CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 14 marzo 2012
621.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 14 marzo 2012. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI.

La seduta comincia alle 8.40.

Indagine conoscitiva nell'ambito dell'esame della Comunicazione della Commissione - Analisi annuale della crescita per il 2012 e relativi allegati (COM(2011)815 definitivo).
Audizione del Presidente della Santander Consumer Bank, Ettore Gotti Tedeschi.
(Svolgimento e conclusione).

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Introduce quindi l'audizione.

Ettore GOTTI TEDESCHI, Presidente della Santander Consumer Bank, svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Renato CAMBURSANO (Misto), Antonio BORGHESI (IdV), Roberto Mario Sergio COMMERCIO (Misto-MpA-Sud), Amedeo CICCANTI (UdCpTP), Giorgio LA MALFA (Misto-LD-MAIE), Bruno TABACCI (Misto-ApI), Massimo VANNUCCI (PD), Roberto SIMONETTI (LNP), Massimo POLLEDRI (LNP), ai quali replica Ettore GOTTI TEDESCHI, Presidente della Santander Consumer Bank.

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Giancarlo GIORGETTI, presidente, ringrazia il Presidente Gotti Tedeschi per l'importante contributo fornito all'indagine conoscitiva. Dichiara quindi conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 10.30.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 14 marzo 2012. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI.

La seduta comincia alle 14.10.

Indagine conoscitiva nell'ambito dell'esame della Comunicazione della Commissione - Analisi annuale della crescita per il 2012 e relativi allegati (COM(2011)815 definitivo).
Audizione del Vice Segretario generale e Capo economista dell'OCSE, Pier Carlo Padoan, e del Direttore generale affari economici e finanziari della Commissione europea, Marco Buti.
(Svolgimento e conclusione).

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione. Introduce quindi l'audizione.

Marco BUTI, Direttore generale affari economici e finanziari della Commissione europea e Pier Carlo PADOAN, Vice Segretario generale e Capo economista dell'OCSE, svolgono una relazione sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Rolando NANNICINI (PD), Massimo VANNUCCI (PD), Amedeo CICCANTI (UdCpTP), Renato CAMBURSANO (Misto), Lino DUILIO (PD), Simonetta RUBINATO (PD), Paola DE MICHELI (PD) e Giorgio LA MALFA (Misto-LD-MAIE), nonché Giancarlo GIORGETTI, presidente, ai quali replicano Pier Carlo PADOAN, Vice Segretario generale e Capo economista dell'OCSE, e Marco BUTI, Direttore generale affari economici e finanziari della Commissione europea.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ringrazia il professor Pier Carlo Padoan e il dottorMarco Buti per la competenza e l'impegno con i quali hanno contribuito all'indagine conoscitiva. Dichiara quindi conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 15.50.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 14 marzo 2012. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI, indi del vicepresidente Giuseppe Francesco Maria MARINELLO - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Gianfranco Polillo.

Sui lavori della Commissione.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che, come richiesto nella seduta di ieri, è stata trasmessa la relazione tecnica, positivamente verificata, sul disegno di legge C. 4999-A.

La Commissione prende atto.

La seduta comincia alle 15.50.

DL 1/2012: Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività.
C. 5025 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alle Commissioni VI e X).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

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Roberto MARMO (PT), relatore, ricorda che il decreto-legge all'esame della Commissione è stato varato dall'Esecutivo lo scorso 24 gennaio e trasmesso alla Camera dal Senato il 2 marzo, osservando che il provvedimento contiene una serie di disposizioni che puntano a creare le condizioni per favorire nel nostro Paese una maggiore concorrenza, per dare un impulso allo sviluppo infrastrutturale dello stesso e favorire la competitività. Ritiene che sia opportuno sottolineare che il disegno di legge di conversione era composto, nella sua stesura originaria, da 98 articoli e nel corso dell'esame presso il Senato si è arricchito di altri contenuti, fino a portare il provvedimento a 119 articoli; un dato, questo, che evidenzia come i senatori, prima durante l'esame in Commissione e poi in Assemblea, abbiano svolto un lavoro certosino, decidendo di ascoltare le categorie interessate dai provvedimenti varati e accogliere le indicazioni da esse provenienti. Afferma che si tratta di una scelta che non può non essere approvata e che ha prodotto dei buoni frutti che si sostanziano in una serie di modifiche derivanti dai suggerimenti migliorativi e rafforzativi provenienti dalle categorie destinatarie delle norme. Ritiene condivisibile che, pur nella fermezza di chi è consapevole della necessità di varare le riforme, la scelta dell'ascolto ha fatto sì che gli interessati si siano sentiti artefici del processo che ha portato al varo delle nuove norme e, più in generale, del processo di cambiamento che l'Esecutivo sta portando avanti nel Paese. Osserva come auspicare l'ascolto di tutti, non significa, evidentemente, sostenere l'«annacquamento» o lo stravolgimento delle misure contenute nel testo originario, né sostenere le ragioni espressione di difese meramente corporative. Evidenzia come l'intento, invece, fosse ed sia tuttora quello di adoperarsi affinché si possano coniugare le soluzioni necessarie ad introdurre la concorrenza nei settori chiave dell'economia italiana con le ragioni rappresentate con determinazione dalle categorie che sono interessate dai provvedimenti emanati. Rileva come, da un'attenta lettura della relazione che accompagna il disegno di legge di conversione, si deduca come l'intervento normativo sia complessivamente orientato a favorire le condizioni necessarie al rilancio dell'economia. Sottolinea come le norme in esame scaturiscono dal dovere che le istituzioni hanno nei confronti di un Paese nel quale le fasce sociali più deboli sono costrette a pagare il conto più salato di una dinamica concorrenziale troppo ingessata; una situazione che si ripercuote negativamente sull'Italia, impedendogli di crescere e di assicurare un futuro alle nuove generazioni che assistono impotenti ad una ormai lunghissima fase di stagnazione o, stando agli ultimi dati diffusi dall'Istat, di vera e propria recessione tecnica. Considera dunque pienamente condivisibile l'intento dell'Esecutivo di procedere speditamente alla rimozione degli ostacoli che gravano sul sistema sociale ed economico del Paese rappresentato da leggi protezionistiche che sono di intralcio alla espansione delle iniziative imprenditoriali. Evidenzia, quindi, che le liberalizzazioni costituiscono un percorso ineluttabile per il Paese, nella piena consapevolezza che se si vuole portare l'Italia fuori dal tunnel della crisi occorre consolidare le fondamenta dell'economia. In tal senso, ritiene che il decreto abbia inteso rielaborare il complesso normativo, rimuovendo le barriere che impediscono l'accesso al mercato e ogni forma di rendita di posizione esistente, procurando un ampliamento delle opportunità di impiego e consolidando le aspettative di mobilità e di avanzamento sociale. Il testo varato e rivisto al Senato, inoltre, sceglie la strada del progressivo abbandono della logica dei sussidi alle imprese, così come di quella che concepisce l'amministrazione pubblica come una sorta di ammortizzatore sociale o come una sorta di pozzo senza fondo dal quale attingere risorse senza una preventiva analisi della qualità della spesa. Osserva quindi che il provvedimento è corredato di relazione tecnica e di prospetto riepilogativo degli effetti finanziari, riferiti ambedue al testo originario. Fa presente che, nel corso dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento, il Governo ha trasmesso

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ulteriori note tecniche, riferite al testo originario, e una relazione tecnica allegata all'emendamento interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge di conversione sul quale è stata posta la questione di fiducia. Precisa che il Governo ha inoltre trasmesso il prospetto riepilogativo degli effetti finanziari aggiornato alla luce delle modifiche contenute nel predetto emendamento interamente sostitutivo. Rinvia quindi alla documentazione predisposta dagli uffici per l'esame delle questioni finanziarie sulle quali è opportuno un chiarimento da parte del Governo.

Il sottosegretario Gianfranco POLILLO, nel ringraziare il relatore per lo sforzo di sintesi compiuto, rileva come il problema principale, già rappresentato dal Governo nel corso dell'esame del provvedimento presso la 5a Commissione del Senato della Repubblica in sede consultiva, riguardi l'articolo 27 in tema di gratuità dei conti correnti per i titolari di trattamenti pensionistici fino a 1.500 euro mensili e di riduzione delle commissioni interbancarie. In proposito, nel ricordare come le richiamate disposizioni siano state introdotte nel corso dell'esame presso il Senato con il parere contrario del Governo, rileva come tale contrarietà fosse dovuta, più che a motivazioni di merito, a ragioni di metodo, in quanto, a suo avviso, sarebbe stata preferibile la convocazione di un tavolo tecnico tra i soggetti interessati, piuttosto che intervenire con legge. Osserva peraltro, come la disposizione sulla gratuità dei conti correnti per i soggetti titolari di trattamenti pensionistici fino a 1.500 euro porrebbe anche problemi di natura applicativa, non essendo espressamente prevista l'esclusione dei soggetti che percepiscono altri redditi tali da fare superare, magari largamente, la soglia dei 1.500 euro mensili. Sottolinea come le richiamate disposizioni, comportando un notevole danno per le banche, potrebbero causare un'ulteriore stretta creditizia che si riverbererebbe inevitabilmente sulle imprese e le famiglie. Rileva inoltre come la disposizione sulla riduzione delle commissioni interbancarie si risolverebbe in una riduzione dei ricavi per le banche con effetti indiretti anche sul gettito fiscale. Segnala che la Commissione bilancio del Senato ha ritenuto di dare nulla osta sul punto per la mancanza di effetti diretti sulla finanza pubblica, malgrado la contrarietà del Governo. Fa presente quindi che il Governo si riserva di intervenire in merito, presumibilmente con un successivo provvedimento, data la difficoltà di introdurre modifiche a quello in esame.

Massimo VANNUCCI (PD) osserva, su un piano generale, che nel dibattito pubblico spesso si parla di liberalizzazione facendo riferimento a misure che, invece, sembrano rappresentare solo una diversa forma di pianificazione economica. In questo senso, rileva che anche alcune disposizioni contenute nel decreto in esame, come quelle relative alle farmacie e al numero dei notai, non recano una liberalizzazione del settore, ma semplicemente un incremento degli operatori economici. Per quanto riguarda, poi, le disposizioni in materia di contratti bancari, ritiene che alcune delle innovazioni introdotte presso l'altro ramo del Parlamento siano frutto di una visione tipica di un'economia pianificata ed auspica, pertanto, un loro superamento attraverso nuove disposizioni che rimettano la disciplina della materia alla libera contrattazione o alle decisioni delle autorità di vigilanza, osservando che, altrimenti, si finirà per arrivare alla fissazione dei prezzi da parte dell'autorità amministrativa. Per quanto attiene ai profili direttamente riferibili alla competenza della Commissione, rileva l'esigenza che il Governo fornisca i chiarimenti richiesti dal relatore con riferimento alle disposizioni richiamate nella documentazione predisposta dagli uffici della Camera, al fine di precisare in modo univoco le loro implicazioni finanziarie, anche al fine di eventuali futuri interventi correttivi. In particolare, sollecita un chiarimento sugli effetti finanziari delle disposizioni contenute nell'articolo 2, comma 5, in materia di assunzioni di magistrati e avvocati dello

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Stato, nell'articolo 12, in materia di incremento del numero dei notai, nell'articolo 55, comma 1-ter, in materia di assunzioni presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nell'articolo 61, in materia di anticipo del recupero delle accise per gli autotrasportatori, nell'articolo 67, relativo alle convenzioni per lo sviluppo della filiera della pesca, e nell'articolo 70, in materia di aiuti de minimis a favore di piccole e medie imprese. Ritiene, inoltre, necessario un approfondimento sulle disposizioni dell'articolo 36, relativa all'Autorità indipendente di regolazione in materia di trasporti, osservando come - nonostante sul punto si sia registrata un amplissimo consenso - si dovrebbe riflettere attentamente sulla proliferazione di autorità indipendenti e sui costi derivanti dalla loro istituzione e dal loro funzionamento.

Renato CAMBURSANO (Misto), nel richiamare l'intervento svolto dall'onorevole Vannucci, ribadisce la necessità che il Governo risponda ai quesiti sulle questioni finanziarie contenuti nella documentazione predisposta dagli uffici. Auspica comunque che, dalle risposte che il rappresentante del Governo potrà fornire, emerga come il provvedimento sia destinato ad avere un impatto neutro o meglio positivo sulla finanza pubblica. Con riferimento alla richiamata Autorità indipendente di regolazione in materia di trasporti, osserva come in Italia, malgrado si facciano grandi annunci sulle reti, alla fine esse sfuggono ad un'effettiva collocazione sul mercato. Ricorda quindi come nell'audizione appena conclusasi di Pier Carlo Padoan e Marco Buti sia stato evidenziato l'importante impatto sulla crescita del Paese atteso dal provvedimento e sottolinea come esso effettivamente tocchi nodi importanti a cominciare dalle infrastrutture. In proposito, in riferimento ai cosiddetti project bond, segnala di avere presentato un emendamento volto a garantire ai medesimi lo stesso trattamento fiscale riservato ai titoli di Stato. Auspica quindi che si possano fare, con il provvedimento in esame, i necessari passi avanti anche in tema di project financing, di cui si parla da molti anni, ma senza riscontri effettivi. Pur consapevole che il provvedimento in esame non sarà in grado di risolvere tutti i problemi del Paese, osserva come, da quando il decreto-legge è stato emanato, il differenziale tra i nostri titoli di Stato decennali e i corrispondenti titoli tedeschi è notevolmente diminuito e ciò a suo avviso, in quanto gli acquirenti dei titoli di Stato italiani hanno adesso una visione più positiva sulle prospettive del paese a breve, medio e lungo termine.

Maino MARCHI (PD) rileva preliminarmente che il provvedimento in esame presenta due aspetti positivi, uno riferito al contenuto del decreto e l'altro alle modalità del suo esame da parte della Commissione bilancio. Per quanto attiene al merito, ritiene senza dubbio apprezzabile la circostanza che l'attuale Governo abbia ripreso ad affrontare non solo a parole, ma con provvedimenti legislativi puntuali, il tema delle liberalizzazioni ed evidenzia che l'esame svolto presso l'altro ramo del Parlamento ha determinato un miglioramento del testo, al quale hanno contribuito in modo significativo le proposte presentate dal Partito Democratico. Nel rilevare come, ovviamente, il provvedimento in esame non esaurisca tutte le esigenze di liberalizzazione del sistema economico, ritiene comunque che esso rappresenti un primo passo nella giusta direzione. Sul piano del metodo, rileva con favore la circostanza che la Commissione esamini un testo ampio e complesso non intervenendo nell'ultimo momento utile, ma disponendo di un arco temporale adeguato, che consentirà di effettuare una valutazione ponderata delle implicazioni finanziarie delle disposizioni in discussione. In questa ottica, ritiene che, al fine di garantire il rispetto delle prerogative parlamentari, sia doveroso un puntuale rispetto delle disposizioni della legge n. 196 del 2009, con particolare riferimento a quelle relative alla trasmissione della relazione tecnica. Con riferimento alle disposizioni del decreto in esame, ritiene in primo luogo che debbano approfondirsi

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le implicazioni dell'articolo 35, in materia di tesoreria degli enti pubblici, segnalando che su questa questione intende presentare una interrogazione a risposta immediata in Commissione. In proposito, rileva che in materia della finanza locale si è determinata una situazione particolarmente critica, in conseguenza della difficile coesistenza tra le disposizioni del patto di stabilità interno, le norme attuative del federalismo fiscale, non sempre coerenti con le disposizioni di delega contenute nella legge n. 42 del 2009, e le ripetute riduzioni dei trasferimenti agli enti territoriali. A tale riguardo, ritiene che qualcosa si possa fare, ad esempio consentendo la realizzazione di un piano di edilizia scolastica attraverso l'utilizzo di risorse che gli enti locali possiedono, ma non possono utilizzare in ragione dei vincoli derivanti dal patto di stabilità interno. Per quanto attiene più specificamente al tema della tesoreria unica, osserva che le disposizioni contenute nel decreto determinano in sostanza il trasferimento di somme attualmente indisponibili alla tesoreria statale, auspicando che sul punto possa raggiungersi un'intesa tra il Governo e l'ANCI e una conseguente modifica della disciplina in discussione. Ritiene, infine, che debbano essere approfondite le implicazioni, non solo finanziarie, ma anche economiche, dei commi 4 e 5 dell'articolo 35, connesse all'incremento dell'accisa erariale sull'energia elettrica.

Amedeo CICCANTI (UdCpTP)chiede al Governo di farsi carico di rispondere alle questioni sollevate dai colleghi intervenuti e contenute nella documentazione predisposta dagli uffici, in particolare con riferimento alle disposizioni in materia di tesoreria degli enti pubblici di cui all'articolo 35. Pur consapevole che il provvedimento in esame rappresenta solo un primo passo nella direzione tracciata, osserva come vi siano state talune timidezze nell'affrontare le questioni e come, al Senato, nell'unica lettura che si è potuta effettivamente svolgere, siano stati fatti taluni passi in avanti, ma anche taluni passi indietro. Sottolinea quindi l'opportunità di insistere sull'emanazione a regime della legge annuale sulla concorrenza, mai attuata, ma che può rappresentare la sede più idonea per trattare approfonditamente le questioni che il decreto-legge comincia ad affrontare. Sottolinea quindi che provvedimenti come quello in esame dovrebbero riguardare grandi temi, come quello della separazione tra la rete del gas e la società di gestione, e evidenzia come rimangano molti altri grandi temi ancora da affrontare. Chiede quindi di insistere su questa strada.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO, presidente, nel manifestare preliminarmente dubbi sugli effetti dei provvedimenti in materia di liberalizzazioni nell'attuale congiuntura economica, richiamando anche le considerazioni formulate dal professor Gotti Tedeschi nella sua odierna audizione, chiede al rappresentante del Governo di voler fornire chiarimenti in ordine alle implicazioni finanziarie dell'articolo 11, le cui disposizioni, a suo avviso, comportano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. In particolare, con riferimento al comma 1, lettera a), dell'articolo 11, evidenzia che l'aumento del numero di farmacie conseguente all'abbassamento della soglia per l'apertura delle farmacie a 3.300 abitanti comporterà l'istituzione di circa 1.300 sedi farmaceutiche rurali sussidiate. Ricorda, infatti, che la normativa vigente prevede l'erogazione ai comuni che gestiscono una farmacia classificata come rurale di un contributo annuo a carico dello Stato pari all'indennità di residenza. Segnala inoltre che ci sarà un aggravio di spesa per le aziende sanitarie locali che, al fine di effettuare i necessari controlli previsti dalla legge su tutte le farmacie di nuova istituzione, in aggiunta a quelli già posti in essere, saranno costrette a ricorrere ad un numero maggiore di unità di personale, con conseguenti aggravi economici. Con riferimenti ai commi 3, 4, 5, 6, 7 e 9 osserva che anche tali disposizioni, relative al concorso straordinario, pongono diversi problemi di incidenza sulla finanza pubblica. Osserva,

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infatti, come attraverso una legge statale venga imposto alle Regioni l'obbligo di bandire una procedura concorsuale in via eccezionale, senza una preventiva valutazione della sussistenza dei fondi necessari a livello locale. Ritiene, peraltro, che anche la previsione dell'intervento di un Commissario ad acta potrebbe determinare un onere economico derivante dalla necessità di sostituzione dell'amministrazione inadempiente. Relativamente al comma 13, che elimina la disposizione che limita ai Comuni con popolazione superiore a 12.500 abitanti la possibilità di vendita nelle parafarmacie dei medicinali di fascia C senza ricetta, fa presente che ciò determinerà la necessità di un aumento dei controlli, che, conseguentemente, comporterà maggiori spese a carico delle aziende sanitarie locali competenti. Rileva che le medesime considerazioni valgono anche con riferimento al comma 15 che, consentendo alle parafarmacie di allestire preparazioni galeniche, determina necessariamente un aumento di controlli e, quindi, di oneri economici a carico della autorità vigilanti. Osserva, peraltro, come sarebbe stato opportuno che tali disposizioni fossero esaminate dalla Commissione competente in materia di salute, anziché da quella competente in materia di attività produttive.

Il sottosegretario Gianfranco POLILLO, si riserva di fornire i chiarimenti richiesti nella seduta di domani.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento alla seduta già convocata per domani alle ore 9.

La seduta termina alle 16.45.