CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 18 ottobre 2011
548.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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AUDIZIONI INFORMALI

Martedì 18 ottobre 2011.

Nell'ambito dell'esame degli atti del Governo recanti riordino della normativa sull'attività agricola (Atti n. 164 e 168).
Audizione dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali FAI-CISL, FLAI-CGIL, UILA-UIL e UGL Agroalimentare.

L'audizione informale è stata svolta dalle 14.05 alle 14.30.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Martedì 18 ottobre 2011. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO.

La seduta comincia alle 14.30.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di riorganizzazione del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
Atto n. 407.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante modifiche al regolamento concernente l'organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali e la disciplina dell'organismo indipendente di valutazione della performance.
Atto n. 408.

(Alla I Commissione).
(Rinvio del seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del regolamento).

Paolo RUSSO, presidente, ricorda che nella seduta dell'11 ottobre l'onorevole Biava, ha svolto la relazione introduttiva.

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Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) ritiene necessario un aggiornamento dei lavori per procedere ad una attenta disamina del testo, sapendo che esso costituirà la base normativa della riorganizzazione del Ministero.

Paolo RUSSO, presidente, comprendendo l'esigenza di approfondimento manifestata, fa presente che il termine assegnato alla Commissione per esprimere i rilievi scade il prossimo 20 ottobre e che tuttavia, sulla base dell'andamento dei lavori della I Commissione, sarà possibile deliberare entro il 25 ottobre prossimo. Rinvia infine il seguito dell'esame alla seduta già fissata per la giornata di domani.

La seduta termina alle 14.35.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Martedì 18 ottobre 2011. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO.

La seduta comincia alle 14.35.

Relazione sulla riunione dei presidenti delle commissioni agricoltura dei parlamenti degli stati membri dell'unione europea e del parlamento europeo (Varsavia, 26 settembre 2011).

Paolo RUSSO, presidente, ricorda che lo scorso 26 settembre 2011 ha partecipato a Varsavia a una riunione dei presidenti delle Commissioni competenti per l'agricoltura dei Parlamenti degli Stati membri dell'Unione europea e del Parlamento europeo, dedicata al futuro della politica agricola comune per il 2014-2020 e ai temi della qualità e della sicurezza dei prodotti alimentari nell'Unione europea.
La riunione è stata organizzata dalla dimensione parlamentare della presidenza polacca del Consiglio dell'Unione europea ovvero congiuntamente dalle Commissioni del Sejm e del Senato polacco. Alla stessa hanno partecipato altresì rappresentanti della Commissione europea, di paesi candidati all'adesione e delle organizzazioni di categoria COPA e COGECA.
In apertura di riunione, il vicepresidente del Senato, Zbigniew Romaszewski, ha richiamato le specificità dell'agricoltura europea, sottolineando l'apprezzamento dei consumatori per la ricchezza, la qualità e il legame con il territorio dei prodotti alimentari europei.
Il presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Senato, Jerzy Chróscikowski, ha invece posto l'accento sulla necessità di una forte politica agricola, capace di promuovere lo sviluppo e orientata non solo alla produzione di cibo, ma anche alla tutela dell'ambiente e della biodiversità. Egli è inoltre intervenuto su alcuni degli aspetti più rilevanti della futura riforma della politica agricola comune (PAC), quali la ripartizione delle risorse tra gli Stati membri, tra gli agricoltori e tra i diversi strumenti della PAC, sottolineando che il regime attuale dei pagamenti diretti, basato principalmente su criteri storici, produce differenze che non sono compatibili con gli obiettivi della PAC e costituiscono anzi un ostacolo per la competitività e la coesione del mercato unico agricolo.
Si è quindi svolta una prima sessione del dibattito - dedicata al futuro della PAC 2014-2020 - introdotta dal Ministro polacco dell'agricoltura e dello sviluppo rurale, Marek Sawicki, che ha indicato tra le priorità della presidenza polacca del Consiglio dell'Unione europea quella della sicurezza alimentare.
Sul tema specifico della PAC, la presidenza polacca ritiene che le attuali regole siano inique, anticompetitive e distorsive, legando il regime degli aiuti principalmente alla collocazione territoriale dell'agricoltore e non alle condizioni oggettive in cui si svolge l'attività produttiva. Secondo il ministro, la nuova PAC non potrà risolversi solo in una redistribuzione delle risorse, ma dovrà essere più orientata al mercato, all'innovazione e al perseguimento di beni pubblici, come la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile, e dovrà integrare una componente «ecologica»

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(greening). Non potrà inoltre limitarsi all'imposizione di nuovi obblighi agli agricoltori, senza limitare la burocrazia.
Anche il vicepresidente della Commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento europeo, Janusz Wojciechowski, si è soffermato sui criteri di distribuzione dei sussidi, ritenendo discriminatorio, non sostenibile e contrario ai principi dell'Unione un sistema che fa dipendere gli stessi dall'appartenenza ad uno Stato membro. Ha ricordato in proposito che nel dibattito al Parlamento europeo è emersa chiaramente la distinzione tra le posizioni tra i «vecchi» e i «nuovi» Paesi membri dell'Unione, con i parlamentari dei Paesi che ricevono più aiuti che chiedono il mantenimento della situazione esistente o una maggiore gradualità del processo di riforma.
Nella prima sessione è altresì intervenuto il presidente dell'organizzazione europea di rappresentanza degli interessi agricoli (COPA), Gerd Sonnleitner, anche presidente dell'Associazione degli agricoltori tedeschi, secondo il quale senza lo scudo protettivo della PAC, di fronte alla globalizzazione e con le attuali turbolenze dei mercati, alcuni Paesi avrebbero difficoltà a difendere l'agricoltura. Ritiene quindi necessario che gli Stati raggiungano un compromesso, un accordo giusto e ragionevole sulla riforma e che la riforma stessa, se vorrà raggiungere i suoi obiettivi, punti ad alleviare i contadini dalla burocrazia. Il rappresentante del COPA ha inoltre espresso le preoccupazioni del mondo agricolo sul cosiddetto greening (e sul connesso regime del set aside) e sulla riduzione delle risorse finanziarie destinate al bilancio agricolo, in termini reali.
Il successivo dibattito si è concentrato soprattutto sul tema dei pagamenti diretti, sul quale si è nuovamente manifestata la diversa posizione degli appartenenti ai diversi paesi, e sul greening. Secondo il ministro polacco, l'esclusione dalla produzione agricola del 5 per cento della superficie agricola europea non è una soluzione sensata, in un'Europa che ha problemi e sfide ben diversi dal surplus nella produzione.
Nella seconda sessione del dibattito - dedicata a qualità e sicurezza alimentare nell'Unione europea - è innanzitutto intervenuto il Direttore generale della DG Agricoltura e sviluppo rurale della Commissione europea, José Manuel Silva Rodriguez, che ha posto l'accento sulle nuove sfide che attendono l'Europa nel campo dell'agricoltura: produrre di più a causa della volatilità dei prezzi e mantenere la qualità e produrre meglio, secondo le regole di sicurezza. Ad avviso della Commissione, per raggiungere questo obiettivo, l'Europa deve investire di più nella conoscenza, per sostenere la ricerca innovativa, e deve impegnarsi nella tracciabilità dei prodotti dalla produzione alla tavola. Senza pronunciarsi sulle scelte di dettaglio della nuova riforma, per la quale le proposte legislative della Commissione sono ancora in corso di definizione - e potrebbero a suo avviso anche riservare sorprese -, ne ha ricordato tuttavia gli obiettivi generali, invitando alla ricerca di equilibrio tra le diverse posizioni e aspettative.
È quindi intervenuto il professor Stanislaw Kowalczyk, Ispettore Generale dell'Ispettorato qualità dei prodotti agricoli e alimentari della Polonia, che ha evidenziato che i consumatori europei chiedono sicurezza e qualità alimentare. Ciò comporta che l'Europa alzi gli standard di produzione rispetto a quelli di altri Paesi del mondo, ma ciò a sua volta aumenta i costi di produzione e rischia di ostacolare la competitività nel mercato globale. Al tempo stesso, il professore ha parlato degli effetti positivi della rigorosa normativa sulla sicurezza alimentare.
È intervenuto infine il professor Mieczyslaw Obiedzinski, Capo del Dipartimento Valutazione della qualità alimentare della Facoltà di Tecnologia alimentare dell'Università di scienze della vita di Varsavia, che ha parlato delle sfide di qualità e sicurezza della catena alimentare, sottolineando come il diritto alla protezione dei consumatori sia riconosciuto nell'Unione europea con i più elevati standard, anche in termini di aggiornamento alle nuove tecnologie. Egli ha inoltre richiamato l'attenzione sul tema della tracciabilità,

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sulla necessità di coprire l'intera catena alimentare «dal campo alla tavola» e sui controlli, che devono riguardare principalmente la catena alimentare.
Durante la successiva discussione, i parlamentari intervenuti si sono soffermati sull'opportunità di promuovere l'agricoltura biologica, sulla necessità di mantenere anche nella competizione mondiale gli elevati standard europei di sicurezza, sulla necessità di porre attenzione ai problemi che hanno minore risonanza, ma seri effetti per la salute umana, come l'uso di antibiotici in zootecnia, piuttosto che a emergenze come la BSE, che molto sono costate ai cittadini europei.
Per riassumere l'incontro, il Presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Sejm, Leszek Korzeniowski, ha detto che la riforma della PAC sarà fondamentale per l'uso efficace del potenziale dell'agricoltura europea, ricordando altresì che uno degli obiettivi della presidenza polacca sarà quello di raggiungere un accordo su un nuovo sistema di pagamenti diretti in base a criteri oggettivi.
Informa infine la Commissione che nel suo intervento ha ritenuto di sottolineare gli obiettivi che l'Italia si pone nel negoziato per la riforma della PAC, con particolare riferimento al tema dei criteri di riparto dei pagamenti diretti.
Ha perciò sostenuto che la riduzione a cifra invariata delle risorse per il bilancio agricolo già di per sé rappresenta una criticità che non può alimentare desuete politiche che valorizzino le dimensioni delle aree coltivate e non l'ingegno delle aziende agricole, le quantità dei prodotti, la specificità di produzione ed il valore complessivo delle produzioni. Un'agricoltura moderna è quella capace di produrre alimenti e cibo in condizioni di sicurezza e a costo contenuto, di tutelare l'ambiente, di rispettare i luoghi, di valorizzare le tradizioni, di consentire utile d'impresa. Per far questo, non bisogna deprimere l'innovazione tecnologica e la ricerca, strumenti per crescere nelle diversità, ma garantire invece una competizione verso l'alto delle aziende agricole, evitando di farle adagiare nella comoda valutazione per ettaro. L'Europa deve decidere se vuole che le risorse comuni siano orientate a deprimere le eccellenze o se piuttosto non vuole alimentare una sana e misurata rincorsa verso quelle eccellenze. L'Europa ha quindi di fronte due possibili PAC: una depressiva e omologante e l'altra che sollecita l'intrapresa, la voglia di mettersi in discussione, il desiderio di competere e migliorarsi.
Ha altresì sottolineato che occorre considerare anche la contribuzione dei Paesi membri soprattutto quando questa si discosta tanto dal rientro di risorse.
Infine, ha ricordato che rimane una questione aperta che riguarda il tabacco, inopinatamente escluso dalle previsioni dell'ex articolo 68 e per il quale forse una riflessione pur sarebbe necessaria.

La Commissione prende atto.

La seduta termina alle 14.45.