CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 febbraio 2012
607.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
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Mercoledì 15 febbraio 2012. - Presidenza del Presidente Pierluigi CASTAGNETTI.

La seduta comincia alle 9.35.

Comunicazioni del Presidente.

Pierluigi CASTAGNETTI, Presidente, informa che in data 7 febbraio 2012 è pervenuta una richiesta da parte del direttore della testata Radio Radicale, Paolo Martini, il quale ha domandato che le sedute relative all'esame dei tabulati del collega Papa fossero trasmesse a cura della medesima testata in diretta radiofonica. Nella medesima data del 7 febbraio ha risposto al dottor Martini che, sulla base delle disposizioni regolamentari attualmente vigenti, una simile possibilità è esclusa. Resta fermo, evidentemente, che la pubblicità dei lavori è comunque garantita attraverso il resoconto sommario pubblicato sul Bollettino e sul sito Internet della Camera.
Comunica poi che è stata trasmessa alla Giunta dal Presidente della Camera una lettera pervenuta dal presidente del Collegio per i reati ministeriali di Perugia, in relazione alla questione che ha interessato il collega Lunardi. Con tale lettera - che è a disposizione dei componenti - il dottor Rainone rappresenta che è in corso da parte del collegio da lui presieduto l'esame dell'eccezione di prescrizione avanzata dalla difesa di Lunardi. Tale comunicazione, riguardando il merito del processo, non involge strettamente le competenze della Giunta, la quale - come si ricorderà - aveva deliberato, dapprima, di restituire gli atti per l'incompletezza della prospettazione accusatoria offerta alla valutazione della Camera per le determinazioni ex articolo 96 della Costituzione; e poi aveva deciso di non poter esaminare ulteriormente l'incartamento in ragione del principio del ne bis in idem. Di questi aspetti, per la verità, la nuova lettera del dottor Rainone non dà conto.

Maurizio PANIZ (PdL), associandosi alle considerazioni del Presidente, giudica singolare la comunicazione pervenuta. Si sarebbe aspettato che il presidente del Collegio per i reati ministeriali di Perugia avesse dato un qualche riscontro alle osservazioni formulate dalla Camera sulla vicenda. Se il preteso reato si prescriverà, ciò sarà addebitabile solo al citato collegio.

Dopo che Pierluigi CASTAGNETTI, Presidente, ha avvertito che non vi sono comunque seguiti procedurali da dare alla nota in questione, la Giunta prende atto.

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Domanda di autorizzazione all'acquisizione di tabulati telefonici nei confronti del deputato Papa (Doc. IV, n. 23).
(Seguito dell'esame e rinvio).

Pierluigi CASTAGNETTI, Presidente e relatore, dispone l'audizione del collega Alfonso Papa.
(Viene introdotto il deputato Papa)

Alfonso PAPA (PdL) intende illustrare i concetti di una memoria che ha predisposto per l'odierna occasione, copia della quale deposita unitamente a una serie di allegati, i cui contenuti pure si appresta a esporre a beneficio dei membri della Giunta affinché costoro possano essere resi edotti della vicenda che lo ha interessato e che, a suo giudizio, non si arresta al tema dei tabulati delle utenze a lui afferenti ma involge più in generale i temi del diritto e delle garanzie dei singoli.
Ricordato che egli ha scontato circa 100 giorni di custodia cautelare in carcere e successivamente due ulteriori mesi di arresti domiciliari, dopo i quali è stato posto in libertà in data 23 dicembre 2011, espone che durante il periodo restrittivo in carcere egli è stato sottoposto a intercettazioni ambientali e a controllo della corrispondenza. Egli ha inoltre domandato per il tramite della direzione dello stabilimento carcerario di essere fornito degli atti parlamentari al fine di poter continuare, nei limiti imposti dalla sua condizione, ad esercitare il suo mandato. Nonostante abbia avuto conferma dell'inoltro alla Camera di tale richiesta, gli atti non gli sono comunque mai pervenuti. Espone altresì di essere stato sistematicamente sottoposto a perquisizioni personali all'atto di accedere all'ora d'aria e di essere stato sollecitato dagli inquirenti a rendere dichiarazioni indizianti dell'onorevole Berlusconi.
Intende ringraziare i deputati della delegazione radicale, appartenenti al gruppo del Partito Democratico, per avere essi preso in considerazione le sue denunce sulla situazione carceraria. L'onorevole Beltrandi infatti ha sottoscritto, in data 15 dicembre 2011, un atto ispettivo al quale risulta aver risposto il Sottosegretario Zoppini. Sul punto auspica in particolare l'interessamento del Parlamento sulla situazione disumana inflitta a quei detenuti che chiedono di assistere alle udienze del tribunale del riesame, in attesa delle quali essi vengono tenuti in aule piccole, con i soffitti bassi e privi di servizi igienici. Egli ha sperimentato tali condizioni, così come quella di essere interrogato con fono-registrazione senza l'assistenza del difensore.
Venendo più specificamente alla domanda oggetto dell'esame della Giunta, espone che la Corte di cassazione, in data 7 novembre 2011, ha depositato le motivazioni di provvedimenti di annullamento con rinvio di precedenti provvedimenti giudiziari di merito. A suo avviso, tali provvedimenti, la cui comprensione non richiede particolari sforzi intellettuali, sono ampiamente liberatori nei suoi confronti e ai relativi contenuti rimanda. Chiarisce che i dati esteriori delle conversazioni che la magistratura intende acquisire in realtà si riferiscono a conversazioni che sono anche state intercettate: per questo personalmente è indifferente rispetto alle determinazioni che la Giunta vorrà assumere sulla domanda in esame. Non di meno segnala con forza il problema di principio che la vicenda pone in termini di rispetto delle prerogative parlamentari stabilite in Costituzione. A tale proposito specifica anche che, tra gli allegati che deposita insieme alla memoria, figura copia di un decreto di perquisizione e sequestro di un I-PAD che gli era stato assegnato dal gruppo del PdL: tale atto istruttorio è stato eseguito a carico di Gianna Sperandio. Segnala poi che l'accanimento dei magistrati nei suoi confronti si è spinto fino a rendere oggetto di indagini preliminari un suo parente per il solo fatto di avere accompagnato i suoi genitori a un'udienza.
Esposto che la signora Maria Elena Valanzano è stata sottoposta a diverse migliaia di intercettazioni nelle quali evidentemente i magistrati cercavano riferimenti

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alla sua persona e si sono imbattuti in conversazioni del deputato Bocchino, dell'ex deputato Alfredo Vito e del presidente della Regione Caldoro, segnala anche che la sua utenza è stata intercettata per tre mesi. Solo dopo tale lasso di tempo i pubblici ministeri si sono peritati di domandare alla TIM a chi tale utenza fosse intestata, ammesso che davvero non lo sapessero. L'ufficio legale della TIM ha loro risposto che, in effetti, essa era intestata a lui e che il relativo contratto era stato stipulato presso la filiale di Via del Tritone a Roma.
Dopo essersi ulteriormente soffermato sulla circostanza che è stato sottoposto ad approfonditi accertamenti perfino il locatore della sua residenza romana, espone di aver riscontrato discrepanze tra le copie, rilasciategli in istruttoria, dell'interrogatorio di Maria Roberta Darsena e le copie depositate agli atti del dibattimento. Fa altresì presente che nel verbale di interrogatorio di Lorenzo Borgogni manca la compiuta indicazione della data.
Dopo aver ribadito di essere indifferente all'esito dell'esame della domanda inerente ai tabulati delle utenze a lui intestate, crede che la domanda di autorizzazione sia stata avanzata dai pubblici ministeri soltanto per legittimare a posteriori gli atti già svolti in spregio alla legge, come per mettere sommariamente le carte a posto. Conclude facendo riferimento al caso di Annalisa Chirico, una cronista che si era interessata al suo caso e alle irregolarità di cui era stato vittima e che però è stata dissuasa dal proseguire la sua inchiesta dal direttore della testata sollecitato in tal senso da ufficiali di polizia giudiziaria delegati dal dottor Woodcock.

Pierluigi MANTINI (UdCpTP), dato atto al deputato Papa di aver avuto un'esperienza 'speciale' e che il protrarsi della sua custodia cautelare lo ha lasciato perplesso, deve però constatare che l'esame odierno non è l'occasione per aprire un vaso di pandora e occuparsi di problematiche generali. Gli domanda quindi di fornire specifiche indicazioni se ritenga che un diniego dell'autorizzazione richiesta sarebbe giustificato.

Giuseppe CONSOLO (FLpTP) osserva che, non di meno, occorrerà accertare la veridicità dei fatti narrati dal deputato Papa.

Maurizio PANIZ (PdL), richiamatosi al criterio del fumus persecutionis, domanda al deputato Papa di chiarire quanti capi d'imputazione aveva a suo carico al momento della domanda cautelare su cui la Camera si è pronunziata e quanti ne residuino oggi al dibattimento.

Maurizio TURCO (PD) domanda se tutti i tabulati oggetto dell'odierno esame si riferiscono a conversazioni intercettate.

Luca Rodolfo PAOLINI (LNP) domanda se il deputato Papa si sia già rivolto ad organismi internazionali.

Marilena SAMPERI (PD) gli domanda di indicare specifici aspetti di quello che egli ritiene l'intento persecutorio dei magistrati.

Armando DIONISI (UdCpTP) si associa alla domanda della deputata Samperi, pur ritenendo che i dati di contesto non siano irrilevanti.

Giuseppe CONSOLO (FLpTP) gli domanda se abbia già segnalato al CSM le irregolarità di cui oggi si duole.

Alfonso PAPA (PdL), rispondendo al deputato Paniz, chiarisce che egli aveva a proprio carico 26 capi d'imputazione, mossigli nell'ordinanza di custodia cautelare; a questi andava aggiunto quello per associazione a delinquere contestato in seguito al ricorso della pubblica accusa al tribunale del riesame. A seguito delle varie pronunzie della Corte di cassazione tali capi si sono ridotti a 4, due per concussione e uno ciascuno per rivelazione di segreti e corruzione. Al deputato Consolo fa presente di aver denunziato all'autorità giudiziaria gli abusi che ha subito, specificando

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che comunque egli si ritiene un privilegiato giacché tali abusi affliggono quotidianamente molti detenuti che non hanno nome, né voce. Rivolto poi alla deputata Samperi si dice sorpreso della sua domanda, giacché crede che l'accanimento giudiziario che ha descritto sia un'evidente forma di emersione del fumus persecutionis. Con ciò crede di aver risposto anche al deputato Mantini, che ringrazia per averlo visitato in carcere. All'onorevole Turco risponde che si tratta di tabulati di conversazioni inerenti a utenze a lui intestate e intercettate e ricorda che il tribunale, in punto di prove utilizzabili, non ha ammesso a suo carico intercettazioni né dirette né indirette. Da ultimo, quanto alla tutela da parte di organizzazioni internazionali evocata dal collega Paolini, fa presente di aver inoltrato un ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo.
(Il deputato Papa si allontana dall'aula)

Pierluigi CASTAGNETTI, Presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.40.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

Seguito dell'esame della domanda di autorizzazione all'utilizzo di intercettazioni di conversazioni nei confronti di Remo di Giandomenico, deputato all'eposca dei fatti (DOC. IV, N. 10) (rel. DIONISI).