CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 28 marzo 2012
630.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
Pag. 152

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 10.30 alle 10.45.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 28 marzo 2012. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene

Pag. 153

il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Massimo Vari.

La seduta comincia alle 10.45.

Disposizioni per lo sviluppo dei servizi elettronici e digitali.
C. 4891 Gentiloni Silveri.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 7 marzo 2012.

Il sottosegretario Massimo VARI rileva preliminarmente che la proposta di legge in oggetto, per l'importanza e l'attualità dei temi trattati, è condivisa nelle sue linee generali dal Governo, senza, però, trascurare talune valutazioni critiche che essa merita, dovute, in buona misura, ma non solo, alle esigenze di raccordo e di coordinamento con altre discipline che sono o già in vigore oppure in via di approvazione da parte del Parlamento.
Venendo all'esame dei singoli articoli osserva che uno degli aspetti più rilevanti della proposta di legge in oggetto riguarda sicuramente l'introduzione, prevista nell'articolo 1, recante legge annuale per l'incentivo e lo sviluppo dei servizi digitali, dell'obbligo per il Governo di presentare annualmente alle Camere, entro il 30 aprile di ogni anno, un disegno di legge per l'incentivo e lo sviluppo dei servizi digitali. Si configura, pertanto, a suo avviso, l'ipotesi di una nuova «legge a ciclo annuale», relativa allo sviluppo dei servizi digitali, accanto ad esempio alla legge di stabilità e di bilancio, alla legge comunitaria o alla legge annuale per il mercato e la concorrenza.
Quanto alla materia trattata ritiene evidente la sua rilevanza per favorire lo sviluppo economico e sociale del Paese, attraverso un percorso le cui ricadute investono pressoché tutti i settori della vita produttiva e della collettività. A suo avviso, il testo è dunque condivisibile. Tuttavia, esso affronta temi che sono trattati in buona misura all'interno della Cabina di regia per l'Agenda digitale italiana di cui all'articolo 47 del decreto-legge n. 5 del 2012, in materia di semplificazioni, da cui l'esigenza di una riflessione in vista del coordinamento tra una disciplina in dirittura d'arrivo e un'altra che parte ora.
Ricorda che l'articolo 2, in materia di servizi digitali al cittadino, interviene su tematiche già trattate sia nel Codice per l'Amministrazione digitale del 2005, rivisitato da ultimo nel 2010 sia nell'articolo 6 del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione e sviluppo, attualmente in corso di esame presso il Senato (A. S. 3194). Ricorda altresì che interviene sulla medesima materia anche il decreto del Presidente della Repubblica 2 marzo 2004, n. 117, che contiene il regolamento concernente la diffusione della carta nazionale dei servizi, e cioè il documento rilasciato su supporto informatico per consentire l'accesso per via telematica ai servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni. Ritiene pertanto necessario un esame attento delle disposizioni previste nella proposta, per ragioni di coordinamento con la citata legislazione vigente che va certamente aggiornata e portata a completa realizzazione, senza trascurare la più recente normativa sulla Cabina di regia per l'Agenda digitale.
In merito articolo 3, in materia di Sanità digitale, osserva che esso appare certamente condivisibile nelle sue finalità. Tuttavia, ritiene che esso dovrebbe essere aggiornato con riferimento alla normativa in vigore, dal momento che esistono disposizioni che già disciplinano il funzionamento del servizio telematico in ambito sanitario. La medesima tematica sarà inoltre affrontata anche nei temi compresi nell'agenda della Cabina di regia.
In merito all'articolo 4, recante un contributo in favore delle famiglie prive di connessione alla rete Internet, sottolinea che il contributo una tantum per le famiglie può non essere sufficientemente motivante per attivare una connessione ad Internet, sia sotto il profilo della congruità, sia perché non risolve il problema del costo mensile della connessione. Se di incentivi economici si deve parlare, a suo avviso, meglio sarebbe forse puntare su contributi da distribuire su di un arco

Pag. 154

temporale più esteso, oppure sempre di natura saltuaria, ma su prodotti e/o servizi acquisibili in una volta sola (ad esempio chiavette Internet), con lo scopo più di sensibilizzare che di accrescere direttamente la domanda di connettività.
Con riferimento all'articolo 5, recante misure di riduzione dell'imposta sul valore aggiunto, in sintonia con quanto rilevato dal Servizio Studi della Camera, ritiene che occorra valutare la compatibilità della proposta - come del resto sta facendo la Cabina di regia - con il quadro comunitario e, in particolare, con la Direttiva 2006/112/CE. Quest'ultima, infatti, esclude, salvo casi specifici, l'applicazione di aliquote ridotte ai servizi forniti per via elettronica, prevedendo deroghe al sistema comune dell'IVA solo con finalità antielusive, antievasione o di semplificazione, ma non per introdurre agevolazioni fiscali.
Riguardo all'articolo 6, recante agevolazioni in favore dei giovani imprenditori, osserva che in base a tale disposizione, le pubbliche amministrazioni devono riservare alle imprese di giovani imprenditori una quota non inferiore al 5 per cento della propria spesa in prodotti e servizi digitali. Al tempo stesso, si incentivano progetti presentati dalle piccole e medie imprese costituite da giovani imprenditori, finalizzati alla creazione e allo sviluppo di attività nel settore delle nuove tecnologie, tramite un credito d'imposta commisurato agli investimenti effettuati. Ritiene tale proposta interessante, ma, come sottolineato anche dal Servizio Studi della Camera, andrebbero valutati i riflessi della riserva di destinazione della spesa, per l'acquisto di prodotti e servizi digitali, disposta dal comma 5 dell'articolo in esame, sulla disciplina vigente relativa all'obbligo o alla facoltà di approvvigionamento della PA, tramite convenzioni quadro e accordi quadro CONSIP. Osserva, inoltre, che con riferimento allo sviluppo della Ricerca e dell'innovazione, sono previsti, nell'ambito della Cabina di regia, interventi a più ampio raggio, volti a promuovere la ricerca pubblica e privata in genere, e non solo quella con finalità più immediatamente applicative, come nell'articolo in esame. Quest'ultimo, infatti, appare più rivolto ad agevolare l'imprenditorialità giovanile, tramite l'innovazione, che non la ricerca vera e propria. Si tratta, comunque, di una disciplina che ritiene tutto sommato condivisibile, fermi restando i rilievi sopra effettuati circa i vincoli di acquisto della PA. Al riguardo, suggerisce, in alternativa, di estendere alle imprese private agevolazioni fiscali legate al fatto che esse si approvvigionino presso giovani imprenditori.
In merito all'articolo 7, recante incentivi volti alla diffusione di dispositivi POS per pagamenti con modalità informatiche, fa presente che all'interno del gruppo di lavoro e-Commerce della Cabina di regia sono allo studio proposte per incoraggiare l'utilizzo della moneta elettronica, che rappresenta l'obiettivo principale del presente articolo. Ricorda che quest'ultimo prevede agevolazioni fiscali per i titolari degli esercizi commerciali, assieme all'obbligo, per le PA, di assicurare dal 1o gennaio 2013 l'effettuazione dei pagamenti «ad esse a qualsiasi titolo dovuti nel territorio nazionale anche tramite dispositivi di POS abilitati a ricevere e ad autenticare pagamenti con modalità informatiche». Al riguardo, rileva che, come osserva anche il Servizio Studi della Camera, con riferimento ai pagamenti da e verso la PA, disposizioni di tenore analogo a quelle contenute nell'articolo in esame sono state recentemente previste dal decreto-legge n. 201 del 2011 e dal decreto-legge n. 5 del 2012.
Riguardo all'articolo 8, in materia di rottamazione e rinnovo delle dotazioni tecnologiche familiari, ricorda che in questo caso si prevede un contributo una tantum di 100 euro, per la rottamazione di un vecchio apparato con il contestuale acquisto di uno nuovo. La misura dovrebbe intervenire dove già esiste una predisposizione all'uso di tali apparecchiature - favorita anche dalla presenza di un minorenne nella famiglia - e, a suo avviso, appare dunque sproporzionata rispetto alla disposizione dell'articolo 4, che prevede un contributo di minore entità - pari a 50 euro - per una connessione a Internet,

Pag. 155

dove questa invece non è mai esistita. Inoltre, osserva che, come segnala il Servizio Studi della Camera, la formulazione della norma include nell'agevolazione i tablet di nuova generazione - senza peraltro precisare meglio cosa si intenda per nuova generazione - e sembra quindi escludere l'acquisto di computer portatili.
Con riferimento all'articolo 9, in materia di sviluppo delle infrastrutture, condivide la proposta contenuta al comma 1 che intende esonerare, dall'applicazione di alcune contribuzioni comunali e provinciali, l'occupazione del suolo e del sottosuolo con reti e con impianti di comunicazione elettronica in fibra ottica e che trova già parziale riscontro nell'articolo 2 della legge n. 133 del 2008. Riguardo invece al comma 2 del medesimo articolo, che prevede che i comuni istituiscano il catasto delle infrastrutture civili esistenti, segnala che il nuovo Codice delle comunicazioni elettroniche, in fase di approvazione, prevede che sia il Ministero dello Sviluppo Economico a poter richiedere alle imprese di fornire le informazioni necessarie per elaborare un inventario dettagliato della natura, disponibilità e ubicazione geografica delle infrastrutture necessarie per la realizzazione di nuove reti di comunicazione elettronica, mettendolo a disposizione delle parti interessate.
Con riferimento all'articolo 10, in materia di adozione del software libero, ritiene che la problematica sia complessa e meriti approfondimenti, in particolare in relazione alla opportunità di adottare prioritariamente software libero per la PA, garantendo altresì i necessari livelli di sicurezza ed interoperabilità nelle applicazioni e nei servizi agli utenti, nonché di valutare i costi effettivi, compresa la manutenzione. A suo avviso, occorrerebbe una valutazione della norma alla stregua delle previsioni del Codice dell'amministrazione digitale, in merito al «riuso» del software. Quanto al riutilizzo dei dati (open data), invece, a suo avviso, meriterebbe di essere trattato l'aspetto del valore dei dati messi a disposizione dei privati per uso commerciale: laddove si preveda l'uso gratuito o di sola copertura di eventuali spese, si potrebbe valutare l'opportunità di considerare un possibile ritorno economico anche per la PA e lo Stato, derivante dall'uso commerciale di risorse - i dati raggruppati e catalogati - appartenenti alla collettività.
Riguardo all'articolo 11, in materia di programmi di alfabetizzazione informatica e di educazione ai nuovi media audiovisivi e radiofonici, ritiene che le finalità della norma siano sicuramente importanti. Ricorda, tuttavia, come il Servizio Studi della Camera faccia notare che, tra i risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi di istruzione, è già inserita la capacità di utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare, prevedendo l'insegnamento dell'informatica o come materia autonoma ovvero nell'ambito dell'insegnamento della matematica, nel caso dei licei. Similmente, ricorda che alcune specifiche attinenti alle finalità della proposta sono già previste in capo alla RAI e ad AGCOM. Ritiene comunque di interesse la previsione di iniziative volte a favorire l'alfabetizzazione informatica dei cittadini a rischio di esclusione sociale, nonché dei pubblici dipendenti addetti ad attività e servizi che richiedono specifiche competenze informatiche, tra cui i dipendenti delle amministrazioni del Servizio sanitario nazionale e degli enti locali. Ricorda per l'occasione che, in ogni caso, l'obiettivo dell'alfabetizzazione informatica è anche tra gli scopi specifici della Cabina di regia.
Con riferimento all'articolo 12, recante la copertura finanziaria, ricorda che il Servizio Studi della Camera fa notare che, nella proposta di legge in esame, non vengono quantificati gli oneri finanziari derivanti dagli articoli 3, 5, 6, 7, 8, 9 e 11 per i quali, peraltro, non è prevista una specifica autorizzazione di spesa.
In conclusione, ritiene che la proposta di legge in oggetto abbia il pregio di porre l'attenzione su tematiche attuali, ma finora non sempre adeguatamente considerate. A tale scopo, ritiene altresì apprezzabile l'obiettivo che essa pone, prioritariamente, di un impegno legislativo a scadenza fissa, da parte dell'Esecutivo. Inoltre sottolinea

Pag. 156

come la citata proposta di legge contenga misure innovative, ma in generale sembra necessitare di una maggiore articolazione e al tempo stesso di un più stretto coordinamento e raccordo con la normativa già vigente o di prossima approvazione parlamentare.

Paolo GENTILONI SILVERI (PD) rileva come il sottosegretario Vari, nel corso del suo dettagliato intervento, abbia fatto numerosi riferimenti alla Cabina di regia. A questo riguardo, sottolinea che l'attività che sta svolgendo la Commissione in merito alla proposta di legge in oggetto possa fungere da prezioso supporto all'attività che la Cabina di regia dovrebbe svolgere proprio in queste settimane e che dovrebbe tradursi nell'adozione di iniziative normative entro la fine del mese di giugno.

Deborah BERGAMINI (PdL), relatore, nel ricordare preliminarmente che il Popolo delle Libertà presenterà a breve una proposta di legge analoga a quella in oggetto a prima firma del deputato Palmieri, sottolinea come sia da condividere pienamente la finalità della proposta di legge Gentiloni che è quella di considerare come una priorità nazionale l'attuazione della Agenda digitale. In questa prospettiva, esprime quindi il proprio apprezzamento per l'intervento del sottosegretario Vari che ha più volte richiamato la Cabina di regia e la necessità di un adeguato coordinamento normativo tra la proposta di legge in esame e le diverse iniziative legislative in corso di realizzazione. Ritiene quindi che l'attività della Commissione possa servire da utile stimolo anche per l'attività della Cabina di regia i cui componenti potrebbero essere auditi dalla Commissione stessa subito dopo l'abbinamento della citata proposta di legge a prima firma Palmieri.

Mario VALDUCCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 11.10.

INTERROGAZIONI

Mercoledì 28 marzo 2012. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Guido Improta.

La seduta comincia alle 11.10.

5-05829 Ghizzoni: Soppressione nel territorio modenese di servizi ferroviari ricompresi nel contratto di servizio pubblico.

Il sottosegretario Guido IMPROTA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Manuela GHIZZONI (PD), pur dichiarandosi insoddisfatta della risposta del Governo, esprime apprezzamento per l'impegno manifestato dal sottosegretario Improta di voler continuare a seguire, con la massima attenzione, ogni ulteriore sviluppo sul tema della mobilità ferroviaria. Ritiene, tuttavia, che tale impegno non sia stato fino ad oggi sufficiente a far fronte ai disservizi menzionati nell'interrogazione in oggetto. Sottolinea, infatti, come tali disservizi, pur manifestandosi su una linea periferica, abbiano un grandissimo impatto su un'utenza assai numerosa e debbano essere quindi tempestivamente rimossi. Assicura pertanto che continuerà a monitorare costantemente la situazione e, in particolare, le decisioni degli operatori ferroviari - FER e Ferrovie dello Stato - che non possono continuare a considerare la linea ferroviaria in oggetto alla stregua di un ramo secco da dismettere.

5-06148 Velo: Mancata emanazione del decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti relativo alla revisione delle macchine agricole e delle macchine operatrici.

Il sottosegretario Guido IMPROTA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Silvia VELO (PD), nel ringraziare il sottosegretario Improta, si dichiara soddisfatta della risposta del Governo, sia nella parte in cui si preannuncia la prossima

Pag. 157

emanazione di un decreto ministeriale che disciplinerà la revisione generale o parziale delle macchine agricole soggette ad immatricolazione, che potrebbe evitare il ripresentarsi dei gravi incidenti sul lavoro recentemente verificatisi, sia nella parte in cui si condivide l'opportunità, segnalata nell'interrogazione in oggetto, di introdurre una specifica modifica all'articolo 58 del Codice della strada in materia di macchine operatrici, in modo da escludere fenomeni di concorrenza sleale nei confronti degli autotrasportatori.

5-06354 Velo: Ritardi, da parte del CED della motorizzazione, nella trasmissione postale del tagliando di convalida da apporre sulla patente.

Il sottosegretario Guido IMPROTA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Silvia VELO (PD), nel ringraziare il sottosegretario Improta, si dichiara soddisfatta della risposta del Governo e assicura che continuerà a seguire la vicenda oggetto dell'interrogazione che appare ormai avviarsi verso una positiva soluzione.

Mario VALDUCCI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 11.35.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 28 marzo 2012. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Guido Improta.

La seduta comincia alle 11.35.

DL 21/2012: Norme in materia di poteri speciali sugli assetti societari nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni.
C. 5052 Governo.
(Parere alle Commissioni V e VI).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 27 marzo 2012.

Il sottosegretario Guido IMPROTA si rimette alle valutazioni della Commissione.

Mario LOVELLI (PD) chiede al relatore di svolgere un approfondimento in merito alle ricadute che il provvedimento in esame potrebbe avere sulle società partecipate da enti territoriali che gestiscono servizi pubblici locali, anche in considerazione delle recenti novità normative in materia di servizi pubblici, introdotte dal decreto-legge «liberalizzazioni». In particolare, a suo avviso, si dovrebbe evitare il rischio che possano determinarsi conflitti tra Stato ed enti territoriali all'atto dell'adozione dei DPCM con cui saranno individuati gli attivi strategici oggetto dei poteri speciali previsti dal presente provvedimento, nell'ipotesi in cui essi siano riconducibili a società partecipate dagli enti medesimi.

Mario VALDUCCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, al fine di consentire al relatore di svolgere gli approfondimenti richiesti dal deputato Lovelli, non essendovi obiezioni, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 11.45.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 28 marzo 2012. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Guido Improta.

La seduta comincia alle 11.45.

Legge quadro in materia di interporti e di piattaforme territoriali logistiche.
Nuovo testo unificato C. 3681 Velo e C. 4296 Nastri.
(Seguito dell'esame e conclusione).

Pag. 158

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 14 febbraio 2012.

Mario VALDUCCI, presidente, avverte che le Commissioni competenti hanno espresso i propri pareri e che il relatore ha presentato gli emendamenti 5.100, 6.100 e 9.100 (vedi allegato 4).

Daniele TOTO (FLpTP), relatore, fa presente che l'emendamento 5.100 recepisce la prima condizione posta dalla Commissione Bilancio nella seduta del 22 marzo scorso, conformemente a quanto richiesto dalla relazione tecnica elaborata dal Governo, e prevede, in particolare, che i soggetti che gestiscono gli interporti provvedono alla realizzazione delle strutture relative ai nuovi interporti nonché, compatibilmente con l'equilibrio del proprio bilancio, all'adeguamento strutturale degli interporti già operativi e di quelli in corso di realizzazione, ai sensi del comma 3 del medesimo articolo 3. Inoltre, segnala che l'emendamento 6.100 introduce la previa intesa con la Conferenza unificata, in merito alla definizione dei progetti relativi alla realizzazione e all'implementazione degli interporti, delle infrastrutture intermodali e delle piattaforme logistiche territoriali. In questo modo, dovrebbero essere superati i profili di illegittimità costituzionale, rilevati dalla Commissione Affari costituzionali, in quanto i citati progetti, in conformità con quanto previsto dalla sentenza n. 303 del 2003 della Corte costituzionale, sarebbero definiti in una sede di concertazione, quale appunto la Conferenza unificata, che assicura un adeguato coinvolgimento degli enti territoriali. A suo avviso, con questa modifica, risulterebbero altresì superati anche gli analoghi rilievi formulati dalla Commissione Ambiente.
Riguardo all'emendamento 9.100, fa presente che esso recepisce la seconda condizione, di carattere meramente formale, posta dalla Commissione Bilancio nella predetta seduta del 22 marzo scorso, che riguarda l'autorizzazione al Ministro dell'economia e delle finanze ad apportare le variazioni di bilancio conseguenti all'utilizzo dei fondi speciali previsto dal provvedimento all'articolo 9, comma 1.
Infine, segnala di non ritenere opportuno il recepimento della condizione posta dalla Commissione parlamentare per le questioni regionale, che prevede di precisare, con riferimento agli articoli 7 e 8, rispettivamente in materia di gestione di rifiuti e trasporto di merci pericolose e alla disciplina urbanistica, che sono fatte salve le competenze delle regioni e degli enti locali. Infatti, il rispetto delle competenze delle regioni e degli enti locali appare già assicurato, per quanto riguarda l'articolo 7 comma 1, dal richiamo della normativa nazionale, che già tiene conto del riparto delle competenze tra Stato, regioni ed enti locali, nonché dall'intesa con la Conferenza unificata, di cui al medesimo articolo 7, comma 1; per quanto riguarda, invece, l'articolo 8 ritiene che la citata condizione risulti assorbita dall'introduzione dell'intesa con la Conferenza unificata, di cui al predetto emendamento 6.100, in merito ai progetti previsti dall'articolo 6, richiamati dal suddetto articolo 8.

Il sottosegretario Guido IMPROTA concorda con le valutazioni espresse dal relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva, con distinte votazioni, gli emendamenti 5.100, 6.100 e 9.100 del relatore.

Il sottosegretario Guido IMPROTA esprime la propria soddisfazione per il lavoro svolto dalla Commissione e dal Governo durante l'esame in sede referente del provvedimento in oggetto. Rivolge altresì un particolare ringraziamento al Ministero dell'economia e delle finanze che ha provveduto alla tempestiva verifica della relazione tecnica relativa al medesimo provvedimento in concomitanza con ulteriori e pressanti impegni del dicastero legati all'esame dei diversi decreti-legge in corso di conversione presso i due rami del Parlamento.

Pag. 159

Silvia VELO (PD) ringrazia tutti i componenti la Commissione, il Governo e gli uffici della Commissione per il lavoro svolto. Ricorda che l'esame del provvedimento era stato avviato dalla Commissione ancor prima dell'insediamento del nuovo Governo e che, in quell'occasione - come già per altri provvedimenti di iniziativa parlamentare - si era manifestata una sostanziale unità di intenti da parte di tutte le forze politiche. Auspica, pertanto, una rapida prosecuzione dell'iter legislativo presso l'Assemblea della Camera e presso l'altro ramo del Parlamento.

Vincenzo GAROFALO (PdL), nell'associarsi alle considerazioni svolte dal deputato Velo, manifesta la propria soddisfazione per la conclusione dell'esame in sede referente del provvedimento in oggetto finalizzato essenzialmente a favorire la mobilità delle merci e quindi lo sviluppo economico di tutto il territorio nazionale. Auspica pertanto che l'iter legislativo del provvedimento possa giungere a conclusione quanto prima.

La Commissione delibera di conferire il mandato al relatore di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Mario VALDUCCI, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Modifiche all'articolo 1 della legge 7 luglio 2010, n. 106, in favore dei familiari delle vittime e in favore dei superstiti del disastro ferroviario di Viareggio.
C. 4989, approvata dalla 8a Commissione permanente del Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio - Adozione del testo base).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 7 marzo 2012.

Mario VALDUCCI, presidente, ricorda che nella precedente seduta il relatore ha svolto la relazione introduttiva, evidenziando come la proposta di legge in esame presenti alcuni profili problematici in merito alla posizione del convivente more uxorio quale in essa definita.

Deborah BERGAMINI (PdL), relatore, al fine di superare i profili di criticità rilevati in merito al provvedimento trasmesso dal Senato e di non alterare i criteri di attribuzione delle speciali elargizioni già adottati ai sensi della legge n. 106 del 2010, ritiene che si potrebbe assimilare la posizione del convivente more uxorio a quella del coniuge solo in presenza di figli a carico nati dal rapporto di convivenza. In questo modo, si potrebbe realizzare un'equiparazione non solo formale, ma anche sostanziale, dei figli a carico della vittima nati fuori del matrimonio rispetto a quelli legittimi.
Infatti, per effetto di questa equiparazione, i figli a carico potrebbero contare, in ogni caso, non solo sulle elargizioni ad essi spettanti, ai sensi della disciplina vigente, in qualità di primi assegnatari, ma anche sul sostegno del genitore superstite che diverrebbe beneficiario delle elargizioni stesse con lo stesso grado di priorità della prole a carico, a prescindere dal fatto che si tratti del coniuge o del convivente more uxorio della vittima. In tal caso, nell'ipotesi di coesistenza del coniuge e del convivente more uxorio, a quest'ultimo potrebbe essere attribuita una somma che non necessariamente deve corrispondere a quella del coniuge stesso, come invece previsto nel testo trasmesso dal Senato. Al riguardo, infatti, si deve tener conto del fatto che la somma assegnata al coniuge, così come quella attribuita a qualsiasi altro beneficiario ai sensi della disciplina vigente, si compone di due parti: una fissa e l'altra variabile determinata in funzione del suo eventuale stato di necessità. Pertanto, prevedere l'attribuzione al convivente more uxorio della medesima quota assegnata al coniuge significherebbe attribuire

Pag. 160

al convivente stesso, un beneficio non legato al suo effettivo stato di necessità ma a quello del coniuge.
Per evitare tale paradosso, la somma attribuita al convivente more uxorio quindi, potrebbe essere determinata sommando l'importo attribuito al coniuge, al netto dell'eventuale quota dipendente dallo stato di necessità di quest'ultimo e l'eventuale quota aggiuntiva determinata in relazione allo stato di necessità del convivente more uxorio. Per effetto di tale attribuzione, la somma minima a disposizione dei parenti della vittima, pari ad un minimo di 200.000 euro, potrebbe essere aumentata in misura pari all'importo complessivamente attribuito al convivente more uxorio, al fine di non ridurre le quote già assegnate agli altri beneficiari di pari livello.
Al riguardo, segnala che, secondo informazioni assunte informalmente presso la regione Toscana, risulta un solo caso di convivente more uxorio con figli a carico della vittima che, peraltro, rientrerebbe proprio nella fattispecie della compresenza del coniuge e del convivente more uxorio.
Inoltre, per quanto riguarda i parenti entro il terzo grado, cui sarebbe attribuita la speciale elargizione solo in mancanza dei beneficiari di cui all'articolo 3, comma 1, segnala che il testo trasmesso dal Senato non detta un criterio di priorità nell'assegnazione delle risorse in funzione del grado di parentela. L'introduzione di tale criterio, invece, a suo avviso, risulterebbe opportuna, dal momento che vi potrebbero essere parenti di secondo grado, come i fratelli e le sorelle non conviventi a carico, che, pur non risultando beneficiari delle elargizioni ai sensi dell'articolo 1, comma 3, lo diverrebbero per effetto della nuova disposizione introdotta dal Senato, in quanto parenti «entro il terzo grado». Si potrebbe altresì prevedere come misura di cautela finanziaria, ai fini del rispetto del limite di spesa, pari a 10 milioni di euro, previsto dalla legge n. 106 del 2010, che la somma complessiva riferita a ciascuna vittima da attribuire ai parenti entro il terzo grado sia «non superiore» a 200 mila euro.
Infine, ritiene necessario introdurre alcune modifiche alle disposizioni in materia di proroga dell'incarico del Commissario delegato - in modo da collegare la proroga dell'incarico alla sola attuazione delle disposizioni relative all'erogazione delle speciali elargizioni - e prevedere l'immediata entrata in vigore del provvedimento in oggetto a decorrere dal giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

Mario VALDUCCI, presidente, alla luce delle numerose proposte di modifica del testo dianzi prospettate, invita il relatore a presentare un nuovo testo della proposta di legge in esame, al fine di assumerlo come testo base per il prosieguo dell'esame.

Deborah BERGAMINI (PdL), relatore, accogliendo l'invito del presidente, presenta un nuovo testo, che illustra.

Non essendovi obiezioni, la Commissione delibera di adottare come testo base il nuovo testo della proposta di legge in oggetto testé presentato dal relatore (vedi allegato 5).

Mario VALDUCCI, presidente, non essendovi obiezioni, fissa il termine per la presentazione degli emendamenti, riferiti al testo base, per lunedì2 aprile 2012, alle ore 14. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sui lavori della Commissione.

Mario LOVELLI (PD) invita la Commissione ad approfondire le problematiche legate alle modifiche recentemente apportate dal Senato al decreto-legge «semplificazioni» in materia di manutenzione del

Pag. 161

cosiddetto ultimo miglio delle reti di telecomunicazioni e in merito all'incremento delle accise sui prodotti petroliferi finalizzato ad integrare le risorse destinate agli interventi emergenziali per fronteggiare calamità naturali, che potrebbe determinare un ulteriore aumento dei prezzi di tali prodotti a carico dei consumatori.

Mario VALDUCCI, presidente, fa presente che la Commissione potrebbe opportunamente approfondire tali problematiche sia all'atto dell'esame, in sede consultiva, del citato decreto-legge, non appena trasmesso dal Senato, sia nell'ambito dell'attività conoscitiva sull'attuale situazione del trasporto stradale e autostradale, che sarà avviata la prossima settimana.

La seduta termina alle 12.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Modifica all'articolo 1 della legge 5 febbraio 1992, n. 122, concernente la disciplina dell'attività di autoriparazione.
C. 4574 Delfino.