CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 15 marzo 2012
622.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Giovedì 15 marzo 2012. - Presidenza del vicepresidente Francesco Saverio GAROFANI.

La seduta comincia alle 13.40.

DL 1/2012: Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività.
C. 5025 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alle Commissioni riunite VI e X).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con condizioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 13 marzo 2012.

Maria Grazia LAGANÀ FORTUGNO (PD), relatore, intende preliminarmente dar conto del contenuto di una nota del Ministero in relazione alla richiesta di chiarimenti in ordine all'interpretazione dell'articolo 65, comma 2, formulata nella propria relazione.
In tale nota, si chiarisce che la ratio della disposizione di cui all'articolo 65 è rivolta esclusivamente a contrastare la tendenza degli ultimi anni di sottrarre terreni a vocazione agricola dalla loro normale destinazione d'uso attraverso la collocazione di impianti solari fotovoltaici, esigenza che indubbiamente non ricorre per i terreni destinati all'uso da parte delle Forze armate. Pertanto, l'esclusione da tale disciplina dei terreni nella disponibilità del demanio militare, di cui al comma 2 dell'articolo 65, non può che essere intesa come esclusione completa e incondizionata

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di tali aree dal campo di applicazione delle disposizioni di cui al comma 1 del medesimo articolo 65.
Di tale chiarimento viene dunque fatta menzione nella proposta di parere che illustra (vedi allegato 1).

Franco GIDONI (LNP) rileva come la disposizione in esame, originata dall'esigenza di salvaguardare la destinazione agricola dei beni, realizzi in realtà l'effetto perverso di incentivare lo sfruttamento di immense aree del demanio militare, quali quelle dei poligoni militari ovvero quelle che insistono sull'arco alpino e si caratterizzano per il particolare pregio ambientale conservato grazie ai vincoli esistenti sul loro utilizzo.

Augusto DI STANISLAO (IdV) osserva che la documentazione opportunamente illustrata dal relatore imponga di riflettere e di approfondire una tematica particolarmente complessa. Propone pertanto di valutare l'opportunità di non concludere l'esame del provvedimento nella seduta odierna, anche in ragione dell'assenza del rappresentante dell'Esecutivo.

Franco GIDONI (LNP) condivide la proposta di rinviare la votazione sulla proposta di parere, rilevando che l'argomento necessita inevitabilmente di acquisire il contributo del Governo, di cui stigmatizza l'assenza, non semplicemente sulla portata della norma ma anche sui possibili effetti.

Salvatore CICU (PdL), precisando di intervenire a titolo personale, manifesta talune perplessità sui possibili effetti della disposizione che riconosce incentivi agli impianti fotovoltaici da installare sul demanio militare. Rileva che nella disponibilità del demanio militare rientrano fondi di ampia estensione che, in alcune regioni italiane, tra le quali spicca in particolare la Sardegna, costituiscono un elemento che si intreccia con numerosi settori di attività economica, soprattutto di tipo agricolo e pastorale, senza dimenticarne l'elevato valore sul piano ambientale.
Si domanda quindi se non vi sia il rischio che dall'installazione di nuovi impianti fotovoltaici in aree militari possano derivare pregiudizi alle suddette attività.

Francesco BOSI (UdCpTP) ritiene che le preoccupazioni emerse nei precedenti interventi possano essere superate ponendo attenzione al fatto che la disposizione deve essere riferita alle sole aree direttamente destinate ad uso militare. Vi sono infatti attualmente vaste aree del demanio militare utilizzate per attività agricole o pastorali, anche limitrofe ad aeroporti militari, dove la realizzazione di impianti energetici sarebbe sicuramente problematica o anche impossibile.

Francesco Saverio GAROFANI, presidente fa presente ai colleghi che, ove la Commissione intenda rendere il prescritto parere in tempo utile, quest'ultimo dovrà essere posto in votazione nella seduta odierna.

Giacomo CHIAPPORI (LNP) evidenzia come, a suo avviso, il decreto-legge prefiguri l'effetto di consentire allo Stato di superare i numerosi vincoli - che invece restano fermi per gli altri enti territoriali - relativi alla realizzazione di impianti fotovoltaici su fondi demaniali limitrofi alle aree direttamente utilizzate per scopi e attività prettamente militari. Pertanto ritiene fondate le preoccupazioni espresse dai colleghi sulla disposizione in esame.

Maria Grazia LAGANÀ FORTUGNO (PD), relatore, al fine di valutare un'eventuale riformulazione della proposta di parere, propone una breve sospensione della seduta.

Franco GIDONI (LNP) preannuncia che la Lega non appoggerà alcuna proposta di parere favorevole, essendo radicalmente contraria all'impostazione complessiva della norma.

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Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD) auspica che in futuro il Governo possa essere presente quando si discutono questioni particolarmente delicate come quella in esame. Richiama l'attenzione dei colleghi sui contenuti della norma in esame, che reca sostanzialmente una deroga volta a favorire la valorizzazione energetica del demanio militare, che costituisce una delle principali funzioni della società Difesa Servizi, la cui costituzione ricorda essere stata fortemente voluta e sostenuta dalla maggioranza di governo pro tempore. Registra invece oggi perplessità, che sono sollevate proprio da esponenti dei medesimi gruppi della ex maggioranza, su come tale attività viene posta in essere.

Francesco Saverio GAROFANI, presidente, accogliendo la richiesta del relatore, sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 14.05, riprende alle 14.10.

Maria Grazia LAGANÀ FORTUGNO (PD), relatore, in base agli esiti del dibattito svolto, presenta una nuova formulazione della proposta di parere con condizioni, che illustra (allegato 2).

Francesco BOSI (UdCpTP) rileva che la riformulazione della proposta di parere potrebbe ingenerare dubbi, in quanto la norma in oggetto non prende in esame il problema dei vincoli ambientali, ma indica semplicemente le condizioni per le quali non si accede agli incentivi statali.
La vera questione è invece quella di chiarire che a dover essere soggetta ad attenta verifica ambientale è la stessa autorizzazione ad installare i nuovi impianti. Inoltre, nell'esprimere la posizione favorevole del suo gruppo, manifesta comunque una forte riserva sulla prima delle condizioni contenute nella proposta di parere, nella sola parte in cui fa riferimento anche ai fondi «di particolare pregio ambientale», di cui auspica la soppressione.

Antonio RUGGHIA (PD) ringrazia il relatore per lo sforzo profuso nel tentativo di giungere ad una formulazione del parere ampiamente condivisa, su cui vi sarà il voto favorevole del suo gruppo. Desidera peraltro sottolineare come l'articolo 65 del provvedimento in esame cerchi di contemperare la salvaguardia delle attività agricole con l'esigenza, altrettanto rilevante, di sviluppare infrastrutture di produzione di energia rinnovabile, selezionando la concessione di incentivi. Su tale disciplina si è opportunamente innestata una valutazione della Commissione - enunciata nelle condizioni apposte alla proposta di parere - per assicurare la massima attenzione ai possibili impatti ambientali, sociali ed economici, anche con il coinvolgimento degli enti locali.

Marcello DE ANGELIS (PdL) dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul parere riformulato dal relatore, che a suo avviso recepisce integralmente le preoccupazioni emerse nell'intervento dell'onorevole Cicu. L'utilizzo dei fondi del demanio militare per sfruttamento energetico - anche da parte della società Difesa Servizi - è una possibilità da incentivare, ma che deve essere contemperata con la salvaguardia delle attività economiche legate a tali aree ed anche delle ulteriori utilità che da tali territori traggono le comunità locali.

Augusto DI STANISLAO (IdV) nel ricordare che la sua parte politica non ha mai appoggiato la costituzione della società Difesa Servizi, rimarca il giudizio negativo sulla proposta di parere. Dichiara che il voto contrario è anche motivato dall'insufficiente apporto dato dal Governo alla completezza dell'istruttoria in Commissione, come testimoniato dall'assenza di un suo rappresentante alla seduta odierna.

Giacomo CHIAPPORI (LNP) ribadisce la contrarietà della Lega alla proposta di parere, non solo per i profili di merito già enunciati, ma anche per ragioni di metodo, legate all'impossibilità di approfondire

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seriamente in Commissione tematiche di grande rilevanza, su cui non potrebbe comunque incidere un parere di carattere meramente consultivo.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizioni, come riformulata dal relatore.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione sul diritto relativo alle utilizzazioni dei corsi d'acqua internazionali per scopi diversi dalla navigazione, con annesso, fatta a New York il 21 maggio 1997.
C. 4975 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Americo PORFIDIA (Misto), relatore, osserva che la Convenzione sul diritto relativo alle utilizzazioni dei corsi d'acqua internazionali per scopi diversi dalla navigazione - adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite (risoluzione 229/1997) - consiste in un preambolo, in un testo di 37 articoli e, infine in un annesso sull'arbitrato per risolvere eventuali controversie.
Oggetto della Convenzione è l'individuazione di regole in materia di uso, gestione e protezione delle acque, volte a favorire la massima cooperazione fra gli Stati interessati da corsi d'acqua transfrontalieri. Poiché già esiste un quadro normativo internazionale e comunitario assai articolato in materia di protezione dei corsi d'acqua da inquinamento e da eccessivo sfruttamento, lo specifico apporto della Convenzione è quello di dirimere eventuali casi di contrasto tra differenti utilizzazioni di un corso d'acqua internazionale, avendo di mira anzitutto la tutela dei bisogni idrici ad uso civile e, dunque, soprattutto le acque potabili e quelle per usi agricoli.
Per tali obiettivi, all'interno dei loro rispettivi territori, gli Stati sono tenuti ad assicurare, in particolare, la manutenzione e la protezione delle installazioni, nonché la loro ristrutturazione.
Va evidenziato che il nostro Paese non ha fiumi o corsi d'acqua internazionali transfrontalieri ad eccezione dell'Isonzo, che nasce in Slovenia, già oggetto di uno specifico Programma di cooperazione bilaterale, concluso nel 2007 e valido almeno fino al 2013.
In particolare, risultano di interesse della Commissione Difesa l'articolo 29 e l'articolo 31.
Secondo quanto previsto dall'articolo 29, i corsi d'acqua internazionali e le connesse installazioni, in tempo di conflitto armato, dovranno godere della protezione accordata in base alle norme del diritto internazionale.
Inoltre, in base all'articolo 31, nessuna disposizione della Convenzione in esame va interpretata nel senso di porre in capo ad uno Stato l'obbligo di fornire dati e informazioni vitali per la sua difesa nazionale o la sua sicurezza, fermo restando il presupposto della buona fede nella cooperazione con gli altri Stati interessati.
Conclusivamente, non ravvisando nel provvedimento elementi di particolare problematicità, propone di esprimere un parere favorevole.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore (vedi allegato 3).

La seduta termina alle 14.25.

INDAGINE CONOSCITIVA

Giovedì 15 marzo 2012. - Presidenza del vicepresidente Francesco Saverio GAROFANI.

La seduta comincia alle 14.25.

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Sul reclutamento del personale militare dei ruoli della truppa a dieci anni dal decreto legislativo n. 215 del 2001.
(Deliberazione di una proroga del termine).

Francesco Saverio GAROFANI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del Regolamento, è stata raggiunta l'intesa con il Presidente della Camera in ordine alla proroga di sei mesi del termine dell'indagine conoscitiva sul reclutamento del personale militare dei ruoli della truppa a dieci anni dal decreto legislativo n. 215 del 2001.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione quindi approva all'unanimità la proroga di sei mesi dell'indagine conoscitiva in oggetto.

La seduta termina alle 14.30.