CAMERA DEI DEPUTATI
Sabato 12 novembre 2011
561.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Sabato 12 novembre 2011.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.15 alle 9.25.

SEDE CONSULTIVA

Sabato 12 novembre 2011. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Luca Bellotti.

La seduta comincia alle 9.25.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2012).
C. 4773 Governo, approvato dal Senato.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2012 e per il triennio 2012-2014 e relativa nota di variazione.
C. 4774 Governo, approvato dal Senato.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2012 e per il triennio 2012-2014 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l'anno finanziario 2012 e per il triennio 2012-2014 (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto e conclusione - Relazioni favorevoli).

La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.

Silvano MOFFA, presidente, comunica che la Commissione è chiamata ad esaminare

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i disegni di legge in titolo, già approvati dal Senato, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, per le parti di propria competenza; l'esame si concluderà con la trasmissione alla V Commissione (Bilancio) di una relazione per ciascuno degli stati di previsione esaminati e delle connesse parti del disegno di legge di stabilità, e con la nomina di un relatore, il quale potrà partecipare alle sedute di quella Commissione. Anche alla luce delle peculiari modalità con cui - nella corrente fase politico-istituzionale - si svolge l'esame parlamentare dei predetti provvedimenti ed essendo la loro discussione generale in Assemblea già fissata per la giornata di oggi, fa presente che resta inteso che, dopo la relazione introduttiva e il conseguente dibattito, si procederà direttamente alla votazione delle proposte di relazione che saranno formulate dal relatore.

La Commissione prende atto.

Michele SCANDROGLIO (PdL), relatore, osserva che la manovra di bilancio all'esame della Commissione, già approvata dall'altro ramo del Parlamento, si compone - come previsto in base all'articolata riforma della contabilità pubblica introdotta con la legge n. 196 del 2009 - del disegno di legge di stabilità, presentato annualmente dal Governo alle Camere, che sostituisce il precedente disegno di legge finanziaria, e del disegno di legge di approvazione del bilancio di previsione dello Stato, che illustra le entrate e le spese dello Stato relative al triennio della manovra finanziaria. Prima di passare all'illustrazione, per quanto di competenza della XI Commissione, dei principali elementi contenuti all'interno dei predetti documenti, ritiene utile evidenziare che l'esame parlamentare della manovra economico-finanziaria per il 2012 avviene in un momento particolarmente delicato per il Paese, causata dal rallentamento dell'economia mondiale e dai conseguenti riflessi sulla situazione interna, peraltro resa più pesante dalle recenti tensioni sui mercati finanziari: in questo contesto, dunque, il Parlamento è chiamato ad approvare in tempi estremamente celeri i documenti di bilancio, in modo da dare un rapido segnale di certezza ai mercati internazionali e aprire una nuova fase - che si preannuncia quanto mai delicata e difficile - finalizzata ad assicurare stabilità ai conti pubblici e, soprattutto, a conseguire una drastica riduzione del debito pubblico, unitamente all'obiettivo del raggiungimento del pareggio di bilancio. In tal senso, rileva che la manovra in esame rappresenta un ulteriore, importante, passo verso il conseguimento delle predette finalità, atteso che, anche per fronteggiare i possibili rischi derivanti da una contrazione del PIL, il Governo ha proposto - con un maxi-emendamento al disegno di legge di stabilità - una serie di interventi che si aggiungono alle misure già approvate a luglio e ad agosto scorsi, con cui si mira ad instradare il montante del debito pubblico italiano lungo un sentiero di ancor più rapida riduzione.
Con riferimento, dunque, al bilancio di previsione per il 2012 e al bilancio pluriennale per il triennio 2012-2014, ricorda che la XI Commissione è chiamata ad esaminare, per le parti di competenza, lo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (Tabella n. 4) e, con riferimento a specifiche e limitate voci, anche lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella n. 2). Per quanto riguarda lo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, segnala anzitutto che esso sconta i dati contabili a legislazione vigente, inclusi gli interventi operati nell'ambito della manovra estiva di finanza pubblica, con le misure contenute nei decreti-legge n. 98 del 2011 e n. 138 del 2011. In questo ambito, evidenzia che le principali voci di bilancio sembrano puntare alla prosecuzione nello sforzo di contenere gli effetti della crisi sul mercato del lavoro, sostenendo i lavoratori in difficoltà di ricollocazione professionale attraverso gli ammortizzatori sociali, anche in deroga, e l'individuazione di idonei strumenti formativi; al contempo, una partita rilevante è costituita dalla spesa previdenziale,

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che - anche alla luce dei dati di tendenza esposti di recente nella nota di aggiornamento al DEF - sconta i recenti interventi riguardanti l'attesa di vita, che giustificano le misure adottate nell'attuale legislatura sull'età pensionabile e sull'aggancio automatico alle dinamiche demografiche, in modo da assicurare la stabilità e l'equilibrio del sistema. Facendo rinvio, pertanto, alla documentazione contabile a disposizione della Commissione, ritiene utile evitare di entrare nel dettaglio dei dati numerici, ponendo in risalto esclusivamente che, nel predetto stato di previsione, le principali «Missioni» riguardanti il settore del lavoro e della previdenza sociale sono le seguenti: Politiche previdenziali (25), Politiche per il lavoro (26), Diritti sociali, politiche sociali e famiglia (24), Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti (27), Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32) e Fondi da ripartire (33). Soffermandosi, poi, rapidamente sullo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella n. 2), rileva che esso contiene talune limitati voci di interesse per la XI Commissione. Enumera, pertanto, i più significativi programmi esposti in tale Tabella, che riguardano, in particolare: «Promozione e garanzia dei diritti e delle pari opportunità», «Previdenza obbligatoria e complementare, sicurezza sociale - trasferimenti agli enti ed organismi interessati», «Infortuni sul lavoro».
Passando, quindi, al disegno di legge di stabilità e alle disposizioni di interesse della XI Commissione, segnala anzitutto l'articolo 2, che reca disposizioni relative ai trasferimenti a favore di alcune gestioni previdenziali dell'INPS, introducendo contestualmente un'apposita Gestione per il riordino dei trasferimenti all'INPDAP, in analogia con quanto previsto per l'INPS. Ricorda, poi, che numerose norme di interesse della XI Commissione sono contenute all'articolo 4, laddove il comma 48 sopprime alcune indennità e rimborsi attualmente vigenti in relazione al trasferimento dei dipendenti statali, mentre il comma 66 detta disposizioni per la razionalizzazione di INPS, INPDAP e INAIL. Fa notare che varie disposizioni riguardano il personale scolastico: il comma 69 dispone la riduzione da 500 a 300 delle unità di personale scolastico (dirigenti scolastici e docenti) delle quali il Ministero può avvalersi presso i propri uffici per compiti connessi con l'autonomia scolastica; il medesimo comma innalza, inoltre, da 500 a 600 il numero di alunni al di sotto del quale non possono essere assegnati agli istituti scolastici dirigenti con incarico a tempo indeterminato e la direzione è assegnata in reggenza a dirigenti scolastici già titolari di incarico in altri istituti; il comma 70 dispone che, a decorrere dall'anno scolastico 2012-2013, alle medesime istituzioni scolastiche (sotto i 600 alunni) non può essere assegnato, in via esclusiva, un posto di direttore dei servizi generali e amministrativi (DSGA) e che con decreto del Direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale il posto è assegnato in comune con altre istituzioni scolastiche; i commi da 71 a 80 disciplinano i permessi per attività di studio, di ricerca e di produzione artistica dei docenti, con contratto a tempo indeterminato, del comparto dell'Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM); il comma 81 dispone l'accantonamento negli istituti di istruzione secondaria di secondo grado di un numero di posti di assistente tecnico pari a quello degli insegnanti tecnico-pratici (ITP) in esubero, al fine di evitare duplicazioni di competenza tra aree e profili professionali; il comma 83 consente di destinare al settore scolastico risorse da individuare in una specifica sessione negoziale, riguardante interventi in materia contrattuale del personale della scuola (senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato e, comunque, nel rispetto degli obiettivi programmati dei saldi di finanza pubblica). Osserva che i commi 102 e 103 dettano una serie di norme relative al personale delle camere di commercio e degli enti locali: in particolare, si estende alle Camere di commercio e agli enti locali l'applicazione di alcune norme vigenti volte a contenere l'utilizzo di personale con contratti a termine o atipici; si prevede che il personale delle aziende

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speciali delle Camere di commercio sia assoggettato ai vincoli in materia di personale previsti per le rispettive Camere di commercio dalla normativa vigente; infine, si prevede che gli enti locali legittimati dalla normativa vigente ad assumere nel limite del 20 per cento delle cessazioni avvenute nell'anno precedente (in quanto hanno contenuto le spese di personale al di sotto del 40 per cento della spesa complessiva), possano assumere unicamente personale con contratto a tempo indeterminato. Fa presente che il disegno di legge di stabilità disciplina (all'articolo 33) anche la concessione dei cosiddetti ammortizzatori sociali in deroga, nonché la proroga, per il 2012, di specifici interventi di tutela del reddito; gli oneri derivanti da tali misure sono posti a carico del Fondo sociale per occupazione e formazione, che viene rifinanziato per un miliardo di euro per il 2012. Osserva, poi, che il medesimo articolo interviene in tema di contrattazione aziendale e salario di produttività: in particolare, riproducendo norme analoghe a quelle già presenti in precedenti provvedimenti, sono contenute disposizioni concernenti il regime agevolato fiscale e contributivo degli emolumenti correlati ad incrementi di produttività, nonché specifiche indicazioni sulle modalità di fruizione del beneficio. Per quanto concerne le modifiche introdotte al Senato, osserva che i commi 6 e 7 dell'articolo 22, oltre a ridefinire le fonti contrattuali in relazione alle quali trovano applicazione i regimi agevolati, prevedono che ciascuna regione può disporre, per l'anno 2012, la deduzione dalla base imponibile IRAP delle somme corrispondenti all'erogazione dei suddetti emolumenti.
Tra le altre norme introdotte al Senato di competenza della XI Commissione, segnala innanzitutto l'articolo 5, ove si dispone che, ferma restando la normativa vigente in materia di decorrenza dei trattamenti pensionistici (cosiddette finestre) e di adeguamento all'incremento delle aspettative di vita, dal 2026 l'età minima di accesso al trattamento pensionistico di vecchiaia non potrà comunque essere inferiore a 67 anni. Rileva che l'articolo 16 interviene in materia di mobilità e collocamento in disponibilità dei dipendenti pubblici, ridisegnando la procedura da attivare nel caso di situazioni di soprannumero o eccedenze di personale (in relazione alle esigenze funzionali o alla situazione finanziaria) all'interno delle amministrazioni pubbliche, mentre l'articolo 22 detta una serie di norme in materia di apprendistato, inserimento lavorativo delle donne, part-time e telelavoro. Evidenzia, in proposito, che in materia di apprendistato i commi 1 e 2 prevedono l'azzeramento, per i primi 3 anni, della quota di contribuzione a carico del datore di lavoro che occupi fino a 9 addetti, per i contratti di apprendistato stipulati negli anni 2012-2016: a copertura dei costi si incrementa di un punto percentuale l'aliquota contributiva pensionistica per gli iscritti alla gestione separata INPS e la corrispondente aliquota per il computo delle prestazioni pensionistiche. Segnala poi che il comma 3 modifica la procedura per l'individuazione delle lavoratrici rientranti nell'ambito di applicazione del contratto di inserimento ed estende la stessa procedura anche alla determinazione delle aree per le quali trovino applicazione, per i contratti di inserimento, gli incentivi economici (previsti dalla normativa statale), mentre il comma 4 reca alcune modifiche alla disciplina del contratto di lavoro a tempo parziale, al fine di introdurre semplificazioni procedimentali. Soffermandosi sul comma 5, che reca alcune misure intese a favorire il ricorso al telelavoro, con specifico riferimento ai lavoratori disabili e ai lavoratori in mobilità, fa notare che il successivo comma 8, nell'ottica di accelerare l'operatività del credito di imposta per nuovo lavoro stabile nel Mezzogiorno introdotto dall'articolo 2 del decreto-legge n. 70 del 2011, fissa i termini entro i quali la Conferenza Stato-Regioni deve pronunciarsi in ordine alle disposizioni attuative del predetto credito d'imposta, mentre il comma 9 dispone alcuni interventi per la riduzione degli oneri amministrativi gravanti sulle imprese e per la semplificazione della gestione del rapporto di lavoro

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dei lavoratori dello spettacolo: in particolare, si dispone la soppressione dell'istituto del libretto personale e si prevede che l'ENPALS possa svolgere attività di intermediazione in materia di lavoro.
Per quanto attiene, infine, alle tabelle allegate al disegno di legge di stabilità, segnala che specifici accantonamenti in favore del Ministero del lavoro e delle politiche sociali sono inclusi sia nella tabella A, che reca le indicazioni delle voci da includere nel fondo speciale di parte corrente (per la copertura degli oneri derivanti da provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati nel triennio), sia nella tabella B, che provvede alla costituzione del fondo speciale in conto capitale. Al contempo, sottolinea che le tabelle D ed E non recano norme incidenti sullo stato di previsione, a legislazione vigente, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
In conclusione, attesa l'importanza di concludere rapidamente un percorso che dovrà condurre all'apertura di una fase di rasserenamento dei mercati internazionali e di ripresa della situazione finanziaria del Paese, propone di riferire favorevolmente alla V Commissione sugli stati di previsione di rispettiva competenza, come esposti in precedenza, nonché sulle connesse parti del disegno di legge di stabilità.

Cesare DAMIANO (PD) dichiara preliminarmente che il suo gruppo non parteciperà al voto in Commissione sulla manovra economica in esame, compiendo per l'ennesima volta un grande atto di responsabilità, in base al quale si è stabilito di anteporre gli interessi del Paese a quelli del proprio schieramento politico. Giudica, infatti, opportuno garantire la rapida approvazione dei provvedimenti in esame, nella prospettiva di aprire il campo ad un atto di discontinuità politica, che si traduca nell'insediamento di un nuovo Governo, come auspicato ormai anche a livello internazionale.
Intende, peraltro, precisare di non potersi esimere dal sottolineare gli elementi fortemente critici che caratterizzano la presente manovra economica, sui quali il suo gruppo giudica necessario ribadire una convinta contrarietà, dal momento che non si fa altro che proseguire sulla scia di precedenti provvedimenti sbagliati, tesi a colpire i lavoratori e le persone più deboli della società. Espresso un certo sollievo per la mancata introduzione nella manovra della norma sui licenziamenti per motivi economici, osserva che sarebbe stato grave, in un periodo di forte disoccupazione come quello attuale, creare i presupposti per ulteriori nuovi licenziamenti, facendo pagare ai lavoratori - che, insieme alle imprese, sostengono finanziariamente i costi della CIG - il prezzo della crisi economica in atto. Al riguardo, giudica capzioso il ragionamento di chi sostiene che una misura del genere favorirebbe il ricambio generazionale nei posti di lavoro, facendo notare che la politica del Governo finora è stata esclusivamente volta a togliere risorse ai cittadini, senza che a ciò sia seguita alcuna azione redistributiva in favore di giovani e donne. Ritiene che sia stato esemplificativo, in tal senso, il caso delle misure previdenziali assunte nel corso della legislatura, con le quali si è pesantemente intervenuti in danno dei lavoratori, innalzando i requisiti anagrafici di maturazione dei trattamenti e allungando i tempi di permanenza a lavoro, senza prevedere alcuna forma di re-investimento dei risparmi conseguiti. Fa altresì presente che i dannosi e contraddittori atteggiamenti assunti in materia pensionistica sono stati il frutto di iniziative unilaterali del Governo, portate avanti per decreto, in assenza di concertazione con le parti sociali, con il solo obiettivo di rispondere ad esigenze di equilibrio della spesa previdenziale, da lui ritenute ancora tutte da dimostrare. In proposito, prospetta la necessità di compiere approfondite stime circa i risparmi attesi dalle misure introdotte sul versante della previdenza, nutrendo dubbi sulla reale esigenza di tornare a intervenire su questa voce della spesa sociale, da lui giudicato già in equilibrio, considerate le numerose riforme adottate negli ultimi anni. Ritiene opportuno svolgere, al contempo, una verifica puntuale sullo stato effettivo dei

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patrimoni, delle rendite e delle transazioni finanziarie dei cittadini, al fine di individuare altre modalità di risanamento dei conti pubblici.
Quanto alla parte del disegno di legge di stabilità che riguarda i dipendenti pubblici, pur valutando opportuno combattere qualsiasi forma di assenteismo e di scarsa efficienza del personale, manifesta forti perplessità sulle disposizioni riguardanti il pubblico impiego, giudicate penalizzanti e punitive nei confronti dei lavoratori. Soffermandosi poi sulle disposizioni relative al contratto di apprendistato, osserva che sarebbe stato preferibile concentrare le misure di decontribuzione al momento della trasformazione in contratto a tempo indeterminato di tale strumento di ingresso nel mondo del lavoro, nella prospettiva di agevolare la stabilizzazione dei giovani lavoratori. Dopo aver giudicato in termini negativi anche le norme sul part-time, stimate non in grado di sostenere l'occupazione delle donne e di garantire i tempi di conciliazione, esprime una netta contrarietà alle misure che incrementano le spese di giustizia in relazione ai processi di lavoro, potenzialmente lesive del fondamentale diritto di difesa dei lavoratori.
Rileva, infine, che il disegno di legge di stabilità ha inspiegabilmente apportato una modifica al decreto-legge recante la manovra estiva, espungendo dall'articolo relativo alla contrattazione di prossimità il riferimento all'intesa sottoscritta in materia dalle parti sociali: ciò dimostra, a suo avviso, la volontà dell'attuale Governo di non tenere in alcuna considerazione la voce delle parti sociali e gli interessi dei lavoratori, a conferma di una politica protesa ad alimentare divisioni e conflitti. Ribadisce, pertanto, che la scelta del suo gruppo di non partecipare alla votazione odierna è dettata esclusivamente dall'esigenza di garantire una giusta soluzione alla crisi politica attuale, nell'interesse della collettività e a sostegno di una fase politica che conduca ad un nuovo Governo.

Giuliano CAZZOLA (PdL), premesso che le considerazioni appena svolte dal deputato Damiano rischiano di rendere difficile qualsiasi tipo di accordo politico finalizzato alla creazione di un Esecutivo di emergenza nazionale, ritiene comunque che l'eventuale insediamento di un Governo tecnico rappresenti l'unica soluzione possibile per la crisi politica in atto, dal momento che porrebbe il Paese al riparo dalle selvagge forme di speculazione finanziaria degli ultimi tempi, dando fiducia ai mercati e ponendo i presupposti per una ripresa economica. Appare necessario, a suo avviso, affidare la gestione della crisi ad una eminente personalità, titolare di competenze tecniche e strettamente collegata agli ambienti europei, oltre che svincolata dall'obbligo di rispondere ad un proprio elettorato, che sappia agire con forza e decisione, libera da logiche di schieramento, atteso che le forze politiche in campo - soprattutto quelle di centrosinistra - rischiano di dimostrarsi inidonee a realizzare le riforme strutturali di cui il Paese ha bisogno. Fa notare, infatti, che l'intervento del rappresentante del gruppo del Partito Democratico testimonia idee politiche fortemente in contrasto con quello spirito riformatore che dovrebbe caratterizzare il prossimo Governo: invita, pertanto, il deputato Damiano ad intervenire anche in Assemblea, ribadendo quanto testé esposto in Commissione, affinché emergano in modo chiaro le difficoltà che un eventuale nuovo Esecutivo tecnico incontrerebbe nel portare avanti un'azione rispondente alle indicazioni provenienti anche da importanti organismi dell'Unione europea.
Si dichiara, quindi, orgoglioso dell'azione svolta in questa legislatura dal Governo in materia previdenziale, facendo presente che l'innalzamento dei requisiti anagrafici di accesso alla pensione appare in linea con le tendenza demografiche europee e mondiali. Pur rilevando che si sarebbe potuto conseguire un innalzamento dei requisiti secondo modalità più flessibili, così come da lui auspicato ad inizio legislatura, ritiene, pertanto, che l'azione del Governo sia stata corretta, anche tenuto conto che il sistema dei conti pubblici non appare ancora in equilibrio,

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come dimostra la situazione finanziaria non propriamente rosea dell'INPS. Osservato che le politiche dell'Esecutivo sono state meritorie anche sul versante del sostegno al reddito, attraverso l'estensione della CIG in deroga a settori produttivi e categorie professionali che ne erano sprovvisti, fa notare che l'accoglimento delle proposte presentate dall'opposizione in campo economico - tra cui l'idea di riformare l'indennità di disoccupazione - non avrebbe fatto altro che incentivare le imprese ai licenziamenti, conseguenza che, al contrario, a suo avviso non sembrerebbe in grado di produrre un'eventuale modifica dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.
Passando al contenuto della manovra in esame, ritiene che essa rappresenti un atto dovuto e contenga disposizioni essenziali di carattere positivo, fermo restando che ulteriori misure di contrasto alla crisi saranno rimesse ad una fase successiva, con l'insediamento del nuovo Governo. Tra gli aspetti apprezzabili del disegno di legge di stabilità, cita le disposizioni in materia di riordino dei trasferimenti all'INPDAP, le forme di decontribuzione sull'apprendistato, accompagnate da un incremento delle aliquote in favore dei lavoratori atipici (in linea con quanto fatto anche dal precedente Governo di centrosinistra), le norme sull'IRAP, caratterizzate da una forte impronta regionale, che, a suo avviso, garantiranno l'attuazione di operazioni competitive sul territorio in un'ottica di incremento della produttività delle imprese.
Rilevato, infine, che le norme in tema di mobilità del personale del pubblico impiego non fanno altro che riprendere quanto già previsto dalla legislazione vigente, rafforzando il potere delle pubbliche amministrazioni di incidere sui propri organici in presenza di tassative e specifiche condizioni finanziarie e funzionali, ritiene che la manovra in esame rappresenti un momento di passaggio necessario ad una nuova fase politica, che auspica possa svolgersi nel segno della ripresa economica e dello sviluppo.

Massimiliano FEDRIGA (LNP), soffermandosi sull'attuale quadro istituzionale, giudica pericoloso percorrere sentieri che conducono fuori dalla politica, avventurandosi in iniziative che portano ad esaltare il ruolo di personalità provenienti da ambienti della tecnocrazia europea, da lui ritenute la reale causa della grave crisi finanziaria in corso, e non certo la soluzione. Ritiene, pertanto, che l'idea di affidare la guida del Paese ad un Governo tecnico, sottratto al dovere di rispondere al proprio elettorato, testimoni un deficit democratico lesivo degli interessi dei cittadini e non rappresenti alcun valore aggiunto. Nel manifestare la sua preoccupazione che in futuro si assumano decisioni a sfavore dei lavoratori, soprattutto in materia pensionistica, che ritiene non giustificabili considerati i pesanti interventi - peraltro necessari - già compiuti su tale versante, dichiara che il suo gruppo intende assumere una collocazione chiara nello «scacchiere» parlamentare, preannunciando una posizione di netto contrasto a qualsiasi Governo che si ponesse all'esterno del mandato politico conferito dai cittadini. Al riguardo, si chiede come la posizione di taluni esponenti del gruppo del Partito Democratico possa conciliarsi con l'orientamento del preannunciato prossimo Governo tecnico, esprimendo perplessità sulle possibilità che si costituisca una maggioranza coesa volta a sostenerlo, dal momento che all'interno degli altri gruppi parlamentari si registrano idee contrastanti e divergenti. Si dichiara convinto, tuttavia, che, a prescindere dal tipo di Governo che si insedierà nei prossimi giorni, le azioni dei soggetti istituzionali continueranno ad avere valenza politica, dal momento che politica è destinata ad essere qualsiasi decisione assunta in nome dell'interesse dei cittadini.
In conclusione, dichiarata la disponibilità del suo gruppo a discutere in futuro su qualsiasi forma di intervento tesa a rilanciare lo sviluppo, purché abbia una reale efficacia e non sia meramente propagandistica (come sembrerebbe essere, al contrario, la tassa patrimoniale proposta da un importante esponente del Partito Democratico),

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preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di riferire favorevolmente alla V Commissione formulata dal relatore, sottolineando come l'orientamento positivo sulla manovra sia un atto di responsabilità compiuto esclusivamente nell'interesse del Paese.

Giovanni PALADINI (IdV), nel giudicare in termini critici il disegno di legge di stabilità e il maxi-emendamento con cui esso è stato pesantemente modificato, ritiene essenziale evidenziare la grave assenza di misure in tema di politiche del lavoro, sostegno alle famiglie e alle imprese, agevolazioni alle donne e ai giovani, nonché lotta all'evasione fiscale. Rilevata, peraltro, l'impossibilità di incidere sul testo, che non è possibile modificare neanche per far fronte alle pesanti emergenze derivanti dalle recenti calamità occorse a Genova e nel territorio delle Cinque Terre, preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di riferire favorevolmente alla V Commissione.

Antonino FOTI (PdL) ritiene che il presente provvedimento si ponga in linea con gli impegni assunti dall'Italia a livello europeo, nel tentativo di fronteggiare una crisi economica senza precedenti, le cui cause, a suo avviso, sono da rinvenire in altri Paesi europei e americani, nell'attività speculativa di talune potenti lobbies finanziarie. Preannuncia, pertanto, il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di riferire favorevolmente alla V Commissione formulata dal relatore.

Silvano MOFFA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, ricorda che il relatore, al termine della sua illustrazione introduttiva, ha proposto di riferire favorevolmente alla V Commissione con riferimento agli stati di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella n. 2: limitatamente alle parti di competenza) e del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (Tabella n. 4: limitatamente alle parti di competenza) del bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2012 e del bilancio pluriennale per il triennio 2012-2014, nonché alle connesse parti del disegno di legge di stabilità 2012.

Il sottosegretario Luca BELLOTTI dichiara di condividere le proposte formulate dal relatore.

La Commissione approva, con distinte votazioni, le proposte del relatore di riferire favorevolmente sullo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella n. 2), limitatamente alle parti di competenza, e sulle connesse parti del disegno di legge di stabilità, nonché sullo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (Tabella n. 4), limitatamente alle parti di competenza, e sulle connesse parti del disegno di legge di stabilità. Delibera altresì di nominare, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, il deputato Scandroglio quale relatore presso la V Commissione.

La seduta termina alle 10.25.