CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 30 maggio 2012
658.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 30 maggio 2012. — Presidenza del vicepresidente Luigi BOBBA indi del presidente Silvano MOFFA. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Maria Cecilia Guerra.

  La seduta comincia alle 10.50.

Disposizioni concernenti la disciplina degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza.
Testo unificato C. 2715 Damiano e C. 3522 Di Biagio.

(Seguito dell'esame e rinvio – Adozione di un nuovo testo base).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 25 gennaio 2012.

  Luigi BOBBA, presidente, comunica che, in esito ai lavori del Comitato ristretto, è stato elaborato un nuovo testo unificato dei progetti di legge in esame (vedi allegato), che il relatore prospetta di adottare come testo base per il seguito dell'esame in sede referente.
  Nessuno chiedendo di intervenire, propone pertanto di adottare il nuovo testo unificato delle proposte di legge nn. 2715 e 3522, elaborato dal Comitato ristretto, come testo base per il seguito dell'esame in sede referente.Pag. 141
  La Commissione delibera di adottare il nuovo testo unificato delle proposte di legge nn. 2715 e 3522, elaborato dal Comitato ristretto, come testo base per il seguito dell'esame in sede referente.

  Luigi BOBBA, presidente, propone di fissare il termine per la presentazione di emendamenti al nuovo testo unificato, appena adottato come testo base, per le ore 12 di giovedì 7 giugno 2012.

  La Commissione concorda.

  Luigi BOBBA, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni concernenti l'integrazione della composizione della Commissione medico-ospedaliera per il riconoscimento della dipendenza delle infermità da causa di servizio.
C. 2360 Pelino e C. 3991 Bobba.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 31 maggio 2011.

  Luigi BOBBA, presidente, ricorda che nella seduta del 31 maggio 2011 la Commissione – dopo avere proceduto all'abbinamento della proposta di legge C. 3991 Bobba alla proposta di legge C. 2360 Pelino, di cui era già iniziato l'esame – ha approvato gli emendamenti del relatore al provvedimento, finalizzati a recepire i rilievi posti nei pareri della I e della V Commissione; il seguito dell'esame è stato quindi rinviato, in attesa di verificare la sussistenza dei requisiti prescritti dall'articolo 92, comma 6, del Regolamento, per il trasferimento alle sede legislativa. In proposito, fa presente che non è, allo stato, pervenuto l'assenso del Governo al trasferimento di sede: l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha quindi convenuto sull'opportunità di procedere comunque alla conclusione dell'esame in sede referente.
  Per tale ragione, propone – se non vi sono obiezioni – di porre oggi in votazione il mandato al relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame, fermo restando che la deliberazione della Commissione deve intendersi riferita al testo unificato, come risultante dagli emendamenti approvati, delle proposte di legge nn. 2360 e 3991, avendo, peraltro, tale ultima proposta di legge identico contenuto.

  La Commissione conviene.

  Paola PELINO (PdL) giudica importante – prima che la Commissione proceda alla deliberazione di competenza – ricordare che il provvedimento in esame intende risolvere un'annosa questione riguardante l'integrazione, con un membro dell'Unione Nazionale Mutilati per Servizio, della composizione delle Commissioni medico-ospedaliere per il riconoscimento della dipendenza delle infermità da causa di servizio. Fa, quindi, notare con rammarico che non sono maturate le condizioni per un trasferimento alla sede legislativa del provvedimento, anche a causa di vicissitudini politiche che hanno condotto al cambio di Governo.
  In ogni caso, segnala l'esigenza di dare ulteriore corso all'esame del testo, con il conferimento al relatore del mandato a riferire all'Assemblea, sul quale preannuncia il voto favorevole del suo gruppo. Ritiene necessario, infatti, portare quanto prima a compimento un importante percorso normativo, che intende fornire una risposta efficace alle legittime aspettative dei soggetti interessati, da tempo in attesa di questa misura.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire al deputato Vincenzo Antonio Fontana il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sul testo unificato delle proposte di legge nn. 2360 e 3991, come modificato nel corso dell'esame in sede referente. Delibera, altresì, di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Silvano MOFFA, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei Pag. 142nove per l'esame in Assemblea, sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 11.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 30 maggio 2012. — Presidenza del presidente Silvano MOFFA. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Maria Cecilia Guerra.

  La seduta comincia alle 11.

Programma di lavoro della Commissione per il 2012.
(COM(2011)777 def.).

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2012.
(Doc. LXXXVII-bis, n. 2).

(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.

  Elisabetta RAMPI (PD) osserva che la Commissione avvia oggi l'esame congiunto della Relazione programmatica 2012 e del Programma legislativo della Commissione europea per lo stesso anno: si tratta di una vera e propria sessione europea parlamentare di fase ascendente, dedicata alla valutazione e al confronto tra le priorità delle istituzioni europee e quelle del Governo per l'anno in corso, mediante l'esame di un importante strumento che contribuisce a una presa di coscienza da parte del Parlamento sull'evoluzione dell'Unione europea, delle sue politiche e sulla posizione dell'Esecutivo. Ricorda, infatti, che la modifica dell'articolo 15 della legge n. 11 del 2005 e i pareri della Giunta per il Regolamento (9 febbraio 2000 e, da ultimo, 14 luglio 2010) dispongono che la Relazione programmatica sia oggetto di esame congiunto con gli strumenti di programmazione legislativa e politica delle istituzioni europee: la procedura in esame risponde all'esigenza di svolgere un dibattito approfondito in Parlamento sulle priorità strategiche e le prospettive dell'Unione, atteso che, sulle singole proposte legislative e non legislative, le Commissioni di settore svolgono uno specifico esame.
  Al riguardo, ritiene che occorra premettere che il Governo, come già avvenuto lo scorso anno, ha trasmesso al Parlamento la Relazione programmatica per il 2012 cinque mesi dopo la scadenza del termine previsto dal richiamato articolo 15 della legge n. 11 del 2005 (precisamente il 4 maggio 2012, mentre il programma di lavoro della Commissione europea è stato presentato il 15 novembre 2011): come sottolineato dalla risoluzione Pescante ed altri n. 6-00091 (approvata dall'Assemblea in esito all'esame della relazione programmatica per il 2011), ciò rischia di ridurre in modo significativo l'utilità dell'esame del programma di lavoro della Commissione, che verrebbe esaminato in un momento in cui risulterebbe, in buona misura, già attuato. Ritiene auspicabile, pertanto, che per il futuro siano rispettati i termini previsti dalla legge, fermo restando che nella seduta odierna sarà utile esporre, in particolare, gli elementi di novità recati dalla citata Relazione programmatica, dando conto anche dei corrispondenti riferimenti contenuti nel programma di lavoro.
  Passando ad esaminare il merito delle questioni, più in generale rileva che il programma di lavoro della Commissione e la Relazione programmatica del Governo attribuiscono un rilievo centrale alla costruzione della nuova governance economica europea, richiamando, per un verso, gli strumenti e le procedure già introdotte, per l'altro, le ulteriori iniziative volte a rivedere e completare l'architettura della governance stessa e i singoli pilastri in cui essa si articola. Al riguardo, tra gli obiettivi generali da perseguire, segnala: la promozione di un approccio equilibrato, volto a conciliare disciplina fiscale, meccanismi di solidarietà e iniziative per la crescita e l'occupazione che facciano leva sulle potenzialità Pag. 143del mercato interno; la salvaguardia dell'unitarietà dell'architettura istituzionale dell'Unione europea; la stabilizzazione dei mercati finanziari.
  Per quanto riguarda, poi, gli ambiti di più diretto interesse della Commissione, segnala che in materia di lavoro e politiche sociali la relazione ribadisce il sostegno del Governo alle iniziative previste dalla «strategia Europa 2020», sottolineando altresì la rilevanza delle proposte in materia di lavoro contenute nel programma della Commissione europea per il 2012. In particolare, su tale tema, segnala l'iniziativa faro «Un'agenda per nuove competenze e per l'occupazione: un contributo europeo alla piena occupazione», che individua 13 interventi chiave di riforma del mercato del lavoro, e l'iniziativa faro «Piattaforma europea contro la povertà e l'esclusione sociale: un quadro europeo per la coesione sociale e territoriale», che prevede, tra l'altro, di valutare l'adeguatezza e la sostenibilità dei regimi pensionistici e di protezione sociale, da utilizzare per garantire un sufficiente sostegno al reddito e un accesso adeguato all'assistenza sanitaria. Osserva, inoltre, che la relazione, sul tema delle politiche del lavoro, sottolinea l'interesse del Governo italiano per alcune iniziative presentate dalla Commissione europea in attuazione del suo programma di lavoro per il 2012, tra cui segnala: il pacchetto occupazione, le proposte in materia di distacco dei lavoratori, nonché il Libro verde su ristrutturazione e adeguamento economico. Fa notare, in particolare, che il citato pacchetto occupazione, comprensivo di una comunicazione e di nove documenti di lavoro, sollecita gli Stati nazionali a rafforzare le loro politiche nazionali per l'occupazione, attraverso – ad esempio – sussidi alle assunzioni, spostamento del carico fiscale dalla tassazione che grava sul lavoro alle tasse ambientali, sostegno ai lavoratori autonomi. Evidenzia poi un documento specifico dedicato alla riforma della rete EURES (European Employment Services/Servizi europei per l'impiego), a proposito del quale la relazione sottolinea l'esigenza di aprire alla partecipazione dei servizi privati, in considerazione del fatto che la cooperazione pubblico-privato nel settore è già avviata a livello nazionale e, in particolare, nell'ordinamento italiano.
  Rileva che, a fronte del pacchetto di proposte presentato dalla Commissione per una migliore attuazione della direttiva sul distacco dei lavoratori, la relazione sottolinea che l'obiettivo del Governo italiano sarà contribuire alla stesura di un testo normativo chiaro, facilmente applicabile e mirato a stabilire un livello minimo di tutela dei lavoratori comune a tutti gli Stati membri. Fa presente, poi, che il programma di lavoro della Commissione prevede, altresì, la presentazione di proposte in materia di libera circolazione dei lavoratori, volte a rafforzare il rispetto dei diritti attribuiti dalla legislazione dell'Unione europea e a fornire informazioni e sostegno giuridico ai lavoratori migranti che subiscono discriminazioni basate sulla nazionalità, e in materia di salute e sicurezza sul lavoro, al fine di un miglioramento dell'applicazione del quadro giuridico dell'Unione europea e delle strategie nazionali. Per quanto riguarda le iniziative future, evidenzia che la relazione sottolinea le rilevanza dell'insieme delle proposte legislative annunciate nel programma di lavoro della Commissione europea e non ancora presentate, tra cui quelle in materia di riconoscimento di diritti ai lavoratori marittimi e di rafforzamento della cosiddetta «flessicurezza».
  Con riferimento al settore previdenziale, fa notare che la relazione ricorda che è attualmente all'esame delle istituzioni europee la proposta di modifica del Regolamento n. 883/2004, relativa al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale (COM(2010)794), anche se non fornisce indicazioni sulla posizione negoziale dell'Italia. In tale ambito, fa presente che la Commissione europea, nel febbraio del 2012, ha presentato il Libro bianco in materia pensionistica e che nel programma di lavoro per il 2012 sono previste Pag. 144proposte legislative in materia di protezione dei diritti alla pensione complementare delle persone che cambiano lavoro e di revisione del quadro normativo UE in materia di enti pensionistici aziendali e professionali (iniziative, tuttavia, non richiamate dalla presente relazione). Segnala, inoltre, che il 30 marzo 2012 la Commissione europea ha presentato una comunicazione (COM(2012)153) relativa alla dimensione esterna del coordinamento in materia di sicurezza sociale nell'Unione europea, al fine di sviluppare un approccio comune che garantisca la tutela dei diritti dei lavoratori provenienti da Paesi terzi. Inoltre, relativamente all'esame, tuttora in corso da parte delle istituzioni UE, della proposta di direttiva (COM(2008)637) concernente l'attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute sul lavoro della lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento, fa presente che la relazione sottolinea che il Governo partecipa attivamente al negoziato, mirando sostanzialmente alla salvaguardia della disciplina già vigente in Italia e ad evitare un aumento degli oneri. Fa notare, al riguardo, che l'iter della proposta è attualmente in fase di stallo, in quanto gli emendamenti presentati dal Parlamento europeo riguardanti la durata e la retribuzione del congedo di maternità, nonché l'introduzione di un congedo di paternità, non sono stati pienamente accolti dal Consiglio.
  In conclusione, alla luce di quanto appena illustrato, si riserva, anche sulla base del dibattito che avrà luogo in Commissione, di definire una proposta di parere sui documenti in esame, da indirizzare alla XIV Commissione che predisporrà la relazione per l'Assemblea.

  Silvano MOFFA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, ricorda che il dibattito e la deliberazione di competenza della Commissione avranno luogo nella prossima settimana.
  Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.10.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 30 maggio 2012. — Presidenza del presidente Silvano MOFFA.

  La seduta comincia alle 15.05.

Ratifica ed esecuzione della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, fatta a Strasburgo il 5 novembre 1992.
C. 5118 Governo e abb.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Marialuisa GNECCHI (PD), relatore, osserva che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere alla III Commissione sul disegno di legge di ratifica ed esecuzione della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, fatta a Strasburgo il 5 novembre 1992. Fa notare, innanzitutto, che la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie mira a proteggere le lingue regionali o minoritarie e a promuovere il loro utilizzo al fine di salvaguardare l'eredità e le tradizioni culturali europee, nonché il rispetto della volontà dei singoli di poter usare tali lingue nell'ambito delle attività pubbliche o private. Come sottolineato dalla relazione illustrativa del provvedimento, la ragion d'essere dello strumento deriva dalla constatazione dell'importanza rivestita dalle lingue regionali o minoritarie in alcuni territori e dalla necessità di preservarne l'esistenza attraverso misure specifiche da parte dei Paesi membri dell'Unione europea e contraenti nel più ampio contesto della salvaguardia del patrimonio culturale europeo. Tra le misure da adottare, segnala il rispetto per l'area geografica di ciascuna lingua e l'incoraggiamento all'uso di tali lingue attraverso adeguate misure di insegnamento. Pag. 145
  Rileva, quindi, che il documento in questione comprende un Preambolo e 23 articoli suddivisi in cinque parti, osservandosi che ogni Parte deve acconsentire ad un minimo di trentacinque paragrafi scelti tra l'elenco delle misure da adottare. Sottolinea preliminarmente che la firma della Carta è stata preceduta, in Italia, dalla predisposizione di un'apposita legge in materia (legge 15 dicembre 1999, n. 482), la quale, sebbene non costituisca formale recepimento della Carta nell'ordinamento italiano, fornisce senza dubbio il quadro di riferimento normativo interno in materia di lingue regionali o minoritarie. Rileva, tuttavia, che il disegno di legge di ratifica in esame individua, in un apposito allegato, i trentacinque paragrafi della Carta che l'Italia intende applicare (le lingue delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l'occitano e il sardo sono considerate lingue minoritarie sul proprio territorio), senza introdurre specifiche misure di adeguamento interno, salvo quanto disposto dall'articolo 4, in ordine alla programmazione radiotelevisiva. In particolare, osserva che sembra ravvisarsi una esigenza di coordinamento tra quella parte della Carta che tutela anche le lingue non territoriali e quanto previsto dalla citata legge n. 482 del 1999 con riferimento alle minoranze nomadi presenti nel Paese, non riconosciute in quanto etnie non ancorate a un territorio: in proposito, la relazione illustrativa che accompagna il disegno di legge evidenzia l'esigenza che, in sede di ratifica della Carta, venga formulata una specifica riserva, ai sensi dell'articolo 21 della medesima Carta, proprio in ordine a tale aspetto.
  Con riferimento ai profili di più diretto interesse della XI Commissione, sottolineata una certa rilevanza dell'articolo 8, in materia di degli insegnamenti professionali e tecnici e di formazione di base per gli insegnanti, segnala all'attenzione della Commissione l'articolo 10 (Parte III), nella parte in cui prevede che le Parti si impegnano a impiegare e a formare un maggior numero di funzionari e a soddisfare le richieste di funzionari pubblici che conoscono una lingua regionale o minoritaria ad avere un posto di lavoro nel territorio dove essa è parlata, in vista dello svolgimento delle necessarie attività di traduzione o interpretazione.
  In conclusione, preso atto del contenuto del provvedimento e valutate positivamente le sue finalità, ritiene che vi siano le condizioni per un orientamento positivo da parte della XI Commissione: formula, conseguentemente, una proposta di parere favorevole sul provvedimento in esame.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 15.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 30 maggio 2012.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.15 alle 15.25.

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