CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 febbraio 2012
607.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

Mercoledì 15 febbraio 2012. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Guido Improta.

La seduta comincia alle 9.

5-04752 Di Cagno Abbrescia: Gravi responsabilità dei vertici dell'Autorità portuale di Bari in ordine ai disavanzi di gestione verificatisi negli anni 2009 e 2010.

Il sottosegretario Guido IMPROTA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Simeone DI CAGNO ABBRESCIA (PdL), replicando, ringrazia il sottosegretario per la risposta resa all'interrogazione presentata alcuni mesi or sono, dalla quale tuttavia emerge un quadro parziale rispetto alla situazione generale, ed economico-finanziaria in particolare, più complessa e negativa in cui si trova il porto di Bari, che evidenzia una incapacità gestionale da parte dell'Autorità del Levante.
Nel ricordare che il precedente Governo aveva fornito una risposta ad una interpellanza a firma propria e di numerosi

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altri colleghi, in merito alla revoca dei finanziamenti per il porto di Bari, nella quale erano stati forniti elementi fuorvianti e lacunosi senza che emergessero chiarimenti sul mancato utilizzo degli oltre 85 milioni di euro a favore del porto barese, evidenzia che nella citata interpellanza erano stati riportati elementi, a proprio giudizio, essenziali per evidenziare le gravi responsabilità da parte dell'Autorità portuale del Levante in ordine al mancato utilizzo e alla successiva revoca - disposta dal decreto-legge cosiddetto «mille-proroghe» del 2011 - dei fondi statali messi a disposizione per la crescita e lo sviluppo del porto di Bari.
Nel fare presente che la perdita dei fondi si deve attribuire all'incapacità dei vertici dell'Autorità portuale, che non sono stati in grado di presentare un progetto tale da essere approvato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, esprime preoccupazione per la grave e penalizzante situazione del porto, che incide anche sullo sviluppo dell'intera aerea portuale adriatica meridionale e per i mancati investimenti, derivanti dalle esigue risorse disponibili nei capitoli di bilancio del porto.
Tra gli elementi di cattiva gestione del porto annovera, poi, l'incomprensibile e, a suo giudizio, inutile conflittualità con la società Bari Porto Mediterraneo, società concessionaria dei servizi passeggeri per traghetti e crociere nel porto di Bari, protrattasi per molti anni con conseguenze giudiziarie, che ha determinato uno spreco intollerabile di denaro pubblico e che ha distratto tempo e risorse dalla predisposizione di un serio programma di investimenti finanziari ed una pianificazione economica volta a potenziare e rilanciare l'importante scalo marittimo barese.
Nel fare presente di essere in possesso di ulteriori elementi contabili e amministrativi, che evidenziano che l'Autorità del Levante non ha avuto alcun titolo giuridico e contabile per inserire ingenti somme nei bilanci 2009 e 2010, ritiene che sarebbe stato opportuno che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti revocasse il mandato dell'allora commissario ed attuale presidente dell'Autorità del Levante, come previsto dalla legge n. 84 del 1994, che stabilisce, nel caso di conto consuntivo in disavanzo, la revoca del mandato del presidente e lo scioglimento del comitato portuale, nonché la nomina di un commissario. Nel sottolineare che il decreto-legge «mille-proroghe» del dicembre 2010 ha disposto la decurtazione dei finanziamenti per il porto di Bari nella misura di 55 milioni di euro, evidenzia la grave situazione che ne è derivata, come emerge anche dalla lettera inviata dall'Autorità portuale del Levante alla Direzione generale per i Porti nella quale si dice che «nel caso la ricognizione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti mettesse in discussione i fondi necessari alla realizzazione dei Piani triennali delle Opere, che formano parte integrante dell'avanzo di amministrazione, l'Autorità del Levante, si troverebbe di fatto dinanzi ad una profonda alterazione degli equilibri finanziari, stabiliti con i bilanci già approvati dal Ministero competente, ovvero delle infrastrutture e dei trasporti, compromettendo la funzionalità dell'ente».
Nello stigmatizzare, infine, il comportamento contraddittorio del presidente dell'Autorità portuale, che di fronte all'opinione pubblica, ha apertamente dichiarato che i fondi revocati non sarebbero serviti per il porto di Bari e che addirittura l'Unione europea avrebbe dichiarato nulla la norma del decreto-legge «mille-proroghe» in quanto reputati aiuti di stato, ma che ha contestualmente manifestato le proprie perplessità al Ministero circa la revoca dei medesimi fondi, ribadisce, fuori da strumentalizzazioni politiche o questioni personali, l'inadeguatezza nella gestione del porto di Bari, un tempo considerato una delle eccellenze della polifunzionalità nel Mezzogiorno, polo importante e strategico dal punto di vista geografico ed economico, che ha perso evidenti quote di competitività nel corso degli ultimi anni, come confermato dal volume dei traffici marittimi e commerciali ridottisi significativamente a causa delle carenze infrastrutturali e che da anni risulta paralizzato e visibilmente

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ridimensionato nel complesso, privo di significative prospettive di crescita per l'immediato futuro.
Nel constatare che emergono una serie di elementi che richiedono, a suo avviso, ulteriori approfondimenti, di carattere amministrativo e contabile, conferma il proprio impegno, in qualità di ex sindaco di Bari, nel porre in atto ogni iniziativa volta a sostenere e potenziare lo scalo marittimo pugliese, affinché possa recuperare quelle porzioni di competitività e di sviluppo, che anche dalle valutazioni precedentemente esposte, appaiono oggi visibilmente compromesse.

5-05224 Velo: Cronico ritardo del Poligrafico dello Stato nella produzione e nella consegna di targhe agli uffici della motorizzazione civile.

Il sottosegretario Guido IMPROTA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Silvia VELO (PD), replicando, nel ringraziare il sottosegretario per la risposta fornita all'atto di sindacato ispettivo, pur comprendendo che la problematica rappresentata nell'interrogazione risale ad un periodo in cui il Governo non era ancora insediato, ritiene in ogni caso opportuno che il Ministero possa avere contezza di alcune disfunzioni amministrative la cui risoluzione avrebbe un grande impatto sui cittadini e sul sistema produttivo, pur non rappresentando un onere per l'amministrazione pubblica. Ricorda che, nel corso dell'iter legislativo che ha portato all'approvazione della legge n. 120 del 2010, recante modifiche del codice della strada, era stata avanzata la proposta di togliere al Poligrafico dello Stato il monopolio sull'emissione delle targhe per evitare proprio le problematiche esposte nell'interrogazione, in considerazione del fatto che la sicurezza della conformità nell'emissione delle targhe può essere rispettata anche da soggetti diversi dal Poligrafico. Nel ricordare che la Commissione ha lungamente lavorato sulla materia delle targhe, ritiene che non vi siano sufficienti motivazioni per mantenere in capo al Poligrafico l'emissione delle targhe, e invita pertanto il Governo ad elaborare una proposta emendativa volta all'abolizione di tale monopolio già nel decreto-legge sulle liberalizzazioni.

5-05572 Velo: Modifica della disciplina dei veicoli eccezionali e dei trasporti in condizione di eccezionalità.

Il sottosegretario Guido IMPROTA, nel rispondere all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3), precisa infine che il regolamento prevederà una serie di semplificazioni, tra le quali la validità semestrale delle autorizzazioni relative al trasporto delle medesime merci.

Silvia VELO (PD), replicando, nel ringraziare il sottosegretario per la risposta fornita, che contiene elementi di informazione di cui era già a conoscenza, ricorda che la IX Commissione è stata lungamente impegnata sulla questione oggetto dell'interrogazione, che, a proprio avviso, sarebbe stato meglio risolvere in via regolamentare, come previsto dalla legge, anziché in via legislativa, come invece è avvenuto. Pur comprendendo che l'emanazione di taluni regolamenti in cui sono coinvolti più Ministeri può richiedere uno sforzo e dei tempi maggiori di quelli necessari nel caso in cui vi sia un solo Ministero competente, fa presente che la mancata emanazione di tali atti, abbastanza frequente nell'ordinamento, lascia spesso imprese e cittadini in uno stato di incertezza normativa che potrebbe invece essere evitato.

Mario VALDUCCI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 9.30.

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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.10 alle 14.15.

AUDIZIONI INFORMALI

Mercoledì 15 febbraio 2012.

Audizione di rappresentanti di Vodafone Omnitel N.V. sulle prospettive di realizzazione in Italia delle reti NGN.

L'audizione informale è stata svolta dalle 14.20 alle 15.25.

Audizione di rappresentanti di Wind Telecomunicazioni SpA sulle prospettive di realizzazione in Italia delle reti NGN.

L'audizione informale è stata svolta dalle 15.25 alle 16.10.