CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 26 aprile 2012
645.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e XIII)
COMUNICATO
Pag. 24

SEDE REFERENTE

  Giovedì 26 aprile 2012. — Presidenza del presidente della VIII Commissione Angelo ALESSANDRI. — Interviene il Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Tullio Fanelli.

  La seduta comincia alle 15.10.

Introduzione dell'articolo 217-bis del testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici, di cui al regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, in materia di obblighi volti alla tutela del patrimonio ittico autoctono nelle concessioni di derivazione di acqua pubblica.
C. 4706 Callegari.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni congiunte proseguono l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 22 marzo scorso.

  Il sottosegretario Tullio FANELLI esprime un orientamento non contrario alle finalità complessive perseguite dalla proposta di legge in titolo, a condizione però che nel testo venga specificato, se del caso rinviando ad uno specifico provvedimento normativo di rango secondario, quali specifiche tipologie di concessioni di derivazione di acqua pubblica, superficiali e sotterranee, sono soggette all'obbligo ittiogenico finalizzato alla tutela del patrimonio ittico autoctono, nonché in quali specifiche tipologie di interventi, anche di tipo compensativo, si estrinseca l'assolvimento dei medesimi obblighi.

  Sergio Michele PIFFARI (IdV), nel richiamare quanto detto nelle precedenti sedute, esprime apprezzamento per le osservazioni testé svolte dal rappresentante del Governo che giudica sufficientemente rassicuranti in vista del prosieguo dei lavori delle Commissioni. Ribadisce, in ogni caso, le proprie perplessità, sia in ordine alla possibilità di ampliare a dismisura il campo di applicazione del citato obbligo ittiogenico, sia in ordine alla prevista possibilità di prevedere che tale obbligo possa essere assolto anche mediante interventi compensativi, tenuto conto dei presumibili costi aggiuntivi che ne derivano.

  Fabio RAINIERI (LNP), sottolineando l'importanza della disciplina dell'uso dell'acqua Pag. 25per le esigenza irrigue delle coltivazioni agricole, che spesso non riescono ad essere soddisfatte, osserva che la discrezionalità amministrativa in materia di definizione del cosiddetto «deflusso minimo vitale» (già oggi farraginosa e maldistribuita – a volte con duplicazioni e sovrapposizioni – su una pluralità di organismi ed enti pubblici) rischierebbe di rendere ancor più difficile il raggiungimento di un punto di equilibrio accettabile, nell'uso delle risorse idriche, fra tutti i soggetti interessati, con pesanti ripercussioni, in particolare, sugli agricoltori. Segnala pertanto l'esigenza di stabilire criteri uniformi in materia.

  Carlo Emanuele TRAPPOLINO (PD) ringrazia il rappresentante del Governo per avere espresso con chiarezza e tempestività il proprio orientamento sulla proposta di legge in titolo. Pur ritenendo, inoltre, che gli interventi dei colleghi Piffari e Rainieri riguardino problematiche generali che in gran parte esulano dal contenuto del provvedimento in esame, concorda sull'opportunità di valutare attentamente i possibili effetti derivanti dalla sua approvazione, dichiarandosi, in ogni caso, d'accordo con la proposta avanzata dal sottosegretario Fanelli di rinviare ad uno specifico provvedimento normativo di rango secondario la predisposizione dell'indispensabile disciplina attuativa e di dettaglio, con particolare riferimento alla tipologia degli interventi da prevedere.

  Il sottosegretario Tullio FANELLI, nel ribadire quanto detto all'inizio in ordine alla necessità di circoscrivere dettagliatamente la portata e l'ambito di applicazione della proposta di legge in esame, che è finalizzata alla salvaguardia del patrimonio ittico, ritiene che la definizione delle modalità attuative possa essere demandata ad un atto del Governo, come sarebbe preferibile, ovvero alle amministrazioni locali. Precisa poi che le problematiche relative alla valutazione del cosiddetto «deflusso minimo vitale» non sono tanto di carattere normativo, dato che la materia è ampiamente e chiaramente disciplinata, quanto piuttosto di carattere applicativo, in particolare per quanto riguarda l'esercizio efficace e rigoroso dei compiti di verifica e di controllo da parte delle autorità competenti.

  Fabio RAINIERI (LNP) ribadisce le proprie preoccupazioni circa le conseguenze per il settore agricolo che derivano dalla discrezionalità amministrativa e dalla sovrapposizione delle competenze in ordine alla definizione del deflusso minimo vitale, che a suo avviso deve tener conto della necessità di assicurare acqua sufficiente alle coltivazioni agricole.

  Armando DIONISI (UdCpTP) dichiara di condividere le ragioni che sono alla base delle preoccupazioni espresse dal collega Rainieri, aggiungendo che allo stesso modo degli usi agricoli, anche gli usi civili delle risorse idriche rischiano di essere ingiustamente penalizzati da un ulteriore ampliamento delle finalità e delle competenze amministrative che sono chiamate a disciplinare l'uso delle risorse idriche.

  Alessandro BRATTI (PD) pur riconoscendo che il tema generale dell'uso corretto e sostenibile delle risorse idriche sia tema di grande rilievo, invita i colleghi a prendere atto che la proposta di legge in esame ha un contenuto limitato e a circoscrivere in tale ambito, come opportunamente ha fatto il rappresentante del Governo, le pur legittime osservazioni critiche sul suo contenuto.

  Carlo Emanuele TRAPPOLINO (PD) nell'esprimere condivisione per quanto appena affermato dal collega Bratti, sottolinea che la proposta di legge introduce sostanzialmente l'obbligo dei soggetti titolari delle concessioni di derivazione idrica di porre in essere interventi compensativi a salvaguardia del patrimonio ittico. Formula l'auspicio che sia possibile addivenire al più presto alla predisposizione di un testo che, anche attraverso l'accoglimento della proposta integrativa formulata dal rappresentante del Governo, dimostri di Pag. 26tenere adeguatamente conto delle preoccupazioni emerse nel dibattito.

  Angelo ALESSANDRI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, invita i gruppi ad approfondire, anche con il Governo, le questioni emerse dal dibattito in vista dell'ulteriore seguito della proposta di legge. Rinvia infine ad altra seduta il seguito dell'esame.

  La seduta termina alle 15.30.