla trentunesima riga, la parola: «rinvio» si intende sostituita con le parole: «conclusione – Parere favorevole».

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