CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 28 marzo 2012
630.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 28 marzo 2012. - Presidenza del presidente Mario PESCANTE.

La seduta comincia alle 12.10.

DL 21/2012: Norme in materia di poteri speciali sugli assetti societari nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni.
C. 5052 Governo.
(Parere alle Commissioni V e VI).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 27 marzo 2012.

Enrico FARINONE (PD) ricorda che nella seduta di ieri è emersa l'esigenza di acquisire dal Governo elementi di valutazione sul provvedimento in esame.

Mario PESCANTE, presidente, informa che ha inviato ieri stesso una lettera al Ministro Moavero nella quale, come concordato in seduta, quindi in Ufficio di Presidenza della Commissione, si è chiesto, sulla base dell'articolo 15-bis, comma 3-ter, della legge n. 11 del 2005, di acquisire informazioni dettagliate in merito alla procedura di infrazione n. 2009/2255 che il provvedimento è inteso a risolvere.
Osserva peraltro che il Ministro sarà oggi in Commissione per una seduta di interrogazioni a risposta immediata.

Isidoro GOTTARDO (PdL), relatore, formula sin d'ora una proposta di parere

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favorevole con osservazioni (vedi allegato); riterrebbe certamente molto utile poter conoscere nel merito il parere del Ministro per gli affari europei, se ciò fosse compatibile con l'organizzazione dei lavori della Commissione.

Mario PESCANTE, presidente, si farà carico di chiedere al Ministro la disponibilità a trattenersi in Commissione, dopo il question-time, in sede di esame del decreto-legge in titolo.

Marco MAGGIONI (LNP) osserva che l'articolo 1 e 2 del provvedimento definiscono una nuova disciplina dei poteri speciali esercitabili dall'Esecutivo rispetto alle imprese operanti nei comparti della difesa e della sicurezza, a tutela degli interessi nazionali, ma si scopre poi, all'articolo 3, che la previsione di una condizione di reciprocità vale solamente per i Paesi extraeuropei e non per gli Stati membri dell'Unione europea. Si tratta di disposizioni che suscitano forti perplessità e che rischiano di essere tutt'altro che positive per il Paese.

Gaetano PORCINO (IdV) ritiene che il disegno di legge in esame presenti diverse anomalie e rileva la contraddittorietà tra il necessario controllo e potere di veto da parte del Governo e la proprietà privata di attività strategiche per la sicurezza nazionale.

Sandro GOZI (PD) ritiene innanzitutto che occorra sottolineare con forza la necessità di una previsione di reciprocità operante sia tra Stati europei che con Stati extraeuropei per l'acquisto di partecipazioni in società che detengono attività di rilevanza strategica.
Ritiene inoltre che, opportunamente, il Governo intende con il provvedimento in esame risolvere la procedura di infrazione pendente; occorrerebbe tuttavia conoscere nel dettaglio lo stato di analoga procedura di infrazione nei confronti della Francia. L'Italia rischia altrimenti di adottare una disciplina assai più rigorosa e penalizzante di quella consentita ad altri Stati membri. Ritiene in tal senso necessario acquisire dal Governo elementi di conoscenza sullo stato e i contenuti delle procedure di infrazione in materia che riguardano non solamente l'Italia, ma anche tutti gli altri Stati membri.

Andrea RONCHI (Misto-FCP) rileva di avere più volte sollecitato informazioni sullo stato delle procedure di infrazione senza ottenerle; negli ultimi mesi sembra essere cessata da parte del Governo la trasmissione di informazioni al riguardo al Parlamento.

Isidoro GOTTARDO (PdL), relatore, sottolinea come si debba innanzitutto prendere come riferimento il pronunciamento della Corte di giustizia con la sentenza del marzo 2009, che vale non solamente nei confronti dell'Italia ma dell'intera Europa, e che riconosce che la libertà di stabilimento e la libera circolazione dei capitali possono essere limitate da provvedimenti nazionali giustificati in base agli articoli 43 e 56 del Trattato istitutivo della Comunità europea (ora, rispettivamente, articoli 49 e 63 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea: si tratta degli articoli che stabiliscono proprio i principi della libertà di stabilimento e della libera circolazione dei capitali) o da ragioni imperative di interesse generale, ma soltanto qualora le limitazioni siano proporzionate all'obiettivo perseguito e non esista una normativa europea di armonizzazione che indichi i provvedimenti necessari per garantire la tutela degli interessi fondamentali dello Stato. È certamente sulla base di tali principi che la Commissione europea ha deciso di adire nuovamente la Corte e il Governo italiano ha ritenuto opportuno un intervento urgente.
Auspica sul punto una valutazione da parte del Governo, ma ritiene che l'Esecutivo abbia agito per mantenere la piena legittimità dell'Italia a perseguire in modo proporzionato i propri obiettivi.

Mario PESCANTE, presidente, tenuto conto del fatto che è immediatamente convocata la seduta congiunta con la V

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Commissione Bilancio per l'esame degli atti dell'Unione europea in materia di bilancio pluriennale dell'Unione, e che è emersa da più parti l'esigenza di acquisire dal Governo ulteriori elementi di valutazione sul provvedimento in esame, propone di rinviare il seguito dell'esame ad una seduta da convocarsi immediatamente al termine della seduta di interrogazioni a risposta immediata in Commissione, già prevista alle ore 13.30.

La Commissione concorda.

Mario PESCANTE, presidente, rinvia il seguito dell'esame.

La seduta termina alle 12.35.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Mercoledì 28 marzo 2012. - Presidenza del presidente Mario PESCANTE. - Interviene il Ministro per gli affari europei Enzo Moavero Milanesi.

La seduta comincia alle 13.40.

Mario PESCANTE, presidente, sottolinea che la Commissione svolge per la prima volta oggi, dall'inizio della legislatura, una seduta dedicata allo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata. Ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter del regolamento, il presentatore dell'interrogazione ha facoltà di illustrarla per non più di un minuto, il Ministro risponde per non più di tre minuti e, successivamente, l'interrogante ha diritto di replicare per non più di due minuti.
Avverte quindi che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento della Camera, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso.
Ne dispone pertanto l'attivazione.

5-06498: Sulle iniziative del Governo in favore del rilancio dell'integrazione politica europea.

Sandro GOZI (PD) illustra la propria interrogazione.

Enzo MOAVERO MILANESI, Ministro per gli affari europei, risponde all'interrogazione in titolo, esprimendo in primo luogo l'apprezzamento del Governo per il supporto alla posizione negoziale italiana contenuta nelle mozioni approvate dalla Camera e dal Senato il 25 gennaio 2012.
Segnala quindi che lo scorso venerdì 23 marzo il Consiglio dei ministri ha approvato i disegni di legge di ratifica sia del Trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance nell'unione economica e monetaria (cosiddetto fiscal compact) che del Trattato istitutivo del meccanismo europeo di stabilizzazione. Su questi temi il Governo ha sviluppato una rete di contatti multilaterali e bilaterali con gli altri Stati europei, dei quali la cosiddetta 'lettera dei 12' del 27 febbraio scorso ha rappresentato un passaggio importante, dimostrando lo spirito di iniziativa dell'Italia e anche la capacità di convergenza e di sinergia con, tra gli altri, la Gran Bretagna e l'Olanda. La lettera, come è noto, poneva l'accento sulla necessità della crescita, strettamente connessa con la creazione di nuova occupazione: si tratta di un principio che guida l'azione di Governo.
Il Governo ha nel contempo ulteriormente intensificato i rapporti con la Germania, con la quale vi è un'ottima intesa e collaborazione. In questo quadro, e sempre avendo di mira le finalità della crescita e dell'occupazione, sta lavorando per un rafforzamento di cooperazioni avanzate tra paesi, anche al di fuori del metodo comunitario classico.
Si è poi svolta, lo scorso 20 marzo, su iniziativa del Ministro degli esteri tedesco Westerwelle, una riunione di alcuni dei ministri degli affari esteri europei, per svolgere una riflessione comune. Il Governo italiano favorisce ogni riflessione che possa condurre ad una maggiore integrazione, senza mai perdere di vista la necessità di dotare l'Unione europea della

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migliore forma di governo d'insieme. Non ritiene tuttavia utile - come peraltro dimostra la storia dell'Europa - stabilire ex ante quali siano i momenti opportuni per assumere indirizzi o decisioni di questo tipo. Intende sottolineare che il Governo italiano è pronto, sul tema dell'integrazione politica, ad un salto di qualità, che potrà essere avviato quando si uscirà in maniera più stabile dall'attuale situazione di crisi, e del quale l'Italia vuole essere promotore costante.

Sandro GOZI (PD) si dichiara soddisfatto della risposta del Ministro e esprime apprezzamento per l'ampia rete di rapporti, sia bilaterali che multilaterali, costruita dal Governo, non ritenendo opportuno la riproduzione di nuove forme di direttorio che si sostituiscano a quello franco-tedesco. Rileva come l'attuale Presidente del Consiglio sia senz'altro un interlocutore particolarmente credibile e influente per i partner europei, all'altezza di affrontare la questione dell'integrazione politica ed un eventuale processo costituente. Le prossime elezioni europee del 2014 potrebbero rappresentare da questo punto di vista una buona occasione ed auspica, a nome del suo gruppo, che Governo e Parlamento possano lavorare in questa direzione.

Mario PESCANTE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 28 marzo 2012. - Presidenza del presidente Mario PESCANTE. - Interviene il Ministro per gli affari europei Enzo Moavero Milanesi.

La seduta comincia alle 14.

Sui lavori della Commissione.

Mario PESCANTE, presidente, coglie l'occasione della presenza del Ministro per richiamare alcune questioni particolarmente care alla XIV Commissione.
Si sofferma innanzitutto sul fatto che nella giornata di ieri è stato assegnato alla XIV Commissione il disegno di legge comunitaria 2012, congiuntamente con la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2011, il cui esame avrà inizio sin dalla prossima settimana. Esprime tuttavia una forte preoccupazione per i ritardi che si stanno accumulando, al Senato, nell'iter del disegno di legge comunitaria per il 2011, anche dovuti all'approvazione alla Camera dell'emendamento sulla responsabilità civile dei magistrati.

Enzo MOAVERO MILANESI, Ministro per gli affari europei, valuta positivamente l'avvio dell'esame da parte della XIV Commissione del disegno di legge comunitaria 2012, auspicando che possa essere rapidamente approvato. Il disegno di legge comunitaria per il 2011 è, come è noto, all'esame del Senato, dai cui lavori il Governo dipende. Sul tema della responsabilità civile dei magistrati, la cui valenza travalica la legge comunitaria nel suo insieme, è impegnato il Governo, ed in particolare il Ministro della giustizia, ed auspica che si possa pervenire sul punto ad una rapida soluzione. Ciò anche al fine di concludere quanto prima l'iter del provvedimento e di sanare o evitare in tal modo una serie di infrazioni.
Coglie l'occasione per informare la Commissione che il Consiglio dei ministri ha approvato la scorsa settimana i disegni di legge di ratifica del Trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance nell'Unione economica e monetaria e del Trattato istitutivo del meccanismo europeo di stabilizzazione, che si aggiungono al disegno di legge di modifica dell'articolo 136 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, già presentato al Senato. Il Governo auspica che l'iter dei tre provvedimenti possa procedere di pari passo con il Bundestag e il Bundesrat tedeschi, con l'obiettivo politico di pervenire ad un momento di ratifica ravvicinato o addirittura coincidente. Si darebbe

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in tal modo un forte segnale di unità e di prospettiva comune. Il momento della ratifica potrebbe inoltre essere accompagnato da audizioni del cancelliere Merkel e del Ministro tedesco delle finanze presso il Parlamento italiano e, viceversa, da un'audizione del Capo del Governo e del Ministro delle finanze italiani in Germania.

Mario PESCANTE, presidente, si sofferma quindi sul progetto di riforma della legge n. 11 del 2005, anch'esso all'esame del Senato. Rileva come sia trascorso oramai un anno da quando, il 23 marzo 2011, la Camera ha approvato la proposta di legge all'unanimità.

Enzo MOAVERO MILANESI, Ministro per gli affari europei, ricorda che il provvedimento è assegnato in sede referente alla 1a Commissione Affari costituzionali e che è stato costituito un Comitato ristretto con il compito di valutare le diverse istanze emendative. Il Governo ha svolto in tale ambito una azione di intermediazione: per quanto concerne l'impianto legislativo e strumentale previsto dal progetto di legge, sembrerebbe confermato nella sostanza quanto approvato dalla Camera, mentre in ordine alle strutture amministrative verrebbero accolti gli auspici di semplificazione avanzati da alcuni senatori. Sono questi gli elementi sui quali si è lavorato ed auspica che a questo punto il cammino del provvedimento possa riprendere speditamente, anche tenuto conto del fatto che il testo approvato dal Senato dovrebbe essere in gran parte coincidente con quello licenziato in prima lettura dalla Camera.

DL 21/2012: Norme in materia di poteri speciali sugli assetti societari nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni.
C. 5052 Governo.
(Parere alle Commissioni V e VI).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 28 marzo 2012.

Isidoro GOTTARDO (PdL), relatore, richiama innanzitutto la sentenza della Corte di giustizia del marzo 2009, che riconosce che la libertà di stabilimento e la libera circolazione dei capitali possono essere limitate da provvedimenti nazionali giustificati in base agli articoli 43 e 56 del Trattato istitutivo della Comunità europea (ora, rispettivamente, articoli 49 e 63 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea: si tratta degli articoli che stabiliscono proprio i principi della libertà di stabilimento e della libera circolazione dei capitali) o da ragioni imperative di interesse generale, ma soltanto qualora le limitazioni siano proporzionate all'obiettivo perseguito e non esista una normativa europea di armonizzazione che indichi i provvedimenti necessari per garantire la tutela degli interessi fondamentali dello Stato. È certamente sulla base di tali principi che la Commissione europea ha deciso di adire nuovamente la Corte e il Governo italiano ha ritenuto opportuno un intervento urgente.
Nel corso del dibattito svoltosi oggi in Commissione sono tuttavia emerse alcune perplessità. In primo il gruppo della Lega Nord ha chiesto se con questo provvedimento il Governo non faccia venire meno la difesa di interessi nazionali prioritari. In secondo luogo è emersa l'esigenza di conoscere quali siano le intese intercorse tra Governo italiano e Commissione europea che hanno motivato il provvedimento medesimo.

Gianluca PINI (LNP) osserva che il problema del disegno di legge in esame non è costituito dalla sentenza della Corte, poiché questa è superata dalla decisione della Commissione di adire nuovamente la Corte di giustizia. È certamente vero che il nuovo ricorso si basa sulla precedente pronuncia, ma il Parlamento ha il diritto di conoscere i contenuti del nuovo atto.
Non si può, a suo avviso, intervenire su una materia così delicata e dalle conseguenze così rilevanti per il Paese, senza avere tutti gli elementi di conoscenza necessari.

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Marco MAGGIONI (LNP) ribadisce che, allo stato, il contenuto dell'accordo tra Governo italiano e Commissione europea non è noto. Inoltre, in ordine ai contenuti del decreto-legge, osserva che l'articolo 1 e 2 del provvedimento sembrano intervenire a tutela degli interessi nazionali, definendo una nuova disciplina dei poteri speciali esercitabili dall'Esecutivo rispetto alle imprese operanti nei comparti della difesa e della sicurezza, mentre l'articolo 3, reca la previsione di una condizione di reciprocità valida unicamente per i Paesi extraeuropei e non per gli Stati membri dell'Unione europea. La combinazione tra le modalità con le quali il Governo ha agito - contatti informali - e contenuti del provvedimento, appaiono molto preoccupanti.

Enzo MOAVERO MILANESI, Ministro per gli affari europei, chiarisce in primo luogo che non vi è stato alcun accordo tra Governo italiano e Commissione europea sui contenuti del provvedimento e vi è infatti ancora incertezza sugli esiti della valutazione che la Commissione europea compirà. Il disegno di legge in oggetto è stato trasmesso alla Commissione con la sola richiesta che si potesse tenere conto, in sede europea, dei tempi di esame del provvedimento, ovvero i 60 giorni necessari per la conversione in legge del decreto. In tal senso si è ottenuta una sospensione di circa un mese, oramai trascorso, e pertanto il ricorso è attualmente in via di deposito.
Quanto alle obiezioni di merito, sottolinea come si tratti di questioni ben note, e ricorda che il Trattato reca disposizioni sulla libera circolazione dei capitali, applicate a livello globale, anche al di fuori del mercato unico. Negli anni, diversi ricorsi si sono susseguiti, nei confronti di paesi quali la Germania, i Paesi Bassi, la Francia e l'Italia. A seguito della giurisprudenza della Corte, quasi tutti gli Stati che avevano normative sulla golden share le hanno modificate. Solo il Belgio, nell'ambito di un contenzioso avente ad oggetto il settore dell'energia, si è parzialmente discostato dalla sentenza della Corte di giustizia, mantenendo in parte la propria legislazione grazie all'introduzione del principio della sicurezza degli approvvigionamenti. Francia e Germania hanno invece modificato le legislazioni nazionali, e invita ad una attenta lettura delle disposizioni adottate, particolarmente interessanti.
L'Italia persegue in questo ambito un equo equilibrio tra tutela degli interessi nazionali nei settori strategici e il principio della libertà di mercato. L'articolo 1 del provvedimento, in particolare, reca guarentigie per il settore dell'industria della difesa, sia esso pubblico o privato, ed introduce elementi di tutela che non esistevano nella precedente legislazione. L'articolo 2 ridisegna la disciplina precedente in materia di energia, trasporti e comunicazioni, eliminando alcuni elementi di contrasto. Non vi è più un sistema autorizzatorio, né una soglia di intervento a seconda del pacchetto azionario acquisito, ciò che scoraggiava gli investimenti.
Chiarisce quindi che poiché la libertà di investimento è prevista dal Trattato non solo con riferimento al mercato interno, non si poteva prevedere una distinzione tra investimenti europei ed investimenti extraeuropei; per tale motivo si è introdotto - fatta eccezione per il settore della difesa - un ulteriore elemento, ossia quello di considerare l'acquisto di controllo di un'azienda nel settore dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni non come investimento, ma come stabilimento dell'investitore non europeo sul territorio dell'Unione. Si fa quindi in tal modo riferimento al principio della libertà di stabilimento, che vale solo con riferimento al mercato unico.
Ricorda infine che, in ogni caso, la giurisprudenza della Corte di giustizia non avrebbe consentito l'applicazione dell'attuale legislazione nazionale; in proposito rammenta che le sanzioni che intervengono a seguito di inosservanza di una sentenza della Corte di giustizia non consistono unicamente in una multa, ma comportano una penalità quotidiana di mora, assai onerosa. Si potrebbe adottare una strategia di attesa, prendendo tempo prima che sia pronunciata la sentenza di

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condanna alle sanzioni, ma non ritiene si tratti di una modalità particolarmente utile nell'attuale situazione. Si guadagna infatti un tempo limitato e non si tiene conto del percorso potenziale che con questo provvedimento si può aprire in Italia.
Per tali motivi il Governo ha presentato il disegno di legge sulla golden share, che mantiene per il Paese tutte le guarentigie consentite dalla normativa dell'Unione europea.

Sandro GOZI (PD) ringrazia il ministro per le informazioni fornite alla Commissione, benché sarebbe stato più utile riceverle sin dall'avvio dell'esame del provvedimento. In ordine alla legislazione francese citata dal Ministro e adottata nel 2005, risulta che vi sia stata una messa in mora ed un parere motivato nel 2006, ma nulla si sa degli esiti di tale procedura. È certamente bene che l'Italia si faccia carico delle proprie difformità normative rispetto alla legislazione europea, ma è anche importante conoscere cosa avviene presso i nostri più vicini partner europei.

Isidoro GOTTARDO (PdL), relatore, alla luce del dibattito svoltosi e delle numerose questioni sollevate, che meriterebbero adeguato approfondimento, riterrebbe opportuno svolgere, anche d'intesa con le competenti Commissioni di merito, un supplemento istruttorio, anche eventualmente svolgendo alcune audizioni.

Gianluca PINI (LNP) condivide pienamente la necessità di un ulteriore approfondimento del provvedimento in esame, tanto più che il Ministro ha dichiarato che non vi è alcuna certezza in ordine alla valutazione positiva del provvedimento da parte della Commissione europea.

Sandro GOZI (PD) ricorda che la XIV Commissione è chiamata ad esprimersi in sede consultiva limitatamente agli aspetti di proprio competenza e l'esame svolto appare soddisfacente, anche alla luce delle indicazioni fornite dal Governo. Non ritiene che vi siano le condizioni, né procedurali né di tempo, per procedere ad audizioni congiunte con le Commissioni Bilancio e Finanze.
Segnala infine che non vi è mai sicurezza circa la valutazione di un provvedimento da parte della Commissione europea prima di averlo approvato e trasmesso alla Commissione medesima nella sua forma definitiva.

Nicola FORMICHELLA (PdL) condivide la proposta avanzata dal relatore di organizzare alcune audizioni, necessarie per un approfondimento delle questioni in discussione.

Marco MAGGIONI (LNP) informa i colleghi che nella odierna seduta delle Commissioni riunite Bilancio e Finanze è stata avanzata da più parti la richiesta di svolgere ulteriori approfondimenti, anche mediante audizioni.

Isidoro GOTTARDO (PdL), relatore, sottolinea l'estrema delicatezza del provvedimento, con impatto notevole su aziende strategiche e interessi vitali del nostro Paese. La XIV Commissione può certo esprimersi rimettendosi alle valutazioni delle Commissioni di merito e facendo un atto di fiducia nei confronti del Governo, senza avere sufficienti elementi di conoscenza, ma riterrebbe preferibile svolgere i necessari approfondimenti.

Mario PESCANTE, presidente, alla luce di quanto emerso nel corso del dibattito odierno e di quanto segnalato dall'onorevole Maggioni in ordine alla possibile intenzione delle Commissioni di merito di svolgere un ulteriore approfondimento istruttorio sul provvedimento, sulla quale si riserva di svolgere i necessari accertamenti, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, da convocarsi nella giornata di domani, giovedì 29 marzo.

La seduta termina alle 15.

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AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE CONSULTIVA

Principi fondamentali in materia di governo delle attività cliniche per una maggiore efficienza e funzionalità del Servizio sanitario nazionale.
Testo unificato C. 278 e abb./A.

ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2011/17/UE relativa all'abrogazione di alcune direttive in materia di metrologia.
Atto n. 442.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/20/CE relativa all'assicurazione degli armatori per i crediti marittimi.
Atto n. 445.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali da parte delle autorità competenti a fini di prevenzione, indagine, accertamento e perseguimento di reati o esecuzione di sanzioni penali, e la libera circolazione di tali dati. COM(2012)10 final.

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali e la libera circolazione di tali dati (regolamento generale sulla protezione dei dati) COM(2012)11 final.