CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 1° dicembre 2011
571.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (IV Camera e 4a Senato)
COMUNICATO
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AUDIZIONI

Giovedì 1o dicembre 2011. - Presidenza del presidente della 4a Commissione del Senato della Repubblica Gianpiero Carlo CANTONI. - Intervengono il ministro della difesa Giampaolo Di Paola ed il sottosegretario di Stato per lo stesso dicastero Gianluigi Magri.

La seduta comincia alle 8.40.

Audizione del Ministro della difesa sulle linee programmatiche del suo dicastero.

Gianpiero Carlo CANTONI, presidente, comunica che, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, sono state chieste l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso e la trasmissione radiofonica e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
In assenza di osservazioni contrarie, tale forma di pubblicità sarà dunque adottata per prosieguo dei lavori.
(Così resta stabilito).

Gianpiero Carlo CANTONI, presidente, avverte che la pubblicità della seduta sarà inoltre assicurata attraverso la resocontazione stenografica, che sarà disponibile in tempi congrui.
Rivolge quindi un breve indirizzo di saluto e di ringraziamento al Ministro, al Presidente della Commissione difesa della Camera dei deputati, onorevole Cirielli, ed ai senatori e deputati presenti.

Il ministro Giampaolo DI PAOLA, muovendo dall'attuale frangente di difficoltà vissuto dall'intera euro zona, sottolinea innanzitutto che la natura di esecutivo tecnico dell'attuale compagine governativa non pregiudica affatto il rapporto con il Parlamento, che rimane fondamentale al fine di portare efficacemente in porto gli interventi di cui il Paese ha bisogno. Ciò vale anche e soprattutto per la Difesa, ed infatti la sua azione direttrice non potrà che collocarsi nel solco riformatore già tracciato dai precedenti ministri pro tempore.
L'Italia, peraltro, è ormai da considerarsi come realtà globale. La politica di difesa del Paese, infatti, è ancorata a parametri definiti in sede atlantica ed in sede europea e si è allargata anche oltre

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questi confini. In tale contesto, le Forze armate rivestono un ruolo fondamentale, contribuendo al giusto posizionamento internazionale dell'Italia.
Dopo aver ricordato che il comparto è stata l'articolazione dello Stato più radicalmente innovata (come dimostrato dal significativo impatto di riforme quali la sospensione della leva e l'introduzione del servizio volontario femminile), e che tale processo si è svolto parallelamente ad un progressivo e sempre maggiore impegno in ambito internazionale (connotato da peculiarità - quali le minacce asimmetriche - ben diverse dal precedente scenario di guerra fredda), sottolinea l'importanza del contesto europeo nel quadro della difesa, caratterizzato da una forte comunanza negli intenti ma, allo stesso tempo, da rilevanti diversità nei metodi (come dimostrato dagli esiti dell'incontro dei ministri competenti svoltosi a Bruxelles nella giornata di ieri).
L'oratore rileva quindi che - nel contesto prima descritto - l'impegno del Paese si articola su una serie di pilastri, primo tra i quali l'impegno internazionale. In tale ambito spiccano le missioni in Afghanistan (dove si registrano importanti progressi nel progressivo trasferimento della responsabilità del controllo del territorio alle forze di sicurezza locali ma dove molto resta ancora da fare al fine di rispettare l'obiettivo che vede, per il 2014, il quasi totale passaggio delle funzioni e delle responsabilità al governo afgano), nei Balcani (connotati da una pericolosa recrudescenza degli episodi di violenza in Kosovo) ed in Libano (dove, dall'inizio del prossimo anno e su specifica richiesta delle Nazioni Unite, l'Italia assumerà nuovamente il comando della missione, e dove permangono forti elementi di instabilità legati all'evolversi della crisi siriana). Altri impegni fondamentali sono poi quelli collegati alla sicurezza delle vie di comunicazione marittime ed alla lotta contro la pirateria e la stessa crisi libica, che merita particolare attenzione in quanto sia la comunità internazionale che l'Italia possono fornire un contributo fondamentale per aiutare il popolo libico a dotarsi di istituzioni moderne e democratiche.
Accanto all'impegno internazionale, figura poi il costante contributo dato dalle Forze armate sul territorio italiano, sia in occasione di eventi calamitosi, sia al fine di garantire la sicurezza del territorio.
Con riferimento, poi, alla riorganizzazione dello strumento, assicura che l'azione del Dicastero sarà improntata (e non potrebbe essere diversamente), ai tre principi cardine già indicati dal Presidente del Consiglio: rigore, equità e crescita.
In particolare, e considerata anche la progressiva erosione delle risorse destinate alla Difesa nel corso degli anni, l'elaborazione di una rigorosa strategia di contenimento delle spese è una realtà da accettare, e ciò comporterà la necessità di una riconfigurazione della dimensione delle strutture e dell'assetto organizzativo. Tali misure, peraltro, risultano già applicate, in concreto, dai principali partners occidentali ed europei, risultano ormai non più differibili. In ragione di ciò, nell'assicurare un costruttivo confronto con il Parlamento, il Ministro pone l'accento sulla necessità di un approccio alla problematica connotato da forte pragmaticità.
In relazione agli obiettivi di crescita del Paese, osserva quindi che la Difesa può e deve fornire il proprio contributo, considerato che l'industria afferente al settore rappresenta un polo di eccellenza che punta anche ad avere - sempre in un contesto di piena legittimità - una rilevante competitività sui mercati internazionali.
Conclude sottolineando la necessità di porre in essere un adeguato piano di dismissioni immobiliari, al fine di garantire l'efficacia dei processi di riorganizzazione. Il piano, naturalmente, dovrà soddisfare gli interessi generali del Paese e quelli specifici del Dicastero e la sua realizzazione richiederà un approfondito e costruttivo confronto con il Parlamento improntato alla prevalenza dell'interesse generale.

La senatrice Magda NEGRI (PD) sottolinea la particolare delicatezza della ri

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configurazione dello strumento militare, soprattutto considerate la particolare gravità del contesto economico e i numerosi fattori di incertezza che connotano la situazione politica internazionale.

La senatrice Anna Cinzia BONFRISCO (PdL) domanda in che modo i nuovi criteri di spending review definiti dalla manovra economica varata ad agosto saranno adottati nel processo di riorganizzazione delle Forze armate, anche e soprattutto in relazione alla sicurezza del territorio ed all'organizzazione dell'Arma dei carabinieri.

Il senatore Giovanni TORRI (LNP) si pone problematicamente in ordine alla nomina di un esponente delle Forze armate quale vertice politico del Dicastero dal quale le stesse dipendono. Ciò a prescindere dall'ottimo curriculum vantato dal ministro Di Paola, a cui formula il più profondo apprezzamento per l'attività sino ad ora svolta al servizio del Paese in qualità di ufficiale della Marina.
Nell'augurarsi che l'azione di Governo sia allo stesso tempo sia incisiva, sia non eccessivamente prolungata, sottolinea quindi alcuni aspetti di criticità cui, a suo avviso, si dovrebbe prestare particolare attenzione: la necessità di rivedere l'entità numerica dei contingenti impiegati all'estero (anche in ragione del tipo di missione ed al fine di calibrare lo sforzo del Paese più su parametri qualitativi che quantitativi), l'opportunità di esigere di più dal governo locale afgano in relazione al processo di transizione in atto (l'attuale compagine, infatti, pare stretta tra i due annosi problemi della corruzione interna e della lotta al terrorismo) e la necessità di seguire da vicino le evoluzioni delle crisi in Siria ed in Iran. Altri importanti fattori da tenere in considerazione sarebbero poi la necessità di definire un indirizzo preciso sull'acquisizione dei sistemi d'arma e - contemporaneamente all'avvio del piano di dismissioni immobiliari - l'introduzione di norme perequative a favore degli appartenenti alle Forze armate (i quali, al momento, non possono beneficiare - come gli altri dipendenti della pubblica Amministrazione - dell'anticipo del trattamento di fine rapporto per l'acquisto di una casa e - come nel caso dei carabinieri e dei finanzieri - non hanno accesso ai mutui).
Conclude rimarcando l'atteggiamento responsabile che sarà assunto, quale forza politica di opposizione, dal suo Gruppo di appartenenza, disposto a dare il proprio sostegno alle missioni internazionali e pronto al confronto sui temi che saranno evocati dai singoli provvedimenti varati dal Governo.

A quanto inizialmente rappresentato dal senatore Torri replica il presidente della Commissione difesa della Camera dei deputati Edmondo CIRIELLI (PdL),precisando che nulla osta a che un esponente delle Forze armate possa essere chiamato a svolgere un ruolo di Governo, nel rispetto delle legislazione vigente.

L'onorevole Ettore ROSATO (PD), dopo aver positivamente salutato la prossima assunzione, da parte dell'Italia, del comando della missione in Libano, pone l'accento sulla necessità di ridefinire l'impegno internazionale del Paese (avendo riguardo alla complessità del quadro geopolitico di riferimento), sull'opportunità di approfondire le tematiche connesse al ridimensionamento dello strumento, sulla possibilità di stipulare accordi bilaterali con altri paesi, sull'analisi della compatibilità delle acquisizioni dei sistemi d'arma con le attuali politiche di bilancio e sull'opportunità di valutare attentamente l'effettiva utilità dell'impiego delle Forze armate nel controllo del territorio (come deciso, ad esempio, nell'operazione «strade sicure»).

La senatrice Roberta PINOTTI (PD) nel rilevare che la ridefinizione strutturale dello strumento non è più procrastinabile, osserva che tale processo potrebbe beneficiare di una costruttiva intesa tra Governo e Parlamento, basata su una costante informativa che non abbia ad oggetto

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soltanto i provvedimenti definiti ma anche le idee e le riflessioni maturate in corso d'opera.

Gianpiero Carlo CANTONI, presidente, apprezzate le circostanze, ringrazia nuovamente il ministro Di Paola per la sua disponibilità, rinviando contestualmente a prossima seduta il seguito della procedura informativa.

La seduta termina alle 9.45.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.