CAMERA DEI DEPUTATI
Venerdì 9 dicembre 2011
575.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 19

SEDE CONSULTIVA

  Venerdì 9 dicembre 2011. — Presidenza del vicepresidente Francesco Saverio GAROFANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Filippo Milone.

  La seduta comincia alle 10.15.

DL 201/2011: Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici.
C. 4829 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Giulio MARINI (PdL), relatore, osserva che il provvedimento in esame si compone di 49 articoli, organizzati in 3 titoli. Il titolo primo reca disposizioni volte rilanciare lo sviluppo economico del Paese e fornire un aiuto alla crescita. Il secondo contiene misure volte, da un lato, a favorire la partecipazione italiana a banche e fondi internazionali, nonché la stabilizzazione del sistema creditizio mediante la concessione della garanzia dello Stato sulle passività delle banche italiane, dall'altro, a modificare e integrare la disciplina applicabile al sistema bancario sulle attività per imposte anticipate iscritte in bilancio. Il terzo titolo, ripartito in otto capi, reca disposizioni in materia di entrate e riduzione delle spese, trattamenti previdenziali, riduzione del debito pubblico, concorso alla manovra degli enti territoriali, nonché esigenze indifferibili.
  Per quanto riguarda le parti di interesse della Commissione difesa, segnala, in primo luogo, che gli articoli 6 e 24, escludono dal loro ambito di applicazione il personale appartenente al comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico.
  Nello specifico, l'articolo 6 abroga gli istituti dell'accertamento della dipendenza dell'infermità da causa di servizio, del rimborso delle spese di degenza per causa di servizio, dell'equo indennizzo e della pensione privilegiata, ferma restando, invece, la tutela derivante dall'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali. Al riguardo, ritiene che l'esclusione del personale appartenente al comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico dall'ambito di operatività delle citate abrogazioni è da considerarsi positiva in quanto assicura la vigenza di quelle disposizioni normative dettate specificatamente per il personale appartenente a Pag. 20quel settore e che trovano il loro fondamento nella peculiarità dei compiti, degli obblighi e delle limitazioni personali che gravano sul personale militare al fine di garantire la tutela delle istituzioni democratiche e di difesa dell'ordine e della sicurezza interna ed esterna.
  Per le medesime considerazioni, valuta positivamente la decisione di sottrarre il personale delle Forze armate dalle numerose e sostanziali modifiche alla normativa previdenziale disposte dall'articolo 24 del decreto legge in esame. Il medesimo articolo, al comma 18, prevede l'adozione di un regolamento, da emanare entro il 30 giugno 2012, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, per l'armonizzazione dei requisiti di accesso ai regimi pensionistici e alle gestioni pensionistiche per il personale delle Forze armate, delle Forze di polizia ad ordinamento civile e dei vigili del fuoco. Viene però opportunamente precisato che l'armonizzazione deve essere messa in atto tenendo conto delle obiettive peculiarità ed esigenze dei settori di attività nonché dei rispettivi ordinamenti.
  Incide altresì sulle competenze della Commissione la nuova disciplina per la valorizzazione degli immobili pubblici (commi 12 e 13 del nuovo articolo 3-ter del decreto-legge n. 351 del 2001, come introdotto dall'articolo 27, comma 2).
  Tale nuovo articolo disciplina la formazione di programmi unitari di valorizzazione territoriale per il riutilizzo funzionale e la «rigenerazione» degli immobili di proprietà di Regioni, Province e Comuni e di ogni soggetto pubblico, anche statale, proprietario, detentore o gestore di immobili pubblici, nonché degli immobili oggetto di procedure di valorizzazione di cui al decreto legislativo 28 maggio 2010, n. 85.
  In relazione alla valorizzazione degli immobili in uso al Ministero della difesa, il comma 12 dell'articolo 3-ter introduce una disciplina derogatoria rispetto a quella generale dettata dal comma 2 del medesimo articolo. Ricorda, infatti, che ai sensi della disciplina di carattere generale, qualora i programmi di valorizzazione siano riferiti ad immobili di proprietà dello Stato o in uso alle Amministrazioni centrali dello Stato, il potere di impulso in merito alla loro definizione è assunto dal Ministero dell'economia e delle finanze – Agenzia del demanio, concordando le modalità di attuazione e i reciproci impegni con il Ministero utilizzatore.
  La disposizione in esame, invece, affida al Ministero della difesa il compito di individuare la destinazione d'uso da assegnare ai richiamati immobili in uso al Ministero stesso e prevede che l'acquisizione della previa intesa degli organi di governo dei comuni interessati e del Presidente della regione o della provincia.
  La medesima disposizione dispone, poi, che la citata individuazione dovrà tener conto di quanto previsto dagli strumenti territoriali ed urbanistici e precisa che, nel caso in cui tali strumenti siano oggetto di riconformazione, spetta al Presidente della giunta regionale o al Presidente della provincia il compito di promuovere un accordo di programma ai sensi dell'articolo 34 testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali.
  Il comma 13 dell'articolo 3-ter prevede, invece, la possibilità di far ricorso all'istituto della concessione di valorizzazione al fine di procedere alle attività di conservazione, recupero e riutilizzo degli immobili non necessari in via temporanea alle finalità della difesa.
  La medesima disposizione, oltre a disporre che il ricorso alla concessione di valorizzazione deve avvenire previa intesa con il Comune e l'Agenzia del demanio, quest'ultima per quanto di sua competenza, precisa, inoltre, che il ricorso allo strumento della concessione di valorizzazione è consentito nel rispetto delle volumetrie esistenti e la concessione di valorizzazione può essere attivata anche per lo svolgimento di interventi di restauro e di risanamento conservativo.
  Per quanto riguarda, poi, gli adempimenti che gravano sul titolare della concessione, la disposizione in esame prevede espressamente l'obbligo di ripristinare l'originario stato dei luoghi al termine Pag. 21della concessione o della locazione, ove richiesto. La disposizione riconosce poi al Comune, in aggiunta a quanto percepito in virtù della concessione, un'aliquota del 10 per cento del canone relativo alla concessione.
  Da ultimo, l'articolo 30, mediante novella all'articolo 33, comma 18, della legge di stabilità per il triennio 2012-2014 – ovvero la legge 12 novembre 2011, n. 183 – opera un'ulteriore proroga, fino al 31 dicembre 2012, degli stanziamenti per le missioni internazionali di pace cui l'Italia partecipa, apprestando nel contempo le necessarie risorse, nella misura di 700 milioni di euro aggiuntivi a favore del Fondo per il finanziamento delle missioni di pace.
  La norma in commento sostituisce, infatti, nelle previsioni del citato comma 18 la data del 30 giugno 2012 con quella del 31 dicembre 2012, e la somma di 700 milioni con l'importo di 1.400 milioni di euro.
  Per quanto concerne la copertura finanziaria della norma in commento, il successivo articolo 49 prevede che per essa, come per una serie di altre norme del provvedimento esplicitamente richiamate, agli oneri si faccia fronte con quota parte delle maggiori entrate e delle minori spese conseguenti all'entrata in vigore del provvedimento medesimo.
  In conclusione, con riguardo ai contenuti evidenziati per le parti di competenza, si riserva di proporre alla Commissione di esprimere parere favorevole sul provvedimento.

  Antonio RUGGHIA (PD) ritiene che il provvedimento non presenti profili di problematicità dal punto di vista della Commissione difesa. Reputa, infatti, condivisibili le misure che esso reca riguardanti il comparto della sicurezza e difesa.
  In particolare, giudica positivamente l'esclusione del personale militare, in base al principio della specificità, dalla nuova disciplina in materia di dipendenza dell'infermità da causa di servizio e di equo indennizzo recata dall'articolo 6. Analogamente, valuta favorevolmente la previsione, recata dal comma 18 dell'articolo 24, di demandare ad un apposito regolamento l'individuazione delle misure finalizzate ad armonizzare, nell'ambito della riforma delle pensioni, la disciplina da applicarsi al personale militare.
  Ritiene, inoltre, convincente la formulazione del testo dell'articolo 27, in materia di dismissione di immobili di interesse della Difesa, che affida a tale Ministro il compito di individuare la destinazione d'uso da assegnare ai richiamati immobili e, quindi, il potere d'impulso dell'intero processo. Essendo il tema all'attenzione delle Commissioni competenti e del Parlamento ormai da moltissimo tempo, auspica che alla previsione contenuta in tale disposizione possa essere data concreta attuazione al più presto.
  Infine, con riguardo alla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali di pace, osserva che l'articolo 30 rifinanzia le missioni non più per un solo semestre o per un periodo di tempo ridotto, ma bensì per l'intero anno 2012, operando tra l'altro una lieve riduzione – di circa 100 milioni di euro – rispetto all'anno precedente.
  Per tali ragioni e per la necessità di varare rapidamente una manovra che consenta al Paese di superare l'attuale crisi, preannuncia che il gruppo del Partito democratico si esprimerà favorevolmente sia sul parere da rendere alle Commissioni in sede referente, sia sull'intero provvedimento in Assemblea.

  Franco GIDONI (LNP), nel preannunciare voto contrario sulla proposta di parere del relatore, evidenzia numerose criticità del provvedimento in esame.
  In primo luogo, non vi sono dubbi sul fatto che la prevista armonizzazione dei regimi pensionistici, sia pure differita nel tempo, condurrà inevitabilmente ad una forte penalizzazione del personale del comparto.
  In più, la nuova disciplina in materia di valorizzazione degli immobili della difesa ancora una volta prescinde dall'apporto della società Difesa Servizi s.p.a. che avrebbe invece dovuto poter partecipare ad una siffatta procedura. Segnala, al riguardo, che sarebbe stato auspicabile Pag. 22manifestare maggiore sensibilità sulle reali esigenze degli enti locali circa l'assegnazione di tali beni. Ricorda, in particolare, che la provincia di Belluno è uno di quei territori che maggiormente ha vissuto sulla propria pelle le necessità di militarizzazione dei territori di confine, addirittura dalla seconda metà dell'Ottocento, con la presenza di numerose strutture militari che adesso potrebbero essere utilizzate dalla popolazione locale, se si aprissero maggiori possibilità di assegnazione dei medesimi agli enti territoriali in cui sono localizzati.
  Infine, riconosce al nuovo ministro il merito di essere riuscito nell'impresa, fallita dai suoi predecessori, di poter avvalersi di una dotazione del fondo missioni internazionali calibrata su base annua, senza dover quindi contrattarla di semestre in semestre. Ciò non toglie la necessità di avviare serrate e periodiche riflessioni su ciascuna missione cui l'Italia partecipa, alcune delle quali hanno probabilmente perso il loro originario significato. Tra queste, merita particolare attenzione quella in Libano, su cui la sua parte politica ha sempre manifestato perplessità proprio in ragione del fatto che essa opera su un mandato delle Nazioni unite che era ambiguo fin dalla sua origine e che ora appare paradossale poiché riguarda i rapporti con una realtà di matrice militare e politica, come Hezbollah, di recente giunta al governo per il tramite di un passaggio elettorale. Restano, inoltre, ancora da definire le forme di partecipazione italiana al processo di stabilizzazione della Libia e ancora più incerte appaiono le prospettive sul fronte siriano e su quello iraniano. Per queste ultime, sarebbe auspicabile un chiarimento del ministro Di Paola sulla ventilata possibilità di autorizzazione all'uso di basi italiane in caso di intervento. Si tratta di esempi che rendono evidente la necessità che il confronto parlamentare su queste tematiche non si esaurisca con l'approvazione di decreti addirittura a cadenza annuale.
  Conclusivamente, ribadisce il dissenso sull'impostazione complessiva della manovra che tende a far ricadere i tre quarti dei sacrifici sul quaranta per cento della popolazione, ovvero quella residente nelle zone produttive del nord dell'Italia. Essa contraddice il disegno federalista anche nella riconfigurazione dell'IMU, che avrebbe dovuto essere ad esclusivo beneficio degli enti locali e che invece adesso vede una forte compartecipazione al gettito dell'erario statale. Infine, colpisce perfino coloro i quali hanno pensioni minime, di poco superiori ai cinquecento euro, che adesso sono costretti ad aprire necessariamente un conto bancario con costi che incideranno significativamente su somme estremamente esigue.

  Augusto DI STANISLAO (IdV) comunica di avere di recente presentato un'interrogazione al nuovo Ministro della difesa, allo scopo di verificare se vi fosse assoluta discontinuità nelle scelte più significative e strategiche del dicastero. Rileva invero che i contenuti del provvedimento in oggetto appaiono contraddistinti da un'inaccettabile continuità con il Governo Berlusconi, senza che siano messe in atto decisioni di valore politico ed etico.
  Non valuta favorevolmente la previsione di un mero differimento della nuova disciplina in materia pensionistica per il comparto, dal momento che essa non è accompagnata da assicurazioni in termini di equità e di pieno sostegno al personale. A suo avviso, individuare l'obiettivo della armonizzazione significa accettare scelte anche dolorose compiute negli altri settori lavorativi senza poter far valere le esigenze proprie delle Forze armate.
  Analoga critica può essere mossa alla disciplina riferita agli immobili della Difesa, che si limita a stabilire regole procedurali senza affrontare il merito della questione e le necessità di dare concreta attuazione ai programmi in corso. Il mancato coinvolgimento della società Difesa Servizi s.p.a. testimonia ulteriormente che si tratta di un ente inutilmente dispendioso che tuttavia il nuovo Governo non ha toccato.
  Infine, prende atto che si dispone finalmente un finanziamento annuale delle missioni internazionali, evitando quella Pag. 23parcellizzazione degli stanziamenti, in alcuni casi addirittura a cadenza bimestrale, del precedente Esecutivo. Rimarca che, anche in questo caso, il vero giudizio andrà ovviamente dato nel merito, ovvero in occasione dell'esame dei provvedimenti di proroga delle missioni medesime, o anche nel corso del seguito dell'audizione del Ministro.
  Conclusivamente, ravvisa nel provvedimento elementi critici tali da impedire di esprimere un voto favorevole, ma auspica che vi possano essere miglioramenti in sede parlamentare che consentano alla sua parte politica di mutare orientamento.

  Francesco BOSI (UdCpTP) ritiene assolutamente condivisibili le disposizioni del provvedimento riguardanti la competenza della Commissione difesa e, pertanto, preannuncia un voto favorevole da parte del proprio gruppo.
  Valuta positivamente il fatto che il comparto difesa e sicurezza non sia stato equiparato agli altri settori lavorativi nelle disposizioni che hanno interessato la materia pensionistica. Reputa che ciò rappresenti un segno politicamente molto rilevante della considerazione avuta dal nuovo Governo per la peculiarità del settore. Sottolinea, infatti, che se anche per la Difesa – in una prospettiva di riduzione del modello dello strumento militare da 190 mila a 140 mila unità – fosse stata prevista l'applicazione della stessa disciplina pensionistica dettata nella riforma, ciò avrebbe significato bloccare letteralmente il reclutamento dei volontari ed il loro transito nel servizio permanente. Si tratta quindi di una materia particolarmente delicata per le sue possibili incidenze sulla funzionalità complessiva dello strumento militare, su cui auspica che vi possa essere la più ampia riflessione possibile anche in sede parlamentare.
  Ritiene, invece, che dovrebbe essere maggiormente chiara la disciplina relativa alla dismissione degli immobili della Difesa, soprattutto con riferimento alla previsione che tra gli enti locali che partecipano alle relative procedure siano comprese anche le amministrazioni provinciali, che non hanno una competenza primaria sul piano delle scelte urbanistiche. Per la passata esperienza personale, giudica necessario semplificare il procedimento.

  Luciano ROSSI (PdL), esprimendosi a nome del gruppo, dichiara di condividere pienamente le valutazioni del relatore e dichiara il voto favorevole sulla proposta di parere favorevole.

  Il sottosegretario Filippo MILONE, nel ringraziare i deputati ed il relatore per gli spunti di riflessione offerti, evidenzia che appare comunque opportuno intervenire sulla formulazione dell'articolo 24, comma 18, in quanto esso, allo stato, non prevede formalmente che il regolamento con cui dovranno essere adeguati i requisiti per l'accesso al pensionamento di talune categorie di lavoratori – tra cui il personale militare – sia adottato con il concerto o comunque sentiti i Ministri da cui dipende il personale interessato. Si tratta di un argomento di particolare delicatezza, in quanto il prefigurato incremento dei limiti di età per il collocamento in congedo per il personale militare avrà sicuramente ripercussioni tali sull'intero assetto delle Forze armate, da rendere necessario e ineludibile il coinvolgimento della Difesa nella predisposizione del citato regolamento.
  Tale aumento, infatti, non potrà non essere accompagnato dalla revisione integrale del sistema di avanzamento del personale militare (cosiddetto «normalizzato») il quale prevede che per ciascun grado e categoria debba essere assicurata costantemente la presenza del numero di unità previsto per legge.
  Il superamento di tale numero comporta infatti per gli ufficiali di livello dirigenziale (da colonnello o equiparato in su), l'automatico collocamento in aspettativa per riduzione quadri dell'ufficiale più anziano in ruolo e quindi il successivo collocamento in congedo dello stesso al raggiungimento dei limiti di età, e conseguentemente la necessità di immediata revisione, partendo dai gradi iniziali e per Pag. 24ciascuna categoria, sia degli organici che dei periodi di permanenza nel grado. Si dovrà comunque assicurare un regime transitorio che eviti l'applicazione generalizzata del menzionato istituto dell'aspettativa per riduzione quadri, in quanto ciò determinerebbe la fuoriuscita anticipata di un consistente numero di dirigenti militari con maggiore anzianità di grado che spesso ricoprono i livelli di responsabilità più elevati.
  Ripercussioni si avranno anche per il rimanente personale, determinando un intasamento dei ruoli con ricadute negative sulla funzionalità delle Forze armate anche per la necessitata riduzione degli arruolamenti, nonché una lievitazione dei costi per lo Stato.
  Segnala, per opportuna conoscenza che, sono in corso contatti informali con l'Agenzia del Demanio con riguardo all'articolo 27, comma 13, al fine di precisare le modalità di attuazione del meccanismo ivi previsto della concessione/locazione di lunga durata di immobili militari temporaneamente non utili e soprattutto per individuare la disciplina di ripartizione dei proventi con conseguente determinazione della quota spettante alla Difesa.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, sospende la seduta per consentire al relatore di verificare se formulare una proposta di parere che tenga conto delle valutazione del rappresentante del Governo.

  La seduta, sospesa alle 11.05, è ripresa alle 11.15.

  Giulio MARINI (PdL), relatore, alla luce del dibattito svolto, propone un parere favorevole con osservazioni, nei termini riportati in allegato (vedi allegato).

  Marco BELTRANDI (PD) dichiara il voto favorevole sulla proposta di parere anche della componente radicale all'interno del Gruppo del Partito democratico.

  Giuseppe MOLES (PdL) dichiara il proprio voto di astensione.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazioni.

  La seduta termina alle 11.20.

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