CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 7 febbraio 2012
603.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

Martedì 7 febbraio 2012. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Filippo Milone.

La seduta comincia alle 13.15.

7-00771 Di Stanislao: Sul coinvolgimento degli organi parlamentari nella definizione, da parte del Governo, delle linee guida di riforma del modello di difesa.
(Discussione e conclusione - Approvazione di un nuovo testo).

La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

Augusto DI STANISLAO (IdV) illustra i principali contenuti della risoluzione in esame, che pone l'accento su tematiche particolarmente delicate e da tempo al centro dell'attenzione del dibattito politico. Si riferisce, in particolare, all'esigenza di entrare nel vivo della discussione sul nuovo modello di difesa, elaborandolo alla luce del mutato quadro delle relazioni internazionali e di una sempre più necessaria integrazione della politica di difesa europea.
Ricorda che è stata costituita una Commissione di alta consulenza, chiamata a studiare e definire le linee guida di riforma del settore, il cui lavoro ha prodotto risultati che il Ministro pro tempore Ignazio la Russa non ha però inteso sottoporre alle valutazioni parlamentari, nonostante sia stato più volte sollecitato a farlo in diverse sedi. Né a tale lavoro di studio ha fatto seguito alcun atto concreto da parte del precedente Governo.
Nel presupposto che il rapporto tra il potere esecutivo e legislativo dovrebbe essere sempre basato su un rispetto reciproco dei ruoli, la sua risoluzione intende quindi cristallizzare il principio secondo cui questo processo di revisione del modello deve veder attuata la regola aurea secondo cui tocca alla Camere prendere le

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decisioni fondamentali sulle proposte che il Governo, senza le opacità del passato, riterrà di presentare. A suo avviso, infatti, dall'interlocuzione costruttiva tra Parlamento e Governo, sia la proposta dell'Esecutivo che la stessa decisione finale non potranno che trarne maggior forza e autorevolezza.

Il sottosegretario Filippo MILONE osserva che la discussione odierna costituisce una preziosa opportunità per affrontare un tema di notevole delicatezza e rilevanza per il Paese, quale quello della revisione dello strumento militare. Auspica che l'esame ed il confronto su quest'argomento, pur con la fisiologica differenza di vedute, possa svilupparsi in uno spirito unitario e di condivisione, nella consapevolezza che la politica di difesa e sicurezza dell'Italia è un tema che sta a cuore indistintamente a tutte le forze politiche. Ciò anche nella convinzione che è un pensiero comune che le Forze armate rappresentano uno strumento indispensabile per qualunque Paese sovrano e indipendente, che contribuisce, tra l'altro, alla definizione del suo ruolo e del suo posizionamento internazionale.
Evidenzia che il bilancio della difesa ha subito, già a partire dal decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, una considerevole riduzione degli stanziamenti che si ripercuote negativamente sul funzionamento dell'intera macchina operativa della funzione difesa, creando profili di rilevante criticità ai settori del personale, dell'esercizio e degli investimenti. Gli interventi legislativi che sono stati assunti dal Parlamento nella seconda metà del 2011 per fronteggiare la crisi finanziaria hanno poi comportato per il bilancio della difesa una riduzione degli stanziamenti di circa 3 miliardi nel triennio 2012-2014, di cui circa un miliardo e mezzo solo nel 2012. Conseguentemente, il bilancio della difesa per il 2012, si è attestato su 19,9 miliardi di euro, di cui il 30 per cento (6 miliardi) vanno alla funzione sicurezza interna e soltanto 13,6 miliardi vanno alla funzione difesa. La cosiddetta «funzione Difesa» riceve quindi risorse pari solo allo 0,48 per cento del PIL, valore insufficiente a sostenere l'attuale strumento militare, e ben al di sotto dei valori degli altri Paesi europei cui si fa tradizionalmente riferimento.
A fronte delle risorse finanziarie che oggi e in prospettiva il Paese può destinare alla Difesa, lo strumento militare, così come è dimensionato e strutturato, non appare più sostenibile, ma occorrono interventi di straordinaria importanza ed urgenza secondo linee coerenti con il quadro delineato nel più ampio contesto nazionale, per la stessa sopravvivenza operativa delle Forze armate. Reputa dunque ineludibile l'avvio di un processo di ristrutturazione della Difesa, per giungere con gradualità ad un ridimensionamento strutturale che, perseguendo la sostenibilità delle spese, sia in grado, tuttavia, di rispondere alle esigenze del Paese, connesse all'assolvimento dei compiti istituzionali di difesa dell'Italia e di partecipazione alle missioni internazionali, nel quadro degli impegni assunti in seno ai consessi internazionali cui aderisce il Paese. Il nuovo strumento militare dovrà essere concepito e sviluppato al fine di conseguire un corretto e sostenibile bilanciamento delle tre dimensioni - quantitativa, qualitativa e capacitiva - operando necessariamente una riconfigurazione che consenta di liberare risorse per i costi dell'investimento e, soprattutto, dell'esercizio, portando questi ultimi, rispetto al settore del personale, a livelli percentuali più prossimi a quelli considerati ottimali in ambito europeo ed atlantico.
Ribadisce che le linee guida di questo progetto di revisione dello strumento militare saranno oggetto di esame già nell'ambito del prossimo Consiglio supremo di Difesa in programma domani 8 febbraio, per poi essere sottoposte alle valutazioni del Parlamento.
Alla luce delle considerazioni svolte, esprime parere favorevole sull'atto di indirizzo in esame, a condizione che vengano accolte marginali richieste di riformulazione della premessa e del dispositivo. In particolare, invita il proponente a riformulare il primo inciso della risoluzione, sostituendo le parole «all'elaborazione

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di un nuovo modello di difesa» con «alla revisione dello strumento militare»; al terzo capoverso, formula l'invito a sostituire le parole «l'elaborazione di un nuovo modello di difesa» con «la riconfigurazione dello strumento militare»; infine, propone di riformulare nel modo seguente: «a riferire in Parlamento, rispettando il ruolo consultivo del Consiglio supremo di difesa, le linee guida di revisione dello strumento militare, al fine di consentire alle Camere di assumere le decisioni di propria competenza.».

Francesco BOSI (UdCpTP) ritiene che la risoluzione presentata dal collega Di Stanislao, ancorché generica negli impegni, sia mossa da presupposti sostanzialmente condivisibili.
Manifesta, quindi, apprezzamento anche per l'intervento svolto dal rappresentante del Governo, dal quale tuttavia avrebbe voluto sentire parole più rassicuranti in merito alla possibilità di evitare una modifica strisciante dell'attuale modello di difesa a 190 mila unità. La revisione di tale modello - che è quello previsto dalla normativa vigente - sarebbe, infatti, un compito che potrebbe essere più opportunamente affidato a una Commissione bicamerale, come recentemente proposto anche da alcuni colleghi della Commissione.
Nel ricordare, infatti, che non è ancora stato affrontato alcun discorso riguardo alla definizione di un nuovo modello di difesa compatibile con gli attuali tagli imposti al bilancio della Difesa, conclude auspicando che se dovesse rendersi necessario provvedere alla revisione del modello questa possa avvenire attraverso opportune modifiche legislative.

Francesco Saverio GAROFANI (PD), pur comprendendo la necessità da parte del Governo di riformulare la risoluzione in esame introducendo una distinzione terminologica tra modello di difesa e strumento di difesa, invita tuttavia il rappresentante del Governo a considerare anche il punto di vista della Commissione. L'attenzione della Commissione, infatti, è principalmente rivolta allo sviluppo di una riflessione più ampia sull'intero modello di difesa che non sia riferita solo alle risorse disponibili, più o meno limitate.
Invita, quindi, ad avviare una riflessione che comprenda anche i vari assetti strategici, le analisi geopolitiche e che preveda anche di valutare punto per punto i diversi impegni internazionali cui il nostro Paese partecipa. A suo avviso, quindi, sarebbe più corretto affrontare parallelamente le due questioni, senza privilegiarne una in particolare.
Quanto, infine, alla riformulazione proposta dal Governo, ritiene che sarebbe altresì opportuno integrare la medesima proposta, precisando che il Parlamento - così come il Governo - debbano ovviamente tener conto delle indicazioni del Consiglio supremo della difesa, nell'ambito del ruolo consultivo proprio di tale organo e non siano invece tenute a «rispettare», ovvero a dare attuazione, a decisioni che non potrebbero comunque provenire da tale organismo.

Edmondo CIRIELLI, presidente, valuta favorevolmente le motivazioni che ispirano la risoluzione in esame, ovvero quelle di ribadire la centralità del Parlamento nell'assunzione delle scelte di fondo sulla configurazione del ruolo delle nostre Forze armate, delle linee principali della loro organizzazione e dei compiti essenziali che esse sono chiamate a svolgere. Reputa peraltro convincente l'argomentazione svolta dall'onorevole Garofani che, senza in alcun modo sminuire il ruolo fondamentale del Consiglio supremo di difesa, precisa che ciascun organo è chiamato ad operare secondo le proprie competenze e responsabilità.

Augusto DI STANISLAO (IdV) dichiara di accettare le riformulazioni proposte dal rappresentante dell'Esecutivo e reputa altresì opportuno accogliere i suggerimenti del presidente e del vicepresidente della Commissione, nel senso di modificare nel dispositivo le parole «rispettando il» con le parole «tenuto conto del».
Ringrazia quindi il Governo ed i colleghi intervenuti per aver colto lo spirito

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profondo della sua iniziativa, esclusivamente orientata a rafforzare e rilanciare il Parlamento in un momento particolarmente delicato.

Il sottosegretario Filippo MILONE conferma il parere favorevole sulla risoluzione, nel testo riformulato.

Edmondo CIRIELLI, presidente, nel dichiarare il proprio voto favorevole, auspica che la risoluzione possa essere pienamente attuata dal Governo, secondo un atteggiamento di coerenza che spera si manifesti anche nel coordinamento tra le iniziative di revisione dello strumento militare - e conseguente riduzione del personale - e quelle che dovranno condurre in tempi brevi ad una armonizzazione della disciplina previdenziale del personale del settore e la disciplina del restante pubblico impiego. Ove si operasse, infatti, un indiscriminato innalzamento dell'età pensionabile, si otterrebbero effetti contraddittori rispetto a quelli di ridimensionamento degli organici perseguiti con la preannunciata riforma del modello di difesa.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la risoluzione n. 7-00771 Di Stanislao nel testo riformulato, che assume il numero 8-00159 (vedi allegato).

La seduta termina alle 13.50.

AUDIZIONI

Martedì 7 febbraio 2012. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI.

La seduta comincia alle 14.05.

Audizione del Segretario Generale della difesa e Direttore nazionale degli armamenti, Gen. Sq. A. Claudio Debertolis, sull'attuazione del programma d'armamento Joint Strike Fighter.
(Seguito dello svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, e conclusione).

Edmondo CIRIELLI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.
Ricorda che nella seduta del 1o febbraio 2012, per motivi di tempo, non si è potuto concludere lo svolgimento dell'audizione, essendo ancora iscritti a parlare alcuni colleghi.

Intervengono per formulare ulteriori quesiti ed osservazioni i deputati Salvatore CICU (PdL), Augusto DI STANISLAO (IdV), Federica MOGHERINI REBESANI (PD), Luciano ROSSI (PdL), Francesco BOSI (UdCpTP), Francesco Saverio GAROFANI (PD),

Claudio DEBERTOLIS, Segretario Generale della difesa e Direttore nazionale degli armamenti, e Domenico ESPOSITO, Direttore Generale degli armamenti aeronautici, rispondono agli ulteriori quesiti ed osservazioni dei deputati intervenuti.

Edmondo CIRIELLI, presidente, nel ringraziare gli intervenuti, dichiara concluso lo svolgimento dell'audizione in titolo.

La seduta termina alle 15.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.