CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 15 marzo 2012
622.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Giovedì 15 marzo 2012. - Presidenza del vicepresidente Angelo ZUCCHI, indi del presidente Paolo RUSSO.

La seduta comincia alle 9.15.

DL 1/2012: Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività.
C. 5025 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alle Commissioni riunite VI e X).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del disegno di legge, rinviato nella seduta del 13 marzo 2012.

Angelo ZUCCHI (PD), presidente e relatore, ricorda che nella precedente seduta ha svolto la relazione introduttiva. Illustra quindi una sua proposta di parere favorevole (vedi allegato 1), sottolineando in particolare le considerazioni sviluppate nel preambolo in merito ad alcuni articoli di competenza della Commissione, anche nella prospettiva della loro applicazione, e manifestando disponibilità ad accogliere ulteriori proposte dei colleghi.

Luciano AGOSTINI (PD) ritiene che il provvedimento in esame, che tende a modificare il funzionamento di alcuni settori della economia e della società italiana, avrà nel suo complesso un riscontro sicuramente positivo e importante. Anche se

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in alcuni settori si sarebbe potuto fare di più, sono stati infatti introdotti elementi di liberalizzazione molto importanti.
Tuttavia, il provvedimento appare del tutto insufficiente nella parte riguardante il settore della pesca. Ciò è dovuto alla sottovalutazione della crisi del settore da parte del Governo, in quanto non può essere considerato di per sé sufficiente che finalmente, dopo tre anni, la parola pesca sia nuovamente presente nei provvedimenti governativi. Soprattutto, appaiono insufficienti le risorse nuove recentemente stanziate, pari a sei milioni di euro, di fronte ai problemi di carattere strutturale che attanagliano la pesca. Si augura quindi che il Governo voglia chiarire alla Commissione i suoi orientamenti per tale comparto.
Nel merito dell'articolato, con riferimento all'articolo 67, che prevede convenzioni per lo sviluppo della filiera della pesca, ritiene necessario che la Commissione sia informata preventivamente degli interventi che il Governo intende realizzare nella sua attuazione.

Anita DI GIUSEPPE (IdV) osserva che il provvedimento in esame, che agli inizi aveva suscitato tante speranze anche per la competenza acquisita dal presidente Monti in materia di politiche antitrust, si è rivelato illusorio, costringendo anche questa volta la sua parte politica ad esprimersi in senso negativo. Praticamente, il Governo ha semplicemente proceduto ad aumentare il carico fiscale, strumento inadeguato ad affrontare la crisi economica.
Peraltro, il provvedimento contiene anche alcune norme positive in materia agricola, come l'articolo 62, sulla disciplina delle relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli e agroalimentari, che obbliga a stipulare i relativi contratti obbligatoriamente in forma scritta, prevedendo altresì che essi debbano essere informati a princìpi di trasparenza, correttezza, proporzionalità e reciproca corrispettività delle prestazioni, con riferimento ai beni forniti, e abbiano tempi certi di pagamento non superiori a trenta o sessanta giorni.
Esprime altresì una valutazione positiva relativamente all'attivazione di nuovi contratti di filiera, di cui all'articolo 63, e relativamente all'articolo 64, sulle modalità di erogazione dei finanziamenti a valere sul fondo credito di cui all'articolo 17 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102.
Ritiene poi che l'articolo 66 possa offrire qualche speranza ai giovani, consentendo l'alienazione o la locazione di terreni agricoli e a vocazione agricola di proprietà dello Stato e riconoscendo il diritto di prelazione ai giovani imprenditori agricoli.
Troppo poco - e in ciò concorda con il collega Agostini - ritiene invece sia stato previsto per il settore della pesca, che versa in uno stato di grave difficoltà.
In linea generale, esprime inoltre insoddisfazione per le decisioni assunte in tema di vendita dei farmaci di fascia C, di taxi, di assicurazioni e di liberi professionisti, per i quali è scomparso l'obbligo di fornire un preventivo di spesa.
Rilevando infine che gli sforzi per migliorare il provvedimento, come l'attività delle varie Commissioni, si sono rivelati infruttuosi, prende atto che anche in questo caso verrà posta una ulteriore fiducia da parte del Governo, che contribuirà una volta di più a sottrarre al Parlamento il suo ruolo di legislatore. Ribadisce pertanto che per tali motivi il suo gruppo è contrario al provvedimento in esame.

Viviana BECCALOSSI (PdL) preannuncia l'espressione di un voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.
Deve tuttavia esprimere perplessità per il metodo che il Governo seguirà anche in questo caso per ottenere l'approvazione del Parlamento, ponendo una ulteriore questione di fiducia. A tale metodo si aggiunge la circostanza che, a fronte di provvedimenti omnibus, viene fortemente limitata la facoltà emendativa del Parlamento, sottoposta a regole sempre più stringenti di ammissibilità. Ancora una volta, quindi, risulta impossibile migliorare

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i provvedimenti del Governo alla Camera, alla quale non resta che prenderne atto dopo il passaggio al Senato.
In conclusione, sulla base del confronto svolto con il mondo agricolo, può esprimere solo in parte un giudizio positivo sul decreto in esame, più per senso di responsabilità che per convinzione.

Corrado CALLEGARI (LNP) esprime le perplessità del suo gruppo soprattutto per il metodo seguito dal Governo, che rende palese la situazione di «commissariamento» in cui si trova il Paese, costretto ad eseguire regole dettate da fuori, aggravate per di più da una irreversibile deriva centralista. Ricorda a tale proposito che il provvedimento attua l'ennesimo «sacco» del nord del Paese, sottraendo le giacenze finanziarie degli enti virtuosi del nord per trasferirli in una cassa comune, sul cui utilizzo l'esperienza passata non lascia bene sperare.
Infine, pur apprezzando l'impegno profuso dal relatore, osserva che nella sua proposta di parere avrebbe dovuto soffermarsi sull'articolo 67, che riscrive le norme sulle convenzioni nella filiera della pesca, facendo riferimento esclusivamente al Dicastero agricolo e non anche alle regioni, per le parti di loro competenza, come invece previsto nel testo previgente.
In relazione all'articolo 66, pur esprimendo favore per il tipo di intervento, esprime preoccupazione per il rischio che i terreni agricoli dismessi possano finire in capo a soggetti di dubbia provenienza.
In conclusione, dichiara l'assoluta contrarietà del suo gruppo al provvedimento in esame.

Angelo ZUCCHI (PD), relatore, presenta, sulla base del dibattito svoltosi, una nuova formulazione della sua proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).

La Commissione approva infine la proposta di parere favorevole, come riformulata dal relatore.

Modifiche alla legge 21 novembre 2000, n. 353, per il trasferimento della competenza in materia di lotta attiva contro gli incendi boschivi al Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
C. 3869 Rosato.

(Parere alla VIII Commissione).
(Deliberazione di un conflitto di competenza).

Paolo RUSSO, presidente e relatore, fa presente che la Commissione Ambiente ha esaminato la proposta di legge nelle sedute del 29 marzo 2011 e del 31 gennaio 2012; successivamente all'audizione informale dei rappresentanti del Corpo forestale dello Stato, del Dipartimento della protezione civile e Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile del Ministero dell'interno.
Nel merito, la proposta di legge prevede alcune modifiche alla legge quadro in materia di incendi boschivi (legge n. 353 del 2000), sostanzialmente dirette al trasferimento delle competenze in materia di lotta attiva contro i citati incendi al Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
La legge n. 353 del 2000 affida alle regioni la competenza in materia di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi, mentre allo Stato compete una funzione di indirizzo e di coordinamento di tali attività. In particolare, al Dipartimento della protezione civile, attraverso il Centro operativo aereo unificato, è affidato il coordinamento dei mezzi della flotta aerea antincendio dello Stato resi disponibili dal Corpo forestale dello Stato, dall'Aeronautica militare, dall'Esercito, dai Vigili del fuoco e dalla Marina militare.
La proposta di legge, all'articolo 1, modifica l'articolo 1 della legge n. 353 del 2000, inserendo tra le finalità della legge, oltre quella della conservazione e difesa del patrimonio boschivo nazionale, quella della tutela dell'incolumità di persone e di beni. Attribuisce inoltre al Corpo nazionale vigili del fuoco (CNVVF) la competenza per la lotta attiva agli incendi boschivi e al Corpo forestale dello Stato

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(CFS) la competenza in materia di prevenzione e repressione degli illeciti, di formazione e di informazione, di vigilanza e monitoraggio dei catasti comunali delle aree incendiate. La norma attualmente vigente prevede invece che gli enti competenti svolgono in modo coordinato attività di previsione, di prevenzione e di lotta attiva contro gli incendi boschivi con mezzi da terra e aerei.
L'articolo 2 modifica l'articolo 3 della legge n. 353 del 2000 (che disciplina la pianificazione regionale per la previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi), prevedendo che le linee guida e le direttive statali su cui devono basarsi i piani regionali siano deliberate su proposta dei Ministri dell'interno e delle politiche agricole (che si avvalgono del CNVVF e del CFS), eliminando la competenza del Dipartimento della protezione civile, prevista dal testo vigente. Si prevede inoltre che, in caso di inadempienza delle regioni, sia il Ministro dell'interno, avvalendosi del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, a predisporre e a coordinare le attività di emergenza per lo spegnimento degli incendi. La norma vigente stabilisce invece che in tale caso provveda il Ministro delegato per il coordinamento della protezione civile, avvalendosi, per quanto di rispettiva competenza, del Dipartimento, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e del Corpo forestale dello Stato.
L'articolo 3 modifica l'articolo 5 della legge n. 353 del 2000 (che disciplina le attività di formazione), principalmente aggiungendo tra le attività formative la diffusione della conoscenza di norme minime di sicurezza e comportamentali da adottare in caso di incendi.
L'articolo 4 modifica l'articolo 7 della legge n. 353 del 2000 (che disciplina la lotta attiva contro gli incendi boschivi), prevedendo il trasferimento dal Dipartimento della protezione civile al Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile del Ministero dell'interno, per mezzo del proprio centro operativo nazionale e delle sale operative regionali e provinciali del Corpo dei vigili del fuoco, del compito di garantire e coordinare sul territorio nazionale le attività aeree di spegnimento con la flotta aerea antincendio dello Stato. Ulteriori modifiche vengono previste al fine di eliminare il coinvolgimento (ove previsto dal testo vigente) del Corpo forestale dello Stato nella lotta attiva. I compiti affidati al Corpo forestale e al Centro operativo unificato (COAU) vengono attribuiti al Coro nazionale dei vigili del fuoco.
L'articolo 5 riscrive l'articolo 9 della legge n. 353 del 2000 (relativo alle attività di monitoraggio e relazione al Parlamento), affidando al Ministero dell'interno le attività di monitoraggio e rendicontazione sugli adempimenti previsti dalla legge.
L'articolo 6 modifica l'articolo 10 della legge n. 353 del 2000, affidando al Corpo forestale dello Stato il compito di vigilare e di monitorare sulla corretta gestione e sul costante aggiornamento dei catasti comunali delle aree incendiate e, conseguentemente, vincolate.
L'articolo 7, infine, prevede l'emanazione di due decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri volti a trasferire al Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile del Ministero dell'interno le risorse finanziarie, strumentali e di personale già attribuite al Dipartimento della protezione civile ai fini dello svolgimento dei compiti di lotta attiva agli incendi boschivi e i mezzi aerei antincendio e il relativo personale già attribuiti al Corpo forestale.
In sintesi, la proposta di legge incide significativamente sulle competenze del Corpo forestale dello Stato, limitandole a quelle in materia di prevenzione e di repressione degli illeciti, di attività di formazione e di informazione e di vigilanza e di monitoraggio dei catasti comunali e affidando invece al Corpo nazionale dei vigili del fuoco la competenza riguardante la lotta attiva agli incendi boschivi. Inoltre, prevede il trasferimento dei mezzi aerei antincendio e del personale del Corpo forestale dello Stato al Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile del Ministero dell'interno.

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Tale riforma incide dunque in misura significativa su una forza di polizia che dipende direttamente dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e opera in un ambito complessivamente riservato alla competenza della Commissione Agricoltura, alla quale la circolare del Presidente della Camera sulle competenze delle Commissioni permanenti attribuisce la materia relativa alle «risorse forestali».
Più in dettaglio, ricorda anche che il Corpo forestale dello Stato, ai sensi della legge 6 febbraio 2004, n. 36, è forza di polizia dello Stato ad ordinamento civile specializzata nella difesa del patrimonio agroforestale italiano e nella tutela dell'ambiente, del paesaggio e dell'ecosistema, che concorre nell'espletamento di servizi di ordine e sicurezza pubblica, nonché nel controllo del territorio, con particolare riferimento alle aree rurali e montane. Il Corpo svolge attività di polizia giudiziaria e vigila sul rispetto della normativa nazionale e internazionale concernente la salvaguardia delle risorse agroambientali, forestali e paesaggistiche e la tutela del patrimonio naturalistico nazionale, nonché la sicurezza agroalimentare, prevenendo e reprimendo i reati connessi. È altresì struttura operativa nazionale di protezione civile.
Per quanto riguarda in particolare la lotta agli incendi boschivi, ricorda che il 16 aprile 2008, i Ministri dell'interno e delle politiche agricole hanno sottoscritto un accordo quadro per definire i rispettivi ambiti di intervento, ai sensi della legge n. 353. L'accordo stabilisce che la direzione e il coordinamento delle operazioni spetti al Corpo forestale nel caso in cui sia prevalente la minaccia per l'ambiente, mentre spetti ai Vigili del fuoco nel caso in cui sia più elevato il rischio per la popolazione e gli insediamenti civili e industriali. Qualora l'emergenza riguardi sia l'ambiente che i centri abitati, i due corpi si coordinano per ottimizzare gli interventi di spegnimento. L'attività di coordinamento nei periodi a rischio di incendi boschivi è assicurata dalle sale operative unificate permanenti (SOUP), in cui sono presenti i rappresentanti dei due corpi.
Va poi evidenziato che il reparto aereo del Corpo forestale dello Stato, che secondo la proposta di legge dovrebbe essere trasferito al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, non è impiegato esclusivamente nell'attività di spegnimento degli incendi boschivi, ma anche nella protezione civile e nel soccorso pubblico, nel monitoraggio ambientale del territorio, nell'attività di polizia giudiziaria. In concreto, come è avvenuto in occasione della recente «emergenza neve», il reparto è spesso utilizzato nelle operazioni di soccorso alle popolazioni colpite da calamità, nonché nelle attività di sostegno al settore zootecnico con particolare riguardo alle aree rurali, anche a tutela della biodiversità animale, tutte attività strumentali all'espletamento delle competenze istituzionali del Dicastero agricolo.
Per questi motivi, l'intervento normativo proposto incide sul quadro giuridico di riferimento del Corpo forestale e sulla sua funzionalità in misura tanto rilevante da non potere essere valutato nel merito esclusivamente dalla Commissione Ambiente, senza una pari partecipazione della Commissione Agricoltura. Propone pertanto di chiedere al Presidente della Camera di voler riconsiderare l'assegnazione della proposta di legge C. 3869, attribuendola la stessa alla competenza congiunta delle Commissioni riunite Ambiente e Agricoltura.

Viviana BECCALOSSI (PdL) condivide la proposta del Presidente, ritenendo che l'assegnazione della proposta di legge non sia coerente con le competenze attribuite alla Commissione Agricoltura. Osserva inoltre che l'esame del provvedimento da parte delle due Commissioni riunite potrebbe consentire una più adeguata istruttoria della proposta di legge.

Angelo ZUCCHI (PD) si dichiara favorevole a chiedere la modifica dell'assegnazione della proposta di legge, in quanto, a prescindere da ogni valutazione di merito, essa incide sul Corpo Forestale dello Stato,

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struttura che opera in un ambito interamente rimesso alla competenza della Commissione Agricoltura.

Sebastiano FOGLIATO (LNP), pur comprendendo l'imbarazzo del collega Zucchi a pronunciarsi sul merito della proposta di legge, sottoscritta da deputati del gruppo PD, ritiene necessario criticare la proposta di legge anche nel merito. Inoltre essa si basa su presupposti non corrispondenti alla realtà, che vede invece il Corpo forestale dello Stato svolgere un ruolo primario nella difesa dei boschi dagli incendi, dal punto di vista della presenza capillare sul territorio della concreta operatività e della capacità di pronto intervento.
Condivide pertanto la proposta di deliberare un conflitto di competenza in merito alla proposta di legge in titolo.

Anita DI GIUSEPPE (IdV) aderisce alla proposta di chiedere l'assegnazione della proposta di legge anche alla Commissione Agricoltura in sede primaria, sottolineando come il Corpo forestale dello Stato operi in un settore di piena competenza del Dicastero agricolo e della Commissione medesima.

Susanna CENNI (PD), nel condividere la proposta del Presidente, sottolinea che la proposta di legge incide non solo su materia «agricola», ma anche sulle competenze regionali in materia di lotta agli incendi da questo punto di vista, ritiene che essa coinvolga anche la competenza della Commissione Affari costituzionali.

Roberto ROSSO (PdL), sottolineando che l'assegnazione della proposta di legge anche alla Commissione Agricoltura in sede primaria sarebbe più appropriata, osserva che modificare l'attuale assetto di competenze in materia di lotta attiva contro gli incendi boschivi potrebbe causare gravi problemi, perché al di là delle possibili convenzioni il Corpo nazionale dei vigili del fuoco non sarebbe concretamente in grado di garantire l'attuale livello di operatività. Invita pertanto la collega Servodio, cofirmataria dell'iniziativa legislativa, a rivalutarne il contenuto.

Giovanna NEGRO (LNP) chiede chiarimenti in merito alle competenze in materia di catasti comunali, che la proposta di legge assegna al Corpo forestale, alla sorte del relativo personale.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, invita i colleghi a pronunciarsi in merito alla modifica dell'assegnazione della proposta di legge e non sui suoi aspetti di merito, che oggi non sono oggetto della discussione.

La Commissione delibera infine, come proposto dal Presidente, di sollevare un conflitto di competenza in merito alla proposta di legge n. 3869, al fine di chiederne l'assegnazione alle Commissioni riunite Ambiente e Agricoltura.

Sui lavori della Commissione.

Susanna CENNI (PD) chiede che la Commissione proceda all'audizione del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Clini, in relazione alla posizione dallo stesso espressa in materia di organismi geneticamente modificati (OGM).

Paolo RUSSO, presidente, avverte di aver già rivolto tale richiesta al Ministro, ferma restando ogni possibile diversità di posizione sul merito dell'argomento.

La seduta termina alle 9.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.55 alle 10.15.

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AUDIZIONI INFORMALI

Giovedì 15 marzo 2012.

Audizione informale dei rappresentanti delle associazioni Ente nazionale protezione animali (ENPA), Lega per l'abolizione della caccia (LAC), Lega antivivisezione (LAV), Legambiente, Lega italiana protezione uccelli (LIPU) e WWF Italia, nell'ambito dell'esame della proposta di legge C. 4676, «Interpretazione autentica dell'articolo 12, commi 5 e 12, della legge 11 febbraio 1992, n. 157, in materia di esercizio di attività venatoria in ambiti territoriali diversi da quelli di appartenenza».

L'audizione informale si è svolta dalle ore 12.10 alle ore 12.40.